Il Fatto n. 033

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pagina 3 Politica Appare e scompare la nostra telecamera nella sala del Consiglio Comunale. pagina 6 Primo Piano Muore in un incidente stradale mons. Antonio Ladisa, rettore del Seminario Regionale. pagina 17 In Città Ricominciano gli appuntamenti con il WWF per divertirsi e scoprire ambienti incontaminati. pagina 21 Sport Dal 19 aprile via ai play out per la Virtus Basket. Avversario di turno il Matera. Con una cerimonia “da sogno” che ha avuto per madrina d’eccezione la bellissima Manuela Arcuri, ha aperto al pubblico “La terra dei giganti”, il nuovissimo parco divertimenti realizzato nella zona Asi di Molfetta. Diverti- mento assicurato per grandi e piccini. pag. 10 Pareri positivi tra gli abitanti della città vecchia all’indomani del via dei lavori di rifacimento del basolato. Non mancano i dubbi sulla so- stituzione delle vecchie chianche e soprattutto sui tempi di esecuzione delle opere. pag. 11 Miragica ha aperto i battenti Piacciono i lavori nel Centro Storico Inchiesta n° 33 giovedì 9 aprile 2009 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. LUTTO www.ilfatto.net

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pagina 3

PoliticaAppare e scompare la nostra telecamera nella sala del Consiglio Comunale.

pagina 6

Primo PianoMuore in un incidente stradale mons. Antonio Ladisa, rettore del Seminario Regionale.

pagina 17

In CittàRicominciano gli appuntamenti con il WWF per divertirsi e scoprire ambienti incontaminati.

pagina 21

SportDal 19 aprile via ai play out per la Virtus Basket. Avversario di turno il Matera.

Con una cerimonia “da sogno” che ha avuto per madrina d’eccezione la bellissima Manuela Arcuri, ha aperto al pubblico “La terra dei giganti”, il nuovissimo parco divertimenti realizzato nella zona Asi di Molfetta. Diverti-mento assicurato per grandi e piccini.

pag. 10

Pareri positivi tra gli abitanti della città vecchia all’indomani del via dei lavori di rifacimento del basolato. Non mancano i dubbi sulla so-stituzione delle vecchie chianche e soprattutto sui tempi di esecuzione delle opere.

pag. 11

Miragica ha aperto i battenti Piacciono i lavori nel Centro Storico

Inchiesta

n° 33giovedì 9 aprile 2009Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

LUTTO

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In consiglio non può entrare ma tutti la cercano e tutti la vogliono.

Quanto gli piace la telecamera!1103Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Oramai è un dato di fatto: la nostra tele-camera piace a tutti. Ma proprio a tutti. Grandi e piccini, ricchi e poveri, donne e uomini. Piace anche ai politici: a destra a sinistra o in posizione indefinita, fanno tut-ti a gara per farsi inquadrare, magari farsi intervistare, conoscere il piacere di due minuti di rinnovata popolarità. Del resto siamo nell’era della comunicazione e tutto ciò è normale. C’è la conferenza stampa? Ecco che arriva la solita telefonata del po-litico di turno o del suo fidato scudiero: “Ci siete con la telecamera? Dai che ci te-niamo. È una cosa importante”. E “il Fat-to” c’è. Sicuramente non per la telefonata ma perché già da tanto tempo abbiamo scelto di informare tutti, su tutto, con tutti gli strumenti che ci sono possibili. La tele-camera oramai è un cult: tutti la vogliono e tutti la cercano. A patto che non si sia nel-l’aula del Consiglio Comunale perché lì, tra le storiche mura di Palazzo Giovene, la telecamera non può proprio entrare. E non importa che siano molti i consiglieri e gli assessori a volerla (qualcuno come Mauro Magarelli, nella foto, si è anche dilettato nel ruolo di cameraman!): non c’è niente da fare. La decisione è presa. Così, tra il

27 e il 30 marzo scorso, la nostra videoca-mera ha fatto la sua ultima (?) apparizione in consiglio: si discuteva l’approvazione del bilancio comunale e, su richiesta dei consiglieri di minoranza (che avevano anche predisposto una bozza di regola-mento per le riprese video non approvato in consiglio), il presidente Camporeale ha accettato di fare uno strappo alla regola: “autorizzati ad eseguire le riprese video ai fini della successiva trasmissione via web

dei lavori consiliari”, si legge in una lettera inviata alla nostra redazione. A patto che, però, la telecamera sia lontana, lontana, lontanissima, da giunta e consiglieri. Esat-tamente “nell’area retrostante lo spazio ri-servato per i posti a sedere del pubblico”, circa 10 metri alle spalle dei consiglieri più lontani dal tavolo dell’amministrazione. E per fortuna che l’aula “Giovanni Carnicel-la” non è poi così grande! Il risultato è che l’ultima registrazione, quando sarà on line,

proporrà a coloro che vorranno visionarla tanti consiglieri comunali di spalle, o nel migliore dei casi di profilo, e un audio non certo dei migliori. Il tutto al fine di preser-vare la “riservatezza” di quei consiglieri che si sentivano “minacciati” dalla pre-senza del nostro microfono e del nostro obiettivo. Dalla prossima riunione di consiglio chi vorrà assistere ai lavori dovrà necessaria-mente farlo essendo presente in aula, al-trimenti niente da fare. In attesa, non si sa tra quanto tempo, che il comune doti l’aula di un autonomo sistema di ripresa e regia per poi provvedere alla trasmissione delle sedute direttamente sul sito istituzionale. Una scelta annunciata dal presidente del consiglio che sarebbe ideale ma di cui si ignorano ancora i tempi di realizzazione. E così, mentre a Trani hanno da poco inau-gurato la moderna postazione di ripresa e ad Andria una emittente televisiva tra-smette tutte le sedute, a Molfetta si torna a fare un passo indietro. Per il dispiacere nostro, dei cittadini e, certamente, di larga parte dei consiglieri comunali. Perché la nostra telecamera, in fondo, piace… Ec-come piace!

Insufficienti le risorse per garantire il servizio. Nappi nel mirino di accusatori anonimi.

Asm: pochi soldi e tante accuse1104Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

“L’approvazione del bilancio di previ-sione per l’anno 2009 dell’Asm sma-schera, senza possibilità di replica, l’ennesima promessa non mantenuta del nostro sindaco”. Comincia così una nota diffusa da Mino Salvemini, porta-voce in Consiglio Comunale del Partito Democratico. Una nota polemica all’in-domani dell’approvazione in consiglio del bilancio della municipalizzata che ha preceduto di poco l’approvazione anche del bilancio di previsione e plu-riennale del Comune di Molfetta. “In campagna elettorale e in alcune sue recenti esternazioni, infatti, – ha

proseguito Salvemini – il senatore Az-zollini aveva pubblicamente assicu-rato una città più pulita, cercando in questo modo di placare le proteste dei cittadini contro il degrado sempre più evidente, cresciuto a dismisura durante gli anni della precedente amministra-zione guidata dallo stesso Azzollini, sotto il profilo del decoro urbano, nelle strade della nostra città. Ma i numeri del bilancio stanno lì a dimostrare che dietro la vuota propaganda del sinda-co, si nasconde una realtà ben diversa che i molfettesi devono conoscere”. Tutto questo, secondo Salvemini, per

l’insufficienza di risorse economiche trasferite dal comune alla municipaliz-zata. Risorse che, lo hanno lasciato in-tendere anche gli amministratori della municipalizzata, non sono sufficienti ad assicurare il servizio per tutti. E così potrà capitare che interi quartieri non possano essere serviti quotidianamente nonostante i residenti paghino le stesse tasse degli altri cittadini. Ma l’Asm non dovrà fare i conti solo con la carenza di risorse. Dovrà vedersela anche con chi ha attaccato negli ultimi giorni i suoi vertici. Il presidente Nappi in partico-lare fatto oggetto di una serie di accuse

attraverso manifesti anonimi compar-si nelle strade della città e nei quali si diceva che Nappi fosse colluso con la malavita e che l’azienda fosse oramai in agonia. “Tale comparsa di insulti – ha detto Nappi in Consiglio Comunale – è azione che per il solo fatto di essere anonima, si connota compiutamente, qualificando i suoi autori come vigliac-chi e vili calunniatori”. Autori che, ad ogni modo, sono stati denunciati alle competenti autorità e che potrebbero essere a breve individuati. Insomma, per l’Asm si preannuncia un 2009 non proprio semplice. Staremo a vedere.

�Politicagiovedì 9 aprile 2009

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Politica giovedì 9 aprile 2009�

Una parte del territorio della vicina Giovinazzo accorpato a quello di Levante.

Elezioni Provinciali: rivoluzione collegi1105Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

La notizia, diffusa dalla stampa, è ar-rivata come un fulmine a ciel sereno: nelle prossime consultazioni per la ele-zione del Consiglio Provinciale, i col-legi elettorali che interessano la città di Molfetta subiranno delle modifiche. Tutto invariato per il collegio di Po-nente, novità per quello di Levante che vedrà l’aggiunta di parte del territorio di Giovinazzo. Una scelta, quella adot-tata dal Prefetto, che ha lasciato tutti sorpresi e che a Giovinazzo ha portato alla convocazione straordinaria di una seduta del consiglio comunale. Inuti-le negare che nuove “lotte” intestine ai partiti sono ora pronte a scatenarsi. Sulla vicenda è intervenuto con una nota il vice segretario cittadino del PdL e candidato “in pectore” del collegio di Levante, Pasquale Mancini: “La volon-tà di dividere il territorio di Giovinazzo nei due Collegi elettorali Terlizzi-Gio-vinazzo e Molfetta Levante-Giovinaz-zo – ha detto Mancini – è una ingiusti-zia figlia della debolezza della maggio-ranza Natalicchio e dello strapotere di

Vendola e Emiliano. Siamo in costante contatto con gli amici del Centro Destra giovinazzese e guardiamo con grande attenzione e rispetto a quanto avviene nella loro città. Il PdL, unito, è pronto a sostenere il cambiamento: la dignità di una popolazione non può patire gli in-teressi di bottega della sinistra puglie-se”. Potrebbero a questo punto esserci sconvolgimenti nelle manovre pre elet-torali già cominciate in città. Esattamente quindici giorni fa in una conferenza stampa il Movimento per le Autonomie aveva annunciato la fu-sione con il movimento civico Molfetta in Azione dando vita a “Progetto Mol-fetta”. Si è trattato in realtà di un’ope-razione politica studiata non solo per creare un gruppo consiliare unico tra i banchi di Palazzo Giovane, ma anche per stringere un’alleanza in vista del-le prossime elezioni provinciali. Lele Sgherza sarà uno dei candidati, men-tre l’altro dovrebbe essere l’assessore Enzo Spadavecchia. La novità è rap-presentata dalla nascita anche in città

del movimento di Adriana Poli Bortone “I love Sud”, dove due molfettesi sono stati nominati coordinatori provinciali. Si tratta di Francesco Armenio per la provincia di Bari e di Lillino di Gioia per la Bat. Coordinatore della sezione di Molfetta è stato nominato Rino Lan-za. Proprio Armenio e Lanza potreb-bero essere candidati alle provinciali. Non è ancora dato sapere se Lillino di Gioia porrà la propria candidatura in seno a qualche collegio della Bat. Certa è anche la candidatura dell’attuale con-sigliere comunale Mauro De Robertis che fornirà il suo appoggio a Vincenzo Divella candidandosi nella “Primavera con Divella”. Un nome tutto nuovo è quello di Francesco Azzollini, giovane avvocato molfettese che rappresenterà i Socialisti nel collegio di Levante, salvo cambiamenti dell’ultima ora, mentre a Ponente è da tempo nota la candidatura di Nicola Piergiovanni. Il Popolo della Libertà non ha ancora ufficializzato i suoi nomi: Saverio Tammacco dovreb-be comunque essere il candidato a Po-

nente mentre Pasquale Mancini quello per il collegio Levante-Giovinazzo. In lista anche Anonello Zaza che proverà a riconfermare i risultati delle precedenti Provinciali e delle ultime comunali.

Matteo Diamante

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Via il “grigio” dalla città1106Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Arriva la primavera ma i cittadini devono adattarsi all’assurdo.

L’opinionegiovedì 9 aprile 2009 �

Del grigio non se ne poteva più. Saranno stati pure contenti i con-tadini, posto che a Molfetta ne siano rimasti, sempre lì a piangere la mancanza d’acqua nelle nostre campagne mediterranee, ma di cie-lo plumbeo e piovoso c’eravamo proprio stancati. Primavera, sole caldo, ormoni in subbuglio, final-mente possiamo abbandonare il chiuso delle quattro mura, il caldo dei piumoni e delle pantofole; c’è voglia di uscire, di contatto con la natura, di aria aperta. A varcare la soglia di casa si fa presto, ma per andare dove a Molfetta? Quelle che prima erano strade di campagna, buone per una passeggiata o per una corsetta – una per tutte quella per la Madonna delle Rose – sono diventate trafficatissime vie per e da i nuovi quartieri di espansione, più intasate delle altre, perché non fatte certo per reggere il traffico di zone raggiungibili esclusivamen-te in auto. I più fortunati hanno la

villetta nell’agro dove progettare le scampagnate primaverili, gli altri devono arrangiarsi in città, cercare uno spazio verde, dove riprendersi dalla pressione del cemento e por-tare il bambino a passeggio o a far-gli fare un giro con la bici, magari la prima, quella regalata dai nonni a San Nicola, con le rotelline dietro. Ma dove? Molfetta non difetta di parchi, solo che son chiusi o deva-stati. Va bene, non è storia nuova, ma non per questo finisce di stu-pire. È un carattere italiano, forse prima ancora che molfettese, quello di adattarsi all’assurdo e di farlo di-ventare paesaggio quotidiano. Per di più l’Ufficio Tecnico Comunale ha da poco varato la realizzazione di un nuovo parco attrezzato nei pressi di Rione Paradiso. La cosa non può fare che piacere, ma forse è bene decidere fin da ora se il par-co lo si costruisce per tenerlo aper-to oppure per far lavorare l’impresa e poi lasciarlo chiuso, utilizzabile

solo dai ragazzini, capaci di scaval-carne le recinzioni mai troppo alte in un giorno di scuola saltato, o dai vandali per sfogarci la loro voglia di distruzione o come rifugio ad animaletti vari. È troppo chiedere che, prima di costruirne nuovi, così giusto per il gusto di abbandonarli all’incuria, si aprano o sistemino quelli che ci sono già? Per il par-co all’estremità della 167, accanto alla Scuola Elementare Zagami, neppure s’è provveduto all’inaugu-razione, sta lì e basta; chissà quanti transitando dalla 16 bis si chiedono a cosa faccia riferimento il monu-mentone, mezzo cuore mezzo vela e mezzo boh, che si erge in mezzo; se non sono di Molfetta non sanno che fa la guardia al niente, al de-naro pubblico male impiegato, a scelte amministrative che sfuggono alle logiche comuni. Stessa cosa per la villettina che sorge sul fron-te mare, in Via San Girolamo nella città vecchia; lasciando stare il gu-

sto nella scelta dell’illuminazione, rimane il fatto che stia lì, con delle inutili panche che reclamano qua-si l’arrivo di persone che vogliano sedersi, con un libro o un lavoro a maglia, leggere, pensare, parlare con un amico lontano riempiendo-si i sensi di mare. Chiusi tutti due, pure l’antica pratica delle inaugura-zioni nell’imminenza delle elezioni s’è perduta. Non va meglio per altre strutture, panchine e giochi rotti e generale abbandono. Sarebbe sfor-zo troppo grande trovare il denaro per le opere necessarie di comple-tamento o ristrutturazione di quanto già vandalizzato e poi affidarne la gestione ad una cooperativa o ad una della tante associazioni di cui il territorio molfettese pullula? Pare impossibile che dispiaccia solo a noi che sia primavera, ma non si rinnovi nulla che, anche se il sole splende, la città rimanga grigia e senza verde. Chiusa.

