Cuore Azzurro N. 79 - 1 febbraio 2013

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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Urlo nel pomeriggiodi luglio: arriva Cavani!

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Saverio Passaretti:Quaranta anni di AINC

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Diego Occhiuzzi:Sportivi fino in fondo

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Max Bonardi

IN VETTA PER UNA NOTTE

Una settimana tra entusiasmo per il Napoli ormai a cacciadella Signora – vale la pena definirla ancora così? – e ilcalcio mercato che nelle ultimissime ore potrebbe riser-

vare soddisfazioni per la platea azzurra, sta per concludersicol match di sabato che potrebbe garantire, almeno per unanotte, il primato alla squadra di Mazzarri. L’anticipo, infatti, permetterebbe a Cavani e compagni di le-varsi questo sfizio. Ma facciamo un passo indietro e ripercor-riamo il cammino della doppia trasferta a Firenze e Parma.Due gare sulla carta difficilissime ma che il Napoli ha saputogestire da grande squadra. Se a Firenze a svegliarlo era statala paperona di De Sanctis, al Tardini è sembrato che gli azzurrigiocassero come il gatto col topo. Infatti, una volta raggiunti sull’1-1, è come se avessero cam-biato marcia e avessero raggiunto l’agognata vittoria. Un suc-cesso che ha dimostrato la maturità dell’undici azzurro, maicapace negli anni scorsi di saper cogliere l’attimo. Quale attimo? Quello derivante dalla sconfitta della Lazio incasa con l’ostico Chievo – biancazzurri in serie positiva da 15

giornate – e dal pareggio burrascoso della Juventus in casa colGenoa. Un match che ha scatenato polemiche dentro e fuoridal campo per i presunti torti arbitrali subiti dai ragazzi diConte, in particolare il fallo di mano al 94°, di vasta interpre-tazione, anche secondo opinionisti televisivi di più parti. Il tutto aggravato dalla designazione di Guida di Torre Annun-ziata, reo di essere di posto natio troppo vicino alla città dellaconcorrente allo scudetto. Uno spunto, però, per rilevare il nervosismo in casa bianco-nera dove si stanno succedendo con troppa frequenza infortu-ni, cali di forma ed episodi sfavorevoli ai quali in casa Agnellinon erano abituati. E la baraonda ha prodotto squalifiche, polemiche e rabbia, tan-to che l’atteggiamento della Juventus nel ritorno di Coppa Ita-lia è stato di metterla sul sarcasmo e la presa per i fondelli. E il Napoli? Deve restare solo spettatore, cercando di non per-dere terreno rispetto ai campioni d’Italia, agganciabili real-mente, se non stasera, almeno nello scontro diretto del primomarzo. Ma per ora attenzione al Catania.

I l calcio italiano rischia di tornare indietro di vent’anni, rie-vocando fantasmi che ne hanno già minato l’ambiente. Diquella Juventus si ricorderà con nostalgia, il classico stile

fatto di “self control” dei propri associati di fronte a qualsivo-glia errore o presunto errore arbitrale, divenendo nel tempoun esempio di rara emulazione. Ebbene, contravvenendo ap-punto a tutto quanto la Juventus ha insegnato, negli ultimi tem-pi si sta presentando con una nuova dirigenza oltremodo ag-gressiva, sia verso il Palazzo, che verso la classe arbitrale.È cronaca degli ultimi giorni infatti che l’amministratore de-legato Marotta, gridi allo scandalo per il rigore negato alla Ju-ve dall’arbitro Guida, addebitando la mancata decisione al fat-to che lo stesso fosse di Torre Annunziata e dunque condizio-nato dal favorire la diretta concorrente Napoli. La dichiara-zione, assume una gravità enorme proprio perché non siamopiù di fronte alla critica circa l’incapacità o sudditanza dei di-rettori di gara,ma al cospetto didesignazioni vo-lutamente pilo-tate dal Palazzoper danneggiareproprio la Ju-ventus.Il proble-ma in poche pa-role, è che tuttoquesto può ge-nerare un peri-coloso effetto “domino”, e dunque rischiando di mettere in di-scussione l’intera classe arbitrale, e i suoi designatori. Con-cludo nella speranza di un effettivo ridimensionamento di tuttoquanto, e nella certezza di non dover pensare fra qualche tem-po che Cannavaro faccia un’autorete perché... la propria ba-dante è nata a Nichelino...

LA DESIGNAZIONELA DESIGNAZIONE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

1-2-3 FEBBRAIO 2013

ROMA - CAGLIARI

TORINO - SAMPDORIA

NAPOLI - CATANIA

CHIEVO - JUVENTUS

FIORENTINA - PARMA

GENOA - LAZIO

PALERMO - ATALANTA

PESCARA - BOLOGNA

SIENA - INTER

MILAN - UDINESE

2 3 ª G I O R N ATA

9-10 FEBBRAIO 2013

JUVENTUS - FIORENTINA

LAZIO - NAPOLI

PARMA - GENOA

ATALANTA - CATANIA

BOLOGNA - SIENA

CAGLIARI - MILAN

PALERMO - PESCARA

SAMPDORIA - ROMA

UDINESE - TORINO

INTER - CHIEVO

2 4 ª G I O R N ATA

SQUADRA P G V N P GF GSJUVENTUS 49 22 15 4 3 46 15NAPOLI 46 22 14 4 4 43 20LAZIO 43 22 13 4 5 32 22INTER 40 22 12 4 6 35 25MILAN 37 22 11 4 7 39 28FIORENTINA 36 22 10 6 6 39 27CATANIA 35 22 10 5 7 31 28ROMA 34 22 10 4 8 44 38UDINESE 33 22 8 9 5 33 31PARMA 31 22 8 7 7 30 29CHIEVO 28 22 8 4 10 23 34TORINO 27 22 6 10 6 27 26SAMPDORIA (–1) 24 22 7 4 11 28 29ATALANTA (–2) 23 22 7 4 11 19 32BOLOGNA 22 22 6 4 12 29 31CAGLIARI 21 22 5 6 11 21 35PESCARA 20 22 6 2 14 17 45GENOA 18 22 4 6 12 22 35PALERMO 17 22 3 8 11 19 35SIENA (–6) 14 22 5 5 12 20 32

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TORNEO TINTOD’AZZURROSaverio Passaretti (presidente AINC)

TORNEO TINTOD’AZZURROSaverio Passaretti (presidente AINC)

