Cuore Azzurro N. 83- 5 aprile 2013

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È UN’ALTRA “FACCENDA” A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine L’urlo del Califfo: l’ultimo poeta maledetto L’urlo del Califfo: l’ultimo poeta maledetto Napoli Club S. Agata de’ Goti Napoli Club S. Agata de’ Goti COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 83 - 7 APRILE 2013 CIRO LAURIA FOTOREPORTER Devis Mangia: Lorenzo, che talento! Devis Mangia: Lorenzo, che talento!

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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È UN’ALTRA“FACCENDA”

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L’urlo del Califfo:l’ultimo poeta maledetto

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Devis Mangia:Lorenzo, che talento!

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Max Bonardi

GEMELLAGGIO SOLO SUGLI SPALTI

O tto giornate alla fine del campionato. È cominciata lavolata che assegnerà i posti Champions, quelli che in-teressano il Napoli di Mazzarri e quelli che potrebbero

indirizzare in un senso o nell’altro le scelte di Cavani e dellostesso allenatore, se restare o cercare fortuna altrove. I tifosisperano che avvenga il doppio miracolo: Napoli in Cham-pions senza le forche caudine dei preliminari e tecnico e bom-ber ancora in azzurro almeno per un altro anno. Se la primaipotesi è plausibile, che si verifichi il resto sembra più impro-babile. Tuttavia, in attesa che il mercato sveli l’arcano, eccoche il Napoli si appresta ad affrontare tutte d’un fiato di se-guito Genoa, Milan, Cagliari, Pescara, Inter, Bologna, Sienae Roma, con le partite dispari in casa e le altre in trasferta.Ma già dai prossimi due impegni gli azzurri ne sapranno dipiù sul loro destino. A frapporsi saranno i Grifoni rossoblù e i diavoli rossoneri,proprio quelli che più degli altri vogliono con forza la secondapiazza dei ragazzi di Mazzarri. Dunque, prima il Genoa, peruna partita al San Paolo che si preannuncia per nulla amiche-

vole, a dispetto del gemellaggio che da diversi anni lega le ti-foserie delle compagini genoane e partenopee. Stavolta, sevorranno salvarsi Immobile e compagni, non potranno chie-dere punti al Napoli come successe quasi 30 anni fa, quandoi rossoblù realizzarono un gol che ai più parve un regalo delladifesa azzurra, e con essa si garantirono la permanenza nellamassima serie ai danni del Milan retrocesso. Domenica al SanPaolo i tre punti peseranno in un senso e nell’altro, dunquegara vera, agonismo e posta in palio di notevole peso. Un con-fronto al quale il Napoli arriva forte di due vittorie consecuti-ve, dopo un periodo di magra, coincise col ritrovato estro diCavani, ma con un gioco troppo alterno e con una difesa cheè la brutta copia di quanto visto in altra parte della stagione.Una volta incamerati i tre punti – questo sperano i supporterdella torcida azzurra – ci sarà da vedersela col Milan, in questomomento la squadra più forte, imbattuta nel 2013, e che ha ri-dato smalto lucentezza a un gioiello come Balotelli, in un pe-riodo di forma irresistibile. E il risultato di San Siro condizio-nerà il prossimo futuro.

L a regola 14 del Regolamento parla del calcio di rigore,che testualmente recita “un calcio di rigore viene ac-cordato contro la squadra che commette, all’interno

della propria area di rigore, e mentre il pallone è in gioco,una delle dieci infrazioni punibili con un calcio di punizio-ne”; e ancora tra le varie disposizioni a cui attenersi, vienetestualmente specificato che “tutti i calciatori, tranne l’in-caricato del tiro, devono posizionarsi 1) all’interno del ter-reno di gioco, 2) al di fuori dell’area di rigore 3) dietro ilpunto del calcio di rigore, 4) ad almeno 9,15 del calcio dirigore. La sanzione prevista nel caso si contravvenga aquanto sopra, come noto, sta nella ripetizione del calcio dirigore.Chi mi legge da tempo, ha sicuramente compreso lo spirito diquesta rubrica, che non vuole essere certo una pedissequa let-tura del regolamento, ma vuole, o vorrebbe, entrare nella “nor-ma” per poi soffermarsi, come in questo caso, su un “vizio”endemico, che puntualmente disattende il regolamento: lamancata applicazione della sanzione. E dunque ci chiediamo, perché in una richiesta rigorosità e“uniformità” da parte degli arbitri, nonostante copiose cir-colari e raduni, la violazione di questa regola non viene quasimai, sanzionata?Con tre ufficiali di gara oggi, potrebbe es-sere anche più semplice, ma è un fatto che di questo argo-mento non se ne parla. Il motivo forse va ricercato nella og-gettiva problematica dell’applicazione, e nell’altrettanta dif-ficoltà di essere realmente sicuri, che quella ripetizione nonsia stata comunque inficiata.La soluzione: cominciare a parlarne, e forse, perché no, abo-lirne una parte della fattispecie prevista, e cioè avvalersi dellaprevista posizione (a centrocampo) che i giocatori devono te-nere in occasione dei calci di rigore dopo i tempi supplemen-tari, ispirandosi così alla massima evangelica del… non in-durre in tentazione...

IL CALCIO DI RIGOREIL CALCIO DI RIGORE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

6-8 APRILE 2013

JUVENTUS - PESCARA

INTER - ATALANTA

FIORENTINA - MILAN

BOLOGNA - TORINO

CATANIA - CAGLIARI

SAMPDORIA - PALERMO

SIENA - PARMA

UDINESE - CHIEVO

NAPOLI - GENOA

ROMA - LAZIO

3 1 ª G I O R N ATA

13-15 APRILE 2013

PESCARA - SIENA

ATALANTA - FIORENTINA

PALERMO - BOLOGNA

CAGLIARI - INTER

CHIEVO - CATANIA

GENOA - SAMPDORIA

PARMA - UDINESE

TORINO - ROMA

MILAN - NAPOLI

LAZIO - JUVENTUS

3 2 ª G I O R N ATA

SQUADRA P G V N P GF GSJUVENTUS 68 30 21 5 4 59 19NAPOLI 59 30 17 8 5 55 29MILAN 57 30 17 6 7 53 32FIORENTINA 51 30 15 6 9 54 37INTER 50 30 15 5 10 47 39LAZIO 50 30 15 5 10 39 36ROMA 47 30 14 5 11 60 51CATANIA 45 30 13 6 11 40 38UDINESE 42 30 10 12 8 38 38PARMA 38 30 10 8 12 39 39CAGLIARI 38 30 10 8 12 37 49BOLOGNA 36 30 10 6 14 39 38SAMDPORIA (–1) 36 30 10 7 13 35 35TORINO 35 30 8 12 10 37 41CHIEVO 35 30 10 5 15 31 45ATALANTA (–2) 34 30 10 6 14 30 42GENOA 27 30 6 9 15 31 47SIENA (–6) 26 30 8 8 14 31 42PALERMO 24 30 4 12 14 25 43PESCARA 21 30 6 3 21 21 61

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FORMATO...CHAMPIONS!Saverio Passaretti (presidente AINC)

FORMATO...CHAMPIONS!Saverio Passaretti (presidente AINC)

