Cuore Azzurro n. 101 del 13/04/2014

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ADESSO LA COPPA A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O A PAG. 27 LA TRIPLETTA DEL SECOLO Magazine Magazine COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 101 - 13 APRILE 2014 A PAG. 31 LE STELLE DEL NAPOLI A PAG. 8-9 LE FOTO DI NAPOLI - JUVENTUS

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Pubblicazione a cura dell'Ainc, l'Associazione Italiana Napoli Club in distribuzione gratuita al San Paolo e nelle edicole convenzionate. Per chiedere la vostra copia visita il sito www.ainc.it e contattaci.

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MagazineMagazine

COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 101 - 13 APRILE 2014

A PAG. 31LE STELLE DEL NAPOLI

A PAG. 8-9LE FOTO DI NAPOLI - JUVENTUS

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Max Bonardi

NAPOLI DIETRO AL FRECCIAGIALLOROSSA

S indrome di appagamento. È questo il male del Napolinella stagione 2013-2014. Non è la prima volta e nonpenso che da qui alla fine del campionato sarà l’ultima

che il Napoli a una grandissima gara, dove c’è dentro un po’di tutto, spettacolo, determinazione, cattiveria, concentra-zione, voglia di raggiungere il risultato, fa seguire una pre-stazione del tutto opposta, molle, prevedibile, senza grinta,insomma moscia. E sì perché si pensava e si sperava che do-po la brillantissima gara con la Juventus il Napoli inanellas-se un filotto di vittorie così da garantirsi di sicuro il terzoposto per andare ai preliminari di Champions League, e ma-gari cercare di raggiungere il secondo, dove troneggia unaRoma decisa a non cedere, ma che può avere una fase di ap-pannamento da qui alla fine del torneo. Macché tutte chiacchiere. Perché i giallorossi sono un Frec-cia Rossa e il Napoli è ormai un treno locale. Almeno è quel-lo che si è visto nell’ultima giornata. La sconfitta di Parmaè durissima da digerire per i tanti tifosi azzurri che hannoseguito la squadra anche al Tardini. E tra i tifosi forse quello

più acceso, il presidente De Laurentiis, a fine gara ha sbroc-cato e se l’è presa col primo arrivato. Un comportamento in-qualificabile, giustificato solo dalla tensione dei 95 minutidella gara. Deprecabile, invece, la speculazione seguita alla vicenda siada parte dei media, ma soprattutto dello stesso tifoso biso-gnoso di un momento di notorietà. Tornando invece alle vi-cende societarie, trapelano mugugni e contrasti in merito apunti di vista diversi tra patron e Benitez in merito alla pros-sima tournée estiva degli azzurri tanto voluta dalla società.Rafa ha detto no, rinunciando ai tanti dollari in palio, per po-ter preparare al meglio il preliminare di Champions visto chei pezzi migliori della sua squadra saranno impegnati ai Mon-diali in Brasile e pertanto avranno bisogno di un periodo diriposo post torneo. Inutile dire che sul piano economico nonc’è paragone visto che di fronte ai soldi della tournée c’è laqualificazione ai gironi di Champions che vale circa 30 mi-lioni di euro. De Laurentiis se ne farà una ragione, pensandoal portafoglio.

L ’azione è una delle più classiche del gioco del calcio. Ungiocatore si trova davanti al portiere, e ha due possibilità:o tentare di scavalcarlo, ma che in mancanza di spazi ri-

sulta spesso dinamicamente difficile, oppure tentare di aggi-rarlo allargandosi su uno dei due lati. Ed è qui che nascono leprime difficoltà decisionali dell'arbitro sia tecnico che discipli-nari (chiara occasione da rete o meno). Ma veniamo a quelletecniche, e veniamo a comprendere l’entità del fallo o menoavvenuto su Zapata nello scontro con Mirante nella partita Par-ma - Napoli. Premesso che chi vi scrive già in questa rubrica ebbe a sottoli-neare che con due assistenti di linea, due arbitri di porta, e unquarto uomo, esiste un "cono d'ombra" dato proprio da quellazona di campo in cui l'arbitro chiude la propria diagonale, zonache è quella opposta al proprio assistente di linea, e nella qualefinisce per trovarsi in un territorio dove, nonostante tutti gli Uf-ficiali di gara menzionati, non ha alcun supporto decisionale.Appare evidente dunque che l’episodio che avviene in questazona assuma rilievo ancor maggiore non solo per il tipo diprovvedimento adottato o non, ma soprattutto perché da partedel direttore di gara manca nel caso di dubbio, l'alibi del con-forto. Mi spiego. Quando il portiere si distende verso l'attaccante da uno dei duelati, lo fa istintivamente per prendere il pallone, ma non na-scondiamo che lo fa anche con la inconscia consapevolezzache storicamente esiste una sorta di "tutela" dei numero uno(vecchia dizione). Tutto questo significa che il gesto tecnicodel portiere quasi sempre non è misurato come quello dell’at-taccante sul difensore (oggi). Pertanto, se si considera, comedetto, quella zona che è sotto la giurisdizione unica dell’arbitrocentrale, unitamente alla "consuetudine" di avvantaggiare ilmassimo difensore, l’equazione ci porta a concludere che l’afo-risma latino "in dubbio pro reo", è più che applicata. La solu-zione? Oggi, quello di avere arbitri che possano trovarsi in li-nea col portiere. Domani, rischiare di avere arbitri sovranna-turali che per arrivare a tanto, non siano più umani. E allora? Teniamoci arbitri contro cui ancora poter protestare...

PORTIERI TUTELATI

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014

33 ª G IO RNATA 3 4 ª G I ORNATA

SQUADRA P G V N P GF GSJUVENTUS 84 32 27 3 2 69 22AS ROMA 76 32 23 7 2 65 18NAPOLI 64 32 19 7 6 59 33FIORENTINA 55 32 16 7 9 51 34INTER 50 32 12 14 6 51 35PARMA 50 32 13 11 8 52 41LAZIO 48 32 13 9 10 42 40ATALANTA 46 32 14 4 14 37 41VERONA 46 32 14 4 14 47 52TORINO 45 32 12 9 11 47 41MILAN 45 32 12 9 11 49 44SAMPDORIA 41 32 11 8 13 40 45GENOA 39 32 10 9 13 35 41UDINESE 38 32 11 5 16 35 44CAGLIARI 32 32 7 11 14 30 44CHIEVO 27 32 7 6 19 26 47BOLOGNA 27 32 5 12 15 26 50LIVORNO 25 32 6 7 19 34 60SASSUOLO 24 32 6 6 20 31 61CATANIA 20 32 4 8 20 24 57

ATALANTA - VERONA

CATANIA - SAMPDORIA

CHIEVO - SASSUOLO

GENOA - CAGLIARI

LAZIO - TORINO

MILAN - LIVORNO

PARMA - INTER

UDINESE - NAPOLI

JUVENTUS - BOLOGNA

FIORENTINA - ROMA

SABATO 19 APRILESASSUOLO - CAGLIARI

ROMA - ATALANTA-

BOLOGNA - PARMALIVORNO - CHIEVONAPOLI - LAZIO

SAMPDORIA - INTERTORINO - GENOAVERONA - FIORENTINAMILAN - CATANIA

-UDINESE - JUVENTUS

SABATO 12 APRILE

DOMENICA 13 APRILE

LUNEDÌ 14 APRILE

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

UN NAPOLICAMOUFLAGESaverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Si gioca in difesa del terzoposto (Fiorentina a -9).

