Il Fatto n. 040

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pagina 3 Politica Tammacco ripescato alla Provincia. Via al toto-assessore. pagina 7 Attualità Crisi della MtM: Porta denuncia l’amministrazione smentisce. pagina 15 In Città “Caretta caretta”: la vera storia di una tartaruga. pagina 18 Sport Arbitri: ancora successi per le giacchette nere molfettesi. Sicurezza in città: cosa succede? Finalmente Molfetta è… Liberty Inchiesta n° 40 giovedì 16 luglio 2009 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. Operiamo… www.ilfatto.net Si moltiplicano i segnali che riconducono ad una attività nascosta che forse sta ripren- dendo piede negli ultimi anni. L’amministrazione comunale rimane in silenzio e conti- nua a concedere permessi per l’occupazione di vaste aree pubbliche. Le forze di oppo- sizione chiedono risposte concrete mentre i cittadini cominciano ad avere paura. La società di patron Nicola Canonico sbarca in città e si riaccende l’entusiasmo della tifoseria. Squadra affidata a mister Riccardo di Giovanni ed in campo pat- tuglia molfettese composta da Corrado Uva, Angelo Carlucci, Tobia Tridente e Davide Cataldo. Obiettivo dichiarato: centrare la promozione in Serie D. pag. 6 pag. 18

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pagina 3

PoliticaTammacco ripescato alla Provincia. Via al toto-assessore.

pagina 7

AttualitàCrisi della MtM: Porta denuncia l’amministrazione smentisce.

pagina 15

In Città“Caretta caretta”: la vera storia di una tartaruga.

pagina 18

SportArbitri: ancora successi per le giacchette nere molfettesi.

Sicurezza in città: cosa succede? Finalmente Molfetta è… Liberty

Inchiesta

n° 40giovedì 16 luglio 2009Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

Operiamo…

w w w . i l f a t t o . n e t

Si moltiplicano i segnali che riconducono ad una attività nascosta che forse sta ripren-dendo piede negli ultimi anni. L’amministrazione comunale rimane in silenzio e conti-nua a concedere permessi per l’occupazione di vaste aree pubbliche. Le forze di oppo-sizione chiedono risposte concrete mentre i cittadini cominciano ad avere paura.

La società di patron Nicola Canonico sbarca in città e si riaccende l’entusiasmo della tifoseria. Squadra affidata a mister Riccardo di Giovanni ed in campo pat-tuglia molfettese composta da Corrado Uva, Angelo Carlucci, Tobia Tridente e Davide Cataldo. Obiettivo dichiarato: centrare la promozione in Serie D.

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In molti attendono le dimissioni dall’esecutivo comunale del neo nominato consigliere provinciale.

Tammacco ripescato. Fa gola il suo incarico in giunta.1309Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

�Politicagiovedì 16 luglio 2009

In due giorni momenti di discussione e approfondimento oltre che l’elezione del nuovo segretario cittadino.

A congresso i Giovani Democratici1310Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Che Pd vogliamo? È questa la domanda a cui i giovani del Partito Democratico di Molfetta hanno tentato di dare una rispo-sta nel corso del primo congresso cittadi-no dei Giovani Democratici tenutosi l’8 e 9 luglio nella Fabbrica di San Domenico. Il congresso per i giovani del Pd è stata l’occasione per discutere di politica e per interrogarsi sul tipo di partito che i giova-ni stessi vogliono oltre che sulle risposte da offrire alle mille problematiche che affliggono il Paese in questo periodo di crisi. Nel corso della due giorni spazio ai momenti di discussione e confronto con il

coinvolgimento di esponenti del partito e di rappresentanze dei Giovani Democra-tici dei circoli di Bari, Barletta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Giovinazzo. Al congres-so hanno preso parte anche l’assessore regionale alla trasparenza Guglielmo Minervini, il capogruppo consiliare del Pd Mino Salvemini oltre che il segretario provinciale dei Giovani Democratici Pier Paolo Treglia. Nell’occasione è stato elet-to anche il nuovo segretario cittadino dei Giovani Democratici. A guidare il grup-po sarà quindi lo studente universitario Giuseppe Percoco.

Il prossimo numero de “il Fatto” in distribuzione il 6 agosto.

Comunicazione ai lettori

Comunichiamo ai lettori che per esi-genze di natura tecnica ed organizza-tiva, il prossimo numero de “il Fatto” verrà distribuito il 6 agosto anziché il 30 luglio. Dopo l’uscita di agosto “il Fatto” sospenderà la pubblicazione in concomitanza con le ferie estive. Il pri-mo free press quindicinale interamen-te dedicato alla cronaca locale tornerà poi in distribuzione il 6 settembre per cominciare lo “sprint” che porterà al traguardo del secondo anno di pub-blicazione. La redazione de “il Fatto”

continuerà comunque a garantire l’in-formazione quotidiana attraverso le pagine del sito internet www.ilfatto.net. Ricordiamo che il quindicinale “il Fatto” viene distribuito gratuitamente in oltre 150 esercizi commerciali del-la città (l’elenco completo è all’interno di ogni numero del giornale), oltre che nelle parrocchie, nelle scuole medie su-periori e, per il periodo estivo, nei lidi balneari. È poi possibile scaricare la versione in formato “pdf” direttamente dal sito internet www.ilfatto.net.

1311Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Anche Molfetta avrà un suo rappresentan-te politico alla Provincia di Bari. E al con-trario da quanto in molti avevano previsto non si tratta di Carmela Minuto. Niente po-sto in giunta per l’ex UdC ed attuale com-ponente della Puglia Prima di Tutto che vede per il momento accantonate le sue speranze “extra cittadine”. Siederà invece in consiglio provinciale Saverio Tammac-co, ripescato dopo le nomine assessorili. Saverio Tammacco, attualmente assessore nella giunta comunale guidata da Antonio Azzollini, ha già preso parte alla prima riu-nione del consiglio provinciale guidato dal neo presidente Piero Longo ed è probabile ma non certo che nei prossimi giorni possa rassegnare le dimissioni dalla carica di as-sessore comunale. In quel caso ad ambire alla sua poltrona potrebbero essere in mol-ti. A cominciare dal consigliere comunale del PdL, Michele Palmiotti, anche se a lui il sindaco potrebbe chiedere il “sacrificio” di rimanere a palazzo Giovene tra i banchi dell’aula “Carnicella”. Altro nome che si è fatto strada è quello di Pasquale Mancini, vice segretario del PdL e candidato alle ultime provinciali anche se la possibilità di approdare in giunta è stata da lui stesso

smentita. Possibilità remote anche per il “portavoce” del senatore Angelo Marza-no: c’è chi lo vedrebbe bene in giunta ma l’ostacolo delle preferenze (poche rispetto alle attese) ricevute alle ultime ammini-strative sembra difficile da superare. Chi a questo punto potrebbe aspirare all’incarico è quindi il consigliere Giovanni Mezzina che se “scavalcato” potrebbe anche optare per qualche clamorosa decisione.Tornando alla Provincia, il presidente Francesco Schittulli (che ha ricevuto la “fascia azzurra” dal dirigente molfettese Pietro Centrone) ha comunicato al suo consiglio la nomina dei componenti della nuova giunta provinciale. Lo affianche-ranno nel lavoro Trifone Altieri (vice pre-sidente con delega alle Politiche giovanili e femminili, cultura turismo, sport e tempo libero), Maria Rina (assessore al Lavoro e formazione professionale), Giovanni Bar-chetti (assessore alla Tutela dell’ambien-te, ecologia e ricerca fonti energetiche), Giuseppe Quarto (assessore ai Servizi alla persona, problematiche socio-assistenziali e volontariato), Onofrio Resta (assessore allo Sviluppo attività produttive, promo-zione del sistema delle imprese, interna-

zionalizzazione), Vito Giampetruzzi (As-sessore alla Programmazione finanziaria e bilanci, provveditorato, economato e patrimonio), Michele Labianca (assessore all’Assetto e programmazione territoriale, urbanistica, viabilità, mobilità e trasporti), Stefano Diperna (assessore alla Pubblica istruzione ed edilizia scolastica), France-sco Caputo (assessore all’Innovazione agricolo-aziendale, forestale, caccia, pe-sca e risorse marine), Sergio Fanelli (as-sessore all’informatizzazione tecnologica, organizzazione, gestione risorse umane), Matteo Paparella (assessore alla Protezio-ne civile, polizia provinciale e sicurezza) e Davide Bellomo (assessore all’attuazione del programma, trasparenza e legalità). Il presidente Schittulli si è riservato la dele-ga in materia di Rappresentanza esterna, Comunicazione, Contenzioso e Grandi Infrastrutture. A margine della corsa per le provinciali si sono poi registrati “scossoni” all’interno del consiglio comunale. L’avvocato Adele Claudio, eletta nella lista Molfetta Prima di Tutto e candidata alla provincia nella Lista Schittulli, ha comunicato il suo ab-bandono del movimento politico ispirato

dal senatore Enzo de Cosmo. Alla base dell’abbandono la non condivisione del-le scelte politiche dettate dall’ex sindaco democristiano. Accuse respinte al mittente dallo stesso de Cosmo che ha precisato che “l’avvocato Adele Claudio era già fuori dal movimento per decisione dell’assemblea e prima che la stessa ne desse comunicazio-ne in consiglio”. Comunque una mossa, quella della Claudio, che ha indispettito de Cosmo che ha anche criticato la mancata dichiarazione in aula di Carmela Mintuo: “C’erano precisi accordi pre elettorali: in cambio della candidatura nella Puglia Pri-ma di Tutto, Carmela Minuto avrebbe do-vuto dichiarare in Consiglio Comunale la sua appartenenza al gruppo, cosa che non ha fatto”. Un’accusa rispedita al mittente dalla tenace e combattiva ex sindaco: “Ho consegnato nelle mani del segretario ge-nerale la mia dichiarazione di fuoriuscita dall’UdC e ingresso nella Puglia Prima di Tutto. Una cosa di cui hanno dato notizia anche i giornali e che non ho potuto di-chiarare in consiglio solo perchè quando è avvenuta la riunione della massima assise cittadina non si è tenuta per mancanza di numero legale”.

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Molfetta– “Il presidente Vendola mi ha chiesto di continuare a lavorare insieme per portare avanti la sfida del cambia-mento. L’obiettivo resta immutato: pro-seguire il lavoro per rendere le istitu-zioni trasparenti e i cittadini protagoni-sti attivi della vita pubblica. Obiettivo ardito perché bisogna arrivare fino al punto di segnare una svolta irreversi-bile nell’idea dominante della politica come controllo e gestione del potere. Lo diciamo da tempo: la politica ridotta a esercizio del potere è primitiva, arcai-ca, rozza. Per noi invece è cammino co-mune. È costruzione del futuro.” Con

questo intervento sul suo sito internet personale (www.guglielmominervini.net) Guglielmo Minervini ha annuncia-to ai suoi fedelissimi il pronto ritorno nella stanza dei bottoni della Regione Puglia. Un ritorno che ha segnato, per il momento, la fine della crisi del governo guidato da Nichi Vendola. Solo pochi giorni fa, infatti, Vendola, aveva chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regiona-li, compreso il molfettese Guglielmo Minervini, di rimettere il mandato nelle sue mani. Oltre alla giunta contraccol-pi legati alla “questione morale” hanno interessato anche il direttore generale dell’Asl Bari, Lea Cosentino, sospesa in via cautelare dalla giunta regionale dall’incarico in seguito ad una indagine della magistratura barese che la vede coinvolta in una vicenda di presunta turbativa d’asta. La riconferma di Minervini non ha la-sciato sorpresi gli aderenti molfettesi al Pd. “Questa scelta –hanno detto in una nota stampa – premia e rafforza il buon lavoro svolto in questi anni alla

guida dell’assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva. L’esecutivo re-gionale esce rafforzato, avendo ancora una volta ribadito la ferma opposizione a qualsivoglia zona d’ombra”. La deci-sione di Vendola, hanno aggiunto dal Pd, “ha tracciato una linea di demarca-zione per una politica all’insegna della trasparenza dell’azione amministrativa che il Partito democratico ha sempre perseguito anche nella nostra città. Come avevamo auspicato l’assessore Minervini, tornato nel pieno delle sue funzioni, potrà continuare a operare quella spinta al cambiamento, nel se-gno dell’innovazione e della partecipa-zione, che ha fortemente caratterizzato la sua azione riformatrice”. Ovviamente di parere totalmente oppo-ste le reazioni nel centrodestra che non ha certo perso l’occasione per lanciare un duro attacco a Vendola e alla sua maggioranza. “Come in una commedia pagana – ha detto Pasquale Mancini, vice segretario cittadino del PdL – la Sinistra distrugge la Regione Puglia, in

appena 4 anni, sommergendola di de-biti e scandali giudiziari come nessun altro era mai riuscito a fare, mentre gli artefici di questo fallimento continuano a indossare le maschere del buonismo e della festa”. Poi l’attacco agli espo-nenti locali del maggiore partito del centro sinistra: “Il segretario locale del Pd, in questi giorni, ha provato con le solite buone collaborazioni, a cambia-re discorso, a parlare di Azzollini, di Molfetta, macchè forse ci crede tutti ancora con l’anello al naso. La sinistra ha fallito. Alla Regione come avvenne a Roma, come avvenne a Molfetta: una lunga serie di fallimenti a vantaggio di pochi e a spese dei cittadini”. Ed alla fine la richiesta di dimissioni per il pre-sidente dei Terlizzi.Ai cittadini comuni non resta altro che assistere a questo ennesimo e squallido teatrino della politica. Un teatrino in cui tutti sono buoni e tutti sono cattivi. Cambiano i colori ma forse, in fondo in fondo, il quadro è sempre quello. A tinte fosche per il nostro Paese.

