Il Fatto n. 055

32
pagina 4 Primo Piano Arriverà una nuova Zona ASI? E con che vantaggi per la città? pagina 13 Attualità Parchi cittadini: vuoi vedere che adesso li aprono? pagina 20 Cultura Torna la Settimana Santa in Puglia: ecco dove. pagina 24 Sport Tutte le ultime news per gli appassionati biancorossi. Tanti sono i molfettesi pronti a sfidarsi per tentare di conquistare il tanto ago- gnato posto nell’aula del Consiglio Regionale di via Capruzzi. Forse qualcuno ce la farà. Molti rimarranno al palo. Intanto la città si chiede come vengono spe- si i soldi per il nuovo porto ed anche se sia giusto “occupare” gli enti regionali. pag. 3 È stato presentato il rapporto della Caritas Diocesana sulle nuove povertà. Dati da cui emergono importanti spunti di riflessione ma da cui bisogna partire per tentare di porre un argine alla disperazione. E a livello nazionale le cose non vanno asso- lutamente meglio con un incremento notevole delle persone in cerca di aiuto. pag. 10 I temi caldi di questo mese Ci sono tante “altre” povertà n° 55 giovedì 4 marzo 2010 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. www.ilfatto.net Marzo bollente ! Regionali 2010

description

www.ilfatto.net

Transcript of Il Fatto n. 055

Page 1: Il Fatto n. 055

pagina 4

Primo PianoArriverà una nuova Zona ASI? E con che vantaggi per la città?

pagina 13

AttualitàParchi cittadini: vuoi vedere che adesso li aprono?

pagina 20

CulturaTorna la Settimana Santa in Puglia: ecco dove.

pagina 24

Sport Tutte le ultime news per gli appassionati biancorossi.

Tanti sono i molfettesi pronti a sfidarsi per tentare di conquistare il tanto ago-gnato posto nell’aula del Consiglio Regionale di via Capruzzi. Forse qualcuno ce la farà. Molti rimarranno al palo. Intanto la città si chiede come vengono spe-si i soldi per il nuovo porto ed anche se sia giusto “occupare” gli enti regionali.

pag. 3

È stato presentato il rapporto della Caritas Diocesana sulle nuove povertà. Dati da cui emergono importanti spunti di riflessione ma da cui bisogna partire per tentare di porre un argine alla disperazione. E a livello nazionale le cose non vanno asso-lutamente meglio con un incremento notevole delle persone in cerca di aiuto.

pag. 10

I temi caldi di questo mese Ci sono tante “altre” povertà

n° 55giovedì 4 marzo 2010Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

w w w . i l f a t t o . n e t

Marzo bollente!Regionali 2010

Page 2: Il Fatto n. 055
Page 3: Il Fatto n. 055

Siamo appena entrati in quello che sarà un mese “caldissimo” per la po-litica locale, regionale e nazionale. I prossimi 28 e 29 marzo i cittadini pugliesi e di altre 12 regioni d’Ita-lia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria) saranno chia-mati ad eleggere i loro nuovi governi regionali e il risultato della competi-zione elettorale, inevitabilmente, avrà ripercussioni sulla politica nazionale ma anche, immediatamente, dei comu-ni. È facile intuire cosa potrebbe ac-cadere, o certamente accadrà, subito dopo l’apertura delle urne e lo spoglio delle schede.A Molfetta le armi sono già affilate e i contendenti pronti alla battaglia (nel paginone centrale pubblichiamo tutte le liste dei candidati della circoscri-zione elettorale di Bari): dalla sini-stra alla destra, non passando per il centro, tutti hanno dato il via alla loro personale campagna elettorale.Lo ha fatto Antonio Camporeale (Az-zollini) nominato dal primo cittadino candidato unico del centrodestra mol-fettese, salvo poi dover assistere alla candidatura di un altro centrodestrino come Francesco Armenio che, dopo il divorzio con Adriana Poli Borto-ne ed Io Sud, ha sposato la causa di Rocco Palese candidandosi con la li-sta I Pugliesi. Lo ha fatto Guglielmo Minervini, dissidente del Partito De-mocratico, tra i sostenitori convinti della ricandidatura di Nichi Vendo-la, ed assessore uscente che ha dato già fuoco alle polveri, riattizzando i “bollenti spiriti” di tanti giovani e non disdegnando gli incontri di natu-ra “ecclesiastica” addirittura orga-nizzati dalla Diocesi nel pieno della campagna elettorale (vedasi incontro pubblico sul Progetto Policoro del 3 marzo nella Sala Turtur). Ma i “pezzi da 90” dei reparti d’assalto molfettesi non si fermano certo ai due principa-

li contendenti e al centrodestrino-bis. Sempre a sostegno del terlizzese Ni-chi ecco ritornare nell’agone politico l’ex sindaco Tommaso Minervini: lui addirittura è candidato nella lista Si-nistra Ecologia Libertà che proprio a Vendola fa capo. Una candidatura che potrebbe sorprendere in positivo per numero di consensi: parlando con i cittadini in tanti conservano un buon ricordo dei cinque anni di sindacatu-ra. Per presentare la candidatura del “rifondarolo” Gianni Porta, consi-gliere comunale in carica e già segre-tario del circolo “Palestina libera”, si è addirittura scomodato il segretario nazionale della Federazione della Si-nistra, Paolo Ferrero.Mentre Saverio Andreula, presidente regionale della Federazione degli In-fermieri, ha sposato la causa di Adria-na Poli Bortone e del Sud. Da Mol-fetta alla conquista di via Capruzzi

sono partiti anche Michele Pascarella sempre fedele alla sua Emma Bonino e sostenitore di Nichi Vendola oltre che Mauro Mongelli, capolista di Al-ternativa Comunista, a sostegno del candidato governatore Michele Rizzi. Non mancano poi i sostegni molfettesi a candidati di altra origine: così il se-natore Enzo de Cosmo sin dall’aper-tura della campagna elettorale ha di-chiarato di aver sposato la causa di Giammarco Surico, consigliere regio-nale uscente, già vice presidente della Commissione Sanità e in predicato di assumere la guida dell’assessorato al ramo in caso di vittoria di Rocco Palese. Ci sono poi gli ex “aennini” (leggasi Mauro Magarelli in rappre-sentanza degli storici e Giacomo Ros-siello per i più giovani) che il sostegno lo hanno garantito a Domi Lanzillot-ta da Castellana, uomo di Francesco Amoruso e consigliere comunale nel

suo paese.In tutto questo turbinio di nomi, sim-boli e partiti non passa certo in se-condo piano la questione “porto”: dopo giorni di mistero ecco che è stata pubblicata dal delibera 25 della giun-ta. Un documento con cui il Comune di Molfetta “paga il silenzio” della ditta costruttrice con un assegno da 7.800.000 euro! In poche parole chi sta operando, la CMC di Ravenna ha dovuto praticamente bloccare i lavori a causa dei ritardi nelle opere di boni-fica del fondale dagli ordigni bellici. Ed ha chiesto un ovvio e preventivabile risarcimento danni di oltre 20.000.000 di euro. Il Comune ha trattato e se l’è cavata (fino al 31 dicembre 2011) con poco più di un terzo della cifra richie-sta. E se dopo il 2011 fossimo ancora in ritardo, cosa accadrà? Questo non è dato sapersi: si sa solo che l’ammi-nistrazione ha difeso con forza la sua scelta di avviare i lavori e ha confer-mato l’eccezionalità del ritrovamento di ordigni per numero e dispersione sul fondale. Non ha però detto perché tanto mistero attorno a tutto ciò che riguarda il porto. Meno mistero (e certamente meno soldi ma comunque tanti) attorno alle numerose nomine “ad orologeria” affidate dalla Re-gione Puglia nello scorso febbraio: consulenze per tutti i gusti e di tutti i tipi che oltre a far spendere un po’ di quattrini all’ente locale (e quindi ai cittadini) terranno occupate le poltro-ne per diversi mesi se non anni. E co-munque andranno le elezioni. Per sa-perne di più basta visitare il sito della Regione su internet. Chiudiamo con l’ultima nota: il Tribunale Superiore delle Acque ha respinto il ricorso con cui il Comune di Molfetta chiedeva la sospensione della perimetrazione del territorio redatta dall’Autorità di Ba-cino. La sentenza definitiva il prossi-mo 26 maggio.

Corrado Germinario

3Corsivogiovedì 4 marzo 2010

Elezioni, candidati e tanti soldini: che marzo!Un mese caldo per la politica. Tanti i molfettesi in cerca di un posto al sole. Nel frattempo fa notizia il

risarcimento milionario che il Comune ha versato alla CMC di Ravenna.

1783Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 4: Il Fatto n. 055

Primo Piano giovedì 4 marzo 20104

Le polemiche e i ricorsi per la proposta di ingrandimento della zona artigianale sono ancora in piedi, ma l’amministra-zione comunale si accinge ad aprire un altro fronte, ancora una volta alla cheti-chella, senza che ai cittadini sia dato sa-pere con chiarezza e trasparenza chi de-cide e in base a cosa decide, anche quali sono i vantaggi e i costi che ne verranno alla comunità. Fino ad ora gli insedia-menti produttivi sono stati collocali alla periferia, direzione Bisceglie, prima la zona artigianale, in via di allargamento e a partire dalla metà degli anni ’90 la zona industriale (Asi), in realtà prevalen-temente occupata da centri commerciali. Lo sviluppo produttivo di Molfetta deve essere tale da ritenere necessario indivi-duare una seconda zona Asi, all’incro-cio fra i territori di Giovinazzo, Bitonto e Molfetta, nell’Area Metropolitana di Bari. Una grande estensione, 1200 etta-ri, tre volte quella già esistente che è di 400 ettari, terreni fertili, per lo più uliveti e orti, nel cuore dell’area di diffusione della “Cima di Bitonto”, fra le aree agri-

cole più pregiate del territorio pugliese. Si procederà come prima cosa all’infra-strutturazione, prerequisito fondamenta-le perché possano insediarvisi le aziende, si tratterà di un’altra colata di cemento, di altri ulivi sradicati, magari rubati not-tetempo perché vadano ad ornare il giar-dino di qualche leghista in Lombardia o in Veneto, una stima di 300 mila alberi secolari perduti, della rinuncia alla carat-teristica agricola del territorio. In cam-bio di cosa? Non si tratta di difendere ad oltranza le cime e le cicorie, anche se siamo sottoposti al bombardamento me-

diatico che ci invita a consumare prodotti a chilometro zero, cosa a Molfetta anco-ra possibile, mentre contemporaneamen-te si distruggere il territorio, ma almeno di capire. Rinunciamo alla campagna in nome di cosa? Sarebbe meglio ripartire dopo aver fatto un bilancio di un venten-nio di insediamenti produttivi a Molfet-ta, che manca, visto che non ci sono dati, anche dal punto di vista della contabilità tradizionale, capaci di dirci cosa abbia ricavato la comunità dalla nascita della zona ASI e dalle imprese che vi si sono insediate. Né ci sono studi sui flussi fi-

nanziari, perché se i guadagni, mettiamo del commerciante di scarpe di un nego-zio in centro, sono stati inevitabilmente reinvestiti nella stessa Molfetta, lo stesso non si può dire per i profitti dei grandi gruppi commerciali, che li riimmettono in circuiti lontani da qui. Prima di proce-dere ad un ulteriore area ad insediamenti industriali, non sarebbe male raccontare ai molfettesi quanto lavoro ha prodotto la zona industriale, quanta e che tipo di ricchezza e di lavoro, anche come è cam-biata la qualità della vita, intesa come aria che respiriamo e vivibilità comples-siva, perché se gli outlet e i mega magaz-zini hanno cannibalizzato la città e il suo commercio e svuotato le vie cittadine, abbiamo diritto di rifletterci, prima che questo si moltiplichi per tre. La città ha bisogno di chiarezza e di certezza, non sono più i tempi in cui il primo business è quello dell’infrastrutturazione, che una volta fatta dovrebbe attirare l’industria, in questa fase economica, certi azzardi non sono possibili, perlomeno non sulla testa dei cittadini. l. s.

La nuova zona per gli insediamenti produttivi dovrebbe nascere nel territorio al confine tra Molfetta, Giovinazzo e Bitonto. Con quali vantaggi è difficile dirlo.

1784Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

È in arrivo una “ASI 2”?

Page 5: Il Fatto n. 055

Le chiamano le grandi narrazioni, sarebbe a dire che più che i fatti così come stanno, conta il racconto che se ne fa, la maniera di presentarli e in de-finitiva di farceli vedere. Da qualche tempo va di moda dire che siamo nella “Puglia migliore”, cosa che ci farebbe assai piacere; farebbe comodo, infatti, vivere là dove tutto funziona. Ognuno di noi ha un suo carico di vicende per-sonali, ma che si svegli la mattina rin-graziando il mondo o sentendosi una “cacchetta”, si muove poi nella realtà: utilizza i mezzi pubblici, si fa visitare da un medico, cammina, paga le tasse, ecc. E siccome tutti attorno gli dico-no, soprattutto in tempo di campagna elettorale, che questa è la “Puglia mi-gliore”, si aspetta che gli ingranaggi girino a dovere. E che sia migliore la Puglia intera, senza l’esclusione di Molfetta. Che deve stare in un’altra narrazione, bastano le piccole vicen-de a dimostrarlo. Sera piovosa di fine Carnevale. Tutto concorre a creare

uno scenario desolato, pioggia, fred-do, carri malinconici, non si sa se per essere stati sotto l’acqua due giorni o per il voler rinverdire con pochi mez-zi un passato che è davvero passato. Senza troppa allegria e senza che cit-tadini se ne siano accorti più che per il disagio degli incroci bloccati, la sfilata è giunta a destinazione. C’è chi se ne va intento alle sue faccende e, sicco-me Molfetta è pur sempre Corso Um-berto, lo attraversa, rischiando grosso, perché la sera del martedì grasso il Corso s’è trasformato in Indianapolis. È bastato smontare le panchine e i ta-belloni pubblicitari, quelli piantati in mezzo alla carreggiata, e i molfettesi non hanno capito più nulla: macchine parcheggiate a tutti gli angoli, davanti al tabaccaio per il gratta e vinci, alla farmacia, al bar; macchine sfreccianti, cui non è parso vero di salire, scen-dere e attraversare Corso Umberto, a rischio della vita di pedoni. È una piccola storia, piccolissima, ma che

la dice lunga sulla nostra città. In vari blog e social network si leggono af-fermazioni di chi, guardando da altre regioni alla Puglia raccontata, si dice ammirato da quando sta accadendo nella nostra terra e si dispera per non abitare qui. Si spegne il computer e si esce, con la buona volontà di trovarsi in questa “Puglia migliore”, si fa un giro in centro e si rischia di finire sot-to un auto pirata; ci si sposta in peri-feria e deve augurarsi che non piova, altrimenti è tutto allagato; si cerca di acquistare, non so una lampada o un disco e non si trova un negozio, per-ché a Molfetta stanno scomparendo, però può comprare frutta, anche dal fi-nestrino dell’auto, visto che bancarel-le più meno ambulanti sono a tutti gli angoli; si deve magari fare attenzione alle buche, non solo quelle del fondo stradale, ma dei marciapiedi, capaci di inghiottire anche un 45 di piede, per quanto sono diventate grandi e pro-fonde. Di possibilità di trovar lavoro

non se ne parla. Ci sarebbe da dire: ma veniteci ad abitare voi in questa “Puglia migliore”. E non funziona il principio della Logica noto come del-la “lozione per la caduta dei capelli”. Uno ci crede, la usa, la calvizie avanza ugualmente, va dal barbiere incavola-to e si sente rispondere: “Eh, non sai quanti te ne sarebbero caduti di capelli se non avessi usato la lozione”. Intan-to i capelli cadono, le mamme imbian-cano, la realtà che viviamo è questa, siamo disposti a lottare per cambiarla, ma che ci siano risparmiate le gran-di narrazioni; si fa tanta fatica tutti i giorni, è già così duro combattere in un orizzonte difficile, sgomitare per trovare proprio posto, senza diventare vassallo di alcun feudatario, che poi ci si dica che questo è pure il migliore dei mondi possibili è troppo. Non è tempo e regione e città per Candido, chiunque voti.

