Arpa campania ambiente 2015 24

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NATURA & BIODIVERSITÀ A AMBIENTE & SALUTE Premio Sterminata Bellezza Esposito a pag.4 Paparo a pag.5 Il parco nazionale del Vesuvio Mercadante a pag.8 Prima analisi della L.R. n. 15/2015 Come se la passano i ghiacciai delle Alpi Riordino del servizio idrico integrato in Campania Ripassare dalle parti del cuore Tempo. Tempo. Tempo. La sola credi- bile forma di ricchezza che esiste al mondo è il tempo. Voglio avere il tempo di vivere ad Assisi, di correre sulla spiaggia di Paestum con la mia Maria, di camminare lungo il tragitto del- l’Eremo delle Carceri con Matteo e Martina, di perdermi a guardare un dettaglio del paesaggio quando sono in treno ogni mattina, di perdermi tra le vie di Lourdes... Tafuro a pag.15 Largo di Palazzo: la più bella piazza napoletana Quante volte ci siamo trovati a Piazza del plebiscito o meglio Largo di Palazzo, e quante volte abbiamo ammirato le due imponenti statue. Spesso ci siamo chie- sti: ma chi sono i due personaggi? Non tutti sanno un fatto curioso e simpatico; prima di tutto le statue sono state rea- lizzate dal più grande scultore dell’arte neoclassica, Antonio Canova (Carlo di Borbone) e dal Calì, suo grande disce- polo (Ferdinando di Borbone). De Crescenzo-Lanza a pag.12 Tutti i dati ambientali di 85 capoluoghi italiani L’Undicesimo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano è stato presentato il 16 dicembre a Roma, nell’auditorium del ministero dell’Ambiente, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario Barbara Degani, del presidente dell’Ispra, Bernardo de Bernardinis e del direttore generale dell’istituto, Stefano Laporta. Il rapporto è frutto dell’intero Sistema nazionale di protezione ambientale, inclusa ovviamente l’Arpa Campania, che collabora storicamente a questa pubblicazione annuale. Ot- tantacinque i comuni capoluogo esaminati quest’anno. Mosca a pag.7 ISTITUZIONI ARPAC Grazie ad una sofisticata strumentazione, il Lidar (Light Detection and Ran- ging), la Helica ha eseguito un importante telerileva- mento per monitorare i ghiacciai della Alpi Giulie... DAL MONDO Presentato l’XI Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, edito dal Snpa Un premio destinato a segna- lare le bellezze dell’Italia. Bel- lezze intese in senso ampio: dall’arte al paesaggio, dalla cultura alla creatività. Il sughero: un materiale dalle proprietà eccezionali Quella che viene oggi conosciuta con il termine di Bioarchitettura non è che la riscoperta e la valorizzazione di un com- plesso di conoscenze dalle origini spesso molto antiche ma sempre attualissime, basate sulla giusta comprensione e sul rispetto dei ritmi e dei fenomeni della natura e, di conseguenza, sull’uso dei materiali che essa ci mette a disposi- zione nel costruire e nel ristrutturare. Si tratta di una serie di prodotti ormai insostituibili nell’edilizia ecosostenibile... Palumbo a pag.13 È stata pubblicata sul B.U.R.C. n. 73 del 03.12.2015 la nuova legge regionale sulle "acque". In attesa del Regolamento, che la giunta Regionale dovrebbe pub- blicare a brevissimo e che consen- tirà di avere ulteriori elementi di valutazione, è stata fatta una prima analisi. Gli articoli sono complessivamente venticinque. Si è ritenuto necessario partire dall'ultimo articolo della Legge, cioè il numero 25, di cui si cita il primo comma: " 1. La Regione... affida le concessioni per lo sfrut- tamento delle acque minerali , naturali e termali...". Questo comma necessiterebbe di un chiarimento, perché l'argo- mento dovrebbe essere normato dalla L.R. n. 8/2009 e, inoltre, nelle note allegate alla stessa L.R. n. 15/2015 non c'è nessun ri- ferimento alla precedente L.R. n. 8/2009 che in qualche modo do- vrebbe essere almeno citata. Se dovesse esser confermata la validità dell'art. 25, sarebbe una notizia epocale in quanto sembre- rebbe che le concessioni per l'uti- lizzo... Morlando a pag.3

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Periodico istituzionale online dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania

Transcript of Arpa campania ambiente 2015 24

NATURA & BIODIVERSITÀAAMBIENTE & SALUTE

Premio Sterminata Bellezza

Esposito a pag.4

Paparo a pag.5

Il parco nazionale del Vesuvio

Mercadante a pag.8

Prima analisi della L.R. n. 15/2015

Come se la passanoi ghiacciai delle Alpi

Riordino del servizio idrico integrato in Campania

Ripassare dalle partidel cuore

Tempo. Tempo. Tempo. La sola credi-bile forma di ricchezza che esiste almondo è il tempo. Voglio avere il tempodi vivere ad Assisi, di correre sullaspiaggia di Paestum con la mia Maria,di camminare lungo il tragitto del-l’Eremo delle Carceri con Matteo eMartina, di perdermi a guardare undettaglio del paesaggio quando sono intreno ogni mattina, di perdermi tra levie di Lourdes...

Tafuro a pag.15

Largo di Palazzo: la piùbella piazza napoletana

Quante volte ci siamo trovati a Piazzadel plebiscito o meglio Largo di Palazzo,e quante volte abbiamo ammirato le dueimponenti statue. Spesso ci siamo chie-sti: ma chi sono i due personaggi? Nontutti sanno un fatto curioso e simpatico;prima di tutto le statue sono state rea-lizzate dal più grande scultore dell’arteneoclassica, Antonio Canova (Carlo diBorbone) e dal Calì, suo grande disce-polo (Ferdinando di Borbone).

De Crescenzo-Lanza a pag.12

Tutti i dati ambientali di 85 capoluoghi italiani

L’Undicesimo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano è stato presentato il 16dicembre a Roma, nell’auditorium del ministero dell’Ambiente, alla presenza, tragli altri, del sottosegretario Barbara Degani, del presidente dell’Ispra, Bernardode Bernardinis e del direttore generale dell’istituto, Stefano Laporta. Il rapporto èfrutto dell’intero Sistema nazionale di protezione ambientale, inclusa ovviamentel’Arpa Campania, che collabora storicamente a questa pubblicazione annuale. Ot-tantacinque i comuni capoluogo esaminati quest’anno.

Mosca a pag.7

ISTITUZIONI ARPAC

Grazie ad una sofisticatastrumentazione, il Lidar(Light Detection and Ran-ging), la Helica ha eseguitoun importante telerileva-mento per monitorare ighiacciai della Alpi Giulie...

DAL MONDO

Presentato l’XI Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, edito dal Snpa

Un premio destinato a segna-lare le bellezze dell’Italia. Bel-lezze intese in senso ampio:dall’arte al paesaggio, dallacultura alla creatività. Il sughero: un materiale

dalle proprietà eccezionali

Quella che viene oggi conosciuta con iltermine di Bioarchitettura non è che lariscoperta e la valorizzazione di un com-plesso di conoscenze dalle origini spessomolto antiche ma sempre attualissime,basate sulla giusta comprensione e sulrispetto dei ritmi e dei fenomeni dellanatura e, di conseguenza, sull’uso deimateriali che essa ci mette a disposi-zione nel costruire e nel ristrutturare.Si tratta di una serie di prodotti ormaiinsostituibili nell’edilizia ecosostenibile...

Palumbo a pag.13

È stata pubblicata sul B.U.R.C.n. 73 del 03.12.2015 la nuovalegge regionale sulle "acque". In attesa del Regolamento, che lagiunta Regionale dovrebbe pub-blicare a brevissimo e che consen-tirà di avere ulteriori elementi divalutazione, è stata fatta unaprima analisi. Gli articoli sonocomplessivamente venticinque.Si è ritenuto necessario partiredall'ultimo articolo della Legge,cioè il numero 25, di cui si cita ilprimo comma: " 1. La Regione...affida le concessioni per lo sfrut-tamento delle acque minerali ,

naturali e termali...".Questo comma necessiterebbe diun chiarimento, perché l'argo-mento dovrebbe essere normatodalla L.R. n. 8/2009 e, inoltre,nelle note allegate alla stessaL.R. n. 15/2015 non c'è nessun ri-ferimento alla precedente L.R. n.8/2009 che in qualche modo do-vrebbe essere almeno citata. Se dovesse esser confermata lavalidità dell'art. 25, sarebbe unanotizia epocale in quanto sembre-rebbe che le concessioni per l'uti-lizzo...

Morlando a pag.3

Eleonora Roca

L’AEA, Agenzia Europea del-l'Ambiente, ha presentato, achiusura dell’anno 2015, la re-lazione SOER 2015 “L’Am-biente in Europa - Stato eProspettive 2015” che fornisceuna valutazione completa sullostato, le tendenze e le prospet-tive dell’ambiente in Europa alfine di raggiungere la Visione2050 dell'UE di “vivere beneentro i limiti del nostro pia-neta”. Dalla relazione si evinceche il costante degrado degliecosistemi minaccia la produ-zione economica europea, che labiodiversità continua a essereerosa e che l'UE non raggiun-gerà l’obiettivo, fissato per il2020, di arrestarne la perdita.La qualità dell'acqua dolce è sìmigliorata negli ultimi anni, macirca la metà dei corpi idricid'acqua dolce in UE difficil-mente raggiungerà il “buonstato ecologico”. Danni al fondomarino, inquinamento, specieesotiche invasive, acidificazioneminacciano la biodiversità ma-rina e costiera. La pesca ecces-siva, diminuita nell’Atlantico enel Baltico, non è ridotta nelMediterraneo che mostra unquadro negativo conseguenzadell’eccessivo sfruttamento nel2014. Della superficie coltivatadell’Europa meno del 6% è statautilizzata per l'agricoltura bio-logica nel 2012, con grandi dif-ferenze tra i paesi. Il consumo

di risorse interne di 16,7 tonnel-late pro capite nel 2007 è scesoa 13,7 tonnellate nel 2012. Lagestione dei rifiuti è miglioratanegli ultimi anni, i tassi di rici-clo sono aumentati in 21 paesitra il 2004 e il 2012, mentre itassi di smaltimento in disca-rica sono diminuiti in 27 paesisu 31. Nei paesi del SEE, Spa-zio Economico Europeo, è statoraggiunto un tasso medio di ri-ciclo del 29% nel 2012, rispettoal 22% nel 2004. Le emissioni digas a effetto serra sono dimi-nuite del 19% a partire dal1990, nonostante un aumentodel 45% della produzione econo-mica. L'uso di combustibili fos-

sili è diminuito, così come leemissioni di alcuni inquinantiderivanti dai trasporti e dall'in-dustria, inoltre, con la crisi fi-nanziaria del 2008 e lesuccessive difficoltà economichesi sono ridotte alcune pressioniambientali. Le attuali politicheambientali condivise, però, nonsono sufficienti per il raggiungi-mento dell’obiettivo di ridurredell’80-95% le emissioni di gasa effetto serra, anche se hannoprodotto miglioramenti sullaqualità dell’acqua potabile edelle acque di balneazione edhanno ridotto l'esposizione aiprincipali inquinanti pericolosi.Sappiamo che, nelle aree ur-

bane, l’inquinamento atmosfe-rico e acustico produce gravi ef-fetti sulla salute infatti, nel2011, circa 430 000 decessi pre-maturi nell'UE sono stati attri-buiti alle polveri sottili, mentreper l'esposizione al rumore al-meno 10 000 morti prematuredovute a malattie cardiacheogni anno. Al crescente uso disostanze chimiche si associa unevidente aumento dell’insor-genza di malattie e disordiniendocrini nella popolazione. Imiglioramenti previsti per laqualità dell'aria non sarannosufficienti a prevenire i dannied è previsto un peggioramentodegli impatti derivanti dal cam-

biamento climatico. L'industriaambientale, cresciuta di oltre il50% dal 2000 al 2011, è uno deipochi settori fiorente in terminidi ricavi e posti di lavoro dal-l'inizio della crisi finanziaria del2008. In conclusione, nono-stante gli sforzi profusi, l’UE èancora lontana dal centrarel’obiettivo del “vivere bene entroi limiti del nostro pianeta” esebbene si utilizzino le risorsenaturali in modo più efficienterispetto a prima, continuiamo adeteriorare le fonti primarie dacui dipendiamo, e, le sfide mag-giori rimangono la perdita dellabiodiversità e il cambiamentoclimatico.