Lella Salvemini

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Primo Piano giovedì 9 aprile 2009�

Era il rettore del Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta.

Tremendo incidente: muore don Antonio Ladisa1107Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Un incidente stradale avvenuto nel-la tarda serata di lunedì 30 marzo ha spezzato la vita di monsignor Antonio Ladisa, 58 anni, rettore del Semina-rio Regionale “Pio XI” di Molfetta. L’incidente è avvenuto lungo la strada provinciale che collega Giovinazzo a Bitonto. Monsignor Ladisa viaggiava da solo alla guida di una Renault Clio quando, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo della vettura finen-do fuori strada e schiantandosi contro un muro in cemento. Il decesso è av-venuto quasi immediatamente. Inutili

i tentativi di rianimarlo effettuati dal personale del 118. Sul posto immedia-to l’intervento del comandante dei ca-rabinieri della compagnia di Molfetta, capitano Domenico Del Prete, e dei suoi uomini, della Polstrada e dei Vigili del Fuoco. Pochi minuti dopo la trage-dia sono giunti anche l’arcivescovo di Bari, monsignor Francesco Cacucci, il vescovo di Molfetta, monsignor Luigi Martella e il sindaco Azzollini avvisa-to della tragedia mentre era impegnato nella riunione del Consiglio Comunale. Secondo quanto ricostruito dagli inqui-

renti, monsignor Ladisa potrebbe aver perso il controllo della sua auto a causa di un colpo di sonno o di un malore.“Sono vicino alla famiglia Ladisa per la scomparsa del nostro confratello – ha detto don Vito Bufi, parroco della Cattedrale – prego per i suoi Vescovi, che hanno perso un bravo sacerdote e rettore, amico dei giovani, e formatore perfetto per i seminaristi e giovani in ricerca vocazionale. È una perdita, un vuoto, che non si riuscirà a ricolmare”. Anche il sindaco Antonio Azzollini a nome dell’intera amministrazione co-

munale ha espresso il cordoglio dell’in-tera città per l’improvvisa scomparsa di monsignor Ladisa. “Nell’esprimere vi-cinanza alla famiglia, al vescovo della locale Diocesi, monsignor Luigi Mar-tella, e alla comunità ecclesiale tutta – ha detto il sindaco – si ricordano le sue doti di sapiente ed amabile educa-tore e guida spirituale”. Attestazioni di cordoglio anche da parte del Consiglio Comunale che, con il presidente Nico-la Camporeale, ha ricordato “le elevate qualità umane e l’alta formazione teo-logica” di monsignor Antonio Ladisa.

L’assetto politico del Consiglio Co-munale cambierà ancora. Tutto questo dopo la sentenza del Consiglio di Stato che si è espresso sul caso di Michele Di Molfetta, consigliere comunale del PD sostituito qualche mese fa da France-sco Mangiarano in quota all’Udc. Que-st’ultimo, in seguito ad una sentenza del Tar giunta nella prima metà dell’ot-tobre scorso, aveva sostituito Di Mol-fetta nell’aula di Palazzo Giovene, fa-cendo passare i seggi del Pd da cinque a quattro e portando conseguentemente a tre quelli dell’Udc. Nella giornata di ieri il massimo organo della giusti-zia amministrativa ha ribaltato com-pletamente la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia, confermando in questo modo quanto decretato inizialmente dalla Commis-sione Elettorale del Comune di Molfet-ta. “Ho appreso la notizia soltanto nella serata di ieri – ha dichiarato Michele di Molfetta – dal mio avvocato Giovan-ni Abbattista. Non conosco ancora le motivazioni della sentenza ma posso esprimere tutta la mia soddisfazione in quanto vedo legittimato quello che è un mio diritto e quanto aveva stabilito giu-stamente la commissione elettorale. Se

si doveva rispettare quanto decretato dal Tar significava promulgare un’al-tra legge elettorale, in quanto quella esistente dall’inizio affidava quattro seggi più quello del candidato sindaco al Pd”. Con tutta probabilità già dalla prossima riunione di Consiglio Co-munale Michele Di Molfetta dovrebbe tornare a sedere tra i banchi dell’Aula “Carnicella”.

Matteo Diamante

Sulla vicenda della nuova foresteria della Capitaneria. Documenti inviati alla Corte dei Conti

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Lo ha deciso il Consiglio di Stato. Era stato sostituito da Mangiarano.

Michele di Molfetta torna in Consiglio1109Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il Tar “boccia” ancora Azzollini

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia ha pronunciato lo scorso 3 aprile una sentenza che boccia, per l’en-nesima volta, il comportamento assun-to dal sindaco Antonio Azzollini sulla vicenda della realizzazione della nuova foresteria della Capitaneria di Porto. La sentenza si riferisce al ricorso proposto

dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oltre che dell’impresa incari-cata della costruzione contro l’ordinan-za di sospensione dei lavori emessa lo scorso 25 febbraio dal sindaco di Mol-fetta, con riserva di domanda risarcito-ria. Secondo i giudici di Bari nella de-cisione di sospensione dei lavori presa dal Sindaco, risultano del tutto assenti i presupposti per il ricorso ad una potestà dettata da motivi di “sicurezza”. “Del tutto contraddittorio ed illogico quanto pretestuoso – ha detto il Tar – pare il riferimento all’esigenza di prevenzio-ne di situazioni urbane di degrado o di isolamento dal momento che, come puntualmente rilevato dall’Avvocatura dello Stato, la realizzazione di un opera pubblica destinata a caserma potrebbe semmai produrre effetto deterrente sui predetti fenomeni”. Inoltre il Tar ha ritenuto “doverosa la comunicazione della presente sentenza alla Procura regionale della Corte dei Conti, ai fini dell’accertamento delle responsabili-tà amministrativo-contabili ai sensi di legge” e ha condannato il Comune al pagamento delle spese nei confronti del ricorrente, da liquidarsi nella misura di complessivi 4.000 euro.

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Si fa sempre più difficile la situazione nei nuovi quartieri, nonostante le rassicurazioni e gli interventi del comune.

Lo sfogo di un cittadino stanco1110Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

L’abbiamo già fatto in altre occasioni: consegnare lo spazio del nostro perio-dico ai nostri cari lettori. Quasi in una sorta di piazza virtuale dove discutere, provocare analisi, cercare soluzioni. Questa volta il tema torna ad essere quello dei nuovi quartieri residenziali. Mancanze, carenze, bisogni e necessità di una “nuova” Molfetta realizzata per molfettesi “nuovi”.

Egregio Direttore

sono un residente di via Percoco da circa un anno e mezzo e vi scrivo per segnalarvi che la zona in cui abito è di-ventato un luogo dimenticato da tutti in cui proliferano degrado ambientale, so-ciale e urbanistico. Già dalla nascita di questo “nuova zona residenziale” (così la descrivono i nostri amministratori comunali e gli operatori immobiliari che, almeno questi ultimi, hanno un interesse nel farlo) si prospettava agli occhi delle centinaia di nuovi residenti una situazione incresciosa a cui non si poteva credere ma solo rassegnare: di-versi cantieri aperti che non si concre-tizzano mai in progetti abitativi finiti, pericolosi siti in cui è facile accedere per chiunque soprattutto bambini che spesso spinti dall’istinto di curiosità in-nato che hanno, potrebbero imbattersi in avventure spiacevoli o nella peggio-re delle ipotesi in disgrazie annunciate. Decine di cani randagi che scorazzano per il quartiere seminando paura tra i residenti. Ratti e serpenti che attra-versano indisturbati le strade (distese di terra battuta disseminate di enormi buche e residui di cantiere pericolosi come chiodi, recinzioni abbandonate, ferri arrugginiti, tavole chiodate, cola-te di cemento scaricate per terra dalle betoniere, rifiuti speciali di ogni genere scaricati sui cumuli di inerti di scavi accumulati col passare del tempo che ormai sono divenute della colline da cui affiorano serbatoi di eternit, vecchi lavandini, sanitari, mattoni e chi più ne ha più ne metta, massi di ogni di-mensione che normalmente cadono dai camion che ogni giorno le percorrono devastandole ancora di più e sollevan-do nuvoloni di polvere che si adagia inesorabilmente su balconi, finestre, portoni e muri e che siamo costretti a respirare inermi di fronte a questo stato di degrado a cui nessuno cerca di por-re fine). A tutto questo aggiungiamo i danni che questa situazione ha creato. Automobili con sospensioni, gomme, assi e organi dello sterzo ridotti in pessime condizioni e che non serve a

niente riparare, perché ci metterebbero poco a ridursi nello stesso stato. Noi viviamo così da tutto questo tem-po fiduciosi di vedere da un momento all’altro il cambiamento che purtroppo latita nell’indifferenza di chi, nono-stante ne ha pieni poteri non muove un passo. Mi riferisco ai nostri am-ministratori, al sindaco, ai funzionari comunali che protraggono i ritardi per il completamento dei servizi primari del nostro quartiere. Del resto biso-gna capirli, dovevano pensare prima alla creazione del centro commerciale, dell’outlet, dei capannoni industriali che sono spuntati come funghi nella zona industriale di Molfetta e che ov-viamente avevano la precedenza sui nostri insignificanti problemi, visto gli esorbitanti budget di cui disponevano. Chissà perché noi abbiamo aspettato un anno prima di avere la rete idrica, fognaria e del gas, vivendo come degli zingari, mentre loro in sei mesi hanno realizzato i capannoni e inaugurato le loro attività con tutti i servizi funzio-nanti. Da guinness dei primati! Dopo quasi due anni dalla consegna degli

appartamenti ancora non è stata realiz-zata la rete di illuminazione pubblica nella nostra strada e in quelle limitrofe, (mentre nei nuovi comparti ancora in fase di sviluppo sorgono strade illumi-nate a servizio di terre abbandonate, la fogna, l’acqua e il gas sono già esistenti anche se non ci abita ancora nessuno), senza parlare dell’asfalto che ormai è diventato un miraggio. I marciapiedi li hanno realizzati solo il mese scorso. E pensare che gli oneri di urbanizzazione sono stai pagati nel 2004. Dove sono andati a finire i nostri soldi? È ora che qualcuno ci dia una spiegazione “mol-to convincente”, perché di chiacchiere non ne vogliamo sentire più. Quelle ce le vengono a raccontare in prossimità delle elezioni comunali. Probabilmente i nostri soldi sono serviti per realizzare altri progetti. Spero che qualcuno, qual-che pezzo grosso, si degni di mandarci qualche comunicazione ufficiale in me-rito a questa vicenda vergognosa. Ah! Dimenticavo. Nell’improbabile caso che ciò avvenga ce la porti direttamen-te a casa nostra, perché se la spedisce è come se la butta nel pozzo del dimenti-

catoio, perché forse non l’ho detto ma da noi la posta non viene consegnata, perché a detta dei funzionari delle poste i portalettere non possono consegnarla se le strade non sono asfaltate e così per non restare isolati dalla civiltà ci tocca prendere l’auto sgangherata, sballottar-ci sopra una decina di buche, evitare massi e rifiuti che il giorno prima non c’erano sul nostro percorso e se tutto ci va bene e non foriamo probabilmente raggiungiamo l’ufficio postale in cui ci rechiamo per ritirare la posta, dove ad attenderci c’è un impiegato che con un’aria stufa ci consegna la nostra po-sta come se ci avesse fatto chissà quale favore. E proprio così la posta non ar-riva, ma le schede elettorali, quelle sì che arrivano! Mi vergogno di essere un cittadino di Molfetta, la città in forte espansione industriale e in altrettanto decadimento sociale e civile. Spero che questa situazione si risolva al più presto e che questa mia lettera di sfogo possa far accelerare i tempi per la definitiva sistemazione del quartiere. Grazie!

Un residente di via Percoco

�Cronacagiovedì 9 aprile 2009

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Cronaca giovedì 9 aprile 2009�

A gennaio del 2008 il pestaggio ai dan-ni di un giovane imprenditore edile. Adesso arrivano le prime condanne. Il Tribunale di Trani ha condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione

Giuseppe Caputo, 45 anni di Cerignola, Michele Migliaccio, 31 anni, e Giusep-pe Balducci, 57 di Corato: il primo ave-va commissionato il pestaggio, gli altri due per essere gli esecutori materiali,

del pestaggio ai danni di un giovane co-struttore. I tre hanno scelto il rito abbre-viato. Per leggere le motivazioni della sentenza bisognerà aspettare novanta giorni. Intanto all’imprenditore, che si era costituito parte civile con l’avvoca-to Andrea Calò, è stata riconosciuta una provvisionale di trentamila euro. Nello stesso procedimento si è costituita parte civile anche l’associazione provinciale antiracket, con l’avvocato Maurizio Al-tomare. Caputo, Migliaccio e Balducci furono arrestati, a gennaio del 2008, dai carabinieri nel nucleo operativo radio-mobile della Compagnia di Molfetta, insieme con Donato Piazzolla, 43 anni, e Sabino Sangermano, 35 anni, entram-bi di Canosa. I cinque furono accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso e lesioni. Per Donato Piaz-zolla e Sabino Sangermano, che hanno scelto il giudizio ordinario, il processo comincerà a giugno prossimo.Secondo l’accusa formulata dai ma-gistrati tranesi Giuseppe Caputo era stato ingaggiato da Donato Piazzol-

la, direttore di un istituto di credito di Molfetta, per tramite di suo cognato, Sabino Sangermano, commerciante di auto. Caputo avrebbe dovuto convince-re il giovane imprenditore di 27 anni, ad accontentarsi di quindicimila euro a fronte di lavori per ottantottomila euro effettuati, da ottobre del 2006 a maggio del 2007, per la ristrutturazio-ne della villa di campagna del diretto-re. Per formalizzare la cosa Giuseppe Caputo si era rivolto a due suoi co-noscenti, Michele Migliaccio e Giu-seppe Balducci,di 31 e 57 anni. I due pestarono il giovane imprenditore e lo accoltellarono in un’area di servizio. Tutta la scena fu ripresa da un sistema di videosorveglianza. Avrebbero dovu-to indurre il ventisettenne a firmare un atto transattivo con il quale dichiarava, senza che questo fosse mai avvenuto, di aver ricevuto da Piazzolla 25mila euro come pagamento per i lavori ef-fettuati. In seguito a Giuseppe Caputo sarebbero andati ventimila euro. A Sa-bino Sangermano cinquemila.

