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Centro Studi C.N.I. 10 novembre 2017

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 10 novembre 2017

Pagina I

CNI

Il Consiglio nazionaleItalia Oggi 10/11/17 P. 32 1

EQUO COMPENSO

Due strade per approvare l'equo compensoItalia Oggi 10/11/17 P. 33 Simona D'Alessio 2

Equo compenso solo per i legaliSole 24 Ore 10/11/17 P. 29 Giovanni Negri 3

STP

Stp, i compensi vanno in CassaItalia Oggi 10/11/17 P. 34 Claudio Della Monica 4

AVVOCATI

Nel Dl fiscale ritrova spazio l'equo compenso per gli avvocatiSole 24 Ore 10/11/17 P. 1-29 Giovanni Negri 5

PROFESSIONISTI

Confcommercio: professionisti a quota 1,3 milioni Boom di freelanceCorriere Della Sera 10/11/17 P. 41 Claudia Voltattomi 7

NUOVE PROFESSIONI

Aumentano le nuove professioniItalia Oggi 10/11/17 P. 33 Michele Damiani 8

COMMERCIALISTI

«Platea ridotta sugli incentivi al lavoro giovanile»Sole 24 Ore 10/11/17 P. 29 Claudio Tucci 9

I sindacati frenano sulle specializzazioniSole 24 Ore 10/11/17 P. 29 10

CYBER SICUREZZA

Una nuova stagione per la cybersicurezzaSole 24 Ore 10/11/17 P. 10 Giulio Terzi 11

INVESTIMENTI

Boom di investimenti esteri in ItaliaSole 24 Ore 10/11/17 P. 24 Laura Cavestri 12

NOTAI

Con il digitale il notaio spinge la competitivitàSole 24 Ore 10/11/17 P. 29 Giuseppe Latour 14

UNIVERSITÀ

Donne ai margini delle universitàSole 24 Ore 10/11/17 P. 10 Marzio Bartoloni,Manuela Perrone

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Il Consiglio naziona-le degli ingegneri e ladirezione dei lavori edel demanio (Geniodi-fe) del ministero delladifesa hanno firmatostamane un'importanteconvenzione in materiadi aggiornamento dellacompetenza pro fessiona-le pergli ingegneri iscrit-ti che svolgono attività dilavoro dipendente pres-so lo stesso ministero.La convenzione prevede,tra le altre cose, che glienti firmatari organiz-zino corsi e attività, diformazione in strettacollaborazione.

CNI Pagina 1

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Due strade per approvare l equo compensoDoppio binario per l'equo compenso: èquello tracciato dopo la presentazione,ieri , nella commissione bilancio del se-nato del testo per proteggere gli avvo-cati (voluto dal ministro della giustiziaAndrea Orlando ) nel decreto fiscale,da parte del relatore Silvio Lai del Pd.E, nel frattempo, si avvicina l'esame inaula a Montecitorio del disegno di leggecon i medesimi contenuti a firma di unaltro parlamentare del centrosinistra,Giuseppe Berretta, il 27 novembre pros-simo. La maggioranza tenta così lo scat-to di reni per giungere all'approvazionedelle norme sulle prestazioni dei legali(impegnati in controversie con soggettidel mondo bancario , assicurativo e conimprese di grandi dimensioni) nelloscorcio della legislatura . A margine delconvegno dei commercialisti del lavo-ro, a Roma , Berretta ha ricordato che

sono stati depositati 63 emendamenti alsuo provvedimento , aggiungendo di nonaspettarsi «stravolgimenti» nell'esamein Assemblea . «Certo», ha confidato,se le norme riuscissero a continuare ilpercorso all'interno del decreto fiscale(il primo tentativo di inserirle in leggedi bilancio non è andato a buon fine,essendo state stralciate per estraneitàdi materia, si veda ItaliaOggi del 1° no-vembre 2017 ) «l'approdo avrebbe margi-ni di sicurezza maggiori , rispetto ad undisegno di legge, il mio , che per ragionitemporali potrebbe ricevere il via liberasoltanto alla camera».Critico, infine, il presidente della com-missione lavoro del senato MaurizioSacconi (Epi), che invoca «tutele pertutti : utenti e professionisti ordinisticie non».

Simona D'Alessio

Equo compenso Pagina 2

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Decreto fiscale . Gli emendamenti proposti dal relatore - L'estinzione del reato per condotte riparatorie non si applicherà allo stalking

Equo compenso solo per i legaliE nel Codice antimafia estesa la confisca allargata alla corruzione tra privati

Giovanni Negri

Ritorna in primo pianol'equo compenso per gli avvo-cati. Il relatore al decreto fisca-le, tra gli emendamenti presen-tati, ha di fatto riproposto il te-sto della misura stralciata dallalegge di bilancio. Nel testo siconferma il perimetro di appli-cazione della disposizione che èconcentrato sulle prestazioniprofessionali rese dai legali avantaggio di banche e assicura-zioni. Prestazioni che sono re-golate da convenzioni, di solitopredisposte dal cliente "forte".

E allora, più nel dettaglio si con-siderano, tra le altre, vessatorie, leclausole che consistono nellapossibilità lasciata al cliente dimodificare unilateralmente lecondizioni del contratto, nell'at-tribuzione al cliente della facoltàdi pretendere prestazioniaggiun-tive che l'avvocato deve eseguirea titolo gratuito, nell'anticipazio-ne delle spese della controversiaa carico del professionista. In tut-to sono 9 le tipologie di clausoleda considerare in assunto comeespressione di una prevaricazio-ne nei confronti dell'avvocato.

E non basta che le clausole sia-no state oggetto diuna trattativa e

di un'approvazione. La sanzioneintrodotta è quella della nullità,ma il resto del contratto può rima-nere valido. La nullità comunqueopera solo a vantaggio dell'avvo-cato. In ogni caso l'azione indiriz-zata a fare valere l'azzeramento diuna o più clausole della conven-zione deve essere proposta entro24 mesi dalla data di sottoscrizio-ne della clausola stessa; il giudiceprovvederà poi a sostituire laclausola determinando il com-penso sulla base dei parametri.Perplesso, nella forma e nel meri-to, il presidente della commissio-ne Lavoro del Senato MaurizioSacconi che contesta sia la singo-larità del "veicolo", il decreto fi-scale, sia la mancata estensionedelle norme a tutti i professioni-sti. Per questo Sacconi ha già pre-annunciatoun subemendamentoche allargherà la misura.

