Il Fatto n. 056

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pagina 3 Politica Viaggio nei “riti” elettorali dei candidati molfettesi. pagina 6 Attualità Cosa c’è dietro la riforma per gli avvocati. pagina 20 Cultura L’ultima perla di M.I. De Santis e P. Modugno pagina 24 Sport In Eccellenza campionato chiuso. Anzi, riaperto! La riforma scolastica firmata dal Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stel- la Gelmini, introduce molte novità nel mondo della scuola pubblica. Ne abbia- mo parlato con i dirigenti scolastici di due istituti molfettesi, Manlio Massari per il “G. Ferraris” e G. Cannizzaro per il “L. da Vinci”. pag. 8 Il professor Cosmo Tridente ci fa rivivere momenti, tradizioni e curiosità dei gior - ni spiritualmente ed affettivamente più intensi per i molfettesi di ieri e di oggi. E intanto nella più grande Arciconfraternita della città è arrivato il commissario. pag. 16 Una nuova scuola Settimana Santa in vista n° 56 giovedì 18 marzo 2010 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. www.ilfatto.net Voto di Pasqua

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pagina 3

PoliticaViaggio nei “riti” elettorali dei candidati molfettesi.

pagina 6

AttualitàCosa c’è dietro la riforma per gli avvocati.

pagina 20

CulturaL’ultima perla di M.I. De Santis e P. Modugno

pagina 24

Sport In Eccellenza campionato chiuso. Anzi, riaperto!

La riforma scolastica firmata dal Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stel-la Gelmini, introduce molte novità nel mondo della scuola pubblica. Ne abbia-mo parlato con i dirigenti scolastici di due istituti molfettesi, Manlio Massari per il “G. Ferraris” e G. Cannizzaro per il “L. da Vinci”.

pag. 8

Il professor Cosmo Tridente ci fa rivivere momenti, tradizioni e curiosità dei gior-ni spiritualmente ed affettivamente più intensi per i molfettesi di ieri e di oggi. E intanto nella più grande Arciconfraternita della città è arrivato il commissario.

pag. 16

Una nuova scuola Settimana Santa in vista

n° 56giovedì 18 marzo 2010Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

w w w . i l f a t t o . n e t

Voto di Pasqua

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Le campagne elettorali hanno i loro riti, sia pure rivisti nell’ottica dei tempi. Ci vuole un comizio iniziale di presentazione dei candidati, an-che se in città tutti li conoscono già. Lo scenario tradizionale è l’Odeon, finché regge, o Corso Umberto. È andata così anche per le Regionali del 28 e 29 marzo. All’Odeon han-no aperto la loro campagna per il Consiglio Regionale sia Guglielmo Minervini del Pd, accompagnato da Paolo Gentiloni, che Antonio Cam-poreale per il Pdl, sponsorizzato prima dal suo mentore, il sindaco e senatore Antonio Azzollini, poi da Rocco Palese, candidato del centro destra alla presidenza della Regio-ne; per Gianni Porta manifestazione a Corso Umberto alla presenza del segretario di Rifondazione Comuni-sta, Paolo Ferrero. Unici momenti di punta, per il resto un gran lavorio sotterraneo. Per alcuni la candidatu-ra è il frutto di una lunga militanza, per altri una chance di rivincita o la tappa di un percorso politico, si tratta di vincere ora per vincere di nuovo in futuro, guadagnare il Con-siglio Regionale per poter puntare al Parlamento e dopo ancora chissà. Così questa campagna elettorale è fatta soprattutto di ricerca di con-tatti personali, telefonate, riunioni in casa di quello o di quell’altro, aggregazione di gruppi e quindi di pacchetti di voti; anche chi negli ultimi anni in città s’è visto poco o niente, preso da più importanti fac-cende, si affanna in questi giorni a percorrerne le strade, a partecipare a riunioni, per rimarcare la propria appartenenza, propagandare quanto fatto o si propone di fare per Molfet-ta. È un lavorare sotto traccia, che emerge poco, ma è prezioso, si intes-sono alleanze, si stila la contabilità del dare o del già dato e dell’avere. Telefoni bollenti e rapporti riscoperti per l’occasione. Oltre le compagnie telefoniche a guadagnarci sono i pro-

prietari di locali a pianterreno; sfitti ce ne sono a bizzeffe, almeno per un paio di mesi si rifaranno delle spese cedendoli ai candidati che li tappez-zano con le loro foto, il più attivo in questo campo è Antonio Camporea-le che ha colonizzato tutti i quartie-ri della città. Fin qui il già visto, la novità di questa campagna elettora-le regionale è l’utilizzo del web, già motore nella fase di scelta del leader di centro sinistra. I candidati, anche quelli di mezza età che un computer non sanno neppure come si accende, hanno imparato per la maggior parte a inviare comunicati stampa per in-formare delle loro iniziative; mentre Mimmo Cives, in corsa per l’Italia dei Valori, convoca i suoi sostenitori via sms. A farla da padrone è soprat-tutto internet, per diffondere comuni-cazioni, ma soprattutto per veicolare idee e creare consenso, con pagine in cui si può diventare fan del candidato così come lo si era da adolescenti del cantante o calciatore. Si sbandiera-no i numeri degli amici totalizzati su Facebook, i contatti con il sito o i fan, una maniera per rafforzare l’idea di essere vincenti, sperando che questi numeri si tramutino in voti. Dei can-didati alla presidenza della Regione

3Corsivogiovedì 18 marzo 2010

I “riti” elettorali1813Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Segui con noi le Regionali 20101814Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

La tornata elettorale del 28 e 29 marzo prossimi sarà impegnativa non solo per candidati e sostenitori ma anche per gli operatori dei mezzi di informazione che, come sempre, cercheranno di assicurare la mas-sima visibilità all’evento portando nelle case dei cittadini le ultime no-tizie e le curiosità più interessanti. Anche noi de “il Fatto” ci stiamo preparando per l’appuntamento e, come già accaduto in occasione delle precedenti tornate elettorali del 2008 e 2009 (elezioni Politiche e Ammi-nistrative Comunali e Provinciali) scenderemo in campo per esservi vi-cini. A dire la verità lo abbiamo già fatto grazie agli articoli già pubbli-cati sugli ultimi numeri del quindici-nale, all’elenco completo dei candi-

dati nella circoscrizione Bari che vi abbiamo proposto nel numero prece-dente ed ai continui aggiornamenti sul sito internet www.ilfatto.net. Ma non ci fermiamo certo qui! Lunedì 29 marzo a partire dalle 15 torne-rà l’appuntamento con “il Voto alla Radio”, lo speciale elezioni in onda sulle frequenze di Primaradio (101.9 fm): in diretta gli aggiornamenti in tempo reale e le voci dei protagoni-sti della corsa alla conquista di un posto a via Capruzzi. Non mancherà poi l’aggiornamento dei dati sul no-stro sito internet. E per concludere nel prossimo numero de “il Fatto” (in distribuzione per esigenze orga-nizzative venerdì 2 aprile anzichè giovedì 1 aprile) tutti i numeri delle Elezioni Regionali 2010.

Corsi, ricorsi e novità di un “classico all’italiana”.

Torna l’appuntamento con “il Voto alla Radio”.

è sicuramente Nichi Vendola quello più avanti nell’utilizzo delle nuove tecnologie e anche più capace di mo-

bilitare la base, anche quelli che non si riconoscono in uno specifico par-tito di centro sinistra, ma che voglio-no sostenerlo, è nata così anche a Molfetta la “Fabbrica di Nichi”, cui uno dei candidati di centro destra, Francesco Armenio, ha risposto con “La bottega di Rocco”. Una volta si parlava di “fantasia al potere”, ora almeno la si mette nella comunica-zione, tanto poi lo sanno tutti che le decisioni vere sono pragmatiche, di struttura, per dirla con termini ormai archeologici, più che di sovrastruttu-ra. Lo sa anche Gianni Porta, cui va il “premio tenerezza”, senza i soldi le campagne elettorali non si fanno, lui che si presenta subito come do-cente precario, ha chiesto non solo voti, ma anche un contributo: “10 euro per i lavoratori, 5 euro per stu-denti, precari, disoccupati”. l.s.

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Politica giovedì 18 marzo 20104

Quella che stiamo attraversando, a det-ta di molti, non è una delle campagne elettorali più accese che si ricordino. Sia a livello regionale che a livello lo-cale. In città, al di là di qualche timida scaramuccia tra i contendenti, non ci sono stati attacchi veri e propri: tutto si gioca da una parte sul rivendicare i pro-pri successi (veri o presunti che siano) dall’altra nel demolire l’avversario non sempre proponendo valide alternative. In questo gioco del tira e molla gli unici dati che fanno riflettere e immaginare come andrà a finire sono quelli che ar-rivano dai sondaggi che continuano a

dare in testa il governatore uscente Ni-chi Vendola. Se le cose dovessero così continuare il centrosinistra governerà la regione per altri cinque anni e forse contribuirà a segnare la fine (politica) di quella parte del centrodestra che ha nel ministro Raffaele Fitto il suo lea-der. Del resto è stato proprio il giovane politico di Maglie ad imporre la candi-datura di Rocco Palese (provocando la scesa in campo della Poli Bortone). Un fallimento del centrodestra potrebbe ri-sultare fatale per il “democristiano” ve-nuto dal Salento. A Molfetta tutti si at-tendono (e sperano) una plurima elezio-ne consiliare. Guglilmo Minervini, che ha ricordato come grazie a lui in città negli ultimi cinque anni siano arrivati “oltre 30 milioni di euro di finanzia-menti regionali”, salvo clamorose sor-prese, ha in tasca la riconferma. E forse è l’unico che può dormire se non sonni tranquilli, certamente meno agitati de-gli altri contendenti. Si continua a dire un gran bene del lavoro che sta facendo l’ex sindaco Tommaso Minervini men-tre dell’impegno dei vari Cives (IdV),

Pascarella (Lista Bonino), Mongelli (Alternativa Comunista), Andreula (Io Sud) si sa ben poco. Grande lavoro an-che per il candidato della Federazione della Sinistra Gianni Porta. Così come tanto è il lavoro del candidato della lista “I Pugliesi” Francesco Armenio che ha più volte ricordato come “alle prossime consultazioni elettorali è importante che il popolo di centrodestra molfette-se che da sempre è maggioranza nella nostra città, concentri il proprio voto sul candidato presidente alla Regione Puglia Rocco Palese” e che “non meno importante è avere un rappresentante molfettese in seno alla massima assise regionale” ed ovviamente il riferimento non è certamente al “cavallo di batta-glia” del senatore Azzollini, Antonio Camporeale che nella prima uscita pubblica (al teatro Odeon affiancato proprio da Azzollini e Palese) ha retto bene il confronto con la numerosissima platea. Prosegue anche il lavoro degli “oriundi”: De Caro (aiutato da Piero de Nicolo), Lanzilotta (spinto da Mauro Magarelli e Giacomo Rossiello) e Suri-

co (sponsorizzato dal sen. Enzo de Co-smo) sperano di raccogliere in città un gruzzoletto di voti utile per far crescere il bottino finale.Su tutto questo inseguirsi e susseguirsi di manifestazioni sono poi piovute le notizie giudiziarie e le accuse incro-ciate. Quella che ha fatto più rumore è la decisione del Tar di Bari di accetta-re il ricorso presentato dal Comune di Molfetta nei confronti della Regione Puglia che non aveva ammesso la città ai finanziamenti per la riqualificazio-ne del quartiere Madonna dei Martiri. I giudici hanno stabilito che qualcuno negli uffici della regione aveva sbaglia-to e hanno imposto che le graduatorie vengano riviste. Esultanza per l’ammi-nistrazione e contrattacco della sinistra che ha ricordato come il piano di riqua-lificazione sia stato comunque inserito in una seconda graduatoria. Pratica-mente nulla di nuovo: del resto si sa che in politica sono tutti “belli, brutti, buoni e cattivi”.

Corrado Germinario

Siamo giunti allo sprint finale di questa campagna elettorale.

