Cuore Azzurro anno VII - numero 55

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Testata pubblicata a cura dell'AINC-Associazione Italiana Napoli Club. Numero 55 - 6 novembre2011

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Dino Zoff:Nostalgia di Napoli

Miguel Ángel Britos:uruguagio doc

Bayern - Napoli 3-2:le foto dellʼAllianz

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La sconfitta di misura all’Allianz Arena in Champions Lea-gue contro la corazzata Bayern di Monaco ha suscitatopareri contrastanti. C’è chi ha detto che il Napoli abbia

sfiorato l’impresa (era sotto 3-0 dopo 42’), e chi, invece, forsemeno accecato dal tifo, abbia riconosciuto che i bavaresi han-no tolto il piede dall’acceleratore e nel secondo tempo, quan-do hanno perso Schweinsteiger, si siano disuniti e abbiano ri-schiato la beffa nel finale. Ci può stare un po’ dell’uno e un po’dell’altra tesi. Fatto sta che gli azzurri, dopo 15 minuti davveroottimi, con la squadra corta, tanto pressing sul portatore dipalla e i reparti ben stretti tra loro, al primo acuto dei tedeschi,si sono liquefatti e in 25 minuti hanno incassato tre gol dallabelva Gomez. In effetti è stata la prima rete dell’ariete rosso-dorata a sconvolgere i piani di Mazzarri. Il Napoli ha perso fi-ducia, e si è fatto travolgere dalla regina della Bundesliga,

scomparendo letteralmente dal campo. Ha ritrovato se stessosolo nel finale del primo tempo quando Fernandez ha insac-cato su un cross da palla inattiva. E nel secondo tempo con unpossesso di palla sterile, il Napoli non ha mai impensierito Ne-uer, pur segnando un altro gol con Fernandez, sempre su pallainattiva. Pertanto lasciano perplessi i toni trionfalistici uditi afine gara, e sul doppio confronto, i risultati non premiano asufficienza i giocatori di Heynckes. Analisi spietata? No, direirealismo. Quel realismo che deve indurre società in primis esquadra a smetterla di sognare di arrivare in Champions agliottavi, a scapito del risultato importante in campionato. Ap-punto il campionato, dove il Napoli è atteso da due confrontidurissimi entrambi al San Paolo, domenica la Juventus, e allaripresa, dopo la sosta con la Lazio. Perdere punti contro en-trambe potrebbe voler dire dare l’addio al sogno scudetto.

Max Bonardi

19-20 NOVEMBRE 2011INTER - CAGLIARI

NAPOLI - LAZIOFIORENTINA - MILAN

BOLOGNA - CESENACATANIA - CHIEVO

GENOA - NOVARAJUVENTUS - PALERMO

PARMA UDINESESIENA - ATALANTAROMA - LECCE

1 2 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Juventus 19 9 5 4 0 15 7

Udinese 18 9 5 3 1 11 3

Lazio 18 9 5 3 1 15 8

Milan 17 9 5 2 2 19 14

NAPOLI 14 9 4 2 3 13 7

Catania 14 9 3 5 1 12 12

Siena 13 9 3 4 2 11 6

Palermo 13 9 4 1 4 11 11

Cagliari 13 9 3 4 2 9 9

Fiorentina 12 9 3 3 3 10 8

Genoa 12 9 3 3 3 13 12

Parma 12 9 4 0 5 12 17

Roma 11 9 3 2 4 11 11

Bologna 10 9 3 1 5 8 13

Atalanta (pen. –6) 9 9 4 3 2 12 12

Chievo 9 9 2 3 4 7 11

Inter 8 9 2 2 5 11 16

Novara 7 9 1 4 4 12 17

Lecce 5 9 1 2 6 7 16

Cesena 3 9 0 3 6 3 12

SOTTO COL CAMPIONATO

5-6 NOVEMBRE 2011PALERMO - BOLOGNA

NOVARA - ROMAGENOA - INTER

ATALANTA - CAGLIARICESENA - LECCECHIEVO - FIORENTINA

LAZIO - PARMAMILAN - CATANIA

UDINESE - SIENANAPOLI - JUVENTUS

1 1 ª G I O R N ATA

Come è cambiata la “norma” del vantaggio alla luce deinuovi indirizzi assegnati ai direttori di gara. Il vantaggioviene definito quella circostanza di gioco per la quale,

a seguito di un fallo o di un’infrazione subita da parte di unasquadra, i giocatori di quest’ultima possono trovare una situa-zione favorevole, rispetto all'interruzione del gioco stesso. Lanuova applicazione della “norma”, da qualche anno, sta nelfatto, che qualora il presunto vantaggio non si concretizzi nel-l’immediatezza (1-2 secondi), l'arbitro interromperà il gioco,e punirà l'infrazione iniziale con la relativa sanzione discipli-nare. Nel diritto comune, il legislatore, spesso si avvale dellec.d. “norme transitorie, per traghettare il destinatario di unanorma antecedente a quella successiva, ma nel campo stretta-mente arbitrale, quando siamo in presenza di una modifica,quanto detto non può certo avvenire; per cui ci si può trovaretalora, non essendo stata la modifica digerita immediatamen-te, di fronte a una difformità di applicazione, legata anche alfatto che si pretende che le decisioni vengano prese in cente-simi di secondo.Per entrare ora nel merito della c.d. difformità arbitrale, abbia-mo assistito nella scorsa giornata, in presenza della stessa si-tuazione, a due decisioni opposte. In una l’arbitro è ritornatoindietro, fischiando il fallo e assegnando il rigore, in un’altra hafatto proseguire il gioco non sanzionando il fallo. È presumibileche non siamo di fronte a una disapplicazione della norma, lìdove il direttore di gara non ha proprio ritenuto punibile quelfallo e dunque inesistenza di alcun tipo di “vantaggio”. Per con-cludere e dunque, per non trovare esasperatamente sempresuggestive giustificazioni, basterebbe che gli arbitri anche inarea di rigore (cosa che raramente fanno), si attenessero aquell’obbligo gestuale previsto dalla norma, che vuole che l'uf-ficiale di gara faccia comprendere con ampi gesti, l’applicazionedella norma in parola.

