Il Fatto n. 010

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Cosʼè successo veramente al “ Francesco Padre ”? In questo numero lʼinchiesta de “Il Fatto” si occupa di nuove tecnologie digitali al servizio della città. La passata amministrazione comunale aveva preso in esame la possibilità di affidare ad un partner tecnologico la realizzazione di una nuova infrastruttura wire-less. Ma il progetto solleva alcuni dubbi e perplessità. Dopo lʼinchiesta pubblicata da “Il Fatto” lo scorso 5 marzo, in città sembra essersi riaccesa la curiosità sul tragico e misterioso affondamento del motopesca “Francesco Padre” e sulla morte dei cinque membri del suo equipaggio. Troppe incongruenze emergono da una inchiesta archiviata velocemente e che invece andrebbe oggi riaperta per scoprire la verità. Molfetta mercoledì 30 aprile 2008 Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 10 Molfetta vuole le “sue” autostrade digitali Politica Cronaca Curiosità Sport Politica pagina 6 pagina 9 pagina 17 pagina 19 pagina 11 pagina 7 Cosa sarà Molfetta con Tonino?

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Cos̓ è successo veramente al “Francesco Padre”?In questo numero lʼinchiesta de “Il Fatto” si occupa di nuove tecnologie digitali al servizio della città. La passata amministrazione comunale aveva preso in esame la possibilità di affidare ad un partner tecnologico la realizzazione di una nuova infrastruttura wire-less. Ma il progetto solleva alcuni dubbi e perplessità.

Dopo l̓ inchiesta pubblicata da “Il Fatto” lo scorso 5 marzo, in città sembra essersi riaccesa la curiosità sul tragico e misterioso affondamento del motopesca “Francesco Padre” e sulla morte dei cinque membri del suo equipaggio. Troppe incongruenze emergono da una inchiesta archiviata velocemente e che invece andrebbe oggi riaperta per scoprire la verità.

Molfetta mercoledì 30 aprile 2008Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 10

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È tempo di… votazioni!Naturalmente e nuovamente Alle prese per i cambiamenti!

C’è fervore!C’è del movimento, che è un tormento da sfinimento;

e… a tutte le ore non c’è altro argomento:le Elezioni.

Per favore, lasciamo fare;al massimo si può solo ascoltare e aspettare.

È un parlare a voce alta,calorosa a volte fastidiosa non certo rassicurante.

Ogni cosa ha il suo valore:il salutare del dottore, del professore,

dell’impiegato o del disoccupato,che in lista è in vista per il lavoro invano cercato

e da qualcuno ora assicurato.Dell’amico del cuore forte è la stretta di mano,

fraterno l’abbraccio.Attento!

Ti aspetta pure il sottobraccio e pronto su un fogliettoC’è l’invito perfetto a votare il suddetto.Ti piovono promesse, sempre le stesse,

offerte seguite da richieste e…tante, tante bugie a non finire,

che fanno rincretinire.Se indeciso tu sei e non sai cosa fare,

sei il pollo da spellare.Ti tocca pazientemente, benevolmente asserire,

pur senza capire e impegnarti nella croce da segnaresulla scheda colorata, ben piegata.

Ma, che succede se in cabina trovi più schede da aprire,da votare e da ripiegare?

Ti prende il panico.Bestemmi l’amico candidato,

che ti ha invogliato e bene non ti ha spiegato e,finchè non hai trovato la giusta collocazione,

ti fai sudata e… intantomezz’ora è già passata.Quando lasci la cabina,

più confuso sei di prima edeluso per aver sbagliato einconsapevolmente votato un candidato strafottente.

Molfetta ha scelto di continuare ad essere guidata da Antonio Azzollini. Una scelta convinta e sostenuta da numeri di consenso elevatissimi. Il 57% dei votanti ha detto a chiare lettere che sarà il Senatore ad indossare, nuovamente, la fascia tricolore da primo cittadino. Sarà lui a governare la città assieme ai componenti della coalizione che lo ha sostenuto. Alla fine di questa estenuante ed intesa campagna elettorale, condita anche da cadute di stile provenienti da entrambi gli schiera-menti e sulla quale pare abbiano messo gli occhi anche attenti osservatori delle forze dell’ordine, salta immediatamente agli occhi la disfatta del centrosinistra molfettese che, dopo aver ingoiato il rospo dell’eccezionale risultato raccolto dalla Sinistra l’Arcobaleno e da Antonello Zaza nel primo turno elettorale e dopo aver dovuto “chie-dere il soccorso” di navigati politici di provenien-za centrista, non ha potuto fare altro che constata-re il fallimento di un progetto politico che proba-bilmente si basava più sui numeri e sui pacchetti di voti che su idee e progetti condivisi.Non solo quindi Mino Salvemini ha dovuto contare e ricontare i 3000 voti raccolti dal “guastafeste” Antonello Zaza ma, nel turno di ballottaggio, ha anche visto calare di oltre 3000 preferenze il suo consenso personale (16.944 i voti del primo turno contro i 13.661 del ballottag-gio). Al contrario il senatore Antonio Azzollini e la sua coalizione sono rimasti “allineati e coperti”

portando al voto nel turno di ballottaggio pratica-mente gli stessi elettori del 13 e 14 aprile (18.979 i voti al primo turno, 18.128 i voti del ballottag-gio).Assai differenti, come logico fosse, gli umori nei due schieramenti nei momenti immediatamente successivi la ufficializzazione della vittoria di Azzollini.E così mentre Giovanni Abbattista del Partito Democratico puntava il dito contro le liste della sua coalizione accusate di aver “tirato di meno”, dall’altra parte Pasquale Mancini del Popolo della Libertà considerava la vittoria di Azzollini “l’ennesima dimostrazione della attenzione dei molfettesi nei confronti di chi da sempre si è adoperato per il bene della città”.Certo è che difficilmente si potrà accusare Azzol-lini di aver “pescato” nell’elettorato del suo rivale: la sconfitta di Mino Salvemini è stata decisa e decretata dai suoi stessi elettori che, per varie ragioni, hanno deciso di non riconfermargli la fiducia concessa al primo turno.In attesa che venga ufficializzata la squadra di governo che affiancherà Azzollini nei prossimi anni i cittadini si augurano di vedere mantenute le tante promesse sentite in campagna elettorale, per non trovarsi delusi ed arrabbiati. Insomma per smentire quello che, con tanta ironia, Maria Adda-miano dipinge nella poesia che vi proponiamo a ricordo delle elezioni 2008.

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mercoledì 30 aprile 2008

Aventi diritto al voto 54.914Votanti Voti validi Nulle Bianche32.399 31.789pari al 59,00% 473 136

Antonio AzzolliniMino Salvemini

VOTI AI CANDIDATI SINDACO

VOTI VOTI

RISULTATI BALLOTTAGGIO

42,97%

13.661 18.128

57,03%57,03%

Molfetta ha scelto Azzollini

VOTAZIONI 2008

Mar

ia A

dd

amia

no

Al ballottaggio vittoria schiacciante del candidato del centrodestra che ha riconfermato i voti raccolti al primo turno. Per Mino Salvemini invece oltre 3000 consensi in meno.

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La Carta dʼIdentità di Antonio Azzollini

Chi è il nuovo sindaco di Molfetta. Le precedenti esperienze politiche e le attività professionali.

Ecco la "Carta di Identità" del neo sindaco della città A n t o n i o Azzollini. A n t o n i o Azzollini è nato a Molfetta il 30 maggio

1953. Laureato in giurisprudenza con una tesi in

Economia, si è affermato come avvo-cato ed esponente politico fra i più importanti a livello nazionale e regio-nale.Azzollini viene eletto Senatore della Repubblica per la prima volta il 21 aprile 1996 nella XIII Legislatura con il gruppo Forza Italia, per poi essere riconfermato nelle elezioni del 2001 e del 2006. Dal 26 giugno 2001 al 7 ottobre 2003 al 27 aprile 2006, Azzol-lini ricopre il prestigioso incarico di Presidente della V Commissione

Bilancio e Programmazione Economi-ca del Senato. Nell’ultima legislatura, è stato capogruppo di Forza Italia nella stessa Commissione.Numerosi i finanziamenti che Azzolli-ni ha destinato a Molfetta: fra i tanti si ricordano gli oltre 60 milioni di euro per la costruzione (oggi in atto) del nuovo porto commerciale; il fondo per la ricostruzione della palazzine dei Prol. Via Aldo Fontana; i finanzia-menti per la ristrutturazione delle Chiese della città; i fondi per il commercio e, in particolare, per la realizzazione dei parcheggi. L’attività politica di Azzollini si è caratterizzata, inoltre, per i numerosi provvedimenti che hanno interessato i settori dell’agricoltura e della pesca.Eletto nel 2006 sindaco di Molfetta, a febbraio di quest’anno Azzollini si dimetta a causa della caduta del Governo Prodi per ricandidarsi al Senato della Repubblica dove è stato eletto nella lista regionale del Popolo della Libertà.

Azzollini: “Amo Molfetta ed i molfettesi. Ora al lavoro per la città”Euforico il senatore rieletto primo cittadino. Accuse al governo regio-nale di centrosinistra. La squadra di governo sarà composta da “coloro che hanno combattuto la battaglia

elettorale”.

I festeggiamenti sono cominciati nel comitato elettorale di via Margherita di Savoia poco più tardi delle 15.30 quando sono giunti i primi dati raccolti dai rilevatori inviati dalla coalizione di centrodestra all’interno dei seggi elettorali. Da quel momento in poi cori da stadio, bandiere al vento e fumogeni per salutare la vittoria elettorale di Antonio Azzollini. Il “vecchio-nuovo” primo cittadino di Molfetta non si è sottratto dal commentare immediatamente lo straordinario successo personale e della coalizione: “Molfetta ha dimostrato di volermi bene e di avere apprezza-to quanto sinora fatto per il bene di questa città. Io amo Molfetta ed amo i molfettesi e grazie al loro sostegno ed al loro impegno continueremo a lavorare per far si che la nostra terra possa cresce-re ogni giorno di più e che la vita di ogni molfette-se possa migliorare giorno dopo giorno”.Senza nascondere la grande emozione per il risul-tato conseguito, Antonio Azzollini scorato da diverse centinaia di persone ha poi raggiunto piazza Municipio dove ha tenuto, come avvenne a giugno del 2006, il primo comizio da sindaco della città.“Abbiamo dimostrato che il trasformismo non ci appartiene e che non è servito ad alcuni personaggi passare dall’altra parte per conquistare il governo della città. I molfettesi hanno ben capito certe strategie ed hanno bocciato il progetto di chi aveva messo da parte il bene della città a favore dei propri personali progetti”.Poi Azzollini, attorniato da bambini festanti ed accompagnato sul camion che fungeva da palco dal consigliere regionale Massimo Cassano, ha

spiegato le ragioni del successo ringraziando gli elettori ed i collaboratori più stretti rimarcando anche che sarà il sindaco di tutti i molfettesi e non solo di chi lo ha gratificato con il suo voto.“Molfetta è pronta per un futuro ricco di successi e prosperità –ha continuato Azzollini- ed ora con la collaborazione del governo nazionale e con il mio personale impegno potremo imprimere un’accellerazione definitiva ai nostri progetti. A cominciare da quelli bloccati da tempo nelle stanze di alcuni dirigenti della Regione Puglia e che ora dovranno per forza di cose essere sbloccati”.Ed a proposito di Regione, Azzollini parlando di fallimento delle logiche del centrosinistra, ha chiesto con forza le dimissioni del governatore Nichi Vendola e di tutta la sua giunta: “Il popolo ha bocciato le loro idee ed i loro modi di fare. È necessario che si facciano da parte per il bene della nostra terra”.Sul dato del successo Azzollini ha speso ulteriori parole cariche di gioia: “Ero convinto che i cittadi-ni ci avrebbero scelto ed una vittoria di tale portata non può che renderci ulteriormente felici. Il mio avversario ha pagato alcuni errori di strategia ed ora mi auguro che dai banchi dell’opposizione collabori a garantire il migliore futuro a Molfetta”.Per quanto riguarda poi la futura squadra di gover-no Azzollini è stato chiaro: “Governerò la città assieme a coloro che mi hanno sostenuto in questa faticosa battaglia. Loro per primi saranno al mio fianco nei prossimi cinque anni di governo”. Questo significa che più di un consigliere comuna-le neo eletto ha già pronte le dimissioni: le poltro-ne della sala giunta attendono di essere occupate.

