Cuore Azzurro N. 64 - 20 marzo 2012

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1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 64 - 21 MARZO 2012 Magazine Magazine Chelsea - Napoli: fine di un sogno Corrado Ferlaino: Aurelio fai di testa tua Club Napoli Baiano: Ritorno al S. Paolo ALLA CONQUISTA DI ROMA Chelsea - Napoli: fine di un sogno

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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MagazineMagazine

Chelsea - Napoli:fine di un sogno

Corrado Ferlaino:Aurelio fai di testa tua

Club Napoli Baiano:Ritorno al S. Paolo

ALLA CONQUISTADI ROMA

Chelsea - Napoli:fine di un sogno

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U na settimana vissuta pericolosamente. Sette giorni dibattiti cardiaci per i tifosi napoletani con alti e bassi,con delusioni, emozioni, esaltazione e sconforto. Dopo

la sconfitta col Chelsea il termometro del tifo partenopeo hasubito una battuta d’arresto. Erano in pochi a pensare che ilNapoli scintillante visto al San Paolo in occasione della gara diandata contro il blues potesse abdicare in modo così inaspetta-to nel ritorno a Stamford Bridge. Purtroppo è successo. Nel mo-do più incredibile. Le facce dei supporter azzurri di ritorno daLondra dicevano tutto. Raccontavano di una delusione cocente,di un quarto di finale assaporato, ma non colto, e di un popoloazzurro che, con la forza tipica della sua storia, iniziava a rifareconti con questa volta protagonisti campionato e Coppa Italia.Appunto, il campionato. Gara di Udine e Napoli, che prima mo-stra il lato peggiore di sé, poi, una volta rimasto in superiorità

Max Bonardi

ALLA CONQUISTA DELLA CAPITALE

Le ultime polemiche sulle designazioni arbitrali induconouna riflessione. Nel premettere che lo Statuto dell’AIAprevede che gli arbitri, debbano dirigere gare del cam-

pionato di appartenenza di norma ogni 15 gg, si dica che oggi icriteri di designazione da parte del Responsabile (unitamenteai suoi Vice), si basa alla stregua di ogni atleta, sull’effettiva “for-ma” nel quale si trova l’atleta-arbitro in quel momento, doveper “forma” deve intendersi non solo i ciclici test a cui sono sot-toposti, quanto anche alla valutazione globale, ottenuta perogni singola prestazione. Si aggiunga altresì che esistono dellec.d. “fasce” che differenziano gli arbitri di quella stessa catego-ria, con altrettanto sub-criteri legati alla qualifica di “internazio-nale”, dell’anzianità nella categoria, e appunto dello stato di“forma” dell’arbitro in quel momento. Accanto a questi criteri,ne esistono altri, come la città natale dell’arbitro, la residenzadello stesso, la Sezione di appartenenza, il numero di volte incui ha diretto quella squadra, e le eventuali incompatibilità conquella compagine a seguito di polemiche o incidenti. Questi cri-teri vanno poi coniugati con un’altra tipologia di “fascia”, legataal tipo di partita da arbitrare, e che tiene dunque conto del c.d.“coefficiente di difficoltà”, legato alla classifica, alla vicinanza re-gionale o territoriale, o alla stracittadina. Dopo una serie di ana-lisi chirurgiche per designare un arbitro, resto sgomento perquelle che ritengo artefatte, speculative o quant’altro, dichiara-zioni da parte di certi allenatori come Conte, che ha criticato ladesignazione di Bergonzi per la gara Fiorentina-Juventus, addu-cendo che lo stesso arbitro che svolgeva la funzione di quartouomo, l'aveva allontanato qualche domenica prima dal terrenodi gioco per comportamento scorretto. Concludo dicendo chese andiamo a cercare per ogni tipo di designazione di un arbitrol'uovo nel pelo (sì, avete letto bene) o quant'altro, si rischiereb-be di designare arbitri di una fascia inferiore, addirittura rasen-tando il poco compianto criterio del sorteggio.

LE DESIGNAZIONIGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

numerica, mostra i muscoli, e come successo contro Cesena eInter domina in lungo e largo, ma stavolta dal Friuli porta viasolo un pareggio. E la classifica ora recita così nella lotta per ilterzo posto: Lazio 48 punti, Napoli e Udinese 47 e Roma 44. In-somma una bella bagarre. E a 10 giornate dalla fine il Napolideve ancora affrontare in trasferta entrambe le romane e la Ju-ventus. Certo non un bel calendario. In attesa che la corsa incampionato si concluda positivamente, ecco che stasera va inscena il penultimo appuntamento di quest’anno con la CoppaItalia. A Fuorigrotta arriva il Siena, che è vero che ha vinto lagara di andata, ma il suo obiettivo stagionale è centrare la per-manenza in serie A. E per questo non crediamo che giochi allamorte per centrare la finale. Di contro il Napoli ha la possibilitàdi centrare la prima finale dell’era De Laurentiis, magari por-tando a casa un primo trofeo. È l’augurio del popolo azzurro.

31 MARZO/1 APRILE 2012CATANIA - MILAN

PARMA - LAZIOCAGLIARI - ATALANTA

LECCE - CESENAFIORENTINA - CHIEVO

INTER - GENOAROMA - NOVARA

BOLOGNA - PALERMOJUVENTUS - NAPOLI

SIENA - UDINESE

3 0 ª G I O R N ATA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Milan 60 28 18 6 4 57 22

Juventus 56 28 14 14 0 44 17

Lazio 48 28 14 6 8 42 34

NAPOLI 47 28 12 11 5 52 30

Udinese 47 28 13 8 7 39 26

Roma 44 28 13 5 10 41 33

Inter 41 28 12 5 11 38 36

Catania 41 28 10 11 7 36 35

Bologna 36 28 9 9 10 31 33

Palermo 35 28 10 5 13 40 45

Chievo 35 28 9 8 11 24 35

Atalanta (pen. –6) 34 28 9 13 6 31 29

Cagliari 34 28 8 10 10 29 35

Genoa 33 28 9 6 13 35 49

Siena 32 28 8 8 12 32 30

Fiorentina 32 28 8 8 12 27 33

Parma 31 28 7 10 11 33 44

Lecce 26 28 6 8 14 31 45

Novara 23 28 5 8 15 24 46

Cesena 17 28 4 5 19 16 45

24-25 MARZO 2012MILAN - ROMA

PALERMO - UDINESEATALANTA - BOLOGNA

CESENA - PARMACHIEVO - SIENAGENOA - FIORENTINA

LAZIO - CAGLIARINAPOLI - CATANIANOVARA - LECCE

JUVENTUS - INTER

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 64 - 21 marzo 2012

Direttore responsabile: Saverio Passarettihanno collaborato:

Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, CarloLongobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra,Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione martedì 20 marzo 2012 - ore 17,30