Politica giovedì 16 luglio 2009�

Terremoto alla Regione: si salva Minervini1312Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Vendola chiede e ottiene le dimissioni dei suoi assessori. Poi vara un nuovo governo e riconsegna il mandato al molfettese.

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L’opinionegiovedì 16 luglio 2009 �

Dall’esame di stato a quello della vita1313Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Tanti giovani pronti per affrontare nuove avventure e costruire il loro futuro.

Puntuale è arrivato l’appuntamento con uno dei pochi riti di passaggio sopravvissuti, quello della maturi-tà, che poi non si chiama neppure più così, ma banalmente esame di Stato; lo hanno capito perfino al Ministero della Pubblica istruzione che i tempi della maturazione sono lunghi e vanno ben oltre i 18 anni. Ormai non fa paura più a nessuno, eppure come evento viene amplifi-cato, con consigli degli esperti, al-larmi di vario tipo, preoccupazioni dei soli genitori e non degli alunni, al più timorosi non delle domande dei commissari o della versione di Latino, ma di dover lasciare il nido simil pascoliano, l’ambiente protet-tivo della scuola e doversi confron-tare con una realtà sconosciuta, con un mondo adulto che non sta pro-prio lì pronto ad accoglierli.Dei ragazzi si parla in questa occa-sione e se combinano qualcosa di brutto e poi più nulla, se non maga-ri per fare confronti e dire “sì, ma

noi ai nostri tempi eravamo tutta un’altra cosa, più ideali o più casi-no”. Anche in questo tempo i gio-vani hanno qualcosa da dire e da dare, alla società se si decidesse a dare loro spazio, non tutti omologa-ti, non tutte veline, non tutti vuoti come bottiglie abbandonate sul pa-rapetto del Lungomare.Ci sono storie che meriterebbero di essere conosciute, di quelli che la scuola la lasciano con poco rim-pianto e molti sogni e progetti am-biziosi. Sanno di essere nati a Mol-fetta, vale a dire nella periferia del-l’impero, città dove è evento l’aper-tura dell’ennesimo supermercato, in cui i destini sembrano destinati a perpetuarsi sempre uguali, in cui al limite si può fare un po’ meglio dei propri genitori, ma l’orizzonte rimane sempre angusto: lo studio, il lavoro, l’appartamento in coope-rativa, il matrimonio e via ad una nuova generazione. Eppure alcuni sono capaci di guardare oltre e fare

progetti diversi. Sono la nostra spe-ranza, se gli diamo un po’ di spazio e credito, se permettiamo loro al-meno di far sapere che esistono.Così, fra i maturati solo da un po’ c’è Mariangela che studia medici-na ed è in procinto di trasferirsi per un anno a Strasburgo per imparare quel che il Policlinico di Bari le sembra non sia capace di insegnarle e, mentre macina esami per tenersi in corso, dedica un pomeriggio la settimana al volontariato in corsia. C’è anche Maria, i cui genitori sono andati per la prima ed unica volta a cinema per accompagnarci lei, bam-bina, a vedere un cartone animato, e che ora lotta per l’ammissione al Centro sperimentale di cinema-tografia, con il sogno di diventare produttore cinematografico e in testa un chiodo fisso: “Se ce l’ha fatta Domenico Procacci da Bari, perché non io, Maria da Molfetta?” e intanto fa esami, perché la laurea comunque può servire, se non altro

per dar soddisfazione ai genitori. Ci sono Raffaella e Marianna ed Eli-sabetta, giovani nell’aspetto più che nella loro età, la maturità superata qualche anno fa, che si trovano a fare i chirurghi o gli ingegneri, con l’obiettivo di formarsi ancora, di imparare e migliorare. Ci sono an-che quelli che ce l’hanno fatta per il rotto della cuffia, che gli anni del Liceo li hanno passati più nei cor-ridoi o nei bagni che nelle aule a seguire i loro professori e che poi si sono onorevolmente laureati, hanno trovato la loro strada e magari sono diventati pure direttori di giornali.Dei giovani si parla spesso male, tutti uguali, tutti privi di valori, gli si concede uno spazio di visibilità in questo periodo e poi scompaio-no, invece ci sono e le loro possibi-lità di riuscita sono anche le nostre, dovremmo ricordarcene un po’ più spesso.

Lella Salvemini

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La cosa più inquietante è probabil-mente il silenzio delle istituzioni. In città continuano a bruciare le auto e le bancarelle della frutta ma la cosa sem-bra non preoccupare più di tanto i ver-tici dell’amministrazione comunale e la prefettura. Intanto i cittadini si chie-dono con sempre maggiore insistenza cosa stia avvenendo in città e la paura, sempre più forte, è che si stia tornando indietro con gli anni quando, erano i primi anni Novanta, a Molfetta regna-va la paura e la malavita spadroneg-giava tanto da aver creato dal nulla un fiorente mercato della droga e da aver superato ogni limite con l’omicidio di Gianni Carnicella, ucciso per mano di Cristoforo Brattoli ma probabilmente condannato da un sistema ben più am-pio.L’ultimo episodio, che ha scatenato le reazioni veementi del Liberatorio Po-litico e solo successivamente quelle di Rifondazione e del Partito Democrati-co, risale alla notte tra l’8 e il 9 luglio: in via Capitano de Candia quattro i veicoli sono stati avvolti dalle fiamme. Due di essi sono andati completamen-te distrutti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le fiamme hanno avu-

to origine da alcune cassette in legno utilizzate per il trasporto della frutta e accatastate sul marciapiede nelle im-mediate vicinanze di una bancarella “ambulante” adibita alla vendita di frutta e verdura. Dalle cassette le fiam-me si sono poi propagate facilmente alle auto parcheggiate.L’incendio di via de Candia è solo l’ultimo di una lunga serie di roghi che dall’inizio dell’anno hanno distrutto numerosi veicoli in tutta la città. Il fat-to poi che sia avvenuto in prossimità di una bancarella per la vendita di frut-ta lascia supporre che ci si trovi nuo-vamente di fronte ad un segnale il cui significato dovrà essere decifrato dagli inquirenti e che potrebbe anche esse-re collegato agli incendi dello stesso tipo sviluppatisi nei mesi scorsi in via Achille Salvucci e in via Amato.Rifondazione Comunista ha definito il silenzio dell’amministrazione (e delle forze politiche di maggioranza n.d.r.) “imbarazzante e ingiustificato”. “Da tempo – ha scritto il partito in una nota facendo riferimento alla questione del commercio ambulante – si aspetta un nuovo piano comunale del commercio per regolare la piaga del commercio

ambulante, che disciplini autorizza-zioni, zone di vendita, divieti e san-zioni e localizzazioni dei posteggi. Invece a Molfetta vige la legge della giungla, spacciata dal sindaco come attenzione alle esigenze di chi vuol lavorare. Tutti hanno diritto a lavo-rare ma non a scapito delle regole e dell’interesse pubblico”.Il piano di cui parla Rifondazione Co-munista in realtà è pronto da diversi mesi ma giace inspiegabilmente sul-la scrivania del sindaco e di qualche dirigente comunale. Sono previste nuove aree di vendita e postazioni per accogliere i commercianti adatte alla “convivenza” con il resto dei cittadini. Tante carte che sinora non hanno tro-vato seguito alcuno in provvedimenti concreti e delle quali l’amministrazio-ne comunale continua a non parlare.Per il Partito Democratico “La sicu-rezza dei cittadini, oggi, è seriamen-te messa a repentaglio a causa di una pericolosa recrudescenza di fenomeni criminali di cui si possono solo intuire i contorni e che interessano uno speci-fico settore: quello del commercio su area pubblica. Un settore che, in as-senza del più volte annunciato e mai

realizzato nuovo Piano del Commer-cio, vive nell’anarchia più totale”.“Il dubbio che inizia a prendere sem-pre più consistenza – si legge in una nota del principale partito di opposi-zione – è che l’amministrazione gui-data da Antonio Azzollini non abbia alcuna intenzione di disciplinare que-sto settore approvando quel nuovo Piano del Commercio insabbiato or-mai da anni, semplicemente perché ripristinare un sistema di regole ine-vitabilmente danneggerebbe gli inte-ressi di una categoria, quella dei ven-ditori ambulanti di frutta e verdura, che alle scorse elezioni amministra-tive sostenne fortemente la rielezione dell’attuale sindaco.” Accuse gravi e circostanze che in altri comuni della provincia avrebbero portato alla con-vocazione praticamente immediata del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza cosa che a Molfetta non avviene sminuendo di fatto situazioni che invece andrebbero affrontate con maggiore convinzione. Magari anche parlandone in consiglio comunale, confrontandosi ed evitando gli scontri politici anche quando di mezzo ne va la sicurezza dell’intera città.

Bruciano auto e bancarelle ma le Istituzioni preferiscono il silenzio. I cittadini temono che possano ripre-sentarsi gli spettri dei primi anni Novanta.

Fiamme che adesso spaventano1314Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Primo Piano giovedì 16 luglio 2009�

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Un’azienda prossima al collasso secon-do l’opposizione. Pronta invece ad un immediato rilancio per l’amministrazio-ne comunale. Parliamo della Molfetta Trasporti e Mobilità, la municipalizzata nata dopo la “morte” dell’Amtu che si occupa del trasporto urbano in città. A denunciare quella che sarebbe la lenta agonia della MtM è stato il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Giovanni Porta, che in occasione del Consiglio Comunale del 29 giugno ha sottolineato la situazione di criticità in cui versa l’azienda.“L’amministrazione comunale – ha det-to Porta – è stata costretta a impiegare 70mila euro per ripianare il disavanzo della azienda. La gestione della MtM sotto Azzollini negli ultimi tre anni è disastrosa: usata solo per posti di sotto-governo e completamente abbandonata nella gestione. Per una città di 60mila abitanti ci sono solo sei mezzi di traspor-to, di cui uno fermo da mesi in officina e uno senza revisione. Alcuni mezzi circo-lanti fanno paura solo a vederli. Le linee

saltano spesso per rottura del mezzo e non sempre si dà celere avviso all’uten-za. Per il servizio spiaggia bisogna sacri-ficare corse ordinarie; non sono coperte le nuove zone di espansione urbana e le zone commerciale e industriale”. In-somma, secondo Porta si sarebbe ormai “con un piede nella fossa”. Affermazioni smentite dall’assessore alle partecipate Mauro Magarelli che pur ammettendo alcune mancanze e al-cune difficoltà assicura che la MtM non è in crisi. “È vero ci sono alcuni proble-mi ma ci stiamo attivando per un rilan-cio dell’azienda su tutti i fronti”.In sostanza è in previsione l’arrivo nelle prossime settimane di un nuovo mezzo alimentato a metano e di un secondo nel 2010. Serviranno evidentemente a sosti-tuire gradualmente il parco auto compo-sto attualmente da sette bus “nati” tra il 1998 e il 2005 con cui, secondo Maga-relli, si riesce ad assicurare il servizio. Un servizio che continua ad avere pro-blemi cronici come la periodicità delle corse stimata in 50 minuti e la copertura

di una piccola porzione del territorio cit-tadino come da noi più volte denunciato. Continuano infatti a mancare i collega-menti con la zona artigianale e con le nuove aree di espansione alla periferia della città con il risultato di escludere dalla possibilità di utilizzo gran parte della popolazione. “Per i prossimi due anni – ha sottolineato Porta – l’ammini-strazione ha confermato lo stanziamento di 450mila euro senza nuovi investimen-ti, con i soliti sacrifici per i dipendenti e i soliti disservizi per cittadini. A tal proposito chiediamo che quanto prima siano disponibili presso l’Ufficio rela-zioni con il pubblico i titoli di viaggio gratuiti per le categorie protette, coperti da finanziamento regionale.”La richiesta più pressante da parte di Rifondazione è quella delle dimissio-ni del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, il cui presidente Saverio de Ceglie ha già in due occasioni ras-segnato le dimissioni senza che queste venissero accolte. “Rispetto a questa situazione chiediamo le dimissioni del

Consiglio di Amministrazione nominato dal sindaco nel febbraio 2009, che non ha brillato per impegno (ad oggi soltan-to due sedute dalla nomina), incapace di fare un’analisi veritiera della situazione di crisi aziendale e di proporre strategie di rilancio”. “I giochetti di sottogoverno – ha con-cluso Porta – stanno rovinando le aziende municipalizzate, non si posso-no tollerare ulteriori danni alla collet-tività”. Una collettività, anche questa volta, costretta ad... attaccarsi al tram! Anzi, alla circolare...

Attualitàgiovedì 16 luglio 2009 �

Il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Gianni Porta, denuncia lo stato “comatoso” in cui versa la Molfetta Trasporti e Mobilità.

Aspettando un bus che non arriva…1315Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

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Si torna a parlare delle cinque palazzine del prolungamento di via Aldo Fontana. Quelle evacuate prima che si piegassero e poi abbattute a cinque anni dal com-pletamento dei lavori di costruzione e dal collaudo. Il processo a carico di Giuseppe Calò e Leonardo De Gennaro, che negli atti vengono indicati rispetti-vamente come titolare dell’impresa di costruzione Italco e direttore dei la-vori, incaricato anche del rilascio del certificato di collaudo, comincerà il 22 settembre prossimo. Sarà celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani, davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta.

