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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 14 luglio 2017

Pagina I

CODICE APPALTI

Cantone: codice sugli appalti boicottatoCorriere Della Sera 14/07/17 P. 9 1

Lente Ue sul correttivo appaltiItalia Oggi 14/07/17 P. 34 Francesco Cerisano 2

INDUSTRIA 4.0

Industria 4.0, per l'Italia mercato da 1,7 miliardiSole 24 Ore 14/07/17 P. 23 Gianni Rusconi 4

RIFORMA DELLE PROFESSIONI

Servizi professionali più produttivi, ci serve un 14 luglioSole 24 Ore 14/07/17 P. 1 Andrea Goldstein 6

LAVORI PUBBLICI

Ripartono le piccole opere, crollano le grandi Primi effetti delle correzioni al codice appaltiSole 24 Ore 14/07/17 P. 5 Giorgio Santilli 8

OPERE PUBBLICHE

Gare, disciplinare tipo per servizi sopra sogliaItalia Oggi 14/07/17 P. 36 9

Incompiute diminuite del 14%Italia Oggi 14/07/17 P. 36 Andrea Mascolini 10

PREVENZIONE PROFESSIONISTI

Cumulo professionisti, tocca al Mef chiarireItalia Oggi 14/07/17 P. 31 Simona D'Alessio 12

START UP

Cento mln per le startupItalia Oggi 14/07/17 P. 30 Cinzia De Stefanis 13

INNOVAZIONE E RICERCA

Ricerca industriale, pronti 500 milioniSole 24 Ore 14/07/17 P. 12 Marzio Bartoloni 14

INNOVAZIONE

Il paradosso della telematicaSole 24 Ore 14/07/17 P. 1 Salvatore Padula 16

INVESTIMENTI

Comuni, 6,4 miliardi di «surplus» non spesoSole 24 Ore 14/07/17 P. 5 Gianni Trovati 18

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La critica a «pezzi dell'Amministrazione»

Cantone: codice sugli appalti boicottato

G raso e Boschi!` non lo possono\\ dire, e allora lodico io: c'è stata una sorta diboicottaggio di questocodice da parte di pezzidell'Amministrazione. C'èa " stato un approccio a questo

Magistrato codice davvero scarsamenteRaffaele giustificato. Abbiamo visto,Cantone, 53 ad esempio, che c'è stata unaanni, guida riduzione degli appaltil'Anac dal 2014 pubblici, che per fortuna ora

si è attenuata». Il presidentedell'Autorità anticorruzione,

Raffaele Cantone, lancial'allarme sul rispetto delcodice degli appalti. Alconvegno «Da mani pulite aCantone: il valore delleregole», organizzato aPalazzo Giustiniani,denuncia: «Questo codice hafatto scelte coraggiose chepurtroppo abbiamo vistosolo in parte applicate».Lagiustificazione «è che sitratterebbe di un codicedavvero complicato. Ma nonè vero». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice appalti Pagina 1

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La Cornrnissione punta il dito contro la noi ma c1r,e inette in stand-by le fatture per• 45 giorni

Lente Ue sul correttivo appaltiViolata la direttiva pagamenti? Bruxelles: l'Italia chiarisca

Pagina a curaDI FRANCESCO CERISANO

I 1 Correttivo appalti finiscenel mirino della Commis-sione europea per presun-ta violazione della direttiva

sui ritardi dei pagamenti. L'ese-cutivo di Bruxelles ha inviatoal governo italiano una letteradi messa in mora, primo passoper l'avvio vero e proprio dellaprocedura di infrazione, alloscopo di richiedere maggioriinformazioni sulla compatibi-lità col diritto Ue dell'articolo113-bis del Codice dei con-tratti pubblici (dlgs 50/2016)nella parte in cui prevede che«il termine per l'emissione deicertificati di pagamento relativiagli acconti del corrispettivo diappalto non può superare i 45giorni decorrenti dall'adozionedi ogni stato di avanzamentodei lavori». Una norma nuovadi zecca introdotta all'internodel Codice appalti dal decre-to correttivo (dlgs n. 56/2017)entrato in vigore il 20 maggio

scorso. Secondo il commissarioeuropeo al mercato interno,industria, imprenditoria e pmi,Elzbieta Bienkowska, la di-sposizione sembra «estenderesistematicamente a 45 giorni iltermine per il pagamento del-le fatture nei lavori pubblici» eappare contraria alla direttivasui ritardi dei pagamenti (di-rettiva 2011/7/Ue) che richiedealle autorità pubbliche dipagare per i beni e servizientro 30 giorni o, in casieccezionali, entro 60 gior-ni. Ora l'Italia avrà duemesi di tempo per rispon-dere ai rilievi di Bruxelles.Nella lettera l'esecutivocomunitario guidato daJean-Claude Junckerha riconosciuto gli sforzicompiuti dalle autorità ita-liane per ridurre i ritardi neipagamenti e smaltire le fattu-re arretrate. Tuttavia, scrive laCommissione, «devono essereancora compiuti significativisforzi per assicurare che i ritar-di medi nei pagamenti siano in

linea con i tempi fissati dalladirettiva». L'Ue aveva già bac-chettato l'Italia per gli eccessiviritardi nei pagamenti lo scorsomese di febbraio . In quel caso,la Commissione ha contestatola prassi della pubblica ammi-nistrazione di pagare i proprifornitori privati con tempi dipagamenti medi ben superioririspetto al limite di 30/60 giorni

fissato dalla direttiva. La lette-ra inviata ieri, invece, apre unaltro fronte di possibile conten-zioso in quanto solleva ombresulla compatibilità comunitariadel correttivo al Codice appalti,limitatamente all'art. 113-bis.Secondo Bruxelles tale norma

finisce per istituzionalizzareuna sorta di periodo di standby di 45 giorni prima che le fat-ture dei lavori pubblici possanoessere inviate al pagamento.Tutto questo con buona pacedella Direttiva 2011/7 secondocui i 30 o 60 giorni decorronodal momento in cui la pubblicaamministrazione riceve le fat-ture o, laddove applicabile, dal

completamento dellaprocedura di verificadella corretta forni-tura dei servizi.

Reiterazione dicontratti . Sarà laCorte di giustiziaUe a decidere se ladisparità di tratta-mento tra lavoratoriprivati e dipendenti

pubblici sul risarcimento perillegittima reiterazione di con-tratti a tempo determinato siao meno compatibile col dirittoUe. A sollevare il caso è stato ilTribunale di Trapani nell'ambi-to della controversia (C-419/16)che ha visto contrapposta una

Enti locali=no

Codice appalti Pagina 2

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dipendente comunale e il co-mune di Valderice. La Cortedovrà chiarire se sia una mi-sura equivalente ed effettival'attribuzione di una indennitàcompresa fra 2,5 e 12 mensi-lità dell'ultima retribuzione aldipendente pubblico, vittimadi un'abusiva reiterazione dicontratti di lavoro a tempodeterminato, con la possibilitàper costui di conseguire l'in-tegrale ristoro del danno soloprovando la perdita di altreopportunità lavorative oppureprovando che, se fosse statobandito un regolare concorso,questo sarebbe stato vinto, LaCorte dovrà infine chiarire se,qualora uno Stato membro de-cida di non applicare al settorepubblico la conversione del rap-porto di lavoro (riconosciuta nelsettore privato), esso sia tenutoa garantire al lavoratore la me-desima utilità, «eventualmentemediante un risarcimento cheabbia necessariamente ad og-getto il valore del posto di lavo-ro a tempo indeterminato».

