Cuore Azzurro N. 60 - 13 febbraio 2012

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1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 60 - 13 FEBBRAIO 2012 Magazine Magazine Salvatore Amenta: Vesto gli azzurri Freddo e gelo: consigli e rimedi C. Napoli Guardiagrele: tutti per De Sanctis È L’ORA DI VINCERE

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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MagazineMagazine

Salvatore Amenta:Vesto gli azzurri

Freddo e gelo:consigli e rimedi

C. Napoli Guardiagrele:tutti per De Sanctis

È L’ORA DIVINCERE

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Sveglia ragazzi! È l’ora di tornare a vincere. È oltre un meseche il Napoli non vince. Un po’ troppo per una squadrache aveva abituato i propri tifosi a vittorie scoppiettanti.

La sindrome da appagamento dopo la conquista degli ottavi diChampions League ha preso gli uomini di Mazzarri, che sembra-vano essersi totalmente concentrati sul campionato dopo i duesquillanti successi con Genoa e Palermo, prima e dopo la sostanatalizia. Invece, mentre i tifosi si aspettavano un filotto di vitto-rie per ridurre il gap dalle squadre in lotta per i posti Champions,sono arrivati una serie di insuccessi tra sconfitte esterne e pa-reggi al San Paolo che hanno portato il Napoli non più a ridossodelle parti nobili della classifica, bensì verso i posti arretrati dellaparte di destra della graduatoria. Non solo, la semifinale di Cop-pa Italia, quella che sembrava dovesse essere una passeggiata,ovvero il confronto con un Siena volutamente rimaneggiato, in

Max Bonardi

17-19 FEBBRAIO 2012FIORENTINA - NAPOLI

INTER - BOLOGNAJUVENTUS - CATANIA

LECCE - SIENACESENA - MILANGENOA - CHIEVO

NOVARA - ATALANTAROMA PARMA

UDINESE - CAGLIARIPALERMO - LAZIO

2 4 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Milan 47 23 14 5 4 45 20

Juventus 45 21 12 9 0 33 13

Lazio 42 23 12 6 5 37 24

Udinese 41 23 12 5 6 34 22

Inter 36 23 11 3 9 34 30

Roma 35 22 10 5 7 35 26

NAPOLI 31 22 7 10 5 36 24

Palermo 31 23 9 4 10 33 34

Genoa 30 22 9 3 10 31 42

Cagliari 30 23 7 9 7 22 24

Fiorentina 28 21 7 7 7 23 19

Catania 27 21 6 9 6 27 29

Parma 27 21 7 6 8 27 34

Chievo 27 22 7 6 9 19 28

Atalanta (pen. –6) 24 22 7 9 6 25 27

Bologna 22 21 5 7 9 18 26

Siena 20 21 4 8 9 21 22

Lecce 18 23 4 6 13 22 38

Cesena 16 22 4 4 14 15 34

Novara 16 23 3 7 13 20 42

SINDROME DA ACCERCHIAMENTO

9-13 FEBBRAIO 2012LAZIO - CESENA 3-2UDINESE - MILAN 1-2CAGLIARI - PALERMO 2-1PARMA - FIORENTINA rin.CATANIA - GENOA 4-0ATALANTA - LECCE 0-0INTER - NOVARA 0-1BOLOGNA JUVENTUS rin.NAPOLI - CHIEVOSIENA - ROMA

2 3 ª G I O R N ATA

In questa rubrica sarebbe stato oltremodo plausibile e di gran-de attualità,parlare del comportamento antisportivo (intesogenericamente) da parte di Ibrahimovic nei confonti di Aro-

nica, e relativa pseudo-reazione dello stesso Aronica nei con-fronti di Nocerino, in occasione della gara Milan-Napoli: ma conuna condivisione dirigenziale del giornale, ci ripromettiamo enon casualmente di trattare questo delicato argomento, in unaltro momento. Tanto premesso, diciamo invece che i prossimi3 marzo e 2 luglio si riunirà l’International Board, definibile quel-la costola della FIFA in materia di Studio del Regolamento, e cheha all'ordine del giorno diverse proposte innovative. Una di que-ste è quella che riguarderà la c.d. “tripla punizione”, intesa comeapplicazione di n.3 provvedimenti spesso contemporanei, daparte degli arbitri. Sappiamo che oggi il giocatore che viene fer-mato in area di rigore in occasione di una chiara azione da rete,è punito con il calcio di rigore, l’espulsione dello stesso, e rela-tiva squalifica postuma. Questa concatenazione applicativa del-la regola è sembrata, e a giusta ragione, più che severa anche eperchè se il giocatore che commette l'infrazione è il portiere, sene deduce che, data la delicatezza del ruolo, diventa per l'interacompagine oltremodo penalizzante. Di qui la proposta della FIFAdi espellere il calciatore solo se: 1) il fallo avviene fuori dall’areadi rigore, 2) vi sarà un fallo di mano in area che ne nega la mar-catura 3) vi sarà una trattenuta o fallo commesso “da dietro” eovviamente sempre in area. In tutti gli altri casi vi sarà solo ilprovvedimento dell’ammonizione. Appare evidente sulle primeche se passasse questo tipo di modifica, non verrebbe sicura-mente stravolta l’attuale regolamentazione sull’argomento, maconsiderato l’esasperato conservatorismo (talora perché no giu-stificato) del sig. Blatter, capo della FIFA, possiamo a giusta ra-gione asserire che queste proposte innovative possono essereconsiderate un viatico, non certo per scalfirne la torre d'avorionella quale come ben noto lo stesso Blatter è rintanato, ma al-meno per provarne una timida scalata.

NUOVE REGOLEGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

caso di eliminazione, rischia di trasformarsi in una Caporetto,pregiudicando anche l’accesso in Europa dalla porta di servizio.Se poi a tutto ciò si aggiunge la sindrome da accerchiamentoche ha colpito tutti gli azzurri, società compresa, il quadro si fadavvero negativo. E con il Chelsea alle porte non c’è da staretranquilli. Non basterebbe neppure a salvare la stagione arrivareai quarti di finale di Champions. E quando anche i più fedelissimidella critica cominciano a cambiare opinione, e sono pronti adabbandonare la nave, a quel punto c’è davvero di che preoccu-parsi. A questo punto sta agli azzurri invertire la rotta. Certo ilcalendario non dà una mano, stasera al San Paolo il Chievo,squadra da sempre ostica, poi giovedì prossimo l’anticipo conla Fiorentina, poi l’andata a Fuorigrotta col Chelsea e infine, tan-to per gradire, in casa, l’Inter, alle prese con i suoi problemi eprossima a fallire l’intera stagione. Dunque, fuori gli attributi!!!

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 60 - 13 febbraio 2012

Direttore responsabile: Saverio Passarettihanno collaborato:

Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, CarloLongobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, MarcoMartone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Lino Russo, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione lunedì 13 febbraio 2012 - ore 10,30

Manca una settimana alla primasfida-Champions col Chelsea. Biso-

gna galvanizzare l’ambiente, cancellare la delusione di que-sto magro periodo degli azzurri (4 punti nelle ultime cinquepartite, due consecutivi pareggi interni, l’ultima vittorialontana 36 giorni) e riprendere a volare. Il Chievo ha il se-condo peggiore attacco del campionato e solo 9 gol in tra-sferta, ma è formazione agile che sa difendere e schizzarein contropiede col suo vecchio artigliere Pellissier, uno chein dieci anni al Chievo ha segnato 98 gol ed è sempre un al-larme per le difese. Un Napoli attento, anche col turn-overobbligato per tre partite in nove giorni (Chievo, Fiorentina,Chelsea), deve ricominciare a vincere. L’ultimo successo èlontano (a Palermo). L’ultima vittoria al San Paolo è dell’an-no scorso (6-1 al Genoa). C’è bisogno di uno scatto ancheperché la classifica torna interessante con l’Inter inchiodataal quinto posto. Battendo il Chievo, il Napoli potrebbe por-tarsi a due punti dall’ultima posizione utile per l’Europa. LaRoma, stasera, non avrà vita facile a Siena. Rifiatano alcunititolarissimi (Maggio, Gargano, Campagnaro, Cannavarosqualificato), ma va in campo una signora formazione coni tre tenori là davanti cui si chiede una notte di squilli e la-pilli. Nei piedi del Pocho le serpentine per scompaginare ladifesa veronese. Un dribbling e via, dando subito la palla,e gli altri si muovano per riceverla. Cavani non è stato for-tunato a Siena (un palo, un salvataggio dei toscani sulla li-nea). Manca da troppo tempo un gol di Hamsik. Inler saràmaster & commander a centrocampo. Faccia valere le suequalità, venga fuori con coraggio e tenacia. Con Gargano inpanchina il Napoli potrebbe avere qualche difficoltà a metàcampo senza incontristi veri. Ma tutti devono aiutare tutti.Squadra compatta e veloce nelle ripartenza, le vecchie armidei successi svaniti. Il Chievo è squadra pericolosa. Viaggia tranquilla in classifi-ca, non ha l’ansia del risultato (che preme sul Napoli). Puòchiudersi e fare male in contropiede con la coppia degli at-taccanti bene assortita, il vecchio ed esperto Pellissier (33anni) e il giovane Paloschi (22). All’andata, il Chievo ha aper-to la serie di partite negative del Napoli. E’ ora di portare iconti in attivo. Basta “regali” alle squadre “piccole”.

