Cuore Azzurro N. 80- 15 febbraio 2013

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SEMPRE IN CORSA A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine Emanuele Calaiò: a volte ritornano Emanuele Calaiò: a volte ritornano Napoli Carpisa Yamamay: è nato Fort Collana Napoli Carpisa Yamamay: è nato Fort Collana COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 80 - 17 FEBBRAIO 2013 Luciano Cimmino: Sempre vicino allo sport Luciano Cimmino: Sempre vicino allo sport FOTOAGENZIA MOSCA

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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Max Bonardi

QUANDO LA FORTUNA VOLTA LE SPALLE

E il secondo obiettivo della stagione se ne andò via in unafredda e umida serata di metà febbraio. Che brutto SanValentino per i tifosi napoletani accorsi, per la verità, in

pochi al San Paolo per l’andata dei sedicesimi di Europa Lea-gue. Tre pappine nella porta di De Sanctis e undici azzurro an-nichilito di fronte al Viktoria Plzen, formazione della Repub-blica Ceka, forse ritenuta di basso livello, ma apparsa a Fuo-rigrotta tonica, rognosa e soprattutto infallibile sotto porta. IlNapoli e Mazzarri devono recitare il mea culpa: sbagliato ap-proccio – era successo anche sabato scorso con la Lazio -,squadra con troppi innesti non di qualità, imprecisione in fasedi conclusione, molle sulle gambe e poco fortunata. E poi conun Hamsik regalato per un tempo all’avversario. Tuttavia, perquanto visto, il risultato è fin troppo pesante. Dopo un primotempo regalato all’avversario avanti di un gol, nel secondotempo è stato un festival di reti mancate. Numerose le occa-sioni sprecate dagli azzurri, un po’ da tutti. E quando sembravache il pareggio fosse dietro l’angolo, il Plzen ha colpito altre

due volte rendendo pressoché impossibile la qualificazione alturno successivo. C’è chi ha gioito, così il Napoli si concen-trerà unicamente sulla corsa scudetto e in seconda battuta a unposto Champions. Altri, invece, hanno visto presagi funesti.Soprattutto se si confrontano le prestazioni offerte da una parteda Juventus e Lazio, in trasferta, e gli azzurri che avevano unrelativo turno abbordabile in casa. Insomma, quello che è suc-cesso sabato scorso con la Lazio agguantata sul filo di lana, alSan Paolo non si è ripetuto. Cavani ancora una volta è andatoin bianco. E la difesa, anche con le seconde linee, ha mostratoancora pesanti limiti. L’impressione è che la fortuna abbia vol-tato le spalle agli uomini in azzurro. Quanto la sconfitta incoppa sia stata veritiera lo vedremo subito. Domenica prossi-ma al San Paolo arriva la Sampdoria rigenerata dalla cura diDelio Rossi. I blucerchiati sono una formazione temibile cheschiera in avanti il gioiello del prossimo calciomercato, l’ar-gentino Icardi che sta già facendo litigare proprio il Napoli el’Inter. Ma i doriani sono tant’altro. E allora, attenzione.

G li arbitri  della massima serie si sono riuniti anche quest’anno per ilconsueto raduno di metà campionato, incontrando come ormai ac-cade da anni anche altri esponenti del mondo del calcio, come alle-

natori, dirigenti etc. In fondo questo raduno di inizio anno, è una sorta diprosecuzione di quello che avviene prima dell’inizio di ogni inizio cam-pionato, con l’aggiunta di una disamina spesso maniacalmente chirurgicada parte degli Organi Tecnici su tutto quello che hanno chiesto agli arbitriprima del campionato stesso, e in che misura gli stessi si sono attenuti.Non si può nascondere peraltro, che in genere è anche un momento topicodel campionato, e pertanto un raduno oggetto non solo di riflessioni stati-stiche, e di approfondimenti casistici, ma anche di valutazione in ordinealla attuale “forma” fisica e psicologica dei direttori di gara, e dunque an-che sorta di graduatoria che tenga conto di quel novero ristretto di arbitri,che debbano dirigere gare da adesso in poi, delicate sia  per la vetta cheper la retrocessione. Il presidente della Figc in particolare ha posto l’ac-cento sulla enorme considerazione in campo internazionale che hanno inostri arbitri: ben 37, mentre Braschi ha approfondito l’argomento degliarbitri “di porta”, sottolineando come gli interventi degli stessi sull’arbitro“centrale” a cui spetta sempre l’ultima decisione, siano stati per un numerodi 37, e con solo 5 errori. Sono sicuramente numeri, ma danno la fotografiadi una innovazione che seppur al primo anno, e sicuramente non speri-mentale, fanno comprendere come in quell’area territoriale (porta e areadi rigore), sia estremamente importante avere un supporto ottico. Sicura-mente come già detto in qualche nostra precedente recensione, è necessarioaffinare l’intesa, ma non si può nascondere che in questa prima parte delcampionato l’arbitro di porta ha preso decisioni determinanti e spesso de-cisivamente giuste. Braschi, infine, faceva notare che sono aumentate leammonizioni ed espulsioni, definendo non a torto il nostro un campionato“troppo nevrotico”,  e nel contempo come a inizio campionato, ha chiestoagli ufficiali di gara di non tollerare il gioco duro, le ormai continue pro-teste degli allenatori, dei soliti calciatori, e delle simulazioni”. Insomma,da tutto ciò si può e si deve comprendere come l’arbitro italiano sicura-mente da qualche anno abbia fatto da apripista verso le altre nazioni  nonsolo europee, di come debba intendersi la c.d.”formazione”: ora intesa co-me impostazione tecnica da conferire ai giovani che vogliono intrapren-dere questo percorso, ora verso chi è ai vertici della categoria, e che perla Federazione deve potenzialmente sempre puntare ai vertici mondiali.

IL RADUNO DI BRASCHIIL RADUNO DI BRASCHI

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

15-18 FEBBRAIO 2013

MILAN - PARMA

CHIEVO - PALERMO

ROMA - JUVENTUS

CATANIA - BOLOGNA

GENOA - UDINESE

NAPOLI - SAMPDORIA

PESCARA - CAGLIARI

TORINO - ATALANTA

FIORENTINA - INTER

SIENA - LAZIO

2 5 ª G I O R N ATA

23-25 FEBBRAIO 2013

PALERMO - GENOA

SAMPDORIA - CHIEVO

ATALANTA - ROMA

BOLOGNA - FIORENTINA

CAGLIARI - TORINO

JUVENTUS - SIENA

PARMA - CATANIA

INTER - MILAN

UDINESE - NAPOLI

LAZIO - PESCARA

2 6 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013SQUADRA P G V N P GF GS

JUVENTUS 55 24 17 4 3 50 16NAPOLI 50 24 15 5 4 46 21LAZIO 44 24 13 5 6 35 26INTER 43 24 13 4 7 39 29MILAN 41 24 12 5 7 42 30FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29UDINESE 36 24 9 9 6 35 33CATANIA 36 24 10 6 8 31 30ROMA 34 24 10 4 10 47 45PARMA 32 24 8 8 8 30 31SAMDPORIA (–1) 28 24 8 5 11 31 30TORINO 28 24 6 11 7 27 27CHIEVO 28 24 8 4 12 25 39ATALANTA (–2) 27 24 8 5 11 21 33BOLOGNA 26 24 7 5 12 33 34CAGLIARI 25 24 6 7 11 26 38GENOA 22 24 5 7 12 25 37PESCARA 21 24 6 3 15 20 49SIENA (–6) 18 24 6 6 12 24 34PALERMO 18 24 3 9 12 21 38

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NAPOLI… TIRAE MOLLASaverio Passaretti (presidente AINC)

NAPOLI… TIRAE MOLLASaverio Passaretti (presidente AINC)