DOV’È IL VANTAGGIOGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 55 - 6 novembre 2011

Direttore responsabile: Saverio Passaretti

hanno collaborato:Giuseppe Barbati, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, GiuseppeGargiulo, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo,Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione venerdì 4 novembre 2011 - ore 11,00

Ed ecco i reduci dell’Allianz Arena,battuti ma non umiliati, che dalla

notte tedesca passano a questa notte italiana contro la Juvepossente, aggressiva, micidiale nel pressing alto, offensivae unica squadra senza sconfitte, un altro ostacolo alto. Mala Juve non è il Bayern delle perfette combinazioni, del giocoa memoria, del centrocampo di lotta e di governo e, se il Na-poli non ha lasciato in Germania tutte le sue energie, gio-cherà alla pari con la scatenata squadra di Conte. Comun-que, un match sul filo del rasoio in cui i bianconeri vorrannoimporre la loro fisicità, le avanzate a tutto gas, i raddoppisulle corsie esterne, le pennellate geniali di Pirlo, l’insidiasornione di Vucinic, gli artigli di Matri. Ha quantità e qualitàquesta Juve risorta da due settimi posti e che lancia il guantodi sfida al Milan per lo scudetto. Ha battuto lo stesso Milane l’Inter. Vuole fare tris col Napoli per accrescere l’autostimae il bottino in classifica passando da sfidante a candidata nu-mero uno per il titolo. Il Napoli torna da Monaco con la con-vinzione di essere una squadra capace di non arrendersi mai,anche davanti a un avversario superiore tecnicamente e fi-sicamente. Ma è necessario che cantino i tre tenori, non unosolo, lo splendido Lavezzi dell’Allianz Arena, solo e controtutti. C’è bisogno del recupero fisico di Cavani, non più reat-tivo e puntuale sotto rete, e del recupero mentale di Hamsik,che si estranea troppo nelle battaglie che contano. Ha avutodue lampi alla fine del primo tempo contro il Bayern, duelampi splendidi. Ne avesse avuto di più, forse avrebbe con-sentito al Napoli di tornare da Monaco con un risultato asorpresa. Stop. Torna il campionato e bisogna recuperare itanti punti persi perché le prime tre piazze, utili per la pros-sima Champions, si allontanano (-4 da secondo e terzo po-sto). E “piange” il bottino interno degli azzurri che hannosprecato al San Paolo 5 punti. È andata sempre bene dopole partite europee con le vittorie sul Milan e sull’Inter. La Ju-ve, rivale numero uno della storia azzurra, sollecita la grandeprestazione. Si riassesta la difesa con Cannavaro, ma il vero“buco” è a centrocampo per l’assenza di Gargano, infortu-nato. C’è bisogno di lottatori nella zona centrale dove senzaEl Mota langue il pressing e gli avversari godono di troppalibertà. Stasera ci vorranno grande cuore e grande corsa.

di Mimmo Carratelli

IL NAPOLI…A TESTA ALTA!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

I l Napoli di Mazzarri ritorna al San Paolo dopo la sfidacon i tedeschi del Bayern Monaco, dove in un’atmosferaeuforica e in un campo veramente all’avanguardia, tanti

tifosi del Napoli hanno assistito a una gara che nella sua fa-se iniziale ci aveva forse un po’ illusi. Gli azzurri premevano e chiudendo tutti gli spazi non con-sentendo ai tedeschi di organizzare la propria manovra, macol passare dei minuti, una volta ristabilite le forze in campo(e mi riferisco alla stazza di giocatori), il Napoli ha subito lapressione costante degli avversari. Una prestazione del giovane Fernandez che lascia ben spe-rare, è pur vero che Gomez sia riuscito a perforare la reteper ben tre volte, ma l’argentino ha risposto con due incre-dibili segnature a dimostrazione di una volontà e di un ca-rattere forte, mai domo. La nota negativa è che il Manchester City ha strapazzato ilVillarreal in Spagna, il “sottomarino giallo” come in tanti de-finiscono la squadra di Rossi, è affondato sotto i colpi delcacciatorpediniere inglese. Il 22 novembre p.v. è la sfida casalinga con gli inglesi chedeterminerà la squadra che avrà l’accesso al turno succes-sivo, e in quel caso ci sarà bisogno di tutto, condizione fisicaperfetta, tattiche di gioco indovinate, e soprattutto, il gran-de, grandissimo pubblico napoletano. Ho notato che durante la diretta della partita di Monaco,mai la regia si è soffermata a inquadrare il settore ospiti, itifosi napoletani erano in tanti e con sacrificio hanno per-corso migliaia di kilometri pur di essere al fianco della squa-dra del cuore. Adesso è inutile recriminare, è andata come è andata, orail Napoli affronta la Juventus capolista, rilassata e concen-trata dopo la vittoria a San Siro che non poteva arrivare incondizione migliore, ma la squadra azzurra deve ritornareai suoi standard e soprattutto si sente il bisogno di ascoltarela voce forte dei “tre tenori”, che a dire il vero, sono risultatinelle ultime gare un poco “afoni”.Napoli alzati e… combatti! I tifosi napoletani lo meritano!!!

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6 novembre 2011PUNTO TECNICO

D ue sconfitte nello spazio di cinque giorni. Anche se ar-rivate in condizioni diverse. Partiamo dall’ultima insenso temporale, quella di Monaco. Napoli rimasto a

Capodichino nel primo tempo, ma poi con orgoglio tornato incampo nella ripresa con un altro piglio. Mi sono piaciuti De San-ctis, Fernandez, Zuniga e Lavezzi, tutti gli altri insufficienti. Bendiverso quanto accaduto sabatoscorso a Catania, dove è successo ditutto. Hanno vinto gli etnei merita-tamente, a dispetto delle dichiara-zioni del dopo gara di Mazzarri. Tut-tavia, visto l’equilibrio in campo, sefosse finita in parità nessuno avreb-be gridato allo scandalo. Entrambele squadra hanno avuto più occasio-ni per segnare, ma alla fine vince chiè più preciso e in questo il Catania loè stato. Tuttavia va fatta un’analisisul Napoli. Innanzitutto la difesa sul-la quale c’è molto da dire, con i duegiovani argentini con poca esperienza che si sono trovati in dif-ficoltà contro l’attacco etneo. Bene Fernandez, Cannavaro in-toccabile, impresentabile Fideleff. E il secondo gol è figlio dellacoppia Fideleff De Sanctis, col portiere indeciso se uscire o noe il corazziere argentino mal piazzato e scomposto nel suo in-

tervento. Poi passiamo al centrocampo. Ma dove mai si è vistoSantana nelle veci di Gargano? Sarebbe stato meglio proporrela coppia Dzemaili-Inler, ma le esigenze della Champions hannoconsigliato di puntare sull’ex Fiorentina. E Santana, forse, avràgiocato in quel ruolo solo quando era nel settore giovanile… In-fine l’attacco. Si è svegliato Cavani, gran gol su cross di Dossena,

e poi Lavezzi che si è dannato sinoalla fine. Ma l’errore di Mazzarri èstato tattico. Subito dopo il gol il Na-poli ha controllato, invece avrebbedovuto uccidere il match. E poi quel-lo che si è rivelato decisivo. Non fareuscire Santana, già ammonito, chefaticava a trovare il passo giusto percontrastare Ricchiuti, uomo messo lìapposta da Montella per mandarloin tilt. Nel secondo tempo, poi, il goldecisivo degli etnei e il serrate finaledegli azzurri pur con un uomo in me-no. Brutto vedere il giorno dopo

troppe pagelle con insufficienze, figlie più di prestazioni prece-denti che di quanto visto al Massimino. E domenica c’è la Juve.Una partita molto difficile contro una squadra allenata, riposatae concentrata. Ci vuole il migliore Napoli con alle porte Juve eLazio. In caso di insuccessi si sfiorerebbe la crisi.