L e preoccupazioni per la trasferta torinese erano notevoli,i granata avevano dimostrato una buona forma nelle ul-time gare ma ecco riapparire la squadra che conosciamo,

capace di entusiasmare e regalare non pochi sussulti. Un ri-sultato che parla da solo, che vede salire in cattedra Dzemailicon una splendida tripletta, stavolta è lui a portarsi a casa ilpallone come trofeo a dispetto di un “fantastico“ Matadorche mette tutti a tacere con due realizzazioni da annali dalcalcio. A dire il vero anche il rigore da lui stesso generatonon era da concedere, visto l’impatto iniziale con il petto mail signor arbitro non è stato dello stesso parere, causando percontro una reazione violenta del bomber!!! Soddisfatti (e nonpoco) tutti, dai dirigenti a noi tifosi, anche se lo spauracchiodella cessione di Cavani si è poi concretizzato sui giornalisportivi a macchiare l’atmosfera entusiastica della città. Evi-dentemente è destino dei tifosi napoletani soffrire per i propribeniamini che, anche grazie al loro apporto, raggiungono li-velli internazionali. Ma non è il caso di farsi soggiogare da questa vena di tristezza,è in arrivo al San Paolo il gemellato Genoa e Mazzarri se ladeve vedere con le condizioni fisiche di De Sanctis e Campa-gnaro senza considerare i numerosissimi diffidati. Una bella“gatta da pelare“ ma Walter sa trovare le soluzioni giuste, eanche stavolta saprà impostare la migliore formazione. I gri-foni sono una squadra ordinata e l’ottimo lavoro di Ballardiniè fin troppo evidente, quindi un avversario da rispettare e af-frontare con la giusta determinazione, il Milan è alle calcagnae sta inanellando una serie risultati positivi con la vena realiz-zatrice di un Balotelli rigenerato. Guardiamo avanti nella convinzione di poter ammirare unapartita spumeggiante con un occhio a Firenze dove il Milanavrà vita difficile, il “simpatico “Montella ci sa fare e potrebbefarci un bel regalo!!! Allora fiato alle trombe, le festività continueranno al San Pao-lo e le sorprese sono sempre inaspettate… ma gradite. Cavanifacci sognare... ancora per molto!

LA VIGNETTA DI

Confronto crudele tra i“fratelli della costa”, il

gemellaggio di mare e di calcio fra Napoli e Genoafra le storie belle del football, in questa notturna alSan Paolo. Il Genoa a caccia di punti per staccarsidalla zona-retrocessione (appena un punto sul Sie-na terzultimo, tre sul Palermo penultimo) e il Na-poli impegnato nella serie di “finali”, come le hadefinite Mazzarri, per tenere stretto il secondo po-sto parando l’assalto del Milan di Balotelli. Il Ge-noa di questa tormentata stagione ha richiamatoBallardini (10 punti in nove partite) dopo il pas-saggio delle consegne da De Canio a Delneri. Squa-dra ricca di elementi eccellenti inspiegabilmentecatturata dalla bassa classifica. Non vince da cin-que turni, un punto nelle ultime quattro partite. Saessere squadra di combattimento e al San Paolo fa-rà la partita che la classifica le impone: difesa ser-rata e contropiede. Il Napoli ha ripreso vigore (duevittorie consecutive) e non può più lasciare punti(ne ha persi 11 a Fuorigrotta). Fra sette giorni c’èla sfida diretta col Milan a San Siro. Bisognerà ar-rivarci di slancio. Contro il Genoa azzurri al com-

pleto con giocatori emergenti dalle “seconde linee”, Dze-maili e Armero soprattutto. Rientra De Sanctis. Cavani ètornato al gol. Tutto sembra funzionare di nuovo. Però ottospade di Damocle sulla squadra: i diffidati che dovrannoevitare “gialli” contro il Genoa per non fallire l’appunta-mento milanese. Calma e gesso, come si diceva una volta,per Gamberini, De Sanctis, Behrami, Zuniga, Pandev, In-signe, Armero che sono nella “rosa” sull’orlo della squali-fica. Solito modulo, sperando che finiscano i disorientamen-ti difensivi, affidato al momento magico di Hamsik, secondoassist-man europeo dopo Iniesta e a un Cavanni che è lette-ralmente esploso nell’ultima mezz’ora a Torino. C’è ancheun Pandev rifiorito, pedina tattica fondamentale. Di rincal-zo Lorenzo Insigne. Mancano otto giornate alla fine delcampionato. Il calendario è leggermente favorevole al Na-poli. Il Milan dovrà giocare sul campo della Juventus. Gliazzurri dovranno fare bottino pieno nelle restanti quattrogare casalinghe e ridurre i danni nelle trasferte più difficili(Milan e Roma). Il finale per il secondo posto corre sul filodel rasoio. La prossima Champions chiama gli azzurri auna nuova affascinante avventura e già si parla di mercato,di potenziamento. Stop. Badiamo al presente senza distra-zioni. Vincere col Genoa per andare a Milano col vento inpoppa. C’è uno stadio pieno col cuore in gola.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ NapoliAnno VIII ­ n° 83 ­ 7 aprile 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca Fortuna­to, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bru­no Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Mas­simo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione giovedì 4 aprile 2013 ­ ore 17,00

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Sergio Curcio

GENOA E DOPO SARÀ SOLO MILAN

Tocca al Genoa saggiare le… mire degli attaccanti azzurrie della squadra dopo la rocambolesca vittoria contro ilToro… matato proprio da “el Matador” Cavani, appena

sette giorni prima del match importantissimo, probabilmentedecisivo in chiave secondo posto contro il Milan al Meazza.Il Genoa di questa stagione, partito con obiettivi sicuramenteambiziosi secondo le idee del padre-padrone Preziosi, si trovainvece a dover realizzare programmi assai meno esaltanti a ot-to giornate dal termine del torneo: la salvezza come obiettivounico e in verità difficilissimo, nonostante le buone prove di-sputate dalla squadra, e in particolare da Borriello da quandosulla panchina del Grifone s’è seduto Davide Ballardini. Lasquadra rossoblù è proprio al limite della zona rossa, appenasopra al Siena terzultimo e al Palermo che è 3 punti dietro, mache Sannino, fresco di ritorno, ha subito rivitalizzato con il 2-0 contro la Roma. E proprio nell’ultimo turno, quello pre-pa-squale i grifoni hanno sprecato un match-point importantissi-mo pareggiando il confronto diretto casalingo col Siena di Ia-chini. Dire che Genoa vedremo al San Paolo è davvero diffi-cile perché la squadra, con i 47 gol subiti, non sembra in gradodi poter affrontare un’intera gara in trincea, anche se in tra-sferta i rossoblù hanno subito “solo” 20 reti. Gli appena 11punti su 27 conquistati fuori casa escludono anche la possibi-lità di un Genoa arrembante e corsaro, e allora c’è da credereche Ballardini cercherà di creare una maxi ragnatela a centro-campo per chiudere gli spazi centrali ai tiratori azzurri, toglierela profondità agli incursori Hamsik, Dzemaili, Inler e soprat-tutto per isolare le punte siano esse Insigne o Pandev in tan-dem con Cavani. Ballardini, insomma, per cercare di evitaredi essere raggiunto o addirittura sorpassato dal Siena che giocain casa col Parma, potrebbe optare per un 3-5-1-1 o un 4-5-1che dovrebbe consentirgli, in teoria, di bloccare le fasce late-rali agli esterni azzurri e avere una superiorità numerica siasulle ali che al centro del campo. Borriello o Immobile a im-pensierire una difesa azzurra che a Torino non è stata certo ir-reprensibile nei singoli, Matuzalem, Rigoni, Kucka, Jorquera,Antonelli a far densità e legna in mezzo al campo, e il vecchioPortanova con Granquist a fare muro davanti a un Frey che in

questa stagione non ha grandi colpe da farsi perdonare, sonogli uomini più affidabili su cui Ballardini conta per centrarela permanenza in A e tentare un… mezzo miracolo per uscireimbattuto dal San Paolo. Il Napoli, dopo la incredibile, esal-tante ma “pericolosa” gara vinta coi granata, potrebbe trovarsia dover giocare la solita partita casalinga di sofferenza controuna formazione con l’acqua alla gola che non esiterà a rallen-tare il gioco approfittando di ogni situazione possibile perstrappare un punto… Proprio quello che il Napoli non può per-mettersi, sperando che il Milan a Firenze non vada oltre il pari,per portare a 4 i punti di vantaggio sui rossoneri alla vigiliadel confronto diretto. La corazzata Milan è da 14 turni che nonsi ferma e l’odierna trasferta fiorentina è la prima di un cicloche vedrà di seguito le sfide contro Napoli e Juve. ControMazzarri Allegri si giocherà il tutto per tutto pur di annullarel’eventuale gap in classifica contro il Napoli. Al Meazza ci sa-rà sicuramente il pubblico delle grandi occasioni e gli azzurrifaranno bene a prepararsi a una serata… difficile!!! Negli ul-timi tempi diversi arbitri non hanno proprio la vista… “lunga”contro i rossoneri, per cui bisognerà evitare falli veri o pre-

