FOR YOU MAGAZINE_NOVEMBRE 2013

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Novembre 2013 Salute Tumore al seno ...e molto altro ancora all’interno Attualità Le Agromafie, un fenomeno in crescita Economia Trise, nuova tassa in arrivo Politica Beppe Grillo Viaggio Bangkok Salute Il sesso fa bene al cuore Tendenze Autunno Inverno Moda

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Free press di attualità, cultura, salute e benessere, moda, e accessori, scienza, ambiente, teatro, cinema...

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SaluteTumore al seno

...e molto altroancora all’interno

AttualitàLe Agromafie,un fenomenoin crescita

EconomiaTrise, nuovatassa in arrivo

PoliticaBeppe Grillo Viaggio

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For You MagazineVicolo Brenta, 1 - Aprilia

Tel. 333.6024565

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Direttore ResponsabileRaffaella Patricelli

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Anno 4 - Numero 10Novembre 2013

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e spazi pubblicitari realizzatida For You Magazine

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Registrazione al Tribunale di LatinaNr. 927 del 23/07/2010

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Genzano - Velletri

Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre

Tiziana Sacchetti, Giusi ZardiPamela Polizzi, Alessandro Galante

Giovanna Testa, Gianluca Rini

Stampa CSC Grafica S.r.l

Via A. Meucci (Guidonia)

Per la tua pubblicitàsu FOR YOU MAGAZINE

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SCONVOLGETEVI... DI VITA

Cari lettori,

è tempo di vino Novello, di castagne, di sagre e domeniche spen-

sierate. Certo il clima ha ancora un sapore estivo, ma il bel tempo

non può che spingerci a vivere sempre di più il nostro territorio.

Anche in questo mese di novembre, “For You” sarà con voi per

raccontarvi attualità, cultura e tanto altro. La riflessone di questo

mese è tutta per ciò che nella vita vi sconvolge, tanto da scioccar-

vi. Ma non allarmatevi: io mi riferisco soprattutto a film, musica,

libri o addirittura ad un quadro. Pensateci. È il momento secon-

do me di farvi sconvolgere, soprattutto nel bene, da qualcosa che

parli al vostro cuore. Io nel mio piccolo vi consiglio un film: ‘Anni

felici’ di Lucchetti e un libro: ‘Viva la vida’ di Pino Cacucci. Ma il

nostro magazine anche questo mese ha argomenti di ogni genere

e per tutte le esigenze. Come sempre il nostro interesse è quello

di intrattenervi in ogni luogo e in ogni momento della vostra vita.

Abbiamo cercato, questa volta, di comprendere, con uno speciale

dedicato a lui, la mente di uno dei più grandi scenziati di sempre:

Albert Einstein. Vi sveleremo le dieci regole che fanno bene al cuo-

re, sempre perché vogliamo dare spazio alla salute e al benessere.

Proseguiremo con un focus sulle bevande definite “antistress”, e

continueremo a parlare di salute e ambiente con un articolo sul

progresso della scienza per superare l’utilizzo della plastica. Ma

avremo anche il consueto viaggio, la meta scelta è Bangkok. Cao-

tica, ricca di templi e tanto tanto affascinante. E ancora moda, de-

sign, cinema, teatro, musica e le nostre più apprezzate rubriche!

Buona lettura amici.

Raffaella Patricelli [email protected]

ditorialeEdi RAFFAELLAPATRICELLI

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10 Focus:Pillole di conoscenza.

12 Politica:Beppe Grillo annuncia il terzo V-Day.Movimento 5 stelle sul piede di guerra.

14 Economia:Trise, la nuova tassa imposta dal Governo.

16 Attualità:Le Agromafieun fenomeno in forte crescita.

18 Attualità:Abbandoni scolastici in aumento.

20 Salute:Tumore al seno: Prevenzione e cura.

24 Salute: Il sesso fa bene alla salute.

32 Scienza: Il mistero del cervello di Einstein.

34 Viaggio: Bangkok, la capitale della Thailandia.inquesto

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Novembre duemilatrediciSommario38 Moda donna: Le Tendenze Autunno/Inverno.

44 Shopping: Speciale “borse” Autunno/Inverno.

46 Moda uomo:Accessori Uomo Autunno/Inverno.

48 Design: Speciale Kitchen Home.

50 Teatro: Frankenstein Jr. al teatro Brancaccio.

52 Cinema: Thor: The Dark World.

54 Musica: Luciano Ligabue “Mondovisione”.

60 Rubriche: I consigli dei nostri specialisti.

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Il sapore dell’eleganza...CIVICO 39

Confortevole, raffinato, veloce. Il modo intelligente di mangiare

Aprilia, Via Augusto 39Tel. 06.92730336_335.7435267Contatto Civico Trentanove

A pranzo, a cena, di giorno o di notte per condivide-re emozioni, sentimenti e atmosfere attraverso la creazione di momenti di intenso coinvolgimento.

Elegante ma informale, raccolto, vero punto di incontro per chi vuole sentirsi coccolato da autentiche specialità gastronomiche in un ambiente davvero glamour. Il giusto equilibrio tra i toni e gli esclusivi elementi di design ricor-dano le accattivanti atmosfere Newyorkesi.

Lo Chef offre tante particolarità tradizionali dell’esperien-za culinaria locale, rivisitate in chiave moderna. Nel menù troverete specialità di pasta, condite con ingredienti scelti appositamente per la loro freschezza ed il loro sapore. I piatti sempre preparati con la massima cura, sono un autentico piacere per i palati (anche quelli più esigenti). Infatti, in ogni portata è possibile trovare la passione della cucina, che si esprime attraverso una vasta scelta di pietanze selezionate.

Il pesce sempre freschissimo, arriva quotidianamente ed è elemento principale del menù proposto. Oltre alle speciali-tà marinare, meritano particolare attenzione le Carni dane-si e nazionali. La carne bovina danese, conosciuta in tutto il mondo ed apprezzata per la sua qualità ed il carattere igienico della produzione, è tra le carni bovine più appeti-tose e diffuse, questo è dovuto principalmente al suo sapo-

re, accentuato dalla giusta proporzione di grasso intramu-scolare e dal colore rosso acceso che la contraddistingue. Vi accompagneremo, inoltre, in un affascinante percorso fatto di stile, curiosità, cura e attenzione per i sapori della tradizione e la cultura dei formaggi e salumi.

La carta dei vini creata sulla base del panorama vitivinicolo italiano è divisa per regioni con proposte di vini bianchi, rossi, frizzanti e fermi. All’interno della stessa, compaiono alcune delle aziende più blasonate e conosciute, senza dimenticare le nuove proposte. Il tutto con un rapporto qualità/prezzo ottimo. Civico 39, inoltre, da la possibilità alla propria clientela di ac-quistare il vino scelto, con uno speciale sconto rispetto al listi-no. Confezionato in carta da asporto per un eventuale regalo.

La novità è il dopocena, che puoi trascorrere in un luogo speciale ed accogliente. Di prestigio anche il menù not-turno con taglieri di salumi di suino e di cacciagione, se-lezione di formaggi con miele e mostarde, funghi porcini alla griglia, verdure grigliate e taglieri di carpacci di pesce elaborati con cura dallo Chef.

Infine, una menzione speciale per i deliziosi cocktails pre-parati personalmente da Ugo: da sperimentare, come d’al-tronde tutto ciò che questo magico posto offre.

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Antipasti di MareMisto (caldi, freddi e crudi)Sautè di cozzeZuppetta di mareParmigiana di mare Cocktail di gamberiSautè di vongole veraci Carpaccio di pesce spadaFantasia di polipo e porcini

Primi di MareTonnarelli allo scoglio Spaghetti alle vongole veraciSpaghetti alici, alloro e pecorinoFettuccine gamberoni e funghi porciniGnocchi abbruzzesi, polipo e olive di GaetaRisotto alla pescatora o Crema di scampi Triangoli di pesce spada confrutti di mare gamberi e pachinoLasagna di mare

Secondi di MareSeppie alla cacciatoraGamberoni e funghi porcini Gamberoni sfumati al brandy Frittura di calamari e gamberiPolipetti in riduzione di ChiantiTrancio di pesce spada alla mediterranea Grigliata di calamaro, gamberone, scampo e trancio di pesce spadaCalamaro ripieno su vellutata di radicchio in camicia di purea di patate

I nostri Dolci Tortino al cioccolato, Bacio, Dolce amore

Sbriciolata, Spuma di mascarponeCroccante di nocciole con gelato

alla crema e frutta fresca

Secondi di TerraTagliata di manzo danese e aceto balsamico

Tagliata di Manzo danese e funghi porciniTagliata di manzo danese con olio e sale

Tagliata di manzo danese con rucola,pachino e scaglie di grana

Tagliata di manzo danese e tartufoMillefoglie di manzo

(manzo, melanzane, mozzarella) Bistecca danese

Primi di TerraRisotto speck, zafferano, e semi di papavero Chicca, crema di zucca, porcini e guanciale

Fettuccina al ragù di cervo e porciniSpaghetti alla carbonara tartufata

Lasagna con ragù di cinghialeLasagna con ragù di manzo

Spaghetti alla amatricianaPappardelle al cinghiale

Antipasti di TerraMisto (prosciutto, salumi, formaggi e sfizi vari)

Tagliere con degustazione di formaggi, mostarde, mieleTagliere con prosciutto iberico e pecorino

Tagliere con specialità di cacciagioneSalame di cinghiale con pepe, mortadella di cinghiale

Salame di cervo, prosciutto di cinghiale

Il nostro menù

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FOCUSnewsPillole di conoscenza >

Fon

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us.

itDa un punto di vista evolutivo, la donna è più esigente dell’uomo nella scelta del partner perché

spetta a lei il compito di allevare la prole.

Quindi, se lui può “accontentarsi” di una femmina bella e in buona salute (dunque idonea alla riproduzione di figli sani), la femmina ha bisogno di garanzie più so-stanziose, e cioè intelligenza, creatività, apertura mentale. Requisiti che le per-sone con senso dell’umorismo in genere possiedono.

Una ricerca svolta dall’Università del Co-lorado ha dimostrato che le persone di-vertenti hanno anche test di intelligenza migliori. I ricercatori chiesero a un gruppo di volontari di inventare frasi o immagini divertenti. Chi possedeva il QI più alto produsse situazioni più spassose di chi aveva un quoziente intellettivo inferiore.

La simpatia femminile invece...Al contrario, per gli uomini una donna che sa far ridere non è particolarmente at-traente. Mentre lo è la don-na che ride alle loro battu-te. Diverse ricerche hanno dimostrato che durante una conversazione fra uomini e donne, le seconde ridono molto di più dei maschi. E poiché la risata è un efficace indicatore di attrazione, in quanto segnala inconsciamente interesse e piacere, gli uomini trova-no molto interessanti le donne che ridono. Quindi per entrambi i ses-si l’umorismo ha un ruolo impor-tante nel gioco dell’attrazione e del corteggiamento, ma le mo-dalità sono completamente diverse.

Perché alle donne piac-ciono gli uomini divertenti?

La sensibilità tattile epicritica per-mette di apprezzare con il tatto la durezza, la forma e le caratteri-

stiche della superficie di un oggetto. È dunque una sensibilità fine e discrimi-nata: grazie a essa toccando un’aran-cia siamo in grado di dire che è un oggetto tondo, più duro di un’albi-cocca ma meno di una noce e che ha una superficie irregolare. Abbiamo anche una sensibilità tattile più grossolana, detta proto-patica, che comunica al cervello che stiamo toccando qualcosa, senza dare

altre informazioni. Il nostro cervello elabora poi i due segnali rendendoli un’informazione unica e

completa. Le fibre nervose che costituiscono la via epicritica sono sensibili al dolore e alle temperature comprese tra i 45 e i 55 gradi. Inoltre, ci informano sulla posizione delle varie parti del corpo.

Nella storia evolutiva dell’uomo la via protopatica si è sviluppata prima e quindi, pur rispondendo agli stessi sti-

moli, è meno specializzata e precisa.

Che cos’ è la sensibilità tattile epicritica?

