Cuore Azzurro n. 86 09 maggio 2013

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GRAZIE RAGAZZI A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine AINC: la nuova sede al Centro Direzionale AINC: la nuova sede al Centro Direzionale Carpisa Yamamay: Pirone vuole la Coppa Carpisa Yamamay: Pirone vuole la Coppa COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 86 - 12 MAGGIO 2013 CIRO LAURIA FOTOREPORTER Settore giovanile: l’ora dei Giovanissimi Settore giovanile: l’ora dei Giovanissimi

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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Carpisa Yamamay:Pirone vuole la Coppa

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Settore giovanile:l’ora dei Giovanissimi

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Max Bonardi

LA FORZA DEI NERVI DISTESI

Sì, non è un sogno. O meglio, il sogno è divenuto realtà. IlNapoli, meritatamente, e contro i pronostici di inizio sta-gione completa l’opera e approda dalla porta principale

in Champions League. È stato il coronamento di un lavoro cheha visto artefice principale Walter Mazzarri, proprio colui che,nel caso il presidente De Laurentiis non lo dovesse soddisfaresotto il profilo tecnico, acquistandogli i calciatori giusti perpuntare dritto a vincere lo scudetto e a fare una ottima figurain Champions, è pronto a fare le valigie sposando nuove cause.Sarebbe davvero un peccato se ciò avvenisse, il Napoli è unacreatura del tecnico toscano. Non si possono dimenticare lesue parole, all’atto della conferenza stampa di presentazione,nel lontano ottobre 2009, quando disse che avrebbe dato allasquadra un’anima. Mazzarri ha dato anche di più; successi erisultati non fanno che dargli ragione: sesto, terzo, quinto e se-condo posto in campionato e in Europa, doppia qualificazionein Europa League e in Champions. Si potrebbe confrontarsisulla qualità del gioco, che predilige affrontare gli avversari

di rimessa, o sulla sua incapacità di saper gestire i momenti digrande tensione, cercando di attirare a sé le attenzioni dei me-dia (scuola Mourinho) per tenere tranquilla la sua squadra. Atal proposito il finale di stagione con un Napoli capace di ina-nellare vittorie in serie, sembra aver dato consapevolezza dellaforza della stessa rosa a tecnico e calciatori. Sembra, perchénon è un caso che il Napoli abbia iniziato a giocare sul vellutonon appena ha considerato chiusa la corsa allo scudetto, so-prattutto dopo il confronto al San Paolo con la corazzata ju-ventina. Allora il quesito da porsi anche in prospettiva acquistiè sempre quello, il Napoli ha bisogno di top player che dianoquella esperienza e quella cazz….ma e che ti infondano sicu-rezza, ma che pesano sul portafoglio presidenziale? SecondoMazzarri, decisamente sì, per il patron invece non sono cosìnecessari, visto che si può fare a meno anche di Cavani per ilquale qualunque club, se lo avesse in rosa, farebbe follie purdi tenerselo. Ma la politica di Penelope, alias Aurelio De Lau-rentiis porta verso altri lidi.

L’ex arbitro della massima serie, nonché opinionista egiornalista Tombolini, stila sulla Gazzetta dello Sportalla fine di ogni campionato, una classifica generale del

rendimento dei direttori di gara inquadrati nella serie A, te-nendo conto di due criteri: 1) il tipo di gara (insidiosa, facile,difficile e molto difficile e 2) deglierrori (sulle espulsioni, sui rigori, suigoal-non goal). A fronte di questagraduatoria e delle predette varianti,abbiamo trovato lo spunto per qual-che considerazione, cercando cioè dicomprendere se effettivamente lescelte del designatore, hanno rispec-chiato il valore giornalistico di que-sta classifica, che vede su 30 arbitridi cui 10 internazionali, al primo posto Rocchi, e all’ultimoDoveri. La prima osservazione da fare è che gli arbitri inter-nazionali che dovrebbero essere nei primi 10, vengono sono-ramente smentiti da questa classifica, lì dove troviamo 5 arbitriinternazionali nei primi sette posti (Rocchi, Orsato, Mazzole-ni, Tagliavento, Banti e Rizzoli) , ma troviamo altresì i rima-nenti 5 (Bergonzi, Valeri, Damato, De Marco) dall’11° al 17°posto, e dunque si potrebbe pensare non meritevoli di rappre-sentarci all’estero. Ma non dobbiamo sempre nel mondo ar-bitrale fermarci ai numeri. A parte la valutazione strettamentesoggettiva, anche se di alto profilo tecnico da parte di Tom-bolini, dobbiamo dire che la valutazione di un arbitro non puòessere sempre giudicata dal singolo episodio, o dal coefficienteattribuito a quella partita: esistono partite “facili” che l’arbitrotrasforma in “difficili”, e viceversa. Resta da fare una conclu-sione finale: gli ultimi 10 arbitri di questa graduatoria effetti-vamente sono quelli che hanno avuto e creato recidivamentepiù problemi, e forse sono proprio tra quelli che l’anno pros-simo non saranno più presenti in questa stessa graduatoria. Edè qui dunque che la numerologia diventa anche scienza...

ROCCHI IL MIGLIOREROCCHI IL MIGLIORE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

11-12 MAGGIO 2013

JUVENTUS - CAGLIARI

CATANIA - PESCARA

CHIEVO - TORINO

FIORENTINA - PALERMO

GENOA - INTER

LAZIO - SAMPDORIA

NAPOLI - SIENA

UDINESE - ATALANTA

PARMA - BOLOGNA

MILAN - ROMA

3 7 ª G I O R N ATA

19 MAGGIO 2013

ATALANTA - CHIEVO

BOLOGNA - GENOA

CAGLIARI - LAZIO

INTER - UDINESE

PALERMO - PARMA

PESCARA - FIORENTINA

ROMA - NAPOLI

SAMPDORIA - JUVENTUS

SIENA - MILAN

TORINO - CATANIA

3 8 ª G I O R N ATA

SQUADRA P G V N P GF GSJUVENTUS 86 36 27 5 4 68 20NAPOLI 75 36 22 9 5 70 33MILAN 68 36 20 8 8 65 38FIORENTINA 64 36 19 7 10 66 43UDINESE 60 36 16 12 8 52 42ROMA 58 36 17 7 12 69 55LAZIO 58 36 17 7 12 49 41INTER 53 36 16 5 15 53 52CATANIA 52 36 14 10 12 47 44PARMA 46 36 12 10 14 42 43CAGLIARI 43 36 11 10 15 41 54CHIEVO 43 36 12 7 17 34 49BOLOGNA 40 36 10 10 16 44 52SAMDPORIA (–1) 39 36 10 10 16 40 47ATALANTA (–2) 39 36 11 8 17 36 52TORINO 37 36 8 14 14 43 52GENOA 36 36 8 12 16 38 52PALERMO 32 36 6 14 16 33 50SIENA (–6) 30 36 9 9 18 34 53PESCARA 22 36 5 4 26 26 78