E negli emendamenti, ma traquelli presentati dal Governo,trova posto anche l'annunciataesclusione dello stalking dal pe-rimetro dei reatiper i quali èpos-sibile l'applicazione della nuovacausa di estinzione per condotteriparative. Uno stralcio decisoper effetto del numero elevato didonne che subisce il delitto e

perché, pur avendo la misura in-trodotta quest'estate una finali-tà di alleggerimento dei carichidi lavoro, tuttavia deve trovareun limite nel caso di reati parti-colarmente odiosi lesivi delladignità personale.

Il sottosegretario alla Presi-denza del consiglio Maria ElenaBoschi spiega che «siamo con-

vinti che lo stalking non possa es-sere considerato alla stregua dial-tri reati. Non è un reato come unaltro per tutte quelle donne cheogni giorno hanno paura diusciredi casa e la cui dignità è stata lesain profondità per il resto della vi-ta». Molto aveva fatto discuterenelle settimane scorse la decisio-ne di un giudice torinese che ave-va azzerato il procedimento a ca-rico di un indagato per stalkingdopo la presentazione di una mo-desta somma di denaro.

E infine, tra le correzioni mes-se in campo dal Governo, trovaposto anche l'ampliamento deicasi in cui è possibile l'applica-zione della confisca allargata. Sirimedia in questo modo a una se-gnalazione fatta dal Presidentedella Repubblica Sergio Matta-rella al momento della promul-gazione della legge con le modifi-che al Codice antimafia di pochesettimane fa. E allora nell'areadella misura dovranno esserecompresi, in coerenza con la ne-cessità di rispondere a precise ri-chieste comunitarie, i reati dicorruzione tra privati, di uso ille-cito di carte di credito e di acces-so illecito a sistemi informatici.

I punti chiave

COMPENSI LEGALI

Introdotte le misure perassicurare un equo compenso agliavvocati attraverso la previsionedella nullità delle clausolevessatorie introdotte nelleconvenzioni tra professionisti egrandi clienti, banche eassicurazioni in particolare. Ilgiudicesostituirà la misura dicompenso prevista dai parametri

CONFISCA

Aderendo allesollecitazioni delPresidente dellaRepubblica SergioMattarella, in occasionedella promulgazione delnuovo Codice antimafia,viene prevista l'estensionedella confisca allargata,per sprorporzione deiredditi posseduti rispettoa quelli emersi

Clausole vessatorie

•I1 testo dell'emendamentosull'equo compenso sanziona conla nullità le clausole vessatorieintrodotte da banche eassicurazioni nelle convenzionistipulate con gli avvocati. Traqueste, l'anticipazione delle spesecarico esclusivo del professionista,la modifica unilaterale dellecondizioni del contratto, ladeterminazione di termini dipagamento troppo dilatati

STALKING

Viene espressamente esclusala possibilità di applicare allostalking la nuova causa diestinzione del reato percondotte riparatorie. Lamisura è stata introdottanell'agosto scorso e prevede lacancellazione del delitto sel'autore ne ripara leconseguenze

CANNABIS

Spazio all'autorizzaizone perla fabbricazione di cannabis dautilizzare per finalitàterapeutiche da parte delloStabilimento chimicofarmaceutico militare diFirenze.Prevista anche la possibilità diimportare di quote di cannabisdall'estero dal destinare alloStabilimento e da distribuirepoi alle farmacie

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Equo compenso Pagina 3

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Riflessi della risposta a interpello della Die Lombardia sulla qualificazione dei redditi

Stpi i compensi vanno in CassaObbligo contributivo tracciato anche dalla Cassazione

DI CLAUDIO

DELLA MONICA

Compensi dei soci pro-fessionisti ammini-stratori delle societàtra professionisti

(Stp) inclusi nella base im-ponibile ai fini del contributosoggettivo dovuto alla Cassa.Questi i riflessi contributividella risposta a interpello n.904-1126/2017 della Direzio-ne regionale delle entrate dellaLombardia (si veda ItaliaOggidel 27 ottobre scorso), secondocui i compensi percepiti perl'incarico di amministratoredai soci professionisti di unaStp di consulenti del lavoronon titolari di partita Iva in-dividuale costituiscono redditiassimilati a quelli di lavoro di-pendente ai sensi dell'art. 50,lett c bis) del Tuir.

Questa conclusionedell'Agenzia delle entrate siripercuote dunque anche suirelativi obblighi previdenzialidei singoli soci professionisti.

L'Enpacl (Ente nazionaleprevidenza dei consulenti dellavoro) ha disciplinato gli ob-

blighi contributivi conseguen-ti allo svolgimento dell'attivi-tà professionale da parte deiconsulenti del lavoro attra-verso una Stp con delibera n.68/2014, approvata dai mini-steri vigilanti con nota del 30luglio 2014.

Detta delibera si limita aregolamentare il red- r -dito prodotto dalla Stp,che costituisce redditoprofessionale e pertantodeve essere assoggettatoal contributo soggetti-vo in capo ai singoli sociprofessionisti. La baseimponibile è costituitadalla quota di redditodichiarato dalla Stp ai

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fini fiscali ed attribuita -al socio professionista inragione della quota di parteci-pazione agli utili, ancorché nondistribuiti.

I soci professionisti di unaStp non titolari di partita Ivaindividuale possono però per-cepire anche compensi assimi-lati a lavoro dipendente perl'incarico di amministratori. Siimpone quindi una riflessionesull'ente competente a riscuo-

tere i contributi previdenzialidovuti sui predetti compensi.

