Il Fatto n. 070

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mensile gratuito di informazione libera novembre 2010 www. ilfatto .net politica Bertinotti ospite al Ghigno presenta il suo nuovo libro dal titolo “Chi comanda qui?” pag. 4 “il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico cronaca pag. 12 De Scisciolo riconfermato alla carica di presidente dell’Associazione Provinciale Antiracket cultura pag. 18 Un libro per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini sport pag. 26 Buon inizio di stagione per le giocatrici dell’Associazione di calcio a cinque femminile “Don Tonino Bello” 70 webtv MOLFETTA Allagamento zona A.S.I. MOLFETTA Francesco Padre: riaperta l’inchiesta MOLFETTA Il pontile del porto che va alla deriva... foto di Mino Altomare associazione fotografica “Nino Cascarano” - Molfetta sos molfetta

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Page 1: Il Fatto n. 070

mensile gratuito di informazione liberanovembre 2010

w w w . i l f a t t o . n e t

politica

Bertinotti ospite al Ghigno

presenta il suo nuovo libro

dal titolo “Chi comanda qui?”

pag. 4

“il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico

cronaca

pag. 12

De Scisciolo riconfermato alla carica di

presidente dell’Associazione

Provinciale Antiracket

cultura

pag. 18

Un libro per celebrare il

cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano

Salvemini

sport

pag. 26

Buon inizio di stagione per le giocatrici

dell’Associazione di calcio a cinque femminile “Don

Tonino Bello”

n° 70

webtv

MOLFETTAAllagamento

zona A.S.I.

MOLFETTAFrancesco Padre:

riaperta l’inchiesta

MOLFETTAIl pontile del porto

che va alla deriva...

foto diMino Altomare

associazione fotografica “Nino Cascarano” - Molfetta

sos molfetta

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2 novembre 2010

Page 3: Il Fatto n. 070

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3novembre 2010corsivo

Senza conseguenze per la conducente, fortu-natamente rimasta illesa dopo il ribaltamento della sua Citroen C3, che procedeva in dire-zione nord verso le 13.20 del 31 ottobre 2010. L’auto a causa di uno sbandamento ha supe-rato il marciapiede per poi finire al bordo del guardrail. Subito intervenuti sul posto il SER Molfetta e due auto del Comando di Polizia Municipale.

pillola web del 31/10/2010

Spettacolare ribaltamento

sul cavalcavia in via Enrico

Berlinguer

Nel corso della cerimonia militare del cambio del comandante del 132° Reggimento carri di Cordenons (PN), tenutasi venerdì 15 ottobre scorso, il Comandante della 132° Brigata Co-razzata Ariete, Generale Salvatore Campore-ale ha insignito il capitano dei carristi Nicola Iovino di Molfetta della Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito.L’onorificenza si riferisce al periodo 2007 -2008, quando il capitano ha preso parte all’Operazione ISAF in Afghanistan in qualità di comandante di una compagnia di manovra del Regional Command West di Herat.

pillola web del 19/10/2010

Una medaglia per il capitano

Iovino

Cari lettori, dopo quasi tre anni di impegno continuo nei confronti della città intera, oggi ho l’onore di crescere professionalmente e diventare direttore del mio giornale. Ringra-zio Corrado Germinario per l’attività svolta fino al 30 ottobre per presentarmi e uscire dall’ombra in cui il ruolo di editore mi aveva relegato. Questo perché, anche se l’editore è la persona che investe e rischia economica-mente per creare il giornale, passa le notti a collaudare l’infrastruttura informatica e la-vora mesi per creare la web tv, spesso viene visto come una parte non necessaria e di se-condo piano. Prima di tutto ringrazio i colla-boratori vecchi e nuovi che hanno collaborato e creduto nel primo numero de “Il Fatto” che state leggendo completamente rinnovato nel-la grafica, nel formato e con nuovi contenu-

ti. Diversi saranno i cambiamenti e le novità che vi troverete, con una maggiore attenzione alle nuove tendenze della stampa, con link multimediali e possibilità di visionare video direttamente dal giornale cartaceo usando un normale smartphone. Ci saranno anche tante nuove rubriche che parleranno della Molfetta che piace, che produce e crea in tutti i settori a partire dall’industria a finire alla musica. Ci sarà la possibilità di commentare gli articoli e contribuire attivamente alla libertà di stampa cittadina contattando la nostra redazione se avete voglia di scrivere e di arricchire il gior-nale con un vostro scritto. Lavoreremo sodo per rendere “ Il Fatto” sempre più il vostro giornale, un giornale libero e indipendente da compromessi politici e non, diretto da una persona priva di ambizioni politiche o impren-ditoriali locali. Continuerà, quindi, ad essere un giornale pulito, fatto da gente onesta e non oleato dai soldi sporchi della politica.

di Giulio [email protected]

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Mi presento: sono il nuovo direttore de “il Fatto”

“Il Fatto” nasce nel lontano dicembre 2007 , più di mille giorni fa, quando decisi di creare e finanziare un organo di stampa indipenden-te dalla politica e a disposizione della cittadi-nanza. Mi ero reso conto che, in questa città, la maggior parte dei cittadini erano all’oscuro di quello che accadeva e che i giornali storici molfettesi esistenti, data la ridotta tiratura, non erano in grado di informare in modo completo. Avevo intuito l’emergenza che chiamo “sindro-me da comunicatoio” dove le notizie erano dei semplici rilanci di agenzie e dove, semplice-

mente pagando, si potevano avere dei redazio-nali contenti la verità del cliente.Era una realtà filtrata che come cittadino non mi piaceva e decisi di provare a cambiare le cose. Per far questo contattai la persona che ritenevo essere la migliore tra i giovani giornalisti che divenne poi il direttore e misi su uno staff, di tutto rispetto, per la parte giornalistica. In que-sti anni ci sono stati molti cambiamenti e più di un collaboratore ha preso altre strade ma il l’anima del progetto è limpida come al primo giorno.

Come nasce il mio progetto di stampa libera

Oggi, a distanza di mille giorni, in un perio-do di crisi dell’economia tremendo, ho deciso di continuare questo progetto nel rispetto dei lettori che da sempre ci hanno seguito e inco-raggiato. In questi tre anni ho imparato che la stampa libera non ha quasi mai un ritorno di

soldi che, purtroppo spesso, sono in mano a chi li ruba “politici & C” e che si guarda bene da finanziare con pubblicità giornali liberi come il nostro. Noterete la mancanza sia di pubblicità istituzionale statale che di aziende di proprietà di politici e para politici. Importante eviden-

ziare che non percepiamo soldi dallo stato ma viviamo solo grazie al finanziamento di picco-le aziende molfettesi che credono nel nostro strumento di comunicazione e che spero vor-rete ricompensare acquistando da loro così da aiutare tutti noi in questo duro percorso.

Come si autofinanzia l’iniziativa editoriale

“Il Fatto” non ha, quindi, entrate economiche costanti ma di sicuro garantiremo sempre il ri-spetto verso le persone oneste, parleremo dei fatti di questa città senza peli sulla lingua e in-vestiremo soprattutto sui giovani di questa città che hanno tanta voglia di credere in un futuro diverso e di cambiare le cose. Il futuro sono i

giovani che fortunatamente liberi, non hanno ancora inconsciamente aderito alla cultura che ci affonda da anni e che blocca lo sviluppo di questa città. Un ringraziamento a tutti voi che in questi anni ci avete sempre letto e sostenuto, a chi ci ha incoraggiato e dato la voglia e la forza di andare avanti e anche a chi, senza ver-

gogna, ci ha dato pareri negativi sui contenuti e attività che abbiamo seguito, che sono poi stati consigli preziosi che hanno aiutato la no-stra crescita. Mi piacerebbe interagire con voi e mi aspetto le vostre impressioni sul giornale che state leggendo e come sempre tante tante segnalazioni su fatti e misfatti.

Continueremo sulla nostra strada

http://www.ilfatto.net/url/0001.htm

Guardail luogo

dell’incidente...Leggi le istruzioni a pag. 31

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4 primo pianorimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

di Isabel Romano

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Bertinotti ospite al Ghigno

Circa quattromila litri di gasolio per autotra-zione e mille bombole di gpl per alimentare i fornelli di casa sono stati sequestrati dai mi-litari della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta in due distinte operazioni condotte nella Zona Artigianale di Molfetta e in un de-posito alla periferia di Terlizzi.I militari, guidati dal Tenente Leonardo Rossi, hanno scoperto in una ditta situata nella Zona Artigianale di Molfetta, un deposito di gasolio privo delle necessarie autorizzazioni. I militari hanno sequestrato quattromila litri di combu-stibile e denunciato una persona.Analoga operazione a Terlizzi dove sono state rinvenute circa mille bombole di gpl per uso domestico. Le stesse si trovavano in un depo-sito provvisto di autorizzazioni per lo stoccag-gio di un quantitativo di bombole assai infe-riore. Il responsabile del deposito, che non ha potuto esibire le autorizzazioni necessarie, è stato denunciato mentre le bombole sono state sottoposte a sequestro.

pillola web del 26/10/2010

Finanza: sequestri a Molfetta e

Terlizzi

Non ci si poteva che aspettare una Sala Finoc-chiaro gremita di gente; studenti, compagni, curiosi, tutti giunti ad accogliere Fausto Ber-tinotti nel corso dell’in-contro organizzato dalla libreria “Il Ghigno”, in occasione della presen-tazione del suo ultimo libro, il saggio “Chi co-manda qui?”. Un lungo ed intenso dialogo, con il preside dell’ITCG “G. Salvemini”, il professor Sabino Lafasciano, che parte dal saggio e ben presto ne rompe le bar-riere cartacee, un fiume di parole che tocca vari argomenti ma che rima-ne unito dal filo rosso tracciato dalla protago-nista indiscussa del li-bro, la Costituzione del-la Repubblica Italiana. Bertinotti ne carpisce l’essenza in quella che potremmo definire una sorta di dedica d’amore; ne ripercorre la storia, soffermandosi proprio sulla sua nascita, sul-le donne e gli uomini del 1948 che dopo aver toccato il punto si spe-ra più basso della storia umana, il cui simbolo per Bertinotti rimane il campo di concentramento di Auschwitz, risalgono in superficie verso una rinascita, profondendo nella nuova Costituzione sogni e speranze di un futuro migliore, affinché il male patito rimanga soltanto un ricordo mai

dimenticato, ma anche quell’idea di demo-crazia basata sull’uguaglianza che la rende “geniale e originale, il più lascito più gran-de”, insomma un capolavoro, uno dei punti più alti nella storia del diritto costituzionale

di tutti i tempi e per questo non modificabile. A questo proposito, proprio ai nostri micro-foni, Bertinotti espone il suo pensiero, dal retrogusto sicuramente amaro, di come negli ultimi venticinque anni le leggi, gli atti e gli

accordi della politica e dell’economia abbia-no potuto indebolire la Costituzione metten-done in discussione l’idea. Un’analisi attenta degli eventi contingenti, che portano l’ex le-ader di Rifondazione Comunista a sentenzia-re un peggioramento delle condizioni di vita, sia materiali sia spirituali, delle generazioni presenti rispetto a quelle passate, utilizzan-do l’aneddoto della vecchia di Siracusa che, contrariamente all’opinione comune, spera nella sopravvivenza del tiranno per scon-giurare e allontanare la successione di un tiranno peggiore; una metafora, questa, cui inevitabilmente alla figura del tiranno è stata sostituita quella del premier Berlusconi. In uno scenario italiano ed europeo sconfor-tante, Bertinotti lascia socchiusa la porta di una possibilità di cambiamento sintetizzata in quel “a meno che”, che non è “attesa del sole alla mattina e neanche un’attesa provvi-denziale, ma è il cosa sei disposto a fare per-ché non vada peggio”. Una condizione che non dipende esclusivamente dall’individuo, ma anche “dai grandi flussi della storia, da quello che i cultori messianici definiscono “l’evento” e che non si può prevedere”. Inevitabile per Bertinotti, soffermarsi su quelli che sicuramente sono gli articoli della Costituzione a lui più cari, gli articoli 1 e 3, il vero cuore della Costituzione italiana unica nel suo genere, e forse la vera rivoluzione. Un lungo dialogo quello di Bertinotti, che rapisce l’attenzione dei presenti, e che con-clude ricordando una vecchia formula giaco-bina, “alle ingiustizie si deve reagire; quello è il mondo ma io sono qui”.

http://www.ilfatto.net/url/0002.htm

Guardal’intervista!

Leggi le istruzioni a pag. 31

Page 5: Il Fatto n. 070

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5novembre 2010attualità

Dopo la pubblicazione da parte del Comune di Molfetta della graduatoria provvisoria che dovrebbe assegnare i lotti della nuova zona PIP, importanti novità arrivano da Roma. Nel-la capitale, presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, si sta infatti consumando la disputa fra il Comune di Molfetta da una parte e l’Autorità di Bacino (AdB) dall’altra. Ogget-to del contendere è il presunto rischio idroge-ologico all’interno della nuova zona PIP, nello specifico, e sull’intero territorio molfettese in generale evidenziato dal PAI (Piano assetto Idrogeologico) redatto proprio dall’AdB. Il Comune di Molfetta ha da sempre minimizza-to sulla questione e per dimostrare la genuinità delle proprie idee si è rivolto al prof. Giustolisi che ha redatto uno studio sul territorio cittadi-no che ha evidenziato come il rischio idrogeo-logico sia molto basso. Un rischio comportato

dalla presenza di diverse lame lungo l’agro della città che in caso di forti precipitazioni sia a monte che a valle potrebbe causare pericolosi allagamenti. Le lame sono infatti dei profondi solchi scavati nel corso dei millenni dall’ac-qua proveniente dalle zone interne e diretta al mare, nella fattispecie dalle Murge alla costa. Si tratta di vere e proprie vie preferenziali che, se ostruite, potrebbero causare seri pericoli a cose e persone. Per la verità molte di queste sono da tempo bloccate da edifici e fabbrica-ti che sorgono all’interno del loro alveo e che ostacolano il regolare flusso delle acque mete-oriche. Ne è un esempio evidente la zona ASI in cui di sovente le strade si trasformano in veri e propri fiumi in piena – come è accaduto negli scorsi giorni dopo le non eccezionali piogge ndr – causando problemi alla circolazione e danni alle autovetture. Un ulteriore esempio è rappresentato dalla zona che sorge a ridosso di via Ungaretti, via Berlinguer e via Bitonto

che in caso di copiose precipitazioni va in tilt a causa dell’ostruzione di grossi tratti di Lama Cupa-Martina. La situazione è inoltre ogni vol-ta aggravata dalla poco efficiente rete fognaria presente in loco.

di Francesco Tempesta

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Zona PIP, rischio idrogeologico e perquisizioni

Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbli-che che entro l’Autunno si sarebbe dovuto esprimere in merito alla suddetta contro-versia ha deciso di nominare un consulente tecnico d’ufficio. Si tratta del prof. Maurizio Giugni, titolare della cattedra di Infrastruttu-re Idrauliche presso l’Università Federico II di Napoli. Sarà quindi l’ingegnere campano a dirimere la controversia dopo aver effet-tuato i sopralluoghi del caso lungo il terri-torio molfettese e dopo aver visionato i do-cumenti prodotti dall’AdB e dal Comune di

Molfetta. Da Roma arriva inoltre la notizia che la Procura di Trani ha effettuato tramite l’ausilio del Corpo Forestale dello Stato – lo stesso che ha operato numerose perquisizione presso Palazzo di Città – diverse perquisizio-ni all’interno degli uffici del Tribunale Supe-riore delle Acque Pubbliche. La procedura si sarebbe resa necessaria per l’acquisizione della documentazione presentata dal Comu-ne di Molfetta assieme allo studio del prof. Giustolisi, in cui vi sarebbero delle presunte irregolarità.

Intanto trapelano delle importanti indiscrezioni...