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URAGANO AZZURRO AL DALL’ARASaverio Passaretti (presidente AINC)

URAGANO AZZURRO AL DALL’ARASaverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Arrivederci e grazie, vi-cecampioni d’Italia. Ul-

tima scena al San Paolo, contro il Siena. A Fuori-grotta il campionato finisce. Domenica a Roma l’ul-timissimo atto. Secondo posto e di nuovo in Cham-pions. Il miglior Napoli di Mazzarri si congeda conuna serie di record nella storia azzurra. 75 punti, ilmassimo. Migliore attacco della serie A (70 gol). Re-cord di vittorie 22 (9 in trasferta). Cavani capocan-noniere senza avversari. Sono 76 i suoi gol in cam-pionato (27 quest’anno), cinque meno di Maradona.102 gol fra campionato e coppe, a un gol da Vojak(103). Hamsik re degli assist (14). Seconda miglioredifesa. Il Napoli si proietta in Champions con un fi-nale da grande squadra: otto partite, 22 punti, sem-pre in gol (23 reti). La squadra torna dallo strepitososuccesso a Bologna, la prima vittoria di Mazzarricontro Pioli. Hamsik ha ripreso a segnare, Cavaninon sbaglia più un rigore, Dzemaili è al settimo gol(sei nelle ultime sei partite). Si attende solo che Maz-zarri parli del suo futuro (lo farà dopo l’ultimomatch, sul campo della Roma) e che si sappia il de-stino di Cavani. Arriva un Siena con una debole spe-

ranza di salvezza. Reduce da quattro sconfitte consecutive,paga soprattutto i 6 punti di penalizzazione. Gli restano duepartite per salvarsi. Dovrebbe fare bottino pieno per sperare.Impresa ardua. Dopo la trasferta di Napoli ospiterà il Milanin corsa per la Champions contro la Fiorentina. Proprio ilderby toscano contro i viola, mercoledì sera, è stato letale alSiena, battuto per un gol, ma salvandosi ripetutamente. AlGenoa, quartultimo, basta un punto per salvarsi (Genoa-In-ter e Bologna-Genoa) respingendo ogni prodezza dei senesi.La squadra di Iachini non segna da quattro partite (incas-sando otto gol). È finita la magia di Emeghara, sembra esau-rito Reginaldo, Rosina ha ridotto le prodezze. È una squadrache lotta, ma ha perduto il filo del gioco. E la lotta per salvarsiaumenta l’ansia e la confusione. Tenterà un audace 3-4-1-2.Difendersi al San Paolo non servirebbe. Un pareggio non si-gnificherebbe nulla, condanna certa e anticipata. Il Siena do-vrà osare, ma contro un Napoli tornato micidiale in contro-piede sarà un azzardo. Il Napoli, del resto, non può sottrarsialla passerella finale nel suo stadio. I tifosi pretendono un ar-rivederci festoso. I tenori saranno in campo, poi spazio ai rin-calzi di lusso. Applausi per tutti. Gli azzurri in casa fannobottino pieno da quattro partite. All’andata vinsero a Siena(2-0) con un gol di Maggio e un rigore di Cavani. Sul drammadel Siena si consumerà la festa azzurra. Una partita crudele.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ NapoliAnno VIII ­ n° 86 ­ 12 maggio 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca Fortuna­to, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, AttilioMarchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, MarioPassaretti, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione giovedì 9 maggio 2013 ­ ore 17,00

Un Napoli spumeggiante e determinato, quello visto a Bo-logna, con la mente e il cuore già rivolti alle sfide euro-pee della Champions, ha fatto cappotto a Pioli e soci.

Questa volta l’ottimo Mazzarri si vendica a dovere sui rosso-blù con i quali aveva più di conti in sospeso, l’organico ha ri-sposto alla grande alle sollecitazione del tecnico, sfoggiandoun secondo tempo da manuale con le danze aperte da una “ra-soiata” di Marek, sempre protagonista, con il contorno del-l’ennesima realizzazione del Matador e del capocannonieredel controcampo Dzemaili.Una bella serata che sancisce l’ingresso trionfale dello squa-drone azzurro in Europa. Siamo veramente orgogliosi del no-stro organico, e in trepida attesa di conoscere il futuro di alcuniriferimenti fondamentali, ora la palla passa al presidente DeLaurentiis. In caso di qualche addio in molti aspirano a far par-te di un club riconosciuto a livello internazionale.Tutto lascia ben sperare, ma il pubblico napoletano, unendopassione e competenza, si affeziona ai propri idoli ed è conquesti protagonisti che vorrebbe gioire sui futuri traguardiraggiunti, la realtà è un’altra, la legge del mercato costringea valutazioni necessariamente economiche e bisogna abituarsiche i “top player“ sono destinati a ruotare fra le migliori so-cietà europee.Una mentalità che bisogna acquisire dimostrando che anche itifosi sono in formato Champions, pronti a un giudizio criticoma costruttivo, gli stadi d’Europa ci attendono, l’impegno saràgravoso, ma la nostra colorita presenza sarà, fra poco, una con-suetudine. in considerazione della crescita graduale ma co-stante del nostro “grande Napoli”.Resta ora assaporare l’ultima sfida in casa contro un Siena inpiena emergenza di classifica, siamo spiacenti ma sarà uncompito arduo uscire indenni dal S. Paolo, pur mettendo incampo, come anticipato da Mazzarri, le seconde linee. Non resta che assistere alla festa Champions, tifosi, portate lefamiglie perché l’atmosfera sarà indimenticabile!!Grazie a Mazzarri a tutti i nostri fantastici beniamini e al pre-sidente De Laurentiis con tutto il suo staff.

