Il Fatto n. 015

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Palazzo Dogana diventerà albergo Lo storico stabile che si affaccia sul porto, abbandonato da anni, verrà recuperato ed ospiterà una struttura ricettiva di lusso. Per l’Amministrazione Comunale una opportunità per rilanciare il turismo. Ma l’idea non piace a tutti. Molfetta mercoledì 9 luglio 2008 Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 15 Virtus Basket : ecco la Serie A Sommario: La squadra biancoazzurra ripescata in Serie A Dilettanti. Un traguardo storico per la società molfettese che, insieme all’Ostuni, rappre- senterà la Puglia nella ex B1. Euforici i vertici della società. La squadra riaffidata a coach Sergio Carolillo. Carmela Minuto non ci sta e si rivolge al dottor Carlo Schiraldi. Politica L’ospedale di Molfetta intito- lato a Don Tonino Bello e premiato col “bollino rosa”. Attualità E’ in arrivo “Mr Villain” il primo fumetto di Salvatore Modugno. Cultura E’ tempo di conferme e promozioni per gli arbitri molfettesi. Sport Inchiesta pagina 3 pagina 10 pagina 21 pagina 26 pagina 6 pagina 25 Venduta!

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Palazzo Dogana diventerà albergoLo storico stabile che si affaccia sul porto, abbandonato da anni, verrà recuperato ed ospiterà una struttura ricettiva di lusso. Per l’Amministrazione Comunale una opportunità per rilanciare il turismo. Ma l’idea non piace a tutti.

Molfetta mercoledì 9 luglio 2008Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 15

Virtus Basket: ecco la Serie ASommario: La squadra biancoazzurra ripescata in Serie A Dilettanti. Un traguardo storico per la società molfettese che, insieme all’Ostuni, rappre-senterà la Puglia nella ex B1. Euforici i vertici della società. La squadra riaffidata a coach Sergio Carolillo.

Carmela Minuto non ci sta e si rivolge al dottor Carlo Schiraldi.

PoliticaL’ospedale di Molfetta intito-lato a Don Tonino Bello e premiato col “bollino rosa”.

AttualitàE’ in arrivo “Mr Villain” il primo fumetto di Salvatore Modugno.

CulturaE’ tempo di conferme e promozioni per gli arbitri molfettesi.

Sport

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“Caro Prefetto ti scrivo…”

Carmela Minuto, già vicesindaco ed oggi consigliere di opposizione dell’UDC torna a chiedere chiarimenti sulla mancanza di donne in giunta e sulla nomina di

tre assessori.

Non finisce certo nel “dimenticatoio” la denuncia sollevata dalla opposizio-ne in merito alla mancanza di donne all’interno della giunta comunale ed alla nomina, per quello che sembra essere il terzo mandato consecutivo, degli assessori Pietro Uva, Mauro Magarelli ed Enzo Spadavecchia.Questa volta ad alzare la voce ed a prendere carta e penna è stata il consigliere dell’UDC, Carmela Minuto che ha inviato al dottor Carlo Schiraldi, Prefetto di Bari, una nota, che di seguito riportiamo, per denun-ciare quelle che sono, a detta della consigliera "gravi violazioni di legge e di norme statutarie che si sono consumate nella nomina della giunta comunale". "Ritengo -ha dichiarato Carmela Minuto- che il rispetto della legalità vada affermato anche e specialmente in queste occasioni perché legalità è la condizione di ciò che è conforme alla legge, cioè un comportamento rispettoso delle regole di convivenza, una limitazione, un freno all’indisciplina, al disordine, all’anarchia. E chi più delle istituzio-ni deve dare l’esempio del rispetto della legalità?". "Vi è poi -continua la rappresentante dell'UDC- un’altra considerazione che vorrei fare a margine di questa brutta vicenda: a cosa serve avere una Consulta Femminile se a fronte di una violazione di una regola che tutela la presenza delle donne la consulta non è capace di far altro che una timida nota di contestazione? A cosa serve questa consulta? A fare da palcosceni-co a qualche ambiziosa rappresentan-te del gentil sesso? E a spese di chi? Dei cittadini? E allora dico che è molto meglio abolire la presenza della consulta femminile".Ed eccola la lettera inviata al Prefetto."La sottoscritta consigliere comunale Anna Carmela Minuto segnala alla S.V.I. che nella formazione della giunta comunale di Molfetta sono state commesse gravi violazioni di legge in ordine a due questioni: la assoluta assenza di donne nell’organo esecutivo e la violazione del divieto di nomina di un assessore per più di due volte consecutive che è stata effettuata con la nomina di Uva Pietro e Magarelli Mauro, assessori al terzo mandato consecutivo.Presenza di donne nell’organo esecu-tivoLa presenza dei due sessi negli

organi collegiali del comune e negli enti e/o aziende da esso dipendenti è assicurata dal testo unico degli enti locali che rinvia allo statuto comuna-le le modalità di attuazione di tale norma di principio.Infatti il comma 3 dell’art.6 del T.U.EE.LL. D.L.vo n.267/200 così recita: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari oppor-tunita' tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n.125, e

per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonche' degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.” Il nostro Statuto Comunale, in osser-vanza del suddetto articolo di legge, al primo comma dell’art.37 ha previ-sto che ”Il Sindaco, nella formazione della Giunta, assicura la presenza dei due sessi.”.La violazione di legge appare talmente evidente che ulteriori

commenti risulterebbero superflui e del resto lo stesso Sindaco non ha avuto argomenti per difendere la propria scelta che vede escluse le donne dall’organo esecutivo.Divieto di nomina di un assessore per più di due volte consecutive.Il comma 2 dell’art.37 del nostro Statuto Comunale dispone che “Chi ha ricoperto in due mandati consecu-tivi, la carica di Assessore non può essere nel mandato successivo ulteriormente nominato Assessore”.La ratio di tale norma è fintroppo chiara: si vuole evitare che vengano consolidate delle posizioni di potere all’interno di un ente territoriale e corrisponde, tra l’altro, all’applicazione analogica della norma di legge che vieta il terzo mandato consecutivo ai sindaci (art.51, comma 2, del T.U.EE.LL. “Chi ha ricoperto in due mandati consecutivi, la carica di Sindaco e di presidente della provincia non è, allo scadere del secondo mandato, imme-diatamente rieleggibile alle medesi-me cariche.”).In questo caso l’argomentazione usata a sostegno della legittimità di queste nomine si fonda sul fatto che i due precedenti mandati sono stati interrotti da due brevissimi periodi di commissariamento, ma è chiaro che un periodo di commissariamento che vada ad intervallare dei mandati non può costituire soluzione di continuità, innanzitutto per la natura di terzietà del commissariamento. Nel caso contrario tutti i sindaci che protestano e chiedono l’abolizione del divieto del terzo mandato consecutivo (vedi sito www.terzomandato.it ) avrebbero già trovato soluzione al proprio proble-ma.In considerazione di quanto sopra, la sottoscritta chiede alla S.V.I. di inter-venire affinché venga ripristinato il rispetto delle norme di legge e statu-tarie".A questo punto si resta in attesa di una risposta ufficiale dal rappresen-tante del Governo. Se quanto denun-ciato da Carmela Minuto dovesse essere confermato il sindaco Antonio Azzollini si troverebbe di fronte alla necessità di rimescolare le carte all’interno della sua squadra di amministratori. Una eventualità che comunque appare lontana ed assai improbabile. Con buona pace della opposizione e delle donne escluse dalla giunta.

Politica 3mercoledì 9 luglio 2008

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Politica4

Tommaso Minervinialla guida dei Socialisti

L’ex sindaco eletto nel corso del congresso provin-ciale. Nel Direttivo anche il molfettese Matto Inno-

minato.

Tommaso Minervini è il nuovo Presi-dente Provinciale del Nuovo Partito Socialista. Al termine del primo congresso provinciale di Bari, che ha dato il via di fatto al Nuovo Partito Socialista nato dal processo della Costituente, l’ex sindaco di Molfetta ha ottenuto una carica di grande prestigio. Dunque in Provincia di Bari il sociali-smo ha preferito partire da una figura, come quella di Tommaso Minervini, esperta e promotrice di valori ritenuti essenziali per far ripartire un movimen-to politico decisamente snobbato in Italia e in Puglia negli ultimi anni. “E’ necessario – ha dichiarato l’ex sindaco di Molfetta - portare a sintesi le varie posizioni interne e lanciare la proposta di una "Costituente progressi-sta" che orienti tutte le aree della cultu-ra della sinistra riformista e democrati-ca e del cattolicesimo democratico ad una proposta di Governo credibile nelle varie Istituzioni locali, provinciali e

regionali, per aprire il nuovo secolo politico ad una sinistra moderna ispira-ta ai valori dell'umanesimo del Sociali-smo liberale”. Un successo, quello ottenuto da Tommaso Minervini, che si configura come una vera e propria vittoria poiché è riuscito a far compren-dere a tutto il partito la necessità di dare una svolta unitaria a tutto il partito provinciale, optando per una ben chiara linea politica. “Qui a Molfetta – ha proseguito il neo Presidente Provincia-le del Partito Socialista - siamo dinanzi ad una lunga vigilia di formazione di una sinistra moderna, declinata al futuro, che apre le alleanze al mondo cattolico e liberale, in una nuova tensione etica della Politica, quale servizio e promozione della crescita comunitaria”.All’interno del Direttivo Provinciale del Nuovo Partito Socialista entra a far parte anche il molfettese Matteo Innominato.

Consiglio Comunale: rimandato il presidente!In più circostanze è sembrato che Camporeale abbia perso il controllo della situazione, scontentando i

consiglieri ed anche il pubblico presente.

Nicola Camporeale. Professione avvoca-to. Presidente del Consiglio Comunale per passione. Rimandato a settembre.Dopo appena due sedute della rinnovata massima assise cittadina, il riconfermato presidente è già riuscito a scontentare, ed in più di una occasione, tutta l’opposizione presente nella sala “Giovanni Carnicella” di Palazzo Giove-ne. E non solo l’opposizione. Non sono piaciuti i suoi metodi, non è stata apprez-zata la sua tempistica, non è stata notata la sua imparzialità. Ma, si sa, nel gioco della politica e delle parti tutto questo ci può anche stare. Del resto Camporeale, che si dice stia studiando per diventare consi-gliere regionale, proviene pur sempre dall’area di centrodestra ed è cresciuto sotto l’ala protettrice ed attenta del suo sindaco-senatore ed è quindi normale che per quelli del suo stesso partito abbia un occhio di riguardo. Ma solo uno dicono i consiglieri di minoranza. Ed invece, stando ai commenti che si ascoltano nelle stanze del “palazzo”, pare proprio che lo sguardo del presidente sia puntato unica-mente a destra. Il fatto è che questo

atteggiamento di “imbarazzante lassismo” abbia colpito anche chi dei partiti parte non fa. Quei cittadini che, purtroppo sempre meno numerosi, assistono ai consigli comunali.Dapprima il ritardo sul via delle riunioni dell’assise rispetto alla convocazione ufficiale. Poi gli interventi fiume dei consiglieri senza che tempi e modalità previste dal regolamento vengano rispet-tate (o meglio se ne impone il rispetto a seconda delle circostanze) ed il conse-guente prolungarsi delle sedute sino a tarda notte quando sono ben pochi i cittadini che possono permettersi di restare ad ascoltare. Eppure ci sarebbe sempre la possibilità di convocare le riunioni in mattinata così che da avere quantomeno tutta la giornata per esaurire gli ordini del giorno. Ma tutto ciò è niente rispetto all’immobilismo che ha colpito Camporeale nel corso della riunione del 27 giugno quando, dopo alcuni interventi dei consiglieri di opposizione Abbattista e Salvemini, il sindaco Azzollini ha pensato bene di esporre le sue ragioni lasciandosi andare ad una piazzata degna

del peggior mercato. Urla, frasi dialettali, insulti ed anche un accenno di minaccia verso i due rappresentanti dell’opposizione, invitati dal primo cittadino ad abbandonare l’aula ed a vergognarsi. Ed in tutto ciò, dato per scontato il mancato rispetto dell’istituzione e del pubblico presente che ha assistito “disgustato” al teatrino del sindaco, nessun intervento da parte di Camporeale. Rimasto immobile, quasi impaurito e incapace di riportare l’ordine nella sala. Insomma relegato a semplice “suonatore di campanelli” e contatore di voti. Una attenta riflessione da parte sua sarebbe più che necessaria.Tornando alla cronaca politco-amministrativa, da segnalare l’avvenuta composizione delle commissioni consi-liari. La prima commissione (urbanistica, arredo urbano, lavori pubblici, cassa e politica del territorio) è da composta Mezzina, Giancaspro, Spaccavento, Piergiovanni e De Robertis; la seconda (attività economiche e produttive, ecolo-gia, ambiente e igiene pubblica) da Giancola, De Ceglia, Brattoli, Claudio, Zaza; la terza (personale, affari generali, trasparenza, protezione civile, automa-zione) da Annese, Scardigno, Cimillo,

Salvemini, Abbattista; la quarta (tributi, finanze, bilancio, patrimonio e municipa-lizzate) da La Ghezza, Mastropasqua, Camporeale, di Molfetta, Siragusa; la quinta (politiche sociali, solidarietà, volontariato e politiche giovanili) da Palmiotti, Latino, Squeo, Minuto, Patimo; la sesta (cultura, pubblica istruzione, sport, spettacolo e turismo) da Sgherza, Marzano, De Gennaro, De Candia, Amato. Nominata anche la commissione comunale per la formazio-ne degli elenchi dei giudici popolari: ne faranno parte il sindaco o suo delegato ed i consiglieri Giancola e Claudio.

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mercoledì 9 luglio 2008

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Politica 5mercoledì 9 luglio 2008

Case, spiaggia e mensa: accuse e chiarimenti

Alzano la voce lʼassessore regionale Guglielmo Miner-vini ed i consiglieri comunali Amato e Pieregiovanni.

Affilano sempre di più le armi consiglieri comunali di opposizione ed illustri esponenti della sinistra per “analizzare” l’attività amministrativa della maggioranza di Antonio Azzollini ed i provvedimenti assunti dal governo centrale.E proprio contro il governo centrale punta il dito Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza ed alla Cittadi-nanza Attiva. Lo fa in riferimento al taglio dei fondi per la casa operati dal governo nazionale. "Anche Molfetta –ha detto Minervini- come tutto il Paese, ci rimette con il nuovo governo di centrodestra. E' arrivato presto, molto presto, infatti, il primo danno alla città da parte del nuovo esecutivo targato Berlusconi-Bossi-Tremonti. Con i tagli ai fondi per la casa, previsti dal decreto 112/2008, infatti, non saranno più realizzate le tre palazzine di case popolari (per complessivi 101 alloggi) che la Regione aveva indicato per la città di Molfetta, destinando la considerevole somma di 2 milioni di euro, già deliberata dalla Giunta Regionale in data 19 ottobre 2007”.“Ci saremmo attesi –ha continuato l’esponente del PD, già sindaco della città- qualche sussulto, qualche espressione di

dissenso da parte del nostro sindaco, così come hanno fatto molti suoi colleghi, in difesa degli interessi della propria comunità. Ma evidentemente il sindaco che perde risorse non poteva protestare contro il senatore che le ha prese e, allora, ha preferito un eloquente e imbarazzante silenzio. Resta il fatto che a Molfetta il governo toglie quello che la Regione aveva dato. E' ancora più evidente, oggi, che questo doppio ruolo di sindaco/senatore non solo non convince per niente, ma non conviene nemmeno alla nostra città". Nel frattempo i consiglieri comunali Pino Amato e Nicola Piergiovanni hanno presentato due diverse interrogazioni consiliari, il primo per fare chiarezza sulla modalità di affidamento e svolgimento dei lavori effettuati lungo il tratto di spiag-gia denominato “la bussola”, il secondo per sollecitare maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale per ciò che riguarda la composizione della commissione comunale che dovrà aggiu-dicare il servizio mensa. Un appalto, quest’ultimo, del valore di oltre sette milioni di euro per un sevizio della durata di nove anni.

Importanti stanno riguardando a partire da questi giorni la web tv de "Il Fatto" ed in particolar modo l'opportunità di seguire on line il consiglio comunale di Molfetta. Dopo le prove effettuate nel corso delle riunioni della passata ammi-nistrazione, si passa ora ad una fase più "avanzata".Già dalla scorsa settimana sono disponi-bili nella apposita sezione le registrazio-ni integrali e senza commento dei consi-glii comunali del 20 e 27 giugno. Gli utenti che vorranno potranno "scaricar-

li" e conservarli nel loro archivio perso-nali. Ogni seduta è suddivisa in più file così da rendere più veloce il “prelievo” e consentire una più semplice organiz-zazione della documentazione video.Ma le novità non finiscono qui. La redazione de "Il Fatto" provvederà di volta in volta alla realizzazione di un supporto dvd che verrà consegnato in maniera del tutto gratuita (come gratuita-mente vengono realizzate le riprese delle riunioni) alla Presidenza del Consiglio Comunale ed alla Biblioteca Comunale di Molfetta al fine di realizzare un archivio video sempre disponibile.La scelta di rendere "scaricabili" i video è stata dettata dalla necessità di snellire le procedure per la messa in onda: del resto proporre video della durata media di sei/sette ore è parso di difficile "gestione" per gli utenti. Con questo nuovo servizio “Il Fatto” diventa sempre di più il mezzo di informazione dei cittadini e per i cittadini.

Si rinnova il consiglio on-line

Adesso è possibile scari-care i file video e rea-lizzare un archivio perso-nale.

