Il Fatto n. 007

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Adesso la parola passa ai tecnici Solo le analisi di laboratorio effettuate sui reperti sequestrati dagli specialisti di Vigili del Fuoco e Carabinieri ed i controlli sui corpi delle vittime potranno, forse, consentire una ricostruzione completa di quanto avvenuto alla Truck Center. Nel frattempo si moltiplicano tesi ed ipotesi. Molfetta mercoledì 19 marzo 2008 Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 7 Cinque vite unite da un unico destino Abbiamo imparato a memoria i loro nomi. Conosciuto i loro volti attraverso le foto (che “Il Fatto” ha deciso di non pubblicare come gesto di rispetto). Ci siamo sentiti parte delle loro vite. Ma chi erano prima del 3 marzo Vincenzo, Guglielmo, Luigi, Biagio e Michele? Ve lo raccontiamo per non perderne la memoria. Tutti i nomi degli oltre 300 candidati al Consiglio Comunale. Politica Settimana Santa a Molfetta: fede e tradizione di un popolo. Inchiesta Trasferito lʼufficio vaccina - zioni. Operatori e utenti lamentano nuovi disagi. Cronca Grazie alla Don Tonino Bello in città si riaccende la passione per il calcio in “rosa” Sport Cronaca pagina 9 pagina 13 pagina 17 pagina 23 pagina 4 pagina 5 Il dolore di una intera comunità

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Adesso la parola passa ai tecniciSolo le analisi di laboratorio effettuate sui reperti sequestrati dagli specialisti di Vigili del Fuoco e Carabinieri ed i controlli sui corpi delle vittime potranno, forse, consentire una ricostruzione completa di quanto avvenuto alla Truck Center. Nel frattempo si moltiplicano tesi ed ipotesi.

Molfetta mercoledì 19 marzo 2008 Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 7

Cinque vite unite da un unico destinoAbbiamo imparato a memoria i loro nomi. Conosciuto i loro volti attraverso le foto (che “Il Fatto” ha deciso di non pubblicare come gesto di rispetto). Ci siamo sentiti parte delle loro vite. Ma chi erano prima del 3 marzo Vincenzo, Guglielmo, Luigi, Biagio e Michele? Ve lo raccontiamo per non perderne la memoria.

Tutti i nomi degli oltre 300 candidati al Consiglio Comunale.

PoliticaSettimana Santa a Molfetta: fede e tradizione di un popolo.

InchiestaTrasferito l̓ ufficio vaccina-zioni. Operatori e utenti lamentano nuovi disagi.

CroncaGrazie alla Don Tonino Bello in città si riaccende la passione per il calcio in “rosa”

Sport

Cronacapagina 9 pagina 13 pagina 17 pagina 23

pagina 4 pagina 5

Il doloredi una intera comunità

“Una tragica catena di morte”

Accendere la luce della legalità

“Molfetta capitale del dolore operaio” ha detto il presi-dente della Regione Puglia, Nichi Vendola. È vero ma, oggi Molfetta deve diventare capitale del riscatto dei lavorato-ri e degli imprenditori. Perché si può e si deve cambiare.

“Lavorare per vivere e non lavorare per morire” è questo lo slogan che ha accompagnato le ore ed i giorni succes-sivi la tragedia della Truck Center in cui hanno perso la vita 5 molfettesi. Il titola-re dell’azienda Vincenzo Altomare, i suoi operai Luigi Farinola, Guglielmo Mangano e Michele Tasca e l’autotrasportatore Biagio Sciancalepo-re. Una tragedia assurda figlia di una serie di cause sulle quali ancora oggi (e probabilmente per tanto tempo ancora) sta indagando la magistratura di Trani e su cui riferiamo nelle altre pagine di questo numero de “Il Fatto”. In città è rimasto il dolore per cinque morti assurde. Che hanno sconvolto la quotidia-nità di una terra abituata al lavoro silenzio-so ed all’impegno quotidiano. Una città, purtroppo, abituata a fare i conti con i “morti del mare” e che oggi si scopre vulnerabile proprio la dove in molti pensa-no (e giustamente si augurano) ci sia il futuro della nostra comunità: la zona artigianale e la zona Asi, con le decine e decine di aziende che hanno aperto i battenti e le tante altre che stanno per farlo. “Molfetta –come ha più volte sottolineato il presidente della Regione, Nichi Vendola- è oggi la capitale del dolore operaio” ma, è anche la capitale della riflessione e dell’impegno che dalle parole di politici e sindacalisti deve trasformarsi in fatti concreti. Magari con l’impegno costante, quotidia-no e non certo di facciata, di coloro che devono essere chiamati ad assumersi la

responsabilità di far si che le leggi venga-no rispettate e che la vita umana, sacra ed inviolabile, sia tutelata e posta al di sopra e prima di ogni altra cosa. A Molfetta abbiamo assistito ad una vera e propria “parata di stelle” con in prima linea il Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, i ministri

"Una tragica catena di morte": così ha detto il Presidente della Repubbli-ca, Giorgio Napolitano, immediata-mente dopo aver appreso la notizia delle morti di Molfetta. Napolitano, che ha testimoniato il dolore di tutta la nazione, ha poi auspicato "Convergenza su decreto legge sulla sicurezza". La nuova norma, secondo Napolitano, "sarà uno stimolo per procedere a garantire migliori condizioni di lavoro e per salvaguardare la vita di chi lavora in condizioni difficili e con retribuzioni non esaltanti". Il Presidente della

Repubblica ha anche chiesto maggiori ispezioni che "garantiscano la sicurezza dei lavoratori e favori-scano l'emersione del lavoro nero".

d’Alema e de Castro, presidenti, assessori, consiglieri e chi più ne ha più ne metta. Tutti a predicare solidarietà ed impegno concreto. Ne più e ne meno di quanto detto ed ascoltato all’indomani della tragedia di Torino nel dicembre scorso. Ed anche questa volta si è ascoltato i soliti “faremo”, “adotteremo”, “ci impegnere-

mo”. Tutti verbi coniugati al futuro. Peccato però che il passato sia già trascor-so ed il presente di questa terra abbia bisogno di ben altro che di uno sguardo commosso e di una corona di fiori. Forse il sacrificio di quei cinque uomini, che qualcuno chiama “eroi” perché stroncati da una tragica catena di solidarie-tà, servirà a cambiare le cose. Non ne siamo assolutamente convinti ma, ce lo auguriamo. Forse perché adesso ci si renderà conto che di pari passo con lo sviluppo economico di un territorio, deve crescere l’attenzione verso la persona. Deve esserci una forte presa di coscienza che deve coinvolgere non solo l’imprenditore ma, anche e soprattutto l’operaio e che deve vedere le istituzioni in prima linea per costruire un futuro migliore e nella legalità. Le parole “lavoro nero” hanno fatto il giro di giornali e televisioni. Così come “man-canza di norme di sicurezza”. Bene: può una vita valere meno di una formazione attenta e di un investimento per garantire la protezione dei lavoratori? E qui non parliamo di Truck Center in particolare ma, di tante realtà produttive molfettesi. Non solo della Zona Artigianale ma, anche delle vie del centro. Del salotto buono della città. Perché non è detto che il buio si nasconda solo dentro una “male-detta cisterna”. Il buio ed il dolore sono la dove manca la luce della legalità. A noi tutti il compito di accenderla dovunque essa sia spenta.

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Vite spezzate. Quando lavorare fa rima con morire

“Quello che fa male davvero è il silenzio del giorno dopo e, credetemi, so di cosa sto parlando”. Maria Pansini, figlia di Antonio Pansini, l’armatore-comandante del peschereccio “Francesco padre”, deceduto con i quattro uomini del suo equipaggio, nella notte tra il 3 e il 4 novembre del 1994, in seguito all’esplosione del peschereccio, commen-ta così la notizia della tragedia delle cinque morti bianche della Truck Center. “Non ho saputo subito cosa fosse accaduto nella cisterna alla Truck Center. Poi – dice

Maria - è stato tutto più chiaro e per me è stato come rivivere la pagina più dolorosa della mia vita. Anche mio padre e i suoi uomini sono andati al lavoro e non sono più tornati. All’inizio – continua - ti sono tutti vicini. Le televisioni, i giornalisti fanno a gara per strapparti una dichiarazio-ne, per fare notizia sul tuo dolore. Poi dopo un po’ tutti vanno via, il dolore ti resta e tu devi andare avanti anche se intorno a te ci sono i fantasmi della vita che hai vissuto fino a quel momento e che all’improvviso sembra appartenere ad un altro”.

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La testimonianza di Maria Pansini, figlia dellʼarmatore del Francesco padre”, peschereccio esploso in Adriatico.

Il Presidente della Repubblica è stato tra i primi a commentare quanto accaduto a Molfetta.

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Nella chimica il mistero di 5 morti

Il mistero che si cela dietro le morti dei quattro operai della Truck Center e del suo titolare persiste. Al momento le indagini non hanno ancora fatto chiarezza sulle cause dei decessi, ma appare sempre più certo che quella “maledetta” autocisterna non trasportasse soltanto zolfo. “Di zolfo non si muore –ci ha detto il prof. Luigi Capezzuto, docente di chimica inorganica dellʼUniversità di Bari– e per di più in quel modo. In questi giorni è trapelata la notizia della presenza di un elevato quantita-tivo di acido solfidrico una sostanza incolore a temperatura ambiente, dal classico odore di uova marce. Ebbene ammetto che quantitativi elevati di questa sostanza sono altamente tossici e sono in grado di paralizzare il nervo olfattivo renden-do impossibile la sua percezione in pochi minuti e causando la totale perdita dei sensi”. Quindi è stato lʼacido solfidrico ad ammazzare i cinque lavoratori? “Purtroppo credo che non sia proprio così perché nellʼautocisterna potrebbe esservi stata una reazione chimica con dei

solventi, dovuta allʼutilizzo di deter-genti per il lavaggio e soprattutto con acido cloridrico (candeggina). Un mix delle due sostanze potrebbe causare una morte quasi istantanea, con lesioni del sistema respiratorio e arresto cardiocircolatorio”. Sarebbe-ro così spiegate le lesioni polmonari evidenziate dalla Tac su Michele Tasca. “Lʼacido solfidrico ha una capacità anestetizzante ed è per questo che tutti gli operai entrati nella cisterna hanno perso coscienza, ma la loro morte è sopravvenuta in seguito –ha riferito Capezzuto– quando il mix delle due sostanze ne ha provocato il soffocamento”. La stessa sorte poteva capitare allʼunico superstite, Cosimo Ventrella. “La sua fortuna –ha concluso il docente di chimica– è stata quella di non scen-dere nella cisterna, anche se il contatto con lʼacido solfidrico è comunque avvenuto dallʼesterno seppure in modo molto ridotto. Questo potrebbe spiegare il fatto che, secondo quanto si apprende dai giornali, ad accusare problemi neurologici ed olfattivi”.

Truck Center: esami tossicologici ed esperti per ricostruire una tragediaLa verità sulle cause che hanno determinato la morte di Guglielmo Mangano, Luigi Farinola, Michele Tasca, Biagio Sciancalepore e Vincenzo Altomare, i cinque uomini che hanno trovato la morte in una cisterna allʼinterno della Truck Center, si conoscerà solo tra qualche settimana, quando cioè si avranno gli esiti degli esami tossicologi avviati sui campioni repertati allʼinterno dellʼazienda, sui corpi dei cinque uomini, sui tessuti organici, allʼinterno della cisterna della morte (ancora non è chiaro quali sostanze abbiano interagito tra loro provocando la morte di cinque persone), e nelle altre cisterne, circa settanta, sequestrate, una settimana dopo la tragedia, in tutta Italia.Resta poi da capire se, in qualche modo, la tragedia, costata la vita a cinque persone, sia dipesa da colpa imputabile, in tutto o in parte, allʼimpresa (tra i morti cʼè anche il proprie-tario dellʼazienda che era anche responsabile della sicurez-za) o se, al contrario, non vengano ravvisate responsabilità di persone estranee alla Truck Center. Non bisogna dimen-ticare che la Procura di Trani ha iscritto cinque persone sul registro degli indagati: due dirigenti di Fs logistica (società di Ferrovie dello Stato proprietaria della cisterna), un

dirigente della Cemat Puglia, che gestisce il deposito delle cisterne a Bari, due dellʼazienda Cinque Biotrans, con la quale Fs logistica ha un contratto di manutenzione e gestio-ne delle cisterne utilizzate. Gli indagati, a vario titolo, rispondono di omicidio colposo plurimo. Ma non è escluso che si possa passare alla contestazione di reati di tipo ammi-nistrativo. In ogni caso al di là di quelli che saranno gli esiti dellʼinchiesta penale resta la storia tragica di cinque uomini che non si sono risparmiati per aiutare il collega, lʼamico in difficoltà, cinque “vittime del lavoro e della generosità”, come li ha definiti il vescovo della Diocesi, monsignor Luigi Martella. Secondo quanto hanno accertato i carabinieri, il primo a scendere nella cisterna, poco dopo le 15 del 3 marzo scorso, è stato Guglielmo Mangano. Poi, uno per volta,

sono scesi anche gli altri. L̓ ultimo a scendere è stato Vincenzo Altomare. Da quella cisterna sono usciti tutti morti. Solo uno dei cinque, Michele Tasca, il ventenne che sognava un futuro da chef, allʼarrivo dei soccorritori era ancora vivo. Rantolava. Anche lui è morto dopo circa quattordici ore di agonia. Con quei cinque uomini è morto anche un pezzo di città. In migliaia hanno sfilato al corteo organizzato dai sindacati per denunciare il non rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi del lavoro e i controlli troppo poco frequenti ed efficaci. In migliaia hanno affollato la chiesa che ha ospitato il funerale congiunto delle cinque vittime del lavoro. Tutti, dai commercianti, ai commissionari del mercato ittico, agli insegnanti, agli studenti, agli sportivi, agli arbitri, ai tifosi, ai rappresentanti istituzionali ad ogni livello, hanno manifestato il loro dolore. E subito sono arrivati gli aiuti concreti: ventimila euro per i quattro operai da parte della Regione; interventi da parte della Prefettura; indennizzi e vitalizi per le vedove; contributi mensili a favore dei figli minori e comunque fino alla laurea; offerte di lavoro. Inspiegabilmente nessun aiuto econo-mico è stato erogato per i familiari del titolare.