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Si ferma al 42,97% l’indice di gradi-mento dei cittadini per Mino Salvemi-ni, il portabandiera di quella coalizione nata per “abbattere l’autocrazia” di Antonio Azzollini, che forte dei suoi 18.128 voti si è riportato alla guida di Molfetta. Nonostante la pesante sconfitta, Mino Salvemini al suo arrivo nel comitato elettorale di via Carlo Cattaneo è stato accolto dagli applausi scroscianti di coloro che hanno creduto in lui sino alla fine, al contrario della previsioni della vigilia. A turno Pino Amato, Pasquale Minuto e Piero de Nicolo hanno abbracciato il loro candi-dato sindaco, facendogli sentire il proprio calore, dopo una sconfitta che nessuno avrebbe potuto preventivare in termini così ampi. “Molfetta ha dimostrato di non voler cambiare e di volere rimanere assog-gettata ad un padre padrone – sono state queste le prime parole del candi-dato sindaco di centrosinistra – purtroppo anche questa città è rimasta

fortemente condizionata dal dato nazionale, dove il trionfo di Berlusconi ha letteralmente sconvolto ogni cosa; del resto Roma è il riferimento simboli-co, finita dopo 30 anni in mano al centrodestra”.

E’ di certo stata una sonora sconfitta per Salvemini e per tutto il suo schiera-mento, ma nonostante tutto la sua determinazione e concretezza si sono fatte sentire anche nelle prime dichiara-zioni, applaudito da una folla che gli è

sempre stata vicino. “Al secondo turno quei cittadini che avevano inizialmente votato per noi hanno espresso un voto conservatore – ha continuato Salvemi-ni nella sua analisi – seguendo la vittoria di Berlusconi e preferendo Azzollini. I numeri sono davvero inequivocabili, ma da questa disfatta rimane la coalizione che abbiamo costituito e quel reticolo di rapporti umani intensificatisi durante questi giorni di campagna elettorale. Lavore-remo anche all’opposizione per costituire una città più democratica, forti dei nostri 12 consiglieri che faran-no vedere i sorci verdi alla maggioran-za spesso con il problema del numero legale per approvare le loro delibere”. Conciso ed esplicito come sempre, Salvemini si è riservato una più appro-fondita analisi politica per individuare le ragioni di una sconfitta andata al di là delle aspettative. “Le cose che accadono hanno sempre una ragione ed è su questa che dobbiamo riflettere”

Salvemini: “dobbiamo riflettere sulle ragioni della sconfitta” Il candidato della coalizione di “emergenza democratica” pronto a sostenere il ruolo di oppositore ed a far vedere “i sorci verdi” alla nuova maggioranza

guidata da Antonio Azzollini.

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tesi resta comunque Pino Amato che nelle liste dellʼUdC ha raccolto ben 1017 preferenze contro le 999 del prece-dente appuntamento elettorale. Ottimo anche il risultato di Nicola Piergiovanni passato da 632 a 719 preferenze. Primo degli eletti nel centrodestra Saverio Tammacco (PdL) passato da 583 a 714 preferenze. In discesa invece la quota-zioni di alcuni ex consiglieri o ex candi-dati come Pino Sgherza (PdL) da 434 del 2006 114, Piera Picaro da 430 a 175, Angelo Marzano da 376 a 351, Mario Amato da 366 a 309, Pietro Capursi Nappi da 211 a 167, Paolo Minervini da 211 a 149, Antonio Ancona da 408 a 330, Benito Cimillo da 220 a 188, Titti Lioce da 176 a 145, Riccardo Di

Giovanni da 216 a 100. Di spessore gli exploit di Gianni Porta (Sinistra lʼArcobaleno) passato da 16 preferenze a 407, Adele Claudio (Con De Cosmo per Molfetta) da 203 a 440, Pasquale Giancola (Molfetta in Azione) da 242 a 415, Luigi Roselli (PdL) da 305 a 509, Pino de Candia (Pd) da 128 a 442.Curiosità alla vigilia del voto anche attorno a due rappresentanti dello sport locale: da una parte Peppino de Nicolò, presidente della Molfetta Calcio, che ha raccolto pochi consensi rispetto alle attese, passando dai 118 voti del 2006 ai 92 attuali, e dallʼaltra il general manager della Virtus Basket, Leonardo Scardigno che ha triplicato i consensi, passando dai 105 voti del 2006 ai 302 del 2008.

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“Il mondo è fatto a scale: cʼè chi scende e cʼè chi sale ”

Al di là di quella che sarà la composizio-ne del nuovo Consiglio Comunale di Molfetta, è interessante oltre che curioso analizzare i dati dellʼultima tornata elettorale per cercare di capire tra i volti noti e meno noti della politica molfette-se chi ha visto crescere il proprio consenso, chi lo ha visto diminuire e chi invece ha confermato quanto raccolto alle amministrative del 2006. Natural-mente, studiare il dato elettorale di ciascuno degli oltre 300 candidati al consiglio comunale sarebbe cosa alquanto complessa quindi ci limitere-mo a citare alcuni degli esempi più “caratteristici”. Cominciamo quindi dagli assessori comunali uscenti che hanno deciso di scendere in campo

candidandosi ad un posto da consigliere. Carmela Minuto, assessore e vice sinda-co, candidata nelle liste dellʼUdC, ha visto crescere il numero dei suoi elettori: dai 730 del 2006 agli attuali 883. Sempre nellʼUdC, Doriana Carabellese, assessore alla polizia municipale uscen-te e non candidata nel 2006 ha raccolto pochissime preferenze: appena 62. Assessori uscenti erano anche Giulio la Grasta (PdL) passato dalle 535 preferen-ze di due anni fa alle attuali 668, Leo Petruzzella da 466 a 549, Anna Maria Brattoli da 255 a 295, Enzo Spadavec-chia da 592 a 679, Mimmo Corrieri non candidato nel 2006 e questʼanno scelto da 418 elettori, Mauro Magarelli da 293 sceso a 277. Il più suffragato dai molfet-

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Tutti i nomi (e le ipotesi) del nuovo Consiglio ComunaleCon lʼelezione di Antonio Azzollini alla guida della città, può essere ufficializzata anche la composizione del nuovo consiglio comunale che a breve si riunirà nella sala “Giovanni Carnicella” di palazzo Giovene.Al partito del Popolo della Libertà spetteranno 12 consiglieri. In aula quindi siederanno Saverio Tammacco, Nicola Camporeale, Giulio la Grasta, Giacomo Spadavecchia, Luigi Roselli, Francesco Nappi, Giusi de Bari, Leo Petruzzella, Pietro Mastropasqua, Michele Palmiotti, Giovanni Annese e Paola Lachino. A Molfetta in Azione andranno 4 consiglieri: Enzo Spadavecchia, Mimmo Corrieri, Lillino Giancola e Mauro Spaccavento. Saranno due i consiglieri che invece rappresenteranno il Movimento per lʼAutonomia: Mariano Caputo e Lele Sgherza.L̓ opposizione sarà formata dai due candidati sindaco Mino Salvemini ed Antonello Zaza e da quattro consiglieri del Partito Democratico (Giovanni Abbattista, Pino de Candia, Saverio Patimo e Michele di Molfetta), due dellʼUdC (Pino Amato e Carmela Minuto), due dei Socialisti-Italia dei Valori (Nicola Piergiovanni e Leonardo Siragusa), uno della lista “Con De Cosmo per Molfetta” (Adele Claudio) ed uno della Rosa Bianca (Mauro de Robertis).Questa è la composizione ufficiale del consiglio anche se le nomine assessorili gli incarichi di sottogoverno e qualche scelta personale certamente cambieranno lo scenario che abbiamo presentato. Proviamo quindi a fare qualche ipotesi in tal senso. Il primo consigliere

che potrebbe rinunciare allʼincarico potrebbe essere Antonello Zaza, già assessore provinciale, lascerebbe il suo posto al primo della lista della Sinistra lʼArcobaleno, Giovanni Porta. Anche Michele di Molfetta potrebbe ripetere la scelta di alcuni mesi fa quando, nominato presidente del collegio dei revisori dei conti della Provin-cia di Bari, rinunciò allʼincarico, in questo caso il suo posto verrebbe occupato da Domenico Cives, attualmen-te anche consigliere provinciale.In maggioranza saranno invece le nomine a modificare lo scenario. Nel caso in cui gli assessori siano scelti tra i più suffragati di ogni lista ed ipotizzando che nella prossima giunta siedano sette assessori del PdL, due di

Molfetta in Azione ed uno del Movimento per lʼAutonomia e che le presidenze delle tre municipalizzate vadano una ad ognuno dei partiti della coalizione potrebbero entrare in consiglio per il PdL, Vito de Ceglie, Giovanni Mezzina, Angelo Marzano, Raffaele la Ghezza, Leonardo Scardigno, Mario Amato, Anna Maria Brattoli ed Eleonora Caputi; per Molfetta in Azione, Giovannangelo de Genna-ro, Mauro Magarelli e Mauro Squeo; per il Movimento per le Autonomie, Mauro Gianca-spro ed Antonio Andriani.È comunque molto probabile che non venga seguito in ogni caso il criterio del numero di voti conseguiti per procedere con le nomine. Voci insistenti, infatti, danno per scontato il ritorno di Nicola Camporeale alla presidenza del consiglio comunale e quindi la sua perma-nenza a Palazzo Giovene, così come sembra

che Giusi de Bari possa conservare il ruolo di capogruppo del PdL. Probabile anche il ritorno in giunta di Mauro Magarelli che pur non essendo arriva-to tra i primi della lista Molfetta in Azione potrebbe godere del sostegno del partito e dellʼapprezzamento del Sindaco.In attesa di conoscere ufficialmente coloro che saranno “i prescelti” è partito anche il “toto vicesindaco” che in questo momento da in pole position Mimmo Corrieri, persona della quale Azzollini si fida molto e che avrebbe un ruolo fondamentale nella guida della città specie nei periodi di permanenza a Roma del senatore.

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Uno squarcio di luce sulla fine oscura del Francesco Padre

“Cinque morti che gridano giustizia”

Cronaca 7

La riservata personale che lʼingegner Francesco Mastropierro, componente della commissione dʼinchiesta formale per i sinistri marittimi presso il compartimento marittimo di Bari, invia al presidente della commissione dʼinchiesta porta la data del 13 novembre 1998.“Dopo aver letto e vagliato i documenti agli atti ed aver visionato attentamente la cassetta video girata sul relitto dalla Impresub, ritengo opportuno stilare brevi note per puntualizzare il mio personale punto di vista sulla questione”. Secondo Mastropierro il moto-peschereccio Francesco padre colò a picco, nel 1994, in seguito ad una esplosione verificatasi in coperta a poppavia a sinistra che provocò la morte dellʼintero equipaggio, Giovanni Pansini, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Francesco Zaza e Mario De Nicolo.In pratica “lʼaffondamento del Francesco padre è stata una conseguenza diretta della deflagrazione di un ordigno esplosivo, molto verosimilmente con lʼinvolucro di materiale plastico, che si è venuto accidentalmente a trovare in corrispondenza della rete appena recuperata dal fondo. Detto ordigno potrebbe aver urtato la coperta del motopeschereccio cadendovi assieme al pescato, oppure, dopo essere stato intravisto mescolato al pesce, è scoppiato mentre i presenti cercavano di estrarlo dalla rete”. E allora perché il CTU della Procura, il dottor ingegner Giulio Russo Krauss ritiene che il motopeschereccio non poteva effettuare operazioni di pesca data lʼora e la profondità del mare quando è noto che i motopesca effettuano attività di pesca a strascico a qualsiasi ora

del giorno e con fondali ben più profondi dei 250 metri presenti nella zona di affondamento; perché nessuno ha voluto vedere ciò che era evidente; perché da subito (la cosa è agli atti della capitaneria di porto

di Molfetta in una relazione scritta e firmata dai vertici del compartimento) è stata avvalorata lʼipotesi che il peschereccio trasportasse esplosivo.Quella esplosione è avvenuta allʼesterno perché solo per citare alcune delle motivazioni indicate da Mastropierro nella riservata personale: “ove essa fosse stata originata in un qualsiasi posto interno allo scafo, i danni avrebbero rispettato una certa simme-tria per ciò che concerne le murate e lʼimpavesata nonché per il fasciame di coperta e le sue strutture portanti, i danni allʼopera viva sarebbero stati di gran lunga inferiori, atteso che lʼacqua presente allʼesterno dello scafo avrebbe attutito (bilanciato in parte) la pressione interna creata dallʼesplosione”.Ma cʼè di più. “Il cadavere del marinaio (unico recuperato) è stato osservato nel corso dellʼesame autoptico come ustionato soltanto anteriormente, quindi è ragionevole assumere che egli si trovasse ai comandi del verricello salpareti al momento delle deflagrazione, quindi rivolto verso poppavia, e non in timoneria come da più parti incomprensibilmente sostenuto. Infatti lʼosservazione dello scheletro giacente sul fondo ad una cinquantina di metri di distanza dal relitto e calzante gli stivaloni di gomma, denota che il M/P era in fase finale di pesca; i due rulli del salpareti con i cavi di acciaio avvolti su di essi denotano che la rete era stata recuperata, ciò senza ombra di dubbio… pertanto i cinque uomini dellʼequipaggio erano sicuramente tutti in coperta”. E allora perché le autorità non vogliono fare luce su questo mistero.

