Cuore Azzurro anno VII - numero 53

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A M O R E e F E D E 1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E IT A LIA N A N A P O L I C L U B A M O R E e F E D E 1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B I giornalisti in coro: Napoli da scudetto Cesare Prandelli: Mazzarri vera anima C. Napoli Valdinievole: Toscana dʼazzurro COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 53 - 18 OTTOBRE 2011 Assalto ai panzer

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Testata pubblicata a cura dell'AINC-Associazione Italiana Napoli Club. Numero 51 - 18 settembre 2011

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I giornalisti in coro:Napoli da scudetto

Cesare Prandelli:Mazzarri vera anima

C. Napoli Valdinievole:Toscana dʼazzurro

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Che brutto risveglio!!. Ancora ebbri di gioia per l’impre-sa di Milano, i tifosi del Napoli, convinti di poter fe-steggiare il primato nell’ultima giornata trascorsa, si

sono ritrovati al San Paolo dove, però, hanno visto il Napoliperdere al cospetto di un Parma ben messo in campo, ma nul-la di più. E tutto ciò ha ridimensionato la vittoria contro l’Interdel primo ottobre con la squadra di casa ridotta in dieci uo-mini. In più ci si è messa la vittoria del Catania che ha avutola meglio sui neroazzurri, in evidente difficoltà di condizionee di convinzione. Ma il match contro il Parma ha evidenziatoanche le pecche della squadra di Mazzarri. Per prima cosa, La-vezzi e compagni non sanno ancora gestire, sul piano dellaconcentrazione, il doppio impegno campionato coppa, e ahi-mé, credo che saranno tanti altri i punti che si perderanno perstrada col Napoli in Champions. Bisogna aggiungervi anche i

viaggi intercontinentali dei nazionali che ne hanno fiaccato ilrendimento. È facile, tuttavia, subito essere smentiti da unaprestazione tutta grinta e determinazione contro il Bayern,martedì sera. Invece, squisitamente sul piano tecnico, il matchcontro gli emiliani ha ancora una volta confermato che il Na-poli, quando deve affrontare formazioni con difese schierate,con linee tra centrocampo e difesa strette e con fasce lateralipresidiate, fatica non poco a fare gioco. La riprova si è avutacontro il Parma, quando Lavezzi, senza rifornimenti adeguatiè ritornato a centrocampo a prendere palla, ritrovandosi neisedici metri con le idee annebbiate. Alla fine questo è un in-cidente di percorso che servirà da mettere nel bagaglio delleesperienze. Va subito voltata pagina. L’occasione è ghiotta, ec-co il Bayern di Monaco. Superare indenni l’ostacolo bavareseriporterebbe fiducia in tutti.

Max Bonardi

22-23 OTTOBRE 2011FIORENTINA - CATANIA

JUVENTUS - GENOALECCE - MILAN

CAGLIARI - NAPOLIINTER - CHIEVO

PARMA - ATALANTAROMA - PALERMOSIENA CESENA

UDINESE - NOVARABOLOGNA - LAZIO

8 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Juventus 12 6 3 3 0 9 3

Udinese 12 6 3 3 0 7 1

Cagliari 11 6 3 2 1 8 5

Lazio 11 6 3 2 1 9 7

NAPOLI 10 6 3 1 2 10 5

Palermo 10 6 3 1 2 9 9

Chievo 9 6 2 3 1 6 5

Catania 9 6 2 3 1 7 8

Parma 9 6 3 0 3 8 11

Fiorentina 8 6 2 2 2 6 4

Genoa 8 6 2 2 2 9 8

Roma 8 6 2 2 2 7 6

Milan 8 6 2 2 2 8 8

Siena 6 6 1 3 2 4 4

Atalanta (pen. –6) 5 6 3 2 1 8 7

Novara 5 6 1 2 3 10 12

Inter 4 6 1 1 4 8 13

Bologna 4 6 1 1 4 4 10

Lecce 4 6 1 1 4 3 9

Cesena 2 6 0 2 4 2 7

AL MEAZZA FU VERA GLORIA?

25-27 OTTOBRE 2011JUVENTUS - FIORENTINAATALANTA - INTER

CESENA - CAGLIARICHIEVO - BOLOGNAGENOA - ROMA

LAZIO - CATANIAMILAN - PARMA

NAPOLI - UDINESENOVARA - SIENA

PALERMO - LECCE

9 ª G I O R N ATA

Èstato, e ancora rimane uno dei dilemmi dei vertici dellaclasse arbitrale: come e dove deve correre l’arbitro sulterreno di gioco, che è ben diverso dalla posizione che

deve assumere lo stesso nei calci da fermo, e che tratteremoin altra rubrica. Sull’argomento si sono susseguite nei vari ra-duni annuali le più variegate teorie, volte tutte a ottimizzarela corsa dell’arbitro e il suo spostamento. Ed è proprio in que-sto senso che, premesso che il direttore di gara si avvalga deidue assistenti di linea, resta comunque l’applicazione della“diagonale”, il caposaldo unico dello spostamento in campo.Nel tempo si sono alternate varie scuole di pensiero su come

indirizzare gli arbitri allacorsa, e una di questeteorie degli anni ’80 vo-leva il direttore di garache, pur nel principiodella diagonale, operas-se una sorta di romboimmaginario in tuttal’area del centrocampo.Si comprese poi, che

questa virtuale figura geometrica diventava inutilmente e fisi-camente gravosa. In momenti storicamente diversi si tentò diconsigliare uno spostamento anche centrale da un’area all’al-tra senza disdegnare affondi sulle linee laterali, ma questocomportava un accentramento tale che l’arbitro intralciava ilgioco nelle parti più nevralgiche del campo. Oggi che viene ri-chiesta una preparazione atletica di alto livello a tutti i com-ponenti della terna, pur confermando il principio della diago-nale, si è convenuto che l‘arbitro assicuri la sua presenza co-munque vicino alle fonti del gioco, ma con una stravolgentecaratteristica: quella che lo stesso adegui anche il suo sposta-mento ai moduli di gioco delle squadre che sta dirigendo.

CORSA INTELLIGENTEGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 53 - 18 ottobre 2011

Direttore responsabile: Saverio Passaretti

hanno collaborato:Luigi Alvino, Giuseppe Barbati, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio,Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Marco Martone,Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione lunedì 17 ottobre 2011 - ore 12,00

Il vascello azzurro, naufragato con-tro gli scogli irti del Parma, affronta

la corazzata di Monaco di Baviera che, in campionato, va atutto motore e sabato ha disintegrato l’Hertha Berlino (4-0)trascinata da un super Ribery, irresistibile sulla fascia sini-stra. Ecco il pericolo numero uno per il Napoli al terzo im-pegno di Champions in un San Paolo che si annuncia traboc-cante di folla e di entusiasmo.La sconfitta col Parma appanna l’attesa che era carica di fi-ducia. Solo un Napoli “risorto” dalle ceneri di sabato serapotrà giocarsi questo big-match di Champions che orienteràle qualificazioni al turno successivo.Bayern ormai conosciutissimo. Difesa a quattro con un po-tente Boateng a destra e il minuscolo e sgusciante Lahm asinistra. Al centro due corazzieri, Van Buyten e Badstuber.A protezione della difesa il centrocampista Tymoshchuck, eil più offensivo Schweinsteiger. Tre mezze punte a sostegnodi Mario Gomez, l’attaccante più avanzato. Sono Muller,Kroos e il devastante Ribery a sinistra. Corsa poderosa estrapotere fisico assistono il Bayern. Solo un Napoli ben di-sposto e veloce, che recuperasse la vena migliore dei tre te-nori, potrebbe mettere in difficoltà questo avversario. Inte-ressanti i duelli sulle fasce tra Maggio e Lahm, tra Dossena(o Zuniga) e Boateng. Sul piano fisico, il confronto appareproibitivo. E, intanto, la difesa azzurra, inefficace contro ilParma, dovrà ritrovare la tenuta migliore. Però Inler e Gar-gano dovranno ben proteggerla. Contro il Parma non l’han-no fatto. Si può sognare l’impresa tre giorni dopo il tonfocon il Parma? La grande ribalta solleciterà il Napoli alla pre-stazione superiore come a Manchester? Andare in camposenza timore, senza soggezione, senza complessi contro ilrullo compressore bavarese. I tedeschi sono capaci di un po-deroso possesso-palla. Sarà necessario un pressing genero-so per non fargli girare il pallone a piacimento. Il Napoli gio-ca contro un gigante. Dovrà essere David a scagliare la frec-cia della sorpresa e a buttare giù Golia. Record di folla e diincasso. Frantumati tutti i precedenti. Fra quindici giorni il“ritorno” a Monaco. Bisogna strappare qualche punto ai te-deschi per guardare avanti, alla fase a eliminazione diretta,sopravvivendo al girone della morte.