L’undici azzurro raccoglie soltanto un punto contro latemibile Lazio mentre la Juve strapazza la Fiorentina,il distacco aumenta e diminuisce come un elastico, il

punto raccolto a Roma è comunque di buon auspicio, la par-tita era partita in salita e soltanto grazie al gran gol di Cam-pagnaro, redivivo centravanti, si è rimediato a una battuta diarresto soprattutto sotto l’aspetto psicologico.Adesso, riordinate le fila e acquisito un nuovo schema e ine-dito di gioco con la presenza in contemporanea di Cavani,Pandev e Insigne, si riparte con la Sampdoria rilanciata dalneo allenatore Delio Rossi.Considerando i risultati delle ultime partite la cura di Delioha funzionato alla grande, grinta e determinazione da ven-dere, un brutto ostacolo per Mazzarri e i suoi guerrieri manelle sfide difficili è lì che deve uscire la superiorità di chiha ambizioni velleitarie.Quando, però, si è convinti di poter gestire gli avversari coneccessiva sicurezza ecco che arriva un forte monito dall’Eu-ropa League, il Viktoria stende il Napoli al S. Paolo con tre“schiaffi“ che riportano a galla evidenti limiti di concentra-zione. Un risultato che mette un macigno tra gli azzurri e il passag-gio del turno, mai un risultato così negativo negli annali dellepartecipazioni europee, a onor del vero la squadra di Maz-zarri ha sempre dimostrato uno scarso interesse per la com-petizione con qualificazioni sempre al limite e con un’altrasconfitta rimediata in precedenza con il PSV per ben 1 – 3,una lezione che evidentemente non è servita. Attenzione, sideve riprendere la via giusta già contro la Samp, non è am-missibile distruggere quanto di buono fatto e con tanti sacri-fici, ci sarà poi il ritorno di coppa in Repubblica Ceka e lasuper sfida al San Paolo contro la Juve.Tocca ancora a Mazzarri rimettere in riga la squadra e, a que-sto punto, stabilire delle priorità.Questa fase vale un’intera stagione, la posta è altissima, gliatteggiamenti visti in coppa sono inammissibili, i tifosi siaspettano una veemente reazione, riprendere morale e ripar-tire. Speriamo che l’allarme sia scattato al momento giustoe che dall’umiliazione europea nasca una sostanziale inver-sione di tendenza…Forza Azzurri, proseguiamo alla grande!

Sotto il peso della scoppolarimediata al San Paolo con-

tro il Viktoria Plzen, praticamente fuori dall’Europa Lea-gue, il Napoli, cui rimane solo il campionato, si ripresentaa Fuorigrotta contro la Samp appena rivitalizzata da DelioRossi sullo slancio della vittoria a Torino contro la Juven-tus: sette partite, 11 punti, sette lunghezze sopra la zona-retrocessione, ma la battaglia continua. Un osso duro peril Napoli. Due vittorie in casa e un pari fuori per i dorianinelle ultime tre uscite, senza impegni di Coppa. Squadrariposata contro i molti azzurri che si sono spesi giovedì serain Europa League. Il Napoli è in striscia positiva da setteturni (cinque vittorie). Bisogna riaccendere la macchina,bloccatasi contro i cechi. Mazzarri chiederà un immediatoriscatto. C’è il secondo posto da blindare (Lazio a -6, Intera -7). Meglio guardarsi alle spalle senza trastullarsi troppocol sogno-scudetto. La Juve va come un treno, esaltata dalsuccesso europeo. Squadra che possiede l’aggressività, lacompattezza e la convinzione venute meno al Napoli in Eu-ropa League. Ma il campionato è un’altra cosa. Contro ilViktoria Plzen c’erano in campo sette titolari (De Sanctis,Gamberini, Britos, Maggio, Zuniga, Pandev, Cavani). Altridue sono entrati nella ripresa (Hamsik e Inler). Perciò la

sconfitta europea fa male. Non ha perduto un Napoli di un avventatoturn-over, però era meglio avere già in partenza Hamsik e Inler per-ché a centrocampo il Viktoria Plzen era più temibile. Amen. L’Europase n’è andata. Si spera nel recupero di Insigne dopo l’attacco febbrile.Il Napoli ha bisogno di vivacità, puntiglio e tecnica in avanti, mentreCavani è al terzo appuntamento senza gol, a secco anche contro i ce-chi per giunta nel giorno del suo compleanno (26). Toccherà ad Ham-sik (venti minuti alla grande giovedì sera) far riprendere la corsa allasquadra. È in palla e sa essere un trascinatore. La Samp è diventataformazione rocciosa (3-5-1-1) col giovane Icardi della cantera bar-cellonese, ma argentino di nascita, gioiello dell’ultima generazione(20 anni) che piace tanto al Napoli e ancora di più all’Inter. Vedremoanche Obiang, 21 anni, spagnolo, altro “desiderio” azzurro. Il Napolidovrà abbattere il “muro” blucerchiato. La squadra genovese difendein otto davanti a Romero e ha giocatori di nerbo per rinsaldare il for-tino. Difesa chiusa e contropiede con le fughe di Estigarribia e San-sone, Icardi pedina terminale (già 8 reti). Avversario pericoloso danon concedergli praterie nella metà campo davanti a De Sanctis.Massimo equilibrio fra centrocampo (Behrami da recuperare) e di-fesa, velocità nella fase offensiva con esterni solleciti. Armero invecedi Zuniga e un Maggio più incisivo. Ma è Cavani che deve ritrovarela via del gol. Peserà l’impegno di giovedì sera e, si spera, non pesi ilmacigno dei tre gol incassati contro i cechi. Tre giorni per rimetterea lucido una squadra appannata saranno bastati? Coraggio.

di Mimmo Carratelli

LA VIGNETTA DI

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ NapoliAnno VIII ­ n° 80 ­ 17 febbraio 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Luigi Alvino, Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni,Paolo del Vaglio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, SalvatoreLongobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, AdolfoMollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione venerdì 15 febbraio 2013 ­ ore 10,00

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Sergio Curcio

ARRIVA ICARDI, E POI TUTTI A UDINE

Arriva la Sampdoria a misurare la temperatura della squa-dra azzurra dopo meno di 72 ore dall’impegno di EuropaLeague. La parola d’ordine è: “Pensare al campionato”.

“Soprattutto” o forse, anche “solo”. Non è squadra semplicela Samp, orfana di un presidente signore come Riccardo Gar-rone. Dopo 17 giornate di torneo sotto la guida di Ciro Ferrarache aveva iniziato benissimo per poi perdersi in maniera ro-cambolesca, la formazione blucerchiata s’è messa nelle manidi Delio Rossi, tecnico bravo ed esperto ma da un po’ di tempoincapace di gestire se stesso in quanto a educazione. E al SanPaolo, infatti, il tecnico romagnolo non sarà in panchina perun… dito proibito rivolto domenica scorsa al romanista Bur-disso. E non è un’assenza da poco perché Rossi ha rimesso inmoto una squadra che sembrava spenta e priva di reazione, ri-dandole personalità, autostima e anche un gioco convincente,tanto da tirarla fuori nelle sue 7 panchine dalle sabbie mobilidi una classifica diventata improvvisamente allarmante. In solidue mesi il tecnico ha già forgiato la squadra a suo piacimentoe i 28 punti attuali, oltre a essere quantitativamente importantiperché hanno dato un margine di 6-7 punti sulla zona rischio,lo sono anche dal punto di vista qualitativo perché Rossi staconsacrando giovani talenti come Icardi, Obiang, lo stesso Po-li, recuperando inoltre alla causa doriana vecchie icone comePalombo, Gastaldello, Maresca, riciclandole in altri ruoli concompiti diversi ma utili a fare da chioccia ai più giovani sia incampo che fuori. E proprio l’invenzione, l’intuizione, la sco-perta, fate un po’ voi, di regista difensivo tra Gastaldello e Co-sta è stata la mossa vincente di Rossi per rilanciare in terminidi gioco e punti la formazione blucerchiata. L’ex centrocam-pista della nazionale nel nuovo ruolo si è calato alla grande eoltre a dare una solidità difensiva notevole (4 reti subite nelle7 partite con Rossi in panchina) il reparto è diventato ancheun punto di riferimento per l’avvio della manovra in possessodi palla. Dall’4-3-3 al 4-5-1 di Ferrara. La squadra è passata aun 3-5-2 che porta in fase di non possesso anche 9 giocatoridietro la linea della palla e soprattutto a una copertura dellefasce laterali molto attenta per evitare spiacevoli sorprese. DeSilvestri ed Estigarribia sono i due cursori esterni e con Mag-gio e Zuniga saranno quelli di… pura corsa e forse decisiviper l’esito della gara. In trasferta l’ultimo exploit è stato il…“miracolo” di Torino del 6 gennaio contro la Juventus quandoin inferiorità numerica i doriani superarono i campioni d’Italiacon la doppietta di Icardi, 8 gol finora, diventato il pezzo pre-giato di casa Samp e corteggiato da diversi club in Europa, tra

