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Giornalini della Parrocchia: 1992-1999 Don Sergio Tettamanti

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La parola del Parroco

Diregrazie

Stiamo vivendo l'anno eucaristico e,soprattutto in quest'ultimo periodo, abbiamopiù volte avuto occasione di ritrovarci attornoall'altare del Signore per celebrare l'Eucaristia.Le feste pasquali, la festa delle Famiglie, laCresima, le giornate eucaristiche, la prima Co-munione, il Congresso Eucaristico Zonale...

Momenti diversi, ma, nella sostanza,uguali: un dire grazie a Dio, che non si stancadi volerci bene e ci dona in abbondanza, grazieal suo Spirito, Gesù, il pane vivo che ci nutre,ci unisce, ci sostiene. E attraverso Lui, una in-finità di doni che segnano e abbelliscono lanostra vita personale e comunitaria. Siamoamati.

Dire grazie è il minimo che possiamofare. E se i nostri occhi rileggono con attenzio-ne le trame del vivere quotidiano, coglierannoindubbiamente tanti altri doni - forse scontati -ma pur sempre ricevuti gratis, da un Padre chenei cieli provvede continuamente a quanti sul-la terra vivono per Lui. Quanti doni, piccoli egrandi, segnano la nostra vita. Dire grazie vuoldire riconoscerli, apprezzarli, gustarli, impie-garli al meglio.

Eucaristia: rendere grazie. La Messa èil momento dove possiamo, come cristiani,esprimere al meglio questa consapevolezza; lì,ogni domenica riconosciamo i doni di Dio, lioffriamo a Lui con tutta la nostra vita, il nostrolavoro, le nostre fatiche; lì, rendiamo grazieper il grande dono che è Gesù in mezzo a noi.li, tutta la nostra vita diventa eucaristica: cioèun rendimento continuo di grazie espresso nonsolo a parole, ma con il nostro operare e im-piegare e far fruttificare i doni ricevuti.

Eppure il nostro vivere di ogni giornonon è sempre così sereno; anzi! Le nostre gior-nate sono spesso costellate di prove, fatiche,sofferenze, contraddizioni, dolore... Non è fa-cile riconoscere che tutto è dono; non è facilesempre dire grazie! A volte la vita ti mette cosìalle strette che le uniche parole che ti vengonosembrano essere solo parole di ribellione, diinsulto, di amaro sfogo. In quei momenti il no-stro sguardo si restringe e fatichiamo a ricono-scere la mano amica del Padre che provvede anoi, che ci porta nel cuore e ci ama.

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La parola del Parroco

DIRE GRAZIE

Ed è ancora una volta nell'Eucaristia che possiamo essere aiutati a leggere inmodo diverso la nostra esperienza, unendola all'esperienza del Cristo, anche lui pro-vato, tentato, messo alle strette da rifiuto, dolore, morte. È lì, che rivivendo il suo sof-frire e sacrificarsi per amore, come dono e offerta, impariamo a leggere le nostre pro-ve quali momenti cruciali per esprimere il massimo dell'amore e del dono e per speri-mentare il massimo della Presenza, del sostegno e quindi dei doni che non mancano,e ancora una volta imparare, pur a denti stretti, a dire grazie a Chi mai ci abbandona.

I doni di Dio non vengono meno anche nei momenti più oscuri, anzi, proprio inquei momenti Dio non ti dà qualcosa, ma ti offre se stesso, la sua Presenza, il suo so-stegno, condividendo con te l'ora della prova, affinché diventi, grazie a Lui, ora diluce e di gioia. Ed è ancora nella Messa che possiamo capire e cogliere la forza diquesta Presenza amica, fino a nutrirci di Lui, grazie a quel Pane vivo dato "perchétutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

Non stanchiamoci dunque di dire grazie; impariamo a dire grazie; viviamoogni nostra giornata non dimenticandoci di dire grazie per i doni dell'amore che se-gnano sempre la nostra vita e che sempre possiamo gustare alla mensa dell'Eucaristia,ogni Domenica: è la mensa apparecchiata per noi, per tutti, affinché possiamo attinge-re con abbondanza alla ricchezza di doni che Dio prepara per i suoi amici e impararecosì a vivere sempre in rendimento di grazie!

DON SERGIO

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Zona Pastorale Prealpi

IL CONGRESSO EUCARISTICO ZONALEOLGIATE COMASCO, 1 GIUGNO 1997

Quasi 2000 persone hanno partecipato alla ce-lebrazione del Congresso Eucaristico Zonale.Le diciotto parrocchie della nostra Zona Pre-alpi erano presenti per vivere un forte e signi-ficativo momento di Chiesa: insieme, radunatiattorno all'unico altare, nell'ascolto dell'unicaparola, per nutrirci dell'unico pane e così, uni-ti in Cristo, diventare sempre più capaci direalizzare questa unità nel lavoro pastoraleche deve sempre più trovare le nostre parroc-chie capaci di generosa e fattiva collaborazio-ne. È stato bello ritrovarci insieme, nellagrande chiesa di Olgiate (l'inclemenza deltempo ha impedito lo svolgimento all'apertopresso villa Peduzzi), sacerdoti, diaconi, reli-giose, ragazzi e giovani, membri dei consiglipastorali, catechisti, volontari e persone impe-gnate nell'ambito della Caritas o del sociale,famiglie, anziani, cantori, confratelli....: eccola Chiesa nella molteplicità dei servizi e deidoni e nell'unità dello Spirito, che ritrova,nell'incontro con Cristo pane dato "per la vitadel mondo", il suo slancio e il suo impegno aservire, insieme, quell'umanità da sempreamata da Dio fino al dono del Suo Unico Fi-glio. La traduzione concreta di questo nostroessere chiesa e di questa comune volontà diservizio è stata espressa nel "Mandato" finale(che qui pubblichiamo): sono precise indica-zioni sulle quali ogni nostra comunità è chia-mata a lavorare in collaborazione con tutte lealtre parrocchie.

Il "mandato"finaleLinee di impegno pastorale

delle comunità della zona Prealpia chiusura del Congresso Eucaristico.

"Per la vita del mondo, Signore Gesù, sei ve-nuto tra noi e ci hai amato sino alla fine...""Per la vita del mondo, Signore Gesù, rimanifra noi ogni giorno, sino al tuo ritorno glo-rioso..." "Per la vita del mondo, SignoreGesù, ci incarichi della gioia e della speran-za dell'umanità..."La preghiera del Congresso Eucaristico conti-nua a scandire il cammino dell'anno pastoraleche stiamo vivendo e trova in questa nostraassemblea una risonanza profonda: "SignoreGesù, sei venuto tra noi, rimani tra noi, ci in-carichi della gioia e della speranza dell'uma-nità..."Prima che la nostra assemblea si sciolga eognuno di noi faccia ritorno nella propria co-munità, vogliamo assumere alcune linee diimpegno in ordine alla nuova evangelizzazio-ne e alla carità sul territorio, come questa ce-lebrazione eucaristica, intensamente vissuta,ci domanda. Nel pane che abbiamo spezzato econdiviso, abbiamo accolto il dono di Dio pernoi, perché anche noi sappiamo divenire donoper i fratelli.1. Apriamo il cammino delle nostre comunitàparrocchiali ad un'azione pastorale che nonsia "un fai da te", ma il frutto di un discerni-mento attuato in comunione con i sacerdoti ein seno agli organismi zonali: il Consiglio Pa-storale di Zona con le sue diverse commissio-ni. Ogni nostra comunità parrocchiale ha unasua storia, una sua ricchezza di tradizioni euna sua originalità, ma tutte le nostre comuni-tà hanno nuove sfide comuni che necessitanotentativi di soluzione che non possono essereprese se non insieme. Ne evidenziamo alcune,sulle quali occorrerà impegnarci.

