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PROGETTO- PROGRAMMAZIONE Asilo Nido Aziendale Anno educativo 2012/2013

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PROGETTO- PROGRAMMAZIONE

Asilo Nido Aziendale

Anno educativo 2012/2013

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Nido Aziendale “la bacchetta magica”, via Cantù n.10, Trieste

Tel. 040/571024 Fax 040/571024

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Cari genitori,

Il progetto educativo che Vi presentiamo, è lo strumento attraverso il quale il

nido rende trasparente e leggibile ciò che fa e perché lo fa, con il primario

obiettivo di favorire la crescita del bambino in modo sereno e in un ambiente

stimolante, che sappia integrare l’attività della famiglia.

La programmazione consiste nell’elaborazione degli interventi in funzione

delle esigenze di ciascun bambino e nella predisposizione delle condizioni più

idonee ad uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della personalità,

dall’intelligenza all’affettività, dalla socializzazione alla motricità.

Al nido la programmazione non può essere rigida né procedere per schemi,

ma dev’ essere improntata ad una elasticità, sia perché ogni bambino

presenta un ritmo di sviluppo che può essere diverso da quello di altri, sia

perché in ogni piccolo possono insorgere bisogni imprevisti, per cui è

necessario adattare il programma al bambino e non viceversa.

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INTRODUZIONE

Con questa programmazione educativa, le educatrici si pongono l’obiettivo di informare i

genitori del lavoro che verrà realizzato durante l’intero anno scolastico sia con i bambini

che con le famiglie. In queste pagine illustreremo lo svolgersi delle nostre attività

quotidiane, il nostro progetto educativo e gli obiettivi che vi stanno alle spalle.

I bambini impareranno quindi, ad acquisire nuove autonomie e conoscenze attraverso

attività e giochi proposti quotidianamente.

Il nido d’infanzia è un luogo dove la qualità delle risposte ai bisogni primari, alla forza dei

desideri ed alle curiosità esplorative verso la conoscenza, deve essere riconosciuta come

elemento basilare del progetto evolutivo educativo del bambino.

LA QUALITA’ DEL QUOTIDIANO

Il quotidiano del nido, del bambino, dei bambini, delle educatrici è scandito dai gesti di

cura o routine.

L’entrata al nido, il cambio, il pasto, il sonno, la merenda ed infine l’uscita sono giorno

dopo giorno gesti di cura necessari e costanti.

Abbiamo cercato di collocare la routine e le attività educative all’interno della scansione

della giornata del nido determinando così la qualità per un miglior sviluppo del bambino.

La giornata del nido diviene quindi il contenitore, il contesto spazio / temporale in cui i

bisogni dei bambini trovano risposta ed in cui i desideri di curiosità, crescita e benessere si

realizzano.

Le routine possono quindi essere affrontate cercando di:

• Individuare il percorso del bambino nell’esperire il bisogno / desiderio di cure

• Individuare il percorso delle educatrici nel rispondere, prevedere organizzare, le

risposte ai bisogni dei bambini

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È necessario, secondo noi sottolineare, che all’interno di un procedere stabile sia

contenuta la flessibilità, il senso di soggettività e di specificità.

Così le routine sono un momento privilegiato per permettere da un lato

� IL CONTENIMENTO nella coerenza dei gesti

nella stabilità

nel rispetto dei ritmi/ spazi ecc.

� L’EVOLUZIONE come spinta evolutiva e di crescita.

LE NOSTRE ROUTINE

Le nostre routine rappresentano un aspetto della vita del nido, che con regolarità e

prevedibilità, scandisce il tempo.

Le nostre routine sono considerati momenti di cura legati ai riti di:

• Accoglienza

• Cambio

• Pasto

• Sonno

• Uscita

L’accoglienza

Il nido “La Bacchetta Magica” applica un orario di ingresso flessibile per venire incontro

alle esigenze delle famiglie, quindi è consentito l’ingresso in struttura dalle ore 7.30 alle

ore 09.00.

L’ingresso è un momento molto delicato nella relazione tra genitori e bambini e per

entrambi rappresenta una delle prime tappe nel cammino verso il raggiungimento della

reciproca autonomia.

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La gradualità dell’ingresso è una condizione necessaria per la costruzione di un proficuo

rapporto di fiducia tra genitori ed educatrici e per la costruzione dei legami tra bambini e

tra bambini ed educatrici, che sono alla base della possibilità per i bambini di “stare

bene” al nido. La gradualità dell’ingresso in asilo ha, secondo noi la funzione di mediare

una realtà sconosciuta, di abituare i bambini al nuovo ambiente e alle nuove persone

che incontra garantendo così un’integrazione “soffice” e il più possibile serena del

bambino all’interno dell’asilo.

Il gruppo educativo accoglie la coppia bambino - genitore in sezione, le azioni sempre

uguali rendono questo momento sereno e positivo; inoltre è fondamentale nel rispetto di

ogni singolo bambino rendere i tempi di separazione non troppo lunghi per sostenere

l’emotività dei bambini già presenti in struttura.

Il cambio

È un momento molto importante durante il quale il rapporto tra educatrice e bambino è

molto stretto. In questo situazione è indispensabile una stretta collaborazione tra i genitori

e gli operatori in modo che gli vengano proposte norme di comportamento coerenti e

chiare , senza contrasti tra abitazione e istituzione.

Ricordiamo ai genitori che ai loro bambini piace sentirsi indipendenti sotto vari aspetti cos,

per rendere loro le cose più facile, chiediamo di vestirli con abiti comodi. Facendo così, i

bambini acquisiranno sempre più una maggiore autonomia e si sentiranno partecipi

dell’azione messa in atto dalle educatrici.

Il cambio viene visto dall’asilo nido “la bacchetta magica” un momento molto formativo

perché educa in modo giocoso all’igiene personale senza che il bambino si senta in

difficoltà se si sporca.

Il pasto

Il bambino, fin dai primi anni di vita, dev’essere educato ad una alimentazione regolare,

sana e soprattutto allo sviluppo del senso gustativo e alla ricerca dei “sapori” naturali.

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La nutrizione è un processo attivo, dinamico che coinvolge non soltanto l’organismo, ma

tutta la persona nella sua globalità; pertanto essa coinvolge da una parte il cibo e i suoi

processi nutritivi, dall’altro l’individuo stesso.

La regola importante dell’asilo nido “La Bacchetta Magica” è quella di porre le basi per

un’alimentazione sana ed equilibrata.

Un altro obiettivo è rivolto al raggiungimento positivo e sereno di alcune autonomie. Per

quanto riguarda la sezione divezzi / semi divezzi durante il pasto chiediamo ai bambini di:

- Infilare / sfilare il bavaglino;

- Mangiare da soli, utilizzando le posate;

- Bere da soli dal bicchiere;

- Aspettare che i compagni abbiano finito, prima di ricevere il secondo o il pane;

La routine del pasto è:

- Momento di relazione privilegiato tra adulto e bambino/i

- Momento di progressive conquiste di autonomia

- Conoscenza di sé

- Possibilità di riconoscere i propri desideri e piaceri

- Possibilità di riconoscere i propri bisogni

- Favorire l’apprendere del concetto di turno e attesa

- Favorire la scoperta di odori e sapori nuovi

Attraverso l’osservazione l’educatrice valuta l’acquisizione delle singole autonomie

intervenendo là dove occorre.

Il sonno

Il sonno è una risposta naturale al bisogno di dormire. Orari regolari e tranquillità

favoriscono un riposo pacifico del bambino, che durante tale attività non va mai

bruscamente risvegliato.

