Il Fatto n. 074

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mensile gratuito di informazione libera marzo 2011 primo piano “Il Sogno Eretico” il nuovo album di Michele Salvemini in arte Caparezza pag. 5 “il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico cronaca pag. 13 Operazione “Off-Side” della Guardia di Finanza: sequestrati 20 centri di scommesse sportive illegali cultura pag. 20 Tenente Michele Fiorino: le imprese memorabili di un eroe molfettese da non dimenticare sport&eventi pag. 24 Titolo provinciale per le ginnaste dell’ASD Astra n° 74 webtv MOLFETTA Prove tecniche di autovelox in città MOLFETTA 8 marzo: voce alla Città 1 5 0 www. ilfatto .net 150 ° anniversario Unità d’Italia MOLFETTA Il Fatto RE-Tour: il video della quarta tappa! foto ed elaborazione grafica copertina Brattoli Marcello

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mensile gratuito di informazione liberamarzo 2011

primo piano

“Il Sogno Eretico”il nuovo album di

Michele Salvemini in arte Caparezza

pag. 5

“il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico

cronaca

pag. 13

Operazione “Off-Side” della

Guardia di Finanza: sequestrati 20 centri di

scommesse sportive illegali

cultura

pag. 20

Tenente Michele Fiorino:

le imprese memorabili di un

eroe molfettese da non dimenticare

sport&eventi

pag. 24

Titolo provinciale per le ginnaste dell’ASD Astra

n° 74

webtv

MOLFETTAProve tecniche

di autoveloxin città

MOLFETTA8 marzo:

voce alla Città

150

w w w . i l f a t t o . n e t

150° anniversario Unità d’Italia

MOLFETTAIl Fatto RE-Tour:

il video della quarta tappa!

foto ed elaborazione grafica copertinaBrattoli Marcello

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2 marzo 2011

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3corsivo marzo 2011

Molfetta - Il forte vento che sta colpendo in queste ore la città ha causato la caduta di alcuni calcinacci dai palazzi ubicati in via P. Togliat-ti nei pressi del Liceo Scientifico di Molfetta. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia Municipale di Molfetta coordinati dal comandante Giuseppe Gadaleta e i Vigili del Fuoco del locale distaccamento per mettere in sicurezza la zona.

pillola web del 16/03/2011

Il forte vento fa cadere calcinacci in via Palmiro Togliatti

Molfetta - Questa mattina, in via XXV Aprile, si sono svolte le prime prove tecniche di auto-velox. Il servizio, coordinato dal comandante dei Vigili Urbani dottor Giuseppe Gadaleta, si svilupperà essenzialmente sulle arterie cit-tadine ad alta densità di traffico. Il servizio è autorizzato dal codice stradale e ribadito con la legge 120 del luglio 2010. Contattato, il co-mandante Gadaleta ha evidenziato che l’auto-velox non ha la funzione di incrementare gli introiti delle casse comunali, bensì quella di migliorare la sicurezza in tutte quelle zone della città, come le scuole, frequentate da mi-nori. Anche a molfetta, tempi duri per i piedi pesanti!

pillola web del 22/03/2011

Prove tecniche di autovelox in città

http://www.ilfatto.net/url/0049.htm

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Leggi le istruzioni a pag. 31

Aria di festa in giro per i centocinquanta anni dell’Italia che ha unito tutti i molfettesi in un unico sentimento di festa nazionale. Una ricor-renza che è stata festeggiata da tutte le corren-ti politiche ma, accompagnata, in alcuni casi dalle solite polemiche a cui siamo abituati. A rovinare la festa è arrivata la questione Libia che ci sta trascinando in un nuovo conflitto mi-litare e che ci porterà sicuramente dei grattaca-pi. Potremo scrivere intere pagine su come la pensiamo a tal riguardo ma la redazione del Il Fatto, all’unisono, non è convinta che si sia in-trapresa la giusta strada e ne condanna ,con le grafiche visive, l’intervento. Il mese di Marzo è stato anche protagonista di catastrofi naturali e di incidenti nucleari, che hanno evidenzia-to quanto sia rischiosa la strada che l’Italia ha scelto per le proprie politiche energetiche. Scelte politiche che, sempre, in maniera unita condanniamo attraverso anche le icone grafi-che poste all’interno del giornale. Le abbiamo inserite su internet gratuitamente e sono a disposizione di tutti coloro i quali le vorranno stampare in digitale e mettere sui cru-scotti delle proprie macchine. Un simbolo che possa smuovere la gente e farla interrogare su questioni tanto delicate, destinate, qualora ve-nissero applicate, a cambiare, inevitabilmente, molti scenari nel nostro Paese.Il popolo di Facebook si è già mosso sia per il nucleare che per la guerra e chiaramente con-danna entrambi le situazioni. Grande assente, invece, la speculazione politica locale che, cauta, sta ancora evidentemente studiando da che parte stare. Molti forse distratti dall’arriva-ta primavera che quest’anno, oltre ai cinguet-

tii e mandorli in fiore, chi ha portato anche la nube radioattiva giapponese. Ma anche di que-sto, pare, se ne siano accorti ancora in pochi.Il nuovo numero 74 , porta un articolo sul no-stro compaesano musicista Caparezza che, con il suo nuovo cd in vendita dal primo marzo, porta onore alla nostra città ,anche se gli ar-gomenti trattati non sono dei più felici e vede coinvolti moltissimi molfettesi. Il primo singolo uscito porta il titolo “Goodb-ye malinconia” e racconta, tra note e melodie, la situazione che, tanti giovani del Sud, sono costretti a vivere. Lasciare la propria terra e an-dare lontano in cerca di lavoro. Non possiamo che essere d’accordo sulle sue parole e, tranne in rari casi molti sono costretti ad andare via da Molfetta per lavorare e crescere professio-nalmente. Se un giovane, invece, vuole lavorare in un call center allora è, sicuramente, nel posto giu-sto. In questo campo siamo diventati, infatti, l’ombelico del mondo. Almeno un campo che ci vede eccellere!Spazieremo, inoltre, tra gli argomenti più disparati. Da questo numero si aggiunge la rubrica sui combattenti molfettesi caduti in guerra, sulle figure storiche molfettesi e il corso di speaker radiofonico che finirà con un nuovo gruppo giornalistico che vi avvolgerà sulle frequenze di Primaradio. Ci rendiamo anche promotori della sfida di tre molfettesi che vorreb-bero aprire a Molfetta una asso-ciazione di promozione del gioco degli scac-chi.D a r e -mo tan-to spa-zio alle

nuove iniziative che vedono una vera prima-vera in città e che, mi piace evidenziare, non hanno nulla a che vedere con la politica. Tutte menti libere che realizzano progetti. Procede anche la crescita della redazione che vede altri cinque aspiranti giornalisti nel gruppo giovani e vede crescere le figure che, da sempre, credo-no nella nostra politica editoriale, Infatti, anche questo mese ci saranno due nuovi giornalisti registrati all’ordine dei giornalisti “sfornati” da IL FATTO. Come non esserne orgoglioso.Non ci stancheremo mai di darvi nuovi servizi e, a brevissimo, Il Fatto sarà sui vostri teminali mobili con le sue APP. free. Da bravi promoto-ri del software libero, partiremo con la versio-ne Android, che potete già scaricare in beta sul market cercando ilfatto.net, a cui seguirà quel-la per l’iphone. A fornirci gratuitamente que-sta possibilità è un giovane programmatore di Molfetta che ha realizzato anche un videogio-co, e che lancia una sfida sul mercato cercando un grafico, un musicista e un programmatore Java, per entrare nel mondo delle applicazio-ni per smartphone. Questo dimostra che non siamo secondi a nessuno quanto a capacità. Bisogna solo armarsi di tanta buona volontà, capacità di rischiare e voglia di

emergere. La-scio, in piede

di pagi-na, uno

s p a -z i o

per premiare la creatività e generosità

del progetto.

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2501

Uniti festeggiamo i 150 anni diunità nazionale. Ma tra un terremoto e un disastro nucleare ci buttiamo

in un nuovo conflitto militare

Gli smartphone, negli ultimi anni, hanno inva-so il mercato mondiale, fornendo momenti di svago e semplificando la diffusione dell’infor-mazione. Un gruppo di ragazzi sta cercando di formare una piccola community orientata alla produzione di giochi per gli smartphone. La creazione di un gioco implica l’aggregazione di tre figure fondamentali: grafici per la creazione di animazioni ed ambientazioni, musicisti per colonne sonore ed effetti e programmatori per dare vita al tutto. La community ha lo scopo di aggregare le figure necessarie allo sviluppo. La partecipazione alla community è diverten-

te, gratificante, completamente gratuita e non richiede un grosso investimento in tempo, poi-ché, ognuno potrà dare il suo contributo com-patibilmente al proprio tempo libero. Il lavoro sarà svolto in modo indipendente e, quando il gioco sarà terminato, verrà pubblicato sul mar-ket e venduto in tutto il mondo. Gli introiti ge-nerati saranno ripartiti, in egual misura, tra le figure che hanno partecipato allo sviluppo e, su ogni prodotto, saranno presenti i nomi di tutti coloro che hanno partecipato al progetto. Puoi aderire al progetto mandando un esempio del tuo lavoro a [email protected].

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2502

Un gioco per Android Made in Molfetta? da non perdere per un Musicista,

un programmatore Java e un grafico

di Giulio Cosentinodi [email protected]

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marzo 2011

Il mensile Quindici e il suo direttore Felice de Sanctis passano alla controffensiva nei con-fronti di “Interno 45 srl” per le gravi, false e infondate accuse ricevute sul mensile “Il Fat-to” e querelano il titolare Leo Binetti per dif-famazione e chiedono inoltre un risarcimento danni in sede civile.Nessuna menzogna e nessun falso sono alla base dell’articolo, del mensile Quindici, rela-tivo alle installazioni pubblicitarie sulla cartel-lonistica stradale su via Terlizzi prima e dopo il ponte della ferrovia.Quindici prende atto della replica (per la ve-rità scorretta perché fatta a pagamento su un altro giornale) da parte di Leo Binetti e delle ragioni addotte a giustificazione della scelta di «recuperare due strutture in stato di totale ab-bandono, chiedendo al Comune di usufruirne, accollandoci le spese di sistemazione».Dopo aver preso atto delle dichiarazioni di Bi-netti, anch’esse legittime, riportiamo una nota che spiega l’articolo di Quindici ed è frutto an-che di un maggiore approfondimento realizza-to dal mensile sulla vicenda.«Accuse false e prive di ogni fondamento». Bi-netti Pantaleo, titolare della ditta «Interno 45 srl», replica a Quindici in merito all’articolo «Nuova cartellonistica su via Terlizzi: dubbi sulla concessione, eliminata la segnaletica stradale», pubblicato sul numero di febbraio 2011. Ma lo fa su «Il Fatto»: attacca Quindici in modo gratuito e sanzionabile, accusandolo di falso ideologico e poca professionalità. Paga persino l’inserzione pubblicitaria del suo arti-colo: pubblicizza se stesso. Perché, invece, non rispondere direttamente a Quindici? Coda di paglia? Accuse troppo pesanti e irrazionali per un arti-colo che riportava l’intervento del consigliere Raffaele La Ghezza (Fli) nel Consiglio comu-nale del 7 febbraio e l’atto comunale n.60050 dell’ottobre 2010, forse dettate da una certa “vanità” di fronte a un presunto illecito. O dal desiderio di “incutere timore” in chi, più di tut-

ti, svolge il suo lavoro di giornalista con ogget-tiva professionalità e senza timori reverenziali.Innanzitutto, nell’atto 60050 dell’Ufficio La-vori Pubblici è disciplinato l’uso della struttura per scopi pubblicitari privati? Sono menzionati “scopi comunicativi e prettamente pubblicita-ri”, ma solo «per pubblicizzare grandi mani-festazioni ed eventi di particolare interesse pa-trocinati dalla stessa Amministrazione comu-nale». Dunque, interesse pubblico e comunale, non privato. Inoltre, nello stesso atto si concede solo «l’uti-lizzo, a titolo gratuito, dei due portali in ferro ubicati su via Terlizzi» per riqualificare una struttura abbandonata (ha poi confermato a Quindici l’ing. Enzo Balducci, dirigente del Settore Lavori Pubblici e firmatario dell’atto). E, come dichiarato dal dott. Giuseppe Lopo-polo, responsabile dell’Ufficio Tributi, non esiste nessuna concessione pubblicitaria a tito-lo privato.Binetti Pantaleo sembra abbia convertito la concessione triennale dell’uso della sola strut-tura come concessione pubblicitaria privata, nonostante l’assenza di qualsiasi atto comunale e un «Piano generale degli impianti pubblici-tari, del regolamento di attuazione delle norme tecniche, modifiche e integrazioni» in fase di redazione. Se di pubblicità privata si tratta (ogni lato dei pannelli pubblicizza una ditta), «Interno 45» avrebbe dovuto versare un canone contrattuale di concessione. Ma, ribadiamo, non esiste nes-suna concessione pubblicitaria. Ci sono i limiti di un “abuso”? No, secondo l’ing. Enzo Bal-ducci, responsabile del settore Lavori pubblici, perché la concessione è regolare: in cambio del ripristino della cartellonistica è stato concesso l’uso della parte superiore come pannello pub-blicitario. Il tutto a costo zero per il Comune, che avrebbe dovuto caricarsi di un onere consi-stente per ripristinare questa segnaletica.Dopo l’intervento del consigliere La Ghezza, è stata ripristinata la segnaletica sotto i pannelli,

come si nota dalle foto scattate il 22 febbraio scorso. «I pannelli in questione non vengono più utilizzati», si legge nell’atto 60050, lo stes-so Binetti dichiara nel suo inserto a pagamento che i cartelli della segnaletica «già da diversi anni erano stati rimossi (quindi non per col-pa della Interno 45 Srl) e sostituiti da apposita segnaletica stradale verticale collocata in en-trambe le direzioni di marcia». Ma se la segna-letica è stata eliminata e non è più operante da diversi anni, perché reintegrarla? E se fosse segnaletica stradale, la presenza di pubblicità implicherebbe una palese violazione dell’art. 23 «Pubblicità sulle strade e sui vei-coli» del Codice della Strada, con relative san-zioni pecuniarie: «lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, ma-nifesti, impianti della pubblicità o propaganda […] che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare distur-bo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione» (comma 1). Af-fissione selvaggia, se non è stata autorizzata né dalla Polizia Municipale, né dall’Ufficio Tribu-ti? No, tutto regolare, secondo l’ing. Balducci.Prendiamo atto anche di queste dichiarazioni che chiariscono meglio la vicenda.Sarebbe stato meglio, comunque, per Binetti Pantaleo evitare interventi alla Don Chisciot-te, sparando alla rinfusa e lanciando accuse offensive e insensate a destra e a manca nel suo inserto pubblicitario su «Il Fatto». Se si è in difetto, è inutile aggravare la propria si-tuazione sputando fango su tutti: meglio farsi consigliare da un buon avvocato, che avrebbe sicuramente sconsigliato le affermazioni diffa-matorie nei confronti di Quindici.Ora il danno è fatto, le insinuazioni di Binetti sulla correttezza dei «vertici» (come li defini-sce lui) del periodico e su presunti «inconfes-

sabili legami di natura professionale con tutti gli interessi connessi» con aziende molfettesi (che, non è escluso, provvedano a chiedere ri-sarcimenti), sono di una gravità assoluta e in-tollerabile perché assolutamente false. L’altra accusa di Binetti di essere costretto a vendere spazi pubblicitari a Quindici in cambio della «loro spassionata amicizia» prefigurerebbe di fatto l’ipotesi di un inesistente ricatto del giornale nei confronti dello stesso Binetti, che Quindici non conosce, né frequenta, né ha mai contattato.Per questi motivi Quindici e il direttore Feli-ce de Sanctis querelano Leo Binetti, titolare di Interno 45 srl, chiedendo anche un risarci-mento danni in sede civile di 100mila euro.

Quindici

Il mensile “Quindici” e il direttore querelano Binetti e “Interno 45” e chiedono 100mila euro di risarcimento

spazio rilasciato per diritto di replica

I politici emuli di Berlusconi pretendono che non si scrivano cose scomode su di loro. Nella loro ignoranza democratica pretendo che a chi ha ottenuto il consenso popolare tutto sia con-sentito. Quanto a demolire quelli che credono essere i loro avversari, nel Pdl sono maestri an-che nella calunnia, come insegna il caso Prodi.Dopo questa premessa veniamo al caso della strada asfaltata solo fino alla villa dell’assessore Giacomo Spadavecchia del Pdl di Molfetta. Quindici, dopo la sua denuncia, ha aspettato due mesi a replicare all’assessore in attesa che fosse completata la pavimentazione dell’area e in attesa di quei “famosi” documenti che dimo-strerebbero la sua buona fede e che lo stesso ha dichiarato di mettere a disposizione della stam-pa. Chi li ha visti?Intanto l’assessore invece di replicare su Quin-dici, che avrebbe accolto democraticamente il suo diverso parere, si è rivolto stranamente ad altri organi di informazione. Coda di paglia?Programmata la pavimentazione e guarda caso mai completata, il soggetto in questione pensa che tutti siano ingenui o meglio pretende che tutti facciano gli ingenui.L’intelligenza dei cittadini? Non esiste, devono essere tutti stupidi, come tutti quegli allocchi che credono alle panzane del premier come la nipote di Mubarak, che in realtà è una prostituta minorenne.L’assessore dichiara: “i lavori sono di pertinen-za del settore lavori pubblici e non ho alcuna competenza”. Certo, ci mancherebbe, altrimen-

ti sarebbe stato reato di concussione, che, per fortuna, non è. Ma il conflitto di interessi resta, perché Spadavecchia non solo fa parte dell’am-ministrazione comunale, ma anche della giunta di centrodestra del sen. Antonio Azzollini e se la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, figuriamoci Cesare.Se fosse accaduta la stessa cosa ad un assesso-re del centrosinistra, il centrodestra lo avrebbe massacrato. Ma Azzollini tace, altrimenti rischia di perdere pezzi della sua maggioranza. Spada-vecchia, poi, farebbe bene a non parlare di tra-sparenza: perché non ha detto subito questa sua presunta verità, facilmente smontabile? Quello che afferma oggi poteva sostenerlo tranquilla-mente il giorno dopo la pubblicazione dell’arti-colo (17 gennaio 2011). O, forse, era alla ricerca di una spiegazione plausibile? Ancora una volta i cittadini vengono trattati da imbecilli, ma sic-come non sono imbecilli (come vorrebbe l’am-ministrazione comunale e l’assessore) sanno benissimo che gli oneri di urbanizzazione de-vono essere versati da tutti in anticipo. Quindi nessuna particolarità, anzi. Proprio perché tutti hanno pagato, non si sarebbe dovuto privilegia-re l’assessore Spadavecchia.E poi, ammettendo per assurdo che solo lui ab-bia pagato in anticipo per avere la strada, la cosa sarebbe ancora più grave e diventerebbe mate-ria da Procura della Repubblica.L’assessore sostiene che si tratta di una “questio-ne politica”. Non ci faccia ridere, non facciamo politica, ma informazione, abbiamo, come tutti,

le nostre idee, ma non ci facciamo condizionare da nessuno, come sanno coloro che ci conosco-no e ci stimano da tanti anni.Del resto siamo critici anche con il centrosini-stra, al punto che un partito di quell’area non ci invia nemmeno i suoi comunicati stampa.Un elemento in più che prova la libertà di “Quindici” sta nel fatto che il centrosinistra ha scoperto solo dopo il nostro articolo l’anomalia della strada dell’assessore (perché non chiamar-la ora via Spadavecchia? Un suggerimento alla commissione toponomastica che non ha ancora intitolato la nuova strada) e solo ora ne chiede le dimissioni. Più liberi di così! A differenza dell’assessore che libero non è, perché se vuole conservare la poltrona generosamente ricevuto dal sindaco, deve necessariamente essere al suo servizio, lato sensu. L’assessore Spadavecchia sostiene: «non ho ricevuto alcun trattamento di favore, perché la pavimentazione di tutte le strade era stata pro-grammata, tant’è che oggi tutte le strade sono state asfaltate». Quindici ha fotografato le strade vicine alla villa dell’assessore (con data e ora, vedi foto) dimostrando che il Comune non ha provveduto a nessun’altra posa di asfalto dopo il 17 gennaio (la data evidentemente non porta bene all’assessore).Nessuna montatura, nessun processo mediatico, come ci accusa l’assessore. Forse a lui sfugge un concetto elementare e fondamentale della democrazia: chi riveste cariche pubbliche non può pretendere di non essere trasparente, né che

il suo operato non venga giudicato dall’opinio-ne pubblica. Altro che violazione della privacy! Se Spadavecchia non accetta queste regole, che valgono in tutto il mondo, è meglio che resti tranquillamente a casa sua. Nessuno lo distur-berà. Tra l’altro non glielo ha prescritto il medi-co di fare l’assessore.Infine, vorremmo ricordargli che non è neces-sario rivestire un ruolo istituzionale, né essere consiglieri comunali per criticare certi com-portamenti non proprio cristallini. Basta essere cittadini ed elettori, se poi si è anche operatori dell’informazione, questa critica diventa un ob-bligo e un diritto garantito da quella Costituzio-ne che il suo partito e il suo capo vorrebbero modificare e, se possibile, abolire.Infine una postilla: visto che ci accusa di interes-si personali inesistenti (e per i quali potremmo querelarlo, ma non lo faremo) gli chiediamo: può dire la stessa cosa? Non è un’accusa, ma solo una domanda.