Un po’ di “scorie” della Cham-pions, le assenze di Maggio e La-

vezzi e il Napoli ha fallito a Udine il sorpasso alla Lazio ela conquista del terzo posto che rimane tuttavia a un tirodi schioppo. Campionato tutto da giocare ancora e, intan-to, ecco la Coppa Italia. Semifinale di ritorno col Siena par-tendo dalla sconfitta dell’andata (1-2). Recupero possibilea patto che la difesa azzurra torni vigile. Cinque gol incas-sati nelle ultime due partite più i quattro dello StamfordBridge. Sono troppi. Contro il Siena vietato prendere gol,salterebbe la qualificazione alla finale. La squadra toscana,domenica, s’è arresa inopinatamente al Novara: 0-2 in ca-sa. Una sconfitta bruciante per la squadra di Sannino cheera reduce da tre vittorie consecutive. È comunque un Sie-na da starci attenti. L’orgoglio può spingerlo all’impresa.Chiuderà tutti i varchi per pungere in contropiede. Ha duerisultati su tre per il colpaccio. E il Napoli deve vincere 2-0 o con tre gol di scarto per annullare l’handicap dell’an-data. Non sarà una partita facile. Il San Paolo registra ilpienone. C’è grande attesa. Tocca vedere quanti dei pro-tagonisti azzurri staranno bene in piedi. A Udine lo sforzodelle due ore di gioco contro il Chelsea si è fatto sentireanche se la squadra è tornata ardente nel finale acciuffan-do un pareggio clamoroso per come si era sviluppato ilmatch. Con Lavezzi in campo sarà altra musica. Il Pocho èil giocatore che disorienta le difese, che assicura la supe-riorità numerica, che trascina la squadra e che, ora, ha an-che migliorato la mira. Ci sarà Hamsik che, domenica, hagiocato solo nel finale ed è stato protagonista sostenendol’offensiva azzurra. Questa semifinale di Coppa potrebbeessere anche l’occasione per Vargas che a Udine ha fattobuone cose nei 25 minuti che ha giocato. Ma il “segreto”della qualificazione passa per una difesa che non si lascipiù sorprendere come a Londra e a Udine, “ciccando” an-che contro il Cagliari. Il Napoli dovrà avere equilibrio, nonscoprirsi pericolosamente mentre va a caccia della vittoria.Ma è impensabile che il Napoli non ce la faccia.

di Mimmo Carratelli

NAPOLI DA …CARDIOTONICO!!!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

I l Napoli, reduce dalla sfortunata quanto deprimenteprestazione di Londra affronta l’Udinese un poco in sor-dina, con un inizio di partita con il pensiero rivolto an-

cora alla grande occasione persa. Quest’anno non c’è il tem-po per recriminare e volere o volare occorre rialzarsi e com-battere, talvolta, però, pensiero e azione non coincidono egli azzurri hanno stentato ad acquisire la mentalità vincen-te. Come un pugile fuoriclasse, sottovaluta l’avversario,prende qualche colpi e poi reagisce. Persino il mitico Cavaniha, in un primo momento, fatto cadere nella disperazioneil nutrito gruppo di tifosi presenti allo stadio, facendosi pa-rare il rigore, per poi rifarsi con una splendida e spettacolaredoppietta. Molte le polemiche sull’arbitraggio, ma la storiasi ripete, le “sviste” si alternano e prima o poi gli aiuti invo-lontari ritornano. Ottimo il comportamento di Mazzarri cheda vero professionista si è tenuto lontano dalle polemichealimentate da un furioso presidente Pozzo: a nulla è servitoil pressing di insidiosi giornalisti pronti a carpire anche il mi-nimo segnale per alimentare il fuoco. Anche il buon Inlerha gestito al meglio la sua prestazione in un campo che l’havisto crescere nel campionato italiano. A fine gara commo-zione e rispetto i valori esaltati dallo svizzero. E ora ecco lasfida col Siena. Un organico al completo può garantire consufficiente sicurezza il passaggio alla finale. Attenzione al-l’apparente distacco di Sannino, a suo dire, più interessatoalla salvezza che alla finale o all’Europa. Non bisogna farsiingannare, battere il Napoli è motivo di enorme soddisfa-zione per chiunque. In definitiva, occhio azzurri, noi tifosis-simi saremo in massa a sostenervi, non ci sarà bisogno diulteriori stimoli, basterà il nostra caloroso apporto. Vi rin-graziamo di tutto, ma le emozioni non ci bastano.Ad Majora Azzurri!!!

LA VIGNETTA DI

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La notte prima degli esami è stata quella di StamfordBridge, dove il Napoli, pur nella disperazione di una co-cente e immeritata eliminazione dalla Champions Lea-

gue, ha dimostrato di essere una realtà e non uno splendidoma fugace sogno. Stasera al San Paolo contro il Siena è il primovero esame del Napoli perché il responso del campo sarà ine-luttabile: promosso o bocciato; in finale di coppa Italia per lacaccia alla conquista del primo trofeo dell’era De Laurentiis,oppure fuori dalla prima e reale concreta possibilità di aggiu-dicarsi qualcosa di tangibile, a conferma della crescita dellasocietà e della ulteriore maturazione di giocatori e squadra. Ildivario tra le due formazioni appare netto, sembra impossibilefare un seppur minimo paragone tra i due organici, eppure lagara di andata ha dimostrato in modo eloquente, non solo colrisultato favorevole ai toscani, che nel calcio il confine che se-para la gloria dalla polvere non è solo un palo, un rimbalzo cheinganna il portiere o una svista arbitrale, ma soprattutto unfatto di concentrazione e di determinazione mentale e agoni-stica. E saranno questi i valori che i ragazzi di Mazzarri, dopoLondra e Udine, avendo avuto il tempo a malapena sufficienteper rilassarsi e recuperare le energie, dovranno mostrare inquesta notte al San Paolo davanti aun pubblico da ChampionsLeague. Sembra facile… ma il Siena, quello numero 1 oppure2 che Sannino schiererà, forte del 2-1 dell’andata, di una sal-vezza in campionato che a 10 giornate dal termine è a solo no-ve, 10 punti, ancora da conquistare, cercherà di regalarsi aFuorigrotta quello stesso sogno che gli azzurri hanno inseguitonei 120 e più minuti di Londra contro il blues. Corsi e ricorsistorici avrebbe detto Gianbattista Vico… misteri e stranezzedel calcio, diciamo noi, che costringeranno il Napoli a fare il…Chelsea contro una formazione che nella prima partita avevainterpretato i 90’ di gioco con la leggerezza, la sfrontatezza maanche la voglia e l’attenzione di chi ha niente da perdere, sa-pendo di avere di fronte un avversario più forte, ma non si sen-te battuto. Ed è questo l’aspetto più temibile del Siena di San-nino: la sua consapevole insostenibile leggerezza dell’esseresquadra più debole del Napoli e proprio per questo motivo ingrado di giocarsi anche al San Paolo una partita senza troppiarzigogoli mentali e alchimie tattiche. Sannino peraltro, tecni-co “vecchio” all’anagrafe, ma con idee assolutamente giovani

Sergio Curcio

COL SIENA ATTENZIONE ALLE FORMALITÀ

PEGOLO

VITIELLO ROSSETTINI TERZI DEL GROSSO

MANNINI

VERGASSOLA GAZZI

FARELLIROSSIANGELOPESOLID’AGOSTINOGONZALEZBODGANIGROSSI

nell’interpretare il gioco e nello svilupparlo, sa sempre fin trop-po bene quel che vuole dal suo 4-4-2, capace di trasformarsiin un 4-5-1 in fase di non possesso o in un 4-4-1-1 in fase diimpostazione e attacco contro una squadra schierata con di-fesa a tre. Con queste idee un organico di buon livello e discre-ta esperienza, il tecnico nativo di Ottaviano cercherà l’impresastorica per il Siena, di centrare la finale di coppa Italia, e so-prattutto assicurarsi l’Europa League per la prossima stagione.Mancherà Calaiò, anima e capitano della squadra, ma Bogdani,Destro e Reginaldo possono assicurare lo stesso buone e pe-ricolose finalizzazioni, pur giocando pochissimi palloni. A cen-trocampo potrebbe non esserci D’Agostino, cervello e talentodei bianconeri, ma l’asse Vergassola-Gazzi, come contro la Ju-ve, è in grado di assicurare tanto dinamismo, raddoppi conti-nui e pressing costante, anche con Giorgi e Brienza. L’effettopossibile potrà essere quello di un Siena schiacciato, con cen-trocampo e difesa coperta a ridurre i rischi e pronti a ripartirecon contropiedi assai pericolosi. La sensazione è che per scar-dinare il risultato occorrerà una magia di Cavani, un dribblingdi Lavezzi e magari un colpo da biliardo di H_amsik. La “testa”per gli azzurri dovrà essere quella delle notti da Champions. Ilpubblico sarà quello delle grandi occasioni. Ci sono tutti gli in-gredienti per un grande match.