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FOCUSnews

Se si intende la parola “solidarietà” in senso letterale, cioè un rapporto di aiuto reciproco e gratuito tra i membri di una comunità, gli

animali non la conoscono. Ed è proprio l’idea di gra-tuità a determinare questa risposta negativa: non ci sono infatti notizie di animali che aiutino i membri di un’altra specie senza ricavarne qualche beneficio.

Pasti gratis

Questo non esclude che possano esistere rapporti di aiuto reci-proco tra organismi di specie diverse: l’esempio più classico è quello degli in-setti che si nutrono di polline, ricavandone nutrimento e aiu-tando a loro volta la pianta che l’ha prodotto a fecon-darne altre, altrimenti irrag-giungibili.

Un rapporto di questo genere, in cui entrambe le specie ricevono benefici, si chiama mutualismo.

Quello che più può assomigliare alla soli-darietà, invece, è il commensalismo: una specie “approfitta” dell’altra, senza che quest’ultima ne ricavi danni o benefici.

Per esempio, quando uno sciacallo dora-to dell’India viene cacciato dal branco, capita

che si “leghi” a una tigre, seguendone i movimenti di caccia a di-stanza, in attesa che uccida

una preda. A quel punto, lo sciacallo si unisce al ban-chetto, nutrendosi degli scar-ti del festino: non sarà il mas-simo della solidarietà, ma è pur sempre un pasto gratuito

donato da una tigre.

Qual è l’origine della parola ghetto?

C’è solidarietà tra animali di specie diversa?

Fon

te: w

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us.

it

La parola ghetto è utilizzata a partire dall’inizio del sedicesimo secolo e deriva dal veneziano “ghèto”, che significava fonderia (il luogo dove

si “gettava” il metallo). Infatti il termine in un primo tempo designava il quartiere delle fonderie a Vene-zia, che era quello dove si erano stabiliti gli ebrei.

In seguito con la stessa parola sarebbero stati indica-ti i quartieri abitati, più o meno coattivamente, da-gli ebrei. Il principio del ghetto è però di gran lun-ga anteriore alla coniazione del termine. Infatti già nel I secolo avanti Cristo i romani praticavano la segregazione razziale separando gli ebrei dal resto della popolazione.

Il Medio Evo, dal canto suo, con-validò questo stato di fatto e accentuò ulteriormente la di-scriminazione relegando gli ebrei ai mestieri della finanza, che all’epoca erano considerati de-gradanti. Sebbene la segregazione degli ebrei sia stata abolita al tempo della Rivoluzione francese, i nazisti ricrearono un ghetto a Varsavia dove fecero confluire mezzo milione di Ebrei, poi deportati nei campi di concentramento.

In Italia i ghetti furono decine, da Firenze a Ferrara, da Modena a Venezia, da Ancona a Mantova, da Trieste a Gorizia. Per tre secoli, dal ‘500 all’800, la vita nei ghetti fu segnata da ogni possibile vessazione: pagare le guardie interne, esercitare due soli mestieri (commerciare stracci e prestare denaro, quest’ultimo perché vietato ai cristia-ni), portare un segno distintivo, assistere alle prediche conversionistiche, mantenere la casa dei catecumeni (gli ebrei convertiti). Le restrizioni variavano a seconda le

circostanze politiche o economiche, dei rapporti tra Stati e Chiesa. In alcune città, come Milano, un ghetto non ci fu mai per-

ché agli ebrei era vietato soggiornarvi. A Livorno, invece, i Medici concesse-

ro agli ebrei ogni libertà perché con i loro commerci arricchivano la città.

Nel 1569 Pio V ordinò agli ebrei dello Stato della Chiesa, salvo quelli di Roma

e Ancona, di lasciare le loro terre. Molti emigrarono negli Stati vicini, altri si rifugiarono nelle due città e

nei loro nomi rimase il ricordo di quella espulsione: Di Cori, Di Nepi, Ravenna, Modena, Tagliacozzo. L’ultimo ghetto, a Roma, fu abolito nel 1870 sebbene l’area intorno alla Sinagoga venga ancora chiamato così.

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V Dayi

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“Dobbiamo andare oltre. Andare al governo e liberarci di questi incapaci predatori – tuona il leader Beppe Grillo dal suo blog –. Bisogna andare oltre la finan-za. Oltre i partiti. Oltre le istituzioni malate. Vogliamo vincere le prossime elezioni, la prossima volta per im-pedirci di andare al governo dovranno mandare i carri armati’’. Le parole di Grillo sono dure e inequivocabili e nascono dalla convinzione che il suo Movimento, nonostante l’altissima percentuale di preferenze registrata nelle ultime elezioni, non abbia potuto fornire un contributo valido a livello politico, cau-sa impedimenti esterni e vari tentativi di boicot-taggio. Tutta colpa dei giornali, delle televisioni e soprattutto degli altri partiti che si sono uniti in un paradossale “blocco unico’’ al fine di relegare all’angolo i deputati/senatori a 5 stelle e di renderli soggetti passivi nelle disquisizioni parlamenta-ri. Ma non è tutto. Egli ritiene che l’i-stituzione del cosiddetto governo delle larghe intese sia stata una inammissi-bile negazione della democrazia, non-ché completo annullamento della volon-tà dell’elettore; il maggiore responsabile

Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, sul piede di guerra contro i politici “incapaci’’: si respira già aria di campagna elettorale.

Politica > di Pamela Polizzi

di questo ostruzionismo politico è per Grillo, Giorgio Napolitano, che ha coordinato dall’alto le operazioni di “spartizione’’ del potere ignorando completamente quell’amplissima fetta di italiani che hanno dato fi-ducia al M5S. Movimento che, di contro, è stato più volte accusato di essere fautore di una politica dema-gogica, fatta di tante parole e poche azioni concrete.

Insomma, Grillo e suoi sostenitori si preparano a dare battaglia ai veterani partiti e politici di casa nostra, con la solita verve pungente e dissacrante. Punto di partenza di questa ennesima “guerra’’ frontale sarà il terzo V-day, una manifestazione attesissima dai so-stenitori “grillini’’, che giunge a cinque anni di distan-za dai primi due incontri di piazza tenutisi nel 2007 a Bologna e nel 2008 a Torino. Nel corso del primo vennero raccolte 350.000 firme per cambiare la legge elettorale, che, come ricorda Grillo, nessuno del Pd o

Pdl ritenne necessario discutere; in occasione del secondo, invece, vennero raccolte un milione

e 400 mila firme a favore di un’informazione libera senza finanziamenti pubblici e sen-za l’ingerenza dei partiti; ancora una volta, recrimina Grillo, nessuno ascoltò i cittadini.

Il V-day di dicembre richiamerà senz’altro il passato nella riflessione su questi ed

altri temi caldissimi, ma assumerà un taglio diverso; Grillo, infatti, per la prima volta, avrà modo di presentar-si come capo di un gruppo realmen-te presente e attivo in Parlamento, che ha, o meglio che avrebbe, la possibilità di agire per cambiare le cose dall’interno. E chissà che questa volta non ci riesca davvero.

Segnatevi questa data, dome-nica primo dicembre 2013, in piazza della Vittoria a Genova

si terrà il terzo V-day. Grillo ha an-nunciato così la terza edizione del Vaffa-day, manifestazione “mar-chio di fabbrica’’ dei 5 Stelle, dal cui successo è nato il Movimento.

Beppe Grillo annuncia il terzo

il primo dicembre a Genova

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trise

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Economia > di Eugenio Giannetta

Come funziona questa nuova tassa? Quanto potrà gravare sulle famiglie? Prima di rispondere a queste domande è bene dire che questa nuova tassa è figlia di un modo di fare politica che in questo momento non dà garanzie né stabilità di alcun tipo. La Trise altro non è che la nuova tassa rifiuti e servi-zi, condivisa da proprietari e inquilini. La Legge di Stabilità, per il pagamento della Trise, prevede quattro rate che con tutta probabilità potrebbero e dovrebbero esse-re: Gennaio, Aprile, Luglio e Dicembre.

I parametri di calcolo, che coin-volgono per l’appunto Rifiuti e Servizi comunali, si divi-de essenzialmente in due macro gruppi: la Tari (tassa sui rifiuti) sulla base della superficie dell’immobile e sul numero di componenti della famiglia in questio-ne, con differenze comu-nali sulla base dei servizi

Così dopo Iva, Imu, Servi-ce Tax e chi più ne più ne metta, ecco giungere

nemmeno tanto sorniona la nuova tassa Trise, che entrerà in vigore prossimamente.

di smaltimento rifiuti previsti dal territorio. Il secondo gruppo è denominati Tasi, calcolata su rendita ca-tastale in metri quadri. Una cosa da tenere in forte considerazione è cercare di non sforare l’aliquota sta-bilita per l’Imu.

Sono previste alcune agevolazioni fiscali per chi do-vesse fare la raccolta differenziata, per i single e per chi occupa l’appartamento solamente per sei mesi durante il corso dell’anno. Rispetto al pagamento dell’Imu, in ultima istanza, cambia davvero poco sia da un punto di vista di cifre che da un punto di vista di impegno periodico nel versamento quote di questa nuova tassa che incombe sugli italiani. D’altra parte ne avevamo già parlato su queste pagine, facendo

riferimento all’impossibilità di eliminare total-mente l’Imu.

I cambiamenti, in ogni caso, sono continui e incredibili, con tutta una serie di ritoc-chi e dietrofront, per ritrovarsi sostanzial-

mente sempre e comunque al punto di partenza. Continua a mancare

una sorta di giustizia ed equità nella distribuzione delle tassa-zioni, e gli italiani - purtroppo - continuano a dover cercare di racimolare soldi in tempo per poter sostenere spese su immobili create ad hoc per situazioni politiche nelle quali si cavalca il momento elettorale, più che pensare

Cambiano i nomi delle imposte, cambiano i criteri di cal-colo degli importi, ma una cosa è certa, gli italiani dovran-no ancora frugarsi in tasca per pagare le “nuove” tasse.

LA POLITICA TASSA

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ai reali bisogni dei contribuenti. Il fatto di cambiare nome alle cose, non può cambiare il senso più pro-fondo e l’essenza delle cose stesse.

La Trise verrà messa in atto nel 2014 con i Comuni in prima linea. C’è un ulteriore passaggio e riguar-da i proprietari di appartamenti sfitti che subiranno la reintroduzione dell’Irpef, certamente inferiore ri-spetto al passato, ma nel computo totale dei paga-menti da effettuare resta comunque una tassa in più, che in molti avrebbero voluto evitare. Impossibile commentare queste scelte senza schierarsi; si era già parlato in passato dell’impossibilità totale di eliminare determinati tipi di tasse per que-stioni di “tracollo” finanziario in un momento certamente delicato da un punto di vista economico, ma questo continuo cambia-mento di tasse mascherate solamente da nomi differenti per far passare un cambiamento che in realtà non viene effettuato, sembra una sorta di presa in giro della quale sarebbe meglio poter fare a meno.

Ovviamente, c’è già chi rimpiange l’Imu fin da subito dopo la Legge di stabilità approvata dal Consiglio dei ministri, perché man mano che vengono a galla dettagli su chi, come e quando pa-

gare, si fa più scura la nuvola nera della tassazione che incombe. Per alcuni nuclei familiari potrebbero essere previste alcune detrazioni, ma comunque sia saranno i Sindaci di riferimento dei Comuni a stabi-lire il peso vero e proprio dei pagamenti totali, che dovrebbero essere calcolati sulla base del reddito. Diventerà chiaramente fondamentale tener conto delle dichiarazioni Isee, le quali determineranno i contributi che le famiglie dovranno andare a versare.

Tra le esenzioni saranno previsti anche i fab-bricati rurali ad uso abitativo. Secondo

alcune stime approssimative la Trise potrebbe arrivare a far

spendere circa 366 euro a fami-glia, incidendo meno dell’Imu nel

2012. Questo tributo sarà coperto da chiunque possieda o occupi qual-

siasi tipo di locale o comunque produ-ca rifiuti urbani; i Comuni - come diretta

conseguenza - avranno l’obbligo di coprire il costo della raccolta rifiuti.

