Il Fatto n. 037

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pagina 3 Attualità Edilizia, giudici e guai. La magistratura si interessa di una storia di “concussione”. E non solo. pagina 9 Cronaca Bruciano due chioschi per la vendita della frutta. Esplode una bomba in vico II Madonna degli Angeli. La città ha paura. pagina 19 Cultura Mai banale, sempre interessante e con la voglia di raccontare e raccontarsi. È Caparezza! pagina 21 Sport Si interrompe in semifinale playoff l’avventura della Pallavolo Molfetta. Nonostante tutto una stagione entusiasmante. Con l’arrivo della stagione estiva aumenta, specie tra i più giovani, il consumo di sostanze alcooliche. I problemi legati all’abuso, i danni causati all’organismo ed i pericoli per gli assuntori spiegati grazie alla consulenza del dottor Antonio Taran- to, psichiatra e direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche Ausl Ba2. pag. 6 La memoria, le frasi, l’impegno sociale e politico di un uomo che ha con- tribuito alla crescita umana e morale della città attraverso le parole di uno dei suoi “discepoli”. Tommaso Minervini, già sindaco della città, offre a “il Fatto” uno spaccato sulla vita di Giovanni de Gennaro. pag. 10 Arriva l’estate: attenti all’alcool Il ricordo di Giovanni de Gennaro Elezioni n° 37 giovedì 4 giugno 2009 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. Diritto di voto! www.ilfatto.net

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pagina 3

AttualitàEdilizia, giudici e guai. La magistratura si interessa di una storia di “concussione”. E non solo.

pagina 9

CronacaBruciano due chioschi per la vendita della frutta. Esplode una bomba in vico II Madonna degli Angeli. La città ha paura.

pagina 19

CulturaMai banale, sempre interessante e con la voglia di raccontare e raccontarsi. È Caparezza!

pagina 21

SportSi interrompe in semifinale playoff l’avventura della Pallavolo Molfetta. Nonostante tutto una stagione entusiasmante.

Con l’arrivo della stagione estiva aumenta, specie tra i più giovani, il consumo di sostanze alcooliche. I problemi legati all’abuso, i danni causati all’organismo ed i pericoli per gli assuntori spiegati grazie alla consulenza del dottor Antonio Taran-to, psichiatra e direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche Ausl Ba2.

pag. 6

La memoria, le frasi, l’impegno sociale e politico di un uomo che ha con-tribuito alla crescita umana e morale della città attraverso le parole di uno dei suoi “discepoli”. Tommaso Minervini, già sindaco della città, offre a “il Fatto” uno spaccato sulla vita di Giovanni de Gennaro.

pag. 10

Arriva l’estate: attenti all’alcool Il ricordo di Giovanni de Gennaro

Elezioni

n° 37giovedì 4 giugno 2009Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

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Nelle ultime settimane sviluppi in due inchieste partite dalla realizzazione a Molfetta di nuovi appartamenti.

Quando casa fa rima con giustizia1233Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

�Attualitàgiovedì 4 giugno 2009

Quando a Molfetta si parla di case, inquilini e costruttori si va sempre in contro a racconti spesso ingarbugliati con risvolti poco chiari. Storie che si trascinano per anni, sovente “farcite” di carte bollate e non di rado terminate dinanzi ai giudici. Oggi a fare notizia è una storia datata 1992: all’epoca era in fase di realizzazione la zona 167. La prima grande espansione urbanisti-ca della città degli ultimi venti anni. Tra palazzi, palazzoni e palazzetti ca-pitava non di rado di imbattersi in casi “anomali” poi divenuti di conoscenza comune. Come la prassi da parte dei costruttori, lo ha accertato anche la magistratura, di riscuotere dagli acqui-renti somme di denaro “in nero” che facevano lievitare di molto il prezzo “ufficiale” degli immobili. Così po-teva capitare che l’acquirente di un appartamento realizzato in regime di edilizia convenzionata (con il prezzo di vendita fissato da una convenzione stipulata tra Comune e impresa edile) oltre a versare la somma prevista dal contratto, faceva scivolare nelle tasche del costruttore qualche decina di mi-lioni di vecchie lire in più. Un modo di fare tanto consolidato da non destare praticamente scalpore in quasi nessu-no. E in quel “quasi” va evidenziata la vicenda di Antonio Picca, cittadino molfettese cui l’impresa Spadavecchia chiese ben 110 milioni di vecchie lire in più per la stipula dell’atto di vendita di un appartamento. Una richiesta mo-tivata, secondo quanto ricostruito dal-la magistratura, da alcune “migliorie” eseguite nell’appartamento. Fatto del tutto possibile se non fosse che il ver-samento di denaro avveniva ben prima che l’immobile in questione fosse rea-lizzato e quindi fosse possibile appor-tare migliorie. Senza girarci troppo at-torno, la richiesta portò alla denuncia contro l’impresa Spadavecchia pre-sentata da Picca. Denuncia che, dopo il primo grado di giudizio, vide la condanna di Spadavecchia per il reato

di concussione. Reato configurato in quanto il costruttore edile, incaricato dal Comune di realizzare appartamen-ti in regime di edilizia convenzionata, poteva essere ritenuto incaricato di pubblico servizio. Il tribunale allora condannò Silvio Spadavecchia (colui che materialmente aveva preteso e ri-scosso i soldi) alla pena di un anno e mezzo di reclusione, alla interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e alla restituzione dei 110 milioni versa-ti. Oltre al risarcimento dei danni nei confronti del cittadino costituitosi in giudizio e assistito dall’avvocato Do-nato Muti. Una sentenza che fu annul-lata nel 2006 dalla Corte di Appello di Bari cui il costruttore si era successi-vamente rivolto e che ritenne di dover ribaltare quanto deciso in primo grado poiché, secondo i giudici chiamati a decidere in secondo grado, Picca era a conoscenza della prassi da parte dei costruttori di riscuotere somme di de-naro in nero. Paradossalmente da par-te dei giudici una legittimazione di un atto illegittimo. Nel 2009 si apre un nuovo capitolo della vicenda. La Cor-

te di Cassazione, in seguito al ricorso presentato dall’acquirente e dal procu-ratore generale della Procura di Bari, ha annullato la sentenza di secondo grado disponendo un nuovo giudizio dinanzi ad altra sezione della Corte di Appello di Bari.La Cassazione nella sentenza ha con-fermato che l’imprenditore edile (ini-zialmente indagato per altri reati) si rese colpevole del reato di “concussio-ne” poiché, pur essendo un soggetto privato, essendo stato incaricato della realizzazione di appartamenti in regi-me di edilizia convenzionata, assume la qualifica di incaricato di pubbli-co servizio e quindi richiedendo una somma maggiore rispetto a quanto previsto commette appunto reato di “concussione”. Ma la Cassazione ha fatto di più: ha ritenuto di trovarsi di fronte ad un vero e proprio caso di “concussione ambientale” proprio per la diffusione di tali illecite richieste e la loro abituale accettazione.Quanto deciso sul caso molfettese dal-la Corte di Cassazione ha già suscitato l’interesse di importanti riviste del set-

tore giuridico oltre che degli avvocati di mezza Italia trattandosi di una deci-sione destinata a fare scuola. Una deci-sione che, nel prossimo futuro, avrà un risultato certo: la Corte di Appello di Bari, che dovrà nuovamente discutere il ricorso alla sentenza di primo gra-do presentato da Spadavecchia, dovrà tenere conto di quanto affermato dai giudici romani. Partendo quindi dal presupposto che, in quel lontano 1992, effettivamente qualcuno pretese, ille-gittimamente, più soldi di quanti effet-tivamente dovuti. In tutto ciò, sinora, a rimetterci è il cittadino che a distanza di 17 anni non è ancora proprietario dell’appartamento tanto desiderato e tanto sognato.Nel frattempo, per rimanere sempre in tema di edilizia, altre notizie arrivano dal tribunale di Trani che ha conte-stato i reati di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata per il consegui-mento di erogazioni pubbliche nella vicenda della realizzazione di alcuni alloggi destinati ad esponenti delle forze dell’ordine ed ai loro familiari, situati lungo la statale 16 tra Molfet-ta e Giovinazzo, e che ha come base di partenza il fallimento della società Economy Programm. Secondo quan-to stanno tentando di ricostruire gli inquirenti, alcuni atti illeciti sareb-bero stati compiuti da differenti sog-getti per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i fondi per l’edilizia agevolata. Fondi che non sarebbero serviti per quanto previsto dando origine all’av-vio dell’inchiesta portata avanti dal-la Guardia di Finanza. Il magistrato Ettore Cardinali ha così notificato un avviso di conclusione delle indagini a Cosimo Pansini, Donato Sancilio, Vincenzo Gagliardi, Pietro Spadavec-chia, Michele Barardi, Giovanni, Vito ed Anna Alba, di Giovinazzo ed al Consorzio Meral presieduto da Angela Alba. Sviluppi sono attesi per le pros-sime settimane.

Attualità giovedì 4 giugno 2009�

Presentato nel corso di una conferenza stampa da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.

Nuova zona PIP: un dossier per dire di no1234Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Sono mesi che a Molfetta la questione circa la legittimità del Piano PIP tiene banco fra i cittadini, sulle pagine dei giornali e probabilmente a breve ap-proderà anche in un’aula giudiziaria. Con una conferenza stampa, Rifonda-zione Comunista e Comunisti Italiani hanno deciso di presentare un dossier che spieghi una volta per tutte alla cittadinanza il perché di questa con-tesa. Andiamo per ordine.Che cosa sono i PIP? I PIP, ossia i “Piani Insediamenti Produttivi”, sono dei piani pubblici che prevedo-no l’ubicazione di nuovi fabbricati,

su suoli espropriati per l’occasione, destinati ad imprese artigianali, in-dustriali, commerciali e turistiche. L’11 febbraio 2008, appena prima che il sindaco Antonio Azzollini si di-mettesse per poi potersi ricandidare, veniva adottato in maniera alquanto “frettolosa” e un po’ alla cieca il “ter-zo PIP”; PIP che veniva poi approva-to definitivamente dal Commissario Straordinario Bellomo il 10 aprile 2008. Nell’ultimo paragrafo di questa delibera erano scritte a chiare lettere le seguenti parole: “La presente deli-berazione verrà inviata all’Autorità di Bacino per la Puglia per il contestuale parere e, in tal senso, acquisterà ef-ficacia con l’emanazione del parere positivo”.Ma che cosa è l’Autorità di Bacino? L’AdB venne istituita nel 1998 con il compito di monitorare i sistemi idrografici regionali definendone il rischio idrogeologico. L’AdB non si è mai espressa positivamente circa tale progetto ma ha altresì rigettato il piano PIP invitando il Comune a modificar-

lo denunciando inoltre uno scenario complessivo di dissesto idraulico dif-fuso dovuto ad una disattenta politica di urbanizzazione del territorio. La mancata “benedizione” di tale proget-to è dovuta soprattutto alla presenza di alcune lame sul territorio interessato, lame che il Capo Settore Territorio di Molfetta definisce spente o addirittura inesistenti.Ma che cosa sono le lame? Le lame di Molfetta non sono altro che delle condutture naturali che consentono il regolare deflusso a mare delle ac-que naturali provenienti dal bacino murgiano e sub-murgiano a seguito di precipitazioni. La lama, un vero e proprio corso d’acqua estinto, non può ritenersi mai spenta perché in caso di piena potrebbe tranquilla-mente tornare a riempirsi e ripren-dere la sua antica funzione. Il sor-gere di edifici sull’alveo delle lame ostacolerebbe il deflusso delle acque che non potendo seguire il proprio decorso naturale tenderebbero ad invadere e ad allagare zone abitate

arrecando danni a cose e persone. È più di un anno che va avanti il brac-cio di ferro fra Comune di Molfetta e l’AdB con Legambiente che hanno in-viato e reso pubbliche varie note circa la questione. Il Comune si è limitato soltanto a rispondere tramite il Capo Settore Territorio che ha più volte replicato seccato mettendo in discus-sione le capacità dell’Autorità di Ba-cino nonché l’operato di Legambiente stessa. Adesso, dopo questo dossier, si attende l’ennesimo capitolo di questa vicenda, l’ennesimo in cui il Comune di Molfetta probabilmente si renderà protagonista di un braccio di ferro con un altro ente. Si spera nel buon senso ma, visto che quest’ultimo viene spes-so meno appena gli interessi in gioco si fanno pesanti, sarà sicuramente il ver-detto di un giudice a decidere di nuovo per la città di Molfetta “e – come detto in conferenza stampa – a segnare l’en-nesima sconfitta per l’amministrazio-ne Azzollini”.

Francesco Tempesta

Attualitàgiovedì 4 giugno 2009 �

Gli esperti fugano ogni dubbio sul ritrovamento in via Dante.

Non è il muro del fossato1235Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Come avevamo preannunciato nel precedente numero de “il Fatto”, il muro ritrovato durante gli scavi per la sistemazione dei nuovi cassonetti interrati dell’ASM non appartiene all’antico fossato. In molti, esperti e non, avevano supposto che la strut-tura venuta alla luce sarebbe potuta appartenere al fossato che in passato cingeva la città vecchia; altri, invece, l’avevano accostata all’altro fossato presente a Molfetta che un tempo at-torniava l’antico castello ubicato. Le supposizioni dell’architett Lazzaro Pappagallo, tecnico incaricato per l’occasione dal Comune di Molfetta, si sono rivelate quantomai esatte. La conferma è arrivata dagli esperti della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Taranto e dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Bari. Secondo gli esperti delle due sovrintendenze, che hanno effettuato i rilievi alla presenza del presidente dell’ASM, Francesco Nappi, e del direttore generale della stessa, Silvio

Binetti, il muro apparterebbe ad una struttura non molto antica, forse un canale di scolo. Questo condotto era già stato evidenziato dalle mappe in possesso dell’Acquedotto Pugliese visionate all’occorrenza dall’archi-tetto Pappagallo. Si tratterebbe quin-di del tunnel in cui scorre la fogna bianca che raccoglie l’acqua piovana e non, proveniente dai tombini a ca-ditoia posti su via Sant’Angelo, corso Dante, via Altamura e parte iniziale del lungomare. Non ritenendo quindi di particolare interesse archeologico il muro, i tecnici hanno autorizzato l’ASM a procedere al completamen-to dei lavori per l’interramento dei cassonetti. Lavori che però dovranno essere effettuati soltanto dopo un’ac-curata pulitura del muro ed una suc-cessiva produzione di documentazio-ne fotografica e cartografica. Dopo si dovrà procedere anche all’inse-rimento di una struttura poco inva-siva e al riempimento dello spazio che intercorrerà fra il muro e i nuovi

cassonetti con del pietrame anziché con del cemento. Tutto ciò allo scopo di preservare comunque la struttura dai danni che potrebbe accusare con l’inserimento dei cassonetti. Il tutto dovrebbe essere completato in tem-

pi brevissimi in modo da aggiungere la nuova isola ecologica a quelle già presenti in piazza Margherita di Sa-voia ed in Piazza Mazzini.

