Tano Cavattoni, Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini Dall’Universo al Pianeta azzurro...
-
Upload
noemi-mattei -
Category
Documents
-
view
216 -
download
1
Transcript of Tano Cavattoni, Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini Dall’Universo al Pianeta azzurro...
Tano Cavattoni, Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano PiazziniTano Cavattoni, Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini
Dall’Universoal Pianeta azzurroDall’Universoal Pianeta azzurro
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
2
Capitolo 18 Clima e variazioni climatiche
Calda estate / stagione dei densi climi /dei grandi mattini / dell’albe senza rumore […] / stagione estrema, che cadi / prostrata in riposi enormi / dai oro ai più vasti sogni.
Vincenzo Cardarelli
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
3
Capitolo 18 Clima evariazioni climatiche
Lezione 48 Il bilancio energetico della Terra
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
§18.2 L’effetto serra
§18.3 La temperatura dell’aria
§18.4 Equilibrio termico della Terra
§18.5 El Niño e la Niña
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
4
Lezione 49 Il clima
§18.6 Fattori ed elementi del clima
§18.7 Clima e temperatura
§18.8 Clima e precipitazioni
§18.9 Il diagramma del clima
§18.10 Classificazione dei climi
§18.11 I climi d’Italia
Capitolo 18 Clima evariazioni climatiche
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
5
Lezione 50 Cambiamenti climatici
§18.12 I gas serra
§18.13 L’aumento dell’effetto serra
§18.14 Climi e storia della Terra
§18.15 Testimonianza dei climi del passato
§18.16 Mutamenti climatici globali
§18.17 Il riscaldamento globale
§18.18 Scenari di un pianeta più caldo
Capitolo 18 Clima evariazioni climatiche
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
6
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
L'energia che permette il verificarsi dei fenomeni atmosferici proviene dal Sole.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
7
I fenomeni atmosferici sono causati dall’interazione dell’energia solare con la troposfera.
L’energia solare è un insieme di radiazioni elettromagnetiche a diverse lunghezze d’onda.
Le radiazioni a lunghezza d'onda corta, come le ultraviolette, sono molto energetiche, quelle a onda lunga, come le infrarosse, sono meno energetiche.
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
8
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
L’energia solare ricevuta dall’atmosfera e dalla
superficie terrestre è restituita allo spazio in uguale
quantità.
Si stabilisce cioè un equilibrio energetico.
La temperatura del pianeta si mantiene mediamente costante nel corso del tempo.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
9
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
Solo una parte della radiazione solare arriva a colpire la superficie terrestre.
La quantità assorbita dalla Terra è poco meno della metà della radiazione solare incidente
Una parte è riflessa o assorbita dalla atmosfera.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
10
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
11
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
Il potere riflettente di una superficie colpita da radiazioni è definito albedo.
Anche la Terra ha una albedo.
Vista dallo spazio, si presenta come una sfera luminosa grazie al potere riflettente delle regioni ricoperte dai ghiacci e delle nuvole.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
12
§18.1 L’energia solare e l’atmosfera
Diversa intensità di albedo nelle diverse zone della superficie terrestre.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
13
§18.2 L’effetto serra
I raggi solari passano attraverso i vetri di una serra.La radiazione riemessa, costituita da raggi infrarossi,
non attraversa i vetri e rimane intrappolata all’interno della serra.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
14
§18.2 L’effetto serra
La troposfera si comporta come una serra.
Il diossido di carbonio (CO2) e il vapore acqueo (H2O), che sono detti gas serra, non schermano le radiazioni in ingresso, ma trattengono le radiazioni infrarosse in uscita e sono responsabili del riscaldamento della troposfera.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
15
§18.2 L’effetto serra
1. La superficie terrestre è riscaldata dal Sole.
2. La superficie terrestre libera calore.
3. Una parte del calore emesso dalla superficie terrestre si disperde nello spazio.
4. I gas serra presenti in atmosfera trattengono una parte del calore liberato dalla superficie terrestre.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
16
§18.2 L’effetto serra
Sono gas serra:
• il vapore acqueo (H2O),
• il diossido di carbonio (CO2),
• il metano (CH4),
• l’ozono (O3),
• il protossido di azoto (N2O),
• i clorofluorocarburi (CFC).