Codice appalti Pagina 3

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Industria 4.0, per l'Italiamercato da 1,7 miliardiMa il grosso dei finanziamenti va a iniziative UsaGianni Rusconi

Il giro d'affari dei progettilegati alla quarta rivoluzione in-dustriale è arrivato in Italia, nel2016, a circa 1,7 miliardi di euroconteggiando soluzioni infor-matiche hardware e software,componenti tecnologiche abili-tanti su asset produttivi tradi-zionali e servizi collegati. Lacrescitarispetto all'anno prece-dente è del25%io e le aspettativedegli esperti, per quest'anno,sono ulteriormente ottimisti-che inragione del fatto che alcu-ne imprese, nel definire nuoviinvestimenti, hanno atteso lapubblicazione del Piano Nazio-nale Industria 4.o e dei chiari-menti fiscali ad esso collegati. Idati che emergono dall'ultimaedizione dell'Osservatorio In-dustria 4.o del Politecnico diMilano parlano chiaro. Si trattadi un mercato «che gode dibuo-na salute». Cresce, come sanci-sce infatti lo studio, il numerodelle applicazioni già adottateda ciascuna azienda (la media èdi 3,4) e aumentano, indiretta-mente, le opportunità per lestartup che si propongono co-me soggetti in grado di tracciare

nuovi. Dall'analisi delle nuove

imprese finanziate, a livello in-

ternazionale e nazionale, venu-

te alla luce dal 2011 al 2016, sco-

priamo che le 245 realtà censite

suscalaglobale (per l'indagine è

stato utilizzato principalmente

il motore di ricerca "Crunchba-

se") hanno raccolto nel com-

plesso finanziamenti per oltre

due miliardi di dollari. Gli Stati

Uniti, si conferma la terra più

fertile: 136 sono le imprese co-

stituite nel periodo considerato

mentre ammontano a oltre 1,4

miliardi di dollari gli investi-

menti che le hanno interessate,

con finanziamenti medi tre vol-

te maggiori rispetto alle cugine

europee (10,9 milioni di dollari

per le startup nord americane e

2,9 milioni per quelle europee).

Metà delle startup censite (122)

propongono soluzioni cloud e

analytics mentre l'altra metà

del campione si distribuisce in

modo abbastanza uniforme tra

le soluzioni di Industrial IoT

(l'Internet delle cose nella fab-

brica), advanced automation

(robotica) e additive manufac-

turing (la stampa 3D).

E l'Italia? La Penisola ospita

circa il 3o0io delle startup delVecchio Continente oggetto distudio (24 su 8o) ma paga un li-vello di raccolta al di sotto dellamedia continentale. GiovanniMiragliotta, Direttore dell'Os-servatorio Industria 4.o al Poli-tecnico, ha spiegato al Sole24orecome il numero abbastanza ele-vato di startup italiane inseritenel campione sia, al netto di unacomprensibile distorsione "lo-cale" del panel, realmente rap-presentativo di un buon livellodi attività in corso. «Una prima

I

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spiegazione - dice l'esperto - ri-siede nel fatto che l'Italia è unforte Paese manifatturiero, co-me lo è il Giappone in Asia».Quanto all'ancora limitata capa-cità di attrarre capitali dellenuove imprese innovative no-strane, Miragliotta parla di «co-stante storica che all'orizzontenon sembra proporre inversio-ni di direzione, anche guardan-do alle dimensioni del venturecapital italiano». Le prospettivedi sviluppo comunque nonmancano, vedi le misure fiscalidelPiano Calenda, che «potreb-bero cambiare le dinamiche diinvestimento e le fonti di acces-so al credito», e in linea genera-le, precisa Miragliotta, «la situa-zione italiananon ètroppo dissi-mile dallo scenario globale, pre-senta qualcosa di meno sulfronte dell'automazione avan-zata e qualcosa di più in ambitocloud e analy[ics». Settori doveè prevalente la componente sof-tware e in cui, di conseguenza, lanuova imprenditorialità trovamaggiore p o s sibilit à di attecchi-re in relazione ai minori capitalinecessari per la fase di avvio.

91 E] PRO O UZIO NE RISERVATA

Industria 4.0 Pagina 4

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I finanziamenti dell'Industria 4.0

I FINANZIAMENTI Industrial Cloud Advanced Advanced Industrial AdditiveALLE STARTUP analytics manufacturing automation HMI internet manufacturingDELL'INDUSTRIA4.0 (of things)PERSETTORI.Dati in euro per clustertecnologico 73 49 35 31 29 28

Distribuzione delle4%

startupitaliane per clustertecnologico in %

5% 1%

1 l

3% 6%

Fonte Osservatorio Politecnico

Industria 4.0 Pagina 5

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ALBI& MERCATO

Serviziprofessionalipiù produttivi,ci serveun 14 lugliodi Andrea Goldstein

l utti pazzi perEmmanuel, vien

da dire parafrasando iltitolo di un fortunatofilm di qualche anno facon Cameron Diaz. Eoggi sicuramente ilpensiero corre allaprima Bastiglia all'Eli-seo di Macron e aitanti che anche da noisi crogiolano nel so-gno di conquistare ilpotere senza un parti-to e armati solo di unideale di centrismorivoluzionario.

Il giovane neo-presi-dente si fece politica-mente gli artigli nel2014-15 quando difese indecine di ore di dibattitiparlamentari una gran-de legge sulla concor-renza. Di cui i francesiconoscono soprattuttole linee di autotrasporto(le cars Macron), tra cuii FlixBus che invece inItalia le lobby fanno agara nell'ostacolare.

Meno nota è la rifor-ma delle professioniregolamentate.

Riforma delle professioni Pagina 6

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ALBI & MERCATO

di Andrea Goldstein

► Coni

P iforma che ha tra l'al-tro soppresso ilnume-

..ro chiuso per alcuneprofessions réglementéesdu droit (notai, cassazioni-sti, ufficiali giudiziari), san-cito il principio dell'installa-zione "controllata" dei notai(sullabase di una cartografiadei bisogni preparata insie-me dai ministeri della Giu-stizia e dell'Economia), mo-dulato le spese notarili alva-lore della transazione iscrit-ta, favorito l'apertura dicapitale degli studi profes-sionali giuridici e introdottoil limite dei 7o anni perl'esercizio della professionenotarile (come precedente-mente era il caso solo in Al-sazia-Mosella). Suscitandouna buona dose di fake newstra gli ordini («varie decinedi migliaia di posti di lavoroverranno soppressi») e per-sino tweet minacciosi all'in-dirizzo del ministro, sospet-tato di voler emulare IsaacLe Chapelier, il "legislatoredel biribisso" che nel 1791cercò di "annientare" le cor-porazioni dei mestieri.