Lella Salvemini

Mali e pecche della nostra terra. Tutto sembra restare com’era.

1785Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Non è tempo e regione e città...

giovedì 4 marzo 2010 5L’opinione

Page 6: Il Fatto n. 055

Un miraggio. È questo ciò che è diven-tato lo stipendio per cinque lavoratori molfettesi della Tributi Italia che non lo percepiscono da più di quattro mesi. Il tutto a causa della crisi finanziaria che ha portato sull’orlo del precipizio la società, ex Gestor, concessionaria del servizio di riscossione della pubblicità mediante affissioni e della Tosap (oc-cupazione del suolo pubblico) presso il Comune di Molfetta e in altri comuni d’Italia. La società, infatti, è stata can-cellata dall’albo dei soggetti abilitati

alla riscossione lo scorso 13 dicembre dopo una decisione da parte della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Da questo provvedimento è scaturito il più classico dei un tira e molla italiani che ha visto il Tar del Lazio riabilitare la Tributi Italia nel Registro dei Riscossori Lazio per poi riescluderla pochi giorni più tardi sem-pre dallo stesso Tar. Ma non è finita qui perché la ex Gestor è stata nuovamente riabilitata dalla Corte di Stato che ha sospeso la sentenza del Tar sino alla decisione definitiva prevista per il pros-simo maggio. Quindi la società resta ancora in vita ma questo non significa necessariamente che i suoi dipendenti potranno cominciare a dormire final-mente sonno tranquilli. Per loro infatti rimane la più assoluta incertezze circa il mantenimento del proprio posto di lavoro e il percepimento degli stipendi arretrati. A Molfetta le istituzioni si sono mosse in maniera tempestiva per cercare di trovare un’immediata soluzi-one per i cinque lavoratori coinvolti nella vicenda. Nell’autunno scorso,

infatti, l’Amministrazione Comunale e la Direzione Personale della Tributi Ita-lia avevano raggiunto un accordo che autorizzava il Comune di Molfetta a versare un acconto degli stipendi diret-tamente ai lavoratori in virtù del debito che il Comune stesso aveva e ha an-cora nei confronti della società. Questa soluzione però ha avuto vita breve dato che l’accordo è durato solo per i mesi di settembre e ottobre. Questo perché la Tributi Italia ha diffidato, per il momen-to in maniera ufficiosa, il Comune di Molfetta a versare gli stipendi ai lavora-tori. Dinanzi a questa presa di posiz-ione l’amministrazione potrà effettuare pagamenti ai lavoratori solo previo or-dine dell’Autorità Giudiziaria. Gli imp-iegati coinvolti nella situazione si sono ridotti a quattro perché uno di loro nel frattempo, esasperato dalla situazione, ha deciso di adire le vie legali. Riman-gono forti incertezze per la sorte dei dipendenti della società, come ha sot-tolineato in un intervento il consigliere d’opposizione Porta che ha chiesto all’amministrazione più chiarezza sulla

questione. Dal canto suo l’assessore al Bilancio Giulio La Grasta ritiene che il Comune di Molfetta stia facendo il pos-sibile per tutelare, per cercare di trovare una soluzione per i lavoratori coinvolti. In questi casi, come egli stesso ha di-chiarato, occorre necessariamente ris-pettare le normative prima di muoversi e per questo non è più possibile pagare gli stipendi direttamente ai malcapitati dipendenti. Ciò vorrebbe dire elargire somme senza nessun titolo, somme che il Comune potrebbe perdere in caso di un’azione legale nei suoi confronti della Tributi Italia stessa. Ampie rassi-curazione sono pervenute dal dirigente del settore tributi Domenico Lopopolo che ha ribadito come imminente sia la pubblicazione del nuovo bando che dovrà reclutare la società che prenderà il posto della Tributi Italia a Molfetta. Nel nuovo bando verrà inserita inoltre una postilla che imporrà al vincitore di assorbire nel proprio organico gli ex lavoratori della Tributi Italia.

Francesco Tempesta

Attualità giovedì 4 marzo 20106

I dipendenti dello sportello di Molfetta non percepiscono lo stipendio da più di quattro mesi.

1786Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Tributi Italia: lavoratori a rischio

SMART FORFOUR 1.5 DCi ANNO 2005, FULL OPTIONAL

Euro 5.500,00

FORD FUSION 1.4 TDCiGHIA ANNO 2003, FULL OPTIONAL

Euro 5.900,00

FORD FIESTA 1.2 AMBIENT- 1.4 TDCiGHIA, ANNO 2003-2004-2005, FULL OPTIONAL,a partre da Euro 4.700,00

FIAT MULTIPLA 1.9 JTD-1.6 BIPOWER BENZ/MET.ANNO 2005

a partire da Euro 7.500,00

SMART PULSE 600 BENZANNO 01

a partire da Euro 3.900,00

FIAT 600 SX. BENZ.ANNO 2001

a partire da Euro 2.500,00

DAEWOO MATIZ PLANET 800 BENZ. ANNO 01-03 OPT: C/C+V/E+S/S+A/C+2A/B+ABS+RADIO

a partire da Euro 3.000,00

FIAT PUNTO 1.2 LX-ELX-1.3 MJD ANNO 00-03-04, CON CAMBIO AUTOMATICO

a partire da Euro 3.500,00

FORD FOCUS 1.6 BENZ.-1.8 TDCi BERLINA/SWANNO 00-01-02

a partire da Euro 2.900,00

CITROEN XSARA PICASSO 1.6 HDI-1.6 GPL/BENZ.ANNO 00-04, FULL OPTIONAL

a partire da Euro 4.900,00

FIAT CROMA 1.9 JTD EMOTION ANNO 2005, FULL OPTIONAL

Euro 9.500,00

CITROEN BERLINGO’ COIBENTATO 2.0 D.ANNO 2006, OPT: C/C+V/E+S/S+A/C+RADIO CD, CON POCHI KMEuro 6.900,00

Page 7: Il Fatto n. 055
Page 8: Il Fatto n. 055

Cronaca giovedì 4 marzo 20108

Sono stati avviati gli interventi per il ripristino dei cavi di messa a terra nella zona della scuola elementare “Manzoni”. L’operazione, dal carat-tere urgente, si è resa necessaria in quanto nelle scorse settimane ignoti hanno asportato i fili di messa a ter-ra da oltre 150 pali della pubblica illuminazione. A dare notizia del misfatto è stata proprio la nostra redazione che, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da alcuni citta-dini della zona, ha avviato le dovute verifiche. Sorprendentemente il Co-mune era ignaro di quanto accaduto

perché ancor più sorprendentemen-te la Multiservizi, società incarica-ta della manutenzione dell’impian-to di pubblica illuminazione, non aveva dato nessuna comunicazione agli uffici comunali né tanto meno presentato regolare denuncia ai Ca-rabinieri. Quindi per diversi giorni il rischio che qualcuno rimanesse folgorato in caso di cortocircui-to su uno dei palo è stato elevato. Del resto in Italia cose del genere capitano sovente e spesso qualcuno ci ha rimesso anche la propria vita. L’ignaro “Settore Lavori Pubblici”

di Molfetta diretto dall’ingegner Enzo Balducci dopo la nostra se-gnalazione non ha potuto che pren-dere atto della pericolosa situazione avviando le immediate procedure per il ripristino della sicurezza del-la zona. Sono stati quindi imme-diatamente informati i Carabinieri di quanto accaduto e si sta inoltre pensando di utilizzare le immagini delle telecamere comunali di vide-osorveglianza per cercare di risalire al colpevole o ai colpevoli. I furti vanno ad alimentare il mercato nero del rame, mercato che negli ultimi anni è in progressiva ascesa. Molto probabilmente non è stata soltanto la zona compresa fra corso Forna-ri e via Roma ad essere interessata dai furti ma il problema potrebbe essere esteso ad altre zone della cit-tà. Le verifiche sono state avviate con l’ausilio della Multiservizi, la stessa che inspiegabilmente aveva omesso di denunciare l’accaduto al Comune prima e ai Carabinieri poi. Probabilmente si dovrebbe spiegare

a questi signori, ammettendo che si siano accorti realmente del fattaccio e se così non fosse sarebbe grave, che quando entra in gioco l’inco-lumità umana non esistono priorità che tengano. Bisognava intervenire e basta.

Francesco Tempesta

Spariti da oltre 150 pali della pubblica illuminazione nella zona tra via Roma e corso Fornari.

1787Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Rubati i “cavi di messa a terra”

Page 9: Il Fatto n. 055

Cronacagiovedì 4 marzo 2010 9

La Finanza denuncia 18 personeDetenevano illecitamente combustibili

e olii minerali.

1788Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

In trappola rapinatore-truffatoreSi tratta di un barese che a ottobre aveva

rubato 450 euro con un espediente.

1789Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Importante operazione degli uomi-ni della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta che agli ordini del tenente Leonardo Rossi hanno individuato un’azienda ed una co-operativa agricola di Molfetta che detenevano olii minerali e combu-stibile senza essere in possesso delle necessarie autorizzazioni. In partico-lare sono stati sottoposti a sequestro 11mila e 200 litri di gasolio, 1450 litri di gasolio agricolo e 1050 litri

di lubrificante. Secondo le fiamme gialle i responsabili dei due depositi, 18 persone tutte denunciate alla Pro-cura della Repubblica presso il Tri-bunale di Trani, avrebbero violato le norme antincendio e ambientali. Nel corso dell’operazione è stata seque-strata anche una delle due aree in cui era custodita parte del carburante ol-tre che un cavallo la cui provenienza è in corso di accertamento da parte degli inquirenti.

Adescò un 40enne proponendogli un incontro a pagamento con una donna a Molfetta. Una volta lì, armato di pi-stola, costrinse la vittima a prelevare 450 euro da uno sportello bancomat di cui se ne impossessò per poi dileguar-si. È finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta del 37enne Ruggiero Pedico, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Molfetta con l’accusa di rapina aggravata. I fatti risalgono allo

scorso 25 ottobre quando il 37enne, dopo aver adescato la vittima presso un mercatino dell’usato nei pressi del-lo stadio della Vittoria del capoluogo pugliese, lo convinse a recarsi a Mol-fetta. Lì avrebbe potuto consumare un rapporto sessuale a pagamento con una donna di sua conoscenza. Il 40enne, dopo aver accettato quanto propostogli, salì a bordo del proprio mezzo e seguì il 37enne alla guida della sua auto sino al comune di Molfetta.

Page 10: Il Fatto n. 055

Attualità giovedì 4 marzo 201010

Nel terzo Rapporto Caritas i poveri “nuovi”, anzi “diversi”I dati presentati nel corso di una conferenza. E si scoprono tante nuove realtà.

1790Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Fanno riflettere i dati contenuti nel terzo Rapporto sulle Povertà della Caritas Diocesana, scoprono la zona grigia in cui confluiscono numerose tipologie di persone in difficoltà, i poveri “nuovi”, anzi “diversi”, così come li chiamano quei sociologi che ne osservano caratteristiche e pecu-liarità e ne rivelano gli insospettabili percorsi di vita. Essi asseriscono an-che che la povertà è solo uno degli aspetti di un problema più ampio e complesso, quello dell’esclusione sociale, e che le forme storicamen-te basate su indigenza, precarietà, mancanza di reddito, un tempo veri e propri fenomeni di massa, non sono affatto scomparse, semplicemen-te si limitano a coesistere con altre più sfumate e meno riconoscibili, espresse da una società che cambia e le produce attraverso i propri sistemi economici e politici, le istituzioni, le reti di protezioni a maglie larghe intorno agli individui. Questi ulti-mi, nel corso della propria esistenza, per quella sorta di “vulnerabilità di massa” che proprio la società globale ha generato, possono sperimentare, oggi molto più di un tempo, momen-ti e situazioni di estrema difficoltà economica dovuti ad eventi di carat-tere sociale, ambientale, di salute o semplicemente relazionale: dunque, la povertà come processo dinamico, che può cominciare e finire, trasfor-marsi in qualcos’altro, condizionare ed essere condizionata da scelte e

accadimenti di ogni genere, perso-nali e non. Tante le storie di disagio, taciute e sottaciute, forse solamente accennate, nelle 841 schede di pre-sentazione degli utenti Caritas della diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi da cui sono stati tratti i dati dell’anno 2008, rilevati nei vari Cen-tri di Ascolto cittadini e parrocchiali, veri e propri punti di riferimento per persone in difficoltà a cui vengono erogati beni e servizi ma anche offer-ti progetti da definire insieme, per-corsi di orientamento per una rilettu-ra delle proprie reali esigenze ed una ricerca delle soluzioni più indicate. Le utenze del 2007 erano state solo 592 ma quest’anno, grazie al coin-volgimento di 9 centri in più, è stata possibile una raccolta più accurata dei dati che, pur contenendo limiti e lacune metodologiche, offre nuovi spunti e più ampi spazi di riflessio-ne all’interno di una cultura, quella della solidarietà ecclesiale, che co-gliendo le trasformazioni dell’utenza e denunciando le situazioni di mar-ginalità, contribuisce a stimolare la comunità locale e sensibilizzarla sui bisogni sociali ed economici emer-genti. Ma nell’aula magna del Semi-nario Vescovile giovedì 17 febbraio responsabili e volontari della Caritas diocesana non si sono solo limitati a presentare il Terzo Rapporto sul-le Povertà intitolato “Al di sopra di tutto: la Carità” e ad illustrare tabel-le e grafici statisticamente elabora-