Entrano nell’ipermercato in tuta e ciabatte e si presentano alle casse con indosso gli abiti ruba-ti, ma scoperti, finiscono in carcere. È accaduto ieri sera a Molfetta, dove i Carabinieri della lo-cale Compagnia hanno tratto in arresto due cit-tadini polacchi, padre e figlio, rispettivamente di 46 e 24 anni, con l’accusa di furto aggravato in concorso.Una telefonata giunta al 112 ha fatto convergere una “gazzella” dell’Aliquota Radiomobile pres-so un centro commerciale del luogo, per un fur-to in atto. Ad attenderla vi era il personale della vigilanza interna, che poco prima aveva ferma-to due individui resisi responsabili di un furto all’interno del negozio. In particolare, la coppia era stata notata entrare nel negozio in tuta e cia-batte e dirigersi nel reparto abbigliamento. Te-nuti d’occhio dalle telecamere di sorveglianza, hanno prelevato indumenti vari e, dopo essere entrati nei camerini di prova, sono usciti con in-dosso i capi presi dagli scaffali. Giunti dinanzi alle casse, sperando di farla franca, dopo aver pagato soltanto alcuni prodotti, si sono avviati verso l’uscita.Qui, però, ad attenderli vi erano le guardie giu-rate, che li hanno bloccati sino all’arrivo dei carabinieri. Ulteriori accertamenti hanno per-messo di rinvenire una piccola tronchese, con la quale i ladri avevano sradicato le placche antitaccheggio. Tratti in arresto, padre e figlio si trovano ora rinchiusi nel carcere di Trani, mentre la refurtiva, del valore di circa 450 euro, è stata restituita al negoziante.

pillola web del 18/10/2010

Rubano vestiti: arrestati dai carabinieri

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Page 6: Il Fatto n. 070

Rino Lanza sarà il coordinatore cittadino del nuovo partito di Gianfranco Fini, Futuro e Li-bertà. L’incarico è arrivato direttamente dal coordinatore provinciale di Fli, Giammarco Surico, dopo l’assenso del coordinatore re-gionale on. Francesco Divella. Lanza è appar-so soddisfatto per questo nuovo e ambizioso incari-co. “Personalmente prima che nascesse il PdL – ha dichiarato lo stesso – ero stato il primo a Molfetta a parlare di partito unico del centro-destra che fosse lo specchio di una destra so-ciale, come documentano le varie fonti giornalisti-che dell’epoca, ma non condividevo affatto la linea del Popolo delle Li-bertà perché snaturava le identità dei piccoli partiti che assorbiva e perché era ispirato dai principi della destra radicale economi-ca. L’idea del partito uni-co che ho sempre avuto – ha detto continuando Lanza – è quello dell’assemblement alla fran-cese in cui ogni partito nonostante la fusione continua a rimanere in vita mantenendo la pro-pria natura”. Ed è stato proprio questo concetto che ha portato Lanza a prendere la drastica e dolorosa decisione di non condividere la de-cisione dell’epoca di Alleanza Nazionale di fondare il PdL. Una discordanza che l’ha por-

tato a candidarsi alle elezioni comunali e alle successive provinciali fra le fila dell’UdC di Pino Amato, un partito ideologicamente vicino ad An. Il nuovo partito si porrà come obiettivo quello di fare politica fuori dagli schemi dog-matici del passato che hanno caratterizzato il secolo scorso per riportare la stessa all’interno

delle case. Fli dovrà essere per Lanza il centro di un nuovo patto costituente perché ormai agli italiani poco importa delle soap opera politiche, delle barzellette di Berlusconi, delle pericolose e fuori luogo sparate di Bossi condite da polen-ta e coda alla vaccinara, delle delusioni amo-rose del figlio del “Senatur” che non ha colpa se Balotelli è più attraente di lui, del figlio che ha in programma di adottare Nichi Vandola e

così via dicendo. Per il neo coordinatore citta-dino di Futuro e Libertà sono altri i problemi da affrontare quali il mutuo da pagare, la scuo-la, la disoccupazione, la malasanità, la perdita di potere d’acquisto degli stipendi. Mancano pochi giorni alla sua ufficializzazione ma Fli è già visto con interesse dai grossi partiti di

centro, MpA, UdC, API, che potrebbero organiz-zarsi fra di loro per creare uno zoccolo duro con i quali le realtà di destra e sinistra sarebbero obbli-gate a confrontarsi. Lanza con l’avvento di Futuro e Libertà sogna la rinascita di Alleanza Nazionale e i ritorni alla casa madre dei suoi “vecchi” uomini, in un partito in cui vi sono sempre stati forti legami d’amicizia e di vicinanza verso le problematiche comuni. Lanza comunque ha tenuto a precisare che le porte saranno chiuse ai vecchi “tromboni” reduci dalla prima e dalla secon-da Repubblica, come egli

stesso li ha definiti, per avvicnare nuovi e gio-vani volti alla politica. In città si cerca adesso di capire quali ex An passati fra le fila del PdL o in altri movimenti potrebbero rivedere la pro-pria scelta e rientrare in Fli. Si fanno già i nomi di Anna Maria Brattoli, Mauro Magarelli, Lele Sgherza e Sebastiano Gadaleta. Francesco Ar-menio invece ha già aderito al nuovo progetto entrando a far parte del direttivo regionale.

di Francesco Tempesta

“Molfetta rientra nel novero delle città ad alta tensione abitativa per cui consideriamo priori-taria la realizzazione di 24 nuovi alloggi a favo-re di categorie sociali svantaggiate. Gli obiettivi consistono nel completare gli insediamenti nel-le zone di espansione e ridurre il disagio abi-tativo”.Spiega così, l’assessore all’Urbanistica Pietro Uva, la decisione di candidare Molfetta al Pia-no Nazionale di Edilizia Abitativa per la realiz-zazione di due fabbricati di edilizia residenziale pubblica (e.r.p.). Il contributo previsto è di 2 milioni di euro necessari alla costruzione di 24 nuove case popolari.L’amministrazione comunale guidata dal sin-daco Antonio Azzollini ha già stabilito che le due palazzine di edilizia residenziale pubblica saranno costruite nei comparti di espansione 15 e 16 su una superficie complessiva di oltre 2 mila metri quadri. Il Comune ha, infatti, già provveduto alla individuazione delle aree se-condo il Piano Regolatore attuale mentre da un anno è stato affidato l’incarico per la redazione del progetto definitivo dei fabbricati.Progetto già approvato dallo Iacp di Bari per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Esso, infatti, era stato già candidato a un preceden-te finanziamento nell’ambito del programma straordinario di edilizia residenziale pubblica (e.r.p.) figurando tra gli interventi prioritari pubblicati dalla Regione Puglia (B.U.R.P. 17 gennaio 2008).“Il progetto delle tre palazzine è immediatamente cantierabile – fa notare l’assessore Uva – ma non è l’unica ragione per cui siamo molto fiduciosi di ottenere il contributo: l’attuale bando relativo al Piano Nazionale di Edilizia Abitativa attribuisce una sorta di priorità a quelle proposte già presen-tate in occasione di precedenti bandi ma ad oggi non ancora effettivamente finanziate”.

pillola web del 27/10/2010

Case popolari: 24 nuovi appartamenti

La sezione del nuovo partito di Fini affidata a Rino Lanza.Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2323

Futuro e Libertà sbarca a Molfetta

6 politicarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

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Page 7: Il Fatto n. 070

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Page 8: Il Fatto n. 070

Ci hanno messo poche ore i Carabinieri della Compagnia di Molfetta ad identificare l’uomo che nella serata del 25 ottobre ha colpito e feri-to a colpi di accetta (nella foto) un diciottenne in via Pergola. Il responsabile del ferimento, sentitosi braccato, si è presentato in caserma ed è stato arrestato attorno alle tre di notte del 26 ottobre.Si tratta del 36enne Giuseppe Favuzzi, brac-ciante agricolo con precedenti per truffa e reati contro il patrimonio. L’uomo, dopo le formali-tà di rito, è stato trasferito presso il carcere di Trani a disposizione dell’autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di tentato omicidio.Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Ar-ma, guidati dal capitano Domenico Del Prete e dal Tenente Paolo Milici, l’aggressione a colpi di accetta avrebbe avuto origine da una discussione poi degenerata con il ferimento del 18enne Mirko de Bari. All’origine della di-scussione la presenza di un’auto parcheggiata a pochi passi dall’ingresso del locale utilizza-to da una comitiva di ragazzi per trascorrere le serate: la richiesta che la stessa, di proprietà di Favuzzi, venisse spostata, poi qualche parola di troppo.A quel punto Favuzzi ha prelevato dal baga-gliaio della sua auto l’accetta e prima ha col-pito de Bari con il manico dell’utensile poi con la lama procurandogli una ferita ad un fianco. Trasportato in ospedale, de Bari, che ha perso molto sangue, è stato sottoposto ad intervento chirurgico dai sanitari del “don Tonino Bello” dove attualmente si trova ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L’accetta usata per il ferimento, abbandonata in via Per-gola, è stata recuperata e sequestrata dai Cara-binieri.

pillola web del 26/10/2010

Arrestato 36enne autore del ferimento

8 arena stamparimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

Molfetta continuerà ad assumere l’aspetto orientale che da qualche tempo la caratteriz-za. Lo ha definito il Consiglio Comunale at-traverso cui è stato approvato il nuovo Piano del Commercio che di fatto riconosce le po-stazioni dei venditori ambulanti. Nessun col-po di scena quindi e le ipotesi di mesi e mesi sono divenute realtà. La città che dovrebbe essere turistica ma non lo è, che pensa allo sviluppo incondizionato trascurando l’aspetto naturalistico e ambientale, ora assomiglierà un po’ più a Istanbul celebre per i suoi bazar. Un piano ragionato e collaudato, secondo il primo cittadino Antonio Azzollini, che non stravolgerà il modus operandi utilizzato sino-ra. Lo stesso modus operandi da cui sono sca-turiti due blitz dei Carabinieri e che ha visto il sorgere di bancarelle per la frutta in ogni dove a dispetto delle norme vigenti, specialmente quelle sanitarie.

Il mercato di vicinato e di quartiere permette-rà agli ambulanti “fissi” di offrire prodotti ad un miglior rapporto qualità-prezzo. Un effetto scontato se si pensa che questi anomali com-mercianti non sono costretti a pagare le tasse a cui sono sottoposti gli esercizi fissi quali su-permercati, negozietti di frutta e verdura, ecc. Queste ultime sono inoltre obbligate al rispet-to delle norme sanitarie e di sicurezza, cosa indispensabile per la somministrazione degli alimenti. Risulta facile quindi per gli ambu-lanti offrire un buon prodotto ad un prezzo molto ma molto competitivo dato che le tasse da pagare sono ridotte al minimo e le norme sanitarie e i relativi controlli sono pressoché inesistenti. La città quindi d’ora in poi dovrà abituarsi alle postazioni ambulanti che final-mente hanno visto esaudite le loro richieste.

Il nuovo Piano del Commercio, che sancirà la legalità del mercato diffuso, a breve entrerà in vigore e non si discosterà molto da quello scaduto da tempo. Come annunciato l’uni-ca differenza sarà costituita dal fatto che le postazioni illegali create arbitrariamente dai fruttivendoli, e ottenute in alcuni casi con la prepotenza, diverranno finalmente legali e si trasformeranno come per incanto in meravi-gliosi gazebi. Un tocco di bacchetta magica che potrebbe costituire un pericoloso prece-dente per la città. A cosa sono serviti quindi i due blitz dei Carabinieri se poi le leggi e gli ordinamenti vengono fatti proprio a misura e immagine di chi ha deciso di non rispettarle?

di Francesco Tempesta

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Approvato il nuovo Piano del Commercio

Ecco il mercato diffuso Un pericoloso precedente

“Quale sarà l’impatto sulla città del nuovo Piano del Commercio?”

«Il commercio è in realtà cambiato già da circa due anni. Da quando le postazioni fisse hanno cominciato a proliferare. Il nuovo piano ne ha confermate gran parte, aggiungendone altre. Destano interesse la futura piazza nella nuova 167 e lo spostamento del mercato settimanale. Tutta da valutare la reazione dei commercianti che da anni si sono trasferiti all’interno di locali, già alle prese con spese di gestione. Molti di loro hanno già chiuso. La vera novità saranno i box promessi dal comune agli ambulanti. Garantiranno le condizioni igieniche necessarie?»(Redazione “Molfetta Live”)

«Un impatto devastante sul piano ambientale e su quello della legalità: il sindaco Azzollini ha mostrato di essere debole, cedendo ai fruttivendoli. Questi occuperanno strade e marciapiedi, allargandosi ancora di più, oltre i box gratuiti ricevuti dal Comune. Un suk arabo in piena regola.»

Michele de Sanctis jr. (Condirettore della rivista “Quindici”)

L’Arena è la nuova rubrica de “il Fatto” che si propone di discutere e approfondire le varie tematiche locali e nazionali, interpellando i diversi personaggi politici e le prestigiose testate giornalistiche della città.

L’Arena

«Il quesito che mi viene sollevato è appunto tra i più scomodi in assoluto. Non ci sarà cambiamento alcuno, nessuna sorpresa, nessun giovamento. Ma quale può essere il cambiamento se la novità è reale solo se la si legge su un pezzo di carta ma in verità è già obsoleta. E

quello a cui i cittadini erano ormai abituati non era forse mercato diffuso? La dilagante autarchia esercitata a Molfetta da alcuni fruttivendoli e affini ha forse smesso di esistere con l’inizio dell’operatività del piano del commercio? Non cambierà niente. E questo ci fa paura.»

Giuseppe de Robertis (“L’altra Molfetta”)

«Salvaguardare il decoro e le norme contenute nel nostro codice della strada, nel rispetto dell’igiene pubblica. Alla base del nuovo piano ci sono questi pilastri. Ma quello approvato non parte da uno studio di settore, da un’attenta analisi dell’esistente, ma giustifica il “mercato diffuso” solo sulla base della “domanda” dei nostri fruttivendoli. Gli stessi, detto per chiarezza, che hanno occupato e che occupano spazi e marciapiedi comunali da molti mesi, prima dell’approvazione di questo strumento amministrativo. Un piano tampone dunque.»Francesco Verdesca (Direttore “il BiancoRosso News”)

«Quale sarà l’impatto? La gente penserà che tutto può essere legalizzato. Dopo le tante palazzine, le case comunali agli amici e ora le bancarelle abusive. Fai che poi aggiustiamo. Lo scenario, non è difficile da immaginare. Sarà quello in cui avremo

commercianti sfiduciati e impotenti che chiuderanno bottega e un cattivo esempio da imitare. Mi auguro che le tariffe di occupazione del suolo pubblico siano adeguate al privilegio della posizione strategica. Il danno più grande però sarà quello di

immagine per l’intera città. Sembra essere un accordo studiato da una mano esperta che sa come aggiustare le cose.Osserveremo con attenzione le assegnazioni delle postazioni e l’evolversi della situazione.»

Giulio Cosentino (Direttore “il Fatto”)

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2325

di Francesco Tempesta

Il fatto vi invita a consultare la “delibera 53 del 11.10.2010 con relativo Piano Comunale per la Disciplina del Commercio sulle aree pubbliche” e a commentarla via email. Potere scaricarla dal seguente link: http://www.ilfatto.net/url/delibera53del11-10-2010.zip”

Page 9: Il Fatto n. 070

Tornano a colpire i rapinatori in città. E questa volta lo fanno in pieno giorno ed incuranti del rischio di essere fermati dalle forze dell’ordine. Teatro del crimine, anco-ra una volta, il supermercato Eurospar (foto di repertorio) di via Caduti sul Mare.Secondo quanto si è appreso, attorno alle 13 due ragazzi molto giovani, di cui uno a volto coperto, e che parlavano con accento barese, hanno fatto irruzione nell’esercizio commerciale. I due, armati di una pistola e di un taglierino, hanno messo in scena il solito copione: minacce ai presenti e mani sulle casse da dove hanno sottratto circa 700 euro.Subito dopo essersi impossessati del denaro i due sono fuggiti a piedi nelle vie circo-stanti facendo perdere le loro tracce. Sulla rapina, l’ennesima subita dal supermercato Eurospar negli ultimi due anni, indagano i carabinieri della Compagnia di Molfetta in-tervenuti sul posto per ascoltare i testimoni ed acquisire le immagini registrate dal si-stema di videosorveglianza.

pillola web del 21/10/2010

Rapina in pieno giorno all’Eurospar

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9novembre 2010arena politica

“Alla luce di quanto sta accadendo fra i corridoi del Governo è giusto che Silvio Berlusconi faccia un passo indietro dimettendosi e aprendo la strada ad

un governo tecnico o alle immediate elezioni?”

«Assolutamente no. Cedere al ricatto politico dell’on. Fini sarebbe le fine della semplificazione, la fine del Governo dei fatti, la restaurazione di un modo di fare politica bocciato dai cittadini e dalla Storia. Forse alla base della nuova e sempre

cangiante posizione dell’on Fini vi sono ragioni di alta politica, forse di bassa bottega, certo non il bene del Paese.»Pasquale Mancini (Popolo delle Libertà)

«Quanto sta accadendo nei giorni recenti è ormai ben noto agli italiani. Le dimissioni di Berlusconi consentirebbero all’Italia di riprendersi parte della dignità all’estero da tempo mortificata, riportando l’attenzione sui problemi che affliggono l’economia, mirando alla risoluzione dei medesimi.»Rino Lanza (Futuro e Libertà)

«Riteniamo che la via maestra per uscire dalla non conclamata, ma evidente crisi di governo, siano le elezioni anticipate. Perciò accogliamo positivamente la proposta avanzata da Bersani, segretario del Partito Democratico, di dar vita ad un fronte democratico con

l’obiettivo di sconfiggere Berlusconi. Questa proposta si sposa perfettamente con quella da noi avanzata a suo tempo, di un’alleanza costituzionale per mandare a casa Berlusconi, salvaguardare la Costituzione e modificare la legge elettorale in senso proporzionale.»

Beppe Zanna (P.R.C.-Federazione della Sinistra)

«A 2 anni dal voto il governo è in crisi perché le divisioni tra le 2 anime della destra non possono più essere nascoste in un contesto di crisi economica. Altrove i governi reagiscono in qualche modo, qui invece sono prioritarie le esigenze giudiziarie e privatissime di Berlusconi. La crisi reclama risposte e il PdL deve scegliere: Berlusconi com’è ovvio sceglie se stesso, Fini vorrebbe dare precedenza ai problemi, anche se le sue soluzioni sarebbero rimedi inefficaci per risollevare il Paese. Come Rif. Comunista pensiamo che se il governo non ha più una maggioranza in Parlamento la soluzione migliore sarebbe andare a elezioni quanto prima, mandare a casa Berlusconi con un’ampia coalizione democratica a difesa della Costituzione per poi dare risposte politiche, e non “tecniche”, alla crisi.»Gianni Porta (P.R.C.-Federazione della Sinistra)

«Il decadimento etico di Berlusconi e non solo è nella cronaca, ma ogni giorno che passa dilaga quale cattivo esempio. Anche i dati socio/economici reclamano la fine del Governo Berlusconi. La crisi della Giustizia, della Sanità, della Scuola come di tutti i comparti pubblici sono evidenti sulla pelle dei cittadini. Governo tecnico: mi auguro proprio di no! I cittadini debbono essere subito coinvolti. Confronti e primarie ad ogni livello. Non c’è più tempo per il “…gioco balordo degli incontri e degli inviti…

il commercio… le troppe parole… in un via vai frenetico … fino a fare (della coscienza Politica) una estranea ” (Kavafis).»Tommaso Minervini (Sinistra Ecologia Libertà)

«Le dichiarazioni rese da Gianfranco Fini alla convention di Perugia sanciscono la fine della fase dei tatticismi. La pubblica richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio da parte del cofondatore del PdL segna infatti una rottura ormai senza ritorno, laddove per qualcuno fosse stata ancora possibile una ricucitura. Questa irrimediabile rottura tutta interna al centro destra, politicamente insanabile, chiude di fatto ogni possibilità per il Governo di centro-destra di portare a termine il mandato.»Giovanni Abbattista (Partito Democratico)

Page 10: Il Fatto n. 070

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Page 11: Il Fatto n. 070

Dopo l’assemblea pubblica del 26 Settembre e la creazione del gruppo Facebook “Per 365 notti senza incendi”, si è costituito a Molfetta un “Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità” che ha cominciato a programmare vari appuntamenti da svolgere nei luoghi in cui negli ultimi mesi si sono sviluppati al-cuni “misteriosi” roghi di autovetture.“Dal 6 febbraio 2008 al’1 ottobre 2010 – si legge in una nota inviata dal Comitato – 35 episo-di delittuosi, 5 bombe carta, 17 incendi di autovetture, 43 i mezzi andati distrutti dalle fiamme, 9 esercizi commerciali coinvolti in incendi ed esplosioni e questi sono solo gli episodi denunciati e riportati dalla stampa! Vista la lunga escalation che dura da più di due anni, e che probabilmente non è ancora finita, non possiamo far altro che chiedere, a tutti coloro che riescono ancora ad indi-

gnarsi per qualcosa, di mobilitarsi, senza delegare a terzi, per realizzare quella pic-cola rivoluzione morale di cui questa città ha tanto bisogno. Una città dove le regole spesso e volentieri non sono rispettate”. E’ di queste ore inoltre la notizia che il neo Co-mitato, rispolverando le delibere comunali del 1992 e del 1997, che manifestavano la volontà di monitorare e contrastare le varie forme di criminalità presente sul territorio molfettese attraverso la collaborazione con i cittadini, ha richiesto al Comune di Molfetta di poter costituire quel comitato di sicurez-za nato soltanto sulla carta. E’ chiaro quin-di che il problema della sicurezza è sempre stato presente sul territorio molfettese tan-to da essere più di una volta discusso nelle stanze di Palazzo di Città. Si tratta di capi-re quanto esso sia attualmente sviluppato e quali possano essere le future conseguenze che potrebbe arrecare.

