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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 8 marzo 2017

Pagina I

FISCO E PROFESSIONISTI

Tasse, per autonomi e professionisti Arrivano i voti anti evasioneCorriere Della Sera 08/03/17 P. 41 1

ANCE

Subappalto, Ance ricorre alla UeSole 24 Ore 08/03/17 P. 15 Mauro Salerno 2

ANTITRUST

Dall'Antitrust il codice della concorrenza ma la legge annuale omnibus va ripensata n m mp P p g

Sole 24 Ore 08/03/17 P. 6 Carmine Fotina 3

BREVETTI

I brevetti? A sorpresa l'Italia cresce più di Germania e FranciaCorriere Della Sera 08/03/17 P. 39 Fausta Chiesa 4

ACCESSO CIVICO

Società senza privacy RItalia Oggi 08/03/17 P. 33 Ciccia Messina 5

ILVA

«L'Ilva a sarà l'acciaieria d'Europa Per l'ambiente pronti 1,2 miliardi»Corriere Della Sera 08/03/17 P. 37 Luigi Ippolito 6

Ilva, le cordate aprono al mercatoSole 24 Ore 08/03/17 P. 12 Matteo Meneghello 8

INNOVAZIONE

Elettronica flessibile e bioplastiche La sfida dei materiali intelligentiCorriere Della Sera 08/03/17 P. 43 Elena Papa 10

PROGETTAZIONE

Via al fondo rotativo per le progettazioni contro il dissestoSole 24 Ore 08/03/17 P. 15 Giuseppe Latour 11

UNIVERSITÀ

Il meglio degli ateneiCorriere Della Sera 08/03/17 P. 31 Antonella DeGregorio

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FOIA

Il Foia non alza il velo sugli avvocatiItalia Oggi 08/03/17 P. 33 Antonio CicciaMessina

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Tasse, per autonomi e professionistiArrivano i voti antí evasioneAddio agli studi ' settore, debuttano gli indici di affidabilità: da uno a dieci

ROMA Primo passo formale perl'avvio degli Indici sintetici diaffidabilità fiscale, che a parti-re dal prossimo anno comin-ceranno gradualmente a sosti-tuire gli attuali studi di settore.Ci sarà un voto, da uno a dieci,che definirà il grado di fiduciache il fisco può riporre su cia-scun singolo contribuente. E ipiù affidabili, quelli che ri-spettano tutti i parametri del-l'Indice, potranno godere dialcuni benefici, come l'esclu-sione o la riduzione dei termi-ni perle verifiche fiscali.

Ieri l'Agenzia delle Entrateha presentato alla Commissio-ne degli esperti i primi settan-ta Indici, che riguarderannocirca un milione e mezzo di la-voratori autonomi e professio-nisti, e che dovrebbero essereapprovati entro dicembre peressere attuati dal prossimo an-no. Dal 2018 «imprese e pro-fessionisti potranno avere unriscontro trasparente dellacorrettezza dei propri com-portamenti fiscali attraversouna metodologia statistica edeconomica che stabilirà il gra-do di affidabilità/complian-ce», e accedere attraverso que-sto meccanismo alle premiali-tà del sistema.

I primi settanta Indici ri-guarderanno il commercio(29), il settore manifatturiero(15), quello dei servizi (17) e iprofessionisti (9). Entro ilprossimo anno saranno defi-

niti gli altri 8o Indici per le al-tre categorie, così da far entra-re il sistema a regime dal 2019.

Gli Indici prendono in con-siderazione la plausibilità deiricavi o dei compensi, del valo-re aggiunto e del reddito, l'affi-dabilità dei dati dichiarati, leeventuali anomalie economi-che. Accanto a questi ci sonoindici di anomalia, con un va-lore da zero a cinque, che attri-buiranno la valutazione finale.Tra le anomalie il margineoperativo lordo negativo, il co-sto del venduto uguale a zero,una spesa per dipendente su-periore al valore aggiunto peraddetto.

Sen.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le tappe

ì é Indicisinteticidi affidabilitàfiscale: ieril'Agenzia delleEntrate guidatada RossellaOrlandi (foto)ha presentatoi primi 70.Riguarderannocirca un milionee mezzodi lavoratoriautonomi eprofessionisti

I nuovi Indicidovrebberoessereapprovati entrodicembre peressere attuatidal prossimoanno

I primi70 Indiciriguarderannoil commercio(29), il settoremanifatturiero(15), i servizi(17) e i profes-sionisti (9)

Entro ilprossimo annosaranno definitigli altri 80 Indicimancantiper le altrecategorie

Fisco e professionisti Pagina 1

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Esposto dell'associazione costruttori a Bruxelles contro i paletti imposti dal nuovo codice

Subappalto, Ance ricorre alla UeNo tetto del 30%, ai tre nomi con l'offerta, alla scelta gara per gara

Mauro SalernoROMA

Varca i confini italiani, arri-vando fino aBruxelles,laprotestadei costruttori contro i paletti sulsubappalto imposti dal nuovo co-dice dei contratti pubblici. L'as-sociazione nazionale delle im-prese edili (Ance) ha presentatoun esposto alla Commissione eu-ropea contestando l'aderenzadelle nuove regole al diritto del-l'Unione e chiedendo, di conse-guenza, «di dar corso urgente-mente alla procedura di infrazio-ne» prevista dal Trattato.

Nel mirino dei costruttori cisono soprattutto tre aspetti dellanuova disciplina del subappaltodelle opere pubbliche, entrata invigore il 19 aprile 2016. Il primoaspetto riguard ail tetto ai sub affi-damenti, al momento individua-to nel3o% dell'importo comples-sivo dei lavori. Per i costruttoriimporre un tetto per legge è con-trario alle direttive europee cheregolano il settore. Per suffragarequesta tesi l'esposto cita in parti-colare una sentenza della Corte

di Giustizia pubblicata lo scorso14 luglio (caso « Wroclaw») chehabocciato le norme che, in Polo-nia, obbligano le imprese vinci-trici di appalti a eseguire in pro-prio almeno il 25% delle opere.Per i giudici europei, si ricordanell'esposto, «la direttiva am-mette il ricorso al subappalto,

Arrivato in Parlamentoil decreto governativocon le modificheEntro il5 aprile il pareresul provvedimento.............................................................................

senza indicare limitazioni». Sep-pure importante non è, però, iltetto la questione centrale. «Noinon siamo per il subappalto alioo% - spiega Edoardo Bianchi,vicepresidente Ance, con delegaalle opere pubbliche -. Si rischie-rebbe la smobilitazione delle im-prese. Traun estremo e un altro sipuò trovare un punto di equili-

brio». Piuttosto sono altri due ipuntipiù contestatidai costrutto-ri. Al primo posto c'è la scelta diassegnare alle stazioni appaltantiil compito di decidere, gara pergara, se autorizzare o meno, l'ese-cuzione di una parte di lavori insubappalto. «È una scelta contra-ria al principio di libera organiz-zazione dei fattori della produ-zione, che rischia di spazzare viaun intero sistema - attacca Bian-chi -. Quale politica industriale sipuò impostare sullabase di un'in-dicazione simile? Devo organiz-zarmi per fare tutto in casa o pos-so affidarmi a degli specialisti, seil caso lo richiede? L'impresa è ingrado di adeguarsi a qualsiasiscelta, ma una scelta ci deve esse-re? Per paradosso, allora sarebbestato meglio vietare del tutto ilsu-bappalto, anche se nel 2017 sareb-be una decisione davvero ana-cronostica, oltre che contraria aldiritto europeo».