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Zona Pastorale Prealpi

IL CONGRESSO EUCARISTICO ZONALE

2. Le nuove povertà chiedono che ogni co-munità sostenga e potenzi il cammino o laformazione delle Caritas Parrocchiali, qualistrumenti per animare e formare a quella ca-rità che trova nell'Eucaristia la sua sorgentee che è "forma e modello" della comunitàcristiana. Insieme operiamo per la realizza-zione di un Centro di Ascolto e di Aiuto zo-nale, quale strumento necessario sia per rac-cogliere le domande di bisogno del territo-rio, sia per dare ad esse risposte adeguate at-traverso la collaborazione ampia e concretadelle Parrocchie e delle Istituzioni.3. Le condizioni della famiglia chiedono diprenderci cura, con particolare attenzione econtinuità, di tutte le problematiche che sipresentano. Preparare i fidanzati al matri-monio, accompagnare il cammino delle gio-vani famiglie, abilitarle nel loro compitoeducativo nei confronti dei figli, favorire ilsorgere di gruppi familiari, sono scelte inde-rogabili. A tale scopo si darà vita ad unacommissione o un gruppo zonale di famiglieche si faccia promotrice di iniziative e per-corsi appropriati.4. La realtà giovanile oggi richiede unamaggiore attenzione agli ambienti educatividi cui ogni nostra parrocchia è dotata: gliOratori. Vengano aiutati a svolgere in modoadeguato la loro funzione educativa e di pre-venzione, mediante la formazione di educa-tori, da anni già avviata, e il coinvolgimentodelle famiglie. Si continui a preparare perso-ne capaci di farsi carico del disagio giovani-le.

Su questo altare, attorno al quale Cristo ciha convocati, deponiamo umilmente questinostri propositi. Cristo, che a noi si è ancorauna volta donato, ci infonde fiducia e corag-gio: "Andate!- ci dice - Io sono con voi".Maria e i nostri patroni intercedano per noi.

Zona Pastorale PrealpiSanto patrono Beato Innocenze XI, papa (1676-1689)Parrocchie 18 (38526 abitanti)Sacerdoti 23 Parroci 17

Vicari 3Quiescenti 2Religiosi 1

Elenco delle ParrocchieB. V. Annunciata Albiolo 25 marzoS. Evasio, vescovo Bizzarone 1 dicembreS. Michele, arcangelo Cagno 8 maggioS. Margherita, verg. e mart. Camnago 20 luglioS. Biagio, vescovo e martire Casanova 3 febbraioSS. Giovanni Bosco e Donato Caversaccio 31 gennaioSS. Cosma e Damiano, martiri Civello 26 settembreSS. Fermo e Lorenzo, martiri Concagno 9-10 agostoSS. Rocco e Sebastiano, mart. Drezzo 16 ago.-20gen.Conversione di San Paolo Gaggino 25 gennaioSS. Nazaro e Gelso, martiri Gironico 28 luglioS. Maria Assunta Maccio 15 agostoSS. Ippolito e Cassiano Olgiate 13 agostoS. Giovanni Battista Parè 24 giugnoSS. Simone e Giuda Rodero ultima di ottobreSS. Vittore e Defendente Ronago 8 maggioS. Alessandro, martire Solbiate 26 agostoSS. Pietro e Paolo, apostoli Uggiate 29 giugno

SacerdotiDon Egidio Frangi AlbioloDon Giorgio Cristiani BizzaroneDon Angelo Ferrario CagnoDon Giuseppe Corti CamnagoDon Tiziano Raffaini CasanovaDon Tiziano Raffaini CaversaccioDon Guido Fontana CivelloDon Maurizio Salvioni ConcagnoDon Giovanni Valassina DrezzoDon Giovanni Quadrio GagginoDon Luigi Bravosi GagginoDon Domenico Peduzzi GagginoDon Gerardo Bernasconi GironicoDon Luigi Savoldelli MaccioDon Lorenzo Calori OlgiateDon Gino Bianconi OlgiateDon Maurizio Uda OlgiateDon Mario Ziviani ParèDon Adolfo Bernasconi RoderoDon Sergio Tettamanti RonagoDon Guido Calvi SolbiateDon Giovanni Gavazzi SolbiateDon Gianluigì Vercellini UggiateDon Loris Flaccadori Uggiate

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Verso il Congresso Eucaristico Diocesano

UN GESTO DI CARITÀL'APPELLO DEL NOSTRO VESCOVO

Dall'incontro con l'Eucaristia, segno concreto della Carità di Dio per noi, devono matura-re gesti concreti di carità verso i fratelli. Il Vescovo ci chiama a sostenere economica-mente alcune iniziative della Diocesi: durante i prossimi mesi, in chiesa, sarà possibileoffrire il proprio contributo per i diversi progetti in cantiere e presentati nella lettera delVescovo. Tuttavia la carità non è solo fare un'offerta, un'elemosina: è piuttosto uno stiledi vita che apre mente, cuore, braccia e anche... casa, tempo, denaro, per andare versol'altro, imparando ad accogliere il fratello bisognoso, facendo propri i problemi dell'altro,condividendo le sue difficoltà e prestando, quando e come è possibile, il proprio solidaleaiuto.

La Casa di accoglienzaper malati di Aidscome impegno delCongresso Eucaristico.Il 15 giugno giornatastraordinaria di raccolta

ari Sacerdoti. Cari Re-ligiosi/e. Cari Cristifì-deli laici. I pre-Con-

gressi eucaristici che si svol-gono nelle diverse Zone stan-no rivelando la forza di attra-zione di Gesù Crocifisso e Ri-sorto, che vive al centro dellenostre comunità. E riaccendo-no, in modo consolante, il gu-sto della preghiera e singolar-mente per la Visita e l'Adora-zione al Signore Gesù nellaEucaristia.

C

Ci orientiamo, ormai, allegiornate conclusive di Settem-bre. Il Congresso diocesanonon può e non deve esaurirsiin manifestazioni di culto, sia

pure grandiose. Rinnova lavita. Perciò deve esprimerel'impegno di tutti noi in opereconcrete. Come sapete, dopo lunga ri-flessione e confronto, ci siamoorientati verso la fondazionedi una Casa per malati termi-nali di Aids. In più, è stato de-ciso un appoggio alla "Cortedella vita" (progetto di cui piùvolte si è parlato e che è infase di realizzazione), alla co-struzione di una chiesa nellamissione diocesana di Sir, inCameroun, e a una Casa di ri-poso per sacerdoti anziani. Vorrei non si perdesse tempo.Vorrei che il soccorso econo-mico che tutte le Parrocchie ei singoli fedeli offrono, parti-colarmente a favore della Casaper malati terminali di Aids,potesse essere presentatoall'Offertorio della Messa con-clusiva del Congresso, il 21settembre allo Stadio Siniga-

glia. A questo scopo, chiedo cheper Domenica 15 giugno siaindetta una giornata straordi-naria di raccolta di offerte. Si deve trattare di una rinun-cia che incida sul bilancio fa-miliare e personale. I malati terminali di Aidsmeritano tutta la nostra com-prensione e il nostro aiuto.Anche perché nella loro soli-tudine profonda, temperatadalla vicinanza di persone disincera fede, possano avviarsiverso l'incontro definitivo edisvelato con il Signore, in unatteggiamento di abbandono alSuo amore misericordioso. Gli esiti della raccolta sianospediti quanto prima all'Uffi-cio Amministrativo diocesano. L'eucaristia sa operare mira-coli di carità. Aspetto con fiducia e benedi-co tutti di cuore

mons. ALESSANDRO MAGGIOLINIVESCOVO DI COMO

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Avvisi

PROSSIMI APPUNTAMENTI...

