Il Fatto n. 050

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pagina 6 Politica Rifondazione si arrabbia e pubblica un dossier con le “omissioni” dell’Amministrazione. pagina 9 Cronaca Blitz degli agenti del Corpo Forestale dello Stato negli uffici del Comune. pagina 19 In Città Anche quest’anno grande successo in città per le iniziative di Telethon. pagina 24 Sport Tutte le ultime novità sulle squadre della nostra città. Varata dalla Regione Puglia, la norma che dovrebbe aiutare le famiglie vit- time dell’usura rimane un documento inutilizzato. Manca il personale per esaminare le pratiche e i fondi vengono dirottati su altri progetti. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Maurizio Altomare. pag. 10 L’avevamo già incontrata nei primi numeri de “il Fatto” oggi torniamo a fare visita allo studio d’arte di Antonia Bufi, giovane artista molfettese capace di inventarsi un’arte tutta nuova e di lavorare anche per la rinascita del Centro Storico. pag. 21 Una legge che non funziona Giovani artisti crescono n° 50 martedì 22 dicembre 2009 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. Inchiesta Addio 2009! www.ilfatto.net

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Page 1: Il Fatto n. 050

pagina 6

PoliticaRifondazione si arrabbia e pubblica un dossier con le “omissioni” dell’Amministrazione.

pagina 9

CronacaBlitz degli agenti del Corpo Forestale dello Stato negli uffici del Comune.

pagina 19

In CittàAnche quest’anno grande successo in città per le iniziative di Telethon.

pagina 24

Sport Tutte le ultime novità sulle squadre della nostra città.

Varata dalla Regione Puglia, la norma che dovrebbe aiutare le famiglie vit-time dell’usura rimane un documento inutilizzato. Manca il personale per esaminare le pratiche e i fondi vengono dirottati su altri progetti. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Maurizio Altomare.

pag. 10

L’avevamo già incontrata nei primi numeri de “il Fatto” oggi torniamo a fare visita allo studio d’arte di Antonia Bufi, giovane artista molfettese capace di inventarsi un’arte tutta nuova e di lavorare anche per la rinascita del Centro Storico.

pag. 21

Una legge che non funziona Giovani artisti crescono

n° 50martedì 22 dicembre 2009Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

Inchiesta

Addio 2009!

w w w . i l f a t t o . n e t

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3Corsivomartedì 22 dicembre 2009

E così ci siamo, fine d’anno e buoni propositi per il 2010. Forse le stesse cose, le stesse promesse, gli stessi aus-pici fatti nel 2008. Ma infondo non importa, del resto se per sperare di es-sere più felici basta pensare positivo, beh, allora facciamolo pure ed auguri-amoci che davvero il 2010 sia migliore dell’anno appena trascorso.Ci piace pensare che le strade della città illuminate di mille “stelle” bi-anche e blu siano il primo segnale del risveglio di cui tutti sentiamo la neces-sità. E poco importa se i soliti quattro imbecilli di cui Molfetta non riesce a liberarsi siano stati capaci di rubare le belle luminarie sistemate nel centro storico. Speriamo che qualcuno li bec-chi e li punisca. Così come speriamo che il porto nel 2010 diventi qualcosa di più di quattro gru che prendono le pietre di qua e le spostano di la in at-tesa che i lavori proseguano sul serio.E speriamo anche che il sogno di Palaz-zo Dogana diventi presto realtà: finora si è solo parlato di progetti fantastici, gare per l’affidamento, affitti irrisori

ma… l’antico palazzo rudere era e ru-dere rimane. E a proposito di palazzi che gridano vendetta, ecco l’ex Laz-zareto che attende da tempo immemo-rabile di essere aperto per ospitare il museo del Pulo. Tutti promettono che siamo in dirittura d’arrivo e intanto erbaccia e sporcizia crescono attorno all’edificio. Così come crescono nel parco della zona 167: pensato, realiz-zato e abbandonato…C’è poi la storia del “PIRP”, il piano integrato di riqualificazione: il Co-mune che presenta un progetto, la re-gione che lo respinge, la cassazione che ordina di riprenderlo in consider-azione. Il tutto per una battaglia po-litica che non piace alla stampa, non piace ai politici e non piace soprat-tutto alle centinaia di abitanti del ri-one Madonna dei Martiri sulle cui vite si gioca la partita in attesa, ne siamo convinti, della prossima tornata eletto-rale quando il politico o aspirante tale di turno si presenterà a chiedere voti con la promessa di imminenti lavori per rimettere a posto il quartiere. A noi

sembra tutta fantascienza.Il 2010 ci auguriamo possa portare anche maggior rispetto nei confronti degli operatori dell’informazione: da parte dei politici molti dei quali sempre pronti ad attaccare quando si sentono offesi nonostante il loro “fatti e misfatti”, da parte dei cittadini che spesso confondono la possibilità di espressione con il diritto alla esibiz-ione. E maggior rispetto anche tra gli stessi che si occupano di informazione: sarebbe bello che nel 2010 terminasse il gioco del “copia e incolla”. Di chi, non riuscendo a stare “dietro la noti-zia”, preferisce approfittare del lavoro degli altri salvo poi commettere imper-donabili e grossolani errori suscitando l’ilarità dei lettori.La speranza per il 2010 è anche che trovino soluzione i problemi dei tanti che hanno perso il lavoro, sono in cas-sa integrazione, non riescono più ad arrivare a fine mese. Come Marco (il nome è di fantasia) che dopo anni di lavoro in una azienda molfettese oggi è costretto ad elemosinare un piatto di

minestra: la cassa integrazione lo ha colpito e i debiti lo stanno condannan-do ad una vita di stenti e solitudine e, cosa assai più grave, nella apparente indifferenza delle istituzioni cui Marco più volte si è rivolto senza trovare as-colto.Il 2010 sarà un anno importante anche per noi de “il Fatto”: pochi giorni fa è nato “il Fatto Bisceglie” ed è stato un successo. Decine di e-mail, telefonate, congratulazioni. Bisceglie e i bisceglie-si hanno risposto alla grande e chissà che non si possa accelerare il progetto di sbarcare anche in altri lidi.Infine lasciatemi rivolgere, anche a nome dell’editore Giulio Cosentino e di tutti i collaboratori de “il Fatto”, il nostro sentito e sincero augurio di un sereno Natale e di un meraviglioso anno nuovo a tutti voi, cari lettori, che con il vostro quotidiano affetto ci in-coraggiate a continuare in un lavoro mai semplice ma “maledettamente” appassionante. Auguri Molfetta.

Corrado Germinario

Con la speranza di dimenticare le negatività e di godere di una città migliore.

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Un 2010 tutto da vivere

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Primo Piano martedì 22 dicembre 20094

Negli scorsi giorni il consigliere di Rifondazione Comunista Gianni Porta aveva avanzato seri dubbi circa lo stato della società Tributi Italia (ex Gestor). La società, concessionaria del servizio di riscossione della pubblicità median-te affissioni e dalla Tosap (occupazio-ne del suolo pubblico) per conto del Comune di Molfetta e di altri comu-ni della regione, si trova in pessime condizioni finanziare e con debiti nei confronti di numerosi comuni per ol-tre 90 milioni di euro. Porta auspicava quindi un immediata risposta da parte del Comune di Molfetta per tutelare soprattutto i dipendenti della filiale molfettese che, come altri, erano alle prese con dei problemi nella ricezione degli stipendi. Inoltre il consigliere di opposizione faceva notare che il con-tratto che lega la Tributi Italia al no-stro Comune scadrà il 31 dicembre. Immediata è arrivata la risposta da parte del Comune di Molfetta tramite il suo Ufficio Stampa. L’assessore al Bilancio, Giulio La Grasta, ha fatto sa-pere infatti che il rapporto con la Tri-

buti Italia si risolverà allo scadere del contratto previsto per l’ultimo giorno dell’anno. La concessione sarà quindi affidata ad un’altra società tramite un bando pubblico in via di definizione.

Tuttavia l’assessore ha rassicurato gli impiegati della Tributi Italia che manterranno sicuramente il proprio posto di lavoro anche dopo l’immi-nente avvicendamento con l’azienda

che si aggiudicherà l’appalto. Questi lavoratori, grazie ad un accordo tra il sindaco Antonio Azzollini e la Tributi Italia, riceveranno anche le mensili-tà arretrate, che saranno interamente pagate dal Comune di Molfetta che le scomputerà dalle spettanze della concessionaria per i servizi svolti. La Grasta ha ulteriormente precisato che il Comune di Molfetta non vanta as-solutamente nessun credito nei con-fronti della ex Gestor a differenza di altri comuni pugliesi. Quindi il posto di lavoro di numerosi impiegati può essere considerato salvo. Un bel rega-lo di Natale per questi lavoratori che finalmente possono guardare al futuro più serenamente.Inanto il consiglio comunale ha deli-berato che la società Tributi Italia ri-marrà concessionaria del Comune sino alla pubblicazione del nuovo bando. Quindi la ex Gestor ha ottenuto una proroga a partire dal 31 dicembre data di scadenza del contratto.

Francesco Tempesta

Il Comune in aiuto dei dipendenti: saranno pagati gli stipendi arretrati.

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Fallita la Tributi Italia

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Questo periodo impone dei riti: gli auguri, la bontà tanto al chilo, la fa-miglia a tutti i costi, pure i bilanci di un anno che si chiude e, a voler essere diligenti, i propositi per quel-lo che comincia. Fare un bilancio per Molfetta non è facilissimo, per un motivo semplice, in questo 2009 non è accaduto nulla da ricordare o da raccontare. A sfogliare la raccolta del nostro giornale, che pure ha ri-ferito con fedeltà e minuzia quanto accaduto in questi 365, si fa fatica a trovare l’evento, quello che lascia traccia e segnala il trend. Un 2009 senza infamia e senza lode, è que-sto in definitiva il segno distintivo di Molfetta nell’anno che andiamo a concludere: l’anonimato o il gri-giore, a volerlo dire con un colore. Gli intrallazzi, variamente approdati nelle aule dei tribunali, la necessità di essere amici di questo e di quel-lo per andare avanti, il ripiegarsi sui propri privati obiettivi, affidando le speranze di cambiamento al raspare

la polverina dorata dal gratta e vinci. Se un gruppo dirigente c’è, non ce ne siamo accorti, certo non pare il-luminato da un’idea di città, che non sia quella coincidente con i propri interessi, intesi come privati delle persone che ne fanno parte. Senza troppo cavillare sulle regole, se non obbligati, come nel caso della pre-senza delle donne in giunta. Regole vissute con fastidio, anche se sono la trama che rende possibile la civi-le convivenza. Un esempio su tutti e ce ne sarebbero molti da ricorda-re. In un incontro pubblico dello scorso settembre, il sindaco definì la decisione dell’Autorità di Bacino di dichiarare Molfetta, attraverso il PAI (Piano Assetto Idrogeologico), una città a forte rischio idrogeolo-gico: “Uno sgambetto allo svilup-po della città di Molfetta”. Questo perché ingrandire la zona artigiana-le in un’area interessata dalle lame obbligherebbe a opere che riduca-no questo rischio. Poi sono bastate

delle piogge abbondanti a provocare un mezzo disastro, mentre le strade della zona artigianale e industriale si allagano regolarmente al cadere di quattro gocce. Lo sviluppo, e ci pia-cerebbe che si chiarisse finalmente a quale tipo di sviluppo questa città punta, si traduce così nel vantaggio di pochi, soprattutto studi tecnici e professionali, più qualche gruppo economico, mentre Molfetta, il suo territorio, è di tutti e non ci pare che in questo 2009 di esso ci si sia preso cura in modo particolare. Per esem-pio, adottando nuove norme per regolamentare il commercio ambu-lante, che da noi però non deambula affatto, ma è fisso, per tutto l’anno si sono infatti moltiplicate bancarel-le di fruttivendoli, dai mega gazebo ai tre ruote con qualche cassetta da-vanti, intralciando il traffico, pro-ducendo spazzatura e aumentando il livello di sciatteria. Qualcosa s’è fatto, è bene ricordarlo, per esempio finalmente sono state rimossi i fos-

sili di fioriere e sono state installate panchine a Corso Umberto e Lungo-mare, anche qualche nuovo casso-netto ed è in costruzione la rotatoria a via Terlizzi, mentre permane la chiusura di parchi pubblici, neppure inaugurati, così come la spazzatura, che abbonda dallo scorso millennio, né è servito a molto defenestrare chi dirigeva l’azienda addetta. Tutto sa di già visto, non c’è nulla da porta-re nel cuore, salvo forse due nomi: Giulia e Abdullah. Giulia, molfet-tese vera, uccisa da due balordi che hanno spezzato così la sua dignitosa vecchiaia, l’altro, afgano di nascita e molfettese per caso e solo per mezza giornata, perché proprio nella nostra città scoperto, mentre nel cassone di un tir cercava di conquistarsi una vita migliore. Nel bilancio del 2009 il ricordo più affettuoso è per loro, che sia pace, per Giulia e Abdullah e tutti noi.

Lella Salvemini

Il pensiero più dolce va a Giulia e Abdullah…

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Ricordare o scordare l’anno che sta passando

martedì 22 dicembre 2009 5L’opinione

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Politica martedì 22 dicembre 20096

L’Amministrazione di centro destra ha scarso rispetto per la democrazia, lo denuncia il circolo cittadino di Ri-fondazione Comunista. A Molfetta, accusa il partito in un dossier presen-tato dal segretario cittadino, Beppe Zanna, e dal Consigliere Comunale, Gianni Porta, si sono verificati “in questi mesi parole (simboli), opere (fatti istituzionali) e omissioni che de-vono indurre ogni buon democratico a non sottovalutare, a non sminuire, a non essere indifferente e indolente”. Rifondazione ha individuato cinque casi paradigmatici nei quali l’am-ministrazione Azzollini ha mostrato disprezzo per le regole e per il ruolo dell’opposizione, costretta ad aspetta-re mesi per aver risposta alle proprie interrogazioni, messa in difficoltà per-sino nella possibilità di documentar-si. Di uno di essi abbiamo già detto nelle pagine di questo giornale, vale a dire la proposta di modifica del rego-lamento del Consiglio comunale, con cui la maggioranza vuole, afferma

Rifondazione, “disinnescare il diritto dell’opposizione a chiedere consigli comunali tempestivi su questioni di rilevante interesse pubblico. In secon-do luogo, confinare la trattazione del-le interpellanze e interrogazioni a fine seduta quando diminuisce il pubblico e prevale la stanchezza dell’aula”. Il centro destra mostra in altri casi di confondere istituzione e partito. Per esempio concedendo patrocinio ed affissione dei manifesti sulle plance comunali ad un’iniziativa di “Azzur-ro Donna”, movimento femminile di “Forza Italia”, “in spregio ad ogni idea di separazione tra istituzioni e parti politiche”, si legge nel dossier. Stes-so atteggiamento ha ispirato la deli-bera di patrocinio e contributo di 500 euro alle manifestazioni promosse dal “Comitato 10 Febbraio” sul tema “Le foibe: ieri e oggi”. Comitato di cui prima e dopo questa data non s’è avu-ta notizia in città e che, affermano gli esponenti di Rifondazione, “è un pa-ravento che serve all’organizzazione

Azione Giovani (movimento giovani-le del partito di Alleanza Nazionale, poi confluito nel PdL) per organizzare iniziative culturali (di parte) avvalen-dosi di contributi pubblici (cioè di tut-ti)”. Una valenza simbolica ha, invece, la scelta di modificare nel settembre scorso i criteri della Commissione per la Toponomastica cittadina, quella che decide a chi intitolare le nuove strade, quindi anche i riferimenti culturali, storici, tradizionali della nostra città; avrebbero dovuto farne parte sindaco e un rappresentante indicato da ogni gruppo consiliare, tecnici comunali e un membro della Pro Loco. All’Am-ministrazione tutta questa pluralità ha dato fastidio, così ne ha affidato le funzioni alla Sesta Commissione con-siliare, in cui non sono presenti tutti i partiti, in più includendo l’associazio-ne “Eredi della Storia”, di cui Rifon-dazione ricorda “la matrice culturale, tendenzialmente revisionista” e per di più “fatta di volontari che non ha nessun titolo e nessun riconoscimento

nel mondo accademico e scientifico”. Come si vede, riferimenti a precise vi-cende, cui si aggiunge anche la revoca del permesso a “il Fatto” di accede-re all’aula consiliare per riprendere i lavori del Consiglio e trasmetterli via web. L’obiettivo di Rifondazione è chiaro: “Crediamo che certi segnali siano sintomi di uno stato di cattiva salute della nostra comunità – non solo quella locale – e come partito ci sentiamo obbligati a lanciare un segnale, un s.o.s., un invito a tutte le forze democratiche, alle associa-zioni, ai movimenti civici, ai partiti, ai sindacati, ai cittadini tutti affinché aguzzino lo sguardo e le orecchie, in-tensifichino la vigilanza, aumentino le occasioni di confronto sul tema del-la tenuta democratica, promuovano azioni coordinate per non limitarsi solo a denunciare, sensibilizzare, pro-testare ma anche a cambiare in meglio la realtà in cui vivono”.

