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Giornalini della Parrocchia: 1999-2009 Don Eugenio Verga

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Carissimi,abbiamo iniziato l'ANNO del BICENTENARIO della FON-

DAZIONE della nostra COMUNITÀ PARROCCHIALE. Que-sta ricorrenza vorrebbe portarci a riscoprire il nostro essere Cri-stiani non solo come individui, ma come Comunità.Vorrebbe essere anche l'occasione per vivere il nostro cristiane-simo non come una "palla al piede" o un "fiore all'occhiello", macome lievito e sale che dia sapore a questa nostra vita. Purtrop-po, ascoltando e guardandoci attorno, ci si accorge che la fedesia ridotta non tanto a un granello di senape (almeno lo fosse!),ma a un po' di profumo per abbellire alcune ricorrenze. Nel logosimbolo del nostro anno parrocchiale abbiamo marcato due + unsimbolo:Un libro: è la PAROLA di DIO che siamo chiamati a leggere eapprofondire. Siamo comunque (senza offendere nessuno) moltoignoranti in materia e, qualora la conoscessimo, non la teniamomai in considerazione nel nostro parlare e agire.Il pane: è l'EUCARISTIA, è il dono che il Figlio di Dio ha fattoper noi, è il suo esempio, il suo mandato ("messa"): farsi pane,lavare i piedi fino a dare la propria vita.La CROCE: è il dono supremo dell'amore. Lui ci è andato pertutti noi, al nostro posto, per redimerci, per ridarci libertà e di-gnità.Tutti questi su una tavola con delle sedie. È il segno della fami-liarità, della fraternità, della condivisione. Si può accusare laChiesa come una comunità astratta, di facciata, non attenta ai bi-sogni della gente. È però "un'accusa boomerang" cioè che noncolpisce se non quello che la lancia. La Chiesa non è infatti unastruttura, una delle tante istituzioni, è invece una Comunità, me-glio una Famiglia dove non ci si sceglie, ma si è chiamati a vive-re insieme, costruendola giorno dopo giorno con pazienza e co-raggio. Se questo lo troviamo difficile per una famiglia, lo è dipiù in una "famiglia parrocchiale". Ma come una famiglia, purcon le sue difficoltà, è una "struttura" fondamentale e imprescin-dibile per la crescita di una persona, così lo è per una comunitàparrocchiale, per un cristiano. Ci auguriamo che le iniziative cheabbiamo in cantiere possano aiutare a far crescere il nostro sensodi appartenenza alla Chiesa locale fino alla Chiesa universale.

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SETTIMANA SANTA ovvero dellaPASSIONE del FIGLIO di DIO per l'UMANITA'

20 MARZO DOMENICA DELLE PALMEore 7.30 S. MESSAore 9.45 Benedizione ulivo sul piazzale Ambrosoli

Processione alla Chiesa - S. MESSAore 15.00 Festa del perdono per i bambini di 3A elementare

21 MARZO LUNEDÌ SANTOore 7.30 S. MESSAore 20.30 Confessioni per i giovani (P. Comboniani)

22 MARZO MARTEDÌ' SANTOore 15.30 – 18.00 Confessioni per i bambini delle elementariore 20.00 S. MESSAore 20.30 – 22.00 Confessioni

23 MARZO MERCOLEDÌ' SANTOore 15.30 – 17.30 Confessioniore 18.00 S. MESSAore 20.30 – 22.00 Confessioni

24 MARZO GIOVEDÌ' SANTOore 10.00 a Como, in Duomo, S. Messa Crismaleore 15.00 – 18.00 Confessioni (P. Comboniani)ore 20.30 S. MESSA nella Cena del Signore

Adorazione Eucaristica25 MARZO VENERDÌ' SANTO

ore 7.00 Lodi mattutineore 15.00 Liturgia dell'adorazione della croceore 16.30 – 18.00 Confessioniore 20.30 VIA CRUCIS per le vie del paese

26 MARZO SABATO SANTOore 7.00 Lodi mattutine

ore 9.30-11.30 Confessioniore 15.30-17.30 Confessioniore 21.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE

27 MARZO PASQUA DEL SIGNOREore 8.00 S.MESSAore 10.30 S. MESSA SOLENNEore 17.00 Lode Vespertina

Nelle mattinate della Settimana Santa, Don Eugenio passerà dagli ammalati per la confes-sione e la S,Comunione.

Dopo Pasqua, Don Eugenio passerà in VIA MILANO e inVIA AMBROSOLI perla benedizione delle famiglie

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“Il viso di Dio è caldo di speranza”

'incontro dì mons. Dan-te Lafranconi, Vescovodi Cremona, con la no-

stra comunità ha segnato solen-nemente, il 20 febbraio scorso,l'inizio dei festeggiamenti inoccasione del Bicentenario difondazione della Parrocchia diRonago.

L

Un giorno importante per tutti,che ci ha coinvolto spiri-tual-mente ed emotivamente eci ha offerto l'opportunità di ri-flettere su alcuni aspetti dellanostra vita di fede.L'omelia della S. Messa è stataincentrata sul significato che ha

assunto oggi il termine"libertà" per un cristiano (o, sesi vuole, per un uomo vera-mente libero) in un contestoculturale caratterizzato da unrelativismo etico che pervadela nostra società.Mi pare di aver colto ed inter-pretato il forte richiamo alla li-bertà come un cammino di con-sapevolezza, una responsabilitànelle scelte che siamo chiamatiad operare, una capacità discer-nimento tra i diversi comporta-menti possibili.Non un vecchio ed ormai ancheteologicamente datato elenco di

divieti, dunque, ma un for-te stimolo ad essere prota-gonisti del proprio tempo,ad assumere quell'atteggia-mento di vigile attenzioneche ci permette di "legge-re" con autenticità le vi-cende personali e collettiveche ci interrogano quoti-dianamente. Spesso, con-dizionati da desideri indot-ti o da un'affannosa ricercadi affermazione, corriamoil rischio di smarrire ilconfine tra bene e male, tralecito ed illecito e ci ade-guiamo opportunistica-mente alle mode, agli stilidi vita che ci spersonaliz-zano, a quei bizzarri mo-delli comportamentali vei-colati ed imposti dai mass

media.Non è più possibile non sele-zionare, continuare a cammina-re a testa bassa senza chiedersimai dove stiamo andando, qua-li modelli educativi siamo ingrado di proporre; non è digni-toso essere risucchiati dentroun'indistinta melassa senza sa-perci interrogare sul nostro fu-turo.Ma il concetto di libertà non vamai disgiunto da quello di veri-tà e di carità, come ha ricordatomons. Lafranconi nell'incontropomeridiano con le famiglie.Essere testimoni credibili oggisignifica saper affermare la ve-rità, avere il coraggio morale ecivile di distinguersi, non conl'intento di impartire lezioni,ma con spirito di servizio perapportare il proprio contributoin famiglia, nella comunità incui viviamo, nel mondo.L'atteggiamento corretto, haaggiunto, deve essere impron-tato a coniugare verità e carità,perché è nell'equilibrio di que-sti due valori che possiamo ri-trovare la nostra vera natura diuomini e intraprendere un per-corso di fede più compiuto.Perché, in fondo (e qui facciomio un verso del poeta MarioLuzi, recentementescomparso): "II viso di Dio ècaldo di speranza".