sunti, che possano consentire a Balotelli dicaricare i suoi piedi al fulmicotone. Ma il“problema” Milan non si chiama solo Super-mario, perché bisogna dare atto ad Allegri,dopo il disastroso inizio, di aver ridato ungioco, logica e autostima, a un gruppo cheha trovato giovani di grandissima qualità eprospettiva come Di Sciglio, Niang, El Shaa-rawy, ritrovato gente importante come Aba-te, Ambrosini, Bonera e inventato un Mon-tolivo vero padrone del centrocampo, delgioco offensivo, ma che non si risparmiaquando deve coprire o recuperare. Il 4-3-3rosonero è reale, perciò Mazzarri farà benea provare uno schieramento a 4 o a 5 in di-fesa per evitare uno contro uno che sarebbe-ro un suicidio tattico. Sarà una bella partitae se il Napoli troverà l’approccio giusto nonè escluso che sia il Milan a rimanere… sor-preso. Il secondo posto checché se ne dica,sarebbe un altro “miracolo” di un Napoli chepuò e deve ancora crescere perché la concor-renza è e si farà sempre più dura.

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NAPOLI - GENOAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 29 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 1 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA 4 –5 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 15 –6 JORGE ROLANDO PEREZ D 1985 POR 3 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 27 229 EMANUELE CALAIO’ A 1982 ITA 1 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 24 413 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR 3 –14 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 25 116 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 14 117 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 30 918 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 26 –19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 25 320 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 26 422 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA 1 –24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 30 425 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO – –27 PABLO ARMERO C 1986 COL 8 –28 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 24 142 ROBERTO INSIGNE A 1994 ITA 1 –55 ALESSANDRO GAMBERINI D 1981 ITA 23 177 LEANDRO RINAUDO D 1983 ITA – –85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 27 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 27 5

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 SEBASTIEN FREJ P 1980 FRA 29 –3 CESARE BOVO D 1983 ITA 13 –4 DAMIANO FERRONETTI D 1984 ITA 4 –5 ANDREAS GRANQVIST D 1985 SVE 28 17 MARCO ROSSI C 1978 ITA 14 –8 JUAN MANUEL VARGAS C 1983 PER 15 –

10 RUBEN DA ROSA OLIVERA C 1983 URU 4 –11 BOSKO JANKOVIC C 1984 SER 16 413 LUCA ANTONELLI D 1987 ITA 26 114 MARCO RIGONI C 1980 ITA 5 117 CIRO IMMOBILE A 1990 ITA 27 519 CRISTOBAL JORQUERA C 1988 CIL 12 –21 THOMAS MANFREDINI D 1980 ITA 7 –22 MARCO BORRIELLO A 1982 ITA 22 923 AHMED SAID SAYD A 1993 ITA 4 124 EMILIANO MORETTI D 1981 ITA 25 –26 MATTIA CASSANI D 1983 ITA 3 –27 FRANCELLINO MATUZALEM C 1980 BRA 8 –28 DANIEL TOZSER C 1985 UNG 18 –32 ALEXANDROS TZORVAS P 1982 GRE 1 –33 JURAJ KUCKA C 1987 SLO 28 383 ANTONIO FLORO FLORES A 1983 ITA 4 –87 EROS PISANO D 1987 ITA 7 190 DANIELE PORTANOVA D 1978 ITA 8 191 ANDREA BERTOLACCI C 1991 ITA 22 3

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Carmine Tascone

MAI PREOCCUPARSI DEI GRIFONI

Èun Napoli che vince ma non mi convince. Anche la for-mazione vista con l’Atalanta e il Torino, a dispetto deicomplimenti da parte dei media, non ha dato dimostra-

zione di aver fatto il salto di qualità. Tuttavia, se ci avesserodetto a inizio stagione che il Napoli a ottogiornate dal termine sarebbe stato secon-do, nessuno ci avrebbe creduto. Il Napolidi queste due ultime gare è vero che ha se-gnato 8 gol, ma ne ha subiti 5, segno chequalcosa in difesa è da registrare. Menomale che ha ritrovato Cavani e la sua bu-limia da goleador, motivo in più per direche il Napoli è Cavani-dipendente. E an-che per dire che con Cavani sbloccato ècessato il gossip, mah! Bravo infine Maz-zarri a mettere Behrami davanti alla difesa e lanciare nei cor-ridoi Dzemaili e Hamsik. Madornali, invece, gli errori di Ven-tura che ha avuto anche un Cerci annullato da Zuniga. Dun-que, Napoli secondo dietro la Juventus, e dubito che avrà piùla possibilità negli anni futuri di lottare per lo scudetto. Dal-l’anno prossimo non ci sarà solo la Juventus a sbarrare la stra-da agli azzurri, ma si aggiungeranno anche Milan, Inter, Fio-rentina e Roma, motivo in più per dire che quest’anno si è per-sa una grande occasione. Anche stavolta la difesa del Napoliè parsa ballerina, senza Campagnaro e con Britos in campo laretroguardia è perforabile. In prospettiva anche il rinnovo a

De Sanctis non mi è parsa una grande idea, io avrei trenutoRosati come secondo e avrei cercato di prendere uno tra Con-sigli, Mirante o Viviano. Ma prima del mercato ci sarà da con-cludere questo torneo e all’orizzonte c’è il Genoa di Preziosi,

padre padrone che insieme a Zamparini eCellino in pochi anni ha bruciato decine diallenatori e comprato un numero infinitodi calciatori, trovandosi poi, proprio insie-me al presidente che viene dal Nord a farei conti con una salvezza, a tutt’oggi tuttain discussione. Il Genoa che approda alSan Paolo ha subito tantissimi gol e ha po-chi punti in classifica. Il Napoli, dunque,deve occuparsi dei rossoblù più che preoc-cuparsi. E questa gara potrebbe permettere

agli azzurri di arrivare allo scontro diretto per la Championsdella settimana prossima col Milan con 5 punti di vantaggiosui rossoneri che dovranno superare l’ostacolo durissimo dellatrasferta di Firenze. Poi sarà scontro diretto Balotelli controCavani, ovvero i migliori bomber del campionato italiano. Enon Osvaldo di cui si paventa l’approdo a Napoli, tecnicamen-te ottimo, ma calciatore difficile, spaccaspogliatoio e compli-cato da gestire. Piuttosto sarebbe bello vedere a Napoli Im-mobile insieme a Insigne. I due si conoscono dai tempi di Pe-scara e nell’under 21 giocano insieme con profitto. Ma solocon un allenatore che li saprebbe valorizzare…

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Francesca Fortunato

partenopeo e le speranze Champions. Nome inaspettato quellodi Blerim Dzemaili, rimonta e controrimonta per una triplettacontro il Torino che gli ha consegnato la nomina a saggio sen-za batter ciglio.Ma pensando al futuro, a come completarel’opera di crescita, quali sarebbero i 10 saggi del Napoli?

Aurelio De Laurentiis: presidentissimo, il destino della squa-dra è nelle sue mani. Colui il quale ha la possibilità di deciderecome far diminuire lo spread con le “big” attraverso gli inve-stimenti. Per far si che il bilancio del paese Napoli non vadain rosso, però, c’è bisogno di un lavoro progettato e sviluppatoa braccetto con un altro saggio...

Riccardo Bigon: come investire i soldi del Presidente è ancheuna sua scelta e da questo lavoro dipende tutto il futuro delNapoli. La sua corsa alla vittoria spesso è stata frenata e il suofuturo è stato messo in discussione in più di un’occasione. Unpo’ il Bersani della situazione...