Lella Salvemini

Rifondazione presenta un dossier con cinque casi “emblematici” e lancia l’allarme sulla mancanza di libertà in città.

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All’assalto dell’Amministrazione

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martedì 22 dicembre 2009 7Attualità

Si arricchisce di nuovi e preziosissimi tesori il Pulo di Molfetta. Negli scorsi giorni, infatti, il consorzio “Polje” ha provveduto ad installare presso la nic-chia del muretto d’ingresso alla dolina una copia dell’antico quadro di San Francesco, un tempo parte integrante di un’antica edicola votiva, donata dal dottor Giuseppe Saverio Poli. L’affre-sco originale, scomparso in circostanze poco chiare, fu realizzato dal compian-to concittadino Gabriele Poli (padre di Giuseppe Saverio), autore inoltre di buona parte degli affreschi sacri vene-rati nelle numerosissime edicole votive disseminate qua e là per la città e la campagna. Notizie più dettagliate cir-ca l’affresco di San Francesco e di altri raffinati lavori del Poli possono essere ricercate tramite uno dei tanti libri di Corrado Pappagallo dal titolo Edicole votive a Molfetta. Oltre alla nuova in-stallazione, il Pulo adesso può vantare un nuovo fiore all’occhiello. Questo perché la Soprintendenza ai Beni Ar-cheologici della Puglia, in accordo con

“Polje”, ha disposto la collocazione del calco della sepoltura multipla rinvenu-ta durante le varie campagne di scavo all’interno della grotta numero 1. La scoperta, come documenta il professor Italo M. Muntoni, venne fatta al di sot-to del pavimento in basole calcaree del-

la cavità dove, all’interno di una fossa rettangolare, furono portati alla luce i resti ossei di sei individui. Si tratta di un tipo di sepoltura secondaria dato che riuniva resti provenienti da altre tom-be. Molto probabilmente i resti, depo-sitati dai frati Cappuccini che viveva-

no all’interno del Convento sul ciglio della dolina, risalgono al 1500 come testimonia l’analisi dei frammenti di ceramica acroma, detta “a Cannelures”, tipica del periodo compreso fra il tardo Medioevo e l’Età moderna. Dall’anali-si paleobiologica dei resti si è accertato che si tratta di quattro individui di sesso maschile, di uno femminile e di uno di sesso non determinabile. La loro statu-ra è compresa fra 1.62 e 1.72 metri per un peso di circa 69 chilogrammi. Sono emersi anche curiosi particolari sul loro modo di vivere. Due di essi avevano svolto in vita lavori fisici molto intensi mentre alcuni erano affetti dall’anemia causata da un’alimentazione povera di legumi e carne. Naturalmente, come succedeva abitualmente all’epoca, le condizioni igienico-sanitarie non erano delle migliori dato che almeno tre indi-vidui erano affetti da malattie infettive ed erano vittime dell’infestazione da pidocchi.

Francesco Tempesta

Disposto il collocamento nella grotta numero 1 del calco della sepoltura multipla rinvenuta durante i lavori di scavo.

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Il ritorno degli “abitanti” del Pulo

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Cronaca martedì 22 dicembre 20098

Marche e marchi per tutti i gustiPeccato si trattasse di abbigliamento contraffatto o di provenienza illecita.

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Il lavoro come hobbyDenunciati 17 dipendenti del Centro per

l’Impiego. Si assentavano dal posto di lavoro.

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C’era la coda per acquistare capi fir-mati di ogni tipo da regalare a Natale. Nulla di strano in questo periodo se non fosse che il locale di Palese dove avveniva il commercio non era certo un esercizio autorizzato ed al suo in-terno era in vendita abbigliamento contraffatto o di provenienza ancora da accertare. A scoprire l’illecito traf-fico sono stati i militari della Guardia di Finanza di Molfetta, coordinati dal tenente Leonardo Rossi, che al termine di una attività info investigativa hanno sorpreso un uomo di Bari, già pregiu-dicato per lo stesso reato e denunciato per questo ben 35 volte, intento nella vendita dei capi contraffatti.Le fiamme gialle hanno recuperato e

posto sotto sequestro oltre 250 articoli tra giacche, maglie, scarpe e pantaloni tutti recanti i marchi di note e costose marche: si andava dalle Hogan a Dol-ce & Gabbana, passando per Burberry e Blauer, sino ad Armani e Nike. Mo-delli per tutti i gusti e di ottima fattura secondo quanto spiegato dai finanzieri, per un giro d’affari di diverse migliaia di euro. Il responsabile dell’illecito è stato segnalato all’autorità giudiziaria e denunciato per i reati di contraffa-zione e ricettazione, poiché come det-to di alcuni capi non è stato possibile stabilire la contraffazione. Del caso si occupa la dottoressa Francesca Roma-na Pirrelli della procura presso il Tri-bunale di Bari.

Gennaro Gadaleta, Anna Maria Brat-toli, Sabina Palombella, Claudia Marzocca, Maria Breglia, Dorotea Spaccavento, Antonio De Palma, Antonio Dangelico, Rosa Altamu-ra, Addolorata Logoluso, Grego-rio Altomare, Francesco Lo Basso, Antonio Allegretta, Roberto Drago, Annamaria Poli, Mario Lioce, e Sa-verio Scardigno. Sono questi i nomi dei diciassette impiegati del Centro Territoriale per l’Impiego di Molfet-ta, l’ex Ufficio di Collocamento, de-nunciati dai militari della Guardia di Finanza di Molfetta perché nel corso delle ore di lavoro abbandonavano l’ufficio per dedicarsi ad attività di tipo privato. Le fiamme gialle hanno lavorato per oltre due mesi per ac-certare gli illeciti, anche eseguendo appostamenti, facendo pedinamen-ti e realizzando fotografie e riprese video: i dipendenti pubblici, alcuni in servizio stabilmente a Molfetta al-tri giunti “di rinforzo”, assai spesso lasciavano l’ufficio, anche nelle ore di apertura al pubblico, e si dedica-

vano ad altro. C’era chi faceva un giro all’ipermercato, chi si dedicava alle commissioni in centro. Il tutto senza che, almeno sinora non è stato accertato il contrario, i responsabili dell’ufficio si accorgessero di nul-la. Le indagini, scattate a seguito di una denuncia giunta alla Guardia di Finanza, sono coordinate dal sosti-tuto procuratore della Repubblica di Trani, Carla Spagnuolo. Certamente le persone coinvolte verranno chia-mate a rispondere dell’illecito com-messo di fronte ad un giudice e non si esclude che nel frattempo debba-no restituire all’ente i soldi indebita-mente percepiti in busta paga per ore di lavoro mai svolte.

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Cronacamartedì 22 dicembre 2009 9

Assoluzione bis a PotenzaNon commisero alcun reato i carabinieri che indagarono sull’omicidio di Annamaria Bufi.

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La Forestale assedia il ComuneBlitz degli uomini del Corpo anche negli studi professionali di alcuni tecnici. Sequestrati documenti di ogni tipo.

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Non commisero falso e favoreggia-mento nell’ambito delle indagini av-viate in seguito dell’omicidio della giovane molfettese Annamaria Bufi. A confermare anche in Appello l’as-soluzione per i carabinieri Pietro Ra-jola Pescarini, Antonio Rosato, Lui-gi Policastri e Vito Lovino, i giudici del Tribunale di Potenza chiamati ad esprimersi nuovamente sui fatti adde-bitati ai militari o ex militari dopo il ricorso presentato dall’avvocato Bepi Maralfa, legale rappresentante della famiglia Bufi costituitasi parte civile, e dal procuratore generale.I quattro accusati erano già stati assol-

ti in primo grado con formula piena e la Corte d’Appello ha ribadito la sen-tenza in secondo grado accogliendo a pieno le tesi degli avvocati difensori Filiberto Palumbo e Rosita Petrelli.Secondo l’accusa, Rajola Pescarini, Rosato, Policastri e Lovino avevano dichiarato la mancanza di riscontri in seguito alla perquisizione svolta in casa di Marino Bindi, principale accusato dell’omicidio e poi assolto dal Tribunale di Trani. Inoltre i quat-tro, sempre secondo l’accusa, aveva-no negato la presenza nel corso della perquisizione dell’appuntato Antonio Caldarulo (teste definito inattendibile nel corso del primo grado di giudizio) il quale aveva dichiarato di aver in-vece ritrovato delle scarpe sporche di fango. Scarpe di cui mai si parla ne-gli atti ufficiali delle indagini inerenti l’omicidio. Le accuse sono state rite-nute inesistenti nei due gradi di giudi-zio. Si chiude quindi una vicenda che per oltre dieci anni ha visto coinvolti i quattro carabinieri e che oggi li vede uscirne completamente innocenti.

Lo scorso 9 dicembre, le auto di ser-vizio e le divise grigie nei corridoi di palazzo di città non sono certo passate inosservate. Nel corso del-la intera mattinata agenti del Corpo Forestale dello Stato della stazione di Corato, coordinati dal dottor Lui-gi Savasta, sostituto procuratore del-la Repubblica presso il Tribunale di Trani, hanno eseguito una operazio-ne che ha avuto come obiettivo prin-cipale l’Ufficio Tecnico del Comune di Molfetta.Diverse auto della Forestale sono state segnalate nei pressi degli uffici comunali di via Carnicella e in piaz-za Vittorio Emanuele e via Palestri-na. Alcuni agenti si sono riuniti nella sala giunta del Comune e hanno ini-ziato ad analizzare e fotocopiare cen-tinaia di documenti acquisiti dagli uffici comunali. Altri agenti in con-temporanea hanno fatto visita agli studi professionali di alcuni tecnici molfettesi sequestrando documen-tazione di ogni tipo e sequestrando

anche le memorie di alcuni compu-ter. Sulla natura dell’operazione e su quanti e quali documenti siano stati acquisiti, per il momento non ci sono notizie ufficiali. Certo è che nei prossimi giorni potrebbero emergere particolari capaci di svelare l’enne-simo mistero che coinvolge gli uffici comunali molfettesi. Voci di corrido-io hanno fatto sapere che gli agen-ti avrebbero portato via soprattutto documentazione in originale relativa a numerose concessioni edilizie e a dichiarazioni di avvio di lavori per la realizzazione di immobili nelle aree di nuova espansione della città.Non è comunque la prima volta che agenti della Forestale acquisisco-no documentazione negli uffici del comune di Molfetta. Già in altre occasioni erano state eseguite per-quisizioni ed erano stati portati via documenti relativi alla Zona Artigia-nale ed alla Zona Asi della città oltre che ai lavori per la realizzazione del nuovo porto commerciale.

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Attualità martedì 22 dicembre 200910

“Sì, è vero, fa bene a definire legge fantasma quella che lo stesso presi-dente della Regione Nichi Vendola presentò allora come la più evoluta e completa del settore in Italia. La legge regionale antiusura del marzo 2006, che tanto entusiasmo suscitò tra gli addetti ai lavori e tra la gente comune al momento della sua approvazione, in realtà non è mai diventata operativa, è come se non ci fosse ed è, dunque, una legge fantasma” dice l’avvocato Maurizio Altomare, 33 anni, vice-pre-sidente dell’Associazione Provinciale Antiracket ed Antimafia, nel suo stu-dio di Corso Umberto a Molfetta, men-tre fuori, oltre i vetri, la città celebra e replica l’euforia natalizia e proprio giù, nella strada, lungo i marciapiedi, all’interno dei negozi, nei luoghi di ritrovo e del divertimento, è tutto un correre e rincorrersi, chiamare, parla-re ai cellulari, organizzare, progettare, magari anche acquistare, nonostante il bla bla bla sulla crisi e sul difficile mo-mento politico ed economico. Ma per

gli economisti, i sindacati, le associa-zioni di categoria, questo è un Natale a rischio, su cui potrebbe allungarsi l’ombra dell’usura per l’impellente bi-sogno di denaro che spingerebbe mol-

te famiglie a chiedere piccoli prestiti, magari ad un amico, ad un fornitore, all’agente di una finanziaria a due pas-si da casa, al dirimpettaio che sembra capire e condividere i nostri problemi.

Nei primi 8 mesi del 2009 il sovrain-debitamento delle famiglie è cresciuto dell’89,3% rispetto al 2008 e l’usura è aumentata del 71,6% (dati rilevati da Contribuenti.it che, con lo Sportello Antiusura, monitora l’indebitamento in Italia, ndr). Il fenomeno dell’usu-ra, o, meglio, delle usure, come ben sottolinea il Rapporto Cnel (Consiglio Nazionale dell’Evoluzione e del La-voro) 2008, è in forte crescita, assume contorni endemici in tutta Italia, non riguarda più solo gli imprenditori, si allarga verso le grandi aree metropo-litane e produttive del Nord, colpisce singoli e nuclei familiari, s’impenna in certi periodi dell’anno. A ben poco sono servite due leggi nazionali, la n. 108 del 1996 e la n. 44 del 1999, in-tegrate dalle varie leggi regionali: in 10 anni, sempre secondo il Rapporto Cnel, c’è stato un forte crollo delle de-nunce che nel 1999 sono state 1080 e nel 2006 431, ma ciò non vuole dire diminuzione di un fenomeno che,

A colloquio con l’avvocato Maurizio Altomare, vice presidente dell’Associazione Provinciale Antiracket e Antimafia.

