Cuore Azzurro n. 95 del 25/1/2014

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MAREKIARO PENSACI TU A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O A PAG. 11 LA STORIA DEL PALLONE D’ORO Magazine Magazine A PAG. 23 TIFO IN PARLAMENTO COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 95 - 25 GENNAIO 2014 A PAG. 29 IL SETTORE GIOVANILE

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Pubblicazione a cura dell'Ainc, l'Associazione Italiana Napoli Club in distribuzione gratuita al San Paolo e nelle edicole convenzionate. Per chiedere la vostra copia visita il sito www.ainc.it e contattaci.

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A PAG. 11LA STORIA DEL PALLONE D’ORO

MagazineMagazine

A PAG. 23TIFO IN PARLAMENTO

COPIA OMAGGIO

PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 95 - 25 GENNAIO 2014

A PAG. 29IL SETTORE GIOVANILE

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Max Bonardi

A GENNAIO I CONTI NON TORNANO

C i risiamo! Ancora una volta il Napoli mostra di non es-sere una squadra cinica e regala agli avversari, anchese il Natale è passato già da un po’, punti importanti

nella corsa ai posti nobili Champions. Al Dall’Ara di Bolo-gna tutto si poteva pensare tranne di non uscire vincitoricontro una formazione che, nonostante il cambio di allena-tore, faticherà e non poco, a salvarsi. E invece ancora unavolta il Napoli è caduto nei vecchi difetti. La difesa va messasotto accusa, ma stavolta ci va anche un po’ l’allenatore, pri-ma perché il Napoli ha affrontato la gara con un approcciototalmente sbagliato, e poi perché complici alcune sostitu-zioni sbagliate, nonostante avesse raggiunto e superato i fel-sinei, nei minuti finali non ha saputo gestire il risultato, fa-cendosi uccellare allo scadere. E quando si guarda alla di-fesa, non si può parlare di mercato. In primis perché già daluglio il reparto arretrato azzurro è parso il più debole del-l’intera squadra, nonostante l’ingaggio di Albiol e Reina,troppo poco per una difesa che non sa “difendere”. Ed eccoche sotto accusa va anche lo staff dirigenziale col presidente

in primis, incapace finora in questa sessione di mercato diaver dato all’allenatore i giocatori chiesti, uno su tutti Ver-maelen, forte centrale difensivo dell’Arsenal. Evidentementealla sede della Filmauro già ci si proietta al mercato di giugno,vedendo ormai compromessa parte della stagione e ritenendoche acquistare ora significherebbe spendere molto di più. Sta-volta, però, c’è il rischio che De Laurentiis abbia sbagliato iconti. Dapprima, perché complice l’avvio imperioso degli az-zurri, non credeva mai che a gennaio ci sarebbero stati tantipunti di distanza dal vertice con la Roma, inaspettatamentedavanti al Napoli, e una Fiorentina quadrata e all’assalto delterzo posto, l’ultimo utile per fare le vacanze estive nella nor-malità ed evitare i preliminari di Champions. E tutto ciò hacostretto Benitez a spingere sull’acceleratore per avere rin-forzi di qualità, very top player, un fatto del tutto nuovo agliocchi del presidente, capace in questi anni di non accontentaremai il proprio tecnico, ne sa qualcosa Mazzarri. E quando Be-nitez ha visto che rispetto alla lista presentata gli si è statocomprato il solo Jorginho, ha fatto spallucce.

L a gara che tratteremo oggi, e che ci darà lo spunto di aprireuna nuova (si fa per dire) riflessione, non appartiene alcampionato ita-

liano (stranamente),ma a quello tedesco(Bundesliga). Nell’in-contro Hoffenheim -Bayer Leverkusen fi-nito 1-2, si è assistitoal clamoroso erroredell’arbitro Brych checonvalida un gol diKiessling decisivo aifini del risultato, inesi-stente, a fronte di unapalla che entra da unbuco della rete. Si dirà che questo non è un caso unico nellastoria del calcio, ma sicuramente non possiamo negare che inun calcio che si sta evolvendo vertiginosamente a tutti i livelli,appare inverosimile ancora discutere di tutto ciò. La Fifa, perla verità come già avemmo modo di scrivere in occasione del"gol-non gol", prese una decisione ritenuta "storica" nel con-sentire la possibilità (per adesso in modo discrezionale) di con-sentire alle singole Federazioni, di adottare il sistema elettro-nico. Nelle more, come ben noto, e con risultati superiori alleaspettative, il calcio italiano ha adottato gli arbitri di porta, dettianche addizionali. Ma una considerazione, al di là, per la verità,di tutte le componenti tecnologiche o non che siano oggetto diapplicazione, va fatta: il calcio fino a prova contraria è ancorauno sport, e nello sport vale un principio supremo che è chia-mato etica sportiva. E allora, perché da parte delle Società noncominciare didatticamente a far comprendere a un calciatoreche ammettere verso l’arbitro di aver segnato un gol fantasma,non sarà causa di rescissione contrattuale ma addirittura di unpremio (anche economico) alla moralità? Si dirà che nel calciopurtroppo conta solo il risultato, ma se questo è il risultato delcalcio, rischiamo di non andare realmente da nessuna parte...

IL BUCO NELLA RETE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014

21 ª G IO RNATA 2 2 ª G I ORNATA

SQUADRA P G V N P GF GSJUVENTUS 55 20 18 1 1 50 14AS ROMA 47 20 14 5 1 42 10NAPOLI 43 20 13 4 3 43 22FIORENTINA 40 20 12 4 4 37 20INTER 32 20 8 8 4 38 24VERONA 32 20 10 2 8 34 31TORINO 29 20 7 8 5 33 27PARMA 29 20 7 8 5 31 27LAZIO 27 20 7 6 7 26 28GENOA 26 20 7 5 8 20 24MILAN 25 20 6 7 7 32 30ATALANTA 24 20 7 3 10 21 29SAMPDORIA 21 20 5 6 9 24 31CAGLIARI 21 20 4 9 7 19 29UDINESE 20 20 6 2 12 20 31CHIEVO 17 20 4 5 11 15 26BOLOGNA 17 20 3 8 9 19 35SASSUOLO 17 20 4 5 11 21 43LIVORNO 13 20 3 4 13 16 36CATANIA 13 20 3 4 13 13 37

NAPOLI - CHIEVOLAZIO - JUVENTUS

-VERONA - ROMA

CAGLIARI - MILANINTER - CATANIA

LIVORNO - SASSUOLOPARMA - UDINESE

SAMPDORIA - BOLOGNATORINO - ATALANTA

FIORENTINA - GENOA

SABATO 25 GENNAIO

DOMENICA 26 GENNAIO

BOLOGNA - UDINESECAGLIARI - FIORENTINA

MILAN - TORINO-

ATALANTA - NAPOLI

CATANIA - LIVORNOCHIEVO - LAZIOPARMA - ROMA

SASSUOLO - VERONAGENOA - SAMPDORIA

JUVENTUS - INTER

SABATO 2 FEBBRAIO

DOMENICA 3 FEBBRAIO

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

L’AMAREZZA OLTRE LO SPORTSaverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