ti relativi a sesso, età, provenienza, condizioni socio-culturali, tipologie di richieste e consistenza numerica degli assistiti: molti interventi hanno puntato il dito sulla mancanza di col-laborazione tra Caritas, servizi socia-li, associazioni di volontariato laico e privato sociale per la progettazione di azioni tese al consolidamento di una rete territoriale che veda la Caritas come punto di “raccordo” nello smi-stamento delle situazioni di bisogno opportunamente intercettate in una trama di collegamenti operativi atti-vabili a seconda dei casi. Da più parti è stata ribadita la scarsa disponibilità e collaborazione da parte degli enti locali, ciò costringerebbe la Caritas ad “internalizzare” la maggior parte delle funzioni in termini di servizi ed attività. Mancano, dunque, i presup-posti di intento per contrastare effi-cacemente le povertà attraverso una logica sistemica che veda ogni orga-nismo svolgere una funzione propria in un contesto di forte interrelazione reciproca e di profonda condivisio-ne delle finalità da raggiungere. La distribuzione delle utenze 2008 nel territorio della Diocesi vede Molfet-ta al primo posto con 385 richieste di aiuto, seguita da Ruvo di Puglia (240), Giovinazzo (135) e Terlizzi (841). A Molfetta, dove complessa e sfaccettata è la realtà delle persone con difficoltà economiche e sociali, l’utente tipo è una donna di 40 anni circa, italiana, con un’istruzione di-screta ma disoccupata, portatrice di bisogni che riguardano l’intera fami-glia (marito senza lavoro, casa e figli da gestire e mantenere, incapacità di sostenere le spese di ordinaria am-ministrazione come viveri, vestiario, bollette, ecc.), sola, senza amici o parenti che le diano un aiuto. I cit-

tadini stranieri stanno diminuendo ma aumentano gli interventi per gli stranieri regolari con permesso di soggiorno e quello per i pensiona-ti che rappresentano il 7,53% degli utenti (lo scorso anno erano il 3,83 %); più alto è anche il numero dei portatori di handicap fisici e psichici che non riescono a gestire in manie-ra autonoma la propria vita e vivono storie di abbandoni e solitudine, di rifiuto o incomprensioni. Nella Casa di accoglienza “Don Tonino Bello”, oltre alle 46 accoglienze con pro-getto, sono state assistite 14 persone provenienti dalla comunità Exodus di Bormio Valdidentro e 9 persone provenienti da Israele impegnate nel progetto Kenda. Appare comunque chiaro che non ci si può più limitare ad una conta numerica dei “poveri” attraverso misure e parametri basa-ti unicamente sulla dimensione del reddito, servono strumenti mobili e flessibili che consentano di monito-rare i fenomeni nel tempo, seguirne l’evoluzione, indagarne cause e dina-miche, affinché si possano progettare ed attuare misure efficaci e risolu-tive. Occorre ricordare che il 2010 sarà l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e che nell’UE 78 milioni di persone, ovve-ro il 16% della popolazione e il 19% dei bambini, sono esposti a rischio di povertà. Solo una consapevolezza diffusa e la compartecipazione attiva e responsabile della società civile e politica potranno evitare che que-sta diventi una data semplicemente celebrativa e non un’occasione, per governi ed istituzioni, di elaborare e pensare azioni ad alto impatto so-ciale.

Beatrice De Gennaro

Qualche dato nazionale...1791Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Nell’ottobre scorso il nono Rapporto Caritas presentato a Roma ha certi-ficato un aumento delle richieste di aiuto del 20% rispetto al 2007, riguar-danti 6mila famiglie. Tra le categorie a rischio i contrattisti a termine, i cas-sintegrati, gli impiegati che possono essere improvvisamente licenziati. L’incidenza delle richieste è maggio-re nel sud (17,7%); il nord registra il 2,9% mentre al centro la situazione è articolata (il 17,5% nel Lazio contro il 2,4% delle Marche). È importan-

te sottolineare che, generalmente, chi chiede aiuto non appartiene alle cate-gorie di povertà estrema. Ai dati Ca-ritas si aggiungono quelli dello SVI-MEZ (Associazione per lo Sviluppo nel Mezzogiorno) secondo cui occor-rerebbero 2 miliardi di euro all’anno per combattere la povertà assoluta. Per SVIMEZ, BANKITALIA e ISTAT la Puglia risulta essere la regione che meglio ha resistito alla crisi.

Beatrice De Gennaro

Page 11: Il Fatto n. 055

giovedì 4 marzo 2010 11Attualità

Molfetta è ormai diventata una città prosperosa, ricca di bei negozi, vicina a grandi centri commerciali, eppure vi è il rovescio della medaglia: persone che per sopravvivere sono costrette a rovistare nei cassonetti della spazzatu-ra. L’emergere di una povertà dignito-sa e silenziosa si fa sempre più strada, difficile da determinare e decifrare. Il giorno di san Corrado di alcuni anni fa, il 9 febbraio del 1989, fu inaugurata dal vescovo don Tonino Bello a Molfetta, in via Carlo Pisacane, la Casa d’Acco-glienza. Concessa in comodato dall’Or-dine delle suore Alcantarine a don To-

nino, successivamente fu acquistata dalla Diocesi di Molfetta. Il presidente è il vescovo mons. Luigi Martella. To-talmente ristrutturata e resa funzionale all’accoglienza di persone disagiate, la struttura ha 18 posti letto ed è in gra-do di fornire pasti caldi. Don Tonino, lungimirante nella previsione dei cam-biamenti sociali, comprese che si stava andando incontro a nuove povertà. Il Centro di ascolto ha reso noto che nel-la nostra città i nuclei familiari in stato di indigenza continuano ad aumentare. Le famiglie più colpite sono formate da coniugi con età media vicina ai 40 anni con prole, marito disoccupato che non può contare sull’aiuto economico di genitori o parenti. Sono le donne che si rivolgono al Centro di ascolto per chiedere aiuto. Lo fanno con umiltà, si presentano solitamente nel buio della sera. Il dirigente responsabile Mimmo Pisani ha dichiarato: “Fra i tanti assisti-ti il 50% sono molfettesi, seguono ma-rocchini, rumeni, polacchi, alcuni del Camerun”; sono aumentati i senza fissa dimora. Questi riposano nei dormitori

comunali di Bari, nelle sale di attese delle stazioni, nelle carrozze abbando-nate dei treni, nei casolari di campagna abbandonati. Sono gli stessi che chie-dono l’elemosina davanti a negozi e su-permercati. Sono sfiduciati, restii a rac-contare la propria storia; non chiedono assistenza, temono di essere fermati dalle forze dell’ordine. L’attività degli operatori del Centro di accoglienza si ispira al progetto voluto da don Tonino Bello “La persona è valore… tu vali… Accogliere il prossimo, specie quello in difficoltà…” Gli operatori del Centro s’impegnano ad offrire a chi non può, non solo un posto dove mangiare e dor-mire, ma anche un sostegno psicologico per poter tornare ad essere protagonisti della propria vita. I volontari sono uo-mini e donne disponibili a lavorare in gruppo, consapevoli di essere uomini al servizio di altri uomini. Non mancano i benefattori: ultimamente la Guardia di Finanza ha consegnato 24.000 capi di vestiario sequestrato, nuovo. Il pani-ficio Paradiso Saitti fornisce quotidia-namente pane in nome di don Tonino,

così come la pasticceria Continental. Gli ospiti della casa restano in loco fin quando la situazione personale non mi-gliora. Il mercato del lavoro locale offre occupazione come manovalanza presso fruttivendoli, guardiani presso cantie-ri, addetti ai servizi di pulizia, badanti. Chi desidera contribuire a mantenere sempre attiva questa iniziativa, può ri-volgersi all’Economato della Diocesi: c’è bisogno di operatori addetti all’as-sistenza notturna, mancano beni di pri-ma necessità. La Caritas, inoltre, crea le condizioni per rispondere alle emer-genze economiche più gravi, attraverso “Il prestito della speranza”: è un mutuo che può essere concesso a tasso d’in-teresse inferiore a quello di mercato a coloro che si trovano in stato di grave bisogno, da restituire in due anni. I fon-di sono della “Banca Prossima” versati dai fedeli alla CEI Conferenza Episco-pale Italiana. Per eventuali chiarimenti ci si può rivolgere alla sede della Cari-tas, presso il Seminario Vescovile.

Pantaleo de Trizio

Voluta da don Tonino Bello nel 1989 oggi è un punto di riferimento per tanti bisognosi.

1792Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Una Casa per fronteggiare l’emergenza

Page 12: Il Fatto n. 055

Attualità giovedì 4 marzo 201012

La “social card” fu presentata con toni trionfali come la panacea contro la povertà, ma quando dalle parole del ministro Tremonti si è passati ai fatti ci siamo purtroppo accorti di trovarci di fronte ad un fallimento. Il governo Berlusconi aveva previsto che ben 1milione e 300mila persone avevano diritto alla social card (leggi “elem-osina”) invece hanno presentato la domanda per ottenere la “famigerata” carta in 520.000, di queste richieste solo 330.000 sono state accettate, le al-tre sono state respinte. Ma al danno si è aggiunta anche la beffa, infatti delle 330.000 card distribuite solo 200mila sono state attivate. Questo significa che 130.000 persone in possesso della carta nei supermercati si sono sentiti rispon-dere che la carta era vuota e che dove-vano pagare con il loro denaro. Con l’introduzione della social card Ber-lusconi & Co. pensavano di risolvere il problema della povertà estrema, ma i dati reali ad oggi disponibili bastano a denotare il fallimento dell’iniziativa del governo. Un governo intelligente

ed accorto dovrebbe prendere atto che una moltitudine di anziani, potenzial-mente titolati ad ottenere questo stru-mento di sostegno sociale, non hanno neppure fatto la domanda perché si sono sentiti umiliati e l’umiliazione ha sopraffatto il bisogno. Il governo Berlusconi deve abolire questo inutile strumento qual è la social card che, oltre a presentare un iter farraginoso e contorto per la concessione, è anche economicamente misero e totalmente inadeguato. Berlusconi farebbe bene ad abolire la social card, triplicare l’attuale importo da 40 a 120 euro e attribuirli direttamente sulle pensioni. A proposito di pensioni, quest’anno le pensioni subiranno una diminuzi-one perché il decreto interministeriale (Economia e Lavoro) del 19 dicembre scorso ha fissato l’aumento percentu-ale delle pensioni allo 0,7% per l’anno 2010, sulla base del costo della vita. Il dato, pur essendo provvisorio, è stato stabilito tenendo conto dell’andamento dei prezzi al consumo fino al mese di settembre 2009, in modo da dare agli

enti (INPS, INPDAP, IPOST, EN-PALS, ecc.) il tempo necessario per l’aggiornamento degli importi pen-sionistici già dal mese di gennaio 2010. Ma lo stesso decreto ha comuni-cato il valore definitivo dell’aumento per il 2009, valore che è inferiore a quello applicato in via provvisoria nel corso dello stesso anno. Per effetto di tale riduzione i pensionati dovran-no restituire quanto percepito in più nell’anno 2009. La trattenuta, a titolo di conguaglio, è avvenuta in un’unica soluzione sulla rata del mese di gen-naio 2010. E siccome la trattenuta è stata più elevata dell’esiguo aumento (0,7%) perché ha riguardato tutto l’anno 2009, la pensione di gennaio 2010 è risultata molto più bassa del solito. Per vedere la pensione effettiva del 2010, è stato necessario attendere la rata di febbraio. Il valore della rata mensile è stata, comunque, più bassa rispetto al 2009. Gode il governo, pi-angono i pensionati. È l’effetto della bassa inflazione, la più bassa che si sia verificata dal 1959. Però, c’è sem-

pre un però, i pensionati nel 2009 su quanto percepito in più e che hanno restituito, hanno già pagato la tassa al 25% (IRPEF, Addizionale Regionale, Addizionale Comunale, Acconto Ad-dizionale Comunale). Facendo un po’ di calcoli sono circa 3 euro (poca cosa sembra), ma moltiplicata per 20 mil-ioni di pensionati corrispondono a 60 milioni di euro di tasse pagate in più. L’esiguo aumento dello 0,7% previsto per il 2010, per una pensione media mensile di 1.000 euro, è stato di 7 euro che moltiplicati per 13 mensilità fanno 91 euro. Ma anche su questi Tremonti tassa per il 25% e cioè, si riprenderà 22,75 euro che, moltiplicati per 20 milioni di pensionati, diventano 455 milioni di euro. Questi 455 milioni, sommati ai 60 milioni dell’anno 2009, fanno 515 milioni di euro, che ven-gono presi dalle tasche dei pensionati. Qualcuno vuol dire a Berlusconi, a Tremonti, a Cicchitto, a Bondi, a Gasparri, a Capezzone & soci che le mani in tasca agli italiani le mettono eccome.

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale del Partito Democratico, Saverio Patimo.

1793Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Social card: un fallimento annunciato

Page 13: Il Fatto n. 055

giovedì 4 marzo 2010 13Attualità

Poco meno di dieci anni fa veniva ulti-mato quello che doveva essere il fiore all’occhiello della città nonché il suo polmone verde: il Parco di Mezzogior-no. Purtroppo il parco, che si estende su una superficie di oltre 30 mila metri quadri ad oggi, anno 2010, non è mai stato reso fruibile al pubblico. Una vicenda davvero controversa che nel corso degli anni ha messo in evidenza i difetti delle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite visto che il grande parco è risultato col pas-sare degli anni l’ennesima opera in-compiuta realizzata con lo spreco di denaro pubblico. Il “polmone verde” sorge a ridosso della 16 bis in via Leonardo Azzarita in zona 167 e con-tiene al suo interno oltre ai percorsi ginnici e ciclabili anche punti ristoro e un pronto soccorso. La motivazione della mancata apertura della struttura è da attribuirsi alla sua problematica gestione. Una gestione troppo dis-pendiosa per qualsiasi Comune. E al-

lora se così fosse come mai prima di costruire il parco non si è pensato al modo di gestirlo? Negli scorsi giorni l’attuale Amministrazione Comunale è tornata sull’argomento sostenendo di poter finalmente trovare la migliore soluzione per l’immediata e defini-tiva apertura del parco. Per questo la

Giunta Comunale ha deciso di avvi-are un’indagine conoscitiva di mer-cato per individuare possibili privati a cui affidare la gestione dell’area. Un impegno non facile dato che chi dovesse eventualmente prendere in gestione il parco dovrà accollarsi le intere spese di gestione e manutenzi-

one. A queste vanno aggiunte quelle per la pulizia degli ambienti, per la manutenzione dei giardini e del pic-colo anfiteatro presente. In sintesi chi fosse interessato dovrà impegnarsi a tenere il parco aperto per almeno 12 ore al giorno e dovrà garantire la completa fruizione dei due percorsi presenti. Inoltre occorrerà avere cura dei fiori stagionali e organizzare spet-tacoli utilizzando l’apposito anfite-atro. L’accesso alla zona dovrà essere assolutamente gratuito. Dal canto loro i privati potrebbero trarre benefici economici sfruttando il punto ristoro e magari inserendo nuove attrezzature quali palestra e beauty farm. Adesso, almeno che non si tratti del solito proclama politico pre campagna elet-torale, non resta che attendere l’arrivo della migliore soluzione perché non è possibile che una così grande e utile struttura possa rimanere per anni in balia dell’incuria, dell’abbandono e della solita inciviltà. f.t.