di Mimmo Carratelli

UN’INCREDIBILE…ALTALENA!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Cari tifosi, mi riesce difficile descrivere lo stato d’ani-mo dopo l’incontro contro il Parma. In tanti avevanointuito che sarebbe stato un match difficile e sicu-

ramente nessuno si sentiva tranquillo.Ed ecco come nei migliori film di Dario Argento si è mate-rializzato il killer nelle vesti parmigiane, un Napoli che evi-dentemente soffre quando deve scardinare le difese of-frendo il fianco a coloro che hanno nelle ripartenze l’armamigliore.In effetti è proprio colpire in contropiede la forza degli az-zurri, abbiamo perso contro la nostra migliore arma lo de-finirei quasi un suicidio.Ma nello stesso momento penso al buon Mazzarri che intutti i modi cerca di trovare alternative e cambi di moduloper ovviare a queste spiacevoli situazioni, sicuramente nonvorrei essere nei suoi panni, il pubblico napoletano sa es-sere comprensivo, ma anche critico al punto giusto.La partita con il super Bayern, reduce da una agevole quan-to impetuosa vittoria in campionato, ha condizionato indi-rettamente la gara; effettivamente regna una attesa enor-me che porta con sé tutta la tensione, è una bellissima sfidache attendevamo da anni… Senza fare come gli struzzi cheficcano la testa nella sabbia, bisogna trarre dalla sfida di sa-bato, un grande insegnamento sia da parte degli addetti ailavori che da parte dei tifosi, l’entusiasmo è fondamentalema l’esaltazione, quella no, fa male alla concentrazione.Godiamoci la gara contro i tedeschi nella certezza che se ilNapoli era fino a qualche giorno fa una ottima squadra nonpuò diventare una banda di brocchi in un attimo come perincanto. Amici tifosi abbiamo il fior fiore dei giocatori, forsemanca qualche altro rinforzo visti i numerosissimi impegnitra campionato, Champions e partite dei nazionali… Confi-diamo e speriamo, il Presidente ci ha abituato a gradevolisorprese… Ma adesso ricompattiamoci e massimo impegnoe massimo sostegno per la supersfida con il temuto Bayerndobbiamo proseguire il nostro cammino in Champion!!!

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18 ottobre 2011PUNTO TECNICO

Brutta battuta d’arresto sabato sera per il Napoli controil Parma. Gli azzurri, soprattutto nel primo tempo, era-no già inconsciamente con la testa alla gara col Bayern.

Pessima la prima frazione di Ca-vani e compagni. Invece, nella ri-presa, soprattutto dopo la retedell’1-1, il Napoli ha costretto gliemiliani a erigere le barricate.Sembrava che gli avversari doves-sero capitolare da un momentoall’altro, e invece, è arrivata la re-te della beffa. Il Napoli è stato an-che sfortunato: un rigore non vi-sto, un palo e due parate miraco-lose di Mirante col portiere di Ca-stellammare che ha mostrato tut-te le sue doti. Pensavo alla vigiliadell’incontro che la giornata po-tesse essere favorevole agli azzur-ri e vederli da soli in vetta domenica sera, visti gli impegni dellerivali. Se l’Inter è caduta a Catania, il Milan ha regolato facileuno spento Palermo, dove Mangia è stato mangiato! E neppureJuve e Udinese hanno fatto passi da gigante bloccate rispetti-vamente da Chievo e Atalanta.Tornando al match del San Paolo, sembrava che il Parma fosseuna pratica abbordabile. Invece, Colomba ha letto bene il

match: corsie esterne bloccate con Zaccardo e Biabiany a de-stra e Modesto e Gobbi a sinistra, linee tra centrocampo e di-fesa ben strette e due giocatori in avanti, Giovinco e Floccari,

mai punti di riferimento per la re-troguardia avversaria. Con la “for-mica atomica” che giostrava traCannavaro e Aronica e l’ex lazialeche ha dato fastidio, non solo inattacco, ma che ha salvato suMaggio un gol quasi fatto nel pri-mo tempo. Chiuse le fasce, Mag-gio e Dossena hanno avuto i lorograttacapi e il gioco ne ha risenti-to. Non pervenuti Cavani, Hamsike Lavezzi. È una sconfitta che famale e non permette di preparareal meglio la gara col Bayern che hapasseggiato sull’Herta Berlino sa-bato pomeriggio. Meno male che

martedì non ci sarà Robben per buona pace di Aronica. Mi au-guro che gli azzurri, già concentrati sulla gara di Champions,possano offrire una grande prestazione. È una partita da nonperdere per tutti i riflessi che potrebbe causare da qui sino allafine della stagione con una qualificazione sempre più difficilee con Cagliari e Udinese all’orizzonte per un campionato chenon concede respiro.

Carmine Tascone

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Speciale Champions

Notte da primato

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NAPOLI - VILLARREAL 2-0Dove eravamo rimasti…

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BAYERN MONACO - MANCHESTER CITY 2-0

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MILAN E INTER IN CORSA PER GLI OTTAVI

14 settembreMANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1

22 novembreNAPOLI-MANCHESTER CITY

27 settembreNAPOLI-VILLARREAL 2-0

7 dicembreVILLARREAL-NAPOLI

18 ottobreNAPOLI-BAYERN MONACO

2 novembreBAYERN MONACO-NAPOLI

TUTTI A MONACO DI BAVIERAMERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011 ORE 20.45

ALLIANZ ARENA

VS.

Gruppo ABayern Monaco 6NAPOLI 4Manchester City 1Villarreal 0

Gruppo BTrabzonspor 4

Inter 3

Lilla 2

Cska Mosca 1

Gruppo CBasilea 4

Benfica 4

Manc. United 2

Otelul Galati 0

Gruppo DReal Madrid 6

Lione 4

Ajax 1

Din. Zagabria 0

Gruppo EChelsea 4

Bayer Leverkusen 3

Valencia 2

Genk 1

Gruppo FMarsiglia 6

Arsenal 4

Borus. Dortmund 1

Olympiacos 0

Gruppo GApoel Nicosia 4

Z. S. Pietroburgo 3

Porto 3

Shakhtar Donetsk 1

Gruppo HMilan 4

Barcellona 4

Bate Borisov 1

Viktoria Plzen 1

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Predestinato a giocare sotto le stelle, questa sera il Napoligiocherà contro le “stelle”, quelle del Bayern di Monaco,capolista solitario in Bundesliga, con 25 reti segnate e

una sola soltanto subita nelle nove partite giocate. Bello di notteil Napoli? L’auspicio di tutti è che gli azzurri ripetano le presta-zioni contro Milan, Villarreal e Inter. Stasera, contro il Bayern,allenato da quella vecchia volpe di Jupp Heynckes, e poi quattrogiorni dopo, la sfida nella tana di Cagliari. È il momento del co-raggio, della capacità di tirar fuori attributi e personalità, ma an-che pazienza e maturità. In Champions i tedeschi hanno un ruo-lino di marcia da carro armato; due reti rifilate in trasferta al Vil-larreal, e altre due per affondare il Manchester City all’AllianzArena… Sei punti, dominio del girone, i biancorossi scendono alSan Paolo per confermare la loro supremazia anche contro laformazione diventata, improvvisamente, la rivelazione di questotorneo dopo le prime due giornate. Sarà partita dura con la for-mazione bavarese, a replicare il 4-2-3-1 con interpreti eccellentinonostante l’assenza forzata di Arien Robben. Toccherà al Napolifare la partita, ma anche tamponare la velocità, spesso letale,delle ripartenze tedesche affidata sulle corsie a gente comeMuller e Ribery, due schegge, soprattutto il francese, devastantisia da destra che da sinistra. Muller, che sta sostituendo Rob-ben, sarà meno bruciante dell’olandese ma ha l’imprevedibilitàche può mettere in difficoltà sia Dossena che Zuniga. Indietro aGomez, Toni Kroos in rifinitura sta facendo ombra perfino a ca-pitan Schweinsteiger, che con Luis Gustavo è ritornato nella fasedi copertura della difesa e rilancio dell’azione. In difesa, con Ne-uer tra i pali che è il valore aggiunto del reparto, capace con lesue parate di dare lo stesso contributo di punti di un “bomber”,sulla fasce agiscono l’ex genoano Rafinha e Lahm, due stantufficontinui dalla gran tecnica e dalla corsa facile; al centro, Boatenge Badstuber garantiscono totale affidamento sulle palle alte, unpo’ meno su quelle basse, visto che non eccellono in velocità. Ilsolo gol subito, però, è un… pedigree importantissimo che la di-ce lunga sull’equilibrio tattico che Heynckes ha dato alla squa-dra. E per rifarci a una pubblicità tutta partenopea, per questoBayern vale lo slogan “come Gomez crea, Neuer conserva”. Per-ché se è vero che l’ex portiere dello Shalke 04 è il… salvatore