Quindici

Quindici: all’assessore Spadavecchia la verità dà fastidio

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5primo piano marzo 2011

Molfetta - Dopo il covegno “Vos estist sal terrae”, l’associazione consortile Polje (composta da Ar-cheoclub, Ictiùs, Legambiente, Pro Loco, Terrae e Wwf), ente gestore del Pulo di Molfetta, riprende il cammino di aggiornamento e formazione delle proprie guide. Obiettivo del percorso di formazio-ne e aggiornamento è fornire professionalità sem-pre più competenti e qualificate per accompagna-re i visitatori nell’affascinante viaggio all’interno della dolina.La quarta sessione di studio, che segue quelle di didattica della scienza, geologia e paleontologia, rispettivamente tenute dal professor Liborio Di-battista, dal geologo Saverio Rana, dal ricercatore Marco Petruzzelli e dal dottor Oronzo Simone, sarà incentrata sull’archeologia.L’archeologa Iole Caramuta accompagnerà i corsi-sti in un interessante viaggio sul tema “8.000 anni fa: le comunità neolitiche delle Murge baresi.La lezione, organizzata in collaborazione con la cooperativa FeArT, che gestisce il Museo Dioce-sano, si svolgerà sabato 2 aprile, a partire dalle ore 16.30, proprio presso tale struttura museale che, nella sezione archeologica, custodisce preziosi reperti neolitici.L’incontro assumerà, dunque, carattere di labo-ratorio in quanto sarà possibile osservare diretta-mente le tipologie vascolari neolitiche a cui si farà riferimento nel corso della lezione.Si tratta dell’ennesimo appuntamento di alto profilo culturale organizzato dall’associazione consortile Polje, soprattutto in considerazione del fatto che la dottoressa Caramuta ha lavorato nel-le campagne di scavi realizzate al Pulo negli anni Novanta, occupandosi proprio del settore dell’arte vascolare.Il sodalizio, pertanto, invita chiunque sia interes-sato ad approfondire un argomento spesso poco conosciuto a partecipare all’incontro.

pillola web del 21/03/2011

Riprende il ciclo di seminari di formazione per le guide Polje

Si chiama “Il Sogno Eretico” il nuovo album di Michele Salvemini, in arte Caparezza. Anticipato dal singolo “Goodbye Malinconia”, il frutto del lavoro del rapper mol-fettese è già un gran successo in Italia. Parte delle date del suo tour, cominciato con il pieno-ne di Andria e di Roma, sono già verso il sold out. Il “Capa” ha volu-to lanciare il proprio cd con il pezzo “Goodbye Malinconia” dedicato a chi lascia l’Italia, con-siderata uno stato inge-neroso verso i giovani, un paese in cui la paro-la meritocrazia spesso non trova posto. Ma è il titolo dell’album “Il so-gno eretico” il simbolo eloquente di quanto sta accadendo nella società moderna che, apparen-temente, progredisce ma fondamentalmente sembra essere tornata ai tempi di Giordano Bru-no, il filosofo-letterato eretico, che ha ispirato l’intero lavoro di Capa-rezza. Si tratta di un cd che racchiude la solita e pungente ironia del cantautore applicata ai temi più scottanti che affliggono il mondo, l’Italia e gli italiani.Il brano simbolo, nonché il più sentito da Michele Salvemini, è senza dubbio “Non siete stati voi”

che racconta, in maniera dettagliata, tutto ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo e di cui sono protagonisti i personaggi della “casta privile-giata” libera di poter agire a proprio piacimento prendendosi gioco di leggi e regolamenti. Una

canzone dalle rime forti e che ha davvero pochi peli sulla lingua. Chissà che impatto avrà sulle radio e quanto verrà trasmessa, visto il regime di censura a cui si sta andando incontro. Ma il 2011 di Caparezza si è anche aperto all’insegna del ci-nema. L’artista molfettese ha, infatti, partecipato

al film campione di incassi “Che bella giornata”, del nostro conterraneo Checco Zalone, in cui ha interpretato sè stesso costretto a cantare, assieme alla sua band, alcune canzoni totalmente distanti dal suo repertorio. Vedere, infatti, il “Capa” canta-

re la canzone “Non amarmi” non ha avuto prezzo. Nonostante il grande successo a livello nazionale egli è rimasto una persona semplice, legata alle sue origini e alla sua Molfetta. Una Molfetta che da una parte lo sostiene e dall’altra lo critica per le sue idee ritenute utopiche e appunto eretiche.

di Francesco Tempesta

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2503

Il sogno eretico di Caparezza

foto di Vincenzo de Pinto

Page 6: Il Fatto n. 074

6 arenarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

La città continua ad essere interessata da incendi dolosi che coinvolgono auto,

esercizi pubblici e cassonetti. Pensate che si tratti soltanto di episodi isolati causati dal vandalismo e dall’inciviltà o che siano gli effetti di azioni di stampo criminale?

In tempi non sospetti noi dell’UDC avevamo già lanciato un allarme sul livello di sicurezza della nostra città. È innegabile che la sequenza di incendi che si stanno susseguendo a Molfetta non sia solo frutto di casualità ma credo che sia un fenomeno che le forze dell’ordine e l’ amministrazione di questa città non debbano prendere sottogamba, cosi’ come gli episodi crescenti quali furti nelle case e negli esercizi commerciali, scippi , estorsioni e quant’altro.Per quanto riguarda gli incendi dei cassonetti, io credo che il tutto sia addebitabile ad un’ inciviltà e maleducazione crescente non solo nella nostra città ma nella stessa società di oggi. L’idea di ampliare, come ormai già si fa nelle grandi città , la rete di telecamere non solo presenti in prossimità di semafori ma nei punti più critici e nevralgici della città, non sia da trascurare.Dobbiamo superare un concetto di privacy che non ci consente di salvaguardare il nostro territorio. Comunque ho sincera fiducia nelle forze dell’ordine che quotidianamente presidiano la nostra città e invito il Sindaco, dotato comunque di poteri ampliati da recenti leggi nazionali, ad attuare un Piano Sicurezza in accordo con prefetto e forze dell’ordine perché non bisogna assolutamente tralasciare questi fenomeni sempre indicativi del grado di criminalità di una comunità. Robert Amato (UDC)

Molfetta è influenzata da una criminalità leggera ma ben diffusa in certi settori che hanno interesse ad imporre impunemente la propria presenza. Si sono chiusi gli occhi dinanzi a molti segnali e ancora se ne chiudono. Si sottovalutano

fatti che dovrebbero invece allertare. La criminalità locale vuole fissare uno stato di cose per estirpare il quale può costare anche molto caro; specie se a pagare saranno persone differenti da chi le ha tollerate e permesse.

Donato Rana (FLI)

L’Arena è la nuova rubrica de “il Fatto” che si propone di discutere e approfondire le varie tematiche locali e nazionali, interpellando i diversi personaggi politici e le prestigiose testate giornalistiche della città.

L’Arena

Non ho elementi per collegare le vicende e per imputarle a fenomeni di stampo criminale. In una situazione come quella che viviamo a Molfetta credo che la prima cosa da fare sia dare un segnale forte di primazia delle regole, di rispetto incondizionato delle leggi, di volontà ferma di farle

rispettare. Chi amministra ha la grande responsabilità di trasmettere questa idea che è alla base di una convivenza civile. Devo dire che nella storia recente, quando l’ amministrazione Azzollini ha avuto l’opportunità di affermare questi valori e di dare segnali forti ed inequivocabili, si

è tirata indietro rinunciando a svolgere una funzione di guida, anche pedagogica, importante. La vicenda degli ambulanti è emblematica di come questa amministrazione intende rispondere alle situazioni di illegalità grave che avevano indotto nell’occasione forze dell’ordine e magistratura

ad intervenire. Il tema immanente nell’agenda di un’amministrazione non può che essere quello della prevenzione e dell’attenzione.Giovanni Abbattista (PD)

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2504

di Francesco Tempesta

Ho un osservatorio privilegiato in quanto professionalmente interessato al settore e la stessa situazione è vissuta nei Comuni limitrofi. I danneggiati non lamentano intimidazioni né richieste precedenti all’incendio, e questo non consente di individuare - a quanto mi è dato sapere - chiari interessi criminali. Tuttavia, se anche si trattasse di atti di vandalismo, non potremmo che bollarli come azioni di stampo criminale: l’incendio di una autovettura può avere effetti collaterali disastrosi per il patrimonio di ignari cittadini e per la loro stessa incolumità. Non si tratta più di episodi isolati e ogni autovettura è un obiettivo sensibile, questo rende la situazione ancor più complessa. La limitatezza degli uomini a disposizione delle Forze dell’Ordine e l’estensione dei territori di competenza non consente ormai una presenza capillare sul territorio: ci faremo promotori di un coordinamento tra tutti gli addetti - pubblici e privati - alla sicurezza dei cittadini. È un problema che abbiamo ben presente.Pasquale Mancini (PdL)

Importanti e numerose informazioni diagnosti-che si possono ottenere dall’analisi di un campio-ne di urina. La semplice analisi generale e micro-scopica del sedimento

urinario consente al medico di fare una diagnosi, ad esempio, di diabete o di una malattia renale (nefropatia), come anche di capire se il paziente assume una quantità adeguata di acqua nell’arco della giornata. Permette, inoltre, di rilevare se vi sono cristalli, di varia natura, formatisi in conse-guenza di un particolare regime alimentare o di una tendenza naturale; se vi sono globuli rossi o bianchi e soprattutto batteri o nitriti, indici di un’infezione recente o pregressa. Inoltre l’esame colturale delle urine, tramite “terreni selettivi”, permette l’individuazione di una particolare spe-cie batterica proliferante e la quantificazione della “carica batterica”, non essendo sempre scontato che si tratti di infezione. Perché la carica batterica, per essere rilevata, deve essere almeno di 100.000 unità. In tal caso, si esegue la ricerca dei principi attivi degli antibiotici più o meno efficaci a contra-stare i batteri rilevati (“antibiogramma”). Il medi-co curante, poi, prescrivere la cura antibiotica più efficace per il determinato batterio evidenziato

andando in tal modo a debellare il problema senza ricorrere a improvvisate cure “fai da te”.In caso di presenza di diabete, la quantità degli zuccheri nel sangue è notevole e, se in un primo momento i reni sono in grado di riassorbirne la quantità eccedente, successivamente la perdono, proprio con le urine, dando luogo al fenomeno della “glicosuria”. Questa, nel lungo arco tempo-rale, compromette il corretto funzionamento rena-le. Anche la presenza di proteine nelle urine non è sintomo di corretto funzionamento renale perché, anche in questo caso, il “meccanismo” fisiologi-co ne prevede il completo riassorbimento.Un esame clinico, quindi, da non sottovalutare e che risulta importante tanto per la prevenzione quanto per una cura efficace ed efficiente.

Dott. Balacco ParideVia E. Fermi, 49/a

tel. 080/3385232

informazione pubblicitaria

Prevenire è meglio

che curare

marzo 2011

Le statistiche confermano che nella nostra città gli incendi dolosi, non possono essere più considerati un fenomeno di episodi isolati, causati dal vandalismo e dall’inciviltà. Si può invece affermare che è divenuto un fenomeno reale contro cui si dovrebbero prendere le opportune contromisure. Per esempio: l’Amministrazione Comunale e le Forze dell’Ordine dovrebbero impegnarsi attraverso nuove e più stringenti misure in termini di vigilanza e repressione; il cittadino deve senza paura segnalare e collaborare, e non continuare a nascondersi nell’omertà che favorisce solo i disonesti e i delinquenti.Lillino Giancola (Molfetta in Azione)

Page 7: Il Fatto n. 074

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7arena marzo 2011

Dall’inizio dell’anno in città si sono susseguite numerose manifestazioni pubbliche patrocinate e sovvenzionate dal Comune di Molfetta. Ultima quella del Carnevale

molfettese. Pensate che l’Amministrazione abbia investito al meglio il denaro pubblico oppure si potrebbe fare di più?

L’amministrazione comunale di Molfetta, a nostro parere, spreca il denaro pubblico, finanziando alcune iniziative che meriterebbero minore attenzione e trascurando altre di maggiore interesse. Si tratta di scelte politiche che lasciano a desiderare. Per questo non solo si potrebbe fare di più, ma si dovrebbe fare meglio. Ma ogni botte dà il vino che ha.Michele de Sanctis jr. (Condirettore “Quindici”)

Il Comune di Molfetta, retto dal sen. Antonio Azzollini, a capo di una amministrazione di centrodestra, molto parsimonioso nello spendere, ha cercato di far rivivere il famoso carnevale di un tempo, quando arrivavano durante al sfilata quasi centomila spettattori dalla provincia.

Ha messo in campo quest’anno le sue migliori energie e in tutti i modi le cose sono andate discretamente: una edizione soddisfacente, con gruppi mascherati, carri e veglioncini. Tutto ha un costo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, piaccia o no.

Non fare questa manifestazione, cancellarla e avere una quarantina di mila euro in più? Non siamo d’accordo.Francesco Verdesca (Direttore ilbiancorossonews.it)

È vero l’Amministrazione comunale sta investendo per la città ma si potrebbe pensare ad una gestione più oculata del patrimonio pubblico concentrandosi su interventi prioritari di cui Molfetta necessita. Le ultime manifestazioni come il Carnevale e il tour del cioccolato hanno dato certamente visibilità alla città in un circuito locale e nazionale ma

è fondamentale garantire adeguato sostegno al miglioramento della cosa pubblica. Non si dimentichi: Molfetta è città a vocazione turistica. Ma lo pensate davvero?Giuseppe de Robertis (Direttore l’Altra Molfetta)

Per poterlo giudicare bisognerebbe conoscere nel dettaglio i conti del Comune. Il tema dei patrocini è di vitale importanza per gli indirizzi dell’amministrazione. Dalla quantità e soprattutto qualità degli investimenti passa non solo la promozione, ma lo stato della cultura a Molfetta.(Redazione MolfettaLive)

L’attuale amministrazione si è dimostrata molto generosa nel finanziare i tanti progetti che le vengono sottoposti e questo è da apprezzare, considerando quanto in Italia la cultura venga maltrattata economicamente. Forse da bacchettare il controllo di come vengono spesi questi soldi o comunque la comunicazione fornita ai cittadini circa i costi sostenuti dalle associazioni finanziate. Il Carnevale Molfettese, costato 50.000 euro a cui vanno sommate le entrate pubblicitarie stimate sui 60.000 euro, è uno degli argomenti che approfondiremo con gli organizzatori. Al momento, siamo in attesa dei conteggi definitivi. Grandi dubbi aleggiano, invece, su come siano stati assegnati i grandi eventi cittadini dato che, sembra, ci sia un’unica associazione culturale che vince sempre senza fare gare e anche molto vicina ad un sito web di notizie locali. Ne parleremo meglio con le carte in mano.Giulio Cosentino (Direttore de IL FATTO)

Page 8: Il Fatto n. 074

8 attualitàrimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

marzo 2011

Zio Franco è stato per me come un padre e, per tanto tempo, in tanti, hanno creduto che io fossi suo figlio d’arte.Forse per questo mi chiamava sempre per mostrarmi i suoi progetti, i suoi schizzi, le sue opere in cantiere; le scopriva, le metteva in mostra e me le rac-contava come un can-tastorie.Mi ha chiamato spes-so, in questi ultimi anni, anche per chie-dermi aiuto per il suo inseparabile cruciver-ba e, ieri, il telefono ha squillato ma le sue parole incrociate non potevano avere più risposte. Il suo cuore, pur forte, non ha retto e lo ha lasciato sulla sua scrivania mentre ritoccava ancora gli ultimi suoi disegni, archi di pietra, muret-ti, barche e trulli.Mi ha sempre per-messo, cosa rara, di individuare le critici-tà nel suo lavoro per poi, richiamarmi e mostrarmi la corre-zione avvenuta. Non sempre, però, era fedele all’indicazione data perché lui aveva sempre l’ultima parola.Una di queste correzioni, andata a buon fine, è stata per Gianni Carnicella. Parlo dello sguar-do di Gianni Carnicella nel ritratto esposto

nell’aula consiliare. Quella che, invece, non sono riuscito a fargli accettare è stata la mano nascosta nel ritratto di Beniamino Finocchia-ro, esposto nella sala omonima.Di lui hanno scritto tanti critici e giornalisti e io ho voluto cogliere, dalle loro testimonian-ze, alcuni spunti per fotografare la sua vera natura.

Ogni opera di Franco, ogni sua collettiva, ogni sua parola è stata sempre una specie di provocazione culturale non solo nei confronti della pittura ma delle opinioni.La sua è stata sempre un’autentica ricerca e

sperimentazione, che tornava sempre alla sua terra, fatta di barche tenacemente ancorate alla terra ferma, oppure sospese quasi in atte-sa di volare verso altri porti. Dava espressione artistica alla sua terra, fatta di pietre bianche, muretti a secco, ulivi contorti e parlanti, natura morta dei frutti della nostra terra, tutti segni indelebili della sua cultura e

delle sue origini.Franco ha sempre avuto un tempera-mento irrequieto, ecco perché è stato sempre difficile inserirlo nelle coordinate degli stili e delle mode. Era un artista autentico, che ha sofferto la sua di-versità, consapevole che essa era la sua stessa verità, quella di un uomo che ha cer-cato disperatamente, nell’arte, di restare libero. Lui amava la libertà.Con Franco non si poteva mai stare tran-quilli, così scriveva di lui Michele Campio-ne: era come cammi-nare continuamente su un filo per equilibristi che hanno lo scopo di meravigliare, di sor-

prendere e di rimettere in discussione certezze acquisite. Questo era l’artista, questo era l’uomo. Fran-co d’Ingeo era fatto così e, così, vorrei che lo ricordassimo tutti.

L’ultimo arco: in ricordo di Franco d’Ingeodi Matteo d’Ingeo

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Molfetta - Gli uffici della CNA di Molfetta si sono trasferiti in via T. Fiore, 8 di fronte alla scuola elementare “Berlinguer” nella nuova zona 167.Presso la nuova sede è possibile usufruire dei se-guenti servizi: avere informazioni, assistenza e consulenza in materia di sicurezza sociale, previ-denza, lavoro, mercato del lavoro, diritto di fami-glia e delle successioni; trattamento di famiglia per i lavoratori e pensionati; disbrigo e riconosci-mento di tutte le pratiche di pensioni, infortuni, e malattie professionali, invalidità civile, assisten-za sanitaria; esenzioni ticket spesa sanitaria per prestazioni specialistiche e medicinali; esenzioni e riduzioni tassa rifiuti (tarsu); esenzioni e rim-borsi canone Rai per over 75anni; CAF (centro di assistenza fiscale) per dipendenti e pensionati, mod 730, RED, ICI, ISEE, e ISEU), bonus ener-gia; social card; servizi integrati e consulenze personalizzate alle imprese; corsi di formazione alle imprese, nuove figure professionali; organiz-zazione di seminari tematici; carta attiva servizi ai cittadini e per stranieri; certificazioni catasta-li, comunali, camerali; consulenza assicurativa; consulenza legale; consulenza tecnica in gestioni immobiliari; consulenza medica generale; spor-tello stranieri: richieste e rinnovi di soggiorno, regolarizza-zione badanti, corsi di formazione dedicati; sportello minori.

pillola web del 13/03/2011

La nuova sede del CNA di

Molfetta e tutti i suoi servizi

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9marzo 2011

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10 attualitàrimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

marzo 2011

Il 17 marzo si festeggia il 150° anniversario della nascita del Regno d’Italia. Fino a quel giorno del 1861 il nostro Paese era considerato solo “un’espressione geografica” come affer-mava il Metternich. Le numerose critiche e di-scussioni hanno visto contrapporre due diversi schieramenti di idee e di ideologie politiche. Festeggiare l’unità d’Italia significa, non solo ricordare un avvenimento storico di rilievo consistente per tutti quanti gli italiani, ma com-porta anche, come ha ricordato Roberto Beni-gni nella terza serata del festival di Sanremo, adornare di lode tutte quelle illustri personalità storiche che si sono spese per tramandare verso i posteri i valori politici e storici. Questi erano soprattutto giovani, infiammati da un’arden-te forza di riscatto sociale e di cambiamento, giovani che trovavano la forza ed il coraggio di agire non per se stessi e il proprio bene ma per dare un’identità nazionale tanto agognata a quell’Italia che, aveva visto svilire la propria importanza a partire dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 d.C. Già Dante, nel canto VI del Purgatorio, definisce l’Italia un “bordello” e la storia sembra avergli dato ragione. Un territorio diviso fra francesi, spa-gnoli e austriaci nel periodo del Risorgimento e definito un mosaico di stati e staterelli diversi. Allora giovani ,poco più che ventenni, si ado-perarono chi culturalmente, chi imbracciando

le armi, per cambiare la situazione e con l’au-spicio, non conoscendo che esito avrebbero avuto le loro azioni, di ridare dignità alla terra che aveva dato loro i natali. Personalità insigni come Garbaldi, Saffi, Mazzini, Pisacane e tanti altri ancora, si sono battuti allo strenuo delle forze credendo in se medesimi e nell’amor pa-trio. Di tutto questo, oggi, non rimane nient’al-tro se non il ricordo e la testimonianza nei libri di storia. Dovremmo, invece, portare memoria ogni giorno dei sacrifici che i nostri avi han-no compiuto per far vivere il sogno dell’Italia unita. Un sogno in cui in passato, tutti hanno creduto fortemente e che oggi, invece, trova un’Italia spaccata in due tra chi vuole conti-nuare a dare voce e dignità a tale sogno e chi vede tale sogno come una condanna da cui li-berarsi.

