Cuore Azzurro N. 72 - 26 ottobre 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 72 - 28 OTTOBRE 2012 VOLTIAMO PAGINA A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine Antonio Juliano: capitano per sempre Club Napoli Tolosa: Francia tinta d’azzurro Antonio Juliano: capitano per sempre Alessandro Gamberini: la nuova stella Alessandro Gamberini: la nuova stella Club Napoli Tolosa: Francia tinta d’azzurro COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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Alessandro Gamberini:la nuova stella

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CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013SQUADRA P G V N P GF GS

JUVENTUS 22 8 7 1 0 19 4NAPOLI 19 8 6 1 1 14 5LAZIO 18 8 6 0 2 15 8INTER 18 8 6 0 2 13 6ROMA 14 8 4 2 2 15 13FIORENTINA 12 8 3 3 2 9 7CATANIA 11 8 3 2 3 9 13SAMPDORIA (–1) 10 8 3 2 3 10 10TORINO (–1) 9 8 2 4 2 9 5GENOA 9 8 2 3 3 10 12PARMA 9 8 2 3 3 8 11UDINESE 9 8 2 3 3 8 11ATALANTA (–2) 8 8 3 1 4 7 12CAGLIARI 8 8 2 2 4 5 8MILAN 7 8 2 1 5 9 10BOLOGNA 7 8 2 1 5 9 11CHIEVO 7 8 2 1 5 7 15PESCARA 7 8 2 1 5 6 15PALERMO 6 8 1 3 2 6 11SIENA (–6) 2 8 2 2 4 9 10

27-28 OTTOBRE 2012

SIENA - PALERMO

MILAN - GENOA

CATANIA - JUVENTUS

BOLOGNA - INTER

FIORENTINA - LAZIO

PESCARA - ATALANTA

SAMPDORIA - CAGLIARI

TORINO - PARMA

NAPOLI - CHIEVO

ROMA - UDINESE

9 ª G I O R N ATA

30-31/10 E 1/11/2012

PALERMO - MILAN

ATALANTA - NAPOLI

CAGLIARI - SIENA

CHIEVO - PESCARA

INTER - SAMPDORIA

JUVENTUS - BOLOGNA

LAZIO - TORINO

PARMA - ROMA

UDINESE - CATANIA

GENOA - FIORENTINA

1 0 ª G I O R N ATA

Max Bonardi

NAPOLI, PRENDI ESEMPIO DA CAVANI

A ltri tre schiaffi in Europa League dopo la sconfitta di To-rino contro la Juventus. E dopo l’altrettanta brutta pre-stazione col Psv Eindhoven sempre nella competizione

europea. Non si può dire che il Napoli stia passando un buonmomento. Tra le presunte minacce dell’allenatore che sembravoler gettare la spugna a fine stagione, il rendimento dei co-siddetti non titolarissimi, che stanno dimostrando che dietroCavani e soci c’è ben poco, e ora anche i risultati negativi,questo fine ottobre, non sta riservando molte soddisfazioni aitifosi napoletani. Quella che sembrava una corazzata, che ina-nellava vittorie una dietro l’altra, che sembrava non avessepaura di nessuno, si sta trasformando piano piano in una pilo-tina. E il comandante vacilla, sia sul piano dei nervi, che anchedelle scelte. Viene a proposito questa gara interna col Chievoche serve per spazzare via dubbi – c’è bisogno di una vittoriaconvincente – in modo tale da allontanare critiche e pressionidell’ambiente mal digerite dal tecnico di San Vincenzo. I tifosisi interrogano dopo queste ultime apparizioni del Napoli e sidomandano “non è che abbiamo sopravvalutato questa squa-

dra?”. La risposta la daranno solo i prossimi impegni, due rav-vicinati, domenica in notturna col Chievo, e mercoledì seranell’infrasettimanale sul campo di Bergamo, per poi tornare aFuorigrotta per ricevere il Torino. E poi l’8 novembre, semprein casa, la gara verità contro la capolista del girone, gli ucrainidel Dnipropetrovsk, per capire se davvero il Napoli ci tengaall’Europa League. Insomma, in poco più di dieci giorni, ca-piremo lo stato di salute della truppa Mazzarri che forse haaccusato più del previsto la battuta d’arresto di Torino. L’am-biente era carico, la squadra allenata al punto giusto, peccatosolo per dieci minuti di distrazioni che hanno fatto pendere ilrisultato dalla parte dei bianconeri campioni d’Italia. Nulla èperso, siamo solo alla nona giornata di campionato, si trattasolo di voltare pagina, assorbire anche la sconfitta in Coppa eriprendere a marciare ai ritmi giusti. Magari a quelli di Cavani,apparso giovedì sera rabbioso e voglioso di metterla dentro.L’uruguagio sta diventando sempre più leader della squadra,peccato che rispetto ai compagni sia di un altro pianeta sia sulpiano tecnico che per personalità.

Napoli - Lazio, quinta giornata di campionato. Il giocatoreKlose della Lazio segna un gol nettamente con la mano. Ildirettore di gara, il giudice di porta, l’assistente di linea, non

vedono nulla e l’arbitro convalida. I giocatori del Napoli primacircondano l’arbitro, poi Klose, invitando lo stesso a confessareal direttore di gara il gesto antiregolamentare, il quale infine con-fessa (sotto pressione), e l’arbitro annulla la rete. È l’eterno con-flitto tra il diritto e la sua applicazione, e la morale, nel senso che,come può accadere nella vita quotidiana, esistono uomini che giu-dicano le violazioni o i reati, ma esistono nel contempo avveni-menti, che pur se non codificati, talora non consentono ai giudi-canti di decidere secondo coscienza (verità). Ma torniamo al casoKlose. L’arbitro funzionalmente deve applicare delle regole, ov-viamente in rapporto a quel che vede, in uno spazio temporale cen-tesimale (con riserva del tollerato errore). Il problema nasce quan-do non è in grado di valutare l’episodio in modo corretto e coe-rente, tanto che come per il caso che stiamo esaminando, finisceper  depositare completamente la propria autorità, proprio peramore della verità. Si potrà dire che in questo caso viene meno ilcarisma, l’ascendente, la personalità del direttore di gara, ma per-ché non si potrebbe in alternanza avere qualche dubbio se quellaverità è stata realmente raggiunta? Chi ci dice che basta una con-fessione per annullare una rete? E se l’arbitro avesse visto talmentebene da smentirla? E se quella confessione infine non possa na-scondere una sorta di sudditanza del momento, e quindi non solouna paura di essere squalificato? Nel diritto chi confessa un delittonon è detto che venga subito creduto, ma siamo nelle ipotesi di in-dagini prese a tavolino. Qui non è così per cui da un lato è alta-mente qualificante che i giocatori comincino a confessare i lororeati, ma è pur vero che possa inculcarsi il rischio di una sorta di“cultura dell’inverso”, e cioè il prendere da parte degli arbitri unadecisione con sufficienza, con la valvola di salvaguardia di averepoi, il giocatore dalla propria parte. E tutto ciò sarebbe poco cre-dibile per tutto e tutti, soprattutto se non supportato in quel precisomomento da uno dei pochi dati certi che abbiamo: la tecnologia.

LA CONFESSIONELA CONFESSIONE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ NapoliAnno VII ­ n° 72 ­ 28 ottobre 2012

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinatore giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo delVaglio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longo­bardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, AdolfoMollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione venerdì 26 ottobre 2012 ­ ore 10,00

IN MASCHERAAL SAN PAOLOSaverio Passaretti (presidente AINC)

IN MASCHERAAL SAN PAOLOSaverio Passaretti (presidente AINC)