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Primo Piano6

Palazzo Dogana diventa albergo

Molfetta si prepara a giocare la carta del turismo “stanziale”. Ma lʼidea non piace a tutti

Al momento non esiste ancora il progetto esecutivo. Non si conosce il numero delle stanze che la struttura avrà, una volta, ultimati i lavori di restauro: Soprattutto non si conosce il nome della catena alberghiera che riuscirà ad ottenere palazzo Dogana in concessione dal Demanio: Intanto un a cosa è certa: salvo colpi di scena Palazzo Dogana diventerà un albergo prestigioso. Proprio in questi giorni è stato aperto il bando di gara per quanti vorranno candidarsi per la gestione dell’immobile e la sua ristrutturazio-ne. L’idea di trasformare Palazzo Dogana in un albergo piace a molti ma non ha tutti. La questione è semplice. La struttura che un tempo ha ospitato la Dogana fa gola a molti. Non può soddisfare le esigenze particolari di qualcuno, per quanto nobili e culturalmente valide. Deve in qualche modo “servire” alla città anche se, ma questo accadrebbe per qualunque possibile opzione, solo qualcuno ne trarrà benefici economici diretti. Molfetta, è cosa nota, non ha strutture alberghiere. Non potrà vivere per sempre di pesca e olivicoltura. Non può pensare di vivere di sola impren-ditoria. Deve giocare la carta del

turismo cominciando ad investire in strutture ricettive in grado di soddisfa-re le richieste che potranno arrivare. Per questo non può scandalizzare l’ipotesi di recuperare e destinare Palazzo Dogana in un albergo presti-gioso in grado di sopravvivere con fondi propri, in grado di dare occupa-zione e di risolvere, almeno in parte, la cronica assenza di posti letto per turisti. Il recupero di Palazzo Dogana, la cosa è innegabile, aprirà la strada per la riqualificazione urbanistica del centro storico e dell’area portuale.A febbraio di quest’anno. nell’ambito di Valore Paese, il programma per la valorizzazione del patrimonio immo-biliare dello Stato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Molfetta hanno firmato un Protocollo d’Intesa per il recupero e la valorizza-zione di Palazzo Dogana.Forte dissenso sulla possibilità di trasformare un immobile storico in struttura alberghiera è stata espressa da alcuni esponenti politici. L’idea così com’è stata presentata non piace a Pd, alla Sinistra-l’Arcobaleno, alla lista De Cosmo, che in quella sede avrebbero visto la sede ideale di

scuole di musica e centri sulturali. Piace a tutti gli altri, compreso l’Udc e i Socialisti.“Non possiamo che essere favorevoli alla nuova destinazione d’uso di Palazzo Dogana. Riteniamo impor-tante l’intervento della Pubblica Amministrazione per la riqualificazio-ne di quello che risulta essere uno degli edifici storici più suggestivi di Molfetta e inutilizzato da troppo e troppo tempo. Tale operazione – ha affermato Lele Sgherza capogruppo in Consiglio Comunale per l’Mpa – è perfettamente in linea con quelli che sono gli obiettivi dell’Mpa per il Centro Storico, che necessita di interventi mirati. Destinando Palazzo Dogana a prossima struttura alber-ghiera non solo si fornisce un’impronta decisiva al territorio in vista della costruzione di una valido porto turistico proprio nello specchio d’acqua prospiciente il Duomo e l’ex Dogana, ma si provvede automatica-mente alla valorizzazione del Centro Antico per il quale noi dell’Mpa abbiamo già in mente interventi ben precisi da proporre all’Amministrazione Comunale per provvedere ad una sua totale riqualifi-cazione”.

Favorevole alla creazione di un alber-go, e non poteva non essere che così, Nicola Piergiovanni, da sempre convinto sostenitore della vocazione turistica di Molfetta. “Con la realizza-zione di una struttura alberghiera in pieno centro cittadino si va a colmare un vuoto che da tempo penalizza la città. Molfetta non ha strutture alber-ghiera. Ne ha una ma non può e non riesce a soddisfare la richiesta crescente di posti letto. Contestual-mente con questa operazione si va a recuperare un immobile che da tempo è abbandonato. Le altre idee proget-tuali proposte per la rivalutazione della struttura erano comunque valide ma non tenevano conto della gestione futura dell’immobile. Questa è una occasione che Molfetta non può perdere. La città non avrà costi da sostenere, potrà trarre solo benefici. Se si vuole puntare sul turismo bisogna creare basi solide a comincia-re dalle strutture alberghiere e ricetti-ve in genere. Molfetta ha una grande scuola alberghiera, ha bellezze archi-tettoniche da vendere, ha professiona-lità da spendere. Bisogna avere il coraggio di guardare oltre la linea d’orizzonte e pensare al futuro in modo costruttivo”.

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mercoledì 9 luglio 2008

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Primo Piano 7

La Provincia mantiene gli impegni.Il Comune nel frattempo

è assente

Poco più di dieci anni, nell’arco di un’estate, fece registrare la presenza di circa cinquantamila visitatori. Il Pulo era ancora sottoposto a lavori di riattamento ma, in estate le maestran-ze si erano fermate e, per la parte già recuperata, la dolina fu riaperta al pubblico. In tanti ebbero la possibilità di scendere nella dolina come avevano fatto da ragazzi. Per molti fu la prima volta. L’amministrazione comunale di allora, erano gli anni tra il 1997 e il 1998, fece anche stampare e distribui-re, all’ingresso del Pulo e nelle sedi comunali, una sorta di decalogo. Una

serie di regole a cui attenersi durante la discesa e un elenco di avvertenze per i cardiopatici e per le signore abituate a muoversi sui tacchi. Dopo quella straordinaria esperienza il Pulo è stato aperto solo a singhiozzi e, comunque, per periodi di tempo così brevi da non consentire una program-mazione seria. Poi è stato chiuso al pubblico e aperto alla stupidità dei vandali. Da qualche giorno è sottopo-sto all’ennesima operazione di restyling. Entro settembre di quest’anno sarà restituito al pubblico. La Provincia, mantenendo gli impegni

assunti con la città, fu il presidente dell’ente, Vincenzo Divella, nell’aula consiliare di palazzo Giovene (assente sindaco e amministrazione) a promet-tere che a breve si sarebbe arrivati ad un dunque, si prepara alla riapertura. “Qui mi gioco la faccia” disse Divella. E, almeno per il momento, l’ha salva-ta. Poi con il Comune si vedrà come, quando e se sarà il caso di ricucire lo strappo che si consumò quel giorno.I lavori, appena avviati, avranno un costo complessivo di centosettantami-la euro. Oltre al ripristino dei sentieri all’interno della dolina sarà completa-mente realizzato il nuovo impianto di illuminazione. I lavori riguarderanno anche la ricostruzione dei servizi igienici, dell’impianto idrico, della

recinzione, dei locali distrutti dai vandali in questi anni.Secondo capitolato i lavori dovranno concludersi entro quattro mesi dall’avvio. I responsabili dell’azienda hanno promesso di riuscire a conse-gnare il Pulo con qualche settimana di anticipo. Al consorzio gestore della dolina, che si è costituito a dicembre scorso e mette insieme Archeoclub, Terrae, Wwf, Legambiente, Ictius e Pro loco, la Provincia corrisponderà quarantamila euro all’anno per cinque anni. Il contributo servirà per garanti-re le spese minime. Altre entrare potranno giungere da eventuale ticket di ingresso per i turisti. In tutto questo l’amministrazione comunale, almeno per il momento, è rimasta a guardare.

Al via il lavori nel Pulo

Ancora un cantiere in fondo alla dolina

Tredici anni fa l’inizio dei lavori di ripristino. Tra quattro mesi la riapertura al pubblico

Dall’inizio degli anni ’80, in seguito ai danni provocati dal terremoto dell’Irpinia, all’interno del Pulo non è più possibile visitare le grotte. A ragio-ne del vero, subito dopo quel terremo-to, il sito fu chiuso al pubblico. Solo nel 1995, grazie a fondi europei, erogati dalla Regione Puglia e dalla Provincia, è stato sottoposto a lavori di recupero e riattamento. Nella prima fase furono stanziati 2.065.827,60 euro, l’85% dalla Regio-ne ed il rimanente 15% dalla Provincia. Poi furono erogati altri fondi. Gli interventi, eseguiti sotto la direzione dei tecnici della Provincia e la supervi-sione della Sovrintendenza ai beni archeologici, furono divisi in tre tranche, l’ultima delle quali si concluse a gennaio del 2004. Tra le priorità individuate c’era la ripresa della ricerca archeologica, in particolare sul fondo e sulle pendici della dolina. Ma poi si passò anche alla salvaguardia e al recupero della vegeta-zione, al restauro della nitriera Borbo-nica, che fu portata alla luce proprio in

seguito ai lavori di scavo e riattamento. Negli ultimi anni il Pulo è stato inaugu-rato e chiuso almeno tre volte. Tra il 2005 e il 2007 sono stati rubati tutti i cavi dell’impianto elettrico, è stata distrutta ogni forma di arredo, sono state portate via mattonelle, sanitari, porte e finestre, sono stati colorati i sentieri con vernice spray, estirpate le piante. Ora sono ripresi i lavori. Tra quattro mesi si riapre al pubblico.

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mercoledì 9 luglio 2008

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Il terrazzo sul mare sʼha da fareIl Tar Puglia bacchetta la Sovrintendenza e la con-danna al pagamento delle spese processuali. Storia

dell’altra giustizia

La vicenda per certi versi ha dell’incredibile. Il Tar Puglia ha, nei fatti, dato il via libera al completa-mento della costruzione del terrazzo sul mare che un privato stava realiz-zando a ridosso di Torrione Passari. Ha accolto la richiesta avanzata dalla ditta costruttrice del terrazzo (che chiedeva in pratica di poter riprende-re i lavori sospesi dall’inizio dell’anno). Ha condannato la sovrin-tendenza al pagamento delle spese processuali. E il fatto che una rientranza naturale sia scomparsa è passato in secondo ordine. Anzi sembra non interessare a nessuno, se si escludono gli ambientalisti.Secondo il Tar, la sovrintendenza può solo esprimere pareri sulla possibilità di realizzare un’opera non può decidere in che modo questa debba essere realizzata. In pratica la sovrintendenza, nel 2002, espresse parere favorevole alla realizzazione, in quella cala, di un muro di conteni-mento largo poco più di un metro. Il fatto che poi, in corso d’opera, le misure siano cambiate non deve interessare. Insomma, per farla breve, se la sovrintendenza autorizza la costruzione di un muretto, poi qualcuno decide che è meglio costru-ire un campo di calcio, non è reato. Al di là dei cavilli legali e della buro-crazia resta il fatto che massi, pietra-

me, rifiuti in gomma, sono diventati la base per un terrazzo sul mare, ampio circa ottanta metri quadrati, che un privato potrà utilizzare come meglio crede. Come si ricorderà quei lavori erano stati sospesi in seguito ad una segna-lazione che riferiva di lavori sospetti in Via sant’Orsola, nel centro stori-co, proprio vicino al Torrione Passa-ri. Era il 31 dicembre del 2007.Sul posto si catapultarono agenti della polizia municipale, esponenti di Legambiente, di Agenda XXI, di associazioni e di partiti politici, giornalisti, militari della Capitaneria di porto. Nelle ore successive fu anche la volta dell’ufficio tecnico comunale, del demanio marittimo regionale, del wwf Puglia. I lavori in corso sono stati subito sospesi. D’altra parte la ragione lasciava intendere che lì c’era qualcosa di anomalo. La legge vieta l’impiego di cemento per gli stabilimenti balneari che si trovano lungo il litorale, allora era presumibile lo vietasse anche a ridosso di un momento storico, del centro storico e in prossimità del mare. Nelle settimane successive il comune emise una ordinanza di sospensione dei lavori che, alla luce della sentenza del Tar Puglia, ha revocato. Quel terrazzo si può costruire.

Cronaca8

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mercoledì 9 luglio 2008

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Cronaca 9

Cambio al vertice delle Fiamme Gialle a Molfetta506Invia un sms sull'articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il tenente Giuseppe Mattiello, dopo tre anni di comando, lascia lʼincaricoe si prepara a raggiungere la Campania

mercoledì 9 luglio 2008

Il cambio della guardia ci sarà a nelle prossime settimane. Intanto è ufficia-le, il tenente Giuseppe Mattiello, da tre anni al comando della Guardia di Finanza a Molfetta, lascia l’incarico per andare a ricoprirne uno più presti-gioso in Campania. Mattiello lega il suo nome ad una serie di operazioni e di interventi che, in questi anni, hanno segnato la vita del territorio. A lui sono legate numerose indagini legate a questioni inerenti le speculazioni edilizie. In primissimo piano sempre sono state la lotta alla contraffazione ed al lavoro sommerso.

Nel corso del 2007, solo per ricordare i risultati più recenti, sono stati individuati undici tra evasori totali, completamente sconosciuti al fisco, e paratotali che complessivamente hanno prodotto reddito non dichiarato per quasi dieci milioni di euro. L’azione dei finanzieri ha consentito di recuperare quasi un milione di euro di IVA non versata. I finanzieri, comandati dal tenente Mattiello, nel solo 2007, che ha fatto registrare anche la individuazione di un numero elevato di lavoratori a nero, hanno sequestrato settantamila metri quadra-

ti di aree demaniali, due discariche abusive, quasi cinque tonnellate di rifiuti industriali, immobili per un valore di quasi cinque milioni di euro; oltre quarantuno tonnellate di olii minerali. Ma si tratta solo di alcuni esempi.

Nei giorni scorsi i militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfet-ta hanno concluso un’attività ispettiva a carattere fiscale nei confronti di una ditta individuale, operante nel settore edile. Gli accertamenti volti a ricostru-ire la reale situazione economico-fiscale, hanno consentito di stabilire che la ditta aveva omesso di fatturare e contabilizzare corrispettivi conseguiti a fronte di lavori edili eseguiti su immobili di tipo commerciale e priva-to. L’attività ispettiva si è conclusa con la constatazione di circa 400mila euro di componenti positivi sottratti ai fini delle Imposte sui Redditi e dell’IRAP ed oltre 30 mila euro di I.V.A. non dichiarata e non versata. Al termine dell’attività operativa, oltre alla conte-stazione delle violazione fiscali, sono stati individuati 3 lavoratori di nazio-nalità italiana, risultati non iscritti nel libro paga e matricola né dichiarati

agli Istituti di Previdenza ed Infortuni-stica sul lavoro, mentre il responsabile dell’impresa è stato segnalato ai competenti uffici finanziari. Sempre la Guardia di Finanza, questa volta con l'impiego di militari del Comando Provinciale di Bari, in servizio presso i dipendenti reparti territoriali, nel quadro del programma di intensifica-zione degli interventi volti alla preven-zione e repressione dell’evasione fiscale, hanno eseguito nei giorni scorsi, una pianificata attività di controllo per la verifica del corretto assolvimento dell’emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali nonché in materia di accise e di rispet-to del Codice del Consumo.In particolare, oltre 50 finanzieri dei reparti territoriali costieri di Bari, Barletta, Monopoli, Trani, Molfetta e Mola, hanno effettuato, nell’ambito della propria circoscrizione, 158 controlli constatando 30 mancate emissioni di ricevute e scontrini fiscali.Gli interventi eseguiti invece nel settore delle accise (distributori stradali di carburanti) sono stati 30 con 27 rilievi mentre nel comparto del Codice del Consumo i rilievi sono stati 18.

Da ricordare all’inizio di giugno di quest’anno la maxi operazione della Guardia di Finanza per arginare il fenomeno legato alle scommesse clandestine. Ventidue persone furono denunciate a piede libero per accetta-zione illegale di scommesse. Tra loro anche persone denunciate per aver violato le norme che regolamentano le intermediazioni finanziarie: facevano da “prestanomi” agli scommettitori che volevano rimanere anonimi e non si esclude che tra gli anonimi scom-mettitori si celassero pregiudicati. Diciannove centri di raccolta scom-messe furono sottoposti a sequestro insieme a settantanove computer, novantuno monitor, centoventitre card prepagate, trentatre modem, seicento-cinquantasette ticket per scommesse, diciannove contratti di affiliazione tra i vari punti di raccolta scommesse, e circa millecinquecento euro in contan-ti. L’operazione, partita da Molfetta, si estese anche ai comuni di Trani, Bisce-glie, Barletta, Ruvo di Puglia, Andria e Canosa. I militari della tenenza di Molfetta lavorarono fianco a fianco con i militari del Gruppo pronto impie-go di Bari, delle compagnie di Barletta e Trani e della Tenenza di Andria.

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Attualitaʼ10

Il riconoscimento premia le strutture che si distin-guono per l’attenzione alle patologie femminili, per i reparti di Ostericia e Ginecologia e per la

presenza di personale femminile ai verticie tra le corsie.

Una intitolazione richiesta da oltre duemila persone che hanno firmato una apposita petizione.

Un momento di festa e di impegno non solo simbolico. In città si attende-va da anni. Da sempre infondo. Da quando era sorta la struttura che da decenni ospita l’ospedale cittadino lungo via Terlizzi. Un ospedale rimasto senza nome per così tanti anni che in molti oramai non ci facevano più caso. Oggi, grazie all’impegno disinteressato e straordinario di oltre

duemila persone che hanno firmato una apposita petizione, ed alla capar-bietà dei vertici dell’ospedale cittadi-no, a cominciare dal direttore sanitario Annalisa Altomare, il locale nosoco-mio ha un nome. E che nome. Un nome importante. Un nome che racchiude un impegno a dare e fare sempre il massimo. Per chi è ultimo. Per chi soffre. Per chi ha bisogno di

amore e sostegno. L’ospedale di Molfetta è oggi il “don Tonino Bello”: porta il nome di un “pastore” che ha segnato profondamente ed indelebil-mente la storia di questa città, della Regione, dell’Italia intera.Il luogo della sofferenza, del lavoro che diventa missione, della speranza è intitolato a colui che, oltre la religio-ne, il credo ed i paramenti sacri, ha scritto meravigliose pagine di solida-rietà ed impegno concreto e costante.A sancire l’importante passo, che ripetiamo non deve restare simboli-co, una manifestazione gioiosa, affollata, in una giornata illuminata da un sole festoso. Presenti i fratelli di don Tonino Bello, Marcello e Trifone, le autorità politiche, militari e religiose della provincia, i dipen-

denti, i pazienti ed i cittadini. Tutti insieme ad attendere che venisse scoperta la stele posta all’ingresso del nosocomio (realizzata gratuita-mente dai fratelli De Santis), prima che un lungo, intenso e commosso applauso, facesse da cornice alla voce di don Tonino, diffusa attraver-so gli altoparlanti. Una sorta di “uffi-cializzazione” di un passo importan-te e che carica di maggiori responsa-bilità dirigenti e dipendenti. Perché, da oggi in poi, entrando al “don Tonino Bello” si respirerà un’aria nuova. Un’aria diversa. La stessa aria che si respirava in presenza del Vescovo degli ultimi. Di colui che racchiuse il senso più profondo del suo mandato in una croce di legno e nelle parole “servizio e carità”.