Buon compleanno Italia e a tutti gli italiani

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Il Coordinamento genitori e insegnanti di Mol-fetta, in concomitanza con la mobilitazione nazionale, nel giorno di sabato 12 marzo ha organizzato un sit in in via Patrioti Molfettesi. I protagonisti della manifestazione sono stati alcuni docenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. “Siamo sempre i soliti a manifestare” lamenta-va qualcuno. Sembrava che, come tutte le altre manifestazioni di questo genere, ci si trovasse in presenza di un meeting di “professoresse e professori” . In un secondo momento, invece, è arrivato un gruppo di giovani studenti e stu-dentesse che hanno allestito uno spettacolo sui generis, stimolante non solo dal punto di vista politico ma anche culturale. Questi, ad uno ad uno, hanno declamato ad alta voce chi una fra-se di qualche illustre personaggio, chi un arti-colo della Costituzione. Ognuno di loro aveva con sé una lettera che, mostrata a conclusione della performance, componeva, nel complesso, la scritta “Scuola Democrazia”. Questo inter-vento, improvviso ed inaspettato, è servito non solo come fonte di sollievo ai “soliti” mani-festanti, che si sono illuminati di una nuova speranza, ma ha rappresentato, soprattutto, una

forma di protesta da parte di quei giovani che hanno ricevuto molto dalla scuola pubblica e non vogliono, per nessuna ragione al mondo, che la stessa opportunità d’istruzione venga, in futuro, negata ai loro figli.Ci auguriamo che, nelle prossime manifesta-zioni, il numero dei partecipanti salga sempre di più per dare maggiore voce ai problemi dell’Italia dei nostri giorni. Il diritto di manife-stazione delle opinioni, di informare e di essere informati è sancito dalla nostra Costituzione.La Democrazia, così, si realizza in tutte le sue istituzioni garantendo, nei fatti e non solo a pa-role, gli stessi diritti a tutti i cittadini.

Giovani studenti difendono l’articolo 33 della Costituzione

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di Gianfranco Inglese

di Gianfranco Inglese

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11marzo 2011

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12 cronacarimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, hanno sequestrato nella città di Terlizzi 400 grammi di cocaina, bilancini di precisione e attrezzature varie per il confezionamento dello stupefacente.La cocaina, che immessa sul mercato, avrebbe fruttato almeno 30 mila euro, è stata scoperta all’interno di un garage prefabbricato nella di-sponibilità di un pregiudicato locale che gestisce un’attività di vendita al minuto di piante e fiori.Nell’ambito dello stesso servizio sono stati rinve-nuti e sequestrati 3 mila litri di gasolio per auto-trazione ad uso agevolato di provenienza illecita, contenuto in due cisterne prive di autorizzazioni ai fini della sicurezza ed un’attività di autocarroz-zeria completamente abusiva.Una persona è stata tratta in arresto ed associa-ta alla casa circondariale di Trani a disposizione dell’autorità giudiziaria, per i reati di detenzione

e spaccio di sostanze stupefacenti. Ulteriori due soggetti sono stati denunciati all’autorità giudi-ziaria per aver sottratto prodotti petroliferi dal pagamento dell’accisa sugli oli minerali nonché per omessa denuncia di materie esplosive o in-fiammabili.

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Operazione antidroga della GdF: sequestrati 400 grammi di cocaina e una persona in arresto

Nella giornata di mercoledì 2 marzo, dinanzi al Primo Collegio del Tribunale di Bari, si è tenuta la seconda udienza per la trattazione delle questioni preliminari relativa al pro-cesso in seguito all’operazione “Domino”.Nel corso dell’udienza è stata accolta la ri-chiesta avanzata dall’Associazione Provin-ciale Antiracket Antimafia di Molfetta, rap-presentata dall’avvocato Angela Maralfa, di costituirsi parte civile nel processo che vede

imputati quarantasette del totale degli arre-stati durante l’operazione, accusati di vari crimini tra cui quelli di associazione per de-linquere di stampo mafioso, usura, abusivo esercizio di attività finanziarie, reati contro persone e patrimoni, traffico di stupefacenti, turbativa d’asta con estorsione.Come ricordiamo, l’operazione denomina-ta “Domino” aveva visto gli uomini delle Fiamme Gialle di Bari impegnati in centina-

ia di arresti sul territorio barese e circostan-te, a carico di affiliati a una cosca mafiosa pugliese riconducibile ai clan Parisi e Stra-maglia che avevano dato vita ad un sodali-zio criminoso ramificato altresì nei comuni di Valenzano, Adelfia, Cassano, Acquaviva della Fonti, Gioia del Colle, con influenze sino in territorio tarantino.L’accoglimento della richiesta dell’Associa-zione Provinciale Antiracket Antimafia di

Molfetta è, anche in questo caso, un chiaro ed importante segnale di contrasto alle atti-vità criminali di stampo mafioso, conferma il presidente dell’Associazione Renato De Scisciolo, che esprime la sua totale soddisfa-zione per tale risultato, che contribuisce ad incentivare il delicato lavoro fin qui svolto e a rafforzare l’impegno su quello che deve essere un fronte comune contro l’illegalità in tutte le sue declinazioni.

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Seconda udienza per il processo riguardante l’operazione “Domino”

http://www.ilfatto.net/url/0050.htm

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Durante la notte alcuni ignoti hanno appicca-to un incendio nei pressi della sede della ban-da S. Cecilia di Molfetta in via Santa Cateri-na. Ad accorgersene ed avvisare i proprietari del locale, questa mattina verso le ore 11.00, alcuni passanti che hanno notato gli effetti delle fiamme sulla serranda del locale.Nessuna informazione al momento è dispo-nibile circa il motivo di tale gesto mentre, sulle dinamiche, i resti di plastica presenti nei pressi dell’incendio, lasciano intendere l’utilizzo di un ordigno incendiario improv-visato. Per fortuna nessun danno è stato ri-scontrato all’interno del locale. Al momento sono in corso le indagini da parte dei Cara-binieri intervenuti sul posto per i controlli necessari e per registrare la denuncia con-tro ignoti emessa da parte dei responsabili dell’associazione musicale.

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Nella notte attentato incendiario presso la sede della banda Santa Cecilia

http://www.ilfatto.net/url/0051.htm

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marzo 2011

Page 13: Il Fatto n. 074

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13cronaca

Aveva rubato un telefonino lasciato incusto-dito da un meccanico all’interno della sua of-ficina, ma scoperto è finito agli arresti domi-ciliari. Dovrà difendersi dalle accuse di furto e inosservanza degli obblighi, Giuseppe Pati, sorvegliato speciale 35enne di Molfetta, de-stinatario di un’ordinanza di applicazione del-la misura degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, notificata ieri in quel centro dai Carabinieri della locale Stazione.I fatti risalgono allo scorso 4 febbraio, quando

il sorvegliato, introdottosi in un’autofficina del luogo, mentre il titolare era impegnato a riparare un veicolo, s’impossessava del tele-fono cellulare di quest’ultimo lasciato incu-stodito su di una mensola, per poi dileguarsi. Le indagini svolte dai carabinieri dopo la de-nuncia presentata dalla vittima, basate prin-cipalmente sulle dichiarazioni rese da alcuni testimoni, permettevano di risalire all’identi-tà dell’autore del furto, che veniva deferito all’Autorità Giudiziaria. Dopo l’arresto, il sorvegliato è stato quindi sottoposto agli ar-resti domiciliari.

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Rubò un telefonino da un’officina: ai domiciliari

un sorvegliato

Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Mol-fetta, all’esito di due verifiche fiscali, hanno con-statato un’evasione di oltre 1,8 milioni di euro, nonché 12 lavoratori “in nero”. Nello specifico, si tratta di un’impresa edile di Terlizzi, che ha sempre operato in completa evasione d’imposta omettendo la presentazione delle dichiarazioni fi-scali obbligatorie e di tenere le scritture contabili previste, e di una ditta di pulizie di Molfetta, che aveva alle dipendenze 12 lavoratori “in nero”,

utilizzati senza l’iscrizione nel libro unico del lavoro e senza il versamento dei contributi previ-denziali ed assistenziali.L’ammontare complessivo dei ricavi sottratti all’imposizione fiscale è di circa 1,5 milioni di euro, mentre l’IVA dovuta, cioè non corrisposta all’erario, e’ pari a 300 mila euro. Il responsa-bile dell’impresa edile è stato anche denunciato all’autorità giudiziaria per “omessa dichiarazio-ne” e “occultamento delle scritture contabili”.

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Scoperta un’evasione fiscale di circa 1,8

milioni di euro e 12 lavoratori “in nero”

I militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, hanno sequestrato 20 centri e punti telematici, ove si esercitavano scommesse spor-tive abusive, dislocati in Molfetta, Trani, Bisce-glie, Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Barletta e Canosa di Puglia. Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle hanno accertato che all’interno di essi si svolgeva la raccolta di scommesse, sia via telematica che al banco, per un giro d’affari complessivo mensile di oltre 2 milioni di euro, pur essendo privi di concessioni e autorizzazio-ni obbligatorie.Oltre ai locali sono stati sequestrati computer,

server, apparecchiature informatiche, ricariche di gioco, conti di gioco, promemoria di giocate, denaro contante e altra documentazione com-provante l’illecita attività. Ventidue persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo di gioco e di scommessa.

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Operazione “Off-Side” della Guardia di Finanza: sequestrati 20 centri di scommesse

sportive illegali e denunciate 22 persone

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marzo 2011

Page 14: Il Fatto n. 074

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14 marzo 2011

Strisce blu, legittime o illegittime? È ciò che si chiedono i cittadini molfettesi dopo che, la questione “strisce blu”, è approdata anche sui media nazionali. Abbiamo chiesto, sul caso molfettese, il parere dell’Avv. Alessandro Si-nisi, esperto in sanzioni amministrative che, da ormai un anno, conduce con successo una vera a propria battaglia per l’eliminazione del-le strisce blu a suon di carta bollata e di ricorsi dinanzi ai Giudici di Pace.“La premessa fondamentale è che il Codice della Strada deve obbligatoriamente essere osservato, con scrupolo, da tutti i cittadini. Ed è proprio questo il punto della questione: la legge deve essere rispettata da tutti, sia da-gli automobilisti, sia e soprattutto, da chi deve far rispettare il Codice della Strada: Pubbliche Amministrazioni e Forze di Polizia”. Esordi-sce l’Avv. Sinisi.“Nel caso delle strisce blu, invece, avviene una costante inosservanza delle norme che com-portano, come conseguenza, la illegittimità dei parcheggi a pagamento in gran parte dei Co-muni italiani e, per quel che ci riguarda, per il Comune di Molfetta”.Secondo lei esistono profili di nullità delle stri-sce blu a Molfetta?“Certamente. Ad oggi, quattro, a mio parere, sono i motivi di illegittimità delle strisce blu nella nostra città. Innanzitutto, sotto la scure dei Giudici è caduto il “multino” di 1,20 Euro che gli ausiliari della sosta lasciano sul para-brezza del cittadino che, o per dimenticanza o consapevolmente, o perché intento a ricerca-re il punto rivendita più vicino, non espone il grattino all’interno della sua auto. Questa mini multa, come confermano non solo i Giudici di Pace di Molfetta ma anche la Corte di Cassa-zione, in realtà è una vera e propria invenzione del Comune, in contrasto con il Codice della Strada. E poiché al mancato pagamento del multino segue la sanzione vera e propria, per la legge italiana essendo nullo il primo, diventa automaticamente nulla anche la seconda”.E gli altri motivi di nullità? “Ulteriori motivi di illegittimità delle strisce blu sono la predisposizione irregolare dei par-cheggi a pagamento, la destinazione del ricava-to dei grattini per fini diversi da quelli previsti

obbligatoriamente dalla legge, la mancanza del decreto ministeriale che indichi le linee guida sul territorio nazionale”.“L’art. 7 del Codice della strada, infatti, che autorizza i Comuni ad istituire le aree di sosta a pagamento, espressamente prevede che que-ste siano costruite al di fuori della carreggiata, cioè in spazi destinati fuori e non a lato delle strade; è poi previsto, nella stessa norma, che i soldi intascati dal Comune siano destinati alla costruzione di parcheggi e, per le somme eccedenti, alla manutenzione delle strade. Su questo punto, ogni cittadino può rispondere da solo contando quanti parcheggi comunali “fuo-ri dalle strade” esistono a Molfetta e, soprattut-to, in che condizioni di manutenzione sono le strade molfettesi. Ma soprattutto: in che modo il Comune impiega queste somme?” “Quel che più lascia più sorpresi è che, ad oggi, quasi tutti i Comuni si sono dotati di stri-sce blu lungo le strade pur mancando il De-creto del Ministero delle Infrastrutture e Tra-sporti che avrebbe dovuto fissare, per l’intero territorio nazionale, in modo uniforme tariffe e condizioni d’uso di tali parcheggi. In realtà, in assenza di tale regolamento, tutti i parcheggi istituiti sul territorio nazionale sono illegittimi perché non conformi a legge”.Qual è l’esito dei casi portati in giudizio?“Sull’illegittimità delle strisce blu i dati par-lano chiaro: centinaia di sentenze di annulla-mento ogni anno. Solo a Molfetta, dallo scorso anno, sono oltre una decina le sentenze di an-nullamento e svariate decine le multe annulla-te. Anche il Prefetto di Bari, in svariati casi, si è espresso a favore dell’annullamento di queste multe. In più il Comune viene sistematicamen-te condannato a restituire ai ricorrenti le spese di assistenza legale, ciò in virtù di una norma del Codice di Procedura Civile che dispone la condanna alle spese di giudizio della parte soc-combente, salvo gravi e giustificati motivi”.Ciò nonostante, il Comune di Molfetta con-tinua, imperterrito, a richiedere ai cittadini il pagamento dei grattini, gli ausiliari della sosta continuano a lasciare sulle auto multini nulli e gli ignari cittadini a pagare multe in realtà illegittime. Il rischio è che, anche le strisce blu, così come autovelox e photored, da utile

strumento per la collettività si trasformino in ulteriori ingiustificate tasse che ricadono sulle tasche dei cittadini.

Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2514

Strisce blu, leggittime o illegittime?

Molfetta - Le celebrazioni per il Centocinquan-tesimo anniversario dell’Unità d’Italia, promosse dall’Amministrazione Comunale di Molfetta hanno visto coinvolte molte Associazioni e Istituzioni che da sempre si adoperano per tenere vivo il ricordo del nostro passato senza la conoscenza del quale (come diceva Montanelli) non può esserci futuro.Il 17 marzo è stato un tripudio di bandiere e mani-festazioni che hanno risvegliato in tutti quel senso di appartenenza ad una Nazione più che mai unita a dispetto delle spinte centrifughe che vengono da più parti.Un’iniziativa degna di nota è quella promossa dal Lions club di Molfetta il quale, grazie al concreto e fattivo interessamento e collaborazione di tutta l’Amministrazione comunale, ha voluto realizzare una targa marmorea in memoria dei patrioti Molfet-tesi del Risorgimento. La cerimonia ha avuto luogo presso la nuova Sede Comunale in fase di comple-tamento in via Molfettesi d’Argentina, alla presenza delle Autorità Civili e Militari (Capitaneria di Porto, Compagnia dei Carabinieri,Tenenza della Guardia di Finanza e Polizia municipale) ,dei Lions officer distrettuali e da un folto gruppo di cittadini.L’iniziativa, oltre ad essere un tributo ai nostri marti-ri risorgimentali, vuole rendere pubblici alcuni degli scopi più importanti del Lionismo Internazionale quali: “promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza”, “prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale delle co-munità” stabilendo una sede per la libera ed aperta discussione di tutti gli argomenti di interesse pubbli-co, con la sola eccezione della politica di parte e del settarismo confessionale e applicare anche le indi-cazioni del Tema di studio del Distretto Lions 108ab (che comprende tutta la Regione puglia) per l’anno 2011 che mette in evidenza l’ “Impegno dei Lions a collaborare con le istituzioni per rendere effettivo l’esercizio partecipativo della cittadinanza italiana ed europea”.Dopo un breve discorso tenuto dal presidente del Club, è intervenuto il vice governatore distrettuale Dott. Francesco Barracchia il quale ha illustrato le attività che connotano il lionismo internazione e quello italiano in particolare.Ha quindi preso la parola il Vice sindaco Avv. Pietro Uva il quale ha sottolineato la ferrea volontà degli italiani di sentirsi appartenenti ad un unicum racco-gliendo gli ideali che hanno ispirato le lotte risorgi-mentali.E’ stata, quindi, scoperta la targa (fino ad allora co-perta dal nostro Tricolore), momento, questo, di viva commozione e solennità sottolineato dalle note del nostro Inno nazionale eseguito dalla Banda cittadina “Santa Cecilia” e cantato da tutti i presenti.Il Sindaco di Molfetta – Sen. Antonio Azzollini - pur non presente all’inizio della cerimonia in quanto im-pegnato in altre cerimonie istituzionali, ha comun-que raggiunto la sede per testimoniare personalmen-te il suo apprezzamento per l’iniziativa e ribadire la disponibilità dell’Amministrazione ad affiancare le Associazioni di servizio nello svolgimento delle loro attività e nel raggiungimento dei loro obiettivi.

pillola web del 18/03/2011

I Lions club di Molfetta

festeggiano i 150 anni dell’unità

d’Italia

http://www.ilfatto.net/url/0054.htm

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“Vorrei denunciare l’impraticabilità del via-le”. Questo è l’inizio di una segnalazione per-venuta alla redazione de “Il Fatto”, in cui un concittadino lamenta la presenza di numerose deiezioni canine lungo il v.le Pio XI e via don Minzoni. Strade dove, solitamente, la gente porta i propri cani a passeggiare incurante, poi, degli escrementi che gli stessi lasciano lungo il proprio tragitto.I pedoni, di conseguenza, per passeggiare, sono costretti a fare una vera e propria “corsa ad ostacoli ” al fine di evitare di ritrovarsi le scarpe sporche e maleodoranti. Sembra quasi che i molfettesi abbiano dimenticato la pre-senza di una legge che vieta “l’insudiciamento del suolo pubblico” e obbliga, altresì, i padro-ni di animali a portare con sé l’occorrente ne-cessario per raccogliere eventuali escrementi. Peccato, però, che pochissimi sono coloro i quali rispettano la suddetta legge e, soprat-tutto, le norme della convivenza con gli altri

mostrando, ancora una volta, un atteggiamento di incuria nei confronti del bene pubblico e dell’intera città che, ormai, è costellata di tali escrementi non solo nelle strade segnalate. I motorini dell’ASM, adibiti alla raccolta del-le deiezioni canine, sono in uso e tra poco il loro numero sarà incrementato. Questo però non deve legittimare la gente a non applicare, quotidianamente, le semplici buone regole del vivere comune basate sul rispetto reciproco e sull’educazione.

Le deiezioni canine, un problema da “evitare”di Gianfranco Inglese

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Page 15: Il Fatto n. 074

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15in città

È giusto ‘festeggiare la donna’. Non come si fa per il compleanno, per capodanno, per il carne-vale. Spieghiamoci meglio. È giusto elogiarla. È giusto che la donna sia valorizzata in qualche modo. In qualunque modo. La dignità, quella di qualsiasi essere umano, va conservata e non pro-tetta dalle intemperie. Per la dignità non ci sono, non dovrebbero esserci meglio, intemperie. L’8 Marzo, la giornata internazionale della don-na, va ricordata. La ‘figura femminile’, andreb-be valorizzata giorno dopo giorno, ora dopo ora. Non c’è bisogno di una giornata in particolare per ricordare la donna nella sua intera femmi-nilità.Ora, per esempio, mentre leggi l’articolo.