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Attacchi incrociati

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Si potrebbe definirla una fortuna, quella per cui in questa città, peri-feria dell’impero, non accade niente di notevole. “Nessuna nuova, buona nuova”, sostiene la saggezza popo-lare. Però anche le piccole vicende, a saperle leggere, parlano. Come quella accaduta qualche giorno fa alla fermata dell’autobus di Via Gio-vinazzo, utilizzata soprattutto dagli studenti di due istituti professionali. Le cose sono andate all’incirca così, discussione fra una ragazzina di una scuola e due dell’altro istituto; la prima è fan di un cantante e, aspet-tando il mezzo, ne canta il pezzo più noto, le altre le dicono di smettere e la deridono per i suoi gusti. Quella ci rimane male e il giorno dopo si presenta alla fermata accompagnata dal padre, volano parole grosse sui gusti musicali e televisivi dell’una e dell’altra, intervengono anche i fidanzatini delle due, si arriva agli schiaffi, ai calci e ai pugni. Per rista-

bilire l’ordine ci vogliono due pattu-glie dei Carabinieri, che conducono in caserma otto persone, quattro ma-schi e quattro donne per denunciarle, rimettendo ai giudici la questione sui gusti musicali e sulla zuffa consegui-tane. Non Destra o Sinistra, ma Ami-ci contro X Factor! I giovani sono anche questi. Quelli che in famiglia a tavola non si parla di politica e non si parla neppure l’Italiano e che non hanno mai visto un quotidiano, ma la tv sempre accesa sì, cui la nasci-ta non ha garantito le stesse oppor-tunità degli altri, quelle opportunità che dovrebbe dar loro la società o, meglio, le istituzioni. Certo non la scuola pensata dalla Gelmini, che rimarca le differenze, da una parte, quelli dei Licei, quasi sicuramente i cui padri e madri hanno già frequen-tato un Liceo, e dall’altra i Profes-sionali, per la massa, per quelli per cui la scalata sociale è sempre più difficile. Quelli che non devono nep-

pure accorgersi che sono ricacciati in basso, contenti di azzuffarsi per un cantante e non per l’uguaglianza negata. Giovani per cui diventa tutto più difficile. C’è quello che si è ac-contentato della scuola dell’obbligo ed ha preferito andare subito a lavo-rare, la trafila dignitosa del piastrel-lista, prima le “squadre” al nord con ritorni periodici a casa, poi il lavo-ro a Molfetta e il passo di comprare una casa con la fidanzata, commessa in uno dei centri commerciali, 100 mila euro di mutuo per 80 mq, la data del matrimonio già fissata per l’anno prossimo, come si usa da noi, giovanissimi, ma con le idee chiare. Peccato che l’edilizia a Molfetta, in-credibile per la storia della città, ma prevedibile vista l’espansione insen-sata, sia bloccata. Lui ora è in cassa integrazione e stritolato dall’ansia per il mutuo da pagare. Il mutuo è l’incubo anche di una giovane biolo-ga, precariato qui è là, fino all’assun-

zione in un laboratorio, la busta paga che serve per ottenere il prestito e comprare casa, peccato che, dopo un paio di mesi, la busta paga rimanga quella, ma lo stipendio versato dal datore di lavoro quasi si dimezzi, prendere o lasciare, né la biologa può permettersi di mollare prima di trovar altro, altrimenti il mutuo chi lo paga? E c’è pure la ragazza che la-vora part time presso un laboratorio di confezioni per 250 euro al mese e quella che dopo il diploma cerca da mesi, invano, un lavoro “piccolo piccolo, anche da 200 euro”. Sem-brano invisibili questi giovani, con i loro pearcing e il look copiato dai personaggi tv, giovani che ai master e alle idee brillanti non ci pensano proprio, che anche in campagna elet-torale non sono protagonisti, eppure il futuro - dell’Italia, di Molfetta - dipende soprattutto da loro.

Lella Salvemini

Giovani che crescono parlando di Amici ed X Factor piuttosto che di politica e impegno civile.

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Eppure il futuro dipende da loro...

giovedì 18 marzo 2010 5L’opinione

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Con l’astensione dalle udienze e da ogni attività giuridica, il 10 marzo scorso gli avvocati italiani, molti dei quali apparte-nenti alle più grosse associazioni civiliste e penaliste, hanno protestato contro la mancata calendarizzazione al Senato del DDL di riforma dell’ordinamento forense che era stato approvato, in sede referente, dalla Commissione Giustizia nel novem-bre del 2009: l’iter parlamentare si era poi bruscamente interrotto, forse anche a causa del parere negativo di Confindustria e dell’Antitrust, ed aveva messo in stato di profonda agitazione l’intera categoria o, meglio, casta,accusata, da più parti, di assumere spesso posizioni corporative ed auroreferenziali da cui, sempre più, ten-dono a prendere le distanze molti giovani ed entusiasti esponenti di ultima genera-zione. Proprio alla riqualificazione delle figura e del ruolo dell’avvocato si dice teso il disegno di legge che dovrebbe riforma-re un ordinamento risalente al 1933 ma, nonostante la “questione forense” sia da tempo oggetto di dibattito nazionale (ne hanno parlato anche le più alte cariche del-la magistratura nel corso della cerimonia di

inaugurazione dell’anno giudiziario) non sono pochi, tra gli addetti ai lavori, quel-li che considerano la riforma precipitosa, lacunosa, non unitaria, poco rappresenta-tiva delle esigenze e delle istanze dell’in-tera categoria. È convinzione assai diffusa che la regolazione anticoncorrenziale di questa professione vada attuata e pensata non in termini verticistici ma attraverso un confronto continuo con la “base” fatta di procuratori, praticanti, subordinati, ecc, ancora, e si spera per sempre, fuori dalle dinamiche classicistiche e conservatrici di un medioevo giudiziario che ci viene rim-proverato dall’Europa intera. In Italia gli avvocati sono 230 mila contro i 40 mila della Francia, sempre più “imprenditori” più che professionisti del diritto, con una spiccata mentalità aziendalistica, profon-damente inseriti nell’era della globalizza-zione ma anche estremamente arroccati su posizioni protezionistiche di eccessiva au-toregolamentazione, attraversati da diffe-renze di vario genere che rendono il settore frastagliato e poco leggibile: la distanza, ad esempio, tra elite forensi il cui reddito me-dio era nel 2005 pari a 261mila euro annui

ed il resto degli avvocati con reddito medio di 47 mila euro tende ad aumentare sempre di più, inoltre sono molti quelli che opera-no in rete, autopubblicizzandosi attraverso consulenze on line e coloro che, attraver-so una formazione di tipo internazionale e specialistica, tendono ad operare in diversi settori mettendo in discussione il modello dominante dello studio monocratico, con forti radici locali. Da tutti, comunque, è avvertito il problema della concorrenza, di tipo “interno” ma anche esterno (agenzie immobiliari che redigono da sole i contratti di compra-vendita e locazione; patronati per la tutela dei cittadini; associazioni di consumatori, ecc); d’altra parte l’attività vocativa rimane quella di rappresentanza e difesa in giudizio. Tra le varie esigenze da essi segnalate, secondo una recente ri-cerca del Censis, quelle di incrementare i ritorni economici, migliorare l’efficienza organizzativa e professionale, sviluppare modalità di acquisizione della clientela. Questi i punti cardine della riforma che l’avvocatura ritiene “qualificanti ed irri-nunciabili”: la specialità dell’ordinamento professionale forense; le regole di accesso

alla professione, per tutelare la sicurezza e l’affidabilità delle prestazioni profes-sionali; il rigore della formazione conti-nua e dell’aggiornamento permanente; la previsione di titoli di specializzazione come elemento di ulteriore qualificazione e sicurezza del servizio dell’avvocato; la riserva professionale di consulenza legale; la legittimità dei minimi tariffari indero-gabili ed il ripristino del divieto di patto di quota lite; i contenuti ed i limiti della pubblicità consentita; la devoluzione del potere regolamentare al Cnf; l’effettività e continuità dell’esercizio professionale come condizione di permanenza nell’albo; l’esclusione dei soci di mero capitale dalle forme associative professionali.Si parla della necessità di introdurre il nu-mero chiuso alle università, di un accesso programmato di 4mila avvocati alle scuole di formazione e della validità quinquennale del certificato di abilitazione alla professio-ne; l’assenza di un minimo tariffario, inol-tre, andrebbe a danneggiare la parte debole della professione.

Beatrice De Gennaro

Attualità giovedì 18 marzo 20106

Cosa racconta l’attualità e quale potrebbe essere il futuro della professione.

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Riforma per gli avvocati: perché tanta fretta?

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Scuola giovedì 18 marzo 20108

Continua senza sosta la campagna di cambiamenti voluta dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Gli albori della riforma si erano già palesati nell’estate 2008 sottoforma inizialmente di decreti legge (n. 112 e n. 137), diventati poi leggi effettive (n. 133 e n. 169). Dopo l’università è arrivato il momento di portare una ven-tata di cambiamenti anche nella scuola superiore. Nonostante gli scioperi dei docenti, le astensioni ad oltranza degli alunni e i numerosi cortei che hanno coinvolto anche Molfetta, giovedì 4 febbraio 2010 è arrivato dal Consiglio dei Ministri l’ok definitivo alla rifor-ma della scuola secondaria che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico 2010/ 2011 e che il Ministro Gelmini ha definito epocale “poiché rappresenta - come lei stessa asserisce - il primo vero tentativo di cambiare la scuola italiana partorita dalla Riforma Gentile del 1923”. In vista dell’ap-provazione della riforma ed anche in previsione di cambiamenti sostanziali all’interno dell’ordinamento di ciascu-na scuola secondaria, l’apertura delle iscrizioni alle scuole superiori è stata posticipata al 26 febbraio fino alla data di scadenza, stabilita per il 26 marzo. Inizia così l’era dei dubbi amletici. Come fare per scegliere a quale scuola superiore iscriversi? Genitori e ragazzi di terza media alle prese con una delle scelte fondamentali della vita brancola-no nell’assoluta incertezza e oscurità. Una mamma molfettese la cui figlia

deve iscriversi alle superiori, ma non sa ancora a quale scuola, racconta che “della riforma l’unica cosa che si co-nosce con certezza è la riduzione delle ore di scuola e l’aumento del numero di studenti per classe, per tutto il resto bi-sogna informarsi presso le varie scuole, partecipando ad open day e prenotando colloqui con gli insegnanti, vagliare e confrontare le diverse offerte, e soprat-tutto bisogna ponderare bene qualsiasi decisione si voglia prendere”. Tutto questo nel giro di qualche settimana. Insomma si è discusso e si discute mol-to circa la riforma, molte polemiche, molti assensi ma la domanda che ricor-re spesso è una sola: in sostanza quali sono i cambiamenti previsti? L’obietti-vo è quello di coniugare tradizione e in-novazione, attraverso la valorizzazione della lingua latina, l’incremento orario

della matematica, della fisica e delle scienze, il potenziamento delle lingue straniere, la presenza delle discipline giuridiche ed economiche, l’insegna-mento, nel corso del quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera che ci allinea alle migliori esperienze del resto d’Europa. I nuovi licei saranno sei. Accanto ai quattro già esistenti (artistico, classico, scientifico e linguistico) ne nasceranno due nuovi: scienze umane che sostituisce le vec-chie magistrali e musicale-coreutico. Tutti i licei saranno suddivisi in un biennio e un triennio per una durata complessiva di cinque anni. Le ore set-timanali per il biennio saranno 27 per tutti, mentre il triennio andrà dalle 30 a un massimo di 35 ore per il liceo artisti-co. Per quanto riguarda, invece, i tecni-ci d’ora in poi ci saranno 2 settori e 11

indirizzi: l’economico con 2 indirizzi (amministrativo, finanza e marketing; turismo) e il tecnologico con 9 indi-rizzi (meccanica ed energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafi-ca e comunicazione, chimica, materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio). Nei professionali, invece, ci saranno 2 settori e 6 indirizzi: il set-tore dei servizi con 4 indirizzi (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’eno-gastronomia e l’ospitalità; servizi com-merciali), settore industria e artigianato con 2 indirizzi. L’orario settimanale sia dei tecnici sia dei professionali corri-sponderà a 32 ore di lezione a diffe-renza delle 35 ore, anche più, attuali, inoltre tutti gli indirizzi avranno più inglese e più ore di laboratorio. In con-clusione si potrebbe definire la riforma del Ministro Gelmini una trovata inge-gnosa e soprattutto dispendiosa, infatti, meno ore di lezione per tutte le scuole significa meno docenti da pagare però, esaminando l’altro lato della medaglia, ci si accorge che meno docenti da pa-gare corrisponde ad un numero esor-bitante di insegnanti licenziati, per la maggior parte giovani che pur avendo una qualifica o una laurea si ritroveran-no dall’oggi al domani con il mutuo da pagare, la famiglia da mantenere e un nuovo lavoro da inventare.

Gianfranco Inglese

Ecco le novità che interesseranno gli studenti italiani.