Adir poco burrascoso il periodo che attraversa il nostroNapoli, dopo la sconfitta di Torino continua la sofferenzain Europa League, un’altra notte da dimenticare. Dopo

la figuraccia in Olanda, ne arriva una anche in casa del Dnipro,che travolge la squadra di Mazzarri 3-1. Anche stavolta le se-conde linee hanno dimostrato di non essere all’altezza dei ti-tolari, non c’è stata mai partita in Ucraina con gli azzurri chesono andati sotto alla prima azione e sono stati surclassati da-gli uomini di Juande Ramos, ora a punteggio pieno in testaalla classifica con nove punti. L’unica nota positiva è la buonaprestazione dell’AIK contro il PSV che lascia un discretomargine di qualificazione, avendo in casa gli scontri diretticontro le prime due in classifica. Ma era quasi ovvio che il“Virtus Napoli“ non potesse raccogliere di più, quella non èuna formazione amalgamata pur restando apprezzabili le sin-gole potenzialità, una formazione che non può competere incampo europeo e che costringerà il Mister a obbligatori ritoc-chi nel prosieguo della competizione. In campionato ci aspet-tano tre sfide fondamentali, Chievo, Atalanta e Torino nellequali noi tifosi riponiamo tutte le speranze di rivedere il “no-stro Napoli”, lo squadrone che conosciamo e che ci regalagrandi soddisfazioni. L’aspetto psicologico è da curare parti-colarmente, e Mazzarri dovrà impegnarsi al massimo per re-stituire morale e convinzione agli azzurri che potrebbero ri-sentire di contraccolpi negativi. In questo momento delicatosi sono innestate aspre polemiche per le “stupide” affermazio-ni di quel giornalista da strapazzo a cui risponde l’iniziativa“Tutti in maschera” ideata dalla presentatrice televisiva Jolan-da de Rienzo e dalla giornalista Veronica Bencivenga, in pro-gramma allo stadio San Paolo di Napoli in concomitanza dellapartita contro il Chievo. La protesta, si basa nell’indossare ma-scherine igieniche almeno nei primi cinque minuti di gioco,subito dopo il minuto di silenzio dedicato all’ennesima vittimainnocente della camorra Pasquale Romano, esternazioni di ci-vile intolleranza contro discriminazione e violenza. L’AINCplaude alla iniziativa che con correttezza risponde alle brutturedi una crisi di valori diffusa ormai il tutto il nostro paese.Adesso però rivogliamo il Napoli di sempre, forza Azzurri.

LA VIGNETTA DI

Poiché è il campionato laprima scelta, e al diavolo

l’Europa League (seconda batosta in trasferta), toccabattere il Chievo “senza se e senza ma”, con la squa-dra al completo, in campo tenori e baritoni al riparodalle fatiche europee, punteggio pieno da rinsaldarein casa (4 partite, 4 vittorie). Se deve essere lotta lavertice, sfidando la Juventus e tenendo a bada Inter,Lazio e Roma, non si può fallire. Non sembra più iltempo delle sorprendenti sortite dei veronesi controgli azzurri (4 vittorie nelle ultime otto sfide, una al SanPaolo, mai un pareggio). La formazione scaligera,passata da Di Carlo a Corini, è in grosse difficoltà,cinque sconfitte in otto partite, strapazzata in casa efuori dalle squadre maggiori (Lazio, Juve, Inter), tretrasferte, tre tonfi. Ma con Corini si è rimessa a galla,imbattuta negli ultimi due turni, vittoria sulla Sampe pari con la Fiorentina, una riscossa tutta casalinga.Può impressionarsene il Napoli? No che non può. Per-ché il campionato è l’unica ragione d’essere e c’è dacancellare immediatamente il “buco” di Torino che èstato a metà una beffa. Fallisce in Europa il Napoli-bis. Turn-over troppo pesante. Se i titolarissimi devo-

no essere impiegati nel secondo tempo a partite compromesse,tanto vale schierarli subito. Amen. Il Dnipro è dietro le spalle.Il campionato chiede una pronta riscossa. Dietro le spalle anchela Juve. Due sconfitte consecutive fra campionato ed Europa.Il prestigio del Napoli è scosso. E il campionato accelera. Sta-sera il Chievo a Fuorigrotta, mercoledì a Bergamo, domenicail Torino al San Paolo, poi giovedì il ritorno col Dnipro e do-menica a Marassi col Genoa. Impegni ravvicinati, senza respi-ro. Il Napoli sotto pressione come le altre squadre dell’alta clas-sifica impegnate anch’esse in Europa. Chiudere la “pratica”col Chievo con la formazione migliore. Serve una franca vitto-ria. Il Chievo (4-3-3) ha giocatori concreti, Luca Rigoni, Hete-maj, Luciano, Thereau, tutto il meglio a centrocampo, due col-laudati artiglieri in attacco, Pellissier e Di Michele. Sono frecceavvelenate per il contropiede. Guai a scoprirsi. Ci vuole corag-gio e fermezza e bisogna tornare a volare sulle fasce. Come staMaggio? Hamsik, squalificato in Europa League, è fresco epimpante. La sicurezza è Cavani che anche in Ucraina è statouna furia. Mazzarri ha messo il broncio per la sconfitta col Dni-pro (non sopporta le critiche), ma si spera che smetta di parlaredi anno sabbatico a fine stagione. Il Napoli ha bisogno di sere-nità e di compattezza. E il nascente prestigio del club non puòsubire le figuracce in Europa, non può ridursi solo al campio-nato che ora va giocato al massimo riprendendo a vincere.

di Mimmo Carratelli

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Sergio Curcio

DOPO TORINO ARRIVANO LE INSIDIE

L a parola d’ordine è cancellare Torino e riprendere la corsa.Meglio se senza pensare di farla sulla Juve o col timoredi poter essere raggiunti da Inter e Lazio. Dopo la “botta”

dello Juventus Stadium e l’intermezzo di Europa League con-tro gli ucraini del Dnipro, il rischio di scorie mentali e fisichec’è tutto e il Chievo, per… tradizione, è avversario difficile.Il campionato, dopo sole 8 giornate, si fa già duro e nella testa,ancora più che nelle gambe, si sentono i primi segni di stan-chezza dovuti alle partite giocate ogni tre giorni. Mazzarri haribadito l’intenzione di “pensare” seriamente a un anno sab-batico alla fine della stagione… abbiamo dubbi sull’opportu-nità del momento scelto dal tecnico toscano, pur comprenden-do lo stato d’animo e psicologico dell’uomo e del professio-nista. Però, con 30 partite ancora da giocare, dopo la primasconfitta in campionato in una stagione che la squadra può si-curamente disputare da protagonista, considerato il non eccel-lente livello tecnico delle formazioni più blasonate, Juveesclusa, lo “sfogo” di Mazzarri può diventare un handicap pe-ricoloso per un gruppo che nel suo allenatore ha trovato sem-pre il punto di riferimento e il parafulmine nei momenti piùdifficili. Contro il Chievo la vittoria è d’obbligo anche se i ve-ronesi con l’avvento di Eugenio Corini in panchina al postodi Di Carlo, hanno colto 4 punti nelle ultime due gare risalen-do qualche posizione in classifica e soprattutto dimostrandodi non essere quella squadra slegata e confusa che aveva rac-colto ben 5 sconfitte consecutive. L’ex centrocampista azzur-ro, una meteora al San Paolo, stella brillante con Juve e Chie-vo, ha ereditato una squadra ostica, in buona condizione atle-tica e in gran parte con gli stessi elementi che garantirono unasalvezza tranquilla nello scorso campionato. Sorrentino e Pel-lissier sono le bandiere indiscusse del gruppo, i leader in cam-po e fuori, ma anche giocatori in grado di dare qualcosa in più,in termini di punti e capacità, all’intera squadra. Il 4-3-2-1 diCorini non è molto lontano dal sistema adottato da Di Carloanche se le “promozioni” a titolare di Guana e Dramé e l’in-nesto di Di Michele al fianco di Luciano, Pellissier o Therau

sembrano aver dato maggiore sostanza e compattezza all’un-dici veronese, che nel chiudere i varchi velocemente per poiripartire, fa la sua arma più importante. Luca Rigoni, dinamicoe puntuale in copertura, ma spesso in difficoltà nel trovare ilbandolo del gioco è il faro della squadra a cui mancano sicu-ramente le geometriche giocate di Bradley e la durezza difen-siva di Acerbi. Un impegno da non sottovalutare, ma con unagara saggia il Napoli può farcela senza doversi dannare, ancheperché mercoledì prossimo, nel turno infrasettimanale, ci saràda far visita all’Atalanta di Marino, Denis e Cigarini. L’Az-zurri d’Italia è un campo tutt’altro che semplice e Colantuonoha tra le mani una squadra solida e ben organizzata cui fa pra-ticare una manovra lineare, pulita, seppur prevedibile. Nel 4-4-1-1 che è lo schema base del tecnico romano, Cigarini è ilmetronomo in grado di garantire le giocate giuste con ordinetattico, anche se ha necessità di tempo e spazio per sviluppareal meglio le sue idee di gioco in funzione dei guizzi improvvisidi Maxi Morales e della forza fisica di Denis. Peluso a sinistrae Raimondi sulla destra, da difensore o esterno di centrocam-po, sono le potenziali spine nel fianco della difesa azzurra uni-tamente a Schelotto, mentre Cazzola, valorizzato a Castellam-mare di Stabia, sorregge gli sforzi di Cigarini e Di Luca, ver-sione orobica di Insigne, che è la scheggia in avanti al fiancodi Denis. Impegno ostico nel quale gli azzurri dovranno dareil massimo, atleticamente e soprattutto mentalmente, senza of-frire campo e contropiede ai bergamaschi. Da stasera fino al9 dicembre (Inter – Napoli, ndr) ben 11 impegni ufficiali at-tendono gli azzurri. Partire col piede giusto per questo altrociclo di gare è fondamentale. I conti dicono che il Napoli at-tuale ha 8 punti in più rispetto alla scorsa stagione. Senza pre-tendere l’impossibile Mazzarri dovrà fare e dare il massimoper caricare al meglio l’ambiente. Il campionato e i tifosi nonammettono e non meritano divagazioni sul tema che potreb-bero essere estremamente pericolose e dannose.

