Cuore Azzurro N. 66 - 21 aprile 2012

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1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 66 - 21 APRILE 2012 Magazine Magazine Roma - Napoli: Champions di notte Antonello Ardituro: È finito un ciclo Coppa America: Golfo San Paolo Roma - Napoli: Champions di notte STRIKE!!!

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

Transcript of Cuore Azzurro N. 66 - 21 aprile 2012

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MagazineMagazine

Roma - Napoli:Champions di notte

Antonello Ardituro:È finito un ciclo

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Roma - Napoli:Champions di notte

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Dopo uno stop forzato non voluto e forse eccessivo, si tor-na a giocare. La sospensione del torneo in seguito allamorte improvvisa di Piermario Morosini, a mio avviso,

è stata figlia di troppa fretta e di decisione superficiale. Capiscola solidarietà e il moto di sentimento che le immagini hanno su-scitato nell’opinione pubblica, ma ho visto il trionfo della retoricae della demagogia. Mi chiedo, da ex atleta e da appassionato dicalcio, nonché da cronista, e quindi parte in causa, ma quantepersone perdono la vita così giovani sul posto di lavoro e questemorti passano in second’ordine? E invece, in questo caso, unasequenza infinita di trasmissioni, di fiumi d’inchiostro, e di paro-le, parole, parole, solo per una morte che è stata amplificata, for-se più dalle vicissitudini familiari dello sfortunato calciatore cheper le circostanze stesse che la hanno causata. Il mio è un giudi-zio duro, ma ponderato. Tutto in questa epoca dell’informazione

Max Bonardi

IL TRIONFO DELLA RETORICA

28-29 APRILE 2012CAGLIARI - CHIEVOPALERMO - CATANIA

ROMA - NAPOLIBOLOGNA - GENOAATALANTA - FIORENTINA

INTER - CESENALECCE - PARMA

NOVARA - JUVENTUSSIENA - MILAN

UDINESE - LAZIO

3 5 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Juventus 68 32 18 14 0 53 178

Milan 67 32 20 7 5 62 26

Lazio 54 32 16 6 10 48 40

Udinese 51 32 14 9 9 44 32

Roma 50 32 15 5 12 52 42

NAPOLI 48 32 12 12 8 56 41

Inter 48 32 14 6 12 47 45

Catania 43 32 10 13 9 42 43

Chievo 42 32 11 9 12 30 40

Palermo 40 32 11 7 14 44 49

Atalanta (pen. –6) 40 32 11 13 8 37 34

Bologna 40 32 10 10 12 33 38

Siena 39 32 10 9 13 37 34

Cagliari 38 32 9 11 12 33 39

Parma 38 32 9 11 12 41 50

Fiorentina 37 32 9 10 13 32 38

Genoa 36 32 9 9 14 43 58

Lecce 34 32 8 10 14 37 48

Novara 25 32 5 10 17 27 54

Cesena 21 32 4 9 19 19 48

25 APRILE 2012ATALANTA - CHIEVOCAGLIARI - CATANIA

CESENA - JUVENTUSLECCE - NAPOLI

MILAN - GENOANOVARA - LAZIO

PALERMO - PARMAROMA - FIORENTINASIENA - BOLOGNA

UDINESE - INTER

3 3 ª G I O R N ATA

È quasi terminato un altro campionato, ma il calcio delXXI secolo sembra ormai non finire mai. Ricordo chedurante la settimana inseguivamo il famoso "mercole-

dì di coppa" rigorosamente in bianco e nero, e che era l'unicaalternativa alla domenica. Oggi, al contrario, siamo inseguitidal calcio per quasi tutti i giorni della settimana, tanto che laFigc ha serie difficoltà a dover trovare una giornata "libera" pereffettuare un qualsivoglia tipo direcupero. Tutto questo per dire cheil calcio neanche quest'anno va inferie prima dell'estate italiana, inquanto in vista degli europei Polo-nia-Ucraina. E quando non vannoin ferie i calciatori, significa che al-trettanto non si fermano gli arbitrie il relativo mondo intorno a loro.L'Uefa ha già radunato i migliori arbitri del continente dai qualisi estrapoleranno quelli che andranno agli Europei, e dove sonostate date direttive che saranno poi oggetto di approfondimen-to in sede di torneo. In linea di massima Collina (il designatoredegli arbitri in Europa), chiederà, sulla scia degli ultimi mon-diali, due atteggiamenti per nulla contradditori tra loro, per laconduzione delle gare: consentire di giocare il più possibile, estroncare il gioco violento. E proprio per il raggiungimento diquesta seducente equazione, già dai campionati nazionali, perfinire proprio a quelli internazionali, si richiedono all'arbitro-atleta del 2000, tre componenti fondamentali: 1) forma impec-cabile 2) vista infallibile 3) grande determinazione; il tutto pro-prio perché debba esprimersi con la simbiosi corpo, vista, men-te. Detto tutto ciò appare evidente il grande lavoro che c'è die-tro e da parte di un direttore di gara, per cui corre l'obbligo diaugurarsi per i prossimi Europei una Italia in finale e un arbitroitaliano in semifinale. Sarebbe un invidiato coronamento.

VERSO GLI EUROPEIGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

viene amplificato. Si creano eroi nello spazio di un battito di ci-glia, tutti sono grandi, si diventa noti solo perché si compie ungesto eclatante, spesso delittuoso. Dove fenomeni, tipo Corona,sono sempre sulle copertine dei giornali, dove i personaggi delreality di turno sono più conosciuti del presidente del Consiglioin carica. Insomma non se ne può più. In questo clima riparte ilcampionato e il Napoli se la vede con il Novara, grazie allo slitta-mento della 33esima giornata per la morte di Morosini. E subitodopo mercoledì e sabato prossimo le due trasferte con Lecce eRoma. Mazzarri ha avuto il tempo di far riposare la squadra e harecuperato giocatori importanti per il suo schema, Maggio sututti. Coi piemontesi non si può fallire, vanno messe alle spallesubito le ultime tre sconfitte consecutive. La corsa al terzo postoha visto rientrare in gran carriera Inter e Roma, la concorrenza èpiù spietata, e la Champions rischia di restare una chimera.

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 66 - 21 aprile 2012

Direttore responsabile: Saverio Passarettihanno collaborato:

Luigi Alvino, Max Bonardi, Lorenzo Crea, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio,Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, BrunoMarra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Massimo Sparnelli

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione giovedì 19 aprile 2012 - ore 17,30

Sei giornate alla fine del campio-nato, Napoli in difficoltà (non vin-

ce da cinque turni), stanchezza, energie perdute nell’av-ventura di Champions, ma anche solito calo finale dellasquadra azzurra come nelle precedenti stagioni. C’è il No-vara al San Paolo, terzultima gara casalinga, verranno poiPalermo e Siena.Piemontesi penultimi con un piede già in serie B. Dispiaceper la squadra di Attilio Tesser, azzurro alla fine degli anniSettanta. Nel Novara si è rifugiato Mascarinho, il piccologiocoliere siciliano di passaggio nel Napoli (4 gol, 21 spez-zoni di partite). Formazione “abbottonata” con la difesa acinque. L’airone Caracciolo (1,94) e il vecchio brasiliano Je-da (33 anni) per i colpacci in attacco.Salvezza proibitiva, ma il Novara si batterà sino alla fine.Prevedibile una partita poco spettacolare. Il Novara rinser-rato nella sua metà campo, il Napoli in attacco. La tragediadi Morosini ha concesso alle squadre un po’ di riposo (do-menica non s’è giocato). Significa molto per le formazioniin lotta per un traguardo. Il Napoli aveva bisogno di ricari-care le batterie.C’è sempre il terzo posto a sei punti. La Lazio non ha uncalendario facile e può essere ancora raggiunta. Ma il Na-poli dovrà fare i conti anche con Udinese e Roma piena-mente in corsa per la posizione-Champions. Finora il Na-poli ha fallito le opportunità favorevoli perdendo per giun-ta il confronto diretto con la Lazio. Nella giornata in cui laformazione romana affronterà il Lecce, la Roma gioca a To-rino contro la Juventus e l’Udinese va a Verona contro ilChievo c’è ancora una debole speranza che il Napoli facciapiù punti e non abbandoni la corsa verso il terzo posto.Contro il Novara è proprio l’ultima chance, prima di duetrasferte consecutive piuttosto dure: mercoledì a Lecce,sabato a Roma.C’è bisogno di una vittoria per riscattare questo periodoopaco e per non finire nella malinconia di un finale di cam-pionato di delusione totale. L’orgoglio e l’impegno non ba-stano. Il Napoli deve ritrovare equilibrio e gioco. Deve ri-trovare se stesso e i tenori che non cantano più.

di Mimmo Carratelli

UNA GIORNATA …DA RICORDARE !

Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

L a 33esima giornata del campionato italiano di calcioverrà ricordata ormai con un velo di tristezza a se-guito della incredibile scomparsa del giocatore del

Livorno Piermario Morosini, una morte assurda all'apice diuna vita non certo semplice del centrocampista che avevasopportato con coraggio una incredibile escalation di fune-sti eventi nella sua famiglia. Un episodio che però ha sca-turito un animoso dibattito sulla sicurezza durante le com-petizioni sportive, il sacrificio di Moro non è stato vano egià si discute sul come organizzare al meglio le squadre disoccorso in un momento di emergenza, potrebbe essereuna vera svolta su un problema di vitale importanza. Dopoil doveroso ricordo sul calciatore scomparso si ritorna incampo e il Napoli sfida nell’incontro casalingo il Novara,l’ennesima serale degli uomini di Mazzarri, che dopo le re-centi e brucianti sconfitte con Juventus, Lazio e Atalanta,cercheranno il riscatto per dare ancora un senso a questocampionato, visto che il terzo posto non è ancora perso. In-fatti gli azzurri sono lontani solo sei punti dal traguardo asei giornate dalla fine, con le dirette pretendenti che nonhanno decisamente un passo superiore agli azzurri. Insom-ma per il Napoli sarà ancora spareggio per la Champions econ una vittoria potrebbe ritrovarsi ancora in corsa, soprat-tutto in vista delle gare con Lecce e Roma da giocare, dueturni, che se giocati bene, potrebbero rilanciare ancor dipiù gli azzurri verso il terzo posto. Azzurri quasi al completo,se si eccettua Pandev, squalificato, e che tornerà con la Ro-ma. E Vargas pronto a giocare dal primo minuto per far ri-posare Lavezzi. Tesser può contare sull’ex Mascara, vogliosodi dare filo da torcere agli azzurri. C’è da attendersi una pro-va di carattere per tener lontano l’eco dello scandalo “calcioscommesse” che aleggia sul S. Paolo. Forza Azzurri!

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S i torna a giocare, con la tristezza nel cuore che solosempre la morte porta con sé… figurarsi quando è arri-vata proprio lì, sul campo di gioco improvvisa, atroce,

senza un perché che forse non avrà mai risposta. Lo spettacoloriprende, con la speranza che ognuno della morte di morosinipossa ver riflettuto e che ciascuna componente della grandetribù del calcio dalle riflessioni abbia tratto gli spunti e le solu-zioni più giuste e corrette per migliorare la sicurezza, la traspa-renza, la pulizia di un mondo che non sta certo vivendo pagineesaltanti, soprattutto in Italia. Momento non esaltante anche quello del Napoli che staseranell’anticipo della 34esima giornata affronta un Novara per ilquale alla ufficiale certezza della retrocessione manca solol’avallo della aritmetica. Peccato per la matricola piemontesecon una storia e un blasone da pioniere del calcio; peccato perla simpatia che s’è guadagnata una società capace di passarein due stagioni dalla Lega Pro al gotha del calcio italiano. Peròquesto calcio business non ha sentimenti né pietà per le cene-rentole e il Novara, nonostante le dignitose opposizioni dome-nicali alla fine si è rivelata squadra sin troppo fragile per aspi-rare alla salvezza seppur risicata. Tesser, l’allenatore della dop-pia miracolosa promozione che ha riportato la squadra in A do-po 55 anni, paga per colpe non certo sue e il fatto che sia statorichiamato dopo la fugace apparizione di Mondonico, la dicetutta su una squadra che nel corso della stagione ha sin qui fir-mato l’unica impresa di aver violato il Meazza quando padronadi casa era l’Inter, grazie al super catenaccio di Mondo e al cu…ore che quel pomeriggio ha assistito la formazione rosso scu-data. Tesser, senza pretendere quasi nulla dalla società avevapuntato decisamente sullo zoccolo duro della squadra appro-data in A per puntare a una salvezza che sarebbe stata la terzaperla della sua gestione tecnica. Era sicuro il tecnico veneto edex azzurro degli anni ’70, che senza cambiare connotazione tat-tica, affidandosi alle tradizionali fiammate che erano nel Dnadella sua squadra, avrebbe ottenuto l’ennesima impresa, gio-cando un calcio semplice ma efficace e concreto. Non sono ba-state, però, né la sua organizzazione di base (5-3-2 dipartenza molto duttile anche nel corso della gara), néla grande volontà dei giocatori, molti dei quali, maturima al primo impatto con la A, per la remuntada inclassifica vista anche l’improvvisa accelerazione che

Sergio Curcio

COL NOVARA OBBLIGATORIO VINCERE

ha avuto la lotta salvezza. Per un Napoli che deve a tutti i costiprendersi i tre punti il dato positivo è che il Novara con i soli 8

punti racimolati in trasferta èla peggior squadra del tor-neo. Per il resto non è giustopensare che sia uno… scher-zo liquidare la penultima del-la classe. Occorrerà spingeremolto sulle fasce, e in questosenso il recupero di Maggio èimportantissimo, ma biso-gnerà anche sorprendere laMaginot novarese con gli in-serimenti centrali per darealternative e sbocchi diversi

alla manovra offensiva. Con sei gare da giocare agli azzurri sichiede il massimo, nella speranza di riacciuffare la posizioneChampions. Nella scorsa stagione un Napoli in evidente affan-no, come quello visto di recente, nelle sei gare finali raccolsesolo 5 punti. Avesse fatto il pieno avrebbe conquistato lo scu-detto. Il terzo posto, perciò, con Lazio, Udinese e Roma davantie l’Inter a pari punti, sembra un miracolo arpionarlo sul campo.Occorre provarci…

FONTANA

UJKANIDELLAFIORERINAUDOJENSENRADOVANOVICJEDARUBINOMORIMOTO

MORGANELLA

CARACCIOLO

LISUZZO CENTURIONI GARCIA GEMITI

PORCARI

PESCE

RIGONI

MASCARA

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NAPOLI - NOVARAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol

1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 31 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 5 –3 IGNACIO FIDELEFF D 1989 ARG 4 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA – –6 SALVATORE ARONICA D 1978 ITA 26 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 30 198 ANDREA DOSSENA D 1981 ITA 28 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 27 314 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 28 215 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA – –16 EDUARDO VARGAS A 1989 CIL 8 –17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 31 718 JUAN ZUNIGA D 1985 COL 25 120 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 24 321 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 12 –22 EZEQUIEL LAVEZZI A 1985 ARG 26 923 WALTER GARGANO C 1984 URU 27 228 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 26 129 GORAN PANDEV A 1983 MAC 26 631 JACOPO DEZI C 1992 ITA – –32 CRISTIAN CHAVEZ A 1987 ARG 2 –83 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA 1 –85 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 8 188 GOKHAN INLER C 1984 SVI 30 –99 CRISTIANO LUCARELLI A 1975 ITA 3 –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 SAMIR UJKANI P 1988 ALB 24 –3 GIUSEPPE GEMITI D 1981 GER 30 14 ANDREA LISUZZO D 1981 ITA 15 –5 CARLO ALBERTO LUDI D 1982 ITA 9 –7 DANIEL JENSEN C 1979 DAN 5 –9 RAFFAELE RUBINO A 1978 ITA 16 2

10 MARCO RIGONI C 1980 ITA 30 711 TAKAJUKI MORIMOTO A 1988 GIA 15 412 GABRIEL MOISES D 1991 BRA 2 –14 MICHAEL MORGANELLA D 1989 SVI 26 –15 PAOLO DELLAFIORE D 1985 ITA 15 –17 FILIPPO PORCARI C 1984 ITA 29 218 FRANCESCO MARIANINI C 1979 ITA 13 121 ANDREA MAZZARANI C 1989 ITA 18 122 SIMONE PESCE C 1982 ITA 15 –23 IVAN RADOVANOVIC C 1988 SER 22 124 MASSIMO PACI D 1978 ITA 22 125 GIUSEPPE MASCARA A 1979 ITA 12 227 CAPUCHO NEVES GEDA A 1979 BRA 21 228 SANTIAGO GARCIA D 1988 ARG 16 –29 ANDREA CARACCIOLO A 1981 ITA 14 230 MATTEO CENTURIONI D 1974 ITA 17 –31 ALBERTO M. FONTANA P 1974 ITA 10 –32 JEAN COUBRONNE D 1989 FRA 1 –77 LEANDRO RINALDO D 1983 ITA 5 –