Al riguardo, è lo stesso En-pacl che richiama, al fine di ar-gomentare le proprie decisioniadottate con la delibera n. 68,la giurisprudenza formatasi direcente sull'ampio concetto diattività professionale, così chel'obbligo di contribuzione di unprofessionista alla relativa cas-sa di previdenza di riferimentonon deve limitarsi alle attivitàc.d. «tipiche» della professionema scatta ogni qual volta esi-sta connessione tra l'attivitàeffettivamente svolta (e da cuiil reddito deriva) e le conoscen-ze professionali necessarie persvolgerla, ossia la base cultu-

rale su cui tale attività si fonda(Cassazione n. 14684/2012 ri-badita più di recente da Cassa-zione n. 11161/2017). Rispettoalla disposizione formale dilegge, quindi, prevale quellasostanziale delle competenzenecessarie per svolgere unadeterminata attività.

Tanto bastaper ritenere chei compensi in ar-gomento sianoinclusi nella baseimponibile ai finidel contributosoggettivo dovutoall'Enpacl, consi-derato che i sociprofessionisti diStp, per svolgereil loro incarico di

amministratori, necessitanosenz'altro delle conoscenzedella loro professione. In al-ternativa, se così non fosse,sarebbero soggetti alla gestio-ne separata Inps, con gravenocumento sia per la Cassaprofessionale che per l'iscrit-to, a causa della dispersionecontributiva tra più enti.

Il tema dell'esatto perime-

tro dell'attività professionalee dei relativi obblighi contri-butivi è già stato oggetto, perle professioni di ingegnere e diarchitetto, della circolare Inpsn. 72/2015, con cui l'istituto haindividuato il relativo ente pre-videnziale di riferimento (sestesso o Inarcassa) in relazionea 15 diverse attività, anche sesvolte in virtù di un contrattodi collaborazione coordinata econtinuativa. Tra quelle sog-gette alla Cassa professionale,l'Inps include l'attività di «am-ministratori e componenti deiconsigli di amministrazione, disocietà che svolgono attività dinatura tecnica e/o tecnologicaconnesse con la specifica cultu-ra che deriva dalla formazionetipica propria della professione(ad es. società operanti nel set-tore dei trasporti, nel settoredell'energia, dell'edilizia ecc.)».Strada tracciata, dunque.

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Stp Pagina 4

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ALBI & MERCATO

Nel Dl fiscaleritrova spaziol'equo comp

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Avvocati Pagina 5

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Decreto fiscale . Gli emendamenti proposti dal relatore - L'estinzione del reato per condotte riparatorie non si applicherà allo stalking

Equo compenso solo per i legaliE nel Codice antimafia estesa la confisca allargata alla corruzione tra privati

Giovanni Negri

Ritorna in primo pianol'equo compenso per gli avvo-cati. Il relatore al decreto fisca-le, tra gli emendamenti presen-tati, ha di fatto riproposto il te-sto della misura stralciata dallalegge di bilancio. Nel testo siconferma il perimetro di appli-cazione della disposizione che èconcentrato sulle prestazioniprofessionali rese dai legali avantaggio di banche e assicura-zioni. Prestazioni che sono re-golate da convenzioni, di solitopredisposte dal cliente "forte".

E allora, più nel dettaglio ricon-siderano, tra le altre, vessatorie, leclausole che consistono nellapossibilità lasciata al cliente dimodificare unilateralmente lecondizioni del contratto, nell'at-tribuzione al cliente della facoltàdi pretendere prestazioniaggiun-tive che l'avvocato deve eseguirea titolo gratuito, nell'anticipazio-ne delle spese della controversiaa carico del professionista. In tut-to sono 9 le tipologie di clausoleda considerare in assunto comeespressione di una prevaricazio-ne nei confronti dell'avvocato.

E non basta che le clausole sia-no state oggetto diuna trattativae

di un'approvazione. La sanzioneintrodotta è quella della nullità,ma il resto del contratto può rima-nere valido. La nullità comunqueopera solo a vantaggio dell'avvo-cato. In ogni caso l'azione indiriz-zata a fare valere l'azzeramento diuna o più clausole della conven-zione deve essere proposta entro24 mesi dalla data di sottoscrizio-ne della clausola stessa; il giudiceprovvederà poi a sostituire laclausola determinando il com-penso sulla base dei parametri.Perplesso, nella forma e nel meri-to, il presidente della commissio-ne Lavoro del Senato MaurizioSacconi che contesta sia la singo-larità del "veicolo", il decreto fi-scale, sia la mancata estensionedelle norme a tutti i professioni-sti. Per questo Sacconi ha già pre-annunciato unsubemendamentoche allargherà la misura.

E negli emendamenti, ma traquelli presentati dal Governo,trova posto anche l'annunciataesclusione dello stalking dal pe-rimetro dei reati per i quali è pos-sibile l'applicazione della nuovacausa di estinzione per condotteriparative. Uno stralcio decisoper effetto del numero elevato didonne che subisce il delitto e

perché, pur avendo la misura in-trodotta quest'estate una finali-tà di alleggerimento dei carichidi lavoro, tuttavia deve trovareun limite nel caso di reati parti-colarmente odiosi lesivi delladignità personale.

Il sottosegretario alla Presi-denza del consiglio Maria ElenaBoschi spiega che «siamo con-

vinti che lo stalking non possa es-sere considerato alla stregua di al-tri reati. Non è un reato come unaltro per tutte quelle donne cheogni giorno hanno paura di usciredi casa e la cui dignità è stata lesain profondità per il resto della vi-ta». Molto aveva fatto discuterenelle settimane scorse la decisio-ne di un giudice torinese che ave-va azzerato il procedimento a ca-rico di un indagato per stalkingdopo la presentazione di una mo-desta somma di denaro.

E infine, tra le correzioni mes-se in campo dal Governo, trovaposto anche l'ampliamento deicasi in cui è possibile l'applica-zione della confisca allargata. Sirimedia in questo modo a una se-gnalazione fatta dal Presidentedella Repubblica Sergio Matta-rella al momento della promul-gazione della legge con le modifi-che al Codice antimafia di pochesettimane fa. E allora nell'areadella misura dovranno esserecompresi, in coerenza con la ne-cessità di rispondere a precise ri-chieste comunitarie, i reati dicorruzione tra privati, di uso ille-cito di carte di credito e di acces-so illecito a sistemi informatici.