L’Amministrazione Comunale cerca un gestore per il “polmone verde”.

1794Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Aprirà finalmente il Parco di Mezzogiorno?

Il problema “parchi” non si limita solo a quello della zona 167. Infatti nella zona detta “Tombino”, nei presi di rione Par-adiso, è sorto un nuovo parco realizzato in virtù delle opere di urbanizzazione secondaria del comparto B 2.3. La nuo-va zona verde servirà a valorizzare una zona di recente costruzione ma anche quella più datata che sorge vicino. Al suo interno vi è la presenza di un’ampia area giochi destinata ai bambini. Natu-ralmente anche questo parco resterà chiuso sino a quando il Comune tramite un’indagine di mercato individuerà un privato che vorrà accollarsi le spese di gestione e manutenzione del parco im-pegnandosi a tenerlo aperto per almeno dodici ore giornaliere. Ma mentre un nuovo parco, che si spera possa aprire in futuro, sorge, altri già esistenti in città

stanno cadendo in rovina. È il caso dei parchi di Levante e Ponente. Il parco di Levante che sorge in via gen. Amato non merita più nemmeno di essere chia-mato così. L’ideale sarebbe identificarlo come la culla o l’emblema dell’incuria e dell’inciviltà cittadina. Al suo interno ci si stupisce soltanto quando ci si trova dinanzi a qualcosa di intatto. Non esiste più nulla. I cestini dei rifiuti sembrereb-bero esplosi, la fontana manca della sua copertura superiore e capita che, se a qualche assetato venga la felice idea di farsi una bevuta, questi dovrà necessariamente lavarsi assieme anche i capelli. Le scritte, la maggior parte volgari, sono dappertutto cosa che non si dovrebbe addire ad un luogo frequen-tato dai bambini. Ecco perché i bambini non ci sono o sono pochi ma in com-

penso vi sono coppiette che ignorando qualsiasi senso del pudore approcciano intimi “discorsi” disseminando il parco di anticoncezionali. Ma usciamo dalla “zona per adulti” e passiamo alla zona giochi. Ma dove sono i giochi? Meno male che i bambini hanno una fervida immaginazione e immaginano che l’altalena e lo scivolo siano ben fun-zionanti. Il parco di Ponente è un parco “stagionale” perché viene ricordato solo durante l’estate. Quando non vi sono spettacoli a non lasciare sola la struttura ci pensano i vandali. Meno male che ci sono queste anime buone. Naturalmente questa gente non può non trascurare l’anfiteatro e ogni primavera i nostri soldi pubblici servono per il suo ennes-imo restyling. Soldi spesi davvero bene visto che comunque in città non ci sono

altre priorità. Vi è anche una villetta che si trova in via Girolamo nel centro storico. Dal suo interno, rallegrato dalle palme a loro volta rallegrate dal Punt-eruolo Rosso, si gode di una magnifica vista sul mare, quando qualcuno non si sbarazza di qualche forno o frigorifero. Purtroppo però la zona verde non è mai stata aperta al pubblico ma soltanto ai vandali. Alcuni sostengono che la chi-ave di questa villetta sia stata smarrita. Potrebbe essere la motivazione della sua mancata inaugurazione? Intanto però anche i grandi hanno cominciato a sognare che qualcuno cominci real-mente a far qualcosa ma purtroppo nes-suno sa per quanto questo sogno dovrà durare.

Francesco Tempesta

1795Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

E non finisce qui. C’è dell’altro...

Page 14: Il Fatto n. 055

Attualità14 giovedì 4 marzo 2010

È sempre la solita vecchia storia. Un vecchio palazzo, un quartiere malsano, una fabbrica dimessa, e qualcuno che li vuole tirare giù per costruire qual-cosa di nuovo. Les Halles, i Navigli, lo stadio di Wembley, il Borgo Novo, le ville liberty di Palermo: una storia che si ripete sempre uguale e dappertutto, a Roma come a Milano, a Parigi come a Londra, a Palermo come a Molfetta nel suo piccolo, con il suo Palazzo Cappelluti, col biscottificio Pansini & Gallo, con l’orchestra della Villa Co-munale buttati giù, con il Cenobio di San Martino che affoga fra i capan-noni industriali, e poi le ciminiere Gallo e i piccoli edifici con le colom-baie sulle facciate che tutt’intorno ospitavano le officine, lo stabilimento Maldarelli, e così a continuare. Rud-eri malsani per qualcuno, preziose memorie per altri. Cemento contro muretti a secco, anticorodal contro chianche, asfalto contro pavimenti De Lillo. No, non sono sempre i cavalieri del nuovo, gli alfieri di questa sbandi-erata, presunta e pelosa modernità,

quelli che scavano crateri nella storia, che l’hanno vinta. Ma le loro sono vittorie definitive. Quando a vincere sono invece gli altri, quelli che vogli-ono conservare la memoria dei luoghi, resta comunque palpabile un senso ir-riducibile di sospesa precarietà: per oggi è andata, ma domani? E quando invece arriva, definitiva, la sconfitta, in quegli spazi vuoti, in quello sbigot-timento spaziale, in quell’assenza di volumi già preceduta dal sonno della memoria, contro il quale non si riesce mai a fare abbastanza, e che precede una nuova semantica urbana che tutto definitivamente cancellerà, si può al massimo inscenare un’ultima protesta come quella di Marco Ferreri che ca-muffò gli sfrattati dalle ruspe, i rifiuti umani, in pellerossa fra gli sbanca-menti di terra degli antichi mercati all’ingrosso della capitale francese. È una guerra asimmetrica quella che viene combattuta fra chi nel presente vede il futuro da costruire e quelli che nel presente vedono sgretolare il pas-sato. Se facessimo un sondaggio fra

i molfettesi chiedendo loro quanti ritengono che sia stato giusto buttare giù palazzo Cappelluti, sono sicuro che pochi, non foss’altro per pudore, avrebbero il coraggio di dire di sì. È allora perché ne restano solo foto sbiadite? I molfettesi di fronte alle vecchie foto sanno struggersi e rimpi-angere la città che non c’è più, e non v’è dubbio che siano in questo sinceri. Ma allora perché non sono riusciti ad impedire quelle demolizioni?Se si vanno a rispolverare i giornali dell’epoca, ci si sorprende nel con-statare quanto inadeguata, flebile se non totalmente inesistente sia stata l’opposizione a quelli che oggi, tar-divamente, chiamiamo scempi. Gli argomenti a favore della conservazi-one sempre declinati troppo blanda-mente per fare presa. Al contrario chi voleva fare posto al nuovo o taceva e faceva parlare i fatti o, se parlava, appariva come un determinato, irri-dente annunciatore della storia che si rimette in moto. Dopo qualche anno, quando la città uscì dal torpore e la

novità si dimostrò assai meno bella dell’annunciato, i lamenti per la perd-ita cominciarono a diventare senso comune. E nelle scuole elementari si insegnò come era bella la città che non c’era più. Gli adulti ascoltavano, annuivano, provavano a scusarsi: era-vamo giovani, non sapevamo, non capivamo... Poi la storia si ripete, i ragazzetti a cui avevano spiegato che buttare giù palazzo Cappelluti era stata una stupidaggine oscena, oggi sono ormai signori imbolsiti, magari calvi e con le palpebre cascanti che di fronte alla demolizione della palazzi-na uffici dei Cantieri Tattoli hanno applaudito felici immaginando nuo-vi parcheggi con vista sul tramonto e ora sognano. Sognano grattacieli svettanti verso il cielo lì dove c’erano le lame, capannoni dove c’erano ten-doni e uliveti, asfalto e cemento dove c’erano edicole votive e muretti a secco. Sognano, forse, anche pecore elettriche.

Antonello Mastantuoni

I primi giorni del marzo 1971 iniziavano i lavori di demolizione di Palazzo Cappelluti.

1796Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Una storia ignobile

Page 15: Il Fatto n. 055
Page 16: Il Fatto n. 055

Elezioni Regionali 201016

Ecco i 309 candidati...

Partito DemocraticoAbatangelo ClotildeAntonacci Adriano RoccoAntonicelli AngelaCaldarola LiaCanonico NicolaCeci LuigiColao ValerianaConsolo PaolaDamiani IgnazioDecaro AntonioDe Gennaro Gerardo detto DegennaroDe Robertis Lombardi VitoLoizzo Mario CosimoMazzilli RiccardoMinervini GuglielmoMonno MicheleNardelli Massimiliano detto MassimoPice NicolaPovia SergioRanieri CeciliaTenerelli Nicola

Sinistra Ecologia LibertàNigro RaffaeleBonasora Vitantonio detto VitoCaputo DomenicoCellamare AlessandraCentrone CarmenDe Marzo CinziaDe Santis Carlo GiuseppeDi Matteo AntonioIntrona OnofrioLaforgia DiegoLosappio MicheleMinervini TommasoMongelli CarloNardulli Caterina detta KettyPace NicolaPaparella Domenico detto MimmoPennisi MarisaRestivo SantoTerrevoli MagdaTramontano ElisabettaVentricelli Michele

La Puglia per VendolaDivella VincenzoPisicchio AlfonsinoBalducci PaolaAcquaviva NicolaAlbore FrancescoAjazi Arjan detto ArianAndriani AnnellaCarone Romano TobiaCuliersi RobertaDiomede SabrinaDi Sabato AngeloGuerra Ebe Antonia Anna MariaMarzano NicolaMascoli SalvatorePaladino AnnaSperanza RossellaTedesco MarcelloTurci VincenzaValenzano Giuseppe detto PinuccioVasti Maria PiaBeverino Vito

Federazione Sinistra e VerdiBellomo MicheleBongallino MassimoBorrelli MonicaCatucci GiuseppeCiaciulli VitangeloCristantielli GiuseppeDe Mario FrancoDe Razza SabinoDell’Orzo FortunataDi Stefano DarioDragone MichelangeloFalcone Vito AntonioGargiulo AndreaLomelo MimmoMarra PaoloMarzano MargheritaPorta GianniRagnini GiancarloSavino VitoSignorile NicolaUngari Filippo

IDV Lista Di PietroNicastro LorenzoCives DomenicoCampobasso FilomenaConvertini AngelaD’Errico DeboraFlorio VincenzoForte GiacintoFurio AnnaGentile GiuseppeGiordano GiuseppeLobascio AnnaMilano EugenioOlivieri GiacomoPasculli EmanuelePotente VitoRuggiero AnnamariaSalomone MicheleSchima MariaSemeraro MariagraziaSpinelli Anna ConcettaVerineri Vincenzo

Lista Pannella BoninoD’Elia SergioBiagini Majani AldoDentamaro TeresaGentile Andrea GiuseppeLapietra GiuseppeMarino PasqualePascarella MicheleRegina MarioSimone GiuseppeTria PasqualeVolpicella DonatoBiasco LoredanaCardone AntonioD’Antonio LuisaFiore Michelede Palo Daniela MariaMagaletti NicolaRinaldi AnnaMastroviti GiandomenicoVicenti Maria StellaVigilante Maria Rita

I nomi di chi corre per conquistare un posto nell’aula consiliare di via Capruzzi. Si voterà domenica 28 marzo dalle 8 alle 22 e lunedì 29 dalle 7 alle 15.

Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Popolo della LibertàScherillo MariarosariaAttanasio Tommaso detto TommyCassano MassimoCopertino GiovanniLoperfido LuigiSurico GiammarcoTedeschi SergioZullo IgnazioBoccardi MicheleButtiglione AuroCamporeale AntonioCipriani MicheleClemente NicolaDamascelli DomenicoDigregorio MicheleGalluzzi MarcoLanzillotta Domenico detto DomiMaggialetti MauroPaparella MatteoRomito EnzoSchiavone Giovanni detto Gianni

La Puglia Prima di TuttoLosurdo FrancescoResta OnofrioAnelli DonatoChimienti AlessandroCimino AntonioConverso VeronicaDe Leonardis Claudio, Vin-cenzo detto ClaudioDellino NicolaDrago FrancescoFanelli DomenicoFucilli Fulvio Italo MariaLojodice OscarMastromauro Nicola detto RobertoMottola Nicola detto NicoPinto Simone Cosimo LeonePistilli FrancescoRizzi AntonioSifo PietroTarantini PasqualeCirillo VincenzoGreco Salvatore detto Tato

RoccoPalese

NichiVendola

Page 17: Il Fatto n. 055

giovedì 4 marzo 2010 17

Ecco i 309 candidati...I nomi di chi corre per conquistare un posto nell’aula consiliare di via Capruzzi. Si voterà domenica 28 marzo dalle 8 alle 22 e lunedì 29 dalle 7 alle 15.

1797Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

I PugliesiCassano LucianaAntonelli Gaetano detto NinoArmenio FrancescoBellomo DavideCalò CosimoCampobasso OronzoCirasola CarloD’Addario FabrizioDegennaro GianlucaDe Giglio DomenicoGaltieri AntonelloGentile Giovanni MarinoIlluzzi GiuseppeLippolis Giosuè PatrizioMonaco Giuseppe detto PinoPirolo FrancescoQuarto Giuseppe detto PinoRuggieri GiacomoSblendorio InnocenzoTalarico AndreaTorres Vito Onofrio

Alleanza PLI-DC-CACCIACarrieri GiuseppeAbbrescia GiulioFanelli MicheleFanelli PietroFranco ImmacolataIaia PietroLiuni MichelangeloManghisi SaverioMangini ClaudioOperamolla Silvio TeseoPapeo EmiliaPellegrino AntonioRanieri MatteoScintilla MarcoTulimiero NicolaVinciguerra MariaVitale AlessandroPagliarulo Irma

UDEURLaruccia Giovanni VitoCarnevale RosaGasparre CarmelaCampana NunziaMiccoli MarilenaSavoia LorenaNagni FabioCormio FrancescoFischetti Walter GiordanoGigante AntonioGagni LuigiMerolla RaffaeleSpilotros FrancescoCalavita GiovanniCastellano Giuseppe

I PensionatiChieppa Leopoldo MariaBaldassarre GiovannaVergine Egidio SalvatoreBasso DamianoBelsito LeonardoBelsito MauroCalamita RuggieroCalò DomenicoCapurso MarioCassanelli FrancescoDell’Olio NataleDi Modugno AngeloFalco FrancescoGiampaolo RosaGorgoglione GiuseppeIonio DomenicoPalmieri AngelaPorcella LuigiRutigliano AngelaTerrone FrancescoTerrone Pietro

Io Sud - MPASalinas Umberto Maria FerdinandoAbbatecola VincenzoAndreula SaverioCelano Gaetano VitaleCreatura LuciaDamato Vito NicolaGrisafi Salvatore FrancescoLaganà WalterLagioia Santa Maria AssuntaLandolfi Nadia Giovan-na Orietta SilvestriLaterza Felicia detta LiciaLoiotila Ippolita Maria detta TinaMari Fedele detto LucioMastrangelo RobertoScattaglia SaverioSettanni DonataSpinelli Maria DoloresTisti TommasoUggenti VitantonioZaccaria NicolaCosta Sebastiano