I tre, a gennaio del 2008, picchiarono su commissione un giovane imprenditore edile di Molfetta. Per loro cinque anni e quattro mesi

Condannati in primo grado gli “amici” del direttore di banca1111Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Cronacagiovedì 9 aprile 2009 �

Nella bufera l’Ispettorato provinciale del Lavoro di Bari. Nell’inchiesta coinvolti anche molfettesi.

Tangenti e mazzette per non segnalare irregolarità

Mazzette per chiudere un occhio sul-le irregolarità. In manette ispettori del lavoro compiacenti e complici del loro malaffare. Ci sono anche molfettesi nel-la maxi inchiesta della Procura di Trani che coinvolge circa quaranta persone accusate a vario titolo di corruzione, concussione, abuso d’ufficio, rivelazio-ne di segreto d’ufficio, falso ideologi-co, falso materiale, istigazione alla cor-ruzione. “Ogni verifica si trasformava in una messinscena per lucrare denaro. E quando non si giungeva a richiede-re al privato il pagamento di una vera e propria tangente, con una spudora-tezza degna dei più incalliti criminali, l’operazione veniva abilmente posta a segno per il tramite di intermediari”. Su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Trani Roberto Oliveri Del Castillo, i nuclei della Guardia di Finanza di Bari e Barletta hanno no-tificato un ordine d’arresto in carcere agli ispettori Antonio Angelo Volponi, 43 anni di Molfetta, Giovanni Maldera,

51, di Corato, Giuseppe Gesualdo, 48 di Bitonto, già detenuti ai domiciliari per questioni inerenti la stessa inchiesta. Arresti domiciliari per l’ispettore Luca Cifarelli, 49 anni di Molfetta, e per il collega in pensione Cosimo Valente, 68 anni di Barletta. Misura interdittiva con sospensione dal servizio per gli ispet-tori Paolo Catalano, 66 anni di Bari, e Ferdinando Rossi, 52 anni di Sanni-candro di Bari.Agli arresti domiciliari sono finiti anche i consulenti del lavoro Filomena Altamura, di Trani, ed Anto-nio Felice Fabiano di Canosa di Puglia, Antonio Rinaldi ragioniere di un’azien-da agricola biscegliese, gli imprendi-tori andriesi Riccardo ed Emanuele Di Gioia e un loro cugino Riccardo Alicino; i bitontini Michele Carriello, dipendente del Centro Impiego di Bi-tonto, Aldo Raffaele De Sario, impie-gato della Coldiretti, Antonia Pasquale, dipendente dell’Unione Agricoltori di Bisceglie.Resta da capire adesso cosa accadrà nei prossimi giorni.

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Cronaca giovedì 9 aprile 2009�

A gennaio del 2008 il pestaggio ai dan-ni di un giovane imprenditore edile. Adesso arrivano le prime condanne. Il Tribunale di Trani ha condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione

Giuseppe Caputo, 45 anni di Cerignola, Michele Migliaccio, 31 anni, e Giusep-pe Balducci, 57 di Corato: il primo ave-va commissionato il pestaggio, gli altri due per essere gli esecutori materiali,

del pestaggio ai danni di un giovane co-struttore. I tre hanno scelto il rito abbre-viato. Per leggere le motivazioni della sentenza bisognerà aspettare novanta giorni. Intanto all’imprenditore, che si era costituito parte civile con l’avvoca-to Andrea Calò, è stata riconosciuta una provvisionale di trentamila euro. Nello stesso procedimento si è costituita parte civile anche l’associazione provinciale antiracket, con l’avvocato Maurizio Al-tomare. Caputo, Migliaccio e Balducci furono arrestati, a gennaio del 2008, dai carabinieri nel nucleo operativo radio-mobile della Compagnia di Molfetta, insieme con Donato Piazzolla, 43 anni, e Sabino Sangermano, 35 anni, entram-bi di Canosa. I cinque furono accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso e lesioni. Per Donato Piaz-zolla e Sabino Sangermano, che hanno scelto il giudizio ordinario, il processo comincerà a giugno prossimo.Secondo l’accusa formulata dai ma-gistrati tranesi Giuseppe Caputo era stato ingaggiato da Donato Piazzol-

la, direttore di un istituto di credito di Molfetta, per tramite di suo cognato, Sabino Sangermano, commerciante di auto. Caputo avrebbe dovuto convince-re il giovane imprenditore di 27 anni, ad accontentarsi di quindicimila euro a fronte di lavori per ottantottomila euro effettuati, da ottobre del 2006 a maggio del 2007, per la ristrutturazio-ne della villa di campagna del diretto-re. Per formalizzare la cosa Giuseppe Caputo si era rivolto a due suoi co-noscenti, Michele Migliaccio e Giu-seppe Balducci,di 31 e 57 anni. I due pestarono il giovane imprenditore e lo accoltellarono in un’area di servizio. Tutta la scena fu ripresa da un sistema di videosorveglianza. Avrebbero dovu-to indurre il ventisettenne a firmare un atto transattivo con il quale dichiarava, senza che questo fosse mai avvenuto, di aver ricevuto da Piazzolla 25mila euro come pagamento per i lavori ef-fettuati. In seguito a Giuseppe Caputo sarebbero andati ventimila euro. A Sa-bino Sangermano cinquemila.

I tre, a gennaio del 2008, picchiarono su commissione un giovane imprenditore edile di Molfetta. Per loro cinque anni e quattro mesi

Condannati in primo grado gli “amici” del direttore di banca

Cronacagiovedì 9 aprile 2009 �

Nella bufera l’Ispettorato provinciale del Lavoro di Bari. Nell’inchiesta coinvolti anche molfettesi.

Tangenti e mazzette per non segnalare irregolarità

1112Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Nelle ultime settimane scoperti evasori fiscali e falsi poveri dai militari della tenenza di Molfetta agli

ordini del sottotenente Leonardo Rossi.

Super lavoro per gli uomini della Finanza1113Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza hanno scoperto un’evasione fi-scale di circa due milioni di euro da parte di una azienda edile di Molfetta. Il titola-re dell’azienda è stato denunciato. Le in-dagini hanno accettato che l’azienda nel 2004 non ha presentato la dichiarazione obbligatoria omettendo di denunciare ri-cavi per due milioni di euro e l’imposta sul valore aggiunto per circa 100 mila euro. All’individuazione dell’imprendi-tore si è arrivati nel corso di una indagine più ampia che coinvolge l’intero settore. Le verifiche sono ancora in corso e si pro-trarranno anche per le prossime settimane. Per questo non si possono escludere colpi di scena e ulteriori sviluppi della vicenda. L’individuazione dell’imprenditore edi-le evasore fiscale non è l’unico risultato riportato dagli uomini del tenente Rossi negli ultimi quindici giorni. Non si tratta però dell’unica operazione di contrasto all’evasione. Venerdì 27 marzo i finan-zieri al comando del sottotenente Leonar-do Rossi, all’esito di una verifica fiscale hanno constatato un’evasione di oltre 200

mila euro in materia di imposte dirette e di circa 40 mila euro in materia di impo-sta sul valore aggiunto. Nel corso dell’at-tività, eseguita nei confronti di un’azien-da operante nel settore della ristorazione ed intrattenimento situata nel comune di Terlizzi, sono stati individuati anche 10 dipendenti impiegati completamente in nero cioè non iscritti nel libro paga e matricola né, tantomeno, dichiarati agli istituti di previdenza ed infortunistica sul lavoro. Pochi giorni dopo, il primo apri-le, è stato verificato che alcuni individui avevano percepito erogazioni pubbliche quali borse di studio, canone di locazione ed esenzioni ticket per prestazioni sanita-rie. La successiva attività d’indagine ha consentito di individuare cinque persone che avevano autocertificato una posizio-ne fiscale difforme rispetto agli effettivi redditi percepiti, in alcuni casi dichiaran-dosi nullatenenti. Al termine degli accer-tamenti gli stessi sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria per “falso ideologico” e “indebita percezione di erogazioni pubbliche”.

Mazzette per chiudere un occhio sul-le irregolarità. In manette ispettori del lavoro compiacenti e complici del loro malaffare. Ci sono anche molfettesi nel-la maxi inchiesta della Procura di Trani che coinvolge circa quaranta persone accusate a vario titolo di corruzione, concussione, abuso d’ufficio, rivelazio-ne di segreto d’ufficio, falso ideologi-co, falso materiale, istigazione alla cor-ruzione. “Ogni verifica si trasformava in una messinscena per lucrare denaro. E quando non si giungeva a richiede-re al privato il pagamento di una vera e propria tangente, con una spudora-tezza degna dei più incalliti criminali, l’operazione veniva abilmente posta a segno per il tramite di intermediari”. Su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Trani Roberto Oliveri Del Castillo, i nuclei della Guardia di Finanza di Bari e Barletta hanno no-tificato un ordine d’arresto in carcere agli ispettori Antonio Angelo Volponi, 43 anni di Molfetta, Giovanni Maldera,

51, di Corato, Giuseppe Gesualdo, 48 di Bitonto, già detenuti ai domiciliari per questioni inerenti la stessa inchiesta. Arresti domiciliari per l’ispettore Luca Cifarelli, 49 anni di Molfetta, e per il collega in pensione Cosimo Valente, 68 anni di Barletta. Misura interdittiva con sospensione dal servizio per gli ispet-tori Paolo Catalano, 66 anni di Bari, e Ferdinando Rossi, 52 anni di Sanni-candro di Bari.Agli arresti domiciliari sono finiti anche i consulenti del lavoro Filomena Altamura, di Trani, ed Anto-nio Felice Fabiano di Canosa di Puglia, Antonio Rinaldi ragioniere di un’azien-da agricola biscegliese, gli imprendi-tori andriesi Riccardo ed Emanuele Di Gioia e un loro cugino Riccardo Alicino; i bitontini Michele Carriello, dipendente del Centro Impiego di Bi-tonto, Aldo Raffaele De Sario, impie-gato della Coldiretti, Antonia Pasquale, dipendente dell’Unione Agricoltori di Bisceglie.Resta da capire adesso cosa accadrà nei prossimi giorni.

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Sognando con Miragica...1114Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Ha aperto i battenti il grande parco divertimenti alla periferia della città.

Appena 700 giorni per il cantiere, ol-tre 200 persone per la realizzazione, 1 milione di ore lavorative, 8 attrazioni, 3 fontane, 126 occupati nel parco, 40 milioni di euro investiti, 800mila visita-tori annuali previsti: questi sono soltanto parte dei “fantasmagorici” numeri di Mi-ragica. Si tratta della “Terra dei Giganti” ma non soltanto per l’enorme macchina organizzativa mossa per la sua realiz-zazione, cui ha partecipato attivamente anche l’agenzia molfettese “l’Impronta” (nella foto in basso il suo responsabile Nico de Nichilo, con la Dir. Marketing Silvia Tracchi) ma per la stupenda sceno-grafia che regna al suo interno. Una volta varcati i suoi ingressi è come atterrare in un mondo che nella realtà vive soltanto attraverso i nostri sogni. Il parco ospita ben otto attrazioni meccaniche principali, oltre ad altre più piccole, ed una naturale, il verde. In ogni dove è tutto un brulicare di tappeti di fresca erba, fiori stupendi e bizzarri alberi. Di quest’ultimi se ne contano ben 750. Le otto attrazioni, ben variegate, sono un mix di divertimento e forti emozioni che lasciano il visitatore senza fiato. Come per esempio “Per-bacco”, la torre di caduta, che in pochis-

simi secondi porta la sua navicella a ben 47 metri d’altezza con un’accelerazione impressionante e che precipita poi in una discesa che toglie il respiro; oppure “Senzafiato”, il Launch Coaster (otto-volante lanciato) che, con una velocità massima di 80 Km/h raggiunta in due secondi, compie spettacolari evoluzi-oni. Ma Miragica non è soltanto giostre. E’ anche un luogo in cui l’arte la fa da padrone grazie al caratteristico teatro da 500 posti, culla di spettacoli dalle coreo-

grafie spettacolari. Direttore artistico è il noto Gianfranco Bollini, già direttore in quel di “Gardaland”. Ma la Terra dei Gi-ganti non si ferma qui. Sono previsti per i prossimi mesi spettacoli giornalieri e feste a tema che entreranno nel vivo con l’avvento della bella stagione. Infatti ogni sera, nelle notti d’estate, andrà di scena il Rock Show in cui musica moderna, balli e numeri animeranno i visitatori. Sem-pre, nel corso dell’estate, alcune zone del parco si trasformeranno in vere e proprie

spiagge marine in cui verranno organiz-zati i Beach Party, spettacoli estremi di acrobatica e giocoleria col fuoco conditi da cocktail esotici e da disco-music. Non mancheranno nemmeno le serate dedicate alla cultura pugliese e a quelle vicine ad essa come quella spagnola e quella greca e serate che evocheranno periodi storici. Per accedere al mondo incantato di Mi-ragica si pagherà un biglietto di 16 euro dal lunedì al venerdì e 20 euro nel week end e nei giorni festivi. L’accesso per i bambini sotto il metro d’altezza sarà gra-tuito come lo sarà anche per i disabili e i portatori di handicap. Gli accompagna-tori di quest’ultimi e i bambini sotto 1,20 metri d’altezza pagheranno 12 e 15 euro rispettivamente per i giorni feriali e per fine settimana e festivi. Il parco aprirà per il momento soltanto il venerdì il sabato, la domenica ed il lunedì dalle 10.30 alle 18 mentre a partire dal 15 giugno sino al 14 settembre rimarrà aperto tutti i giorni (dal venerdì al lunedì dalle 10.30 alle 23.30 e dal martedì al giovedì dalle 17 alle 23.30). Eccezionalmente soltanto per il mese di agosto i cancelli si schiuder-anno tutti i giorni dalle 10.30 alle 23.30.

Francesco Tempesta

E sono positivi i primi commenti1115Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Dopo i primi giorni di apertura è già un successo.