della porta tede-sca, la punta diorigine spagnolaè lo spietatocecchino dellearee avversarie.Superata la quo-ta dei 100 gol inBundesliga, que-sto armadio di189 cm. Per 86Kg. Si è ripreso il

trono e lo scettro di bomber tedesco e con Muller forma un at-tacco micidiale. Potente, atleticamente dotato e con buona tec-nica, Supermario, come è stato ribattezzato dai suoi tifosi, è for-te di testa e con i piedi, grazie a un istinto che lo fa trovare inarea avversaria, al posto giusto al momento giusto, può sfrutta-re i rifornimenti di Ribery, Schweinsteiger e Kroos. Anche il bom-ber, però, ha i suoi limiti di rendimento: se sbaglia un paio di

Sergio Curcio

COL BAYERN GARA DA TRINCEA

NEUER

RAFINHA BADSTUBER

KROOS RIBERYMULLER

GOMEZ

SCHWEINSTEIGERLUIZ GUSTAVO

VAN BUYTEN LAHM

BUTTCONTENTOBOATENGALABAPRANJICTYMOSCHUKOLICPETERSEN

giocate a inizio gara, si intuisce che non è giornata. Per gli azzurrioccorrerà saper gestire la gara, magari trovando subito la viadel gol per non soffrire. E poi la sfida Cavani-Gomez sarà garanella gara. A Cannavaro e compagni il compito di far capire su-bito al tedesco che non sarà “serata”… Stasera sarà per gli az-zurri un Master… Ipotecare il passaggio del turno in ChampionsLeague non è un sogno. A Mazzarri e la sua band farlo diventarerealtà per un’Oktober Fest tutta azzurra!!!

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IItalia imbattuta e già agli Europei 2012 grazie a lui.Parliamo naturalmente di Cesare Prandelli, ct dellanazionale dopo Sudafrica 2010. Una qualificazione ot-

tenuta grazie a un ruolino di marcia impressionante, pri-mo posto del girone con otto vittorie e due pareggi sudieci gare, con 20 gol all’attivo e solo due al passivo emigliore difesa del continente. Ma messa da parte laqualificazione, il ct ha analizzato con noi, in generale, co-me sta il calcio italiano.D. Tre vittorie in Champions e una sconfitta e un pareggio inEuropa League. Come sta il calcio italiano?R. “Vedo segnali positivi dopo la delusione dello scorso annocon la perdita di un posto in Champions League. Recuperareposizioni non sarà facile e soprattutto servirà il concorso di tut-ti, in particolare mi aspetto dalle nostre squadre un approcciodiverso all’Europa League. Siamo tra le maggiori realtà del cal-cio internazionale, ma nulla è dovuto”.D. Qual è il problema maggiore per tornare in alto?R. “Investire sul futuro, in particolare i giovani, le strutture so-cietarie, le infrastrutture, e soprattutto saper programmare conattenzione il proprio percorso. Il calcio evolve rapidamente,non puoi avere un atteggiamento passivo”. D. Allenatori esonerati senza appello, esigenti i presidenti?R. “Manca un po’ di pazienza, si rincorre troppo spesso il risul-tato immediato e a tutti i costi. Il Barcellona non è nato in dueanni, ha investito tanto e impiegato del tempo per raggiungerecerti traguardi e consolidarsi su questi livelli. L’importante èavere le idee chiare”.D. Napoli su tutti i titoli dei giornali, in sette anni un miracolo?R. “Non conosco la società così in dettaglio e non posso entrarenel merito. La sensazione è che il Napoli abbia intrapreso unprogetto lineare dandosi degli obiettivi chiari, operando degliaggiustamenti in corso d’opera, ma crescendo in maniera co-stante e consolidando i propri risultati anno dopo anno. Nonsi chiama miracolo, si chiama programmazione”.D. Gli azzurri possono affrontare il doppio impegno Cham-pions – Campionato?R. “Secondo me sì. La società si è attrezzata e sta lavorando infunzione di questo scenario in maniera non casuale, ma che èil frutto di una programmazione ben precisa. La cosa interes-sante è che sia squadra che società dimostrano di avere l’atteg-giamento giusto sul campo e fuori, segno di un totale coinvol-gimento di tutto l’ambiente. Quando è così, lavori con serenitàe consapevolezza dei tuoi mezzi e del tuo potenziale”.D. Quale può essere la sorpresa del campionato?R. “Il Napoli è partito con intenzioni chiare e un potenziale mol-to alto, e dopo i risultati della scorsa stagione non lo conside-rerei tanto una sorpresa quanto una conferma. La Juventussembra avere imboccato la strada giusta per tornare sui livelliche le competono, in più non partecipando alle Coppe euro-pee, Conte ha la possibilità di lavorare in maniera più appro-fondita sul proprio progetto tecnico. Attenzione a Milan e Interche come sempre usciranno alla distanza; Udinese, che nono-stante cessioni importanti è dotata di un sistema di gioco moltoefficace, e naturalmente Lazio e Roma”.D. Lavezzi, Cavani e Hamsik possono bastare per vincere?R. “Con quei tre là davanti Mazzarri parte da una base moltosolida, campioni del genere accrescono il livello generale dellasquadra e ti danno la possibilità di lavorare in profondità anchesulle cosiddette seconde scelte. Ne riparliamo tra qualche me-

se: vedrete che il Napoli sarà pronto per garantirsi una conti-nuità di prestazione per tutta la durata della stagione”.D. Che cosa le piace di Mazzarri?R. “È uno dei tecnici più preparati in Italia e la sua idea di giocoè espressione di una profonda competenza in materia, la sintesidi una cultura calcistica solida e analitica. È autorevole, la squa-dra lo sente e lo segue perché trasmette loro entusiasmo e vo-glia di vincere attraverso un calcio piacevole oltre che efficace.È la vera anima di questa squadra”.D. C’è qualche altro giocatore del Napoli che può interessarealla Nazionale?R. “Il lavoro di Commissario tecnico mi porta a osservare il cal-cio nella sua completezza e non escludere nulla a priori. Se-guiamo tutti i calciatori, poi dobbiamo compiere delle scelte inrapporto al nostro progetto tecnico e in funzione di tanti fattori:qualità e continuità di prestazione, comportamento, stile di gio-co che i calciatori praticano nel proprio club. Fare nomi non ènel mio stile e non lo ritengo giusto per i ragazzi”.D. Può essere Giuseppe Rossi la ciliegina per il Napoli?R. “Fatico a pensare in quale club Giuseppe Rossi non possaben figurare. È un talento straordinario ed è un peccato nonvederlo difendere i colori di una squadra italiana”.D. Balotelli al Napoli, potrebbe esser di beneficio al ragazzo ilcalore del pubblico partenopeo?R. “Per Mario vale lo stesso discorso di Giuseppe, poi ciascunocompie le proprie scelte in funzione dei propri obiettivi”.D. Un pronostico secco su Napoli- Bayern Monaco di ChampionsR. “Non mi piace fare pronostici, credo piuttosto che il Napoliabbia tutte le caratteristiche per affrontare bene una gara im-portante come questa con la giusta attitudine e il giusto atteg-giamento in campo. Sarebbe bello per il calcio italiano festeg-giare un successo importante”.

Max Bonardi

PRANDELLI: È MAZZARRI LA VERA ANIMA

Nato a Orzinuovi il 19 agosto 1957, Prandelli è Commissariotecnico della Nazionale italiana da maggio 2010. Dopo unabrillante carriera da giocatore, diventa allenatore della Pri-mavera con successo all’Atalanta, dove vince scudetto eTorneo di Viareggio e dove resta sino al 1997. Seguono, poi,Lecce, Verona e Venezia. Nel 2002 è a Parma dove ottienedue quinti posti, poi va a Roma, ma si dimette per motivifamiliari. Ritorna nel 2005-2006 a Firenze, dove contribui-sce ai successi dei viola che porta in Champions League nel2008-2009 e l’anno successivo in semifinale di Coppa Italia.Poi l’addio e l’approdo a Coverciano.