A lla distanza, l’undici di Mazzarri si ricandida prepoten-temente a prima della classe in un campionato 2012/13che ha nella imprevedibilità la sua spettacolare e affasci-

nante caratteristica. L’entusiasmo è alle stelle, la tifoseria con-tinua, però, ad avere un atteggiamento prudenzialmente scara-mantico, il pubblico napoletano è diventato sempre più com-petente e pragmatico, il giusto mix con la squadra azzurra increscita costante. Anche le cosiddette “riserve“ assolvono ilproprio compito ottimamente, dimostrando che con il loro in-nesto gli schemi tattici non subiscono scossoni; finalmenteMazzarri è più sereno e affronta le sfide con rinnovata grinta.La vittoria contro il Parma, fin ad allora imbattuto in casa, èstata di importanza vitale, tre punti d’oro in concomitanza conla sconfitta della Lazio e il pareggio della Juventus coi nostrigemellati genoani. Oltre al risultato e a un ottimo De Sanctissi è visto all’opera una formazione decisa e concreta. Dopoqueste considerazioni di carattere generale arriva al S. Paolo ilCatania che sta ben figurando in quest’annata grazie a un grup-po di giocatori stranieri sudamericani con la nostra difesa cheè un poco in difficoltà a causa della contemporanea mancanzadi Britos e Campagnaro. Ma il rientro probabile di Maggio e ilrecupero di Gamberini dovrebbero, però, ben coprire il reparto.La città chiama a raccolta tutti tifosi nella convinzione di ve-dere il S Paolo gremito, questa volta si tratta di una sfida de-terminante contro una squadra che ha raccolto, nelle ultime ga-re, tanti punti come una “grande” e quindi di fatto un’ottimaformazione. La media di presenze quest’anno non è molto altarispetto al target sempre al top del nostro pubblico, bisogna in-vertire la tendenza, serve un sostegno massiccio per continuarenella corsa. Da elogiare la società che continua a tenere i prezzibassi nell’intento di invogliare anche i più giovani ad assisteresabato in notturna all’ennesima entusiasmante gara del nostrosquadrone. Da sottolineare, inoltre, che la forma fisica del Na-poli non è al massimo e questo accresce l’operato dei nostrigiocatori che hanno saputo capitalizzare al meglio la situazio-ne, e per il loro sacrificio che gli azzurri sono lì a giocarsi lesorti del campionato. Complimenti a De Laurentiis, Bigon eMazzarri, i risultati sono la risposta ai denigratori ma adessoinsieme sosteniamo i nostri guerrieri con tutta la passione e ilcuore che solo il tifo napoletano sa esprimere in campo.Forza Azzurri, forza tifosi!!

LA VIGNETTA DI

Ecco, al San Paolo, labanda degli argentini del-

l’Etna, gente di Buenos Aires, Santa Fe, Cordoba, SanMartin, i prodi guerrieri del Catania, i gauchos di Ma-ran che hanno infilato tre vittorie consecutive e stannofacendo meglio del già sorprendente Catania di Mon-tella. È il Catania argentino (undici gauchos nella “ro-sa”) che in casa fila a tutta birra (26 punti come Napolie Juventus), ma in trasferta raccoglie poco (9 punti).Contro le formazioni di testa ha messo a segno un me-morabile 4-0 alla Lazio, ma ha perduto con Juve (0-1)e col Milan (1-3) al “Massimino” e ha fatto cilecca aMilano con l’Inter (0-2). Sono numeri che incoraggianoil Napoli lanciato all’inseguimento della Juventus. Ma,attenzione, all’andata il Napoli soffrì a Catania (0-0)in superiorità numerica (espulso Pablo Alvarez dopodue minuti). Nuove ambizioni di classifica (il Cataniaè a soli due punti dall’Europa League) e orgoglio, cipi-glio di eterna squadra rivelazione e sfrontata audaciaspingono la compagine siciliana a meditare il colpaccioal San Paolo. È un match insidioso. Il Catania ha unadifesa solida e attaccanti che sanno far male. Guai adargli spazio. Dipingono le partite etnee le “pennella-

te” del napoletano Lodi, regista dalla pedata micidiale sui calcidi punizione e dalla distanza, rampa di lancio per i guastatoridell’attacco, Bergessio in testa (7 gol). Il Napoli schiera una di-fesa nuova (Campagnaro e Britos squalificati), ma torna Behra-mi a dar sostanza e pressing al centrocampo. Pesano le diffide(De Sanctis, Gamberini, Dzemaili, Pandev) mentre la corsa divertice pretende sempre un organico al completo. Evitare nuovicartellini gialli. Napoli più maturo, si dice, e con rinnovate dotidi combattente, mentre il gioco è illuminato dalla straordinariastagione di Hamsik (8 gol e 10 assist) e dalle rinnovate “esplo-sioni” di Cavani che punta a battere il suo record stagionale direti (26 due anni fa). Sono i due campioni che fanno la differenzacon la Juve. Sono gli esemplari paladini di un Napoli che, dal ri-torno in serie A, sei anni fa, abita l’alta classifica, teso a superareil traguardo del terzo posto del 2011 e la seconda “poltrona”, giàconquistata, non sembra esaurire lo slancio azzurro. La sfida-scudetto è dichiarata dopo la grande rimonta sulla Juve dai 10punti alla diciottesima giornata (complice la penalizzazione poirientrata) alle tre lunghezze attuali che tengono la squadra bian-conera sotto tiro. Bisogna crederci e poi accada quello che deveaccadere. Ma è evidente che la Juve soffre la vicinanza del Na-poli e un po’ sta perdendo la testa. Non mollare il distacco deitre punti, e migliorarlo semmai, sino allo scontro diretto del pri-mo marzo, un venerdì, al San Paolo. Coraggio.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ NapoliAnno VIII ­ n° 79 ­ 2 febbraio 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo del Va­glio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi,Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli,Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone, Carlo Zazzera

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione giovedì 31 gennaio 2013 ­ ore 17,00

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Sergio Curcio

CATANIA E LAZIO: GARE SORPASSO

I l destino del Napoli si giocherà sotto le stelle. Contro il Ca-tania la prima notturna e sette giorni dopo il bis all’Olim-pico contro la Lazio. Napoli, di nuovo bello di notte? Ce

lo auguriamo. A cominciare da stasera contro i rossoblù sici-liani che rappresentano una delle vere, autentiche sorprese del-la stagione unitamente al tecnico Maran. È il momento dellaverità. I 4 punti racimolati nelle trasferte difficilissime di Fi-renze e Parma, autorizzano a coltivare… solide realtà e nonsogni. La Champions diretta come primo obiettivo, poi… saràquel che sarà con l’auspicio che Eupalla guardi gli azzurri conun pizzico d simpatia in più degli “antipatici” bianconeri. Con-tro il Catania sarà partita dura, spigolosa e senza Britos e Cam-pagnaro ancora più difficile perché gli etnei hanno organizza-zione di gioco, velocità e notevoli doti tecniche individuali.Mancheranno Castro e Alvarez per squalifica ma rientrerannoLodi e Bergessio, cioè il regista e il finalizzatore principe dellamanovra siciliana. A quota 35 la squadra di Maran non puòpiù nascondere le ambizioni europee e per il gioco espresso sipuò tranquillamente affermare che il Catania è formazione su-periore alla sua pur già ottima classifica. Il presidente Pulvi-renti gongola. Il brusco divorzio da Lo Monaco non solo nonha avuto stascichi negativi nella gestione tecnica ma addirit-tura, proseguendo sulla linea argentina tracciata dall’ex diggì,ha rafforzato il gruppo e compattato tutto l’ambiente versoobiettivi inimmaginabili alla vigilia del campionato. Maran siè poi rivelato tecnico pragmatico e nel contempo duttile, mo-dificando a seconda delle circostanze e delle situazioni di gio-co il 4-3-3 di base ora in un 3-4-1-2 ora in un 4-2-3-1. I numerinon possono però dare per intero l’idea della qualità di questoCatania che mira sempre, per mentalità, a occupare al meglioil terreno di gioco sia in lunghezza che in ampiezza, esaltandole geometrie di Lodi, gli inserimenti di Barrientos, la velocitàdel “Papu” Gomez e la combattività di Bergessio. In difesa,con il bravo Andujar tra i pali, il generoso, intramontabile Le-grottaglie guida un reparto assai affidabile con i vari Bellusci,Spolli e Capuano. Match insidioso dunque, in cui sicuramenteil Catania, con le dovute precauzioni non snaturerà certo ilproprio gioco, gestendo palla per ridurre al minimo i rischi epuntare comunque a un risultato positivo. Il Napoli dovrà im-parare a gestire la gara e soprattutto a imporre un ritmo elevato