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NAPOLI - CHIEVON. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 8 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA – –3 BRUNO UVINI D 1991 BRA – –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA 2 –5 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 2 –6 SALVATORE ARONICA D 1978 ITA 4 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 8 68 ANDREA DOSSENA D 1981 ITA 1 –9 EDUARDO VARGAS A 1989 CIL 4 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 8 113 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR – –14 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 8 –15 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA – –16 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 1 –17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 8 318 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 7 –19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 6 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 7 121 FEDERICO FERNÁNDEZ D 1989 ARG 1 –22 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA – –24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 8 128 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 7 –55 ALESSANDRO GAMBERINI D 1981 ITA 5 –85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 7 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 8 –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol2 DARIO DAINELLI D 1979 ITA 8 –3 MARCO ANDREOLLI D 1986 ITA 1 –5 ROBERTO GUANA C 1981 ITA 3 –6 MARCO RIGONI C 1980 ITA 5 18 RINALDO PAULO CRUZADO C 1984 PER 4 19 DAVIDE MOSCARDELLI A 1980 ITA 5 –

10 SIQUEIRA LUCIANO C 1975 BRA 4 –11 MAMADOU SAMASSA A 1986 MAL 3 –12 BOSTJAN CESAR D 1982 SLO 6 –13 BOJAN JOKIC D 1986 SLO 4 –14 ISAAC COFIE C 1991 GHA 1 –16 LUCA RIGONI C 1984 ITA 7 –17 DAVID DI MICHELE A 1976 ITA 7 118 LORENZO SQUIZZI P 1974 ITA – –20 GENNARO SARDO D 1979 ITA 7 –21 NICHOLAS FREY D 1984 FRA 6 –25 KAMIL VACEK C 1987 CEC 3 –26 PAVOL FARKAS D 1985 SVK 1 –31 SERGIO PELLISSIER A 1979 ITA 5 233 PAUL PAPP D 1989 ROM 1 –39 ADRIAN STOIAN A 1991 ROM 5 –54 STEFANO SORRENTINO P 1979 ITA 8 –56 PERPARIM HETEMAJ C 1986 FIN 8 –77 CYRIL THEREAU A 1983 FRA 7 293 BOUKARY DRAMÉ D 1985 SEN 3 –

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Maurizio de Giovanni

CHE COSA È SUCCESSO A TORINO…

M an mano che la delusione cocente va sbollendo, comeun esercito sconfitto contiamo i morti e i feriti e ci pre-pariamo a ricompattare le file per le nuove battaglie.

Purtroppo i danni dell’ultima giornata di campionato non silimitano alla dura realtà di una Juventus avanti di tre punti,con nuove ali per una ritrovata sicurezza e uno scontro direttoin meno: anche Lazio e Inter hanno vinto abbastanza facil-mente, e ormai il vantaggio azzurro si è ridotto alla miseria diun punto. In più, il turno infrasettimanale di fine ottobre pro-pone una situazione obiettivamente a noi sfavorevole, con unasempre difficile trasferta bergamasca (e gente come Denis eCigarini ansiosa di dimostrare che la dirigenza azzurra è stataun po’ troppo veloce a liberarsene), mentre Inter, Juventus eLazio hanno facili incontri casalinghi contro Sampdoria, Bo-logna e Torino.Si capisce come diventi cruciale questo match col Chievo, dasfruttare per la concomitante trasferta delle avversarie. I ve-ronesi, peraltro, vengono segnalati in buona forma dopo l’ot-timo punto riscosso contro la rampante Fiorentina.Detto ciò ci lecchiamo le ferite della botta dello JuventusStadium; una partita che, con quei folli ultimi dieci minuti,

ha raccontato forse più di tutte le altre da inizio di stagionequalcosa sui limiti di una rosa che, di fatto, per i ruoli fon-damentali non propone alternative. Caceres, Pogba e Matrihanno stravolto l’incontro, vincendolo; la nostra panchinanon possiede valori nemmeno vagamente avvicinabili aicampioni che compongono la rosa bianconera. Il fatto cheMazzarri proponga lo sterile possesso palla di Torino comeuna grande vittoria sul campo avverso la dice lunga suquest’argomento.Se dovessimo a gennaio, e oltre ad augurarcelo ci crediamo,essere ancora uno dei vagoni del treno in corsa verso i vertici,Bigon e De Laurentiis dovranno fare qualche matura rifles-sione, per non gettare al vento la seconda occasione consecu-tiva in due anni di realizzare qualcosa di importante. Parlia-moci chiaro: serve un uomo per reparto, di livello adeguato asostituire Cannavaro, Inler, Hamsik e Cavani che, a oggi, nonhanno riserve. Credo che nemmeno il più governativo deicommentatori possa, a questo punto, ritenere all’altezza Fer-nandez, Donadel, El Kaddouri e Vargas. Mazzarri, pur essendo abituato a friggere il pesce con l’acqua,le partite dalla panchina le può cambiare solo in peggio.

IL NAPOLIDEL COMMISSARIO RICCIARDI

Non tutti i mali vengono per nuocere, sempre che si facciatesoro delle esperienze negative. Leggasi "male" lasconfitta del Napoli in casa della Juve. La sfida tra le

due capoliste era giustamente connotata da una tripla nell'am-bito delle previsioni. È andata male agli azzurri, come si sa,inaspettatamente travolti dai fantasmiche si sono materializzati dalla pan-china bianconera. Due minuti due e lafrittata era bell’e pronta. Come avevagiocato il Napoli fino a quei due mi-nuti fatali? Decentemente, come laJuve del resto. La partitissima tantoosannata dai media non è stata ungranché. Accade sovente quando laposta in gioco è altissima. Sostanzialeequilibrio rotto da due non titolari. Hosempre sostenuto che - da quando so-no possibili tre sostituzioni - che sigiochi in quattordici. Quindi, diventadeterminante la lettura del match daparte dei tecnici. Marcello Lippi era iltecnico delle sostituzioni vincenti. Aogni cambio che effettuava, le sue squadre - la Juve, la Nazio-nale - ne traevano benefici determinanti. Credo che il bravo Mazzarri debba estendere il concetto di ti-tolarissimi ad almeno altri tre azzurri: Insigne, Vargas, Dze-

maili. Può lasciar perdere, che so, i Grava e i Donadel. E ma-gari, in futuro, qualora non decida per l’anno sabbatico, chie-dere due-tre rinforzi di alta qualità. Nascondersi dietro il paravento della superiorità nel possessopalla non è altro che un falso alibi. Il possesso palla, mutuato

dal basket, significa poco o nulla.Va bene, se tieni palla per creare -attivamente - le condizioni per l’af-fondo fatale. Altrimenti, come so-stiene Zeman, equivale al "prestarsila palla". La prima caduta in campionato nondovrebbe incidere più di tanto sulmorale della squadra perché, co-munque, ha dimostrato di potercompetere ad armi pari con i cam-pioni d'Italia. Non prevedo partico-lari momenti di angoscia esisten-ziale. Una cosa è certa però: lamancanza di Lavezzi continuerà apesare come un macigno in partico-lar modo nelle partitissime.

Chi fa a fette, ora, le difese avversarie? Magari è un Napolipiù equilibrato, ma non più imprevedibile. Caro Pocho, ti staiintristendo guardando la torre Eiffel dal basso. E noi pure, dal-l’alto delle gradinate del San Paolo.

Adolfo Mollichelli

E SE COMINCIASSE A MANCARE LAVEZZI?