I punti chiave

COMPENSI LEGALI

Introdotte le misure perassicurare un equo compenso agliavvocati attraverso la previsionedella nullità delle clausolevessatorieintrodotte nelleconvenzioni tra professionisti egrandi clienti, banche eassicurazioni in particolare. Ilgiudice sostituirà la misura dicompenso prevista dai parametri

CONFISCA

Aderendo allesollecitazioni delPresidente dellaRepubblica SergioMattarella, in occasionedella promulgazione delnuovo Codice antimafia,viene prevista l'estensionedella confisca allargata,per sprorporzione deiredditi posseduti rispettoa quelli emersi

Clausole vessatorie

•Iltesto dell'emendamentosull'equo compenso sanziona conla nullità le clausole vessatorieintrodotte da banche eassicurazioni nelle convenzionistipulate con gli avvocati. Traqueste, l'anticipazione delle spesecarico esclusivo del professionista,la modifica unilaterale dellecondizioni del contratto, ladeterminazione di termini dipagamento troppo dilatati

STALKING

Viene espressamente esclusala possibilità di applicare allostalking la nuova causa diestinzione del reato percondotte riparatorie. Lamisura è stata introdottanell'agosto scorso e prevede lacancellazione del delitto sel'autore ne ripara leconseguenze

CANNABIS

Spazio all'autorizzaizone perla fabbricazione di cannabis dautilizzare perfinalitàterapeutiche da parte delloStabilimento chimicofarmaceutico militare diFirenze.Prevista anche la possibilità diimportare di quote di cannabisdall'estero dal destinare alloStabilimento e da distribuirepoi alle farmacie

N RIPAGA' A t RISERVATA

Avvocati Pagina 6

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La Lente

di Claudia Voltattomi

Confcommercio:professionistia quota 1,3 milioniBoom di freelance

U

n milione e 3oomilaliberi professionisti elavoratori autonomi:

«L'Italia si conferma ilPaese delle partite Iva, deifreelance e del lavoroautonomo», sottolineaCarlo Sangalli, presidente diConfcommercio. E infatti,dal 2oo8 al 2015, il numerodei liberi professionisti nelnostro Paese è cresciuto diquasi il 15% a fronte invecedi una riduzionedell'occupazione totale.Sono il 6% degli occupaticomplessivi con un redditomedio di oltre 38mila euro.La maggior parte (983mila)è iscritta a un albo o a unordine professionale, ma

sono i freelance a segnareuna crescita molto alta:diventati 344mila in 7 anni,con un aumento del 51,6%contro il 14,8 dei liberiprofessionisti e il 5,8% degliiscritti a un ordine. I conti lifa l'Ufficio studi diConfcommercio che tracciaun identikit delle nuoveprofessioni nel terziario. Esi scopre che nelMezzogiorno c'è stato unaumento del 73% dilavoratori indipendenti configure come guideturistiche, weddingplanner, designer, grafici,informatici. In generale, lamaggior parte dei nuoviprofessionisti è nei servizidi mercato (97%) conattività professionali,scientifiche e tecniche(52,1%) e redditi medi di18mila euro. Istruzione eformazione sono le attivitàpiù in crescita (+130%)seguite da sanità eassistenza sociale (+89%).«Siamo di fronte a un bivio- dice Sangalli -: ovalorizziamo questeprofessionalità o lecondanniamo a un ruoloresiduale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Professionisti Pagina 7

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SU DEL 51,6%

Aumentanole nuove

professioniDI MICHELE DAMIANI

I professionisti non ordi-nistici sono aumentati del51,6% dal 2008 al2015, re-gistrando una crescita di117 mila unità a dispettodi una contrazione dellaforza lavoro complessivadi oltre 620 mila posti dilavoro . Crescono anchei liberi professionisti(+14,8%) che, partendoda una base più ampia,hanno avuto una cresci-ta maggiore in termini diposti di lavoro complessi-vi, crescendo di 170 milaunità. I numeri sono sta-ti elencati ieri durantel'evento «l'identikit dellenuove professioni digita-li» organizzato da Con-fcommercio professioni aRoma. Lo studio definiscecome «nuove professioni»un'insieme di attività la-vorative che non trova-no rappresentanza in unordine professionale: traqueste, attività di consu-lenza gestionale , attivitàdegli studi di revisionecontabile , progettazionedi software e database.In generale , il 97% deiprofessionisti non ordi-

nistici lavora nei servizi;il comparto più cospicuoè quello delle attività pro-fessionali , scientifiche etecniche , che assorbe cir-ca il 52 % dei lavoratori. Inforte aumento la compo-nente legata all 'istruzio-ne e alla formazione, conun incremento percentua-le del 130%. Dal punto divista territoriale , notevolii numeri nel Mezzogiorno:a fronte di un calo deglioccupati di quasi mezzomilione di individui, i pro-fessionisti indipendentisono cresciuti del 73% incinque anni. L'analisi hapoi posto l'accento sulleperformance reddituali:i 344 mila professionistinon ordinistici registra-no un reddito medio procapite di 16 . 500 euro,nettamente inferiore ai45 mila euro pro capitedegli ordinistici . In gene-rale, i liberi professioni-sti in Italia sono più di 1milione e 300 mila, pari acirca il 6% degli occupatiitaliani . Tra questi, 983mila sono iscritti ad albio ordini . Tutti i redditipro capite sono diminuitinel lasso di tempo consi-derato: per gli ordinisticila contrazione è stata del13%, mentre per i «nuovi»professionisti la flessioneha toccato quasi il 23%. Iguadagni maggiori per chiopera nella consulenza ge-stionale (24 mila euro procapite ) e nei servizi infor-matici (21 mila euro).

Nuove professioni Pagina 8

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COMMERCIALISTI

«Platea ridottasugli incentivial lavorogiovanile»Claudio Tucci

L ,incentivo per rilanciarel'occupazione giovaniledisegnato nella manovra

all'esame del Parlamento rischiadi interessare una platea tropporistretta di persone. Andrebbeeliminato il requisito della man-cata occupazione a tempo inde-terminato presso il medesimo oaltro datore, introducendo quel-lo della non occupazione negliultimi sei mesi. L'età, poi, va in-nalzata a 35 anni a regime e nonsoloperi12o18;edèincomprensi-bile l'introduzione dell'agevola-zione di un solo anno nei casi diconferma al termine delperiododi apprendistato (una nuova pe-nalizzazione di questo istituto).