Questa volta parliamo di diabete. E’ una pa-tologia che può insor-gere sin dalla giovane età come in età adulta. La diagnosi clinica è basata sul dosaggio del glucosio ematico,

il principale zucchero dell’organismo uma-no, nutrimento essenziale dei neuroni. Il li-mite di normalità è di 110 mg/dl; se almeno 2 o più dosaggi ad intervalli di tempo regolari indicano valori superiori ai 126 mg/dl si può fare diagnosi di diabete. Se ne distinguono due tipi principali (cosiddetti “giovanile” ed “adulto o alimentare”) a cui va aggiunto un terzo detto gestazionale. In ogni caso si fa seguire il termine “mellito” ad indicare la presenza di urine dolci, poiché tanto elevata è la concentrazione di glucosio che vien per-so, a livello renale, durante la filtrazione del sangue e la formazione dell’urina. L’insulina è l’ormone che regola la concentrazione del glucosio nel sangue, abbassandola quando anche fisiologicamente aumenta; l’eccessivo aumento, e l’incapacità di accorgersene data la mancanza di caratteristi segni premonito-ri, è dannoso per gli stessi reni come per gli

occhi ed i tessuti periferici determinandosi scompensi osmotici della componente ac-quosa del plasma sanguigno. La necessità di bere ed urinare frequentemente dovrebbero metterci in allerta! Il monitoraggio della pa-tologia è possibile effettuando il dosaggio dell’insulina, il profilo glicemico (ore 8 a di-giuno, ore 12, ore 16), il dosaggio dell’emo-globina glicosilata (indicativa del tasso di glucosio negli ultimi 90/120 giorni) e nella donna gravida a rischio il dosaggio del glu-cosio a seguito di un carico orale.

Dott. Balacco ParideVia E. Fermi, 49/a

tel. 080/3385232

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Prevenire è meglio

che curare

L’obiettivo è quello di sollecitare il lavoro delle istituzioni.Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2326

Sicurezza e legalità: nasce un comitato

Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, agli ordini del sottotenente Leonaro Rossi, hanno sottoposto a sequestro nei giorni scorsi tre studi medici all’interno dei quali i re-lativi responsabili, degli odontotecnici, esercita-vano abusivamente interventi di odontoiatria in quanto non in possesso della necessaria abilita-zione. In particolare, nel corso delle indagini, le fiamme gialle dopo diverse ore di appostamento all’esterno degli studi, una volta individuati i clienti, acquisivano per cominciare notizie sugli

interventi da loro effettuati e una volta accerta-tisi che si trattava di prestazioni odontoiatriche, intervenivano all’interno delle strutture per rile-vare le conseguenti infrazioni. Durante l’attivi-tà sono stati sottoposti a sequestro cinque stu-di oltre all’attrezzatura specifica utilizzata per l’esercizio abusivo della professione medica. Al termine, oltre ai tre odontotecnici sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria anche i tre direttori sanitari dei rispettivi studi medici per “abusivo esercizio di una professione”.

Sotto sequestro tre studi medici non in regola.

Non erano dentisti: interviene la Finanza

Si è tenuta lo scorso 14 ottobre l’udienza pre-liminare del processo a carico di un brigadiere dei Carabinieri, nel 2007 in servizio a Molfet-ta, accusato di peculato dal pubblico ministero Antonio Savasta. Il sottufficiale, all’epoca dei fatti in servizio presso il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, secondo l’accusa, dopo un’operazione di ser-vizio che aveva comportato il sequestro di nu-merose paia di scarpe nella disponibilità di un commerciante di Molfetta, non aveva restituito al commerciante stesso parte della merce che nel frattempo era stata dissequestrata. Alcune

delle scarpe “scomparse” furono rinvenute da agenti della Polizia di Stato nell’abitazione del carabiniere. Per questo motivo il militare ven-ne denunciato assieme a sua moglie che è stata rinviata a giudizio per il reato di ricettazione. Nel corso dell’udienza l’avvocato Maurizio Masellis, difensore del militare, ha prodotto una lunga lista di testi che saranno chiamati a deporre nel corso del processo. Tra i testi, tutti carabinieri, anche l’allora comandante del Nu-cleo Operativo di Molfetta, tenente Francesco D’Ecclesiis. La prossima udienza si terrà il 2 febbraio del prossimo anno.

Iniziato il processo a carico di un militare accusato di peculato.

Il carabiniere e le scarpe

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11novembre 2010cronaca

di Francesco Tempesta

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Page 12: Il Fatto n. 070

12 cronacarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

L’Associazione Provinciale Antiracket ha rin-novato nei giorni scorsi il proprio Consiglio Direttivo, apportandovi significative modifi-che con la nomina di rappresentanti delle città di Monopoli e Altamura. Riconfermata la ca-rica di presidente a Renato De Scisciolo, cui abbiamo rivolto alcune domande.L’Associazione na-sce nel 1995 a Ter-lizzi, com’è cresciu-ta e in che modo si è evoluta?All’indomani del bru-tale omicidio di Gio-acchino Bisceglie, ucciso per essersi rifiutato di pagare il pizzo, nasce a Terliz-zi l’Ass. Comunale contro la criminalità e per la legalità, a cui presto si associano persone di comuni li-mitrofi e non; da qui la decisione di tra-sformarla in un’asso-ciazione provinciale finalizzata nello spe-cifico a contrastare fenomeni legati al ra-cket, all’usura e alla mafia. Recentemente si re-gistra un incremento di denunce per usura ed estorsione; secon-do voi cosa è cambiato nella mentalità delle vittime e come vi siete avvicinati a loro?Importante è stato far conoscere loro le leg-gi che possono tutelarle e che in molti ancora non conoscono; lì dove i territori sono espo-sti ad un rischio maggiore siamo stati noi ad avvicinarci con campagne d’informazione e prevenzione, sensibilizzando alla denuncia

che rimane l’unico mezza per venirne fuori. L’Ass. si è costituita parte civile in un pro-cesso contro usura ed ha contribuito a 5 ar-resti a Monopoli; si potrebbe tracciare una mappa?Ci siamo costituiti parte civile in più di 30 processi che hanno portato a circo 160 arresti. Possiamo affermare, attraverso rapporti del Ministero degli Interni e delle Forze dell’Or-

dine, che tra Bari e Altamura vi sono zone ad alto tasso di estorsione e usura; Molfetta vi è una cli-ma di usura, ma non si registrano estorsio-ni, nemmeno legate ai recenti incendi di autovetture. Nei giorni scorsi Matteo d’Ingeo ha attaccato le sue af-fermazioni su “una criminalità circo-scritta a fenomeni fi-siologici di una città in sviluppo”, chie-dendosi anche “dove vive De Scisciolo?”.Se realmente ci fosse stata un’intensa at-tività criminale, non credo si sarebbe re-gistrato uno sviluppo così importante del-la zona industriale.

Molti imprenditori prima di insidiare la pro-pria attività sul territorio si rivolgono a noi per ricevere informazioni, e noi con dati certi ci assumiamo la responsabilità di rassicurarli sull’assenza di un clima estorsivo. Se Matteo d’Ingeo sottolinea una grave situazione di cri-minalità, lo invitiamo a fornirci segnalazioni e informazioni precise, senza la necessità di tali attacchi.

di Isabel Romano

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2329

De Scisciolo rassicura: “A Molfetta non esiste un’intensa attività criminale”

Page 13: Il Fatto n. 070

Il molfettese G.M. ha chiamato in causa la MSC Corciere per chiedere un risarcimen-to danni derviante da un infortunio occorso mentre l’uomo, accompagnato dalla intera famiglia, si trovava a bordo della nave “Melo-dy” (nella foto) per una crociera. Una crocie-ra conclusa in ospedale dopo una “scivolata” all’interno della vasca da bagno della cabina. Una vasca sprovvista, lo ha accertato il giudi-ce, degli ausili antiscivolo.La richiesta di danni, presentata per conto di G.M. dall’avvocato Flavio de Benedictis, era stata respinta dai legali della MSC Crociere, società ritenuta invece colpevole dal Giudice di Pace che ha disposto un risarcimento pari a 1.552 euro comprendente i danni e le spese sanitarie. Sempre la MSC è stata condannata al pagamento delle spese processuali e legali per 1.556 euro.“Al di là della soddisfazione per aver visto ac-cogliere le nostre tesi -ha commentato G.M.- c’è la speranza che la MSC Corciere, com-pagnia di navigazione nota in tutto il mondo per la sua professionalità, adotti da ora in poi i necessari accorgimenti per evitare che inci-denti come il mio possano ripetersi rovinando le meritate vacanze dei suoi clienti”.

pillola web del 23/10/2010

Il turista ha ragione:

condannata MSC

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13novembre 2010cronaca

C’è un parco in città annunciato da grandi pro-clami e mai inaugurato. Una zona verde che sa-rebbe dovuta essere il fiore all’occhiello del quartiere in cui sorge. Un luogo di ritrovo per grandi e picci-ni. Si tratta del nuovo par-co che sorge nel cuore di rione Paradiso, in località “Tombino”, a ridosso del-la linea ferroviaria. Nello scorso febbraio, quando la campagna elettorale in vista delle elezioni regio-nali stava per prendere il via, sono terminati i lavo-ri per la sua realizzazio-ne annunciati dai relativi proclami di rito da parte del Comune di Molfetta. A detta dei tecnici comunali la soluzione ideale sareb-be stata quella di affidare la gestione della nuova area verde a dei privati. Il tutto si rendeva indispensabile per rispar-miare denaro pubblico e per garantire l’aper-tura e la manutenzione costante del parco. Per questo l’Amministrazione annunciava di aver

intrapreso una ricerca di mercato per affidarne la gestione. Nel frattempo sono passati circa otto mesi e le sorti della struttura sono ancora incerte. Il futuro del parco è passato in secondo

piano e dopo mesi di mancata manutenzione la zona verde è piombata nel più completo stato di abbandono. Le erbacce ormai coprono tutto mentre l’area giochi è stata preda dell’inciviltà. Qualche ragazzino pur di giocarvi all’interno

penetra furtivamente scavalcando la recinzio-ne e correndo non pochi pericoli. Sicuramente il parco adesso necessita di un piano di ma-nutenzione straordinaria che lo possa rendere

di nuovo appetibile agli occhi dei privati interes-sati alla gestione. A meno che il futuro gestore non si accolli i costi della sud-detta operazione saranno le casse comunali a dover sostenere il tutto. Quindi si tratta di denaro sprecato e sottratto ad altre importan-ti esigenze della città. Ma perché prima di ultimare una struttura non si proce-de nel frattempo ad indivi-duarne anche il possibile gestore? La stessa cosa è accaduta anche per il Parco di Mezzogiorno che sorge nella zona 167. Un’enorme struttura, pochissime volte aperta al pubblico, dalle

grosse potenzialità. Su questo occorre riflettere perché in tempo di profonda crisi è inimma-ginabile sperperare fondi pubblici a causa di errori di valutazione che si rivelano il più delle volte recidivi.

di Francesco Tempesta

Un altro parco mai aperto e, di fatto, consegnato ai vandali.Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2331

Il parco fantasma di rione Paradiso

Il GIP del Tribunale di Trani Maria Grazia Ca-serta, concordando con le risultanze investiga-tive dei pubblici ministeri Francesco Giannel-la e Antonio Savasta, ha disposto di rimettere in libertà il giudice molfettese Giuseppe De Benedictis.Il magistrato, lo ricordiamo, era stato arre-stato e posto “ai domiciliari” con l’accusa di detenzione abusiva di arma da guerra. Arma ritrovata in casa del magistrato dai Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere giunti a Molfetta seguendo un filone di indagine partito proprio dalla procura del centro campano.Secondo il GIP di Trani, che ha convalidato l’arresto di De Benedictis, non è necessario che continui il regime degli arresti domiciliari. Arresti che avevano suscitato numerosi com-menti negli ambienti della magistratura, a co-minciare da quello molto duro del Procuratore Capo del Tribunale di Bari, Antonio Laudati.(foto Corriere del Mezzogiorno)

pillola web del 30/10/2010

Torna in libertà De Benedictis

È da qualche tempo che passando dalla sala d’aspetto della Stazione Ferroviaria di Molfet-ta si scorgono due corpi stesi per terra coperti da vecchi plaid. Due uomini che dormono a piedi scalzi, circondati da innumerevoli moz-ziconi di sigarette, da bottiglie vuote e avanzi di cibo. È autunno inoltrato e la mattina la temperatura è già bassa. Ma domandiamoci il perché, il come queste persone siano arrivate ad uno stato di abbandono simile. Le ragioni possono essere diverse: indi-vidui che hanno perso casa, famiglia, lavoro, gli affetti dei loro cari; vivono sui marcia-piedi, ai margini della società, cercando di chiedere l’elemo-sina ai passanti. Ancora, ci siamo mai chiesti cosa pro-vano questi sconosciuti, per così dire questi emarginati? Ci siamo avvicinati a questi due uomini per chiedere se aves-sero avuto bisogno di aiuto. Inconsapevolmente ne è nata una conversazione. “Ho perso il lavoro, facevo il guardiano presso un cantiere edile nella nuova zona 167, avevo dove dormire e mangiare, ma mi hanno licenziato. Ho provato a cercarne un altro ma non l’ho trovato” ha raccontato Cristo-fer. Chi è questa persona? È un “clochard”, un senza tetto. Lo vediamo spesso vicino alla tabaccheria del Corso Umberto se-duto per terra con due cani a chiedere in manie-ra garbata l’elemosina. La nostra società li ha definiti barboni. Vivono di espedienti, senza dimora e abbandonati a se stessi. Si affiancano al nostro mondo degli sprechi e del consumi-

smo. Per fortuna c’è una rete di assistenza che ruota attorno a loro, che fa volontariato. Ma non basta. “Sono polacco, ho 37 anni. Nel mio Paese facevo l’autista, conducevo dei tir insie-me al mio amico Adam, ora qui a fianco a me, ma siamo stati licenziati. Rimasto senza im-piego ho lasciato la mia famiglia, i miei figli in Polonia per venire in Italia. Qui a Molfetta

ho dei parenti e vivo da cinque anni – ha con-tinuato il suo racconto Cristofer – e non ho nessuna intenzione di lasciare questa città per ritornarmene in Polonia. Molfetta mi piace, mi ci trovo bene, le persone sono molto brave. Conosco anche il vostro dialetto”. Un sorriso è apparso sul viso quando ha cercato senza

riuscire di pronunciare una nostra parola dia-lettale. Cristofer e Adam passano la maggior parte del tempo presso la stazione ferroviaria. Pranzano alla mensa della Parrocchia San Do-menico. Per la cena si arrangiano, comprano qualcosa con le monete ricavate dalle offerte. Per qualche tempo sono stati ospiti del Centro d’Accoglienza don Tonino Bello. A fare loro

da guardia ci pensano i due cani bianchi di razza meticcia. Sono molto svegli, diventano aggressivi se qualcuno si av-vicina ai loro padroni. Alcuni cittadini, vedendoli sempre per terra, tutti i giorni, si doman-dano come mai non interviene la forza pubblica? Perché la Polonia fa parte della Comu-nità Europea e fin quando non si incorre in qualche reato la Polizia non può intervenire. C’è di più. Con la Decisione n. 1098/2008/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2008, il 2010 è stato è stato proclamato “Anno eu-ropeo della lotta alla pover-tà e all’esclusione sociale”. Questo per promuovere e dare impulso a politiche di inclu-sione e prevenzione della po-vertà e dell’emarginazione e a non considerare le persone in condizioni di disagio come pericolose o colpevoli. In Ita-lia ci sono circa 150.000 per-sone senza fissa dimora. Come

recuperarle? Con pasti caldi? Con un letto al coperto? Oppure, probabilmente, facendogli acquistare fiducia in se stessi. A Molfetta non ci sono centri diurni in cui chi è senza dimora possa passare la giornata lontano dalla strada, dove possa essere recuperato… Ma c’è il cuo-re dei molfettesi. Ed è già un buon inizio.

di Pantaleo de Trizio

I due ragazzi polacchi da tempo “vivono” nella sala d’attesa della stazione ferroviaria.Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2330

Cristofer e Adam: storie di clochard

Page 14: Il Fatto n. 070

14 novembre 2010

Page 15: Il Fatto n. 070

La storia che vi raccontiamo è quella di una giovane volontaria il cui nome rimarrà ano-nimo a sua richiesta perché non vuole auto-celebrarsi ma provare a trasmettere in poche parole una esperienza straordinaria di solida-rietà.Da due anni collabora con l’A.P.A. Associa-zione Amici per l’Africa (www.amiciperafri-ca.it/) come assistente odontoiatra presso il Chaaria Hospital di Chaaria in Kenia.Partire come volontaria comporta un investi-mento di denaro per il viaggio non indiffe-rente, e straordinario spirito di adattamento, ma il sacrificio viene compensato dai sorrisi e dalla dimostrazione di affetto che si riceve in cambio di un sostegno medico e assisten-ziale.Purtroppo per quanta cordialità e ospitalità ci sia in Africa rimane ancorata la presun-zione di molti che partono di voler imporre il proprio modo di vivere come modello di riferimento.Il giusto spirito per avventurarsi in questa im-presa è quello di avere l’umiltà di conoscere il loro mondo... la cultura che li contraddi-stingue e provare ad insegnar loro il modo di bastarsi e cavarsela autonomamente.Certo è che il MAL D’AFRICA esiste ed era vivido negli occhi della nostra volontaria.

di Paola Leone

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In Africa per un sorriso

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15novembre 2010storie

Il progetto N-JOY nasce nel Febbraio del 2007 e la cosa più interessante è che nessuno degli attuali componenti (Il line-up vede Nico Cal-darulo alle pelli, Saverio Depalma alla chitar-ra, Alex Bufi al synth bass e keyboards e Alex Spadavecchia alla voce) tranne Alex Spada-

vecchia, per l’appunto “l’ideatore” del proget-to, ne fosse a conoscenza. Al ritorno dalla sua lunga esperienza a Londra, militando in molti locali e facendo esperienza nella patria della buona musica, Alex decide di contattare Saverio (ex Chop Chop band con Nico) per proporgli di lavorare assieme, con-scio della sua nota preparazione e professiona-lità. Senza saperlo, Saverio, Nico e Alex Bufi, erano già al lavoro insieme da anni, anche se suonavano Blues che dista notevolmente dal Soul-pop-dance che gli N-JOY propongono at-tualmente. E’ bastato accostare la voce di Alex alla poliedrica band per capire da subito, che sarebbe stato un progetto degno di nota. Il re-pertorio cover proposto è il frutto delle influen-ze più disparate dei quattro. Riesce quindi ad essere adatto a qualsiasi situa-zione live, vantando due setup come ulteriore

punto di forza. Quello acustico (percussioni, piano e basso, chitarra acustica e voce) e quel-lo full-set (batteria, tastiere e basso, chitarra elettrica e voce). Al lavoro già con il primo progetto discogra-fico e con l’apertura della N-JOY Associazio-ne Musicale in prossima apertura a Molfetta, i quattro ingranaggi girano più che possono (e non solo in senso metaforico) nel background Live pugliese e non, con il consenso delle fol-le e con la folle passione che indubbiamente è l’anima di ogni ambizione che si rispetti.