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Legge regionale antiusura, una legge fantasma

continua a pag. 11

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Attualitàmartedì 22 dicembre 2009 11

come tutti quelli criminali, cambia e si trasforma proprio in relazione alle leggi che lo regolano e che, ben presto, diventano per questo obsolete, inade-guate.“La legge, che dovrebbe tutelare fa-miglie, singoli, operatori economici, lavoratori dipendenti, pensionati e ga-

rantire loro l’accesso diretto ai fondi, resterà ferma fino a quando non verrà nominata la commissione di valutazio-ne delle domande, di cui dovrebbero far parte funzionari regionali ma an-che, secondo noi, membri delle asso-ciazioni che operano in questo settore e che, in alcuni casi, hanno già fatto parte della commissione a livello na-

zionale” continua Maurizio Altomare, fermamente convinto del fatto che non sia giusto girare i fondi stanziati ma non utilizzati (il primo e il secondo anno erano stati di un milione di euro mentre quest’anno di 230 mila euro, ndr) ai Confidi ed alle Fondazioni Antiusura perché entrambi ricevono già finanziamenti da Stato e Regioni. I Confidi, che sostengono e agevola-no le imprese nell’accesso ai finanzia-menti offrendo garanzie e svolgendo una funzione intermediaria con le banche, costituiscono una realtà forte e significativa in tutta Italia: in Puglia ne operano 70 di cui 36 in provincia di Bari dove sono 28.000 le imprese associate che hanno una dotazione di fondi rischi pari a più di 51 milioni di euro.Maurizio Altomare ribadisce che, una volta entrata effettivamente in vigore la legge, aumenterà senz’altro il nu-mero delle denunce presentate da par-te degli imprenditori e delle famiglie taglieggiate in tutta la Puglia che, con Sicilia, Campania, Calabria, Basilica-ta e Molise sembra essere tra le regio-ni del Sud più colpite dal fenomeno usura. Di recente proprio la Puglia ha conquistato la maglia nera in questo senso, in base alle elaborazioni e ricer-che fatte dall’Ufficio Studi dell’Asso-ciazione degli artigiani e delle piccole

imprese di Mestre che, per misurare un fenomeno complesso ed in parte sommerso, non ha valutato solo il dato delle denunce, considerato insufficien-te, ma incrociato più indicatori quali: disoccupazione, fallimenti, protesti, tassi di interessi applicati, numero di sportelli bancari attivi. Nella regione il fenomeno si estende in maniera di-somogenea e presenta zone a più alto rischio quali il Salento, la provincia di Foggia e la stessa città di Bari, come dimostra la recente operazione “Domi-nio di Bari” con cui sono stati arrestati 85 affiliati del clan Parisi. Per la crimi-nalità organizzata l’usura è sempre più un reato associativo, crocevia di altri reati come le truffe e il riciclaggio, ancora poco denunciato dalle vittime anche per il rapporto complesso e am-bivalente che si crea con gli estorsori. L’Associazione Provinciale Antiracket ed Antimafia che ha sede a Molfetta, in Piazza Vittorio Emanuele 10/9, pre-sieduta da Renato De Scisciolo e com-posta da imprenditori, commercianti, professionisti (anche una psicologa), attraverso varie fasi (ascolto, analisi, supporto, accompagnamento) offre loro assistenza e aiuto arrivando a co-stituirsi parte civile in molti procedi-menti.

Beatrice De Gennaro

segue da pag. 10

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Attualità martedì 22 dicembre 200912

“Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza il-lecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente conferiti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi, si-curezza e lotta al disagio”. Con queste parole si apriva la petizione popolare che “Libera” (Associazione antimafia di don Luigi Ciotti) ha presentato nel 1995. L’intenzione era di chiedere la riforma di una legge ormai vecchia (legge n. 646/1982) che regolava in maniera insoddisfacente proprio la confisca dei beni. A favore della peti-zione, si raccolsero un milione di fir-me e rappresentò un momento impor-tante di sensibilizzazione e riflessione sull’importanza del recupero e riuti-lizzo dei patrimoni accumulati illeci-tamente. Da quella petizione nacque la legge 109/’96 per il “riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi”. I beni confiscati possono comprendere aziende; beni mobili (denaro, mezzi di trasporto, apparecchiature infor-matiche, ecc.); beni immobili (case, terreni, fondi). Per le aziende lo Stato ne dispone l’affitto, la vendita o la li-quidazione e il ricavato si riversa nel Fondo Prefettizio; i beni mobili ven-gono trasformati in denaro contante e riversati nel Fondo Prefettizio; e i beni immobili vengono assegnati ai comuni o mantenuti al patrimonio dello Stato. I beni immobili possono essere con-servati al patrimonio dello Stato per specifiche finalità istituzionali (giusti-zia, ordine pubblico, protezione civile) oppure possono essere anche trasferiti al patrimonio del Comune nel quale si trovano, per finalità sia istituzio-nali che sociali. Il Comune, acquisito il bene, ha un anno di tempo per de-cidere se amministrarlo direttamente oppure assegnarlo in concessione, a titolo gratuito, a: comunità, enti, orga-nizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri

di recupero per tossicodipendenti. Se il bene è stato confiscato per reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, viene senz’altro trasferi-to al patrimonio del Comune e asse-gnato preferibilmente ad associazioni, comunità o enti per il recupero di tos-sicodipendenti.La legge 109/’96 è ormai operativa da tempo in tutto il territorio nazionale e anche in Puglia, ma molti di questi beni, consegnati dal 2001-’02, sono an-cora, come si suole dire, “dormienti”, cioè sequestrati alla malavita organiz-zata, messi dallo Stato nelle mani dei Comuni, da anni, ma non ancora de-stinati, dalle varie amministrazioni co-munali, ad attività sociali finalizzate. A Molfetta sembra che siano “dormienti” non solo i beni confiscati ma anche il sindaco, l’assessore e il dirigente al pa-trimonio sono da anni assopiti e hanno dimenticato di fare i bandi per l’asse-gnazione dei beni confiscati destinati ad utilità sociali. Dal 2001 l’Agenzia del demanio ha consegnato al Comu-ne di Molfetta cinque beni confiscati

alla nostra criminalità organizzata tra terreni agricoli, appartamenti e locali generici, quest’ultimi situati in quella parte di città dove negli anni ’90, Fio-re Alfredo, Michele Parisi e Andriani Antonio operavano con altre famiglie dedite allo spaccio di droghe. Questi beni, oggi, rischiano di essere nuova-mente sottratti alla città da un emen-damento alla legge finanziaria presen-tato al Senato che prevede di vendere all’asta gli immobili confiscati, passati 90 giorni dalla confisca senza asse-gnazione. Non è difficile immaginare quanto sia verosimilmente possibile che i nostri mafiosetti locali attraverso i loro prestanome possano riacquista-re i loro immobili specialmente se in quegli immobili ci vivevano e rappre-sentavano nei quartieri di riferimento roccaforti inviolabili e rispettabili. Il governo Berlusconi ci ha abituati non solo alle leggi “ad personam” ma an-che alle leggi che potrebbero favorire certa parte della popolazione e rap-presentare uno strumento di scambio elettorale. Contro questa possibilità,

non tanto remota, si è schierato e mo-bilitato lo stesso don Luigi Ciotti con la sua associazione “Libera” che ha lanciato una petizione nazionale per chiedere al governo e al Parlamento di ritirare l’emendamento sulla vendita dei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un’Italia civi-le, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono davvero tutti “cosa nostra”. In questi giorni anche a Molfetta na-scerà un Presidio della legalità di “Li-bera” che avrà come primo obiettivo di lavoro la richiesta di riutilizzo, a scopi sociali, dei beni confiscati alla criminalità organizzata molfettese uti-lizzando il bando regionale “Libera il bene”. Infatti la Regione Puglia attra-verso l’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva promuove il riuso dei beni confiscati alla criminalità or-ganizzata per scopi sociali, economici e di tutela ambientale. Saranno erogati ai Comuni, che ne faranno richiesta, contributi fino a 750.000 euro per la ristrutturazione o adeguamento dei beni confiscati, la loro rifunzionaliz-zazione attraverso l’acquisto di forni-ture (attrezzature, arredi, macchinari, veicoli, ecc.) e la gestione del primo anno di attività. Il sindaco Azzollini intervenga direttamente in parlamento affinché l’emendamento presentato al Senato venga cancellato perché vani-ficherebbe l’impegno antimafia di 15 anni e tradirebbe chi, a cominciare da Pio La Torre, ha pagato con la propria vita l’impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente. Nella speranza che questo ultimo de-siderio sia accolto dal sindaco chiedo che il primo bene confiscato assegnato per scopi sociali sia intitolato al sin-daco Gianni Carnicella caduto sotto il fuoco di quel mondo criminale a cui vogliamo sottrarre simbolicamente i beni accumulati anche sulla pelle di tanti giovani che negli anni ’90 sono morti per overdose nelle nostre strada e dimenticati da tutti.

Sta facendo discutere la proposta del Governo di mettere all’asta i beni confiscati alla criminalità. Sull’argomento Matteo d’Ingeo, coordinatore del Liberatorio Politico, ha diffuso una nota che abbiamo deciso

di riportare integralmente.

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I beni confiscati non si toccano!

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martedì 22 dicembre 2009 13Attualità

Antenne: presentata la petizioneMigliaia di firme per chiedere che si discuta

del problema in Consiglio Comunale.

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Il sogno di NatashaUn terribile incidente stradale e poi la sedia a rotelle. Ha conquistato il mare grazie alla Guardia Costiera di Molfetta.

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Lo scorso 16 dicembre rappresentanti del Comitato del Quartiere Catacom-be e del locale circolo di Legambiente hanno consegnato all’Ufficio proto-collo del Comune di Molfetta le firme in sostegno di una petizione con cui si chiede l’istituzione di un piano regola-tore che stabilisca regole e limiti alle installazioni di antenne per telefonia cellulare.A seguito dell’installazione di un’an-tenna radio base di telefonia cellulare in piazza Catacombe, a soli 18 metri di distanza dal piano stradale, e senza pre-ventiva comunicazione e informazione ai cittadini residenti, si è mobilitato il Comitato del quartiere Catacombe e il

circolo molfettese di Legambiente.La petizione è scaturita dalla riflessione sulla necessità di non richiedere all’am-ministrazione comunale una sempli-ce tutela per gli abitanti del quartiere. Regolamentare l’installazione delle antenne (a Molfetta ce ne sono già 44) è necessario per tutta la città, al fine di assicurare l’indispensabile servizio di telefonia mobile con il minimo impatto possibile per la salute di ciascun citta-dino.Nella petizione viene inoltre richie-sto che la discussione della petizione venga posta all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio Comu-nale; nelle more di approvazione del Piano Regolatore delle antenne, venga sospesa ogni autorizzazione per nuovi impianti di telefonia cellulare; venga-no disattivati gli impianti installati nel 2009. A tutti i partiti politici è stato chiesto di intervenire a sostegno della campagna per un “Piano Regolatore Comunale per gli impianti di stazio-ni radio base di telefonia cellulare ed emittenti radiotelevisive”.

Sognare il mare. Ammirarne i colori, sentirne il profumo. E non riuscire a toccarlo, a cavalcarlo a domarlo. So-gnare di farselo compagno almeno per una mattinata. È questo quello che ha sempre voluto Natasha, una ventenne universitaria di Torremaggiore, in pro-vincia di Foggia, che ha potuto realiz-zare il suo desiderio grazie agli uomini della Guardia Costiera di Molfetta.Natasha è costretta a vivere su una se-dia a rotelle. Ha perso l’uso delle gam-be due anni fa, in seguito ad un inciden-te stradale. Da allora ha immaginato di poter andare per mare. Un desiderio reso possibile grazie alla sensibilità del comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta, Enrico Cincotti e al suo se-condo Pierpaolo Pallotti. A realizzarla concretamente, invece, gli “angeli del mare molfettesi”: il maresciallo Salva-tore Binetti e l’equipaggio della moto-vedetta di stanza a Molfetta, che con grande spirito entusiasmo hanno voluto offrire un momento “speciale” ad una ragazza che vive una situazione parti-

colarmente difficile della propria vita. A Molfetta Natasha c’è arrivata grazie a Roberto Pagano, docente dell’Isti-tuto Alberghiero di Molfetta cono-sciuto questa estate sul “treno bianco” dell’Unitalsi. Treno su cui Pagano era “imbarcato” come cuoco volontario assieme ad alcuni studenti dell’istitu-to molfettese. Così è nata una grande amicizia capace di realizzare un gran-de desiderio: conquistare il mare. Ma non è finita. Natasha ha già promesso di tornare: sulla “sua” motovedetta par-teciperà a una delle tante operazioni di liberazione di tartarughe curate dai vo-lontari del Wwf. E il sogno continua…

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martedì 22 dicembre 2009 15Auguri Molfetta da...

Gli auguri del nostro vescovo

Alla mia cara Molfetta faccio i più sinceri auguri di serenità. E sia una serenità priva di ogni retorica, vera e autentica, vissuta quotidianamente con i propri affetti, in salute e nell’af-fermazione continua della propria identità cristiana.Con il lavoro e il sacrificio di tutti i giorni stiamo lasciando alle nostre spalle i segni pesanti della crisi eco-nomica, tuttavia non arretra nemme-no per un momento l’impegno mio e dell’amministrazione comunale per sostenere nei modi possibili le perso-ne più deboli, gli anziani, i diversa-mente abili, le famiglie in difficoltà. Lo facciamo concretamente ogni gior-no conciliando solidarietà, sviluppo e rigore, valori che sintetizzano il senso del mio impegno pubblico nella veste di amministratore e legislatore.Molfetta oggi è una città che cresce ogni giorno e che sta imparando a

essere e sentirsi grande: l’opera ma-rittima in cantiere più importante del Meridione, i conti pubblici rimessi in sesto senza ricorrere alla pressione fiscale, l’ampliamento continuo della zona industriale, lo sviluppo urbani-stico, l’eccellenza dei servizi sociali, il rifiorire della cultura, sono il mo-saico di un lavoro divenuto per tutti un esempio.Ecco perché desidererei che tutti i miei concittadini avvertissero for-te l’orgoglio di appartenere a questa grande comunità. Ecco perchè nel segno del bene comune e della cre-scita sociale, culturale ed economica di Molfetta, quale orizzonte del mio personale impegno,porgo i più cordiali auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Senatore Antonio AzzolliniSindaco di Molfetta

Porgo volentieri il mio saluto augurale ai curatori e redattori de “il Fatto”. Ma attraverso codesta testata vorrei che il mio augurio giungesse a tutti i let-tori. Natale racconta un “evento” che non cessa di stupire. Facciamo bene a far festa perché il Natale è un giorno “amico degli uomini”. Il suo mistero è raccolto nelle prime parole del Vange-lo di Giovanni: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Quello di Gesù, dunque, non è un “passaggio”, ma un “abitare”. L’abita-zione richiama il dimorare, il restare, il rimanere. In effetti, Dio, pur trovando l’uomo lontano e distratto, non ritorna indietro, ma si carica della distanza e s’incarica di ricucire le fratture, solle-citando anche noi a riprendere il cam-mino. Difficile, duro, il cammino della quotidianità nel tempo che viviamo. Ma Lui non molla e non si rassegna a vederci consegnati all’amara convin-

zione del “non c’è nulla da fare”.“State attenti che i vostri cuori non si appesantiscano”. Con queste parole, il Vangelo del periodo dell’Avvento, ci ha spronati. Vivere con attenzione, perché “la più grave epidemia moder-na è la superficialità” (R. Panikkar). Vivere attenti al cuore prima di tutto, perché è la casa della vita; vivere at-tenti agli altri, ristabilendo vicinanza e creando maggiore solidarietà; vive-re attenti a Dio, perché l’incarnazione accade continuamente. Dio nasce in questo nostro tempo, per far rinascere anche noi.Sta per chiudersi anche il 2009, un anno decisamente non bello da vari punti di vista; si aprirà un nuovo anno: ognuno pensi a cosa potrà fare per ri-accendere la speranza.Buon Natale e Buon Anno Nuovo!

