2001 12 Ronago 01

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Giornalini della Parrocchia: 1999-2009 Don Eugenio Verga

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  • avvento

    Avvento sinonimo di attesa e, in modo particolare, il tempo liturgico che precede il Na-tale: la nascita del Messia che per noi cristiani il Ges di Nazareth, il Figlio di Dio. Penso chesia importante per tutti vivere nell'attesa: a volte fonte di sofferenza, altre di impazienza, altreancora di speranza e di gioia. Pu essere anche una grande delusione. In una societ del tempo"reale", del "tutto e subito" ci riesce difficile aspettare e cos tutto deve essere a portata di mano :non riusciamo neppure a programmare, a pazientare. Tutto viene quasi "consumato" in un attimocome una tazzina di caff, come un panino al "McDonald"1.

    Anche il bambino non assapora pi, non fantastica pi sui regali che pu ricevere alla nottedi Natale, non li "guadagna" con i fioretti, con dei sacrifici. Se li trova tra le mani in un botto edopo poco tempo se n' gi stancato, oppure li ha gi rotti. Lo stesso si pu dire per un giovane oun adulto. ormai sempre Natale, sempre tempo di regali. il tempo in cui ad uno salta in menteuna cosa e questa deve essere subito esigita dagli altri o realizzata da se stesso. L'attesa, la prepa-razione, l'allenamento, la pazienza sono parole divenute obsolete anche per la frenesia che abbia-mo addosso. I latini dicevano "carpe diem" (afferra il giorno), oggi si parla di "attimo fuggente" omeglio "mordi e fugg" e cos non apprezziamo pi nulla, non abbiamo neppure il tempo di fer -marci a guardare, a pensare.. neppure il film o il documentario appena visto alla tv. Anche le noti-zie che ascoltiamo non rimangono impresse: l'ultima cancella la penultima.

    Benvenuto Avvento, tempo di attesa, tempo per riconoscere l'oro dall'ottone, il grano dallazizzania. Tempo in cui con fatica il ragazzo si prepara agli esami, due giovani si frequentano permaturare la loro vocazione a stare insieme nel matrimonio, una mamma e un papa attendono illoro pargoletto, una persona anziana l'incontro con il buon Dio. Tutto questo non come una lotte-ria, una schedina del totocalcio, ma nella serenit e nell'impegno come quello del contadino e dichi prepara l'orto per poter cogliere dei frutti a tempo debito.

    Veniamo al "nostro" Avvento: sono quattro settimane che ci aiutano ad andare incontro aGes Cristo che gi venuto, presente in mezzo a noi, meglio ci viene incontro, ma noi abbia-mo gli occhi rivolti altrove o forse ci siamo fatti un'idea un po' strana. Certo, le indicazioni che civengono dal mondo che ci circonda non sono molto chiare, rischiano di portarci altrove. Quelle

    invece che ci vengono dalla liturgia, dalla Parola di Diosono molto chiare; tuttavia rischiamo anche noi di farela figura di Erode e dei suoi consiglieri che, pur sapen-do, non si sono mossi mentre i pastori e i magi (figuremolto significative) l'hanno saputo incontrare e ricavar-ne motivo di gioia e di speranza.

    impegni durante l'avvento* Catechesi per gli adulti* Il Sinodo diocesano* La lettera dei nostri VescoviAnnunciare il Vangelo in un mondo che ambia

    * La lettera del Papa Novo millennio ineunte(all'inizio del nuovo millennio)

    * Novera per i ragazzi* Catechesi per le altre et

  • racconto di natale

    il presepe del 2001

    Questa volta si sarebbe fatto aiutare dal qualcu-no. E dire che era partito con un certo anticipoperch gi a Ferragosto aveva pronti tutti i suoipiani.Gabriele era a terra, letteralmente. L'anno scor-so - con l'idea del Giubileo - si era salvato incorner ma adesso, dove avrebbe potuto farlonascere?Sulle macerie delle Torri Gemelle? No, fuma-vano ancora e purtroppo non di solo fumo bio-logicoIn una caverna dell'Afghanistan? C'era il ri-schio di farlo finire in un bunker tecnologico.Ancora a Betlemme? Avrebbero "identificato"la stella o l'avrebbero scambiata per unmissile ?L'Arcangelo rifletteva. Era gi stato sulla terra,il 25 marzo dell'anno zero. Come una tentazio-ne, l'idea si insinu: e se avesse cercato di ade-guarsi alla mentalit terrestre? Avrebbe chiestolumi alle conoscenze del piano di sotto. Il fattodi rivolgersi a loro non gli sorrideva troppo maforse - data la situazione - avrebbero saputomeglio come destreggiarsi.Erode si rifiut: gi troppi bimbi innocenti era-no morti per causa sua e non voleva sulla co-scienza proprio "quel" Bambino in pi.Pilato nicchi: a dire la verit era indeciso fraOriente e OccidenteGabriele non insistette oltre. Difficilmenteavrebbe trovato l qualcuno in grado di dargliuna mano e del resto, il ricco Epulone avevagi avuto a suo tempo la risposta.A chi chiedere consiglio quindi, se non a Ma-ria?. Forse era gi in viaggio per il censimentodi Cesare, ma in qualche mondo l'avrebbe rag-giunta. Vol e vol, finch la vide, su quell'asi-nello che arrancava destreggiandosi tra le mine.Col poco fiato rimastogli, le sussurr all'orec-chio il suo problema. "Non preoccuparti, Ga-briele