L̓ ospedale intitolato a “don Tonino Bello”

Ed arriva il “bollino rosa”

Dopo il bollino blu per le spiagge consi-gliate, arriva il “bollino rosa” per le strutture ospedaliere attente alla preven-zione per le patologie femminili.

L’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, dopo una serie di verifiche legate ad alcuni parametri, ha rilasciato il bollino rosa a quattro ospedali dell’Asl

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mercoledì 9 luglio 2008

Bari, tra questi il “don Tonino Bello” di Molfetta oltre ai nosocomi di Altamura, del San Paolo di Bari e di Carbonara.Sono stati analizzati oltre 115 ospedali in tutta Italia ed il bollino rosa è stato concesso in base ai servizi sanitari resi alle donne, nell’ambito della prevenzione delle patologie femminili.I quattro ospedali segnalati si distinguono per l’attenzione alle patologie femminili, per i reparti di Ostericia e Ginecologia e per la presenza di personale femminile ai vertici e tra le corsie.Per il “don Tonino Bello” di Molfetta sono state individuate tre donne ai vertici e due nel comitato etico, oltre al fatto che è femminile il 60% del personale infermieristico e il 30% di eccellenze al femminile. Tra le motivazioni dell’ambito premio, inoltre, la possibilità di svolgere attività di screening della menopausa con terapie adeguate, senza dimenticare il progetto “Percorso Donna” e quello “Coloriamo l’Ospedale”.L’avvocato Lea Cosentino, direttore generale della ASL Bari (unica ASL pugliese ad aver ricevuto il “bollino rosa” in quattro ospedali) ha affermato che “considera il bollino ai quattro ospedali un punto di partenza per raggiungere il prossimo anno l’eccellenza, ovvero l’assegnazione di tre bollini rosa per ogni struttura ospedaliera”.Soddisfazione è stata espressa anche dal

Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Mentre il locale circolo del Partito Demo-cratico, in una nota diffusa alla stampa, ha evidenziato che "è questo un importantis-simo riconoscimento che testimonia quanto l’ospedale di Molfetta, a dispetto di chi continua ingiustamente a denigrar-lo, stia davvero cambiando pelle, tanto da ottenere un premio così autorevole da parte di un osservatorio del tutto indipen-dente (composto da personalità illustri della scienza e della medicina) che ha apprezzato lo sforzo che qui si sta compiendo per migliorare i servizi nei confronti dei cittadini e, in particolare, nei confronti delle donne"."Questo Bollino Rosa – prosegue il PD – premia, inoltre, lo straordinario impegno che tutti gli operatori dell’Ospedale e la Direzione dello stesso stanno profonden-do per dare risposte concrete e tempestive al bisogno di salute sempre crescente e per vincere la delicata sfida di costruire una sanità migliore e più efficiente".

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Attualitaʼ 11

L̓ Odeon chiude i battenti.Per sempre?

L’obiettivo di questa operazione, sentenziò il sindaco Antonio Azzollini, in occasione della presentazione della convenzione stipulata tra il comune e la società Odeon srl, “è quello di trasformare l’Odeon in un contenitore culturale polifunzionale”. C’è stato un momento in cui si è persino pensato di “attrezzare” l’Odeon con un palcosce-nico più ampio senza ridurre il numero dei posti. Proprio in coincidenza dell’attuale palcoscenico c’è un locale, vuoto, i cui proprietari sono gli stessi dell’attuale struttura che ospita il cinema. La “fusione” dei locali avreb-be consentito la realizzazione di un palco molto più ampio e avrebbe facilitato le operazioni di carico e scarico di eventuali scenografie e strumentazioni.La realtà, invece, è un’altra. L’Odeon, unico cine-teatro cittadino, è destinato a chiudere. La fase di coma è già in corso. I “fili”, se le condizioni nel frattempo non dovessero migliorare, saranno staccati entro la fine dell’anno. Il primo dei tre anni di convenzione stipulati dalla società Odeon srl con il Comune chiude con un bilancio disastroso. La ripresa della struttura, tanto sperata, non c’è stata. Soprattutto non c’è stata alcuna idea progettuale messa in campo per consentire allo storico cinema cittadi-no non la sopravvivenza a suon di

contributi, ma l’autosufficienza. Il socio di maggioranza della Odeon srl, Pietro Montefusco (la quota restan-te è della Cattolica Partecipazioni), in una recente sua dichiarazione rilascia-ta alla Gazzetta del Mezzogiorno, si è detto intenzionato ad andare avanti. In pratica vorrebbe non essere costretto a

chiudere. Intanto ha già licenziato i suoi dipendenti.“Da parte mia – ha dichiarato Monte-fusco - le intenzioni di andare avanti ci sono, mancano le condizioni per poter-lo fare. Innanzitutto va rivisto l’importo stanziato dal comune in base alla convenzione stipulata l’anno

scorso, poi va creato un progetto, una programmazione”. Che evidentemente non c’è stata anche in seguito al pressoché totale disinteressamento delle associazioni del territorio, dei gruppi teatrali, degli esponenti del mondo della cultura.La convenzione stipulata alla fine del 2007 tra il Comune e la società Odeon srl prevedeva da parte del Comune un versamento annuo di ventimila euro per tre anni. In cambio la Cinema Odeon assumeva impegni specifici nei confronti dell’Ente, tra le altre cose concedeva per venti giorni l’impiego della struttura al comune. Quelle giornate, in una eventuale nuova convenzione, nelle intenzioni della società gestore, andrebbero raddoppia-te se non triplicate in misura propor-zionale all’entità del contributo econo-mico. In fase di revisione della convenzione, forse, sarebbe il caso di chiarire modi e tempi per la concessio-ne delle giornate, di appannaggio comunale, a quanti ne fanno richiesta. In qualche modo dovrebbero essere avvantaggiate le onlus, le associazioni culturali no profit, gli enti che, su base volontaria, offrono un servizio alla città, che chiedono di poter usufruire della struttura per iniziative a favore della città non per scopi interni agli organismi e per giornate riservate ai soci.

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mercoledì 9 luglio 2008

Ancora tre mesi di sopravvivenza. Poi sarà coma irreversibile. E la città, per il momento, resta a

guardare

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COMMERCIALEAttualitaʼ12 mercoledì 9 luglio 2008

La “bussola”restituita allʼassalto dei bagnanti

Molfetta e il Progetto Neptune

In quindici giorni e con pochi soldi recuperata una delle poche spiagge libere presenti sul litorale.

La nostra città in un sistema comunitario di sviluppo del turismo legato alla pesca.

Questa volta non è servito nemmeno molto tempo per trasformare in fatti le promesse. Il sindaco Antonio Azzollini lo aveva annunciato nel corso della conferenza stampa organizzata per la presentazione della nuova giunta comu-nale: “Recupereremo la spiaggia detta “la bussola” alla fine del lungomare, sarà un intervento simbolico ma neces-sario per restituire ai cittadini una delle poche spiagge libere del litorale molfet-tese”. Settimane dopo quell’annuncio, invece, nulla di concreto si era visto ed in più di qualcuno aveva pensato alla solita trovata promozionale. Ed invece le ruspe hanno “attaccato” i trecento metri di spiaggia nella mattinata del 23 giugno ed in poco tempo hanno “ridise-gnato” una spiaggia già diventata meta di numerosissimi bagnanti.I lavori, costati meno di seimila euro rinvenuti in avanzi di bilancio del 2003 e direttamente seguiti dall’assessore alla Promozione e Marketing Territoria-le, Giacomo Spadavecchia, hanno riguardato la pulizia dell’intero tratto di spiaggia, la rimozione e lo smaltimento di alcuni quintali di materiale di risulta, il livellamento del tratto di costa con il riposizionamento dell’originale acciot-tolato. Inoltre è stata realizzata una passerella in legno che facilita l’accesso sulla battigia. Sono inoltre stati installa-ti cestini getta rifiuti ed è stato recupe-rato il cosiddetto “scoglio dei giovani”, una sporgenza naturale che con il corso degli anni era stata completamente coperta da terreno ed erbacce e che ora

rappresenta il posto ideale dove sistemarsi per godere dei benefici effetti del sole in tutta comodità.“In quindici giorni di lavoro (tanti sono stati necessari dalla realizzazione della delibera al termine delle opere n.d.a.) –ha detto l’assessore Giacomo Spada-vecchia- non potevamo certo fare di più. Del resto la normativa che regola la realizzazione di opere sulla costa è estremamente rigida e complessa ed infatti per svolgere i lavori in così poco tempo abbiamo dovuto fare ricorso ad una procedura di urgenza dettata dalla

necessità di garantire la sicurezza ai bagnanti”.Motivo questo che non ha reso possibi-le, come invece previsto nel progetto iniziale, la realizzazione di un apposito accesso per i disabili: “Per realizzare la rampa –ha continuato Spadavecchia- avremmo dovuto far ricorso ad alcune opere in cemento, una necessità questa che avrebbe richiesto tempi assai lunghi per l’ottenimento delle autorizzazioni quindi, ma solo per il momento, abbia-mo deciso di rinviare ma per la prossi-ma estate tutto sarà pronto”.

L’intenzione, infatti, è quella di proce-dere con il recupero dell’intero tratto di litorale che, costeggiando le piscine comunali, l’ex Park Club, lo stadio “Paolo Poli” e sino alla ex Colonia, si trova in questo momento in stato di abbandono pur potendo godere di uno dei tratti di mare più belli e puliti della città.“La nostra idea di realizzare la cittadel-la dello sport in quella zona –ha aggiun-to il sindaco Azzollini- ben si concilia con il recupero delle spiagge ed è per questo che non mettiamo assolutamente in archivio il progetto ed anzi ci accin-giamo ad ampliarlo”. E proprio nella zona del Park Club potrebbero essere previsti gli accessi a mare per i disabili, “sfruttando” le strutture già esistenti e quindi non dovendo fare ricorso ad ulteriori “cementificazioni” della spiag-gia.Nella zona di accesso alla spiaggia è ora previsto l’insediamento di un chiosco per la vendita di bevande ed alimenti al cui gestore verrà anche affidata la cura e la manutenzione del bagno chimico che verrà installato. Qualcuno ha venti-lato l’ipotesi di una futura “privatizza-zione” della spiaggia, una eventualità assolutamente esclusa dall’assessore Spadavecchia: “Molfetta non ha bisogno di nuovi lidi –ha detto- ma solo di recuperare le spiagge libere”. Il primo passo per restituire il litorale ai cittadini che dovranno imparare a rispettarlo ed a preservarlo dagli attacchi dei “barbari metropolitani”.

Molfetta la sua marineria, la sua pesca e la sua storia. Tutto insieme a far da “materia prima” per il Progetto Neptu-ne, attività di collaborazione tra enti di numerose città dell’Adriatico finanzia-ta dall’Unione Europea e che ha già vissuto importanti momenti di confronto e discussione in occasione della realizzazione di altri convegni e manifestazioni.A Molfetta il progetto è stato presenta-to in una conferenza-incontro organiz-zata presso la Fabbrica di San Domeni-co e nel corso della quale si è discusso

del tema "La pesca tra patrimonio culturale e risorse ittiche: sfide aperte per uno sviluppo sostenibile del pesca-turismo". In particolare, nel corso del seminario organizzato dal Comune di Molfetta si è discusso delle prospettive per la riconversione turistica del setto-re della pesca e dei relativi nuovi finanziamenti, delle normative vigenti e dei programmi comunitari, delle prospettive di lavoro del pescaturismo e dell’ittiturismo nella provincia di Bari. È stato inoltre presentato il “Museo Virtuale della Pesca Neptu-

ne”.Alla conferenza per il comune di Molfetta ha preso parte l’assessore delegato Leo Petruzzella che ha rimar-cato “l’importanza strategica dello sviluppo del turismo legato alla attività di pesca ed alla cultura del mare che da sempre appartiene alle nostre tradizio-ni. Mettere tutto ciò in rete con le esperienze e le capacità di offerta di altri importanti centri dell’Adriatico è assolutamente necessario per aprire nuove prospettive di sviluppo sociale ed economico di un settore che proprio

in queste settimane sta attraversando un grave periodo di crisi”.Oltre al Comune di Molfetta, aderisco-no all’iniziativa diversi enti: Regione Marche, Provincia di Macerata, Provincia di Pesaro-Urbino, Provincia di Ascoli Piceno, Prefettura di Duraz-zo, Regione di Scutari, Università di Spalato (Facoltà di Filosofia), Società Marco Polo System di Venezia Museo della Marineria di Cesenatico, Museo del patrimonio culturale di Hvar, Asso-ciazione Sistema Museale della Provincia di Ancona.

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COMMERCIALEAttualitaʼ 13mercoledì 9 luglio 2008

Ottimizzazione energetica: il segreto per risparmiare

Ridurre le spese e godere di maggiori confort: è possibile e non costa nemmeno molto.

Dopo avervi spiegato nello scorso numero de “Il Fatto” come è possibile proteggere l’ambiente guadagnando e con l’impiego di un semplice impianto fotovoltaico, in questo numero del nostro free press torniamo a fare i conti nel portafoglio dei molfettesi. Con la speranza di darvi una mano a renderlo sempre meno leggero.Al centro del nostro obiettivo, la possibilità di ridurre notevolmente i consumi energetici (e quindi gli importi delle bollette da pagare) ottimizzando la funzionalità degli appartamenti in cui viviamo.Quanti di noi hanno mai pensato a quanta energia viene sprecata d’inverno per riscaldare le abitazioni e d’estate per renderle più fresche? Spesso gli impianti di climatizzazione da noi utilizzati vengono sottoposti a sforzi superiori al necessario e con consumi che salgono in maniera vertiginosa facendo “girare” i contato-ri ancor più velocemente.Infatti, gran parte del calore o del fresco prodotto dai macchinari abitualmente installati nelle abitazioni non viene sfruttato dagli utenti e si disperde all’esterno delle unità abitati-ve, questo a causa dei cosiddetti “spif-feri” che, tramite finestre e porte, ma anche muri, “rapiscono” larga parte del caldo o del freddo che pure alla fine l’utente è costretto a pagare al fornitore di energia.La soluzione migliore a questo punto è quella di rendere “intelligenti” i nostri appartamenti. E per farlo bisogna pianificare una attenta ristrut-turazione dell’immobile dotandolo di

piccoli “optional” capaci di renderci la vita più facile e, soprattutto, meno cara.Stiamo parlando quindi di compiere una vera e propria “riqualificazione energetica” delle nostre case rivolgen-dosi ad esperti del settore capaci di progettare le migliori soluzioni per mantenere sempre “interessante” il rapporto qualità-prezzo.Ad esempio, l’installazione negli appartamenti di “caldaie a condensa-zione” non può che migliorare la vita degli utenti riducendo notevolmente i consumi di energia e migliorando le prestazioni e le sensazioni di benefi-cio.Altri interventi possono riguardare l’ottimizzazione degli impianti di climatizzazione (quante volte, ad esempio d’estate, sentiamo il gelo in stanze da noi mai utilizzate e soffria-mo il caldo là dove pranziamo o guardiamo la tv?), l’isolamento delle strutture (intervenendo direttamente sui muri esterni degli edifici) o la riduzione delle dispersioni attraverso l’impiego di infissi capaci di trattene-re all’interno dei locali il caldo d’inverno ed il fresco d’estate senza così sottoporre a sforzi eccessivi gli impianti di climatizzazione. Interventi come quelli elencati, che indubbiamente hanno un costo di realizzazione, possono nel lungo periodo contribuire a “tutelare” il bilancio familiare. Oltre che dare una mano a rispettare l’ambiente. E gesti che rispettano dell’ambiente e tutela-no il bilancio familiare non possono che essere “premiati” con opportune

agevolazioni fiscali.Infatti, ciliegina sulla torta, la Finan-ziaria 2008 ha previsto sgravi fiscali sino a 100.000 euro, recuperando il 55% della spesa, per chi effettua interventi di ottimizzazione energeti-

ca. Insomma, star bene risparmiando può essere la scelta giusta per le famiglie. Basta rivolgersi a chi se ne intende. E poi gustarsi un ambiente confortevole godendo di qualche euro in più nel portafoglio.

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ISI

Partita IVA 06740870726

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La fine di un sogno: il calcio va a PutignanoCattiva gestione societaria e mancato sostegno di istituzioni ed imprenditori: queste le cause di una fine

ingloriosa.

La notizia si è diffusa in tutta la città pochissimi minuti dopo che l’ultimo foglio dell’ultimo documento era stato firmato. Poco prima delle ore 12 del 25 giugno scorso, con un freddo atto burocra-tico ed in un elegante ufficio in una zona centralissima di Bari, veniva scritta la parola “fine” al termine della ultranovan-tennale storia del calcio a Molfetta. Dinan-zi al presidente regionale della Federazio-ne Italiana Gioco Calcio, Vito Tisci, veniva sancita la “fusione” tra ASD Molfetta Calcio e Putignano Calcio e la nascita di una nuova società calcistica nella città di Farinella. Si scrive “fusione” ma, in realtà, è solo il modo più comune per aggirare l’ostacolo imposto dalle norme federali che vietereb-bero la cessione dei titoli sportivi. Ma la prassi, specie nel calcio dilettantistico, è oramai consolidata: due società diverse si fondono creandone una nuova che acqui-sisce i diritti della “società più quotata”. Quella che avrebbe diritto a disputare il campionato più elevato, in sintesi.