i quali Inter favorita e Napoli. A centrocampo, Krsticic,Obiang e Poli completano un reparto assai dinamico e forsesolo un tantino inesperto che si avvale della carta d’identità diVincenzo Maresca (33 anni). Cresce Poli, in odore Inter, chea 24 anni è sicuramente uno dei suggeritori più umili e ispiratidel campionato. Completano il gruppo, tra i pali Romero e inattacco Soriano, Sansone, Maxi Lopez in attesa del rientro delfolletto Eder. La Samp è sicuramente formazione alla portatadi questo Napoli. Ma guai a fidarsene o distrarsi. Non le man-cano gli uomini per fare brutte sorprese e per il Napoli è unaltro esame di maturità verso la partitissima contro la Juven-tus. E dopo la trasferta di Udine assume contorni importantis-simi in chiave Juve. Zebre friulane non belle e spumeggianticome nella scorsa stagione ma Guidolin, dopo un inizio in sor-dina, ha saputo dare concretezza e personalità a un gruppocompatto e granitico nei suoi veterani Pasquale, Domizzi, Pin-zi e Di Natale. In casa l’Udinese è al sesto posto per punti con-quistati, meglio di Inter e Milan, peggio si fa per dire, solodelle prime tre, Fiorentina e Catania. Le sole 12 reti subite alFriuli la dicono lunga su una formazione che, proprio come ilNapoli, ha un contropiede sempre micidiale arricchito dalleprodezze dell’eterno Di Natale e del giovanissimo Muriel, de-stinato a grandissime cose per talento, tecnica e fiuto del gol.Si giocherà lunedì alle 19 e sarà fondamentale 72 ore dopoaver conosciuto l’esito dei sedicesimi di Europa League e aquattro giorni dalla sfida contro i campioni d’Italia. Mantenerealtissima la concentrazione e la tensione agonistica, dà pen-sieri questa Udinese che Guidolin può schierare in modo spe-culare al Napoli oppure con un 4-3-1-2 assai elastico con Pinzia ridosso degli attaccanti e Basta e Pasquale su e giù sulle cor-sie esterne. Come detto, non brillante fuori casa, la formazionefriulana al Friuli ha ottenuto risultati importanti e continui tan-to da rivedere l’Europa a una manciata di punti. E la strisciainterna invita a confermare e rafforzare l’andatura europea an-che contro un Napoli impegnato a blindare il secondo postoin attesa dello scontro verità contro la Juve. I friulani nelle ul-time stagioni ci hanno sempre tolto qualcosa, soprattutto a ca-sa loro. Sarà fondamentale, questa volta, un approccio forte,propositivo per stroncare sul nascere le velleità bianconere…una prova generale in vista dei bianconeri originali. Difficilefare un pronostico, ma arrivare allo scontro con gli uomini diConte avendo arraffato 6 punti significherebbe sfida scudettoal San Paolo. Volerà alto questo Napoli per sfidare senza paurai campioni? Più che la speranza attendiamo conferme!!!

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NAPOLI - SAMPDORIAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 24 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 1 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA 4 –5 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 11 –6 JORGE ROLANDO PEREZ D 1985 POR – –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 21 189 EMANUELE CALAIO’ A 1982 ITA 1 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 20 413 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR 3 –14 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 20 116 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 12 117 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 24 918 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 20 –19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 19 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 20 122 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA – –24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 24 425 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO – –27 PABLO ARMERO C 1986 COL 2 –28 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 19 142 ROBERTO INSIGNE A 1994 ITA 1 –55 ALESSANDRO GAMBERINI D 1981 ITA 20 177 LEANDRO RINAUDO D 1983 ITA – –85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 21 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 23 4

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 ANGELO DA COSTA P 1983 BRA 1 –2 MARCELO ESTIGARRIBIA C 1987 PAR 21 23 ANDREA COSTA D 1986 ITA 21 15 FERNANDES RENAN C 1986 BRA 2 –6 ENZO MARESCA C 1980 ITA 13 37 PAOLO CASTELLINI D 1979 ITA 4 –8 ESHKODRAN MUSTAFI D 1992 GER 6 –

10 MAXI LOPEZ A 1984 ARG 10 311 GIANNI MUNARI C 1983 ITA 18 212 GIANLUCA SANSONE A 1987 ITA 1 113 GAETANO BERARDI D 1988 SVI 15 –14 PEDRO OBIANG C 1992 SPA 20 115 SIMON POULSEN D 1984 DAN 5 –16 ANDREA POLI C 1989 ITA 18 217 ANGELO PALOMBO C 1981 ITA 5 –19 LORENZO DE SILVESTRI D 1988 ITA 12 –21 ROBERTO SORIANO C 1991 ITA 21 –22 SERGIO ROMERO P 1987 ARG 21 –23 CITADIN EDER A 1986 BRA 19 325 NENAD KRSTICIC C 1990 SER 19 128 DANIELE GASTALDELLO D 1983 ITA 21 132 TOMMASO BERNI P 1983 ITA 3 –35 JONATHAN ROSSINI D 1989 SVI 19 –93 ANDELKO SAVIC A 1993 SVI 1 –98 MAURO ICARDI A 1993 ARG 18 8

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Carmine Tascone

L’ARMA DELLA DISPERAZIONESe il Napoli aveva disputato un buon match contro il Catania,lo stesso non si può dire per quanto visto all’Olimpico con laLazio. Contro gli etnei gli azzurri avevano approfittato dellenumerose assenze tra i siciliani, venuti al San Paolo privi diAlvarez e Castro squalificati, Marchese e Legrottaglie indi-sponibili ai quali si è aggiuntala non felice prestazione diBellusci apparso spaesatocontro le folate azzurre. Se poia tutto ciò si aggiunge la scar-sa vena di Lodi e la pessimaserata di Gomez, allora il ri-sultato era già scritto. Il Napo-li doveva vincere e ha rispet-tato il pronostico senza fatica-re più di tanto. Di tutt’altra pa-sta, invece, la gara di sabatoscorso contro la Lazio. Unpessimo primo tempo con unapproccio sbagliato ha messoin bilico il risultato sin dallebattute iniziali, e solo un ser-rate finale con in campo tutta la batteria d’attacco ha evitatoagli azzurri una brutta figura e lasciato inalterate le speranzescudetto di Cavani e compagni. La Lazio ha aggredito gli uo-mini di Mazzarri sin dal fischio d’inizio pressandoli già dallazona difensiva e impedendo che la manovra potesse scorrerepartendo proprio dalla retroguardia. Il Napoli si aspettava unaLazio determinata, perché arrabbiata da due sconfitte conse-cutive, ma così grintosa e cattiva certo l’ha sorpreso. E talepressing ha impedito anche che gli azzurri potessero far affi-damento sulle ripartenze, loro arma letale. Alla fine del primo

tempo il risultato parlava chiaro: 1-0 per la Lazio, forse anchemeno di quanto prodotto nei primi 45 minuti e tre o quattrouomini tra difesa e centrocampo ben al di sotto della sufficien-za. Ma nel secondo tempo, Mazzarri, facendo affidamento sul-la progressiva stanchezza dell’avversario ha via via inserito

attaccanti, uno tra tutti, Insi-gne, che hanno scompaginatoi piani a Petkovic che ha pro-vato a correre ai ripari. Il Na-poli ha iniziato a macinare gio-co, ma ha anche rischiato ildoppio svantaggio. E solo allafine, con una Lazio ormai sullegambe, grazie a una prodezzadi Campagnaro, gli azzurrihanno raggiunto i biancocele-sti che ora restano a sei puntidi distacco. Un partita che havisto Cavani, ancora una volta,sotto la sufficienza, nervoso epoco disponibile verso i com-pagni di reparto. Ma anche un

match che ha fatto discutere sulla decisione di Mazzarri dischierare tanti attaccanti. Con Pandev e Insigne insieme incampo mancano gli equilibri e difficilmente Mazzarri amaschierarsi così. Ancor di più domenica prossima quando arri-verà una Sampdoria in buona forma, squadra in salute, peri-colosa e tranquilla per la classifica che in attacco schiereràIcardi, sogno del presidente De Laurentiis e Sansone che hagià punito con la maglia del Torino De Sanctis. Il Napoli co-noscerà già il risultato della Juve, arma a doppio taglio, ma intutti i casi dovrà fare il suo dovere e portare a casa i tre punti.