In conclusione, questo è quello che si prospetta per il 2014, senza tener conto che ci sono anco-ra tutta una serie di questioni irrisolte come lo stato occupazionale, che andrebbero risolte al più presto per permettere alle famiglie di poter far fronte a queste spese imminenti.

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Il processo grazie al quale le organizzazioni mafiose si occupano di agroalimentare vale un giro d’affari di circa 14 miliardi stimati dal rapporto elaborato da Eurispes e Coldiretti. Questi sono i dati impietosi presentati al 13° Forum sull’alimentazione andato in scena a Cernobbio.

Inutile nascondere che questo tipo di pro-blema è nella maniera più assoluta una pia-ga, ma troppo spesso si glissa sulle conse-guenze di questo fenomeno; viene in mente Johnny Stecchino il famoso film di Rober-to Benigni, in cui parlando della mafia si dice: «Dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo, non è la natura, ma l’uomo; E’ nella terza e più grande di queste piaghe che diffama la Sicilia e in particolar modo Palermo agli occhi del mondo. Lei mi ha già capito, è inutile, mi vergogno a dirlo: è il traffico».

Il legame tra agricoltura e ma-fia è un rapporto di antico corso. Questione culturale, in

Italia come nel mondo, influenzata soprattutto dalla povertà di certe campagne e dal controllo del mer-cato commerciale.

Questo facciamo solitamente: mentiamo ignorando in maniera più che palese il problema. Il punto è che la presenza mafiosa soffoca il mercato e ostruisce gran parte delle possibilità di crescita economica del Paese. Basti pensare solo che il 23% dei beni im-mobili confiscati sono terreni agricoli. Se all’agricol-tura si aggiunge alimentazione e rifiuti, il controllo delle organizzazioni malavitose diventa ancora più imponente. Significativi anche i dati relativi proprio all’aumento del volume d’affari mafioso del 12% ri-spetto soltanto a due anni fa. Quello che influisce in maniera preponderante è il controllo della distri-buzione oltre che della produzione diretta. Il feno-meno si può analizzare proprio a partire dai terreni confiscati alle organizzazioni criminali; terreni per la maggior parte destinati ad attività di tipo agricolo.

D’altra parte il settore agricolo in Italia è uno dei settori più sviluppati sia storica-mente che in un presente di difficile svi-luppo economico-finanziario. La distri-

buzione regionale, inoltre, parla chiaro dimostrando che Sicilia, Calabria e Campania sono in testa alla speciale classifica di regioni prese in conside-razione per quantità di terreni confi-scati. Un vero e proprio controllo del mercato che comporta un fatturato illegale di gran lunga maggiore rispet-to a quello di aziende rappresentanti il

medesimo settore, oltre che una fortis-

un fenomeno in crescita...

Le Agro

L’agricoltura e l’alimentare sono considerate aree prioritarie di investimento dalle agromafie: controllano in molti territori la distribuzione e talvolta anche la produzione del latte, della car-ne, della mozzarella e, soprattutto, della frutta e della verdura...

MAFIEAttualità > di Eugenio Giannetta

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Alcune stime - precisano Coldiretti/Eurispes - valutano almeno 5.000 lo-cali di ristorazione in Italia in mano

alla criminalità organizzata (bar, ristoranti, piz-zerie), nella maggioranza dei casi intestati a prestanome. Questi esercizi non garantiscono solo profitti diretti, ma vengono utilizzati anche come copertura per riciclare denaro sporco. In alcuni casi agenti dei clan rappresentano spe-cifici marchi alimentari, che impongono in tutta la loro zona di influenza. Per raggiungere l’obiettivo i clan ricorrono a tutte le tipologie di reato tradizionali: usura, racket estorsivo, furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato, ma-cellazioni clandestine, danneggiamento delle colture, contraffazione e agropirateria, abusi-vismo edilizio, saccheggio del patrimonio bo-schivo, caporalato, truffe ai danni dell’Unione europea. A tutte le pressioni e minacce, eserci-tate in particolare nei confronti degli agricoltori del Mezzogiorno, si aggiungono i nuovi sistemi di condizionamento mafioso per imporre dazi illegali ed assorbire grosse fette del settore.

Secondo la Direzione Investigativa di Roma ben il 15 per cento del fatturato realizzato dalle attività agricole appartiene all’illecito, pari al 15 per cento mentre l’Osservatorio Flai Cgil con-tro le agromafie e il caporalato denuncia come su 1.558 aziende confiscate alle mafie oltre 90 siano attive in ambito agricolo; dei 10.563 beni confiscati, ben 2.500 sono terreni con destina-zione agricola. Le organizzazioni mafiose sono consapevoli che, pur non trattandosi del set-tore che garantisce i guadagni più consisten-ti e nel più breve tempo, il cibo costituisce la

necessità primaria, di cui nessuno potrà mai fare a meno. Mettendo le mani sul compar-to alimentare le mafie hanno inoltre la pos-sibilità di affermare il proprio controllo sul territorio. Si appropriano di vasti compar-ti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza ed il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, minando profon-damente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.

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Rapporto “Agromafie”sui crimini agroalimentari

in Italia elaborato da Coldiretti

sima dispersione di forza lavoro e potenziali assun-zioni che svaniscono nel nulla favorendo il lavoro nero. A questo si aggiunge il problema - già più che noto - dello smaltimento illegale dei rifiuti, con tut-ta una serie di conseguenze ambientali dannose e irreversibili. Difficile contrastare questa macchina organizzativa che - per determinati aspetti - ha una forte valenza e convenienza strategica, ma il con-dizionamento sulla qualità della vita è inevitabile. La forza su cui può contare questa organizzazione è senza ombra di dubbio una grande disponibilità di capitale, oltre che una modalità d’azione atta ad approfittare delle situazioni di instabilità e corrut-tibilità strettamente legate a posizioni di potere.

Un altro punto di forza è la falsificazione di prodotti nostrani con qualità ridotta rispetto a standard di igiene e controllo qualità, ma il problema succes-sivo è proprio il famoso “controllo dei controllori”. L’iniziativa proposta da Coldiretti al Forum di Cer-nobbio, per cercare di arginare questa situazione, è la creazione di una sorta di filiera agricola in manie-ra tale da riportare l’agricoltura italiana a ricoprire nuovamente un posto di primo piano, coinvolgen-do tutti gli operatori del settore. Una caratteristi-ca che emerge è quella del cibo come produzione della quale è impossibile fare a meno, diventando di conseguenza un business potenzialmente infi-nito e penetrante su più livelli sia nelle stratifica-zioni sociali che in determinate zone di influenza, con tanto di produzioni tradizionali e folkloristiche.

Insomma, un settore che garantisce entrate sicure imponendo condizioni economiche irrinunciabili sul mercato per via di altri affari paralleli. I numeri emersi dalle attività investigative sono impietosi e le segnalazioni di questi fenomeni alle autorità giudiziarie e amministrative ne sono una temibile conferma sia a livello di investimento che di rici-claggio. Per questo è importate cercare in tutte le maniere possibili di porre un freno a questa si-tuazione, cercando di trasformare le debolezze in punti di forza sui quali fare leva per migliorare le condizioni dell’Italia e degli italiani. La strada da percorrere è lunga e tortuosa, ma solo lottando si otterrà al più presto qualche risultato utile e visibile sia qualitativamente che quantita-tivamente.

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Attualità > di Pamela Polizzi

scolastici

1818

In aumento gli abbandoni

Nel vecchio continente Italia quartultima per dispersione scola-stica dopo Portogallo, Spagna e Malta: purtroppo un ragazzo su cinque lascia la scuola prima di ottenere il diploma di maturità.

La situazione attuale, fotografata da Istat ed Eurostat parla chiaro: il 17,6% dei ra-gazzi italiani lasciano la scuola senza aver conseguito un titolo superiore alla licenza media inferiore. Un valore, questo, deci-samente più elevato di quelli registrati in altri paesi del vecchio continente in cui, in media, l’abbandono scolastico non supera il 14,1%.

Il gap cresce se si prendono in consi-derazione i paesi europei equivalenti all’Italia in termini di sviluppo socio-economico: in Germania il dato

Sono 700 mila i ragazzi che ogni anno lasciano gli studi, in media uno su cinque; po-

chissimi coloro che li ripren-dono nel corso degli anni. Questo dato, estremamen-te rappresentativo, induce a nuove riflessioni sul fenomeno problematico degli abbandoni scolastici, sempre più diffuso e radicato nel nostro paese.

medio si attesta al 10,5%, in Francia all’11,6%, nel Regno Unito al 13,5%. Una discrepanza numerica notevole, quindi, che diventa ancor più allarman-te nel momento in cui, dal dato nazionale, si isola

quello relativo al Sud Italia: qui è il 22,3% dei ragazzi a lasciare gli studi anzitempo, il 26% in Sicilia, il 23,9% in Sardegna, il 23,4 % in Puglia.

Nonostante i numerosi sforzi fatti nel cor-so degli anni, le soluzioni pensate per

arginare il fenomeno non si sono di-mostrate adeguate e sufficienti:

un piccolissimo passo in avan-ti, nell’ultimo decennio, si è compiuto visto che nel 2000 il dato medio nazionale supe-rava il 23%, ma si è ancora lontani dall’annullare il di-stacco europeo.

A tal proposito, la onlus In-tervita, l’associazione Bruno

Trentin della Cgil e la Fon-dazione Giovanni Agnelli

si sono fatti promotori di una concreta ricerca sul campo con l’obiettivo di analizzare il fenome-no in tutte le sue caratteristiche, quindi attraverso individuazione

Italia dietro la lavagna...

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dei protagonisti tipici ed indagine degli effetti, e di formulare proposte valide a contrastarlo. Le province, dunque le aree di riferimento, saranno quelle di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Tutto ciò costituirà il terreno su cui verranno costruite, grazie al dialo-go tra scuole pubbliche ed istituzioni, strategie mirate ed adeguate ai vari contesti regionali in cui il fenomeno degli abbandoni scolastici assume tratti assolutamente peculiari.

Tuttavia, per aggredire efficace-mente la piaga della dispersione sco-lastica, al di là delle riflessioni sui numeri che pure sono necessarie, appare fondamentale partire dal basso, agendo su più fronti: biso-gnerebbe da un lato, responsabiliz-zare i giovani sul valore dell’istru-zione, dall’altro le stesse famiglie che, talvolta, non comprendono l’importanza dello studio o che,

per necessità, sono costrette ad allon-tanare i figli da scuola per poter con-tare su un loro contributo lavorativo.

Allo stesso modo, bisognerebbe non penalizzare le istituzioni scolastiche, risorse indispensabili seppur con-tinuamente al centro di devastanti tagli economici. Depotenziare la sua funzione significa abbassare e rende-re inadeguato il livello culturale dei

minori, nonché le loro future compe-tenze lavorative e relazionali; e signifi-ca, inoltre, incentivare fenomeni - quali la dispersione scolastica – che, di fat-to, ostacolano e rendono impraticabile

ogni tentativo di miglioramento del-la condizione sociale ed economica

da parte delle giovani generazioni, spesso vittime di un circuito che unisce disoccupazione e criminalità.

di Pamela Polizzi

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Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Non sempre nel tumore al seno i sintomi sono evidenti. Il quadro sintomatologico, infatti, varia per ogni soggetto. Tuttavia ci sono dei sintomi più comuni e più spesso riscontrabili.

senosintomi, prevenzione e cure...

Tumoreal

In ogni caso non si deve fare ricorso alle diagnosi fai da te, perché, se è vero che l’autopalpazione co-stituisce un sistema da considerare, la valutazione clinica più certa è la mammografia. La prevenzione si fa soprattutto badando allo stile di vita e per le cure ci si rivolge anche alla chemioterapia.

I sintomi

I sintomi del tumore al seno non sono de-scrivibili in maniera precisa. In certi casi la malattia può essere anche asintomatica. In alcune situazioni si possono tenere in con-siderazione alcuni indizi, che potrebbero rivelarsi importanti. Può comparire un nuo-vo nodulo al seno o sotto l’ascella.