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Gli N-JOY nel background musicale pugliese

Parte il progetto CHMOD.TV e con esso an-che “Apulian Faya”, il primo programma tv interamente dedicato all’hiphop e al reggae made in Puglia. Condotto da Puni, artista rap militante da anni nella scena, avrà come sco-po quello di promuovere e valorizzare tutte le realtà musicali hiphop e reggae puglie-si. Dai Sud Sound System a Caparezza, dai Pooglia Tribe a Mama Marjas, da Gopher a Papa Ricky, e così via, da sempre la Puglia è stato il luogo in cui sono nate realtà musica-li originali e uniche. Dai primi party illegali sulle spiagge fino ai gruppi nati nei garage e nelle cantine, sin dagli anni ‘90 gli aman-ti delle vibrazioni positive sono cresciuti di anno in anno dando vita a concerti, party e raduni indimenticabili. Gli artisti hiphop e reggae sono diventati man mano sempre più numerosi e attualmente possono vantare un gran numero di album e fan e quella maturità artistica che non ha nulla da invidiare ad al-

tre realtà nazionali o internazionali. Durante il programma si alterneranno video-clip musicali e interviste agli ospiti, in modo da approfondire ogni singola storia, dagli esordi agli ultimi lavori, e comprendere me-glio tutto il lavoro e la passione che c’è die-tro. Inoltre non mancheranno news, curio-sità, concerti, dietro le quinte e tutto quello che riguarda la black music in Puglia. Non vi resta che seguirci in ogni puntata: insie-me vogliamo diffondere l’amore per questa cultura che da sempre, in tutto il mondo, ri-unisce giovani e appassionati sotto lo stesso groove. One love!

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Puni presenta “Apulian Faya”

Salute e Benessere, una trasmissione che attra-verso tanti piccoli utili suggerimenti può co-sentire di vivere meglio sia da un punto di vista fisico, che psichico. Medici, esperti in medicina naturale, biologi, nutrizionisti, agronomi con i loro consigli forniscono strumenti di accesso per una vita più sana e felice.Guarda on-line l’intervista alla dott.ssa Annali-sa Altomare che in modo semplice e chiaro ci parla della menopausa.

Felice Abbattista

presenta Benessere

e Salute

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Il video che vi proponiamo descrive la storia di un molfettese emigrato nel 1931 a soli 11 anni e ripercorre i 50 anni di storia dell’emigrazione italiana. Un ricordo che tocca tutte le famiglie molfettesi che hanno vissuto e vivono l’emi-grazione dei loro parenti in diverse parti del mondo. Una storia raccontata da Raffaella Rose che gentilmente ci ha passato i suoi lavori. Vi lascio al video sperando che sia d’esempio per una collaborazione cittadina nel raccogliere e diffondere le storia del nostro passato. Se avete foto, video o storie da raccontare chiamateci al 080/3382096 e arriveremo subito con la nostra telecamera.

Raffaella Rose, laureata in Scienze Geografi-che, vive e lavora a Roma in un ente di ricerca pubblico, ma part-time per potersi dedicare anche all’attività di regia e produzione video. Ha realizzato 2 documentari sull’emigrazione italiana in Australia. Ambedue finalisti, e l’ul-timo, quest’anno, anche vincitore, del premioMemorie Migranti i cui testimonial sono stati Piero Angela, Antonio Caprarica e Pasquale Squitieri.

La storia di Luigi Camporeale

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Page 16: Il Fatto n. 070

Tutti ci stiamo accorgendo di come stiamo ipotecando il nostro futuro con operazioni indegne del loro nome. Non mi rivolgo solo ai soldi sperperati delle pubbliche ammini-strazioni ma anche alla speculazione edilizia o al lento lavoro di indebolimento sociale che una mano oscura sta effettuando da anni.SOS MOLFETTA cercherà di unire i molfet-tesi, liberi e non condizionati politicamente, in un gruppo di volontari che segnalerà ano-malie e problemi della città e che verranno filmate e denunciate.È per questo che nasce la stampa e ha, anco-ra, il potere ma soprattutto il dovere di farlo. Ma non con proclami propagandistici come spesso fanno associazioni para politiche lo-cali, ma con i fatti e i giusti documenti come prova. Con i nostri strumenti non è difficile capire come sono stati spesi i soldi pubblici o se tutta Molfetta sorge su una lama. Que-sto articolo è anche un invito ad aderire al progetto o a fare anche delle semplici se-gnalazioni. Permettetemi di ribadirlo fino alla noia, niente politica. Lavoreremo sul passato per comprendere meglio il nostro presente e sul presente stesso per cercare di dare un contributo a renderlo migliore e per preparare un futuro migliore alle prossime generazioni..

di Giulio Cosentino

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La verità è sotto gli

occhi di tutti

16 inchiesta

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rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

Il 7 novembre, con l’ultimo appuntamento alla Fabbrica di San Domenico, si è chiuso il mini corso su Ubuntu Linux, organizzato da “Il Fat-to” Molfetta. In questi tre appuntamenti intra-prendenti volontari del Software Libero si sono lanciati nell’installazione del sistema operativo libero sui computer dei partecipanti, che in bre-vissimo tempo – bisogna riconoscerlo – sono ri-usciti ad entrare nell’ottica di dover usare nuovi programmi e nuove applicazioni. Ancora una volta, come organizzatori, abbiamo avuto con-ferma di due cose: la prima, è che esiste nell’ani-mo umano una naturale tendenza alla libertà: il pensiero di utilizzare un sistema operativo libe-ro, semplice, gratuito e innovativo sembra aver catturato l’attenzione e l’entusiasmo dei parte-cipanti, e di questo siamo felicissimi.

Ubuntu Linux a Molfetta: Rock and Roll!

Molfetta ha perso anni fa la memoria visi-va del suo passato e presente insieme alle emittenti televisive che, una alla volta, han-no chiuso volontariamente e non. Chiuden-do non è stato preservato granché del lavoro giornalistico di quel periodo e questo è un grave danno per la collettività di oggi e di domani che si ritroverà a vivere un presen-te senza un passato vi-sivo. Fortunatamente molti molfettesi hanno conservato copie di fil-mati che IL FATTO, con i progetti di storia e libri, sta lentamente recuperando e rendendo pubblici. Nel numero di dicembre vi presentere-mo nel dettaglio questi progetti.Per anticipare qualche chicca, vi dico che ci sa-ranno tanti video impor-tanti come l’inizio della

pratica di beatificazione di don Tonino Bello, o l’inizio dei lavori del nuovo porto. Docu-menti che domani saranno la nostra memoria storica e che saranno a disposizione di tutti.Se avete, pertanto, video o foto del nostro passato e volete condividerli contattateci allo 080/3382096 o [email protected]. (Vi re-galeremo la copia in dvd del vostro video)

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La storia di Molfetta in libri e videodocumenti

Conoscete bene la nostra telecamera che in questi tre anni ha ripreso oltre 600 eventi e già molti di voi hanno usufruito della nostra saletta di registrazione. Siamo dotati di un ottimo ser-ver per condividere filmati ad alta risoluzione e siamo partner sia di YOU TUBE che di VI-MEO HD.Anche la nostra saletta di registrazione radiofo-

nica è a disposizione dei volontari che vorranno trasmettere via etere i propri progetti e PRIMA-RADIO MOLFETTA è pronta ad irradiarli.IL FATTO.NET, IL FATTO CARTACEO, CH-MOD.TV e SOS MOLFETTA sono parte inte-grante dello stesso progetto. Facilmente intui-bile la potenza comunicativa. Non vi resta che aderire e fare segnalazioni.

La nostra infrastuttura

SOS MOLFETTA, invece, cercherà di regi-strare e filmare gli eventi di oggi, possibil-mente con la viva e vera voce e le parole della gente che li stanno vivendo. Nei primissimi filmati troverete la riapertura dell’inchiesta sul motopescereccio “Francesco Padre” illu-strata dal Procuratore Capo che, consapevole dei 16 anni di ritardo, sta cercando di risolvere e concludere il caso.La nostra telecamera sarà a disposizione dei cittadini con l’intento di risolvere i loro pro-blemi.Ma ci sarà anche altro perché vogliamo che le cose cambiano creando anche cultura, come già da anni cerchiamo di fare, con i corsi di informatica gratuita basati su Linux e quelli di fotografia, e promuovendo filmando le belle iniziative come quelle seguite al Pulo.Contattarci è molto semplice basta chia-mare al 080/3382096 o inviare una email a [email protected]

SOS Molfetta

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Page 17: Il Fatto n. 070

http://www.ilfatto.net/url/0007.htm

02/11/2010Piove a Molfetta e la zona A.S.I. si allaga.

Dopo le abbondanti piogge che imperversano su Molfetta da stamattina, nella zona ASI si è ripresentato il solito problema degli allaga-menti causando, tuttora, disagi alla circolazio-ne. Immediato è stato intervento del coman-do dei vigili urbani. Nessun problema invece è stato fin ora segnalato nelle zone cittadine dove generalmente si riscontrano problemi di allagamento con situazioni meteorologiche si-mili a quelle di oggi.

http://www.ilfatto.net/url/0008.htm

22/10/2010Francesco Padre: riaperta l’inchiesta

Una svolta clamorosa nel caso del “Francesco Padre”, il motopesca molfettese affondato nella notte del 4 novembre 1994 e a bordo del quale trovarono la morte cinque uomini. Ad annunciarla il Procuratore Capo del Tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo.

http://www.ilfatto.net/url/0009.htm

12/10/2010Il pontile del porto che va alla deriva. La gente di mare lo recupera.

Il pontile del porto alla deriva, la gente che tenta di sottrarlo al moto anomalo delle acque, i pescatori che temono per le proprie imbarca-zioni. Le immagini parlano chiaro. Il bacino portuale di Molfetta non è più sicuro. Tutte da accertare le cause anche se da tempo c’è chi le associa alla costruzione del nuovo porto che avrebbe deviato pericolosamente le correnti marine.

webtv

Il meglio di SOS MOLFETTA

Lusinghiero successo conseguito dal corso di fotografia di base tenuto nei giorni di domeni-ca 19, 26 settembre e 10 ottobre presso la sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico in Molfetta. Grande affluenza di pubblico attento ed interessato alle lezioni tenute da Mino Alto-mare, presidente della Associazione Fotografica “Nino Cascarano”, che ha parlato dei i principi base della fotografia riuscendo a coinvolgere il pubblico presente attraverso illustrazioni ed esempi pratici “live”.Dopo le tre lezioni teoriche è stata effettuata una esercitazione pratica in cui è stata illustrata la tecnica della fotografia nell’ora blu in cui i più interessati si sono cimentati nella foto notturna. La foto a margine è un esempio di quanto illu-strato durante l’esercitazione.

Molto apprezzato anche l’intervento del vice presidente dell’Associazione Fotografica: Feli-ce de Stena che ha parlato di un tema specifico nella sua personale esperienza fotografica.In conclusione delle tre giornate teoriche, i par-tecipanti hanno manifestato soddisfazione e da più parti è stato espresso il desiderio di poter partecipare, in seguito, ad altri corsi di fotogra-fia condotti in maniera semplice ma efficace: tale è stato il giudizio dei partecipanti.Mino Altomare, nel salutare il pubblico presen-te, ha espresso soddisfazione per l’interesse mo-strato anche attraverso le numerose richieste di adesione pervenute ed ha rivolto l’invito a pro-seguire l’esperienza fotografica partecipando all’attività fotografica dell’Associazione “Nino Cascarano” (info: [email protected]).

Concluso il corso di fotografia gratuito organizzato da “il fatto” in collaborazione della associazione fotografica “Nino Cascarano” di Molfetta

Fotografare con “il Fatto”

La seconda cosa riguarda proprio l’entusiasmo: siamo giunti alla conclusione che è difficile frenarlo, ed ormai è partito come una valanga inarrestabile. Confidiamo nel fatto che i nuovi utenti Linux di oggi diventino i volontari di do-mani, per diffondere a macchia d’olio non solo un sistema operativo, ma una maniera di pen-sare.Gli appuntamenti “ufficiali” sono terminati, ma non l’entusiasmo. Per questo, insieme al mini corso, abbiamo predisposto online un forum e un blog, all’indirizzo http://linux.ilfatto.net, che speriamo diventi un punto di riferimento per la comunità molfettese (e non) e sul quale conti-nueremo sia ad offrire supporto, sia ad organiz-zare iniziative, sulla scia di quanto costruito fino ad ora. Restate sintonizzati e... rock and roll!

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Ubuntu Linux a Molfetta: Rock and Roll!

17novembre 2010

Page 18: Il Fatto n. 070

18 culturarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini, nel novem-bre 2007, Il Movimento del Buon Governo e della Democrazia Partecipata, insieme a Can-tieri di Sinistra, con la collaborazione dell’As-sociazione Culturale della Terza Età e con il Patrocinio della Regione Puglia, della Provin-cia di Bari e dei Comuni di Molfetta, di Giovi-nazzo, di Bitonto e di Bisceglie, promosse un ciclo di tre giornate celebrative, che suscitaro-no notevole interesse anche per i contenuti, in parte inediti, che vennero proposti.Ora, dopo un lungo ed attento lavoro di ulte-riore ricerca, raccolta e riscrittura, coordinato dal prof. Marco Ignazio de Santis, grazie anche alla preziosa collaborazione del prof. Pasquale Minervini ed alla disponibilità della prof.ssa Elena Germano Finocchiaro che ha consentito la pubblicazione di materiale inedito prove-niente dagli archivi dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro, sono stati raccolti in un bel volume, per i tipi di Nuovo Centro Stampa – Molfetta, tutti i documenti e gli atti di quelle tre intense giornate dedicate al no-stro illustre concittadino. Completa la pubbli-cazione un interessante materiale fotografico, anch’esso in parte inedito.L’obiettivo delle giornate salveminiane e della pubblicazione del volume “Gaetano Salvemini – una vita per la democrazia e la libertà” era quello di restituire, in primo luogo alle giovani generazioni, attraverso la riscoperta di alcuni aspetti dell’impegno politico di Gaetano Sal-vemini, la consapevolezza che non è utopia

dedicare un’intera vita alla lotta per la demo-crazia e la libertà.Nel libro, che riproduce nella splendida co-pertina l’immagine dell’evento realizzata da Vittoria Facchini, è ad esempio presente un eloquente spaccato di un Gaetano Salvemini “privato”, così come emerge dal carteggio con la sorella Annetta, messo per la prima volta a disposizione degli studiosi e del pubblico dall’archivio privato dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro che “ha rappresen-tato – così come si legge nel preambolo del volume – lo scrigno dischiuso con filantropica generosità, alla Città”.Un significativo nucleo documentario si riferi-sce alle elezioni del 1913, le prime in Italia a suffragio universale maschile, e alla battaglia elettorale, non priva di episodi di incontrolla-ta violenza. Ai documenti storici sui fatti del 1913, ricostruiti dallo stesso prof. De Santis, si aggiungono due interessanti trasposizioni sceniche dei fatti accaduti a Molfetta, Terlizzi, Mariotto, Bitonto e Bisceglie: la prima è una story board scritta da Beniamino Finocchiaro e Nicola Saponaro per la RAI; sulla scorta di questo testo nonché delle relazioni di Ojetti e Colaianni, Salvatore Marci ha realizzato il la-voro teatrale “Millenovecentotredici – La can-tata degli ombrelli” che ha chiuso le giornate celebrative.Un altro nucleo tematico affronta il soggiorno di Salvemini negli USA, riportando il testo dell’intervista a Salvemini di Henry Nichols per la NBC.Di grande interesse, la ricostruzione testimo-niale di Elena Germano Finocchiaro delle due

vite parallele, spesso configgenti, di suo padre Edoardo Germano, insigne medico e scienzia-to, e di Gaetano Salvemini.A tale varietà di fonti si aggiunge l’analisi sto-rico filosofica su “La società della conoscenza di Gaetano Salvemini” curata dal prof. Marino Centrone, dell’Università degli Studi di Bari.Oltre alla prefazione del Sindaco di Molfetta, sen. Antonio Azzollini, altri interessanti contri-buti sono stati apportati dal prof. Nicola Pice, già Sindaco di Bitonto, e dal prof. Antonio Ma-stropierro. Mentre, la pubblicazione del profilo di Salvemini “fuoruscito”, tracciata, con con-sueta straordinaria efficacia, dall’indimentica-to on. Beniamino Finocchiaro, appare un’op-portuna quanto utile citazione.Il libro sarà presentato alla cittadinanza saba-to 11 dicembre, alle ore 18.30, presso la Sala Finocchiaro, dal prof. Giuseppe Cannizzaro.

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Gaetano Salvemini: una vita per la democrazia e la libertà

Presentato e, come scrivono Betta Mongelli, Angela Amato e Leonardo Minervini nel pre-ambolo del libro, “consegnato” a Molfetta e ai Molfettesi, “non rassegnati all’idea che questa Città non avverta l’obbligo morale di istituire un archivio salveminiano pubblico”.