Maurizio

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L'incontro con Don Marco Cairoli, mercoledì 23 gennaio 2005

APRIAMO IL LIBRO DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI

Premessa: una seconda operaper Teofilo (Al 1,1 -2)

* A Teofilo: chi è? Un cristianoche Luca vuole confermarenella fede oppure un illustrepersonaggio dell'epoca, affasci-nato dalla fede cristiana, manon ancora convertito, al qualeLuca vuole presentare il movi-mento cristiano e la sua dottri-na. In entrambi i casi, l'operaavrà come scopo di mostrare iprimi passi del movimento cri-stiano.* Il secondo libro. Gli Atti sipresentano come la continua-zione di un vangelo. Stanno inpiedi solo se si accoglie "quan-to Gesù fece e insegnò". Vannocollocati sullo sfondo dell'azio-ne di Gesù. Gesù si rende pre-sente attraverso i suoi che, inquesta prima fase della storiadella chiesa, ripresentano le sueparole e i suoi gestì (miracoli).Fanno ciò che ha fatto Lui (ades. At 3 miracolo e discorso),muoiono come è morto Lui (ades. il martirio di Stefano).

Tutto un programma: At 1, 6-8

"Non sta a voi conoscere i tempie i momenti": gli Atti come sto-ria della primitiva comunità

I primi cristiani sono chiamatia investire nel presente. I segnidi Dio non sono da aspettare aldi là della storia, ma dentro la

storia, vista da Luca come lospazio ove "l'umano e il divinosi incontrano". Per questo Lucaci consegna un'opera a suomodo "storica" cioè un'operache racconta i fatti secondo leconcezioni che della storia siavevano all'epoca. Il mondoove il vangelo si diffonde èpresentato nella sua concretez-za e nelle sue strutture so-cio-politiche come il campod'azione di Dio e viene descrit-to con interesse e simpatia.

"Avrete forza dallo Spirito chescenderà su voi": gli Atti comeil libro dello Spirito

Dopo l'ascensione, Dio comu-nica il soffio del suo Spirito.All'opera a Pentecoste (At 2, 1-11): è l'atto fondatore di questanuova epoca della storia dellasalvezza.Lo Spirito è all'origine dellegrandi svolte della storia degliAtti (es. la diffusione della Pa-rola in Samaria - At 8 - tra i pa-gani - At 10 - e fuori della Pa-lestina - At 13).Anima e guida anche le singo-le tappe (es. concilio di Geru-salemme: At 15).Occorre ricordare che questoSpirito manifesta un Dio cheama tutti, un "Dio universale",un Dio che abbatte ogni discri-minazione e ogni frontiera (cf.10.34)

"Mi sarete testimoni": gli Atticome libro dei testimoni

- Lo Spirito abilita dei credentia comunicare le grandi opere diDio e a farsi comprendere daciascuno. L'agire di Dio non èmagico né incontrollato. Passaattraverso mediazioni umane.Si impadronisce diindividui che diventano testi-moni di tutta la vita di Cristo.La testimonianza ("sarete mieitestimoni") èl'annuncio di un fatto, la comu-nicazione di un'esperienza, nonsolo e non prima di tutto una"testimonianzamorale" cioè una condotta mo-rale coerente. Per questo il li-bro è attento a riportare lunghidiscorsi ove si dàtestimonianza della risurrezio-ne di Gesù.- Due sono i grandi testimoni:Pietro e Paolo. L'opera di Lucaè - in senso proprio - storia di(due) apostoli(cioè Pietro e Paolo) più chedegli apostoli.- E insieme ci vengono presen-tati un gran numero di cosid-detti "personaggi minori" (dalpunto di vista del ritratto narra-tivo): es. Stefano, Filippo, Ana-nia, Tabità, Cornelio, Lidia,Aquila e Priscilla.

"A Gerusalemme, in tutta laGiudea e la Samaria e tinoagli estremi confini della

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terra": gli Atti come la corsadella Parola in tutto il mondo

- L'opera si divide in due gran-di parti. I capitoli 1-12 si man-tengono nell'orizzonte di Geru-salemme / Samaria; i capitoli13-28 la Parola raggiungeRoma.- È una storia fatta di opposi-zioni. L'avanzata della Parolanon ha niente di trionfalistico.Il successo è magro, moltospesso la fuga è l'unica via diuscita (vedi, ad es., At 13-14).Luca vuole trasmettere ai suoilettori l'idea che Dio conduce isuoi discepoli malgrado l'ostili-tà e il rifiuto che vengono loroopposti. Perché quanto si an-nuncia è Parola di Dio, da qual-che parte attecchisce. Di più:Dio si serve di questa opposi-zione per fare avanzare la suaParola. Emblematico ciò chesuccede dopo la morte di Stefa-no ( At 8,1-4).

Infine...:una storia senza

fine!

In At 1,8 si parla di una diffu-sione del messaggio "fino aiconfini della terra" e il libro siconclude a Roma. Qualchecommentatore annota cheRoma rappresentava, in queltempo, il centro del mondo. Ar-rivare a Roma, cuore dell'impe-ro, significava garantirsi unadiffusione del messaggio nellatotalità del mondo allora abita-to. Ma Luca è troppo ben infor-mato di geografia per ignorareche, di fatto, Roma non è anco-ra l'estremità della terra. Luca oè incoerente con il suo pro-gramma narrativo (ma, essendoun abile narratore, parrebbeun'ipotesi da scartare) o vuolesuggerire altro. Che cosa? Si-gnifica che gli Atti terminanocon un suspense, un program-ma aperto al suo completamen-to. La finale è un'apertura.Luca non vuole scrivere unastoria chiusa in se stessa, fosseanche chiusa sulla morte di

Paolo. La missione continua,ognuno deve occupare il primoposto nella catena dei testimo-ni. "Non si finisce la lettura de-gli Atti sentendosi più istruiti.Si finisce scoprendosi mobilita-ti come Pietro, coraggiosi comeStefano, trasformati come Li-dia, mandati in missione comePaolo. Il lettore ascolta una sto-ria di cui è chiamato a scrivereuna pagina, una storia senzafine, o piuttosto una storia lacui fine coinciderà con l'avven-to definitivo del Regno" ( D.-Marguerat, Le Dieu desprè-miers chrètìens).

Bibliografìa:C.M.Martini, Atti degli Apo-stoli, RomaEP 1970R.Fabris, Atti degli Apostoli,Roma, Boria 1984A.Bagni – B.Maggiora, Attidegli Apostoli, Vicenza, Ist. S.-Gaetano 1998B.Maggiora, La vita delle pri-me comunità cristiane, Roma,Boria 1992.