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Francesca Fortunato

È domenica mattina, un ragazzo tifosissimo del Napoli sisveglia, fa colazione, accende la tv, compra i quotidianisportivi (è già in clima partita da giorni) e poi corre allo

stadio lasciando a casa la fidanzata o moglie. Beh, prendetequesta scena e cancellatela...! Niente da fare, al San Paolo siva insieme o se al ragazzo il calcio non interessa la donna civa da sola. E sì miei cari, oggi è così. Esistono uomini a cuinon interessa il “pallone” o non sono tifosi sfegatati, mentre lefidanzate attendono con trepidazione il momento del match.Ma se al ragazzo non piace il calcio cosa accade? E se tifa peruna squadra diversa dal Napoli? Abbiamo provato a fare unsondaggio ponendo il quesito al gruppo LE AZZURRE DELNAPOLI. Le risposte sono state molteplici e divertenti. C’è chiè poco democratico e chi più aperto. Lo convinco e viene conme, se mi ama accetta anche di venire allo stadio con me, scri-ve Grazia De Falco. C’è chi invece si consola con il figlio, co-me Alfuivem Nastri Airolndi che ha sposato un uomo che nonsegue il calcio, ma ha un figlio di 5 anni super-tifosoazzurro. Diversa la posizione di Rosanna Meglio, che sulla pa-gina fan del gruppi delle tifose risponde: “Un uomo a cui nonpiace il calcio nun è omm”. C’è chi, invece, deve superare unvero e proprio test (si fa per dire) o provino pre-fidanzamento,come spiega una delle supporters azzurre Roberta Sigigliano

che al primo appuntamento chiede il livello di interesse al cal-cio e per quale squadra tifa il ragazzo. E quando la coppia tifaper squadre diverse? Bel problema direi... in primis dipende daquale club tifano i due... alcune sono gemellate ma altre nonsono “amiche”. Si può assistere a vere e proprie liti durante gliscontri diretti, a fine primo tempo spesso l’analisi sulla partitasi accende a dismisura e non si placa nel post-partita. Lì scattail momento sfottò, ma la difficoltà è il pre-partita. Tutta la set-timana che porta all’incontro è un vero e proprio incubo.L’amore si vede in questi momenti e il bello sta proprio nelloscorgere i grandi sforzi che fa l’uno per l’altro. Alcuni fidanzatisono costretti a sorbirsi le partite della squadra del cuore dellacompagna, anche se di fede diversa. A volte restano a casamentre loro vanno in trasferta per seguire la loro passione, inaltre occasioni le accompagnano pur non essendo tifosi sfega-tati o preferendo società differenti. Sacrifici di vero amore chemettono pace... A dare un bel segnale ci pensa anche MariucciaDiamond: “Ma se posso essere sincera, per me il mio uomopuò tifare ciò che vuole; ognuno di noi ha una squadra del cuo-re ma questo non deve intralciare una relazione. Il mio ragazzoè juventino e io napoletana, ma non ci vedo nulla di male”. An-zi la cosa più carina è stata la torta del Napoli che, bianconerodoc, le ha regalato al suo compleanno!!!

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Carmine Tascone

GIÙ LE MANI DALL’ALLENATORE

L a sconfitta di Torino contro la Juventus ha innescato unpericoloso percorso mediatico. In tanti non aspettavanoaltro per prendersela con Mazzarri. Io, lo dico subito,non

faccio parte di questa schiera di persone e approvo in toto lescelte fatte sabato scorso dal tecnico toscano. Sino all’82’ ilNapoli aveva gestito al meglio il big match coi campioni d’Ita-lia. Il gol di testa di Caceres scaturito dall’angolo è figlio dierrori di posizione sia di De Sanctis che di Inler, che avrebbedovuto marcare l’uruguagio visto che Barzagli in quella oc-casione non era salito a saltare. Se poi si aggiunge che gli az-zurri hanno giocato a Torino con tre giocatori in meno, Mag-gio, Pandev e Hamsik, indispensabili comunque per i compiti

a loro assegnati, che comunque hanno chiuso la gara col pre-dominio nel possesso palla (53%) e che sono arrivati al limitedell’area bianconera circa una quarantina di volte, pur senzaaver mai tirato in porta, allora mi chiedo dove sono le colpedell’allenatore? Forse l’unico appunto va fatto quando, dopoil primo gol subito, avrebbe dovuto inserire subito Insigne alposto di Gamberini. E non si dica che Lorenzino è poco e maleimpiegato. Finora ha giocato 431’ su 10 partite tra campionatoed Europa League e non ci dimentichiamo che due anni fa erain c e l’anno scorso in B. Ora, voltiamo pagina, arriva il Chie-vo che se il Napoli gioca da Napoli non ha alcuna possibilitàdi uscire imbattuto dal San Paolo.

Marco Martone

TORMENTONE MAZZARRI? NO GRAZIE

Per favore, No! Almeno per ora ci sia risparmiata la solitalitania sul futuro di Mazzarri, sui propositi “sabbatici” deltecnico toscano e sul suo sacrosanto diritto a difendersi

da uno stress che, evidentemente, soltanto i big della pedatapossono comprendere. Sia detto con il massimo rispetto e conl’amore infinito che proviamo per la maglia azzurra, siamo pro-pensi a credere che i tifosi siano più interessati alle sorti delNapoli che non al destino immediato della carriera dell’allena-tore. Già due anni fa per “colpa” dei giornalisti che chiedevanoinsistentemente lumi sul futuro del tecnico o forse a causa diuna mancanza di chiarezza che è spesso merce rara da questeparti, la stagione del Napoli si perse indietro a un’infinità dichiacchiere, ipotesi fantasiose e sospetti. Un tira e molla duratomolti mesi, che pregiudicò in maniera evidente le possibilitàche la squadra aveva per combattere fino al termine della sta-gione per un obiettivo ambizioso e non impossibile. Adesso,alla prima battuta d’arresto, peraltro assolutamente compren-sibile contro una delle squadre più forti d’Europa, ecco che laquerelle ricomincia. «Non so cosa farò a fine stagione». Un re-frain stucchevole. Una frase che lascia aperti scenari molteplici,

rispetto ai quali solo il tempo sarà in grado di dare risposte. Ilrischio immediato, però, è troppo elevato. La stagione è appenacominciata e la competitività della squadra, anche grazie a unabbassamento generale del livello tecnico del torneo, non am-mette distrazioni di sorta. Che sia Mazzarri o un altro l’allena-tore del Napoli la prossima stagione, in questo momento contapoco. La storia del Napoli non si ferma a Mazzarri, la storia diMazzarri è giusto che non si fermi al Napoli. Bene dunque hafatto lui stesso a “promettere” di non riparlarne più, bene fa-ranno i giornalisti che seguono il Napoli a evitare di tornaresull’argomento. Non si comprende perché a Torino, spondabianconera, non si parli del futuro di Conte, nonostante i tantiguai legati alla giustizia sportiva che lo riguardano, a Milanoil giovane e inesperto Stramaccioni appare ancorato alla pan-china e lo stesso Allegri, in caduta libera, non sembra adom-brare dubbi sul futuro. La stessa cosa vale per Zeman a Romae Guidolin a Udine. A Napoli lo sport preferito sembra esserequello del dubbio e dell’incertezza. La stabilità dell’ambiente,invece, è condizione imprescindibile per puntare in alto, peressere grandi, per provare a vincere, con Mazzarri… o senza.

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

TANTA ATTESA... PUNITI DALLE RISERVE!

Itifosi napoletani escono a testa bassa dallo Juventus Sta-dium dopo la sconfitta per 2-0 con i padroni di casa. Unapartita che non è stata esaltante per gli azzurri, infatti i

bianconeri dettano le loro leggi facendo possesso palla, tantedifficoltà sulla fascia sinistra per i napoletani perché Marchi-sio e Giovinco aprono gli spazi ad Asamoah, sulla fascia de-stra Maggio non è al top e ci mette del tempo per carburare elo fa anche con l’aiuto di Behrami. La Juventus quando at-tacca gli spazi fa male e mette in difficoltà il Napoli, ma gliazzurri fanno lo stesso con le ripartenze di Hamsik, Pandev eCavani e proprio quest’ultimo sullo sviluppo di un calcio dipunizione prende l’incrocio dei pali facendo tremare i cuoridei tifosi bianconeri. Una partita avviata al pareggio ma i duenuovi innesti Caceres e Pogba cambiano il volto a una tesis-sima sfida e in soli 120 secondi spediscono gli azzurri all’in-

ferno. Tanti i commenti post partita, si cercano critiche o at-tenuanti che a questo punto sono superflue, questa è la leggedel calcio, in una serie positiva può inserirsi una giornata stor-ta ed è quello che è capitato all’undici di mister Mazzarri. Non bisogna abbattersi, riprendere il positivo cammino è fon-damentale per non sciupare quanto di buono prodotto. È daevitare cadute di stile clamorose come quel “deficiente” dicronista Rai che ha innescato una pericolosa miccia nell’am-biente già surriscaldato, oppure dare eccessivo credito a uninfelice sfogo di Mazzarri che accusa soltanto un momentosi stanchezza. Contro il Chievo bisogna restare concentrati e non dimenti-care quanto hanno sofferto gli azzurri contro la compagineveronese negli scorsi campionati.Un po’ di calma e forza azzurri!!