Nel bambino che frequenta il nido è fondamentale il riconoscimento e il rispetto di riti e

ritmi che permettono il passaggio tra lo stato di veglia al sonno e di sonno alla veglia

(canzoncine, ninne nanne, essere cullati, raccolti …). Per rispettare tali riti è importante

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creare una stretta collaborazione fra la famiglia e il personale educativo instaurando così

una certa uniformità di comportamento fra asilo nido e casa.

Durante tutta la durata del sonno l’educatrice è presente “nella stanza della nanna” per

poter rispondere ai singoli bisogni dei bambini (carezze, coccole, ninna nanne, manina

ecc.).

Il sonno ad orari precisi e soprattutto la modalità del riposino dopo pasto, che coinvolge

tutto il gruppo dei bambini rende, anche i più insofferenti, docili a questo rituale.

Con altra tanta cura è gestito il momento del risveglio visto come risposta al contatto con

la realtà e và mediato con altrettanti riti di passaggio scanditi con calma e scioltezza

evitando di svegliare i bambini con rumori, voci alte, battito di mani.

Il risveglio è un momento interessante da osservare, in quanto qui il bambino può talvolta

manifestare un modo del tutto personale di “ ricongiungersi” con il modo esterno.

È importante, quindi, dargli tempo di trovare il proprio ritmo senza forzarlo

immediatamente.

Il commiato

Un momento altrettanto importante è il ricongiungimento bambini/genitore. All’uscita dal

nido sarà premura delle educatrici informare i genitori di come il proprio figlio/a ha

trascorso la giornata al nido; invece per quanto riguarda le informazioni relative alla

consumazione del pasto si può consultare in bacheca il foglio “oggi al nido” inoltre i

genitori possono leggere in modo più specifico le attività didattiche svolte durante la

giornata attraverso un “diario di bordo”.

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La mia giornata al nido….

dalle 7.30 alle 9.00 ….. arrivo a scuola, sistemo le mie cose

….. e saluto mamma o papà !

alle 9.15 … tutti in bagno a fare pipì e a lavarsi le mani e poi… Ho un leggero languorino, è l’ora della

frutta, pane burro e marmellata …

dalle 10.00 alle 11.30 circa

..…inizio delle attività di gioco libero o organizzato insieme ai miei amici e alle

educatrici

ore 12.00 .... finalmente si MANGIA!!!!!!

dalle ore 12.45 alle 14.00 prima uscita

ore 13.30 gioco libero o organizzato e per alcuni …… è ora di fare la nanna!

ore 15.00 SVEGLIA !!!!!!! ……………dopo un dolce risveglio e aver giocato è arrivato il

momento di fare merenda

dalle 15.30 alle 17.00

….. saluto i miei amici, le educatrici e torno a casa …………

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BREVE DESCRIZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

L’organizzazione degli spazi costituisce un prerequisito di fondamentale importanza per il

corretto svolgimento dell’esperienza educativa in generale e per una buona conduzione

delle attività didattiche in particolare. Per questo motivo è importante secondo noi, e

soprattutto opportuno, porsi il problema di utilizzare e attraversare gli spazi a disposizione,

tenendo conto che alcuni di essi possono essere modificati anche nel corso dell’anno in

funzione della programmazione didattica.

SEZIONE DIVEZZI / SEMIDIVEZZI

La sezione è costituita da 33 bambini di età compresa tra i 12 mesi e i 36 mesi.

Gli spazi a disposizione in tale sezione sono:

• INGRESSO: munito di appositi armadietti con il nome di ogni singolo bambino

presente in sezione;

• ZONA PASTO E ATTIVITA’: quest’angolo è organizzato con seggiolini e tavoli adatti

ai bambini di questa età, e viene quotidianamente utilizzato sia nei momenti

dedicati all’alimentazione , sia in quelli rivolti ad attività e programmazione;

• BAGNO: attrezzato di fasciatolo, lavabo, vaschetta con doccia, tre waterini più

ulteriore vano utilizzato come magazzino;

• ANGOLO MORBIDO/LETTURA: una zona della sezione allestita con tappeti,

cuscinoni di varie forme e di diversi colori, così da potere essere sfruttate dai

bambini per rilassarsi, o dal gruppo per raccogliersi in una zona comoda e

dedicarsi alla lettura o alle canzoni;

• ANGOLO CUCINA: corredato da mobiletti, stoviglie e alimenti finti, rappresenta uno

dei luoghi prediletti dai bambini;

• ANGOLO TRAVESTIMENTI: corredato da stoffe, cappellini, abiti, due specchi di

grandi dimensioni a forma di principe e principessa, bambole … e tutto questo

consente l’attivazione del gioco simbolico e l’assunzione di ruoli differenti;

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• L’ANGOLO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE: costituito da un “percorso motorio”

composta da un grande scivolo, scale, specchi, nel quale il bambino è in grado di

sviluppare le sue capacità motorie;

• STANZA DELLA NANNA: situata nel piano superiore dell’asilo nido, al suo interno

sono presenti delle piccole brandine specifiche per l’età di questi bambini. In

questa zona durante la mattinata vengono svolte anche attività ludico -

didattiche. Adiacente a questa stanza è presente un secondo bagno composto

anch’esso da un fasciatolo, una vaschetta, un lavabo e quattro waterini.

SEZIONE LATTANTI

La sezione lattanti è composta da 10 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 12 mesi

dove all’interno operano due educatrici a tempo pieno.

La sezione è così composta:

• INGRESSO: munito di appositi armadietti

• ANGOLO MORBIDO: costituito da un grande tappeto colorato e da cuscini a

forme spiritosi e dai colori intensi per poter così stimolare il bambino durante diverse

attività proposte dalle educatrici;

• ANGOLO MOTORIO: è una zona più raccolta composta da uno specchio e da un

percorso motorio adatto all’età dei bambini presenti in suddetta sezione;

• ZONA PASTO: dispone di un tavolo semi-circolare con appositi seggiolini e

seggioloni. È da sottolineare, inoltre, che questa zona viene utilizzata anche per lo

svolgimento di alcune attività.

• ANGOLI DEI GIOCHI: costituito da un mobile “primi passi” e da giochi morbidi

sistemati in modo tale che i bambini possano vederli sempre e prenderli in modo

autonomo.

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• BAGNO: formato da un grande fasciatolo, da una vaschetta con doccia , da un

piccolo con un mobile per poter mettere le cose personali(ricambi, scarpette per

l’asilo, calzette anti- scivolo) di ogni bambino.

• DORMITORIO: formato dalle culle e da tende oscuranti per far si che i bambini

possano dormire meglio.

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MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE E DEGLI UTENTI (INCONTRI ASILO

NIDO/ GENITORI, INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL SERVIZIO)

È consolidato per noi il fatto che le educatrici si pensino e si propongano come figure di

riferimento non solo per il bambino ma anche per la sua famiglia e che siano curate le

relazioni con i genitori sia nella quotidianità (accoglienza e commiato) che nei momenti

programmati (incontri di sezione, assemblee).

E’ nell’ambito di questa visione della famiglia come soggetto attivo e partecipe alla vita

del nido che si realizzano le diverse occasioni di scambio e crescita reciproca previste da

progetto.

I momenti dedicati all’accoglienza e al commiato dei bambini nella vita quotidianità

rappresentano per le educatrici importanti momenti di confronto e verifica con le

famiglie. Hanno luogo in sezione in un momento in cui la situazione e in continuo divenire.