di Mimmo Carratelli

GLI AZZURRI…SOTTO LA NEVE!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Evidentemente il freddo siberiano sta bloccando mu-scoli e cervello della squadra azzurra. Troppe le partitecon lo stesso copione: Napoli anemico, abulico, avver-

sari determinati e ben schierati all’italiana che approfittanodel puntuale errore della difesa azzurra per andare in vantag-gio e poi un serrate finale che spesso produce solo pareggi.In particolare la difesa appare imballata, e a nulla valgono legrida disperate di un De Sanctis puntualmente costretto a rac-cogliere la palla nel sacco. E dire che quando c'è poi una rea-zione della squadra sono diverse le occasioni chiare per poterinvertire la rotta. In queste situazioni succede, immancabil-mente, che sono i pali o le traverse a impedire la rimonta op-pure qualche svarione arbitrale a completare l'opera, la ve-locità che è nostro punto di forza sta mancando, il centro-campo, primo e fondamentale baluardo per la difesa, è inpreda a una sindrome di sufficienza. Lassù qualcuno ci ama…l’autorete del Siena lascia quasi inalterate le possibilità e lesperanze di poter accedere alla finale di Coppa Italia che cer-tamente non è un obiettivo da poco visto che consentirebbe,di fatto, matematicamente, l'accesso all’Europa. Perché, al-lora, sprecare tutto il bene fatto per questa benedetta man-canza di concentrazione? Eppure noi tifosi siamo pronti a so-stenere gli azzurri e sicuramente anche con il Chievo, siamoqui a fare la nostra parte. Con le cosiddette “outsider” l'im-presa è sempre ostica e anche i veronesi venderanno cara lapelle, ormai abbiamo imparato ma queste sono le partitegiuste sotto l'aspetto psicologico, battere il Chievo significhe-rebbe riacquistare un po' di fiducia, essenziale per le succes-sive sfide avranno un peso determinante per il prosieguo delprogramma Mazzarri. È proprio all’allenatore che rivolgiamoun appello, è lui che deve riaccendere gli entusiasmi, il faronon si è spento, sapremo tornare ai nostri standard, c'è biso-gno di affrontare tutte le gare nella convinzione di essere sìuna grande squadra, ma che non è possibile vendere la pelledell'orso prima di averlo ucciso. Quanto mai appropriata sem-bra questa massima, visto il clima polare, e speriamo non cioccorra intervento della Protezione Civile per uscire da que-sto pantano, ci crediamo e ci speriamo. Forza azzurri!!!

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La Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella pic-cola San Marcellino e subito riscuote un grandesuccesso. Il segreto? La grande passione nella

preparazione dei dolci, una tradizione portata avantidi generazione in generazione, estesasi poi al cateringattraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cam-biamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, daun’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolcea forma di ciambella con mandorle, frutta secca ebabbà con spruzzata di rhum e crema con gusto fortee passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio,ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forzad’urto espressa nei confronti delle massime autoritàdella Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milanoin occasione del sorteggio del campio-nato di calcio 2011/2012. Tra le spe-cialità da non dimenticare il PanenzaTorta dedicata alla figlia del proprie-tario nell’occasione della sua nascita.Appellativo che nasce dal connubio trail nome della piccola (Enza) e dal tipodi torta al pan di spagna sfoglini de-licati come la baby.Nel 2012 nasceLounge Bar Conte Pasticceria a Cari-naro che dà spazio alla musica live conserate anche alla scoperta di talenti. Epoi c’è il Napoli con le passioni piùforti per i colori azzurri e in occasionedelle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare leprodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari as-sieme a tante specialità come il Maurese Babbà rico-perto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gu-sto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tra-dizione familiare. A tale proposito la famiglia Contespera di dare sempre nel tempo continue migliorie econtinue novità che il palato desidera, perché

“noi siamo convinti che le persone sono curiose, amanoi cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuovee noi gliele offriamo…”

saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino

Via Larga, 30 bis Carinaro (CE)Tel. 081.502.9401 - Cell. 366.4319077 - 333.2053878

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G uai a guardarsi indietro nella vita come in campionato,ma giocando contro il Chievo questo Napoli dovrà fareun’accezione. All’andata finì 1-0 per i veneti con Maz-

zarri che s’inventò il turnover più ampio della… storia: ben 7innesti diversi e Aronica impiegato da difensore centrale. ABentegodi, insomma, pur con diversi errori commessi, si viderole avvisaglie di quello che sarebbe stato il campionato del Na-poli, in particolare contro squadre che non ti concedono pos-sibilità di sviluppare il tuo gioco preferito. E il Chievo di Di Carlo,così come quello di Pioli nella scorsa stagione, è formazioneche concede e sbaglia poco. Affermare perciò che il Chievo èla bestia nera del Napoli e di Mazzarri non è proprio un’eresia.I veneti hanno tirato più di una “sola” al Napoli e sarà bene chequesta sera gli azzurri scendano in campo tirati a lucido e conle idee ben chiare perché il lato… destro della classifica è dueposti più giù e il Chievo, che aveva e ha come obiettivo principela salvezza, è a soli 4 punti. Se è vero come sostiene Mazzarri,che ogni gara è una finale, il Napoli stasera deve affrontare igialloblù del presidente Campedelli con la stessa intensità conla quale giocheranno contro il Chelsea in Champions League ocontro il Siena nella gara di ritorno della semifinale di CoppaItalia… Non possono, né devono esserci alibi di nessuna natura.Dieci pareggi di cui ben 5 al San Paolo sono troppi per unasquadra che “dovrebbe” avere un’anima offensiva e una voca-zione tattica all’attacco dell’avversario… ma tant’è… non c’ètempo per ora per trovare responsabili e colpe ma nemmenoper i dubbi. Contro il Chievo, dunque, devono svegliarsi un po’tutti gli azzurri e non solo i tre tenori per sfatare il tabù e ridarealmeno un pizzico di slancio a una classifica che impietosamen-te dice meno12 rispetto alla scorsa stagione. Di Carlo e i suoisicuramente non ci staranno a essere vittime sacrificali di unNapoli che non vince al San Paolo dal 3 dicembre scorso. Lasquadra veneta non ha grossi solisti ma un discreto coro, nelquale ogni tanto Pellissier e Thereau lanciano acuti importanti.Di Carlo ha formato un gruppo solido, combattivo e irriducibilenel quale vanno in gol un po’ tutti, a conferma del valore com-plessivo del gruppo che si muove in campo con ordine e preci-sione sviluppando un elastico 4-3-1-2 che nella sua dinamicitàpotrebbe mettere in seria difficoltà un Napoli poco concentrato

Sergio Curcio

COL CHIEVO NON SI PUÒ SBAGLIARE

SORRENTINO

FREY CESAR ANDREOLLI

BRADLEY

THEREAU

PELLISSIER PALOSCHI

LUCIANO

JOKIC

PUGGIONISARDOACERBIRIGONICRUZADOVACEKMOSCARDELLI

o abulico Non ha colpi segreti la formazione di Di Carlo, ma l’or-ganizzazione e la grinta possono ampiamente sopperire all’evi-dente divario tecnico che c’è con gli azzurri. Sorrentino tra i paliè un valore aggiunto per la difesa che ha in Frey o Sardo un ter-zino destro diligente in fase di controllo, capace di assicurareuna buona progressione così come Jokic a sinistra; Andreolli,Cesar o Acerbi dovrebbero essere i centrali non troppo rapidiin verità e spesso bruciati sull’anticipo. A centrocampo Di Carlosi affida a Bradley davanti alla difesa per ricucire il gioco, a Lu-ciano e Hatemay per cercare la vivacità sulle corsie esterne eai ricami e alle veroniche di Thereau dietro le punte che do-vrebbero essere Pellissier e Paloschi, senza dimenticare lechances che potrebbe avere Moscardelli, match winner nellagara d’andata. Rigoni, Sammarco, Cruzado e Vacek sono buonealternative per Di Carlo che non è tecnico da catenaccio ma chesicuramente al San Paolo proverà a chiudersi per imitare consuccesso tattiche vincenti altrui in questa stagione. Sarà unmatch tatticamente interessante e la chiave della gara sarà inmediana dove occorrerà la supremazia sulle fasce e più movi-mento e corsa in mezzo al campo. Il Napoli dovrà fare la partita,mettendo sotto pressione i veneti perché altrimenti, giocare aritmo baso favrirà il Chievo. E gli “asini” veronesi, spesso, a Na-poli sono volati più in alto del ciuccio azzurro!!!