Una parte del seno può essere sog-getta a gonfiore, a irritazione o ad arrossamento. Il dolore, sia che sia limitato alla zona del capezzolo che ad altre parti, può essere un sintomo da non sottovalutare. In linea generale, può essere un campanello d’allarme qualsiasi

Oltre ai noduli, anche l’ir-ritazione della pelle, il dolore nella zona del ca-

pezzolo o generalizzato possono indicare la presenza del cancro.

modifica che riguardi le dimensioni o la forma.

Non è detto che la presenza di questi sintomi sia da ricondurre per forza alla presenza del cancro al seno, infatti essi possono essere espressione anche di altre patologie. La prima cosa da fare consiste nel consultare il proprio medico.

La prevenzione

La prevenzione del tumore al seno può essere por-tata avanti attraverso il mantenimento di uno stile di vita sano. Da questo punto di vista è importante limitare l’uso di alcool, mantenere sotto controllo

il peso corporeo e praticare attività fisica con regolarità. In termini di prevenzione, è impor-

tante anche la diagnosi precoce.

Se si riesce a scoprire la malattia in tem-po, ci sono anche più possibilità di gua-rigione. Per questo motivo le linee guida prescrivono la necessità, per le donne

dai 40 anni in poi, di sottoporsi ad una mammografia ogni anno. La stes-

sa regola, applicata però ogni 3 anni, vale per le donne tra i 20 e i 30 anni di età.

Le cure

Le cure per il tumore al seno consistono, innanzi tutto, nell’eseguire un intervento chirurgico, che ha l’obietti-

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vo di rimuovere i tessuti malati. Tuttavia ci sono anche altri sistemi terapeutici che possono veni-re impiegati. Ad esempio, vi è la terapia locale, destinata a trattare la zona del corpo interessa-ta, come nel caso della radioterapia. C’è poi la terapia sistemica, che consiste nell’uso di farmaci assunti per via orale o iniettati nel flusso sanguigno, in modo che possa-no raggiungere le cellule tumorali e le me-tastasi. La chemioterapia è uno di questi interventi.

E’ da tenere in considerazione che, anche dopo l’intervento chirurgico, le pazienti possono essere sottoposte ad una terapia sistemica addizionale. In questo caso lo scopo è quello di fare in modo che i far-maci raggiungano anche le altre parti del corpo dove possono essersi dif-fuse le cellule tumorali, in modo da distruggerle.

Alcuni pazienti possono non ne-cessitare di una terapia adiuvan-te, mentre altri vengono sottoposti alla chemiote-rapia anche prima dell’intervento chirurgico, per

ridurre la formazione tumorale.

La chemioterapia

La chemioterapia per il tumore al seno consiste nell’usare dei farmaci che, immessi nel circo-

lo sanguigno, siano in grado di raggiunge-re le cellule tumorali in tutto l’organismo. I chemioterapici vengono somministrati per via endovenosa o in compresse. Il tempo di somministrazione avviene a cadenza variabile. Alcuni farmaci vengono usati da soli, altri in combinazione. I più utilizzati sono le antracicline, i taxani, i derivati dal fluoro, i derivati dal platino e il metotrexate.

Non è da dimenticare che ci sono anche degli effetti collaterali della chemiotera-

pia, variabili in funzione del soggetto e dei farmaci usati. I disturbi principa-

li possono essere rappresentati da nausea, vomito, caduta dei capelli, stipsi, diarrea, dolori addomina-li, stanchezza, alterazione della

funzionalità epatica e renali, della funzionalità cardiaca, del ciclo mestruale, dei valori dell’emo-cromo e reazioni allergiche.

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Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Ci sono alcuni fattori di ri-schio, che andrebbero mo-nitorati, soprattutto evi-

tando l’ipertensione e un elevato livello di colesterolo e di glicemia. Ma che cosa si può fare in concre-to, nella vita quotidiana, per stare meglio e mantenere in forma l’ap-parato cardiocircolatorio?

CONTROLLARE IL COLESTEROLO

Colesterolo, ipertensione e diabete rappresentano dei fattori di rischio cardiovascolare da non sot-tovalutare. Alcune indagini scientifiche han-no messo in evidenza che nel nostro Paese il pericolo si è ridotto, ma non è scomparso del tutto. Bisognerebbe monitorare questi valori e tenerli sotto controllo, per evitare di creare danni.

NON FUMARE

Smettere di fumare presen-ta dei vantaggi importanti a favore della salute del cuore. Mettendo da parte l’abitudine

del fumo, si riesce a fare scendere la pressione e la frequenza del battito cardiaco. Già dopo un anno si riduce del 50% il rischio di avere un infarto car-diaco.

SOTTOPORSI A VISITE MEDICHE

Le visite mediche, con i rispettivi esami che il me-dico stesso richiede di effettuare, sono indispen-sabili, per avere una panoramica generale di come sta il nostro cuore. Non si tratta soltanto di eseguire l’elettrocardiogramma, che può essere comunque considerato un’analisi di base, ma, di tanto in tanto, si dimostrano utili anche altri esami, come la corono-grafia, la scintigrafia miocardica e la risonanza ma-gnetica al cuore.

SCREENING SUL LAVORO

Molto importanti sono anche gli screening sul lavoro. Si tratta di sottoporsi, in ambito azien-dale, ad una visita medica di breve durata, in-sieme ad un elettrocardiogramma, alla misura-zione della pressione e alle analisi del sangue.

Alcune aziende si sono dotate di que-ste strategie, che tra l’altro, come ha dimostrato una ricerca dell’ospeda-le Niguarda di Milano, non inci-dono enormemente sul bilancio dell’impresa stessa. Di solito il tutto avviene attraverso un colle-

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Badare alla salute cardiovascolare è molto importante. Per fare questo si rivelano essenziali alcune regole fondamentali, che con-tribuiscono ad abbassare l’incidenza di attacchi di cuore e ictus.

Dieciregoleche fanno bene al cuore.

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gamento internet con un medico ospeda-liero, che fornisce il suo consulto.

ALIMENTAZIONE CORRETTA

Fondamentale si rivela l’alimentazione, che dovrebbe essere sana ed equili-brata. Un corretto regime alimen-tare aiuta a prevenire le malattie cronico-degenerative e rappre-senta un punto di riferimento per coloro che già hanno avuto una malattia cardiovascolare. I cibi da tenere in conside-razione sono soprattutto frutta fresca, ortaggi e pesce.

RIDURRE IL PESO CORPOREO

Dimagrire è molto importante per la salute cardiovascolare. Il segreto per perdere peso corpo-reo consiste nel nutrirsi in ma-niera equilibrata e nel dedicarsi all’esercizio fisico.

Avere uno stile di vita sedenta-rio è molto pericoloso, perché, specialmente se si è in sovrap-peso, aumentano i valori della pressione arteriosa e del cole-sterolo. Non dimentichiamo che il grasso sull’addome corrispon-de al grasso intorno al cuore.

FARE ATTIVITÀ FISICA

L’attività fisica andrebbe svolta con regolarità, impegnandosi soprattutto in discipline di tipo ae-robico e privilegiandone alcune come la corsa, il nuoto, il ciclismo, il tennis. In alternativa ci si può dedicare con costanza anche alle passeggiate o al giardinaggio. I dati diffusi in Italia che mettono in evidenza l’obesità legata all’inattività fisica sono allarmanti: 20% di popolazione obesa e 50% che non si dedica all’allena-mento.

EVITARE IL CALDO

Con il caldo il sangue diventa più den-so e il cuore fa più fatica nel man-

tenerlo in circolo in tutto il corpo. Possiamo dire a buon diritto che il caldo incide in maniera pesante sul lavoro cardiaco. Ecco perché,

d’estate, si dovrebbero evitare i luoghi afosi e la disidratazione.

Soprattutto dovrebbero pro-teggersi i soggetti che sof-

frono di ipertensione, di scompenso cardiaco o di

una malattia venosa.

CONCEDERSI UN PO’ DI

RELAX

Il rilassamento è fon-damentale, soprattutto

se si associa quello psicologico al relax fisico, con un rallentamento della tensione muscolare. A questo proposito sono evi-denti i dati messi in luce da uno studio del San Camillo – Forlanini di Roma in collaborazione con l’Università La Sapienza: il rilassamento muscolare è essenziale per il cuore. E’ opportuno mantenere un atteggiamento positivo, concentrandosi sulle proprie abilità, sull’utilità nei confronti di se stessi e degli altri e sulla consapevolezza di es-sere capaci di affrontare le difficoltà.

ANDARE IN VACANZA

Staccare la spina può presentarsi come una stra-tegia vincente per esporsi di meno a problemi cardiovascolari. Secondo gli esperti, è sufficiente anche una sola settimana di vacanze per ridurre il pericolo di insorgenza di infarti e malattie ische-miche. Anche il cuore e i vasi sanguigni hanno bisogno di un periodo di mancanza di tensione, evitando, tra l’altro, il sorgere di depressione e di

ansia, che incidono in maniera negativa sul benessere cardio-vascolare.

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Tuttavia vi è sempre il rischio che, facendolo spes-so e addirittura tutti i giorni, si possa cadere nella monotonia, ovvero nel rifare sempre le stesse cose che alla fine potrebbero mettere a rischio il rapporto, in quanto verrebbe a mancare la gioia, la novità, variare diventa sempre più difficile, per cui è necessaria molta fantasia. Allora si po-trebbe trovare un compromesso, ovvero farlo per un certo periodo di giorni con-secutivi e poi prendersi un piccolo pe-riodo di riposo, una sorta di ferie, così da farsi trovare nuovamente pronti e motivati alla ripresa dei lavori, diciamo così. Potrebbe essere una soluzio-ne, perché a nessuno, alla fine, piace il cosiddetto sesso per forza, quello che “sa da fare” a tutti i costi, giusto per com-piacere il partner.

L’amore è bello quando è vario, è allegro, è gioia, è di-vertimento ed è quindi bene cercare di mantenerlo così, in modo da non cadere nella condizione opposta. In tutti

Farlo spesso fa bene, farlo tutti i giorni poi fa anche meglio. Un recente studio

dell’università di Nottingham, in Gran Bretagna ha dimostrato che farlo regolarmente, anche dopo i 50 anni, fa bene alla salute.

i casi, i benefici del sesso frequente, quindi non ne-cessariamente tutti i giorni, sono diversi e non vanno quindi sottovalutati. Innanzitutto, lo studio citato in precedenza dimostra che fare sesso regolarmente, anche dopo i 50 anni, riduce significativamente il rischio di ammalarsi sia di cancro alla prostata che di soffrire di ipertrofia prostatica benigna, e non solo, perché una continua attività sessuale riesce a con-trastare efficacemente la disfunzione erettile.

La palestra dell’amore inoltre aiuta a mantenersi gio-vani, fa bene al cuore e quindi allontana il rischio di infarto e ictus. Questo per l’uomo, ma anche le donne hanno dei vantaggi, certamente non trascurabili, che consigliano quindi di avere una attività sessuale piena

e soddisfacente anche in età non più giovanissima.

Un recente studio statunitense dimostra che le donne che lo fanno spesso, anche se non pro-

prio tutti i giorni, possono contrastare meglio la menopausa, e quindi han-no livelli di estrogeni più alti rispet-to alle donne un po’ più morigerate.

Ma non solo, perché farlo spesso, rende le donne più vitali, più sere-ne, più appagate, hanno una visio-ne della vita decisamente più otti-

mistica, anche se in sostanza non vale solo la quantità, quindi il

numero delle volte, ma anche e forse soprattutto la qualità. Una donna appagata, è una partner perfetta, con cui trascorrere piacevolmente l’esistenza.

Il SessoFa bene alla salute

Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

La palestra dell’amore inoltre aiuta a mantenersi giovani, fa bene al cuore e quindi allontana il rischio di infarto e ictus.