Secondo il pubblico ministero, Antonio Savasta, titolare dell’inchiesta Calò e De Gennaro, in concorso tra loro e nelle rispettive qualità, avrebbero cagionato, alle palazzine, “dissesti statici di note-vole entità causati dalla profonda ossi-dazione dei ferri strutturali delle solette dei balconi e dei solai intermedi e di copertura con corrosione delle strutture metalliche e conseguente disgregazione delle parti strutturali inidonee così a sop-portare normali carichi di esercizio”.Sempre secondo l’accusa per la co-struzione delle palazzine sarebbe stato impiegato “materiale inidoneo a creare calcestruzzo di buona qualità”; sareb-bero stati anche ridotti gli “spessori di copri ferro al di sotto dei valori pre-scritti dalla legge”. Spetterà ora ai legali degli imputati riuscire a dimostrare il contrario anche con l’eventuale richie-sta di perizie aggiuntive. Ma al di là di qualsiasi considerazione restano i fatti: quelle palazzine sono state abbattute perché rischiavano di crollare in testa agli inquilini, cinquanta famiglie, dieci

per ciascuna palazzina. Il caso delle palazzine del prolunga-mento di via Aldo Fontana esplode alla fine del 2002 quasi per caso. I condo-mini di una delle palazzine chiedono all’ufficio tecnico del Comune di ef-fettuare verifiche perché nelle pareti si sono aperte improvvisamente crepe. Nessuno immagina che di lì a poco gli appartamenti saranno evacuati perché il palazzo, come gli altri quattro gemelli, sta crollando.I tecnici comunali effettuano i sopral-luoghi e quasi non credono ai loro occhi. Per evitare allarmismo e per essere certi della sentenza, sistemano vetrini nelle crepe. Serviranno a musicare eventuali ulteriori spostamenti. Alla fine più che

una sentenza arriva una condanna: biso-gna evacuare e, per alcuni degli appar-tamenti, anche subito. Tra ordinanze di sgombero, deboli re-sistenze e comprensibile sconforto gli inquilini lasciano i loro appartamenti e vengono sistemati in appartamenti di fortuna. Il Comune si impegna a trattare con le banche. Il pagamento dei mutui viene sospeso. Nel frattempo la politica si muove e vengono erogati fondi per l’abbattimento e la ricostruzione.La vicenda penale va comunque avanti. Qualcuno dovrà pur rispondere davan-ti alla legge di quanto è accaduto. La procura di Trani nomina periti. I cara-binieri indagano. I proprietari anche. “Dall’esame dei risultati delle analisi effettuate – scrive uno dei periti – si può trarre che la causa principale dello stato di degrado strutturale debba individuar-si nella contaminazione del calcestruzzo per elevato tenore di ioni cloruro, dovu-to alla contaminazione del calcestruzzo durante la miscelazione”. Adesso si ar-riva al processo.

Travestito da sacerdote, si è introdot-to nel Palazzo Vescovile di Molfetta, dove è stato poi sorpreso a rubare negli alloggi dei prelati. L’uomo, Giovanni Peluso, 67enne di Aversa, ma residente a Martina Franca, è già noto alle Forze dell’Ordine di tutta Italia per reati simi-li. Il suo aspetto fisico ed una pur mini-ma conoscenza delle “cose di chiesa”, infatti, lo hanno spinto a prediligere, come obiettivi, i luoghi sacri: conventi (sia maschili che femminili) e chiese, al Sud come al Nord. Lo scorso 3 lu-glio si è presentato presso il Palazzo Vescovile, in piazza Garibaldi, dicendo di essere un sacerdote e di dover andare dal vescovo. La barba bianca folta ma curata, la camicia ed i pantaloni neri, la croce appuntata sul petto avrebbero ingannato anche un vero curato. Dopo aver superato indenne due ignari con-trollori, giunto da solo dinanzi all’uf-ficio del vescovo di Molfetta, ha pen-sato bene di prendere il corridoio che conduce agli appartamenti privati del vescovo e degli altri prelati.

Non vi ha trovato nessuno e perciò, al-l’interno della stanza di un sacerdote, ha prelevato un portafogli dall’interno di un marsupio. È stato colto sul fatto, però, da un sacerdote, che dapprima gli ha chiesto cosa facesse lì, ed il la-dro gli ha risposto di essere un “padre missionario”. Quindi, il vero “collega”

lo ha invitato a vuotare le tasche e lo ha trovato in possesso del suo porta-fogli. A questo punto il ladro ha chie-sto, invano, che non fossero avvisati i carabinieri, perché era un “padre di famiglia”. Prima che i militari arrivas-sero, l’uomo ha addirittura inscenato un malore, chiedendo di poter andare

in bagno, dove ha abbandonato anche arnesi da scasso e numerose chiavi che aveva nascosto addosso a sé, tutti sequestrati dai carabinieri della locale Compagnia. L’uomo, arrestato per fur-to aggravato e sostituzione di persona, e denunciato per “possesso ingiustifi-cato di chiavi alterate o grimaldelli”, è stato poi rinchiuso nel carcere di Trani. Giovanni Peluso però, non è solo un falso prete e un vero ladro. È anche uno scrittore (autore di tre libri, l’ultimo dei quali pubblicato quest’anno dalla Schena Editore) che in più occasioni si è dichiarato “prigioniero politico”. In-somma, un vero “personaggio” che in oltre trent’anni ha collezionato decine di segnalazioni, denunce o arresti sem-pre per gli stessi reati. Prima dell’ar-resto operato dagli uomini guidati dal capitano Domenico Del Prete, l’ultima volta l’uomo, che da giovane era anche stato seminarista, è stato denunciato a Rapolla da due suore nel 2008. Ma le sue “imprese” si ricordano numerose in tante altre parti d’Italia.

Cronaca giovedì 16 luglio 2009� Cronacagiovedì 16 luglio 2009 �

Due gli imputati che sfileranno davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta. Il processo celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani.

Palazzine prolungamento Aldo Fontana: a settembre il processo

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha tentato di compiere un furto all’interno del Palazzo Vescovile di Molfetta. A fermarlo è stato un “collega” vero.

L’abito non fa il monaco: arrestato un falso prete1316Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 9: Il Fatto n. 040

Si torna a parlare delle cinque palazzine del prolungamento di via Aldo Fontana. Quelle evacuate prima che si piegassero e poi abbattute a cinque anni dal com-pletamento dei lavori di costruzione e dal collaudo. Il processo a carico di Giuseppe Calò e Leonardo De Gennaro, che negli atti vengono indicati rispetti-vamente come titolare dell’impresa di costruzione Italco e direttore dei la-vori, incaricato anche del rilascio del certificato di collaudo, comincerà il 22 settembre prossimo. Sarà celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani, davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta.

Secondo il pubblico ministero, Antonio Savasta, titolare dell’inchiesta Calò e De Gennaro, in concorso tra loro e nelle rispettive qualità, avrebbero cagionato, alle palazzine, “dissesti statici di note-vole entità causati dalla profonda ossi-dazione dei ferri strutturali delle solette dei balconi e dei solai intermedi e di copertura con corrosione delle strutture metalliche e conseguente disgregazione delle parti strutturali inidonee così a sop-portare normali carichi di esercizio”.Sempre secondo l’accusa per la co-struzione delle palazzine sarebbe stato impiegato “materiale inidoneo a creare calcestruzzo di buona qualità”; sareb-bero stati anche ridotti gli “spessori di copri ferro al di sotto dei valori pre-scritti dalla legge”. Spetterà ora ai legali degli imputati riuscire a dimostrare il contrario anche con l’eventuale richie-sta di perizie aggiuntive. Ma al di là di qualsiasi considerazione restano i fatti: quelle palazzine sono state abbattute perché rischiavano di crollare in testa agli inquilini, cinquanta famiglie, dieci

per ciascuna palazzina. Il caso delle palazzine del prolunga-mento di via Aldo Fontana esplode alla fine del 2002 quasi per caso. I condo-mini di una delle palazzine chiedono all’ufficio tecnico del Comune di ef-fettuare verifiche perché nelle pareti si sono aperte improvvisamente crepe. Nessuno immagina che di lì a poco gli appartamenti saranno evacuati perché il palazzo, come gli altri quattro gemelli, sta crollando.I tecnici comunali effettuano i sopral-luoghi e quasi non credono ai loro occhi. Per evitare allarmismo e per essere certi della sentenza, sistemano vetrini nelle crepe. Serviranno a musicare eventuali ulteriori spostamenti. Alla fine più che

una sentenza arriva una condanna: biso-gna evacuare e, per alcuni degli appar-tamenti, anche subito. Tra ordinanze di sgombero, deboli re-sistenze e comprensibile sconforto gli inquilini lasciano i loro appartamenti e vengono sistemati in appartamenti di fortuna. Il Comune si impegna a trattare con le banche. Il pagamento dei mutui viene sospeso. Nel frattempo la politica si muove e vengono erogati fondi per l’abbattimento e la ricostruzione.La vicenda penale va comunque avanti. Qualcuno dovrà pur rispondere davan-ti alla legge di quanto è accaduto. La procura di Trani nomina periti. I cara-binieri indagano. I proprietari anche. “Dall’esame dei risultati delle analisi effettuate – scrive uno dei periti – si può trarre che la causa principale dello stato di degrado strutturale debba individuar-si nella contaminazione del calcestruzzo per elevato tenore di ioni cloruro, dovu-to alla contaminazione del calcestruzzo durante la miscelazione”. Adesso si ar-riva al processo.

Travestito da sacerdote, si è introdot-to nel Palazzo Vescovile di Molfetta, dove è stato poi sorpreso a rubare negli alloggi dei prelati. L’uomo, Giovanni Peluso, 67enne di Aversa, ma residente a Martina Franca, è già noto alle Forze dell’Ordine di tutta Italia per reati simi-li. Il suo aspetto fisico ed una pur mini-ma conoscenza delle “cose di chiesa”, infatti, lo hanno spinto a prediligere, come obiettivi, i luoghi sacri: conventi (sia maschili che femminili) e chiese, al Sud come al Nord. Lo scorso 3 lu-glio si è presentato presso il Palazzo Vescovile, in piazza Garibaldi, dicendo di essere un sacerdote e di dover andare dal vescovo. La barba bianca folta ma curata, la camicia ed i pantaloni neri, la croce appuntata sul petto avrebbero ingannato anche un vero curato. Dopo aver superato indenne due ignari con-trollori, giunto da solo dinanzi all’uf-ficio del vescovo di Molfetta, ha pen-sato bene di prendere il corridoio che conduce agli appartamenti privati del vescovo e degli altri prelati.

Non vi ha trovato nessuno e perciò, al-l’interno della stanza di un sacerdote, ha prelevato un portafogli dall’interno di un marsupio. È stato colto sul fatto, però, da un sacerdote, che dapprima gli ha chiesto cosa facesse lì, ed il la-dro gli ha risposto di essere un “padre missionario”. Quindi, il vero “collega”

lo ha invitato a vuotare le tasche e lo ha trovato in possesso del suo porta-fogli. A questo punto il ladro ha chie-sto, invano, che non fossero avvisati i carabinieri, perché era un “padre di famiglia”. Prima che i militari arrivas-sero, l’uomo ha addirittura inscenato un malore, chiedendo di poter andare

in bagno, dove ha abbandonato anche arnesi da scasso e numerose chiavi che aveva nascosto addosso a sé, tutti sequestrati dai carabinieri della locale Compagnia. L’uomo, arrestato per fur-to aggravato e sostituzione di persona, e denunciato per “possesso ingiustifi-cato di chiavi alterate o grimaldelli”, è stato poi rinchiuso nel carcere di Trani. Giovanni Peluso però, non è solo un falso prete e un vero ladro. È anche uno scrittore (autore di tre libri, l’ultimo dei quali pubblicato quest’anno dalla Schena Editore) che in più occasioni si è dichiarato “prigioniero politico”. In-somma, un vero “personaggio” che in oltre trent’anni ha collezionato decine di segnalazioni, denunce o arresti sem-pre per gli stessi reati. Prima dell’ar-resto operato dagli uomini guidati dal capitano Domenico Del Prete, l’ultima volta l’uomo, che da giovane era anche stato seminarista, è stato denunciato a Rapolla da due suore nel 2008. Ma le sue “imprese” si ricordano numerose in tante altre parti d’Italia.

Cronaca giovedì 16 luglio 2009� Cronacagiovedì 16 luglio 2009 �

Due gli imputati che sfileranno davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta. Il processo celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani.

Palazzine prolungamento Aldo Fontana: a settembre il processo1317Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha tentato di compiere un furto all’interno del Palazzo Vescovile di Molfetta. A fermarlo è stato un “collega” vero.

L’abito non fa il monaco: arrestato un falso prete

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In Città giovedì 16 luglio 200910

Oltre sedicimila spettatori hanno assistito agli spettacoli del cartellone del festival nazionale di teatro per i ragazzi.

Successo per “Ti fiabo e ti racconto”1318Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Lusinghieri risultati alla ventunesima edizione dei Campionati Nazionali Dipendenti Comunali svoltasi a Scalea.