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Per la gioia di tutte le mogli, domenica scorsa non c’è sta-to campionato. Che bello, le famiglie si sono ricompatta-te. Tutti insieme per grandi tavolate casalinghe, passeg-

giate o gite fuori porta, parchi giochi e paesaggi bucolici. Questo,però, ha anche significato badare a bambini pestiferi, tenere afreno i decibel delle loro urla, correre a tamponare escoriazioni,ginocchia sbucciate e insofferenze delle mogli. Talvolta rinchiusinelle proprie auto e bloccati nell’inestricabile e avvilente trafficodomenicale. Uno scenario apocalittico per i “malati del pallone”in crisi di astinenza. A me è capitata una domenica simile che, aun certo punto, esaurita la spinta propulsiva del buon padre difamiglia, ha provocato la separazione tra il corpo e la mente. Ilpensiero, forse a causa della pesante digestione post-pranzo, èpartito via in modo automatico, e, tornando indietro con il tem-po, ha disegnato paesaggi fatti di splendidi campi verdi, di ternearbitrali “nere”, di magliette di lana cardata e pungente, di scar-pette chiodate (anch’esse esclusivamente nere e di una o duecase produttrici, non di più), di curve, tifoserie appassionate edi gol. Di tutte le partite giocate la domenica alle 15, alle 16 oalle 14,30 a secondo se c’era l’ora legale o solare. Il piatto di pa-sta alla genovese, appena consumato, si è trasformato nella pro-verbiale colazione “salciccia e friarielli” divorata, con gli amicidi sempre, sugli scaloni di marmo di un San Paolo “aperto” econ in mano una bottiglia di birra, fresca, assolutamente di vetroe non sequestrata all’ingresso. I gruppetti di tante persone, al-

legre, intente a giocare a carte e i ritardatari alla ricerca dellepersone più basse per potersi inserire in “seconda fila” comple-tavano il romantico e immaginario quadro “retrò”. Il vocio deibambini ha rimandato alla mente i rimbalzi di linea tra Ciotti edAmeri ascoltati dai nostri padri e nonni nelle immancabili radio-line a transistor e in religioso silenzio. I radiocronisti racconta-vano minuziosamente e con tale fantasia le gesta dei giocatoriin campo che l’attesa del “90° minuto” diventava spasmodica.Dopo era possibile solo una fugace ripetizione alla “domenicasprint” per poi gustarsi, più compiutamente, l’immancabile “do-menica sportiva”. Programmi cult, sobri e rassicuranti che mo-stravano un paese che aveva voglia di vivere, raccontare fatti,stimolare pensieri e suscitare emozioni. Mi è poi venuta in men-te l’immagine dell’ingresso delle squadre in campo nella partitaNapoli – Villareal, che ha segnato il nostro ritorno nella massimacompetizione europea. Un’esplosione di gioia connotata da unfirmamento di piccole luci in movimento. Quasi tutti, me com-preso, erano concentrati a riprendere il momento con il propriosmart-phone di ordinanza. Migliaia di mini-filmati, uguali tra lo-ro, da inviare immediatamente agli assenti per fermare il tempoe bloccare un istante irripetibile. Già, la vita non da vivere, mada condividere in tempo reale, spesso senza riuscire a godernefino in fondo l’essenza. “Matrix” e “Strange days”, film che sem-bravano raccontare un futuro impossibile, mi sono sembratimolto, molto vicini.

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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Salvatore Aronica, il “Lucchetto palermitano”, 34 anni ilprossimo gennaio. Nonostante una lunga serie di pre-stazioni strepitose il suo nome non ricalca quasi mai le

prime pagine dei giornali. Eppure i tifosi del Napoli più attentisanno quanto il difensore sia fondamentale per gli schemi deltecnico Mazzarri e con quanta passione abbia sposato la causaazzurra. Non dotato di particolari qualità tecniche, Aronica hasaputo sopperire alle sue lacune con esperienza e mestiere.Dotato di grande intelligenza tattica, riesce quasi sempre a fer-mare l’avversario anche ricorrendo a metodi poco ortodossi.Uomo di fiducia di Mazzarri, il secondo Totò più amato di Na-poli, era con il tecnico di San Vincenzo anche ai tempi della Reg-gina dei miracoli, quando il club calabrese, subito dopo Calcio-poli, partì con un -11 in classifica e riuscì a conquistare un eroi-

co 14esimo posto. Quella stagione strepitosa valse ad Aronicail titolo di cittadino onorario di Reggio. Subito dopo le impresecalabresi, il Lucchetto palermitano, giunse nella sessione inver-nale del 2008 a Napoli, fortemente voluto da Walter Mazzarri.Sulle prime, l’acquisto di Aronica non fu vissuto dalla piazza conparticolare entusiasmo. Ma lentamente, partita dopo partita,Totò è riuscito a ritagliarsi un posto da “titolarissimo”. Sempreumile, non ha mai protestato per una mancata convocazione,facendosi trovare sempre pronto nei momenti di bisogno. Ul-timamente Mazzarri lo ha utilizzato anche come difensore cen-trale, quando capitan Cannavaro è stato indisponibile. Insom-ma, passano le stagioni, ma scalzarlo dall’undici titolare diventasempre più difficile. Forza Totò, dopo Reggio Calabria diventeraicittadino onorario anche di Napoli!

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

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Si va a Cagliari per la “prima” pomeridiana degli azzurrialla luce naturale. Brutto cliente il team di Cellino chesogna a occhi aperti un torneo di grandi soddisfazioni.

I sardi sono a quota 11 grazie al pareggio del Siena e il Napoliinsegue staccato di un punto. Si preannuncia, perciò, una sfidad’alta classifica. Il Napoli sarà reduce dal turno di ChampionsLeague contro il Bayern; un motivo in più per andare in Sar-degna col piglio della grande squadra e imporre la propria vo-lontà e capacità tattica. Ficcadenti, che ha sostituito Donadoni,improvvisamente caduto in disgrazia agli occhi di Cellino, hasin qui svolto un ottimo lavoro impostando un 4-3-1-2 fruttodi scelte ponderate per mettere i giocatori nelle condizioni

in settimana e consentendo lo sviluppo dei principi di gioco aessi correlati. Questo Cagliari, insomma, sconfitto solo a Pa-lermo e vittorioso già due volte in trasferta, scende in camposapendo cosa faranno gli avversari, ma soprattutto cosa dovràfare “lui” per vincere. Sensibilità dell’allenatore e disponibilità

totale dei giocatori sono alla base del-la “ricetta” del successo rossoblù inquesto avvio di stagione. Per il Napoli,un test severissimo dopo il Bayern, ea tre giorni dalla sfida contro l’Udinesedi Guidolin. Recuperati gli infortunati,non è da scartare, anzi, l’idea di unturnover ampio, ma non indiscrimina-to come quello contro il Chievo. Nellascorsa stagione, il Napoli rivelazionepassò al 94esimo, grazie a una fuga diLavezzi, ma l’anno scorso gli azzurri fu-rono una sorpresa, ora sono una real-

tà sotto gli occhi di tutti. La maturità e la consapevolezza rag-giunte, la compattezza del gruppo e il miglioramento dellaqualità dell’organico a disposizione di Mazzarri, impongono lamassima attenzione e un Napoli sempre al massimo!!! In cam-pionato come in Champions…

Sergio Curcio

A CAGLIARI PER RIVEDERE LA LUCE

AGAZZI

PISANO CANINI

CONTI

COSSU

T. RIBEIRO

NAINGGOLANBIONDINI

LARRIVEY

ASTORI AGOSTINI

ideali per potersi esprimere al meglio secondo le proprie ca-ratteristiche tecniche. Ecco così che giocatori come Conti eAgostini, motivati al massimo, stanno fornendo un rendimentoelevato in termini sia di quantità che di qualità. E in realtà,guardando bene la “rosa” dei rossoblù, si capisce pure chequesto Cagliari ha tutte le carte in regola per giocarsi un postoin Europa League. Cellino ha fatto un mercato di tutto rispetto,in primo luogo non cedendo i richiestissimi Nainggolan e Asto-ri e lo stesso Biondini, dato in lista di sbarco, poi acquistandogente come Thiago Ribeiro, Ibarbo, Rui Sampaio, subito inte-gratasi e cn margini di miglioramentoancora notevoli. Ecco spiegato il gran-de avvio di campionato e la gioia diCellino che si stropiccia gli occhi e sisfrega le mani davanti a un Cagliariche gioca bene, ma che come è capi-tato a Lecce, sa essere anche cinico espietato come una squadra d’alto bor-do. Ficcadenti d’altra parte, è un alle-natore ancora giovane, ma tranquilloe preparato che s’è fatto subito accet-tare dal gruppo per la sua trasparenzae semplicità. Prepara bene le partite estudia con grande attenzione gli avversari. L’allenamento, per-ciò, in funzione anche della gara domenicale, ha come obietti-vo quello di sviluppare una serie d proposte tecnico-tatticheche permettano alla squadra di trasferirle nella gara di cam-pionato, stimolandola all’attenzione massima di quanto fatto