BRIENZA

REGINALDO

DESTRO

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NAPOLI - SIENAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol

1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 27 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 4 –3 IGNACIO FIDELEFF D 1989 ARG 4 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA – –6 SALVATORE ARONICA D 1978 ITA 22 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 26 188 ANDREA DOSSENA D 1981 ITA 24 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 26 314 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 24 215 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA – –16 EDUARDO VARGAS A 1989 CIL 6 –17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 27 718 JUAN ZUNIGA D 1985 COL 23 120 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 20 221 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 10 –22 EZEQUIEL LAVEZZI A 1985 ARG 22 823 WALTER GARGANO C 1984 URU 24 228 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 23 129 GORAN PANDEV A 1983 MAC 22 531 JACOPO DEZI C 1992 ITA – –32 CRISTIAN CHAVEZ A 1987 ARG 2 –83 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA 1 –85 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 7 188 GOKHAN INLER C 1984 SVI 26 –99 CRISTIANO LUCARELLI A 1975 ITA 3 –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 ZELJKO BRKIC P 1986 SER 15 –2 ROBERTO VITIELLO D 1983 ITA 26 13 CRISTIANO DEL GROSSO D 1983 ITA 25 25 PAUL CODREA C 1981 ROM 1 –6 MARIANO DE ALMEIDA D 1981 BRA 13 –7 LUIGI GIORGI C 1987 ITA 8 –8 SIMONE VERGASSOLA C 1976 ITA 19 –9 MARCELO ALEJANDRO A 1988 ARG 9 –

10 GAETANO D’AGOSTINO C 1982 ITA 18 211 EMANUELE CALAIO’ A 1982 ITA 25 1113 LUCA ROSSETTINI D 1985 ITA 24 114 ALESSANDRO GAZZI C 1983 ITA 25 115 NICOLA BELMONTE D 1987 ITA 1 –17 PAOLO GROSSI C 1985 ITA 12 118 PABLO GONZALEZ A 1985 ARG 15 119 CLAUDIO TERZI D 1984 ITA 27 121 ANDREA ROSSI D 1986 ITA 5 –22 MATTIA DESTRO A 1991 ITA 20 523 FRANCO BRIENZA A 1979 ITA 27 225 GIANLUCA PEGOLO P 1981 ITA 13 –26 EMANUELE PESOLI D 1980 ITA 6 –36 FRANCESCO BOLZONI C 1989 ITA 11 170 DANIELE MANNINI C 1983 ITA 16 –80 MATTEO CONTINI D 1980 ITA 7 –81 ERJON BOGDANI A 1977 ALB 5 3

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I prossimi impegni di campionato contro il Catania al SanPaolo e la Juventus allo Juventus Stadium ancora inviolato,possono alimentare le speranze Champions, ma anche de-

molirle. È certo che i rosso azzurri di Montella, ma in un certosenso anche i bianconeri di Conte rappresentano le vere sor-prese della stagione; i siciliani perché hanno più volte dimo-strato di potersela giocare con tutti, i torinesi perché dopo duestagioni più di bassi che di alti hanno finalmente trovato con-tinuità di rendimento e una voglia, che nonostante qualchepareggio di troppo, li tiene ancora in scia del Milan capolista.Si parte domenica alle 15 coi siciliani. Gran bella realtà quellamessa su da Pietro Lomonaco con competenza e certosina pa-zienza e allenata con grande acume strategico da VincenzoMontella che ne ha fatto un meccanismo di grande precisionee pericolosità. Perché bisogna riconoscere che questo Cataniaè stato costruito come squadra a mo’ di puzzle, pezzo dopopezzo, e sta facendo la storia del club, tanto da potersi porreobiettivi di classifica ben più importanti di una salvezza rag-giunta con 10 e più giornate d’anticipo. Perché il collettivo diMontella che ha in Lodi e Almiron classe e fosforo abbinati altalento nei piedi è straordinariamente organizzato con mec-canismi perfettamente oliati sia che giochi con una difesa a 4che passi a quella a 3. Il mix italo-argentino rosso azzurro, cheha miscelato esperienza e gioventù rigenerando due tipettiniente male come Motta e Legrottaglie affianco a Spolli e Mar-chese e in avanti ha fuso come meglio non si poteva le qualitàdi Bergessio e Izco a centrocampo con i peperini Barrientos eGomez in attacco, ha dato frutti importantissimi in chiave digioco, spettacolo e risultati. E se il “sogno” Europa League èancora vivo, occorre dare i giusti riconoscimenti a una societàassai seria al sacrificio dei giocatori e alle capacità e intuizionidi Montella che si è rivelato tecnico molto più navigato e ma-turo dei suoi 37 anni non lasciandosi mai prendere dall’ansianei momenti di difficoltà rinunziando al gioco in funzione“dell’uovo oggi piuttosto che la gallina domani”. E questo pro-getto tattico sta pagando perché il Catania oltre ad avere unaprecisa identità sa giocare sapendo chiudersi bene per sfrutta-re gli spazi davanti grazie a un gioco fatto di movimento con-tinuo, spesso con tutti dietro la palla e con due punte larghe,attente in fase di non possesso ad allinearsi ai centrocampisti

Sergio Curcio

CATANIA E JUVE OSTACOLI DURI

con Lodi a staccarsi a protezione della difesa e pronti a ripar-tire con triangoli sempre precisi e la ricerca costante della pro-fondità. Dovrà essere bravo Mazzarri a far presidiare le zonepiù esterne, senza però lasciare varchi o corridoi centrali, per-ché gli etnei, alzando i laterali e muovendo le punte agevolanogli inserimenti dei centrocampisti per la finalizzazione. Discor-so che vale, quasi in tutto e per tutto, anche per la sfida allaJuventus di Antonio Conte. Che cosa non si sa della “vecchiasignora”? È davvero difficile capirlo per i tifosi e addetti ai la-vori che hanno lodato il lavoro di dirigenza e tecnico, facendorisorgere ambizioni e speranze nelle falangi del tifo juventino.La squadra è solida e ha una difesa super soprattutto nei nu-meri. Solo 17 reti subite. Però l’attacco è fin qui il vero proble-ma del tecnico; in 15 gare dall’inizio del 2012, 13 di campio-nato e 2 di coppa Italia, Conte le ha provate tutte, mischiandouomini e moduli, alternando 4-3-3, 4-3-1-2 e 3-5-2 e creandocoppie nuove assemblandone diverse, senza però aver fattoscelte definitive o stabilito gerarchie. Pepe-Matri-Vucinic in un4-3-3 di sostanza a centrocampo, sembra il tridente meglio as-sortito, visto che con Quagliarella esterno o compagno di Bor-riello nel 3-5-2, i risultati non si sono visti. La chiave di volta,per ammissione dello stesso Conte, resta comunque Vucinic;il montenegrino talvolta appare svagato e a tratti inopportu-namente lezioso ma, escluso Del Piero, è sicuramente il più ta-lentuoso tra i bianconeri, il giocatore che quando la partita lostimola, è da solo in grado di fare la differenza. Mazzarri di cer-to preparerà la gara con grande meticolosità, e magari sarebbefantastico per il Napoli – se non ci riuscirà l’Inter – entrare nel-la… storia dello Juventus Stadium come la prima squadra ca-pace di violare il nuovo tempio bianconero. Non sarà facile disicuro, ma i tre tenori dopo gli acuti alla Scala del calcio nonpossono non cercare la replica anche sul nuovo e inviolato tea-tro juventino. Sarebbe un gran colpo per i tifosi azzurri che co-munque saranno tantissimi, ma soprattutto per la classifica.All’assalto, dunque, senza paura ma con grande attenzione.Assassinare… in casa la vecchia signora più che un delitto sa-rebbe un delirio per tutti i napoletani, tifosi e non.