Dipendenti comunali a caccia di medaglie1319Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Anche quest’anno a Molfetta vinco-no i classici. A decretarlo gli applausi dei circa 16mila spettatori di tutte le età che hanno confermato il successo del festival nazionale di teatro ragaz-

zi “Ti fiabo e ti racconto”, tenutosi da domenica 5 a sabato 11 luglio sul pal-coscenico dell’anfiteatro comunale del Parco di Ponente a Molfetta. Ed è “La storia di Hansel e Gretel” del teatro Crest di Taranto lo spettacolo vincitore del premio “L’uccellino az-zurro”, abbinato al festival e decreta-to da una giuria di 25 ragazzi di età compresa fra i 9 e i 13 anni, giuria coordinata da Vito D’Ingeo, direttore artistico di “Ti fiabo e ti racconto”, e presieduta quest’anno dalla giornali-sta Annamaria Minunno. La giuria ha spiegato le motivazioni del premio attraverso le seguenti parole: “Spet-tacolo completo, in cui con mirabile equilibrio si fondono tutti gli elementi teatrali. L’impianto scenico, essenzia-le e dinamico, infatti, ben si coniuga con la dinamicità dei movimenti degli attori ed il ritmo serrato dei dialoghi,

mentre il cromatismo delle luci e le musiche accattivanti concorrono a rafforzare la carica emotiva creata da-gli interpreti, bravi anche a veicolare gli importanti messaggi di prudenza e di speranza”.Il premio “Silvia” per il miglior attore è stato assegnato dal pubblico a Vania Bortot nel ruolo di Icaro nello spet-tacolo “Il volo di Icaro” della com-pagnia Tib Teatro. Il premio “Silvia” è stato istituito dal 2005 in ricordo di Silvia Favuzzi, Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Molfetta.Sedicimila spettatori raccontano così il successo della quattordicesima edizione del festival promosso dalla compagnia Teatrermitage con il Co-mune di Molfetta e il sostegno del-la Provincia di Bari e della Regione Puglia. E non basta: 8000 spettatori, fra bambini e adulti, hanno assistito

agli spettacoli delle “Strade che rido-no”, la festa teatrale internazionale che, nelle tre giornate precedenti al-l’avvio del festival, ha letteralmente invaso ogni angolo della città con le performance di artisti provenienti da tutti i continenti.Il cartellone de le “Strade che ridono” con proposte per tutte le età, la pre-senza durante il festival di spettacoli inediti al Sud e i grandi numeri del botteghino rendono “Ti fiabo e ti rac-conto” un festival in grado di racco-gliere enorme consenso fra il pubbli-co e divenire un punto di riferimento per gli addetti ai lavori. Il numero di spettatori e i 600 abbonamenti ven-duti rappresentano dati straordinari per una rassegna dedicata al teatro ragazzi confermando l’importanza del festival non solo a livello regio-nale ma nazionale.

La ventunesima edizione dei Cam-pionati Nazionali Dipendenti Co-munali svoltasi a Scalea dal 28 giu-gno al 5 luglio ha avuto protagoni-sta, ancora una volta, la compagine molfettese composta dal presidente Ignazio Annese e da Michele Ama-to, Domenico De Bari, Claudio De Mita, Giuseppe De Palma, Saverio Amato, Elisabetta Gadaleta, Silvia Binetti, Sergio Azzollini, Vito Loisi, Luigi Panunzio, Corrado La Forgia e Michele Introna.Questa ormai prestigiosa manife-stazione sportiva, che ogni anno si arricchisce della partecipazione di nuovi comuni, ha visto impegnati oltre 700 atleti provenienti da trenta-cinque città impegnati nelle gare di calcio, nuoto, tennis, calcio a 5, pal-

lavolo, beach volley, atletica legge-ra, podismo, tennis tavolo, tiro con l’arco, calcio balilla, pesca sportiva, tiro a volo e bocce. Il Gruppo Spor-tivo del Cral del Comune di Molfetta ha conseguito un ragguardevole suc-cesso sportivo con un ricco meda-gliere rispetto a formazioni di città più blasonate quali Trieste, Firenze, Palermo, Mantova, Catanzaro, Ta-ranto, Cosenza, Foggia per elencarne solo alcune.Buona la prestazione nel Torneo di Calcio a 5: su sedici comuni parte-cipanti suddivisi in quattro gironi, la formazione molfettese composta da Introna, Amato, De Bari, Panunzio, Loisi e Azzollini al termine di un avvincente girone di qualificazione giungeva in semifinale con la forte

formazione del Catanzaro aggiudi-candosela per 2 a 1 a pochi secondi dalla fine di una palpitante partita, successivamente, in finale perdeva malamente 4 a 0 con la forte com-pagine del Cerignola, campione in carica, pagando l’affaticamento del-la semifinale; ma essere secondi a livello nazionale non è risultato di poco conto. Il medagliere finale ha visto i mol-fettesi portare a casa ben 27 meda-glie suddivise in 10 d'oro, 15 d'ar-gento e 2 di bronzo. Una afferma-zione sportiva frutto di impegno e di una seria preparazione oltre che di un esemplare comportamento e cor-rettezza sportiva corrisposta da am-pia ammirazione e considerazione in ambito nazionale. In questa edizione

la rappresentativa molfettese ha avu-to al seguito una nutrita compagine di colleghi che hanno partecipato a scopo turistico e che hanno tifato durante le competizioni in cui sono stati impegnati gli atleti tutti ele-gantemente vestiti dalla azienda Giò Company di Molfetta.

Page 11: Il Fatto n. 040

Ci sono storie di cui a volte tutti siamo sicuri di conoscere la fine. Certezze che riteniamo immutabili. Opinioni che consideriamo inattaccabili. E così può capitare che, chiusi nel nostro modo di vedere le cose, non ci si renda conto che attorno a noi molto sta cam-biando o, addirittura, è già cambiato.Capita quindi di rimanere sorpresi, an-che un po’ disorientati, quando la no-stra sicurezza vacilla e siamo costretti a prendere atto che non tutto è come ci è sembrato sino a quel momento.Tutto ciò capita forse più spesso di quanto possiamo immaginare e nei più vari ambiti: dal mondo del lavoro a quello delle amicizie, dalla politica alla scuola. Ma non solo.In questo numero de “il Fatto” ab-biamo deciso di presentarvi una delle

tante eccellenze nascoste che la nostra città può offrire. Una eccellenza di cui in molti ignorano l’esistenza. Una eccellenza che si è sviluppata in un ambito particolare e spesso finito nel-l’occhio del ciclone: quello della sani-tà pubblica. Lo facciamo proponendo-vi le storie che arrivano dall’ospedale civile “don Tonino Bello” di Molfetta ed in particolare dagli ambulatori di un servizio che per molti aspetti è uni-co nel suo genere nel territorio com-preso tra Foggia e Bari. Quello della chirurgia plastica.Abbiamo incontrato gli operatori sa-nitari, abbiamo visitato gli ambulato-ri. Soprattutto, abbiamo visto la gente in attesa di essere visitata o sottoposta ad intervento chirurgico. Abbiamo scoperto che non è necessario cercare

la luna nel pozzo quando invece ab-biamo tutto a portata di mano.Raccontare una storia “da ospedale” potrebbe sembrare fuori luogo in pie-na estate, quando la gente pensa a ri-posarsi, alle meritate vacanze. Al sole e al mare. Ed invece abbiamo scelto di farlo ora proprio perché abbiate il tempo di riflettere e comprendere. Rendendovi conto di quanto l’impe-gno di tanti professionisti, che spes-so lavorano nell’ombra e che fanno notizia solo quando sbagliano, dia a tutti la possibilità di vivere una vita migliore. Non si tratta di un servizio “commissionatoci” da qualcuno, del resto questo non sarebbe nel nostro stile. Si tratta di un lavoro nato quasi per caso, attraversando i corridoi del nostro ospedale e fermandoci dietro

la porta di un ambulatorio, in attesa di conoscere due dei protagonisti di questa nostra storia. Il dottor Giusep-pe Armenise, chirurgo plastico, e l’in-fermiere professionale Vito de Ceglie. Insieme fanno quella che tecnicamen-te si definisce équipe ma che nella vita di tutti i giorni è una eccezionale “squadra”. La squadra che ci ha gui-dato in questo nostro viaggio con la speranza di far conoscere a tutti quan-to si nasconda dietro le mura dell’edi-ficio di via Terlizzi. Una storia che, ne siamo certi, è solo la prima di una serie che nei prossimi mesi vi raccon-teremo. Anche per restituire dignità a professionisti che spesso finiscono nel calderone della polemica per la sola colpa di essere dipendenti pubblici e di lavorare in un ospedale pubblico.

Una storia da raccontareL’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta e le sue “eccellenze”. Cominciamo dal servizio di Chirurgia Plastica.

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Inchiestagiovedì 16 luglio 2009 11

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Inchiesta12

Intervenire per migliorare la vitaChirurgia plastica: saperne di più

1322Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice1321

Ecco che cosa è “Percorso Donna”Il servizio attivo presso l’ospedale di Molfetta che consente alle donne di

usufruire di consulenze mediche e assistenza a 360°.

Dalla ricostruzione mammaria all’asportazione dei nei, interventi capaci di offrire ai

pazienti un futuro migliore.

Chi è il dottor Armenise1323

Conosciamo colui che ha portato a Molfetta la chirurgia plastica.

La chirurgia plastica è una branca della chirurgia che si propone di correggere e ri-parare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neo-plasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresen-tate dagli innesti e dai lembi.La chirurgia plastica è una delle poche spe-cializzazioni chirurgiche non “distrettuali” o di “apparato” e opera quindi su qualsia-si distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica abbia diverse sub-spe-cializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo (il cosiddetto body-contouring), la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, e la chirurgia estetica.La chirurgia estetica è in particolare quella branca della chirurgia plastica che si occu-pa di correggere e migliorare l’aspetto fisi-co eliminando o riducendo determinate im-perfezioni o difetti del corpo. A differenza della chirurgia ricostruttiva, la cui finalità è correggere le malformazioni congenite o i postumi di traumi, incidenti o malattie, la chirurgia estetica interviene al di fuori da qualsiasi contesto di malattia.Ovvero corregge e migliora dei difetti che non sono patologici cioè malattie, ma che, pur non essendo indispensabili alla salute generale della persona, comunque hanno un importante ruolo nella psicologia del pa-ziente e nella sua vita di relazione sociale.Ricordiamo inoltre che il termine chirur-gia plastica comprende tutti gli interventi che modificano, correggono o migliorano l’aspetto estetico, e unifica in se entrambe le branche appena descritte, ovvero sia la chirurgia estetica che la chirurgia ricostrut-tiva. La chirurgia estetica è una branca della medicina sempre più importante nel nostro tempo, in quanto è aumentata l’im-portanza che ha l’aspetto fisico, la bellezza e il ringiovanimento per contrastare i segni dell’invecchiamento, per come ci vediamo e ci giudichiamo quando ci guardiamo allo specchio. I benefici che provoca la chirur-gia estetica sono quindi non sono solo a li-vello fisico o fisiologico (come ad esempio la rinosettoplastica) ma anche di autostima e sicurezza, attenuando paure ed insicurez-ze per un difetto fisico con il quale non si riesce a convivere serenamente.Quindi la chirurgia estetica non solo dal punto di vista fisico ed estetico, e per il rin-giovanimento, ma anche per una maggior sicurezza in se stessi ed un reale beneficio psicologico. Le statistiche infatti ci dicono che ogni anno vengono eseguiti in Italia ol-tre 600.000 interventi di chirurgia estetica, per correggere piccoli o grandi inestetismi.

Il dottor Giuseppe Armenise è lau-reato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari e spe-cializzato in Chirurgia Plastica Rico-struttiva nella stessa università. Dal febbraio 2001 esercita presso l’Unità Operativa di Chirurgia di Molfetta con la qualifica di Chirurgo Plastico Dirigente Medico.Nell’ambito della sua formazione ha frequentato il corso propedeutico di chirurgia e traumatologia della mano presso il reparto di chirurgia della mano diretto dal prof. Mantero pres-so l’Ospedale di Savona, Facoltà di Medicina dell’Università di Genova; successivamente il corso pratico di traumatologia reimpianto e micro-chirurgia della mano, presso l’U.O.di Chirurgia Plastica e della Mano diret-ta dal prof. Petrolati, dell’Ospedale di Legnano. È consulente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori della sezione di Molfetta dal gennaio 2005 e fa parte dello staff sanitario dell’As-sociazione Sportiva Bari.