Un po’ d’attenzione. Il secondo posto, che era unachimera vista la marcia della Roma, va in soffitta.Il Napoli si è sgonfiato a Parma. Aveva dato tuttocontro la Juventus, ma la settimana senza impegniin mezzo non ha ricaricato la squadra. Primo tem-po regalato al Parma. Rabbiosa reazione allo svan-taggio, un rigore negato a Zapata. Il pareggioavrebbe cambiato poco. Sesta partita senza segna-re. Ed ecco la Lazio “concreta” di Edy Reja, caricatada due consecutive vittorie casalinghe (cinque gol)e in piena corsa per l’Europa League (-2 dal quintoposto di Inter e Parma). Difesa tosta e ragazzi diqualità (il diciannovenne spagnolo Keita, il venti-duenne nigeriano Onazi, Candreva e Klose se saràdisponibile). Squadra che, fuori casa, rende quasila metà delle partite casalinghe (17 punti in trasfer-ta, 31 all’Olimpico). Gioca un 4-3-3 con gli esternid’attacco pronti a ripiegare (4-5-1). Nel Napoli, Higuain dorme da tre partite, Hamsikè lontano dal gol da cinque mesi, Insigne non scoc-

ca più il suo irresistibile tiro a giro, mancano i tiri dalla di-stanza dei centrocampisti, Callejon a Parma si è fermato. C’è poco da cambiare. Higuain punta al Mondiale e non sipuò lasciarlo fuori (sostituito nel finale nelle ultime duepartite, ha gradito poco). Ma forse sarebbe opportuno in-sistere con Zapata (molto incisivo negli ultimi 25 minuti aParma) per saggiarne le reali possibilità. Largo a Mertens,il più “fresco” degli esterni. La difesa si è assestata, concede molto meno che in passato.Sembra valido l’esperimento di Henrique sulla destra,Ghoulam a sinistra manca di continuità nella fase difensi-va. Fernandez è cresciuto ed è il difensore della nazionaleargentina. La classe di Albiol non si discute, con grandemestiere sta affrontando una serie infinita di impegni.La stagione del Napoli non è fallimentare. Tornerà comun-que in Champions anche se con l’”allungo” dei prelimina-ri, giocherà la finale di Coppa Italia (sabato 3 maggio aRoma contro la Fiorentina). Si sarebbe voluto di più. Dif-ficile però fare miracoli con un gioco, un tecnico e unasquadra nuovi. Al Napoli è mancata la continuità, dote es-senziale per una squadra di alte ambizioni. Equilibrato ilconfronto fra rendimento interno (34 punti) ed esterno(30). All’andata, gli azzurri dilagarono a Roma (4-2, duegol di Higuain, Pandev e Callejon). Bisogna vincere pernon disperdere l’allegria del nuovo corso e per non finireil torneo dovendo temere l’attacco della Fiorentina.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na)Anno IX - n° 101 - 13 aprile 2014

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Daniele Acampa, Valerio Ceva Grimaldi, GiuseppeGargiulo, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passa-retti, Fabrizio Piccolo, Riccardo Sorrentino, Carmine TasconeRegistrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007

Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l.Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione giovedì 10 aprile 2014 - ore 11,00

D opo la superba vittoria contro la Juve il Napoli si trasfor-ma e da gladiatore finisce col diventare una facile predaal Tardini, la veste di esecutore spetta a Parolo che tra-

figge al volo un incolpevole Pepe.Una strana involuzione quella degli azzurri ed è logico chie-dersi il perché si possa passare così repentinamente dal para-diso all’inferno in soli sette giorni, un rompicapo che trova lasua giustificazione in uno scarso ardore agonistico di quasi tuttii protagonisti, Benitez ha lasciato il Tardini visibilmente pro-vato, con due guancioni rossi, non è suo stile imprecare o infu-riarsi contro i giocatori, ma sicuramente nel chiuso dello spo-gliatoio si sarà fatto sentire.Necessaria una chiamata all’ordine e al rispetto per la magliaazzurra, un dogma imprescindibile che tutti i tifosi giustamentepretendono, si può perdere una gara, i giocatori sono esseriumani non robot, ma è sul come si soccombe che si apre la con-testazione.Il pubblico napoletano è il primo a saper applaudire la propriasquadra e a ringraziarla, anche se sconfitta, quando però c’èstata battaglia in campo senza risparmi come si è visto a Romain Tim Cup, un encomiabile comportamento.Ci ritroviamo a dover dimostrare con la Lazio quanto di buonosa produrre l’undici azzurro nel suo standard naturale nellacertezza di ritrovare innanzitutto il nostro Higuain, apparso tri-ste e nervoso, ma reattivo e desideroso di dare il massimo.Da dimenticare la gara di andata, quella era un’altra Lazio eoggi, anche se privata dell’ottimo Klose, rappresenta una minavagante; serve la stessa concentrazione dimostrata contro ibianconeri anche se, diciamola tutta, il Napoli alla vista di queicolori si trasforma in un leone. Una condizione non facilmenteripetibile ma le tensioni si sciolgono con le vittorie nella con-sapevolezza di essere un’ottima compagine pronta a ripartireverso la ormai quasi scontata partecipazione ai preliminari diChampions.I calcoli matematici lasciamoli agli altri, noi siamoil Napoli, una squadra e una città in crescita con un pubblicofantastico, cancelliamo la brutta parentesi di Parma e ripartia-mo alla grande!!