Walter Mazzarri: sembrava giunto al capolinea, dato per fi-nito, pronto a prendersi una vacanza, ma eccolo lì. Ancora inpiedi, giuda dei suoi fan e candidato a continuare il suo lavoro.Potremmo paragonarlo a Berlusconi.

Edinson Cavani: di certo non grida come Grillo, anzi,prova a far tacere tutte le chiacchiere che si sono fatte esi continuano a fare su di lui. Ma nonostante gli enigmisul domani è la vera anima, guida e luce del Napoli.

Staff Cavani: procuratori, consiglieri, amici, parenti,figli, insomma tutto ciò che può influenzare le sceltedel Matador. Questi si che sono i veri saggi... Su Cavaniva costruito il Napoli del futuro e la sua permanenza inriva al Golfo è fondamentale per dare continuità allacrescita del progetto.

Paolo Cannavaro: chi dovrebbe essere più saggio diun capitano? Il suo rapporto con il Napoli e i tifosi nonè stato sempre idilliaco, ma con il suo amore per la ma-glia azzurra ha dimostrato di agire sempre per il benedei campani e questo è sinonimo di determinazione ededizione.

Marek Hamsik: il suo lavoro è quello di migliorarecontinuamente il livello di gioco del Napoli, di tenereduro quando Cavani è in bilico, di dare qualità e forza.Lui lo fa. È uno dei saggi più importanti perché ha ilcompito di sostenere il progetto, aiutarlo a crescere, pro-vare a parlare con i compagni (in particolare con Cava-ni) e fare un po’ da garante per il “Paese”.

Lorenzo Insigne: simbolo del futuro, del Napoli cheverrà, della “cantera”, dei giovani e delle speranze.

Infine un saggio atteso, uno di quelli che avrebbe do-vuto cambiare le sorti del Napoli ma non l’ha ancorafatto... Gokhan Inler!!!

Il decimo e ultimo saggio è Hugo Campagnaro, lasce-rà il capoluogo campano, abbandonerà la poltrona di-fensiva, ma ha dato tutto e senza di lui la differenza sivede. È già in corso la scelta del saggio del futuro...

AZZURROin ROSAI 10 SAGGI... DEL NAPOLI

L’ Italia è in bilico, il suo futuro ancora oscuro. Attendia-mo la nomina del Presidente della Repubblica, ancoranon è chiaro chi salirà al Colle e tra spread e crisi la

paura cresce. Dopo il declino elettorale, la speranza è di tro-vare le personalità giuste per guidare il Paese. Fino a qualchesettimana fa il Napoli sembrava un po’ l’Italia, parallelismoquasi blasfemo, ma possibile. Rischio caduta libera in classi-fica, pressione del Milan e perdita dello scudetto (la matema-tica non ha dato la sua sentenza, ma è complicato...). Tuttaviale differenze con l’Italia sono due: ripresa immediata e nessu-na nomina di saggi. Anzi, qualche personalità di spicco all’in-terno della squadra c’era già ed è riuscita a far ritrovare al Na-poli la “retta via”. Tre i nomi caldi in questi giorni: Mazzarri,sempre più vicino alla poltrona del Colle, spesso destinato apartire, dato per spacciato e ancora in sella al cavallo azzurro.Matador Cavani, tornato faro e luce del Napoli. La sua fiammasi era spenta e aveva affievolito anche quella della squadra,nell’ultimo periodo sembra essere croce e delizia, da un latoil gossip si sta impossessando della figura di un atleta “intoc-cabile”, dall’altro la sua incredibile bravura in mezzo al campomette a tacere qualsiasi pettegolezzo... così, si è accomodatonuovamente sulla poltrona del comando e ha riacceso il fuoco

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carta metaforica che ha la doppia figura del grifone e del gi-glio. In parole povere, dovrà battere il Genoa e sperare, con-cretamente, che la Fiorentina batta - o almeno non perda - coni rossoneri. Poi, nel turno successivo, il confronto diretto conBalotelli  e compagni di cresta (ma anche noi abbiamo quellada cimiero di Hamsik...) potrebbe dire la parola definitiva suchi sarà comodamente seduto sulla preziosissima poltronad’onore. E mentre si combatterà sul campo, la società farebbebene a pianificare il futuro prossimo. Il gruppo azzurro va at-tentamente monitorato: numerosi sono i pezzi da tenere ancoranella cristalliera. Ma se si vorrà fare il definitivo salto di qua-lità, occorrerà lucidità massima nell’individuare le perle da in-castonare e, soprattutto, bloccare la perla rara che è Cavani.Mettendo accanto al matador  - nell’organico - altri campionicon la c maiuscola, si eviterebbero gli eventuali mal di pancedel bomber uruguayano. Che vuole, soprattutto, vincere e ap-prezzarsi sempre di più nel contesto internazionale. Insomma,si dovrà fare il possibile e anche l’impossibile per appagare losmisurato orgoglio del bomber dei bomber.

Adolfo Mollichelli

È ORA DI FARE IL SALTO DI QUALITÀ

Buona Pasqua fatta! Grazie agli azzurri e grazie anche aigranata che s’erano illusi dopo la perdita di memoria edi orientamento dello stralunato Britos che aveva reso

possibile il gran gol di Meggiorini. E grazie, soprattutto, al mi-glior Dzemaili di sempre e al sempiterno, fantastico, selvaggiomatador! Ciao Turin, sotto gli occhi di Conte che avrà pensato:e meno male che ho preso tre punti d’oro alla Beneamata, chesarebbe l’Inter indecifrabile del mediocre Stramaccioni chesbaglia formazione in avvio una volta sì e un’altra pure.Aver mantenuto intatto l’esiguo vantaggio sul Milan non è sta-to evento da poco. Il successo dei rossoneri sul Chievo avreb-be potuto costituire un freno psicologico pesante che andavasommandosi alle latitanze riscontrate sul campo: lo svagatoBritos, l’insicuro Rosati, il poco pungente Pandev, il tardivoinserimento di Armero, l’inspiegabile sostituzione di Insigne,il rigore non realizzato da Hamsik. La sfida con il Milan peril secondo posto - piazzamento che qualifica direttamente allaricca Champions - prosegue. Per il Napoli, il prossimo turnodi campionato potrebbe avere l’aspetto del  doppio jolly, una

Marco Martone

NAPOLI E GENOVA, GENTE DI MARE…

Con quella faccia un po’ così… voi che siete nati a Genova,così distanti e così uguali a chi vive di un altro mare, chirespira l’aria di un’unica grande montagna. I vecchi ca-

ruggi che riportano alla mente i vicoli del centro storico, lavecchia città che si distende dal porto verso l’interno, tra millecolori e mille paure, popolate dai volti senza tempo di vecchipescatori e giovani puttane. Con quella faccia un po’ così…voi celebrati da Fabrizio De Andrè, tanto simili a noi cantatida Pino Daniele, descritti da poeti e narratori. Un gemellaggiovoluto dal destino, prima ancora che dalla passione per il cal-cio. Il vero arcano è che con l’altrasponda, quella blucerchiata, non ci sinutra di medesimi sentimenti. Nac-que tutto nel lontano 1982 e da quelgoffo gol di Faccenda, in quel vec-chio Napoli -Genoa, dove il Grifonelottava per non retrocedere e avevaun disperato bisogno di punti e quan-do il giaguaro Castellini si trasformòd’incanto in un docile gattino dome-stico. Quel pallone che sembra salda-mente tra le mani del portierone az-zurro e che invece, come un gomito-lo di lana, si sfilaccia lentamente ver-so il calcio d’angolo. Il tiro dalla ban-dierina attraversa l’area di rigore consoave morbidezza, poi viene sospintoin rete dal giocatore con il cognomemeno “opportuno”. Una “strana fac-cenda” si dirà con sarcasmo e ironia,ma tant’è. Il Genoa riacciuffa la par-tita e resta in serie A, in B scivola ilMilan e tra napoletani e genoani na-sce l’idillio. Un amore che offriràmolte altre occasioni per essere ester-

nato. Il gol di Hamsik, qualche anno fa, a pochi minuti dallafine di una gara in cui il Napoli si giocava l’accesso all’Euro-pa, ne fu una testimonianza. La festa a Marassi per la doppiapromozione in serie A, ne segnò addirittura l’apoteosi. Napolie Genoa si ritrovano adesso al San Paolo senza possibilità difarsi regali, perché i grifoni lottano ancora una volta per nonandare all’inferno, ma questa volta gli azzurri hanno il diavoloalle spalle e devono mettere le ali. Sarà partita vera dunque,al di là dell’affetto, oltre l’amore fraterno. Vinca il migliore,poi amici come prima. Con quella faccia un po’ così…