contro i “tangheri” argentini del Catania senza lasciare spazioalla velocità del loro contropiede. All’andata, nonostante lasuperiorità numerica per 88 minuti, fu partita sofferta e lo 0-0fu risultato giusto per l’incapacità degli azzurri di creare seripericoli alla porta etnea. Questa volta, per non soffrire, gli uo-mini di Mazzarri, sospinti dai 50mila e più del San Paolo, do-vranno cercare subito la via del gol. Stesso discorso sette seredopo all’Olimpico contro la Lazio. A quell’ora si conosceràanche l’esito della sfida delle 18 tra Juventus e Fiorentina enon è detto che tra i biancocelesti e azzurri non si giochino 90minuti per inserirsi a pieno titolo nella corsa tricolore. “Tuttopuò succedere” ha detto Mazzarri, e la trasferta romana è si-curamente un ostacolo alto perché la Lazio punta alla Cham-pions proprio come il Napoli cercherà di sfruttare al massimoil fattore casalingo in una sfida diretta dopo l’ultimo inattesoko interno col Chievo. Il 4-1-4-1 di Petkovic non può prescin-dere dai due giocatori simbolo di questa Lazio: Klose e Her-nanes. Quando il cannoniere non è stato della gara (3 voltefuori per infortunio, 2 volte in panchina) la Lazio non ha maivinto e questa dipendenza è evidente perché né Floccari, néKozac hanno i movimenti, i tempi di gioco, l’esperienza delbomber tedesco. Hernanes, invece, rappresenta la creatività,la fantasia al servizio dei compagni, indispensabile per capo-volgere l’inerzia tattica e il destino di una gara. Cavani-Ham-sik, omologhi azzurri dei due laziali, dovranno essere in seratadi grazia per far volgere in favore del Napoli un match checorrerà sul filo del rasoio di un equilibrio agonistico e tatticoin cui i due tecnici, con le loro mosse, saranno chiamati a farsaltare i dispositivi tattici predisposti dagli avversari. Forsenel momento in cui scriviamo c’è più sicurezza nel Napoli nel-l’affrontare le gare decisive C’è più convinzione nelle propriepossibilità e autostima ed entusiasmo sono lievitate in uno conil popolo della tifoseria che sarà presente anche all’Olimpico.La squadra è maturata in personalità, in determinazione eMazzarri ha sicuramente grandissimi meriti. Contro la Lazio,sarà la prima delle… finali che attendono il Napoli, ma questasquadra sta dimostrando che, se concentrata, può battersi ebattere qualsiasi avversario. Perché come ha detto Mazzarri:“Tutto può succedere”. E noi ci auguriamo che accada per laterza volta!!

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NAPOLI - CATANIAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 22 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA – –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA 4 –5 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 11 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 19 189 EMANUELE CALAIO’ A 1982 ITA – –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 20 413 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR 2 –14 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 19 –16 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 10 117 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 22 818 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 18 –19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 17 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 19 122 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA – –24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 22 427 PABLO ARMERO C 1986 COL 1 –28 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 17 –42 ROBERTO INSIGNE A 1994 ITA 1 –55 ALESSANDRO GAMBERINI D 1981 ITA 18 177 LEANDRO RINAUDO D 1983 ITA – –85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 19 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 21 4– JORGE ROLANDO PEREZ D 1985 CPV – –– JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO – –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 ALBERTO FRISON P 1988 ITA – –2 ALESSANDRO POTENZA D 1984 ITA 1 –3 NICOLAS SPOLLI D 1983 ARG 16 14 SERGIO ALMIRON C 1980 ARG 19 25 ALEXIS ROLIN D 1989 URU 4 –6 NICOLA LEGROTTAGLIE D 1976 ITA 20 28 FRANCESCO SCIACCA C 1989 ITA 2 –9 GONZALO BERGESSIO A 1984 ARG 18 7

10 FRANCESCO LODI C 1984 ITA 19 412 GIOVANNI MARCHESE D 1984 ITA 18 113 MARIANO IZCO C 1983 ARG 19 –14 GIUSEPPE BELLUSCI D 1989 ITA 14 –17 ALEJANDRO GOMEZ A 1988 ARG 20 518 BLAZEJ AUGUSTYN D 1988 POL – –19 LUCAS CASTRO C 1989 ARG 22 421 MARIANO ANDUJAR P 1983 ARG 22 –22 PABLO ALVAREZ D 1984 ARG 17 –24 ADRIAN RICCHIUTI C 1978 ITA 6 –26 SERGIO KEKO A 1991 SPA – –27 MARCO BIAGIANTI C 1984 ITA 13 –28 PABLO BARRIENTOS C 1985 ARG 20 430 AMIDU SALIFU C 1992 GHA 6 –33 CIRO CAPUANO D 1981 ITA 8 –35 SOULEYMANE DOUKARA A 1991 FRA 8 –40 BRUNO PETKOVIC A 1994 CRO – –

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Carmine Tascone

BRAVI A COGLIERE L’OCCASIONE

È finito un mese di gennaio pieno di sorprese per il Napoli.Il primo mese del 2013 va in archivio con gli azzurri lan-ciatissimi verso la vetta, segno che tutto è andato al di là

di ogni più rosea aspettativa. Il Napoli in campionato ha 15punti in più rispetto all’anno scorso ed è secondo a solo trepunti dalla Juventus. Ci sono lecondizioni per credere in qual-cosa di importante e irrealizza-bile a inizio anno. Le due ultimetrasferte hanno portato 4 punti,tanta roba visti gli avversari. Sela viola non era al top, il Parma,invece, veniva da 15 risultatiutili consecutivi in casa, quindila vittoria del Tardini ha un va-lore superlativo ed è più impor-tante anche in funzione dei dop-pi risultati di sabato scorso.Questa volta, la prima. Si puòdire che il Napoli ha saputo co-gliere l’occasione, e non è dettoche debba finire qui. È stato anche il mese del calciomercato.A tale proposito, mentre non condivido le tesi critiche che vo-levano il Napoli presente massicciamente sul mercato con di-versi acquisti in diversi ruoli, si può dire, invece, che la societàabbia operato con acquisti giusti con scambi di calciatori per

ruolo. Così vanno letti gli ingressi di Armero (esterno sinistro),Calaiò (attaccante centrale con caratteristiche diverse dalle al-tre punte della rosa), Radosevic (centrocampista giovane) eRolando (difensore centrale), con i contemporanei addii diDossena, Vargas, Fernandez e Uvini. Anche se qualche sor-

presa potrebbe arrivare negli ul-timi minuti del mercato di ripa-razione. Tuttavia, sono certo checon Astori e Nainggolan il Na-poli si sarebbe garantito il ruolodi anti-Juve sino all’ultimo. Ve-niamo al Catania. È una garache può creare qualche proble-ma. Basta guardare la classificadegli etnei davanti a Roma, Udi-nese e Parma, formazioni sullacarta molto più forti dei siciliani.Nonostante qualche defezione(Castro e Alvarez squalificati) eil caso Marchese (resta o va via)la formazione di Maran può dare

fastidio. Il Napoli non potrà contare su Britos e Campagnarosqualificati e ha Armero in non perfette condizioni. Difficilesì, ma vale sempre la solita litania. Se il Napoli gioca da Na-poli non ce n’è per nessuno, Juventus compresa, figuratevi ilCatania.

Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it• le ultimissime notizie sul Calcio Napoli• come, dove e poter acquistare

i biglietti per seguire gli azzurri• informazioni, news e storia dell’associazione• come potersi iscrivere• la rassegna stampa• copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati

Associazione Italiana Napoli Club40 anni di passione negli stadi

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Francesca Fortunato

periodo... dall’altra parte la carica dei 101 (mi sa che forse so-no migliaia e migliaia non centinaia) di asinelli partenopeipronti a battere la “cattiva” di turno.De Laurentiis e Mazzarri, non proprio amanti innamorati, po-trebbero essere i famosi Pongo e Peggy, genitori degli asinellipronti alla carica. I due fanno da guida a questa evidente corsaalla vittoria, e sognano di gettare Crudelia nello sconforto. Ilfiato sul collo la Vecchia Signora lo sente eccome, la paura diessere “presa” e di perdere tutte le sue “pellicce” (in questocaso non sarebbero di dalmata ma di scudetto, quindi bianco,rosso e verde) è evidente... la carica è compatta, unita versoun solo obiettivo, con meno impegni da affrontare e con laconsapevolezza che si può fare. Il cartone termina con la vit-toria dei dalmata, chissà se anche il film del campionato finiràcon una sorridente carica dei 101 e a gioire sarà la in ogni casodura e forte Crudelia De Mon.Una cosa è certa: la canzoncina ti resta proprio in testa...”Cru-delia De Mon, Crudelia De Mon, farebbe paura persino a unleon, è più letale lei d’uno scorpion, Crudelia Crudelia DeMon”... gli azzurri, però, si soffermano più sulla parte che in-tona “dovrebbe dal mondo per sempre sparir” o, ripensandoallo sguardo di Conte di sabato scorso...”ha gli occhi di un de-monio”. A voi la scelta.

AZZURROin ROSALA CARICA DEI 101

P rendete questo pezzetto di canzone...”Crudelia De Mon,Crudelia De Mon, farebbe paura persino a un leon, è piùletale lei d’uno scorpion, Crudelia Crudelia De Mon”.

Oppure questo... “non può essere uman, crudele vampir, do-vrebbe per sempre dal mondo sparir, che gioia allora che sod-disfazion, Crudelia Crudelia De Mon”. A chi pensate? Lo solo so, la risposta per i tifosi del Napoli è una sola: la Juventus.Crudelia De Mon, uno dei personaggi più cattivi mai inventatidalla Disney, come Ursula della Sirenetta, la matrigna di Ce-nerentola, o la strega di Biancaneve che con la sua mela av-velenata ha fatto piangere miglia di bambine e non solo. Tuttedonne un po’ avanti con l’età che temono la crescita delle gio-vani, chiamiamole “Vecchie Signore”. Crudelia, però, ha unacosa diversa da tutte: adora il bianco e nero, lo ha perfino neicapelli e sogna con tutto il suo cuore di poterlo indossare ognigiorno...Quindi, provate semplicemente a cambiare i dalmata con gliasinelli, i pois neri su sfondo bianco con delle strisce e avreteun evidente Napoli-Juventus!!!In questo momento la Vecchia Signora sta recitando la partedella cattiva con sfuriate a tutta forza, nemici pronti a fermarlae una carica di tifosi azzurri contro... e chi meglio di CrudeliaDe Mon può raffigurare lo staff di Conte e compagni in questo

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LA ZEBRA ZOPPICANTE

L a scomposta reazione della dirigenza juventina al pareg-gio col Genoa racconta molte cose; racconta molto di piùdi quanto dicano i tre punti ai quali si è ormai ridotto il

vantaggio della volpe sul primo dei cani della muta insegui-trice, che è un… mastino napoletano.Sono saltati i nervi, ai bianconeri. Proprio quelli che avrebberoil compito di gettare acqua sul fuoco hanno invece versato labenzina di una rabbia, di un malessere che spiega tante cose.Al di là del rigore o non rigore del 94°, la storia della partitadice che la celebrata capolista, quella dei record e dei gran-dissimi numeri, non è riuscita a segnare un gol al derelitto Ge-noa in venticinque minuti di superiorità numerica per l’uscitadi Floro Flores a cambi terminati; che chi di rigore non datoferisce, di rigore non dato perisce dato che Vucinic aveva nelprimo tempo bloccato col braccio un cross destinato alle puntegenoane; che alcuni uomini fondamentali come lo stesso mon-tenegrino, Chiellini, Pirlo sono vittime di infortuni più o menogravi e i sostituti non si dimostrano all’altezza. In più non sipuò fare a meno di rilevare che il calendario nazionale e in-ternazionale delle zebre è bello intenso, e non consentirà a unarosa completa e fortissima ma dall’età media non certo ridottadi tirare il fiato.Il calendario fino al primo di marzo, il giorno dello scontrodiretto, non è affatto semplice per la capolista. Con i pesantiintervalli della semifinale di coppa Italia a Roma con la Lazioe dell’andata degli ottavi di Champions, una complicata tra-sferta in Scozia col Celtic il 12 di febbraio, la Juventus dovràaffrontare fuori casa il Chievo (che debole non è, chiedere allaLazio per referenze) e una Roma rabbiosa che deve rispettare

almeno la propria storia, e in casa la Fiorentina in cerca di ri-scatto e un Siena disperato la cui classifica, tenuto conto dellapenalizzazione, è bugiarda. Il Napoli avrà nello stesso periodoCatania e Sampdoria in casa (squadre forti ma serene) e, fuori,la cruciale Lazio e un’ondivaga Udinese. Fate voi i conti. L’ultima giornata di campionato ha rivoltato le prospettive delNapoli come un guanto. Se fino a sabato scorso bisognavaguardarsi alle spalle, attenti a salvaguardare la zona Championsdagli eventuali inserimenti di Fiorentina, Inter, Milan e Roma,oggi gli azzurri hanno un altro dovere: quello di provarci, per-ché la zebra zoppica ed è raggiungibile. Raggiungibilissima.

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Dalle emozioni di Londra a quelle dello sta-dio San Paolo. Diego Occhiuzzi, chequest’estate ha conquistato due medaglie

alle Olimpiadi di Londra nella sciabola (argentoindividuale e bronzo a squadre), è uno dei tifosiazzurri più affezionati. Ed è anche un discretocalciatore, nonostante usi la sciabola meglio deipiedi. Gioco a calcio fin da bambino, ancora oggimi diverto e partecipo a diverse partite di bene-ficenza con la squadra “No fair No play”.