+ don Gino - Vescovo

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Azzollini: “l’orgoglio di appartenere a questa grande comunità”.

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Un anno a Molfetta16

Riviviamo il 2009Pochi giorni e anche quest’anno entrerà a far parte del nostro passato. Un anno trascorso in fretta per molti, molto lentamente per altri. Per Molfetta è stato un periodo di grandi cambiamenti che a seconda dei punti di vista politici e ideologici potrebbero essere considerati positivi o negativi. Purtroppo i 365 giorni sono stati segnati da inquietanti episodi di cronaca che hanno sottolineato un aumento della tasso di criminalità. È stato l’anno della vicenda del Buccaneer fortunatamente finita bene, ma anche l’anno dei compleanni storici di Legambiente (25), dell’Associazione Cuochi Baresi (40), della Pro Loco (50), del Ser Molfetta (24) dell’AIA (75) e anche de “il Fatto” (2). Noi della redazione speriamo di avercela messa tutta e aver assolto nel miglior

modo possibile al compito di portare le notizie nelle case di ogni molfettese e non.

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Gennaio

L’anno e il mese si aprono con la scomparsa, il giorno dell’Epifania, dell’illustre concittadino An-gelo Alfonso Mezzina, uomo di cultura che tanto ha dato alla città di Molfetta. Il giorno 9 il nostro giornale incassa il divieto di riprese durante i con-sigli comunali dal presidente Nicola Camporeale. Il 17 vengono riconsegnate ai fedeli le statue del Sa-bato Santo dopo un meticoloso restauro. È il mese in cui partono le selezioni di ballerini e artisti per la prossima apertura del parco “Miragica”. Legam-biente Molfetta compie 25 anni di attività. Fra le attività de “il Fatto” ci sono da segnalare la nascita del nuovo sito giornalistico e il traguardo delle 3000 firme raccolte a favore dell’oscura vicenda del mo-topeschereccio affondato in circostanze misteriose Francesco Padre.

Febbraio

Un’inquietante escalation di atti criminali scuote la città con numerose rapine, auto incendiate ed esplo-sioni di ordigni. I Carabinieri della compagnia di Molfetta non stanno a guardare e traggono in arresto 5 giovani accusati di aver compiuto ben 11 rapine in città dall’inizio dell’anno. Scattano i festeggiamenti per i quarant’anni dell’associazione “Cuochi Bare-si”. In campo sportivo spiccano gli eccellenti risul-tati dell’H.C. Molfetta che si prepara per i decisivi play-off che valgono la serie A1.

Marzo

È il mese in cui due servizi video “ad effetto” della Web-tv de “il Fatto” suscitano forti discussioni e, in un caso, l’apertura di un’inchiesta da parte della Magistratura. Si tratta dell’intervista rilasciata da Raffaele Petruzzella che svela gli inquietanti misteri del cimitero e di quella fatta a Francesco Marzocca in arte “Ambra”. Duro colpo alla micro-criminalità locale con l’arresto di sette giovani accusati di es-sere gli autori di numerosissime rapine nel barese. Pietro Sorrenti, proprietario della concessionaria automobilistica Dinauto, viene arrestato grazie ai servizi di Fabio e Mingo per conto di Striscia la No-tizia, reo di aver truffato oltre quaranta acquirenti di autovetture. È il mese in cui, ad un anno esatto, si ricorda la strage della Truck Center. Il 29 finalmente Caparezza canta nella sua Molfetta con un concerto che egli stesso ha finanziato, tenuto presso la “Secca dei Pali”; migliaia i fan accorsi da tutta l’Italia per l’occasione. Purtroppo il mese si conclude con la morte in un incidente stradale di monsignor Antonio Ladisa rettore del Seminario Regionale Pio XI.

Aprile

Il catastrofico terremoto in Abruzzo miete centinaia di vittime. Partono aiuti da tutte le parti d’Italia e il Sermolfetta non può certo mancare. L’11 il rimor-chiatore Buccaneer viene sequestrato nel Golfo di Aden (Somalia) da un gruppo di pirati. Sulla nave 16 membri dell’equipaggio e fra questi due molfet-tesi: Filomeno Troilo, cuoco, e Ignazio Angione,

direttore di macchina. Il Tar boccia per l’ennesima volta l’operato del sindaco Azzollini riguardo la nuova foresteria della Capitaneria di Porto. Parte il valzer delle candidature in vista delle elezioni pro-vinciali di giugno. Miragica apre i battenti con una grandiosa cerimonia d’inaugurazione. Finalmente scatta il piano di rivalorizzazione del centro anti-co. Con la prima udienza, prende il via il processo Truck Center. Renato de Scisciolo, vice presidente della Federazione Antiracket, riceve, tramite una lettera, minacce di morte e un proiettile. Finalmente l’H.C. Molfetta può esultare: è serie A1.

Maggio

Scattano ufficialmente le celebrazioni per il cin-quantenario della Pro Loco, mentre in città il clima politico si fa rovente in vista delle Provinciali. Con-tinua il diverbio fra Legambiente e Rocco Altomare sulla questione P.I.P. Il 16 maggio Molfetta perde un pezzo della sua storia con la scomparsa di Gio-vanni de Gennaro. Diversi residuati bellici rinvenuti nei fondali marini di Molfetta vengono finalmente trasferiti in alcune cave di Ruvo e Bisceglie dove vengono fatti brillare. Arriva l’ufficialità che lo sto-rico Palazzo Dogana di Molfetta verrà trasforma-to in un hotel di lusso. È festa per la Virtus Basket che centra la salvezza, delusione invece per il Bari Sport che dopo un campionato passato in vetta alla classifica si deve accontentare dei play-off. Sul fi-nire del mese l’ennesimo e assurdo atto criminale che vede l’esplosione di un ordigno in via Madonna degli Angeli.

Giugno

È il mese delle elezioni provinciali. Tanti i candidati molfettesi, deludenti e pochi i risultati. La corazzata del PdL guidata da Mancini e Tammacco, nonostan-te la vittoria di Schittulli, delude e vede l’ingresso del solo Tammacco (unico molfettese) al ripescag-gio. Ottimo risultato per Nicola Piergiovanni che non entra in Provincia per un pugno di voti. Rifon-dazione Comunista e Comunisti Italiani affiancano Legambiente e presentano un dossier interamente dedicato alla zona P.I.P. Per la cronaca si segnalano

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martedì 22 dicembre 2009 17

diversi incendi dolosi a danno di venditori ambu-lanti. Ennesimo incidente sul lavoro in città causato da un’esplosione accidentale presso i cantieri nava-li. Due persone rimangono coinvolte nell’accaduto ma per una, Vito Donato Pansini, non c’è più nulla da fare. Esplode la protesta degli abitanti di Rione Catecombe sempre più abbandonati a se stessi e vit-time dei continui atti vandalici. Finalmente riapre il museo Diocesano di Molfetta, scrigno inestimabile di mille tesori. Si ferma in semifinale l’avventura della Pallavolo Molfetta. L’atletica leggera è in fe-sta per la quarta edizione della Corri Molfetta.

Luglio

Il mese è scosso dal “terremoto” della regione Pu-glia. Vendola, presidente, scioglie la giunta e poi ne riforma un’altra confermando comunque il nostro Guglielmo Minervini. Nuova escalation di atti cri-minali e vandalici con numerose auto e bancarelle di ambulanti incendiate. Fra questi da annoverare anche un atto intimidatorio a Matteo D’Ingeo (Li-beratorio) che si vede recapitare un proiettile con allegate minacce. Arrestato un falso prete dai Ca-rabinieri, sorpreso a rubare negli alloggi del Palaz-zo Vescovile. Molfetta vince l’Oscar come comune “Riciclone”. Fra le iniziative importanti successi per “Ti Fiabo e Ti Racconto” e la partenza delle vi-site notturne e degli spettacoli nel Pulo. La Molfetta calcistica torna ad alti livelli. Ecco la Liberty Mol-fetta ex Liberty Bari.

Agosto

Finalmente termina l’odissea per i marinai a bordo del Buccaneer che, nella serata del 9, tornano ad es-sere finalmente liberi. Grandi festeggiamenti in città per il ritorno dei due molfettesi Troilo e Angione ac-colti come degli eroi. Cambio al vertice dell’A.S.M, via Nappi ecco Mancini presidente. Scongiurati fi-nalmente i licenziamenti alla Multiservizi. Paura in via Preti, nel cento antico, dove uno stabile viene fatto sgomberare. Molfetta riceve l’ennesimo pre-mio negativo per la cattiva gestione delle sue spiag-ge e del suo mare, la “Bandiera nera”. Il 18 agosto grande evento in città, i Pooh in concerto sulla ban-china San Domenico.

Settembre

Il mese dell’attesissima fiera della Madonna dei Martiri è scosso dal grave attentato in Afghanistan che uccide sei militari italiani. Piovono polemiche per l’ennesima chiusura della piscina comunale e la sospensione del bando che ne avrebbe affidato la gestione. I residenti del quartiere Catecombe pro-testano ancora dato che all’interno del rione viene installata un’antenna telefonica. È un successo il concertone di Antonello Venditti, organizzato dalla fondazione Valente, tenutosi presso l’anfiteatro del parco di Ponente. Parte positivamente l’avventura della nuova Liberty Molfetta che ottiene quattro risultati utili consecutivi. Grande partecipazione per il Campionato Nazionale di Marcia organizzato dall’Olimpia Club

Ottobre

È il mese delle primarie del PD che vedono la vit-toria di Bersani anche a Molfetta. Parte la battaglia “impossibile” di un gestore di una stazione di ser-vizio di via Giovinazzo contro l’Agip. Emessa la sentenza nel processo Truck Center con condanne esemplari per i colpevoli. Un’anziana donna vitti-ma di uno scippo in via Immacolata muore per le conseguenze della caduta. L’episodio viene filmato dalle telecamere di sorveglianza di un tabaccaio e le immagini fanno il giro dell’Italia. Arrestati im-mediatamente i colpevoli. Proseguono i lavori di restyling di piazza Minuto Pesce dove vengono alla

luce numerosi resti umani. Il Sermolfetta compie 24 anni. Eccellenti risultati per le squadre di pallavolo molfettesi. Frenata invece per la Liberty.

Novembre

Ecco il Memorial Sergio de Candia, una manife-stazione organizzata dal periodico Città Liberal, dedicata al concittadino scomparso a causa della SLA. Ottimi risultati per la redazione de “il Fatto” che vince prima il torneo calcio a 5 e poi il premio per l’inchiesta “Una città per molti ma non per tut-ti” curata da Beatrice de Gennaro, Isabel Romano e Francesco Tempesta. La piscina comunale viene finalmente affidata al Comitato Paralimpico. Il gior-nalista d’inchiesta Gianni Lannes presenta il suo libro sui misteri del Francesco Padre mentre Corra-do Natalicchio pubblica il suo nuovo lavoro intera-mente dedicato a Corrado Giaquinto.

Dicembre

Il giorno 5 “il Fatto” compie 2 anni. Grandi festeg-giamenti per il traguardo raggiunto successo dopo successo. Il Consiglio Comunale delibera che la po-lizia Municipale a breve sarà armata. Si inasprisco-no le polemiche per il nuovo servizio nelle mense scolastiche molfettesi mentre la situazione all’Asm si fa incandescente dopo un presunto atto intimida-torio nei confronti del presidente Mancini. Continua a tener banco la vicenda relativa al problema del randagismo specialmente dopo il servizio di “Stri-scia la Notizia”. Ecco il nuovo reparto di Medicina dell’ospedale don Tonino Bello. In piazzetta Gio-vane si apre una piccola voragine a causa del crollo della volta di una cisterna sotterranea profonda cir-ca 10 metri. Posizionato presso il Pulo di Molfetta il calco del ritrovamento di resti ossei nella grotta numero 1. La sezione AIA di Molfetta compie 75 anni. Deludenti risultati arrivano dalla Virtus Ba-sket ; grandi soddisfazioni invece dalla pallavolo e dal Real nel calcio a 5. Per la Liberty una posizione al vertice meritata.

a cura di Francesco Tempesta

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È stato un anno difficile per la politica. Vicende complesse si sono intersecate, susseguendosi con rapidità impietosa nella nostra regione come nella nostra Molfetta.Questa esperienza di governo regio-nale, per la quale è tempo di iniziare a

tracciare un bilancio, è cresciuta senza eludere le sfide che gli si sono poste davanti. Il centrosinistra ha riafferma-to la volontà di procedere sulla via del cambiamento e delle riforme strutturali senza cedere alle lusinghe di una ge-stione ordinaria del potere.

L’amministrazione regionale ha lavo-rato a progetti di sviluppo per tutte le città e per i tanti problemi dei cittadi-ni, a partire dalla difesa del lavoro, dei diritti degli ultimi, dell’ambiente, delle energie rinnovabili, della salute. Ab-biamo provato a elaborare una risposta alla crisi che non lasciasse fuori nes-suno ma che restituisse protagonismo ai cittadini attraverso strumenti par-tecipativi e attivato importanti risorse economiche in sostegno di famiglie e imprese.Il confronto politico nella nostra città, invece, è stato aspro ma abbiamo mes-so sempre al centro i fatti e i problemi dei cittadini. Rispetto al tentativo di cementificare certezze sul mare e sulla terra, rispondendo a domande occupa-zionali e abitative prive di una visione, abbiamo opposto le ragioni di un alter-nativo modello di sviluppo, sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali. Occorre ancora rilanciare il desiderio diffuso di cambiamento e rivitalizzare la par-tecipazione della cittadinanza alla vita pubblica, restituendo quella serenità e sicurezza che solo il rispetto delle re-

gole può assicurare.Perché oggi è anche tempo di nuove sfide.Sono convinto che stia crescendo in tutto il mondo la responsabilità e la consapevolezza che ciascuno ha dei problemi collettivi. E questa istanza deve ricondurre i cittadini alla politica, che è quel “sortire insieme dei proble-mi comuni” cui richiamava don Milani. Dobbiamo avere fiducia nel futuro che sta nascendo. Dobbiamo ritrovare la misura delle cose e darle il giusto va-lore. La politica deve riscoprire il suo valore di futuro.L’augurio va allora a tutti i giovani mol-fettesi e alle loro famiglie. I giovani che sono alla ricerca della loro espressione, quelli che hanno deciso di provarci. Ma anche ai tanti genitori che con coraggio li stanno lasciando sperimentare vie di attivazione. È un augurio e non solo una speranza. A questa speranza stiamo dedicando il nostro lavoro.