    Lui nascer ancora.Giuseppe e io siamo in Africa, in Bosnia, nelKossovo, dappertutto. Dovunque ci sia unamina o un'arma pronta a mutilare e a uccidereStiamo andando da chi ha fame di pane e digiustizia. Stiamo andando verso i pi deboli, ipi dimenticati, i pi sfruttati, anche quando laloro vita scorre sotto i simboli del potere e delbenessere. Stiamo andando l dove non c' vo-lont di vendetta, di guerra, di supremazia. Ldove la vera speranza non ancora stata uccisae dove c' chi sapr riconoscere la stella, perannunciare al mondo che Ges nasce ancora.Per tutti".BUON NATALE!

    ANNA B.

  • oratorio

    una luce di speranzaNel mondo ombre persistenti occupano gli spazi di vita dei bambini: nelle fabbriche, sulle stra-de, negli ospedali, nei campi militari, nelle piantagioni, nelle capanne, nelle megalopoli, nei vil-laggi, nelle case di lusso e nelle baracche i bambini cercano speranza.Doniamo luce al loro cammino - anche la nostra strada si illuminer.In tanti modi possiamo aiutarci in questa riscoperta; abbiamo a disposizione un luogo particolar-mente adatto per aiutare i bambini e i ragazzi a diventare piccoli portatori di luce: questo luogo l'oratorio. necessario collaborare insieme realizzando in oratorio un clima attraente, dove ogni attivite ambiente traspira di genuina e serena amorevolezza. Occorre creare occasioni di ascolto perintercettare e decodificare i vari bisogni di speranza, di senso, di vita, di relazioni autentiche, difede che abitano nell'animo dei ragazzi; occorre far s che ogni iniziativa sia annuncio e propo-sta del Vangelo quale cammino concreto, impegnativo e affascinante.Accendiamo la speranza: questo lo slogan che abbiamo scelto in questo anno oratoriano.Ogni domenica scopriremo insieme come accendere la speranza in chi ci sta accanto ogni giornoattraverso un momento di riflessione e tanti altri momenti fatti di attivit varie, giochi, tornei,gite...In particolare nel cammino verso il Natale stiamo preparando un piccolo segno da portare aglianziani della nostra parrocchia, uno spettacolo natalizio e tante altre sorprese!Ma il divertimento non manca di certo.. e come dimenticare le nostre super-mamme con lamega-merenda?Se volete camminare con noi, vi aspettiamo tutte le domeniche, dalle 14.30 alle 17.00C' posto per tutti, piccoli e grandi: cos diventeremo portatori di luce e la speranza si accen-der in ogni angolo della terra.

    BUONA MISSIONE DI SPERANZA BY GLI ANIMATORI DELL'ORATORIO

    la festa della scuola maternaNello scorso mese di settembre si svolta come tutti gli anni la Festa della nostraScuola Materna. Al termine della S. Messa, anche se il tempo non era bello, ibambini si sono impegnati a lanciare i loro palloncini con dei bigliettini di saluti.Non tutti i palloncini si sono alzati bene nel cielo, un po' perch pioveva, ma tuttii bimbi erano ugualmente contentissimi.Nel pomeriggio poi abbiamo assistito allo spettacolo dei burattini e mangiafuoco. stato tuttomolto divertente, per i piccoli e anche per i genitori. Durante la domenica di festa organizzatadalla PRO-LOCO RONGO, la nostra Scuola Materna ha avuto l'opportunit di vendere lemele, con pieno successo organizzativo e.. .commerciate.Come ogni anno, il prossimo 6 gennaio 2002 si svolger la consueta Lotteria, con bellissimi pre-mi in palio. I biglietti sono gi in circolazione e... confidiamo come sempre nella vostra genero-sit.Nello stesso giorno, al pomeriggio, ci raduneremo per l'Incanto dei Doni dell'Albero a favore del-la Scuola Materna.Vi aspettiamo numerosi, con un GRAZIE anticipato a tutti e l'AUGURIO GIOIOSO di BUONEFESTE!.

  • catechismo

    i pilastri e i... puntelli iniziato ancora una volta l'impegno catechi-stico per i nostri ragazzi. ormai uno dei di-versi impegni che si sobbarcano assieme atanti altri. A dire il vero, ormai diventatouna cosa quasi da "routine", come andare ascuola, come andare a ginnastica o agli alle-namenti.Se non ci vai, rischi di essere "tagliato fuori",non puoi partecipare a questa o a quell'altraricorrenza.Pi o meno vissuta cos l'ora di catechismoda parte dei ragazzi o forse anche dalle fami-glie dei ragazzi. Una "tassa" da pagare perstare nel giro, per non sfalsare i ritmi ormaidiventati quasi obbligatoli.Dopo il Battesimo, bisogna fare la Prima Co-munione e poi ancora la Cresima e poi ancorail Matrimonio. Sono ricorrenze alle quali citengono tutti: dai nonni (in modo particolare)ai nipotini perch sono delle belle feste e poici sono anche dei regali sostanziosi (non capi-ta spesso nella vita). Povero catechismo, malridotto, mal sopportato, e portato avanti confatica da chi ci crede e si impegna con note-vole sacrificio e pazienza.Nella costruzione della fede dei ragazzi si ri-conoscono dei "puntelli" nei confronti dei"pilastri" che sono i genitori.Purtroppo per i genitori pensano proprio diessere loro i "puntelli" e cos la costruzionenon pu crescere o, se crescesse, cadrebbe alprimo soffio divento.Genitori, siete voi i pilastri della crescita deivostri figli; gli altri, tutti gli altri, vi possonodare una mano, ma non possono sostituirvi,Conosciamo gli impegni, i sacrifici che af-frontate: non sono pochi e vi sentite in certicampi non del tutto all'altezza. Proprio perquesto da parte della societ e dalle istituzionivi si viene incontro, ma solo con dei "puntel-li". Questo in modo particolare per quanto ri-