Carmine Tascone

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Altra capolista in bianconero di turno al San Paolo: que-sta volta è la Juventus che è 5 punti sopra al Napoli. Gliazzurri sono quinti, l’ultima porta d’ingresso per l’Eu-

ropa per la prossima stagione. L’aggancio non è possibile, mavincere e avvicinarsi alla nuova “razza padrona” del torneo ènei sogni dei tifosi e nelle possibilità della squadra. Occorreràverificare la condizione e le gambe quattro giorni dopo la par-titissima di cuore e corsa contro il Bayern. Quante energie psi-cofisiche ha risucchiato la sfortunata gara contro i tedeschi?Forse è il caso di giocarsela con iniziale prudenza questa sfida,soprattutto considerando la maggiore freschezza dei biancone-ri. Perché questa Juve è forte, umile, compatta e sabato scorsoha dato un altro fortissimo segnale al campionato battendo alMeazza un’Inter tutt’altro che arrendevole. Conte la sta pla-smando con amore e dedizione di chi ha il dna bianconero, mala verità è che Marotta ha finalmente preso giocatori funzionaliall’idea di gioco dell’allenatore; che pensava aun 4-2-4 “speri-colato” ed è passato a un 4-1-4-1 elastico e più attento, ma nonprivo di quello “sturm und drang” (impeto e assalto, ndr) dalsapore protoromantico e di ideali, oltre che ricco di sani ed effi-caci principi da “provinciale” che fanno della Juve una squadratosta tostissima a somiglianza di quello che era da giocatore ilsuo tecnico. La vera “rivoluzione” di Conte è stata quella di tra-sformare la mentalità di giocatori che con Delneri sembravanotutte “prime donne”, in quella di solidi e robusti operai specia-lizzati, tutti insieme votati al sacrificio personale in favore delcollettivo e del risultato. E, questa pragmaticità dei bianconeri,e l’efficacia del tecnico, stanno portando gioco e risultati, per-ché Conte è al risultato che pensa in primo luogo, come fannoi superstiti Buffon con Del Piero o Marchisio, Bonucci, Pepe,Chiellini, Matri, con i nuovi Vidal, Vucinic, Lichtsteiner, Giacche-rini e soprattutto Pirlo. Inutile dire che l’ex milanista è il cervello,la mente creativa della squadra; la fa giocare di prima, fa cor-rere la palla e gli uomini lo assecondano alla grande coprendobene ogni zona di campo. Eppure, a nostro sommesso avviso enonostante l’imbattibilità, questa Juventus non appare insupe-rabile anche perché la difesa non ci sembra proprio unafortezza e soprattutto il centrocampo non appare in gra-do di coprirla adeguatamente se attaccato in modo co-stante con un pressing importante. Perciò l Napoli dovràalzare un tantino la difesa accorciare la squadra e marca-

Sergio Curcio

IL RITORNO DELLA VECCHIA SIGNORA

BUFFON

PIRLO

MATRI

PEPE

VIDAL MARCHISIO

VUCINIC

LICHTSTEINER BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

STORARIESTIGARRIBIADE CEGLIEPAZIENZAKRASICQUAGLIARELLADEL PIERO

re quasi a uomo Pirlo per non far ragionare… la Juve e farle svi-luppare gioco. Occorrerà presidiare le fasce per evitare gli sprint

di Lichtsteiner e Chiellini, di Pepe eVucinic, capaci anche di entrare a ta-glio nelle difese avversarie, standoperò attenti anche agli inserimenti dadietro di Vidal e Marchisio. Ci sarà dasoffrire perché questa Juve “operaia”sa pure picchiare. Il Napoli deve sfo-derare una delle sue notti “magiche”;costruisce molte palle gol, ma non ha

la stessa sorte e il cinismo della scorsa stagione. È successo con-tro l’Udinese e anche negli ultimi 20’ contro il Catania, pur gio-cando in dieci. Cavani sta consumando molte energie in un ruo-lo tattico e Hamsik non è al massimo. C’è un risveglio di Lavezzi,ma servono più continuità e cross dagli esterni e i tiri da fuoridi Inler e Dzemaili. Andiamo a vedere. Gli azzurri hanno duepartite casalinghe consecutive contro due dirette rivali. È l’oc-casione per dare un’accelerata decisa in campionato. La Cham-pions può attendere, il campionato no, perché passaporto ob-bligato per l’Europa che verrà. E poi c’è un motivo in più di vo-lere la sconfitta de bianconeri: lo sfizio di vedere Conte strap-parsi quei lunghi capelli che chissà quanto gli sono costati!!!

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C ari tifosi consentitemi di abbracciarvi idealmente tutti,la vostra presenza rende l’esatta misura della vostra in-commensurabile fede per i colori azzurri. I dati parlano

di ottomila presenze in Baviera in questa quarta sfida nello sce-nario della spettacolare Allianz Are-na, un vero gioiello, adesso riesco aspiegarmi perché il nostro Presiden-te ne parli spesso in toni lusinghieri,evidentemente sogna qualcosa disimile a Napoli e la tifoseria azzurralo strameriterebbe. Il Bayern Mona-co ha messo a disposizione per i ti-fosi ospiti poco meno di tremila ta-gliandi, al costo di 40 euro l’uno, inrealtà le vie per entrare allo stadiosono state molteplici perché si è fat-to affidamento sui napoletani resi-denti in Baviera per accedere neglialtri settori. Due charter partitidall’aeroporto di Capodichino, emolte auto proprie o treni, hannoaccompagnato gli azzurri in questa improba trasferta. La bolgiadei 60 mila spettatori (incasso € 2.541,504, record di tutti i tem-pi) della gara di andata contro i tedeschi, ha impressionato an-

che il delegato Uefa che aveva negli occhi ancora lo spettacoloin fase di preriscaldamento, nella semifinale di Coppa Uefa del1989 del mitico Diego Armando Maradona. E la preoccupazio-ne di eventuali tumulti, è stata cancellata dall’ottimo compor-

tamento dei tifosi, uno spettacolonello spettacolo. Non mi soffermosulla partita o sul risultato, preferi-sco guardare oltre l’ostacolo, ades-so siamo alla sfida con gli “amatibianconeri“, una gara che ha sem-pre un sapore speciale, e oggi chela Juve è sulla vetta della classifica,ottenere una bella vittoria è la mi-gliore risposta alle critiche. Il tifopartenopeo, sempre pronto al so-stegno e al sacrificio, merita ancoratante soddisfazioni, questa è la giu-sta occasione per toglierci qualchesassolino dalle scarpette. In conclu-sione, consentitemi un affettuososaluto a Salvatore Aronica steso da

un colpo da karateca e costretto addirittura a un controlloospedaliero che fortunatamente ha dato riscontri negativi. Tut-to OK… Forza Salvatore… Forza Azzurri!