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Sergio Curcio

AL SAN PAOLO: È QUI LA FESTA

Come nella scorsa stagione si chiude contro il Siena il ciclodelle gare casalinghe. Blindato il secondo posto, gli az-zurri giocano per divertire il pubblico e dare un arrive-

derci al campionato con l’ennesima vittoria. Se così fosse su19 gare al San Paolo il Napoli avrebbe conquistato ben 46punti, vincendo 14 volte, una sola in meno della Juve se que-sta dovesse battere il Cagliari. E la differenza punti tra bian-coneri e azzurri sta infatti nel diverso ruolino di marcia in tra-sferta dove i neo campioni hanno vinto 13 volte rispetto alle9 dei ragazzi di Mazzarri. Lo scorso anno finì 2-1 con la dop-pietta di Dossena, ma gli entusiasmi furono ben pochi perchénella trasferta bolognesedella domenica precedenteerano naufragate le non po-che speranze di arpionare ilterzo posto e confermare lapresenza in ChampionsLeague, seppur partendodai preliminari. Quest’annola trasferta contro i rossoblùnon ha lasciato strascichinegativi, anzi è stata trion-fale, e la truppa di Mazzarripuò congedarsi dal suo pub-blico offrendo una presta-zione nella quale voglia di-vertire e divertirsi sonoprioritari rispetto all’esigen-za di fare risultato. Il Sienaè praticamente in B, si bat-terà con la morte nel cuore,ma con l’orgoglio di chivuol dimostrare che senza i6 punti di penalizzazione laretrocessione sarebbe sta af-fare di altri, e per questo sa-ranno necessarie la voglia eil cuore dei ragazzi che ser-vano anche per… convince-re definitivamente WalterMazzarri a prolungare lasua permanenza napoletanaforte della compattezza delgruppo e soprattutto del-l’idea che il suo ciclo vin-cente non si sia conclusocon il raggiungimento delsecondo posto. L’atteso sal-to di qualità e il prossimo,tremendo ancorché affascinante impegno europeo in Cham-pions, con Cavani o no, impongono una vigorosa quanto ocu-lata campagna acquisti per un Napoli che non sia più solol’outsider che finisce col piazzarsi, ma diventi una formazionee soprattutto una società che punta a essere realmente vincen-te con i fatti e non solo con le parole del suo presidente-pa-drone. Perciò se l’argomento principale è il ritorno del Napoliin Champions, traguardo prestigioso, evitando i preliminari,occorre tuttavia guardare avanti per evitare che la stessaChampions possa costare punti in campionato, alimentandopoi rimpianti e qualche polemica come nella scorsa stagione,domandandosi in molti se fosse quello - Coppa Italia, conqui-

stata, ma sesto posto in campionato ed eliminazione agli ot-tavi di Champions – il massimo che il Napoli avrebbe potutofare. Il secondo quinquennio di De Laurentiis finirà propriocon il torneo 2013-2014, quello che, nelle intenzioni del pre-sidente dovrà segnare la linea di passaggio della squadra az-zurra da formazione “a ridosso delle grandi” a “vincente”.Questo Napoli ha dimostrato di essere una degnissima viceJuve, ma non l’anti Juve. E Mazzarri ha non poche ragioniquando dice che la squadra ha fatto qualcosa di eccezionale.Dai 12-13 elementi su cui il tecnico poteva contare al mo-mento del suo arrivo a Napoli, siamo arrivati agli attuali 15-

16 con un notevole salto inavanti per quanto concernela qualità della rosa, ma an-cora non basta se dal… mi-racolo si vuole essere at-trezzati veramente per esse-re competitivi su tutti ifronti. E l’anno prossimonon si potrà né si dovrà sce-gliere o optare tra Cham-pions e campionato perchéuna “filosofia” o una “poli-tica” del genere non sonoun buon segno per un clubche punta realmente in alto.Occorrono almeno 20 ele-menti d’esperienza interna-zionale, di personalità e de-siderosi di affermarsi o riaf-fermarsi in ambito europeo.In questo senso l’ultima dicampionato all’Olimpicocontro la Roma può diven-tare un esame per alcunicalciatori che hanno vissutouna parabola discendentenel finale di stagione o han-no avuto poche chances perfarsi apprezzare. La vogliadi rivincita dei giallorossi e,forse, la necessità di puntidecisivi per blindare l’Eu-ropa League possono costi-tuire uno stimolo a fare be-ne per i vari Rolando, Inlere Armero. Soprattutto suiprimi due, la società faràbene a valutare se sia il ca-

so di escluderli dalla rosa futura. Il capoverdiano è un signorcalciatore e lo svizzero, tra alti e bassi, ha comunque portatoil suo buon contributo di gioco, reti e dedizione alla causa.La partecipazione alla Champions e il mondiale brasilianoche mobiliterà più di metà degli azzurri costituiranno unacomplicazione in più per il prossimo campionato e la perma-nenza di Mazzarri passa anche per le scelte di mercato di DeLaurentiis. Il tecnico chiede garanzie e una “rosa” adeguataalle sue aspirazioni, da migliorare non da stravolgere. Vedre-mo se il presidente lo accontenterà realmente o, come Pene-lope, disfarà la tela per rifarla secondo le sue idee da impren-ditore oculato, non certo tifoso. Buone vacanze a tutti!!!

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NAPOLI - SIENAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 34 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 1 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA 4 –5 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 21 –6 JORGE ROLANDO PEREZ D 1985 POR 5 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 32 279 EMANUELE CALAIO’ A 1982 ITA 4 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 30 413 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR 5 –14 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 28 116 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 15 117 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 36 1118 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 31 –19 GORAN PANDEV A 1983 MAC 31 620 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 32 722 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA 2 –24 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 36 525 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO – –27 PABLO ARMERO C 1986 COL 13 –28 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 30 142 ROBERTO INSIGNE A 1994 ITA 1 –55 ALESSANDRO GAMBERINI D 1981 ITA 25 177 LEANDRO RINAUDO D 1983 ITA – –85 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 32 –88 GOKHAN INLER C 1984 SVI 30 6

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol5 ADRIAN CAIELLO C 1987 ARG 7 –6 MARIANO DE ALMEIDA D 1981 BRA 27 17 FRANCESCO BALIANI C 1980 ITA 22 28 SIMONE BERGASSOLA C 1976 ITA 30 29 MICHELE PAOLUCCI A 1986 ITA 9 2

10 INNOCENT EMEGHARA A 1989 SVI 15 712 SIMONE FARELLI P 1983 ITA – –14 FRANCESCO DELLA ROCCA C 1987 ITA 15 –16 VALERIO VERRE C 1994 ITA 8 –17 NICOLA BELMONTE D 1987 ITA 7 –18 DIAS DA SILVA D 1984 BRA 32 –19 CLAUDIO TERZI D 1984 ITA 6 –24 MASSIMO PACI D 1978 ITA 22 225 GIANLUCA PEGOLO P 1981 ITA 36 –27 ALESSANDRO ROSINA C 1984 ITA 30 533 MATTEO RUBIN D 1987 ITA 24 –36 FRANCESCO BOLZONI C 1989 ITA 23 –57 JOSE’ DE ALMEIDA A 1987 BRA 8 170 DANIELE MANNINI C 1983 ITA 7 –77 ALESSIO SESTU C 1983 ITA 28 181 ERJON BOGDANI A 1977 ALB 17 286 JORGE TEIXEIRA D 1986 POR 9 –88 CHRISTIAN TERIIZI D 1979 ITA 7 –91 FERRERIRA REGINALDO C 1983 BRA 18 399 NICOLA POZZI A 1986 ITA 3 –

