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Giornalini della Parrocchia: 1999-2009 Don Eugenio Verga

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QUARESIMA'04

uaranta giorni di cammino, di conversione, di liberazione. È un tempo chenon è stato richiesto solo ad un popolo (Ebreo - 40 anni nel deserto prima diarrivare alla terra promessa) ma ad ogni popolo, ad ogni individuo.Q

Viviamo in un'epoca in cui non esiste più la schiavitù, in cui è "proibito proibire", incui ognuno è libero di fare quello che vuole...basta non pestare i piedi al vicino! Ep-pure ci lamentiamo, abbiamo paura, rivendichiamo giustizia e libertà. È vero, c'èancora tanto da fare, da camminare. Non solo gli altri, i vicini, i lontani, quelli chegovernano devono intraprendere questo cammino ma anche noi: "gli altri siamonoi". Non possiamo "camminare stando seduti", non possiamo considerarci sportiviperché seguiamo la cronaca sportiva. Occorre mettere in moto la testa, il cuore, lemani e i piedi per realizzare scenari migliori dentro di noi e fuori di noi.Conversione, inversione, avversione: noi siamo invitati a identificare una meta e poiindirizzare i nostri passi verso questa meta, sapendo che non è utopica, che nonsiamo da soli e che abbiamo delle indicazioni sicure, date dalla Parola di Dio - "stascritto" - e con Gesù possiamo pure dire "vissuta in prima persona" . Un camminogià tracciato da altri che l'hanno percorso e che riteniamo persone riuscite, realizza-te.Camminare è sempre scomodo, si preferisce rimanere in poltrona o muoversi inauto. Per renderlo più facile siamo chiamati a liberarci, a fare una "guerra di libera-zione" non contro altri, ma contro noi stessi. Abbiamo dentro di noi, oltre alle tantecose di cui facciamo fatica a disfarci, oltre alle tante abitudini che, pur riconoscendoche sono negative non si possono più estirpare, anche tanti preconcetti che non cipermettono di vivere da persone libere. Ecco: quaresima, quaresima cristiana, nonè sinonimo di abitudinarietà, di arretratezza o di fossilizzazione, ma di cammino cheha una vetta/meta: la Risurrezione. Domanda dei sacrifici, non solo quello della fati-ca, ma anche quello di disfarci delle cose superflue, per assicurarci invece le cosenecessarie (proprio come chi nello zaino mette solo quello che è necessario).

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L'anniversariodi Padre Giuseppe

l 27 marzo 2004 ricorre il 17° anni-versario della morte di P. Giusep-

pe Ambrosoli.ISono andata a rileggere l'omelia cheil nostro Vescovo, Alessandro Mag-giolini, pronunciò sette anni fa, pro-prio qui a Ronago, in occasione deldecimo anniversario.

Voglio ricordare e condividere convoi che leggete il giornalino alcunipassaggi di questa Omelia perchésono ancora oggi attuali.Ci diceva, il nostro Vescovo:(...) "Dio è amore, c'è un prossi-mo che soffre» io sono il loro ser-vitore".

Queste parole di Padre Giusepperiassumono il progetto della suavita. Tenacemente fedele a questo suoconvincimento, non ha tenuto nulla per sé :si è offerto totalmente a Dio e ai fratelli. "Se questa attività è di origine umana, verràdistrutta; ma se essa viene da Dio , nonriuscirete a sconfiggerli... " Le parole di Ga-nimede, dagli Atti degli Apostoli, circa laloro testimonianza, trovano conferma an-che per l'opera missionaria di Padre Giu-seppe. Opera che viene da Dio e per que-sto, ora, dopo le prove e te sofferenze,continua , cresce, porta, dentro la storiadel popolo ugandese e della Chiesa santa,tutta la freschezza e la novità dello Spiritodi Gesù risorto.

Lo Spirito di Santità sta all'origine della vo-cazione di Padre Giuseppe e ha guidato lasua esistenza, chiamandolo a lasciare lesicurezze umane ed economiche di una

vita "riuscita" e "agiata", per diventarestrumento e servo di quel Regno che èsolo per chi si fa povero, mite, pacifico, af-famato di giustizia, pronto a subire perse-cuzione nel nome di Gesù. Tutto dunquefaceva e viveva nell'ottica della Fede.

Testimone del Risorto, dentro una realtàcome quella africana, segnata -ieri comeoggi- da gravi ingiustizie, da condizioni ditensione, di violenza, di morte. La sua vitadiventa annuncio di speranza, invito alla fi-ducia, richiamo alta carità: testimonianzadel Dio vivente che spezza le catenedell'oppressione e del male, e guida, chi inLui si abbandona, alla beatitudine del Re-gno. Egli non ha mai ceduto alla tentazionedi trasformare la missione in filantropia o inobbedienza ad una ideologia. Il suo agireda medico era per preparare e per manife-stare la forza e la dolcezza del Vangelo.

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Gam

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Il suo ricordo per tutti noi oggi, è motivo digrande gioia, è testimonianza limpida perdare vigore alla nostra vita cristiana, affin-ché, radicati nella fede nel Signore Gesù,possiamo anche noi, seguendo il suoesempio, diventare servi e testimonidell'amore di Dio verso il prossimo che sof-fre. ..."

L'opera iniziata da P. Giuseppe Ambrosoli,nonostante le grandi difficoltà, continua,come ci testimoniano le numerose lettereche padre Egidio Tocalli ci invia. Certo ciòdi cui l'ospedale ha bisogno è soprattutto laPace: chiediamola a Dio, insieme a PadreGiuseppe.

Rosanna

DOMENICA 7 MARZO ABBIAMORICEVUTO DA KALONGO UNA

TELEFONATA DI PADRE EGIDIOTOCALLI. L'ABBIAMO SENTITO

MOLTO PROVATO E PREOCCUPATOPER LA SITUAZIONE CHE IN QUELLA

PARTE DELL'UGANDA SI FA OGNIGIORNI PIÙ' DIFFICILE

E DRAMMATICA.IL NUMERO DEI PROFUGHI

SI AVVICINA AL MILIONE!CI HA CHIESTO E RACCOMANDATOTANTA, TANTA, TANTA PREGHIERA

notizieDa Ambrogio abbiamo ricevuto il seguente rin-graziamento - augurio:

A tutti voi, fratelli, sorelle , amiciAl gruppo del GamA te, carissimo Don Eugenioun saluto pieno di riconoscenza!ed un grazie a nome di tanta, tanta gente!Auguri ad ognuno personalmente, di andare a-vanti bene nel santo viaggio della vita.Un abbraccio

vostro Ambrogio

*****

Pubblichiamo le due simpatiche letterine, scrit-te in inglese, che abbiamo ricevuto da Kacheli-ba (Kenya), dalle ragazze che frequentano unadelle scuole della Missione.