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La Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella pic-cola San Marcellino e subito riscuote un grandesuccesso. Il segreto? La grande passione nella

preparazione dei dolci, una tradizione portata avantidi generazione in generazione, estesasi poi al cateringattraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cam-biamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, daun’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolcea forma di ciambella con mandorle, frutta secca ebabbà con spruzzata di rhum e crema con gusto fortee passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio,ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forzad’urto espressa nei confronti delle massime autoritàdella Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milanoin occasione del sorteggio del campio-nato di calcio 2011/2012. Tra le spe-cialità da non dimenticare il PanenzaTorta dedicata alla figlia del proprie-tario nell’occasione della sua nascita.Appellativo che nasce dal connubio trail nome della piccola (Enza) e dal tipodi torta al pan di spagna sfoglini de-licati come la baby.Nel 2012 nasceLounge Bar Conte Pasticceria a Cari-naro che dà spazio alla musica live conserate anche alla scoperta di talenti. Epoi c’è il Napoli con le passioni piùforti per i colori azzurri e in occasionedelle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare leprodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari as-sieme a tante specialità come il Maurese Babbà rico-perto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gu-sto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tra-dizione familiare. A tale proposito la famiglia Contespera di dare sempre nel tempo continue migliorie econtinue novità che il palato desidera, perché

“noi siamo convinti che le persone sono curiose, amanoi cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuovee noi gliele offriamo…”

saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino

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Il Kaffèdei tifosinapoletani

Carmine Tascone

IN EUROPA PESA L’ESPERIENZA1 quando avrebbe dovuto far uscire Hamsik e sostituirlo conDzemaili per rinforzare il centrocampo e poi retrocedere Zunigaper schierare una difesa a quattro. Tutte contromisure che forseavrebbero garantito la qualificazione. Ma è andata male. Tutta-via vanno fatti i complimenti alla squadra di Mazzarri capace digiocarsela sino in fondo. L’ultimo pensiero è rivolto all’arbitroche nel secondo supplementare ha fatto giocare poco quandosi è avvertita la storia del Chelsea. Passando a Udine si è vistoun Napoli dalle due facce: per circa un’ora l’Udinese, pur privadi 5 titolari, stile Barcellona e Napoli in balìa. Poi, dopo l’espul-sione di Fabbrini, un Napoli arrembante che ha rischiato di vin-cere la partita. Ora c’è l’appuntamento col Siena, per me Napoligià qualificato e spero di trovare in finale la Juventus.

S ono ancora amareggiato per la gara persa col Chelsea enon mi è bastato rivedere il Napoli che conosco nellaultima mezz’ora con l’Udinese. Ma andiamo con ordine.

La sconfitta di Londra è figlia di diversi fattori. Il primo va ritro-vato nell’esonero di Villas Boas. A Napoli vedemmo un altroChelsea, senza gli elementi più esperti dei blues. Di Matteo nonha fatto miracoli, ha solo ricompattato lo spogliatoio ricevendola fiducia dei senatori, in primis Lampard e Drogba. A ciò va ag-giunto il maggior tasso di esperienza dei giocatori del club in-glese: va ricordato che il Chelsea, insieme al Barcellona è l’unicasquadra negli ultimi sette anni ad aver raggiunto i quarti di fi-nale di Champions. E non ultimo gli errori commessi dai gioca-tori del Napoli, a cui va aggiunta l’indecisione di Mazzarri sul 2-

PUNTO TECNICO

D a alcune gare sono state troppe le volte che il nostro“numero uno” Morgan De Sanctis ha dovuto racco-gliere la palla nel sacco, la difesa napoletana soffre di

una patologia primaverile. Un attento esame oltre a una criticaautovalutazione c’è da fare, non si può passare dall’essere uncomparto difensivo solido ed efficace a contare ben nove golsubiti in tre scontri (3 Cagliari, 4 Chelsea e 2 Udinese), qualche“defaillance” ci può stare, ma il troppo storpia. Ci aspettiamouno spunto di orgoglio di tutto il reparto, noi tifosi sappiamopremiare l’impegno e la volontà e, sempre più competenti, va-lutare se le soluzioni cercate siano state all’altezza della delicataemergenza. I giovani ci sono, sicuramente volenterosi e desi-derosi di applausi, qualche altro consolidato elemento, in onordel vero, occorrerebbe e a proposito confidiamo in qualchebrillante soluzione dei nostri osservatori. Il cammino del Napoliprosegue non senza affanno, ma a dimostrazione che siamotutti sulla stessa barca, anche qualche diretta, nonché autore-

vole, antagonista soffre maledettamente il momento (Lazio do-cet); proprio in questa ottica è il caso di valutare quanto possainfluenzare l’apporto dei tifosi, che nel caso del pubblico azzur-ro è veramente, senza tema di smentite, il dodicesimo uomoin campo. Qualcuno potrebbe obiettare che la mia considera-zione è di parte, sfido chiunque a dimostrare il contrario, i clubazzurri sparsi in tutto il mondo sono da esempio, offrono unospettacolo di civiltà e sportività: anche a Londra, nella cocentedisfatta, tantissimi ragazzi festeggiavano con gli inglesi nellaconvinzione di aver onorato uno sport come il calcio che acco-muna e non divide . L’ardore agonistico è un’altra cosa, in quel-lo siamo imbattibili, tanti i cronisti napoletani costretti al riposoforzato per la totale afonia dopo aver speso tutte le energienelle cronache in diretta. Anche a loro va il ringraziamento deiclub, e ora che siamo all’ennesima determinante sfida con ilSiena, riacquistiamo le forze e sosteniamo i nostri eroi. Morganmura la porta!!!

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

MORGAN… CHIUDI LA SARACINESCA!

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PERSONAGGI

Corrado Ferlaino è ricordato da tutti i tifosi per essere ilpresidente che ha portato Maradona a Napoli, e non so-lo. Con la sua presidenza e grazie al pibe de Oro sono ar-

rivati due scudetti, una Coppa Uefa, una Supercoppa Italiana euna Coppa Italia. Ha il merito di aver portato Napoli ai vertici delcalcio italiano contro le superpotenze del Nord.

D. Presidente, che cos’è per lei oggi il calcio?R. Per me che sono stato per 33 anni presidente del Napoli harappresentato uno degli sport più importanti della mia vita eoggi sono ancora un gran tifoso. Da ragazzino giocavo a calciomi piaceva molto, così come, da adulto, correre in auto. Per lacittà, invece, è tutto, tutti i tifosi napoletani si rappresentanonella propria squadra.

D. Sempre super tifoso del Napoli, si è mai pentito di aver ce-duto la società?R. Resto legatissimo a questa società. Ho visto altri presidenti,una volta usciti dalla società, gufare contro, cosa assurda. Ionon ci penso proprio, è un amore, ma ricordo le notti insonni,i rischi di infarto, oggi, anche se me lo regalassero, non lo rile-verei. Ora faccio altre cose.

D. Il momento più bello della sua presidenza…R. La partita che decise il secondo scudetto. Il primo titolo eraquasi annunciato, eravamo la squadra più forte. Il secondo fuinaspettato, molto più bello, fu una vendetta perfetta sul Milandopo uno scudetto perso qualche anno prima. Battere Berlu-sconi e la sua corazzata fu la soddisfazione più grande.