    guarda l'educazione alla fede cristiana. un dono di Dio, un seme che crescenell'ambito familiare e successivamente inquello della comunit parrocchiale.Se vogliamo essere sinceri, dobbiamo ricono-scere, tutti quanti, che se abbiamo un briciolodi fede e se questa cresciuta e diventata im-portante nella nostra vita grazie alla testi-monianza dei nostri genitori o di alcune per-sone che hanno inciso profondamente in noistessi; questo seme nulla toglie al ruolo svoltodai preti e dai catechisti. Proviamo solo apensare all'incontro settimanale della S. Mes-sa: se non c' alle spalle l'esempio, diventatutto una "messinscena", festa di Prima Co-munione e Cresima in primo luogo. Un'orasettimanale di catechismo rischia di esserespazzata via come una foglia dalle restanti167 ore della settimana vissute senza tenerneaffatto conto o, qualche volta, in modo dia-metralmente opposto.Qualcuno penser magari di essere un fallitoperch, nonostante il buon esempio, non haavuto un riscontro. Vorrei dire che non cos,il primo fallito sarebbe proprio Ges Cristo:nonostante la sua parola, la sua vita e i suoimiracoli fino alla risurrezione, non ha avutoun gran successo!Vorrei arrivare ad una conclusione semplicesemplice: partecipiamo come famigliaall'Eucaristia domenicale: c' tutto, o per lomeno, c' in seme tutto quello che poi germo-glier, crescer e porter i suoi frutti. C' ilperdono reciproco, un insegnamento dato dal-la Parola di Dio attuale e valido per tutti, c'l'apertura e il coinvolgimento della nostra vitae del mondo intero e, infine, il bisogno di fare"Comunione".Dopo la famiglia, questo un solido pilastro,gli altri sono tutti puntelli!...

    DON EUGENIO

  • ricordando Armida:una testimonianza di fedelt oltre la morteArmida per le persone della mia et era ladelegata di Azione Cattolica, che facevacoppia con Pierina Bianchi. Eravamo ancorapiccoli: a 6 anni eravamo le Fiamme Bian-che, a 8 le Fiamme Verdi, a 10 le FiammeRosse, prima di diventare Aspiranti Minori epassare sotto la guida di un nuovodelegato: Giuseppe Ambrosoli.Le adunanze con l'Armida le facevamo pri-ma nello sgabuzzino di passaggio tra la cap-pella di San Giuseppe e l'atrio della vecchiacasa parrocchiale, a destra dell'altare doveadesso c' il nuovo coretto. Si sentiva l'odoredelle candele dei confratelli, che erano depo-sitate in un cassone di noce, dal coperchiotutto tarlato sull'orlo, sul quale ci si sedeva.C'erano anche i vasi dei fiori, di vetro e cera-mica, che mandavano odore di acqua marcia.Certe volte si faceva adunanza nella cappelladella Madonna; poi, quando il parroco donCario Porlezza trasloc nella casa nuova, cisi riuniva anche nella ex-cucina o in un'altrastanzetta della vecchia casa parrocchiale.Cosa ci insegnava l'Armida? Ricordo pochecose essenziali: amare Ges, pregare la Ma-donna per la conversione dei peccatori; ama-re il Papa e pregare per lui; fare ogni giornoqualche fioretto: ubbidire ai genitori anchese non si ha voglia, essere gentili con i com-pagni, fare piccoli sacrifici e rinunce. Adogni fioretto mettere da parte un chicco difrumento da portare in chiesa per metterlocon quello di tutti e poi mandarlo per fare leostie della Messa di ordinazione dei novellisacerdoti. Fu l'Armida a insegnarci il cate-chismo; a insegnare le preghiere a tanti dinoi; magari a qualcuno cui i genitori nonavevano insegnato nulla. Ci diceva anche di

