Il Fatto n. 069

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pagina 3 Corsivo Azzollini e Minervini: un faccia a faccia senza emozioni. pagina 7 Cronaca Capitaneria e Caffè Al Duomo: di chi sono le ragioni? pagina 14 Attualità Verde trascurato? I cittadini si inventano giardinieri. pagina 25 Sport L’Hockey Club pronto per essere protagonista. Ben 39 i progetti “molfettesi” presentati per il bando regionale “Bollenti Spiriti”. E adesso non resta che aspettare e sperare in una approvazione che consentirebbe di ricevere finanziamenti necessari a trasformare in realtà tante belle idee. pag. 13 Vita nuova per l’asilo nido comunale di via Don Minzoni. Nuovi spazi, nuovi arredi, nuo- va mentalità. I lavori di ammodernamento sono costati 1 milione di euro, di cui 700 mila sono pervenuti dai fondi europei stanziati per il piano straordinario regionale “Asili nido e Servizi per l’infanzia”, e 300 mila sono stati assegnati dall’amministrazione comunale. pag. 19 Una città che sa inventare Nasce l’ asilo “total quality” n° 69 giovedì 7 ottobre 2010 Freepress gratuito di informazione www.ilfatto.net MOLFETTA Scommettiamo che? Inchiesta

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pagina 3

CorsivoAzzollini e Minervini: un faccia a faccia senza emozioni.

pagina 7

CronacaCapitaneria e Caffè Al Duomo: di chi sono le ragioni?

pagina 14

AttualitàVerde trascurato? I cittadini si inventano giardinieri.

pagina 25

SportL’Hockey Club pronto per essere protagonista.

Ben 39 i progetti “molfettesi” presentati per il bando regionale “Bollenti Spiriti”. E adesso non resta che aspettare e sperare in una approvazione che consentirebbe di ricevere finanziamenti necessari a trasformare in realtà tante belle idee.

pag. 13

Vita nuova per l’asilo nido comunale di via Don Minzoni. Nuovi spazi, nuovi arredi, nuo-va mentalità. I lavori di ammodernamento sono costati 1 milione di euro, di cui 700 mila sono pervenuti dai fondi europei stanziati per il piano straordinario regionale “Asili nido e Servizi per l’infanzia”, e 300 mila sono stati assegnati dall’amministrazione comunale.

pag. 19

Una città che sa inventare Nasce l’asilo “total quality”

n° 69giovedì 7 ottobre 2010Freepress gratuito di informazione

w w w . i l f a t t o . n e tM O L F E T T A

Scommettiamo che?

Inchiesta

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giovedì 7 ottobre 2010 3Corsivo

Due protagonisti, solo tanti numeri

L’avessero trasmesso ad una tv ameri-cana, l’incontro fra il senatore Antonio Azzollini anche sindaco di questa città, e l’assessore regionale Guglielmo Mi-nervini, avrebbe visto subito dopo par-tire i sondaggi, per capire chi l’avesse vinto. Invece, il confronto, il primo fra i due big della scena politica locale, pro-grammato nell’ambito della festa citta-dina del Partito Democratico, s’è svolto nella sala consigliare; Giove Pluvio ci si è messo di mezzo e ha impedito una tenzone all’aperto, che avrebbe potuto coinvolgere i cittadini e non esclusi-vamente gli addetti ai lavori. A sentire i quali, facendo così, un rilevamento alla buona, parrebbe che il match si sia chiuso in pareggio. Ad un certo punto Azzollini ha accusato Minervini di vo-lerla buttare in politica, ma onestamen-te chi s’era recato all’appuntamento di null’altro avrebbe voluto sentir parla-re, se non di politica. Invece, per una buona oretta, è sembrato di assistere al convegno dell’associazione commer-cialisti, che i due protagonisti si sono rimpallati cifre, miliardi dello Stato e

della Regione, spesi o non spesi, con-cessi o negati, hanno discusso accanita-mente di “patto di stabilità” - rispettato, sforato, rimandato - quasi che tutti ne mastichino i significati e gli effetti sulla vita quotidiana, ed ancora di tredice-sime, percentuali e simili. Il pubblico nella sala affollata, inizialmente ben di-sposto a capire, anche a parteggiare per l’uno e per l’altro, s’é presto smarrito, anche annoiato, fatti salvi i commercia-listi e i ragionieri. L’arcano s’è svelato solo alla fine, quando, in un soprassalto di coinvolgimento, da uno spettatore è partita una domanda sul trasporto urba-no, il sindaco vantava il florido bilancio molfettese, qualcuno ha chiesto perché a Brescia, a suo dire, costruiscano la metropolitana e a Molfetta manco com-prino una nuova circolare. Azzollini ha ricordato agli organizzatori d’aver ac-cettato il dibattito, solo a patto che di Molfetta non si parlasse. E così, par-tendo dalle domande della moderatri-ce, Lorena Saracino del “Corriere del Mezzogiorno”, il senatore Azzollini è stato chiamato a discutere delle scelte

economiche del governo, a giustificare quella che Minervini ha accusato esse-re una sudditanza alla Lega, pronta a drenare risorse per il Nord, come nel caso delle quote latte, dimenticando, lui molfettese doc, i bisogni del Sud, la necessità di sostenere l’agricoltura e la pesca. In un passaggio il sindaco ha fatto cenno ad un “patto politico” con la Lega, ma anche prodotto un elenco di provvedimenti da lui proposti, fa-vorevoli al Sud. L’assessore Minervi-ni l’ha accusato di voler strozzare col governo la buona gestione dell’econo-mia pugliese, Azzollini ha ricambiato elencando l’elenco di tagli che come amministratore locale avrebbe subito da parte della Regione. È andata avan-ti così per tutto l’incontro. Azzollini a fare battute, di cui spesso lui solo ha riso, utilizzando l’arma dell’ironia, ma pronto a mordere se appena toccato in qualche punto sensibile; Minervini impegnato a difendere quella che ha definito la positiva anomalia pugliese, fra i pochi governi del meridione che possano vantare buoni risultati ammi-

nistrativi. Non si stimano, forse neppu-re si temono, ognuno convinto di essere nel giusto, di avere il proprio seguito sul territorio, di poter ambire a essere leader, proiettati in una dimensione re-gionale e nazionale. Ognuno con le sue gatte da pelare, di governo e di gestione politica. Alla richiesta della giornalista di fare previsioni su un possibile voto in primavera, Azzollini non ha voluto o saputo rispondere, limitandosi a ri-cordare quanta breve scadenza abbiano i pronostici in politica; eventuali ele-zioni anticipate per lui sarebbero una rogna, banco di prova della sua reale consistenza nel PdL pugliese e lo met-terebbero in difficoltà, visto il doppio incarico di sindaco e senatore. Anche Minervini ha più o meno affastellato parole, quando gli è stato chiesto se Vendola e le sue ambizioni di leader nazionale dello schieramento non rap-presentino un pericolo per il Pd. Dopo tutti a casa, con le idee più confuse di prima, tranne i commercialisti; almeno si spera.

Lella Salvemini

Pochi stimoli dal dibattito tra Azzollini e Minervini organizzato nell’ambito della Festa Democratica.

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giovedì 7 ottobre 20104 Primo Piano

Continuano ad essere “infuocate” le notti molfettesi. E non certo per la pre-senza di qualche locale a luci rosse. Le notti “infuocate” non lo sono metafo-ricamente parlando. Lo sono davve-ro: con fiamme alte, fumo e pericolo. Sono ormai anni che la scena si ripete, in zone diverse della città e senza un apparente collegamento: in piena not-te auto che bruciano e danni ingenti. L’escalation vandalica (e speriamo non sia criminale) ha ripreso vigore nelle ul-time settimane (dopo la pausa agostana preceduta quest’ultima dall’incendio di due auto, appartenenti ad un noto risto-ratore, in via Ungaretti) e sinora nessu-na risposta è arrivata dalle istituzioni. Il 6 settembre scorso, il giorno prima dell’inizio della festa patronale, un incendio distrugge quattro auto in via Dante, di fronte al Cin Cin Bar. Oltre alle vetture rimane seriamente danneg-giata una parte dell’illuminazione arti-stica allestita in occasione della festa, tanto da rendere necessario l’intervento di urgenza degli operai chiamati a so-stituire quanto le fiamme avevano di-

strutto. Ancora una breve pausa e poi la mano anonima torna a colpire: è il 22 settembre e in via Giaquinto, in pieno centro cittadino, le fiamme distruggo-no altre due auto, una di proprietà del gestore di un ristorante, l’altra di un di-rigente comunale. Ancora fiamme il 25 settembre: sono tre le auto distrutte in via Zuppetta. Il 30 settembre un incen-dio distrugge un’auto in via Canonico de Beatis. Il bollettino, per il momen-to, si conclude con il rogo del 1 ottobre in corso Fornari: brucia un’auto e altre cinque restano danneggiate.

Dopo un elenco tanto lungo (e che si limita solo alle ultime settimane, senza prendere in considerazione gli altri in-numerevoli casi degli ultimi anni) sor-ge il dubbio che dietro tutti o quasi gli incendi vi sia un’unica mano, o meglio, un’unica mente. Alla tesi del cortocir-cuito si fa sempre più fatica a credere, anche perché se così fosse gli incendi si potrebbero sviluppare anche in pieno giorno, ed invece le fiamme divampa-no sempre in piena notte. Collegare gli episodi tra loro appare difficile: nella maggior parte dei casi i proprietari del-

le auto distrutte non hanno nessun lega-me tra loro, anche se tra le tante vittime alcune potrebbero destare l’interesse degli inquirenti (ci sono professionisti e commercianti). Ma sinora sembra che si brancoli nel buio. E nel frattempo le auto continuano a bruciare. Una situa-zione che ha messo in allarme il Libe-ratorio Politico e il suo coordinatore Matteo d’Ingeo che non hanno esitato a ventilare ipotesi allarmanti, parlando di attività criminale vera e propria e lanciando l’idea di creare una “mappa delle fiamme”: un lungo elenco dispo-nibile su internet (liberatorio.splinder.com) nel quale, a partire dal 6 febbraio 2008, vengono elencati tutti gli epi-sodi “esplosivi” della città: dai locali incendiati, alle auto, dal ritrovamento di esplosivo al sequestro di armi. Un elenco lunghissimo e che fa riflettere. Soprattutto fa chiedersi: a chi toccherà questa notte? Una domanda che conti-nuerà a rimbombare nelle teste dei mol-fettesi sino a quando le forze dell’ordi-ne non saranno in grado di spegnere le fiamme. Definitivamente.

Si susseguono nella notte gli incendi delle auto. I cittadini hanno paura.

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Una città che brucia

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giovedì 7 ottobre 2010 5l’Opinione

Al proprio volto ci si affeziona, brutto o bello che sia, lo si cura, risistema un poco, si accettano i segni tracciati dal tempo e dalle esperienze, convincendo-si che sia proprio quello che si merita, che ci si è costruito vivendo. Checché ne dica il business della chirurgia este-tica, non si pensa di cambiarlo, perché si rischierebbe di non riconoscersi più. Magari abbellirlo, per quel che si può, senza snaturarsi. Questo vale per un individuo, maschio o femmina che sia, ma vale anche per una città. Eppure da qualche settimana campeggiano grandi manifesti nei luoghi di maggiore visi-bilità, ad annunciare trionfalmente che

Molfetta “cambia volto”. Senza che nessuno ci abbia consultati o almeno avvisati, se non a cose fatte, con il ri-schio di uscire di casa un mattino, an-darsene in giro per le solite incomben-ze quotidiane e non riconoscere la città di sempre, quella cui siamo abituati. Per fortuna si tratta di una preoccupa-zione passeggera, perché si fa presto a comprende che si tratta di manifesti fatti affiggere dall’amministrazione co-munale e che l’annuncio è della stessa genia di quello fatto recentemente dal Presidente del Consiglio in Parlamen-to, sul completamento della Salerno Reggio Calabria entro il 2013, accolto nell’unica maniera possibile, vale a dire con una risata, sia pure amara, come si fa con una battuta, una barzelletta sentita mille volte, che continua a cir-colare. Insomma, la cara vecchia solita propaganda. Così che dal manifesto e dalle foto che lo corredano, apprendia-mo che il volto della nostra città, non il palmo della mano o l’interno cosce, ma proprio la caratteristica più eviden-

te, quella con cui Molfetta dovrebbe presentarsi al mondo, sta cambiando, perché si rinnova l’asilo nido, si ap-pronta un nuovo porto, si costruiscono nuovi comparti, si interviene nella zona artigianale e si ristruttura la piazza del pesce. In effetti, Piazza Minuto Pesce è stata recentemente restaurata, inau-gurata, mostrata ai cittadini con tanto di visite guidate, quasi si trattasse di un museo o di un luogo storico. E poi ri-chiusa. Basterebbe forse questo a cam-biare davvero il volto immobile della città, che inaugurare non volesse solo dire tagliare un nastro, pronunciare un discorso, far benedire dal vescovo, ma mettere in condizione i cittadini di usu-fruire di un bene pubblico. Invece, le bancarelle del pesce continuano ad es-sere ammucchiate nei locali del mercato ittico all’ingrosso, condizioni igieniche traballanti, servizi inesistenti, un mix di odori, suoni, umori, che fa molto colo-re e città del sud del mondo, ma me-glio sarebbe poter utilizzare i banchi di marmo e l’acqua corrente della nuova

piazza, che non rimanga chiusa. Chiu-sa ad attendere Godot, come le aree verdi della città, costruite, attrezzate, regolarmente inaugurate, ma vietate ai cittadini, perché manca sempre qualco-sa, anche solo il denaro per pagare un custode, la manutenzione, il minimo per un servizio che funzioni. Eppure, in un recente dibattito pubblico, il sindaco Azzollini s’è fatto vanto delle sue doti di buon governo in città e di un bilancio comunale positivo, piovono comunica-ti stampa sull’avanzo di amministrazio-ne, affermazioni che mal si conciliano con la realtà quotidiana. La propagan-da fa parte del gioco, a volte distorto, della comunicazione pubblica, ma se la città è amministrata così bene, se le casse comunali sono floride, si comin-ci a rendere agibile qualche parco e si trasferisca la vendita del pesce a Piazza Minuto Pesce; altrimenti, nonostante i manifesti ed i proclami, per cambiare il volto di Molfetta non rimarrà che affi-darci davvero al chirurgo plastico.

Lella Salvemini

Il nuovo volto della città?Meno propaganda e più fatti concreti.

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giovedì 7 ottobre 20106 Politica

Ottima salute per le casse del Comune“Dopo aver destinato l’avanzo di am-ministrazione del 2009, pari a 1,6 mi-lioni di euro, al finanziamento di opere pubbliche e al potenziamento dei ser-vizi di igiene urbana, anche nel 2010 i conti pubblici del Comune di Molfetta si presentano in ottima salute e con un trend orientato all’avanzo di ammini-strazione”. Lo afferma l’assessore al Bilancio Giulio La Grasta illustrando il quadro dei conti dell’esercizio in corso. “La spesa corrente presenta un grado di realizzazione pari al 65,62% rispetto al bilancio di previsione, a dimostrazione che stiamo realizzando il programma senza sforare i conti. Le uscite per i pagamenti effettuati sono il 74,75% di quanto impegnato”. La tenuta dei conti è più che solida. “Ma il dato più incoraggiante – continua La Grasta – riguarda le entrate cor-renti: a fronte di un accertato pari al

53,06%, le entrate già riscosse sono il 97,36% di quelle inserite nel bi-lancio di previsione. Questo, in altre parole, significa che gli obiettivi di budget sono pressoché raggiunti: le

entrate già incassate sono pari a quel-le previste e mancano ancora tre mesi al termine dell’esercizio. Il quadro contabile attuale lascia intravedere la concreta possibilità di un altro avan-

zo di amministrazione. Siamo come un’azienda che ogni anno produce utili” sintetizza l’assessore La Gra-sta”. Le cifre ufficiali sono ancora più incoraggianti se si pensa che l’avanzo di amministrazione di 1,6 milioni di euro fatto registrare nell’anno 2009 deriva totalmente dalle maggiori en-trate riscosse dal Comune (peraltro senza aumentare tasse e imposte). Infatti, anche nel 2009 i “residui atti-vi” non hanno contribuito a generare l’avanzo in quanto la relativa voce è diminuita di 522 mila euro circa in un solo anno. Secondo i dati ufficiali, dal 2005 al 2009 l’amministrazione Azzollini ha provveduto alla cancel-lazione di oltre 10 milioni di residui attivi, cioè entrate di dubbia esigibili-tà cancellate dal bilancio “per assicu-rare una trasparenza e una pulizia dei conti pubblici senza precedenti”.