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D opo l’Atalanta, tranquilla e beata senza problemi diclassifica, si va a Lecce contro una squadra con l’acquaalla gola e forse anche di più. Scriviamo alla vigilia di

Lazio-Napoli e non possiamo non dire che nelle file azzurre c’èstanchezza e non solo quella… Ma ad alcuni giocatori, ancheaffaticati, non si può fare a meno e soprattutto non si può ri-nunciare all’idea di lottare per il terzo posto… Il Lecce non haancora abbandonato il sogno di una salvezza da conquistaresul campo e le voci e i rumors sul coinvolgimento di società ecalciatori nel filone barese del calcio scommesse sono forte-mente e sdegnosamente respinte dalla proprietà Semeraro. Sa-rà perciò gara tosta, tostissima, contro un avversario che in casaha raccolto meno punti che in trasferta sprecando, anche dopol’arrivo di Cosmi che ha rivitalizzato la squadra, troppe occasioniper agguantare quella quartultima posizione che vale la salvez-za. E contro una formazione sull’orlo di una crisi di nervi comequella salentina, il Napoli dovrà disputare una gara di grandeintelligenza e maturità. Riuscirà a farla?Ci sono partite in cui bisogna fare i conti con l’avversario piùforte o più in palla, sapendo di essere in un periodo di calo fi-sico e di forma o dover affrontare difficoltà impreviste della ga-ra e allora c’è necessità di serrare le fila e puntare al sodo. Lecceè una di queste partite… Ed è in questo tipo di gare che il Napolimostra i suoi veri limiti; non riesce, o forse non sa, gestire an-cora partite difficili e, spesso, le fa diventare ancora più difficili,perdendo tranquillità e andando in confusione senza saper te-nere il possesso palla per addormentare il gioco. È successo aTorino dopo l’1-0 della Juve, ma anche a Londra sul 2-1 per ilChelsea. Il Lecce non è certo paragonabile a Juve o blues, masicuramente Cosmi chiederà ai suoi l’ultimo sforzo per tenereviva quella fiammella di speranza che contro il Napoli, dovesseandare male il risultato, potrebbe definitivamente spegnersi.Non è squadra malvagia questo Lecce che di solito cosmi schie-ra con un 3-5-2 speculare al modulo mazzarriano. In difesa Od-do, Carrozzieri, Tomovic ed Esposito, con Miglionico di rincalzo,si disputano le tre maglie di un reparto che è il sedicesimo dellaA con 45 reti subite (prima di Lecce-Roma e Catania-Lecce,ndr). A centrocampo agiscono due marpioni come Giacomazzie Del Vecchio a governare un reparto che si completa con Blasi

Sergio Curcio

AL LECCE NON SI FANNO REGALI

BENASSI

ODDO

CUADRADO

BLASIGIACOMAZZI

DELVECCHIO

CARROZZIERI TOMOVIC

PETRACHIDI MATTEOMIGLIONICOGIANDONATOOBODOBOJINOVCORVIA

a centro destra e Quadrado e Brivio sulle corsie esterne. I duevecchietti, impeccabile play Giacomazzi, cacciatore i palloni ilsalentino Del Vecchio, sono il vero ago della bilancia della squa-dra che consente a Muriel e Cuadrado di aggredire gli spazi perliberare quella volpe d’area che è ancora Di Michele, semprein grado di inventare il gol o la conclusione a sensazione. Perchéla forza di questo Lecce sta proprio nella spinta in accelerazioneche sanno dare i gioiellini di proprietà dell’Udinese, Muriel eCuadrado. Quando i due colombiani si limitano al compitino,vuoi perché imbrigliati, vuoi perché non in giornata, il ritmo deigiallorossi cala e le cose si complicano vista la mancanza di altrafantasia in un reparto cui neanche il rientro di Bertolacci è riu-scito a dare quel tocco di imprevedibilità necessario. Cosmi,però, sebbene la salita si faccia sempre più dura, continua a da-re messaggi di ottimismo invitando tutti i suoi a lottare fino al-l’ultimo respiro. Mazzarri, come il suo omologo, deve chiedere agli azzurri l’ul-timo sforzo, l’ultimo strappo in salita. Dopo Lecce il calendarionon appare impossibile, con la sola trasferta di Roma contro igiallorossi a impensierire. Ecco perché a Lecce bisogna vincerecon una partita… saggia: pazienza, palleggio e rapidità nelle fi-nalizzazioni sono la ricetta giusta per rimanere in corsa per laChampions 2012-2013.

BRIVIO

MURIEL

DI MICHELE

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L’originale mozzarella di bufala campana I Sapori del Latte, l’amore per la tradizione

Mi raccomando, compra la mozzarella di Aversa - disse Totò - in una memorabile scena di Miseria e nobiltà. Si riferiva allamozzarella di bufala creata in un fazzoletto di territorio della Campania, dove la produzione avveniva coniugando latte dibufale munte una sola volta al giorno, mani sapienti e antiche tecniche di lavorazione, che davano alla mozzarella un gustounico al mondo. In questo ramo del settore lattiero-caseario, la famiglia Fierro vanta un ruolo di prestigio consolidatosi neltempo, grazie a una tradizione lunga tre generazioni: tecniche di lavorazione che Giuseppe Fierro ha tramandato ai figli Gae-tano e Restituto e che oggi rivivono nei prodotti marcati I Sapori del latte. “Teniamo molto all’artigianalità della produzione- precisa Gaetano Fierro. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti di nostro padre, che nella sua vita ha ricevuto tanti rico-noscimenti anche internazionali, continuando a produrre la tipica mozzarella di bufala, quella che si mangiava una volta,con latte proveniente esclusivamente dalle zone Dop. La produzione avviene in un caseificio concepito per svolgere al meglioe nella massima igiene e sicurezza tutti i processi di lavorazione, rigorosamente certificati. Oggi la si trova dappertutto, masono pochi coloro che sanno riconoscere la vera mozzarella di bufala campana. Oltre all’aspetto economico, il nostro obiettivoe anche quello di far conoscere, attraverso il gusto, la storia, l’amore e i sacrifici che si fanno per questo prodotto”.

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U n tempo era chiamato “il derby del Sud” la sfida traNapoli e Roma. Erano i tempi della “rometta” e di un“napolicchio”, squadre e società che non decollavano

mai per avvicinarsi a club come Inter, Milan e Juve. Per le ri-spettive tifoserie, soprattutto per quella azzurra, era la partitadell’anno, forse anche più di quella con la Juventus di Boniperti.Altro calcio, altri tempi. Questa gara dell’Olimpico, se il Napoliavrà ritrovato se stesso contro Novara e Lecce, e la roma avràdato continuità alla vittoria con l’Udinese facendo punti a Tori-no con la Juve e in casa con la Fiorentina, può però diventareimportantissima per entrambe in chiave terzo posto. Uno spa-reggio a tutti gli effetti, in particolare se Lazio e Udinese avran-no lasciato qualche punto per strada. All’andata l’1-3 con cuiuna Roma scossa dalle critiche s’impose al San Paolo, fu unavera e propria panacea per Luis Enrique, i giocatori e la stessaproprietà americana. Complice una maldestra direzione di garadell’ineffabile Celi, e una prestazione scadente della squadradi Mazzarri, i giallorossi fecero intravedere comunque le po-tenzialità che insieme alla continuità di prestazioni ne avreb-bero fatto una formazione emergente del campionato. Va rico-nosciuta alla rosa romanista un bel po’ d’inesperienza vista lagiovane età di almeno 6/11 dei titolari di solito in campo, equesto va a scapito proprio della continuità di gioco e risultatiottenuti. Va sottolineata anche la mentalità del tecnico che stacercando di dare al gruppo uno spirito vincente attraversoun’idea di gioco offensivo, mutuato dalla cantera del Barcello-na, sua squadra d’origine. Ecco spiegata la Roma due facce, unpo’ più mister Hyde secondo la versione dei tifosi. Tuttavia ilprogetto made in Usa con Franco Baldini direttore plenipoten-ziario e Walter Sabbatini diesse merita un occhio di riguardosia sotto l’aspetto manageriale e imprenditoriale che sottoquello tecnico-tattico. Sul primo punto va detto che gli ameri-cani, si occupano di tutto ciò che riguarda l’investimento Roma,dalla promozione del marchio alle scelte future, ricapitalizza-zione, eventuali nuovi investitori insieme all’aumento di capi-tale, sviluppo dell’accordo con la Disney e infine i contatti perindividuare la zona dove costruire il nuovo stadio. Sul pianotecnico, invece, è in atto una rivoluzione copernicanacon Luis Enrique, con l’allenatore che gode di un cre-dito infinito anche nei momenti di crisi di risultati,tanto da essere diventato l’oracolo di Trigoria. Il 4-3-