Dopo 13 giorni, i vertici dei 195 Paesi chehanno partecipato alla conferenza inter-nazionale sul clima di Parigi (Cop21),sono pervenuti ad uno storico accordo percontrastare il surriscaldamento globaleprovocato dalle massicce emissioni dianidride carbonica causate dall’attivitàumana (e in particolare dai Paesi indu-strializzati). Il Presidente del summitconvocato dall’ONU, il ministro degliEsteri francese Laurent Fabius, ha sen-tenziato: “Devo battere con il martello, èun piccolo martello ma credo possa faregrandi cose". In effetti le decisioni sonostate accolte con applausi, gioia, lacrimee soddisfazione da (quasi) tutti i Paesi in-tervenuti e persino dai maggiori produt-tori di inquinamento come USA, Cina eIndia. Lo speranzoso ma prudente PapaFrancesco ha commentato con queste pa-role: "la sua attuazione richiederà un co-rale impegno e una generosa dedizione

da parte di ciascuno", mentre si augura"che venga garantita una particolare at-tenzione alle popolazioni più vulnera-bili". Ecco cosa prevede, in sintesi, ilpatto di Parigi: - In materia di riscaldamento globalel’obiettivo è rimanere “al di sotto dei 2gradi”, ma con l’impegno a “portare

avanti sforzi per limitare l’aumento ditemperatura a 1,5 gradi”.- Sulle emissioni l’obiettivo a breve ter-mine è ridurle quanto prima per poi ar-rivare, nella seconda metà del secolo, adun generico “equilibrio tra attivitàumane ed emissioni”.- Per quanto concerne il monitoraggio, èprevisto che i Paesi dovranno regolar-mente “preparare, comunicare e mante-nere”gli impegni presi a livello nazionale.In particolare tutte le relazioni dovrannocontenere un progresso e un’ambizionefutura. La prima verifica è fissata per il2023, poi ogni cinque anni. Per creare unnetwork in cui ci sia reciproca fiducia eper promuovere l’implementazione delleattività si è programmato un sistema ditrasparenza.- Un articolo a sé è dedicato al Loss andDamage, ovvero ai fondi destinati aiPaesi vulnerabili per fronteggiare i cam-

biamenti irreversibili. Un accordo cheparte da quello sottoscritto nella Cop19di Varsavia e vuole essere rafforzato. Sistabilisce infatti l’importanza del sup-porto nei confronti di questi Paesi, anchese si precisa l’assenza di responsabilitàgiuridica o compensazione. Un accordoche soddisfa così le richieste degli USA,ma lascia perplessi.- In materia di finanziamenti ai Paesi invia di sviluppo si sollecita a formulare unpiano per elargire fondi per 100 miliardidi dollari entro il 2020.Un accordo soddisfacente? Non convin-cente, secondo molte Ong e associazioniambientaliste che lamentano un vago si-stema di promesse, con poche sanzioni.E grande assente la discussione sui me-todi di produzione del cibo, una catenacon un impatto enorme e che coinvolge inprima persona anche tutti i consumatori,troppo spesso poco consapevoli. A.E.

Nuova relazione dell’Agenzia Europea Ambientale

Cop 21, le decisioni dell’accordo sul clima di Parigi

SOER 2015 “L’Ambiente in Europa - Stato e Prospettive 2015”

Angelo Morlando

È stata pubblicata sulB.U.R.C. n. 73 del 03.12.2015la nuova legge regionale sulle"acque". In attesa del Regola-mento, che la giunta Regionaledovrebbe pubblicare a brevis-simo e che consentirà di avereulteriori elementi di valuta-zione, è stata fatta una primaanalisi. Gli articoli sono com-plessivamente venticinque. Siè ritenuto necessario partiredall'ultimo articolo dellaLegge, cioè il numero 25, di cuisi cita il primo comma:" 1. La Regione... affida le con-cessioni per lo sfruttamentodelle acque minerali , naturalie termali...".Questo comma necessiterebbedi un chiarimento, perché l'ar-gomento dovrebbe essere nor-mato dalla L.R. n. 8/2009 e,inoltre, nelle note allegate allastessa L.R. n. 15/2015 non c'ènessun riferimento alla prece-dente L.R. n. 8/2009 che inqualche modo dovrebbe esserealmeno citata. Se dovesseesser confermata la validitàdell'art. 25, sarebbe una noti-zia epocale in quanto sembre-rebbe che le concessioni perl'utilizzo delle acque minerali,naturali e termali verrannomesse a gara (il termine "pro-cedura ad evidenza pubblica"non potrebbe significare altro).

Sarà veramente la fine dell'af-fidamento diretto di conces-sioni per l'imbottigliamento eper le attività termali ? InCampania sarà possibile ga-rantire degli incassi equi pro-venienti dalle concessioni ? Lefalde profonde (chiamati "gia-

cimenti" nella L.R. n. 8/2009)sono uniche e devono essere di-fese e tutelate nel migliormodo possibile. All'art. 5 si de-finisce un unico Ambito Terri-toriale Ottimale Regionale(ATO) il cui soggetto gestore èl'Ente Idrico Campano (EIC),

ma lo stesso ATO unico è statosuddiviso in 5 Ambiti Distret-tuali (AD) quasi corrispondentiai limiti amministrativi pro-vinciali. La cosa poco chiara èche all'art. 8 è stabilito che lagestione è affidata dall'EIC masulle indicazioni del Consiglio

di Distretto creato all'internodi ogni Ambito Distrettuale.Ciò significa che in ogni AD cipotranno essere tipologie di ge-stioni differenti ? Soprattuttonon si capisce quali tipologie digestione sono previste, anchese forse il Regolamento attua-tivo farà chiarezza in merito.Altro tema poco chiaro è larappresentanza dei singoli co-muni nei Consigli di Distretto,infatti, all'art. 14 si cita: "lemodalità di elezione e di com-posizione dei Consigli di Di-stretto sono stabilite nelloStatuto dell'Ente in modo dagarantire la rappresentanzadegli enti locali in seno a cia-scun distretto, sulla base delpeso demografico, per tre fascedi rappresentanza". In attesadi saperne di più dal Regola-mento, non sarebbe stato piùgiusto che la rappresentanzafosse costituita in base al prin-cipio "1 comune = 1 voto" ?Tale considerazione nasce dalfatto che, sempre all'art. 13,comma 4, è stabilito che: "IlConsiglio di Distretto approva,con il voto favorevole del 60%dei componenti, un proprio re-golamento...". Non si corre il ri-schio che il 60% dei comuni piùpopolosi, accordandosi tra loro,rappresentino l'intero distrettotogliendo ogni possibilità di in-tervento reale ai comuni piùpiccoli ?

Campania: la Sanità ha un nuovo commissario

Riordino del servizio idrico integrato in Campania

Sebbene la nomina sarebbe do-vuta avvenire già dall’entratain vigore della legge 161, cheha aumentato ad undici le oreconsecutive di riposo per tuttoil personale medico e parame-dico, dopo diverse settimane fi-nalmente il Consiglio deiMinistri ha reso noto il nomedel nuovo commissario alla Sa-nità in Campania. A distanzadi sei mesi dall’insediamentodi De Luca come Presidentedella regione, sarà Joseph Po-limeni, già vice commissariodell’Asl dell’area nord-ovestdella Toscana, a ricoprire que-sto delicato ruolo, coadiuvatoda Claudio D’Amario, direttoregenerale dell’Asl di Pescara,nel ruolo di subcommissario.Joseph Polimeni ha 47 anni edha la doppia nazionalità, ita-

liana e statunitense, è laureatoall’università di Firenze ed haconseguito un master in mana-gement delle aziende sanitarieall’Università CommercialiLuigi Bocconi di Milano. In To-scana è divenuto vice commis-sario dell’Asl Nord-Ovest dopoaver ricoperto il ruolo di diret-tore generale, cambiamento dicarica dovuto alla profonda ri-strutturazione del sistema sa-nitario regionale che ha ridottole Asl da dodici a tre.Claudio D’Amario, invece, èstato direttore generale del-l’Asl di Pescara dal 2009 adoggi, ma negli ultimi mesi, conl’elezione del nuovo Presidentedella Regione, D’Alfonso, lasua posizione è diventata pre-caria e, per questo motivo, haaccettato di ricoprire il ruolo di

subcommissario in Campania.Sebbene possa vantarsi di averrisanato il deficit dell’Asl pe-scarese dopo vent’anni, il suocurriculum è, però, macchiatoda due inchieste: la prima, su-bito archiviata, in merito adun appalto per il polo maternoinfantile di Pescara, la se-conda, ancora aperta, per l’ac-quisto di un immobiledestinato allo staff ed ai servizidell’Asl.Ai due commissari, dunque,coadiuvati dal Presidente DeLuca, toccherà il difficile com-pito di risanare il deficit dellasanità campana: la squadra èpronta, gli uomini, scelti colvincolo della extraterritoria-lità, sono già a lavoro,adesso siaspettano solo i risultati.

Fa.Cu.

“PRIMA ANALISI DELLA L.R. N. 15/2015”

Il Consiglio dei Ministri ha definito la nomina di Joseph Polimeni

Alessia Esposito

Un premio destinato a segna-lare le bellezze dell’Italia. Bel-lezze intese in senso ampio:dall’arte al paesaggio, dalla cul-tura alla creatività. È il PremioSterminata Bellezza, assegnatoda Legambiente e consegnatoalle realtà e ai personaggi che sisono distinte nell’anno. Nel2015 si è alla seconda edizionedel premio, istituito in collabo-razione con Comieco, Symbolae Consiglio nazionale degli ar-chitetti. Ha dichiarato il presidente na-zionale di Legambiente VittorioCogliati Dezza: “La bellezza è ilmeglio della nostra identità. Èla chiave per immaginare unfuturo oltre la crisi. La bellezzaè parte integrante e protagoni-sta dell’agire per il bene co-mune: è partecipazione ecollaborazione, è il rispetto chedobbiamo al Pianeta e a tutti isuoi abitanti”.Premio assoluto a IsabellaConti, sindaco di San lazzaro(Bo), per aver impedito unavera e propria colata di cementoin un’area agricola di eccel-lenza, così come da lei promessoin campagna elettorale. Altempo stesso ha promosso unanuova cultura sulla salvaguar-dia del suolo e sulla rigenera-zione urbana come principioper regolare l’urbanistica.Tanti i premi divisi poi per se-zione. Tra le menzioni specialiper la Bellezza degli Oggettisono da segnalare due progetticampani. Il primo al Gruppo diricerca MOBILARCH/DiARCdell’Università Federico II peril progetto Slow Foot di LauraFonti, Iole Romano e DomenicoAliberti. Un’innovazione checonsente di trasportare como-damente (ed eventualmentefermarsi a mangiare perstrada) affinché non subiscanosobbalzi.Il secondo progetto campanomenzionato è stato invece 100%Campania, la Rete per il Packa-ging Sostenibile il cui obiettivoè accrescere la competitivitàdelle imprese aderenti attra-verso la ricerca, la progetta-zione, produzione ecommercializzazione di unopackaging prodotto in confor-mità dei principi definiti dallaSustainable Packaging Coali-tion, portando al macero la rac-

colta differenziata locale (riciclodi prossimità). Una filiera inte-ramente eco fino alla distribu-zione, in quanto i packagingsono prodotti, trasportati e rici-clati utilizzando energie rinno-vabili.Ha dichiarato Vanessa Palluc-chi, responsabile Cultura e ter-ritorio di Legambiente: ”Ci sonoesperienze e idee capaci di av-

viare processi innovativi e diandare a ridefinire la qualitàdei contesti ambientali, socialied economici degli specifici ter-ritori, generando benessere eaccrescimento culturale, occu-pazione, tutela dei beni comuni,solidarietà. Ecco, crediamo chequesto sia il vero patrimonioitaliano da valorizzare e soste-nere per un futuro di qualità”.

