Cuore Azzurro n. 89

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COMANDANTE ZAPATA! A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine A PAG. 7 I REGALI DI MARSIGLIA A PAG. 9 LE FOTO DI ROMA - NAPOLI COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELLÊ ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 89 - 27 OTTOBRE 2013 A PAG. 23 DISCRIMINAZIONE NEGLI STADI

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo e nelle edicole autorizzate.

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Max Bonardi

L’ESPERIENZA DI BENITEZ

U n Napoli dai due volti: sconfitto secondo alcuni in mo-do ingiusto in campionato e trionfatore in Champions.Ma qual è il vero volto della squadra di Benitez? E so-

prattutto con la rosa disposizione può la formazione azzurrasostenere il doppio impegno in Italia e in Europa? Sono tuttedomande che il tifoso azzurro si pone e che diventano verienigmi soprattutto dopo che gli azzurri hanno dovuto fare iconti con gli infortuni, inusuali nell’era De Laurentiis, distagione. E sì perché se è vero che Maggio ha recuperato intempi rapidissimi da un infortunio con relativo interventochirurgico, ai box sono attualmente Britos, Zuniga con Hi-guain a mezzo servizio che sta recuperando lentamente daun problema muscolare. E proprio il franco-argentino è statoprotagonista la settimana scorsa di un clamoroso caso chesembra essersi risolto con la gara del Velodrome a Marsiglia.E ora i tifosi sono in attesa di rivedere il Pepita nella suacondizione più smagliante in un momento della stagione do-ve perdere punti in campionato, visto il cammino arremban-te della Roma, può risultare fatale, e in Champions c’è in

bilico la qualificazione con tre squadre, appunto Napoli, Ar-senal e Borussia Dortmund, a pari punti al giro di boa dellafase di qualificazione. Facendo, però, un passo indietro allagara dell’Olimpico, se è vero che Pandev e Insigne non hannoavuto il killer istinct, è altrettanto vero che gettare la croceaddosso a Cannavaro per la disfatta con la capolista non cisembra un’analisi giusta. Piuttosto mi sembra che Rafa Be-nitez, in occasione dell’infortunio di Britos, non abbia dimo-strato tutta quella esperienza che giustamente il suo palmaresimpone. È vero che con il senno di poi è facile parlare, ma al44esimo del primo tempo non si fa entrare un calciatore fred-do e a disagio a causa del suo non utilizzo (Cannavaro) in unazona del campo così delicata. Caso mai si aspetta la fine deltempo magari arretrando un centrocampista e poi con calmanello spogliatoio si vede chi se la sente. E i fatti gli hannodato torto. Al primo intervento ecco Cannavaro procurare ilfallo da cui scaturisce la punizione dell’1-0. E poi dopo il ri-gore del 2-0. E ora con che animo Cannavaro andrà in campo,qualora ce ne fosse bisogno?

N el mondo del calcio, dove tutto appare e deve appariresempre e oltremodo concreto, ci addentriamo questa vol-ta in un argomento che per la sua caratteristica è real-

mente etereo, che non lascia impronte, ma soprattutto riteniamodi particolare importanza. Stiamo parlando dello "spray eva-nescente" . Lo spray evanescente è quello strumento utilizzatogià peraltro da anni in alcuni campionati sudamericani, con cuil’arbitro segna dove debba posizionarsi la "barriera" della squa-dra difendente. I famosi e famigerati 9,15 metri. Conosciamotecnicamente nell'ambito del gioco, quanto sia importante ri-cevere e subire un calcio di punizione diretto al limite dell'area(tant’è che viene posizionata la c.d. barriera), ma sappiamo pu-re che talora questo "muro umano" per la poca correttezza deidifensori, rischia di diventare insormontabile. Non si può na-scondere che la rete su calcio di punizione con barriera, assumeoggettivamente una spettacolarità diversa, proprio perché si de-ve cercare di superare un ostacolo, ma è pur vero che quandoquell'ostacolo è in movimento (a trazione anteriore), si rischiadi snaturare il vantaggio per l'attaccante.È per questo che al-cune Federazioni nazionali hanno sensibilizzato la FIFA e poil'IFAB, sull'applicazione di questo nuovo metodo per gestire ilpunto di barriera. I predetti Organi hanno accettato i suggeri-menti proposti, delegando alle singole Federazione discrezio-nalmente, l'introduzione dello "spray". Ma entrando nel detta-glio non si possono sottacere alcuni vantaggi dall'utilizzo dellospray, come una minore perdita di tempo dovuta a una mag-giore chiarezza della posizione, con vantaggi enormi per il tem-po di gioco. E poi, l'uso del suindicato prodotto, consentirà an-che di avere dei rapporti arbitro-calciatore in barriera e non,molto più votati al fair-play, lì dove sarebbe evitato un con-fronto diretto, spesso causa anche di provvedimenti disciplina-ri. Insomma, in questo calcio che tenta così faticosamente dicambiare (ma solo lì dove sarebbe veramente necessario), av-valersi di una "bomboletta", questa volta finalmente innocua,sarebbe un bel passo in avanti a favore finalmente di chi nellavita e non solo calcistica, non ha imparato ancora a prenderele... distanze.

ARRIVA LO SPRAY?

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014

26 - 67 OTTOBRE 2013

SAMPDORIA -ATALANTAINTER -VERONANAPOLI - TORINO

BOLOGNA - LIVORNOCATANIA -SASSUOLOCHIEVO - FIORENTINA

JUVENTUS -GENOAPARMA -MILAN

UDINESE -ROMALAZIO -CAGLIARI

9 ª G I ORNATA

29-30-31 OTTOBRE 2013

ATALANTA - INTERCAGLIARI - BOLOGNA

FIORENTINA - NAPOLIGENOA - PARMA

JUVENTUS - CATANIALIVORNO - TORINOMILAN - LAZIO

SASSUOLO -UDINESEVERONA -SAMPDORIAROMA - CHIEVO

1 0 ª G I ORNATA

SQUADRA P G V N P GF GSAS ROMA 24 8 8 0 0 22 1NAPOLI 19 8 6 1 1 18 6JUVENTUS 19 8 6 1 1 16 10VERONA 16 8 5 1 2 16 12INTER 15 8 4 3 1 19 9FIORENTINA 15 8 4 3 1 17 10ATALANTA 12 8 4 0 4 11 11AC MILAN 11 8 3 2 3 14 13LAZIO 11 8 3 2 3 12 12TORINO 10 8 2 4 2 13 13UDINESE 10 8 3 1 4 9 9CAGLIARI 10 8 2 4 2 10 12PARMA 9 8 2 3 3 13 15LIVORNO 8 8 2 2 4 9 12GENOA 8 8 2 2 4 8 12SAMPDORIA 6 8 1 3 4 8 14CATANIA 5 8 1 2 5 6 13SASSUOLO 5 8 1 2 5 7 22CHIEVO 4 8 1 1 6 6 15BOLOGNA 3 8 3 9 220 5