Francesco Tempesta

Attenzione a non esagerare. In Italia l’età più bassa per avvicinarsi alle sostanze alcoliche.

Allarme alcool per l’estate in arrivo1236Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

� Primo Piano giovedì 4 giugno 2009

Arriva l’estate, si beve di più e, se-condo i soliti esperti, non solo acqua. Il rapporto ISTAT del 2008 conferma l’amore degli italiani per vino, birra e superalcolici ma, come già aveva fatto mesi fa la Consulta nazionale sull’al-cool, rivela anche che dei 36 milioni di bevitori nazionali il 68% ha dagli 11 anni in su, dato allarmante che conferi-sce all’Italia il triste primato dell’età più bassa in Europa per quanto riguarda i primi contatti con l’alcool. Una recente ricerca dell’Università Milano-Bicocca prevede per 700mila ragazzi tra i 15 ed i 18 anni un’estate in cui il cosiddetto “sballo” sarà quotidiano e non limitato al sabato sera: questo perché il clima vacanziero, liberatorio ed esaltante, li renderebbe più inclini alla trasgres-sione tanto da indurli a mixare alcool con pillole e pasticche. Anche l’Os-servatorio Nazionale sull’Alcolismo, che da 10 anni è il riferimento ufficiale dell’Istituto Superiore della Sanità, se-gnala il crescente fenomeno dell’uso dannoso e rischioso di bevande alcoli-

che da parte di giovani e meno giovani ed indaga culture, modelli e stili di vita che, attraverso elementi e connotazio-ni differenti, forniscono un contributo significativo sui livelli di morbilità, di-sabilità e mortalità causati dall’alcool. Ricordiamo che esso provoca in Italia 25mila vittime all’anno e che alla fine del 2008 gli alcolisti trattati nel nostro paese erano più di un milione e mezzo. Dal materiale informativo (interessan-te il titolo: “Informazioni ubriache”…) gentilmente fornitoci dal dottor Anto-nio Taranto, psichiatra e direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche Ausl Ba2, emerge che in Puglia si sti-mano 6mila alcooldipendenti, adulti con più di 40 anni: di giovani non c’è traccia forse perché da essi stessi e dal-l’ambiente circostante il rapporto faci-le con le sostanze alcoliche non viene percepito ancora come problema o di-pendenza. Si beve per predisposizione genetica, motivi culturali e di costume, semplice proselitismo e partecipazione al gruppo, facilitare le relazioni socia-

li, placare sintomi ansiosi e depressivi, effetto di un eccitamento maniacale. Numerosi e vari gli effetti dannosi del-l’alcool sull’organismo: intossicazione, dipendenza, astinenza, delirio, disturbo amnestico (dopo abbondanti libagio-ni), demenza (dopo un lungo periodo di abuso di alcool), epatite ma anche steatosi, cirrosi, carcinoma epatico. I principali effetti sulla guida dei veicoli sono la sottovalutazione del pericolo (per l’euforia che si avverte) con con-seguente aumento del rischio; riduzio-ne della velocità di trasmissione degli stimoli e quindi tempi di reazione più lunghi; minore capacità di concentra-zione e, a lungo andare, sonnolenza; alterazione del senso della velocità e della distanza; alterazione della capaci-tà visiva, soprattutto quella laterale (chi guida in stato di ebbrezza tende a spo-starsi al centro della strada per la co-siddetta “visione a tunnel”), maggiore sensibilità agli abbaglianti. Nella prima Conferenza Nazionale sull’Alcool del-l’ottobre scorso è stata evidenziata la

necessità di elaborare strategie globa-li di contrasto e politiche di controllo per regolamentare senza proibire l’uso dell’alcool agendo a diversi livelli con diversi provvedimenti che tengano pre-senti anche gli interessi commercia-li subordinandoli a quelli della salute pubblica. La Conferenza, organizzata dal Ministero del Lavoro e della Salute e delle Politiche sociali in collaborazio-ne con la Consulta Nazionale sull’al-cool ha messo a confronto le esperienze maturate nel settore dalle associazioni, dagli operatori di servizio e dai rappre-sentanti del mondo scientifico ed istitu-zionale. Anomalo e del tutto nuovo, lo scenario tratteggiato relativo al nostro paese dove, al bere tradizionale e “me-diterraneo” delle vecchie e medie gene-razioni, si affianca oggi quello di ma-trice anglosassone di giovani e giova-nissimi, il cosiddetto “binge drinking” teso alla ricerca dell’euforia estrema e del già citato “sballo”.

Beatrice De Gennaro

Cronaca giovedì 4 giugno 2009�

Per entrare in casa della signora non hanno usato chiavistelli. Sapevano dove si trovavano i soldi:

quattromila euro.

Uomini incappucciati entrano in casa e rapinano un’anziana

1237Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Cronacagiovedì 4 giugno 2009 �

Incendiate due bancarelle per la vendita di frutta. Bruciano anche le auto. Ed esplode una bomba. L’ennesima.

Fiamme e bombe: cosa succede in città?A Molfetta emessa una sentenza rivoluzionaria destinata

a fare scuola.

CD masterizzati? Non è reato!1238Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

La sentenza è di quelle destinate a fare notizia: non è punibile chi, per fare in-trattenimento musicale, utilizza cd ma-sterizzati privi, quindi, di bollino Siae. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Trani, sezione Distac-cata di Molfetta, dottor Lorenzo Gada-leta, che ha condiviso la linea adottata, prima di lui da un giudice in Emilia Romagna. In buona sostanza il fatto che sui cd non sia apposto il marchio Siae non può essere considerato reato perché la legge sul diritto d’autore vi-gente in Italia si riferisce alle opere di stampa e, all’origine, aveva lo scopo di controllare gli esemplari venduti. La normativa è stata poi estesa anche ad altri prodotti ed è diventato contras-segno per accertare l’originalità dei prodotti. Non è così nelle altre nazioni della comunità europea. Pertanto, così come avvenuto in altri ambiti, nel caso di difformità della normativa, l’auto-rità italiana avrebbe dovuto notificare la cosa alla Comunità Europea. Questo non è avvenuto, pertanto in Italia biso-gna applicare ciò che prevede il diritto

comunitario in tutta l’Unione Europea. D’altra parte i diritti d’autore, nel caso delle serate di intrattenimento musica-le, sono comunque fatti salvi, perché l’animatore, o il dj, provvede comun-que a versare una tassa proprio alla Siae. La sentenza del giudice Gadaleta giunge a conclusione di un procedi-mento partito ad agosto del 2006. I rea-ti contestati a Rino Petruzzella, uno dei dj storici di Molfetta, erano la deten-zione per la vendita di settantacinque cd contraffatti perché privi del marchio Siae e l’acquisto di cd contraffatti. In ordine alla detenzione di cd privi del marchio Siae, Petruzzella è stato assol-to perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, in ordine alle altre contestazioni Petruzzella è stato assol-to perché il fatto non sussiste. Secondo il giudice Gadaleta ci sono dubbi sul-la riproduzione abusiva del materiale “visto che alla mancanza del contras-segno non si accompagnano altri dati indiziari”. Rino Petruzzella è stato difeso dagli avvocati Mauro Palma e Mariano Caputo.

Anziana rapinata in casa da due uomi-ni incappucciati. A Molfetta non si era mai raggiunto un livello così basso. I due, che sicuramente conoscono la si-gnora, una donna di settantotto anni, e che con massima certezza conoscono la disposizione degli ambienti dell’ap-partamento dove vive la donna e, con certezza ancora maggiore, sapevano dove la donna custodisse i suoi rispar-mi, sono andati a colpo sicuro. Si sono approfittati di una donna, anziana, che vive sola, in uno stabile che, al momen-to, è disabitato. Rapinatori e vigliacchi. Hanno deciso di agire sapendo di non correre alcun rischio se non quello di essere identificati nel corso delle inda-gini condotte dai carabinieri. Perché è probabile che i due ladri, due balordi senza grossa esperienza, abbiano le ore contate. I due non hanno avuto nep-pure l’intelligenza di mettere in scena un furto casuale. Non hanno rovistato nell’appartamento della donna. Non hanno svuotato cassetti. Hanno aperto

il mobiletto incassato nel muro, vicino ad una finestra, hanno preso un borsello da donna, una di quelle bustine che si usavano un po’ di anni fa, e sono andati via. Quei due non hanno avuto neppure l’intelligenza di forzare la serratura del portone di ingresso del palazzo. Hanno usato le chiavi per aprire. Per entrare in casa della signora non hanno usato chiavistelli, piede di porco, nulla. Sa-pevano, e lo hanno dimostrato, che con una leggera spallata la porta si sarebbe aperta. La signora non ha grosse fre-quentazioni. Non è sposata. Non ha figli. Di solito non fa entrare nessuno in casa sua, a meno che non sia stret-tamente necessario., ad esempio per fare lavori di muratura o per lavori di idraulica o cose di questo genere. Uno dei due balordi ha preso alle spalle la donna e le ha detto “statt citt”, in chia-ro dialetto molfettese. L’altro ha preso i soldi. La donna solo quando è rima-sta sola ha trovato la forza di uscire sul balcone per chiedere aiuto.

Molfetta, la città degli ambulanti e de-gli incendi misteriosi. E delle bombe. Non è un giudizio. È un dato di fatto. Ma andiamo con ordine. Gli ambulanti non si contano più. Oltre un anno fa il problema era stato sollevato da più par-ti. Oltre un anno fa l’assessore al com-mercio, che nel frattempo è cambiato, aveva assicurato che avrebbe messo mano ad un piano del commercio in grado di ridistribuire le concessioni rilasciate, in maniera un po’ corsara, durante la gestione commissariale del comune qualche tempo addietro. Il pia-

no del commercio però non c’è ancora. Gli ambulanti ci sono. Eccome. Per gli incendi è tutta un’altra storia. Per lo più, anche questo è un dato di fatto, sono conseguenza di fatti acci-dentali: nel caso delle autovetture, nel-la maggior parte dei casi si tratta del cattivo funzionamento dell’impianto elettrico; negli altri di corto circuito. Così sentenziano i vigili del fuoco. Anche se, entrambe le cose sembrano quanto meno curiose. A Molfetta circo-lano auto con problemi cronici alle par-ti elettriche e i gazebo di frutta e ver-

dura dispongono di parti “altamente” infiammabili. È probabile che si tratti solo di coincidenze, ma le circostanze restano curioso. Non è nemmeno una forzatura accostare il problema degli incendi a quello degli ambulanti. Per-ché? La scorsa settimana sono andati in fiamme due gazebo di frutta e verdu-ra (nella foto realizzata dalle Guardie dell’Anpana che hanno dato l’allarme, quello in via Salvucci), per corto cir-cuito, e tra i due incendi è andata a fuo-co l’auto di un fruttivendolo, per cat-tivo funzionamento dell’impianto elet-trico. Ora, davanti a scenari di questo tipo, non è azzardato ipotizzare che a Molfetta qualcuno stia pensando di re-golare i conti usando il fuoco e questo qualcuno sia così abile da sistemare le cose in modo che gli incendi possano sembrare accidentali. Ma non è tutto.A Molfetta tornano anche ad esplode-re le bombe. Era successo nel periodo a cavallo tra il 2008 e il 2009: ordigni di diversa natura erano stati collocati e poi erano deflagrati sotto diverse auto e davanti una salumeria. Tutti episodi

su cui hanno indagato (e forse inda-gano ancora) i carabinieri di Molfetta ma rimasti senza colpevoli. Poi mesi di silenzio e oggi un nuovo episodio. Questa volta la “bomba carta” è sta-ta posizionata e poi fatta esplodere a pochissima distanza dall’ingresso del-l’abitazione di un noto pluripregiudi-cato locale. In vico II Madonna degli Angeli. È successo attorno alle 23 del 31 maggio: nessuna persona fortunata-mente è rimasta coinvolta, nonostante in casa ci fosse gente. Danni invece nelle vicinanze dell’esplosione. Come era successo a novembre del 2007, era il giorno 29: un’altra bomba, forse più potente, era stata collocata nello stesso punto. Con lo stesso obiettivo. Ed oggi come allora è un miracolo (o una “scel-ta” dell’attentatore) che nessuno sia ri-masto ferito. Un altro segnale, inquie-tante, che può essere il segnale di una guerra di malavita pronta a riaccender-si. Una malavita che, lo ha dimostrato, sa come muoversi senza lasciare tracce e, soprattutto, utilizzando armi mici-diali. Come l’esplosivo.

Cronaca giovedì 4 giugno 2009� Cronacagiovedì 4 giugno 2009 �

Incendiate due bancarelle per la vendita di frutta. Bruciano anche le auto. Ed esplode una bomba. L’ennesima.

Fiamme e bombe: cosa succede in città?1239Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

A Molfetta emessa una sentenza rivoluzionaria destinata a fare scuola.

CD masterizzati? Non è reato!

La sentenza è di quelle destinate a fare notizia: non è punibile chi, per fare in-trattenimento musicale, utilizza cd ma-sterizzati privi, quindi, di bollino Siae. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Trani, sezione Distac-cata di Molfetta, dottor Lorenzo Gada-leta, che ha condiviso la linea adottata, prima di lui da un giudice in Emilia Romagna. In buona sostanza il fatto che sui cd non sia apposto il marchio Siae non può essere considerato reato perché la legge sul diritto d’autore vi-gente in Italia si riferisce alle opere di stampa e, all’origine, aveva lo scopo di controllare gli esemplari venduti. La normativa è stata poi estesa anche ad altri prodotti ed è diventato contras-segno per accertare l’originalità dei prodotti. Non è così nelle altre nazioni della comunità europea. Pertanto, così come avvenuto in altri ambiti, nel caso di difformità della normativa, l’auto-rità italiana avrebbe dovuto notificare la cosa alla Comunità Europea. Questo non è avvenuto, pertanto in Italia biso-gna applicare ciò che prevede il diritto

comunitario in tutta l’Unione Europea. D’altra parte i diritti d’autore, nel caso delle serate di intrattenimento musica-le, sono comunque fatti salvi, perché l’animatore, o il dj, provvede comun-que a versare una tassa proprio alla Siae. La sentenza del giudice Gadaleta giunge a conclusione di un procedi-mento partito ad agosto del 2006. I rea-ti contestati a Rino Petruzzella, uno dei dj storici di Molfetta, erano la deten-zione per la vendita di settantacinque cd contraffatti perché privi del marchio Siae e l’acquisto di cd contraffatti. In ordine alla detenzione di cd privi del marchio Siae, Petruzzella è stato assol-to perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, in ordine alle altre contestazioni Petruzzella è stato assol-to perché il fatto non sussiste. Secondo il giudice Gadaleta ci sono dubbi sul-la riproduzione abusiva del materiale “visto che alla mancanza del contras-segno non si accompagnano altri dati indiziari”. Rino Petruzzella è stato difeso dagli avvocati Mauro Palma e Mariano Caputo.