Lo afferma l’assessore al bilancio Giulio la Grasta.

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In arrivo fondi per l’edilizia socialeCi sono 52 milioni di euro a

disposizione dei comuni pugliesi.

Molfetta è tra i comuni pugliesi che potranno beneficiare dei 52 i milioni a disposizione del Programma coordina-to regionale che la regione Puglia pre-senterà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “La giunta regionale – spiga l’assessore alle infrastrutture strategiche Guglielmo Minervini – ha approvato un avviso pubblico per in-terventi di edilizia residenziale sociale che punta a raccogliere le manifesta-zioni di interesse da parte di operatori pubblici o privati. Il disagio abitativo a Molfetta resta alto, il prepotente svi-luppo urbanistico della città ha lasciato indietro soprattutto le famiglie più fra-gili. Questo grande investimento della Regione, se opportunamente utilizzato, potrà alleviare questo cronico proble-ma con la costruzione di nuove case popolari”. A disposizione 25 milioni di fondi statali e 27 di quelli regionali

ai quali si potranno aggiungere risorse comunali e degli Iacp anche sotto for-ma di immobili. Una volta completato, il quadro regionale degli interventi, cui sono interessati i 70 comuni pugliesi ad alta tensione abitativa, sarà presen-tato al Ministero per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per l’at-tuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa.

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Nuovo direttivo per il PdLTanti volti nuovi per il partito

di maggioranza della città.

Lavori in corso e primo incontro per il nuovo direttivo del PdL. “Una riorganiz-zazione che ci porterà a migliorare l’attua-le operatività e le possibilità di incontro con le categorie professionali e i cittadi-ni”, ha dichiarato il coordinatore cittadino Pasquale Mancini. Molti i volti nuovi e le riconferme per questo adeguamento della base decisionale ed esecutiva degli Azzur-ri di Molfetta: Presentata innanzitutto la componente femminile e giovanile: An-nacora Azzollini, Vanna La Martire, Car-mela Mezzina, Caterina Sallustio, Elena Ginosa rappresentante di Azzurro Donna e i giovanissimi Alessandro Camporeale, Pasquale Galdino e Giacomo Rossiello. Importanti le presenze di Angelo Bisce-glia, Stanislao Caputo, Sergio de Candia, Salvatore Farinato, Pietro Favuzzi e Anto-nello Pisani. Confermati Gianni Azzollini, Corrado de Gennaro, Onofrio de Gio-ia, Giacomo Salvemini e Sergio Sasso.

A completare la squadra il “pacchetto” istituzionale: Antonio Azzollini, Antonio Camporeale, Ninni Camporeale, Angelo Marzano e Saverio Tammacco. “Ancora pochi – dice ironicamente Mancini – dob-biamo dialogare quotidianamente con mi-gliaia di elettori e comprenderne esigenze e proposte: sarà un Direttivo con incarichi specifici e impegnativi, credo che dovrò presto pensare a nuove risorse”. Un com-pito tra tutti? “Quando ci capita di parlare con amici delle città della zona, Molfetta viene indicata come un esempio positivo per l’amministrazione e le sue realizzazio-ni: tutti ci vedono come un’isola felice e in controtendenza in questo momento di crisi. Stiamo lavorando per realizzare an-cor più velocemente il programma, ma i cittadini devono esserne correttamente informati. Molfetta è un faro di ammini-strazione e politica in Puglia: dobbiamo esserne fieri”.

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giovedì 7 ottobre 2010 7Politica

SEL: tra politica nazionale e localeSi è celebrata domenica 3 ottobre all’insegna dei valori del pacifismo e del futuro cambiamento la prima fe-sta del circolo molfettese di Sinistra, Ecologia, Libertà (SEL). All’incontro hanno preso parte oltre che i rappre-sentanti locali SEL, Giuliana Sgrena, scrittrice, giornalista de “il Manifesto” e membro del Coordinamento Nazio-nale SEL, Antonio Campo del Gruppo Emergency Molfetta, Onofrio Pappa-gallo, autore del libro Il PCI e la rivo-luzione cubana e Brando Amantonico, responsabile per la Puglia di Coopera-zione Internazionale Sud Sud (CISS). Prima dell’inizio della manifestazione abbiamo incontrato Tommaso Miner-vini, uno dei rappresentanti SEL, che ha voluto evidenziare l’importanza di cominciare a guardare alla Sinistra in maniera diversa. Il nuovo processo po-litico di SEL, come ha ribadito lo stes-so Minervini, ha come obiettivo quello di porre come questione politica princi-pale la riorganizzazione e il rilancio di un progetto alternativo che attualmente non esiste nella realtà nazionale come

in quella locale e che metta in primo piano la gente comune e soprattutto il Meridione. Tommaso Minervini si è anche soffermato sulla situazione del-la politica locale ribadendo che per il momento non vi è nessun accordo per un’eventuale coalizione di Sinistra for-mata da PD, SEL e Rifondazione da contrapporre al PdL nelle future tor-

nate comunali. Porgendo lo sguardo su poltrone ben più importanti, il rappre-sentante SEL non vede ancora un’alter-nativa al governo di Berlusconi sempre più prigioniero delle bizze di Fini e di Bossi. La Sinistra a livello nazionale non è comunque ancora pronta per le eventuali elezioni che potrebbero na-scondersi dietro l’angolo. Nichi Vendo-

la, per Minervini, potrebbe servire per dare una sterzata alla situazione attuale e dare un’accelerata decisiva nella cre-azione di un valido progetto politico alternativo che attualmente giace in un cantiere che va molto a rilento. Que-ste parole suonano come una conferma circa la volontà del Governatore della Regione Puglia di voler intraprendere la strada che conduce alla poltrona da Premier dopo aver superato le eventua-li primarie. Analizzando a fondo la si-tuazione, quindi, una possibile caduta del Governo, che nonostante il voto di fiducia continua a vacillare, potrebbe creare sconvolgimenti politici generali da Roma, passando per via Capruzzi, sino a Molfetta. In questo caso il primo cittadino Antonio Azzollini sarebbe co-stretto a decidere se dare le dimissioni per ricandidarsi a Palazzo Madama e ambire quindi ad una poltrona da mi-nistro o rimanere finalmente a tempo pieno a fare il sindaco. Le scommesse sono aperte.

Francesco Tempesta

Celebrata il 3 ottobre la prima festa organizzata dal circolo cittadino.

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giovedì 7 ottobre 20108 Cronaca

“Vogliamo capire a chi i commercianti molfettesi che operano su zone dema-niali devono rivolgersi per chiedere autorizzazioni e permessi”. È questa la prima domanda che pone Salvatore Fa-rinato, delegato cittadino di Confcom-mercio, che torna a parlare della vicen-da che vede protagonisti la Capitaneria di Porto di Molfetta e il Caffè Al Duo-mo. Alcune settimane fa Salvatore Fa-rinato aveva sollevato il “caso” parlan-do di diversi controlli effettuati dai mi-litari della Capitaneria di Porto presso il Caffè Al Duomo e di provvedimenti che, secondo lui, stavano danneggiando l’attività del locale. L’ultimo episodio lo scorso 16 settembre (prima ancora i militari erano intervenuti a luglio) quando, durante una serata organizzata per la presentazione della nuova Audi A1, i militari avevano proceduto con un controllo nel corso del quale erano state scattate anche numerose foto per documentare la presenza dell’auto in esposizione e quella di un gruppo mu-sicale. Foto che, secondo i gestori del Caffè Al Duomo, avevano immortala-to anche i clienti del bar, circostanza questa smentita dal comandante della Capitaneria di Porto, Enrico Cicontti. Il controllo comunque, lo scorso 23 settembre, ha portato alla notifica al rappresentante legale del Caffè Al Duomo di un “verbale di accertamen-to e di contestazione amministrativa” elevato dalla Capitaneria di Porto di Molfetta per la violazione dell’artico-lo 1164 del Codice della Navigazione con una multa di 1.032 euro. “Multa contro cui – ha sottolineato Farinato – il rappresentante legale dell’attività commerciale presenterà ricorso sulla base anche di una relazione inviataci dal Comando di Polizia Municipale di Molfetta che aveva autorizzato la sera-ta del 16 settembre”. Nella relazione la Polizia Municipale conferma di aver autorizzato sia la presenza dell’auto in esposizione sia quella del gruppo musicale. “Il Caffè Al Duomo quindi – prosegue Farinato – era autorizzato dall’ente, il Comune di Molfetta, che attualmente ha la competenza sull’area

demaniale a seguito di una concessione risalente al 13 aprile 2005”. Insomma, mentre la Capitaneria di Porto sostiene di avere diritto a svolgere controlli, rila-sciare autorizzazioni ed eventualmente elevare sanzioni, la Polizia Municipale afferma che tali competenze spetta-no al Comune. “In tutto ciò a chiede-re chiarezza sono i commercianti che vogliono solo lavorare, rispettando le leggi, e tutelando i propri dipendenti e la clientela”. Argomentazioni che certo non sono sfuggite al comandante Cin-cotti che però ha sulla intera vicenda tutt’altro parere. “Non abbiamo pro-blemi a fornire ai cittadini le risposte alle domande che ci vengono poste” ha detto Cincotti. “Presso l’attività com-merciale in oggetto sono stati effettuati dei normali controlli di competenza della Capitaneria di Porto trattandosi di un’area demaniale e sono state rilevate delle irregolarità da parte della persona che ha ottenuto tempo fa la concessio-ne per occupare l’area con il posiziona-mento di sole sedie e tavolini. Tutto ciò che non è compreso nella concessione è pertanto da considerare non rispon-dente alla normativa. Sia nel control-lo effettuato a luglio che in quello di settembre – ha precisato Cincotti – il personale della Capitaneria di Porto ha rilevato la presenza di mobilio, at-trezzature musicali e, nell’ultimo caso, un’autovettura, la cui presenza non è consentita da alcuna autorizzazione”. Sul fatto poi che siano stati effettuati dei rilevamenti fotografici da parte dei militari Cincotti conferma la circo-stanza ma precisa che “nessuna delle persone presenti nell’attività commer-ciale, tantomeno i clienti, sono stati fotografati e pertanto la loro privacy è stata tutelata senza ombra di dubbio”. Insomma la “guerra” è aperta e sembra proprio che la sua fine sia ancora lonta-na. “Quello che mi preme sottolineare – ha concluso il Comandante – è che noi operiamo per far rispettare quanto le norme prescrivono: non abbiamo certo voglia di creare disagi a chi lavo-ra ma è necessario che le leggi vengano rispettate”. E la storia continua...

In atto una querelle tra lo storico bar molfettese e la Capitaneria di Porto.

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Caffè “amaro” al Duomo

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giovedì 7 ottobre 2010 9Attualità

A Molfetta una fonderia?Il re dei rifiuti Francesco Maio, già indagato nell’ambito dell’operazione “Ragnatela” che ha sgominato un traf-fico illecito di rifiuti della portata di 100.000 tonnellate in tutta Italia e non solo, ha intenzione di sbarcare presso la zona ASI di Molfetta per creare un grosso impianto di raccolta e tratta-mento di rifiuti ferrosi per la produ-zione di lingotti e tondini in acciaio. A tale insediamento industriale verreb-be affiancata una cava – tra Bitonto e Terlizzi – destinata alla raccolta del-la materia prima derivante da vecchi vagoni ferroviari, da parti di nave, da scocche di autovetture, da armature di palazzi e dai più svariati componenti ferrosi. Si tratta di un progetto che po-trebbe rivelarsi altamente inquinante per una zona industriale come quella di Molfetta che nella sua larga esten-sione non ospita attualmente attività dannose per l’ambiente, e sulla quale sorgono strutture che attirano un for-te flusso turistico-commerciale e del divertentismo. Per la realizzazione del polo siderurgico, l’imprenditore

Maio e la sua holding sarebbero pronti a investire circa 100 milioni di euro. Si è già parlato inoltre, e forse trop-po anticipatamente, della creazione di almeno 500 nuovi posti di lavoro. Pro-babilmente l’immediata pubblicizza-zione di questo considerevole numero di future assunzioni potrebbe rivelarsi soltanto un deterrente che consenti-rebbe al gruppo Maio, in questo tempo di crisi economica e dell’occupazio-ne, di attirare come in un miraggio i consensi della gente comune, dei po-litici e delle istituzioni. La richiesta comunque è già stata depositata dallo stesso presso il consorzio ASI di Bari e prevede l’assegnazione di un suolo di una grandezza pari a 25 ettari. Dopo la diffusione della notizia immediate sono scattate le polemiche sia fra gli ambientalisti che fra gli imprenditori locali che da tempo investono presso la zona ASI. Sembrerebbe quindi che nessuno voglia un polo siderurgico del genere sul territorio di Molfetta. Adesso si attende di conoscere la po-sizione del sindaco Antonio Azzolini e

della sua Giunta che per il momento non sembrano ancora essere informa-ti su quanto potrebbe accadere pres-so la zona ASI. L’impressione è che la possibile attività dell gruppo Maio

potrebbe entrare in forte contrasto con gli imprenditori e con le attività indu-striali e commerciali locali ormai radi-cate sul territorio.

Francesco Tempesta

Levata di scudi degli operatori economici locali.

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giovedì 7 ottobre 201010 Attualità

Anche a Levante la raccolta dell’umido

L’ASM potenzia il servizio di raccol-ta della frazione organica dei rifiuti. Dopo i risultati incoraggianti otte-nuti nei quartieri pilota – rione Pa-radiso, zona 167, rione Poggioreale e zona Levante (nelle vie comprese tra Viale Pio XI, via Salvemini, via Magrone e via Baccarini) – il presi-dente dell’ASM, Giovanni Mezzina, annuncia l’estensione della speri-mentazione negli altri quartieri di Levante non ancora interessati dal servizio. Nei giorni scorsi il perso-

nale dell’azienda municipalizzata ha consegnato a domicilio, gratuitamen-te, una pattumiera da 10 litri e un set di 120 sacchetti per la raccolta del cosiddetto “umido”. Negli stessi sac-chetti possono essere raccolti solo ri-fiuti organici. Inoltre, il conferimento dei rifiuti deve essere effettuato solo in determinati giorni e fasce orarie: martedì, giovedì e sabato, dalle 6 alle 10, negli appositi contenitori di colore marrone ubicati presso i centri di raccolta stradali. “L’azienda ASM

– conclude Mezzina – è a completa disposizione dei cittadini che pos-sono inviare consigli o segnalazioni al fine di migliorare ulteriormente la qualità del servizio. È possibile, infatti, cliccare su “Richiesta Infor-mazioni” o “Inviare Suggerimenti” sul sito internet www.asmmolfetta.it”. Nei sacchetti per la raccolta diffe-renziata dell’umido è possibile racco-gliere: erba e foglie; molluschi, fiori e piante d’appartamento; frutta secca; terriccio per piante d’appartamento;

filtri usati di the, tisane, camomille; semi; paglia; penne e piume; frutta e verdura; lettiere di animali domestici; carne e pesce; pezzetti di legno, se-gatura e paglia; ossa e lische di pe-sce; carta e cartoncino sporco; pane e pasta avanzanti; fogli di giornale; formaggi; carta assorbente; dolciumi; tovaglioli e fazzolettini di carta; fondi di caffè; contenitori per pizze; gusci di uova; cenere; alimenti deteriorati; tappi di sughero; briciole; vaschette di cartoncino.

Ad annunciarlo il presidente dell’ASM, Giovanni Mezzina.