L'ultimo passaggio riguardal'obbligo di indicare tre nomi dipossibili subappaltatori con l'of-ferta. Qui l'obiezione riguarda i

tempi, molto anticipati rispettoalla fase di cantiere. Ma anche ipossibili condizionamenti chepotrebbero arrivare da impresespecializzate in un particolare ti-podi lavorazione. «In alcune garesi rischia che siano i subappalta-tori a decidere chi può partecipa-re o meno», sottolinea Bianchi.

Una parziale modifica di que-sta impostazione arriverà con ildecreto correttivo al Codice cheil governo ha licenziato in primalettura a fine febbraio e che ieri èarrivato in Parlamento per il girodi pareri. Il provvedimento confi-na il divieto di subbappaltare piùdel 30% delle opere solo ai lavoriprevalenti in cantiere (come ac-cadeva prima della riforma) e la-scia alle stazioni appaltanti ilcompito di decidere se chiedere omeno la «terna» dei subaffidataricon l'offerta. Resta però inaltera-to il punto-chiave contestato daicostruttori: la scelta sul subappal-to «gara per gara». Difficile, dun-que, che senza ulteriori aggiusta-menti l'esposto venga ritirato.

Lavori da eseguire in proprioIl n uovo assetto del codicepermette ai costruttori di affidarea l l'erte rn o so lta nto i 130% delvalore dette opere in appalto.

Ditte da indicare con roffertaUn'altra novità è l'obbligo diindicare già in gara i nomi di trepossibili subappaltatori.L'obiettivo è anticipare icontrolli. Il rischio, dice l'Ance, èquello di duplicarli.

Termine perle modificheIl n anno dall'entrata in vigore delnuovo codice èiltermine perlicenziare il decreto con lecorrezioni alle criticitàevidenziate nei primi mesi diattuazione della riforma.

Ance Pagina 2

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11 presidente dell'Authority presenta oggi la prima raccolta sistematica delle norme primarie e secondarie che regolano gli abusi di mercato

Dall'Antitrust il codice della concorrenzama la legge annuale omnibus va ripensata

di Carmine Fotina

bandierata, a volte invo-cata a gran voce, ma spes-so trascurata nel grande

dibattito delle politiche per lacrescita. La sorte della concor-renza, che in questi giornitornaattualissima con l'ennesimotentativo di far ripartire la leg-ge annuale in Parlamento (ieriè slittato ancora di una settima-na l'arrivo in aula al Sena-to) passa anche per l'attività ditutela ed enforcement dell'An-titrust che - con l'obiettivo tral'altro proprio dirilanciare il te-ma - ha elaborato un Codicedella concorrenza.

La raccolta delle norme disettore sarà presentata oggi nelcorso di un incontro organizza-to nella sede del garante con ilpresidente Giovanni Pitruzzel-

Le regole sul mercato

Una raccolta sistematica dellenorme primariee secondarie11 codice della concorrenzamesso a punto dall'Antitrustaffronta in dodici capitolialtrettanti aspetti dellaregolazione: dalla struttura, ipoteri dell'Autorità garante e isuoi rapporti con lealtreistituzioni ai principi generalidella disciplina, ai perimetri diintese, abusi di posizionedomi na nte e concentrazioni airelativi procedimenti. Capitolispecifici sono dedicati alladisciplina relativa alle impresepubbliche, allesanzioni ealprivate enforcement, che con ilrecentissimo recepi mentodella direttiva europea (Dlgs3/2017) regola il risarcimentodei d anno da illecito antitrust

la, il ministro dello Sviluppoeconomico Carlo Calenda,ildi-rettore generale Banca d'Italia epresidente Ivass, SalvatoreRossi, e il componente dell'Au-torità Michele Ainis.

«La raccolta sistematica del-

Nel codice ci sono tutti gliaspetti della regolazione: daiprincipi generali fino allesanzioni e al risarcimentodel danno da illecito antitrust

le norine primarie e secondariein materia di tutela e promozio-ne della concorrenza» affrontain dodici capitoli altrettantiaspetti della regolazione: dallastruttura, i poteri dell'Autorità

Il Ddt in Parlamento da 23 mesiIn futuro Di o misure di settoreAdottato dal consiglio deiministri i120 febbraio 2015, i1Ddlsulla concorrenza navigain Parlamento dall'aprile dellostesso anno: la prossimasettimana dovrebbeapprodare in aula in Senatoper tornare poi alla Cameraper i l voto definitivo. Inpassato il ministro delloSviluppo economico CarloCalenda e anche il presidentedell'Antitrust, GiovanniPitruzzella, hanno propostopossibili alternative aldisegnodi legge annualeomnibus sullaconcorrenza: dall'adozione diinterventi di settore fino alricorso al decreto legge

garante e i suoi rapporti con lealtre istituzioni ai principi ge-nerali della disciplina, dai peri-metri di intese, abusidiposizio-ne dominante e concentrazioniai relativi procedimenti. Capi-toli specifici sono dedicati alladisciplina relativa alle impresepubbliche, alle sanzioni e alpri-vate enforcement, che con il re-centissimo recepimento delladirettiva europea (Dlgs 3/2017)regola il risarcimento del dan-no da illecito antitrust.