È finito così quindi il sogno del grande calcio a Molfetta. Dopo i fasti della Serie C nazionale, dopo le cavalcate in Interre-gionale ed i sogni della C2. Dopo l’agonia silenziosa della Molfetta Sportiva, anche l’erede Molfetta Calcio scompare dal panorama sportivo. Ed anche questa volta senza che nessuno muova un dito per evitarlo. Più comodo recitare sempre e comunque la parte delle vittime e di coloro che “non potevano fare nulla”.Ma la fine del “pallone” cittadino di responsabili ne ha tanti. Anzi troppi. A cominciare da quella commistione mai del tutto dissolta tra sport e politica. Un mix capace in poco tempo di creare sogni e di distruggerli in un battito di ciglia. Del resto anche gli anni della C2 devono molto alla politica regionale e nazionale. Ed oggi la fine di un ciclo sa tanto di ripicca di uno degli ex presidenti, Giusep-pe De Nicolò (nella foto in basso) rimasto al palo, per la seconda volta in pochi anni, all’indomani di una tornata elettorale.Ed è sempre la politica che in questa circostanza, pur dovendolo fare, non recita alcun ruolo attivo per tentare un salvatag-gio in extremis. In altre città sindaci ed assessori allo sport non si sono mai tirati

indietro dal mettersi a lavoro per non perdere la squadra di calcio che, ricordia-mo, è patrimonio sportivo e sociale di una intera comunità. Da noi invece solo poche parole, quando oramai i giochi erano chiusi, per accontentare i tifosi protagoni-sti di una civilissima protesta nella sala consiliare e per dire che in futuro si tenterà di rilanciare in città lo sport nazionale per eccellenza. Poi più nulla.Inutile dire che le colpe principali restano a tutto carico della vecchia dirigenza che, se da un lato ha consenti-to la vita della società negli ultimi quattro anni, dall’altro non ha saputo né voluto crescere dal punto di vista organizzativo, affidandosi solo alla mera improvvisazione ed alla passione di pochi e disinteressati fedelissimi. E poi ci sono i “ricchi” imprenditori locali nessuno dei quali ha voluto mettersi in gioco.Da settembre il “Paolo Poli” resterà così chiuso. Come chiuderà il sito internet www.asdmolfettacalcio.it, strumento creato gratuitamente da tre sostenitori della squadra biancorossa che hanno annunciato il loro addio dal web. L’ultimo interruttore destinato ad essere spento.

Inchiesta 15

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mercoledì 9 luglio 2008

Page 16: Il Fatto n. 015

Francesco Verdesca, giornalista della Gazzetta dello Sport e del Corriere del Mezzogiorno, direttore re-sponsabile de “Ilbiancorossonews.it”, ha ricostruito

per “Il Fatto” la storia del calcio a Molfetta.

Molfetta e il calcio: una storia lunga 91 anniInchiesta16 17mercoledì 9 luglio 2008

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Difficile risalire agi inizi, per mancanza di fonti e di informazioni. Il calcio locale ha avuto pochi “cantori”, una decina in tutto di cronisti. Tra questi il capitano Giosuè Poli, corrispondente da Molfetta per la Gazzetta dello Sport, Peppino Calò, Roberto Chiusolo e Giovanni Paparella, collaboratore del Corriere dello Sport. Ripercorriamo le tappe più significative del calcio in “biancorosso”.Tra il 1908 e il 1914 furono fondati i primi sodalizi sportivi: “Atene Roma”, “Furiosa”, Canottieri”, “Sparta Roma”. Campo sportivo quello antistante la Banchina San Domenico. Poi ancora Junior, Victoria, Juventus, Vigor, Pro Liberty, Strenua, Nino Bixio, Fulgor, Molfettese, quest’ultima società che si occupava di calcio, di corsa e nuoto. Poi la nascita di nuove realtà, Sport Club e Pro Italia.Fulgor (“giovinezza rivoluzionaria”) con i suoi campioncini di calcio e di nuoto era tra le tante la società più “in carne”. Costituita nel 1917, aveva la sua sede nei pressi dell’ex macello comuna-le, in via Bisceglie. Il suo primo trionfo (1929-30) sul campo oramai scomparso dell’Istituto Apicella, aprì alla città le porte alla “divisione nazionale”. Nel 1930 la Fulgor cambiò nome e nacque la Molfetta Sportiva, che inaugurò la gloriosa casacca biancorossa. Con la Fulgor, infatti, i colori sociali erano il bianco e l’azzurro.Nella stagione 1930-31, il campionato fu quello di Prima Divisione ed il presi-dente Corrado De Gennaro. A quegli anni risale la squalifica del campo Apicella a causa delle intemperanze dei tifosi durante Molfetta - Foligno arbitra-ta da Generoso Dattilo, “giacchetta

nera” rimasta famosa nella storia del calcio nazionale.

Nel campionato 1933-34 la Molfetta Sportiva esordì sul terreno del neonato campo sportivo “Paolo Poli”. Si giocava sempre in Prima Divisione e la squadra era allenata da Umberto Zanolla. Milita-vano in quella formazione calciatori dai nomi altisonanti: Salvatore Bindi, Oronzo Pugliese e Peppino Calò. Nel campionato 1936-37 il Molfetta disputò il primo torneo di Serie C, mentre il Bari militava in Serie A. Presi-dente fu Gaetano Lovero. Dopo un passo in dietro, la Molfetta ritornò in Serie C, e ci rimase per tre stagioni di fila, nel 1939-40 sotto la presidenza di Augusto Caffarella.

Dopo l’occupazione alleata, il Molfet-ta riprese a giocare nel torneo del 1945-46 sempre in Serie C, sul campo chiama-to Landolfi (situato nei pressi dell’attuale via Berlinguer). Zumbo, Zaza, My, Panunzio, Annese e De Pinto furono tra i migliori atleti di quella formazione. Nel campionato 1947-48 sempre in Serie C, i tifosi biancorossi subirono l’amara retrocessione in Promozione (all’epoca quarta serie nazionale). Il presidente era l’indimenticato “interi-sta” Peppino Pansini, mentre l’allenatore Alberto Milli. La Molfetta Sportiva tornò nuovamente in Serie C al termine del campionato 1950-51 con presidente Ranieri ed allenatore sempre Alberto Milli. Fu quello l’anno del rinnovato “Paolo Poli”. A quel campionato presero parte le squadre di Bari, Maglie, Lecce, Arsenal Taranto, Brindisi, Reggina,

Cosenza, Benevento, Foggia, Catanzaro, Colleferro, Casertana, Crotone, Marsala, Nissena, Palmese e Latina.Furono gli anni migliori per il calcio molfettese. Nel campionato 1952-53 di Serie C a girone unico (presidente Giovanni Minervini ed allenatore Alber-to Milli), la formazione tipo era compo-sta da Polizza, Parmigiani, Visconti, Trabucco, Dardo, Giammarco, Gioia, Marconi, Bonacchi, Montone, Milli.

L’anno successivo la Molfetta Sporti-

va giocò in quarta serie con l’arrivo di Amedeo Biavati, famoso per il doppio passo, ex-nazionale, nel ruolo di allena-tore e giocatore, voluto dal presidente Vitantonio Cormio. I giocatori bianco-rossi si misurarono con il Bari, che si classificò al primo posto, mentre il Molfetta conquistò un prestigioso quarto posto, con Milli capocannoniere del torneo ed autore di 18 gol.Andò meglio l’anno successivo (1954-55). Fu vinto il campionato e la squadra disputò la finale con il Cirio per la salita in Serie C. Presidente era all’epoca Francesco Azzollini, papà dell’attuale sindaco. Allenatore l’ungherese Lajos Politzer. Tra gli episodi da ricordare di quella stagione fu la sconfitta con il Pescara in casa per 1-2 e la successiva “invasione di campo”. Alla 17 giornata, in casa contro il Chinotto Neri (2-0), in tribuna assistettero alla gara, spettatori di eccezione, i componenti della nazionale italiana. Al termine del torneo, vinto da Venezia e Sambenedettese, Alberto Milli (stilish) lasciò il calcio. Santini aveva ereditato il timone da Azzollini.

Retrocedemmo in Interregionale (nuovo nome per indicare la Quarta Serie, attuale Campionato Nazionale Dilettanti) nel ’57. La squadra era allenata da Zaza. L’anno successivo sempre in Interregio-nale, il Molfetta presentò in panchina Alfonso. La stagione fu però indelebil-mente segnata da un tragico evento. In un incidente stradale avvenuto poco

prima dell’inizio di una gara, morirono due giocatori, Sarcina e Sanna. A loro venne dedicato il secondo posto finale in classifica.Ancora una novità in panchina nella stagione 1959-60 con l’arrivo di Blason. Roboante fu la vittoria contro la Ternana per 6-0. Il campionato però se lo aggiudicò il Bisceglie che venne promosso in C. Nel 1960-61 in panchina sedeva mister Di Tullio e vi fu l’esordio con la maglia biancorossa di Gaetano Salvemini (in seguito anche giocatore dell’Inter ed allenatore del Bari in Serie A) e Scianca-lepore.Nel 1961-62 il Molfetta fu plasmato da Camillo Fabbri, fratello di Edmondo, commissario tecnico della nazionale azzurra. Fu l’ultimo anno di attività agonistica di Montone. Il Trani venne promosso in Serie C, mentre i bianco-rossi chiusero all’posto. Ancora un campionato discreto con Fabbri l’anno dopo. Nel 1963-64 la Molfetta Sportiva giocò ancora in Interregionale, ma si trattò di una stagione fallimentare. Dopo la retrocessione, nel 1964-65 in Prima Categoria, in panchina venne richiamato Zaza.

Nella stagione 1965-66 lo stadio “Paolo Poli” subì dalla Giustizia Sporti-va la più lunga squalifica (6 mesi) raccontata negli annali, a causa dell’invasione di campo nel corso della gara con l’Acquaviva (0-2): negli incidenti provocati dai tifosi venne aggredito il direttore di gara Schena di

Foggia. Nonostante ciò, la Molfetta Sportiva vinse, con Zaza in panchina, il campionato, ma perse le finali promo-zione contro il Martina.

Per l’allargamento dei gironi, la squadra si trovò nuovamente in Interre-gionale nel 1967-68. In questa serie vennero disputati i tornei 1969-70, 70-71 (allenatore Bindi ed esordio di De Gennaro, commissario Raffaele Belgio-vine) e 71-72, anno rimasto famoso per l’ammutinamento e lo sciopero dei giocatori. Inutile dire che il risultato fu la retrocessione in Promozione. Nel campionato 1973-74 il presidente fu Mario Cantatore e si conquistò il secon-do posto in classifica alle spalle del

Cerignola. Ancora Promozione nel 1975-76 con Marzocca presidente e Bettoni, ex Foggia allenatore. Il Putigna-no (corsi e ricorsi storici!), che ha acqui-stato quest’anno il titolo dal Molfetta, vinse il campionato prendendosi gioco dei biancorossi che avevano condotto il campionato in testa sino a 5 gare dal termine.Sempre in Promozione (76-77, 77-78) ma con Maurino Lanza al timone, famoso per essere stato di quella squadra presidente, allenatore e giocatore. Prati-camente tutto! Ed alla fine nuova retro-cessione in Prima Divisione. La gestione durò sei anni. Nel 1982-83 venne acqui-stato il titolo sportivo dal San Paolo Bari e la Molfetta tornò a giocare in Promo-zione (presidente ancora Lanza).

Nell’83-84, presidente Innominato, le cose cominciarono a migliorare. La rinascita però arrivò con la presidenza di Sandro Fiore e il ripescaggio in C2 nel 1990 e con cinque consecutivi magnifici campionati disputati tra i professionisti. In panca sedettero fior di allenatori come Conte, Castagnino, Giannattasio, Raffaele, Bitetto, ed in campo scesero eccellenti calciatori come Bruno, Roca, De Napoli, Chion-na, Del Zotti, Santoruvo, Micciola, Loporchio, Tavarilli, Magrini, Greco e tanti altri. Poi arrivò il secondo salto nel buio e la vendita della società a gente di fuori Molfetta (tre campionati disastrosi con altrettante retrocessioni) e con il fallimento della gloriosa Molfetta Sportiva a causa di un debito di soli 14 milioni di vecchie lire.

La storia recente è nota e fin troppo breve. La Molfetta Calcio è stata una costola della Molfetta Sportiva. Nata con il nome di Adriatica Calcio, aveva qualche anno prima cambiato denomina-zione, disputando campionati di Prima Categoria (vinto conquistando una serie impressionante di vittorie) Promozione ed Eccellenza, massima serie regionale nella quale ha raggiunto anche le semifi-nali play-off con Riccardo di Giovanni in panchina. La fine di questa lunga ed entusiasmante storia, purtroppo, è stata tristemente scritta il 25 giugno di quest’anno.

Hooligans:così nacque la tifoseria

Uno degli aspetti "folcloristici" legati al mondo del calcio cittadino è senza dubbio quello del tifo organizzato. Sono centinaia coloro che, specie da giovanissimi, hanno fatto parte di uno dei tanti gruppi sorti in concomitanza con l'ascesa della Molfetta Sportiva nei campionati di Interregionale e Serie C2. Certo, come testimoniano anche alcune foto d'epoca, anche in periodi precedenti il tifo aveva fatto da cornice alle imprese della squadra di calcio ma mai sottoforma di club.Per conoscere le origini del movimento "ultrà" a Molfetta, si legge sulle pagine di www.asdmolfettacalcio.it, bisogna andare nel 1985, quando la squadra militava nel campionato di Promozio-ne . Ma la vera svolta nell'ambito del tifo avvenne due anni dopo, nel 1987, quando un gruppo di amici provenienti dalle grandi comitive che andavano di moda negli anni Ottanta, decise di formare un gruppo organizzato con tanto di striscione, tessere, e simboli di appartenenza. Era l'estate del 1987 e la Molfetta Sportiva era stata appena promossa in Interregionale. Quel primo manipolo di tifosi decise di dare un nome al gruppo ma, serviva qualco-sa di originale e che avesse un certo impatto. Fu così che nacquero gli "Hooligans". Dopo qualche tempo nacque anche il gruppo delle "Brigate" formato dai ragazzi che abitavano nel quartiere adiacente lo stadio. Nell'estate del 1990 la Molfetta Sporti-va era finalmente in serie C/2. In città si parlava della promozione e viale Pio XI, luogo di ritrovo degli Hooligans, era in fermento. Nacquero così nuovi gruppi: i "Red Skins", i "Bulldog" ed il "Farmacy Group". L'inizio di quel campionato fu a dir poco scoppiettante: subito il derby con il Trani con la gradinata completamente in "bianco-rosso" come mai si era vista. Giunse poi la partita che in pratica sancì la permanenza in C della Molfetta Sporti-va. Si giocava a San Benedetto del Tronto e per l’occasione gli Hooligans partirono da Molfetta con due pullman. La partita finì con un pareggio e la Molfetta raggiunse la tanto sospirata salvezza. Dal 1992 in poi i risultati sportivi iniziarono ad essere meno brillanti e la gradinata, inevitabilmente, cominciò a svuotarsi. "Gli Hooligans -scrive Gianfranco ricostruendo la storia del tifo pubblicata sul sito della società- sono e furono, nel bene e nel male, un fenomeno sociale di aggregazione, come mai si era visto nella “sonnac-chiosa” Molfetta" e nonostante qualche episodio poco edificante accaduto nella storia della tifoseria, sorsero solo per garantire il sostegno alla squadra della propria città, senza mai trascendere in episodi di violenza o di esternazioni politiche. "Il tifo -conclude Gianfran-co- deve rimanere qualcosa di goliardi-co che porti colore, allegria e sfottò simpatici...". E noi non possiamo che essere d'accordo con lui.

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“Molfetta Sportiva 1952-1953”

“Una formazione della Serie C2”

“L’ultima formazione della Molfetta Calcio”

Page 17: Il Fatto n. 015

Francesco Verdesca, giornalista della Gazzetta dello Sport e del Corriere del Mezzogiorno, direttore re-sponsabile de “Ilbiancorossonews.it”, ha ricostruito

per “Il Fatto” la storia del calcio a Molfetta.

Molfetta e il calcio: una storia lunga 91 anniInchiesta16 17mercoledì 9 luglio 2008

515Invia un sms sull'articolo al 3471136778 inserendo il codice

Difficile risalire agi inizi, per mancanza di fonti e di informazioni. Il calcio locale ha avuto pochi “cantori”, una decina in tutto di cronisti. Tra questi il capitano Giosuè Poli, corrispondente da Molfetta per la Gazzetta dello Sport, Peppino Calò, Roberto Chiusolo e Giovanni Paparella, collaboratore del Corriere dello Sport. Ripercorriamo le tappe più significative del calcio in “biancorosso”.Tra il 1908 e il 1914 furono fondati i primi sodalizi sportivi: “Atene Roma”, “Furiosa”, Canottieri”, “Sparta Roma”. Campo sportivo quello antistante la Banchina San Domenico. Poi ancora Junior, Victoria, Juventus, Vigor, Pro Liberty, Strenua, Nino Bixio, Fulgor, Molfettese, quest’ultima società che si occupava di calcio, di corsa e nuoto. Poi la nascita di nuove realtà, Sport Club e Pro Italia.Fulgor (“giovinezza rivoluzionaria”) con i suoi campioncini di calcio e di nuoto era tra le tante la società più “in carne”. Costituita nel 1917, aveva la sua sede nei pressi dell’ex macello comuna-le, in via Bisceglie. Il suo primo trionfo (1929-30) sul campo oramai scomparso dell’Istituto Apicella, aprì alla città le porte alla “divisione nazionale”. Nel 1930 la Fulgor cambiò nome e nacque la Molfetta Sportiva, che inaugurò la gloriosa casacca biancorossa. Con la Fulgor, infatti, i colori sociali erano il bianco e l’azzurro.Nella stagione 1930-31, il campionato fu quello di Prima Divisione ed il presi-dente Corrado De Gennaro. A quegli anni risale la squalifica del campo Apicella a causa delle intemperanze dei tifosi durante Molfetta - Foligno arbitra-ta da Generoso Dattilo, “giacchetta

nera” rimasta famosa nella storia del calcio nazionale.