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Il consorzio Polje si ritiene soddi-sfatto della propria gestione e del successo ottenuto dalle aperture divenute finalmente “abituali” del Pulo di Molfetta? La migliore ri-sposta è quella dei visitatori che ci ringraziano costantemente per aver restituito a Molfetta e ai molfettesi un bene così prezioso. Certo siamo consapevoli che tanto è stato fatto ma molto ancora si può fare e in quest’ot-tica di continuo rinnovamento stiamo lavorando alla programmazione delle nuove iniziative anche contando sulla collaborazione competente e parte-cipata di molti giovani, spesso alla ricerca di prima occupazione, che come guide o come volontari si stan-no avvicinando al consorzio.Manca ormai poco, salvo impe-dimenti dell’ultimo momento, all’apertura della Casina Cappel-luti, l’edificio che ospiterà il tanto atteso Museo del Pulo di Molfetta. Pensa che a breve sia quindi possi-bile finalmente completare il tan-to conclamato “sistema Pulo” che dovrebbe unire la realtà museale e quella della dolina? Non vedia-mo reali impedimenti alla sua più immediata messa in atto, anche per-ché riteniamo che il “sistema Pulo” non sia una semplice formalità ma la più concreta risposta alle continue richieste avanzate da quanti visita-no il Pulo e vogliono comprenderne meglio gli aspetti archeologici legati alla Preistoria. Per tutti i visitatori e soprattutto per gli studenti che, nu-merosissimi, hanno visitato il Pulo, la visione del museo e dei reperti arche-

ologici ivi conservati sarebbe il natu-rale completamento di un percorso di conoscenza delle peculiarità storico-naturalistiche del sito. L’esperienza complessa ma soddisfacente di Polje nella gestione del Pulo potrebbe co-stituire un punto di riferimento in vi-sta dell’apertura del Museo.Naturalmente tutti i soggetti del Con-sorzio sarebbero ben contenti di dare il proprio contributo in tal senso.Il sito del Pulo è di proprietà della Provincia di Bari mentre il futuro museo è del Comune di Molfet-ta. Pensa che ci saranno difficoltà nella collaborazione fra queste due realtà istituzionali diverse nella re-alizzazione del “Sistema Pulo”? Il perseguimento del Bene Comune è il fine che ogni Ente pubblico si pone nei confronti del territorio che go-verna: il Consorzio Polje spera viva-mente che i due soggetti amministra-tivi, Provincia di Bari e Comune di Molfetta, che per decenni non hanno saputo o potuto raggiungere un’inte-sa nella gestione del patrimonio del Pulo, vogliano finalmente raccoglie-re l’invito a proseguire nel cammino tracciato dal consorzio. E questa non è una richiesta che il Consorzio rivol-ge agli Enti ma è un’esigenza espres-sa da centinaia di visitatori in questi due anni di gestione, che noi media-mo. Ad onor del vero, i segnali po-sitivi ultimamente non sono mancati: il consigliere provinciale Tammacco segue con attenzione le problema-tiche gestionali che il Consorzio af-fronta giorno per giorno e il Comune di Molfetta, a dispetto delle “voci di

corridoio” sostiene, patrocinandole, varie iniziative proposte da Polje.Secondo Polje il Comune di Mol-fetta prenderà in considerazione il consorzio nell’eventuale asse-gnazione della gestione del Museo del Pulo analizzando i brillanti ri-sultati ottenuti nella gestione della dolina? Oppure si faranno strada i soliti ostacoli politici e burocratici? I rappresentanti del Comune, parte-cipando agli spettacoli in cartellone nei mesi scorsi hanno avuto modo di sottolineare più volte il successo, l’eccellente livello artistico, l’acco-rata partecipazione di pubblico, l’ori-ginalità e la competenza dell’orga-nizzazione. Queste, a nostro avviso, sono le migliori premesse per nuove e fattive forme di collaborazione che il Consorzio Polje ha di recente sol-lecitato, presentando al Comune la propria spontanea candidatura alla gestione del Museo del Pulo, moti-vandola anche alla luce di una buo-na esperienza acquisita sul campo, di una solida struttura gestionale, di un ricco partèrre di guide e di una stretta continuità in termini didattici e con-tenutistici con la dolina. La formula della gestione partecipata sperimen-tata in questi anni con successo tra Consorzio e Ente Provincia potrebbe essere efficacemente riproposta nella gestione del museo con il Comune di Molfetta, non escludendo la sinergia con altre realtà culturalmente “forti” , che sicuramente sono presenti sul territorio.

Francesco Tempesta

giovedì 7 ottobre 2010 11Attualità

Prevenire èmeglio

che curareSe qualcuno mi chiedesse se è meglio la prima o la seconda, cer-tamente direi

che chi “previene, provvede”. Saggio è colui che pur non aven-do alcun sintomo di malessere con una certa frequenza, almeno una volta l’anno, sceglie di eseguire una serie di esami cosiddetti di “routine”. È opportuno, dunque, che il laboratorio di base diventi sempre più il luogo dove “pratica-re” attivamente la salute, affinché questa non la si debba ricercare a seguito di trattamenti farmacolo-gici o chirurgici. Un controllo del-la glicemia, del colesterolo, delle transaminasi oppure il dosaggio di alcuni marcatori (per l’uomo il tanto noto PSA) in “tempi non so-spetti”, ci aiuterebbe a tenere sotto controllo la corretta funzionalità di organi e ghiandole del nostro organismo. Tutto è monitorabile attraverso un prelievo di sangue o l’analisi dell’urina; l’importante è l’appropriatezza dell’indagine clinica. Altrettanto importante è l’approccio al prelievo; al digiuno da un minimo di 8 ad un massi-mo di 12 ore, non aver fumato da almeno 24 ore, astenersi o meno dal prendere determinati farmaci, rispettare una dieta particolare, se-

gnalare se si effettua attività fisica o rilassarsi qualche minuto prima dello stesso, sono solo alcune fon-damentali norme comportamen-tali. Questa rubrica porrà l’atten-zione su quelle patologie che ogni giorno interessano il cittadino per le quali basterebbe un po’ di mag-giore conoscenza dell’argomento per prevenirne l’insorgenza, lad-dove genetica o familiarità non ci mettono lo zampino!

Dott. Paride Balacco

Dove e quandoIl futuro Museo del Pulo verrà al-lestito all’interno della cinquecen-tesca Casina Cappelluti (ex Laz-zaretto) di proprietà comunale, che sorge nei pressi della SP Mol-fetta-Ruvo. La mostra permanente proporrà ai visitatori i reperti ar-cheologici rinvenuti durante le va-rie campagne di scavo all’interno della dolina e nei terreni adiacenti. La struttura dovrebbe essere pron-ta entro i primi mesi del prossimo anno mentre la sua gestione risulta ancora da assegnare.

Polje attende l’aperturadel Museo del Pulo

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La prof. Betta Mongelli, presidente del consorzio Polje, traccia un bilancio sull’attività del Pulo di Molfetta in vista della prossima apertura del Museo

dedicato alla dolina di proprietà del Comune.

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giovedì 7 ottobre 2010 13Attualità

Eravamo rimasti al 14 giugno scorso, data che vedeva il termine ultimo per la presentazione dei progetti parteci-panti al nuovo bando di Principi Atti-vi; data che chiudeva il lavoro, quella concitata fase ideativa e progettuale che ha coinvolto e attivato migliaia di giovani pugliesi che anche quest’anno hanno voluto intraprendere un percorso sì creativo, ma in primis formativo per la propria persona. Come ricordiamo, Principi Attivi è un’iniziativa di Bol-lenti Spiriti, nell’ambito delle politiche giovanili della Regione Puglia, “fina-lizzato alla promozione delle capacità progettuali, creative e d’intraprendenza dei giovani pugliesi attraverso la con-cessione di contributi per la realizza-zione e sperimentazione di idee inno-vative”; un’iniziativa senza eguali, che mette i ragazzi di fronte alla possibilità di agire, di aprire finalmente quel cas-setto e realizzarne i sogni, traducendo-li dal mondo delle idee a quello delle cose. Sulla scia del successo dello scor-so anno, in questo nuovo bando le cifre relative alla partecipazione sono lievi-tate sensibilmente: da poco più di 1500 progetti pervenuti nel 2008, alle 2231 nuove candidature provenienti da tutte e sei le province pugliesi. Un successo andato oltre le più rosee aspettative e sicuramente decisivo per l’incremento delle risorse finanziarie disponibili: ini-zialmente, infatti, il bando poteva con-tare su un finanziamento complessivo che ammontava a 2,2 milioni di euro, cifra esigua di fronte ai ben 10 milioni di euro stanziati per il 2008, e che avrebbe permesso a poco meno di un centina-io di progetti di prendere vita. È dello scorso 16 settembre la conferma, da parte dell’Assessore Nicola Fratoianni, della disponibilità di nuove risorse per finanziare i progetti, con un incremento di 3 milioni di euro e per un totale di ben 5,2 milioni; questo consentirà alla Regione Puglia di finanziare oltre 200 proposte progettuali. Anche quest’anno erano presenti le tre macro aree con lo scopo di dare un’impronta precisa e di riconoscimento ad ogni singolo proget-to: la più gettonata si conferma essere l’area “tutela e valorizzazione del terri-torio” (39%), a seguire quella dell’“in-clusione sociale e cittadinanza attiva” (35%), ed ancora la terza area “svilup-po dell’economia della conoscenza e dell’innovazione” (26%); tre aree, ma un’unica grande idea condivisa, crea-re una Puglia migliore. Sono state già pubblicate sul sito di Bollenti Spiriti gli elenchi dei progetti che hanno superato

la prima fase d’esame, volta a verificar-ne la sussistenza dei requisiti formali per l’accoglienza delle candidature che possono così passare allo stato succes-sivo di reali potenziali vincitori. 5721 in totale i giovani pugliesi che quest’anno vi hanno preso parte (facendo registrare un incremento della partecipazione del +36,5%, rispetto al 2008); tra questi non potevano certo mancare le giovani menti molfettesi. La città di Molfetta si conferma tra i comuni con maggior nu-mero di candidature presentate, ben 39 rispetto alle 22 all’edizione preceden-te, ponendosi subito dopo città come Bari, che ne detiene ancora il prima-to, Lecce, Foggia, Taranto, Altamura, Trani, Andria. 39 gruppi di ragazzi che assieme ai colleghi dell’intera Puglia, rimangono lì ad aspettare, forse con le dita incrociate, la bocciatura o la pro-mozione della propria idea, sperando in quel contributo di 25 mila euro che li sosterrebbe durante l’anno che li ve-drà agire, costruire, modellare con le proprie mani una realtà che potrebbe diventare uno spiraglio di luce per un futuro meno buio ed incerto. L’attesa sarà, però, sciolta solo entro il 31 di-cembre, data ultima per la pubblica-zione della graduatoria definitiva dei vincitori. Nel frattempo tocca alla neo nominata commissione di valutazione dei progetti, composta da 12 esperti, tra cui Nicholas Caporusso, primo in gra-duatoria nel bando 2008, e presieduta dalla dirigente del Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, svol-gere il proprio ruolo; una sola decisione che se penderà verso il “sì” permette-rà di seminare e germogliare sul suolo pugliese tante giovani idee, portatrici sicuramente di frutti interessanti.

Isabel Romano

Ben 39 candidature presentate per il bando regionale.

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Molfetta, città dai bollenti spiriti!

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giovedì 7 ottobre 201014 Attualità

Arrivano i “giardinieri fai da te”Domenica 19 settembre alle 9 una die-cina di cittadini, in maniera totalmen-te volontaria, hanno fatto pulizia nel-le aiuole situate presso via Capitano Azzarita, una delle vie del centro di Molfetta. L’iniziativa, propagandata a tutta la cittadinanza tramite volan-tini informativi, ha portato ad un im-mediato rimedio del degrado al quale quella via era sottoposta da parecchi mesi. “È stata l’esasperazione a por-tarci a tale intervento – commenta il promotore signor Palombella – era diventato quasi impossibile, oltre che pericoloso per i bambini, camminare su quel marciapiede o semplicemen-te scendere dalla macchina adiacente alle aiuole!”. Alla Multiservizi Mol-fetta S.P.A non è stata presentata al-cuna richiesta di intervento prima di agire autonomamente, ecco che non si può considerare tale atto una pro-testa cittadina: “Un’iniziativa, la no-stra – spiega Palombella – ideata e portata avanti prevalentemente per due motivi: il voler segnalare agli enti preposti la situazione di abbandono

nella quale sono lasciate alcune strade o piazze molfettesi e per dimostrare che, con un pizzico di buona volontà e di senso civico, queste ultime pos-sono riacquisire il loro valore. Non vogliamo, d’altro canto, avere la pre-sunzione di sostituirci al lavoro degli enti pubblici comunali”. Progetto che, per la maniera insolita con la quale si è imposto, ha ottenuto dei riscontri. Nella giornata del giovedì successi-vo, la Multiservizi Molfetta, diretta responsabile della cura del verde ur-bano, ha provveduto alla pulizia delle strade vicine al luogo dell’intervento volontari, con una presenza e collabo-

razione di due squadre di esperti. Non sono mancate, anche in questo caso, le critiche di alcuni residenti della zona interessata, i quali hanno contestato l’insufficenza dell’erba per poter por-tare i propri cani a fare i loro bisogni. “Un tentativo di mettere sotto i riflet-tori una realtà sempre più ricorrente in una Molfetta che punta alla quantità e non alla qualità: la città è in continua espansione, dimenticando quasi para-dossalmente quello che è il suo con-tenitore originario, il centro abitato”. Palombella, cittadino che ha preso a cuore la questione, ha proposto anche dei “point di segnalazione”: negozi e

uffici molfettesi preso i quali, attraver-so schede compilatorie, ogni singolo cittadino può indicare ed evidenziare i luoghi in cui andrebbe applicata una rivisitazione del territorio. La mattina del 19 era presente anche il presidente dell’ASM, Azienda Servizi Munici-palizzati Molfetta, Giovanni Mezzi-na, che era stato tirato in causa come presunto responsabile della mancata manutenzione delle aiuole; all’ASM però non spetta la gestione del verde urbano. Mezzina, dunque, ha portato chiarezza sulla questione, contribuen-do all’iniziativa con la raccolta dei sacchi di erbacce accumulati a fine la-voro. Tra i progetti futuri Palombella ha proposto, se ci fosse la nuovamen-te la necessità, di intervenire con gli stessi mezzi e determinazione per pu-lire la rotonda che si trova all’incrocio tra via Terlizzi e via Achille Salvucci, luogo di continuo passaggio, lasciata nelle mani di una natura selvaggia che non rende onore alla zona.

Maria Sancilio

Cittadini mossi dall’esasperazione intervengono autonomamente.