* Domenica 22 giugno:una giornata per famiglie e giovani a conclusionedel cammino compiuto insieme durante l'anno. Ecco il programma:-ore 8.00 partenza dalla piazza detta Chiesa in pullman (£. 10.000)- ore 10.00 Arrivo a Dongo; a piedi (15 minuti) presso la chiesa

di San Gottardo: celebrazione della S. Messa- ore 12.00 Pranzo al sacco

Pomeriggio di giochi o escursioni tra il verde e i prati...- ore 17.00 In pullman per il rientro

Sono invitate tutte le famiglie e i giovani

* A settembre:Si terrà il Congresso Eucaristico Diocesano. Sul prossimo numeropubblicheremo il programma dettagliato. Ricordiamo ancora che è ne-cessario segnalare a don Sergio, (solo in modo orientativo, per facili-tare l'organizzazione), se si intenderà partecipare a due momenti delcongresso:a) il Meeting dei Grest (per ragazzi e giovani) che si terrà a Sondrio,domenica 7 settembre: si organizzerà un treno speciale per raggiun-gere Sondrio;b) la S. Messa di chiusura del Congresso Eucaristico, celebrata dalCard. Saldarini, presso lo Stadio di Como, Domenica 21 settembrealle ore 16.00. In base al numero di partecipanti verrà organizzato iltrasporto in pullman.

* Domenica 31 agosto:Festa della Madonna della Cintura, Madre della Consolazione. La nove-na avrà inizio venerdì 22 e l'esposizione della statua si terrà domenica24 agosto.

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Grazie, Suore!

UN GRAZIE SINCERO, MA SOFFERTO......ALLA VIGILIA DELLA PARTENZA DELLE SUORE DA RONAGO

Una telefonata, un invito in quel di Ver-celli, un incontro, un colloquio: attorno allostesso tavolo il sottoscritto, con Ernesto - ilpresidente della Scuola Materna - e la Superio-ra Generale delle Suore di S. Maria di Loreto.Sul tavolo due buste aspettavano di essereconsegnate; il loro contenuto tuttavia venivaanticipato dalle parole che la Madre ci rivolge-va.

La Congregazione ha deciso di toglierele suore dalla Comunità di Ronago, dopo qua-rantanni di lavoro, di generoso e umile servi-zio. Una decisione sofferta - spiega la Superio-ra - ma obbligatoria: il numero delle Suore è indiminuzione, cresce invece l'età di quante re-stano, nuovi si fanno i bisogni e i servizi ri-chiesti... altre comunità sono interessate a que-sto ridimensionamento.

La notizia non era del tutto inaspettata:infatti dopo i diversi episodi di malessere fisi-co che hanno segnato l'ultimo periodo di per-manenza delle Suore, si sospettava che, primao poi una simile decisione sarebbe stata presa.Erano però solo sospetti, in fretta allontanatidalla speranza che questo momento non sareb-be mai arrivato, che tutto si sarebbe risolto,che la presenza preziosa delle Suore sarebbecerto continuata. Invece, in quel momento, at-traverso le parole della Madre i sospetti diven-tavano realtà; visibilmente dispiaciuti abbiamoaccolto le decisioni della Congregazione,esprimendo il nostro rammarico per la sceltacompiuta e, ancora una volta, sottolineando lapreziosa e significativa presenza delle Suorenella nostra comunità. L'invito a ripensare ladecisione, trovava comprensiva ma ferma ri-sposta: non c'erano altre possibilità sia per ilbene della Congregazione che delle Suorestesse. Certo non per il bene di Ronago!

Ma forse per Ronago il bene è già ma-turato in questi quarantanni di presenza... Anzi-senza forse - le Suore sono sempre state in

mezzo a noi un segno luminoso e significati-vo, testimonianza semplice della vocazione re-ligiosa, esempio di servizio e di generosità, dipreghiera e di accoglienza. E questo è il beneda loro seminato in questi anni.

Bene raccolto da tanti ronaghesi, chepassati attraverso la Scuola Materna, hannoavuto la possibilità di segnare nella loro me-moria la figura, l'esempio, il nome di una delladiverse Suore da qui passate.

Bene riconosciuto da tutta la gente chesempre ha amato le Suore cogliendo, al di làdelle singole persone, il segno alto di una vitaofferta e donata per Dio e i fratelli.

Ed è proprio a causa di tutto questobene ricevuto che ora, davanti alla spiacevolenotizia della loro partenza, dobbiamo, più cherattristarci per ciò che viene tolto, ringraziareper il molto ricevuto, facendo tesoro di parole,esempi, aiuti ricevuti.

Il vuoto lo sentiremo sicuramente: vuo-to fisico nei locali della Scuola Materna, neibanchi della chiesa, in oratorio o a catechismo,nelle case dei malati e degli anziani; vuoto spi-rituale per una testimonianza di vita cristianache viene meno, per una guida, diligente e pre-ziosa, nella preghiera, nel Rosario, nella litur-gia; vuoto affettivo per un'amicizia e per lega-mi da tempo costruiti che ora sì allentano...

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Grazie, Suore!

...ALLA VIGILIA DELLA PARTENZA DELLE SUORE DA RONAGO

Un vuoto che cercheremo in tutti imodi di riempire: innanzitutto con il viverequella fede da loro testimoniata, con il con-tinuare quei servizi da loro resi sempre consilenziosa generosità; e poi mantenendocon la Congregazione e con le Suore passa-te tra noi legami di amicizia e di affetto.Inoltre sarà mia premura fare il possibileper riuscire ad avere ancora tra noi la pre-senza delle Suore, attraverso la ri-cerca-richiesta presso altre Congregazionireligiose.

Un ultimo particolare: ora ci la-mentiamo, e dispiace a tutti, per la par-tenza delle Suore; ma quante volte abbia-mo invitato o guidato le nostre ragazze acompiere scelte di donazione e di consa-crazione? quanto siamo disponibili a 'of-frire' al Signore e alla chiesa una nostra

figlia o solamente a ricordarle che, oltrealla carriera, alla 'sistemazione', al succes-so, alla famiglia, c'è anche la possibilità didedicare tutta la vita per alti ideali? La par-tenza delle nostre Suore risvegli la preghie-ra e l'impegno per favorire il sorgere di vo-cazioni alla vita religiosa e consacrata,creando nelle nostre famiglie il 'buon terre-no' che permetta di lasciar fiorire le rispo-ste più belle alle molteplici chiamate diDio.

Ora non ci resta che salutare e ac-compagnare con la preghiera e la stima lenostre Suore; non ci resta che esprimere aloro e a tutta la Congregazione delle Suoredi S. Maria di Loreto un grazie sincero esenza misura per tutto quel bene che since-ramente e smisuratamente hanno seminatoin mezzo a noi!

DON SERGIO

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Grazie, Suore!

GRAZIE A TUTTE LE SUORE!Una presenza discreta che dopo tanti anni si sta per concludere. Non è certo facile

riassumere in poche righe il lavoro, l'impegno e il tempo dedicato dalle nostre suore allaScuola Materna e quindi a generazioni di bambini e a tante famiglie.

Tutti noi sappiamo che l'impegno delle nostre Suore è mutato nel tempo; infatti,da un inizio come educatrici a diretto contatto con i bambini, hanno continuato con unaattività di sostegno alla vita della scuola, senza per questo perdere l'entusiasmo, la volon-tà e la capacità di stare vicine ai bambini e alle loro famiglie. In modi diversi: dall'acco-glienza di ogni mattina con un benvenuto al bambino ed una parola al genitore,dall'augurare ai bambini un buon appetito e un buon riposo, dall'accompagnare, in alcuneoccasioni, con attenzione i piccoli al pulmino... All'apparenza possono sembrare piccolecose, ma, in realtà, sono fatte con amore e anch'esse contribuiscono alla serenità dellavita del bambino.

Un grazie di cuore a tutte le Suore che sono "passate" nella nostra Scuola e chehanno lasciato un segno, sia come educatrici e non, nei bambini di oggi e ieri. Sicura-mente la loro partenza lascerà un vuoto per quello che ciascuno di noi ha ricevuto, sottodiverse forme, e che avrebbe potuto continuare a ricevere! Grazie!

I BAMBINI E TUTTE NOI DELLA SCUOLA MATERNA.

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Grazie, Suore!