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Cronaca 5mercoledì 19 marzo 2008

Cinque uomini. Cinque vite. Un unico destino in fondo ad una cisternaLa gara di solidarietà per le famiglie delle vittime della Truck Center è scattata subito. La Regione ha stanziato 80 mila euro, venti per ciascuno dei quattro operai morti. I Comuni di Bisceglie, Andria e Molfetta si preparano ad erogare un contributo. Presto, forse già entro la fine di marzo, arriveranno contributi econo-mici per le vedove di Luigi Farinola e di Guglielmo Mangano, e per i loro figli minori. Salvo smentite il Governo stanzierà in loro favore 34.000 euro l'anno finché i figli non saranno maggiorenni e 20.000 euro l'anno fino alla morte delle vedove, inclusa la vedova di Vincenzo Altomare. Per le famiglie Farinola e Mangano sarà erogata una rendita mensile pari a 500 euro, più 280 euro a figlio fino al compimento del diciottesimo anno di età. Contributi economici per garantire almeno la sopravvivenza a quelli che sono rimasti salvo poi capire se la vita di un uomo, anzi di cinque uomini, può avere un prezzo. Luigi Farinola, trentasette anni, sognava un futuro tranquillo accanto a sua moglie Giulia, alla sua bimba e al figlio in arrivo. Alla fine dell’anno scorso aveva chiuso la sua attività per lavorare alle dipendenze di Vincenzo Altomare. Voleva lo stipen-dio fisso, con tanto di busta paga e contributi. Poi c’era la famiglia che continuava a cresce e bisogna pianificare il futuro. Ma il destino ha scelto per tutti. Michele Tasca, vent’anni, sognava di diventare chef. Aveva studiato per realizzare il suo sogno. Si era

impegnato a scuola e si era diplomato l’estate scorsa all’alberghiero con una votazione decisamente alta 90 su 100. Aveva quasi le valigie pronte per partire. Lo aspetta-va il Grand Hotel a Cesenatico e di lì sarebbe cominciata la sua corsa verso il successo. Quel giovane angelo ha piegato le ali prima ancora di spiccare il volo. Biagio Sciancalepore, ventidue anni, già in grado di guidare un camion, sognava di farsi strada nel settore degli autotrasporti. Aveva carattere da vendere e una sana

ambizione. La scuola non gli era mai piaciuta ma da subito si era dato da fare per “imparare un mestiere”, per rendersi indipendente mettere le basi per crearsi una famiglia tutta sua. Intanto coltivava i suoi hobby, la sua passione per i motorini “truccati”. Guglielmo Mangano, quarantaquattro anni, è lo “straniero” del gruppo. Era di Andria ma aveva fatto squadra con i suoi colleghi ed aveva instaurato un rapporto quasi fraterno con il suo datore di lavoro e con la sua famiglia. Persona semplice, di origini umili, si era trasferito ad Andria per lavoro e per amore. Aveva due figli. Di lui si conosce poco. C’è chi dice che Guglielmo fosse originario di un comune siciliano e che proprio in Sicilia fosse tornato di recente per mettere a posto le carte dopo la morte di suo padre. Vincenzo Altomare, sessantaquattro anni, titolare e responsabile della Truck Center, per anni era stato camionista. Poi, ormai

anziano, aveva deciso di cambiare vita per stare un po’ di più con la sua famiglia. Per questo si era rimboccato le maniche e aveva investito in una azienda tutta sua dove poter impiegare i suoi figli. Si era anche scelto, uno ad uno, i collaboratori. Si fidava di loro. I suoi dipendenti erano parte del suo gruppo, della sua famiglia. Per questo non ha esitato un solo istante quando ha capito che i suoi ragazzi erano in difficoltà. E’ andato incontro alla morte con loro.

Contributi economici per le famiglie delle vittime. Ma il denaro non può placare il dolore di chi è rimasto.

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Assalto alla città: tutti al lavoro

Quasi 10mila persone hanno sfilato per le vie di Molfetta per testimoniare il loro affetto verso le famiglie delle vittime della Truck Center. Una mani-festazione organizzata dai sindacati e cui hanno aderito il mondo ecclesiasti-co, le scuole, le amministrazioni comu-nali e provinciali di tutta la regione. Tutti insieme, in piazza, per dire basta con le morti sul lavoro.Tante persone in piazza a Molfetta forse

non si erano mai viste: il segno forte di un popolo che è abituato a reagire e ad essere solidale nei momenti di bisogno. Come a Molfetta non si erano mai viste tante troupe televisive e tanti uomini politici di rilevanza nazionale. Conse-guenze, nemmeno troppo nascoste, dellʼevento luttuoso e che hanno messo a dura prova i servizi comunali e tutti coloro che si sono adoperati per fronteggiare lʼemergenza.Nei giorni del dolore fondamentale è così stato il lavoro del Commissario Prefettizio, dottoressa Antonella Bello-mo, di tutti gli uffici comunali e delle forze dellʼordine.Abbiamo visto vigili urbani impegnati senza sosta prima nei soccorsi e poi nel sostegno alle famiglie. Dirigenti e funzio-nari comunali organizzare in pochissimo tempo quanto necessario per lʼarrivo del Capo del Governo. Ed ancora, volontari del 118, carabinieri e vigili del fuoco in prima linea per i soccorsi. Anche loro protagonisti di quella “catena di solidarie-tà” cominciata in un pomeriggio di marzo e, forse, mai del tutto spezzatasi.

Il mondo della stampa locale non è rimasto indifferente alla tragedia della Truck Center. Noi de “Il Fatto”, accorsi sul luogo dellʼevento quando ancora si prestavano i primi soccorsi purtroppo rivelatisi inutili, abbiamo modificato pagina 3 del numero precedente pochissi-mi minuti prima di andare in stampa ed abbiamo aggiornato i lettori minuto per minuto tramite il sito www.ilfatto.net anche con servizi video.

“Un momento doloroso per lʼintera comunità” ci ha detto il collega Felice de Sanctis di Quindici. “Come cronisti abbiamo raccontato i fatti con discrezione e cercando di comprendere sempre il dolore delle famiglie”. Francesco Verde-sca, “Il Biancorosso”, parla di “cinque eroi morti sul posto di lavoro, un dramma del terzo millennio”.Per Alfonso Centrone de “lʼaltra Molfet-ta”, “quando accadono queste cose nella tua città ti rendi conto di come il giornali-smo troppo spesso non mira allʼinformazione, ma alla morbosità. Ho preferito non seguire i funerali, che consi-dero un momento intimo e privato delle famiglie e non un circo mediatico”. Infine, Cosimo de Gioia di “Tazebao”, ha raccontato di “fotogrammi di memoria che non potrò cancellare mai più. Soprat-tutto perché mi hanno fatto sentire come uno vivo che cammina lungo il confine fra la normalità di ogni giorno e un terribi-le territorio fatto di morte e di dolore”.

Anche la stampa locale in prima linea

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mercoledì 19 marzo 2008

Nel centrodestra Antonio Azzollini “lascia e raddoppia”Tutto è cambiato e tutto resta uguale nel centro-destra. Mentre qualcuno va e qualcuno viene il leader rimane sempre lo stesso. Antonio Azzol-lini tenta il bis a palazzo Giovene e lo fa contemporaneamente allʼesperienza elettorale che lo riporterà ad occupare uno scranno di palazzo Madama (e forse qualche poltrona ben più importante in caso di vittoria). Che il buon Antonio fosse in procinto di rimettersi a tirare il carro per “riconquistare” la poltrona di primo cittadino lo dicevano e lo sapevano tutti anche se è stato necessario attendere lʼufficialità della candidatura per poterlo “urlare forte”. Forse perché in cuor suo più di qualche simpatizzante del centrodestra si augurava che il sindaco-senatore cedesse il testimone, magari ad un suo protetto. O forse perché in alcuni momenti delle serrate e concitate trattative politiche pre elettorali, si era fatta sempre più insistente la voce di una “offerta” avanzata da Azzollini a Tommaso Miner-vini per ripetere lʼesperienza che nel 2001 li vide, insieme, governare da Roma ed in città. Una offerta che evidentemente non è stata accolta e che comunque non è nemmeno stata smentita. Anzi, lo stesso Azzollini, che ha detto di ritenere “Tomma-so Minervini una risorsa importante per questa città e con cui il dialogo non deve essere chiuso”, ha confermato che la coalizione di centrodestra ha cercato di percorrere strade alternative alla sua candidatura ma, che non è stato possibile per il

momento scegliere diversamente. Ed infatti “in caso di vittoria –ha detto Azzollini- il mio primo impegno sarà quello di lavorare affinchè io non sia più indispensabile per questa coalizione”.Azzollini ha annunciato che saranno quattro le liste a suo sostegno: il Popolo della Libertà, Molfetta in Azione, La Destra ed il Movimento per lʼAutonomia. In tutte graviteranno volti già protagonisti della precedente maggioranza: numerosi infatti saranno gli ex assessori e consi-glieri che torneranno a candidarsi.Semplice il programma presentato dalla coalizio-ne e che si basa su tre punti fondamentali: pulizia della città, maggiore sicurezza e incremento dello sviluppo tecnologico.Sollecitato a commentare la scelta dellʼUdc e di Enzo de Cosmo di sostenere il candidato propo-sto dal Partito Democratico, Mino Salvemini, Azzollini ha affermato che “sarà difficile per loro conciliare posizioni ideologiche ed interessi tanto differenti”.Idee chiare rispetto al pronostico per il risultato finale: “La nostra squadra ha lavorato bene e la gente lo sa. Sono convinto che abbiamo preparato quattro liste forti e che non ci sarà bisogno di arrivare al ballottaggio. La nostra sarà una vittoria di peso e che ci consentirà di continuare a lavorare per il bene di Molfetta”. Sempre che non ci si trovi di fronte ad una nuova scelta politica. Ma di questo Azzollini ha preferito non parlare. Almeno per ora.