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

FIDUCIA DA CHAMPIONSSaverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Napoli-Torino si giocaall’ora del ragù, ma in al-

legria dopo il ritorno dei nostri eroi da Marsiglia do-ve hanno cancellato la delusione di Roma e si sonorimessi in corsa in Champions. Il Napoli c’è e lasconfitta di Roma, maturata più per episodi che persuperiorità dei giallorossi, non ha lasciato nessunascoria. A Marsiglia, un Napoli padrone del matchper trequarti di gara, micidiale con la palla a terra,velocità, triangolazioni e cambi-gioco, ha impostol’eccellente qualità del suo gioco. Torna a giocare incampionato con la sicurezza d’essere una formazio-ne di livello e, contro il Torino, punta a tenere saldoil secondo posto e a non mollare la Roma che, per ilmomento, è al riparo delle cinque lunghezze di van-taggio. Ma, attenzione, il Torino è squadra scorbuti-ca, ha un suo gioco, fa correre la palla, combatte. Si-nora ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato.Contro l’Inter ha recuperato in extremis la partitadopo averla condotta per due volte. Squadra viva,ma talvolta distratta. Spreca molto in casa (tre pa-reggi, una sconfitta, una vittoria), ha giocato menoin trasferta (sconfitta a Bergamo, vittoria a Bologna,

pari sul campo della Samp). Ventura è allenatore che sa pla-smare le sue squadre e il Torino è proprio una sua creatura.Cerci è il giocatore di maggior talento che spinge molto adestra. È rientrato, dopo cinque mesi, Barreto facendo otti-me cose. Immobile, ragazzo napoletano, si muove bene sullavia del gol. Il Torino (3-5-2) può mettere in difficoltà un Na-poli che dovesse addormentarsi sulla gloria di Marsiglia. InFrancia aspettavamo il recupero di Higuain e il rilancio diHamsik. Sono stati più svelti Callejon e Mertens a rubare lascena, due ali che poche altre squadre possono vantare (eInsigne è sempre pronto). Duvan Zapata ha segnato il primogol in maglia azzurra, una lietissima novella, gran tiro a gi-ro, ma non si è ancora espresso: lenta la corsa, poco sfruttatala prestanza fisica, gli manca il ritmo del campionato, ma èdestinato a crescere. Il Torino sa fare doppio sbarramentoin difesa ed è velocissimo nelle ripartenze, correndo moltobene sulle fasce. Punto debole il portiere. Varietà in attaccocon Meggiorini, Barreto, Immobile, Cerci. Il Napoli è attesoda altri impegni ravvicinati. Si rigioca dopo due giorni (mar-tedì a Firenze), poi domenica il Catania al San Paolo. Biso-gna far punti, molti punti, per evitare che la Roma prendail largo. Il Napoli resta nel giro-scudetto per la qualità delsuo gioco e la guida sapiente di Benitez. A Marsiglia la squa-dra si è avventata sul match dal primo minuto. Fantasticoapproccio alla gara da ripetere contro il Torino.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na)Anno VIII - n° 89 - 27 ottobre 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Maurizio de Giovanni, Salvatore De Martino, GiuseppeGargiulo, Gianni Improta, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Marto-ne, Mario Passaretti, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Riccardo Sorren-tino, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l.

Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione giovedì 24 ottobre 2013 - ore 21,00

I l Napoli suona la… marsigliese. Espugnato il Velodromedi Marsiglia l’avventura del Napoli in Champions conti-nua, ottimo il 2-1 maturato dopo una partita dominata e

conclusa, però, in affanno, dopo la marcatura francese diAyew. La squadra di Benitez ritrova la concentrazione e il mo-rale con ottime prestazioni di Mertens e Callejon, ancora ap-pannato Huguain che, evidentemente, non ha ancora smaltitoi suoi problemi muscolari, ma è suo l’assist per il compagnomadrileno, un vero colpo da maestro, i due si intendono vera-mente alla grande in memore di collaudati schemi “reali”. Lavera sorpresa della serata è stato il colpaccio del giovanissimoDuvan Zapata, tiro potente quasi da fermo, sul passaggio ditacco del solito Mertens, sotto la traversa e dire che il portiereaveva visto partire la bordata. Ovvio che non bisogna adessopensare di aver risolto i problemi di attacco ma le premessefanno ben sperare e con un suo maggiore impiego crescerà an-che l’autostima e il suo apporto alla squadra impegnata co-stantemente per ben due volte a settimana. La sconfitta del-l’Olimpico non ha creato eccessivi contraccolpi psicologici,la reazione dell’undici di Rafa è stata convincente e ha tran-quillizzato la tifoseria delusa, che ha giustamente imprecatoper clamorose occasioni da rete fallite incredibilmente, il cal-cio è uno sport bello per questo non sempre vincono i migliori.Archiviato il caotico momento, al San Paolo arriva il Torinoche sta ben figurando in campionato, la squadra è giovane, maguidata dall’esperto Ventura si è attestata al centro della clas-sifica vicino a squadre più blasonate. L’orario è anticipato manon per questo ci si aspetta una prestazione non all’altezza.Tanto più che gli azzurri dovranno, poi, giocarsi il passaggiodel turno proprio tra le mura amiche (2 su 3 in casa), dunque,prove generali per tutti i tifosi chiamati al massimo sostegnoin questo delicato periodo e prezzi di nuovo accessibili (12 e30 euro curve e distinti). Benitez sta preparando nuovi inseri-menti contro il Toro, sono queste le partite che consentono aititolarissimi di poter tirare il fiato, lasciando però una solidaossatura di base, stante dover difendere l’ottima posizione inclassifica finora maturata.

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Carmine Tascone

IL CAMPIONATO DICE ROMA MA...

N on si può dire quale squadra tra Roma e Napoli sia piùforte. Se si guarda il risultato dello scontro diretto al-l’Olimpico si direbbe Roma ma… Ma ci sono una serie

di considerazioni che è doveroso fare. Lo scontro tra le due at-tuali regine del campio-nato - la Juve attual-mente è un gradino piùin basso – è stata condi-zionata da una serie diepisodi dall’una e dal-l’altra parte. Il calcionon si fa con i se e i ma,tuttavia non si può nonsottolineare che il Na-poli, prima di capitolaresulla punizione di Pja-nic ha avuto due ghiot-tissime occasioni perandare in vantaggio conPandev e Insigne, doveil primo si è fatto ipno-tizzare da De Sanctis,mentre il secondo nonha avuto la furbata dicadere dopo il contattocon Maicon e guada-gnarsi il rigore con an-nessa espulsione, ma siè accontentato ahilui di colpire il palo. Viceversa, ben più “sca-fato” Borriello che si è ricordato di quanto è amico di Canna-varo, si è fatto abbracciare, lui lo ha tenuto e insieme sono ca-duti in area, conquistandosi il rigore definitivo. La gara comun-que ha detto che la Roma nei cambi è superiore, Mesto, peresempio, a sinistra sembrato un pesce fuor d’acqua, tuttavia sePandev centra subito la porta giallorossa. Esce fuori un altromatch. Viceversa, sono molto contento per la prestazione di