RITAGLI DI STAMPA...DALLA RUBRICA INCONTRI : "COLLOQUIO CON LE SUORE"

Riportiamo un articolo-intervista preso dall'alloro bollettino parrocchiale intitolato:"Comunità 68" Anno 2° n.4 (agosto-ottobre 1969)

Le abbiamo trovate intente ad un paziente lavoro di cucito, mentre ascoltavano le paroledel Vescovo di Vercelli. Questo fatto ci ha fornito lo spunto per una conversazione, molto apertae cordiale, che ci ha altresì permesso di conoscere più da vicino la vita e i problemi di questepersone, forse troppo dimenticate e che pure da molto tempo sono tra noi: parliamo di Suor Co-lomba, Suor Adriana e Suor Ermelinda che si trovano a Ronago rispettivamente da sette, due eotto anni. Di fronte al nostro stupore per l'ascolto di quel disco si sono così spiegate:- La nostra fondatrice era nativa di Vercelli, dove attualmente si trova la nostra Casa-Madre; perquesto motivo stavamo ascoltando la parola del vescovo da cui dipendiamo. La nostra Congre-gazione porta il nome di "Suore della Madonna di Loreto" perché la fondatrice ebbe l'idea diistituirla visitando il santuario di Loreto. Essa si dedica in modo particolare all'assistenza nellescuole Materne, negli Ospedali, nei Collegi e negli orfanotrofi.

Qual'è l'attività principale da voi svolta?- Ci occupiamo soprattutto della Scuola Materna, che, in funzione dal 1956, conta attualmente43 bambini dai 3 ai 6 anni. Questi vengono assistiti per la maggior parte del tempo da suor Co-lomba, coadiuvata da suor Ermelinda il cui compito specifico è l'insegnamento del canto; suorAdriana invece si occupa del pranzo e delle pulizie.

Parlateci un poco dell'esperienza fatta a contatto dei bambini...- Prima di tutto vorremmo dire che i bambini, oggi più che mai, si mostrano aperti e sensibili,con interesse molto spiccato verso i fatti concreti di ogni giorno; partecipano attivamente alleattività svolte, e, nella maggior parte dei casi la loro indole ci permette di nutrire buone speran-ze su di loro, qualora siano seguiti anche in futuro dal punto di vista educativo. Già fin d'ora sa-rebbe auspicabile una maggiore collaborazione fra la Scuola Materna e le Famiglie. Per oral'interesse prevalente dei genitori nei confronti dei bambini è di ordine materiale. Ci si preoccu-pa solo che il bambino abbia mangiato e non di continuare a casa, con concordanza di metodo,l'opera educativa svolta dalle Suore.

Quali altre attività svolgete?- Oltre ad assolvere gli impegni della Scuola Materna, dovremmo ottenere un laboratorio di cu-cito per le ragazze. Da tempo abbiamo rinunciato a questa attività, a malincuore, per il progres-sivo calo del numero delle partecipanti. È pure nostro compito il provvedere alla biancheria e aifiori della chiesa; occupiamo il rimanente tempo libero con i lavori di ricamo, che si rivelano,per altro modo distensivi dopo le ore trascorse con i bambini. Come religiose poi, non possiamotralasciare di dedicare nel corso della giornata alcune ore alla preghiera e all'approfondimentodella nostra vita spirituale.

Come vi trovate nell'ambiente ronaghese?-1 nostri rapporti con i ronaghesi sono buoni; lamentiamo solo di non riuscire a stabilire un dia-logo con le adolescenti e con le ragazze. Ci rattrista molto il ritrovarci sempre sole, specialmen-te la domenica, quando avremmo tempo disponibile da dedicare loro.

(INTERVISTA FIRMATA DA: SANDRA E GIANNI)

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Grazie, Suore!

Lettera aperta......PER NON DIMENTICARE UN 'ROSARIO DI DONI'!

Carissime Suore di S. Maria di Loreto,speravamo tanto che

questo momento non sarebbe mai arrivato. Eraun pensiero che abbiamo cercato di scacciare,un timore che credevamo svanito quando -dopo la recente assenza - vi abbiamo visto tor-nare.

Le parole della vostra Madre Generale,seppur colme di rammarico, ci fanno ora af-frontare - insieme a voi - una realtà che non èpiù possibile evitare. Ella esprime anche la suagratitudine per la nostra collaborazione in tuttiquesti anni e per la benevolenza di cui vi ab-biamo sempre circondato. Era forse possibileil contrario?

Voi siete state, per Ronago, uno dei piùbei regali del dopoguerra. Don Carlo Porlezzain persona era venuto a prendervi a Vercelli,nel 1957 perché vi stabiliste in mezzo a noi.

Vi chiamavate Lucia, Emerenziana, Al-berta e Stefania. La nostra gente vi ha accoltefestosamente, manifestando la gioia di averviaccanto, di poter condividere con voi la vitadella Parrocchia e del paese, fatta di liturgia epreghiera, ma anche di asilo, di oratorio fem-minile, di lezioni di ricamo e cucito per le ra-gazze, di catechismo, di mensa per i bambinidelle elementari che abitavano ai Mulini, di re-cite e via dicendo.

Ora, come i grani di un rosario, i vostrinomi tornano nella mente e nel cuore. Nomi evolti di donne che si sono succedute e avvi-cendate, mescolandosi come un dono in mezzoa noi. Ermelinda, Dorotea, Teresa, Adriana,Paolina, Cesira, Firmina, Lorenzina, Luisa, Li-dia, Maria Adele, Donata, Anacleta, Elena,Maria Assunta, fino a Colomba, Adelaide eAntonia, a cui tocca concludere questo abbrac-cio durato quasi mezzo secolo.

Noi vi abbiamo conosciute e amatecosì, come voi stesse avete voluto: senza co-gnome, senza titoli, "dimentiche" delle proprie

radici, protese verso il vostro Ideale. Sorelletra voi e per noi. Diverse, eppure unite e soste-nute da quell'unico, foltissimo filo chiamatovocazione e da quei voti che tante volte vi ab-biamo ascoltato rinnovare, a voce alta, nellanostra chiesa.

Vi vogliamo allora ricordare così, daqueste pagine, senza intrufolarci a richiamarevolti, sorrisi o aneddoti. Ciascun ronaghese liha certamente nel cuore. Sono i frutti silenzio-si della vostra presenza in mezzo a noi, dellavostra missione, di quanto di più bello ci aveteofferto, senza chiedere nulla.

Ci mancherete: educatrici alla ScuolaMaterna, presenza costante e attenta in chiesacon i più piccoli, sguardi vigili e comprensivisugli adolescenti e sui giovani. Amiche e con-sigliere di noi mamme, catechiste nostre e deinostri figli. Sollecite verso gli ammalati. Maga-ri già anziane, eccovi animatrici di tanti mo-menti sereni per i nostri anziani. Donne consa-crate che ci ospitavano per la festa di S. Agata.Aiuto prezioso per i nostri parroci e per la curadella nostra chiesa.

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Grazie, Suore!

...PER NON DIMENTICARE UN 'ROSARIO DI DONI'!

Sì, ci mancherete. Il vostro velo, che racchiude e trasforma anche tutte le nostreansie, le gioie, le preoccupazioni e i dolori, vi chiama all'obbedienza ma chiama anchenoi a riflettere su quanto essa possa umanamente significare per voi, che ci avete sempreinsegnato a non allontanare il calice.

Scusateci, se a volte ci siamo comportati come i discepoli addormentati nell'orto,se abbiamo preso per scontata la vostra presenza, se non vi abbiamo sempre compreso.

Grazie di cuore!E... restateci accanto con la vostra preghiera. Anche la nostra vi seguirà.

ANNA

APPUNTI DI 'DIARIO' PER RESTARE...Un altro intervento sulle pagine di "Comunità 68" del novembre 1969.

È una mamma che scrive:

"Sono convinta che le Suore sono molto amate! Anche se esse non lo sannoe pochi lo fanno loro capire, le nostre Suore sono stimate. Quando le vedia-mo in chiesa, le guardiamo con ammirazione e compiacimento perché sap-piamo che pregano anche per tutti noi. Possiamo veramente dire che sono"lampade viventi", e questo ci fa piacere. Noi, così presi dalle preoccupa-zioni di ordine materiale, abbiamo chi supplisce in uno dei doveri più gran-di che è quello della preghiera".

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Grazie, Suore!