UDCCaputo NicolaDaniele Fiorella RosariaDi Palma SaverioGeronimo FilippoGriseta GiovannaLasorsa SavinoLongo Giuseppe detto PeppinoLorusso Maria GiovannaMacina IsabellaManzari Francesco MassimoPepe PasqualePerniola GiovanniQuaranta Mario MarcelloRecchia MassimilianoRicciardelli AlessandraSacco CarloSalentini GiuseppeScagliusi LuigiTanzi VitoTritto DanielaVernola Marcello

Alternativa ComunistaMongelli MauroGorgoglione PasqualePetruzzelli DomenicoTortora GiovanniCrudele RuggieroMadoglio AlbertoStefanoni FabianaCringoli FrancescoLionetti LuigiFiorella MicheleRizzi AngelaDel Curatolo DamianoBianchino ValeriaCastronuovo FedericaSguazzabia LauraFranco EnricaScolamacchia MassimoCossa SalvatoreRizzi LuigiFaccini AlbertoCammarata Patrizia

MicheleRizzi

AdrianaPoli Bortone

Page 18: Il Fatto n. 055

Attualità18 giovedì 4 marzo 2010

Sono cominciati negli scorsi giorni gli studi sui ritrovamenti ossei duran-te i lavori di ristrutturazione di Piazza Minuto Pesce. Nel corso degli scavi vennero alla luce, infatti, due came-re ipogee contenenti centinaia di resti umani. Lo studio delle due sepolture è stato affidato alla dott. Vetrugno. Tut-ti i resti ossei verranno trasferiti pres-so il cimitero di Molfetta dove è stato allestito un laboratorio. Qui partiranno gli studi effettivi allo scopo di far luce sulla reale collocazione storica dei ri-trovamenti e su eventuali particolari di vita quotidiana del tempo. All’interno delle due fosse comuni, in cui sono stati ritrovai diversi oggetti quali medagliet-te, orecchini e brandelli di indumenti, vi sono indistintamente individui adulti e bambini di sesso maschile e femmi-nile. Probabilmente questo particolare escluderebbe un’eventuale sepoltura comune da parte dei frati che viveva-no nel convento che un tempo sorgeva, annesso alla chiesa di San Francesco, in loco. La dottoressa Vetrugno ha avanzato l’ipotesi, tutta da confermare

comunque, che si possa trattare di una sepoltura appartenente ad un determi-nato gruppo. Il gruppo potrebbe essere identificato negli abitanti del quartiere o molto più probabilmente nelle con-fraternite che frequentavano il luogo e le sue cappelle quali la Confraternita di San Francesco, di Sant’Antonio, di Loreto e l’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte (attuale Arciconfraternita della Morte). Studi specifici, come quelli del nostri con-cittadini don L.M. de Palma e Corrado

Pisani, hanno rivelato quanto fosse abi-tuale all’epoca seppellire sia i confra-telli che i poveri nelle cappelle. Don de Palma scrive, infatti, nel suo lavoro “La Confraternita della Morte di Molfetta nei secoli XVII-XVIII” le seguenti pa-role: “gli uomini caritatevoli, fra il Tre ed il Seicento, feriti dall’abbandono in cui erano lasciati i poveri morti, in una società già relativamente urbanizzata, hanno cercato di rimediare a ciò che sembrava loro l’ effetto più crudele di tale abbandono, cioè la mancanza di

soccorso da parte della Chiesa: non sopportavano che gli annegati, i sini-strati anonimi, fossero così lasciati tra i rifiuti come le bestie, i giustiziati o gli scomunicati. Si organizzarono dunque in confraternite per assicurare loro una sepoltura in terra consacrata, con le preghiere della Chiesa, senz’essere peraltro turbati dall’anonimato delle sepolture di carità che diventerà invece insopportabile due secoli più tardi”. E ancora, riferendosi ai confratelli della Morte: “Essi fratelli si hanno piglia-to principal carico di sepelire li morti poveri, il che hanno fin hora fatto con ogni purità trattendosi nella Chiesa di S. Francesco”.Pisani, invece, nel suo lavoro dal titolo “Le cento Chiese di Molfetta” riporta le seguenti parole: “Il 18 marzo del 1785 il Monte di Pietà attestò di possedere un sepolcro nella chiesa di san France-sco, davanti la cappella di Santa Maria del Carmine, dove anticamente veniva-no sepolti i morti dell’ospedale”.

Francesco Tempesta

Partito il lavoro degli esperti per datare i resti rinvenuti sotto Piazza Minuto Pesce.

1798Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Sarà svelato il mistero?

Page 19: Il Fatto n. 055

giovedì 4 marzo 2010 19Cultura

Tante attività ed un solo costante pen-siero: collezionare. Questo è ciò che accomuna i componenti del circolo “Amici della Filatelia e Numismati-ca”, aperto anche ai cartofili, come ci spiega Giovanni di Terlizzi presidente dell’associazione culturale, e che at-traverso la passione per monete, fran-cobolli, e tutto ciò che ruota in questa particolare sfera del collezionismo, vogliono ricordare e raccontare un po’ di storia, che sia quella strettamente legata al territorio molfettese, o quella più ampia fatta di grandi eventi e uo-mini. Una squadra, come ci tengono a definirsi, fortemente legata alle tradiz-ioni locali e che per questo non poteva non concentrare la propria attenzione sulla ricorrenza pasquale molfet-tese. Nei giorni scorsi, in occasione degli inizi del periodo quaresimale, l’associazione è stata attivamente impegnata nell’emissione di uno spe-ciale annullo filatelico dedicato pro-prio alla Quaresima molfettese, con la creazione da parte del vicepresi-dente del circolo Gaetano Losito, di

quattro cartoline celebrative dedicate all’emblematica figura dell’Addolorata e all’Arciconfraternita della Morte, che per l’occasione ha messo a dispo-sizione gli spazi del proprio oratorio. Un appuntamento, questo, che dal 2002 riscopre il profondo significato della Pasqua a Molfetta attraverso

questi “piccoli oggetti di culto” con una variegata gamma di soggetti suc-cedutisi negli anni, dalle tradizioni della Quarantana e Pentolaccia, tal-volta dimenticate e ignote alle nuove generazioni, al simbolo della Croce; dagli uomini illustri e i priori successi alla testa delle varie confraternite cit-

tadine, alla chiesa di Santo Stefano e alle sue suggestive statue dei “Cinque Misteri”. La macchina organizzativa del circolo è sempre in movimento e tante sono le manifestazioni in pro-gramma. In occasione della ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dalla raggiunta Unità d’Italia, il cal-endario del circolo si arricchisce di eventi dedicati a questo grande evento storico, ma soprattutto agli uomini che attraverso le loro imprese lo han-no reso possibile. Non mancheranno, quindi, conferenze come quella in programma per il 9 aprile sulle mon-ete del periodo risorgimentale, mostre fotografiche, speciali annulli filatelici in cui sarà ricordato l’unico garibaldi-no molfettese facente parte della Spe-dizione dei Mille e altri personaggi illustri come Giovanni Cozzoli, Luigi La Vista e i fratelli Misio. Appunta-menti unici che mirano ad arrivare dritti alle fresche menti delle nuove generazioni.

Isabel Romano

L’associazione unisce la passione per il collezionismo al forte legame con le tradizioni molfettesi.

1799Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Amici della Filatelia e Numismatica

Page 20: Il Fatto n. 055

Un progetto partito nel 2007, forse con un lieve sentore di sfida, che vedeva come unica protagonista la Settimana Santa a Molfetta, una città immorta-lata nei suoi momenti più caratteristici, lì dove, tra le vie della notte rischiarate dalle fiamme di candele e risuonanti di melodie dolenti, si fa più forte quel mis-tico sentimento di compartecipazione collettiva. Un’idea che inizia a prendere piede, a percorrere chilometri tra le varie fiere di promozione turistica, dove non passa inosservata e attira l’attenzione dei visitatori, forse anche grazie all’ipnotico e curioso “ti-tè” della tromba durante le processioni, come ci rivela Gaetano

Armenio, presidente dell’Associazione Culturale Opera di Molfetta e promo-tore del progetto. Riscuotendo subito il consenso dell’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, che ne diviene il principale sponsor, il progetto “Set-timana Santa in Puglia” cresce, allarga i propri confini inglobando, in questo grande circuito di promozione turistico-religiosa, altri comuni fino ad annoverare quest’anno tra i luoghi della Passione ben sedici città (Alberobello, Andria, Bisce-glie, Bitonto, Francavilla Fontana, Gal-lipoli, Grottaglie, Molfetta, Noicattaro, Pulsano, Ruvo di Puglia, San Marco in Lamis, Taranto, Troia, Vico del Gargano, Unione dei Comuni della Grecia Salen-tina) con le proprie storie, tradizioni e riti legati a uno dei momenti più suggestivi nell’arco dell’anno e tutte raccolte nel nuovo volume fresco di stampa edito da “L’Immagine”. Queste specifiche realtà comunali hanno dovuto, naturalmente, superare un’attenta selezione, rispon-dendo a requisiti non riducibili alla sola presenza di riti o manifestazioni ricon-ducibili ad una mera ostentazione di fede

quasi teatrale. Significativa è stata la ca-pacità dei comuni coinvolti di esaltare la propria tipicità, un’identità che affondi le radici nella storia e nel sentire religioso della comunità, ma importante è stata anche la capacità di offrire un sistema di strutture e accoglienza turistiche per i visitatori. L’interessamento del progetto ai riti della Settimana Santa non riveste una valenza tipicamente ed esclusiva-mente mistico-religiosa, ma tende anche alla riscoperta di un legame più stretto con le terre di origine e alla valorizzazi-one di quel patrimonio antropologico regionale che costituisce una fonte ine-sauribile da cui l’industria del turismo può attingere portando ad una “destag-ionalizzazione dei flussi turistici”. Anche quest’anno il progetto “Settimana Santa in Puglia” si è ritagliato un importante spazio all’interno della prestigiosa ve-trina della BIT (Borsa Internazionale del Turismo) a Milano, con la presentazione del nuovo volume denso di immagini, memoria e tradizione, elemento chi-ave della linea editoriale che affianca il portale sul web (www.settimanasantain-

puglia.it); novità di quest’anno, inoltre, è stata la presentazione degli “Itinerari” in terra di Bari e in terra di Foggia, veri e proprio percorsi “calendarizzati” de-gli appuntamenti e dei luoghi della Pas-sione, tra volti incappucciati, suoni e opere d’arte della tradizione popolare. Tra workshop e incontri con tour opera-tor nazionali ed internazionali, la BIT è stato anche lo scenario dell’accordo stip-ulato tra l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia e i vertici della Com-pagnia Aerea Low Cost Ryanair. Dal 28 febbraio, secondo l’accordo, il banner della “Settimana Santa in Puglia” è pre-sente sul portale della compagnia aerea Ryanair (www.ryanair.com) tradotto nelle principali lingue europee: inglese, te-desco, spagnolo, fiammingo, catalano, danese, norvegese. Un traguardo note-vole sì, ma anche un punto di partenza per esportare l’impronta pugliese oltre i confini nazionali, per far assaporare un pezzetto della nostra casa a chi ancora non la conoscesse.

Isabel Romano

Il progetto turistico-religioso promosso dall’Associazione Culturale Opera di Molfetta.

1800Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Torna “Settimana Santa in Puglia”Cultura20 giovedì 4 marzo 2010

Page 21: Il Fatto n. 055

La storia di Cenerentola appartiene all’immaginario di tutti, rievoca gran-di significati educativi e rinnova nella contemporaneità la sua eterna giovi-nezza. Una versione particolare di que-sta favola è “La Gatta Cenerentola” che Roberto De Simone – regista e ri-cercatore delle tradizioni popolari – ha scritto ispirandosi al Pentamerone di Giambattista Basile, autore del XVII° secolo. Narra di una ragazza napole-tana che per far scattare l’incantesimo utilizza una pianta magica, regalatale dal padre. I ragazzi del Centro Aper-to Polivalente per minori del Comune di Molfetta “Le radici e le Ali” gestito dalla Cooperativa sociale Koinos, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali, si sono ispirati a questa versione della favola di Cenerentola per organizzare una rappresentazione teatrale. I ragazzi hanno rappresentato brevi stralci dell’opera di De Simone e li hanno arricchiti con canti e danze popolari, frutto del lavoro giornaliero dell’équipe educativa in collaborazione con l’esperto di danze popolari e con

volontari esperti in tradizioni popolari. Lo spettacolo “La gatta Cenerentola” è stato messo in scena giovedì 18 feb-braio presso la Sala Turtur dando vita cosi ad un’iniziativa che ha trasportato il pubblico in un contesto particolare, quello di Napoli e della Campania. An-che questa volta i ragazzi con il loro entusiasmo e impegno, hanno dimo-

strato di rispondere in maniera positiva e coinvolgente alle attività proposte dal Centro e di essere abili nell’ap-procciarsi ai vari settori, dalla danza al canto, alla recitazione in dialetto na-poletano. Una risposta significativa da parte della cittadinanza si è avuta con la presenza all’evento, oltre che dei ge-nitori e familiari, tra l’altro numerosis-

simi, anche delle maestre della Scuola Seminario e alcuni insegnanti della scuola media G. Pascoli, del gruppo vincenziano e dell’Amministrazione comunale. Questo risultato va a sotto-lineare che il lavoro di rete, messo in atto dal Centro in sinergia con le agen-zie socio-educative presenti sul territo-rio, è reale e si pone come forte punto di riferimento. Inoltre il Centro funge da catalizzatore di risorse per la cresci-ta della comunità locale e soprattutto offre un efficace supporto al percorso educativo di ogni bambino. Tra gli impegni che in questo periodo hanno coinvolto i ragazzi che frequentano il Centro educativo, rientra la partecipa-zione al “Carnevale molfettese”, dove hanno sfilato lunedì 15 e martedì 16 mascherati sul tema de “La gatta Ce-nerentola”. I ragazzi si sono esibiti con varie danze delle tradizione popolare: pizziche, quadriglie, tarantelle. Anche questa attività ha ricevuto larghi con-sensi dai bambini e dai genitori.

Lucia de Pinto

Così i bambini della città vecchia si impegnano e aprono nuovi orizzonti al loro futuro.