La funzione dell’educatrice è quella di mediatore tra le relazioni e le informazioni:

accoglie i genitori sorvegliando le dinamiche dei giochi dei bambini, salutando e

rispondendo ad eventuali domande delle famiglie circa la giornata trascorsa al nido,

avvalendosi tra l’altro delle informazioni registra dal “diario di bordo” o invitando i genitori

alla lettura delle informazioni affisse in bacheca.

Questo confronto e contatto quotidiano con le famiglie permette di instaurare un

rapporto di fiducia reciproca che si approfondisce e aumenta di significato, in occasione

degli incontri istituzionali o in quelli di colloqui individuali:

• Colloqui individuali preliminari all’inserimento del bambino;

• Assemblee di genitori;

• Incontri tematici;

• Ad inizio anno viene convocata una riunione di tutti i genitori per illustrare la

programmazione educativa;

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• Elezione comitato di gestione.

Un ultimo aspetto, riguarda l’importanza della restituzione alle famiglie dell’esperienza che

il loro bambino fa al nido.

Ai genitori riteniamo debba essere data la possibilità di osservare e conoscere da vicino

cosa si fa e come si fa, attraverso una documentazione di tutti i percorsi, delle attività ed

iniziative che avvengono all’interno del nido. Il raggiungimento di questo obiettivo

avviene grazie ad una opportuna modulistica e di strumenti per documentare le

esperienze quali: esposizione dei” lavoretti”realizzati dai bambini, fotografie, disegni ecc.

la documentazione consente alle famiglie di entrare maggiormente in relazione con la

progettazione dei percorsi educativi.

Un altro momento di confronto ed incontro con le famiglie e sicuramente più informale, è

la festa di fine anno vissuto come un momento di divertimento e di gioco.

In quest’occasione si vuole raccogliere tutte le emozioni che le educatrici hanno vissuto

con i vostri bambini e le numerose scoperte ed i progressi che hanno fatto insieme. In

questa giornata speciale viene consegnato un quaderno con tutti i “lavoretti” fatti

durante l’anno ed inoltre, viene consegnato ai più “vecchi”, cioè a coloro che finiscono

l’esperienza nido, il loro “libro storia”, una raccolta di fotografie significative, di attività

fatte ma non sveliamo altro altrimenti finisce la sorpresa.

ATTIVITA’ EDUCATIVE SVOLTE DURANTE L’ANNO

Tutte le attività educative dell’asilo nido sono espresse in forma ludica, per stimolare

l’interesse del bambino e renderlo partecipe.

Numerose sono le attività espressive, ossia quelle che consentono al bambino di

esprimere la sua personalità e di comunicare le sue esperienze, i suoi bisogni e le sue

preferenze, di comprendere gli altri e di essere compreso.

Tra le principali attività espressive che vengono svolte in asilo nido ricordiamo:

- Educazione psicomotoria

- Educazione musicale

- Attività grafico pittorica

- Educazione lettura

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L’educazione psicomotoria

L’educazione psicomotoria è un programma globale di educazione al movimento inteso

come una fondamentale modalità espressiva della personalità.

La psicomotricità è una delle dimensioni della personalità ed è strettamente collegata

con altre dimensioni: intelligenza affettività, socializzazione ecc. Attraverso l’educazione

psicomotoria il bambino può conseguire un buon controllo emotivo, la padronanza di sé,

e un buon rapporto con l’ambiente.

L’educazione al movimento è uno dei momenti principali dell’educazione psicomotoria

nell’asilo nido. Il movimento quindi non è altro che il linguaggio del corpo, ossia la

modalità attraverso la quale il corpo comunica emozioni e rivela intenzioni. In asilo

l’educazione al movimento consiste nel controllo corporeo, nell’armonizzazione dei gesti

ed il nostro obiettivo è quello di stimolare i bambini ad esprimersi in modo personale senza

obblighi particolari creando una piacevole armonia nei gesti.

Tutte le attività vengono proposte dalle educatrici sulla base della programmazione.

A questo scopo vengono allestiti degli spazi dove il bambino può giocare ad integrare

liberamente sia oggetti che materiali che più lo soddisfano.

Lo spazio senso motorio preparato dalle educatrici ha al suo interno:

- Cuscini di tutte le dimensioni

- Percorsi creati dalle educatrici

- Tappeti

- Specchi

L’insieme di questi viene assemblato dalle educatrici con un progetto precedentemente

definito, ovvero viene stabilito settimanalmente e svolto con l’aiuto e il supporto di

quest’ultime.

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Educazione musicale

L’educazione musicale contribuisce a formare la personalità globale del bambino,

offrendogli nuove possibilità espressive e comunicative.

La musica stimola la percezione uditiva, favorisce la formazione del senso estetico,

incoraggia il bambino ad esprimere sensazioni ed emozioni attraverso la preferenza per i

diversi generi musicali.

I principali metodi usati in asilo sono:

- Metodo auditivo che si limita a far ascoltare i brani musicali e ha lo scopo di

“educare all’ascolto”;

- Il metodo partecipativo che comprende ritmica, danza e canto;

I bambini vengono stimolati sia attraverso una musica allegra e ritmata sia da strumenti

creati dai bambini stessi vedi ad esempio le maracas costruiti con le bottiglie di plastica

dove al suo interno è stata inserita la pasta oppure legnetti del nostro giardino ….

Inoltre fondamentale per noi è il canto che svolgiamo quotidianamente prima del pranzo

contribuendo così alla socializzazione e alla collaborazione con gli altri.

Educazione grafico- pittorica

Le attività grafico pittoriche costituiscono un momento importante nella vita del nido,

visto come una delle principali forme di gioco creativo della prima infanzia.

Questo genere di attività deve offrire al bambino l’immediata consapevolezza del

prodotto del suo lavoro, pertanto i materiali sono coloratissimi di semplice uso e di grande

effetto: grossi pennarelli lavabili, cartoncini colorati, colori a dita …

In asilo è stato creato un angolo per le attività grafico - pittoriche in modo che il bambino

possa disegnare liberamente.

Gli obiettivi che vogliamo raggiungere con quest’attività sono:

- Capacità di usare l’oggetto con cui si disegna

- Discriminazione dei colori

- Discriminazione delle forme

- Conoscenza spaziale, dentro/ fuori, vicino/lontano

- Controllo grafico (soprattutto per i più grandi)

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Educazione alla lettura

La lettura proposta ai bambini fin dai primi anni di vita favorisce lo sviluppo di una futura

motivazione alla lettura stessa, e può essere considerata una base per l’acquisizione delle

competenze richieste per lo sviluppo linguistico e cognitivo.

All’interno delle sezioni il momento della lettura si presenta con lo spegnimento di alcune

luci, questo prelude alla scelta di un libro, in genere molto illustrato, che viene letto dalle

educatrici e letto in modo dolce e allettante, invogliando così ibambini all’ascolto ma

anche, per i più grandi,a fare domande e partecipare con riflessioni e curiosità. Per

questo la lettura rientra nelle attività routinarie.

L’approccio al libro e alla lettura, quindi, è importantissimo per i bambini, ed al nido viene

curato con attenzione al fine di aiutare i bambini a:

- Ascoltare le storie

- Sviluppare la capacità di ascolto

- Sviluppare la capacità linguistica

- Stimolare la curiosità

- Seguire la lettura con attenzione.