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Carmine Tascone

IL TRIONFATORE WALTER CI PENSA

Questa rubrica di natura per lo più tecnica oggi voglio ini-ziarla all’insegna della polemica. Ce l’ho con opinionistie giornalisti, soprattutto non napoletani, che partecipano

a trasmissioni sportive e affermano che il Napoli ha disputatoun campionato deludente, secondo posto!! E che Walter Maz-zarri è un allenatore che ancora deve crescere per aspirare aun grande club, dimenticando pri-mo che il Napoli è un grande clubinternazionale e che il mio amicoWalter ha fatto un lavoro che èsotto gli occhi di tutti. Ancora piùgrave quando poi queste afferma-zioni provengono da ex calciatorie quando poi, stravolgendo la re-altà, a coloro che fanno notarequanto di buono ha fatto il Napolidi De Laurentiis, si dice di esseretroppo vicini alla società. In que-sto caso più che parlare di “bellodel calcio”, parlerei di veleno delcalcio. Ci possono essere pareridiversi, opinioni contrapposte,giudizi svariati, ma mai il con-traddittorio deve sfociare nell’offesa. E poi alla fine parlanosempre i risultati. E che risultati!! A Napoli si festeggia il se-condo posto, a dispetto di perplessità e critiche che vanno

avanti da inizio stagione. De Laurentiis e Mazzarri sono uscitivincitori. Ma ora è il momento di voltare pagina. Walter è sem-pre più lontano da Napoli. Chi lo potrebbe sostituire? Difficilesaperlo. Allegri, se dovesse andar via, ha due alternative Romae Napoli. Altri nomi papabili, ma che dovrebbero liberarsi dairispettivi club, potrebbero essere Pioli, Montella e Guidolin.

Poi potrebbe uscire un nome asorpresa, uno come Simeone, peresempio. Comunque, chiunquedovesse venire, dovrà sempreconfrontarsi coi risultati di Maz-zarri e col valore aggiunto che iltecnico toscano ha dato a unasquadra certamente non da scudet-to. Inoltre l’anno prossimo la con-correnza sarà più spietata. Allacorsa al tricolore si iscriveranno didiritto le deluse, ovvero Milan,Fiorentina, Lazio, Roma e Inter.Ma c’è un altro problema, ovverotrovare il sostituto al Cavani crea-to da Mazzarri. E all’uruguagio glidico che ovunque dovesse andare,

non sarà mai il re come a Napoli, ma sarà solo uno dei tanti esi dovrà confrontare con questa diversa realtà, dimostrando al-tre capacità, e allora verrà il difficile.

Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it• le ultimissime notizie sul Calcio Napoli• come, dove e poter acquistare

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Associazione Italiana Napoli Club40 anni di passione negli stadi

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Francesca Fortunato

percepito come male proprio); gola (meglio conosciuta comeingordigia, abbandono ed esagerazione nei piaceri della tavola,e non solo); ira (irrefrenabile desiderio di vendicare violente-mente un torto subito); accidia (torpore malinconico, inerzianel vivere e nel compiere opere di bene). Potrebbero collegarsii 7 vizi capitali al Napoli, spiegando esattamente cosa evitare

adesso e in futuro: ira (quella che a volte sembra essercitra Mazzarri e De Laurentiis o in campo tra componentidi squadre differenti); avarizia (quella sul mercato di-rebbe qualche tifoso); invidia (non credo ci sia, ma po-trebbe scattare nei confronti di grandi club capaci di ac-quistare top player e costruire squadre tecnicamente piùforti degli azzurri); lussuria (quella che a volte sembra-no avere i giocatori... qualche “peccatuccio” di trop-po...); gola (solitamente i giocatori hanno una vita sana,ma non bisogna cedere alle tentazioni della tavola e nonsolo...); superbia (mai sentirsi invincibili, mai scenderein campo convinti di essere più forti e specchiarsi incontinuazione. Quando a volte le squadre vengono ac-cusate di fare troppi giochetti, tocchetti e di essere pro-prio concreti... ecco questo è da evitare); accidia (forseil peccato più difficile da comprendere un po’ per tutti,simile al settimo nano che nessuno ricorda quando pro-va a dirli tutti insieme... l’accidia, però, è una sorta diavversione all’operare mista a noia e indifferenza, altropunto focale per i giocatori: bisogna lavorare!!!). Po-tremmo chiudere inserendo anche uno dei dieci coman-damenti (per il Napoli): non vendere Cavani.

AZZURROin ROSASETTE COME I VIZI

Sette punti di vantaggio sul Milan, sette lunghezze di di-stanza che consegnano l’accesso alla Champions Leaguediretta senza passare dal via, senza preliminari. Sette ado-

rabili e fondamentali punti che sono sinonimo di serenità eleggerezza. Sette punti che trasformano in successo un’annatache in alcuni momenti è stata particolarmente difficile, ma chealla fine ha dato i frutti sperati. È vero, nessuno scudetto, mail secondo posto non è da buttar via, in particolare vista la for-za dell’avversario. Vanno fatti i complimenti a questo Napoli,ma vanno anche stilati alcuni punti dai quali ripartire. Così,pensando al numero sette, mi sono venute in mente due cose:Edinson Cavani e i sette vizi capitali... il Matador è un ele-mento fondamentale del Napoli e bisogna fare di tutto per trat-tenerlo, per costruire intorno a lui il futuro, così come biso-gnerà evitare i fatidici sette vizi capitali...Nella dottrina morale cattolica questi sono i principali desiderinon ordinati verso il Bene Sommo, cioè Dio, dai quali tutti ipeccati traggono origine: superbia (desiderio irrefrenabile diessere superiori, fino al disprezzo di ordini, leggi, rispetto al-trui); avarizia (scarsa disponibilità a spendere e a donare ciòche si possiede; lussuria (desiderio irrefrenabile del piaceresessuale fine a se stesso); invidia (tristezza per il bene altrui,

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d’Europa che avevano disceso con l’orgogliosa sicurezza deipetrodollari! Sarebbe bello se già fosse messa in cantiere lastagione che verrà. Con i punti fermi, a partire dal tecnico, perproseguire nella conferma delle stelle, tutte. Il compianto Ca-talano avrebbe detto: meglio avere i soldi e Cavani che esserein bolletta e giocare con Vargas centravanti! Naturale! E co-munque c’è da dire questo: chi ha un Cavani possiede un te-soro inestimabile. I gol portano alle vittorie, le vittorie portanoa scalare le classifiche, le leadership aumentano il merchan-dising, il merchandising porta soldi. Come vedete, i conti tor-nano. Sapete che cosa mi fa più paura? Il pensiero di comeverrebbero investiti i soldoni incassati dall’eventuale cessionedel matador con tutto il relativo traque de luz. Perché l’amicoZamparini non possiede in rosa un altro fenomeno come Cava-ni. E perché penso ai Chávez, ai Vargas, ai Donadel, ai Ruiz. Eanche alla cifra enorme sborsata per Inler.È qui la festa. Va bene e sia. È stato bello davvero. Sarà?