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Francesca Fortunato

bra proprio il triste epilogo tra Campagnaro e il Napoli, i tifosicontinueranno ad attenderlo vestito di blu, o azzurro, ma luiprobabilmente ci aggiungerà un colore: il nero. Trasforman-

dosi in nerazzurro. La canzone, però, poi rac-conta di un incontro, questa volta difficile tro-vare un nesso perché i saluti sono praticamentecerti. Dopo aver fantasticato sul connubio trauna canzone di trent’anni fa, Campagnaro, ilNapoli e i tifosi partenopei è giunto il momentodi tornare seri e capire come mai si è arrivati allafine... è come se ci fosse stato un problema ditempi, un cercarsi e non trovarsi a vicenda. Co-me se ogni volta ci fosse stato il pensiero giustoma al momento sbagliato. Prima la speranza del

giocatore di rinnovare senza trovare in quel frangente risposte,poi la voglia della società di trovare quell’accordo ma con unascadenza che iniziava a farsi pesante. Non è solo questo, na-turalmente, quando si giunge a un addio, a meno che non visiano colpi di scena, è anche perché c’è voglia di cambiamen-to. Può dipendere da tanti fattori. Potrebbe cambiare qualcosa,potrebbe ritornare il sereno, ma per ora torna in mente soloun’altra canzone: “Bastava” di Laura Pausini... Come ci siamopermessi di dirci che ognuno fa il meglio per sé?...Bastava...”

AZZURROin ROSACANTIAMOCI SU…

A ltro che Sanremo… Quando Nada cantava “sembra unangelo caduto dal cielo...”, con il suo “Amore dispera-to”, nessuno pensava che un giorno quella frase sarebbe

stata perfetta per Hugo Campagnaro, anche per-ché il singolo è del 1983 e in quel momento l’ar-gentino dalle origini italiane aveva solo tre anni.Ebbene, sabato sera in molti avranno pensato aNada, al suo angelo e al suo Amore Disperato...in primis perché per come ha messo a segnoquell’eurogoal Campagnaro è stato un mix per-fetto tra un messia inviato per salvare una seratache sembrava complicatissima e un demonioscatenato alla Ibrahimovic; in secondo luogoperché la notte dei tifosi del Napoli all’Olimpicoè stata proprio una miscela tra amore e disperazione. La squa-dra nel primo tempo non è quasi scesa in campo, ma l’amoredei tifosi sì, e il legame che c’è tra chi è sugli spalti e chi di-sputa il match sul manto erboso potrebbe aver dato linfa vitaleal gruppo un po’ spento di Cavani e compagni. Terzo elemen-to, ma non meno rilevante, è il “sassofono blu” perché è il co-lore della divisa indossata dal Napoli sabato sera a Roma con-tro la Lazio. Infine, c’è una frase che completa il puzzle: “loperse di vista... lo aspetta ogni sera al “Sassofono Blu”. Sem-

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Maurizio de Giovanni

PRIMO: GUARDARSI ALLE SPALLE

C i si ritrova al San Paolo in questo alternarsi di emozioniforti per i tifosi azzurri. Ci si ritrova per riprendere unacorsa che non si è mai completamente interrotta, prima

per assicurarsi l’obiettivo che ci si era prefissi per la stagione,poi per continuare a sognare.Perché bisogna sempre tener pre-sente, saldamente e tenendo ipiedi per terra, che il target pri-mario è assicurarsi l’ingresso inChampions possibilmente senzapassare per le forche caudine deipreliminari che, come ben sal’Udinese, possono rovinareun’intera stagione sia dal puntodi vista della preparazione chedel negativo ritorno psicologicoin caso di sconfitta. In questosenso il Napoli ha realizzato nel-la difficile partita dell’Olimpicoun risultato importantissimo, nonostante lo storcere il naso digran parte dei commentatori e purtroppo degli stessi tifosi. Ilgol di Campagnaro, splendido per fattura e per intensità, ha difatto messo alle spalle del Napoli l’antagonista più difficile perquesto obiettivo; la Lazio infatti, oltre ai sei punti di distacco,accusa ora anche lo svantaggio negli scontri diretti, per cui an-

che in caso di arrivo a pari punti dovrebbe cedere il passo agliazzurri. Per di più obiettivamente non si vede chi altro possainsidiare la seconda piazza, vista l’involuzione della Fiorentinae della Roma, i balbettamenti del Milan e l’andamento ondi-

vago dell’Inter; di fatto basterà airagazzi di Mazzarri mantenereuna minima continuità di risultatiper raggiungere lo scopo prima-rio. Non è un obiettivo da poco:siamo convinti che se la presenzanella massima competizione euro-pea fosse a rischio, anche col terzoposto, alcuni protagonisti moltodifficilmente sostituibili della no-stra squadra del cuore comince-rebbero a guardarsi attorno, e for-se anche legittimamente. Mazzarrie Cavani in primis, ma ancheHamsik, potrebbero essere attirati

da sirene che promettono ampi budget e prospettive di vittoriae di visibilità internazionale. È un rischio concreto, da evitareassolutamente.Detto questo, naturalmente, è un obbligo più cheuna facoltà stare addosso alla zebra in fuga per approfittare diogni esitazione della capolista; non sia mai che capitasse laGrande Occasione, e noi non ci facessimo trovare pronti.

IL NAPOLIDEL COMMISSARIO RICCIARDI

a riprova che l’effetto Zeman non ancora s’era edulcorato.Ma attenti alla suddetta Samp che viene a farci visita, ringal-luzzita dalla cura Delio Rossi che è tecnico capace ma uomostrano, molto bravo di pugni (quelli spiaccicati sul voltoLjaijc) e di dito (quello mostrato a Burdisso, dito medio, na-turalmente, che usanza vuole che si ficchi dietro). Ora il De-liuccio di pugni e di dito ha preso gusto a picchiare le grandi(Juve addirittura allo Stadium) e Roma-Rometta ma pur sem-pre Roma e lassatece passà... E allora Napoli, vai incontro aiblucerchiati di buzzo buono, senza regalare tempi interi o fra-zioni all’intraprendenza dei giovin signori figli dei Garrone.Insomma, guardiamoci bene dal pezzo da novanta Icardi, ar-gentino di poca pampa e di grande praticità. E attenti all’ef-ficacia di Obiang, centrocampista che considero tra i miglioridel campionato. Dai Napoli, non sprecare tempo e salute. At-tacca ma con juicio. Ricordate Battara, il portiere doriano cheal San Paolo s’incarnava in Zamora? Per fortuna che c’è Ro-mero. E allora matador, scetate e dagli un paio di colpi (anchetre, per carità) dei tuoi e speriamo che il dito medio di De-liuccio tutto chewingum abbia fatto incazzare al punto giustola Rometta - ma pur sempre Roma - che si vorrà rifare con lamadama eterna rivale. Ad maiora.