Marsiglia. Per la prima volta Benitez ha schierato in contem-poranea tutti i nuovi acquisti e il risultato lo ha premiato. Vadetto che la formazione francese attualmente faticherebbe nonpoco a salvarsi nella serie A italiana, comunque il risultato va

benissimo e le speranze diqualificazione agli ottavi diChampions restano intatte. Hi-guain anche a Marsiglia hafatto lo spettatore se si eccet-tua l’assist servito a Callejon,da un calciatore pagato 40 mi-lioni ci si aspetta una presta-zione diversa e soprattutto unrendimento più continuo. An-che Hamsik vive un momentobuio, non trascina la squadra,anche a Marsiglia è sembratoun calciatore normale. Ora pe-rò gli azzurri si rituffano nelcampionato e al San Paolo ar-riva un Torino in un momentobrillante di forma e batterlonon sarà facile. Se in difesa igranata pongono dubbi, in at-tacco fanno paura. Cerci viveun momento di forma eccelso,con Immobile costituisce una

coppia davvero temibile, entrambi vedono bene la porta. Co-munque vale sempre la solita sinfonia. Se il Napoli gioca comenei suoi momenti migliori non ce n’è per nessuno anche se pervincere qualcosa nel calcio ci vogliono non meno di 20 titolari.L’ultimo pensiero lo dedico a Buffon anche in funzione dellaNazionale e riferendomi alle affermazioni di Prandelli. Il Gigibianconero non è al top della forma, il gol del 2-2 preso da Giu-seppe Rossi rappresenta al meglio la situazione. Se non sta be-ne, fossi Conte, farei giocare tutta la vita Storari.

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NAPOLI - TORINO N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 JEAN FRANCOIS GILLET P 1979 BEL 0 02 GUILLERMO RODRIGUEZ D 1984 URU 4 03 DANILO D'AMBROSIO D 1988 ITA 8 24 MIGJEN XHEVAT BASHA C 1987 ALB 3 05 CESARE BOVO D 1983 ITA 4 07 OMAR EL KADDOURI C 1990 MAR 7 08 ALEXANDER FARNERUD C 1984 SVE 7 19 CIRO IMMOBILE A 1990 ITA 7 210 PAULO VITOR BARRETO A 1985 BRA 1 011 ALESSIO CERCI C 1987 ITA 8 614 ALESSANDRO GAZZI C 1983 ITA 1 016 MARCELO LARRONDO A 1988 ARG 2 017 SALVATORE MASIELLO D 1982 ITA 1 019 NIKOLA MAKSIMOVIC D 1991 SER 1 020 GIUSEPPE VIVES C 1990 ITA 7 023 LYS GOMIS P 1989 ITA 0 024 EMILIANO MORETTI D 1981 ITA 8 025 KAMIL JACEK GLIK D 1988 POL 6 026 GIOVANNI PASQUALE D 1982 ITA 1 030 DANIELE PADELLI P 1985 ITA 8 033 MATTEO BRIGHI C 1981 ITA 7 136 MATTEO DARMIAN D 1989 ITA 8 063 NICOLA BELLOMO C 1991 ITA 2 169 RICCARDO MEGGIORINI A 1985 ITA 7 0

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N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 RAFAEL CABRAL P 1990 BRA 0 03 BRUNO UVINI D 1991 BRA 0 05 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 4 1

7 JOSÉ CALLEJÓN C 1987 SPA 6 39 GONZALO HIGUAÍN A 1987 ARG 6 311 CHRISTIAN MAGGIO D 1982 ITA 2 013 DAVIDE BARITI C 1991 ITA 0 014 DRIES MERTENS A 1987 BEL 4 015 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA 0 016 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 4 017 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 5 418 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 4 019 GORAN PANDEV A 1983 MAC 6 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 5 121 FEDERICO FERNÁNDEZ D 1989 ARG 1 022 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO 2 024 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 6 025 PEPE REINA P 1982 SPA 6 027 PABLO ARMERO D 1986 COL 3 028 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 3 033 RAÚL ALBIOL D 1985 SPA 5 085 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 4 088 GOKHAN INLER C 1984 SVI 6 091 DUVÁN ZAPATA A 1991 COL 1 0

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anno. E inve-ce il giovaneenorme cen-travanti ha unprocesso dieducazione alnostro calcioe al nostroPaese in cor-so, e al Velo-drome ha fat-to un passoimportantissimo in questa direzione, incidentalmente regalan-doci una bellissima vittoria con un grande gol. Un gol non ca-suale, un gol da potenziale fuoriclasse. Infine, Marsiglia haregalato ai tifosi una conferma fondamentale: Mertens è un ti-tolare, e anche un fondamentale titolare. Un campione, essen-ziale e fantasioso, brillante e geniale. Lustrandosi gli occhi, iltifoso si è chiesto che dramma debba avere un allenatore co-stretto, al momento di dare le formazioni ufficiali, a tenerlo inpanchina. In sintesi, come si vede, ricordiamocelo quando di-ciamo che avere le coppe è un peso. Marsiglia ha insegnatoche può essere anche il contrario.

Maurizio de Giovanni

I REGALI DI MARSIGLIA

M agari la coppa non è solo un’insopportabile, inutile distra-zione rispetto al campionato. Non assorbe soltanto ener-gie, non crea infortuni e non rende la rosa insufficiente.

Può capitare, e al Napoli è capitato proprio questa settimana, cheuna partita in più porti benefici molto consistenti. Nel dettaglio,la ventosa notte di Marsiglia ha restituito agli azzurri un accet-tabile Higuain, che ha completato l’ora di gioco preventivamenteconcordata col mister in maniera più che accettabile, pur eviden-ziando una condizione ancora lontana dal meglio. L’attaccantefranco argentino è arrivato solo davanti alla porta in debito d’os-sigeno e poco lucido e ha sbagliato, d’accordo: ma c’è arrivato,e questo va bene (anche perché Pandev e Insigne a Roma nonhanno fatto meglio, pur senza infortuni muscolari e paturnie va-rie); poi ha liberato Callejon in area con un grande assist, e que-sto è meglio ancora. Insomma, un giocatore recuperato, e un fuo-riclasse in più in maglia azzurra. Altro regalo della notte franceseè stato Duvan Zapata. Diciamocelo francamente: eravamo tutticonvinti che sarebbe stato un figurante da panchina e tribuna pertutto l’anno. Pensavamo, e alzi la mano chi riteneva il contrario,che se Benitez non lo metteva in campo quando non c’era Hi-guain, preferendo soluzioni insoddisfacenti, il ragazzone colom-biano non fosse all’altezza di questi livelli; un po’ come fretto-losamente (e sbagliando) ha fatto Mazzarri con Vargas lo scorso