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

I TIFOSI… ONNIPRESENTI

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BAYERN M. - NAPOLI 3-2: DAL RISCHIO CSpeciale Champions

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O CAPPOTTO ALL’ILLUSIONE DEL PAREGGIOSpeciale Champions

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Speciale Champions

INTER: TRE VITTORIE CONSECUTIVE

14 settembreMANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1

22 novembreNAPOLI-MANCHESTER CITY

27 settembreNAPOLI-VILLARREAL 2-0

7 dicembreVILLARREAL-NAPOLI

18 ottobreNAPOLI-BAYERN MONACO 1-1

2 novembreBAYERN MONACO-NAPOLI 3-2

TUTTI AL SAN PAOLOMARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011 ORE 20.45

VS.

Gruppo ABayern Monaco 10Manchester City 7NAPOLI 5Villarreal 0

Gruppo BInter 9

Cska Mosca 5

Trabzonspor 5

Lilla 2

Gruppo CManc. United 8

Benfica 8

Basilea 5

Otelul Galati 0

Gruppo DReal Madrid 12

Ajax 7

Lione 4

Din. Zagabria 0

Gruppo EChelsea 8

Bayer Leverkusen 6

Valencia 5

Genk 2

Gruppo FArsenal 8

Marsiglia 7

Borus. Dortmund 4

Olympiacos 3

Gruppo GApoel Nicosia 8

Z. S. Pietroburgo 7

Porto 4

Shakhtar Donetsk 2

Gruppo HBarcellona 10

Milan 8

Bate Borisov 2

Viktoria Plzen 1

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

www.radiomarte.it

la radio ufficiale del Calcio Napoli

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D ino Zoff, un mito che ha giocato prima nel Napoli e poinella Juventus, non ha mai dimenticato i suoi trascorsiin azzurro pur riconoscendo di essere tifoso della “vec-

chia signora” da quando era bambino. La sfida di domenica lostuzzica, ma salomonicamente spera in un pareggio.

D. Che tipo di definizione si può dare allo scontro di domenicaprossima?R. Dire match scudetto, è troppo presto. È importante per en-trambe confermarsi: la bontà e il primo posto della Juventussorretta da una grande condizione, al cospetto di un Napoli, re-duce da una doppia sconfitta (coppa e campionato), per vederese riesce restare attaccato all’alta classifica.

D. Napoli o Juve, su chi punterebbe per la lotta fino in fondocome avversaria del Milan?R. Aspetto di vedere la Juve a Napoli, così si potrà capire di piùsulle potenzialità che hanno i bianconeri di restare ai vertici. IlNapoli, invece, lo vedo a fine stagione certamente nei primi treposti.

D. Quali sono le caratteristiche che preferisce di una e dell’al-tra squadra?R. Della Juve la cosa che mi colpisce sono i ritmi altissimi chefinora riesce a tenere. Per ora gioca così bene ed è in buonaposizione. Del Napoli la cosa che mi affascina di più è l’attaccobrillante e veloce. Ottimo anche il contropiede.

D. E quali sono i difetti da correggere?R. Il Napoli deve sapere gestire al meglio il rapporto campio-nato-coppa e decidere di puntare il massimo sulla competizio-ne scudetto. Nella Juve vedo primi tempi straordinari e ripresea più bassi ritmi. Dovrebbero distribuire meglio le forze.

D. Chi è favorito per lo scontro di domenicaR. Non vedo una delle due con più chances dell’altra, dico unpareggio andrebbe bene a entrambe.

D. Da ex collega, qual è il suo giudizio su De Sanctis, può mi-gliorare ancora?R. Sono due anni e mezzo che gioca benissimo, difetti non nevedo proprio. Tra le sue qualità vedo una gran personalità, fatutto bene bene, sia tra i pali che sulle uscite. È completo.

D. È mai stato vicino alla panchina del Napoli?R. No credo di no, ufficialmente mai. Non sono mai stato con-tattato da dirigenti. Di sicuro mi avrebbe fatto un gran piacere.

D. Qual è il ricordo migliore dei suoi cinque anni a Napoli?R. Certamente i primi due anni sono stati i migliori. Ho conqui-stato subito la nazionale e giocavo in una grande squadra, c’era-no giocati forti, è stato bellissimo. Poi la società è andata in fa-se calante, si sono persi giocatori importanti. Comunque a Na-poli stavo benissimo, poi fatti contingenti mi hanno portato al-trove.

D. Ha mai avuto nostalgia di Napoli e dei napoletani, non èobbligato a dire sì…R. Sono stato benissimo, ricordo con piacere quel periodo. Viracconto fatto particolare. C’era l’abitudine quando il portiere

andava in porta, prima del fischio d’inizio, di salutare la curva.Io ero timido e per pudore faticavo ad alzare la mano, lo vedevoun gesto di ruffianeria, ma piaceva alla curva per cui mi abituai.

D. Che effetto le fa vedere l’Udinese da un po’ di anni nell’élitedel calcio?R. Fa piacere, è una società all’avanguardia nel prendere gio-vani giocatori, valorizzarli per poi venderli e prenderne altri su-bito. È un’organizzazione perfetta.

D. Da friulano tifoso dell’Udinese, è dispiaciuto di non avervissuto la sua vita professionale in quest’epoca e averne di-feso la porta?R. Più che tifoso, sono un simpatizzante. Da bambino come lamaggior parte dei friulani ero juventino. Tuttavia giocare conquesta squadra sarebbe stato diverso, chi non avrebbe avutopiacere.

D. Saluto ai suoi ex tifosiR. Saluto? Non c’è bisogno, ricordo sempre l’entusiasmo deinapoletani. Allora facevamo 55mila abbonati e lo stadio erasempre pieno. Li ricordo con particolare piacere in occasionedi un incontro della nazionale. Era la coppa Europa e giocavamocontro la Russia, con me furono straordinari.

Max Bonardi

ZOFF: NOSTALGIA PER IL TIFO AZZURRO

Dino Zoff (Mariano del Friuli, 28 febbraio 1942) è un alle-natore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore italiano,di ruolo portiere. Campione europeo nel 1968, campionemondiale nel 1982 e vice-campione mondiale nel 1970 conla Nazionale italiana. Nel 2004 Pelé ha incluso il suo nomenei FIFA 100, l'elenco dei 125 migliori giocatori viventi. Inol-tre è stato l'unico giocatore italiano nella storia a vinceresia il campionato europeo di calcio che quello mondiale.Reputato uno dei portieri più abili nella storia del calcio, è ilvincitore più anziano della Coppa del mondo, vinta nel 1982,all'età di quarant'anni, come capitano della Nazionale italia-na. Occupa la 49ª posizione nella speciale classifica dei mi-gliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista WorldSoccer. Ha difeso la porta del Napoli dal 1967n al 1972.