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La sua simpatia è contagiosa, se poi a questa aggiungi an-che la bravura, allora Devis Mangia è senza dubbio, trai giovani, l’allenatore che tutti vorrebbero. Per ora sta

facendo benissimo con l’under 21 che spera di portare più inalto possibile magari già dagli Europei di giugno prossimo,poi, chissà, magari, e perché no, potremo vederlo un giornosulla panchina del Napoli. D. A che punto è la sua under 21 in vista di Israele 2013?R. Siamo in un momento in cui abbiamo visto che la squadra èin crescita, sta lavorando, anche nel poco tempo che ha a dispo-sizione, molto bene. Come ho detto più diuna volta adesso vedremo i ragazzi comearrivano nell’ultimo stage (date possibili21-24 aprile) e poi inizieremo il lavoro dipreparazione per andare in Israele conl’idea di provare a sognare, poi quello checi riserverà il torneo lo vedremo.D. Come giudica la sua nazionale, chemargine di crescita e che obiettivi puòraggiungere?R. Obiettivi numerici subito non ce lidiamo. L’obiettivo che sentivamo un po’come un obbligo era quello di arrivare al-la fase finale dell’europeo perché l’Italia deve esserci e perchél’ultimo europeo non ci si era riusciti a qualificare, quindi sen-tivamo questo obbligo. La squadra è in crescita, ogni allena-mento, ogni giorno e anche quando si sbaglia, è sempre unmomento di crescita, cosa di cui siamo tutti consapevoli. Nonandiamo con obiettivi dichiarati.D. Uno sguardo al campionato: giochi fatti per scudetto eChampions, e discorso retrocessione ancora aperto?R. No, a mio parere c’è una favorita per vincere lo scudettoma per quanto riguarda i posti Champions, Europa League eretrocessioni ancora è tutto in discussione.D. Si può dire che la crisi fa bene al calcio italiano, tantigiovani in campo?R. La crisi non fa mai bene. Io mi auguro che i giovani gio-chino per convinzione e non per conseguenza della crisi, inquest’ultimo caso diciamo comunque che l’effetto è positivoperché sta giocando qualche giovane in più, anche se io ri-mango sempre dell’idea che i giovani se sono bravi devonogiocare a prescindere.D. Faccia ai nostri tifosi una scheda di Insigne, tecnica, tat-tica e sul suo futuro…R. Lorenzo è un grandissimo talento, un ragazzo con dei valoriimportanti oltre a quelli strettamente calcistici. Dal punto di vi-sta tecnico è un giocatore indubbiamente di altissime qualità,per riassumere in breve lo definirei un giocatore moderno, ilgiocatore perfetto da calcio totale perché riesce sempre a essereattivo sia nella fase di possesso che nella fase di non possesso.D. Quanto spera che Prandelli non le rubi qualche elemen-to, in questo caso chi è da nazionale?R. Chi sarà pronto lo giudicherà Cesare, noi ci confrontiamospesso. Da quel punto di vista le idee sono chiare, c’è grandeunità di intenti e quindi le valutazioni sono già state effettuatee le idee sono ben chiare. Quando sarà il momento queste ideeverranno comunicate anche all’esterno. Lavoriamo in funzionedella nazionale, non si fanno ragionamenti su un calciatore ri-spetto a un altro, spero che l’Italia faccia bene in tutte le suerappresentative.

Devis Mangia (Cernusco sul Naviglio, 6 giugno 1974) hainiziato la carriera da allenatore professionista nel 2004assumendo la guida tecnica del Varese in Eccellenza, por-tandolo nel giro di due stagioni in Serie C2. Nel 2007-2008,dopo aver preso il patentino di seconda categoria, ha al-lenato la Tritium ottenendo un secondo posto nel Campio-nato Nazionale Dilettanti. Dopo le esperienze sulle pan-chine di Ivrea e Valenzana, nel 2010 è tornato al Vareseper guidare la formazione Primavera e ha raggiunto la fi-nale del campionato di categoria. Al termine della stagioneè passato al Palermo per guidare la formazione Primaverae il 31 agosto 2011 gli è stata affidata la guida tecnica dellaprima squadra. Ha esordito in Serie A l’11 settembre 2011in occasione del successo per 4-3 sull’Inter. Il 5 luglio 2012ha acquisito a Coverciano con il massimo dei voti il titolodi allenatore di Prima Categoria UEFA Pro. Dal 18 luglio2012 è l’allenatore della Nazionale Under 21.

Max Bonardi

DEVIS MANGIA: LORENZO, CHE TALENTO!D. Tanti allenatori esonerati, meglio stare nel Club Italia?R. Non è una questione di esoneri, forse bisognerebbe allar-gare il concetto di progetto che in alcune realtà è ben avviatoe dove l’allenatore è ben presente in questo progetto, mentrein altre si vive un po’ più spesso sugli umori o alla giornata equesto crea problemi a qualsiasi allenatore.D. È noto che i calciatori stravedono per lei, qual è il suosegreto nel rapporto coi ragazzi?R. Non so se stravedono per me, se è vero mi fa piacere, di si-curo bisogna chiederlo a loro. L’unica cosa che posso dire è

che io con tutti i giocatori cerco di essereil più onesto, chiaro e diretto possibile.La cosa migliore penso sia sempre quellodi dirsi le cose in faccia, si lavora a milleall’ora in campo, poi fuori dal campo nonvedo perché tra persone non si possa ave-re un buon rapporto. D. Da collega che consiglio darebbe aMazzarri: restare o provare nuoveesperienze?R. Io per impostazione mentale mia nonme la sento mai di dare consigli a nessu-no e tanto più a un allenatore che sa be-

nissimo quello che è meglio per la sua carriera e che ha moltapiù esperienza di me per valutare le cose.D. Le piace il gioco del Napoli: pregi e difettiR. A me piace il calcio ben giocato, le squadre propositive equindi non vado nel dettaglio di una squadra o dell’altra. Pen-so che tutte le squadre italiane, chi in un modo e chi nell’altroa seconda delle idee e della mentalità dell’allenatore, sono ingrado e hanno mostrato dei momenti di ottimo calcio.D. Coglierebbe al volo in futuro l’eventualità di allenare aNapoli?R. In questo momento sono straconcentrato al 100% con la testaall’Europeo dell’under 21 e non ho tempo di pensare ad altrecose. Penso che su 100 allenatori, 100 sarebbero onorati di la-vorare in una piazza come Napoli. È una cosa umana e naturale,piacerebbe a tutti allenare a Napoli perché quando puoi lavorarein posti caldi con gente passionale e in cui c’è anche il sole e ilmare si può rendere anche di più. A parte le battute, la mia è unarisposta scontata nel senso che Napoli è un posto bellissimo incui vivere e poter lavorare al tempo stesso.