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Amare, gioire e soffrire per la maglia del Napoli. È quelloche succede ad Antonio (Totonno) Juliano da quando intenera età fu folgorato dall’azzurro. Lui, classe ’43 che

ha fatto tutta la trafila sin dalle giovanili per poi esordire inprima squadra e poi diventare per sempre il capitano, simbolonapoletano per eccellenza, anche da dirigente. Si può esserecerti che nel cuore dei tifosi azzurri è secondo solo a DiegoArmando Maradona dal quale lo dividono due scudetti e unacoppa Uefa. Il primo, sfiorato solamente dal ragazzo di S.Giovanni a Teduccio, grazie al “tradimento” di “core ngrato”al secolo Josè Altafini.

D. Il ricordo a cui è più legato con la maglia azzurraR. In tanti anni i ricordi sono molti. Quello più bello è il de-butto in serie A. Fu l’inizio di una cosa bella che nel tempo hadato risultati positivi e negativi. Il momento più amaro è lasconfitta a Torino contro la Juve. Vincere un campionato avreb-be coronato il sogno di una vita. È qualcosa che mi manca.

D. Hanno qualcosa in comune Ferlaino e De LaurentiisR. Non lo so. Conosco bene Ferlaino ma non posso dare ungiudizio su De Laurentiis. Bisognerebbe conoscerli meglio,spesso sono costretti a dire cose che non pensano. Come pre-sidente Ferlaino ha vinto e tanto qualcosa d’importante, ha as-saporato la gioia del successo, l’altro sta facendo bene, biso-gna dargli tempo 4-5 anni per giudicarlo.

D. Mazzarri era secondo di Ulivieri a Napoli quando leiera direttore generale, ne aveva già intuito le potenzialitàda allenatore?R. Sinceramente no. Era nello staff e allenava i portieri, altrisi occupavano di altre cose, lavorava benissimo, c’era chi glidava ordini e disposizioni e si fidava di lui.

D. Napoli più forte o più debole rispetto alla passata sta-gione?R. Non saprei. Se si fa il paragone tra punti e classifica il Na-poli sta facendo bene. L’importante è competere, vincere onon vincere dipende da altre situazioni. È fondamentale chesquadra e città siano competitive.

D. Avrebbe fatto qualcosa in più sul mercato?R. Per me i giocatori bravi non si devono mai vendere. Il Na-poli non deve salvarsi, deve poter competere e per questo ser-ve la materia prima: i calciatori. Lavezzi non l’avrei mai ven-duto, se devo avvicinarmi alla testa della classifica, faccio unsacrificio e compro calciatori.

D. Non c’è troppo ottimismo rispetto alle reali potenzialitàdel Napoli?R. L’importante è che la gente sia contenta, chi gestisce la so-cietà può lavorare più serenamente e con meno pressioni.

D. Un giocatore che farebbe al caso del Napoli…R. Più gli anni passano e meno calciatori bravi nascono. Io misarei tenuto Lavezzi, ha dato tanto, ha un modo di giocare cheentusiasma la gente. Tutti si sono innamorati perché è un tra-scinatore. Sono pochi i calciatori che superano l’uomo e crea-no il vantaggio numerico, Messi e Lavezzi sono tra questi.

D. Che senso ha qualificarsi in Europa League per poi gio-carla con la seconda squadra?R. Quando si partecipa a una competizione internazionale bi-sogna dare il massimo. Esiste alle spalle un popolo, una città.È inutile fare il turnover in una competizione internazionale,c’è poco recupero, invece il campionato è più lungo.

Antonio Juliano (Napoli, 1º gennaio 1943) è un ex cal-ciatore e dirigente sportivo italiano, per tutta la sua car-riera (tranne un anno al Bologna) centrocampista del Na-poli; fu campione d'Europa nel 1968 e finalista al cam-pionato del mondo 1970 con la Nazionale italiana. Natoa San Giovanni a Teduccio, Juliano crebbe calcistica-mente nel Napoli, compiendo tutta la trafila dalle giovanilifino alla prima squadra, che raggiunse nel 1962-63,L'esordio avvenne il 17 febbraio 1963 in Napoli-Inter 1-5. Da allora, e fino a tutto il 1977/78, rimase al Napoli,capitano dal 1966 a solo 23 anni, collezionando 355 in-contri in serie A e 39 in serie B; 72 incontri in Coppa Italia(una vinta) e 39 tra Coppa UEFA e Coppa delle Coppe.Poi una carriera prima da dirigente e poi da opinionista.

D. La Juventus è davvero imbattibile?R. No, nessuna squadra è imbattibile, la Juve è la squadra mi-gliore. Non perde da tanto tempo, i punti che hai te li meriti.È la squadra che in questo momento non perde, ha un recordda battere, non è facile, è organizzata e per caratteristiche estoria è difficile batterla. D. A Torino ha più sbagliato Mazzarri o è stato più furboConte?R. È tutto frutto di casualità. È casualità che entrino due uo-mini e facciano i due gol decisivi. Il calcio va visto per quelloche è, le dietrologie non pagano, chi indovina è un genio.D. In caso di addio di Mazzarri a fine anno che tecnico sug-gerirebbe alla dirigenza e perché?R. Non voglio pensare a un addio di Mazzarri, mi meravigliaper le cose dette. Forse tempo fa avrebbe dovuto chiederegiocatori importanti al Napoli, se no avrebbe fatto meglio adandarsene avendo una motivazione. Questo non è successo,perché? D. Che persona è Juliano al di fuori del calcio: famiglia,hobby, sport e altroR. Appena appese le scarpette al chiodo mi sono appassionatoal tennis. Oggi ogni tanto vado a fare un po’ di corsa al Virgi-liano. Il giardinaggio è il mio hobby. E poi ho una splendidafamiglia una moglie, tre figli e un nipote, è lui il re di casa èfortunato, me lo sono goduto, ora è già grande.

Max Bonardi

JULIANO: CAPITANO PER SEMPRE

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Chiedilo a ciccioFrancescoColonnese

re fuori dai confini nazionali. Giocare l’Europa Leaguetanto per giocarla è sbagliato e non è corretto verso tifosie verso chi gioca. L’occasione serve anche per mettersiin mostra e magari per mettere in difficoltà l’allenatoreche si affida ai suoi titolari, chissà soffiando il posto a uncompagno.

Giulia Adinolfi    Sorrento

A gennaio su quale reparto bisogna lavorare in sededi mercato?

È presto per dirlo ma Cavani davanti è troppo solo. Ser-ve un bomber utile alla causa, ma dipende molto da co-sa succederà nei prossimi due mesi. Chissà assistiamoall’esplosione di Vargas o Insigne. Sarebbe curioso ve-dere il cileno all’opera che possa far vedere le sue qua-lità. Se posso azzardare un nome, prenderei Floccari.

Andrea Righi    Monte di Procida (Na)

E se dovessi assegnare delle percentuali scudetto?

Ora darei 60% alla Juventus e 20% a testa a Napoli eInter. Se però volessi guardare solo la rosa dico nell’or-dine Juve, Inter e Napoli.

Carmelo Rocco    Napoli

Napoli più forte o più debole rispetto all’anno scor-so?

Più forte dell’anno scorso. Ha immesso nella rosa ottimigiocatori: Gamberini è un difensore forte e di grandeesperienza, Behrami è ottimo. Certo l’attacco è orfanodi Lavezzi ma Insigne, se esplode definitivamente, nonlo farà rimpiangere. Sulla carta il Napoli si è rinforzato indifesa e a centrocampo. Sull’attacco mi riservo la rispo-sta perché molto dipenderà da quanto Lorenzino incide-rà sulla classifica marcatori.

Rosaria Parlati    Curti (Ce)

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Che cosa ha detto la sfida di Torino?

Che il Napoli non è ancora pronto per puntare allo scu-detto eventualmente la gente pensasse così. La Juven-tus è ancora, e di molto, più forte degli azzurri, sia tatti-camente ma soprattutto sul piano della concentrazione,quella sì da grande squadra.

Enzo Rimini    S. Maria Capua Vetere – Ce

Fa bene Mazzarri a non sfruttare troppo Insigne?