Dopo i primi giorni di apertura, per niente disattese le aspettative di grandi e soprat-tutto di piccini, almeno a giudicare dalle entusiastiche dichiarazioni dei primi visita-tori, in nessun caso pentiti di aver corrispo-sto il prezzo del biglietto, ritenuto adeguato al servizio, se servizio può dirsi la realiz-zazione di uno spazio quasi onirico che promuova il divertimento per tutta la fami-glia. Sì, perché “Miragica” è certamente la “terra dei giganti” come suggeriscono l’in-testazione e le imponenti scenografie, ma realizzata a misura di bambino, come di-mostra già la prima attrazione in cui il visi-

tatore si imbatte non appena varca la soglia del parco: la giostrina dei cavalli, giostra per eccellenza nell’immaginario comune. Ugualmente assicurato è il divertimento dei più grandi (ne sanno qualcosa alcuni studenti incontrati nel nostro giro, per nulla imbarazzati di fronte alla scelta tra un’in-tensa mattinata di lezioni a scuola, e… una visita al nuovo parco divertimenti!): si pensi, in tal senso, alle attrazioni destinate ai più coraggiosi, quali una torre di caduta alta ben 47 metri che si erge imponente nel centro del parco e “Senza Fiato”, un otto-volante degno del nome che porta. Ma al di

là delle evidenti occasioni di divertimento che offre, “Miragica” riveste un’importan-za fondamentale per il territorio molfettese e per la sua promozione a livello naziona-le. Infatti, elemento centrale all’interno del parco è il verde, un verde che potremmo definire “made in Puglia”, se si pensa che alberi di ulivo secolari e altre piante tipiche della nostra terra accompagnano i visitatori nel loro percorso tra le attrazioni. E “made in Puglia” possono definirsi anche i piatti e le specialità offerte dai numerosi punti ri-storo presenti. Peculiarità, queste, che fan-no di “Miragica” un importante esempio

di marketing territoriale che, si spera, non tardi a dare i suoi frutti. Dulcis in fundo, il personale dipendente, composto in larghis-sima parte da giovani molfettesi.

Paola Pansini

10 Politica giovedì 9 aprile 2009

Page 11: Il Fatto n. 033

Accolti positivamente i lavori nel Centro Storico.Qualcuno però solleva dubbi sulla sostituzione delle vecchie basole con le nuove.

1116Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Attualitàgiovedì 9 aprile 2009 11

Come annunciato precedentemente dal sindaco Antonio Azzollini e dall’asses-sore al Centro Storico, Giacomo Spa-davecchia, hanno preso il via proprio in questi giorni i lavori volti al rilancio e alla riqualificazione del Centro Storico di Molfetta e che porteranno l’antico quartiere a splendere di una nuova luce propria. Attualmente i lavori, che come

ricordiamo sono frutto di un finanzia-mento Cipe di circa tre milioni di euro e per altra parte dello stesso Comune di Molfetta, stanno interessando Via Sant’Orsola per quanto concerne la si-stemazione dell’intera pavimentazione stradale, attraverso la sostituzione delle vecchie basole con delle altre nuove. La scelta di iniziare proprio da questa via, da una zone “periferica” rispetto alla centrale via Piazza, non sta facendo registrare particolari disagi alla circola-zione pedonale e veicolare, come evi-denziano coloro che vivono ed operano nel quartiere, per i quali le attività quo-tidiane scorrono normali e senza altera-zione alcuna. Dalle testimoniante rac-colte, si apprende che gli stessi abitanti e frequentatori del centro storico hanno naturalmente accolto in modo positivo il progetto di riqualificazione che, in ef-fetti, si è fatto attendere per molto, anzi troppo tempo. “Siamo davvero contenti che l’amministrazione comunale abbia finalmente rivolto concretamente la sua attenzione sul centro antico; naturalmen-te speriamo che i lavori siano portati a

termine nel minor tempo possibile” ci ha confermato un operatore del quartiere. In effetti, le esigenze degli abitanti non sembrano essere tante, ma si concentra-no sulla pulizia delle strade ed essenzial-mente sulla circolazione delle autovettu-re e i parcheggi: nonostante sia tuttora in vigore l’interdizione del traffico in una determinata fascia della giornata, questa non è rispettata. Proprio in risoluzione a questo problema, tra gli interventi è pre-visto l’installazione di pilomat, sugli in-gressi alla Città Vecchia, che impediran-no l’accesso ai mezzi non autorizzati, ed anche in questo caso si spera che il loro funzionamento sia regolare e costante. Tutto quindi procederebbe spedito e nel migliore dei modi, ma è anche vero che, allo stato attuale, è troppo presto per dare un giudizio sull’operato e tro-vare delle anomalie nel proseguimento dei lavori. La questione che lascia un po’ perplessi è legata, invece, proprio alla sistemazione delle vecchie chian-che. “Per la pavimentazione vorremmo che si cercasse di salvare il maggior numero possibile di chianche esistenti,

per rispettare tutto lo scenario storico”, questo perché nelle zone interessate dai lavori, molti abitanti del Centro stanno assistendo ad una radicale sostituzione delle vecchie basole, per lasciare il po-sto a nuove basole che certamente non si conciliano perfettamente con lo stile degli edifici circostanti, segnati dalle intemperie e dallo scorrere del tempo. Un incontro un po’ forzato tra vecchio e nuovo dovuto probabilmente al fatto che molte delle basole rimosse non possano essere risistemate. Altri abitanti, invece, considerano più funzionale tale sostitu-zione, poiché le nuove chianche risulta-no essere più sicure per il transito a piedi riducendo il rischio di piccoli “incidenti di percorso”. Il centro antico si presen-ta, quindi, come un complesso cantiere a cielo aperto, in cui mani esperte lavo-reranno per un periodo stimato intorno ai due anni; si spera solo che questi due anni possano essere reali, non l’inizio di un “lungo calvario”, e che il centro storico non sia più un’isola infelice nella città di Molfetta.

Isabel Romano

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Page 13: Il Fatto n. 033

Nella settimana in cui si commemora il Mistero della morte e della resurre-zione di Gesù Cristo l’Italia intera è stata colpita nel profondo dell’anima dalla tragedia che si è consumata nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile in Abruzzo. A l’Aquila e in numerosi paesini attorno al capoluogo regiona-le un terremoto ha cambiato il corso della vita di migliaia di persone. Circa duecento i morti. Oltre mille i feriti. Decine di migliaia gli sfollati di una città che in pochi secondi ha scoper-to la sua fragilità e, allo stesso tempo, il sentimento di solidarietà di tutto il Paese. In questi giorni segnati dal do-lore anche noi de “il Fatto” ci siamo attivati per quanto possibile per con-tribuire alla macchina dei soccorsi. Abbiamo sin dalle prime ore di lunedì tenuto i contatti con i volontari della

protezione civile, i centri di raccolta, alcuni molfettesi che per lavoro o stu-dio si trovavano nella città abruzzese. E abbiamo deciso di stravolgere anche l’impostazione di questo numero del nostro quindicinale. Un quindicinale listato a lutto. Un quindicinale che, non pensiate sia semplice “copia e in-colla”, ripropone gli articoli che abbia-mo “lanciato” sul nostro sito internet nei giorni scorsi. Tutto questo perché Molfetta, in diversi modi, in tempi diversi, si è unita al dolore di tutto l’Abruzzo e, come sempre, ha teso la sua mano. Vi proponiamo quindi le storie di chi alla tragedia è scampato. Di chi l’ha vissuta da vicino. Ma anche dei volontari del Sermolfetta partiti immediatamente per prestare soccorso. Dei tanti altri che per ore sono rimasti in stato di allerta pronti a mettersi in

viaggio. Frammenti di giorni segnati dal dolore e dall’ansia. Sentimenti che ci hanno resi tutti un po’ abruzzesi. Di certo molto più italiani. Un dolore che ci è servito per renderci familiari luo-ghi come “la casa dello studente” o lo stadio “Fattori”. Paesini perduti tra i monti come Tempera, Castelvecchio o Onna, il posto in cui è stato registrato l’epicentro della tremenda scossa. Le immagini dei telegiornali raccontano di luoghi distrutti come se colpiti da un bombardamento. Non c’è più il centro storico de l’Aquila. Non ci sono più l’ospedale, la prefettura, tante case. Tanti ricordi spazzati via. Gli stessi ricordi venuti alla mente di chi scrive oggi, di chi poco più di venti giorni fa, era il 18 marzo, passeggiava per

quelle stesse vie “scoprendo” una città bellissima. Di chi in un pomeriggio di sole sferzato dal vento gelido che ar-rivava dalle cime imbiancate del Gran Sasso, assaporava il profumo dell’erba dello stadio comunale nel corso di una partita di calcio. Ora in quello stadio c’è una tendopoli. Tra quelle strade ci sono macerie. In quelle piazze, una ac-canto all’altra, ci sono le bare di chi non c’è più. Scene di un rinnovato, do-lorosissimo, “mistero della passione”. La morte prima delle resurrezione. Perché, come ha scritto uno dei tanti, tantissimi utenti di Face Book, il social network su internet, “l’Aquila è ferita ma non è morta”. E anche noi, tutti in-sieme, l’aiuteremo a tornare in volo.

Corrado Germinario

Storie da una città feritaLa tragedia de l’Aquila ha colpito tutti gli italiani. Anche Molfetta in prima linea per i soccorsi.

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Inchiestagiovedì 9 aprile 2009 1�

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Inchiesta1�

“Casa mia non esiste più”Studenti molfettesi salvi per miracolo

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Il Sermolfetta impegnato nei soccorsiPoche ore dopo il sisma operava a l’Aquila una squadra composta da cinque volontari.

Maria Teresa studia a l’Aquila. Era tornata a Molfetta nella tarda serata di domenica. Po-che ore prima della tragedia.

Paura anche a Chieti

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Sono stati momenti davvero difficili quelli trascorsi lunedì notte da due giova-ni molfettesi, Luigi Facchini e Mario Mi-nervini, studenti nel capoluogo abruzzese e residenti presso la Casa dello Studente in via XX Settembre all’Aquila. Per i due giovani concittadini nessuna grave con-seguenza mentre l’alloggio universitario è stato quasi completamente abbattuto dal sisma. “Eravamo appena rientrati nei nostri alloggi – ha detto Luigi Facchini che al telefono è sembrato il più lucido – dopo una serata che si è protratta dav-vero fino a tardi. Quindi a differenza degli altri ragazzi eravamo svegli quando ab-biamo avvertito le scosse. Le prime sono state lievi ma non le abbiamo sottovaluta-te perché siamo scesi immediatamente in strada. Addirittura siamo stati presi anche in giro dagli amici che hanno minimizzato il tutto. Poco dopo il disastro più assoluto. L’intero alloggio universitario – ha detto Luigi – è venuto giù. Un alloggio grazie a dio per metà vuoto visto che dei 120 posti disponibili solo 60 in questi giorni erano effettivamente occupati”. “A l’Aquila c’è stato il caos più assoluto – ha continuato Luigi – e non ci siamo tirati indietro per aiutare chi ha avuto bisogno. Infatti in accordo con le nostre famiglie, seppure la paura sia stata molta, non ab-bandoneremo l’Aquila e se sarà neces-sario rimarremo a dare una mano anche durante le festività di Pasqua. Noi siamo studenti in medicina e aiutare chi ha biso-gno in futuro sarà il nostro mestiere”.Molto più grave è invece la situazione per una ragazza molfettese, Luciana La Ghisa, impiegata proprio a l’Aquila pres-so uffici pubblici. Luciana, trentaduenne, alloggiava nella periferia del capoluogo abruzzese insieme al suo compagno. Se-condo quanto appreso dai suoi familiari la ragazza avrebbe riportato un fortis-simo trauma cranico per il cedimento di una trave nel suo appartamento con successivo ematoma. Le sue condizioni attualmente sono gravi ma stabili ed è ricoverata a Roma in coma farmacolo-gico indotto appositamente dai medici per limitare i danni e l’ematoma stesso. “Siamo disperati non riusciamo a capaci-tarci per quanto è successo – ha detto una zia della ragazza – so soltanto che mia sorella e mio cognato (ovvero i genitori di Luciana) sono partiti immediatamente per Roma dove mia nipote è stata portata ieri mattina in elicottero in quanto tutte le strutture abruzzesi sono invase da altre urgenze”. Non ce l’ha fatta invece il com-pagno di Luciana rimasto sotto le macerie ed estratto soltanto nella tarda mattinata di lunedì.

Matteo Diamante

Molfetta – Maria Teresa Belgiovine probabilmente è salva per mi-racolo. Studentessa venticinquenne di Molfetta, studia psicologia all’università dell’Aquila. È tornata a Molfetta per le festività nella tarda serata di domenica. Poche ore prima che il capoluogo abruz-zese venisse colpito dal tremendo terremoto che ha provocato deci-ne di morti e migliaia di feriti.“Sono sconvolta – ci ha detto – non so che dire, quello che è suc-cesso è assurdo”. La ragazza, che nel capoluogo abruzzese vive per seguire gli studi, non sa darsi pace: “Da lunedì mattina ho chiamato tutti i miei amici, per fortuna stanno tutti bene. Molti sono nelle tende, altri si stavano preparando per tornare a casa, sono quasi tutti delle province di Lecce e Taranto”. La casa in cui viveva Maria Te-resa è crollata: “Ho contattato una vicina di casa, mi ha detto che è venuto giù tutto. Io a l’Aquila abito nel centro storico e sembra che il terremoto abbia distrutto ogni cosa. Sono veramente scampata alla tragedia”. In Abruzzo nelle ore del terremoto c’erano anche tre giovani calcia-tori molfettesi in forza al Real Molfetta e impegnati a Montesilvano con la maglia della rappresentativa pugliese nel Torneo delle Re-gioni. Torneo che è stato poi sospeso. “La scossa è stata forte – ha detto Roberto Caputi, uno dei tre calciatori – l’abbiamo avvertita chiaramente, abbiamo subito lasciato l’hotel e ci siamo diretti nel nostro bus, pronti a lasciare la zona. È stato molto brutto. Siamo riusciti comunque a prendere le nostre cose e dopo pranzo siamo ripartiti per la Puglia”. “Fortunatamente – ha proseguito Caputi – a Montesilvano c’è stato solo allarme, direi giustificato. Sappiamo che il centro del sisma è stato vicino a l’Aquila, possiamo ritenerci fortunati”.

Anche a Chieti le scosse telluriche hanno provocato gravi danni alle abitazioni con condizioni più o meno gravi per i cittadi-ni. Tra di loro vi era un altro molfettese, Gaetano De Judicibus, 44enne, che pro-prio a Chieti abita con la sua famiglia da circa dieci anni. “Nella nottata di lunedì ho creduto davvero di morire – ci ha det-to anch’egli telefonicamente – dormivo profondamente quando ho sentito il letto muoversi e prima che potessi far qualcosa i primi calcinacci hanno iniziati a cadermi addosso. Fortunatamente la mia abitazio-ne non ha riportato gravissimi danni anche se quegli stessi calcinacci mi hanno causa-to una ferita al volto per la quale ho dovuto ricorrere ai punti di sutura. Grazie a Dio la mia famiglia si trovava a Molfetta per le imminenti festività pasquali”. Gaetano avrebbe dovuto partire per tornare a Mol-fetta nel pomeriggio del Giovedì Santo ma ha preferito mettersi subito in viaggio. “Lo spavento è stato tanto. Ora voglio solo sta-re con la mia famiglia”.