La Roma (secondo posto)ha allungato a quattro

lunghezze, la Fiorentina sta arrivando minacciosa (-3). A Bologna il Napoli ha buttato via la vittoria dopoavere rimontato riscattando un primo tempo orri-bile.Cominciano a essere stanche le frecce dell’attaccoCallejon e Mertens. In questo momento Pandev nonè più proponibile. È urgente il rientro di Hamsik atempo pieno. A Bologna, Marek ha cambiato il Na-poli nel secondo tempo. È stanco Albiol che giocasempre, e domenica è incorso in due errori decisivisui gol bolognesi. Il campo pesante di Bologna ha ac-centuato le condizioni fisiche non eccellenti degli az-zurri, ne ha anche condizionato i tocchi in velocità.Adesso c’è il Chievo in questo anticipo di sabato enon si sta tranquilli. Il Napoli ha sprecato 11 punticontro le squadre di media e bassa classifica. Sette liha sciupati in casa. Il Chievo può essere minaccioso.In piena zona-retrocessione viene a vendere cara lapelle. La gestione di Corini, subentrato a Sannino,dopo lo slancio iniziale di tre vittorie si è arenata

(due punti nelle ultime cinque partite). Ma la squadra sa chedovrà lottare col pugnale fra i denti partita dopo partita,chiunque sia l’avversario. Se il Napoli dovesse accusare stanchezza, la partita sarà pe-ricolosa. Bisogna darci dentro dal primo minuto, mettere iveronesi in soggezione e conquistare un vantaggio rassicu-rante senza andare in ansia col passare dei minuti. Sarebbeclamoroso un risultato non positivo. Fuori casa il Chievo hasegnato la miseria di quattro gol. Al San Paolo si metterà intrincea (3-5-2) puntando sulle sortite di Thereau e Paloschi.Senza disattenzioni, la difesa del Napoli non dovrebbe subireoltraggi.Il Napoli troverà un centrocampo avversario affollato, comea Bologna. Se i mediani non velocizzano il gioco c’è il rischiodi impantanarsi. E ci sarà da patire anche in attacco se man-cherà la rapidità delle giocate.Si annuncia la novità Jorginho. A centrocampo, l’assenza diBehrami si fa sentire sempre più. Benitez ha due mediani(Inler e Dzemaili) che non sono incontristi, che fanno filtroa fatica e che impostano poco.All’andata fu una passeggiata (4-2: Callejon, Higuain e duegol di Hamsik) per il Napoli partito a razzo. Ma ora la clas-sifica impone al Chievo di tirare su le barricate e difficil-mente sarà una festa come a Verona. A meno che il Napolientri in campo con la determinazione e la sicurezza dellegrandi squadre mancate a Bologna.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na)Anno IX - n° 95 - 25 gennaio 2014

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Daniele Acampa, Valerio Ceva Grimaldi, GiuseppeGargiulo, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passa-retti, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Riccardo Sorrentino, CarmineTasconeRegistrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007

Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l.Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione giovedì 23 gennaio 2014 - ore 11,00

U n vero peccato aver perso a Bologna due punti a partitaormai finita e con la superiorità numerica, il pareggiocontro i felsinei cala una forte ipoteca sul prosieguo del

campionato. E dire che gli azzurri dopo un primo tempo da dimenticare ave-vano nuovamente ribaltato il risultato come era successo control’Atalanta in Tim Cup, stavolta, però, uno svarione del semprepresente Albiol ha consentito al “rinato“ Bianchi di calciare aporta, praticamente indisturbato, incolpevole il buon Rafael, c’èda precisare che l’azione era viziata da uno spintone di Nataliai danni proprio dello spagnolo.È inutile recriminare bisogna, invece, considerare che la squadradeve rispondere a situazione di superiorità numerica, imponen-do il proprio gioco, senza nemmeno prendere in considerazionel’utilizzo di una irritante melina che, come spesso accade, de-termina incredibili capovolgimenti di fronte.Il Napoli ha nelle sue potenzialità la capacità di poter tranquil-lamente concludere in positivo le partite senza ricorrere a que-sti mezzucci pericolosi, lo spirito di una grande squadra parteda questi concetti e il popolo napoletano è più che maturo pervalutare con serenità e competenza la gestione della gara, nonè possibile in pochi minuti rovinare belle prestazioni.Con il Chievo si attende una risposta decisa, ogni squadra deveessere affrontata con la giusta cattiveria agonistica, vincere conun largo margine non deve servire a sminuire gli avversari, maè necessario per acquistare consapevolezza nei propri mezzi erilanciare l’entusiasmo di tifosi unici come quelli napoletani.A riguardo definirei inqualificabile il comportamento di unaparte di tifosi bolognesi inneggianti al nostro “Vesuvio“ per la-vare chissà che cosa se non la mente malata di costoro che dicalcio veramente non capiscono un bel niente.Eccellente, di contro, il comportamento dello sportivo ed esem-plare Gianni Morandi, simbolo della canzone italiana, che si èdimesso da presidente onorario del Bologna Calcio proprio perquesto motivo e in netto contrasto con azioni che alimentano ilrazzismo. Appena se ne presenterà l’occasione lo ringrazieròpersonalmente a nome di tutti i nostri affiliati.

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Carmine Tascone

NAPOLI DA 6 E MEZZO E GLI ALTRI CORRONO

C Che si può dire del Napoli alla boa di metà stagione? Nien-te squilli di trombe, ma neppure grandi delusioni. La squa-dra è terza in classifica, sta disputando un buon torneo, è

uscita immeritatamente dalla Champions League dopo aver di-sputato fior di partite,tuttavia bisognaaspettare, bisognaavere pazienza e ve-dere dove vuole arri-vare l’allenatore, chea inizio stagione hadetto che il Napoliconquisterà qualcosa.Non posso aspettarmiche migliorerà il piaz-zamento dello scorsoanno che vorrebbe di-re scudetto, ma ho fi-ducia, con Benitezsono arrivati tutti otti-mi calciatori tranneZapata, tutti di primafascia. Vediamo oracosa succede, compracentrocampisti, maavrebbe bisogno didue forti difensori. Mi auguro che anche lui l’abbia capito. Pec-cato che al mercato il Napoli arrivi sempre impreparato, ope-razioni che dalla stampa sembravano fatte, sfumano in un batterd’occhio. E il caso Cannavaro è diventato una barzelletta. Peradesso è arrivato solo Jorginho, fantastico universale poliva-lente, ma va visto giocare nel metodo di Benitez. Lui non hamai giocato in uno schema a due a centrocampo, viene da unbel campionato nella Sambonifacese, e poi due buone stagionia Verona, ma una cosa è giocare lì, un’altra a Napoli dove esisteuna super pressione da parte di media e tifosi con ogni dome-

nica 50mila spettatori sugli spalti e lui ha poca esperienza pertali palcoscenici. Venendo al campionato e alla gara di Bolognanon posso accettare di prendere due gol, il secondo su angolo,con Bianchi solo soletto che può stoppare con comodo il pal-

lone e mettere inrete con 4 calcia-tori del Napolischierati. Una ga-ra che Benitez havisto di grandespessore, io no.Un primo temporegalato dal Na-poli,inesistente, eun secondo dagestire, facendoscomparire il pal-lone sul 2-1, o damandare il pallo-ne in tribuna.Con questi sonogli ennesimi pun-ti dilapidati daaggiungere aquelli persi colSassuolo, Parma,