...NEL RICORDO DI TUTTIQuando una persona cara parte, si respira nell'aria un senso di nostalgia, di dispia-

cere. Nello stesso tempo la mente scivola nel passato pensando a tanti momenti belli tra-scorsi assieme, al bene ricevuto e a tantissime cose piccole e grandi.

Mi ricordo quando andavo all'asilo: c'erano suor Colomba e suor Ermelinda; certevolte erano un po' severe, ma avevano un cuore grande, aperto a tutti e tanta voglia di in-segnarci a conoscere Gesù, a crescere in amicizia con lui e con gli altri.

Il vuoto che lasciano le nostre Suore non lo si nota solo alla Scuola Materna, main tutta la comunità, dove verrà a mancare una presenza importante e significativa. Aglianziani mancherà una parola di conforto, agli adulti e ai giovani un consiglio, ai bambinimancheranno le candide vesti che erano segno della presenza di Gesù in mezzo a loro.

Di sicuro sappiamo che il bene fatto non va perso e resteranno sempre nei nostriricordi. Le nostre preghiere saranno di aiuto per continuare la loro missione a servizio diGesù e dei fratelli.

Grazie ancora di tutto!ERNESTO POZZI

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Caritas

Proponiamo l'appello proposto dalle forze missionarie italiane in vista del Giubileo, affinchévenga letto, accolto e possibilmente firmato. Domenica 15 giugno si terrà, in piazza dellechiesa una raccolta di firme a favore di questo appello.Se vuoi puoi anche: fotocopiare, firmare (meglio ancora raccogliere liste di firme; è sufficiente allegar-le alla fotocopia del primo firmatario) e inviare il tutto presso la Parrocchia o direttamente a: "Nigri-zia", Vicolo Pozzo 1 - 37129 Verona. La scadenza ultima è per il 30 settembre 1997.

"Per il Giubileo dei 2000,liberiamo i Paesi poveri dai debiti"

Giovanni Paolo II (cf Lev 25,8ss)

• Nell'ottobre '96, la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale approvarono un programma di risana-mento del debito estero degli 8-10 Paesi più poveri. Ma sono 41 "quelli il cui reddito pro capite è il più-basso: 600milioni di uomini e donne che sopravvivono con appena un dollaro al giorno in nazioni i cui interessi sui debiti con -tratti con Paesi terzi assorbono oltre la metà dell'export, impedendo perciò qualsiasi possibilità di sviluppo" (Avve-nire, 9/11/96). Questo risanamento verrebbe finanziato con parte dei propri utili e con la vendita di parte dello stock d'oro dellaBanca Mondiale, delle banche regionali di sviluppo e dei Paesi ad alto reddito. Ma sembra che ci siano già degliimpedimenti alla realizzazione di questo programma: la Banca Africana ha già fatto sapere di non essere in gradodi contribuire, e diversi Paesi del Nord, fra cui l'Italia, la Germania, la Svizzera, l'Austria e la Finlandia, sono restiiad accettare questo programma.• Sempre nell'ottobre scorso, Mons. Monsengwo, vescovo zairese, durante una conferenza a Roma nell'ambitodella Settimana per la Pace organizzata dalla Comunità di S. Egidio, faceva notare il ciclo perverso dell'indebita-mento al quale sono sottoposti i Paesi più poveri, denunciando fra l'altro il fatto che buona parte dei capitali "pre-stati", in realtà non lasciano mai le banche dei creditori per varie ragioni: sia per coprire debiti precedenti o i lorointeressi, sia per pagare servizi, materiale e personale occidentali impegnati in programmi di Stato o di armamen-to, sia perché parte degli aiuti sono trasferiti in conti più o meno privati di rappresentanti dei Paesi beneficiari.Poco o niente arriva realmente alla base. E, per colmo di ironia, quei soldi sono "riciclati" due, tre, quattro volte innuovi prestiti, gonfiando ulteriormente il debito di questi Paesi con lo stesso capitale, fenomeno tipico dell'usurapiù spietata.• È di dominio pubblico, inoltre, che i crediti concessi sono spesso utilizzati in modo non appropriato per incre-mentare l'armamento o semplicemente sviati dai loro utilizzo originale di risanamento dell'economia del Paese afavore dei pochi che sono al potere e che, appropriandosene per uso privato, li riinvestono nelle banche occiden-tali.

Alla luce di queste realtà,unendoci all'appello di Giovanni Paolo II,

CHIEDIAMO ALLE AUTORITÀ COMPETENTI:• di liberare dai debiti i 41 paesi più poveri, adesso e non fra tre o sei anni come proposto da! programma:• che i nuovi prestiti non siano utilizzati per pagare vecchi debiti, ma investiti per la lotta contro la povertà neiPaesi beneficiari.

CHIEDIAMO INOLTRE:• che venga istituita una Commissione internazionale d'inchiesta, composta di rappresentanti di istituzioni in -ter-governative e di organizzazioni;non governative, per raccogliere dati circa la destinazione e l'utilizzo dei prestiticoncessi a governi sospettati di appropriazione indebita;• che le violazioni estese e reiterate (gross violations) del diritto allo sviluppo, riconosciuto come diritto umano in-dividuale e collettivo dalla Dichiarazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1986 e dall'articolo 22della Carta africana sui diritti dell'uomo e dei popoli del 1986, siano inseriti nella lista dei "crimini contro l'umanità"e vengano pertanto perseguite dalla Corte penale internazionale permanente, di cui sollecitiamo la rapida costitu-zione. Ci rivolgiamo infine al Tribunale permanente dei popoli perché indica una sessione speciale che giudichi sia del-le responsabilità dei governi dei Paesi del Sud in ordine alla gestione degli aiuti pubblici allo sviluppo, sia delle re -sponsabilità dei Paesi industriali del Nord in ordine alla destinazione e utilizzazione dei fondi pubblici perla coope-razione allo sviluppo.

COGNOME E NOME__________________________________________________________________________

INDIRIZZO_________________________________________________________________________________

DATA________________________________ FIRMA_______________________________________________

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La pagina del G.A.M.

L'IMPEGNO CONTINUADOPO LE CELEBRAZIONI PER IL DECENNIO DELLA MORTE DI P. GIUSEPPE

Abbiamo ricordato e celebrato il decimo anniversario della morte di P. Giuseppe Ambroso-li. Il ricordo della sua figura, la preghiera con P. Egidio, suor Caterina e tanti suoi amici efamiliari, la solidarietà per la Scuola Ostetriche, hanno creato in mezzo a noi momenti in-tensi di comunione, quasi da sentire concreta tra noi la sua presenza; una presenza che co-stantemente ci richiama e ci invita a un cristianesimo generoso e coraggioso. La figura diP. Giuseppe deve rimanere sempre viva tra noi e l'impegno per Kalongo non può certo venirmeno. Abbiamo consegnato a P. Egidio, prima della sua partenza i 20 milioni promessi,frutto dell'impegno e della solidarietà di tanti ronaghesi e non; di questi 20 milioni, 3 sonostati offerti dall'Amministrazione Comunale e già anticipati dalla Parrocchia e £. 500.000offerti dai giovani del gruppo teatrale. Riportiamo in queste pagine i ringraziamenti di P.Egidio, di suor Romilde, del Vescovo e un ricordo di P. Giuseppe da parte di Suor Amelia.

IL GRAZIE DI P. EGIDIO E DI KALONGO13/04/1997

Carissimo don Sergiocon tutti i fratelli e sorelle della Parrocchia di Ronago: Cristo nostra gioia e

speranza è Risorto ed è con noi fino alla fine dei tempi!Viva P. Giuseppe, viva Ronago, viva noi tutti che ci siamo uniti a tenere vivo il Dr.

Ambrosoli Memorial Hospital. Grazie a voi tutti, incluse le Autorità del Comune per il ge-neroso dono a favore della Perla di Kalongo: la Scuola che forma Ostetriche cristiane per lasalvezza della donna e del bambino... Viva la vita dono di Dio! Viva chi la difende! Vi ab-braccio tutti e assieme a P. Giuseppe che "ci sorride", vi benediciamo.