Difficile però che il dibattitosi limiti alla natura e alle finalitàdel Codice. Proprio in questigiorni infatti si capirà se davve-ro il disegno di legge annualeper la concorrenza uscirà dallesabbie mobili parlamentari incui è scivolato ormaida quasi23mesi. Il contenuto stesso dei 74articoli che compongono il Ddl

rischia paradossalmente di fi-nireinsecondo piano alcospet-to diunproblemapiúprofondodi sostenibilità dello strumen-to di una legge annuale. Fu lalegge sviluppo, varata nel 2009,a prevedere l'obbligo per il go-verno di presentare ogni annoalle Camere un disegno dileggeannuale per il mercato e la con-correnza. Un provvedimento,siprevedeva, da adottare alfinedi «rimuovere gli ostacoli re-golatori, di carattere normati-vo o amministrativo, all'aper-tura dei mercati, di promuove-re lo sviluppo della concorren-za e di garantire la tutela deiconsumatori». Trascorsi quasiotto anni qual è il bilancio diquesto strumento? Le ambizio-se intenzioni dell'epoca sem-brano rimaste tali, se è vero cheil Ddl attualmente all'esame diPalazzo Madama (solo dopo unulteriore passaggio alla Came-ra potrà essere definitivamen-te approvato) è solo il primodella serie. Adottato dal consi-

glio dei ministri il 20 febbraio2015, naviga in Parlamentodall'aprile dello stesso anno co-me una barca senza motore,confidando inqualchebenevo-lo soffio di vento.

Qualche domanda è il caso diporsela. E proprio i protagoni-sti del dibattito organizzato og-gi dall'Antitrust hanno in qual-che modo già fornito una primapossibile risposta. Sia il mini-stro Calenda sia il presidentePitruzzella hanno avanzatodubbi sull'attualità di un obbli-go annuale di un Ddl, soprattut-to nella forma di un provvedi-mento omnibus che tocca unadozzina e oltre di settori espo-

nendosi con maggiori facilità ameline, ostruzionismi, ridi-mensionamenti o imboscateparlamentari di varia natura.Pitruzzella, in alcune occasionipubbliche, dopo aver caldeg-giato l'approvazione dell'attua-le Ddl,ha già osservato che for-se in prospettiva bisognerebbevalutare interventi settoriali alposto delle leggi omnibus, o ad-dirittura lo strumento del de-creto legge.

Di concorrenza di certo sene parlerà anche con la prossi-ma legislatura. Quanto si con-cretizzerà - va da sé - è un'altrastoria. «Un ambiente giuridicoopaco - scrive il garante nell'in-troduzione - è il primo nemicodella concorrenza». In questachiave il volume dell'Antitrustche sarà presentato oggi - laprima raccolta di tutte le nor-me sulla materia, corredata an-che di rinvii online- siproponecome una guida per imprese,studi legali e consulenti, asso-ciazioni dei consumatori, sem-plici cittadini che vogliono es-sere informati sulle regole delmercato.

[PRO OOIlONE RISERVAI A

Antitrust Pagina 3

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V ® 19. A sorpresal'Italia cresce più•

Germanía FrancaDALLA NOSTRA INVIATA

BRUXELLES L'Italia batte la Fran-cia e la Germania in innovazio-ne. Almeno se si guarda allacrescita del numero di brevettidepositati nel 2016, comeemerso dai dati annuali delloEuropean Patent Office an-nunciati ieri a Bruxelles. Leaziende italiane l'anno scorsohanno presentato 4.166 do-mande (+4,5%), proseguendoil trend positivo (+9% nel2015)e crescendo di più rispetto aitedeschi (+1,1% a 25.086) e aifrancesi (-2, 5% a 10.486). Con il3% di tutte le domande perve-nute, l'Italia è decima nellaclassifica delle richieste diprotezione brevettuale.

Complessivamente, l'UfficioBrevetti Europeo ha ricevutopoco meno 16o.ooo richieste.

Il Paese più in fermento è la Ci-na (+24,8%), mentre perdonosmalto gli Usa (,r,,9%), anchese rimangono nella top 5 as-sieme a Germania, Giappone,Francia e Svizzera. Philips è ilgruppo dei record, con 2.568domande, seguito da Huawei(2.390) e Samsung (2.316).

I trasporti sono il compartoche ha registrato il maggiornumero di domande di brevet-ti dall'Italia. Con un aumentodel 38% rappresenta il campotecnologico che ha messo a se-gno l'aumento più alto, oltre aessere quello in cui l'Italia hauna vera e propria leadershipcon il 4% delle domande glo-bali. Ansaldo Energia e Pirellisono state le più innovative inEuropa.

Fausta Chiesa© RIPRODUZIONE RISERVATA

Brevetti Pagina 4

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Pareri del garante su istanze relative al I rWedom of information act

Società senza privacy. .

di. . .

fre n.

l l : n ienteDI ANTONIO

CICCIA MESSINA

e società non hanno una

privacy. Le richieste diaccesso civico ad attie documenti detenuti

dalla p.a. relativi a personegiuridiche non possono esserestoppate dalla normativa sul-la protezione dei dati. Questatutela espressamente le per-sone fisiche. Lo ha precisato ilgarante della privacy con duepareri (provvedimenti n. 49 del9 febbraio 2017 e n. 58 del 16febbraio 2017) su altrettanteistanze di accesso, formulateai sensi dell'articolo 5, comma2, del dlgs 33/2013 (il Foia-Freedom of information actitaliano). Si aggiunge, però,che se la privacy (articolo 5 bis,comma 2, lett. c, dlgs 33/2013)non è di per sé uno scudo persocietà e persone giuridiche,queste, però, potrebbero invo-care a schermare i propri datigli interessi economici e com-merciali, compresi la proprietàintellettuale, il diritto d'autoree i segreti commerciali (artico-lo 5 bis, comma 2, lett. c, dlgs33/2013). Ma vediamo i casiesaminati dal collegio presie-duto da Antonello Soro.

Il primo parere ha riguarda-to aut richiesta di accesso civicoavente a oggetto l'elenco degliesercizi commerciali che hannoricevuto sanzioni amministra-tive per aver violato le normesull'igiene e la sicurezza ali-mentare, includendo importoe motivo della sanzione. Nelproprio parere il garante haricordato l'esclusione delle per-sone giuridiche dall'elenco deisoggetti cui si applica il Codicedella privacy e, quindi, la nor-mativa sulla riservatezza fa unpasso indietro. Peraltro i nomi-nativi dei soggetti sanzionati e,in alcuni casi anche i nomina-

tivi degli esercizi commercialisanzionati (ad esempiole ditte individuali)possono essereidentificativi,direttamente oindirettamen-te, di personefisiche, e rien-trano pertantonella definizio-ne di dato

nale: sta, a riguardo delle per-sone fisiche, ai singoli enti

valutare se sussistanopregiudizi alla riserva-tezza, tali da bloccarel'accesso civico.