Dato il debito che ilnostrosistema politico e istituzio-nale hatuttoraverso la Fran-cia, anche in termini di laccie lacciuoli alla concorrenza,questa introduzione sembrautile per sintetizzare il di-battito di grande intensitàsuscitato dal mio interventosul Sole dello giugno. Inter-vento che, è utile ricordarlo,partiva da un ragionamentotutto sommato banale: in unPaese in cui la produttività èil problema dei problemi, lascarsa e declinante produt-tività dei servizi professio-nali dovrebbe suscitare pre-occupazione e incitare adaccelerare le riforme strut-turali, coscienti che la con-correnza è stimolo alla ri-cerca di maggiore efficien-za. Questo non equivale af-fatto a seguire una logicarigidamente e ciecamente

Servizi professionaliPiù produttivitàper vincere la crisi

"mercantile", a meno che inItalia, e solo in Italia, sia statatrovata la bacchetta magicache può garantire benesseree sviluppo sostenibile altri-menti che con la crescitadella produttività.

Di fronte all'apparenteerosione dei redditi dei libe-ri professionisti, gli avvocatiin particolare, ci s'interrogapoi sull'opportunità di anco-ra maggiore concorrenza. Ilproblema è appunto la pro-duttività scarsissima di mol-ti dei troppi avvocati cheesercitano la professione inItalia, non del mercato (al-meno ovviamente che ci sia-no abusi di posizione domi-nante e barriere alla concor-renza). Di fronte a questafondamentale criticità, checolpisce anche e soprattuttochi fruisce del servizio, laquestione dell'equo com-penso nonpuò essere analiz-zata alla luce della garanziacostituzionale riservata allavoro prestato. Soprattuttoperché le mansioni più routi-narie del lavoro intellettualeautonomo sono particolar-mente vulnerabili alla sfidadella data-driven economy -ed è abbastanza improbabileche l'intelligenza artificialesi spaventi di fronte all'arti-colo 36 della Costituzione ealla fissazione ministerialedei valori delle prestazioni.In economia, correlare ilcompenso alla qualità e allaquantità del lavoro si tradu-ce in collegare remunerazio-ne e produttività. Per questolodevole e condivisibile in-tento, meglio rendere più se-lettivi gli esami di Stato (chealtrimenti ben difficilmentepossono costituire una ga-ranzia fondamentale di com-petenza) e vigilare suglieventuali abusi commessidai grandi clienti, a comin-ciare dalle pubbliche ammi-nistrazioni. E magari riflet-tere pure sull'opportunitàdella selezione all'entrataper le facoltà di Giurispru-denza. Senza dimenticareche la produttività dei liberiprofessionisti dipende an-

che da quella della giustizianel suo complesso.

Nella legittima difesa de-gli ordini, un altro riflesso èquello di agitare lo spettrodegli orridi Chicago Boys, dicui peraltro non è che si sia-no mai viste minacciose le-gioni tra il Brennero e Lam-pedusa. Sicuramente laScuola diYale, il cui insegna-mento di invoca come alter-nativa, ha proposto una vi-sione diversa rispetto aquel-la di Ronald Coase e RichardPosner, soprattutto per lasua insistenza sulle conside-razioni distributive. Restache anche Guido Calabresi,che della law and economicsdiYale è stato iniziatore, cre-deva nel valore dell'econo-mia per analizzare il diritto eche è stato nel complesso unconvinto sostenitore delleregole del mercato (si veda-no gli articoli di Colombattoe altri in Law & Contempo-rary Problems, 77/2).

Piuttosto che vituperare ilmercantilismo, va dimostra-to che esista una forma di ge-stione imprenditoriale,compreso l'esercizio delleprofessioni, più efficace chela massimizzazione dell'uti-

r.A i<TIC'ITÀLe mansioni più rutinariedel lavoro intellettualeautonomo sono moltovulnerabilinella data-driven economy..........................................................................

lità (soprattutto, ma certonon solo, monetaria). Evoca-re il penchant del legislatoread affidare ai professionisticompiti funzionali alla tute-la dell'interesse pubblico,poi, non prova molto - datoche i ranghi parlamentari so-no tanto affollati di iscrittiagli ordini.

Tornando all'Eliseo, non

che tutto quello che viene

da Parigi profumi sempre di

modernità, né che ciò che è

straniero sia necessaria-

mente migliore. Come di-

menticare poi le profonde

differenze nell'ordinamen-

to del sistema giudiziario:

gli ufficiali giudiziari, per

esempio, hanno funzioni

ben più sostanziali che in

Italia e sono costituiti in for-

ma societaria, giustificando

quindi la soppressione del

numero chiuso. Resta vero

che in Francia il giro d'affari

delle attività giuridiche e

contabili (non esattamente

coincidente con le classifi-

cazioni italiane) è cresciuto

di un robusto 17,8% nel

2010-15, ma che il governo

pensa che molto possa esse-

re fatto per migliorarne la

produttività attraverso ri-

forme ancora più incisive.

Che sia stato forse un moti-

vo della scelta di Macron di

ridurre fortemente (al 12%)

la quota di candidati che

esercitano una professione

liberale nelle liste della

République en Marche?

ORI PRODUZDONE RISERVATA

Riforma delle professioni Pagina 7

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Lavori pubbiiici . I dati del Cresme evidenziano a giugno 2017 una crescita dei 38% dei bandi fino a 15 milioni - Nel 1° semestre riduzione del 33% delle gare di importo superiore a 50 milioni

Ripartono le piccole opere, crollano le grandiPrimi effetti delle correzioni al codice appaltiGiorgio SantiniROMA

Segnali di ripresa peri piccoliappalti di lavori pubblici dopol'entrata in vigore, il 20 maggio,del correttivo al codice appalti.L'Osservatorio Cresme-Sole 24Ore suibandi di gara indica infattiche crescono nel mese di giugno2017- convariazioni che oscillanotra il 18 e il 45% rispetto al giugno2016-tutte le categorie dimensio-nali del mercato fino a 15 milionidi importo per singola opera. Perquesta fascia l'aumento comples-sivo è del 38%, da 597,1 a 825 milio-ni.In particolare, la crescita è del18% per gli appalti fino a 15omilaeuro, del 30% per le opere com-prese fra 15omila e 5oomila euro,del 41,1% per i bandi tra 5oomilaeuro e un milione, del 44,6% per ilavori fra i e 5 milioni, del 38,5%per ibandi fra 5 e 15 milioni. La cre-scita arriva a lambire quindi an-che le opere dimedie dimensioni.

Ma qui si ferma. Il dato com-plessivo degli importi di lavorimessi in gara nell'intero mercatonel mese di giugno registra infattiuna pesante riduzione del 33,6%rispetto al dato del giugno 2016.Questo dato nasce esclusiva-mente dal crollo (-69,5%) deigrandi lavori di importo superio-re a 5o milioni di euro.

Il MERCATOComplessivamente i bandisono cresciuti dell'1,6% nelprimo mese dopo lemodifiche normative mentrel'importo è sceso del 33%.............................................................................

Un confronto "drogato"- quel-lo delle maxiopere - dal risultatoeccezionale del giugno 2016quando furono messi in gara 4bandi Infratel perla banda larga euno del consorzio Cociv per laferrovia veloce Milano-Genovaper un totale di 1,4 miliardi. A giu-gno 2017 invece le opere di questa

dimensione sono solo due per unimporto di 428 milioni.

Per altro, se si guarda al nu-mero dei bandi e non agli im-porti, il dato di giugno 2017 è ad-dirittura superiore a quello digiugno 2016:1.195 bandi contro1.176 proprio per la prevalenzadelle piccole opere che pesanopoco in termini relativi di im-porti ma pesano molto in termi-ni di numero di bandi.

Le correzioni varate dal go-verno al codice degli appalti di 15mesi fa producono insomma iprimi effetti. Ed è un dato positi-vo dopo 15 mesi di forte contra-zione dei bandi di gara.