Matteo Diamante

Un molfettese: “Ho creduto di morire”. La macchina dell’allertamento del

Dipartimento Nazionale della Prote-zione Civile non aveva ancora rag-giunto le associazioni di volontariato pugliesi ma, all’alba di lunedì 6 apri-le, pochissime ore dopo il terremo-to, erano già numerose le telefonate partite dai volontari del Sermolfetta per contattare il presidente dell’asso-ciazione, Salvatore del Vecchio, e il responsabile Massimiliano di Palma. La domanda era sempre la stessa: “Quando partiamo?”. Come avvenuto con lo sbarco degli albanesi a Brindi-si e Bari. Con l’alluvione a Crotone o con il terremoto prima in Umbria poi a San Giuliano, i ragazzi dal “giub-botto arancione” si sono subito messi a disposizione. E non potrebbe essere diversamente per chi è abituato gior-no dopo giorno, ora dopo ora, a vive-re facendo la gara con l’emergenza. “La prima squadra di nostri volontari a bordo di un mezzo acquistato gra-zie alla generosità dei molfettesi – ha spiegato il presidente del Sermolfet-ta, Salvatore del Vecchio – è partita

dalla centrale operativa attorno alle 11 di lunedì, pochi minuti dopo la richiesta di intervento inviataci dal Dipartimento di Protezione civile”. Il gruppo, composto da quattro soccor-ritori e un infermiere, ha raggiunto l’Aquila attorno alle 17 dello stesso giorno e si è subito messo a lavoro. “Abbiamo viaggiato in colonna con colleghi delle associazioni di Bari, Valenzano, Margherita di Savoia, Barletta, Troia, Cellamare, Trinitapo-li e Castellana – ha raccontato il capo squadra Giuseppe Memola – e una volta giunti nel capoluogo abruzzese siamo stati impiegati per l’allestimen-to della tendopoli nel campo sportivo di Acquafresca”. Anche i giovani vo-lontari molfettesi hanno avuto paura: “Abbiamo distintamente sentito le due scosse nella mattinata di martedì – ha detto Nicola Palmiotti, un altro volontario – è stato tremendo”. I vo-lontari del Sermolfetta hanno potuto contare sul coordinamento da parte del responsabile regionale del Set-tore Protezione Civile dell’Anpas,

Renato Frisoli, anche lui a l’Aquila e sulla gestione dell’emergenza svolta dalla centrale operativa regionale di Molfetta da parte del presidente re-gionale, Angela Mancini. Una secon-da squadra di soccorso è poi partita da Molfetta nella serata di mercoledì per dare il cambio al primo gruppo di soccorritori. “Volontari a cui – ha detto Pasquale Mancini, vice segre-tario del PdL di Molfetta ed ex pre-sidente del Ser – sarebbe bello che l’amministrazione comunale confe-risse un encomio per lo straordina-rio gesto di solidarietà nei confronti degli amici abruzzesi”. Tutto questo mentre il Sermolfetta ha continuato ad assicurare i servizi ordinari a favo-re della cittadinanza di Molfetta e di Giovinazzo: come sempre sono state operative, infatti, due squadre e due ambulanze a disposizione del Servi-zio di Emergenza Sanitaria 118 oltre che mezzi e uomini impegnati negli ordinari servizi di trasporto infermi e di assistenza nel corso di manifesta-zioni organizzate in tutta la città.

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giovedì 9 aprile 2009 1�

“Casa mia non esiste più”

Il Sermolfetta impegnato nei soccorsiPoche ore dopo il sisma operava a l’Aquila una squadra composta da cinque volontari.

Attivati i centri di raccolta

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Paura anche a Chieti

A Molfetta presso la sede del Sermolfetta. A Bari in

quella del Serbari.

Anche a Chieti le scosse telluriche hanno provocato gravi danni alle abitazioni con condizioni più o meno gravi per i cittadi-ni. Tra di loro vi era un altro molfettese, Gaetano De Judicibus, 44enne, che pro-prio a Chieti abita con la sua famiglia da circa dieci anni. “Nella nottata di lunedì ho creduto davvero di morire – ci ha det-to anch’egli telefonicamente – dormivo profondamente quando ho sentito il letto muoversi e prima che potessi far qualcosa i primi calcinacci hanno iniziati a cadermi addosso. Fortunatamente la mia abitazio-ne non ha riportato gravissimi danni anche se quegli stessi calcinacci mi hanno causa-to una ferita al volto per la quale ho dovuto ricorrere ai punti di sutura. Grazie a Dio la mia famiglia si trovava a Molfetta per le imminenti festività pasquali”. Gaetano avrebbe dovuto partire per tornare a Mol-fetta nel pomeriggio del Giovedì Santo ma ha preferito mettersi subito in viaggio. “Lo spavento è stato tanto. Ora voglio solo sta-re con la mia famiglia”.

Matteo Diamante

Un molfettese: “Ho creduto di morire”.

La Pubblica Assistenza Sermolfetta ha attivato presso la propria cen-trale operativa in via Togliatti (nei locali del PalaPoli) un centro di rac-colta per generi di prima necessità. Sono necessarie coperte, pannolini, latte a lunga conservazione e me-dicinali da banco. Per consegnare il materiale è necessario contatta-re preventivamente il direttore del centro raccolta chiamando il nume-ro di telefono 348.7405646. Anche le aziende molfettesi che vogliano contribuire alla raccolta con altro materiale o con elargizioni utili al-l’acquisto di altri generi di prima necessità, possono contattare lo stesso numero per accordarsi con i volontari del Ser. Un altro centro di raccolta è stato attivato dall’Anpas regionale presso la sede operativa del Serbari, a Bari, in viale Orazio Flacco numero 24.

La macchina dell’allertamento del Dipartimento Nazionale della Prote-zione Civile non aveva ancora rag-giunto le associazioni di volontariato pugliesi ma, all’alba di lunedì 6 apri-le, pochissime ore dopo il terremo-to, erano già numerose le telefonate partite dai volontari del Sermolfetta per contattare il presidente dell’asso-ciazione, Salvatore del Vecchio, e il responsabile Massimiliano di Palma. La domanda era sempre la stessa: “Quando partiamo?”. Come avvenuto con lo sbarco degli albanesi a Brindi-si e Bari. Con l’alluvione a Crotone o con il terremoto prima in Umbria poi a San Giuliano, i ragazzi dal “giub-botto arancione” si sono subito messi a disposizione. E non potrebbe essere diversamente per chi è abituato gior-no dopo giorno, ora dopo ora, a vive-re facendo la gara con l’emergenza. “La prima squadra di nostri volontari a bordo di un mezzo acquistato gra-zie alla generosità dei molfettesi – ha spiegato il presidente del Sermolfet-ta, Salvatore del Vecchio – è partita

dalla centrale operativa attorno alle 11 di lunedì, pochi minuti dopo la richiesta di intervento inviataci dal Dipartimento di Protezione civile”. Il gruppo, composto da quattro soccor-ritori e un infermiere, ha raggiunto l’Aquila attorno alle 17 dello stesso giorno e si è subito messo a lavoro. “Abbiamo viaggiato in colonna con colleghi delle associazioni di Bari, Valenzano, Margherita di Savoia, Barletta, Troia, Cellamare, Trinitapo-li e Castellana – ha raccontato il capo squadra Giuseppe Memola – e una volta giunti nel capoluogo abruzzese siamo stati impiegati per l’allestimen-to della tendopoli nel campo sportivo di Acquafresca”. Anche i giovani vo-lontari molfettesi hanno avuto paura: “Abbiamo distintamente sentito le due scosse nella mattinata di martedì – ha detto Nicola Palmiotti, un altro volontario – è stato tremendo”. I vo-lontari del Sermolfetta hanno potuto contare sul coordinamento da parte del responsabile regionale del Set-tore Protezione Civile dell’Anpas,

Renato Frisoli, anche lui a l’Aquila e sulla gestione dell’emergenza svolta dalla centrale operativa regionale di Molfetta da parte del presidente re-gionale, Angela Mancini. Una secon-da squadra di soccorso è poi partita da Molfetta nella serata di mercoledì per dare il cambio al primo gruppo di soccorritori. “Volontari a cui – ha detto Pasquale Mancini, vice segre-tario del PdL di Molfetta ed ex pre-sidente del Ser – sarebbe bello che l’amministrazione comunale confe-risse un encomio per lo straordina-rio gesto di solidarietà nei confronti degli amici abruzzesi”. Tutto questo mentre il Sermolfetta ha continuato ad assicurare i servizi ordinari a favo-re della cittadinanza di Molfetta e di Giovinazzo: come sempre sono state operative, infatti, due squadre e due ambulanze a disposizione del Servi-zio di Emergenza Sanitaria 118 oltre che mezzi e uomini impegnati negli ordinari servizi di trasporto infermi e di assistenza nel corso di manifesta-zioni organizzate in tutta la città.

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Comprensibilmente immediate le rea-zioni del mondo politico nazionale e in-ternazionale all’indomani della tragedia che ha colpito l’Abruzzo. “Questo è il momento di reagire con i fatti e l’azio-ne. Non c’è un solo punto in cui non siano all’opera i mezzi e il personale di soccorso. Nessuno è lasciato solo e questa è la cosa importante”. Queste le prime dichiarazioni del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa tenuta nella prima mattinata di lunedì scorso.“Alle persone terribilmente colpite nei loro cari, nelle loro case e nei loro luo-ghi di vita quotidiana dalla furia deva-stante del terremoto che si è abbattuto sulla città e sui dintorni de l’Aquila – ha detto il presidente della Repubbli-ca, Giorgio Napolitano – desidero dire semplicemente: tutti gli italiani, ed io con loro, vi sono vicini nel vostro do-lore, condividono la vostra angoscia. Sono sicuro che le forze dello Stato, che le Istituzioni pubbliche centrali e

locali sprigioneranno il massimo sfor-zo per fronteggiare l’emergenza e dare a voi tutti sicurezza per il futuro”. Viva partecipazione al dolore delle popola-zioni colpite dal terremoto in Abruzzo

e “fervide preghiere per le vittime, in particolare per i bambini” ha espresso Papa Benedetto XVI. “La drammati-ca notizia del violento terremoto ha riempito di costernazione l’animo del

Sommo Pontefice”. Anche il presiden-te degli Stati Uniti, Barack Obama, ha inviato le sue condoglianze al popolo italiano. Obama ha parlato nel corso di una conferenza stampa a fianco del presidente turco Abdullah Gul, nel pri-mo giorno della sua visita ad Ankara; anche Gul, a capo di un paese a forte rischio sismico come la Turchia, ha ri-volto all’Italia le sue condoglianze. Il premier russo Medvedev si è detto pro-fondamente scioccato nell’apprendere il numero delle vittime e i gravi danni provocati dal sisma in Italia centrale. “Il popolo russo è in lutto insieme con il popolo italiano” ha detto il leader del Cremlino, esprimendo un dolore pro-fondo. Infine, il presidente della Regione Pu-glia, Nichi Vendola, si è detto “vicino alla popolazione abruzzese, solidale con essa in questo difficile momento, restando a disposizione per tutti gli in-terventi che possano alleviare le soffe-renze dei cittadini colpiti dal sisma”.

Solidarietà da tutto il mondoMessaggio di cordoglio e vicinanza sono giunti dal Presidente della Repubblica oltre che dal Papa e dai

presidenti di Stati Uniti, Turchia e Russia.

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Inchiesta1� giovedì 9 aprile 2009

Page 17: Il Fatto n. 033

Con il Wwf in giro per la naturaUna serie di appuntamenti per riscoprire il piacere di divertirsi in ambienti incontaminati.

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In Cittàgiovedì 9 aprile 2009 1�

Anche per la primavera 2009 la sezio-ne Wwf di Molfetta ha stilato un breve ma intenso programma di escursioni a partire dal prossimo 19 aprile. Percor-rere sentieri che si snodano in mezzo alla natura imparando a conoscerla e a rispettarla senza trascurare la socia-lizzazione: questa, in sintesi, la defini-zione dell’escursionismo naturalistico, una delle attività più affascinanti per chi voglia interessarsi all’ambiente e godersi rasserenati giornate lontano dal cemento e dal traffico.Primo appuntamento, dunque, per do-menica 19 aprile, con la tappa all’Oasi di Monte Sant’Elia (gravina di Massa-fra) in provincia di Taranto, rifugio di

flora e fauna altrove scomparse. L’oasi comprende anche una masseria costi-tuita da un complesso di trulli del 1700 alle cui spalle sono presenti “jazzi” (recinti per animali realizzati in pietra a secco).Per domenica 10 maggio è prevista la visita all’Oasi “Cratere degli Astroni” (NA): un cratere nella zona flegrea con zone umide e caratterizzato da un bo-sco con castagni, olmi, lecci.Meta dell’escursione di domenica 31 maggio sarà il Monte Sacro (FG), luogo scelto dai monaci benedettini nell’XI secolo come sito per il loro convento e che, oggi, è uno dei luoghi più belli ed interessanti di tutto il Gargano.

Domenica 16 giugno sarà la volta del-l’Oasi “Gole del Calore di Felitto”, che si estende per 150 ettari in provincia di Salerno. Tra boschetti di frassino, or-nello, viburno, alloro, ontano si potran-no scorgere molte specie di felci e la tipica macchia mediterranea. Ambiente ideale per ammirare poiane, gheppi, merli e, con un pizzico di fortuna, la lontra.Domenica 19 luglio è prevista la risali-ta delle suggestive “Gole del Raganel-lo”, sul versante calabro del Parco Na-zionale del Pollino, riservata ad escur-sionisti esperti. Una forra incisa per 15 chilometri nelle rocce del Pollino: sollevando lo sguardo si può ammirare

il canyon che si allarga verso i crinali mentre, negli ultimi lembi di bosco, i pini loricati sono strettamente abbarbi-cati alle rocce.È importante ricordare che è consiglia-bile indossare abbigliamento comodo, che permetta di muoversi agevolmente, (“a cipolla” per potersi eventualmente alleggerire nel corso delle camminate), e scarpe da trekking.Per ulteriori informazioni ed iscrizioni gli interessati possono rivolgersi tutti i giorni, dalle 18 alle 21.30, presso la nuova sede del Wwf Molfetta, in via Giacomo Puccini 16 oppure telefonare al numero 346.6062937.