Bicentenario fondazione della parrocchiaProssimi appuntamentiDOMENICA 17 APRILE 2005S.MESSA concelebrata da DON EUGENIO, DON ANTONIO, DON SERGIOViene rivolto un invito particolare ai giovani, di oggi e... a quelli degli anni 80/90.SABATO 7 MAGGIO 2005Serata con il PROF. MASCETTI sul tema "I Sacerdoti di origine ronaghese"DOMENICA 8 MAGGIO 2005 – S. VittoreCelebrazione eucaristica concelebrata da DON EUGENIO e DON ALBINODA GIOVEDÌ 26 MAGGIO A SABATO 28 MAGGIO 2005Giornate Eucaristiche

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CRONACA DI UN VIAGGIO:Ronago - Butare andata e ritorno

PRENOTAZIONEAgosto 2004, di ritorno dal mioviaggio in Rwanda, durante unachiacchierata con le tre insegnantidella scuola materna...Il racconto di un'esperienza e la ri-chiesta da parte mia di un aiutocompetente e professionale per laformazione, attraverso dispense ofascicoli, delle insegnanti dellascuola materna che avevo appenavisitato e che è gestita dall'Associa-zione con cui collaboro.Un'idea, un'altra ancora e molta di-sponibilità, faranno sì che l'aiutonon si limiti a questo, ma diventiparte integrante della programma-zione didattica dell'anno e soprat-tutto si faccia concreto, in una sortadi "gemellaggio", nonostante gli8.000 km. di distanza.

PARTENZADomenica 12 Dicembre, ore 15 c/ola scuola dell'infanzia " Arcobale-no" a Ronago. Potrà sembrare stra-no, ma il mio viaggio in terraRwandese è iniziato proprio lì,quando le porte della scuola si sonoaperte per i coraggiosi visitatoridella mostra fotografica allestitanella sala da pranzo dalle insegnan-ti e dai genitori.Uno spaccato d'Africa in terra rona-ghese, per ricordarci che i bambinihanno gli stessi sguardi e gli stessidiritti in ogni parte del mondo, indi-pendentemente dal diverso coloredella pelle o dalla differente cultu-ra. In quella domenica ho percepitoche questa volta il mio viaggio nonsarebbe stato come i precedenti,perché per la prima volta, qualcuno

mi avrebbe accompagnato....Vedere per le strade del paese pic-coli e grandi insieme, per una fiac-colata alla scoperta di popoli e tra-dizioni diverse, l'entusiasmo con ilquale i bambini (e i loro genitori)hanno cantato e augurato Buon Na-tale nella chiesa stracolma di perso-ne e la cena consumata con tanta al-legria in oratorio, mi ha reso consa-pevole dell'unità di intenti creatasiintorno al progetto di concreta vici-nanza all'Ecole Maternelle "Vario-pinto" di Tumba a Butare(Rwanda).

PREPARAZIONE BAGAGLICome in ogni viaggio che si rispet-ti, le valigie rivestono un ruolo fon-damentale, anche se per la verità imiei effetti personali si riduconoall'indispensabile.... viaggiandosola il massimo consentitomi è di40 kg., più 10 kg. di bagaglio amano consistenti per la maggiorparte nel materiale raccolto (insie-me agli immancabili contributi mo-netari) proprio alla scuoladell'infanzia.Matite, pastelli, gessetti, gomme etemperini era la richiesta avanzatadalla direttrice dell'ecole maternelle"Variopinto" per il nuovo anno sco-lastico, così da dotare i bambini delnecessario per le attività didattiche.Richiesta soddisfatta appieno, vistoche all'aeroporto ho dovuto discute-re a lungo al check - in, perché ave-vo con me 45 Kg.

SOGGIORNOSalgo sull'aereo a Malpensa alle6.30 e arrivo a Kigali alle 19.45

della sera e da lì in quasi tre ore diauto finalmente giungo a destina-zione, con Gabriella, la nostra vo-lontaria ad attendermi sulla portadella casa famiglia.E poi tutto il resto è fatto da un in-sieme di volti, voci e sguardi che siincrociano e si comprendono, al dilà della barriera linguistica semprepresente con la maggior parte dellepersone che non parlano il francese.Il mio compito specifico era quellodi monitorare l'attività e i progetticoncordati con un'associazione divolontariato costituitasi nel quartie-re e impegnata nel sociale su varifronti, dalle donne malate di AIDSalle vedove, ai giovani a non alfabe-tizzati e alle famiglie più povere...ma anche incontrare gli artigianidella zona per concordare con lorola fabbricazione di prodotti tipici daimportare in Italia per garantirgli unlavoro, così come la definizione de-gli accordi con il Vescovo della cit-tà per la costruzione della scuolasecondaria che poi doneremo allaDiocesi, ma che sarà a servizio delquartiere.Devo dire però, che i momenti piùbelli li ho passati alla scuola mater-na, dove i 155 bambini che la fre-quentano sono fonte di gioia e disperanza per un paese ancora se-gnato dall'esperienza del genocidioe da una povertà sempre più strin-gente, nonostante la voglia di rina-scita. E, nelle mie frequenti visite,tra un colloquio con la direttrice euna chiacchierata con le insegnanti,le domande sulla scuola dell'infan-zia "Arcobaleno" sono state cosìnumerose da sfociare poi in uno

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scritto che tutto il personale ha vo-luto firmare e da portare in Italia,come ringraziamento e richiesta diulteriori contatti reciproci, in ordinead un aiuto concreto anche per la

formazione delle insegnanti, oltreche per il sostegno alla scuola. Epoi, foto...foto...foto...da esporrealla scuola dell'infanzia per cono-scersi reciprocamente, con la ri-chiesta di far pervenire al più prestoquelle dall'Italia per scoprire le di-verse abitudini e modalità educati-ve.

RITORNOCome sempre, con la tristezza nelcuore, mi appresto a partire daTumba, dopo un'ultima visita allascuola materna e un'ultima racco-

mandazione di Gabriella. "La pros-sima volta sarà sempre troppo lon-tana", è ciò che penso mentrel'aereo rulla sulla pista...Quando il 9 Febbraio arrivo a Ro-nago e ho le valigie ancora inmano, per caso giunge a casa miauna delle insegnanti della scuoladell'infanzia... come non interpre-tarlo come un segno della Provvi-denza?Che altro aggiungere allora? Forsesemplicemente che sarà il caso dicontinuare...

Erminia

FECONDAZIONE ARTIFICIALE

n occasione del dibattito aperto in merito al referendum abrogativo contro la legge n .40 del 19 febbraio2004, abbiamo allegato al giornalino un numero speciale della rivista del movimento per la vita .Crediamosia un valido aiuto per chiarire i termini del discorso e per condurre una riflessione e una meditazione pro-

fondamente umana e civile.I• "A me, scienziato illuminista e agnostico, la ragione dice due cose: che gli embrioni sono esseri umani

e che crearli per poi distruggerli è una sconfitta. Non solo: pretendiamo di spacciare questa roba perla massima espressione della scienza e della tecnologia. No, è proprio la ragione che con questa storiaè stata sconfitta"

ANGELO VESCOVI• "Dice bene Martin Luther King:' Io non ho paura della cattiveria dei malvagi, io temo il silenzio degli

onesti'. Usciamo da questo branco di onesti: il nostro silenzio è una connivenza con lo sterminio diquesti piccoli"

don Oreste Benzi• L'embriologia moderna ha mostrato come l'embrione sia dal momento della fecondazione un nuovo ed

unico individuo della specie umana. Una tecnica che preveda come parte del suo iter la distruzione ola perdita di embrioni o la loro manipolazione a rischio o che provochi una gran quantità di aborti"spontanei" o di feti malformati è una tecnica che non può essere accettata. La persona umana non èun oggetto; neanche nel momento di volere e procurare la sua esistenza. La persona umana non deveessere concepita come un oggetto di "produzione", ma sempre e solamente come frutto di "procreazio-ne".