Pericommercialisti, riunitiie-ri a Roma, le misure sull'occupa-zione elaborate dal governo «po-tevano essere più coraggiose- hasottolineato Roberto Cunsolo,consigliere della categoria, condelega al Lavoro-.Anche lo sgra-vioalSudèinsufficiente:l'agevo-lazione al loo% è infatti previstaper le sole assunzioni a tempo in-determinato, e non anche per gliapprendisti». La proposta al-l'esecutivo (sono oltre zzmila icommercialisti dellavoro che se-guonoquasiunmilione diimpre-se) è quella di puntare su una«misura strutturale di decontri-buzione» per tutte le assunzionididipendentiche provengono daperiodi di disoccupazione.

Tra le altre richieste, una mi-sura premiale per le aziende inregola(anche sufisco e contribu-ti); l'attuazione della delega pre-vista dalJobs act degli autonomiper ampliare il campo d'azionedel welfare delle casse di previ-denza; e l'introduzione di premidetassati a seguito di regolamen-to aziendale depositato. Una mi-sura, quest'ultima, «cheviene in-contro alle pini non sindacaliz-zate», ha detto Cinzia Brunazzodella commissione Lavoro delconsiglio nazionale dei com-mercialisti.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Cquommpcisosoloperllegall ;

Commercialisti Pagina 9

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FOCUS/2. LE «SIGLE» DEI COMMERCIALISTI

I sindacati frenanosulle specializzazioni

I sindacati dei dottori com-mercialisti - Aidc, Adc eUnione giovani - perplessi

sulle specializzazioni . Benin-teso , il principio è, nelle lineegenerali condiviso , maèilme-todo e la concreta attuazioneche destano preoccupazioni.

Tutto nasce da un emenda-mento da inserire nel Ddl diconversione del decreto fisca-le, preparato dal Consiglio na-zionale e dal ministero dellaGiustizia che costituisce la de-lega per introdurre nell'ordi-namento professionale le spe-cializzazioni . L'iniziativa nonè stata condivisa con le rappre-sentanze sindacali di catego-ria e neppure, secondo l'Ordi-ne di Roma, con i vertici terri-toriali della professione.

I timori che la specializza-zione si traduca in un mecca-nismo inefficiente e ineffica-

ce è emerso al convegno pro-mosso, a Roma, da Aidc, Adce Unione giovani sul temadella previdenza e del welfa-re, alla presenza del presi-dente e del vice presidentedella Cassa, Walter Anedda eSandro Villani.

Paolo Limiti, Unione giova-ni, Barbara Ricciardi, Aidc, eSimonetta Rinaldi, Adc, hannosollecitato la Cassa a imple-mentare le iniziative di welfa-re per sostenere la professio-ne, che ha attraversato le diffi-coltà della crisi economica eora si trova di fronte alla neces-sità di cambiare per la digita-lizzazione e il progressivo ve-nir meno (soprattutto dal pun-to di vista della remunerazio-ne) delle attività collegate agliadempimenti fiscali.

M.C.D.©RI P ROOUZI ONE RISERVATA

Commercialisti Pagina 10

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Una nuova stagioneper la cybersicurezzaLA REGOLE ALL'AVANGUARDIA DELLA UE

di Giulio Terzi

accelerazione di attacchi informaticicon finalità di intelligence, militari, disottrazione di dati sensibili per governi

Le imprese si traduce in episodi doverealtà e fantasia si confondono. Ne è esempiorecente l'attacco a Equifax con furto di dati per-sonali di 146 milioni di americani, metà dellapopolazione Usa. Forse ancor più inquietante,qualora venisse dimostrato, il Russiagate stafacendo emergere l'impreparazione - per molti sitratta di scarso senso di responsabilità - dei so-cial network: queste piattaforme gestiscono retiglobali che sono però completamente prive diarchitetture giuridiche e di "muscoli morali"-come ha scritto Thomas Friedman sul New YorkTimes - che evitino abusi devastanti per la demo-crazia e la convivenza civile. Facebook, Twitter,Google e altri social realizzano miliardi di profit-ti vendendo i nostri dati personali; ottengonoderoghe alle norme europee e privilegi fiscali; masono ancora riluttanti ad assumere maggioriresponsabilità persino per i fatti più gravi che siverificano sulle loro piattaforme. Da qui l'urgen-za di regole, e l'Unione europea si sta muovendoproprio in questa direzione.

Con il Regolamento sulla Protezione dei Dati,Gdpr - che entrerà in vigore dal 25 maggio 2018 - econ la Direttiva sulla Sicurezza della Rete, Nis,l'Unione europea crea le premesse per un'evolu-zione "trasformativa" della sicurezza informatica.Interazione pubblico-privato, collaborazione traPaesi membri dell'Unione, definizione di standarde procedure comuni, individuazione delle autoritàcompetenti a "gestire le crisi" fanno oggetto diuna normativa ampia e vincolante, sanzionata daprecisi obblighi e responsabilità, accompagnatadalla creazione di un "sistema strutturato" per laprotezione di sei comparti strategici: energia,trasporti, credito, finanza, salute, risorse idriche.

L'insieme delle nuove regole rappresenta unariforma di assai ampia portata per la Ue. Si realiz-za finalmente un sistema integrato di protezionedei dati basato su norme obbligatorie e opportu-namente sanzionate. Per tali motivi, si può a buontitolo parlare di "effetto trasformativo" per l'am-biente europeo della sicurezza informatica e nonsoltanto per quanto riguarda i sei comparti strate-gici individuati dalla Direttiva Nis. L'effetto avràinfatti portata globale. La normativa europeaimpegna anche le entità esterne all'Unione chetrasferiscono dati protetti a o da partner europei.La trasformazione agirà in profondità, influendosul rafforzamento complessivo della sicurezzaeuropea. Aprirà concrete opportunità di collabo-razione per la fondamentale dimensione della"cyber defence", nel quadro di un'auspicata e cre-dibile Difesa europea. L'insieme delle misure perla protezione dei dati nelle comunicazioni, nellalogistica, nella tutela delle risorse mira a rafforza-re la resilienza dei Paesi interessati. Sarebbe inol-tre impensabile attuare il Regolamento Gdpr e laDirettiva Nis senza un deciso salto di qualità nellacollaborazione di intelligence. Il terreno applica-tivo è tipicamente "dual use".