Udinese e Cagliari. Abbiamo perso 10 punti con squadre netta-mente inferiori al Napoli. Intanto si profila una semifinale diCoppa Italia con la Roma che ha eliminato la superba Juventus.Peggiore avversario il Napoli non poteva trovare. Una squadrain salute che gioca benissimo con un grande motivatore in pan-china, un allenatore al quale tutti i calciatori vogliono bene eche nel momento topico del match contro una sazia Juventusha indovinato le giuste sostituzioni. A proposito, sabato c’è an-che il match col Chievo. Non lo voglio analizzare, voglio solovedere lunedì mattina tre punti in più sulla classifica del Napoli.

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NAPOLI - CHIEVO N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze Gol1 CHRISTIAN PUGGIONI P 1981 ITA 20 -2 A. BERNARDINI D 1987 ITA 4 -3 DARIO DAINELLI D 1979 ITA 11 -4 CLAITON DOS SANTOS D 1984 BRA 6 -7 DEJAN LAZAREVIC A 1990 SLO 6 18 IVAN RADOVANOVIC C 1988 SER 17 -9 SIMONE BENTIVOGLIO C 1985 ITA 12 110 ALESSIO SESTU C 1983 ITA 12 -11 MAHMADOU SAMASSA A 1986 MAL 1 -12 BOSTJAN CESAR D 1982 SLO 18 -15 MANUEL PAMIC D 1986 CRO 3 -17 GENNARO SARDO D 1979 ITA 17 -20 MARCELO ESTIGARRIBIA C 1987 PAR 15 -21 N. SEBASTIAN FREY D 1984 FRA 16 -22 BOADU MAXWELL ACOSTY C 1991 GHA 7 -27 LUCA RIGONI C 1984 ITA 18 228 MARCO SILVESTRI P 1991 ITA - -31 SERGIO PELLISSIER A 1979 ITA 13 133 PAUL PAPP D 1989 ROM 6 -43 ALBERTO PALOSCHI A 1990 ITA 18 556 PERPARIM HETEMAJ C 1986 FIN 17 -77 CYRIL THEREAU A 1983 FRA 19 490 MATTEO ARDEMAGNI A 1987 ITA 2 -93 BOUKARY DRAMÉ D 1985 SEN 16 -

Sei tu quello nel cerchietto rosso nella foto qui sotto? Non perdere tempo...chiama subito il 338 35949 20 o il 334 104 83 81 e vinci un biglietto omaggio per il prossimo incontro del Napoli allo Sta-dio San Paolo

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N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze Gol1 CABRAL RAFAEL P 1990 BRA 6 -2 ANTONHY REVEILLERE D 1979 FRA 5 -5 MIGUEL ANGEL BRITOS D 1985 URU 9 17 JOSÉ MARIA CALLEJON A 1987 SPA 20 98 JORGE LUIZ JORGINHO C 1991 BRA 18 79 GONZALO HIGUAIN A 1987 ARG 19 1011 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 14 -14 DRIES MERTENS A 1987 BEL 17 515 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA - -16 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 8 -17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 13 618 JUAN CAMILO ZUNIGA C 1985 COL 4 -19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 17 620 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 15 421 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 12 -22 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO 4 -24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 21 125 JOSÉ PAEZ REINA P 1982 SPA 15 -27 PABLO ESTIFER ARMERO C 1986 COL 14 -28 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 4 -33 TORTAJADA RAUL ALBIOL D 1985 SPA 18 -85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 14 -88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 18 191 DUVAN ESTEVAN ZAPATA A 1991 COL 8 -

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P eccato! È un vero peccato che questa squadra, così fortedalla cintola in su, così devastante negli ultimi venti me-tri, così entusiasmante quando gli attaccanti, quattro fu-

rie scatenate, si passano il pallone e filano dritti verso la portaavversaria, si sciolga poi come neve al sole, quando a salirein cattedra dovrebbero essere stopper e terzini, per dirla contermini antichi. Una vecchia storia, trita e ritrita, che il Napolisi porta avanti da un bel po’ di tempo, da quando Mazzarri eracostretto a schierare il buon Aronicain Champions League. Evidentemen-te, però, la società non ha mai ritenu-to opportuno intervenire in manieraseria e perentoria sul mercato dei di-fensori, fatta eccezione per Albiol (erinunciando comunque a Campagna-ro), che da solo non può cantare eportare la croce, evidentemente. Re-sta quello il “Tallone d’Achille” cherende vulnerabile un organico da pri-mato. Domenica scorsa un Napoli in-guardabile nel primo tempo e appenasufficiente nel secondo, era riuscito, nonostante tutto, a spun-tarla anche a Bologna, grazie a un rigore e a un gran gol diCallejon, messo davanti alla porta da Higuain, più bravo comeuomo assist che come goleador, da un po’ di tempo. Poi uncerto Rolando Bianchi, che aveva smarrito la via del gol, èstato trasformato in Batistuta dalla lentezza di Fernandez ecompagni e la frittata è stata servita. Adesso bisognerà fare iconti con la Fiorentina che, a differenza del Napoli, che ha bi-

sogno di difensori e prende centrocampisti, è andata a coprirecon Matri la falla lasciata da Pepito Rossi e rilancia la sfidaagli azzurri per la terza piazza utile a centrare l’Europa checonta. Al momento in cui scriviamo sono in pieno svolgimentole operazioni di mercato e dunque non è detto che chi leggenon sia già a conoscenza di ulteriori e auspicabili acquisti daparte del Napoli. Certo è che De Laurentiis, Benitez e Bigon

si saranno convinti, ancora di più, chetra un Jorginho e un Capoue, sarà be-ne trovare un bel Marcantonio di cen-trale, visto che Albiol comincia amordere il freno e gli altri in organiconon danno l’affidamento di cui unasquadra da vertice necessita per esse-re competitiva. Il Chievo rappresental’avversario ideale per rimettersi incarreggiata. La squadra di Corini nonè più la rivelazione degli anni scorsie francamente appare improbabileche possa mettere in difficoltà la for-mazione azzurra, che dovrà archivia-

re subito la pratica per pensare anche alla sfida di Coppa Italiacon la Lazio di Edy Reja. Una competizione che gli azzurri,non ci stanchiamo di ripeterlo, dovranno considerare comeobiettivo prioritario della stagione, allo stesso livello dell’Eu-ropa League e alla posizione Champions. Guai a sottostimareil torneo schierando giocatori non all’altezza (Zapata) e gio-vani speranze (Bariti e Radosevic), perché, più che di speran-ze, in questo momento, c’è bisogno di certezze.