Gonzalo Mirando, decano della facoltà di bioetica, Università APRA, Roma

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catechesi

In cammino, ma in salitasistono ancora, al gior-no d'oggi, adolescentiche hanno voglia di fare

qualcosa per gli altri e che san-no mettersi in discussione ri-guardo alle scelte della lorovita e al senso di essere cristia-ni a 16 anni?

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Sembrerebbe proprio di si.Ne è dimostrazione il fatto checirca una dozzina di ragazzi sialternano ad animare l'oratoriola domenica pomeriggio, men-tre una ventina seguono il cam-mino della catechesi il martedìsera... si cammina, non senzadifficoltà, e si tenta di crescereinsieme.

Esistono due percorsi diversifi-cati.

Percorso per animatori: alternaformazione ad attività: scuolaper animatori d'oratorio a livel-lo zonale, incontri di verifica inparrocchia, fino al mettersi ingioco sul campo con animazio-ne dell'oratorio domenicale, or-ganizzazione campi vacanza,catechisti delle elementari...

Percorso di catechesi: anchequi le proposte sono su due li-velli, divisi per fasce d'età, mal'obiettivo è comune: far capireai ragazzi quanto è bello essereamici di Gesù e riscoprire lagioia di essere cristiani nelmondo d'oggi.

I ragazzi più piccoli stanno ca-pendo in che modo raggiunge-re, incontrare e gustare Gesù,mentre i più grandi stanno af-frontando un cammino di di-scernimento, dal senso da darealla loro vita al progetto cheDio ha su di loro.

Sappiamo quanto sia difficile,nella nostra società conformi-sta, essere cattolici e soprattut-to credere ed essere coerenti; èdifficile anche a 15 anni quan-do la paura dell'emarginazionee del giudizio dei coetanei puòportare a scelte affrettate oquando la strada più breve elarga è quella che si vorrebbesempre intraprendere. Per que-sto sosteniamo questi nostri ra-gazzi, con le loro contraddizio-ni, sconfitte e piccoli traguardi,stiamogli vicino per fargli capi-

re quanto è bello vivere da cri-stiani, vivere per amore, viverecon Gesù nel cuore... vivere fe-lici.

Non da ultimo vorremmo rin-graziare proprio loro, questiadolescenti, per il tempo che havolte sembra "buttato", ma chein realtà è donato e moltiplica-to, per la loro perseveranza eper le loro, seppur flebili, con-vinzioni.

Grazie Davide, Isabella, Moni-ca, Chiara, Samuela, Eleonora,Tommaso, Monica, Lucy,Luca, Erica, Matia, Andrea,Michela, Michael, Matteo, Nic-colo, Elisa, Ilaria, Daniela,Creta, Matteo, Francesco, An-drea, Benedetto.

i catechisti delle superiori

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gam

Dalla missione di Suor AmeliaCi ha scrìtto Fratel Frìedbelrt Tremmel, il parroco dellamissione di Amakuriat dove vive Suor Amelia.Ci ringrazia per ciò che avete donato per la nuovachiesa dei Pokot e ci aggiorna sulla situazione.

L'anno 2004 è stato pieno di avve-nimenti nella nostra Parrocchia diAmakuriat.Una grossa sfida è stata la costru-zione della nostra Chiesa. Ora lastruttura esterna è già finita.Quest'anno incominceremo con laparte interna e continueremo con lemobilia, e al Signore piacendo fini-remmo verso la fine dell'anno conuna festa per la consacrazione.

In luglio ci sono stati gli esamidell'ottava classe della scuola ele-mentare. Tutte le nostre scuole han-no fatto bene, anzi molto bene. Unadelle nostre scuole si è classificataal 5° posto tra le 177 scuole dellazona. Più di 40 studenti della nostraparrocchia hanno preso 300 o piùpunti dei 500 raggiungibili. Dopoaver visto questi risultati sono ve-nuti alla Missione molti genitori emaestri con la richiesta di incomin-ciare con la scuola media ad Ama-kuriat.

Col vostro aiuto abbiamo potutocontinuare a dare granoturco e fa-gioli a 2000 bambini e bambinedella scuola elementare. Abbiamocomperato letti, materassi e coperteper bambini che prima dormivanoper terra. Questo non significa cheognuno abbia un letto. Posto e soldinon ci sono bastati. Quindi dormo-no tre dei piccoli insieme, e due deigrandini insieme. Ma loro sonocontenti, perché a casa loro dormo-no sopra a un sacco o all'aperto sot-to gli alberi o sulla sabbia vicino alfiume.

La vita cristiana della nostra par-rocchia ha guadagnato molto con lapresenza dei nostri confratellidall'Uganda. Il loro entusiasmo, laloro collaborazione, la loro testimo-nianza di vita ci hanno arricchito.Adesso abbiamo 7 Comunità Cri-stiane di Base. La gente si radunaogni settimana per ascoltare e con-dividere la Parola di Dio, per viver-la nel quotidiano.

Dieci coppie si stanno preparandoper ricevere il Sacramento del Ma-trimonio. Nell'insieme in parroc-chia abbiamo 300 Catecumeni chevanno dai 12 ai 25 anni. Più di 100di loro hanno ricevuto il Battesimoalla Festa di Natale, dopo un tempodi preparazione di due anni.

Gesù, divenuto uomo a NataleÈ il "sì" di Dio per l'umanità.Questo "sì" sostiene tutti noi.

Ci auguriamo:che possiamo fare esperienzadel suo "sì"nell'Anno Nuovo,

in noi, attorno a noi, nella nostrastoria.

E che altri possano fare esperienzadi questo "sì"tramite noi.

QUESTO è IL MO AUGURIO ELA MA PREGHIERA PER VOI.

Friedbelert Tremmel

arissimi Gamiti e Compar-rocchiani TUTTI. Come ve-dete sono ancora viva e

contenta di vivere con voi questomio 41° anniversario della mia par-tenza da RONAGO. Sì, perché viho sentiti sempre vicini e sempre viho portati e vi porto nel cuore spe-cialmente per tutte le volte che, invari modi, mi avete spronato e so-stenuto in questa meravigliosa vo-cazione che il Signore mi ha dato,CI HA DATO! Gradite quindi TUT-TI il mio grosso GRAZIE fatto ditanta RICONOSCENZA ed altret-tanta PREGHIERA. Come state aRonago? Come va la vita lì? Io, ol-tre che con le notizie da casa, vi se-guo molto nelle vostre varie attivitàed impegni tramite "RONAGO2004"! E godo molto soprattuttoper il vostro Impegno a pregare pernoi e per tutto il mondo, per le varieiniziative a favore nostro e di tantialtri Missionari o meno, nonché perla "NUOVA PIAZZA", ecc. ecc.