Sergio Curcio

DERBY DEL SOLE IN NOTTURNA

3 del tecnico asturiano è tanto spettacolare quanto rischiosocon una difesa altissima e i terzini più a spingere che a difen-dere. Totti e De Rossi, manco a dirlo, i leader indiscussi cui l’al-

lenatore, dopo un iniziodifficile con entrambi, haconsegnato la squadraper riemergere dalle diffi-coltà, dalle crisi, dalle po-lemiche. In realtà da ini-zio stagione anche il tec-nico ha modificato qual-cosa, facendo alternare alpossesso palla, spessosterile e pericoloso, lancilunghi per le punte, inparticolare per Osvaldoche, arrivato in doppia ci-

fra, continua a modo suo la personale battaglia contro i suoicontestatori. Se il Napoli sarà quello visto in Champions saràuna sfida spettacolare tra due squadre che puntano sempre almassimo. E non è detto che gli azzurri non possano renderepan per focaccia ai giallorossi… rientrando proprio all’Olimpicoin corsa per la terza piazza.

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PERSONAGGI

T anto rigido sul lavoro, tanto simpatico e malleabile nel-la vita di tutti i giorni. È il ritratto di Antonello Ardituro,magistrato della Dda, che nelle sue inchieste di crimi-

nalità si è imbattuto spesso e malvolentieri nel mondo del cal-cio. E per lui che è un tifoso acceso del Napoli, doversi confron-tare con questo fenomeno non è piacevole.D. Quale giudica il momento più emozionantedella stagione del Napoli?R. Senza dubbio, Napoli- Chelsea al San Paolorappresenta il momento di maggior rammarico.Quel salvataggio sulla linea su Maggio cambiatutta la storia, è stata una serata bellissima chemi ha ricordato Napoli-Real Madrid grande de-lusione europea ai tempi di Maradona e ancordi più quel drammatico, ma felice, 3-0 in CoppaUefa contro la Juventus.D. Più cose positive o errori in questa stagione?R. Sinceramente sono soddisfatto, vedo più cosepositive. Possiamo vincere la coppa Italia, vistoche non vinciamo da tanti anni qualcosa e abbiamo accumulatoun’esperienza internazionale importante. Credevo che il Napoliarrivasse in semifinale, ma non mi aspettavo questo crollo psi-cologico. Giudico la stagione in crescita, da tifoso sono soddi-sfatto. Bisogna far tesoro di questa esperienza e cambiare qual-cosa in futuro. D. Napoli sopravvalutato a inizio stagione o è questa la suavera dimensione?R. Il Napoli senza la Champions avrebbe fatto il campionatodella Juventus, avvantaggiata dal non fare coppe. Non ha forzadi squadra, esperienza e rosa per fare anche la Champions co-me il Milan. Troppe le carenze d’organico e incapacità nel ge-stire situazioni particolari.

D. Mazzarri sì o Mazzarri no, pregi e difetti del tecnico…R. Mazzarri è un grande protagonista, havalorizzato diversi giocatori ed è un fat-tore positivo del team. Tuttavia ha dei li-miti, ha troppo insistito nel modulo di di-fesa a tre, cambiando in corso d’opera,spesso troppo tardi. Non cambia pelle al-la squadra mostrando limiti tecnico- tat-tici. Non allarga il numero dei giocatori disua fiducia, è vero Vargas è un po’ acerbo.Ci vorrebbe una struttura dirigenziale piùforte, snella ma professionale.

D. De Laurentiis cambia idea troppo spes-so, può condizionare il suo modo di farespettatori, ambiente e giocatori? R. Manca una struttura societaria professionale con punti di ri-ferimento reali. Lui è il proprietario, è come un suo giocattolo,visto che ci mette i soldi. Il problema è che la struttura inter-media è debole.

D. Una previsione di fine stagione: piazzamento finale in cam-pionato e come finisce in coppa Italia…R. Sono molto fiducioso lotteremo fino all’ultima giornata peril terzo posto. Vincere la Coppa Italia avrebbe un sapore, un fa-scino particolare. L’onta di Torino va lavata con parecchi gol.

Max Bonardi

ARDITURO: È FINITO UN CICLO

Antonello Ardituro ha 41 anni, è in magistratura dal 1997 eda sette anni fa parte della Direzione distrettuale antimafia.Si occupa di inchieste sul clan dei Casalesi e ha condotto lepiù importanti inchieste nazionali sulla tifoseria violenta edi recente sul calcioscommesse. Sposato con un figlio, pra-tica il calcio nel tempo libero (poco), colleziona mappamon-di e pipe. A suo dire lavora troppo. Gli piace il mare e adorail... Vesuvio. È un grande appassionato di tutti gli sport, inparticolare calcio e ciclismo.

D. Nella prossima stagione i tre tenori li terrebbe o cederebbequalcuno?R. Me li terrei, ma sarà difficile. Hamsik ha dato di meno. Seresta Mazzarri, Lavezzi e Cavani sono insostituibili, se va via iltecnico va via Lavezzi e resta Hamsik. Cavani è eccezionale, an-

che quando gioca male, recupera palloni,ci crede sempre. D. Giocatori in entrata, chi le piacerebbein maglia azzurra?R. Ci vogliono due difensori, almeno uno dicalibro, direi Ivanovic. Un esterno, non ma-le Armero, e confermerei Pandev, dandoVargas in prestito. Serve un altro centro-campista, magari con doti da trequartistae un’alternativa a Hamsik, un giocatore ca-pace di saltare l’uomo. Se va via Lavezziserve un grande giocatore.D. Il tecnico è da confermare o ci vuole

una svolta anche in panchinaR. Cambierei, i cicli hanno un inizio e una fine. Ricomincereicon un nuovo allenatore. Si parla della coppia Lo Monaco-Montella, ho delle perplessità, nemo propheta in patria. AncheSannino è una valida alternativa. Ci vogliono due tre acquisti,e 22 elementi sullo stesso piano.D. Stadio S. Paolo o nuovo impianto?R. Stadio nuovo senza dubbio, il San Paolo non è recuperabile,ci vuole un impianto con una vera vivibilità, in un’area con in-frastrutture e vie di collegamento, tipo Juventus. Il San Paololo darei ad associazioni sportive dopo aver levato la coperturae il terzo anello. E poi ci farei il museo del Napoli.D. Calcioscommesese, meglio le scommesse clandestine o orache tutto è legale?

R. La legalizzazione, sembra strano,ha aumentato i canali di illegalità,coi computer girano troppi soldi e ilmercato è aperto, è un fenomenodifficile da controllare. Ci vuole unacapacità tecnica tecnologica percomprenderlo. Poi ci sono i gioca-tori, molti con scarsa alfabetizzazio-ne media e una vita sopra le righe.È una sorta di patologia in un mon-do chiuso e omertoso, dove moltospesso carriere, esperienze e pre-stigio non sono frutto di meriti.