Molfetta, la città degli ambulanti e de-gli incendi misteriosi. E delle bombe. Non è un giudizio. È un dato di fatto. Ma andiamo con ordine. Gli ambulanti non si contano più. Oltre un anno fa il problema era stato sollevato da più par-ti. Oltre un anno fa l’assessore al com-mercio, che nel frattempo è cambiato, aveva assicurato che avrebbe messo mano ad un piano del commercio in grado di ridistribuire le concessioni rilasciate, in maniera un po’ corsara, durante la gestione commissariale del comune qualche tempo addietro. Il pia-

no del commercio però non c’è ancora. Gli ambulanti ci sono. Eccome. Per gli incendi è tutta un’altra storia. Per lo più, anche questo è un dato di fatto, sono conseguenza di fatti acci-dentali: nel caso delle autovetture, nel-la maggior parte dei casi si tratta del cattivo funzionamento dell’impianto elettrico; negli altri di corto circuito. Così sentenziano i vigili del fuoco. Anche se, entrambe le cose sembrano quanto meno curiose. A Molfetta circo-lano auto con problemi cronici alle par-ti elettriche e i gazebo di frutta e ver-

dura dispongono di parti “altamente” infiammabili. È probabile che si tratti solo di coincidenze, ma le circostanze restano curioso. Non è nemmeno una forzatura accostare il problema degli incendi a quello degli ambulanti. Per-ché? La scorsa settimana sono andati in fiamme due gazebo di frutta e verdu-ra (nella foto realizzata dalle Guardie dell’Anpana che hanno dato l’allarme, quello in via Salvucci), per corto cir-cuito, e tra i due incendi è andata a fuo-co l’auto di un fruttivendolo, per cat-tivo funzionamento dell’impianto elet-trico. Ora, davanti a scenari di questo tipo, non è azzardato ipotizzare che a Molfetta qualcuno stia pensando di re-golare i conti usando il fuoco e questo qualcuno sia così abile da sistemare le cose in modo che gli incendi possano sembrare accidentali. Ma non è tutto.A Molfetta tornano anche ad esplode-re le bombe. Era successo nel periodo a cavallo tra il 2008 e il 2009: ordigni di diversa natura erano stati collocati e poi erano deflagrati sotto diverse auto e davanti una salumeria. Tutti episodi

su cui hanno indagato (e forse inda-gano ancora) i carabinieri di Molfetta ma rimasti senza colpevoli. Poi mesi di silenzio e oggi un nuovo episodio. Questa volta la “bomba carta” è sta-ta posizionata e poi fatta esplodere a pochissima distanza dall’ingresso del-l’abitazione di un noto pluripregiudi-cato locale. In vico II Madonna degli Angeli. È successo attorno alle 23 del 31 maggio: nessuna persona fortunata-mente è rimasta coinvolta, nonostante in casa ci fosse gente. Danni invece nelle vicinanze dell’esplosione. Come era successo a novembre del 2007, era il giorno 29: un’altra bomba, forse più potente, era stata collocata nello stesso punto. Con lo stesso obiettivo. Ed oggi come allora è un miracolo (o una “scel-ta” dell’attentatore) che nessuno sia ri-masto ferito. Un altro segnale, inquie-tante, che può essere il segnale di una guerra di malavita pronta a riaccender-si. Una malavita che, lo ha dimostrato, sa come muoversi senza lasciare tracce e, soprattutto, utilizzando armi mici-diali. Come l’esplosivo.

In memoria “vivente” di Giovanni de Gennarodi Tommaso Minervini

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10 Attualità giovedì 4 giugno 2009

Giovanni de Gennaro se n’è andato in silenzio il sabato del 16 maggio 2009, dopo una vita eloquente di studi, di azioni, di insegnamenti, di esempi. Studiando, studiando, studiando. (secondo l’insegnamento Salveminiano). Un senso che non muore, continua, si evolve, si proietta nel futuro. La memoria “vivente” è proprio questo: continuare il senso di vita di una generazione di democratici ed intellettua-li passionari, legati alla terra, alla cultura ed al popolo meridionale. Alla civiltà democratica della nostra Molfetta. A quella “comunità di destino” che le battaglie per i diritti, per la de-mocrazia, per la libertà, i valori del socialismo umanitario, il riformismo delle soluzioni con-crete, la ricerca storica ed il confronto cultu-rale hanno legato indissolubilmente Giovanni e tutta la generazione dell’impegno democra-tico e civile del ’900 Molfettese che muore. Mi auguro per continuare, modernizzandosi, nel XXI° secolo. Un legame a volte critico, mai omologante, a volte penalizzante ed in-generoso come è stato, in alcuni passaggi, per Giovanni, uomo dal pensiero libero. Ma che oggi trae da lui, come da tutta la nobile schiera Salveminiana di ieri, l’unico valore fondante delle speranze democratiche del futuro: l’Eti-ca della Libertà, per l’Uomo e per i Popoli.Volutamente, in omaggio al pensiero largo,

io lo definirei “costituente”, il commiato funebre a Giovanni de Gennaro doveva essere, simbolicamente, di tutta la sua “co-munità di destino”: “La sinistra di Molfetta con i tanti compagni di una lunga stagione di impegno politico e civile comune, espri-mono il loro cordoglio per la morte di Gio-vanni de Gennaro, maestro di Socialismo, di democrazia, Libertà e di Etica. Intere ge-nerazioni di giovani ti sono grate per i tuoi insegnamenti”. Fissando così l’epitaffio ed insieme il testamento.Esemplare la risposta dei figli: “…il nostro ringraziamento per la [...] partecipazione [...] alla scomparsa di babbo [...] a tutta la Sinistra Molfettese [...]”. Un’entità astrat-ta, se si vuole in declino, ma che Giovanni perseguiva, da uomo di cultura e per ciò ne identificava l’auspicio e l’azione. Con quella risposta, simbolicamente i figli accettano il te-stamento e si fanno carico di eseguirlo. Come la generazioni del presente, della comunità di destino di Giovanni de Gennaro, dovrebbe fare per continuare il senso di tanti uomini di cultura e dell’impegno civile e politico di Giovanni e della sua generazione. Per dare ai giovani quello che noi abbiamo ricevuto da questi Uomini. E continuare l’insostituibile processo della emancipazione sociale.Così come va sottolineata la sensibilità de-mocratica della civica Amministrazione che doverosamente ha presenziato col gonfalone e col sindaco al commiato funebre nella par-rocchia della “Madonna della Pace”, sottoli-neando il significato della grave perdita cultu-rale, civile e politica di Giovanni de Gennaro, già vice sindaco di Molfetta col primo centro sinistra negli anni ’60. Negli ultimi anni, scomparsa gran parte della sua generazione, quando chiunque di questa Città, enti e istituzioni comprese, si ponevano una domanda sulla storia, sulla cultura, sui mestieri, suoi cognomi di Molfetta o si in-terrogava sui significati etici, filosofici della Politica ovvero si trattava di manifestare il ri-cordo o il significato di un personaggio della storia e della microstoria di Molfetta, o quanti tra pittori locali o poeti o giovani studiosi di storia o filosofia intendevano presentare la

propria “fatica”, giornali locali compresi, dal giornale della Pro Loco a tutti i giornali locali, o anche fatti e significati della storia popolare, a tutti veniva in mente: chiediamo a Giovan-ni de Gennaro. Le sue presentazioni, le sue prefazioni era-no richieste ed ambite. Giovanni de Genna-ro nella coscienza collettiva della comunità molfettese era diventato, negli ultimi anni, il depositario, il riepilogo, la sintesi, lo scrigno unitario della “memoria viva” della comunità molfettese. Una memoria viva nient’affat-to asettica, archivistica, notarile, ma critica, dialogante. Interpretava col metodo della ri-cerca storica e coi valori comunitari (politici) di un robusto democratico, di un intelligente riformista pragmatico. Per noi, uno dei figli e maestri migliori della cultura Salveminiana. Insieme al suo coetaneo parallelo, entrambi nati nel 1923, che fu Beniamino Finocchiaro.Dopo il crollo del muro di Berlino, per riflet-tere a Molfetta sul post comunismo, sulla vit-toria dei valori del socialismo Liberale, quel-lo che partiva dall’Uomo, sulla sinistra della concretezza, del fare si chiedeva il giudizio a Giovanni de Gennaro.Dopo il disfacimento del PSI nel 1992 il punto di riferimento per sollecitazioni alla unità nella sinistra, mai disgiunte dai valo-ri identitari del concretismo, della laicità, libertà e giustizia sociale, valori propri del socialismo umanitario italiano, era sempre Giovanni de Gennaro. (Nelle amministra-tive 1994, 1998 Giovanni appoggiò le liste unitarie della sinistra). In uno scritto dell’ottobre del 2000, dal tito-lo “Aspetti di una identità molfettese”, in-dicava “anche il Percorso, ormai svuotato di significato, è stato frutto della creatività molfettese”. Quale esempio della tradizione politica anticipatrice che ha sempre connotato Molfetta. Durante la lunga diaspora a sinistra, tutt’oggi non ricomposta, quando si trattò di decidere tra formule e risoluzione dei proble-mi della città, Giovanni de Gennaro citando Salvemini scriveva, siamo nei primi mesi del 2001: “ [...] L’autonomia di Salvemini dagli schemi ideologici ed astratti dei partiti in quel momento, (si riferiva all’alleanza tra Salvemi-

niani e Pansiniani nelle elezioni amministra-tive del 1092 a Molfetta; avversari nel 1913), e la preferenza dedicata a problemi concreti ed ai valori certi del rigore morale e dell’effi-cienza amministrativa [...] ” Ma fu monitore continuo sui valori dell’etica e della cultura di appartenenza. Nel dispiegarsi della vita poli-tica italiana, soprattutto per il mancato impe-gno meridionalista delle destre e per le scarse attenzioni verso l’istruzione scolastica ed universitaria pubblica e la politica culturale, Giovanni prese a sollecitare, col ragionamen-to politico culturale, non era né uomo di appa-rato né di potere, sino all’ultimo la direzione unitaria, che a Molfetta, continuava a dire, poteva essere, come da tradizione, laboratorio anticipatore. Nel gennaio del 2008 in tal sen-so scrive a Giovanni Abbattista, segretario del locale PD all’indomani della Costituente So-cialista che di fatto riapriva il lungo e difficile dibattito per una sinistra riformista di massa che poteva, e può, modificare le condizioni sociali di milioni di giovani. Ma ammonendo sui valori di base, la cui “diluizione” nel gran-de recipiente della “confusione a sinistra”, così com’è oggi, riteneva un errore. Concor-dava più per un sistema federato che avesse la sintesi nelle espressioni di governo e nelle rappresentanze amministrative e gestionali. Un errore, per l’intera sinistra, tarpare le ali della discussione e del confronto sui valori identitari di base. La spinta unificatrice dove-va essere la crescita culturale dal basso, sui posti di lavoro, nella vita civile. L’antidoto alla deriva della formazione di una casta par-titocratica, anche a sinistra, egli affermava, era in un antico metodo: il tasso di cultura dei giovani, quindi la scuola, l’etica della libertà responsabile, la realizzazione di servizi e di una pubblica amministrazione che renda ef-fettivi i diritti, quindi la democrazia, nella vita quotidiana delle città e dello Stato. (Un giorno sarà interessante sviluppare il parallelismo di giudizio, tra due forti identità, come quelle di Giovanni e Beniamino: una straordinaria ric-chezza per molti di noi e per Molfetta, come altre personalità del ’900 di cui la Molfetta del presente deve essere fiera e tentare di esserne all’altezza). Scriveva di unità, laicamente, nel

Attualitàgiovedì 4 giugno 2009 11

rispetto etico dei diversi protagonisti culturali del movimento democratico come anche di quello opposto. Pur se portava dentro le ferite che di tanto in tanto ricordava per essere stato oggetto di atteggiamenti “discriminanti”. Al-l’indomani della esperienza di vice sindaco di Molfetta, quale assessore al bilancio 1962/63 e alla fine del secolo scorso dal furore integra-lista, di coloro che a Molfetta“ [...] non vole-vano fare i conti con la storia [...] ”.È il prezzo che paga un uomo libero senza la protezione degli apparati, diceva. Una sorte che è toccata a quanti hanno voluto conser-vare la libertà di pensiero e non fare della propria vita una “stucchevole estranea”. Proprio così recita una poesia del poeta greco Kavafis, molto in voga negli anni 70 tra gli studenti cosiddetti “impegnati”, che Giovanni de Gennaro mi regalò, in un anno che non ricordo di alcuni decenni addietro, quando preside del Liceo, rientrò da una gita scolastica in Grecia. Ho ricomprato recente-mente l’intera raccolta delle poesie di Kava-fis e proprio sulla copertina è riportata questa poesia che da anni ho a portata di occhi per ricordare che si può perdere tutto, ma non fare della propria coscienza un’ estranea. Il de Gennaro, maestro di Etica. Si capisce di più, quindi, come per Giovanni de Gennaro la Scuola e la Cultura erano gli strumenti ef-fettivi della crescita democratica e la conqui-sta della libertà per le giovani generazioni.Le battaglie nel mondo della scuola pubblica

sia a favore della qualità e della libertà del-l’insegnamento, sia a favore degli studenti per una “conquista” della cultura a cui tutti avevano diritto, non solo le elite, avevano alla base questi robusti ed intramontabili princi-pi. Forse da qui dovremmo ricominciare per riaprire, per esempio, una discussione nelle sinistra italiana e pugliese, sul sistema scola-stico, universitario e della ricerca che registra un preoccupante regressione democratica. Il suo impegno per la Scuola, per la cultura liceale di questa Città è stato notevole, anco-ra incolmato il suo vuoto quale preside della svolta democratica e culturale. Un vuoto che si percepisce anche in quella Università po-polare nella quale Giovanni, negli ultimi anni, ha attizzato il fuoco della cultura locale.Nella scuola è stato dirigente sindacale a li-vello nazionale, professore, vice preside e preside. Ha collaborato con molte riviste del mondo della scuola “Scuola 70”, “Puglia-scuola” “Il rinnovamento della scuola”. Ha collaborato a varie riviste politiche e storiche “Politica e Mezzogiorno”, “Critica Sociale”, “Rassegna Pugliese” con l’“Archivio Storico Pugliese”. Ha diretto sino all’ultimo la rivista di studi storici “Risorgimento e Mezzogior-no”, collaboratore della rivista “Studi Molfet-tesi”, curatore delle Giornate Salveminiane a Molfetta nel 1988 e nel 2007. Membro del-l’Istituto di Storia Patria. Ha pubblicato libri, quali Diario di una viaggio 1943, Una scelta storica, La città di Salvemini, L’Universi-