D. Il Napoli torna a giocare nell’anticipo delsabato, dove ha una tradizione favorevole, mail Catania è in gran forma. Il suo pronostico?R. Anche il Napoli è in un buon momento di for-ma. Sarà una partita particolare, perché i sicilianisono una bella realtà con tanti giovani, ma anchenoi abbiamo voglia di far bene con i nostri cam-pioni.D. Come vede la corsa scudetto?R. È un discorso aperto, si deve giocare fino allafine facendo la corsa su se stessi. Con i nuovi ac-quisti la rosa è ancor più competitiva, puntare allo scudetto ègiusto, ma il posto in Champions è il vero obiettivo da iniziostagione e sarebbe comunque un risultato molto positivo.D. Un suo giudizio sulle ultime polemiche arbitrali prove-nienti da Torino.R. L’arbitraggio fa parte del gioco, prima di criticare ci si devesempre ricordare anche dei favori ottenuti. Sabato scorso laJuventus è stata penalizzata ma si deve essere sportivi ed evi-tare di aizzare gli animi.D. Il mercato di riparazione è stato all’altezza delle aspet-tative dei tifosi? Manca ancora qualcosa o lo scudetto puòarrivare anche con questo organico?R. Sono arrivati diversi buoni giocatori, forse manca solo unaltro centrocampista per dare il cambio ai titolari. Servirebbeun giocatore che sappia impostare l’azione, Nainggolan sareb-be perfetto.D. De Laurentiis spesso è criticato da una parte della tifo-seria. Da che parte sta?R. Ho conosciuto il presidente e sono dalla sua parte. Ha fattouna politica diversa rispetto ad altri presidenti, senza investiresui grandi nomi ma puntando su giovani promettenti da far di-ventare campioni. Credo sia una politica giusta anche consi-derando il momento dell’economia internazionale. I tifosi vo-gliono i grandi nomi, ma è Napoli che rende campioni moltigiocatori. C’è stato qualche acquisto sbagliato nel corso deglianni ma credo sia fisiologico.D. Non tutti i tifosi amano Mazzarri. Da sportivo come re-puta il tecnico del Napoli?R. Non lo conosco personalmente ma mi sembra una personache sappia farsi rispettare. Punta su un modulo che ha dato ri-sultati positivi, anche se abbiamo perso qualche punto a iniziostagione. Ha il merito di aver creato un gruppo valido conun’identità.

D. Il suo vicino di casa, Edinson Cavani, è il giocatore piùforte di questo Napoli o ritiene che ci siano altri pilastri in-sostituibili?R. Hamsik è il vero faro della squadra insieme a Cavani. Ilcentrocampista slovacco crea gioco e la squadra gira intorno

Carlo Zazzera

DIEGO OCCHIUZZI: SPORTIVI SEMPRE

a lui. Anche Paolo Cannavaro è indispensabile nel gruppo, davero napoletano ci mette lo spirito giusto. Credo che il Napoliabbia un gruppo affiatato, senza un fuoriclasse alla Maradona,ma migliore di quello che ha portato ai primi due scudetti.D. È partito il suo progetto con la società Milleculure. Qua-li sono gli obiettivi?R. Tutto nasce dall’esigenza di avere una palestra a Napolidove allenarmi e allo stesso tempo di fare qualcosa per la città.L’idea è quella di unire campioni di varie discipline che si met-tano a disposizione della città. È un’attività che ho creato conFranco Porzio, la Fondazione Cannavaro-Ferrara e i mieisponsor, Carpisa e Yamamay. Apriremo presto la strutturapresso il Polifunzionale di Soccavo ma ne cerchiamo altre cheil Comune non può gestire, per riaprirle e far fare sport a tuttii giovani. In una città difficile come Napoli servono struttureaperte a tutti che uniscano l’agonismo e il social. Un saluto ai lettori di Cuore Azzurro

Diego Occhiuzzi (Napoli, 30 aprile 1981) è uno schermido-re italiano della specialità della sciabola. È allenato dalmaestro Leonardo Caserta presso il circolo nautico Posilli-po di Napoli. Il suo miglior risultato è la medaglia d’oro asquadre vinta al campionato europeo di scherma 2010 te-nutosi a Lipsia insieme ad Aldo Montano, Luigi Samele,Luigi Tarantino. Durante la prova di coppa del mondo tenu-tasi ad Algeri nel 2008 è riuscito a conquistare la qualifica-zione per le Olimpiadi di Pechino 2008. In quella competi-zione, insieme a Luigi Tarantino, Aldo Montano e GiampieroPastore vince la medaglia di bronzo nella prova di sciabolaa squadre. Tra gli altri allori sono da segnalare la medagliadi bronzo a squadre alle Universiadi di Smirne del 2005 in-sieme a Marco Tricarico, Marco Ciari e Giacomo Guidi.Qualificatosi per i Giochi della XXX Olimpiade di Londra2012, accede alla finale della sciabola individuale battendoil romeno Rareș Dumitrescu. Successivamente è battuto infinale dall’ungherese Áron Szilágyi, aggiudicandosi la me-daglia d’argento. Alle Olimpiadi di Londra vince pure la me-daglia di bronzo nella gara a squadre di sciabola.

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Marco Martone

ARBITRO DELLE PROPRIE VITTORIE

Forse, senza neanche volerlo, tra le tante amene assurditàsviscerate al termine della partita con il Genoa, il buonMarotta, che della Juventus evidentemente ha assorbito

immediatamente l’unica vera caratteristica che la rende unicaal mondo, (l’insofferenza cioè alle regole del gioco e alla su-periorità degli altri), una mezza verità l’ha anche detta. Da quialla fine del campionato, infatti, l’unico vero arbitro del de-stino degli azzurri non po-trà che essere “napoleta-no”. Proprio così! Perchésoltanto il Napoli dovrà es-sere artefice del proprio de-stino, da qui alla fine dellastagione, a cominciare dal-la delicatissima sfida con ilCatania. Una partita dallemille insidie, per il climache i “signori nero-bian-chi” sono stati capaci dicreare, per le attese diun’intera città che ha co-minciato a sognare in gran-de, soprattutto per la forzadell’avversario che si va aincontrare. Il Catania “ma-de in Argentina” gioca be-ne e soprattutto non ha nulla, o quasi nulla, da perdere. La sfi-da del San Paolo sarà l’ennesimo crocevia di una stagione chesta riservando emozioni e sorprese inimmaginabili. Non saràdunque la giacchetta (un tempo) nera di turno, a decidere lesorti di Cavani e compagni, almeno è quello che ci auguriamo,

visto che nonostante tutto siamo sempre propensi a illuderciche il calcio sia uno sport e che tutto vada secondo le regoledel gioco. I successi o i fallimenti della Mazzarri band saran-no, dunque, legati solo al modo in cui la squadra saprà affron-tare gli ostacoli che d’ora in avanti si porranno di fronte. Ilmercato di gennaio è servito a immettere tasselli importanti,serve però adesso che il tecnico faccia lo sforzo (non certo im-

possibile) di utilizzare conpiù equilibrio l’intero or-ganico a disposizione. Ca-laiò tanto per cominciare,non è detto che sia da con-siderare esclusivamentecome il vice Cavani. Qual-che minuto al posto diPandev, a esempio, nonguasterebbe affatto. Stessodiscorso per Armero, frec-cia nella faretra che ognitanto potrebbe essere scoc-cata contro le difese avver-sarie. Napoli e Mazzarri,quindi, protagonisti del lo-ro stesso destino, con tuttala napoletanità possibile ei condizionamenti di parte,

in questo caso legittimamente espressi, senza scatenare pro-teste e invasioni di campo. Sarebbe molto bello se alla finedell’anno la coppia Conte-Marotta, campioni di protervia e diarroganza, fosse costretta ad abdicare di fronte a un Napolivincente, capace di essere stato arbitro delle proprie vittorie.