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CANDIDATI AL CONSIGLIO COMUNALE

Politica 9mercoledì 19 marzo 2008

AbbasciàAbbattista AllegrettaAltomareAmato AngelettiCapursoCivesde Baride Candiade CegliaDe Leode Palmade PalmaDe Pintodel Rossodi MolfettaFavuzziGadaletaLisenaMilellaPanunzioPatimoRagno Sallustio SeraceTotagiancasproTrapaniVisaggioZaza

GraziaGiovanniGaetano Ivan AngeloFrancesco detto FrancoTommasoCosimo DamianoPietroDomenico detto MimmoMauroGiuseppe detto PinoDamianoGiuseppeMichelePasquale detto LillinoAmedea LuciaOlimpiaMicheleDomenico VitoGennaroCorradoElisabettaMauro FrancescoSaverioModesto detto NinoCosimo RobertoCorradoMarcello, MariaAlbertoStefanoTeresa

MinutoAmatoCarabellese Carabellese De VincenzoBalducciMangiaranoDe Nicolò Di GiovanniLanzaSciancaleporeCapursi NappiLoscialeSerinoSpadavecchiaAllegrettaAmoruso CantatoreCasamassimaCeciGadaletaMastromauroMezzinaRagnoSciancaleporeSciancaleporeSgherzaSalveminiRanaGalantino

Anna CarmelaGiuseppe detto PinoRosalba MariaDorianaDamianaOttavioFrancoGiuseppe detto PeppinoRiccardoGennaro detto RinoLuigiPietro Angelo detto NappiDemetrioGerardo Gaetano RaffaeleCosimo detto MimmoMauroMauroMicheleDomenico MariaMicheleDomenicoCataldoVitoModestoCorradoGiuseppeGiuseppeAntonioGianbattistaAnnalisa

Di GioiaAmatoAnneseBufiBoccassiniCapurso ColonnaDe BariDe LeoDe RobertisFacchini GerminarioMarzoccaMezzinaMinerviniPalladinoSciancaleporeSqueoTattoli ValenteVentrellaGuastadisegnoMontebello

Pasquale detto LillinoMicheleFabioMauro DomenicoLuigiDamiano ArturoFrancescoDonatoMaddalenaMauroGiovanniGiulioRossellaMariaPaoloFrancescoGiovannantonioMarta AdeleSilviaLucaGiovanniPantaleoGiuseppe

De Cosmo AmatoAnneseAuroraBiasiBuzzerioCambioneCirilliClaudioDe CegliaD'EliaDe PalmaDe PalmaGagliardiGerminarioLa CandiaLorussoManciniMarinoMinerviniMongelliPalmiottiPanunzioPastore PetruzzellaSanteramoSantomauroSilvestriSpadavecchiaUva

Vincenzo detto EnzoRaffaellaMauroLauraGennaroRiccardoTeresaSergioAdele Maria SerenaAnna GraziaMilenaDanieleSergioVincenzo FrancescoAnna VincenzoGraziaGiuseppeGiuseppeMarioFabioGirolamo Antonio GiovanniRaffaeleGiovanni FrancescoNicolòMaria Tiziana GiuseppinaValentinaCorradoMaria

VisaggioAbbatangeloAltamuraBufiBufoCampanellaCamporealeDaneseDiamantede Candiade Cegliedel Rossodi TerlizziFiorentiniFrisariLa ForgiaLazzizzeraMaggialettiMezzinaMinerviniMonachinoPanunzioSalveminiSamarelliTempesta

Leonardo AntonioFranciscoMauroCristoforo IlarioLeonardo RossanaRosaAnnalisaLuigiSergioAntonioOlimpiaGiuseppeLeonardo AntonioRobertoFlavioPasqualeMario CarmeloFrancescaFeliceGianlucaAnastasiaGiuseppeNicolòMario

AltamuraAnconaBellifemmineBrattoliCantatoreCirilloCormioCormiode Cegliade Gigliode Robertisde TullioFilicagliaGagliardiGaudioGiancasproGianfrancescoInnominatoLioce MandurinoMarzoccaMastropierroMinerviniPalmaPansiniPapagnaPiergiovanniRaimondiSgherzaSiragusa

GiacomoAntonioAndreaMauroMauro detto BobIgnazioFrancescoPasqualeGiovanniGirolamoGiuseppe MarinoGianfrancoCarlo detto CarloPietroPantaleoNicolaSimone UmbertoMatteoMaria, Antonia detta TittiGiovanniNicolaGiovanniGaetanoFrancoAntonioCosimo detto MimmoNicolaDonatoAna ElizabethLeonardo detto Leo

PartitoDemocratico

UDC La RosaBianca

Con de Cosmoper Molfetta

Il Confronto Italia dei ValoriPartito Socialista

Il Popolodella Libertà

Molfettain Azione

La Destra Movimentoper l'Autonomia

La Sinistral'Arcobaleno

CANDIDATO SINDACO MINO SALVEMINICANDIDATO SINDACO MINO SALVEMINI

CANDIDATO SINDACO ANTONIO AZZOLLINICANDIDATO SINDACO ANTONIO AZZOLLINI CANDIDATO SINDACO ANTONELLO ZAZACANDIDATO SINDACO ANTONELLO ZAZA

AmatoAndrianiAnneseArditoArmenioBrattoliCamporealeCaputiCimilloColalucede Baride Cegliala Forgiala Ghezzala GrastaLatinoMarzanoMastropasquaMezzinaNappiPalmiottiPanunzioPetruzzellaPicaroRoselliScardignoSpadavecchiaSgherzaTammaccoTattoli

MauroAntonioGiovanni detto GianniGiacomaLeonardoAnna MariaNicola detto NinìEleonora detta LoryBenito detto BenitoAntonellaGiuseppe Domenico detto GiusyVitoDomenicoRaffaele detto LelloGiulioAngela Paola detta PaolaAngeloPietro detto PieroGiovanni Francesco SalvatoreMichelePasqualePantaleo detto LeoPieraLuigiLeonardoGiacomoGiuseppe SaverioNicola

AltomareBalestraBisceglieCafagnaCiccolellaCiprianiCirilloCorrieride Candiade Cesarede GennaroDi GioiaFarinolaFranceseGiancolaMagarelliMezzinaMongelliPappagalloPennuzziPepePisaniPortosoRossielloSciancaleporeScottiSpaccaventoSpadavecchiaSqueoTroia

MariaGiuseppeAngeloAngelaIgnazioFrancescoGiuseppeDomenicoNicolaGiulioGiovannangeloSaverio ClaudioDomenicoAntonioPasquale detto LillinoMauro GiuseppeCosimo detto MimmoTommasoCosmo DamianoFrancescoGrazianoAnna MariaFrancescoGiacomo, AntonioVitoMauro MauroVincenzo detto EnzoMauroVincenzo

BiscegliaCagnettaCapursoCardilloCormioCorrieriD'AlbaDe PintoMinerviniMinerviniPansiniPetruzzellaPolisenoSalveminiScardignoTedescoBaldassarreSavonaTatulliTatulliMinervini

GiuseppeGioacchinoGiuseppeSergioAnnaAdrianaNicolettaDomenicoIgnazio Angelo AntonioRosaNicolettaCorradoMonicaElisabettaAngeloGianfrancoAntonioMarioSergioVincenzoSaverio

CaputoSgherza De GioiaCotardoAccetturaAnnosciaAntonelliAzzolliniBinettiDe BiaseFacchini PetruzzellaSciancaleporePapagniPiccinniSciancaleporeVilianiGiancasprode RobertisAndrianiSancilioDel CarmineLa MastraMartinucciDe CandiaMinerviniDe Ruvode PintoImegegherosFavuzzi

MarianoRaffaele detto LeleIgnazioGiovannaLucaMicheleAlessandroLuigiPantaleo detto LeoVitangeloMicheleSaverio detto RinoMauroAntonioCosimoCosimo detto MimmoVincenzoMauroFrancesco detto CiccioAntonioFrancesco RosannaElviziaAntonioBiagio detto GinoVitoSalvatoreAntonioMonica MirtaLuciana

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“Siamo noi lʼunica vera alternativa per il governo della città”.

Una lista per sostenerlo e la certezza di essere l’unica vera alternativa all’amministrazione di Antonio Azzollini, “persona capace di abbandonare l’incarico affidatogli nemmeno due anni fa dai cittadini perché chiamato ad una nuova campagna elettorale per il Senato”. Antonello Zaza scende in campo e lo fa come portabandiera della Sinistra l’Arcobaleno che raggruppa Comunisti Italiani, Rifondazione, Verdi, Sinistra Democratica e Liberatorio Politico.Solo contro le “corazzate” comandate dal Senatore e da Mino Salvemini ma certo di ottenere un buon risultato, anzi, come ha detto lui stesso “sicuro di vincere al primo turno”.“Abbiamo dovuto e voluto correre da soli –ha dichiarato l’assessore provinciale- perché non potevamo certo accettare la polpetta avvelenata propostaci dal Partito Democratico: ci chiediamo e se lo chiedono gli elettori di sinistra, come possono conciliarsi tra loro posizioni tanto differenti”.

Antonello Zaza non ha certo peli sulla lingua: “Mino Salvemini non rappresenta affatto il centrosinistra, è alla guida di una coalizione di centro-centro-destra. Accanto a lui ci sono persone come Enzo de Cosmo, tra i principali sostenitori della Puglia Prima di Tutto, partito di Raffaele Fitto, l’Udc dell’ex vicesindaco Carmela Minuto, finanche i fascisti di vecchio e nuovo conio provenienti da Alleanza Nazionale oltre ad una serie di voltagabbana e trasformisti che da trent’anni governano questa città”.Antonello Zaza propone un modo nuovo di vedere e vivere la città: “I cittadini devono essere protagonisti degli spazi in cui vivono. È per questo che punteremo sulla program-mazione seria, sull’attenzione al mondo del lavoro ed a quello produttivo. E faremo si che le parole sicurezza, pulizia, rilancio economico e culturale non rimangano semplici slogan nati per poi rimanere ad ingiallire sui manifesti elettorali”.

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Sono in tanti a volere Mino Salvemini sindacoSembrano oramai essere stati risolti anche gli ultimi problemi legati ad alcune “candi-dature delicate”. La coalizione composta da sei liste e ancor più partiti è pronta per

tentare lʼassalto alla poltrona più importan-te della città.

La campagna elettorale del nuovo centrosinistra molfettese ha spiccato il volo. Appianate, o quasi, le divergenze sul coinvolgimento di forze politiche facenti parte dell’ex maggioranza, la coalizione di Mino Salvemini sta lavorando in questi giorni sul programma presentato nella uscita pubblica di lunedì 17 marzo, consapevole che la tematica del potere assoluto e autartico di Antonio Azzollini, da sola, può non bastare per convincere i cittadini. I movimenti che appoggeranno Mino Salvemi-ni alla prossima tornata elettorale amministra-tiva saranno oltre al Pd, la Rosa Bianca, “Con de Cosmo per Molfetta”, Udc, Il Confronto e, riuniti in un’unica lista Italia dei Valori e Partito Socialista. Nei giorni scorsi un’altra forza moderata e riformi-sta si è avvicinata alla candidatura di Salvemini: si tratta del Movimento dei Repubblicani Europei, rappresentato a livello nazionale dall’on. Luciana Sbarbato e a livello locale da Francesco Altomare. Tuttavia il simbolo del MRE non comparirà sulle schede elettorali ma, i suoi rappresentati converge-ranno nelle liste del Pd. Anche Francesco Armenio e Pino Amato sosterranno il centrosinistra. Il primo infatti ha espressamente manifestato il suo dissen-so all’ennesima candidatura di Azzolini, la cui amministrazione, secondo il suo parere, è stata colma di sbavature; per quanto riguarda il “più Amato” dei molfettesi, anch’egli ha dato il suo assenso a Salvemini e, nonostante qualche polemi-

ca legata ad alcune sue vicende personali e le voci che avrebbero voluto candidato al suo posto un parente assai prossimo, si è tuffato personalmente nella campagna elettorale sotto il simbolo dell’Udc. Uno sguardo poi al sen. Enzo de Cosmo, che questa volta scenderà in campo in prima persona, candidandosi per un posto in Consiglio Comunale a capo del movimento civico che prende il suo nome e che è discendente diretto della lista civica “Molfetta Prima di Tutt” che alle ultime ammini-strative aveva portato ben due consiglieri comunali a Palazzo Giovene. L’ex parlamentare e sindaco durante la presentazione della sua lista ancora una volta ha accusato Azzollini di assolutismo e arroganza imputandogli il fatto di “non fidarsi di nessuno e per questo incapace di trovare un’ alternativa alla sua candidatura”. Intanto Mino Salvemini ha iniziato ad elencare i punti chiave del suo programma di governo in caso di vittoria. L’esponente del Pd, sostenuto dal sindaco di Bari e segretario regionale del partito, Michele Emiliano, ha dichiarato che farà di tutto per far si che il nuovo porto di Molfetta possa entrare a far parte dell’Autorità Portuale del Levante. Nel programma spazio anche al migliora-mento dell’arredo urbano e ad idee per risolvere il problema parcheggi. Senza dimenticare la necessi-tà di incrementare gli agenti di Polizia Municipale e di porre rimedio all’emergenza pulizia.

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Antonello Zaza, solo contro tutti

Tra fede e tradizione, un gioiello della molfettesità I riti della Settimana Santa continuano ad essere simbolo di appartenenza ad una comunità che continua a

sconvolgere lʼordine delle cose pur di essere presente e partecipe.