No, io lo sfrutterei di più. I talenti in Italia non riescono aesplodere perché gli manca la continuità. Se il ragazzoè pronto è giusto che giochi. Forse, in alcune partite, iolo avrei fatto entrare prima. Tuttavia, a guardare il minu-taggio, finora non si può dire che abbia giocato poco,ma deve giocare di più.

Clelia Cristoforo    Casalnuovo

Secondo te Hamsik non soffre troppo le gare impor-tanti?

È un giocatore di grande talento, soffre quando gli ven-gono assegnati compiti che snaturano le sue caratteri-stiche. Sul piano caratteriale è un elemento che bisognacercare di sfruttare di più. È l’unico talento vero dopoCavani, il Napoli non può fare a meno dell’estro di Ham-sik. Il tecnico può anche assegnargli compiti difensivi manon in maniera esasperata.

Vincenzo Piscopo    Roma

È giusto pensare solo al campionato o bisognereb-be anche tenere in considerazione l’Europa League?

Affrontare entrambe le competizioni ad alto livello e conla giusta concentrazione è atteggiamento da grandesquadra. Ho vinto una Coppa Uefa con l’Inter e ho vistoche impatto ha vincere in Europa. È bello, ti fai conosce-

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Massimo Sparnelli

NUOVA STELLA: ALESSANDRO GAMBERINI

Alessandro Gamberini (Bologna,  27 agosto  1981) èun calciatore italiano, difensore del Napoli. Cresce nelle gio-vanili della squadra della sua città, il Bologna, dove giocaprevalentemente come difensore centrale, venendo peròimpiegato talvolta anche come terzino. Esordisce in SerieA il 9 gennaio 2000, giocando nella partita Lazio - Bologna,terminata poi 3-1 per la squadra di casa. Entrato in piantastabile nella rosa della prima squadra, nelle stagioni com-prese fra il 1999 e il 2002 gioca un totale di 34 partite, con-quistando anche la maglia della Nazionale Under-21. Dopouna stagione in prestito al Verona in B, torna al Bologna perpoi nel 2005 trasferirsi alla Fiorentina, dove grazie a Pran-delli, diventa titolare al centro della difesa e si conferma unodei migliori difensori italiani mostrando le sue qualità in cop-pa Uefa e in Champions League, sino a luglio 2012 quandopassa al Napoli per una cifra di 1,5 mln di euro e un con-tratto biennale con opzione per il terzo. In nazionale, dopoaver conquistato con l’under 21 nel 2004 l’Europeo, vieneconvocato nel 2006 ed esordisce l‘anno successivo, parte-cipando alla Confederations Cup nel 2009 in Sudafrica. Tor-na nel giro azzurro nel 2011.

LA SCHEDA

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I cambiamenti sono portatori sani di belle novità. È chiaroche apparentemente possano spaventare, sembrare qual-cosa di difficile a cui adattarsi e a cui fare l’abitudine. Ma

il nuovo è sano. Il nuovo è entusiasmante. E uno dei nuovi arrivi in casa SSCnapoli, è il difensore chescende in campo con la maglia numero 55 Alessandro Gam-berini. Bolognese, classe 1981, molto forte di testa e in sci-volata, dal tiro mancino. Prima di approdare in terra napoletana, Gamberini ha iniziatoil suo percorso nelle squadre di club con il Bologna 1999-2002 (34 presenze e 0 reti), passando al Verona (serie B)2002-2003 (20 presenze e 0reti), per poi ritornare al Bologna2003-2005 (44 presenze e 0 reti). E’ stata poi la volta della Fiorentina 2005-2012 (194 presenzee 6 reti) e infine è arrivato al Napoli. Gamberini crede che il Napoli sia una squadra ambiziosa edè venuto qui per vincere qualcosa di importante: “C’è statamolta disponibilità da parte del gruppo e del mister. Sono quicon umiltà ed entusiasmo. Il mio obiettivo è quello di farmi trovare pronto, per soddi-sfare le esigenze di coloro che credono in me: il club ed i ti-fosi”. La scelta del Napoli per Gamberini rappresenta un pro-getto davvero ambizioso: “Posso imparare dai giocatori chesono qua. Ho l’ambizione di vincere qualcosa. L’Europe Lea-gue? Sono arrivato in semifinale con la Fiorentina, è una ma-nifestazione di grande livello, ci sono squadre molto forti.Noi siamo competitivi, abbiamo i doppi ruoli, a prescindereda chi gioca, il nostro rendimento è sempre molto alto. Perquanto mi riguarda, cerco di farmi trovare sempre pronto enel frattempo devo migliorare dal punto di vista fisico. Laduttilità? Ho giocato centrale in una difesa a quattro, ma pos-so fare anche altri ruoli. La duttilità è sinonimo di spirito disacrificio. A tre ho fatto tutti i ruoli». Per quanto riguarda gli obiettivi di questo campionato, il di-fensore sostiene: “Il nostro obiettivo non è certo vincere a tut-ti i costi lo scudetto, ma siamo sulla strada giusta e dobbiamocercare questa continuità».

Alessandro Gamberini ci crede, è ottimista per la stagione,perché anche se il campionato è molto incerto, c’è meno dif-ferenza tra le cosiddette top e le altre: “Siamo una squadracompatta e solida, in ogni momento della partita possiamotrovare l’occasione da gol. La solidità difensiva? La fase dinon possesso coinvolge tutta la squadra e non soltanto i sin-goli. Parte dal grande lavoro degli attaccanti. Il nuovo è anche ricco di buoni propositi che si spera e si cre-de, possano essere di sostegno per far brillare ancora e sempredi più la stella del Napoli, nel firmamento dei grandi club.

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FELICIELLO, UOMO CHE SAPEVA VOLAREBruno Marra

S cusate se mi intrometto in una questione così importante,ma vorrei dirvi umilmente che io sono Feliciello, l’uomovolante. In questi giorni ho sentito tanto parlare di un cer-

to Felix Baumgartner, un nome che non riesco manco a pro-nunciare, ma con tutto il rispetto, credete a me, sono stato ioil primo a volare. Questo Felix dice che ha che ha stabilito unrecord, ha superato il muro del suono, ma permettetemi di direche il mio è stato un vero tuo-no. Sono andato in cielo comeuna stella, che se ne parla an-cora in tutta Forcella.Mi chiamo Felice e questo no-me mi è sempre sembrato unaparodia, perché da quando sonato, la felicità me pare ‘nafesseria. Mi chiamo esatta-mente Felice Barone, ma tuttiquanti mi chiamanoFeliciello ‘o BaroneVolante. Perché do-ve sto io ci sta sem-pre una volante del-la Polizia.Io non c’entro siachiaro, non è colpamia, io sono pulito,lavoratore e cittadi-no onorato. Mai unfurto, mai un arresto, mai un reato. Nessun pro-blema con la legge, nessuna implicazione. Lamia onestà sta ancora in Cassa Integrazione.Però sapevo di avere un gran talento e per com-piere questa impresa c’ho messo una vita. Perquarant’anni mi sono allenato, nella penombra

del mio basso, per stare più tranquillo, per non essere distur-bato. Mi sono esercitato nel salto mortale. Finché ho decisodi lasciarmi andare perché ho sentito che ce la potevo fare. Ho capito che per provare amore vero bisognava avvicinarsial cielo. Così me ne andai in quei posti dove sta la gente im-portante. Cominciai a salire in alto, così in alto che non osavoimmaginare. Arrivai di notte perché nessuno mi potesse fer-

mare. Su un grattacielo enorme del Centro Dire-zionale.Non avevo mai visto la luna così da vicino, tantovicino che all’improvviso mi apparve nella botti-glia di vino. Guardai la mia città dall’alto, mera-vigliosa, splendida, luminosa e bella. Che tuttaquella grazia non ci poteva entrare in un vicolo diForcella. E così ho voluto abbracciare per sempre

la mia terra. Ho brindato allasua salute e sono andato giùsenza paracadute.Ho cominciato a galleggiare,che pareva una poesia. I pen-sieri, l’angoscia, la malinconia,tutto è scivolato come per ma-gia. Ho vinto la gravità e mi soripreso la libertà. Un’impresa unica, strabiliante,irripetibile. Solo io ve la posso

raccontare. Non ci sta niente su You-tube, Internet, io queste cose non leso fare. Ma il giorno dopo nel quar-tiere hanno messo i manifesti perchémi volevano celebrare. E ancora oggitutti quanti ve lo possono giurare:Feliciello ‘o Barone sapeva vera-mente volare…

Nel cuore di Forcella ha vinto la gravità per riprendersi la libertà

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JUVENTUS - NAPOLI: 2-0

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LA SFIDA PRIMATO VA ALLA JUVE

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Chi la dura la vince: è questo lo slogan della ZetaBatterie, azienda della zona industriale di Napoli,leader nella vendita e commercializzazione edistribuzione di batterie per auto, moto, nautica emezzi pesanti. Marchio Zeta è distribuito dal GruppoRenzi presente sul mercato dal 1968.L’operazione commerciale della Zeta Batterie è dareuna scossa al mercato, depresso dalla crisieconomica, ovvero creare un prodotto per una fasciamedia di clientela ma di alta qualità, assemblato ecostruito nella Comunità Europea.È previsto per i ricambisti una percentuale di scontose ritirano la vecchia batteria, con uno scontopraticato all’utente finale. Tutti gli affiliati avranno unimportante ruolo grazie alla pubblicità,sponsorizzazione e sostegno dell’iniziativa.

