Autorama 2015 15giugno

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A UTORAMA Mensile d’informazione e cultura del mondo dei motori HUB COMUNICAZIONE n.621 / 15 Giugno 2015 FONDATO NEL 1958 VIENE DALLA COREA, HA UN NOME ITALIANO E VUOLE FARE TENDENZA ANCHE DA QUESTA PARTE DEL MONDO SSANGYONG TIVOLI SU ITALIA 53 Digitale terrestre: canale 53 Satellite:canale 937 SKY www.hubcomunicazione.it/yellow LA PRIMA AGENZIA STAMPA AUTOMOBILISTICA ITALIANA ASAPRESS.NET PROVA BMW 116d CON IL NUOVO MOTORE A TRE CILINDRI COSTA E CONSUMA MENO, MA NON HA PERSO NULLA IN PRESTAZIONI E CARATTERE PROVATA IN ANTEPRIMA L’ASTRA CHE ARRIVERÀ NELLE CONCESSIONARIE AD OTTOBRE ESCLUSIVO OPEL

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AUTORAMA Mensile d’informazione e cultura del mondo dei motori

HUB COMUNICAZIONE n.621 / 15 Giugno 2015FONDATO NEL 1958

VIENE DALLA COREA, HA UN NOME ITALIANO E VUOLE FARE TENDENZA ANCHE DA QUESTA PARTE DEL MONDO

SSANGYONG TIVOLI

SU ITALIA 53Digitale terrestre: canale 53

Satellite:canale 937 SKYwww.hubcomunicazione.it/yellow

LA PRIMA AGENZIA STAMPA AUTOMOBILISTICA ITALIANA

ASAPRESS.NET

PROVABMW 116dCON IL NUOVO MOTORE A TRE CILINDRI COSTA E CONSUMA MENO, MA NON HA PERSO NULLA IN PRESTAZIONI E CARATTERE

PROVATA IN ANTEPRIMA L’ASTRA CHE ARRIVERÀ NELLE CONCESSIONARIE

AD OTTOBRE

ESCLUSIVO OPEL

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2 AUTORAMA NEWS 8 GIUGNO 2015 AUTORAMA 3

Monaco (Germania) - Le novità sostanziali della nuova Serie 7 cominciano già nel telaio Carbon Core, realizzato con un mix di carbonio, fibre plastiche, alluminio e acciai, capace di tagliare 130 kg. Le sospensioni ad aria con Dynamic Damper Control sono di serie e le barre antirollio elettromeccaniche si adeguano alle condizioni della strada. Entrambi i sistemi sono integrati dal lo sterzo con rapporto di demoltiplicazione variabile in base alla velocità e le quattro ruote sterzanti. La Serie 7 può anche essere ibrida plug-in: la 740e monta un quattro cilindri a benzina da 258 CV, un elettrico da 95 e può essere anche 4x4. Percorre 47,6 km con un litro per i primi 100 km (se si parte con le batterie al 100%), supera i 240 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi. Con il solo motore elettrico si arriva a 120 km/h e si viaggia per 40 km. Gli altri motori sono a sei cilindri in linea o V8 e accoppiati al cambio automatico a otto marce Steptronic. La guida automatica in colonna è resa possibile dal sistema Driving Assistant Plus, ora comprensivo di assistenza al controllo della traiettoria,

prevenzione di collisione posteriore, allerta per il traffico trasversale (quello che si incrocia) e protezione attiva anticollisione laterale. Con tutto questo monitoraggio è possibile usufruire della guida assistita in colonna anche fuori dalla città. Quanto al parcheggio, il Remote Control Parking è in grado di mettere e portar fuori da una piazzola di sosta la vettura senza che ci sia il guidatore a bordo. L’iDrive ha ora il sensore 3D, che legge e interpreta i movimenti della mano e risponde ai comandi senza che ci sia alcun contatto fisico e non manca la ricarica induttiva per smartphone: basta appoggiarlo su tunnel centrale.