Contributi all’effetto serra dei principali gas serra prodotti
dalle attività umane.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
17
§18.3 La temperatura dell’aria
La temperatura dell’aria è influenzata:
• dall’inclinazione dei raggi solari,
• dalla quota,
• dalla vicinanza del mare,
• dalla presenza di vegetazione.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
18
§18.3 La temperatura dell’aria
A parità di quota, la temperatura dell’aria diminuisce dall’equatore verso i poli a causa della diversa incidenza dei raggi solari sul piano dell’orizzonte.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
19
§18.3 La temperatura dell’aria
Nelle località montane la temperatura dell’aria è minore rispetto alle località di pianura situate alla stessa latitudine.
Nella troposfera la temperatura dell’aria diminuisce con la quota.
Allontanandosi dalla superficie terrestre, la temperatura si abbassa con regolarità: per ogni kilometro di quota, la temperatura diminuisce in media di 6 °C.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
20
§18.3 La temperatura dell’aria
L’acqua ha un calore specifico più elevato rispetto alle rocce della superficie terrestre.
Il mare si riscalda più lentamente delle rocce.
La vicinanza di un vasto bacino idrico abbassa l’escursione termica, sia giornaliera che annua, e mitiga il clima.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
21
§18.3 La temperatura dell’aria
La differenza tra la temperatura massima e la temperatura minima di una località è definita escursione termica.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
22
§18.3 La temperatura dell’aria
Le piante assorbono una parte delle radiazioni solari in arrivo, grazie alle quali sono in grado di svolgere il processo di fotosintesi.
Le piante traspirano ed emettono nell’atmosfera vapore acqueo in abbondanza. Nel passaggio allo stato di vapore, l’acqua assorbe dall’aria una quantità notevole di calore.
La presenza di boschi e di vegetazione rigogliosa determina una attenuazione dell’escursione termica.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
23
§18.4 Equilibrio termico della Terra
La differenza fra l’energia solare assorbita da una determinata area della superficie terrestre e l’energia riemessa dalla stessa area corrisponde al bilancio energetico dell’area.
Località poste a latitudini diverse hanno bilanci energetici differenti.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
24
Nella fascia compresa tra i tropici, i raggi solari cadono perpendicolari o poco inclinati durante tutto l’anno.La fascia intertropicale riceve più energia di quanta ne riemette.Il bilancio energetico è perciò positivo.
In generale, il bilancio energetico annuo è positivo per la fascia compresa tra le latitudini di 38° N e 38° S.In queste zone ci dovremmo attendere un aumento della temperatura anno dopo anno.
§18.4 Equilibrio termico della Terra
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
25
Le aree poste al di fuori della fascia (38° N e 38° S) hanno bilancio energetico annuo negativo: la quantità di energia persa supera quella ricevuta.Il bilancio energetico è perciò negativo.
In queste regioni, quindi, dovremmo aspettarci una progressiva diminuzione della temperatura anno dopo anno.
§18.4 Equilibrio termico della Terra
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
26
L’analisi dei valori delle temperature annuali delle varie regioni del pianeta dimostra una sostanziale stabilità.
L’equilibrio termico del pianeta è dovuto alla circolazione dei venti e alle correnti marine.
Le frecce rosse indicano i trasferimenti di calore che mantengono mediamente
stabili le temperature del pianeta.
§18.4 Equilibrio termico della Terra
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
27
§18.5 El Niño e la Niña
El Niño è un fenomeno periodico che si verifica con un intervallo dai 2 ai 7 anni e che riguarda la fascia tropicale dell’Oceano Pacifico.