Scuola primaria Alale

Dicembre 2003

Cari Sostenitori,come state lassù? Spero bene.L'anno scorso ero in quinta e quest'anno sononella sesta classe, mentre l'anno prossimopasserò alla settima. Quest'anno il raccolto èmolto buono, molta gente della nostra zona hapotuto fare un raccolto abbondante ed anche iltempo è molto bello.Sto scrivendo questa lettera a nome degli sco-lari della nostra scuola Alale, dove abbiamo po-tuto mangiare cibo buono ed ogni bambino èstato contento.Nella nostra scuola siamo in 178 studenti : gra-zie da parte di ciascuno di noi.In Kenya, il nostro caro presidente, Mwai Kibo-ki, ha deciso per l'accesso gratuito alla scuola.

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notizie gam

Lo scorso trimestre ogni bambi-no ha ricevuto dodici libri, eognuno lo ha ringraziato perquesto regalo (anche matite).Vi mando i nostri saluti e augu-ro a tutti voi un buon Natale.

Constantine Korila ragazza che voi sostenete

***

Cari sostenitori, Vi giungano tanti saluti dal-la nostra scuola qui ad Amaku-riat. Come state, lì nel vostropaese? lo spero che stiatebene e che la vostra vita lì stiatrascorrendo bene, propriocome noi stiamo proseguendocon i nostri studi. La cosa piùimportante che vorrei dirvi è diricordarci ogni giorno a vicendanella preghiera. Un altro scopoimportante di questa lettera èanche quello di ringraziarvi mol-tissimo per l'aiuto che ci datequi alla scuola con tante cosecome cibo, il nuovo edificio, lasala da pranzo e tutte le coseche riceviamo da voi. lo e tuttele ragazze preghiamo Dio di as-sicurarvi molti doni e benedizio-ni. Vi auguro un felice Natale edun anno nuovo benedetto daDio.

Rebecca Chakadeì(la ragazza che voi aiutate)

e tutte le ragazze della scuola

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BILANCIO G.A.M.ENTRATERiporto 99,00Babbo Natale Val Mulini 70,00Coscritti 1946 in memoria di Andrea, Emanuele e Gianni 70,00N.N. in memoria di un defunto 250,00Per Kalongo da varie persone 810,00Per Kalongo da Gruppo Alpini 300,00Per Kalongo in memoria di Anna Balatti dalle cug. Fontana Ba-latti

110,00

Per Kalongo, N.N. in memoria di Anna 300,00Per Kalongo, lascito defunta Robbiani Maria 900,00N.N. per Gam 900,00Vendita dolci San Giuseppe 720,00Da Fooc e Fiamm 1.000,00Da Fooc e Fiamm per Suor Amelia 1.000,00Giornata annuale G.A.M. (settembre) 1.193,00Vendita quadri per Kalongo e cena povera 620,00Adesioni mensili 2.261,00Ricavo Banco Vendita (dicembre 2003) 3.115,00Totale € 14.518,00USCITEPadre Tocalli Egidio per Kalongo 6.000,00Padre Philip Zema 2.000,00Suor Amelia 1.490,00Ambrogio 2.000,00A Suor Caterina Marchetti 500,00Adozioni del Gam a Suor Amelia 350,00A Serafino per Kalongo da vendita quadri e cena povera 950,00Per fiori Casa di Gino 420,00Per prodotti delle Sorelle di Appiano Gentile 215,00Totale € 13.925,00Avanzo 593,00Per la scuola dei Bambini Pokot (adozioni da privati) 6.220,00Dalla Scuola Elementare di Ronago 350,00Dai coscritti '43 e '48 per la nuova Chiesa dei Pokot 490,00

A nome dei nostri Missionari, un grande GRAZIE con tutto il cuore!!!

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In ricordodella mamma di Ambrogio

iniziato l'anno nuovo e ci ritroviamoa dare l'ultimo saluto alla GENO-

VEFFA: teneva la portineria del sig.Carlo Ambrosoli con il marito Tommaso,che ne era il giardiniere. La vedevamospesso mentre si recava alla S. Messao a fare la spesa, sempre sorridente econ la battuta pronta, col suo accentobrianzolo. Ha vissuto per tanti anni nelnostro paese, quasi in sordina, senzafarsi notare.

È

Col crescere dei figli crescevano le pre-occupazioni, non perché i figli non face-vano giudizio, ma perché ognuno avevascelto la propria strada e avrebbero la-sciato la casa paterna. Claudia, felice-mente sposata, le ha dato due bellissi-mi nipotini, per la gioia dei nonni. Am-brogio invece ha scelto una strada forsepiù bella da un certo punto di vista, mamotivo di preoccupazione per i genitori:quella di missionario laico. Questa scel-ta per Genoveffa è stata difficile dacomprendere; quando le si chiedeva: -"come va?", rispondeva: - "Non vaneanche male, ma Ambrogio va" - equesto le creava un po' di sofferenza,ma sotto sotto si sentiva orgogliosa didonare il proprio figlio per aiutare i po-veri e i diseredati del mondo. Così Am-brogio parte, con la benedizione dei ge-nitori.Genoveffa poi rimase sola quando Tom-maso volò in cielo, ma non si scoraggiòe continuò a vivere la sua vita sola, finoad una domenica di quattro anni fa,quando la salute cominciò a vacillare.Quel giorno di gennaio sentendo suo-nare le campane, ci siamo domandatichi ci avesse lasciato e abbiamo saputo

che si trattava della Genoveffa; forsel'avevamo un po' dimenticata, ma lei siè ripresentata nella nostra chiesa forsedicendoci, con la sua parlata brianzola:"sono ancora qui, con voi". Abbiamopregato per lei supportati dalla bellissi-ma omelia del parroco della parrocchiain cui visse gli ultimi anni, le cui paroleci hanno ricordato la fede di Genoveffae come fosse attenta e aperta ai proble-mi del mondo. L'abbiamo poi accompa-gnata alla sua ultima dimora dove si èriunita al suo Tommaso: ora vivono persempre uniti in Paradiso.

Ciceri Mario Rino

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CHI SONO I POKOT?Ai piedi del monte Cheren-gani si estendono le deso-late terre del Nord del Ke-nya.Queste terre , che confina-no con l'Uganda, sono do-minio dei POKOT.Dei duecentomila e più Po-kot, pressappoco tre quartisono pastori - quelli dellemucche, e un quarto agri-coltori - quelli del grano.La terra sterile e i pascoliscarsi costringono questopopolo a regolari migrazioninei territori vicini in cerca dipascoli e bestiame, spessodecimato dalla siccità e dal-le pestilenze.Straordinariamente fieri, iPokot sono di una coloritapersonalità, condotta e pra-tica. In genere sono piccolidi statura, dal colore nerocioccolato.I Missionari e le Missionarievivono accanto a loro favo-rendo la promozione uma-na con la scuola, l'igiene el'educazione della donna, illavoro dei campi.Tutto senza forzare la lorocultura.