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Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

In questo periodo di crisi poi, lo stress è strettamente legato alle difficoltà economiche che stanno stravol-gendo la vita di un sempre crescente numero di fami-glie, e contro questo stress non vi sono rimedi effica-ci, rimedi risolutivi, ma è possibile fare qualcosa per cercare di ridurne gli effetti negativi. Tra questi, l’a-more potrebbe essere una soluzione, ma il condizio-nale è d’obbligo. Altra soluzione potrebbe essere un po’ di attività fisica: camminare distende perché aiu-ta a metabolizzare lo stress, favorisce la produzione di serotonina, la molecola del buonumore, liberando la mente dai cattivi pensieri. Scartando i farmaci che dovrebbero essere l’ultima risorsa, che in tutti i casi devono necessariamente essere prescritti da un me-dico, restano alcune bevande che possono anche ave-re effetti sorprendenti, in quanto ricche di sostanze che aiutano a ridurre significativamente lo stress.

Ma vediamo quali sono. Un bel bicchiere di latte, ovviamente per coloro che non hanno problemi di intolleranza al lattosio, può essere di grande aiuto in quanto contiene una sostanza, il triptofano, che una volta meta-bolizzato si trasforma in serotoni-na, la molecola del benessere, in grado di dare un bel colpo di spu-

Il più delle volte lo stress, è le-gato al lavoro, ad una vita poco soddisfacente o ad un rapporto

che si va consumando, insomma, ad una serie di eventi che, in buona parte, sfuggono al nostro controllo.

gna allo stress. Inoltre, il latte contiene calcio, magne-sio e potassio, tutte sostanze in grado di abbassare la pressione che, come è noto, nei soggetti stressati è decisamente a livelli più alti del normale. Molto effi-cace può essere anche bere una cioccolata calda. Il cioccolato stimola il cervello a rilasciare dopamina e oppioidi in grado allentare la tensione e, inoltre, una bevanda calda è inconsciamente sinonimo di piacere, di benessere, per cui la tensione e lo stress sono desti-nati a lasciare lo spazio ad una sensazione di serenità.

Efficace è anche il tè. Quello nero (da bere al posto del caffè), secondo uno studio dell’University College of London, se assunto 4 volte al giorno per 6 settimane, contribuisce a mettere ko il cortisolo, l’ormone dello stress, e quindi, si riesce a riprendere graduatamente il controllo della situazione. Consigliabile anche il tè verde, ricco di teaina, una sostanza che induce un aumento della produzione delle onde alfa da parte del cervello che favoriscono la distensione, e, quindi, al-lontanano rapidamente lo stress.

Infine, la bevanda più comune in assoluto, un bel bic-chiere di acqua fredda, ma non ghiacciata, da bere pri-ma della passeggiata citata all’inizio, in quanto stimola

la circolazione e, complice anche l’aria fresca che si respira camminando, stimola la produzione di en-

dorfine, le molecole che riduco-no lo stress e inducono una

sensazione di calma e serenità. Quindi, evitare di ricorrere subito ad un supporto farmacologico e affidarsi a soluzioni

naturali, che nel peggio-re dei casi, male non fanno.

le bevande

per calmare ansia, tensione e nervosismo...antistress:Lo stress è una condizione in grado di minare l’equilibrio delle persone, una condizione che può avere, purtroppo, svariate cause.

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Tecnologia > di Eugenio Giannetta

Per questo ed altri motivi le App spopolano e si trovano ad avere una certa rilevanza per parecchie aziende e brand, che hanno deciso di adottarle e cre-arne una a loro utilità, proprio per cavalcare al mas-simo l’era digitale.

Ad esempio, vi è mai capitato di visitare una cit-tà e di non sapere come trovare i negozi ‘del posto’ dove poter fare shopping? Oppure di rendervi conto che, anche nella vostra città, finite sempre per fare acquisti nei soliti grandi magazzini? Da oggi c’è Tourishop! Attualmente disponibile come applica-tion per Android e come sito mobile per tutti gli altri smartphone all’indirizzo www.tourishop.eu, è pensata per risco-prire le boutiques locali in tutte le città del mondo.

Tourishop, infatti, è una social shopping guide per smartphone che fornisce all’utente un elenco di ne-gozi nelle sue vicinanze per guidarlo in una shopping experience d’altri tempi

La “moda” del momento sono gli smartphone e il compito dei programmatori è quello

di rendere il mondo il più possibile a portata di un click.

che esclude grandi magazzini e monomarca inter-nazionali. In pieno “spirito” social, gli utenti iscritti alla piattaforma avranno la possibilità di inserire e commentare nuovi negozi. Gli esercizi della migliore qualità entreranno a far parte della “Tourishop se-lection”, e per ognuno di essi sarà disponibile un coupon sconto. All’interno dell’application sarà pre-sente anche una guida culturale contenente la città in pillole e una sezione di eventi per sapere che cosa succede in città!

«Tourishop ha l’intento di creare un circolo virtuoso offrendo agli utenti un servizio di qualità e ai picco-li commercianti la possibilità di entrare in contatto con un pubblico ‘digital’ che è in continua crescita», afferma Edoardo Monaco, 26 anni, uno dei giova-ni ideatori del concept, che nel suo progetto vede un’importante occasione di rilancio per l’economia locale delle città in cui il portale sarà attivo.

Il concept viene ideato sulla base di un bisogno reale: portare i turisti, ma

non solo, fuori dalle solite rotte commerciali alla riscoperta

delle boutiques delle città che hanno ormai perso vi-sibilità in favore di brand internazionali e catene commerciali che affolla-no le vie principali. Il pro-getto parte da Torino, ma l’obiettivo è quello di estenderlo al resto d’Italia.

Oggi come oggi, conoscere il mondo della tecnologia è un antidoto alla crisi. Combattere i crolli dell’economia con originalità lo è altrettanto.

Tourishop:Lo shopping a portata di un click

l’applicazione intelligente...

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Scienza > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

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Ora torna alla ribalta, e si spera che questa volta possa avere maggior fortuna di allora, perché sicuramente un mondo senza plasti-ca, respirerebbe meglio, visto che non do-vrebbe più fare i conti con un materiale non biodegradabile, che è una delle principali fonti di inquinamento.

Va anche detto, ad onor del vero, che se correttamente riciclata, la plastica è anche una risorsa, solo che ciò avviene solo in una parte del pianeta, dal mo-mento che molti Paesi ancora non sono adeguatamente attrezzati e non hanno nemmeno la cultura del riciclo.

Ma vediamo di capire meglio di cosa si tratta. Gli scienziati giapponesi del-la Japan Science and Technology Agency (JST) hanno realizzato un ma-teriale composto per il 95% di acqua cui viene aggiunta una microscopica par-te di argilla e altre sostanze organiche naturali. Il materiale che ne deriva è

Sarebbe la più importante in-venzione, o meglio, scoperta scientifica del secolo, perché

affrancherebbe per buona parte il mondo dalla dipendenza della pla-stica che, come è noto, deriva dal petrolio.

estremamente elastico e trasparente, oltre ad essere decisamente economico, visto che la materia prima è veramente a buon mercato.

Secondo i tecnici che l’hanno prodotta, l’acqua ela-stica, per le sue doti di estrema elasticità e viscosità, sarebbe perfetta per determinate applicazioni come, ad esempio, in chirurgia per mantenere i tessuti

connessi ed evitare oltre tutto problemi di riget-to. Come detto in precedenza, la notizia è già

apparsa alcuni anni or sono, solo che poi se ne sono perse le tracce.

Non è quindi dato di sapere se si tratta di un materiale poco affidabile che quindi non è possibile utilizzare per nessuna applicazio-ne o se semplicemente si trattava di un primo prototipo che ha subito dei miglio-ramenti in questi anni. Vi è anche una terza ipotesi, quella dei malpensanti, i quali ritengono che il nuovo materiale sia stato di fatto boicottato dai petrolie-ri che avrebbero visto in lui un pericolo per i loro profitti, visto che la plastica è un derivato del petrolio.

Certo, se la notizia dell’Acqua elastica fosse vera, se questa strada fosse per-corribile, si potrebbero risolvere non po-chi problemi, anche di ordine economi-co, solo che al momento sembra trattarsi ancora di una scoperta o invenzione che dir si voglia allo stato di prototipo, che quindi richiede altre verifiche, miglio-ramenti, studi e ricerche approfondite.

L’acqua elastica, per le sue doti di estrema elasticità e vi-scosità, sarebbe perfetta per determinate applicazioni.

Plastica,è in arrivo l’acqua elastica...

Addio alla vecchia

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Gli studi partirono con il potologo statunitense Tho-mas Harvey, che effettuò l’autopsia del corpo e fu il primo a mettere le mani sul cervello del genio se-zionandolo, nel rispetto del volere dello scienziato che espresse il desiderio, prima di morire nel 1955, di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza. Conservato dopo la sua morte, vivisezionato, fotogra-fato, affettato, da quel momento in poi, sul cervello del fisico è stato fatto proprio di tutto per comprendere cosa lo rendesse così speciale. Che siano le dimensio-ni di alcune aree del suo cervello più grandi rispetto alla norma o che siano invece le numerose curve con cui si presenta, soprattutto nella zona della corteccia prefrontale, in quella visiva e dei lobi parietali, il motivo delle sue doti intellettive ancora non si può stabilire con certezza e gli studi in merito con-tinuano.

Un’ultima indagine, condotta da un team internazionale guidato da Weiwei Men della East Chine Normal University di Shanghai,

Scienza > di Sara Latorre

sostiene che il cervello dello scienziato risulta essere iperconnesso. Lo studio pubblicato sulla rivista Brain ritiene che il fascio di fibre nervose che collega i due emisferi del cervello nel fisico è più spesso della me-dia. Questo fascio, chiamato corpo calloso, costituito da fibre mieliniche e amieliniche, è stato misurato confrontandolo con quello del cervello di uomini an-ziani e altri dell’età di Einstein, quando questi sco-prì le teorie fondamentali della fisica moderna, che lo hanno poi reso così celebre.

Dal confronto è emerso che il cervello del fisico aveva molte più connessioni tra alcune parti della corteccia sia rispetto ai più anziani che rispetto ai suoi coeta-nei, in particolar modo nelle aree relative alla pianifi-cazione, al ragionamento, alle decisioni, e al recupero dei ricordi. Quindi gli emisferi del cervello del padre della fisica moderna, quello destro “cervello poeta”, che regola l’aspetto fantasioso, creativo, e immagi-nifico e quello sinistro invece “cervello ingegnere”,

analitico, calcolatore e razionale sembra-no avere una maggiore interconnes-

sione e sintonia rispetto alla media.

Questo spiegherebbe per gli scien-ziati il mistero della sua intelligen-za e del suo successo scientifico e accademico. Ma l’interrogativo se

questa interconnessione fosse un dono dalla nascita o solo frutto della

sua spiccata e fervida attività mentale resta ancora aperto.

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Spiegare una mente geniale come quella di Einstein, che ha la-sciato alla scienza in eredità contributi e scoperte rivoluzionarie come la teoria dei quanti, o quella della relatività, è uno studio che ha acceso la curiosità e l’interesse di molti scienziati ed esperti.

Molte sono le ricerche, infatti, che a partire dalla sua mor-te nel 1955, hanno cercato di

dare una risposta scientifica in grado di svelare il segreto del funzionamen-to di un cervello così fuori dal comune.

Il mistero delcervello di

Einstein

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Viaggio > di Raffaella Patricelli

L’affascinante metropoli del sud est asiatico, rappresenta una tappa obbligata per chi voglia conoscere le infinite sfaccettature dell’Oriente.

Bangkok

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Una città ricca di templi. Forse un po’ caotica,

ma dal fascino unico. E’ Bangkok, capitale e più grande città della Thailan-

dia, situata lungo il fiume Chao Phraya, nei pressi del Golfo della Thailandia. Bangkok ha co-

nosciuto negli ultimi anni un rapidissimo sviluppo industriale e rappresenta una delle città economica-mente più dinamiche del sud-est asiatico. La popo-

lazione locale ama pensare che stia emergendo quale centro regionale competitivo nei confronti di Singa-pore e Hong Kong, ma è sfavorita da infrastrutture

precarie e imponenti questioni sociali dovute alla sua rapida crescita. È anche una delle destina-zioni preferite del turismo mondiale. Bangkok

ha dominato la gerarchia urbana della Thailandia dal punto di vista politico,

commerciale e culturale sin dal tardo XVIII secolo.