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Carmine Tascone

BENITEZ VADA A LEZIONE DA MOURINHO���

I l Napoli, a Parma, a parte gli ultimi 20 minuti, non è maisceso in campo. Due sono le riflessioni che mi viene di faredopo la gara del Tardini. La prima cosa è che Rafa Benitez

al 23’ del secondo tempo ha ri-chiamato in panchina Higuaine Callejon, effettivamente unpo’ sotto tono, ma che nonpossono mai essere messi fuo-ri visto che sono i migliori at-taccanti azzurri che hanno rea-lizzato, rispettivamente, 14 e12 gol in questo campionato eche si sono mostrati letali nelfinale di alcune gare di cam-pionato, vedi Torino in trasfer-ta e Roma in casa. Il tutto, poi,per fare entrare Zapata e Mer-tens, forse tardivamente, esuccessivamente anche Pan-dev. Insomma, togli il Pipita efai entrare uno come Mertens capace con quei cross di fare as-sist a Higuain, e lasci Pandev che di quei cross non sa che farne.Seconda riflessione: per la sesta volta consecutiva Benitez harinunciato a Hamsik nei 25 minuti finali, un giocatore capacecol suo estro di inventare la giocata vincente. Alla fine di tuttociò ne capisco poco. Inoltre sento parlare di mancanza di men-talità. E sì perché questa si acquisisce se è l’allenatore a tra-smetterla, se questo ti fa mantenere la concentrazione, la deter-minazione giusta. Così arriva la continuità di risultati. E inveceil Napoli per l’ennesima volta fa registrare un tonfo dopo unagrande prestazione. E soprattutto, lascia punti con le più picco-le. Il Parma, per esempio, è stato la sua bestia nera. Coi Ducaligli azzurri hanno lasciato ben sei punti per strada. Ed è mai pos-sibile visto i soldi spesi e gli 11 nuovi calciatori arrivati tra giu-gno e gennaio? Benitez deve convincersi che il calcio italianoè ben diverso da quello spagnolo e inglese. Prima di essere pro-

positivi, qui da noi, va preservato l’equilibrio tattico che il Na-poli con solo due calciatori centrocampo non potrà mai avere.Benitez mi fa pensare a Mourinho e così vado alla partita vista

martedì sera, vera genialatatattica del Mou internaziona-le. Lui sì che sa leggere lepartite come nessun altro. InChampions contro il Psg colsuo Chelsea ha capito cheper passare il turno, viste an-che le sostituzioni fatte daBlanc, avrebbe dovuto met-tere in campo tre attaccanti.Detto, fatto. Fuori Oscar eLampard, dentro Demba Bae Torres che sommati a Eto’oe Schurrle facevano unasquadra con tre attaccanti emezzo. E così ha vinto lapartita e ha portato i londine-

si alle semifinali. C’è un’altra riflessione che non mi ha con-vinto. Benitez nel dopo gara del Tardini a Sky ha detto che lavittoria della Roma aveva svuotato di motivazione il Napoli.Fatto gravissimo e non vero visto che tutto ciò era un deja vu.E poi la Roma dopo la sconfitta di Napoli ha inanellato sei vit-torie consecutive, a quando una reazione di tale portata da partedel Napoli? L’ultimo pensiero lo rivolgo alla lite tra De Lau-rentiis e il tifoso. Nel mio ruolo di presidente di una squadra dicalcio non posso non prendere le difese del patron azzurro chegià innervosito da quello che aveva visto in campo, e soprattuttodall’idea di rischiare di perdere tanti soldi se il Napoli non do-vesse centrare il traguardo Champions, e da quelli spesi per al-lestire la squadra, ha giustamente reagito con lo stesso spiritoda tifoso. Mai dopo le gare contestare, c’è il rischio che possanoaccadere episodi simili. Fate sbollire la rabbia, poi arriverà iltempo di contestazione e chiarimenti.

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NAPOLI - LAZIO N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze Gol1 ETRIT BERISHA P 1989 ALB 11 -2 MICHAEL CIANI D 1984 FRA 16 13 ANDRE' DIAS D 1979 BRA 14 15 LUCAS BIGLIA C 1986 ARG 21 16 STEFANO MAURI C 1980 ITA 8 17 PEREIRA ANDERSON C 1993 BRA 7 -

10 HONORATO EDERSON C 1986 BRA 15 111 MIROSLAV KLOSE A 1978 GER 22 714 BALDE DIAO KEITA A 1995 SEN 20 415 ALVARO GONZALEZ C 1984 URU 22 117 BRUNO PEREIRINHA C 1988 POR 7 -19 SENAD LULIC C 1986 BOS 25 520 GIUSEPPE BIAVA D 1977 ITA 16 -22 FEDERICO MARCHETTI P 1983 ITA 21 -23 EDDY ONAZI C 1992 NIG 26 -24 CRISTIAN LEDESMA C 1982 ITA 21 -26 STEFAN ANDREI RADU D 1986 ROM 21 127 LORIK CANA C 1983 ALB 22 229 ABDOULAY KONKO D 1984 FRA 19 -34 ANDRES PEREA A 1993 COL 18 139 LUIS CAVANDA D 1990 BEL 17 146 MANUEL POSTIGA A 1982 POR 3 -85 DIEGO NOVARETTI D 1985 ARG 9 -87 ANTONIO CANDREVA C 1987 ITA 31 9

Sei tu quello nel cerchietto rosso nella foto qui sotto? Non perdere tempo...chiama subito il 338 35949 20 o il 334 104 83 81 e vinci un biglietto omaggio per il prossimo incontro del Napoli allo Sta-dio San Paolo

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N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze Gol1 CABRAL RAFAEL P 1990 BRA 8 -2 ANTONHY REVEILLERE D 1979 FRA 8 -3 ADRIANO HENRIQUE D 1986 BRA 1 -5 MIGUEL ANGEL BRITOS D 1985 URU 11 17 JOSÉ CALLEJON A 1987 SPA 25 98 JORGE LUIZ JORGINHO C 1991 BRA 18 -9 GONZALO HIGUAIN A 1987 ARG 24 10

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 19 -13 FAOUZI GHOULAM d 1991 alg - -14 DRIES MERTENS A 1987 BEL 23 516 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 18 -17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 4 618 JUAN CAMILO ZUNIGA C 1985 COL 21 -19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 19 620 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 17 421 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 5 -22 JOSIP RADOSEVIC C 1994 ��� � -24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 19 125 JOSÉ PAEZ REINA P 1982 SPA 5 -31 FAOUZI GHOULAM D 1991 ALG 8 -33 TORTAJADA RAUL ALBIOL D 1985 SPA 23 185 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 17 -88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 23 191 DUVAN ESTEVAN ZAPATA A 1991 COL 10 -