tà popolare nella vita della Città, Tommaso Fiore e Molfetta (con gli occhi di Rossana e Lorenzo Palumbo). Aveva iniziato a scrivere la storia del ’68 a Molfetta e dei movimenti politici dell’ultima parte del ’900. Una storia che, mi auguro, si possa scrivere dal vivo, col suo metodo: facendo tesoro della storia, co-niugandola al problemi concreti della gente. Amministratore comunale, componente della Commissione di controllo sugli enti locali, dirigente sindacale e politico (nell’allora co-mitato centrale del PSI, negli organi esecutivi regionali, da eterno lombardiano ha seguito la breve esperienza dei laburisti nei PDS (la cosa 2), riprendendosi subito la libertà di azione da uomo di cultura per il fallimento di quella esperienza. Uomo di cultura e maestro di eti-ca. Gran parte delle sue corrispondenze, scrit-ti, interventi a testimoniare l’impegno e gli studi di Giovanni de Gennaro furono, all’ini-zio di quest’anno, da lui stessi catalogati, con il prezioso aiuto di amici. Sono ora depositate nella “Fondazione di Vagno” di Conversano, dove sono custoditi gran parte delle donazioni dei democratici pugliesi. A Pasqua ci lasciam-mo con l’impegno che passati gli acciacchi lo avrei portato a Conversano a visionare la si-stemazione della sua “donazione”. Mi porto dentro il rammarico di non aver potuto man-tenere quell’impegno. La città di Molfetta è stata fortunata ad avere nella sua “storia del ’900 democratico morente” uomini come Giovanni de Gennaro. Una eredità che va

sommata ad altre eredità importanti di altri maestri della cultura socialista, democrati-ca, dell’attenzione ai problemi concreti (in una parola) salveminiana di questa Città. A queste eredità va senz’altro sommata quella che, nella primavera del 1993, all’indomani della morte di un altro grande maestro di uomini e di comunità, descrissi in alcuni ar-ticoli, come “eredità senza testamento”. Di un mondo e di una cultura che nelle espres-sioni popolari e democratiche ha anch’esso contribuito alla specificità del patrimonio culturale ed etico di Molfetta.Giovanni de Gennaro è stato l’uomo della cultura del dialogo e della ricerca. Non si è tirato indietro a seguire iniziative giovanili della cultura della destra sulla travagliata storia italiana, inseguendo sempre il metodo della ricerca della Verità. Ma mai confon-dendo i valori fondanti. Per questo la con-clusione del viaggio di vita di Giovanni de Gennaro nella chiesa della “Madonna della Pace” apre, idealmente un ponte prezioso col nuovo secolo. Ripulito di tutte le “biz-zarrie” e le violenze del ’900, dai linguaggi “standardizzati e contrattuali” degli apparati politici, ci lascia una direzione da percorre-re: rinfocolare il dialogo culturale alla base, alle “radici dell’erba”, sui valori fondanti dell’etica, della libertà, della democrazia. Ciao Giovanni, la tua famiglia e tutti noi ci sentiamo più soli, ma grazie per averci fatto vivere una storia collettiva da raccontare.

Buon voto a tutti!Lunedì si conoscerà il responso delle urne e partiranno le valutazioni anche su vicende “extra” provinciali ed

europee.

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Speciale Elezionigiovedì 4 giugno 2009 1�

Ancora poche ore e le urne daranno il loro verdetto. Tra sabato 6 e dome-nica 7 giugno i cittadini molfettesi esprimeranno il loro voto per elegge-re i nuovi rappresentanti alla Provin-cia di Bari e i parlamentari europei che siederanno a Bruxelles. Come spesso avviene in Italia, una consul-tazione elettorale che al suo termine darà anche la possibilità di sviluppa-re spunti di riflessione che andranno “oltre” il consiglio provinciale e il parlamento europeo. Sarà soprattut-to la consultazione relativa al nuovo assetto dell’ente sovra comunale che potrà trasformarsi in motivo di ana-lisi su vari temi. A cominciare, nel-la nostra città, dal termometro del gradimento riservato dai cittadini all’attuale maggioranza di governo. In sintesi: riusciranno i candidati del

Popolo della Libertà a riconfermare lo straordinario successo raccolto nelle ultime amministrative? Quanto e come le vicende che hanno segna-to il primo anno di governo di An-tonio Azzollini potranno influire sul voto? Nel caso in cui il centrodestra in generale dovesse riuscire a ricon-fermare l’exploit del 2008 allora per il centrosinistra si aprirebbe una crisi ancora più profonda rispetto a quel-la che ne ha contraddistinto gli ulti-mi anni. Per il Partito Democratico su tutti soccombere sotto i colpi dei “berluscones” potrebbe significare un punto di non ritorno. Al contra-rio, se le urne dovessero consegnare segnali di ripresa per i democratici allora partirebbe di slancio la corsa verso l’appuntamento elettorale del 2010: le elezioni regionali. Un ap-

puntamento che fa già ora da sfondo alle elezioni provinciali. Nel centro destra si respira aria molto più che ot-timistica: Azzollini e soci danno per certa la vittoria e già sognano di fare poker nel 2010. Dopo Roma, Molfet-ta e, ne sono certi, Bari si punterà a riprendersi la Puglia sottraendola a quel Nichi Vendola mai in imbaraz-zo come in questo periodo: a capo di una maggioranza regionale che gli fa concorrenza alle provinciali, che ha tra le sue fila i suoi principali opposi-tori e che, soprattutto, gli ha già vol-tato le spalle da tanto tempo. C’è poi la questione, erroneamente sottova-lutata da molti, dei centristi dell’UdC che pur non avendo speranze concre-te di conquistare la poltrona più im-portante del palazzo della Provincia, potrebbero ridare lustro alle loro spe-ranze in caso di risultato positivo. Ed a Molfetta quel risultato positivo an-drebbe sotto il nome di Pino Amato. Il più “amato” dai molfettesi, infatti, si aspetta l’ennesima conferma da

parte dei suoi mille fedelissimi: un risultato utile anche per ricordare al sindaco Azzollini che, in città, non è certo l’unico ad avere un rilevante peso specifico. Queste elezioni potrebbero anche essere motivo per ridisegnare lo sce-nario della politica cittadina: non dimentichiamo infatti che Carmela Minuto, seduta in consiglio comu-nale tra i banchi dell’opposizione, è scesa in pista a sostegno di Schittulli. E potrebbe anche fare il grande passo e tornare tra gli amici del primo cit-tadino. Così come è logico aspettar-si una scelta di campo “ufficiale” da parte di Adele Claudio. Tante suppo-sizioni che troveranno giusta risposta tra pochissime ore. Giusto il tempo di aprire le urne e di scoprire cosa avranno deciso i molfettesi. Da parte nostra non possiamo che rinnovarvi l’appuntamento sulle frequenze di Primaradio 101.9: sabato 6 e domeni-ca 7 dalle 19 alle 20 e lunedì 8 dalle 14. Buon voto a tutti!

Speciale Elezioni giovedì 4 giugno 20091�

Votare: ecco come, quando e perchéVi proponiamo alcune informazioni utili tratte dal sito internet del Ministero degli Interni.

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QuAnDo sI voTA

Sabato 6 giugno, dalle 15 alle 22 e domenica 7 giugno, dalle 7 alle 22, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei 72 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei presi-denti e dei consigli di 62 province e dei sindaci e dei consigli di 4.281 comuni (di cui 30 capoluoghi di provincia). Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 22 di domenica 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio alle ore 14 di lunedì 8 giugno. In caso di effet-tuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia si voterà domenica 21 giugno, dalle 8 alle 22 e lunedì 22 giugno, dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accerta-mento del numero dei votanti.

CoMe sI voTA

elezioni europee L’elettore, all’atto della votazione, rice-verà un’unica scheda, di colore aran-cione. Il voto di lista si esprime trac-ciando sulla scheda, con la matita co-piativa, un segno sul contrassegno cor-rispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza − nel numero massimo di tre − si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il co-gnome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra candidati, deve scriver-si sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. Non è ammessa l’espressione del voto di pre-ferenza con indicazioni numeriche.

elezioni provincialiL’elettore, all’atto della votazione, riceverà un’unica scheda, di colore giallo. Ciascun elettore può votare per

uno dei candidati al consiglio provin-ciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato; per uno dei candi-dati alla carica di presidente della pro-vincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corri-spondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia; per un candidato alla carica di presidente della provincia, traccian-do un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presi-dente della provincia. Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto di-sgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un

gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro grup-po o gruppo di liste. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.

Tessera elettoraleIl Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elet-torali di sezione nelle cui liste risul-tano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale perso-nale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplica-to agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti dal lunedì al venerdì antecedenti l’elezione, dalle ore 9 alle ore 19, il sabato di inizio delle votazioni dalle ore 8 alle ore 22 e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.

I candidati alle Elezioni EuropeePopolo della Libertà 1) Silvio BERLUSCONI; 2) Salvatore TATARELLA; �) Raffaele BALDASSARRE; �) Giuseppe GARGANI; �) Franco MALVANO; �) Giacomo MANCINI; 7) Mario Clemente MASTELLA; �) Barbara MATERA; �) Erminia MAZZONI; 10) Aldo PATRICIELLO; 11) Giuseppe PEDA'; 12) Paola PELINO; 1�) Giovanna PETRENGA; 1�) Umberto PIRILLI; 1�) Crescenzio RIVELLINI; 1�) Luciana SCALZI; 17) Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS; 1�) Maria Elena STASI

Partito democratico 1) Paolo DE CASTRO; 2) Rosaria CAPACCHIONE; �) Gianni PITTELLA; �) Mariagrazia PAGANO; �) Andrea LOSCO; �) Vincenzo LAVARRA; 7) Liliana FRASCA'; �) Andrea COZZOLINO; �) Cinzia DE MARZO; 10) Gerardo DE GENNARO; 11) Elena GENTILE; 12) Cosimo DURANTE; 1�) Elvira MATARAZZO; 1�) Giovanni IULIANO; 1�) Angelo MONTEMARANO; 1�) Mario PIRILLO; 17) Pasquale SOMMESE; 1�) Marco VERTICELLI

Lega Nord 1) Umberto BOSSI; 2) Francesco Enrico SPERONI; �) Marcello FERRAINA; �) Massimo PICHIECCHIO; �) Leonardo FALCETTA; �) Gennaro CIRILLO; 7) Michele BRINDISI; �) Carlo GRAZIA; �) Raffaele CRISCUOLO; 10) Angelo LATERZA; 11) Francesco ALFIERI; 12) Giuseppe DEL GIUDICE; 1�) Pileria MADEO; 1�) Mariapia STRAGAPEDE; 1�) Rossana GAMBALE; 1�) Salvatore ABBENNANTE; 17) Carmela SANTAGATI; 1�) Vincenzo SALADINO

Italia dei valori 1) Antonio DI PIETRO; 2) Luigi DE MAGISTRIS;

�) Sonia ALFANO; �) Pino ARLACCHI; �) Aldo Michele RADICE; �) Carlo VULPIO; 7) Maria Carmela Anna ANASTASIA; �) Viviana CAPONIGRO; �) Annamaria CATINO; 10) Amalia COCCHINI; 11) Erminia GATTI; 12) Lilia INFELISE; 1�) Vincenzo IOVINE; 1�) Alberto LUCARELLI; 1�) Nunzio PACIFICO; 1�) Giovanni PESCE; 17) Elisabetta ROLLI; 1�) Gianteresio VATTIMO

Udc 1) Luigi Ciriaco DE MITA; 2) Angelo Maria SANZA; �) Gino TREMATERRA; �) Angelo CERA; �) Michele PISACANE; �) Nunzio Francesco TESTA; 7) Ferdinando PINTO; �) Paola BALDASSARRE; �) Romilda BALIVO; 10) Giuseppe BOVA; 11) Fabrizio Romano CAMILLI; 12) Pierangiola CATTANEO; 1�) Dante D'ELPIDIO; 1�) Alfonso Luigi MARRA; 1�) Luigi NOCERA; 1�) Eugenio PISANO'; 17) Salvatore PROTO; 1�) Carlo PUOTI

Sinistra e Libertà 1) Nichi VENDOLA; 2) Marco DI LELLO; �) Riccardo DI PALMA; �) Eva CATIZONE; �) Salvatore VOZZA; �) Daniela SANTRONI; 7) Imma BATTAGLIA; �) Franco BARRETTA; �) Luigi MARRELLO; 10) Raffaele CAMMARANO; 11) Franz CARUSO; 12) Isadora D'AIMMO; 1�) Giuseppe DURANTE; 1�) Maria Grazia MASSARO; 1�) Fernando PIGNATARO; 1�) Michele RAGOSTA; 17) Gerardo ROSANIA; 1�) Giovanna SALVATORI

PRC - PDCI 1) Vittorio AGNOLETTO; 2) Massimo VILLONE; �) Giusto CATANIA; �) Laura MARCHETTI; �) Ciccio BRIGATI; �) Nicola CATALDO; 7) Pellegrino DEL REGNO; �) Sandro FUCITO; �) Lucio LIBONATI;

10) Domenico LOFFREDO; 11) Antonio MACERA; 12) Carmela MAGLIONE; 1�) Giuseppe MERICO; 1�) Giovanni PISTOIA; 1�) Amedeo ROSSI; 1�) Michelangelo TRIPODI; 17) Bernardo TUCCILLO; 1�) Daniele VALLETTA

Lista Bonino-Pannella 1) Aldo Loris ROSSI; 2) Marco PANNELLA; �) Emma BONINO; �) Marco CAPPATO; �) Sergio D'ELIA; �) Maurizio BOLOGNETTI; 7) Wilhelmine SCHETT WELBY; �) Anna Alba AUTORINO; �) Michele CAPANO; 10) Roberto MANCUSO; 11) Valeria MANIERI; 12) Marco MARCHESE; 1�) Severino MINGRONI; 1�) Antonio MOSCA; 1�) Immacolata PASSANNANTI; 1�) Maria Leonia TARANTA RENDI; 17) Antonio TRISCIUOGLIO; 1�) Giuseppe RIPPA