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La Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella pic-cola San Marcellino e subito riscuote un grandesuccesso. Il segreto? La grande passione nella

preparazione dei dolci, una tradizione portata avantidi generazione in generazione, estesasi poi al cateringattraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cam-biamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, daun’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolcea forma di ciambella con mandorle, frutta secca ebabbà con spruzzata di rhum e crema con gusto fortee passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio,ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forzad’urto espressa nei confronti delle massime autoritàdella Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milanoin occasione del sorteggio del campio-nato di calcio 2011/2012. Tra le spe-cialità da non dimenticare il PanenzaTorta dedicata alla figlia del proprie-tario nell’occasione della sua nascita.Appellativo che nasce dal connubio trail nome della piccola (Enza) e dal tipodi torta al pan di spagna sfoglini de-licati come la baby.Nel 2012 nasceLounge Bar Conte Pasticceria a Cari-naro che dà spazio alla musica live conserate anche alla scoperta di talenti. Epoi c’è il Napoli con le passioni piùforti per i colori azzurri e in occasionedelle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare leprodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari as-sieme a tante specialità come il Maurese Babbà rico-perto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gu-sto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tra-dizione familiare. A tale proposito la famiglia Contespera di dare sempre nel tempo continue migliorie econtinue novità che il palato desidera, perché

“noi siamo convinti che le persone sono curiose, amanoi cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuovee noi gliele offriamo…”

saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino

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C’ era una volta il calendario delle partite. Cerimonia sacrae immutabile: tutti davanti alla tv, quaderno e penna, asegnare incroci, derby, big-match, partite “facili sulla

carta” e così via. Non ci son dubbi: dopo la prima giornata c’è laseconda, poi la terza e così fino alla fine. Una constatazione cheavrebbe fatto ridere fino a poco tempo fa, elementare come sem-bra nella sua enunciazione. Non che qui si vogliano rimpiangereanacronisticamente i tempi andati, quelli della contemporaneità:tutti insieme in campo la domenica alle 14,30 appassionatamente.No. Non è questo, il punto. Il problema è che questo campionato,proprio questo, è stato un pochino falsato. E non da oggi, con Na-poli-Novara che si gioca prima di Lecce-Napoli come pure era statostabilito da quel calendario una volta sacro. Ma proprio dall’inizio.Dalla decisione di “scioperare”. L’Assocalciatori fece saltare la pri-ma giornata, il campionato è partito con la seconda. E la prima?Si recupera. Quando? Quando si può. Si è potuto a dicembre, colparadosso che tra la prima di andata e la prima di ritorno è pas-sato un mesetto. Poi ci si è messa la neve, la pioggia, le cavalletteed ecco che in pieno inverno sono saltate 3-4 partite a giornata,recuperate ora qua e ora là, quando si è potuto. La sacralità delcalendario va a farsi friggere. Già le esigenze delle tv e di qualcheclub capriccioso avevano portato all’eccesso la spalmatura dellepartite: dal venerdì al lunedì passando per orari improbabili, not-turne inspiegabili e mal di testa sicuro. Ieri tu, oggi io e quell’altro,domani il prossimo e dopodomani non mi ricordo più. Ma non ba-

stava. Ci volevano i turni infrasettimanali di notte in pieno invernocon rischio ghiaccio per miscelare meglio il cocktail. Effetto riusci-to. Gioca chi può. Classifica virtuale con asterischi e amen. Ce n’èvoluto per rimettere tutto a posto, eravamo pronti per il gran fi-nale. Tutto ancora in ballo: c’è lo scudetto, la zona Champions, lasalvezza. Manca più di un mese, forza. E che succede? L’impon-derabile sotto forma di tragedia porta alla decisione di fermare ilpallone. Che sia giusto o sbagliato non importa ora, di sicuro a seigiornate dalle fine del torneo s’è deciso di rinviare una giornata.Il regolamento darebbe per scontato di cercare di recuperare ilturno quando si può, è vero. Ma quale regolamento vietava di re-cuperarla subito, ovvero nel week-end successivo? Far slittare ilcampionato sarebbe stata la scelta più giusta, in onore a quel cheresta della sacralità del calendario. Che ci sta scritto? Che vieneprima la 33esima giornata e poi la 34esima? Se la risposta è sì,beh, osserviamo quelle che una volta erano le tavole della legge.Se ci sta scritto “fate un po’ come vi pare”, allora possiamo pen-sare a modificare tutto quando e come riteniamo opportuno. Ma-gari si scopre a sei-sette giornate dalla fine che sarebbe megliopiazzare un bel derby decisivo ad aprile e non a maggio quando igiochi saranno fatti, perché no, chi ce lo vieta? Il calendario? Robapreistorica, non si usa più. E se vi viene il dubbio qualche volta suquale partita si gioca la sera magari meglio fare una telefonata pri-ma. Tanto lo sponsor della Lega è una compagnia telefonica, ma-gari la tariffa è agevolata. Vi possono spalmare l’addebito.

Fabrizio Piccolo

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

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la radio ufficiale del Calcio Napoli

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Gokhan Inler

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FOTOAGENZIA MOSCA

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C omunque vadano le cose, Luigi de Magistris resteràper sempre nella storia di questa città. Perché è statoil primo Sindaco di Napoli che non appena si è insedia-

to, c’ha mandato ‘a mare cu tutt’ e panni. I suoi predecessorici hanno impiegato anni, lui lo ha fatto subito, all’inizio delmandato. Chiariamo: in senso buono, s’intende. Il mare è quel-lo del nostro splendido Gol-fo dove si sta svolgendo laCoppa America. I panni sonoquelli alla marinara che stia-mo vestendo per onorare lamanifestazione che dà lustroe visibilità alla nostra città.Si chiama America’s Cup, madalle nostre parti è stata ri-battezzata Americascap. Co-sì, alla buona, tutto attacca-to, come viene viene. Tantoper la gente l’importante èche ci stanno le barche sullungomare, e così sia. È comprensibile, perché i na-poletani si sono trovati in mezzo a una giostra chenon avevano prenotato, però si sono subito adattati.E alla fine siamo contenti così perché abbiamo com-preso che le Vele non stanno solo a Secondigliano,ma in tutto il Pianeta. Noi abbiamo fatto tanto perabbatterle e quelli ce le hanno portate dall’America.Ben ci sta, così la prossima volta impariamo ad ap-prezzare quello che c’abbiamo. Tutto il mondo è paese.Se non altro siamo passati dal velinismo al velismo. Un veromartellamento mediatico che ha preso piede ormai in tutte lestrade. Quelle percorribili e quelle chiuse al traffico. La gentemanco sa più cos’è la ZTL. Per alcuni è un nuovo partito politico,

per altri l’ultimo modello della Mercedes, per molti è la nuovalinea della metropolitana. Ma che ce ne importa, tanto quattropassi a piedi fanno bene a tutti, soprattutto vicino al mare. An-che perché ormai in macchina non si può più andare. All’incro-cio non si passa con il verde ma con il vento in Poppa, non simette la freccia ma si muove la Bolina e la precedenza ce l’ha

chi viaggia sopra i tre nodi. Perché a Napoli siamospeciali. La terra ferma è chiusa, ma in compensocamminiamo sulle acque. Poi dicono che non sia-mo la città dei miracoli.E così, pure io, preso dal furore e dall’adrenalinadell’evento epocale, sono stato solleticato e misono goduto una bella giornata di regate. Vele inesposizione, accenti forestieri e quel tocco di eso-tico che rende tutto meraviglioso. Con tanto di

commento tecnico appli-cato. Challenger, Defen-der, Match Race, RoundRobin, Randa, Spinnaker,Skipper, Chiglia, Albero,Timone, Bogna, Grinder.Sì, sì, bellissimo! Raccon-tateci pure quello che vo-lete. Finché non si sve-glierà qualcuno che ciconfesserà la verità: NUNSE CAPISCE NIENTE!La Vela è uno sport a in-

tuito, manco se stai ncopp ‘a barca capisci chi ha vinciuto! Amicimiei, per dirvela tutta, via Caracciolo sarà pure diventata inter-nazionale, splendente e abbronzata. Il panorama suggestivodelle Vele sarà pure una gran figata. Ma, sinceramente, a me‘sta “Americascap” me pare ‘na Strambata!