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Viaggio > di Raffaella Patricelli

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da marzo a maggio. Secondo il calendario agricolo ufficiale thailandese, la stagione delle piogge inizia a luglio; l’arrivo dei monsoni può comunque variare. Durante la stagione calda l’umidità si unisce all’in-quinamento. Una curiosità: secondo una stima del 2007, 14,5 milioni di turisti hanno visitato la Thailan-dia in quell’anno, facendone il 14º paese più visitato al mondo. Nello stesso anno il turismo ha rappresen-tato il 6.7% del prodotto interno lordo thailandese. Bangkok rappresenta il polo di attrazione principale del settore. L’instabilità politica e i duri scontri di piazza che si sono verificati tra il 2008 ed il 2010 hanno determinato una flessione degli arrivi, ma la ripresa ormai è certa.

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Chiaramente moderna e occidentalizzata, Ban-gkok rimane comunque un sonnecchiante vil-laggio thailandese corredato di una rumorosa

colonna sonora di traffico e vita notturna. Bangkok ribolle letteralmente sul lato orientale del Mae Nam Chao Phraya (fiume Chao Phraya) e disordinata-mente attira a se abitanti delle zone rurali della Thai-landia con frequenza giornaliera. Stando a quel che si dice, la città affonda ogni anno di 5 cm, ma lo stile di vita sànùk (un senso del divertimento tipicamente thailandese) impedisce alla popolazione di buttarsi giù per tale motivo. Benché non ci sia un periodo peggiore per visitare la capitale della Thailandia, la pioggia e il grande caldo sono meno frequenti tra no-vembre e febbraio. Il mese di aprile è raccoman-

dato solo per coloro muniti di condizionatori portati-li. Solitamente le piogge iniziano in luglio e a ottobre si verificano le precipitazioni peggiori, che causano spesso inondazioni della città. I mesi di massima concentrazione turistica in Bangkok sono dicembre e agosto, mentre quelli meno affollati tendono ad es-sere maggio, giugno e settembre. La città, è ricca di templi buddhisti (conosciuti in Thailandia con il nome Wat). I più famosi sono il Wat Pho (sede di una delle più importanti scuole di massaggio tradi-zionale thailandese) ed il Wat Phra Kaew (Tempio del Buddha di Smeraldo), situati rispettivamente nei pressi e nel comprensorio del Grande Palazzo Re-ale, e il Wat Arun che si trova a Thonburi, centro sulla sponda destra del Chao Phraya, capitale

dell’omonimo regno tra il 1767 ed il 1782, dopo la caduta del regno di Ayutthaya e prima della fon-dazione del regno di Rattanakosin, quando la ca-pitale fu spostata a Bangkok. Parlando di geografia e clima: Bangkok e la Thailandia centrale si trovano all’interno di latitudini tropicali e alternano periodi di clima secco con periodi di monsoni. I monsoni di sud-ovest fanno la loro comparsa tra maggio e luglio e durano fino a ottobre. Segue un periodo di clima secco da novembre a maggio, un periodo che

inizia con temperature relativamente basse fino a metà febbraio (a causa delle influenze dei monsoni di nord-est, che girano attorno a questa parte del paese ma provocano venti freddi) che si alzano

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Moda > di Giovanna Testa

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Moda > di Giovanna Testa

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Shopping > di Giovanna Testa

STELLA MC CARTNEYOcchiali da sole eco-sostenibili con montatura in bio-ace-tato ottenuto per il 54% da risorse naturali. Montatura anni ‘80 squadrata oversize tortoise con barretta superiore in metallo dorato e lenti sfumate.

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BURBERRYPortafoglio realizza-to in tela Haymarket check nella nuova struttura a libro. Fi-nitura in pelle liscia nel colore choccolate, chiusura con buttone a pressione.

29 TWENTYNINEGiubbino realizzato in morbida pelle effetto vintage, modello cha-nel, chiusura con zip asimmetrica a doppio cursore. Tasche late-rali a fessura. Fodera interna stampata.

HOGANSneaker High-top in suède modello Rebel, con dettagli in vernice e pannelli laterali in paillettes con logo ricamato in rilievo. Suola in gomma scura.

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ETRONuovo bauletto realizzato in stampa cashme-re su elaborata lavorazione a rilievo. Chiusura con zip color oro e manici stondati semirigi-di, particolare dettaglio del lucchetto firmato casa Etro che ne distingue lo stile unico ed inimitabile.

HETREGO’Piumino con cappuccio, chiusura zip a doppio cur-sore e patta con botton-cini a clips. Imbottito in leggerissima piuma alta-mente selezionata. Cinta elastica in vita con gan-cio a incastro.

HOGANStivaletto realizzato in suède con pro-filo in pelle sul davanti. Tacco e suola in gomma, con punta arrotondata e impunture a vista. Gambale in lana elastica cannettata.

BURBERRYKefiah in leggera e

morbida lana merino con frange terminali.

Completamente stampa-ta in fantasia Check.

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FASHION

Shopping > di Giovanna Testa

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rivestita con pregiata finitura in pelle a briglia con particola-ri dettagli traforati lungo tutta la finitura. Chiusura con cer-niera, manici in pelle arro-

tondati, tracolla in pelle amovibile.

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FASHION

Bags

GUCCI La Maison Gucci pre-

senta la collezione di borse della Cruise caratterizzate dall’i-

conico motivo Flora, disegnate dal Direttore Creativo Frida Giannini. Il risultato è una splendida illustra-zione di 43 varietà di fiori, piante e insetti che nel tempo ha ispi-

rato numerose interpreta-zioni sempre nuove.

Shopper Burberry

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Braccialini

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FASHION

uomoShopping > di Giovanna Testa

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SALVATORE FERRAGAMOBracciale doppio giro, in mor-bida pelle intrecciata.Gancio di chiusura in metallo lucido con logo inciso.

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Fratelli Rossetti

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GUCCICappello modello Fedora, in tessuto Beige/Ebano. Det-taglio in pelle con

logo inciso.

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LE TENDENZE DELLA MODA

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BURBERRYCustodia

in pelle periPhone

FASHION

FASHION

LONGINESCronografo monopulsante The Longi-nes Avigation Watch Type A-7. Cassa in acciaio di 49 mm con scala tachi-metrica sull’esterno del quadrante e le lancette “Breguet” con cinturino di alli-gatore nero. Il coperchio che si apre sul fondello con vetro zaffiro lascia intrave-dere i battiti del movimento.

YVES SAINT LAURENTL’Homme Parfum Intense di Yves Saint Laurent, è un’elaborata in-terpretazione ancora più intensa. Elegante e very strong, ha note di ambra, cedro e cuoio ed è perfetto per uomini dall’aria sofisticata.

BOMBOOGIEIl celebre marchio di piumini presenta un Parka corto sfo-derato con cappuccio e capienti tasche applicate, dall’a-spetto used. L’interno staccabile è una giacca di nylon imbottito in primaloft che, grazie alla sua capacità termi-ca, garantisce ottima protezione dal freddo. Ogni capo è realizzato in canvas due toni, tinto in pezza pigmentato, cerato e water repellent.

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GEOXSneakers collezione

Autunno/Inverno 2013-2014

GURUCamicia denim

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Kitchen

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KOZIOL

The Erby Brothers di Koziol è un originale tritatutto. L’impu-gnatura è realizzata in plastica mentre la lama, in acciaio inox, permette di mantenere inalterati gli aromi. Ideale per verdure, cioccolato, noci e anche per tagliare la pizza. € 28,00

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ALESSIIl designer Stefano Giovannoni ci presenta “Orien Tales”: una col-lezione realizzata in melammina o porcellana fine, dipinte a mano. Questi uccellini dondolano allegramente sul ramo di un albero in fio-re. Questo grazioso set sale e pepe animerà la vostra tavola! € 36,00

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bile timer da cucina in resina termoplastica.

Ideale per “sorveglia-re” la cottura delle

pietanze.

Facile da usare, basta ruota-

re la parte superiore. Il suo look ludico sarà perfetto in qualsiasi

cucina.€ 38,00

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KOZIOL

Bicchiere isotermico che manterrà calde a lungo le vostre bevande grazie alle sue pareti in porcella-na e al suo coperchio! Potete afferrare il bicchiere a piene mani senza rischiare di bruciarvi grazie ad una fascia in plastica isolante. Infrangibile.

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EVA SOLOSet composto da un pestello in porcella-na, ideale per macinare spezie ed erbe fresche, un mortaio con sfondo a strisce, facile da maneggiare grazie alla sua for-ma allungata e dotato di un piede in sili-cone antiscivolo. € 39,90

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sommelier “Parrot”, pratico e comodo uten-sile che si può anche

tenere in tasca.€ 37,00

PA DESIGNSbucciate e tagliate a strisce colorate le verdure! Idea-le per decorare e aggiungere un tocco di stile ai vostri piatti e alle vostre deliziose insalate. Questo tagliaver-dure è ideale per sbucciare: carote, zucchine, cetrioli e altre verdure simili. Ultra ludico con la sua forma di temperamatite gigante, sarà un oggetto divertente da avere nella propria cucina! € 13,00

JOSEPH JOSEPHPratico e bello, questo set di utensili colorati illumi-nerà la votra cucina! Elevate è composto da 6 uten-sili indispensabili per la cucina: una spatola, un’al-tra spatola flessibile, un mestolo per spaghetti, un mestolo, un cucchiaio da portata e un ramaiolo. La gamma Elevate è concepita anche per migliorare l’igiene in cucina: grazie alle impugnature sopra-elevate, la testa degli utensili non si posa mai sul piano di lavoro. Così, quando li riporrete, eviterete le incrostazioni. Tutti gli utensili sono realizzati in nylon per non graffiare la superficie delle pentole e delle padelle. € 70,00

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de effetto. Un colore a ogni ora del giorno, come per esprimere uno stato d’animo e una sensazione che evolvono con il passare

dei minuti, delle ore, dei giorni e degli anni.

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FRANKENSTEIN

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Teatro >

un divertentissimo musical interpretato da Giampiero Ingrassia e Giulia Otto-nello in scena al Teatro brancaccio DI ROMA dal 19 novembre al 16 dicembre.

Una straordinaria iniezione di incandescente vitalità, contagiosa ironia noir e musiche trascinanti, un caleidoscopico connubio di scintillanti costumi ed imprevedibili trovate scenografiche con interpreti dal talento sorprendente.

Ispirato alla celebre pellicola omo-nima, dal quale lo stesso Mel Brooks ha tratto il musical “mo-

struosamente divertente” che, dopo l’incredibile successo di pubblico e critica, torna al Teatro brancaccio dal prossimo 19 novembre.

La versione italiana, diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, è una trasposizione fedele della real-tà cinematografica, dove le sceno-grafie in bianco nero dalle atmo-sfere gotiche, si contrappongono ai coloratissimi costumi e fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità. Considera-to una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal), Frankenstein Junior è una parodia del celebre Frankenstein di J. Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley.

Un elogio meritatissimo va poi tributato al ricco e talentuoso cast in scena. Magistrale la pro-va recitativa offerta da Giam-piero Ingrassia che si regala al

Junior

pubblico con straripante generosità, dominan-do con carisma il palcoscenico grazie alla sua naturale verve comica e a doti canore decisa-mente apprezzabili. Vera punta di diamante della compagnia l’eccellente Giulia Ottonel-lo, che alcuni ricorderanno come vincitrice di una delle prime edizioni del talent show Amici ma che da allora ne ha percorsa di strada sui palco-

scenici di musical di grande successo come “Cantando sotto la pioggia”

e “Cats”; freschezza spontanea, straordinaria potenza e preci-

sione vocale, un senso dello humour non comune e la capacità di instaurare una naturale empatia con lo spettatore sono le caratte-ristiche vincenti di questo talento giovane ed indub-biamente promettente.