Ci vorrà ancora qualche mese,però, per capire se si tratti di ef-fetti duraturi e reali di sbloccodel mercato o se invece non sianodati soprattutto da meri aspettiinterpretativi delle nuove nor-me. Il nodo è quello del massimoribasso che secondo il correttivoal codice è applicabile solo nelle«procedure ordinarie». La pri-ma e più diffusa interpretazionedi questa norma era stata che fos-se vietato l'uso del massimo ri-basso in caso di procedura nego-ziata, con conseguente "spinta" afavorire le gare formali. Questopotrebbe aver favorito l'emer-sione delle procedure conbandoa giugno. Viceversa l'Anac hachiarito da pochi giorni che sipuò adottare il criterio delmassi-mo ribasso anche in caso di pro-cedura negoziata senza bando.

I dati del Cresme tracciano an-che il bilancio del primo seme-stre che si chiude in sostanzialeparità rispetto al primo semestredel 2016, con una riduzione del2,1% degli importi messi a gara(8.863 milioni contro 9.054) euna crescita del 4,2% del numerodeibandi messi agara (8.404 con-tro 8.062). La fotografia seme-strale del settore è del tutto ana-loga a quella del mese di giugno:crescono tutte le opere piccole emedie (con l'eccezione che sulperiodo più lungo cresce del

32,4% anche la classe di importofra15 e 5o milioni che invece agiu-gno aveva segnato una totale im-mobilità) mentre le opere di im-porto superiore a 5o milioni lariduzione è de136,6°i°.

Numeri che non dovrebberodispiacere al ministro delle In-frastrutture, Graziano Delrio,che da tempo lavora a una ricon-versione del mercato dallegrandi opere a una prevalenzadi opere medio-piccole, con uncrescente peso della manuten-zione soprattutto nei compartiferroviario e stradale. Un lavo-ro di riprogrammazione cheevidentemente, al di là dellequestioni normative, cominciaa incidere anche sulla strutturadel mercato.

E ieri sul codice degli appalti èintervenuto anche il presidentedell'Anac, Raffaele Cantone.«Questo codice - ha detto - hafatto scelte coraggiose che pur-troppo abbiamo visto solo inparte applicate». Ma Cantone èintervenuto anche sul nesso frail codice e la frenata del merca-to. «C'è stata una sorta di boi-cottaggio di questo codice daparte di pezzi dell'amministra-zione. C'è stato un approccio aquesto codice davvero scarsa-mente giustificato».

91 E] PRO U UZ]O NE RISERVATA

Opere fino a 15 milioniNella fascia delle operepiccole e medie l'importomesso a gara nel giugno2017 è pari a 824 , 9 milionicontro i 597,1 del giugno2016. L'aumento più forte,pari al44, 6%, riguarda lafascia di opere di importocompreso fra 1 e 5 milioni.La crescita della fasciapiccola e media riguardaanche il 1° semestre 2017 inconfronto allo semestre2016

-69%Opere oltre 50 milioniIl mercato continua a esserecaratterizzato dallariduzione delle grandi operedi importo superiore a 50milioni di euro . Nel giugno2017 la contrazione è statadel 69% rispetto al giugno2016. Dato più contenutoper il periodo più lungo del1° semestre che nel 2017quando la riduzione è statadel 36, 6% rispetto a l l°emestre 2016

°'muni,ólmilierJidia

Lavori pubblici Pagina 8

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Proposta Anac per affidamento di forniture oltre i 209 mila €

Gare, disciplinare tipoper servizi sopra soglia

Disciplinare tipo dell'Anac vincolanteper le gare a procedura aperta oltrei 209 mila euro da aggiudicare con ilcriterio dell'offerta economicamente

più vantaggiosa. Lo ha messo in consultazionepubblica (fino al 5 agosto) l'Autorità nazionaleanticorruzione (Anac) che ha adottato nei giorniscorsi un documento di base corredato da un'ar-ticolata relazione illustrativa, ai sensi dell'art.213, comma 2, del dlgs 50/2016, la norma cheprevede che l'Authority predisponga schemi tipo(di bandi, capitolati e contratti).

Nel caso specifico l'Anac ha messo inconsultazione una proposta di disciplinaredi gara per l'affidamento di servizi e forniturenei settori ordinari, di importo pari o superiorealla soglia comunitaria, aggiudicati all'offertaeconomicamente più vantaggiosa secondo ilmiglior rapporto qualità/prezzo. Il documentoè stato predisposto secondo la normativa vi-gente (dlgs n. 50/2016) e soprattutto tenendoconto della novella al Codice dei contratti dicui al decreto correttivo (dlgs n. 56/2017) e tie-ne conto sia delle prescrizioni contenute nellediverse Linee guida adottate dall'Autorità, siadegli orientamenti giurisprudenziali formati-si sotto la vigenza del precedente Codice (dlgsn. 163/2006) che rivestono ancora carattere diattualità, in ragione della sostanziale identitàdi disciplina tra i due Codici a confronto, inrelazione ai singoli istituti o a singoli aspettidei medesimi. Va ricordato che l'Anac avevain passato provveduto a un'attività di aggior-namento dei bandi tipo già predisposti, e suc-cessivamente sospesi prima del recepimentodelle direttive Ue del 2014; adesso quel lavoroviene quindi completato con uno schema didisciplinare di gara che presenta aspetti di

complessità maggiore rispetto al mero bandodi gara e, dunque, esigenze di orientamento estandardizzazione più avvertite dalle stazioniappaltanti.

Un primo elemento di rilievo è che lenorme del disciplinare-tipo sono vinco-lanti per le stazioni appaltanti redigenti, fattesalve le parti appositamente indicate come facol-tative, per le quali è espressamente consentitadal modello stesso una flessibilità applicativa.Nei limitati casi in cui le stazioni appaltanti loritengano necessario, sono consentite eventualideroghe alle disposizioni obbligatorie, purchénon in contrasto con le norme di legge e purchéadeguatamente sostenute da espressa motiva-zione nella delibera a contrarre. Le prescrizio-ni indicate nel disciplinare come facoltative ealternative corrispondono alle diverse opzionilegittimamente ammesse fermo restando, hachiarito l'Anac, che, una volta che la stazioneappaltante abbia optato per una soluzione, taliprescrizioni vengono ad integrare il contenutodel disciplinare di gara e l'amministrazione saràtenuta, nel corso della procedura, ad attenervisisenza possibilità di discostarsene, pena la vio-lazione del principio di certezza e imparzialitàdell'azione amministrativa e della par condiciodei concorrenti. Per le gare telematiche l'Anacsuggerisce l'adozione da parte delle stazioni ap-paltanti di appositi regolamenti interni di disci-plina che possono essere richiamati nel bando.Nel documento vengono specificate le norme digara per tutti gli aspetti rilevanti della fase diammissione e di valutazione delle offerte, ivicompreso il contenuto delle tre buste (ammini-strativa, tecnica ed economica) e le modalità diindividuazione dell'anomalia delle offerte.