Ha gli occhi lucidi e la voce spezzata dall̓ emozione Francesco Mastropierro quando con la mente torna a quel tragico 3 novembre 1994, giorno dell̓ affondamento del motopesca “Francesco Padre” e poi ai giorni, ai mesi, agli anni successivi. Ha ottant̓ anni Mastropierro, comandante, ingegnere navale e perito marittimo e, quasi ossessivamente ripete che “non morirò tranquillo se non sarò riuscito a dimostrare l̓ innocenza di quei cinque marinari molfet-tesi scomparsi in una notte densa di misteri”.È questo l̓ obiettivo principale di Mastro-pierro: ridare dignità a cinque figli della nostra terra e ad una intera marineria, cercan-do di evitare che la storia del “Francesco Padre” finisca nell̓ oblio.Al di là delle argomentazioni tecniche, dei dubbi e delle perplessità sollevate da Mastropierro, quello che colpisce ascoltan-

do questo signore dʼaltri tempi è la forza delle idee, la rabbia per non essere stato utile fino in fondo, per non essere ancora riuscito a trovare la verità. E poi la passione e l̓ ardore con cui cita fonti, ricorda date, rilegge nella memoria centinaia di documenti, migliaia di parole.Francesco Mastropierro ha deciso di non arrendersi, di continuare a lottare per quella che è diventata una vera e propria missione di vita. “Per sete di verità –ci ha detto- e non per fare soldi, come qualcuno mi ha detto”, e qui le lacrime diventano di rabbia. Le lacrime di un “lupo di mare”, di chi sa cosa significa sentirsi la pelle bruciata dal sale e dal sole. Di chi vuole che Molfetta e l̓ Italia intera, tornando a pensare alle vittime del “Francesco Padre”, si ricordi di cinque eroi del mare. Di cinque anime innocenti sacrifi-cate sull̓ altare di un dio sconosciuto.

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Per la PUBBLICITA’ su questo giornale chiama il numero

unico agente autorizzato per la raccolta pubblicitaria sul free press 349 6082752 Risponde Nicolò Lucivero

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Storie di legge e di giustizia. Mentre la città resta a guardare Il Gip del tribunale di Trani, Roberto Oliveri del Castillo, accogliendo le richieste avanzate dai difensori degli indagati, ha concesso i domiciliari a Giacomo Germinario, 45enne, e a Cosimo La Forgia, il 39enne, titolare della tabaccheria di corso Umberto. La decisione è stata assunta in seguito allʼesito dellʼinterrogatorio di garanzia nel corso della quale per i due è stata avanzata istanza di rito abbreviato cosa che consentirà lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.Sempre il Gip del Tribunale di Trani ha disposto la remissione in libertà per la moglie di Germi-nario, Marianna De Bari, 43enne, Damiana De Bari, 52enne, cognata di Germinario, e del marito della donna, Michele Picaro, 56enne. I primi due si trovavano in carcere, presso la casa circondariale di Trani da venerdì 11 aprile scorso, gli altri tre erano ai domiciliari. I cinque, accusati a vario titolo di emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate alla frode fiscale e, per quello che riguarda Germinario, anche di usura, erano stati arrestati nel corso di una operazione, condotta dai carabinieri della compagnia di Molfetta, che ha portato anche al sequestro beni immobili (6 fabbricati ad uso abitazione, ufficio ed autoparco, 2 terreni, 7 autovetture/autocarri ed un motociclo) per un valore di sei milioni di euro. Nellʼambito della stessa inchiesta sono indagate, a vario titolo, altre cinque persone.

Entra nel vivo il processo a carico di Vincenzo Spadavecchia, assessore allo sport uscente. Il 22 aprile scorso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Trani, sezione Distaccata di Molfetta, si è tenuta la prima udienza dibattimentale del processo che lo vede imputato per voto di scambio per fatti avvenuti nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2006.Il pubblico ministero Giuseppe Maralfa, presente in aula, ha chiesto ed ottenuto che nella prossima udienza, fissata per il 13 maggio prossimo, vengano ascoltati i testimoni. Come è noto Spadavecchia non ha mai negato di aver consegnato buoni benzina precisando però di averlo fatto a titolo di rimborso spese per le persone che lo stavano aiutando nella campagna elettorale.Nel corso della stessa udienza saranno ascoltati anche i testi del processo che vede invece imputato Cristoforo Brattoli, lʼuomo che, il 7 luglio del 1992, uccise il sindaco Gianni Carnicella e che, durante la campa-gna elettorale del 2006 aggredì con frasi minacciose lʼallora candidato sindaco del centro sinistra Lillino Di Gioia. In aula, per Vincenzo Spadavecchia, cʼera lʼavvocato Giacomo Ragno, per Cristoforo Brattoli, lʼavvocato Tiziano Tedeschi.

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Cronaca 9

Tonino Bello da icona della Chiesa del grembiule a Santo

In cinquantamila arrivarono a Molfetta per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio terreno. Don Tonino, per tutti, era uno di famiglia. “E’ da quel dies natalis come lo indicò monsi-gnor Mariano Magrassi nell’omelia dei funerali, che – ricorda don Mimmo Amato - comincia nel cuore della gente l’iter di riconoscimento della santità di don Tonino. E se tanta fu la gente presente in quella circostanza, il motivo risiede nel fatto che essa ne riconobbe in vita la fama delle sue virtù… a questa fama di santità è chiamata a dare esplicita evidenza la causa di canonizzazione del Servo di Dio”. Ecco ci siamo. Ciò che da sempre per la gente è stato chiaro ora si avvia a ricevere la consacrazione della Chiesa. A quindici anni distanza dalla sua morte, il Vescovo, monsignor Luigi Martella, ha avviato il processo di beatificazione del Servo di Dio, don Tonino Bello.“Molti – sono le parole di monsignor Agostino Superbo - parlano di lui come di un profeta. E’ vero, don Tonino è stato un profeta, secondo lo stile proprio del cristiano e del vescovo. Ha parlato sempre in nome del Suo Signore, ha cercato di renderLo vicino a tutti, soprattutto con il suo stile di vita”. E in questa comunione con Dio ha travolto tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. “Schizzare con rapidità dei bozzetti e stendere con diligenza le note portanti di certe relazioni mi è sempre piaciuto” scrive monsignor Giuseppe De Candia, segretario di don Tonino dal 1983 al 1990. “Dopo anni- prosegue - mi accorgo di essere stato molto sobrio, di aver accennato appena, in punta di penna, una melodia dolcissima, cantata a squarcia-gola e con poca professionalità artistica da tanti aedi improvvisati, di aver trascritto sul pentagramma del mio cuore le ere geologiche che ha attraversato la nostra Chiesa locale in pochi anni, aver conservato per molto tempo un libro Cuore, pur se qualcuno, all’indomani della dipartita di don Tonino, mi aveva intimato: brucia le tue radici, brucia quel che hai vissuto. Testardo, ho conservato tutto con la gelosia di un innamorato, ho messo il nastrino intorno ai dischetti del computer per distinguerli tra i tanti e per tenerli sottocchio. Ho accarezzato tante volte con gli occhi quei dischetti, poggiati sul vecchio frigorifero del mio ufficio e celati da una tenda. Devo confessare – continua monsignor De Candia - che avevo paura di mettere le mani in quel vulcano, avevo timore di farmi del male, temevo la delusione di un pezzo della mia vita spesa all’ombra. Oggi sciolgo il nastrino dai dischetti, li apro e mi accorgo di aver custodito un piccolo tesoro, uno squarcio coloratissimo della vita. Rivedo i giorni bellissimi e faticosi vissuti accanto a un uomo vero, e la vita vissuta in poco tempo con tanta intensità. Rileggo rimorsi, lotte interiori, incidenti. Affondo le mani dentro un magma vulcanico che a volte scotta ancora”.

Le testimonianze e i pensieri di tre sacerdoti che hanno avuto la possibilità di condividere con lui un pezzo di strada

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Pubblicato lʼEditto per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di don ToninoPostulatore della Causa è monsignor Agostino Superbo, che sarà coadiuvato dal vice postalutore, don Mimmo Amato

Il 20 aprile 2008, a 15 anni dalla morte di monsignor Antonio Bello, il Vesco-vo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Luigi Martella, ha avviato il processo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Antonio Bello, con la pubblicazione dell’Editto.Nell’Editto è indicato il nome del Postulatore della Causa: S.E. Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo Metropolita di Potenza - Muro Lucano - Marsiconuovo, nonché vicepresiden-

te della Conferenza Episcopale Italia-na, amico di don Tonino, che negli anni del suo Episcopato fu Rettore del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta.Il Postulatore sarà coadiuvato dal Vicepostulatore, mons. Domenico Amato, teologo, Direttore del Settima-nale diocesano “Luce e Vita” e dell’Ufficio diocesano per le Comuni-cazioni sociali; a loro spetterà il compi-to di raccogliere tutto il materiale edito ed inedito per approntare una biografia

dettagliata del Servo di Dio a partire dalla documentazione certa, quindi provvederanno ad istruire la causa sulle virtù eroiche, la fama di santità e la fama dei segni. Chiunque abbia materiale relativo a don Tonino (lettere, inediti, diari, appunti, dediche, foto, registrazioni audio e video e quant’altro…) lo faccia pervenire alla Postulazione (tel.: 0803374261 – 0803374221) dove si provvederà a farne copia autenticata. A breve saranno resi noti anche i riferi-

menti telematici (e-mail e sito web) che accompagneranno il processo e sarà pubblicato un periodico, come supple-mento al settimanale diocesano “Luce e Vita”.Le disposizioni canoniche relative al caso richiedono che “tutti coloro che fossero a conoscenza di qualche ostacolo, che possa essere discordante circa la fama di santità di detto Servo di Dio”, sono invitati a darne notizia al Vescovo Mons. Martella o al Postulato-re Mons. Superbo.

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Questi gli organi nominati dal Vescovoper lo svolgimento della Causa di beatificazione

Postulatore: Vice Postulatore: Vice Postulatore:

Mons. Agostino SuperboMons. Domenico AmatoDott.ssa Silvia Correale

Delegato Episcopale: Promotore di Giustizia: Notaio: Notaio aggiunto: Notaio aggiunto:

don Antonio NeriMons. Luca Murolo

don Nunzio Palmiottidon Fabio Tangari

Dott.ssa Franca Maria Lorusso

Mons. Luigi de Palma (storico), Mons. Salvatore Palese (storico), don Ignazio Pansini (teologo).

Tribunale

Commissione Storica

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Il business dei prossimi anni si chiama Ict

Tutti pazzi per le tecnologie dellʼinformazione e della comunicazione, quelle che con un acronimo vengono comunemente definite Ict. Le tecnologie che, a media scadenza, consentiranno a tutti di navigare, telefonare, trasmettere dati a costi bassissimi, quasi nulli. Molfetta, e questo è un punto di merito per la città, è stata tra le prime città italiane a sperimentare una rete wireless, cioè senza fili, che consentisse a chiunque (previa autenticazione, cioè rilascio di una password da parte dellʼente comune al termine delle procedure previste) di navigare in web senza sopportare alcun costo. Il Comune di Molfetta, negli anni a cavallo tra il 2003 e il 2004, era riuscito ad aggiudicarsi un finanziamento di 750mila euro con il quale aveva realizzato una serie di punti hot spot e aveva dato vita ad una rete comuna-le gratuita per lʼutente. La rete, quella che per usare un termine suggestivo, si potrebbe definire “autostrada digitale” era in grado di coprire lʼintero territorio comunale. Proprio il comune ne era e ne è il proprieta-rio. Quel sistema (attraverso il quale si sono registrati nel tempo oltre seicento utenti) fu chiamato “Marinai del web” e comprendeva anche un sistema di video-sorveglianza con telecamere dislocate nella città (spesso i video registrati sono serviti per chiarire la

dinamica di incidenti stradali), il videocontrol-lo degli ascensori del sovrappasso pedonale di Rione Paradiso, quello che consente di supera-re la strada ferrata delle ferrovie, il funziona-mento di due internet point nella biblioteca comunale. Tutto a costo zero.Il sistema ha funzionato per due anni, poi senza unʼattività di manutenzione continua (in alcuni casi sarebbe stato sufficiente pulire le lenti delle telecamere), si è fermato. Ad un certo punto, nonostante continuassero ad arrivare richieste di autenticazione da parte degli utenti, il 5 dicembre del 2006, sono state bloccate le autenticazioni alla rete Marinai del Web. Eppure lʼinfrastruttura di cui si era dotato il comune (è necessario parlare al passato visto che ormai è ferma) non aveva limiti dimensio-nali. Era interamente basata su tecnologia open source (libero da costi di licenza ecc.), di conseguenza il server non aveva limite di utenti e punti dʼaccesso. Gli aggiornamenti erano gratuiti e la manutenzione hardware pratica-mente inesistente. Anche il costo di gestione era quasi nullo perché la maggior parte delle utenze adsl erano a costo zero perché condivise con altri servizi. Il potenziamento della rete avrebbe messo il Comune in condizione di “regalare” connettività a tutti i residenti consentendo anche lʼuso gratuito del telefono.