Il secondo caso haposto all'attenzionedel garante i verba-li di una società a

responsabilità limi-tata. In questa ipotesiun provvedimento di

diniego all'accessocivico non è

da fondareproprio sul-la tuteladei dati inquanto tale,

poiché una srl non beneficiadella tutela del Codice dellaprivacy e, di conseguenza,nemmeno della tutela di cuiall'articolo 5-bis, comma 2,lett. a), del dlgs n. 33/2013.Alla srl possono applicarsi glialtri limiti e cioè gli interessieconomici e commerciali, com-presi la proprietà intellettua-le, il diritto d'autore e i segreticommerciali.

accesso civico Pagina 5

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CEO DI ARCELOR

L'Ilva sarà l'accïaïerïa d'EuropaPer l'ambïente pronti 1,2 miliardi»L'indiano in gara per l'impianto: rifornirà non solo il mercato italiano ma anche quello UeDAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA E arrivato a Londradall'India ed è diventato piùricco della Regina. LakshmiMittal, il magnate mondialedell'acciaio, è stato per anni alvertice della rich list del Re-gno Unito del Sunday Times.Ma quando glielo si ricordasembra quasi non gradire: «Èdavvero così importante?»,chiosa. Eppure il personaggionon è estraneo alle stravagan-ze. Per il matrimonio di sua fi-glia Vanisha nel 2004 affittòl'intera reggia di Versailles. Ela sua residenza a Kensingtonè decorata con gli stessi mar-mi del Taj Mahal.

Alla testa della sua Arcelor-Mittal si è ora lanciato nell'ulti-ma impresa: l'acquisizione del-l'Ilva di Taranto, attraverso unconsorzio che lo vede associa-to al gruppo Marcegaglia e coa-diuvato da Intesa Sanpaolo. Acontendergli la preda un'altracordata «indiana», guidata dalgruppo Jindal assieme alla fi-nanziaria di Leonardo Del Vec-chio, al gruppo Arvedi e allaCassa Depositi e Prestiti.

Incontriamo Mittal nei suoiuffici di Berldey Square, nelcuore di Londra. Si scusa per illieve ritardo e sfodera il trattoinformale del self made man.

Signor Mittal, ci dia trebuone ragioni per cui vor-rebbe prendersi l'Ilva.

«Tre? Eccole: l'Italia è il se-condo maggior consumatoredi acciaio in Europa, l'Ilva è ilpiù grande impianto di produ-zione di acciaio, l'Italia impor-ta acciaio».

E perché dovrebbe andareproprio a voi e non ai rivali?

«Perché a noi? Perché nonabbiamo produzione prima-ria in Italia, ed essendo la piùgrande compagnia in Europavogliamo partecipare all'in-dustria italiana dell'acciaio.Siamo il partner più giustoper lIlva, abbiamo quattro pi-lastri strategici: il primo sonole persone, il secondo è il pia-no industriale, il terzo è il pia-no ambientale, il quarto il pia-no commerciale».

Proprio sulla tutela del-l'ambiente ci sono molte pre-

occupazioni, considerata lastoria disgraziata dell'Ilva.

«Comprendo i problemi av-vertiti dalla gente di Taranto,ci adegueremo pienamente aquanto previsto dall'Aia, l'Au-torizzazione integrata am-bientale, e che è stato appro-vato dal governo. Allo stessotempo abbiamo un program-ma di investimenti di 1,2 mi-liardi dedicati al migliora-mento ambientale».

E cosa ci dice dei livelli oc-cupazionali?

«Noi vogliamo far operaretutti gli assets a piena capaci-tà. Allo stesso tempo vogliamoassicurare che l'Ilva sia compe-

titiva e abbia un modello dibusiness sostenibile. Com-prendiamo l'importanza dei li-velli di occupazione, lavorere-mo con i sindacati per offriresoluzioni. Arcelor assumeduemila persone all'anno, cisarà la possibilità per le perso-ne interessate di partecipare aquelle assunzioni».

E quali sono invece gliobiettivi industriali e com-merciali?

«Acquisiamo l'Ilva per aiu-tarla a diventare la miglioreazienda in Europa e per parte-cipare al secondo maggiormercato europeo. Rendendol'Ilva più competitiva la mette-remo in condizione di riforni-re non solo il mercato italianoma quello europeo».

Eppure i vostri concorrentisono molto agguerriti.

«Noi abbiamo il migliorconsorzio industriale. Inoltreho incontrato Carlo Messina(consigliere delegato di BancaIntesa), abbiamo discusso ilnostro piano e gli è piaciuto:salutiamo il loro sostegno inquesto processo. E il nostropartner Marcegaglia è ugual-mente un alleato prezioso».

Ma conquistare l'Ilva è co-me mettere le mani su unpezzo di storia del nostro Pa-ese, non è solo una questioneindustriale o finanziaria.

«Posso raccontare una lun-

ga storia sul mio rapportocon l'Italia. Ho costruito lamia prima piccola acciaieriain Indonesia nel 1976 e il mioprimo set di impianti è venu-to dall'Italia, fornito dalla Da-nieli. Conoscevo bene CeciliaDanieli. Ho visitato l'Italia perquarant'anni. Amo passare levacanze in Italia, vado in Sar-degna, a Olbia. L'Italia è unposto per il quale il mio amo-re è cominciato nel `76. Lamia relazione sta solo diven-tando più forte».

Cosa direbbe alla gente diTaranto che assiste al suo ar-rivo?

«Arcelor è un'azienda dav-vero globale, quarantacinquenazionalità lavorano con noi,più di duecentomila impiega-ti, abbiamo costruito que-st'azienda con la gente, il no-stro management locale hapotere di gestione ed è questoche vogliamo vedere all'Ilva.Vogliamo lavorare con la co-munità locale: sono rattrista-to da quello che è accaduto aTaranto, non è quello che vo-gliamo vedere. Vogliamo ve-dere la gente felice. Tarantonon deve aver paura che Arce-lor vinca la gara: con noi po-tranno vedere più chiaramen-te qual è il futuro, dove questaazienda sta andando».