HETEMAJ

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V ado controcorrente - scrivo prima di Siena - Napoli diCoppa Italia - rispetto alla critica rivolta al Napoli da par-te di giornalisti locali accreditati e opinionisti e cronisti

forestieri. Tutti hanno dimenticato il recente passato. Senza dub-bio qualche difficoltà il Napoli la sta avendo, ma da qui a criticaresistematicamente il lunedì gli azzurri dalle reti televisive locali,mi sembra fuori luogo e soprattutto sembra una critica preve-nuta. Ripeto, non voglio dire che non ci siano dei problemi mavoglio sottolineare alcune cose. In primis il Napoli insieme al Mi-lan è l’unica squadra che potenzialmente ancora è in lotta pertre traguardi. Seconda cosa, il Napoli che affronta il Siena ha il90 per cento di probabilità di disputare la finale di Coppa Italia aRoma contro Milan o Juve, e di conseguenza ha più di un piedein Europa League. Infine va ricordato che il Napoli è agli ottavi di

Champions League contro il Chelsea, con buone probabilità dipassare il turno. Vediamo ora, però, i problemi: nelle ultime14gare di campionato gli azzurri hanno portato a casa solo 17 puntisui 42 disponibili, collezionando solo 3 vittorie, 3 sconfitte e ben8 pareggi. Il problema sta nel come il Napoli affronta le gare. Pergli avversari lo schema di Mazzarri è ormai noto, basta bloccarele corsie esterne e gli azzurri non hanno alternative. Il Napoli noncorre più e se non sta bene non batte neppure una squadra se-miprofessionistica. È possibile che il richiamo di preparazionenella sosta sia stato sbagliato, e abbia lasciato qualche segno,oppure siamo davvero alla frutta. A tutto ciò va aggiunto che tut-te le principali avversarie si sono rinforzate a gennaio, mentre gliazzurri hanno speso ben 11 milioni per assicurarsi Vargas. A oggila situazione è questa, ma i conti si faranno il 30 maggio.

Carmine Tascone

I CONTI VANNO FATTI A MAGGIO

PUNTO TECNICO

Il Kaffèdei tifosinapoletani

L a rabbia e la delusione sono incommensurabili… ognivolta la storia si ripete ma noi tifosi napoletani abbiamoun cuore grande e nutriamo un corposo senso di rivin-

cita…: “Ata’ veni’ a Napule!!!Bando agli scherzi la posta in palio è troppo alta, proseguire ilcammino in Coppa Italia è una priorità per gli obiettivi futuri eragionando con freddezza nulla è perduto… anzi…! Pesoli unodi noi!!!Non voglio abbandonare la follia che anima i tifosi e credo chesi possa ripartire alla grande, una convinzione necessaria, è inarrivo il Chelsea per una sfida epocale, l’ottimismo è d’obbligo!Arrovellarsi il cervello per trovare soluzioni tattiche è inutile,il Napoli sa giocare, deve assolutamente ritrovare schemi e ve-locità soprattutto quella di Lavezzi che quando si impegna co-stringe tutti agli straordinari. È questo forse quello che sta

mancando, le accelerazioni del Pocho danno vigore e concre-tezza alle finalizzazioni “cavaniche”, con le difese che perdonocompletamente il bandolo della matassa e diventano ovvia-mente vulnerabili. Che stia mancando la lucidità a centrocam-po è evidente ma ci sta che in un campionato così stressanteè nelle previsioni, fortunatamente Walter Gargano regge an-cora bene, ma ancora per quanto questo è lecito chiederselo.Allora il test Chievo è importante sotto l’aspetto della concre-tezza, siamo in attesa del ritorno di Inler e di Dossena pedinefondamentali negli equilibri della squadra, sono uomini di ca-rattere sanno di attraversare un momento opaco ma saprannoreagire soprattutto in rispetto a noi tifosi. Il gelo del S. Paolo,diventato un campo nordico, si scioglierà con il calore dei no-stri splendidi tifosi… però scongeliamo la passione e battiamoi veronesi!!! Grazie!!!

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

NAPOLI… PRESA AL VARCO!!!

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F inì 0-0 all’andata al San Paolo contro i viola e ci si in-terrogò perché gli azzurri che ne avevano rifilati 3 alMilan si fossero inceppati contro la squadra, allora di

Mihajlovic, che aveva pure avuto le sue brave occasioni perbattere De Sanctis… Campanelli d’allarme che purtroppo sonosuonati per altre sei volte a Fuorigrotta facendo sì che il Napolisolo in casa dilapidasse ben 16 punti dei 33 complessivamentea disposizione (scriviamo prima di Napoli – Chievo ndr) sulle11 gare interne sin qui disputate. La Fiorentina, invece, nono-stante l’indifferenza, o peggio, l’ostilità mostrata dai suoi tifosial Franchi ha raccolto 21 punti che non sono affatto poca cosavisto il travagliato cammino dei viola. Perché, è bene dirlo, lastagione della Fiorentina è nata sotto il segno della contesta-zione prima alla proprietà Della Valle, poi ai dirigenti, in primisCorvino, infine al tecnico, Mihajlovic e poi ai giocatori, Mon-tolivo e Gilardino su tutti. Insomma le premesse per una sta-gione fallimentare c’erano davvero tutte, finché… esonerato iltecnico serbo mal visto dai tifosi, è arrivato prima Delio Rossisulla panchina gigliata e poi Amauri in sostituzione di Gilardinopassato al Genoa a prezzo d’affezione. Parlare di miracolo èeccessivo, ma quel che è certo è che la squadra dopo il clamo-roso ko interno col Lecce ha iniziato un processo di recuperodell’autostima e di presa di coscienza del potenziale valore col-lettivo che l’ha portata almeno a una tregua con la tifoseria.Rossi, peraltro, ben accettato dall’ambiente, ha potuto lavo-rare con maggiore tranquillità rispetto al suo predecessore,modificando addirittura il suo 4-4-2 per un 3-5-2 ritenuto piùfunzionale e adatto ai giocatori a sua disposizione. Totò dicevache è la somma che fa il totale, e se a questa Fiorentina, an-cora alla ricerca di se stessa e della sua vera identità, ci mettiun Rossi certosino come pochi nel suo lavoro, uno Jovetic increscita costante e sempre più decisivo, un Montolivo diligentee consapevole del suo ruolo, nonostante il contratto in sca-denza e ci aggiungi un Amauri affamato di campo e di gol, acaccia della sua identità di bomber perdutasi nella notte deitempi, ecco che la società, ma anche tutta la tifoseria della vio-la, potrà cominciare a respirare. Non sarà facile per il Napoliuscire imbattuto dal Franchi contro una squadra, che messoda parte il fioretto – vedi Cerci, talento ma anche indolenza e