Marco Martone

QUATTRO FURIE E… UN TALLONE D’ACHILLE

Fabrizio Piccolo

CALLEJON, “CAZZIMMA” SPAGNOLA PER BENITEZ

Q uando l’ho visto scattare sulla destra come una saetta einfilare ancora una volta il pallone nell’angolino a Bolo-gna, in una sorta di remake sempre più bello dello stesso

gol che ripete all’infinito, non ho avuto dubbi. Le avrei dedicatea Callejon queste righe. Come siafinita poi lasciamo perdere, diquella partita mi tengo stretto so-prattutto quel gol. Rivisitazionesempre moderna della specialità diquesto piccolo fenomeno che si stadimostrando il miglior acquistodel Napoli. Nel rapportoqualità/prezzo forse non ci sono ri-vali, con tanto di cappello sia a Hi-guain che a Mertens, pure costatopoco rispetto a quel che sta ren-dendo. Diciamocelo, chi lo cono-sceva Callejon? L’avevamo vistoin qualche partita del Real Madrid,avevamo sorriso quando dopo unsuo gol al Mestalla s’era vistoMourinho salirgli addosso per lagioia, come fosse la groppa di un cavallo e siamo andati a spun-tare le sue statistiche per capire chi poteva essere davvero que-sto Callejon. Poi l’abbiamo visto giocare. Una, due, dieci par-tite. Tutte. Perché se c’è un insostituibile in questo Napoli è pro-prio lui assieme al Pipita. Callejon s’è conquistato l’affetto dellagente piano piano ma senza fermarsi mai. Prima con la genero-

sità nel correre a perdifiato sulla fascia, poi per l’intesa da ap-plausi con Higuain, quindi per i gol. Uno più bello dell’altro,uno dopo l’altro. Quando Benitez disse in estate che avrebbe po-tuto fare dai 10 ai 20 gol abbiamo mascherato la risata ironica,

ce lo ricordiamo? Invece ec-colo qui: e chi lo chiama Cal-le, chi Calleti, chi Cagliehònma questo è un fenomeno ve-ro. Io dico la verità, quandol’ho visto le prime volte mi hacolpito subito per il carattere.C’ha la cazzima spagnola,questo qui: il sorriso davanti eil colpo che ti mette al tappetodietro le spalle. Che bello po-ter finalmente dire: che gran-de acquisto, senza dover an-dare a rimpiangere milionibuttati al vento. Bravo Beni-tez che l’ha convinto, chia-mandolo a ripetizione perchéaccettasse questa scommessa,

bravo Bigon che non se l’è fatto dire due volte. L’ode a Josè èmeritata tutta, ha le stimmate del fuoriclasse che ci serviva pro-prio quest’andaluso ribelle. E se anche il suo fratello gemelloJuanmi gli somigliasse in campo il pensiero di riunire la famigliapotrebbe non essere una cattiva idea. Dimenticavo, Callejon in-dossa la maglia numero 7. Vi ricordate ancora chi l’ha avuta in

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NAPOLI – SAMPDORIA 2-0Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernández, Ré-veillère (49' Armero); Inler, Dzemaili; Insigne, Callejón (83'Radosevic), Mertens; Higuaín (77' Zapata). A disposizione:Contini, Colombo, Uvini, Bariti, Pandev. All. Rafael Benítez.Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Ga-staldello, Regini (72' Costa); Obiang, Palombo; Gabbiadini,Krsticic (78' Pozzi), Soriano; Eder. A disposizione: Fiorillo,Renan, Rodriguez, Sansone, Wszolek, Bjarnason, Maresca,Eramo, Poulsen, Fornasier. All. Sinisa Mihajlovic.Arbitro: BantiMarcatori: 53' Mertens, 62' Mertens (N)Ammoniti: Obiang, Mustafi (S), Mertens, Higuain (N)

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Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Maietta, Moras, Agosti-ni; Romulo, Jorginho, Halfredsson (22' st Martinho); Iturbe(36' st Donadel), Toni, Gomez Taleb (33' st Cacia). A disp.:Borra, Nicolas, Albertazzi, Marques, Gonzalez, Donati, La-ner, Cirigliano, Jankovic. All. MandorliniNapoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernandez, Arme-ro; Dzemaili, Inler (37' st Radosevic); Callejon, Pandev (22'st Insigne), Mertens; Higuain (35' st Britos). A disp.: Co-lombo, Contini, Uvini, Reveillere, Bariti, Zapata, Hamsik.All. BenitezArbitro: DoveriMarcatori: 27' Mertens, 27' st Insigne, 31' st Dzemaili (N)Ammoniti: Dzemaili (N), Cacciatore (V)

VERONA – NAPOLI 0-3

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IL PALLONE D’ORO, DA ROMANZO A IPNOSI DI MASSABruno Marra

N on ho mai amato il Pallone d’Oro, lo considero un istitutodestabilizzante e forviante dei valori veri del calcio. E nonparlo di valori tecnici ma di quelli strettamente sportivi.

Il calcio è uno sport di squadra, nasce e si sviluppa come ag-gregazione, condivisione, appartenenza.

Senza menare discorsi sull’aspetto culturale, sociale ed etico, ilsenso e la sublimazione del calcio è semplicemente la vittoriadi squadra. Certo, esistono giocatori che fanno vincere la squa-dra. Ma non esisterà mai una squadra che fa vincere un solo gio-catore.

Il Pallone d’Oro è figlio della cultura occidentale dello sviluppocapitalista, un altro obelisco eretto al boom economico del do-poguerra. Ma è anche l’interprete fedele della brama mai domadi idolatria che attraversa l’immaginario collettivo. In buona so-stanza non è solo un premio sportivo ma una convergenza trafilosofia ed esigenza di massa. Eppure viene partorito da unaidea contro natura, bizzarra, sgangherata, senza apparente ra-gione: un premio individuale in uno sport di squadra.

Il calciatore più forte del mondo può eleggerlo il popolo, scri-verlo nel cielo della fantasia e affidarlo alle pagine della leg-genda, ma non può essere messo su una pergamena da una giu-ria. In realtà lo stesso “Balon d’Oro” nasce con mire ben dimen-sionate e non certo ambiziose e messianiche, come è stato poitrasformato dall’espansionismo dilagante di populismo e busi-ness. Negli anni ‘50 la rivista francese France Football chiedeai suoi lettori di votare il calciatore più forte d’Europa. Una bo-naria operazione di fidelizzazione e un riconoscimento allacompetenza di “nicchia”. Una bella pensata, assolutamente pri-va di scopi esorbitanti la sfera della passione e del romanzosportivo.