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La Riforma del Ministro Gelmini: una ventata di cambiamenti

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giovedì 18 marzo 2010 9Scuola

Si parla di riordino per gli istituti supe-riori tecnici e professionali, mentre di riforma per i licei. Queste le linee guida su cui sembra snodarsi la tanto discus-sa, quanto non meno contestata, rifor-ma Gelmini per gli istituti d’istruzione

superiore italiani. Dal primo settembre 2010 la riforma entrerà in vigore, una riforma considerata “epocale” da taluni e che sembra promettere di cambiare il volto della scuola per offrire un panora-ma più chiaro, per aiutare a dissolvere i dubbi di tutti quei ragazzi che, dopo aver abbandonato il nido sicuro delle medie, si ritrovano davanti alla “grande scelta” della carriera scolastica supe-riore da intraprendere. Come è consue-tudine ogni anno, questo è il periodo delle pre-iscrizioni, il periodo in cui a quella scelta bisogna pensarci con più attenzione; è il periodo in cui gli istituti superiori tirano a lucido le attrezzature, si rifanno un po’ il make-up e mostra-no il loro sorriso più bello aprendo con fare ammiccante le loro porte ai po-tenziali nuovi alunni. La riforma? Non sembra cogliere impreparati, in partico-lare l’istituto tecnico industriale “Gali-leo Ferraris” di Molfetta che, come ci conferma il dirigente scolastico, pro-fessor Manlio Massari, già dal mese di settembre con l’inizio del corrente anno ha portato avanti una politica scolasti-

ca finalizzata al riordino dell’istituto. “L’entrata in vigore della riforma non ci sorprende svantaggiati rispetto ad altri istituti; il nostro corpo docenti ha seguito corsi di aggiornamento tesi alla valorizzazione di una didattica labora-toriale che possa divenire il punto for-te dell’istituto”, aggiunge il professor Massari. “Didattica laboratoriale”, dun-que, come parola chiave di una cultura tecnico-scientifica che ne è già pregna e che tende ad essere particolarmente messa in rilievo dall’odierno indiriz-zo sperimentale del liceo scientifico tecnologico. Quest’ultimo, che è stato pienamente recepito dalla riforma della scuola secondaria divenendo un corso di studi ordinario a pieno titolo, dal prossimo anno acquisirà la denomina-zione di liceo scientifico delle scienze applicate e continuerà ad operare pres-so l’ITIS di Molfetta, confermandosi sensibile al passaggio dal piano teorico e quello pratico e permettendo ai ragaz-zi che decidono di intraprendere una carriera universitaria improntata sulle scienze di muoversi sicuri e a proprio

agio nell’ambiente dei laboratori; ed in questo caso coloro che scelgono di continuare gli studi all’università costi-tuiscono ben il 99% dei diplomati del tecnologico, rispetto al 65% dei diplo-mati dell’industriale. Anche quest’anno l’ITIS di Molfetta sta registrando una significativa affluenza d’iscrizioni ri-spettando quelli che sono stati gli stan-dard degli anni precedenti. Un istituto che attraverso gli “open day” cerca di arrivare a ragazzi e genitori senza però “affascinarli” esclusivamente con at-trezzature tecnologiche e laboratori, ma puntando alla sostanza, a quell’offerta formativa che, coadiuvata dalle certifi-cazioni conseguibili, possa consegnare ai ragazzi i mezzi adeguati ad affronta-re tanto la carriera universitaria, quanto quella lavorativa. “È importante non lasciarsi condizionare dalla riforma, bisogna invece incanalare e utilizzarne gli aspetti positivi perché solo in questo modo risulteremo vincenti nella scuo-la”, ha concluso il professor Massari.

Isabel Romano

Parla il dirigente scolastico del “Galileo Farraris”.

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Il parere di Manlio Massari

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Scuola giovedì 18 marzo 201010

Classico e Scientifico: quasi indenni dopo la riformaScompare, però, il vecchio e caro Ginnasio.

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È stata approvata la Riforma della scuo-la secondaria proposta dal Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che entrerà in vigore nell’anno scola-stico 2010/2011. I diversi istituti dan-no il via a corsi di orientamento, open day, colloqui tra insegnanti e genitori e a quanto altro ritengano utile per in-formare e procurarsi iscrizioni. Eppure, come ricorda il Dirigente scolastico del Liceo Classico e Liceo Scientifico di Molfetta, prof. Giuseppe Cannizzaro: “La confusione è ancora molta. Frutto del processo inverso rispetto a quello che dovrebbe essere naturale, si ascol-ta alla radio e si legge sui quotidiani, che disinformano, più che informare la gente, così che, anziché comprendere a fondo il valore della riforma, qualun-que esso sia, se ne conoscono solo al-cuni tratti e per giunta in maniera vaga. È una scatola – continua il preside – di cui si conoscono i contorni, ma non an-cora appieno il contenuto”. Il dirigente suggerisce di: “Accettare il cambiamen-to, fermo restando il fatto che ci siano alcuni punti oscuri su cui bisogna fare

chiarezza”. Per quanto riguarda l’iter di studi dei Licei Classico e Scientifico, non ci sono sostanziali stravolgimenti. Si sa con certezza che, in primo luogo, nel Liceo Classico ci sarà una divisione in biennio e triennio, anziché ginnasio e liceo, per conformarsi così a tutti gli altri istituti superiori, in secondo luogo sarà introdotto l’insegnamento delle Scienze a partire dal biennio, a disca-pito di un’ora di Lingua e Letteratura

Italiana e infine nell’ultimo anno del Liceo Scientifico l’insegnamento di Storia sarà ridotto di un’ora. L’introdu-zione dell’insegnamento delle Scienze, sottraendo un’ora settimanale all’ap-prendimento dell’Italiano, potrebbe apparire una contraddizione e un ten-tativo di sminuire il valore degli studi umanistici nel Liceo Classico, in realtà, come afferma il preside Cannizzaro: “Ben venga un miglioramento scienti-

fico, purché si conosca il percorso for-mativo dell’apprendimento di materie scientifiche, già presenti nel curricolo di studi del Liceo Classico, con l’unica differenza che erano insegnate a parti-re dal terzo anno. Tuttavia - prosegue il preside - il punto su cui bisogna fare chiarezza sono i percorsi didattici, ad oggi ancora sconosciuti. Si conosce la meta, ma non il percorso da fare”. Un secondo punto oscuro della riforma è costituito dai tagli agli organici. “Per fortuna – dice il dirigente – i docen-ti dei licei molfettesi risultano essere praticamente fuori dalla riduzione del numero degli insegnanti, poiché nessu-na disciplina preesistente è stata elimi-nata; andrà diversamente, invece, per i Tecnici e i Professionali”. Il preside.Cannizzaro conclude con un augurio: “Voglio trarre da questa riforma un messaggio di speranza, da trasmettere agli studenti, affinché si impegnino a costruire una scuola dell’essere e non dell’apparire”.

Gianfranco Inglese

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Attualità giovedì 18 marzo 201012

Sembrava che tutto stesse proceden-do nel verso giusto per la formula-zione e la successiva approvazione del Piano Sociale di Zona inerente al triennio 2010/2012 e che, come ricordiamo, si presenta come uno strumento di programmazione di ampio respiro, in cui sono inqua-drati tutti quegli interventi e attività riguardanti la sfera socio-sanitaria del territorio e che hanno come og-getto quelle categorie sociali più de-boli come minori, anziani, famiglie disagiate, immigrati, diversamente abili, ex detenuti, soggetti affetti da dipendenze. Il Piano vede coinvolti i comuni di Molfetta e Giovinazzo per l’ambito territoriale numero 1 e nello specifico il comune di Molfet-ta ne è capofila, per ovvie ragioni legate ad un territorio più ampio e ad un numero di abitanti maggiori rispetto all’altro comune. Ciò non ha escluso che, almeno in apparen-za, si creasse un equilibrio tra le due parti impegnate in una collabo-razione e un interscambio recipro-

co. Un equilibro arrivato però ad un punto di rottura, forse scongiurato già da molto tempo, in occasione dell’incontro per l’approvazione definitiva da parte della conferen-za di servizi, costituita dai comu-ni di Molfetta e Giovinazzo, Asl, Provincia di Bari e Regione Puglia, avvenuto lo scorso 22 febbraio; in-contro che ha visto l’assenza non solo del comune di Giovinazzo, ma anche dei rappresentanti della Regione. Un’assenza da parte dei rappresentanti giovinazzesi, dovuta alla non accettazione da parte del comune molfettese della richiesta d’istituire la sede dell’Ufficio del Piano di Zona presso Giovinazzo. “La richiesta avanzata dal comune di Giovinazzo è riconducibile ad un atto simbolico, affinchè anche il nostro territorio abbia un ufficio a cui far riferimento e che possa garantire tra i due comuni un certo equilibrio, meglio che in passato”, ci conferma l’assessore alla Solida-rietà Sociale e Sanità del comune di

Giovinazzo, Cosmo Damiano Stu-fano che sottolinea, inoltre, come nelle fasi precedenti di progettazio-ne i Tavoli di Concertazione si sia-no svolti nella totalità a Molfetta, sminuendo quell’interscambio che dovrebbe essere presente in due re-altà comunali che operano entram-be per un unico fine. Fatto ancora più grave è stato portare la questio-ne del mancante regolamento sul-la sede dell’ufficio nel Consiglio Comunale di Molfetta che, come riferisce l’assessore Stufano, “non può deliberare su ciò che è di uni-ca competenza del Coordinamento Istituzionale del Piano, né tanto meno esprimersi anche in nome dell’altro comune”. Il lavoro fin qui svolto sembra compromesso, un progetto che può contare su fi-nanziamenti comunali e regionali che ammontano complessivamente a dieci milioni di euro, ripartiti sul-le due città in sette milioni di euro per Molfetta e tre milioni di euro per Giovinazzo. A distanza di quasi

un mese, lo strappo tra le due parti sembra esser stato ricucito grazie all’intervento della dott.ssa Anna Maria Candela, rappresentante del-la Regione, che ha formalizzato ai due comuni una proposta di bilan-ciamento di ambiti che riconosce “a Molfetta la sede dell’Ufficio di Piano con la competenza del settore dedicato ai fondi provenienti dalla regione, a Giovinazzo quella del-la gestione delle gare e della parte amministrativa; mentre le attività di promozione e informazione fa-ranno capo ai due rappresentanti degli assistenti sociali di entrambi i comuni”. In un recente incontro, svoltosi giovedì 11 marzo, entram-bi i comuni hanno condiviso e fir-mato la proposta della regione, che sembra aver appianato le divergen-ze e permesso il proseguimento del lavoro svolto. Prossima e si spera ultima tappa, sarà la sottoscrizione del Piano Sociale di Zona in toto.

Isabel Romano

Coinvolte le amministrazioni comunali di Molfetta e Giovinazzo.

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Rottura e “riappacificazione” tra i comuni del Piano di Zona

ELEZIONI REGIONALI28 e 29 marzo 2010

Mandatario elettorale: de Gennaro Davide Giuseppe

28 e 29 marzo 2010

eleggi Molfetta

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giovedì 18 marzo 2010 13Attualità