Nel campionato 1933-34 la Molfetta Sportiva esordì sul terreno del neonato campo sportivo “Paolo Poli”. Si giocava sempre in Prima Divisione e la squadra era allenata da Umberto Zanolla. Milita-vano in quella formazione calciatori dai nomi altisonanti: Salvatore Bindi, Oronzo Pugliese e Peppino Calò. Nel campionato 1936-37 il Molfetta disputò il primo torneo di Serie C, mentre il Bari militava in Serie A. Presi-dente fu Gaetano Lovero. Dopo un passo in dietro, la Molfetta ritornò in Serie C, e ci rimase per tre stagioni di fila, nel 1939-40 sotto la presidenza di Augusto Caffarella.

Dopo l’occupazione alleata, il Molfet-ta riprese a giocare nel torneo del 1945-46 sempre in Serie C, sul campo chiama-to Landolfi (situato nei pressi dell’attuale via Berlinguer). Zumbo, Zaza, My, Panunzio, Annese e De Pinto furono tra i migliori atleti di quella formazione. Nel campionato 1947-48 sempre in Serie C, i tifosi biancorossi subirono l’amara retrocessione in Promozione (all’epoca quarta serie nazionale). Il presidente era l’indimenticato “interi-sta” Peppino Pansini, mentre l’allenatore Alberto Milli. La Molfetta Sportiva tornò nuovamente in Serie C al termine del campionato 1950-51 con presidente Ranieri ed allenatore sempre Alberto Milli. Fu quello l’anno del rinnovato “Paolo Poli”. A quel campionato presero parte le squadre di Bari, Maglie, Lecce, Arsenal Taranto, Brindisi, Reggina,

Cosenza, Benevento, Foggia, Catanzaro, Colleferro, Casertana, Crotone, Marsala, Nissena, Palmese e Latina.Furono gli anni migliori per il calcio molfettese. Nel campionato 1952-53 di Serie C a girone unico (presidente Giovanni Minervini ed allenatore Alber-to Milli), la formazione tipo era compo-sta da Polizza, Parmigiani, Visconti, Trabucco, Dardo, Giammarco, Gioia, Marconi, Bonacchi, Montone, Milli.

L’anno successivo la Molfetta Sporti-

va giocò in quarta serie con l’arrivo di Amedeo Biavati, famoso per il doppio passo, ex-nazionale, nel ruolo di allena-tore e giocatore, voluto dal presidente Vitantonio Cormio. I giocatori bianco-rossi si misurarono con il Bari, che si classificò al primo posto, mentre il Molfetta conquistò un prestigioso quarto posto, con Milli capocannoniere del torneo ed autore di 18 gol.Andò meglio l’anno successivo (1954-55). Fu vinto il campionato e la squadra disputò la finale con il Cirio per la salita in Serie C. Presidente era all’epoca Francesco Azzollini, papà dell’attuale sindaco. Allenatore l’ungherese Lajos Politzer. Tra gli episodi da ricordare di quella stagione fu la sconfitta con il Pescara in casa per 1-2 e la successiva “invasione di campo”. Alla 17 giornata, in casa contro il Chinotto Neri (2-0), in tribuna assistettero alla gara, spettatori di eccezione, i componenti della nazionale italiana. Al termine del torneo, vinto da Venezia e Sambenedettese, Alberto Milli (stilish) lasciò il calcio. Santini aveva ereditato il timone da Azzollini.

Retrocedemmo in Interregionale (nuovo nome per indicare la Quarta Serie, attuale Campionato Nazionale Dilettanti) nel ’57. La squadra era allenata da Zaza. L’anno successivo sempre in Interregio-nale, il Molfetta presentò in panchina Alfonso. La stagione fu però indelebil-mente segnata da un tragico evento. In un incidente stradale avvenuto poco

prima dell’inizio di una gara, morirono due giocatori, Sarcina e Sanna. A loro venne dedicato il secondo posto finale in classifica.Ancora una novità in panchina nella stagione 1959-60 con l’arrivo di Blason. Roboante fu la vittoria contro la Ternana per 6-0. Il campionato però se lo aggiudicò il Bisceglie che venne promosso in C. Nel 1960-61 in panchina sedeva mister Di Tullio e vi fu l’esordio con la maglia biancorossa di Gaetano Salvemini (in seguito anche giocatore dell’Inter ed allenatore del Bari in Serie A) e Scianca-lepore.Nel 1961-62 il Molfetta fu plasmato da Camillo Fabbri, fratello di Edmondo, commissario tecnico della nazionale azzurra. Fu l’ultimo anno di attività agonistica di Montone. Il Trani venne promosso in Serie C, mentre i bianco-rossi chiusero all’posto. Ancora un campionato discreto con Fabbri l’anno dopo. Nel 1963-64 la Molfetta Sportiva giocò ancora in Interregionale, ma si trattò di una stagione fallimentare. Dopo la retrocessione, nel 1964-65 in Prima Categoria, in panchina venne richiamato Zaza.

Nella stagione 1965-66 lo stadio “Paolo Poli” subì dalla Giustizia Sporti-va la più lunga squalifica (6 mesi) raccontata negli annali, a causa dell’invasione di campo nel corso della gara con l’Acquaviva (0-2): negli incidenti provocati dai tifosi venne aggredito il direttore di gara Schena di

Foggia. Nonostante ciò, la Molfetta Sportiva vinse, con Zaza in panchina, il campionato, ma perse le finali promo-zione contro il Martina.

Per l’allargamento dei gironi, la squadra si trovò nuovamente in Interre-gionale nel 1967-68. In questa serie vennero disputati i tornei 1969-70, 70-71 (allenatore Bindi ed esordio di De Gennaro, commissario Raffaele Belgio-vine) e 71-72, anno rimasto famoso per l’ammutinamento e lo sciopero dei giocatori. Inutile dire che il risultato fu la retrocessione in Promozione. Nel campionato 1973-74 il presidente fu Mario Cantatore e si conquistò il secon-do posto in classifica alle spalle del

Cerignola. Ancora Promozione nel 1975-76 con Marzocca presidente e Bettoni, ex Foggia allenatore. Il Putigna-no (corsi e ricorsi storici!), che ha acqui-stato quest’anno il titolo dal Molfetta, vinse il campionato prendendosi gioco dei biancorossi che avevano condotto il campionato in testa sino a 5 gare dal termine.Sempre in Promozione (76-77, 77-78) ma con Maurino Lanza al timone, famoso per essere stato di quella squadra presidente, allenatore e giocatore. Prati-camente tutto! Ed alla fine nuova retro-cessione in Prima Divisione. La gestione durò sei anni. Nel 1982-83 venne acqui-stato il titolo sportivo dal San Paolo Bari e la Molfetta tornò a giocare in Promo-zione (presidente ancora Lanza).

Nell’83-84, presidente Innominato, le cose cominciarono a migliorare. La rinascita però arrivò con la presidenza di Sandro Fiore e il ripescaggio in C2 nel 1990 e con cinque consecutivi magnifici campionati disputati tra i professionisti. In panca sedettero fior di allenatori come Conte, Castagnino, Giannattasio, Raffaele, Bitetto, ed in campo scesero eccellenti calciatori come Bruno, Roca, De Napoli, Chion-na, Del Zotti, Santoruvo, Micciola, Loporchio, Tavarilli, Magrini, Greco e tanti altri. Poi arrivò il secondo salto nel buio e la vendita della società a gente di fuori Molfetta (tre campionati disastrosi con altrettante retrocessioni) e con il fallimento della gloriosa Molfetta Sportiva a causa di un debito di soli 14 milioni di vecchie lire.

La storia recente è nota e fin troppo breve. La Molfetta Calcio è stata una costola della Molfetta Sportiva. Nata con il nome di Adriatica Calcio, aveva qualche anno prima cambiato denomina-zione, disputando campionati di Prima Categoria (vinto conquistando una serie impressionante di vittorie) Promozione ed Eccellenza, massima serie regionale nella quale ha raggiunto anche le semifi-nali play-off con Riccardo di Giovanni in panchina. La fine di questa lunga ed entusiasmante storia, purtroppo, è stata tristemente scritta il 25 giugno di quest’anno.

Hooligans:così nacque la tifoseria

Uno degli aspetti "folcloristici" legati al mondo del calcio cittadino è senza dubbio quello del tifo organizzato. Sono centinaia coloro che, specie da giovanissimi, hanno fatto parte di uno dei tanti gruppi sorti in concomitanza con l'ascesa della Molfetta Sportiva nei campionati di Interregionale e Serie C2. Certo, come testimoniano anche alcune foto d'epoca, anche in periodi precedenti il tifo aveva fatto da cornice alle imprese della squadra di calcio ma mai sottoforma di club.Per conoscere le origini del movimento "ultrà" a Molfetta, si legge sulle pagine di www.asdmolfettacalcio.it, bisogna andare nel 1985, quando la squadra militava nel campionato di Promozio-ne . Ma la vera svolta nell'ambito del tifo avvenne due anni dopo, nel 1987, quando un gruppo di amici provenienti dalle grandi comitive che andavano di moda negli anni Ottanta, decise di formare un gruppo organizzato con tanto di striscione, tessere, e simboli di appartenenza. Era l'estate del 1987 e la Molfetta Sportiva era stata appena promossa in Interregionale. Quel primo manipolo di tifosi decise di dare un nome al gruppo ma, serviva qualco-sa di originale e che avesse un certo impatto. Fu così che nacquero gli "Hooligans". Dopo qualche tempo nacque anche il gruppo delle "Brigate" formato dai ragazzi che abitavano nel quartiere adiacente lo stadio. Nell'estate del 1990 la Molfetta Sporti-va era finalmente in serie C/2. In città si parlava della promozione e viale Pio XI, luogo di ritrovo degli Hooligans, era in fermento. Nacquero così nuovi gruppi: i "Red Skins", i "Bulldog" ed il "Farmacy Group". L'inizio di quel campionato fu a dir poco scoppiettante: subito il derby con il Trani con la gradinata completamente in "bianco-rosso" come mai si era vista. Giunse poi la partita che in pratica sancì la permanenza in C della Molfetta Sporti-va. Si giocava a San Benedetto del Tronto e per l’occasione gli Hooligans partirono da Molfetta con due pullman. La partita finì con un pareggio e la Molfetta raggiunse la tanto sospirata salvezza. Dal 1992 in poi i risultati sportivi iniziarono ad essere meno brillanti e la gradinata, inevitabilmente, cominciò a svuotarsi. "Gli Hooligans -scrive Gianfranco ricostruendo la storia del tifo pubblicata sul sito della società- sono e furono, nel bene e nel male, un fenomeno sociale di aggregazione, come mai si era visto nella “sonnac-chiosa” Molfetta" e nonostante qualche episodio poco edificante accaduto nella storia della tifoseria, sorsero solo per garantire il sostegno alla squadra della propria città, senza mai trascendere in episodi di violenza o di esternazioni politiche. "Il tifo -conclude Gianfran-co- deve rimanere qualcosa di goliardi-co che porti colore, allegria e sfottò simpatici...". E noi non possiamo che essere d'accordo con lui.

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“Molfetta Sportiva 1952-1953”

“Una formazione della Serie C2”

“L’ultima formazione della Molfetta Calcio”

Page 18: Il Fatto n. 015

Cʼè una flebile speranza di rivedere il “Poli” gremito

C’è ancora qualche flebile speranza di vedere nuovamente gremiti gli spalti del glorioso “Paolo Poli” e di ammirare sul suo manto erboso undici calciatori vestiti di biancorosso e pronti a giocare per la vittoria.A pochi giorni dall’annuncio dell’avvenuta fusione tra Molfetta Calcio e Putignano e del conseguente trasloco della società nel sud barese, qualche timido segnale di rinascita è stato colto da tifosi ed appassionati.Il primo a parlare di qualche possibilità di ridare lustro al calcio locale è stato l’assessore allo sport Enzo Spadavec-chia che, dopo aver brillato per la totale assenza nel momento di crisi della massima compagine calcistica cittadina, ha proposto una mediazione da parte delle istituzioni comunali per invogliare le dirigenze di Milan Club e Bari Sport (entrambe compagini impegnate nel campionato di Seconda Categoria) a decidere per una fusione tra i due club. Una mossa, a detta dell’assessore, utile a non disperdere energie umane ed econo-miche ed a porre le basi per la nascita di una società tutta nuova. Una ipotesi mai decollata ed avversata dalla tifoseria

organizzata oltre che, stando a quello che si sente in giro, dagli stessi dirigenti delle due compagini.Più suggestiva e più percorribile l’ipotesi di veder nascere una società completa-mente nuova o, clamorosamente, di evitare che la fusione tra Molfetta Calcio e Putignano possa essere ratificata dalla Federazione.Le idee sono di Rino Lanza, già consi-gliere comunale e per una serie di ragio-ni affettivamente legato al calcio molfet-tese. A confermare l’esistenza di mano-

vre per riprendere da dove tutto è stato interrotto è stato lo stesso Lanza: “Con l’aiuto dell’avvocato Francesco Arme-nio e di alcuni amici di Bari –ha detto- stiamo verificando che non vi siano vizi nel procedimento che ha portato alla fusione tra le due società. Se ve ne fosse-ro saremmo pronti a chiedere l’immediato annullamento dell’atto ed a proporci assieme a degli imprenditori che già abbiamo contattato e che si sono detti disponibili, per subentrare alla guida della Molfetta Calcio”.

Ma se invece la fusione dovesse risultare regolare? “In quel caso –ha continuato Lanza- stiamo già sondando il terreno per verificare la possibilità di poter creare una società nuova che parta quantomeno dal campionato di Prima Categoria. Del resto cominciare da campionati ancor più in basso sarebbe praticamente inutile”.Le risposte agli interrogativi dovrebbero arrivare entro la fine della settimana. Le speranze, mai come questa volta, sono sempre le ultime a morire.

Inchiesta18

A confermarlo è l’ex consigliere comunale Rino Lanza che assieme a degli amici sta provando a salvare il calcio biancorosso

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mercoledì 9 luglio 2008

Page 19: Il Fatto n. 015

In Cittaʼ 19

Onoreficenze per il maggiore Vincenzoni

L’ufficiale dei Carabinieri ha comandato la Compagnia di

Molfetta per oltre cinque anni.

Importanti riconoscimenti sono stati assegnati nelle ultime settimane al maggiore dei Carabinieri Paolo Vincen-zoni. L’ufficiale dell’Arma per oltre cinque anni ha comandato la Compagnia Carabinieri di Molfetta ed attualmente riveste il ruolo di comandante del Nucleo Operativo Provinciale di Rimini ma è rimasto fortemente legato alla nostra città dove spesso torna.Vincenzoni ha ricevuto l’onoreficenza di Cavaliere dell’Ordine di Sant’Agata conferita dalla Repubblica di San Marino ai cittadini stranieri che si sono distinti per particolari meriti in favore della repubbli-ca più antica del mondo.

Chiuderanno gli uffici dellʼItalgas

A renderlo noto i dipendenti che hanno chiesto l’intervento dell’Amministrazione.

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Rischia la chiusura l’ufficio locale dell’Italgas. A lanciare l’allarme sono stati gli stessi dipendenti dell’azienda, sei tra tecnici ed amministrativi, che hanno inviato una lettera all’amministrazione comunale ed anche organizzato un volantinaggio dinanzi a Palazzo Giovene prima dell’inizio dell’ultima riunione del Consiglio Comunale.“Contrariamente alla politica aziendale di altri enti di pubblica utenza quali Telecom, Enel, Acquedotto Pugliese e Vigili del Fuoco –si legge nella lettera- l’Italgas ha deciso di chiudere la sede di Molfetta” trasferendo personale e competenze negli uffici di Bitonto.Una decisione che l’azienda sinora non ha ufficialmente comunicato né ai propri dipendenti né all’amministrazione comunale, ma solo al proprietario dei locali che attualmente ne ospitano gli uffici cui è stata comunicata la disdetta del contrat-to di locazione a partire da dicembre.“Chiudere la sede di Molfetta –hanno

rimarcato i dipendenti- costituisce anche una palese violazione della convenzione stipulata 22 anni fa tra azienda e Comune e che prevede, appunto, una sede nel territorio”.Con la scelta di chiudere i battenti in città, Italgas sembra non tener conto delle esigenze dei circa 25mila utenti presenti a Molfetta e delle necessità del territorio in continua crescita conside-rando l’espansione della zona abitativa, delle zone artigianali e la realizzazione del nuovo porto commerciale.“Spostarci nella sede di Bitonto –hanno inoltre ricordato i dipendenti- può rappresentare un serio problema per la sicurezza degli utenti che in caso di emergenze dovrebbero attendere l’arrivo degli operatori per diversi minuti”. In attesa di un auspicato ripensamento da parte dell’Azienda, il consiglio comunale di Molfetta ha votato un ordine del giorno con cui si impegna a sensibilizzare Italgas per scongiurare la chiusura della sede locale.

Scongiurato lo sfratto per il Ser

Trovato l’accordo tra volontari ed amministrazione. L’associazione dovrà versare 800 euro al mese.