Il processo di integrazione europea ha quindiun'occasione importante di concentrarsi sulladimensione Cyber e recuperare il tempo perduto.L'adeguamento è impegnativo, deve compiersi intempi brevi, coinvolge istituzioni, imprese, ricer-ca, richiede una diversa "cultura" e sensibilitàper la sicurezza individuale e collettiva. Ma nonci sono alternative. I ritorni economici, con ab-battimento del rischio d'impresa, progressotecnologico, integrazione e un ulteriore impulsoal mercato interno, sono rilevanti ed evidenti.Investire nella sicurezza è una carta vincente,per le istituzioni come per le imprese e per icittadini dell'Unione europea.

Giulio Terzi, ambasciatore, già ministro

degli Affari esteri del governo Monti

O RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cyber sicurezza Pagina 11

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I flussi . Nel 2016 gli Ide hanno registrato una crescita del 50%, raggiungendo i 29 miliardi di dollari - Aumenta l'interesse verso il made in Italy

Boom di investimenti esteri in ItaliaL'energia tra i settori più dinamici, meno attrattivi i comparti dei servizi tecnologici

Laura Cavestri

m Va meglio. Ma c'è ancora mol-to da fare. Non siamo ancora ai li-velli pre-crisi. Ma risaliamo lenta-mente la china. E soprattutto nonsiamo solo "prede" divoraciinve-stitori esteri. Anzi, se andiamo aguardare bene i numeri, quelli piùattivi, sul mercato estero, sonoproprio imprenditori e impresedel Made in Italy. Con una diffe-renza, rispetto ai competitors. Lo-ro sono grandi e quando acquisi-scono unnostro marchio storico oun asset strategico, fanno "rumo-re". Noi - al netto delle nostregrandi imprese, che all'estero nonsono percepite come "colossi" -procediamo per più piccole ac-quisizioni e partecipazioni, fontventure e accordi.

Èlafotografia che esce dalvolu-me "Italia Multinazionale 2017",curato da Ice e Politecnico di Mi-lano e presentato in occasione delforum "Invest inItaly".

Una maggiore capacità attrat-tiva che si è tradotta, l'anno scor-so, in +35° o di nuovi progetti di in-vestimento, «per un numerocomplessivo di 181 (valore massi-mo del periodo post-crisi), incontrotendenza rispetto a Fran-cia (-8%), Regno Unito (-12°o) eGermania (-59°o). Solo la Spagnaha avuto un incremento analogoal nostro: +33 per cento.

La tendenza rassicura. Il pro-blema è che restiamo ancora die-tro ai partner europei sia pervalo-ri assoluti, cioè dimensioni deiprogetti di investimento (che danoi sono piccoli deal) e sia per"qualità" degli investimenti.

Facciamo ancora fatica ad at-trarre investimenti nei serviziavanzati (in particolare software,Ict e servizi professionali), che so-no viceversa i settori più dinamicie più rilevanti quanto a numerosi-tà e consistenza dei progetti neipaesi industriali. Allo stesso mo-do, altrettanto rarefatti sono gli in-vestimenti per attività pregiate,

no 1.210.239 addetti e un giro d'af-faripari a oltre 573 miliardi di euro.

Investimenti in uscitaAnche questa voce è cresciuta. Iflussi di investimenti all'estero re-alizzati da imprese italiane hannoinvece registrato una crescita parial12,4° o, per un valore di 23 mili ar-di didoll ari.Leimpresepartecipa-te sono oltre 35.684, occupano ol-tre 1,6 milioni di addetti p er ungirod'affari oltre i 520 miliardi di euro.

Ma dove investono le impreseitaliane? Da sempre in Europa,spiega l'Ice, aggiungendo che no-nostante la dinamica degli annipiù recenti abbia premiato so-prattutto l'America settentriona-le eiprincipalipaesi emergenti, «afine 2015 l'incidenza del VecchioContinente risulta ancora pari al6o,6% delle imprese partecipate,al 50% dei loro dipendenti e al54,1°1° del fatturato».

Dal lato dell'attrazione di inve-stimenti nel nostro Paese, invece,si legge nel volume, «circa i quat-tro quinti delle partecipazioniestere a fine 2015 erano di investi-tori provenienti da Europa occi-dentale o nord-America».

Complessivamente, dal qua-dro esce un livello di internazio-nalizzazione crescente dell'Italia,ma che tra crisi e scarsapartecipa-zione pre-crisi, resta indietro ri-spetto ai partners europei.

A fine 2016 il rapporto per-centuale stock di Ide in uscita/Pil erapari al24,9°i° (inferiore al-la metà della media Ue-28, che èdi 55,5%), nonchè a quelli diFrancia (51,1°1°) e Regno Unito(54,9%) ma largamente sottoanche a Spagna (41,9°o) e Ger-mania (39,4 per cento).

Modesto anche nell'altro sensodi marcia. Il rapporto tra stock diIde in entrata/Pil, nel 2o16, è pari a18,7°1°, significativamente inferio-re allamediaUe (46,7° o),nonché aquello dei principali competitorseuropei (dal 45,5% del Regno Uni-to al 22,2° o della Germania).

«Que sti numeri sono incorag-gianti e salutari - ha sottolineatoil presidente dell'Ice, MicheleScannavini - . Ma per tornare ailivelli pre-crisi e allinearci ai li-velli dei nostri partner europeiabbiamo ancora strada da fare. Evero che il Made in Italy attrae.Ma i grandi investitori interna-zionali sono spesso a caccia digrandi operazioni. E noi non ab-biamo grandi deal».

Insomma,ha concluso Scanna-vini, «d'Italia "tascabile", dellePmifamiliari e sottocapitalizzate, inrealtà è meno preda degli stranieridi quanto non si pensi».