Premio Sterminata BellezzaCampania sul podio

Giulia Martelli

Ogni anno a San Silvestrocome da tradizione allo scoc-care della mezzanotte i cieli ditutte le città del mondo ven-gono illuminati da giganti om-brelli di luce colorati che creanonel blu fantastiche suggestioni.Si festeggia, si brinda all’annoappena trascorso e con questooramai consolidato rituale siaccoglie con gioia e fiduciaquello nuovo. Eppure, c’è un ri-svolto negativo della medaglia.Gli spettacoli pirotecnici, pur-troppo, producono effetti nega-tivi sia sull’ambiente che sugliamici a 4 zampe che, posse-dendo dei sensi molto raffinativengono letteralmente terroriz-

zata dai rumori. Ma non solo.È sufficiente infatti un breveelenco delle sostanze che si ri-versano nell’aria dopo una ven-tina di minuti di fuochid’artificio per capire il reale ri-schio per l’apparato respirato-rio, in particolare di quellepersone che soffrono di malat-

tie come l’asma: stronzio (86volte più della media accetta-bile), potassio (26), bario (11),ossido di carbonio (9), piombo(7), rame (5), zinco (4), solo percitare i più importanti. Per nonrinunciare alla tradizione è ne-cessario acquistare in primissolo ed esclusivamente prodotti

pirotecnici autorizzati che de-vono riportare sulla confezioneun'etichetta completa privile-giando quelli che contengonosostanze poco dannose e nonmateriali tossici per l’organi-smo (come per esempio ilpiombo) e soprattutto fuochid'artificio a basso impatto acu-stico, meglio se soltanto lumi-nosi. Intanto, mentre i chimicistanno cercando metodi ecolo-gici per scatenare la stessa rea-zione alla base dei fuochiutilizzando però meno perclo-rato e metalli pesanti, in alcunicomuni e sui social impazzal’appello: a Capodanno nientebotti ma lanterne volanti! Sta-remo a vedere, anche que-st’anno vincerà la tradizione?

Tutti la conoscono come una vecchietta che nella notte trail 5 e il 6 gennaio porta dolci e doni ai bambini, ma la Be-fana non è solo un mitico personaggio dell’immaginario col-lettivo. L’Epifania ha origini molto antiche che discendonodalle tradizioni magiche precristiane, le quali nella culturapopolare sono diventate non solo religiose ma anche folclo-ristiche. Inoltre, il significato dei doni portati dalla Befanaè quello che ricorda i regali offerti a Gesù Bambino daiMagi. La sua storia si rifà a quella di un racconto fantastico,quando si pensava che nelle notte volassero sui campi ap-pena seminati figure femminili che propiziavano il raccolto.La Befana, dunque, è nata quasi come nasce una supersti-zione o come avviene una manna dal cielo, inventata dalpopolo speranzoso in un buon raccolto.Il suo aspetto poco piacevole segue una tradizione, una leg-genda, che si tramanda nei secoli. La Befana, vestita distracci e gonne malmesse, mantiene il suo povero aspettoiconografico per un preciso motivo: alcuni sostengono, in-fatti, che rappresenti la natura ormai spoglia poiché lei ar-riva portandosi via un anno “consumato”, vissuto, che portacon sé tutte le pene. In questo senso si può dire che la Be-fana venne riconosciuta dalla chiesa come figura sacrificaleche si usava bruciare. Un’usanza cristiana che influenzòanche la tradizione popolare. Se per alcuni questa donnadoveva essere la simbolizzazione di un periodo ormai pas-sato, vissuto e consunto, in Italia la festa dell’Epifania haassunto un significato un po’ diverso.Oggi, però, la Befana è una sola: porta con sé regali e dol-cetti da dare ai bambini. E, come ogni personaggio natodalle storie tramandate nel tempo, anche lei ha sembianzee abiti dei quali non si può proprio liberare. I.B.

Epifania: le originidella Befana

Fuochi d’artificio eco: si può?

Seconda edizione del premio promosso da Legambiente

COME SE LA PASSANO I GHIACCIAI DELLE ALPI

Anna Paparo

Grazie ad una sofisticata strumenta-zione, il Lidar (Light Detection andRanging), la Helica ha eseguito un im-portante telerilevamento per monito-rare i ghiacciai della Alpi Giulie, perconto del Cnr e dell’università di Trie-ste. Così, sono stati raccolti dati impor-tantissimi in grado di produrre analisitridimensionali per la determinazionedi bilanci di massa, variazioni di frontie mutamenti areali e volumetrici deighiacciai. Protagonisti di questa at-tenta analisi sono stati i quattordicipiccoli ghiacciai della Alpi, definiti verysmall glaciers e glaciers sul Montasiooccidentale, sul Canin orientale, nellaconca Prevala e altri, tutti di spessoreche va dai dieci ai trenta metri. Ci tro-viamo di fronte a ghiacciai davveroparticolari: trovandosiin una zona maggior-mente esposta a preci-pitazione di caratterenevoso e di caratterepiovoso dell’intero arcoalpino, sono interes-sati da valanghe e perquesto sono destinati ascomparire più lenta-mente. In particolareda questo controllopreciso e ponderato èemerso che questighiacciai si sono ve-nuti a trovare in que-

sti ultimi anni ad attraversare un pe-riodo di completa stabilità. Basti pen-sare che hanno vissuto, negli anniOttanta, Novanta ed inizio anni Due-mila, una poderosa riduzione (dal 1850,considerato il momento terminale dellapiccola età glaciale, periodo iniziato at-torno al 1350, durante il quale i ghiac-ciai alpini hanno subito una possenteavanzata), pari a circa il 90%. Da qual-che anno a questa parte la situazione èstabile, grazie al netto incremento diprecipitazioni nevose invernali nono-stante estati sempre più lunghe ecalde. Non dobbiamo dimenticare checi troviamo, da un punto di vista clima-tico, in una fase di profondi mutamenticlimatici e i ghiacciai alpini, comequelli delle Giulie, non hanno ancoratrovato il loro completo equilibrio conla situazione climatica che vive il no-

stro pianeta. Tuttavia,con i rilievi fatti daHelica, si può teneresotto controllo attra-verso un buono e at-tento monitoraggio lasituazione sui ghiac-ciai che, insieme allerisultanze climatiche,ci consentono di capirel’evoluzione di un fe-nomeno globale, di cuii piccoli ghiacciai delleGiulie, con il loro com-portamento, sono sen-tinella. È verosimile

ritenere che, in futuro, le Alpi sarannointeressate più da piccoli ghiacciai diquesto tipo, piuttosto che dai grandighiaccia vallivi, che stanno scompa-rendo ad un ritmo disarmante, comeha ben spiegato R. Colucci del Cnr diTrieste. E ancora, Christian Peloso,manager di Helica, ha parlato di orgo-glio e responsabilità, specie dopo che “igrandi della terra, si sono ritrovati per

parlare proprio del global warming. Lostudio attento dei dati che riusciamo agarantire si presenta come strumentofondamentale per le decisioni che iPaesi devono prendere per la salva-guardia dell'intero pianeta”. Tutto ciòfa ben sperare in una possibile solu-zione al problema “clima” e nonostantetutto la natura reagisce con tutta la suameravigliosa forza.

LA GROENLANDIA DIVENTA SEMPRE PIÙ “PICCOLA”

La Groenlandia sta perdendoi suoi ghiacciai che a velocitàrecord stanno regredendo. Adirlo è uno studio della Co-lumbia University, secondo ilquale nell'ultimo secolo la ve-locità con cui il ghiaccio si stasciogliendo è almeno raddop-piata rispetto agli ultimi no-vemila cinquecento anni.Inoltre, è stato evidenziatoanche che i ghiacciai hannomaturato una estrema sensi-bilità alle variazioni di tem-peratura. Così, per monitorare crescitae riduzione dei ghiacciai gliscienziati hanno estratto deicampioni di sedimento da unlago alimentato da ghiacciainella Groenlandia sudorien-tale per poi confrontare leanalisi di questo estratto con

quelle di simili sedimentipresi in Islanda e nell'isola diBaffin in Canada. «Sono statesottolineate due cose», spiegail co-autore della ricerca Wil-liam D'Andrea, paleo-clima-tologo dell' Osservatorioterrestre Lamont - Dohertydella Columbia University.«La prima è che c’è una gra-duale diminuzione dellaquantità di luce solare allealte latitudini in estate. Mase questa fosse l'unica cosache accade ci aspetteremmoun avanzamento lento deighiacciai. Tuttavia, a un certomomento si è inserita anchel'azione umana che ha ini-ziato a bruciare combustibilifossili e ha provocato l'ag-giunta di anidride carbonicain atmosfera, prosegue. Così

“ i ghiacciai che starebbero al-trimenti crescendo comin-ciano a sciogliersi perché letemperature estive sono piùalte” ». E ancora, se met-tiamo a confronto il tasso,con cui i ghiacciai si sono ri-tirati negli ultimi cento anni,e quello, attraverso cui si ri-tirarono quando scomparverotra gli otto e i sette mila anni

fa, si evince che la velocitàdel ritiro delle masse ghiac-ciate negli ultimi cento anniè stata di circa il doppio. Unavera e propria catastrofe. Lanatura reagisce così all’atti-vità invasiva dell’uomo. Nonpossiamo restare a guardare,non possiamo assistere alla

distruzione delle bellezze ine-stimabili della natura. Madobbiamo correre ai ripari. E’la nostra madre Terra che cista chiedendo aiuto per leistessa, ma anche soprattuttoper noi e per le generazioniche verranno.

A.P.