Adolfo Mollichelli

MEGLIO SOLDI E CAVANI CHE VARGAS…

Eora, come la mettiamo? È qui la festa. Certamente perl’agognata platea Champions riconquistata, il ciucciariel-lo che scalciando ha detto al Diavolo: vade retro. Certa-

mente per il titolo di super bomber che torna in azzurro e chemancava dai tempi Suoi, cioè di Diego. È qui la festa. Certa-mente per il record di punti conquistati. È qui la festa del ma-tador Cavani? Ah, saperlo. Certamente gli tributeranno i tifosile ovazioni che merita. Certamente, il guerriero churrua si bat-terà i pugni sul petto, invierà baci, invocherà l’aiuto del cielo.Nel caleidoscopio di colori, di suoni e di affetti, il popolo delSan Paolo non potrà non pensare, e un dubbio atroce lo faràvibrare in un mix di passione e nostalgia, di orgoglio e assenza(probabile), di vanto e scoramento. Sarebbe festa completa,sarabanda unica, se accadesse una cosa soltanto: l’annuncio.- non importa chi lo farebbe - della continuazione di una storia.Cari tifosi, Cavani resta qui! Gli emissari dello sceicco Man-sour sono stati respinti con perdite (loro) e risalgono le vie

Marco Martone

ADESSO IL SALTO DI QUALITÀ

Va bene non si è vinto niente, non si è alzato alcun trofeo(fosse anche la tanto bistrattata Coppa Italia), non si è ta-gliato il traguardo da numeri uno. Eppure la festa dei gio-

catori azzurri a fine gara, sotto la curva dei tifosi a Bologna lescene di giubilo negli spogliatoi, con champagne che scorrevaa fiumi e gavettoni d’acqua, si devono comprendere. Perchéquella del Napoli è stata una cavalcata trionfale, verso un ri-sultato che consente alla società del presidente De Laurentiisdi tornare nel calcio dei grandi, nell’Europa che conta. C’è vo-glia di vincere da queste parti, si leggeva sui volti dei calciatoria fine partita, si capiva dal modo in cui Insigne prima, Hamsikpoi, hanno salutato i sostenitori in occasione delle sostituzionidecise da Mazzarri. Quelle braccia levate verso l’alto testimo-niano il desiderio di spiccare il volo, di fare quel salto di qua-lità che squadra e città aspettano da tempo. E per salto di qua-lità, i tifosi veri, intendono la vittoria del campionato. Perchéarrivare in Champions va bene, guadagnare tanti soldi va be-nissimo, crescere dal punto di vista imprendi-toriale e diventare una delle realtà del calcio eu-ropeo è di straordinaria importanza, ma alla fi-ne della fiera la goduria più grande resta unica-mente quella di arrivare primi. Quest’anno ètoccato, ancora una volta, alla Juventus e il rag-giungimento della Champions diretta attenuasoltanto in parte la rabbia e l’amarezza (sporti-va s’intende) di vedere le strade di tutta Italia,anche quelle del sud, vestite a festa dei coloribianconeri. Ridurre il gap con la Vecchia Si-gnora sarà quindi l’obiettivo principale. Eccoperché, la vera partita da giocare, adesso, èquella delle conferme dei due alfieri di questastagione, Mazzarri e Cavani. I prossimi giornisaranno in tal senso decisivi. Il tecnico rimandatutto alla fine del campionato, ma alcune suedichiarazioni, nel dopo partita di Bologna, han-no alimentato le incertezze sulla sua permanen-za. Anche l’abbraccio ai giocatori, a fine gara,

ha dato l’impressione di un ringraziamento, per il percorso fat-to assieme in questi anni, e un addio. Che siano questioni per-sonali, economiche, tecniche o tutte queste cose assieme a de-terminare la scelta finale dell’allenatore, lo scopriremo traqualche giorno.La società, intanto, comincia a guardarsi intorno e l’ipotesiMontella non sembra più così remota. Meno incerta la que-stione Cavani. Il Matador, infatti, difficilmente resterà all’om-bra del Vesuvio. Qui il dilemma è scoprire soltanto la societàdi destinazione del giocatore, che ha realizzato a Napoli 102gol in tre anni. Attenzione però ad Aurelio De Laurentiis, uo-mo d’affari sì, ma anche di grande ambizione. La voglia divincere in Italia e di competere con le grandi squadre europee,potrebbe indurre il patron a compiere un ulteriore estremosforzo economico, per trattenere il matador. Assieme un altroanno, per vincere lo scudetto e poi amici come prima. E se an-dasse proprio così?

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MAGGIO, MESE DELL’AMORE… IMMAGINARIOBruno Marra

P er tifosi e calciatori il mese di maggio è quello più im-portante dell’anno. Perché c’è l’arrivo, i verdetti, le con-quiste, le condanne, i trionfi, le delusioni, le gioie, i do-

lori e si traccia il bilancio. Si vive per il quinto mese dell’annocome se fosse il San Silvestro del calcio. Per sommo gaudiodei napoletani noi ci ritroviamo a maggio ancora felici. L’annoscorso giunse la splendida Coppa Italia, questa volta ci godre-mo la straordinaria notte delle stella della Champions.VIVA LA MAMMA - Ma maggio è un meseinsignito di altre importanti investiture, ba-ciato dalla grazia degli dei e dalla volontà ce-leste. Oggi per esempio cade proprio la Festadella Mamma. Festeggiarla al San Paolo è an-che lecito visto che Fuorigrotta è la mammadi tutte le passioni azzurre. Ma la Festa dellaMamma istituzionale ha una grande partico-larità: cade a maggio in tutti i posti del mon-do. Esattamente nella seconda domenica dimaggio. Praticamente può cambiare la data,ma in qualsiasi posto si festeggi, cade sempredi maggio. Insomma la mamma è sempre lamamma in tutto il mondo. E tutto fa brodoper trasformarla in festa commerciale. Perchédi mamma ce n’è una sola. Ed in certi casi:meno male…NON È TUTTO ROSE E FIORI - Ma micaè finita qui. Maggio è anche il mese delle rose e dell’amore.In realtà è dovuto sì alla fioritura dei boccioli di rose ma anchealla Vergine Maria. Perché tra le tante cose che rappresentamaggio c’è anche la celebrazione della Regina Celeste che at-traverso lo sbocciare delle rose, che rappresenta la nuova vita,vince l’oscurità dell’inverno. E dalle rose all’amore il passo èbreve. C’è tutta una letteratura che inquadra maggio come ilperiodo ideale per gli innamoramenti, foriero di calore e pas-sione, come se lo spuntare del sole dovesse dare una spinta ul-