1801Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

“La gatta cenerentola” nel centro storico di Molfetta per un giorno

ELEZIONI REGIONALI28 e 29 marzo 2010

Mandatario elettorale: de Gennaro Davide Giuseppe

28 e 29 marzo 2010

eleggi Molfetta

giovedì 4 marzo 2010 21Cultura & Spettacoli

Page 22: Il Fatto n. 055

L’Italia è uno dei paesi più vecchi del mondo. E non parliamo solo dell’invecchiamento naturale della popolazione che, seppur accentuato grave nel nostro paese, è in linea con la tendenza demografica della mag-gioranza dei paesi economicamente più avanzati. Bensì ci si riferisce ai posti chiave del potere politico ed economico che sono appannaggio di una delle lobby più potenti, trasver-sali e più aggrappate ai loro privilegi di sempre: quella dei professionisti del comando, che nessuno riesce a scalzare dalle loro poltrone. La di-mostrazione di ciò è costituita dal Parlamento con membri di età media di 54 anni, contro un’età media della popolazione italiana di 42 anni.E che dire del mondo dell’economia? Mentre negli Usa i giovani impren-ditori sono miliardari prima dei 30 anni, in Italia il sistema produttivo in mano alle lungaggini burocratiche costringe le menti migliori della no-stra generazione a “sbattersi” tra un master e uno stage, in attesa che le idee innovative scompaiano. A quel punto il sistema paese sembra dispo-

sto ad accogliere gli ormai ex giova-ni. E a seguire le cattedre universita-rie e le carriere protette dagli ordini professionali, tutto ciò che dovrebbe essere cultura e innovazione. Qualcu-no si batte contro questa situazione affinché anche chi non ha ancora ol-trepassato la soglia degli “anta” possa apportare un piccolo contributo allo Stato e alla città in cui vive. Nell’at-tuale clima di campagna elettorale per le prossime elezioni regionali c’è una giovane cittadina molfettese che con fare quasi imprenditoriale sotto-pone alla redazione de “il Fatto” il suo progetto di passare all’azione in una maniera alquanto originale: anzi-ché protestare contro chi ha occupato i posti chiave, bisogna chiedere alle nuove leve del mondo delle profes-sioni e della politica di sottoscrivere una sorta di compromesso con le ge-nerazioni future che li impegni pub-blicamente a non compiere gli stessi errori dei loro padri. L’errore di sen-tirsi insostituibili e di sguazzare nel vizietto tipicamente italiano della doppia morale: quella valida per gli altri e quella valida per se stessi. Se

oggi i giovani chiedono, per far cre-scere il paese, che gli obsoleti uomini di potere si facciano da parte bisogna poi essere coscienti del fatto che non si potrà in futuro fare “spallucce” a fronte delle richieste di cambiamento delle nuove generazioni. Un discorso, quello della nostra concittadina mol-fettese che, seppur a tratti bislacco e onirico, rappresenta il fremito della parte giovanile della popolazione che evidentemente ancora ci crede nel ri-scatto sociale ed è pronta a mettersi in gioco così come qualche anno fa è successo anche al senatore a vita, Giulio Andreotti, che aveva solo 27 anni quando si sedette per la prima volta nel Parlamento italiano. Questo paese ha bisogno che siano gli “altri”, le migliori menti della nostra genera-zione costrette alla panchina, a parla-re e a farsi sentire. A uscire dall’apatia e a protestare nell’unico modo utile: quello del fare. Di fare impresa e cul-tura. Di produrre cambiamento nella società. Di creare alternative vere co-struendole dal basso con entusiasmo e capacità. Di fare in modo che le cariatidi dei poteri eterni siano messe

all’angolo nella realtà dei fatti. Per-ché le soluzioni non arriveranno con gentili concessioni dall’alto. Perché l’unica soluzione praticabile è quella di iniziare a pensare il nostro futuro non come attesa ma come impegno, non più rinviabile, di oggi.

Gianfranco Inglese

1803Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Giovani al potere (ma da vecchi)

Torna Irvine Welsh, spregiudicato au-tore di Trainspotting e capofila della chemical generation, con una serie di racconti composti nell’arco di un de-cennio a partire dai primi anni Novan-ta. Ritornano i reagenti chimici di una scrittura ispirata, cinica, dissacrante e irriverente. Un gruppo di ultras scoz-zesi ha il compito di salvare la Terra da un’invasione aliena; un bigotto in-segnante di religione trascorre la sua pensione a Miami riflettendo di giorno sui drammi della caducità dell’uomo e di sera trasformandosi in DJ Black.; la domenica del derby, Malky perde il fischio d’inizio perché sua moglie finisce sotto il treno. Tra ambulanza e bambini che strillano, la giornata sportiva sembra compromessa, ma per

fortuna la partita finisce zero a zero. Mondi ai margini incollati da storie esilaranti e spudorate di sesso, sport, droga e paradisi artificiali negli squal-lidi bassifondi scozzesi. Indifesi o in-differenti di fronte alla caducità delle situazioni di vita, i protagonisti dei racconti di Welsh animano situazioni borderline e viaggiano disadattati da un romanzo all’altro mettendo a nudo debolezze e spaccati di vita reale. Sono, infatti, quasi sempre casi umani al limite a caratterizzare la narrativa di Welsh, originale nel suo stile vivido e creativo: un coro polifonico di voci dal linguaggio impudentemente reali-stico e dissacratorio.Irvine Welsh (Leith, 27 settembre 1958) è uno scrittore scozzese. Risiede

prevalentemente a Dublino per moti-vi fiscali (in Irlanda gli scrittori non pagano le tasse) e trascorre i mesi in-vernali a Miami, dopo aver vissuto e lavorato a Edimburgo, Amsterdam e Londra. Tiene corsi di scrittura creati-va a Chicago. Nonostante le sue pere-grinazioni abituali tutta la sua opera è indelebilmente legata a Leith, il sob-borgo portuale di Edimburgo dov’è nato e ha vissuto durante la sua infan-zia e giovinezza. Ha ottenuto successo e fama a livello internazionale come scrittore di culto con il suo primo ro-manzo Trainspotting (1993) e con la celebre riscrittura cinematografica di Danny Boyle.

a cura di Angela Teatino

“Inghiottirono le pasticche con tutta la circospezione che la fretta gli permetteva. Boaby, manovrato dai segni di malessere provenienti dai suoi centri del dolore, si alzò in piedi e si diresse ai gabinetti. Ci rimase davvero un bel po’, ma per Crooky e Calum avrebbero potuto essere mesi, perché quando tornò erano flippatissimi tutti e due. Gli specchi del pub si deformarono, sembrarono arcuarsi disegnando intorno a loro una strana bolla, separandoli dal resto degli avventori che apparivano distorti, come se le loro immagini giungessero rifratte da lenti curve. Lì per lì questo senso di isolamento fu un sollievo, ma

poco dopo diventò soffocante, opprimente. Presero consapevolezza dei loro ritmi corporei, del battito del cuore, della circolazione sanguigna. Calum, che faceva l’idraulico, pensò a se stesso come a un impianto idraulico. Il che gli fece venire voglia di cagare. Crooky recentemente aveva visto il film Terminator e si ritrovò davanti agli occhi un display luminoso a tinta rossa con l’elenco delle varie opzioni”. Welsh, I., Tutta colpa dell’acido, traduzione italiana di Massimo Bocchiola, Guanda, 2010, pp. 308.

1802Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il SegnaLibro. Tutta colpa dell’acido.

In Italia nei posti chiave i “professionisti del potere”.

Recensione22 giovedì 4 marzo 2010

Page 23: Il Fatto n. 055

A Milano la “Settimana della Moda” ha calamitato le attenzioni di addet-ti ai lavori, curiosi, organi di infor-mazione riuscendo a far “muovere” migliaia di persone attente a quelle che saranno le proposte per la nuova stagione: dal copricapo più fashion all’abito da sera più sexy, passan-do per le calzature rifinitissime sino agli accessori. E nonostante la crisi il pubblico ha dimostrato di gradi-re. Così come, a pochi giorni dalla chiusura dei saldi invernali, le stesse associazioni dei commercianti hanno confermto che il mercato ha registra-to una significativa ripresa: detto in parole semplici, la gente non solo è entrata nei negozi a dare una occhiata ma, ha anche acquistato. Segno che il gusto degli italiani, e delle italia-ne soprattutto, per l’abbigliamento di qualità non si è certo spento. Il settore “moda” continua a tirare e anche noi de “il Fatto” ne siamo consapevoli tanto da aver dato vita ad un nuovo progetto che, ne siamo certi, troverà il gradimento dei nostri affeziona-

ti lettori. Dal mese di aprile nel no-stro quindicinale gratuito arriveranno quattro pagine interamente dedicate alla moda: nasce infatti “ilFattoTe-nendenze”. Un prodotto alla moda creato grazie alla collaborazione con Francesco Carlucci, che sarà il diret-

tore artistico del progetto, un giovane professionista molfettese che già da qualche anno opera nel settore moda e che aveva dato vita al periodico “Tendenze”.“Oggi - ha detto Carlucci - proviamo a dare una innovazione al progetto.

Tendenze non esisterà più come pe-riodico a se stante ma entra a far parte del mondo de il Fatto con la certezza di riuscire a raccogliere le attenzioni anche di chi, sino ad ora, non si era mai interessato più di tanto a tutto ciò che fa appunto... tendenza!”. En-tusiasta della nuova collaborazione anche Giulio Cosentino, presidente della Editrice Activa Srl, società pro-prietaria della testata giornalistica “il Fatto”. “Come abbiamo sempre detto, le nostre testate (“il Fatto Molfetta”, “il Fatto Bisceglie” e ilfatto.net ndr) sono nate con lo scopo di raccoglie-re le attenzioni di un’ampia fascia di popolazione garantendo una informa-zione completa e su più fronti. Con questa nuova collaborazione ci affac-ciamo oggi nel mondo della moda e sono certo che anche in questo caso i nostri lettori apprezzeranno il pro-dotto”.Così tra nuove proposte, prezzi da scoprire, idee per innovare il proprio look il Fatto non potrà che fare... Ten-denze!

Una vetrina sulla moda curata dal direttore artistico Francesco Carlucci.

1804Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Nasce “ilFattoTendenze”

giovedì 4 marzo 2010 23il Fatto Tendenze

Page 24: Il Fatto n. 055

Cominciamo il nostro “tour” nel mondo dello sport molfettese da quella che è stata forse una delle delusioni più cocen-ti subita dagli sportivi biancorossi negli ultimi tempi: la finale di Coppa Italia persa lo scorso 18 febbraio sul neutro di Francavilla Fontana contro il Nardò. Di fronte al pubblico delle grandi occasioni e con un vero e proprio “esodo” di tifosi molfettesi che hanno colorato di bian-corosso la grande gradinata dello stadio “Giovanni Paolo II”, capitan Suarez e soci hanno subito una vera e propria lezione di calcio dai granata salentini. Da una parte i molfettesi faticavano a trovare i giusti meccanismi, dall’altra i neretini sembrava giocassero a memoria tanto da costringere il portiere libertyno Affinito a raccogliere dal fondo del sac-co il pallone per ben quattro volte. E per fortuna che a salvare in parte la seratac-cia (condita anche da una stupida espul-sione subita da La Fortezza reo di aver colpito al volto un avversario) ci ha pen-sato il mai domo Corrado Uva, colui che dovrebbe essere il vero leader di questa squadra ma che continua ad essere utiliz-zato a mezzo servizio. Sue, infatti, sono state le due reti del Molfetta che ha così per lo meno evitato di subire un passivo più cocente. Archiviata la delusione di coppa, la Liberty è tornata a pensare al campionato e nelle ultime due uscite ha raccolto con grande sforzo il massimo del bottino. I primi 3 punti sono arrivati nel derby esterno del 21 febbraio contro il Bisceglie. In un “Ventura” vietato dal prefetto ai tifosi molfettesi, la vittoria è

arrivata grazie ad un 3 a 2 raccolto negli ultimi minuti di partita dopo che il Mol-fetta era stato per due volte in svantaggio e dopo aver recuperato aveva ottenuto il gol vittoria con De Porras abile a sfrut-tare un clamoroso errore del portiere avversario. Ancora una vittoria, il 28 febbraio, nella sfida interna contro l’Al-tamura regolata per 1 a 0 ancora grazie a De Porras. Domenica prossima sarà l’ora del big match contro il Nardò che guida la classifica con un punto di van-taggio sui molfettesi. Vincere in Salento vorrebbe dire lanciare uno sprint forse decisivo per la vittoria finale. Il 14 mar-zo, poi, il Molfetta tornerà a giocare in casa ospitando il Maglie.Nel calcio a 5 prosegue l’ottimo campio-nato del Real Molfetta guidato dai presi-denti Gigi Metta e Leonardo Mele: dopo il turno di riposo osservato il 20 febbraio, capitan Nico Allegretta e soci hanno fat-to un solo boccone dell’Ortona regolato con un perentorio 4 a 1, risultato utile ad accorciare il distacco dalla capolista Pe-scara. Sabato 6 marzo i molfettesi saran-no di scena sul campo del Venafro poi, il

13, ospiteranno il Deportivo Matera.Buon periodo anche per l’Hockey Club Goccia di Sole che sembra aver trovato la strada giusta per risalire una classifica che era divenuta pericolosa. Agli uomini di mister Caricato il presidente de Pal-ma aveva chiesto maggiore concretezza e soprattutto risultato pieno negli scon-tri diretti, entrambi in programma sulle mattonelle del Pala don Sturzo, contro Forte dei Marmi e Seregno. Richiesta esaudita e avversarie regolate rispettiva-mente con un 6 a 3 ed un 7 a 4. Sabato 6 marzo sarà l’occasione per continuare la striscia positiva: la trasferta in casa del fanalino di coda Trissino non dovrebbe certo creare problemi alla truppa bianco-rossa che avrà poi la possibilità di fare “poker” il 13 marzo ospitando il Correg-gio.Continuano ad andare male invece le cose in casa Virtus Basket Molfetta: se il cambio di allenatore doveva servire per dare una scossa al gruppo, allora, non si è riusciti a raggiungere il risultato sperato, tanto è vero che coach Roberto Russo ha già deciso di abbandonare la

barca tornandosene da dove era venu-to: incredibile! I virtussini continuano a perdere e a mettere a serio rischio la loro permanenza nel terzo campionato na-zionale. Coach Russo più che cambiare le sorti del torneo è sembrato aver solo imposto ritmi da “esercitazioni militari” senza riuscire però a raccogliere frutti. E così brucia la sconfitta del 21 febbraio contro il Potenza per 91-84. Una scon-fitta che solo per differenza canestri non ha costretto i molfettesi all’ultimo posto della graduatoria. Ancora uno stop poi sette giorni dopo nel confronto contro il Ferentino terminato 65 a 76. E difficil-mente potrà andare diversamente nelle successive sfide in programma: il 7 mar-zo contro il Palestrina e il 14 a Trapani.Chiudiamo con la pallavolo. In campo maschile gli uomini di Lorenzoni, con qualche sforzo in più rispetto al previsto, riescono a muovere in positivo la clas-sifica vincendo ai tie break sia contro i giovani del Blu College Italia che nella delicatissima sfida contro la vice capo-lista Atripalda. Così ora il terzo posto, l’ultimo utile per accedere ai play off, dista un solo punto. E sabato 6 marzo ci sarà il big match contro la capolista E. Gela. Poi i biancorossi osserveranno il previsto turno di riposo. Le ragazze di Annagrazia Matera continuano a stupire e vincono per 3 a 0 nello scontro interno contro la capolista Sarno replicando set-te giorni dopo con l’A. Benevento. Do-menica prossima si gioca al “PalaPoli” ospitando l’Oria, poi il 14 sfida esterna contro l’A. Potenza.

La delusione più grande arriva dal Liberty Molfetta pesantemente sconfitto dal Nardò nella finale di Coppa Italia.