PERSONAGGI

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FOTOAGENZIA MOSCA

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ratori lontani di una fede impalpabile, generati da un’assenza,cresciuti nell’illusione, ammaliati dall’esigenza di apparire e maidalla certezza dell’essere. Persi nel falò della vanità, contem-plano il culto della celebrazione senza mai assaporare il balsa-mo della passione.Stanno arrivando. Tutti in fila per mettersi eleganti e appolla-iarsi sul Loggione per vedere la Signora d’Italia in passerella.Venite pure col papillon, mettetevi il frac, come pinguini al-l’Equatore e scioglietevi al nostro calore. Tanto, qualsiasi cosaaccadrà stasera al San Paolo, non vi apparterrà. Sarà nostraogni sensazione: la gioia, o la commozione, l’amarezza o la de-lusione. Voi siete spettatori di un impeto che non vi batterà maidentro. Perché la magia, l’alchimia, lo splendore, l’emozione,la pulsione infinita hanno bisogno di una culla, di un amore, diun popolo, di un pensiero e di una virtù. Che nasce, sorride esopravvive finanche al suo destino. Ma tu questo non lo sai,fantasma juventino.

L o sentite il rumore dei nemici? Ascoltate bene, mettetel’orecchio a terra. Sono attorno a noi, nascosti, infiltrati,si mischiano alla folla come fantasmi, corpuscoli in-

ghiottiti dall’immensità del cielo azzurro, atomi senza nucleoche si agitano nel buio simulando indifferenza. Questi sono sta-ti i loro giorni, sono usciti dalle tane, hanno comunicato tramitesegnali di fumo bianco e neri. Si sono dati coraggio, trafelati trale pieghe della città, come un gruppo di carbonari che tramanola diversità. E stasera, proprio al tuo fianco potrebbe esserceneuno, uno che parla la tua lingua, respira la tua aria, beve la tuaacqua. Uno che sembra uguale a te, ma non è come è te. È pro-fondamente diverso. È anonimo, contrito, iniettato di velenocon il cinismo di un aguzzino. È semplicemente: JUVENTINO.Occhio che nella notte saranno facilmente distinguibili, perchéstanno imparando ad alzare la voce. Eh sì, adorato popolo az-zurro, il sovversivo sta pigliando coraggio, non vuole avere piùabiti dismessi e si sente come fosse a casa sua. Per un banalis-simo motivo: per la prima volta nella storia recente la Juventusviene a Napoli da capolista. E gli atomi bianco e neri pensanoche sia un valido motivo per indossare il vestito della domeni-ca, come il buon gusto atavico gli impone quando affollano laallegre sagre di paese, nel ruspante hinterland napoletano do-ve spesso, per assenza del senso di appartenenza, attecchiscee prolifera il morbo della juventinite.Li vedrete scendere di casa esibendo finalmente una presuntapatente di identità che giustifichi e legittimi la loro esistenza inuna Terra che non darà mai loro cittadinanza. Avranno il lorotelefonino con quei 2-3 numeri caldi da chiamare, colleghi dilatitanza sparsi nel cosmo, per sussurrarsi frasi di indisponentedissidenza. Serpeggiano come anime in pena, soffiano bassi co-me il venticello della calunnia, vagabondi che ordiscono nelbuio, sorvegliati a vista in eterno regime di separati in casa.Clandestini senza fissa dimora, amanti e mai innamorati, ado-

Bruno Marra

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CATANIA - NAPOLI 2-1: GOL LAMPO E BASTA

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Tutti noi che la Juventus, sportivamente, la odiavamo eancora la odiamo, anche per quel fastidioso diminutivo("Juve") che tanto piace soprattutto alle ragazze, tutti

noi che dovevamo ancora digerire il 2-6 di qualche anno prima,tutti noi che aspettavamo ogni anno perchéfosse quello buono e che anche quella voltaandammo allo stadio cullando il sogno di unadolce vendetta. Tutti noi quella punizione diDiego Maradona non l’abbiamo dimenticatae non la dimenticheremo mai. Il 3 novembredel 1985 (diamine sono passati buoni buonipiù di 25 anni), al San Paoloc’era la solita giornata dipioggia, una di quelle chespesso hanno accompagnatole imprese degli azzurri. La“vecchia signora” veniva dauna serie di vittorie consecu-tive e di partite senza sconfit-te impressionante, fastidiosa.Scese a Napoli con la sua tradizionale baldanza, con l’arrogantesicumera di chi sa di essere più forte. Il pareggio che si stavaprofilando ci sembrava quasi una mezza vittoria. Tutto sommatoandava bene così, un punto a testa e soprattutto niente capochino di fronte alla corazzata bianconera che avrebbe poi vintol’ennesimo tricolore. Ma in campo quell’anno, contro la Juven-

Marco Martone

LA PUNIZIONE DI DIEGO TRA MAGIA E POESIAtus, c’era il piccolo genio della provincia di Buenos Aires e biso-gnava fare i conti con la sua follia, prima ancora che con il suotalento. E allora eccola l’occasione per schiudere le porte allastoria e imprimere una data nel ricordo di chi ama questa ma-

glia. A poco più di dieci minuti dalla fine l’ar-bitro fischia una punizione inedita, quasi unabeffa, all’interno dell’area di rigore, tra la li-nea che delimita l’area e il dischetto, defilatisulla destra. Dalla curva B le figure piccole etozze di Maradona e Pecci, vicino alla sfera,s’intravedono a stento. Neanche il più ottimi-

sta dei tifosi presenti suglispalti può immaginarequanto sta per accadere.Ma le favole sono così, im-pavide e improvvise, comele stelle cadenti, come unfuoco d’artificio, come laschiuma bianca su un’ondaimpazzita. Il pallone simuove appena, verso il

magico sinistro, il piede di Diego ha una strana conversione, sigira, in maniera quasi innaturale e colpisce piano, dolcementemandando la sfera a sfiorare teste dei giganti. Una parabola len-ta, un soffio di vento che supera l’incredulo Tacconi, varca la li-nea della porta e va a baciare la rete che si gonfia di poesia.