L'Autonomia (MPA/Alleanza di centro/La Destra/Pensionati) 1) Donato AMORUSO; 2) Vincenzo BALESTRA; �) Tommaso BARBATO; �) Elio BELLECCA; �) Gerardo BRUSCO; �) Vincenzo CESAREO; 7) Mario CITO; �) Carlo FATUZZO; �) Eugenio LETTIERI; 10) Andrea LORENZO; 11) Giuseppe MANZO; 12) Claudia PAGLIARICCIO; 1�) Francesco PIONATI; 1�) Sergio RASTRELLI; 1�) Vincenzo SCOTTI; 1�) Giuseppe Carmelo SERGI; 17) Francesco STORACE; 1�) Francesco VITO

Liberal democratici – MAIE 1) Daniela MELCHIORRE; 2) Angelo CANIGLIA; �) Maddalena VIOLANTE; �) Antonio RAIMONDI; �) Pietro CASAMASSIMA; �) Remo BIBBA; 7) Domenico BOIANO; �) Vincenzo DELLA VALLE; �) Egidio IACOVINO; 10) Ciro Giovanni PALMIERI;

11) Rocco PARDO; 12) Arsenio PECORA; 1�) Francesco QUARTARONE; 1�) Achille RENZETTI; 1�) Antonio SCODITTI; 1�) Angelo SCOPPA; 17) Antonio VENTO: 1�) Giuseppe VISCONTI

Partito comunista dei lavoratori 1) Marco FERRANDO; 2) Tiziana MANTOVANI; �) Francesco CURTO; �) Cristiana BOSCARELLI; �) Florenzo DOINO; �) Ilaria DEL BIONDO; 7) Angelo ELIA; �) Bianca DEL VECCHIO; �) Ottaviano SCIPIONE; 10) Chiara DI STANISLAO; 11) Pino SICLARI; 12) Annabella SFARA

Fiamma Tricolore - Destra Sociale 1) Luca ROMAGNOLI; 2) Vincenzo Francesco MANCUSI; �) Giuseppe CASALUCE; �) Antonio BALDASSARRE; �) Sebastiano DE LAURENTIIS; �) Alfio DI MARCO; 7) Tiziana SPOSITO; �) Francesco LUCIRINO; �) Francesco DE LEO; 10) Carmine Marcello CONGEDO; 11) Franca Laura SPINA; 12) Nicola DI PIERRI; 1�) Raffaela DE LUCA; 1�) Antonio GERVASI; 1�) Clemente D'ANNUNZIO; 1�) Mario SALADINO; 17) Elisabetta Regina TRIPODI; 1�) Antonio PICA

Forza Nuova 1) Roberto FIORE; 2) Lucio ZAPPACOSTA; �) Michele Antonio GILIBERTI; �) Raffaele GAMBONE; �) Andrea CAPORASO; �) Beniamino IANNACE; 7) Riccardo CAFARO; �) Marco FUSCO; �) Davide PIRILLO; 10) Antonio TORCHIA; 11) Antonietta LA PORTA; 12) Donato LIBERATORE; 1�) Domenico FIANO; 1�) Loredana BISCEGLIE; 1�) Joselito PANZICA; 1�) Luigi MARCOLONGO; 17) Alessandro LEGA; 1�) Michele TENORE

Speciale Elezioni giovedì 4 giugno 20091�

Votare: ecco come, quando e perchéVi proponiamo alcune informazioni utili tratte dal sito internet del Ministero degli Interni.

QuAnDo sI voTA

Sabato 6 giugno, dalle 15 alle 22 e domenica 7 giugno, dalle 7 alle 22, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei 72 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei presi-denti e dei consigli di 62 province e dei sindaci e dei consigli di 4.281 comuni (di cui 30 capoluoghi di provincia). Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 22 di domenica 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio alle ore 14 di lunedì 8 giugno. In caso di effet-tuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia si voterà domenica 21 giugno, dalle 8 alle 22 e lunedì 22 giugno, dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accerta-mento del numero dei votanti.

CoMe sI voTA

elezioni europee L’elettore, all’atto della votazione, rice-verà un’unica scheda, di colore aran-cione. Il voto di lista si esprime trac-ciando sulla scheda, con la matita co-piativa, un segno sul contrassegno cor-rispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza − nel numero massimo di tre − si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il co-gnome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra candidati, deve scriver-si sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. Non è ammessa l’espressione del voto di pre-ferenza con indicazioni numeriche.

elezioni provincialiL’elettore, all’atto della votazione, riceverà un’unica scheda, di colore giallo. Ciascun elettore può votare per

uno dei candidati al consiglio provin-ciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato; per uno dei candi-dati alla carica di presidente della pro-vincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corri-spondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia; per un candidato alla carica di presidente della provincia, traccian-do un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presi-dente della provincia. Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto di-sgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un

gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro grup-po o gruppo di liste. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.

Tessera elettoraleIl Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elet-torali di sezione nelle cui liste risul-tano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale perso-nale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplica-to agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti dal lunedì al venerdì antecedenti l’elezione, dalle ore 9 alle ore 19, il sabato di inizio delle votazioni dalle ore 8 alle ore 22 e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.

I candidati alle Elezioni Europee

L’opinione1� giovedì 4 giugno 2009

Votare per difendere un diritto1243Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

È necessario prima di ogni altra cosa battere il partito dell’astensionismo.

Tempo di elezioni, quelle europee, con il maggior peso politico, quelle provinciali, che più appassionano l’elettorato molfettese. È scontato, no? Candidati locali, legami perso-nali, interessi in ballo e curiosità di vedere se, ad un anno dalle comuna-li, che registrarono il trionfo del sin-daco Azzollini, appena rieletto sena-tore, il suo consenso sia rimasto im-mutato, nonostante qualche battaglia non andata a buon fine e nonostante una città che vede sì crescere a vista d’occhio il nuovo molo commerciale – e il porto, lo sappiamo bene, è il suo fiore all’occhiello – ma che nel frattempo è diventata più sganghe-rata. Ci stiamo dentro, la prendiamo per quel che è, pure l’amiamo, ma non possiamo negare che Molfetta sia sporca ed anche un po’ cattiva, viste le auto e le bancarelle di frut-tivendoli che misteriosamente s’in-cendiano, gli scippatori che hanno ripreso appieno le loro attività e tut-to il resto che puntualmente si può

leggere nelle pagine, anche quelle on line, di questo giornale. Tempo di elezioni, quindi, manca poco e sapremo se ognuno rimane nella sua casella del gioco dell’oca del potere o se qualcosa si è mosso. I candidati trottano, vediamo le loro faccette, a volte non proprio venute bene nella stampa, sui manifesti, con slogan e promesse che si sforzano di attirare l’attenzione, ma soprattutto li si incontra per strada, a presidiare angoli, inaugurazioni e mercati, su-daticci, che il caldo è stato grande, dimagriti per il gran trottare, il che per alcuni sarà da iscrivere nelle voci in positivo del bilancio elettorale. A chieder loro il polso della situazione tutti rispondono di essere sicuri del successo, di aver incontrato molti consensi, tanto che a sommarli si an-drebbe oltre il numero degli elettori molfettesi. Tattica per confondere gli avversari e non scoprire le carte o manifestazione di autostima, chissà.La voce più autentica quella di chi

dice: “Il problema non è convincer a votare noi, ma proprio di andare a vo-tare”. La tendenza all’astensionismo sembra maggiore nel centro sinistra, gli elettori non ci credono più, che il loro voto serva a cambiare, a incide-re su una realtà che per molti è diffi-cile nel quotidiano. Ognuno ha la sua motivazione per astenersi all’insegna del “tanto è inutile”. Su qualcuno ha fatto breccia la lotta contro la casta, c’è chi crede, ad esempio, che le Province andrebbero abolite e quindi non vota, sperando che la sua prote-sta vada a segno. Aumentano i delu-si, quelli che delle ulteriori divisioni dell’atomo, della frammentazione di partiti già non consistenti non ci han-no capito nulla e allora preferiscono lasciar perdere, quelli che la politica nazionale dei leader proprio non la condividono e dicono “una sonora sconfitta è l’unica maniera di accele-rare il ricambio della classe dirigente e lasciar spazio ai giovani”. Aumenta il numero di quelli cui proprio non

importa, che dicono: “Che me ne vie-ne se voto?”. Magari fuori da giro, altrimenti saprebbero che almeno un pieno per l’auto in questa città è fa-cile rimediarlo. E ci sono pure “I pi-rati” che con manifestini autogestiti invitano all’astensione e avvisano di non provare a convincerli con i buo-ni di benzina, che tanto loro vanno “a vela”.La Provincia e l’Europa, alcuni candidati hanno fatto acrobazie per trovare legami fra queste realtà così distanti, eppure è facile: ne va co-munque della nostra vita. Che sia Ti-zio piuttosto che Caio a governarci a diversi livelli non sarà indifferente e, con l’aria che tira, è preferibile esercitarlo e difenderlo il nostro di-ritto, quindi, magari muniti di mol-letta per tappare orifizi vari, sempre meglio andare a votare. A piedi, così da non aver neppure bisogno dei buoni benzina.

Lella salvemini

In Cittàgiovedì 4 giugno 2009 17

Molfetta nel Distretto della MeccanicaAd annunciarlo il sindaco Antonio Azzollini nel corso di un incontro con gli imprenditori locali del settore.

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Estate… tempo di divertimentoAl via la stagione presso il lido balneare Nettuno.

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Dopo l’adesione al Distretto della Logistica, il Comune di Molfetta farà parte anche del Distretto della Mecca-nica Pugliese. Lo hanno annunciato il sindaco Antonio Azzollini e l’asses-sore alle Attività Produttive, Saverio Tammacco, durante un incontro con gli imprenditori locali del settore della meccanica e i vertici di Confindustria Puglia. Il Distretto della Meccanica Pugliese è un’occasione di sviluppo che le aziende molfettesi non devono lasciarsi sfuggire. Sulla stessa linea an-che il presidente regionale di Confin-dustria, Nicola Di Bartolomeo, il presi-dente regionale della sezione Meccani-ca di Confindustria, Nicola Palmieri, e il presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Bari, Tina Luciano. “Il Distretto della Meccanica – ha sot-tolineato ancora Azzollini – rappre-senta un modo di affrontare le sfide

del mercato in sinergia con il resto del territorio. È uno strumento necessario per porsi obiettivi strategici e di ampio respiro, per valorizzare le competen-ze specialistiche che caratterizzano la produzione delle nostre aziende, per poter contare su un vantaggio competi-tivo in più in un mercato che da locale diventa sempre più globale. Aderire al distretto non è solo un primo passo verso il superamento di una crisi eco-nomica che pesa sulle nostre aziende, ma è soprattutto l’inizio di una corsa verso il futuro”. Per ricevere ulteriori informazioni o per richiedere i moduli di adesione al Distretto Produttivo del-la Meccanica Pugliese, le aziende in-teressate potranno rivolgersi agli uffici dello Sportello Unico per le Attività Produttive (S.U.A.P.) in Piazza Muni-cipio o inviare una mail all’indirizzo: [email protected].

Muri, panchine ed erbacciaContinuiamo a raccogliere le segnalazioni dei cittadini.

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Non sono unicamente gli abitanti dei quartieri di nuova realizzazione a chie-dere maggiore attenzione e interventi per migliorare il territorio. I “campa-nelli d’allarme” provengono anche da zone più “datate” della città. Così, mentre l’amministrazione comunale si attiva per fare posizionare nuove pan-chine in corso Umberto e al lungomare e per dotare le aree centrali della città di nuovi cassonetti per i rifiuti, dalla semiperiferia e dalla periferia arrivano ulteriori segnalazioni.

Dopo aver preso carta e penna e raccol-to alcune firme, alcuni cittadini residen-ti in via Fermi, San Francesco d’Assisi e Fornari hanno chiesto all’amministra-zione di attivarsi per provvedere all’ab-battimento di un muro, situato all’in-crocio tra via San Francesco d’Assisi e via d’Azeglio per garantire un miglio-ramento della viabilità oltre che della sicurezza nella zona che attualmente risulta mal frequentata e fucina di po-tenziali pericoli. Altre richieste giungo-no dagli abitanti del quartiere Madonna dei Martiri dove sarebbe opportuno po-sizionare nuove panchine e sostituire la pensilina posizionata al capolinea della MtM, anche considerando che la zona è meta di migliaia di turisti che arriva-no per visitare la Basilica. L’ultima se-gnalazione arriva dal quartiere Arbusto dove i cittadini segnalano la prolifera-zione incontrollata di erbacce infestanti sui marciapiede.

È oramai tutto pronto per la stagio-ne estiva del Lido Villaggio Nettuno, struttura storica situata lungo la statale 16 tra Molfetta e Bisceglie. Si terrà in-fatti il 7 giugno, con la partecipazione del corpo di ballo di Miragica, la serata di apertura ufficiale di una stagione di fatto iniziata il 31 maggio e che si pro-trarrà sino al 31 agosto.Numerose le novità per i tesserati del lido che, tra le altre cose, potranno usu-fruire delle agevolazioni per l’accesso al parco divertimenti “Miragica, terra di giganti”. Lo staff dell’animazione inizierà la sua attività il primo luglio e proseguirà sino al 27 agosto con caden-za settimanale. Il programma di questa estate prevede spettacoli di teatro, mu-sica dal vivo, cabaret, serate a tema e un grande spettacolo sulla piscina, oltre che la serata “dr. Why” con i cabaretti-sti Savino e Terrafino.

In Città giovedì 4 giugno 20091�

Pizza, amore e premiazioniAncora prestigiosi riconoscimenti per Vincezo Florio e sua moglie Carmen.