DNIPRO - NAPOLI: 3-1,CHE SCHIAFFI!

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Liverpool 6

Anzhi Makhachkala 4

UDINESE 4

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ITALIANE: SI SALVA SOLO L’INTER

20 settembreNAPOLI - AIK SOLNA 4-0

22 novembreAIK SOLNA - NAPOLI

4 ottobrePSV EINDHOVEN - NAPOLI 3-0

6 dicembreNAPOLI - PSV EINDHOVEN

25 ottobreDNIPRO - NAPOLI 3-1

8 novembreNAPOLI - DNIPRO

PROSSIMO APPUNTAMENTO8 NOVEMBRE 2012

ALLE ORE 19

VS.

Gruppo A

A. Madrid 9

Viktoria Plzen 6

Académica de Coimbra 1

H. Tel-Aviv 1

Gruppo B

Fenerbahce 7

O. Marsiglia 4

Borussia M. 4

AEL Limassol 1

Gruppo C

Newcastle 7

Bordeaux 4

Club Brugge 3

Marítimo 2

Gruppo D

Steaua Bucarest 7

FC Copenaghen 4

Molde 3

Stoccarda 2

Gruppo E

RC Genk 7

Videoton 6

Basilea 2

Sporting Lisbona 1

Gruppo G

INTER 7

Rubin Kazan 7

Neftchi Baku PFC 1

Partizan Belgrado 1

Gruppo H

Olympique Lione 9

Sparta Praga 6

Hapoel Kiryat Shmona 1

A. Bilbao 1

Gruppo I

LAZIO 5

NK Maribor 4

Tottenham 3

Panathinaikos 2

Gruppo J

Metalist Kharkiv 7

Bayer Leverkusen 7

Rosenborg 3

Rapid Vienna 0

Gruppo K

Hannover 96 7

Levante 6

FC Twente 2

Helsingborgs 1

Gruppo L

Dnipro 9

PSV Eindhoven 4

NAPOLI 3

AIK Solna 1

Gruppo F

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D ue formazioni in vetta ai rispettivi campionati. Un fatto che non accadeva da tempo e che mostra un settore gio-vanile del Napoli in fermento. E pensare che una delle due non ha neppure giocato. Al bel successo della Primaverasul Catania, però, ha fatto ombra la sconfitta degli Allievi a Roma contro i capitolini giallorossi.

Attilio Marchionne

GIOVANILI: DUE SQUADRE IN VETTA

Ascoli - Reggina 2-1Crotone - Vicenza rin.Napoli - Catania 2-0Palermo - J. Stabia 0-0Pescara - Ternana 1-0Roma - Bari 4-0Lanciano - Lazio 0-3

risultati 7ª andatagirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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PRIMAVERA In testa dopo la bella vittoria in casa col Cataniae in attesa del recupero di Roma con la Lazio. Èun bel vedere la Primavera di Saurini quest’anno.Azzurrini che hanno potuto usufruire dell’appor-to di El Kaddouri prestato per l’occasione dallarosa di Mazzarri e che ben si è disimpegnato con-tro gli etnei. Benissimo Insigne jr., come al solitoautore di molti numeri pregevoli. Bene anche ladifesa azzurra tra le migliori del campionato, maè l’attacco del Catania che non ha saputo sfruttarequalche disattenzione della retroguardia dellasquadra di casa. Primo tempo col brivido sul fi-nale per la traversa colpita dagli ospiti con Cri-spino battuto. In apertura di ripresa ecco subitoche il Napoli colpisce con Insigne imbeccato daNicolao. Il Catania corre ai ripari, ma il Napoli èimplacabile e colpisce con Palmiero al 57’. Prossimo turno: 27/10 Vicenza - Napoli

Ascoli - Lanciano 3-0Palermo - Pescara 1-2J. Stabia - Catania 1-1Lazio - Reggina 3-2Vicenza - Crotone 4-0Roma - Napoli 2-0Ternana - Bari 4-2

risultati 6ª andatagirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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ALLIEVINAZIONALI

Disco rosso per i ragazzi di Muro battuti in modonetto dalla Roma e che ora inseguono a ben 8punti dalla vetta occupata dalla Lazio. Il doppioschiaffo iniziale, due reti tra il 7’ e il 22’ non hapermesso agli azzurrini di giocarsela alla paricon gli avversari. I ragazzi di Muro non sono più riusciti a rientrarein partita. I giallorossi, sicuri del doppio vantag-gio, hanno gestito la gara con apparente tranquil-lità. E anche il secondo tempo non ha detto mol-to in quanto a occasioni-gol o azioni offensiveparticolarmente ben riuscite dagli azzurrini. Unrisultato finale giusto e che ha messo in risalto ilgap tra le due formazioni. Tutto ciò in una giornata in cui la Lazio ha al-lungato ulteriormente grazie alla vittoria sullaReggina.Prossimo turno: 28/10 Napoli – Juve Stabia

risultati 6ª andatagirone H

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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GIOVANISSIMINAZIONALI

È molto bello restare fermi un turno e ritrovar-si comunque in testa alla classifica. È successoagli azzurrini che dovendo rispettare il turnodi stop hanno visto sì avvicinarsi la Regginavittoriosa con un rotondo 3-0 sul Trapani, macontinuano a dettare legge dall’alto dei 15punti frutto di 5 vittorie con 10 gol all’attivo eun solo gol al passivo. Anche il Catania ha ac-corciato le distanze dalla capolista dopo averviolato il terreno di Catanzaro. Ora gli etnei sono terzi in graduatoria a 4 puntidagli azzurrini. Nella parte alta della classificavoce alta anche per l’Hinterreggio vittoriosoin trasferta nel derby calabrese col Vigor La-mezia. Ora gli azzurrini sono attesi domenicaprossima nella non difficile trasferta di Marti-na Franca. Prossimo turno: 28/10 M. Franca - Napoli

Catanzaro - Catania 1-2Palermo - Salernitana 4-0Nocerina - M. Franca 4-2Paganese - Crotone 0-1Reggina - Trapani 3-0V. Lamezia - Hinterreggio 1-2Squadra in riposo: Napoli

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I l Club Napoli Tolosa nasce grazie all’iniziativa di ungruppo di amici-colleghi dipendenti e non della societàAlenia Aermacchi che lavorano a Tolosa (Francia) presso

la società francese Avions de Transport Régional (ATR). Inun caldo pomeriggio di fine agosto con il campionato ormaialle porte si sono decisi e hanno lanciato l’iniziativa di co-stituzione del Club Napoli. La stragrande maggioranza degliaderenti al Club Napoli sono di origine campana e tutti tifo-sissimi del Napoli, dunque sin dal primo momento l’idea difar nascere un Club Napoli Tolosa che rappresentasse in mo-

do inequivocabile la fede azzurra è stata accolta con grandeentusiasmo tant’è che ancora oggi continuano ad arrivare ri-chieste da parte di nuovi potenziali soci. Il resto è storia nota,il consiglio direttivo si è insediato con tutte le sue cariche, èstato nominato il presidente nella persona di Domenico(Mimmo) Iervolino e sono stati eletti gli altri organi direttiviin occasione dell’inaugurazione della sede lo scorso venerdì5 ottobre. Il breve tempo finora trascorso non ha permessodi organizzare eventi, ma l’agenda è già piena e presto l’in-tera Tolosa ne sarà informata.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

NAPOLI CLUB TOLOSA

anni di passione negli stadi4019722012

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente: Domenico IervolinoVice presidente: Aisha Scotto Di CarloSegretario: Giovanni Solferino Tesoriere: Silvio OlibetDirettore sportivo: Francesco SantoroConsiglieri: Carmine Orsi, Mario Formica,