Ogni momento sarebbe giusto per amare e valo-rizzare la donna. L’8 Marzo però non è una data qualsiasi. Non è stata posta a caso nell’albo delle festività. Ricorre in ricordo del “Woman’s day” del lon-tano 1908 negli Stati Uniti, quando le donne lottavano per avere uguali diritti sul posto di lavoro e non. La gente ascoltata ai microfoni de ‘Il Fatto’, esprime, all’unisono, un unico pensiero: la don-na non deve essere denigrata socialmente né mediaticamente.L’8 Marzo, dunque, festeggiamo la donna, anzi, valorizziamola. Basta un pensiero in più da de-dicarle. E ricordiamo che dei lunghi capelli neri da accarezzare sono, sempre, qualcosa per cui vale la pena vivere e lottare.

di Gaetano de Virgilio

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La donna è da valorizzare, non solo da festeggiare

L’otto marzo, giornata internazionale della donna, o festa della donna come siamo più comunemente abituati a definirla, è passata da poco; quest’anno ha incontrato il carne-vale e insieme, a braccetto, sono andati via. Forse complici del fatto che “a carnevale ogni scherzo vale”, gruppi di donne avranno sicuramente festeggiato nei locali, magari con la compagnia di qualche aitante gio-vanotto alla moda, tra gridolini di apprez-zamento, sorrisini e forse anche un po’ di spavalderia per essere le padrone assolute di quel giorno tutto dedicato a loro.Altre donne, invece, hanno vissuto quel

giorno come tanti altri; sono donne che non hanno bisogno di un post-it e una data per ricordare di essere donne. Lo sono ogni sin-golo attimo e lo confermano quotidianamen-te, attraverso gesti e parole. Tra le seconde vi sono, sicuramente, le donne della Consul-ta Femminile del Comune di Molfetta che, lo scorso 21 febbraio, ha rinnovato in suo consiglio direttivo: la dottoressa Maddale-na Altomare è stata riconfermata presidente mentre, per le cariche di vice presidente la professoressa Pasqua Gadaleta Caldarola, segretaria la dottoressa Rosalba Catacchio e come componenti Paola Copertino, Caterina Rosselli. La Consulta Femminile riprende quindi i lavori per questo nuovo anno, an-

che in vista del suo ventesimo anniversario dalla nascita (1991), promettendo un ricco calendario di eventi e incontri, in cui non momenti di costruttiva riflessione. A darne il via lo scorso 16 marzo, l’incontro e di-battito dal titolo “Il cammino delle donne continua…”, cui hanno preso parte Giusi Giannelli, del Centro Documentazione e mancheranno Cultura delle Donne di Bari, e Rosy Paparella, dell’Associazione barese “Un desiderio in comune”. L’appuntamento ha richiamato l’attenzione di molte donne molfettesi sensibili al cammino finora fatto dal genere femminile. Un cammino che non si è certo esaurito e che continua inesorabile attraverso i tempi e le contingenze.

di Isabel Romano

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Non solo 8 marzo, la Consulta Femminile riprende i lavori

marzo 2011

Molfetta - Venerdì 1° aprile 2011 esce, in tut-te le sale, il film “Boris” liberamente ispirato alla fiction andata in onda dal 2007 al 2009 sul canale satellitare Fox. Alle riprese del film ha partecipato anche il molfettese Arturo Gam-bardella.Il regista televisivo René Ferretti (Francesco Pannofino) tenta il grande salto: un film d’au-tore dopo tanti anni di fiction su carabinieri, intrighi ospedalieri e drammi in costume da prima serata. Insomma, un risarcimento dopo tutta una carriera dedicata al brutto. Ma il mon-do del cinema è addirittura peggio di quello della tv, perché sotto l’allure del “salotto buo-no dell’industria culturale” si nasconde un sot-tobosco di sceneggiatori ricchi e nullafacenti, attrici nevrotiche, direttori della fotografia che si sentono grandi artisti. E, sopra a tutto, lo spettro incombente del Cinepattone, l’unico vero genere cinematografico che il pubblico apprezza e che, a dispetto dei “cinematografa-ri” snob, manda avanti la baracca.

pillola web del 19/03/2011

Il molfettese Arturo Gambardella partecipa al film “Boris” in uscita il 1° aprile

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Bibi Aisha è una ragazza di 18 anni. Il suo solo nome forse non evoca pensiero alcu-no; potrebbe essere il nome di una giovane donna, probabilmente araba, penseremo subito. Ma la fotografia del suo volto, da sola, potrebbe raccontarci tutto di lei, della sua vita, della sua triste storia così simile a quella di tante altre donne musulmane. Quel suo scatto, realizzato dalla fotografa sudafricana Jodie Bieber, è stato premia-to nell’edizione 2010 dagli organizzatori del Word Press Award ed ha fatto subito il giro del mondo comparendo sulla copertina del “Time Magazine” dello scorso agosto,

numero dedicato ad un’inchiesta sulle vio-lenze subite dalle donne in Afghanistan. È proprio lì che inizia la triste storia di Bibi Aisha, in quel luogo in cui le donne hanno perso la dignità, o forse non l’hanno mai davvero posseduta, tra quelle strade attra-versate ogni giorno da fantasmi colorati che camminano su piedi umani, senza vol-to né identità, padrone di nessuna volontà. Aisha, sposa/bambina, trattata dal vecchio marito al pari di una schiava, costretta a dormire in una stalla, decide di difendersi e fuggire da quella prigionia; ma un atto del genere non può passare impunito per la legge talebana. Un commando di taleba-ni riesce a trovarla ed il marito le trancia

una narice ed un orecchio: un buco sul suo volto, una bellezza deturpata, una dignità umana ancora una volta calpestata. Fortu-natamente la storia di questa ragazza ha un epilogo positivo: protetta dalle forze ame-ricane, poi adottata moralmente da Mary Shriver, moglie di Arnold Schwarzenegger, che ha fatto di tutto affinché ricevesse il premio “Enduring Heart Award”, ora Ai-sha è libera, il suo naso è stato ricostruito, quel vuoto sul suo volto è scomparso come l’incubo in cui viveva. Come lei tante donne, tante storie simili e diverse fatte di violenza, di orchi, di sbarre invisibili, di omertà; storie non lontane da noi che si confondono nel quotidiano.

di Isabel Romano

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Storie al femminile: Bibi Aisha, lo scatto che ha fatto il giro del mondo

Page 16: Il Fatto n. 074

16 in cittàrimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

marzo 2011

Osservare il mondo e accarezzarlo con gli oc-chi. Quale altra azione può essere più naturale. Eppure per molti non lo è mai stata o non lo è più: le luci sul mondo di spengono e rimane solo un perenne velo nero. “La cecità è una malattia che non avvisa, non guarda in faccia nessuno e colpisce chiunque”, queste le parole di Francesco Inchingolo, presidente della sezione molfettese dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti. L’UI-CI è presente a Molfetta da ben più di quarant’an-ni, ma la sua attività è sempre passata in sordina, schivando l’attenzione della cittadinanza e degli organi amministrativi e, forse altresì, quella di molti non vedenti e ipovedenti che hanno preferi-to vivere questa condizione nella propria ristretta cerchia familiare quotidiana. Negli ultimi tempi, le persone colpite da malattie della vista sono uscite dal silenzio, andando ad incrementare il

numero degli iscritti dell’associazione, tanto che, tale voce non può più passare inascoltata, soprat-tutto da parte dell’Amministrazione Comunale. Riconoscere i propri diritti di associazione On-lus, al pari di altri enti e associazioni operanti sul territorio, nulla di più; questa la richiesta avanza-ta dal presidente Inchingolo e rivolta ai dirigenti del Comune, ma che troppe volte è stata ignorata o replicata con uno sberleffo. L’UICI cittadina non dispone di una sede propria per poter offri-re i suoi servizi assistenziali e portare avanti le attività a favore di associati e non, ma trova ospi-talità presso i locali del PD di Molfetta in Corso Margherita: una mancanza certamente limitante, a cui si è cercato di porre rimedio richiedendo più volte, agli organi competenti dell’Amministra-zione Comunale, dei locali consoni alle esigen-ze da adibire a sede, anche con il pagamento di regolare affitto. Tra dinieghi e indifferenza alla fine l’unica risposta, che poteva rappresentare

una soluzione, era la disponibilità di un locale nel Centro Storico, che come ci spiega Inchingolo,è risultato essere praticamente inaccessibile auto-nomamente dai non vedenti, poiché presentava una serie di gradini all’interno e all’esterno con rischio caduta assicurata. Impossibile non chie-dersi il perché di tale disinteresse e di così poca sensibilità, anche da parte della cittadinanza. No-nostante le difficoltà e gli inconvenienti, tra cui anche i falsi componenti dell’associazione che, in modo ingannevole, tentano di raccogliere denaro, l’UICI di Molfetta continua il suo lavoro accanto a chi, ogni giorno, convive con il buio, che non è soltanto rappresentato dalla mancanza di luce ma anche dalla mancanza di solidarietà: poiché “la notte può essere sconfitta solo con l’unione”. L’UICI è contattabile ai recapiti 3401850181 – 0803349525, all’indirizzo mail [email protected] o presso la sede del PD in Corso Margherita.

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Molfetta rivendica i suoi diritti

Il club Rotary International di Molfetta ha con-ferito il premio professionalità al dott. Domenico Favuzzi il quale, dopo una breve introduzione del dott. Tommaso Berardi, ha relazionato sul tema “Giovani e Futuro”. La necessità di conferire il premio al presidente ed amministratore delega-to dell’Exprivia SpA scaturisce dalla volontà, da parte dell’associazione, di decretare come idea vincente quella secondo cui il successo economi-co non può essere disgiunto dalla dignità etica. “Una massima necessaria - afferma il dott. Berar-di - per una integrità morale in una società in cui

trovano il proprio habitat naturale la disonestà e la corruzione”. È opportuno raccontare la storia dell’azienda e di quel gruppo di giovani prove-nienti dal Sud che hanno dato vita ad un soggetto economico quale si dimostra essere, al giorno d’oggi, l’Exprivia. “L’ Italia - secondo il dott. Domenico Favuzzi - nonostante sia un Paese dalle grandi capacità da alcuni anni non gode più del suo prestigio di menti brillanti perché, spes-so, il territorio non riesce ad utilizzarle al meglio provocando, dunque, una pericolosissima fuga di cervelli”. Pertanto, l’esempio di Exprivia vuole essere una sorta di incoraggiamento per tutti i giovani, specialmente quelli provenienti dal Sud

che, molto spesso, sono fortemente demotivati e increduli di poter sfondare davvero nel mondo del lavoro. Un’azienda, l’Exprivia, che compete persino con imprese più grandi ed anche quotate in borsa. Punti necessari e imprescindibili sono la preparazione individuale ma soprattutto la conti-nua disposizione a voler scommettere sul futuro, spingendosi sempre più in alto. “Se noi - conclu-de il dott. Favuzzi - ci occupiamo del futuro dei giovani è come se togliessimo loro il diritto alla progettazione di se stessi e della propria vita. I giovani devono appropriarsi del loro futuro, farsi carico delle proprie responsabilità e progettarselo con intelligenza e creatività”.

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Scommettere bisogna: Giovani e Futurodi Gianfranco Inglese

di Isabel Romano

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Anche quest’anno la tradizionale processione della Croce si è svolta nella notte tra il marte-dì e il mercoledì delle Ceneri. A mezzanotte i 33 rintocchi delle campane suonate “a morto” hanno dato inizio a questo rito voluto sin dal 1885 dal concittadino Mauro Picca, confra-tello dell’Arciconfraternita di Santo Stefano. Già intorno alle ore 23.00, mentre il termo-metro segnava i 3° C e i festeggiamenti del Carnevale volgevano alla conclusione, tanti cittadini si sono radunati davanti alla Chiesa Purgatorio per poter partecipare alla proces-sione. Nel buio totale, appena le campane hanno smesso di suonare è apparsa sul sagrato

la Croce accompagnata da squilli di tromba e da rulli di tamburo, a cui seguivano le dolci note dell’Antico Lamento Maria. Tanti i fe-deli che hanno seguito la Croce lungo le vie della città, pregando e cantando il tradizionale canto Vexilla regis. Per avere un’idea dell’alta affluenza dei fedeli, basti pensare che al pas-saggio per via Annunziata, mentre la Croce giungeva in piazza Paradiso la coda dei fedeli era ancora in via Tenente Ragno. L’ultimo atto di raccoglimento, prima della ritirata, è avve-nuto intorno all’1.30 sulla scalinata del Calva-rio, dove don Francesco, padre spirituale dell’ Arciconfraternita della Morte, durante l’ome-lia ha ricordato: “Per dare inizio a una santa Quaresima, piena di interessi e impegni, biso-

gna convertirsi, aprirsi all’ascolto della Parola di Dio per fuggire dal peccato più grave che è quello della frattura, della divisone e della chiusura verso l’altro”. “Fare penitenza - ha continuato don Francesco - non significa mor-tificare la propria libertà, ma anzi rinforzarla per difendersi dalla società consumatrice, dove gli slogan ci inducono a consumare il su-perfluo. Questo lo raccontano i nostri armadi ancora pieni di vestiti in buone condizioni. Ri-sparmiare vuol dire utilizzare al meglio i beni di Dio per non vedere la nostra città invasa dai rifiuti in tutte le ore della giornata. Una peni-tenza condivisa affinché la nostra città diventi veramente la città della pace e dell’ amore ver-so il prossimo”.

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In processione con la Croce per una conversione spirituale

di Gianfranco Inglese

Molfetta - Il Tribunale della Libertà di Catan-zaro ha revocato la misura cautelare domici-liare al Presidente Corrado Ciccolella, annul-lando il provvedimento emesso nelle scorse settimane dal Gip di Crotone per presunti il-leciti relativi a finanziamenti pubblici per in-vestimenti nel comune di Scandale riferiti alla società Alibio.La Ciccolella S.p.A., nella quale Corrado Cic-colella aveva comunque rimesso le deleghe operative in attesa dei chiarimenti definitivi sulla vicenda, auspica che si faccia definitiva-mente luce sull’accaduto che ha riguardato il suo Presidente in tempi brevissimi confidente della sua assoluta estraneità ai fatti contestati.La società ribadisce che da un’accurata rico-struzione della vicenda effettuata dai legali, appare chiaro come Alibio abbia già da tempo restituito al Ministero dello Sviluppo Econo-mico e alla Regione Calabria i finanziamenti pubblici ricevuti, con relativi interessi e riva-lutazioni, versando una cifra di 2 milioni di euro superiore a quella dovuta e risultando quindi attualmente creditrice nei confronti del ministero stesso.Risulta, inoltre, che la Alibio abbia già rimes-so oltre 7 milioni di euro in attività finalizzate all’investimento in Calabria essendo il proget-to, purtroppo, venuto meno a causa di lungag-gini autorizzative e condizioni tecniche che ne hanno reso impossibile la realizzazione.

pillola web del 19/03/2011

In libertà Corrado

Ciccolella, revocati i

domiciliari

Page 17: Il Fatto n. 074

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17cultura&eventi marzo 2011

Alle ore 14 dall’aeroporto di Brindisi del 26 feb-braio scorso, la truppa composta da sedici stu-dentesse molfettesi, provenienti dal Liceo Classi-co e Liceo Scientifico, ha preso il volo alla volta di Burgdorf. Si chiama “Progetto Intercultura” quello a cui, queste ragazze hanno aderito, ovvero un’occa-sione per uno scambio culturale tra diverse na-zioni. Quest’anno le protagoniste sono state Ita-lia e Svizzera. Le studentesse sono state destinate a famiglie differenti, ospitate, in case e zone di città diverse, ma spesso si ritrovate tra di loro per svolgere diverse attività. Le ultime prevedevano escursioni in alcune città come Brenna, Zurigo e Solothurn, oppure serate in pub o tipici locali

svizzeri. Una volta terminata la settimana, i par-tecipanti non si sono salutati con un addio. Il pro-getto, infatti, include un ricambio di ospitalità: i ragazzi svizzeri arriveranno in Italia, alle porte delle nostre ragazze il 3 aprile e anche per loro è stato stilato un programma organizzativo che li porterà a visitare le meraviglie della Puglia e non solo. Le mete più quotate sono la Cattedrale di Trani e il capoluogo barese. «Sono strani gli svizzeri, sono sempre puntuali, ma molto ospitali e non vediamo l’ora di rivederli»- commentano le ragazze «Non sono mancate le disavventure, ma è stata un’esperienza formidabile, che merita di essere rivissuta» -aggiungono.L’ intercultura, ancora una volta dunque, regala emozioni e amicizie, oltre a incassare soddisfa-zioni e successi.

di Maria Sancilio

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Intercultura: primo round Italia-Svizzera

Al fascino del tango non si sfugge. Lo sa bene Luis Bacalov che , malgrado possa essere considerato “italiano” a tutti gli effetti, non ri-nuncia alle radici argentine e lo dimostra nei concerti proponendo accanto a proprie compo-sizioni, anche classici del repertorio tradizio-nale e brani di Astor Piazzolla. Così anche a Molfetta, dove il programma del concerto in Cattedrale di Luci e suoni a Levante, organiz-zato dal Comune di Molfetta e dalla Fondazio-ne musicale Vincenzo Maria Valente lo scorso 20 marzo, lo ha visto impegnato in qualità di ospite dell’Ico della Magna Grecia diretta da Piero Romano nell’esecuzione di pagine pro-prie anziché, come inizialmente annunciato, in un concerto Mozartiano per due pianoforti. Pa-gine comunque per pianoforte e archi, ma ap-punto permeate di una “tanghità” seducente e passionale, tradotta sul pentagramma con una scrittura scintillante, all’occorrenza nervosa,

nella quale i virtuosismi del pianoforte anda-vano di pari passo con le fitte trame orchestrali, fatte di passaggi contrappuntistici, fugati, ma pur sempre mirati a esaltare l’idea del “pen-siero triste che balla”. Novecento e jazz, allo-ra, ma anche uno sguardo attento al solco di una tradizione concertistica tracciata da Astor Piazzolla, nella quale evidentemente Bacalov si riconosce, pur non mancando di affermare la propria personalità.E di tango anche bisogna parlare per la prima parte della serata che ha impegnato un altro grande pianista argentino, Edoardo Hubert, nell’esecuzione del mozartiano Concerto n.21 in do maggiore K 467. Opera popolare e im-pegnativa, quindi, alla quale Hubert non ha ri-nunciato ad aggiungere qualcosa di personale, scrivendo di proprio pugno una cadenza nella quale le tipiche atmosfere del Salisburghese si accendevano ai colori rioplatensi, per poi

esaudire le numerose richieste di bis con una fantasia dedicata a Piazzolla.Successo meritatissimo sia per lui, sia per Bacalov, oltre che per la giovane compagine orchestrale tarantina, che Romano ha guidato con scioltezza nella nota Sinfonia n. 40 K 550, sempre di Mozart. Al termine, una breve ceri-monia di ringraziamento officiata dal sindaco Antonio Azzollini e dal presidente della “Fon-dazione Valente” Pietro Centrone.

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E l’“Oscar” Bacalov incanta la Cattedrale

Molfetta - Gli chef dell’AssoCuochi Baresi si rimettono in gioco in occasione del meeting 2011 che si è tenuto a Molfetta il 15 e il 16 marzo. In scaletta gare di cucina, momenti di crescita comune, show cooking in diretta, con-ferenze a tema e stand. Ad aprire il meeting la quinta edizione del concorso gastronomico a tema “La cucina d’autore ed esigenze saluti-stiche” con le riprese in diretta di tutte le fasi operative del concorso.A seguire gli allievi degli istituti alberghieri di Puglia hanno animato la seconda edizione del Memorial Sergio de Gennaro. Inoltre, in occa-sione dei 150 anni dell’Unita d’Italia e dei 100 anni dalla morte di Pellegrino Artusi, si è svol-to un seminario formativo aperto al pubblico sul tema, “L’Unità d’Italia a tavola, la scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Abbiamo ascoltato ai nostri microfoni uno dei membri dell’AssoCuochi Baresi: Salvatore Turturo.

pillola web del 18/03/2011

Gli chef dell’AssoCuochi Baresi si rimettono in gioco per il meeting 2011

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Il prossimo 30 marzo si terrà a Molfetta, presso la “Sala Finocchiaro” in S. Domenico, a partire dalle ore 16.0,0 una conferenza sul tema “La tutela del contribuente nella fase della riscos-sione delle imposte, tasse e contributi vari. Op-posizioni ed azioni cautelari”La conferenza sarà tenuta dal Dott. Salvatore Paracampo, Presidente On. di Sez. della Ecc.ma Corte di Cassazione e Presidente Emerito della Commissione Tributaria Regionale di Bari.L’evento, organizzato dall’Associazione Avvo-cati Molfetta e dall’Associazione Dottori Com-mercialisti di Molfetta, è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani e dal Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commer-

cialisti di Trani con l’attribuzione di un credito per ogni ora effettiva di partecipazione.Il tema della conferenza sarà introdotto dall’Avv. Bonifacio Francesco Saverio Pansini, Tributarista in Molfetta che presenterà l’Auto-revole Relatore Presidente Paracampo.Gli strumenti di tutela del contribuente nella delicata fase della riscossione delle imposte.Gli atti esecutivi tributari (le tradizionali iscri-zioni a ruolo, sulla cui base vengono formate le cartelle da parte di Equitalia ed il nuovissimo strumento dell’avviso di accertamento esecuti-vo introdotto dall’ultima legge Finanziaria) non sempre permettono una semplice tutela del con-tribuente nella fase della riscossione esattoria-le. In particolare, si affronteranno le modalità di

esercizio ed i mezzi di tutela cautelare (spesso gli unici rimedi effettivi per l’integrità econo-mica e patrimoniale del contribuente) in favore del soggetto sottoposto a riscossione. Tuttavia, la tutela Giurisdizionale del contribuente ne-cessita a monte di una preventiva ricognizione dei vizi degli atti oggetto di impugnazione, di-stinguendo tra vizi dell’atto prodromico (avvi-so di accertamento) e vizi formali della cartel-la imputabili al Concessionario dei Servizi di Riscossione Equitalia. In sintesi, il tema, molto vasto, cercherà di sviscerare ed evidenziare tut-te le problematiche che possono proporsi per l’operatore del diritto che intenda dare tutela piena al contribuente sottoposto all’azione ese-cutiva del concessionario della riscossione.