“Intorno ai tradizionali eventi della Passione i molfettesi hanno saputo creare una cornice di misticismo religioso ed intensa spiritualità che, da secoli trasmessi di padre in figlio, continuano ad affascinarci e commuoverci”. Così scriveva nel 1975, nella prefazione alla prima edizione del libro “Dalle Ceneri alla Settimana Santa”, Gerardo de Marco, profondo conoscitore di Molfetta e dei molfettesi oltre che innamorato della terra che gli diede i natali. Poche parole per sintetizzare ciò che la Settimana Santa, con i suoi riti religiosi, le sue tradizioni a metà tra il folklore ed il mistico, i momenti di riflessione e di abbandono alla spiritualità, rappresenta per i molfet-tesi. Sette giorni, che ne riassumono quaranta, o forse 365. Sette giorni che allontanano dalla quotidianità, dal frenetismo moderno e che cambiano l’ordine delle giornate. Quasi una vita parallela che ogni molfettese deve

vivere, gustando ogni attimo, ogni momento di un mistero che si ripete ormai da secoli. L’uomo incontra il Dio. Un Dio che arriva sottoforma di statua e che lascia il suo segno passando tra le strade della città. I riti della Settimana Santa continua-no a coinvolgere, quasi in una gara a chi è più presente e più partecipe, i molfettesi che per l’occasione si coprono il capo e si vestono con i colori delle confraternite. Si riappro-priano del silenzio delle notte, il Venerdì Santo, o del rumoroso matti-no di un giorno di primavera il Sabato Santo. Le strade diventano culla della spiritualità e del senso di appartenen-za alla comunità. Il “Vexilla” segna con il suo ritmo lento e doloroso il cammino delle processioni mentre nel buio della notte decine di fiammelle allungano le ombre degli uomini incappucciati e dei bambini, un po’ addormentati, che stringendo la mano del genitore, guardano affascinati un rito che offre il segno del dolore dell’umanità e la sconvolgente bellezza del sentire

divino. E poi ci sono i momenti profani: il “pizzarello” consumato come frugale pasto dai confratelli oppure, come avviene ancora oggi in molte case, attorno ad un tavolo dove genitori, figli, fratelli si ritrovano per celebrare il rito. Ed ancora, le marce funebri, straordi-narie perle di incomparabile bellezza capaci di raccontare, anche a chi la musica non la conosce, i momenti del dolore. Il suono della banda che si trasforma in portatrice del racconto del mistero del Signore. Lo squillo della tromba che richiama anche il più distratto e che riunisce il “gregge”. Molfetta è la sua Settimana Santa perché fede e tradizione, unite in un inscindibile intreccio, propongono ancora oggi, anno dopo anno, quei momenti di vita comunitaria che scorrono nel sangue dei figli di questa terra. Momenti capaci di richiamare che vive lontano, di far star male chi non può esserci. E comunque di rinvi-gorire l’amore e la passione verso una comunità che si fa casa e diventa famiglia.

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A Pasquaspazio al folklore ed allʼarteSono numerosi gli “eventi collaterali” organizzati a Molfetta da enti ed associazioni a partire dalla Settimana Santa e nei giorni e settimane successi-ve. Ve ne segnaliamo alcuni.Sino al 22 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 presso la Fabbrica di San Domenico è allestita la mostra “Via San Benedetto – l’Arte della Tradizione della Settimana Santa”, organizzata dalla Società di Cultura Europea “Caracciolo” e con la partecipazione di numerosi artisti locali. Inoltre Giovedì Santo 20 marzo dalle 18.30 alle 22.30 la mostra verrà allestita nel suggestivo scenario di Via San Benedetto.Il 23 marzo, domenica di Pasqua, alle 12 “Esplosione della Quarantana” in piazza Municipio.Il 30 marzo, domenica in Albis, “La tradizione a tavola”, itinerario turistico gastronomico per le vie del centro antico a cura dell’Associazione Cuochi Baresi.Il 19 aprile, presso la Sala dei Templari a cura dell’associazione “Nino Cascara-no”, inaugurazione della mostra fotogra-fica “La Quaresima a Molfetta”.

La Settimana Santa molfettese vive i suoi momenti più intensi a partire dal pomeriggio del Giovedì Santo (anche se un primo “assaggio” di spiritualità si è già avuto nel Venerdì di Passione con la processione della Beata Vergine Addolorata) quando le “parrocchie” cittadine aprono i loro portoni per consentire ai fedeli di vistare i “sepolcri”. Una visita che la tradizione popolare dice dover esser fatta ad un numero “dispari” di luoghi di culto. È da quel momento in poi che i molfettesi, fedeli o semplici appassionati della tradizione, si tuffano nei riti pasquali. Con il Borgo e la città Vecchia illuminati solo dalle fiaccole, inizia alle 3 e mezzo del mattino del Venerdì Santo, con partenza dalla chiesetta di Santo Stefano, la processione dei Cinque Misteri che racconta la Passione di Cristo. Le cinque statue “accompagnate” dai confratelli vengono portate in processione per le strade della città al ritmo lento e struggente delle marce funebri seguendo un percorso che si spinge sino a piazza Margherita di Savoia per poi portare alla “ritirata” alle 13 e 30. Al rito processionale prendono parte gli appartenenti alle confraternite dell’Assunta (con mozzetta bianca bordata di rosso), del Buon Consi-glio (azzurra), della Purificazione (gialla), della Visitazione (rossa) e di Santo Stefano (camice marrone). Il Sabato Santo i molfettesi attendono, assistono o partecipano alla processione della Pietà che parte alle 11 e un quarto dalla chiesa del Purgatorio dove fa ritorno nella tarda serata dello stesso giorno e comunque prima che comincino le funzioni per celebrare la Santa Pasqua. In processione vengono portate sette statue in cartapesta opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli del quale, nello 2007, è stato celebrato il cinquantenario della nascita. Le confraternite impegnate nel sacro rito sono: dell’Assunta (bianca bordata di rosso), del Carmine (viola), della Purificazione (gialla), della Madonna di Loreto (nera), della Concezione (azzurra), di Sant’Antonio (bianca) e della Morte (camice nero).

A Molfetta in migliaia partecipano alle processioni del Venerdì e del

Sabato Santo.

In Puglia tanti riti e luoghi da conoscere

Processioni che trasudano fede e tradizione sono parte integrante della vita e della storia di numerose comu-

nità in tutta la regione.

L’associazione Opera di Molfetta aveva avuto l’idea già l’anno scorso: valorizzare i riti della Settimana Santa molfettese ed offrirli anche a chi di Molfetta non era proponendo momenti di riflessione oltre che di cultura. Un’idea vincente che in poco tempo ha coinvolto, con il sostegno delle istituzioni comunali e dell’Assessorato al Turismo e Industria Alberghie-ra della Regione Puglia, numerose altre realtà locali di tutta la regione. È nato così il progetto “Settimana Santa in Puglia – I luoghi della Passione”. I riti e le tradizioni delle comunità pugliesi messi in rete per realizzare uno straordinario percorso di fede e folklore arricchito da materiale pubblicitario e “punti di contatto” attraverso i quali diffondere la cono-scenza di “settimane sante” diverse e sempre nuove. Attimi di religiosità cui vi invitiamo a prendere parte.Il progetto ha segnalato, per quanto riguarda le province Bat e Bari numerosi appuntamenti da scoprire. Ad Andria il Venerdì Santo con inizio alle 19, Chiesa del Prugatorio, appuntamento con la Processione dei Misteri Dolorosi. A Bisceglie, doppio appuntamento il Venerdì Santo: alle 6 del mattino, partenza dalla Concattedrale, Processione dell’Addolorata; alle 18, Chiesa del Purgatorio, si svolge la Processione dei Misteri. Anche a Bitonto doppio appuntamento del Venerdì Santo: all’una di notte, chiesa di San Dome-nico, Processione dei Misteri; alle 18, Chiesa del Purgatorio, Processione di “Gala”. A Noicattaro sono ben quattro le processioni: il Giovedì Santo, ore 20, chiesa Madonna della Lama, Processione del Primo Crocifero; alle 20 del Venerdì Santo, Processione

della “Naka” sempre dalla chiesa della Madonna della Lama; il Sabato Santo si comincia alle 2 della notte con la Processione dell’Addolorata e poi alle 15 con la Processione dei Misteri (entrambe chiesa Madonna della Pace).Anche Ruvo di Puglia quattro appuntamenti: il Giovedì Santo alle 2, chiesa di San Rocco, Proces-sione degli Otto Santi; il Venerdì Santo alle 17.30, chiesa del Carmine, processione dei Misteri; il Sabato Santo, chiesa del Purgatorio, processione della Pietà; infine, domenica di Pasqua alle 9.30, chiesa di San Domenico, processione di Gesù Risor-to.Si finisce con la città di Trani dove il Venerdì Santo alle 3 si svolge la processione della Madonna Addo-lorata con partenza dalla chiesa di Santa Teresa ed alle 20.30 la processione dei Misteri dalla Cattedrale.Ulteriori appuntamenti sono poi stati segnalati dall’associazione Opera nei comuni di Taranto, Pulsano, Gallipoli, Giurdignano oltre che in luoghi diversi della Grecìa Salentina.Maggiori informazioni potranno essere richieste tramite telefono al numero 080.338.19.98 oppure collegandosi al sito internet www.settimanasantainpuglia.it .

Riti e tradizioni che si ripetono: a Molfetta ed in PugliaA tavola

ce nʼè per tutti

Salato e dolce. Pizzarello e “veneziane”. L’abbinamento è assolutamente sconsiglia-bile anche per i più audaci del gusto. Sta di fatto che proprio queste due “pietanze” in qualche modo caratterizzano i giorni che precedono la Pasqua a Molfetta e non vanno assaporate insieme: il pizzarello, un concen-trato calorico di pane (per l’occasione i maestri fornai ne sfornano un tipo particola-re) imbottito con olio extravergine d’oliva e tonno, è assolutamente d’obbligo nella notte tra il giovedì e il venerdì santo; la “venezia-ne”, un tazzone di cioccolata fumante, da sempre scalda quanti nottetempo seguono la processione dei Misteri. Si adatta a tutti i palati ma per i più golosi è una vera preliba-tezza a base di cioccolato fondente, panna liquida e latte.Elementi di punta della tradizione gastrono-mica locale legate al periodo quaresimale, pizzarello e “veneziane” sgomitano, ma senza grossa fatica, con una selezione di dolci alquanto limitata che va dalla scarcella, dolce di pasta frolla, marmellata di cotogne e pasta di mandorle, condiviso anche da altri comuni pugliesi, ai boconotti che, sempre con una base di pasta frolla, rivisitati in modi differenti, si ritrovano anche nella tradizione gastronomica delle città del circondario. C’è poi tutta una selezione di taralli, uova pasquali e dolci a base di ricotta fresca importati e rivisitati dai maestri pasticceri della città. Impossibile rinunciare alla pastie-ra di chiara importazione campana e alle crostate di ricotta.E’ il giorno di Pasqua che la musica, anzi il menu cambia. Per chi ama la tradizione l’Associazione Cuochi Baresi suggerisce un antipasto a base di carciofi fritti, uova sode, arancia a fette e salame, seguito da un primo piatto di pasta preparata al forno e, come secondo piatto “u beneditte”, pezzetti di agnello cotti, seguendo una ricetta nota ai più anziani, con piselli e un battuto di uova, prezzemolo e parmigiano. E poi scarcella a volontà. L’alternativa, per il giorno di Pasqua, può essere rappresentato da alcune portate a base di pesce azzurro, che da sempre è il principe della cucina marinara locale, ma anche a base di seppioline, polpi e calamari.

Fede e tradizione viaggiano su internet

Navigando su internet ci si può imbattere in una impressionante mole di materiale riguardante i riti della Settimana Santa non solo in Italia ma in tutto il mondo. Come era facilmente immaginabile numerose sono le informazioni, le immagini, le curiosità sulla Settimana Santa in Puglia ed in particolare a Molfetta. È per questo che ci piace segnalarvi una serie di indirizzi cui corrispondono siti internet di pregevole fattura e certamente meritevoli di essere “visitati” e che naturalmente parlano della Settimana Santa a Molfetta. A cominciare dal sito www.lamiasettimanasanta.net, realiz-zato e curato da Franco Stanzione, attua-le Priore dell’Arciconfraternita della Morte, ricco di informazioni e di nume-rose fotografie, alcune delle quali certa-mente da collezione. Ci sono poi i siti “istituzionali” dell’Arciconfraternita di Santo Stefano, www.arciconfraternitasantostefano.it, dell’Arciconfraternita della Morte, www.arciconfmorte.com e della Confraternita dell’Assunta, www.confraternitadellassunta.it. Da segnalare anche il sito www.settimanasantamolfetta.it ed il “blog” passionemolfettese.blogspot.com.