CHI È SUOR AMELIA ?Suor Amelia è nata a Rona-

goil 9 maggio 1942.

È cresciuta nelle file dellaAzione Cattolica

partecipando attivamentealle varieiniziative.

Assidua alle funzioni liturgi-che, in particolare

alla santa Messa quotidia-na, da cui traeva

alimento e luce per la stra-da

che il Signore le indicava.Dotata di temperamento al-

legro e generoso,a 21 anni, nel 1963, entrò

nellaCongregazione delle Mis-

sionarieComboniane a Buccinigo

d'Erba.Nel 1966 fece la solenne

ProfessioneReligiosa e partì per Ales-

sandria D'Egitto.Una breve sosta in Asmara

e in Uganda.Arrivò poi a Kacheliba , in

Kenya.Dopo qualche tempo la in-

viarono ad aprireUNA NUOVA MISSIONE

al Nord tra i POKOT.Fu mandata poi in Messico

per 4 anni.Ritornò , con grande gioia,

tra i "suoi Pokot"nella Missione di Amakuriat,

dove si trova tuttora.

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È FESTAII 29 novembre 2003 ad

Amakuriat, inKenya, è FESTA GRANDE"In tutti i villaggi intorno e fino

alla città èrisuonato l'invito del popolo

POKOT:HARAMBEE.

che vuoi dire: aiutiamociinsieme.

E tanti sono venuti alla festaper

raccogliere i fondi per laChiesa.

Sì, una Chiesa, la loro pri-ma Chiesa!

I Pokot, quelli diventati cri-stiani

Vedendone la necessità,hanno deciso di iniziare a

costruirla.L'invito, l'"Harambee" è

giunto fino a noidi Ronago perché c'è un filo

diretto che cilega con il popolo dei Pokot

da più di 35 anniQuesto filo è SUOR AMELIA

GHIELMETTI.

Ecco cosa ci ha scritto SuorAmelia:

Amakuriat 2/11/03...quando arrivano ospiti europei,

si meravigliano nelvedere come vivono i Pokot, pen-

sando a tutte lecomodità che hanno a casa loro!!!

Ma i Pokot sono felicissimi!...Qualche buon passo lo hanno

già fatto: i vestiti nonsono più di pelle di capra, il lavoro

dei campi stadiventando parte della loro cultura,

non c'è piùbisogno di spingerli alla scuola...

i cristiani non ci stanno più nel sa-lone- cappella

che contiene 400 persone...Così ora, insieme a loro,

si è vista la necessità di costruirela Chiesa.

E proprio perché ne sentono il bi-sogno, sono pronti a

collaborare e ad aiutare. Come? Agruppi

lavoreranno a preparare sassi,sabbia e le

fondamenta. Inoltre il 29/1 1 avre-mo I' "HARAMBEE"

che vuoi dire: AIUTIAMOCI INSIE-ME.

Certo questa collaborazione nonviene solo dai Pokot

che non hanno soldi - loro contri-buiscono con i

fagioli e il granoturco - bensì ven-gono invitate

personalità importanti, dai Vescoviai Ministri e giù

giù fino ai piccoli gruppi che hannoqualche attività.

UNA GRANDE FESTA alla qualepartecipano anche

i bambini che, con canti e scenet-te,

invogliano tutti a dare.

Amakuriat 8/12/03La festa per raccogliere fondi è

fruttata 6.000 euro!Siamo tutti contentissimi perché è

stato il frutto disemplici donazioni da parte della

nostra gentee dei loro amici.

È stata una giomatona, ma ne èvalsa la pena! Abbiamo preparato:

riso, patate e carne per tutti,una folla!!!

Con l'inizio dell'anno inizieremo lefondamenta e al

prossimo raccolto faremo un'altragiornata simile

per poter continuare, sia pure pia-nino,

a costruire la nostra ChiesaSe voi volete collaborare con

qualche cosa.siete sempre "BENVENUTI"!!!Con ciò non voglio obbligare

nessunoperché siete già troppo generosi

con me!!!

RONAGO RISPONDE

Ci sembra bello far conoscerealle persone

della nostra parrocchia il sognoe

l'impegno di questi nostri fratelliuniti a

noi dalla fede e ci sembra bellodar loro una mano

secondo le nostre possibilità,come in una vera famiglia.

Nello stesso tempo vogliamo es-sere uniti a

Suor Amelia, una di noi, che siè fatta

una con il popolo Pokot tantianni fa.

Così, per la Quaresima di fra-ternità,

il nostro invito è per tutti :grandi e piccoli, giovani e anzia-

nifamiglie e gruppi:

PARTECIPIAMO AL LORO HA-RAMBEE

come possiamo: con fantasia ecol nostro cuore ! ! !

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GLI AFFRESCHINELLA CHIESAPARROCCHIALEDI RONAGO

Per gentile concessione della sig.raPETTENGHI ALESSANDRA in BATTA-GLINI (che ringraziamo per la disponi-bilità), pubblichiamo parte della sua tesidi laurea riguardante gli affreschi dellanostra Chiesa Parrocchiale

a Chiesa parrocchiale di Ronago, po-sta sotto il titolo dei Santi Vittore eDefendente, fu eretta nel decennio

1761-1771, dichiarata parrocchiale nel1805 e affrescata, come riferisce il Monti,"dal bravo Rinaldi di Tremona nel 1872".Una ulteriore conferma riguardo a questaattribuzione l'ebbi consultando i Bilanciconsuntivi presso l'Archivio Parrocchialedella Chiesa suddetta, dove appaiono i duepagamenti fatti ad Antonio Rinaldi "pittoredi figura" rispettivamente di lire 350 nel1872 e di lire 380 nel 1873. Rovistando inseguito nei depositi della Pinacoteca Zust(dove è raccolto un nucleo imponente diopere del pittore) ebbi modo di scoprire glistudi preparatori per tali affreschi, eseguitia matita su fogli d'album. Il confronto fral'idea primitiva e la realizzazione corrispon-dente permette di affermare a buon dirittoche il pittore fu più felice nella prima chenella seconda. Lo studio a matita presentauna armonia compositiva, un effetto chiaro-scurale che non si ritrovano più nell'affre-sco corrispondente dove egli si è lasciatoprendere la mano dalla ricerca di un "effet-to" anche coloristico. In che cosa consistet-te la sua opera? Egli affrescò il catino absi-