    non fare dispetti; ma, spensierati e disperaticome eravamo, un giorno, mentre si attarda-va a rimettere a posto i foglietti o i giornali-ni, la chiudemmo dentro a chiave e scap-pammo. Povera Armida! Forse usc aprendola porta dopo aver sollevato i ganci internidei battenti.Non sapevamo nulla della sua vita. Non sa-pevamo che quel suo servizio, discreto e inumilt assoluta, che si esplicava anche tutti isabati nella cura della chiesa, era una sceltaprecisa.Abbiamo saputo dopo che quando aveva 23anni e stava ormai per sposare Pierino Ghiel-metti, che ne aveva 26, lui era dovuto partireper la guerra e lei aveva promesso di aspet-tarlo. Ma lui non torn pi, perch quel ve-nerd santo del 7 aprile 1944 era morto in unospedale da campo a Dorsten, in Westfalianella Germania del Nord. E Armida rifiutogni altra proposta di matrimonio, vivendo eservendo in silenzio gli altri nel ricordo diquel primo amoreQuando un giorno degli anni '60 a Ronagoarriv una cassettina di zinco, avvolta nel tri-colore, che conteneva i resti del suo Pierino,Armida rimase inchiodata al banco in chiesa,dove all'altezza della seconda campata erastato esposto quel piccolo feretro, prima diessere accompagnato al Cimitero.Fu come una lunga adorazione delle Quaran-tore, cui Armida era abituata. Nessuno pusapere cosa si siano detti con il cuore lei e ilPierino, che era tornato a casa. Ma abbiamocapito chi fosse quell'Armida, cos dolce emite, testimone di fedelt oltre la morte.

    MARIO MASCETTI

  • ricordando Armida...

    * * *Mia carissima Armida,col cuore gonfio di lacrime ed un profondo sentimento di gratitudine e di stima, mi accin-go a scriverti queste mie semplici righe.Con la tua consueta discrezione, te ne sei andata in un soffio, lasciandoci tutti increduli esgomenti. Il tuo affetto, la tua rettitudine, umilt, disponibilit, discrezione e attenzione neiconfronti degli altri, i tuoi preziosi e validi consigli ed il tuo stile di vita contagiavano unpo' tutte le persone che avevano la fortuna di incontrarti!.A nome di tutti, vorrei dirti un sincero grazie per tutto quello che ci hai saputo dare sponta-neamente e gratuitamente.Mi manchi tanto!Tu eri la mia guida: pur avendo dei genitori stupendi e dei famigliari invidiabili, io avevoproprio bisogno di una sorella maggiore e dei nonni (che purtroppo sono scomparsi moltopresto, quando io ero ancora troppo giovane per valutare l'importanza della loro presenza).Grazie per averli sostituiti degnamente!.Purtroppo, la tua esistenza terrena era costellata da tante sofferenze fisiche e morali. Anchela mia vita non ne stata esente!. Forse, anche per questo, stavamo bene insieme. I mieiproblemi erano anche i tuoi, le mie gioie e sofferenze erano anche le tue.Tu intuivi le mie necessit e sapevi darmi il giusto consiglio e conforto in ogni occasione.Ricordo con tanta nostalgia le belle ore trascorse con te, con tanta tenerezza i nostri discor-si: avevamo sempre tante cose da raccontarci alla domenica pomeriggio!Abitualmente tu lasciavi le tapparelle rade e, anche se non ti vedevo, notavo gli sprazzi diluce trasparire dalle fessure e, quindi, sapevo che tu eri presente. Ora tutto chiuso e cimi angoscia tantissimo!. Che tristezza, quando passo da casa tua!.Tra poco Natale e penso a quanto eri indaffarata ad accendere le luci degli addobbi espo-sti sul tuo balcone. Ora non hai pi bisogno di accendere delle luci ad intermittenza, perfar festa. Ora sei avvolta nella Luce Vera, che non si estinguer mai!.Ti prego, carissima Armida, continua ad amarci tutti come hai sempre fatto e, dal Cielo,proteggici ed illuminaci!.Ciao e grazie di tutto!.

    LA TUAAFFEZIONATISSIMAMARIAROSA* * *

    Chiss quante persone hanno provato nel loro cuore questi sentimenti.Una di noi ha sentito il bisogno di esprimerli, facendocene tutti partecipi.Un grazie ad Armida e a Mariarosa, e insieme a loro grazie quindi a tutte le persone chesanno andare incontro agli altri e a quelle che sanno testimoniare quanto ricevono.

    LA REDAZIONE

  • dal forum delle associazioni familiari

    il futuro si costruisce in casaSe vuoi distruggere una nazione, incomincia dalla fami-glia: cos scriveva Orazio al Senato romano.La famiglia non pu essere considerata una semplice que-stione affettiva privata. In essa la maggior parte degli uo-mini e delle donne cerca l'amore e la felicit; attraverso diessa la persona entra nella vita, viene educata ed impara adaffrontare la societ.Oggi pi che mai abbiamo bisogno di investire sulla fami-glia, nella vita civile come in quella ecclesiale, consapevoliche essa la cellula generatrice del tessuto sociale e "pic-cola chiesa". "Famiglia, diventa ci che sei", scrivevavent'anni fa il Papa alle famiglie (Familaris Consortio, n.17), intendendo ricordarci che "Dio ha posto la famigliacome fondamento della convivenza umana e come para-digma della vita ecclesiale".