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L’URLO DEL CALIFFO, ULTIMO POETA MALEDETTOBruno Marra

Sono un appassionato di Franco Califano. Scrivo di lui nonperché sia morto, piuttosto perché la sua morte mi dàl’occasione di raccontarlo. Califano, senza saperlo, ha

scritto la mia adolescenza, la crescita, la conoscenza gradualedell’emisfero emotivo che ha sempre agitato la mia vita nelprofondo. Il più bel messaggio dopo lamorte del Califfo me l’ha scritto un ami-co: “Io ascoltavo Califano quando gli altrisentivano i Duran Duran. La musica è fi-nita”. Illuminante.Nel celebrare la sua memoria artistica, hosentito dire che Franco Califano è stato ilcantore degli amori sbagliati. Nulla di piùfalso. Il Califfo cantava l’amore vero.L’amore falso è quello che perpetua l’uo-mo negli anni, addomesticando con sen-timenti di plastica il timore della solitu-dine. Questo cantava il Califfo: la denun-cia del malessere che attanaglia chi si ri-trova ad affrontare un vuoto inevitabile difronte all’evanescenza dell’Amore con laA maiuscola. Alla ricerca di un Miracoloche si compia.L’Amore occasionale, condannato e sve-stito di pudore, proprio da chi ne avevafatto uno stile di vita. “Tutto il resto è no-ia” non è una canzone, ma un urlo di dolore. Un canto dal for-tissimo impeto rivoluzionario, che condanna non già l’ariditàdi sentimenti, bensì il perbenismo stucchevole che traducemaldestramente l’abitudine in “coppia”. Quella noia che di-vampa dopo il sesso senza amore e che la stragrande maggio-ranza ingoia come una dolce pillola per colmare il vuoto inte-riore. Califano urla: non ho detto gioia, ma noia! E il suo urloè rimasto inascoltato. La gioia si implora. La noia divora.Califano non era romano, in realtà non aveva cittadinanza.

Persino la bizzarra circostanza della sua nascita in volo su unaereo tra l’Africa e l’Italia ne determina i contorni di apolide,personaggio senza tempo e dimora, semplicemente figlio delmondo. Anche chi oggi intende ghettizzarlo come poeta diborgata, sbaglia di grosso, perché la poesia del Califfo esorbita

localizzazioni, va al di là dell’accento edell’idioma. Un artista “di strada” che po-teva essere senza distinzioni uno scrittorefrancese dagli accenti eleganti, un clo-chard sulla Senna, un ‘Loser’ del Bronx oun’anima vagante su qualsiasi marciapie-de del mondo. La sostanza è quella, al dilà dell’ambientazione. Perché la filosofiaha una sola longitudine, quella del cuore.Non è tanto interessante pensare al Cali-fano privato, l’uomo zeppo di vizi e clau-dicante nell’incedere tra le pieghe di unaesistenza alla quale mai si è ben adattato.Un irrequieto che non ha mai incontratol’Amore e probabilmente neppure Dio,ma che in compenso non ha mai cercatosurrogati. Califano è ciò che ha scritto,non ciò che ha vissuto. L’impossibilità diun uomo e una donna di incontrarsi vera-mente, il sentimento come utopia, ma an-che surrealismo e ironia. “Non mi fido di

nessuno, sono rose e crisantemo” la vita e la morte che si rin-corrono quotidianamente alla ricerca de “la mia libertà”. Sen-za patetici schieramenti di classe o sesso. La donna mutevolee infida, ma anche l’uomo fedifrago e cialtrone delineato allaperfezione nel “Minuetto” che fece cantare a Mia Martini co-me emblematico affresco di un rapporto carnale malato di fru-strazione. Il manifesto emotivo di un’intera generazione.Questo era il Califfo, un romantico sognatore sulla scia di un’il-lusione. Un poeta maledetto. Non per scelta, ma per Amore…

Ha raccontato l’Amore senza perbenismo, nel dolore di un’intera generazione

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PIAZZA G. D’ANNUNZIO, 32/33/34 - 80125 NAPOLILATO CURVA B - STADIO S. PAOLO

TEL/FAX 081.6107392        [email protected]

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Napoli - Atalanta: 3-2

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Attilio Marchionne

PASQUA INDIGESTA PER IL VIVAIO

Reggina - Catania 1-2Crotone - J. Stabia 2-0Roma - Lazio 0-1Ascoli - Palermo 1-4Bari - Pescara 3-1Vicenza - Ternana 2-0Napoli - Lanciano 0-0

risultati 10ª ritornogirone C

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PRIMAVERA Un Napoli, forse troppo distratto dal prossimoritorno della finale di coppa Italia contro la Ju-ventus - 16 aprile al San Paolo si parte dall’1-1dello Juventus Stadium – non riesce nel turnoinfrasettimanale ad avere la meglio del Lancia-no (0-0), fanalino di coda della graduatoria escivola al quarto posto con la Roma, sconfittanel derby a una sola lunghezza di distanza. Lan-ciatissime, invece, Catania, Lazio e Palermoche paiono irraggiungibili con sole gare a di-sposizione. Una partita da vincere e che i ragaz-zi di Saurini hanno rischiato addirittura di per-dere, tant’è che al 37’ del secondo tempo, dopol’espulsione di Crispino, intervenuto per rime-diare a un errore di Lasicki, ci pensava il nume-ro 12 Contini a parare il rigore calciato da Ma-stropietro e teneva a galla gli azzurrini.Prossimo turno: 6/4 Juve Stabia - Napoli

J. Stabia - Bari 0-1Lanciano - Catania 0-4Roma - Crotone 1-2Lazio - Vicenza 3-0Pescara - Napoli 1-2Ascoli - Reggina 3-3Palermo - Ternana 2-3

risultati 9ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

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ALLIEVINAZIONALI

Campionato a strappi per gli Allievi di misterMuro a causa delle pause e dei concomitanti tor-nei primaverili classici del periodo di Pasqua.Terminata in semifinale ad Arco di Trento controla Lazio l’avventura degli azzurrini, ecco che laformazione partenopea, dopo essersi sbarazzatadel Pescara fuori casa e aver agganciato il sestoposto nella graduatoria ha disputato il TorneoMaggioni-Righi, dove è uscito nella fase di qua-lificazione dopo aver perso col Kuban Krasnodar,vinto con la selezione piemontese delle J Stars epareggiato col Torino. Ora ci si rituffa nel cam-pionato. Il prossimo match vede gli azzurrinichiamati a un impegno leggero. Domenica pros-sima, infatti, arriva il fanalino di coda Lancianoe l’occasione è ghiotta per accorciare sul Cataniastabile al quarto posto. Lontane le prime tre.Prossimo turno: 7/4 Napoli – Virtus Lanciano

risultati 10ª ritornogirone H

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Napoli

Catania

Palermo

Reggina

Crotone

Trapani

M. Franca

Nocerina

Catanzaro

Salernitana

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GIOVANISSIMINAZIONALI

È un Napoli che dopo un campionato corso allagrande sta rifiatando a quattro giornate dallafine della regular season. Nelle ultime 4 uscitei ragazzini di Liguori hanno centrato solo unavittoria casalinga contro l’Hinterreggio e subi-to due sconfitte, l’ultima contro il Catania intrasferta che ha permesso ai siciliani di avvici-narsi un po’ alla vetta occupata dagli azzurrini.Ora tra le due compagini il margine si è ridottoma ci sono ancora ben otto punti di vantaggioa favore della compagine di Liguori. La spe-ranza è che sia un momento in cui la squadrasta rifiatando in vista della corsa playoff cheassegnerà il titolo, dove il Napoli, soprattuttose sarà quello della prima parte della stagionesi presenta con credenziali importanti anche inottica scudetto. Prossimo turno: 7/4 Napoli - Crotone

Paganese - Catanzaro 1-1Trapani - Palermo 0-1Hinterreggio - M. Franca 0-0Catania - Napoli 1-0Crotone - Nocerina 1-0Reggina - Lame 3-0Squadra in riposo: Salernitana

Settore giovanile

R egali di Pasqua in serie da parte del vivaio azzurro. La Primavera nei recuperi infrasettimanali regala un punto alLanciano, ultimo in classifica, e inguaia la propria classifica. Gli Allievi, invece, sono lontani dalla zona playoff,mentre i Giovanissimi si fanno battere dal Catania.