Guglielmo MinerviniAss. Regionale alla

Trasparenza e Cittadinanza Attiva

Auguri Molfetta da...18 martedì 22 dicembre 2009

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Minervini “Auguri ai giovani e alle famiglie molfettesi”

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Il Natale, si sa, porta con sé nel suo sacco rigonfio luci, alberi addobbati, canti, vetrine scintillanti, tavole im-bandite e regali. Tanti regali. Quella corsa al regalo, utile o futile, e quella voglia di donare qualcosa col “cuore” o senza, queste sono sfumature. Ci sono doni, capaci talvolta di dare la speran-za di sconfiggere “mostri” che posso-no attaccarci all’improvviso, ma che insieme possiamo sconfiggere. Torna puntuale anche quest’anno la grande raccolta fondi nazionale indetta da Te-lethon; torna anche quest’anno quella sana competizione alla solidarietà e generosità tesa a sostenere la ricerca biomedica per combattere la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche, un impegno che mira a contrastare una vera e propria piaga sociale da ormai venti anni. Come consuetudine, nei giorni scorsi, 11, 12 e 13 dicembre, la grande maratona Telethon è approdata non solo sulle reti Rai tra show, ospiti e telecamere, ma anche a Molfetta. Mo-tore delle iniziative e grande contenito-re per la raccolta la sede cittadina della BNL Gruppo BNP Paribas, che dalla data della sua creazione affianca e so-stiene ogni anno l’operato di Telethon, sposandone le cause. Come ci viene comunicato ufficialmente dagli uffici molfettesi della BNL, la cifra raggiun-ta quest’anno ammonta a ben 33.000 euro, un contributo importante e che

rimane in linea con i target raggiunti nelle passate edizioni di raccolta, nono-stante, come ben si può immaginare, le difficoltà e le carenze legate alla ormai onnipresente crisi economica (eviden-temente la “signora crisi” nulla può di fronte al buon senso e alla solidarietà). L’identikit del donatore? Tutti, nessuna distinzione. Durante i tre giorni culmi-nanti della raccolta, come ci spiegano dalla direzione della banca, in molti hanno sentito il dovere di dare il pro-prio contributo, dai clienti della stessa banca a persone e passanti comuni, fino ai bambini che sensibilizzati da genito-ri e insegnanti hanno talvolta attinto dai propri salvadanai pur di ritagliarsi un piccolo posto all’interno della grande

macchina di sostentamento della ricer-ca. E proprio attraverso le pagine de “il Fatto” la BNL di Molfetta vuole inviare il proprio sentito ringraziamento a tutti i collaboratori e i donatori, ed in modo particolare a tutte le piccole e medie realtà imprenditoriali del territorio, il cui contributo è stato significativo al raggiungimento della cifra conseguita, sempre in relazione al contingente e de-licato periodo economico. Molti quindi i donatori, ma molteplici anche le occa-sioni per donare grazie agli eventi orga-nizzati da chi ha messo a disposizione la propria professionalità per un alto fine, senza ricevere compenso alcuno, ci tengono a precisare. Un susseguir-si di appuntamenti, da quelli musicali

come il galà organizzato grazie alla collaborazione dell’Unione Ex Allievi “Don Bosco” di Molfetta, e che ha vi-sto sul palco del teatro Don Bosco le esibizioni della band “Swing in Italy” e “Alter Chorus” in una commistione di note swing, jazz e liriche; al concerto di ritorno de “La Strana Sensazione”, cover band dei Pooh; fino agli imman-cabili e intramontabili concerti di canti natalizi eseguiti dal coro della scuola media “G.S. Poli”, diretto dalla profes-soressa Cecilia Gigante e dal coro della scuola elementare “C. Battisti”, inte-grato dalla scuola “D. Savio”, e diretto dalla professoressa Anna Maria Muti. Grande novità e sorpresa di questa campagna molfettese di raccolta fondi è stata l’iniziativa “Babbo Natale in corsa per Telethon”, una corsa podisti-ca amatoriale per grandi e piccini che, vestiti da Babbo Natale, ha attraversato le principali vie di Molfetta per un per-corso della lunghezza di 6 chilometri, penalizzata però dalle condizioni cli-matiche non del tutto favorevoli. Tante idee, tante persone messe in movimen-to per sostenere la ricerca scientifica, con la piccola complicità del Natale. E se solo il sentore del Natale, che riem-pie ormai l’aria, può fare tutto questo, allora vorremmo che fosse Natale ogni giorno.

Isabel Romano

martedì 22 dicembre 2009 19In Città

Come sempre la nostra città si è dimostrata generosa: raccolti 33mila euro.

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Ricerca e solidarietà con Telethon a Molfetta

Combattere le malattie genetiche. Que-sto il motto ma soprattutto l’obiettivo che da ormai vent’anni si propone di realizzare Telethon, attraverso grandi campagne di raccolta fondi finalizza-ta proprio al sostegno e sviluppo del-la ricerca biomedica per combattere e prevenire la distrofia muscolare e tutte quella malattie di stampo genetico. Le origini di Telethon risalgono però al

1966, quando l’attore comico e registra Jerry Lewis inventa negli USA una ma-ratona televisiva per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla distrofia mu-scolare, riscuotendo un successo senza precedenti sia in termini di spettatori sia in termini di solidarietà. Seguono questa stessa via prima la Francia, poi l’Italia nel 1990, grazie all’associazio-ne che riunisce le famiglie di malati di

distrofia muscolare e alla collaborazio-ne di Susanna Agnelli, con la messa in onda su Rai 1 della prima maratona te-levisiva che raccoglie oltre 20 miliardi di lire. Dal 1990, Telethon ha finanzia-to 2200 progetti in diversi ambiti della ricerca su 444 malattie genetiche, con un investimento diretto di 299 milio-ni di euro, la pubblicazione di 6839 articoli scientifici e soprattutto la cura

definitiva di 13 bambini affetti da una gravissima immunodeficienza, prima incurabile. L’eccellenza della ricerca finanziata, la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei fondi e il sostegno degli italiani sono i valori che ispira-no Telethon nel lavoro di ogni giorno e che ne fanno una fondazione di ricerca biomedica riconosciuta a livello inter-nazionale. i.r.

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Telethon, tra storia e opere

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In Città20 martedì 22 dicembre 2009

Il primo a ideare il presepe come mo-mento di raccoglimento e di tradizione per celebrare l’avvento del Signore fu San Francesco d’Assisi che, nel 1223, realizzò a Greccio, in provincia di Ri-eti, la prima rappresentazione vivente della Natività. Ma bisogna attendere la fine del XIII secolo per vedere rea-lizzato il primo vero grande presepe artistico scolpito da un genio dell’arte, Arnolfo di Cambio, oggi conservato presso il Museo Liberiano della Basi-lica di Santa Maria Maggiore a Roma. L’esempio di Arnolfo di Cambio fu imitato nelle epoche successive da altri grandi artisti del settore, tra cui ricor-diamo Sandro Botticelli che immorta-lò in una famosa pala d’altare l’intera dinastia dei Medici e la famiglia della Robbia (Luca, Andrea, Giovanni e Gi-rolamo), gloriosamente ricordata per le Natività in ceramica, cotte e laccate di bianco, ancora oggi custodite nelle più belle chiese e gallerie museali del mondo. Nei secoli il presepe ha subito diverse evoluzioni, configurandosi in varie ed elaborate interpretazioni, ide-

alizzate con “pastori” dai movimenti sincronizzati fino ad assumere, come nel caso del nostro concittadino Save-rio de Gioia, forme artistiche del tutto originali con l’apporto di materie prime

inconsuete per una rappresentazione li-turgica di tale importanza.A Molfetta Saverio de Gioia prosegue una tradizione che lo ha oramai reso celebre. Ovviamente, de Gioia, non è

l’unico interprete nel territorio di inno-vative forme artistiche di rappresenta-zione della Natività, ma sicuramente è stato tra i primi a fare uso di materiali poveri e ad armonizzare le sue opere con gusci di noci e prodotti della natu-ra, non disdegnando ciottoli e spugne di mare e, talvolta, residui della campagna locale e altri materiali. I presepi di Sa-verio de Gioia non sono esclusivamente indotti da matrici di estrazione storica, ereditate dai presepi di stampo parteno-peo, marchigiano, siciliano o addirittu-ra provenzale, ma sono del tutto singo-lari e spesso insoliti, ispirati a volte alla classica liturgica umiltà che si rifà alle evocazioni francescane o intercalati da innovative sperimentazioni artistiche di stampo avanguardistico come tappi di sughero, rami di palma, sacchi amidati, spugne, cocci e quant’altro. Insomma, vere e proprie opere d’arte, belle da contemplare e da conservare, ma prin-cipalmente da esibire nelle proprie case e in altri luoghi pubblici in occasione del periodo dell’Avvento e del Santo Natale.

La Natività raccontata con l’utilizzo di materiali poveri e andando fuori dagli schemi.

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Il presepe nell’arte e nella creatività di Saverio de Gioia

Abbiamo incontrato pochi giorni fa Leo Binetti, commerciante di abbigliamento, consigliere della Confesercenti sezione di Molfetta e titolare di una società di pubblicar-tellonistica.Cosa ne pensa degli addobbi natali-zi sistemati in città per contrastare lo strapotere dei grossi centri com-merciali della zona Asi?Non penso che i due colossi commer-ciali incidano più di tanto sull’anda-mento delle vendite in città. Al mas-simo la loro presenza dovrebbe esse-re da stimolo per noi commercianti locali a investire sull’arredo urbano

e sull’accoglienza dei clienti con la speranza di attirare sempre più visi-tatori.

Cosa pensa del contributo di 43mila euro stanziato dal Comune per si-stemare le luminarie nel centro cit-tadino?Sono felicissimo che da parte dell’am-ministrazione comunale di Molfetta ci sia stato questo sforzo finanziario per aiutare il commercio locale e per abbellire il nostro salotto commercia-le. Quello su cui non sono d’accordo è sulla modalità di gestione dei soldi. Nel momento in cui noi parliamo (16 dicembre n.d.r.) la ditta appaltatrice “Cipriani” sta ancora montando le lu-minarie per la città e mancano meno di dieci giorni a Natale. Visto il poco tempo rimasto forse sarebbe stato me-glio che quei soldi fossero destinati ad aiutare persone in situazioni di disa-gio. C’è poi da dire che negli altri anni i commercianti si sono tassati per par-tecipare alla spesa. Quest’anno invece i soldi erogati dal Comune sono stati gestiti dalla Molfetta Shopping che ha deciso quali strade illuminare e qua-li no, come avvenuto in via Muscati dove ha sede la mia attività commer-ciale. Basta spostarsi in via XX Set-

tembre, invece, e ammirare come sia addobbata anche grazie alla presenza dell’associazione di commercianti che porta il nome della stessa via.

Pensa che le luminarie posizionate valgano i soldi spesi dall’ammini-strazione?Ho interpellato un’altra ditta di lu-minarie al fine di poter ottenere un preventivo per la realizzazione della stessa scenografia di luci. Mi ha con-fermato che nel caso in cui l’avessimo chiamata avremmo risparmiato alme-no un bel po’. Il problema è che non sono state interpellate altre ditte e che da quando esiste la Molfetta Shopping viene incaricata sempre la stessa. Vi-sto che per poter usufruire delle lumi-narie nella propria strada è necessaria una associazione di strada vorrà dire che mi farò promotore anche io di una associazione capace però, questa vol-ta, di riunire la quasi totalità dei com-mercianti molfettesi tutti.

Ha qualcosa contro la Molfetta Shopping?Assolutamente no! Bisogna però chiedersi cos’è la Molfetta Shopping. Si tratta di una struttura che non rap-presenta alcuna associazione naziona-

le di categoria e che per undici mesi all’anno è inesistente e non ha alcuna visibilità. Tra le tante cose che biso-gna sapere è che tempo fa era stato deciso che alcuni locali all’interno del Molfetta Outlet fossero messi a disposizione della Molfetta Shopping per accogliere i commercianti locali. Siamo ancora in attesa di sapere come accedere a quegli spazi e soprattutto di sapere se quell’accordo fosse stato deciso solo per tenersi buoni i piccoli commercianti.

Perché non approfittare infine per i consueti auguri di fine anno?Certamente! Auguro a tutti i com-mercianti molfettesi un felice Natale, sperando che il prossimo anno questo tipo di luminarie e la loro relativa spe-sa siano gestite diversamente e con tempi di installazione diversi oltre che con costi differenti, o che perlo-meno servano per aiutare gente che ha davvero bisogno. Ringrazio infine “il Fatto” per l’ospitalità e l’amministra-zione comunale per il grosso sforzo finanziario comunque fatto.

SPAZIO AUTOGESTITOA PAGAMENTO A CURA DI

LEO BINETTI.

Leo Binetti: “Commercianti più uniti”

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Arredamento essenziale, solo quadri colorati e di ogni misura su pareti bian-che; una forte sensazione di percepire l’arte e allo stesso tempo di grande ospitalità. Una bottega ricca di incanto! Colori, pennelli, telai, bozze di ritratti e libri dappertutto. L’artista ha degli oc-chi neri, grandi e decisi nel trasmettere la sua creatività; inizia a raccontare il suo percorso. Antonia Bufi si è laureata il 16 ottobre del 2008 in Decorazione Arti Visive Discipline dello Spettacolo, con tesi in Tecniche e Tecnologie della Decorazione, seguita dal noto Maestro molfettese Paolo Lunanova. Le sue opere sono realizzate esclusivamente con l’acrilico per la brillantezza dei suoi colori e la rapida asciugatura su tela o su altri supporti quali legno, ve-tro, multistrato. La giovane artista defi-nisce la sua arte pop perché popolare, accessibile ad un pubblico vasto, cattu-ra il pubblico giovane e meno giovane, colto e inesperto; fotografica poiché c’è un’elaborazione di foto attraverso il mezzo “freddo e meccanico” del com-puter. “Voglio mettere su tela – spiega – il mio contemporaneo, con i suoi colori e i suoi costumi, ironizzandolo in alcu-ni casi; lo stesso utilizzo del computer,

nell’elaborazione delle immagini, è uti-lizzare uno strumento moderno, che poi si trasforma in pittura!”. Antonella Bufi nel 2005 espone per la prima volta nel Castello di San Benedetto a Conversa-no per una mostra di arte digitale. Nel 2006 partecipa all’estemporanea d’arte

con l’opera “Riflesso d’autore” orga-nizzata dal Comune di Ruvo di Puglia. Realizza la sua prima personale d’arte digitale “Contorni di Luce” presso lo Spazio Comunale Aperto all’Arte di Molfetta. E poi ancora partecipazioni e premi vinti in collettive e concorsi d’ar-

te in giro per tutta la Puglia. Nel 2009, in ultimo, partecipa al concorso di pit-tura “Il pazzo di Assisi” organizzato dal Progetto Giovani e Arte Giovanni Pao-lo II e vince la targa come miglior ope-ra comunicativa assegnata da tutti i siti web di informazione e comunicazione di Molfetta. Ma Antonia Bufi è anche una delle protagoniste della tentata ri-nascita del centro storico di Molfetta. Infatti nel corso dell’estate coordina con l’artista e amica Milena Scardigno, una collettiva intitolata “Le vie dell’ar-te”. Tra le stradine del centro storico di Molfetta nove ragazze espongono le loro opere e le loro criptiche istallazio-ni. Nelle sue esposizioni Antonia Bufi mostra grande talento e raccogliendo tangibile successo agli occhi critici di un pubblico sempre crescente. “Se oggi posso contare innumerevoli consensi – conclude Antonia – lo devo innanzitut-to al pubblico grazie al quale mi metto in discussione e cresco nel mio campo, ma soprattutto alla mia famiglia e alle persone care che mi circondano e mi sostengono giorno dopo giorno a co-minciare dal mio papà”.