C

Ho goduto molto sapere le varie ri-poste ed impegni per raccoglierefondi per la nostra Chiesa . Ringra-zio TANTISSIMO TUTTI inizian-do dai bambini della scuola ele-mentare, ai ragazzi\e dell'orato-rio, alle donne della terza età, aidonatori che vogliono mantenerel'anonimato e tutti, tutti coloroche in un modo o nell'altro hannocontribuito e, per finire, a DonEugenio che ha preso tanto a cuo-re questa necessaria costruzione,sì perché ormai nel nostro sa-lone-chiesa non ci stiamo più.

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ADOZIONI A DISTANZAPER LA SCUOLA DEI BAMBINI EPOKOTDalla festa della terza età 615,00Babbo Natale Mulini 70,00Rinnovo e nuove adozioni 3.665,00TOTALE Euro 4.350,00

Per la nuova Chiesa dei Pokot avete donato e noiabbiamo mandato:Euro 1850,00 da benefattori N.N.Euro 900,00 da vendita dolci a marzoEuro 385,00 dall'OratorioEuro 1055,00 dalla quaresima di fraternitàEuro 445,00 dai genitori dei bambini della primacomunione, per un totale di Euro 4.660,00.

Ed ora qualche notizia della nostrae vostra Missione.Le scuole e gli studentelli che aiu-tate vanno bene, anche per l'aiutoche ora il Governo da, sia per invo-gliare i bambini ed i loro genitori.C'è il pericolo che qualcosa vadaancora nelle tasche dei più furbi,comunque c'è un buon controllo.Controllo che i Pokot non accetta-no.... così qualche maestro ha giàperso il posto. Da parte nostra, coni vostri aiuti e quelli di altri Adotta-no!, aiutiamo gli alunni completan-do ed aumentando la quantità dicibo, dando vestiti e divise non gra-tuitamente, ma con una minimaloro collaborazione; provvedendoloro vari giochi e video istruttivi e,se alla fine dell'anno c'è qualche re-sto, con il comitato si decide lapriorità per il prossimo anno (chepotrebbe essere: pannelli solari pergli studenti di settima e ottava, au-mentare un'aula o i banchi, mezziper avere l'acqua, ecc.) e l'avanzoserve per aiutare lo sviluppo dellascuola.Il mio lavoro con i vari progetti perle donne e ragazze procede benino!Dico così perché quest'anno qui c'èandato di moda l'alcool e, sapete iproblemi che ne derivano. Così ol-tre il resto stiamo sensibilizzando lagente contro questo grande perico-lo, stando loro vicino ed impegnarliperché possano avere altri interessi.

Per questa situazione e tutto vichiedo una specialissima intenzionenella vostra preghiera. In questigiorni abbiamo la gioia della pre-senza di Fratel Dario che è statotrasferito in Turkana, ma che ha ac-cettato di venire per due settimanea trivellare 6 pozzi. Potete immagi-nare la nostra gratitudine unita aquella della gente ! Eh, sì, dove c'èacqua c'è vita ! Ringraziarne insie-me il Signore anche per questo!Un'altra cosa! Certamente sapetegià dell'arrivo tra noi di un Combo-niano Ugandese : P. Kizito Ebbenedovete aiutarci a ringraziare il Si-gnore tantissimo anche per questasua presenza.. Sta infatti facendotanto bene sia a noi che alla gente egente è felicissima di sentire edavere da lui pratiche istruzioninell'accogliere e vivere il e nel Re-gno di Dio ! Ultima cosa. Forse sa-pevate che noi suore per i viaggi ela macchina, eravamo aiutate daiPadri. Ora però, con l'arrivo delnuovo Padre stiamo rimanendo apiedi appunto per i loro vari pro-grammi. In vista di questo avevamogià fatto una richiesta in Americaed una in Inghilterra, ma la rispostaè stata negativa. Ora io non vogliochiedere a voi che già fate tanto pernoi, ma vi chiederei di farvi media-tori tra i vostri Amici e Conoscentiche vogliono aiutare delle poveresuore perché possano portare avanti

i loro vari impegni a favore dellaloro gente. Ecco, come sapete, nonvoglio disturbarvi troppo, fate ciòche potete, nella semplicità, se ilSignore lo vorrà, la sua Provviden-za arriverà.Intanto vi ringrazio ancora mol-tissimo per tutto, ma anche per lapazienza a leggere questa mia e vichiedo scusa per il mio lungo silen-zio che però è stato solo epistolare,perché come vi ho detto sopra, nel-la preghiera e nel pensiero mi sietesempre, sempre molto presenti, ap-punto per la mia grande riconoscen-za. Ciao ! Bacioni e Auguroni diogni Bene a ciascuno di voi dallavostraAff.ma Amelia

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gam

Questo è il bilancio economico ordinano del GAM . Queste cifre ci fanno capire che molte sono lepersone della nostra comunità amiche dei nostri missionari e che hanno a cuore le iniziative cheessi ci propongono a favore delle popolazioni di cui condividono la vita.Suor Amelia e il Parroco di Amakurìat nelle loro lettere, hanno detto un grosso "Grazie" a tutti!Noi del GAM diciamo loro : Continuiamo nel nostro impegno di sostegno con tutto il cuore.

BILANCIO GAMENTRATE Euro USCITE Euro

Avanzo 2003 593,00 Per adozione seminarista 800,00

Per Kalongo da privati 1450,00 Per ospedale di Kalongo 5.000,00

Da Felicita in memoria di Anna 300,00 Per Padre Philip Zema 3.000,00

Concerto per la pace per Kalongo 300,00 Suor Amelia Ghielmetti 3.000,00

Per Padre Philip Zema 2.000,00 Suor Caterina Marchetti 500,00

Befana Val Mulini 6-01-04 70,00 Ambrogio Spreafico 1.500,00

Adesioni mensili 2.775,00 Fiori per banco vendita 430,00

Foc e Fiam 1.000,00 Sorelle di Appiano 90,00

Foc e Fiam per suor Amelia 1.000,00 Oggetti natalizi per banco vendita 235,00

Giornata annuale G.A.M. 1.213,00

Scuole elementari di Ronago 300,00 Totale 14.555,00

Banco vendita di dicembre 3.056,00

Offerte da privati 500,00

TOTALE 14.557,00

G.A.M. APPUNTAMENTI• 24 Marzo: giornata del ricordo dei Missionari Martiri• 7 Marzo : ricorre il 18° anniversario della morte di Padre Giuseppe Ambrosoli• Le due date cadono nel periodo della "settimana santa": l'una il giorno della "cena del Si-

gnore", l'altra il giorno di Pasqua . Non ci saranno quindi celebrazioni particolari, ma saràbello pensare a P. Giuseppe e ai Missionari martiri insieme a Gesù risorto.

G.A.M. AUGURI A...BUONA PASQUA nel Signore Gesù Risorto !!!Buona Pasqua a padre Egidio Tocalli e a "tutti di Kalongo",

a padre Philip Zema a Moyo ,a suor Caterina Marchetti che, da qualche mese, è tornata a Kitale, in Kenya,a suor Amelia e al Parroco di Amakuriat,a tutti i Gamiti: ricordiamoci di essere operatori di PACE qui, nel nostroambiente, e di pregare perché Dio doni la sua pace a Tutti i Popoli delmondo.