Fabrizio Piccolo

CORI RAZZISTI, NON FA BENE PARLARNE TROPPO

T Lasciamoli cantare, con gli striscioni in mano, lasciamolicantare, siamo napoletani. Buongiorno Napoli, gli spaghet-ti al dente, e un produttore come presidente, con l’autora-

dio sempre nella mano destra e un gagliardetto sopra la fine-stra… Potremmo continuare così a parodiare Toto Cotugno mail concetto è un altro e riguarda i cori “territorial-razzisti” e tuttoil polverone che ne sta nascendo. Sì, lasciamoli cantare. Noisiamo napoletani e ne siamo fieri, loro facessero quel che vo-gliono. Io non sono per la chiusura delle curve e degli stadi, que-sto voglio dire. Sono per il rispetto delle regole, dei reati edelle pene e se c’è chi infrange le leggi deve essere punito. Quel-lo lì, non tutti gli altri tifosi e neanche le società a meno che nonsiano conniventi e compiacenti e non mi sembra questo il caso.Ci sono mezzi a sufficienza per scoprire chi calpesta il dirittosugli stadi - troppe volteterra di nessuno, senzatetto né legge – usiamo-li. Le telecamere, oltreche per lestucchevoli moviole,usiamole per identifica-re chi sbaglia. E quelloche sbaglia mandiamo-lo via dagli stadi, magariper sempre. Ma non ali-mentiamo all’infinitoquesta storia dei cori,perché altrimenti siamocolpevoli anche noi.Non capire che gli “inci-vili” che cantano “Na-poli colera” o “Vesuviolavali” altro non cerca-

no che pubblicità gratuita che vada a ingrassare il loro ego af-famato di bieca popolarità è da ciechi. Più si postano sui socialnetwork articoli e video che replicano le “gesta” di questi eroie più si fa il loro gioco. Più ne parliamo e più vincono loro, chesi sentono indistruttibili proprietari del sistema calcio. Non ca-diamo nella trappola, basta piagnistei. Basta stare con le orec-chie tese a cercare il primo buuu o la prima offesa, amplifichia-mo invece gli occhi delle telecamere, accendiamo Ipad e Ipho-ne, riprendiamo le cose che non vanno e utilizziamole comeprove per incastrare i singoli colpevoli. Senza fare una ragiondi Stato per le bravate di soggetti deviati malati di protagoni-smo, senza investire di importanza gli ignoranti. E senza met-terli nelle condizioni di poter ricattare nessuno, né gli incolpe-voli altri tifosi, che magari hanno fatto sacrifici per pagare un

abbonamento alla fami-glia e si ritrovano co-stretti a stare a casa perle follie di questi creti-ni, né le società. Parlia-mone meno e agiamo dipiù nel rispetto di rego-le che per tutto il restodel mondo esistono eche non possono essereignorate allo stadio. An-ziché mostrare quelleimmagini in tv, utiliz-ziamole come prove matogliamo la popolaritàmediatica a chi altronon cerca. Lasciamolicantare, siamo napole-tani e ne siamo fieri.

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NAPOLI - LIVORNO 4-0

Napoli (4-2-3-1): Reina; Mesto, Fernandez, Britos, Armero; Inler, Behrami; Callejon (68' Insigne), Hamsik (84' Bariti),Mertens; Pandev (77' Zapata). A disp.: Rafael, Colombo, Uvini, Cannavaro, Dzemaili. All.: BenitezLivorno (3-5-2): Bardi; Rinaudo, Coda, Ceccherini; Schiattarella, Luci ( 65' Siligardi), Duncan, Greco (52' Piccini),Mbaye; Paulinho, Emeghara (69' Belinghieri). A disp.: Anania, Aldegani, Valentini, Gemiti, Emerson, Mosquera, Lam-brughi, Benassi, Borja. All.: NicolaARBITRO: BergonziMARCATORI: 3' Pandev (N), 26' Pandev (N), 54' Callejon (N), 83' Hamsik (N)AMMONITI: Luci 61' (L), Rinaudo 90' (L)

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ROMA - NAPOLI 2-0

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Gervinho (56' Ljajic), Totti (32'Borriello), Florenzi (80' Florenzi). All. Garcia.Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Raul Albiol, Britos (44' Cannavaro), Mesto; Inler (82' Dzemaili), Behrami; Callejo,Hamsik, Insigne; Pandev (67' Higuain). All. Benitez.Marcatori: 45' e 71' PjanicAmmoniti: Pandev, Inler (N) Pjanic, Benatia (R)Espulsi: Cannavaro (N) al 69'

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Mario Passaretti

LA PROVA DEL RISCATTO

L 'attesa per questa partita di Champions al Velodròme diMarsiglia era tanta. Dubbi e paure ci accompagnavanoma alla fine ci siamo

liberati in un grido di gioia.Dopo la sconfitta in cam-pionato in casa della capo-lista Roma accompagnatada un nuovo infortunio(Britos,ndr) e alcuni gioca-tori non proprio in formasmagliante, si temeva dinon essere all'altezza diquesto insidioso match.Tutti seduti davanti alla tvin attesa di essere smentitie poterci godere tre puntiimportanti per la qualifica-zione. Di fronte avevamol'Olympique Marsiglia. Aessere sinceri, dopo quelche si è visto sul campo, non credo che ci fosse poi tanto datemere. Non certo una squadra forte, ma pur sempre insidiosa.Il Napoli ha svolto il compitino in maniera semplice, sprecan-

do però un predominio territoriale che per 42 minuti è statovano, finché Callejon, su pregevole assist di Higuain, non ha

depositato la palla in rete,facendo esplodere di gioiatutti i tifosi. Nella ripresaci si aspettava una reazio-ne dell'OM ma la gara èandata sempre più in di-scesa quando il giovaneZapata ha insaccato ungrande destro a giro susplendido assist di taccodel belga Mertens. A quelpunto sembrava tutto fatto.Bisognava solo attenderela fine, quando, invece, ilNapoli ha deciso di abbas-sare la guardia e permette-re alla squadra francese diandare in gol e sperare

nell'assalto finale che non si è verificato, visto che gli azzurrihanno controllato agevolmente il risultato portando a casa trepunti importanti nella corsa Champions.

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

IL CAFFE’ DI DON RAFE’

I Dopo le ultime non esaltanti prestazioni il Napoli compieun piccolo miracolo vincendo a Marsiglia rilanciandosi inChampions. Nel covo dei marsigliesi i colori azzurri risplen-

dono in una seratamagica, confermeper i neo acquistiCallejon e Mertens,giunge almeno ina-spettata una grade-vole sorpresa dalgiovane Duvan Za-pata; tanti i com-menti non proprioesaltanti nelle pre-cedenti apparizioni,i fantasmi di proba-bili “pacchi” riappa-rivano nei miraggidei tifosi, giusta-mente critici, ed ec-co che dal suo piedeparte un fulmine agiro quasi da fermo.Una realizzazionedeterminante perportare a casa la vit-toria, al giovanotto tutti i nostri ringraziamenti e i più calorosicomplimenti, da ora in poi cresciuto il suo morale e l’autostimavedremo sicuramente una interessante crescita professionale.Le altre blasonate squadre del nostro girone hanno disputatouna combattuta partita che ha visto emergere le qualità dei te-deschi del Borussia adesso siamo tutti a 6 punti e si ricomincia

la sfida con rinnovate energie e ottimismo. L’unico aspetto cheintristisce è l’attuale condizione, soprattutto psicologica, diCannavaro, il giocatore si ritrova in una complicata situazione

e pare, che ogni qual-volta venga utilizza-to, la tensione giochisempre un bruttoscherzetto e si ritroviprotagonista in nega-tivo della partita. Ilculmine contro la Ro-ma, fallo ai limiti del-l’area e realizzazionedi Pjanic, e fallo darigore su Borriello edecco servito il 2 a 0,una vera maledizioneche ha fatto sprofon-dare Paolone in unaprofonda crisi, nondimentichiamo chefino allo scorso tor-neo era il capitano diun bel gruppo e oggisi ritrova a dover ri-spondere ad acerrime

critiche. La speranza che il buon Benitez sappia recuperare una impor-tante risorsa quale è il difensore, del resto ha saputo, come unbuon ristoratore, propinarci ottime pietanze e chissà se possaservirci pure il caffè restituendoci il nostro capitano coraggio-so.