Sergio Curcio

A FIRENZE ATTENZIONE A JOVETIC

BORUC

GAMBERINI

MONTOLIVO

BEHRAMI

CASSANIPASQUAL

JOVETIC

AMAURI

LAZZARI

NATALI NASTASIC

NETOVARGASSALIFUFELIPECERCILJAJCROMULO

anarchia relegato tra le seconde linee – si mette adesso a gio-care con l’orgoglio della provinciale autentica, confidando nel-le invenzioni del geniaccio Jovetic, vero crack della stagione.Il giovane montenegrino farà anche arrabbiare Rossiperchénon lo ascolta, ma è lui il grimaldello per le porte avversarie eil tecnico con grande realismo si è adeguato alle intuizioni delsuo indiscutibile talento. L’arrivo di Amauri, inoltre, ha liberatoil gioiello viola dai compiti di attaccante restituendogli queglispazi che gli consentono di inventare gioco per sé e i compa-gni. In difesa, con Boruc tra i pali, Gamberini, Natali e Nastasicstanno pian piano trovando intesa e posizione con Cassani ePasqual sulle corsie ad assicurare chilometri di corsa e Behra-mi, Montolivo e Lazzari, o il giovane Salifu, a garantire equili-brio, interdizione e sviluppo del gioco a centrocampo. Una Fio-rentina concreta, molto attenta e concentrata e nella quale sicomincia a vedere la mano di Rossi, la forza della resistenza edella pazienza del tecnico romagnolo. Occorrerà il miglior Na-poli contro una squadra in chiara crescita e con prospettive diclassifica che lievitano insieme alle speranze della tifoseria. Seanche Amauri si ricorderà di essere ancora il temibile bomberconosciuto dopo due stagioni da pianto nella Juventus, questaFiorentina può diventare squadra adulta e matura, capace difar nuovamente innamorare il Franchi.

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1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 22 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 1 –3 IGNACIO FIDELEFF D 1989 ARG 4 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA – –6 SALVATORE ARONICA D 1978 ITA 19 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 20 128 ANDREA DOSSENA D 1981 ITA 18 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 21 214 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 19 215 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA – –16 EDUARDO VARGAS A 1989 CIL 3 –17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 22 618 JUAN ZUNIGA D 1985 COL 19 120 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 16 221 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 9 –22 EZEQUIEL LAVEZZI A 1985 ARG 17 423 WALTER GARGANO C 1984 URU 18 128 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 18 –29 GORAN PANDEV A 1983 MAC 18 531 JACOPO DEZI C 1992 ITA – –32 CRISTIAN CHAVEZ A 1987 ARG 2 –83 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA – –85 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 2 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 20 –99 CRISTIANO LUCARELLI A 1975 ITA 3 –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol2 DARIO DAINELLI D 1979 ITA – –3 MARCO ANDREOLLI D 1986 ITA 13 –4 SANTIAGO MORERO D 1982 ARG 8 –5 DAVIDE MANDELLI D 1977 ITA 7 –6 MICAEL BRADLEY C 1987 USA 21 –7 PAOLO SAMMARCO C 1983 ITA 20 28 RINALDO CRUZADO C 1984 PER 9 –9 DAVIDE MOSCARDELLI A 1980 ITA 18 3

10 SIQUEIRA LUCIANO C 1975 BRA 13 –12 BOSTJAN CESAR D 1982 SLO 20 –13 BOJAN JOKIC D 1986 SLO 16 –15 FRANCESCO ACERBI D 1988 ITA 5 –16 LUCA RIGONI C 1984 ITA 12 118 LORENZO SQUIZZI P 1974 ITA – –20 GENNARO SARDO D 1979 ITA 11 121 NICHOLAS FREY D 1984 FRA 15 –23 ALBERTO PALOSCHI A 1990 ITA 17 431 SERGIO PELLISSIER A 1979 ITA 21 454 STEFANO SORRENTINO P 1979 ITA 22 –56 PERPARIM HETEMAJ C 1986 FIN 20 –77 CYRIL THEREAU A 1983 FRA 23 488 SIMONE GRIPPO C 1988 SVI – –90 FERNANDO URIBE A 1988 COL 1 –91 RADOSLAV KIRILOV A 1992 BUL – –93 BOUKARY DRAMÉ D 1985 SEN 7 –

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PERSONAGGI

Sedici è il numero fortunato della smorfia napoletana. Eproprio dopo sedici anni ecco che Salvatore Amenta, sti-lista di origini siciliane, ma napoletano nel cuore, è riu-

scito a sposare di nuovo l’azzurro del Napoli. Per lui si tratta diun ritorno all’antico visto che ha vestito gli azzurri del passato,in particolare quelli dell’era del post Maradona.

D. Com’è nata questa nuova collaborazione?R. Grazie all’incontro con Alessandro Formisano, responsabilemarketing del Napoli, una persona gentile che ama il classicosportivo e che ha apprezzato l’eleganza dei miei capi.

D. Qual è la sua filosofia di moda R. La mia attenzione è rivolta alle persone che amano vestirebene, la mia vocazione è averla trasmessa a tutti i personaggi,di qualsiasi categoria. Non mi piacciono idee preconcette, l’es-sere esterofilo o vestire griffato, modi che definirei da free ti-me. Ben vestire è essere eleganti, nel senso più classico del ter-mine.

D. Il suo rapporto con lo sportR. Lontano nel tempo, mi ha dato una mano il preparatoreGianpiero Ventrone. Mi ha fatto appassionare al footing, conla testa sono un agonista, ma purtroppo l’attività mmi assorbetroppo. Lavoro sei giorni su sette. Sono un professionista diquesto lavoro. Ho anche giocato a calcio, ma solo per diverti-mento, spesso nelle partite coi giornalisti.

D. E allo stadio?R. Ci sono tornato dall’anno scorso, il Napoli mi ha di nuovopreso, ci vado con piacere anche a sorbirmi il freddo. Peccatoche il San Paolo non sia all’altezza della situazione. Ci sono ca-renze di tutti i tipi, dai bagni, alla mancanza di un tabellone lu-minoso che renderebbe più interessante seguire l’evolversi del-la gara.

D. Allora da esperto, che cosa sta accadendo a questo Napoli?R. Sono del principio che è facile essere tecnici dalla poltrona,bisogna immedesimarsi nei giocatori, sì è vero ben pagati, mache in una serata gelida dove si muore dal freddo devono gio-care in condizioni proibitive. Pensiamo a un portiere intirizzito,sembra tutto facile visto dalla poltrona. Tutto si può riportarenei contenuti di piacevolezza, uno spettacolo diverso, giocatodi giorno, basta rivedere un po’ i calendari.

D. E l’abbigliamento che sport è?R. È una giungla, si dovrebbe vivere con nuove regole, la primauna giusta gestione dei prezzi. I saldi sono sbagliati sia ai primigennaio per gli invernali che a fine maggio e inizio giugno pergli estivi. Troppa liberalizzazione, c’è un vuoto di idee, così è undanno all’economia.

D. Il Napoli nel mondo che cosa rappresenta?R. Napoli nel mondo per un napoletano-siciliano vissuto a Ro-ma città meravigliosa, è una realtà soprattutto ora che è tor-nato ai fasti di un tempo.

D. Ha un sogno legato ai colori azzurri?R. Più che un sogno, una bella favola. Questa società rischia di

Max Bonardi

AMENTA: COME VESTO GLI AZZURRI

Salvatore Amenta 59 anni, stilista, nasce professional-mente a Roma in via Condotti alla scuola di Eddy Mo-netti. Poi il trasferimento a Napoli in via dei Mille e dopootto anni la creazione della sua azienda, il 16 ottobre1986, un’azienda ispirata ai tessuti classici inglesi e ita-liani, nell’invernale cachemire e tweed, in estate, lino,cotone e tasmania. Già fornitore ufficiale della divisa delNapoli dal 1993 al 1996, ha vestito e veste personaggicome Claudio Ranieri ed ex calciatori come Ciro Ferrara,Pino Taglialatela, Daniel Fonseca, Rincon, nonché alle-natori come Lippi e Boskov. Dopo una piccola collabora-zione col Napoli di Salvatore Naldi, dal mese di novem-bre è ritornato a essere il fornitore ufficiale delle divisedegli azzurri.

dimenticare il passato. Vorrei spezzare una lancia per il CampoParadiso che rappresenta la storia del Napoli, andrebbe ripreso,restaurato e lì dovrebbero tornare gli azzurri. E poi, sarebbebella anche una sede di rappresentanza in città.

D. Ma lei è sempre stato tifoso del Napoli?R. Il Napoli ha un merito, essere riuscito a trasformare un extifoso della Juventus. In Sicilia è sempre stata la squadra leader,e io da ragazzino come i miei amici ero bianconero. Poi ho co-nosciuto il Napoli e sono stato folgorato dall’azzurro.