Una cerimonia semplice ma allo stesso tempo significativa quella svoltasi ieri mattina presso il Tribunale di Molfetta per la consegna allo stesso tribunale di una toga donata dagli avvo-cati Bepi Maralfa e Maurizio Masellis.Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai due legali promotori dell’iniziativa, il giudice co-ordinatore penale del Tribunale di Molfetta, dottor Lorenzo Gadaleta, il giudice coordi-natore civile del Tribunale di Molfetta, dottor Riccardo Leonetti e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani, Francesco Logrieco.Apprezzamento ed elogio per l’iniziativa degli avvocati Maralfa e Masellis sono giunte dal dottor Lorenzo Gadaleta che ha anche ricorda-to “la lealtà e la correttezza professionale degli avvocati Maralfa e Masellis impegnati nella loro attività forense anche in processi difficili e delicati”. Il dottor Gadaleta ha anche ricor-dato che “avvocati, giudici e pubblici ministeri rischiano tutti i giorni in prima persona e che questo gesto di donazione deve essere anche interpretato come un segno di libertà ed indi-pendenza nella professione forense”.

pillola web del 27/10/2010

Una nuova toga per il Tribunale

di Angela Amato

Page 19: Il Fatto n. 070

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19novembre 2010

Page 20: Il Fatto n. 070

Il 2 ottobre 2010 nasce anche a Molfetta il movimento studentesco “Play Reverse”. Composta e gestita esclusivamente da gio-vani studenti di scuole superiori molfettesi, la nuova associazione, presente già a livello regionale in altre città quali Noci, Bari e Bi-tonto, trova sede presso il Partito Democra-tico, in via Margherita di Savoia. “Correre, correre per riappropriarci del nostro futuro!” è il motto di “Play Reverse”. Ecco che questa associazione nasce per permettere ai giova-ni di contribuire alla progettazione del loro domani, per dare loro voce, per garantire l’opportunità di dire “no a quelle che sono le decisioni del governo nazionale riguardo l’istruzione”. “Play Reverse” è un’associa-zione, e in quanto tale è libera da ogni pre-giudizio di carattere politico, l’unica via da seguire è quella della giustizia. A dettar leg-ge è la voglia e il diritto di rendere anche i giovani primi protagonisti del loro futuro. La sede di Molfetta collabora con tutte le al-tre della Provincia convocando una riunione mensile dei responsabili generali dislocati nelle città coinvolte. Alla presentazione del 2 ottobre erano presenti più di una ventina di ragazzi e ragazze interessati all’evento, nuovo per una città come Molfetta. Il primo obiettivo di questa associazione è quello di manifestare. “Manifestare, oggi giorno, vie-ne interpretato nel suo significato traslato – commenta il responsabile dell’associazione Matteo Petruzzella – non vuol dire infatti tro-vare la giusta occasione per saltarsi un giorno di interrogazioni, ma essere vivi, farsi senti-re e non arrendersi”. Lo strumento del qua-le il movimento si serve è principalmente lo scendere in piazza. Uno strumento al quale si vuole cercare di affiancare e proporre un’al-

ternativa che possa maggiormente permette-re ai ragazzi di esprimere la loro visione del mondo. “Per difendere la scuola pubblica è necessario mobilitarsi – aggiunge Petruzzel-la – la scuola, infatti, è l’unico luogo capace di costruire un società fatta di pace e giusti-zia, contro le tante discriminazioni che con la violenza provano ad imporsi nel nostro Pae-se. Scendendo in piazza e appoggiando tutte le mobilitazioni mirate a contrastare i disegni di legge inappropriati, si tutela la democrazia e il diritto universale all’istruzione”. A poco più di due settimane dalla fondazione dell’as-sociazione, la partecipazione studentesca è subito risultata numerosa: quasi 100 giova-ni hanno già partecipato al primo appunta-mento attivo del movimento, in occasione dello sciopero dell’8 ottobre scorso. Muniti di voglia di manifestare e di farsi sentire, i partecipanti hanno preso parte al corteo svol-tosi a Bari in mattinata, unendo le loro forze a quelle delle altre associazioni provinciali. Questo è stato solo il primo di una serie di eventi ai quali l’associazione si propone di prendere parte. “Saremo un unico e compatto gruppo, con una media di due incontri mensi-li prenderemo insieme le decisioni, cercando di muoverci sempre verso lo stesso obiettivo, quello di costituire un nuovo modo di essere studenti”. È, inoltre, disponibile un sito in-ternet (www.playreverse.org) dove trovare maggiori informazioni.

di Maria Sancilio

È nato un nuovo movimento studentesco. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2344

Generazione attiva: Play Reverse a Molfetta

Ormai da diverso tempo nel cuore del centro antico di Molfetta esiste una realtà: L’As-sociazione “As. So. Arte” che rappresenta l’espressione diretta di artisti locali che opera-no nell’ambito dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo. L’associazione nasce dall’impe-gno dell’Ing. Michele Losito che con la col-laborazione dei suoi associati, spinti da spirito democratico ed indipendente da partiti politi-

ci, promuove il rilancio artistico e culturale del Centro storico. Assoarte infatti, si pone come obiettivo quello di esaltare e rendere omaggio al cuore pulsante della città attraverso manifestazioni ad ampio spettro che illustra in ambienti ricevuti in con-cessione gratuita dal Comune. L’amministrazione inoltre, offre contributi da non sottovalutare come quello dato all’ ini-ziativa “Satire,demoni,folletti e malocchio” svoltasi a novembre . (2000 euro di finanzia-mento distribuito tra: artisti il 50%, 25% stam-pe e grafiche ed il restante 25% di spese orga-nizzative) Una serie di combinazioni che unite al sugge-stivo palcoscenico che il centro antico garanti-sce, permettono all’Associazione di realizzare eventi al fine di divulgare e accrescere tradi-zioni popolari che altrimenti rimarrebbero in sordina. Nient’altro da aggiungere, ma d’obbligo è la partecipazione!Belle e incredibili sorprese vi attendono a Na-tale, anche sul nostro sito www.ilfatto.net dove troverete tutti gli aggiornamenti.Le iscrizioni all’associazione sono aperte!, per qualsiasi informazione rivolgetevi ad: [email protected]

As. So. Arte per il centro storicodi Paola Leone

20 culturarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

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Page 21: Il Fatto n. 070

Cominceranno presto i lavori di ampliamento del Cimitero Comunale di Molfetta. A deci-derlo la giunta comunale nel corso di una ri-unione in cui è stato approvato il progetto di realizzazione di 420 nuovi cassettoni.Le nuove strutture sorgeranno a ridosso del muro di cinta est della zona di ampliamento del cimitero comunale e costeranno comples-sivamente 650.000 euro, soldi provenienti dal bilancio comunale e già previsti dal bilancio triennale 2010-2012. Il progetto di amplia-mento è stato realizzato dagli ingegneri Luigia Roselli, Michele Losito e Michele de Candia con il supporto dell’ingegner Onofrio de Bari dell’Ufficio Tecnico Comunale.

pillola web del 22/10/2010

Sarà ampliato il Cimitero

Don Gianni, secondo lei cos’è la morte? Per-ché parlarne è così difficile?Cos’è la morte per me? Ciò che è per tutti i cri-stiani, per tutti quelli che credono nella risurre-zione di Gesù: l’evento che segna il grande pas-saggio dell’uomo da questo mondo alla vita di Dio, il suo ingresso nell’eternità. Naturalmente non è la ragione umana a per-suaderci di tutto questo: è la fede in Dio e nella potenza del suo amore! Sì, è la fede ad attestare al nostro spirito che questo è possibile e che è possibile grazie alla Pasqua di Gesù, cioè alla sua morte e alla sua risurrezione. Noi cristiani crediamo insomma che Cristo ha vinto la morte e che per questo essa non è più la stessa di prima, un fatto decisivo è intervenuto. Mo-rendo per amore, Cristo l’ha sconfitta per sempre, le ha spezzato il pungiglione, per usare la famosa immagine di san Paolo: “La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte la tua vittoria; dov’è, o morte il tuo pungiglione” (1Cor 15,55). Prima di Cristo “chi scendeva nel regno dei morti più non vi risaliva più” (cfr. Gb 7,6-10); ora que-sto potere la morte non lo possiede più, perché Gesù con il suo amore umano-divino ha scardi-nato le porte del suo regno. Sicché al momento del grande passaggio l’uomo non precipita più

nelle sue fauci o non è ingoiato dal nulla, per-ché trova una mano pronta ad accoglierlo, la mano del Risorto. Perché è difficile parlarne? Perché la morte fa comunque paura, continua ad essere il più grande dei nostri problemi. La morte, ha scritto il filosofo Gabriel Marcel, “è quella realtà che pone in crisi gli amori che viviamo: essa infatti ha il potere di troncarli da un momento all’altro”. Noi non possiamo fare

l’esperienza della nostra propria morte, ma co-nosciamo la morte nell’altro che amiamo e che ci viene tolto. Con la persona che amiamo muo-re qualcosa di noi e la morte diventa così una realtà onniavvolgente. Tutto questo lo esprime molto bene sant’Agostino quando nelle sue Confessioni ci parla della morte di un suo ami-co: “Tutto ciò che vedevo era morte […] Tutto ciò che avevo condiviso con lui, senza di lui si

era trasformato in strazio immane. Quanto più lo amavo, tanto più odiavo e temevo la morte, nemica crudelissima che me lo aveva tolto”. (Confessioni IV) È l’intensità dell’amore per l’altro che è morto che ci fa conoscere qualcosa della morte. Naturalmente la morte degli altri ci rimanda anche al nostro senso di fragilità, al nostro essere limitati e impotenti, al fatto che prima o poi moriremo anche noi. E questo ine-

vitabilmente ci angoscia. Si può dire che lei durante l’anno celebra tanti fune-rali, ci può spiegare come oggi i congiunti vivono questo momento rispetto al passato? Come i congiunti vivono il momento della morte di un loro caro? È difficile dirlo. Ancora più difficile è fare un confronto con il passa-to. Cosa si agita nei cuori di quanti vivono la sofferenza del distacco è impossibile dirlo. Posso dire invece ciò che vedo: vedo un dolore molto composto, una soffe-

renza dignitosa, una partecipazione intensa. Spesso accade che sia raggiunto dai paren-ti e dagli amici per ringraziarmi delle parole di speranza che ho rivolto loro al momento dell’omelia. Comprendo così che la gente, da quella più semplice a quella più acculturata, è aperta al mistero della resurrezione. Di una cosa mi vado sempre più convincendo: che la morte va evangelizzata! Che questa evangeliz-

di Pantaleo de Trizio

Abbiamo incontrato don Gianni Fiorentino, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di MolfettaInvia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2346

Il senso della morte

ogni altra, oserei dire con una crudezza spieta-ta, ci sbatte in faccia la memoria della nostra finitudine. Assistiamo così a un fenomeno ap-parentemente contradditorio, da una parte essa appare rimossa e nello stesso tempo spudorata-mente esibita; da una parte estraniata dal mon-do delle relazioni e dall’altra spettacolarizzata. Ma in questa operazione anestetica si dimenti-ca che in questa maniera ci priviamo dell’ele-mento che maggiormente ci aiuta a compren-derci e che ci aiuta ad uscire dalla banalità e dalla mediocrità in cui spesso ci rinchiudia-mo. L’oblio della morte, il suo occultamento, comportano il rischio della disumanizzazione della cultura e della società. E forse mai come in questi giorni stiamo drammaticamente pren-dendo atto di questa verità elementare. Il detto per tre giorni si piange il morto è vero fino a un certo punto. La memoria della morte non deve mai venire meno, questo sì: lo conferma anche la grande tradizione della Chiesa con il suo memento mori. Ma è vero anche che non si deve rimanere prigionieri del dolore e della tristezza! Dove sarebbe la speranza cristiana in quel caso? Dove la fede nella risurrezione?

Il 2 novembre è il momento di ricordare chi non c’è più. La Commemorazione dei Defunti è rimasta l’unica espressione religiosa comune ai miscredenti e ai credenti di tutte le confessioni.. Non se ne parla ai bambini, tanto non compren-derebbero. I giovani hanno mille problemi e at-tività, manca loro il tempo per riflettere. E gli adulti… preferiscono allontanarne l’idea, pro-vano disagio a parlarne… In realtà si ha paura di risvegliare l’angoscia della morte che l’uomo porta in sé, di rivelare all’altro, e di conseguen-za a se stessi, che la morte è un passaggio na-turale che riguarda tutti gli esseri viventi, non una punizione divina. La regressione del sacro, del religioso, dei riti, ha fatto sì che la morte diventasse sempre più qualcosa di indefinibi-le. L’uomo moderno ne ha paura, ha smesso di convivere con il pensiero della morte, cerca di vivere nell’indifferenza. Oggi ci si dispera per la morte di chi si ama, e chi muore è quasi col-pevolizzato per l’abbandono di chi resta, solo e sconfortato, a chiedersi il perché! E nonostante la paura della morte, l’uomo a volte scatena la sua malvagità con la distruzione, uccidendo an-che i parenti più cari. È il disagio della civiltà moderna che si traduce nel destino di una uma-

nità che mostra una pulsione autodistruttiva. Chi ci salverà allora dal male? Solo la fede in Dio, un Dio potente, il Dio dell’Amore. Si vin-ce allora la paura della morte accettandola con consapevolezza. La celebrazione della Messa in suffragio delle anime dei propri defunti, il tri-gesimo, l’anniversario della morte, sono i modi con cui il cristiano può fare memoria ed entrare in comunione con i propri cari. Recarsi in for-ma privata sulla tomba dei propri cari, tenerla in ordine, ornata di fiori e di luce votive, deve essere un legame, una manifestazione d’amore tra il defunto e i suoi congiunti, non un obbligo derivante dal senso di colpa o dal timore deri-vante da superstizioni… quindi offrire

Oggi nessuno parla più della morte

zazione passa soprattutto attraverso la nostra predicazione! E che per questo davvero grande è la nostra responsabilità!Della morte oggi nessuno ne parla come dolore e sofferenza umana. Siamo portati a rimuoverla. Un detto molfettese dice “per tre giorni si piange il morto”, e poi… È vero questo? Che ci sia il tentativo di rimuovere la realtà del-la morte è vero. Lo riconoscono tutti ed è sotto gli occhi di tutti. Di qui, però, a dire che nes-suno ne parla più come dolore e sofferenza mi sembra un po’ troppo. Non accettiamo oggi che qualcuno o qualcosa ci ricordi il nostro limite radicale. Ora la morte è quella realtà che più di

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21novembre 2010cultura

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22 eventirimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

Il Lions Club Molfetta, nell’ambito delle ce-lebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha intrapreso un importante percorso che si pone come presupposto quello di riper-correre il tema dal titolo “1861-2011: attualità

dei valori fondamentali nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Impegno dei Lions a col-laborare con le istituzioni per rendere effetti-vo l’esercizio partecipativo della cittadinanza italiana ed europea”. Ed è stato proprio que-sto tema ad ispirare il Salotto Letterario, che a breve potrebbe diventare un format abituale, organizzato comunemente dai Lions Club di Molfetta e di Bitonto presso l’Hotel Riva del Sole lo scorso 23 Ottobre. Ma parallelamente alle celebrazioni per l’Unità d’Italia i “Leoni molfettesi” si dedicheranno ad attività dav-vero importanti per la collettività. Nel corso dell’anno infatti saranno previste attività di collaborazione con le istituzioni affinché le stesse si rendano conto che il Lionismo opera assiduamente su veri progetti di servizio anche in collaborazione con le amministrazioni pub-bliche. Il Lions Club opererà quindi all’interno

delle scuole superiori attraverso incontri con gli alunni finalizzati a illustrare i benefici di una corretta prevenzione dei tumori al seno ed agli organi genitali sia maschili che femminili (progetto Martina); nella scuola primaria, in-vece, in ossequio al “Service” nazionale “Lotta alla dislessia”, dovrebbe essere effettuato, oltre a conferenze di servizio, anche uno screening per individuare quei ragazzi che presentano problemi di DSA (disturbi specifici di appren-dimento) per poi proseguire con interventi in-dividualizzati sugli alunni affetti da dislessia. Per la realizzazione di questi progetti sono già stati presi contatti concreti con le istituzioni pubbliche che, nei limiti delle pieghe di bilan-cio, hanno dimostrato disponibilità a sostene-re queste iniziative. I Lions, inoltre, paladini della vista, si dedicheranno alla raccolta degli occhiali usati che saranno ricondizionati, cata-

di Francesco Tempesta

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Il Lions Club Molfetta al servizio della collettività

Nel Concistoro convocato per il 20 novembre prossimo, Benedetto XVI imporrà la “berret-ta” rossa a 24 nuovi cardinali, tra i quali il molfettese Angelo Amato. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice durante l’udienza generale in Piazza San Pietro

pillola web del 20/10/2010

Angelo Amato sarà Cardinale

La Strana Sensazione è tornata in concerto ripro-ponendo a grande richiesta il tributo alla storica band italiana per eccellenza, i Pooh. La grande serata di musica, presentata da Lucia Catacchio, ha fatto registrare il tutto esaurito presso il “Ci-neTeatro Odeon”. L’evento è stato organizzato a scopo benefico con la collaborazione dell’As-sociazione Cosma e Damiano, attiva nella par-rocchia San Gennaro di Molfetta, allo scopo di raccogliere i fondi necessari al sostentamento dell’oratorio della chiesa stessa. Il gruppo “La Strana Sensazione”nasce a Molfetta nel 1975 da

un’idea di Lillino Cocozza alle tastiere, Lorenzo Gadaleta alla chitarra, Vito Mezzina al Basso, Antonio Sciancalepore alla batteria ed Enzo Bi-netti alla voce. Il gruppo comincia ad esibirsi durante le serate danzanti, le sagre paesane, ma-trimoni e veglioni. Tentando il salto di qualità, nel 1975 il gruppo partecipa al concorso di voci nuove di Castrocaro Terme presentando un bra-no dal titolo “Ricordi” che ottiene un discreto successo. Sulla scia di tale successo, vengono lanciati due brani dal titolo Dolce bambina e Solo tu che vengono incisi su un disco a 45 giri che riscuote un successo clamoroso. Nell’estate 1976 entrano a far parte del gruppo Vito Bel-

lifemine sostituto di Vito Mezzina al basso e Ginetto Sciancalepore sostituto di Lorenzo Ga-daleta alla chitarra. Il gruppo incide altri due 45 giri riscuotendo anche in questo caso un buon successo e tenta la fortuna arrivando persino a Sanremo. Nella città dei fiori, nel 1977 vie-ne infatti organizzata, presso il celebre Teatro Ariston, la Mostra Internazionale della Musica e dello Spettacolo, una grossa vetrina musicale nazionale ed internazionale alla quale “La Stra-na Sensazione partecipa guadagnando consensi dai più quotati critici dell’epoca. Dopo ulteriori due anni di esibizioni in tutta Italia, il gruppo si scioglie. La band si riunisce nel 1998 tornando,

seppur con qualche capello in meno e qualcuno bianco in più, ad esibirsi alla grande e a propor-re ottima musica.