Ad armonizzare queste molteplici componenti la firma illustre di Saverio Marconi, vero e proprio pilastro del musical italia-no, che in questa occasio-ne accentua il ritmo brioso e lo spirito comico dirom-pente della commedia, va-lorizzando al massimo le ef-ficacissime prove attoriali di tutti gli interpreti.

Fonte: saltinaria.it

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Cinema >

Continuano le avventure di Thor, il Supereroe più forte degli Avengers, che combatte per salvare la terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare l’universo.

Questa volta il possente Vendicatore Thor combatterà per salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico, le cui origini sono ancora più antiche di quelle dell’universo stesso. Dopo Thor e The Avengers, il dio del tuono è chia-mato a riportare l’ordine nel cosmo. Ma un’antica razza, guidata dal vendicativo Malekith, minaccia di far precipitare l’u-niverso intero nel buio.

Di fronte a un nemico che neanche Odi-no (Anthony Hopkins) e Asgard pos-sono contrastare, Thor deve imbar-carsi nel viaggio più pericoloso che

The Dark World

abbia mai affrontato. Un viaggio che riunirà l’eroe a Jane Foster (Natalie Portman) portandolo a sacrifi-care tutto per salvare l’intera razza umana.

Chris Hemsworth, australiano scultoreo e sel-vaggio, ultimamente ha dichiarato che deve molto a Ron Howard, per avergli dato il ruolo di James

Hunt in Rush e che ora lo ha voluto in In the he-art of the sea, una sfida in solitaria ispirata a un vero naufragio avvenuto nel 1820”. Nel frattempo ha interpretato un hacker per Mi-chael Mann nel thriller informatico Cyber,

girato tra Kuala Lumpur e Giacarta. L’at-tore trentenne allarga gli orizzonti ma non si stanca di imbracciare il martello asgar-diano, anche perché ha firmato un con-tratto che lo vincola per i prossimi sette anni. E non dimentica: “Ero disoccupato da otto mesi quando ho ottenuto il ruo-lo che ha cambiato la mia vita. Avevano scartato me e scelto invece mio fratello minore Liam, ma poi hanno scelto me perché lui era troppo giovane. Ora, al terzo film, Thor è diventato una seconda pelle e credo di potergli regalare ogni sfumatura possibile, compatibilmente con il tipo di film e di sceneggiatura”.

Fonte: Repubblica.it (Arianna Finos)

THOrIl nuovo capitolo di Thor,

sarà diretto da Alan Taylor e interpretato come nel pre-

cedente, da Chris Hemsworth fresco di successo al cinema con il film Rush diretto da Ron Howard. Completano il cast Natalie Portman, Anthony Hopkins e Tom Hiddleston.

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Musica >

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ligabuelucianoHa finalmente un titolo il nuovo album di Ligabue: Mondovisione, questo il nome scelto per il decimo album di inediti del rocker emilia-no di Correggio che uscirà nei negozi il prossimo 26 novembre 2013.

Il Liga ha comunicato il titolo dell’album su Face-book, ironizzando sulla disavventura capitatagli durante il primo concerto della recente e trionfale serie di date all’Arena di Verona, quando una malaugurata caduta dal palco gli ha procurato una frattura alla spalla (che per fortuna non gli ha impedito di esibir-si nelle sere successive): ‘Mi procuro una frattura durante un concerto e 2 minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È ufficiale: siamo tut-ti in mondovisione’.

Mondovisione però è anche la visione di un mondo, questo il messaggio postato da Liga-bue sulla sua pagina Facebook che ha ovvia-

In questi ultimi giorni, Ligabue, sulla sua pagina ufficiale di Fa-cebook, oltre a condividere nu-

merose immagini scattate in sala di registrazione, si sta divertendo a stuzzicare i propri fans, svelan-do pian piano succose anticipazio-ni riguardanti il prossimo album di inediti del suo nuovo lavoro.

mente mandato in fibrillazione gli oltre due milioni e mezzo di fan che lo seguono sul popolare social network, peraltro già molto eccitati dopo aver ascol-tato il bellissimo primo singolo Il Sale della Terra. Il nuovo album di Ligabue conterrà ben 14 tracce, la maggior parte delle quali sono già state svelate dallo stesso cantautore un paio di mesi fa. Alcuni ti-toli lasciano immaginare canzoni di sicuro impatto emozionale, come per esempio ‘Sono sempre i so-gni a dare forma al mondo’, ‘Il volume delle tue bugie’, ‘Ciò che rimane di noi’ e ‘La terra trema, amore mio’, che potrebbe essere stata ispirata al terremoto in Emilia del 2012 che ha colpito proprio

la terra natale del Liga.

L’ultimo album di Ligabue prima di Mon-dovisione era stato Arrivederci, Mo-stro! del 2010, disco di diamante per le oltre 420.000 copie vendute grazie anche all’ottimo supporto dei singoli Un col-po all’anima, Quando canterai la tua canzone, La linea sottile, Ci sei sempre stata, Il meglio deve ancora venire e Il peso della va-ligia, tutti entrati in high-rotation nell’airplay radiofonico nazionale.

Scritto da:Rob Rensenbrink

Fonte: musicroom.it

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L’attesa è terminata, uscirà l’11 novembre il terzo album d’ine-diti di Lady Gaga, intitolato ‘Artpop’ e anticipato dai singoli ‘Applause’, ‘Do What U Want’ e ‘Venus’. Sarà prevista an-

che una versione deluxe con il dvd della performance della popstar all’itunes Festival del 1 settembre scorso. La copertina del disco è stata firmata dallo scultore, pittore e artista americano Jeff Koons.

Il suo 3° album di inediti ‘Artpop’ uscirà in concomitanza con una App sviluppata da TechHaus, il ramo tecnologico della Haus of Gaga. Un’opportunità questa che si inserisce perfettamente nel mon-do della Haus of Gaga e persegue quella volontà di portare l’industria musicale in una nuova era, un’era dove l’arte guida il pop e l’artista ha ancora una volta il controllo sull’”icona”. Artpop può significare il nulla ma per Lady Gaga questa è una celebrazione dell’ossesione.

Due anni dopo il successo di ‘Dietro le apparenze’ certifica-to doppio disco di platino e oro in Italia (l’album di ‘Tu mi porti su’, la canzone più trasmessa dalle radio nel 2012),

Giorgia annuncia l’uscita del suo nuovo album.

‘Senza paura’, questo il titolo, sarà disponibile a partire dal 5 no-vembre 2013. La cover dell’album è un ritratto della cantante, un immagine luminosa e intensa. ‘Quando una stella muore’, il pri-mo singolo estratto da Senza Paura, è un brano scritto da Giorgia e ha debuttato lo scorso 4 ottobre piazzandosi subito al primo posto della classifica di iTunes. Il 3 maggio partirà il suo tour da Padova e toccherà i Palazzetti più importanti d’Italia da Milano (il 10 al Mediolanum Forum) a Roma (il 17 al Palalottomatica).

Eminem ha annunciato la tracklist del suo nuovo album, ‘The Marshall Mathers LP 2’, in uscita il 5 novembre 2013. Fra le

canzoni di ‘MMLP2’ spiccano sicuramente le collaborazioni del rapper: con Rihan-na, con la pupilla Skylar Grey, con Nate Ruess e con Kendrick Lamar.

L’album composto da 16 tracce, se-gna il ritorno di Eminem dopo un’as-senza di tre anni (da ‘Recovery’ del 2010) ed è l’ottavo album in studio del rapper di Detroit, che a livello in-ternazionale ha venduto circa 100 mi-lioni di copie. Eminem non è mai stato in Ita-lia, a parte una fugace apparizione al Festival di Sanremo 2001: speriamo sia la volta buona!

EMINEM

LADY GAGA

GIORGIA

CD in uscitale novità musicali

del mese di novembre

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RENAULT ZOESEMPLICEMENTE RIVOLUZIONARIA...

Motori >

Renault Zoe, una berlina 5 posti e 100% elet-trica, inaugura la nuova era della mobilità! È la prima auto concepita per essere accessibile

alla tutti e adatta a un uso quotidiano. Silenziosa ma tutt’altro che noiosa, ecologica, interconnessa, sem-plice da utilizzare...

Zoe ti farà scoprire un nuovo modo di vivere l’auto. Un concentrato di tecnologie elettriche all’avanguar-dia. A progettazione ultimata, sono stati depositati oltre 60 brevetti, che comprendono innovazioni al servizio dell’autonomia, della facilità d’uso e della connettività.

Ma quali sono le tecnologie avanzate che fanno di Zoe il primo veicolo elettrico prodotto in serie omo-logato per 210 km di autonomia? Innanzitutto, Zoe è dotata di serie del sistema Range OptimiZEr, che

migliora l’autonomia indipendentemente dalle con-dizioni di marcia. Come sui veicoli a motore endo-termico, la velocità, il dislivello delle strade percorse, lo stile di guida e l’utilizzo del clima/riscaldamento influiscono sull’autonomia effettiva. Ne consegue che, lungo un percorso periurbano, puoi percorrere circa 100 km durante la stagione fredda e 150 km nella stagione temperata.

Per ricaricare Zoe è sufficiente collegarla ad un pun-to di ricarica e il caricatore Caméléon si adatta au-tomaticamente alla potenza disponibile (da un mini-mo di 3 kW a un massimo di 43 kW).

Se invece devi chiamare un amico, raggiungerlo in città o controllare la posta elettronica nell’attesa per-ché è in ritardo, puoi usare il tablet multimediale tat-tile integrato Renault R-Link. Comodo e intuitivo!

Fonte: www.automobilismo.it56

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Agenda eventi

RomaGran TeatroOre 21.00Prezzi da euro:21,00 a 67,00Info: Ticket One

Fino al10/11

GIULIETTA & ROMEO

RomaTeatro S. UmbertoCon:Nicolas Vaporidis Primo Reggiani T. 06/85.30.17.5

Fino al18/11

LO SFASCIO

LatinaTeatro D’AnnunzioOre 20.00Prezzi da euro:19,00 a 23,00T. 0773.414521

12Novembre

FICARRA e PICONE

Roma PalalottomaticaOre 21.00Prezzi da euro:20,00 a 45,00Info: Ticket One

21,22,23,24Novembre

DISNEY ON ICE

RomaTeatro SistinaOre 21.00Prezzi da euro:32,00 a 62,00Info: Ticket One

Dal 14/11al 22/12

RUGANTINO

RomaAtlanticoOre 21.00Prezzi da E 28,75Info: Ticket One

22Novembre

BLUE

RomaPalalottomaticaOre 20.00Prezzi da euro:40,25 a 80,50

Fino al17/11

CIRQUE DU SOLEIL

RomaAtlanticoOre 21.00Prezzi da E 20,70Info: Ticket One

23Novembre

GEMELLI DIVERSI

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La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

LAURA PAUSINI

MAX PEZZALI PETER PAN il Musical

EMMA SERVO PER DUE

Roma PalalottomaticaOre 21.00Prezzi da E 34,50Info: Ticket One

RomaPalalottomaticaOre 21.00Prezzi da euro:17,00 a 28,00Info: Ticket One

29Novembre

Roma PalalottomaticaOre 21.00Prezzi da euro:36,80 a 80,50Info: Ticket One

08, 09 e 11Dicembre

RomaTeatro OrioneOre 15:00 18:00 21:00Posto unicoprezzi da E 25,00T. 06.85301758

15 Dicembre

Roma Teatro A. JovinelliOre 21.00Prezzi da euro:17,00 a 31,00Info: 06.83082884

Dal 19/12al 6/01

Roma Teatro A. JovinelliPrezzi da euro:17,00 a 31,00Info: 06.83082884

Dal 16/01al 26/01

26 e 27Novembre

GIOCANDO CON ORLANDO

30Novembre

NEGRAMARO

RomaPalalottomaticaOre 21.00Prezzi da euro:34,50 a 46,00Info: Ticket One

25Novembre

AL BANO

Roma Teatro SistinaOre 21.00Prezzi da euro:40,00 a 63,00Info: Ticket One

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La Salute...Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’OvidioDirettore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

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Oggi, la prima valutazione ortopedica nel bambino, avviene nella fase immediatamente post- natale. Que-sta prima visita viene eseguita dal pediatra-neonato-logo e serve per esaminare il neonato e conoscere la sua storia familiare in modo tale da approfondire, se necessario, le ricerche, con accertamenti di altro tipo, quali per esempio, l’ecografia dell’anca. Esistono, infatti, delle patologie congenite in campo ortopedico, alcune delle quali deriva-no da una predisposizione genetica, altre, invece, possono insorgere al momento della nascita, causate ad esempio dalla posizione podalica del bambino o dall’uso del forcipe.