-

Durante la settimana le educatrici proporranno le diverse tipologie di attività seguendo la

seguente organizzazione.

GIORNO DELLA SETTIMANA e ATTIVITA’:

� LUNEDI’: Attività di gioco euristico

� MARTEDI’ : Attività grafico-pittoriche

� MERCOLEDI’ :Attività di manipolazione

� GIOVEDI’ : Psicomotricità/Laboratorio dei travestimenti

� VENERDI’: Laboratorio linguistico/musicale

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Calendario anno scolastico 2012/2013

Inizio anno scolastico: 03 settembre 2012

chiusura in coincidenza con le festività di : Capodanno,Epifania, Anniversario della

Liberazione, Pasqua,Lunedì dell’angelo, Festa del Lavoro, Festa della Repubblica,

Ognissanti, Immacolata Concezione, Natività di N.S, Santo Stefano.

In coincidenza con le seguenti giornate: Vigilia della Natività di N.S, San Silvestro, nella

giornata del Santo Patrono.

Fine anno scolastico: 31 luglio 2013

Mese di agosto: su espressa richiesta di 8 famiglie il servizio verrà esteso nel mese

d’agosto, salvo che nella giornata del 15 agosto .

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“ Il mio amico albero… ”

Sezione divezzi/semi-divezzi

ANNO SCOLASTICO 2012-2013

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PREMESSA

La scorsa estate mentre eravamo in giardino, venivano a trovarci un “sacco” di uccellini, così noi

maestre abbiamo voluto creare una casetta per loro da mettere sul grande albero del nostro

giardino, che grazie all’aiuto del giardiniere e di una super scala è stata sistemata sul tronco.

Al ritorno dalle vacanze estive, ogni mattina, i bambini ci portavano per mano davanti alla

finestra per vedere se nella casetta fosse arrivato qualche uccellino.

Guardando e riguardando, mattina dopo mattina i nostri piccoli osservatori hanno cominciato a

rivolgerci tante domande:

“Perché quest’albero non perde le foglie?”;

“Perché ha sempre lo stesso colore?”;

“Perché non fa i fiori?”…

Queste domande hanno fatto crescere in noi educatrici l’idea di spiegare ai bambini il perché in

autunno alcuni alberi hanno le foglie di tanti colori, in inverno perdono le foglie , in primavera

fanno i fiori ed in estate i frutti.

Vorremmo che nel nostro nido i bimbi imparassero ad utilizzare i propri sensi per comunicare con

la natura.

Attraverso il percorso ludico e sensoriale, quindi, cercheremo di accompagnare i bambini alla

scoperta delle stagioni, i bambini vivono immersi nel ciclo delle stagioni, che scandisce le

modificazioni del paesaggio, delle condizioni climatiche, della vita delle piante, degli animali, dei

comportamenti e degli abbigliamenti degli esseri umani.

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Per rendere questa scoperta più semplice, realistica e divertente abbiamo voluto fare

ai nostri bambini un grande regalo facendo “nascere” nel nostro salone un grande albero (di carta),

che ci accompagnerà e supporterà nelle nostre attività e nei nostri laboratori che avranno come

tema le quattro stagioni.

Per i bambini è molto stimolante osservare la natura ed i suoi elementi, e sull’onda delle loro

curiosità essi imparano molte più cose di quante imparerebbero essendo semplicemente osservatori

passivi.

In questo modo l’informazione diventa esperienza diretta e si apprende veramente, elemento

importante per lo sviluppo cognitivo del bambino.

I bambini saranno invitati ad entrare in relazione con l’albero, lo esploreranno, lo toccheranno e

assieme all’aiuto di noi educatrici lo addobberanno nelle diverse stagioni.

Tutto l’anno scolastico sarà dunque un viaggio alla scoperta delle stagioni attraverso il nostro

amico albero, tale percorso sarà finalizzato all’acquisizione di conoscenze relative al cadenzare dei

ritmi della natura.

Il nostro percorso educativo “Amico Albero” è stato pensato e rivolto ai bambini , inoltre, anche

come avvicinamento all’educazione ambientale e al rispetto della natura.

Attraverso le uscite in giardino noi educatrici aiuteremo i bambini a cogliere le bellezze dei

cambiamenti stagionali, quindi il giardino costituirà esso stesso un laboratorio capace di favorire

ricche esperienze sensoriali diverse dal gioco libero.

Aiuteremo i bambini a guardarlo con occhi diversi, non solo come spazio gioco, ma come tesoro

prezioso che contiene piccole meraviglie, quali piante ed insetti con i loro colori ed odori.

Cercheremo di soddisfare ogni loro curiosità in merito.

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Ci piacerebbe ad esempio, accompagnare i bambini nel nostro giardino dopo una bella

nevicata o portarli alla scoperta delle lumachine .

Cercheremo inoltre di favorire l’esplorazione e la manipolazione utilizzando terra, foglie ed altri

elementi che la natura ci offre, utilizzandoli anche durante le attività grafico-pittoriche.

“Lo stare all’aperto, a contatto con la natura, arricchisce le esperienze di apprendimento dei

bambini di nuovi contenuti , di nuovi valori, di nuove conoscenze, d’abilità e strumentalità,

altrimenti impossibili negli spazi interni…” (Maria Montessori).

La creazione artistica rappresenta un fattore determinante per la promozione e lo sviluppo della

creatività e delle potenzialità di ciascun bambino. L’esperienza conoscitiva parte

dall’osservazione della natura e dell’ambiente circostante: i bambini vengono quindi invitati ad

esplorare forme, oggetti, colori relativi ad ogni stagione. Questo accompagnerà i bambini in un

percorso ricco di esperienze sensoriali diversificate: dal gioco libero, alla sperimentazione di diverse

tecniche pittoriche ed espressive, alla ricerca delle emozioni suscitate dall’ambiente

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Il progetto si divide in quattro unità di apprendimento:

1. AUTUNNO

2. INVERNO

3. PRIMAVERA

4. ESTATE

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L’AUTUNNO

I bambini osservano dalla finestra della sezione il cadere delle foglie dagli alberi del giardino nel

periodo autunnale. Segue l’uscita all’aperto per toccare le foglie umide e raccoglierle. Le educatrici

richiamano l’attenzione dei bambini nei confronti dell’odore e dei colori di foglie, cortecce e

muschio.

La rielaborazione dell’esperienza prevede:

• un grande collage del materiale raccolto da appendere sul nostro albero in salone;

• l’utilizzo di colori a tempera (pennelli) e a dita che richiamano il paesaggio osservato;

• scoperta di alcuni frutti di stagione (castagne, uva …) e loro rappresentazione grafica

attraverso l’utilizzo di collage e di colori di

vario genere.

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L’INVERNO

I bambini osservano l’avanzare dell’inverno: la brina, i rami spogli, una possibile nevicata, i colori

grigi.

Scoprono, attraverso il gusto, gli agrumi (limone, arancio, mandarino) ed esprimono le loro

sensazioni.

Gran parte del periodo è impegnato nella realizzazione di lavoretti e addobbi in occasione delle

festività del Natale, carnevale, festa del papà.

Si prevede la manipolazione di pasta di sale; la stesura di tempera, colla vinilica; assemblaggio di

cartoni; utilizzo di cotone e stoffe.

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LA PRIMAVERA

I bambini osservano l’arrivo della primavera nella fioritura di prati e alberi, nell’accendersi dei

colori, nel cinguettio degli uccellini.