D. Nella vita ha sempre raggiunto tutti gli obiettivi prefissati,sportivi e non, si reputa fortunato o abile?R. Si vince e si perde, sarei presuntuoso se dicessi il contrario.Non mi reputo abile, sono un combattente e ciò mi rende vivo.

D. Quali sono i motivi dell’eliminazione in Champions: troppasicurezza, troppa paura, inesperienza, tasso tecnicoR. Dovrei essere più vicino alla squadra per dare un giudiziopreciso. Dalla tv non si può dare una risposta. La sfortuna haavuto la sua parte, nei primi minuti il Napoli ha avuto la possi-bilità di fare gol, se lo avesse fatto sarebbe cambiato tutto.

D. Vuole dare un consiglio al presidente De Laurentiis?R. Non è mia abitudine. Se proprio lo devo fare, gli dico di faredi testa sua e di non sentire nessuno.

D. Con la sua esperienza, quale giudica il vero giocatore leaderdel Napoli?R. Ci sono più elementi, qualcuno ha qualcosa che l’altro nonha. Non devo giudicare il giocatore, valuto la squadra, e il Na-poli mi piace così com’è. Lavezzi è forse il giocatore che mi piacedi più, poi ci sono i gol di Cavani, ma anche Maggio e Hamsikproducono gioco.

D. Chi gioca il miglior calcio in Italia?R. Le prime squadre della classifica giocano un buon calcio, lagraduatoria non mente. Il torneo insegna che su 38 partite tut-te le squadre hanno un momento di crisi. Ora per esempio è ilmomento della Lazio.

D.Un giocatore che le piacerebbe vedere in maglia azzurra?R. Sarebbe facile dire Messi, io invece vorrei che il Napoli sco-vasse un Maradona giovane.

Max Bonardi

FERLAINO: AURELIO FAI DI TESTA TUA

L’ingegnere Corrado Ferlaino (Cosenza, 18 maggio 1931) èun imprenditore che è stato presidente del Napoli dal 1969al 2002. Di origini calabresi e milanesi, riuscì a essere elettopresidente del Napoli, spodestando - di fatto - la famigliaLauro dai vertici societari. Durante la sua gestione, protrat-tasi con brevi intervalli fino al 2002, il Napoli ha militatosempre nella massima serie, raggiungendo il suo massimofulgore negli anni ottanta, in corrispondenza con la militan-za in maglia azzurra di Diego Armando Maradona, vincendodue scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Su-percoppa italiana. Dopo la parentesi legata al calcio, Fer-laino si dedica alla ristrutturazione di antiche ville nella zo-na di Ercolano. Appassionato di automobilismo, alla guidadi una Ferrari GTO prese parte a quattro edizioni della TargaFlorio. Il suo miglior piazzamento fu il quinto posto nel1964, in coppia con Taramazzo. Corrado Ferlaino ha cinquefigli: Giulio, Tiziana, Luca, Cristiana e Francesca.

D.Questione stadio: ristrutturare il San Paolo o costruirne unonuovo?R. Uno nuovo sarebbe l’ideale, ma poi si dovrebbe vedere chefine fa il San Paolo. Lo stato italiano, il Comune, il Calcio Napolisono in grado di spendere tanti soldi per uno stadio? Non cre-do. Sento dire lo costruiscono i privati, ma che vantaggio rica-verebbero sul piano commerciale se non fosse in una zona cen-trale. È un’utopia pensare di costruirne un altro in città.

D. Un aneddoto della sua presidenza che non ha mai raccon-tato…R. Questa è una chicca: Bologna-Napoli dell’anno del secondoscudetto, finisce il primo tempo e siamo in vantaggio per 3-1, mentre il Milan sta vincendo a Verona. Come mia abitudinelascio lo stadio e parto a tutta per Napoli senza ascoltare laradio. Poi accendo e scopro che il Verona ha pareggiato e iltachimetro schizza in alto. Inizio una corsa incredibile, sonoarrivato a Napoli in un baleno e con lo scudetto sul petto. Checorsa folle!!

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DA MANCHESTER A LONDRASpeciale Champions

14/9/2011 - MANCHESTER - NAPOLI: 1-1

27/9/2011 - NAPOLI - VILLARREAL: 2-0 18/10/2011 - NAPOLI - BAYERN: 1-1

18/10/2011 - NAPOLI - BAYERN: 1-1 2/11/2011 - BAYERN - NAPOLI: 3-2

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UN CAMMINO PIENO DI EMOZIONISpeciale Champions

2/11/2011 - BAYERN - NAPOLI: 3-2 22/11/2011 - NAPOLI - MANCHESTER: 3-2

22/11/2011 - NAPOLI - MANCHESTER: 3-2 7/12/2011 - VILLARREAL - NAPOLI: 0-2

21/2/2012 - NAPOLI - CHELSEA: 3-1 14/23/2012 - CHELSEA - NAPOLI: 4-1

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

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la radio ufficiale del Calcio Napoli

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FOTOAGENZIA MOSCA

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M arzo è il mese che meglio identifica i napoletani. SeNapoli fosse un mese, sarebbe indubitabilmentemarzo. Perché è un passaggio strategico che fonde

la brezza dell’ultimo inverno con primo tepore di primavera. Èil momento che simboleggia al meglio l’esistenza intera diun’intera città che ha nelle sue corde la malinconia del freddointenso ma anche la speranza del sole più rigoglioso.Marzo è la metafora più felice per i napoletani, popolo sospesotra la rigidità del passato e il bagliore del futuro, un caleidosco-pio di umanità versatile, imprevedibile, coin-volgente, totalizzante. Un groviglio di promi-scuità in cui si può trovare tutto e il contrariodi tutto. Napoli è la prima città al mondo adavere le stimmate di metropoli multietnica,ma non nei tratti di globalizzazione sociale,bensì nelle intime pieghe di profonda emoti-vità.Marzo è pazzo come noi, metà grigio, metàazzurro, metà ombra, metà luce, metà inquie-tudine, metà leggerezza, metà rimpianto, me-tà speranza, metà illusione, metà passione.Oggi è il giorno di marzo più importante,quello che annuncia la primavera non solo cli-matica ma anche quella del Napoli che po-trebbe spalancare l’orizzonte di trionfo. Ci giochiamo l’accessoalla finale di Coppa Italia, una roba che non vinciamo dai tempidi Pappagone. Sembra un secolo fa quando a Napoli esistevala febbre dell’oro, dell’epoca aurea di Maradona e dei fasti diimmemorabile ed eterna nobiltà. L’ultima finale, persa col Vi-cenza, risale invece a 15 anni fa. E adesso potrebbe tornare nelRinascimento napoletano come ulteriore fregio della florida eprolifica era De Laurentiis. Ma prima applaudiamoli tutti, è ilmomento di alzarci in piedi e ringraziare i Guerrieri per la splen-

dida cavalcata di Champions tra le stelle d’Europa. Le letteredorate della maglia internazionale siano per sempre stampatesu questa stagione e su sette mesi di emozioni struggenti vis-sute in apnea. La prima volta del nuovo Napoli nel gotha deiCampioni, splendida da raccontare, impossibile da dimenticare. Il San Paolo è unito e compatto, l’urlo è quello da combatti-mento. Avanti Popolo! Giovinezza, giovinezza, primavera di bel-lezza! Non è un inno del “ventennio” ma un iperbolico lanciodella marcia su Roma che deve cominciare esattamente stase-

ra. Perché il 20 maggio abbiamo un appuntamento con la sto-ria. Fuorigrotta sia la Cattedrale per celebrare una nuova fan-tastica avventura sensazionale. Battiamo il Siena, abbracciamoil sogno della finale e viaggiamo alla conquista della Capitale. Per dirla alla Eduardo, stasera ci vuole “’o Tuono ‘e Marzo”. Unaesplosione di calore che alzi al cielo la nostra canzone d’amore.Perché marzo è come noi. Sospesi tra terra e cielo, freddo e te-pore, malinconia ed ardore. Figli di un dio minore in viaggioverso un giorno migliore…