L’eccessiva frequentazione, da par-te dei bambini e degli adolescenti, di ipermercati, outlet, gallerie e parchi commerciali; il loro disertare, più o meno forzato, al seguito di adulti di-stratti e annoiati, centri e piazze citta-dine, un tempo punti nevralgici della vita culturale e comunitaria, per anda-re puntualmente a gremire, in maniera ostinata, nei fine settimana e non solo, luoghi deputati essenzialmente alla contrattazione economica di beni, pia-ceri e sensazioni, pongono interrogativi etici e sociologici spesso insufficien-temente ed inadeguatamente trattati, forse per il rischio, che ne deriverebbe, di apparire poco moderni, impopolari ed allarmisti. In un recente convegno locale su bambini e centri commer-ciali, medici, psicologi ed esperti vari hanno unanimemente e concordemente celebrato la multisensorialità agita da questi forti induttori di bisogni e con-sumi, poli attrattivi di indubbio fascino che captano, intercettano e potenziano la propensione all’acquisto di grandi e piccini attraverso l’uso e la gestione dei sensi chiamati a raccolta da luci, musi-ca, odori, rumori: la multisensorialità, insomma, presentata e rappresentata, in ambito commerciale, come siste-ma di elementi che “può velocizzare il processo intellettivo dei bambini” e l’esaltazione dei sensi inserita nei piani marketing delle aziende, senza riferimento o cenno alcuno al grosso rischio di condizionamento e manipo-lazione mentale a cui sono sottoposti,

inevitabilmente, identità e coscienze in evoluzione, non ancora strutturate, in un contesto teso unicamente a stimo-lare e ad intensificare le pulsioni con-sumistiche. Dichiarazioni che creano sconcerto, come quella di una generica azione filtrante che dovrebbe essere esercitata da genitori ed adulti, quasi come se non esistesse, anche per essi, la necessità di essere tutelati e protetti in un mercato sempre più aggressivo e meno scrupoloso, insinuante, privo di regole. Di certo la questione si inne-sta in molte altre, soprattutto in quella più ampia e complessa, sempre aperta, continuamente dibattuta, dell’estrema diffusione dei centri commerciali e del-la loro crescente ma difficile pretesa di tramutarsi in spazi sociali, aggregativi e di comunicazione, con intenti non

solo ludici ma anche culturali e persino educativi. In realtà essi sono e restano, allo stesso tempo, contenitori e prodot-ti, simili alle merci che propongono, luoghi artificiali e di transito, di matrice contrattuale, dove a migliaia le persone si incrociano e si sfiorano, senza mai incontrarsi, dove il commercio muto e silenzioso sostituisce e compen-sa rapporti di altro tipo. Qui, come in tutti i “non luoghi” (così, nel 1992, il sociologo Marc Augè definì outlet, cen-tri commerciali, stazioni, aeroporti, au-tostrade, stadi, ecc.; oggi essi vengono addirittura chiamati superluoghi) non si costruiscono relazioni, identità, storia; non si intessono rapporti umani né si condivide un passato o ricordi di esso: ci si limita a stazionare, ad avanzare, a proseguire in forma solitaria e colletti-

va, come clienti, passeggeri, fruitori; si passa senza lasciar traccia, nell’oblio e nell’indifferenza più assoluti, si torna mille volte e non se ne ha memoria, si accede per l’uso. Pur essendo sempre più attrezzati per la recezione di coppie e famiglie che qui compiono gesti na-turali come l’approvvigionamento del cibo, lo svago, il gioco dei piccoli, i cen-tri commerciali restano spazi asettici di un tempo libero vuoto, surrogati di altri spazi, gesti e pensieri sottratti alla città, l’emblema di questa che si disperde nel territorio, il decentrarsi di un tessuto ur-bano in periferie nuove, climatizzate e sorvegliate, dove si mima una vita che, in fondo, dovremmo e potremmo vivere altrove. Non demonizziamoli ma faccia-mo in modo che bambini, adolescenti e gli stessi adulti vedano e pensino mondi che non siano solo scaffali pieni di mer-ci e cose da acquistare; usiamo sensi e mente per la costruzione e la percezione di realtà che non vengano regolate uni-camente dalla legge domanda-offerta, riappropriamoci dei luoghi, di certi pro-getti, dei desideri accantonati e, soprat-tutto, smettiamo di scappare nei centri commerciali per scappare, in realtà, da noi stessi: tra vendite promozionali e saldi di fine stagione, nelle multisale e nei bar, nelle pizzerie affollate e un po’ maleodoranti, riaffiorerà, intatto ed immutato, quel senso di estrema soli-tudine che proprio qui, nei non-luoghi, volevamo soffocare.

Beatrice De Gennaro

Quel senso di solitudine da soffocare nei “non-luoghi”.

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Bambini (ma non solo) e centri commerciali: istruzioni per l’uso

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Attualità14 giovedì 18 marzo 2010

Il “Rhynchophorus ferrugineus” un co-leottero curculionide detto anche Punte-ruolo Rosso, da tempo è diventato una piaga per le palme presenti sull’intero territorio regionale dato che l’insetto vive annidandosi al loro interno sino a quan-do la pianta non muore definitivamente. Sono basse le possibilità di debellare

l’insetto una volta penetrato all’interno della palme e di conseguenza è neces-sario l’abbattimento della pianta affetta per scongiurare il pericolo di crolli im-provvisi della stessa. L’unica maniera di proteggere il verde da questo temibile insetto è la prevenzione che prevede la profilassi tempestiva dei vari focolai in-dividuati prima che essi comincino ad infestare l’interno della palma. Le spese per le procedure di prevenzione e per quelle di abbattimento sono state soste-nute oltre che dai privati nei giardini di proprietà anche dalle varie amministra-zioni comunali negli spazi verdi pubbli-ci. Ogni Comune ha affidato l’incarico a ditte convenzionate private. A Molfetta il compito è stato affidato alla “Francese Agricoltura”. Sono state diverse le pal-me abbattute in città a causa dell’infe-stazione da Punteruolo. Si trattava anche di palme che da decenni abbellivano la piazza o la scuola in cui si trovavano. Esemplari enormi e alti diverse decine di metri che, cadute vittime del “Rhyncho-phorus ferrugineus” sono state abbattute

prima che rovinassero improvvisamente al suolo causando danni a cose e persone. È il caso dei grandi esemplari presenti in piazza Vittorio Emanuele II o all’inter-no della scuola media Giovanni Pascoli. Per far fronte alle spese straordinarie, la Regione Puglia l’11 marzo del 2008 con una determina del Dirigente del Settore Ambiente ha deliberato l’assegnazione di un contributo alle spese di abbattimen-to ed estirpazione di palme infestate dal “Rhynchophorus ferrugineus”, destinato sia agli spazi verdi pubblici che a quel-li privati. Il contributo ammonta ad una somma di 200 euro per palma abbattuta e deve essere richiesto tramite specifica richiesta inviata da ogni Comune alla Regione Puglia. I fondi messi a disposi-zione per tale fine sono ad esaurimento. Fra il 2008 e il 2009 come si è detto in precedenza a Molfetta sono state diverse le palme abbattute ma inspiegabilmente sino ad oggi presso gli uffici regionali preposti non è arrivata nessuna richiesta da parte del Comune di Molfetta per il contributo. Un’occasione persa per re-

cuperare parte delle spese sostenute per la manutenzione straordinaria del verde cittadino nonché un’occasione per rim-pinguare le casse comunali. Purtroppo i fondi messi a disposizione sono già in via di esaurimento perché numerosissi-mi comuni della Puglia ne hanno fatto richiesta e probabilmente se il Comune di Molfetta dovesse avanzare l’istanza per ottenere il contributo dovrebbe atten-dere che la Regione metta a disposizione altro denaro per l’operazione. I tecnici comunali, sentiti sulla questione, hanno minimizzato ritenendo che il numero delle palme abbattute in città non fosse tale da giustificare la richiesta del contri-buto alla Regione Puglia anche se hanno poi annunciato che provvederanno ad avanzare l’istanza nel futuro immediato. Si tratta comunque di denaro che la cit-tà di Molfetta aveva il diritto di ricevere vista la massiccia moria di palme e che è andato nelle casse di qualche altra città. Di chi la colpa?

Francesco Tempesta

Il comune di Molfetta non ha usufruito di un contributo regionale destinato a contribuire alle spese di smaltimento delle piante malate.

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Punteruolo rosso: c’erano i soldi. Nessuno li ha chiesti

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Tradizioni16

Le persone meno giovani ricorderanno che nel 1955, essendo pontefice Pio XII, con rescritto papale della Sacra Congregazione dei Riti, venne pubbli-cato il “Novus Ordo” che riformava le funzioni liturgiche della settimana san-ta. Oltre ai cambiamenti relativi alla durata e allo svolgimento, si stabiliva che le funzioni del giovedì, del venerdì e del sabato santo non avessero più luo-go nelle ore del mattino, bensì in quelle del pomeriggio, per quanto concerne il giovedì e il venerdì santo e, per quanto riguarda invece il sabato santo, in ora notturna, onde consentire la “veglia pa-squale”, come appunto accadeva se-condo la più antica tradizione dei primi secoli del cristianesimo. Quella che apparve una innovazione rivoluziona-ria, produsse una serie di mutamenti innovativi a partire dal 1956 causati sia dal costume di vita che necessariamen-te si rinnova, sia dall’ondata di rigene-razione che ha sommosso la Chiesa con l’avvento del Concilio Vaticano Secon-do, iniziato dal pontefice Giovanni XXIII. Molte sono le cose scomparse. L’abolizione del “Tempo di Settuagesi-ma”: comprendeva le tre settimane che precedono immediatamente la Quaresi-ma, cioè Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima. Questo tempo era con-siderato come un periodo preparatorio alla Quaresima. Nella forma odierna del rito romano, il tempo di Settuagesi-ma ha lasciato il posto al “Tempo Ordi-nario”. La soppressione nella messa dell’«Alleluia» (“Alleluia” significa

“Lodate Dio”; la sua etimologia risale a due radici ebraiche “Hallelu”=lodate e “Jah”=Dio) e del «Gloria in excelsis»; l’introduzione nei paramenti sacri del colore violaceo (il viola è un colore che indica un tempo di attesa e preparazio-ne); il velamento delle sacre immagini; la sparizione dalle cappelle in cui il giovedì santo è allestito l’altare della reposizione delle corone di spine o di altro segno della Passione, giacchè il Repositorio è il luogo dove si pone l’Eucarestia, di cui si celebra l’istitu-zione, e non il luogo della sepoltura di Gesù; la spogliazione degli altari dopo la messa in “Coena Domini”, nel ricor-do della denudazione di Gesù fatta dai soldati prima della crocifissione. Nell’adorazione della Croce, la stessa viene portata all’altare già scoperta, non più celata da un velo violaceo, per cui lo scoprimento della Croce avveni-va in tre tempi: la parte superiore, il braccio destro, l’intero restante, mentre il celebrante intonava “Ecce lignum Crucis, in quo salus mundi pependit…” (Ecco il legno della Croce, a cui fu so-spesa la salvezza del mondo…”) e il coro rispondeva “Venite, adoremus” (venite, adoriamo). Prima del Novus Ordo ai fedeli che avevano assistito alla celebrazione della funzione liturgica del venerdì santo, non veniva distribui-ta la Comunione. L’unico a comunicar-si era il sacerdote celebrante con l’ostia che era stata consacrata il giorno prece-dente e rinchiusa nell’urna dell’altare della Reposizione. Altra usanza era

quella di adornare i Sepolcri (le sebbùl-che) delle chiese con piatti nei quali si facevano germogliare, alcuni mesi pri-ma, semi di grano, lupini o lenticchie. I fasci dei lunghi steli venivano legati con nastri variopinti e portati nei Repo-sitori. In qualche chiesa il rito dei piatti sembra rivivere. Con il sopraggiungere della Quaresima, le famiglie tradizio-nalmente si preparavano a pulire le loro case, mettendo a soqquadro tutto l’am-biente casalingo, al fine di prepararsi ad accogliere degnamente la Pasqua con spirito innovativo di fede e di pulizia degli ambienti. A mezza Quaresima (il giovedì che precede la quarta domenica di Quaresima) le famiglie si riunivano in campagna per rompere un recipiente di creta (la pegnéte) che veniva riempi-ta di néuesce (noci), necìedde (nocelle), fàiche seccate (fichi secchi), castégne du prévete (castagne del prete), lepàie-ne (lupini), cìcere e fàve (ceci e fave abbrustoliti) e, col passar del tempo, anche caramelle e cioccolate. Così ri-empita, la pignatta veniva sospesa ad un paio di metri da terra e gli adulti, bendati e armati di bastone, dovevano cercare di romperla per il divertimento dei più piccoli. Questa usanza era il pretesto per ritrovarsi all’aria aperta primaverile e mangiare insieme u cal-zòene, una focaccia ripiena di pesce fritto spinato (le nùzze stùbete), cipolle (cepòdde spenzale), olive denocciolate, cavolfiore. Si tratta di una specialità ga-stronomica che resiste ancora ma ha

perduto il suo simbolismo quaresimale in quanto “il calzone” lo si può acqui-stare nelle varie panetterie in tutti i mesi dell’anno. Nella città vecchia (ind’alla tèrre) si esponeva la quarantana (la quaréndéne). Si trattava di una fantoc-cia ingobbita, vestita di nero, che veni-va appesa ad una corda e simboleggia-va la Quaresima. Ai piedi di questa fantoccia si metteva un’arancia o una patata nella quale erano infilate sette penne di gallina: queste erano le sette settimane che separano il Carnevale dalla Pasqua. Allo scadere di ogni setti-mana si toglieva una penna per cui, con il sopraggiungere della settimana santa, l’arancia o la patata restava completa-mente spennata e la fantoccia veniva incendiata alla presenza della folla esultante. Circa l’interpretazione antro-pologica di questa grottesca figura, in molti centri pugliesi la quarantana è considerata la moglie “del gaudente e crapulone Carnevale, la cui morte vio-lenta la costringe, ovviamente, al lutto, fatto di privazioni alimentari e sessuali; necessarie non solo per rispettare le re-gole connesse al suo stato di vedova, ma anche per far fronte alle malefatte e agli eccessi della buonanima di suo ma-rito”. Un tempo l’apparizione della quarantana per le strade rappresentava l’inizio dei digiuni e delle astinenze ri-tuali. Da tutte le mense venivano ban-diti la carne e i salumi. Al loro posto era ammesso il consumo di verdure, pesce