Riprendono frequenti le uscite in giardino in modo da favorire il contatto diretto con elementi

naturali quali acqua e terra e con i frutti della stagione come le fragole.

Affiancati dalle educatrici, i bimbi vivono l’esperienza di far nascere dal seme un fiore.

I bambini alternano alle loro creazioni artistiche, con l’utilizzo di diverse tecniche pittoriche e

nuovi materiali, la preparazione di lavoretti e biglietti di auguri in occasione delle festività

pasquali e della festa della mamma.

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L’ESTATE

L’attenzione dei bambini è richiamata dall’aumento della temperatura che annuncia l’estate.

Questo ci consente di vivere il giardino in modo libero, di sviluppare il senso del movimento del

proprio corpo, di appropriarsi dello spazio acquisendo padronanza motoria e relazionandosi con i

compagni.

I bambini hanno, all’aperto, la possibilità di immergere le mani e i piedi nel colore per “lasciare

traccia di sé”; distendere, dilatare, mescolare il colore e l’acqua al fine di acquisire una

consapevolezza del sé e rafforzare la fiducia nelle proprie capacità.

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OBIETTIVI E FINALITA’

Gli obiettivi che il progetto si pone, attraverso il tema della stagionalità trovano il loro

compimento con un approccio particolarmente operativo attraverso il ricorso alla manualità e al

gioco.

L’obiettivo principale del progetto è il “fare con i sensi”, cioè sperimentare sensazioni tattili,

uditive, olfattive e gustative, e potenziare le capacità sensoriali e percettive.

OBIETTIVI FORMATIVI

• Saper osservare l’ambiente circostante e le sue trasformazioni legate al trascorrere del

tempo;

• Saper riconoscere le caratteristiche stagionali;

• Conoscere le feste tradizionali legate alle stagioni;

• Stimolare le capacità di riconoscere e discriminare frutti e verdure di stagione;

• Sviluppare le capacità di cogliere relazioni tra mutamenti stagionali e comportamenti delle

perso ne;

• Sperimentare brevi situazioni esperienziali legate alla stagione (giocare con le foglie secche,

con la neve, con l’erba…);

• Riconoscere i colori tipici di ogni stagione;

• Acquisire il senso della ciclicità temporale;

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• Sviluppare la capacità di esplorazione in relazione ai cambiamenti stagionali;

• Favorire l’approccio manipolativo a materiali diversi;

• Maturare il rispetto per la natura e altre forme di vita;

• Migliorare la capacità espressiva attraverso la descrizione di fenomeni, situazioni ed

esperienze;

• Stimolare la percezione dell’esistenza dei fenomeni atmosferici (pioggia, neve, vento).

FINALITA’

• Osservare l’ambiente esterno e cogliere caratteristiche differenti;

• Comprendere termini riguardo concetti semplici;

• Riconoscere le forme , le dimensioni, la consistenza, il colore, il gusto e l’odore dei prodotti

esistenti in natura;

• Stimolare la curiosità e la capacità di osservazione;

• Manipolare materiali naturali: castagne mandarini arance….

Verranno realizzati in itinere al nostro cammino educativo momenti di

verifica e di documentazione ( griglie di verifica, quadernone ad anelli con gli

elaborati documentativi delle esperienze vissute dai bambini e sensazioni da

loro espresse, materiale fotografico, commenti delle educatrici)

Laboratori Genitori al nido

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Attraverso la realizzazione del progetto le educatrici di entrambe le

sezioni hanno pensato di coinvolgere i genitori alla vita del nido.

Verranno invitati in diversi periodi dell’anno a condividere le esperienze del proprio

figlio attraverso alcune attività accompagnati dall’educatrice di riferimento.

OBIETTIVI:

Si riassumono nella possibilità per i genitori e per i bambini:

• di giocare insieme

• di vedere il benessere del proprio figlio

• di verificare il progresso del proprio bambino ed il modo con cui egli si pone nei confronti degli altri

• di socializzare tra adulti

Questo “progetto laboratorio” è stato pensato in quanto numerosi genitori hanno

dimostrato un interesse nella vita quotidiana del nido e per questa ragione ci sembrava

carino coinvolgerli nelle attività educative/ manipolative

FINALITA’:

• partecipare attivamente alle esperienze che il bambino vive al nido

MATERIALI: Colori, materiali di recupero,cartoncini bristol, materiali naturali e

…tanta fantasia!

Sezione lattanti

ANNO SCOLASTICO 2012/2013

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CRESCERE CON IL GIOCO TRA SUONI E

RUMORI, COLORI, ODORI E SAPORI

1. PREMESSA.

Il progetto educativo è una tipologia particolare di progetto che prevede le modalità di sviluppo di

un processo educativo o di varie forme di attività educative/ludiche in un contesto di

apprendimento.

Esso è uno strumento di lavoro, che le educatrici della sezione lattanti utilizzeranno, partendo da

bisogni espliciti ed impliciti di un gruppo di bambini di età compresa tra gli 8 mesi e i 12 mesi. Il

progetto educativo descrive i bisogni che deve soddisfare. L'educazione considera il bisogno come

la distanza esistente tra la situazione educativa che si vorrebbe ottenere e quella effettivamente

presente in un contesto.

Il nostro "progetto educativo", ha come titolo: “CRESCERE CON IL GIOCO TRA SUONI E

RUMORI, COLORI, ODOR E SAPORI”. Esso contiene l'indicazione e la descrizione delle metodologie pedagogiche prescelte, ovverola tattica specifica che dirige, mediante opportune strategie, il processo educativo vero e proprio verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. Promuove o consolida competenze e permette di gestire meglio quelle già possedute. Contribuisce ad organizzare le informazioni rendendole logiche, accessibili e quindi applicabili e utili. L'indicazione, nel progetto, delle metodologie utilizzate è essenziale, essendo queste uno dei componenti di base dell'educazione, con il compito importante di organizzare i processi educativi.

2 LA FINALITA’

Tavola concettuale

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Come si nota nella scala concettuale cui sopra, lo scopo del progetto educativo che proporremo quest’anno intende puntare alla crescita del bambino, non solo psico-fisica che segue leggi naturali e sfugge al controllo umano, ma soprattutto a quella particolare crescita che è legata alla conoscenza, all’esperienza, alla trasmissione del sapere, per non parlare della crescita che s’instaura da quel meraviglioso legame educatrice-educando, assai simile a quello tra madre e figlio. Il motto allora è quello di “crescere imparando, dove l’apprendimento non è solo meccanico e imbrigliato da rapporti causa-effetto ma l’educatrice, come una madre, prenderà per mano il bambino e gli trasmetterà formative esperienze nella logica dell’amore materno, sarà quindi il tramite e il collegamento fra la famiglia e nido.

3. IL MEZZO.

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Nella sana logica pedagogico-educativa che tiene conto delle variabili e che pone come

scopo principe il raggiungimento della finalità così come sopra espressa, bisogna, a nostro avviso,

utilizzare un mezzo, a cui non è possibile rinunciare, che consiste nella “valorizzazione dello

sviluppo sensoriale”. Ci si pone il dilemma: «come posso raggiungere lo scopo principe del mio

progetto educativo, basato sul concetto del “crescere imparando”, se non utilizzando il mezzo più

congeniale e proficuo per lo sviluppo psico-fisico ed affettivo del bambino che è quello sopra

esposto»? La valorizzazione dello sviluppo sensoriale del bambino sarà quindi il mezzo che ci

permetterà di completare il nostro progetto, e che ci guiderà alla scoperta di sempre nuovi

orizzonti educativi, oltreché ci aiuterà a comprendere appieno gli sviluppi che in itinere saranno

via via visibili.