A dirlo un telerilevamento Helica eseguito per conto del CNR e dell’Università di Trieste

Scioglimento dei ghiacciai

Gli effetti negativi del beltempo invernaleIl “vortice polare” alla base delle anomalie meteo di questi giorni. Atteso il freddo a inizio gennaio

Gennaro Loffredo

È un dicembre da dimenticare.La presenza ingombrante del-l’anticiclone sta avendo riper-cussioni a dir poco disastrose sugran parte del territorio. Anchese non se ne parla molto, lascarsità di piogge in questi mesista mettendo a dura proval’agricoltura e tutto il suo in-dotto, non soltanto in Italia, maanche sul resto del vecchio con-tinente. Per non parlare deidanni enormi al settore turi-stico invernale, per la man-canza totale di neve suiprincipali impianti sciistici delleAlpi e dell’Appennino. La lati-tanza delle piogge, ma soprat-tutto della neve fresca suimonti, rischia di mettere in crisile riserve idriche, creando nonpochi disagi in vista della sta-gione primaverile. In molte areedel centro-nord Italia, non sivede una sola goccia di pioggiaoramai da 70 giorni. La sensi-bile diminuzione delle precipi-tazioni e l’assenza di neve inmontagna sta causando unagrave magra di molti laghi efiumi, oramai ridotti a livelliestivi. E se malauguratamentele piogge dovessero continuarea latitare, anche lo stesso ap-provvigionamento diverrebbesempre più problematico. Inol-tre questa staticità atmosfericaè causa di un accumulo nocivo e

pericoloso di inquinanti nel-l’aria, che ha provocato l’ado-zione di provvedimenti da partedei comuni, ad esempio il bloccodel traffico specie al nord. Maquali sono le cause di questapersistente anomalia meteoro-logica su gran parte del bacinocentrale del Mediterraneo? Unadelle possibili spiegazioni diquesta fase siccitosa e moltomite che sta interessando anchela nostra penisola si collega allapresenza, in queste settimane,di un vortice polare. Per vorticepolare s’intende quella figura di

bassa pressione che stazionadurante la stagione invernalesulle zone che si trovano al disopra del 60esimo paralleloNord. In questi giorni si pre-senta molto compatto e tienechiuso in sé tutto il freddo sul-l’Europa settentrionale, mentrepiù a sud per bilanciamento siformano robusti promontori an-ticiclonici, i quali fungono dabarriera alle perturbazioniatlantiche e anche all’arrivo delfreddo. Un vortice polare cosìforte ed esteso è determinato daun anomalo raffreddamento

della stratosfera polare che ali-menta la circolazione sub-po-lare anche nei piani più bassidell’atmosfera. Il tutto sarebbefavorito dalla presenza delNiño (anomalo riscaldamentodelle acque superficiali del pa-cifico) che controbilancia ap-punto il divario termico che siè creato nel frattempo nell’at-mosfera. Ad un eccessivo raf-freddamento corrisponde unareazione uguale ed opposta, edè quella che poi definisce l’equi-librio energetico del nostro pia-neta. La situazione, tuttavia, è

in procinto di un radicale cam-biamento della circolazione ge-nerale dell’atmosfera, compliceil graduale assorbimento del-l’anomalia sulle zone della stra-tosfera polare. A partire daiprimi giorni del nuovo anni, in-fatti, il freddo accumulato sullelatitudini polari troverà via li-bera verso le zone sud e gra-dualmente si creeranno lecondizioni per una partenzadell’inverno, a partire dallezone più orientali dell’Europa.Insomma non sarà più tempo dialte pressioni.

Videomakers ecosostenibili premiati in SiciliaAnna Gaudioso

Sono tante le iniziative in temadi educazione ambientale pro-mosse nel nostro Paese nel corsodel 2015. Una, in particolare,che si è chiusa di recente, rap-presenta probabilmente una no-vità nel panorama delle agenzieambientali. L’Arpa Sicilia e il LaboratorioIn.F.E.A. hanno indetto in au-tunno il concorso «Perché civuole occhio», rivolto ai video-makers dell’isola. Il concorso è consistito nella rea-lizzazione di video che interpre-tano e sviluppano il tema dellavalorizzazione del patrimonioambientale, paesaggistico, sto-rico e culturale della Sicilia.L’attività, prevista nel Piano re-gionale di Educazione all’Am-biente ed alla Sostenibilità, hal’obiettivo di stimolare l’inte-resse degli studenti verso le te-

matiche ambientali e puntaread un coinvolgimento generalesulle problematiche dell’am-biente. Riservato alla plateadegli studenti delle scuole supe-

riori siciliane, il concorso si èsvolto in due sezioni distintecon la realizzazione di uno spotvideo della durata massima ditrenta secondi. Hanno parteci-

pato anche i cittadini maggio-renni, residenti nel territorio si-ciliano, con un cortometraggiodocumentario di massimo dieciminuti. Da ciò la speranza distuzzicare non solo attenzionesulle problematiche ma pro-muovere comportamenti cor-retti e sostenibili. Le scuolevincitrici hanno ricevuto unbuono da 500 euro per l’acquistodi materiale per ripresa, elabo-razione e produzione video,mentre i vincitori dell’altra ca-tegoria hanno ricevuto buonianaloghi del valore di 700, 450 e350 euro. I vincitori sono statipremiati durante la ConferenzaRegionale In.F.E.A., che si èsvolta a Palermo lo scorso 18 di-cembre. In questi ultimi anni si sonoconsolidate, all’interno delleArpa, le attività di comunica-zione, informazione, formazioneed educazione, che permettono

di trasferire un patrimonio diconoscenze e competenze acqui-site verso tutti i fruitori sociali,in modo particolare i giovani chesono il supporto del nostro fu-turo, di un futuro più sosteni-bile. Difatti le strategie e gli inter-venti sono mirati allo svilupposostenibile perché devono favo-rire un’armonizzazione tra svi-luppo economico, partecipazionesociale, protezione dell’ambientee tutela della salute, concettoormai consolidato e diffuso inambito sia nazionale che inter-nazionale. Nel campo dell’edu-cazione ambientale, quindi, leAgenzie per la protezione del-l’ambiente promuovono e gesti-scono numerose iniziativerivolte a diversi soggetti, daglialunni delle scuole agli inse-gnanti, agli operatori ambien-tali, al personale di enti edamministrazioni.

Luigi Mosca

L’Undicesimo rapporto sulla qualitàdell’ambiente urbano è stato presen-tato il 16 dicembre a Roma, nell’audi-torium del ministero dell’Ambiente,alla presenza, tra gli altri, del sottose-gretario Barbara Degani, del presi-dente dell’Ispra, Bernardo deBernardinis e del direttore generaledell’istituto, Stefano Laporta. Comemolti sanno, il rapporto è frutto del-l’intero Sistema nazionale di prote-zione ambientale, inclusa ovviamentel’Arpa Campania, che collabora stori-camente a questa pubblicazione an-nuale. Ottantacinque i comunicapoluogo esaminati quest’anno, tracui dodici città incluse per la primavolta in questa edizione: tra queste,per la Campania, il comune di Avel-lino. Il rapporto, che include nove ma-croaree tematiche ed è accompagnatoda Linee guida di forestazione urbanasostenibile (curate insieme a RomaCapitale) e da un Focus sull’inquina-mento elettromagnetico in ambienteurbano, può essere scaricato dal sitoweb dell’Ispra all’indirizzohttp://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/stato-dellambiente/qualita-dellambiente-urbano-xi-rapporto.-edi-

zione-2015. In una nota, diramatadall’Istituto superiore per la prote-zione e la ricerca ambientale, vengonocitate alcune delle tendenze più signi-ficative evidenziate dal Rapporto. In-nanzitutto, nel 2014 è leggermentemigliorata la qualità dell’aria nellecittà considerate, sia per quanto ri-guarda la presenza di Pm10 che dibiossido di azoto. Un fattore che puòcontribuire a migliorare la qualitàdell’aria nelle città è indubbiamentelo sviluppo del trasporto pubblico: daquesto punto di vista, in alcunegrandi città, tra cui Napoli, si registra

una ripresa, rispetto ai dati negatividegli anni scorsi. Tuttavia, nel com-plesso delle città prese in esame, nonsono stati ancora ripristinati i livelliraggiunti dal trasporto pubblico localeprima della crisi finanziaria del 2008.Questi sono solo due rapidi accenni auna corposa pubblicazione destinataa tutti i cittadini, e in particolare agliamministratori locali e agli operatoridel settore pubblico che si occupano dipianificazione. Nel corso della presen-tazione, il sottosegretario Degani hachiarito che obiettivo del Rapportodeve essere «un cambiamento di men-

talità» nei confronti dell’ambiente:una funzione educativa, dunque, inlinea di massima rivolta a tutti i cit-tadini. Destinatari privilegiati delRapporto, come si è detto, sono glioperatori delle amministrazioni locali,soprattutto in tema di mitigazionedegli effetti dei cambiamenti clima-tici, e di adattamento al climatechange. In questo ambito, la pubblica-zione cita una serie di «buone prati-che» che, nelle intenzioni del governo,potrebbero essere indicate comeesempi in una serie di incontri da te-nere in varie città italiane.

Tutti i dati ambientali di 85 città italiane Presentato nella capitale l’XI Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano elaborato dal Snpa.

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 31 dicembre 2015 - Anno XI, N.24Edizione chiusa dalla redazione il 30 dicembre 2015

DIRETTORE EDITORIALEPPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, F. Corsaro, F. Cuoco,G. De Crescenzo, A. Esposito, R. Funaro, G.Loffredo, D. Matania, B. Mercadante, A. Mor-lando, A. Palumbo, A. Paparo, E. RocaSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Brunella Mercadante

Grazie alla messa in sicurezzaed alla attività di valorizza-zione il Parco Nazionale delVesuvio offre una rete di 54km di camminamento, suddi-visi in sentieri, dotati di se-gnaletica e cartellonistica, cheillustrano i vari itinerari. Trai percorsi più interessanti lapanoramica Strada Matrone,tracciata già tra gli anni 20 e30, che partendo da Boscotre-case fino alle falde più alte delvulcano permette l'ascesa alGran Cono, caratterizzandosinel primo tratto per una seriedi tornanti estremamente pa-noramici da cui si possono am-mirare l'antico vulcano delMonte Somma, separato dalVesuvio dalla Valle del Gi-gante, che ad ovest prede ilnome di Atrio del Cavallo, e ilcolle Umberto, sede dell'Osser-vatorio Vulcanologico Vesu-viano, il primo fondato inItalia nel 1841. Il percorso molto suggestivopresenta, però, una certa diffi-coltà, così come lo Stradellodella Via Traversa che par-tendo dalla strada provincialesale verso il cratere e proseguelungo il versante settentrio-nale del Monte Somma conampie anse panoramiche suiterritori comunali di tra S.

Anastasia e Somma Vesu-viana. Nel primo tratto del sentierosono state eseguite numeroseopere di sistemazione di ver-sante con tecniche sperimen-tali di ingegneria naturalisticaadattate agli ecosistemi medi-terranei, inoltre, per renderepiù facile il percorso, per untratto di 800 metri, è stataposta una pavimentazione a“proteggi prato” in materialeplastico riciclato e una staccio-nata dotata di corrimano incorda che fiancheggia il sen-tiero. Percorsi di una certa difficoltàsono anche il Sentiero delMonte Somma, che per 7 kmcon una serie di curve panora-miche conduce al fiume di lavadel 1944, che si mostra con ilcaratteristico colore grigio ar-gentato per la presenza del li-chene sterecaulonvesuvianum dal tipico aspettocoralliforme, il Sentiero dellaValle dell'Inferno di 9 km,poco battuto, ma molto sugge-stivo per la visione dal bassodell'imponenza del vulcano e ilSentiero Lungo i Cognoli, per-corso di 8 km, alquanto diffi-cile, che si snoda in unapineta in forte pendenza contornanti che attraversano ilvallone Tagliente su unastrada che solo per i primi 600metri è asfaltata, poi è tutta

sterrata. Passeggiata più age-vole è, invece, il percorso dellaRiserva Tirone, uno stradellopiuttosto pianeggiante di circa8 km attraverso pinete e lec-cete, fiancheggiato per alcunitratti da muretti a secco su cuicrescono la borragine e l'ombe-lico di Venere. Altrettanto agevole si pre-senta il Sentiero del fiume diLava da percorrere, però, infila indiana in circa un'ora emezza, con tratti in discesa etratti pianeggianti in un boscomisto di castagni, noccioli, car-pino nero e roverella ed un sot-tobosco con esemplari dibiancospino, edera e felceaquilina. Di un'ora e 30 èanche il sentiero, anch'esso fa-cile, del Vallone della Profica,molto panoramico, permette diammirare il versante orientaledel Monte Somma con i Co-gnoli di Ottaviano e di Le-vante e poi il versanteorientale del Vesuvio e sopra-tutto si presta all'osservazionediretta dei prodotti della terravesuviana, sul lato sinistrosono infatti coltivati ortaggitra cui i famosi pomodorini,che vengono raggruppati nel“piennolo” ed alberi da fruttotra cui fichi, peschi ciliegi epruni, mentre sul lato destroci sono vigneti, noccioleti equalche castagno.