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C ’è un motivo, uno dei tanti, forse il più importante di tut-ti, per il quale il Napoli la partita con il Torino deve vin-cerla a tutti i costi. C’è un ricordo da rimuovere, un fa-

stidio che ti prende proprio lì, alla bocca dello stomaco e chenon ti dà pace. Una rabbia che sale, sale fino a diventare in-sopportabile. E c’è un nome e un minuto che fanno tremare:Aronica al 90’!!! Non c’è tifoso del Napoli che andando in-dietro di un anno, a quel 4 novembre del 2012, non senta unbrivido percorrergli la schiena al solo pensiero di quello scia-gurato retropassaggio verso De Sanctis, a una manciata di se-condi dal fischio finale di una partita ormai già vinta. E invecela palla, beffarda, finì tra i piedi di Sansone che si involò versola porta e spense l’entusiasmo della folla festante. DomenicaAronica non sarà in campo, di lui a dire il vero si sono quasiperse le tracce, ma la beffa granata del novantesimo minuto èpur sempre un’onta da lavare a suon di gol… Scherzi a partela gara con la formazione di Ventura presenta incognite e dif-ficoltà di vario genere. C’è da verificare la reazione del Napolialla sconfitta, non del tutto meritata dell’Olimpico e c’è dacapire se la squadra vista all’opera contro il Marsiglia, inChampions League, sia in grado di dimostrare anche in cam-pionato la capacità di imporre il proprio gioco, con persona-lità, sfrontatezza e consapevolezza di una superiorità tecnicaindiscutibile. Poi c’è da fare i conti con le condizioni fisiche

di alcuni giocatori, Higuain su tutti. E a questo proposito apria-mo una parentesi. Nei giorni scorsi il Pipita è stato al centro diun “mistero buffo" alla napoletana, fatto di supposizioni, pro-venienti più che altro da cornacchie extra regionali, che parlanoda prestigiosi microfoni nazionali di presunte indiscrezioni,senza uno straccio di riscontro o di attendibilità. Non ci vuoleuna zingara per capire che l’argentino ha problemi di naturamuscolare, punto e basta e che il timore di una ricaduta, nel-l’anno del Mondiale, possa frenarlo dal punto di vista psicolo-gico. Voler scendere in campo soltanto quando si è in condi-zioni ottimali è una scelta che va almeno rispettata, se non con-divisa. Parlare di altro non è elegante, né giornalisticamentecorretto. Tirare fuori storie legate alla presunta vita notturna oalle frequentazioni del giocatore, con penosi riferimenti al tuffodi Capri, sa tanto di tentativo maldestro per richiamare su di sél’attenzione, non senza un pizzico di malafede. E poiché a noipiace pensare che, alla fine, il calcio è solo un pallone che ro-tola in fondo alla rete, vogliamo augurarci che la sfida con ilTorino consegni alla storia una Napoli vincente, magari condue gol di Higuain, senza retropassaggi al novantesimo e altripatemi d’animo. Una vittoria che lanci gli azzurri a caccia dellaRoma e che risponda, a chi del Napoli parla e spesso sparla,con un “maradoniano” gesto dell’ombrello.

Marco Martone

QUEL RETROPASSAGGIO DA DIMENTICARE

Carlo Longobardi

VIZI E VIRTU’

I n tutte le competizioni che lo vedono protagonista il Napolipuò arrivare, alla grande, fino in fondo. Questa può apparirecome una considerazione banale e superflua, tenuto conto

della qualità indiscussa della rosa, ma, tuttavia, questa primaparte di stagione ha già dato spunti significativi di ulteriore ri-flessione, nel bene e nel male. I risultati positivi possono sen-z’altro giungere se si vuole e se si prova a porre rimedio ad al-cune lacune, di vario genere, che si sono ravvisate negli ultimitempi. Nonostante le attente disamine già compiute sin qui, nonmi voglio esimere dall’esprimere delle considerazioni che riten-go, con umiltà, necessarie a stimolare ragionamenti e proverò,brevemente, a puntualizzare le caratteristiche che più stannocontraddistinguendo la squadra nel recente trascorso. Su tuttespicca la serietà di alcuni giocatori fondamentali, fusi tra nuovie non, che ne costituiscono la sua spina dorsale. Pepe Reina, alquale, per indiscusso carisma andrebbe ceduta la fascia di capi-tano, Albiol, Behrami, Inler, Callejon, Mertens sono gli inter-preti di quel calcio sobrio, attento, diligente e a tratti adeguata-mente “cattivo” che non può che determinare adeguati esiti.Questi calciatori esprimono la loro forma fisica e mentale at-traverso lo sguardo che non tradisce la concentrazione e la grin-ta, che si esprime con un rendimento alto e costante e si traduce,inoltre, nella capacità di interagire con i compagni, a stimolarlie spronarli. Gli occhi di tigre sono il primo elemento che l’alle-natore dovrebbe valutare sempre, soprattutto nei momenti topicidegli incontri, e questi interpreti hanno dato prova di ciò, concontinuità e dedizione. Le note più dolenti sono rappresentate,invece, dall’esatto contrario. Alcuni giocatori, stelle indiscussedella squadra, risentono troppo della propria condizione psico-logica. Ne sono affetti, spesso in maniera assolutamente immo-tivata, Higuain, il cui talento cristallino non si discute, Hamsik,patrimonio inestimabile e Paolone Cannavaro che da risorsafondamentale della compagine è diventato, incredibilmente, e

anche grazie a consigli non sempre attenti, un corpo quasi estra-neo allo spogliatoio. A tutto questo dovrebbe porre rimedio, pri-ma di ricorrere a psicologi, santoni o fattucchiere, il buon DonRaffaele. Dall’alto della sua riconosciuta bravura ed esperienzadovrebbe ergersi a parafulmine dei malanni dell’anima dei suoipupilli e con il sorriso (soprattutto) e il paterno affiancamentoprovare a condividere le perplessità e risolverle anche nel mediotermine. Allo stesso tecnico spagnolo va fatta un piccola tiratinad’orecchie, sia relativamente al match di Roma che alla partitadel Vélodrome. Era così difficile attendere la fine del primotempo e guardarsi negli occhi nel segreto dello spogliatoiodell’Olimpico per scorgere il lampo della tigre, se presente? Epoi, perché non supportare il centrocampo nella trasferta fran-cese quando i polmoni di Behrami e Inler, autori di una splen-dida partita, erano giunti al limite? Avremmo, probabilmente,prima evitato di incassare gol evitabilissimi e poi di subire inu-tili patemi, ma, come si sa, è sempre facilissimo parlarne a po-steriori… ro sarà pronto ,se dovesse rientrare nelle scelte deltecnico, ha compreso la nuova mentalità, tutti titolari prima dellascelta finale. La rivoluzione estiva sta dando i suoi frutti ancoraprima del previsto e il feeling tra Benitez e i giocatori è statoimmediato, nonostante i nuovi metodi di lavoro e il cambio dimodulo imposti da Don Rafa. Ora c’è bisogno di una verificapure in Champions League, però. E il primato in classifica faràbene al morale di tutto l'ambiente. Il Borusia di Klopp si pre-senterà però al San Paolo al meglio della forma ed è reduce dal6-2 in campionato contro l’Amburgo . De Laurentiis è un grandeammiratore del Borussia grande squadra con un bilancio sanoe un vivaio eccellente. Bell’esempio di società sana con un ot-timo allenatore, oltre a possedere uno stadio bellissimo e ca-piente. Il calore del San Paolo è, però, un’altra cosa e contro ilBorussia sarà un centro di gravità per una città turbolenta mastracolma di entusiasmo. Forza Euro- Napoli!