A cura del Professor Cosmo Tridente

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Tradizioni e riti quaresimali scomparsi

continua a pag. 17

foto: Vincenzo de Pinto

foto: Vincenzo de Pinto

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e baccalà, quest’ultimo, cotto sui car-boni e condito con olio crudo, limone e pepe. I venerdì di Quaresima erano in-vece per i più devoti, al pari del venerdì santo, giorni di digiuno e di commemo-razione della Passione e Morte di Cri-sto. Durante la settimana santa, i bam-bini non giocavano per strada né schia-mazzavano perché gli adulti li esorta-vano a stare zitti perché Cristo era mor-to. Il giovedì, venerdì e sabato santo, la RAI sospendeva la normale program-mazione di musica leggera (la TV non ancora esisteva) e trasmetteva musica sacra o sinfonica in segno di lutto. Per me era una vera e propria penitenza non ascoltare in quei giorni le rinomate orchestre dirette da Armando Fragna e Cinico Angelini, con i cantanti Carla Boni, Gino Latilla, il Duo Fasano, Giu-seppe Negroni, Clara Iaione, Nilla Piz-zi, Vittoria Mongardi e altri. A volte, particolarmente nel centro storico, si udivano grida di dolore e di disperazio-ne al passaggio della Pietà, provenienti da donne oppresse da qualche dramma familiare: Médonne Ndelórate aiùteme! (Madonna Addolorata aiutami!), Médonne Ndelórate fàmme la grazie! (Madonna Addolorata fammi la gra-zia!), Médonne Ndelórate né me sì ab-béndenénne! (Madonna Addolorata non mi abbandonare!), Médonne Nde-lórate tàue sé re giùste! (Madonna Ad-dolorata tu conosci la verità!). La statua di Cristo Morto, durante la processione

del venerdì santo, sostava nel Duomo, nella chiesa di San Pietro, nella Catte-drale, nella chiesa di San Domenico e dell’Immacolata dove si recitavano al-cune salmodie e si cantava il “Vexilla regis prodeunt”. Lungo il percorso pro-cessionale, i commercianti, spegnevano

le loro insegne luminose e abbassavano per metà le serrande dei loro negozi in segno di rispetto. I macellai ritiravano temporaneamente, all’interno del loro sito di vendita, agnelli e capretti macel-lati, esposti in bella vista. Ora questa vista, un po’ raccapricciante, diciamolo

pure, ci viene risparmiata ma per le po-vere bestie la sorte non sembra essere di molto cambiata: finiranno, fatte alla brace o al forno tra patate e piselli, sulle tavole pasquali. Quando la Pietà rien-trava nella chiesa del Purgatorio, la gente pregava e implorava: Médonn’a benedètte, cuss’énne t’émme viste, spériéme ca te vedìmme u énne ca vie-ne! (Madonna benedetta, quest’anno ti abbiamo vista, speriamo di vederti l’an-no venturo!). In prossimità del tamburo (u témmurre), si posizionava un vendi-tore di tarallini zuccherati (tarall’è zuc-chere) appesi a ciuffi ad un triangolo di legno, innalzato da un’asta. Il triangolo rappresentava simbolicamente la saet-tìa, cioè la figura geometrica del trian-golo sul quale ancora oggi, nella chiesa di Santo Stefano, si pongono le candele che vengono spente una per una alla fine di ogni salmo cantato. Nella veglia pasquale, con lo sciogliersi delle cam-pane era consuetudine in Cattedrale li-berare delle colombe in segno di pace. Le sirene degli opifici e delle navi an-corate al porto urlavano a distesa e la gente per strada si scambiava gli auguri annunciando: Av’abbevescèauete Cri-ste!... Av’abbevescèauete Criste!... (E’ risorto Cristo!... E’ risorto Cristo!...). Non c’è dubbio che la tradizione si rin-nova. Anzi, conserva le testimonianze del proprio passato che è dolce ricorda-re nei giorni futuri, come direbbe Virgi-lio (Eneide I, 203): “Forsan et haec olim meminisse iuvabit”.

giovedì 18 marzo 2010 17

Monsignor Ignazio de Gioia affianca-to da due confratelli con provata espe-rienza è il primo Commissario esterno pro tempore eletto alla guida dell’Ar-ciconfraternita della Morte. L’Artico-lo 57 dello Statuto delle Confraternite della Diocesi recita “In circostanze speciali e per gravi motivi il Vescovo Diocesano può sciogliere il Consiglio di Amministrazione e nominare una Gestione Commissariale che diriga temporaneamente l’’Arciconfraterni-ta (can. 318 C.J.C. ). La durata della Gestione Commissariale nonché i suoi poteri sono quelli fissati dal Decreto Vescovile di nomina”. Quali sono i gravi motivi o le circostanze speciali che hanno indotto il nostro Vescovo, don Luigi Martella, per la prima volta nella storia confraternale a nominare un sacerdote Commissario Diocesa-no? E quale l’obiettivo? “Mi sento responsabile! La mia missione sta nella volontà di aiutare i confratelli a camminare da soli in silenzio nella cristianità e se il Signore me lo con-cede sarò presente alle processioni”. È il breve messaggio comunicato al no-

stro giornale da don Ignazio, prete di frontiera, missionario per oltre 18 anni in Patagonia (Sud America). Mea cul-pa, ipotesi, commenti vengono ester-

nati con rammarico dai confratelli che s’interrogano sulla vita confraternale di oggi, sulle polemiche aperte dal “commissarimento” e sulla condot-

ta di alcuni soci. Il clima conflittuale creatosi nell’ultima assemblea, l’esi-to negativo dell’ultima votazione per l’incarico di priore, il cui candidato non ha raggiunto il quorum dei voti, la decisione del priore uscente France-sco Stanzione di rimettere il mandato nella mani dell’Ordinario Diocesano, hanno creato nella confraternita uno stato di instabilità, l’esasperazione di tanti confratelli che vogliono ritornare ad essere esempio di integrità morale. I molfettesi sono innamorati dei riti quaresimali, si sentono feriti dalla si-tuazione creatasi e si augurano che sia ristabilito il rispetto per lo Statuto: le tradizioni se non sono tutelate rischia-no di scomparire. Tradizioni che si tramandano dal lontano 1613 quando un artigiano, mastro Simino de Messi-na, primo priore dell’Ariconfraternita della Morte e 38 confratelli si diedero un regolamento per disciplinare le loro azioni. Scopo primario dell’associa-zione era quello di dare degna sepol-tura ai poveri.

Pantaleo de Trizio

La più grande arciconfraternita molfettese guidata da monsignor Ignazio de Gioia.

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Commissariata la “Morte”

segue da pag. 16 foto: Vincenzo de Pinto

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giovedì 18 marzo 2010 19In Città

Di 100 in 100!Nonna Ottavia si unisce alla schiera

dei centenari molfettesi.

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Semplicemente... Solo Musica ItalianaTorna l’appuntamento organizzato

dall’Associazione “Musica e tradizioni”.

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La città festeggia ancora con grande piacere una centenaria. Nello scorso mese di febbraio il prestigioso tra-guardo è stato tagliato da nonna Otta-via Minervini, nata l’8 febbraio 1910 e madre di tre figli oltre che nonna di due nipoti e bisononna per quattro vol-te. Di lei i nipoti raccontano che è “una donna sempre attivia sia fisicamente che mentalmente, brava in matematica e pronta a sfidare chiunque con le ta-belline”. Nonna Ottavia sin da ragazza

ha lavorato nei campi assieme al padre essendo l’ultima di cinque figlie fem-mine. Le è sempre piaciuto lavorare a maglia e nel tempo ha confeziona-to coperte, mantelline e calizini che i partenti hanno fatto a gara per farsi regalare. Oggetti che sono finiti anche sui banchi di vendita della mostra mer-cato organizzata per finanziare i lavori di realizzazione della nuova chiesa di Sant’Achille di cui nonna Ottavia è parrocchiana. Per ringraziare il Signore di averle donato tanta longevità, nella stessa chiesa nonna Ottavia ha voluto che venisse celebrata una santa messa e per festeggiare l’evento parte della comunità parrocchiale, assieme al ve-scovo Luigi Martella, al parroco e al vice parroco, si sono uniti alla famiglia Minervini. Anche il sindaco ha voluto testimoniare il suo affetto inviando un meraviglioso bouquet e una targa con gli auguri della Città di Molfetta. A nonna Ottavia non possiamo che augu-rare ancora tanta serenità ed unirci al numeroso coro di auguri per festeggia-re i suoi primi 100 anni!

Con il patrocinio del Comune di Mol-fetta, dell’Associazione Molfetta Shop-ping e del Sermolfetta, anche quest’an-no sarà proposta a cura dell’Associazio-ne Culturale “Musica e Tradizioni”, la manifestazione musicale “Solo Musica Italiana”, entrata ormai di diritto nelle tradizioni molfettesi, essendo giunta ormai alla settima edizione. E così an-che quest’anno, grazie all’Associazione “Musica e Tradizioni” magistralmente e instancabilmente presieduta da Antonio Sciancalepore, nei giorni 20 e 21 mar-zo, presso il teatro “Don Bosco”, ci sa-ranno due serate in cui i gruppi musicali locali faranno fare un tuffo nel passato, quel passato in cui suonare e cantare ri-gorosamente dal vivo era l’espressione più pura e vera della grande musicalità che, da sempre, contraddistingue gli italiani tutti. L’edizione 2010, che sarà presentata come per la precedente edi-zione da Lucia Catacchio che tutti co-noscono quale deliziosa conduttrice di Radio Idea vedrà sul palco otto gruppi musicali pronti ad esibirsi: Alter Ego, Atmosfera, Bohemian, Blue Firends

Swing, Diambar, Officina Musicale, Lost, The New Poker oltre alla Strana Senzazione che proporrà il suo ultimo spettacolo, un’antologica sui Pooh pre-parata in occasione dello scioglimento dello storico gruppo che tante genera-zioni ha fatto sognare. Successo assi-curato, dunque, e tutti al teatro “Don Bosco” nei prossimi 20 e 21 marzo.

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Si tratta di un lavoro veramente stra-ordinario, assolutamente unico nel suo genere. Uno spaccato della città di Molfetta com’era tre secoli fa, ri-cordata nella descrizione di illustris-simi viaggiatori che, sulla rotta del Grand Tour, sono sbarcati in Puglia e a Molfetta, in particolare, tracciando un ricordo tra i più i più significati-vi e indelebili della nostra città. Una Molfetta popolata da circa dodicimi-la abitanti, cresciuta su un lembo di terra affacciato sul mare Adriatico, partorita da una penisoletta di forma ellittica ed evolutasi nel corso del XVIII secolo, a partire dal 1717 fino alle soglie della rivoluzione france-se e dell’invasione napoleonica. In questo libro, il prof. Marco Ignazio de Santis, studioso serio e prepara-to, ripercorrendo le tappe di questo singolare percorso, cerca di offrirci, nelle sue diverse sfaccettature, una visione esauriente di Molfetta nel

Settecento, una città di provincia an-cora anchilosata nella morsa di un sistema borbonico per molti aspetti retrogrado e oscurantista, proponen-doci una visione diversa da quella so-lita, spesso evocata dalla fantasia del nostro immaginario, attraverso una serie di documenti coevi che mettono in evidenza i limiti di una società me-ridionale, ma anche la voglia di cre-scere e di farsi spazio in un mondo ancora turbato da guerre e da pesti-lenze capaci di spezzare le speranze di ogni essere umano. La Molfetta di Corrado Giaquinto, di Giuseppe Sa-verio Poli, di Giuseppe Maria Giove-ne e di Ciro Saverio Minervini rac-contata nelle testimonianze di illustri uomini del passato: dal matematico irlandese George Berkeley al barone prussiano Johann H. von Riedesel, dal lord inglese Henry Swinburne al letterato francese Dominique Vivant de Non, passando per il pittore Louis

Ducros, che ha immortalato la città di Molfetta in una splendida veduta acquerellata della porta di ponente, fino al notaio gallipolitano Bartolo-meo Ravenna, all’abate padovano Alberto Fortis, al geografo August W. Zimmermann, al nobile svizzero Carlo Ulisse von Salis Marschlins e allo stesso re borbonico Ferdinando IV che, nella seconda metà del secolo XVIII, avrebbero fatto dell’abban-donata dolina carsica del Pulo, una delle più attive nitriere dell’Europa intera. Un percorso affascinante, do-cumentato da “testimonianze diret-te, impressioni vive e dati spesso di prima mano raccolti sul posto, che illuminano fatti, personaggi e aspetti della vita del regno e delle contrade meridionali non di rado ignoti e mi-sconosciuti, conservando, tra i pregi non minori, il calore dell’immedia-tezza”. Un lavoro, dunque, vera-mente non comune, sia per la chia-

ra difficoltà della ricerca che per la resa fotografica delle immagini, reso ancor più gradevole da una elegante pubblicazione, da una splendida co-pertina e da un progetto grafico ricco e seducente, analizzato con cura da Pasquale Modugno, non nuovo a si-mili imprese, capace di condensare arte e letteratura in una sinfonia d’in-sieme. Più di ottanta pagine, con ol-tre duecento immagini, tra cui molte rare e coeve. Un lavoro d’equipe che ci proietta in un passato “recente”, la Molfetta dei nostri avi, archiviata nei documenti e nello scrigno della no-stra memoria, che oggi risorge grazie a questo splendido lavoro di M. I. de Santis e P. Modugno. Un libro che non dovrebbe mancare nelle case dei molfettesi, almeno di coloro che han-no tenuto sempre nel proprio cuore le sorti della nostra città.