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La Strana Sensazione non delude maidi Francesco Tempesta

logati ed inviati tramite il centro nazionale di Chivasso a quelle popolazioni dei paesi sotto-sviluppati per fornire loro una migliore qualità di vita.

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Dopo una notte insonne tra ombre, fantasmi del passato e vento di bufera, Molly Allgood si risveglia in una fatiscente e abbandonata stanza in affitto. Sono le 6.43 di una gelida alba otto-brina londinese del 1952 e Molly si appresta a trascinare per un giorno intero i suoi 65 anni di ricordi, emozioni, amori, inquietudini e dialo-ghi rubati al teatro e a quegli attimi di vita che donano senso e sapore all’esistenza. I ricordi si avvolgono all’indietro fino ai suoi 17 anni e al giorno in cui entrò a fare parte come “appren-dista” bella, corteggiata e oltremodo irriveren-te, della compagnia teatrale di John Synge, il più famoso e importante drammaturgo irlan-dese, presto suo amante, mentore, ragione di vita, inganno e seduzione. Ormai “reliquia del passato”, Molly confonde le figure reali con i fantasmi e vaghi e malinconici riaffiorano nella sua mente i luoghi che ha incontrato du-

rante la sua carriera di attrice: una scenografia che fa da sfondo a un atto unico consumatosi a Dublino, tra i ginestroni e i rododendri del-le colline di Wicklow, a Londra e nei teatri di New York. Sono “strane irruzioni diurne” ad animare gli oggetti di ricordi, dolore e amore. Un lungo e malinconico monologo, libero da ritmo ed esigenze di copione, cha parte e ritor-na al cuore “da cui le parole provengono”. Jo-seph O’Connor ci regala un romanzo commo-vente e magico, che celebra l’amore e perdona l’abbandono. Un omaggio intimo e struggente alla verde Irlanda, alle pagine più belle della sua letteratura, alla nascita del teatro nazio-nale irlandese che vide complici, nel sogno di una cultura indipendente e libera, il realismo di Synge, il mito e il folklore della poesia di Yeats e le passioni di Lady Gregory; pagine in cui incessante scende la pioggia e timido soffia il vento che si riverbera tra l’erica, si perde tra le brughiere profumate di torba e accarezza le

scogliere dell’Ovest. Là, dove un “furfantello vagabondo” incantò e rese eterna l’identità sel-vaggia e fatata delle genti dell’Isola Smeralda.

di Angela Teatino

Joseph O’Connor è uno scrittore irlande-se nato a Dublino nel 1963, fratello della famosa musicista Sinéad O’Connor. È uno dei principali protagonisti dell’eccezio-nale fioritura letteraria irlandese iniziata a cavallo degli anni Novanta e i suoi libri sono pubblicati in 29 lingue. In Italia, per i tipi di Guanda, ha pubblicato La moglie del generale; Yeats è morto!; Dolce liber-tà; I veri credenti; Cowboys & indians; Stella del mare; Il maschio irlandese in patria e all`estero; Il rappresentante; De-sperados; La fine della strada.

l’autore

“La porzione indigena di Johnny Synge. La piccola squaw del protestante. La puttanella del furfantello di Kingstown. Insulti scagliati tanto tempo fa dai motteggiatori dell’arguta Dublino, ancora udibili dopo più di quarant’anni. Ti trascini via dalla finestra, fino alla nicchia vicino

al fornello. La stanza odora d’acqua di cavolo e polvere. Sotto di te, da qualche parte, c’è accesa una radio a volume troppo alto, ma tu non protesti per il disturbo, a volte trovi che ti metta una strana allegria. Ci sono ore, a tarda notte, in cui ti manca il suo conforto. Il silenzio può

essere pauroso per chi è solo. Lui diceva sempre che avevi troppa immaginazione, tendevi troppo a fantasticare. Un tratto cattolico, scherzava. In queste notti leggi i libri Mills & Boon presi alla biblioteca pubblica di Earl’s Court Road. Di certo non ti divertiresti nemmeno un po’ se non

fosse per i True Romances. Quanto li avrebbe odiati, lui, questi tuoi concubini segnati dalle orecchie e dalle lacrime. “L’oppio delle zitelle”, avrebbe ghignato”. Joseph O’Connor, Una canzone che ti strappa il cuore, trad. ital. di Massimo Bocchiola, Guanda, 2010, pp. 280.

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Segnalibro. Una canzone che ti strappa il cuore

Torino. Mattia (Luca Marinelli) e Alice (Alba Rohrwacher) sono coetanei, due numeri primi, divisibili solo per uno e per se stessi. Cresco-no insieme, si sfiorano, si guardano, si appar-tengono senza diventare mai due, restano soli, nel loro cupo universo interiore. Un’infanzia segnata da traumi forse dovuti a genitori trop-po insistenti da un lato, la madre di Matteo (interpretata da Isabella Rossellini) lo riempie di responsabilità e aspettative, Alice ha inve-ce un padre che la assilla e una madre com-pletamente assente. Due bambini che restano indelebilmente segnati per una colpa che non li appartiene. Il prologo del film appare una perfetta sintesi del senso della storia narrata: anime impaurite, tormentate, chiuse in una sel-va oscura, piena di inquietudini, proprio come il mondo della recita scolastica in cui Mattia bambino assieme a sua sorella gemella Miche-la sono protagonisti nelle scene iniziali. L’urlo violento di Michela racchiude quello che verrà. Flashback e flashfoward descrivono le vite dei due protagonisti, dall’infanzia, all’adolescenza fino alla crescita definitiva dei 30 anni. Mattia è un misantropo, parla poco, è concentrato solo sullo studio che lo porterà a laurearsi in fisica e a lavorare in un centro di ricerche in Germania, Alice è un’anima fragile, vive male il suo non

essere accettata dal mondo, forse per via del suo handicap è rimasta zoppa in seguito ad un incidente, e per la completa assenza di atten-zione da parte della madre affetta da profonda depressione fin da quando era bambina. Quan-do la ragazza più carina della scuola, Viola, sembra trovare interesse per lei, Alice arriva a tatuarsi una violetta, ma quando Viola riprende a deriderla, Alice decide di togliersi il tatuag-gio con i resti di uno specchio rotto, e a Mattia che chiede di togliere il tatuaggio con quel pez-zo di vetro appuntito. I corpi di Mattia e Ali-ce raccontano delle loro sofferenze. Mattia da adolescente si procura dei tagli come forma di autolesionismo per un senso di colpa che non lo abbandona, quando cresce prende peso no-tevolmente. Il corpo di Alice invece la tormen-ta, è zoppa a causa di un incidente, dall’ado-lescenza fino alla crescita soffre di anoressia, risultando poco più di un mucchio di ossa. Il montaggio giocato sulla suspense all’inizio in-curiosisce lo spettatore ignaro della trama del best seller La Solitudine dei numeri Primi di Paolo Giordano (autore della sceneggiatura as-sieme al regista Saverio Costanzo), ma a metà del film circa, quando i passaggi della storia sono ormai più meno intuibili, sembra un po’ cadere. I costumi relativi al periodo da liceali sono particolarmente indovinati. Il film è stato definito un horror dell’anima, dei film horror

c’è un notevole lavoro del montaggio del suo-no, l’utilizzo delle tracce musicali (il pezzo che accompagna il prologo del film è dei Goblin, quelli di Profondo Rosso), l’esasperazione del-la cupezza delle circostanze. Tanti e lunghi i primi piani, intensi, carichi di significato, ma forse qualche azione in più avrebbe contribuito a raccontare ciò che spesso è lasciato all’inquie-ta espressione dei protagonisti, seppur tutti ben diretti. Aspetti horror e attimi di romanticismo estremo coinvolgono lo spettatore in una storia drammatica, penetrante, carica di angoscia.

di Alessandra Recchia

La Solitudine dei Numeri Primi (2010)

un film diSaverio CostanzogeneredrammaticoproduzioneItalia – Germania – FranciadistribuzioneMedusadurata118 minuti circa

Il regista Saverio Costanzo nasce a Roma il 28 settembre 1975, è il figlio del giorna-lista Maurizio Costanzo. “La Solitudine dei Numeri Primi” è il suo quarto lungo-metraggio, scritto assieme a Paolo Gior-dano, autore dell’omonimo best seller. Il suo film d’esordio, “Private”, storia della convivenza forzata tra una famiglia pale-stinese e un gruppo di militari israeliani, si è aggiudicato diversi premi tra cui il Pardo d’Oro al Festival di Locarno del 2004, il Nastro d’Argento e il David di Donatello nel 2005.

scheda del film

“Tutto il mondo ti cerca, devono solo capire dove ti nascondi”.Alice (Alba Rohrwacher)

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MovieNote. La solitudine dei numeri primi

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23novembre 2010recensioni

Page 24: Il Fatto n. 070

daffoere”.“Alloere site proprie sesserriste,

apprime a la chèndine e po’ penzite a Criste!

Pe chèsse dè mò SESSERRISTE v’onne da daisce,

pisce senza spàine, come a r’alaisce!”

Il cantastorie era una figura molto popolare fino secondo dopoguerra. Andava in giro per le strade e, servendosi di un cartellone istoria-to, raccontava delle storie che lui elaborava e, spesso, metteva in rima. Riproporre il canta-storie nell’epoca di internet e dei satelliti, vuo-le essere un modo per riallacciare i fili della storia e della tradizione locale molto spesso dimenticata.

di Pietro Capurso

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Il cantastorie: le Sesserriste

le SesserristeFu al tempo di monsignor Orlandi

che si riunirono fabbri, muratori, fanti,si misero insieme per una giusta

ragionee costituire una pia unione.

La statua ormai era ordinata,“Visitazione” l’avevano chiamata;la mozzetta decisero doveva esser

rossa,ma adesso bisognava darsi una mossa.

Trovato l’accordo sul nome da dare,era necessario a Napoli andare

perché era urgente l’approvazioneper il permesso alla processione.Tutti quel viaggio volevano fare,

anche perché non c’era nulla da pagare:

ogni spesa a carico della congregacosì, per togliere ogni bega,

si decisa di tirare a sortecome era in uso alla “morte”

e, quando la commissione fu preparata,da ogni fratello fu accettata.

Una condizione fu posta ai delegati,ricordarsi di essere inviati

per una santa e giusta ragionesenza approfittare della situazione,e di far presto fu lor comandato,andare e tornare, tutto d’un fiato,senza perder neppure un minuto

e non restare più del dovuto.Si sa che la fretta è mal consiglierae a Napoli giunsero prima di sera.

Più volte bussarono all’ufficio delegatoma, chi si affacciò gridò

“Maleducato!”Lo sanno tutti che preti e

“menzegnoere”non lavorano mai durante la

“condroere”,perciò, dovendo del pempo passare,

decisero di andarsi a rifocillaree approvarono la bella proposta

di andare in una cantina vicino la posta,

davanti a un bicchiere di rosso vino,trascorrer le ore bevendo … pochino.

Giammai proposta fu più efferata,non l’avessero mai approvata!

Nella cantina di un rozzo buzzurro,chieser di bere del fine “sussurro”

e, non sapendo questi che cosa portare, la ricetta a lui si misero a spiegare.

Il sussurro è una bevanda che, se fatta come Cristo comanda,ti manda in estasi, ti fa inebriare

e ogni malore dimenticare.

Prender si deve del liquore o del vino,ma attenzione, del più genuino,

quindi occorre riscaldarlo,lentamente … lentamente … bisogna

farlo,finché si sente il suo aroma

diventar più intenso e allorasi versa piano, delicatamente

in uh bicchiere, poi lentamenteassapora il nettare così creato,

poco alla volta, non tutto d’un fiato,e, mentre compi questa bisogna…shshshsh!!! sussurra la bocca, la

mente sogna.Dopo il primo un secondo bicchiere

arrivòe, nemmeno al terzo ci si fermò,

poi fino a tardi continuarono a beredimenticandosi il loro dovere,

perciò ubriachi e con giusta ragione,furono condotti dai gendarmi in

prigione.Dopo qualche giorno, con devozione,

si recarono all’ufficio per la registrazione,

compiuta la quale tornarono in fretta,pensando ad una scusa da raccontare

a Molfetta.In chiesa andarono i malcapitatie subitamente furono interrogati,il loro ritardo dovevano spiegare

altrimenti c’era il conto da pagare.Tante, tante furono le scuse accampate

ma da nessuno furono accettate,fino a che stanchi di tante falsità,

alfine raccontarono la verità:“Velite proprie sapè chére ca n’à

secciesse?Tenèmme sècche e n’emme fatte né

stizze,e che nu sussurre è né bella brascioele,

à passate u orarie, emme arremèste

Sesserriste è il soprannome dato ai confr-atelli della Confraternita della Visitazione. Sull’origine di questo nomignolo ci sono due ipotesi, una riguardante l’uso di pregare mormorando (perciò sussurrando), fatto però comune a quasi tutte le confraternite, l’altra si rifà ad una leggenda popolare e al viaggio che compirono alcuni confratelli a Napoli nel 1768 per registrare la neonata confraternita alla Real Camera di Santa Chiara. Quella che segue è la versione, in rima, di quella leggenda.

24 il cantastorierimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

http://www.ilfatto.net/url/0010.htm

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Leggi le istruzioni a pag. 31

Page 25: Il Fatto n. 070

Ogni qual volta si parli di cultura, sapere e conoscenza si fa automaticamente riferimento alla Lettura. Una lettura con la “ L” maiuscola, figlia dei Classici e della storia italiana e inter-nazionale. È risaputo ormai che i libri hanno ceduto il loro prezioso posto ad altri modi più innovativi di trasmettere la cultura: le comu-nicazioni interpersonali, garantite e finanziate da internet, sembrano aver riempito quel lasso di tempo che prima veniva dedicato alla lettura di qualche pagina scritta.“I giovani non hanno più tempo per leggere”, questo dicono tutti. Ma, pur se in minoranza, ci sono ancora coloro che conducono questo stile di vita. Deve essere un’abitudine inculcata sin dalla tenera età, o meglio, sin da prima della nascita. Lo dimostrano alcuni studi effettuati dall’associazione A.C.P. (associazione cultura-le pediatri) che, con la collaborazione di biblio-teche, librerie e professori interessati, hanno avviato un progetto dedicato alla lettura “Nati per leggere”. La fascia di età più delicata nella

quale insistere maggiormente sulla lettura per far sì che questa diventi patrimonio del piccolo, è quella che va da 0 a 6 anni, nella quale il bam-bino apprende e immagazzina quasi il 90 % dei vocaboli. Poi segue quella che comprende gli anni di scuola elementare, nei quali il tasso di ragazzini che continuano a coltivare la lettura è considerevole; a seguire ancora la fascia più adolescenziale, dalla scuola media fino ai pri-mi anni delle superiori, dove il ragazzo tende ad allontanarsi dal mondo della lettura, per poi averne una riscoperta nell’età più matura, da combinare al tipo di studi intrapresi, amicizie, esperienze. Ecco che per rispondere alla do-manda iniziale non si può non tener conto della moda del momento, la saga vampiresca che ha affascinato molte adolescenti: Twilight. Al di là di ciò che la tendenza propone, nei ragazzi dai 13 anni in su si posiziona in graduatoria il genere fantasy. Mentre la percentuale che ac-quista gli intramontabili classici è decisamente limitata. Come dice l’ingegnoso autore di libri per bambini Sergio Guastini : “nei libri c’è tut-to”. Per garantire un maggiore contatto con il

mondo della cultura anche la città di Molfetta si mobilita, organizzando degli “incontri con l’autore” come per la libreria Il Ghigno che ha organizzato per venerdì 19 novembre un in-contro con Dacia Maraini, per la presentazione del suo nuovo libro.

In questo mondo dai ritmi frenetici in cui chi si ferma è perduto la lettura viene considerata un qualcosa di troppo noioso che richiede un silen-zio difficile da ottenere in una società in cui tut-to riporta i segni di inquinamento umano. Tut-tavia questa nuova ge-nerazione di adolescenti si sta auto convincendo che prima o poi il tempo per dedicarsi alla lettura lo farà saltare fuori. È in aumento dunque il nu-mero di quelli che non leggono ma che vorreb-bero farlo. Fino a qual-che anno fa non era raro sentire diciottenni vana-gloriosi che si vantava-no di non aver mai letto un libro in tutta la vita. Oggi si sta un po’ più attenti: in realtà in molti casi non si è letto nulla di più di quanto alcune professoresse di lettere impongano e la letteratu-ra straniera contemporanea appare di un mondo sconosciuto. Il senso è: “Non leggo, ma cono-sco persone che leggono e vorrei anch’io avere la loro pazienza”. Ma ci vuole davvero tempo per leggere? Bisogna armarsi di pazienza, op-pure di buona volontà? Eppure esistono ragazzi

che leggono a tavola, ignorando i rimproveri dei genitori, ragazzi che leggono camminando e virano all’ultimo momento buono per non investire altri pedoni, altri che leggono mentre aspettano il proprio turno per immatricolarsi. Esistono, ma sono ancora un numero esiguo. Tutti gli altri vorrebbero leggere, ma si stufano,

non hanno tempo, non sanno che libro scegliere e dopo un po’ si annoiano. Magari sono quelli che hanno letto per intero solo I Malavoglia, e ora credono che tutti i libri siano della stessa portata. Altri ancora preferiscono uscire con gli amici, col fidanzato, ascoltare musica, guarda-re la televisione, andare al cinema o a ballare.