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Tutti a caccia della Fortuna

Bendata, cieca, con una cornucopia, op-pure come una ruota che gira: qualsiasi sembianza si voglia attribuire alla For-tuna, l’uomo ha sempre avuto con lei una partita aperta. Che sia una partita ai dadi, o a carte non importa, persiste solo il desiderio di sfidarla e forse cer-care di toglierle quella benda, sussur-randole “guarda e bacia me”; lei, che dispensa i suoi favori rompendo qual-siasi schema logico, lei che raramente ci fa sentire i vincitori della partita. E per tentare di conquistarla ce ne sareb-bero di imprese da compiere, montagne da scalare, oceani da attraversare; ep-pure perché andare così lontano? Così

come gli antichi hanno innalzato per il di lei onore altari e templi, anche i mo-derni hanno escogitato e creato luoghi e sistemi per esserle più vicini; tabacche-rie e centri scommesse, novelli templi pagani, in cui ogni giorno schiere di “pellegrini” consumano riti in cerca di fortuna, tra giocate, puntate e grattate. E quando il banco si fa ricco, come nel recente caso del milionario montepre-mi del Superenalotto, la “fede” si fa più fervida, aiutata da una buona dose di speranza e, in qualche caso, da un cor-netto rosso e amuleti vari. La febbre del gioco sembra coinvolgere un po’ tutti, senza distinzioni d’età, ma con una for-te differenziazione di denaro speso; un meccanismo complesso che porta con sé un “business” milionario ed un con-seguente incremento di giochi sempre nuovi, modificati, quasi simili tra loro e, talvolta, se non uguali, tanto da cata-pultare il giocatore in un illusorio paese dei balocchi. Sono giochi soprattutto capaci di raccogliere cifre da capogiro. Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla AAMS (Amministrazione Autonoma

dei Monopoli di Stato) sul proprio sito il 15 settembre scorso, la raccolta dei primi otto mesi del 2010 dei proventi di tutte le tipologie di giochi ammonta a ben 39 miliardi di euro, confermando un trend positivo del +11,7%, rispetto al medesimo periodo del 2009 con 34,9 miliardi di euro. Di questo totale le per-centuali più alte sono ancora costitui-te da apparecchi elettronici (53,36%) e dalle lotterie (15,11%), ma è in no-tevole aumento la percentuale relati-va ai giochi a base sportiva (4,94%). Specchio nella realtà di questo dato, è sicuramente il proliferare in città dei centri scommesse negli ultimi anni, o se vogliamo negli ultimi mesi. Forse a contarli non basterebbero le dita di due mani, dai nomi più noti a quelli più di-sparati, sembrano coprire un po’ tutte le zone di Molfetta, quasi a voler esse-re lì, pronti a soddisfare un impellente bisogno di puntare e rischiare, facendo rimanere il giocatore incollato ad uno schermo, con la schedina stretta tra le mani, in attesa di un pollice verso o meno della Fortuna, un esito che può

innalzarlo sull’Olimpo dei vincitori, o gettarlo nella fossa dei perdenti abitu-dinari. Giocatori occasionali e siste-matici, talvolta veri e propri strateghi, che si ritrovano nei centri scommesse durante le partite di calcio, che tra una puntata e l’altra sul campionato nostra-no e sui campionati più disparati sparsi per il mondo, condividono tifoserie in un’ambientazione da “bar dello sport”; ognuno con la speranza di fare il gran-de colpo della vita, di vincere facil-mente quel che basta per risolvere una situazione da precario, arrotondare un esiguo stipendio, cancellare quel mutuo che pesa come un macigno, comprare un biglietto di sola andata per qualche paradiso tropicale. Il tutto sotto l’egi-da della massima “tentar non nuoce”. D’altronde i latini affermavano “auda-ces fortuna iuvat” (la fortuna aiuta gli audaci); ma se quell’audacia si fa smi-surata e cieca, proprio come la fortuna, allora l’incontro e scontro con lei varca la soglia del patologico.

Isabel Romano

Nei primi nove mesi del 2010 gli italiani hanno speso 39 miliardi di euro nei giochi a premi.

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giovedì 7 ottobre 2010 15Inchiesta

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16 Inchiesta

In Italia la legislazione permette il gioco, le scommesse e le lotterie so-lamente se svolte in modo autorizzato dall’autorità pubblica. Il gioco d’az-zardo è in generale vietato nei locali pubblici, secondo la tabella dei gio-chi proibiti. Le agenzie di scommesse invece possono esercitare la loro at-tività su tutto il territorio nazionale. Dal dicembre 2001 sono state auto-rizzate anche delle agenzie che gesti-scono, previa apposita approvazione, un gioco di origine anglosassone che si chiama Bingo dall’esclamazione di un cittadino americano dei primi del 1900. Esso però si basa sempre su 90 numeri. Il gioco d’azzardo è inoltre da tempo diffuso attraverso sistemi qua-li il Lotto, il Totocalcio, il Tototris, il Superenalotto, ecc. Recentemente è possibile anche scommettere su eventi non sportivi come i festival musicali (Sanremo ed Eurofestival) e i reality. Ma non tutto avviene secondo la leg-ge. A febbraio del 2010, ad esempio, militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta hanno sottopo-sto a sequestro 13 punti di scommes-se aperti a Molfetta, Trani, Bisceglie, Barletta, Ruvo di Puglia, Corato e Minervino Murge. I finanzieri verifi-carono i tredici centri, dove si svolge-va la raccolta di scommesse su eventi sportivi via telematica, erano abusivi in quanto privi delle autorizzazioni necessarie all’esercizio dell’attività. Oltre ai centri di scommesse, vennero anche sequestrati i computer, la stru-mentazione utilizzata (ricariche, conti di gioco, promemoria di giocata), il denaro e la documentazione compro-vante l’illecita attività tra cui contrat-ti di affidamento e simili. Quindici persone vennero inoltre denunciate all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo di attività di gioco o di scom-messa.

Un giorno nel centro scommesseCosa dicela legge

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Entrare in un centro scommesse è come accedere ad un mondo fatto di sogni e facili illusioni. Non sono altro che le aspetta-tive di chi spera di poter cambiare la propria vita spendendo a volte pochi euro ma spesso e volentieri anche un’ingente som-ma. Scommettere sui risultati di una giornata calcistica, su un cavallo o magari sul Gran Premio di Formula 1 è ritenuto da tanti, oltre che un piacevole passatempo, anche un ottimo inve-stimento. Ma come ben si sa gli investimenti hanno un costo e capita che qualcuno preso dall’istinto incontrollabile del gioco getti via il proprio stipendio nel giro di pochi minuti. Durante questo breve lasso di tempo si susseguono le speranze di una vittoria “scacciapensieri” che in pochi istanti svanisce come un miraggio lasciando spazio all’amaro in bocca. Scene di rabbia, disperazione e poche volte di felicità si susseguono all’interno di un centro scommesse. C’è chi strappa la propria schedina, chi vorrebbe mangiarsela e chi la bacia come fosse un’immagine santa o la propria donna. A volte la delusione va pari passo con comportamenti iracondi che non presagiscono nulla di buono. Ed è facile arrabbiarsi dopo aver buttato al vento lo stipendio che sarebbe servito per un mese al sostentamento della propria famiglia. Ma il centro scommesse è anche un luogo di scambi multirazziali. Le diverse etnie entrano in contatto in maniera più o meno amichevole. Certo anche qui ci sono le antipatie e ma-gari le invidie verso chi è baciato di sovente dalla fortuna, ma queste cose capitano anche fra italiani. Sono tante le speranzose giocate effettuate dagli extracomunitari da anni in continua ri-cerca di un impiego che non sia sottopagato relativamente alle effettive ore lavorative. Ed è uno dei motivi cardine per cui si tenta sempre più spesso la via della dea bendata e del gioco. Con la crisi economica anche parecchi connazionali si sono av-vicinati al mondo delle scommesse per tentare di arrotondare le proprie entrate comunque consapevoli o quasi che non è questa la via più giusta. Ma vi sono anche coloro che giocano per pura passione o per pericolosa dipendenza, gente che il più delle volte possiede un ingente capitale economico e non ci pensa più di due volte prima di lanciarsi in una più o meno azzardata scom-messa. Naturalmente l’azzardo moltiplica le possibile vincite e l’acquolina in bocca. Giovani e meno giovani, poveri e ricchi non fa differenza perché il gioco va di moda fra tutte le fasce d’età e fra le diverse classi sociali. L’arrivo dell week-end vede aumentare considerevolmente gli affari di un centro che è sem-pre affollato a qualsiasi ora della giornata. Il momento clou cade di domenica all’ora di pranzo quando la giornata del campionato di calcio di Serie A sta per cominciare. Le code si fanno sempre più lunghe e a volte gli animi si scaldano. Cominciano a girare strane anticipazioni sui risultati di questa o quell’altra partita che spesso si rivelano false. Chissà da quale fonte provengono. Quando gli arbitri danno il via agli incontri sono tutti con la propria schedina in mano intenti a fare i più svariati scongiuri. Qualcuno esulta, qualcuno bestemmia, altri litigano. Fatto sta è che quando scocca il 90esimo minuto il pavimento della sala si riempie di brandelli di schedine perdenti e come da statistiche sono pochi coloro che si rivolgono ai botteghini per riscuotere la propria vincita. La maggior parte degli avventori torna a casa più povera di prima, a volte parecchio delusa ma paradossalmente senza aver perso la voglia irrefrenabile di gioco. Non resterà che attendere i prossimi eventi sportivi per sognare di nuovo di diventare ricchi.

Francesco Tempesta

Abbiamo deciso di “misurarci” con la quotidianità dello scommettitore di professione.

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Un giorno nel centro scommesse

Fondamentale diventa il sostegno di specialisti e familiari.

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Da gioco a dipendenza

Accantoniamo l’immagine classica del tossico alla ricerca della dose o dell’al-colizzato che nasconde la bottiglia. Diventano pericolose oggi le nuove dipendenze, da internet, dal sesso, dal lavoro, dal cibo, ma anche lo shopping compulsivo e il gioco d’azzardo pato-logico. Non abuso di sostanze, quindi, ma comportamenti e relazioni disfun-zionali. Il gioco d’azzardo patologico sta conoscendo una fase di espansione e trasformazione ed è caratterizzato da trasversalità sociale, culturale e genera-zionale. L’offerta è pressoché illimitata

e di facile consumo: i “gratta e vinci”, le scommesse legalizzate, il lotto e il superenalotto, i videopoker, fino ad ar-rivare ai casino virtuali. Basta entrare in un tabaccaio o sostare nei pressi dei distributori automatici, per incontrare anziani, pensionati, casalinghe, studenti che investono decine di euro, alla ricer-ca del colpo di fortuna. Per molti, com-plice la crisi economica, queste attività rappresentano parte integrante del nor-male svolgimento della vita quotidiana, per alcuni assumono caratteristiche pa-tologiche. Il gioco d’azzardo classico, quello delle bische o dei casinò, aveva dei confini chiari e precisi tra il “den-tro” ed il “fuori”, tra chi era giocatore e chi non lo era; i giochi d’azzardo in voga oggi non hanno questa caratte-ristica, per cui i processi difensivi di negazione vengono rinforzati, con il risultato che si sottostima il pericolo della dipendenza. La velocità della gio-cata, la facile accessibilità dei giochi, la “normalizzazione” e la legalizzazione – visto che il primo promotore è lo Stato

– inculcano nel giocatore la sensazione di avere quasi il dovere di provarci che, rafforzata dal contesto, elude o mini-mizza la presa di coscienza del perico-lo di una dipendenza che man mano si consolida. Secondo la definizione del DSM-IV (manuale diagnostico e stati-stico dei disturbi mentali), il giocatore d’azzardo patologico presenta, fra le al-tre, queste caratteristiche: è una persona che evidenzia un’incapacità cronica e progressiva di resistere all’impulso di giocare d’azzardo, ha bisogno di inve-stire somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato e manifesta irrequietezza e irritabilità quando tenta di giocare meno o di smettere. In genere il giocatore non considera il proprio vizio alla stregua di una malattia, tende a nascondere il disa-gio e il disastro (economico) ai propri familiari finché può. Tanto che, spesso, l’aiuto terapeutico viene chiesto o im-posto dopo che il problema si è manife-stato a causa dei forti debiti e il ricorso ad usurai o ad azioni illegali. I familiari

dovrebbero tenere sotto controllo alcuni particolari segnali che indicano la pato-logia: bisogno compulsivo, vale a dire necessità irrinunciabile di compiere l’atto; organizzazione della giornata a partire da quel determinato comporta-mento; incapacità di controllare il tempo che si dedica al gioco; negazione della dipendenza. Il trattamento delle nuove dipendenze prevede il ricorso alla psi-coterapia individuale, che aiuta ad af-frontare i conflitti irrisolti, alla base dei comportamenti di dipendenza: in genere scarsa autostima, esperienze traumati-che, mancanza di autocontrollo. Spesso viene utilizzata anche la terapia familia-re, per migliorare la comunicazione fra i membri ed esplorare modalità diverse di convivenza che interrompano i com-portamenti compulsivi del paziente. Si segnala anche l’esistenza di gruppi di auto-aiuto che permettono il confronto con persone che hanno o, hanno avuto, lo stesso problema.

Lella Salvemini

giovedì 7 ottobre 2010

1X2 FINALE: è la scommessa più giocata e consiste nel prono-sticare se il risultato di una partita finirà con la vittoria della squadra in casa (1), in pareggio (X) o con la vittoria della squadra fuori casa (2). Questo tipo di scommessa si intende nei tempi regolamentari (recupero incluso) e non com-prende quindi, per le partite che lo prevedono, gli eventuali tempi supplementari o i rigori. General-mente su questo tipo di scommes-sa è possibile effettuare scom-messe singole (cioè senza neces-sità di legare più partite) salvo nei casi in cui ciò non è ammesso per scelta del bookmaker (in genere per partite di serie o campionati minori).

La curiosità2296

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È un gioco (anche) da ragazziÈ domenica mattina. Presto le tribune e gli spalti di molti stadi italiani saranno completamente colme di tifosi, sciarpe e bandiere. L’erbetta, il terreno, i calcia-tori, i manager e gli allenatori. Protago-nisti di intere domeniche pomeriggio. Presenti, parallelamente alle giornate di campionato, sono i milioni di persone che le domeniche mattina riempiono i centri scommesse di tutta Italia. C’è chi spera sul riscatto della squadra ultima in classifica e chi crede che le più forti possano come al solito vincere. Anziani, adulti e ragazzi. Sì, anche ragazzi, molti giovani che chiedono soldi ai genitori. Ogni volta, non aver vinto per un solo risultato e per una sola partita, lascia a chi gioca, la voglia di riprovarci ancora una volta la domenica successiva. Altri soldi che si sommano ad ogni domeni-ca, forse sono “l’ultima volta” per tutti coloro che giocano. Le scommesse son qualcosa che ti spingono a volere sem-pre un pochino in più rispetto a ciò che vuole. Il profumo del rischio lo sentono in molti, ma quello dell’eccesso no. Si gioca ogni volta, in diverse modalità

di gioco, affinché la dea bendata possa toccare chi scommette e favorirgli una somma in denaro. Davvero tanti sono i ragazzi che vedono i propri genitori non vincere gli azzardi domenicali, per un filo di capello e allora, come se loro potessero avere più possibilità ed esse-re più vicini a scegliere i giusti risulta-ti, ci provano. Padre e figlio che ogni domenica si cimentano a fare gli in-dovini. C’è chi vince. In tanti vincono cifre esorbitanti, naturalmente spesso proporzionali a ciò che si punta, ma, se

c’è chi ha più fortuna è logico che ci sia chi ne abbia meno. Tra i giocatori che amano i giochi definiti “di fortuna”, l’intento principale è quello di sfidare la sorte. Ma se i genitori o comunque gli adulti hanno dalla loro parte respon-sabilità e consapevolezza, un ragazzo che esce da scuola e corre subito a gio-care i piccoli risparmi tenuti nel picco-lo porta spiccioli, per tutta la settimana, certo non possiede queste qualità. La consapevolezza e l’essere moderati nel gioco, vincendo quello che può essere

il rischio di dipendenza dal gioco, non sono cose che appartengono al ragazzo che nell’ultima ora del sabato è lì con il suo compagno di banco a segnarsi i risultati, che una volta uscito da scuola, dovrà giocare e su cui dovrà puntare. I ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni nascondono e ridimensionano ogni volta le proprie abitudini di gioco ai genitori; molti sfuggono ad impegni scolastici o familiari per giocare; altri giocano per sfuggire a problemi per-sonali. Sicuramente la propensione al gioco è fortemente correlata al contesto sociale e familiare. Secondo le statisti-che si gioca di più e con più soldi al Sud e nei professionali, piuttosto che nei licei, ma il problema della dipen-denza nasce dal fatto che si gioca e non da quali contesti provengono le gioca-te. Può sembrare banale, dunque, con-sigliare la non propensione all’eccesso verso le scommesse, anzi è sicuramente banale farlo, ma il gioco è bello quando dura poco, lo sanno tutti.

Gaetano de Virgilio

Sono tanti i giovanissimi che non rinunciano all’appuntamento con la schedina.