91 RIPRO U OZIO NE RISERVATA

Investimenti in entrataNonostante una piccola flessionel'anno scorso (-1,6°i°), gli investi-menti diretti esteri mondiali, ne-gli ultimi anni, sono cresciuti, re-cuperando i livelli pre-crisi e di-ventando uno dei fattori trainantidella globalizzazione. Nel 2016, sisono attestati a 1.746 miliardi didollari. In questo scenario, in Ita-lia, l'anno scorso gli investimentiesteri in entrata sono cresciutidel+5ooo, raggiungendo i 29 mi-liardi di dollari e conquistando 5posizioni nel ranking mondiale,dove è ora tredicesima.

Un +5o% dell'Italia che sitradu-ce in un interesse crescente degliinvestitori esteri verso il Paese everso i prodotti di specializzazio-ne del made in Italy. La quota per-centuale sui flussi in entrata del-l'Italia, a livello mondiale, è cosìpassata dall'1,1°i° del 2o15 all'1,7%del 2o16 e tutto questo - è la consi-derazione di Mise, Ice e Invitalia-va letto come una buona notizia.

Del resto, una recente indagi-ne di Prometeia certifica che leimprese tricolori acquistate dal-le multinazionali estere a partiredagli anni Novanta hanno au-mentato occupazione, fatturatoe produttività.

IN USCITAI flussi di investimentiall'estero realizzatida imprese italiane sonoaumentati del 12,4%, per unvalore di 23 miliardi di dollari

qualiheadquarters e shared servi-ce centers.

Tra i settori "forti" in Europaoccidentale, una certa specializ-zazione dell'Italia si rileva solo nelsettore energetico, grazie soprat-tutto a numerosi progetti, per lopiù di dimensioni modeste, nelsettore delle energie rinnovabili ealternative, comparto beneficia-rio nel recente passato di sostan-ziosi incentivi.

In totale, però, le partecipazio-ni estere in Italia sono 12.743 (circaun terzo di quelle italiane all'este-ro).Leimprese partecipate conta-

)LAvr

Ide

•È l'acronimo di «investimentidiretti esteri» e vengono cosìdefiniti gli investimentiinternazionali voltiall'acquisizione di partecipazioni"durevoli"(di controllo , paritarie ominoritarie ) in un'impresa estera(mergers and acquisitions) o allacostituzione di una filiale/sitoall'estero (nella forma greenfieldse in un'area nonprecedentemente utilizzata obrownfield se frutto diriconversione ). Tutto attività chedevono comportare un certogrado di coinvolgimentodell'investitore.

Investimenti Pagina 12

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L'evoluzione dello scenario

IDE IN ENTRATAFlussi in miliardi di dollari nei principali paesi di destinazione nel 2016 e variazioni percentuali 2016 su 2015

FIN 1* 10

TI

Stati Uniti Regno Unito Cina Hong Kong Paesi Bassi Singapore Brasile Australia

+12% +669% -1% -38% +34% -13% -9% +147%

o

4b

391 254 134 108 92 62 59 48

i 1 1 1 1 11 1 1

India Russia Canada Belgio Italia Francia Lussemburgo MONDO

+1% +218% -19% +56% +50% -40% +68% -1,6%

OD• • •

44 F 38 34 33 29 28 27 1.746

INVESTIMENTI DIRETTI ESTERIIl confronto in entrata (inward) e in uscita (outward). Valori in milioni di dollari

2005-2007* 2013

CONFRONTO CON I PRINCIPALI PAESI EUROPEI

Dati percentuali, anno 2016

INTERNALIZZAZIONE PRODUTTIVA E COMMERCIALE

2014 2015

M Inward Outward

2016

11 WERI............................................... ............................................... ............................................... .....................................Germania Francia Regno Unito Spagna

Quota su stock Ide mondiale1,8%

Quota su export mondiale2,9%

RAPPORTO STOCK IDE/PIL

Stock Ide in18,7% 22,2% 28,3% 45,5% 45,2%

Stock Ide out24,9% 39,4% 51,1% 54,9% 41,9%

(*) Media annua pre-crisi Fonte: Ice

Investimenti Pagina 13

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FOCUS /3. IL RAPPORTO DOING BUSINESS

Con il digitale il notaiospinge la competitivitàGiuseppe Latour

Inotai mettono le ali allacompetitività del Pae-se, grazie al loro appor-

to di semplificazione e ga-ranzia nei trasferimenti im-mobiliari e nella costituzio-ne di società. Lo dicono inumeri del rapporto Doingbusiness 2018, redatto dallaBanca mondiale e analizza-to dal Consiglio nazionaledel notariato.

Nella voce dedicata ai tra-

sferimenti immobiliari mi-

glioriamo di una posizione,

collocandoci al23esimo po-

sto: siamo molto davanti a

Germania, Spagna e Svizze-

ra, soprattutto grazie a stru-

menti come la trasmissione

telematica di tutti gli atti re-

lativi alle compravendite.

Anche nella graduatoria che

riguarda la costituzione di

nuove società la performan-

ce è ottima: abbiamo recu-

perato 24 gradini rispetto al

2013-2014e, ancora una volta,

siamo davanti alla Germa-

nia. Un andamento sul quale

hanno avuto grande impatto

la riforma delle srl e l'appor-

to dei notai in fase di costitu-

zione delle società. Con un

ruolo primario del digitale.

Proprio della nuova fun-zione del notaio rispetto alle

evoluzioni del diritto e alleinnovazioni tecnologiche siè parlato ieri durante unconvegno a Roma: la Fonda-zione italiana del notariatoha presentato una ricercache esplora il tema, prepara-ta con la collaborazione dinove università di tutta Ita-lia. Massimo Palazzo, presi-dente della Fondazione,spiega: «La legge non è, or-mai, più in grado di regolareda sola la complessità mo-derna. In molti settori sonodecisive le indicazioni chearrivano dalla giurispru-denza, ma pesano sempre dipiù anche i contratti tra pri-vati. È in questo campo che ilnotaio ha assunto un nuovoruolo propulsivo di costrut-tore della legge. La ricercamette in evidenza proprio ilgrande peso che ha assuntol'autonomia privata».