Con affetto assieme al popolo di Kalongo,P.S. Ogni Domenica e ogni venerdì quando celebriamo la S. Messa con le studenti dellaScuola vi ricordiamo tutti. Ciao.

VOSTRO P. EGIDIO

LETTERA DI SUOR ROMILDEKalongo, 4 maggio 1997

Carissima Antonietta,ho ricevuto la vostra grande offerta di £. 1.000.000 versata lo scorso 6 marzo per i

nostri orfani, vedove e anziani che hanno fame e freddo e i senza casa. Fin'ora le offerte leho destinate per questi motivi. Se il Gruppo missionario desidera avere qualche foto degliorfani specificando il nome (magari per qualche adozione) me lo faccia sapere. Ho spedito asuor Caterina, a Buccinigo, i cartoncini che mi aveva chiesto, altri ne ho ordinati a Morulen.A tutto il gruppo missionario il mio sincero grazie per la vostra grande offerta. Vi sono tantoriconoscente che esprimo con le mie preghiere a Colui che ritiene fatto a sé ciò che faccia-mo agli altri: Egli vi ricompensi largamente. Anch'io chiedo una preghiera, per avere conti-nua assistenza da Dio, nel mio doveroso compito quotidiano, sia religioso che nel favoriregli altri. A tutti il mio saluto e un forte abbraccio con tanto affetto.

SUOR ROMILDE SPINATO

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La pagina del G.A.M.

SUOR AMELIA RICORDA P. GIUSEPPEChi fu e chi è Padre Giuseppe per me?Un vero FRATELLO e mi spiego.

Dapprima, anche se era missionario, essendoperò un Ambrosoli non osavo avvicinarlo. In-fatti, sebbene che le sue testimonianze sullaMissione furono per me un grande incoraggia-mento alla mia risposta ed il suo zelo mi aves-se animato molto nel mio Sì alla chiamata diDio, non ebbi mai il coraggio di fare un dialo-go con lui. Come ero piccola !!!

Ma quando arrivai in Uganda fu moltodiverso però, perché fu lui a venirmi incontro,ad interessarsi a me, a farmi sentire la sua vici-nanza, a consigliarmi, a darmi il suo sostegnospirituale e morale, non solo: lui voleva fare laparte di tutti coloro che mi volevano bene,comparrocchiani e familiari..., perciò tante de-licatezze e premure. Potete immaginare le miemeraviglie! Una persona così grande che si in-teressi a me!

Così, tra una meraviglia e l'altra, mi di-ventava sempre più FRATELLO, fratello nelvero senso della parola, che io ogni volta acco-glievo come tale ma anche come dono di Dio,poiché davvero era sempre 'pieno di Dio'. In-

fatti le sue parole non erano tante, ma la suavita veramente cristiana, quanto parlava ! Misono recata due volte a Kalongo a trovarlo.Nel constatare le sue delicatezze (pur nel gran-de lavoro) con le Suore, il personale e con imalati, quanto mi ha insegnato! Era veramenteil Dottore e Missionario della Carità. Una cari-tà che, perché viveva in semplicità e povertà,diventava un meraviglioso fiore che tutti pote-vano vedere, assaporare e gustare, aumentandoin chi lo circondava il desiderio di provare afare altrettanto.

Ecco, tutto questo per me è ancora ungrande programma ed ogni giorno mi rivolgo aP. Giuseppe perché mi interceda dallo SpiritoSanto tutta la forza necessaria per vivere lavera carità, in semplicità e nascondimento.Auguro quindi che, tutto e tutti siano un segnodell'Amore di Dio nel quale siamo immersi edal quale siamo compenetrati e che, gustandoquesta grande realtà, diamo, come P. Giusep-pe, gloria al nostro Dio: Padre, Figlio e SpiritoSanto.

Unitissimi in Lui ed in tutto e pregandoper ciascuno, vi saluto e auguro tanto bene

VOSTRA SUOR AMELIA

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Corrispondenza

DAL BRASILESCRIVE E RINGRAZIA SUOR FRANCESCA PINTONELLO

Joao Neiva - Brasile - 09,03,1997

Cari amici,ho ricevuto un mese fa dalla mia co-

gnata Onorina Balatti, la notizia che il grup-po del teatro di Ronago aveva dato, una rap-presentazione con la finalità di aiutare, colricavato, le necessità più urgenti della mis-sione dove mi trovo.

Vorrei attraverso questo scritto find'ora inviarvi il mio grazie riconoscente. Lasomma di 500 mila lire mi sarà inviata permezzo di mia sorella suora....

Ora vorrei mettervi al corrente dellamia attività. Fino all' 8 febbraio mi trovavo aS. Paulo, nella zona est di quella"mostruosa" città. Lavoravo quasi esclusiva-mente con gli ammalati di AIDS in faseavanzata e terminale. Svolgevo il mio com-pito come missionaria mettendomi a disposi-zione del "Progetto Esperanza", che attraver-so visite domiciliari appoggia e orienta i sie-ro positivi e i loro familiari. L'AIDS è unarealtà ancora oscura e dolorosa che ormaicontagia centinaia di paesi del mondo. IlBrasile occupa l'incomoda posizione del 2°posto nel mondo in numero di casi. Nel Bra-sile, lo stato di S. Paulo registra più dellametà di tutti i casi della nazione. E la città diS.. Paulo ha il maggior numero di personecontaminate. Milioni di persone, inclusi ibambini, sono dipendenti della solidarietà ditutti noi per affrontare così grande sofferenzae discriminazione a cui questa malattia li sot-tomette. All'interno del "Progetto Esperanza"è sorta un'altra sezione che si occupa esclusi-vamente dell'adozione di bambini "aidetici"o orfani di genitori con AIDS. Infatti unadelle più drammatiche conseguenze di que-sta epidemia è negare il 'Futuro' a più di 10

milioni di bambini che nel 2000 nascerannogià contaminati e un numero maggiore saràquello di bambini e bambine che resterannoorfani.

Ecco, questo era il mio obiettivo: es-sere in mezzo a questi nostri fratelli, segnodi speranza e di misericordia.

Poi, la Congregazione, è entrata conaltri piani e mi ha richiesto di inserirmi nelcampo pastorale, così eccomi da un mese aJoao Neiva, piccola parrocchia dello Statodello Spirito Santo. La Parrocchia ha 29CEBS (Comunità ecclesiali di base) piccolee... la maggior parte povere. Molti sono di-scendenti di italiani, ma forte è anche l'ele-mento africano. Non posso dire molto delmio nuovo campo missionario, so però chegià lo amo e che è qui, in mezzo a questamia gente che il Signore mi vuole per annun-ciare la sua "Buona Notizia".

Finisco qui. A tutti il mio grazie sin-cero, anche a nome di tutti coloro che usu-fruiranno della vostra generosa collaborazio-ne.

Mi è caro ricordarvi però che la Mis-sione non solo si sostiene con gli aiuti mate-riali, ma anche con la preghiera. Conto sullavostra!

Cordialmente vi saluto. In Cristo,SUOR FRANCESCA PlNTONELLO

MISSIONARIA COMBONIANA.

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Spazi aperti

LA RIFORMA DELLA SCUOLAII 3 giugno è stato presentato al Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge del

Governo che prevede l'innalzamento dell'età dell'obbligo scolastico nel suo complesso.Tra le novità maggiormente significative compaiono anche l'obbligatorietà di fre-

quentare l'ultimo anno della scuola d'infanzia (a 5 anni), il riordino dei cicli della scuolaelementare (d'ora in poi definita "primaria") e la tanto auspicata revisione dell'esame dimaturità in vigore dall'ormai lontano 1968.

È un cambiamento strutturale, che investe tutti gli ordini di scuola e che avvicinal'Italia agli altri Paesi Europei, cercando di raccordare il nostro sistema formativo alletrasformazioni economiche e sociali in atto e riducendo la divaricazione, sempre più evi-dente, tra scuola e mondo del lavoro.

Se sarà approvata dal Parlamento, questa riforma potrà essere operante nell'annoscolastico 1999/2000, anche se la parte relativa all'innalzamento dell'obbligo a 15 annipotrebbe essere "stralciata" e quindi entrare in vigore prima.