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giovedì 7 ottobre 201018 Inchiesta

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giovedì 7 ottobre 2010 19in Città

I bambini vanno amati, accuditi, pro-tetti. Dopo circa sei mesi di lavori, completamente aggiornato, adeguato alle esigenze di una scuola moderna per piccoli, sabato 25 settembre scor-so è stato inaugurato e restituito alla collettività l’asilo nido comunale di via Don Minzoni, zona Levante. Il co-sto per la realizzazione del progetto è stato di 1 milione di euro, di cui 700 mila sono pervenuti dai fondi europei stanziati per il piano straordinario re-gionale “Asili nido e Servizi per l’in-fanzia”, e 300 mila sono stati assegnati dall’amministrazione comunale. I la-vori hanno riguardato la manutenzione delle strutture, gli allestimenti di nuo-vi arredi, panche, tappeti, seggioloni, giochi e tavolini nonché attrezzature mirate alle attività pedagogiche. È sta-to ricavato più spazio nelle aule interne per poter accogliere settanta bambini dai 3 mesi ai 3 anni (dieci in più rispet-to all’anno passato). Per questo è sta-to aumentato l’organico del personale ausiliario e delle educatrici. Il tutto per sostenere le giovani madri favorendo la miglior intesa tra maternità, fami-glia e lavoro. “Di fronte ad un evento del genere sono felice – ha affermato il vescovo Luigi Martella che ha pre-senziato alla cerimonia di inaugura-zione – è un momento di gioia, una realtà che riguarda bambini e famiglie. Un impegno che vede la società civile misurarsi con le nuove generazioni. La civiltà di una società si misura in base al grado di attenzione che ha verso i bambini”. Educare sarà il tema che la Chiesa dovrà affrontare il prossimo decennio. “Oggi si parla tanto di edu-cazione, per questo – ha continuato il vescovo – il papa, i vescovi, i sacer-doti e laici saranno chiamati a parlare presso le comunità di educazione e di come si trasmette ai giovani. Un con-

fronto tra genitori, figli e educatori”. Il vescovo ha quindi aggiunto: “Educare significa tirar fuori, far emergere dai bambini le potenzialità, il loro talento. È la scuola, sono gli insegnanti che de-vono dare l’imput necessario per farli crescere. Aiutarli senza sostituirsi nel-la ricerca del vero bene affinché pos-sano crescere umanamente, cristiana-mente”. L’asilo mette a disposizione, per chi ne fa domanda, un mezzo di trasporto a domicilio. Chi è interessato a usufruire del servizio asilo nido può inoltrare domanda d’iscrizione presso i servizi sociali del Comune di Mol-fetta nel mese di maggio di ogni anno. Successivamente viene pubblicata una graduatoria di ammissione che tiene conto dei requisiti di preferenza o di precedenza secondo i dettati dal rego-lamento. “Ci sono voluti tanti sacrifici per realizzare quest’asilo all’avan-guardia con l’obiettivo di far crescere i bambini”, ha dichiarato il sindaco Antonio Azzollini. “L’asilo nido rap-presenta un grande valore di supporto alle famiglie i cui genitori lavorano entrambi”. Ha poi raccomandato agli amministratori responsabili: “Quando si rompe qualcosa segnalate immedia-tamente al Comune e agli addetti ai lavori qualsiasi anomalia affinché si possa riparare subito il danno”. E per concludere lasciateci lo spazio per una riflessione di Antonio Latorre, medico psicoterapeuta: “Quel bimbo che rin-grazia con un sorriso, con delle moine, con i suoi slanci gioiosi, quel bimbo che incomincia a conoscere i volti… La crescita affascina e i progressi lin-guistici ti riempiono di gioia e di am-mirazione… egli ti fa tanta compagnia. Accuditeli, aiutateli a crescere, soste-neteli nelle difficoltà e così una volta cresciuti vi ricompenseranno”.

Pantaleo de Trizio

Nuova vita per il nido comunale di via Don Minzoni.

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Nasce l’asilo “total quality”

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giovedì 7 ottobre 201020 in Città

Il Rotary premia gli studenti più braviIl Rotary Club di Molfetta ha cele-brato, nella affollata sala Finocchiaro della Fabbrica San Domenico, il pre-mio Rotary Scuola giunto alla sua 24^ edizione e riservato ai giovani studenti che abbiano conseguito la maturità con il massimo dei voti ed il miglior cur-riculum scolastico dell’ultimo triennio nei comuni di Molfetta, Terlizzi, Ruvo di Puglia e Giovinazzo costituendi il territorio del Club. È stato assegnato, alla presenza del Sindaco Azzollini e di alcuni dirigenti scolastici, un at-testato di merito ad uno studente per ogni istituto e sono state elargite due borse di studio di seicento euro ai due ragazzi più meritevoli. I vincitori sono Vincenzo Lisena, Ornella Mercuri, Stefania Cappelluti, Daniela Pansi-ni, Francesco Elicio, Eugenia Leone,

Roberta De Vanna, Vincenzo Ciliber-ti, Arianna Tota, Arianna D’Abramo, Massimiliano Cavallo, Riccardo Mol-fetta, Michele Valente, Domenico De Palo che hanno ricevuto anche un libro donato dal Comune di Molfetta dello scrittore Dino Claudio. Ha introdotto

la serata il presidente Pietro Facchini che ha evidenziato come il Rotary esal-ta la meritocrazia e premia i leader del futuro. Relatore della manifestazione il dirigente scolastico professor Pelle-grino De Pietro che ha ben sviluppato il tema della identità della scuola oggi.

Il sindaco Azzollini ed il past gover-nor Berardi hanno voluto effettuare personalmente la premiazione e con-gratularsi con i vincitori. Il presidente del Rotaract, Daniele Pio Caldarola, ha consegnato il diploma del suo club con l’invito a far parte di esso per merito.

Consegnati riconoscimenti a studenti di Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Giovinazzo.

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Premiato un alunnodella “S.G. Bosco”

Il riconoscimento per il concorso “Giochiamo a fare i Poeti”.

È da poco cominciato l’anno scolasti-co 2010/2011, ma la scuola primaria “San Giovanni Bosco” di Molfetta è già protagonista! Un alunno della classe 3^A della scuola ha, infatti, preso parte alla premiazione del concorso intito-lato “Giochiamo a fare i Poeti” indetto dall’Associazione Bambini Cerebrolesi. L’ente si pone l’ambizioso obiettivo di porre i bambini affetti da disabilità al centro di un percorso educativo e riabi-litativo, garantendo prestazioni di soste-gno, che possono costituire modelli di comportamento solidale per l’intera so-cietà. L’alunno, M.I., grazie all’efficace guida della sua insegnante di sostegno e alla preziosa collaborazione del dirigen-te scolastico dottoressa M. Tiziana San-tomauro, ha elaborato un lavoro partico-larmente significativo realizzando una bellissima poesia intitolata “Io Voglio”, dedicata al costante tentativo di espri-

mere il suo “volere”. Tale volere co-munica il suo bisogno di interagire con gli altri, prioritariamente i suoi genitori, figure per lui fondamentali dal punto di vista affettivo, e poi con i coetanei che vorrebbe fossero suoi amici. Un modo di aprirsi al mondo che lo circonda. La premiazione ha avuto luogo nella piazza della cittadina di Pisciotta in provincia di Salerno, il 28 agosto di quest’anno. All’evento erano presenti in compagnia di M. la madre, l’insegnante di soste-gno e il neuropsichiatra infantile, dottor Tommaso Tota, che ha dedicato qual-che minuto al racconto delle disabilità. Un’esperienza molto gratificante e coin-volgente che ha attribuito alla scuola un importante riconoscimento in materia d’integrazione scolastica, il cui ricordo resterà indelebile grazie anche alla targa celebrativa donata dall’Associazione al Circolo Didattico.

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Una borsa di studio del LionsAssegnata ad una studentessa dell’ITIS di Molfetta.

Lo scorso primo ottobre, presso l’Istituto Tecnico di Molfetta, l’as-sociazione Lions Club di Molfetta rappresentata dal presidente Michele Serlenga ha consegnato all’alunna Eleonora Valente una borsa di studio per essersi particolarmente distinta durante l’anno 2009-2010. Il profes-sor Michele de Palma e il dirigente scolastico ingegner Manlio Massari hanno illustrato le finalità del premio e omaggiato la giovane studentessa di Molfetta. Ha partecipato all’evento anche il giovane presidente del di-

stretto Leo, Ignazio Anglani, che ha rivolto un appello agli studenti affin-ché si rendano anche loro partecipi della formazione giovanile Lionistica e aiutino i più bisognosi tramite i vari “service”. “L’associazione – hanno dichiarato i dirigenti – ringrazia l’am-ministrazione comunale che è stata rappresentata dal dottor Luigi Ros-selli, assessore comunale ai servizi sociali ed istruzione. Un particolare ringraziamento va al dirigente scola-stico che ha permesso la realizzazio-ne dell’evento”.

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giovedì 7 ottobre 2010 21Cultura & Spettacoli

Komm Kunst, Kunst Komm...Nello spazio fortificato del Torrione Passari, situato lungo la cortina mu-raria del centro antico di Molfetta, si continua a dare seguito e visibilità, grazie alla promozione di Giacomo Zaza, curatore della mostra “PostDi-mensione – Viaggio nell’Arte Con-temporanea”, alle ricerche artistiche contemporanee nazionali ed interna-zionali. Una selezione di dieci artisti, accomunati dalla sperimentazione dei linguaggi, dalla ricerca degli etimi concettuali dell’espressione artistica di idee, amplificano l’orizzonte della scena cultuale della nostra società iper-consumistica. Gli artisti si sottraggono all’arte medesima, ai vincoli formali e culturali acquisiti dalla tradizione, rinunciando alla prospettiva, alla for-ma, alla realtà, alla natura, offrendosi alla ricerca: è l’idea che crea l’arte e nell’evento visivo-cognitivo; denun-ciano la non accettazione di compro-messi e si esprimono in un “Viaggio nell’arte contemporanea”. La mostra, inaugurata il 18 settembre, chiuderà il 31 ottobre 2010. Tra le mura au-

stere del Torrione, la voce sussurrata dell’opera sonora di Jurgen Klauke: “Komm Kunst, Kunst Komm” – 2010 (viene l’arte, l’arte sta arrivando) che preannuncia l’arrivo dell’Opera, iro-

nizza sull’attesa dell’arte e sul senso del contesto artistico, mentre lo sguar-do del visitatore è catturato da una luce proiettata in una inconsueta e irreale pantomima. Sul muro di pietra cal-

carea della torre, Alessandro Bulgini innesta un dialogo interagendo con il visitatore. Ha installato sette suoi au-toritratti rotanti su piatto, dove la sua testa rappresenta l’immagine teofani-ca: l’artista come icona, rivelazione. “Decollato” – 2010, è il corpo senza testa, decollato è l’artista che abban-dona il corpo e spicca il volo. Yoko Ono, artista dell’avanguardia, dagli anni ’60 ha esplorato l’arte concettua-le e le performance, con la volontà di stabilire una relazione tra arte e vita. Per il Torrione Passari l’opera scelta è “Onochort” – 2004, una video-istal-lazione dove comunica l’amore per l’altro, inviando segnali luminosi con il linguaggio Morse. Così, ciascun ar-tista, in PostDimensione utilizza sog-getti e mezzi di espressioni poliedrici in un percorso espositivo che si muove al di là di intenti propagandistici, lon-tani da celebrazione ma, soprattutto, lontano dal mercato e dalla celebra-zione mediatica.

Serena Porta

A Molfetta sussurri d’arte.

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giovedì 7 ottobre 201022 Cultura & Spettacoli

L’Associazione culturale “Il Carro dei Comici” di Molfetta organizza per l’VII° anno consecutivo i corsi di teatro e di costruzione scenografica. I labora-tori vengono riferiti ad un pubblico di tutte le età e sono aperti anche ad al-lievi che non abbiamo ancora maturato una solida esperienza nel campo del teatro e delle arti visive e scenografi-che. Vengono proposti diversi tipi di laboratori. Si comincia dal “Labora-torio teatrale per bambini” a cura di Pantaleo Annese: è un laboratorio de-dicato ai bimbi che per la prima volta si cimentino nel gioco del teatro. At-traverso tecniche ludiche i partecipanti esperiscono l’alterità, l’incontro con gli altri, potenziando la propria creatività, nella direzione non già della spettaco-larizzazione del sé bensì nella logica della com-prensione delle cose che ci circondano. Esperienze: giochi teatrali e ludici; esercizi di corporeità e spazia-lità; improvvisazione recitativa; lettura e drammatizzazioni spontanee di testi.

Allestimento scenico di un gioco tea-trale; prova aperta al pubblico. Età: dai sette anni agli undici anni. Durata: 60 ore. Modalità: 1 incontro a settimana per due ore. C’è poi il “Laboratorio teatrale per principianti ed over 40” a cura di Francesco Tammacco. Il percor-so teatrale umanamente parlando è la via dell’espressività e della creatività. I partecipanti, anche se alle prime espe-rienze, attraverso le tecniche attoriali di base, lavorano sul proprio corpo (attra-verso una lettura delle proprie emozio-ni che chiamiamo DINAMICA); così come esperiscono linguaggi corporei adattandoli al Tempo, alla lingua… basi essenziali per comprendere in modo totale il lavoro dell’attore. Non manca naturalmente l’incontro con il testo, quello psicologico con i perso-naggi creati dall’autore; testo dramma-tico che nel nostro caso viene sempre ritenuto pre-testo per la drammatizza-zione. Esperienze: tecniche di rilassa-mento; il linguaggio corporeo dinami-co; l’azione espressiva; il testo lingui-stico agito; dizione, fonetica; analisi del testo drammatico;improvvisazione scenica; allestimento dello spettacolo; regia e prova aperta al pubblico. Età: dai 15 ai 25 anni. Durata: 100 ore. Lo-gistica: 2 incontri a settimana da 2 ore. Durata: ottobre-maggio con incontri di due volte a settimana da due ore. È quindi previsto un “Master sulla Com-media dell’Arte”, riservato ad attori se-miprofessionisti-professionisti. Inizio febbraio 2011. Iscrizioni aperte. Nu-mero max partecipanti: 20. Indicazioni verranno approfonditamente fornite in seguito. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 ottobre 2010. Per informazioni è possibile contattare i numeri telefonici 339.7758173 o 349.3795729 o rivol-gersi presso la segreteria del Teatro del Carro, in via Giovene, 23 a Molfetta tutti i giorni dalle 18.30 alle 22.30.

Partono i corsi de “Il Carro dei Comici”.

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Il sogno di diventare attori

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giovedì 7 ottobre 2010 23Recensioni

Dopo una notte insonne tra ombre, fan-tasmi del passato e vento di bufera, Mol-ly Allgood si risveglia in una fatiscente e abbandonata stanza in affitto. Sono le 6.43 di una gelida alba ottobrina londine-se del 1952 e Molly si appresta a trasci-nare per un giorno intero i suoi 65 anni di

ricordi, emozioni, amori, inquietudini e dialoghi rubati al teatro e a quegli attimi di vita che donano senso e sapore all’esi-stenza. I ricordi si avvolgono all’indietro fino ai suoi 17 anni e al giorno in cui en-trò a fare parte come “apprendista” bella, corteggiata e oltremodo irriverente, della compagnia teatrale di John Synge, il più famoso e importante drammaturgo irlan-dese, presto suo amante, mentore, ragio-ne di vita, inganno e seduzione. Ormai “reliquia del passato”, Molly confonde le figure reali con i fantasmi e vaghi e malinconici riaffiorano nella sua mente i luoghi che ha incontrato durante la sua carriera di attrice: una scenografia che fa da sfondo a un atto unico consumatosi a Dublino, tra i ginestroni e i rododendri delle colline di Wicklow, a Londra e nei teatri di New York. Sono “strane irruzioni

diurne” ad animare gli oggetti di ricordi, dolore e amore. Un lungo e malinconico monologo, libero da ritmo ed esigenze di copione, cha parte e ritorna al cuore “da cui le parole provengono”. Joseph O’Connor ci regala un romanzo com-movente e magico, che celebra l’amore e perdona l’abbandono. Un omaggio intimo e struggente alla verde Irlanda, alle pagine più belle della sua letteratura, alla nascita del teatro nazionale irlandese che vide complici, nel sogno di una cul-tura indipendente e libera, il realismo di Synge, il mito e il folklore della poesia di Yeats e le passioni di Lady Gregory; pa-gine in cui incessante scende la pioggia e timido soffia il vento che si riverbera tra l’erica, si perde tra le brughiere pro-fumate di torba e accarezza le scogliere dell’Ovest. Là, dove un “furfantello va-

gabondo” incantò e rese eterna l’identità selvaggia e fatata delle genti dell’Isola Smeralda.

Joseph O’Connor è uno scrittore irlan-dese nato a Dublino nel 1963, fratello della famosa musicista Sinéad O’Con-nor. È uno dei principali protagonisti dell’eccezionale fioritura letteraria ir-landese iniziata a cavallo degli anni No-vanta e i suoi libri sono pubblicati in 29 lingue. In Italia, per i tipi di Guanda, ha pubblicato La moglie del generale; Yeats è morto!; Dolce libertà; I veri credenti; Cowboys & indians; Stella del mare; Il maschio irlandese in patria e all`estero; Il rappresentante; Desperados; La fine della strada.