Per fare un esempio che possa aiutare a comprendere la validità del sistema: in poco più di sei mesi di attività la sola rete “Marinai del web” ha fatto registrare circa 9.300 contat-ti, in pratica 9.300 volte gli utenti si sono connessi alla rete civica comunale. Da questa stima sono escluse le due isole internet gratuite della Biblioteca (sette pc) e dellʼinforma giovani (tre pc) per un totale di circa quindici-mila accessi. Nellʼestate del 2007 il Comune di Molfetta, che è già proprietario di un sistema hot spot che non ha limiti di espansione, di una autostrada digitale che ha funzionato soddisfa-cendo le richieste degli utenti, che potrebbe potenziarlo con un importo che probabilmente non supera i cinquantamila euro, bandisce una gara che nei fatti è destinata ad affidare ad un privato, per alcuni anni, tutto ciò che attiene la gestione delle Tecnologie dellʼinformazione e della comunicazione, infrastrutture comprese, sullʼintero territorio comunale. Il Comune potrà contare su un partner che offrirà suppor-to tecnico allʼamministrazione comunale per istruttorie finalizzate a candidare Molfetta a finanziamenti nel settore Ict per ottenere finanziamenti per progetti che saranno gestiti dallo stesso partner privato. Il Comune sulla carta non spenderà un centesimo.

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Sistemi Ict da Andria a Milano

Un esempio di efficienza per quanto riguarda lʼimpiego di strutture Ict è dato dal Comune di Andria che, di recente, si è dotata di un sistema con 12 telecamere AXIS 233 ad alta risoluzione,18 punto-punto basate su tecnologia mikrotik 5 GHz velocità massima 54-108 Mbps, 1 Server + possibilità di visione remota da parte di Polizia e Carabinieri. L̓ infrastruttura è interamente di proprietà comunale quindi non ci sono costi per canoni e affitti. Il pacchetto include anche formazione e assistenza per 36 mesi Il costo complessivo dellʼoperazione è di 160.000 euro (circa 4.000 euro al mese) Una operazione molto simile a quella in cui si sta avventurando Molfetta è stata sperimentata a Milano qualche tempo fa. Come è andata a finire? “... doveva essere valorizzata per portare vantaggi a tutti i milanesi, quei milanesi che con i propri soldi avevano finanziato la realizzazione della rete…. ora i nuovi azionisti privati di ... affittano la rete a Telecom Italia, che vuole portare la banda larga con 50 Mbit/s in 70.000 case e uffici milanesi in centro e lo fanno per 50 milioni di euro”.

Molfetta ha deciso di tornare a dotarsi di un sistema di videosor-veglianza, di telecomunicazione e di trasmissione dati su rete a banda larga wireless. Il 27 novembre 2007 una gara di appalto, bandita qualche mese prima dalla scorsa Amministrazione guidata da Antonio Azzollini, è stata vinta dallʼR.T.I. Eutelia S.p.a, che si è aggiudicata la gestione delle Tecnologie dellʼinformazione e della comunicazione, infrastrutture comprese, su tutto il territorio comunale. Lʼapprovazione del progetto è avvenuta lo scorso 13 febbraio nellʼultima riunione di Giunta, anche se lʼex sindaco Azzollini aveva rassegnato le dimissioni esattamente il 5 febbraio. Alla presenza di tutti gli assessori, eccezion fatta di Carmela Minuto e Doriana Carabellese, vennero esposti gli obiettivi del progetto atto a “migliorare lʼefficienza della pubblica amministrazione grazie alle potenzialità dellʼinnovazione teconologica e costruire una cittadinanza digitale attraverso lo sviluppo della banda larga”. Infatti lʼEutelia dovrà provvedere al miglioramento dellʼefficienza operativa delle infrastrutture tecnologiche ICT e adottare soluzioni tecnologiche innovative, utilizzando quelle infrastrutture tecnologiche (costate circa 750 mila euro) di cui il Comune risulta attualmente proprietario e per le quali ha necessità di curarne gestione e manutenzione. Il progetto, presentato dal partner tecnologico, prevede la conces-sione della gestione dei servizi di videocomunicazione e telesorveglianza in rete a banda larga wireless, con istallazione, collaudo e mantenimento in efficienza della stessa infrastruttura; inoltre è prevista fornitura, istallazione, collaudo e mantenimento in efficienza di 20 apparati di videocontrollo wireless, oltre alla gestione di unʼinfrastruttura telefonica Voip a servizio di tutte le sedi comunali, compresa la nuova sede di “Lama Scotella” di prossima apertura, nonché di tutti i plessi scolastici di competenza comunale. La durata della concessione è di 6 anni. Usufruendo di finanziamenti statali il costo dellʼoperazione, almeno sulla carta, per il Comune è a costo zero, ma in realtà consentirà ad un privato di utilizzare anche per fini interni alla propria azienda lʼintero sistema hot-spot e di videosorveglianza già realizzato sul territorio comunale e finanziato con fondi statali. Per ripristinare in sostanza la rete wireless già esistente, gli apparati di videocontrollo e tutta lʼinfrastruttura Voip, secondo l ̓offerta economica presentata dalla Eutelia S.p.a, sono necessari 500mila euro: 374.120 per la rete wireless, 80mila per gli apparati di videocontrollo e 45.880 per le infrastrutture Voip. A questi costi vanno ad aggiungersi circa 100mila euro per la presentazione del progetto. Dal 2009 al 2013 (periodo in cui lʼEutelia gestirà tutto il sistema) verranno spesi 36.880 euro allʼanno per la manutenzione e un totale di 120.000 allʼanno per i canoni inerenti alla rete wireless, traffico telefonico, ISDN, Voip Comune e Voip Scuole. Il costo totale dellʼoperazione è di 1.104.140 euro che naturalmente sono solo una parte minima dei guadagni che lʼEutelia, grazie al Comune di Molfetta, intascherà. I cittadini, infatti, non potranno più godere di connettività gratuita, ma dovranno adeguarsi alle tariffe che stabilirà il nuovo gestore. In sostanza lʼimpianto di videocontrollo e lʼintera infrastruttura hot-spot, costato qualche anno fa 750mila euro, verranno gestite dal partner senza spese per il Comune ma con soldi statali; successivamente lo stesso partner potrà affidare a sé

stesso le infrastrutture e “rivendere” connettività a chi vuole. Secondo quanto è possibile leggere dalla vasta documentazione esistente, lʼofferta economica del partner tecnologico comporta lʼassegnazione per tutte le strutture comunali di 500.000 minuti annui gratuiti di traffico telefonico. Ciò significa che circa 34,7 ore al giorno di traffico telefonico gratuito saranno usufruibili da tutto il personale comunale, comprendente sindaco, staff politico, dirigenti, funzionari, istruttori, collabora-tori e operatori, oltre ad un asilo nido, 17 scuole mater-ne, 10 scuole elementari, 4 scuole medie, 3 consorzi, unʼazienda speciale e 2 società di capitali. Ecco quindi che quei 500mila minuti di traffico gratuiti saranno nulla in confronto allʼulteriore traffico telefonico che verrà consumato e naturalmente tariffato secondo quanto stabilirà il partner teconolgico, senza possibilità di contrattazione con terzi. LʼEutelia inoltre provvederà allʼistallazione di 34 unità radio su alcuni edifici comu-nali e ulteriori 20 telecamere (il cui posizionamento attualmente non è conosciuto) modello Axis 211 da esterno del costo di 700 euro caduna.

Sistema comunale hot spot. La parola ai fattiEcco lʼanalisi di quello che cʼera e di quello che cʼè. Soprattutto ecco lʼanalisi di quello che si potrebbe fare per ripristinare la rete comunale hot spot a costi ridotti.

Comʼera: Collaudato nel marzo 2003 l'impianto con 16 telecamere basato su rete di proprieta ̓del comune utilizzante apparati alvarion con velocità fino a 25 km di distanza (tratte molto inferiori ) di 11 Mbps.La struttura aveva in dotazione 16 Telecamere Pana-sonic con brandeggio + web server axis alta risoluzione 704*576 (4CIF); Apparati radio Alva-rion BreezeNet DS.11 in Punto-Punto velocità massima; 11 Mbps su frequenza 2.4 GHz; Dorsali laser da 10 a 155 Mbps in compensazione delle tratte radio in caso di eccessiva lontananza. Punti stradali e sui tetti di proprietà comunale quindi senza costi di affitti e dotati di elettricità comunale. Centrale operativa con un server HP e Client con software di registrazione e gestione telecamere. Tre anni di manutenzione inclusa e assistenza in tempo reale. Costo totale finanziato al 95 % con fondi statali e 5 % comunale per un totale di 750.000 euro.

Com'è: Finito il periodo di manutenzione gratui-ta inclusa nella prima fornitura il comune non ha più effettuato la manutenzione. Il sistema utilizzato 24 ore su 24 ha subito l'usura del tempo con la conseguenza che alcuni alimentatori si sono bruciati e sono da sostituire e le telecamere sono da pulire e controllare. La dorsale principale è rimasta in uso perché condivisa con le telecamere successivamen-

te installate a protezione dei pedoni che attraversano il sovrapasso ferroviario. Cosa si potrebbe fare per rimetterlo in funzio-ne: Il costo di ripristino dell'impianto così com'è oggi è molto basso perchè consiste nella sostituzio-ne degli alimentatori non funzionanti, pulizia delle telecamere e controllo normale di manutenzione arretrata. Volendo cambiarli tutti (20 pezzi) verreb-be a costare 2.000 euro montaggio incluso. Mentre volendo sostituire un punto-punto completo non più di 700 euro completo di installazione. Il costo è bassissimo perché non ci sono opere murarie o di altro genere da fare. Nel caso di una telecamere rotta, sono sufficienti 2.000 euro per installarne una nuovissima in alta risoluzione sempre con brandeg-gio. Volendo sostituire completamente tutto mante-nendo le infrastrutture murarie e elettriche, quindi cambiando solo le informatiche che comunque oggi sono ben funzionanti, si spenderebbe per: 16 teleca-mere x 2.000 euro = 32.000 euro; 20 apparati x 700 euro = 14.000 euro, (utilizzando apparati di ultima generazione) server e software non più di 5.000 euro. Quindi con 50.000 euro circa si ricondiziona l'intero sistema di video sorveglianza rendendolo attuale, sempre di proprietà del comune, senza canoni di alcun genere e addirittura vendibile verso terzi con interessanti entrate nella casse comunali.

Rete wireless: quella pubblica diventa privata?Lady ICT quanto sei

“cara”

Le cosiddette Tecnologie dellʼInformazione e della comunicazione, quelle indicate comu-nemente con la sigla ICT, rappresentano un nuovo modo di trasmettere le informazioni servendosi contemporaneamente di informa-tica e di telematica.Le tecnologie dellʼinformazione comprendo-no le reti, lʼarchitettura aperta, la multimedia-lità. Le reti assomigliano in qualche modo ad autostrade della comunicazione.In pratica lʼautostrada dellʼinformazione è una rete via cavo e in fibre ottiche che sintetizza i vantaggi della televisione, del calcolatore e del telefono. Fino ad oggi le telecomunicazioni si sono sviluppate, almeno in Europa, attraverso il principio del monopolio. Il telefono, che continua ad essere il primo strumento di comunicazione, utilizza reti di fili. Tra qualche anno il telefono sarà senza filo, le reti multimediali interattive viaggeranno su cavo. Anche in Italia il rinnovamento della rete telefonica richiede lʼintroduzione di tecnolo-gie digitali, sia nelle centrali telefoniche sia nei sistemi di trasmissione. Il processo di trasformazione della rete italiana è molto lenta. I finanziamenti in gioco sono notevoli e rappresentano un ghiotto business che rischia di apportare vantaggi, in termini economici, esclusiva-mente ai gestori che, impiegando fondi pubblici, in prima fase fanno cassa, poi rivendono al pubblico e ai privati quanto è stato realizzato in termini di connettività in nome di una gratuità che, nei fatti, non esiste perché già ampiamente pagata.I professionisti ICT sono caratterizzati da molteplici capacità di intervento, dallʼinstallazione al design di Architetture telematiche, dalla gestione di basi di dati alla progettazione di servizi integrati per la convergenza di informatica e telefonia nella telematica per i nuovi metodi di trasmissione dellʼinformazione.L'Information Technology è anche un ambito di studio che si occupa dell'archivia-zione, dell'elaborazione, della trasformazio-ne e della rappresentazione delle informazio-ni con l'aiuto del computer e delle tecnologie a esso connessi.I comuni pugliesi sono ancora indietro rispet-to ad altre città italiane per quello che riguar-da la diffusione delle infrastrutture ICT. Molto più avanti nellʼimpiego dellʼICT si trovano regioni. La Regione Lombardia già nel 2006 mise a punto un progetto “Obiettivo ICT – Idee” con la collaborazione della Fondazione Cariplo per individuare idee relative alle tecnologie per l'informazione e la comunicazione che possano trasformarsi in successi imprenditoriali. Delle conseguen-ze dirette e indirette del business riferiamo in altro pezzo.