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Speciale appalp

Opere pubbliche Pagina 9

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Aggiornamento 2016 d so dal ministero infrastrutture. Per completare i lavori servono 2,5 mld

Incompiute diminuite del 14%Le opere bloccano fondi per 4,3 mld, scesi del 10, 9%

Pagina a curaDI ANDREA MASCOLINI

Diminuite del 14% leopere incompiute cen-site nel 2016 (rispettoall'anno precedente):

il numero passa da 874 a 752.L'importo degli investimentipubblici bloccati da queste ope-re è complessivamente pari a4,3 miliardi (in calo del 10,9%).Per completare le opere rima-ste incompiute sarebbero ne-cessari 2,5 miliardi. E quantosi desume dall'aggiornamento2016 dell'elenco-anagrafe del-le opere incompiute, censiteattraverso il Sistema infor-matico di monitoraggio delleopere incompiute (Simoi), fa-centi capo, rispettivamente, alministero delle infrastrutture edei trasporti, alle regioni e alleprovince autonome.

L'aggiornamento dell'ana-grafe delle opere incom-piute è di competenza, rispet-tivamente, del ministero delleinfrastrutture e dei trasporti edelle regioni e delle provinceautonome, ed è stato realizza-

to ai sensi del Dm. 13 marzo2013, n. 42 disciplinante il «Re-golamento recante modalità diredazione dell'elenco anagrafedelle opere pubbliche incom-piute, di cui all'art. 44-bis deldecreto legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214».

I dati evidenziano unacontrazione sia nel numerodelle opere stesse, ridotte da874 a 752 (con un -14,0%), sianel valore complessivo dell'im-porto totale degli interventirisultanti dall'ultimo quadroeconomico (-10,9%).

I risultati del monitorag-gio diffusi nei giorni scorsi dalministero delle infrastrutturerilevano che le opere incompiu-te, di competenza nazionale eregionale, al 30 giugno 2017riferita ai dati dell'anno 2016,evidenziano che il numerocomplessivo è pari a 752 ed èinferiore di 122 unità (-14,0%)rispetto al dato relativo all'an-no di rilevazione 2015 pubbli-cato il 30.6.2017 (pari a 874).

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Opere pubbliche Pagina 10

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Conseguentemente a questariduzione sono calati anche gliinvestimenti pubblici bloccatiper effetto dell'incompiutezzadegli interventi: si tratta diuna riduzione di 533,7 milio-ni di euro, in quanto si è pas-sati da 4.871.255.647 (annodi rilevazione 2015) ai più4.338.536.209 euro del 2016.Si tratta di una riduzione del10,9%.

L'importo stimato peril completamento degliinterventi incompiuti, ag-giornato a fine 2016, è pari a2.493.678.998 euro.

Il ministero ha eviden-ziato che il miglioramentodell'ultimo anno dipende inlarga parte dalla drastica edanomala riduzione delle operesegnalate dagli enti della re-gione Calabria e della regioneCampania. Rimane comunqueil fatto che anche escludendoqueste due regioni, il confrontodel dato nazionale 2016 rispet-to al dato 2015 sarebbe ancorapositivo per il numero (in calodel 2,5%) ma non per il valorecomplessivo, di cui si registraun aumento del 4,1%.

Il ministero ha sottolinea-to che con il monitoraggio diquest'anno «ci sono risultatiancor più significativi sotto ilprofilo dell'accuratezza dell'in-dagine prodromica alla pubbli-cazione dell'elenco-anagrafe».Ciò detto, nel merito si puònotare, leggendo i dati diffusidal ministero, che il tasso di in-completezza delle opere variadal 30% circa fino al 3%.

Va notato che, in base alnuovo codice dei contrattipubblici la stazioni appaltanti,prima di definire il programmatriennale dei lavori pubblici,devono effettuare una ricogni-zione delle opere incompiutecosì da evitare ulteriori spre-chi di risorse pubbliche. Inparticolare, riguardo le opereincompiute le amministrazionidovranno ben valutare se siapiù opportuno il completamen-to, il riutilizzo ridimensionato,il cambio di destinazione d'uso,la cessione in cambio della rea-lizzazione di una nuova opera,la vendita o la demolizione.

Le sezioni elenco sono pub-blicate sul sito http: I I www.serviziocontrattip ub b lici. it.

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Opere pubbliche Pagina 11

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Cumulo professionisti,tocca al Mef chiarire

Ministero dell'economia chiamato a chiarire i con-torni dell 'operazione cumulo gratuito dei periodi as-sicurativi ai fini pensionistici ( consentito ai lavora-tori autonomi dall 'ultima legge di Bilancio , 232/2016,all'articolo 1, commi 195 - 198). E a comunicare se c'è,o meno, adeguata copertura finanziaria, e se «sononecessari ulteriori 2 miliardi di euro per ripianare» lavoragine «che rischia di aprirsi nei conti pubblici e inquelli delle Casse di previdenza ». E ancora una voltail presidente della Commissione Ambiente del SenatoGiuseppe Marinello (Ap) a rivolgersi al governo peravere risposte sull 'applicazione del meccanismo chepermette a coloro che hanno versato contributi in piùgestioni di sommare gli «spezzoni», per ricevere un'uni-ca prestazione con più quote pagate dalle diverse am-ministrazioni ; all'indomani della replica subito bollatacome «insoddisfacente » del ministero del welfare (iltema «è all'esame del ministero e dell 'Inps che adot-terà nel più breve tempo possibile » una circolare), edopo la notizia della convocazione lunedì al dicaste-ro guidato da Giuliano Poletti dei titolari degli Enticoinvolti nella riunificazione non onerosa delle quote(si veda ItaliaOggi di ieri), il parlamentare del cen-trodestra ha interpellato i vertici di via XX Settembre,condannando scelte del legislatore che sembrano essernate «da approssimazione e superficialità , mostrata-si nella sottovalutazione degli effetti della misura».Adesso , recita l'interrogazione appena inviata al mi-nistro Pier Carlo Padoan, «c'è il rischio di far saltaretutte le previsioni effettuate a suo tempo » ( i calcoliattuariali che garantiscono l'equilibrio dei conti delleCasse per cinquant 'anni) o, al contrario , di «lasciarea terra migliaia di potenziali destinatari » giacché èprevista una dote finanziaria di «meno di 100 milioniper il 2017» mentre l'Adepp ( l'Associazione degli Enti)ha stimato servano 2 miliardi . E ciò «senza contare glioneri a carico dell 'Inps».

Nel frattempo , a metà della prossima settimana, ilministero del welfare dovrà rispondere all'interroga-zione della deputata del 115s Tiziana Ciprini , intenzio-nata , fra l 'altro, a sapere «su quali soggetti ricadreb-bero eventuali nuovi oneri finanziari » per assicurarel'applicazione della misura.

Simona D'Alessio

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Prevenzione professionisti Pagina 12

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Il bando smart&start Italia ha finora impegnato appena 19 min di euro

Cento min per le startupAncora risorse per la nascita di nuove imprese

DI CINZIA DE STEFANIS

per il bandosmart&startche finanzia i progettidelle startup tecnolo-giche italiane ci sono

risorse pari a 109.408.761euro. I progetti ancora inistruttoria presso gli ufficiInvitalia (soggetto gestoredella misura) sono 43 perun totale di risorse preno-tate pari a 18.981.382 euro.E quanto emerge dal reportelaborato dai tecnici di Invi-talia e aggiornato all'11 lu-glio scorso. Il bando sostienela nascita e la crescita dellestartup innovative, per valo-rizzare i risultati della ricer-ca scientifica e tecnologica eper incoraggiare il rientro dei«cervelli» dall'estero. E pos-

sibile presentare il businessplan esclusivamente onlinesu www.smartstart.invitalia.it. Lo sportello è ancora aper-to e le domande di finanzia-mento sono valutate secondol'ordine cronologico di arrivoentro 60 giorni. La procedu-ra per l'accesso alle agevola-zioni è tutta informatizzata.Le startup innovative hannola possibilità di accedere adun mutuo a tasso zero perla copertura dei costi di in-vestimento e gestione legatiall'avvio di progetti imprendi-toriali. E per stimolare nuovacultura d'impresa nel mondodell'economia digitale.