A cura di Angela Teatino

“La porzione indigena di Johnny Synge. La piccola squaw del protestante. La puttanella del furfantello di Kingstown. Insulti scagliati tanto tempo fa dai motteggiatori dell’arguta Dublino, ancora udibili dopo più di quarant’anni. Ti trascini via dalla finestra, fino alla nicchia vicino al fornello. La stanza odora d’acqua di cavolo e polvere. Sotto di te, da qualche parte, c’è accesa una radio a volume troppo alto, ma tu non protesti per il disturbo, a volte trovi che ti metta una strana allegria. Ci sono ore, a tarda notte, in cui ti manca il suo conforto. Il silenzio può essere pauroso per chi è solo. Lui diceva sempre che avevi troppa immaginazione, tendevi troppo a fantasticare. Un tratto cattolico, scherzava. In queste notti leggi i libri Mills & Boon presi alla biblioteca pubblica di Earl’s Court Road. Di certo non ti divertiresti nemmeno un po’ se non fosse per i True Romances. Quanto li avrebbe odiati, lui, questi tuoi concubini segnati dalle orecchie e dalle lacrime. «L’oppio delle zitelle» avrebbe ghignato”. Joseph O’Connor, Una canzone che ti strappa il cuore, trad. ital.

di Massimo Bocchiola, Guanda, 2010, pp. 280.

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Il SegnaLibro. Una canzone che ti strappa il cuore.

Dom Cobb (un eccellente Leonardo DiCaprio) è assoldato per infiltrar-si nei sogni della gente e rubare idee. Tra potenze mondiali, operazioni pe-ricolose e interessi segreti Dom lavora con il socio Arthur per entrare nell’at-tività onirica dei bersagli d’interesse. L’estrazione di un’idea dal subconscio di Saito, potente uomo d’affari giappo-nese, fallisce a causa della proiezione/apparizione di Mol (una cupa e strepi-tosa Marion Cotillard), moglie defunta di Cobb. In seguito al fallimento, Saito propone a Cobb un’altra operazione, ancora più complessa, l’operazione di innesto (inception) di un’idea. L’inne-sto deve avvenire nella mente di Ro-bert Fisher, figlio del rivale in affari di Saito, Moloch, un uomo potentissimo che si trova in punto di morte. Cobb deve innestare nella mente di Fisher l’idea di dividere l’impero economi-co di suo padre. Se porterà a termine la missione, Cobb potrà rivedere i suoi figli. Dom Cobb non può tornare in America dai suoi figli perché è ricer-cato e accusato dell’omicidio di sua moglie Mol. La moglie lo perseguita

ogni qual volta entra in un sogno, Mol è una proiezione creata dalla sua stessa mente, lo tormenta e distrugge ciò che lui dovrebbe costruire. Per innestare l’idea nella mente di Fisher, Cobb ha dunque bisogno di qualcun altro che costruisca il mondo del sogno al suo posto. Suo padre gli presenta una gio-vane studentessa di architettura molto capace, Arianna (Ellen Page, attrice ri-velazione del film premio Oscar Juno), dotata di grande intuizione e fantasia. Sarà Arianna ad occuparsi della costru-zione dell’architettura del sogno e ad aiutare Dom nel difficile percorso da compiere. Altri due elementi occorrono per completare la squadra dell’innesto: Eames, un falsario capace di cambiare aspetto nei sogni e il chimico aneste-sista Yusuf. Per l’innesto è necessario attivare tre livelli di sogno, vale a dire un sogno nel sogno di un sogno. Dom sa bene di cosa si tratta perché ha già innestato un’idea e ha trascorso 50 anni in una dimensione onirica costruita da lui e da sua moglie Mol, (lo scorrere del tempo è modulato in maniera differente all’interno del sogno, i tempi si dilata-

no in maniera esponenziale man mano che si scende ad un livello successivo). Per indicare lo stato di sogno o realtà Dom ha fabbricato una piccola trotto-la che quando non smette di girare su stessa indica lo stato onirico, quando si blocca vuol dire che si è nella realtà. La trama del film prodotto, scritto e diretto dal regista inglese Christopher Nolan, è molto complessa, si arriva a perdere il senso del reale. Nolan gioca con i piani di finzione, metropoli che si sgretola-no, mondi che riappaiono, paure che prendono forma, che attaccano, che scompaiono, il misterioso movimento creativo della mente umana imbrigliato in una storia che oscilla tra fantascienza e psicoanalisi, attraversa Matrix, James Bond e affonda le radici nella mito-logia greca, con Arianna che cerca di riportare a casa “Teseo – Cobb”. L’in-quadratura finale lascia lo spettatore interdetto, la trottola di Dom continua a girare, non si ferma, è sogno o realtà? L’interpretazione di DiCaprio potrebbe portarlo a ricevere l’ambita statuetta al Kodak Theatre di Los Angeles come miglior attore protagonista.

SCHEDA DEL FILMInception (2010)Un film di Christopher NolanGenere Fantascienza-ThrillerProduzione USA-Gran BretagnaDistribuzione Warner Bros ItaliaDurata 142 minuti circa

Christopher Nolan (Londra, 30 luglio 1970) è un regista, sceneggiatore, produt-tore cinematografico britannico. Ha ini-ziato a girare corti a sette anni, ha studiato letteratura inglese al University College di Londra. Le sue frequentazioni letterarie lo hanno reso cosciente di come il cinema sia rimasto legato alla fruizione televisiva, alle storie lineari “che puoi permetterti di seguire anche andando al bagno cinque minuti”. La letteratura gli è sembrata ben più capace di innovare le strutture narra-tive, superando certe rigidità delle sce-neggiature classiche. Tra i suoi successi Memento (2000), Insonnia (2002) con Al Pacino e Robin Williams, Batman Begins (2005), Il Cavaliere Oscuro (2008). Ha la-vorato 10 anni sul soggetto di Inception, film campione di incassi nel mondo.

di Alessandra Recchia

“Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città, un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le idee.”

Dom Cobb (Leonardo DiCaprio)

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MovieNote. Inception.

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giovedì 7 ottobre 201024 Spazio Giovani

Servizio Civile Nazionale: solidarietà e cittadinanzaL’estate è giunta a termine ed è ora di risollevarsi dal letargo non solo per gli studenti ma anche per coloro che studenti non lo sono più e magari intendono procurarsi di che vivere in condizione di discreta autonomia, in vista fra un anno o qualcosa in più di un impiego più duraturo. Detto fatto: il Servizio Civile Nazionale è una chan-ce lavorativa presa in considerazione da parecchi giovani. Il Servizio Civile Nazionale (SCN) dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente vo-lontaria. È stato definito un modo di difendere la patria, il cui “dovere” è sancito dall’articolo 52 della Costitu-zione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, compi-to di altre istituzioni pubbliche bensì alla condivisione di valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico della Repubblica italiana. Si tratta di un’opportunità messa a disposizione per i giovani dai 18 ai 28 anni di dedi-care un anno della propria vita a favo-re di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di co-esione sociale e di identificazione in

una “patria” che ormai dopo i bollori risorgimentali a 150 anni dall’unifi-cazione ha forse perso l’assetto uni-tario. Il servizio civile volontario ga-rantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, un’importante e spesso unica occasione di crescita personale, un’opportunità di educa-zione alla cittadinanza attiva, contri-

buendo allo sviluppo sociale, cultu-rale ed economico del nostro Paese. Tuttavia chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel servizio civile volon-tario, sceglie di aggiungere un’espe-rienza qualificante al proprio baga-glio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di

lavoro. Nella nuova configurazione che il servizio civile ha assunto con il passaggio da obbligatorio, alternativo al servizio militare di leva a volonta-rio e con le novità, a livello nazionale e locale emerge la necessità di un po-tenziamento del ruolo strategico della formazione generale e di una ridefini-zione della funzione e dei contenuti. La formazione generale dei volon-tari è un elemento strategico perché il nuovo servizio civile consolidi la propria identità e sia mezzo necessa-rio per fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile, assicurandone il carattere unitario, nazionale e per sviluppare all’interno degli Enti la cultura di questo servizio che i giova-ni del nostro Paese svolgono volonta-riamente e sotto retribuzione. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori di assi-stenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, edu-cazione e promozione culturale e an-che servizio civile all’estero.

Gianfranco Inglese

Una scelta per sé e per gli altri.

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Prima lo studioNon tutti riescono a percorrere le due strade.

Gli anni del liceo si concludono. Tanti giovani con il diploma, pronti ad iscriversi a facoltà universitarie di ogni tipo hanno più di un dubbio. A moltissimi ragazzi servono soldi per poter affrontare tasse universi-tarie o comunque spese consequen-ziali all’iscrizione, come quelle per l’acquisto di libri o cose del genere. Ecco che si intromette tra il futuro di ogni diplomato e l’iscrizione a qual-che facoltà, il Servizio Civile; Cosa è? Sono semplicemente progetti che garantiscono la formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani, attraverso un’attività forma-tiva della durata minima di un anno. È certamente un’importante e spesso unica occasione di crescita perso-nale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, un prezioso strumento per aiutare le fasce più de-boli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed econo-mico di 25 ore. Spesso garantisce ai giovani che lo intraprendono un’edu-cazione e una formazione acquisita attraverso attività svolte nell’ambito

dei servizi alla persona e nella sal-vaguardia dell’ambiente. Si possono certamente coniugare le due attività, ossia l’università e l’impegno civile, ma il tempo impiegato per gli studi è certamente un ostacolo, forse l’unico importante, che si intromette nella realizzazione di entrambi i proget-ti, se parallelamente svolti. La cosa certa è che il pagamento e dunque la retribuzione è certa, cospicua e men-sile. Ma se il pagamento arriva di si-curo, è anche certo che stare al passo con “i tempi universitari” non è poi facile. Molti allora rifiutano questo impegno, scegliendo di consegui-re i regolari anni di studio. È bene precisare che chi vuole, può sempre continuare su entrambe le strade, vi-sto che una opzione non esclude l’al-tra. Gli anni del liceo si concludono. Agli studenti tocca soltanto scegliere allora. Due o più sono le strade che si possono seguire dunque, uno però deve essere il comune denominatore per tutte: l’impegno. Il resto vien da sé ovunque.

Gaetano de Virgilio

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“Io l’ho provato!”Testimonianza diretta di una ragazza impegnata

come volontaria del Servizio Civile.

Ed è l’esperienza, ora, a parlare. Una ra-gazza molfettese che, dopo il diploma, ha provato il “Servizio Civile”. Racconta di essersi diplomata nel 2007 e che, dopo essersi iscritta all’università, ha provato l’esperienza come volontaria per i sale-siani presso la parrocchia San Giuseppe. Dopo aver presentato il suo curriculum vitae accompagnato da quelle che erano le sue esperienze in campo educativo con i ragazzi adolescenti, ha affrontato un col-loquio all’oratorio salesiani Redentore di Bari. La sua testimonianza riporta quella che è la prassi di volta in volta seguita. Per avere una maggiore idea di ciò in cui con-sisteva questo impiego, la ragazza spiega la sua giornata tipo: dedicava all’attività cinque ore pomeridiane, dalle 17 alle 22, nelle quali l’assistenza ai ragazzi preve-deva di portarli nel cortile della chiesa e stare con loro, aiutarli, visionarli durante i giochi. “Inizialmente – racconta – fu pensata e portata avanti anche l’attività di doposcuola per questi giovani, ma fu poi interrotta per motivi organizzativi”. Poiché, però, l’anno lavorativo compren-deva anche il periodo estivo, i volontari hanno assicurato la loro presenza an-

che durante quella che generalmente è chiamata “ Estate Ragazzi”. La giovane protagonista sottolinea che il ramo uni-versitario da lei intrapreso non garantiva la possibilità di ottenere dei punti di cre-dito tramite determinate attività. Ma ciò non è bastato a scartare l’idea lavorativa: “Con una retribuzione di circa 435 euro mensili riuscivo a rendermi indipenden-te economicamente per quanto mi fosse possibile. Ma non è stato del tutto sempli-ce trovarsi di fronte ragazzi con pesanti problematiche famigliari alle spalle, ge-nitori in carcere, orfani, padri violenti ed altre simili realtà che si riversavano nei rapporti sociali all’interno del gruppo”. Il progetto prevedeva, inoltre, due campi di formazione fuori Molfetta, ad anno già avviato, entrambi di un paio di giorni, per approfondire la conoscenza del Servizio Civile. “Nonostante i ritmi lavorativi, gli impegni universitari paralleli e le critiche di coloro che ritenevano futile il nostro impiego, è un’esperienza che consiglie-rei a molti. Guadagnare, rendendosi utili alla società, gratifica maggiormente tutti i sacrifici”.

Maria Sancilio

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Page 25: Il Fatto n. 069

giovedì 7 ottobre 2010 25Sport

È tornata la “febbre del sabato sera”

Come un’inesorabile ed irreversibile scalata, in egual maniera continua il percorso in ascesa costante dell’Ho-ckey Club Molfetta. Salvato in epo-che non remotissime dalle ceneri di una squadra in caduta libera, e ormai prossima al tracollo, e reso a nuova ed entusiasmante vita da un gruppo di dirigenti volenterosi e molto generosi, capitanati dal presidentissimo Mas-simo de Palma, il sodalizio dei patti-natori biancorossi proverà quest’anno l’ennesimo salto di qualità, cercando la consacrazione definitiva nei piani alti dell’hockey su pista italiano. Tutti ricorderanno lo storico traguardo rag-giunto lo scorso anno dalla società di piazza Don Luigi Sturzo: una salvezza agognata, sudata e, proprio per que-sto, memorabile e storica. Alla quale si è accompagnato lo sfioramento del sogno playoff scudetto-coppa CERS, sfiorato per soli tre punti. Tanto si è fatto durante lo scorso campionato per cercare di ottenere gli obiettivi prefis-sati ad inizio stagione, e tanto ancora si sta facendo in questi ultimi mesi, per riuscire nell’impresa di fare di più. Agli addii di alcuni giocatori più o meno fondamentali per le passate sor-ti del roster biancorosso, è susseguita una operazione di mercato ad ampio raggio, coordinata dal presidente de Palma e dal direttore sportivo de Ce-glie, che ha portato alla corte del con-fermatissimo mister Nino Caricato, ben tre nuovi giocatori stranieri, di cui due provenienti dall’Argentina e uno dal vicino Cile. Si tratta di Matias “Tutti” Baieli, Exequiel Tamborindegui e Ni-colas Fernandez. Il primo, Argentino di Mendoza, è l’ex capitano dell’YPF Petroleros, squadra che ha affrontato il quotatissimo Reus nell’ultima finale di coppa Intercontinentale. Il secondo, conterraneo di Baieli, si è distinto tra i migliori agli ultimi mondiali Under 20

disputatisi a Bassano del Grappa, con la “camiseta” della Nazionale Argen-tina. L’ultimo invece arriva dal Cile, ed è ritenuto il “top player” della sua Nazionale, in grado di affrontare a viso aperto selezioni ben più quotate come quella Argentina, nell’ultimo Mondiale svoltosi a Vigo (SPA) lo scorso anno, e quella Catalana, nell’ultima Coppa Latina tenutasi sempre in Spagna lo scorso giugno, senza farsi mancare la soddisfazione di realizzare reti impen-sabili contro portieri di caratura inter-nazionale. A tutto questo si aggiunga-no le riconferme di giocatori dal sicuro affidamento e dalla enorme esperienza, come il “Cinese” Onofrio Spadavec-chia, il portierone-saracinesca Mau-ro Puzzella, anch’egli argentino, e la bandiera dell’hockey molfettese, il capitano Antonio Cirilli. Senza dimen-ticare quei giocatori, come il secondo portiere Tommaso Belgiovine e il fu-retto giovinazzese Gigi Marzella, che seppure ritenuti gregari in partenza, hanno spesso dimostrato di farsi tro-vare pronti all’occorrenza, togliendo spesso le castagne dal fuoco e facendo il proprio lavoro con professionalità e giudizio. Per ultimo, ma solo in ordi-ne di elencazione, non va trascurato il reintegro in prima squadra di quel Maurizio Sinisi, vero valore aggiunto del nuovo roster 2010-11, che troppo spesso è stato bollato come giocatore “caldo”, ma che potenzialmente è do-tato di tutti i requisiti per potersi gioca-re il posto da titolare con chi, all’inizio della competizione, con ogni proba-bilità gli partirà davanti. Una squadra sicuramente rinnovata in molti reparti, che col tempo e con le prime amiche-voli, tutte largamente vinte seppure contro avversari di categoria inferio-re, sta man mano riuscendo a trovare quell’amalgama fondamentale ai fini dell’espressione di un gioco migliore