Milano - I colleghi inglesi di Autocar dicono di averlo sentito dal presidente di Ferrari in persona: la Dino si farà e sarà probabilmente spinta da un V6 posizionato alle spalle dell’abitacolo. Un V6, tra l’altro, a Maranello lo producono già: si tratta del biturbo utilizzato dalla Maserati. La futura “baby” Ferrari potrebbe arrivare nel 2016, anche se gli americani di Motor Trend, ipotizzano il 2018-2019. Comunque vada, che la

Ferrari sia rimasta un po’ “scoperta” nella fascia bassa della gamma è un dato di fatto. La 488 GTB è infatti cresciuta incredibilmente, mentre la California, con il suo tetto metallico retrattile, è un altro genere di vettura. Più “americano”. L’idea di estendere la gamma verso il basso è di Marchionne in persona, in netta controtendenza con la politica di Montezemolo, che non ha mai voluto superare il tetto delle

7/8.000 unità all’anno, per preservare l’esclusività tipica di ogni Ferrari. Se la vettura dovesse davvero vedere la luce, si tratterebbe di una “rinascita”: la prima Dino nacque nel 1968. Era spinta da un V6 di 2 litri (206 GT) o 2,4 litri (246 GT, nella foto sopra) ed ebbe un successo clamoroso. Tra l’altro, il suo motore di maggiore cilindrata ha trovato lustro anche sotto il cofano della Lancia Stratos. Altri tempi...

BMW Nuova Serie 7: un pieno di high-tech

DIRETTORE RESPONSABILECristina [email protected] EDITORIALESaverio [email protected] DI DIREZIONEPaolo Altieri

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEViale dei Partigiani, 118/c20092 Cinisello Balsamo (MI)Tel. 02.22472162 - Fax [email protected] LEGALE Via Stresa, 15 - 20125 MilanoManoscritti e fotografie non richiestinon si restituiscono.Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

AUTORAMAN. 621 / 15 Giugno 2015

ANDREA RAPELLI

PAOLO ALTIERI

CRISTINA ALTIERI

SAVERIO VILLA

MATTIA ECCHELIADRIANO TOSI

DS / Spunta a Milano il primo store d’Italia. A Roma dopo l’estate

USATO/ La Scénic II è l’auto usata meno cara nel database di AutoUncle

FERRARI / Sta per tornare la “piccola” Dino

Milano – Il primo DS Store italiano ha aperto a Milano. Gli spazi interni - 350 metri quadrati - spiega una nota, “invitano al benessere”. La tinta scelta è il nero, illuminato da particolari rosso carminio, che” valorizza le vetture in vetrina”. Una parte dello showroom è riservata alla boutique DS. L’apertura del DS Store fa parte di un progetto che prevede diverse tipologie di aree espositive studiate per permettere il miglior approccio al mercato. Il prossimo DS Store italiano verrà aperto a Roma, dopo l’estate. Entro fine anno è prevista una rete di 150 punti vendita tra DS Store e Salon DS (più piccolo). Il fiori all’occhiello restano i DS World di Parigi e Shanghai.

Milano - Nel database del motore di ricerca AutoUncle la vettura usata mediamente meno cara è la Renault Scénic II. Nella Top Ten figurano solo modelli che costano meno di 2.000 euro (con 10 anni di vita di media) ma la Scénic scende 1.600 euro. Ne sono disponibili 99 con una percorrenza media di 160.000 chilometri. Al secondo la Lancia Lybra: 50 unità in vendita e 210.000 km per la più “consumata”. Terza la Renault Mégane II: 155 annunci e 170.000 km in media. Poi due citycar: Chervolet Matiz e Ford Ka con complessivamente poco più di 200 esemplari e percorrenza media di oltre 100.000 km. Seguono Fiat Stilo (con il maggior numero di annunci, 394), Ford Focus, Opel Corsa, Renault Twingo e Nissan Micra.

Francoforte (Germania) - Abbiamo avuto la possibilità di provare due prototipi della nuova Astra spinti dai nuovi motori turbobenzina di 1 e 1,4 litri a iniezione diretta. Sebbene la vettura sia leggermente diminuita in lunghezza, altezza, passo e sbalzi, resta tra le più grandi della categoria. I proiettori diventano più sottili, mentre fanaleria, montanti e parafanghi posteriori sono ispirati al design del prototipo Monza. La plancia è semplificata e i comandi sono diminuiti rispetto ad oggi. In più c’è un touchscreen da 8 pollici. I sedili anteriori sono stati avanzati per aumentare lo spazio per chi sta dietro. Opel dichiara che il

peso è diminuito da 120 a 200 kg secondo le versioni e, in effetti, la sensazione di maggiore leggerezza si percepisce. Le sospensioni sono invariate nello schema, ma l’Astra manifesta un inserimento più rapido e una maggiore fedeltà del