    Per ricordare e rilanciare quei contenuti, si svolto a Romaquest'anno, dal 18 al 20 ottobre, un convegno promosso dallaCEI e dal Forum delle Associazioni Familiari.Il suo titolo: "La famiglia soggetto sociale: radici, sfide, proget-ti" ha voluto indicare che per noi cristiani la famiglia ha in s lacapacit di essere la risposta ai problemi, alle angosce, ai dubbisul futuro. Essa pu aiutare tutta la societ a trasformare questotempo oscuro in tempo di pace.1500 convegnisti, provenienti da tutte le diocesi italiane e inrappresentanza di 35 associazioni familiari - presenti anche uo-mini politici e del mondo sindacale, di diverse estrazioni -hanno spaziato, sotto la guida di esperti qualificati, sui temidella situazione della famiglia oggi in Italia, della economia, dellavoro della donna, delle politiche fiscali, della scuola, del dirit-to, con momenti di approfondimento sulla spiritualit del matri-monio.

    Dopo i lavori del convegno si svol-ta, il sabato pomeriggio in piazza S.Pietro, la festa con il Papa.: un'occa-sione per dirgli grazie per l'amore edil sostegno che continua a dimostrareper le famiglie.Il Forum delle Associazioni Familiarigli ha presentato il progetto di solida-riet con le famiglie dell'Est europeo"family for family". La domenicamattina, la Messa in Basilica con unacerimonia significativa: la beatifica-zione di Luigi e Maria BeltrameQuattrocchi.

    Santi insiemeMaria e Luigi, vissuti a Roma all'inizio del Novecento,sono stati proclamati beati il 21 ottobre 2001. Un eventostraordinario perch si tratta dei primi coniugi cristiani ad

    essere innalzati all'onore degli altari per le loro virtconiugali e familiari.

    Familiaris ConsortioA vent'anni di distanza dall'Esortazioneapostolica "Familiaris Consortio", cichiediamo quanto in Italia siamo staticapaci di assumere la sfida lanciata dalPapa: "Famiglia, diventa ci che sei".Tale sfida si deve concretizzare in un

    impegno per una reale partecipazione allosviluppo detta societ, dove le famiglie siassumano una responsabilit pubblica nei ,

    confronti del bene comune.

    Forum delle associazioniCostituito da 35 associazioni e20 comitati regionali, proponee promuove adeguate politichefamiliari, per la formazione ela crescita delle famiglie, nelpieno e libero svolgimento dei

    loro compiti e finzioni.Verifica gli effetti sulle famiglie

    delle politiche legislative,governative, amministrative,sindacali e dei pronunciamenti

    detta magistratura...

    www.forumasnifam.orsFamily for famity \

    Sottoscrizione per finanziareprogetti in favore dei nucleifamiliari con figli nei paesi ex

    comunisti.

  • Siamo tornati dal congresso convinti che il matrimonionon una scelta privata, ma una vera vocazione.Dio ci chiama alla santit nelle cose normali di tutti igiorni.I figli sono un dono e per questo ci sentiamo responsabilidel loro futuro e, nello stesso tempo, consapevoli chesono una risorsa per la societ e per la Chiesa.L'orizzonte della famiglia non pu essere limitato al re-cinto della nostra casa, perch tutto ci che facciamo onon facciamo si riflette sul piccolo e grande mondo che cicirconda.Mons. Dante Lafranconi, in qualit di Presidente dellaCommissione Episcopale Italiana per la famiglia e la vita, stato il principale artefice del Congresso, di cui ha aper-to i lavori. Poi rimasto sempre presente, quasinell'ombra, con il suo sorriso e la sua umilt.Ci ha detto, sintetizzando e semplificando relazioni e pro-grammi che in qualche caso potevano intimorire, che infondo la pastorale della famiglia non altro che vivererapporti fraterni, portare lo spirito di famiglia nelle nostreparrocchie, nel lavoro, ovunque siamo.

    ENRICO E MARIA ENRICA

    13 novembre 2001compleanno della comunitLa nostra comunit ha compiuto, lo scorso 13 novembre, isuoi primi due armi con Don Eugenio. Due candeline sonoun traguardo significativo, fatto di apertura, di conoscenza esoprattutto di voglia di crescere insieme.Sentimenti che si traducono in augurio, per tutti noi e per ilnostro Don.A lui in particolare vorremmo regalare il nostro affetto e lanostra preghiera, affinch il suo s di sacerdote e di parrocosia sempre strumento di grazia e fonte di gioia per lui e pertutti noi.

    necessario che sisviluppino relazioni tra

    le famiglie per unreciproco aiuto spirituale

    e materiale...In seno alla comunit

    ecclesiale- grande famigliaformata da famiglie cristiane-si attuer uno scambio di

    presenze e di aiuto tra tutte lefamiglie...

    I compiti che le famigliepossono svolgere attraverso leloro libere associazioni nondevono essere loro sottratti

    dallo Stato...(Familians Consortio)