Luigi Ippolito© RIPRODUZIONE RISERVATA

ILVA Pagina 6

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Il mioprimo setdi impiantiè arrivatodall'Italia,fornito dallaDanieliHo visitatol'Italiaperquarant'an-ni: amopassarele vacanzeinSardegna,a Olbia

Chi é

Lal<shmiMittal, (fotoa sinistra)66 anni,imprenditorenel settoredell'acciaioe miliardarioindiano vive eopera a Londra

I

Compren-diamol'importan-za dei livellioccupazio-nali,lavoreremocon isindacatiper offriresoluzioni:noiassumiamo2 milapersoneall'anno

È presidentee ceo diArcelorM Ittal.la più grandeimpresa delsettore di cuidetiene circail 40%del capitale

Secondo larivista Forbes ilsuo patrimoniopersonaleammontaa 16 miliardidi dollari(marzo 2017)

La parola

AIA

Hoincontrato ilceo diIntesaSanpaolo,CarloMessinae il nostropianogli èpiaciuto.Salutiamoil lorosostegnoin questoprocesso

IImatrimoniodi sua figliaVanisha Mittal(foto in alto)è considerato ilsecondo piùdispendiosodella storiamentre ilKensingtonPalace Gardens(foto al centro)che abitainsieme allamoglie UshaMittal (foto inbasso)fuacquistato nel2008 per circa117 milionidi sterline

L'Aia è l'Autorizzazione integrata ambientale a cui dovràattenersi l'acquirente di Ilva. Nel rispetto dello standard Aia,ArcelorMittal prevede di incrementare la produzione attualedello stabilimento tarantino dagli attuali 5,8 milioni ditonnellate di acciaio (dato 2016) a 6 milioni di tonnellateentro il 2018, aggiungendo fino a 4 milioni di tonnellate dilastre e coils laminati a caldo. L'intenzione è di incrementarela produzione primaria a 8 milioni di tonnellate nel lungotermine, con l'aggiunta di 2 milioni di laminati per un totalecomunque di lo milioni. ArcelorMittal si propone diutilizzare nuove tecnologie e bassa emissione di anidridecarbonica, tra cui la cattura e l'utilizzo del carbonio

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Le due offerte hanno piani industriali definiti per i prossimi anni ma prevedono assetti variabili

uva, le cordate aprono al mercatoPer Intesa Sanpaolo ruolo nell'equity di Investco, Accialtalia punta alla Borsa

Matteo Meneghello

- Piani industriali e ambien-tali blindati per i prossimi anni,ma assetti interni ancora fluidi.A valle della schermaglie e deirilanciamezzo stampa delle ul-time settimanetrale cordate ingara, l'ultimo miglio della pre-sentazione delle offerte defini-tive per gli asset dell'Ilva in am-ministrazione straordinaria (lebuste sono state aperte daicommissari lunedì pomerig-gio) ha fornito nuove indica-zioni sugli e quilbri interni delledue cordate e sui rispettivi per-corsi di sostenibilità finanzia-ria dei progetti industriali e deiveicoli ideati per l'operazione.

Am Investco Italy, la jointventure formata da Arcelor-Mittal (all'85°o) e dal gruppoMarcegaglia (detiene il 15°c),ha annunciato ieri, apochimi-nuti dalla presentazione del-l'offerta, di avere siglato unalettera di intenti con BancaIntesa Sanpaolo (che restauno dei grandi creditori di Il-va in amministrazione straor-dinaria) per l'ingresso del-l'istituto nel consorzio. Unascelta in linea con quanto in-dicato pochi giorni prima dalceo di ArcelorMittal Europeperi prodotti piani, GeertVanPoelvoorde, che ha sottoline-ato come Am Investco Italysia da sempre «aperta achiunque voglia farne parte».

Le modalità dell'operazionenon sono ancora state comuni-cate, anche se il dossier Ilvaerasul tavolo dei vertici di IntesaSanpaolo da tempo. Secondole prime indicazioni, però, siapprende che il principale isti-tuto bancario italiano all'inter-no della compagine avrà soloun ruolo nell'equity, e non par-teciperà per questo motivo alpool di credito, nè a sostegnodella cordata, nè a sostegno dei

singoli azionisti. La presenzadi Intesa Sanpaolo, che forma-lizzerà il suo ingresso nellacompagine solo a fronte diun'eventuale aggiudicazione,va inquadrata in un'ottica digaranzia nel salvataggio e ri-lancio dell'Ilva e conferisce ul-teriore solidità a Am InvestcoItaly: significativo, da questopunto di vista, il fatto che uneventuale ingresso (con tuttaprobabilità rilevando partedella quota di ArcelorMittal)riequilibrerebbe l'italianità diquesto consorzio, oggi ecces-sivamente «sbilanciato», se-

Per garantirela sostenibilità finanziariapossono variare ancoragli equilibri internidelle due compagini

L'amministrazionestraordinaria ha una finalitàconservativa del patrimoniodell'impresa: l'obiettivo è ilrisanamento delle aziende che sitrovano in uno stato diinsolvenza, così da evitare ladispersione del patrimonio e laperdita di un gran numero di postidi lavoro. La procedura,disciplinata dalla legge Marzanoe riguardante le grandi impreseinsolventi (con più di 500 addettie 300 milioni di debiti), è stataintrodotta nel 2004 a seguito delcrack Parmalat, ed è stataapplicata anche all'AntonioMerloni, alfine di tentare laristrutturazione a prescinderedalle reali prospettive di recupero

condo molti osservatori, nellacomponente straniera (so-prattutto se si considera lastrategicità diun asset come Il-va per la dorsale manifatturie-ranazionale). Ieri gli analisti dimercato hanno giudicato posi-tivamente l'operazione di Ar-celorMittal su Ilva, nonostantesiriconoscachepossaavereuneffetto moderatamente nega-tivo sui bond emessi dal grup-po franco-indiano.

Non ha problemi di italiani-tà, invece, Accialtalia. Il con-sorzio, retto da un asse indu-striale formato dall'alleanzatra la cremonese Arvedi (pos-siede il io°0) e l'indiana Jindalsouth west (possiede il 35°io), èsorretto finanziariamente so-prattutto daDelfin (lafinan zia-ria riconducibile all'imprendi-tore Leonardo Del Vecchio,presidente di Luxottica) e daCassa depositi e prestiti (conun ruolo di anchor investor inchiave di valorizzazione delsettore e a tutela dell'indotto),che assommano, insieme, unaquota del 55 per cento del capi-tale. Il chairman di Jsw, SajjanJindal, ha spiegato nei giorniscorsi che «non esiste ancoraim piano formale, ma è eviden-te che i partner finanziari nonrimarranno nel lungo periodoall'interno della cordata». Unavolta avviato il rilancio di Ilva,«l'intenzione èlistare Ilva inunBorsa europea, con tutta pro-babilità a Piazza Affari. A quelpunto - ha aggiunto - i partnerfinanziari saranno liberi diuscire dall'investimento, se lovorranno». Sarà possibile, aquel punto, l'ingresso di altripartner industriali, conside-rando che in quellafase, secon-do il parere diJindal, «l'interes-se degli investitori stranieri sa-rà aumentato». Il chairman diJswnonha escluso l'ingresso incapitale di Jfe, secondo opera-tore giapponese c attuale sociodi Jindal, di cui detiene unaquota del 15 per cento.