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

IL NAPOLI RINFORZA LA RETROGUARDIA

Lo squadrone napoletano può giocarsela fino alla fine con la Juventus.Superata la fase di appannamento, il Napoli ha trovato la cattiveria giu-sta e i risultati importanti. I torinesi sono nervosi e l’hanno dimostrato

sia l’allenatore che l’intera squadra. Stavolta non sono solo gli episodi apreoccupare i bianconeri, è anche il Napoli che compromette psicologica-mente la squadra campione d’Italia. In arrivo un altro marcantonio tale “Ro-lando“ che pare sia un giocatore che possa fare al caso del Napoli. Ed è cosìche il reparto, all’apparenza più vulnerabile, col rientro di Cannavaro e lacrescita di Britos, pare essere tornato affidabile. Tuttavia per lo scontro congli etnei, la mancanza forzata di quest’ultimo e quella di Campagnaro met-tono in difficoltà Walterone Mazzarri, ma siamo certi che anche questa voltail tecnico di San Vincenzo saprà trovare la giusta via per far ben figurare gliazzurri. Una sicurezza che il nostro allenatore dimostra continuamente incampo con il suo caratteristico girare nella area antistante la panchina comeun “leone in gabbia“ e proprio come il “re della foresta” impartisce ordini esimpaticissime minacce. Eloquente il suo messaggio rivolto a Zuniga controil Parma, un chiaro e amichevole invito a impegnarsi di più, prontamentepercepito dal colombiano, segno di grande unione all’interno dello spoglia-toio tra tecnico e calciatori. La scalata deve, però, continuare. Non può essereil Catania un ostacolo al cammino degli azzurri, servirà sicuramente la mas-sima concentrazione ma la fase è positiva e con una massiccia presenza suglispalti dei tifosi l’obiettivo è di certo alla nostra portata.Forza Azzurri… fateci sognare!!

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N el gioco delle parti vediamo chi anticipa meglio. Nelsenso di partita da giocarsi a poco più di quindici ore didistanza: Napoli, speriamo bello di notte, contro il Ca-

tania, poi la Juve a ora di pranzo a Verona contro il Chievo diCorini tutto fosforo, dal campo alla panchina. Nel turno pre-cedente, la madama bianconera s’è incartata contro il Genoanell’anticipo serale e ferale, più per le chiassate da basso diConte e famigli - l’Avvoca-to si starà ancora rivoltandonella nicchia di famiglia -che per il risultato finale. Credo che da qui alla finedel campionato - sorvolan-do sullo scontro diretto alSan Paolo - sarà un conti-nuo braccio di ferro e nonescluderei un arrivo a brac-cetto, in tal caso conterà,eccome, il risultato del tremarzo (ci sarà da annullareil doppio svantaggio matu-rato a Torino). Resto dellaconvinzione - espressaquando si era a cinque pun-ti di distacco dalla Juve -che il Napoli possa arrivareallo scudetto, che sarebbe il terzo della sua storia. Convinzioneche s’è rafforzata dopo gli ultimi turni. Avevo sostenuto - an-cor prima della sceneggiata di Conte sull’arbitraggio di Guida- che la Juve era, almodovariamente, sull’orlo di una crisi ner-vi. Che l’ex stratega invitto fosse caduto vittima di un deliriod’onnipotenza. Che si fosse convinto che con il suo modulo

magico perfino un De Ceglie (il suo impiego è costato cinquepunti alla Juve) sarebbe potuto diventare giocatore di primagrandezza. E via discorrendo.E nel frattempo, notavo e ammiravo la compostezza di Maz-zarri; la sua capacità di saper trarre il meglio, sempre, dai suoi;la lucidità nei cambi di modulo e degli uomini nell’ambito del-lo stesso. E, naturalmente, mi sono consolato nel vedere in

Hamsik l’autentica animadella squadra. Il campioneslovacco imposta e conclu-de, marca e sfugge, vede losviluppo dell’azione primache gli avversari se ne ac-corgano. E poi, bé, che cosadire ancora di Lui, cioè diCavani matador, dio Thor,seminator di panico (nelleretrovie avversarie)? Di unattaccante così beato chi nepuò disporre. La Juve saràsempre più vicina perchénon ha una bocca da fuococome l’uruguagio e ha vo-glia Conte a sostenere che ilgioco esalta i singoli, per-ché poi il calcio resta un

gioco semplicissimo e la sua essenza è il gol. Ho giocato alcalcio e ricordo che il nostro allenatore, dopo averci eruditosu mosse e movenze collettive, poi concludeva così: e ora gua-gliù mettite ‘o pallone ‘n porta! Avanti col Catania, ma con giudizio, che è squadra ricca di ar-gentini e noi napoletani li conosciamo bene. 

Adolfo Mollichelli

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CAVANI! URLO NEL POMERIGGIO DI LUGLIOBruno Marra

E ra un pomeriggio di luglio. Uno che sembra-va uguale agli altri, ma che stava per diven-tare unico. Avevo appena scritto il resoconto

della giornata del ritiro azzurro a Dimaro. Poi, co-me al solito, in serata aspettavo la telefonata diGuido, la chiacchierata riflessiva e distensiva, perscambiarci opinioni ed emozioni. In una complicitàche aveva il sapore della vicinanza, nel tepore dellostesso sole che colmava chilometri di distanza.Quel giorno però il telefono squillò prima del calardella sera, e sembrava squillasse più forte. Risposiallarmato, quasi avessi un presentimento: “Pron-to”!? Era Guido con voce rotta. Non capivo bene sedall’inquietudine o dall’euforia. Stetti pochi secondiin silenzio religioso in attesa di responso. Poi il sus-surro si trasformò in urlo: “Cavani!”. Capii subito.Io che non sapevo assolutamente niente. “Cava-niiii!?” dissi per essere certo. “Cavani, Cavani, loabbiamo preso, ha firmato!”. Il tono dall’altro latomi sembrò una melodia sinfonica. Restammo al te-lefono per pochi minuti ancora. Ma in quel brevissi-mo, concitato scambio, ci sembrò di aver fatto il girodella Terra.Quel pomeriggio di luglio capii che stava succeden-do tutto, che si stava aprendo una porta nell’imma-ginazione che legittimava ogni aspirazione. Comese un brivido mi attraversasse. Pensai subito allaChampions League, al sogno di un’intera città. E lometabolizzavo in esclusiva, come custodire la chia-ve della Felicità di 6 milioni di cuori. Io solo dentrouna stanza e tutto il mondo fuori.Non era solo per il valore di un campione del qualenon conoscevo ancora lo splendore, ma per la di-namica, per quella telefonata, per quella suggestio-ne, quella atmosfera che senti poche volte nella vi-ta. Una sensazione magica che non sai perché, nonsai cos’è, non sai da dove arriva. Eppure sai cheti sta cambiando la vita.Qualche giorno dopo quell’urlo divenne pubblico. Cavani erail nuovo Principe azzurro. Lo chiamarono Matador, sarebbe