4. LE METODOLOGIE E OBIETTIVI

4.1. Metodologie.

Il progetto educativo che s’intende promuovere quest’anno: 1. parte da un insieme di bisogni educativi; 2. stabilisce finalità, obiettivi, azioni, metodologie, forme di verifica; 3. è elaborato dalle educatrici, le quali sono figure professionali; 4. è indirizzato ai bambini destinatari principali del progetto; 5. è diretto allo sviluppo di abilità e competenze; 6. è orientato ai “processi educativi” nella loro multiformità, piuttosto che alla

realizzazione di un unico ed isolato prodotto finale. È infatti utile sottolineare che, la maggior concentrazione verso i processi educativi e di apprendimento è dovuta alla loro centralità nella formazione delle competenze individuali. Pertanto, allo scopo del loro raggiungimento, i percorsi di sviluppo cognitivo, formativo ed esperienziale prefigurati nel progetto educativo, eserciteranno un'importanza primaria;

7. si prefigge lo scopo di proporre la realizzazione di un prodotto finale .

4.2 Obiettivi.

Il progetto educativo si pone, come traguardo finale, una serie di obiettivi. Nel settore educativo gli obiettivi si riferiscono alle trasformazioni o ai cambiamenti che si vorrebbero apportare a seguito dell'espletamento di un processo finalizzato a perseguire delle finalità educative. Il raggiungimento degli obiettivi, in linea con il principio cardine del progetto stesso che è lo sviluppo delle capacità percettivo-sensoriali, dovrebbe portare al soddisfacimento dei bisogni educativi, tra i quali:

� la conquista graduale dell’autonomia;

� lo sviluppo e la scoperta della propria creatività;

� l’educazione all’ascolto di suoni, rumori, musica, ecc.

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� il dominio del corpo e l’importanza della spontaneità;

� l’accrescimento dei sentimenti legati alla meraviglia, curiosità, trepidazione, nella

conoscenza dell’ambiente circostante;

� l’affinità delle strategie psico-motorie, per la conquista dello spazio extra-individuale;

� lo stimolo nei riguardi dell’esplorazione dell’ambiente attraverso la manipolazione

degli oggetti e l’individuazione delle loro caratteristiche fisiche e sensibili (ad es.

morbidezza, durezza, colore, forma, ecc.);

� l’orientamento nello spazio, per acquistare equilibrio e staticità di movimento (ad es.

seguire un percorso tattile/sensoriale ( vada tab 1);

� stimolare l’immaginazione, attraverso facile lettura ;

� la valorizzazione del gioco. Riteniamo infatti che il gioco sia la principale attività del

bambino nella sua prima infanzia. Esso non ha finalità utilitaristiche ed è un fenomeno

spontaneo. Esso rappresenta per il bambino non solo ciò che nell’uomo è l’attività

cosciente, bensì anche una gamma estesa di manifestazioni della vita infantile quali, la

curiosità, la combattività, l’imitazione. Il gioco, quindi, è un fenomeno essenzialmente

umano che si manifesta con attività originate da un bisogno naturale di operare, di

cimentarsi, di affrontare difficoltà, di riuscire a compiere determinate imprese, di

contrapporsi al proprio simile, di superare con la tenacia o con l’astuzia o con qualità

motorie ostacoli o quant’altro possa costituire un obiettivo ambito o piacevole o

difficile o fantasioso.( vedi tab. 2)

Tabella 1

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Tabella 2

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5. GLI STRUMENTI DEL FARE EDUCATIVO.

Una volta raggiunti e sperimentati gli obiettivi di cui sopra, non rimane altro che utilizzare gli strumenti legati al fare educativo. In particolare, la valorizzazione del gioco sarà perseguita attraverso la:

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1. manipolazione degli oggetti, per lo sviluppo psico-fisico del bambino e l’accrescimento della sua fantasia;

2. stimolazione euristica, mediante l’utilizzo di scatole di cartone, catenelle, mollette di legno, barattoli di latta, rotoli di carta igienica, anelli di legno per le tende, nastri, pon-pon di lana, coperchi metallici dei vasetti, pigne, ecc. Il nostro scopo è quello di offrire ai più piccoli la più estesa scelta di esperienze sensoriali diversificate. Inoltre , si ritiene che proporre una serie di oggetti realmente diversi, consente al bambino di chiedersi: «cosa è questo?» e - in seguito - a domandarsi: «cosa posso fare con questo?»; ed è proprio qui che compare il gioco euristico. Inoltre, l’esperienza ha fatto sì che si osservi, nell'età compresa tra i 8 e i 18 mesi, la concentrazione nello svuotare e riempire recipienti, accatastare materiali, incastrare un oggetto in un altro e notare diversità e somiglianza.

3. Il gioco euristico ha quindi lo scopo di favorire l'esplorazione di un materiale vario, che stimola la concentrazione e l'immaginazione del bambino, per consentirgli di inventare un suo utilizzo sempre diverso e originale;

4. scatola azzurra,per permettere al bambino,attraverso il contatto con elementi naturali,(sabbia,acqua,farina,conchiglie,sassi grandi, ecc.) di esprimere il proprio mondo interiore , la propria creatività, il proprio immaginario;

5. conoscenza dell’acqua, per incamminarsi lungo la scoperta delle proprietà dell’acqua. Un piccolo viaggio, verso la conoscenza dell’elemento acqua; conoscere l’acqua attraverso la manipolazione e riflessioni sul suo utilizzo; sperimentare le caratteristiche e le proprietà dell’acqua; favorire la crescita individuale attraverso la collaborazione e la condivisione di esperienze (ad es. – solo in estate - travasare, riempire, bagnarsi);

6. conoscenza del proprio corpo, per imparare soprattutto, attraverso il gioco motorio, a sviluppare la propria spontaneità. Sotto il profilo motorio, il gioco rappresenta un mezzo di ginnastica spontanea, libera da schemi precisati, con un forte potenziale educativo;

7. imitazione, per l’accrescimento del contenuto simbolico il “gioco di finzione” (o simbolico) compare nel bambino intorno ai due anni, tra la fine dello stadio senso-motorio e l’inizio di quello preoperatorio,ma abbiamo osservato che già intorno ai 12 mesi si verifica un incremento nell’attività simbolica, e il bambino comincia a mostrare la capacità di capire il mondo attraverso l’uso di simboli. In effetti, i simboli mentali consentono al pensiero di essere più efficiente e pronto rispetto allo stadio senso-motorio, ecco perché il gioco simbolico acquista, proprio nel primo anno di vita, una grandissima importanza. Il gioco simbolico inizia quando le azioni di routine e gli oggetti della realtà sono distaccati dai loro ruoli tipici, quindi non sono più una mera e

semplice descrizione della realtà concreta, ma sono frutto della personale interpretazione del mondo circostante. 8. creatività estetico-pittorica, per il duplice scopo di favorire nei bambini il loro senso

estetico, la ricerca del bello, l’esplorazione delle modalità di rappresentazione della realtà intra ed extra individuale, nonché di incentivare e supportare lo sviluppo del “senso del sé”, e la consapevolezza della propria separatezza e individualità.

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6 Il Gioco.