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Sistemi Ict da Andria a Milano

Un esempio di efficienza per quanto riguarda lʼimpiego di strutture Ict è dato dal Comune di Andria che, di recente, si è dotata di un sistema con 12 telecamere AXIS 233 ad alta risoluzione,18 punto-punto basate su tecnologia mikrotik 5 GHz velocità massima 54-108 Mbps, 1 Server + possibilità di visione remota da parte di Polizia e Carabinieri. L̓ infrastruttura è interamente di proprietà comunale quindi non ci sono costi per canoni e affitti. Il pacchetto include anche formazione e assistenza per 36 mesi Il costo complessivo dellʼoperazione è di 160.000 euro (circa 4.000 euro al mese) Una operazione molto simile a quella in cui si sta avventurando Molfetta è stata sperimentata a Milano qualche tempo fa. Come è andata a finire? “... doveva essere valorizzata per portare vantaggi a tutti i milanesi, quei milanesi che con i propri soldi avevano finanziato la realizzazione della rete…. ora i nuovi azionisti privati di ... affittano la rete a Telecom Italia, che vuole portare la banda larga con 50 Mbit/s in 70.000 case e uffici milanesi in centro e lo fanno per 50 milioni di euro”.

Molfetta ha deciso di tornare a dotarsi di un sistema di videosor-veglianza, di telecomunicazione e di trasmissione dati su rete a banda larga wireless. Il 27 novembre 2007 una gara di appalto, bandita qualche mese prima dalla scorsa Amministrazione guidata da Antonio Azzollini, è stata vinta dallʼR.T.I. Eutelia S.p.a, che si è aggiudicata la gestione delle Tecnologie dellʼinformazione e della comunicazione, infrastrutture comprese, su tutto il territorio comunale. Lʼapprovazione del progetto è avvenuta lo scorso 13 febbraio nellʼultima riunione di Giunta, anche se lʼex sindaco Azzollini aveva rassegnato le dimissioni esattamente il 5 febbraio. Alla presenza di tutti gli assessori, eccezion fatta di Carmela Minuto e Doriana Carabellese, vennero esposti gli obiettivi del progetto atto a “migliorare lʼefficienza della pubblica amministrazione grazie alle potenzialità dellʼinnovazione teconologica e costruire una cittadinanza digitale attraverso lo sviluppo della banda larga”. Infatti lʼEutelia dovrà provvedere al miglioramento dellʼefficienza operativa delle infrastrutture tecnologiche ICT e adottare soluzioni tecnologiche innovative, utilizzando quelle infrastrutture tecnologiche (costate circa 750 mila euro) di cui il Comune risulta attualmente proprietario e per le quali ha necessità di curarne gestione e manutenzione. Il progetto, presentato dal partner tecnologico, prevede la conces-sione della gestione dei servizi di videocomunicazione e telesorveglianza in rete a banda larga wireless, con istallazione, collaudo e mantenimento in efficienza della stessa infrastruttura; inoltre è prevista fornitura, istallazione, collaudo e mantenimento in efficienza di 20 apparati di videocontrollo wireless, oltre alla gestione di unʼinfrastruttura telefonica Voip a servizio di tutte le sedi comunali, compresa la nuova sede di “Lama Scotella” di prossima apertura, nonché di tutti i plessi scolastici di competenza comunale. La durata della concessione è di 6 anni. Usufruendo di finanziamenti statali il costo dellʼoperazione, almeno sulla carta, per il Comune è a costo zero, ma in realtà consentirà ad un privato di utilizzare anche per fini interni alla propria azienda lʼintero sistema hot-spot e di videosorveglianza già realizzato sul territorio comunale e finanziato con fondi statali. Per ripristinare in sostanza la rete wireless già esistente, gli apparati di videocontrollo e tutta lʼinfrastruttura Voip, secondo l ̓offerta economica presentata dalla Eutelia S.p.a, sono necessari 500mila euro: 374.120 per la rete wireless, 80mila per gli apparati di videocontrollo e 45.880 per le infrastrutture Voip. A questi costi vanno ad aggiungersi circa 100mila euro per la presentazione del progetto. Dal 2009 al 2013 (periodo in cui lʼEutelia gestirà tutto il sistema) verranno spesi 36.880 euro allʼanno per la manutenzione e un totale di 120.000 allʼanno per i canoni inerenti alla rete wireless, traffico telefonico, ISDN, Voip Comune e Voip Scuole. Il costo totale dellʼoperazione è di 1.104.140 euro che naturalmente sono solo una parte minima dei guadagni che lʼEutelia, grazie al Comune di Molfetta, intascherà. I cittadini, infatti, non potranno più godere di connettività gratuita, ma dovranno adeguarsi alle tariffe che stabilirà il nuovo gestore. In sostanza lʼimpianto di videocontrollo e lʼintera infrastruttura hot-spot, costato qualche anno fa 750mila euro, verranno gestite dal partner senza spese per il Comune ma con soldi statali; successivamente lo stesso partner potrà affidare a sé

stesso le infrastrutture e “rivendere” connettività a chi vuole. Secondo quanto è possibile leggere dalla vasta documentazione esistente, lʼofferta economica del partner tecnologico comporta lʼassegnazione per tutte le strutture comunali di 500.000 minuti annui gratuiti di traffico telefonico. Ciò significa che circa 34,7 ore al giorno di traffico telefonico gratuito saranno usufruibili da tutto il personale comunale, comprendente sindaco, staff politico, dirigenti, funzionari, istruttori, collabora-tori e operatori, oltre ad un asilo nido, 17 scuole mater-ne, 10 scuole elementari, 4 scuole medie, 3 consorzi, unʼazienda speciale e 2 società di capitali. Ecco quindi che quei 500mila minuti di traffico gratuiti saranno nulla in confronto allʼulteriore traffico telefonico che verrà consumato e naturalmente tariffato secondo quanto stabilirà il partner teconolgico, senza possibilità di contrattazione con terzi. LʼEutelia inoltre provvederà allʼistallazione di 34 unità radio su alcuni edifici comu-nali e ulteriori 20 telecamere (il cui posizionamento attualmente non è conosciuto) modello Axis 211 da esterno del costo di 700 euro caduna.

Sistema comunale hot spot. La parola ai fattiEcco lʼanalisi di quello che cʼera e di quello che cʼè. Soprattutto ecco lʼanalisi di quello che si potrebbe fare per ripristinare la rete comunale hot spot a costi ridotti.

Comʼera: Collaudato nel marzo 2003 l'impianto con 16 telecamere basato su rete di proprieta ̓del comune utilizzante apparati alvarion con velocità fino a 25 km di distanza (tratte molto inferiori ) di 11 Mbps.La struttura aveva in dotazione 16 Telecamere Pana-sonic con brandeggio + web server axis alta risoluzione 704*576 (4CIF); Apparati radio Alva-rion BreezeNet DS.11 in Punto-Punto velocità massima; 11 Mbps su frequenza 2.4 GHz; Dorsali laser da 10 a 155 Mbps in compensazione delle tratte radio in caso di eccessiva lontananza. Punti stradali e sui tetti di proprietà comunale quindi senza costi di affitti e dotati di elettricità comunale. Centrale operativa con un server HP e Client con software di registrazione e gestione telecamere. Tre anni di manutenzione inclusa e assistenza in tempo reale. Costo totale finanziato al 95 % con fondi statali e 5 % comunale per un totale di 750.000 euro.

Com'è: Finito il periodo di manutenzione gratui-ta inclusa nella prima fornitura il comune non ha più effettuato la manutenzione. Il sistema utilizzato 24 ore su 24 ha subito l'usura del tempo con la conseguenza che alcuni alimentatori si sono bruciati e sono da sostituire e le telecamere sono da pulire e controllare. La dorsale principale è rimasta in uso perché condivisa con le telecamere successivamen-

te installate a protezione dei pedoni che attraversano il sovrapasso ferroviario. Cosa si potrebbe fare per rimetterlo in funzio-ne: Il costo di ripristino dell'impianto così com'è oggi è molto basso perchè consiste nella sostituzio-ne degli alimentatori non funzionanti, pulizia delle telecamere e controllo normale di manutenzione arretrata. Volendo cambiarli tutti (20 pezzi) verreb-be a costare 2.000 euro montaggio incluso. Mentre volendo sostituire un punto-punto completo non più di 700 euro completo di installazione. Il costo è bassissimo perché non ci sono opere murarie o di altro genere da fare. Nel caso di una telecamere rotta, sono sufficienti 2.000 euro per installarne una nuovissima in alta risoluzione sempre con brandeg-gio. Volendo sostituire completamente tutto mante-nendo le infrastrutture murarie e elettriche, quindi cambiando solo le informatiche che comunque oggi sono ben funzionanti, si spenderebbe per: 16 teleca-mere x 2.000 euro = 32.000 euro; 20 apparati x 700 euro = 14.000 euro, (utilizzando apparati di ultima generazione) server e software non più di 5.000 euro. Quindi con 50.000 euro circa si ricondiziona l'intero sistema di video sorveglianza rendendolo attuale, sempre di proprietà del comune, senza canoni di alcun genere e addirittura vendibile verso terzi con interessanti entrate nella casse comunali.

Rete wireless: quella pubblica diventa privata?Lady ICT quanto sei

“cara”

Le cosiddette Tecnologie dellʼInformazione e della comunicazione, quelle indicate comu-nemente con la sigla ICT, rappresentano un nuovo modo di trasmettere le informazioni servendosi contemporaneamente di informa-tica e di telematica.Le tecnologie dellʼinformazione comprendo-no le reti, lʼarchitettura aperta, la multimedia-lità. Le reti assomigliano in qualche modo ad autostrade della comunicazione.In pratica lʼautostrada dellʼinformazione è una rete via cavo e in fibre ottiche che sintetizza i vantaggi della televisione, del calcolatore e del telefono. Fino ad oggi le telecomunicazioni si sono sviluppate, almeno in Europa, attraverso il principio del monopolio. Il telefono, che continua ad essere il primo strumento di comunicazione, utilizza reti di fili. Tra qualche anno il telefono sarà senza filo, le reti multimediali interattive viaggeranno su cavo. Anche in Italia il rinnovamento della rete telefonica richiede lʼintroduzione di tecnolo-gie digitali, sia nelle centrali telefoniche sia nei sistemi di trasmissione. Il processo di trasformazione della rete italiana è molto lenta. I finanziamenti in gioco sono notevoli e rappresentano un ghiotto business che rischia di apportare vantaggi, in termini economici, esclusiva-mente ai gestori che, impiegando fondi pubblici, in prima fase fanno cassa, poi rivendono al pubblico e ai privati quanto è stato realizzato in termini di connettività in nome di una gratuità che, nei fatti, non esiste perché già ampiamente pagata.I professionisti ICT sono caratterizzati da molteplici capacità di intervento, dallʼinstallazione al design di Architetture telematiche, dalla gestione di basi di dati alla progettazione di servizi integrati per la convergenza di informatica e telefonia nella telematica per i nuovi metodi di trasmissione dellʼinformazione.L'Information Technology è anche un ambito di studio che si occupa dell'archivia-zione, dell'elaborazione, della trasformazio-ne e della rappresentazione delle informazio-ni con l'aiuto del computer e delle tecnologie a esso connessi.I comuni pugliesi sono ancora indietro rispet-to ad altre città italiane per quello che riguar-da la diffusione delle infrastrutture ICT. Molto più avanti nellʼimpiego dellʼICT si trovano regioni. La Regione Lombardia già nel 2006 mise a punto un progetto “Obiettivo ICT – Idee” con la collaborazione della Fondazione Cariplo per individuare idee relative alle tecnologie per l'informazione e la comunicazione che possano trasformarsi in successi imprenditoriali. Delle conseguen-ze dirette e indirette del business riferiamo in altro pezzo.