retrotreno, che la rendono anche divertente. Il tre cilindri 1.000 Ecotec da 105 CV è quello che ci ha impressionato di più: è pronto, spinge vigorosamente ai regimi intermedi e muove disinvoltamente l’Astra, pure senza un allungo particolarmente prolungato. La sonorità è quella metallica dei motori con questo frazionamento ma resta ovattata e non disturba. La situazione probabilmente migliorerebbe col sei marce, invece del cinque marce proveniente dall’Astra attuale. Ma non è detto che non arrivi in un secondo momento, magari con la versione da 115 CV del tre cilindri che c’è già su Adam e Corsa. Questo cambio, invece, è combinato con il quattro cilindri 1.400 Ecotec da 145 CV ed evidenzia una rapidità, una precisione e una manovrabilità decisamente elevate. Ovviamente questo motore è più vivace e silenzioso ma nell’uso normale la differenza rispetto al “mille” è meno evidente di quello che i dati dichiarati farebbero supporre.La gamma motori Astra sarà completata dal turbodiesel 1.6 CDTI, da 95 o 136 CV e da un 1600 turbobenzina a iniezione diretta che arrivare a 200 CV.

OPEL/ Provata in anteprima l’Astra di domani

15 GIUGNO 2015

La nuova Astra debutterà a settembre al Salone di Francoforte e sarà in vendita da ottobre, ma abbiamo potuto provare due prototipi camuffati in Germania. Le foto della vettura definitiva, che vedete in questa pagina, sono state diffuse rencentemente

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di mirare in alto, per essere scelta da chi vuole essere “fuori dal coro”. L’idea sot-tesa è che non si è chic rincorrendo un brand già di tendenza, ma scoprire i talenti nascosti.Ma il prodotto deve soddi-sfare. E soddisfa la Tivoli?La linea è questione di gusti. Sicuramente non introdu-ce nulla di particolarmente inedito: un frontale deciso, una fiancata di grande per-sonalità, anche se l’anda-mento spiovente del tetto richiama immagini già viste, così come il colore a contra-sto. In coda si nota sicura-mente lo scorcio più origi-nale. Dentro lo spazio c’è,

Valutata negli aspetti singoli che contribuiscono al suo stile, la Tivoli non offre spunti totalmente originali, ma nel compesso è un’auto che si fa notare. Il marchio Ssangyon è di origine coreana, ma la proprietà è dell’indiana Mahindra dal 2010

LA SCHEDATIVOLI 1.6 BE VISUAL AUTOM.

ALIMENTAZIONE MOTORE CILINDRATA POTENZA COPPIA CAMBIO TRAZIONE DIMENSIONI VOLUME BAGAGLIAIO 0/100 KM/H VELOCITÀ CONSUMO COMBINATO EMISSIONI CO2

benzina4 cilindri in linea

1.597 cc128 kW/94 CV

160 Nmautomatico a 6 marce

anteriore4,20/1,80/1,59 metri

213/1.115 litri n.d.i

160 km/h7,2 l/100 km

167 g/km

PREZZO 22.300 euro

15 GIUGNO 20154 AUTORAMA LaPROVA

VIDEO

Tivoli (Roma) - Un’identi-tà forte, in un segmento agguerrito come quello dei crossover compatti, non può che portare buoni risul-tati. L’ha capito SsangYong, che riparte da un nuovo claim “Be different”, ap-punto, con il quale lancia la Tivoli. Riuscirà ad impen-sierire mostri sacri come 2008, 500X, Captur e Juke? SsangYong arriva tardi sul mercato dei piccoli suv, e allora deve fare il possibile per farsi notare. E in più c’è il problema del marchio, poco conosciuto e quindi poco considerato dai viziati palati europei. La soluzione a queste premesse è quella

Ssangyong Tivoli 1.6 Be Visual automatica

È IL MOMENTO DELL’ORIENTAL CHIC

Dopo essersi fatta conoscere con prodotti a basso costo, che puntavano sul rapporto tra prezzo e contenuti, la Casa coreana lancia ora una piccola crossover che vuole fare tendenza

www.ssangyong-auto.it

Perché in questa categoria rappresenta una proposta di “rottura” rispetto a quelle degli altri costruttori. E i prezzi restano interessanti anche se non low cost come quelli delle Ssangyong viste fin qui

PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI

CON CHI SE LA GIOCA*SSANGYONG TIVOLI da 15.950 euro

KIA SOUL da 19.000 euroNISSAN JUKE da 16.850 euro

RENAULT CAPTUR da 16.500 euro*PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA

i centimetri non mancano in qualunque direzione ci si voglia allargare, e anche la seconda fila accoglie con generosità tre adulti. Il ba-gagliaio è capiente: il piano di carico è profondo , ma l’accesso è ostacolato da un gradino che certo non age-vola le operazioni. L’esame inerno rivela rivestimenti buoni, plastiche piacevoli al tatto e vani funzionali.Capitolo guida: proviamo il 1.600 a benzina da 128 CV con cambio automatico a sei marce e trazione ante-riore. Difetti: piuttosto ru-moroso, in lieve ritardo nel-la ripresa e in chiara diffi-coltà in salita. Pregi: buona

Il passaggio repentino da un’idea popolare di auto, a una molto “stilish” è già stato messo in atto da un altro brand orientale: la Kia, con la Soul, presentata nel 2008 e arrivata da noi l’anno successivo. Tra l’altro, le similitudini estetiche tra Tivoli e Soul non sono poche, specialmente se le consideriamo nella stessa colorazione, come abbiamo fatto scegliendo la foto di questo riquadrato. Rispetto alla Tivoli, la Kia è più originale e curata nel design interno, però è anche molto più cara, nonostante operi nella stessa fascia di cilindrate: i prezzi partono infatti da 19.000 euro. La Kia, poi, è disponibile anche nella versione a proulsione totalmente elettrica.

TUTTO È COMINCIATO CON LA KIA SOUL

tenuta di strada anche nel misto stretto, dove poco si avverte la mole della vettu-ra e se ne ricava anche un certo divertimento, a patto di giocare costantemente con il cambio in modalità sequenziale (la levettina sul pomello è originale ma non ci sono i paddles) e togliere così il libero arbitrio all’au-tomatico: Ed è anche prefe-ribile settare il servosterzo sulla modalità “sport” e la risposta di motore e cambio su “power” (due pulsanti in plancia danno accesso a queste regolazioni.Per capire le potenzialità offroad bisognerà aspetta-re e mettere le mani sulla

versione 4WD in occasione del prossimo test, per il momento leggiamo gli an-goli caratteristici e ne rica-viamo un’impressione po-sitiva.Conclusioni: il look è piacevole ma non origina-lissimo, i contenuti ci sono, il motore è onesto. I prezzi non sono ultrapopolari (si parte da poco meno di 16 mila euro per arrivare a sfiorare i 26 mila) e forse per questo difficilmente si ripeterà il successo che ha baciato sulla fronte la Du-ster riuscita nell’impresa di fare di Dacia un marchio di tendenza. Ma ogni sto-ria è a sé.Cristina Altieri(@cristinaaltieri)

A differenza di quello esterno, il design interno è spigoloso e un po’ asettico cone su tutte le coreane. Ma le personalizzazioni sono tante ed e possibile “riscaldare” molto l’ambiente, cone nel caso dell’esemplare provato

15 GIUGNO 2015

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AUTORAMA 7una ruvidità leggermente più marcata rispetto a un quat-tro cilindri di pari cilindrata e prestazioni. Ma, data la con-notazione della 116d e il tipo di utenza alla quale è diretta, i casi in cui la vettura verrà utilizzata a gas “spianato” saranno rari.In tutte le altre situazioni di funzionamento si percepisce la notevole silenziosità e la spinta vivace ai regimi bassi e medi, che sono quelli di normale utilizzo. Del resto, le prestazioni annunciate dalla Casa sono esattamente le stesse della vecchia 116d a quattro cilindri (200 km/h di velocità massima e 10,3 se-condi per passare da 0 a 100 km/h) mentre la cilindrata è scesa da 2 a 1,5 litri, con evidenti ripercussioni sulle spese fisse (bollo e assicura-zione) e variabili (il consumo combinato è passa da 4,3 a 3,9 l/100, con il conseguente calo delle emissioni di CO2 da 114 a 103 g/km). Volen-do, c’è anche la versione 116d Efficient Dynamics, che grazie ad alcuni accorgimenti che comportano un leggeris-simo calo prestazionale, arri-va a 3,4 l/100 km e 89 g/km.La vettura che abbiamo pro-vato era equipaggiata con il cambio automatico a 8 rap-porti ZF, eccellente nel ren-dimento ma costoso (2.240 euro), che rende ancora me-no individuabile il 3 cilindri e aumenta il piacere di guida. Questa trasmissione, tra l’al-tro, dialoga col navigatore e ha un’adattività ancora mag-giore al tipo di strada che si sta percorrendo. Si tratta di un optional da consigliare sicuramente se si dispone dell’extrabudget.Sebbene la 116d non sia un modello sportivo, le caratte-ristiche stradali della Serie 1 emergono anche in questo caso. L’equilibrio derivante dall’arretramento del moto-re per raggiungere una ripar-tizione ottimale dei pesi e la trazione posteriore compor-tano una guidabilità notevo-le, un assetto molto compo-sto e uno sterzo “pulito” co-me quello di un’ammiraglia. E tutto questo, oltre a una