Mi sembra importante sottolineare che il testo parli dell'ultimo anno obbligatoriodi scuola materna come di un anno non preparatorio alla scuola primaria, scongiurandocosì il rischio di una precoce scolarizzazione, che avrebbe snaturato questa fase educati-va così strettamente legata alla dimensione ludica (del gioco). Il ministro ha anche an-nunciato un disegno di legge riguardante la parità tra scuola privata e scuola statale, cherisolverebbe una volta per tutte l'ormai antistorica contrapposizione tra questi due tipi discuola, con un riconoscimento reciproco che potrà essere registrato con soddisfazione,nell'ottica di un confronto culturale aperto e pluralistico.

Non è facile per ora, davanti ad un progetto teorico, valutare con compiutezza gliaspetti positivi e negativi della riforma.

Rimane aperto poi il capitolo, sempre spinoso nel nostro Paese, delle risorse fi-nanziarie necessarie a questa opera di ammodernamento. Se però si avrà la consapevo-lezza che la centralità del sistema educativo è decisiva per lo sviluppo della nazione, nonsarà difficile darle priorità, evitando sprechi e diseconomie, che speriamo di esserci la-sciati definitivamente alle spalle.

MAURIZIO

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Cronaca

CONFERMATI NELLO SPIRITO SANTO1 maggio 1997

Vieni Santo Spirito,riempi i cuori dei tuoi fedeli,

accendi il fuoco del Tuo Amore.

Accompagnati dalle parole di questocanto di invocazione allo Spirito Santo, hannofatto il loro ingresso in chiesa, insieme a donSergio e a Mons. Valerio Modenesi i 14 ra-gazzi di prima media che, dopo un camminodi preparazione di due anni, hanno chiesto diricevere il Sacramento della Cresima.

Seri, emozionati, composti, non cisembravano più i 14 vivaci ed esuberanti ra-gazzini che eravamo abituati ad incontrareogni settimana a catechismo. Si sono presen-tati alla Comunità rispondendo con voce chia-ra il loro "Eccomi" al sacerdote che li chiama-va per nome, esprimendo così la loro scelta diseguire Gesù. Hanno ascoltato con attenzionel'omelia di mons. Modenesi: che li invitava, apartire dal grande dono della fede che ci ren-de figli di Dio, ad essere testimoni gioiosi edentusiasti dentro la propria comunità cristia-na, a saper mettere al servizio di tutti i doni ele capacità che ciascuno di noi ha ricevuto daDio.

Il momento dell'unzione con il sacroCrisma, che li ha consacrati e resi capaci diessere testimoni di Gesù nel mondo, è statoper loro, per i genitori e anche per noi cate-chiste un momento di particolare emozione. Icanti della corale hanno accompagnato questomomento solenne; lo Spirito Santo, lo Spiritodi Gesù Risorto donato ai credenti prende di-mora in questi ragazzi: lo stupore e la gioiacedono il passo alla preghiera e alla contem-plazione. Abbiamo pregato con loro e per loroperché lo Spirito Santo, come dice il canto,"riempia i loro cuori e accenda in loro il fuo-co del suo amore", perché possano diventarenella famiglia e nella comunità segno vivo

dell'amore di Dio.Nella processione offertoriale sono

state portate all'altare, insieme al pane e alvino, anche le offerte fatte dai ragazzi e dalleloro famiglie per aiutare il progetto della"Corte della vita", un complesso di mini al-loggi in costruzione a Civello per ragazze ma-dri o piccole famiglie disagiate. In questigiorni andremo con i ragazzi a consegnare isoldi raccolti ai responsabili di questa iniziati-va. Sarà un modo per concretizzare l'impegnopreso dai neo-cresimati di essere cristiani at-tenti e solidali con i più bisognosi.

SILVANA E ELISABETTA.

LE IMPRESSIONI DEI PROTAGONISTI

Ascoltiamo la voce di alcuni dei quattordiciprotagonisti di quel giorno:

"Prima della celebrazione della Cresima eroemozionato, sia perché dovevo ricevere ildono dello Spirito Santo, ma anche perchédovevo leggere una preghiera di ringrazia-mento alle catechiste. Durante la Messa Eli-sabetta si è dimenticata di darci i cestini perraccogliere le offerte. Silvana, invece, men-tre mons. Modenesi ci segnava con il crisma,si è commossa per noi" (Daniel)

"Ero teso e non molto preparato, ma felice.Quando mons .Valerio doveva passare da-vanti a noi per ungerci con il crisma ero cosìteso che mi ero dimenticato cosa dire..."(Maikol)

"Mi è piaciuto quando mi è stato fatto il se-gno della croce sulla fronte. Non mi sonostancato e questo perché il celebrante ha fat-to una bella predica dove io ho preso degliimpegni" (Achille)

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Cronaca

LE IMPRESSIONI DEI PROTAGONISTI

"Nel ricevere la Cresima ho provato un momento di gioia. Prima di entrare in Chiesail rappresentante del Vescovo mi ha rivolto una domanda: 'Se tu avessi una sorellinadi sei anni che ti chiede: perché fai la Cresima? " - io ho risposto: perché lo voglio esono pronto a ricevere la confermazione del vescovo e a diventare testimone di Gesù"(Andrea)

"Prima di entrare in chiesa mons. Valerio mi ha fatto una domanda. Io non me l'aspet-tavo. Mi ha chiesto: 'È meglio dire: che cosa è lo Spirito Santo, o chi è lo Spirito San-to?' Da quella domanda ho capito che lo Spirito Santo è una persona con cui possoconfidarmi, perché è la terza persona della Santissima Trinità". (Brenda)

"Durante la celebrazione della Cresima ero molto emozionato sia quando sono statosegnato con il crisma, sia quando ho letto la preghiera. È stato comunque un momen-to molto bello e appassionante: la cosa più bella per me è essere diventato testimonedi Gesù. Perciò mi impegno a partecipare più vivamente con la comunità" (Massimo)

"Quando il Vescovo mi ha segnato la fronte con l'olio profumato ho provato una forteemozione. Mi sono preso l'impegno di seguire di più la Messa con attenzione e buonavoglia" (Simone)

"Per me la Cresima è un avvicinarmi di più a Dio... Mi sono piaciuti molto anche icanti che mi facevano sentire più vicino a Dio. Quando il mio padrino mi ha messo lamano destra sulla mia spalla io mi sono sentito protetto e aiutato da lui per tutta lavita. Questa è stata una festa bellissima per me e per la mia famiglia" (Stefano).

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Cronaca

LA VOCE DEI BAMBINIDELLA PRIMA COMUNIONE

DOMENICA 1 GIUGNO 1997

Ecco i pensieri di alcuni dei protagonistidella festa di Prima Comunione:

"II momento più bello è stato quando ho ri-cevuto Gesù. Il catechismo è stato importan-te per imparare a essere buoni" (Diego)

"Quando ho ricevuto il corpo di Gesù misono emozionato. Ho poi ringraziato Gesùche mi ha aiutato a fare la comunione" (Da-vide)

"II mattino della mia prima comunione eromolto emozionato, perché in quel momentostavo per ricevere Gesù. Ho ricevuto moltiregali belli, però il più bello è stato quello diricevere Gesù. Io non sapevo che ricevereGesù era così bello. Grazie Gesù!" (Mattia)

"Io a Gesù ho promesso che non dirò mai piùbugie, non dirò più parolacce e ubbidirò aimiei genitori" (Elisabetta)

"Quel giorno ero molto emozionata. Primadella Messa continuavo a cantare le canzonidella Prima Comunione. Mentre mangiavol'ostia ero contenta" (Hilary)

"Ero emozionata e contenta. A Gesù ho pro-messo di ubbidire i genitori e non dire piùtante parolacce. Vorrei che la gioia di quelgiorno rimanga sempre in me" (Arianna)

"Io ringrazio molto Gesù perché mi ha datola possibilità di essere nel mio cuore. Io hocapito che Gesù mi vuole bene e tutte le sereascolto la sua parola, andando a Messa"(Luca G.)