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Tecnologia e burocrazia:il progetto Ict è approvato ma la scelta non ha rilevanza contabile

Il comune, come detto, approva il progetto integrato per la realizzazione di una infrastruttura rete wireless, videosorveglianza e voip, il 13 febbraio scorso.Nella delibera si precisa che “in considerazione del fatto che la Giunta comunale rinvia ad una ulteriore propria deliberazione lʼesame della congruità del quadro economico dellʼopera e dei prezzi della conseguente manutenzione e che, pertanto, solo in quella sede si procederà alla previsione della spesa con variazione di bilancio di previsione, ne consegue che il provvedimento non ha rilevanza contabile”. Nonostante ciò si approva “in linea tecnica lʼallegato progetto avente ad oggetto: lʼinstallazione, collaudo e mantenimento in efficienza di unʼinfrastruttura di rete wireless s banda larga e la sua presa in concessio-ne con il fine di erogare il servizio di connettività; la fornitura installazione collaudo e mantenimento in efficienza di venti apparati videocontrollo, wireless; lʼinstallazione, collaudo e mantenimento in efficien-za di unʼinfrastruttura telefonica voip a servizio di tutte le sedi comunali, ivi compresa la nuova sede di prossima apertura denominata Lama Scodella nonché di tutti in plessi scolastici di competenza comunale (asili nido, scuole materne ed elementari).A cosa servirà questo progetto? Ad un primo esame sembra che si voglia creare una rete del tutto simile a

quella già esistente ma nuova nelle parti da sostituire, nella forma, nella misura delle risorse economiche da investire.Gli obiettivi del progetto sono rappresentanti, per dirla in puro burocratese, dal “miglioramento dellʼefficienza della pubblica amministrazione ottenendo un forte cambiamento organizzativo e gestionale, grazie anche alle potenzialità dellʼinnovazione tecnologica; realizzare lʼinteroperabilità e la piena ccoperazione fra le ammi-nistrazioni mediante la condivisione di archivi e delle informazioni, per ridurre i tempi e semplificare le procedure; miglioramento della trasparenza e dellʼefficacia della spesa pubblica attraverso strumenti che consentono un maggior controllo della finanza pubblica; adozione di un approccio sistemico per la crescita e la misurazione della qualità e dellʼefficienza dei processi della pubblica amministrazione, utilizzan-do le tecnologie di supporto allʼorganizzazione allʼintroduzione di modelli e processi di monitoraggio e miglioramento della qualità dei servizi soprattutto con lʼintroduzione di modelli e tecnologie per la divulgazione, misurazione dellʼutilizzo dei servizi e il grado di soddisfazione dei cittadini; costruzione della cittadinanza digitale attraverso lo sviluppo della banda larga, la rimozione degli ostacoli allʼaccesso e una più qualificata offerta di servizi on-line”.

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Giulio Bufo racconta Luigi Tenco: una storia senza tempo Lo spettacolo con la data di Bisceglie è alla sua settima replica, è stato rappresentato a Bari, Trani, Bitonto, Terlizzi, Molfetta e si sta preparando per andare oltre i confini provinciali e regionali.

Venerdi 9 maggio con ingresso alle ore 21 e sipario alle 21.30 presso il Teatro Politeama di Bisceglie, andrà nuova-mente in scena lo spettacolo teatrale "E se mi diranno....Tenco. Una storia di 40 anni fa", di e con Giulio Bufo (nella foto), con musiche di Roberto D'Elia. Continua quindi con successo di critica e di pubblico, il giro nella provincia barese e non solo, dello spettacolo scritto ed interpretato dal molfettese Giulio Bufo, ispirato alla vita dell'artista Luigi Tenco. Lo spettacolo, grazie alle parole ed ai testi dell'artista Tenco, diventa una riflessione sulla realtà odierna. Il testo oltre al pensiero artistico del poeta genovese (amore, società, politica, religione, senso del se) mette in scena, alcune delle migliori canzoni del cantautore da “Vedrai Vedrai” a “Un giorno dopo l'altro”, da “Ragazzo mio” a “Cara Maestra”, da “E se ci diranno....” a “Io si”, non lasciandole semplicemente nella forma "canzone" ma drammattizandole, rendendole in un unico testo con parole tratte dalle interviste del cantautore. Dal punto di vista scenografico lo spettacolo si presenta essenziale: due sedie ed una piantana, una bottiglia di whisky ed un pacchetto di sigarette. Una scenografia che vuol ricordare il camerino di Sanremo come rappresentato nelle fonti fotografiche dell'epoca.

Ecco il “caos” di CaparezzaIl nuovo album dellʼartista molfettese è già un successo per il pubblico e per la critica.

Michele Salvemini, alias Caparezza, è tornato alla ribalta con il suo nuovo album “Le dimensioni del mio caos”, da qualche settimana in circolazione sul mercato musicale. Il rapper di casa nostra, autore anche del libro “Saghe Menta-li” pubblicato il 2 aprile, con il nuovo disco sta riscuotendo in questi giorni grande successo in tutte le radio nazionali. La sua discografia diventa più corposa dopo la pubblicazio-ne nel 2000 di “Caparezza?!”, nel 2003 di “Verità suppo-ste” e nel 2006 di “Habemus Capa”. Classe 1973, Michele Salvemini è diplomato in ragioneria, con una grande passione, oltre che per la musica, anche per la pubblicità. Quest’ultima passione gli permise di vincere una borsa di studio per l’Accademia di Milano. Ben presto però anche

questo hobby sfumò, a vantaggio della musica. La sua carriera come rapper iniziò col nome di Mikimix, compo-nendo canzoni melodiche e minimali, ma con scarsa valenza artistica e con poco successo. Dopo alcune serate nei locali di Milano esordì al Festival di Castrocaro. Partecipò a Sanremo Giovani 1995 con la canzone “Succe-de solo nei film” e al Festival di Sanremo 1997 nella categoria "Giovani" con la canzone “E la notte se ne va”, pubblicando successivamente un album dal nome “La mia buona stella”, prodotto dalla casa discografica Sony.Ritornato a Molfetta, Salvemini, continuò a comporre nel suo garage, facendosi crescere capelli e pizzetto e assumen-do lo pseudonimo di Caparezza. Tuttavia il vero successo Caprezza lo raggiunge con la celebre canzone “Vieni fuori dal tunnel”.Ma torniamo all’attualità. Lo scorso 11 aprile Caparezza ha presentato la sua ultima fatica: “Le dimensioni del mio caos”, 14 brani inediti e, per la prima volta nella sua storia, senza campionature. A detta dello stesso artista il suo ultimo album è un vero e proprio “fonoromanzo” in 14 atti.

Un racconto davvero interessante con tanto di trama, personaggi strampalati e descritti dalla parole di uno “stralunato menestrello dai capelli ricci”, come molti lo hanno definito. In breve ecco la “trama” del suo album. A 40 anni dal ’68 Caparezza sfascia una chitarra su di un amplificatore, creando un varco spazio-tempo da cui sbuca Ilaria, una giovane hippie che fino a quell’istante era stata al concerto di Jimi Hendrix al Brancaccio. La scomparsa di Ilaria dal ’68 crea degli scompensi storici che stravolgono il 2008. Caparezza così si mette alla ricerca della sua amata Ilaria, convincendola a tornare nel suo tempo e ripristinare il corso degli eventi, finendo però prima in carcere e poi a spalare sterco di elefanti malati. Ci penserà Luigi delle Bicocche, un semplice muratore, a salvare il mondo, trasformando l’umanità in scimmie “bonobo”, capaci di sedare l’aggressività accoppiandosi selvaggiamente e senza criterio. Un progetto davvero interessante e che visto la partecipa-zione di alcuni doppiatori italiani e di star di Hollywood come Anthony Hopkins, Nicolas Cage e Clint Eastwood.

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Da Molfetta a Parigi. Maria De Gennaro espone nella capitale francese

Alla galleria “Le Louvre” due opere raccontano i colori della città che ha dato i natali e in cui vive lʼartista

Due opere pittoriche, un artista. Con “Germinazio-ni avvolgenti” e “Riflessi interiori” Maria De Gennaro, dal 22 al 27 aprile, ha rappresentato i colori della sua terra alla Biennale di Arte Visiva

di scena a Parigi nella galleria “Le Louvre”. Docente negli Istituti d’Arte dal 1989, Maria insegna attualmente a Molfetta. Molto schiva e poco avvezza alle passerelle negli ultimi anni

l’artista molfettese è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel mondo della pittura contempo-ranea. Ora è arrivata la grande occasione, il momento per imporsi all’attenzione del pubblico internazionale. Maria de Gennaro è nata nel 1965, risiede a Molfetta dove vive e lavora. Ha conseguito il Diploma presso l’Istituto d’Arte di Corato (Ba), per la sezione di Arte di metalli e dell’oreficeria, il Diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, nel corso del professor Richard Antohi, il Diploma in Pittura e Figura presso l’Accademia Internazionale Estiva di Belle Arti di Trieste ed una successiva Maturità d’Arte Appli-cata per la sezione di Grafica Pubblicitaria e Foto-grafia presso l’Istituto d’Arte di Galatina (Le). Vanta un curriculum di tutto rispetto. Ha parteci-pato a diverse mostre collettive. Solo per citarne alcune: “Germinazioni” - Molfetta 1989; “Fonda-zione Bevilacqua La Masa” Padova-1993; diverse edizioni del “Pendio” a Corato dall’88 in poi con premio nel 1997; “Pensando a Giaquinto” cele-brazioni ufficiali di C.Giaquinto - Molfetta 2003; Segnalazione “Natiolum”, III edizione Premio Nazionale - Giovinazzo 2004; “Primavera Arte”- Giovinazzo 2005; “Via San Benedetto” - L’Arte nella tradizione della Settimana Santa - Molfetta edizioni 2004, 2005, 2006, 2007; 2° Rassegna artistica, Sala dei Templari - Molfetta 2006; Molfetta “Arte Donna 2006”e 2007; Rassegna di Arti Visive” Giornata mondiale del disarmo” (donazione O.N.U. – Giugno 2007) di ARTECUL-TURA – Milano; Rassegna maestri pittori e sculto-ri contemporanei -Fondazione ANT- Studio 4, Molfetta, Gen/Feb 2008.

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Tremilacinquecento anime, ventisette etnie, compresa quella italiana. La parrocchia san Gennaro si prepara ad accogliere, dal 1 al 5 giugno prossimo, il vescovo, monsignor Luigi Martella, impegnato, da due mesi ormai, nella visita pastorale a tutte le parrocchie della Diocesi. Lʼultima visita pastorale risale al 1955. Allora fu monsignor Achille Salvucci ad incontrare le comunità di tutte le parrocchie. Si tratta di un evento davvero particolare per la vita della comunità cristiana e

proprio per questo il 28, 29 e 30 aprile nei locali della parrocchia si sono tenuti tre incontri di preparazione con proiezioni in power point. Allʼapertura del primo degli incontri è stata anche proiettata lʼintervista che monsignor Giuseppe De Candia, parroco di san Gennaro, ha realizzato con il vescovo, monsignor Luigi Martella. Un momen-to intenso, di grande emozione che si può rivivere anche collegandosi al sito internet www.videomolfetta.org.Domenica 1 giugno il Vescovo sarà

accolto dalla comunità di san Gennaro allʼesterno della Chiesa e, intorno alle 10, celebrerà la Santa messa.A partire da lunedì 2 giugno fino a giovedì 5 giugno, il Vescovo ogni giorno, alle 19, celebrerà la Santa messa. E ̓ proprio attorno allʼEucarestia che si costruisce la comunità. Il Vescovo è maestro della fede e annunciatore della parola; è santificare del popolo cristiano specialmente con la liturgia; è padre e pastore della Diocesi nel governo,

serve e vigila la vita diocesana. Nel corso della visita pastorale monsignor Martella incontrerà i genitori, i giova-ni, i giovanissimi, i componenti dellʼAzione Cattolica e dellʼAcr; incontrerà le componenti del gruppo parrocchiale vincenziano e festeggerà il loro cinquantesimo anno di attività; incontrerà i componenti delle confra-ternite del Buon Consiglio e dellʼAssunta; andrà a casa dei malati che non sono in grado di raggiungere la chiesa.