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La nostra “Zia Maria”arissima indimenticabileMaria, purtroppo dopoqualche settimana di soffe-

renze, te ne sei andata con la tuaconsueta semplicità e discrezione:ci hai lasciati quasi in punta di piediper non disturbare nessuno, ma iltuo ricordo rimarrà vivo per semprenel cuore di quanti ti hanno cono-sciuta ed amata. La tua fede profon-da, la tua bontà ed umiltà, la tua se-renità e disponibilità, il tuo grandecuore aperto a tutti: come potrem-mo dimenticarci di te? La tua pre-senza umile e discreta era un auten-tico esempio di fede e carità cristia-na per tutta Ronago: eri stata la ca-

C techista e la delegata di Azione Cat-tolica per alcune di noi, per tanti al-tri eri l'amica o la collega di lavoro,per parecchie persone eri la consi-gliera, per tutti noi eri la "Maria diBianc" - la zia universale di Rona-go - tu eri sempre felice, sempregentile, sempre disponibile nei con-fronti di tutti! Anche se la tua vec-chia casa era buia e fredda, con te sistava bene perché la luminosità deltuo sorriso ed il tuo spirito di acco-glienza rischiaravano e riscaldava-no l'ambiente. La "Corte dei Bian-chi" era un punto di ritrovo per tut-ti: tu sapevi radunare grandi e pic-cini, alla domenica pomeriggio re-

citavamo con te il santo rosario epoi ci facevi giocare, giochi sempli-ci che ci facevano assaporare lagioia di vivere e la spensieratezzadei nostri anni verdi. Ricordi, Ma-ria, quando alla domenica noi bam-bine giravamo per le case a racco-gliere le uova per racimolare qual-che offerta per la parrocchia? Unavolta qualcuno ebbe la brillanteidea di appendere il cesto delleuova sul gancio dove si mettevanole biciclette ed il risultato finale fuun'inevitabile grande frittata! Tu,invece di sgridarci, andasti di corsanel tuo pollaio per prendere qualcheuovo in modo da ovviare l'inconve-

niente. Tu cercavi sempre discagionarci dai nostri piccoliguai e ci sorridevi comun-que. Ricordo con rammaricoanche quando, dopo la mortedel caro Egidio, ci radunava-mo li a casa tua con le caris-sime Pierina, Maria e Pina:era una bella compagnia e sichiacchierava e scherzavacon tanta simpatia. Ora tu si-curamente avrai già incontra-to tutte le persone care che tihanno preceduto nell'incon-tro con Dio Padre: ti prego,cara Maria, abbracciale tutteper noi e continua ad amarcidal cielo come hai semprefatto qui sulla terra. Graziedi cuore, adorata Maria, pertutto quanto hai saputo do-narci nel silenzio.Con immutato affetto

Maria Rosa

SONO ENTRATI A FAR PARTE, NELLA NOSTRA COMUNITÀ,DELLA GRANDE FAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO ATTRAVERSOIL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

MARCHESI MATTEO di Alberto e Roberta il 4 gennaioMAFFIA SERGIO di Gianni e Irina il 4 gennaioCANNATA NICOLE ROSA di Omar e Katiuscia il 18 aprileGIZZIANDREA di Alberto e Rosamarìa il 18 aprileZACCARIA LUCA di Pasquale e Carla il 18 aprileRAVAZZOLO DAVIDE di Paolo e Sandra il 18 aprileSCIVOLI MIRKO di Cateno e Margherita il 9 maggioPINTO LAMBRUGHI CAMILLA di Remo e Ligia il 6 giugnoBENZONI ASIA di Cristian e Roberta il 4 luglioTOMASETTO GAIA di Mirco e Claudia il 7 novembreZANOTTI DAVIDE di Massimiliano e Adriana il 7 novembreMAFFIA ANDREA di Giancarlo e Elisabetta il 7 novembre

HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIONEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

BIANCHE BURY GRAZIANO con BRAGA ROMINA il 15 maggio

HANNO CONCLUSO LA LORO ESISTENZA TERRENA E VIVONO IN DIO

STUCCHI GENOVEFFA di anni 81 il 7 gennaioBARICHELLO MASSIMO di anni 34 il 26 febbraioLEONURO CARLA di anni 77 il 16 marzoVULCANI GIUSEPPE di anni 86 il 9 agostoDAMETTO SABINA di anni 91 il 14 agostoDELLA VALLE GIUSEPPINA di anni 91 il 19 agostoCHERCHI CARLETTO di anni 56 il 9 novembreMORELLI ALBERTO di anni 67 il 6 dicembre

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Ricordo di Enrico

abato 8 gennaio, primadell'alba, si è spento serena-mente Enrico Bottinelli. Ave-

va 83 anni. Da oltre un anno la ma-lattia, che lo aveva colpito ai pol-moni, lo aveva costretto a letto; edegli si era reso conto con il progres-sivo cedimento delle forze di avereimboccato il viale, che lo avrebbeportato a quel valico dove l'attende-va il Signore. Si è preparato algrande passo con letture spirituali,con la preghiera, con lunghi collo-qui solitari con Gesù, che ricevevanell'Eucaristia tutte le feste. Nonsono mancati i momenti di paura edi smarrimento, all'idea di lasciaresola l'amata Achilla; ma per non ad-dolorare il suo «piccolo fiore», chelo assisteva con tanta premura, sifaceva forza e collaborava a sviareil discorso, recuperando il sorriso.E con il sorriso accoglieva tuttiquelli che andavano a visitarlo, pernon tradire quello, che si può direessere stato l'emblema della suavita: trasmettere amicizia e gioia achi gli stava intorno. Così nel grup-po dei cooperatori guanelliani, cheriuniva gli antichi compagni discuola presso l'Istituto Don Guanel-la, così tra le coppie con cui ognianno insieme con Achilla partecipa-va agli esercizi spirituali. E per varianni, finché ha potuto, ha collabo-rato nel gruppo di Foc e Fiam perfar festa a Ronago, anche quandotornava solo temporaneamente inagosto da Savona, dove con Achilladal febbraio 1992 era andato a sta-re, lasciando la sua casa, per «farefamiglia» con S. E. mons. Dante