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photo/fiorista: Saverio Gadaleta photo: vinn

A Pasquaspazio al folklore ed allʼarteSono numerosi gli “eventi collaterali” organizzati a Molfetta da enti ed associazioni a partire dalla Settimana Santa e nei giorni e settimane successi-ve. Ve ne segnaliamo alcuni.Sino al 22 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 presso la Fabbrica di San Domenico è allestita la mostra “Via San Benedetto – l’Arte della Tradizione della Settimana Santa”, organizzata dalla Società di Cultura Europea “Caracciolo” e con la partecipazione di numerosi artisti locali. Inoltre Giovedì Santo 20 marzo dalle 18.30 alle 22.30 la mostra verrà allestita nel suggestivo scenario di Via San Benedetto.Il 23 marzo, domenica di Pasqua, alle 12 “Esplosione della Quarantana” in piazza Municipio.Il 30 marzo, domenica in Albis, “La tradizione a tavola”, itinerario turistico gastronomico per le vie del centro antico a cura dell’Associazione Cuochi Baresi.Il 19 aprile, presso la Sala dei Templari a cura dell’associazione “Nino Cascara-no”, inaugurazione della mostra fotogra-fica “La Quaresima a Molfetta”.

La Settimana Santa molfettese vive i suoi momenti più intensi a partire dal pomeriggio del Giovedì Santo (anche se un primo “assaggio” di spiritualità si è già avuto nel Venerdì di Passione con la processione della Beata Vergine Addolorata) quando le “parrocchie” cittadine aprono i loro portoni per consentire ai fedeli di vistare i “sepolcri”. Una visita che la tradizione popolare dice dover esser fatta ad un numero “dispari” di luoghi di culto. È da quel momento in poi che i molfettesi, fedeli o semplici appassionati della tradizione, si tuffano nei riti pasquali. Con il Borgo e la città Vecchia illuminati solo dalle fiaccole, inizia alle 3 e mezzo del mattino del Venerdì Santo, con partenza dalla chiesetta di Santo Stefano, la processione dei Cinque Misteri che racconta la Passione di Cristo. Le cinque statue “accompagnate” dai confratelli vengono portate in processione per le strade della città al ritmo lento e struggente delle marce funebri seguendo un percorso che si spinge sino a piazza Margherita di Savoia per poi portare alla “ritirata” alle 13 e 30. Al rito processionale prendono parte gli appartenenti alle confraternite dell’Assunta (con mozzetta bianca bordata di rosso), del Buon Consi-glio (azzurra), della Purificazione (gialla), della Visitazione (rossa) e di Santo Stefano (camice marrone). Il Sabato Santo i molfettesi attendono, assistono o partecipano alla processione della Pietà che parte alle 11 e un quarto dalla chiesa del Purgatorio dove fa ritorno nella tarda serata dello stesso giorno e comunque prima che comincino le funzioni per celebrare la Santa Pasqua. In processione vengono portate sette statue in cartapesta opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli del quale, nello 2007, è stato celebrato il cinquantenario della nascita. Le confraternite impegnate nel sacro rito sono: dell’Assunta (bianca bordata di rosso), del Carmine (viola), della Purificazione (gialla), della Madonna di Loreto (nera), della Concezione (azzurra), di Sant’Antonio (bianca) e della Morte (camice nero).

A Molfetta in migliaia partecipano alle processioni del Venerdì e del

Sabato Santo.

In Puglia tanti riti e luoghi da conoscere

Processioni che trasudano fede e tradizione sono parte integrante della vita e della storia di numerose comu-

nità in tutta la regione.

L’associazione Opera di Molfetta aveva avuto l’idea già l’anno scorso: valorizzare i riti della Settimana Santa molfettese ed offrirli anche a chi di Molfetta non era proponendo momenti di riflessione oltre che di cultura. Un’idea vincente che in poco tempo ha coinvolto, con il sostegno delle istituzioni comunali e dell’Assessorato al Turismo e Industria Alberghie-ra della Regione Puglia, numerose altre realtà locali di tutta la regione. È nato così il progetto “Settimana Santa in Puglia – I luoghi della Passione”. I riti e le tradizioni delle comunità pugliesi messi in rete per realizzare uno straordinario percorso di fede e folklore arricchito da materiale pubblicitario e “punti di contatto” attraverso i quali diffondere la cono-scenza di “settimane sante” diverse e sempre nuove. Attimi di religiosità cui vi invitiamo a prendere parte.Il progetto ha segnalato, per quanto riguarda le province Bat e Bari numerosi appuntamenti da scoprire. Ad Andria il Venerdì Santo con inizio alle 19, Chiesa del Prugatorio, appuntamento con la Processione dei Misteri Dolorosi. A Bisceglie, doppio appuntamento il Venerdì Santo: alle 6 del mattino, partenza dalla Concattedrale, Processione dell’Addolorata; alle 18, Chiesa del Purgatorio, si svolge la Processione dei Misteri. Anche a Bitonto doppio appuntamento del Venerdì Santo: all’una di notte, chiesa di San Dome-nico, Processione dei Misteri; alle 18, Chiesa del Purgatorio, Processione di “Gala”. A Noicattaro sono ben quattro le processioni: il Giovedì Santo, ore 20, chiesa Madonna della Lama, Processione del Primo Crocifero; alle 20 del Venerdì Santo, Processione

della “Naka” sempre dalla chiesa della Madonna della Lama; il Sabato Santo si comincia alle 2 della notte con la Processione dell’Addolorata e poi alle 15 con la Processione dei Misteri (entrambe chiesa Madonna della Pace).Anche Ruvo di Puglia quattro appuntamenti: il Giovedì Santo alle 2, chiesa di San Rocco, Proces-sione degli Otto Santi; il Venerdì Santo alle 17.30, chiesa del Carmine, processione dei Misteri; il Sabato Santo, chiesa del Purgatorio, processione della Pietà; infine, domenica di Pasqua alle 9.30, chiesa di San Domenico, processione di Gesù Risor-to.Si finisce con la città di Trani dove il Venerdì Santo alle 3 si svolge la processione della Madonna Addo-lorata con partenza dalla chiesa di Santa Teresa ed alle 20.30 la processione dei Misteri dalla Cattedrale.Ulteriori appuntamenti sono poi stati segnalati dall’associazione Opera nei comuni di Taranto, Pulsano, Gallipoli, Giurdignano oltre che in luoghi diversi della Grecìa Salentina.Maggiori informazioni potranno essere richieste tramite telefono al numero 080.338.19.98 oppure collegandosi al sito internet www.settimanasantainpuglia.it .

Riti e tradizioni che si ripetono: a Molfetta ed in PugliaA tavola

ce nʼè per tutti

Salato e dolce. Pizzarello e “veneziane”. L’abbinamento è assolutamente sconsiglia-bile anche per i più audaci del gusto. Sta di fatto che proprio queste due “pietanze” in qualche modo caratterizzano i giorni che precedono la Pasqua a Molfetta e non vanno assaporate insieme: il pizzarello, un concen-trato calorico di pane (per l’occasione i maestri fornai ne sfornano un tipo particola-re) imbottito con olio extravergine d’oliva e tonno, è assolutamente d’obbligo nella notte tra il giovedì e il venerdì santo; la “venezia-ne”, un tazzone di cioccolata fumante, da sempre scalda quanti nottetempo seguono la processione dei Misteri. Si adatta a tutti i palati ma per i più golosi è una vera preliba-tezza a base di cioccolato fondente, panna liquida e latte.Elementi di punta della tradizione gastrono-mica locale legate al periodo quaresimale, pizzarello e “veneziane” sgomitano, ma senza grossa fatica, con una selezione di dolci alquanto limitata che va dalla scarcella, dolce di pasta frolla, marmellata di cotogne e pasta di mandorle, condiviso anche da altri comuni pugliesi, ai boconotti che, sempre con una base di pasta frolla, rivisitati in modi differenti, si ritrovano anche nella tradizione gastronomica delle città del circondario. C’è poi tutta una selezione di taralli, uova pasquali e dolci a base di ricotta fresca importati e rivisitati dai maestri pasticceri della città. Impossibile rinunciare alla pastie-ra di chiara importazione campana e alle crostate di ricotta.E’ il giorno di Pasqua che la musica, anzi il menu cambia. Per chi ama la tradizione l’Associazione Cuochi Baresi suggerisce un antipasto a base di carciofi fritti, uova sode, arancia a fette e salame, seguito da un primo piatto di pasta preparata al forno e, come secondo piatto “u beneditte”, pezzetti di agnello cotti, seguendo una ricetta nota ai più anziani, con piselli e un battuto di uova, prezzemolo e parmigiano. E poi scarcella a volontà. L’alternativa, per il giorno di Pasqua, può essere rappresentato da alcune portate a base di pesce azzurro, che da sempre è il principe della cucina marinara locale, ma anche a base di seppioline, polpi e calamari.

Fede e tradizione viaggiano su internet

Navigando su internet ci si può imbattere in una impressionante mole di materiale riguardante i riti della Settimana Santa non solo in Italia ma in tutto il mondo. Come era facilmente immaginabile numerose sono le informazioni, le immagini, le curiosità sulla Settimana Santa in Puglia ed in particolare a Molfetta. È per questo che ci piace segnalarvi una serie di indirizzi cui corrispondono siti internet di pregevole fattura e certamente meritevoli di essere “visitati” e che naturalmente parlano della Settimana Santa a Molfetta. A cominciare dal sito www.lamiasettimanasanta.net, realiz-zato e curato da Franco Stanzione, attua-le Priore dell’Arciconfraternita della Morte, ricco di informazioni e di nume-rose fotografie, alcune delle quali certa-mente da collezione. Ci sono poi i siti “istituzionali” dell’Arciconfraternita di Santo Stefano, www.arciconfraternitasantostefano.it, dell’Arciconfraternita della Morte, www.arciconfmorte.com e della Confraternita dell’Assunta, www.confraternitadellassunta.it. Da segnalare anche il sito www.settimanasantamolfetta.it ed il “blog” passionemolfettese.blogspot.com.

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photo/fiorista: Saverio Gadaleta photo: vinn

Le processioni: momento di preghiera e di riflessione«I riti liturgici della Settimana Santa non sono tradizionali: sono rivoluzionari. Hanno, cioè, una tale carica eversiva, che chi vi partecipa dovrebbe essere in grado di “mettere il mondo sottosopra”, come si diceva dei primi cristiani. La lavanda dei piedi del Giovedì Santo, per esempio, non sopporta di essere chiamata “rito tradiziona-le”: è, invece, un calcio così forte al nostro sedentario consumismo religioso, che non ci è possibile imbalsamare questo gesto con la “messinscena” delle nostre ripetizioni emotive. Purtroppo, però, anche questi riti rischiano di diventare degli “anestetici”, se noi li “consumiamo” solo per placare il nostro istintivo bisogno di ritorno al passato e non, invece, perché fondino un progetto radicalmente nuovo per il futuro. La stessa cosa dovrebbe valere per le processioni della Settimana Santa, dalle quali difficilmente si scatenano progetti di rinnovamento. Commuovono, ma non convertono. Infatti, dopo che Cristo morto è stato portato a spalle, Cristo vivo continua ad essere messo sotto i piedi. Io credo, però, che riducendo l’apparato, interiorizzando di più l’impegno di ciascuno, ritoccando certe formule legate ad orari e percorsi, prendendo coscienza che i “Misteri” del Signore non tollerano il “mimo”, ma

chiedono la conversione, anche queste processioni possono diventare un momento forte per la nostra fede, per la nostra carità e per la nostra speranza cristiana ». Parole di don Tonino Bello in un’intervista del 1986.Non si può parlare di religiosità e di contenu-ti sacri nelle processioni della Settimana Santa, se i confratelli partecipano in massa giusto per ricevere il “pizzarello”, se lungo il percorso, piuttosto che raccogliersi in preghiera e cantare il Vexilla Regis Prodeunt, parlano animatamente dei loro problemi e vicissitudini; se si assiste al percorso dei simulacri solo per ascoltare le struggenti note delle marce funebri; per provare quel brivido indescrivibile quando le statue della Pietà e di Cristo morto escono oppure rientrano nelle rispettive chiese; per guardare il parente o l’amico confratello; per spettego-lare su ciò che è avvenuto dietro le quinte delle varie Confraternite. Si rischia così di trasformare il sacro in una sagra paesana.Allora poniamo massima attenzione allo spirito con cui si partecipa a dette proces-sioni, affinché queste antiche costuman-ze, che trovano la loro origine nel sentimento di pietà religiosa dei nostri avi, siano un momento di preghiera e di riflessione sul Mistero delle Croce.