e concreto anche in zona gol. La pro-fonda esperienza, saggezza e sapienza di un allenatore come Nino Caricato, quest’anno è affiancata da uno staff tecnico rinnovato anche nel ruolo di preparatore atletico, degnamente preso in carico dall’esperto Matteo Lorusso, con alle spalle varie esperienze in com-pagini locali di basket, come Massafra e Cus Bari. Tutti gli ingredienti per una stagione “cinematografica” ci sono. Al fianco di attori già affermati, sono ar-rivate nuove promesse che, seppure di giovane età, contano su di un pedigree di tutto rispetto. Un mix di esperienza e talento, sapientemente guidato da un regista di acclarata fama, e capitanato dalla stessa valida casa di produzione, composta anche quest’anno dai “fanta-stici 4” Onofrio Abbattista, Cosimo de Ceglie, Massimo de Palma e Pino del Vescovo. La speranza è che, sulla scia dello scorso finale di stagione, si possa assistere ad una partecipazione più evi-dente da parte del pubblico molfettese, sempre più coinvolto nella manifesta-zione del proprio tifo per i pattinatori biancorossi. Gli sforzi della società in questo momento sono rivolti a cercare di dare maggiore popolarità a questo sport, ritenuto di nicchia, ma che tan-to può appassionare grandi e piccini. Tra le idee in cantiere, per avvicinare i più giovani all’hockey su pista, ci sono in programma diverse dimostrazioni pratiche e teoriche presso le scuole elementari e medie della nostra città, e la costituzione di una tifoseria orga-nizzata, composta prevalentemente da ragazzi adolescenti, in grado di dare tutto il supporto necessario per poter far scendere in pista il cosiddetto “se-sto” uomo. Il primo impegno ufficiale per la banda di Nino Caricato, è stato a Matera nel concentramento del pri-mo turno di Coppa Italia contro Forte dei Marmi (A1), Salerno (A2) e i pa-

droni di casa (A2). Un girone che si è dimostrato più difficile del previsto, ma che ha visto comunque il passaggio del turno dei biancorossi, in virtù della miglior differenza reti rispetto al Forte dei Marmi. Il pareggio combattuto con-tro questi ultimi per 2-2 aveva già dato segnali abbastanza positivi nell’ottica delle due partite successive. E così è stato, se si considerano la larghissima vittoria per 24-0 contro la matricola Salerno e la, seppur sofferta, vittoria contro il Matera per 5-3. Il campionato invece prenderà il via sabato 16 otto-bre, e vedrà l’Hockey Club Molfetta impegnato in una difficilissima trasfer-ta in quel di Viareggio, proprio come all’esordio nella scorsa stagione, ma a piste invertite. Una partita che sulla carta vede i pattinatori molfettesi par-tire sfavoriti, al cospetto di un team di comprovato blasone, che si è di gran lunga rinforzato rispetto alla scorsa competizione. In particolare gli acqui-sti dei fratelli Bertolucci, considerati veri guru dell’hockey internazionale, di Davide Motaran, ex bombardiere dei campioni d’Italia del Valdagno, e di Farran, ex compagno di squadra di Matias Baieli nell’YPF Petroleros di Mendoza, farebbero tremare chiunque gli si presenti contro, perlopiù in tra-sferta. A seguire, nella seconda giorna-ta, il Paladonsturzo ospiterà il sentitis-simo Derby del Sud tra HC Molfetta e AFP Giovinazzo, allenata quest’anno dall’ex mister biancorosso Josè Vianna. Una sfida tra due squadre che daranno l’anima in pista per poter mettere in saccoccia i tre punti, ma anche tra due tifoserie che, in nome della goliardia e dello sfottò reciproco, hanno sempre animato egregiamente questi tipi di in-contri. E allora fatevi contagiare dalla “febbre del sabato sera”; lo show sta per iniziare!

Corrado de Candia

L’Hockey Club Molfetta pronto ad una stagione da protagonista.

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Page 26: Il Fatto n. 069

giovedì 7 ottobre 201026 Sport

HOCKEY BASKETSerie A1 - (1a giornata 16/10) Serie A DilettantiMOLFETTASarzanaR. BassanoBreganzeValdagnoSeregnoViareggioPratoPordenoneGiovinazzoFollonicaForte dei MarmiLodiBassano 54

RuvoFerentinoPattiOstuniTrapaniAnagniMassafraLatinaAgrigentoMOLFETTASant’AntimoBisceglieMateraRietiPotenzaPalestrina

4444222222222000

PALLAVOLOSerie B1 Maschile (1a giornata 16/10) Serie B2 Femminile - (1a giornata 16/10)

MOLFETTAMoieJesiCastelfidardoAscoliT. San PatrizioPagliareRecanatiPortorecanatiManoppelloPescaraL. AltamuraV. AltamuraIsernia

MOLFETTAClub ItaliaAtripaldaSorrentoCasoriaChietiOrtonaGioia del ColleMateraPotenzaCoriglianoReggio CalabriaCataniaBrolo

CALCIO A5 CALCIOSerie B Promozione

NoicattaroCasamassimaCoratoSan SeveroAndriaCanosaMolaAltamuraPolimniaSanteramoBitontoRutiglianoMinervinoMELPHICTABarlettaSOCCER ATLETICOTorremaggioreAscoli Satriano

666644333111111000

MOLFETTAModugnoMonopoliFata MorganaGiovinazzoMateraPotenzaConversanoRoglianoMessinaScanzanoMolaPolignanoMartina Franca

66644331111000

Appuntamento con le molfettesiBuono l’avvio di stagione per Real,

Virtus e Molfetta Sportiva.

Torna puntuale il nostro appuntamento con lo sport “giocato” delle formazio-ni molfettesi impegnate nei vari cam-pionati regionali e nazionali. Le prime giornate di competizioni consegnano agli appassionati un bilancio tutto som-mato positivo e che fa ben sperare per il futuro. In attesa dell’inizio dei ri-spettivi campionati, l’Azzurra Volley e l’Hockey Club si sono cimentati con la Coppa Italia. Dei pattinatori abbiamo già raccontato in altro articolo, delle ragazze di Annagrazia Matera possia-mo invece dire che hanno superato a punteggio pieno la fase preliminare e, a cavallo delle festività natalizie, sfi-deranno Cefalù, Caserta e Frascati per guadagnare l’accesso alla final four nazionale. Buon avvio di stagione per quanto riguarda anche la Virtus Basket Molfetta. I bianco blu allenati da Anto-nio Paternoster hanno cominciato con una sconfitta ed una vittoria. La scon-fitta (per 84 a 80) è giunta in quel di Patti al termine di una gara ben giocata dai molfettesi e persa solo negli ultimi secondi con la complicità della coppia arbitrale e di alcune decisioni apparse alquanto dubbie. Da salvare, oltre alla prestazione, il ritorno in campo di Lo-renzo “il Magnifico” Di Marcantonio dopo aver vinto la sfida con la malattia: il primo grande successo di questa nuo-va stagione sportiva. Lo stato di forma dei virtussini è stato confermato sette giorni dopo nella gara interna contro Sant’Antimo: campani battuti per 79 a 75. Nei prossimi quindici giorni capi-tan Maggi e soci incontreranno prima Ferentino in trasferta (10 ottobre) e poi in casa il Matera (17 ottobre). Ottima partenza anche per il Real Molfetta

nel campionato di Serie B di calcio a 5. I calcettisti del “duo presidenziale” Mele-Metta, fanno due su due impo-nendosi per 9 a 3 nell’esordio casalin-go contro il Polignano e per 6 a 2 nella trasferta a Messina. Sabato 9 ottobre al “PalaPoli” arriverà il Martina, poi il 16 si giocherà sul campo dello Scanzano. Dal calcio a 5 passiamo al calcio a 11, cominciando dal campionato di Prima Categoria dove la Molfetta Sportiva di patron Carlo Tattoli ha già mostrato i muscoli nonostante la sconfitta per 1 a 0 nella prima giornata di campiona-to contro il Gargano Calcio maturata a pochi minuti dal fischio finale. Nelle due gare successive, invece, sono ar-rivati sei punti grazie al doppio 2 a 0 interno inflitto prima al Celle San Vito poi al Nuova Daunia Foggia nella gara che ha segnato il ritorno sull’erbetta del “Paolo Poli”. La formazione biancoros-sa, che punta al salto di categoria, è ora attesa dalla trasferta a Foggia, sponda Atletico, il 10 ottobre e dalla gara ca-salinga del 17 contro il Giovinazzo. Male vanno invece le due formazioni “molfettesi” impegnate nel torneo di Promozione: il Soccer Atletico di Mau-ro Lanza perde per 3 a 2 a San Severo e per 3 a 0 nella gara casalinga contro il Torremaggiore; un pareggio ed una sconfitta invece per il Valenzano Japi-gia “Mephicta” di Rino Ptruzzella che pareggia per 1 a 1 contro il Minervino e ne prende 3 senza realizzarne nemmeno uno contro il Real Altamura. Nei pros-simi quindici giorni il Soccer Atletico sfiderà il Rutigliano fuori casa e il Bi-tonto in casa. Per il Melphicta incontro casalingo contro il Polimnia e trasferta a Casamassima.

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Si scrive Minervini, si legge vincenti!Continua la “saga” della clan della

Macchia degli Esperti.

Non si stancano di collezionare “im-prese” sportive i componenti della fa-miglia Minervini di Molfetta. Da papà Gregorio passando per i figli Caterina e Lorenzo i successi sono storia di tut-ti i giorni. E non solo nell’equitazione, disciplina che da sempre unisce i Mi-nervini al mondo dello sport. Ma an-diamo con ordine. In sella a “Rooster in Sugar”, uno stallone di cinque anni appena arrivato nel maneggio della “Macchia degli Esperti”, la giovane Caterina ha vinto nella categoria “Non Pro” la penultima tappa del Campiona-to Regionale di Reining svoltasi a Bari. Inutile dire che Caterina ha sbaragliato

la concorrenza di tutti i suoi avversari uomini. Nella stessa tappa papà Gre-gorio ha conquistato un meraviglioso secondo posto nella categoria “Open”, facendo mangiare la polvere a tanti cavalieri ben più giovani di lui ana-graficamente ma certamente incapaci di competere con l’uomo del “coast to coast”. Fin qui l’ordinaria ammini-strazione dei Minervini. La novità arri-va invece da Lorenzo che dal 17 al 19 settembre ha preso parte ai Campionati Italiani Assoluti di Canoa- Kayak tenu-tisi sul Lago di Bomba in provincia di Chieti. Lorenzo, tesserato con la Lega Navale Italiana sezione di Molfetta,

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ha gareggiato nelle categorie K2 1000 m, K2 500 m, K2 200 m e K1 200 m. Nel K2 era in coppia con Dario Gallo. In tutte le gare ha conquistato buoni piazzamenti riuscendo a tener testa ai “professionisti” della disciplina, gli at-leti tesserati per i gruppi sportivi delle Forze Armate. Un’esperienza che co-munque è servita per far maturare il giovane Minervini. E non è detto che la prossima volta anche dalla canoa non giunga qualche medaglia.

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giovedì 7 ottobre 2010 27Oltre la Realtà

C’è chi l’annuncia come la scoperta scientifica degli ultimi tempi, chi pen-sa che sia un miracolo proveniente di-rettamente dalla bontà di Dio verso gli uomini e verso le sue sofferenze, chi invece lo vede come l’ennesima bufala o l’ennesimo tentativo di truffa a dan-no dei più disperati. Stiamo parlando dell’Escozul, il farmaco che combatte il cancro. La scoperta dell’Escozul risale a diversi anni fa quando alcuni medici cubani notarono che i contadini punti dallo scorpione classificato come “Ro-phalurus Iunceus” (questo scorpione che appartiene all’endemia di Cuba, viene allevato in casse di terra con molti inset-ti che gli servono da alimento. Il veleno si estrae quando compiono un anno di vita. Generalmente ogni 20 giorni e per molte volte, poi gli scorpioni ritornano nel loro habitat) guarivano improvvisa-mente da malattie quali l’artrite reuma-toide e da numerosi processi dolorosi e infiammatori. Analizzando più detta-gliatamente il veleno dell’insetto si sco-prì che questo conteneva delle proteine che fungevano da antinfiammatori. Ri-cerche più mirate, hanno appurato che oltre ad alleviare le infiammazioni il ve-leno aveva un effetto analgesico, un ef-fetto immunoregolatore e soprattutto un effetto antitumorale. Iniettando la solu-zione in alcuni topi i ricercatori hanno notato che gli animali sono guariti da alcune forme tumorali. Dal momento della scoperta sino ad oggi a Cuba sono stati curati più di cinquantamila pazien-ti attraverso la tossina dello “scorpione azzurro”. C’è da dire che sin dalle pri-me applicazioni dell’Escozul vi è stato parecchio scetticismo fra i medici e la gente comune. Alcuni sostenevano che si trattasse soltanto di stregoneria e di illusione dovuta agli effetti dello scor-pione da sempre ritenuto un animale sacro oltre che pericoloso dalle varie civiltà. È stato però il fisico nucleare e ricercatore del Ministero di Scienza, Tecnologia e Medio Ambiente dello stato di Cuba Omar Cantillo a smentire queste allusioni e a brevettare il prodot-to. Attualmente a Cuba si recano centi-naia di persone provenienti dall’Ameri-ca e dall’Europa (tanti dall’Italia) che,

affetti da forme tumorali, decidono di sperimentare il prodotto come ultima spiaggia. Secondo il dott. Misael Bor-der, il responsabile del progetto assieme ad altri illustri ricercatori, il 97% delle persone affette da neoplasie maligne ha avuto una risposta clinica positiva. Ma come funziona l’Escozul? Le ricerche del dott. Border e del suo staff hanno evidenziato che le proteine dello scor-pione in una soluzione diluita fungono da inibitore dell’enzima proteasi bloc-cando lo sviluppo della membrana nelle cellule tumorali e quindi il loro svilup-po. Ma secondo Border l’Escozul inibi-sce anche la formazione di nuovi vasi sanguigni nei pazienti affetti da cancro impedendo l’avanzamento progressi-vo della malattia. La soluzione stimola inoltre il sistema immunitario favoren-do un aumento della qualità della vita. Quindi il farmaco non agisce diretta-mente contro il cancro ma ne impedisce lo sviluppo bloccando le sue vie di dif-fusione. Generalmente l’Escozul viene somministrato per via orale ma può es-sere anche iniettato in maniera differen-te; non deve assolutamente sostituire le terapie convenzionali antitumorali quali la chemioterapia, la radioterapia ecc., ma deve affiancarle. Nonostante gli ottimi risultati e le prove fornite dagli scienziati cubani, l’Escozul non è rite-nuto dalla comunità scientifica interna-zionale un farmaco attendibile. Paralle-lamente le scoperte scientifiche cubane non sono tenute in considerazione dal

mondo accademico mondiale a causa dell’embargo dello stato di Fidel Castro che ne provoca un forte isolamento. La notizia degli effetti benefici della protei-na dello scorpione azzurro si è diffusa nel continente americano attraversan-do l’Oceano Atlantico soltanto grazie al passaparola della gente. L’Escozul è preparato solo ed esclusivamente da Labiofar, un’azienda statale cubana che lo distribuisce rigorosamente in manie-ra gratuita. Essa provvede alla distribu-zione del farmaco unicamente nella sua sede. Labiofam è una struttura autoriz-zata a produrlo dal Ministero della salu-te Pubblica di Cuba, dal Ministero della Scienza Tecnologia e dell’ambiente, dal Centro statale di controllo farmaceutico e dalla OCPI. La società ha sede pres-so: Avenida Independencia km. 16 1/2 Boyeros, Santiago de las Vegas Havana, Cuba. Per eventuali informazioni è pos-sibile contattare il numero di telefono +53 683 3188/683 2151, contattare di-rettamente il dott. Niudys Cruz Zamora specialista del Gruppo Medico Labio-fam al +53 683 3188/684-9661 oppure scrivendo all’indirizzo mail [email protected]. È consentivo chiamare dalle 10 alle 14, ora cubana. Il farmaco non può essere spedito ma è distribuito solo ed esclusivamente sul posto ac-cettando quindi di partecipare alla spe-rimentazione tramite la compilazione di una serie di moduli. È consigliabile contattare il Labiofam prima di recarsi a Cuba, sottoponendo la cartella clini-ca del paziente per valutare assieme ai medici l’eventuale somministrazione dell’Escozul. Occorre invece evitare di acquistare copie del farmaco da ven-ditori e produttori improvvisati perché l’Escozul è solo e soltanto gratuito. Oc-corre puntualizzare che si tratta di un farmaco in via di sperimentazione e non ancora riconosciuto dalla comunità me-dica internazionale che comunque ne ha constatato i reali effetti.