Marilena Farinola

martedì 22 dicembre 2009 21Cultura & Spettacoli

Era il mese di ottobre del 2008 quan-do, dalle pagine de “il Fatto”, annun-ciavamo un progetto ambizioso porta-to avanti da un appassionato somme-lier molfettese, Giuseppe Sinigalia: la realizzazione di un calendario che oltre al normale e consueto conteggio dei giorni, approfondisse la storia dei Santi e dei Beati unendola allo studio dei vini di tutta Italia. Un lavoro par-ticolare, certo difficile. Senza dubbio affascinante. Per molti impossibile. Ed invece Giuseppe Sinigalia, che la-vora in un noto ristorante calabrese, è

riuscito nell’impresa dando alle stam-pe il “Calendario DiVino 2010”. Una eccezionale raccolta di notizie, curio-sità, immagini che ripercorrono l’arte, la storia, al cultura e le tradizioni di tutta Italia.“La mia idea di proporre questo tipo di calendario – ha detto Sinigalia – na-sce da due mie passioni: l’agiografia e l’enografia, ovvero lo studio dei santi e del vino. Al calendario tradiziona-le, che elenca il ciclo delle settimane ed i giorni con il nome del santo, ho abbinato un vino”. E si sa, in Italia di

Santi e di vini ce ne sono una infinità. Così Sinigalia li propone in un menù decisamente insolito, consigliando la scelta dei vini, le temperature di ser-vizio, le zone di produzione. Insomma una vera raccolta di curiosità impre-ziosita da un lavoro grafico assolu-tamente curato e ricercato. Il giusto regalo per l’anno che sta arrivando e che è possibile procurarsi contattan-do direttamente Giuseppe Sinigalia al numero telefonico 368.3980192 o inviando una mail all’indirizzo [email protected].

La giovane artista molfettese continua a raccogliere successi e a stupire il suo pubblico.

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L’arte attraverso gli occhi di Antonia Bufi

Un lavoro del sommelier molfettese Giuseppe Sinigalia.

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È nato il Calendario DiVino 2010

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Cultura & Spettacoli22 martedì 22 dicembre 2009

Pasquale Trizio, autore del volume: L’Istituto Nautico Francesco Carac-ciolo di Bari, 150 anni ha scelto la sala “Finocchiaro” della Fabbrica di San Domenico a Molfetta per pre-sentare la sua opera alla cittadinan-za. A fare gli onori di casa il dottor Michele Spadavecchia, presidente dell’Associazione “Eredi della Sto-ria”, medico di bordo della Marina Mercantile, che nell’incontro ha sottolineato come “la gente di mare è speciale, perchè a bordo delle im-barcazioni si adatta ad ogni circo-stanza, è capace di superare qual-siasi difficoltà in condizioni anche complesse, talvolta drammatiche: cicloni, tempeste, avarie”. Vincen-zo Fiorentino, preside dell’Istituto

Nautico, ha confermato: “L’anno venturo l’Istituto conterà una popo-lazione di ben 544 alunni. Il Nauti-co ha il dovere di ristabilire un rap-porto privilegiato con il mare come in passato, quando ha contribuito a portare ricchezza economica alla città di Molfetta. La crisi che si sta vivendo in questo momento è dovuta anche all’allontanamento dei nostri giovani dalla tradizione molfettese, che affonda le proprie radici nella marineria. È compito dell’Istituto Nautico ricercare di recuperare il tempo perduto. Per i diplomati me-ritevoli c’è la possibilità di essere subito inseriti nel mondo del lavoro, è una promessa fatta dagli armatori. A breve – ha proseguito il preside Fiorentino, – sarà istituito in sede un museo nautico ricco di documen-ti storici, per riscoprire i valori e la ricerca che hanno fatto grande l’arte marinaresca”. Presente all’incontro il contrammiraglio Raffaele De Gae-tano, presidente ANMI di Giovinaz-zo, che ha voluto ricordare che “gli Istituti Nautici di Bari e Camogli (Genova) sono stati i più importan-ti d’Italia. Non molto tempo fa non esisteva nave su cui non fosse im-barcato un molfettese; era un punto di onore e di orgoglio far sapere che un proprio congiunto era imbarcato su navi della Società di Navigazione Italia, Grimaldi, Lauro, Costa, Si-dermar, per citarne alcune. Oggi si devono fare i conti con la globaliz-

zazione, che ha consentito alle navi la possibilità di avere una doppia iscrizione nei compatimenti maritti-mi, e poter formare equipaggi misti. Ai nuovi Ufficiali si richiede una preparazione eccellente e la scuola se ne deve far carico con program-mi di studio adeguati ai tempi”. Vito Totorizzo, capitano di lungo corso, agente marittimo di Molfetta e Bari, ha precisato: “Il mare è fonte di red-dito anche elevato. Sul commercio marittimo sussistono altre profes-sioni: ormeggiatori, agenti maritti-mi, piloti”. Ha quindi proposto: “Il lavoro dei marittimi è esemplare, per questo le istituzioni dovrebbero loro erigere un monumento”. L’au-

tore ha chiuso l’incontro affermando che i marittimi si sentono simili nel-la sfera affettiva. Spesso durante la terza guardia sul ponte di comando – da mezzanotte alle quattro, quando tutti riposano – in pieno Atlantico, mentre l’onda lunga oceanica culla la nave, quando si è soli con se stes-si, il pensiero corre agli affetti più cari, alle mogli, ai figli, agli amici. Fare l’ufficiale è una scelta piena di sacrifici, che dà soddisfazioni, ti fa conoscere il mondo… Come spie-gare le sensazioni che si provano, quando si doppia lo Stretto di Gibil-terra per raggiungere le Americhe?

Pantaleo De Trizio

Presentato a Molfetta il testo di Pasquale Trizio sulla storia dell’Istituto Nautico Caracciolo di Bari.

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150 anni per insegnare il mare

EnotecaDesserteria Pizzeria

Ristorante

La storia dell’istituto1650Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

L’Istituto Tecnico Nautico Stata-le “Francesco Caracciolo” di Bari è stato il primo istituto navale dell’Adriatico e dello Jonio, isti-tuito con real decreto del 1856. Il primo insediamento avvenne presso l’Ateneo di Bari e lì rimase fino al 1921 quando, acquistando piena autonomia, si trasferisce in via Nicolai, poi in via Piccinni e successivamente presso lo storico istituto di via Abate Gimma, 291. Divenuto inagibile l’edificio verso la fine degli anni ’90, la sede si sposta presso il Centro Studi Poli-valente, Rione Iapigia di Bari. La proposta di formare in loco la clas-se dei capitani marittimi di cui la marineria locale aveva bisogno per l’apertura di nuove vie commer-ciali verso oriente, fu presentata dalla Camera di Commercio bare-se dopo che prese il via la costru-zione dei primi porti artificiali di Bari, Molfetta, Barletta, Bisceglie, Trani. Per essere ammessi al primo anno di frequenza bisognava prima

di tutto essere sottoposti ad una ri-gorosa visita medica, eseguita da medici militari presso la Capitane-ria di Porto di Bari; per la sezione “coperta” era necessario avere un visus non inferiore a 10/10, l’udi-to perfetto, eccellenti riflessi. Ri-uscivano a diplomarsi in cinque anni solo i ragazzi con carattere ed un ottimo livello intellettuale: i futuri comandanti e direttori di macchina per eccellenza. Le classi prime erano formate in media da 150 allievi complessivamente, ma ne arrivavano in quinta solo una trentina. Agli alunni si richiede-vano volontà e sacrificio: studiare ininterrottamente con profitto, ri-spettare docenti e colleghi, rigore nell’abbigliamento. Le espulsioni non mancavano. Queste regole, dettate dall’autorevole preside Luigi Lamacchia, furono rispet-tate fino alla primavera del 1968, quando ebbe inizio la rivoluzione studentesca. Cosa avvenne dopo è tutta un’altra storia. p.d.t.

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martedì 22 dicembre 2009 23Recensione

Un coro epico esplode fragoroso nel Mediterraneo. Un’eco violenta deto-na il leggero soffio d’alito del Bosfo-

ro mentre il canto lieve del muezzin stempera di viola il cielo purpureo e dorato di Costantinopoli, alla vigilia della Battaglia di Lepanto. A Venezia, tra le darsene all’Arsenale divampa un terribile incendio; Emanule De Zante, ebreo convertito, cresciuto a Ragusa nell’Impero Ottomano e spia dei servizi segreti, è ritenuto respon-sabile di questo atto, sin da subito let-to come un attacco alla Serenissima. Caccia e fuga del colpevole hanno inizio. De Zante, sfuggito all’arresto, riesce a rifugiarsi a Costantinopoli, dove l’ebreo Giuseppe Nasi, nemico potente della Serenissima, sta archi-tettando il suo progetto di guerra con-tro Venezia. Un viaggiatore, Ismail, ebreo di Costantinopoli, collabora alla sua opera con saggezza, facendo tesoro delle esperienze passate e del-la conoscenza di un mondo d’icone e misteri da interpretare. Questa la traccia narrativa di Altai, che interro-ga la Storia cristallizzata dalla storio-

grafia ufficiale dei vincitori e dello scontro di civiltà per liberare punti di osservazione molteplici, obliqui, spesso stranianti. A dieci anni dalla pubblicazione di Q, romanzo d’esor-dio dell’autore plurale e collettivo la cui firma è Wu Ming (allora Luther Blisset), Altai condivide col suo ar-chetipo le atmosfere e il rumore del-le rivolte, mentre ne modifica l’asse geopolitico spostandolo più a sud. Uomini vinti e tracotanti balzano in rilievo, sostenuti da argute catalizza-trici dell’azione: le donne, risolutive e strategiche per l’esito delle batta-glie. Segni, suoni e lingue funziona-no da contraltare narrativo alla sfida di religioni, tradizioni e simulacri di sconfitte. Illusione e utopia scandi-scono violente battaglie, amori lirici, desiderio carnale e sciolto erotismo. Gli eventi sono narrati da una scrittu-ra colta, incisiva e accattivante attra-verso cui è facile ritrovare il piacere della lettura, nonostante l’intreccio

complesso articolato in dislocazioni spaziali e ritmato su calendari diver-si. Altai celebra il ritorno ad un’epo-pea storica, polifonica e rituale.“Wu Ming” è un’espressione cinese che significa “senza nome” (無名) oppure “cinque nomi” (伍名), a se-conda di come si pronuncia la prima sillaba. Non si tratta di un gruppo anonimo di scrittori dal momento che l’identità anagrafica di ciascu-no dei membri è nota e frequenti sono le loro apparizioni in pubblico. Piuttosto, è il nome usato dal collet-tivo di scrittori, autore di numerosi romanzi, traduzioni e saggistica, come tributo alla dissidenza antago-nista e a precise posizioni in mate-ria di diritto d’autore: tutte le opere di Wu Ming sono infatti pubblicate sotto licenza Creative Commons. ww.wumingfoundation.com.

a cura di Angela Teatino

“L’ambasciatore francese approfittò della pausa per ribattere. ‘Non vedo che c’entrino i muratori con la tolleranza.’ – ‘Oh, c’entrano eccome, eccellenza…Voi conoscerete senz’altro l’episodio biblico della Torre di Babele. Ebbene, molti credono che il Signore disperse le lingue degli uomini per punirli, ma è l’esatto contrario. Egli vide che l’uniformità li rendeva superbi, dediti a imprese tanto eccessive, quanto inutili. Allora si rese conto che l’umanità aveva bisogno di un correttivo e ci fece dono delle differenze. Così i muratori, di costumi e fedi diverse, devono trovare un modus vivendi che consenta di portare a termine

l’edificio.” Wu Ming, Altai, Einaudi Stile Libero, 2009, pp. 424, € 19,50.

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Il SegnaLibro. Altai.

L’idea di liberare i libri e metterli in viaggio attraverso lo scambio volonta-rio da parte della comunità dei letto-ri di tutto il mondo inizia a circolare negli Stati Uniti nel 2001 col nome di bookcrossing. Versione moderna del flusso di scritti e messaggi custoditi in bottiglie galleggianti, il bookcrossing è un progetto di condivisione di libri in rapida espansione, organizzato a li-vello mondiale attraverso il sito web www.bookcrossing.com. Iscriversi e liberare libri è molto semplice. Effet-tuata la registrazione, il sistema asse-

gna ad ogni libro un codice univoco d’identità (il BCID, BookCrossing ID), da riportare sul libro (tramite un’eti-chetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguirne il percorso. Non solo. Ogni lettore, in gergo “bookcorsaro”, può lasciare nella relativa scheda online un commento, una nota o una recensione che accompagneranno virtualmente il libro in ogni suo spostamento. Ogni libro inizierà una nuova avventura lad-dove ciascun lettore sceglierà di libe-

rarlo: su una panchina, su un treno, in un negozio, in un bar o nelle cosiddette Bookcrossing Zone, le “zone ufficiali di scambio”. A Molfetta il primo me-etup sarà un appuntamento informale di presentazione e avvio dell’iniziativa con guida simulata alla registrazione nel sistema bookcrossing.com. Se-guiranno appuntamenti quindicinali, pensati come un’occasione per libe-rare storie e incrociare lettori, volti, compagni d’avventura, esperienze e racconti. Invitiamo tutti coloro interes-sati all’iniziativa a seguire gli aggior-

namenti pubblicati sul periodico “il Fatto” e postati sul gruppo Facebook ‘Bookcrossing Molfetta’.

Anche Molfetta partecipa alla creazione di una biblioteca globale, libera e aperta.

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Bookcrossing a Molfetta. Incontri e incroci di libri

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Sport24 martedì 22 dicembre 2009

Viaggiano con il vento in poppa le prin-cipali rappresentanti del mondo calci-stico molfettese. Sia sul manto erboso del “Paolo Poli” che sul parquet del palasport nella zona 167, i portacolori molfettesi stanno mostrando i muscoli assicurandosi ruoli da sicuri protagonisti sino al termine della stagione sportiva.La Liberty allenata da Enzo del Rosso continua a tallonare assai da vicino la capolista Trani. I “cugini” biancoazzurri sentono il fiato sul collo di capitan Pablo Suarez e compagni e sanno che arrivare in testa alla classifica alla fine della sta-gione non sarà difficile. Entusiasmante e avvincente il derby disputato contro il Terlizzi del molfettese Nicola Ragno. Il fascino della gara disputata in nottur-na ha richiamato sugli spalti del “Poli” quasi duemila persone, con buona rap-presentanza ospite. Una festa dello sport

terminata con una vittoria dei biancoros-si conquistata all’ultimo secondo. Dopo il vantaggio firmato dal solito Corrado Uva ecco il pareggio del Terlizzi. Poi, al 94’ quando tutti oramai davano per scontato il pareggio, ecco il gol fortuno-so propiziato da Bennardo e i 3 punti per la Liberty. Sul fronte mercato da segna-lare tre movimenti in entrata ed altret-tanti in uscita. Diventano biancorossi il

difensore Giuseppe Ingrosso (ex Bari in serie A), il centrocampista Daniele Si-salli (ex Barletta in Seconda Divisione) e l’attaccante Giuseppe Genchi, prove-niente dal Matera in serie D. Vanno via invece Caracciolese, Damiani e Zacca-ro. Prossimi appuntamenti per la Liberty il 3 gennaio in casa con il Massafra e il 6 a Trani. Domenica scorsa invece la tra-sferta di Lucera.