Col tempo hanno cominciato a votare i giornalisti e il ricono-scimento ha assunto una valenza più professionale e comunqueuna patente di ufficialità. La regola unica è: premiare il calcia-tore che ha vinto di più o si è distinto maggiormente per successie meriti durante la stagione. Sappiamo tutti oggi che l’albo delPallone d’Oro ha scandito fedelmente anni di storia. Cruijff,

Platini, Baggio, Rossi,Van Basten, sono esatta-mente i miti eletti dalcampo e dalla gente nelventennio che va dal ‘70al ‘90. Un premio cheaveva anche un alone dicandore, soavità e soprat-tutto sobrietà. Quella cheoggi si è persa. E non è uncaso che sia accaduto con-testualmente all’assorbimento del “Balon d’Oro” da parte dellaFifa. La Federazione ha fagocitato il premio rendendolo eventosoprattutto mediatico. Ecco che la dicotomia giocatore-squadranel nostro tempo si amplifica, diviene una forbice inevitabile.Guardatevi attorno, la domanda più assillante e ricorrente du-rante l’anno calcistico non è chi vincerà il Mondiale, l’Europeoo la Champions. La domanda è: chi vincerà il Pallone d’Oro. Omeglio: a chi glielo danno!? E come se non bastasse ogni setti-mana ognuno propone il suo nome, il suo preferito, addiritturaci sono campagne stampa che molto poco candidamente fannoleva sulla captatio benevolentiae popolare per tirar fuori una belnumero di copie da piazzare.

Fino all’apice del paradiso artificiale che si concretizza nel megafestone stile “la grande bellezza” della serata finale, con tappetirossi fiammeggianti, diamanti abbaglianti, pareti dorate, passe-relle di alta moda e calciatori di ogni epoca che ammonticchianomilioni su milioni in un raggio di 50 metri quadrati. E poi capitapure che il campione dei campioni si metta a piangere dalla com-mozione. Della serie: anche i ricchi piangono.

Magari dopo l’ipnosi di massa ci sarà pure qualcuno che si ponecoscienziosamente il dubbio se sia il caso oggi, non esattamentenel boom economico dell’ultimo impero d’Occidente, di solle-citare e urtare la sensibilità comune con istrioniche feste di cortee ostentata opulenza. Ma tranquilli tutto passa, ci rivediamol’anno che viene. La meravigliosa avventura continua. Ah, di-menticavo, prima di andare via ditemi pure: ma secondo voi chilo vince il prossimo Pallone d’Oro!?

La metamorfosi di un premio popolare in evento mediatico e opulento

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LA BEFFA DI BIANCHI ARRIVA AL 90'

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Bologna (3-5-1-1): Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (72'Mantovani); Garics, Kone, Perez, Pazienza, Morleo (82' Ac-quafresca); Diamanti; Bianchi. A disp.: Stojanovic, Agliardi,Sorensen, Crespo, Della Rocca, Laxalt, Krhin, Christodoulo-poulos, Cristaldo, Moscardelli. All. BallardiniNapoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveille-re; Inler, Dzemaili; Mertens (78' Insigne), Pandev (57' Ham-sik), Callejon; Higuain. A disp.: Colombo, Contini, Cannavaro,Armero, Britos, Radosevic, Zapata. All. BenitezArbitro: DamatoMarcatori: 37' Bianchi, 90' Bianchi (B), 62' Higuain, 80' Calle-jon (N)Ammoniti: Pazienza, Bianchi, Kone, Garics (B), Fernandez (N)Espulsi: Kone (B)

BOLOGNA – NAPOLI 2-2

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Mario Passaretti

NAPOLI – ROMA: ETERNA RIVALITA’

S i parla di due tifoserie molto calde capaci di grandi co-reografie e di incitare i loro rispettivi calciatori. Eranoaddirittura gemellate dan-

do vita a grandi spettacoli fol-cloristici. Gemellaggio poi inter-rotto… Ma quale fu il motivodella fine del gemellaggio?Venticinque ottobre 1987: sigioca Roma - Napoli e i giallo-rossi conducono per 1-0 con retedel bomber Pruzzo. Il Napoli èridotto in 9 per una doppiaespulsione di Renica e Careca.A pochi minuti dalla fine Mara-dona batte un calcio d'angolo, inarea svetta Francini che insaccaper un insperato pareggio. A fine partita Bagni "festeggia" sottola curva Sud rivolgendo ai tifosi giallorossi il celebre gesto del-l'ombrello: quel giorno cessò lo storico gemellaggio del Derbydel Sole. Da quel momento una rivalità acerrima, rinforzataquest’anno dalla corsa per un posto Champions con lo scudettoche quasi certamente resterà cucito ancora sulle maglie della

Juventus, e acuitasi nel mese di gennaio con i due “sgarbi”fatti dalla squadra romanista nei confronti del Napoli nella fi-

nestra di mercato di riparazione.Una Roma già forte di un secon-do posto e in grado di rafforzarela sua posizione allungando su unNapoli incapace di vincere alDall’Ara. Il distacco è aumentatoe ora siamo a quattro punti dallasquadra capitolina. Un distacconon solo numerico, ma che inquesta sessione di mercato digennaio si è ingigantita ancora dipiù con l’acquisto di Nainggolan,un centrocampista di ottima qua-lità sempre e solo inseguito a pa-

role dal Napoli, e in ultimo il centrocampista laterale Bastosche avrebbe aggiunto qualità a un reparto già ottimo. È inutileora esprimere qualsiasi giudizio visto che mancano ancora 10giorni al termine del calciomercato e chissà, che oltre a Jorgin-ho, il presidente non ci regali altre soddisfazioni per costruireuna grande squadra e fare anche noi uno “sgarbo” alla Roma.

TIFO IN... PARLAMENTOValerio Ceva Grimaldi

Da questo numero la rubrica “dal Parlamento” di Cuoreazzurro ospiterà interviste a parlamentari ma anche a per-sonaggi del mondo della cultura, delle istituzioni e dell'as-sociazionismo nazionale protagonisti della vita sociale delPaese. Naturalmente, denominatore comune sarà sempreil tifo per il Napoli. Oggi è la volta di Fulvio Mamone Ca-pria, dal luglio 2011 presidente di una delle più importantiassociazioni ambientaliste nazionali: la Lipu. Classe 1973,originario di piazza Cavour, è da sempre tifosissimo delNapoli.

Giocatore preferito? Higuain. Ma anche Mertens mi piace moltissimo.