Le startup localizzate inAbruzzo, Basilicata, Cala-bria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia, inol-

tre, possono beneficiare diuna quota del 20% di finan-ziamento a fondo perduto.Riepilogando, Smart&StartItalia offre:

- un mutuo a tasso zero finoal 70% dell'investimento to-tale. La percentuale di finan-ziamento può salire all'80%se la startup è costituita soloda donne o giovani sotto i 35anni, oppure se al suo inter-no c'è almeno un dottore diricerca italiano che lavoraall'estero e vuole rientrarein Italia;

- un contributo a fondoperduto pari al 20% del mu-tuo, solo per le startup consede in Basilicata, Calabria,Campania, Puglia, Sardegna,Sicilia e nel Cratere sismicodell'Aquila.

Le startup costituite dameno di un anno possonocontare su servizi di assi-stenza tecnico-gestionalenella fase di avvio (pianifi-cazione finanziaria, marke-ting, organizzazione ecc.). Ilbando finanzia progetti cheprevedono programmi dispesa, di importo compresotra 100 mila e 1,5 milioni dieuro, per beni di investimen-to e/o per costi di gestione.I servizi di tutoring, indivi-duati in base alle caratte-ristiche delle startup, sonofinalizzati a sostenere lafase di avvio. Le spese de-vono essere sostenute dopola presentazione della do-manda ed entro i due annisuccessivi alla stipula delcontratto di finanziamento.

Start Up Pagina 13

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Clntitiit., Il Miur pubblica oggi l'avviso per presentare i progetti nelle 12 aree di specializzazione previste dal Pnr

Ricerca industriale, pronti 500 milioniPossono partecipare partenariati tra imprese, enti e atenei - Più fondi per industria 4.0

Marzio Bartoloni

La ricerca industriale con-

quista un piatto ricchissimo da

500 milioni che ne mobiliterà al-

tri5oo di investimenti privati. La

dote di risorse, mai così alta ne-

gli ultimi anni, arriva dal bando

sui 12 cluster che il ministero

dell'Istruzione Università e ri-

cerca pubblicherà oggi. E che si

prepara a finanziare progetti

che vedono insieme imprese,

universitàe centri di ricercanel-

lo sviluppo di nuove tecnologie

su 12 aree strategice delineate

dal Piano nazionale della ricer-

ca 2015-2020 in linea con le prio-

rità del programma Ue Horti-

zon 2020. E con industria 4.0 in-

sieme a salute, aerospazio e

agrifood che avranno la massi-

ma priorità anche per i fondi: a

ognuno di questi quattro settori

andranno 6o milioni, comples-

sivam ente metà delle risorse del

bando (240 milioni).

Ilbudgettotale è di497milio-ni, comprese le attività di valu-tazione e monitoraggio, e attin-ge alle risorse del Pon (327 mi-lioni) e del Fondo sviluppo e co-esione (170 milioni). Inparticolare 393 milioni sono de-stinati al Sud (Regioni menosviluppate e in transizione) e104 milioni al Centro-Nord.

«L'avviso che sarà da oggi sulsito del Miur rappresenta unodei principali interventinell'ambito del Programma Na-zionale per la Ricerca, che stia-mo rapidamente attuando»,sottolineala ministra dell'Istru-zione, dell'Università e della Ri-cerca, Valeria Fedeli. Che ricor-da come si tratti di un bandomolto importante «non solo in

termini di stanziamento com-plessivo, ma anche di impattosul sistema nazionale della ri-cerca». «L'obiettivo principaledi questo investimento - ricordalaFedeli - è quello di incentivarele collaborazioni fra pubblico eprivato promuovendo la crea-zione di reti per la ricerca, di fi-liere nazionali che siano coeren-ti conle 12 aree di specializzazio-ne intelligente scelte a livellonazionale». Si tratta in partico-lare di aerospazio; agrifood;blue Growth; chimica verde;cultural heritage; design, creati-vità e made in Italy; energia; fab-brica Intelligente; mobilità so-stenibile; salute; smart, secureand inclusive communities; tec-nologie per gli ambienti di vita.

Possono presentare la do-manda di partecipazione in par-ticolare imprese (Pmi e grandiaziende) in forma singola e as-sociata, università, enti di ricer-ca, altri organismi e le Pa che re-alizzino «congiuntamente» unprogetto di ricerca industrialein una delle 12 aree di specializ-zazione. «La domanda di parte-cipazione -recita ilbando - deveessere presentata nella formadel partenariato pubblico-pri-vato, che deve essere costituitoda almeno un soggetto di dirittopubblico e da almeno un sogget-to di diritto privato». In ognipartenariato deve essere previ-sta la partecipazione di almenounaPmi e di almeno una univer-sità o ente di ricerca. Ogni sog-getto proponente può parteci-pare a un numero massimo didue partenariati pubblico-pri-vati per ognuna delle 12 aree dispecializzazione. Le domande

dovranno essere presentatecon modalità solo telematiche(attraverso lo sportello Sirio)dal prossimo 27luglio e fino al 9novembre.

Ogni progetto dovrà preve-dere poi un totale di costi am-missibili tra un minimo di 3 mi-lioni e un massimo di lo milioni.I progetti sono ammessi al-l'agevolazione nella forma del«contributo alla spesa» conquesti tetti: per la ricerca indu-striale nel limite massimo del50%io dei costi, mentre perlo svi-luppo sostenibile nel limite del25%io - incrementabile fino a unmassimo del 50%io per le Pmi edel40%io perle grandi imprese einfine del 50%io per tutti gli altrisoggetti ammissibili. Questo si-gnifica che a fronte di un inve-stimento pubblico per 500 mi-lioni c'è da attendersi almenoun investimento pari dai priva-ti: in tutto il bando sui dodicicluster è dunque in grado dimobilitare almeno un miliardodi euro per la ricerca industria-le. «È un investimento cheguarda al rafforzamento del Pa-ese - conclude laministraFede-li - anche in un'ottica di compe-tizione internazionale».

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La ministra Fedeli : « L'obiettivodi questo investimento èincentivare le collaborazioni trapubblico e privato e la creazionedi filiere nazionali»

Innovazione e ricerca Pagina 14

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I numeri del bando del Miur

1 miliardo 40 milioni

Le risorse che il bando mobilita € I fondi per le 4 aree prioritarieCon gli inestimenti privatile risorse i Si tratta di industria 4.0, salute,pubbliche possono raddoppiare agrifood e aerospazio

Innovazione e ricerca Pagina 15

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INNOVAZIONE E COMPLICAZIONI

Il paradossodella telematicadi Salvatore Padula

T a telematica vola. Le semplifica-zioni arrancano. Sono le duefacce di questo fisco estivo, che

da un lato ha fatto passi da gigante sulfronte dell'innovazione e dell'infor-matica. Ma dall'altro continua a misu-rarsi con un contesto che di sempliceha davvero poco.