Corrado Natalicchio

Di Marco Ignazio de Santis e Pasquale Modugno. La Nuova Mezzina 2010 – pp. 82.

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Molfetta nella descrizione di viaggiatori del Settecento e le vicende della nitriera borbonica al Pulo

Recensione20 giovedì 18 marzo 2010

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giovedì 18 marzo 2010 21Cultura & Spettacoli

Parte alla grande la nuova stagione de l’Eremo Club. Uno dei posti più esclusivi della città, infatti, il 3 aprile riaprirà i battenti ospitando Daedelus, un artista di proveniente direttamente da Santa Monica in California e tar-gato “Ninja tune”. Daedelus negli ul-timi anni è stato un grande protagoni-sta della scena dance elettronica con il suo “monome box” che gli permette di improvvisare ed elaborare in tempo reale gli arrangiamenti musicali. Spe-cialità indiscutibili dell’artista sono i loop e lo smorzamento delle frequen-ze che vengono affiancati da affasci-nanti passaggi di elettrofunk indie e sonate d’archi. L’artista californiano sarà affiancato nella stessa serata da uno inglese proveniente da Birming-ham. Si tratta di “Mr Fantastic Fox” un artista emergente nel mondo della

scena elettronica inglese che proporrà un live set più tradizionale ma molto originale. La stagione che prende-rà il via il 3 aprile sarà davvero im-portante perché vedrà l’esibizione di numerosissimi artisti emergenti che sicuramente renderanno particolari le serate di chi vorrà esservi presen-te. Per il Club ogni ospite è impor-tante allo stesso modo e notevole è la cura che i gestori impiegano per l’organizzazione degli eventi per re-galare agli spettatori un percorso mu-sicale ricco di spazi in cui poter gu-stare le espressioni più autentiche e di qualità della scena underground inter-nazionale e delle sottoculture metro-politane. L’attività dell’Eremo Club ha permesso altresì che a Molfetta arrivasse qualcosa di nuovo. Lontana dai grandi festival quali il “Primavera

soundfestival” di Barcellona o il Mit di Roma, la città con le importanti iniziative del Club è potuta rientrare nelle “route map”di tali eventi. Un vero e proprio atto di coraggio quello dei gestori della struttura che hanno voluto regalare a Molfetta espressioni artistiche che fanno parte della con-temporaneità delle più importanti città del mondo. L’unico rammarico è che non basterà una stagione a proporle tutte ma il fatto scontato è che nessu-no si annoierà ascoltando generi che spazieranno dal “beat northernsoul/ska” al funk e all’elettrofunk di De-troit, dall’indiefolk all’indie rock-ga-rage e low-fi sino ad arrivare all’in-dietronic. Non mancheranno nem-meno serate dedicate all’elettronica audio visiva, al jazz sperimentale e al punk hardcore. I ticket per accedere

agli eventi saranno, come la politica dell’Eremo Club vuole, accessibili a tutti e andranno dai 5 ai 10-12 euro a seconda della serata mentre il “beve-rage” non sarà da meno nel rapporto qualità prezzo. L’Eremo è sicuramen-te un posto diverso dagli altri, un po-sto che autoproduce i suoi eventi, un “club indie” sul mare, un luogo fuori dal comune per Molfetta. Ma è anche e sicuramente un luogo gradevole in cui passare delle piacevoli e diver-tenti serate all’insegna della musica non troppo convenzionale ma sicura-mente non meno interessante di altre espressioni musicali. Un luogo unico in cui l’armonia della musica si fonde con lo scenario e l’atmosfera unica del mare.

Francesco Tempesta

Tanti appuntamenti nell’esclusivo locale situato sulla statale Adriatica tra Molfetta e Giovinazzo.

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Una nuova avventura all’Eremo Club

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Il compimento della maggiore età rap-presenta una meta importante nella vita di ogni persona. Festeggiare que-sto traguardo è un’usanza molto antica che si è evoluta con l’uomo e con i suoi rituali. La festa dei 18 anni, per molti adolescenti molfettesi, tanto quanto per i loro genitori, rappresenta l’even-to da festeggiare per antonomasia. Malgrado tendenze e attrattive sem-pre nuove e malgrado l’avvento della crisi, tale usanza non è in disuso, anzi rimane una delle celebrazioni più am-bite e realizzate. Tuttavia alcuni ado-lescenti molfettesi che si accingono a festeggiare la maggiore età affermano che ci sono due maniere per ricordare il 18° compleanno: un modo “classi-co”, tendente al banale, oppure occor-re utilizzare la fantasia con lo scopo di organizzare una festa insolita, diver-tente, per cui si debba essere rinomati in tutto l’istituto e per tutte le comi-tive del lungomare. Un’unica regola che vale per tutti i tipi di compleanno: niente feste a sorpresa, perché i 18 anni sono un evento importante e non si deve improvvisare nulla. Per quanto riguarda le feste cliché, i ristoranti e le sale ricevimenti più “in” di Molfetta fanno da sfondo ai compleanni a cui si partecipa con abiti rigorosamente ele-ganti ,con camicia e cravattino per lui, e vestito lungo o corto, a seconda del-le stagioni, con tacchi della lunghezza utile a sembrare alte almeno quanto il proprio partner, per lei. Tutto procede

secondo gli schemi: andare alla sala, il primo lento con papà o mamma così come vuole la tradizione, e poi man-giare, ballare divertirsi, infine il ma-gnifico momento del taglio della torta da immortalare a tutti i costi, persino pagando un fotografo affinché faccia il servizio fotografico. Il preventi-vo per questo tipo di festa? La cifra sfiora quasi i tremila euro, se poi si

vuole fare tutto con criterio bisognerà accendere un mutuo in banca. Quindi si passa ai compleanni innovativi che, come confermano molti giovani inter-vistati, sono più divertenti e senz’altro meno dispendiosi, infatti hanno cifre più modiche che variano dai 500 ai 600 euro. Prima tra tutte le trovate ingegnose dei ragazzi c’è la festa a tema, ovvero un party di compleanno

i cui invitati sono tenuti ad abbigliarsi non a seconda dello standard usuale e comune, bensì, rispettando la tematica scelta dalla festeggiata. Le feste in ma-schera possono avere diversi soggetti: i film di Tarantino, i cartoni Disney, gli antichi romani ed altri di vario ge-nere. Per queste occasioni basta anche utilizzare il locale del nonno, oppure la campagna dell’amico, trovare ve-stiti in prestito o confezionarli da sé senza dei costi aggiuntivi e nemmeno fotografi da ingaggiare. In secondo luogo, chi compie 18 anni in estate può decidere di scegliere di festeggia-re il proprio compleanno non in una sala ricevimenti ma affittando qual-che stabilimento balneare per avere l’emozione di ballare al bordo piscina e, magari, a mezzanotte tuffarsi tutti insieme per salutare la vita da fan-ciulli. Per chi, invece, dovesse essere nato in inverno può affittare dei privè o, semplicemente, pagare il biglietto d’entrata nelle discoteche agli amici più intimi. Insomma ci sono vari modi più o meno divertenti per festeggiare il diciottesimo compleanno, però gli elementi che caratterizzano sia la festa più tradizionalista sia quella più inno-vativa sono la musica, la felicità, la spensieratezza di una vita da fanciul-li che ormai è alle spalle, e per finire un pizzico di alcool, quanto basta per portare a tutti l’allegria necessaria.

Gianfranco Inglese

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Questo compleanno sa da fare!Ecco come i 18 festeggiano il giorno che cambia la vita.

Spazio Giovani22 giovedì 18 marzo 2010

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È sempre il campionato di calcio di Ec-cellenza a meritare il titolo di “torneo più avvincente” della stagione. I colpi di scena si susseguono a ritmo frenetico (come anche, purtroppo le squalifiche, le multe e le accuse ma, questa è un’altra storia) e la rappresentante biancorossa nel torneo continua a respirare profumo di promozione diretta pur non riuscendo a fare il grande salto di qualità. La com-pagine “barese” del presidente Nicola Canonico (forse è giunto il momento di pensare anche a qualche dirigente indi-geno), dopo l’amara e meritata sconfitta in coppa Italia, vede nel giro di quindici giorni chiudersi e riaprirsi le porte per il salto diretto in serie D. Prima la sconfitta per 1 a 0 subita a Nardò contro la capoli-sta che ha fatto vedere ai nostri “senatori” cosa significa saper giocare a calcio ed ha allungato il passo, poi la vittoria per 3 a 1 nella gara interna contro il Maglie giunta in concomitanza con il pareggio dei nere-tini a Massafra e il distacco nuovamente ridottosi a due punti anche se con l’arrivo prepotente del Trani appaiatosi in secon-da posizione. Un campionato combattuto

fino alla fine e che si deciderà forse ne-gli ultimi 90 minuti. Ma prima il Liberty dovrà affrontare in trasferta il Cerignola (21 marzo) e ospitare il sorprendente Castellana (28 marzo). Nel frattempo il Trani sarà di scena a Nardò e chissà che a godere del risultato finale non possa es-sere proprio il Liberty. Ancora di calcio parliamo ora ma ci spostiamo nel mondo del “calcio a 5”. Il Real Molfetta è già con la testa ai play off e dopo la sconfitta per 5 a 4 subita a Venafro e la risicata vittoria per 4 a 3 al “Pala Poli” contro il Deportivo Matera, si accinge a disputare le ultime due gare della stagione regola-re che sono per altro due derby: il 20 a Bisceglie e il 27 ospitando il Giovinazzo. Va certamente bene in casa Hockey Club che con Caricato alla guida tecnica sem-bra finalmente aver ritrovato la sua iden-tità: vittorie e punti importanti sono così arrivati il 6 marzo nella trasferta di Tris-sino conclusasi per 7 a 2 per i biancorossi e nella gara interna contro il Correggio vinta per 5 a 1. Un po’ più complicato il prossimo appuntamento che vedrà i bian-corossi ancora in casa nel posticipo del

23 marzo (diretta su Rai Sport Sat ore 21) contro il Lodi, poi ancora un’ occasione per accumulare punti salvezza nella gara esterna del 27 contro il Roller Bassano. Non va così bene invece per la Virtus Ba-sket che dopo la “fuga” di coach Russo ha scelto di affidarsi al molfettese Ilario Azzollini per conculdere questa infausta stagione e cominciare a programmare la prossima. Positivo l’esordio di Azzollini nella gara interna del 7 marzo vinta per 75 a 61 contro Palestrina: grinta e caratte-re per i biancoblu che hanno meritato gli applausi del pubblico. Meritati invece sa-rebbero stati i fischi per la gara persa sette giorni dopo a Trapani con il risultato di 90 a 69 e fra i tifosi c’è già chi chiede una rifondazione completa del gruppo con il “taglio” di tutti i senatori. Ultime due uscite della stagione regolare il 20 marzo nella gara casalinga contro Sant’Antimo e il 28 a Siena. Poi toccherà alla “fase ad orologio”. Buone nuove, come del resto ci siamo abituati quest’anno, dal mondo della Pallavolo. I ragazzi di coach Loren-zoni sono sempre ad un passo dal piaz-zamento play off e battendo la capolista

Eraclea Gela per 3 a 0 nella trasferta dello scorso 6 marzo hanno fatto vedere anco-ra una volta di che pasta sono fatti. Forse il turno di riposo arrivato nella domeni-ca successiva non è giunto nel momen-to migliore: sabato prossimo bisognerà vedere quindi se la pausa ha influto nel rendimento dei biancorossi. La Pallavolo sarà di scena a Turi contro la terza forza del campionato, poi il 28 “passerella” ca-salinga contro il Catania fanalino di coda. Bene, anzi benissimo, in casa Azzurra: le ragazze terribili di Anna Grazia Mate-ra continuano a stupire e a respirare aria di altissima classifica. Nelle ultime due uscite, in casa contro Oria e fuori contro l’A. Potenza sono giunte altrettante vit-torie con l’identico risultato di 3 a 1 ma, soprattutto, con lo stesso impegno e tanto carattere. Per raggiungere il sogno play off si deve continuare a vincere: nessun problema per l’incontro del 20 contro il Salerno (che potrebbe anche non presen-tarsi al Pala Poli consegnando la vittoria a tavolino) così come non dovrebbe pre-sentare particolari difficoltà l’incontro del 27 ad Acquaviva. Ed il sogno continua!