Adolfo Mollichelli

MAI REGALARE I PRIMI TEMPI

S iamo tornati a cinque punti da madama, ma tutto è an-cora in gioco. Vorrei soffermarmi sul pari che vale oro,il punto conquistato all’Olimpico contro la Lazio. È il

calcio, bellezza, per dirla alla Humphrey Bogart. O più sem-plicemente: è il bello del calcio. Che sfugge a ogni logica.Mazzarri alla Mourinho che va in rete dopo aver schieratoquattro attaccanti insieme con Hamsik. Una prova di forza edi spregiudicatezza. Bene, ma il gol chi lo segna? Un difen-sore, e va bene che Campagnaro può e sa fare un po’ di tut-to. Una partita bellissima, emozionante, decisamente unospot gradevole per il calcio nostrano che s’è mostrato al mon-do pallonaro. Anche se  - non dovendo noi vendere fumo -non ci entusiasmiamo in maniera smaccata (come le tv chepagano e autopompano il loro prodotto) e non possiamo sot-tacere i tanti errori commessi sia dai biancocelesti che dagliazzurri: individuali e collettivi. E mi resta il dubbio atroceche - con la difesa a tre contro il solo Floccari - si sia con-cesso un tempo intero (e forse anche di più) alla Lazietta in-golfata di centrocampisti. Scurdammoce ‘o passato e guar-diamo avanti che il futuro prossimo potrebbe vederci di nuo-vo un po’ più vicino alla Juve che dovrà vedersela contro laRoma spennacchiata, vilipesa e affondata dalla Sampdoria,

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L uciano Cimmino nel suo campo è un numero uno. Lo dicela sua storia. Ma dello sport si può definire un vero pa-ladino così come mostra il suo impegno nel creare capi

d’abbigliamento per sportivi e campioni che sono testimonialdei suoi marchi. E il calcio? Tranquilli c’è anche quello, cometestimonia il suo attaccamento ai colori azzurri.D. Come nasce la sua passione per il Napoli?R. Sono nato al Vomero e fin da bambino frequentavo lo sta-dio  della Libertà (così si chiamava l’attuale Collana) insiemea mio nonno che era molto amico  del custode, il mitico Bosco,che molti tifosi ricorderanno. Il primo  abbonamento mi è statoregalato nel 1956.D. Da imprenditore condivide in toto la politica della so-cietà, che cosa manca per il definitivo salto di qualità?R. Non ho obiezioni da fare sulla gestione della Società,  misembra che De Laurentiis riesca a coniugare i successi sportivicon la sana amministrazione. È in atto una crescita che di annoin anno porta il Napoli sempre più in alto. Arriveranno  sicu-ramente i successi che ci riporteranno  indietro  nel tempo.D. Quanto crede in un risultato sensazionale a inizio sta-gione (scudetto) e cosa le trasmette tanta fiducia?R. Per scaramanzia certi argomenti non si affrontano. Alla finedella stagione tireremo le somme.D. Napoli in Europa League: giocarsela o pensare al cam-pionato?R. È un modo non corretto di affrontare  questo tema,  ognipartita è una storia a sé e bisogna giocarla fino in fondo. Èchiaro che un turn over azzeccato potrà aiutare molto il Napolisia in Campionato che nella Coppa. La panchina si è allungatacon elementi di valore e adesso questo compito per Mazzarridovrebbe essere molto più facile.D. Già voci di campagna acquisti: Cavani con la valigia,Mazzarri che riflette, chi dei due è più importante per ilfuturo della società?R. Cavani sarà difficile trattenerlo. Il suo valore  sportivo hasuperato l’importo fissato da De Laurentiis per rescindere ilcontratto. Quindi ritengo che ci saranno  offerte per la Societàcon congrui aumenti del suo ingaggio. Mazzarri potrebbe di-ventare il Ferguson italiano e rimanere ancora tanti  anni a Na-poli. Sarebbe una vera novità per il calcio  italiano abituato amacinare allenatori a un ritmo unico in Europa.D. I suoi marchi hanno rappresentato lo sport e il tempolibero, che cos’è lo sport nel 2013?R. Ho sempre visto  lo sport come una funzione sociale indi-spensabile  per  l’educazione  dei giovani e per riempire il lorotempo  libero,  non credo che nel 2013 questo fondamentaleconcetto possa essere  cambiato.D. Impiantistica sportiva a Napoli, quanto c’è da fare permigliorare i servizi?R. Come impianti  sportivi siamo  piuttosto malmessi. Nonabbiamo più un vero Palazzetto dello Sport, il Collana avrebbebisogno di lavori molto importanti  e lo Stadio San Paolo è alcentro  di tutti i problemi.D. A proposito del San Paolo, ristrutturarlo o stadio nuo-vo: pro e contro di entrambe le scelte…R. Guardando le cose dall’esterno direi senz’altro stadio nuo-vo. Ci sono esempi molto significativi a cominciare dallo stadiodella Juventus a cui dobbiamo  ispirarci. Stadio per 50.000 per-sone  ben coperto, comodo, servito dai mezzi pubblici e congallerie commerciali e altri impianti satelliti per sport minori.

D. Collana bunker del calcio femminile, come poter incre-mentare interesse, sponsor e attenzioni verso questa disci-plina?R. Il calcio femminile vive un momento particolare che lo ve-de sempre più posto al centro dell’attenzione  dei tifosi. È unadisciplina destinata a crescere ancora molto e chiaramente  unrisultato di assoluto rilievo potrebbe aiutare molto il progetto.D. Che spazio occupa lo sport nella strategia elettorale delsuo movimento?R. Non c’è uno spazio particolare per lo sport. È un aspettodella mia vita e lo illustro così come illustro gli altri argomentiche mi hanno visto protagonista.

Luciano Cimmino è nato a Napoli il 23 giugno 1944. Si di-ploma ragioniere nel 1962 e lo stesso anno inizia a lavo-rare nella piccola azienda paterna di rappresentanze tessilia Napoli. Dopo la scomparsa del padre Luigi, nel 1975, dàun grande impulso a questa attività insieme al fratelloGiancarlo, assumendo le rappresentanze di aziende alloraleader di mercato come la Bassetti e la Stefanel. Nel 1983,con un gruppo di soci, fonda  il marchio Original Marines.Con questo marchio crea un nuovo modello di lavoro cheoggi è molto diffuso: per la prima volta si disegnano e siprogettano linee di abbigliamento casual in Italia da pro-durre poi all’estero. Produzioni brasiliane attraverso grandiaziende locali, operative principalmente nello Sato di San-ta Catarina a sud di San Paolo. All’inizio degli anni 2000Cimmino lascia il suo ruolo di presidente del CDA della Ori-ginal Marines liquidando totalmente  la propria  partecipa-zione nella società detentrice di questo marchio. Nel 2001nascono i marchi Yamamay e Carpisa, a cui si dedicanogli esponenti della seconda generazione Barbara con ilmarito Francesco Pinto  e Gianluigi Cimmino, già a lorovolta formati da precedenti esperienze, appoggiati e gui-dati dal papà Luciano in collaborazione con la FamigliaCarlino socia al 50%. Cimmino è attualmente presidentedella Pianoforte Holding S.p.A. cui fanno capo tre società:Kuvera Spa,  marchio  Carpisa, con sede nell’Interporto  diNola (Napoli),  Inticom Spa,  marchio Yamamay, con sedea Gallarate (VA) e Jaked titolare  dell’omonimo marchio.Nel Novembre 2012 è stato nominato Cavaliere del Lavo-ro, al Quirinale dal Presidente Napolitano.