In città se ne parla da più di un anno e sono diverse decine le don-ne che hanno avuto modo di pro-vare personalmente l’efficienza di un servizio interamente dedicato a loro e capace di garantire assisten-za sanitaria completa e ad un passo da casa. Si tratta di “Percorso Don-na” un progetto varato dalla Asl Bari che ha visto il presidio ospe-daliero di Molfetta in prima linea nell’attività di sperimentazione e che potrebbe essere presto esteso a tutto il territorio di competenza della azienda sanitaria.“Percorso Donna” rappresenta un’innovativa opportunità dedicata alle donne, in cui una forza multi specialistica consente di effettua-re in tempi brevi ed in un’unica giornata un “percorso” unitario medico-chirurgico di prevenzione, anticipazione diagnostica, cura, ria-bilitazione e follow-up rivolto alle patologie della mammella, dei tu-

mori della sfera genitale femminile e delle neoplasie che più frequente-mente colpiscono le donne.Gli obiettivi del progetto sono di offrire alle donne, in tempi brevi, un percorso preventivo, diagnosti-co, terapeutico e di riabilitazione psico-fisica dei tumori femminili, ed un’unica struttura con persona-le medico, tecnico e infermieristico specializzato, con dotazioni stru-mentali tecnologicamente avanzate. Un progetto che mira ad assicurare trasparenza, fruibilità e accessibi-lità a tutti i servizi del “Percorso Donna” con notevole abbattimento delle liste d’attesa prospettare una linea terapeutica personalizzata alle necessità al fine di favorire il ripristino psicofisico e migliorare la qualità di vita oltre che riducen-do i ricoveri impropri e la degenza ordinaria. Nell’ambito di “Percorso Donna” vengono erogate numerose presta-

zioni: visite specialistiche senolo-giche, ginecologiche, chirurgiche e consulenze psicologiche; mam-mografia ed ecografia della mam-mella; ecografia pelvica e trans va-ginale, pap-test; biopsie; interventi di chirurgia maggiore, chirurgia mininvasiva, ricerca del linfonodo sentinella, chirurgia plastica rico-struttiva immediata o differita. Ed ancora, chemioterapia, terapie bio-logiche, immunoterapie, ormonote-rapie; riabilitazione psicofisica con ripristino della funzionalità neuro-muscolare dell’equilibrio psicolo-gico-emozionale dopo interventi invalidanti; follow-up delle pazien-ti operate.Per informazioni su questo servizio è possibile rivolgersi presso la Se-greteria della Direzione Medica al quinto piano del presidio ospeda-liero “don Tonino Bello” di Molfet-ta o contattare i numeri telefonici 080.335.76.35 o 080.335.74.81.

Dal 2002 è attivo presso l’Ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta il servizio di Chirurgia Plastica nell’ambito della unità di Chirurgia diretta dal dottor Giuseppe de Leo, che dal giorno della sua apertura ha eseguito diverse migliaia di visite, accertamenti ed interventi chirurgici di varia natura. Solo per fornire qualche dato su cui riflettere, basti pensare che nel corso del 2008 sono stati eseguiti circa 600 interventi ambulatoriali a cui vanno ad aggiungersi quelli realizzati in sala operatoria. Dall’inizio del 2009 il dottor Giuseppe Armenise, con la collaborazione della sua equipe ha proceduto anche a 15 interventi di ricostruzione mammaria.Ma chi si rivolge al servizio di chirurgia plastica dell’ospedale di Mol-fetta? A rispondere è lo stesso dottor Armenise: “Qui da noi arrivano pazienti non solo molfettesi ma provenienti spesso da città anche fuori dal territorio del distretto. Specie negli ultimi anni sono gli stessi medici curanti che inviano da noi i loro pazienti. Oramai la nostra attività è ben nota e i professionisti della zona sanno che possono affidarci con serenità i loro assistiti”. E per assistiti si parla di giovani e anziani, donne e uomi-ni. Con i problemi più vari. Soprattutto però coloro che hanno problemi con i “nevi”, più conosciuti come “nei” e, nel caso delle donne, con la necessità di interventi ricostruttivi alla mammella successivi a operazioni per la rimozione dei tumori. “Nel primo caso – ha sottolineato il dottor Armenise – abbiamo maturato una esperienza tale da poter analizzare i pazienti con relativa semplicità avvalendoci nei casi più delicati di stru-mentazioni di ultima generazione che la Asl ha acquistato di recente in-nalzando così il livello del servizio garantito ai cittadini”. Nel secondo caso, quello della ricostruzione della mammella, il percorso è più deli-cato ma certamente ancora più qualificante. “A Molfetta – ha proseguito Armenise – si è scelto di offrire alla donna un servizio capace di restituire la femminilità a coloro che hanno subito il dramma del tumore. Grazie all’ex direttore generale Rocco Canosa e alla caparbietà del direttore sa-nitario Annalisa Altomare, è stato istituito il “Percorso Donna”, un servi-zio che offre possibilità di cura ed assistenza di livello elevatissimo e che vede impegnati anche il dottor Paolo Salatino e lo psicologo dottor Ceci oltre numerose altre figure sanitarie”. Nell’ambito di “Percorso Donna”, la paziente che riceve la “feroce notizia” del tumore alla mammella, oltre ad essere indirizzata lungo il percorso che porterà alla rimozione ed alla cura, viene anche “stimolata” con la prospettiva di non dover subire vere e proprie “mutilazioni” come avveniva sino a qualche decennio fa. “La donna operata di tumore viene immediatamente avviata ad un percorso di ricostruzione in contemporanea con l’intervento di rimozione. Questo significa offrire alla paziente una possibilità di guarigione completa resti-tuendole in tempi relativamente brevi la serenità che una malattia tanto aggressiva come il tumore riesce facilmente a portare via”.

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giovedì 16 luglio 2009 1�

Intervenire per migliorare la vita

Ecco che cosa è “Percorso Donna”Il servizio attivo presso l’ospedale di Molfetta che consente alle donne di

usufruire di consulenze mediche e assistenza a 360°.

Diamo i numeri1325

1324Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Qualche cifra per capire la quantità di lavoro eseguita

dagli specialisti.

Chi è il dottor ArmeniseConosciamo colui che ha portato a Molfetta la chirurgia plastica.

Il dottor Giuseppe Armenise è lau-reato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari e spe-cializzato in Chirurgia Plastica Rico-struttiva nella stessa università. Dal febbraio 2001 esercita presso l’Unità Operativa di Chirurgia di Molfetta con la qualifica di Chirurgo Plastico Dirigente Medico.Nell’ambito della sua formazione ha frequentato il corso propedeutico di chirurgia e traumatologia della mano presso il reparto di chirurgia della mano diretto dal prof. Mantero pres-so l’Ospedale di Savona, Facoltà di Medicina dell’Università di Genova; successivamente il corso pratico di traumatologia reimpianto e micro-chirurgia della mano, presso l’U.O.di Chirurgia Plastica e della Mano diret-ta dal prof. Petrolati, dell’Ospedale di Legnano. È consulente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori della sezione di Molfetta dal gennaio 2005 e fa parte dello staff sanitario dell’As-sociazione Sportiva Bari.

In città se ne parla da più di un anno e sono diverse decine le don-ne che hanno avuto modo di pro-vare personalmente l’efficienza di un servizio interamente dedicato a loro e capace di garantire assisten-za sanitaria completa e ad un passo da casa. Si tratta di “Percorso Don-na” un progetto varato dalla Asl Bari che ha visto il presidio ospe-daliero di Molfetta in prima linea nell’attività di sperimentazione e che potrebbe essere presto esteso a tutto il territorio di competenza della azienda sanitaria.“Percorso Donna” rappresenta un’innovativa opportunità dedicata alle donne, in cui una forza multi specialistica consente di effettua-re in tempi brevi ed in un’unica giornata un “percorso” unitario medico-chirurgico di prevenzione, anticipazione diagnostica, cura, ria-bilitazione e follow-up rivolto alle patologie della mammella, dei tu-

mori della sfera genitale femminile e delle neoplasie che più frequente-mente colpiscono le donne.Gli obiettivi del progetto sono di offrire alle donne, in tempi brevi, un percorso preventivo, diagnosti-co, terapeutico e di riabilitazione psico-fisica dei tumori femminili, ed un’unica struttura con persona-le medico, tecnico e infermieristico specializzato, con dotazioni stru-mentali tecnologicamente avanzate. Un progetto che mira ad assicurare trasparenza, fruibilità e accessibi-lità a tutti i servizi del “Percorso Donna” con notevole abbattimento delle liste d’attesa prospettare una linea terapeutica personalizzata alle necessità al fine di favorire il ripristino psicofisico e migliorare la qualità di vita oltre che riducen-do i ricoveri impropri e la degenza ordinaria. Nell’ambito di “Percorso Donna” vengono erogate numerose presta-

zioni: visite specialistiche senolo-giche, ginecologiche, chirurgiche e consulenze psicologiche; mam-mografia ed ecografia della mam-mella; ecografia pelvica e trans va-ginale, pap-test; biopsie; interventi di chirurgia maggiore, chirurgia mininvasiva, ricerca del linfonodo sentinella, chirurgia plastica rico-struttiva immediata o differita. Ed ancora, chemioterapia, terapie bio-logiche, immunoterapie, ormonote-rapie; riabilitazione psicofisica con ripristino della funzionalità neuro-muscolare dell’equilibrio psicolo-gico-emozionale dopo interventi invalidanti; follow-up delle pazien-ti operate.Per informazioni su questo servizio è possibile rivolgersi presso la Se-greteria della Direzione Medica al quinto piano del presidio ospeda-liero “don Tonino Bello” di Molfet-ta o contattare i numeri telefonici 080.335.76.35 o 080.335.74.81.

Niente più dei numeri, anche se a vol-te indicatori freddi di una realtà, rie-sce a dare il senso dell’impegno e del successo di un servizio a favore della collettività. Nel 2008 il servizio di Chirurgia plastica diretto dal dottor Giuseppe Armenise con la collabora-zione dell’inferminere professionale Vito de Ceglie ha effettuato in am-bulatorio 887 visite, 474 interventi chirurgici e quasi 3000 medicazioni. In attività di “day surgery” sono sta-ti compiuti 384 interventi chirurgi-ci mentre 19 sono stati quelli svolti nell’ambito del servizio “Percorso Donna” e 52 quelli in sala operatoria. Gli interventi hanno riguardato tumo-ri benigni della cute, del sottocute e dei muscoli, della mammella, della mano, del volto; neoplasie maligne della mammella, della cute e sottocu-te, della mano, innesti cutanei, lembi peduncolati, ustioni, ricostruzione mammaria post-mastectomia, lapa-roceli, oltre a più piccoli interventi eseguibili ambulatorialmente.

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Come già accennato il servizio di Chi-rurgia Plastica dell’ospedale “don Toni-no Bello” di Molfetta non si occupa sol-tanto di ricostruzione della mammella, attività questa di cui peraltro il dottor Armenise è grande esperto essendosi “allenato” a fianco della professoressa Marina Tanzarella, uno dei maggiori esperti nella ricostruzione del settore.A Molfetta ci si occupa con grande suc-cesso anche della prevenzione e della cura dei tumori della pelle, “uno dei peggiori melanomi che possa colpire una persona e che interessa in special modo pazienti di età compresa tra i 25 e i 40 anni”, precisa il dottor Armenise.A Molfetta vengono eseguite decine di visite ogni anno su soggetti che per vari motivi sono preoccupati per la presenza di “nei” sul loro corpo. Spesso sono gli stessi medici curanti a consigliare una visita specialistica, altre volte sono i pazienti stessi che si informano e poi chiedono una consulenza. Ma quando è il caso di farsi “guardare” da uno specia-lista? “Sicuramente i soggetti con pelle chiara e occhi azzurri – precisa Arme-

nise – sono i più esposti a problemi. Va poi tenuto sotto controllo il numero di nei, il loro colore, la forma irregolare, l’improvviso cambio di dimensione e l’eventuale sanguinamento”.In questi casi lo specialista dopo aver analizzato il paziente può decidere di sottoporlo a “videodermatoscopia in epiluminescenza”: in poche parole il neo viene “fotografato” e sottoposto

alla verifica della macchina. Sempre comunque con la valutazione del me-dico che decide se procedere con la rimozione o se non vi sono problemi. “In questi anni – ha detto ancora Arme-nise – siamo riusciti a salvare la vita di decine di persone che ancora oggi con-tinuano a esserci grati per quello che abbiamo fatto”.C’è poi il capitolo della “chirurgia este-

tica”. Dai seni alle “orecchie a svento-la”, dalle palpebre da sistemare all’ad-dome da ridurre ce n’è di tutti i tipi e per tutti i gusti. “Spesso si tratta di inestetismi che condizionano pesante-mente la vita delle persone: le fanno sentire insicure, incapaci di confron-tarsi con gli altri. Brutte”. Nella totali-tà dei casi chi si sottopone ad interven-to comincia una vita nuova. “Prima di operare però si affronta un percorso medico e psicologico tale da verifica-re la convinzione del paziente e le sue reali necessità ed aspettative. In poche parole non ci si affida al chirurgo solo perchè va di moda. La chirurgia este-tica non è certo come farsi una accon-ciatura dal parrucchiere: bisogna esse-re certi di quello che si fa”.Una certezza che coinvolge sempre più persone, donne soprattutto, spesso molto giovani ma anche avanti con gli anni. Molfettesi? Chiediamo al dottor Armenise. Scontata la sua risposta, sottolineata da un sorrisino beffardo... “anche... ma non solo, ma non faccio nomi nemmeno sotto tortura!”.

Inchiesta1� giovedì 16 luglio 2009

Dai nei ai seni… A ciascuno il suo!Salvare la vita o renderla migliore: questo può fare un chirurgo plastico.