RI PRO D MO NE RISERVATA

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I canti dell'Ilva

PRODUZIONEIn migliaia di tonnellate

2014 6.1

2015 4,7

2016 5.8

SPEDIZIONIIn migliaia di tonnellate

2014 5,9

2015 4,7

FATTURATOIn miliardi di euro

EBITDAIn milioni di euro

2014 2.9 2014 -224

2015 2015

2016 '.j 2016 -»®

Fonte: dati societari

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Elettronica flessibile e bioplasti40 cheLa sfida dei materiali intelligenti0

E la nuova frontiera della chimica che crea oggetti riciclab' ' e più resistentiossiamo rubare il titolo«Nuovo rinascimento»

® che Dolce e Gabbanahanno dato alla sfilata dellaFashion Week di Milano perdefinire la trasformazione chesta interessando i materiali. Laricerca si sta direzionando ver-so una strada sensibile ai con-cetti di materialità e di tattilità,utilizzando al meglio le poten-zialità dei materiali tradizio-nali per arrivare a realizzaremateriali di nuova generazio-ne.

«E il merito sta tutto nellachimica» per usare le parole diMaurizio Masi, direttore deldipartimento di Chimica, Ma-teriali e Ingegneria ChimicaGiulio Natta del Politecnico diMilano. Ma dall'invenzione delmoplen degli anni Cinquanta,che valse il premio Nobel aGiulio Natta, la ricerca chimicanon si è più fermata e continuaa fare da architrave a un madein Italy manifatturiero che at-tinge appieno nelle sue inno-vazioni per applicarle e farlediventare prodotti leader suimercati globali.

Bìoplastìche dagli scarti«Occorrono fino a 4 anni di

ricerca per arrivare ad avere unprodotto pronto per esserelanciato sul mercato rac-conta Athanassia Athanas-siou, ricercatrice IIT e respon-sabile del gruppo di ricercaSmart Materiale prendendospunto dalla natura abbiamoriprodotto in laboratorio un ri-vestimento plastico biocom-patibile, biodegradabile alloo i, ottenuto dalla buccia deipeperoni e dei pomodori, eche mantiene le proprietà delprodotto originario».

cuiti per creare l'elettronicaflessibile biodegradabile.

L'obiettivo è arrivare a nonavere più scarti di elettronicacome gli enormi quantitativiche si sono accumulati in que-sti ultimi anni.

Il mondo dei compositiI materiali compositi trova-

no applicazioni, anche di nic-chia, e riescono a sfruttare ivantaggi delle materie plasti-che e degli agenti di rinforzo.Sono materiali avanzati, utiliz-zati in settori di punta come

La ricerca

Occorronofino a quattroannidi studied esperimentiper riuscirea realizzareun prodottoda lanciaresul mercato

l'automotive, l'aerospaziale,l'aeronautica, la nautica: tutticomparti che vedono l'indu-stria italiana ai primi posti almondo.

«La ricerca dei compositi sista concentrando soprattuttosull'utilizzo delle fibre naturali

spiega l'architetto Simonet-ta Pegorari, specialista in ma-teriali compositi lo svilup-po è determinato da un'au-mentata consapevolezza am-bientale e la domanda è increscita grazie anche al bassocosto, la riciclabilità, la biode-

In laboratorioIl gruppo SmartMaterialsdell'IstitutoItaliano diTecnologia diGenova (nellafoto) ha creatorivestimentibioplasticiispiratialle buccedi pomodoroe peperone

Il trend si èconcentratonello sviluppodi materialibiodegradabili:il boomdell'elettronicadegli ultimidecenni hainfatti generatorifiuti difficili dasmaltire

gradabilità e la grande resi-stenza dei prodotti».

Si a i ate ®alSono in corso diverse speri-

mentazioni per l'applicazionedei nuovi materiali anche insettori come l'abbigliamento,e la calzatura per portare an-che in questi comparti solu-zioni materiche ecosostenibilie innovative. «I materiali inno-vativi rappresentano, da sem-pre, uno dei principali assetdell'innovazione di processi eprodotti afferma EmilioBianchi, direttore di Senaf, lasocietà che organizza Techno-logy Hub (a Milano dal 20 al 22aprile) l'Italia, con il suotessuto di piccole e medie im-prese, può coglierne il poten-ziale e farsi driver della cresci-ta, ma perché questo avvengale aziende devono compren-derne le potenzialità, e in fieraavremo modo di dimostraglie-lo».

Elena Papaelena.papa©a res.it

@ RIPRODUZIONE RISERVATA

Innovazione Pagina 10

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Plafond da 100 milioni per le Regioni

Via al fondo rotativoper le progettazionicontro il dissestoGiuseppe Latour

ROMA

Il fondo progettazione per ilcontrasto al dissesto idrogeolo-gico si mette in moto. Il ministe-ro dell'Ambiente, in raccordoconla struttura di mis sione ItaliaSicura, ha appena dato via liberaal riparto dei Zoo milioni previstidal collegato ambientale p er tap-pare una delle falle del nostro si-stema: i tempi lunghi e la man-canza di risorse per la definizio-ne degli elaborati, essenziali perandare in gara e poi in cantiere.

«Questo fondo - spiega il mi-nistro dell'Ambiente, Gian LucaGalletti - ci consente di andareavanti ancora più speditamentee in ogni regione italiana con leopere più importanti per i citta-dini e il territorio, a partire dalSud che più di tutti sconta un ri-tardo».Il denaro saràdedicato invia prioritaria a completare ilpiano per le aree metropolitane.Nelle tabelle del Dpcm 15 set-tembre 2015, infatti, compariva-no due elenchi di opere da finan-ziare in una seconda fase, moltedelle quali con livelli di progetta-zione inferiori all'esecutivo. Lerisorse del plafond partirannoproprio da qui, mettendo in mo-to una settantina di progetti ri-masti in attesa.

Molti di questi hanno importirilevanti e, stando allabanca datidi Italia Sicura, progetti ancoradarifinire.É il caso dellacomple-tamento dell'emissario in galle-ria della Conca di Agnano, a Na-poli, dalvalore di14,1milioni, del-la cassa di laminazione delLavi-no, in provincia di Bologna, dalvalore di 12,5 milioni, dello scol-matore dei torrenti San Siro eMagistrato a Santa MargheritaLigure (33 milioni), dei lavori disistemazione delp onte sulfiumeSesiaaVercelli (16,7 milioni), deiquasi 100 milioni di opere pro-

grammate ad Olbia, del comple-tamento del collettore pluviale b(48,8 milioni) a Catania.