Ormai da molti anni, praticamentetutti i dati fiscali vengono acquisiti informato digitale: milioni e milioni di bit,tra modelli e comunicazioni varie, chearrivano al fisco tramite il sistemaEntratel, il canale dell'agenzia delleEntrate utilizzato dagli intermediari.Anzi, dovremmo dire, il canale "semprepiù utilizzato" dagli intermediari, visti inumeri da record delle ultime statisti-che sulla trasmissione di documenti.

A voler guardare la parte piena delbicchiere, non c'è dubbio che ciò rappre-senti un'eccellenza italiana che, si spera,potrà un giorno dare anche buoni frutti -che oggi non si vedono o si vedono poco- sul terreno del contrasto all'evasione.

Riconoscere questa verità non puòperò nascondere la parte mezza vuotadel bicchiere. E cioè il fatto che questirisultati - lo ha ricordato proprio ieri ilpresidente dei Commercialisti MassimoMiani in una lettera inviata sia al vicemi-nistro dell'Economia Luigi Casero sia aldirettore dell'agenzia delle Entrate,Ernesto Maria Ruffini - non sono statiraggiunti a costo zero.

Ma utilizzando - o forse si dovrebbedire - "sapientemente sfruttando" prin-cipalmente il lavoro dei professionisti,che giustamente soffrono molto questoruolo da "fornitori di dati" all'ammini-strazione finanziaria.

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Innovazione Pagina 16

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L'EDITORIALE

SalvatorePadula

Il paradossoitalianodel Fiscotelematico► Conti,

La cosa che tuttavia fa ri-flettere è che, in fondo, daun paese che primeggia

in un ambito di modernità co-me quello dei servizi telemati-ci del fisco, ci si aspetterebbealtrettanta efficienza nel com-plesso del sistema. E invece quista il nostro solito paradosso. Ilparadosso di un sistema che saessere fortemente innovativo(qualche maligno può dire: permerito di professionisti e im-prese) ma che al tempo stessoviene da tutti considerato unodei sistemi fiscali più comples-si al mondo e perennemente inritardo nel cammino verso lesemplificazioni.

Abbiamo un fisco estrema-mente costoso, con livelli di taxrate che competono per il podioin ogni categoria di tributo, eper di più abbiamo un sistemache ai costi espliciti delle ali-quote somma anche quelli oc-culti degli adempimenti e dellecontinue complicazioni.

In fondo, questa è la confer-ma che continua a esistere unaquestione fiscale, che purtrop-po è anniluce distante daidibat-titi e della promesse pre eletto-rali - utilissimi, i dibattiti, siaben chiaro, soprattutto se pos-sono davvero offrire spunti re-ali per voltare pagina - sull'as-setto strategico del sistema tri-butario, sulla sua attitudine a ri-lanciare e sostenere la crescita,insomma sul fisco come stru-mento decisivo per una politicaeconomica non giocata solo indifesa. Invece ci ritroviamo an-cora una volta a parlare di ca-lendario delle scadenze, diadempimenti, di modelli e datiinutili da inviare: esiste cioèuna questione fiscale con laquale ogni giorno decine e deci-ne dimigliaia di operatori devo-no fare i conti, stretti tra unanormativa che continua a cam-biare e che non concede treguedi nessuntipo e un'amministra-zione che forse ha "cambiatoverso" solo a parole. Con sem-plificazioni che vanno e vengo-no e che alla prova dei fatti si di-mostrano sempre inefficaci oquanto meno insufficienti.

Non ci stancheremo di ripe-terlo: tutti contenti se si elimi-nano lo spesometro annuale ela comunicazione annuale deibeni concessi in uso ai soci. Mase poi contestualmente (o qua-si) si introducono: le comuni-cazioni dei dati delle liquida-zionilva (trimestrali); le comu-nicazioni dei dati di fattureemesse e ricevute, ossia unanuova versione dello spesome-tro (semestrale per il 2017 e tri-mestrale dal 2018); se si riporta

invita il modello Intra-acquisti(che era stato abolito dal decre-to fiscale collegato alla mano-vra) e, per non farsi mancarenulla, se arrivano nuovi vincolisulle compensazioni, con ob-bligo del visto di conformitàper i crediti fiscali oltre i 5milaeuro...allora è chiaro che dob-biamo chiarirci su quale sia peril legislatore e per l'ammini-strazione il significato del ter-mine "semplificazioni".

Peraltro, è evidente che que-sta attitudine all'instabilità e alcaos normativo sia determinatadall'incapacità del legislatore disvolgere bene il proprio lavoro.Le norme non solo cambiano incontinuazione, ma sono ogget-tivamente fatte male, difficili daapplicare e da interpretare.Spesso si attribuiscono all'am-ministrazione finanziaria mol-te responsabilità per l'elevatolivello di "confusione fiscale". Ilche può avere un suo fonda-mento. Sappiamo, lo abbiamodetto molte volte, che l'agenziadelle Entrate non è mai statacompletamente estranea alprocesso di formazione dellenorme fiscali. In molti casi le di-sposizioni tributarie sono nateproprio su richiesta dell'agen-zia delle Entrate per salvaguar-dare alcune sue convinzioni eposizioni durante l'attività di

DUE FACCE IN CONTRASTOUn sistema innovativo,anche per meritodi professionistie imprese, ma arretratosulle semplificazioni

accertamento. Tutto vero: e sispera che in futuro l'ammini-strazione sappia trovare moda-lità diverse per sostenere e giu-stificare i propri controlli.

Ma è innegabile, più in gene-rale, che la qualità delle normeapprovate dal Parlamento sia dibassissimo livello. E gli esempinon mancano: da ultimo - nellamanovrina, il decreto legge n.5o del 2017 - solo per citare duecasi, forse neppure trai più ecla-tanti, basta guardare ai pasticciche sono stati fatti con l'esten-sione dello split payment, dagestire di fatto senza sapere aquali soggetti si applicava quelregime, oppure basta pensare airipetuti interventi sull'Ace, do-ve il calcolo degli acconti è di-ventato letteralmente un ternoalLotto. E non è un cas o che pr o-prio ieri il Consiglio nazionaledei dottori commercialisti ab-bia predisposto un documentodi u pagine che fotografa allaperfezione il disagio operativodella categoria. Una rassegna,per altro parziale, delle criticitàe delle complicazioni di un si-stema che, nonostante le pro-messe, sembra essere sfuggito aogni controllo.

Ennesimo segno di un disa-gio al qualebisogna porre atten-zione, fornendo risposte ade-guate e cercando - una voltatanto - di non promettere sem-plificazioni che poi puntual-mente non si rivelano tali.

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Page 20: Centro Studi C.N.I. - 14 luglio 2017...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 14 luglio 2017 Pagina I CODICE APPALTI Corriere Della Sera 14/07/17 P. 9

Comuni , 6,4 miliardi «surplus» non spesoFalliti gli scambi di spazi fiscali nel 2016 - Investimenti locali al palo anche nei primi cinque mesi del 2017

Gianni TrovatiROMA

L'ultimo allarme sultema è ar-rivato direttamente dal ministrodell'Economia Pier Carlo Pado-an: «L'andamento del Pil sembraindicare che il consolidamento hadato buoni risultati, e che la via èquella giusta», ha spiegato, ma inquesto quadro risuona forte unanota stonata: «Sugli investimenti- ha detto - c'è ancora moltolavoroda fare», e non è solo una questio-ne di stanziamenti in mano-vra: «C'è ancora unlimite da partedellaPanella capacità di spenderee di spendere bene», sostiene ilministro. E ad aggravare il proble-ma c'è il fatto che la sua soluzionenon sembra direttamente nellemani del governo. Uno slancio di"generosità" nella prossima leggedi bilancio, per esempio, non ba-sterebbe a superare l'impasse.Questa leva non sarebbe suffi-ciente ad azionare H meccanismo.