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TIFOSI SI NASCE

S econdo in classifica come società, ma quarto per numerodei tifosi. Probabilmente primo per attaccamento e ca-pacità di soffrire. È questa la classifica di un recente

sondaggio (Nielsen Italia) sul numero di supporter che so-stengono le principali squadre di club italiane. Il Napoli èquarto, preceduto da Juventus, Inter e Milan. La squadra piùseguita d’Italia è, ad ogni modo, la Juventus. Il club bianco-nero forte delle sue vittorie nazionali calamita la passione didieci milioni d’Italia. Seguono Inter e Milan, anche se qui laforbice, per le milanesi è più incerta visto che entrambe su-perano i cinque milioni ma all’Inter sono stati accreditati cen-to mila tifosi in più. Al quarto posto troviamo il Napoli conquasi tre milioni di tifosi, ma De Laurentiis può consolarsiaggiungendo i 6 milioni appassionati azzurri sparsi per ilmondo. In verità il presidente e il suo staff sono convinti dipoter contare su una tifoseria ancora più vasta in tutto il pia-neta. In più da quando i social network hanno potuto creareun legame stretto tra società e tifosi il legame si è accresciutoe con esso i fedelissimi della maglia azzurra. E in tal sensosono allo studio iniziative proprio per coinvolgere ancora dipiù massicciamente i supporter oltreoceano. Sorprende que-sto dato se si pensa quanto il Napoli abbia sofferto dopo l’ad-dio di Maradona con una caduta di interesse, risultati scarsi,una situazione debitoria terribile fino al fallimento del 2004.Invece, grazie a De Laurentiis, il Napoli in nove anni ha ri-

preso vigore e oggi si può dire che grazie ai risultati, ai bi-lanci, allo spettacolo che ha saputo offrire dentro e fuori dalcampo, non solo ha recuperato i tifosi perduti, ma ha arruo-lato soprattutto frotte di giovanissimi ispirati prima dalle cor-se di Pocho Lavezzi e ora dalle grandinate di gol di Cavani edalla costanza di crescita di Hamsik. Va comunque detto cheil Napoli ha un vantaggio rispetto ai club concorrenti, ovveroquello di essere l’unica squadra importante di una grande me-tropoli, cosa che a Milano e Roma e in minor numero a To-rino e Genoa non accade. Tornando alla classifica in quintaposizione abbiamo la Roma, due milioni e mezzo,  che vincequesto derby sulla Lazio (settima con un milione e ottocen-tomila supporter circa) seguita dalla Fiorentina con poco piùdi due milioni. Le tifoserie di Palermo, Torino e Genoa (chevince il derby numerico con la Sampdoria) rientrano tra leprime dieci in Italia, seguite poi da realtà provinciali relegatead uno stretto bacino di tifosi. Ecco la graduatoria completa:1) Juventus 10.040.000; 2) Inter 5.928.000; 3) Milan5.818.000; 4) Napoli 2.887.000; 5) Roma 2.493.000; 6) Fio-rentina 2.080.000; 7) Lazio 1.791.000; 8 ) Palermo1.470.000; 9 ) Torino 1.153.000; 10) Genoa 1.030.000; 11)Bologna 871.000; 12) Catania 649.000; 13) Sampdoria585.000; 14) Cagliari 312.000; 15) Udinese 298.000; 16)Reggina 176.000; 17) Atalanta 119.000; 18) Lecce 105.000;19) Siena 38.500.

JUVENTUS

38,3% 15,5% 15,2% 7,5% 6,5% 5,4% 11,6%

INTER MILAN NAPOLI ROMA FIORENTINA ALTRO

Perché era lasquadra della

mia città

Perché era la squadra di

qualcuno dellamia famiglia

Perché era lasquadra di un

amico/a

Perché in quelperiodo stava

vincendo

Perché in quel periodogiocava uncalciatorefamoso

AltroNon so

Non ricordo

MILAN 6,1% 44,4% 10,1% 6,1% 18,2% 15,1%

JUVENTUS 1,4% 43,2% 10,1% 12,9% 13,7% 18,7%

INTER 1,2% 40,9% 10,2% 13,6% 18,2% 15,9%

NAPOLI 67,4% 23,9% 0% 0% 8,7% 0%

ALTRO 47,2% 18,6% 6,8% 3,7% 6,2% 17,5%

Perché ha iniziato a tifare per la sua squadra

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AINC: QUINDICIMILA ASSOCIATI

Due grandi associazioni di tifosi sono riconosciute dallaSocietà sportiva Calcio Napoli. Da una parte la storicaAssociazione Italiana Napoli Club, presieduta da Save-

rio Passaretti che festeggia i 41 anni di vita e conta in Italia enel mondo circa 15mila associati. L’altra è invece l’Acan pre-sieduta da Ciro Marchitelli. Tornando alla AINC fu fondatada Marco Punzo a cui subentrò Crescenzo Chiummariello cheper 25 anni è stato il motore del tifo riconosciuto partenopeo.Intorno al 2003 gli è subentrato Saverio Passaretti, suo fedeledelfino, che ha traghettato l’associazione nel momento peg-giore del Napoli Calcio, ovvero in concomitanza con la cadutain serie B e di lì a poco il fallimento della società. Ma l’AINCè riuscita a superare anche questo triste evento, ha fatto qua-drato con i propri associati, e grazie anche al nuovo vigore in-

fuso dalla proprietà di Aurelio De Laurentiis, spinta anche daibuoni risultati della squadra, ha ripreso il cammino interrotto.Anzi, la sua crescita è esponenziale. Non manca giorno chenon pervenga al presidente Passaretti una richiesta di affilia-zione. Richieste che piovono da ogni parte del globo, grazie aun rapporto coi tifosi alimentato oggi dai social network e so-prattutto dal sito dell’associazione www.ainc.it. Con prospet-tive di grandissima espansione e con la prossima inaugurazio-ne della nuova sede in occasione del 25 aprile, festa della Li-berazione. Sede posta a Napoli al Centro Direzionale all’IsolaG al quinto piano. Un rapporto che si alimenta coi tifosi anchecon la rivista Cuore Azzurro presente ogni domenica suglispalti del San Paolo, magazine consultabile anche attraversoil sito web.

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40.000.000le persone che in Italia tifanoper una squadra

400i Club Napoli in tutto il mondo

2.900.000i tifosi del Napoli in Italia

1.800.000i tifosi del Napoli in provincia di Napoli

950.000le donne che tifano Napoli in Italia

120.000i tifosi che non tifano più per il Napoli

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

EXTRA TIME A VELE SPIEGATE: STILE ED ELEGANZA

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M etti assieme competenza, amicizia, passione per lo sporte amore per il Napoli. Arricchisci con la professionalitàdi ospiti e operatori televisivi, rendi il tutto più “gusto-

so” con i dolci del maestro Sabatino Sirica ed ecco servita“Extra Time Zona Napoli”. Ancora una volta la trasmissioneideata dall’Associazione Italiana Napoli Club non ha traditole attese. Il passaggio a una nuova emittente, Capri Event, nonha spaventato i più affezionati spettatori che seguono con co-stante trasporto i dibattiti che ogni giovedì sera si animanonello studio di Ercolano. Nel “mare magnum” dell’emittenzacampana, dove i vascelli sono tanti e i porti d’approdo semprepiù affollati, il piccolo naviglio voluto da Saverio Passaretti,naviga con puntuale originalità, a vele spiegate, con il suo stilesobrio, elegante e privo di inutili strambate. Questione di clas-se… direbbe qualcuno. E meno male che, dopo un inizio unpo’ traballante (un pareggio e una sconfitta), anche il Napolicomincia a essere “dalla nostra parte”, visto che nelle ultimedue giornate sono arrivate le vittorie a suon di gol e di emo-zioni, contro Atalanta 3-2 e Torino 3-5. Un susseguirsi di gioia,rabbia, speranza, soddisfazione, esaltazione, sconforto e trion-fo (soprattutto la gara dell’Olimpico), che rendono persino su-perfluo il commento in studio. In certi casi basterebbero le im-magini, il volto dei giocatori, l’abbraccio di quei ragazzi inmaglia azzurra, le braccia che si sollevano verso il cielo. Di-ciamo la verità, quando il Napoli vince diventa più facile ci-mentarsi in analisi tecnico-tattiche, in approfondimenti stra-tegici, nello studio del gioco e delle geometrie in campo. Ecosi anche i volti di Gianluca, Fabrizio, Saverio e del condut-tore Marco, diventano d’incanto più luminosi, più socievoli efinanche più simpatici. Forza Napoli, dunque, e forza ExtraTime, perché il cammino è ancora lungo e l’obiettivo Cham-pions è solo il prossimo passo verso altre avventure…