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M iguel Ángel Britos Cabrera, è il ventiseienne urugua-iano, nuovo difensore del Napoli. Ha scelto la maglianumero 85, anno della sua nascita e crede che Napoli

sia una buona vetrina anche per raggiungere l’obiettivo nazio-nale: Uruguay. “Il mio sogno è fare benecon questa maglia e conquistare la Na-zionale. Il Napoli può aiutarmi a rag-giungere questo traguardo. I napoletanisono i migliori tifosi del mondo e sperodi arrivare ai livelli della carriera di Mon-tero in Italia”.Difensore capace di testa, è un mancinonaturale molto abile a difesa schierata.Non disdegna lo sganciamento in areaavversaria, avendo qualità anche in fasedi finalizzazione a rete. “Il mio ruolo èquello di difensore centrale, avendo gio-cato in Uruguay per sei mesi nella difesa a tre”. La sua carriera calcistica nei grandi club, inizia nel 2005-2006col Fenix (37 presenze e 5 reti), seguendo 2006-2007 alla Jo-ventud (33 presenze e 3 reti), per poi passare al Wanderers2007-2008 (14 presenze e 1 rete) e al Bologna 2008-2011, perinfine, approdare alla SSCnapoli.Britos afferma di essere molto contento di far parte del Napoli.A Bologna è stato tre anni ed è stata un’avventura bellissima,

ma in questo momento storico della sua carriera, aveva biso-gno di fare il salto di qualità. E il Napoli gliel’ha concesso. “Cre-do che sia molto importante che il mister mi abbia voluto perle caratteristiche che ho e cercherò di ripagare la sua fiducia

sul campo”.E il presidentissimo Aurelio De Laurentiiscosì ha commentato in fase di presenta-zione del difensore al popolo napoletano:“Più che un uruguaiano mi sembra un ar-gentino. Ha un sorriso che somiglia aquello di Lavezzi, di cui potrebbe esserecontemporaneamente un fratello mag-giore e un fratello minore. Hai studiatooppure no nella vita? (Risponde Britos“Sì” mettendosi a ridere). Sai ballare iltango? (Britos: “No”). Allora non sei ar-gentino”. Aggiunge poi il patron del Na-

poli: “Non siamo la squadra regina del mercato e abbiamo an-cora tanto da fare. La nostra crescita sarà continua. Adesso bi-sogna solo andare all’arrembaggio. Il mercato è un work in pro-gress. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per i colori az-zurri per portare il Napoli tra le grandi in Europa e nel Mondo”.Ma le vette più alte si raggiungono sempre un passo alla volta.Ed è certo che Britos possa essere uno dei pioli che costituiran-no la scala del successo della SSCnapoli.

Massimo Sparnelli

MIGUEL ÁNGEL BRITOS: URUGUAGIO DOC

Miguel Ángel Britos Cabrera (Montevideo,17 luglio 1985) è un difensore del Napoli difascia sinistra, molto capace nel gioco ae-reo. Ha esordito tra i professionisti a 20 an-ni, con il Fénix, squadra del suo paese concui ha poi messo a referto 5 gol in 37 pre-senze. Nel 2006 si trasferisce nella Juven-tud, totalizzando 33 presenze e 3 reti. Nelluglio 2007 viene ceduto al MontevideoWanderers: in un allenamento estivo, però,si infortuna al piede destro e salta tutte legare di andata e 5 gare di ritorno. Nel 2008viene acquistato dal Bologna per 4 milionidi euro, club nel quale si impone progres-sivamente come titolare e nel quale militaper tre campionati segnalandosi per unrendimento costante e positivo, segnandoanche 4 reti. Il 12 luglio 2011 passa al Na-poli per una cifra intorno agli 8 milioni dieuro più il prestito di Vitale, sottoscrivendoun contratto quadriennale con la societàpartenopea. Durante il Trofeo Gamper di-sputatosi nel precampionato tra Barcellonae Napoli, rimedia un'infrazione al quintometatarso del piede destro, procurandosiuno stop di 2 mesi. È prossimo al rientro.

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T utte e 4 le squadre giovanili del Napoli sono state impegnate in questo fine settimana e i risultati sono stati alterni. LaPrimavera ha subito una pesantissima sconfitta, a Roma, contro i giallorossi per 6-0, ma si è rifatta subito in CoppaItalia contro la Juve (3-2). I Giovanissimi hanno distrutto il Nuovo Campobasso con lo spettacolare risultato di 15-0, la

Berretti ha vinto 5-1 contro il Catanzaro e infine gli Allievi hanno perso contro la Lazio di Simone Inzaghi per 3-2.

Attilio Marchionne

PRIMAVERA: PRIMA LA BOTTA, POI IL BOTTO

La squadra di mister Sormani, dopo 3 buoni risultati ha persoper 6-0, fuori casa, contro la Roma. La squadra non ha espres-so gioco, è stata superata sia a livello tecnico che, soprattut-to, fisico (l'età fa la sua parte). La Roma ha avuto vita facilesin dall'inizio e il match non è mai stato in bilico. Speriamoche i ragazzi di Sormani riescano subito a riprendersi e a met-tersi alle spalle questo pesante ko. La classifica non è dellemigliori (nono posto su 14 squadre) e i partenopei hanno ne-cessità di fare punti per risalire. Nel prossimo turno si gio-cherà a Napoli, contro il Palermo. Intanto, in settimana, è fi-nito 3-2 il confronto contro la Juventus, anticipo del bigmatch di domenica.Prossimo turno: Napoli – Palermo (05/11)

Crotone - Ascoli 2-1

Gubbio - Pescara 0-3

Juve Stabia - Lazio 0-2

Lecce - Nocerina 2-1

Palermo - Bari 5-1

Reggina - Catania 1-0

Roma - Napoli 6-0

risultati 7ª andatagirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSRomaLazioRegginaPalermoLecceAscoliNocerinaPescaraNapoliCataniaJuve StabiaCrotoneBariGubbio

17161613101010

8877652

77777777777777

55543332221110

21111112214322

01123333342345

2123111417

81312

687

1113

5

495

1016

71613161010172214

PRIMAVERA

Mister Mollo ha ottenuto un'altra bella vittoria (5-1) controil Catanzaro. Il primo tempo è stato molto positivo, con ipartenopei in vantaggio al 16' con De Rosa dal dischetto,successivamente in rete Capezzuto e Murolo. Nella ripresachiude il match Lo Monaco. La classifica è molto incorag-giante, il Napoli è al secondo posto (19 punti) ed è a soli 2punti dal Benevento capolista. Ottima è anche la differenzareti, con 20 gol fatti e soltanto 5 subiti. In vetta detta leggeil Benevento, che è passato anche a Siracusa (1-3). I sannitihanno fatto bingo: 21 punti in 7 partite, tutte vittorie ovvia-mente con un bottino di 25 gol all’attivo e solo 6 subiti. Unruolino impressionante.Prossimo turno: Vigor Lamezia – Napoli (05/11)

Arzanese - V. Lamezia 2-0

Milazzo - Ebolitana 3-1

Napoli - Catanzaro 5-1

Nocerina - Neapolis M.