Un 2017 a rilentoLa prova del nove arriva dai nume-ri, e in particolare da quelli che mi-surano H ritmo dell'impegno localesul tema. Dai Comuni passa la quo-tamaggiore diinvestimentipubbli-ci, e nasconolìquelli chepiùveloce-mente sitraducono inlavori effetti-vi e quindi in crescita reale del Pil.Nonostante le promesse di rilancioche hanno accompagnatol'addio alPatto di stabilità e la riforma del C o-dice degli appalti, l'encefalogram-ma dei pagamenti resta piatto: neiprimi cinque mesi di quest'anno iComuni hanno attivato spesa inconto capitale per 9.727 milioni,con un aumento dello 0,27° 0 risp et-to allo stesso periodo dell'annopri-ma e una flessione dello o,45°io sul2015, quando il Patto di stabilitàc'era ancora anche se in versioneaddolcita. Piccoli smottamenti da

sismografo, che indicano un nulladi fatto nelbilancio deitantitentati-vi pro-investimenti di questi anni;selosguardo siallargaalleCittàme-tropolitane e alle Province in pe-renne crisi,ilpanorama sifa ancorapiù sconfortante. Tanto più dopouna lunga fase, quella fra 2oio e2o16,incuilafebbre alta della finan-zapubblica ha schiacciato gli inve-

SISTEMA INCEPPATONel periodo gennaio-maggiopagamenti invariatirispetto agli ultimi due anniI patti di «solidarietà»spostano solo 150 milioni

Overshooting

o L'overshooting è in pratica ilsaldo in eccesso registrato daglienti locali rispetto alle richiestedelle manovre nazionali. Ognianno la manovra impone alcomplesso dei Comuni undeterminato risultato di bilancio,misurato in termini di saldo fra leprincipali entrate e uscite locali.Con l'addio al Patto di stabilitàsostituito dal pareggio di bilancio,l'obiettivo è di fatto il «saldozero». Ogni anno, però, i Comuniregistrano un risultato di bilanciosuperiore alle attese, con risparmiche vengono assorbiti dalconsolidato di finanza pubblicaanziché tradursi in investimenti,pagamenti o servizi aggiuntivi

stimenti di circa fl 20 per cento.

I risparmi di troppoIn quest'ottica,ipriminumeri cheemergono sul 2017 non fanno checonfermare l'andamento bolsoregistrato nel2016:la fine dei taglilineari ha arrestato la caduta, mal'appuntamento con l'inversionedi rotta sembra rimandato di an-no in anno. Il problema assumeun sapore paradossale se incro-ciato con un altro dato. Ogni an-no i Comuni registrano un «over-shooting», cioè superano inmisu-ra abbondante gli obiettivi asse-gnati di volta in volta dallemanovre, e secondo la Ragione-ria generale il fenomeno è in co-stante crescita: nel 2014 i sindacihanno "risparmiato" 1,6 miliardiin più di quanto era stato chiestodalle regole di finanza pubblica,nel 2015 la distanza fra domandadel governo e risposta dei Comu-ni è salita a3 miliardi d'anno scor-so ha raggiunto la cifra record di6,4 miliardi. Gli amministratorilocaliribattono che una quotaim-portante di quest'ultimo rispar-mio extra è in realtà imposta dagliaccantonamenti obbligatori in-trodotti dalla riforma dei bilanci,e che al netto di questo fenomenol'obiettivo di finanza pubblica sa-rebbe stato superato di "soli" 2,5miliardi. Ma aldilà della battagliasulle cifre la sostanza è chiara: ilPatto di stabilità"ammazza-inve-stimenti" non c'è più, al suo postoè in vigore il più semplice pareg-gio di bilancio, aiutato anche dauna serie di meccanismi di "soli-darietà" fra territori che dovreb-bero portare le possibilità di inve-stimento dove cen'èbisogno. Mala svolta non c'è stata, ancheperché questi complicati "mer-cati" degli spazi finanziari nonfunzionano.

Niente «solidarietà » fra entiAltri due numeri illustrano bene laquestione. In pratica, i meccanismidi finanza pubblica prevedono chele amministrazioni locali conicontiin salute, cioè quelle che secondo ibilanci hanno possibilità di investi-mento superiori alle loro esigenze,possano "cedere" unaparte di que-stispaziaglientiindifficoltà.Chice-de ottiene dei bonus, chi acquistadeve compensare l'aiuto negli annisuccessivi, e lo scambio può avve-nire conlaRegione (patto «vertica-le») o direttamente fra Comuni(patto «orizzontale»). Bene, que-st'anno il patto verticale, alimenta-to dalle Regioni, ha messo a disp osi-zione 25 etili oni di euro, nono st ant eH fatto che irisparmi di troppo inta-sano anche ibilci dei governatori(due mili ardi l'anno scorso), e quel-lo orizzontale ha sp ostato 125 milio-ni, tutti al CentroNord. Inezie.

Verso la manovraUna spinta in più potrebbe arriva-re ora dal patto nazionale, pensatoper far fare allo Stato il pezzo distrada che le regioni non riesconoa coprire (entro domani i Comunidevono inviare richieste e offerte).Ma l'ennesimo tentativo di cam-biare ritmo sarà fl tema chiave nel-le discussioni di finanza locale invista della legge di bilancio. Sulpunto, visto il carattere strutturaledei risparmi in eccesso, i sindacichiedono di destinarne una parteal finanziamento dei meccanismidi solidarietà, con l'obiettivo dige-nerare per questa via numeri unpo' meno impercettibili di quelliregistrati finora. Il tutto senzagrossi costi per i saldi di finanzapubblica, compensati proprio dal-la mole dei risparmi che altrimenti"si perdono" ogni anno.

gianni.trovati@a ilsole24ore.com

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Page 21: Centro Studi C.N.I. - 14 luglio 2017...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 14 luglio 2017 Pagina I CODICE APPALTI Corriere Della Sera 14/07/17 P. 9

Investimenti e conti dei Comuni sotto la lente

CONCORSO AGLI OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICAImporti in migliaia di euro

0 7.000.000

2014 4.435.753Saldo conseguito

Saldo obiettivo

Differenza

2015Saldo conseguito

Saldo obiettivo

Differenza

2016Saldo conseguito

Saldo obiettivo

Differenza

SVILUPPO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICIDati in milioni di euro e var. %

6.281.253

-113.311

6.394.564

2016 2017 2016/2015

Gennaio509 494 -19,6% -2,9%

Febbraio1.334 1.304 6,5% -2,2%

M2.038 2.086

4 8% 2 4%arzo , ,

A il2.594 2.602 -1 4% 0 3%pr e , ,

M i3.226 3.241 -2 6% 0 5%agg o , ,

2.812.708

1.623.045

Fonte: Ragioneria Generale delo Stato

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