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Suggerisce silenzio, calma, frugalità; instilla il senso della costruzione len-ta e progressiva ma efficace; espri-me la forza del tempo e l’idea di una felicità possibile se cercata dentro e non fuori di sé; simboleggia saggez-za, pazienza, amore per la terra e per la casa, fertilità e potenza sessuale, ma anche l’amore pudico e riserva-to, la capacità di concentrazione, la meditazione come esercizio spiri-tuale. La tartaruga marina diventa sempre più “popolare” e vive il suo momento d’oro, celebrata in eventi, mostre, manifestazioni, riscattandosi da anni di “oscurità” che la videro a lungo ignorata dalla scienza ufficia-le e da una letteratura specializzata, menzionata solo in una suggestiva ed approssimativa tradizione orale ri-mandata da anziani, pescatori, gente di mare: oggi gode della tutela e del-l’attenzione di ambientalisti e ricer-catori ma è ancora fortemente rappre-sentativa nell’immaginario collettivo di tutti i popoli e di tutti i luoghi in

quanto retaggio culturale di contesti fantastici e mitologici per certi versi sempre vivi ed attuali. È difficile de-scrivere l’emozione che si prova nel-l’osservare lo sguardo umido, quasi stoico, di questo animale solido ed instancabile, il disegno, così simile ad una misteriosa scrittura, del suo carapace compatto, convesso in su-perficie e piatto sul ventre che espri-me l’unione armonica tra terra e cielo ed evoca un’idea di potenza e stabi-lità che lo fa apparire quasi sostegno

del mondo, del trono celeste o delle acque primordiali (vive sulla terra da oltre da oltre 250 milioni di anni!). È un’emozione che abbiamo provato il 20 giugno scorso, giorno che il WWF di tutto il mondo ha dedicato a que-sta specie in pericolo di estinzione per numerose ragioni quali cementi-ficazione eccessiva, traffico nautico intenso, erosione delle coste e ridu-zione delle spiagge con conseguente scomparsa dei siti di nidificazione, cattura accidentale da parte delle reti di pesca (oltre 20.000 all’anno solo in Italia). Da anni l’associazione am-bientalista si batte per la salvaguar-dia e la tutela delle tartarughe marine con un’azione sinergica di educazio-ne, sensibilizzazione, informazione ma anche salvataggio, cura, assisten-za medica di esemplari feriti, rinve-nuti da pescatori, diportisti, gente co-mune. Sulla banchina San Domenico a Molfetta, tra una folla vociante e rumorosa di appassionati ma anche di semplici curiosi, è avvenuto il no-stro colpo di fulmine per un grosso esemplare di “caretta caretta” (20 chili?), che dopo essere stato curato e seguito nel centro di recupero cit-tadino, di lì a poco avrebbe ripreso, insieme ad altri, la via del mare. Lo abbiamo guardato a lungo, timorosi ed affascinati e tutto il resto, per un po’, è sembrato scomparire: ci siamo persi negli echi suggestivi ed ance-strali, che i suoi occhi raccontavano, di mondi mai conosciuti ma sempre cercati e regolati da leggi eterne, im-mutabili, rassicuranti; di favole e leg-gende che qualcuno, un tempo, forse ci ha narrato o che abbiamo solo so-gnato; negli abissi ovattati e traspa-renti di acque che rallentano suoni, colori,dolori e producono e accolgo-no naturalmente la vita, la asseconda-no, la nutrono; nella memoria collet-tiva e genetica di perfetti ecosistemi ormai scomparsi su cui galleggiano, come barche vuote, i nostri desideri

e le nostre scelte di adulti imperfetti ed incapaci,spesso rozzi nel maneg-giare i sogni. Recuperare quei ritmi e quei tempi vorrebbe dire, di sicu-ro, ricostruire anche gli ecosistemi dei sentimenti ed equilibri interiori persi, difficili da ripristinare. Due bambini, tenendosi per mano, osser-vavano con noi la grossa tartaruga e commentavano, in maniera semplice e schietta: “Sembrano gli occhi della nonna quando piange”; l’altro: “Stu-pido, la tartaruga non piange perché è cattiva”. Quest’ultimo commento ci ha fatto ripensare a tutta la comples-sa ed ambivalente simbologia che la tartaruga racchiude in sé: il termine tartaruga deriva, forse, dal latino Tartaruchum, cioè “demone” ed ecco perché, in alcune epoche (medioevo europeo) essa è stata addirittura “boi-cottata” tanto che i primi cristiani la ritenevano, forse a causa della testa di serpente, bestia immonda e simbolo di codardia, accidia e cecità mentale. Fu La Fontane che la “riabilitò” e le

attribuì il significato di perseveranza e caparbietà positiva. Nel sole della tarda mattinata l’abbiamo vista an-dar via, trasportata dai volontari del WWF, in una grosso contenitore di plastica e caricata, tra l’entusiasmo dei presenti, sull’imbarcazione che l’avrebbe portata in mare, star accla-mata e già perduta, inconsapevole o no, del clamore che aveva suscitato, pronta ad andare ma anche a resta-re. Pare, infatti, che alcune di esse, forse non completamente ristabilite, a volte si rifiutino di prendere il lar-go e preferiscano rimanere a bordo, rimandare la… partenza. Viene allo-ra da chiedersi cosa sia la felicità, se scegliere di essere liberi e andare, o rimanere, sempre ed ancora, prigio-nieri di qualcuno, di qualcosa. Forse la felicità è sapere osare: a volte sì, a volte no. Se potessero parlare lo chiederemmo proprio a loro, alle tar-tarughe di mare.

Beatrice de Gennaro

In Cittàgiovedì 16 luglio 2009 1�

Un amore di… tartarugaIn piena estate una storia fatta di dolcezza, passione ed amore per riscoprire la bellezza della natura e il

rispetto per l’ambiente.

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In Città giovedì 16 luglio 20091�

A Molfetta il premio di “Comune Riciclone”Il riconoscimento arrivato per la quantità pro capite di alluminio raccolto e avviato al riciclo. Soddisfatto

il presidente dell’Asm, Francesco Nappi.

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Un “premio Oscar” per Molfetta. Si tratta del titolo di “Comune Riciclone” per Sud Italia e Isole. Il premio annua-le è organizzato da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A comunicare la lieta notizia è stato il CIAI (Consorzio Imballaggi Allumi-nio) che ha rilevato che durante l’anno la città di Molfetta si è distinta nel rici-claggio di alluminio e imballaggi con

una quantità di 260 grammi per abitan-te. La cerimonia di consegna, alla quale sono stati invitati il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini ed il presidente del-l’Asm Francesco Nappi, si è tenuta il 14 luglio presso l’Hotel Quirinale a Roma e ha visto la partecipazione fra gli al-tri del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Il premio costituisce un motivo di forte orgoglio per la città e deve essere un as-soluto punto di partenza in vista di ul-teriori traguardi nel campo del riciclag-gio che rappresenta una priorità fonda-mentale per il futuro dell’umanità. Non si tratta di un riconoscimento isolato per Molfetta ma arriva dopo il premio “Spreco+Eco” conferito per i risultati della raccolta differenziata nel 2007. Gli indici di raccolta differenziata sono cresciuti negli ultimi anni passando dal 16,8% del 2005 al 24,51% del 2008.Molto soddisfatto il presidente del-l’Asm Francesco Nappi che non ha voluto comunque ritenere il riconosci-mento oggetto di riscatto nei confronti

di chi negli ultimi tempi ha fortemente criticato l’operato della sua municipa-lizzata. Nappi ha sottolineato che l’Asm ha sempre utilizzato tutti i mezzi in suo possesso per assicurare un efficiente grado di pulizia alla città. Pulizia che non rientra di certo nelle priorità di una piccola ma molto efficiente schiera di cittadini che continua a sporcare la cit-tà. Un problema, quello della civiltà dei cittadini, che deve essere affrontato di petto ed il prima possibile. Due potreb-bero essere le politiche da adottare se-condo Nappi. La prima sarebbe quella educativa che l’Asm ha già adottato da tempo, mentre l’altra sarebbe di tipo re-pressivo nei confronti di coloro che non hanno rispetto per la collettività, per la città e soprattutto per l’ambiente.Per fare qualche esempio, riguardo il cattivo stato di pulizia dei cavalcavia della statale 16 bis, specialmente quel-li in via Bitonto e via del Mino, Nappi ha voluto puntualizzare che la raccolta dei rifiuti in loco avviene tutti i giorni e che non è colpa dell’Asm se i cittadini

continuano ad abbandonare i rifiuti al di fuori dei cassonetti. Rifiuti che il più delle volte risultano molto ingombranti e pericolosi trattandosi di suppelletti-li e di contenitori in eternit. È proprio durante i fine settimana che questo fe-nomeno di abbandono cresce sensibil-mente e l’Asm nei primi giorni della settimana provvede a rimuovere il ma-teriale. Occorrerebbero maggiori con-trolli che non spettano di certo all’Asm ma alle forze dell’ordine. Ultimamente a supporto dei controlli sarebbero final-mente state montate le telecamere di sorveglianza nei luoghi più sensibili. Arriveranno quindi le prime multe e i primi provvedimenti penali nei con-fronti degli “imbecilli” che continuano ad abbandonare l’inverosimile?“Adesso – ha concluso Nappi – occorre rimboccarsi le maniche per perseguire il prossimo obiettivo, quello di portare l’indice di raccolta differenziata per il 2009 al 25 %”.

Francesco Tempesta

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Tre arti differenti ed un solo, unico spazio. Pittura, fotografia e scultura si sono in-contrate presso lo spazio comunale aperto all’arte in via Piazza nel Centro Storico, attraverso i lavori di tre noti artisti molfet-tesi: Atonia Bufi, Carmen Perilla ed Anto-nio d’Agostino. Nessun tema prestabilito ad unire i tre artisti, bensì l’amore per la propria arte e la volontà di esprimerla in totale libertà, di mostrare emozioni ed impressioni personali catturate in modo indelebile su differenti supporti per conse-gnarle a tutti i visitatori. Per l’esposizione, organizzata dall’asso-ciazione culturale “Ictius”, la giovane pit-trice Antonia Bufi ha presentato dei lavori inediti, sette tele intitolate “Punti di vista” in cui spicca, oltre al suo stile inconfondi-bile, un accurato studio nell’osservazione di oggetti quotidiani visti dal basso verso l’alto, in un percorso che si sdoppia tra una dimensione intima ed una esterna e su cui si sovrappongono punti cromatici che ne suggeriscono il titolo. Ancora una volta i visitatori sono rimasti affascinati dalle creazioni di Carmen Pe-

rilla, gioielli unici lavorati in pietra e materiali preziosi che, anche attraverso i loro singoli nomi, rievocano terre ed epoche lontane, storie di antiche civiltà, di re e regine che si avvicinano a noi nel-le passioni, nei sentimenti e nelle azioni che li muovono.Coinvolgenti e familiari i tramonti immor-talati negli scatti del fotografo Antonio d’Agostino: vedute cittadine immerse nei colori di quell’esatto momento in cui mor-te del giorno e nascita della notte sembrano coincidere, attimi catturati ed eternati dal-l’occhio umano e da quello meccanico.Significativa è anche la scelta degli artisti di esporre i propri lavori nel Centro Stori-co, nel luogo in cui operano giornalmente nei rispettivi atelier, il luogo in cui le idee si concretizzano e prendono forma e colo-re. Ancora una volta un’occasione impor-tante per lo stesso Centro Storico di essere non solo notevole scenario ma protago-nista, costantemente proiettato verso un completo rilancio.

Isabel Romano

Culturagiovedì 16 luglio 2009 1�

Una città tra timbri e carolinePresentato nella chiesa del Purgatorio il volume realizzato da Giovanni Di Terlizzi, Gaetano Losito e

Corrado Minervini.

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La triade dell’arteAntonia Bufi, Antonio d’Agostino e Carmen Perilla

insieme per amore del Centro Storico.

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“L’idea di scrivere Molfetta 1958-2007 – Cinquant’anni di annulli postali e carto-line celebrative (edito dalla Casa Editrice La Nuova Mezzina di Molfetta n.d.r.), il desiderio di dare un contributo alla mia città, è maturato in me in un momento particolare della mia vita”, ha raccontato uno degli autori del volume, Giovanni Di Terlizzi, collezionista poliedrico (spazia dalla storia locale alla filatelia, dal cinema d'epoca ai fumetti). Il volume è un cata-logo che raccoglie annulli postali e carto-line commemorative di eventi che vanno dal 1958 al 2007. I documenti raccontano alcuni momenti significativi della cultura molfettese, dell'arte, della musica, dello sport, di feste e tradizioni popolari. Gae-tano Losito, esperto di annulli, filatelista e cultore di tradizioni molfettesi e Cor-rado Minervini, numismatico, curatore delle didascalie storiche degli annulli, hanno collaborato alla stesura dell’opera.

Il lavoro è stato presentato al pubblico la sera del 21 giugno nella chiesa Purgato-rio di Molfetta. Il priore dell’Arcicon-fraternita della Morte, dottor Francesco Stanzione, nell’incontro ha spiegato che la scelta del luogo è dovuta al fatto che gli autori Giovanni Di Terlizzi e Gaetano Losito sono confratelli dell’Arciconfra-ternita della Morte e negli ultimi anni la Confraternita si è sempre resa promotri-ce di eventi culturali della città. “Tutto fa storia” ha spiegato il professor Giuseppe Poli, presidente dell’Associazione Storia del Risorgimento di Bari, “anche gli an-nulli aiutano a far memoria della storia locale”. La professoressa Rossana de Gennaro, figlia del compianto professor Giovanni, presidente dell'Università Po-polare di Molfetta, durante l’incontro ha aggiunto: “Tutti coloro che s’impegnano mettendo a disposizione saperi, espe-rienze, lavoro al servizio della comunità,

per contribuire alla elevazione cultura-le della propria città vanno sostenuti e incoraggiati moralmente”. I 145 annul-li speciali ottenuti dalle Poste Italiane nell’arco di cinquant’anni dimostrano la passione che ha la città di Molfetta verso la filatelia. Lo manifesta anche la costituzione del Circolo Filatelico, av-venuta verso la fine del 1958. Il valore

del volume sta nel fatto che attraverso l’osservazione delle riproduzioni e la lettura dei temi si è condotti a riflettere, a far memoria, a scoprire radici e sen-timenti comuni, a consolidare il senso di appartenenza all’identità molfettese, nella storia di mezzo secolo di vita.