Siracusa - Benevento 1-3

Taranto - Melfi 4-0

Vibonese - Trapani 1-1

risultati 7ª andatagirone F

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSBeneventoNapoliTrapaniTarantoMilazzoVi. LameziaSiracusaArzaneseEbolitanaNocerinaCatanzaroNeapolis M.MelfiVibonese

21191615141210

8744331

77777777767677

76544432211110

01132012111001

00101333445566

2520161513

91412

776543

6583698

10111616141826

BERRETTI

Mister Cusano e i suoi ragazzi, dopo la bella vittoria sul campodella Reggina (3-1), si devono arrendere (sempre fuori casa) allaLazio di Simone Inzaghi, per 3-2. La squadra inizia bene e riescead andare in vantaggio con Tutino, ma dopo 4 minuti arriva ilpari laziale. Napoli ancora in attacco e gol del 2-1 che arriva conRusso a inizio ripresa. Anche qui, dopo solo 4 minuti, arriva ilpari della Lazio con Giordano. Il Napoli continua a fare la partita,fino a quando non diventa protagonista l'arbitro (signor Rego-nesi di Perugia) che concede un rigore totalmente inventatoalla squadra romana. In rete Paterni al 31' che sigla il 3-2 finale.Prestazione comunque positiva degli azzurrini, con i quali si ècomplimentato lo stesso Simone Inzaghi, per gioco espresso epersonalità. Prossimo turno: Napoli - Gubbio (06/11).

Bari - D. Pescara 0-2

Catania - Reggina 1-0

Palermo - Juve Stabia 2-1

Gubbio - Ascoli 1-0

Lazio - Napoli 3-2

Nocerina - Lecce 0-1

Roma - Crotone 2-1

risultati 5ª andatagirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSLazioCataniaRomaLecceD. PescaraGubbioNocerinaPalermoAscoliBariNapoliJuve StabiaRegginaCrotone

151510

98875544431

55555555555555

55332221111110

00102212211101

00121122233344

158

1369476579434

5255736768

12101014

ALLIEVI NAZ.

I Giovanissimi conquistano uno dei risultati più roboantidell'ultimo decennio. I partenopei vincono per 15-0 con-tro il Nuovo Campobasso. Ottima prestazione, grandeconvinzione, oltre alla qualità di molti giovani azzurri. At-taccanti scatenati, centrocampisti che vedono il gioco al-la perfezione e difesa ferrea. Un mix perfetto per unasquadra che sta dominando in modo evidente questo gi-rone. 21 punti in 7 partite, media gol impressionante (33gol fatti, circa 5 a partita) e difesa impenetrabile (solo 2gol subiti). I punti sulla seconda sono già 6 e nel prossimoturno gli azzurrini andranno a Melfi per cercare l'ottavosigillo. Prossimo turno: Melfi - Napoli (06/11)

Avellino - Nocerina 1-1

Aversa N. - Melfi 3-1

Benevento - Sorrento 1-0

Foggia - Neapolis M. 3-2

Juve Stabia - Ebolitana 1-1

Napoli - N. Campobasso 15-0

Paganese - Arzanese 2-4

risultati 7ª andatagirone G

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSNapoliFoggiaBeneventoJuve StabiaEbolitanaArzaneseNeapolis M.SorrentoAversa N.NocerinaAvellinoPaganeseN. Campo-bassoMelfi

211514141410

99987331

77777777677767

75444323322110

00222130021001

02111324334656

33212020

88

171210

614

636

211

513

486

1115

710195122

GIOVANISSIMI NAZ.

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IL CIRCO DELLA SETTIMANARASSEGNA STAMPARASSEGNATA STAMPA

Visti da Annibale Ricotta…Continua il piano incentivi firmato dai "rottamatori" delPartito Democratico. Il tutto guidato dal sindaco diFirenze, Matteo Renzi. Il piano di rottamazione servea svecchiare il partito e consiste in questo portare un"vecchio" del partito e ricevere in cambio un incentivosulla rottamazione. Per esempio se porti un D'Alema tidanno una Panda a gas, se porti una Rosy Bindi ricevi incambio un ferro da stiro… non male come idea…

Si parla di facilitare i licenziamenti, dato che un giovanesu tre non lavora, tanto vale licenziare anche quello chelavora, così, come si dice, mal comune mezzo gaudio.La soluzione per evitare i licenziamenti è semplice:basta non assumere, in verità è una soluzione che già sista attuando da diversi anni, altri tre anni così e ciritroveremo tutti senza un lavoro, ma pieni di politicipluripremiati e stipendiati. Non manca molto…

a cura di Peppe Accardo

Ztl: Zona traffico Limitato, cioè ormai il traffico è limitato tutto intorno, nelle isolepedonali non ci sono nemmeno i pedoni perché raggiungere queste zone è letteralmenteimpossibile, vesuviane a singhiozzo, metro a simpatia, orari da coprifuoco, parcheggiinesistenti. Amici, apprezzo l'idea della Ztl, ma non era meglio forse fare prima o'necessario… cioè tutto il resto!!

Dopo la prima pioggia, i primi danni, il pensiero è semprelo stesso, fare manutenzione alle fogne, aggiustare il man-

to stradale, ripa-rare le buche/ vo-ragini, ovviamente iltutto viene fatto,viene fatto malissi-mo e dopo la secon-da pioggia tutti aridere le stesse co-se. Amici, ma comesi dice, “chi fravecae sfraveca non per-de mai tiemp”, tantolo fanno con i soldinostri. Viva il Bel-paese…

Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente.Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta, personaggio che anima le mattine in Fuoco suRadio Marte.

Il più vistodella settimana

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P ermette Signora? Sa com'è, lei si sta ringiovanendo efacendo bella, lo sappiamo, ma senza darLe troppo fa-stidio vorrebbe gentilmente farsi da parte stasera?

Niente di personale, per carità. Sono passati i tempi in cui adarLe qualche sculacciata s'era felici per un anno intero da que-ste parti. Quello era il Napoli che Fu. Quello che s'inventò unarivalità inesistente con Lei, Signora, per trovare un nemico daodiare. Tempi andati, quando salvo poche paren-tesi, giocavamo due campionati diversi, noi e Lei.Il Napoli ad annusare un po' di gloria saltuaria, elei a vincere sempre. Poveri contro ricchi, Sudcontro Nord, dicotomie antiche e perenni. Non èpiù così da un bel pezzo, però. Appartiene a unmondo fa l'ultimo sorriso della Juve a Napoli, daquando entrambe sono tornate in A è stato il fe-stival dei tricche-tracche al San Paolo. Quattronotti d'amore e di gol: il Napoli a farli e la Juve a

subìre. Da Domizzi a Cavani c'è tutta una galleria da rivederecol sorriso nelle ultime quattro volte a Fuorigrotta. Juve scor-nata, delusa, arrabbiata, umiliata, travolta. Sempre così, ognianno. L'ultima volta fu l'apoteosi di Cavani. Un-due-tre Mata-dor e buonanotte Signora. Ora però Lei sembra davvero cam-biata, Signora mia. Sentiamo dire che potete vincere lo scudet-to, che Conte sembra Lippi, che Pirlo e Vucinic v'hanno ridato

anima e gioco, che batte-te grandi e piccole e chequesto è l'anno buono.Avete lo stadio che tuttiv'invidiano, potete per-mettervi di mandare insoffitta la bandiera DelPiero, ispirate quella sim-patia che non avete maipotuto avere nei decenniprecedenti, non avetepiù Triadi dubbie e arbi-traggi benevoli. Insom-ma, tutta un'altra Signo-

ra. E state lassù, al primo posto, cosa che un po' ci stupisce an-cora. Juve prima? Maddai, ma no, ma crollerà. Lo ripetevamoun po' tutti dalle prime giornate a oggi, e sotto sotto, ancora cicrediamo. Perché noi i conti li avevamo fatti senza di lei, Signo-ra. Ce la dovevamo giocare con le milanesi, che c'entra Lei. Comunque pazienza, vedremo alla fine come andrà. Però sta-notte no. Stanotte si trucchi pure come vuole, si faccia bella esi specchi nel suo rinnovato splendore, ma ci lasci i tre punti.Questa santa abitudine di darglieLe di santa ragione non vor-remo perderla proprio, quando ci fa visita al San Paolo. Per-mette Signora? Gliene vorremmo dare altri tre anche stasera.Senza rancore, eh.