Bruno Marra

“Americascap”, le Vele non stanno solo a Secondigliano

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NAPOLI -ATALANTA 1-3: LA DISFATTA

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S abato prossimo si riprende il filo interrotto, in un cam-pionato ancora sotto shock per la scomparsa di Pierma-rio Morosini. Al San Paolo arriva il Novara, squadra che

“potrebbe” rappresentare il migliore avversario per provare auscire dal pantano in cui si è infilato il Napoli negli ultimi tempi.In ogni caso la tifoseria partenopea ha già dimostrato, proprioin questo periodo di magra, di aver acquisito un maggior gradodi maturità, finora poco conosciuto. Nessuno ha assunto posi-zioni nette o particolarmente ostili nei con-fronti dei giocatori, dell’allenatore e della so-cietà. Sono state comprese le difficoltà fisi-che riscontrate in molti pezzi pregiati e leperplessità psicologiche conseguenti al ri-dotto carico adrenalinico dovuto all’uscitadella Champions League, che pure ha rega-lato, in questo anno, lustro e grande visibilitàal team azzurro. L’unica richiesta che è risuo-nata forte è stata relativa alla spallata di or-goglio che ogni singolo tifoso si attende. Lepartite, come arcinoto, si possono vincere operdere, l’importante non è, però, parteci-pare, ma metterci l’anima e arrivare sudatied esausti a fine gara. Questo è il messaggioche è stato inviato in questi giorni e in ognimodo a Mazzarri e ai calciatori. “Ridateci ilNapoli”, qualcuno ha sussurrato. Già, il nostro caro Napoli, che, senza alcunadifficoltà, è necessario ricordarlo, in questomomento particolarmente confuso, sarà presente con tutti icrismi ai nastri di partenza della prossima stagione. Una preci-sazione che sembrerebbe anacronistica viste le partite ancorada giocare, ma che è necessaria perché la colpa ascrivibile anoi tifosi è quella di farsi travolgere dagli eventi negativi (anchese il pessimo filotto lo è), vivere un periodo di depressione dastress post-sconfitta e, per reagire alle delusioni patite, solleci-tare in maniera quasi schizofrenica il presidente a investire, a

comprare giocatori, come se fosse l’unico rimedio possibile. Il tifoso, però, è come il cliente: ha sempre ragione. E pertantosono doverosi, sul tema, alcuni chiarimenti.L’organizzazione della struttura societaria, a differenza di tantenostre concorrenti, ci consente di dormire sogni tranquilli, il bi-lancio della società - che non è solo un mero documento espo-sitivo ma rappresenta la tenuta della gestione nel suo comples-so - garantisce pienamente il corretto adempimento degli ob-

blighi assunti, presenti e futuri. Il Napoli po-trà, in totale serenità, riflettere sugli erroricompiuti e porre i correttivi opportuni, saran-no possibili avvicendamenti tecnici di ognisorta (dobbiamo essere preparati fin d’oraanche a qualche dolorosa cessione) senza su-bire contraccolpi. Tutto questo tenendo pre-sente l’imprescindibile equilibrio economico-finanziario e considerando il livello in cui sicolloca il Napoli. Provate a dare un’occhiatacomparativa ai bilanci delle società più blaso-nate utilizzando le notizie disponibili in inter-net. Vi renderete conto che il paragone è im-proponibile e che il nostro obiettivo priorita-rio continua a essere il consolidamento nel-l’élite del calcio europeo. Il Milan e la Juve, aesempio, presentano dei conti economici at-tualmente incomparabili e le relative assem-blee societarie sono state chiamate a ripiana-re perdite clamorose. Infine, molti accusano

il presidente di arricchirsi “impunemente” sulle spalle del Na-poli. Per questa cosa ci si dovrebbe solo rallegrare: l’importanteè che continui a occuparsi delle sorti della amata squadra. Epoi una domanda: è meglio avere una proprietà solida che ga-rantisca adeguatamente il futuro, o ripiombare nell’atmosferadella maledetta estate 2004, quando, nonostante tutti gli invitiproferiti ad alta voce all’intera imprenditoria napoletana nonci “stavano neanche li sordi per pagare lu scrivano?”

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

IL NAPOLI C’È E CI SARÀ SEMPRE

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Il Kaffèdei tifosinapoletani

Lorenzo Crea

parte di Oracle e New Zealand. De Felice, napoletano e strate-ga, ricorda un po’ Montella. Tuttavia occorre portare in radaquesta stagione calcistica. Dopodiché si potrà virare verso nuo-vi lidi. Ci sono ancora diversi mari da attraversare e l’obiettivodel terzo posto potrebbe essere ancora alla portata. C’è poi lamadre di tutte le regate, almeno per quello che concerne que-sto anno calcistico 2011-2012. Mi riferisco ovviamente a quelladello Stadio Olimpico dove gli azzurri hanno la possibilità divendicarsi del 3-0 subito recentemente dai bianconeri e, tor-nare ad alzare finalmente un trofeo importante. Il primo del-l’era De Laurentiis. Poi e solo poi, si potrà salpare alla volta dinuove mete. Occorrerà però trovare dei parabordi, leggasi nuovi acquisti,che diano linfa vitale al nuovo corso e lo proteggano dagli urtie dagli incidenti di percorso. In quanto allo skipper ho fatto in-tendere che secondo me va cambiato. Non certo perché Maz-zarri ha fallito. Ma quando i cicli si chiudono è bene prenderneatto. L’imbarcazione azzurra ha enormi potenzialità ma il ventoè cambiato. Forse è arrivato il momento di mettere in campouna nuova strategia. E, magari, qualche modifica anche al restodell’equipaggio.

ALLO STADIO DEL GOLFO DI NAPOLI

A nche se il maltempo non ha certamente favorito lapresenza degli spettatori nei cinque giorni delle rega-te, c’è da dire che la tappa napoletana dell’America’s

Cup è stata senza dubbio un successo. Senza voler entrare nelmerito del rapporto costi benefici che ne è derivato e ne deri-verà, almeno dal punto di vista emotivo gli organizzatori hannocolto nel segno. Napoli si è innamorata, e d’altronde non po-teva essere altrimenti vista la straordinaria tradizione velicadella nostra città, dei catamarani che hanno dato spettacolo inquello che il team Oracle ha definito “lo stadio della vela”. De-cine di migliaia di persone si sono assiepate su tutto il lungo-mare, e non solo, per ammirare le gesta di Luna Rossa & Co.Una connessione sentimentale straordinaria che ha persino fat-to dimenticare il momento di crisi del Napoli. La virata è stataresa possibile anche grazie alle gesta del team Prada che graziealla premiata ditta De Felice- Sirena hanno sostituito, seppurmomentaneamente, quelle dei tre tenori apparsi un po’ ap-pannati recentemente. Luna Rossa può essere un esempio peril Napoli del futuro. Una squadra giovane che ha saputo rico-struire le fondamenta dopo le straordinarie imprese di De An-gelis e che ha vinto questa competizione, seppur non partico-larmente rilevante, nonostante i pronostici fossero tutti dalla

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COPPA AMERICA: TIFO DA STADIO

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Damiano Capitanio, calciatore bergamasco 19 anni, muo-re il 22 ottobre 2009; Lorenzo Giannandrea, calciatoredella provincia di Latina,18 anni, muore il 14 maggio

2010; Jacopo Michelucci, calciatore dell’Empoli, 20 anni, muorela notte del 25 febbraio 2011 dopo aver dispu-tato una partita amichevole di terza categoria;Nicola Cantone, calciatore della provincia diCuneo, 17 anni, muore il 12 marzo 2011. Pier-mario Morosini, 25 anni, calciatore del Livor-no, al 31’ del primo tempo della partita Pesca-ra-Livorno, improvvisamente si accascia al suo-lo, si rialza, si ripiega, ricade a terra e per Pier-mario la partita della vita finisce lì. Bisognachiedersi perché, capire come sia possibile,che un giovane di 25 anni, e purtroppo non èil primo nel calcio, smetta di vivere improvvi-samente. Ancora adesso, a distanza di 8 giorni,le domande non hanno, e come per il passatoper altri giovani, non avranno risposte. L’au-topsia esclude l’infarto, esclude l’aneurisma,io come tutti i tifosi del mondo, come tuttiquelli che amano lo sport come sinonimo di vita, di salute, diamore per il proprio corpo, come mezzo per dimostrare che conla volontà, le capacità e l’aiuto di professionisti seri e specializzatinella medicina dello sport, che l’essere umano seguito con atten-zione può raggiungere risultati straordinari, mi chiedo che cosaè successo? Si andrà avanti, con analisi e teorie, con periti varinella speranza di scoprire la verità. Ma torniamo a Piermario,