teriore al tepore ormonale.‘NA SERA ‘E MAGGIO - Per carità, si tratta di puro roman-ticismo. E a Napoli ne sappiamo qualcosa. È ricchissima la li-sta di poesie e soprattutto canzoni dedicate a maggio. Com-posizioni classiche napoletane di assoluto respiro internazio-nale. Primo esempio: Era de Maggio. Racconto di un uomoche ricorda la sua donna incontrata a maggio: “”Core, core!core mio, luntano vaje,tu mme lasse e io conto ll’ore...chisà

quanno turnarraje?”. Perché poi lei, finitomaggio se ne parte e lui resta solo col suo ri-cordo. E speranzoso esala la sua promessa:“Torna maggio e torna ‘ammore: fa’ de mechello che vuo’ “. Ma intanto lei non torna eciao ciao storia d’amore. E chi può mai di-menticare un altro capolavoro: “Maggio sìtu”. Una canzone di E.A. Mario che è leggen-da. Anche qui un innamorato paragona il me-se di maggio alla sua donna: Maggio si’ tu!ca mme truvaste cu ‘o core ‘e gelo; ma quan-ta rose attuorno mme purtaste, e quanta stelle‘ncielo!”. Tutto meraviglioso, se non fosseche anche questa donna se ne va. E lui invo-ca: “Si tutte cosa torna, pure Ammore ha daturná!…”. E speriamo. Ma infine c’è la pietramiliare della napoletanità: ‘na sera ‘e Mag-gio”. Che è proprio l’emblema della strug-

gente suggestione del mese più ardente dell’anno. E il testo ladice lunga su come maggio faccia magie. Uno spasimante cor-teggia la sua amata che finalmente cede. E lui sospira: “Tu mediciste sì ‘na sera ‘e maggio!”. Ah che bellezza, che emozione.Se non fosse che la strofa si chiude con: “e mo tien ‘o curaggio‘e me lassà!”. Ma insomma allora ditelo. A maggio non glieneva bene una a nessuno. Passi per la mamma e per le rose, mase proprio vi dovete fidanzare aspettate che finisca maggio.Che è meglio…

Festa della mamma, delle rose, di verdetti e di innamoramenti maledetti

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Massimo Sparnelli

RISULTATI E GOL: NUMERI DA SBALLO

Due fuoriclasse per la Champions League. Uno in panchi-na, a gesticolare, a dare la carica ai suoi uomini, l’altroche domina in campo, tra gol, recuperi difensivi, tagli,

persino colpi di testa nella sua area di rigore. Mazzarri e Ca-vani, l’oro di Napoli. Con loro due, recorda pioggia, quasi fosse autunno inoltrato.Sotto la guida del tecnico toscano, il clubazzurro fa segnare – a tre turni dal terminedel campionato – il record assoluto nell’eradei tre punti, a 20 squadre. Settantadue, duein più della stagione 2010/2011, che ha por-tato alla prima qualificazione in ChampionsLeague dell’era Aurelio De Laurentiis. E,in attesa dell’aritmetico pass per l’Europaprincipale, che potrebbe arrivare già con il Bologna al Dal-l’Ara, è arrivato anche il primato assoluto in termini di rea-lizzazioni, 67. Insomma, il ciclo mazzarriano produce il me-glio nel suo ultimo anno di contratto. E solo la stratosfericaJuventus, 83 punti in 35 gare, ha fatto meglio della sua crea-tura, che comunque ha totalizzato 17 punti in più rispetto alla

passata stagione, in cui la Champions League ha effettivamen-te tolto punti e forze al gruppo azzurro. Da Mazzarri a Cavani,si parla solo di record. Con la tripletta all’Inter, l’uruguaianoche tiene Napoli in sospeso sul suo futuro ha raggiunto quota

101 reti in maglia azzurra. Trentacinquestagionali, meglio delle 33 messe a segnonelle due annate precedenti. Un campioneche si migliora. Diventato leader tecnico eanche emotivo del Napoli, assieme a Ma-rek Hamsik. Che sale in cattedra semprecontro le miglior squadre del campionato.In tre anni, triplette a Juventus, Milan, La-zio, Roma, ora Inter. Al comando quandoserve, un brand tipico dei campioni. Il

prossimo obiettivo, i 115 gol di Maradona, miglior marcatoredella storia partenopea. Non bastano tre partite, El Matadoravrebbe bisogno di un’altra stagione per strappare anche que-sto primato. Lo sa lui, lo sa De Laurentiis, lo sa Mazzarri. So-prattutto, lo sa il pubblico azzurro, che spera di godersi questotris d’assi ancora per qualche stagione.

Mario Passaretti

CAVALCATA PER LA CHAMPIONS

Ègiunta quasi al termine questa esaltante stagione calcisti-ca che si è conclusa con la già certa qualificazione Cham-pions e che ci regala un meritatissimo secondo posto. Già

tutti pregustano il piacere di risentire quella musichetta dive-nuta celebre per il nostro modo di concluderla cantando conquell’urlo finale... the CHAMPIOOOOONNNNS. Una sta-gione iniziata con tante speranze, svanite nel confrontarsi conuna realtà che ha visto una Juventus superiore, culminata peri bianconeri con la conquista dello scudetto. La possibilitàdi rimettere tutto in discussione fu lo scontro diretto avvenutola sera del primo marzo al San Paolo, conclusosi con il risul-tato di 1-1 che lasciò tutti noi tifosi delusi per non aver battuto

la rivale storica, la più odiata calcisticamente parlando. Troppipunti gettati alle ortiche in questa stagione, a partire da Cata-nia, dove la superiorità numerica sin dall’inizio ci dava la possibilità diconquistare facilmente i tre punti. Poi la sconfitta di Bergamo,campo sempre ostico, seguita dallo sciagurato pareggio inter-no con il Torino. E per finire la sconfitta casalinga con il Bo-logna dopo lo stop di San Siro contro l’Inter. Ma i rimpiantinon servono, per cui godiamoci questa meritata qualificazioneChampions, festeggiamo il secondo posto e non vediamo l’oradi impressionare il mondo intero con coreografie di cui soloil tifoso napoletano è capace.