L

dale, raffigurandovi il Padre Eterno circon-dato da tre Angeli ( nello studio preparato-rio ne figurano solo due) e un secondo cati-no posto sopra il transetto, raffigurandovientro una cornice circolare Santa Monica eSant'Agostino in preghiera davanti alla Ma-donna col Bambino (le decorazioni di en-trambe le cornici furono eseguite da uncerto Francesco Verda, "pittore d'ornato").La prima composizione ricalca modelli tra-dizionali: il Padre Eterno vi troneggia al disopra di nubi, con espressione austera, ac-centuata dalla barba fluente e dalla energiapotenziale che sembra traboccare dallasua figura possente. Nella scena gli effettichiaroscurali sono pressoché assenti, vidomina un cromatismo eccessivo che trovail culmine nello sfondo ricco di sgargiantistrutture tonali. La seconda composizione,più sobria di tinte, corrisponde abbastanzafedelmente al disegno primitivo. Nel tondole tre figure sono disposte in uno schemapiramidale, al cui vertice figura una Madon-na in atteggiamento benevolo, mentre ailati appaiono Sant'Agostino in veste di Ve-scovo e Santa Monica piangente, in atto disupplica. Le nubi, motivo tipico dell'affrescorinaldiano, creano un'ambientazione allascena, mentre alcuni Angeli posati su diesse completano il quadro. Si nota in que-ste figure una maggior ricchezza di nota-zioni psicologiche; manca cioè l'immedia-tezza che è evidente in altre opere del pit-tore.

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La n

ostr

a st

oria

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SONO ENTRATI A FAR PARTE, NELLA NOSTRA COMUNITÀ', DELLA GRAN-DE FAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO ATTRAVERSO IL SACRAMENTO DEL BATTE-SIMO

LA PORTA ELEONORA, di P. Francesco ed Elena il 12 gennaioCAPELLI STEFANO, di Davide e M. Rosaria il 12 gennaioCORTESE SIMONE, di Salvatore e Rosita il 2 febbraioHAAB ALESSIO, di Luciano e Cristina il 2 febbraioMARCHETTO WILLIAM, di Massimiliano e Gabriella il 6 aprileRIPAMONTI DANIELE, di Luigi e Angela il 4 maggioAMBROSOLI FRANCESCO MARIO, di Alessandro e Pamela il 14 maggioPAPIS MICHELLE, di Emanuele e Andrea l'1 giugnoROSSIN AURORA, di Paolo e Elvira il 6 luglioBECCAR! MICHAEL, di Davide e Stefania il 6 luglioLAMBRUGHI MATTEO, di Claudio e Katia il 6 luglioROBBIANI LETIZIA, di Riccardo e Rosangela il 7 settembreFASOLA GIORGIA, di Adelio e Floriana il 4 settembreMSABA DIEGO GIACOMO, di Adam e Gaetana il 14 settembreSOMAINI GIOVANNI, di Lorenzo e Alessandra il 5 ottobreGRISONI GABRIELE, di Roberto e Isabella il 14 dicembreRENDA MICHAEL, di Nicola e M. Grazia il 14 dicembre

HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIO NEL SACRAMENTODEL MATRIMONIO

GRISONI ROBERTO con BRICCOLA ISABELLA il 13 giugno

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HANNO CONCLUSOLA LORO ESISTENZA TERRENA

E VIVONO IN DIO

CAPIAGHI LUIGI GIULIO di anni 87 il 5 gennaioBIANCHI FRANCO di anni 55 il 26 gennaioGHIELMETTI ROBERTO di anni 52 il 2 marzoBIANCHI RINO di anni 87 il 17 marzoLORESI IDA di anni 82 il 27 marzoBIANCHI PIERA CARLA di anni 67 il 5 aprileBALATTI ANNA di anni 51 l'8 maggioVEZZARO ANDREA di anni 18 l'8 giugnoANSELMI CESARINO di anni 62 I'11 luglioPONCIA ANNAMARIA di anni 38 il 3 agostoBERNASCONI ILARIO di anni 69 il 27 settembreGIORDANO MORENA di anni 53 il 5 ottobreBERTONATI SERGIO di anni 64 il 22 novembre

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IN PIEDI, COSTRUTTORI DI PACE!"Sulla parola di non violenza del Vangelo, non ci è più lecito fare operazionidi sconto, neppure per attenuare lo scandalo di averla scoperta troppo tardi"don Tonino Bello

rendiamo spunto dalla presentazio-ne del calendario di Pax Christi perl'anno 2004, per proporre una rifles-

sione su quello che scrivevano i Padri neiprimi secoli della storia della chiesa suitemi della solidarietà e della nonviolenza,"temi che mantengono ancora tutta la loroprovocatorietà e ci spingono a riflettere sulsenso delle nostre scelte e sulla sequela diGesù. Da questi scritti, scaturisce l'immagi-ne di una comunità preoccupata di coniu-gare la dimensione della fede con quelladella vita quotidiana, sollecitata dalla po-tenza profetica della nonviolenza e dellacarità evangeliche. È per questo che le pa-role dei Padri sono ancora così attuali ecosì scomode. Perché continuano a porci,a duemila anni di distanza, di fronte alladomanda radicale: chi è per me Gesù Cri-sto e cosa significa realizzare sulle stradedella storia il suo imperativo di pace?"

P

Solidarietà e non violenzanel Padri della Chiesa

"Ma quello che è veramente signore e creatoredi tutto e Dio invisibile, egli stesso fece scende-re dal cielo (Gesù Cristo)... Nella mitezza e nellabontà come un re manda suo figlio, lo inviòcome Dio e come uomo per gli uomini; lo man-dò come chi salva, per persuadere, non per farviolenza. A Dio non si addice la violenza": (ADiogneto, VII, 2. 3-4)

"È categorico l'autore della Lettera aDiogneto: "A Dio non si addice la violen-za"!Interessate però, soprattutto per l'oggidella Chiesa, è comprendere i motiviper cui il cristiano non può essere vio-lento.Negli scritti dei Padri, non si trovanomai ragioni legate alla contingenza oalla legge naturale o, ancora, alla salva-guardia del tessuto sociale: la ragione èin Dio stesso, perché -tornando a Dio-gneto - "A Dio non si addice laviolenza".Ma Dio non è violento per scelta? Dionon sceglie di essere non violento. Dioè non violento, perché nel suo essereamore "ha amato gli uomini".È l'amore di Dio, quindi, che fonda lacarità, la solidarietà, la non violenzadell'uomo. È solo in Dio che trovanosenso la solidarietà e la non violenza:per il cristiano, essere solidale, esserenon violento è - innanzitutto -porsi in unatteggiamento di disponibilità nei con-fronti di Dio, mettersi alta scuola di Cri-sto, il vero pacificatore. Che i giornidell'anno possano dipanarsi secondoquesti preziosi insegnamenti e vedercial servizio della pace nella concretezzadella storia!"