Luigi Alvino

una vita difficile, una famiglia sofferente, il suicidio del fratelloportatore di handicap, nel 2001 la morte della mamma Camilla,nel 2003 del padre Aldo, gli restava solo una sorella gravementemalata con handicap importanti, e lui era rimasto solo a occu-

parsi di lei. Ora un grande napoletano, Totò DiNatale, si è assunto la responsabilità di prov-vedere alla sua vita, sei grande amico nostro,Napoli ti ama, anche se sei lontano, il tuo cuo-re parla napoletano. I dubbi sulla morte diPiermario restano, come è morto Piermario,non è possibile, si poteva evitare? Io rispondo,Dio ci ha creato per vivere, nessuno ha il dirittodi morire o di essere messo in condizioni dimorire, diciamo basta alle morti nel calcio,l’elenco iniziale è solo una goccia in un grandemare di morti nel calcio in tutto il mondo, caropresidente Giancarlo Abete, è stato giusto fer-mare il calcio, ma mi viene in mente, in una in-tervista fatta il 16 novembre 2011 al presiden-te del Coni, Gianni Petrucci, che diceva: “Trop-pi legali, calcio malato”. Aveva e ha ragione,

credo proprio che ci vogliano più medici con la M maiuscola econ centri altamente e tecnologicamente attrezzati messi a di-sposizione di tutte le squadre di calcio in Italia, senza nessunadistinzione di serie, la vita non ha categorie, presidente Abete, ilcalcio è un grande affare, utilizzi tutti i soldi che ci vogliono percomprare la vita di chi vuol fare questo sport, lasci una firma sulsuo mandato, è così che si scrive la storia.

SE IL GIOCO DIVENTA UNA TRISTE REALTÀ

Massimo Sparnelli

NAPOLI CHIEDE GRANDI EVENTI

Il lungomare liberato. Che diventa come un San Paolo di acquae sale, con il tutto esaurito di pubblico. La fotografia dell’Ame-rica’s Cup World Series che domenica scorsa ha salutato Na-

poli. Vele ammainate e strutture smontate, via barche, ormeggie riflettori che rendevano il mare color verde di sera. La città havinto. Nonostante i contrattempi perla Ztl, gli inconvenienti, le ire dei com-mercianti, il maltempo, le gare annul-late. Ha mostrato al mondo il suo vol-to migliore. Numeri (si va dall’incre-dibile folla registrata il giorno di lune-dì di Pasqua alle migliaia di personeassiepate sul lungomare per vederele regate, sino alle oltre cinquemilapizze sfornate al Village della manife-stazione) e visibilità mondiale. Un ve-ro successo. Una calamita per i na-poletani, sotto l’obiettivo dei mediaper una settimana e solo per commenti positivi. L’America’s Cupè l’ennesima dimostrazione. Consegnate un grande evento aquesta città, che ama e chiede grandezza. E non fallirà. Appun-tamenti importanti – il prossimo sarà il Forum delle Culture 2013ma si punta anche a riportare in via Caracciolo le World Series

del prossimo anno - che valorizzino gli aspetti positivi della ca-pitale del Mezzogiorno. Guardare quelle imbarcazioni affrontareil mare, sullo sfondo del Vesuvio e di Castel Dell’Ovo, è stato unospettacolo per gli occhi. I napoletani si sono divertiti, i flash deituristi si sono sprecati e in città si è respirato un po’ di sano en-

tusiasmo. Se a ciò si aggiunge il suc-cesso finale dell’imbarcazione italianaLuna Rossa, il quadro a tinte pastelloappare completo. Un successo con icomplimenti anche del famoso skip-per Paul Cayard che, riferiva il sindacode Magistris, considera Napoli il postopiù bello del mondo per le regate. Lariuscita dell’evento America’s Cup haprodotto un entusiasmo che solo ilcalcio, con la gestione De Laurentiis,ha saputo riproporre negli ultimi anni,in termini di coinvolgimento del pub-

blico. Nei giorni delle regate la città era invasa da stranieri, so-prattutto britannici, come alla vigilia delle partite di ChampionsLeague disputate dagli azzurri contro Manchester City e Chelsea.Un clima di festa sportiva, in attesa di conoscere l’esatto anda-mento degli affari generati dall’evento velico.

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Primavera che centra la terza vittoria di fila ed espugna per 2-1 il campo del Melfi, grazie alla rimonta firmata Scielzo e Novothny. Cam-pionato Allievi e Giovanissimi rimasto fermo per la tragedia capitata, sabato scorso, al 26enne Piermario Morosini, morto in campo,durante il match di serie B tra Pescara e Livorno. Infine pareggio per 3-3 della Berretti, nel big match tra Napoli e Benevento.

Attilio Marchionne

Ancora una vittoria per i ragazzi di Sormani. Un bel 2-1 sulcampo del Gubbio, in rimonta, per tentare di agguantare laquarta posizione per la zona playoff. Ora il Catania dista unasola lunghezza ma, come si evince dalle parole del mister, nelpost-gara, l’obiettivo è possibile e il gruppo ci crede. Il matchcontro il Gubbio era iniziato male, con il gol dei padroni di casaal 19’ firmato da Smacchia. Da lì in avanti, assedio degli azzurriche, con grande tenacia, dapprima hanno pareggiato al 61’con Scielzo, su grande assist di Insigne e in 2 minuti sono riu-sciti a passare in vantaggio, con una bella rete di Novothny(sesto gol in campionato). Vittoria pesante in vista del prossi-mo match, difficilissimo, in casa, contro una Lazio lanciata nel-la rincorsa al primo posto occupato attualmente dalla Roma. Prossimo turno: Napoli – Lazio (21/04)

Lazio - Ascoli 12-0

Lecce - Catania 0-1

Palermo - Crotone 4-1

Gubbio - Napoli 1-2

J. Stabia - Nocerina 2-1

Pescara - Reggina 1-2

Bari - Roma 4-6

risultati 12ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

RomaLazioPalermoCataniaNapoliRegginaLecceAscoliNocerinaJuve StabiaBariPescaraCrotoneGubbio

6762554342403630252421181511

2525252525252525252525252525

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9192564538365234362838253617

2317303837245858603655536570

PRIMAVERA

N. Mugnano - Arzanese 4-2

Napoli - Benevento 3-3

V. Lamezia - Catanzaro 1-1

Nocerina - Ebolitana 4-1

Trapani - Melfi 3-0

Vibonese - Milazzo 0-1

Siracusa - Taranto 0-1

risultati 12ª ritornogirone F

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSBeneventoNapoliTarantoMilazzoTrapaniSiracusaArzaneseV. LameziaN. MugnanoEbolitanaCatanzaroNocerinaViboneseMelfi

60545352474338342522201817

9

2525252525252525252525252525

18161615131310

9865553

66578487145320

13434879

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7053424848525328472631422621

2627151726353433565954637468

BERRETTI

L’incontro tra Napoli e Roma, che si sarebbe dovuto di-sputare la scorsa domenica, è stato ovviamente rinviatoper il lutto, di cui abbiamo innanzi scritto, che ha colpitoil mondo del calcio e che ha portato alla decisione, da par-te delle Lega, di sospendere tutti i campionati nazionali.Comunque, per quanto concerne l’aspetto sportivo, gli Al-lievi torneranno in campo il prossimo 22/4, nella trasfertadi Palermo. Gli azzurri, ormai fuori dalla lotta playoff (ac-cedono le prime 2 di ogni girone e la migliore terza), de-vono cercare di chiudere nel migliore dei modi un’annataun po’ deludente e tenteranno di andare ad espugnare uncampo difficile come quello palermitano.Prossimo turno: Palermo – Napoli (22/4)

Roma - Ascoli 3-0

J. Stabia - Crotone 1-0

Palermo - D. Pescara 6-1

Bari - Lazio 0-2

Catania - Lecce 2-1

Nocerina - Napoli 1-1

Gubbio - Reggina 3-1

risultati 8ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSLazioRomaCataniaLeccePalermoNapoliGubbioNocerinaJuve StabiaBariRegginaCrotoneD. PescaraAscoli

5445443836272523232219181816

2121212121212121212121212121

1714131110

676665454

33556945544634

143556

1010101112111313

5046403238352430182422212615

1923212020343134292740384738

ALLIEVI NAZ.