AVRAMOVARIAUDOEKDALIBARBOPERICONENE’RUI SAMPAJOEL KABIR

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Quando è stato acquistato i tifosi azzurri hanno imma-ginato che fosse arrivato il nuovo Sosa. Come il Pam-pa, Cristiano Lucarelli ha infatti esperienza, stazza fisi-

ca, spirito di sacrificio e quella dote, che tanto piace agli alle-natori, di saper sbloccare la partite più difficili, magari entrandoin campo a venti minuti dalla fine. E l’exgiocatore di Livorno e Torino, sarebberiuscito a ripercorrere la strada tracciatadall’argentino, se non lo avesse fermatoun brutto infortunio. Un calvario che si èchiuso soltanto all’ultima giornata, quan-do Lucarelli ha messo alle spalle di Buf-fon un pallone carico di rabbia e di vogliadi restare in azzurro. Poi quella dichiara-zione di amore per i tifosi del Napoli, ma-gari un po’ ruffiana, ma che è piaciuta atutti e quel che più conta è piaciuta alpresidente De Laurentiis. «Resterei an-che con un contratto in bianco», avevadetto Cristiano, quando le speranze diproseguire la sua avventura all’ombra del Vesuvio sembravanoridotte al lumicino. Il “regalo” invece arrivò, quando la squadraera già in ritiro e Lucarelli è tornato a essere il nuovo “Pampa”azzurro. Eppure c’è qualcosa che non torna. Perché del gioca-

Marco Martone

LUCARELLI “REAPARECIDO”

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tore, protagonista di un precampionato esaltante, fatto di gole assist, si erano perse le tracce. E non crediamo sia stato l’in-gaggio del giovane Chavez a relegarlo a ruolo di desaparecido.Un piccolo mistero napoletano, o forse “mazzarriano”, poichéproprio l’allenatore si era battuto per avere l’attaccante toscano

alle sue dipendenze. Napoli - Parma è sta-ta l’occasione per rivedere Cristiano, incampo anche se per soli otto minuti. L’in-fortunio di Pandev ha tolto Lucarelli dallanaftalina e lo ha restituito alla torcidapartenopea. Un atto quasi dovuto neiconfronti di un atleta, che ha accettatosenza batter ciglio l’esclusione dalla listaeuropea e che non lesina il proprio impe-gno e il sostegno ai compagni durante gliallenamenti. C’è poi anche una questionetecnica da valutare. Nelle partite in cui lasquadra stenta a creare occasioni da gol,la presenza di Lucarelli può cambiare ildestino della gara. Troppo tardivo in tal

senso il suo impiego contro il Parma. Perché Lucarelli offre so-luzioni tattiche alternative ed efficaci anche quando il Napolinon è in grado di esprimersi al meglio, proprio come faceva So-sa, giocatore che da queste parti qualcuno rimpiange ancora.

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MarcelloAltamura (Cronache di Napoli)

1) In Champions agli ottavi, in campionatolotta per lo scudetto

2) Milan e Juventus3) La lunghezza della presenza in Cham-

pions può condizionare il campionato4) Un difensore tipo Barzagli e un centro-

campista, Muntari sarebbe l’ideale

CarloAlvino(telecronista tifoso Sky Sport)

1) In Europa arriva agli ottavi, in campio-nato tra le prime quattro

2) Nell’ordine Inter, Milan e Juventus3) In positivo il tifo del pubblico, in nega-

tivo i troppi impegni e la rosa scarna4) Sfruttare un’occasione e prendere un

top player sulla corsia di sinistra

RinoCesarano(Corriere dello Sport)

1) In campionato al primo posto, in Cham-pions supera il primo turno

2) Juventus e Milan3) Il recupero delle energie dopo gli impe-

gni delle coppe4) Acquistare altro centrocampista tipo

Ramirez e una punta di scorta giovane,vanno bene Shaqiri o Rodriguez

RaffaeleAuriemma(telecronista tifosoMediaset)

1) In Champions agli ottavi, poi dipendedagli accoppiamenti, in campionatopuò vincere lo scudetto

2) Juve, Milan, Roma e Inter nell’ordine3) Rinforzare la rosa a gennaio4) Un centrocampista tipo muntari e un

attaccante alla Rolando Bianchi

GianfrancoCoppola(Rai)

1) In campionato lotta per lo scudetto, inChampions se passa agli ottavi è già unottimo risultato

2) Juve e Milan3) La continuità realizzativa di Cavani 4) Giocatori di qualità , magari un centrale

difensivo tipo Gamberini

Marco Azzi(Repubblica)

1) In campionato tra le prime tre, e poiagli ottavi di Champions

2) Juve e Milan3) La prolificità di Lavezzi4) Un’altra prima punta tipo Amauri

MassimoD’Alessandro(Radio Marte)

1) Non pensare agli obiettivi e giocare par-tita per partita

2) Inter e Juventus3) Il pubblico e la fame dei giocatori4) Arriverà un top player offensivo

FrancescoDe Luca(Il Mattino)

1) Primo posto in campionato e gli ottaviin Champions

2) Juventus e Milan3) La qualità di Cavani e un Mazzarri lea-

der che negli anni ha plasmato la squa-dra

4) Intervenire a centrocampo

WalterDe Maggio(Radio Kiss Kiss)

1) In campionato non ha limiti, in Cham-pions mi sbilancio e dico semifinale

2) Juve, Milan e Roma3) Umiltà e voglia di vincere4) Un difensore centrale giovane e una

prima punta, mi piacerebbe Maxi Lopez

Gigi Ermetto(Canale 9)

1) In Europa agli ottavi, in campionato lot-ta per scudetto

2) Juve, Milan e Inter3) In positivo la forza del gruppo e Maz-

zarri, in negativo può pagare i troppiimpegni

4) Vedere bene dove si trova, in generaleserve un sostituto di Cavani, va beneAmauri segna e fa reparto da solo

NAPOLI DA SCUDETTOEmerge piena fiducia negli azzurri dal

La sconfitta rimediata sabato sera in casa contro il Parmanon ha raffreddato l’entusiasmo della stampa napoletana.

Unanime il giudizio su dove il Napoli potrà arrivare in campionato. Scu-detto è la parola più gettonata. Le rivali più accreditate restano la ritrovata

Juventus, il vecchietto ma sempre presente Milan e l’Inter. In Champions, invece, èpressoché unanime il giudizio: Napoli agli ottavi, a meno di qualche piacevolissimasorpresa. Diversi pareri su quale potrà essere il fattore decisivo della stagione degliazzurri. Il fatto certo è che qualsiasi risultato passa attraverso il mercato di gennaio.