Fare volontariato diventa sempre più spesso difficile ed anche costoso. Ne sanno qualcosa i soci della Pubblica Assistenza Sermolfetta, benemerita associazione di volontariato che da oltre 20 anni opera in città nel campo del soccorso sanitario, della protezione civile e dell'assistenza sociale.Oltre ai problemi che sta vivendo il Servi-zio di Emergenza Sanitaria 118, per cui il Ser opera, una nuova tegola rischiava di mettere in serio pericolo la sopravvivenza stessa dell'ente.Il problema era legato ai canoni di affitto arretrati che il Ser doveva al comune per i locali in uso presso il palazzetto della Zona 167. Quasi 20mila euro mai versati

e relativi agli anni dal 2004 al 2007, praticamente 8mila ed 800 euro l'anno. Una morosità che rischiava di portare alla procedura di sfratto. Fortunatamente nel corso di una delle ultime riunioni della giunta comunale volontari ed ammini-strazione hanno trovato l'accordo: da quest'anno e sino al 2010 i volontari salderanno il loro debito con rate di circa 800 euro al mese senza che vengano addebitati interessi. Resta però un dubbio: tra i tanti locali comunali concessi in uso gratuito ad enti ed associazioni, non si poteva prevederne uno anche per il Ser? Del resto, dopo tanti anni di onorato servizio, un regalo da parte della comuni-tà sarebbe stato più che gradito.

Sembra che anche il ministro Brunetta si sia complimentato per il provvedimento assunto dall'Azienda Servizi Municipa-lizzati di Molfetta che ha licenziato, per giusta causa, un dipendente "fannullone". La notizia, diffusa dalle pagine de "La Gazzetta del Mezzogiorno", ha fatto già il giro di tutta Italia.Secondo quanto raccontato dalla corrispondente locale Lucrezia d'Ambro-sio, e confermato dagli stessi vertici aziendali, il dipendente (assunto da

diverso tempo), negli ultimi tre anni aveva accumulato 365 giorni di assenza per malattia, aveva usufruito di alcuni mesi di riposo per infortunio ed inoltre non aveva mai rinunciato a ferie e turni di riposo. A conti fatti, insomma, era davve-ro improbabile trovarlo a lavoro."La vicenda risale ad alcuni mesi fa -ha raccontato l'ex presidente dell'azienda Francesco Nappi- ed è purtroppo un capitolo doloroso della storia dell'ASM. Quando ci siamo resi conto che la situazione stava diventando insostenibile abbiamo cercato di motivare il dipenden-te, spingerlo a cambiare atteggiamento, ma ciò non è servito. Abbiamo quindi solo applicato la legge secondo il contrat-to collettivo nazionale di lavoro".Come detto della vicenda si è interessato anche il ministro Brunetta che lunedì 30 luglio intervenendo in diretta su "Radio 24" nel corso di un programma in cui si è parlato di assenteismo e fannulloni nella pubblica amministrazione ha commenta-to anche l'episodio di Molfetta.

Successivamente gli è stato conferito anche il diploma di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, consegnata ai cittadini che si sono particolarmente distinti in ambito lavora-tivo e nel sociale.

Troppe assenze e lʼASM lo licenzia

Il dipendente della munici-palizzata aveva accumulato in tre anni 365 giorni di assenza.

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519Invia un sms sull'articolo al 3471136778 inserendo il codice 520Invia un sms sull'articolo al 3471136778 inserendo il codice

mercoledì 9 luglio 2008

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farsi un giro tra le postazioni telefoniche occupate da decine di ragazze e ragazzi, dialogare con responsabili della struttura e dirigenti. Tutti remano nella stessa direzio-ne, tutti sanno di far parte di una scommes-sa. Tutti sono coscienti del fatto che al sud, a Molfetta, si sta creando una delle struttu-re più tecnologicamente avanzate del Paese. Un progetto che adesso garantisce lavoro ed opportunità di crescita umana e professionale a tante persone.“All’inizio di questa avventura –ci ha detto uno dei dirigenti della società- abbiamo chiesto a tutti i nostri collabora-tori tanto impegno ed anche tanti sacrifici. Bisognava dare tutti, dal primo all’ultimo degli arrivati, il 100% ed oltre per crearci un modo attorno. Oggi, a distanza di sette anni dalla partenza ci possiamo voltare in dietro e rimanere sorpresi di quanto fatto, di quanto siamo cresciuti”.La società ha decine di dipendenti, tutti regolarmente assunti ed ha clienti e partner di primo piano a livello nazionale ed internazionale. Anche il trasferimento dell’intera struttura dalla vecchia sede di

piazza Garibaldi alla nuova nella Zona ASI ha rappresentato un nuova importan-te opportunità di sviluppo ma, soprattutto di attenzione verso i dipendenti: locali confortevoli, un servizio navetta a dispo-sizione per i trasferimenti da e per la città, finanche, primo caso in tutta la nostra zona artigianale e tra i primi in Puglia, un asilo a disposizione dei dipendenti che possono così affidare i loro figli a perso-nale esperto e qualificato.“Il successo dei traguardi raggiunti è principalmente nell’impegno dei nostri collaboratori –ha continuato il dirigente che ci ha accompagnato nella nostra visita- cono loro il motore di tutta la struttura. Specie chi è con noi dall’inizio oggi fa parte di una vera famiglia. Si tratta di donne e uomini molfettesi che hanno scommesso su loro stessi e sulla loro terra”. Una scommessa che sinora stanno vincendo entusiasticamente e che nelle prossime settimane vi racconteremo anche con uno speciale video su www.ilfatto.net.

Passo dopo passo, tutti insieme per raggiungere un obiettivo. Facendo insieme sacrifici, credendo in un progetto e, perché no, sognando un futuro miglio-re. È questa la filosofia alla base della nascita e della crescita della Network Contacts, società del Gruppo Cattolica Popolare riuscita negli ultimi anni a conquistarsi una fetta importante del mercato di riferimento: servizi di comuni-cazione tecnologica a servizio delle aziende.La società, che ha da poco inaugurato la nuova sede nella Zona Asi, in via Olivetti,

nasce nel gennaio 2001 come struttura per la promozione delle nuove tecnologie e mira a diffondere i servizi e le tecnologie di contact center, CRM e knowledge mana-gement presso le aziende pubbliche e private del territorio, nei settori produttivi più variegati (bancario, manifatturiero, agroalimentare, telecomunicazioni, etc) favorendo e supportando lo sviluppo economico.Una vera e propria missione che in tanti, riduttivamente, associano semplicemente ad un enorme centralino telefonico. Nulla di più sbagliato. E per comprenderlo basta

Fare impresa a Molfetta si può. Ed è un successoLa Network Contacts è oggi leader nel settore dei servizi tecnologici alle aziende ed occupa stabilmente e

regolarmente decine di donne e uomini molfettesi.

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Mr. Villain: lʼanti-eroe più simpatico che ci siaPrenota la tua copia utilizzando il coupon presente in

questa pagina.

Activa Srl, società editrice de “Il Fatto” della testata online "ilfatto.net" presenta una nuova scommessa rivolgendosi nuovamen-te ai molfettesi. L’idea, che nelle intenzioni dell’editore vuole aprire la strada ad una nuova forma di sviluppo culturale, è quella di dare la possibilità a giovani autori di pubblicare “su richiesta” i loro lavori, le loro opere. In fondo di realizzare i loro sogni. Un po’ quello che si vuol fare con Salvatore Modugno, giovane vignettista molfettese già noto per la prestigiosa collaborazione con il mensile locale “l’altra Molfetta” che presenta ai lettori “Mr Villain”, opera a fumetti in otto capitoli da lui interamente sceneggiata e disegnata. “Mr Villain” viene proposto ai lettori in quattro parti, ognuna al costo di 3,50 euro. Per poterla ricevere basta compilare il coupon presente in questa pagina e consegnarlo unitamente ai 3,50 euro presso il “Place Blanc”, partner dell’iniziativa, in piazza Margherita di Savoia. Da settembre il fumetto sarà disponibile e verrà consegnato a coloro che ne avranno prenotato una copia.

Chi è l’autoreSalvatore Modugno in arte Freak nasce a Molfetta il 10 Agosto 1988. Da sempre appassionato di disegno, cresce subendo la notevole influenza dei grandi classici d’animazione Disney, assimilandone alcuni caratteri nel tratto e soprattutto avvicinando-si particolarmente ai personaggi negativi che popolano le pellicole prodotte dalla multinazionale statunitense, arrivando a parteggiare per essi nonché ad identificarsi con loro. Ciò denoterà da subito una partico-larità nel suo stile (grafico e non…) caratte-rizzando i suoi personaggi con espressioni minacciose e con le classiche connotazioni fisiche che caratterizzano da sempre i cattivi nelle storie. Vince diversi concorsi nel corso della sua infanzia ed adolescenza, locali e nazionali. Dopo le scuole medie inferiori si iscrive presso l’Istituto professionale “Mons. Bello” di Molfetta nel settore grafica pubblicitaria. Sarà qui che, per la prima volta, comincerà ad intendere seriamente l’arte del fumetto, in seguito ad un modulo scolastico realizzato durante il suo primo anno di scuola. Tuttavia in tale occasione, si diletta dapprima a creare versioni di fumetti già esistenti come Dragon Ball o One Piece (dopo aver messo su una sorta di equipe composta da suoi compagni per la realizzazione del fumetto) e solo in un secondo momento inventerà un suo personaggio, Shark, un futuristico ragazzo-squalo che vive in un mondo devastato dagli alieni e che si ritrova a combattere contro umani mutati da questi ultimi. Pur cercando di dare un tono da eroe al suo personaggio, gli sfugge il dettaglio che un ragazzo che uccide i suoi avversari a morsi e sciabolate ha un nonsoché di malvagio… quindi la sua passione per i cattivi non sarà mai debellata.Verso gli ultimi anni di scuola, si diletta nel

creare vignette per “Leggimi”, il giornalino scolastico finché, nell’ultimo anno di frequenza, non diviene il vignettista ufficia-le del giornale. Attraverso questo giornale, viene notato dall’allora editore de “L’Altra Molfetta” avvocato Nicola Morgese, che lo invita a collaborare col suo giornale. Qui, oltre a illustrare racconti e a creare vignette umoristiche, Freak introdurrà la rubrica del fumetto facendo conoscere ai lettori un suo personaggio creato qualche mese prima, l’imbranato Ispettore Strabick, che tuttora viene pubblicato sul mensile molfettese.Avendo “sistemato” Strabick e resosi conto che il suo vecchio Shark non avrebbe mai potuto vedere la luce perché troppo imper-fetto e paradossalmente lontano dal nuovo stile del suo stesso creatore, Freak si dedica al restyling di un altro suo personaggio a cui è molto affezionato, il malefico Mister Villain, mitomane strambo che, anziché sognare di diventare un eroe, ambisce a diventare un noto supercriminale da fumet-to. Inizia quindi a realizzarne una nuova

storia che sogna di pubblicare in qualche modo.Diplomatosi con la votazione di 100/100, si iscrive successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bari per conseguire un ulteriore titolo di studio, senza mai scordare però che la sua strada non porta all’arte della Grafica di incisione ma all’arte del fumetto e dell’illustrazione umoristica.

Salvatore Modugno racconta (con tanta ironia) il suo fumetto Tutti, nella vita, hanno sognato di diventare degli eroi. Io no. Sin da bambino ho sempre sognato di essere un malvagio supercrimi-nale vestito di tutto punto, con lungo mantello nero, faccia maligna, voce barito-nale… Poi il tempo passa. Si cresce e ci si rende conto che gli eroi dei film non esisto-no. Quindi, perché affannarsi ad essere dei supercattivi se non hai nessuno che possa metterti i bastoni tra le ruote? Però… dire che gli eroi da film non esistono è azzardato. Esistono eccome. Ma solo nei film… e nei fumetti. Allora per affrontarli basta calarsi in quel mondo fatto di magia e sogno. E per uno che sa disegnare, la cosa si rivela facile.Quando creai Mister Villain ero disgustato. Avevo appena visto un film di cui, all’epoca, tutti amavano parlare. Un film della mia multinazionale preferita: la Disney. Il film era High School Musical. Ragazzi e ragazze, tutti rigorosamente corrispondenti ai più ferrei canoni di bellez-za giovanile, che ballavano allegri in una scuola. Non so manco perché lo vidi. Curio-sità, forse. Fatto sta che ad un certo punto (durante l’ennesimo balletto tutto sorrisi e ammiccamenti) immaginai un tizio folle

che irrompeva nella scuola e sparava all’impazzata. Come accade in alcune scuole statunitensi. Dapprima risi, renden-domi conto dell’assurdità della cosa. Poi pensai: “chissà a quanti, in questo momen-to, quel tizio risulterebbe simpatico!”.Nei giorni seguenti non pensavo ad altro. Un antieroe protagonista di una storia umoristica ma allo stesso tempo originale. Basta coi classici eroi belli o coi cattivi mitomani ma incapaci. Questo sarebbe stato un cattivo vero. Intelligente, freddo e carico d’odio. La pecca era… tutto ciò che gli stava attorno. Per varie circostanze, non sarebbe mai riuscito a diventare il più grande cattivo del secolo non perché non ne fosse capace, ma perché ora per un motivo ora per l’altro, l’avevano sempre vinta gli altri. L’ennesima persona con del talento che non riesce ad emergere.Creai così Mister Villain, il genio malva-gio che, nella prima versione, era un omino calvo, NON CYBORG e affian-cato da un aiutante idiota malriuscito: Brandon, l’alligatonto. In quella prima versione, disegnata in modo sciatto, Villain sognava, per vendetta, di cancel-lare tutti i supereroi dalla faccia della terra dopo che questi l’avevano impri-gionato ed internato per sei mesi in un manicomio criminale. Il personaggio viveva in un bizzarro castello situato nelle fogne di Babbeopoli. Successivamente decisi di sottoporre Villain ad un restyling. Lo resi più malva-gio mutandolo in un Cyborg e ammantan-dolo di nero e trasformai l’esuberante Brandon in un coccodrillo rassegnato alle manie del suo padrone ma comunque stupido. Nessun castello sotterraneo, stavolta. I due sarebbero vissuti nelle fogne tra i liquami come i ratti. Ovviamente avrei reso il tutto più demenziale, sminuendo la malvagità del protagonista con una voce narrante incompetente che tra le terribili gesta del personaggio, annoverava l’aver “salutato per strada gente che non conosce-va” e “l’aver fatto le smorfie ai mendicanti ciechi”. Inoltre avrei inserito dei concorren-ti al suo stesso titolo. L’odioso Koopydo, effeminato supercriminale vestito di rosa dai modi pomposi da stilista affermato, e l’enigmatica Glacialia, placida cattiva un tempo innamorata di Villain. E poi c’erano i supereroi, qui resi particolarmente stupidi. Ultra Bau-Bau, l’uomo-cane succube del compagno, e Blackwhite, classico eroe mascellone paladino della giustizia.La storia sarebbe stata apparentemente banale ma dai risvolti imprevedibili. Realizzai così le prime 96 tavole. La storia si arricchì intanto di nuovi personaggi che, nel corso della stessa, sarebbero stati trasformati in altri grattacapi per il povero Mister Villain…

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COMMERCIALECultura & Spettacoli22

La scuola investe nel futuro dei piccoli alunniAlla “San Giovanni Bosco” percorsi di lavoro con strategie metodologi-

che creative e innovative.

La scuola elementare “San Giovanni Bosco” di Molfetta si appresta a concludere il proprio Piano Integrato degli Interventi del Programma Operati-vo Nazionale “Competenze per lo Sviluppo”. Gli interventi di formazione, fortemente voluti dal Dirigente Scolastico Tiziana Santomauro, hanno visto avvicendarsi sul campo della formazione diversi esperti provenienti da tutto il territorio

nazionale.La scrittura creativa, la teatralità e la letteratura per l’infanzia sono stati affrontati dall’esperto Gabriele Ferrari, consulente artistico dell’Assessorato del sistema educativo del comune di Torino e docente dell’ Università Studi Milano “Bicocca” che ha curato il percorso formativo “Parliamone”.La matematica e la logica sono stati messi in gioco,

sia per gli alunni con il percorso “Quanto conti!” e sia per i docenti nell’ambito dell’obiettivo “La mate-matica è un’opinione?” e affrontati dall’esperto Mauro Caldera, direttore del Parco della Fantasia Gianni Rodari di Omegna e consulente didattico nella scuola primaria. Quest’ultima azione ha coinvolto anche gli esperti Domenico Lorusso e Raffaele Annese, del Centro Studi e Didattica Ambientale “TERRAE“, impegnati a fornire ai docenti indicazio-ni metodologiche sull’uso delle attrezzature scientifi-che nella didattica delle discipline.L’obiettivo “Scuola e Territorio: insieme si può!” ha previsto due percorsi: uno per gli alunni e l’altro per i genitori degli stessi. In entrambi i moduli sono state affrontate tematiche di carattere tecnologico, a m b i e n t a l e / e c o l o g i c o / n a t u r a l i s t i c o , psicomotorio/espressivo e socio/relazionale per la prevenzione e il recupero del disagio e l’inclusione sociale.Le strategie didattiche per il recupero del disagio sono state affrontate dall’esperta in counseling Marta Antonella Visaggio che ha curato sia il percorso per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria sull’obbiettivo “A che scuola giochiamo?” che quello per i genitori degli alunni.L’area espressiva e psicomotoria ha visto l’esperta Matilde Bonaccia impegnata nel percorso formativo teatrale con gli alunni e l’esperta Elenora Minervini in un percorso formativo di ginnastica yoga con il metodo Pilates, rivolto ai genitori degli stessi.Tutti i percorsi di lavoro attuati hanno evidenziato strategie metodologiche creative e innovative coerenti con le attuali Indicazioni per il Curricolo di Scuola Primaria. E’ così che la Scuola del 3° Circolo Didattico investe nel futuro degli alunni e li accoglie “educandoli e istruendoli” quali cittadini di domani.

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COMMERCIALECultura & Spettacoli 23mercoledì 25 giugno 2008

Luisella De Pietro: voce molfettese nel mondoAstro nascente della musica, la giovane cantante molfettese già protagonista sui palcoscenici più prestigio-

si d’Italia e del mondo.