D. Come giudica la stagione del Napoli?R. Per mora è da tutto dentro tutto fuori. Due cose che conta-vano al 99 per cento non ci daranno soddisfazione, campionatoe qualificazione Champions, ma siamo in corsa per tutto. E vor-rei ricordare che Grecia e Danimarca vinsero gli Europei in mo-do incredibile. Mai dire mai.

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NAPOLI - CESENA 0-0: OCCASIONE PERSA

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MILAN - NAPOLI 0-0: PAURA DI PERDERE

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COPPA ITALIA: SIENA - NAPOLI 2-1

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FINALE TUTTA DA CONQUISTARE

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

www.radiomarte.it

la radio ufficiale del Calcio Napoli

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FOTOAGENZIA MOSCA

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C hi è della mia generazione ricorderà perfettamente“quel rissoso, irascibile, carissimo Braccio di Ferro”. Ec-co, usciamo dal fumetto ed entriamo nell’immaginario

calcistico. Anche noi abbiamo un Braccio di Ferro, importatodalla Svezia e trapiantato da anni in Italia:“Quel rissoso, irascibile, carissimo Ibrahi-movic”. Spiegare il perché dei primi dueappellativi sarebbe superfluo. Per ciò cheriguarda il “carissimo” c’entra poco la sim-patia ma carissimo lo è, considerato cheguadagna vagonate di milioni, mancofosse l’intero prodotto interno lordodel Lussemburgo.Lo chiamano Ibra-Cadabra ed è così,perché Ibra appare e scompare tra unpugno e una carezza. Con digressionisul tema, come lo schiaffo piazzato adAronica a San Siro. Zlatan è stato squa-lificato per tre giornate e ha avuto an-che la sua gogna mediatica. Ma la do-manda è lecita almeno quanto lasqualifica: di chi è la colpa di tutto ciò?Una volta si diceva “mazza e panelle fanno ‘e figlibell”. E in questo caso noi italiani non siamo statibuoni genitori di Zlatan, se vogliamo accollarciuna minima responsabilità pedagogica. Ibrahi-movic è colpevole dei suoi gesti sconsiderati, al-meno quanto lo è l’opinione pubblica che da an-ni giustifica in maniera strumentale e interessata il suo com-portamento. Un esempio lampante? A dicembre Ibra scrisse lasua biografia calcistica in cui c’è una ampia parentesi che lo di-pinge come “rissoso di successo”. E tanto fu affascinante la ri-velazione che un giornale di grande tiratura nazionale gli fece

questo titolo in prima pagina: : CHE GRINTA IBRA! “Botte, risse,sbronze e furti. Così sono diventato il migliore”. Una apologiadel bad boy metropolitano che è arrivato a scalare posizionisociali dopo un’infanzia difficile attraverso comportamenti bor-

derline, in campo e fuori. Al tempo nessuno si scandalizzò,anzi stuzzicava il fascino del“bel tenebroso” che fa a bot-te per farsi rispettare. Ma laverità è che titoli del generesono deflagranti. Bisogne-rebbe spiegare che Ibra è di-ventato un campione noncerto perché in passato ha

fatto il bullo, ma piuttosto è grazie al suotalento calcistico che è sfuggito a risse,sbronze e furti.Evidentemente la sua recidività in campo,fatta di schiaffi, cazzotti, testate e squalifi-che, non ha impedito a un certo tipo distampa di esaltarne le virtù “virili”. Eppureoggi proprio quello stesso giornale lo iden-tifica come un violento “capobranco”. Allo-

ra mettetevi d’accordo: dove sono adesso quellecolonne compiacenti dell’Ibra furioso e fighissi-mo che prende la vita a mazzate? Non ci sonopiù! Hanno ceduto il passo al moralismo. Quando la letteratura giornalistica eccede inspettacolarizzazione e slogan, rischia di intrec-

ciare mitizzazione e mistificazione. Serve a poco essere buoniallievi se a guidarti sono cattivi maestri. E allora, di chi è la col-pa? La risposta è una sola: di “Ibra… ccio di ferro” e di una cri-tica accondiscendente. Perché, sia chiaro: oggi c’è mezza opi-nione pubblica alla sbarra. E non solo Ibra…

Bruno Marra

FANTASTICHE AVVENTURE DI “IBRA… CCIO DI FERRO”

Gli schiaffi di Zlatan, stampa compiacente e apologia del Bad Boy

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La città si presentava impigrita a causa del persistentegelo. Per le vie del centro le persone passeggiavanolentamente godendosi qualche spiraglio di sole incapa-

ce a riscaldare. Una corsa non spasmodica all’acquisto dei tra-dizionali dolci, delle sfogliatelle, delle chiacchiere e delle zep-pole riempiva, qua e là, le strade di gente, felice di scambiarsiuna parola, un commento sul tempo, un saluto. Il quotidianopreferito, la bottiglia di vino rosso, o’spassatiempo. Una do-menica uguale a tante altre ma, stranamente, con un gusto re-trò. Il ritorno a casa, salendo le scale senza prendere l’ascen-sore, è stato accompagnato dagli aromi caratterizzanti la gior-nata dedicata al riposo: profumo di ragù ancora saltellante,l’inebriante sapore della cipolla definitivamente legata alla car-ne alla genovese e l’inconfondibile sfrigolio della frittura al-l’italiana, anzi alla napoletana, presieduta dai panzarotti dallascorza croccante e dall’accogliente e morbido ripieno di patatadelicata. Ancora quel sapore passato nel tempo… La tavola benimbandita ha accolto sapientemente tutti, come una chiocciarassicurante. Genitori, nonni e bambini, affamati e capricciosi,che si sono scambiati sorrisi, sguardi e intese hanno disegnato,con un tratto lieve e garbato, le linee di una tipica, splendida,domenica italiana. Ore 15,00: palla al centro. La radiolina alcentro del tavolo, confusa tra il caffè e i bicchierini di limon-cello e nocillo ha svolto pienamente, e come di consueto, ilsuo ruolo. I radiocronisti hanno raccontato con straordinariadovizia di particolari tutte le partite del campionato di calcio

e le gesta dei calciatori incampo. Da tempo non sigodeva di una 2° giornatadi ritorno così… Gli incontrinon erano ancora finiti e le azioni migliori, i gol, erano già fis-sati, e amplificati nel pensiero, nella testa degli ascoltatori…Milan – Napoli zero a zero, tutto sommato un buon risultato,poteva andare meglio ma sicuramente anche peggio. Un pic-colo sonnellino è ciò che necessita in attesa del 90° minuto.Accesa la televisione, la bellissima immagine in alta definizionedi una sontuosa Ilaria D’Amico ha rotto il sogno e svelato l’ar-cano! Non è stato il clima o l’uggiosa giornata invernale a ri-portarci indietro nel tempo, ma un evento che si era perdutonei ricordi degli anni passati: le partite, tutte le partite, alle15.00. Niente anticipi, mezzi anticipi e posticipi. Tutti insieme,appassionatamente. La natura, il freddo di questi giorni ha vin-to e ha rimesso insieme, per un giorno e solo per un suo set-tore, l’Italia. Ora si entra negli spogliatoi, si intervista tra i duetempi, a fine partita e tra poco anche sotto le docce. Aveteportato fiumi di soldi, impoverito la nostra fantasia e resoesclusivamente business ciò che anni fa era uno sport mera-viglioso fatto anche di cuore e di bandiere, maledette pay-tv.

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)PALLONE E RAGÙ

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IL CIRCO DELLA SETTIMANARASSEGNA STAMPARASSEGNATA STAMPAFatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente.Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo VecIo (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco suRadio Marte.

Visti da Pepp Mo vec io…Napoli città famosa per essere caotica il sabato sera da un po’ di tempocausa glaciazione improvvisa, causa ztl (zona a traffico limitato) spe-cialmente a piazza Dante, causa prezzo della benzina più caro del prez-zo del vino, è semideserta. Uscire è diventato un problema grande.Care istituzioni la città è più vivibile ma mi sembra un po’ il cimiterodei morti viventi...

La neve, eccola mo la fa,sta cadendo, ne ho vistoun po’ ai Camaldoli, ecco

la tanta attese neve alla fine non è scesa, qualcuno forseall'alba l'ha vista. Napoli è rimasta semi-vuota per lapseudo mancanza di benzina, la gente non scendeva perché“forse” la benzina non c’era. Immaginate con 1 cm di neve,nessuno sarebbe andato da nessuna parte, non abbiamo imezzi per la raccolta rifiuti immaginate i mezzi spazzane-ve. Meglio restare la città del sole, nonostante questo ac-cenno di freddo...