Una telefonata e un brivido. Matador benedetto, io avevo già capito tutto…

diventato il nuovo Re nell’Arena di Fuorigrotta. Mi ac-corsi della sua diversità ancor prima che calciasse un pal-lone. Quando all’alba della sua avventura, al mio fianco,gli sentii dire: “Dio mi ha indicato la strada di Napoli”.Vidi nei suoi occhi una Luce sincera, quasi mistica. Nonera un impeto populista o una ruffianeria sensazionalista.Era vero, quanto è vero Edi. Una volontà del destino cheaccolsi come un segno Divino.Da quel giorno sono passati due anni e mezzo e 92 gol.E ogni mattina che lo incontro ha sempre la stessa Luce.Sorride, saluta tutti, ti stringe la mano e ti chiede: “comeva, tutto ok?”. Poi Cavani si spoglia, va in campo e di-venta Matador. È nato il giorno di San Valentino e hafatto innamorare un intero popolo. Alza le braccia al cie-lo, prega il suo Dio e ringrazia il cielo. L’Uomo dellaProvvidenza che nell’infinito azzurro ha proiettato unsogno: “Voglio vincere con il Napoli”. Ed eccoci quiEdi, davanti a lunga storia d’amore. Che io non te l’homai detto, ma in quel pomeriggio di Luglio già avevocapito tutto…”

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Massimo Sparnelli

ARMERO: FRECCIA DE COLOMBIA

S ino a un anno fa, era considerato tra gli esterni sinistri mi-gliori del campionato. Pablo Armero, 26enne colombia-no, l’ennesima – riuscita – sorpresa importata dal Suda-

merica dall’Udinese. Potente, veloce, forte nell’uno contro uno,magari rivedibile in fase difensiva. Armero era finito nel mirinodelle big italiane. Napoli, Juventus. E la sua crescita esponen-ziale in pochi mesi aveva fatto breccia anche in Inghilterra, aLiverpool per la precisione. Tutti in fila alla bottega dei Pozzo.Poi, un periodo di crisi. Con il tecnico friulano Guidolin chegli preferisce Pasquale, più accorto tatticamente. Sei mesi dianticamera in Friuli, comprensivi di peripezie extracalcistiche.Infine, il grande salto a Napoli. Nelle mani di Mazzarri, spe-cialista nel lanciare – o rilanciare – gli esterni di centrocampo.Sorte toccata al connazionale di Armero, Zuniga, terzino destroa Siena, impostato esterno sinistro del centrocampo a cinquedal tecnico toscano. E poi la definitiva consacrazione di Cri-stian Maggio e il buon rendimento alla causa di Mesto, in pre-cedenza finito in quarantena al Genoa. Insomma, Armero saràutile alla causa azzurra. Ora, soprattutto in futuro. Altra freccianell’arco di Mazzarri, che da tempo cercava una valida alter-nativa sugli esterni. Anzi, la scorsa estate l’allenatore livorneseinvocava un forte ambidestro, identificato in Cissokho del Lio-ne, poi finito al Valencia. Con Armero arruolabile a sinistra,Zuniga potrebbe dar riposo ogni tanto a Maggio sull’out op-posto. Ma l’ex Udinese potrebbe essere proposto anche comemediano sinistro in un centrocampo a due (alternativa a Behra-mi) o a tre (assieme a Inler e lo stesso Behrami). Un jolly im-portante per il girone di ritorno azzurro. Ha solo bisogno ditempo per rimettere benzina nel motore. Una nuova scommessaper il preparatore atletico Pondrelli e lo staff tecnico azzurro.Risultato assicurato, c’è da scommetterci.

Pablo Estifer Armero (Tumaco, 2 novembre 1986) èun calciatore colombiano, centrocampista del Napoli inprestito dall’Udinese e della Nazionale colombiana. Èsoprannominato Miñia. Può giocare su tutta la fascia sinistra, come terzino oesterno di centrocampo. Esordisce con l’América deCali dove gioca stabilmente, collezionando 144 pre-senze e 8 gol e vincendo un titolo nazionale nel 2008.Dopo quattro anni passa ai brasiliani del Palmeiras do-ve colleziona 36 presenze e un gol nella massima se-rie nazionale, 24 presenze nel Campionato Paulista e19 presenze nelle coppe. Dopo due stagioni trascorseal Palmeiras, sfumato il passaggio al Parma il 28 ago-sto 2010 passa a titolo definitivo all’Udinese dove trovai connazionali Cristián Zapata e Juan Cuadrado. Esor-disce in Serie A il 19 settembre 2010 nella partita Udi-nese - Juventus (0-4). L’11 dicembre 2010 realizza ilsuo primo gol in Serie A in Udinese - Fiorentina (2-1),portando il punteggio sul momentaneo 1-1. Il 15 set-tembre 2011 segna il gol del 2-1 contro il Rennes chepermette ai friulani di ottenere il successo nella sfidavalida per l’Europa League. Il 9 gennaio 2013, dopo 90presenze e 5 gol complessivi con la maglia dell’Udine-se, si trasferisce al Napoli in prestito con diritto di ri-scatto della metà del cartellino. Ha esordito in azzurrolo scorso 27 gennaio a Parma. Dal 2008 fa parte del-la  nazionale colombiana. Ha partecipato alla  CopaAmerica 2011 da titolare.

LA SCHEDA

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NAPOLI - PALERMO: 3-0

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FIORENTINA - NAPOLI: 1-1

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PARMA - NAPOLI: 1-2

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Attilio Marchionne

PRIMAVERA IN FINALE DI COPPA

Palermo - Catania 2-3Roma - Crotone 3-1Ternana - Lazio 2-2Ascoli - Napoli 1-3Pescara - Reggina 1-2J. Stabia - Lanciano 4-2Bari - Vicenza 2-2

risultati 3ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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PRIMAVERA La Primavera di Saurini viaggia col vento in pop-pa. L’ultima impresa è la conquista della finaledella coppa Italia (13 e 23 marzo) dopo il doppioconfronto con la fortissima Roma, detentrice deltrofeo: 1-1 in trasferta e un secco 2-0 tra le muraamiche grazie alle reti di Novothny e Insigne jr. asuggello di una prestazione da grandissima squa-dra. E sarà una finale al cardiopalma visto che fi-no in fondo è arrivata la Juventus che si è sbaraz-zata nel doppio confronto dei cugini del Torino.In campionato, invece, prosegue la marcia speditadegli azzurrini che nell’ultimo turno ha violato ilcampo di Ascoli con un inequivocabile 1-3 chepermette a Insigne e compagni di restare in vettacon un punto di vantaggio sul Catania, 5 sulla La-zio e sei sulla Roma. E sabato tra le mura amichec’è un confronto abbordabile col Pescara.Prossimo turno: 2/2 Napoli - Pescara

J. Stabia - Ascoli 1-1Palermo - Bari 2-1Ternana - Catania 2-1Roma - Pescara 0-4Vicenza - Napoli 1-1Crotone - Reggina 1-3Lazio - Lanciano 6-2

risultati 3ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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ALLIEVINAZIONALI