FOTO: MARIO PASSARETTI

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LE ALI DELLA VITTORIA

Una festa a Cagliari organizzata dalla Lega Nazionale Di-lettanti, la scorsa settimana, ha visto incontrarsi diversepersonalità del panorama calcistico nazionale. L’occasioneè stata la consegna dei premi "Ali della Vittoria", istituitodalla Lega Nazionale Dilettanti nel 2004. Tra i premiatinelle varie categorie il presidente della Lega Maurizio Be-retta e il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi. Nellealtre categorie premi per: Pierluigi Collina dirigente inter-nazionale, Gigi Riva dirigente FIGC, Mariano Delogu di-rigente LND, Brunello Cucinelli dirigente società dilettan-tistica, Devis Mangia allenatore professionista, Luis Oli-veira allenatore dilettante, Riccardo Meggiorini migliorcalciatore, Emi Yamamoto miglior calciatrice, Nunzio Fro-solone miglior giocatore calcio a 5, Paolo Palmacci migliorgiocatore beach soccer, Biagio Angrisani giornalista stam-pa locale ed Eugenio De Paoli giornalista nazionale.

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Èquesto lo slogan coniato sabato scorso allo Stadio del Vo-mero, dopo il pari raggiunto dalle ragazze del Napoli Cal-cio Femminile Carpisa Yamamay nella sfida con il Tava-

gnacco, prima della classe, bloccata sull’1 a 1 dopo una grandeprestazione. E così sono 28 i mesi d’imbattibilità delle “tartarughine” sulproprio terreno di gioco. Una prestazione entusiasmante quelladelle napoletane che con Geppino Marino in panchina stannosettimana dopo settimana sempre più migliorando, competen-do alla grande con le migliori del campionato.E c’è ancora la Coppa Italia da affrontare, dove lo scorso annosi arrivò a sorpresa in finale e si perse solo ai supplementaricon la corazzata Brescia. Dopo la vittoria dell’Ischia nel campionato di serie D e l’ap-prodo nei professionisti, il presidente Lello Carlino ha di chegongolare. “Per una neopromossa - dichiara - quello che stan-no facendo le ragazze ha davvero dell’incredibile. Si vede lamano del tecnico Marino e dei dirigenti Palmieri e Riccio, in-faticabili, e capaci di portare avanti un progetto che parte dalontano. Spero che si possa finire alla grande questa stagione.Poi vedremo come programmare la prossima”. Questa setti-mana il campionato è fermo per impegni delle nazionali, masabato prossimo si va in Romagna per confermare quel quintoposto che vale uno scudetto.

AL COLLANA NON SI PASSA…

Calcio femminile

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Torres

Tavagnacco

Brescia

Verona

Carpisa Napoli

Riviera di Romagna

Mozzanica

Firenze

Chiasiellis

Como 2000

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

IL NAPOLI PENSA AL FUTURO

Situazione bollente in casa Napoli, le notizie di una pro-babile partenza di Cavani aprono a nuovi orizzonti e po-lemiche, i tifosi chiedono chiarezza e da sportivi navigati

credono innanzitutto un programma preciso e la costruzionepezzo per pezzo di una squadra che possa competere al meglioin Europa, e quindi sono veramente preoccupati. Forse il fu-turo del Napoli dipenderà molto da quello di Cavani ma adascoltare i commenti che circolano c’è da fondersi il cervello,una roulette russa che aumenta latensione e sicuramente non fa beneall’ambiente. Ancora c’è da lottareper le prime e utili posizioni con unMilan alle calcagna che continua araccogliere punti, la sfida con il Ge-noa risulta una tappa fondamentale inconsiderazione della sfida con la Fio-rentina dei milanesi. Sarebbe un ma-dornale errore pensare che la situa-zione possa proseguire senza proble-mi, il campionato è lungo e si inten-sifica la lotta, sia nelle prime, chenelle posizioni di bassa classifica, laJuve sembra ormai irraggiungibileeppure la lezione subita a Monaco hariportato l’undici di Conte nella nor-malità non più di squadra spietata,ma sicuramente battibile e capace disorprendere anche negativamente.Un esempio da imitare come menta-lità vincente, l’aspetto che al Napoli

spesso è mancato, troppi i punti persi per pura leggerezza escarsa concentrazione, i giocatori sono tutti di buon livello conalcuni che eccellono, e senza fare citazioni inutili, che benvengano rinforzi come Damiao, Fernando o Astori, per il mo-mento i nostri guerrieri sono tutti da elogiare per lo splendidocammino finora percorso. L’unica raccomandazione che restada fare è che l’ambiente resti sereno e si allontanino le incer-tezze e le jatture... il Napoli è uno squadrone e lo dimostrerà!

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Dalla passione di tre grandi tifosi del Napoli, in un clima,di euforia e gioia, il 13 marzo nei locali di via Starza siè tenuta l’inaugurazione del ‘Club Napoli Goti’

di Sant’Agata de’ Goti a cui hanno partecipato per-sonaggi che hanno fatto la storia del club azzur-ro, da Giuseppe Volpecina, ex giocatore parte-nopeo che è stato tra gli artefici della conqui-sta del primo scudetto della storia del Napolinel 1986-1987, a Gianni Improta, opinioni-sta ed ex-calciatore del Napoli, MimmoMalfitano storica penna della Gazzetta delloSport, Vincenzo Letizia direttore di Pianetaz-zurro.it e naturalmente non poteva mancareFrancesco Stanzione, santagatese di nascita edex-calciatore del Napoli. I veri protagonisti, co-munque, sono stati i santagatesi legati al Napoli i qualihanno donato al club tantissimi cimeli personali, tutti espostie custoditi all’interno della sede. Il presidente del club, Vin-cenzo De Rosa, il vice Aniello Ciaramella e Nicola Iannucci,segretario, gli artefici del club, il primo a S. Agata. I verticidel club hanno onorato gli ospiti della serata con una perga-mena, in cui sono stati sottolineati sentimenti come “la pas-sione, la lealtà e la correttezza da intendere come valori fon-

danti del club, cementati da amicizia e solidarietà”. Sul finale,un momento toccante è stato quando Paolo Farina ha voluto

consegnare a Giampaolo Imbriani la maglietta che ilfratello Carmelo indossava quando giocava nel Na-

poli. “L’ho ricevuta in regalo nel ’95 e oggi è unonore per me donarla al fratello di un grandecampione” – ha sottolineato Farina a Giam-paolo Imbriani che ha ringraziato commossoI promotori auspicano che il club “diventinon solo il luogo dove guardare le partite,ma anche dove socializzare e stare assieme.

È questo l’obiettivo primario che intendonorealizzare, tanto che il club è aperto tutti i gior-

ni dalle 15 alle 23, e dove mensilmente organiz-zeranno tornei di calcio balilla e biliardo.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

CLUB NAPOLI S. AGATA DE’ GOTI

anni di passione negli stadi4019722012

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente: Vincenzo De Rosa

Vicepresidente: Aniello Ciaramella

Segretario: Nicola Iannucci

Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it• le ultimissime notizie sul Calcio Napoli• come, dove e poter acquistare

i biglietti per seguire gli azzurri• informazioni, news e storia dell’associazione• come potersi iscrivere• la rassegna stampa• copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati

Associazione Italiana Napoli Club40 anni di passione negli stadi

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La radio più azzurra d’Italia

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVADI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI.INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI.COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.

RADIO UFFICIALE

TUTTI PER UNO

UNAPER TUTTI

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