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Conferenza sul tema “La tutela del contribuente nella fase della riscossione”

Page 18: Il Fatto n. 074

18 marzo 2011

Page 19: Il Fatto n. 074

“Mi immagino già la scena dell’anziana pensio-nata ultraottantenne, con le elementari alle spalle, che non potendo anticipare (oltre a quelli per il mediatore) i compensi per un avvocato, si troverà a discutere da sola una proposta di conciliazione di una controversia avente ad oggetto una maxi bolletta del gas, contro un battaglione di agguer-riti specialisti pagati fior di quattrini dal colosso energetico di turno…”.Risponde così il vicepresidente di Federcontri-buenti, Marco Paccagnella, a chi gli chiede una considerazione sull’appena entrata in vigore del-la c.d. “legge sulla Mediaconciliazione”.Si conclude con questo richiamo, la conferenza tenutasi dall’Avv. Sergio Panunzio, il 18 marzo 2011 presso la Fabbrica di San Domenico a Mol-fetta, dal titolo: “L’Arte della Mediazione: pro-fili giuridici”, egregiamente presentata dall’Avv. Bepi Maralfa.Difficile – afferma l’Avv. Panunzio nel corso del-la conferenza - ritenere utopistico un futuro del genere per il comune cittadino visto che, dal 21

marzo 2011, si è ufficialmente data attuazione al decreto legislativo 28/2010, in virtù (o meglio a causa) del quale “chiunque”, nella maggior parte dei casi di controversie vertenti su diritti disponi-bili, ha l’obbligo di esperire preliminarmente un procedimento di mediazione, ai sensi dell’art.5 del detto decreto legislativo.Così, all’indiscutibile apprezzabile tentativo di abbreviare i lunghi tempi della giustizia italiana e, quindi, di deflazionare il contenzioso civil-na-zionale, si contrappone - pesantemente ed inop-portunamente - la “volgarizzazione” dei sacro-santi e fondamentali diritti del cittadino.Senza dubbio, infatti, da oggi il cittadino assiste inerte, e sopportando un non indifferente aggra-vio di costi, al completo snaturarsi della caratte-ristica principale dell’istituto della conciliazione: la sua volontarietà.E non solo: nessuno dei ricorrenti alla mediazio-ne può avere la certezza di un’assistenza legale.Ma vi è di più: l’inadempienza dell’avvocato al dovere di informazione al cliente viene “corposa-

mente punita” con l’annullabilità del mandato.Infine, da oggi pesano e peseranno, esclusiva-mente sui consigli degli ordini nazionali, nume-rose, nuove e gravose incombenze che, da sem-pre, hanno causato le inefficienze della giustizia statale.Ove a tanto si aggiunge l’ancora precaria dispo-nibilità strutturale ed organizzativa dei nuovi or-ganismi di mediazione, si ha fondata ragione di nutrire ampie perplessità sulla opportunità (quan-tomeno allo stato attuale) di attuare una normati-va sì tanto innovativa.Queste, pertanto, le ragioni che dal 16 al 22 mar-zo 2011 hanno spinto l’OUA (Organismo Uni-tario Avvocatura Italiana) a proclamare l’asten-sione degli avvocati dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie, astensione peraltro ampiamente condivisa dal “nostro” Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani.La speranza – conclude l’Avv. Sergio Panunzio – è che il buon senso di tutti (legislatore delega-to compreso) possa indurre, a partire da oggi, a

coltivare un approfondimento giuridico della normativa in applicazione che sappia tenere con-to anche delle poco incoraggianti prospettive di giustizia che questa legge apre, inequivocabil-mente, ai cittadini italiani: proprio nell’anno in cui si celebra “il vanto” dell’unità nazionale.

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19cultura&eventi marzo 2011

Il fumo delle sigarette è una pratica antichissima utilizzata già dagli Indiani d’America per scopi rituali e magici. Oggi il fumo, invece, ha assunto una valenza soprattutto sociale. Fumare è infatti una manifestazione estetica con un suo “fascino emotivo” derivato dall’azione del cinema e del-la pubblicità, che hanno legato la sigaretta ad un’immagine di mistero e potere influenzandone il consumo tramite l’adesione ad un determina-to modello sociale. La sigaretta, infatti, di per se, non attira il consumatore: il fumo è vissuto innanzitutto come un atto sociale e, solo succes-sivamente se ne sviluppa il bisogno fisico e psi-cologico. Solo in Italia, infatti, si contano 13milioni di fu-matori. Il consumo di sigarette provoca patologie mortali che causano milioni di vittime ogni anno accorciando di 8 anni la vita di chi muore per al-

tre cause e di 16 anni la vita di chi muore per cause fumo-correlate. Le ricerche hanno attestato che il fumo è la prin-cipale causa di tumori maligni del cavo orale, oltre che malattie gengivo-parodontali tra cui, le più comuni, carie e gengiviti. Il fumo può inoltre portare all’alterazione del gusto nonché all’alito-si, a causa della persistenza dei derivati della ni-cotina nel cavo orale e all’alterazione della flora batterica. Non mancano i problemi di carattere estetico ovvero le pigmentazioni: la nicotina, il catrame e circa altri 4.000 residui della combu-stione si dissolvono nella saliva e penetrano nelle fessure dello smalto e nella mucosa del cavo ora-le, determinando quella tipica colorazione che va dal marrone scuro al nero, la cui intensità è legata alla dose e alla durata del fumo.Occorre poi prestare particolare attenzione al problema del fumo in gravidanza che può portare gravi conseguenze nel neonato come, ad esem-

pio, le schisi del labbro e del palato, patologie congenite del nascituro che subisce passivamente una scelta del genitore. Questo è di fatto ciò che accade quotidianamente attraverso il fenomeno del fumo passivo: migliaia di persone nel mon-do sono costrette, infatti, ad assorbire sostanze cancerogene solo per il fatto di condividere lo stesso spazio con un fumatore. Recenti leggi hanno messo ordine in questo senso impedendo, ad esempio, la pratica del fumo in luoghi pubbli-ci. In realtà gli ordinamenti legislativi non sono sufficienti ad arginare le conseguenze di questo “fenomeno sociale”, ed è necessaria una trasfor-mazione di tipo culturale attraverso i mezzi di comunicazione di massa, gli stessi responsabili della proliferazione del vizio del fumo. Occorre pertanto una forte azione di prevenzione impe-dendo l’acquisizione dell’abitudine al fumo di sigaretta soprattutto da parte dei giovani, che co-stituiscono le potenziali nuove vittime del tabac-

co. Per gli habituè delle sigarette, invece, appare fondamentale la diagnosi precoce delle patologie fumo-correlate: nel 93% dei casi, infatti, si riduce il rischio di mortalità tra i fumatori.La prevenzione e la diagnosi precoce sono le uniche risposte alle conseguenze del problema “Sigaretta” ma non sono sufficienti: bisogna ab-bandonare la logica dell’apparenza e capire che la sigaretta non rende più “fichi”.

di Dott. Francesco Ciccolella

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Sigarette: “le bionde che ci fanno morire”

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L’arte della Mediazione: profili giuridici

Un viaggio nelle scuole e nelle università italia-ne per confrontarsi sui modelli di “Eguaglian-za” e cercare di alimentare la fiducia dei giovani nelle Istituzioni. Il progetto, promosso dal ma-gistrato del Consiglio di Stato Roberto Garofoli, dal direttore editoriale della Treccani Massimo Bray e dal professore Alfonso Celotto, è stato inserito nelle celebrazioni per il 150simo anni-versario dell’Unità d’Italia e sarà presentato alla Camera il 29 marzo con la partecipazione dei Presidenti Fini, Violante, Bertinotti e Amato.All’iniziativa – che si svolgerà in tutte le Re-gioni italiane con incontri e dibattiti – hanno

aderito, oltre a numerosi docenti universitari, il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo, i re-sponsabili calabresi dell’associazione antimafia Libera e il professor Mauro Palma dell’asso-ciazione Antigone che si occupa dei problemi legati al mondo carcerario. Obiettivo è proprio quello di analizzare le concrete condizioni di di-seguaglianza esistenti tra diverse aree del terri-torio nazionale riguardo ai livelli occupazionali, reddituali, di adeguatezza del sistema sanitario e delle reti infrastrutturale, di presenza ed occupa-zione criminale, di efficienza educativa.Sul sito internet www.eguaglianza2011.it sarà

bandito il concorso “La tua idea di eguaglian-za e la più intollerabile diseguaglianza” che premierà la più originale idea di eguaglianza e l’illustrazione della forma di diseguaglianza ri-tenuta meno sopportabile.Tra le tappe del viaggio anche quella, dedicata alle ragioni e all’attualità del principio di indi-pendenza della magistratura, che si svolgerà in Puglia (Molfetta e Bari), con la partecipazione dei magistrati Raffaele Cantone, Pietro Grasso, Roberto Garofoli, Franco Cassano, della Pre-sidente Finocchiaro e del vice Presidente del CSM Vietti.

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Alimentare la fiducia dei giovani nelle istituzioni

Bambini e Musei, una combinazione non sem-pre consueta e di facile attuazione. I musei sono considerati proprio dai più piccoli i luoghi dei divieti, noiosi, austeri, dove si fa silenzio e si os-servano “cose vecchie”. La Cooperativa FeArT, da poco più di un anno ente gestore del Museo Diocesano, vuole ribaltare questo stereotipo, proponendo il Museo sia come luogo deputato alla memoria e alla conservazione dei valori sto-rici ed estetici di un popolo e, nel caso specifico, anche di una comunità di fedeli, ma, soprattut-

to, luogo vivo di conoscenza ed educazione per tutte le generazioni. È importante, infatti, essere consapevoli che i musei possono stimolare an-che nei bambini, entusiasmo e coscienza critica tramite la comprensione della storia del proprio territorio e della propria realtà e ciò risulta tanto più efficace se attuato attraverso il gioco. Proprio in questa ottica è stato concepito il pro-getto “Storie da Museo. Pomeriggi animati per bambini e ragazzi”; siamo alla seconda edizio-ne (la prima si è svolta nel novembre 2010) il cui tema è di strettissima attualità: i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Le celebrazioni organizzate per l’anniversa-rio dell’Unità vedono coinvolti soprattutto gli adulti, per questo il Museo Diocesano e la Coop. FeArT, in collaborazione con il Teatro dei CIPIS hanno scelto di porre maggiore at-tenzione alle nuove generazioni festeggiando tale evento insieme a “piccoli e piccolissi-mi” proponendo loro un ciclo di attività che li coinvolga aiutandoli a conoscere, attraverso il gioco, un avvenimento per loro così lontano ma così fondamentale per la nostra storia. Tre sono gli appuntamenti previsti per i pomeriggi domenicali tra marzo e aprile: letture animate,

spettacoli sulla Storia e sulle storie d’Italia e un grande gioco alla scoperta di un itinerario fanta-stico attraverso lo “stivale”. In due incontri gli attori del Teatro dei Cipis accompagneranno i piccoli visitatori in mondi incantati dove cono-sceranno i protagonisti dell’Unità d’Italia che racconteranno loro la grande storia del nostro Paese. L’appuntamento centrale, animato dalla FeArT, vedrà i ragazzi coinvolti nel gioco Che bell’Italia nel quale diventeranno viaggiatori di un tour immaginario intorno alla nostra Nazione alla scoperta di monumenti, filastrocche, piatti tipici, dialetti e di tanto altro ancora.

Il Museo...un gioco da ragazzi Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2534

di Maria Grazia la Forgia

Page 20: Il Fatto n. 074

20 cultura&eventirimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

A ventotto anni cadeva in battaglia il sottote-nente Michele Fiorino, primo eroe molfettese ad essere decorato con medaglia d’oro al valor militare. Nato a Molfetta il 15 maggio 1912 da famiglia umile, a sette anni venne ospitato dal Regio Ospizio Vittorio Emanuele di Giovinaz-zo. Lì vi rimase fino a diciassette anni, quando terminò gli studi Magistrali. In quel periodo vi era una grande crisi economica. Precario, lavo-rò come fattorino e cameriere per mantenersi, continuando a studiare fino a conseguire l’abi-litazione da insegnante elementare. Chiamato a espletare il servizio militare di leva, si con-gedò col grado di sottotenente. Lasciò la car-riera da insegnante allo scoppio della guerra civile in Spagna, e ne fece parte. Ottenne vari riconoscimenti per meriti. Esplosa la Seconda Guerra Mondiale - da poco sposato - si arruo-lò volontario nel Regio Esercito. Fu assegnato al 37° Reggimento Fanteria e inviato al fronte occidentale francese. Nei pressi di Nizza, sul

fronte occidentale di Cima Campanelli, a quo-ta 1007 mt., venne ucciso da una raffica di mi-tragliatrice francese. Era il 17 giugno 1940. Un anno dopo, la sua giovane moglie, la signora Rita Cirone, riceveva la massima onorificenza militare, con la seguente motivazione: Coman-dante di pattuglia avente compito ardito contro munita posizione, ne guidava l’azione con te-nace valore. Ferito ad una mano, prima cura era di assistere alcuni feriti, che erano caduti al suo fianco, quindi si medicava egli stesso som-mariamente. Proseguendo nella sua missione si esponeva in punto fortemente battuto per me-glio individuare la postazione di armi nemiche. Colpito una seconda volta gravemente al petto, non piegava ed ancora più si sporgeva per as-solvere intero il suo compito, continuando con ferma parola ad animare i suoi fanti. Ferito una terza volta, a morte, volgeva le sue estreme energie ad accertarsi che una comunicazione sua fosse giunta al comandante la compagnia. La generosa vita chiudeva con rinnovate parole di incitamento ai suoi con la sacra invocazione:

“Viva l’Italia!”. Oggi il Tenente Fiorino riposa presso il cimitero comunale di Molfetta. E per non dimenticare le gesta di un cittadino caduto per un ideale patriottico, la città di Molfetta gli ha intitolato una strada principale ubicata nei pressi della villa comunale.

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Tenente Michele Fiorino: le imprese memorabili di un eroe molfettese da non dimenticaredi Pantaleo De Trizio

Molfetta - La Parrocchia Cuore Immacolato di Maria, la New Orchestra Association e la Swing in Italy Jazz Band organizzano la nuo-va Rassegna Concertistica: quattro stupendi concerti che si svolgeranno in Molfetta, nei mesi di marzo, aprile, maggio e settembre 2011, presso il Teatro di San Filippo Neri. Nei quattro diversi generi musicali, swing, jazz, musica leggera e tango argentino, si esi-biranno grandi talenti della musica nazionale e d’oltralpe. Primo appuntamento domenica 27 marzo, alle ore 20.00 con la Swing in Italy Jazz Band. Guido Di Leone alla chitarra e Paolo Debenedetto al sax si esibiranno in “I Grandi dello Swing e del Jazz Americano”. Seguirà. venerdì 29 aprile, alle ore 20.00, la sezione archi della New Orchestra guidata da Daniela D’Ercole, in “Omaggio a Milva & Astor Piazzolla”. Sabato 28 maggio, alle ore 20.00, Maddalena Malerba e Michelan-gelo Bufi della New Orchestra si esibiranno in “Tribute to Mina e Domenico Modugno”. Ultimo appuntamento, domenica 25 settem-bre, alle ore 20.00 con la Swing in Italy Jazz Band e la New Orchestra Brass Ensemble in “Jam Session”.I concerti, a favore di opere parrocchiali, hanno un costo singolo di 10 €, o un costo di 30 € per tutti e quattro gli appuntamenti. Info e prevendita presso il teatro S. Filippo Neri a Molfetta o contattando il Sig. Bepi Maralfa al numero 347/8369023.

pillola web del 19/03/2011

Quattro appuntamenti

per la Rassegna Concertistica

della Parrocchia Cuore

Immacolato di Maria

marzo 2011

Sabato 19 febbraio la libreria “ Il Ghigno” di Molfetta, si è resa promotrice di un interes-sante appuntamento con la lettura, accompa-gnato da un dibattito storia politica italiana.All’appuntamento, presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, erano pre-senti Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo e Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia palermi-tana. L’incontro con l’autore ha avuto inizio intorno alle ore 17 e ha visto una cospicua affluenza di giovani, testimonianza di come, questi temi, non vengano dimenticati o archi-

viati dalle nuove generazioni. Il dott. Ingroia ha presentato il nuovo libro sul mercato dal titolo “Nel labirinto degli dei, Storie di mafia e di antimafia”. Due personaggi, Ingroia e Borsellino, che si sono casualmente incontrati grazie alle coincidenze della vita, ma soprattutto grazie all’ideale che li accomuna: quello di combat-tere Cosa Nostra. Nel corso della conferenza, infatti, il procu-ratore palermitano ha affermato: « la scelta di intraprendere questa lotta è stata un pò mia, un pò del caso e un po’ degli uomini ». Un frase che sintetizza il suo graduale cammino fino alla procura di Palermo. La parola è poi

passata a Salvatore Borsellino, grazie al quale la serata si è tinta di amari colori denotati dal ricordo, ancora vivo, del fratello magistrato. Borsellino ha citato le due famose agende del giudice, quella grigia e quella rossa. La prima dove Paolo Borsellino annotava gli avveni-menti più personali, quella rossa nella quale, invece, inseriva i fatti politici che riguarda-vano se stesso e il suo paese. Un’agenda, quest’ultima, scomparsa dopo la strage di via Amelio. Tanti i riferimenti anche al solidale e straordinario rapporto tra Paolo e sua ma-dre, tema che ha suscitato grande emozione nei cuori di tutti i presenti e di chi, ancora una volta, non vuole dimenticare.

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Ingroia e Borsellino a Molfetta di Maria Sancilio

Dal 21 marzo 2011, chi intende avviare un Giudizio civile deve preliminarmente esperi-re il tentativo di mediazione a pena dell’im-procedibilità del successivo Giudizio. Per quelle materie per cui il tentativo non è ob-bligatorio, invece, il ricorso al procedimento di mediazione è volontario.Come troppo spesso accade, solo gli operato-ri del settore conoscono, fino in fondo, il con-tenuto della norma e gli effetti che possono

derivare dalla concreta applicazione. I citta-dini sono, troppo spesso, gli ultimi ad essere informati ma i primi a subirne gli effetti. L’entrata in vigore della norma è stata prece-duta da un acceso dibattito che ha visto coin-volti due schieramenti pro e contro la media-zione. L’Organismo Unitario dell’Avvocatu-ra ha organizzato una serie di manifestazioni contro l’entrata in vigore della media conci-liazione obbligatoria culminata nell’astensio-ne dalle Udienze dal 16 al 22 Marzo ed in una manifestazione il 16 marzo a Roma.A norma di legge la mediazione è: “...l’attivi-

tà, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una con-troversia, sia nella formulazione di una pro-posta per la risoluzione della stessa...”.In altri termini, la mediazione è un proce-dimento che permette alle parti in conflitto di trovare un accordo finalizzato al compo-nimento degli interessi conflittuali che, nel nostro Ordinamento, avrà efficacia di titolo esecutivo, proprio come una Sentenza.Pertanto la delicatezza della procedura, che

può incidere pesantemente nella sfera patri-moniale e giuridica di ciascuno di noi, avreb-be richiesto, probabilmente, una maggior tutela degli interessi del cittadino, attraverso quei correttivi richiesti invano dall’Avvoca-tura.Occorre, quindi, prestare attenzione alle conseguenze che potranno verificarsi con la sottoscrizione del verbale di conciliazione all’esito del procedimento di mediazione, e, qualora si sia a digiuno di adeguate conoscen-ze tecnico giuridiche, il consiglio è quello di farsi assistere da una figura qualificata.

La mediazione delle controversie civili e commercialidi Avv. Giovanni Pansini di Avv. Ida Pansini

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Page 21: Il Fatto n. 074

21marzo 2011

Page 22: Il Fatto n. 074

cultura&eventirimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net

22 marzo 2011

di Donato Brattoli

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Pensieri e ParoleQuesto spazio del giornale, creato da poco, è messo a disposizione di chiunque voglia esprimere su carta riflessioni, ricordi, emozi-oni e sensazioni inviando i propri lavori a [email protected] numero pubblichiamo due poesie rice-vute da un nostro lettore che si firma Lino Jun-ior Cajano.

Molfetta - Un sabato nuvoloso, grigio e pio-vigginoso non ha scoraggiato gli alunni e i genitori della scuola primaria “V. Valente” che hanno voluto, con il corteo del funerale di To-eme, rispolverare una manifestazione storico-culturale e, nello stesso tempo, raccontare e vivere in maniera singolare il significato che si nasconde dietro quella che per molti è solo una banale festa in maschera.Ad aprire il corteo una corona e subito dopo “il monsignore” e il sindaco e molti bambini e adulti vestiti da donne velate di nero, da con-tadini, pescivendoli e artigiani; bambine ma-scherate da “zingaredde” e cameriere.Il corteo ha sfilato per Via di Vagno e Piazza 1° Maggio, davanti al feretro di “Toème”, un bamboccio di paglia, piangendo, battendosi il petto e pronunciando assurde litanie alternate a urli “E’ morte Toeme, cè peccate!”Dietro non poteva mancare la banda formata dagli alunni di 5^ che , con il flauto, strimpel-lavano dei motivetti a mò di marce funebri.Arrivati presso la scuola, Toème è stato spo-gliato e bruciato, per simboleggiare la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima, mentre la presunta vedova e le maschere piangevano disperate. E così, mentre le livide ceneri del rogo di Toème ricordavano a tutti l’imminente periodo di penitenza quaresimale, con qualche sospiro e molta ironia, si è conclusa la mani-festazione con la degustazione della salsiccia arrostita, per onorare la “cucina grascia” della tradizione, la festa più divertente dell’anno.La stessa tradizione è stata vissuta presso la sede centrale “R. Scardigno” dagli alunni delle classi 5^ A e B, indossando abiti e suonando strumenti realizzati dagli stessi con materiale di risulta.

pillola web del 24/02/2011

Rispolveriamo le tradizioni:

il funerale di Toeme

.......come l’infinitonel tuo immenso paradiso

della meravigliosità dei tuoipensieri.......unici.........

veri!!Nella profondità del

tuo ♥.sai che esisto emi culli con la

dolcezza di una musaper non farmi perdere

per non farmi ammalareper non farmi disperare....

perchè in fondomi vuoi bene con

l’intesità dell’antico incontrolà sotto la luna

testimonia di carezzee fiori bagnati di rugiadanella notte dei ricordi....

semplicementemeravigliosi!!!!!!!!

grazie Vita!!!