Max Bonardi

CIMMINO: SEMPRE VICINO ALLO SPORT

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Marco Martone

PANDEV-INSIGNE, GESTIONE PERFETTA

“Hai visto? Gioca Pandev. Ma no! Gioca Insigne.Meglio che giochino entrambi… Guarda che nongioca nessuno, perché al fianco di Cavani ci sarà

Calaiò…”. È bene metterla sullo scherzoso andante… perchéquesta storia del dualismo tra il macedone e il piccolo talentopartenopeo ha proprio stufato. Basta una giocata del “Magni-fico”, un dribbling ben riuscito, un assist al bacio et-voilà, ec-co riemergere i grandiesperti di calcio e iprofessionisti del «iol’avevo detto!», prontia lanciare strali vele-nosi sul tecnico di SanVincenzo, reo di avertrascurato il gioiello“made in Naples”, afavore del più attem-pato macedone dallosguardo triste. Poi siassiste a gare comeNapoli - Roma o Na-poli - Catania, tantoper citare due casi re-centi e gli stessi “sa-pientoni” sono prontia riconoscere le dotitattiche (perché quelletecniche nessuno ledeve più scoprire), dell’ex giocatore di Inter e Lazio, che inpiù di un’occasione ha dimostrato di essere il partner perfettoper il Matador e che, evidentemente, Mazzarri schiera tra i ti-tolari per una ragione ben precisa e non perché assalito da im-provvido amore a prima vista. Pochi però si sforzano di capire(e spiegare ai comuni mortali), perché l’allenatore faccia de-terminate scelte. Chissà, forse perché Pandev e Insigne hanno

caratteristiche completamente diverse e vanno utilizzati anchein base alla peculiarità degli avversari e dei compagni di re-parto? E quanto conta l’esperienza internazionale di uno, inalcune gare, rispetto alla freschezza atletica dell’altro, in altrepartite? Chi dei due diventa più devastante a gara iniziata?La realtà è che a Napoli, in determinati ambienti, non soloquelli legati alla tifoseria, c’è bisogno di una crescita reale

verso il professioni-smo e la cultura dellavittoria. Non è dettoche, se una squadralotta per lo scudetto,sia consequenziale lofaccia anche tutto ciòche attorno a essagravita e lavora. Inun ambiente abituatoai grandi campioni,ai successi e allegrandi competizioni,l’alternanza di duegiocatori, che oggisono Pandev e Insi-gne, ma che domanipotranno essere Ro-lando e Cannavaro,Tizio e Caio, Pinco ePallo… dovrebbe es -

sere la cosa più normale del mondo. Invece no! Da questeparti se gioca uno, Mazzarri sbaglia e se non gioca un altro sigrida alla lesa maestà. Chiacchiere e pinzillacchere, direbbeTotò. I numeri dicono che la gestione dei due giocatori è statala migliore possibile fino a questo momento e che, almeno fi-nora, l’alternanza di Pandev e Insigne è stata perfetta! Allafaccia del dualismo.

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Emanuele Calaiò

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SE IN TELEVISIONE NON C’È PIÙ RELIGIONEBruno Marra

La decisione morale e spirituale che ha condotto il Papa alritiro dal suo Pontificato è una questione che unifica qual-siasi religione e riguarda sia il mondo laico che quello cat-

tolico. Un evento che da qualsiasi ottica la si voglia osservaretrova nella sacralità il suo alveo naturale. Invece molto di quel-lo che ha orbitato intorno alla vicenda non ha nulla di sacroma tantissimo di profano. Lamorbosità e l’avidità con laquale un certo tipo di infor-mazione e di televisionehanno vampirizzato l’acca-duto ha addirittura contornidi blasfemia.Non si tratta di fare morali-smo ma non si può certo de-rubricare a un talk show o aun salottino di spettacolariz-zazione un capitolo di storiaecclesiastica che sconvolgeSecoli di cristianità. Neppu-re un Paese credente, prati-cante, molto spesso ai limitidel bigottismo si è fermatodinanzi al riserbo, all’intimi-tà, al rispetto che questa pagina di così immensa introspezioneplanetaria avrebbe non solo richiesto ma anche meritato.La caccia allo scoop e al sensazionalismo, a quanto pare, nonsi ferma neppure davanti ai più alti valori cristiani ed emotivi.Evidentemente oltre che un popolo di poeti e santi e naviga-tori, siamo degenerati in una generazione di avvoltoi. Già dalprimo lancio della notizia siamo stati i maestri della volgariz-zazione. Come si può racchiudere la riflessione spirituale esofferta del Santo Padre nel titolo: “Il Papa si dimette”. Robada far cadere i crocefissi dai muri. Le dimissioni può darle un Ministro del Parlamento ma noncerto un Ministro di Dio. Siamo fuori da ogni grazia del cielo

La scelta del Papa ridotta a talk show. Dalle “dimissioni” alla spettacolarizzazione

e anche dal minimo sindacale del buon senso. Perché non c’ègiustificazione e neppure misericordia per una informazioneche non sa distinguere un dimissionario da un Missionario.E poi avanti con lo spettacolo che fagocita il senso della vi-cenda. Una giostra televisiva di trasmissioni a tema, con ac-centi pruriginosi, propaggini strumentali, sfumature politiche

e addirittura pregnanza spor-tiva. Fare nomi sarebbe piùdeprecabile della stessa mise-ria umana messa in onda, macom’è possibile chiamare unpersonaggio appartenente allosport e chiedergli: “ti aspetta-vi le dimissioni del Papa?”.Come se fosse il Ct della Na-zionale. E poi andare alla ri-cerca degli atleti che sono sta-ti ricevuti da Benedetto XVIin udienza di benedizione efare la stucchevole domanda:“Ma tu quando hai incontratoil Papa, hai avuto l’impressio-ne che stesse maturando que-sta decisione?”. Certo, il San-

to Padre vive una crisi intima e giustamente lo va a raccontarein giro agli atleti che incontra in udienza. Signori, ma ci sieteo ci fate? Questa è la domanda che di converso bisognerebbecontrapporre ad un certo tipo di giornalismo alla deriva. Siamoal più becero surrealismo. La scelta del Papa non può esserediscussa né in alto e nè in basso. E soprattutto non può esseremerce per bassi e infimi rendiconti di audience e neppure og-getto di dozzinale ironia. Ma, evidentemente, anche in televi-sione non c’è più religione. Sarebbe giusto, piuttosto, ricordarebene le ultime parole di Benedetto XVI: “Sono stanco, perdo-natemi”. Un passo indietro e una profonda confessione chedovrebbe fare anche un certo tipo di informazione…

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

GLI AZZURRI RAVVIVANO IL CAMPIONATO

G razie al Napoli di Mazzarri, il campionato di calcio2012/13 resta ancora vivo e interessante seppure le lun-ghezze con la Juve siano ritornate di nuovo a 5, il pa-

reggio di Roma contro una Lazio aggressiva e determinatafa ben sperare nel prosieguo e certamente si deve parlare diun punto guadagnato nell’economia di un torneo altalenantee complicato. La Juve da par suo prosegue ritrovando formae risultati, una bella sfida a distanza con lo squadrone azzurroche non molla la presa, le due squadre, peraltro, impegnatenelle coppe europee devono dar fondo a tutte le riserve ener-getiche, proprio su questo aspetto ruotano le sorti del cam-pionato, chi meglio gestisce tensioni e preparazione atleticaavrà le migliori chance. Le testate sportive in questi giornisottolineano l’importanza del Matador come uomo determi-nante a tal punto da dichiarare il Napoli Cavani – dipendente,l’appellativo ha giustamente irritato il Mister che ritiene i

successi azzurri legati al gioco corale, all’impegno e al sa-crificio dei suoi uomini in tutti i reparti, l’uruguaiano è peròl’arma più incisiva e potrebbe fare la differenza. Giusto, in-vece, concentrarsi sullo scontro con i doriani diretti dal pi-rotecnico Delio Rossi, un allenatore che ha trasformato lasua squadra e che non sarà presente in panchina, le sue ester-nazioni contro la Roma sono state a dir poco pittoresche egli sono costate la squalifica. Un occhio di riguardo meritail gioiellino Icardi al quale anche il nostro presidente ha ri-volto particolare attenzione, sarebbe felicissimo vederlo inazzurro ma il giovane è conteso da diversi club… staremo avedere. La media punti casalinga è praticamente uguale aquella dei bianconeri ma dal S. Paolo devono fiorire solo vit-torie, il percorso deve essere netto per poter coronare un so-gno, i tifosi sono pronti al sostegno e faranno sentire tutta lapassione. Forza Azzurri!