  • corpus domini 2001

    la processione

    Non sono stati i lavori in corso. E nemmeno isensi unici, bens l'accoglienza sincera ed ilconcreto impegno che tanta gente ha dimo-strato affinch Ges Eucaristia passassequest'anno tra le case di Merlina, su fino allarotonda di Lampona, sfiorando il Dssell lun-go la Via Lugano, per poi scendere in Via Se-rafino e Via P. Ercole e gi di nuovo in piaz-za.Un itinerario diverso, nato da un'idea gi dalungo tempo accarezzata dalla Nina Gavioliche, con il solito entusiasmo, l'ha proposta eportato avanti, coinvolgendo un po' tutti e cheinconsapevolmente (lo si infatti scopertodopo) ha cos ripristinato almeno in parte unantico percorso della processione agli inizidel '900.N il sole cocente di giugno, n gli improvvi-si temporali hanno fermato i lavori di prepa-razione di stendardi, nastri, decorazioni e car-telloni. Prima fucina operativa stata la casadella Fatima e del Fausto da dove, con tipicae purtroppo quasi dimenticata naturalezzaumana e geografica, partito il "contagio"che ha coinvolto molte donne del Dssell, diLampona, di Merlina e di Via Milano, grazieanche al provvidenziale intervento di Loretache, per l'occasione, ha messo a disposizioneil suo laboratorio di cucito. Insieme al lavoro

    manuale - sostenuto anche dalle generose of-ferte degli abitanti della zona - fiorivano ideee spunti che - con l'aiuto di Don Eugenio - sisono poi trasformati in una vera e profondameditazione per tutta la Comunit.La sera del 17 giugno, il vento ci ha fatto la-sciare in chiesa il baldacchino, ma l'Eucari-stia, nelle mani di Padre Giovanni Vicari enella voce del nostro Don, ha attraversato so-lennemente le strade addobbate, ha toccatocase e balconi guarniti di fiori e ricami, ha ri-trovato il profumo dei petali, si fermataall'altare preparato con cura dalle donne diVia Serafino. Durante il percorso, le fila dellaprocessione, si andavano sempre pi ingros-sando da parte di gente che ne aspettava com-mossa il passaggio e che andava ad aggiun-gersi al lungo corteo - composto e solenne -scandito da canti, riflessioni e preghiere.Al termine, nella nostra chiesa stracolma, cisiamo ritrovati tutti per la benedizione chesenz'altro ci aiuter a tenere Ges Eucaristiain mezzo a noi - nel cammino quotidiano diogni famiglia e nell'intensit delle celebrazio-ni comunitarie, per riscoprirne l'essenza - purnelle novit e nei cambiamenti - affinch isuoi frutti siano veri e concreti nel cuore ditutti.

    ANNA B.

  • voci e note per la comunitApriamo in questa pagine un "angolo musicale"per rievocare la bella serata del 13 ottobre scorso,che ci ha radunati tutti in Chiesa per l'ElevazioneSpirituale dedicata ai 60 anni di attivit del Mae-stro Angelo Clerici come organista e guida delcoro.Per l'occasione ci siamo uniti alla corale di Giro-nico sotto la direzione di Emanuele Benzoni -con il comune intento di testimoniare al MaestroClerici l'affetto e la riconoscenza del suo paesenatio e di quello di adozione per il prezioso e co-stante servizio reso a Dio e ai fratelli. stata una serata intensa di raccoglimento, gioia,musica e meditazione - contraddistinta daun'atmosfera veramente speciale che si respiravasia sul palco dei cantori che tra le note dei due or-ganisti (Stefano e Davide), ma soprattutto fra letantissime persone presenti.Grazie anche a Don Eugenio che, con le sue paro-le semplici e profonde - ha dato spessore spiritua-le e calore famigliare ad un grazie che saliva aDio per il dono di chi ha saputo metterete suedoti al servizio di tutti.Commosso, il Maestro Clerici si complimentatocon i cantori e gli organisti, sorpreso e grato per ilfatto che avessero unito le loro forze per realizza-re questa speciale esecuzione.E in una simile cornice, nato spontaneo anche ilgrazie della Comunit verso un'altra sua "colon-na" vocale e musicale: la Anna Somaini Ghiel-metti. Lei non se lo aspettava ma, nelle paroledella pergamena e nel profumo dei fiori che leabbiamo porto e soprattutto nel caloroso applausodella gente, c'era semplicemente tutto quello chelei ha dato in cinquant'anni di presenza preziosa ediscreta, dolce e materna, in tutte le nostre litur-gie e iniziative, dalle pi semplici alle pi solen-ni.Il Maestro Clerici e la Anna non sono che duedelle tantissime note che lavorano per me (vedifirma). Ce ne sono tante altre e ne aspettiamo dinuove: piccole o grandi, semplici o diesis.Il rigo da riempire infinito e la musica che sisuona, si canta, ma sopratutto si vive per Dio,non smette mai di sorprenderci, aiutandoci a co-struire ci che di pi bello c' in ciascuno di noi.

    LA COMUNIT PARROCCHIALE

    UN GRAZIE DA...Carissimi,non troviamo parole giuste per ringraziarvidella bella domenica trascorsa il 21 ottobrein occasione della festa degli anziani.Per primo Don Eugenio, che ha celebratouna S. Messa speciale, poi i Fooc e Fiam, icui cuochi ci hanno deliziato con un succu-lento pranzo. Gli organizzatori e tutti colo-ro che con tanto amore ci hanno servito.Un ringraziamento speciale per i suonatorie cantanti, che quest'anno ci hanno donatoun momento di allegria, ricordandoci i tem-pi della nostra giovent.Un ringraziamento anche a tutti noi anzianiche ancora abbiamo raccolto i soldi abba-stanza per continuare l'adozione dei trebambini di Suor Amelia.A tutti un sincero grazie e un arrivedercialla prossima!