Max Bonardi

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RobertoEsse(Radio Club 91)

1) Ottavi di Champions e tricolore2) Juve e Milan3) Il mercato di gennaio4) Prendere un attaccante stile Lavezzi, di-

ciamo Tevez e un difensore centrale co-me Astori

TittiImprota(Canale 21)

1) In Champions supera la fase a gironi, inItalia lotta per lo scudetto

2) Juventus3) La costanza di rendimento e Mazzarri4) Un vice Cavani tipo Maxi Lopez

MimmoMalfitano(Gazzetta dello Sport)

1) Ottavi di Champions e vincere lo scu-detto

2) Juve Milan3) In negativo lo stress di Champions, in

positivo la carica dall’essere protagoni-sti in Europa

4) Un attaccante simile a Cavani, bene Cis-sè o Maxi Lopez e un centrocampistastile Montolivo

DonatoMartucci(Corriere della Sera)

1) Ottavi in Europa e scudetto2) Juventus e Inter3) La vena realizzativa di Lavezzi4) Un attaccante nuovo come vice Cavani,

andrebbe bene Maxi Lopez e un cen-trocampista come Borja Valero

FrancescoMolaro(Tuttonapoli.net)

1) Scudetto e primo turno di Champions2) Juve, Milan e Inter3) La continuità di rendimento4) Un difensore duttile stile Criscito e un

attaccante, magari Gilardino

ManuelParlato(Leggo – Napoli)

1) Gli ottavi di Champions sarebbero unsuccesso, in Italia, il terzo posto

2) La Juventus senza coppe che sfruttal’effetto Conte, poi Milan, Inter, Lazio eRoma

3) Gli infortuni già un dato da nuovo ri-spetto alla passata stagione

4) Muntari e un giovane come Shaquiri, epoi le occasioni da prendere al volo

AntonioPetrazzuolo(Napolimagazine.com)

1) In Champions abilmente agli ottavi, inItalia lotta per il primato

2) Il Napoli deve temere se stesso3) La fame di vincere e la vena realizzativa

di Pocho Lavezzi4) Un attaccante stile Matador, magari

fosse Drogba

FrancescoPezzella(Telecaprisport)

1) Scudetto e ottavi di Coppa2) Nell’ordine Juve, Roma, Inter, Milan e

Udinese3) La gestione dei giocatori e lo stato di

forma dei tre “tenori”4) Un difensore se Britos non dà garanzie

e poi vedere le condizioni di Pandev

Fabrizio Piccolo(Il Domani dello Sport– Napoli)

1) In Champions agli ottavi e senza limitiin campionato

2) Inter e Milan3) In positivo l’affiatamento del gruppo, in

negativo, senza rinforzi la coperta è cor-ta

4) Due centrocampisti: le alternative a In-ler e Maggio

GianlucaVigliotti(Canale 34)

1) Ottavi di Champions e scudetto2) Juve, Milan e Inter3) In negativo gli infortuni, in positivo il

Napoli è più squadra degli altri4) Se si va avanti in Champions un centro-

campista stile Muntari, con la speranzadel recupero di Pandev, se no un altroattaccante

E AVANTI IN CHAMPIONS

1) Dove può arrivare il Napoli in Champions e campionato?

2) Le avversarie da temere in Italia…

3) Quale può essere il fattore decisivo?

4) A gennaio che cosa fare sul mercato?

sondaggio con i giornalisti napoletani

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Il bello è che ci abbiamo messo davvero poco ad abituarci. Apensare che il giardino d’Europa possa accogliere i nostri fio-ri azzurri. Quando l’anno scorso si prospettava la sfida con il

Liverpool Riccardo Bigon – per sottolineare l’importanza anchestorica della sfida – usò un’espressione particolare: “Una par-tita così il Napoli l’aveva giocata soloalla playstation”. Ingenuità storica,perché proprio il babbo del ds azzur-ro una Coppa dei Campioni l’avevagiocata, ma non c’era malizia nelleparole di Bigon. C’era invece il sensodella grandezza di un’impresa. Ma cipensate? Napoli contro Liverpool.Oggi che c’è Napoli-Bayern ci abbia-mo fatto già la bocca a questi matchda collezione dei ricordi. Eppure èpassato un anno appena. Era il 21ottobre del 2010 quando sfidammoi Reds al San Paolo, è il 18 ottobreoggi che stendiamo i tappeti d’onore ai tedeschi, per accoglierlicome si conviene. Sperando di stenderli poi per bene sul cam-po, sia chiaro. Nella differenza di emozione c’è tutto il sensodella crescita di questo Napoli. Salti mortali senza rete e caden-do sempre in avanti, spostando l’asticella ogni volta per cercareun nuovo record. E ci stanno abituando bene, troppo bene. InItalia prima: gli antipasti due stagioni fa con imprese memora-

bili, il primo piatto nella passata stagione con quelle rimonteda urlo, il gustoso contorno in questo abbrivio estivo con le lec-cornie delle vittorie sulle milanesi. Ma è in Europa che i napo-letani sognano di “completare” il pasto. Dopo il partitone diManchester col City e lo storico successo sul Villarreal arriva il

concorrente più temibile. Il BayernMunchen. Signori, qui parliamo di una squadrache può anche vincerla, questaChampions. Parliamo di un clubonusto di gloria – recente e passata– e ricco di campionissimi. E vienequi, al San Paolo, a giocarsela connoi per passare il turno. E sì, ci te-me. Anche il Bayern ci teme. Eccolala vera vittoria di questo Napoli. Co-munque vada a finire davvero sem-brava da playstation pensare di po-ter spaventare un colosso come il

Bayern. Però la speranza è che – ora che ci siamo – vada anchea finire bene. Napoli ci crede. C’è tutta la città paralizzata sta-sera. I più fortunati sono quelli che stanno qui, ad affollare Fuo-rigrotta dopo le lunghe file fatte nei giorni scorsi per comprareil biglietto. Ma tutti gli altri è come se fossero egualmente suglispalti. A urlare e piangere. Di gioia, certo. Mamma mia comeci siamo abituati bene!!!

Fabrizio Piccolo

COME CI SIAMO ABITUATI BENE

Sembra strano, per uno come me che ama il Napoli, par-lare dell’Inter dopo l’1 ottobre scorso, ma invece, io sen-to il bisogno di parlarne. Essere un tifoso, amare la pro-

pria squadra, significa amare prima di tutto il calcio, e quandouna squadra, guidata da un certo Josè Mourinho, la sera del 23maggio 2010, vinceva tutto quello che vi era da vincere, riu-scendo a mantenere incollati tutti gli sportivi davanti ai televi-sori, mentre a Madrid spiegava al grande Barcellona che quellasera esisteva solo l’Inter, beh bisogna confessarlo, quella seraanch’io mi sono sentito un po’ campione d’Europa.Bisogna capire perchè questa squadra, tra le più grandi al mon-do, ora annaspa, trova difficoltà ad esprimere gioco, tutti subitoa dire che Mourinho non dovesse andar via, che la sua assenzaè la causa principale dei mali dell’Inter, e invece, io non pensoche sia questa la ragione, certo Ranieri non è Mou, ma analiz-zando la squadra che ha vinto la Champions League, erano tuttiarrivati al top della carriera, dopo una “vita calcistica” notevole,è normale che si finisca per “scoppiare”, dal momento che nonsi è più ragazzi, quindi bisognava fare una piccola rivoluzione,investendo in giovani e facendo dei cambi necessari; perché di-co questo, perché il Napoli è così, il cammino sarà lungo, (io miauguro di no), ma è l’esatto opposto di quello che ha fatto l’in-ter, l’obiettivo del Napoli è arrivare giovane in vetta sia in Italiache in Europa, e restarvi il il più allungo possibile facendo i giusti

ricambi. Comunque, dopo la grande gioia di averla battuta, unpo’ di pensiero a quella Inter di cui abbiamo già parlato, è il mi-nimo, e poi non dimentichiamo: C’era una volta l’Inter… ora c’èil Napoli, quindi pensiamo al Bayern, così di getto, è da consi-derare, in questo momento, prima della partita con noi, la terzasquadra più forte d’Europa, ovviamente dopo il Barca e il Man-chester United, i suoi risultati lo confermano, in campionatoprimo, in Champions a punteggio pieno. L’ho seguita per unmese, la loro qualità più importante è la forza fisica, sono benorganizzati nell’anticipare gli avversari usando spesso l’anca perfarsi spazio, in attacco hanno una media gol in campionato, di2,7 a partita, e il dato che è più significativo, in 9 gare hannosubito 1 solo gol. Ma dopo questa descrizione “preoccupante”,bisogna dire che noi possiamo batterli, la velocità non è il loropunto di forza, mentre noi voliamo, credo che sarà la partita diMaggio, li farà impazzire sulla sua fascia, e spero che dall’altraparte vi sia Zuniga, non capiranno niente, sarà una grande par-tita, spiegheremo ai tedeschi che passare le vacanze a Capri,Ischia e nel Cilento, è l’unica cosa positiva che possono fare inCampania, al resto pensiamo noi, tra oggi e novembre, li incon-treremo due volte, è stupendo pensare di festeggiare il Natale,ed essere primi nel nostro girone di Champions League… e ma-gari anche in campionato, voi che ne dite?...Io dico che si puòfare, perché ora siamo cresciuti, siamo grandi ormai?

Luigi Alvino

ORMAI SIAMO GRANDI?