Visti da Annibale Ricotta…Nei corridoi del parlamento la nuova parola d'ordine èsempre riformare, adesso tocca all'articolo 18. Così sipotrà licenziare più facilmente. il punto non è tanto sullicenziamento, è sulla non assunzione. Prima di rifor-mare i licenziamenti non era il caso di iniziare con le

assunzioni...

Il posto fisso è monotono, ma noi delmio partito, i Ricottari Italiani, ciaccontenteremmo anche di una pen-sione fissa senza lavorare, di una ca-sa fissa senza affitto, di uno stipen-dio fisso senza lavoro. Se il postofisso è monotono, pagaci e basta alresto ci pensiamo noi…

a cura di Peppe Accardo

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L ui si dice «pronto a tutto», per qualcuno il suo ritornosotto il Vesuvio sarebbe una buona idea, per altri unaminestra riscaldata, per altri ancora il modo migliore

per affossare i progetti degli azzurri. L’intervista a Marcello Lip-pi, nella quale è stata formulata la sug-gestiva ipotesi di un suo ritorno a Na-poli, ha aperto scenari nuovi e alimen-tato grandi discussioni. Appare eviden-te che se Mazzarri dovesse andare via,vorrà dire che qualcosa si è rotto, cheun ciclo è finito e che per certi versi bi-sogna ripartire quasi da zero. Una pro-spettiva che, sinceramente, proprionon entusiasma. Con il tecnico toscanoè stato avviato un progetto che, piacciao no, ha portato e sta portando dei ri-sultati eccezionali. L’accesso alla Cham-pions, la possibilità di cullare quest’an-no il sogno europeo andando sui campidelle compagini più forti a far tremare icampioni e la finale di Coppa Italia nelmirino, non possono essere spazzati viacon un colpo di spugna, né sarebbe ge-neroso giudicare Mazzarri e la squadrasolamente per l’andamento lento tenu-to in campionato. Parlare oggi di nuoviallenatori può essere, pertanto, solocontroproducente. Lo scorso anno ba-stò una frase infelice di Mazzarri, che

Marco Martone

LIPPI? SUGGESTIVO MA SERVE CONTINUITÀmise in discussione il suo futuro a Napoli, per rischiare di rom-pere il giocattolo e gettare al vento un’intera stagione. Oggitocca a Lippi fare da “guastafeste”, con una candidatura tirataper la verità più per i capelli da qualche organo di stampa, che

non realmente emersa dalle sue dichia-razioni. Certo discutere le qualità di Lip-

pi è quasi impossibile, vistoil palmares dell’ex tecnicodella Nazionale. La suagrande personalità, inoltre,dovrebbe garantire unacampagna acquisti all’al-tezza delle più grandi squa-dre italiane, se non euro-pee. Lippi non verrebbecerto a Napoli a fare il“motivatore” o a far cre-scere giovani di belle spe-ranze. Prima che tutto que-sto accada, però, noi conti-

nuiamo a fare il tifo per Mazzarri. Laconferma dell’allenatore, infatti, assicu-rerebbe alla società la continuità di la-voro di cui ha assoluto bisogno per ot-tenere i risultati che i napoletani aspet-tano. Sempre che ci sia, questo è ovvio,la sintonia giusta tra le parti, indispen-sabile perché questa barca possa resta-re a galla anche il prossimo anno.

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Sono estremamente felice di parlare di Walter Gargano,oltretutto ha nel sangue un po’ di italiano, i suoi nonnierano della provincia di Potenza e precisamente di Mar-

sico Nuovo, ma prima credo che sia opportuno una presenta-zione dettagliata, gli uruguayani sono persone particolari e me-ritano attenzioni particolari. È un popolo che ha sempre com-battuto per la propria libertà, e indipendenza, anche se il dopoJosé Battley Ordoñez fu un periodo di stabilità politica. Poi varieproblematiche sociali e militarihanno tentato di minare la tran-quiliità di questo popolo, hannosubito invasioni spagnole e por-toghesi sin dal 1500, ma hannoavuto la forza sempre di reagire,c’è soprattutto chi ha dato la vitaper farlo diventare un popoloaustero e degno della propria li-bertà. Dopo l’ultima guerra, a cuil’Uruguay partecipò con impe-gno e onore, contro il nazismo ei suoi alleati, è entrata a far partedelle Nazioni Unite, molti sonostati i sacrifici umani per rag-giungere la libertà, anche la reli-gione ha pagato il suo prezzo molto alto, per le varie cultureed etnie, oggi i cattolici rappresentano circa il 70% della popo-lazione, è una grande Repubblica Orientale, il cui motto è “Li-bertad o Muerte” (Libertà o Morte), popolo di forte carattere,ed è così che il 23 luglio 1984 a Paysandú, nasceva Walter Gar-gano, ragazzo un po’ mingherlino, non certo un gigante, amava,come del resto tutti i ragazzi uruguayani, il calcio, è nel loroDNA, dal 2003 al 2007 milita nel Danubio, squadra di 1ª divi-sione, saranno in tutto 83 presenze, nel 2007 viene notato dagliosservatori del Napoli, e per poco più di 3,2 milioni di Euro fir-ma per il Napoli, si parte, ma il 21 dicembre 2009 una fratturaal piede, peraltro in allenamento, lo tenne lontano dai campi

Luigi Alvino

di gioco per 2 mesi, rientra sarà inamovibile, la sua 100ª partitaè Napoli-Fiorentina del 13 marzo 2010.In Italia, paese soprattutto di incontristi e difensori, abbiamoavuti grandissimi mediani (così li chiamavano), senza voler fareun elenco noioso e del torto a nessuno, ne cito solo 2, uno gio-ca ancora, ed è Gattuso, l’altro, a mio avviso, il più grande, èFurino, beh, mi dispiace per loro, ma come Gargano in quelruolo e con quei compiti, deve ancora nascere uno in grado di

essere migliore, vi chiederete ilperchè… ma è semplice, lui nonlavora solo per la squadra, lavoraper i compagni che annaspano,per quelli che non riescono a tor-nare dopo un calcio d’angolo, di-strugge il gioco di centrocampodegli avversari, mette in gioco leproprie gambe per dare la possi-bilità sempre a chi gli sta vicinodi poter ripartire, non si fermamai, dico mai è un Piccolo Gran-dissimo giocatore.Quando il Napoli, anzi mi correg-go, il nostro presidente De Lau-rentiis, acquistò Inler, io non ho

avuto più dubbi, il Napoli ha la coppia di centrocampo che ètra le due e sottolineo due più forti al mondo, nessuno comeloro in Italia, nessuno, bisognerebbe spiegare a chi di compe-tenza che se la difesa, invece di buttare assiduamente, pallecon lanci che non servono a nulla e non vanno mai ai nostri,imparassero a impostare il gioco passandole o a Inler o a Gar-gano, che copre molto delle loro distrazioni, non ci sarebbespazio per nessuno, ma veramente per nessuno. Sei grandeWalter, e sono sicuro che sei anche un grande uomo di fami-glia, e soprattutto sono certo che la Madonna della “Iglesia diMatriz” sarà sempre con te e la tua famiglia, perché Lei ama ipropri figli.