    I VOSTRI ANZIANICommento della redazione: un grazie cosbello e sincero fa pensare al fatto che siamonoi a dovervi essere riconoscenti. Per ciche ci avete dato e per tutto ci che ancoraci date e ci insegnate!

  • gam

    * * *Poco prima che il nostro giornalino venisse stampato, arrivata l'ultima lettera di Suor Amelia, con gliauguri di Buone Feste. La pubblichiamo con gioia perch un'altra occasione per sentirci uniti in questoperiodo di preparazione al NataleAmakuriat, 21/10/01Gamiti carissimi,oggi la nostra Festa (Giornata missionaria,ndr) ed bello sentirci molto uniti!Ci che conta che continuiamo ad aiutarcia tener viva questa nostra magnifica Voca-zione Missionaria! Inutile dirvi che proprioper questo oggi vi ho sentiti tutti molto pre-senti in un modo tutto particolare e cheanch'io, ringraziando il Signore per voi, viho presentati a Lui perch vi conceda conti-nuamente tutte le grazie che desiderate.

    Vi assicuro che io sto bene e procedo bene,

    cercando di vivere con la nostra gente le va-rie situazioni belle e meno belle. Infattiquest'anno, dopo aver sofferto molto nel ve-dere il seminato e germinato seccare, abbia-mo avuto la gioia di riseminare e, in questiultimi due mesi, immagazzinare un buonraccolto. Siamo anche testimoni impotenti,a volte, dei brogli che i governanti fannoalla nostra gente. vero, nella Diocesi ci sono gli incaricatidella "pace e giustizia" e quindi dell'educa-zione civica, che stanno facendo un prezio-so lavoro di coscientizzazione fra la gente,ma proprio per questo il Vescovo e gli inca-ricati sono gi stati avvisati di futura espul-sione e prigione. Non che questo blocchi ilnostro lavoro, ma quanti "pali fra le ruote"ci mettono!Quante calunnie alla Chiesa Cattolica!Per tutto questo ci d la certezza che siamosulla via giusta, non vero?E allora: sempre unitissimi nel pregare per-ch questo regno di amore e di pace avven-ga e perch ognuno si impegni a fare la suaparte nel piccolo mondo che lo circonda,cos che tutto il mondo abbia e viva davveroin pace!Termino porgendo ad ognuno gli auguri diBuone Feste e tutta la mia viva riconoscen-za!

    SR. AMELIAN.B. (comunicazione dei responsabili delGAM): abbiamo chiesto a Suor Amelial'elenco dei Bambini che si sono trasferiti inUganda, cos, appena possibile, faremo co-noscere la situazione alle persone che lihanno adottati.

  • il "nostro" Don Dante, Vescovo di Cremona

    L'entrata di un Vescovo nella sua Diocesi unevento di grazia e di chiamata. Un evento dacondividere, tanto pi se il Pastore uno di noi.Cos stato per l'ingresso di Mons. Dante La-franconi, lo scorso 4 novembre, quale 107 Ve-scovo di Cremona-dopo aver retto per diecianni la Diocesi di Savona-Noli.Ronago - uno dei suoi "ponti" pastorali e diamicizia non poteva mancare all'appuntamen-to. Abbiamo avuto la fortuna di poterci unire alpullman diocesano in partenza da Como. Equesta "fortuna" ha anche un nome: Mons. Car-lo Calori che, come guida spirituale, ci ha dol-cemente e fermamente immersi in un clima diunit, di preghiera e di conoscenza.Conoscenza soprattutto del nuovo "terreno" pa-storale di Don Dante, attraverso il suo interes-sante e coinvolgente racconto della vita di di-versi Santi laici del cremonese, del loro colle-garsi e intersecarsi, nei secoli, con la Diocesi diComo e con i suoi Santi.Le grazie di Dio abbondano sempre, sia nelpassato che nel presente, sulle barche del Lario,del Mar Ligure e del Po, e... anche sui pullman.Con noi c'era il Prof. Mario Mascetti che, conuna appassionata quanto documentata relazio-ne, ci ha fatto ripercorrere gli itinerari storici,politici, culturali e artistici che legano le citt diComo e di Cremona.Siamo cos giunti all'incontro di quest'ultimacon il suo nuovo Vescovo: il calore dell'attesa edell'accoglienza erano tangibili negli sguardidella gente, nel saluto del Sindaco e nella foltarappresentanza di autorit civili e religiose.Da parte sua, Don Dante ha largamente colmatola speranza dei suoi nuovi figli, senza dimenti-care Mandello, Como e Savona.Il Vangelo del giorno parlava di Zaccheo. Nellasua omelia, Don Dante ha detto che nessuno sideve sentire escluso dalla Chiesa e che la sua

    umile speranza pastorale proprio quella dinon perdere alcuno di coloro che gli sono statiaffidati.Nella splendida cornice della Cattedrale, la ce-lebrazione eucaristica - austera ma intensa eviva - ha suggellato l'abbraccio corale al nuovoVescovo. Lui era l, inviato dal Papa - solennenei paramenti e nei simboli del suo mandato -eppure carico di tenerezza fraterna e famigliare:nello sguardo, nel sorriso e perch no......anche in quel ciuffetto di capelli bianchi scom-posti dallo zucchetto.Le sue parole sono risuonate in tutti i cuoricome quelle di un padre e di un pastore cheama i propri figli e che d la vita per loro.