LA SCHEDABMW 116d SPORT 5p

ALIMENTAZIONE MOTORE CILINDRATA POTENZA COPPIA CAMBIO TRAZIONE DIMENSIONI VOLUME BAGAGLIAIO 0/100 KM/H VELOCITÀ CONSUMO COMBINATO EMISSIONI CO2

diesel, turbo3 cilindri in linea

1.496 cc85 kW/116 CV

270 Nmmanuale a 6 marce

posteriore4,33/1,77/1,42 metri

360/1.200 litri10,3 secondi

200 km/h4,0 l/100 km

104 g/km

PREZZO 29.300 euro

15 GIUGNO 20156 AUTORAMA LaPROVAVIDEO

Grosseto - Alla presenta-zione internazionale della Serie 1 restyling la BMW non aveva portato esem-plari con i nuovi tre cilindri a benzina e gasolio. Ora, invece, saliamo sulla 116d, destinata ad essere una del-le versioni più richieste sul mercato italiano.Il trubodiesel da 116 CV (l’uniformità tra la sigla di

identificazione e la potenza è pura coincidenza) è im-parentato con quello della Mini Cooper D. In questo caso, però gode di un’inso-norizzazione più accurata, per cui è silenzioso in asso-luto e la sonorità metallica, tipica dei motori con questo frazionamento, è avvertibi-le solo ai regimi più alti. Do-ve, peraltro, emerge anche

BMW 116d Sport 5p

PERDE UN CILINDRO MA NON IL VIZIO

Col nuovo motore a tre cilindri, ha la stessa potenza e le stesse prestazioni della versione omologa ante restyling, però consuma e costa meno

www.bmw.it

Il prezzo resta a livello “premium”, però la dotazione è più ricca e il motore garantisce le prestazioni e il temperamento che si addicono a una BMW. Poi la tra-zione posteriore permette una guida da ammiraglia.

PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI

CON CHI SE LA GIOCA*BMW SERIE 1 5p da 23.900 euro

MERCEDES CLASSE A da 23.810 euroPEUGEOT 308 da 18.550 euroVW GOLF 5p da 18.700 euro*PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA

maturità decisamente rara nella categoria, permette di ottenere un divertimento di guida superiore a quello che la potenza disponibile giusti-ficherebbe.Il prezzi della 116d partono da 25.300 euro per la 3 por-te e da 26.100 per la 5 por-te. Sono gli stessi della ver-sione precedente, però gli allestimenti sono più ricchi e anche le Serie 1 alla base della famiglia comprendono climatizzatore automatico, display da 6,5 pollici, radio Professional e sistema di in-fotainment con alcuni dei servizi Connected Drive.Saverio Villa (@saveriovilla)

Il vero debutto del tre cilindri turbodiesel nella produzione BMW è avvenuto sulla monovolume Serie 2 Active Tourer introdotta nel 2014, che ha segnato l’esordio della Casa bavarese nel settore delle monovolume e, soprattutto, nel campo della trazione anteriore: la piattaforma, infatti, è quella, derivata dalla Mini, che arriverà entro qualche anno (probabilmente nel 2018) anche sulla Serie 1. Recentemente, poi, è stata presentata la versione allungata dell’Active Tourer

(da 4,34 a 4,56 metri) e, all’occorrenza, con sette posti, che prende il nome di Gran Tourer (nella foto sopra). Le Gran Tourer equipaggiate col motore 116d partono da 29.450 euro, mentre per l’Active Tourer ne bastano 27.850.

IL TRE CILINDRI SI METTE IN LUNGO

Rispetto alla concorrenza, la baby BMW offre una guida più gradevole ma un’abitabilità posteriore e una capacità di carico più contenute

Il restyling 2015 ha portato alla Serie 1 un muso più simile a quello delle BMW dei segmenti superiori e una fanaleria posterire di maggiori dimensioni

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