Inchiesta16 mercoledì 19 marzo 2008

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photo: vinn

Cronaca 17

Nuova sede e nuovi disagi per il servizio vaccinazioni

I disagi a sentire i cittadini e gli operatori della struttura sono cominciati lo scorso 19 febbraio. Confusione, spazi angusti e tanto altro ancora. Sono questi i proble-mi che affliggono la nuova sede del servizio vaccinazioni della Azienda Sanitaria Locale, trasferitosi dagli storici locali di via Tattoli ai nuovi in via Togliatti, a pochi metri dal “Palapoli”. La struttura presa in fitto dall’azienda sanitaria, seppur nuova e abbastanza grande, sembra non aver raccolto il consenso del pubblico che è composto non solo da mamme con bambini piccoli ma anche dagli utenti dell’ufficio invalidi civili, del servizio veterinario, del servizio sicurezza sul lavoro oltre che dell’ufficio controllo sugli alimenti. Infatti nell’immobile hanno trovato nuova sistemazione servizi in precedenza dislocati in differenti locali. Per far spazio a tutti, il nuovo locale, ampio circa 400 metri quadrati, è stato suddiviso con l’impiego di appositi divisori con il risultato di aver ottenuto numerosi ambienti distinti ma, sembrerebbe, non abbastanza accoglienti.

Secondo quanto segnalatoci (e da noi constatato personalmente la mattina di marte-dì 11 marzo) i problemi maggiori si registrano negli orari di apertura al pubblico (composto anche da bambini in tenerissima età), con una sala d’attesa unica e non abbastanza grande servita da un bagno comune per uomini e donne. Inoltre, anche la climatizzazione dei locali sembra non essere ancora entrata in funzione. “Ogni giorno transitano da questi uffici oltre 60 minori accompagnati da uno o più genitori” ci ha detto un operatore della struttura, “e può immaginare quale confusio-ne si crea e quanti disagi per gli utenti”. Senza parlare di quel che avviene il mercole-dì mattina quando è attivo anche il servizio di accettazione dell’ufficio invalidi. La scelta dell’amministrazione sanitaria di accorpare i tanti servizi sparsi sul territorio, certamente alla base corretta, sembrerebbe quindi non essere stata supportata da idonee soluzioni. “A fronte di un considerevole canone di locazio-ne in più da pagare per i prossimi anni, non si è offerto un miglioramento nel servizio” è questa in estrema sintesi la lamentela dei cittadini.

Non sembra aver raccolto consensi da parte del pubblico la decisione del trasferimento da via Tattoli a via Togliatti.

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Condannato un fruttivendolo: aveva minacciato il comandante dei Vigili

Nel frattempo giungono attestati di stima nei confronti di uno degli agenti condannati dal tribunale di Trani: “Ha pagato per la sua troppa bontà”.

A febbraio dello scorso anno, probabilmente per vicende legate al commercio in luogo pubblico di prodotti ortofrutticoli e per qualche controllo “di troppo” da parte della Polizia Municipale, pensò bene di affrontare per strada e di minacciare verbalmente il comandante dei vigili molfettesi. A distanza di un anno il giudice monocratico del tribunale di Trani, dottor Gadaleta, ha condannato un commerciante molfettese alla pena di 8 mesi di reclusione ritenendo-lo colpevole di quanto all’epoca prontamente denunciato dal capitano Gadaleta. Secondo quanto riferì ai carabinieri Gadaleta, il commerciante affrontandolo per strada quando era libero dal servizio ed in compagnia di sua moglie e di suo figlio, lo insultò e minacciò verbalmente facendo anche cenno alla necessità che il comandante mandasse via da Molfetta un commerciante di fuori città impegnato nello stesso settore di vendita.

Gadaleta, che già nei mesi precedenti era stato destina-tario di una busta contenente un proiettile, denunciò prontamente l’accaduto ed oggi la magistratura ha preso le sue decisioni. Non è comunque escluso che il condannato possa presentare appello per la condanna. E sempre nei tribunali, ne avevamo scritto nello scorso numero de “Il Fatto”, si è conclusa una parte della vicenda che vede tuttora imputati alcuni agenti di polizia municipa-le ed ex dirigenti comunali. In attesa del processo fissato

per il 27 maggio, non possiamo che riflettere sulla condanna dell’agente Gianfranco Piccolantonio che aveva chiesto il rito abbreviato. “Uno dei migliori agenti che la polizia municipale di Molfetta abbia mai avuto” ci hanno detto alcuni suoi colleghi. “Che ha pagato con una condanna, commettendo una leggerissima irregolarità, per giunta duramente pagata, la sua bontà e la voglia di mettersi al servizio degli altri”.

mercoledì 19 marzo 2008

Ancora una vittima del lavoro in mareIl mare ha strappato a Molfetta unʼaltra vita. E la città, ormai senza lacrime per il lutto che lʼha colpita con le morti della Truck Center, quasi non ha reagi-to. Ma la ferita sanguina ed è ancora aperta. Il mare, gli ultimi fatti tragici che lo vedono protagonista risalgono a poco più di due anni fa, si è portato via un altro lavoratore del mare.Luigi Tedesco, quarantadue anni, è stato ingoiato dalle acque dello Ionio tra le 13 e le 18 di martedì 11 marzo scorso. I suoi colleghi di lavoro lo hanno visto e hanno parlato con lui per lʼultima volta intorno alle 13. Si sono accorti della sua assenza poco prima delle 18. L̓ uomo era imbar-cato come motorista sul motopescherec-cio Kalipso. Al momento della scompar-sa di Luigi il motopeschereccio era in navigazione al largo delle coste tra la Calabria e la Puglia. Sulla sua scomparsa il mistero è fitto. L̓ ipotesi più accreditata resta, anche a distanza di giorni, un malore improvviso. Anche se nessuno se la sente di escludere che Luigi posa essere caduto dal pesche-reccio causa delle pessime condizioni del mare. Lui era “di guardia” al pescherec-cio mentre i suoi colleghi si stavano riposando, in qualche modo si accertava

che il Kalipso non finisse fuori rotta o peggio ancora in collisione. Potrebbe essere uscito dalla cabina di comando per qualche minuto, aver raggiunto il ponte magari per fumare o per sbrigare qualco-sa. Sta di fatto che, ad un certo punto, di lui si sono perse le tracce.Le operazioni di ricerca per riuscire a trovarlo sono scattate immediatamente dopo lʼallarme dato dallʼequipaggio del Kalipso. E ̓ stata la Direzione Marittima di Reggio Calabria a prende-re il comando delle operazioni. In mare sono scese motovedette delle capitane-rie di porto di Crotone e Corigliano Calabro, Reggio Calabria, mezzi aerei della marina militare e dellʼaeronautica militare giunti da Brindisi. Hanno preso parte alle ricerche anche gli altri pescherecci che si trovavano in zona. Ma tutti i tentativi sono risultati vani.Luigi Tedesco sposato, padre di due ragazze, una di diciannove anni, lʼaltra di tredici, e di un bambino di quattro anni. Si era sposato quando era ancora molto giovane. Aveva seguito le orme di suo padre e di alcuni dei suoi fratelli. Aveva scelto il mare per lavorare e vivere. Quello stesso mare che qualche anno dopo lo ha ingoiato.

Cronaca18

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mercoledì 19 marzo 2008

“Atto Terzo”: lʼultimo omaggio a Giulio Cozzoli

Si conclude con “Atto Terzo. L̓ idea, il sogno, la materia” il ciclo di iniziative organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande artista molfettese, Giulio Cozzoli.“Atto Terzo” è lʼorigine delle cose, lʼembrione vitale della sconfi-nata eccellenza artistica del Cozzoli. Racchiude la scintilla creativa che ha dato poi luogo a preziosi e spesso mistici momenti di rifles-sione artistica. Presso la Fabbrica di San Domenico due sale, allestite con la solita passione e competenza dal professor Gaetano Mongelli, ospiteran-no sino al 30 aprile disegni e bozzetti in terracotta opera del Maestro e patrimonio, gelosamente custodito, di Maurangelo Cozzoli.Nella sala dedicata ai disegni trovano posto circa 70 pezzi dei 1000 esistenti e che si dividono tra schizzi preparatori ed una serie di “caricature” di personaggi molfettesi (famosa quella di Gaetano Salvemini) che raccontano la parte più quotidiana dellʼanimo di Cozzoli.Nella seconda sala trovano spazio 20 bozzetti in terracotta anchʼessi realizzati per “preparare” le opere maggiori e da cui traspira un senso di serena professionalità. Osservandoli, nel silenzio dellʼantico convento, si ha la sensazione che il Maestro, da un momento allʼaltro, possa ricominciare a raccontare il tempo attraverso la sua opera. Unʼopera per cui questa città non potrà mai riuscire a ringraziarlo abbastanza.

E' stata inaugurata sabato 8 marzo e resterà aperta al pubblico sino al 5 aprile, presso lo spazio “QBO Interior Design” in via Federico Campanella 24, la mostra di opere pittoriche dellʼartista Marco Tamburo.Marco Tamburo nasce a Perugia nel 1974 dove poi frequenta lʼistituto dʼarte. Successivamente si trasferisce a Milano dove entra in contatto con lʼambiente artistico milanese frequentando lʼAccademia di Belle Arti di Brera.Qui collabora come assistente di diversi fotografi e scenografi facendo esperienza ed esponendo le

proprie opere in alcune gallerie.L̓ occhio di Marco Tamburo è come un obiettivo fotografico, coglie in un frangente di tempo immagini visive nella loro globalità per poi frantumarle in segni matrici pittorici messi a fuoco e dilatati nel tempo. E ̓il segno il vero protagonista del quadro, crea le forme, dinamismo e forza espressiva. Le linee si spezzano, si interrompono e divergono fino a convergersi nei principali punti di fuga mediante gli assi che inquadra-no le grandi facciate monumentali dei grattaceli.Vortici di linee si espandono, fluttuano nellʼaria come onde agitate nel marasma metropolitano.Le variazioni cromatiche si limitano a quelle del bianco e nero con qualche tonalità intermedia e con passaggi chiaro-scurali decisi. Il colore è esteso a campiture nette e taglienti,

come gli squarci dei rossi brillanti, e la luce che va a colpire vaste zone dʼombra e le spettrali figure dei volti appena accennati e consumati dalla repentina velocità del tempo, che nella loro deformazione espressionista riecheggiano quelle altrettanto drammatiche di Francis Bacon.L̓ artista gioca spesso con il simbolo come a ricordarci il suo messaggio, quello di un mondo ostile allʼuomo, per cui "…il viaggio di andata è sempre bello, ma quello di ritorno…ci lascia a metà strada", come dice lui stesso.Nei suoi lavori ritroviamo sia il messaggio demistifica-torio che lʼartista come nella Pop-Art e nelle prime avanguardie vuole imprimere a tutto ciò che lʼuomo consuma e produce; macchine, mezzi tecnologici, cartelloni pubblicitari, ma soprattutto quello di sopraf-fazione materiale delle cose sullʼuomo.

Cultura & Spettacoli 19

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mercoledì 19 marzo 2008

L̓ arte di Marco Tamburoper mettere a fuoco frangenti di tempo 260

Con Digressione contemplattivala meditazione che scuote lʼanima

Un progetto che intende condividere un guizzo di bellezza e permettere di decodificare insieme, attraverso il suono, il corpo, i colori, le tracce

che permettono di guardare oltre, di guardare dentro.

Inutile negarlo. Nella home page del sito che raccoglie tutti gli elementi caratterizzanti del progetto l’elemento che colpisce subito il “navigatore” è una faccetta colorata sistemata in basso a sinistra. E’ il ritratto di Girolamo Samarelli, don Gino, l’originalissimo parro-

co della Madonna della Rosa, l’ideatore, il promotore di “Digressione Contemplattiva”, di quella contempla-zione che abbandona ciò che di statico e passivo conserva e diventa improvvisamente azione, marcia verso un divenire che porta al bello.