(seconda parte)

IL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Domenico Matania

Cultura e turismo, un binomio vincente in unpaese come l’Italia, zeppo di Chiese, monumenti etestimonianze storiche. Nonostante l’offerta turi-stica italiana sia ancora lontana dagli standard eu-ropei in termini di gestione e valorizzazione, i datiIstat relativi al turismo in Italia sono a dir pocoesaltanti. A smuovere il turismo nel belpaese sonodi sicuro gli stranieri che visitano le nostre mera-viglie: in testa alla statistica i tedeschi seguiti daturisti provenienti da Francia, Stati Uniti, RegnoUnito e Paesi Bassi. L’Italia è inoltre la terza forzain Europa per le presenze negli esercizi ricettivi,dopo Spagna e Francia.Rispetto agli anni precedenti sono aumentate lepercentuali delle presenze sia negli esercizi alber-ghieri (arrivi +1,9% e presenze +0,1%) che extra-alberghieri, le cui presenze sono salite dello 0,7%.Dell’intera Unione Europea, da sole Italia, Spa-gna, Francia e Germania fanno registrare il 57,7%delle presenze.Il periodo natalizio, capodanno compreso, inoltre,è stato ulteriore testimonianza del trend positivodel turismo Italiano: la stessa Napoli è stata in-vasa da turisti italiani e stranieri, raggiungendorecord storici in termini di presenze.In particolarmodo a San Silvestro ad esempio Partenope è nellatop five delle mete più gettonate in Italia: secondouna statistica di venere.com, portale di booking,Napoli è quarta dopo Roma, Firenze e Venezia, conTorino al quinto posto.Nella top five europea in-vece mantiene il primato Parigi, nonostante i re-centi fatti di cronaca; a seguire Barcellona, lasorpresa Monaco di Baviera, Londra ed Amster-dam. Napoli protagonista dunque del boom turistico ita-liano e grande entusiasmo del sindaco De Magi-stris per il tutto esaurito nel periodo natalizio:“Dobbiamo continuare senza mollare di un centi-metro e per migliorare sempre. Tanto lavoro an-cora dobbiamo fare. Con passione e mani pulite.Ognuno deve fare la sua parte”.Il capodanno a Napoli si prospetta ricco di eventie concerti in piazza, per consentire ai cittadini edai turisti di trascorrere la prima notte dell’annoper le strade della città. In particolare a PiazzaPlebiscito è previsto un concerto con Enzo Avita-bile &Bottari, MaxGazzè, Nello Daniele, Daby-Tourè, Rino Zurzolo e Tony Esposito. Dopo lamezzanotte il Lungomare Caracciolo sarà animatocon musica dal vivo, discoteca ed animazione.All’1.30 appuntamento al Castel dell’Ovo con lospettacolo pirotecnico.

Napoli protagonista delboom turistico italiano

Itinerari

Fabio Corsaro

L’ecosistema del mondo stacambiando. Prepariamoci aduna nuova biodiversità natu-rale. Una lotta senza quartiereè iniziata, per la sopravvivenzae per la conquista biologica dinuove aree. Invasioni e migra-zioni biologiche globali sonoormai in atto. Uomo e naturafanno parte di un unicum chestabilisce l’equilibrio del nostropianeta, forse instabile già daun po’, soprattutto per quantoconcerne la situazione climaticaattuale, che dipende dalla lati-tudine ed altitudine e dalla di-stribuzione delle grandi massed’acqua marina. Il “motore” na-turale di tutto l’assetto ambien-tale è il Sole e i suoi spostamentirelativi, che ogni anno determi-nano l’alternarsi delle stagioni.In relazione alle condizioni na-turali interviene l’attività antro-pica (interventi ad operadell’uomondr) che modifica incontinuazione parti della super-ficie del suolo ricoprendola e im-permeabilizzandola con varimanufatti, trasformando la co-pertura vegetale e immettendoin atmosfera consistenti volumidi sostanze gassose anche cli-malteranti. In merito a questoargomento, abbiamo intervi-stato Franco Ortolani, Ordina-rio di Geologia, Direttore delDipartimento di Pianificazione

e Scienza del Territorio dell’Uni-versità di Napoli Federico II.“Alle fasce climatico-ambientalidella superficie terrestre corri-sponde una ben definita e deli-mitata circolazione atmosferica.È noto che nelle ultime centi-naia di migliaia di anni le fasceclimatico-ambientali hanno su-bito spostamenti verso nord everso sud anche di vari gradi dilatitudine in relazione al succe-dersi dei periodi freddi (glacia-zioni) e caldi (interglaciazioni).Tali spostamenti hanno lasciatotracce indelebili “scritte nei se-dimenti e nella morfologia” checaratterizzano il territorio. Adesempio, sedimenti glaciali si

trovano a latitudini dove ogginon esistono i ghiacciai e suolitipici di aree umide si trovano inzone oggi desertiche”. Ma qual èla causa principale del riscalda-mento globale? Da sempre aquesta domanda gli scienziatirilanciano, additando le respon-sabilità chi all’uomo e chi alSole. “Dall'inizio del 1700 –spiega Ortolani - il Sole haavuto una crescente attivitàcome testimoniato dal conteggiodelle macchie solari. Fino al1800, in assenza di perturba-zioni antropogeniche della com-posizione dell'atmosfera, è statol'attore indiscusso del cambia-mento climatico e conseguente-

mente ambientale. A partire dal1800 l'uomo industrioso ed in-dustriale ha iniziato ad immet-tere in atmosfera volumicrescenti di inquinanti climalte-ranti mentre già la temperaturaera il continua risalita. Ecco chenel 1900 si ha il massimo di im-patto antropogenico sull'atmo-sfera mentre in prevalenza latemperatura globale ha conti-nuato a salire con qualche alto ebasso; l'uomo ha dato il mas-simo di inquinamento mentrel'attività solare ha continuato adaumentare tra qualche alto ebasso”. Insomma, dell'inquina-mento atmosferico è certamenteresponsabile l'uomo ma il riscal-

damento è iniziato nel 1700senza attività climalterante an-tropogenica.Ora con l'apportodell'attività solare aumentatarispetto alla Piccole Età Glacialee con l'apporto climalterantedell'uomo si assiste ad un nuovocambiamento climatico-ambien-tale globale e la situazione sipreannuncia più incisiva ri-spetto al passato. “Eliminare leattività climalteranti – concludeil Prof. Ortolani - non ferme-rebbe il cambiamento climatico-ambientale, ma sicuramentediminuirebbe l'inquinamentoatmosferico e sarebbe già ungrande passo avanti. Prepa-riamo subito l'ambiente per sop-portare le nuove condizioniambientali e occhio alle migra-zioni non solo della temperaturae delle precipitazioni ma anchea quelle biologiche (come già av-vertimmo 20 anni fa) che impor-ranno una nuova biodiversitànaturale, come accaduto varievolte nel passato recente e nelleultime centinaia di migliaia dianni. Occhio alle produzioniagricole tradizionali che sosten-gono gran parte dell'economiaagricola: nuovi ospiti impor-ranno "lotte all'ultimo colpo" perla sopravvivenza biologica”.Il mondo sta cambiando propriosotto i nostri occhi e forse nem-meno ci rendiamo conto del mu-tamento biologico che siamodestinati ad affrontare.

Fabiana Clemente

Una recente scoperta circa unanuova specie di alghe “filan-tropa” presente nelle barrierecoralline del Golfo Persico. Unteam di ricercatori dell’Univer-sità di Southampton e dellaNew York University AbuDhabi ha avvistato questealghe simbiotiche – in gradoaiutare i coralli a sopravviverea temperature dell’acqua dimare superiori ai 36 gradi cen-tigradi - nei coralli delle costevicine ad Abu Dhabi, sulla bar-riera corallina. Ergo, ritrovataprecisamente nella porzione diecosistema marino più caldo delmondo, dove le alte tempera-ture sono deleterie per questispettacolari fiori marini. Lo stu-dio è stato pubblicato sulla rivi-sta Scientific Reports. Lasimbiosi tra alcune alghe uni-

cellulari e i polipi del coralloprovoca un fenomeno distrut-tivo delle barriere coralline – co-munemente conosciuto comesbiancamento dei coralli. Forsequalcuno si starà chiedendol’origine di questo nome tantoinsolito? La risposta è più sem-plice: Nomen Omen! In effetti,la nuova specie è stata battez-zata con il nome Symbiodiniumthermophilum in riferimentoalla sua capacità di adattarsi esopravvivere a temperature ele-vate, provocando un’evidentedifferenza di reazione del co-rallo. Queste alghe simbiontiproducono zuccheri che contri-buiscono all’alimentazione delcorallo in cambio di un rifugio edi nutrienti essenziali per laproliferazione delle stessealghe. Tuttavia, l’associazionesimbiotica risente dei cambia-menti della temperatura del-

l’acqua di mare. Lo stress ter-mico provoca l’abbandono dellealghe da parte del corallo ospi-tante e questo può tradursi inun processo degenerativo. Losbiancamento dei coralli, per in-tenderci. Dopo lunghi periodi dimonitoraggio, il team di stu-diosi ha confermato che questonuovo tipo di alga - tra le di-verse specie presenti sulle costedi Abu Dhabi - è il simbionte do-minante durante tutto l’anno.Di certo una notizia positiva perla tutela della biodiversità vege-tale marina. Tuttavia, bisogne-rebbe fare i conti con altrifattori responsabili del depau-peramento di fondali tanto sug-gestivi. L’inquinamento el’arricchimento di nutrienti, lapesca eccessiva e lo sviluppo co-stiero sono annoverati tra iprincipali pericoli. Ma questa èun’altra storia!

Il nostro clima sta cambiando: ma chi sono i responsabili del riscaldamento globale?