Molfetta, la musica ed i suoi talenti. Talenti come Luisella de Pietro, soprano, che ha fatto della sua splendida voce e della passione per la musica motivo di orgoglio e attività professionale. Da più di 10 anni nel campo della musica, la giovane cantante molfettese, può vantare un curriculum davvero molto interessante e coronato da più di un successo. Dottoressa in lettere e diplomata in canto con il massimo dei voti presso il Conservato-rio di Musica “Piccinni” di Bari, Luisella de Pietro ha frequentato diversi master class di canto ed è stata finali-sta del Concorso Lirico Nazionale “Città del Barocco” della città di Lecce. La 33enne molfettese ha frequenta-to in questi anni numerosi corsi di perfezionamento vocale e scenico presso le principali accademie d’Italia. Nel 2004 la giovane soprano ha debuttato nel 30° Festival della Valle d’Itria di Martina Franca e ha interpreta-to in svariate occasioni il ruolo di Violetta Valery ne “La Traviata” di Verdi e il ruolo di Musetta ne “La Bohème” di Puccini. Calcando i palcoscenici più importanti d’Italia e d’Europa, in molti hanno potuto apprez-zare la straordinaria estensione vocale e la padronanza scenica della de Pietro, capace di stupire il pubblico attraverso l’impeto del suo “strumento” naturale. Orgoglio e ambizione fanno di lei un’artista a tratti unica. “Considero il canto non soltanto un’attività professionale –ha detto Luisella de Pietro– ma soprattutto una grande passione che nasce da dentro e ti spinge ad affrontare quegli innumerevoli sacrifici che caratterizzano questa carriera. Si tratta di un’attività che tende a cambiarti lo stile di vita, ma che al tempo stesso è in grado di riempirti di orgoglio quando si centrano i risultati sui cui hai puntato”. Nel corso della sua breve ma già intensa carriera, la soprano molfettese si è esibita come solista in numerosi concerti lirici, collaborando con formazioni orchestrali come l’Eurorchestra, la Filarmonica Mediterranea e l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, esibendosi a Bari, Lecce, Roma, Milano, Firenze, Madrid, Lisbona, Tunisi, Malta, Chicago e Dresda. “Dopo un lungo periodo di gavetta sono riuscita a realizzare cose in cui non credevo davvero di riuscire”. Nella sua carriera Luisella de Pietro ha collaborato anche con il Conservatorio di Bari e si è esibita al “27ème Gala de l’UNICEF” a Mulhouse in Francia. Nelle prossime si esibirà con i suoi recital lirici a Pescara, Frosinone e in alcune città estere. “Quando mi esibisco –ha detto prima di salutarci la giovane cantante- porto la mia città sempre nel cuore perché culturalmente è una città attiva e rappresenta un target ben definito e un esempio per molte città italiane. E’ davvero bizzarro però vedere una città come Molfetta, capace di sfornare ogni giorno talenti musicali e artistici, priva di conte-nitori culturali in grado di ospitare manifestazioni di un certo livello, ma soprattutto adatti a esaltare le qualità di chi sceglie questa città come palcoscenico in cui esibirsi”.

“Vintage”: una serata troppo breveGrande successo per lo spettacolo curato da Mimmo Amato e portato in scena all’Anfiteatro di Ponente.

“Vintage”, così ha intitolato Mimmo Amato, lo spettacolo presentato all’Anfiteatro di Ponente il 25 giugno organizzato da “Il laboratorio della danza” di Molfetta diretto dalla signora Gioia e da Antonella Petrelli. L’autore non ha seguito un testo drammatur-gico preesistente ma ne ha combinato uno tutto suo, cucito con pezzi di varia provenienza: Proietti, Petro-lini, Lerici. Uno spettacolo di due ore e mezza tutto d’un fiato, senza mai mollare.Amato è magnetico in ogni momento. Entra subito in simbiosi con il pubblico, suscita empatia. Gioca sulla differenza fra fagiano e fagiolo e sono subito risate, applausi. E’ bravo anche nei pezzi “impegnati”, vedi “Attore popolare” di Roberto Lerici. Ha la capacità di

cambiare accenti e personaggi come nulla fosse, entra ed esce dal testo agilmente. Trova persino battute sulle zanzare che ‘stuzziccano’ la calda serata. E’ forte, c’è poco da dire: balla, canta, recita, presenta senza mai annoiare. Bisogna sottolineare che Amato non ha mai scimmiottato il Mandrake, ha reinterpretato i personaggi come Pietro Ammicca, Gigi il bullo, Tòto, l’insegnante di sesso giusto per citarne qualcuno. Lo ha accompagnato Carlo Monopoli, nomination al premio 2007 - Festa nazionale del teatro - per il miglior attore. Formidabile cantante, direttore di una compagnia teatrale di Bisceglie. Monopoli canta “‘Na gita a li castelli”, la famosa “Canto pe canta’” di Petrolini insieme al pubbli-co, poi tira fuori dalla “Tosca” di Luigi Magni “Nu je da retta Roma”. Eccellente è la sua interpretazione. Monopoli si esibisce in un duetto divertente con Mimmo Amato recitando una poesia di Maraini fatta di parole inventate. La recitazione viene alternata da balletti ideati dalle bravissime coreografe Rosalba Sciancalepore, Anna

Capodieci e Giusi Andriani, quest’ultime insieme a Giuliana Squeo, Maria Cristina de Palma e Flavia Annese li hanno eseguiti. Balletti bellissimi, unici, inimi-tabili: uno dedicato a Roma, la città che ha dato i natali a Gigi Proietti e Ettore Petrolini ai quali lo show è dedicato (ricordiamo che Proietti è nato in via S. Eligio a qualche metro di distanza da dove nacque anche Ettore Petrolini), gli altri due realizzati su canzoni dello stesso Proietti. Fine l’intervento della straodinaria Giusy Andriani, prima come attrice nella parte della suggeritrice di un attore senza memoria, poi come cantante in Nina si voi dormite di Leopardi - Marino del 1901, una canzone tanto amata da Ettore Petrolini. La serata è una festa di colori, luci, parole, sono coriandoli sparsi nell’aria. E’ una serata bellissima.Si torna a casa ricordando le battute di Salamini, lo scioglilingua di Fortunello, la favola del vecchietto, il giapponese, l’insegnante Luigi de Serio detto ‘punto e virgola’, e tanti altri personaggi, gag, battute.Sinceramente avremmo voluto che durasse di più.

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30gg.); 100 ANIMATORI RICREATIVO-CULTURALI: (età minima 21 anni – diploma di maturità – attestati relativi a corsi di teatro o altro – disponibilità minima 30 gg.); 200 ASSISTENTI : (età minima 19 anni – diploma di maturità –– disponibilità minima 15 gg.); 100 ASSISTENTI PER DIVERSAMENTE ABILI: (età minima 21 anni – diploma di maturità –specializzazione e attestati per lavoro con svantaggiati – disponib. minima 15 gg); Il periodo di lavoro è compreso tra i mesi di giugno e di agosto. Inviare c.v. a [email protected] entro il 20/03/2008Alter Agenzia per il Lavoro sul territorio Via Rosa Picca, 107 -70056 Molfetta (BA) Tel. 080-3387576

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Sport 25

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Ecco la Serie A!

Virtus ripescata per i meriti ottenuti sul campo. Con-fermati Carolillo e Maggi. Arrivato Di Marcantonio. Il

mercato prosegue.

Il sogno si è avverato. Quello che non è stato possibile conquistare in finale contro l’Ostuni, è stato ottenuto in una calda mattinata d’estate, su di un tavolo della Federazione. Nella prossima stagione agonistica la Nuova Virtus Basket Molfetta prenderà parte al campionato di Serie A Dilettanti, ultimo gradino prima del basket dei professio-nisti. La notizia è arrivata in città prima sottoforma di indiscrezione e poi con ufficialità: Virtus basket ripescata e pronta a rappresentare, assieme ad Ostuni, la Puglia nella ex B1.Molfetta del resto ha lavorato enorme-mente in campionato per centrare il salto di categoria e, dopo aver conclu-so al primo posto in classifica la stagione regolare, ha dovuto cedere ai brindisini solo in finale e per ragioni esclusivamente fisiche. Una pagina da dimenticare, perché ora c’è da pensare alla nuova e prestigiosa avventura che vedrà i biancoazzurri correre per un prezioso obiettivo: la tranquilla salvezza.Fino all’ultimo momento, la possibilità di ripescaggio vedeva un ballottaggio tra Molfetta e Cagliari, poi la mancata iscrizione di Novara e Modena ha aperto le porte ad entrambe per il salto di categoria, anche se i migliori risultati in stagione regolare degli uomini di Bellifemine e Scardigno avrebbero dato il lasciapassare anche con un solo posto disponibile. “Siamo felicissimi per

questo importante traguardo –hanno dichiarato i massimi dirigenti virtussi-ni- e siamo già al lavoro per disegnare una squadra capace di raggiungere gli obiettivi per la prossima stagione”.Quindi, si continua a lavorare con molta calma e discrezione in casa Virtus Basket Molfetta. Interrotto il rapporto professionale ma non quello umano con il direttore

sportivo Luigi Lonardelli (tornato al Corato), l’incarico è stato affidato al general manager Leonardo Scardigno che ha dovuto da subito occuparsi delle prime importanti questioni legate al mercato. A cominciare dall’addio di capitan Francesco Teofilo. Il conversa-nese dopo quattro stagioni in maglia biancoazzurra e dopo essere stato uno dei protagonisti della cavalcata che ha

portato la società molfettese dalla C1 ai vertici della B2 ha deciso di tentare una nuova avventura accasandosi a Ruvo di Puglia. Resta in piedi invece il rapporto con coach Sergio Carolillo: il progetto su base triennale cominciato due anni fa che puntava quest’anno, senza mezzi termini, al salto di categoria per fortuna di tutti dovrà continuare nel campionato di A Dilettanti. Ed insieme a Carolillo rimane a Molfetta, candidandosi a diventare bandiera della squadra e puntando ai “gradi” di capitano, il play Andrea Maggi che ha rinnovato il suo contratto con la Virtus legandosi con un rapporto pluriennale.In attesa di sapere se ci saranno altre conferme tra coloro che hanno compo-sto la rosa nella passata stagione (qualche possibilità c’è per quanto riguarda Lillo Leo) ma, la cosa appare sin troppo difficile specie alla luce dell’avvenuto ripescaggio, la dirigenza virtussina ha piazzato il primo impor-tante colpo del mercato in entrata. Dalla Stella Azzurra Roma è infatti arrivato il pivot Lorenzo Di Marcantonio (nella foto). Classe ’78, 210cm di altezza, Di Marcantonio è un pivot puro e nelle attese di tecnico e dirigenti dovrà dare maggiore qualità e quantità sotto canestro. Nel suo passato si registrano esperienze in A1 e A2 a Roma, Rimini ed Avellino ed in B1 a Trapani, Patti ed Atri. Mancano pochi dettagli ed a Molfetta dovrebbe arrivare da Matera anche Francesco Longobardi.

Manerbio sorride ai Minervini

Caterina e Gregorio ottengono ottime prestazioni al Regioni.

Non conoscono fine i successi della giovane amazzone molfettese Cateri-na Minervini che domenica 1 giugno a Mesagne ha disputato la terza tappa regionale del Campionato di Reining. La molfettese si è piazzata al primo posto in sella a Rs Pine N Nuts nella categoria "Youth" ed al secondo nella categoria "Intermediate Non Pro e Non Pro”.

Successivamente a Manerbio in provincia di Brescia, nel più grande maneggio europeo al coperto, il “Pala-sturla”, dal 27 al 29 giugno ha preso parte ad una gara nazionale cui hanno preso parte le rappresentative di tutte le regioni italiane con i loro migliori cavalieri. Caterina e suo padre Gregorio hanno rappresentato la Puglia nelle categorie

“Youth” e “Intermediate Open – Open”. Caterina, impegnata nella categoria Youth, si è piazzata al terzo posto con il cavallo “Rs Pine N Nuts” mentre suo padre Gregorio si è piazza-to al quinto posto con “Ot Tari High” nella categoria “Intermediate Open”. Il prossimo appuntamento per i due cavalieri molfettesi è previsto a Mesa-gne il 27 luglio.

mercoledì 9 luglio 2008

Page 26: Il Fatto n. 015

Sport26

Promozioni a valanga per gli arbitri molfettesiAncora un anno ricco di soddisfazioni per la Sezione Arbitri FIGC "Paolo Poli" di Molfetta. Nel pomeriggio del 4 luglio a Roma, il presidente naziona-le dell'AIA Cesare Gussoni, ha diramato le risultanze di fine anno e comunicato i nominativi di osservatori arbitrali, arbitri ed assistenti promossi nelle categorie superiori. Anche quest'anno la sezione molfettese si è distinta a livello nazionale piazzando importanti colpi nella piramide del calcio italiano.Per quanto riguarda i massimi campio-nati, Serie A e B, tutti confermati nel ruolo i portabandiera molfettesi: Gianni Nicola Ayroldi continuerà a fischiare nel calcio d'elite tagliando il traguardo della decima stagione tra serie A e B. Confermati nella categoria anche gli assistenti arbitrali Stefano Ayroldi (internazionale), Francesco Altomare ed Onofrio Fiore. Sempre nei due massimi campionati farà il suo esordio l'osservatore arbitrale promos-so dalla Serie C, Franco Natilla.In Serie C tornano i molfettesi in campo. Dopo un anno di vuoto dovuto alla dismissione dell'arbitro Enzo Lioce, il portabandiera biancorosso sarà l'assistente arbitrale Giuseppe Grillo, promosso dalla serie D.Ed in Serie D, oltre ai riconfermati Eugenio Abbattista, Roberto de Pietro e Corrado Germinario, sbarcano anche

l'arbitro Lorenzo Illuzzi, proveniente dal ruolo "scambi" e l'assistente Emanuele Prenna. Al ruolo "scambi" approdano dalla regione l'arbitro Vito Matera e l'osservatore arbitrale Tommaso Regina.

Mentre per quanto riguarda il calcio a 5, confermati gli arbitri De Felice, Fornelli e Gisondi e l'osservatore Michele Zanna, alla pattuglia va ad aggiungersi l'arbitro Angelo Farinola.Insomma per la sezione guidata da

Antonio de Leo c'è da festeggiare. Sempre con moderazione però: tra pochi giorni si tornerà in campo e sul rettangolo di gioco bisognerà conti-nuare a dimostrare quanto sono bravi gli arbitri molfettesi.

Le “giacchette nere” locali continuano ad essere protagoniste in tutti i campionati nazionali. Dalla serie A sino agli “scambi” Molfetta è sempre presente.

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mercoledì 9 luglio 2008

Page 27: Il Fatto n. 015

È già ripartita la macchina del volleyIn B1 maschile fusione tra la ASD Pallavolo e la Ragno.

In casa Azzurra arrivano i primi volti nuovi.

Lusinghieri risultati raggiunti dai portaban-diera molfettesi nelle competizioni di Majano,

Torino ed Avellino.

Nemmeno il tempo di riposarsi un po’ che già il parquet chiama per ricominciare una nuova e si spera ancora avvincente stagione sportiva. Tante le novità nel mondo della pallavolo molfettese. A cominciare dalla rivoluzione societaria per quanto riguarda la maschile. Infatti, anche se la voce era nell’aria già da diverso tempo, le due maggiori compagini locali, l’ASD Pallavolo Molfetta di Filippo Alessandrini e la Ragno di Paolo Garofoli, che avreb-bero dovuto disputare entrambe il prossimo campionato di serie B1, hanno ben deciso di unire gli sforzi e le risorse unendosi in una sola socie-tà. Una scelta oculata e paradossal-mente in controtendenza con quanto avviene a Molfetta dove spesso si fa sport più per ambizione personale che per raggiungere prestigiosi risul-tati sportivi.I parquet della terza serie nazionale saranno quindi calcati da una sola società molfettese, l’ASD Pallavolo Molfetta. A guidarla in panca ci sarà mister Vito Avellis coadiuvato da Nico Palumbo. Per quanto riguarda gli atleti da mandare in campo la dirigenza è al lavoro e, accanto a numerose riconferme, non si esclu-

dono prestigiosi colpi di mercato e piacevoli ritorni.Anche sul fronte “femminile” l’attività è già ripartita. Dopo aver brillantemente conquistato la promo-zione in Serie B2 centrando anche le vittorie in Coppa Puglia e Coppa Oro, le atlete dell’Azzurra Volley Molfetta hanno infilato nuovamente le scarpe da ginnastica e si sono già ritrovate in palestra agli ordini della riconfermata Annagrazia Matera per le prime sedute pre campionato. Si tratta di incontri “preliminari” nel corso dei quali tecnici e dirigenti stanno anche mettendo alla prova alcune atlete che potrebbero vestire la casacca biancoazzurra. La prepa-razione vera e propria in vista del prossimo campionato è invece fissata per l’11 agosto agli ordini dell’allenatrice e del professor Riccardo Liso. Dal 18 agosto in poi inizieranno ad essere programmate le

prime amichevoli. Il campionato avrà inizio il 20 settembre e le ragaz-ze di patron Vincenzo Giancaspro giocheranno le gare casalinghe il sabato alle 18.30.Sul fronte squadra da registrare le conferme di capitan Marta De Gennaro, Simona Marasco, Virginia Vuovolo, Giovanna De Vincenzo, Alessandra Nappi, Silvia la Forgia, Mara Racanati, Brigida Fortunato e Mariateresa Francioso. Saranno probabilmente aggregate alla prima squadra Daniela Albanese (che sarà il secondo libero), Cristina

d’Argento, Angela Lisena e Marina Tangari. Allo stato attuale non farà parte della rosa Adriana Carbonara che ha scelto di mettersi alla prova in altri scenari.Da registrare anche i primi due importanti colpi di mercato. Si tratta della sedicenne centrale molfettese Marilena Faracchiolla (nella foto) proveniente dalla Pegaso Volley e della esperta atleta di Adelfia, Valen-tina Testini, classe 1982 proveniente dal Valenzano neopromosso in B1 e con esperienze anche a Santeramo, Potenza, Matera, Brinsidi ed Aversa.