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I l ritorno di Edy Reja al San Paolo, ancora una volta da “ne-mico”, sulla panchina della Lazio, sarà uno dei motivi, for-se il più interessante, della sfida contro gli aquilotti. I ri-

sultati dell’ultima giornata di campionato, con la vittoria dellaRoma e la sconfitta degli azzurri a Parma, hanno scritto la pa-rola “fine” alla stagione, riguardo il massimo torneo nazionale.Il Napoli, salvo impensabili crolli nelleultime giornate a favore dei Viola, arri-verà terzo in classifica e sarà costretto adisputare i preliminari per l’accesso allaChampions League. Le gare che reste-ranno da giocare, a cominciare dal “der-by” con la Lazio, conserveranno motiva-zioni nascoste e che andranno rispolve-rate dagli uomini di Benitez, per evitaredi andare incontro a ulteriori brutte figu-re come quella rimediata al Tardini. La Lazio che arriva alSan Paolo dovrà fare a meno di tre pedine importanti, Gonza-lez e Klose infortunati, Biglia squalificato. Sarà bene non fi-darsi del buon vecchio Reja però, che da queste parti ha la-sciato un buon ricordo, soprattutto nei tifosi che ancora gli so-no riconoscenti per quella esaltante cavalcata che riportò lasquadra in serie A e nel calcio che conta. Per battere il vecchioamico il Napoli dovrà ritrovare la grinta delle grandi occasio-ni, altrimenti non sarà facile aver ragione dei biancocelesti,ancora in lotta per un posto in Europa. Fondamentali sarannole scelte di Benitez, soprattutto in attacco. Rinunciare a Mer-tens dal primo minuto, ancora una volta, sarebbe delittuoso.Anche la fiducia a oltranza dimostrata nei confronti di Ham-

sik, crediamo possa avere un limite. Pandev scalpita e forsedare più spazio al macedone, sempre decisivo in questo pe-riodo dell’anno, potrebbe essere la scelta più opportuna. Poic’è il dilemma Higuain. Il giocatore sembra avere la testa giàal Mondiale, non si spiegherebbe altrimenti l’involuzione an-che mentale che ha avuto nelle ultime settimane. Azzardare

una staffetta con Zapata non è uno scan-dalo, almeno fino alla gara dell’anno,quella finale di Coppa Italia la cui even-tuale vittoria cambierebbe, e non di po-co, il giudizio da dare sulla intera sta-gione degli azzurri.Finalino sul caso-De Laurentiis: a Par-ma abbiamo assistito a un clamorosocaso disinformazione “forzata”. La rea-zione senza dubbio sbagliata del presi-

dente, che ha spinto un tifoso che chiedeva “spiegazioni” perla sconfitta, è stata trasformata da alcuni organi di stampa inviolenza e aggressione. Quel “gira, gira… si stanno picchian-do”, con il quale l’inviato della Rai si è rivolto al proprio ope-ratore durante il concitato dopo partita, testimonia un deside-rio di scoop da fiera del tutto ingiustificato e soprattutto la co-municazione di una notizia che non c’era. È bastata quella fra-se, pronunciata con la bramosia di assistere a una rissa, per fa-re in modo che i siti online dei maggiori quotidiani sportivi enon, titolassero: “De Laurentiis picchia un tifoso”. Un titoloa effetto, certo, che aiuta a vendere qualche copia in più, mache aveva un piccolo difetto… non corrispondeva alla realtàdei fatti!”.

Marco Martone

CARO VECCHIO REJA, PIACERE DI BATTERTI!

Fabrizio Piccolo

SIN PRISA Y SIN PAUSA: NUOVA ETÀ DELL’ORO

S enza fretta. Perché non c’è solo il proverbiale esempio del-la gatta che fece i cuccioli ciechi: basta guardare i valoridel grande calcio europeo per capire che il gap è ancora

elevato e che non si possono saltare due gradini per volta senzafarsi male. Senza fretta, per-ché dimenticarsi che il Napoliha lottato pochissime voltenella sua lunga storia per loscudetto è un errore. Senzafretta, perché alle spalle nonabbiamo sceicchi, petrolieri omagnati che si fanno beffa delfair-play finanziario e d’im-provviso non può essere ilNapoli il club che elargiscestipendi da sogno a tutta la ro-sa. Senza fretta, perché tutti iprogetti seri, costruiti sui mat-toni e non sulla sabbia, hannobisogno di tempo e il Napolidi Benitez è solo all’anno-1.Senza pause. Perché se tantoci dà tanto è lecito immagina-re un Napoli più forte l’anno prossimo. Mai vista nell’era DeLaurentiis una campagna acquisti così indovinata nelle due ses-sioni estiva e invernale. Nessun acquisto sbagliato, un top-pla-yer mondiale come Higuain, ma anche rivelazioni clamorosecome Mertens e Callejon, sicurezze come Albiol e Reina, pedi-

ne importanti come Jorginho, Henrique e Ghoulam. Gli altri donRafaè se li è trovati: con alcuni come Insigne e Fernandez è riu-scita l’opera da demiurgo di modellarli (quasi) a suo piacimento,con altri meno ma lui sa cosa serve e cosa fare. Se indovina solo

la metà degli acquisti fatti fi-nora c’è da leccarsi i baffi.Senza pausa, perché migliora-re questa Juve e anche questaRoma non sarà facile, miglio-rare questo Napoli è fin tropposemplice, nonostante il tettod’ingaggi, i diritti d’immaginee quant’altro. Senza pausa,perché Napoli ha troppi anniarretrati senza gioie e di nottie pomeriggi magici – in Italiacome in Europa - ha fame evoglia. Senza pausa, perchéanche col fatturato inferiore,anche se magari esultiamo daprovinciali (ma davvero? E co-sa fa Nedved tutte le domeni-che in tribuna quando segna la

Juve?), anche se ci forniscono motivi frequenti per malediretwitter, il Napoli merita una nuova età d’oro nel pallone e se nonora quando? Sin prisa y sin pausa, ma la pausa con i Livorno ei Chievo mai più, perché la prisa di alzare un trofeo non si puòtrattenere a lungo.

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Napoli (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghou-lam; Inler, Jorginho; Callejon (44' st Dzemaili), Hamsik (34'st Mertens), Insigne; Higuain (28' st Pandev). A disp.: Do-blas, Colombo, Britos, Mesto, Reveillere, Radosevic, Bariti,Zapata. All. Benitez

Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Li-chtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba (16' st Marchisio), Asamoah(8' st Isla); Llorente, Osvaldo (24' st Vucinic). A disp.: Sto-rari, Rubinho, Padoin, Mattiello, Penna, Giovinco. All. Conte

Arbitro: OrsatoMarcatori: 37' Callejon, 36' st MertensAmmoniti: Inler, Henrique (N); Lichtsteiner, Bonucci, Vidal(J)

NAPOLI – JUVENTUS 2-0Campionato

2013/2014

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TIFO IN... PARLAMENTOValerio Ceva Grimaldi