“Contemplare – scrive don Gino - significa portare dentro di sè qualcosa che giace fuori; indagare la mente per conoscere la verità delle cose; tentare di diventare tutt'uno con l'oggetto stesso dell'osservazione. Si può, dunque, contemplare il proprio corpo per lasciarsi visitare; si può contemplare l'anima per indagarne il suo labirinto; si può contemplare l'Assoluto attraverso la frammentazione del particolare. È insieme movimento e stasi, immobilità e frenesia”. Digressione contemplattiva, è un progetto che intende condividere un guizzo di bellezza e permettere di decodificare insieme, attraverso il suono, il corpo, i colori, le tracce che ci permettono di guardare oltre, di guardare dentro, o, come dice Platone, di rimettere le ali all'anima. Il punto di partenza e di arrivo è la Cappella della Madonna della Rosa che accoglie gli artisti per ospitarli nelle loro performance, oppure ci sono i locali annessi alla Chiesa che diventa luogo di aggregazione al di là dei momenti eucari-stici; diventa spazio aperto al mondo, all’arte, all’infinito. E, a un certo punto le figure si sdoppiano, don Gino resta sacerdote, Girolamo Samarelli diventa produttore e lui stesso autore. Digressione Contemplattiva “oltre ad essere riflessione e meditazione – è Girolamo Samarelli a parlare - è anche un laboratorio di eventi musicali con la produzio-ne di CD”. In catalogo, al momento ce ne sono quatto. Gli ultimi due concerti “Vexilla - canti di passione della Settimana Santa” in scaletta presentati dall’Ensemble Calixtinus (Giovannangelo de Gennaro, Dario D'Abbicco, Cosimo Giovine, Sergio Lella, Nicola Nesta e Francesco Regina) domenica 16 marzo e mercoledì 19 marzo, nella Cappella Madonna della Rosa, sono il risultato di un'inda-gine iniziata da anni fra i fondi musicali degli Archivi Diocesani di Molfetta e di Ruvo di Puglia e che continua, sono un saggio del patrimonio artistico e religioso apparte-nente alle locali comunità ecclesiali. Per saperne di più sull’intero progetto www.digressionecontemplattiva.org.

Cultura & Spettacoli20

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mercoledì 19 marzo 2008

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100 ANIMATORI SPORTIVO: (età minima 21 anni – diploma ISEF o laurea in Scienze Motorie – disponibilità minima 30gg.); 100 ANIMATORI RICREATIVO-CULTURALI: (età minima 21 anni – diploma di maturità – attestati relativi a corsi di teatro o altro – disponibilità minima 30 gg.); 200 ASSISTENTI : (età minima 19 anni – diploma di maturità –– disponibilità minima 15 gg.);100 ASSISTENTI PER DIVERSAMENTE ABILI: (età minima 21 anni – diploma di maturità –specializzazione e attestati per lavoro con svantaggiati – disponib. minima 15 gg);Il periodo di lavoro è compreso tra i mesi di giugno e di agosto. Inviare c.v. a [email protected] entro il 20/03/2008Alter Agenzia per il Lavoro sul territorio Via Rosa Picca, 107 -70056 Molfetta (BA) Tel. 080-3387576

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Offro Lavoro 21mercoledì 19 marzo 2008

A Molfetta il calcio a 5 è anche “rosa”Riaccendere la passione e lʼinteresse attorno ad una attività sportiva pretta-mente maschile ma che, negli anni passati, ha conosciuto i fasti di impor-tanti campionati nellʼintera provincia di Bari. Questi sono gli obiettivi che hanno spinto lʼAssociazione Sportiva “Don Tonino Bello” di Molfetta ad allestire una squadra di calcio a 5 femminile e ad iscriverla al campionato regionale di serie C.La formazione è nata nel settembre 2006 ed è una sezione della storica associazione dilettantistica polisportiva culturale “Atletica Molfetta Don Tonino Bello” nata nel 1982 dalla fusione della associazione polisportiva “Yankees Molfetta” (fondata nel 1971) e della Unione Sportiva ACLI Bari Club Molfetta (ex Bari Volley Club fondata nel 1968). Presidente dellʼassociazione sportiva è il poliedrico e sempre attivo Mimmo de Candia. Lo staff tecnico è composto dagli allenatori Turturo Raffaele, Luigi Minervini e Nicolò Cirillo e dai prepa-ratori dei portieri Massimo Volpe e Nico Spadavecchia.Numerose sono le atlete che domenical-mente vestono la casacca biancorossa e girano la Puglia con lʼobiettivo di divertirsi e, perché no, anche di vincere.Attualmente compongono il parco giocatrici Francesca Tempesta, Luisa Acquafredda, Mariangela Bellifemine,

Angela Fucilli, Silvia Iurilli, Miriam Di Venosa, Elda Berardi, Silvia Fracchiol-la, Berardi Natalia, Tania Pellegrini, Mara Scarimbolo, Vittoria Farinola, Valeria Cotugno, Marica Romano, Anna Giacò, Antonella Sgherza, Anto-nella Vilardi, Antonia Bufi, Pamela Colangelo, Roselli Licia, Francesca de Candia, Roberta Raffaele, Angela Samarelli.“Non è certo facile fare sport a livello dilettantistico –ci ha detto de Candia- e

lo è ancor di più per chi come noi ha deciso di puntare su di una disciplina sportiva ancora non molto diffuso dalle nostre parti”.Attualmente la formazione molfettese staziona nella parte centrale della classifica guidata dalla schiacciasassi Statte. Nellʼultimo incontro disputato le ragazze della Don Tonino Bello hanno ceduto al Putignano con il risultato di 3 a 2 sul parquet amico del Pala Poli, campo dove, quando ce ne è la possibi-

lità, si disputano le partite interne della Don Tonino.“La mancanza di idonee strutture sportive dove allenarci e giocare le gare ufficiali è per noi un grande problema” ha detto de Candia, “ci alleniamo in campi allʼaperto e non adatti ed è già capitato che alcune gare interne sono state disputate fuori Molfetta per mancanza di spazio nel palasport della 167”.Ma perché una squadra di calcio a 5 femminile a Molfetta? “Perché la nostra città può certamente essere un impor-tante trampolino di lancio per questa disciplina”, ha detto de Candia che per coinvolgere ancora di più il pubblico molfettese, da qualche settimana pubblicizza con manifesti le gare interne ed ha avviato rapporti di collaborazione con il Sermolfetta.“Sinora la stagione sportiva ha dato buoni risultati con una buona posizione di classifica e la possibilità di migliorar-la ulteriormente” ha detto de Candia che non ha nascosto la voglia di “perfe-zionare lʼassetto societario per tentare di consolidare ulteriormente questo progetto sportivo legato al calcio a 5 femminile”.La prossima settimana il campionato osserverà un turno di riposo per le festività pasquali. Alla ripresa, il 30 marzo la Don Tonino farà visita allʼAtamura, per poi tornare a casa il 6 aprile ospitando il Martina Franca.

L̓ Hockey club in crisi di risultati

Non è certo cominciata nel migliore dei modi lʼavventura nei play-off promo-zione dellʼHockey Club Molfetta del presidente Massimo de Palma.Nelle prime due giornate della poule promozione, lʼHockey Club ha colle-zionato un pareggio casalingo ed una netta sconfitta lontano dal Pala don Sturzo.L̓ 8 marzo in casa contro il Montebello il risultato finale è stato di 3 a 3 con reti molfettesi di Vianna e doppietta di Sinisi (alla sua ultima presenza in maglia biancorossa a causa di motivi di

lavoro). Pensare che il primo tempo si era chiuso sul 2 a 0 per i locali.Un pareggio amaro preludio dellʼancor più amara sconfitta di sette giorni dopo a Thiene dove de Robertis e compagni hanno subito un pesante 4 a 1 (rete di Cirilli) dopo aver limitato i danni nel primo tempo dellʼincontro (2 a 1).La classifica del mini girone a questo punto si fa difficile: il Molfetta è fermo a un punto e vede lontano il Novara a quota 6. Novara che sarà il prossimo avversario nella sfida esterna del 29 marzo.

Real Molfetta ad un punto dalla vetta

Il Real Molfetta non perde colpi ed è pronto a sfruttare, se possibile, il primo passo falso del Fasano. Per farlo non conosce ostacoli e centra il suo 16esimo risultato utile consecutivo. Nelle ultime due settimane, doppio appuntamento casalingo e due agevoli vittorie. L̓ 8 marzo contro il Brindisi per 7 a 1(reti di Rutigliani, Vallarella, Colangelo, Minervini, Di Chiano e doppietta di Ciardi), il 15 marzo 8 a 3 al Noci (Minervini, 4 Allegretta, Vallarel-la, 2 Colangelo). Prossimi appunta-menti il 29 marzo ad Altamura e il 5

aprile in casa con il Castellana.In Coppa Italia, dopo aver superato il Siracusa, semifinali contro il Collefer-ro. A Molfetta il ritorno il primo aprile alle 15.

Sport 23

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mercoledì 19 marzo 2008

Per il Molfetta salvezza dietro lʼangolo

Avanti verso la meta. La salvezza diretta potrebbe essere dietro lʼangolo. La squadra allenata da mister Riccardo di Giovanni confer-ma il suo eccezionale stato di forma e raccoglie punti preziosi per centrare lʼobiettivo stagionale. Nelle ultime due giornate disputate i biancorossi hanno dovuto vedersela contro avver-sari che si trovano in posizioni di classifica ben più avanzate e soprat-tutto che dispongono di organici costruiti per puntare alla categoria superiore. Di fronte a Nardò prima e Lucera poi le differenze di classifica non si sono certo notate e, nel caso della gara esterna disputata contro i salentini solo la sfortuna non ha consegnato al Molfetta quantomeno un pareggio. Infatti, nella gara del 9 marzo in Salento, il Molfetta ha costruito buone trame di gioco, rendendosi anche pericoloso davanti al portiere di casa ed in più occasioni meritando gli applausi del pubblico locale e dei numerosi tifosi al segui-to. Peccato però che al 95 ̓ quando

tutti festeggiavano lo 0 a 0, unʼazione partita in maniera irregolare portava i locali in vantaggio ed alla vittoria. Pronto riscatto per il Molfetta nella gara interna del 16 marzo contro il Lucera. Partita perfetta con un capitan Paparella in gran spolvero capace di segnare su rigore il gol del 1 a 0 e di rendersi pericoloso in più occasioni prima di festeggiare il 2 a 0 con vittoria finale grazie alla segna-tura del goleador di casa Fanfulla giunto alla tredicesima rete stagiona-le.La vittoria pre pasquale consente al Molfetta di rimanere al di fuori della zona play out ma, comunque, non le permette di essere tranquilla: il Real Altamura continua ad inseguire a 2 punti di distanza ed un passo falso dei molfettesi potrebbe rivelarsi fatale.Dopo la sosta per le festività due gare che potrebbero scrivere il finale del campionato: il 30 marzo trasferta a Cerignola e poi, il 6 aprile, scontro diretto casalingo contro il Real Altamura.

Non serve a nulla “schiantare” il Maddaloni se poi si va a Corato per cedere sotto i dolorosi colpi di Chiarello & company. Questa in estrema sintesi lʼanalisi delle due ultime settimane vissute in casa Virtus. I cestiti di Sergio Carolillo sembrano la brutta copia della squadra vista giocare nella prima parte di stagione. La provvidenziale sosta per le festività dovrà essere sfruttata per

rimettere a posto le cose in vista dello sprint finale del campionato. Il 9 marzo, come accennato, i molfettesi hanno passeggiato al cospetto di un Maddaloni rinunciatario e mai pericoloso e che alla fine è tornato a casa con un distacco di 20 punti (89–69) al termine di una gara noiosa e priva di spunti di cronaca. Un buon viatico in vista del big match di sette giorni dopo a Corato. È lì, in un “Pala Lotito” gremito sino allʼinverosimile, che i biancoazzurri hanno ceduto gara e testa della classifica ai murgiani. Eppure la contesa era iniziata nel migliore dei modi per la Virtus (che schierava il nuovo acquisto Diego Grillo, nella foto) che aveva dominato il primo quarto. Poi dal secon-do quarto in poi era Corato a salire in cattedra e per i molfettesi non cʼera più storia: risultato finale 89 a 83 per i neroverdi.Nellʼultima giornata di marzo (il 30) Virtus in trasferta a Massafra, poi il 6 aprile al “Pala Poli” arriverà il Bernalda.