Prima volta allo stadio? Ai tempi di Maradona andavo spesso in curva B. Un'emozioneindescrivibile. Ricordo che in occasione di un gol fu tale l'en-tusiasmo della folla che in pochi secondi mi ritrovai sospintodieci file più in basso, fin dove ci si affaccia sull'anello infe-riore...

Un episodio a cui è particolarmente legato? Ricordo con piacere la grande festa in occasione del secondoscudetto. Insieme ad altri amici giravamo per le vie della cittàfesteggiando seduti sul cofano della macchina a sbandierarea più non posso...

Cosa pensa di Benitez? Mi piace molto. Ha personalità, e anche una costruzione dellasquadra molto seria. Può fare sempre meglio.

Soddisfatto del rendimento della squadra? Certo, dopo il pareggio col Bologna è rimasto un po' d'amaroin bocca. Ma secondo me il bicchiere è mezzo pieno.

Cosa manca al Napoli? È una questione di mentalità o ser-virebbe qualche giocatore? Io credo si debba potenziare la squadra con un paio di elementiche abbiano quell'esperienza in grado di colmare il gap esi-stente.

Il giocatore che quest'anno l'ha un po' delusa? Non vedo un giocatore in particolare. Ma comunque credo chela nostra difesa debba essere potenziata. Il modulo di Benitezè molto offensivo, e quindi è vitale rafforzare il reparto arre-trato. I portieri Reina e Rafael, invece, mi danno grande sicu-rezza.

Il Chievo è stata un po' la bestia nera del Napoli negli ulti-mi anni. Cosa pensa di questo match? Io dico che da qui alla fine della stagione bisogna vincere tuttele partite. Il Chievo è una squadra insidiosa, ma noi dobbiamosempre scendere in campo per vincere. Sempre.

Una previsione?Due a zero per il Napoli.

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Carlo Longobardi

PIÙ ARROSTO E MENO FUMO

U n paio di elementi molto positivi da cui ripartire ci sono.Innanzitutto bisogna complimentarsi con tutta la “Ban-dabenitez” per la stagione straordinaria sin qui condotta

in campionato - dove si sono ottenuti punteggi record - inChampions e in Coppa Italia; c’è poi da guardare con ottimi-smo al mezzo campionato ancora da disputare e, infine, a di-scapito di ogni sforzo compiuto, si deve considerare il cam-mino “impossibile” della Juventus che, di fatto, ha ammazzatoil torneo nazionale, e della stessa Roma che ha reso moltocomplicata anche la lotta per l’accesso diretto nella massimacompetizione europea. Però, c’è anche da recriminare, e tanto,sulla incapacità riscontrata nei momenti topici di alcune par-tite, più volte rilevata, che non ha consentito di acquisire queipunti “possibili” che mancano e che avrebbero reso il cam-mino veramente eccellente. La partita di Bologna - che va adaggiungersi a quelle con l’Udinese, Parma, Cagliari e il Sas-suolo – ha lasciato tutti interdetti, non tanto per il pareggio,che pure ci può stare, ma per la modalità identica agli altri in-contri citati con la quale è stata giocata. Nella formazione ti-tolare è stato schierato Pandev, nonostante il suo discutibilestato di forma con Hamsik rigenerato in panchina. Il primotempo è stato regalato agli avversari con quell’atteggiamentoimmotivato, inspiegabile e molle già visto in passato, chiusocon il gol subito che non è stato altro che una conseguenzalogica e inevitabile, condizione che si determina quando ilpallone staziona troppo nella propria area. Poi il Napoli hagiochicchiato un poco e ristabilito rapidamente la distanzaevidente che esiste tra le due squadre. Dopodiché errori e or-rori in quantità. Anziché schiacciare l’avversario confuso nel-

la propria metà campo alla ricerca del gol della sicurezza, siè proceduto a un inutile, irritante e offensivo mantenimentodel pallone: mille tocchetti fini a se stessi. Le sostituzionicompiute sono state ugualmente inutili, ancora una volta an-drebbe spiegato a Insigne (subentrato all’ispirato Mertens)che il talento si dimostra anche con le giocate semplici e chie-sto a Don Rafè il perché di questa sostituzione che non hamodificato nulla sul piano tattico e perché, ancora, non è statasfruttata l’ulteriore a disposizione che avrebbe potuto sup-portare adeguatamente il centrocampo o la difesa. Giocarecon l’ansia ha prodotto, invece, l’evitabile fallo di blocco delPipita, la spizzata di Inler che ha regalato il corner decisivoe il raddoppio al centro di Albiol, seppur viziato da fallo, cheha lasciato da solo Rolando Bianchi a mietere i suoi immeri-tati allori e diventare uno degli uomini copertina delle tra-smissioni sportive serali. L’altro tema da accennare è quellorelativo alle operazioni di mercato e alla ridotta credibilitàdella nostra società in questo ambito. Le operazioni migliorisono quelle condotte in sordina e tempestivamente. Il casoBastos insegna abbondantemente. Da noi (nonostante l’arrivodell’ottimo Jorginho) si devono attendere squilli di tromba,fuochi d’artificio e… tweet. Allora, con grande rabbia, sono tornate alla mente le imma-gini degli altri “amati” allenatori che richiedono e ottengonoil massimo impegno anche in condizioni di ampio vantaggioe di direttori sportivi che non fanno altro che comunicare,semplicemente, l’avvenuto acquisto di un nuovo giocatore.La spettacolarizzazione a tutti i costi può non essere un ob-bligo a cui attenersi sempre.

Daniele Acampa

COMANDA IL CENTRO-SUD

I l calcio italiano si è capovolto. L’Italia del pallone si scoprea testa in giù: comanda il Centro-Sud. Il Nord, da semprericco, sgrana gli occhi e sospira invidioso. Si tratta di un pro-

cesso rivoluzionario che va avanti da un po’ di tempo. L’esem-pio lampante di quanto stasuccedendo è l’affareNainggolan, un giocatoreche volevano tutti e alla fi-ne è arrivato alla Roma. Lastessa società giallorossa,ha appena preso Bastos, unaltro giocatore sul qualeInter e Milan avevanomesso gli occhi da moltotempo. Jorginho ha cattu-rato l’attenzione di ognigrande club per i suoi fe-nomenali mesi al Verona el’ha preso il Napoli. LaFiorentina, colpita dall’infortunio di Rossi e Gomez si è subitomossa con profitto: ha strappato Matri alla concorrenza, poi harinforzato ancor di più l’organico con Anderson. E dal nord chefanno per invertire la tendenza? Il nulla. A parte la Juve, che haun organico super e che non sta facendo affari a gennaio, le altredormono. Milan e Inter stanno attraversando una grave crisid’identità. I rossoneri si sono appena liberati di Matri, hanno

tenuto il solo Pazzini (che si è pure infortunato), ora si ritro-vano senza un vice-Balotelli. Fino a qualche anno fa, sarebbestato complicato solo immaginare uno scivolone del genere.Poi ci sono i tanti obiettivi falliti, da Nainggolan a Tevez e

Strootman, fino a Ljajic. El’Inter? Ha il primo presiden-te di un grande club che co-mincia la sua avventura conil motto: prima vendere e poicomprare, è questo, infatti,l’ordine arrivato da Thohir. Ègià successo che club delCentro-Sud si siano oppostiallo strapotere nordista, an-che sul mercato. Il Napoli diFerlaino, la Roma di Sensi, laLazio di Cragnotti, la Fioren-tina di Pontello e poi di Cec-chi Gori, il Parma di Tanzi,

hanno sfidato il nord a suon di mega-investimenti, poi spessohanno pagato sulla propria pelle gli azzardi economici. Adessosembra diverso. Napoli, Roma e Fiorentina battono sempre lemilanesi sul mercato grazie a una perfetta e competente pro-grammazione oltre a qualche cessione eccellente. Non si saquanto durerà, per ora la classifica dice che dietro la super-Juve ci sono quelle tre e non hanno intenzione di fermarsi.