Si terrà a Molfetta il prossimo 21 aprile il secondo memorial “Franco Misino”, organizzato dalla sezione regionale dell’Associazione Mai-tres Italiana Ristoranti e Alberghi per ricordare la figura del collega prematuramente scomparso. Il pro-gramma prevede alle 9.30 l’apertu-ra dei lavori all’interno della sede dell’Istituto Alberghiero di Molfet-ta dove si procederà alla cerimonia di intitolazione del laboratorio di “sala-bar” proprio a Franco Misino. Successivamente prenderà il via la

gara che coinvolgerà gli studenti degli istituti alberghieri di Molfet-ta, Canosa, Crispiano, Castellaneta, Altamura, Castellana Grotte e nel primo pomeriggio verrà effettuata la premiazione. In programma anche la celebrazione di una santa messa nella parrocchia Sant’Agostino di Giovinazzo. Nel corso della serata, che prevede un gran galà presso il ristorante Nettuno, saranno raccolti fondi necessari alla realizzazione di un pozzo artesiano in un villaggio del Kenya.

Organizzato dall’associazione fotografica “Nino Cascarano”

Un corso per gli amanti della fotografia1125Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Organizzato dalla Amira Puglia per ricordare il collega.

Torna il memorial “Franco Misino”1126Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

L’associazione fotografica “Nino Casca-rano” di Molfetta organizza un workshop fotografico per fotografie di ritratto e gla-mour in studio con due modelle. La mani-festazione si svolgerà domenica 19 aprile 2009 e per motivi organizzativi le adesioni, insieme al versamento della relativa quota di partecipazione, dovranno pervenire en-tro e non oltre il 10 aprile 2009. È prevista una sessione fotografica con le modelle in giro per Molfetta, condizioni meteoro-logiche permettendo, e delle sessioni fo-tografiche al chiuso. Saranno allestiti due set fotografici con fondali ed illuminatori

continui o con flash e lampada pilota al-l’interno della palestra Gym Studio; un fotografo professionista di Matera farà una lezione sulle tecniche di illuminazio-ne. Ai partecipanti si consiglia l’uso di una macchina fotografica reflex o comunque di una fotocamera che presenti la modalità di scatto manuale, con possibilità di rego-lare le impostazioni dei valori di ISO, dia-framma e tempi di esposizione. Il costo del workshop è di 25 euro. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare il nume-ro telefonico 349.601.98.83 o inviare una mail all’indirizzo [email protected] .

Page 18: Il Fatto n. 033

In Città giovedì 9 aprile 20091�

I Lions lavorano per la “vista”Raccolte oltre 1500 paia di occhiali da inviare nei

paesi più poveri.

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I molfettesi riscoprono i bersaglieri1128Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Una giornata dedicati ai “fanti piumati”.

L’ammaina bandiera e l’esibizione mu-sicale della fanfara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Altamura, nel-la Villa Comunale di Molfetta la sera del 27 marzo scorso, hanno segnato la conclusione del 2° Raduno Interre-gionale della Giornata dei Bersaglieri nella nostra città. L’evento è stato orga-nizzato dall’Associazione Eredi della Storia e dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra sezione di Molfetta, in collaborazione con l’Asso-ciazione Nazionale Bersaglieri di Ruvo di Puglia, per richiamare alla memoria i 90 anni trascorsi dalla Grande Guerra 1915-1918. I mutilati ed ex combattenti molfettesi sono stati insigniti di meda-glie ricordo per l’immane sacrificio reso all’Italia durante le due guerre. “Essere e sentirsi bersagliere oggi come nel passato significa difendere i valori della Patria, in chiave moderna è difendere la natura dal degrado, mettersi al servizio degli indifesi. Il corpo dei bersaglieri, dinamico per tradizione, oggi è scelto e sistematicamente inviato in missione all’estero, nei teatri operativi più caldi, per difendere e tutelare i valori fonda-

mentali della pace e della sicurezza dei popoli”, ha affermato un bersagliere in congedo. Attualmente i bersaglieri fanno parte del Corpo di Fanteria Mec-canizzata dell’Esercito. Molfetta conta più di mille bersaglieri in congedo e si presuppone che a breve termine se ne possa istituire una sezione anche nella nostra città: l’entusiasmo non manca, è necessario individuare i soci e costi-tuire un centro di incontro. Un bersa-gliere anziano, presente alla cerimo-nia, proponeva al nostro periodico di proporsi come cassa di risonanza per richiamare tutti i bersaglieri molfettesi. Aggiungeva poi con passione: “Bersa-glieri a vent’anni, bersaglieri per tutta la vita… il soldato tedesco ha stupito il Bersagliere, il Bersagliere ha stupito il Mondo”. Dal 22 al 24 maggio 2009, i Bersaglieri si daranno appuntamento a San Giovanni Rotondo (Fg), dove si svolgerà il 57° Raduno Nazionale. L’evento è dedicato al 7° Reggimento Bersaglieri di Bari ed è organizzato in collaborazione con il Comando Milita-re Esercito “Puglia”.

Pantaleo de Trizio

Il Lions Club di Molfetta, presieduto dal dottor Carlo Lentini, ha realizzato dome-nica 5 aprile presso il centro commerciale Mongolfiera di Molfetta, una significativa cerimonia per la consegna di oltre 1500 occhiali usati raccolti nel corso degli ultimi mesi, al Centro Italiano Lions di Riciclag-gio occhiali usati perché, dopo accurata pulizia, selezione e catalogazione secondo la gradazione, possano essere distribui-ti gratuitamente alle persone bisognose in paesi sottosviluppati quali l’Africa, l’India, i Balcani e altre zone del mondo in stato di estrema povertà. “Donando ai Lions occhiali da vista usati – hanno detto i responsabili del Club – possiamo fare la differenza nella vita di un’altra persona. Tutti i tipi di occhiali da vista o anche da sole, con gradazione o senza, per bambini e adulti sono utili perché molti dei desti-natari necessitano di correzione della vista per eseguire anche le più semplici attività per le quali occorre guardare da vicino”. Un semplice paio di occhiali permette ad un adulto di continuare a lavorare o ad un bambino di continuare a frequentare la scuola. Nei Paesi sottosviluppati, infatti,

l’assistenza oculistica è spesso troppo co-stosa o non accessibile e non è raro che un esame della vista costi come un mese di stipendio. Esiste in tal senso una vera emergenza mondiale: un bambino su quat-tro non vede abbastanza per poter leggere senza occhiali. I Lions di tutto il mondo, da sempre “paladini della vista”, mettono a disposizione gratuitamente tempo e at-tività per sostenere le missioni per la pre-venzione della cecità e il mantenimento della vista sponsorizzate dai Lions Club e da altre organizzazioni umanitarie, distri-buendo poi gratuitamente gli occhiali alle persone che li necessitano.

Page 19: Il Fatto n. 033

Culturagiovedì 9 aprile 2009 1�

CulturAttiva per una cultura nuovaSuccesso per la prima iniziativa pubblica del gruppo.

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I segreti di “via San Benedetto”Si rinnova l’appuntamento con l’arte della Settimana Santa.

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“Fare teatro in Puglia oggi, è possibi-le?”. L’associazione CulturAttiva ha cercato di dare una risposta alla do-manda che è stata il tema principale dell’incontro tenuto il 17 marzo nel-l’auditorium “A. Dvorak” di Molfetta. Il responsabile del progetto Francesco De Bartolo ha dichiarato di voler fare cultura a 360° con nuove esperienze sia riguardanti il teatro sia l’arte in ogni sua forma. Lo scopo principale dell’associazione CulturAttiva è quel-lo di non far rimanere le iniziative fine a se stesse ma di coinvolgere il più possibile la gente, “soprattutto in una città organizzata male dal punto di vista amministrativo”. Dopo l’aper-

tura di De Bartolo sono intervenuti il programmatore nonché webmaster del sito di CulturAttiva Pasquale La Forgia e Luigi Angiuli, un pezzo di storia del teatro pugliese, vincitore del Premio Mediterraneo e fondatore della compa-gnia il “Vello D’oro” che si è sofferma-to sulla crescita del teatro in Puglia in tutte le sue prospettive. Hanno parteci-pato all’incontro anche Franco Martini come rappresentante della compagnia teatrale Moduloesse che ha posto la sua attenzione sulle compagnie ama-toriali pugliesi e soprattutto sull’im-portanza degli incentivi per le stesse e Gianna Mastrini, assessore alle Atti-vità produttive della Provincia di Bari.

Il tutto è stato allietato dalle note del pianista emergente Vincenzo Lisena e dalla rappresentazione di Fabio Ragno e Donato Altomare, attori della compa-gnia TeatrArte e di Daniela Germina-rio del collettivo Freedom di Molfetta. CulturAttiva è un gruppo culturale che punta a trasmettere una concezione in-novativa di cultura. Impegno, coinvol-gimento, eclettismo, programmazione. Su queste parole d’ordine CulturAttiva punta forte per partire da una dimen-sione locale, per superare le angustie e gli elitismi di un mondo troppo spesso autoreferenziale.“L’obiettivo dell’incontro – è stato det-to – è far sì che finalmente qualcosa si

muova a Molfetta. Vogliamo creare un insieme di iniziative per valorizzare l’unica risorsa capace di farci cresce-re come comunità. Vogliamo creare Cultura e per farlo siamo pronti ad ag-gregarci anche costituendo un un’as-sociazione culturale. L’iniziativa non resterà isolata. A tal proposito voglio ringraziare tutti gli sponsor che hanno permesso la realizzazione di questa prima iniziativa”. Chi volesse avere maggiori informazioni su CulturAttiva, può consultare il sito www.culturattiva.altervista.org o contattare gli organiz-zatori all’indirizzo email [email protected].

Marta Marzocca

C'è una via a Molfetta che quando l'aria inizia a tingersi di Quaresima, come per incanto si accende di luce propria. Una viuzza magica, calpestata più volte dai passi dei confratelli schiacciati dal peso dei simulacri, il peso della devozione. Una strada angusta in cui, per secoli, i lignei Misteri hanno poggiato la propria ombra sulla pietra viva degli antichi

edifici. Un luogo bagnato dalle amare lacrime della Beata Vergine Addolorata che cercava invano suo figlio. È via San Benedetto. Da sei anni a questa parte questa via da il nome ad una importante mostra artistica dedicata alle tradizioni della Settimana Santa a Molfetta. Quest'anno, le opere, che fino all'anno scorso erano state esposte all'interno

della Fabbrica di San Domenico, sono state spostate nella bellissima “Sala dell'Approdo” proprio in via San Bene-detto. L'enorme sala, ubicata al numero civico 43 in un antichissimo ambiente sotterraneo, è stata scelta dall'associa-zione organizzatrice dell'evento, “A. Caracciolo”, per contenere le splen-dide realizzazioni di numerosi artisti. Artisti che hanno voluto raffigurare il Cristo, piegato dal dolore e dalla soffe-renza, nell'atto di redimere l'uomo dai suoi peccati. Opere che rendono piena-mente ai visitatori l'idea del periodo e di quanto Molfetta sia ancorata salda-mente alle proprie tradizioni. Come lo è il professor Michele Carlucci, grande conoscitore e soprattutto appassionato di tutti i segreti che la città custodisce gelosamente. Nell'inaugurazione della mostra egli ha voluto ricordare un gran-de della scrittura molfettese scomparso da poco, Orazio Panunzio. Orazio ave-va il dono di riuscire a rendere vivo ciò che scriveva e con i suoi scritti era in grado di evocare atmosfere cittadine perdute ormai nel tempo. Purtroppo gli

anni e il decorrere naturale della vita ce lo ha portato via insieme a tutta la sua antica conoscenza profonda della sua città, Molfetta, che egli riusciva a ren-dere, con grande naturalezza, di stretta attualità. La mostra resterà aperta sino a Sabato 11 aprile e, tempo permetten-do, in occasione del Giovedì Santo (9 aprile dalle 19 alle 23), giorno in cui vi è la visita ai cosiddetti Sepolcri (Gesù Eucarestia), verrà allestita all'esterno ed estesa a tutta via San Benedetto che per l'occasione sarà chiusa al traffico.

Francesco Tempesta

Page 20: Il Fatto n. 033

La famiglia che cambia Il tema al centro del nuovo libro di Angelo

Cianciotta.

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Cultura giovedì 9 aprile 200920

È un libro denso e intenso, da leggere e ripensare, Famiglia in gioco. Relazioni di genere e generazioni in famiglia ma, soprattutto, un libro da vivere e da gio-care, secondo il direttore editoriale Gu-glielmo Minervini della casa editrice la meridiana che lo ha pubblicato, “af-finché sia possibile lo sviluppo di una cultura delle relazioni positive, in par-ticolar modo quelle familiari, vissute in maniera inconsapevole e contrastante, generatrici di dinamiche conflittuali perché vedono l’altro antitetico e non complementare a sé”. Scritto da don Angelo Cianciotta, parroco di S. Gio-vanni Bosco ad Altamura (Ba), consu-lente coniugale-familiare e consigliere spirituale dell’Équipes Nôtre Dame, con laurea in Scienze dell’Educazio-ne all’università di Bari, e collocabile nello scenario spesso aspro e impervio della famiglia che cambia, determina e decide ruoli e relazioni, attraversando generi (maschio-femmina) e generazio-ni (nonni-genitori-figli), il testo avvin-ce per ciò che riesce a dire ma anche per ciò che, come ha sostenuto lo stesso

autore, “è rimasto incompiuto e non è stato possibile dire, ma ha aperto fine-stre future e creato nuovi intenti”. La parte cosiddetta “teorica” che ospita ri-sultati di numerose ricerche sulla fami-glia a carattere psicologico, sociologi-co ed antropologico, indaga, tra l’altro, sulla produttività e la costruttività del confronto tra generi e generazioni per lo sviluppo della persona e della per-sonalità; quest’ultimo visto non come percorso autogenerativo imprevedibile e svincolato da regole e valori di ma-trice familiare ma come risultato della loro interazione, si arricchisce di una proposta concreta da offrire e far spe-rimentare, nata dall’esperienza di un laboratorio autobiografico di forma-zione familiare denominato DOMUS, il cui progetto, le finalità e gli obiettivi convergono in un copione di “famiglia ludens” dove ogni famiglia impara a giocare e a rivedere le sue teorie e stra-tegie comportamentali. Il libro è stato presentato ufficialmente a Molfetta nell’Aula Magna del Seminario Vesco-vile il 31 marzo scorso in un incontro

moderato dalla dottoressa Elvira Zac-cagnino, presidente delle edizioni la meridiana, presenti l’autore, il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Familiare don Vito Bufi e la sociologa Marianna Pacucci. Quest’ultima, in particolar modo, ha sottolineato come oggi “famiglia si diventi e non si è, at-traverso una pluralità e differenzialità di esperienze perché plurali e differen-ziali sono le famiglie nell’epoca delle incertezze e dei percorsi di vita inedi-ti.” “Intrigante – ha poi aggiunto – è il linguaggio esplicitato nel testo perché parole come tramare (tessere trame di legami e non d’inganni), illudere (en-

trare nel gioco), deludere (uscire dal gioco), famigliare (fare famiglia), in-dagate nel loro significato etimologi-co, evocano un’idea meno stereotipata della famiglia e rappresentano il filo conduttore intorno al quale essa può es-sere costruita”. Interessanti la proposta di una “sperimentazione pastorale” dei laboratori presentati nel testo, avanzata da don Vito Bufi ed alcuni interventi da parte del pubblico presente. Citiamo, in particolare, una domanda rivolta all’au-tore: “Il libro può insegnare alla fami-glia a mettersi in gioco, ma può aiutarla anche a “rimettersi in gioco?”