Ilfondo haunmeccanismoro-tativo: quindi, una volta incassa-to il finanziamento per l'esecu-zione, le Regioni dovranno resti-tuire le somme spese per la pro-gettazione. In questo modo siattiva un effetto moltiplicatoreche, secondo il ministero, pro-durràlo sblocco di oltre 500 pro-getti per più di due miliardi. A li-vello generale, il rip arto ripro du-ce la distribuzione dei Fondi svi-luppo e coesione: quindi, l'8o%delle risorse andrà al Sud. Oltreagli interventi del piano cittàme-

Galletti: con queste risorseandiamo avantipiù rapidamentenella messa in sicurezza,partendo dalSud..........................................................................

tropolitane, le Regioni potranno

selezionare opere del Piano na-

zionale 2015-2020.

Quasi s edicimilioni andrannoalla Sicilia, destinataria dellamaggior parte dei fondi. Seguo-noPuglia, Campaniae Sardegna,ognuna delle quali avrà a dispo-sizione oltre 12 milioni di euro.Sono 9,2 i milioni per la Calabriae 7,5 quelli che verranno destina-ti all'Abruzzo. Basilicata (6,3 mi-lioni) e Molise con 3,4 milionichiudono lo stanziamento per ilMezzogiorno. Al Nord la mag-gior parte dei fondi vanno inLombardia (poco oltre 3 milio-ni), in Toscana, Piemonte edEmilia Romagna (circa2,5 milio-ni ciascuna). Seguono Veneto eLazio con circa due milioni eMarche con un milione di euro.

(J RIPRODl1ZION E RISERVATA

Progettazione Pagina 11

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Il Politecnico di Milano e laBocconi, l'Alma Mater di Bolo-gna e la Sapienza di Roma: so-no i poli italiani d'eccellenzaper l'insegnamento universi-tario. Design e Ingegneria, Ar-chitettura e Economia le areein cui il nostro Paese risultapiù forte. Questi i risultati del-la settima edizione del OsWorld University Rankings permaterie (su www.TopUniver-sities.com), la classifica cheanalizza 46 discipline insegna-te negli atenei di 6o Paesi.Un'indagine che infonde unamisura di ottimismo, accen-dendo i riflettori sul punto diforza delle università italiane:«La qualità nelle singole mate-rie ancor più che nell 'insie-me», riassume Ben Sowter, ca-po del dipartimento RicercaQs.

Se si sfrondano parametricome la presenza di studentiinternazionali e il rapportonumerico docenti-allievi, chefanno perdere ai nostri dipar-timenti decine di posizioniogni anno nei ranking genera-listi, si ottengono infatti areedi eccellenza , come i corsi diArte e design del Politecnico diMilano (settimo al mondo, an-che se arretra nel «core busi-ness», Ingegneria meccanica:da 18esimo a 29esimo ); il per-corso di Arti per lo spettacolodel Conservatorio di RomaSanta Cecilia (28esimo, con unbalzo da funamboli : era tra 5oe Zoo nel 2016 ); o Anatomia,Legge, Archeologia all'univer-sità di Bologna (tutte nella top5o). L'Alma Mater è anche lapiù rappresentata nella top100, in cui è classificata con 21

discipline (ma erano 33 loscorso anno). In chiaro-scurola Sapienza: l4esima al mondoin Archeologia e 44esima perFisica e Astronomia e fra i mi-gliori cento in 13 discipline, haperò materie come Scienzadell'educazione confinate trale posizioni 25o e 300. Risulta-ti mediocri per l'Università diMilano, che a parte Farmacia(46esima posizione), Legge,Filosofia, Medicina (tra 5o eloo), galleggia tra 15o e 250.

La lista certifica il dominiodi Gran Bretagna e Stati Uniti.Cambridge e Oxford sono neiprimi dieci posti in 36 e 34 ma-terie; Berkeley in 34, Stanfordin 32. La classifica è stata rea-lizzata sulla base delle valuta-zioni di 305 mila accademici e194 mila datori di lavoro e ana-lizzando 43 milioni di paper e185 milioni di citazioni. L'ana-lisi è stata allargata a una pro-spettiva per «macro aree»: In-gegneria e Tecnologia, peresempio, che vede il Politecni-co di Milano al 24esimo posto;o Scienze sociali e del mana-gement, dove la Bocconi è17esima al mondo.

«Una razionalizzazione po-sitiva, quella italiana secon-do il ricercatore che sembracreare un ecosistema sosteni-bile ed efficiente». Ma che nonsana il peccato originale di unsistema «che non investe ab-bastanza nella ricerca e si la-scia scappare giovani ricerca-tori preparati e competenti, ri-schiando seriamente di com-promettere la propria compe-titività».

Antonella De Gregorio© RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica che valutale eccellenze in 60 nazioniIn Italia al top Bologna,Politecnico ' Milano,Bocconi e Sapienza

1 MIGLIORI ATENEI ITALIANI NEL MONDO...

2017 2016 Istituzione/disciplinaPolitecnico di MilanoArte e design

Università commerciale Luigi BocconiBusiness e management

Politecnico di MilanoArchitettura/Design degii ambienti

Politecnico di MilanoIngegneria civile e strutturale

Sapienza - Università di RomaArcheologia

Università commerciale Luigi BocconiEconomia ed econometria

Conservatorio di Roma Santa CeciliaArti dello spettacolo

Politecnico di MilanoIngegneria meccanica, aeronautica e manifatturiera

Università di Bologna (Unibo)Archeologia

Università commerciale Luigi BocconiFinanza e contabilità

...E LE i'vi;GLIORI UNI!/ERSITAPer numero dì presenze nelle top 10 delle singole discipline

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Università Pagina 12

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«medaglia»per Scienze socialie management

I ranlcing universitari non hanno l'immediatezza delleclassifiche sportive, ma possono dare molte indicazioni emotivare le scelte degli studenti e delle loro famiglie. Per

questo alla Bocconi stanno festeggiando: quella 17esimaposizione nella classifica mondiale per Scienze sociali emanagement, area di competizione molto accesa, «èpazzesca», si lascia sfuggire Stefano Caselli, prorettoreall'internazionalizzazione e docente di Finanza. E indimensione europea la medaglia brilla ancora di più: «Siamoquinti, dietro a quattro inglesi "temibili": London school ofeconomics, Oxford, Cambridge e London business school» ,dice. «Un bel risultato che si basa su due indicatori, il giudiziodei datori di lavoro e quello dell'accademia, spesso difficili datenere insieme». Oltre ad aver guadagnato il migliorpiazzamento italiano nella performance per «macro aree», increscita di cinque posizioni, la Bocconi fa bene anche nellesingole materie: in Business e management, dove pure perdeuna posizione (da lo a u); ne guadagna una in Economia eeconometria (da 17 a 16); perde un po' in Finanza: dalla27esima posizione del 2016, alla 33esima. Come mai? «E l'areapiù competitiva e quella in cui le università americaneinvestono di più e quelle asiatiche schiacciano l'acceleratore»,dice. «Come reagiamo? Andando a reclutare sempre piùdocenti di livello internazionale e a cercare studenti eccellentisu quei mercati». (a.d.g.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