Bruno Marra

Napoli, il sogno della finale alla conquista della Capitale

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CHELSEA - NAPOLI: 4-1Speciale Champions

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L’ILLUSIONE DURA 120 MINUTISpeciale Champions

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QUATTRO MOSCHETTIERI DI RADIO MARTE

R adio Marte in trasferta a Londra in occasione diChelsea-Napoli, ritorno degli ottavi di finale diChampions League. Quattro persone in rappre-

sentanza di centinaia di migliaia di ascoltatori. Peccatosolo che la trasferta non sia terminata con un risultatopositivo. Un Napoli fuori dalla Champions, con le premes-se della partita di andata, non era proprio auspicabile.Erano certi del risultato positivo i fortunati di questa av-ventura, ovvero i giornalisti Massimo D’Alessandro, Gian-luca Gifuni e Carmine Martino, coadiuvati da GianlucaCarbone, il tecnico per la messa in onda di Chelsea- Na-

poli, che per questa volta ha sostituito Alfredo Maioranotemporaneamente assente e rimasto a Napoli per impe-gni. Tutto bellissimo, atmosfera elettrizzante, tifosi cal-dissimi, insomma sembrava di essere a Napoli con ban-diere azzurre che sventolavano un po’ dovunque. Un len-to avvicinamento al momento clou del match con inter-viste, considerazioni tecniche e impressioni di tifosi e ad-detti ai lavori. Un solo rammarico, l’eliminazione, ma giàsono pronte le valigie per le trasferte dell’anno prossimo.Azzurri, non traditeci!

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È la nostra vita. Accompagnata da vicende liete, da pe-riodi meno felici, da tutti gli episodi apparentementeinsignificanti che riempiono le giornate di ognuno. La

nostra esistenza è alimentata da arrabbiature, sguardi, sor-risi, abbracci, ed è condivisa con tantissime persone che ciappartengono e interagiscono con noi stessi in modo più omeno presente. Gli elementi fissi che la riempiono sono rap-presentati dai sentimenti e dal tempo, da tutti i momenti cherimarranno impressi nella testa e che costituiranno l’appigliomentale, il robusto baule dei nostri ricordi e delle nostreesperienze. Quelli variabili attengono alla modalità di espres-sione o alle condizioni delle circostanze: si può essere più ti-midi o espansivi, essere in perfetta forma o accusare un maldi testa. Ogni cosa ci riguarda e rimane: l’amore per la pro-pria compagna, per i figli, per i propri cari o per gli amici scor-re nelle nostre vene arricchendo il corredo ematico e aumen-tando la capacità di percezione dell’attimo fuggente. Gli ap-parati dentro i quali sono inclusi gli individui sono i sistemi,le strutture, le organizzazioni: statali, sociali, private, seriee/o ludiche. Il tifo per la squadra del cuore è uno degli ele-menti collettivi irrazionali in grado di modificare e imprimereaccelerazioni incontrollabili dell’umore, è un fenomeno chesegue il nostro arco vitale sin dall’infanzia. La scorsa settima-na si è avuta una prova concreta di tutto ciò. I giorni prece-denti la partita di Champions League sono stati scanditi dal-l’attesa, i cuori azzurri hanno pulsato all’unisono verso un

unico obiettivo, si è tanto discusso, si sono organizzati ritiscaramantici di massa e si saranno senz’altro perse ore di la-voro. I benpensanti e gli ortodossi della programmazione edella efficienza produttiva avranno storto il naso al pensierodi un esodo di massa verso Londra, alle lunghe fermate fuoril’aeroporto aspettando l’istante del passaggio dei propri be-niamini. Invece proprio questa è la meraviglia del calcio. Chiè stato nella capitale inglese è tornato con l’amaro in bocca(anche per il trattamento poco “english” avuto), chi ha vis-suto l’incontro da casa ha faticato non poco per ricomporrei pezzi di un fegato dilaniato e gli occhi sbarrati a causa di unsonno che è arrivato alle prime ore del mattino hanno datol’inequivocabile spiegazione, ancora una volta, che al cuorenon si comanda. Ci sarebbe e c’è tantissimo da recriminare,ci sono state scelte opinabili e qualcuno si è presentato con-fuso all’appuntamento perché avrà avvertito quel mal di te-sta inaspettato, quel temuto tremolio alle gambe. Avere natteggiamento severo ora, però, significherebbe aver capitopoco del senso della vita e renderebbe inutile l’articolata pre-messa. A tutta la “Mazzarri’s Great Band” e alla Società, sen-za retorica e piaggeria, va il nostro incondizionato e perenneringraziamento. Per le sensazioni regalate, per l’impegno, igesti atletici perfetti e per gli errori commessi. Perché noi“siamo l’elemento umano nella macchina e siamo liberi…”.Udine ha dimostrato che già si guarda oltre. Ora voltiamo pa-gina, c’è un palmarès da aggiornare.

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

UN PALMARES DA AGGIORNARE

Napoli e la Coppa Italia, ovvero, “ricomincio da tre”. Nel corsodella loro gloriosa storia, gli azzurri si sono aggiudicati per trevolte il secondo trofeo nazionale e quando lo fecero, nel 1962,stabilirono un record mai più eguagliato.La squadra allenata da Bruno Pesaola, in-fatti, fu la prima e unica compagine di se-rie B ad aggiudicarsi il titolo. Il Napolitrionfò nella finale contro la Spal, con il ri-sultato di 2-1, dopo aver superato negliottavi, prima, e nei quarti di finale poi,compagini sulla carta molto più forti, co-me Torino e Roma. Quell’anno i parteno-pei riuscirono nella doppia impresa di al-zare la coppa e di ottenere in campionatola promozione in serie A. Non sarà quellol’unico primato legato all’avventura in Coppa Italia della forma-zione azzurra. Molti anni più tardi, nel 1987, il Napoli di Mara-dona, Bagni e Giordano riuscì in un’altra storica impresa. Lasquadra allenata da Ottavio Bianchi raggiunse, infatti, la doppiafinale contro l’Atalanta, dopo aver infilato una serie incredibiledi undici vittorie consecutive. Furono tredici alla fine, perchécontro i bergamaschi finì 3-0 all’andata e 1-0 al ritorno. Il gol diBruno Giordano, nella seconda finale, chiuse in bellezza unastagione magica, che portò sotto il Vesuvio il primo scudetto

Marco Martone

NAPOLI E LA COPPA: RICOMINCIO DA TRE…della storia del Napoli. Poco più di dieci anni prima, nel 1976, itifosi napoletani avevano già assaporato il gusto della vittoria.In quell’occasione il Napoli, superò in finale il Verona, allo sta-

dio Olimpico di Roma, con un perentorio4-0 maturato nel secondo tempo. Era ilNapoli di Beppe Savoldi, che segnò duegol in quella partita, di Giorgio Braglia, diPeppe Bruscolotti e di Peppe Massa. Erasoprattutto il Napoli di Totonno Juliano,capitano coraggioso, anima della squadrae grande talento che ebbe la sfortuna dinascere nella stessa epoca di Gianni Rive-ra. Altre finali ha giocato il Napoli, andatemeno bene. Nel 1978 contro l’Inter lasquadra di Di Marzio andò in vantaggio,

con Restelli, per poi essere raggiunta e superata dai gol di Al-tobelli e Bini, a due minuti dalla fine. E ancora brucia anche lafinale persa contro il Vicenza nel 1997. Gli azzurri battuti ai sup-plementari dopo aver vinto all’andata per 1-0. Da quella scon-fitta, probabilmente, cominciò un declino inarrestabile chequalche anno più tardi portò il Napoli nel baratro della serie C.Con il Siena, dunque, la compagine di Mazzari si gioca un pezzodella sua recente storia, l’occasione per giocare un’altra finale,per ricominciare da tre e tornare a vincere!