Beatrice De Gennaro

Page 21: Il Fatto n. 033

Ora che la stagione regolare, la prima nella storia della Nuova Virtus Basket Molfetta in serie A dilettanti, è finita, si possono analizzare tutti gli aspetti, positivi e negativi, che la hanno carat-terizzata. Una stagione ancora in bilico per poter già essere definita positiva o negativa, visto che ora arriva l’impe-gno più arduo, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto dal punto di vi-sta caratteriale data la tensione che ne deriverà: i play-out. Si perché dopo le ultime due gare della stagione contro Matera (sconfitta in casa per un solo punto) e Fossombrone (bella vittoria in trasferta dopo tre quarti di equilibrio in campo), si è potuto solo conoscere l’avversario da affrontare nei play-out, ormai già da tempo sicuri. Alla fine la Virtus è riuscita a raggiungere quel-l’unico obiettivo che le era rimasto, cioè di migliorare la propria posizione in classifica per ottenere un accoppia-mento più favorevole e il fattore campo dalla propria parte. E questo anche gra-zie alla buona prestazione di Fossom-brone: dopo i primi tre quarti di gara che hanno visto il risultato in bilico, nell’ultima frazione la Virtus, guidata da un Mapelli in giornata di grazia e da uno Stijepovic in forma, affonda gli avversari arrivando fino al +18 di vantaggio e chiudendo la gara con il punteggio di 62-77. Grazie a questi 2 punti, i bianco-azzurri raggiungono l’11° posto in classifica e in un solo

colpo superano il Matera e lo stesso Fossombrone, tutti comunque a pari punti (20). Infatti, la posizione in clas-sifica in caso di più di due squadre a pari punti dipende dalla classifica avul-sa. Quindi, poiché il Molfetta ha vinto 3 scontri diretti e perso 1, il Matera ne ha vinti 2 e persi 2, il Fossombrone ne ha vinti 1 e persi 3, la classifica dice

Molfetta 11°, Matera 12° e Fossom-brone 13°. Dunque l’avversario del Molfetta sarà niente meno che… il Matera. Quel Matera, guidato dall’ex Longobardi, che sta attraversando un buon periodo di forma, visto che ha vinto 5 delle ultime 7 gare di campio-nato, tra le quali proprio quella contro la Virtus due settimane fa. Ora perciò

tocca alla Virtus. L’impegno è impor-tante. L’obiettivo però ancora di più. E ora più che mai serve rivedere la Virtus che tutti si aspettano, non quella Vir-tus capace di perdere contro l’ultima in classifica dopo aver avuto in pugno la partita a 10 minuti dal termine (vedi Fi-renze all’andata), o che lascia scappare via una partita per un errore o per una distrazione da evitare, ma quella Virtus capace, perché ha mostrato di esserne capace, di battere le “prime della clas-se” (vedi Latina e Ferentino al ritorno), trascinata dal sostegno del pubblico di casa che diventa il vero sesto uomo in campo. La formula dei play-out preve-de ora che Molfetta e Matera si affron-tino al meglio delle 5 gare. La prima gara si disputerà in casa domenica 19 aprile (con probabile anticipo al 18), la seconda in trasferta giovedì 23 aprile, la terza domenica 26 aprile. Le altre due eventuali gare si disputeranno in trasferta giovedì 30 aprile e in casa do-menica 3 maggio. Grazie alla miglior posizione in classifica, la Virtus avrà il vantaggio di giocare l’eventuale bella in casa, il 3 maggio appunto. In caso di vittoria la salvezza è cosa fatta; in caso di sconfitta, invece, la Virtus dovrà giocarsi nuovamente la permanenza in A dilettanti contro la perdente del-l’altra sfida play-out, ovvero Sant’An-timo-Fossombrone. Ora la palla passa ai ragazzi.

Giordano Germinario

Sportgiovedì 9 aprile 2009 21

Mastropierro ai vertici del karate regionaleL’istruttore molfettese ricoprirà il ruolo di responsabile tecnico per il settore giovanile.

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Vincere per restare in A

La Nuova Virtus Basket affronterà nei play out il Matera dell’ex Francesco Longobardi.

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Prestigiosi riconoscimenti per l’as-sociazione dilettantistica sportiva molfettese “Athlon Center Karate” che nei giorni scorsi ha “festeggia-to” la nomina del maestro Giovanni Mastropierro, cintura nera 5° Dan e direttore tecnico dell’associazione, responsabile tecnico giovanile del settore karate regionale delle Fede-razione Italiana judo, lotta, karate e arti marziali. Grazie alla sua espe-

rienza e al suo impegno, iniziato nel 1973, Giovanni Mastropierro è stato designato per ricoprire il pre-stigioso ruolo. Negli anni di attività, Mastropierro ha ottenuto prestigiosi successi sportivi nel karate riuscen-do a promuovere la disciplina tra i giovani che si avvicinano a una sana attività agonistica che si va sempre più affermando a Molfetta ed in tutta la Puglia.

E tra i tanti giovani che si stanno di-stinguendo nella disciplina va senza dubbio segnalata Giulia Talesco (nel-la foto con il maestro Mastropierro) classificatasi al terzo posto nelle categorie “cadette” e “juniores” al campionato italiano femminile di karate svoltosi a Bisceglie lo scor-so primo febbraio, riuscendo così a qualificarsi per i Campionati Italiani di Karate.

Page 22: Il Fatto n. 033

Sport giovedì 9 aprile 200922

I play off di Eccellenza al “Poli”Lo stadio molfettese il 26 aprile ospiterà la gara tra

Liberty e Sogliano.

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La Pallavolo torna in zona play offMentre le ragazze dell’Azzurra restano nella zona rossa

della graduatoria.

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Il mondo “pallonaro” molfettese è in fibril-lazione per le ultime notizie che giungono dal “triangolo” Noicattaro-Bari-Molfetta. È delle ultime ore la notizia, oramai uffi-ciale, del ritorno al “Paolo Poli” del calcio. Infatti, grazie alla disponibilità dell’asses-sore allo sport Enzo Spadavecchia, il pros-simo 26 aprile si disputerà sul manto erbo-so dello storico stadio molfettese la gara di ritorno delle semifinali play off del torneo di Eccellenza tra Liberty Bari e Sogliano. La vincente della doppia sfida se la vedrà con una tra Copertino e Ostuni. A chiede-re la disponibilità dello stadio molfettese è stato l’attuale numero uno del club del capoluogo, Canonico, che negli ultimi mesi avrebbe concordato l’acquisizione da Enrico Tatò (interessato al titolo del Li-

berty) del Noicattaro, società attualmente impegnata nel campionato di Seconda Di-visione (ex C2). Uno scambio che potreb-be essere il preludio dello “spostamento” a Molfetta di una delle due società. Per la gioia degli appassionati locali.Intanto sul fronte calcio giocato da segna-lare il ritorno in corsa del Bari Sport che nel campionato di Seconda Categoria ha riconquistato il primo posto grazie alle vit-torie contro Adelfia (4 a 2) e Conversano (4 a 3). Punti in classifica anche per il Mi-lan Club che conquista il “bonus” contro la ritirata Cerignola e si impone per 1 a 0 contro il Capurso. Nelle prossime uscite il Bari sport ospiterà l’Altamura (19/4) e andrà a Palo (26/4). Nelle stesse date il Milan Club si esibirà a Bitritto e riceverà il Bisceglie.Nel campionato di C1 di calcio a 5, il Real di mister Allegretta conquista la vittoria per 7 a 3 sul campo del Pellegrino e si prepara per le sfide del 18 aprile contro la Virtus Mola e del 25 a Ruvo. Tutto questo continuando ad inseguire, a distanza di tre punti, la “lepre” Giovinazzo che guida la classifica del torneo.

Prosegue l’altalena di risultati della Pal-lavolo Molfetta e anche della sua diretta concorrente al terzo posto in graduatoria, il Bari, nuovamente scavalcata dai ragaz-zi allenati da alcune settimane da mister Lorenzoni. I biancorossi molfettesi ri-conquistano così l’ultima posizione utile per poter disputare i play off promozione rianimando le speranze di successo da parte di dirigenti e tifosi. Nelle ultime due uscite, altrettante vittorie hanno consentito alla Pallavolo di tornare a correre per con-quistare il tanto desiderato “posto al sole”. Si è cominciato il 28 marzo con la prima presenza in panchina e la prima vittoria di mister Lorenzoni. Sul parquet amico del PalaPoli i molfettesi hanno superato dopo una gara tesa gli umbri dello Spoleto. Ri-sultato finale di 3 a 1 (23-25, 25-22, 25-23, 25-22) e punti importanti portati in cascina. Sette giorni dopo, il 5 aprile, il match che doveva essere una pura formalità contro il fanalino di coda Squinzano ha rischiato di trasformarsi in una cocente delusione: dotto di due set (25-13, 25-15) i molfettesi hanno saputo ribaltare il risultato (17-25, 21-25, 12-15) riuscendo a spuntarla al tie

break. Dopo la pausa pasquale si tornerà in campo il 19 aprile ospitando il Chieti poi il 26 si viaggerà alla volta di Ostia.Sul fronte femminile le “azzurre” con-tinuano ad essere nella zona rossa della classifica, quella che indica i play out. Nel-le ultime due uscite due risultati diametral-mente opposti per le ragazze allenate da Anna Grazia Matera. Il 29 marzo secco 3 a 1 subito dal Potenza (19-25, 25-19, 25-20, 25-15) per poi riscattarsi con un buon 3 a 0 (26-24, 25-13, 25-12) il 4 aprile nella gara interna contro Montescaglioso. Anche per le ragazze stop per le festività: si ricomin-cia il 18 aprile nella esterna di Matera. Poi, il 25, a Molfetta arriva il Tuglie.

Page 23: Il Fatto n. 033

Sportgiovedì 9 aprile 2009 2�

HOCKEY BASKETSerie A2 - Play Off Serie A dilettantiCorreggioSarzana *MOLFETTA *MontebelloThieneMatera

* una gara in meno

1�1�1�1�100

LatinaSienaFerentinoOsimoTrapaniPalestrina PotenzaBarcellonaOstuniSant’AntimoMOLFETTAMateraFossombroneFirenze

�2�����02�2�2�2�2�2�20202010

PALLAVOLOSerie B1 Maschile Serie B2 Femminile

TraniSalernoMateraTarantoScafatiBattipagliaPotenzaBeneventoSarnoSala ConsilinaTuglieMOLFETTANojaturiAversaMontescagliosoOstuni

�2���������������1�����12�1�101

SoraGelaMOLFETTABariTerlizziChietiSpoletoBroloTerniFasanoAvellinoGalatinaMarcianiseOstiaFoggiaSquinzano

���������������������12�2�2�201�

CALCIO A5 CALCIOSerie C1 Seconda categoria

BARI SPORTCellamarePalo del ColleConversanoBitrittoE. TriggianoAdelfiaBisceglieTrinitapoliCapursoMILAN CLUBMolaAltamuraA. TriggianoTraniCerignola

�����������0���������02�2�1�1�rit.

GiovinazzoREAL MOLFETTACastellanaModugnoFasanoSammicheleR. MolaPellegrinoRuvoV. MolaNociCerignolaBrindisiSpinazzolaAltamuraSava

���1�1�1�0���2�1�0���2�02�2�1��

La Libertas vincente nel nome dei Sigrisi

Ancora ottime prestazioni da parte del team dell’associazione sportiva molfettese.

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I ragazzi della polisportiva Libertas Molfetta ricorderanno di sicuro la data del 28 marzo 2009. Nell’ultima dome-nica di marzo infatti, si sono disputati presso il Palafijlkam di Ostia i Cam-pionati Italiani Juniores di lotta stile libero. Galvanizzati dagli ottimi risul-tati ottenuti nelle passate edizioni gli atleti della Polisportiva, si sono prepa-rati dando il massimo, per affrontare al meglio questa importante competizio-ne. I due coach Mauro Sciancalepore e Tommaso Cilardi hanno impresso nei ragazzi una mentalità vincente e lo spirito di squadra, tutto controllato da una sana competizione agonistica. Passione e tanto spirito di sacrificio sono solo alcune delle doti che la Po-lisportiva insegna ogni giorno. Nella storia longeva di questa competizio-ne non si era mai verificato che due finalisti fossero due fratelli gemelli, come i nostri gemelli Sigrisi. Mirko, con la sua voglia di emergere e la sua caparbietà, ha dato prova di essere un grande lottatore, contro cui nessuno vorrebbe gareggiare; l’atleta molfette-se si piazza al 1° posto nella categoria 96 Kg, seguito dal gemello Nicolò. Nei loro match hanno dimostrato di meritarsi la convocazione ottenuta a

fine gara per la nazionale juniores di lotta stile libero che si svolgeranno a Tiblisi in Georgia il prossimo giugno. Sfiora il successo finale, classificando-si al 3° posto l’altra punta di diaman-te della Libertas, l’atleta Luca Amato che ha perso per un punto la finale con il Campione italiano nella categoria 120 Kg. Ottimo anche il piazzamen-to dell’altro atleta Gaetano Gadaleta, classificatosi al 5° posto nella catego-ria 120 Kg. Gadaleta è ancora giovane e l’anno prossimo potrebbe aspirare al titolo. Bene anche gli atleti Corrado Minervini, Domenico Gigante, Sal-vatore Alex Marino, Claudio Annese e Vito Pignatelli. Questi lottatori si sono distinti nelle fasi eliminatorie dimostrando gran carattere e voglia di esseri i numeri uno, un po’ come la mentalità della Polisportiva Libertas che si piazza al 3° posto nella gradua-toria per società. L’avvocato Oronzo Amato, Presidente Onorario, deve ri-tenersi molto soddisfatto dei risultati dei propri ragazzi, che lo ripagano per l’enorme interesse e la grande passio-ne che mette ogni giorno affinché lo sport plasmi questi ragazzi come veri uomini del domani.