Eppure, nonostante ciò, la lettura è stata rivalu-tata: chi legge non viene più preso in giro, ma guardato con una sorta di rispetto, misto, c’è da dirlo, a incredulità. Bisogna anche ammettere che, purtroppo, le case editrici non fanno molto per invogliare i giovani alla lettura: i prezzi dei libri sono a dir poco esosi per giovani ragazzi

e ragazze che vivono da una paghetta media di dieci euro settimanali. Internet, però, oltre ad esser causa di alcuni tra i peggiori mali moderni, in questo caso può an-che diventare rimedio: esistono moltissimi siti per aspiranti scrittori, la-boratori di scrittura crea-tiva o semplici comunità nelle quali grafomani di tutte le età si riuniscono per scambiarsi opinioni. Ci sono poi molti siti che permettono di scari-care gratis gli e-book, e non solo i grandi classi-

ci della letteratura. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e soprattutto per tutte le tasche, evitando che un ragazzo si trovi a scegliere se utilizzare quei dieci euro per uscire con gli amici o per comprare l’ultimo libro di chissà quale autore. La letteratura non dovrebbe avere un prezzo, tuttavia ce l’ha, e spesso molto alto.

di Gianfranco Inglese

E devono “lottare” contro gli alti prezzi di copertina.Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2353

I giovani non hanno tempo per leggere

di Maria SancilioCi vuole davvero tempo per leggere? Per i li-bri il tempo si dovrebbe trovare, immaginamo per i quotidiani. Quotidiani che raccontano di ciò che succede nel mondo, di ciò che in un modo o nell’altro è per forza parte integrante della nostra vita. I giornali si inventano ogni volta rubriche e inserti davvero curiosi per noi giovani. Non inventiamo scuse banali. Gli sti-moli alla lettura si hanno, la voglia di legge-re si conserva, la curiosità è d’obbligo. Cosa manca? Il culto della lettura e quello della letteratura. La carta stampata che profuma di inchiostro. Sembra poco? La letteratura come l’informazione non dovrebbe avere un prezzo, tuttavia ce l’ha. Conoscere e comprare l’infor-mazione giusta non è per questo uno spreco di tempo né di denaro. Assidui “botta e risposta” su tutti i giornali, sulla continua e mai banale rivendicazione al diritto di essere liberi. Liber-tà di stampa e di pensiero che non cederanno mai ai cliché tradizionali, perché è giusto che non cedano. Ma qualcuno deve pur stimolare i giornalisti a lottare per la libera informazione. Noi giovani dobbiamo essere i primi a farlo. Ad ogni costo.

di Gianfranco Inglese

Un dovere,non solo un

piacereMa i giovani cosa leggono?

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Il Liceo Classico di Molfetta in finale al con-corso “Giovani idee”, promosso dalla Fonda-zione e Associazioni “Carlo Donat-Cattin”, rivolto a tutte le scuole superiori italiane, sul tema “Unità d’Italia, 150 anni insieme. Tra utopia e disincanto”.La classe III B, con la guida delle docenti Sal-vemini e Troccoli, ha progettato e realizzato un cortometraggio dal titolo “Dietro le quinte dell’Italia Unita”. Interpretato da Ignazio de Trizio, Isabella Di Stefano, Augusto Ficele, Ilaria Gaudio e Serena la Forgia, il film si apre con una intervista “impossibile” a Giuseppe Garibaldi nel giorno del suo storico incontro con Vittorio Emanuele II a Teano. Alla rievo-cazione storica segue l’attualizzazione nel pre-sente, con una rapida ma pungente analisi della situazione italiana attuale, a 150 anni dalla sua Unità. Il ricordo simbolico dell’incontro tra il poeta Goffredo Mameli e il musicista Michele Novaro chiude il cortometraggio, con le note intense e patriottiche del Canto degli Italiani, il futuro Inno Nazionale d’Italia. Firma la re-gia Nicola Stanzione.

pillola web del 10/11/2010

Il Liceo Classico di Molfetta in finale al

concorso “Giovani idee”

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25novembre 2010spazio giovani

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Page 26: Il Fatto n. 070

Buon inizio di stagione nella Coppa Italia Pu-glia di calcio a cinque femminile, per le gio-catrici dell’Associazione “Don Tonino Bello Molfetta” che nella partita di esordio battono in trasferta la squadra limitrofa dell’“Arcadia Bisceglie” con il punteggio finale di 7-1, men-tre nella partita di ritorno si af-fermano con il risultato schiac-ciante 16-2. Nu-meri che parlano da sé: la squadra femminile mol-fettese sembra partire con una marcia in più, ca-riche di una grin-ta particolare tesa verso la vittoria e di una prorom-pente volontà di dare il massimo; questo il segre-to di Flora La Rossa, Alessandra de Bari, Miriam di Venosa, Francesca Bosco, Simona Boccanegra, Alessia Brillante, Girma Gadaleta, Nicla Bufi, Maura Turci, Antonia Sciancalepore, Roberta Varano, Mariangela Minervini, Francesca Bufi, Angeli-ta Putignani, Francesca Tangari, Rebecca Patì.

Sì ragazze, ma anche giocatrici, cresciute con la passione per il pallone, come conferma una delle veterane della squadra, Flora La Rossa, giocando per strada con i coetanei maschi, forse qualche volta scelte come ultimi elementi nel-la formazione dei gruppi; e poi approdate alle

prime squadre femminili, con veri allenamen-ti e soprattutto veri campionati. Correre dietro un pallone, cercan-do di violare la porta avversaria, o difendendo fino all’ultimo scatto, con tutto il fiato a disposizione la propria rete che diventa una pic-cola fortezza e in quell’area vanifi-care gli attacchi nemici. Questo

un po’ il gioco del calcio, un impulso che, tal-volta naturale, nasce fin da piccoli di calcia-re un pallone, o qualcosa che per lo meno gli assomigli. Un’idea in cui non dovrebbe essere insito un genere sessuale, ma in realtà non è così.

Serie A1 Serie A Dilettanti

Isello Hockey Valdagno Cgc Viareggio A.S.D. Bassano Hockey 54 A.S.D.H. Amatori Sporting Lodi Hockey Breganze Banca Etruria Follonica Pordenonehockey2004 A.S.D. Hockey Sarzana Ingraph A.S.D. Seregno Hockey GOCCIA DI SOLE HC MOLFETTA Afp Giovinazzo Mg Estra Hockey Prato 1954 Alimac Forte Dei Marmi A.S.D. Roller Bassano

1212999664433300

Adriatica I. RuvoBasket TrapaniBawer MateraAssi Basket OstuniAmbrosia BisceglieFMC FerentinoRomana Chimici AnagniBenaquista LatinaAscom PattiPublisys PotenzaCENTRO AUTO MOLFETTAItop PalestrinaNuove F. Sant’Antimo Cisa MassafraIrcop Rieti Moncada Agrigento

121010101088866644442

hockey basket

Serie B1 Maschile Serie B2 Femminile

pallavolo

Rocco P.Torre VolleyMonteschiavo JesiFonte Del BenessereCiaocarb Arabona Man.Gs Dannunziana PescaraASD AZZURRA MOLFETTAOnsen PagliareCosmetal RecanatiMarche Metalli C.Fid.Edil Ceccacci Moie Piu Libero V.AscoliV.2000 PortorecanatiClemente DibenedettoVolley Altamura

12121097666653200

Ciesse Volley BroloPALLAVOLO MOLFETTASidigas AtripaldaMymamy Reggio CalabriaCaffe’aiello CoriglianoGaleno Pallavolo ChietiMedical Center PotenzaSieco Service OrtonaCastellana KerakollMercato Dell’oro MateraSorrento Msc CrociereCia Giotto CasoriaClub ItaliaSolleone V. Gioia

12111199666443210

Serie B Promozione

calcio a5 calcio

Mesco PotenzaREAL MOLFETTAFrascella MateraSporting Peloro MessinaGiovinazzoErredi Virtus MonopoliFutsal MolaAiace ConversanoSporting ModugnoPolignano Libertas ScanzanoFata MorganaMartina Calcio a 5Rogliano 1948

161613131313109987551

Atletico Corato Libertas Palese Canosa Noicattaro Calcio S.r.l. San Severo Rinascita Rutiglianese Nuova Andria Atletico Mola Ascoli Satriano Torremaggiore Casamassima Real Altamura Real Barletta Polimnia Calcio Santeramo Valenzano Japigia Minervino Murge SOCCER ATLETICO MOLFETTA

2017171616151413121211101077210

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Associazione Don Tonino Bello, partenza ok

Esaltante prestazione degli atleti molfettesi della Free Runners impegnati nella marato-na di New York, in un incredibile scenario di luoghi e di persone. Accompagnati dall’in-citamento del numerosissimo pubblico e dei gruppi musicali che sin dai primi chilometri hanno ininterrottamente incitato tutti gli atleti per i quartieri di State Island, Brooklin, Que-ens, Bronks e Manhattan, i podisti hanno con-cluso in Central Park i loro 42.195m (26.4 mi-glia). “Trasferire le emozioni che un gruppo di amici, uniti da vera passione per lo sport, ha provato, vivendo questa esperienza unica, non è facile” così il presidente dell’associa-zione Sergio Gervasio “Posso dire che essere stati tra i 45.000 partecipanti può accadere solo a New York. Arrivare in lacrime e quasi

d’obbligo. Ringrazio per la brillante presta-zione tutti i nostri atleti: Gaetano Milone che ha tagliato il traguardo della sua sessantesima maratona; Andrea Calò che è stato il primo molfettese a tagliare il traguardo; Domenico Mastropierro alla sua prima esperienza por-tata a termine e Domenico Fasciano e Fran-cesco de Gennaro con i quali ho concluso la gare in meno di quattro ore. Ringrazio infine gli sponsor (Network Contacts e Abacab) che hanno contribuito al raggiungimento di que-sto sogno durato per tutta la maratona fino al faticoso, unico e incredibile arrivo in Central Park”. I molfettesi possono essere orgogliosa di avere questa Associazione sportiva che con il suo impegno riesce ha portare il nome di Molfetta in tutto il mondo.

Free Runners e Maratona di New York: il sogno si realizza!

26 sportrimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

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Page 27: Il Fatto n. 070

Nella notte fra il 31 Ottobre e il 1° novembre, giorno di Ognissanti, cade puntuale l’anti-chissima tradizione di Halloween (in origine Hallowe’en). Le sue origini sono da collega-re direttamente alla festa celtica del Samhain che in irlandese antico significa letteral-mente “fine dell’estate”. La festa del Samhain simbolizza il concludersi della metà più luminosa dell’anno scalzata via da quella più buia. La tradizione vuole che la ricorrenza coincida con il Capodanno celtico, il giorno in cui i Celti credevano che la linea che divide il nostro mondo dall’aldilà diventasse molto sottile. Questo permetteva alle ani-me, buone o malvagie che fossero, di attraversarla. Gli spiriti degli avi, identificati come benevoli, potevano quindi tornare alle proprie case fra i propri cari che li aspettavano per l’oc-casione. Quando invece gli spiriti malvagi

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Le origini di Halloween di Francesco Tempesta

Difficile dire cosa visitare del Messi-co e cosa tralasciare visto che in tanti non hanno 2 settimane di vacanza da poter dedicare a questo meraviglioso incanto

naturale.Il Messico è un insieme di emozioni, co-lori, esperienze e curiosità a cui non vedo un limite.Oltre 10.000 km di coste meravigliose, divertimenti, cultura...Numerosi siti archeologici ricchi di storia sono la memoria incancellabile delle più importanti civiltà precolombiane; le rovi-ne Maya, i templi Atzechi e i resti degli altri popoli offrono infatti in molte zone del Paese l’occasione per un fantastico viaggio nel passato.I quasi cento milioni di abitanti e gli oltre 50 dialetti amerindi parlati sono invece lo specchio di un universo colorato, dove gli usi, le tradizioni e i tratti somatici si mescolano ormai da secoli, creando un popolo incredibile. Eredi di una storia gloriosa e spesso violenta, i Maya vivono ancora oggi nei luoghi abitati mille anni fa dai loro antenati.Il loro orgoglioso legame con il popolo Maya fa di loro un popolo unico... una sorta di grande saggio trascinato nel mon-do moderno.La regione dello Yucatan (tradotto: luogo della ricchezza) è in assoluto la zona più conosciuta e frequentata dai turisti. Tutta la riviera Maya è bordeggiata dalla secon-da barriera corallina al mondo che crea un nastro di colonie coralline che dal Belize raggiunge la parte più settentrionale della penisola dello Yucatan per 600 km.Non c’è niente di più emozionante di un bagno rinfrescante nei Cenotes, laghi d’acqua dolce formati per fenomeni di carsisimo e che costellano le zone inter-ne dello Yucatan. Queste pozze d’acqua cristallina, brulicanti di pesci e circonda-te dalla foresta tropicale, rendono ancora più unica l’esperienza messicana.Il resto sta a voi conoscerlo con un viag-gio… firmato Frigerio Viaggi Network.

Silvia de Robertis

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Il mondo èun libro e chi

non viaggiane legge solo

una pagina

Il termine “Halloween” è la sintesi dell’espres-sione “All Hallows’ Even” in cui “e’en” è l’ab-breviazione di even, che a sua volta è la riduzio-ne di “evening” (sera). Tale espressione trae a sua volta origine che dall’inglese antico “Eallra Hālgena ae fen”.

il termine

La festa approdò nell’America Settentrionale nella prima metà del 1800 assieme agli emigranti irlandesi che la diffusero alle popolazioni ame-ricane. A dire il vero in America era già diffusa una strana festaività dedicata alla vendemmia in cui si era soliti intagliare una zucca per darle un volto buffo e spaventoso. Una tradizione molto simile a quella di Hallowe-en era diffusa inoltre presso gli antichi Bretoni dove era conosciuta con il nome di “Calan Gae-af” e in Scozia. Attualmente il singolare rito si è diffuso notevolmente in diverse zone del globo.

la diffusione

aggiungici ai tuoi amici su acebook

27novembre 2010oltre la realtà

La zucca più famosa è quella di Jack’o’lantern. Jack era un vecchio contadino, tirchio, avido e ubriacone (Stingy Jack) che era riuscito ad ingannare il Demonio imprigionandolo all’in-terno di un albero su cui incise una grossa cro-ce. Il Diavolo, adirato per quanto accaduto, lo condannò a girovagare per il mondo con una candela posta all’interno di una rapa incava-ta. Sebbene fosse la rapa in origine la verdura più utilizzata durante la notte di Halloween in America si diffuse invece la zucca che era più facile da reperire e più facili da intagliare per poi inserirvi la candela.

Il perché della celeberrima zucca

Anche a Molfetta è presente un rito che sem-brerebbe fortemente ispirato dalla festa celti-ca del Samhain. Vi è però una piccola discor-danza di date. Le antiche credenze popolari molfettesi infatti testimoniano che nella notte fra l’1 (giorno di Ognissanti) e il 2 novembre (giorno della Commemorazione dei Defunti) le anime abbandonavano temporaneamente il Regno dei Morti per partecipare ad una pro-cessione per poi tornare nelle proprie case. Per l’occasione i propri e rispettivi cari lasciava-no i lumi accesi e sul tavolo della cucina una fetta di pane accompagnata da un bicchiere d’acqua. Nonostante l’antica tradizione mol-

fettese cada un giorno dopo quella celtica del Samhain, le analogie sembrerebbero eviden-ti. La prima è quella rappresentata dalle ani-me dei Morti che ritornano fra i vivi a causa dell’apertura del passaggio che divide l’Aldi-là con il mondo terrestre. La seconda analogia sta invece nei lumi lasciati accesi che rappre-sentano le rape e le zucche intagliate che con-tengono una candela. Anche a Molfetta i cari accolgono i propri defunti proprio come si era soliti fare fra le popolazioni celtiche. La di-scordanza temporale non risulta comunque un particolare significativo e vincolante perché potrebbe soltanto essere dovuta a esigenze di calendario o ai vari spostamenti disposti dalla Chiesa.

Halloween a MolfettaInvia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2359

di Francesco Tempesta

di Francesco Tempesta

tentavano di entrare nel nostro mondo questi venivano scacciati dai Celti tramite l’ausilio di maschere e costumi bizzarri. Probabil-mente da questa credenza popolare ha avuto origine l’abitudine di vestirsi a ma-

sche ra

durante la notte di Halloween. Proprio il 31 ottobre i Celti riponevano con cura uno sche-letro, che rappresentava i defunti, sull’uscio delle proprie case. Essi inoltre credevano che la testa fosse la parte più sapiente del corpo in cui erano conservati lo spirito, la conoscenza, la saggezza e l’intelligenza. Per questo utiliz-zavano delle teste di verdura per scoraggiare

gli spiriti maligni. Erano in genere rape o zucche. La festa aveva caratteri forte-mente pagani e di conseguenza venne pesantemente criticata e osteggiata dalla Chiesa. Per questo prima Papa Gergorio III, fra il 731 e il 741, e poi Gregorio IV, fra l’827 e l’844, cerca-rono in tutte le maniere di cristianiz-zarla sostituendola con la festività di Ognissanti che per l’occasione fu spostata dato che all’epoca cadeva il

13 maggio. Inizialmente le ricorrenze di Halloween e di Ognissanti venivano

festeggiate lo stesso giorno ma pian pia-no furono collocate rispettivamente il 31

ottobre e il 1° novembre.

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Page 28: Il Fatto n. 070

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t. fax 080/33 53 800

Ogni Mercoledi dalle ore 22 e la Domenica alle ore 23 23

mysticaBy Gianni De Gennaro

Nuove assunzioni per il popolare gruppo Po-ste Italiane.Le selezioni riguardano l’anno in corso, or-mai quasi al termine, e il prossimo (2011). Poste Italiane prosegue la realizzazione del proprio piano di assunzioni di personale che, nell’arco del triennio 2009/2011, prevede l’inserimento di 1800 nuovi ingressi all’inter-no del proprio organico.

Nuove assunzioni neodiplomati e neolaureati

Già dal 2010, Poste Italiane ha eseguito nuovi inserimenti, ricercando così neodiplomati e neolaureati da poter inserire in azienda in so-stituzione di quel personale destinato al pen-sionamento. Sembra che, per l’anno in corso, ci siano ancora posti a disposizione per poi procedere, per blocchi, con i nuovi assunti da inserire nel corso del 2011. Il gruppo Poste italiane, cerca prevalente-mente laureati in economia, ingegneria della gestione, indirizzi amministrativi e scienze bancarie, non escludendo inoltre chi possiede una precedente esperienza nell’area bancaria o assicurativa. Sembra che, per quanto attiene le modalità, per queste nuove assunzioni si procede solo attraverso il reperimento e la selezione dei curricula inviati dai candidati attraverso il sito web di Poste italiane, nella pagina recru-iting: erecruiting.poste.it/Aspx/home.aspx cliccando su (Invia Cv).