Francesco Tempesta

VIAGGI&VACANZE

VIAGGI&VACANZE

Cuba: lo scorpione che avvelena il cancro2312Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Ottobre in fiore.. . Fio-re d’aran-cio! È infat-ti in questo mese, in c o n c o m i -

tanza con la fioritura più ro-mantica, quella più cara ai “promessi sposi”, che da noi fioriscono imperdibili pro-mozioni dedicate alla Vostra prossima Luna di Miele. Il viaggio che dà inizio ad una nuova vita, alla scoperta del mondo da un nuovo punto di vista. Ed eccoci pronti, per Voi, ad aprirvi le porte per i più suggestivi ed emozio-nanti angoli del mondo, dove con gentilezza e professio-nalità nuovi popoli e gente dall’affascinante e curiosa cultura vi attenderanno per coccolarvi durante la vostra indimenticabile permanen-za. Che siano delle Americhe oppure d’Oriente, d’Africa o della vecchia Europa, la-sciatelo scegliere al cuore, con l’aiuto e la responsabile guida tecnica dei nostri pre-ziosi suggerimenti. La cura dei dettagli, l’attenzione ai particolari e la ricerca del-la perfezione, ci inducono a soffermare l’attenzione più sul COME che sul COSA, per coronare un viaggio di suc-cesso regalandovi sensazioni estasianti. Vi porteremo alla scoperta di incredibili scena-ri di vita quotidiana, dei qua-li , una volta condivisi, trat-terrete preziosi insegnamenti e quel sapere impagabile che ci rende più ricchi, più felici, migliori insomma. Ottobre si diceva… infatti in questo mese ha inizio una eccezio-nale campagna promozio-nale dedicata agli sposi con scontistiche ad hoc ed una emozionante sorpresa “da favola” riservata alle prime 5 coppie che chiederanno la nostra consulenza per l’orga-nizzazione del loro viaggio di nozze. Vi aspettiamo in tanti, per iniziare a sognare, sognare un viaggio firmato… Frigerio Viaggi Network!

Il mondo è un libro e chi non

viaggia ne legge solo una pagina

Page 28: Il Fatto n. 069

giovedì 7 ottobre 201028 Lavoro in Chiaro

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazio-

ne non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: [email protected]

ORMANT SRLORMANT SRL azienda settore industria ricerca un profilo esperto nell’uso del software SAP BUSINESS ONE. Se dotati di tale esperienza inviare cv a [email protected] (Non inviate cv con altri profili o con conoscenze su altri prodotti SAP).

EDITORE ACTIVA IL FATTO CERCA GRAFICO PUBBLICITARIOLa Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cerca grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un gruppo dinamico come quello giornalistico indi-pendente. Si richiede curriculum vitae con foto con-tenete esperienze creative e possibilmente demo. PER INFO: [email protected]

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STUDIO MULINELLIStudio di consulenza cerca laureati da avviare alla consulenza del lavoro. Se sei interessato contattaci per un appuntamento tel. 080 3975429 int. 4.

PUB LA PINTAIn occasione della riapertura della sede invernale prevista per il 24 settembre, il Pub la Pinta cerca camerieri, addetti alla cucina, addetti al bar ambo-sessi. Anche prima esperienza tra i 18 e i 25 anni di età. Per informazioni contattare i numeri telefonici 080.334.42.47 oppure 329.30.96.558.

BEATLES PUBBeatles Pub cerca personale con o senza esperienza per la stagione estiva. Per info: Beatles Pub, lungo-mare Colonna 122, Molfetta.

PLAYA DEL SOLRicerca personale qualificato con esperienza per la nuova stagione invernale: giardiniere e aiuto cuoco.Per info: telefonare al 348/9354757

Area Disco Tonight

http://www.myspace.com/primaradiomolfetta

http://www.primaradio.orgmsn/[email protected]

smsJukebox 347 59 55 505

Soulful & Deep HouseSelected flavours by MpjayOgni Venerdi e Sabato Notte dalle ore 23

t. fax 080/33 53 800

Ogni Mercoledi dalle ore 22 e la Domenica alle ore 23 23

mysticaBy Gianni De Gennaro

198 posti nella ristorazione

Nuove interessanti offerte in arrivo dall’Azienda R.T.M. srl di Castelnuo-vo del Garda. Quest’ultima, infatti, ha avviato le selezioni per complessivi 198 posti da utilizzare nell’ambito della ristorazione con riferimento alla stagione estiva 2011. Ecco i profili ri-cercati: n. 50 barman caffetteria e flair, n. 90 camerieri, n. 14 pizzaioli, n. 28 cuochi e aiuto cuochi, n. 16 lavapiat-ti e operatori generici. Per le figure di barman e camerieri sono richiesti la buona conoscenza delle lingue inglese e tedesco. La proposta prevede un con-tratto stagionale di 48 ore settimanali con assunzioni scaglionate da maggio a luglio 2011 e termine di lavoro per

tutti il 18/09/2011. 800 euro rappre-sentano il salario minimo mensile ga-rantito netto. Si preferisce che i candi-dati abbiano un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Tra i vantaggi abbiamo: vitto e alloggio, corso di formazione gratuito di 4 giorni spesato dall’azien-da. I candidati interessati posssono inviare CV professionale completo di foto misura intera, esatta disponibilità di tempo per il contratto e posizione a cui ci si candida a: [email protected] con oggetto: “Personale Ristorazione RTM / EP” Codice da citare: RTM / EP Scadenza per l’invio delle candi-dature: 30/07/2011. Responsabile di selezione: Sara Di Giacomo

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Nuove assunzioni per la NTV Trasporti

L’azienda privata di trasporti ferrovia-ri NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) ha di recente avviato un imponente piano di reclutamento nelle aree di Roma e Milano. Le figure professio-nali richieste sono le seguenti: mana-ger e specialisti, hostess, steward. Il piano d’assunzioni prevede comples-sivamente l’inserimento di 650 unità entro il 2012 di cui 200 da avviare a lavoro entro la fine di quest’anno. Tutti gli avvisi di selezione sono reperibili sul sito www.ntvspa.it, i termini entro cui gli interessati dovranno inoltrare domanda è il 15 ottobre. L’azienda, di proprietà di Luca Cordero di Monte-zemolo, comunica che le selezioni ri-guarderanno personale di terra e a bor-do treno. La possibilità di candidarsi come figura junior e senior è prevista per ogni profilo. Ora analizzeremo i requisiti richiesti per ogni singolo pro-

filo professionale ricercato dall’azien-da. Le hostess e steward di terra e a bordo dei treni. Il candidato junior dovrà avere tra i 18 e i 29 anni com-piuti e senza precedenti esperienze. Il candidato senior dovrà avere, invece, dai 30 ai 35 anni. Per questo profilo bi-sogna avere esperienza nei servizi alla persona, turismo o settore alberghiero. Passiamo ora al personale di stazione, l’azienda ricerca capi stazione junior e senior, denominati nei bandi di sele-zione station manager senior e junior. Per il profilo di capi stazione junior serve avere un’esperienza pregressa di tre anni mentre per quello senior l’esperienza non deve essere inferiore ai cinque.

“È difficile fare un lavoro di gruppo, quando si è onnipotenti”.

Dal Film “Star Trek”

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Page 29: Il Fatto n. 069

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7Bar Arcobaleno - Banchina San DomenicoBar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Belvedere - lungomare Marcantonio ColonnaBar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32

Bar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBlues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina San DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don MinzoniCoffee Room - Viale Pio XI, 9Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9De Pinto - Via Edoardo Germano, 39Edicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFarmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91Green Bar - Via Baccarini, 111Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri

Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Le Mimose - Viale Pio XIMarilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriMondocasa - Piazza Effrem, 12Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15Panificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa VecchiaParrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile

Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPiscina Comunale - Via Longone della SpinaRistorante Pizzeria Mareluna - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPlace Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24Stazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASISwing Pub - Viale Pio XI, 21Tabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

giovedì 7 ottobre 2010 29Rubriche

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Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione Masticare a lungo è importante!

2315Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Quando ci sedia-mo a tavola dob-biamo imparare a gustare ciò che stiamo mangiando. Spesso si arriva a pranzo e cena con tanta fame con

l’unico obiettivo di riempire lo stomaco davanti alla TV: così facendo però possia-mo imbatterci in una serie di fastidi che in genere non associamo al modo con cui stiamo mangiando ma a cosa. Innanzitutto è importante consumare degli spuntini, pre-feribilmente a base di frutta, a metà mattina e metà pomeriggio per evitare di assumere cibo in eccesso durante i pasti principali: questo servirà anche a controllare i picchi di insulina, ormone prodotto dal pancreas per rimuovere il glucosio dal sangue ma che è anche responsabile del deposito di grasso. In più dobbiamo ricordarci che la digestione inizia nella bocca e che dob-biamo masticare a lungo. Pancia gonfia, pesantezza, cattiva digestione spesso sono causati dall’assunzione di cibo con troppa fretta: nella saliva ci sono enzimi (proteine) che servono a demolire in parte le molecole

complesse di cui sono costituiti gli alimenti insieme alla triturazione e al mescolamento ad opera dei denti. Tutto ciò alleggerisce il lavoro dello stomaco nelle fasi successive. Altro aspetto importante è la quantità di cibo che siamo capaci di introdurre: il sen-so di sazietà parte dal cervello, ma questo lo avverte solo 30-40 minuti dopo il riem-pimento dello stomaco. In questo lasso di tempo potremmo non sentirci ancora sazi dopo aver mangiato velocemente un piat-tone di pasta, un secondo, frutta e dolce ed avvertire un senso di pesantezza solo dopo. Se invece imparassimo a gustare quel piat-to di pasta in un tempo più lungo avverti-remmo il giusto senso di sazietà dopo aver introdotto delle porzioni sicuramente adatte al nostro fabbisogno. Dobbiamo imparare ad ascoltare i segnali del nostro corpo e solo così potremo essere certi di non introdurre più del necessario e male. Provate a contare fino a 20 prima di introdurre il secondo boc-cone e fate in modo che non sia più grosso di due terzi del vostro pollice.

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

Studio di Nutrizione e AlimentazioneTel. 080.335.45.29- 338.27.87.929

giovedì 7 ottobre 201030 Rubriche

fino al31

ore 10.30-12.30 3 18.00-21.00Sala dei TemplariPostDimensione - Viaggio nell’arte contemporanea

8ore 21.30Arci “Il Cavallo di Troia” - Via Giovene, 25Il Ciclo in Concerto

8ore 22.30Place Blanc Kafé - piazza Margherita di SavoiaFriday Night Kiss

10ore 17.30Sala Finocchiaro - Fabbrica di San DomenicoCorso Fotografico de “il Fatto”

10ore 21Chiostro della Fabbrica di San Domenico25 Anniversario della Fondazione del Sermolfetta

18ore 18.30Parrocchia Madonna della PaceScuola di formazione per Operatori Pastorali

24ore 9Piazza A. De GasperiFesta del Bastardino

OTTOBRE2010

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Scrivici [email protected]

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Ingredienti per 4 persone

Procedimento

4 fette di pesce spada2 cipolle200 gr di pomodori1 peperoncino10 olive nere snocciolateprezzemoloolio extravergine d’olivasale

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Sarebbe il caso di prendersi un po’ di tempo per stare con la propria famiglia. Vi servirà per chiarirvi un po’ le idee anche in ambito sen-timentale, soprattutto se vi sentite confusi e avete bisogno di qualcuno vicino che vi sappia capire e che vi conosca a fondo.

Sarete particolarmente fortunati, in tutto quello che farete. I più furbi di voi andranno diretta-mente in tabaccheria, ma non è sempre così che funziona. Avrete numerose occasioni in qualsiasi aspetto della vostra vita ed otterrete una grande mano dalla dea bendata.

È comprensibile provare un po’ di rammarico per certe questioni che non si sono svolte esattamente come avevate previsto e, siccome siete persone molto sensibili, è anche possibile che tutto ciò vi faccia soffrire, al pari di una de-lusione d’amore. Ma non siate troppo duri con voi stessi.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Restare arrabbiati non vi servirà per migliora-re i rapporti con le persone con le quali avete dei problemi che andrebbero affrontati al più presto. Sia che riguardi i vostri sentimenti o la vostra professione, è indispensabile prendere delle decisioni.

Avvertirete un po’ di stasi e non ne sarete affatto contenti. Il più delle volte questa sensazione sarà giusta, poiché avete lasciato a metà un progetto. L’importante è saperr scoprire quale esso sia prima che il tempo finisca.

Questo periodo sarà ottimo per sperimentare i vo-stri piani e per cercare delle soluzioni alternative a dei piccoli problemi che però, fino ad ora, non hanno avuto soluzione. Avete abbastanza energia per fare qualche sforzo in più e certamente verre-te ricompensati con grandi soddisfazioni.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Avrete il vostro bel da fare, soprattutto in campo sentimentale. Assumerete i panni dei romanti-ci e non potrete fare a meno di avere qualche slancio affettuoso anche in pubblico e questo non è assolutamente da voi.

Una questione che apparentemente non vi ri-guarda da vicino, vi ha dato molto da pensare ultimamente e invece di restare fermi a guarda-re, fareste meglio ad intromettervi e ad agire, per il bene delle persone che vi sono vicino e che lo farebbero per voi.

Potreste incappare in qualche piccolo proble-ma legato al vostro lavoro, professione o stu-dio. Di certo potrebbe portarvi via del tempo prezioso, tuttavia ciò vi sarà utile per non avere brutte sorprese in futuro, quando si ripresente-rà la stessa problematica, ma voi l’avrete già affrontata.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Ci potrebbero essere degli sviluppi inaspettati, soprattutto sul fronte sentimentale, che forse avete trascurato ultimamente e che non hanno di certo portato grandi novità. Potrete finalmen-te dare libero sfogo alle vostre sensazioni e cer-care la vostra strada, affiancandola a quella di qualcun altro.

È giunta l’ora di riscuotere quello che vi è do-vuto, pertanto, se vi trovate in difficoltà, fare-ste bene a chiedere aiuto a chi in passato lo a chiesto a voi. È il momento di avere qualcosa in cambio. Se questi non saranno altrettanto altruisti, saprete di aver perso un rapporto.

Vi converrà essere molto più arroganti del solito e, visto che di solito non lo siete affatto, dovre-te fare un enorme sforzo, in quanto vi dovrete comportare in un modo che non vi appartiene. Stabilite delle regole con gli altri.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentinoe-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio,Isabel Romano, Lella Salvemini,Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese, Maria Sancilio, Gaetano de Virgilio.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONEMarcello Brattoli O

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

Friggere il pesce in olio bollente, un minuto per lato, poi tenerlo da parte. Nel fondo di cottura soffriggere a fuoco basso le cipolle tritate, unire i pomodori a filetti e un po’ di sale. Soffriggere per 10 minuti, quindi rimettere nel tegame il pesce e le olive. Insaporire con peperoncino e tenere ancora un minuto sul fuoco. Prima di servire unire il prezzemolo tritato.

Pesce spada alle olive

giovedì 7 ottobre 2010 31Rubriche

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