Symbiodinuim thermophilum: alghe alleate della flora marina

Ilaria Buonfanti

L’Antartide è un continente chesi sviluppa quasi totalmente al-l’interno del circolo polare an-tartico ed è coperto comple-tamente da una spessa calottadi ghiaccio. E’ stato scoperto solointorno agli inizi del 1800, men-tre il Polo Sud è stato raggiuntoper via terrestre all’inizio del se-colo XX (nel 1911). Date le proi-bitive condizioni ambientali eclimatiche non ci sono insedia-menti abitativi, ma solo alcunestazioni scientifiche. Dal 1959 in virtù di un accordointernazionale l’Antartide è ri-servata a base per ricerchescientifiche a scopi pacifici; tut-tavia il continente è suddiviso inalcune sfere di influenza tra variStati. L’altitudine media è moltoelevata e si pone attorno ai 2600metri. Il clima è ovviamentemolto rigido, la minima tempe-ratura rilevata finora è stata di-92,7 °C ma questo non ferma latenacia dei ricercatori che sfi-dano le proibitive condizioni cli-matiche per il bene dellascienza. A tal proposito, grazie aun robot sottomarino sono statesviluppate le prime mappe tri-dimensionali e ad alta risolu-zione dei mari dell’Antartide.Secondo gli scienziati che hannoseguito il progetto, un team in-ternazionale di inglesi, ameri-cani e australiani, questa nuovatecnologia ci permette di cono-scere con precisione lo spessoredei ghiacci antartici. Una misu-razione accurata in aree di diffi-cile accesso, ma dove nonpossono gli esseri umani pos-sono i robot; i risultati della ri-cerca sono stati pubblicati sullarivista Nature Geoscience. Gliscienziati da tempo sfruttanouna serie di tecnologie e tecni-che per misurare lo spessore deighiacci. Con le osservazioni dasatellite è possibile indagarlodallo spazio, ma interpretare idati con accuratezza risulta dif-ficile per via della copertura dineve sul ghiaccio. Scavi e moni-toraggio dalle navi, al contempo,sono critici per fornire un qua-dro completo della situazionema l’accesso alle aree in cui ilghiaccio è più spesso risulta dif-ficile.I dati ci sono, quindi, macon dei gap considerevoli. Gapche SeaBED, il veicolo sottoma-rino, è riuscito a colmare, for-nendo nuovo materiale per

monitorare l’azione del cambia-mento climatico. Mentre moltistrumenti oceanografici rivol-gono l’attenzione verso il fondalemarino, SeaBED è provvisto diun sonar che, rivolto in su, per-mette di effettuare misurazionie mappare la parte inferiore deighiacci da una profondità di 20-30 metri. In questo modo, unitii dati, gli scienziati hanno po-tuto elaborare modelli batime-trici per i mari antartici.SeaBED è giallo, lungo duemetri e pesa circa due quintali;la sua struttura a doppio scafogli permette di mantenere lastabilità necessaria per scattarefotografie a bassa velocità. “Lastabilità e la manovrabilità delrobot lo rendono ideale per que-st’applicazione”, spiega Hanu-mantSingh, ingegnere del

Woods Hole Oceanographic In-stitution (WHOI). “Sarebbestato molto difficile svolgeregran parte delle missioni cheabbiamo portato a termine, spe-cialmente in determinate condi-zioni, usando veicoli più grandi”.La topografia tridimensionaleottenuta grazie al robot fornisceun’enorme quantità di informa-zioni nuove non solo in meritoalla struttura dei ghiacci, anchesui processi che l’hanno deter-minata. Poter monitorare que-ste aree in maniera regolare econtinuativa è proprio ciò di cuigli scienziati hanno bisogno “percomprendere cosa succede aighiacci antartici, e le modifichesu ampia scala alle quali stannoandando incontro”, concludeTed Maksym, co-autore delpaper e ricercatore del WHOI.

Viaggio sottomarino in Antartide

Fabiana Liguori

Lo scorso 22 dicembre, la Ca-mera dei deputati ha appro-vato in via definitiva con 269sì e 32 no, il Collegato ambien-tale, una legge che contienemisure per la green economye il contenimento dell'uso ec-cessivo di risorse naturali. Il documento racchiude unaserie di disposizioni che pro-muovono il riutilizzo delle ri-sorse con l'obiettivo diconcepire un nuovo modello disviluppo basato sulla sosteni-bilità ambientale attraversouna serie di semplificazioni edi incentivi che premiano icomportamenti virtuosi di

consumatori, produttori e isti-tuzioni in campo ambientale."Il Collegato - ha dichiaratoSilvia Velo, sottosegretario delMinistero all'Ambiente - con-tiene, tra le altre cose, puntiche riguardano la valutazionedi impatto ambientale, la ge-stione dei rifiuti, la blue eco-nomy, la prevenzione deldissesto idrogeologico, lo stan-ziamento di fondi (35 milionidi euro per la mobilità sosteni-bile e 1,8 milioni di euro per leAree Marine Protette), oltre aun sostanzioso pacchetto dinorme che puntano a favorireil riuso dei materiali perchésoltanto attraverso una ge-stione più efficiente delle ma-

terie che da rifiuto possono es-sere trasformate in risorsa sipotrà garantire la sostenibi-lità del pianeta e la competiti-vità delle nostre imprese". Nel Collegato è presenteanche qualche innovazione“curiosa” come l'introduzionedel Mobility Manager Scola-stico, con il compito di organiz-zare e coordinare gli sposta-menti casa-scuola-casa delpersonale scolastico e deglialunni. Inoltre, misure specifiche sonostate introdotte per il conteni-mento della diffusione dei cin-ghiali, sia per quanto l'immis-sione sul territorio nazionaleche il foraggiamento degli

stessi. Nel settore degli ap-palti verdi è stato agevolato ilricorso per gli operatori in pos-sesso di certificazione ambien-tale europea; inoltre, è stataprevista l'applicazione di cri-teri ambientali minimi negliappalti pubblici per le forni-ture e negli affidamenti di ser-vizi. Si è deciso inoltre diintrodurre per 12 mesi, in viasperimentale e su base volon-taria del singolo esercente, ilsistema del vuoto a rendere sucauzione per gli imballaggicontenenti birra o acqua mi-nerale serviti al pubblico daalberghi e residenze di villeg-giatura, ristoranti, bar e altripunti di consumo.

Rosa Funaro

Parole d’ordine:. Innovazione. Creatività. Riciclo. Cultura. Quante volte sotto l’albero troviamo regali poco graditi, che nonci rappresentano o che non ci appassionano? Eppure, li teniamo.Per garbo, discrezione, stipandoli inutilmente in qualche remotocassetto. In questi ultimi giorni del 2015, invece, qualcuno haavuto delle simpatiche idee per evitare questo triste destino aipacchi “non desiderati”. Piccole iniziative che potrebbero, ungiorno, diventare utili consuetudini. A Roma, ad esempio, uncittadino ha addobbato a tema natalizio, con tanto di ghirlandee immagini di Babbo Natale, un cassonetto per l’immondizia.La scritta, a caratteri cubitali, che caratterizza il “prescelto” è:“Raccolta differenziata: regali di m….”. Se provassimo a non fo-calizzare l’attenzione sulla forma scelta dall’impavido ideatore,ma sul messaggio e quindi sulla sostanza dello stratagemma, ilneo contenitore potrebbe davvero essere considerato un validostrumento di raccolta e riciclo di oggetti considerati superflui obrutti. In Germania, invece, si è guardato ancora oltre la sem-plice raccolta. L’editore tedesco Bastei Lübbe e il rivenditoreHugendubel hanno offerto ai cittadini un modo semplice e ac-cattivante per sbarazzarsi dei doni indesiderati. Infatti, dal 28al 30 dicembre in tre centri commerciali di Monaco, Ingolstadte Norimberga, sono stati installati degli appositi distributori incui ad ogni regalo scartato inserito si riceve in cambio un libro.Un pezzo di cultura è sempre cosa gradita. Tutte le cose lasciateal distributore, sono state portate presso alcuni enti di benefi-cenza locali e distribuite ai meno fortunati. Ci sono idee, apparentemente piccole, che se portate avanti pos-sono crescere e far davvero bene alle persone e all’ambiente.Ciò che per alcuni è ritenuto da buttare, per altri può essere“desiderato”, valido o talvolta vitale. Non dimentichiamolo.

Iniziative green post festività natalizie

Vivere e lavorare in armonia con l’ambiente

I ricercatori del WHOI hanno mappato la parte inferiore dei ghiacciai

Approvato in via definitiva il Collegato ambientale, la legge sulla Green Economy

Lotta al riscaldamento climatico

Fabio Cuoco

Una svolta che potrebbe avere carat-tere storico nella lotta al riscalda-mento climatico, un documento,depositato dall’Unione Europea, chesottolinea la necessità di elaborare unpiano di finanziamenti volti a miglio-rare la situazione climatica mondiale. Confermando le sue ambizioni di lea-dership nella lotta al riscaldamentoglobale, l’Unione Europea cerca didare l’esempio con un piano di investi-mento progressivo che dovrebbe rag-giungere l’importo complessivo dicento miliardi di euro entro il 2020,vale a dire la data fissata dal proto-collo di Kyoto per il raggiungimentodegli obiettivi richiesti a tutti i Paesifirmatari. Una cifra molto alta che però, garan-tiscono i rappresentanti dell’UE, nongraverà soltanto sulle casse dei Paesimembri, ma che sarà alimentataanche dalla partecipazione privata. Inrealtà, la struttura dei finanziamentiè un po’ più articolata: si farà ricorsoal capitale finanziario delle nazioni, siutilizzeranno i proventi derivati dallavendita delle quote sul mercato delleemissioni, come l’Ets in cui le aziendeacquistano e vendono i “permessi” adinquinare, e si sfrutteranno anche imovimenti di finanza pubblica mon-diale.

Ma l’Unione Europea punta soprat-tutto sui finanziamenti privati, rite-nendola la fonte potenzialmente piùproficua grazie alla loro capacità di es-sere remunerativi, mentre è più com-plessa la questione in merito ai criteridi ripartizione degli oneri da partedegli stati membri: più che i negoziati,in realtà, sarà necessario interpretareal meglio il concetto di sostenibilità,ossia rinunciare a qualcosa oggi persalvare il mondo domani.Intanto, a Parigi, 195 paesi delmondo, insieme con l’Unione Europea,per la prima volta presente come statounitario, hanno raggiunto un accordoche prevede una soglia per il riscalda-mento globale ben al di sotto dei 2gradi, con una richiesta di impegno afare sforzi per limitare l’aumento ad1,5, in linea con la richiesta esplicitatadai paesi insulari. Questo limite significa ridurre leemissioni tra il 40% ed il 70%, ri-spetto ai livelli del 2010, entro l’anno2050. Il testo, inoltre, va incontro aipaesi produttori di idrocarburi, a co-minciare dall’Arabia Saudita: non siparla, infatti, di neutralità carbonica,ma di ricerca equilibrio tra emissionida attività umane e rimozioni di gasserra, richiedendo di raggiungere ilpicco il più presto possibile, per poiaccelerare nella seconda metà del se-colo.

Investimenti per l’ambiente: l’UE sorprende tutti con una ricca proposta

Rosario Maisto

Il clima della Terra è inevitabil-mente cambiato,dopo quasi due se-coli di consumo di combustibilifossili, le concentrazioni di anidridecarbonica nell'atmosfera hanno rag-giunto le 400 parti per milione, inparticolare a causa del contributosempre più importante dei processidi combustione degli ultimi decenni.Una concentrazione di CO2 in atmo-sfera dello 0,04% può non sembrareeccessiva, ma è sufficiente per avereun incremento di 1°C delle tempera-ture medie globali, questo è un ulte-riore riscaldamento perché siaggiungono poi ai gas serra che en-trando in modo invisibile nell'atmo-sfera, rimangono intrappolati. Ognianno, vengono scaricati in atmosferacirca 35 miliardi di tonnellate diCO2, con una tendenza all'au-mento,gli oceani sono diventati del

30% più acidi negli ultimi decenni eil mondo non è così caldo da migliaiadi anni, probabilmente, quest'annosarà il più caldo da quando sono ini-ziate le registrazioni delle tempera-ture, per effetto del fenomenometeorologico El Nino in atto, che sisommerà al riscaldamento globale, iprimi 10 anni più caldi si sono verifi-cati tutti a partire dal 1998, annodell'ultimo tra gli eventi El Nino piùintensi. L'agricoltura, la deforesta-zione e altre attività hanno contri-buito all'effetto serra con ulterioriemissioni di gas come il metano e ilprotossido di azoto, tuttavia ci sonosegnali di speranza, infatti gli StatiUniti stanno bruciando meno car-bone, il più inquinante dei combusti-bili fossili, e anche l'Europa e la Cinahanno cominciato a consumarnemeno, di fatto ci sono anche progettiper una maggiore quota di energiasolare in India, di energia eolica in

Cina e di energia geotermica in Indo-nesia. Entro il 2040 metà dell'ener-gia elettrica del mondo potrebbearrivare da fonti meno inquinanti,proprioln Cina, Unione Europea eStati Uniti, che sono i più grandi in-quinatori al mondo, responsabilicomplessivamente di più della metàdelle emissioni globali, si sono già ac-cordati per limitare le future emis-sioni di gas serra e ora che il 30novembre a Parigi hanno preso il viai negoziati sul clima, si è definito unpacchetto completo di iniziative permitigare il riscaldamento globale inoltre 190 paesi del mondo, avendo lapossibilità di una concreta svolta al-l’inquinamento, noi, future genera-zioni, abbiamo il dovere dicontribuire a combattere l’inquina-mento per il nostro futuro e per unmondo migliore in cui vivere, altri-menti la terra diventerà una landadesolata senza vita!