Nuove assunzioni poste mobile

Ulteriori assunzioni si riferiscono alla ricerca di personale da impiegare nella nuova società del Gruppo Poste italiane operante nell’am-bito delle telecomunicazioni: Poste Mobile. Le professionalità più ricercate sono quelle

con esperienza nel settore delle telecomuni-cazioni e I.T. Il reperimento di personale per Poste Mobile avviene attraverso la selezione di cv pervenuti all’indirizzo e-mail: [email protected]

Assunzioni di portalettere

Anche sul versante strettamente operativo, Poste italiane, continua a selezionare perso-nale che sarà inserito a tempo indeterminato e/o determinato nella mansione di portalettere (postino). Questa ultima fase di reclutamento non coinvolgerà, a quanto pare, personale che ha già lavorato o sottoscritto un accor-do con Poste italiane. Si procederà, infatti, all’assunzione di nuovo personale reperito all’esterno.I portalettere selezionati, per lo svolgimento della mansione, dovranno possedere i seguen-ti requisiti: età compresa tra i 18 e i 35 anni, diploma di scuola media superiore di cinque anni e possesso della patente B. Inizialmente per i nuovi assunti si realizzerà, come pri-mo inserimento, un contratto d’assunzione a tempo determinato trimestrale, mentre le selezioni di personale sono aperte in tutte le regioni italiane, i candidati dovranno inviare il proprio il proprio curriculum vitae tramite il sito web di Poste italiane, nella pagina: ere-

cruiting.poste.it/Aspx/home.aspx cliccando su (Invia Cv).In alternativa, esiste la possibilità di inviare il proprio cv al responsabile di HRU della pro-pria regione (che gestisce le assunzioni a tem-po determinato), l’indirizzo per le sedi delle Regioni di Puglia, Molise e Basilicata è il se-guente: Poste Italiane Spa Responsabile HRO SUD 1, via Amendola 116, Cap – 70126, Bari. Si consiglia di inviare il curriculum vitae tra-mite Raccomandata con ricevuta di ritorno, specificando il ruolo che s’intende ricoprire e la sede in cui s’intende essere occupati.

Assunzioni a tempo indeterminato

Gli specialisti potrebbero aspirare a contratti ad assunzioni, in Poste Italiane, caratterizzate da contratti a tempo indeterminato. L’azienda prende in forte considerazione personale con esperienza per lo svolgimento di ruoli tecnici, finanziari oppure legali. Gli interessati posso-no inviare la propria candidatura tramite il sito web di Poste italiane oppure spedirlo a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno a: Poste Italiane – Human Resources and Organiza-tion – Viale Europa 175 – 00144 Roma.

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Nuove assunzioni per Poste Italiane

“Con la concordia le piccole fortune

crescono, con la discordia

vanno in rovina le più grandi.”

Sallustio

28

rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

novembre 2010

Per arginare gli effetti della crisi economica, l’Abi e le Associazioni dei Consumatori hanno adottato una misura stra-ordinaria che riguarda la moratoria, ovvero la so-spensione dei rimborsi

dei mutui concessi per l’acquisto, costruzio-ne o ristrutturazione dell’abitazione princi-pale; ebbene, tra febbraio e settembre 2010, le banche hanno sospeso mutui per 4 miliar-di di euro a 30.868 contratti, per un debito residuo di 4 miliardi di euro. La liquidità in più per far fronte alla crisi ha raggiunto una quota pari a 207 milioni di euro. Saltando la rata, ogni famiglia avrà dunque a dispo-sizione in media 6.300 euro in più. Nel det-taglio, la soluzione più frequente per le ope-razioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (88% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni «in bo-nis» (senza ritardi nei pagamenti) è stata la cessazione del rapporto di lavoro subordina-to. Stessa causa anche per le posizioni con ritardo nei pagamenti. Il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 53,1%, segue il Centro (25,7%), infine Sud e Isole (21,2%).

Salta la rata del mutuo

2362

di dott. Pietro Auguto de NicoloDirettore CommercialeMatrixfin Group spa

Page 29: Il Fatto n. 070

barBar Arcobaleno - Banchina San DomenicoEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFlory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Green Bar - Via Baccarini, 111Bar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Belvedere - lungomare Marcantonio ColonnaBar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriLe Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15L!ve 82 - via MaggialettiSwing Pub - Viale Pio XI, 21Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32Bar Sport - Corso Umberto IBar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati

panificiPanificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71

tabacchiTabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2

edicoleEdicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini

parrocchieParrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa VecchiaParrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv AprileParrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d

stazioni di rifornimentoStazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI

scuole e istituti pubbliciComune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9Guardia di Finanza - Madonna dei MartiriIstituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso FornariIstituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via GiovinazzoIstituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV AprileIstituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro TogliattiLiceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto ILiceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro TogliattiLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato

altriAntica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBuffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don MinzoniDe Pinto - Via Edoardo Germano, 39Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23Le Mimose - Viale Pio XIMondocasa - Piazza Effrem, 12Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPiscina Comunale - Via Longone della SpinaRistorante Pizzeria Mareluna - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoQbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24

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dicembre

17

Caffetteria Roma 2 - Banchina S. DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Coffee Room - Viale Pio XI, 9

Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

numeri utiliCARABINIERI

GUARDIA DI FINANZAVIGILI DEL FUOCO

Comune di MolfettaAnagrafe Comune

CimiteroBibliotecaOspedale

Croce RossaSer MolfettaMisericordiaVigili urbani

Vigili del fuoco

112117115080/3359111080/3359424080/3381252080/3388097080/3357111080/3341019080/3385737080/3389979080/3971014080/3382057

farmacie di turno

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29novembre 2010

dal 08/11/2010al 14/11/2010

dal 15/11/2010al 21/11/2010

dal 22/11/2010al 28/11/2010

dal 29/11/2010al 05/12/2010

dal 06/12/2010al 12/12/2010

Farmacia Tatulli*Via Ten. Lusito, 39 - tel. 080/3345144Farmacia De TrizioVia Terlizzi - tel. 080/3389344

Farmacia Cieri*Via S. F. d’Assisi, 104 - tel. 080/3381952Farmacia CaputoVia Baccarini, 89 - tel. 080/3345263

Farmacia Lovero*Piazza G. Garibaldi, 38 - tel. 080/3971805Farmacia ClementeVia G. Marconi, 1 - tel. 080/3345831

Farmacia De Pinto*Via Baccarini, 14 - tel. 080/3974678Farmacia MastrorilliPiazza Immacolata, 56 - tel. 080/3348225

Farmacia Grillo*Via Tenente Angelo Losito, 37 - tel. 080/3971377Farmacia CervelleraVia Ten. Ragno, 76 - tel. 080/3355006

Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.

turni carburante14/11/2010 e 08/12/2010

21/11/2010 e 12/12/2010

28/11/2010

05/11/2010

Erg Piazza BaccariniEsso Via Terlizzi

Api Zona Industriale

Erg Piazza BaccariniEsso Via Bisceglie

Erg C.so Fornari

Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3

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Page 30: Il Fatto n. 070

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gio-co è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga,

colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ri-petizioni.

Fonte:(it.wikipedia.org)

Gli alimenti ci servono per vivere e questo lo sap-piamo, ma spesso gli erro-ri più comuni nascono dal fatto che non sappiamo il perché e come siamo fatti. Il nostro organismo è un complesso di organi

estremamente intelligente e con molteplici fun-zioni che però, come una macchina, ha bisogno di essere alimentato dall’esterno. Acqua, carboi-drati, grassi, proteine, vitamine e sali ci fanno funzionare bene. Circa il 70% del nostro peso è dovuto all’acqua. Se volessimo descrivere un uomo e una donna ideali potremmo dire che la massa magra (fatta da muscoli e ossa) dovrebbe essere circa il 62% negli uomini e il 48% nelle donne, mentre la massa grassa il 15% negli uo-mini e il 27% delle donne. È ovvio che i numeri non sono e non possono essere fissi perché le oscillazioni sono naturali ma ho voluto indicarli per due motivi: il primo è farvi notare come sia fisiologico che gli uomini abbiano più musco-li e di conseguenza anche un metabolismo più

veloce rispetto a quello delle donne; il secon-do motivo è osservare che la massa grassa deve esserci nel nostro corpo perché ha molteplici funzioni. Tra queste il mantenimento della tem-peratura corporea, l’equilibrio di alcuni ormoni ed è evidente come sia e debba essere più ab-bondante nelle donne. È solo l’eccesso che deve essere evitato. Sappiamo che il nostro corpo ten-de a depositare grassi quando l’introito calorico diventa superiore all’energia bruciata anche a riposo: è possibile aumentare il dispendio calo-rico accumulando più massa muscolare e quindi con l’attività fisica. Inoltre è utile ricordare che il metabolismo basale (quanto consumiamo per respirare, per far battere il cuore, per il man-tenimento della temperatura corporea, ecc.) è maggiore durante la prima parte della giornata e diminuisce nella seconda metà perché il corpo si predispone all’inattività della notte. Quindi se proprio volete concedervi uno sfizio fatelo du-rante la mattinata, meglio ancora a colazione.

1° novembre: Siamo solo la curva di un fiume, che viene da lontano e non si fermerà dopo di noi. (Alessandro Baricco)2 novembre: Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli. (Proverbi dei nativi americani)3 novembre: La vita è un risveglio dopo l’altro. (Simone Battig)4 novembre: La televisione crea l’oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi. (Jean-Luc Godard)5 novembre: Aveva la coscienza pulita. Mai usata. (Stanisław Jerzy Lec)6 novembre: La fortuna aiuta gli audaci. (Publio Virgilio Marone)7 novembre: Nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso. (Eleanor Roosevelt)8 novembre: Chi non ha un mondo suo si diverte a rimpiangere il tramonto di un mondo altrui. (John Osborne)9 novembre: La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena. (Francesco Bacone)10 novembre: Imparare senza pensare è fatica perduta; pensare senza imparare è pericoloso. (Confucio)11 novembre: Nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo. (Émile Chartier)12 novembre: La grazia, più bella ancora che la bellezza. (Jean de La Fontaine)13 novembre: Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole. (Jean-Paul Sartre)14 novembre: Il più grande ostacolo alla perfezione delle cose umane è il credere che siano perfettissime. (Antonio Genovesi)15 novembre: Pochissimo deve fidarsi l’uomo quando è giunto al sommo di ogni fortuna. (Tito Livio)16 novembre: Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità. (Thomas Carlyle)17 novembre: Devo la mia rovina non al valore dei nemici, ma alla perfidia degli amici. (Cornelio Nepote)18 novembre: In ogni avversità della sorte la condizione che genera più infelicità è l’essere stati felici. (Anicio Manlio Torquato Severino Boezio)19 novembre: Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra? (Gregory Bateson)20 novembre: Per i governanti del nostro tempo diventa sempre più difficile passare alla storia. Non si possono conquistare imperi; non si può andare in battaglia per la salvezza del proprio Dio; non si possono liberare gli schiavi; non si possono scoprire nuovi mondi. (Ida Magli)21 novembre: Vorrei salire, eppure ho paura di cadere. (Walter Raleigh)22 novembre: Nel flusso indefinito del tempo e degli stati d’animo, gran parte della storia è incisa nei sensi. E cose di nessuna importanza, insostituibili, ritornano così all’improvviso, in un caffè d’inverno. (Yoshimoto Banana)23 novembre: È vero che i computers lavorano più delle persone, ma loro sono favoriti dal fatto che non devono fermarsi a rispondere alle telefonate. (Arthur Bloch)24 novembre: Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere. (Carlo Goldoni)25 novembre: Vola solo chi osa farlo. (Luis Sepúlveda)26 novembre: Un’esposizione prolungata a qualunque linguaggio, visuale o verbale, altera di sicuro il modo in cui un bambino percepisce il suo universo. (Douglas Coupland)27 novembre: La vita è un miracolo che può fiorire ovunque, anche dove sembra che la luce del giorno non sia mai arrivata. (Candido Cannavò)28 novembre: L’egoismo è l’unico movente delle azioni umane. (Carlo Bini)29 novembre: Ciò che conta è con chi si va per il mondo. (Natalino Russo)30 novembre: Le donne ci piacciono perché sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perché ci piacciono? (Achille Campanile)

Novembre 2010

facile difficile

consigli per una sana alimentazione

Come siamo fatti

a cura della dott.ssa Annalisa MiraBiologa NutrizionistaStudio di Nutrizione e Alimentazionetel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2363

sudoku

1 4 3 5 25 3 2 9 1

2 5 1 8 47 4 2 1

5 6 96 4 3 1 5

6 8 32 3 1

1 4 5

4 9 7 3 8

5 3 8 6 47 4 3 2 5

2 7 1 6 3 83 6 9 5 77 4 5 1 9 8 3

3 8 27 3 9 1

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zion

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le citazioni del mese

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rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

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400 ml di latte80 gr di burro50 gr di farina50 gr di gruviera2 uova

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Forse continuare a mantenere alta una discus-sione che ormai non ha ragione di esistere non è una bella idea, soprattutto se la controparte è una persona che solitamente la pensa come voi e vi piace. Ancora di più se è il vostro stesso partner, con il quale non vale la pena di litigare.

Tutti i riguardi vi saranno usati in questo mese, nel quale avrete senza dubbio molte situazioni da sviscerare e da prendere in considerazione. Tutto sommato, avrete di che essere allegri e di che essere soddisfatti, in quanto i vostri proget-ti saranno finalmente rispettati!

In questo mese qualcuno potrebbe volervi man-dare dei segni, forse perché siete stati al cen-tro della loro attenzione per molto tempo ed ora vogliono svelarsi a voi!! Questa situazione è molto divertente ma se siete già impegnati potrebbe causarvi qualche problema di gelosia che andrebbe vivamente evitato!

TORO VERGINE CAPRICORNO

In questo mese potreste avere più sorprese del solito e questo potrebbe essere tanto più impressionante quanto non vi aspettavate mi-nimamente di poter provare quello che provere-te! Avrete il consenso di tutte le persone che vi sono vicino ed avrete l’appoggio delle persone che più vi amano e tanto basterà per una gior-nata speciale!

Prima o poi sapete che tutto quello che avete sempre desiderato arriverà, perché anche voi sapete essere positivi, ma magari non dovrete aspettare troppo e tutto quello che volete acca-drà proprio questo mese! Non potete saperlo se non provate a raggiungere i vostri obiettivi quan-do ne avete l’occasione!

Molte persone in questo mese potrebbero preten-dere da voi qualcosa che non siete ancora pronti a dare, soprattutto se si tratterà di aiuto materiale. Anche se queste persone resteranno molto male, voi non dovrete farci caso, in quanto non dipende esclusivamente da voi e potrebbero rivolgersi an-che a qualcun altro!

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

In questo mese incontrare qualcuno potrebbe non essere la situazione più entusiasmante per voi, ma magari per il vostro interlocutore si, che non vi vede da parecchio tempo e non desidera-va altro! I toni saranno pacati e potrete fare uno sforzo per starli ad ascoltare!

Le vostre amicizie in questo mese potranno rivelarsi molto utili e vi staranno tutti molto vicini, soprattutto perché avete avuto molti ri-guardi voi per gli altri quando questi ne avevano bisogno, quindi nessuno vi potrà negare il pro-prio sostegno! Siete fortunati ad essere come siete e a ricevere in cambio questo amore

Chiunque vi conosce sa bene quanto siate solari ed indipendenti. Due qualità che non è sempre semplice trovare in una sola persona! Tuttavia è possibile che questo vostro modo di essere pos-sa dare fastidio a qualcno in giornata e allora dovrete correre ai ripari se non volete che tutto quello che avete sognato vada a farsi benedire!

CANCRO SCORPIONE PESCI

Se state lavorando molto duramente in questo periodo è perché ne avete bisogno o comunque perché vi piace, quindi non dovreste lamentarvi troppo e cercare di capire anche le ragioni di chi vi chiede più attenzione in ambito sentimenta-le. E’ dura, ma potete riuscirci e siete in grado di soddisfare tutte le richieste!

Siete persone molto sensibili e su questo nessuno avrà da dir nulla, ma il vostro carattere sa essere forte ed è proprio ciòche ci si attenderà da voi oggi, quando qualcuno vi chiederà di sostenerlo in una si-tuazione non molto semplice! Abbiate molta cura di chi sta peggio di voi!

La vostra famiglia in questo mese sarà il centro focale di tutto e la sua saute sarà per voi la cosa più importante da salvaguardare. Sia che si tratti di figli o di genitori, farete il possibile per non far mancare nulla a nessuno e non vi si potrà rimpro-verare nulla, nemmeno affetto, che solitamente non dimostrate anche se lo provate!

Mettere a bollire abbondante acqua salata. La-vare il cavolfiore, dividere le cimette e, non appena l’acqua bollirà, metterle a cuocere per circa 15 minuti (la cottura dovrà essere al den-te), poi scolatelele. Preparare la besciamella con 50 gr del burro, la farina, il latte, il sale e il pepe. Appena sarà pronta unite il gruviera ta-gliato a pezzetti (tenerne da parte un poco, che servirà per spolverizzare la superficie del ca-volfiore), amalgamare bene, togliere dal fuoco ed unirvi 2 tuorli, mettendoli uno alla volta,

non aggiungendo il successivo se il preceden-te non sarà stato bene incorporato. Sciogliere in un tegamino il burro avanzato. Imburrare una pirofila e disporvi il cavolfiore, salare, pepare e irrorare con il burro sciolto (circa la metà), spolverizzare con il gruviera tenuto da parte, ricoprire con la besciamella preparata e irrorare con il rimanente burro. Porre in forno già caldo per circa 15-20 minuti.

Ingredienti per 4 persone

i consigli dello zodiaco

IL FATTOMensile gratuito di informazione

Registrato presso il Tribunale di Trani aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

editoreActiva S.r.l. con socio unico

direttore responsabileGiulio Cosentino

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collaboratoriFrancesco Tempesta, Isabel Romano,

Angela Teatino, Pantaleo de Trizio,Annalisa Mira, Beatrice De

Gennaro, Gianfranco Inglese, Maria Sancilio, Gaetano de Virgilio,

Paola Leone

progetto grafico e impaginazioneMarcello Brattoli

stampaMASTER PRINTING S.r.l.

Via delle Margherite 20/22 Modugno (BA)

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la ricetta

1 cavolfiore da circa 800 grSale e pepe q.b.

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Procedimento:

Cavolfiore gratinato

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il fatto non riceve alcun finanziamento pubblico

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31novembre 2010

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