Pantaleo de Trizio

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A guardare le notizie della vigilia, si può proprio dire che la prossima stagione sportiva dello sport “indoor” molfettese avrà due protagoniste di rilievo assoluto e che potranno puntare a traguardi ambi-ziosi. A contendersi quindi lo scettro di “regine dei palazzetti” saranno l’Hockey Club allenato dall’albiceleste Vianna e la Pallavolo Molfetta di Lorenzoni.Per quanto riguarda lo sport sulle rotelle c’è da aggiungere un nuovo nome al-l’elenco degli atleti tesserati per la pros-sima stagione. Vestirà la maglia bian-corossa anche il difensore ventiseienne argentino, proveniente dall’UVT, Luis Dario Bertlan. Un altro sudamericano che arricchisce la colonia di stanza al Pala don Sturzo.

La Pallavolo Molfetta punta invece su atleti italiani e dalla comprovata espe-rienza. Nelle due ultime settimane il club, che a questo punto non può che essere proiettato verso l’obiettivo pro-mozione in A2, ha ingaggiato atleti di indubbio valore. I primi due volti nuovi sono stati Eros Cortina (dal Gela) e Ma-nuele Marchiani (dal Loreto). Il primo opposto di grande esperienza e quali-

tà, il secondo giovane palleggiatore di grande prospettiva, nell’orbita della na-zionale e sul taccuino dei grandi club di A. A loro si sono poi aggiunti il centrale barese Francesco Valente e lo schiaccia-tore melfitano Marco Lotito (dal Sora). Tutti nomi che agli appassionati di Pal-lavolo dicono molto e danno il peso dell'intensa attività svolto dalla società molfettese.

Sul fronte mercato è molto attiva anche l’Azzurra Volley che oltre a Virginia Al-fieri ha tesserato le nuove Angela Tralli, centrale proveniente dal Marsala (B1), Mariella Lasorsa, Sara Grassi (dal Bi-tonto) e la schiacciatrice Savina Binetti (dalla Molfetta Volley). E il presidente Vincenzo Giancaspro ha già promesso ulteriori colpi prima dell’avvio della preparazione pre campionato in pro-gramma per il 17 agosto.Poco movimento infine in casa Virtus Basket: confermato l’allenatore Sergio Carolillo per quanto riguarda il roster si ripartirà da Andrea Maggi, Lillo Leo, Andrea Malamov e Lollo Di Marcanto-nio. E dai nuovi Fabrizio Gialloreto ed Emiliano Giglioli.

Sport giovedì 16 luglio 20091�

Le news dai palazzettiAttivissime sul mercato Pallavolo Molfetta ed Hockey Club. Si muove anche l’Azzurra Volley. Torpore in

casa Virtus Basket.

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Arriva il Liberty e Molfetta torna a sognareIl presidente Nicola Canonico non usa mezzi termini:

“Ci attende un campionato di vertice”.

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Arbitri: Abbattista approda in Serie CMeritata promozione per il giovane fischietto molfettese. Festeggiano anche Michele de Candia, Fabio Minervini,

Domenico del Rosso e Lorenzo Misino.

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Mentre le società calcistiche sono impe-gnate nelle manovre pre-campionato, an-che la classe arbitrale si confronta con i bilanci dei campionati appena conclusi e con quelli che entreranno nel vivo subito dopo Ferragosto. Il Comitato Naziona-le dell’Aia ha infatti comunicato i nomi dei direttori di gara e degli assistenti che hanno abbandonato i loro incarichi o che hanno invece conquistato la sospirata promozione.Per quanto riguarda la sezione “Paolo Poli” di Molfetta, presieduta da Antonio de Leo, il bilancio è senza dubbio posi-

tivo nonostante qualche abbandono illu-stre. A lasciare dopo dieci anni e 98 gare nel massimo campionato è Giovanni Ni-cola Ayroldi (nominato comunque com-ponente della Commissione Nazionale Arbitri di Serie D) mentre confermati è stato l’assistente internazionale Stefano Ayroldi e i colleghi Francesco Altomare e Onofrio Fiore. Liete notizie arrivano an-che dalla Lega Pro, dove l’anno prossimo dirigerà il giovanissimo Eugenio Abbatti-sta (nella foto) che giunge tra i professio-nisti dopo appena due anni in Serie D: e c'è chi indica il molfettese come possibile stella nascente del panorama arbitrale nazionale. Nello stesso campionato con-fermati gli assistenti Giuseppe Grillo e Nicolò Calò. Numeroso il gruppo di giac-chette nere molfettesi impegnate in Serie D. Oltre ai riconfermati Lorenzo Illuzzi, Roberto de Pietro, Corrado Germinario ed Emanuele Prenna, centrano la promo-zione dopo aver ben “sbandierato” nei campionati di Eccellenza e Promozione, Michele de Candia e Fabio Minervini. Al ruolo "scambi" approda anche Domenico del Rosso mentre nel calcio a 5 nazionale giunge Lorenzo Misino che si unisce agli altri portacolori molfettesi Damiano De Felice, Giuseppe Fornelli, Nicola Gison-di e Angelo Farinola.

Si chiamerà Liberty Molfetta e indos-serà maglie biancorosse la nuova so-cietà calcistica che dopo un anno di assenza riporterà Molfetta nella “pre-mier league” del calcio regionale. La notizia che in città tutti attendevano è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa cui hanno parteci-pato il presidente della squadra, Nicola Canonico, e il sindaco Antonio Azzol-lini. Davanti ad un gran numero di ti-fosi, il patron del Liberty ha conferma-to il trasloco della sua squadra da Bari per approdare sul manto erboso dello stadio “Paolo Poli” di Molfetta. L’am-ministrazione comunale dal canto suo ha escluso ogni contributo economico alla squdra ma ha promesso un im-mediato interessamento per effettuare interventi di manutenzione straordi-naria dello stadio. Dopo l'eccezionale

campionato dello scorso anno che ha visto il Liberty arrivare secondo alle spalle della “corazzata” Casarano, al termine della stagione regolare seppur di fronte al deserto dello stadio “Delle Vittorie” di Bari, si apre un capitolo nuovo che ha come obiettivo finale la vittoria del campionato e la conquista della Serie D.Dal 28 luglio inizierà la preparazione atletica di un gruppo che avrà nell'ar-gentino Pablo Suarez il suo capitano e in mister Riccardo di Giovanni la guida tecnica. Il direttore sportivo del club, Enzo Milillo ha già chiuso nu-merose trattative di mercato che hanno portato tra le fila del “nuovo” Molfetta giocatori capaci di puntare con deci-sione alla vittoria finale del massimo campionato regionale. A cominciare dai molfettesi Corrado Uva, Angelo Carlucci, Tobia Tridente e Davide Ca-taldo. Del gruppo faranno inoltre par-te i fratelli Zaccaro, Parente, Loseto e Montecassino. Tutti nomi che sono una garanzia per il calcio regionale e a cui si aggiungeranno nei prossimi giorni ulteriori rinforzi. Per la gioia dei tifosi molfettesi cui spetta il meri-to, lo ha sottolineato Canonico, di aver dato la spinta decisiva per il ritorno in città del calcio che conta.

Page 19: Il Fatto n. 040

Internet, web e reti senza segreti

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Avete scaricato tutte le radio del web come visto nel numero precedente??? Non commento!!! Linux è sinonimo di sicurezza nel web e di navigazione senza il rischio di imbattersi in virus o altro codice malevolo ed è anche pro-grammazione di pagine web e gestio-ne delle stesse. Rigorosamente open source e gratuitamente potrete creare velocemente un vostro server web e ospitarci le vostre pagine html o php.Per navigare indiscutibile il browser Firefox (www.mozilla-europe.org/it/firefox/) arrivato alla versione 3,5 anche su Linux che offre senza alcun problema la totale compatibilità con

qualsiasi codec video e audio nonché grafico. Per non parlare delle migliaia di componenti aggiuntivi che vi per-mettono di utilizzare internet senza limiti e che trovate a questo indirizzo: https://addons.mozilla.org/it/firefox .Per la posta elettronica nominiamo velocemente Mozilla Thunderbird (www.mozillaitalia.it/thunderbird/) che vi permette di scaricare le e-mail e rimanere aggiornati tramite i servizi di news, anche in questo caso alcun li-

mite nella gestione delle funzionalità avanzate.

Vediamo nel dettaglio agli altri pro-grammi da utilizzare per la gestione della rete interna e internet. Il software che non può mancare tra quelli da usa-re per internet è Filezilla (http://filezil-la-project.org/) utilissimo programma FTP che utilizzerete per trasferire i file sul servizio di hosting indispensabile per mostrate a tutti le vostre pagine web. Con Ubuntu potrete anche creare un server in casa utilizzando un vec-chio pc e installandoci sopra la versio-ne di Ubuntu server che trovare sem-pre su www.ubuntu-it.org e sempre a questo indirizzo (bibbia di Ubuntu)

trovate tutte le info per installare in maniera semplice un server LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP). In-fatti con Ubuntu bastano solo 15 mi-nuti per installare tutto.Ma cos’è un server LAMP??? “L” come Linux che non ha bisogno di ulteriori presentazioni e rappresenta una garanzia di sicurezza e stabili-tà, “A” come Apache (www.apache.org) che è uno dei più famosi e sta-bili web server open source esistenti sulla rete; “M” come MySQL (www.mysql.it) solidissimo database mana-gement system relazionale indispen-

sabile per archiviare le informazioni del vostro sito e infine “P” come PHP (www.php.net/manual/it) preproces-sore di ipertesti che è il linguaggio di programmazione unito all'html con cui sono scritti siti web tipo quello de “il Fatto” (www.joomla.org). Tut-te le tecnologie nominate sono di li-bero uso e nascono da progetti open source e spero lo rimangano, anche se qualche dubbio sul MySQL comincia a manifestarsi. Prendendo un vecchio pc e in 15 minuti seguendo le como-de istruzioni presenti anche su www.ubutu-it.org potrete avere il vostro ser-ver che potrà tranquillamente reggere

un’utenza amatoriale usandolo anche su una semplice adsl casalinga. Che chiedere di più??? Ma sì! KompoZer (http://kompozer.net) utilissimo e gra-tuito programma di programmazione html. Ora avete tutto e senza spendere un centesimo... divertitevi a creare le vostre pagine web come abbiamo fatto

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Page 20: Il Fatto n. 040

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ORMANT SRLricerca magazziniere con esperienza. Inviare curriculum al fax 0�0/�����0� o email [email protected].(Si prega di non presentarsi di persona o portare a mano i cv)

ACTIVA SRL ricerca agenti con esperienza da impiegarsi come consulenti commerciali. Si richiede auto propria e voglia di crescere in un mondo dinamico e in continua evoluzione come quello pubbli-citario. Inviare i cv all’email [email protected](Si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare a mano i cv oltre a candidarsi per la figura richiesta)

ACTIVA SRL ricerca esperto/a in telemarketing da impiegarsi nella strut-tura di vendita. Si richiedere esperienza nel settore speci-fico, voglia di crescere e capacità organizzativa. Inviare i cv all’email [email protected]. (Si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare a mano i cv oltre a candidarsi per la figura richiesta)

VUELLECOM Azienda del settore Internet ricerca persone dinamiche da inserire nella propria struttura commerciale con la mansione di Agenti di vendita. Si offre € 400,00 di fisso mensile più provvigioni del 2�% e formazione. Si richiede buon utilizzo di Internet. Gli interessati possono inviare la propria candidatura all’indirizzo [email protected] riferimento offerta ADVL . Posti liberi �

VINCENzO TATTOLI HAIR&SPACerca Estetista Nassaggiatrice con età compresa trà 2� - �2. Saranno tenute in considerazione la conoscenza e l’espe-rienza delle tecniche del massaggio e titoli riconosciuti di scuole di estetica. Si richiede precedente esperienza in centri benessere.Si offre contratto a tempo indeterminato. La candidata si occu-perà della gestione del centro benessere. Si tratta di un ruolo di responsabilità. Si richiede capacità di lavorare in gruppo, attitudini alla vendita, capacità decisionale e problem solving.Fonte Impresa lavoro

JOBCRAWLER

Pubblicato il nuovo bando per la selezione di 14.917 volontari da im-piegare in progetti di Servizio Civile in Italia e all’estero. In questo nuo-vo bando, pubblicato su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 26 giugno 2009 – 4^ serie Speciale – concorsi ed esami, è pre-visto un singolo bando per ogni re-gione italiana. Il bando relativo alla Regione Puglia prevede la selezione di 857 volontari da avviare al servi-zio nell’anno 2009. Ai volontari in servizio civile spetterà un assegno mensile di 433,80 euro per una du-rata del servizio pari a dodici mesi.

Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani che abbiano com-piuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo anno di età, non abbiano riportato con-danne penali e siano in possesso di idoneità fisica. Tali requisiti di par-tecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda. Di se-guito vi indichiamo gli enti, presenti nella provincia di Bari, richiedenti il numero maggiore di volontari. Co-mune di Bitonto (per 4 progetti, 109 volontari); Università degli Studi di Bari (per 2 progetti, 40 volontari). A Molfetta abbiamo complessiva-mente la richiesta per 24 volontari per i seguenti enti: Consorzio Me-tropolis Arl Onlus (10 volontari); C.S.I. Centro Sportivo Italiano (4 volontari); Federazione SCS/CNOS Salesiani (5 volontari); Confocoope-rative – Confederazione Cooperative Italiane (1 volontario); Acli – Asso-ciazioni Cristiane Lavoratori Italiani (4 volontari).Per consultare nel dettaglio tutte le informazioni necessarie alla propria

candidatura potete visitare il sito www.serviziocivile.it, cliccando sul link interno “vai al bando”. La do-manda di partecipazione in forma-to cartaceo deve essere indirizzata direttamente all'ente che realizza il progetto prescelto e pervenire allo stesso entro le ore 14 del 27 luglio 2009. La stessa è reperibile sul sito www.serviziocivile.it ed è composta dall'allegato numero 2 e 3. Questi ultimi devono essere scrupolosa-mente compilati secondo le istru-zioni riportate in calce al modello. È previsto il rilascio di un attestato, di espletamento del servizio civile volontario, solo per coloro che svol-geranno dodici mesi o almeno nove mesi in caso di subentro.Consigliamo agli interessati di pren-dere visone non solo del bando e della relativa domanda ma anche dei progetti di vostro interesse presen-tati dai rispettivi enti, verificando la corrispondenza tra il vostro percorso lavorativo e scolastico con i contenu-ti e gli obiettivi del progetto stesso. Le informazioni relative al bando, ai progetti, alle relative sedi di attua-

zione, i posti disponibili nonché gli aspetti organizzativi e gestionali del servizio, possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti medesimi. Altro riferimento utile da contattare è il seguente: Regione Puglia – Area Organizzazione e Ri-forma dell'Amministrazione - Strut-tura di Progetto Politiche Giovanili – Servizio Civile 080-5402883, 080-5406710, fax n. 080-5406700, e-mail: [email protected] . Inoltre è disponibile un servizio call center, al numero 848.800715 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 19, 30, al costo di una telefonata urbana). In alternati-va potete rivolgervi presso l’Ufficio Informagiovani o Centro per l'Im-piego presenti nella vostra città di residenza.

Marco Roberto Spadavecchia

Si fa della critica quando non si può fare dell’arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.

Gustave Flaubert

Page 21: Il Fatto n. 040

Rubrichegiovedì 16 luglio 2009 21

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

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Bar Bayron piazza RomaBar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11Bar Astoria corso Umberto 16Bar Blues via Dante 49Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6Bar Caffetteria, via Salvucci 46Bar Camera Cafè via XX Settembre 43Bar Cavour via Fornari 47Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17Bar Crystal via F. Campanella 33Bar degli Artisti, via Gesmundo 4Bar del Ponte, via Ruvo 18Bar Euro via San Francesco d’AssisiBar Europa, via Cavallotti 10Bar Fausta, corso Umberto 150Bar Filisia via M. di Savoia 67Bar Football, via la Malfa 11Bar Gabbiano, corso Umberto 48Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via TerlizziBar Kennedy, via Germano 49Bar la Fenice, corso UmbertoBar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6Bar Minervini, via Pio la Torre 33Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama MartinaBar Moka via Annunziata 68Bar Mongelli via Baccarini 35Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto MarioBar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’AssisiBar Peter Pan, via Monda 48Bar Rio, via Bari 92Bar Roma 2, via San Domenico 4Bar San Marco, corso Umberto

Bar Seven via Germano 33Bar SeventyBar Snack, via Giovinazzo 1Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza MoroBar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San DomenicoBlanc la Nuit lungomare M.A. ColonnaBuffetti piazza GaribaldiCaffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX SettembreCaffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via PiazzaCaffetteria Manattan viale dei CrociatiCaffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6Calì Caffè via Puccini 7Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via TerlizziEdicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della RosaEdicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza GaribaldiEdicola Spazio Libero via gen. PoliEdicola Stazione piazza A. MoroEdicola via Cormio rione ParadisoEdicola via Dante Edicola via Einaudi rione ParadisoEdicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella

Edicola via Giovinazzo 1Edicola via Giovinazzo 45Edicola via PaniscottiEdicola via ten. SilvestriEdicola via Togliatti zona 167Edicola viale Pio XIFamm Immobiliare, via de Luca 15Farmacia Grillo, largo Sant’AngeloFlory’s Cafè via gen. Poli 3Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre RotondaLido Belvedere, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Lafayette, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Marina Piccola, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nautilus, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nettuno, ss16 Molfetta-BisceglieLido Scoglio d’Inghilterra, località Torre RotondaMattia’s Cafè, via Dante 14Medi Max via TerlizziMister Toto via LositoMondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via FaniPanificio Annese via Cappellini 28Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41Panificio Cangelli via cap. de Candia 49Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155Panificio de Pinto via Edoardo GermanoPanificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36Panificio Europa via Rattazzi 41Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91Panificio il Forno zona 167Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri

Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via MascagniParrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62Parrocchia Madonna della Pace viale XXV AprileParrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so UmbertoParrocchia San Berardino via TattoliParrocchia San Corrado Duomo, banchina SeminarioParrocchia San Domenico via San Domenico 1Parrocchia San Gennaro via S. PansiniParrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3Parrocchia Sant’Achille via A. SalvucciPlace Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via GiovinazzoStazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianaleSupermercato Granrisparmio v. Martiri della ResistenzaSwing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via GiovinazzoTabaccheria corso Umberto 74Tabaccheria piazza Garibaldi 6Tabaccheria piazza Roma 4Tabaccheria via Azzarita 65Tabaccheria via Bari 68Tabaccheria via Fiorini 41Tabaccheria via Fornari 66Tabaccheria via G. Salvemini 124Tabaccheria via Hugo 3Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67Tabaccheria via Margherita di Savoia 5Tabaccheria via Pansini 52Tabaccheria via Paradiso 2Tabaccheria via Roma 32Tabaccheria via Rossini 12Tabaccheria via Silvestri 68Tabaccheria viale Pio XITenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico

Page 22: Il Fatto n. 040

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

Rubriche giovedì 16 luglio 200922

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazioneLeggiamo le etichette

1336Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Leggere le etichette dei prodotti che compriamo è l’unico modo per difenderci e scegliere con consapevolez-za ciò di cui nu-

trirci. A volte però sono complicate e non sappiamo neanche cosa vogliano dire certi nomi. Impariamo a conoscerle. Innanzitut-to più semplice è un etichetta più genuino sarà l’alimento. La prima cosa da sapere è che nella lista gli ingredienti sono elencati in maniera decrescente: per cui il primo sarà quello più abbondante. Stati attenti alle diciture “al gusto di” o “fatto con”: in un alimento al gusto di fragola questa non comparirà nella lista ma ci sarà solo il suo aroma sintetico, così come la pasta di fa-rina integrale avrà quest’ultima come pri-mo ingrediente a differenza di quella fatta con. Accanto ai nomi più semplici che tutti conosciamo come farina, olio, zucchero, sale ci sono alcuni meno noti: tutti gli in-gredienti che contengono la parola sodio indicano sale aggiunto; grassi vegetali

idrogenati andrebbero evitati (non è solo la parola vegetale che ci deve assicurare la qualità del prodotto) ed infine tutti gli addi-tivi. Questi ultimi possono essere di vario genere e avere varie funzioni: conservanti per impedire il deperimento del prodotto, emulsionanti che legano grassi e acqua, antiossidanti per evitare che il prodotto si scurisca, addensanti e gelificanti per ren-dere il prodotto spalmabile, stabilizzanti contro l’umidità, antiagglomeranti per impedire la formazione di grumi, acidifi-canti per dare un gusto acidulo, esaltatori di sapidità per dare più sapore, edulco-ranti per addolcire, coloranti. Nei prodotti più scadenti gli additivi sono aggiunti per mascherare ai nostri sensi la scarsa qualità del cibo. Spesso al posto del nome si può trovare la sigla rappresentata dalla E se-guita da un numero: da E100 a E199 sono coloranti, da E200 a E299 conservanti, se-guono gli altri. Non trascurate le etichette nutrizionali che indicano invece la quantità dei singoli nutrienti (proteine, grassi e car-boidrati) e le scadenze… buona spesa!

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

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Calamaro alla molfettese in crema di melanzana, su guazzetto di mare leggero e crosta di pane all’aglio

Ingredienti per porzione

Procedimento

Chef: Nicola Furio

Un calamaro da 120 gr.�0 gr. di ricotta fresca �0 gr. di melanzane �0 gr. di pane bianco 10 gr. di pecorino murgiano1 pomodoro verdePrezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva, vino bianco qb

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Mettete da parte lo spirito di vendetta. È probabile che la persona che avete in-tenzione di colpire abbia agito in buona fede. Chiedete spiegazioni e tutt’al più pretendete le scuse. Ma non partite in quarta. Potreste dar vita ad una guerra inutile quanto estenuante.

Quello che serve adesso è il corag-gio. Si sa, in amore vincono gli auda-ci e voi state tentennando da un po’ troppo. In amore ciò che vi sembra irraggiungibile è a portata di mano. Fatevi avanti, le parole e il fascino non vi mancano.

Ascoltate i consigli di chi vi è vicino e che mai farebbe qualcosa per metter-vi in difficoltà. Pensate al futuro con ottimismo. Qualcuno finalmente si è accorto di quanto valete e questo po-trà portarvi lontano. Il successo è alle porte ma non montatevi la testa.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Il desiderio di cambiamento che vi ac-compagna da qualche giorno vi con-sentirà di assaporare fino in fondo le novità che vi attendono dietro l’ango-lo. Sappiate cogliere al volo le occa-sioni che vi si presenteranno. Ma non esagerate con l’euforia.

Sorprese intriganti per chi è alla ri-cerca della persona giusta. Qualche tensione sul lavoro. Attenti ai malori di stagione. Ascoltate i consigli delle persone che vi vogliono bene. Non fa male lasciarsi andare ogni tanto e poi la mamma è sempre la mamma.

Ci sono nuove amicizie dietro l’an-golo. Finalmente siete riusciti a mettere fine ad una situazione che si trascinava da tempo e che vi sta-va logorando giorno dopo giorno. Piccolo viaggio in vista. Lasciatevi tentare.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Concentratevi su quello che vi aspet-ta nelle prossime settimane. Evitate gli scontri con i colleghi e con gli amici. A proposito non riducetevi all’ultimo minuto per organizzare le vostre vacanze. Siate compresivi con la persona che amate. Forse è irritabile perché voi la trascurate.

Le stelle sono con voi. Brillanti e crea-tivi come non mai in ambito professio-nale, affettivo, nei rapporti di coppia, perfino nello studio. È il momento giu-sto per osare con quella persona che tanto vi sta a cuore e che vi fa luccica-re gli occhi. Non siate timidi.

Con quella linguaccia rischiate di dire cose terribili. Qualcuno vicino a voi ha bisogno delle vostre attenzioni. Trop-pe emozioni in una volta. Tutto sareb-be a posto se foste capaci di dosare il vostro entusiasmo e di tenete a freno il vostro temperamento.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Che tragedia! Perché non provate a par-lare di quel problema con calma? Tutto si supererà. Qualche volta esagerate davvero. Imparate a controllare le paro-le e il vostro atteggiamento che rischia di rovinare un’amicizia che durava da tempo e proprio a ridosso delle ferie.

In ambito lavorativo il vostro impegno quotidiano sta per dare i suoi frutti. Sap-piate approfittarne. Sul versante affettivo non abbiate timori. È solo una burrasca passeggera. E poi, è vero, le vostre finan-ze hanno conosciuto tempi migliori. Per questo conviene evitare spese inutili.

Disguidi e malintesi all’orizzonte. Col-pa della vostra testardaggine e della vostra attitudine a perdere la calma Attenti ai colpi di testa e alle emozioni. Per qualcuno potrebbe esserci un ri-torno di fiamma ma non lasciatevi tra-volgere. Siate razionali, se vi riesce.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 16 luglio 2009 2�

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentino | cell. 334.1758150e-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIPantaleo de Trizio, Marta Marzocca, Paola Pansini, Isabel Romano, Roberto Sciannamea, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONENELLOPOLI.com | HIDESIGN.it

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 334.17.58.150

Ingredienti per il guazzetto� cozze � vongole1 seppia1 gambero1 pomodoroPrezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva, sale e pepe qbPane per il crostino

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Pulire e lavare il calamaro in acqua salata e lasciarlo asciugare.Preparare il ripieno con ricotta e crema di melanzana (che precedentemente sarà stata cotta in forno a 170° per 15 minuti, frullata e passata al setaccio). Aggiungere gli altri ingredienti fino ad ottenere un impasto cremoso e omogeneo. Farcire il calamaro con una sacca da pasticceria avendo cura di chiudere le estremità con due stuzzicadenti posizionandoli in maniera trasver-sale. Sistemare il calamaro in una placca da forno e condire con olio, sale, pepe, prezzemolo e vino bianco. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti.

Preparare il guazzetto con un soffritto d’aglio, aggiungere il pomodorino, il sale, il pepe e cuocere per 5 minuti; aggiungere i mitili, le seppie e i gamberetti e cuocere per altri cinque minuti.

In un piatto fondo adagiare un crostino di pane precedentemente profumato con l’aglio. Porre il calamaro sul crostino e versare il guazzetto caldo. Decorare a piacere.

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