GARGANO, IL PICCOLO… GRANDE… UOMO

Replica il venerdìalle ore 00.30

Venerdìalle ore 22.30

Replica il venerdìalle ore 24

Venerdìalle ore 22.30

Replica il sabatoalle ore 16.30

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F reddo, ghiaccio, ma ancora peggio col caldo e l’afa. Il di-sagio dei calciatori di dover giocare all’aperto è davveronotevole. Va peggio ancora di più quando, in queste

fredde giornate invernali, si deve giocare di sera, così come im-pongono un calendario fitto di impegni e una programmazionespezzatino per le tv a pagamento. A soffrirne in queste condi-zioni particolari è il fisico degli atleti che mette a repentagliomuscoli e articolazioni, particolarmente sollecitate in tali con-dizioni climatiche e dai campi ghiacciati. A tale proposito va sa-lutata con piacere la vecchia abitudine di tornare a giocare dipomeriggio in condizioni decisamente più agevoli e alle presecon un terreno di gioco più morbido e per questo meno insi-dioso. È chiaro, tuttavia, che per giocare in queste condizioniclimatiche occorrono preparazione adeguata e opportuni ac-corgimenti. Praticare sport in condizioni difficili, vedi freddo e gelo, anchese si parla di atleti ben allenati, produce delle risposte specifi-che nel fisico. Quelle fisiologiche sono legate alla vasocostri-zione periferica causata dalle basse temperature. Ciò provocaun afflusso minore di sangue verso la superficie cutanea pertrattenerla all’interno dell’organismo. Si ha anche una produ-zione di catecolamine surrenaliche e conseguentemente un au-mento dell’attività metabolica dei muscoli. Naturalmente la fa-se preparatoria alla prestazione è di fondamentale importanza.È importantissimo il riscaldamentoin ambiente temperato che si faprima di entrare in campo nellospogliatoio o in palestre appositeper circa 20-25 minuti: stretching ecorsettine per riscaldare e prepa-rare i muscoli e per ridurre il ri-schio di eventuali lesioni muscola-ri. Con le basse temperature mu-scoli e articolazioni sono le partidel corpo che più soffrono. Il mu-scolo per poter lavorare al megliodeve avere come temperatura otti-male quella corporea perché ilfreddo lo stressa. Un buon riscaldamento e la giusta idratazionepermettono di prevenire lesioni muscolari che vanno dal 1° al3° grado. In campo il freddo, con gli opportuni accorgimenti,riscaldamento, guanti e oli specifici e col movimento continuo,

Lino Russo*

può anche essere combattuto al meglio. Ben diversa però lasorte dei portieri che sono costretti a un movimento continuoper tenere caldi i muscoli e non sentire troppo il freddo. Unavolta richiamati in panchina, molti giocatori preferiscono tratte-nersi magari dopo aver indossato un caldo giaccone. È un er-

rore. Sarebbe meglio andare in unambiente più consono, fare unadoccia calda per poi cambiarsi eassumere una bevanda alla giustatemperatura. Invece nell’intervalloè importante asciugarsi bene e be-re qualcosa di caldo e rientrare incampo con una maglia nuova. Iltroppo freddo può causare malat-tie da raffreddamento dalle più ba-nali a quelle più impegnative.Buon deterrente sarebbe una vac-cinazione antinfluenzale che ridur-rebbe questo rischio per gli atleti.

Forse oggi la cultura è cambiata e non tutti medici ritengononecessaria la vaccinazione, ma io resto della mia idea. Anchegli allenamenti durante la settimana possono subire degli adat-tamenti in base alla funzione climatica. In queste condizioniestreme è altrettanto importante il tipo di alimentazione chedeve essere varia e bilanciata, in linea di massima, non un’ali-mentazione specifica per il freddo, ma i giusti accorgimenti:verdure di stagione, carote, fagiolini, zucchine e spinaci, buonafonte di sali minerali e vitamine antiossidanti; spazio ai legumicome fagioli lenticchie, piselli così come per frutta agrumi, kiwi,ricco di vitamina C e potassio. Ma la fonte principale restanosempre i carboidrati come pasta e riso. Controindicati, comesempre gli alcolici, ma mezzo bicchiere di vino nell’arco dellagiornata, lo si può anche concedere, il buon senso produce unamedicina reale e una ideale. Tutte queste sono solo indicazioniche possono essere modificate in base alla caratteristica delsoggetto.

* Ex medico sociale del Napoli, esperto di medicina dello Sport

FREDDO E GELO: RISCHI, CONSIGLI E RIMEDI

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GENNyESPOSITO

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Primavera già fuori dal Torneo di Viareggio dopo una doppia sconfitta a dimostrazione che questa non è proprio l’annatagiusta. Viceversa altre due compagini azzurre ottengono ben 2 vittorie: 3-2 per la Berretti contro la Neapolis e un super5-2 (in trasferta) dei Giovanissimi, contro l’Aversa Normanna. Allievi fermati dalla neve che ha coperto Ascoli.

Attilio Marchionne

Campionato Primavera rimasto fermo lo scorso weekend persancire l’inizio del Torneo di Viareggio, un classico per chi segueil calcio giovanile e una vetrina che ha sempre messo in mostragrandi e giovani talenti. Basti pensare a Verratti, Insigne, Immo-bile, Viola e tanti altri che oggi ricoprono ruoli di primaria im-portanza nella serie cadetta. Per gli azzurrini di Sormani il Tor-neo è già bello e finito. Doppia secca sconfitta, prima col Bruges(2-0) e poi col Varese (5-1) e la compagine azzurra è già fuori.Resta l’ultimo match con la Rappresentativa di serie D, già qua-lificata agli ottavi di finale, un incontro valido solo per le stati-stiche, in programma sabato alle 14.30 con diretta su Rai. Allasquadra non è bastato l’inserimento del neo arrivato, l’attac-cante Novothny prelevato dalla Serie B ungherese, autore co-munque di una buona prestazione soprattutto contro il Bruges.

Catania - Gubbio rin.

Crotone - Lazio 0-0

Ascoli - Napoli rin.

Bari - Nocerina rin.

Lecce - Palermo 2-2

Roma - Pescara rin.

Juve Stabia - Reggina 1-1

risultati 4ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

RomaLazioPalermoLecceRegginaCataniaNapoliAscoliNocerinaJuve StabiaPescaraBariGubbioCrotone

42423529272522201817131210

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5860313822281821261919231422

1315233513252629372437414140

PRIMAVERA

Melfi - Arzanese rin.

Trapani - Ebolitana 5-0

Napoli - N. Mugnano 3-2

Catanzaro - Nocerina 3-2

V. Lametia - Siracusa 2-3

Milazzo - Taranto 1-0

Benevento - Vibonese rin.

risultati 5ª ritornogirone F

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSBeneventoNapoliMilazzoTarantoTrapaniSiracusaV. LameziaArzaneseEbolitanaN. MugnanoViboneseCatanzaroNocerinaMelfi

444038363431252219161312

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1718171818181816181817181817

14121111

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24537447411330

121425749

1212121315

4738363334412136222918192615

1517101219252722384249414949

BERRETTI

Nell’ultimo turno la formazione di Cusano ha riposato for-zatamente a causa del maltempo che ha impedito la disputadel match sul campo dell’Ascoli. Nel turno precedente, inve-ce, si erano resi protagonisti di una bella vittoria (2-1) aidanni del Vigor Lamezia. Match praticamente chiuso nei pri-mi 10 minuti con la sfortunata autorete del difensore degliospiti e con la perla, dal limite dell’area, del giovane talentoazzurro Esposito. La partita si riapre, seppur senza grossi pe-ricoli, nella parte finale, con il rigore concesso al Lamezia.Dopo 17 partite il Napoli è terzo a -1 dal Taranto e -3 dal Fog-gia, quindi giochi ampiamente aperti e prima posizione an-cora possibilissima. Prossimo turno: Napoli - Barletta (12/02)

D. Pescara - Ascoli rin.

Catania - Bari 0-0

Juve Stabia - Gubbio rin.

Crotone - Lazio rin.

Lecce - Napoli rin.

Palermo - Nocerina rin.

Reggina - Roma rin.

risultati 1ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSLazioCataniaRomaLeccePalermoNocerinaNapoliRegginaAscoliCrotoneGubbioD. PescaraJuve StabiaBari

3228272520161515131312121110

1314131313131313131313131314

108875434333322

24345463443354

12223546667768

3124312219232313101311171012

1411141213212522192421271818

ALLIEVI NAZ.

Molte le gare rinviate in questo turno, ma la squadra di Mu-ro continua a strabiliare, imponendosi per 5-2, in trasferta,contro l’Aversa Normanna. Match che inizia con l’autoretedi Esposito che porta in vantaggio i casertani al 13’. Primotempo che finisce così. Ripresa del tutto diversa. Gli azzurripareggiano al 7° con De Simone, poi 2-1 di Palumbo, rigoredi De Iorio per il 3-1 e 4-1 di Calvanese (ben 4 gol in 28 mi-nuti). Dopo il poker gli azzurrini si rilassano e vengono su-bito puniti dalla rete di Palmieri (su punizione), ma tutti glientusiasmi si spengono con la rete di De Simone che chiudedefinitivamente il match. La squadra di Muro è sempre intesta con ben 8 punti di vantaggio sulla seconda.Prossimo turno: Napoli - Ebolitana (12/02)

N. Mugnano - Arzanese 0-0

Sorrento - Ebolitana 0-0

Avellino - Juve Stabia rin.