+ Tommaso ValentinettìVescovo di Termoli e Larino

Presidente di Pax Christi Italia

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Car

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Ecco alcuni libri che possono aiutarci a ri-flettere ulteriormente sul tema della pace ead impegnarci a costruirla nella quotidiani-tà:

"Dov'è la pace sulla terra?" (Lettera apertaalle donne a gli uomini di buona volontà)Editrice Missionaria Italiana (euro 7,00)

È una lettera scritta a più mani in occa-sione della Giornata mondiale di digiunoper la pace del 14 dicembre 2001, mache va ben oltre a quegli eventi.La firma di personaggi e respon-sabili di vari organismi ed i nume-rosi documenti che l'accompa-gnano danno al testo una grandeattualità e ne fanno uno strumen-to prezioso di riflessione sullapace.

"Voci di pace" (Suggestioni,parole, preghiere e canti datutto il mondo e da tutte lereligioni))Edizione Piemme pocket(euro 4,60)

Sono "squarci di luce" per chi hal'occhio appannato da una conce-zione della pace troppo semplici-stica, sono "paletti di sostegno"per chi si sente isolato in un im-pegno che sembra superiore allenostre forze. Sono "briciole dipane" per chi cerca di vivere gior-no per giorno, nella quotidianità, ivalori della tolleranza, della mitez-za e del dialogo, semi di una spe-ranza contagiosa.....

"Pace" (Voci a confronto sulla Lettera Enci-clica "Pacem in terris" di Giovanni XXIII?Edizioni Paoline - Saggistica (euro 8,50)Autorevoli esponenti del mondo religioso,cattolici e non, hanno riletto la storica enci-clica di Giovanni XXIII, cogliendone aspettiquanto mai attuali. Questo libro-commentoa più voci risponde all'invito del Papa a fartesoro dell'insegnamento profetico del suopredecessore e presenta anche il testo in-tegrale dell'enciclica.

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le personeche ci passano accanto...

a cura di Ciceri Mario Rino

uante volte è successo di non farcaso alle persone che ci passanoaccanto; le vediamo girare per il

paese, ma ci accorgiamo di loro solo dopola loro scomparsa. Cosi è stato per mequando ho appreso della scomparsa dellasignora MORENA: la vedevo spesso, mane ignoravo il nome, la chiamavo "la signo-ra dei cagnolini". Quello che però mi hacolpito di più è stata la causa, la stessamalattia che ha rapito la mia compagna po-chi mesi prima. Mi ricordai che nel mese digennaio, la mia compagna stava discreta-mente bene e nei giorni di sole gironzolavada sola nel quartiere nuovo della Via Arzia:è lì che incontrò la signora Morena con isuoi inseparabili compagni e alla sera miraccontò di questa nuova amicizia. Da quelgiorno la signora Morena frequentò piùspesso la Via Arzia e si informava della sa-lute di Anna. Dopo qualche mese anche leisi ammalò e purtroppo dovette arrendersi,la crudele malattia ha vinto la battaglia con-tro la voglia di guarire e vivere di Morena.L'abbiamo accompagnata in Chiesa perl'ultimo saluto dove parenti e amici si sonostretti attorno a Morena e al marito per con-fortarlo, ma lui, con le sue parole di com-miato rivolte alla sua compagna, è riuscitoa commuovere e confortare noi.

Q

Anna e Morena: nessuna di loro pensavache il feeling instaurato le univa ad un uni-co destino, stavano percorrendo una stra-da che le avrebbe unite non su questa ter-ra, ma lassù, fra le stelle del firmamento.Adesso vivono in Paradiso e vegliano su dinoi: ogni volta che ci sentiamo tristi, alzia-mo gli occhi al ciclo, loro sono lì e ci sus-surrano "coraggio, non abbiate paura, noisaremo sempre con voi".

***

ra settembre: al ritorno in paese ap-presi la notizia della scomparsa diILARIO, nostro compaesano, cono-

sciuto da tante persone grazie al suo lavo-ro che lo portava a girare per tutta la pro-vincia e fuori.

ERimasi molto male perché non ero mai an-dato a trovarlo durante la malattia: la miapresenza non gli avrebbe recato nessunsollievo, non avevo nulla da donargli, macerto lui aveva molto da dare a me. Ilarioera una persona di poche parole, solare emolto calmo, un grande lavoratore; abbia-mo avuto modo di incontrarci sui posti di la-voro e non l'ho mai visto perdere le staffe.Raggiunse la maturità senza legami, poi ungiorno incontrò Rita che divenne la compa-gna della sua vita e con lei formò una fami-glia unita e felice. Purtroppo una crudelemalattia li ha divisi, negando loro di gustarefino in fondo la bellezza di quel legame,quella di raggiungere il crepuscolo dellavita circondati dall'amore dei figli e dei ni-potini e cogliere insieme i frutti della vita.Da tempo mi chiedo: perché succedonoqueste cose? perché ho pregato e nessunomi ha ascoltato? L'ultimo giorno dell'anno èusanza ringraziare Dio col canto del TeDeum: mi sono chiesto se era giusto lodareDio che nell'anno trascorso mi ha dato solosofferenza. Ho pensato molto e l'unica ri-sposta è che non devo pensare solo allamia sofferenza, ma devo pregare e lodareDio perché aiuti chi soffrirà dopo di me asoffrire di meno, aiuti chi ha dato più di mee soprattutto aiuti i potenti a guardare die-tro di loro per vedere le miserie che si la-sciano dietro in nome del progresso.

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egli ultimi giorni del mese di no-vembre abbiamo accompagnatonella nostra Chiesa, per l'ultimo

saluto, SERGIO: la notizia della sua im-provvisa scomparsa ci ha lasciati attoni-ti. Era un uomo dedito e praticante variediscipline sportive a livello dilettantisti-co, ma soprattutto al suo idolo, l'inter, eil suo cuore si è fermato proprio il gior-no in cui la squadra del cuore avevastravinto. In questi ultimi anni l'abbiamoperso di vista perché la sua attività la-vorativa lo ha portato fuori paese, matanti di noi l'hanno conosciuto giovanefinanziere, quando con la moglie Elenaaiutava a gestire la mitica tabaccheriadella signora Angioletta, (mamma dellaElena), dove nelle lunghe serate si gio-cava a biliardo e ci si dilungava in lun-ghe discussioni sullo sport e sulla politi-

N ca. Sergio era un uomo tutto casa e la-voro; con la sua scomparsa lascia ungrande vuoto nella sua famiglia, sul po-sto di lavoro e fra i suoi amici: lo dimo-stra il fatto che al suo ultimo saluto hapartecipato una folla immensa, cheneanche la pioggia scrosciante è riusci-ta ad allontanare, tutti lì, stretti attornoad Elena, Stefania e al fratello di Ser-gio, per fare in modo che il distacco dalloro caro sia meno doloroso. Mi hacommosso e colpito la visita che feci adElena e Stefania per porgere le condo-glianze. Nonostante il profondo doloreper la perdita di Sergio e le traversie diquei giorni, Elena era serena e parlavadel suo compagno come se fosse lì pre-sente, a testimonianza del legame cheha unito le loro vite.