Dopo la valutazione post-natale, la pri-ma visita ortopedica dovrebbe esse-re eseguita non appena il bambino cammina senza aiuto di nessuno; tale accertamento ha un valore preventivo e serve per valutare che non vi siano deformità sche-letriche nella forma del piede o nell’allineamento degli arti infe-riori e superiori e nella postura della colonna.

Nel caso in cui, invece, il bam-bino presenti un problema evidente, quale per esempio il piede torto o la zoppia, si deve

Il termine ortopedia, deriva da due vocaboli del greco antico: Orthos che significa “dritto” e Pais che

significa “bambino”, in quanto essa è nata con l’obiettivo di correggere i problemi deambulatori nei bambini.

Per le domande allaDott.ssa Liliana Ranieri

potete inviare una mail [email protected]

assolutamente ricorrere alla visita ortopedica per correggere o curare la patologia. In età prepuberale, la visita ortopedica dedica particolare attenzione alla colonna per escludere che nella crescita si manife-stino deviazioni vertebrali tra quali, la più diffusa e conosciuta è la scoliosi: soprattutto le bambine in età scolare e fino ai due anni successivi allo sviluppo, dovrebbero fare un controllo annuale della colonna vertebrale, ancor più se sono longilinee e con fami-liarità positiva per la scoliosi.

Il sesso femminile è più predisposto alla scoliosi, ma non è detto che anche i maschi in età pre-adolescen-ziale non possano esserne colpiti, e dunque è bene

sottoporre anche loro ad un controllo nella fase della crescita. La terapia più idonea, nel caso di malformazioni della colonna, è di assoluta pertinenza dell’ortopedico, che sa attuare la terapia più idonea in base alla gravità della malattia.

Dunque l’attuale ambito d’azione dell’ortope-dia comprende la prevenzione, che inizia

fin dalla nascita, la diagnosi e poi la cura di malattie congenite o acqui-

site o anche di traumi intervenuti a carico della colonna e degli arti.

Per informazioni rivolgersi all’or-topedico dello studio medico.

ORTOPEDIA PEDIATRICACorreggere i problemi deambulatori nei bambini

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In buona salutecon una corretta educazione alimentare

Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA

Alimentazione > di Tiziana Sacchetti

LA NUOVA PIRAMIDE ALIMENTARE

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della dieta mediterranea moderna

1,5 litri di acqua, 5 porzioni di vegetali: frutta e verdura, variare i colori da 2 a 4 porzioni di cere-ali “preferibilmente” integrali, 3 o 4 porzioni di olio extravergine di oliva, 2 o 3 porzioni di latte e derivati a ridotto contenuto di grassi, erbe, spe-zie e aromi a piacere per ridurre il consumo del sale, 1 o 2 porzioni di frutta a guscio, semi, olive.

Almeno 2 porzioni di pesce, molluschi o crostacei, almeno 2 porzioni di legu-

mi, da 2 a 4 porzioni di uova, 1 o 2 por-zioni di pollame, 2 porzioni al massimo

di carne, 2 porzioni al massimo di dolce, 1

porzione al massimo di salumi.

Gentili lettori, questo mese par-liamo delle principali modifiche apportate alla nuova piramide

alimentare della dieta mediterranea.

La nuova piramide alimentare è stata presentata nel novembre del 2009, a conclusione della III Conferen-za Internazionale CIISCAM ed è stata elaborata da professionisti e scienziati del mediterraneo, in colla-borazione con le istituzioni internazionali, nel rispet-to delle modifiche che la nostra dieta mediterranea ha subito nel corso degli anni.

La principale caratteristica della nuova pi-ramide alimentare è la presenza, alla base di essa, degli alimenti di origine vegeta-le, indicati per un consumo quotidiano. Parliamo quindi di frutta e verdura, che dovrebbero essere consumate in un numero di 5 porzioni gior-naliere, e dei cereali “preferibil-mente” integrali da consumare ai pasti principali: pane, pa-sta e riso preferibilmente in-tegrali, orzo, farro, avena e altri, ad alternanza, per di-

versificare la nostra dieta. La nuova piramide alimen-tare evidenzia l’importanza di favorire il consumo di prodotti freschi di stagione, per garantire al nostro organismo l’apporto delle vitamine e dei minerali in dosi adeguate. Sottolinea l’importanza dell’assunzio-ne di acqua nel rispetto della quota giornaliera racco-mandata, lo svolgimento di attività fisica moderata quotidiana e il consumo dei prodotti locali come mag-gior garanzia della freschezza dei prodotti alimen-tari e nel rispetto delle tradizioni sociali e religiose.

E’ spontaneo osservare la compatibilità di queste abi-tudini alimentari con il consumo di prodotti a km 0, prodotti del nostro territorio, per un contributo al man-

tenimento dell’ecosistema e dell’economia locale. Salendo lungo la piramide alimen-

tare, troviamo posizionati ai diversi livelli gli altri alimenti necessari a completare

il pasto, posizionati in considerazione della frequenza di consumo consi-

gliata, giornaliera o settimanale. Li riassumiamo nella tabella

di seguito. Per questo mese è tutto, spero che le infor-

mazioni fornite vi tornino utili, appuntamento al

prossimo numero.

CONSUMO GIORNALIERO CONSUMO SETTIMANALE

Per le vostre domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza diretta, inviate una mail a: [email protected]

TABELLE RIASSUNTIVE:

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90minuti

H o scelto di abbinare i gamberi bianchi al pregiato e raffinato fagiolo zolfino poiché essendo più delicati di sapore non rischiano

di sopraffarlo.

Lessate i fagioli in acqua senza prima ammollarli e salateli solo a fine cottura. Nel frattempo sbucciate i gamberi tenendone alcuni sani per ornamento e, con le bucce, ottenete una bro-dino facendole dapprima soffrig-gere con lo scalogno e poi co-prendole di acqua.

Tagliate i cazzotti in modo da crearne un contenitore con il coperchio e svuotateli dal-la mollica, spennellateli di olio extravergine e fateli essiccare in for-no; a vostro piacimento potreste strofinarli con dell’aglio una volta che saranno bruscati per dare

4 cazzotti di grano duro, 250 grammi di fagioli zolfini, 500 grammi di gamberi bianchi dei nostri mari, olio extravergi-ne, sale, pepe, timo fresco, scalo-gno, carote, aglio e peperoncino.

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

un maggior carattere al piatto. Create ora un soffritto di carote e scalogno aggiungete i fagioli con la loro acqua residua di cottura, la bisque dei gamberi, del timo fresco, fate consumare e, solo alla fine, i gamberi sbucciati che lascerete cuocere pochissimo.

Riempite le coppette di pane con la zuppetta e de-corate con un gambero sano e qualche ramoscello di timo. Se volete aggiungere del pepe nero a crudo o del peperoncino in cottura saranno ingredienti che

ben si adeguano alla raffinata rusticità di questo piatto.

Buon appetito.

Cla

ud

io S

cari

ng

ella

Ingredientiper 4 persone

Tempo di preparazione:

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)

ZUPPAdi fagioli zolfinie gamberi bianchi

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Oroscopo del mese >

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Un tormento siete questo mese, molti pianti in

sagittario vi rendono ostili e intrattabili. Atten-

zione a non cadere in punte di acidità, non ri-

sulterete più simpatici. Cercherete di rispolve-

rare qualche vecchia fiamma perchè vi sentite

vuoti: rimedio inutile se vi riempite solo di aria.

I vostri numeri fortunati: 36 - 38 - 72

Un dissesto familiare ed emotivo vi scuote,

probabilmente state realizzando che ancora

non sapete distinguere bene tra un’amicizia,

una relazione già terminata e una nuova stra-

da che non avete il coraggio di prendere perchè

perdereste qualche aggancio prezioso.

I vostri numeri fortunati: 22 - 53 - 69

Una nuova fiamma di vita vi scuote, state co-

minciando a intravedere alcuni segnali ultra-

terreni e capite cosi che le soddisfazioni della

vita non sono solo cibo, sesso e tranquillità.

La Luna vi scuote dall’interno e vi rende più

sensibili.

I vostri numeri fortunati: 9 - 23 - 55

Il legame con la vostra famiglia si fa molto forte: il

senso materno delle donne cancerine si risveglia

e probabilmente per molte di voi è periodo di con-

cepire una nuova vita. Saturno in Scorpione vi

rende perspicaci e vi ricollega alle forze misterio-

se dell’acqua che vi governa, donandovi saggezza.

I vostri numeri fortunati: 8 - 47 - 81

Un disturbo fisico vi sta mettendo l’ansia e

state pensando che avete sbagliato ad imposta-

re la vostra vita lavorativa su troppo stress...

avrete delle ottime occasioni per riprendere

coscienza e percezione di voi stessi. Si consiglia

una camminata in montagna...

I vostri numeri fortunati: 38 - 75 - 88

Avete finalmente eliminato gli ultimi influssi

di un Saturno ormai già lontano e i primi ef-

fetti benefici di questo transito passato già si

scoprono: lavoro? casa nuova? entrate economi-

che? Si, è tutto vero, ma non montatevi la testa,

siete appena all’inizio e peccate di ottimismo.

I vostri numeri fortunati: 21 - 66 - 67

Vi state concentrando troppo su obiettivi troppo

superficiali, avete paura di guardarvi allo spec-

chio e scoprire che dietro i vostri tram tram la-

vorativi alla fine non avete altre motivazioni per

vedervi degni di vivere. Trovate la vostra essen-

za, il motore dei vostri pensieri, ma non in coppia.

I vostri numeri fortunati: 57 - 73 - 12

Una calma serafica vi domina, state vagliando

nuovi orizzonti lavorativi ma al contempo non

vi fidate totalmente delle persone che vi cir-

condano, avete bisogno di un lampo di genio.

Si consigliano alleanze con Scorpioni e Bilan-

ce. La scelta del luogo? passeggiare e sentire...

I vostri numeri fortunati: 44 - 71 - 80

Auguri scorpioncini! Mercurio e Saturno sono

uniti nelle acque profonde del vostro oceano, l’in-

tuizione unita alla forza del pianeta del dovere

vi infonderà una caparbietà nel lavoro che nean-

che voi vi aspettate. Sfruttate l’onda, è il mese in

cui bisogna raccogliere ciò che avete seminato!

I vostri numeri fortunati: 10 - 49 - 84

Finalmente avete capito che tardare le reazioni

del destino non serve a nulla... perchè alla fine

la marea arriva ugualmente e i danni non sono

minori. State incominciando ad avere coraggio

di rischiare, è soltanto il primo passo, ma met-

tetevi in gioco, alla fine il rischio è divertente!

I vostri numeri fortunati: 3 - 17 - 58

Scontri in famiglia vi rendono tristi e demoti-

vati, ma non sapete percepire che gli attacchi

nei vostri confronti non possono che stimolare

una crescita, chi vi ama non giudica ma vi pro-

tegge. Ascoltate e recepite... La passività non

premia nessuno.

I vostri numeri fortunati: 14 - 28 - 46

Ariet

eGem

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Leo

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Bilan

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Sagittar

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Pes

ci

La distrazione è un grande attrattore e di-

spersore di energia: il destino suggerisce il

vostro cammino e vi rende concentratori di

energia, catalizzatori di idee, eppure Mercurio

vi impedisce di realizzare tutti i vostri piani

perchè la coerenza per voi dura un istante.

I vostri numeri fortunati: 24 - 34 - 79

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