Carlo Longobardi

RICORDATEVI: NOI SIAMO IL NAPOLI

L a nostra coerenza, la capacità, spesso solo napoletana, diautocritica feroce, adesso deve fermarsi. Ora basta. Na-poli e la sua squadra non devono mai più essere conside-

rati il miglior transito possibile per un calciatore. Si parla diNapoli, una delle più belle e storiche città del mondo, unicanel suo fascino, nei colori, nelle emozioni che riesce a garan-tire e regalare, di un pubblico fantastico e del suo tempio, ilSan Paolo. Uno stadio che è stato calpestato dalle scarpettedel calciatore più forte di tutti i tempi e da straordinari inter-preti dell’arte del pallone che hanno irrorato ogni filo d’erbacon il sudore del cuore venato d’azzurro.Questo è certamente un monito, un ricordo a tutti quelli che,nella nostra storia recente, hanno puntato i piedi, spesso in ma-niera assolutamente immotivata. Giocatori come Gargano, Ci-garini, Quagliarella, Pazienza, Lavezzi e, nel corso di questo

campionato, Dzemaili e, Inler (solo per citarne qualcuno) han-no provato a riaffermare ad alta voce la loro intoccabilità datitolare, tesa a tutelare veri e/o presunti talenti di cristallo e,di più, portafogli gonfi fino a scoppiare.Salvo, poi, scegliere di vivere ruoli da comprimari nelle squa-dre “galattiche” nostrane e continentali. Da osannati beniaminia terze, quarte, scelte depresse.Il ciclo contemporaneo, questo tanto auspicato periodo d’orocalcistico, può compiersi anche solo attraverso la stabile resi-denza nell’elite delle società più blasonate e affidabili. Oggi,il Napoli, che piaccia o no, rappresenta uno dei migliori mixpossibili e il porto della sua città è uno straordinario punto diarrivo. Meglio esser figli di una mamma iper affettuosa e pro-tettiva che figli di un dio minore in terra straniera.A buoni intenditori poche parole.

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Napoli - Inter: 3-1

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La radio più azzurra d’Italia

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVADI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI.INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI.COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.

RADIO UFFICIALE

TUTTI PER UNO

UNAPER TUTTI

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

EXTRA TIME ZONA… CHAMPIONS

Extra Time zona… Champions. La cavalcata vincente de-gli azzurri di Mazzarri ha accompagnato il camminoche la trasmissione di Saverio Passaretti ha cominciato

qualche settimana fa. Anche il più intrepido degli scettici sa-rà costretto ad ammettere la fortunata coincidenza, che havisto i successi del Napoli andare di pari passo al susseguirsidelle puntate del programma ideato dall’Associazione Italia-na Napoli Club. Non è vero, lo sappiamo, non è possibileche una trasmissione porti fortuna o influisca sull’ esito diuna partita o di un campionato, ma se questo accade, che ma-le c’è a farlo notare?La verità è che Napoli ed Extra Time hanno avuto in comunelo spirito vincente, dimostrato dagli azzurri in campo attraver-so agonismo, forza tecnica e sa-crificio e dalla nostra squadra“televisiva”, attraverso profes-sionalità, pacatezza e spirito digruppo. Raccontare con entusia-smo le imprese del Napoli, ana-lizzare in maniera critica masempre costruttiva il momentodelicato che la società sta attra-versando, in relazione alle vicende Mazzarri e Cavani, rappre-sentare un punto di riferimento per tanti tifosi azzurri, che se-guono da anni la trasmissione, è stato un motivo di orgoglioper tutti e uno sprone a fare sempre meglio. Il salottino di Ca-pri Event è diventato, nel corso degli ultimi mesi, un piccoloangolo delle case di ognuno di voi che avete avuto la pazienzadi seguirci e sostenerci. Anche per questo la voglia di andareavanti è sempre più forte, proprio come quella che anima ilNapoli, linfa vitale per chi, come noi, vive di calcio.

FOTO: MARIO PASSARETTI

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PIAZZA G. D’ANNUNZIO, 32/33/34 - 80125 NAPOLILATO CURVA B - STADIO S. PAOLO

TEL/FAX 081.6107392        [email protected]

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Attilio Marchionne

GIOVANISSIMI: È LA VOSTRA ORA

Sono tre, su 17, i calciatori del Napoli Primaveraconvocati in nazionale da martedì scorso da Al-berico Evani per sostenere i test fisici in vistadell’impegno del 19 maggio in occasione della se-conda fase di qualificazione ai Campionati Euro-pei dove affronteranno Ucraina, Turchia e i padro-ni di casa della Russia. In verità, Giuseppe Nico-lao, Giuseppe Palma e Roberto Insigne avrebberovolentieri fatto a meno di questa preconvocazionein cambio della qualificazione alle final eight dicampionato che vedrà sfidarsi a Gubbio, Juventus,Fiorentina, Atalanta, Milan, Lazio e Catania, aiquali si sono aggiunti il Chievo, allenato da D’An-na, già killer del Napoli agli ottavi di finale, cheha sconfitto, fuori casa, il Palermo ai rigori e ilTorino che, in trasferta, ha avuto la meglio di mi-sura nel confronto con l’Inter, campione d’Italiadi categoria.

Perso il treno play off, agli Allievi Nazionalidel Napoli, allenati da Ciro Muro, non restache partecipare ai tornei internazionali che ca-ratterizzano la fine stagione. Non fortunata lapartecipazione al primo torneo della serie, ilTrofeo “Nereo Rocco”, giunto alla 28esimaedizione, che si è disputato nella città di Gra-disca. Gli azzurrini erano stati sorteggiati nelgirone insieme al Chivas Guadalajara, forma-zione messicana, al Rijeka, compagine croata,che già li eliminò nell’edizione dello scorsoanno e i brasiliani del Courtiba. Con due pa-reggi con le formazioni centro e sudamericanee una sconfitta col Rijeka il Napoli, ultimo delgirone a due punti, ha detto addio alla compe-tizione con molto rammarico, visto l’evolversidi tutti e tre i match. L’unica rete degli azzur-rini l’ha messa a segno Anastasio.

In attesa dei 16esimi dei play off che si gioche-ranno il prossimo 12 maggio contro il Monza, gliazzurrini di mister Liguori hanno provato la con-dizione disputando in Piemonte l’Alpignano Cup,memorial “Beppe Grippiolo. Il Napoli non si èparticolarmente distinto, è arrivato sesto dopoaver perso per 4-2 la finalina 5°-6° posto con gliscandinavi del Brommapojkarna. Gli azzurrini,secondi nel girone di qualificazione, dopo averbattuto 2-1 il Cuneo sono stati battuti ai rigori colNovara che si è qualificato poi per la finalissima.Da notare che il Napoli ha affrontato questo im-pegno piemontese infarcito di classe ’99, prestatidalla squadra allenata da mister Cimmaruta. Dasegnalare la buona prova di Dye Stephan, attac-cante dotato di una buona struttura fisica, in pre-stito dal Crotone, autore delle reti col Cuneo e colNovara.