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Visita pastorale di monsignor Luigi Martella alla parrocchiacosmopolita di san Gennaro

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Turismo alternativo tra boschi, sentieri rocciosi e fiumi

Inutile ricorrere a giri di parole. Le escursioni che, anche questʼanno, il Wwf propone sono assolutamen-te imperdibili per quanti vogliono trascorrere giornate diverse, lontani dalla omologazione turistica e dai pacchetti all inclusive, e vogliono assaporare appieno i paesaggi così come la natura li ha creati. Questo tipo di escursione non è indicata per quanti sono abituati alle giungle di cemento e vanno incontro ad attacchi di panico solo al pensiero di ritrovarsi a pochi centi-metri di distanza da un insetto, da un rettile, da un animale selvatico. Le escursioni prevedono passeggiate, anche lungo sentieri rocciosi, anche a centinaia di metri di altezza sul livello del mare. Ci si avventura, con il supporto di guide esperte, in luoghi incontaminati. Si ha la possibilità di godere di scenari naturali belli da far mancare il fiato. Indispensabili gli scarponcini da trekking, e abbigliamento a cipolla, la temperatura può variare di molti gradi nellʼarco della giornata.Con pochi euro si ha la possibilità di trascorrere una giornata decisamente non convenzionale e di vivere la natura senza filtri. Questʼanno il calendario predi-

sposto dal Wwf propone quattro escursioni. La prima è in programma domenica 25 maggio e coincide con la Giornata delle Oasi che si “festeggia” in tutta Italia. Attraversando lʼOasi di Policoro, in Basilicata, gli escursionisti avranno la possibilità di attraversare 21 ettari di bosco planiziale costiero sul fiume Sinni e di imbattersi in una flora e fauna costituita prevalente-mente da Pioppo Bianco, Olmo Campestre, Frassino, Ontano Nero, Salice Bianco, Lentisco, Ginestre., Spatola, Mignattaio, Airone Bianco Maggiore, Airone Cinerino, Cavaliere DʼItalia.La seconda escursione è in programma domenica 8 giugno. La meta sarà lʼOasi di Monte S.Elia, nel comune di Massafra in Puglia. Cento ettrari di macchia mediterranea e gariga con flora e fauna

costituita prevalentemente da Lentisco, Fillirea, Mirto, Ginepro, Alaterno, Corbezzolo, Caprifoglio. Bosco con Leccio, Roverella, Fragno, Carpino, Orniello.Gheppio, Usignolo, Capinera, Colubro Leopardino, Volpe e Testuggine Terrestre.Terza escursione domenica 29 giugno allʼOasi delle gole del Calore nel comune di Felitto in Campania. Centocinquanta ettari tra boschetti con Frassino, Orniello, Alloro, Viburno, Ontano, Macchia Mediter-ranea. Astore, Poiana, Gheppio, Picchio Verde, Lontra.Ultima delle quattro escursioni previste domenica 27 luglio.alle gole del Raganello in Calabria consigliati a persone esperte. Si tratta di una escursione un po ̓più complessa rispetto alle altre.Quanti volessero aderire alle iniziative possono prenotarsi al numero telefonico 335 5681664, oppure possono recarsi il martedì e il giovedì sera presso la sede Wwf a Molfetta, in via Domenico Picca, o, il sabato e la domenica, presso il Cras Wwf, il centro tartarughe che si trova allʼinterno della scuola elementare di Via Berlinguer, sempre a Molfetta.

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Offro Lavoro

OFFRO LAVORO

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mercoledì 30 aprile 2008

Page 19: Il Fatto n. 010

Il Circolo Tennis Tavolo in A2

La società molfettese, dopo un campionato di primo livello, approda nella seconda serie nazionale. Un successo frutto di

impegno, professionalità ed attenta programmazione.

Il tennistavolo molfettese conferma la sua vocazione di “grande”. Il Circolo Tennistavolo Molfetta, società storica del panorama sportivo locale, ha ottenu-to un prestigioso risultato nel girone D di B1 maschile. Dopo la vittoria per 5-2 a Siracusa, il team allenato da Donato Sanzio ha ottenuto la certezza aritmetica della promozione in A2. L’acquisizione di questi fondamentali due punti è stata, infatti, parallela alla sconfitta del Guspi-ni, che inseguiva a due lunghezze. Battuto dai molisani del Vinchiaturo, ora il Guspini non potrà fare l’exploit nel prossimo turno, in cui incontrerà proprio Molfetta. La classifica infatti dice Molfetta 26, Mugnano 24 e Guspini 22. Quando manca una sola giornata al termine del campionato, resterebbe solo la compa-gine campana a mettere in discussione la vittoria, eventualità scongiurata dal miglior rendimento dei molfettesi negli scontri diretti. Il 4 maggio, dunque, lo scontro contro Guspini avrà per il Molfetta un mero valore statistico, ma sarà comunque da onorare, per concludere al meglio un torneo di assoluto livello. La promozione in A2 premia la straordi-naria costanza della squadra, che ha totalizzato tredici vittorie e due sole sconfitte. Gli artefici della promozione sono Vincenzo Sanzio, barese cresciuto nel

vivaio molfettese, numero 19 delle classiche individuali italiane, nonché componente della nazionale giovanile, Alfonso Laghezza, numero 37 dello stesso ranking, Gianfranco Dell’Omo, Nicolò Altomare a Antonio De Bari. Un team che ha dimostrato di essere compatto ed affiatato, forte e maturo. Ogni volta il terzetto del Circolo Tenni-stavolo Molfetta ha evidenziato un livello d’eccellenza nella categoria. I giocatori si sono alternati con regolare

successo in ogni match (dall B1 in giù la vittoria si ottiene al meglio di nove incontri; ogni incontro si disputa su cinque set; ogni set si vince a 11 punti). Ora non resta che festeggiare, poi arriveranno i tempi della programma-zione per la prossima stagione, in cui ancora una volta Molfetta sarà protago-nista. C’è da scommetterci. La Società Sportiva Circolo Tennistavo-lo Molfetta ha mosso i primi passi, come Associazione ex-Liceali, sul finire degli

anni sessanta. Per due anni l'attività sportiva venne caratterizzata dalla partecipazione a manifestazioni promozionali fino a quando nel novembre del 1969 il Consi-glio Direttivo decise di far praticare ai soci il ping-pong a livello agonistico e quindi venne inoltrata alla Federazione Italiana Tennistavolo domanda di affilia-zione che fu accolta il 19 dicembre 1969. Formalmente questa data ha segnato l'inizio dell'attività federale di tennistavo-lo a Molfetta e l'Associazione ex-Liceali nel 1970 si trasformà in Società Sportiva Circolo Tennistavolo Molfetta parteci-pando al suo primo Campionato Regiona-le a squadre maschile. Anno dopo anno, vincendo i Campiona-ti Nazionali di Serie C, Serie B2, Serie B1, nella stagione 1979/80 ottiene la prima promozione in Serie A2 per poi raggiungere la partecipazione per un anno alla massima serie nazionale, il campionato di serie A1. Il 1989 è l'anno in cui la società decide di dare una svolta decisiva per migliora-re il livello tecnico dei suoi atleti ed arriva così dalla Cina l'atleta Yin Yihong che si rivela per le sue capacità tecniche e umane un vero maestro. I giovani atleti, che con Yin Jihong hanno iniziato a praticare il tennistavolo rappresentano ora il fiore all'occhiello della società a livello nazionale, portandola tra le prime tre società in Italia nel settore giovanile.

Hockey Club: arrivederci all̓ anno prossimo

Termina con una sconfitta indolore la stagione agoni-stica dei pattinatori molfettesi. Intanto raccoglie

successi la formazione juniores.

È calato il sipario sulla stagione dell’Hockey Club Molfetta presiedu-to da Massimo De Palma. I pattinato-ri biancorossi hanno salutato il pubblico amico nel “match vetrina” del 19 aprile contro i neopromossi in A1 del Novara. Gli uomini di mister Joosè Vianna, nulla hanno potuto contro la forte squadra guidata da Amato. Risultato finale di 3 a 1 per gli ospiti e rete della bandiera locale messa a segno da Oscar Vianna. Al termine dell’incontro meritato l’applauso verso una squadra che ha

difeso con onore i colori della città, facendo dimenticare le umiliazioni subite la passata stagione e mettendo le basi per il futuro che si preannun-cia roseo. Un futuro di cui, purtrop-po, non faranno più parte giocatori esperti come Spadavecchia e De Robertis (oltre a Sinisi) che hanno così abbandonato definitivamente le rotelle. In attesa della nuova stagio-ne, lo staff molfettese si gode i successi della formazione Juniores, impegnata nelle fasi nazionali del proprio campionato.

Molfetta Calcio: i play out per la salvezza

Sarà il Cerignola lʼavversario dei molfette-si nella doppia sfida del

4 e 11 maggio.

Termina con una vittoria purtroppo inutile la stagione regolare della Molfetta Calcio. Nella gara contro il Massafra, i biancorossi si impongono per 2 a 1 con reti di Fanfulla (nella foto) ed Aloisio ma sono condannati ai play out dalla concomitante vittoria a Cerignola del Real Altamura. I molfettesi dovranno affrontare una coda di campionato per meritarsi la permanenza in Eccellenza. Saranno due le gare decisive contro il Cerignola (ironia della sorte queste due squadre

nella passata stagione disputavano i play off promozione): in Capitanata il 4 maggio. Ritorno a Molfetta l’11. In caso di doppia parità il Molfetta sareb-be salvo per la miglior classifica.

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Page 20: Il Fatto n. 010

Il Real centra la doppia finale play off

Superati senza troppo sudare quelli del Metropolitani Bari. Adesso sarà necessario superare lʼostacolo

Monopoli per proseguire il cammino.

È ancora lunga la strada che porta alla Serie B ma, in casa Real Molfet-ta, le prime tappe del lungo percorso sono state percorse con facilità e senza indugiare troppo. I calcettisti della società presieduta dal duo Mele – Metta, dopo aver a lungo accarez-zato il sogno di vincere il campionato di serie C1 e dopo aver visto sfumare le possibilità legate alla conquista della Coppa Italia Nazionale, stanno ora affrontando con la giusta grinta e determinazione la lotteria dei play off. Praticamente la strada secondaria per raggiungere la serie superiore. In semifinale i biancorossi molfettesi hanno dovuto vedersela contro i Metropolitani Bari (emigrati a Carbonara per motivi logistici) faticando soprattutto nel match di andata prima di dilagare in quello di ritorno. Il 19 aprile nella gara di andata dispu-tata sul sintetico della periferia di Bari, i molfettesi di mister Doriano Catino hanno strappato un prezioso 2

a 2 (reti di Cirilli e Colangelo) ai padroni di casa prima di disputare una gara di ritorno praticamente perfetta: vinta per 4 a 1 con segnature siglate da capitan Allegretta, Valla -rella e doppietta di Colangelo che ha così raggiunto quota 51 gol con la maglia biancorossa. Nell’altra doppia semifinale, il Monopoli (finalista assieme al Real) ha prima impattato ad Altamura per 0 a 0 poi si è imposto in casa per 9 a 8 dopo i tiri di rigore. Sabato 3 maggio andrà in onda la finale di andata. Sarà il Monopoli a disputare in casa la prima gara poi, il 10 maggio, il “Pala Poli” sarà scenario della sfida di ritorno e, speriamo, di una prima grande e calorosa festa. L’intera città, complici anche le sfortu-ne dei fratelli maggiori del calcio a 11, ha imparato ad apprezzare il “calcetto” e certamente si stringerà attorno agli atleti molfettesi cercando di sospingerli a centrare l’importante e storico traguardo promozione.

Si è conclusa con una sconfitta “indolore” la stagione regolare della Nuova Virtus Basket Molfetta. Nell’ultima gara prevista dal calendario e disputata a Ruvo, i molfettesi hanno ceduto con il risultato di 72 a 60 senza però compromettere la propria posizione di classifica grazie alla concomitante sconfitta dell’Ostuni in quel di Catanzaro. Primo posto assicurato quindi per gli uomini di coach Sergio Carolillo che così hanno conquistato il diritto di partecipare da “primi della classe” alla lotteria dei play off.

Lotteria cominciata domenica 27 aprile, ad una settimana esatta dalla fine del campionato, con i molfettesi impegnati sul lontano parquet di Palermo. Un viaggio lungo fino in Sicilia che evidentemente non ha scaricato le batterie a Teofilo e compagni che, dopo aver anche sofferto nel corso della gara, si sono imposti con il punteggio di 66 a 57. Giovedì 1 maggio alle 18 a Molfetta andrà in scena “gara 2” contro il Palermo: Molfetta ha l’occasione per chiudere la pratica senza dover ricorrere a “gara 3” prevista, comunque, per domenica 4 maggio ancora a Molfetta. Chi vincerà le sfide tra Molfetta e Palermo, dovrà vedersela con la vincente dei quarti tra Catanzaro e Corato. In questo momento Catanzaro è avvantag-giato dalla vittoria di domenica per 87 a 77 nel PalaLosito di Corato. Nelle altre due gare dei quarti, Bernalda si è imposta su Ruvo per 74 a 54 e Canicattì su Ostuni per 79 a 75.

Cominciati bene i play off della Virtus

Stagione regolare finita al primo posto. in “gara 1” dei play off superati i rosanero del Palermo.