S Lafranconi, che li ha volu-ti accanto nei suoi primipassi da vescovo.Anni belli, che hanno al-largato la cerchia delleamicizie nella città ligure,dove già una volta avevaportato con sé, sul camioncarico di caramelle, quelDante Lafranconi che, an-cora seminarista, veniva apassare a Ronago qualchegiorno di vacanza. Là glifaceva da autista e ancheda chierichetto (quandocelebrava nella cappellaprivata). Si alzava per pri-mo a preparare la colazio-ne per tutti, per inaugurarein gioia la giornata, dopo la pre-ghiera insieme.Anch'egli portava un vistoso anello"vescovile", tanto che durante unavisita all'ospedale psichiatrico ci fu-rono malati che gli corsero appres-so per baciarglielo, scambiandoloper l'atteso vescovo. Ed episodicosì, nella loro stravaganza, calza-vano perfettamente con il caratteredi Enrico, e servivano a condire diumorismo la giornata, a volte stres-sante, del vescovo, che ha volutoancora con sé Achilla ed Enricopure nella nuova sede di Cremona.Lì non c'erano incombenze da auti-sta da espletare, se non eccezional-mente; ma poteva continuare unavita di famiglia, ormai "collaudata",intorno alla quale sono subito cre-sciute nuove amicizie, giacchéspesso - come a Savona - mons.Dante telefonando dallo studio o

con una fugace comparsa in cucinalasciava un messaggio: «aggiungiun posto a tavola».E intorno alla tavola Enrico ci stavabene e volentieri, portando sempreallegria. Anche la mia casa, special-mente negli anni addietro, è stataun porto di mare. Ma mai i miei fi-gli intorno al tavolo erano felici,come quando c'era zio Enrico, cheportava il sole ed ha lasciato ungrande vuoto e la nostalgia di tantiricordi, tutti belli.Scommetto che anche in Paradiso,se qualche volta Gesù avrà da ser-vire ai suoi amici "il frutto dellavite", d'ora in avanti farà un fischioad Enrico, che correrà pronto: «Pre-ferite barbera o bonarda? Se SanPietro gradisce il bianco c'è qui unmoscato che è una cannonata...».

Mario Mascetti

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ASSOCIAZIONE 'PRO VAL MULINI' ONLUS

MUSEO ETNOGRAFICOdella Civiltà Contadina

hi si ricorda ancora della'machina da bàt' o deisonnolenti buoi, intenti a

tirare il carro o l'aratro?CI 'cavalèé cosa sono? Forse unarazza pregiata di cavalli?La zappa è un'arma dei Vichin-ghi? Ed il 'fulciot' ci ricorda for-se un fucile ad avancarica?L'asino e la mucca solo le stessebestie? Una maschio e l'altrafemmina? Il gallo ed il tacchinosono diversi solo perché nonhanno le stesse piume?

Il mondo che ci circonda stacambiando e con esso ciò che stadentro di noi. Se ci fermiamo aguardare indietro fino a cin-quanta od ottanta fa, ci scopria-mo quasi tutti contadini e la no-stra terra era ricoperta di campicoltivati. Ora per noi ci sonosolo tanti ricordi e, per i nostripadri, tante nostalgie. Per i gio-vani, i ragazzi ed i bambini, in-vece, quel mondo è completa-mente sparito, annientato dallatecnica dei computers e dei tele-fonini e dalla televisione.Per noi, adulti e magari anchevecchi, le domande poste all'ini-zio possono sembrare delle bar-zellette; per gli altri spesso sonologiche e talvolta cariche di dif-ficoltà nelle risposte.

Anche se non ce ne rendiamoconto, la 'civiltà contadina' è ilnostro passato e rappresenta le

nostre origini, da conservare eda raccontare. Da conservare,perché hanno un grande valore,ricco di insegnamenti preziosi,che non possono andare persi;da raccontare, perché è un dove-re nostro e della società trasmet-tere, a chi non ha vissuto questecose, testimonianze e cultura, inmodo che possano trarne i dovu-ti benefici.

Ecco perché è necessario rea-lizzare nella nostra zona unMuseo Etnografico della Civil-tà Contadina.

Ce lo chiedono i nostri vecchi,per assaporare momenti di feliciricordi. Lo vogliamo noi, gene-razione 'rampante', per tacitare lenostre coscienze, che troppo fa-cilmente hanno distrutto e stan-no distruggendo tante testimo-nianze. Lo esigono le nuove ge-nerazioni, pur non rendendoseneconto, perché domani vorrannosapere da dove vengono e cono-scere il passato della loro stirpe.

Il Museo Etnografico è un vuotoassolutamente da riempire, an-che se si dovrà imboccare unastrada ardua e piena di difficoltà!Al riguardo c'è una situazionestrana, di interesse e di disinte-resse allo stesso tempo. Quantevolte le persone, di fronte aqualcosa che ricorda la loro vitadi tanti anni fa, manifestano il

loro entusiasmo e poi si fermanolì o, ancor peggio, non fannonulla per impedirne la distruzio-ne.

La nostra Associazione già daanni si è resa conto di queste ne-cessità e del dovere di fare qual-cosa per ricordare e conservare.Una delle sue prime iniziative èstata la Mostra degli antichimestieri, che ha suscitato tantoentusiasmo e tanto interesse. Ilpoter avere un luogo dove con-servare reperti testimoniali, èsempre stato un grande desiderioche, per ora, rappresenta solo unsogno. Ciò nonostante non ci siferma e continuiamo a lavorareper tramutare il 'sogno' in realtà,contando molto sulla concretacollaborazione delle Istituzionilocali.Alla fine dello scorsoanno, al Consiglio Comunale diUggiate Trevano si è discusso suquesto tema ed è stato deciso di'passare' la cosa all'Unione deiComuni Terre di Frontiera, rite-nendo che la realizzazione di unmuseo fosse un'opera di interes-se sovra-comunale. Il Consigliodell'Unione ha deliberato di isti-tuire, all'interno della Commis-sione Biblioteche, una specialesotto-commissione per lo studiodelle problematiche legate allarealizzazione, nella nostra zona,di un Museo della Civiltà Con-tadina, nonché alla successivaindividuazione del sito dove col-

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locarlo. In questa sotto-commis-sione, ciascun Comunedell'Unione, nominerà tre mem-bri, scegliendoli tra persone conspiccate peculiarità tecniche inmateria (architetti, storici, artisti,conoscitori del territorio).Con soddisfazione prendiamoatto che alcune di queste personesono state scelte tra i soci dellanostra Associazione e questo adimostrazione dell'attenzione danoi sempre avuta verso questeproblematiche e dell'apprezza-mento che le Istituzioni hannoverso il nostro operato.Come vorremmo questo Museo?E dove?La parola 'museo' può indurre apensare a qualcosa di stantio, ri-coperto di polvere, senza luce esenza vita; non è questo che vo-gliamo! E nemmeno pensiamo adue locali dove accumulare og-getti e cartelloni, anche se dispo-

sti con senso logico ed illuminatida lampade alogene. Il nostroMuseo deve essere un ambienteampio, aperto e multi-espressi-vo, nel quale, con un susseguirsidi situazioni ed un accavallarsidi luoghi diamo al visitatore lasensazione di 'vivere' qualcosa equesto 'qualcosa' è ciò che vo-gliamo ricordare e trasmettere.

Nel nostro 'ambiente' possiamocollocare, in una sequenza ricor-rente, il mulino, la segheria adacqua, le rogge molinari, i di-pinti popolari, i boschi con leloro essenze, le zone umide, ilsottobosco con erbe e fiorispontanei, la vecchia corte conil ballatoio in legno, il nucleostorico, la 'ramina', tratti di an-tiche carreggiate con l'accio-tolato, per ritrovarsi alla fine nelluogo simbolo in cui, grazie alletestimonianze raccolte, sarà pos-

sibile riscoprire la vita di untempo ed incastonarla in ciò cheè stato visitato.