Mario Passaretti

DOPPIA IDENTITÀ

E cco la sconfitta che non ti aspetti… Ebbene sì è arrivatacontro il Parma e soprattutto dopo il brillantissimo matchcon la Juventus dove tutti hanno

visto un Napoli caparbio, determinato atal punto da sorprendere tutti per l'ago-nismo e la continua aggressività. Tantecaratteristiche che nessuno ha notato nelmatch contro i ducali. Ben disposti incampo hanno svolto con semplicità il lo-ro compitino da provinciale portando acasa il match. Un Napoli deciso ma nonincisivo nel primo tempo, che nella ri-presa è andato sotto con la rete del cen-trocampista Parolo. Sostituito nuova-mente Higuain, anche stasera legger-mente polemico per il cambio. Con lui è uscito anche lo spa-gnolo Callejon e infine il campione da "ritrovare" Hamsik. Gliinnesti nell'ordine di Zapata, Mertens, e infine Pandev, nonhanno prodotto risultati efficaci e la partita è finita con una

sconfitta che con un distacco di 12 punti dalla Roma, allontanaquasi definitivamente le speranze di agguantare il secondo po-

sto e la qualificazione diretta allaChampions. I malumori per questoterzo posto aumentano, ma soprattut-to in virtù del fatto che troppe volteabbiamo visto un Napoli con doppiaidentità, capace di prestazioni bril-lanti come contro Milan, Roma, Ju-ventus e poi deludere noi tifosi consconfitte o pareggi con squadre facil-mente alla nostra portata, tecnica-mente inferiori ma forse con moltipiù stimoli. Adesso concludiamo de-gnamente il campionato con le ulti-

me speranze di acciuffare i giallorossi. Intanto non resta checonquistare almeno la Coppa Italia e cominciare a porre un tas-sello per costruire in un futuro, prossimo ma vicino, un grandeNapoli.

Giorgio Piccolo è un deputato Pd, tifosissimo degli azzurri..

L'ha soddisfatta il Napoli di quest'an-no? La squadra ha fatto bene ma non c'è sta-to il salto di qualità rispetto all'anno pre-cedente. Quando incontra le cosiddette“piccole” non riesce ad avere il pigliodella grande squadra.

Cosa manca alla squadra?Credo ci sia un problema di allenatore ri-spetto a quanto riesca a trasmettere la

mentalità giusta anche in occasione delle partite con le squadre“piccole”. Benitez, poi, lo vedo molto determinato sulle sueidee, non cambia in corso d'opera. È poco flessibile. Se il Na-poli avesse giocato con il ritmo e l'intensità con i quali ha gio-cato con la Juve, che al nostro cospetto sembrava una provin-ciale, avrebbe potuto sicuramente competere per il secondo po-sto, e forse anche a qualcosa di più.Ha delle riserve su Benitez?Ha tentato di portare una mentalità diversa rispetto al giocodi Mazzarri, ma io credo che le ripartenze del gioco dell'alle-natore toscano siano state più efficaci. Credo che Benitez do-vrebbe puntare di più sull'organizzazione del centrocampo,che è un settore fondamentale per vincere.E la crisi di Hamsik?Dopo l'infortunio c'è stata sicuramente una questione psico-logica, ma influisce probabilmente anche la sua posizione incampo.Teme possa andar via? No, non credo. È una bandiera, del Napoli e di Napoli, e ri-marrà. Napoli-Lazio: previsione?Tre a uno per il Napoli.

Alberto Ciapparoni, giornalista parlamen-tare di Rtl 102.5, grande tifoso della Lazio.

Da dove nasce la sua passione per la Lazio?Mio padre era della Lazio e mi ricordo ancora,come fossi oggi, quando nella sua camera daletto mi parlò per la prima volta della SS La-zio 1900, la prima squadra della Capitale...Come giudica il clima di contestazione che si è sviluppatonegli ultimi mesi? I tifosi della Lazio, a cominciare dal sottoscritto, hanno un solo obiettivo,e si chiama Claudio Lotito. È lui il responsabile della situazione attuale:con le sue promesse mancate, con la sua arroganza, con la sua proterviaha creato questo distacco siderale fra chi ama la Lazio e la società. Cosa fare per rimediare? Il presidente convochi una conferenza stampa, riconosca al-meno parte degli errori commessi e ammetta soprattutto chenon possiamo competere con le grandi, cioè Juve, Napoli e gliodiati cugini della Roma...Il suo giocatore preferito di tutti i tempi, e della squadra attuale.Il mio idolo è sempre stato Paolo Di Canio e della squadra at-tuale Ledesma, un esempio di bravura e serietà. In panchina c’è un ex, molto amato a Napoli: Reja. Comevaluta il suo lavoro?Ottimo. Se non ci fosse stato lui avremmo rischiato di lottareper la retrocessione.Dia un voto complessivo ad allenatore, squadra e presidente.Reja 7.5, squadra 6.5, presidente 4 - - (facciamo cambio: noivi diamo Lotito e ci prendiamo De Laurentiis e i suoi soldi).Cori di discriminazione territoriale: cosa ne pensa?Penso che ci sia tanta ipocrisia: lo stadio non è mai stato unascuola di bon ton. E aggiungo che il coro imbecille qualificagià di suo chi lo canta...Un pronostico per il risultato del San Paolo?Io non sono napoletano ma sono scaramantico, almeno calci-sticamente, per cui non faccio previsioni...

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PARMA – NAPOLI 1-0Parma (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Felipe, Molinaro;Acquah, Marchionni, Parolo (35' st Munari); Biabiany (47' stCerri), Palladino (44' st Gobbi), Schelotto. A disp.: Bajza,Pavarini, Rossini, Jankovic, Galloppa, Mauri, Sall, Obi. All.DonadoniNapoli (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghou-lam; Jorginho, Inler; Callejon (23' st Mertens), Hamsik (36'st Pandev), Insigne; Higuain (23' st Zapata). A disp.: Doblas,Colombo, Britos, Reveillere, Mesto, Behrami, Dzemaili. All.BenitezArbitro: BergonziMarcatori: 10' st ParoloAmmoniti: Cassani, Marchionni, Acquah, Parolo (P); Zapata,Albiol (N)