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NAPOLI - CAGLIARI: 6-3 PRIMO SET

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• torre del greco (na) via purgatorio 21

Un colpo allo stomaco difficile da dimenticare, quellodi Londra, ma bisogna guardare avanti, la maturità loimpone, lo sport, fine a se stesso, lo impone, le finan-

ze della società lo rendono necessario, i tifosi lo aspettano, ilresto diventa retorica, come i complimenti dei giornali inglesialla nostra squadra, mi sarebbe piaciuto leggerli in una situa-zione diversa. Ma è andata così, pazienza, non cerchiamo col-pevoli, non è mai cosa buona e giusta creare le colpe a chi hagiocato, per molti una prima esperienza, che ha dato senti-menti emozionali e che sicuramente ha condizionato qualchecomportamento in campo, ma ormai è passato, guardiamo alfuturo.Udinese-Napoli, serata strana e colorita da dichiarazioni diun tifoso “arrabbiato” Pozzo il presidente dell’Udinese, chea quanto pare soffre il dover stare chiuso in un casotto di cri-stallo seduto su una poltrona particolare, isolato da tutto eda tutti, mentre il nostro presidente, per la cui ospitalità alcampo di Udine, lascio alle immagini il commento, per ungruppo di tifosi dell’Udinese, che verbalmente e con gestinon certamente da persone civili, hanno accompagnato ladiscesa dei gradini di De Laurentiis, che ovviamente dall’altodella sua signorilità, non li ha degnati nemmeno di unosguardo. Ma tornando alla partita, come al solito mi lamentoe mi lamenterò finchè non cambierà qualcosa, dal centro-campo in su siamo stati nettamente superiori a un’Udineseun po’ spenta, mentre è in difesa che sorgono i problemi. I

Luigi Alvino

gol sono figli di errori: il secondo nasce da un’azione sulla fa-scia, un cross con Pinzi che colpisce la traversa e Di Nataleche sottomisura segna. Il primo non è che sia stato molto di-verso, Britos era in ferie, Cannavaro va a coprire in ritardoFabbrini, cross e Pinzi, comodo comodo che mette in rete.Siamo proprio dei gran signori, non diamo fastidio agli avver-sari, quindi il titolo calza a pennello, è ovvio che due partidella squadra, devono lavorare per tre, pertanto che un gran-de Cavani, che è costretto a tornare indietro nella sua areaper dare una mano ai difensori… mi sbagli un rigore, ci puòstare, tanto poi ha fatto tutto e di più, e chissà, con un po’ difortuna sul tiro di Zuniga, avremmo portato, meritatamente,a casa i tre punti, e oggi guarderemmo chi sta avanti a noicon un’ottica diversa, ma succederà. Ma tornando al presi-dente Pozzo, che ai microfoni di Sky accusava l’arbitro, macosa dice presidente, un primo tempo solo da Napoli,un’espulsione più che meritata quella di Fabbrini che certa-mente avrà un futuro, ma prima dovrà imparare a misurarsida professionista, e non riempire di parolacce l’arbitro, pe-raltro ben ripreso da Sky, ma la novità, è che non si è resoconto che ci doveva essere un’altra espulsione, quella di Do-mizzi, già ammonito e da riammonire per un entrata cattivasu Dzemaili, ma lei non l’ha vista….., comunque va bene così,presidente, a chi ci ha venduto un signore di nome “Inler” sipuò anche regalare un punto in classifica, ma non succederàpiù, su questo può contarci.

NAPOLI VS. NAPOLI: 2 A 2

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Ottime prestazioni per la Primavera di Sormani, che pareggia 3-3 con il Palermo, in un match ricco di colpi di scena; mabene anche la Berretti che ottiene una preziosa vittoria a Melfi per 3-2. Male, invece, Allievi e Giovanissimi. I primi per-dono in malo modo sul campo del Gubbio per 3-0, invece i secondi cadono 2-1 a Nocera.

Attilio Marchionne

Pareggio scoppiettante nell’ultimo turno del campionatoPrimavera tra Palermo e Napoli. Un 3-3 acciuffato nei mi-nuti finali dalla squadra di Sormani, che ottiene un preziosopunto su un campo difficile. Partita altalenante, azzurri chedominano il primo tempo e passano sul 2-0 grazie alla dop-pietta di uno scatenato Dezi che segna, ambedue le volte,su rigore con grande freddezza. Nella ripresa reazione epareggio dei palermitani in un minuto con le reti di Malelee Kosnic, per poi trovare il vantaggio a 8’ dalla fine, su cal-cio di rigore siglato da Bolino. Napoli scosso, ma che nonsi rassegna e che fa 3-3 grazie all’ultimo arrivato, il cecoNovothny. Prossimo turno: Napoli – Reggina (24/3)

Roma - Ascoli 2-1

Lecce - Bari 1-1

Crotone - Catania 2-3

Gubbio - Lazio 0-2

Palermo - Napoli 3-3

Reggina - Nocerina 2-1

Juve Stabia - Pescara 0-0

risultati 8ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

RomaLazioPalermoLecceCataniaRegginaNapoliAscoliRegginaBariNocerinaPescaraGubbioCrotone

54524336343029242020191811

9

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6972414738252827223330211426

1616274630193436284652395549

PRIMAVERA

Ebolitana - Arzanese 1-0

Benevento - Catanzaro 7-1

V. Lamezia - Milazzo 0-0

Melfi - Napoli 2-3

N. Mugnano - Siracusa 1-2

Trapani - Taranto 1-1

Nocerina - Vibonese 5-1

risultati 10ª ritornogirone F

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSBeneventoNapoliMilazzoTarantoTrapaniSiracusaV. LameziaArzaneseEbolitanaN. MugnanoCatanzaroNocerinaViboneseMelfi

55504544414030292219161514

9

2222222222222221222222222221

171513131112

87664443

45658468414320

12343686

121514151618

6348433744492244243926362420

2122151424313028475151587057

BERRETTI

Brutta disfatta per la squadra di Liguori. Gli azzurri esconosconfitti dal campo del Gubbio per 3-0 dopo un match gio-cato davvero male e con pochissime occasioni create. Lereti dei padroni di casa vengono siglate da Bacchiocchi,Benedetti e Damiano. Classifica che è sempre abbastanzabuona, dato che il Napoli mantiene la sesta posizione (ul-tima valida per accedere ai playoff) con +4 sul Gubbio in-seguitore, ma difficile pensare a recuperare la quinta (Pa-lermo) che ha 7 punti di vantaggio. Nel prossimo turno dasfruttare l’impegno del Gubbio in trasferta sul campo dellacapolista Lazio.Prossimo turno: Napoli – Bari (25/03)

Bari - Ascoli 3-0

Palermo - Crotone 5-0

Nocerina - D. Pescara 4-3

Catania - J. Stabia 1-4

Roma - Lecce 4-1

Gubbio - Napoli 3-0

Lazio - Reggina 2-0

risultati 6ª ritornogirone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSLazioCataniaRomaLeccePalermoNapoliNocerinaGubbioJuve StabiaBariRegginaD. PescaraCrotoneAscoli

4837363533262222201919181713

1919181918191919191919191919

15111110

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4434392831342919192321252013

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ALLIEVI NAZ.