L̓ Atletica Aden Exprivia in primo piano

Si è tenuta a Majano in provincia di Udine la finale “A2” dei Campionati di società Allievi/Allieve di atletica che ha visto impegnata la compagine molfettese dell’Aden Exprivia Molfetta. Benché orfana dell’atleta di punta di origine greca Dimitris Muratidis infortunatosi nell’ultima gara test ad Acquaviva delle Fonti, la squadra ha comunque onorato la manifestazione. Entrando nel merito ottime le prestazioni di Luigi Rosito che sfiorando il minimo per gli italiani ha concluso in 9:21.17 i 3000m piani (record personale) e in 6:47.59 i 2000sp (in entrambe le gare classificandosi al posto) e del marciatore Massimo Stano si è piazzato al primo posto con 23:19.60 nei 5 km. Altrettanto lusinghieri sono stati i risultati nella gare disputatesi a Torino. Tra i tanti in evidenza Mark Ridger sui 3.000 metri siepi che ha portato il cronometro sui 9’20”60 e che parteciperà, indossando la maglia della nazionale, al prestigioso meeting d’atletica di Marrakech in Marocco.Ad Avellino poi, nel Meeting Internazio-nale d’Atletica Leggera, tra gli indiscussi protagonisti della manifestazione Gabriele Giudetti (nella foto). Il veloci-sta tarantino, attualmente in servizio

presso la Capitaneria di Porto di Molfetta, ha corso i 100mt piani in 10”82 sfiorando ancora una volta il suo primato personale di 10”46. Nel meeting oltre Giudetti si sono distinti gli Paride Salvemini, Domenico Amoia ed Alessandro Nappi che ha corso i 1.000 mt in 2’42” giungendo al secondo posto e dunque rimediando un argento. Merito dunque a questa squadra guidata dal presidente Domenico Altomare che, consapevole dei propri limiti, ha parteci-pato con impegno e ardore agonistico alla competizione.”Manifestazioni come questa sono fondamentali per far crescere il nostro vivaio e per dare ai nostri giovani l’opportunità di fare esperienze” ha commentato il direttore tecnico Antonio Ferrara che fiducioso in una stagione importante per l’atletica molfettese è già proiettato ai campionati assoluti di società finale A1

Sport 27

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mercoledì 9 luglio 2008

Page 28: Il Fatto n. 015

Rubrica28

DETERMINE DEL SETTORE AFFARI GENERALI

N. DELI

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709

11-04-2008

16-04-2008

16-04-2008

17-04-2008

18-04-2008

22-04-2008

29-04-2008

30-04-2008

07-05-2008

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15-05-2008

20-05-2008

23-05-2008

27-05-2008

1.277,04

mancante

mancante

20.000

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revoca 250stanziati

3.500

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1.327,12

1.000

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4.080 e 302,40

1.547

840

0

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0

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Servizio di vigilanza a rotazione mensile . Affidamento del servizio all'Istituto "METRO GIORNO E NOTTE S.R.L." da Bari. Periodo 21/04/2008 - 15/05/2008

Liquidazione 1° tranche di spese per onoranze funebri a carico del Comune per le 5 vittime della Truck Center.

Impegno di spesa per affrancatura postale e telegrafica per il 2° trimestre dell'anno 2008

Programma culturale musicale a cura della Fondazione Vincenzo Maria Valente - Anticipazione.

Liquidazione al sig. Amato Michele del 50% delle somme introitate dal Comune quali diritti di notifica atti giudiziari anno 2007

Revoca d.d. del Settore AA.GG. N.51 del 19/03/2008 ad oggetto: "Partecipazione del Dirigente Settore AA.GG. , dott. Enzo Tangari , a n.2 seminari organizzati dall'ISSEL nei giorni 21 e 22 aprile c.a. a Sammichele di Bari".

Rimborso spese funerarie alla sig.ra Zaza Laura Ved. Tedesco.

Servizio di Vigilanza a rotazione mensile. Affidamento del servizio all'Istituto "La Notturna". Periodo 19/05/2008- 13/06/2008.

Liquidazione contributo all'Unità Locale Operativa Provinciale di Bari "Mare Vivo" per la manifestazione denominata "Primo Natale in Acqua".

Liquidazione al personale dipendente dell'ufficio messi comunali del 50% delle somme introitate dal Comune quali atti esterni anno 2007.

Aggiudicazione fornitura arredo per gli uffici dei consiglieri comunali alla ditta Sancilio Francesco da Molfetta. Impegno di spesa per canoni leasing fotocopiatrice anni 2005/2006/2007.

Approvazione e liquidazione spesa inerenti le cerimonie del 25 aprile e 1° maggio.

Liquidazione fattura in favore della TIPOGRAFIA "LA NUOVA MEZZINA".

Liquidazione contributo finanziario a favore dell'Ass. culturale "OPERA DI MOLFETTA" per la realizzazione progetto di comunicazione e promozione turistica "Settimana Santa in Puglia: I luoghi della Passione 2007/2008.

in euro

mercoledì 9 luglio 2008

FATTI E NUMERI DAL PALAZZO

Page 29: Il Fatto n. 015

Rubrica 29mercoledì 9 luglio 2008

DIRIGENZIALI DEL SETTORE LAVORI PUBBLICI E SPORT

N. DELI

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N° REG.

GEN

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DATA OGGETTO USCITE ENTRATE

1

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6

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29

30

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4

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23

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105

106

113

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148

149

150

151

152

183

191

199

200

201

207

03-01-2008

04-01-2008

04-01-2008

10-01-2008

14-04-2008

14-01-2008

14-01-2008

14-01-2008

14-01-2008

14-01-2008

14-02-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

15-01-2008

23-01-2008

23-01-2008

23-01-2008

28-01-2008

04-02-2008

04-02-2008

04-02-2008

04-02-2008

04-02-2008

04-02-2008

12-02-2008

14-02-2008

14-02-2008

14-02-2008

14-02-2008

15-02-2008

469.260

900

16.922,63

1.165,40

5.216,51

1.757,83

2.026,66

654,84

10.184,16

382,50

940,18

828

928,73

2.040

1.440

2.271,62

54.145

3.329,62

5.319,16

300.000

4.000

678,56

7.087

8.568

564

1.000

1065,40

4.813, 30

18.840

103.000

5.386,85

774.600

mancante

15.000

3.461,93

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

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0

0

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0

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mancante

0

0

Lavori di costruzione fabbricati al prolungamento di via Aldo Fontana - palazzine n° 13,15,18,22,23. Approvazione 2° S.A.L. e liiquidazione certificato di pagamento della 2° rata. Impresa: CO.I.S.A. - Costruzioni Industriali Statali Abitative srl da Modugno (Ba)

Esecuzione di lavori elettrici urgenti ed improrogabili all'impianto di videocontrollo installato presso la passarella pedonale che collega via Einaudi a via Balice. Liquidazione spesa in favore della Soc. Molfetta Multiservizi.

Lavori di costruzione di n. 1275 cassettoni lungo la cinta muraria nella zona di ampliamento del cimitero comunale. Liquidazione parcella professionale all'ing. Lucia de Gennaro relativa all'incarico affidatole.

Liquidazione spesa alla Società Molfetta Multiservizi spa per ripristino impianti elettrici e videocitofonico.

Liquidazione spesa alla Società Molfetta Multiservizi spa per servizio di presidio per la chiusura dell'Anfiteatro di Ponente nel periodo giugno-settembre 2007.

Lavori di somma urgenza per interventi straordinari minimali agli impianti semaforici esistenti nel territorio comunale per renderli funzionali.

Intervento straordinario per opre di pronto intervento . Ditta ELSIS srl da Ponte Galeria. Approvazione verbale di somma urgenza.

Approvazione spesa e liquidazione a saldo in favore della Telecom Italia S.P.A. per l'esecuzione di lavori predisposizione infrastrutture telefoniche per urbanizzazione primaria comparto edilizio n.15.

Rettifica determinazione dirigenzaile n.181 del 02.07.07 ad oggetto : "Fornitura di n.4 deviatori di traffico da installare su via Dante dal civico 1 al civico 7 .

Lavori di abbattimento di una palma all'interno della scuola media "Savio" eseguiti dalla Soc. Molfetta Multiservizi.

Approvazione spesa per acquisto attrezzature alla squadra operai del Comune dalla Ferramenta Pedone da Bisceglie.

Approvazione preventivo di spesa per riparazione auto elettrica alla squadra operai del Comune. Affidamento diretto all'Autocarrozzeria De Iudicibus Galileo Antonio da Molfetta.

Lavori vari eseguiti alla "Fabbrica di San Domenico" per l'allestimento della mostra di sculture e disegni inediti dell'artita Giulio Cozzoli in occasione del 50° anniversario della sua morte. Liquidazione fatture in favore delle ditte: De Leo Vito e De Robertis Traslochi e Trasporti da Molfetta.

Approvazione spesa per acquisto materiale vario per lavori in economia . Liquidazione alla Ferramenta Pedone dep.store da Bisceglie.

Lavori urgenti sulla rete fognante della Scuola Superiore di 1° Grado "D. Savio" . Affidamento diretto e liquidazione alla ditta Euro Costruzioni srl da Bisceglie.

Lavori di allestimento Museo Archeologico del Pulo ex Casina Cappelluti . Attività di catalogazione reperti e schede nell'ambito del progetto di allestimento del museo archeologico comunale. Revoca incarico a seguito rinuncia, affidamento incarico integrativo e conferma spesa.

Manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti di fognatura bianca all'interno dell'abitato proroga di servizio di manutenzione ordinaria delle caditoie e sfoci a mare a servizio della rete fogna bianca per la durata di 5 mesi. Ditta EURO COSTRUZIONI.

Lavori di completamento delle opere di urbanizzazione primaria nel comparto 16 del vigente P.R.G.C.

Approvazione spesa e liquidazione a sanatoria in favore della Ditta Brindisi Elevatori per l'esecuzione di lavori di manutenzione agli ascensori della passerella pedonale di via Balice - via F.Samarelli.

"Progetti Accellerati in aree urbane" . Progetto di riqualificazione e risanamento igienico sanitario di aree e strade pubbliche comprese nel piano comunale per il commercio .

Lavori di spostamento dei circuiti di alimentazione del quadro generale della scuola elementare presso il Seminario Vescovile. Affidamento a cottimo fiduciario alla Soc. Molfetta Multiservizi spa.

Lavori di realizzazione della nuova apertura a barriera elettromeccanica mobile presso la Caserma dei Carabinieri di Molfetta. Affidamento a cottimo fiduciario alla ditta Impianti Tecnici doi Cioce Vincenzo da Corato.

Lavori di realizzazione fogna bianca nella zona di espansione della citta comparti PEEP n° 14-15-16. Liquidazione parcella all'ing. Zaza Vincenzo in qualità di Direttore Operativo .

Approvazione spesa per lavori al portone della Sede del Settore alla Socialità. Affidamento diretto alla ditta De Leo Vito da Molfetta.

Acquisto n.10 lastre in ferro zincato e relativa minuteria per manutenzione straordinaria plance comunali disolcate in varie vie della città.

Approvazione spesa per acquisto materiale vario per lavori in economia . Liquidazione alla Ferramenta Pedone dep.store da Bisceglie.

Servizio di manutenzione ordinaria degli impianti di P.I. Approvazione e liquidazione aumento ISTAT realtivo al canone di manutenzione e materiali di ricambio fatturati dalla Soc. Molfetta Multiservizi per tutto l'anno 2007.

Esecuzione di lavori elettrici urgenti per manutenzione e attivazione luminarie natalizie presso il Centro Antico . Liquidazione in favore della Soc. Molfetta Multiservizi.

Lavori di completamento della pubblica illuminazione al comparto 15. Affidamento lavori alla Soc. Molfetta Multiservizi Spa.

Affidamento a cottimo fiduciario dei lavori urgenti di per la realizzazione del tratto di cavidotto interrato di collegamento dell'armadio Telecom con il primo pozzetto del cavidotto di distribuzione intensa del mercato ortofrutticolo alla ditta Tecnosistem s.a.s. di Magarelli Lorenzo & C. da Molfetta.

Lavori di difesa del Centro Antico e del litorale di levante dell'abitato di Molfetta, dall'erosione del moto ondoso - 2° stralcio. Approvazione perizia suppletiva e di variante contenuta nell'importo complessivo originario.

Lavori di completamento del nuovo mercato ortofrutticolo all'ingrosso II lotto realizzazione spazi adibiti alla trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. Rettifica quadro economico di perizia.

Manutenzione della segnaletica stradale orizzontale e verticale installata nel territorio comunale anno 2007 dalla Soc. Molfetta Multiservizi . Approvazione quadro economico e integrazione budget anno in corso.

Liquidazione incentivi per progettazione e manutenzione straordinaria sugli impianti di pubblica illuminazione.

Lavori di adeguamento del campo sportivo "Paolo Poli" alle vigenti norma di sicurezza. Affidamento a trattativa privata alla ditta Ferrulli Salvatore di Altamura.

in euro

FATTI E NUMERI DAL PALAZZO

Page 30: Il Fatto n. 015

Rubriche30

DIFFICILE

S U D O K UFACILE

SOLUZIONI n° 14

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero.

Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

mercoledì 9 luglio 2008

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Page 31: Il Fatto n. 015

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E’ arrivato il momento di realizzare tutto quello che avete in mente da tempo. C’è un pensiero in particolare che via accompagna da mesi. Bene, ora provate ad osare e ricordate, mai guardarsi alle spalle. Guardate in avanti e tenere in mente la meta.

Vi aspettano notti infuocate e la tempera-tura esterna non c’entra. Contenete il vostro entusiasmo per evitare situazioni incresciose. Per il resto lasciatevi andare. Avete bisogno di riposo. Uscite da un periodo particolarmente difficile e impeg-nativo.

A volte conviene tacere. Tenete per voi le vostre opinioni e parlate solo se interpellati, potreste essere fraintesi. Capita a volte che chi solleva il problema finisce per essere assimilato con il problema stesso. Abbiate pazienza. Presto arriverà il vostro momento.

Se in famiglia c’è un problema di incomuni-cabilità la fuga non rappresenta la soluzione al problema. Affrontate la questione anche a rischio di andare allo scontro. Fatevi un esame di coscienza. Non è normale che preferiate l’ufficio alla comodità della vostra casa.

Ore contate per chi è alla ricerca di una persona con cui condividere passione e sentimento. Una partico-lare congiuntura strale vi rende particolarmente affascinanti e disinibiti oltre ogni immaginazione. Buon divertimento cari leoncini.

In campo affettivo nessuna novità. Calma piatta anche nei rapporti di coppia. Qualche frizione solo con i colleghi di lavoro. Nulla di irreparabile. Magari se riusciste a tenere a freno la vostra lingua si potrebbero evitare discussioni inutili e logoranti.

Vi aspettano cambiamenti radicali che modificheranno, e di molto, le vostre abitudini. Siate pronti a grosse novità che, e questa è la nota positiva, porter-anno una ventata di eventi favorevoli. Per il momento rilassati il terremoto arriverà alla fine dell’estate.

Nei rapporti di coppia le cose non vanno affatto bene. Ma è un momento. Tutto si sistemerà. Siete così impegnati a pianificare il vostro futuro e il vostro benessere che non vi accorgete delle richiese di aiuto che stanno arrivando dalle persone che avete vicino.

Non potete fare tutto da soli. Per questo individuate le persone che potrebbero fare al caso vostro e non esitate a chiedere consiglio. Ammettere i propri limiti non è un segno di debolezza ma è indice di forza e maturità. E voi, adesso, non potete permettervi di sbagliare.

Scendete dal piedistallo e fate il primo passo per recuperare una amicizia a rischio. In famiglia ci sono decisioni importanti da prendere, n on sottraetevi al confronto. Con i colleghi è tutto nella norma. Alti e bassi sono all’ordine del giorno non ne fate una tragedia.

Moderatevi a tavola il vostro organismo potrebbe risentirne. Buoni i rapporti con le persone che vi sono accanto ma ci sono lati spigolosi del vostro carattere che dovete smussare a tutti i costi. Presto ci saranno per voi grossi cambiamenti e non tutti saranno disposti a sopportavi.

Le scelte sbagliate fanno parte della vita ma voi perseverate. Date fondo alla razionalità e mettete da parte emozioni, che rischiate di scambiare per sentimenti, e impulsività. Prima di affrontare quell’investimento che avete in mente fatevi i conti in tasca. Forse bisogna aspettare.

INSALATA DI RISO Ingredienti per quattro persone

200 gr. di riso200 gr. di pomodori da insalataun cespo di insalata (di piccole dimensioni)un cetriolo100 gr. di olive verdi

In questo numero, ancora una volta, abbiamo scelto per voi un piatto fresco, colorato, decisamente estivo e leggero. Nelle giornate calde può rappresentare un piatto unico per un pranzo veloce anche fuori casa.

Bollite il riso in abbondante acqua salata. Una volta cotto, scolatelo e lasciatelo raffreddare. In una insalatiera disponete, dopo aver tagliato a pezzettini, i pomo-dori, l’insalata, il cetriolo e le uova sode. Nella stessa insalatiera disponete anche le olive tagliare a rondelle o come più vi piace, ma comunque senza nocciolo. Versate quindi il riso ormai freddo e mescolate. Aggiunte quindi l’olio extravergine di oliva e disponete in frigo per almeno un’ora, avendo cura di coprire l’insalatiera con un coperchio o con pellicola per alimenti. Questo eviterà che la superficie del riso si secchi e che la vostra insalata di riso prenda gli odori del frigo. Se è di vostro gradimento potete anche aggiungere una manciata di capperi. Attenzione però a non usare, per condire il riso, i prodotti già confezionati. Il sapore non sarà lo stesso, l’insalata non sarà leggera.

100 gr. di olive neredue uova sodeuna manciata di capperi (solo se graditi)olio extravergine dʼoliva q.b.

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Rubrica 31mercoledì 9 luglio 2008

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