Il fenomeno di El Niño fa parte di un sistema climatico in cui interagiscono oceano e atmosfera, chiamato ENSO (El Niño Southern Oscillation).
Si manifesta con un insolito aumento della temperatura dell’acqua lungo le coste sudamericane dell’Oceano Pacifico durante il periodo natalizio.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
28
§18.5 El Niño e la Niña
Condizioni normali della circolazione dei venti e delle acque oceaniche.Sul lato occidentale dell’Oceano Pacifico la temperatura delle acque
è maggiore di quella che si riscontra sul lato orientale.In queste condizioni le acque si spostano lungo l’equatore da est verso ovest.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
29
§18.5 El Niño e la Niña
Quando si verifica il fenomeno de El Niño la circolazione dei venti si invertee l’acqua calda del settore occidentale si muove progressivamente verso est,
fino a raggiungere le coste dell’America Meridionale.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
30
§18.5 El Niño e la Niña
La Niña è il fenomeno opposto a El Niño.
Quando si verifica la Niña, le acque superficiali sono più fredde del solito e la pesca si fa più abbondante.
La Niña corrisponde a una accentuazione delle condizioni di circolazione oceanica e atmosferica normali: gli alisei aumentano di intensità e spingono le correnti d’acqua calda e l’aria ricca di umidità verso le coste indonesiane e australiane.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
31
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale per clima s'intende l'insieme delle condizioni fisico-meteorologiche (temperatura, umidità, pressione, venti, ecc.) che caratterizzano mediamente una determinata zona della Terra.
§18.6 Fattori ed elementi del clima
L’andamento annuo complessivo degli eventi deltempo meteorologico costituisce il clima di una località.
La definizione delle caratteristiche del clima si basa sulla media delle condizioni di un trentennio.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
32
Le caratteristiche del clima sono determinate da:
§18.6 Fattori ed elementi del clima
• Fattori climatici: condizioni che si mantengono immutate nel tempo perché legate alla posizione geografica della regione (latitudine, orografia, vegetazione, correnti marine, ecc.).
• Elementi climatici: condizioni che variano nel tempo (temperatura, pressione, precipitazioni, ecc.).
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
33
§18.6 Fattori ed elementi del clima
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
34
Una delle variabili fondamentali che caratterizzanoun clima è la temperatura.
§18.7 Clima e temperatura
Per studiare l’andamento della temperatura su vastearee i meteorologi hanno bisogno di conoscere contemporaneamente le temperature di molte località. Sul territorio sono dislocate moltissime stazioni di rilevamento della temperatura.
Con i dati relativi alla temperatura delle stazioni sicostruiscono le carte delle isoterme.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
35
Le isoterme sono linee che uniscono località aventila medesima temperatura.
§18.7 Clima e temperatura
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
36
Le precipitazioni costituiscono la seconda variabile fondamentale che caratterizza un clima.
Le precipitazioni che interessano una determinataregione sono misurate con opportuni strumenti, chiamati pluviometri.
Con i dati così raccolti è possibile costruire le cartedella piovosità.
Nelle carte della piovosità sono riportate le isoiete.
§18.8 Clima e precipitazioni
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
37
Le isoiete sono linee che uniscono punti che hannola stessa quantità di precipitazioni.
§18.8 Clima e precipitazioni
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
38
I dati delle temperature e delle precipitazioni forniscono le informazioni più significative sulle caratteristiche climatiche di una data località.
§18.9 Il diagramma del clima
Per visualizzare con immediatezza l’influenza degli elementi climatici principali si usa il diagramma del clima
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
39
§18.9 Il diagramma del clima
Diagramma del clima di Pisa.
In ascissa sono riportati i mesi, nell’ordinata a sinistra le temperature medie mensili, in quella di destra le precipitazioni medie mensili.
La linea azzurra rappresenta l’andamento delle precipitazioni, la linea rossa rappresenta l’andamento della temperatura.