Un ruolo nuovo del qualeha parlato anche il presi-dente della Corte costitu-zionale, Paolo Grossi: «Maicome oggi, con lo sposta-mento dell'asse del dirittodal legislatore alla prassi, ainotai spetta una qualificanuova. I notai sono chiama-ti a un ruolo attivo, di "faci-tori" del diritto».

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Notai Pagina 14

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GENDER GAP ACCADEMIC O. INDAGINE HERE-FONDAZIONE CRUI

Donne ai margini delle universitàSono il 56% degli studenti, il 51% dei ricercatori, ma solo il 22% degli ordinari e il 7% dei rettori

di Marzio Bartolonie Manuela Perrone

S

ono dipiù e sono anche più prepara-te ainastridipartenza.Eppure ai tra-guardi più alti della carriera ci arri-vano in poche. Troppo poche. Per-

ché l'università italiana, nonostante qual-che timido cambiamento negli ultimi anni,resta più che in altri settori della pubblicaamministrazione ancora appannaggio de-gli uomini, soprattutto nei gradini più alti:l'ambita cattedra o la poltrona direttore.

Che il gender gap accademico sia pro-fondo è noto. Ma l'ultima fotografia conte-nuta in una indagine realizzata dal centrostudi Here (Higher education research)della Fondazione Crui (la Conferenza deirettori) che sarà presentato oggi allaBicoc-ca di Milano in un incontro internazionalefa emergere questo divario con una niti-dezza incredibile. Le donne all'universitàpartono con la forza impetuosa diunfiumein piena per concludere il percorso comeun piccolo rigagnolo: nel 2o16 erano iscrit-te in928mila, controi733mila colleghi,rap-presentando i156%io degli studenti. Dopo leprime buone performance accademi-che(silaureano primae convotipiù alti de-gli uomini) già ai primi passi della carrieraaccademica si torna alla parità: le giovaniricercatrici (dottorande) sonoil5o,9°io,perpoi diventare il41,9"iotrairicercatoripiùin-quadrati (ma sempre a tempo determina-to). Quando la partita si fa più interessanteecco cheicolleghimaschiserranoiranghiecominciano ad avere la meglio: diventanol'ampia maggioranza tra i professori asso-ciati - il primo gradino della docenza - conquasi il 63%io delle cattedre conquistate (so-no 12.516) a fronte del 37,2% delle colleghe(che sono 7405). Va ancora peggio nel gra-dino più alto, quello da professori ordinari

TIMIDI SEGNALINegli ultimi annila situazione sta migliorando:la presenza femminilenegli staff degli ateneiè cresciuta quasi del 5%

dove gli uomini rappresentano la stragran-de maggioranza (sono quasi i178°io): ci so-no 10.096 professori a fronte di 2.879 pro-fessoresse (22%io). Infine l'ultimo sboc-co: quello da rettore. Oggi in Italia su 96Magnifici, solo sette sono donne: quattro alSud, due al Centro e soltanto una al Nord.

«L'università deve diventare un avam-posto», avverte Stefano Paleari direttorescientifico di Here e docente a Bergamo.

Che spiega: «Il sentiero è tracciato perchénei primi livelli di carriera le donne sono '•. La piramide rovesciatanumerose. Ora bisogna sperimentare ne-gliatenei formediwelfarechefavoriscano € La presenza delle donne nelle università

laconciliazionedellavoroconlafamiglia». € italiane. Dati 2016 in %

Va detto che la situazione negli ultimi €anni è migliorata- le donne negli staff acca- :: i Studenti

demici sono cresciute quasi del 5% -ma c'è55,9

ancora tanta strada da fare. Perché dunquequesto gender gap così profondo? Oltre a €note ragioni storiche e culturali che hannoradici lontane un motivo sta proprio nelle € Ricercatoriscelte delle donne. Che - come riportala i 50R

50,9stessa indagine - quasi decidono di "auto- °segregarsi" in alcune discipline rispetto adaltre che lasciano in maggioranza agli uo- '•mini. Le facoltà umanistiche (lingue, lette- Professori associatirature, pedagogia) sono presidiate quasi

Asolo dalle donne che rappresentano dal- 37,E

l'8o°o fino al 9o°o degli iscritti. In medicinale studentesse sono il6o°o e il 78°o inpsico-logia. Crollano invece le iscrizioni tra le Professori ordinaristudentesse nelle materie scientifi- €che: matematica e informatica sono scelte 22,E

dal27°o, ingegneria solo dal23°o.Allargando lo sguardo dagli atenei al

mondo del lavoro, la scelta universitaria è Rettorisoltanto l'ultimo atto di un divario nellematerie scientifiche che, come testimonia- 7no diverse indagini (Timms 2015, Ocse-Pi-sa2015),comincia dai banchi di scuola. M- '• Fonte: Here, Higher education Research;flettendosi nelle aspirazioni, nelle decisio- Fondazione Crui

ni e, acascata,neilivelli didisoccupazionee

precariato. Non è un caso che la scarsapre-senza femminile nelle Stem (acronimo diScience, Technology, Engineering and Ma-thematics) sia ormai argomento di discus-sione a tuttiilivelli, G7 compreso.

Ad aprile il Consiglio d'Europa sfornerà

il rapporto « Women in the economy: pro-

moting gender equality and women's ac-

cess io Stem education and careers», cura-

to dalla presidente della commissione

Equality and non discrimination, la depu-

tata di Forza Italia Elena Centemero. Che

nonha dubbi: «Le ragioni delgap nonrisie-

dono in una minore predisposizione delle

donne verso la scienza, ma nella visione

stereotipata di famiglie e insegnanti, che

non incoraggiano le bambine e le ragazze

in queste discipline». Ricordando che la

Commissione Ue ha stimato in 9oomila i

postivacantinelsettore lctentro il2o2oein

9 miliardi l'aumento annuo del Pil se sul

mercato del lavoro digitale ci fosse un nu-

meroparididonne euomini,ilreport sotto-

lineràl'urgenza di colmare il gap, più eleva-

to nei Paesi mediterranei. «E un investi-

mento perla crescita», sostiene Centeme-

ro. «Occorre intervenire su reclutamento

docenti,disponibilitàdididatticheinnova-

tive, orientamento e formazione continua

degliinsegnanti.ÈIltemadelfuturo».

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Università Pagina 15