Cadono i Giovanissimi di Muro per 2-1 in casa della No-cerina e, purtroppo, perdono anche il primo posto delgirone. Match a due facce, primo tempo dominato da-gli azzurri e concluso sul risultato di 1-0. Nella ripresa,però, calo vertiginoso della squadra di Muro che nonriesce a reagire e subisce la pressione dei padroni di ca-sa che ribaltano il match con le reti di Finizio e Veropa-lumbo. Sconfitta amara anche perché la Juve Stabia vin-ce 4-1 in casa e sorpassa gli azzurri andando al primoposto a +1. Comunque sia prima posizione che contapoco, dato che ai playoff vanno le prime 4. Prossimo turno: Napoli – Arzanese (25/03)

Sorrento - Avellino 2-2

Arzanese Aversa N. 2-2

Foggia Benevento –

Melfi - Juve Stabia 1-4

Nocerina - Napoli 2-1

Ebolitana - N. Campobasso 2-0

N. Mugnano - Paganese 0-0

risultati 9ª ritornogirone G

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GSJuve StabiaNapoliBeneventoFoggiaSorrentoNocerinaEbolitanaArzaneseAversa N.AvellinoN. MugnanoMelfiPaganeseN. Campobasso

52514239383833302624151411

6

2222212021222222222222212122

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43935869436220

23155476

101213151620

52695746433129293841252221

6

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GIOVANISSIMI NAZ.

PRIMAVERA: BUON PARI A PALERMO

Ottima prestazione della Berretti azzurra, che espugnail difficile campo di Melfi per 2-3. La squadra di Mollo,concentrata al massimo, dopo un controllo iniziale delmatch, mette in chiaro le cose e passa al 30’ con la reteScognamiglio, poi al 40’ raddoppia con il solito Mellone.Nel secondo tempo, dopo soli 8 minuti, 3-0 siglato daCapezzuto e match ormai chiuso, poi un leggero brividofinale, dovuto alle 2 reti concesse al Melfi, prima conuno sfortunatissimo autogol di Carezza e poi con il golsu rigore di Cibele. Napoli al secondo posto (a -5 dalBenevento capolista) con +5 dall’inseguitrice Milazzo. Prossimo turno: Napoli – Trapani (24/03)

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F orse neanche Mazzarri, che pure quest’espressione l’hainventata oltre un anno fa, pensava che quel ritornellorecitato a mo’ di mantra “d’ora in poi sono tutte finali

per noi”, diventasse non già urlo di battaglia perenne per man-tenere altissima la concentrazione del suo gruppo ma realtàconcreta di tutti i giorni. Togliamoci pure il “semi” davanti, sta-sera è un’altra finale altroché. Come lo era la sfortunata garadi Londra col Chelsea, che ci ha dato dolori eguali solo alle emo-zioni incredibili vissute e da raccontare ai nipotini. Come lo erala gara di domenica scorsa a Udine. Come lo saranno tutte lealtre sfide di campionato da qui fino a maggio, perché in quel-l’Europa colorata che abbiamo vissuto da debuttanti sfrontatiabbiamo dimostrato di poterci stare non per diritto divino maper meriti acquisiti e riconquistarla sarebbe fantastico. Il bellodi questa stagione che forse solo a mente fredda, quando saràfinita e la rimpiangeremo, è che il filo conduttore dell’emozione non s’è mai interrotto da settembre a oggi e chissàche il bello non debba ancora venire. C’è ancora tan-to da vivere con e per questo Napoli, a partire dallagara di stasera. Dici Siena e pensi alla sciagurata par-tita d’andata, una delle pochissime veramente sba-gliata dagli azzurri, ma stasera l’avversario scomparedi fronte all’obiettivo da raggiungere. Era dal ’97 cheil Napoli non si giocava una finale “vera” e non solometaforica, sempre in coppa Italia. Quella notte disemifinale contro l’Inter rimase epica, un successosofferto e violento ai rigori che ci catapultò in finalecol Vicenza. Ora l’opportunità è ancor più ghiotta per-ché questo non è quel Napoli artigiano che scoppiònel finale di stagione e che era già disgregato nell’ani-ma quando perse il doppio confronto di finale col Vi-cenza. Questo è un Napoli affamato di gloria e nel pieno della sua crescita. “Vogliamo vincere qualcosa”

è il pensiero radicato nei tifosi e in questo gruppo di eroi senzapaura. Tutto vero, anche se aver battuto le grandi d’Italia ed’Europa in questi anni equivale a un ipotetico trofeo alzato,ma ora è il momento della foto-ricordo coppa in mano. Perciònon si può sbagliare oggi. Perciò bisogna conquistare la finaledi Roma. Il rush decisivo è già partito: poco più di due mesi permandare in vacanza un anno da batticuore. Sì, sono tutte finali da qui a maggio. Quella di sta-sera lo è. E deve esserlo anche quella dell’Olimpico per questoNapoli coraggioso. Non solo perché quella coppa vuole alzarlauna città intera. Non solo per l’Europa matematica. Non soloper regalare il primo trofeo dell’era De Laurentiis. Non solo pertutti i motivi più ovvi che sarebbe inutile elencare. Anche perun’altra ragione più elementare. Per allungare ancora di un po’le emozioni di questa stagione da brividi. Sì. Le finali non ci ba-stano più. Regalateci l’ultima.

Fabrizio Piccolo

ALLUNGHIAMO L’EMOZIONE FINO ALLA FINE

EXTRA TIME Zona Napoliil programma dellʼAssociazione

Italiana Napoli Club

visita il nostro sito web:www.ainc.it associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30

su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di…

Foto: Ph Mario Passaretti

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I l Club Napoli Baiano è stato fondato nel momento più im-portante dell’era Maradona, ovvero nel 1987, anno del pri-mo scudetto e ha voluto mettere insieme tutto l’entusiasmo

del movimento baianese. La sua creazione si deve a FioravanteConte, papà dell’attuale presidente del sodalizio. La sede è inCorso Garibaldi a Baiano. A tutt’oggi l’associazione conta 104soci retti da un direttivo formato da 9 per-sone. L’inaugurazione ufficiale dellasede slittò a qualche anno dopo epoté contare su un testimonial dilusso. A tagliare il fatidico na-stro fu Giovanni Galli alloraportiere del Napoli. Dopo qual-che anno il presidente ha la-sciato spazio a Marcello conte,suo figlio. Nel periodo d'oro peril Napoli quando c'era Maradonai rappresentanti del club non han-no fatto mai mancare il loro supportoalla squadra. La presenza al San Paolo erafissa ed era testimoniata da uno striscione che campeggiavasugli spalti dello stadio. Poi, con l’avvento del calcio in TV e lecorrispondenti peripezie di squadra e società, questo rapportosi è un po’ allentato. Ma, visti i risultati di De Laurentiis e i suoicollaboratori, e i successi di Lavezzi e compagni, dal prossimoanno ci sarà una maggiore partecipazione. È prevista già dalprossimo anno una presenza attiva in occasione delle partite

del Napoli. Così come in occasione delle partite degli azzurri siorganizzano spesso cene alla base di prodotti locali. E non man-cano le partite di carte, carambola e giochi vari.Il presidente, però, ha un sogno: insieme ai successi crescentidel Napoli vorrebbe poter ospitare il presidente De Laurentiis,magari in compagni di qualche giocatore. L’augurio è che la so-cietà colga questo invito.

Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

CLUB NAPOLI BAIANO

Consiglio Direttivo

Presidente: Marcello Conte

Vice presidente: Salvatore Conte

Segretario: Lucia Tortora

Tesoriere: Giuseppe Corvino

Direttore sportivo: Stefano Tortora

Consiglieri: Gerardo Tortora, Ignazio Corvino,Antonietta Tortora, Pietro Conte

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COLLEZIONE 2011/12

La passione si vede

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