Le news dalle squadre che fanno sognare e divertire i tifosi molfettesi.

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Siamo tutti biancorossi!Sport24 giovedì 18 marzo 2010

Page 25: Il Fatto n. 056

HOCKEY BASKETSerie A1 Serie A dilettantiValdagnoFollonicaLodiBreganzeBassano 54GiovinazzoSarzanaViareggioMOLFETTASeregnoR. BassanoForte dei MarmiCorreggioTrissino

565146383534333127262422115

OstuniBarcellonaTrapaniPerugiaSan SeveroFerentinoRuvoSienaSant’AntimoPalestrinaMateraAgrigentoMOLFETTAPotenza

36363028282626262424221488

PALLAVOLOSerie B1 Maschile Serie B2 Femminile

NapoliSarnoSan Pietro V.MOLFETTAArzanoBattipagliaA. BeneventoL. PotenzaA. PotenzaV. BeneventoTarantoL. AltamuraV. AltamuraOriaAcquavivaSalerno

555554545149373529252423222121-3

E. GelaAtripaldaTuriMOLFETTABroloChietiPotenzaReggio CalabriaOrtonaH. GelaGalatinaCasoriaBlue CollegeCataniaAlberobello

49454440383433312525212192

rit.

CALCIO A5 CALCIOSerie B Eccellenza

NardòTraniMOLFETTATerlizziCastellanaCopertinoLuceraManduriaSoglianoTricaseCerignolaBisceglieCoratoMassafraTaurisanoLocorotondoMaglieAltamura

666464614746454442404036342928241914

PescaraMOLFETTALoretoBisceglieOrtonaModugnoD. MateraT. MateraVenafroManfredoniaGiovinazzoBarlettaAltamura

51464538333232302523211911

giovedì 18 marzo 2010 25Sport

5° Trofeo dell’Adriatico 2010Torna l’appuntamento che animerà le acque del porto.

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E’ partita la macchina organizzati-va della quinta edizione del Trofeo dell’Adriatico, torneo estivo dispu-tato tra le società sportive di vogato-ri facenti capo alle città del medio e basso versante del mare Adriatico; ai Giudici di gara del Comitato C.S.I. di Molfetta spetterà ancora una vol-ta la direzione delle regate. L’ulti-ma edizione è stata vinta dal gruppo “Remuri Brindisi” in occasione della regata disputata nella città salentina durante il palio dei patroni San Lo-renzo e San Teodoro; questo equi-paggio si classifica insieme al grup-po “Vogatori Molfetta” il più blaso-nato con due vittorie portate a casa. Con il quinto Trofeo si annunciano alcune novità a partire dal calenda-rio che metterà a disposizione per le tappe il periodo compreso tra mag-gio e agosto, mentre il percorso di gara sarà simile per ogni regata, os-sia delimitato da tre boe con parten-za da quella centrale. A gareggiare in acqua, su un tragitto di un miglio marino (1852 metri) e con un nume-ro di virate da effettuare a seconda dello spazio del porto ospitante, gli equipaggi formati da dieci rematori e un timoniere a bordo delle tipiche imbarcazioni che ogni società mette a disposizione. Una curiosità riguar-

da la figura del timoniere che può avere anche un’età inferiore rispetto ai vogatori. Il Trofeo dell’Adriati-co si snoderà durante le domeniche estive e a seconda della disponibilità delle società organizzatrici, nei porti di Brindisi, Bari, Giovinazzo, Mol-fetta, Vasto, diventando una risor-sa utile per la promozione turistica di queste città marinare. Analoghe regate si svolgono nello stesso pe-riodo nella regione Abruzzo come la pluriennale Regata dei Gonfaloni di Pescara, a cui partecipano anche le società pugliesi con grandi presta-zioni come quella della “Bari Voga-tori” nell’edizione 2009. La voga è destinata a rappresentare un valo-re aggiunto al panorama sportivo e vede oggi molti giovani affacciarsi con interesse verso una disciplina unica nel suo genere. È conferma-ta la partecipazione al Trofeo dei ragazzi dell’A.S.C. Dilettantistica “Vogatori Molfetta” impegnati an-che in ambito culturale attraverso ri-cerche storiche che hanno permesso di ritrovare una foto degli anni ’20 raffigurante i vogatori della F.G.C. Molfetta, una probabile federazione giovanile di canottaggio.

Biagio Stoia

Ballando, ballando...Quattro molfettesi tra i protagonisti del Campionato Regionale di Danza.

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Nel week end del 6 e 7 marzo l’Ita-lia della danza sportiva ha portato in pista i suoi atleti a difendere il Titolo Regionale di competenza. Come tutte le altre regioni, anche la Puglia è “scesa in campo” presso il palazzetto dello sport del Comu-ne di Lucera. Nonostante lo status di commissariamento della nostra Regione, il Campionato Regionale FIDS Puglia ha potuto contare su un’ottima organizzazione del com-missario straordinario Mauro Pesa-vento e di tutto il suo staff tecnico. Favoloso il feed back registrato e ottima la collaborazione con il Co-mune di Lucera, che ha mostrato la piena disponibilità ed il massimo impegno per l’ottima riuscita della competizione, che ha visto scende-re in pista quasi 900 atleti. La ce-rimonia d’apertura ha visto prota-gonisti i rappresentanti degli atleti e dello staff giudicante con il loro giuramento di lealtà sportiva, per

poi passare all’augurio di una sana competizione da parte del Commis-sario Straordinario a tutti gli atle-ti partecipanti. L’adrenalina sale e finalmente ha inizio la gara vera e propria. Spettacolo di indiscuti-bile qualità quello offerto da tutte le coppie, che hanno entusiasmato il pubblico sugli spalti, riscaldan-do l’atmosfera inizialmente un po’ fredda. Tra i partecipanti si sono distinte le due coppie di giovani talenti molfettesi Antonio Tattoli e Teresa Annese e Antonio Basile con Simona de Fazio, preparati dal-la società sportiva Passione Danza degli insegnanti Vito Raffanelli e Alberto Tridente, che si sono difesi in questa competizione ottenendo, rispettivamente, il titolo di Cam-pioni Regionali e Finalisti Regio-nali per le Danze Standard, ed il titolo di Vice-Campioni regionali per entrambe le coppie per le Danze Latino-Americane.

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il Fatto Linux26 giovedì 18 marzo 2010

Stanco di aspettare l’avvio lentissimo di Windows? Stanco di pagare la licen-za del tuo sistema operativo per la casa o l’azienda? Ubuntu Linux è un sistema operativo per PC libero, gratuito, immu-ne dai virus e perfettamente funzionale sia per i privati che per le aziende. È sviluppato da una comunità di persone provenienti da tutto il mondo, che colla-borano via internet ed offrono supporto a tutti i nuovi arrivati in quasi tutte le lingue. Insomma, è il sistema operativo perfetto! Dal mese di aprile, in cinque appuntamenti, sarà possibile seguire il corso di Ubuntu Linux gratuitamen-te presso la Fabbrica San Domenico a Molfetta. L’evento, aperto a tutti, è or-ganizzato da Il Fatto, con la collabora-zione dell’Associazione Culturale C@l- liope, realtà locale che si occupa di open source. I tutor Alessandro De Noia e Francesco de Virgilio hanno maturato, negli ultimi anni, esperien-ze nella gestione e configurazione di sistemi GNU/Linux desktop e server e nella programmazione open source. Entrambi, inoltre, collaborano attiva-mente a svariati progetti open source,

come OpenStreetMap e Ubuntu-it. In dieci ore di full-immersion nel sistema operativo libero, i tutor spiegheranno semplicemente e con procedure passo passo cos’è GNU/Linux, come si in-stalla, come funziona e come si usano le sue funzioni principali. Gli incontri avranno un taglio pratico, per cui vi in-vitiamo a portare i vostri computer por-tatili. Inoltre all’interno della sala sarà disponibile una connessione ad internet e tutta l’allegria e l’entusiasmo di una comunità di utenti nuova ed affiatata. Perché, in fondo, usare il PC deve es-sere libero e divertente!

PROGRAMMA DETTAGLIATO:Incontro I: Installazione, configura-zione e aggiornamento- installazione e configurazione del si-stema operativo Ubuntu Linux- aggiornamento del sistema operativo: Synaptic e Ubuntu Software Center- configurare ora, data, meteo e rispar-mio energeticoIncontro II: Come funziona Linux- multiutenza- il sistema dei permessi- gestire file e cartelle- gestire i dispositivi mobili, penne usb e hard disk esterni

Incontro III: Linux e la rete- gestire connessioni con e senza fili- utilizzo di Firefox: navigare in inter-net senza paura dei virus- evolution: una valida alternativa ad Outlook- pidgin: rimani in contatto con i tuo amici MSN, Gtalk e Facebook- skype: installazione e configurazioneIncontro IV: Linux per l’ufficio- le suite per ufficio- gestire documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni- leggere e modificare i PDF- altre funzioni per l’ufficio: calendario, etichette e molto altroIncontro V: Linux e la multimedialità- f-spot: gestisci le tue foto- gestire la musica e i video- masterizzazione CD/DVD

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Linux per tutti!

Per informazioni ed essere aggior-nati sulle date dei corsi invia una e-mail a [email protected] con dentro scritto “CORSO DI LI-NUX”

Page 27: Il Fatto n. 056

giovedì 18 marzo 2010 27il Fatto Tour

Venerdì 5 marzo ci sono stati ancora tutti gli ingredienti per un’altra grande serata targata Il Fatto Tour ed organiz-zata da Buena Vida Events: bella gente, musica happy, la caratteristica ospitalità ed il coinvolgimento degli ideatori del Tour (Danilo Sancilio, Davide Mezzina ed Enrico Giovine), l’animazione dello staff tra interviste culturali ed esilaranti e l’accogliente Piazza Municipio in cui si trova il Bettie Page, ovvero il locale che ha ospitato questa quinta tappa. La pioggia sicuramente non ha incorag-giato moltissimi ragazzi delle città con-finanti anche se se ne è registrata una discreta presenza rafforzando l’idea che quello del venerdì sera è un ap-

puntamento da non perdere e al tempo stesso capace di rigenerarsi con nuove performance. La musica, sempre accu-ratamente selezionata da Mastromauro dj, i divertenti sketch dell’animazione sono componenti essenziali per ren-dere i fruitori di queste notti dei veri protagonisti, e proprio per questo rap-presentano un altro importante concept del collettivo Buena Vida. Finalmente non c’è indecisione il venerdì sera sul dove andare o cosa fare, tutti possono partecipare facendosi fotografare o ri-prendere, raccontando e raccontandosi o magari rivedersi il giorno dopo in internet sul sito www.ilfatto.net. Quel-la de “Il Fatto Tour” è una iniziativa

ammirata da molti cittadini e che vede impegnati, con la stretta collaborazione di un importante mezzo di informazio-ne, giovani intraprendenti che vogliono far risaltare a Molfetta delle risorse che troppo spesso si sono ignorate: la bel-lezza della città, l’allegria della gente, la positività dei giovani, l’accoglienza dei titolari dei locali, il gusto di incon-trare ed incontrarsi, il piacere di rin-contrare e rincontrarsi. Appuntamento quindi per venerdì 19 marzo all’Off Street Cafè di Molfetta in piazza Ga-ribaldi immersi, per l’occasione, in una ideale location primaverile. Natural-mente: Buena Vida! Buena Vida a tutti! Buena Vida con Il Fatto Tour!