Fabrizio Piccolo

CARA SIGNORA, DACCI I TRE PUNTI

EXTRA TIME Zona Napoliil programma dellʼAssociazione

Italiana Napoli Club

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Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30

su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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P rosegue con grande successo Extra Time - Zona Napoli, la trasmis-sione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presiden-te Saverio Passaretti, e che puntualmente ogni venerdì sera sugli

schermi di Lunasat e Tv Luna introduce il week-end calcistico del Napoli, nondisdegnando un commento sulla giornata di Champions giocata in settimana. Ilprogramma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, coadiuvatodalla bellezza di Giusy Buonocunto, che si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opi-nione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio, nella scorsa puntata ha ospitato il presidente del consiglio provinciale di Napoli,Luigi Rispoli, il giornalista del Mattino, Gianluca Agata e il sempreverde Mario Maglione che ha deliziato gli ospiti con la suamusica. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero0823-099675 dalle 22.30 alle 24. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su TvLuna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 suLunasat (canale 888 Sky).

Quelli di…

Foto: Ph Mario Passaretti

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fratture comminute: si hanno più rime di frattura per presen-za di più frammenti. In rapporto allo spostamento dei segmenti fratturati si distin-guono fratture composte, in cui i segmenti di frattura hannoconservato la loro posizione anatomica, e fratture scompostein cui si è verificato uno spostamento dei frammenti.

In rapporto allo spostamento si di-stinguono in:a) scomposizione laterale; b) scom-posizione longitudinale con varia-zione della lunghezza dell'osso; c)scomposizione angolare; d) scom-posizione rotatoria assiale del fram-mento distale Vi sono inoltre le fratture ingranatein cui un frammento si inseriscenell'altro; queste interessano soli-tamente l'osso spugnoso.Le fratture da schiacciamento av-vengono per eccessiva compressio-ne sull’osso (es. compressione deicorpi vertebrali). Nella frattura dop-pia o segmentaria l'osso è frattura-to a due diversi livelli.Caratteristiche sono le fratture daavulsione provocate cioè da un’im-provvisa contrazione muscolareche determina un distacco osseo alivello inserzionale del muscolostesso (esempio, base quinto meta-tarso dal muscolo peroneo breve;tuberosità tibiale e polo superioredella rotula dal muscolo quadricipi-te; piccolo trocantere dal muscoloileo psoas).Si ha frattura articolare quando vi èinteressamento della rima di frattu-ra a livello articolare.Il quadro clinico per la diagnosi difrattura, oltre ai dati anamnestici ri-guardanti il tipo di trauma e la suasede di applicazione, comprende se-gni di certezza e segni di probabilità.

a) i segni di certezza consistono nella deformità del segmentoscheletrico (accorciamento, rotazione, angolazione), nella mo-tilità innaturale dei segmenti ossei, nello scroscio o crepitazio-ne per sfregamento reciproco delle superfici fratturate; b) i se-gni di probabilità consistono nel dolore a livello del focolaio difrattura, nella tumefazione e nell'ecchimosi del distretto inte-ressato, nell'impotenza funzionale e nell'atteggiamento carat-teristico di difesa o di riposo dell'arto traumatizzato. Alla diagnosi clinica va sempre affiancata una diagnosi stru-mentale per una conferma dei segni di certezza con un’indagi-ne radiografica nelle due proiezioni ortogonali.

* Direttore UOC Medicina dello Sport Asl Napoli 1 CentroPer eventuali consigli telefonare allo 081 2543119.

P er frattura si intende una soluzione della continuità del-la struttura ossea e può avere origine traumatica (frat-tura traumatica) o spontanea (frattura patologica).

Nel primo caso, il trauma può essere diretto, cioè un osso sipuò fratturare nel punto in cui vengono applicate forze di entitàtali da superare i limiti di resistenza dell’osso stesso.Nel secondo caso, il trauma può es-sere indiretto, cioè le forze (di tor-sione, di flessione, di compressione,di strappamento) applicate a una le-va scheletrica possono determinarefrattura a una certa distanza dalpunto della loro applicazione.Vi sono fratture da stress (o da fati-ca) determinate da ripetute solleci-tazioni (stress) esercitate sull'osso(tipico esempio è la frattura da mar-cia o dei marciatori, essa interessa ilsecondo metatarso del piede).La frattura spontanea, detta anchepatologica, si instaura su un ossomorfologicamente anormale, inte-ressato da altro processo patologi-co che ne determina una minoreresistenza; perciò, forze di lieve en-tità possono causare una frattura.In base all'integrità o meno del tes-suto cutaneo vi sono fratture chiu-se, in cui la cute rimane integra, efratture esposte, in cui vi è lacera-zione delle parti molli e quindiesposizione esterna dell'osso.Tutte le fratture esposte sono a ele-vato rischio di infezione.La frattura viene detta completa, viè interessamento a tutto spessoredell'osso da parte della rima di frat-tura, o detta incompleta quandopresenta una semplice infrazionedell’osso.Vi è un tipo di frattura, caratteristi-co nei bambini, in cui l'osso sotto-posto a flessione, si interrompenella zona di maggiore convessità mantenendo però integro ilperiostio nella zona concava (frattura a legno verde).La rima di frattura può essere unica o multipla, frattura pluri-frammentaria.In base al decorso della rima di frattura si distinguono:a) fratture trasversali: la rima di frattura è disposta ad angoloretto rispetto all'asse longitudinale dell'osso; b) fratture obli-que: la rima di frattura forma un angolo inferiore a 90 gradirispetto all'asse longitudinale dell’osso (fratture a becco diclarino); c) fratture spiroidi: la rima di frattura compie un de-corso a spirale lungo il segmento osseo; d) fratture longitudi-nali: la rima di frattura è parallela all'asse longitudinale del-l'osso; e) fratture complesse: si hanno due rime di frattura; f)

Giuseppe Barbati*

CHE DOLORE LE FRATTURE OSSEE!

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COLLEZIONE 2011/12

La passione si vede

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