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Carlo Longobardi

ARMARCORD

R ecarsi allo stadio, negli anni d’oro dell’era Maradonia-na, era una festa assoluta: una catarsi, una simbiosi per-fetta tra pubblico e squadra. Questo avveniva non solo

per la qualità espressa in campo e per il dominio esercitatosui malcapitati avversari. Dagli altoparlanti sgarrupati usci-vano suoni incomprensibili, non c’erano le cheerleaders e lamusica incalzante, le immagini potevano restare solo incasto-nate nel cuore e nella mente e non esisteva nessun replay intempo reale. C’era, però, una magia, una vibrazione palpabilederivante dall’emozione dell’attesa sempre successivamenteappagata, dalla sensazione che qualcosa di storico, insieme,si doveva conquistare. Diego era senz’altro la punta più lu-minosa di una stella fatta di fatica, fantasia e sudore, ma nonera l’unico a occupare spazio nei cuori degli innamorati di al-lora. La partita non poteva avere inizio se non si era salutatoad altissima voce anche l’ultimo gregario in campo che in-dossava la pesante, straordinaria, maglia azzurra di lana car-data. E lui, l’ultimo, era in fremente attesa di ascoltare il suonome per poter alzare, segno liberatorio e di condivisione, ilbraccio verso il proprio pubblico. Solo in quel momento sichiudeva il cerchio incantato, lo show poteva avere inizio, laparola passava solamente al calcio. Sulla scorta di quest’in-canto emozionale i minuti scorrevano veloci, ma senza larabbia e l’acredine dei giorni nostri. Tutti insieme, sorridenti,appassionatamente. I cori che hanno contraddistinto un’epocascaturivano in maniera spontanea e spesso in modo del tuttocasuale. Il famoso “Carè, Carè, Carè tira la bomba tira la bom-ba” spuntò per caso e contagiò immediatamente tutto lo stadioche cantò fino alla fine della gara; per non parlare di “oh

mamma, mamma, mamma…”. Non c’era tempo inclementeo previsione meteo a fermare l’onda azzurra: chi c’era ricor-derà un incredibile Napoli Udinese sotto il diluvio universaleo la strafamosa punizione di Diego - che fece stampare il pre-suntuoso Tacconi nel palo - segnata dopo giornate di tregendae inondazioni. Un flebile raggio di sole tra le nubi era suffi-ciente a far cantare a squarciagola “o sole mio” senza imba-razzanti contaminazioni americane. Vi era, tra l’altro, ancheun ulteriore, tacito, accordo tra le parti, tra il pubblico e lasquadra. L’episodio riguardava, in particolare, Salvatore Ba-gni che, quando riceveva il pallone con alle spalle un nasco-sto avversario, veniva immediatamente avvertito con un vio-lento urlo dettato all’unisono: “uomo!!”. Il guerriero, sornio-ne, quasi aspettava questo momento e il suo repentino cambiodi marcia diventò un altro dei suoi proverbiali marchi di fab-brica. Un fraterno amico ha raccontato per anni la rincorsavana di Tassotti dietro la freccia brasiliana e l’incontenibileentusiasmo vissuto quasi al ralenti che è stato un film rivistonella mente per anni. Si tornava a casa con le orecchie feli-cemente frastornate per i continui rimbalzi di incitamenti trala curva “A” e la “B”, con qualche coriandolo che di sera sbu-cava tra le maglie e gli occhi chiusi per rivedere l’azzurro in-tenso assaporato sotto il bandierone che inondava l’intera cur-va. Questo clamoroso e malinconico ritorno al passato graziea due paroline ascoltate in tv durante l’ultima trasferta in queldi Parma, quando Inler, inconsapevolmente accerchiato acentrocampo è stato sollecitato con un: “hombre, hombre…” . Allora mi sono ricordato di quando eravamo più ignoranti,felici, provinciali e… Napoletani.

Daniele Acampa

NAPOLI, E ADESSO?

A bbiamo ancora negli occhi la splendida vittoria degli az-zurri di Benitez nella gara contro la Juventus, una partitagiocata in maniera

esemplare, ritmo, aggressivitàe spettacolo, un piccolo sognoche si è materializzato negliocchi dei tifosi partenopei con-tro l’eterna rivale. Purtroppodobbiamo di nuovo svegliarci.È trascorsa una sola settima-na, eppure in casa Napoli sem-bra essere trascorso un secolo.La brutta sconfitta di Parma hatoccato un nervo scoperto datempo, facendo riaffiorare letensioni di una stagione chenon è così positiva come la sivuol far passare. Il k.o. del"Tardini" ha riacceso la mic-cia. Le parole di rabbia di Hi-guain dopo la sostituzione e la lite tra De Laurentiis e un tifosoportano a galla un problema forse ancora più grande: il preli-minare di Champions League. Sì, perché adesso il secondo po-sto è definitivamente andato, la Roma è irraggiungibile, e que-st'estate bisognerà fare gli straordinari. Un bel problema vistoche c'è il mondiale, con tanti giocatori che saranno impegnati

con le rispettive nazionali fino a inizio luglio. Rafa Benitez sa-rà costretto ad anticipare la preparazione con il rischio di dover

rinunciare a qualche sua stella oalmeno averla a disposizione amezzo servizio perché natural-mente di rinunciare alle vacanzenon se ne parla. Sta di fatto che an-che se si vuole parlare di record, lastagione rischia di diventare falli-mentare. Il confronto con la scorsastagione è impietoso. I partenopeihanno fatto peggio sia in campio-nato, dove sono terzi mentre dodi-ci mesi fa, chiusero alle spalle del-la Juve, e in Champions, dove, no-nostante un comportamento degnodi nota, sono usciti nella fase a gi-roni, mentre l'anno scorso, arriva-rono più avanti in Europa League.A questo punto diventa fondamen-

tale vincere la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, pernon rischiare di chiudere a mani vuote una stagione che pro-metteva ben altro, anche per gli ingenti sforzi fatti dal presi-dente sul mercato, compreso quello di gennaio. Da adesso finoal 3 maggio, con la quasi totale mancanza di stimoli, cosa cidobbiamo aspettare?

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NAPOLI - LAZIO, E MARADONA FERMÒ IL SAN PAOLOBruno Marra

L a tripletta è uno dei fregi più alti dell’arte pedatoria. Un’im-presa che conferisce nobiltà assoluta a un bomber. Il mon-do del pallone è pieno di triplette che hanno fatto la storia

e che hanno arricchito la fantasia popolare. In Inghilterra è statoaddirittura istituzionalizzato un premio honoris causa sul campodenominato “hattrick”: chi fa tre gol si porta il pallone a casa.Una usanza che nei tempi moderni è arrivata anche in Italia. In-somma 3 come numero perfetto o come la santissima Trinità,simbologia tra sacro e profano che può concedere la gloria ce-lestiale.

Ma quella che sto per raccontare nonè una delle tante triplette, bensì è LATRIPLETTA tutta maiuscola, unicae immortale. La madre di tutte le tri-plette, l’origine della partenogenesipiù geniale che abbia mai attraversa-to la leggenda universale. Anno di grazia 1985. La prima sta-gione di Maradona a Napoli. Pochimesi prima Michel Platini aveva vin-to il Pallone d’Oro ed era riconosciu-to da tutti come il giocatore più fortedel mondo. Da tutti, tranne che danoi. Noi napoletani che sapevamo diavere in grembo il fuoriclasse piùgrande di ogni tempo. Era l’ultimadomenica di febbraio di quasi trent’anni fa. Maradona trasformòil mese più corto dell’anno in un mese eterno. Al San Paolo sigioca Napoli - Lazio, di pomeriggio, proprio come oggi. Il Na-poli navigava in un mare appena tranquillo. Dopo il famoso ri-tiro di Vietri sul Mare ordinato da Ferlaino, e il patto di ferrotra i calciatori, tornavamo a riveder la luce. E quell’esatto giornocapimmo ciò che di fantastico ci stava capitando.