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le persone che ci passano accanto...

aro MASSIMO, sono lo zio Rinocome tu mi chiamavi, ma forsepiù che zio mi sento come un

fratello maggiore, mia mamma ti ha cu-rato nei primi giorni della tua vita, haguidato i tuoi primi passi mentre i tuoigenitori erano al lavoro, ti ha insegnatole prime parole ma soprattutto ti ha in-segnato le prime regole della vita, lo emia sorella ti cullavamo, ti davamo damangiare, ti abbiamo accolto nella no-stra famiglia come il nostro fratello piùpiccolo ed alla sera, quando rientravamio padre dal lavoro, se non ti vedevagironzolare per casa subito chiedeva"dov'è Massimo? " ed allora se eri sce-so con i tuoi genitori dovevamo venire aprenderti.

C

Ad un certo punto noi abbiamo cambia-to casa , ci siamo allontanati di poco etu, ormai ragazzino padrone dei tuoipassi, correvi dalla tua seconda mam-ma a confidarti ed a sciorinare tutti i tuoiproblemi e ritornavi poi contento acasa .Ora tutto questo per te era un ricordo, èstata la tua primavera , ti accingevi adentrare nel mondo degli adulti e da quelragazzo spensierato ti trasformavi in unuomo buono e generoso, che irrompenella vita con tanta volontà di fare. Mapurtroppo la vita non è stata buona conte, ha disseminato sul tuo camminoun'infinità di ostacoli, e, se vogliamo ,anche il destino non ti ha dato unamano: gli incidenti che ti hanno immobi-lizzato per tanto tempo hanno indebolitoun po' le tue difese e più combattevi piùil mondo ti crollava addosso.

Caro Massimo, mi rammarico di non es-sere riuscito ad aiutarti; come fratellomaggiore avevo il dovere di difenderti,di proteggerti, ma non sono riuscito adaiutarti a scacciare quelle brutte coseche ti circondavano e che, giorno dopogiorno, ti hanno relegato in un mondosempre più tuo e sempre più solo.Adesso hai raggiunto la agognata pace.Quando al sabato sera ti vedevo assor-to durante la S. Messa, certamentechiedevi aiuto a Gesù che dalla croce tiguardava; adesso sei vicino a Lui e atanta gente che ti ha voluto bene. Miavevi parlato di quel tuo amico che ti èmorto fra le braccia: cercalo e con luigoditi la serenità e la pace dei giusti.Ciao Massimo, noi ti ricorderemo sem-pre come quel ragazzo buono, genero-so e sincero quale tu eri.

Il tuo fratello maggiore RINO

Massimo. Una giovane vita chesi spezza lascia una grande ama-rezza, un grande vuoto e tanto

dolore. Il dolce ricordo degli anni che tuhai passato nella mia famiglia, crescen-do con i miei figli, giocando e scherzan-do con loro e anche qualche volta fa-cendomi arrabbiare cancelli la tristezzadi questo momento. Il saperti felice incielo con i nostri cari sia per noi certez-za che ora hai trovato la pace e la sere-nità che tanto cercavi.

A

La tua zia Angela

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ragazzie quaresima

ratorio e catechismo, due camminiparalleli accomunati dagli stessifini: trasmettere la fede, l'importan-

za di vivere in comunità, imparare a pensa-re, giudicare, sperare secondo il pensierodi Cristo; vivere cioè il Vangelo quotidiana-mente. La cosa più rilevante è che tuttoquesto è rivolto ad un gruppo specifico del-la nostra comunità: i ragazzi che sono il no-stro futuro. Il cammino di queste due attivi-tà è scandito dall'importanza dei tempi litur-gici, in particolare la Quaresima. In questoperiodo "forte", i ragazzi devono esserecoinvolti a fondo nella vita e nelle iniziativedella comunità parrocchiale. I catechisti egli animatori hanno quindi pensato di invita-re i ragazzi la domenica pomeriggio in ora-torio per la realizzazione dei piccoli lavoret-ti che, venduti dopo le S. Messe la Dome-nica delle Palme, daranno un grande aiutoal popolo Pokot (nell'ambito dell'iniziativaHarambee presentata nelle pagine delGam). Certo, sarebbe stato più facile daread ognuno un piccolo salvadanaio da riem-pire con le loro piccole "rinunce", ma perquesto c'è la bussola in Chiesa ed inoltrenoi crediamo che lavorare tutti insieme conl'intento di aiutare dei fratelli meno fortunatisia per i ragazzi molto più educativo e sod-disfacente. È importante che questo mes-saggio passi attraverso le famiglie, primieducatori, che a loro volta dovrebbero im-pegnarsi ad accompagnare i ragazzi in ora-torio e alle S. Messe, affinché anche le no-stre preghiere siano un importante soste-gno per Suor Amelia e il popolo africano.Durante gli incontri di catechismo, ai ragaz-zi è stato consegnato un bulbo, da riportare

O la Domenica delle Palme alla S. Messadelle ore 10, che verrà posto sotto l'altare,intorno al modello della chiesa. L'impegnodei ragazzi sarà quello di curare il fiore efarlo crescere. Questo compito dato ai ra-gazzi vuole simboleggiare l'impegno diognuno di loro nel far crescere la propriafede. Ora non ci resta che rimboccarci lemaniche e ... augurare una Buona Quaresi-ma a tutti!

Le catechiste e gli animatori

LA FESTA DEL PERDONO

a Domenica delle Palme è caratteriz-zata da un importante appuntamento:la Prima Confessione per i bambini di

terza elementare che , guidati da Renata,Davide e Tommaso, giungono preparati edemozionati a questa "tappa" del loro cam-mino catechistico. Sarà certo una "giorna-tona" ricca di impegni, pertanto è importan-te accompagnare questi bambini consape-voli che questo è solo il primo "traguardo"di un cammino di fede che li avvicineràsempre più a Dio e che durerà tutta la vita.I bambini che si accosteranno al Sacra-mento della Riconciliazione sono: BanfiGaia - Bertolini Simona - Cammisa Saman-tha - Ceruso Alessia - Colacino Melania -Crepaldi Andrea - Gigante Giada - GreggioSimone - Lo Bello Raoul - Livio Gloria -Magistà Sofia - Merlo Andrea - Merlo Lua-na - Orsenigo Ester - Pizzone Francesca -Ripamonti Lorenzo - Sassi Giampaolo-Vaccaro Manuela - Zito Matteo - Lambru-ghi Gabriele - Zinnanti Lorena.