ANIDRIDE CARBONICA A LIVELLI RECORD!

Cambiamento climatico

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Quante volte ci siamo trovati aPiazza del plebiscito o meglioLargo di Palazzo, e quante volteabbiamo ammirato le due impo-nenti statue. Spesso ci siamo chiesti: ma chisono i due personaggi? Nontutti sanno un fatto curioso esimpatico; prima di tutto le sta-tue sono state realizzate dal piùgrande scultore dell’arte neo-classica, Antonio Canova (Carlodi Borbone) e dal Calì, suogrande discepolo (Ferdinando diBorbone). Inoltre, i due cavallise si osservano bene, hannodelle particolari caratteristichefisiche che li differenziano sen-sibilmente dalle altre razze,sono molto più robusti ed hannoil cosiddetto collo a cigno. Sonotipici esempi di cavalli di RazzaNapoletana.I Borbone riuscirono grazie ascienziati e veterinari dell’Otto-cento e a tecniche avveniristi-che a migliorare alcuni purosangue e a creare una razzatutta particolare che divennefamosa in tutto il mondo.

Largo di Palazzo: la più bella piazza napoletana

La Chiesa fu eretta nel 1816, dopo ilritorno a Napoli dei Borbone all’indo-mani del decennio francese, per voleredi Ferdinando I. Fu realizzata da Pietro Bianchi, l'in-tero circolare è delimitato da colonnee pilastri. E' uno dei migliori monu-menti sacri in stile neoclassico di Na-poli e d'Europa, nella chiesa Basilicasi accede salendo quindici scalini dimarmo bianco di Carrara. Di notevolefattura le statue di San Francesco diPaola e di San Ferdinando di Casti-glia. Nel vano centrale della Basilica,si ammirano otto colossali statue raf-figuranti i quattro Evangelisti e iquattro sommi Dottori della Chiesa,due latini e due greci. Il porticatoesterno è sostenuto da quarantaquat-tro colonne doriche.

Costruito all'inizio del XVII sec. daDomenico Fontana, fu trasformato al-l'interno nel secolo successivo e re-staurato nel 1800 con la nuovasistemazione del giardino pensile diGaetano Genovese. Dal portale condoppie colonne laterali sostenenti laloggia, si passa nel portico rimaneg-giato nel 1700 dal Vanvitelli che ne ri-cavò delle nicchie dove presero postole statue dei principali Sovrani di Na-poli. All'interno si accede attraversoun meraviglioso Scalone d'Onore co-struito nel 1651 da Francesco Pic-chiatti e decorato, nel 1837, conpreziosi marmi colorati da GaetanoGenovese e con sculture di diversi ar-tisti. La Cappella, di Maria Cristina,fu eretta nel periodo 1660-1680 su di-segno di Cosimo Fanzago, ed è unodei più ricchi ambienti del palazzo.

Il Teatro di Corte, fu adattato per taleuso dal Fuga nella seconda metà del‘700, fu ricostruito nel 1950 dopo igravissimi danni riportati durante laguerra mondiale. E' adorno di note-voli opere d'arte, tra le quali il bellis-simo dipinto dell'Assunta, diDomenico Morelli, nella volta, e ilnoto fregio di Giuseppe Cammarano,tutt'intorno alle pareti, rappresen-tante angeli e simboli religiosi. Il Pa-lazzo fu residenza dei viceré, poi delladinastia borbonica e, saltuariamente,dei re d'Italia, oggi è sede della biblio-teca nazionale e del Museo di PalazzoReale. Di notevole importanza la SalaDiplomatica, decorata da FrancescoDe Mura. La Sala del Trono, con isimboli di tutte le province del Regnoe un bellissimo ritratto di Re Ferdi-nando I, realizzato al ritorno del re daPalermo, dove il sovrano si era rifu-giato dopo l’invasione dei francesi.Lo Studio del Re è arredato con pre-ziosi mobili e affreschi di paesaggi evedute realizzati da artisti dell'Otto-cento.Il Salone d'Ercole è decorato con ri-tratti dei viceré e dei capitani generalidel Regno. La Cappella Reale presenta all’in-terno una interessante tela di Dome-nico Morelli: l'Assunta (1869).

Il Teatro lirico più bello ed importantedel mondo, costruito nel 1737 per vo-lere di Carlo di Borbone, su disegnodi G.A. Medrano, fu rifatto nel 1816,dopo un incendio, da Antonio Niccolini. Era collegato con l'ala settentrionaledel Palazzo Reale, per rendere comodol'accesso ai sovrani. Il Teatro è stato unpunto di riferimento artistico europeoe centro della vita mondana della cortepartenopea, ruolo culturale che man-tiene ancora oggi grazie alla presenzadei più celebri artisti internazionali.

Il Palazzo Reale Il Teatro di San Carlo

La Basilica di SanFrancesco di Paola

Il mezzo chilometro quadrato più invidiato del mondo

Antonio Palumbo

Quella che viene oggi cono-sciuta con il termine di Bioar-chitettura non è che lariscoperta e la valorizzazionedi un complesso di conoscenzedalle origini spesso molto an-tiche ma sempre attualis-sime, basate sulla giustacomprensione e sul rispettodei ritmi e dei fenomeni dellanatura e, di conseguenza,sull’uso dei materiali che essaci mette a disposizione nel co-struire e nel ristrutturare.Si tratta di una serie di pro-dotti ormai insostituibilinell’edilizia ecosostenibile: traessi spicca il sughero, mate-riale naturale per eccellenza.Il sughero è una tra le risorsepiù stupefacenti e perfette chela natura ci offre: è l’isolanteacustico e termico per eccel-lenza, oltre ad essere un ma-teriale naturale, rinnovabile ericiclabile al 100%. Molto ap-prezzato nel settore edilizio,viene impiegato sempre piùspesso sia nelle costruzioni dicase con mattoni che nellarealizzazione di case con pa-reti in legno. Può essere usatoanche senza particolari le-ganti, non marcisce e, soprat-tutto, non si presentaproblematico da smaltire.Questa straordinaria cortec-cia nasce da un particolaretipo di quercia (QuercusSuber L.), la quale non subi-sce alcun danno dalla decor-tica, rigenerando il tessutosuberoso in media ogni 9anni. Tale tessuto è costituitoda cellule, spazi e cavità cel-lulari contenenti aria, a forma

di poliedro a 14 facce, il cuinumero varia da 30 a 40 mi-lioni per cm.Per la produzione dei pannellidi sughero naturale, la cortec-cia, dopo essere stata sbricio-lata e pulita delle partilegnose e da eventuali impu-rità, viene in seguito pressataad una temperatura di 380°C:tale procedimento provoca lafuoriuscita di una sostanza,detta “suberina”, la quale,sempre attraverso il calore,agglutina e salda i granuli traloro.Le caratteristiche strutturalidi cui è dotato conferiscono al

sughero una elevata elasti-cità, una notevole resistenzaalle sollecitazioni fisiche e chi-miche ed eccezionali pro-prietà di isolamento termicoed acustico. Da questo puntodi vista, grazie alle modernetecniche di lavorazione, il su-ghero viene utilizzato nelpieno rispetto della sua natu-ralità, lasciando così inalte-rate tutte le sue eccellenticaratteristiche. Questo mate-riale rappresenta altresì unvalidissimo schermo dalleonde elettromagnetiche cheprovengono dalle strutturemetalliche presenti nelle co-struzioni (gabbia di Faraday),è naturalmente traspirante epermeabile al vapore, non su-bisce variazioni dimensionalisotto l’effetto degli agenti at-mosferici ed è praticamenteinattaccabile dalla maggiorparte degli agenti acidi, com-presi gli acidi gastrici (il chelo rende indigeribile per in-setti, roditori e volatili). Il sughero è, inoltre, imputre-scibile, cosicché può essere po-sizionato direttamente sottolo strato di copertura (coppi,tegole, ecc.), senza la neces-sità della guaina impermeabi-lizzante, considerato che unaeventuale infiltrazione nonpregiudicherebbe lo strato diisolamento: esso, infatti, èanche assolutamente idrore-pellente.

Un’altra caratteristica degnadi nota di questo eccezionaleprodotto della natura è rap-presentata dalla sua totale“indifferenza” allo scorreredel tempo, come si può ancoraoggi notare, ad esempio, neiresti di tetti in lastre dei nu-raghi, le arcaiche costruzionisarde risalenti a 4.000 annifa. Oggi il sughero è stato risco-perto in applicazioni tecnolo-gicamente avanzate, graziealla sua elaborata conforma-zione e composizione. Vieneutilizzato in strutture leggere,nel packaging, nell’isola-

mento termo-acustico, comesupporto per catalizzatori, ap-plicazioni biomediche, sicu-rezza passiva in campoveicolistico, ecc.; è adatto amigliorare le capacità dissipa-tive dei polimeri rinforzaticon fibre mediante strutturea sandwich.Nonostante i numerosi studisulle caratteristiche meccani-che del sughero, molte que-stioni riguardanti le sueproprietà visco-elastiche sonotutt’oggi attivo oggetto di ri-cerca e rendono estrema-mente moderno l’utilizzo diquesto materiale.