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Gianni Improta

UN MAGO IN PANCHINA

R afa Benitez, con un colpo da maestro in quel di Marsi-glia mette subitoa tacere tutti colo-

ro che dopo la sconfittadi Roma incominciava-no, sia pur timidamente,a criticare il suo operatoper alcune scelte noncondivise. La stessa co-sa accadeva prima an-cora di scendere incampo al Velodrome,solo una cosa è cambia-ta il risultato e si perchésia all'Olimpico venerdìsera che in Francia lasquadra si è comportatada padrona assoluta delrettangolo verde sfoderando due prestazioni di alto livello.Tutti sanno che a volte non basta essere più bravi per vincereuna gara, ma bensì occorre pure che i famosi episodi siano atuo favore vedi (occasionissime capitate a Pandev a Insigne,per non parlare dei pali o di come poi è maturato il vantaggiogiallorosso, se poi ci aggiungiamo anche quel rigore dubbio,con conseguente espulsione di Cannavaro) ecco allora che iltutto va guardato da un'altra angolazione. Il Napoli guidatodal tecnico spagnolo dimostra di essere finalmente squadra

maschia, a conferma di ciò, il turn-over che effettua con puntualeserenità d'animo e corag-gio, dando a tutti i ragazzida lui plasmati quella sicu-rezza e consapevolezzanei propri mezzi, con que-ste sue decisioni serie, èriuscito a infondere nelgruppo una mentalità vin-cente che un po’ tutti ci in-vidiano, perché lo spetta-colo che gli azzurri offro-no è davvero di alta quali-tà.Ora come ora non biso-gna mollare la presa, sipuò lottare su più fronti,perché, anche se molti nonsono convinti l’organico a

disposizione di Don Rafé è ottimo. Io penso inoltre che la pre-senza di Benitez a Napoli è come ho sempre sostenuto garanziaassoluta per programmi ambiziosi. Ritorna il campionato con unorario insolito, c’è un precedente tra le due squadre Napoli-To-rino si giocò ai miei tempi alle ore 12.00 finì 0-0 avendo oral'undici partenopeo mezz'ora in più di sicuro ci sarà un secco 2-0 con doppietta di Insigne. Amen, sempre forza Napoli dal vo-stro Gianni Improta.

Salvatore De Martino

LA COERENZA DI SUPERMARIO

I Cori di simpatia, attestati di affetto tra SuperMario e il pub-blico del San Paolo in occasione della partita della nazionaledi metà ottobre. Come Vi spiegate questo fatto, che sembra

una favola che esce completamente dagli squallidi teatrini cuil'ambiente calcistico ci ha abituati? Io ho una mia teoria, saràquella dell'eterno sognatore, sarà perché ho sempre avuto unaprofonda simpatia per SuperMario e non come calciatore, macome uomo... sono le stesse frasi cheusavo per difendere Maradona, quandotutti vigliaccamente si schieravano conlui come calciatore, ma lo biasimavanocome uomo, la vigliaccheria di schierarsidalla parte di ciò che appare normale, masoprattutto la vigliaccheria di schierarsinel gruppo di opinione vincente. Mi pia-ceva Maradona come uomo e mi piaceBalotelli come uomo per la loro capacitàdi essere sempre se stessi e di dire la loroincondizionatamente, appunto da veriuomini. Tornando alla mia teoria, credo che innanzitutto tra inapoletani e Balotelli si crei una fisiologica armonia, dovuta adun’attinenza tra un popolo che ha centomila difetti, ma ancheuna sua forte identità, una sua forte appartenenza e anche dellecapacità che in tanti campi vanno al di là della media, con uncalciatore/uomo che ha tanti difetti, ma una sua forte identità(carattere), crede tanto in se stesso e ha delle capacità superiorialla media; per questo sono entrambi vittime del gioco media-tico della gente mediocre, ahimé le maggioranze che si aggre-gano contro ogni cosa che appare eccellente. Balotelli è sempre

un ragazzo e quando scrive in un Twitter "Io non gioco controla camorra" tutti si scagliano contro, additandolo come ragazzoviziato, incosciente e udite udite, anche amico dei camorristi;possibile che nessuno percepisce nel suo breve pensiero, dra-stico e determinato, come tipico anche della sua giovane età,un solo messaggio, quello di non accettare queste manifesta-zioni ridicole, piene di retorica quali quelle di far giocare la na-

zionale italiana contro la camorra? Io co-me lui e come tanti napoletani pensiamoche tutto questo sia inutile, i politici e leistituzioni devono fare ben altro per risol-vere i problemi di una città, devastata eabbandonata da oltre 150 anni a questaparte, la camorra è solo una conseguenza,ed è una parola che i politici non dovreb-bero neanche usare, né con manifestazio-ni a favore ovviamente, ma neanche con-tro, perché se esiste è solo colpa loro; nonsi va a giocare contro la camorra, si fanno

cose costruttive, fuori da ogni retorica per risolvere i problemisociali creati da anni di malaunità e si toglie di conseguenzalinfa vitale alla criminalità organizzata, che esisterebbe dapper-tutto se si creassero le condizioni di depressione socio/econo-mica causata da una politica italiana sbagliata da troppi anni,frutto di devastazione e saccheggio prima, e abbandono dopo.Tutto questo forse SuperMario non lo sa, ma il suo essere argutogli consente di percepirlo e dice semplicemente... "IO NONGIOCO CONTRO LA CAMORRA" e i napoletani apprezza-no.

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DISCRIMINAZIONE O ASSENZA DI UNIFICAZIONE?Bruno Marra

V Chiudere gli stadi per eliminare la discriminazione è comechiudere i ristoranti per debellare l’obesità. Non è ancoraben chiaro perché in Italia si accarezzi da sempre l’idea

romantica di investire gli sta-di di un ruolo sociologico daesportare a scopo educativo.È come se i figli avessero ilcompito di redimere i genitorie non i genitori quello di alle-vare i figli.

UNA TERRA PROMESSA- Lo stadio è la semplice tra-sposizione degli impeti checovano nel ventre della socie-tà. In qualsiasi posto del mon-do nessun gruppo, agglome-rato o “branco”, per quantocreativo sia, può detenere laprimogenitura di una filosofiao di un messaggio da veicola-re nell’immaginario collettivo. Piuttosto ne subisce il retaggiosedimentato nella comunità. Contingentare e racchiudere il fe-nomeno razziale limitandolo agli strepiti da stadio equivale a ne-garne o banalizzarne l’esistenza.

Nei suoi eccessi discriminatori, assolutamente da censurare econdannare, lo stadio in Italia è l’espressione di una popolazioneche non ha mai accolto nei Secoli la sua unificazione. È questala contraddizione e la profonda ambiguità di uno Stato che nonriconosce intimamente una propria identità.