Anche in questo caso, così come per gli Allievi, matchdi domenica scorsa rinviato. Il Napoli resta saldo in te-sta con 3 punti di vantaggio sulla Juve Stabia, ma ormail’accesso alla fase successiva è cosa fatta (le prime 4 delgirone accedono in modo diretto). Certo, se si riuscissea mantenere la prima piazza, potrebbe essere comun-que un punto d’orgoglio per questa squadra e per ilgrande lavoro fatto da tutti, staff e giocatori. Agli azzur-rini restano da giocare il recupero contro il Neapolis (incasa) e il prossimo match (22/4) contro il Foggia (in tra-sferta), due gare alla portata che potrebbero far chiu-dere in bellezza questa già ottima stagione.Prossimo turno: Foggia – Napoli (22/4)

A. Normanna - Foggia 0-2

Juve Stabia Sorrento 0-1

risultati 12ª ritornogirone G

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSNapoliJuve StabiaFoggiaBeneventoSorrentoNocerinaEbolitanaArzaneseAversa N.AvellinoMelfiN. MugnanoPaganeseN. Campobasso

57544946444237312927201612

6

2425242325242424252424242424

18161512131110

7886332

364

10597

10532730

33517477

121316141822

76535562464434303842292523

6

14232514281919294340613551162

GIOVANISSIMI NAZ.

PRIMAVERA DI GRAN CARRIERA

Il big match tra Napoli e Benevento è terminato in pa-rità (3-3). Un match davvero spettacolare, che ha offer-to ribaltoni, grandi giocate e qualità, anche se gli azzurrinon sono riusciti a sfruttare la chance di riaprire la lottaper il primo posto. Dopo 2 minuti i giallorossi passanocon la rete di De Mizio, ma i ragazzi di Mollo reagisconoe trovano il pari con Romano. Al 70’ della ripresa passaancora il Benevento con D’Andrea (2-1) e con una sfor-tunata autorete che porta il risultato sul 3-1 per gli ospi-ti. Da qui in avanti, però, inizia l’assedio del Napoli chegetta il cuore oltre l’ostacolo e riesce a realizzare i duegol del pareggio in soli 2 minuti. Prossimo turno: Milazzo – Napoli (21/04)

Gli incontri della domenicanon si sono disputati per de-cisione della Figc in seguitoalla scomparsa di Morosini

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EXTRA TIME Zona Napoliil programma dellʼAssociazione

Italiana Napoli Club

visita il nostro sito web:www.ainc.it associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30

su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

U n progetto vincente, una stagione che porti la squadraa lottare, fino al termine, per la vittoria di un traguardoimportante, sia esso nazionale (scudetto), sia interna-

zionale (Champions o Europa League). Solo così il Napoli puòtrattenere i propri gioielli (non definiamoli più tenori per cari-tà!). Lavezzi, Cavani e Hamisk, che da un lato giurano amore efedeltà alla causa azzurra e dall’altro si lasciano, forse anchegiustamente, ammaliare dalle sirene di grandi club europei, so-no il punto di forza della squadrae, di conseguenza, il bocconeprelibato più desiderato daigrandi potentati del calcio italia-no e straniero. Le ultime voci,quelle più preoccupanti in talsenso, riguardano il matador Ca-vani. Per assicurarsi le sue pro-dezze, in questi giorni, si sarebbemossa anche madama Juventus.Una pioggia di milioni, con im-mancabile e poco stimolantecontropartita tecnica (Krasic eMelo), sarebbe già stata offertaal club del presidente De Lauren-tiis, per un affare che andrebbecerto ad arricchire le casse dellasocietà azzurra, ma farebbe ma-le, molto male, ai tifosi parteno-pei. Veder partire Cavani verso altri lidi sarebbe triste, anchesolo immaginarlo con le strisce bianconere sulle spalle fa addi-rittura rabbrividire. Un pugno nello stomaco, insomma. Losmacco sarebbe troppo grande, la delusione troppo forte. Eccoperché non esiste un solo sostenitore del Napoli, che tollere-

Marco Martone

UN PROGETTO VINCENTE PER CAVANIrebbe un trasferimento del matador alla corte di Conte. Ancheper questo, siamo certi che, almeno per ora, siamo di frontesolo a una boutade di Tuttosport, un auspicio della Torino bian-conera, più che il reale riscontro di fondate notizie di mercato.Resta però il concetto di fondo. Per trattenere Cavani, soprat-tutto se non si dovesse andare in Champions, occorre qualcosain più che l’invito alla “napoletanità” che il patron azzurro ognitanto tira fuori. L’idea che un giocatore, sia pure ancora molto

giovane, possa rinunciare in un solcolpo a tanti soldi e alla prospetti-va di una stagione di successi e vit-torie, appare francamente difficileda comprendere. Ecco perché ilbuon De Laurentiis non ha che duestrade da poter scegliere. La primaporta all’aumento, anche sensibi-le, del tetto ingaggi di alcuni gioca-tori. Ipotesi poco praticabile, però,vista la politica societaria adottatadal produttore cinematografico,basata sul fair-play finanziario. Laseconda via, molto più abbordabi-le, è quella che porta all’allesti-mento di una squadra veramenteforte, in tutti i reparti, compresa lapanchina, capace di giocarsi la vit-toria del campionato con Milan,

Juve e Inter fino all’ultima giornata. Una formazione competi-tiva, audace, in Italia e in Europa, con i ricambi giusti e che nonsi nasconda dietro scuse e alibi di sorta. Per una squadra cosìl’ombra del presunto fascino bianconero, che ogni tanto aleggiasulle teste dei nostri campioni, potrebbe fare meno paura.

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Quelli di…

Foto: Ph Mario Passaretti

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A nche quest'anno l'Associazione Italiana Napoli Club èimpegnata per il quinto anno consecutivo nella pro-mozione di attività ricreative e di intrattenimento a

scopo benefico con l'organizzazione di una manifestazione cul-turale- sportiva denominata “Un goal contro la violenza” , natadalla proficua collaborazione con la Carpisa Yamamay calcio,nell'ambito della quale è prevista una partita di calcio che siterrà presso lo stadio comunale di Marano, si sfideranno lasquadra femminile della CarpisaYamamay che disputa la serie A2 del campionato di calcio fem-minile ed è lanciata alla promo-zione nella categoria superioree la una rappresentativa dell’Associazione Italiana NapoliClub composta da cantanti, uo-mini dello spettacolo, giornalisti,personalità del mondo culturalee giovani sportivi, allo scopo diraccogliere fondi da destinare inbeneficenza. Il sindaco e l'asses-sore allo sport del comune diMarano hanno accolto la propo-sta di concedere il patrociniodell'ente e mettere a disposizio-ne il campo sportivo comunale.Il presidente della AINC SaverioPassaretti unitamente a ItaloPalmieri, direttore generale del-la Carpisa Yamamay, intendonodiffondere un messaggio controla violenza contando sullo sportpiù diffuso, per dire ai giovani etanti tifosi che il calcio è un gio-co che aggrega e favorisce sanirapporti interpersonali e collet-tivi. Questo pensiero, e il mes-saggio sul no alla violenza, sonoaffidati alla partita di calcio e al-le voci di cantanti, attori, perso-naggi dello spettacolo e ai gior-nalisti. Saranno presenti a variotitolo (anche tra i giocatori):PEPPE ACCARDO, GIGI SORIANI,DECIBEL BELLINI, PASQUALEPALMA, DUO MIGLIACCIO ECARRINO , ROSARIO TOSCANO ,GIGIO ROSA, MARIO MAGLIO-NE, ANTONELLO RONDI, FRAN-CO RICCIARDI, IVAN GRANATI-NO, TONY COLOMBO, ROBERTOMIRAGGIO, ANGELO DI GENNA-RO, LINO D’ANGIO’, I CHIATTONIANIMATI, MASSIMO D’ALESSAN-DO, MAX BONARDI, DINO PIA-CENTI, LIBERATO FERRARA,

IVAN ZAZZARONI, MIMMO MALFITANO, SERGIO CURCIO, MAR-CO MARTONE, MARCO MORANDI, MARCO GIORDANO, GIAN-LUCA AGATA , LORENZO CREA, L’ASS. PASQUALE SOMMESE,L’ASS.MARCELLO TAGLIALATELA, IL CONS. ANTONIO MARCIA-NO, IL DR.. LUIGI RISPOLI (PRES. CONS. PROVINCIALE NA) ; Durante la manifestazione saranno distribuiti vari gadget gen-tilmente offerti dagli sponsor e una medaglia ricordo ai so-stenitori.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

UN GOAL CONTRO LA VIOLENZA

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