1805Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Un “tour” nello sport molfettese

Real Molfetta e Sermolfetta insieme. Accade a Molfetta che due realtà ap-parentemente distanti tra loro riesca-no a fare “squadra” e a lavorare su un fronte comune. Accade che da una parte ci sono due giovani ed entusia-sti presidenti, Gigi Metta e Leonardo Mele, dall’altra un gruppo di volontari infaticabili capeggiati da un “trasci-natore” come Salvatore del Vecchio. Nasce così un progetto sportivo che va al di là di quattro calci ad un pallone. Un progetto che comincia in sordina, con qualche ragazzino “seguito” dal Sermolfetta che entra a far parte della compagine del Real e poi pian piano con un vero e proprio settore giovanile oggi completamente gestito da Salva-tore del Vecchio. “Siamo assolutamen-

te soddisfatti dei risultati che abbiamo sinora raggiunto – ha detto del Vecchio – lo scorso anno la formazione under 18 si è laureata campione di Puglia partecipando poi alle fasi nazionali e quest’anno sono ben due le nostre rap-

presentative giovanili che hanno preso parte ai tornei Figc”. Ed infatti in cam-po ci sono la Under 18 capitanata da Michele Mongelli e la Under 21 capita-nata da Roberto Caputi. “Si tratta – ha proseguito del Vecchio – di due gruppi

splendidi, composti prima di tutto da tanti amici che sanno divertirsi e che nel calcio a 5 hanno trovato un modo per essere impegnati oltre i loro dove-rosi impegni scolastici.” Due squadre che indubbiamente raccolgono risul-tati: la Under 18 è attualmente terza in campionato la Under 21 è seconda. Risultati ottenuti anche grazie all’im-pegno degli allenatori Nico Allegretta e Filippo Vallarella e del preparatore atletico Antonio Toma. “Noi ci stiamo divertendo – ha concluso del Vecchio – e si stanno divertendo anche i nostri tifosi che diventano ogni giorno di più. Siamo convinti che potranno arrivare altri importanti risultati: non solo sul campo ma soprattutto nella vita di que-sti magnifici ragazzi”.

Una collaborazione che ha portato alla nascita di un settore giovanile di tutto rispetto.

1806Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Sermolfetta e Real Molfetta: binomio vincente

Sport24 giovedì 4 marzo 2010

Page 25: Il Fatto n. 055

HOCKEY BASKETSerie A1 Serie A dilettantiValdagnoFollonicaLodiBreganzeBassano 54GiovinazzoViareggioSarzanaR. BassanoForte dei MarmiMOLFETTASeregnoCorreggioTrissino

52474237353130302322212085

OstuniBarcellonaTrapaniSan SeveroFerentinoPerugiaSienaPalestrinaSant’AntimoRuvoMateraAgrigentoMOLFETTAPotenza

34322826262424242222201464

PALLAVOLOSerie B1 Maschile Serie B2 Femminile

SarnoNapoliSan Pietro V.MOLFETTABattipagliaArzanoA. BeneventoL. PotenzaA. PotenzaV. BeneventoL. AltamuraTarantoOriaAcquavivaV. AltamuraSalerno

5049484545453732292523212118160

E. GelaAtripaldaTuriMOLFETTABroloChietiPotenzaReggio CalabriaOrtonaH. GelaCasoriaGalatinaBlue CollegeCataniaAlberobello

47413837343229282524191692

rit.

CALCIO A5 CALCIOSerie B Eccellenza

NardòMOLFETTATraniTerlizziCastellanaCopertinoManduriaLuceraCerignolaSoglianoBisceglieTricaseCoratoTaurisanoMassafraLocorotondoMaglieAltamura

626158574646424138363634332725201914

PescaraMOLFETTALoretoModugnoBisceglieOrtonaD. MateraT. MateraVenafroManfredoniaBarlettaGiovinazzoAltamura

47433932323029292220191811

Il Gran Galà dell’Olimpia ClubTorna il 13 marzo l’appuntamento con la festa degli sportivi.

1807Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

A conclusione del 37esimo anno di ininterrotta intensa attività l’A.S. Olimpia Club Molfetta, fortemente legata ad una più che consolidata tra-dizione, si appresta a rinnovare il con-sueto appuntamento con la cerimonia del “Gran Galà dell’Atletica” che avrà luogo sabato 13 marzo presso l’aula consiliare “Gianni Carnicella” di Pa-lazzo Giovene alle 18. Questa signi-ficativa ricorrenza rappresenta per la dirigenza dell’Olimpia Club la mi-gliore occasione per rivolgere grande attestazione di gratitudine e ricono-scenza ad atlete e tecnici che grazie alle loro ottime performance danno lustro e prestigio non solo al sodalizio di appartenenza ma anche e soprattut-to alla Città di Molfetta. Tra questi da evidenziare la splendida affermazione riportata dalla squadra Allieve alla “Finale Nazionale A2 del Campionato Italiano di Società su Pista”, imposta-si sui 12 più agguerriti club, avvalen-dosi degli ottimi piazzamenti ottenuti da Martina Settimo prima nella mar-cia 5 km, Maddalena Di Corato prima nel disco, Maria Luisa Montenegro-Dalila Sasso-Stefania Pepe-Sara Gre-co prime nella Staffetta 4x400, Ilenia Santeramo seconda nei 1500 m, Ire-ne Carlucci seconda nell’asta, Maria Luisa Montenegro terza nei 400 m, Miriana Ameruoso terza nei 2000st., Sara Tricarico terza nel lungo e quarta nel triplo, cui seguono piazzamenti tra il quarto e sesto posto per tutte le altre atlete. Discorso a parte merita la gio-vanissima e promettentissima atleta Lucia Pasquale allenata dal tecnico fe-derale Antonio Ferro che, al suo primo anno della categoria cadette, ha vinto la medaglia di bronzo ai “Campionati Italiani Individuali su Pista” svoltisi a Desenzano sul Garda nei 300 m, stabi-lendo con il tempo di 41”36 il nuovo primato regionale di categoria dete-nuto sin dal 1996 da Daniela Valente con 41”69. Contestualmente all’atti-vità agonistica l’Olimpia Club, forte di una lunga tradizione, è impegnata anche nel settore organizzativo che

a ben ragione ne rappresenta il fiore all’occhiello. E, quale valida testimo-nianza, vi sono gli straordinari suc-cessi riportati dagli importanti eventi nazionali che annualmente vengono organizzati e sempre onorati dalla partecipazione dei migliori specialisti della marcia italiana e mondiale quali Alex Schawazer, Giorgio Rubino, Eli-sa Rigaudo, Gisella Orsini che, con le loro spettacolari prestazioni tecniche, richiamano sull’affascinante circuito cittadino del Borgo Antico tantissimi sportivi ed appassionati.A conclusione dell’intensa serata, il presidente Luigi De Lillo non man-cherà di illustrare la complessa pro-grammazione del 2010 che, accanto all’annuale impegno agonistico, pre-vede l’organizzazione di tre importan-ti appuntamenti nazionali: il 12 giu-gno il “Campionato Italiano Assoluto di Marcia su Strada M/F. km.20’ – 24° Memorial ‘Gino Del Re’ – 18° Tro-feo Gianni Carnicella”, il 22 luglio il “Meeting Nazionale Assoluto in Not-turna su Pista M/F. –18° Memorial Sofia Abbattista” e il 25 e 26 ottobre il “Campionato Italiano Assoluto di Società su Pista M/F. – 27° Memorial Franco Acquaviva – 5° Trofeo Giosuè Poli”, cui farà seguito la presentazio-ne ufficiale delle nuove atlete entrate a far parte dell’Olimpia Club: Anna Maria Galante (m.100-200-400-staf-fette), Sara Loparco (Marcia km.5 e km.10) e Valeria Pilato (lungo-triplo). Al termine della cerimonia sarà pre-sentato e illustrato il progetto definiti-vo della nuova pista di atletica leggera ad 8 corsie che, dopo un lungo iter, si avvia finalmente alla sua completa realizzazione. Si può certamente af-fermare che sarà il fiore all’occhiello della impiantistica sportiva della città di Molfetta che si arricchirà di un ul-teriore importante impianto che, per le sue peculiari caratteristiche, si col-locherà tra i più efficienti e moderni di tutto il Centro-Sud e potrà ospitare manifestazioni nazionali e internazio-nali.

giovedì 4 marzo 2010 25Sport

Page 26: Il Fatto n. 055

Prosegue il Fatto Tour, iniziativa promossa da Buena Vida con il no-stro periodico nei principali loca-li di intrattenimento di Molfetta. Venerdì 19 febbraio si è svolta la tappa al Place Blanc Cafè. È stata una piacevole sorpresa osservare piazza Margherita di Savoia così gremita di gente come non si è mai visto (se non durante la Settimana Santa).La serata animata dalla direzione artistica dei Buena Vida (Danilo Sancilio, Davide Mezzina, Enri-co Giovine), dalla musica dance

ed italiana di Mastromauro dj (se c’è la cucina più amata dagli ita-liani noi abbiamo il dj più amato dai molfettesi) e l’operazione scac-cia crisi del beverage è la formula esplosiva. La gente ha continuato a riversarsi nel locale fino a tarda notte, dando vita e anima ad uno degli scorci più belli di Molfetta. L’impegno de il Fatto Tour e dei Buena Vida vuole essere un invito a fermarsi in città, a valorizzare le nostre potenzialità turistiche loca-li, non cercando il divertimento al-trove ma “qui ed ora” e allo stesso

tempo coinvolgendo amici dei pae-si limitrofi alla scoperta notturna di Molfetta “…centro nevralgico del nuovo mondo…” (Jovanotti) vista la posizione centrale con la nascita della nuova provincia. Chi si è per-so questa serata e volesse rivedere alcuni momenti può andare sul sito del periodico www.ilfatto.net o sul profilo face book… ma viverla in prima persona è sicuramente me-glio! Allora appuntamento ai nostri lettori e a quanti vorranno passare una serata all’insegna del diverti-mento e dell’aggregazione giovani-le a venerdì 5 marzo al Bettie Page in piazza Municipio! Per il concor-so fotografico puoi cliccare nel sito su “Mi piace”. Buena vida, Buena vida a tutti, Buena vida!

1808Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Le piazze di Molfetta si animano della Buena vida con il Fatto Tour

Top happy songs Il Fatto tour:1) Mastromauro d.j. - Buena Vida2) Claudia Mori/Adriano Celentano - Non succederà più3) Elvis Crespo - Suavemente

il Fatto Tour26 giovedì 4 marzo 2010

Page 27: Il Fatto n. 055

Studio Radiologico Lovero: professionalità al vostro servizio

1809Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Pesantezza di gambe? 1810Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Lo Studio Radiologico Lovero s.r.l. accreditato presso il S.S.R., è opera-tivo in Molfetta sin dagli anni ’60 ed eroga prestazioni specialistiche di dia-gnostica per immagini, medicina fisica e riabilitazione. Lo studio può annove-rare una lunga esperienza nel settore di diagnostica strumentale e terapia fisica, la dotazione di un patrimonio strumentale adeguato all’evoluzione tecnico-scientifica, personale altamen-te qualificato e con senso di diffusa responsabilità a tutti i livelli: medici specialisti in Radiologia in Medicina Fisica e Riabilitazione, medici specia-listi in diverse branche e tecnici di ra-diologia e di fisioterapia specializzati. Presso lo Studio è possibile fruire di altre terapie strumentali e di riedu-cazione funzionale e motoria. Ram-mentiamo le terapie ad onde d’urto indicate per le patologie inserzionali dei tendini (speroni calcaneari-periar-triteepicondilite), la tecar terapia per patologie osteo articolari in fase acu-ta, il linfodrenaggio secondo Vodder e pressoterapia per i disturbi circola-ri, l’osteopatia terapia manuale per la cura delle patologie vertebrali minori e muscolari, le infiltrazioni peri- ed intra-articolari di medicinali ecogui-date, la rieducazione motoria per pa-tologie ortopediche e neurologiche. Il costante aggiornamento tecnologico dello Studio è stato integrato con un interessante percorso di miglioramen-to della qualità del servizio offerto,

che ha consentito il conseguimento della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001: 2000 nel 2007, in seguito confermata annualmente. Un siste-ma di gestione per la qualità adottato prevede che si operi secondo obietti-vi e standard stabiliti e misurabili, e che tutto sia finalizzato a garantire la qualità delle prestazioni e dei servizi erogati. La nuova sede, a pochi passi dal Parco di Ponente e dalla statale 16 Adriatica, è, inoltre, ottimamente ser-vita dai mezzi pubblici, si trova infatti a circa 500 m dalla stazione ferroviaria e a circa 200 m dalle fermate delle li-nee urbane ed extraurbane. Nella zona sono inoltre presenti ampi parcheggi. Lo studio è quindi facilmente rag-giungibile da pazienti che abitino non solo in città e nell’hinterland, ma an-che nell’intera area del Nord Barese. L’attività sanitaria è svolta all’interno della nuova struttura articolata su due piani. L’attività del centro si esplica con il seguente orario: lunedì-venerdì ore 8:00-12:30 e 15:30-20:00. Sabato ore 8:00-11:00. È possibile effettuare le prenotazioni: recandosi presso gli sportelli dell’accettazione e telefo-nicamente ai numeri 080-3971546 o 338-4616553. In entrambi i casi i pa-zienti sono agevolati dall’ampio ora-rio per l’attività di prenotazione nelle ore di apertura all’utenza. È possibile chiedere informazioni anche scriven-do all’indirizzo e-mail [email protected].