Benevento - Melfi rin.

Aversa N. - Napoli 2-5

Foggia - Nocerina rin.

Paganese - N. Campobasso rin.

risultati 4ª ritornogirone G

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSNapoliJuve StabiaBeneventoSorrentoFoggiaNocerinaEbolitanaArzaneseAversa N.AvellinoN. MugnanoMelfiPaganeseN. Campobasso

443633302927262322171411

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1716161716161717171617161616

1411

999776753322

23632655125200

12155356999

111414

55344435412425222726231810

6

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GIOVANISSIMI NAZ.

PRIMAVERA: GRANDE FLOP A VIAREGGIO

Mollo e i suoi ragazzi ottengono una bella vittoria per 3-2nel derby contro la Neapolis. Un match davvero spettacolarecon tanti colpi di scena. Primo tempo che si sblocca al 23’con la rete di La Pegna che insacca da pochi metri la respintadel portiere sulla punizione di Carezza. Nella seconda frazio-ne, scoppiettante, ecco il secondo gol degli azzurrini, a operadi Guarino che insacca da fuori area. Da qui in avanti il Napolicede un po’ campo e inizia a farsi sentire anche un po’ distanchezza che, successivamente, porta il risultato sul pa-reggio grazie alla rete di Coppola e al gol di Maiello da fuoriarea. Le due reti e i puntuali cambi di Mollo svegliano lasquadra che trova il 3-2 grazie a Capezzuto al minuto 82. Prossimo turno: Napoli – Ebolitana 18/02

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EXTRA TIME Zona Napoliil programma dellʼAssociazione

Italiana Napoli Club

visita il nostro sito web:www.ainc.it associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30

su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

Elo chiamano Monday night. Si gioca stasera, ore 20.45,di lunedì: non prendete impegni, c’è Napoli-Chievo.Con tutto l’amore del mondo c’è un limite a tutto. Spre-

muta come un limone la passione del popolo napoletano, stri-tolata sull’altare dell’audience delle pay-tv. Non conosce la lu-ce del sole, il San Paoloquest’anno. Di notte,sempre di notte. Che siaun big-match o una garacon una provinciale, chesia campionato o coppa aFuorigrotta si accendonosolo i riflettori. Si perdenei tempi belli di una vol-ta una partita in casa sen-za luci artificiali. Era apri-le e d’artificiale c’eranosolo i fuochi del Napoli,che regalò una delle im-prese più emozionantidella sua storia recentecon il 4-3 alla Lazio che sigiocò alle 12.30. Poi sispense il sole e via con lenotturne. Una dietro l’al-tra, si è perso il conto. Ridotti a moderni vampiri, gli azzurri. Econ loro i tifosi, costretti a riorganizzare il palinsesto delle pro-prie giornate per dar seguito a una passione eterna. Va comeun treno il palinsesto delle tv, quello sì. E se in tanti accendonoil decoder per vedersi il Napoli in prime-time chissenefrega sesi gela allo stadio. Deboli le difese: c’è il Milan, c’è la Juve, c’èl’Inter. Quelle son partite da notturne ghiotte. E passi. Ma poic’è anche il Lecce, il Genoa, il Bologna, il Cesena, il Chievo co-

me stasera. Insomma tutte. Fuori casa anche, perché no: a No-vara come a Palermo. E più ancora al San Paolo: che belle leluci di Fuorigrotta, sai quanta gente ci segue in tv? E allora ognigiorno della settimana è buono: Monday-night o Friday-night,quasi a rispolverare l’indimenticabile sigla del telefilm con Fon-

zie e Ritchie: Sunday-Monday happy days, Tue-sday, Wednesday happydays, Thursday, Fridayhappy days. Ma di giornifelici, risultati a parte,non è che ce ne sian tanti.D’inverno specialmente.E così stasera ancora alfreddo e ancora sotto laluna. Non è proprio unmatch di cartello, questoNapoli-Chievo ma s’alza-no le antenne ogni qual-volta c’è l’azzurro di sce-na. Rinunciare ai primipiani di Cavani che alza gliocchi al cielo o alle ser-pentine di Lavezzi nellamagia della diretta a pa-

gamento? Giammai. S’arrangino gli altri, si gioca di notte, an-che stasera, anche col Chievo. Sì, è vero, il Napoli ha giocatogiovedì in Coppa Italia ma davvero aveva bisogno di un giornoin più di recupero? Del resto il serpente si morde la coda: per-ché ha giocato di giovedì e non di mercoledì? Potenza delle tv,la Rai stavolta, che voleva spalmare la sua coppa Italia su duegiorni. E pazienza se questo Monday night con la bestia neraChievo non è proprio da happy days.

Fabrizio Piccolo

SE IL MONDAY NIGHT NON FA PIÙ HAPPY DAYS

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Quelli di…I l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time - Zo-

na Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dalsuo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 22 sugli schermi di Lu-

nasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnandoun commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Mas-simo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, si avvale della presenza fissa dei giornalistiFabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. Ospiti dell’ultima puntata i giornalistiCarlo Caporale e Gianluca Agata. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in direttacomponendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24 e vincere una maglia di uno dei campioni del Napoli. Il programma vain onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdìalle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).

Foto: Ph Mario Passaretti

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G uardiagrele è un ridente paesino in provincia di Chieti,che tra le sue perle annovera quella di avere dato i na-tali a Morgan De Sanctis, portiere del Napoli e della

Nazionale italiana. E quindi dove poteva nascere un Club Napolise non in questo accattivante paese? Detto, fatto. L'idea dellafondazione del Napoli Club Guardiagrele nasce dall’iniziativa dialcuni tifosi storici, decisamente malati per il Napoli, su tutti lafigura del compianto Ivan Masciarelli, che a Napoli ha trascorsoparte dell’infanzia, vero e proprio artefice, nonché anima delclub. In più l’amicizia del vicepresidente Guido Alimonti col Pi-rata (in paese per tutti da sempre “Superfly”) alias Morgan DeSanctis, fraterno amico di infanzia (stesso anno, il 1977, com-pagni di classe e di primi calci al pallone e di vita), giochi e di-fenda con onore la porta del Napoli, ha fortificato la voglia el’intenzione di dar vita al Club, ma non sono da meno i risultatiche gli ultimi anni gli azzurri sotto la presidenza De Laurentiishanno conseguito in campo nazionale e in Europa. Questa sta-gione, quindi è stato creato il club, non senza difficoltà, se sipensa che reperire tesserati, in un piccolo borgo come Guar-diagrele, non è facile e purtroppo si è aggiunta la prematuraingiusta e inspiegabile scomparsa del caro Ivan nel mese di ago-

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

CLUB NAPOLI GUARDIAGRELE

sto, che ha lasciato tutti i soci sbigottiti e in silenzio, orfani dellavera anima del club, un duro colpo da accettare.Oggi il club è una realtà, conta una sesantina tra tesserati e sim-patizzanti destinati indubbiamente ad aumentare.Tutti in occa-sione delle partite di cartello si ritrovano presso la birreria-piz-zeria Fez per seguire le gesta della squadra, tra un pezzo di buo-na pizza e una birra.Non si disdegnano lepresenze “live”... Que -st’an no una rappre-sentanza del sodalizioabruzzese, uno zocco-lo duro di tifosi, erapresente al San Paoloin occasione di Napoli- Manchester City e giàè in corso l’organizzazione per l’imminente match dell’andatadegli ottavi di finale di Champions a Napoli col Chelsea. L’annoscorso altre trasferte, alcune vittoriose come quelle col Bolognae a Napoli con la Lazio, e quella “sfortunata” di San Siro col Mi-lan, in quella che poteva essere la partita scudetto. La speranza e l’obiettivo del club per quest’anno è di andare aRoma per festeggiare il primo trofeo dell’era De Laurentiis. IlClub ha aperto su Facebook pure un gruppo intitolato “NapoliClub Guardiagrele under construction” su cui si dibatte natu-ralmente sul Napoli, le partite, si pubblicano link etc...

Consiglio Direttivo

Presidente: Mario Masciarelli

Vicepresidente: Guido Alimonti

Segretario: Ermando Capone

Tesoriere: Nicola Ranieri

Direttore sportivo: Camillo Rullo

Consiglieri: Niko Di Sciascio, Francesco Vitacolonna,Massimo Masciarelli, Angelo Taraborrelli

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