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Ignacio David Fideleff, alto 1,88 cm., 84kg. di peso, è nato a Rosario il 4 luglio1989. Dopo una trafila nelle formazionigiovanili della plurititolata squadra lo-cale dei Newell’s Old Boys, ha esorditocon successo, nel torneo argentino, nel-le fila della formazione rossonera il 24marzo 2008 nella partita contro il Lanus,segnando perfino il gol del momenta-neo vantaggio della squadra di Rosario.A fine stagione totalizzò ben 9 presenze,e appunto un gol all’attivo. Con i Ne-well’s ha disputato poi tre stagioni emezza con un totale di altre 26 presenzee altri due gol realizzati. Da fine agosto2001 è a Napoli dove, finora, ha totaliz-zato già due presenze. Difensore roccio-so dal piede sinistro, è un marcatore ar-cigno, molto forte di testa. È un gioca-tore nel quale Mazzarri crede molto.

LA SCHEDA

“Beati gli ultimi perché saranno i primi” è un passo diuna famosa parabola che dai tempi antichi è arri-vata immutata ai giorni nostri e che, nonostante il

trascorrere del tempo, è sempre attuale, soprattutto per chi ègiovane, carico di buoni propositi, speranze e voglia di fare, masi trova all’inizio di un percorso.Questa teoria è naturalmente valida anche nel mondo del cal-cio e Ignacio David Fideleff, argentino classe 1989, è propriol’ultimo difensore centrale di piede sinistro, acquistato a titolodefinitivo dalla SSCnapoli, che è sceso in campo lo scorso 31agosto con la maglia numero 3, esordendo in serie A il 21 set-tembre 2011 nella gara contro il Chievo Verona.Cresce nelle giovanili del Newell’s Old Boys con cui esordiscenella massima serie il 24 marzo 2008 nella partita contro il La-nus, durante la quale segna anche il gol del momentaneo van-taggio e con questa squadra (35 presenze, 3 reti ) rimarrà sinoal passaggio col Napoli nel 2011.Il presidente De Laurentiis dice di lui: “Siamo tutti soddisfattidell’arrivo di Ignacio, è stata una trattativa complicata. Abbia-mo preferito puntare su un argentino perché ne abbiamo giàaltri e ho pensato che si sarebbe subito ambientato. Siamoestremamente contenti, ho detto a Bigon di non pensarci duevolte e di chiudere l’acquisto”.E per il nuovo difensore azzurro, questa è una possibilità moltoimportante che potrà sfruttare per crescere, imparare e miglio-

rare. Fideleff è orgoglioso di poter giocare in un club importan-te come il Napoli ed è rimasto letteralmente ammaliato dal ca-lore dei tifosi: “Neppure nei miei sogni più belli, avrei immagi-nato un affetto del genere. Sono orgoglioso di vestire questamaglia azzurra e farò di tutto per rendere orgogliosi di me chila sostiene col cuore da sempre”.Certo è che Fideleff è una grande scommessa del calcio e di si-curo, sarà un giocatore che in futuro farà parlare di sé.

Massimo Sparnelli

FIDELEFF: IL GIGANTE DI ROSARIO

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L’idrochinesiterapia è un importante mezzo di rieducazione. La piscina consente di proporre molti esercizi sfruttando la

pressione idrostatica ed inoltre la temperatu-ra tiepida dell’acqua (32 gradi circa) facilita ilrilassamento dei tessuti connettivi. Il movimento in acqua è “simil-isocinetico”.Le applicazioni locali di caldo e di freddo al-ternati, possono essere utili. È di particolareimportanza notare che tutte le attività fisichedi riabilitazione dovrebbero cominciare sem-pre con un riscaldamento sufficiente del mu-scolo. Lo scopo dello stretching è quello distendere la cicatrice durante una fase nellaquale essa è ancora plastica, ma già ha la re-sistenza richiesta per impedire una retrazionedei monconi muscolari. In questa fase quindiil trattamento fisiochinesiterapico deve ri-spettare il processo di cicatrizzazione, inter-venendo esclusivamente per orientarlo. Do-vremmo cercare di ottenere una cicatrice ela-stica nel muscolo e solida nella struttura ditrasmissione (tendini e apparato mioentesi-co).In questo periodo suggeriamo di proseguirecon l’incremento delle esercitazioni introdu-cendo la corsa lenta, sempre sotto soglia deldolore e l’utilizzo di alcune terapie fisichestrumentali: 1) ipertermia e/o tecarterapiache migliorano la vascolarizzazione e l’appor-to di ossigeno; 2) ultrasuonoterapia che faci-lita la rimozione dei cataboliti; 3) idromassag-gio e massoterapia .A guarigione quasi completata,(dopo almeno20 giorni), deve essere iniziato il recuperospecifico che si propone di ripristinare l’effi-cienza muscolare, lo schema motorio e la for-za muscolare. Per il recupero completo questa fase si avvaledegli esercizi isotonici (concentrici ed eccen-trici) e delle esercitazioni tecniche specifiche.Naturalmente occorre considerare, che se sitratta di atleti, le condizioni di partenza di tro-fismo muscolare sono notevoli e quindi il la-voro di recupero deve essere più intenso. Le varie possibilità di contrazione utilizzate inrieducazione devono rispettare le condizionidi funzionamento del muscolo nella presta-zione atletica in modo che il recupero del ge-sto sportivo sia il più rapido possibile. Questiindirizzi di trattamento permettono il recupe-ro dell'atleta in tempi brevi, con minimo ri-schio, mentre l'osservazione dell'atleta sul

campo permette di giudicare l'avvenuta guarigione e concede-re il ritorno all'agonismo.* Direttore UOC Medicina dello Sport Asl Napoli 1 CentroPer eventuali consigli telefonare allo 081 2543119.

Nello scorso numero la nostra attenzione si è concentra-ta sul trauma che causa le lesioni muscolari. In questaseconda parte vediamo come vanno

trattati questi traumi e qual è l’iter che portaalla guarigione. Vediamo innanzitutto che tipodi trattamento va usato in questi casi. Il trattamento dell’atleta ha come scopo: 1)li-mitare le conseguenze dell’azione lesiva suitessuti interessati dal trauma; 2)prevenire idanni futuri; 3) restituire il più rapidamentepossibile l'atleta alle competizioni nel rispettodei tempi di guarigione biologica.La fase iniziale del trattamento (24-48 ore) èdecisiva per la riuscita dello stesso. Il tratta-mento immediato del muscolo scheletricodanneggiato, in caso di trauma, è conosciutocome RICE, ovvero, riposo, ghiaccio, compres-sione e elevazione. I 4 trattamenti mirano a minimizzare il sangui-namento della lesione. In questa fase inizialepossono essere coadiuvanti le seguenti terapiefisiche: a) elettro-terapia antalgica (badando onon provocare contrazioni muscolari); b) laser-terapia, a effetto antalgico, antiedemigeno eantiedematoso. Superate le prime 48-72 oredal trauma, si può stabilire esattamente l'entitàdella lesione (con un esame ecografico e/o me-diante RMN) e quindi programmare la fase direcupero durante il processo di guarigione.L'allenamento isotonico (la lunghezza del mu-scolo cambia, la tensione rimane costante)può essere iniziato quando l'addestramentoisometrico è eseguito senza dolore ed effet-tuato liberamente con sovraccarichi. Se i sin-tomi causati dal muscolo danneggiato non rie-scono a migliorare 3 - 5 giorni dopo il trauma,è necessario considerare l'esistenza di unematoma intramuscolare e vasti danni del tes-suto che potrebbero richiedere una attenzio-ne speciale.L’uso di imaging (ecografia o risonanza ma-gnetica) sono altamente suggerite in questecircostanze. Dopo 10 giorni dal trauma i mu-scoli testati hanno una sufficiente resistenzatensile della cicatrice. L'uso attivo piuttosto in-tenso della parte danneggiata del muscolonon dovrebbe iniziare prima dei 10 giorni suc-cessivi alla lesione. La mobilizzazione precoce,facilita l'allineamento adeguato delle fibre delmuscolo di rigenerazione ed aiuta nel recupe-ro della resistenza alla trazione del muscololesionato.È altamente suggerito l'uso delle stampelle per gli atleti con le-sioni più gravi. Dopo questo periodo di immobilità relativa,l'uso più attivo del muscolo danneggiato può essere iniziatogradualmente entro i limiti di dolore.