C®s'e

II Qs WorldUniversityRankingsè il reportannuale dellaQuacquarelliSymonds sulleperformancedi centinaiadi atenei ditutto il mondo

Si trattadi una delleclassifichepiù considerateper valutare leperformance:nell'ultimaedizionela graduatoriaanalizza46 disciplineinsegnatenegli ateneidi 60 Paesi

L'elabora-zione tieneconto dellevalutazionidi 305 milaaccademicie analizza 43milioni di paperdi ricerca

sfida vintacon budgetpIU' bassi dei rivali

7 oddisfatto del« risultato e del

trend, in crescitacontinua». Ferruccio Resta,rettore del Politecnico diMilano, ripercorre lagaloppata che in una decinadi anni ha portato l'ateneo diCittà Studi dal non essereneppure inserito nellaclassifica di Arte e Design, al7° posto di oggi; dalla63esima posizione inIngegneria e Tecnologie alla24esima: «Quest'indagineper noi è un punto diriferimento, ci consente unconfronto sulle nostrediscipline». Fare formazionein Architettura, Design eIngegneria (il «ruolo sociale»dell'ateneo) «evidentementeci riesce bene - dice Resta- nonostante una debolezzastrutturale, legata a citazioni

La piccola Onudella musicaAlunni da 51 Paesi

oberto Giuliani, 55 anni, pianista e musicologo, danovembre dirige il Conservatorio di Santa Cecilia diRoma. E guarda a quella ventottesima posizione in «Arti

dello Spettacolo» della classifica Qs, che ha proiettato ilConservatorio nell'empireo delle migliori 30 scuole di musicae arte, con dovuto compiacimento. «Come ci siamo riusciti?L'istituto sta vivendo un momento di slancio grazie al buonrapporto tra attività di insegnamento e attività di produzione:ogni anno organizziamo almeno un centinaio di concerti.Siamo in concorrenza con importanti istituzioni e universitàinternazionali, come il Royal College of Music, i Conservatoridi Parigi e Lione, ma stiamo puntando molto sulla program-mazione artistica e sulla ricerca, che è quello che mancaall'università italiana». Un campo che, nonostante la legge diriforma del'99, per i conservatori non ha ancora le risorseadeguate. «Ma lo stiamo facendo contando sulla buona vo-lontà dei docenti». Gli insegnanti sono 170, molti di loro siimpegnano in performance artistiche, composizioni dimusica elettronica, linguaggi della didattica musicale: gliambiti in cui si declina la ricerca. Con 1.300 iscritti da 51 Paesidiversi, il Conservatorio è un po' una «Onu» della musicaclassica. «Quello che ci manca per migliorare ancora diceGiuliani è la possibilità di accedere ai fondi pubblici a cuipossono attingere tutte le università». (a.d.g.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

e pubblicazioni». Figliaindiretta del rapportosquilibrato docenti-studenti:«Se i professori devonoessere in aula non possonoprodurre ricerche». Ottimi iparametri «reputazioneaccademica» e «apprezza-mento dei datori di lavoro».«Certo prosegue - seguardo ai nostri competitor,ci misuriamo con istituzionicome Eth, a Zurigo, che ha lametà dei nostri studenti (19mila contro 42 mila, ndr) eun budget di 1,3 milioni dieuro: sette volte il nostro. Ola Tsinghua di Pechino: stessiiscritti, budget 15 voltesuperiore. Cela giochiamo,insomma, mala lotta èimpari. Se riusciamo, ègrazie a un corpo docenteeccezionale». (a.d.g.)

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Il Foia non alza il velo sugli avvocatili Foia (Freedom of information act) ita-liano non alza il velo sui procedimenti di-sciplinari nei confronti degli avvocati.L'accesso civico generalizzato (articolo 5digs 3312013), infatti , non è la scorciatoiaper aggirare i paletti dell 'accesso docu-mentale (legge 24111990). Così ii garan-te della privacy, con il provvedimento n.50 del 9 febbraio 2017 . Il garante è statochiamato a dare il suo parere su una ri-chiesta di accesso civico avente ad ogget-to tutti gli atti relativi a un procedimentodisciplinare concluso nei confronti di unavvocato . Il problema è se un caso di que-sto tipo può rientrare in quanto previstodall 'articolo 5, comma 2, del dIgs 3312013sulla trasparenza delle pubbliche ammi-nistrazioni . Questo articolo , da un lato,assicura l'accesso ai dati e ai documentidetenuti dalle pubbliche amministrazioni,a chiunque e senza bisogno di una parti-colare motivazione ; dall'altro lato peròsi individua la tutela della privacy dellapersona fisica (concreto pregiudizio allariservatezza) quale limite alla trasparen-za. Quindi, vista da un lato , il Foia italia-no dovrebbe far aprire tutti gli archivipubblici all'istante essendo sufficiente lamera richiesta immotivata ; ma dall'altro

lato bisogna vedere se e come il dirittoalla privacy può giocare un ruolo in sensocontrario . La materia è stata svisceratadalle Linee guida , approvate dall'Anac,Autorità nazionale anticorruzione, d'in-tesa con il garante per la protezione deidati personali (determinazione n. 1309del 2811212016, in G.U. n. 7 del 10/1/2017).Nel caso in esame il garante ha ravvisa-to che la stessa natura disciplinare delprocedimento sembrerebbe suscettibiledi determinare, nel caso di accoglimen-to dell'istanza, il pregiudizio concreto aldiritto alla protezione dei dati personalitale da legittimarne il diniego dell'istan-za d accesso civico. Tra l'altro si leggenel provvedimento del garante, quandosi tratta di procedimenti disciplinari, cisono limiti anche all 'accesso documenta-le (legge 24111990). Limiti, che, però, siaggiunge possono essere superati nel casodi accesso strumentale all'esercizio deldiritto di difesa .. Da un punto di vista ge-nerale , è encomiabile il tentativo dei ga-rante di dare una mano alle p.a. cercandodi uniformare l'attuazione di una norma,che invece abbandona ciascun ente pub-blico alla valutazione caso per caso.

Antonio Ciccia Messina

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