Colpi di mercato anche per il Real Mol-fetta, la compagine del duo presidenzia-le Metta-Mele impegnata nel campiona-to nazionale di Serie B. L’ultimo arrivo in casa biancorossa si chiama Eduardo Luzio. L’italo-brasiliano proviene dal Conversano e ha ottime credenziali. Un’arma in più per le scelte tattiche di mister Lupone. Sul fronte calcio giocato da segnalare il pareggio per 4 a 4 nella sfida interna contro il Bisceglie. Un pa-reggio che non ha certo fatto perdere il secondo posto in classifica ai molfettesi. Dopo la gara disputata sabato scorso a Giovinazzo, i molfettesi torneranno in campo il 29 dicembre a Loreto poi il 6 gennaio in casa ospitando l’attuale ca-polista Pescara. L’obiettivo oramai non più nascosto è quello di tenersi stretti i piani alti della classifica per sperare in un futuro da serie A.

Procede nel migliore dei modi la sta-gione per la Pallavolo Molfetta e per l’Azzurra Volley che nei rispettivi campionati non stanno certo deluden-do le aspettative di dirigenza e tifosi. Segnali di miglioramento giungono anche dai pattinatori dell’Hockey Club mentre in casa Virtus Basket la noti-zia più clamorosa è quella del cambio della guida tecnica. Ma andiamo con ordine.La Pallavolo Molfetta, impegnata nel campionato di B1 nell’ultima uscita da noi commentata si è aggiudicata l’in-tera posta in palio battendo per 3 a 0 (parziali 25-22, 27-25, 25-20) i salen-tini del Galatina di fronte al pubblico amico del “PalaPoli”. Una vittoria giunta con qualche difficoltà in più rispetto al previsto ma che serve co-munque a mettere fieno in cascina in

vista della seconda parte della stagio-ne regolare. Pallavolo nuovamente in campo sabato 19 contro i campani del Casoria. Poi a cavallo delle festività natalizie nuovamente in campo per la Coppa Italia. Il campionato riprenderà invece il 10 gennaio con la sfida inter-na contro il Gela.Ottimo anche il cammino dell’Azzurra Volley. Le ragazze terribili di Annagra-zia Matera riescono anche nell’impre-sa di spaventare a domicilio la capo-lista Napoli. Le partenopee nella sfida del 12 dicembre la spuntano solo al tie break. Dopo aver vinto i primi due set (25-23 e 26-24) le napoletane devono arrendersi alla grinta delle giocatrici molfettesi che conquistano anche la parità (22-25, 21-25) ma non la vittoria finale perdendo il quinto e decisivo set (15-11). Poco male però: prova di ma-

turità superata a pieni voti per le azzur-re che il 19 dicembre hanno ospitato il Taranto e che torneranno in campo il 10 gennaio del 2010 nella gara esterna contro il Volley Altamura.Buone notizie anche dalle piastrelle del Pala don Sturzo. I pattinatori gui-dati da mister Vianna sembrano in fase di risalita dopo il periodo nero degli ultimi mesi. Vittoria nella gara esterna del 8 dicembre contro Correggio per 4 a 3, poi nuovamente una amara sconfit-ta nella gara del 12 dicembre a Lodi (9 a 2) infine nuova vittoria il 15 dicem-bre per 7 a 3 contro il Roller Bassano nell’ultima partita del 2009. Le mazze torneranno ora ad incrociarsi il 5 gen-naio quando sul campo del Molfetta arriverà il Sarzana.Come anticipato, la notizia più rilevan-te delle ultime settimane arriva da casa

Virtus: la formazione del presidente Andrea Bellifemine e del general ma-nager Leonardo Scardigno, dopo sette lunghi e intensi anni ha sancito il di-vorzio, questa volta definitivo, con co-ach Sergio Carolillo. Il campionato sin qui assolutamente negativo e i pochi segnali di effettiva ripresa giunti dalla squadra hanno convinto la dirigenza a tentare la strada di un nuovo allenato-re. Così sulla panca biancoazzurra a cominciare dalla sfida interna contro il Siena si è visto Roberto Russo, 38 tecnico livornese nell’ultima stagione sulla panca dello JesoloSandonà. L’ul-tima gara con coach Carolillo sul pon-te di comando era stata a Sant’Antimo con la Virtus sconfitta per 89 a 81. La prima sfida del 2010 per la Virtus sarà nel giorno dell’epifania: il 6 gennaio il Molfetta ospiterà il Matera.

La Liberty e il Real continuano a raccogliere successi importanti e ad abitare stabilmente le zone alte della graduatoria.

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Gol d’alta classifica

Ancora molto bene le compagini del volley. Segnali di ripresa per l’Hockey Club. Cambio della guida tecnica in casa Virtus.

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Pallavolo, hockey e basket: le ultime news

Page 25: Il Fatto n. 050

HOCKEY BASKETSerie A1 Serie A dilettantiValdagnoFollonicaBassano 54ViareggioLodiGiovinazzoBreganzeSarzanaForte dei MarmiSeregnoMOLFETTAR. BassanoCorreggioTrissino

30222119191918171513121051

BarcellonaOstuniFerentinoPalestrinaPerugiaTrapaniSienaSan SeveroSant’AntimoAgrigentoMateraRuvoMOLFETTAPotenza

201816161414121212108844

PALLAVOLOSerie B1 Maschile Serie B2 Femminile

NapoliSarnoSan Pietro V.MOLFETTAArzanoBattipagliaA. BeneventoL. PotenzaA. PotenzaTarantoV. BeneventoL. AltamuraOriaV. AltamuraAcquavivaSalerno

33333228242323181818181614880

E. GelaAtripaldaMOLFETTATuriBroloReggio CalabriaH. GelaPotenzaOrtonaChietiGalatinaCasoriaBlue CollegeCataniaAlberobello

28272525221818161514121160--

CALCIO A5 CALCIOSerie B Eccellenza

TraniMOLFETTANardòCopertinoTerlizziLuceraBisceglieManduriaCastellanaSoglianoCoratoCerignolaTaurisanoMassafraTricaseLocorotondoMaglieAltamura

36353530302926262524221616151312128

PescaraMOLFETTABisceglieT. MateraOrtonaModugnoD. MateraLoretoBarlettaVenafroAltamuraGiovinazzoManfredonia

262319181817171710101086

martedì 22 dicembre 2009 25Sport

Una messa per gli sportiviOrganizzata dal Panathlon è stata celebrata domenica 20 dicembre nel Duomo di Molfetta. Al termine anche i festeggiamenti per i quarant’anni di fondazione del

Circolo Tennistavolo.

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Anche quest’anno il Club di Molfetta del Panathlon International si è fat-to promotore della Santa Messa degli Sportivi che da molti anni viene or-ganizzata a Roma dal CONI centrale mentre a Molfetta è già arrivata alla quarta edizione. In attesa del Santo Natale la Santa Messa degli Sportivi, è stata celebrata domenica 20 dicembre nel Duomo di Molfetta da Monsignor Luigi Martella vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi, e ha rappresentato un’oc-casione di incontro e di preghiera co-munitaria non solo per i panathleti ma anche e soprattutto per quanti praticano o hanno praticato lo sport in qualità di atleti, tecnici, arbitri e dirigenti a livello agonistico, promozionale, amatoriale e scolastico.Alla Santa Messa hanno partecipato non solo gli sportivi ed i loro familiari, ma anche tutti i fedeli ed è stata l’occa-

sione per non perdere di vista i valori che sono alla base dell’attività sportiva. Infatti il Panathlon, attraverso una mol-teplicità di iniziative culturali e promo-zionali, persegue da sempre l’obiettivo di divulgare e difendere i valori dello sport inteso come strumento per la for-mazione della persona e per la solida-rietà tra uomini e nazioni senza alcuna distinzione di razza e di religione.Alla celebrazione religiosa nella sugge-stiva cornice del Duomo hanno parte-cipato anche le autorità civili, militari e sportive, mentre a rivestire il ruolo di testimonial, ricoperto in passato dai Campioni di ciclismo Gilberto Simoni e Claudio Chiappucci, è stata chiama-ta una società locale e precisamente l’ASD Circolo Tennistavolo Molfetta che proprio il 19 dicembre ha festeg-giato il Quarantennale della prima affi-liazione alla Federazione Italiana Ten-nistavolo.In virtù di questa coincidenza, al ter-mine della Santa Messa nel Ristorante Nettuno di Bisceglie il Panathlon ed il CTT Molfetta hanno organizzato con-giuntamente la tradizionale Festa degli Auguri con un intenso programma che ha previsto da una parte la Cerimonia del Quarantennale della Fondazione e la premiazione degli atleti più rappresen-tativi della società pongistica molfettese in quattro decenni di attività; dall’altra parte invece il conferimento della Targa di Fedeltà al socio panathleta distinto-si per l’impegno nella diffusione degli ideali del Panathlon e l’investitura dei nuovi soci del Club molfettese.

Avviso ai lettoriPer ragioni tecniche legate ai tempi di realizzazione e stampa de “il Fat-to”, gli articoli inerenti lo sport e le classifiche sono aggiornate al week end del 12 e 13 dicembre. Gli aggior-

namenti riguardo le gare disputate il 19 e 20 dicembre sono disponibili sul sito internet www.ilfatto.net. Ci scusiamo con i lettori per il disagio.

Page 26: Il Fatto n. 050

Spazio Giovani martedì 22 dicembre 200926

Quante volte avremo sentito que-sto detto: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Ma, attualmente, nella pratica è ancora così? I giovani come vivono le tradizioni natalizie? Infor-mandoci con un sondaggio rivolto ai giovani molfettesi tra i quindici e i trent’anni circa, è emerso che quasi il 30% dei giovani a Natale rimane a casa con i genitori e tutti i familia-ri, il 20%, invece, trascorre il Natale ballando sfrenatamente nelle discote-che, il 40% si riunisce con gli amici nei locali, affittati in occasione delle feste natalizie, divertendosi, facendo qualche partitella a carte e brindando, e infine c’è una piccola percentua-le di ragazzi, circa il 10% che, anzi-ché rinunciare del tutto o ai parenti o agli amici, come si suol dire, “unisce l’utile al dilettevole”: fino allo scoc-care della mezzanotte si rimane a casa con i familiari, accontentando anche per quest’anno la nonna, parte-cipando alla tradizionale processione attorno al tavolo con il Bambinello e cantando la canzone “Tu scendi dal-le stelle”, dopo le dodici, però, ci si incontra con gli amici per trascorrere la nottata fino all’alba, scampandosi, in questo modo, la partecipazione nel-la chiesa parrocchiale o la visione in tv della lunghissima ed interminabile Santa Messa di Natale, seguita sempre con gioia immensa da parte della non-na. Se alla vigilia di Natale i giovani

che rimangono a casa sono in numero maggiore, invece, alla vigilia di Ca-podanno sono molti di più quelli che salutano i parenti verso le undici e con gli amici vanno a divertirsi in discote-ca. Dai dati raccolti, dunque, emerge che ai giovani piace vivere il periodo delle feste natalizie più con gli amici

che a casa. Ci si chiederebbe per qua-le motivo le nuove generazioni sono meno attratte dagli affetti familiari ri-spetto a quelle di qualche decennio fa? Perché la notte di Natale le chiese si svuotano sempre di più, invece i pub e le discoteche sono piene fino all’orlo di giovani? La risposta è molto sem-

plice, i giovani, infatti, preferiscono i pub o i locali alle case dei parenti non perché sono annoiati dalla famiglia, bensì per il fatto che sono stanchi del-la ripetitività della tradizione, ovvero delle solite canzoni, delle solite azioni, dei soliti cenoni e chi più ne ha più ne metta. Ecco, dunque, che si assiste alle diverse trasformazioni delle tradizio-ni, non perchè i giovani di oggi siano dei sabotatori del folklore, ma a causa della loro voglia di scrollarsi di dosso tutto ciò che possa far ricordare loro di appartenere ad una società fortemente conservatrice e spesso poco disposta al cambiamento, perciò laddove c’era il presepe si trova un maestoso e super addobbato albero di Natale, oppure a volte non si trova neanche nulla, e al posto della “Santa Allegrezza” o della “Nonne, Nonne” potremmo ascoltare delle canzoni più moderne, magari in lingua inglese e pertanto incompren-sibili ai nostri nonni. “Non c’è più religione”, come spesso i più anziani affermano, oppure i giovani voglio-no solo poter dire basta alle obsolete e quasi rituali incombenze natalizie? Questo, per caso, sta a significare allo stesso tempo che la nuova generazio-ne non dia più alcun rilievo, religioso e affettivo al Natale, o il loro atteggia-mento è da considerarsi solo un diver-sivo alla tradizione?

Gianfranco Inglese

Stanchi delle tradizioni i giovani si allontanano dalle famiglie e preferiscono trascorrere le festività in maniera alternativa.