Il tutto verrà poi vivacizzato conmostre, convegni ed appunta-menti, distribuiti sapientementenell'arco dell'anno.

Con queste premesse è ovvioche, nella nostra zona, esiste unsolo luogo in grado di assicurarela presenza di tutte le peculiaritàcitate: la Val Mulini! Solo quipotrà esistere un vero Museovivo e da vivere!

Non ci resta che lavorare, farpartire la citata commissione, econcretizzare al più presto que-sto 'sogno', perché il tempo lavo-ra contro questo progetto.

Guerrino A.

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TEATRANDOTanto per cominciare vogliamo rin-graziare tutti coloro che hanno assi-stito al nostro spettacolo del 23 di-cembre scorso e che ci hanno aiuta-to a sostenere l'UNICEF. Infatti i380 Euro incassati serviranno adaiutare i bambini dei Paesi colpitidal maremoto.La maggior parte di voi già ci cono-sce ma approfittiamo di questo spa-zio per presentarci a tutti quelli chesi domandano: ma chi sono i Barla-fus ? I Barlafus sono un gruppo diamici con la passione per il teatroche si ritrova per il divertimentoproprio e degli altri. Va detto che aRonago il palcoscenico attrae datantissimo tempo. Molto prima del-la nascita dei Barlafus altri appas-sionati della recitazione ogni annomettevano in scena spettacoli comi-ci e recital impegnati. Varie personesi sono avvicendate nel tirare le filadel gruppo e molte hanno calcato lescene del piccolo teatro del nostrooratorio. Quando, circa 10 anni fa,nel gruppo si è riscontrata una certastabilità di attori, è venuto sponta-neo dare anche un nome alla "com-pagnia". Barlafus è stato scelto qua-

si per gioco ma è un nome vera-mente azzeccato. Infatti nel nostrodialetto il termine barlafus defini-sce una persona confusionaria e vipossiamo garantire che da noi laconfusione (intesa come scherzi erisate) regna sovrana. La caratteri-stica principale dei Barlafus è quel-la di divertirsi prima, durante edopo la rappresentazione, dentro efuori la scena. Possiamo definirciuna compagnia teatrale "molto"amatoriale. Tant'è vero che a volteci si dimentica le battute in scena esi improvvisa, a volte si improvvisaanche solo per il gusto di farlo ed èanche capitato che qualcuno "an-dasse in oca", ovvero, colto dal pa-nico della prima si scusasse colpubblico perché proprio non riusci-va a ricordare nulla. Comunquel'impegno profuso da tutti per ognicommedia è veramente tanto. Quel-lo che vedete in 2 ore è opera dicertosina ricerca di copioni, di sererubate alla famiglia, di mobili esuppellettili portati da casa ma an-che di martelli, viti, colla e colorì.Perché noi si fa di tutto, dal copio-ne alla scenografia. Un paio di vol-

te abbiamo anche voluto strafare ele commedie ce la siamo scritte dasoli. Tutto questo lavoro ci ha datomolte soddisfazioni. Nel 1999, lacompagnia ha partecipato al con-corso per filodrammatiche amato-riali di Cadrezzate (VA), vincendoil premio per i migliori costumi,con la commedia "Come ti eliminoil califfo". Questa commedia è stataportata in scena una decina di voltee tutte con un grande successo dipubblico.Il denominatore comune è comun-que sempre il piacere di stare insie-me, creare un piccolo momento disvago e dare una mano a diverse as-sociazioni. L'incasso delle nostrerappresentazioni, sempre derivatoda un'offerta libera, è stato ognivolta devoluto in beneficenza. Ora,in occasione dei 200 anni della par-rocchia, abbiamo accettato con en-tusiasmo la proposta di Don Euge-nio di mettere in scena una nuovacommedia. Per cui siete tutti invita-ti il 14 e 15 maggio alle ore 21presso il teatro dell'oratorio. Viaspettiamo numerosi come sempre.

Lorenza & Maurizio

BILANCIO 2004 per sommi capiENTRATE USCITE

OrdinarieBuona stampaPatrimonialiTotale

EuroEuroEuroEuro

32.048,001.501,00

113.638,00147.187,00

OrdinarieAttività pastoralePatrimonialiTotale

EuroEuroEuroEuro

27.211,005.375,00

174.035,00206.621,00

Partita di giroDisavanzo 2004

EuroEuro

11.301,00 -59.438,00

Fondo cassa al 31/1272003 Totale generale

EuroEuro

139.572,0080.133,00

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Signore Gesù Cristo,Salvatore del mondo,fatto uomoper darci la vitain abbondanza,tu resti con noinella tua Chiesafino alla fine del mondo.Allora verrà il tuo Regno:un nuovo cieloe una nuova terrapieni di amore,di giustizia e di pace.Noi ci impegniamo,forti di questa speranza,e per questoti ringraziamo.

Ti preghiamo:benedici i giovanidi tutto il mondo.Mostrati a chiti sta cercando,rivelati a chi non crede.Conferma nella fedei tuoi testimoni.Fa' che non cessino maidi cercarti,come i sapienti Magi,venuti dall'oriente.Fa' che diventino arteficidi una nuova civiltà

dell'amoree testimoni di speranzaper il mondo intero.Serviti di loroper avvicinare chi soffreper la fame, la guerrae la violenza.

Diffondi il tuo spiritosu quanti collaboranoalla preparazionedella Giornata Mondialedella Gioventù.Fa' di loro i servitoridel tuo Regnocon la forza della loro fedee del loro amore,perché accolganocon cuore apertoi fratelli e le sorelledi tutto il mondo.

Ci hai donato Mariacome madre.Per sua intercessionefa' o Signoreche la Giornata Mondialedella Gioventùdiventi una celebrazione difede.Dona in quei giorninuova forzaalla tua Chiesa,perché si confermi nelmondo tua fedele testimo-ne.Per questo ti preghiamo,Signore nostro Dio,che con il Padree con lo Spirito Santovivi e regni nei secolidei secoli. Amen.

Comitato tedesco GMC 2005

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Parrocchia S.S. Vittore e Defendente Oratorio di Ronago

ESTATE 2005:Proposte per tutte le età e per tutti i gusti (segnatele in agenda!).

• Per i bambini e i ragazzi dalla 1° elementare alla 3° mediaGREST 2005 dal 20 giugno al 10 luglio.

Settimane di giochi, laboratori, divertimento epreghiera...Non li perdere!!!

• Per i ragazzi dalia 4° elementare alla 3° media:campo estivo 2005 dal 24 al 31 luglio

in Val Viola, vicino a Livigno.Costo massimo 100 euro.Un'esperienza unica di convivenza,giochi, camminate, riflessioni,serate... con i tuoi amici e compagni, percrescere insieme!

Per i giovani dai 17 anni in su:

(GMG 2005 dal 1 5 al 22 agosto aCOLONIA

Una settimana sensazionale, in bilicotra il fede e la mondialità, tra misticismoe divertimento puro che è proprio diogni giovane.

Sono ancora in fase di definizione alcune proposte per i ragazzi delle su-periori... vi terremo informati!