Nicolò Ayroldi

Page 24: Il Fatto n. 033

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In questo numero de “il Fatto” vi proponiamo quattro, tra le più im-portanti, offerte di lavoro presenti sul territorio pugliese e nazionale. La prima di queste è rappresentata da un’altra rilevante offerta nell’ambito alberghiero riferita però al territorio regionale. Le altre tre riguardano ri-spettivamente i seguenti settori: ITC, assistenza privata e farmaceutico. GRUPPO NICOLAUS HOTELS: In occasione della nuova apertura del “Villaggio Residence dei Turche-si” a Castellaneta Marina, ricerca le seguenti figure professionali per la prossima stagione estiva: barman, camerieri, cuochi, pizzaioli, capo ri-cevimento, receptionist, assistenti, agenti, animatori, governanti, manu-tentori, commessi market, cassiere, magazziniere, economo. I candidati possono inviare il proprio curriculum

vitae e foto tessera recente all’indi-rizzo e-mail [email protected]: quasi cento le posi-zioni aperte, in gran parte nell’area tecnico-informatica, ma anche in quella commerciale. Le assunzioni si riferiscono a diverse sedi dislo-cate in Italia e si rivolgono a profi-li junior e senior. I contratti sono a tempo determinato per il primo inse-rimento e a tempo indeterminato per i ruoli in cui è richiesta esperienza. Area informatica: 30 professioni aperte riferite a laureati in materie tecniche (informatica o ingegneria), economico/giuridiche o umanistiche. I candidati devono possedere un’otti-ma conoscenza del pacchetto Office e buona predisposizione per il lavoro in team. Per alcune posizioni è richie-sta la conoscenza dei principali data base e del linguaggio Java. Per i pro-fili senior è richiesta un'esperienza al-meno biennale nella realizzazione di applicazioni web. Area commerciale e fiscale: l’azienda ricerca persone con esperienza presso uno studio commercialista e con conoscenza di IVA, contabilità, gestione bilanci o dichiarazioni dei redditi. Tra le figure ricercate anche candidati provenien-ti da pubbliche amministrazioni. Per un’esauriente consultazione, di tutte le posizioni aperte, basta accedere al

link “lavoro” sul sito internet www.zucchetti.it.EUROPE ASSISTANCE: Europe As-sistance, rinomata azienda che eroga servizi di assistenza privata, in fase di espansione del proprio organico con l’inserimento di 60 nuove uni-tà. Gli operatori saranno impiegati presso le centrali operative di Milano e si occuperanno della gestione del-l’assistenza stradale e sanitaria, sia in Italia che all’estero. Il contratto proposto dalle aziende è a tempo de-terminato per una durata di sei mesi. I candidati ideali sono: studenti, diplo-mati e laureati, con buona conoscenza dell’inglese e familiarità con l’uso del pc. L’attività prevede lo svolgimento di turni mensili. La proposta risulta essere particolarmente interessante considerando che ai neo assunti viene offerto un programma di formazione specifico per svolgere servizi di as-sistenza e di customer care. Servizio di assistenza: il candidato deve pos-sedere la conoscenza della lingua in-glese e, preferibilmente, una seconda lingua (francese o tedesco). Si occu-perà della gestione del soccorso stra-dale e sanitario. Servizio di customer care: il candidato dovrà gestire infor-mazioni e consulenze in ambito auto-mobilistico, assicurativo e turistico. Gli interessati a questa offerta possono inviare il proprio cv via mail a: callcen-

[email protected] (Ri. MI/03), via posta: Europe Assistance, ser-vizio selezione, piazza Trento 8, 20135, Milano. ROTTAPAHARM MADAUS: importante gruppo far-maceutico, assumerà nei prossimi mesi 20 laureati, in gran parte da im-piegare nella ricerca. Queste nuove risorse saranno inserite nel team dei laboratori, nei reparti tecnici e pro-duttivi della sede italiana del grup-po multinazionale, a Monza e nello stabilimento di Confienza (Pavia). L’azienda richiede che il candida-to destinato al centro ricerca sia in possesso di una laurea in discipline scientifiche (chimica, Ctf, farmacia e scienze biologiche), mentre è ri-chiesta la laurea in discipline econo-mico-giuridiche per le posizioni da inserire in ambito amministrativo e di corporate. Requisito fondamentale è la conoscenza delle lingue stranie-re, in particolare l’inglese, e l’ottima conoscenza di strumenti informatici. È possibile inviare la propria can-didatura solo via posta tradiziona-le (Rottapharm S.p.A., Ufficio del Personale – via Valosa di Sopra, 9 – 20052 Monza).

Marco Roberto Spadavecchia

In ogni attività la passione to-glie gran parte della difficoltà.

Erasmo da Rotterdam

Page 25: Il Fatto n. 033

Rubrichegiovedì 9 aprile 2009 2�

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Bar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11Bar Astoria corso Umberto 16Bar Blues via Dante 49Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6Bar Caffetteria, via Salvucci 46Bar Camera Cafè via XX Settembre 43Bar Cavour via Fornari 47Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17Bar Columbia via San F. d’Assisi 30Bar Crystal via F. Campanella 33Bar degli Artisti, via Gesmundo 4Bar del Ponte, via Ruvo 18Bar Euro via San Francesco d’AssisiBar Europa, via Cavallotti 10Bar Fausta, corso Umberto 150Bar Filisia via M. di Savoia 67Bar Football, via la Malfa 11Bar Gabbiano, corso Umberto 48Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via TerlizziBar Kennedy, via Germano 49Bar la Fenice, corso UmbertoBar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6Bar Minervini, via Pio la Torre 33Bar Mini Bar, via Giovinazzo 6Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè, 6^ strada ovest Lama MartinaBar Moka, via Annunziata 68Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto MarioBar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via San F. d’AssisiBar Peter Pan, via Monda 48Bar Rio, via Bari 92Bar Roma 2, via San Domenico 4

Bar San Marco, corso UmbertoBar Seven via Germano 33Bar Snack, via Giovinazzo 1Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza MoroBar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San DomenicoBlanc la Nuit lungomare M.A. ColonnaCaffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via PiazzaCaffetteria Manattan viale dei CrociatiCaffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6Calì Caffè via Puccini 7Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via TerlizziEdicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della RosaEdicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza GaribaldiEdicola Spazio Libero via gen. PoliEdicola Stazione piazza A. MoroEdicola via Cormio rione ParadisoEdicola via Dante Edicola via Einaudi rione ParadisoEdicola via Fornari nei pressi Istituto ApicellaEdicola via Giovinazzo 1Edicola via Giovinazzo 45Edicola via Leonardo Azzarita zona 167

Edicola via PaniscottiEdicola via Principe AmedeoEdicola via ten. G. SlepicoEdicola via ten. SilvestriEdicola via Togliatti zona 167Edicola viale Pio XIFarmacia Grillo, largo Sant’AngeloFlory’s Cafè via gen. Poli 3Istituto Industriale di Stato “G. Ferraris” via P. Togliatti 2Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione sede centrale via Fornari 1 c/o Istituto ApicellaIstituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione sede succursale via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello”, viale XXV AprileIstituto Professionale per le Attività Marinare località Prima CalaIstituto Tecnico Commerciale e per Geometri “G. Salvemini” via Martiri della ResistenzaLiceo Classico “L. da Vinci” e Liceo Scientifico “A. Einstain” via P. Togliatti 4Liceo Ginnasio “L. da Vinci” sede succursale via Fornari 1 c/o Istituto ApicellaLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” via gen. L. AmatoMedi Max via TerlizziMondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via FaniPanificio Annese via Cappellini 28Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41Panificio Cangelli via cap. de Candia 49Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155Panificio de Pinto via Edoardo GermanoPanificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29

Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. AlighieriParrocchia Cuore Immacolato di Maria via MascagniParrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19Parrocchia Sacro Cuore di Gesù corso UmbertoParrocchia San Berardino via TattoliParrocchia San Corrado Duomo, banchina SeminarioParrocchia San Domenico via San Domenico 1Parrocchia San Gennaro via S. PansiniParrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa piazza Vittorio Emanuele 3Parrocchia Sant’Achille via A. SalvucciPlace Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via GiovinazzoStazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento ESSO via Terlizzi Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Z. ArtigianaleSwing Pub viale Pio XI 27 Tabaccheria corso Umberto 74Tabaccheria piazza Garibaldi 6Tabaccheria piazza Roma 4Tabaccheria via Azzarita 65Tabaccheria via Bari 68Tabaccheria via Fiorini 41Tabaccheria via Fornari 66Tabaccheria via G. Salvemini 124Tabaccheria via Hugo 3Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67Tabaccheria via Margherita di Savoia 5Tabaccheria via Pansini 52Tabaccheria via Paradiso 2Tabaccheria via Roma 32Tabaccheria via Rossini 12Tabaccheria via Silvestri 68Tabaccheria viale Pio XITenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico

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Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

Rubriche giovedì 9 aprile 20092�

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione Intolleranze alimentari... quanta confusione!

1138Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Le reazioni avverse agli alimenti pos-sono essere di varia natura: intossicazioni (dovute alla presenza di

batteri e/o loro tossine in un cibo), aller-gie e intolleranze alimentari. Mentre la definizione delle prime è chiara un po’ a tutti, per le ultime due molti hanno un po’ di confusione. Entrambe interessano solo alcuni soggetti sensibili, ma le allergie sono dovute ad una risposta del sistema immunitario anche ad una piccola quanti-tà di cibo con una reazione violenta e im-mediata che va dal prurito fino allo shock anafilattico; le intolleranze alimentari, invece, sono determinate dall’incapacità dell’organismo di utilizzare e metabo-lizzare in modo corretto alcuni alimenti, non vedono mai coinvolto il sistema im-munitario e dipendono dalla quantità di cibo assunto. I sintomi di una intolleran-za alimentare insorgono più lentamente e possono essere da più sfumati a più defi-niti: cefalee, disturbi intestinali (gonfiori,

stipsi, diarrea, colite, meteorismi), distur-bi dell’umore, infezioni ricorrenti, tosse e molti altri. L’eliminazione dalla dieta del cibo incriminato per 2-3 mesi migliora la sintomatologia. Tra le intolleranze ali-mentari, però, vanno distinte quelle enzi-matiche come la celiachia (intolleranza al glutine), l’intolleranza al lattosio e il favi-smo che sono espressioni di severe pato-logie legate a disturbi enzimatici “da cui non si può guarire”. Tutte le altre, che mi piace definire incompatibilità alimentari, sono dovute all’individuale suscettibilità in un dato periodo ad un particolare ali-mento. L’abuso di determinate sostanze, l’eccessivo utilizzo di conservanti e ad-ditivi, l’alterazione della flora intestinale per abitudini sbagliate, la scarsa qualità dei cibi sono alcune delle cause di insor-genza delle intolleranze alimentari. Un consiglio? Usate fantasia a tavola: man-giate ogni giorno un piatto diverso, prefe-rite cibi freschi e di stagione, seguite tutte le regole per una sana e corretta alimen-tazione e aiuterete il vostro organismo a difendersi.

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

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w w w . i l f a t t o . n e t

AGNELLO ALLA PASQUALINA

Ingredienti per � persone:

Procedimento

1 kg di agnello �00 gr. di piselli 200 gr. di cipolla 2 uova � gr. di aglio200 gr. di canestrato pugliese Sale q.b.Pepe q.b.

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Nelle prossime due settimane può ac-cadervi tutto e il contrario di tutto. Per questo prima di prendere qualsiasi decisione ponderate bene ogni cosa. È vero che la fortuna, aiuta gli auda-ci ma la prudenza non è mai troppa e conviene non forzare mai la mano.

La vostra vera forza sta negli affetti. Per questo toglietevi la maschera e non abbiate paura. Nessuno riderà di voi se riuscirete a dimostrare di pro-vare sentimenti autentici. A volte mo-strare le proprie debolezze è un atto di forza. E voi siete forti.

Ci sono persone che si aspettano da voi più di quanto voi siete disposti a dare. Forse la situazione che si è ve-nuta a creare arriva da lontano ed è stata innescata da un vostro atteggia-mento. È il caso di ristabilire l’ordine delle cose per non farsi male.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Date un freno al vostro entusiasmo. State correndo troppo e rischiate di disperdere le energie. Le novità che stavate aspettando da tempo sono proprio dietro l’angolo. Non lasciatevi cogliere impreparati. Un po’ di relax non vi farebbe male. Pensateci.

Certamente conoscete la favola di Pol-licino, il bimbo che per non perdersi nel bosco seminò briciole di pane senza pensare che poi gli uccellini le avreb-bero mangiate. Ogni tanto converreb-be rispolverare i ricordi dell’infanzia per evitare di perdere la via di casa.

Sempre super impegnati, nelle prossi-me due settimane sarete chiamati ad una serie di cambiamenti. Negli ultimi tempi siete riusciti a circondarvi delle persone giuste ma non potete sempre giocare il ruolo di leader. Non avete sempre ragione voi.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Fate attenzione a dove mettete i piedi. Il rischio di finire su un tappeto di carbo-ni ardenti è forte. Vi siete incamminati, forse senza accorgervene, lungo un sentiero tortuoso. Cercate di cambiare direzione prima che sia troppo tardi. Date fondo a tutte le vostre forze.

Il vostro cuore è troppo biricchino. La vostra mente corre sempre lontano. La fantasia meglio non parlarne. Non deve meravigliarvi che qualcuno fac-cia fatica a tenere il vostro passo. Vi aspettano due settimane intense sotto ogni punto di vista.

C’è un solo modo per realizzare i vostri progetti. Dovete rimboccarvi le mani-che e cominciare a fare sul serio sen-za aspettare che qualcuno faccia tutto il lavoro per voi. Delegate di meno e assumete il timone della vostra vita. Vi gioverà.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Avete voluto la bicicletta e allora ades-so pedalate anche se la strada è in sa-lita e vi manca il respiro. Ognuno di noi è causa del suo destino e di fronte a scelte che si rivelano sbagliate non potete far altro che rimproverare voi stessi. Nessuno vi ha obbligato.

Aspettatevi di tutto. C’è un ciclone che attraverserà la vostra vita, una ventata di aria nuova che vi aiuterà ad uscire da una situazione di empasse che vi sta accompagnando da qualche tem-po. Non perdete però mai di vista la vostra meta e le cose importanti.

Problemi in ambito lavorativo con un collega un po’ troppo impiccione. Guardatevi le spalle, non è bene fidar-si ad ogni costo. Tutto tranquillo nella vita di coppia e con gli amici. Presto andrete incontro ad un cambiamento. L’ennesimo. Siate prudenti.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 9 aprile 2009 2�

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentino | cell. 334.1758150e-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIPantaleo de Trizio, Matteo Diamante, Marta Marzocca, Paola Pansini, Isabel Romano, Roberto Sciannamea, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONENELLOPOLI.com | HIDESIGN.it

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 334.17.58.150

100 gr. di olio extravergine d’oliva 0,2�0 l. di vino bianco

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Preparare in un tegame di terracotta una base di olio extravergine d’oliva e cipolla.Rosolare leggermente il fondo, aggiungere l’agnello opportunamente tagliato in pezzi.Farlo rosolare uniformemente e bagnarlo con il vino bianco.A metà cottura aggiungere i piselli precedentemente sbollentati.Portare tutto a cottura.Prima del servizio unire l’uovo sbattuto con del formaggio. Attendere qualche minuto affinché si rapprenda e servire in piatti caldi.

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