L’area gialla indica la stagione secca, l’area celeste indica la stagione umida.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
40
§18.10 Classificazione dei climi
Una delle classificazioni dei climi ancora oggi largamente usata è quella proposta negli anni Trenta dal climatologo russo Wladimir Köppen (1846-1940).
La classificazione di Köppen si basa su due elementi climatici principali:
- la temperatura,- le precipitazioni.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
41
La temperatura e le precipitazioni determinano il tipo di vegetazione spontanea di una località.
Sulla base dello stretto legame tra clima e copertura vegetale, Köppen individuò sull’intera superficie terrestre 5 tipi climatici principali:
• clima nivale;• clima freddo umido;• clima temperato umido;• clima arido;• clima caldo umido.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
42
Distribuzione dei climi sulla Terra, secondo una classificazione che si rifà a quella di Köppen.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
43
Clima nivaleSottoclasse: Clima del gelo perenne
Temperature bassissime durante tutto l’anno.Precipitazioni scarsissime.
Associazione vegetale: gelo perenne (assenza di vegetazione).
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
44
Clima nivaleSottoclasse: Clima subpolare
Temperature basse durante tutto l’anno, terreno sempre ghiacciato.Precipitazioni scarse.
Associazione vegetale: tundra.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
45
Clima freddo umidoSottoclasse: Clima continentale subartico
Estate brevissima e tiepida, inverno molto lungo.Precipitazioni prevalentemente estive e nevose.
Associazione vegetale: taiga (foresta di conifere).
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
46
Clima freddo umidoSottoclasse: Clima continentale umido
Estate breve e calda, inverno freddo e lungo (8 mesi).Precipitazioni abbondanti estive.
Associazione vegetale: foresta di latifoglie).
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
47
Clima freddo umidoSottoclasse: Clima continentale umido
Estate breve e calda, inverno freddo e lungo (8 mesi).Precipitazioni abbondanti estive.
Associazione vegetale: steppa-prateria.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
48
Clima temperato umidoSottoclasse: Clima marittimo oceanico
Temperature miti.Precipitazioni abbondanti tutto l’anno.
Associazione vegetale: foresta con alberi ad alto fusto (regioni calde).
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
49
Clima temperato umidoSottoclasse: Clima marittimo oceanico
Temperature miti.Precipitazioni abbondanti tutto l’anno.
Associazione vegetale: brughiera (regioni fredde).
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
50
Clima temperato umidoSottoclasse: Clima mediterraneoEstati calde e secche, inverni miti.
Precipitazioni poco abbondanti in autunno e inverno.Associazione vegetale: macchia mediterranea.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
51
Clima aridoSottoclasse: Clima semiaridoForti escursioni termiche diurne
Precipitazioni medie annue scarsissime, spesso sotto forma di acquazzoni.Associazione vegetale: steppa predesertica.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
52
Clima aridoSottoclasse: Clima aido caldoForti escursioni termiche diurne.
Assenza prolungata di precipitazioni.Associazione vegetale: vegetazione delle oasi.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
53
Clima aridoSottoclasse: Clima arido freddoForti escursioni termiche annue.
Precipitazioni molto scarse.Associazione vegetale: rade piante erbacee.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
54
Clima caldo umidoSottoclasse: Clima equatoriale
Temperature medie annue elevate.Mancanza di stagioni. Precipitazioni abbondanti.
Associazione vegetale: foresta pluviale.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
55
Clima caldo umidoSottoclasse: Clima monsonico
Temperature medie annue elevate.Forti precipitazioni da maggio a ottobre. Periodo di siccità in ottobre.
Associazione vegetale: giungla.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
56
Clima caldo umidoSottoclasse: Clima tropicale
Temperature medie annue superiori a 18 °C.Precipitazioni abbondanti nella stagione umida e scarse in quella secca.
Associazione vegetale: savana.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
La distribuzione latitudinale delle fasce climatiche si ripropone anche con l’altitudine. La stessa analogia si riscontra anche nelle associazioni vegetali.