ALLA VITA

Il nome “Spredioene” fa rivivere, nella me-moria di quanti lo hanno conosciuto, l’imma-gine di una figura barbuta e miseramente ve-stita che camminava a testa bassa per il Corso Umberto di Molfetta. Pochi, tuttavia, sono co-loro i quali conoscono la vera storia di questo singolare personaggio, impresso così profon-damente, nella tradizione popolare molfette-se. Discendente da una nobile famiglia greca, essendo nato con forme alquanto sgraziate, Spredioene fu confinato, sin dall’infanzia, in un Convento sul Monte Athos, dove studiò fi-losofia e lingue orientali. La sua indole ribelle, tuttavia, lo portò ben presto a fuggire dal con-vento ed a nascondersi a Smirne, dove incon-trò una ragazza molfettese da poco emigrata in Turchia, alla quale si legò profondamente, accettando persino di seguirla a Molfetta e di

abbandonare per sempre la sua patria. Quan-do i due riuscirono finalmente a partire per l’Italia, la giovane molfettese era incinta e la felicità di Spredioene non sarebbe potuta essere più completa. Durante la traversata in traghetto, una terribile tempesta spazzò via la nave ed il greco, unico superstite, giunse a Molfetta solo e sopraffatto dal dolore per la perdita della sua famiglia. Ritenendosi re-sponsabile della loro morte, pur avendo eredi-tato una grande fortuna dalla sua nobile fami-glia, decise di imporsi una vita di privazioni e stenti per espiare la sua colpa. Viveva infatti in una rimessa per attrezzi dietro la vecchia muraglia del porto, imperturbabile di fronte ai marosi, indifferente agli insulti, chiuso nel suo dolore. Solo alla sua morte si scoprirono le sue origini e la sua incredibile fortuna che si era ostinato a respingere per tutta la vita per scontare una colpa che non gli apparteneva.

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I personaggi molfettesi: “Spredioene”di Flavia de Gennaro

Da questo numero parte la nuova rubrica de “Il Fatto” dedicata al dialetto molfettese, la radice della lingua che più ci appartiene e caratterizza. Un viaggio nel tempo per scoprire le origini morfosintattiche dei detti e dei modi di dire tipicamente dialettali. Uno sguardo all’interno della tradizione molfettese, ricca di stilemi e ri-ferimenti che spesso ritornano nel parlare quo-tidiano. Le antiche favole molfettesi, i proverbi

più datati o anche quelli che risuonano nella vita di tutti i giorni, sono immancabilmente marchiati da circostanze, situazioni e perso-naggi spesso ripetute. Ad esempio il concetto di famiglia, il lavoro inteso, nella sua signifi-cazione primordiale, come mezzo di sosten-tamento, il denaro, una tra le maggiori forze dei rapporti civili, il motivo religioso che scan-disce orari e luoghi di ritrovo, il padrone e il garzone. Il tutto concluso da un insegnamento morale.

Vi siete mai chiesti quale sia il vero significato di “ci sparte ave la pèisce parte”? Il libro “Favole, fiabe e fole alla rivista”di Ro-saria Scardigno del 1964 lo riporta e lo spiega così come in principio veniva indicato.“Due gattini piccolissimi vivevano nella stessa casa e giocavano spesso insieme, però, sin dai primi giorni di vita ,erano stati educati a man-giare in due piatti differenti. Fin quando appar-ve alla loro vista un invitante pezzo di formag-gio, che dovettero necessariamente spartire.

Non abituati a farlo, si rivolsero a un arbitro -che sia una volpe o una scimmia non lo si sa- il quale furbamente divorò l’intero bottino con falsi pretesti democratici. L’arbitro, dichiaran-do di aver agito in nome del suo ruolo, volle anche una ricompensa, «ci sparte ave la pèisce parte» borbottava, approfittando dell’ingenuità dei due gattini”.Paga sempre il padrone, questa è la morale, e così come si è regolata la volpe, così ci si rego-la ancora oggi.

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Proverbiamo: “ci sparte ave la peisce parte!”di Maria Sancilio

.....è bello rincontrasisotto la vera luce

di un sole possente edirsi migli occhiluccicanti e veri

...Ti Amo Amore mio caro...dolce Amore mio...e gioire insieme per

essersi ritrovatiin ♥ ♥ che sussultavano

a ritmi paralleli...e bello dirsi Amore...

e bello darsi Amore Donarsi Amorenella “VERITA’ del ♥” ...

senza futili parole poeticheche unirono due ♥ ♥ in un anima sola

in un tempo che fù...!!!Oggi ci sei Tu

che mi dici Ti Amocon la vita fra le mani e

la chioma grigia fra i capelliinvecchiati con la speranza

di un tempo che rivivenella luce di un nuovo sole

nato dal fulgore di Dio Amore!!!

L’INCONTRO

immagine tratta dal libro “il mio paese, la mia gente” di Giovanni Minervini

Page 23: Il Fatto n. 074

Giovanni Cozzoli nacque a Molfetta il 28 dicembre 1791 da Michele, mercante dedito ai traffici marini e da Raffaella Allegretti. Al tem-po della nascita di Giovanni Cozzoli, la città di Molfetta faceva parte del regno di Napoli di cui erano monarchi i Borboni e sul trono sedeva re Ferdinando. Lo scoppio della rivoluzione franc-ese aveva trovato impreparate le masse popo-lari meridionali, mentre la classe colta aveva guardato con entusiasmo all’affermarsi delle nuove idee. A seguito della spedizione di Na-poleone in Italia nel 1799 era stata dichiarata decaduta la monarchia e proclamata la Repub-blica Partenopea che purtroppo ebbe breve vita. Ma nel 1806, un nuovo intervento dei francesi, aveva costretto ancora una volta il re a rifugiarsi in Sicilia, mentre sul trono di Na-poli saliva Giuseppe Buonaparte che, nel 1808 aveva lasciato il potere a Gioacchino Murat. Giovanni Cozzoli ebbe modo di conoscere il nuovo sovrano nell’aprile del 1813 quando fu ospite nelle sale del palazzo paterno mentre, ac-compagnato dal generale Pietro Colletta era di passaggio per recarsi a Bari di cui si festeggiava la rinascita edilizia. Qualche anno più tardi il Cozzoli contrasse matrimonio con la baronessa Giuseppina Tortora Brayda, figlia del barone Emilio, che era stato direttore generale al Min-istero delle Finanze. Per entrambi i contraenti la conclusione di un affare, non certo di una storia d’amore. Lo sposo portava in dote il titolo di De-curione, stante la propria rendita dai 200 ai 400 ducati; la sposa il palazzo dalla bella facciata settecentesca sul piazzale fronteggiante la porta di Bitonto (attuale piazza Vittorio Emanuele), venduto dagli eredi della estintasi famiglia Cav-alletti ed acquistato dal barone Tortora Brayda per la propria figlia. Giovanni Cozzoli abbrac-ciò ben presto le idee massone e carbonare tanto che nel 1830 lo troviamo Gran Maestro della loggia I Figli di Scevola di Molfetta e, forse, risale a quegli anni il soprannome che il popolo molfettese gli attribuì, non certo per la sua fede, ma per la prodigalità verso le classi meno abbi-enti in occasione di carestie o pubbliche calam-ità: U re Couzzele.E di pubbliche calamità ce n’erano parecchie in quegli anni, come il colera del 1847 che aveva provocato oltre 1.000 morti nella sola Molfetta, oppure, anche in assenza del colera o di qual-che altra malattia, ad uccidere provvedeva la fame, la miseria o la mancanza di igiene che provvedevano da sole a far morire oltre il 60% dei bambini al di sotto dei 7 anni. Tuttavia, an-che se a Molfetta il numero dei possidenti non era elevato, secondo le parole del Romano “il lusso è alquanto eccedente, onde veggonsi gli artieri e le donne di loro appartenenza gareg-giare col ceto dei ricchi. Il lusso ostentato con-vive con la povertà dei pescatori, ai quali si dà l’appellativo di miseri e infelici e il loro guadag-no giornaliero si considera miserabile”. Quando il 19 giugno 1848 quando si paventava un intervento delle truppe regie per sedare la ri-volta scoppiata nelle province del Regno delle due Sicilie dopo i fatti di Napoli del 15 mag-gio 1848, 113 molfettesi firmarono una “deci-sione” che li impegnava a resistere alle truppe borboniche. A Molfetta il 24 giugno gli insorti, al grido di “Viva l’Italia e morte al borbone” si radunarono sotto le finestre del palazzo di Giovanni Cozzoli. Costui in precedenza, come reazione economica al monopolio del governo, con altri armatori della marina mercantile, aveva commesso atti di contrabbando e, col guadagno ricavato dalla vendita delle merci sottratte al dazio, aveva acquistato numerose armi da fuoco. Per sedare i tumulti ed elimin-are i cospiratori, il governo borbonico aveva inviato in Puglia il generale Colonna che era giunto a Molfetta il 29 luglio con tre reggimenti di cavalleria. Al sindaco Fraggiacomo che gli si era recato incontro per supplicarlo di risparmi-are la nostra città, il generale chiese la resa in-condizionata del Cozzoli e dei suoi seguaci che

volevano tentare una resistenza nei pressi del palazzo Cavalletti.U re Couzzele, consapevole dell’assurdità dell’impresa, sciolse la milizia e, insieme a molti suoi compagni, si dette alla fuga. Quando le truppe del Colonna entrarono in Molfetta, nelle cantine del palazzo Cozzoli trovarono armi, proiettili, sacchetti di polvere da sparo e documenti comprovanti l’esistenza di un’organizzazione rivoluzionaria. Presso la Corte Criminale di Trani nel 1849 si aprì un processo contro i rivoluzionari di Molfetta:

Vincenzo Sigismondi del fu Ignazio • di anni 47 - proprietario Saverio Sigismondi di Vincenzo • di anni 25 – proprietarioZaccaria Gallo di Carmine • di anni 41 – agrimensorePasquale Altomare del fu Giuseppe • di anni 46 – proprietarioCostantino Panunzio del fu Nicola • di anni 34 – farmacistaLuigi Poli di Giuseppe • di anni 47 – droghiereVincenzo Gallo del fu Carmine • di anni 35 – marinaroLuigi Marinelli Giovine del fu Nicola • di anni 46 – legaleTommaso Abbattista di Nicola • di anni 32 - marinaro

Accusati di “cospirazione diretta a cambiare la forma di governo”.Dagli atti del processo: “La gran Corte, dal processo scritto e dalla pubblica discussione ha rilevato e ritenuto che lo scopo triplice e spaventevole che ribalda gente, siano stati in primis, la distruzione della Chiesa Cattolica, anzi di qualunque culto; in secundis, il rovescio dei troni e delle monarchie che sono le basi ed il fondamento della umana felicità; in terzis, l’abbattimento dell’ordine sociale. E, se i pre-senti son presi da meraviglia e da stupore, le generazioni che verranno, negheranno fede e credenza leggendo la storia degli avvenimenti succeduti nel 1848 con sorprendente rapidità. Ma, sfortunatamente, i fatti stanno. I più gravi disordini non sarebbero avvenuti senza il con-cetto e la tracotanza di uno solo il quale seppe con l’ardimento imporre timore nei buoni. Sen-za un Giovanni Cozzoli, capo dei contrabband-ieri, Molfetta, bella e popolosa città delle più bella provincia del Reame delle due Sicilie, non deplorerebbe ora di vedere parecchi dei suoi concittadini profughi o sottoposti a giudizio”.Se queste erano le accuse nei confronti del Coz-zoli e dei suoi amici, quali furono le condanne?Vincenzo Sigismondi fu condannato a 28 anni di ferri.Zaccaria Gallo, Pasquale Altomare, Costantino Panunzio e Luigi Poli ad anni 25 di ferri cias-cuno.Luigi Marinelli a 10 anni di reclusione.Vincenzo Gallo e Saverio Sigismondi furono posti in libertà provvisoria.Tommaso Abbatista fu assolto.E “u re Couzzele”? Condannato a morte in con-tumacia, andò dapprima a Roma, dove parte-cipò alla difesa della repubblica romana, poi si trasferì in Francia dove visse esule tra Mariglia e Nizza. Nel 1860 i volontari partiti da Genova con alla testa Giuseppe Garibaldi liberarono dai Borboni il Regno delle due Sicilie e un plebisci-to decise l’annessione dell’Italia Meridionale al regno sabaudo di Vittorio Emanuele II. Anche Molfetta votò per l’annessione. A favore si es-pressero in 5.703, contrari solamente 3. Sindaco della città fu nominato Mauro de Judicibus, co-mandante provvisorio della guardia nazionale Sergio Fontana. Ottavio Tupputi, vecchio am-ico di Cozzoli fu eletto deputato del collegio di Molfetta.Giovanni Cozzoli rientrò a Molfetta nel 1862. Colui che pure era stato definito “u re” appariva il relitto di un naufrago: malandato in salute e con una grave infermità agli occhi che lo aveva reso quasi cieco. Tuttavia, appena si sparse la voce del suo rientro, i vecchi compagni d’armi andarono ad attenderlo sulla strada per Bisceg-

lie e, come si usava per le grandi interpreti, sci-olsero i cavalli e trascinarono la carrozza fino alla nuova abitazione al largo Piscina Comune. Il palazzo Cavalletti era tornato alla famiglia Tortora Brayda, poiché, non avendo figli, la baronessa Giuseppina aveva lasciato ogni suo avere ai propri familiari, compreso il palazzo. “U re” non aveva più nulla, tutti i suoi averi erano stati confiscati perciò concluse la propria vita in povertà. Giovanni Cozzoli, detto “U re Couzzele” morì il 29 ottobre 1864.

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23cultura&eventi marzo 2011

di Pietro Capurso

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Il cantastorie: “U re Couzzele”

che dai soldati del re furon sbaragliate.In molti perirono là nelle strade,

uccisi dai cannoni, dai fucili, dalle spade,

e, insieme agli altri, Luigi La Vistamorì a vent’anni, da giovane idealista.

Dopo la strage nella capitale,le province adesso bisognava sedare,

così un esercito fu inviatoa reprimere il moto colà scoppiato.

In tutta la Puglia ci fu rivolta,che il Cozzoli guidò anche questa

volta,ma Marcantonio Colonna, generale

senza cuore,sedò la rivolta nel sangue e nel dolore;e, dopo la repressione nelle altre città,

venne a Molfetta, quel cane senza pietà.

La nostra città era preparatae, per non subire una sorte ingrata,

113 eroi si disser pronti a morireper difender gli ideali che vedevan

tradire.Oltre al Cozzoli, nominato

comandante, Giovanni Pansini lo seguì all’istante,

i nomi degli altri non ve li sto a contareson scritti nei cuori di chi sa lottare

e sempre combatte per la libertàcontro l’ingiustizia e la malvagità.Le forze del Colonna erano ingenti,

avevan cannoni e tre reggimenti,mentre i patrioti, con pochi fucili,volean resistere a quegli assassini.Presso il santuario della Madonna,

fermò le truppe il generale Colonna,lanciò a Molfetta un ultimatum di resa,altrimenti con le armi l’avrebbe presa:

consegnare le armi, arrestare i cospiratori,

per evitare lacrime morte e dolori.Ma i nostri patrioti, col Cozzoli in

testa,volevan resistere con le armi in resta.

Il sindaco Fraggiacomo, con altri consiglieri,

il Cozzoli invitò a più miti pensieri,bisognava evitare il confronto coi

soldatiche eran numerosi e molto ben armati,mentre i patrioti, sebbene coraggiosi,

non erano certo molto numerosi.Allor per non spargere sangue

innocente,Re Couzzele si rivolse alla sua gente,e in silenzio li invitò ad abbandonare

Molfetta,cosa che fecero in tutta fretta,

lasciando la città in mano ai soldatimentre loro all’esilio erano

condannati.Ma lo spirito rivoluzionario che

avevano nel cuore,li accompagnò dovunque ci fosse

dolore,e andarono raminghi di terra in terra

sfidando la morte in ogni guerradove si lottava per la libertà

e ridar ad ogni popolo la dignità.

http://www.ilfatto.net/url/0057.htm

Guarda il video...

Leggi le istruzioni a pag. 31

Vi conto la storia di Cozzoli GiovanniChe visse a Molfetta or son

duecent’anni,e da forte lottò per tutta la vita

contro i tiranni per l’Italia unita.

Era giovane ancora quando incontròLiborio Romano che lo affascinò,perciò decise di dedicare la vita

all’idea dell’Italia, che sognava unita.Divenne massone, poi carbonaro,

e fondò a Molfetta un gruppo assai raro,

formato da uomini di fede provata,senza timore per la lotta armata.

Per il suo impegno ed il suo ardore,fu chiamato “ Re COUZZELE”, il

cospiratore,ma, pure se “RE” era chiamato,

la repubblica avea come idea di stato,e, insieme all’idea repubblicana,voleva un’Italia libera e sovrana.

Prese parte ai moti dell’821,e a quelli seguenti dell’831,

sebbene sconfitto continuò a lottareper l’unità d’Italia, che voleva

realizzare.Così quando nel 48 una rivolta

scoppiò,come sempre re Couzzele, la capeggiò.

Tutto era cominciato a gennaio,un mese freddo, non certo gaio,

però in Sicilia, come si sa,i mandorli in fiore lo sono già,

e, approfittando allor del clima mite,le donne a Palermo, molto agguerrite,

insorsero contro i soldati borboni,e, insieme agli uomini, cacciarono i

felloni.Parigi insorse il mese seguente,

poi la rivolta bruciò il continente,e, prima a Vienna, poi a Berlino,

il popolo segnò il proprio destino.Dopo Palermo, anche Napoli insorse,

e la rivolta le province coinvolse,perciò Ferdinando, re mascalzone,concesse al popolo la Costituzione.

Il 15 aprile, si andò a votare,e allora il re cominciò a tremare,

molti degli eletti, eran rivoluzionari,e volean immischiarsi nei suoi affari,

e, in più, i contadini avevano occupatole terre che i nobili avevano rubato,

mentre gli operai, stanchi di aspettare,volean presto anche loro votare.

Anche a Molfetta,dove si era formata,una milizia nazionale, dal Cozzoli

guidata,c’era forte contrasto tra la nobiltà

e il popolo anelante la libertà.Gli operai chiedevan riforme radicali, che i nobili temevan come peggiore dei

mali,e quando Ferdinando sciolse il

parlamento,il popolo insorse contro quel

tradimento,e a Napoli eresse molte barricate

U re Couzzele

Page 24: Il Fatto n. 074

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24 marzo 2011

Gli sport cosiddetti di seconda fascia stan-no prendendo sempre più piede a Molfetta, coinvolgendo un numero crescente di gio-vani sportivi. La diffusione della ginnastica ritmica, in città, ha avuto una forte spinta dagli ottimi risultati internazionali ottenuti dalla conterranea Marinella Falca arrivata ad indossare la tuta della nazionale italiana alle Olimpiadi. Lo scorso 26 febbraio 2011, si è

svolta, a Valenzano, la gara provinciale di 1°livello di ginnastica ritmica. L’evento ha vi-sto numerosissime società partecipanti e ben 139 atlete in campo. A trionfare, alla fine del-la competizione, sono state le ginnaste mol-fettesi della “ASD Astra” guidate dalla loro allenatrice Laura Palermo. Mezzina Giorgia, de Pinto Martina, Serino Marilù, Minervini Rosanna, Cappelluti Annalisa e De Nichilo Alessandra si sono laureate quindi campio-nesse provinciali. Un grandioso risultato per

la ginnastica molfettese sempre più presente sui palcoscenici locali, provinciali, regionali e addirittura nazionali. Una terza e importan-te posizione, invece, per le atlete molfettesi di seconda fascia Bufi Adriana, Botta Erika, Grillo Alessia, De Giglio Mimma, De Marino M. Cecilia, Rafanelli Alessandra, Minervini Vanessa, Balestra Mirella. Il successo otte-nuto è, sicuramente, da considerare un tram-polino di lancio in vista di futuri e ben più ambiziosi trionfi.