La Virtus Molfetta perde la testa

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mercoledì 19 marzo 2008

Sempre più bella la pallavolo molfettese Venerdì e sabato si gioca per la Coppa

In serie B1 lʼASD Pallavolo allenata dal duo Bonati-Palumbo sfodera prestazioni vincenti e convincenti e, dopo aver centrato la prestigiosa quali-ficazione alla final four di Coppa Italia (ne parliamo a fianco), anche in campionato mostra i muscoli e si fa rispettare. Il 9 marzo la vittoria è arrivata nella trasferta di Modica. Un 3 a 1 combattuto conquistato dai molfet-tesi che, dopo aver perso il primo set dellʼincontro (25-22), hanno conqui-stato i successivi tre (23-25, 22-25, 20-25). Il bis è arrivato sette giorni dopo nella facile gara interna contro il Nicosia. Con semplicità e senza troppo sudare è giunto il 3 a 0 finale “figlio” di parziali (25-18, 25-16, 25-23) che raccontano di una gara senza storia. Alla ripresa del campionato, il 30 marzo, i molfettesi affronteranno la trasferta di Galatina poi il 6 aprile sarà lʼUgento ad essere di scena sul parquet del Poli.In serie B2 il conto alla rovescia dellʼIndeco Ragno è quasi agli sgoccio-li: quasi certamente il 5 aprile si potrà festeggiare la matematica promozione in serie B1.Gli ultimi due avversari dei “ragni” di Vito Avellis, Acicastello e Catanzaro, hanno potuto assistere da spettatori non paganti ad altrettante belle vittorie del team in maglia rossoblu. L̓ Acicastello lʼ8 marzo è tornato a domicilio con un 3 a 1 sul groppone, non prima però di aver fatto sudare ai padroni di casa le proverbiali sette camicie nel primo parziale conclusosi poi sul 31-33. Di la in poi i molfettesi hanno messo la freccia e si sono lanciati nel sorpasso portando a casa la gara con facilità (25-13, 25-16, 25-17). Anche a Catan-zaro vittoria facile per 3 a 0 (17-25, 18-25, 21-25). Il 29 marzo la Ragno ospiterà il Messina prima di recarsi il 5 aprile a Vibo.Per quanto riguarda la C femminile in classifica resta tutto invariato con lʼAzzurra capolista solitaria e la Molfetta Volley avviata verso una salvezza tranquilla. Nel turno dellʼ8 marzo le molfettesi hanno centrato risultati contrapposti: 3 a 0 dellʼAzzurra sullʼAltamura e sconfitta per 3 a 1 della Molfetta Volley ad Acquaviva. Doppia vittoria invece nel turno del 15 marzo con la Molfetta Volley vincente per 3 a 1 nella difficile gara interna contro Santeramo e lʼAzzurra in gita premio a Bari, sponda Lynx, da dove è rientrata con il naturale 3 a 0.Il 29 marzo si giocheranno Azzurra – Assi Bari e Noicattaro – Molfetta Volley, poi il 5 aprile big match Ruvo – Azzurra e Molfetta Volley – San Severo.

Sono attese centinaia di dirigenti, atleti, appassionati e tifosi a Molfetta il 21 e 22 marzo per un evento della pallavolo che per la prima volta porte-rà in città la fase finale di una compe-tizione a livello nazionale.Grazie allʼimpegno dellʼASD Palla-volo Molfetta ed allʼapprezzamento per il lavoro svolto, infatti, la Lega Nazionale Pallavolo di Serie B ha deciso di assegnare alla nostra città lʼorganizzazione della Final Four della Coppa Italia di categoria. Una manifestazione che calamiterà sul “Pala Poli” della Zona 167 le attenzio-ni degli appassionati di tutta Italia.“È per noi motivo di grande soddisfa-zione aver ricevuto dalla Lega la possibilità di ospitare una manifesta-zione tanto prestigiosa”, ha dichiarato in conferenza stampa il General Manager dellaʼASD Pallavolo, Nico de Robertis che ha spiegato ai cronisti come si svolgerà la Final Four e cosa ha portato la Lega a decidere di venire proprio a Molfetta.“A nostro favore –ha continuato de Robertis- hanno giocato innanzitutto la struttura sportiva moderna ed assai capiente e poi la possibilità di sistema-zione per le comitive provenienti da tutta Italia e la volontà di promuovere lʼevento nel miglior modo possibile”.Alla Final Four prenderanno parte ASD Pallavolo Molfetta, Biella, Oderzo e Conselice. Molfetta, come ricorderete, si è qualificata alla finale battendo in semifinale ed a domicilio il Brolo (3–1). Biella si è qualificata battendo Bergamo (3-2), Oderzo battendo Cavriago (3-2) e Conselice battendo Chiti (3-0).La competizione sarà preceduta, alle 11 di venerdì 21 marzo, da una conferenza di presentazione organizzata presso lʼHotel Garden e cui prenderanno parte i massimi dirigenti della Lega ed i rappre-sentanti delle squadre partecipanti. Il programma della due giorni prevede per venerdì 21 alle ore 17.30 la semifi-nale tra Oderzo e Biella poi, in serata alle 20 la semifinale tra i padroni di casa dellʼASD Pallavolo Molfetta ed il Conselice.Nella giornata di sabato 22 spazio alle due finali. Alle 15.30 si terrà quella per decidere lʼassegnazione del terzo e quarto posto tra le due perdenti delle semifinali; alle 18 finalissima per il primo posto tra le vincenti delle due semifinali. Al termine della gara si svolgerà la premiazione sul campo.È prevista inoltre la diretta televisiva via satellite, sul canale Puglia Channel di Sky della finale di sabato 22.Secondo le ultime notizie lʼingresso del pubblico al “Pala Poli” potrebbe essere gratuito.

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Serie B1

PALLAVOLOSerie B2 Serie C Femminile

TerlizziSquinzanoGioia del ColleBroloLameziaMolfettaFasanoGalatinaBariGelaFoggiaModicaUgentoNicosia

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Ragno MolfettaManfredoniaTuriLuceraGelaMartina FrancaPutignanoCataniaCatanzaroMessinaVibo V.AcicastelloPalermoPizzo

5846434240292922222120191712

Azzurra MolfettaRuvoTuriNoicattaroSanteramoAcquavivaSan SeveroMolfetta VolleyAltamuraTerlizziBarlettaBarlettaTriggianoLynx Bari

564945433636352722201817130

Serie A2 Play Off Serie B2 GIRONE ASarzanaSeregnoCorreggioSandrigo GIRONE BNovaraThieneMontebelloMolfetta

6330

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CoratoMolfettaRuvoOstuniCatanzaroCanicattìBernaldaPalermoMariglianoMassafraPozzuoliSalernoMaddaloniBisceglie

343432323222202020161612108

HOCKEY BASKET

Eccellenza Serie C1FrancavillaBisceglieLuceraCoratoCopertinoCasaranoNardòLocorotondoOstuniNociMassafraLibertyMolfettaReal AltamuraMesagneMaglieCerignolaLeonessa

6454525251494745434342413735272423

0

FasanoReal MolfettaMonopoliAltamuraMetropolitaniVirtus MolaRuvoCassanoCastellanaR. MolaBrindisiNociSavaAdelfia

53524845413735292827211817

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CALCIO

C L A S S I F I C H EC L A S S I F I C H ECALCIO A 5

mercoledì 19 marzo 2008

Rubriche26

DIFFICILE

S U D O K U FACILE

SO

LUZIO

NI n

° 6

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero.

Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

mercoledì 19 marzo 2008

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Giulio Cosentino

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Vincenzo de Pinto (vinn)

Nicolo’ Lucivero

Corrado Germinario

Una rubrica per tutti i lettori de Il Fatto e del sito web www.ilfatto.net. Anche in forma anonima chiunque dedisera segnalare disfunzioni, disservizi, soprusi, potrà farlo chiamando il numero 178 2271359 lasciando un messaggio in segreteria telefonica. Allo stesso numero sarà possibile inviare un fax. Tutte le segnalazio-ni saranno verificate e saranno poi sottoposte all’attenzione della nostra redazione. Si tratta di un servizio al cittadino, un filo diretto con un organo di stampa che punta a fare informazione senza filtri e condiziona-menti.

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Rubriche 27

Ti aspettano nuovi progetti e le stelle, questa volta, sono dalla tua parte. Approfitta di questo momento positivo per porre fine a piccole incomprensioni che da qualche tempo stanno appesantendo l’ambiente di lavoro e i rapporti con le persone care.

Non lasciate che la rabbia annebbi i vostri sentimenti e la vostra capacità di ragion-are. Muovetevi con calma senza forzare la mano a chi vi sta di fronte. Mettete in campo tutte le vostre risorse senza risparmiarvi se volete raggiungere il vostro obiettivo. Siate prudenti in amore.

Concedetevi qualche momento di intimità con il vostro partner che da qualche tempo trattate con indiffer-enza. Nulla è scontato specialmente nei rapporti di coppia. A casa e al lavoro provate ad accontentarvi dei risultati che siete riusciti ad ottenere.

Puntate alla sostanza e lascia perdere la forma. A volte conviene non soffermarsi troppo a rimuginare sulle cose fatte. In amore c’è qualcosa di nuovo nell’aria. Vi aspet-tano momenti di grande complicità. Novità anche nelle amicizie.

Non siete entusiasti dei cambiamenti degli ultimi giorni. Ma non fatevi prendere dallo sconforto. Quella che sembra una sconfitta è in realtà l’inizio di un periodo decisamente favorevole e di un progetto nuovo e duraturo. In amore e negli affetti in genere date fiducia a chi vi è accanto.

Grazie al vostro carisma riuscirete a raggiungere il traguardo a cui ambite da tempo. Non ascoltate le parole di una persona che prova solo invidia e finge di esservi vicina. In amore tutto fila liscio. D’altra parte il vostro partner ha occhi solo per voi.

Lungo il cammino vi aspettano ostacoli che però non devono preoccuparvi. Mante-nete la calma e riuscirete a superare ogni cosa. Soprattutto evitate le provocazioni.In amore fate molta attenzione ad un impellente desiderio di evasione. Rischiate di rovinare qualcosa di importante.

All’orizzonte c’è un incontro di lavoro che potrebbe avere piacevoli risvolti. Ogni tanto bisogno osare e un pizzico di coraggio non guasta mai. Sappiate che con le stelle dalla vostra parte sarà più facile raggiungere la meta. Qualche grattacapo in amore e negli affetti.

Avete molte cose da farvi perdonare. Negli ultimi giorni avete collezionato una serie di imperdonabili legger-ezze. Ora è arrivato il momento di rimediare. Date fondo alla vostra dolcezza e alla vostre doti oratorie. Bene il lavoro.

Non sempre le vostre idee sono da scartare. Il problema che avete la capacità di rovinare tutto. Ammettete i vostri limiti e fatevi consigliare. Ricordatevi che non siete il centro del mondo e siate disponibili con una persona a voi amica che in questo momento è in difficoltà.

Qualche piccolo disturbo di stagione vi procurerà noie e malumore. Ne risentirà il lavoro ma anche il rapporto con gli amici e la famiglia. Evitate di scaricare la vostra tensione sulle persone che vi vogliono bene. Le negatività passeranno presto. Abbiate fiducia.

Ottima l’intesa con il partner. Andate incontro a giorni sereni approfittatene per staccare la spina e dedicarvi un po’ a voi stessi. Il vostro intuito fino ad oggi non vi ha mai tradito. Osate di più negli affari e nei rapporti con i vostri colleghi.

269SOS IL FATTO

mercoledì 19 marzo 2008

CRESPELLE RIPIENE AL FORNO Ingredienti per 4 persone

PER LE CRESPELLE: 4 uova intere 4 cucchiai di acqua fredda un pizzico di sale PER IL RIPIENO: 200 gr. di carne tritata 150 gr. di mozzarella

In questo numero dal nostro ricettario abbiamo scelto per voi una ricetta adatta ai giorni di festa con un primo piatto che incontrerà i favori di molti palati esigenti.

In un recipiente battete le uova con l’acqua e il sale. Quando l’impasto sarà omogeneo mettete a scaldare sul fuoco una padella con il fondo antiaderente, ampia circa 10 cm, e quando diventerà calda versate mezzo mestolo del composto che avete realizzato. Appena si rapprende togliete dal fuoco il disco di pasta e ripetete l’operazione fino a quando l’impasto non sarà terminato. In un tegame fate rosolare un battuto di cipolla e carota. Quando il battuto si sarà imbiondito versate un litro di sugo di pomodoro e mezzo litro di acqua. Condite con sale e fate cuocere a fuoco medio. A metà cottura spegnete e fate riposare. In una terrina adagiate la carne tritata e, dopo averla tagliata a pezzettini, la mozzarella. Mescolate gli ingredienti e aggiungete mezzo mestolo di sugo di pomodoro e continuate a mescolare. A questo punto prendete una teglia versate sul fondo un mestolo di sugo di pomodoro poi una accanto all’altra le crespelle che avrete riempito con l’impasto di carne e mozzarella e avrete arrotolato. Coprite le crespelle con tutto il sugo di pomodoro rimasto e cospargetele di parmigiano. Fate scaldare il forno e fate cuocere fino a quando non si formeranno piccole croste. Buon appetito.

mezzo mestolo di sugo di pomodoroPER LA FARCITURA:un litro di sugo di pomodoro50 gr. di parmigiano grattugiatomezza cipolla bianca, una carota piccolaolio extravergine dʼoliva, acquae sale q.b