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L'etica della responsabilità

Da un'indagine recentemente pubblica-ta emerge che è aumentata la percen-tuale di popolazione italiana che ritienenecessario l'intervento dello Stato in di-versi e svariati settori: sanità, scuola,trasporti, pensioni solo per fare alcuniesempi. Questo fenomeno, del tuttoinatteso ed impensabile fino a qualchemese fa, accomuna il sud (storicamentepiù statalista) al nord (tradizionalmentepiù dinamico e autonomo) e sollecitaqualche considerazione. Gli anni di Tan-gentopoli, in cui facilmente prevaleva lavisione di uno Stato inefficiente e corrot-to, in cui i partiti e le Istituzioni erano in-quinati da fenomeni di corruzione, ave-vano portato i cittadini a pensare che laprivatizzazione di alcuni servizi avrebbegarantito in molti settori un maggior gra-do di efficienza. Le recenti vicende eco-nomico-giudiziarie, relative ai casi Par-malat e Cirio e l'inchiesta appena avvia-ta dalla Magistratura sulla situazionepatrimoniale e di bilancio delle societàprofessionistiche di calcio, stanno evi-denziando che la corruzione e l'usosconsiderato di risorse non eranoun'esclusiva del sistema politico, mache trovano convinti adepti anche nelmondo imprenditoriale e finanziario.Non sono mai stato un assertore dellostatalismo e credo fermamente nel prin-cipio della sussidiarietà, tuttavia ritengoche sia errata una liberalizzazione trop-po spinta in alcuni settori e per alcuniservizi alla persona e penso che debba-no esistere delle garanzie e dei controllipiù rigidi per assicurare efficienza e nel

contempo attenzione agli utenti. Assi-stiamo, invece, a tagli indiscriminati insettori importanti come quello sanitario(posti letto) o scolastico (insegnanti disostegno) che più che all'efficienzasembrano improntati al risparmio e a fa-vorirne la privatizzazione con conse-guenze facilmente immaginabili per gliutenti meno fortunati. Ecco allora spie-gata la recente diffidenza dei cittadininei confronti delle privatizzazioni e il re-cupero del ruolo dello Stato. Sottoscrivopienamente quanto scritto qualche gior-no fa da un importante esponente dellaConfindustria:"Le imprese tornino adavere un ruolo di utilità sociale e non ri-cerchino solo i propri interessi". Forse èquesto ciò che manca all'Italia di oggi(cittadini, economia, politica): la consa-pevolezza che è la dimensione etica, losforzo quotidiano di ciascuno di noi disvolgere un servizio prima che un lavo-ro ciò che ci può aiutare a regolare i va-lori della nostra vita sociale, a ritrovareun'identità forte e condivisa di Nazione,al di là delle contingenti baruffe pre-elettorali.

Maurizio

DOMENICA 16 MAGGIO 2004

PELLEGRINAGGIOPARROCCHIALE AL

SANTUARIO DELLA MADONNADI SAN LUCA - BOLOGNA

Trascorreremo la giornata in compagnia di DONALBINO BERNASCONI. Il programma dettagliatoverrà comunicato in seguito.

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www.provalmulini.it

ASSOCIAZIONE 'PRO VAL MULINI' ONLUS

PARTE IL CIRCUITO TURISTICOVAL MULINI

'airone cenerino si è posato sulla puntapiù alta di un pino per guardarsi attornoe poi volare via; la volpe, spinta dalla

neve, è giunta fino al cancello del giardino; ilfalco continua i suoi voli giornalieri per la spesaquotidiana; il picchio ha ripreso la costruzionedel nido, boscaioli permettendo; i nostri sentieriin valle fra non molto si snoderanno tra le villet-te a schiera!

L

Non importa! È iniziato il 2004 e questo saràl'anno della realizzazione del Circuito Turisti-co della Val Mulini, strumento pensato al finedi valorizzare appieno quanto di significativo èrimasto in Valle. L'Amministrazione Provincialedi Como, Assessorato al Turismo, dopo avercommissionato lo studio di un progetto al ri-guardo, ha messo a disposizione i fondi neces-sari per la realizzazione di quest'opera, che ma-terialmente verrà portata avanti da Terre diFrontiera, con il supporto e la fattiva collabora-zione della nostra Associazione,

II Circuito Turistico della Val Mulini, in siglaCTVM, è un percorso che si snoderà nell'interaValle e dintorni, utilizzando in buona parte il giàesistente 'Sentiero Val Faloppia, e che permette-rà al visitatore di raggiungere ed ammirare tuttele realtà presenti, a testimonianza del suo passa-to storico, fatto di mulini, rogge, insediamentiagricoli, segni di devozione, nonché di usufruiredi un ambiente naturale, ideale per passeggiateed attività del tempo libero, grazie a parecchicomparti rimasti ancora integri.

Il progetto del Circuito si è concretizzato su di-verse direttrici: il percorso eco-museale, conl'individuazione delle testimonianze storiche; ilpercorso naturalistico, alla scoperta di pregevoliangoli boschivi e vallivi, dove numerosa è lapresenza di fauna selvatica; l'itinerario di moun-tain-bike per gli appassionati di bicicletta e ram-pichino; l'itinerario religioso, per la visita dellechiese e dei piccoli santuari presenti sulle colli-

ne circostanti.

Verrà realizzato con la posa di adeguata segna-letica, che guiderà il visitatore, nonché con lacollocazione, presso ogni bene di rilevanza sto-rico-culturale, di idonei cartelli turistici, illu-stranti quanto è necessario all'identificazione diciò che si sta osservando; dei pannelli di insie-me, collocati nei punti strategici, daranno unavisione completa della Valle e di ciò che rac-chiude. Infine, presso il campo sportivo di Ro-nago e nella zona Filatoio di Camnago Faloppiosaranno realizzate due aree di sosta, completa-mente attrezzate, in modo da permettere al turi-sta di riposarsi, rifocillarsi e, se necessario, ripa-rarsi dal maltempo.

A completamento dell'opera e per una capillareinformazione, verrà stampata una guida turisti-ca da distribuire ad ogni famiglia dei nostri Co-muni e da mettere a disposizione degli operatorituristici, delle biblioteche e dei competenti as-sessorati comunali e provinciali. Si tratta di unlavoro importante, che richiederà molto impe-gno anche alla nostra Associazione e per questosarà necessaria la collaborazione di tutti gli As-sociati e di coloro che, nei modi più svariati, cihanno finora sostenuto. Questa opera sarà me-glio illustrata e divulgata con mirate conferenzenei diversi Comuni e con la nostra presenza, tra-mite un piccolo stand, alla sagra di S. Giusep-pe del 21 marzo, alla Fiera degli Uccelli a Ro-nago, nonché alla Festa dell'Associazione 'Lanostra Valle' che si terrà nell'ultimo week-enddi maggio presso il Centro Civico in Val Mulini;in questa occasione faremo la presentazione uf-ficiale alla popolazione ed alle AmministrazioniPubbliche. Raccomandiamo a tutti i socid'approfittare di questi manifestazioni per il pa-gamento della quota sociale 2004; inoltre, percoloro che, valutati i nostri progetti ed il nostrooperato, vorranno entrare a far parte dell'Asso-ciazione, potrà essere l'occasione per iscriversi.

Guerrino A.