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“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”

Page 27: Il Fatto n. 050

Dopo accuratissime ricerche da parte di studiosi laici e religiosi è venuta fuori la sorprendente rivelazione che la data in cui Gesù Cristo è sceso sul mondo non è assolutamente nota. Lo dimostra an-che la “Nuova Enciclopedia Cattolica” e tutti i Vangeli, che non riportano mai né l’anno né il giorno specifico della Sua nascita. Il 25 dicembre è il giorno in cui convergono numerosissime fe-stività di differenti civiltà. Nello stesso giorno infatti cadevano i festeggiamenti per il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra Indo persiano il Dio Tammuz/Jule babi-lonese e il Dio Sole azteco. Stessa data anche per l’Invictus Sol Elagabalus a Emesa e per il Dio Sole Dusares/Elios a Petra. Al 25 dicembre corrispondo-no persino le nascite di Zarathustra e Khrisna, Dioniso, Adone, Attise e del Dio Freyr, tutti personaggi vissuti se-coli o millenni prima di Cristo. Esiste quindi un filo che collega tutte queste civiltà lontane fra di loro sia nello spa-zio che nel tempo, oppure si tratta solo di coincidenze? Probabilmente il colle-gamento è da ricercarsi in una spiega-zione astronomica. Convenzionalmente il giorno del Solstizio d’Inverno (il più corto dell’anno) cade il 21 dicembre,

data in cui il sole raggiunge la massi-ma inclinazione negativa lungo l’eclit-tica. Dopo tale evento, durante i giorni 22, 23 e 24, il Sole sembra fermarsi in cielo. “Solstitium” significa infatti let-teralmente “Sole fermo”. Si tratta di un fenomeno che diventa più visibile con l’avvicinarsi all’Equatore. Secondo le varie culture in questo lasso di tempo le tenebre prenderebbero temporanea-mente il sopravvento sulla luce. A par-tire dal 25 l’astro riprende il suo moto e i giorni cominciano a divenire più lunghi. Si tratta di una sorta di rinascita del Sole che gli antichi consideravano come il Natale solare o, per rendere me-glio l’idea, l’Invictus Sol (il Sole invin-cibile). Ed è proprio con il nome “Dies Natali Solis Invicti” che si identificava in epoca romana la festa imperiale uffi-ciale del 25 dicembre, voluta fortemen-te dall’Imperatore Aureliano nel 274 d.C. Tale mossa fu vincente dato che la maggior parte delle popolazioni as-soggettate a Roma celebravano la pro-pria festa più importante proprio il 25 dicembre. C’è da aggiungere a questo che all’epoca l’Impero romano adotta-va ancora il vecchio calendario giulia-no che fissava proprio al 25 la data del

Solstizio d’Inverno. Molto significativi erano i festeggiamenti tenuti in Siria ed Egitto in cui la gente si riuniva in tem-pli annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, che gli Egizi raffigu-ravano come un bambino. Tra l’altro la nuova festa metteva d’accordo anche i Romani visto che andava a coincidere con quella ancor più antica dei Saturna-li. E i Cristiani quando festeggiavano? All’epoca di Aureliano, Gesù Cristo era nato ormai da quasi trecento anni. Come si è detto in precedenza, il Cri-stianesimo non prevedeva una data cer-ta per la nascita del Signore. Infatti nei primi tre secoli successivi alla venuta di Cristo la religione Cristiana e alcu-ni Santi (San Cipriano e Sant’Ippolito) avevano fissato per la Sua nascita diver-se date: 6 e 10 gennaio, 28 marzo, 18 e 23 aprile, 20 e 29 maggio. Il definiti-vo spostamento del Natale del Signore risale al 330 d.C. allorché Costantino, dopo la sua conversione al Cristianesi-mo pur rimanendo comunque fedele al Dio Sole, decise di spostare tale evento proprio il giorno il cui l’Impero Roma-no festeggiava il Natale del Sole. Tale scelta fu pienamente appoggiata dalla Chiesa e ratificata nel 337 d.C. dal Papa

Giulio I, felice di poter mettere in for-te concorrenza la propria festività con i riti pagani per ovvie ragioni. Scelta che nel corso dei secoli fu alla base di forti critiche al Cristianesimo che fu accusa-to di aver sposato molti dei riti pagani. L’Imperatore cambiò persino il giorno di riposo della settimana che passò da Dies Solis (giorno del Sole) a Dominus (Domenica ovvero giorno del Signore). Le popolazioni nordiche non furono d’accordo con quest’ultimo cambia-mento e continuarono a mantenere la vecchia tradizione giornaliera. La lin-gua inglese ne è testimonianza dato che la traduzione di Domenica è Sunday, appunto giorno del Sole. Con l’editto dell’Imperatore Teodosio nel 392, che diede avvio alle persecuzioni contro i riti pagani, il Natale Cristiano, ormai nettamente influenzato da riti esterni, si affermò in tutto l’Impero Romano arrivando sino ai giorni nostri. Si può concludere che la data del 25 dicembre può essere considerata come una data mondiale avendo da millenni un’enor-me importanza per l’intera umanità.

Francesco [email protected]

martedì 22 dicembre 2009 27Oltre la Realtà

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Il Natale e le sue scomode origini

Page 28: Il Fatto n. 050

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Pubblicato, nel Burp (Bollettino Uf-ficiale della Regione Puglia) numero 194 supplemento 1 del 3 dicembre 2009, il tanto atteso avviso pubblico (n.18/2009) di “Ritorno al Futuro”. Tale intervento consentirà di finan-ziare, con borse di studio a copertura totale, gli studi di specializzazione che il candidato deciderà di svolgere in Puglia, in Italia o all’estero. I benefi-ciari di questi finanziamenti dovranno impegnarsi, una volta conclusi gli stu-di, a fornire le competenze acquisite e renderle così fruibili da parte della collettività. Gli studi di specializza-zione finanziabili sono: borsa di studio per partecipare a master universitari di primo e secondo livello svolti dalle università italiane, attività formative post-laurea, master post-laurea orga-nizzati da organismi di formazione in Puglia, Italia e all’estero. Si finan-

zieranno corsi di studio con borse da 7.500 euro da seguire in Puglia o nei territori delle province confinan-ti di: Avellino, Benevento, Potenza, Matera, Campobasso. Finanziamenti da 15.000 euro per corsi di studio da svolgere in altre regioni italiane o nei territori della Repubblica di San Ma-rino e nella Città del Vaticano, mentre 25.000 euro saranno messi a disposi-zione per i corsi di studio da svolge-re all’estero. Infine, 3.000 euro per i percorsi formativi on-line da svolgere, quindi, con modalità di formazione a distanza. Potranno presentare la do-manda di finanziamento alla borsa di studio i giovani neolaureati nati suc-cessivamente alla data del 22/01/1978, viene elevato di 10 anni il limite nei casi di persone diversamente abi-li nati successivamente alla data del 22/01/1970, con un reddito familiare non superiore a 60.000 euro (model-lo I.S.E.E.). Restano quindi pressoché invariati, rispetto al precedente bando, i requisiti che i giovani pugliesi de-vono possedere per poter avanzare le candidature. Anche in questo nuovo bando, come nel precedente, è data l’opportunità di concorrere anche per coloro i quali risultino occupati ma il cui reddito complessivo lordo non risulterà maggiore a 12.000 euro, con riferimento all’anno finanziario 2010. I candidati interessati possono

presentare una sola domanda per un solo master seguendo esclusivamente le seguenti modalità: preliminare in via telematica con procedura preli-minare on line messa a disposizione all’indirizzo: http://ritornoalfuturo.regione.puglia.it. Tale procedura on line sarà disponibile a partire dalle ore 14:00 dell’11 gennaio 2010 per chiudersi alle ore 14:00 del 22 gen-naio 2010. Successivamente all’invio telematico, le stesse domande devono essere trasmesse anche attraverso l’in-vio di plico cartaceo contenente tutta la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12:30 del 29 gennaio 2010. Questi, quindi, i contenuti prin-cipali presenti in questo nuovo bando di Ritorno al Futuro della Regione Puglia. Ovviamente, per un’esaustiva lettura dei contenuti di questi avvisi vi consigliamo vivamente di consul-tare sempre e solo le fonti ufficiali che di seguito andiamo ad elencarvi: B.U.R.P. (Bollettino Ufficiale Regio-ne Puglia) del 3 dicembre numero 194 supplemento 1 – per consultare il bando contenente l’avviso pubblico (n. 18/2009); http://ritornoalfuturo.regione.puglia.it domanda di candi-datura preliminare con procedura on line a partire dalle ore 14:00 dell’ 11 gennaio 2010 e scadenza sempre ore 14:00 del 22 gennaio 2010 e scadenza per l’invio di plico cartaceo contenen-

te tutta la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12:30 del 29 gennaio 2010. Per visionare il bando in formato cartaceo, in pdf o ricevere chiarimenti o ulteriori informazioni consigliamo di rivolgersi presso l’Uf-ficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella propria città di residenza.

Marco Roberto Spadavecchia

Ho più rispetto per le persone che cambiano il loro punto di vista dopo aver acquisito nuove informazioni che quelle che restano aggrappate pervi-cacemente alle convinzioni che si por-tano dietro da trent’anni. – Il mondo Cambia. Gli ideologi e i fanatici no.

Micheal Cricthon

Lavoro in chiaro28 martedì 22 dicembre 2009

Page 29: Il Fatto n. 050

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Bar Arcobaleno - Banchina San DomenicoBar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar degli Artisti - Via Gesmundo, 4Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Bar Gardenia - Via Respa, 12Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar London - Via Terlizzi, 6Bar Manhattan - Via Madonna dei MartiriBar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBlues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Caffè Cipriani - Corso Umberto, 111Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi

Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Antica Roma - Via San Domenico, 4Caffetteria Crystal - Via F. Campanella, 33Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina San DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Camera Caffè - Via XX Settembre, 43Capitaneria di Porto - Banchina Seminario, 1Cartoleria Spazio Libero - Via E. PoliCoffee Room - Viale Pio XI, 9Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9Edicola - Viale Pio XIEdicola - Via Bari, 1/AEdicola - Via GiovinazzoEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via S. Francesco D’Assisi, 100Edicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFlory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91Green Bar - Via Baccarini, 111Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Guardia di Finanza - Madonna dei MartiriIstituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso FornariIstituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via GiovinazzoIstituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV AprileIstituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -

Via Palmiro TogliattiLe Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Le Mimose - Viale Pio XILiceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto ILiceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro TogliattiLiceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi AmatoMattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriMondocasa - Piazza Effrem, 12Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15Panificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mille Bontà - Corso Umberto, 136Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia

Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv AprileParrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pietro - Via San PietroParrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Stazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento ESSO - Via BisceglieStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASISwing Pub - Viale Pio XI, 21Tabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Corso Fornari, 64Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Tempocasa - Corso Umberto I, 133Uff. Relazioni con il Pubblico - Piazza Municipio

martedì 22 dicembre 2009 29Rubriche

Page 30: Il Fatto n. 050

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione La dieta durante le feste

1659Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Sta per iniziare il periodo di abbuffate più lungo dell’an-no: tra Natale e Capodanno sono giorni in cui in tutte le

case siamo circondati da panettoni, dol-ci di ogni genere, cenoni e pranzi con qualsiasi prelibatezza. Vietato sottrarsi a queste tradizioni perché come ho sempre detto non è lo sgarro occasionale che ci fa male, ma la quotidianità. In questi giorni, però, rischiamo che lo sgarro occasionale diventi di due settimane intere e quindi potrebbe essere un problema con risultati sicuramente visibili sulla bilancia alla fine delle feste. Quindi anche in questi casi bi-sogna fare attenzione. Andiamo con or-dine. Le vigilie: la tradizione prevede un cenone che necessariamente sarà abbon-dante perché non è il caso di stare a con-trollare etichette o a misurare olio e quan-tità, quindi lasciatevi andare e godetevi la serata. Ovviamente però per il pranzo vi consiglio di mangiare solo verdure con al massimo un cucchiaio di pasta. E se fino

a sera avete fame concedetevi di sgra-nocchiare solo finocchi o cetrioli. Non saltate neanche la colazione: un succo e due fette biscottate. I giorni di Natale, Ca-podanno e Santo Stefano il pranzo sarà libero ma la sera uno yogurt e un po’ di frutta vanno bene: avete già fatto scorta di tutti i nutrienti, anche in eccesso. Nei due giorni immediatamente successivi ai festivi, 26-27 dicembre e 2-3 gennaio re-cuperiamo un po’ tenendoci più leggeri: la colazione ci sarà, ma meno abbondante del solito, un succo e due fette biscottate; a pranzo preferite solo verdura con un ciuffo di pasta o un’insalatona ad esem-pio con tonno e indivia e a cena verdu-ra con pesce o petto di pollo. In questo modo si riesce a compensare e probabil-mente a tenere fermo l’ago della bilancia. Se proprio non riuscite a resistere ai dolci cercate di riservarli per la colazione. Non esagerate neanche con la frutta secca: è buona ma tanto grassa. Dal 4 gennaio in poi ritornate a seguire la corretta ed equi-librata alimentazione di sempre. Buon Natale e buon anno a tutti.

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

Rubriche30 martedì 22 dicembre 2009

Page 31: Il Fatto n. 050

w w w . i l f a t t o . n e t

Marro di cavallo ragguttato

Ingredienti

Procedimento

500 gr di fesa tagliata di cavallo100 gr di lardo salato3 spicchi di aglio2 rametti di prezzemolo2 kg di passata di pomodoro

•••••

ARIETE LEONE SAGITTARIO

Se aiuterete i membri del vostro grup-po di amici o della vostra famiglia a raggiungere un traguardo e se per una volta non sarete voi al centro dell’atten-zione, non succederà mica nulla. Non potete sempre monopolizzare la scena, lasciate qualcosa anche agli altri.

Avete necessità di qualche consiglio. Avendo bisogno di obiettività, infatti po-trete anche ricorrere a semi sconociuti, poiché saranno i più adatti a lasciarvi una impressione del tutto disinteressa-ta.

Cercherete di conformarvi al punto di vista di un’altra persona, per compia-cerla, più questa persona continuerà a mettervi alla prova affermando cose che proprio non potreste condividere.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Cercherete di pensare molto più alle cose divertenti che a quelle seriose e questo sarà un punto a vostro favore, in quanto le persone che vi sono intorno avranno modo di conoscere anche un altro aspetto del vostro carattere.

Non dovrete temere il vostro istinto, so-prattutto se questo dovesse spingervi a fare qualcosa di straordinario per la per-sona che amate o qualcosa di pazzo in generale.

Se vorrete che tutte le cose intorno a voi siano fatte in modo corretto, dovrete portare gli altri a pensarla come voi, al-trimenti farete prima a farvele da soli e a non sprecare il tempo a spiegare agli altri determinate cose.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Dovrete aprire bene gli occhi, per ren-dervi conto dei movimenti da fare per ot-tenere più successi possibili, in quanto ultimamente la crisi si fa sentire anche con voi.

Vi risulterà un pochino complicato co-municare con le altre persone, poiché non sarete proprio dell’umore adatto per fare le persone estrose e simpatiche quali siete abitualmente. Rischiate solo di stancare gli altri.

Potrebbero accadere quelle cose dav-vero eccitanti per voi e speciali, che vi faranno capire molto più di voi stessi e dei rapporti che intrattenete con cer-te persone. Catturerete l’attenzione di molti.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Prima di buttarvi nelle questioni amo-rose cercate di risolvere qualcosa che avete lasciato in sospeso sul piano pro-fessionale o con la vostra famiglia o ad-dirittura con la scuola.

Potreste avere a che fare con perso-ne che proprio non vogliono saperne di ascoltare, ma non potete lamentarvi troppo, poiché anche voi siete come loro. Fate anche voi più attenzione.

Se volete che qualcuno vi dia un parere critico e non si limiti ad accondiscende-re senza riflettere alle vostre idee, allora dovrete cercare altrove, fuori dalla vo-stra famiglia e fuori dalla vostra cerchia di amicizie.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichemartedì 22 dicembre 2009 31

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentinoe-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio,Isabel Romano, Lella Salvemini,Marco Roberto Spadavecchia, MarilenaFarinola, Francesco Tempesta, AnnalisaMira, Giordano Germinario, Beatrice DeGennaro, Gianfranco Inglese.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONEMarcello Brattoli

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

100 gr di olio extravergine di oliva2 foglie d’alloro50 gr di pecorino100 gr di vino rossosale e pepe q.b.

•••••

Stendete le fette di carne, metteteci al centro un pezzo di lardo, una foglia di prez-zemolo, una lamella d’aglio una spolverata di pecorino e un pizzico di pepe.Chiudete la fetta ad involtino e fermatela con 1 stuzzicadente.

Prendete un tegame di ricotta e ponetelo sul fuoco, aggiungete olio d’oliva, l’aglio lasciate leggermente dorare, versate i marri fateli insaporire e dorare, bagnate con il vino rosso, lasciate evaporare, aggiungete la passata di pomodoro, le foglie d’alloro, sale e pepe e lasciate cucinare a fuoco lento per almeno un’ora.

Servite in un piatto piano un marro intero e uno tagliato a medaglioni con una bella goccia di ragù e una foglia d’alloro.

Chef: Guastamacchia Vincenzo

Page 32: Il Fatto n. 050

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