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

ECCO JORGINHO, L’ITALO-BRASILIANO

I l neo acquisto del Napoli dal nome articolato Jorge Luiz Frel-lo si fa chiamare, fortunatamente, semplicemente, “Jorgin-ho”. La sua giovane età, ha appena 23 anni, è un’ottima pre-

messa per un elegante calciatore cresciuto calcisticamente nelvivaio gialloblù.Il suo ruolo di centrocampista rinfresca un reparto particolar-mente attenzionato da Rafa Benitez che prosegue nel suo pro-getto di formazione di un gruppo giovane e affiatato che possareggere nel tempo e gratificare le aspettative dei tifosi azzurri.Il pareggio di Bologna ha lasciato non poche recriminazioni, mapiangere sul passato non produce risultati, altra cosa è invecefare buone riflessioni sugli errori e trarne il massimo profitto, ilcalcio è uno sport che riserva incredibili sorprese; quanti di noihanno previsto con amarezza il gol di Bianchi rispetto al disin-volto atteggiamento degli azzurri, per poi davanti ai televisoriimprecare e arrovellarsi il fegato.Che ben vengano, allora, nuove leve che, desiderose di affermar-si, lasciano sul terreno di gioco fino all’ultima goccia di energia.Le sconfitte vanno accettate senza problemi se la squadra dimo-

stra tutto il suoimpegno.Chissà ora se Be-nitez vorrà pro-vare immediata-mente l’innesto acentrocampo delgiovane brasilia-no, siamo tuttiincuriositi daquesta opportu-nità senza smi-nuire il valore dei compagni di reparto. La prima assenza nellefile veronesi di Jorge si è sentita notevolmente a dimostrazionedelle sue indiscutibili qualità… staremo a vedere! Nel frattempo si è già allenato a Castelvolturno e ha svolto unlavoro completo ed è già entusiasta dell’ambiente, ottimi se-gnali per i tifosi napoletani che sanno ricambiare con quellaunica e impareggiabile euforia. Benvenuto Jorge!

NAPOLI-ATALANTA 3-1: E ORA LA LAZIO

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Attilio Marchionne

PRIMAVERA A TUTTA, BEFFA GIOVANISSIMI

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PRIMAVERAFinisce nel migliore dei modi il girone di andataper gli azzurrini di Saurini che iniziano al meglioil loro 2014: secco 4-1 ai danni dei cugini del-l’Avellino e Napoli sesto in classifica a 21 punticon l’aggancio al Palermo fermato in casa 0-0 dal-la Reggina. Vittoria squillante per l’undici azzurroin vantaggio nella prima frazione di gioco graziea una prodezza di Tutino. L’Avellino reagisce esfiora il gol del pari. Nella ripresa Napoli scate-nato, il portiere irpino Rizzo salva prima su Tutinoe poi su Rubino. Inaspettatamente, però, l’Avelli-no pareggia con Masocco. Scossa del Napoli chedi seguito segna tre reti con Bifulco, Rubino cheallo scadere il quarto gol del Napoli con Tutinoche fa doppietta. E ora sotto con la capolista.

Prossimo turno: 25/1 Lazio - Napoli

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ALLIEVINAZIONALI

Stesso risultato (4-1) della Primavera, ma a posi-zioni invertite, per gli Allievi di Mazzella che su-biscono una dura lezione dalla capolista Romanella seconda giornata di ritorno del campionato.Un match iniziato sotto i migliori auspici col Na-poli in vantaggio all’intervallo grazie a una retedi Aniello Esposito. Tutt’altra musica nella ripre-sa con i giallorossi scatenati che segnano in quat-tro minuti due reti, prima con Soleri e poi con Va-sco su calcio di rigore. Gara ribaltata, Napoli de-moralizzato e capitolini ancora in gol prima colraddoppio di Soleri e poi col neo entrato D’Urso. A parziale giustificazione per gli azzurrini le mol-te assenze per di Rivelli, Sgueglia, Natale e Ber-nardini, tutte per infortunio, e il ricorso a De Si-mone e De Iorio dalla Primavera.

Prossimo turno: 2/2 Napoli - Catania

risultati 12 andatagirone H

GIOVANISSIMINAZIONALI

Secondo turno di ritorno e Napoli fermato in casadal Palermo (1-1), beffato nei minuti di recupero.Grande sconforto tra i ragazzi di Liguori per unsuccesso sfuggito di un niente. che pensavano diavercela fatta, ma così non è stato. Primo tempotutto di marca azzurra ma il vento e qualche pas-saggio impreciso non consentono una manovrafluida. Ma al primo vero affondo i partenopei pas-sano in vantaggio con Mentana che gela Grazia-no. Nella ripresa gli azzurri giocano di rimessama sprecano molto in fase d’impostazione pertroppa precipitazione. Liguori ricorre alla panchi-na ma un errore di Messina nei minuti finali e ildoppio giallo di Russo fanno da prologo al pareg-gio rosanero di D’Amico che chiude il match, ge-la la tifoseria azzurra e demoralizza un Napoli an-cora inesperto.

Prossimo turno: 26/1 Salernitana - Napoli

Settore giovanile

T re squadre, tre diversi esiti per Primavera, Allievi e Giovanissimi del vivaio azzurro. Ride la Primavera di Sauriniche schiaccia l’Avellino. Di tutt’altra pasta il morale della formazione di Mazzella stesa dalla capolista Roma e amaroin bocca anche per gli azzurrini di Liguori fermati in casa dal Palermo.

Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.LAzIO 34 13 11 1 1 44 14

FIORENTINA 33 13 11 0 2 38 13ROMA 30 13 9 3 1 40 15

LIVORNO 25 13 8 1 4 31 21CATANIA 23 13 7 2 4 17 14

PALERMO 21 13 6 3 4 24 17NAPOLI 21 13 6 3 4 25 20LATINA 18 13 5 3 5 22 24

bARI 14 13 4 2 7 24 26JUVE STAbIA 11 13 2 5 6 14 22

CROTONE 10 13 2 4 7 17 41REGGINA 9 13 2 3 8 9 19TRAPANI 7 13 2 1 10 11 35

AVELLINO 1 13 0 1 12 11 46

BARI - ROMA 2-2

CATANIA - LIVORNO 1-0

CROTONE - TRAPANI 1-3

LATINA - FIORENTINA 0-2

LAZIO - jUVE STABIA 4-0

NAPOLI - AVELLINO 4-1

PALERMO - REGGINA 0-0

Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.ROMA 41 15 13 2 0 45 8

PALERMO 39 15 12 3 0 41 6FIORENTINA 31 15 10 1 4 28 15

LAzIO 31 15 10 1 4 27 19PESCARA 23 15 7 2 6 23 19

LATINA 22 15 5 7 3 19 19NAPOLI 20 15 6 2 7 19 30

JUVE STAbIA 16 15 4 4 7 16 23REGGINA 14 15 2 8 5 23 25CROTONE 12 15 3 3 9 15 26

CATANIA 12 15 3 3 9 12 27bARI 11 15 3 2 10 24 36

AVELLINO 11 15 3 2 10 19 41TRAPANI 10 15 2 4 9 13 30

CATANIA - AVELLINO 1-1

CROTONE - FIORENTINA 0-2

jUVE STABIA - LATINA 1-2

REGGINA - LAZIO 3-1

ROMA - NAPOLI 4-1

TRAPANI - PALERMO 0-1

BARI - PESCARA 1-2

Squadra Pt. G. V. N. P. Gf. Gs.PALERMO 34 14 10 4 0 38 11

TRAPANI 33 14 11 0 3 31 13

NAPOLI 31 14 9 4 1 32 10

REGGINA 31 14 10 1 3 34 13

CATANIA 23 13 7 2 4 29 16

SALERNITANA 17 13 5 2 6 20 20

MESSINA 17 14 5 2 7 21 27

PAGANESE 16 14 4 4 6 22 24

CROTONE 13 14 4 1 9 15 29

NOCERINA 12 14 3 3 8 12 25

CATANzARO 10 12 2 4 6 12 16

V. LAMEzIA 10 14 3 1 10 11 42

N. COSENzA 5 14 1 2 11 9 40

PAGANESE- MESSINA 1-1

NOCERINA- N. COSENZA 0-0

NAPOLI- PALERMO 1-1

TRAPANI- REGGINA 0-2

CROTONE- SALERNITANA 1-2

CATANIA- V. LAMEZIA 3-0

RIP. CATANZARO

Page 30: Cuore Azzurro n. 95 del  25/1/2014

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25 GENNAIO 2014

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Le stelle del Napoli... A CURA DI RICCARDO SORRENTINO

T utti a vedere il Napoli e… tutti ad ammirare la prima diJorginho, sagittario come Higuain, e secondo i miei studi,destinato a dare un buon contributo in questa stagione e

uno superlativo nei prossimi due campionati. Ma che delusioneil pareggio di Bologna, un’ennesima conferma di una costantelacuna formata sia da una non buona gestione della palla neimomenti cruciali dellagara, che dagli ormai so-liti limiti difensivi messiancora più in evidenzadal calo, nelle ultimegiornate, della forma econcentrazione di Albiol(che dopo un inizio distagione superlativo, starisentendo di una logicastanchezza). C’è da sot-tolineare poi, che i duegol subiti a Bologna nondipendono da una man-canza di equilibrio tatti-co, perché sono stati su-biti (pur se, in riferimen-to al primo gol, la ripar-tenza è stata favorita daun nostro solito passag-gio sbagliato a centrocampo) il primo, a difesa comunque schie-rata contro un solo attaccante (che era da marcare in modo piùstretto da Albiol), e il secondo, su palla inattiva con Albiol eFernandez a marcare Acquafresca dimenticandosi del tutto diBianchi (… ma che bravi che siamo a resuscitare sempre chista in crisi da tempo). Spero quindi che la società, al di là di unaltro centrocampista, investa in un difensore di qualità ed espe-rienza perché, se in ogni partita ci vogliono 3 gol per vincere,il rischio Fiorentina per la Champions non è da sottovalutare.Ma veniamo a Napoli - Chievo che si giocherà con la Luna eSaturno in scorpione, Mercurio in acquario, Venere in capricor-no, Marte in bilancia e Giove in cancro. Tutto questo per direche, considerando i biotrend astrali (che ricordo ancora una vol-ta sono una fusione dei bioritmi e del presunto trend astrale deigiocatori secondo un sistema statistico che studio e perfezionoda oltre 30 anni), il mio consiglio astrale per Benitez è di con-

siderare che nel Napoli squadra, “ il cielo” protegge in parti-colare i vergine Albiol e Reina, i cancro Inler e Britos, gli scor-pioni Armero e Revelliere; luci e ombre, invece, per il toro Mer-tens. Biotrend astrale in calo invece per gli “acquario” Callejone Maggio, e i leoni Hamsik e Pandev. Discreti tutti gli altri, e inparticolare, punterei sui “sagittario” Higuain e Jorginho. Ma se

il “pesce puzza dallatesta…” nel Chievo,invece, spicca, a in-coraggiare il Napo-li, il trend astralenegativo del suo al-lenatore leone Cori-ni. Trend astrale daluci e ombre invece,per i “toro” Thereaue Sardo, C’è da direperò che, conside-rando che sia il por-tiere Puggioni che lapunta Paloschi (chegià ci ha fatto pena-re altre volte) sonodel “capricorno” eavranno un buontrend astrale a livel-

lo di panchine, così come anche i due difensori Frey (pesci) eCesar (cancro), è chiaro che il Chievo non verrà a fare una pas-seggiata al San Paolo, e ci vorrà, quindi, oltre alla bravura,anchela massima determinazionee grinta. Comunque, già daquesti dati, potete già farviuna idea del pronostico del-le “stelle” perché, anche sesarà una partita tosta, c’èancora una volta la possibi-lità di liberare tutto il gran-de potenziale offensivo del-la squadra azzurra, per dipiù, sostenuta, come al solito (alla grande) dalla migliore tifo-seria d’Italia. Netta, quindi, anche secondo i biotrend astrali lavittoria del Napoli, e quindi dico 1 fisso.

“Le Bollette delle… stelle” LISCIA GASSATA FRIZZANTELLA

LAZIO - JUVENTUS X2 X GGNAPOLI - CHIEVO 1 1 1VERONA - ROMA X2 X X2CAGLIARI - MILAN X2 GG X2INTER - CATANIA 1 1 1

LIVORNO - SASSUOLO 1X 2 1XPARMA - UDINESE X2 X2 X2

SAMPDORIA - BOLOGNA GG X GGFIORENTINA - GENOA 1X OVER GG

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