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Titolo provinciale per le ginnaste dell’ASD Astra di Francesco Tempesta

Nella città di Potenza il 19 Marzo si è tenuta, in vista della XVI giornata della memoria e dell’im-pegno in ricordo delle vittime di mafia, la mar-cia della legalità 2011. Insieme ad 80mila anime colorate gli Scout C.N.G.E.I. di Molfetta hanno percorso i 5km di marcia.Associazioni, istituti scolastici, genitori e figli, erano tutti lì, insieme, a gridare che la mafia è qualcosa che a questo paese non serve. Migliaia di bandiere di Libera, per tutta la marcia, hanno disegnato parabole colorate nel cielo grigio di Potenza. E fra tutto questo, fra i tantissimi pul-lman giunti nel capoluogo lucano, fra la voglia di esserci e quella di voler gridare, fra le bandiere, le chitarre e le voci di migliaia di giovani, fra i passi stanchi di studenti contenti e tra le rughe allegre di coppie di anziani, c’erano anche gli Scout C.N.G.E.I. di Molfetta che, con un foulard al collo, hanno dato il loro contributo come citta-dini attivi e partecipi. Gli interventi di importanti personaggi del panorama culturale italiano come Gino Strada, Antonio Ingroia e lo stesso presi-dente di Libera, Don Luigi Ciotti, son serviti pri-ma a ricordare, una ad una, tutte le vittime della

mafia e poi ad affermare che è importante parlare di mafia, perché solo attraverso la conoscenza si può cercare di contrastare questo fenomeno, pur-troppo, tanto radicato nel nostro paese, da nord a sud.L’informazione e il dialogo riescono ad infastidi-re la mafia, un enorme sistema che, troppo spes-so, si alimenta e si accresce a causa dell’omertà della gente. Quando vi accorgerete, dunque, di essere fermi su una terra che vi appartiene, potrete ancora al-zarvi, camminare e provare a cambiare qualcosa. Non restate fermi. E’ fondamentale camminare.

di Gaetano de Virgilio

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Scout CNGEI molfettesi in marcia per la legalità

‘Cosa fanno in un gruppo scout?’. ‘Tutto!’.Questa dovrebbe essere la risposta, se solo ci fosse una sola possibile risposta. Bisogne-rebbe inventarsi qualcosa di più per rispon-dere, ma nessuno ha ancora trovato le giuste parole. Una risposta unica, fondamentalmen-te, non c’è. Perché racchiudere con una sola parola le innumerevoli attività, sociali, cul-turali, ambientali, creative, in cui gli scout sono impegnati è davvero difficile. Ci si potrebbe domandare se una strada da percorrere e una canzone possano bastare. Ci si potrebbe chiedere se una chitarra, un fuo-co e qualche stella riescano a rendere ognu-no un po’ più felice di com’era. Affacciandosi al mondo degli scout, farebbe comprendere che chi porta un foulard intor-

no al collo non è soltanto un’icona, ma un uomo o una donna che crede, un po’ più di altri, nei propri sogni e in quelli degli altri e cerca, nel suo piccolo, di realizzarli. Farebbe anche capire che, quando c’è da essere con-tro le mafie ed educarsi alla libertà, gli scout ci sono. Gli scout CNGEI di Molfetta sono il luogo adatto per crescere attraverso dei principi giusti e nobili, attraverso il contatto con la natura e la gente, attraverso il sorriso e la vo-glia di regalare sorrisi.E allora perché non essere parte integrante di qualcosa di importante?Per informazioni rivolgersi in via Leonardo da Vinci 7 dalle 20.00 alle 21.00 il lunedì, mercoledì e venerdì. Per ulteriori informa-zioni: contattare il numero 340/0812079.È possibile iscriversi dagli 8 anni in su.

approfondimento

Gli scout CNGEI di Molfettadi Gaetano de Virgilio

Se pensate che gli scacchi siano un gioco di strategia, una imitazione della guerra, forse non ci avete mai giocato per davvero. Gli scac-chi sono soprattutto tattica e forza di volontà. La strategia è importante, ma viene dopo. La guerra è solo lo spunto da cui, durante l’età medioevale, trasse origine il gioco. Non tutti sanno che gli scacchi, oltre ad essere un gioco ed un’arte, sono anche uno sport, ed in parti-colare uno sport di lotta. Possiamo definire una partita a scacchi come lo scontro fra due opposte forze di volontà. La pigrizia mentale porta alla sconfitta: per questo gli scacchi sono una scuola di vita. Come in tutti gli sport, es-sere in buona forma fisica ed essere giovani

rappresentano due indubbi vantaggi. Come per tanti altri sport, è possibile, anzi consigliabile, praticarlo a qualsiasi età. Se avete bisogno di un’ ulteriore conferma del fatto che gli scacchi sono uno sport, basti ricordare che, dall’ormai lontano 1988, sono una disciplina associata al CONI. Con l’aiuto della Federazione Scacchi-stica Italiana abbiamo fatto il punto sulla dif-fusione del gioco in generale in Italia, sia nella sua forma puramente ludica che in quella ago-nistica. Questo è quello che ci ha detto Adolivio Capece, responsabile dell’ufficio stampa della FSI, nonché autore di libri e firma storica del giornalismo scacchistico: “Sappiamo che sono circa 20.000 gli scacchisti che giocano on-line,

quindi, in realtà, forse più dei tesserati agonisti, ma questo è comprensibile perché molti gioca-tori, per tanti motivi, smettono di giocare a ta-volino e quindi non rinnovano il tesseramento.” “Non credo che i giovani abbiano un interesse particolare per il gioco on line, anzi forse è vero il contrario: giocano di più on line i meno gio-vani, che non hanno più voglia o possibilità di uscire di casa per giocare. Inoltre se si gioca con premi in denaro (vedi Scacchistars) si deve essere maggiorenni e questo rappresenta, un po’, un deterrente.” E’ insostituibile un avver-sario dal vivo che, al termine della partita, torna ad essere l’amico con cui chiacchierare amabil-mente e scaricare la tensione accumulata. Non

parliamo poi del piacere nel muovere i pezzi fi-sicamente su di una scacchiera reale! Lo scorso anno, su 557 tesserati pugliesi, solo due erano i nostri concittadini. Quest’anno siamo saliti a tre. In questo periodo, dal 13 febbraio al 10 aprile, sono impegnati nel campionato italiano a squadre e militano in due diverse compagini nel primo girone della promozione pugliese. Ci sarebbe da parlare tantissimo sull’argomento e l’intenzione è di creare un gruppo di scacchisti molfettese. Per tale motivo vi invitiamo a visi-tare il sito web http://www.inmr.net/molfetta/ o a contattarci anche tramite la redazione de ilfat-to.net che vorrebbe organizzare una garetta per principianti a scopo di promozione.

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Giocare a scacchi a Molfetta ora si può

Continua a riscuotere larghi consensi “Il Fatto Cup”, il primo torneo di Calcio a 5 organiz-zato dalla redazione de “il Fatto”. Allo start della manifestazione sportiva si sono presen-tate ben ventiquattro squadre che, da circa un mese, si stanno facendo battaglia sui campi delle strutture Santa Margherita e Nettuno. Dalla settimana prossima, il torneo entrerà

nel vivo con la fase ad eliminazione diretta che scatterà con gli ottavi di finale. A quel punto non ci sarà più il tempo per farsi i conti e non si dovrà mai sottovalutare nessun av-versario. A distinguersi, sinora, sono state le squadre di San Gennaro, la Longobarda , ai Parioli e Albania Boys che, con un organico dotato di notevole tasso tecnico, hanno fatto a pezzettini i propri rivali. Nel girone delle re-dazioni ed associazioni, formato da Molfetta-

Live, l’Altra Molfetta, Il Fatto, San Gennaro e il CSI Molfetta purtroppo la squadra de I Fatti è risultata già eliminata, avendo perso tutti e cinque i confronti di girone. I ragazzi de I Fat-ti lasciano quindi il torneo e non potranno ac-cedere alla fase eliminatoria. Appuntamento, quindi, tutte le sere con le grandi sfide propo-ste da Il Fatto Cup sino al 20 aprile, giorno in cui è prevista la finalissima che assegnerà alla squadra vincitrice il tanto desiderato titolo.

Che successo per Il Fatto CupInvia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice 2534

di Francesco Tempesta

Page 25: Il Fatto n. 074

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25sport&eventi

Due altri grandi appuntamenti de Il Fatto Re-Tour ideato ed organizzato da Buena Vida Events si sono svolti Venerdì 25 Febbraio pres-so il Silver Cafè, e l’ 11 Marzo presso il Place Blanc Cafè di Molfetta. Come sempre l’ospi-talità, il divertimento e la buona musica del resident Mastromauro dj caratterizzano queste tappe in cui il vero protagonista è il pubblico che diventa al tempo stesso attraction per al-tri giovani della città e dei paesi limitrofi. Gli ingredienti prevalenti delle serate Buena Vida tra i quali sicuramente un divertimento sicuro mixato con ironia, provocazione e spunti di riflessione culturali. Le prossime tappe da se-gnalare sono quelle di Venerdì 25 Marzo presso il nuovissimo Live 82 e successivamente l’8 Aprile presso il Calì Cafè. Vi ricordiamo di par-tecipare al concorso fotografico e di votare sul sito del giornale su “Mi piace” la foto più attra-ente. Ricordiamo inoltre la novità di quest’an-no ovvero il nuovo concorso “ItinerArte”: uno spazio, di 15 minuti nel clou della serata, in cui giovani artisti o talenti o esperti possono esibire le loro abilità sperimentando una performance (musicisti, giocolieri, ballerini, disegnatori, pit-tori, writer …. solo per citarne alcuni). Nelle

prossime serate si esibiranno 2 giovanissimi DJ quali Mirko Gadaleta in arte Mirko E.g. e Dani-lo Panunzio in arte Danton, entrambi esperti di musica e di selezioni musicali ricercate. Un’oc-casione oltre che per incontrarsi e conoscersi, scambiare esperienze ed idee o magari qualche forma di cittadinanza attiva; un luogo dove è possibile esprimere liberamente le proprie pas-sioni in un contesto che sicuramente le saprà valorizzare ed apprezzare.Per partecipare scrivete all’indirizzo [email protected] o telefonate al 3492139769 – 3478835196. Da sottolineare è come l’iniziativa del Tour ri-entra in un progetto di più ampio respiro che coniuga l’attività di entertainment a quelle di promozione della città a tutto campo e facendo emergere un ottimo esempio di cittadinanza at-tiva grazie alle energie dei due attivisti Danilo Sancilio e Enrico Giovine. Il motto è sempre: Buena Vida, Buena Vida a tutti, Buena Vida!

di BuenaVida

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Il Fatto Re-Tour di BuenaVida al giro di boa

Il giro nel mondo della radiofonia è, senz’altro, un giro che merita di essere fatto, per curiosi-tà, per passione o magari per prepararsi ad un futuro lavoro. Un giro che non vi lascerà, di certo, senza emozioni!Se la vostra curiosità andrà oltre le righe di questo articolo, varcherete la soglia che sepa-ra quelli che eravate (semplici ascoltatori) da

quelli che potrete diventare: i protagonisti del meraviglioso mondo della radio, il più affasci-nante mezzo di comunicazione di massa mai inventato. Si tratta di affacciarsi nel divertente mondo della radio, un mezzo di comunicazione tanto antico quanto efficace, dinamico e versa-tile, capace di attraversare i tempi seguendo i sentimenti, le mode, il pensiero di intere gene-razioni, senza perdere lo smalto… in frenetica e continua evoluzione.

Per partecipare attivamente a questa affasci-nante realtà è necessario tener presente alcune precise regole quali, l’adeguata confidenza con i principali “strumenti di lavoro”, una voce da allenare con metodo e, naturalmente, tanta fantasia, carisma e voglia di comunicare per raggiungere i cuori della gente.Io cercherò di metterci tutto quello che occorre, guidandovi nel mondo della radiofonia attra-verso semplici lezioni. Vi attendo numerosi.

di Nicola de Leonibus

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Parte il corso da speaker radiofonico

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della terza serata...

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marzo 2011

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Guardatutte le foto della quarta

serata...Leggi le istruzioni a pag. 31

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marzo 2011

Il territorio molfettese è solcato da numerose lame che fendono l’agro in direzione perpendi-colare rispetto alla linea di costa, partendo dai rilievi murgiani per poi sboccare a mare nelle cosiddette “cale”. Le lame sono il risultato, nel corso dei millenni, dell’azione erosiva dell’ac-qua che, nella sua corsa verso il mare, ha scavato il substrato calcareo creando dei piccoli “can-yon”, caratterizzati da un alveo piatto e da pareti sub-verticali. Esse, a prima vista, non risultano percorse da scorrimento superficiale, anche se possono convogliare notevoli quantità di acqua durante eventi di intensa piovosità. Inoltre, il loro substrato roccioso calcareo è solitamente permeabile e assume, in tal modo, un ruolo im-portante, insieme alle doline, per l’alimentazio-ne della falda acquifera sotterranea.Di tutte le lame la più importante e meglio con-servata è certamente Lama Cupa, che sfocia nella cosiddetta “Prima Cala”, a sud-est del centro cittadino, dove prende il nome di Lama Martina per poi proseguire verso l’interno per-correndo tutto l’agro molfettese sino al confine con i territori di Terlizzi e Bitonto. Nel suo anda-mento, per lo più rettilineo, essa prende diverse denominazioni a seconda delle peculiarità della zona, legate alle caratteristiche del territorio o ad antichi proprietari terrieri. Non mancano, però, dei brevi bracci laterali che presentano caratte-ristiche di maggiore incisività sul territorio, non solo dal punto di vista morfologico ma anche ambientale.

Per quanto riguarda gli aspetti naturali, le lame sono state luoghi ottimali per l’insediamento della vegetazione presentando terreni profondi e fertili, un microclima favorevole e la presenza della falda acquifera sotterranea. Se si considera la vegetazione naturale potenzialmente insisten-te su questa porzione di territorio, si ritrovano piante tipiche della macchia mediterranea che si presenta come una fitta ed intricata formazione in cui predominano il portamento arbustivo e cespuglioso. Sono da distinguere:

in cui sono presenti formazioni sempreverdi con dominanza di oleastro (Olea oleaster) e o di ole-astro e lentisco (Pistacia lentiscus);

in cui prevale il lentisco (Pistacia lentiscus), il mirto (Myrtus communis), il carrubo (Cerato-nia siliqua), l’alaterno (Rhamnus alaternus), la fillirea (Phillyrea latifoglia) e si può trovare an-che il corbezzolo (Arbutus unedo) ed il viburno (Viburnum tinus). Buona potenzialità ha anche l’insediamento del leccio (Quercus ilex) che, un tempo, doveva essere molto rigoglioso in que-ste zone; si ricordi a proposito, il termine “vi-sceglia”, nome di una varietà di quercia diffusa nell’agro, con cui viene indicata una porzione della lama nella sua parte più interna.Ai bordi della lama, una serie di piccoli terrazza-menti e di muretti a secco offrono un ambiente idoneo ed indisturbato per la proliferazione di erbacee perenni, come il ciclamino e lo zaffe-ranastro giallo, nonché alcuni arbusti di essenze aromatiche comuni come l’alloro. Molto fre-quente nella macchia mediterranea è la presenza

di piante lianose tra cui il caprifoglio, la salsapa-riglia, il rovo e la rosa selvatica.La vegetazione attualmente presente sul ter-ritorio molfettese è specchio di tutte queste trasformazioni subite gradualmente nel tempo dall’ambiente: in particolar modo, nell’area della lama le successioni vegetazionali sono evidenti e testimoniano l’evoluzione agricola della città. Infatti, l’agro molfettese ha subito, nel tempo, trasformazioni notevoli e, dove prima erano pre-senti i querceti e poi la macchia mediterranea, ora prevale l’olivo con altre essenze agrarie qua-li il mandorlo, il fico, il ciliegio, testimonianza di un’economia agricola basata sulla produzione olearia. Certamente Lama Cupa è quella che conserva, ancora oggi, lembi di vegetazione naturale, ric-ca e varia nonostante le antropizzazioni subite. Una delle zone più interessanti, dove si posso-no ancora incontrare lembi superstiti dell’antica

macchia mediterranea ed emergenze naturalisti-che sempre più rare nel nostro territorio, che si può percorrere partendo dal ponte a tripla arcata della ferrovia fino al ponte di Schivazappa sulla strada provinciale Molfetta - Bitonto.

a cura di Dott. Raffaele Annese a cura di [email protected] cura di Dott. For. Marianna Anaclerioa cura di [email protected]

foto di Marianna Anaclerio foto di Raffaele Annese

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Aspetti naturali di Lama Cupa

Fascia litoraneaLocalizzazione: Lama Cupa – Molfetta (Ba)Altitudine: 26 metri s.l.m.Profondità Max: 8.40 metriLarghezza Max: 6.30 metriAltezza Max: 2.80 metriSuperficie: 41,60 metri quadriVolume: 108 metri cubi Proprietà: Frati Predicatori DomenicaniAffittuario: Ayroldi Martino Azienda Agricola

scheda tecnica

Fascia interna

Page 27: Il Fatto n. 074

Per l’estate ormai alle porte, questo mese vi proponiamo un viaggio ai confini dell’imma-ginazione. Puntiamo la bussola a Nord e…avanti tutta! La meta da raggiungere è a po-chissime ore di volo, e per gustarla in ogni suo incantevole aspetto, viaggeremo anche su confortevoli navi. Andiamo dunque, alla scoperta del Grande Nord. Partiremo da Bari per raggiungere Oslo, capitale della Norvegia; conosceremo la città ed i suoi monumenti pri-ma di immergerci nella verde vallata di Hal-lingdal ed ammirare le cascate di Voeringfoss (168 mt). Il nostro viaggio proseguirà l’indo-mani per Bergen, la porta di ingresso ai Fiordi Norvegesi e ammireremo, in navigazione, il Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia, che si addentra nell’entroterra per 200 km fino ad arrivare al ghiacciaio di Briksdal.E poi Molde, la bellissima “città delle rose” ed una minicrociera per scoprire le Isole Lo-foten, con i villaggi di pescatori e le caratte-ristiche casette di legno coloratissime. Non troppe miglia di navigazione tra fiordi e po-chi km di meravigliosi paesaggi ci separano dalla cittadina più settentrionale del mondo: Hammerfest! Dopo un prelibato pranzo ed un po’di tempo libero, alle 22:00 appuntamento per l’escursione a Caponord. L’indomani ci incammineremo attraversando la Lapponia e scoprendone le sue tradizioni, verso la Finlan-dia, passando per Rovaniemi (città di Babbo Natale) per poi lasciare il circolo polare artico e giungere a Lulea dopo aver costeggiato il Golfo di Botni. Saremo allora giunti in Sve-zia, per l’ultima tappa del nostro meraviglioso viaggio. E prima di salutare questo angolo di mondo, tanto lontano dalla quotidianità quan-to vicino geograficamente, soggiorneremo a Stoccolma, affascinati dai vicoli stretti della città vecchia e dagli scorci mozzafiato. Ci congederemo, così, nel migliore dei modi dal panorama scandinavo e, dopo poche ore di volo, saremo nuovamente a casa, arricchiti dall’esperienza unica del nostro viaggio. Un viaggio, come sempre, firmato…. Frigerio Viaggi Network.

Maurizio Bindi.

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Dopo il devastante terremoto che, venerdì 11 Marzo, ha colpito il Giappone mettendolo in ginocchio, i media, la scienza convenzionale e quella “parallela” hanno cominciato ad avanza-re ipotesi sulla causa della catastrofe. Il sisma di magnitudo 8,9 e l’enorme tsunami con onde alte oltre 10 metri che, oltre a seminare morte e di-struzione tra i civili, hanno determinato, anche, il danneggiamento, probabilmente irreversibile, dei reattori della centrale nucleare di Fukushi-ma, è stato uno dei più devastanti degli ultimi 150 anni. Lo sconvolgente movimento tellurico è soltanto frutto di eventi naturali? Oppure la spiegazione è da ricercarsi in cause che la scien-za convenzionale definisce bufale o buffonate? Siamo sicuri che la razza umana non abbia nulla a che vedere con quanto successo? Analizzando i dati scientifici si è notato un consistente au-mento dei terremoti sulla Terra a partire dagli anni ‘50 quando, alcune potenze mondiali, quali

Usa, Russia e Cina, hanno dato il via a discuti-bili test nucleari. Nel 1974 il Dottor Matsushita, scienziato del National Center of Atmosferic Research, scoprì che, dopo questi test nucleari, la ionosfera e il campo magnetico terrestre veni-vano disturbati per un periodo che oscillava da dieci giorni a due settimane, portando addirittu-ra ad oscillazioni dei poli terrestri.Lo scienziato, naturalmente, fu subito messo a tacere dal governo degli Stati Uniti e gli fu impedito di diffondere la presunta sconvolgente verità a cui l’avevano portato i propri studi. Mat-sushita era, sicuramente, una voce fuori dal coro e, come tale, andava eliminata e messa fuori dal giro che contava, anche se le sue teorie conti-nuano, ancor oggi, ad avere un certo risalto. Te-orie che non sono da prendere sottomano e che, scienziati seri che amano la scienza e non il dio denaro, dovrebbe consultare e approfondire. Vi proponiamo una tabella che gira, da tempo ,sul web e che mette, in stretta correlazione, test nucleari e terremoti devastanti.

di Francesco Tempesta

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Terremoti e test nucleari. La colpa è dell’uomo?

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27oltre la realtà marzo 2011

A questa tabella, che si ferma al 1988 e che an-drebbe sicuramente aggiornata, occorre aggiun-gere altri recenti eventi sinistri. Il 5 aprile 2009 la Corea del Nord ha lanciato il suo primo missi-le atomico di media gettata; ventiquattrore dopo, il 6 aprile, un forte terremoto di magnitudo pari a 5,9 della scala Richter ha sconvolto in Italia la città dell’Aquila, mietendo centinaia di morti.Venerdì 11 Marzo 2011, invece, il Pakistan ha lanciato un missile nucleare a corto raggio chia-mato Hataf-2 e, qualche ora più tardi, il Giap-pone ha iniziato paurosamente a tremare con le conseguenze che possiamo tuttora appurare. La tabella riporta soltanto decine di anni di coinci-denze o è la prova che l’uomo sta modificando l’equilibrio terrestre mettendo a repentaglio la sua stessa esistenza?