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Top happy songs Il Fatto tour:1) Viola Valentino - Comprami2) Lunapop - 50 special3) Lorella Cuccarini - Vola

Il Fatto Tour atto quinto

Page 28: Il Fatto n. 056

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dei software CAD e grafici oltre ad uno spiccato gusto per l’arreda-mento d’interni. Inviare curriculum all’inidirizzo e-mail: [email protected]

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IL CIBO DEGLI DEIIl ristorante “Il Cibo degli Dei” - Molfetta seleziona personale di cuci-na e sala per la stagione estiva.Per info contattare al numero 392 99 68 233 o inviare il curriculum

vitae all’indirizzo: [email protected].

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Casa Editrice Giuridica cerca giovani e dinamici laureati in Giuri-prudenza o Economia e Commercio per inserimento nella propria redazione di Molfetta per completamento progetto. Si offre contratto a progetto, formazione professionale, ambiente dinamico.Inviare curriculum a: [email protected] o lasciare un messaggio con i propri dati all’Ufficio relazioni esterne, sig. Lucrezia GerminarioTel. 393/9724784.

Arriva dalla Regione Puglia, anche quest’anno, l’ennesimo intervento uti-le per la realizzazione di auto impie-go. Di recente pubblicazione, infatti, il nuovo avviso pubblico per avanzare richieste relative alla concessione di incentivi per la creazione di impresa di lavoratori svantaggiati. La Regione Puglia concederà ad ogni singolo in-dividuo un contributo di 25.000 euro. Tutti coloro che hanno intenzione di inserirsi/reinserirsi nel mercato del lavoro potranno usufruire di tale som-ma realizzando una propria attività. I 25.000 euro potranno essere richiesti dai residenti nei territori pugliesi e ap-partenenti alle seguenti categorie:1) chi usufruisce di ammortizzato-ri sociali anche in deroga, rientranti nell’Azione di Sistema Welfare to Work, sottoscrittori di “Patto di Atti-vazione”;2) soggetti con età superiore ai 45 anni non lavoratori;3) collaboratori a progetto in regime monocommitenza (iscritti al centro per l’impiego e privi di contratti da almeno sei mesi o che, iscritti da mi-nimo sei mesi alla Gestione separata dell’Inps, abbiano prestato la loro opera presso aziende colpite da crisi);4) giovani (d.lgs n. 297/2002) con carriere discontinue disoccupati/e da oltre 24 mesi (si intendono lavoratori/lavoratrici che non percepiscono al-

cuna indennità o sussidio legato allo stato di disoccupazione e che alla data del presente avviso pubblico abbiano istaurato uno o più rapporti di lavoro per una durata complessiva di almeno 6 mesi);5) disoccupati/disoccupate da oltre 24 mesi (d.lgs n. 297/2002);L’importo complessivo, messo a di-sposizione dalla Regione Puglia per finanziare azioni di politiche attive, è di 3.195.000 euro ed è fornito per due tipi di intervento che di seguito riportiamo. La Regione Puglia forni-sce l’incentivo di 25.000 euro in caso di creazione di attività in forma indi-viduale. La Regione Puglia fornisce l’incentivo di 25.000 euro pro capite in caso di creazione di attività lavora-tiva in forma societaria o di cooperati-va di produzione e lavoro e dei servizi, risultante da atto notarile. L’incentivo sopraindicato è riferito a ciascuno dei soggetti appartenenti al target dei be-neficiari del presente avviso sino ad un massimo di 3, indipendentemente dal numero totale dei soci. Nel caso in cui, tra i soci partecipanti, vi sarà la presenza di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali (AA.SS.), an-che in deroga, il limite di 3 soggetti beneficiari potrà essere superato. L’in-centivo verrà fornito in due soluzioni annuali di 12.500 euro, al lordo delle ritenute di legge. La Regione Puglia

si farà carico delle istanze pervenu-te e concederà tali contributi fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Nell’eventualità di risorse finanziarie rimanenti, il bando sarà ri-aperto per l’annualità 2011 con prov-vedimento formale che sarà pubbliciz-zato a cura della Regione. Si potranno inoltrare le richieste, per usufruire dell’incentivo, inderogabilmente pena l’esclusione, entro e non oltre le ore 13 del giorno 15 ottobre 2010. Le richie-ste saranno soddisfatte fino ad esauri-mento delle risorse finanziarie dispo-nibili. Solo nel caso in cui le risorse a disposizione risultino insufficienti per finanziare tutte le richieste pervenute e risultate idonee si terrà conto dell’or-dine cronologico di ricezione presso gli Uffici delle Amministrazioni Pro-vinciali. L’attività per cui si riceverà l’incentivo dovrà essere svolta dai

beneficiari per un minimo di tre anni dalla data di liquidazione della prima soluzione dell’incentivo da parte della Regione Puglia. Il bando e la relati-va domanda sono disponibili sul sito della Regione Puglia: www.regione.puglia.it. Ulteriori informazioni po-tranno essere richieste a Italia Lavoro SpA – tel. n. 0805498111. Ecco quin-di un’ulteriore azione della Regione Puglia per favorire sia l’occupazione, tramite la creazione di nuove attività imprenditoriali, sia lo sviluppo eco-nomico e sociale nella nostra terra.

“Un tempo la gente era ignorante e per fregarla bastavano poche leggi, oggi la gente è molto più colta ed in-formata, ecco perché il numero delle leggi è cresciuto a dismisura.”

Carl William Brown

Lavoro in chiaro28 giovedì 18 marzo 2010

Page 29: Il Fatto n. 056

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Bar Arcobaleno - Banchina San DomenicoBar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Belvedere - lungomare Marcantonio ColonnaBar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sospiro - Via Madonna della Rosa, 82Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32Bar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6

Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBlues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina San DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Coffee Room - Viale Pio XI, 9Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9De Pinto - Via Edoardo Germano, 39Edicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFarmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91Green Bar - Via Baccarini, 111Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Guardia di Finanza - Madonna dei MartiriIstituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso FornariIstituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via GiovinazzoIstituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV AprileIstituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -

Via Palmiro TogliattiLe Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Le Mimose - Viale Pio XILiceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto ILiceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro TogliattiLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi AmatoMarilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriMondocasa - Piazza Effrem, 12Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15Panificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia

Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv AprileParrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPlace Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24Stazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASISwing Pub - Viale Pio XI, 21Tabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

giovedì 18 marzo 2010 29Rubriche

Page 30: Il Fatto n. 056

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione Rosso pomodoro

1837Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il pomodoro è l’ortaggio più presente sulle nostre tavole: insalate e primi piatti, secon-di e contorni, sottoforma di

salse, spicchi o rondelle. Ci piace tanto ma pochi sanno quanto faccia bene. Aiuta a ripristinare l’equilibrio idrico e quindi a combattere ritenzione, ipertensione, stan-chezza e crampi grazie al potassio di cui è ricco; aiuta il metabolismo di tutti i macro-nutrienti e protegge ossa e denti grazie al fosforo; difende da irritabilità e da alcune forme di mal di testa perché il calcio che contiene dà equilibrio al sistema nervoso; è disintossicante per il contenuto di zolfo; è un alleato contro le anemie e i segni dell’in-vecchiamento cutaneo grazie a ferro, zinco e selenio. Buccia e semi contengono fibra delle cui proprietà abbiamo spesso parlato. Facilita la digestione perché l’acido citrico e malico della polpa stimolano le secrezio-ni dell’apparato digerente e favoriscono la buona assimilazione di quel che si è man-giato, aumentano la salivazione, stimolano

l’appetito e rigenerano i tessuti. Inoltre il pomodoro, soprattutto quello maturo, ap-porta tutte le vitamine idrosolubili: vitamina C, vitamina A nella forma di betacarotene e vitamine del gruppo B che favoriscono il ricambio e l’ossigenazione delle cellule. Ultimo nella lista ma molto importante è il licopene, un carotenoide responsabile della colorazione rossa del pomodoro. E’ un po-tente antiossidante consigliato per ridurre l’incidenza dell’arteriosclerosi, protegge dall’invecchiamento e ha un effetto protet-tivo nei confronti dei tumori. L’organismo umano non è in grado di sintetizzarlo e lo assorbe dai cibi. Tra tutti il pomodoro è quello che ne contiene molto e per le modalità con cui è utilizzato nelle ricette, ne consente un maggiore assorbimento. La biodisponibilità del licopene, infatti, è incrementata in seguito alla cottura e au-menta ulteriormente quando è assunto con olio o grassi. Quindi un bel piatto di pasta con salsa di pomodoro condita con un filo d’olio ce ne dà tanto ed è molto salutare! dott.ssa Annalisa MiraBiologa NutrizionistaStudio di Nutrizione e AlimentazioneTel. 080.335.45.29 - 338.278.79.29

Rubriche30 giovedì 18 marzo 2010

Page 31: Il Fatto n. 056

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Ingredienti per 10 persone:

Procedimento

1 kg di gamberi10 carciofi10 pomodori ciliegia100 gr di olio extra vergine di oliva300 gr di limoni

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Vi sentirete molto meglio, per una va-rietà di ragioni. Non preoccupandovi troppo delle questioni irrisolte che avete intorno avete già fatto un grande passo in avanti e sicuramente vi solleverà da un peso che prima vi rendeva un pochi-no cupi.

Cercate di fare molta attenzione, soprat-tutto per ciò che riguarda la vostra car-riera, in quanto ogni piccola distrazione potrebbe poi farvi perdere molto tempo per riassestare le cose.

Potete rilassarvi e prendervi un po’ di tempo per voi stessi, poiché nelle gior-nate precedenti avete probabilmente spinto troppo o comunque vi siete por-tati avanti ed ora è giunto il momento di staccare la spina.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Solitamente non vi fate sopraffare dal-le emozioni, tuttavia in queste giorna-te sarete particolarmente sottoposti a pressioni sentimentali che vi indurranno ad avere atteggiamenti più sensibili e a mostrare un lato di voi più profondo ed anche fragile.

Sarete un pochino annoiati, forse perché state vivendo ripetutamente un giorno dopo l’altro senza prestare particolare at-tenzione e quindi iniziate ad essere stufi del piattume che l’abitudine vi propone. Per cambiare musica dovete essere voi i primi a trasformare le vostre giornate.

Sarà difficile trovare qualcuno che vi sod-disfi a pieno e che soddisfi a pieno quello che state cercando o che vorreste ottene-re in campo professionale. Dovrete quindi ridimensionare le vostre aspettative.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Il vostro cervello sarà particolarmente at-tivo e questo vi permetterà di captare del-le possibilità nascoste agli occhi altrui. In sostanza, riuscirete a tirar fuori del buono anche nelle situazioni più complicate.

Sarete molto attenti a tutte le persone che vi sono intorno: i vostri amici, i vo-stri parenti, il partner, i familiari, poiché ultimamente avvertite la sensazione di aver perso qualcosa della loro vita e di non essere al passo con i tempi.

Potrebbe essere l’amore la materia predominante. Questo da un lato vi spaventa, poiché significa che dovreste affrontare certi discorsi, dall’altro invece vorrà dire che il lato professionale verrà un pochino accantonato.

CANCRO SCORPIONE PESCI

La vostra immaginazione potrebbe esse-re al massimo e quindi potreste fare delle congetture, soltanto basandovi sulle vo-stre sensazioni. Non sarà molto opportuno sbandierare ai quattro venti ciò che pen-sate, perché qualcuno potrebbe iniziare a nutrire dei dubbi sulla vostra affidabilità.

Qualcuno vi pregherà di essere molto seri e di non far trapelare informazioni che potrebbero in qualche modo altera-re degli equilibri. Se hanno chiesto una cosa del genere a voi è perché eviden-temente si fidano. Non deludeteli pro-prio ora.

Qualcuno vi chiederà un favore che farete controvoglia, invece di rifiutare. Comunque per i vostri sacrifici verrete sicuramente ricompensati grazie ai vo-stri amici o alla persona che vi ama.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 18 marzo 2010 31

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentinoe-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio,Isabel Romano, Lella Salvemini,Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONEMarcello Brattoli

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

prezzemolo q.b.sale q.b.pepe q.b.

•• •

Cuocere i gamberetti in acqua leggermente salata e sgusciarli. Pulire i car-ciofi, tagliarli a spicchi, cuocerli al vapore o lessarli in poca acqua aromatizzata. Preparare la citronette aggiungendo del prezzemolo frullato. Disporre nei piatti i carciofi, i gamberi aperti a ventaglio, guarnire con i pomodorini ciliegia e condire con la citronette aromatizzata da prezzemolo frullato.

Chef: Giovanni Lorusso - Componente della Nazionale Italiana Cuochi

Insalata gamberi e carciofi, citronette al prezzemolo

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