L’Italia è una striscia di terra stretta, lunga, frastagliata, propag-gine infilata a picco sul mare, che già nella sua morfologia geo-grafica rivela quell’anomalia che si riflette nella sua genesi de-

mografica. Una Nazione in cui convivono centinaia di dialetti,usanze, abitudini uniche e disorganiche sparse su un numero diRegioni che messe in relazione ai chilometri di estensione ter-

ritoriale sono persino supe-riori come media agli StatiUniti d’America.

IL MIRACOLO ITA-LIANO - Noi siamo il veroBronx europeo figlio diuna assoluta promiscuitàfisica e politica. Fiumi e la-ghi che si mischiano a ma-re, montagna, pianure evalli. Una fusione territo-riale affascinante e quasimiracolosa che rappresentaa buon diritto un polo d’at-trazione per chi periodica-mente viene ad ammirare il“Bel Paese”. Una sorgente

naturale di bellezza e un giacimento di culture diverse racchiusein così poco spazio da risultare irresistibili ed ipnotiche. Eppureproprio questa bizzarra connotazione se da un lato ci affrancada ogni forma di omologazione, dall’altro non potrà mai con-ferirci una reale patente di appartenenza.

La verità è che la discriminazione territoriale in Italia è di persé un ossimoro. Perché Comuni, Province, così come Feudi ePrincipati appartengono indissolubilmente alla nostra storia esono intrisi ancora nel nostro tessuto connettivo. È il prezzo dapagare ad un popolo che non si è mai profondamente identifi-cato. L’eredità che oggi abbiamo lasciato ad una generazioneall’ultimo stadio…

Contraddizioni e diversità di un popolo che non riconosce la propria identità

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MARSIGLIA - NAPOLI 1-2

NAPOLI (4-2-3-1) Reina 6.5, Maggio 6.5, Fernandez 6, Albiol 6.5, Armero 5.5, Behrami 6, Inler 6.5, Callejon 7, Hamsik6.5 (38' st Insigne sv), Mertens 6.5 (31' st Mesto sv), Higuain 6.5 (12' st Zapata 6.5). (1 Rafael, 28 Cannavaro, 20 Dzemaili,19 Pandev). All.: Benitez 7.MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda 5, Fanni 5 (7' st Abdallah 5.5), N'Koulou 5.5, Diawara 5.5, Morel 5, Romao 5.5, Cheyrou5, Payet 5 (25' st Thauvin sv), Valbuena 6, A.Ayew 5.5, Gignac 5 (31' st J. Ayew 6.5). (16 Samba, 23 B. Mendy, 13 Lemina,25 Imbula). All. Baup 5.5.Arbitro: Cakir (TUR) 6.5.Reti: nel pt 42' Callejon ; nel st 22' Zapata, 40' A. Ayew. Angoli: 4-4. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Cheyrou, Payet e J.Ayew per gioco scorretto. Spettatori: 40 mila

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MILAN E JUVE: UN PAREGGIO E UNA SCONFITTA

18 settembreNAPOLI - BORUSSIA D. 2-1

26 novembreBORUSSIA D. - NAPOLI

1 ottobreARSENAL - NAPOLI 2-0

11 dicembreNAPOLI - ARSENAL

22 ottobreMARSIGLIA - NAPOLI 1-2

6 novembreNAPOLI - MARSIGLIA

PROSSIMO APPUNTAMENTO6 novembre 2013

STADIO S. PAOLO ORE 20.45

VS.

Real Madrid 9

Galatasaray 4

Juventus 2

Copenaghen 1

Gruppo B

PSG 9

Olympiacos 4

Benfica 4

Anderlecht 0

Gruppo C

Bayern 9

Manchester C. 6

Cska Mosca 3

Viktoria Plzen 0

Gruppo D

Chelsea 6

Schalke 04 6

Basilea 4

Steaua Bucarest 1

Gruppo E

Atletico Madrid 9

Zenit 4

Porto 3

Austria Vienna 1

Gruppo G

Barcellona 9

Milan 4

Celtic 3

Ajax 1

Gruppo H

Arsenal 6

Borussia Dortmund 6

NAPOLI 6

Marsiglia 0

Gruppo F

Manchester U. 7

Leverkusen 6

Shakhtar 4

Real Sociedad 0

Gruppo A

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Attilio Marchionne

PRIMAVERA: SUICIDIO IN UEFA YOUTH LEAGUE

PRIMAVERA Fermo il campionato Primavera in quanto sonoin corso i Mondiali under 17 negli Emirati ArabiUniti, a cui partecipano come rappresentanti az-zurri Tutino e Romano, i ragazzi di Saurini hannoapprofittato per giocare la terza giornata della Ue-fa Youth League, in pratica la Champions giova-nile. Ancora una sconfitta, questa volta a Marsi-glia dopo il bel successo casalingo alla primagiornata e la seguente sconfitta a Londra conl’Arsenal. Questa volta la sconfitta fa più male,perché la doppia superiorità numerica per quasi45 minuti non ha sortito alcun effetto. Napoli invantaggio per primo con Palmiero, poi incapacedi raddoppiare. Nel finale, poi, ecco il rovesciodel risultato, fuori Prezioso ed ecco i francesi ri-baltare il risultato grazie a Dubois e allo scaderearriva la beffa con Guirassy.

Avellino - Trapani 1-2Crotone - Bari 2-1Fiorentina - Catania 2-0Latina - Palermo 2-2Pescara - Lazio 3-1Napoli - Reggina 1-1Roma - J. Stabia 2-0

risultati 6a°° andata

girone C

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Roma

Palermo

Lazio

Fiorentina

Napoli

Trapani

Juve Stabia

Regina

Latina

Avellino

Crotone

Bari

Pescara

Catania

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ALLIEVI

NAZIONALI

Pareggio interno a Sant’Antimo per gli Allievi diMazzella che chiudono 1-1 con i pari età dellaReggina e ora sono al quinto posto a pari meritocon la Fiorentina, entrambe staccate di sei puntidalla capolista Roma. Alla fine il risultato delmatch con i calabresi è sostanzialmente giusto,anche se entrambe le squadre potevano vincere.Nel primo tempo controllo da parte degli ospitied ecco che nel loro momento migliore passanogli azzurrini. Ci pensa Lombardi, il migliore incampo, con uno splendido assolo e tiro perfettonell’angolino basso. Gli azzurri hanno mostratouna buona manovra dalla trequarti in avanti, mahanno sofferto molto nelle retrovie. La Reggina,squadra fisicamente molto forte, abile nelle ripar-tenze, ha pareggiato con Mentana dopo unasplendida giocata di Saglimbeni.