IL SUGHERO: UN MATERIALEDALLE PROPRIETÀ ECCEZIONALI

Cristina Abbrunzo

La ricerca di nuove fonti ener-getiche è in fase di accelera-zione anche grazie alla enormediffusione di device mobili comesmartphone e tablet. In alcunicasi, si tratta di studi molto cu-riosi, ma dalla accertata serietàscientifica e dalle potenzialitàapplicative molto interessanti.È il caso della rivoluzionariascoperta di un team di inge-gneri canadesi che si è prodi-gato per ricavare una singolareforma di energia alternativaovvero a propulsione umana,realizzando Piezoelectric unsottogola che accumula energiadalla mascella. L’energia cine-tica (movimento degli arti),l’energia dello sforzo (forza mu-scolare) e l’energia termica (ca-lore del corpo) sono le tre formedi energia che possono essereraccolte dal corpo umano. Ilmovimento della mandibolache si verifica normalmentementre si mastica, si mangia esi parla è la più importante at-tività muscolare da cui l’ener-gia può essere accumulatanella regione della testa. Adesempio, si possono ottenerecirca 580 J solo dalla mastica-zione quotidiana, il che equi-vale ad una potenza media di

circa 7 mW. L’obiettivo degli in-gegneri dell’Ecole de Technolo-gie Superieure di Montreal erainizialmente quello di inven-tare un gadget che facilitasse lavita alle persone affette da sor-dità. In pratica si è cercato dicapire se si potesse sfruttare ilcalore proveniente dall’orecchioo le oscillazioni della testa per

produrre piccoli quantitativi dienergia elettrica, utili ad ali-mentare un impianto cocleare.Dopo alcuni tentativi è stato in-dividuato nel processo di fran-tumazione del cibo la viamigliore per raggiungere loscopo. Nello specifico, si è te-stato un cinturino fatto con ma-teriale piezoelettrico, cioè in

grado di polarizzarsi quandosottoposto a deformazione mec-canica. Il cinturino, che si allac-cia sotto il mento come il cascodi una moto, è collegato a dellegrosse cuffie, simili a quelleusate per l’ascolto della musica.La masticazione porta la cin-ghia ad allungarsi, ciò per-mette l’accumulazione di carica

elettrica che viene poi cattu-rata da elettrodi integrati. Neitest, ai soggetti è stato chiestodi masticare gomma per regi-strare la produzione di energiadel dispositivo e, se si pensa al-l'enorme numero di personeche ogni giorno masticano che-wing- gum, si può ipotizzareche questa nuova invenzioneaiutarebbe a produrre unaquantità di energia sufficientead esempio per ricaricare unosmartphone in casi di emer-genza o altri dispositivi ancora.Ulteriori prove si sono concen-trare sul comfort del disposi-tivo, che a quanto pare nondisturba la consumazione delpasto, né inficia la possibilità discambiare quattro chiacchierein libertà con gli altri commen-sali. Per rendere meglio l’idea,i ricercatori hanno dichiaratoche la sensazione è la stessache si prova con addosso il ca-schetto da ciclista. Ora che èstato fatto il primo passo, ar-riva la vera sfida. Per esseredavvero funzionale, e alimen-tare ad esempio un apparec-chio per l’udito, il congegnodeve risultare almeno 20 voltepiù efficiente. Delnavaz e il col-lega Jérémie Voix , i responsa-bili del progetto Piezoelectric,stimano di raggiungere l’obiet-tivo aggiungendo ulterioristrati di fibre piezoelettriche.Sarebbero già diverse leaziende che si sono fatte ingo-losire dall’invenzione. Stiamo avedere che succede.

Eco Wiz: acqua cristallina dai rifiuti organici

È nata Eco Wiz, un’ecoinven-zione originalissima, che faràdiscutere molto. Si tratta diuna macchina che trasforma ilcibo avanzato in acqua. Solo re-centemente il Parlamento eu-ropeo ha sottolineato l’altapercentuale, il 50% circa, dicibo commestibile sprecatonelle case degli europei, nei su-permercati e ristoranti. Cifreche, in un periodo come quellonatalizio che stiamo vivendo,arrivano anche a moltiplicarsi.Lo stesso Parlamento ha previ-sto delle misure per migliorarela situazione e portarla entro il2025 ad una soglia ben infe-riore del 50%.Eco Wiz potrebbe essere nonuna soluzione, ma una validaalternativa al vero spreco. Per-ché? Perché si tratta di unamacchina che trasforma il cibo

avanzato in acqua. È stata in-ventata dai coreani, ma perfe-zionata, grazie ad unfinanziamento di 380 mila dol-lari, dai tecnici della Repub-blica di Singapore.

Attraverso questo dispositivoad alta tecnologia i rifiuti orga-nici di origine alimentare ven-gono "dati in pasto" a batteriprodotti in laboratorio. In brevetempo gli scarti vengono dige-

riti e trasformati in acqua ino-dore e totalmente cristallina.Precisamente, da una tonnel-lata di rifiuti alimentari si pos-sono ricavare 1000 litrid’acqua. Ovviamente, il liquidonon è potabile, ma può essereutilizzato per le pulizie o perl'irrigazione.Scontati i vantaggi ambientali,questa ecoinvenzione ha fortirisvolti anche per il portafoglio:riducendo infatti i rifiuti daportare in discarica, i clientiche hanno in dotazione il mac-chinario hanno calcolato un ri-sparmio del 70% sulle tariffe dismaltimento. Il macchinariopuò essere acquistato o affittatomensilmente. Utilissimo po-trebbe essere negli alberghi enei ristoranti. www.eco-wiz.com

C.A.

Piezoelectric: energia a propulsione umanaRicaricare il cellulare masticando chewing-gum

Un macchinario che trasforma gli avanzi di cibo in acqua

Andrea Tafuro

Tempo. Tempo. Tempo. Lasola credibile forma di ric-chezza che esiste al mondo èil tempo. Voglio avere iltempo di vivere ad Assisi, dicorrere sulla spiaggia di Pae-stum con la mia Maria, dicamminare lungo il tragittodell’Eremo delle Carceri conMatteo e Martina, di per-dermi a guardare un detta-glio del paesaggio quandosono in treno ogni mattina,di perdermi tra le vie diLourdes ad annusare la na-tura, di osservare la conver-sazione tra due persone dalontano e immaginarmi cosasi dicono e come sono le lorovite. Voglio avere il tempo divivere il tempo. Sono sobriove lo giuro! Pensavo questecose mentre ricordavo chegiorni fa da perfetto catto/vo-lontario ero intento a gestireun mercatino di Natale. Ban-chetto dei dolci: un euro aporzione. Vedo da lontano,Antonio, il mio compagnozingarello, avventore fissodella mensa fraterna, col suosguardo da bambino fur-betto, guardarsi intorno vi-gile. “Sta per rubare undolce” penso e infatti la suamano si tende. Abatin il suocompagno di scorribande, lovede, gli ferma la mano, inve-ste sulla condivisione il suoultimo euro. Ecco, lo sapevo!Un altro duro colpo alle mieprecarie certezze catto/fidei-ste, poi mi ricompongo e miviene subito in mente Fabri-zio De Andrè, quando canta:“Ci hanno insegnato la mera-viglia verso la gente che rubail pane, ora sappiamo che èun delitto il non rubarequando si ha fame. Perquanto voi vi crediate assoltisiete per sempre coinvolti”.Allora mi chiedo se ho delleresponsabilità che possanoaver messo il rom nelle con-dizioni di pensare che rubarefosse l’unica parola a farrima con pane? Non rubare,non va interpretato e com-prendere cosa ha dettatol’azione del compagno zinga-rello non significa giustifi-carla, ma nel mio tempogetta una luce altra. Il filo-sofo russo Nicolas Berdiaeffha scritto: "Il pane per mestesso è una questione mate-riale. Il pane per il mio vicinoè una questione spirituale.Spiritualità della pace signi-

fica appunto cercare il paneper il proprio vicino". Se avròil tempo di crescere come ma-schio autenticamente spiri-tuale, sarò anche compagnodi tutti, nel senso più vero edetimologico del termine: com-panio, coloro che hanno ilpane in comune. Perché, giàda ora e sempre di più nelmio tempo futuro, diverso,possibile, necessario… ilpane e la vita voglio con-divi-derli con tutti. Davanti a unaputtana giustamente fer-mata al Centro Direzionale econsegnata alla polizia visentite davvero così assoltivoi che non rilasciate scon-trino, che fingete legalità contutti passaggi di livello che vidanno ad regalum, che co-struite palazzi con la carta

velina, che scambiate mari ecave per discariche a cieloaperto, che comprate cosìtanto cibo da buttarlo via enpassant. Il profeta ripete: chiha fame venga e mangi,senza denaro e senza spesa.Ma quale fame morde dentrodi me? Fame solo di pane?Fame di felicità, ma con glialtri o a spese di altri? Famedi giustizialismo o giustizia?Fame solo di avere o anchefame di dare? Voglio avere iltempo di realizzare il grandeappello di Faber alla libertà,alla tolleranza, ai rapportiorizzontali... Di respirare la

stessa aria di un secondinonon mi va perciò ho deciso dirinunciare alla mia ora di li-bertà… se c'è qualcosa daspartire tra un prigioniero eil suo piantone che non sial'aria di quel cortile vogliosoltanto che sia prigione chenon sia l'aria. La bellezzadella vita sociale dipende so-prattutto dal gioco e dall’in-treccio delle differenze. Laterra non è bella solo per lavarietà di farfalle e per il Na-poli, c’è molta bellezza gene-rata dalle differenze nei modie nelle forme di fare econo-mia, impresa, banca e di vi-

vere il tempo. E ancor piùgrande è la bellezza chenasce dalle differenze tra lepersone, dall’incontro dei lorotalenti diversi, dal dialogotra le loro motivazioni. Latendenza più radicale dell’opprimente umanesimo im-munitario, partorita dal capi-talismo contemporaneo è ilbisogno di controllare, argi-nare, normalizzare le moti-vazioni più profonde degliesseri umani, soprattuttoquelle intrinseche dovehanno piantato solide e robu-ste radici la mia gratuità e lamia libertà. Quando, infatti,

mettiamo in moto le nostrepassioni, gli ideali, il nostrospirito, accade che i nostricomportamenti sfuggano alcontrollo delle organizza-zioni. Le nostre azioni diven-tano imprevedibili perchélibere, e quindi mettono incrisi i protocolli e le cataloga-zioni. Capisco bene chespesso ho messo piede in let-ture improprie, come quellache sottolinea la fruizione so-ciale dei beni fino al punto dimisconoscere che l’essereumano esprime una incocilia-bile libertà personale. Siatene certi non possiedoquesta visione unilateraleche conduce all’eccesso con-trario, cioè all’ autoreferen-zialità, che tratta egoisti-camente i beni. Credo fermamente che essisiano, nella loro essenza,dono di Dio, ma ancor di piùcredo e spendo il mio tempoaffinché dalla mia capacità dimantenermi in equilibrio, traproprietà e giustizia, dipendela pace. Ah! Dimenticavo. Lacanzone di Faber si inti-tola:”Nella mia ora di li-bertà”, tratta dall’album:“Storia di un impiegato”… Sefossi stato al vostro posto maal vostro posto non ci sostare... non si può essere cosìcoglioni da non capire chenon ci sono poteri buoni!!!

RIPASSARE DALLE PARTI DEL CUORERINCORRIAMO MILLE ORIZZONTI LUMINOSI TRACCIATI TRA LE MACERIE DI QUESTA VITA

29 dicembre 2015 – Durante le festività natalizie,nella città di Napoli è stato possibile godere, anchein notturna, di alcuni siti storico-culturali unici almondo. La visita guidata “Il Presepe di notte alMuseo di San Martino e la Cantata dei Pastori” pro-mossa dalla Società Campana per i Beni Culturaliattraverso il circuito Campania Artecard, è stata unappuntamento davvero appassionante. Oltre alla fa-stosa chiesa barocca della Certosa e alla storica se-zione presepiale con i pastori del ‘300, che accoglieanche il Presepe più bello al mondo, realizzato daMichele Cuciniello, i visitatori hanno potuto ammi-rare gli incantati giardini, le silenziose stanze e legrandi opere d’arte presenti nella maestosa strut-tura. L’itinerario si è concluso con una accurata se-lezione dei brani musicali che hanno reso celebre laCantata dei Pastori: l’opera popolare e religiosa pub-blicata per la prima volta dall’abate Andrea Per-rucci che narra il viaggio di Maria e Giuseppe versoBetlemme. La Cantata dei Pastori è stata curata erealizzata poi all’interno della Certosa dal Trio Ta-rantae. Un’esecuzione davvero toccante che ha com-mosso tutto il pubblico presente.

2005-2016

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La redazione di ARPACAMPANIAAMBIENTE vi augura un buon 2016