Il gioco è una funzione essenziale della vita infantile. Non è necessario insegnare al bambino come giocare, ma si può andare incontro alla soddisfazione del suo bisogno d’attività, proponendogli giocattoli conformi alle sue possibilità di manipolazione e alle sue esigenze d’esplorazione visiva e tattile. Il gioco ha insieme una funzione di esplorazione del corpo e di scarica della tensione. La curiosità che presiede al bisogno d’esplorazione facilita l’esperienza e l’adattamento all’ambiente. Il bambino è in grado di imitare movimenti e gesti, è in grado di afferrare gli oggetti con destrezza, di gestire della sua forza, di manipolarli con fantasia creatrice; ecco perché egli si diverte a riempire i recipienti, a curarne la forma , i colori, a sentirne gli odori, ad ascoltarne i suoni che da essi provengono. Il ritmo delle acquisizioni è ormai rapido; in una logica di “causa-effetto”, egli comprende di essere causa delle sue azioni. Il giocattolo è un mezzo per arricchire le percezioni del bambino, permettendo di sviluppare in lui la conoscenza delle forme e dei colori. Noi gli offriremo giocattoli graziosi a vedersi, piacevoli al tatto, compositi e di non difficile manipolazione. Cercheremo quindi di creare giocattoli capaci di interessare i bambini e di suscitare in loro una gioiosa meraviglia, dato che la meraviglia fornisce l’impulso che consente di scoprire e creare nuove forme di manipolazione degli oggetti.

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Inoltre, dato che il gioco è finalizzato a sviluppare ed arricchire l’immaginazione del bambino, si cercherà di dare un valore estetico al giocattolo stesso, e lasciare spazio alla creatività del bambino; dal punto di vista educativo, nulla è infatti più nocivo di un gioco troppo complicato che faccia del bambino uno spettatore passivo e smorzi in lui l’iniziativa. In virtù del fatto che il gioco deve soddisfare le esigenze

affettive del bambino, potremmo dire che il gioco serva per rispondere ai suoi bisogni di contatto, ma anche di esplorazione dell’ambiente circostante, oltreché di introduzione alle forme sociali dell’educazione; il gioco infatti contiene regole alle quali il bambino accetta di “piegarsi” con gioia e che l’incitano a dirigere meglio i suoi gesti, a controllarsi in certe circostanze e a liquidare e dominare i suoi impulsi. È nel gioco che i bambini imparano a conoscersi e ad avere rapporti ai quali gli adulti potranno dare un orientamento positivo, valorizzando nell’immagine del gioco la figura simbolica del dono da offrire agli altri ma anche a se stessi. Infine, il gioco è strumento di aggregazione sociale, perché stimola i bambini a ricercare l’altro per giocare insieme; è infatti nei primi contatti con i giocattoli e nelle prime ricerche di attività sociali di mutuo scambio che il bambino impara a concentrarsi in vista di un fine: rispetto sociale e ordine.

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6.1. I suoni.

Nei primi anni di vita, attraverso gesti, suoni e

movimenti i bambini esprimono bisogni,

emozioni, sentimenti, idee. Favorire percorsi

educativi che associano lo sviluppo della

corporeità e della musicalità rappresenta una

necessità didattica oltre che pedagogica. I due

linguaggi hanno diversi contenuti comuni:

l'ascolto, la coscienza e conoscenza del

proprio corpo, la disponibilità corporea, il

ritmo, l'approccio al suono ed alle sue

caratteristiche, il movimento nello spazio e

nel tempo, l'espressività. Giochi di

esplorazione, di ascolto, giochi di movimento

creativo ed espressivo che utilizzano la

voce, il corpo e semplici strumenti musicali

spesso ricavati da oggetti di uso comune ,o

disponibili in natura, sono tutti strumenti da

utilizzare per i percorsi didattici coi bambini.

Attraverso la scoperta e la sperimentazione

degli oggetti, il bambino provoca

continuamente rumori e suoni, sempre

diversi, che alterna a momenti di attesa,

d’immobilità, di silenzi, di sguardi, tutti

profondamente ricchi di emotività.

Scoprire la “voce”, il timbro degli oggetti,

anche quelli di uso quotidiano è fonte di gioia,

di curiosità, di piacere delle sonorità create.

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6.2. Il gusto e i sapori.

Non è vero che ognuno nasce già con le proprie

preferenze: Il senso del gusto si sviluppa nel bambino già

nel corso della vita intrauterina e si struttura sulla base

dell’esperienza. Rispetto alla vista e l'udito, i sensi

cosiddetti “chimici” - il gusto e l'olfatto - sembrano

relativamente poco importanti; ma per i bambini piccoli

gli odori e i sapori possono trasmettere informazioni

cruciali sul mondo.

Il progetto educativo che proponiamo vuole

puntare proprio sulla valorizzazione del bambino di

riconoscere e saper distinguere gli odori che

provengono da un frut- to della natura; attraverso

questa sua particolare abilità, il bambino sarà in

grado di associare odori a sapori, affinando il

proprio gusto. Anche grazie alla quotidiana

somministrazione dei pasti, l’educando saprà

distinguere - attraverso il gusto – le pietanze che

più gli sono familiari e che maggiormente vicini alle

sue aspettative

6.3. Lo sviluppo sensoriale.

Sviluppo motorio, psicologico e sensoriale seguono nel bambino un processo di maturazione

armonica. Attraverso il contatto corporeo e il movimento il bambino cresce, comunica, e conosce.

Dal momento della nascita il bambino vive una dimensione conoscitiva e relazionale legata al

movimento, alla ricezione dei suoni e alla percezione delle immagini. Pertanto per un’adeguata

maturazione è indispensabile che viva in un ambiente che gli garantisca un sereno rapporto

affettivo e contatti fisici con persone “sicure” che sin dalla nascita lo mantengano in posizioni di

rassicurazione.

Il bambino mostra in tanti modi che sta crescendo e che diventa sempre più consapevole del

mondo intorno a lui. Continua a raccogliere una gran quantità d’informazioni attraverso i cinque

sensi e utilizza ciò che impara per ottenere le cose. Impara a "leggere" le parole, i gesti e le

espressioni del volto di chi si occupa di lui. La sua memoria s’incrementa e compare una nuova

abilità nel ricordare esperienze passate.

Man mano che il suo cervello cresce in dimensioni e complessità, il bambino sviluppa un controllo

sempre maggiore sugli oggetti e le persone del suo ambiente. Allo stesso tempo, le aree motorie si

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sviluppano sufficientemente in modo da controllare i muscoli del tronco e degli arti superiori, per

proseguire poi nel controllo degli arti inferiori.

Il suo interesse nell’esplorazione del mondo e nell’affermare la propria indipendenza è reso

possibile dal suo sviluppo fisico che gli permette di muoversi, allontanandosi e poi riavvicinandosi

alle persone care. Situazioni spiacevoli che un tempo avrebbero provocato automaticamente il

pianto, ora possono tradursi nel voltare il capo e imbronciarsi per mostrare così la sua

disapprovazione, frustrazione o stress.

Alla luce di quanto è stato descritto, riportiamo di seguito le proposte che costituiscono l’ossatura

del progetto educativo in argomento:

Proposta 1.

Angolo morbido,

cesto scatoline

sonore

Attività di gioco libero

sempre presente

nell’angolo morbido

Sempre a disposizione il cesto

prevede una serie di scatoline

chiuse e non apribili con

all’interno diversi materiali che

forniscono diverse risposte

all’udito nel caso vengano

agitate

• Cesto facilmente manovrabile

• Scatole di disparate origini e di

piccole dimensioni

• Carta gigliata o monocolore

(pastello) e vinavil per ricoprirle e

chiuderle

• Materiale di varia natura con

diverse sonorità come la sabbia, i

semi, piccoli parti metalliche, acqua

ecc.