Giuseppe Barbati*

2. LESIONI MUSCOLARI: IL RECUPERO

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Decibel SorianiSoriani DecibelAbbiamo incontrato Gigi Soriani e Daniele Decibel Bellini, il Dj e lo speaker dello Stadio San Paolo.Quando li abbiamo raggiunti negli studi di Radio Marte ci sono sembrati fratelli, invece abbiamoscoperto che sono amici da oltre 15 anni. Uno, Decibel Bellini, annuncia le formazioni e urla inomi dei campioni azzurri quando segnano, l'altro, Gigi Soriani, è il DJ che fa ballare i 60.000 delSan Paolo e ci fa sognare quando mette la musichetta della Champions. Hanno molti anni di espe-rienza, migliaia di serate in giro per l'Italia e lavorano nella radio più amata dai tifosi del Napolima, a detta loro, niente può essere paragonato all'esperienza che stanno vivendo al San Paolo.Ragazzi, ma è davvero così magico lavorare a contatto con la squadra?D: È un grandissimo onore per chi come noi è stato da sempre tifoso del Napoli. Io sono cresciutonell'epoca di Maradona e ho festeggiato (da bambino) gli scudetti del Napoli. Essere a bordo-campo è qualcosa di veramente speciale.G: Io che tifo Napoli, da quando ero bambino, vivo un sogno ogni volta che mi ritrovo a bordocampo. Avere poi un contatto così diretto con i calciatori, è qualcosa di indescrivibile. Quindi non avreste mai immaginato di essere la voce e il Dj del San Paolo?D: Sono cose alle quali non pensi, credi che siano sogni irraggiungibili. Fino a quando la radionon mi ha comunicato la notizia in via ufficiale non ci volevo credere, e invece...G: Certo che no. Quando mi è stata fatta la proposta dal nostro editore di Radio Marte, PaoloSerretiello, pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito che era realtà nel momento in cui mi sonoritrovato materialmente alla consolle dello Stadio San Paolo: i brividi!!! Tecnicamente quanta organizzazione c'è dietro ogni gara di campionato a livello musicale e vocale?D: Con Gigi ci conosciamo da oltre 15 anni e questo aiuta. A volte ci basta uno sguardo per capircial volo. Ci sono situazioni di forte stress ma ormai siamo abituati a lavorare in ogni condizione.G: Prima di ogni gara Io e Daniele ci confrontiamo sulle cose da fare nel prepartita affinché tuttecontribuiscano a creare un'atmosfera magica, rapportandoci anche a quelle che sono le direttivedella SSC Napoli. Cerco di gestire la colonna musicale dello stadio tenendo sempre conto che cisono momenti in cui la musica deve essere quella che arriva dagli spalti, ovvero i cori dei tifosi:non li copriamo mai con le nostre tracce. Ci sono, invece, delle canzoni che, un po’ per affezionee un po’ per scaramanzia, mettiamo sempre nello stesso momento, come a esempio "Love Ge-neration" dopo la lettura delle formazioni, "Go West" per l'ingresso in campo, "Live is life" perdare il via al riscaldamento degli azzurri. Le canzoni scelte dai calciatori sono diventate un must del riscaldamentoD: Sì, ormai il pubblico se le aspetta e anche i calciatori stessi sono felici di poter ascoltare dellecanzoni che hanno scelto.G: Sì, devo dire che ormai anche i tifosi si sono affezionati ad alcune canzoni scelte dai calciatorie suonarle durante il riscaldamento è per noi un modo carino per dare maggiore carica ai nostrieroi. Su Youtube c'è un video bellissimo della magica sera di Napoli Villarreal. Che cosa avete provatomentre risuonava la musichetta della Champions?D: Ero felice come un bambino. Sapere che eravamo parte di qualcosa che rimane nella storia diuna città e della sua squadra è bellissimo.G: Sapevo che i tifosi aspettavano da troppi anni che quell'inno suonasse al San Paolo e sentivoaddosso la responsabilità di essere colui che l'avrebbe fatta partire. Sì è vero, in fondo si trattavasolo di pigiare il tasto play sul lettore cd della mia consolle, ma questa freddezza l'avrei avutasolo se non fossi stato un grande tifoso del Napoli. Ragazzi, come possono mettersi in contatto con voi i vostri fans e i tifosi del Napoli?D: Sulla pagina Facebook Decibel Bellini, su Youtube cercando Decibel Bellini e sul mio sitowww.danielebellini.itG: Cliccando su www.facebook.com/GigiSorianiOfficial oppure su www.twitter.com/GigiSorianie dal mio sito www.gigisoriani.itProgetti attuali e futuri?D: Attualmente mi divido tra radio, televisione e testate giornalistiche. Il mio programma "SportShow" è seguitissimo, grazie anche agli ospiti speciali che partecipano alla trasmissione ideatada Imma Arena.G: Attualmente gestisco i programmi della fascia pomeridiana di Radio Marte (Marte Sport Live,I Love Napoli e Arrivano i Mostri); come regista e dj, continuo a portare i miei dj set live nei localidi tutta la Campania e a produrre musica house, spesso mi diverto con il mio amico e collega Gi-gio Rosa a produrre dei pezzi dedicati ai calciatori ed ai tifosi e presto ci saranno altre sorprese.

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IL CIRCO DELLA SETTIMANARASSEGNA STAMPARASSEGNATA STAMPAFatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente.Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo VecIo (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco suRadio Marte.

Visti da Pepp Mo vec io…Scoperto il mandante del furto in casa Cavani, è stato il presidente delPalermo, Zamparini, il quale si danna ancora per aver fatto sfuggire elMatador a un cifra troppo bassaconvinto di aver fatto un affare einvece... hai voglia di rubare Pre-sidè, per apparare i soldi di Cavanidevi rubare alla Banca d’Italia…

Arrestato Jaun PabloPino, calciatore colom-biano, in Arabia Sau-dita perché ha troppitatuaggi. Sse la stessaregola valesse anche inItalia le partite si di-sputerebbero in 2 con-tro 3. Da noi in Europainvece senza tatuagginon giochi… amic, comesempre la vita è unfatto di punti di vista.

Visti da Annibale Ricotta…Proposte di nuovi partiti o movimenti, il premieraveva proposto Forza Gnocca, la Santanchèaveva definito forza gnocca un’idea del c... i

cittadini preparanoun altro partitoForza jatevennetutt quant…

Il sindaco di Fi-renze Matteo Ren-zi prepara il “BigBang” una con -vention con tutti i"rottamatori" del vecchiume, Bersani prepara il chiodoa cui appendere il suo mandato da segretario.

a cura di Peppe Accardo

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

www.radiomarte.it

la radio ufficiale del Calcio Napoli

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I l Club Napoli Valdinievole è una delle sedi che hanno unavita più recente. Nasce infatti il 31 luglio di quest’annocon l’esigenza di soddisfare i numerosi tifosi na-

poletani residenti in Toscana e nel nord ovestdell’Italia. Alla fine, la ragione di questa nuovavita è sempre la stessa, ovvero quella dicreare una sede che esalti e onori i coloriazzurri e i napoletani, che lontani dalla cit-tà natale, sentono ancor più forte l'attac-camento alla maglia azzurra! L’inaugura-zione di fine luglio ha lasciato il segno:tantissime le adesioni e una copertura me-diatica di prim’ordine, così come testimo-niato dallo spazio dedicato da numerosi gior-nali locali. A tutt’oggi è massiccia, nonostanteil poco tempo, la partecipazione di tifosi. Si con-tano già 150 soci paganti e oltre 250 membri che se-guono le vicende dell’associazione sui social network. La sedeoffre la visione di tutte le partite del Napoli e consente ai socidi poter scommettere su tutti gli eventi sportivi grazie ad unaconcessione autorizzata dall' AAMS. Il Club Valdinievole ri-sponde con prontezza alle necessità dei soci fornendo quindiun efficiente servizio di biglietteria per le trasferte organizzatein autobus gran turismo. Tutto ciò è stato reso possibile grazieall’opera e allo spirito di abnegazione del presidente, Giusep-pe Pisco e del direttore Giovanni Benincasa, vere anime delClub e grazie alla collaborazione del vice presidente Maria Pi-

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

CLUB NAPOLI VALDINIEVOLEsco e di tutti i membri dello staff. Con il Napoli che sta volandoanche il club ne sta traendo beneficio, e c’è fermento tra i

soci in attesa soprattutto della trasferta di Monacoin casa del Bayern, dove il Napoli, ricordando il

passato, proverà a superare il turno di Cham-pions League. In quella occasione è prevista

una folta rappresentanza di membri del ClubValdinievole, per essere vicini alla squadrache deve compiere un’impresa.

Consiglio Direttivo

Presidente: Giuseppe Pisco

Vicepresidente: Maria Pisco

Direttore: Giovanni Benincasa

Segretaria: Lorella Pisco

Tesoriere: Ciro Sozio

Consiglieri: Andrea Brocchi, Alessandra Murgia, DaniloEsposito e Manuela Volpicelli.

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