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Nell’affascinante scenario dell’Au-ditorium Regina Pacis, mercoledì 29 aprile 2009 si è svolto uno spettacolo con piccoli artisti diretti magistralmen-te dall’esuberante ed istrionica Giulia Petruzzella, attrice e responsabile del “Teatro di Cipis”. Lo spettacolo è stato piacevole e vario. Si sono avvicenda-ti sul palco artisti in erba che, con la loro spontaneità, hanno dato vita ad una carambola di emozioni inaspettate. Tutto questo grazie al sapiente lavoro di regia di Giulia che, conoscendo le potenzialità di ciascun allievo, ha potu-to valorizzare ogni singolo, nonostante le emozioni e le scontate imprecisioni manifestate per la tenera età. Un parti-colare elogio va fatto alla performance “Giallo come il giallo” tratto da un la-voro teatrale di Firpo, in cui i piccoli

Cipis (6-8 anni) camuffati da pinguini impettiti, hanno dato vita ad una se-quenza incalzante di battute con una metrica ben sostenuta, da far pensare di assistere ad un cavallo di battaglia di una collaudata compagnia teatrale. Emozionante è stata anche la rappre-sentazione “Favola d’a… mare” ( 8-10 anni) sostenuta musicalmente dalle co-lonne sonore di noti capolavori interna-zionali. Una menzione va sicuramente fatta ai due pezzi presentati dagli allie-vi del 5° livello (11-15 anni) che, con “Addio monti” del Manzoni e “Grazie” del Pennac, hanno voluto emulare i grandi nomi del teatro classico, diver-tendosi e ironizzando sui testi, coinvol-gendo così il pubblico accorso in sala per applaudirli. Ma le emozioni più tenere, più dolci, si sono sicuramente

viste nelle rappresentazioni “Il teatro per gioco” (4-9 anni) e “Il teatro dei Piccoli Cipis” (4-6 anni), animate dai gruppi dei più piccoli di questa scuola. La spontaneità, l’incoscienza del palco-scenico, ha permesso a loro di essere se stessi, così come li vediamo nel quoti-diano. Non curandosi della precisione, del rigore teatrale, hanno manifestato emozioni, mettendo in scena, attraver-so giochi-esercizi di animazione teatra-le, movimenti e voci acquisiti nel loro piccolo, ma intenso bagaglio culturale. In queste rappresentazioni chi ha un occhio particolarmente attento non ha potuto non notare la presenza di allievi con una diversa espressione di comu-nicazione. E qui va l’elogio più grande alla “Mariele Ventre” dei Cipis, appun-to Giulia, che con la pazienza, l’amore,

la passione per questo lavoro, abbatte barriere e rende ai nostri occhi, a volte increduli, un teatro senza diversità, in cui tutti siamo attori di noi stessi, in cui ognuno di noi è un pezzo di un puzzle da costruire insieme.

Dino de Bari

In…Cipis sul proscenioEmozioni raccontate da piccoli attori in erba.

1248Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

“Oggi la pizza la possono fare tutti, la bravura è nel farla con passione e professionalità”. Parola di Vincenzo Florio titolare assieme a sua moglie Carmen della pizzeria “I Monelli” e ancora una volta capace di raccoglie-re prestigiosi riconoscimenti legati alla sua professione. A cominciare dal premio assegnato a questa “frizzante” coppia nel corso della manifestazio-ne “Maratona a Tavola” svoltasi nel corso di Expolevante sotto l’egida dell’Associazione Cuochi Baresi. Vincenzo ha vinto con una pizza a base di crema di pistacchi, mortadel-la a julienne, granella di pistacchi e pomodorini dorati in forno. Carmen ha sbalordito la giuria con una pizza a base di crema pasticcera, frutta fre-sca, mandorle in scaglie e zucchero a velo. Vincenzo Florio ha già collezio-nato negli anni scorsi altri prestigiosi

riconoscimenti conquistando anche il primo posto al Pizza World Cup. Dopo il premio per Maratona a Tavo-la è anche giunto il primo posto nella Coppa Mediterranea Pizza di Quali-tà, manifestazione svoltasi a Lecce il 26 maggio. Tra circa 100 partecipanti giunti da tutta Italia, Vincenzo si è distinto con una pizza classica far-cita con mozzarella di bufala, cardo mariano, funghi cardoncelli trifolati e scaglie di caciocavallo podolico: un vero e proprio bouquet di sapori pugliesi. Nella stessa manifestazione non poteva non essere premiato an-che un giovane allievo di Vincenzo: Giuseppe Misino si è infatti classifi-cato settimo con una pizza farcita con crema di noci, mozzarella di bufala, gorgonzola e granella di noci. Ai no-stri lettori adesso non resta che “as-saggiare per credere”!

Caparezza: “Sul serio prendo solo il gioco…”1249Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Culturagiovedì 4 giugno 2009 1�

Un pomeriggio d’estate precoce, una stanza colma di libri e di ricordi e il piacere di ascoltare un ragazzo diventato artista.

Vende senza vendersi, ricerca senza in-dagare, progetta ma non fa programmi, celebra con i fini paramenti dell’ironia, immagina, provoca, e sul serio prende solo il gioco (“come esercizio della fantasia” sottolinea) Michele Salvemi-ni, meglio conosciuto come Caparezza, ex Mikimix, indefinibile e pluridefinito musicista e cantautore molfettese, ara-ba fenice del rap-rock, già risorto da un opaco passato sanremese, per altro mai rinnegato, che anni fa lo nascose al pubblico, più che mostrarlo; artista intenso e sensibile, nemico di etichet-te e stereotipi, amico delle parole che energicamente compone, scompone e ricompone in mille puzzle sorpren-denti e dissacranti. Sorride a tratti, si racconta e ci racconta quasi a fatica in un pomeriggio d’estate precoce, nella sua stanza colma di libri, dischi, ve-stiti, manichini, densa di cose fatte e da fare ancora, di passioni vecchie e

nuove, di musica e silenzio, questo ex bambino ed ex adolescente timido di 36 anni, appassionato di fumetti, Mazinga ed Ufo Robot, accanto ad un acquario dove rapiti osserviamo la vita perfet-ta e tranquilla di piccoli pesci colorati che scivolano sul fondo, riemergono, scompaiono ancora. “Non siamo certo come loro, non viviamo in un mondo fluido e liquido, privo di ostacoli, che ci consente di muoverci senza fatica ed agire così come vorremmo, intorno a quell’ideale di giustizia che coltivia-mo dentro di noi” dice, seduto inquie-to su una poltrona, assorto e mai fer-mo, mai contento, abbracciato ma non troppo alle sue convinzioni ed alle sue idee ma anche distratto da pensieri che vanno altrove, gli suggeriscono nuove risposte. “Vuoi dire che, in fondo, fai musica per realizzare, in qualche ma-niera, il tuo ideale di giustizia?”, gli chiediamo. “In un certo senso è così.

Mi è sempre piaciuto osservare, sin da piccolo, e mentre osservavo nascevano in me idee, riflessioni, sensazioni. Con il tempo ho imparato ad osservare non solo i comportamenti umani ma anche quelli sociali, politici, le mie reazioni di fronte ad essi. Guardo continuamen-te la vita, sento di amarla anche quando non mi piace, la trasformo in musica, ritmi, storie. Mi appassionano soprat-tutto i grandi temi sociali come la di-versità di tutti i tipi, il lavoro che man-ca, lo sfruttamento minorile e razziale, i danni all’ambiente, ecc.”. “Non canti l’amore, hai confessato nel tuo libro Saghe Mentali di non saperlo fare…”. “È vero, non ne sono capace, anche se è stato proprio l’amore, inizialmente, a far proliferare la mia produzione arti-stica per attirare l’attenzione di qualche fanciulla. In realtà io non accetto la mia parte romantica, assolvo ed alimento solo quella emotiva. Fare musica per

me è scrivere d’amore”. “Ma ci cre-di?”. “Un tempo ero sempre fidanzato, ora non lo sono mai (ride). In fondo an-che l’amore è simile ad un gioco: credo sia possibile il breve ed entusiasmante incontro di due anime che intercettano, per un attimo, l’una i sogni ed i biso-gni dell’altra, ma poi? La quotidianità prende il sopravvento e, con il tipo di vita che faccio, tutto diventa impossibi-le”. “Nella vita appari sempre un po’ al margine, quasi silenzioso e defilato, ma sul palco ti trasformi, sembri addirittu-ra un’altra persona”. “Non so spiegarti cosa mi succede, avverto una carica in-credibile che solo il pubblico sa darmi. Il momento della creatività, invece, è tutt’altra cosa, è un momento intimo che appartiene solo a me e condensa tut-te le emozioni, i pensieri, la fantasia, le esperienze che cerco di tradurre in testi e musiche. Anche vestirmi e travestirmi durante gli spettacoli per impersonare ruoli diversi, reali ed immaginari, il sal-tellare sul palco, il correre di continuo, sono gesti dalla funzione liberatoria ed eccitatoria non solo rappresentativa: l’adrenalina scorre durante l’esibizio-ne, poi rimane il vuoto, il senso di stra-niamento quando tutto finisce e la gente smette di ascoltarti”. “Tu sai benissimo di essere un portatore di messaggi di qualunque tipo nei confronti dei tuoi fan, nel bene e nel male. Avverti questa responsabilità?”. “Sì, il pubblico, spe-cie quello giovane, ha bisogno di miti e noi, anche senza volerlo, lo diventiamo. Ho sempre precisato che non faccio uso di droghe, ma non sono proibizionista né moralista in questo senso. Forse con un’informazione ed una comunicazione attenta ed efficace, i giovani potrebbero essere più coscienti. Alcool, tabacco, droghe: c’è differenza? L’importante è un uso consapevole”. “Cosa pensi della politica di oggi?”. “Politica non è certo partitismo ma nemmeno bipartitismo: con quest’ultimo si è passati addirittura ad un tifo da stadio.”

Beatrice De Gennaro

photo: Vincenzo de Pinto

Camminare, verso una meta che è punto d’incontro di popoli e di culture; cammi-nare verso Gerusalemme, su orme che parlano la lingua del tempo. Inizia il suo cammino “La Via di Gerusalemme”, un coinvolgente calendario di appuntamenti che si snoda tra testi, musiche e danze. La manifestazione organizzata e promossa

dall’associazione Digressione Contem-plattiva, grazie a don Girolamo Sama-relli, trova la significativa collaborazione dell’Archeoclub di Molfetta con Giovan-nanagelo de Gennaro, oltre a quella degli artisti dell’Ensamble Calixtinus, del quar-tetto vocale Faraualla, dell’autore e attore Salvatore Marci, della compagnia di danza antica Shahrazad e di importanti esperti in materia di pellegrinaggi come la professo-ressa Pina belli D’Elia e la professoressa Lorenza Vantaggiato. L’idea del progetto, come ci spiega don Girolamo Samarelli, è stata presa in considerazione già tempo fa, precisamente nel 2001, dall’Archeoclub attraverso una mostra che vedeva prota-gonisti i pellegrinaggi in età medievale dal Nord Europa a Gerusalemme, allora centro mondiale della religione; “Oggi con questa nuova edizione vogliamo nuo-vamente mettere in risalto l’importanza di questo cammino verso Gerusalemme dove convergono, per incontrarsi, Orien-te e Occidente”. Gerusalemme, infatti, continua ad essere il crocevia di diverse culture, il luogo dove è possibile incon-trare l’altro e da questo prelevare linfa per arricchirsi. Attraverso gli incontri si vuole

fare un viaggio indietro nel tempo, il un passato lontano e misterioso, cercando di recuperare quello che è il vero signifi-cato del pellegrinaggio, che oggi sembra aver assunto le connotazioni di “una gita di piacere” perdendo quel senso di preca-rietà, di sacrificio; il cammino non è solo ed esclusivamente quello reale, ma anche il percorso metaforico della vita in conti-nua evoluzione e cambiamento. “Questa intensa settimana vuole essere idealmen-te la storia di ciascuno di noi, perché un po’ tutti siamo alla ricerca di una Via di Gerusalemme, credenti e non; vorremmo invitare a recuperare il senso del viandante in un’epoca in cui siamo diventati stabili, ci siamo fermati”, afferma don Girolamo. È anche questo uno degli obiettivi dell’ini-ziativa, svegliare nei partecipanti il senso del divenire ma soprattutto di una maggio-re apertura alle differenze e alle diversità, il tutto grazie alla visita dei luoghi chiave degli antichi pellegrini a Molfetta, luoghi ancora esistenti, ma anche quelli che or-mai non sono più visibili ai nostri occhi, come a Cala San Giacomo; ma anche at-traverso la proposta al pubblico di prezio-si momenti di musica e danza, a cura di

Calixtinus e Faraualla, con suoni di antichi strumenti come l’oud, il kaval, il kaman-che, in ambienti suggestivi e millenari, le pietre del Duomo vecchio, trasportati da aromi ed essenze orientali. Interessante è anche l’inserimento in questo percorso, dei pupi siciliani nel contesto molfettese, oggetti e vere opere d’arte, d’interesse anche antropologico, della tradizione sici-liana, reso possibile, come ci viene spie-gato, dalla fortuna di poter usufruire della collezione di pupi del molfettrese Giacinto Panunzio, e del suo antico teatrino pre-sente nel vecchio convento del Pulo, per riscoprire personaggi emblematici come re Carlo, il guerriero, il moro, il monaco che animano i grandi poemi epici caval-lereschi della nostra tradizione letteraria. Ricordiamo a tutti coloro che volessero prendervi parte, gli appuntamenti del 4 giugno con le conferenze sui pellegrinaggi antichi presso la Fabbrica di San Domeni-co; dei concerti del 5 giugno sul viaggio di Dante presso il Duomo, del 6 con “Ad sacra loca” e del 7 giugno con il “Llivre Vermell de Montserrat”.

Isabel Romano

Sulle orme degli antichi pellegriniUna affascinante proposta dell’associazione culturale Digressione Contemplattiva.