Proposta 2.

Angolo morbido,

cesto bottiglie

colorate

Attività di gioco libero

sempre presente

nell’angolo morbido

Sempre a disposizione il cesto

prevede una serie di bottiglie

trasparenti chiuse di diverso

colore e non apribili.

Cesto facilmente manovrabile

Bottiglie trasparenti tipo quelle

dell’acqua da mezzo litro. Pasta e piccoli

oggetti da inserire dentro le bottiglie.

Proposta 3.

Angolo morbido,

cesto degli odori

Attività da svolgersi in

momenti di insieme

con l’educatore

Il cesto prevede una serie di

vasetti con all’interno diversi

elementi che emanano odori

diversi e contrastanti. Il cesto

viene tenuto in grembo

dall’educatore che propone ai

bambini intorno di annusare il

contenuto e di avviare

conseguentemente

puntualizzazioni e scambi

verbali sul medesimo. Le

materie prime presenti

all’interno devono essere

rinnovate periodicamente.

Da 8 a 10 contenitori di piccole

dimensioni senza coperchio

Un tessuto bucherellato, stile quello

classico da bomboniere, dal quale

ricavare dei cerchi di diametro maggiore

rispetto a quello dei contenitori.

Elastici, per fermare il tessuto intorno ai

bordi dei contenitori e per ottenere una

chiusura che lasci passare gli odori.

All’interno dei contenitori, mettere

elementi naturali quali caffè, cacao, aglio,

salvia, rosmarino, cipolla ecc.

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Proposta 4.

Gioco euristico

classico

Attività da svolgersi in

momenti di insieme

con l’educatore a

piccoli gruppi.

Vengono disposti sul tappeto una

decina di sacchetti all’interno dei

quali vi sono elementi naturali o di

uso quotidiano, una tipologia per

ogni sacchetto. I sacchetti vengono

aperti e i bambini lasciati liberi di

sperimentare varie combinazioni e

associazioni tra le varie

componenti. Quando il gioco non è

attivo i sacchetti stanno in alto,

all’interno di una scatola

Una decina di sacchetti di stoffa con

chiusura possibilmente a nastro

Materiale tipo tappi di sughero,

coperchi in metallo, barattoli in

metallo, castagne, noci, anelli in legno

e metallo per le tende, pezzi di

manichetta per l’acqua ecc..; per ogni

materiale il numero dei componenti

deve essere da 6 a 10.

Una scatola ben riconoscibile per

contenere il tutto.

Proposta 5.

Gioco euristico

contestualizzato

Sempre a disposizione

in un angolo ben

identificato, questo

gioco viene svolto in

presenza di un

educatore, il quale

funge da osservatore

passivo.

Con la stessa modalità del gioco

euristico, gli oggetti sono

disposti negli stessi contenitori,

e appartengono alla quotidianità

del bambino.

Pannolini, tubetti vuoti di crema,

cucchiaini in silicone, piattini, ciucci,

biberon, ecc., e quant’altro appartenga al

loro quotidiano.

Proposta 6.

Cestino dei tesori

Sempre a disposizione

in un angolo ben

identificato, questo

gioco è libero e si può

considerare una

derivazione

dell’euristico.

In una scatola di dimensioni di

circa 40 cm x 30 cm, ben

rinforzata con rivestimenti

esterni ed interni e vinavil,

vengono riposti alcuni materiali

di uso quotidiano con i quali il

bambino può interagire

sperimentando come meglio

crede.

Una scatola di dimensioni simili a quelle

indicate accanto.Carta gigliata,o se

necessario altro cartone per

rinforzare.Per l’interno: Tappi di sughero

di varie dimensioni, coperchi di varia

misura in metallo, pezzi di manichetta di

varia misura, tubi di cartone rivestiti con

carta e vinavil, cerchi in legno e metallo

per tende ecc.

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Nido Aziendale “la bacchetta magica”, via Cantù n.10, Trieste

Tel. 040/571024 Fax 040/571024

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Proposta 7.

Scatola azzurra

Sempre a disposizione

in un angolo ben

identificato, questo

gioco è libero.

Nella scatola il bambino mette

in moto la capacità di esprimere

il proprio mondo interiore, il

proprio immaginario.

In una scatola color azzurro, che richiama

i colori naturali (cielo e mare), riempita di

sabbia, terra, farina, conchiglie, sassi,

rami,ecc.

Proposta 8.

Angolo del grafico-

pittorico

Sempre a disposizione

per permettere ai

bambini, quando ne

hanno voglia, di

lasciar traccia e di

sperimentare tratti e

colori dei vari

strumenti forniti.

Nell’angolo sono presenti un

tavolo con 3-4 sedie, un

pannello a muro, una

scaffalatura bassa con tre

scatole (una per i fogli bianchi,

una per quelli disegnati e una

per le matite a disposizione quel

giorno) e un cestino. Si

alternano ogni giorno pastelli a

cera, matite a legno, pastelli ad

olio, gessetti colorati. Il tavolo e

il pannello sono ricoperti da

fogli di carta da pacchi, nella

scatola dei foglietti sono a

disposizione piccoli fogli (metà

A4) di colori e spessori variabili

secondo gli strumenti messi a

disposizione.

Un pannello per la parete (va benissimo il

multistrato)

Tre piccole scatole con bordi bassi,

possibilmente create appositamente al

nido.

Fogli grandi da pacchi

Foglietti di vario aspetto e consistenza

Matite a legno, pastelli a cera e ad olio,

gessetti ecc.

Proposta 9.

Pannello sensoriale

Gioco libero,

stimolazione tattile e

visiva.

Si posiziona alla parete un

pannello composto da vari

materiali tessili e di altra natura

che diano diverse risposte al

tatto e alla vista.

Un pannello di circa 70 x 100 cm in

compensato

Stoffe di diverso colore e diversa

consistenza, carta vetrata, spugna,

spugna abrasiva ecc.

Proposta 10.

Gioco con acqua –

libero con oggetti

vari

Attività strutturata

propostacon un

educatore

presente.(attività

proposta nei mesi

caldi)

I bambini accedono due o tre

per volta neilavandini bassi

Dentro oltre all’acqua ci sono

tubi, tappi, palline che

galleggiano e altre che stanno a

fondo. Il gioco è libero ed

evidenzia solo la manipolazione

dell’elemento e l’interazione tra

l’acqua e i materiali proposti.

Lavandini ad altezza di bambino riempiti

con acqua e

oggetti di varia natura come piccoli

bicchieri, imbuti, tubi di gomma, palline

di gomma di vario peso specifico, tappi di

sughero ecc.

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Sarà compito delle educatrici di sezione preparare a sua misura tutto l’ambiente circostante, anche dal punto di vista della sicurezza, cosa che consentirà al bambino di muoversi in meravigliosa libertà, di fare tutte le esperienze sensoriali di cui ha bisogno, di vivere e interagire con l’ambiente fisico ed umano che lo circonda. Essere presenti ma non interferire con l’esperienza che il bambino piccolo sta facendo è di importanza fondamentale; ad esempio evitiamo di porgere al bambino l’oggetto che sta puntando, mentre lui sta cercando il modo per raggiungerlo provando a girarsi da solo o dondolandosi avanti e indietro; lasciamo che esplori queste sue azioni. Trieste, anno scolastico 2012-2013.