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mercoledì 30 aprile 2008

Page 21: Il Fatto n. 010

Tutto scritto per il volley molfettese Elisabetta: astro nascente del pattinaggio

La giovanissima atleta molfettese si è già imposta a livello regionale ed ora tenta il salto di qualità.

Lʼunica compagine ancore che attende i responsi defi-nitivi è a Molfetta Volley che sabato prossimo cono-scerà lʼavversario per i play out.

Si avviano oramai alla conclusione i campionati di pallavolo maschile e femminile che sempre tanto successo riscuotono nella nostra città.Quando manca solo una giornata alla fine della stagione regolare i “destini” delle compagini locali sono già tutti segati. Ragno Volley ed Azzurra promosse nei campionati superiori, ASD Pallavolo che chiude in crescendo senza però riuscire a raggiungere il secondo posto buono per disputare i play off e Molfetta Volley in attesa di conoscere quale sarà l’avversario che dovrà incontrare ai play out.L’ASD Pallavolo Molfetta guidata dal sempre mitico Claudio Bonati, nelle ultime due gare disputate ha raccolto un solo punto, non riuscendo a sfruttare a pieno il doppio turno casalingo.Il 19 aprile con la sconfitta casalinga contro Gioia del Colle, è stata scritta la parola fine al sogno play off. I sud baresi, secondi in classifica e pronti a vender cara la pelle per conservare una posizione così preziosa, a Molfetta hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice (20-25, 19-25, 25-18, 29-31) per avere ragione della compagine locale. Anche contro la matricola Fasano, nella gara di commiato dal pubblico di casa, i biancorossi non si sono imposti, ceden-do al tie brak due dei tre punti disponibi-li (19-25, 25-21, 22-25, 25-19, 13-15) senza che ciò comportasse particolari scossoni in classifica. L’ultima gara della stagione si disputerà a Foggia il prossimo 4 maggio.In B2 la Ragno è tornata alla vittoria: dopo l’euforia per la promozione, i rossoblu hanno fatto registrare qualche passo falso riprendendosi nell’ultima gara disputata. A Manfredonia il 19 aprile, i “ragni” hanno ceduto per 3 a 0 (25-20, 25-21, 27-25) ai padroni di casa che hanno così festeggiato l’accesso ai play-off. Sette giorni dopo per salutare degnamente il pubblico, molfettesi vincenti per 3 a 1 (25-20, 25-15, 18-25, 25-13) in attesa del congedo previsto per sabato prossimo in casa del Putigna-no.L’euforia invece non ha causato partico-lari problemi all’Azzurra che, compren-sibilmente sotto tono, non si è però sciolta come neve al sole. Il 19 aprile 3 a 0 in quel di Barletta, poi il 26, 3 a 2 casalingo contro il Santeramo. L’ultima gara si disputerà ad Turi il 26 maggio. La Molfetta Volley quando era ad un passo dalla salvezza diretta ha vanifica-to tutto andando a perdere per 3 a 1 lo scontro diretto con l’Altamura, vincen-do però il 19 aprile contro il Terlizzi con lo stesso risultato. Sabato 3 maggio al termine della gara contro il fanalino di coda Lynx Bari si saprà chi sarà l’avversario play out.

Ci sono sport che nella quotidianità non hanno un grande riscontro di pubblico, ma che fanno parlare di sé attraverso i succes-si. Nessuno, forse, sapeva che a Molfetta il pattinaggio artistico, avanza numerose candidature a livello regionale e addirittura nazionale. La A.S.D. Green Roller 1999, società molfettese impegnata da anni nella disciplina, ogni settimana presso il Pala Don Sturzo, segue atleti di tutte le catego-rie, sotto la tutela attenta e competente delle allenatrici Arianna e Valentina Calò. Il 13 aprile scorso a Cassano Murge si è svolto il Campionato Regionale 2008 e a gridare alla vittoria è stata la molfettese Elisabetta Soriano, 12 anni, frequentante la prima media presso la scuola "G. Pascoli", che si è imposta nella categoria "Allievi B femminile – stile libero". Le abbiamo posto alcune domande per conoscerla meglio all'indomani di un successo tanto importante. Quando hai saputo del verdetto, oltre a gioia ed emozione, cosa ti è passato per la mente? In quel momento molte cose viaggiavano nella mia testa. Sapevo che in quel preciso attimo avevo dato soddisfazione alle mie allenatrici e dopo tante cadute e duri sforzi in allenamento ero pronta e fiera di salire sul gradino più alto del podio. Cosa e chi ti ha spinto a scegliere il pattinaggio artistico rispetto altri sport? Vederlo in tv mi ha incuriosito molto. Poi un giorno per caso con la mia famiglia, giravamo dalle parti del Pala Don Sturzo dove si insegnava pattinaggio artistico ed è lì che è scattato il vero colpo di fulmine! In cosa vorresti migliorarti e dove sei già a buon punto? Devo migliorare nei salti invece me la cavo già con le trottole. A chi dedichi quest’importante successo? Alle mie allenatrici, Arianna e Valentina Calò. A chi vorresti assomigliare e qual è la tua ambizione? Non vorrei assomigliare a nessuno in particolare, vorrei essere io e basta. La mia ambizione è quella di poter diventare un giorno allenatrice, chissà s’avveri! Dal 26 al 29 giugno a Calenzano (FI), alle finali italiane, Elisabetta cercherà di ripetersi a livello nazionale, partendo da un semplice presupposto: in Puglia chi fa miglior pattinaggio artistico porta con se i colori molfettesi.

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Serie B1

PALLAVOLO Serie B2 Serie C Femminile

Terlizzi Gioia del Colle Squinzano Molfetta Lamezia Brolo Bari Fasano Galatina Gela Foggia Modica Ugento Nicosia

62 58 52 48 45 45 45 44 39 33 25 14 12

3

Ragno Molfetta Manfredonia Turi Lucera Gela Martina Putignano Catanzaro Messina Vibo V. Catania Acicastello Palermo Pizzo

67 60 56 56 52 36 35 31 30 25 23 22 20 12

Azzurra Molfetta Noicattaro Turi Ruvo Acquaviva Santeramo San Severo Altamura Molfetta Volley Terlizzi Barletta Assi Bari Triggiano Lynx Bari

70 58 57 52 51 46 45 31 31 29 20 18 16 1

Serie A2 Serie B2 GIRONE A Seregno Sarzana Correggio Sandrigo GIRONE B Novara Montebello Thiene Molfetta

10 10

9 6

18

8 4 4

Molfetta Ruvo Ostuni Catanzaro Corato Canicattì Bernalda Palermo Massafra Marigliano Pozzuoli Maddaloni Salerno Bisceglie

40 38 38 38 36 26 22 22 22 22 20 16 14 10

HOCKEY BASKET

Eccellenza Serie C1 Francavilla Bisceglie Corato Casarano Lucera Copertino Locorotondo Nardò Liberty Noci Ostuni Massafra Real Altamura Molfetta Mesagne Maglie Cerignola Leonessa

68 62 59 58 58 57 55 54 48 48 48 47 45 42 28 27 26

0

PLAY OFF Semifinali Metropolitani - Real Molfetta Real Molfetta - Metropolitani Altamura - Monopoli Monopoli - Altamura

2 = 24 = 1

0 = 09 = 8 dtr

CALCIO

C L A S S I F I C H E C L A S S I F I C H E CALCIO A 5

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Page 22: Il Fatto n. 010

Rubriche22

DIFFICILE

S U D O K U FACILE

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LUZIO

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Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero.

Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)

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Vincenzo de Pinto (vinn)

Nicolo’ Lucivero

Corrado Germinario

mercoledì 30 aprile 2008

Page 23: Il Fatto n. 010

Orecchiette con le cime di rapaIngredienti per quattro persone2 kg. di rape300 gr. di orecchiettesale e olio extravergine dʼoliva q.b.Per le orecchiette fatte in casa:250 gr. di semolaacqua q.b

Aiutandovi con un coltello “pulite” le cime di rapa avendo cura di eliminare tutte le foglie grandi e dure, privilegiando quelle tenere e i “cimosi”. Lasciateli in acqua e bicarbonato per dieci minuti circa, poi lavatele e scolatele. Riempite una pentola, piuttosto ampia, di acqua e versate le cime di rapa che avete pulito. Portate ad ebollizione. Salate. Versate nella pentola le orecchiette (per chi vuole avventurarsi forniamo la ricetta per prepararle a casa) e fate cuocere. Quando le orecchiette saranno pronte, scolate versate nei piatti e condite con olio extravergine di oliva. Buon appetito. Versate su una spianatoia la semola e versate tanta acqua tiepida quanta ne serve per realizzare un impasto morbido ma omogeneo. Quindi lasciate riposare per dieci minuti. Realizzate cilindri di pasta con un diametro di circa un centimetro. Con un coltello, formate piccoli dischi di pasta che andrete a “trascinare” aiutandovi con il pollice.

Rubriche 23

Fiumi di emozioni e sensazioni positive all’orizzonte. In amore è arrivato il momento di essere sinceri fino in fondo. Il vostro partner saprà comprendere. Novità anche in campo professionale e, per chi studia, anche tra i banchi di scuola. Sappiate cogliere l’attimo.

Sarete particolarmente irascibili e decisa-mente poco tolleranti. Misurate le vostre reazioni se volete evitate di ferire qualcuno che proprio non se lo merita e che, a lungo andare, potrebbe farvela pagare. Prima decade del mese spumeggiante per chi è alla ricerca del partner.

Interessanti proposte professionali vi giungeranno da una persona che conoscete da tempo e che stimate. Senza saltare a conclusioni affrettate sarebbe comunque il caso di valutarle. E’ probabile che possano portare una ventata di novità nella vostra vita.

Il vostro umore sarà mutevole per i prossimi dieci giorni, poi tornerà il sereno. Ma attenzione a non seminare cadaveri lungo il vostro cammino. La forza per superare le difficoltà sta dentro di voi, non pretendete che siano gli altri a risolvere i vostri problemi.

Il tarlo della gelosia vi sta logorando e rischia di compromettere un rapporto già attraversato da un momento di crisi che si sta trascinando oltre misura. Il vostro è un vero e proprio atto di accusa peraltro del tutto immotivato. Recuperate la razionalità.

Meglio essere diplomatici che dichiarare guerra. Se c’è qualcosa che non vi convince fate ricorso al dialogo, la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo. Alti e bassi sul lavoro, nei rapporti di coppia, con gli amici, provate ad interrogarvi.

Le stelle sono dalla vostra. C’è un progetto che state accarezzando da tempo e che ora può andare in porto. Dipende da voi e dalla vostra capacità di diventare concreti anche chiedendo, senza farvene un cruccio, un piccolo aiuto finanziario.

Due settimane piene zeppe di impegni vi terranno lontani dagli affetti. In compenso le gratificazioni sul lavoro vi faranno dimen-ticare tutti i sacrifici. Sappiate comunque ritagliarvi un momento tutto per voi. Ne avete bisogno perché presto sarete travolti dal lavoro.

Inutile rivangare il passato. Vi fate male e ferite le persone che vi sono rimaste accanto ciò che si è rappresenta sempre il frutto di ciò che si è stati. Ora state assapo-rando il frutto di ciò che avete seminato. Abbiate il buon senso di non accusare gli altri e di andare avanti.

Il coraggio non vi manca ma non è il caso di esagerare. Non bisogna mai tentare la sorte. Davanti a voi ci sono occasioni propizie dovete soltanto saperle cogliere passate un po’ più di tempo in famiglia. C’è qualcuno che ha proprio bisogno di voi.

La vita torna a sorridervi. Bene gli affetti, niente male anche lo studio e il lavoro. Non delegate agli altri compiti che potete svolgere voi. Non abbiate timore, saprete essere all’altezza della situazi-one e avrete l’occasione per fare colpo sulle persone giuste.

E’ giunto il momento di riprendervi la vostra vita. Nelle ultime settimane vi siete lasciate andare e in qualche modo avete subito le scelte operate da altri. Rimboccatevi le mani e, se occorre, siate pronti anche ad alzare la voce per far valere le vostre ragioni.

mercoledì 30 aprile 2008

Una rubrica per tutti i lettori de Il Fatto e del sito web www.ilfatto.net. Anche in forma anonima chiunque dedisera segnalare disfunzioni, disservizi, soprusi, potrà farlo chiamando il numero 1786022509 lasciando un messaggio in segreteria telefonica. Allo stesso numero sarà possibile inviare un fax. Tutte le segnalazioni saranno verificate e saranno poi sottoposte allʼattenzione della nostra redazione. Si tratta di un servizio al cittadino, un filo diretto con un organo di stampa che punta a fare informazione senza filtri e condizionamenti.

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