1250Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Cultura giovedì 4 giugno 200920

Sportgiovedì 4 giugno 2009 21

Alla fine, nonostante la sconfitta, gli ap-plausi del numerosissimo pubblico del PalaPoli hanno segnato la parola fine di un’annata per molti versi straordinaria per la Pallavolo Molfetta. La squadra che fu di mister Vito Avellis, passata poi sotto la guida di Alessandro Lorenzoni, nell’anno che doveva essere quello della tranquillità per porre le basi di un futuro ritorno in se-rie A2, va oltre ogni più rosea previsione e dopo aver conquistato le fasi finali all'ul-tima giornata sfruttando il passo falso del Bari, supera i quarti di finale dei playoff promozione e deve arrendersi in semifina-le solo ad un’ottima Bastia Umbra.Ma andiamo con ordine. I biancorossi, carichi di adrenalina anche grazie al “mi-racolo sportivo” che aveva regalato loro la partecipazione alla seconda fase del tor-neo, hanno superato con facilità di quarti di finale. Contro gli emiliani del Correg-gio, infatti, sono bastate due sfide per im-porre la propria superiorità: un doppio 3 a 0 che non ha lasciato spazio ad alcun tipo di commento.Sicuramente di altro spessore rispetto agli emiliani gli avversari incontrati in semifi-nale. Contro il Bastia Umbra i molfettesi hanno potuto fare ben poco ma non han-

no certamente sfigurato. Nella gara di andata sono stati sconfitti per 3 a 0 senza però cedere facilmente di fronte ai quotati avversari. La gara di ritorno è stata quasi una passerella per ringraziare i sostenitori che sono tornati ad affollare le tribune del PalaPoli. Alla fine il 3 a 1 per gli ospiti ha sancito il meritato passaggio degli umbri ma anche il coronamento di un campiona-

to vissuto sempre tra le prime della classe e nel corso del quale non sono mancate le soddisfazioni per l’intero staff societario e tecnico e per gli atleti.“Abbiamo perso perché loro si sono ri-velati un’ottima squadra – ha affermato a fine partita Claudio Bonati, bandiera della Pallavolo Molfetta – hanno fatto la diffe-renza a muro e in difesa, noi invece abbia-

mo un po’ faticato nei cambi palla. Peral-tro la nostra stagione è stata senza respiro, non abbiamo riposato un attimo e questo si fa sentire. Va detto che, a conti fatti, loro hanno meritato di passare.” Tutto sommato, però, una stagione che va senza dubbio annoverata tra le miglio-ri per la società molfettese. “Abbiamo dovuto fare a meno per troppo tempo di Di Iorio – ha proseguito Bonati – anch’io ho avuto problemi fisici, Bruno lo stesso. È andata bene, non dimentichiamo che abbiamo sconfitto nei quarti una squadra come Correggio, che in casa non aveva mai perso. La stagione è stata assoluta-mente positiva.”L’appuntamento con il tanto sperato salto di categoria è per il momento solo riman-dato. Dopo la dimostrazione di affetto del pubblico e il rinnovato interesse verso la pallavolo maschile, è certo che la socie-tà molfettese non vorrà lasciarsi sfuggire l’occasione per riconquistare il secondo campionato nazionale ritornando a calcare campi prestigiosi che già la videro prota-gonista alcuni anni fa. Ora bisogna solo attendere e programmare nei modi e nei tempi giusti. Sarà poi il campo a dare le risposte positive che tutti si attendono.

È divorzio tra Virtus Basket e CarolilloDopo sei anni di collaborazione finisce l’avventura molfettese del coach monopolitano.

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Pallavolo Molfetta: una stagione da ricordare

Termina solo in semi finale playoff l’avventura dei ragazzi di Lorenzoni nel campionato di B1.

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La fine del “matrimonio” tra la Virtus Basket Molfetta e coach Sergio Carolillo è stata annunciata attraverso un comunicato stampa emesso dalla società. Poche righe per ringraziare l’allenatore di Monopoli per il lavoro svolto in sei anni di perma-nenza a Molfetta e per augurare le migliori fortune. Subito dopo solo una lettera con i saluti del coach. Di la in avanti nessun’al-tra notizia è filtrata dalla società biancoaz-zurra che si è chiusa nel mutismo in attesa di ufficializzare la nuova guida tecnica e i giocatori che parteciperanno al prossimo campionato di A Dilettanti.“Si è deciso di interrompere in maniera consensuale il rapporto di collaborazione tra la società e l’allenatore di Monopo-li” hanno dichiarato i vertici della Virtu.

“Dopo sei stagioni vissute all’insegna di una collaborazione stretta, votata alla leal-tà umana e professionale e all’impegno di far crescere a Molfetta la passione per il basket, entrambe le parti hanno deciso di prendere strade differenti.”Dal canto suo Sergio Carolillo non ha ma-scherato l’emozione: “È difficile, dopo sei anni – ha detto – trovare le giuste parole e avere la necessaria memoria per ringra-ziare tutti coloro che hanno contribuito a creare questa meravigliosa azienda sporti-va chiamata Virtus Molfetta. Una grande famiglia cresciuta in questi anni con tante gioie e qualche sofferenza”. I soliti bene informati dicono che la se-parazione non sia poi stata così “consen-suale” come le frasi di circostanza hanno

lasciato intendere. Forse coach Carolillo sulla panchina molfettese sarebbe restato volentieri, per la gioia di numerosi sosteni-tori e dirigenti, ma si racconta che gli attriti con una parte dei vertici societari fossero oramai divenuti insanabili. Resta il fatto che da entrambe le parti si è preferito man-tenere un profilo di assoluta professionali-tà, con ringraziamenti reciproci e nessuna recriminazione. Per il futuro dell’allena-tore che ha portato la Virtus nel massimo campionato nazionale si aprono ora nuovi scenari, e non è escluso che ad accoglier-lo sia proprio il Ruvo dell’amico fraterno Francesco Teofilo.In casa molfettese, anche se non c'è ancora nulla di ufficiale, si comincia a parlare di riconferme e partenze. Dovrebbero restare

in casacca biancoazzurra capitan Andrea Maggi, Giorgio Mapelli, Andrea Mala-mov e Lollo Di Marcantonio, oltre che il giovanissimo Dario Puglia. In partenza molto probabilmente il goriziano Patrick Nanut, Roberto Simeoli, giocatore dalle grandi doti putroppo sacrificato a causa dei regolamenti, Milos Stijepovic e il play di riserva Flavio Parrino. Dubbi sulla per-manenza in città di Lillo Leo: il giocato-re di Francavilla Fontana potrebbe anche scegliere di seguire coach Sergio Carolil-lo nella sua prossima avventura. Di certo cambieranno gli allenatori, cambieranno i giocatori ma la Virtus sarà sempre quella. Ancora una volta pronta a lottare nel cam-pionato di A Dilettanti. E magari questa volta puntando a prestigiosi traguardi.

Sport giovedì 4 giugno 200922

La Molfetta Golf non centra il tris La Jonian Cup conquistata dai Delfini di Taranto.

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Tornano ad essere protagonisti i gio-catori di golf della Molfetta Golf Association che, giunti oramai ad un gruppo composto da 30 iscritti, pos-sono certamente essere annoverati tra le realtà sportive cittadine più signi-ficative. I golfisti molfettesi, dopo la pausa invernale, hanno ripreso le loro attività che puntano a coniugare la pratica sportiva con il divertimento, la socializzazione e il rispetto per l’am-biente. “Il nostro sport – ci ha detto il direttore sportivo dell'associazione, Ennio Centrone – ci consente di al-lontanarci per qualche ora dallo stress quotidiano, dandoci la possibilità di immergerci in vere e proprie oasi na-turali, a contatto con ambienti puliti e soprattutto lontani dalla frenesia delle nostre città”. L’ultimo appuntamento agonistico per i giocatori molfette-si è stato quello oramai tradizionale della Jonian Cup, manifestazione che li vede contrapposti all’associazione Delfini di Taranto. Dopo aver conqui-stato il titolo per due anni consecutivi, questa volta i golfisti molfettesi hanno

dovuto cedere per 14 a 6 difronte ai padroni di casa. “Diciamo che abbia-mo concesso loro la vittoria – ha detto Centrone – perché non siamo arrivati alla competizione al meglio delle no-stre possibilità”. Poco male: già si sta

programmando l’edizione del prossi-mo anno. Nel frattempo in casa della Molfetta Golf Association si continua a pensare in grande: “Siamo fiduciosi – ha detto ancora il direttore sportivo – di riuscire a realizzare il sogno di ave-

re un campo pratica entro il prossimo inverno: potremo così sperare di allar-gare ulteriormente il numero di appas-sionati e di iscritti all’associazione”. Intanto gli associati hanno preso parte all’annuale torneo organizzato dal-l’Associazione: questa volta scenario della manifestazione è stato l’Abruzzo che ha accolto i golfisti molfettesi sul campo del Miglianico Golf Country Club. “Si è trattato – ha detto Ennio Centrone – di una quattro giorni in cui non solo i golfisti ma anche i loro fa-miliari hanno preso parte, chi da parte-cipante chi da spettatore, ad un torneo che diventa ogni anno più avvincen-te”. Un torneo che magari, anche sem-plicemente a scopo dimostrativo, po-trebbe essere riproposto a Molfetta: il modo giusto per accendere la passione e trovare nuovi adepti per la discipli-na. Nel frattempo è possibile trovare informazioni sull'associazione visitan-do il sito internet www.molfettagolf.it e iscrivendosi all'apposita news let-ter ricevere notizie sempre aggiornate sulle attività associative.

Finalmente cominciamo a fare le cose sul serio e cominciamo installando Ubuntu sul nostro personal computer.

Non avete biso-gno di particola-ri configurazioni per installare Li-nux ma è impor-tante compren-dere che più è

potente il PC su cui viene installato e maggiori funzioni potrete attivare. La procedura più tecnica e giusta è quella di creare una partizione dedicata e in-stallarci su il sistema operativo. Potete installare sullo stesso PC contempora-neamente anche Windows e decidere all’avvio che sistema operativo sce-gliere. Questa procedura va fatta da utenti con buona esperienza perché potrebbe compromettere i dati della partizione Windows se non cancellarli definitivamente. Se volete imparare la procedura classica, sempre utilissima, la guida è presente sul sito di supporto www.ubuntu-it.org vera bibbia del-l’ubuntista (link diretto: http://wiki.ubuntu-it.org/Installazione).Essendo alle prime armi utilizzeremo un metodo alternativo e velocissimo di installazione che non può compromet-tere la partizione Windows del vostro PC (la mia prima volta ho pianto mol-

to per i dati persi!). In aiuto ci viene lo splendido “Wubi” progetto indipen-dente guidato da Agostino Russo.

Vediamo che ci dice it.wikipedia.org a riguardo quindi: in google digitiamo “wubi wiki” e avremo: Wubi è un in-staller di Ubuntu ufficiale per gli uten-ti Windows. Grazie a questo software

libero è infatti possibile installare la distribuzione GNU/Linux Ubuntu da Windows come se fosse una qualsiasi applicazione. Wubi non modifica il si-stema e non crea partizioni per ospita-re il nuovo sistema operativo. Difatti tutto si basa su un disco virtuale crea-to all’interno dello stesso file system di Windows. Il resto dell’hardware non è emulato come in una virtual ma-chine, e questo permette ad esempio di poter usufruire di accelerazione 3D. L’unica modifica apportata al sistema è un aggiornamento del bootloader in modo che all’avvio del PC l’utente possa selezionare se avviare Windows oppure Ubuntu (ossia al bootloader originale fornito da Windows viene ad affiancarsi Grub come bootloader secondario).L’installazione che si ottiene è un set-up di dual boot identico a quello di

una installazione di Ubuntu da CD, con possibilità di salvare i cambia-menti, accedere ad i files di Windows, installare nuovo software, ed aggior-nare il sistema operativo. La rimozio-ne del sistema operativo è anch’essa facilitata, infatti avviene tramite il pannello di Installazione Applicazioni di Microsoft Windows come se fos-se una normale applicazione. I pro-grammatori stanno lavorando ad un programma che permetta agli utenti di spostare una installazione di Wubi da disco virtuale ad una partizione dedicata. Un vero capolavoro che vi metterà a disposizione in poche deci-ne di minuti un sistema Ubuntu per-fettamente funzionante e per di più aggiornato alla versione 9.04 (aprile 2009). Scaricato il file di installazione wubi.exe non vi toccherà che avviarlo e seguire le istruzioni in italiano. Se windows vi dice che è un file perico-loso ha ragione perché vuol dire che presto lo “tradirete” con Ubuntu… e voi installatelo comunque! Finita l’in-stallazione avrete un sistema operati-vo completo dei programmi base per fare praticamente tutto. Cominciando dalle applicazioni d’ufficio come il word processor, il foglio di calco-lo e presentazione (tipo word, excel, powerpoint ma creati da it.openoffice.org), continuando con i programmi di disegno come Gimp, tutto per navigare su internet con Firefox 3.0 e Thunder-bird per le e-mail e le news, incluso un programma per masterizzare cd e dvd e guardare dvd video. Inoltre grazie al

comodo menù “aggiungi e rimuovi” potrete aggiungere e rimuovere in au-tomatico appena 26.929 programmi... troverete quello che vi serve in que-sta lista? Bene, avete 15 giorni per smanettare con il nuovissimo Ubuntu e provare a bloccarlo in tutti i modi che conoscete. Io al posto vostro la prima cosa che farei e andare su un sito che spara virus tipo quelli dei se-rials o crack per programmi windows e godervi l’immunità virale (non an-drete mica su quelli porno??). Potete anche aprire tutte le chiavette infette che volete … troppo divertente... op-pure farvi mandare una bella e-mail zeppa di virus e rimandarla senza ac-corgervi di nulla. Non ci credete? Vi aspetto su Facebook per commenti e altro sempre registrandovi nel gruppo “Ubuntu e software liberi a Molfetta” o sul mio profilo. PS: Mentre installate perché non sen-tire un po’ di musica via internet… ora sono su www.internet-radio.org.uk!

Giulio [email protected]

Entriamo nel magico mondo di Linux Ubuntu

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costo delle tecnologie utilizzate

ZERO

Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: [email protected]

ANNUNCI DIRETTI

Lavoro in chiaro giovedì 4 giugno 20092�

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazio-

ne non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

1255Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

�00 assunzioni nelle Ferrovie dello Stato

AZIENDA INFORMATICA Situata in pieno centro a Molfetta, cerca Assistente Informatico e Tecnico Hardware. Inviare CV a PANGEA Informatica e Tec-nologia - via F. Cavallotti, 1 a Molfetta. [email protected]

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LR AZIENDA TEDESCA ricerca collaboratori per la vendita di prodotti di Salute Be-nessere e Bellezza. Auto aziendale. Ottimo guadagno. Contributo spese.TEL. ���.���00�7AGENZIA PRINCIPALE ALLIANZRAS di Molfetta ricerca stagista (età 22-27anni) per attività di consulenza front-office ed amministrativo-contabile.Si richiede conoscenza principi di contabilità generale, office (softwa-re), bella presenza. Sede di lavoro Molfetta.Inviare curriculum al 0�0.�����0� o mail a [email protected] (si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare a mano i CV).

ORMANT SRLricerca magazziniere con esperienza. Inviare curriculum al fax 0�0/�����07 o email [email protected](si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o por-tare a mano i cv)

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mondo dinamico e in continua evoluzione come quello pubbli-citario. Inviare i cv all’email [email protected](Si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare a mano i cv oltre a candidarsi per la figura richiesta)

ACTIVA SRL ricerca esperto/a in telemarketing da impiegarsi nella struttura di vendita. Si richiedere esperienza nel settore specifico, voglia di crescere e capacità organizzativa. Inviare i cv all’email [email protected]. (Si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare a mano i cv oltre a candidarsi per la figura richiesta)

SWING PUB cercasi banconista e cameriere/a con minima esperienzatel. 0�0 �������

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CATTOLICA PREVIDENZACerchiamo giovani laureati con laurea in discipline econo-miche, giuridiche o umanistiche, età massima �0 anni, ele-vato grado di autonomia e capacità organizzative, buona attitudine all’ascolto e sensibilità ai rapporti interpersonali, spirito imprenditoriale e forte orientamento ai risultati.I candidati che avvieremo al ruolo di consulente previden-ziale junior saranno giovani intraprendenti, con un buon bagaglio culturale, che insieme a noi vorranno costruire il loro futuro professionale su due elementi chiave: formazio-ne e crescita.