Guido Di Paolo e RaffaeleD’Angelo

LA F.I.S.S.C. E LE DONNE TIFOSE

N ei giorni 12 e 13 ottobre in occasione del 35esimo anniversario della fondazione del club femmi-nile “Pescara Donne Biancazzure” si è tenuta  a Pescara, la periodica sessione di lavoro dellaF.I.S.S.C. (Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio). Nella prima giornata si è svolta la

riunione del consiglio esecutivo della Federazione dove il presidente Francesco Lotito ha aperto i lavori.Nel corso della discussione sono stati analizzati i vari aspetti delle attività in itinere, soffermandosi su alcuni tratti dell’attivitàdi confronto esistente con le istituzioni calcistiche nazionali. In particolare, ampio spazio è stato dato alla discussione sulleattività avviate con l’Osservatorio per le manifestazioni sportive, attività ritenute fondamentale per il miglioramento dei rap-porti tifosi/istituzioni. Nella seconda giornata si è tenuto il convegno avente come tema “l’evoluzione della figura femminile”nel mondo del calcio. Coordinato  dalla vulcanica presidente Nella Grossi, numero uno anche dell’A.N.F.I.S.S.C (Federazioneche raggruppa i Club di donne tifose), oltre che del Pescara club “Donne Biancazzurre”. Nella splendida cornice del Salonedi rappresentanza della Provincia di Pescara, i lavori sono iniziati moderati dai giornalisti Antonio Monaco (Rai) e Mila Can-tagallo (Messaggero). Dopo gli indirizzi di saluto del presidente della Provincia di Pescara, del presidente del Consiglio Re-gionale dell’ Abruzzo, del sindaco di Pescara, dell’assessore regionale allo sport,  e del Prefetto della Provincia di Pescara siè passati alla discussione. Davanti alla numerosa platea, dominata dalla preponderante presenza delle rappresentanti del “tifoin rosa” provenienti da tutta Italia e anche dall’ estero, considerata la presenza di rappresentanti spagnoli e tedeschi, è inter-venuto il capo delegazione della Nazionale Under21 Gravina, reduce dalla vittoriosa gara contro la Svezia, disputata proprioa Pescara. Mila Cantagallo entrava nel vivo del dibattito con una esposizione storica sull’evoluzione delle “donne tifose”. La

discussione veniva arricchita dagli interventi delpresidente della Società Pescara calcio Sebastia-ni, della vicepresidente dell’ A.N.F.I.S.S.C. Al-berta Prandina, del presidente Francesco Lotitoe della segretaria del Consiglio della F.I.S.S.C.Fiorella Brambilla. Apprezzati anche gli inter-venti di Delio Rossi, Filippo Galli, PierfrancescoVisci, quali rappresentanti della storia del Pesca-ra calcio. Alla presenza di numerosi inviati  degliorgani d’informazione, dei rappresentanti delletifoserie italiane presenti e, di numerose vecchieglorie del Pescara calcio si apriva il dibattito checoncludeva la giornata dei lavori

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Ciao ragazzi! Sono Irina e vorrei raccontarvi un po’ della mia storia da quando ho saputo dell’ esistenza di questa scuola, la CROUPIER COURSES INTERNATIONAL.Sono una ragazza ucraina di 23 anni e vivo in Italia da 9. Ecco la mia esperienzacome croupier. Studiavo Estetica quando mia cugina mi parlò di questo lavoro; sono rimasta molto entusiasta dalsuo racconto e da quel momento non facevo altro che pensare a questa professione. Dissi a me stessa: “mah...cipotrei provare” e così decisi di seguire un corso di Croupier. Navigando in internet trovai più corsi di croupier in di-verse città italiane ma quello che mi colpì e mi diede più fiducia fu quello di Christine Chilton, perché sembrava ve-ramente l’unica in grado di assicurarti un posto di lavoro dopo lo stage. L’unico problema per me, era che la scuolasi trovava solo a Palermo e io non avevo le risorse necessarie per mantenermi fuori casa. Poi però, dopo qualcheanno, lessi che avevano aperto una nuova sede a Napoli e così, il cuore iniziò a battere di nuovo per quell’opportunitàche si offriva e che continuavo a sognare! Inviai subito il mio curriculum e, dopo qualche giorno, fui contattata perle selezioni proprio a Napoli. Le selezioni andarono bene e così iniziai la mia settimana di prova (anche quest’ultimacosa sembrava seria, perché potevo capire di cosa si trattasse in modo assolutamente gratuito e senza pensieri).Dopo 3 mesi di formazione dovevo superare un table-test per MSC Crociere che andò a buon fine e nemmeno dopoun mese mi stavo imbarcando per intraprendere la mia prima esperienza su MSC Musica che diventò la mia casaper 6 indimenticabili mesi. Ora sono in vacanza ma tra qualche settimana mi imbarcherò di nuovo per altri fantasticisei mesi in giro per il mondo. Svolgere questo lavoro su una nave in un team di 900 persone di nazionalità diverseha tantissimi vantaggi tra cui poter imparare le lingue, conoscere altre culture e avere la possibilità di viaggiaree conoscere le persone di tutto il mondo e addirittura di svegliarti ogni giorno in un posto diverso!!! Ci tengo adire che questa esperienza mi ha dato la possibilità di crescere sia professionalmente che personalmente. È stataun’esperienza bellissima che rifarei altre 100 volte. Prima di fare il corso avevo tanti dubbi, incertezze e milledomande sulla serietà e sulle possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. Alla fine però decisi di farlo perchénella vita si prova, si rischia. La vita è un gioco e chi non gioca non vince!!!!! Durante il corso, ho anche avutomomenti d’esitazione e quasi di ripensamento perché a volte era duro ma poi ogni volta parlavo con GennaroTucci o Christine Chilton che mi tranquillizzavano e davano aiuto e sostegno per affrontare qualsiasi problema.Adesso dopo sei mesi sono felice di aver fatto questa scelta; faccio un lavoro che adoro, mi dà tanti soddisfazioni,

ambizioni e diverse opportunità. Cogliendo questa occasione, vorrei ringraziare di cuore la scuolaprofessionale di Croupier di Napoli per avermi dato un’ alta preparazione professionale e diavermi fatto entrare nei casinò di MSC Crociere. Grazie mille Scuola Croupier... siete i migliori!

Con affetto,Irina

È passato appena un mese dalla prima partita del Napoli Cal-cio Femminile allo stadio Collana, ma un risultato importanteè già stato raggiunto. Le “ tartarughine” del presidente LelloCarlino hanno conquistato il cuore e le simpatie del pubbliconapoletano, vomerese in particolare. Complice una prima par-tita, quella col Perugia, dove Pirone e compagne, pur in 10 do-po appena tre minuti, al loro esordio in serie A, senza portieree con numerose infortunate impattava la gara, sfiorando piùvolte la vittoria. A cui è seguita un’affermazione con Il Por-denone, gol di Giuliano su rigore, e, questa sì inaspettata, quel-la, udite udite con il Paris Saint Germain,una delle squadre piùforti del continente, nella prima edizione del torneo Città diNapoli, organizzato dalla società. con una tre giorni trasfor-matasi in un vero spot culturale-sportivo per la nostra città.Due a uno il punteggio con una doppietta di Valeria Pirone

che ha entusiasmato le oltre 1000 persone presenti in una se-rata da brividi con il Collana illuminato a giorno dopo circa20 anni (la gara si è disputata in notturna). Le francesi hannopassato 4 giorni a Napoli, tra cene di gala al Bertolini’s Hall,seminari al Grenoble divia Crispi e tanto di ge-mellaggio, tenutosi alcomune di Napoli dovehanno ritirato il Gonfa-lone della città dallemani dell’assessore Pi-na Tommasielli. Pur-troppo in campionato, ilcalendario finora è statoostico e difficile per lepartenopee, soprattuttolontano da Napoli. Nel-le tre trasferte con Moz-zecane, Torres, campione d’Italia e Brescia, (l’antagonista n.1alle sarde), le azzurre hanno conosciuto il duro sapore dellaserie A. Pagato lo scotto di quest’inizio, e soprattutto dopoaver recuperato diverse infortunate che hanno segnato questoinizio di stagione, però siamo certi che Il Napoli FemminileCarpisa Yamamay saprà dire la sua in un campionato che hacome obiettivo un’onorevole salvezza, magari con una clas-sifica da seconda fascia. In bocca al lupo tartarughine!

Calcio femminile

CARPISA: DUE GOL AL PSG

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Appartamento in zona centrale di Napoli posto al piano primo con ascensorecomposto da: ampiacucina, salone, 3camere, 2 accessori,ripostiglio e terrazzoa livello.

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