Settore giovanile

Solo scaramucce di fine stagione nel vivaio azzurro in vista dei play off dei Giovanissimi in programma a partire dadomenica prossima. La Primavera ancora si lecca le ferite per la sconfitta col Chievo nel play off, ma si consola perla qualificazione degli scaligeri alle final eight di Gubbio. Allievi eliminati a Gradisca, mentre i Giovanissimi arri-

vano sesti al Nereo Rocco.

PRIMAVERA

ALLIEVI NAZIONALI

GIOVANISSIMI NAZIONALI

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MA TORNEREMO A SETTEMBRE

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PICCOLI TIFOSI CRESCONO…

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Sono un bimbo di 3 anni e mezzo, mi chiamo Alberto Bar-retta e sono tifoso del Napoli. La mia casa è piena di sciarpe,palloni, magliette e tutto ciò che riguarda il Napoli, essendomio padre e tutta la mia famiglia tifosissimi degli azzurri.Prima di ogni partita, come si nota nella foto, suono semprela carica per il mio grande Napoli. Ciao a tutti, e sempre for-za azzurri!!

Ciao sono Angelo Esposito, 2 anni a giugno, tifoso del Napolidalla nascita, sono la gioia dei nonni (Tonino e Tina), ex stri-scionisti dall'epoca ferlainiana che si trascinavano allo stadiomia madre Grazia e mio zio Luciano. Sono la gioia anche deinonni paterni che come mio padre Gerardo e mia zia Miriamsono grandi tifosi del Napoli. Un bacione a tutti, e chi non saltabianconero è!!!!!

Nicole, 6 anni.

Due tifosi doc dalla nascita, che pur essendo nati, cresciuti in Inghilterra, hanno il cuore azzurro!

From London with love Forza Napoli sempre e ovunque

Erika e Michael Tarantino.

Gustavo Messinetti, 4 anni,figlio di Silvio Messinetti eSonia Zaccone. Cristina Longobardi.

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Page 30: Cuore Azzurro n. 86 09 maggio 2013

ASSO

CIAZ

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NE ITALIANA NAPOLI CLUB

1 9 7 2

FEDE

RAZI

ON

E ITA

LIANA SOSTENITORI SQ

UADRE CALCIO

12 MAGGIO 2013

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Torres

Tavagnacco

Brescia

Verona

Carpisa Napoli

Riviera di Romagna

Mozzanica

Firenze

Chiasiellis

Como 2000

Graphistudio PN

Grifo Perugia

Fiammamonza

Lazio

F. Mozzecane

Torino

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A rchiviato il campionato con un quinto posto che rappre-senta il miglior risultato mai raggiunto per una neo pro-mossa, il Napoli Calcio Femminile Carpisa Yamamay

si tuffa nella Coppa Italia ,competizione che già lo scorso annola vide protagonista. Le tartarughine, infatti, nonostante mili-tassero in A2,la passata stagione riuscirono a raggiungere lafinale e solo nei tempi supplementari il Brescia impedì allaformazione di Lello Carlino di alzare la Coppa. Il 3 a 2 finalegrida ancora vendetta ma si sa nel calcio ogni partita ed ogni competizione ha storia a sé. Peril momento sarà necessario superare al Collana la Res Roma,una squadra che spera di ripetere la cavalcata proprio delle na-poletane. L’ostacolo è di quelli da prendere con le molle. Legiallorosse hanno vinto alla grande il proprio campionato e sipresentano con uno score di tutto rispetto. Ma Valeria Pironee compagne vogliono a tutti i costi andare avanti. “La sconfittacon il Brescia nella finale dello scorso anno  - dichiara il bom-ber napoletano - ancora brucia. Siamo concentratissime e de-

cisissime. Sappiamo che con la Roma non sarà facile, ma dopoil bel campionato fatto dobbiamo confermarci anche in CoppaItalia. E sappiamo che possiamo contare sull’apporto del no-stro pubblico che in casa al Collana non è secondo a nessuno”.Insomma le tartarughine ci sono e detto da una leader comePirone c’è da credergli.

CARPISA: PIRONE VUOLE LA COPPA

Calcio femminile

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

LA VENDETTA DI MAZZARRI

Con Pioli il nostro Mister aveva un conto in sospeso, lesconfitte subite al S. Paolo sia in Coppa che in campio-nato, avevano macchiato l’ottimo percorso del Napoli .

Walterone aveva chiesto massima concentrazione e i suoi uo-mini hanno diligentemente eseguito il compito, una bella pre-stazione che ufficializza la nostra presenza in Champions, ten-sione alle stelle, interventi duri e ritmi alti: l’arbitro Massa fi-nisce fagocitato da questo clima e contribuisce a innervosirela gara con troppi fischi e con una distribuzione di cartellininon proprio lineare. Questa volta la classe del Napoli prevalee i tenori napoletani fanno la differenza: Hamsik sblocca lagara con un gran sinistro, Cavani la chiusa siglando il raddop-pio e innescando il terzo gol, se mezza Europa li vuole, evi-dentemente ci sarà un motivo!!! Una gara che non ha rispar-miato scontri durissimi, i bolognesi volevano riscattare la di-sastrosa sconfitta subita dalla Lazio, ma sono rovinosamentecaduti nella trappola di Mazzarri, ripartenze in contropiedeche hanno messo in ginocchio la non irresistibile difesa felsi-nea. La vendetta si è così consumata e i numerosi tifosi parte-nopei, fieri dello squadrone, hanno inneggiato ininterrottamen-

te alla vittoria, la loro presenza colorita e corretta ha annichi-lito la tifoseria avversaria, sembrava veramente di essere alSan Paolo. Spettacolare il rush finale di questo Napoli, unaforma smagliante che sancisce senza ombra di dubbio che siaproprio la nostra squadra quella più in forma e più concretadel momento, constatazione e consapevolezza che da oggi lamusica cambierà. Una questione di mentalità che è cresciutanel tempo, l’essere in Champions innesta un cambio di ritmoe la partecipazione al torneo europeo sarà caratterizzata dallanostra squadra che con giovani emergenti darà filo da torcerea chiunque. Siamo in attesa di novità dalla De Laurentiis e C.company, fiduciosi di piacevoli sorprese soprattutto dal fronteMazzarri, pedina fondamentale di questa squadra che conoscealla perfezione, i risultati crescono sempre in positivo ed è suquesta impalcatura che bisogna continuare.La sfida con il Siena diventa, a questo punto, una formalità,anche in considerazione della situazione disperata dei nostriavversari, ormai quasi retrocessi.Allora… è qui la festa, tutti allo stadio a gioire con i nostri be-niamini! Grazie grande Napoli!!!

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anni di passione negli stadi4019722012

AINC: NUOVA SEDE AL CENTRO DIREZIONALE

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Le segretarie Anna e Valeria.

Il presidente Passaretti e il tesoriere

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Page 32: Cuore Azzurro n. 86 09 maggio 2013

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