Data del test1953 17 Marzo1956 6 e 16 Giugno1957 9 Dicembre1962 1 Settembre1966 19 Agosto1968 27/29 Agosto1970 26 e 27 Marzo1970 28 e 30 Maggio1972 21 Dicembre1974 27 Dicembre1975 6 Settembre1976 4 Febbraio1976 27 Luglio1976 23 Novembre1978 13 Settembre1980 8 Ottobre1982 10 Dicembre1987 26 Ottobre1988 5 Novembre1988 4 Dicembre

approfondimento

Data terremoto18 Marzo10 e 17 Giugno13 Dicembre1 Settembre19 Agosto31 Agosto28 Marzo31 Maggio23 Dicembre28 Dicembre6 Settembre4 Febbraio28 Luglio24 Novembre16 Settembre10 Ottobre13 Dicembre30 Ottobre6 Novembre7 Dicembre

LocalitàAnatoliaAfghanistanIranIranTurchiaIranTurchiaPerùNicaraguaPakistanTurchiaGuatemalaCinaTurchiaIranAlgeriaYemenTurchiaCinaUrss

Magnitudine7.27.77.27.16.97.47.47.76.26.36.87.58.27.97.77.36.07.17.36.8

Vittime1.2002.0002.00013.0002.60012.0001.10068.0005.0005.2002.30023.000800.0005.00025.0004.5002.8001.3001.00060.000

Page 28: Il Fatto n. 074

28

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Si prevede a breve, da parte dell’Asl Bari, la formulazione, tramite selezione pubblica, di graduatorie per il conferimento d’incarichi temporanei e/o per incarichi di diritto privato (collaborazione), relativi al profilo di Diri-gente Psicologo. A questo bando possono partecipare tutti co-loro i quali risultano essere in possesso, alla data di scadenza del seguente bando, dei re-quisiti qui indicati:Diploma di Laurea in Psicologia; Specializ-zazione in Psicologia dell’Età evolutiva o disciplina riconosciuta equipollente, ai sensi della normativa regolamentare concernente i requisiti d’accesso al 2° liv. dirigenziale del personale del Servizio Sanitario Nazionale o disciplina affine di cui al D.M. 31.1.98 e suc-

cessive modificazioni ed integrazioni.Non saranno presi in considerazione, ai fini dell’ammissione al concorso, altri titoli di specializzazione diversi da quelli in segui-to indicati. Iscrizione all’albo professionale dell’Ordine degli Psicologi, attestata da certi-ficato in data non anteriore a sei mesi rispetto a quella di scadenza del bando, cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti, o cittadinanza di uno dei paesi dell’Unione Europea. Altri requisiti da possedere sono: età non in-feriore ad anni 18 (non è previsto limite mas-simo d’età), idoneità fisica all’impiego, go-dimento dei diritti civili e politici, posizione regolare nei riguardi degli obblighi militari (per i candidati di sesso maschile), non avere

riportato condanne penali e non avere pro-cedimenti penali in corso che impediscono, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, non essere stati dichiarati decaduti dall’im-piego. La scadenza per la consegna è fissata entro 15 gg. dalla data di pubblicazione (bol-lettino ufficiale n. 40 del 16/03/2011).

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La ASL di Bari ricerca dirigenti psicologi

Al via le selezioni per Valtur. Il tour operetor internazionale, infatti, recluterà circa 1500 giovani da inserire in vari centri vacanze per la prossima stagione estiva. L’organizzazione è alla ricerca, inoltre, di professionisti esperti da impiegare per la propria struttura. Ecco i profili richiesti:per Beauty Center e Spa: estetiste, massag-giatori, operatori shiatsu, parrucchieri.Per Intrattenimento: Coordinatore anima-zione, animatore di contatto, musicista, co-reografo, scenografo, costumista, dj, tecnico suono e luci, istruttori di vari sport, assistenti bagnanti. Per Food & Beverage: chef, cuoco capo par-tita, pasticcere, pizzaiolo, commis di cucina, magazziniere, facchino, capo e commis di sala, barman e commis di bar.Per Gestionale e Alberghiero: aiuto gestione, receptionist, addetti movimento passeggeri, addetti alle vendite, accompagnatori escur-sioni, guest relation. Per potersi candidare bisognerà possedere i seguenti requisiti: età compresa tra i 19 e 35, diploma di scuola me-dia superiore, buona conoscenza di almeno

una lingua straniera, disponibilità ininterrot-ta di 2/3 mesi e tanta volontà nel fare.Le candidature possono effettuarsi durante tutto l’anno, trasmettendo il proprio Curri-culum Vitae attraverso il sito ufficiale della società: www.valtur.it/lavora-con-noi, sce-gliendo la mansione per cui ci si intende can-didare nei villaggi e village resort con riferi-mento ai profili per cui si pensa di possedere esperienze professionali già consolidate. In un secondo momento, i candidati prescelti saranno convocati per un colloquio di sele-zione e poi per un colloquio individuale.

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Valtur seleziona 1500 giovani

“La società, i clubs, i salotti, ciò che chiamiamo il “gran mondo” è uno spettacolo miserabile,

un cattivo melodramma privo di interesse, che si regge un poco a forza di macchinari,

di costumi e di scenari.”Nicolas Chamfort

marzo 2011

Sabato 5 marzo, presso l’Hotel Garden, il Rotary Club di Molfetta ha ospi-tato il Forum dal titolo “Il sistema creditizio a so-stegno dell’imprenditoria meridionale”.

Dopo i saluti del Presidente Pietro Facchini, tra i numerosi e prestigiosi relatori che si sono suc-ceduti, è intervenuto il vescovo don Luigi Mar-tella che ha posto la sua attenzione sui principi di sussidiarietà e solidarietà che, oggi più che mai, dovrebbero caratterizzare il rapporto fra banche e imprese.A seguire il sen. Azzollini, con il disarmante pragmatismo che lo caratterizza, ha rammen-tato che tra i prossimi impegnativi stress test delle nostre principali banche, unitamente a “Basilea III”, sarà sempre più complicato ero-gare credito; pertanto “fare squadra” e consor-ziarsi per incrementare il potere contrattuale, al fine di poter negoziare condizioni migliori, deve divenire un punto imprescindibile. L’ avv. Augusto Dell’Erba, presidente del Comitato Promotore della Banca del Mezzogiorno, ha invece illustrato le azioni che il nascente isti-tuto seguirà, sfruttando la capillarità di Poste Italiane, BCC e Banche Popolari, utilizzando un approccio che tenga conto delle peculiari-tà economiche che il territorio offre, in antitesi a quello della banca cosiddetta “universale” e spersonalizzata.

Il sistema creditizio a sostegno dell’imprenditoria meridionale

2544

di Pietro Auguto de Nicolo

Page 29: Il Fatto n. 074

barEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFlory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Green Bar - Via Baccarini, 111Bar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriLe Chic J’Adore - Via Tenente M. Silvestri, 69Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15L!ve 82 - via MaggialettiSwing Pub - Viale Pio XI, 21Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Manhattan - Via Cap. M. Azzarita, 124Bar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Soleil - Via F. Cavallotti, 50Bar Sottocoperta - Piazza G. GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32Bar Sport - Corso Umberto IBar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Noir - Via Spadolini, 90/92Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina S. DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Coffee Room - Viale Pio XI, 9Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoGreen Bar - Via Baccarini, 111Caffè Cipriani - Corso Umberto, 111

panificiPanificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via C. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via A. Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71

tabacchiTabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

edicoleEdicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Mad. dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEdicola - Via Bari, 1/A

parrocchieParrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv AprileParrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Parrocchia S.Pio X - Via Giovinazzo

stazioni di rifornimentoStazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI

scuole e istituti pubbliciComune di Molfetta - Piazza V. Emanuele, 9Comune di Molfetta - Via CarnicellaCarabinieri - Via GiovinazzoComando Polizia Municipale - Piazza S. TeresaCapitaneria di Porto - Banchina SeminarioGuardia di Finanza - Madonna dei MartiriBiblioteca Comunale - VIa San DomenicoIstituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso FornariIstituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via GiovinazzoIstituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV AprileIstituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro TogliattiLiceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto ILiceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro TogliattiLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi AmatoPalazzetto dello Sport - Via Martiri di Via Fani, 15U.R.P. - Piazza Municipio

altriAntica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBuffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don MinzoniDe Pinto - Via Edoardo Germano, 39Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23Le Mimose - Viale Pio XIMondocasa - Piazza Effrem, 12Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Piscina Comunale - Via Longone della SpinaRistorante Pizzeria Mareluna - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoQbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24Living Gruppo Immobiliare - Via Molfettesi D’argentina,30Deltastore - Via TerlizziNon Ho Tempo - Via L. Azzarita, 28Veterinario Dr. Lucivero Francesco - Via Papa Pacelli, 11/aStudio Lovero - III Traversa Via Caduti del Lavoro, 2Anna Buzzerio Parrucchiere - Viale Papa Giovanni Paolo II, 40/42Agenzia Immobiliare Cassano - Via T. Silvestri, 36Auto&Noleggi Valente - Contrada Pantano, 10Cartoleria Spazio Libero - Via Poli

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aprile

22numeri utili

CARABINIERIGUARDIA DI FINANZA

VIGILI DEL FUOCOComune di Molfetta

Anagrafe ComuneCimitero

BibliotecaOspedale

Croce RossaSer MolfettaMisericordiaVigili urbani

Vigili del fuoco

112117115080/3359111080/3359424080/3381252080/3388097080/3357111080/3341019080/3385737080/3389979080/3971014080/3382057

farmacie di turnodal 04/04/2011

al 10/04/2011

dal 11/04/2011al 17/04/2011

dal 18/04/2011al 24/04/2011

dal 25/04/2011al 01/05/2011

Farmacia De Pinto*Via Baccarini, 14 - tel. 080/3974678Farmacia CervelleraVia Ten. Ragno, 76 - tel. 080/3355006

Farmacia Minervini*Corso Umberto, 56 - tel. 080/3971837Farmacia ViolaVia Roma, 135 - tel. 080/3348228

Farmacia Mastrodomenico*Via Ten. Lusito, 39 - tel. 080/3345144Farmacia PoliVia Nino Bixio, 89 - tel. 080/3348574

Farmacia Pesca*Via Papa Montini, 20/22 - tel. 080/3381072Farmacia GrilloVia Tenente Angelo Losito, 37 - tel. 080/3971377

Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.

turni carburante03/04/2011

e 25/04/2011

10/04/2011

17/04/2011

24/04/2011

Erg Piazza Baccarini / Esso Via TerlizziQ8 Zona Artigianale

Ip Piazza Garibaldi / Agip Via TerlizziApi Zona Artigianale

Erg Piazza Baccarini / Esso Via Bisceglie

Erg Corso Fornari / Agip Via Giovinazzo

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Central Bar - Piazza Vittorio Emanuele, 50Bar Pasticceria Dolci Eventi - Via Zuppetta, 17

marzo 2011

Page 30: Il Fatto n. 074

Cos’è la fame? È la vo-glia di mangiare o il reale fabbisogno di nutrienti? Il senso di sazietà è un messaggio che il nostro cervello ci manda dopo un pasto e la sua durata dipende da tanti fattori:

necessità fisiologiche, noia, gioia, squilibri or-monali. Provate a pensare che, in genere, non avvertiamo il senso di fame se siamo indaffarati o impegnati o preoccupati per qualcosa: è evi-dente come la voglia di mangiare sia condizio-nata da svariati motivi psicologici e fisiologici. Innanzitutto proviamo a capire come il nostro ap-parato digerente comunica con il cervello. Dopo un pasto, appena l’intestino comincia a ricevere nutrienti dallo stomaco invia una serie di segnali alla nostra testa: i carboidrati arrivano per primi, seguono le proteine ed infine i grassi. Quindi un panino vuoto sarà in grado di indurre più velo-cemente il senso di sazietà a differenza di una porzione di salame che sosterà più a lungo nello stomaco e la cui ingestione verrà avvertita dal

cervello più tardi. Un pasto semplice ci indurrà a fermarci prima a tavola. Una volta nell’intesti-no però i nutrienti vengono digeriti e assorbiti: i grassi richiedono processi molto complessi a differenza della semplicità di digestione dei car-boidrati. Ed ecco perché un pasto grasso ci farà sentire pesanti a lungo a differenza di un piatto di pasta con pomodoro che ci farà avvertire pri-ma nuovamente fame. Un segreto per far si che anche i carboidrati abbiano un’azione duratura è quello di associarli alle verdure: le fibre infatti rallentano il loro assorbimento. Riassumiamo il tutto in semplici abitudini: associate sempre le verdure ad ogni pasto per aumentare il potere saziante dei carboidrati ed evitate piatti troppo grassi perché, sul momento, avrete necessità di mangiare di più ma alla fine del pasto ne avvertirete le conseguenze. E se proprio non riuscite ad evitare di sgranocchiare qua e là: carote, finocchi, cetrioli sempre pronti in frigorifero!

1: [...] giacché l’uomo è generoso di questa parola imbecille, e pronto a somministrarla venti volte al giorno al suo prossimo. (Nikolaj Vasil’evič Gogol’)2: Nella sera sarai esaminato sull’amore. (San Giovanni della Croce)3: Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nei weekend. (Woody Allen)4: La salvezza dell’uomo è nelle mani dei disadattati creativi. (Martin Luther King)5: Chi sa capire tutto è molto infelice. (Maksim Gorkij)6: La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di essere stanchi. (Jules Renard)7: [...] concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo. (José Saramago)8: La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa. (José Saramago)9: Sapremmo assai di più della complessità della vita se ci fossimo applicati a studiare con determinazione le sue contraddizioni, invece di perdere tanto tempo con le identità e le coerenze, le quali hanno il dovere di spiegarsi da sole. (José Saramago)10: La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta. Ho famiglia. (Leo Longanesi)11: Scrivere è fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine. (Elio Vittorini)12: Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L’inizio della saggezza è il silenzio. (Pitagora)13: Non può piovere per sempre. (Il corvo)14: Una delle principali differenze tra un gatto e una bugia è che un gatto ha soltanto nove vite. (Mark Twain)15: Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. (Alberto Moravia)16: Tutto nel mondo sta dando risposte, quel che tarda è il tempo delle domande. (José Saramago)17: La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità. (Antonio Tabucchi)18: Che cosa diventa un presuntuoso, privo della sua presunzione? Provatevi a levar le ali ad una farfalla: non resta che un verme. (Nicolas Chamfort)19: La vera eleganza morale consiste nell’arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte. (Emil Cioran)20: Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo. (Giovanni Pascoli)21: Coloro che vincono, in qualunque modo vincono, mai non ne riportono vergogna. (Niccolò Machiavelli)22: Un sogno d’ombra è l’uomo. (Pindaro)23: L’uomo più ricco è quello i cui piaceri sono più a buon mercato. (David Henry Thoreau)24: Dove non c’è umorismo non c’è umanità; dove non c’è umorismo (questa libertà che si prende, questo distacco di fronte a se stessi) c’è il campo di concentramento. (Eugène Ionesco)25: Un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni. (José Saramago)26: Solo è sanza virtù chi nolla vuole. (Leon Battista Alberti)27: Dolce è la vendetta, specialmente per le donne. (George Gordon Byron)28: Lo schiavo ha un solo padrone; l’ambizioso ne ha tanti quante sono le persone utili alla sua fortuna. (Jean de La Bruyère)29: Uomo povero ha i giorni lunghi. (Giovanni Verga)30: Talora non è meno eloquente il tacere del parlare. (Plinio il Giovane)31: Dovrebbe bastar questo, dire di uno come si chiama e aspettare il resto della vita per sapere chi è, se mai lo sapremo, poiché essere non significa essere stato, essere stato non significa sarà. (José Saramago) Fonte: it.wikiquote.org

consigli per una sana alimentazione

Ho sempre fame!

a cura della dott.ssa Annalisa MiraBiologa NutrizionistaStudio di Nutrizione e Alimentazionetel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929

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chiedilo al nutrizionista

le citazioni del mese

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Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chia-mate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in

ogni riga, colon-na e regione sia-no presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ri-petizioni.

Fonte:it.wikipedia.org

facile difficile

sudoku

9 25

3 7 83 1 9 2 6

18 3

7 4 6 2 8 93 4 7

2 9 4 6

6 7 9 39 5 4

1 6 2 86 3 9 18 2 4 6 9 31 57 2

5 2 82 3

solu

zion

i

458672931273891546916435728645389172827514693139726854791248365364157289582963417

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Molto spesso mi arrivano mail da par-te di lettori che hanno curiosità in tema di nutrizione. Ne pubblichiamo due in questa rubrica che partirà da oggi pro-prio per dare voce alle vostre doman-de. Potete inviare le vostre domande a [email protected].

Mangiare tante proteine mi aiuta a mettere su massa muscolare? FabioA differenza di carboidrati e grassi, il nostro corpo non è in grado di mettere da parte le proteine. Con una corretta alimentazione co-priamo perfettamente il fabbisogno giornalie-ro che è di circa 0,8gr/Kg peso corporeo per le donne e 1gr/Kg peso corporeo per gli uomini. Pensa che, solo al culturista professionista si può consigliarne massimo due grammi. Tutto l’eccesso, non potendo essere immagazzina-to, viene eliminato con produzione di scorie che affaticano i reni. Cos’è il glutine? MichelaIl glutine è una molecola complessa costituita prevalentemente da proteine ed è presente in moltissimi cereali come frumento, orzo, ave-na, farro o kamut. Altri, invece, come riso, miglio o mais ne sono privi. Se ne tanto par-lare a causa della diffusione della celiachia (intolleranza al glutine) che può determinare, in chi ne soffre, reazioni di vario genere an-che molto gravi.

marzo 2011

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gr 500 pasta di panegr 500 merluzzogr 250 cavolfioregr 50 olive in acquakg 1 porrigr 100 pomodoriniolio extravergine d’oliva

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Sicuramente non vi potrete lamentare in questo scorcio di paradiso in cui vi trovere-te, non solo perché è il vostro mese quello di Aprile ma perché tutti hanno deciso di darvela vinta e di regalarvi emozioni inat-tese quindi speciali!

Sicuramente vi mostrerete più sereni e tranquilli rispetto a tutto ciò che vi circon-da e questo vi farà partire sempre con una marcia in più. Tuttavia dovrete anche cer-care l’onestà e la lealtà tra le qualità che vi appartengono e metterle in pratica!

Sarete effervescenti come una aspirina in questo mese e tutto per merito di uno spirito ritrovato. Avete riacquistato anche molta più sicurezza, grazie al fatto che tutto procede per il meglio. Se così volete che continui vi dovete mantenere sempre su questa lunghezza d’onda!

TORO VERGINE CAPRICORNO

Vi rilasserete in questo mese e pensere-te a tutto meno che alle questioni che vi hanno tenuto con il broncio fino a questo momento. Viva l’amore e ciò che riesce a portare con sè, soprattutto ciò che riesce farvi diventare!

Farete parecchio i birichini in questo mese quindi capiterà qualche discussione ma soprattutto qualche bugiascapperà an-che a voi. Forse a fin di bene o forse per mascherare qualche marachella! Sarete incontenibili!

Dovrete sicuramente lottare un po’ in questo mese ma grazie al contrasto tra i due pianeti più forti, Marte e Venere, tutto verrà reso più interessante e non potrete di certo annoiarvi con un cielo del genere che non aspetta altro che qualche vostra mossa!

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Se avete avuto dei piccoli problemi legati alla irritabilità in questi ultimi mesi eb-bene, il mese di Aprilespazzerà via tutti i musi lunghi ed almeno vi donerà quella serenità d’animo che vi occorre per affron-tare qualsiasi cosa con il sorriso!

Anche voi non riuscirete a trattenervi e ne combinerete una dietro l’altra, soprattut-to non riuscirete a tenere a freno la lingua e questo provocherà numerose situazioni da risolvere! Siete un tantino esagerati quando vi mettete in testa qualcosa!

Ciò che non vi manca mai è l’intrapren-denza quindi non mancherete di idee e non mancheranno le avventure in questo mese in cui avrete, tra le altre cose, occa-sione di riposarvi e di pensare a qualcosa di vostro, che sia esclusivamente vostro e frutto dellavostra mente!

CANCRO SCORPIONE PESCI

Aprirete gli occhi e capirete davvero cosa e chi vi sta intorno. Basta illusioni ed inuti-li prospettive. La concretezza a volte è la cosa migliore per affrontare la vita, soprat-tutto quando ciò che credevamo fosse im-portante, improvvisamente non lo è più!

Novità in vista ma soltanto per i più audaci, quelli che non si faranno di certo spaventare dal dover affrontare qualche discussione in famiglia o con il partner, soprattutto se quello che si vuole ottenere è un miglioramento ge-nerale della situazione di tutti!

Ottimi rendimenti su tutti i fronti. Non potete assolutamente lamentarvi so-prattutto considerando il fatto che avete tentennato un po’ in passato e che quindi ora dovrebbe essere più difficile risalire la china, invece per voi è sempre tutto in di-scesa. Beati voi!

Infarinare e friggere nell’olio extravergine d’oliva il merluzzo dopo averlo pulito e la-vato. Farlo raffreddare e sfilettarlo. Pulire le cimette di cavolfiore e cuocerle in acqua bol-lente. Pulire, lavare e tagliare i porri a ron-delle. Stufarli nell’olio extravergine d’oliva e quando saranno a metà cottura unire i pomo-dorini tagliati a spicchi. Terminare la cottura e far raffreddare. Ungere una teglia da forno con l’olio extravergine d’oliva. Stendere metà della pasta di pane e foderarne l’interno. Di-stribuire sul fondo della pasta i porri stufati, il cavolfiore bollito, la polpa di merluzzo frit-

to e le olive snocciolate. Chiudere il calzone con un altro strato di pasta di pane. Saldare bene i bordi ed ungere la superficie con olio extravergine d’oliva. Cuocere in forno a 180°. Lasciarlo intiepidire prima di servire.

Ingredienti per 4 persone

i consigli dello zodiaco

la ricetta

Procedimento:

Calzone alla Molfettese

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