La distribuzione delle fasce climatiche sui versanti delle catene montuose dipende anche dalla latitudine.
All’equatore il limite delle nevi perenni si trova a quote più elevate rispetto alle zone temperate.
§18.10 Classificazione dei climi
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
58
Le condizioni climatiche complessive dell’Italia rientrano nel clima temperato umido.
• regione alpina;• regione padana;• regione appenninica;• regione ligure-tirrenica;• regione adriatica;• regione calabrese e insulare.
§18.11 I climi d’Italia
In Italia si riconoscono sei regioni climatiche:
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
59
§18.12 I gas serra
I gas responsabili dell’effetto serra sono prodotti dalle attività umane in quantità crescente.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
60
§18.12 I gas serra
Escluso il vapore acqueo il maggiore responsabile dell’effetto serra è il diossido di carbonio.
In natura esistono sistemi di regolazione della concentrazione del diossido di carbonio basati sull’equilibrio di processi che immettono CO2 nell’atmosfera (come la respirazione e la combustione) ed altri che lo sottraggono (come la fotosintesi).
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
61
§18.13 L’aumento dell’effetto serra
Causa dell’aumento del diossido di carbonio sono la deforestazione e la combustione di combustibili fossili.
La concentrazione di diossido di carbonio è passata dal 1860 a oggi da 285 a 380 parti per milione.
Anche la temperatura media della Terra, sia pure in modo irregolare, è aumentata nello stesso periodo.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
§18.14 Climi e storia della Terra
Testimonianze storiche, archeologiche e geologiche rivelano che il passato della Terra è ricco di ampie variazioni climatiche.
Il dettaglio con cui è possibile ricostruire queste variazioni si fa sempre più sfumato nel tempo, ma non lascia adito a dubbi.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
§18.15 Testimonianze dei climidel passato
Diverse sono le tracce lasciate dalle variazione climatiche.
I sedimenti forniscono informazioni riguardo al fluido che li ha trasportati.
Le configurazioni dell’erosione sono rivelatrici degli agenti erosivi che le hanno provocate.
I fossili testimoniano gli adattamenti degli organismi alle caratteristiche degli ambienti in cui vivevano.
Le abbondanze relative degli isotopi di certi elementi indicano la temperatura dei mari del passato.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
§18.16 Mutamenti climatici globali
La paleoclimatologia rivela che nel passato si sono succedute ere glaciali e periodi interglaciali.
Secondo il modello di Milankovic l’alternanza di ere glaciali e periodi interglaciali dipende dai moti millenari.
I moti millenari sono lenti movimenti dell’asse terrestre che avvengono nell’arco di decine di migliaia di anni e che provocano variazioni periodiche dell’orbita terrestre.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
§18.17 Il riscaldamento globale
L’esame dei dati oggi disponibili sembra confermare una tendenza abbastanza costante all’incremento della temperatura media globale.
Questa tendenza appare correlata all’aumento dei gas serra verificatosi negli ultimi secoli in dipendenza delle attività antropiche.
Trivellazioni nelle calotte glaciali forniscono «carote» di ghiaccio in cui sono rimaste intrappolate bolle d’aria «fossile» che costituiscono una finestra sulla composizione dell’atmosfera del passato.
La datazione si effettua con gli anelli annui di accrescimento del ghiaccio.
Anello diaccrescimento
Bolla d’aria
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
Le possibili implicazioni conseguenti all’aumento della temperatura del pianeta sono:
- scioglimento dei ghiacci polari con conseguente innalzamento del livello dei mari e la sommersione di molte aree costiere;
§18.18 Scenari di un pianetapiù caldo
- maggior frequenza nel verificarsi di eventi climatici estremi, in particolare quelli caratterizzati da caldo e aridità.
T. Cavattoni, F. Fantini, S. Monesi, S. Piazzini - dall’Universo al Pianeta azzurro - © Italo Bovolenta editore 2010
67
Questa mappa è disponibile in versione interattiva sul sito internet