ALLEANZA ASSICURAZIONI SPA MOLFETTAcerca collaboratori nell’area aziendale commerciale/vendite. Luogo di lavoro Molfetta (Ba). Numero posti �. Età 27/�2. Contratto di collaborazione con stage preliminare di � mesi. Caratteristiche personali: lavorare per obiettivi, laavorare in team.Fonte: Impresa lavoro

JOBCRAWLER

Tante le novità che verranno introdot-te nelle Ferrovie dello Stato a partire proprio da quest’anno. Queste novi-tà, contenute all’interno di un accor-do siglato qualche settimana fa tra l’azienda Fs e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Fast, costituiscono parte integrante di un’intesa definita “storica”. Tra le no-vità rientra l’utilizzo del macchinista unico alla guida di tutti i treni a par-tire dal 14 giugno 2009. Quest’ultima data, quindi, darà il via alla prima fase di riorganizzazione del Gruppo delle Ferrovie dello Stato che pre-vede, entro la fine del 2009, di effet-

tuare almeno 900 nuove assunzioni. L’azienda, dopo aver individuato tut-ta una serie di competenze necessarie in ogni settore, ha messo a punto un sistema che consentirà l’acquisizione delle abilitazioni ferroviarie attraver-so la partecipazione a percorsi for-mativi interni ed esterni all’azienda. Il nuovo piano di assunzioni prevede la ricerca delle seguenti figure profes-sionali: ingegneri, capistazione, mac-chinisti, capitreno, capitecnici, opera-tori specializzati della manutenzione (per le infrastrutture ferroviarie), ope-ratori specializzati della circolazione, operatori specializzati della manuten-zione (per il materiale rotabile).Per tutte le sopraindicate figure, fatta esclusione per quella di ingegnere, il neo-assunto sarà impiegato con con-tratto di apprendistato professiona-lizzante e dovrà possedere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni nonché i requisiti fisici richiesti da Fs relativi a ciascuna delle figure professionali previste. Le nuove assunzioni pre-vedono, per il momento, l’utilizzo di un unico canale per la raccolta dei curriculum dei candidati che do-

vranno inoltrare la domanda in forma spontanea utilizzando il sito www.ferroviedellostato.it, ricercando il consueto spazio “lavora con noi” e compilando l’apposito form per l’in-serimento del curriculum, includen-do tutti i dati richiesti al suo interno. I candidati potranno consultare la sezione “Ricerche in corso”, inclusa sempre all’interno della pagina “In-via il tuo CV”, nell’eventualità in cui siano presenti particolari richie-ste di personale. In questo caso, se il profilo curriculare è in linea con i requisiti richiesti, potrete candidarvi entrando nella sezione “Entra nella tua area riservata”; il sistema richie-derà il codice PID, che identifica la propria candidatura e che viene au-tomaticamente attribuita nella fase conclusiva dell’inserimento del CV nella banca dati delle Ferrovie dello Stato. Fs, successivamente, provve-derà a convocare per la selezione i candidati che possiedono requisiti maggiormente confacenti con quel-li richiesti dalla figura professionale oggetto delle selezioni. Il processo di selezione prevede: test attitudinali,

colloquio motivazionale e colloquio tecnico-professionale. Ulteriori prove possono essere previste per specifiche figure professionali: test di personali-tà, prova di abilità manuale e prova di lingua. Infine, la verifica dei requisi-ti fisici previsti, in relazione al ruolo oggetto della ricerca, costituisce con-dizione necessaria per il superamento dell’intero percorso selettivo ai fini dell’assunzione. Consigliamo di vi-sitare assiduamente l’apposito spa-zio “Lavora con noi” e il link interno “Ricerche in corso” per avere un tem-pestivo aggiornamento delle figure professionali richieste dall’azienda Fs. Per maggiori informazioni potete recarvi presso gli Informagiovani e Centri per gli Impiego presenti nella vostra città di residenza.

Marco Roberto spadavecchia

C’è la diffusa tendenza da parte delle imprese, a considerarti un beneficato, per la sola ragione che pagano il tuo lavoro.

Enzo Biagi

Rubrichegiovedì 4 giugno 2009 2�

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Baby Roon piazza RomaBar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11Bar Astoria corso Umberto 16Bar Blues via Dante 49Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6Bar Caffetteria, via Salvucci 46Bar Camera Cafè via XX Settembre 43Bar Cavour via Fornari 47Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17Bar Crystal via F. Campanella 33Bar degli Artisti, via Gesmundo 4Bar del Ponte, via Ruvo 18Bar Euro via San Francesco d’AssisiBar Europa, via Cavallotti 10Bar Fausta, corso Umberto 150Bar Filisia via M. di Savoia 67Bar Football, via la Malfa 11Bar Gabbiano, corso Umberto 48Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via TerlizziBar Kennedy, via Germano 49Bar la Fenice, corso UmbertoBar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6Bar Minervini, via Pio la Torre 33Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè, 6^ strada ovest Lama MartinaBar Moka, via Annunziata 68Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto MarioBar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via San F. d’AssisiBar Peter Pan, via Monda 48Bar Rio, via Bari 92Bar Roma 2, via San Domenico 4Bar San Marco, corso UmbertoBar Seven via Germano 33

Bar SeventyBar Snack, via Giovinazzo 1Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza MoroBar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San DomenicoBlanc la Nuit lungomare M.A. ColonnaBuffetti piazza GaribaldiCaffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX SettembreCaffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via PiazzaCaffetteria Manattan viale dei CrociatiCaffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6Calì Caffè via Puccini 7Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via TerlizziEdicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della RosaEdicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza GaribaldiEdicola Spazio Libero via gen. PoliEdicola Stazione piazza A. MoroEdicola via Cormio rione ParadisoEdicola via Dante Edicola via Einaudi rione ParadisoEdicola via Fornari nei pressi Istituto ApicellaEdicola via Giovinazzo 1Edicola via Giovinazzo 45Edicola via Paniscotti

Edicola via ten. SilvestriEdicola via Togliatti zona 167Edicola viale Pio XIFamm Immobiliare, via de Luca 15Farmacia Grillo, largo Sant’AngeloFlory’s Cafè via gen. Poli 3Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre RotondaLido Belvedere, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Lafayette, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Marina Piccola, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nautilus, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nettuno, ss16 Molfetta-BisceglieLido Scoglio d’Inghilterra, località Torre RotondaMattia’s Cafè, via Dante 14Medi Max via TerlizziMister Toto via LositoMondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via FaniPanificio Annese via Cappellini 28Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41Panificio Cangelli via cap. de Candia 49Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155Panificio de Pinto via Edoardo GermanoPanificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio il Forno zona 167Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. AlighieriParrocchia Cuore Immacolato di Maria via MascagniParrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62Parrocchia Madonna della Pace viale XXV AprileParrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù corso UmbertoParrocchia San Berardino via TattoliParrocchia San Corrado Duomo, banchina SeminarioParrocchia San Domenico via San Domenico 1Parrocchia San Gennaro via S. PansiniParrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa piazza Vittorio Emanuele 3Parrocchia Sant’Achille via A. SalvucciPlace Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via GiovinazzoStazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona ArtigianaleSupermercato Granrisparmio v. Martiri della Resist.Swing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via GiovinazzoTabaccheria corso Umberto 74Tabaccheria piazza Garibaldi 6Tabaccheria piazza Roma 4Tabaccheria via Azzarita 65Tabaccheria via Bari 68Tabaccheria via Fiorini 41Tabaccheria via Fornari 66Tabaccheria via G. Salvemini 124Tabaccheria via Hugo 3Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67Tabaccheria via Margherita di Savoia 5Tabaccheria via Pansini 52Tabaccheria via Paradiso 2Tabaccheria via Roma 32Tabaccheria via Rossini 12Tabaccheria via Silvestri 68Tabaccheria viale Pio XITenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

Rubriche giovedì 4 giugno 20092�

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazioneVino e alcol

1256Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

È vero che il vino ha pro-prietà benefi-che, ma queste sono dovute alla presenza di sostanze (ce ne sono un po’ an-

che nella birra, ma non nei superalcolici) di cui sono ricche anche frutta e verdura: quindi se non bevete non iniziate a farlo! Dato che però il gusto del vino a tavola fa parte della tradizione italiana imparia-mo a berlo nelle giuste quantità altrimenti i danni superano i benefici. Come tutte le bevande alcoliche, il vino contiene eta-nolo, responsabile dei danni conseguenti un consumo eccessivo (gastriti, ulcere, cirrosi, psicosi, demenza, pressione alta, cardiopatie, anemie, tumori, ecc.). La dose consigliata è di 2-3 unità alcoliche, cioè 2-3 bicchieri da 125 ml di vino al giorno per l’uomo e 1-2 per la donna, non più di una per gli anziani. Unità alcolica significa 12 gr di etanolo: per sapere quanti ce ne sono in 100ml della vostra bevanda moltiplicate la gradazione alcolica per 0,8. Per la birra è pari a 330 ml e per un superalcolico a 40

ml. L’alcol viene metabolizzato dal fegato che impiega due ore per smaltire una unità alcolica dopo che è stata assorbita dallo stomaco. Donne, bambini e anziani hanno tempi diversi dagli uomini. Il cibo rallenta l’assorbimento mentre l’anidride carbo-nica lo accelera. Ecco perché se si beve durante i pasti si riducono i picchi alcole-mici o perché un bicchiere di spumante si può far “sentire” parecchio. Ricordatevi che l’alcol non fa riscaldare (è un effetto temporaneo); porta disidratazione (il suo metabolismo richiede consumo di acqua e aumenta le perdite urinarie); rallenta la di-gestione e produce ipersecrezione gastri-ca; non aiuta a riprendersi da uno shock, anzi riduce l’afflusso di sangue al cervel-lo; non dà forza ma, essendo un sedativo, riduce solo il senso di affaticamento e di dolore. E per finire una cosa che molti sot-tovalutano: l’alcol apporta 7 kcal per 1 gr. Sono tante, rifletteteci! Se proprio vi piace e se siete normopeso: un bicchiere di vino a pasto, una birra sulla pizza e i superalco-lici solo nelle occasioni!

dott.ssa Annalisa MiraBiologa nutrizionista

w w w . i l f a t t o . n e t

Coda di rospo in salsa ristretta di aceto balsamico profumato ai lamponi

Ingredienti per � persone

Procedimento

Chef: Ignazio Catalano

Una coda di rospo di circa 1 kg�00 cc di aceto balsamico 100 gr di lamponi freschi 1 noce di burro 1 zucchina media 1 carota �00 gr di broccoletti

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Il lavoro vi sta assorbendo troppo tempo. Avete bisogno di staccare per dedicarvi un po’ a tutte quelle fac-cende che avete lasciato in sospeso. Provate a mettere ordine prima del-l’estate, se continuate a rimandare potrebbe essere tardi.

A volte quello che da lontano assomi-glia ad una montagna, visto da vicino non è altro che un cumulo di terra. Non ingigantite i problemi e non date più importanza del dovuto a quel pen-siero che vi toglie il sonno da qualche tempo. Fuori è sereno.

Rimboccatevi le maniche e ricaricate le pile. C’è una lunga strada da per-correre e ci sono una serie di tornanti. Due settimane determinanti per dare una svolta alla vostra vita. I grattaca-pi non mancheranno, ma è normale, gli impegni anche.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Qualche problema nella vita di coppia. Da un po’ siete distratti, vi isolate, vi fate desiderate. Non sempre un atteg-giamento di questo tipo porta risultati soddisfacenti. Anche perché qualcuno potrebbe interpretare il vostro com-portamento come un disimpegno.

La cattiva alimentazione non produce effetti solo, come dire, estetici. Ne va di mezzo la vostra salute. È ora di sa-lire sulla bilancia per dare uno sguar-do al peso. Vi specchiate ma è tutto inutile, vi siete abituati all’immagine riflessa. Male.

Sapete essere adorabili anche quando mentite, e purtroppo lo fate spesso. La persona che amate però potrebbe es-sere stufa delle vostre continue distra-zioni e delle menzogne che costruite nel tentativo di correggere il tiro. Comporta-tevi da adulti.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Non è vero, non è colpa del caldo e dei repentini cambiamenti del tempo. È proprio che non state attraversando un buon periodo. Però stare sempre con il muso non serve a migliorare la situazione, anzi siete proprio insoppor-tabili. Conviene cambiare direzione.

Ci sono persone che stanno risenten-do del vostro atteggiamento. Ogni tan-to il vostro intuito scompare del tutto. E voi combinate disastri. Per questo prima di aprire bocca e sputare sen-tenze fermatevi a riflettere. Perché non pensate alle ferie?

Avete capacità ed energie per fare sem-pre meglio. Non sprecate le vostre forze per rimuginare. Ogni tanto la vita riserva amare delu-sioni. Ma stare male più del dovuto non serve a cambiare le cose. Guardate ol-tre e cominciate a pensare in grande.

CANCRO SCORPIONE PESCI

È il momento giusto per prendere deci-sioni e pianificare il vostro futuro, almeno quello prossimo. Le stelle hanno deciso di prendervi per mano ed accompagnar-vi. Ma fate attenzione a tenere sempre i piedi per terra. Fantasticare non fa male ma voi esagerate però.

Sappiate dosare le vostre forze. Nei prossimi quindici giorni non avrete il tempo per annoiarvi. Preparatevi a grosse novità in tutte le direzioni. Quando vi sembrerà di aver finito vi accorgerete di essere solo all’inizio. Viaggio in vista.

Avete le mani bucate. Non centrano proprio niente le spese impreviste che si sono presentate negli ultimi giorni. È che dovete imparare a contenere le spese tagliando il superfluo se non volete tro-varvi in situazioni poco piacevoli. Eppure la nonna ve lo diceva sempre…

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 4 giugno 2009 27

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

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Eviscerare e pulire la coda di rospo, tagliarla a tranci. Cuocerla a vapore alla temperatura di 85°. Saltare i lamponi con la noce di burro, aggiungere l’aceto balsamico e farlo ridurre fino a quando non diventi una salsina densa e cremosa. Pulire e tornire le verdure e cuocerle a vapore. Sistemare la salsina a specchio adagiandovi le verdurine e la coda di rospo.