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ASSOCIAZIONE SCUOLA DELL'INFANZIA "ARCOBALENO'

VITA ASSOCIATIVAopo la sua costituzione, avvenu-ta il 25707/03, il Consiglio diAmministrazione ha provveduto,

nelle sue numerose riunioni, alla gestio-ne ordinaria e straordinaria della Scuo-la, lavorando con impegno e serietà.

DTra i provvedimenti più importanti pos-siamo mettere, al di sopra di tutti gli al-tri, l'approvazione del Regolamento del-la nostra Scuola dell'Infanzia, il cui te-sto viene consegnato alle famiglie almomento dell'iscrizione dei loro bambiniper il primo anno scolastico, e che saràdato anche ai soci in regola con il paga-mento della quota sociale del 2004.Un aspetto significativo di questo Rego-lamento sono i criteri che condizionanol'accettazione dell'iscrizione alla scuolaper il primo anno. Questi criteri nasconoe si concretizzano nella realtà statutariadella Scuola stessa, che, essendo pri-vata, può darsi delle proprie regole, nelrispetto delle leggi e con concreta atten-zione alla realtà locale.È stato, innanzitutto, deciso di non dareattuazione alla Legge 'Moretti' perquanto riguarda l'iscrizione a 2 anni emezzo, a causa di alcune regole fissateda questa legge. Infatti essa prevede ol'organizzazione di una sezione ad hocper questa fascia di età, o la diminuzio-ne del tetto massimo di capienza (56bambini nel nostro caso) di una unitàper ogni bambino di 2,5 anni iscritto. Laprima soluzione è del tutto inattuabile,non essendoci gli spazi necessari, eprobabilmente anche impercorribile nonessendoci l'utenza minima prevista. Nelsecondo caso, essendo giunti per ilprossimo anno scolastico alla coperturadi tutti i posti disponibili, non si è ritenu-to giusto dover penalizzare la frequenza

dei bambini di tre anni a favoredell'inserimento di quelli di 2,5 anni.L'iscrizione e, di conseguenza, la fre-quenza alla Scuola si atterrà alle se-guenti regole. Per i bambini che hannogià frequentato, l'iscrizione ad secondoo terzo anno è soltanto una necessariaformalità; la frequenza è garantita a tut-ti, e quindi anche ai non residenti a Ro-nago, poiché è stato ritenuto giustodare loro la possibilità di continuare afrequentare la stessa scuola.Per le iscrizioni al primo anno è statofissato il seguente ordine di priorità:- Hanno la precedenza, fino all'esauri-mento dei posti disponibili, i residentinel comune di Ronago e, a pari oppor-tunità, quelli residenti nel comune diUggiate Trevano località LAMPONA, inquanto detta località fa parte da sempredella comunità di Ronago, gravitandosulla nostra Parrocchia e, per certi ser-vizi, sul nostro Comune. In ogni casofarà testo la data di presentazione delladomanda, che non potrà essere fattafinché il Comune non avrà rilasciato re-golare certificato di residenza.- In subordine, possono iscriversi i bam-bini la cui famiglia, anche se non resi-dente a Ronago, abbia comunque nelComune dei parenti stretti cui appog-giarsi per accudire ai figli. Anche perquesta categoria farà testo la data dipresentazione della domanda.- Per ultimo, qualora, dopo aver soddi-sfatte le richieste della fascia -A- e, insubordine, della -B-, risultassero ancoradei posti disponibili, potranno iscriversi ibambini non contemplati nei casi prece-denti.

Guerrino A.

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ASSOCIAZIONE SCUOLA DELL'INFANZIA "ARCOBALENO"

VITA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA

ei primi giorni di marzo la nostraScuola dell'lnfanzia è andata in'Mostra', traducendo il realtà

concreta il suo definirsi 'Arcobaleno'.NDopo un intenso mese di lavoro, in la-boratori 'specializzati' ha avuto luogo lamostra 'Festa del colori', in cui sonostati esposti i lavori dei bambini; rimar-chiamo 'lavori' e non lavoretti, perché cisiamo trovati di fronte ad un avveni-mento importante e di grosso spessore,che, sicuramente, non avrebbe sfigura-to di fronte ad un pubblico allargato al dilà dei genitori e degli addetti alla Scuo-la.In nome della mostra rende piena giu-stizia a ciò che si è potuto ammirare af-fisso lungo intere pareti, diviso coscien-ziosamente per settore e spesso ancorpiù valorizzato dalla luminosità naturaledegli ambienti: dipinti su 'graffiti', com-posizioni con minuscoli pezzi di cartavelina colorata, tavole multicromatichepartorite da lanci di biglie, impronte va-riopinte della propria mano, tappi di bot-tiglie in espressione artistica, lavori inpongo e plastilina tanto per stare sul

tradizionale, stoffe sezionate e tramuta-te in puzzle, umori che si fanno colorenel viso di ogni bambino ................e poii 'Cicerone1!!! ......... davvero unosballo!!!!!Dopo questa 'propaganda', ormai tardi-va, è d'obbligo una riflessione. Di frontea queste cose non dobbiamo fermarci adire 'è stato bello!', cerchiamo invece discovare ciò che sta dietro a questi risul-tati e certamente scopriremo il lavorocostante e serio di tutto il personale del-la scuola, in particolare delle insegnanti.Senza ombra di dubbio potremo così af-fermare che è importante per la nostracomunità avere questa Scuola! Perquesto chiediamo a tutta la comunità diRonago di continuare a darci, concreta-mente, il necessario sostegno materialee morale, ricordando tra l'altro il rinnovodella quota associativa per il 2004, chepotrà essere fatto in qualsiasi momentorivolgendosi a Don Eugenio.

Guerrino A.

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BILANCIO 2003 PER SOMMI CAPI

ENTRATEORDINARIE Offerte e questue lotterie, canestri € 32.384,00BUONA STAMPA € 1.982,00PATRIMONIALI Offerte da privati ed enti, interessi da capi-tale

€ 30.394,00

TOTALE ENTRATE € 64.760,00PARTITA DI GIRO Iniziative di solidarietà € 11.190,00USCITEORDINARIE Acqua, luce, telefono cancelleria, assicurazio-ni, riscaldamento

€21.453,00

ATTIVITÀ' PASTORALI € 3.377,00PATRIMONIALI Spese di manutenzione, solidarietà parroc-chiale

€ 9.592,00

TOTALE USCITE € 34.422,00

GIOVEDÌ 1 APRILE 2004

S. MESSA IN RICORDODI MONS. COSTANTINO STEFANETTI.CONCELEBRERANNO I SACERDOTI

SUOI COETANEI

VENERDÌ' 2 APRILE 2004

ALLE ORE 20.45RIFLESSIONE IN PREPARAZIONE ALLA

PASQUATENUTA DA DON MARCO CAIROLI

LA PASSIOME SECONDO LUCAPresso il Centro Parrocchiale

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