Prossimo turno: 27/10 Trapani – Napoli

risultati 6a andata

girone H

SQUADRA Pt. G. V. N. P. GF GS

Palermo

Napoli

Trapani

Reggina

Paganese

Crotone

Salernitana

Catania

Catanzaro

Nocerine

Messina

V. Lamezia

N. Cosenza

16

14

12

10

10

9

7

6

6

6

6

3

0

6

6

5

6

6

6

6

5

5

5

5

5

6

5

4

4

3

3

2

2

2

2

2

1

0

1

2

0

1

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0

0

1

2

2

3

3

3

3

3

3

4

6

21

15

12

11

12

8

10

11

6

5

8

6

6

4

4

4

8

10

13

10

9

7

7

11

22

22

GIOVANISSIMI

NAZIONALI

Tre vittorie consecutive, l’ultima fuori casa inquel di Catanzaro, proiettano i ragazzi di NicolaLiguori a solo due punti di distacco dalla capo-lista Palermo confermando il momento positivodegli azzurrini. Tre gol in trasferta, grazie al-l’attaccante Mentana, all’esterno Marino e al-l’altra punta Russo, contro solo uno dei padronidi casa (in gol Palotta su rigore quasi a temposcaduto) per un risultato finale che non fa unagrinza. E pensare che gli azzurrini, padroni delcampo per tutta la durata del match, hanno gio-cato quasi l’intera seconda frazione di gioco ininferiorità numerica per l’espulsione di Vascanei primi minuti del secondo tempo. Nel pros-simo turno impegno casalingo coi cugini dellaNocerina che dovrebbe essere pura formalità. Prossimo turno: 27/10 Napoli - Nocerina

Catanzararo - Napoli 1-3Nocerina - Crotone 0-1N. Cosenza - Paganese 1-2Palermo - Messina 4-1Reggina - Catania 1-0Salernitana - V. Lamezia 0-2Squadra in riposo: Trapani

Settore giovanile

S egni di ripresa in casa vivaio azzurro dopo un inizio di stagione non al meglio. Con la Primavera impegnata solo inEuropa, dove va in onda un perfeto suicidio contro il Marsiglia, vanno avanti i tornei Allievi e Giovanissimi e soprat-tutto in quest’ultimo gli azzurrini stanno offrendo buone prestazioni. La riprova in questo week-end.

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Roberto ColomboCabral Barbosa RafaelJosé Manuel Paez ReinaMiguel Angel BritosPaolo CannavaroFederico FernandezTortajada Raul AlbiolBruno Bortolanca UviniPablo Estifer ArmeroDavide BaritiValon BehramiBlerim DzemailiMarek HamsikGokhan InlerChristian MaggioGiandomenico MestoJosip RadosevicJuan Camilo Mosquera ZunigaJosé Maria Bueno CallejonGonzalo Gerardo HiguainLorenzo InsigneDries MertensGoran PandevDuvan Estevan Banguera Zapata

Oltre

dal prossimo numero pubblicheremo la classifica parziale

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Le stelle del Napoli...A CURA DI RICCARDO SORRENTINO

C ari amici, con un FORZA NAPOLI stellare, da oggi, su“CUORE AZZURRO”, con la rubrica “ Le stelle del Na-poli”, cercherò, facen-

do tesoro dei miei studitrentennali sui biotrendastrali dei calciatori (biorit-mi più trend astrali) di farviconoscere, prima della par-tita, il punto di vista delle“stelle” sui protagonisti del-le partite del Napoli al SanPaolo. In essa anche i “con-sigli’… astri” last minuteper il Mister Benitez (cheforse non avrà qui modo dileggerli, anche se spero cheabbia letto almeno quelliche scrivo ogni settimanasul quotidiano “Il ROMA”nella mia rubrica “Gli astrinel pallone”). La partita del Napoli, quindi, vista da una diversaangolazione… e non solo, perché poi, analizzando il cielo ditutti i protagonisti in campo e in panchina delle altre partite diserie A, mi divertirò anche a offrire a chi, come me, ama i co-lori azzurri del Napoli, tre “bollette delle stelle”… la LISCIA,la GASSATA e la FRIZZANTELLA… che, già dai nomi, sicapisce che saranno di diversa difficoltà, e quindi di diversapotenzialità di vincita. È chiaro che, essendo pubblicate qui in“CUORE AZZURRO, queste “bollette astrali” sono dedicateai tanti tra di Voi che giocano in last minute con le scommesseonline, e che, quindi, anche dagli spalti del San Paolo, sannocome poter tentare di sfruttare i miei suggerimenti per vincere.A tal riguardo però, ci tengo a sottolineare che, essendo l’astro-logia calcistica non una magia, ma una materia statistica chesto studiando da tanti anni ma che ha ancora molti margini diverifiche e perfezionamenti, le mie previsioni vanno prese co-me simpatiche e interessanti indicazioni, suggerimenti che, purse stellari, non sono “campati in aria”, ma di certo, non sonoda prendere come verità assolute; (… e quindi giocate pure lemie bollette, ma con giudizio, magari filtrandole anche con levostre sensazioni o, eliminando qualche mia previsione chenon vi convince). Tranquilli però, non scrivo questo per “met-tere le mani davanti” perché, invece, sono certo che, anche seci saranno, logicamente, alcune previsioni sbagliate, moltospesso potrete, invece, constatare che lo studio dei biotrend

astrali in riferimento allo sport è già a buoni livelli e che, anzi,a parer mio, è davvero assurdo che, tranne alcuni allenatori che

mi stimano e mi seguono, lesocietà calcistiche ancoranon ne utilizzino, professio-nalmente, le indicazioni.Ma veniamo a questa im-portante partita con il Tori-no che, dopo l’ amarezza diRoma, ma anche dopo lagran gioia di Marsiglia, of-fre al nostro amato Napolila possibilità, di avvicinarsialla formazione di Garcia(impegnata, senza Totti eGervinho nella non faciletrasferta di Udine). Sappia-te quindi, che si giocheràcon la Luna in leone, Mer-curio e Saturno in scorpio-

ne, Venere in sagittario, Marte in vergine e Giove in cancro.Tutto questo per dire che, a livello di panchine, cielo più favo-revole all’ariete Benitez che al capricorno Ventura. Nel Napolisquadra, invece, “il cielo” protegge i gemelli Insigne e Mesto,gli arieti Dzemaili, Behrami e, se giocherà, Zapata, il sagittarioHiguain e, discretamente, anche i leoni Hamsik e Pandev; lucie ombre, invece, per gli acquario Callejon e Maggio. Biotrendin calo per il gran protagonista della vittoria di Marsiglia e cioèil toro Mertens e anche per lo scorpione Armero. Discreti tuttigli altri, e spero in un risultato ben acquisito nel secondo tempo,per rivedere in campo l’“ariete” Duvan Zapata e anche, magari,Il “cancro”Cannavaro che, secondo me, sia perché con Britose Zuniga assenti per tante partite le alternative difensive servo-no molto e sia per quanto ha dato al Napoli negli ultimi anni,merita altre occasioni per ritrovare fiducia e stimoli. Nel Torinoinvece, in una difesa ben protetta nei sagittario Darmian e Mak-simovic e nel gemelli Moretti, spicca, a incoraggiare il Napoli,il trend astrale negativo del portiere scorpione Padelli. Le mag-giore insidie, invece, dovrebbero arrivare dal nazionale “leone”Cerci, mentre, invece, un cielo da “luci e ombre” per l’acquarioBellomo. Già da questi miei dati quindi, considerando anche ilsostegno del pubblico del San Paolo, il pronostico delle stelleè alquanto chiaro e netto e cioè un 1 che, magari, potrebbe es-sere anche (nella speranza di un gran risveglio di Higuain e ma-gari del primo gol in campionato di Lorenzo Insigne) un over.

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