Eppure cominciò con un magro presagio. Il primo tempo finì0-0 e a Fuorigrotta venne giù una valanga di fischi. Ma nel se-condo tempo quei fischi divennero melodia angelica. Successetutto sotto la Curva B. Maradona azzannò un pallone vagante elo stampò in porta con una girata volante: 1-0. Poi ancora Diego

provocò l’autogol di Filisetti. Due a zero per noi a dieci minutidalla fine. Non c’era uno, un solo tifoso al San Paolo che avreb-be firmato per finire lì quella partita. E invece stavano comin-ciando i 10 minuti più belli della nostra vita.

Minuto 85, Maradona raccoglie un pallone da quasi 50 metri edi spalle lo gira in pallonetto verso la porta. Non era un tiro, erala stella cometa che annunciava l’Evento. E mentre quel palloneviaggiava chissà su quale orbita angelica misteriosa a noi umani,

al San Paolo si fermò il tempo.Sessantamila persone con gliocchi spalancati e la boccaaperta a guardare quel miraco-lo compiersi. La palla si infilòtra palo e traversa, mentre ilpovero portiere laziale Orsi an-dò a finire nella porta anchelui. Non ci fu un urlo, ci fuun’implorazione, un canto dialleluja. Fuorigrotta diventòcome Medjugorje. Nessunoaveva mai visto una cosa delgenere. Ma le apparizioni nonerano finite. Tre minuti dopo,quasi al novantesimo, Marado-na va a battere un calcio d’an-golo dalla sinistra davanti ad

una Curva che è già delirante in festa. E arriva il secondo colpodi genio. Diego tira direttamente in porta e la palla si infila sottol’incrocio. In quell’esatto momento capimmo che se Cristo siera fermato a Eboli, Maradona aveva proseguito fino a Napoli.

Quel giorno vidi persone che non esultavano, ma piangevano dicommozione e gioia, come davanti a una visione paradisiaca,uno scenario messianico caduto dal cielo. Quella fu la TRI-PLETTA. Il mondo si fermò in ginocchio davanti all’unico cam-pione che abbia mai saputo trasformare il calcio in religione.Nel giorno in cui il San Paolo cominciò a credere e a pregare,nel nome di D10. In un pomeriggio di trent’anni fa scandito dauna eterna poesia. Nei Secoli dei Secoli. E così sia…

Pallonetto immenso e gol da calcio d’angolo, la TRIPLETTA più bella del mondo

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Attilio Marchionne

SOLO AMAREZZE DAL VIVAIO AZZURRO

risultati 10a giornata ritornogirone C

PRIMAVERAInaspettato quanto amaro il cappotto subito dallaPrimavera di Saurini. Il Trapani ha maramaldeg-giato a Sant’Antimo e il Napoli è uscito dal cam-po con un pesante 4-1 al passivo tra le mura ami-che. Un passo falso che mette a rischio la qualifi-cazione alla post season da parte di Tutino e com-pagni. Partita subito che ha preso una brutta piega.Vantaggio degli ospiti con Gennaro, capitano deisiciliani, stop e palla nell’angolino. Napoli colpitoa freddo che prova a reagire con qualche variazio-ne tattica ma nulla di fatto. Nella ripresa il fattac-cio: azzurri in 10 per fallo da ultimo uomo di Lu-perto e gli isolani dilagano. Doppietta di Pitasi,poi gli azzurri accorciano le distanze e nel finaleterzo gol della punta trapanese. Insomma, una ve-ra disfatta.

Prossimo turno: 12/4 Fiorentina - Napoli

risultati 10a ritornogirone C

ALLIEVINAZIONALI

Situazione quasi compromessa in chiave playoffper gli Allievi azzurri. Terza sconfitta consecuti-va, questa volta col Pescara in trasferta, che vuoledire ben 9 punti di distanza dalla Fiorentina e tredal Pescara con un solo posto disponibile, vistoche gli altri tre sono già assegnati, e con entrambele squadre che devono recuperare lo scontro di-retto. Primo tempo equilibrato col Napoli aggres-sivo nella prima fase con occasioni per Mugnettie De Iorio. Pescara pericoloso nel finale della pri-ma frazione ma nulla di fatto. A inizio ripresa ilNapoli va sotto. Cross, Testi fa da torre e De Cer-cio fredda l’estremo partenopeo. Neppure il tem-po di reagire ed ecco il raddoppio. Sempre Testiin contropiede si presenta in area e serve Guerrache chiude il match. Stagione ormai pressochéconclusa.

Prossimo turno: 13/4 Napoli – Latina

risultati 10a ritornogirone H

GIOVANISSIMINAZIONALI

Solo i Giovanissimi escono imbattuti da questoweekend del vivaio azzurro. La squadra di Liguo-ri ha osservato il suo turno di stop ed è stata rag-giunta in testa alla classifica dalla Reggina cheperò ha giocato una partita in più. I calabresi sonopassati sul campo della Salernitana che non è riu-scita nell’intento di fermare i pari granata e cosìfare un favore ai cugini napoletani. Vittoria anchedel Palermo in casa col fanalino di coda NuovaCosenza. Ora i siciliani sono a tre punti dalla cop-pia di testa con lo stesso numero di partite giocatedagli azzurri. A seguire c’è poi un baratro e le al-tre squadre sono staccate almeno di 16 punti. Oraagli azzurri non resta in queste poche giornate cheseparano dalla fase decisiva per il titolo che rifi-nire meglio la forma in vista dei playoff.

Prossimo turno: 13/4 Napoli - Paganese

Settore giovanile

S e la formazione maggiore in questa settimana ha dato amarezze ai tifosi azzurri, non meglio hanno fatto le due formazioni giovanili chedisputano i campionati nazionali. La Primavera ha subito una durissima lezione in casa a opera del Trapani, mentre gli Allievi hanno pagatodazio sul campo del Pescara. Due risultati che quasi compromettono la qualificazioni di entrambe le formazioni alla fase successiva del cam-

pionato. Fermi, invece, i Giovanissimi.Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.