"Prima di andare a Messa era tanta la gioiache mi sono messo a cantare i canti di primaComunione, perché ero così felice di riceve-re Gesù. Durante la Messa ero un po' emozio-nato, ancora più di prima". (Luca R,)

"Entrata in chiesa iniziammo la Messa con ilcanto. Don Sergio e altri genitori hanno lettole letture. Finalmente arrivò il momento piùbello della mia vita: quando il prete alzò quelpane (il corpo di Gesù), capii che avrei tro-vato un amico importante, speciale. QuandoGesù entrò nel mio cuore lo ringrazia di averaccettato la mia amicizia e gli promisi chenon avrei più fatto i dispetti a mia sorella"(Camilla)

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Cronaca

DOMENICA 1 GIUGNO 1997: FESTA DI PRIMA COMUNIONE

"Tanta era la gioia in me, che prima di entrare in chiesa mi sono messo a ballare; per la pri -ma volta ho ricevuto Gesù, posso essere suo amico e lui mio amico del cuore" (Valerio)

"Domenica 1 giugno era il giorno della mia prima comunione e mi sentivo molto emoziona-ta. Io voglio che quel momento rimanga sempre nel mio cuore" (Eleonora)

"Quando don Sergio ci chiamò all'altare avevo paura di inciampare mentre salivo i gradini,ma per fortuna non è successo. Mentre ricevevo la prima comunione ho pensato che Gesù èentrato nel mio cuore" (Valeria)

"II momento più bello è stato quando abbiamo trascorso la giornata insieme, perché abbia-mo parlato di Gesù. Quando eravamo a Messa e che ho ricevuto il corpo di Gesù ho pensatoche devo fare la brava e ubbidire" (Samuela)

"Il momento più importante è quando ho mangiato l'ostia che è Gesù. Io ero rossa e credevoche la particola mi fosse restata appiccicata in gola, io mi immaginavo già la mia sfortuna:la particola mi cade a terra e tutti ridono di me..." (Chiara)

"All'inizio quando ero all'altare ero agitata perché ero davanti a tantissima gente. Quando horicevuto la comunione mi sono ritirata con le mani giunte a pregare per i miei parenti. Lacomunione è bellissima perché si riceve Gesù in noi" (Monica)

"Ero molto felice perché sapevo che Gesù entrava in me; io mi sentivo tanto emozionato...Tutto è andato a meraviglia: quello fu il giorno più bello della mia vita. E oggi è l'ultimogiorno di catechismo e mi dispiace molto perché io mi devo trasferire, però non mi dimenti-cherò mai" (Mario)

"Quando ho ricevuto Gesù ero emozionato, però è stato il momento più bello, anche graziealle nostre catechiste che ci hanno aiutato a prepararci alla prima comunione" (Tommaso)"II momento più bello è stato quando ho ricevuto Gesù. Gesù voglio che tu rimanga semprecon me" (Micael)

Don Sergio, suor Adelaide, le Ca-techiste e tutti i compagni di terzasalutano con amicizia Mario chetra pochi giorni lascerà Ronago: tiauguriamo di trovare ancora tantiamici. Noi non ti dimenticheremomai! Ciao!

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Oratorio

ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97ESTATE '97L'oratorio di Ronago propone

per i ragazzi e i giovani le seguenti proposte per ... camminare la vitapasso dopo passo!

Per le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANIPer le classi SUPERIORI e i GIOVANI

SERATE 'SPECIALI':

GIUGNO: Serate in "piazza":per stare insieme e giocare a... pallavolo, ping-pong, calcetto..

i martedì (17 e 24) e i giovedì (19 e 26)

LUGLIO : Venerdì 11 ore 19.00 tramonto al Generoso...!Venerdì 18 ore 19.00 degustazione prodotti tipici in CH

Due giorni in montagna. (26 - 27 luglio):presso la Capanna Como (Alto Lario) rifugio del CAI

AGOSTO: 4 giorni al mare (17- 21 agosto)il programma è ancora da definire e verrà in seguito distribuito agli interessati

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Oratorio

Per lePer lePer lePer lePer lePer lePer lePer lePer lePer le ELELELELELELELELELELEEEEEEEEEEMENTAMENTAMENTAMENTAMENTAMENTAMENTAMENTAMENTAMENTARI eRI eRI eRI eRI eRI eRI eRI eRI eRI e lelelelelelelelelele MEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDIIIIIIIIIIEEEEEEEEEE

APPUNTAMENTO AL... GREST...Cammina la vitapasso dopo passo

Da Lunedì 30 giugno a Domenica 20 luglioogni pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00.

Quest'anno il Grest ha come tema la STRADA ovvero la VITA. La strada infatti ciparla di cammino, ricerca, incontro: tutto questo che cose se non la nostra vita diogni giorno? Ognuno di noi la percorre e lungo il cammino si muove passo dopopasso, rallenta, corre, incontra, si perde, riparte, cerca... Percorre una strada: vivela vita. E allora vogliamo quest'estate fare un po' di STRADA INSIEME?

Iscrizioni: entro Venerdì 27 giugno (L 15.000)(vedi modulo in ultima pagina)

APPUNTAMENTO in ORATORIOdall' 1 al 5 settembre

ogni pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.30

DOMENICA 7 SETTEMBRE :Meeting dei Grest a SONDRIO

Ci sarà un TRENO SPECIALE:se pensi di partecipare avvisa subito don Sergio

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Oratorio

PerPerPerPerPerPerPerPerPerPer lelelelelelelelelele MEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDMEDIIIIIIIIIIEEEEEEEEEE

...In montagna.

a STUETTA di Monte Spluga(Val Chiavenna - SO; a due passi dal passo dello Spluga, a metri 1900

Da DOMENICA 3 (ore 8.00) a GIOVEDÌ 14 agosto (pomeriggio):per le classi medie (compresi coloro che inizieranno le medie a settembre).

Essendo i posti limitati (max. 27 tra ragazzi e animatori) occorre iscriversi quanto prima;la precedenza è per ragazzi e giovani di Ronago (altri, di fuori paese, solo se resterannodisponibili i posti).

Iscriversi presso don Sergio.£.300.000 - (vedi modulo in ultima pagina)

MODULI DI ISCRIZIONE.da staccare e consegnare in casa parrocchiale

Le iscrizioni si chiuderanno all'esaurimento dei posti disponibili.

ISCRIZIONE AL GRESTNoi GENITORI di:

Nome e Cognome:______________________________via_________________________

tel._______________Classe frequentata:_______________iscriviamo nostro/a figlio/a al Grest che si svolgerà dal 30 giugno al 20 luglio presso l'Ora-torio di Ronago. Versiamo £. 15.000 quale contributo spese.

FIRMA di uno dei genitori:________________________ISCRIZIONI PER LA VACANZA A STUETTA di Monte Spluga

Nome e Cognome:_____________________________Via :______________________

tel.________________Classe frequentata:_________________partecipa alla vacanza in montagna dal 3 al 14 agosto: - versa la quota di £ 300.000 - si im-pegna a compilare la scheda medica ricevuta all'atto dell'iscrizione

Firma di un Genitore:___________________________

Sommario

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INVITO ALLA LETTURA:

pag. 1 Dire graziepag. 3 II Congresso Eucaristico Zonalepag. 5 Un gesto di caritàpag. 6 Prossimi appuntamentipag. 7 Un grazie sincero, ma sofferto...pag. 8 La lettera della Superiora Generalepag. 9 Grazie a tutte le Suore!pag. 10 Ritagli di stampa...pag. 11 Lettera aperta...pag. 12 Appunti di 'diario' per restare...pag. 13 ...nel ricordo di tuttipag. 14 Con la Caritas verso il Giubileopag. 15 La pagina del G.A.M.pag. 17 Dal Brasile: suor Pintonellopag. 18 La riforma della scuolapag. 19 Confermati nello Spirito Santopag. 21 La voce dei bambini della Prima Comunionepag. 23 Oratorio: proposte estate 97

RONAGO '97 - N. 4

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