Con l’arrivo del caldo è facile accusare di-sturbi alle gambe: senso di pesantezza, ten-denza al gonfiore delle caviglie, indolenzi-mento, formicolio. Una situazione piuttosto comune, specie per chi trascorre per lavoro molte ore in piedi. Questi disturbi solo ra-ramente sono sintomi di malattia, possono essere ben controllati e solitamente scom-paiono con la fine della stagione estiva.La cattiva circolazione porta a molti di-sturbi che possono diventare anche grossi problemi di salute. Tra gli aspetti principa-li l’alimentazione e l’esercizio fisico sono di fondamentale importanza. I fattori che maggiormente aiutano a migliorare la cir-colazione sono:- Camminare mezz’ora al giorno tutti i gior-ni, ancora meglio se accompagnato da un esercizio fisico adeguato e regolare;- Tenere le gambe in alto, sempre che sia possibile, soprattutto durante la notte;- Fare quotidianamente una doccia di acqua fredda direttamente sopra le gambe, per 2- 3 minuti , favorirà la circolazione. È anche consigliabile fare un massaggio delle gam-be dal basso verso l’alto;- Utilizzare collant a compressione gradua-ta, soprattutto quando si deve stare molto tempo in piedi;- Mantenere il giusto peso, per non sovrac-caricare il sistema circolatorio;- Esistono in commercio molti olii e gel che possono essere utilizzati per alleviare la pe-santezza delle gambe. Tra i fattori da evitare ricordiamo:- Stare molto tempo in piedi, seduto, o con le gambe incrociate;- Utilizzare abiti stretti che esercitano ecces-siva pressione sul corpo, tanto nelle gambe come nell’addome;

- Stare molto tempo al sole;- Il soprappeso e la stitichezza; - Calzature inadeguate, ad esempio tacchi superiori ai 2-3 centimetri; Dal punto di vista nutrizionale gli alimenti che possono aiutare a contrastare le difficol-tà circolatorie sono:- Frutta: uno degli alimenti migliori che può essere utilizzato nella prevenzione. Contie-ne grandi quantità di vitamine (A, B1, B6, C ed E) che sono fondamentali per miglio-rare la fragilità dei vasi capillari;- Legumi: ricchi in proteine e idrati di car-bonio e bassi in grassi saturi e sodio;- Ortaggi e verdure: proteggono le arterie e le vene grazie al basso contenuto di sale e di grassi saturi; sono ricchi in vitamine, potas-sio e magnesio;- Frutta secca;- Aglio e cipolla: provocano una lieve di-latazione dei vasi sanguigni migliorando il flusso del sangue;- Grassi omega-3 (pesce azzurro) e ome-ga-6: contengono acidi grassi poliinsaturi che riducono la produzione del colesterolo e riducono la viscosità del sangue favoren-do la circolazione sanguigna;- Consumare alimenti ricchi in potassio che aiuta ad eliminare l’ acqua. Questo minerale è presente in ortaggi, verdura, frutta fresca, cereali integrali e legumi;- Aumentare il consumo di liquidi special-mente acqua; - Esistono in commercio integratori alimen-tari alla dieta a base di mirtillo, uva rossa, arancia amara ed altri, che per il loro con-tenuto in bioflavonoidi aiutano la salute, la bellezza e la leggerezza delle gambe. Per maggiori informazioni:NATURHOUSE – Molfetta (Ba)

giovedì 4 marzo 2010 27Benessere e Salute

Page 28: Il Fatto n. 055

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazio-

ne non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: [email protected]

1811Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Province di Bari e Bat: nuovi corsi di formazione retribuiti

EDITORE ACTIVA srl - IL FATTOCERCA GRAFICO PUBBLICITARIOLa Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cer-ca grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un gruppo dinamico come quello giornalistico indipenden-te. Si richiede curriculum vitae con foto contenete esperienze creative e possibilmente demo. PER INFO: [email protected]

EDITORE ACTIVA srl - IL FATTOCERCA CONSULENTE COMMERCIALELa Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cerca consluentei commerciali da introdurre nel proprio organico. Cerchiamo gente dinamica e libera di mente con la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro. Offriamo formazione e

stabilià contrattuale da raggiungere dopo un percorso serio di crescita.PER INFO INVIARE C.V. CON PROPRIA PRESENTA-ZIONE COMPLETO DI FOTO A [email protected].

PLAYA DEL SOLRicerca personale qualificato con esperienza per la nuoca sta-gione: pizzaiolo, cuoco, aiuto cuoco, cameriere e factotum.Per info: telefonare al 348/9354757

TECNEDILTecnedil ricerca giovane collaboratore uomo/donna da inseri-re nel proprio organico. Sono richiesti bella presenza, buona conoscenza dei software CAD e grafici oltre ad uno spiccato gusto per l’arredamento d’interni. Inviare curriculum all’inidirizzo e-mail: [email protected]

SOLARTEKCercasi ragazza per mansione di segretaria / receptionist part- time o full time, per azienda in espansione settore energie rinnovabile. Requisito necessario diploma e conoscenza di pc/pacchetto office ,bella presenza, ottime capacità relazionali, età max 25 anni. Le candidate interessate possono inviare il pro-prio CV, indicando il proprio consenso al trattamento dei dati personali. Per info: Tel. 080.967.13.91 - [email protected]

IL CIBO DEGLI DEIIl ristorante “Il Cibo degli Dei” - Molfetta seleziona personale di cucina e sala per la stagione estiva.Per info contattare al numero 392 99 68 233 o inviare il curricu-lum vitae all’indirizzo: [email protected].

LERY MERLINLery Merlin una delle più importanti catene della grande distribuzio-ne ricerca Capo Settore in piena autonomia. E’ richiesta mobilità sul territorio nazionale, per leggere tutte le caratteristiche richieste colle-garsi al sito www.leroymerlin.it - lavorare in Leroy Merlin - Puglia.Fonte: Gazzetta Affari del 25 febbraio 2010

MODELLATORE CAD E WEB DESIGNERSPer ampliamento nuova struttura in Molfetta, selezioniamo mo-dellatore CAD e Rendering in Archicad.Richieste fondamentali: Automunito/a Disponibilità al lavoro di equipe Utilizzo applicazioni grafiche su APPLE (freehand, photoshop, Archicad. etc) Autocad disegno 2d e 3d Conoscenza della lingua inglese e/o Francese.Dispo-nibilità immediata. Per informazione e invio curriculum: [email protected]: http://offerte-lavoro.vivastreet.virgilio.it/offerte-lavoro+molfetta/modellatore-cad-e-web-designers/22367530

Disponibili da qualche giorno le graduatorie finali dei progetti ammessi e finanziabili relativi a tutta una serie di avvisi pubblici per la formazione professionale Por Fse 2007-2013 della Provin-cia di Bari. Tutto ciò, per dirla in parole “chiare”, significa che sono disponibili una serie di cor-si di formazione professionale, prossimi al via, che si svolgeran-no in molte città della provincia di Bari e anche in alcune della BAT. Questa volta i vari corsi di formazione professionale sono caratterizzati da due avvisi pub-blici: formazione riservata alle donne inserita nell’avviso pubbli-co n. BA/04/2009 Asse II Occu-pabilità e l’altro formazione alla imprenditoria inserita nell’avviso pubblico n. BA/07/2009 sempre

appartenente all’Asse II Occupa-bilità. Nel primo avviso, i piani formativi sono destinati esclusi-vamente alle donne, mentre nel secondo si intende conferire com-petenze e capacità orientate verso l’avvio di un’attività imprendito-riale. I progetti formativi, in ri-ferimento ad entrambi gli avvisi pubblici, sono completamente gratuiti e consentiranno di con-seguire un attestato di frequen-za rilasciato dall’organismo di formazione professionale. Men-tre altre agevolazioni probabili saranno: rimborso spese viaggio per i corsisti non residenti, fre-quenza retribuita per ogni ora effettivamente frequentata. Com-plessivamente, per entrambe le graduatorie, è prevista la partenza di 53 percorsi di formazione pro-fessionale, di cui 36 per l’avviso BA/04/2009 (riservato alle don-ne) e 17 per l’avviso BA/07/2009 (formazione alla imprenditoria). Per visionare i singoli bandi e le relative domande di iscrizione o ricevere chiarimenti o ulteriori informazioni, inerenti i corsi di formazione professionale, consi-gliamo di rivolgersi presso l’Uf-ficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella propria città di residenza oppure visitate

il sito internet www.organizza-zionelavoro.eu cliccando all’in-terno del link contenuto nel menù di destra “Lavoro Bari”.

Marco Roberto Spadavecchia

Regola di vita numero uno: mai rim-piangere né voltarsi indietro. Il rim-pianto è solo una perdita di energia; su di esso non costruisci niente; ser-ve solo per piangersi addosso.

Katherine Mansfield

Lavoro in chiaro28 giovedì 4 marzo 2010

Page 29: Il Fatto n. 055

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Bar Arcobaleno - Banchina San DomenicoBar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Belvedere - lungomare Marcantonio ColonnaBar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32Bar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro

Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina San DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Coffee Room - Viale Pio XI, 9Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9De Pinto - Via Edoardo Germano, 39Edicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFarmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91Green Bar - Via Baccarini, 111Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Guardia di Finanza - Madonna dei MartiriIstituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso FornariIstituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via GiovinazzoIstituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV AprileIstituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -

Via Palmiro TogliattiLe Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Le Mimose - Viale Pio XILiceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto ILiceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro TogliattiLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi AmatoMarilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriMondocasa - Piazza Effrem, 12Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15Panificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia

Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv AprileParrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPlace Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24Stazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASISwing Pub - Viale Pio XI, 21Tabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

giovedì 4 marzo 2010 29Rubriche

Page 30: Il Fatto n. 055

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione Il mio nemico metabolismo

1812Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

“Il mio amico è magrissimo ma mangia più di me; io ingrasso anche con l’aria che respiro; sono sfortunato perché ho un

metabolismo lento”. Chi non ha mai detto o sentito frasi come queste? Cerchiamo di capire perché sono luoghi comuni da sfata-re. Con il termine metabolismo si indica il dispendio energetico di un individuo e cioè quante calorie è in grado di bruciare. Dipen-de dalla somma di tre componenti: metabo-lismo basale corrispondente all’energia che il nostro corpo utilizza per il suo funziona-mento (per respirare, per far battere il cuore, per mantenere la temperatura corporea); ter-mogenesi indotta dalla dieta determinata dal consumo per la digestione degli alimenti; dispendio energetico per attività fisica. Tutti sappiamo che con il movimento si consuma di più, quindi se il nostro amico fa sport sia-mo in grado di farci una ragione della sua magrezza. Cominciamo a prenderci in giro da soli quando invece è sedentario come noi o almeno così crediamo. Innanzitutto

dobbiamo essere certi che prenda sempre l’ascensore o l’auto come facciamo noi e non vada invece a piedi a lavoro: attività fisica non significa solo andare in pale-stra, ma questo tendiamo a sottovalutarlo. Quando poi sosteniamo che mangi molto, dobbiamo essere certi che ingerisca più ca-lorie di noi prima di mettere sotto accusa il metabolismo. Se il confronto si basa su una cena facciamo sicuramente un grosso errore di calcolo: non possiamo certo sapere cosa ha mangiato a pranzo o come siano i suoi pasti rispetto ai nostri durante la settimana. Se poi guardiamo le quantità dobbiamo stare ben attenti e contare le calorie: man-giare per un’ora una super coppa di insalata con pomodori, lattuga, carote e tonno potrà sembrare di più rispetto a metà panino con salame e formaggio in cinque minuti ma non corrisponde certo a più calorie. Ricor-date che si ingrassa solo se l’introito calorico supera abitualmente il nostro fabbisogno e non vi fa bene nascondervi dietro l’alibi de “il mio metabolismo è lento”.dott.ssa Annalisa MiraBiologa NutrizionistaStudio di Nutrizione e AlimentazioneTel. 080.335.45.29 - 338.278.79.29

Rubriche30 giovedì 4 marzo 2010

Page 31: Il Fatto n. 055

w w w . i l f a t t o . n e t

Ingredienti per 4 persone:

Procedimento

350 gr di riso carnaroli 1 calognoPrezzemolo q.b.8 mazzancolle500 gr di polpo verace5 cucchiai d’olioParmigiano q.b.

•••••••

ARIETE LEONE SAGITTARIO

Sarete in grado di essere abbastanza connessi con le persone che vi sono in-torno, quindi la vostra sintonia non sarà messa a repentaglio dalla vostra confu-sione, dovuta al fatto che qualcuno po-trebbe sbucare da un passato recente e portarvi il conto.

Potreste benissimo cercare di consola-re, oppure intrattenere qualche vostro amico che ha bisogno di conforto. An-che voi non passate un bel momento, quindi avrete l’occasione di sfogarvi a vicenda.

Tutte le risposte che desiderereste avere dovrebbero almeno avere una domanda a monte, mentre invece voi queste doman-de non le porgete a nessuno, quindi come pretendere di ricevere spontaneamente delle informazioni dagli altri? Una maggio-re chiarezza sarebbe utile anche a voi.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Dovrete occuparvi di voi stessi e del vostro aspetto fisico, poiché questa de-cisione vi potrebbe portare dei benefici. Mostrarsi in un certo modo agli occhi altrui è anche una forma di rispetto ed educazione, quindi non sottovalutate questo consiglio.

Se vi mostrerete troppo aggressivi e crudi nei vostri comportamenti oppure troppo entusiasti potreste essere frain-tesi e qualcuno potrebbe non restare molto soddisfatto delle vostre reazioni.

Dovreste cercare di riflettere con la vostra testa e dovreste cercare di valutare auto-nomamente i comportamenti delle perso-ne che vi interessano. Anche se all’inizio vi potrà sembrare difficile, vedrete che alla fine riuscirete a trovare la verità.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

In questo periodo non sarete molto di-sponibili verso la quotidianità e quindi preferirete senz’altro aderire a proposte che possano risultare interessanti e che possano darvi un po’ di respiro in questo senso.

La vostra carriera ha bisogno di mag-giore attenzione da parte vostra, poiché l’avete sottovalutata e non avete ben capito che vi trovate in un periodo non molto semplice per tutti, quindi non po-tete abbandonarvi al destino.

Dovreste proprio dedicare gran parte del tempo ai vostri impegni, quindi cercate di organizzare bene la vostra agenda. Certamente sarà abbastanza compli-cato dover gestire tutto, però riuscirete, anche con un sorriso, a far rilassare chi è intorno a voi.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Potreste essere una fucina di idee, per questo motivo fareste bene a contare su quelle persone che sapete possa-no aiutarvi a realizzarle e che quindi si trovino in accordo con il vostro modo di pensare.

Se volete progettare una partenza, ma-gari per le vacanze, cercate di pensare a tutti gli adempimenti dovuti, per non lasciare gli altri con dei problemi alle spalle e soprattutto per non inimicarvi colleghi o persone della famiglia che potrebbero scambiarvi per egoisti.

Potreste assistere a qualcosa che non vi renderà molto tranquilli e che quindi vi farà stare un po’ giù. Forse preferireste che le persone intorno a voi siano più oneste con gli altri e avete paura che si comportino anche con voi in modo poco chiaro.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 4 marzo 2010 31

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentinoe-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio,Isabel Romano, Lella Salvemini,Marco Roberto Spadavecchia, MarilenaFarinola, Francesco Tempesta, AnnalisaMira, Giordano Germinario, Beatrice DeGennaro, Gianfranco Inglese.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONEMarcello Brattoli

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

1 lt di brodo di pesce1 bicchiere di vino biancoSale e pepe q.b.

•• •

Pulire il polpo e tagliarlo a rondelle di mezzo centimetro. Sgusciare le maz-zancolle e mettere le teste da parte. Togliere con uno stuzzicadenti l’intestino dalla parte del dorso e tagliarle a metà per lungo. In una pentola larga met-tere l’olio e lo scalogno, imbiondire, versare il polpo e rosolare per bene, aggiungere il riso e lasciarlo tostare. Bagnare con il vino bianco e appena sarà evaporato aggiungere il brodo di pesce. Cuocere per 15 minuti, aggiungere i gamberi, il prezzemolo, sale e pepe e cuocere per alcuni minuti. Spegnere il risotto, aggiungere una manciata di parmigiano e un goccio d’olio, mantecare il tutto e servire accompagnato con le teste dei gamberi già bollite e una spruzzata di prezzemolo.Chef Cristoforo Palma

Risotto con mazzancolle e polpo verace del porticciolo

Page 32: Il Fatto n. 055