Continua la marcia stentata della formazione Al-lievi del Napoli. Il punto rimediato in trasferta aVicenza contro una diretta concorrente per l’ac-cesso alla fase finale può essere considerato buo-no, ma vista la classifica con gli azzurrini all’ot-tavo posto e distanti solo 4 lunghezze dalla duesiciliane (Catania e Palermo), terze in classifica,tutto ancora è in discussione. Gli azzurrini in Ve-neto sono andati in svantaggio con la rete di Vil-lanova al 34' del secondo tempo, ma un minutodopo sono riusciti a riportare la situazione in equi-librio grazie alla rete di Giovanni De Simone. Mala cosa più preoccupante è che il Napoli nel gironedi ritorno non ha mai vinto. L’ultimo successo az-zurro risale allo scorso 9 dicembre quando, dopola secca sconfitta in casa col Catania, inanellaronodue vittorie col Palermo e a Reggio Calabria.Prossimo turno: 3/2 Napoli – Ternana

risultati 3ª ritornogirone H

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Napoli

Catania

Reggina

Nocerina

Palermo

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Crotone

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Salernitana

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GIOVANISSIMINAZIONALI

La corazzata Giovanissimi del Napoli miete suc-cessi senza fermarsi. L’ultima vittima in ordinedi tempo è la Vigor Lamezia battuta a domiciliocon un secco 0-3. Tutto è successo nella ripresagrazie alle reti di Tartaglione, Lattuga e Riccioche hanno proiettato i giovani di Liguori a 42punti con ben 12 punti di vantaggio sulla secondache è il Catania. Seguono ancora più distaccatela Reggina a 28 punti, la Nocerina che ne ha 26 eil Palermo a quota 25. Finora i numeri della for-mazione azzurra sono spaventosi: 42 punti in 15incontri disputati frutto di 14 vittorie e solo unasconfitta. Non solo, 38 gol all’attivo, l’attacco piùprolifico del girone, e solo 9 al passivo. Peccatoche per due segnature i ragazzi di Liguori nonpossano fregiarsi di essere anche la difesa menobattuta del torneo. E domenica c’è il Palermo. Prossimo turno: 3/2 Napoli - Palermo

Trapani - Catania 1-0Reggina - Hinterreggio 1-2Catanza - M. Franca 3-3V. Lamezia - Napoli 0-3Palermo - Nocerina 1-2Paganese - Salernitana 1-1Squadra in riposo: Crotone

Settore giovanile

Un’altra settimana positiva va in archivio per le formazioni del vivaio azzurro. Spicca tra i tanti risultati la qualifi-cazione in finale di Coppa Italia della squadra Primavera che affronterà a metà marzo nel doppio confronto laJuventus. Ma già sabato scorso i ragazzi di Saurini avevano fatto il loro dovere in campionato battendo l’Ascoli.

Gli Allievi pareggiano a Vicenza e i Giovanissimi strapazzano il Vigor Lamezia.

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Super, Super Super… Car-pisa non c’è altro aggetti-vo per definire il campio-

nato delle “tartarughine” diPeppe Marino e del presidenteLello Carlino . “Fort Collana”,come è stato denominato lo sta-dio vomerese, fa valere anchecontro la corazzata Torres la sualegge e il Napoli Carpisa Yama-may mantiene il suo super re-cord di imbattibilità tra le muraamiche. Sono 26 mesi, infatti, che le az-zurre napoletana non subisconosconfitta tra le mura amiche.Due campionati e due mesimezzo in pratica. Incredibile,nessuno come loro anche neimolteplici tornei maschili ditutte le categorie. Contro la Tor-res, scesa a Napoli con 7 nazio-nali e con un ruolino di marciaincredibile (16 vittorie e un solo pareggio) Pirone e compagnehanno disputato la più bella partita della loro storia sfiorandoanche una vittoria che avrebbe avuto dell’incredibile.

Quinto posto in classifica (altro record per una neo promossanei campionati femminili di tutti i tempi) e pubblico dellegrandi occasioni al Vomero con oltre 1000 presenze.Compattezza, sagacia tattica, determinazione, hanno caratte-rizzato la marcia di queste ragazze che come i loro pari al ma-schile stanno portando in alto il nome della Napoli “pedata”azzurra e rosa. E non finisce qui, già sabato prossimo la Car-pisa è attesa da una trasferta a Pordenone, dove può aspirarea fare il colpaccio. E poi la settimana successiva lo scontro colBrescia per vendicare la sconfitta subita l’anno scorso nellafinale di coppa Italia.

Calcio femminile

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Torres

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Brescia

Verona

Carpisa Napoli

Riviera di Romagna

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Firenze

Graphistudio PN

Chiasiellis

Fiammamonza

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CARPISA, PAURA ALLA TORRES

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Quaranta anni di Associazione Italiana Napoli Club, tan-ti. A parlarci di questa gran fetta di vita è il presidentedell’associazione, Saverio Passaretti.

D. Quali i momenti più impor-tanti del sodalizio?R. L’Ainc nasce a giugno 1972, gra-zie all’impegno e alla passione diautorevoli personaggi del mondodell’imprenditoria, del giornalismoe della società civile come MarcoPunzo, Crescenzo Chiummariello eMichele Moccia. L’associazione èstata sempre presente nei momenticlou del Napoli, come la presenta-zione di Maradona al San Paolo, lefeste dei due scudetti e quella dellavittoria della coppa Uefa. Tra i ri-cordi anche la festa del nostro 25esi-mo anniversario. Un gala in grandestile con ospiti eccezionali e la pre-senza dei presidenti dei 496 club nelmondo di allora. Va anche ricordato come l’Ainc abbia vissutocon dignità e immutata abnegazione alla società in occasionedegli anni bui tra fallimento e serie inferiori fino al meritato ri-torno prima nella serie cadetta e poi finalmente nella serie A.

D. Ainc in tutto il mondo, qual è il club più lontano?R. L’Ainc vanta numerose rappresentanze in tutto il mondo:New York, Shanghai, Mosca, Sidney, Pechino. In Europa ab-biamo club in Olanda, Germania, Francia, Svizzera, Belgio,Inghilterra, Polonia e Spagna.

D. A che punto è il feeling con la società?R. L’Ainc vanta da sempre ottimi rapporti con la società , re-centi sono stati vari incontri con esponenti della stessa permettere le basi di una nuova e proficua collaborazione.

D. Sarà possibile in un prossimo futuro vedere esponentidella società, calciatori, dirigenti, partecipare a feste e ma-nifestazioni organizzate dai club associati?

R. La linea assunta dalla SocietàCalcio Napoli è da tempo quelladi evitare eccessivi coinvolgi-menti della squadra nelle variemanifestazioni organizzate. At-teggiamento che può non esserecondivisibile ma che alla luce deifatti sta dando buoni risultati inuna città come la nostra comples-sa e di difficile gestione.

D. Napoli in espansione, presu-mo, associazione in espansione.Quali i prossimi ingressi? R. All’attenzione del ConsiglioDirettivo dell’Ainc sono pervenu-te numerose nuove richieste diadesione da diverse città italianeed estere. Saranno attentamente

valutate, e poi ufficializzate in una delle prossime riunioni. Lamissione che l’associazione si è da sempre proposta è quelladi diffondere il tifo azzurro nel mondo.

D. Un saluto agli associatiR. L’Ainc che mi onoro di rappresentare dopo aver raccolto ilprestigioso incarico dal compianto ex presidente CrescenzoChiummariello, porge con orgoglio – unitamente all’interoConsiglio Direttivo – a tutti i club affiliati e ai loro associatiun accorato augurio di poter insieme alla nostra amata squadraottenere i massimi risultati sportivi come merita la grande fa-miglia dei tifosi azzurri sparsi in tutto il mondo che con la loroimmensa passione, abnegazione e sacrificio la sostengono ela onorano.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

PASSARETTI: A.I.N.C. IN GRAN SALUTE

anni di passione negli stadi4019722012

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La radio più azzurra d’Italia

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVADI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI.INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI.COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.

RADIO UFFICIALE

TUTTI PER UNO

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