LAzIO 58 23 18 4 1 74 25FIORENTINA 57 23 18 3 2 60 25

ROmA 50 23 15 5 3 60 22PALERmO 40 23 11 7 5 47 32

CATANIA 38 23 12 2 9 29 23NAPOLI 36 23 10 6 7 38 31

bARI 32 23 9 5 9 43 38LIvORNO 31 23 9 4 10 42 35REGGINA 26 23 7 5 11 22 32

juvE STAbIA 24 23 6 6 11 32 41LATINA 23 23 6 5 12 34 53

CROTONE 19 23 5 4 14 33 66TRAPANI 12 23 3 3 17 21 63

AvELLINO 6 23 1 3 19 19 68

PALERMO - AVELLINO 1-0

LAZIO - FIORENTINA 1-1

BARI - jUVE STABIA 0-2

CROTONE - LIVORNO 2-1

CATANIA - REGGINA 2-0

LATINA - ROMA 0-5

NAPOLI - TRAPANI 1-4

Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.ROmA 61 23 19 4 0 76 13

PALERmO 54 23 16 6 1 56 15LAzIO 51 23 16 3 4 44 24

FIORENTINA 41 22 13 2 7 39 26PESCARA 35 22 10 5 7 34 27

NAPOLI 32 23 10 2 11 30 42juvE STAbIA 31 23 9 4 10 24 31

LATINA 29 23 6 11 6 24 32CATANIA 28 23 8 4 11 25 37

AvELLINO 22 23 6 4 13 29 50REGGINA 18 23 3 9 11 36 49CROTONE 17 23 4 5 14 23 40

bARI 14 23 3 5 15 29 54TRAPANI 12 23 2 6 15 17 46

LATINA - AVELLINO 0-0

TRAPANI - CATANIA 0-3

LAZIO - CROTONE 3-2

BARI - FIORENTINA 0-1

REGGINA - jUVE STABIA 0-2

PESCARA - NAPOLI 2-0

PALERMO - ROMA 2-2

Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.NAPOLI 52 21 16 4 1 47 10

REGGINA 52 22 17 1 1 54 20

PALERmO 49 21 15 4 2 57 15

TRAPANI 48 21 16 0 5 46 21

CATANIA 32 21 9 5 7 38 31

SALERNITANA 31 21 9 4 8 36 29

CATANzARO 23 21 6 5 10 30 35

PAGANESE 22 22 5 7 10 33 43

mESSINA 21 21 6 3 12 30 43

NOCERINA 18 21 4 6 11 15 31

CROTONE 17 21 5 2 14 19 40

vIGOR LAmEzIA 14 21 4 2 15 17 68

NuOvA 12 22 3 3 16 15 51

MESSINA- CATANZARO 3-4

PAGANESE- CROTONE 1-2

V. LAMEZIA- NOCERINA 1-0

PALERMO- N. COSENZA 2-0

SALERNITANA- REGGINA 0-2

CATANIA- TRAPANI 2-3

RIP. NAPOLI

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Le stelle del Napoli... A CURA DI RICCARDO SORRENTINO

I l Napoli come… dottor Jekyll e mister Hyde! Infatti, dopola bella prestazione con la Juve, ecco di nuovo il Napoli sot-to ritmo e senza personalità che, a questo punto, possiamo

dire è un aspetto della squadra azzurra di quest’anno che ha ca-ratterizzato, come costante negativa, oltre il 30% di questo cam-pionato. Un trend con frequenti periodi che potremmo definire, restandoin termini astrali, “dalle stelle alle stalle e viceversa” (il pareg-gio con il Sassuolo e venuto subito dopo la bella vittoria con ilMilan e poi si è tornati avincere a Genova, quel-lo con l’Udinese subitodopo la bella vittoriacon la Lazio e poi si ètornati a vincere conl’Inter, la sconfitta inter-na con la Fiorentina su-bito dopo la vittoria conil Torino e poi si è vintoa Catania). Visto quindi, che ognivolta che il Napoli hadeluso poi ha vinto, au-guriamoci che con laLazio si possa fare bot-tino pieno in questa sta-gione. Fa bene Beniteza sottolineare che il pro-blema è la personalità,ma mi permetto di farnotare che l’approccio ele motivazioni con cuiuna squadra va in campo, sono, in parte, anche sotto la respon-sabilità dell’allenatore, perché un grande allenatore, oltre a es-sere bravo nelle strategie di gioco deve essere anche un moti-vatore di qualità. Inoltre, vorrei anche chiedere a Don Rafè, per-ché, ogni volta, ritarda così tanto le ovvie sostituzioni. A Parma, infatti, ancora una volta c’è stata la solita lentezza acercare di dare una scossa alla squadra, pur avendo in panchinail miglior giocatore del Napoli (Mertens) e i cambi giusti dafare (Pandev e Zapata); li avesse fatti a inizio ripresa, forse lapartita si recuperava. Certo c’é anche da dire che, così come

all’andata, il Parma ha vinto facendo un solo tiro in porta, chec’era un rigore colossale (forse due) non visto dal solito arbitromediocre, e che negli ultimi minuti, il Napoli è stato anche sfor-tunato, ma se si mira ai grandi risultati non si può giocare condeterminazione una partita sì e un'altra no o solo per 20 minuti.Beh, sfogatomi un po’, vado ad analizzare sotto il profilo astro-logico Napoli - Lazio. Si giocherà con Sole e Mercurio in ariete, la Luna in bilancia,Venere in pesci, Giove in cancro, Marte in bilancia e Saturno

in scorpione.Tutto questo per

dire che sia l’arieteBenitez che il bi-lancia Reja, saran-no alquanto in-quieti durante lapartita, anche se,considerando an-che le assenze la-ziali, quello più arischio è il nostroex mister. A livellodi squadre il bio-trend astrale è po-sitivo per i sagitta-rio Higuain e Jor-ginho, e se ci sarà,l’atteso rientro diZuniga, gli acqua-rio Ghoulam e Cal-lejon, il bilanciaHenrique e i leoni

Hamsik e Pandev. Luci e ombre per gli arieti Behrami, Zapatae Dzemaili; trend negativo, invece, per i cancro Inler e, se gio-cherà, Britos. Nella Lazio, invece, il trend migliore è dei bilancia Ledesma eRadu, del leone Cana, e se giocherà, dell’acquario Marchetti.Buono quello dei pesci Candreva e Keita, mentre, invece, bio-trend negativo per i capricorno Onazi, Cavanda, Lulic e Mauri.In conclusione, come mio pronostico stellare, anche per l’alter-nanza di prestazioni del Napoli che ho evidenziato nell’intro-duzione, dico uno fisso.

“Le Bollette delle… stelle” LISCIA GASSATA FRIZZANTELLA

BOLOGNA - PARMA X2 2 X2

H. VERONA - FIORENTINA X2 GG GG

LIVORNO - CHIEVO GG 12 GG

NAPOLI - LAZIO 1 OVER 1

SAMPDORIA - INTER X2 2 2

TORINO - GENOA X2 GG X2

UDINESE - JUVENTUS X2 X X2

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