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Massimo Sparnelli

MANU CALAIÒ: A VOLTE RITORNANO…

Il suo ritorno rappresenta la chiusura di un cerchio. Di unciclo. Dalle ceneri alla grandezza. Dalla serie C al secondoposto in campionato, all’Europa League. Pochi mesi dopo

il successo in Coppa Italia, dopo lacavalcata in Champions League.Emanuele Calaiò è uno dei pezzipiù importanti del mosaico Napolimesso assieme dal presidente DeLaurentiis e i suoi collaboratori dal2004, anno della ripartenza dopo ilfallimento della vecchia società, si-no a oggi. Il pezzo pregiato delleprime campagne acquisti del nume-ro uno azzurro. Preso dal Pescaraper 3,5 milioni di euro. Assieme aInacio Pià, la speranza partenopeaper il rilancio in grande stile. L’ar-ciere ha mantenuto le promesse. Piàmolto meno. Determinante in C (18reti nella stagione della promozio-ne), ancora di più in B, nel2005/2006 (14 gol, assist determi-nanti, nonostante una difficile convivenza tecnica con Edy Re-ja). Il suo ruolo ora è diverso. Regalo del mercato di gennaio,alternativa a Cavani, è stato chiaro Walter Mazzarri. Per lui,

scampoli di partite, come all’Olimpico contro la Lazio. E unruolo importante nello spogliatoio. Da calciatore esperto, nonpiù promessa del calcio italiano. Più pronto, dopo quattro anni

e mezzo lontano dal Vesuvio. Tragol e una decisa maturazione tecni-ca. A disposizione dei più giovani,riferimento per talenti come Insi-gne. Con poche prospettive per unamaglia da titolare. El Matador è bio-nico, vuole sempre scendere incampo, Europa, Italia. Per l’arcieresposato con una ragazza vomerese,un ritorno da attore non protagoni-sta. In un ambiente per forza di cosediverso, più competitivo da quelloche lasciava il primo luglio 2008,con 128 presenze e 44 reti all’attivo.Mentre faceva reti a Siena, riportan-do i toscani dalla B alla A, che restail suo punto dolente in azzurro (ap-pena 2 due reti con Reja che gli pre-feriva Sosa o Zalayeta), il Napoli

cresceva. Investiva. Arrivavano in sequenza grandi calciatori.Attaccanti di valore. Ora tocca di nuovo a lui. Per qualche si-gillo d’autore, si spera, sui prossimi successi azzurri.

CARLO: IL NOSTRO SALUTONon è facile vedere piangere Corrado Ferlaino e LucianoMoggi. Eppure Carlo Iuliano, storico addetto stampa delNapoli per più di 30 anni, morto la settimana scorsa, è

riuscito anche in questaimpresa. Una dimostra-zione chiara di quantoCarletto, così come lochiamavano gli amici ecolleghi, fosse riuscitoa penetrare nel cuoreanche di personaggi al-l’apparenza freddi. Lascomparsa di Iuliano,

avvenuta improvvisamente a causa di una malattia, ha la-sciato un vuoto grandissimo. Appartenente a una famiglianumerosa di Casoria e  laureatosi in Giurisprudenza, Iu-liano cominciò giovanissimo a collaborare con il quoti-diano Roma per poi approdare anche all’Ansa. Il suo ca-rattere apparentemente burbero, nascondeva una perso-nalità gentile e disponibile, e tutti i suoi colleghi lo de-scrivono come un cronista sempre attento e meticolosonel lavoro. La sua figura è indissolubilmente legata aglianni d’oro del Napoli di Ferlaino e Maradona. E proprioMaradona era tra le persone più affezionate a Carletto.“Oggi piango un caro amico e un grande giornalista, chemi ha accompagnato negli anni più belli della mia vita,quelli di Napoli e degli scudetti – così il Pibe non appenasaputo la ferale notizia - è un pezzo del grande Napoliche se ne va ma che ha rappresentato la storia dello sport.Carletto Iuliano era uno di noi, ha svolto un lavoro im-portantissimo per tutti e ha vinto insieme a noi.

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LAZIO E INTER NON DELUDONO

TUTTI A PLZEN21 FEBBRAIO 2013

ALLE ORE 21.05

VS.

Bate Borisov 0

Fenerbarhçe 0

Andata Ritorno

NAPOLI 0

Viktoria Plzen 3

Andata Ritorno

INTER 2

Cluj 0

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Tottenham 0

Lione 0

Andata Ritorno

Dinamo Kiev 1

Bordeaux 1

Andata Ritorno

Bayer Leverkusen 0

Benfica 1

Andata Ritorno

Atletico Madrid 0

Rubin Kazan 2

Andata Ritorno

Levante 3

Olympiakos 0

Andata Ritorno

Newcastle 0

Metalist 0

Andata Ritorno

Anzhi M. 3

Hannover 1

Andata Ritorno

Zenit 2

Liverpool 0

Andata Ritorno

Basilea 2

Dinipro 0

Andata Ritorno

Borussia Mon. 3

LAZIO 3

Andata Ritorno

Stoccarda 1

Genk 1

Andata Ritorno

Sparta Praga 0

Chelsea 1

Andata Ritorno

Ajax 2

Steaua Bucarest 0

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Attilio Marchionne

VIAREGGIO: BUONA LA PRIMA

Lazio - Catania 1-1Ternana - Crotone 1-1Bari - Napoli 0-1J. Stabia - Pescara 4-1Vicenza - Reggina 1-0Ascoli - Roma 0-2Palermo - Lanciano 1-0

risultati 5ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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PRIMAVERA La piccola fuga del Catania in testa alla classificadel girone C del torneo Primavera è durata solouna giornata. La vittoria del Napoli sul campo diBari (0-1) e il contemporaneo pareggio tra Lazioed etnei ha permesso agli azzurrini di riaggan-ciare la vetta. Ancora una volta in casa Napoli hatolto le castagne dal fuoco Insigne jr. che, intornoal 20’ del primo tempo, dopo essersi guadagnatoun rigore, lo ha realizzato da consumato bomber.Risultato difeso sino alla fine dagli attacchi deibiancorossi. Una gara più equilibrata di quantodice la classifica col Napoli orfano dei vari Pal-ma, Lasicki e Nicolao, con Tutino entrato solo a2’ dalla fine, che ha impostato una gara guardin-ga e attenta e dopo il gol è riuscito a portare ilmatch sui binari desiderati. E ora da martedì con-tro la Honved sotto col Viareggio.Prossimo turno: 23/2 Napoli - Lazio

Vicenza - Bari 3-1Roma - Catania 3-2Palermo - Crotone 1-0Ascoli - Pescara 3-2Lazio - Napoli 3-0Ternana - Reggina 2-3J. Stabia - Lanciano 2-0

risultati 5ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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Vicenza

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ALLIEVINAZIONALI

Il match con la capoclassifica Lazio non potevatradursi in punti per la formazione degli Allievidel Napoli. Puntuale è arrivata la sconfitta conun netto 3-0 nello scontro di domenica scorsa intrasferta. L’ennesimo passo falso costringe an-cora all’ottavo posto i ragazzi di Muro. Tuttavia,nonostante il risultato netto, c’è da segnalare labuona prova di carattere dei partenopei, che nonhanno saputo sfruttare le occasioni create a dif-ferenza degli avversari dall’istinto killer. Tra ifattori che hanno contribuito alla sconfitta c’è an-che la nota politica dei sotto età adottata dalla so-cietà azzurra per il settore giovanile: gli azzurriniscesi in campo erano infatti classe ’97, mentre icapitolini hanno schierato elementi classe ’96. Ilprossimo match sarà ancora con una squadra del-la Capitale.Prossimo turno: 17/2 Napoli - Roma

risultati 5ª ritornogirone H

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Napoli

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Nocerina

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Crotone

M. Franca

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Salernitana

Catanzaro

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GIOVANISSIMINAZIONALI

Due gol di Natale e Rivelli nei tempi di recuperopermettono ai Giovanissimi di Liguori di ribal-tare il risultato con la Nocerina che già assapo-rava il gusto della vittoria e portano gli azzurrinia 15 punti di vantaggio sul Catania che deve re-cuperare due match. Un incontro che si era mes-so subito in salita per il Napoli colpito a freddoal 3’ da un gol della Nocerina che sfruttavaun’indecisione in uscita di Ferrara sfruttata almeglio da una semirovesciata di Sacco. Poi unatattica accorta dei molossi pronti a sfruttare qual-siasi occasione per colpire in contropiede. Iniziodi ripresa ancora in salita col Napoli a metà tem-po con l’uomo in meno a causa dell’espulsionedi Lattuga per un fallo di reazione. Una mollaper gli azzurrini che in un finale davvero incre-dibile hanno conquistato i tre punti.Prossimo turno: 24/2 Napoli – Martina Franca

Palermo - M. Franca 2-1Nocerina - Napoli 1-2Paganese - Catania –Reggina - Crotone –Catanzaro - Hinterreggio –V. Lamezia - Salernitana –Squadra in riposo: Trapani

Settore giovanile

V ento in poppa nel settore giovanile azzurro, se si eccettua solo la formazione Allievi duramente sconfitta in casadella Lazio capolista. Per la Primavera, invece, solo cose liete: vittoria in trasferta in campionato e successo nellaprima giornata del torneo di Viareggio ai danni della Honved Budapest battuta 2-0 (Insigne jr. e Fornito). Infine

Giovanissimi senza freni.

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Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it• le ultimissime notizie sul Calcio Napoli• come, dove e poter acquistare

i biglietti per seguire gli azzurri• informazioni, news e storia dell’associazione• come potersi iscrivere• la rassegna stampa• copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati

Associazione Italiana Napoli Club40 anni di passione negli stadi

Sarà un fine inverno e una primavera all’insegna dell’As-sociazione Italiana Napoli Club, in tutti i sensi. Sia sottoil profilo televisivo, che sul piano sportivo. Due gli ap-

puntamenti importanti di questo scorcio d’anno. A partire dallasettimana prossima riprenderà la trasmissione Extra Time –Zona Napoli, quest’anno in onda sul canale digitale di CapriEvent. Il programma televisivo sportivo, ideato dal presidentedell’Ainc, Saverio Passaretti, torna a partire dalla prossimasettimana per misurare la febbre del tifo azzurro e magari peraccompagnare i supporter del Ciuccio alla conquista del terzoscudetto. Il programma come al solito vedràla presenza di ospiti tragiornalisti, addetti ai lavo-ri, personaggi dello spetta-colo, personaggi della so-cietà civile partenopea, tut-ti accomunati dalla passio-ne per il Napoli. Comesempre ci sarà uno spaziodedicato ai tifosi che po-tranno intervenire in direttae scambiare opinioni con gliospiti. Queste solo alcune in-

discrezioni, il resto, conduttore/i, parterre e quant’altro è topsecret e sarà svelato solo nel corso della prima puntata. Sulpiano sportivo, invece, sta per scattare l’ora della sesta edizio-ne di “Un gol contro la violenza”, triangolare di calcio che ve-drà la partecipazione delle ragazze del Napoli Calcio Femmi-nile Carpisa Yamamay, artisti, giornalisti e vecchie glorie.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

RITORNA EXTRA TIME – ZONA NAPOLI

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Èun dato di fatto. In Campania ci stiamo specializzando nelcalcio a battere tutti i record. Non solo il Gladiator in serieD, imbattuto da inizio torneo, è passato alle cronache na-

zionali e internazionali, ma anche il Napoli Calcio FemminileCarpisa Yamamay può vantare un super record che vale tantopiù, perché ottenuto da donne che superano nei risultati i ma-schi. Dopo il pareggio con il Brescia, sabato scorso, le ragazzedi Peppe Marino sono la formazione di calcio a undici più im-battuta d’Italia nelle gare Interne. Ben ventisei mesi, infatti, ilrecord d’imbattibilità tra le mura amiche. Nessuna squadra,neanche al maschile, può vantare un simile score. L’ultimasconfitta il 10 dicembre del lontano 2010 quando il Vicenzapassò 2 a 1 sul campo di Baia dove giocavano allora le “tarta-rughine” del presidente Lello Carlino. Dopo essere arrivate se-conde in quel campionato di A2 e aver vinto alla grande quellodello scorso anno, quest’anno, Pirone e compagne giocano fi-nalmente al Collana, nel cuore di Napoli, e pur essendo unaneo promossa continuano in casa a non far passare nessuno.Quinto posto in classifica, altro risultato mai raggiunto da unaformazione appena arrivata in serie A nel femminile ,e terrenodi gioco divenuto una specie di “Fort Collana”, insuperabileanche per formazioni che puntano allo scudetto come la Torrese il Brescia. Sabato,scorso, sembrava che questo record potesseessere cadere quando le lombarde a 10 minuti dalla fine eranoandate in vantaggio. E invece una rete di Alessandra Barreca,a cinque minuti dal termine, ha ristabilito la parità. Per il Na-poli la sconfitta avrebbe avuto il sapore della beffa, visto chele azzurre erano state padrone del campo in lungo e largo.

Complimenti alle tartarughine, quindi, e appuntamento al Col-lana tra sette giorni con Napoli Carpisa Yamamay – Torino percontinuare a sognare. Intanto torna in nazionale la centrocam-pista Michela Franco che dal 17 al 20 febbraio sarà a Cover-ciano a disposizione del ct Antonio Cabrini.

NON SI PASSA A FORT COLLANA

Calcio femminile

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Torres

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Brescia

Verona

Carpisa Napoli

Riviera di Romagna

Firenze

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Luigi Alvino

VIVERE DI CALCIO E NON SOLO…

Nel momento che scrivo, non conosco il risultato con ilViktoria Plzen, non hanno ancora giocato, ma spero congrande ansia che tutto vada bene, che l’inserimento di

Rolando in difesa sia uno dei motivi più importanti della par-tita, si, nelle ultime partite vi èstata una palese necessità di rive-dere la nostra difesa, e il nostroorganico, non è il caso di sentirsioffesi, o di fare scongiuri, ma èevidente che De Sanctis, Campa-gnaro, Gamberini, Cannavaro,Britos, Mesto, Donadel, Grava eper finire Calaiò, sono un po’ unamedaglia senza risvolto, non sipuò nemmeno pretendere di più,ognuno di loro ha avuto una lun-ga carriera, il calcio per certi ver-si, è crudele, nel momento che tilascia senza fiato, senza velocità,con movimenti anomali e man-canza di concentrazione, senza dimenticare le involontarie“papere” che poi complicano il rendimento della squadra, sìlo so, il gruppo a cui Mazzarri fa continuamente riferimento,ma con questo gruppo si rischia di non arrivare da nessunaparte, una campagna acquisti deprimente, inutile, che non hadato nessuna possibilità di ricambio, spero che Rolando siauna eccezione, certo qualcuno dirà ”è facile parlare dall’ester-

no”, sì è vero, è facile, ma succede solo a chi ama la propriasquadra, a chi brama successi, rivincite, voglia di esaltarsi aprestazioni straordinarie, e sempre qualcuno dirà ancora: “eCavani non lo vedi?” Certo che lo vedo, in attacco, in difesa,

correre all’infinito e segnare, co-me vedo Inler, Hamsik, Maggio,Pandev che cercano in ogni parti-ta di tamponare anche in difesa,facendo un lavoro straordinaria-mente stancante a centrocampo,ci siamo mai chiesti quanto potràdurare? Abbiamo mai pensato: ese sui calci d’angolo a nostro sfa-vore non ci fosse Cavani, a pren-derla sempre di testa, cosa succe-derebbe? Perché quando vi è uncalcio d’angolo a nostro favore, idifensori fanno fatica a rientrare?Il solito ottimista mi dirà: “ma chec…. vuoi, siamo secondi in clas-

sifica” e io risponderò: “hai ragione, sì siamo secondi in uncampionato, che al di là di una Juve che mai e ribadisco mai,mi piacerà, per il resto offre grande mediocrità in ogni sensoed è questo che non trovo giusto, abbiamo la certezza di avereun grande presidente, una grande società, credo sia arrivato ilmomento di avere anche una grande squadra, come dice ungrande comico…. “bast’ poc’…che c’è vo’”.

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Page 31: Cuore Azzurro N. 80- 15 febbraio 2013

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Page 32: Cuore Azzurro N. 80- 15 febbraio 2013

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