    ANNA B.

  • gam

    ronagoin africa

    Si apre, con questa edizione, una rubrica che crediamo vi possa interessare e che speriamopossa arricchirsi sempre pi di nuove voci. Come gi vi dice il titolo, essa intende raccogliere e divul-gate la testimonianza dei nostri compaesani che hanno vissuto un'esperienza di volontariato in Africa.Tra loro vi sono tanti giovani: Marco Riggi, Giovanni Quadranti, Erminia Grisoni, Giovanni Alberio,Giorgio Minotti, Andrea Ciceri, Saimon Vanotti, che ci hanno rappresentato in terra di missione..

    Come GAM che segue l'opera dei nostri missionari ci sembrato bello cogliere anche que-sto nuovo aspetto di "supporto ronaghese", proponendovi, con questa prima uscita. la testimonianza diMarco Riggi. e l'articolo delle nostre quattro "matricole guanelliane" in Congo.Marco Riggi - 27 anni. Nel 2000 ha vissuto in Co-sta d'Avorio un primo "assaggio" durato il tempodelle ferie, tre settimane, per poi ripetere l'espe-rienza in Uganda, nel2001.La conoscenza di persone e del parroco di Vene-gono - Don Michele - gli hanno aperto la via perrealizzare un progetto che gi da tempo coltivava:essere di aiuto a qualcuno e conoscere l'Africa. Ilprimo impatto, appena sceso dall'aereo, statoquello con gli odori, i colori, l'umidit, i paesaggidella rossa terra africana. E poi, con altri quattroragazzi, arrivato a Toup - in Costa d'Avorio -dove, a braccia aperte - c'era ad attenderli il parro-co africano, Abb Louis.Il loro compito sarebbe stato quello di aiutare ilparroco ad organizzare l'oratorio per i bambinidai 2 ai 12 anni, incoraggiandoli a ritrovarsi, agiocare insieme, a superare le diffidenze.L'aspetto pi gratificante di questa esperienza stato per Marco il contatto con la gente, con il loroaffetto, la loro grande ospitalit, le loro usanze etradizioni. stato il ritrovare al mattino presto ibimbi pi piccoli sui gradini della casetta adaspettare i loro animatori. stato il seguire l'AbbLouis nei suoi giri sulle piste che collegano i 40villaggi della parrocchia. Ogni domenica, la cele-brazione della Messa toccava ad un villaggio di-verso. L'Abb Louis avrebbe desiderato fare alme-no due villaggi ma si sa - in Africa la Messa an-che momento di aggregazione, di gioia, di festae... i tempi non rientrano certo nei nostri 45 minu-

    ti!.Bisogna almeno moltiplicare per tre.Come per tre o per cento volte, vanno moltiplicatele difficolt sociali, rispetto alle nostre. Eccone al-cune:- Stipendio mensile per un uomo che lavora nellepiantagioni di caucci: l'equivalente di quaranta-mila lire.- Costo della benzina: come in Italia- Costo di una macchina: pi che in Italia- Prodotti della terra: banane, noci di cocco, ana-nas- Allevamento: perla pi pollame- Commercio: gestito per la maggioranza da liba-nesi- Servizio sanitario: Ospedale di ABU e suore chesi occupano delle vaccinazioni andando di villag-gio in villaggio.- Religione: cristiani e musulmani, pi sette ditipo animista- Istruzione: per andare a scuola bisogna pagaree per il bilancio mensile della famiglia imparare aleggere a scrivere un lusso quasi irraggiungibi-le.- Socialit: ogni "clan" molto unito e solidale.Vige un rapporto di estrema fiducia che ben illu-strato da questa loro "immagine". E cio che ibimbi sono come i polli. Li lasciano liberi, maognuno di loro, a sera, sa qual il suo.- Aspettativa media di vita: 40-50anni.

  • gamronago in africa

    * * *

    La societ in cui viviamo piena di comodit,ricchezze e cose, attraverso le quali a volte tra-spare un' immagine di realt lontane e comple-tamente diverse da sembrare irreali: ci cheda sociologi ed economisti definito terzomondo.Queste immagini ci urtano e ci fanno sentire unpo' scomodi sulle nostre soffici poltrone: for-se un po' questo che ci ha spinto a partire, lagrande incoerenza e ingiustizia presente nellasociet mondiale, ma anche la curiosit di sape-re come fanno a sopravvivere milioni di perso-ne non mangiando tutti i giorni, non avendo la-voro, non avendo la possibilit di curarsi e diandare a scuola.In noi vi era la volont di avvicinarsi e capirecosa noi possiamo fare per lottare contro questeingiustizie che hanno schiacciato e impeditofino ad ora lo sviluppo di questi paesi e la bel-lezza di donarsi agli altri, ai poveri, a coloroche hanno bisogno di aiuto e attenzione, comeGes ci ha insegnato e chiesto. Abbiamo sem-plicemente scelto di non fare gli indifferenti.

    L'occasione di partire d stata proposta da pa-dre Adriano Folonaro responsabile dei progettimissionari che l'Opera Don Guanella promuovein Africa.La nostra destinazione era Kinshasa, la capitaledella Repubblica democratica del Congo, unadelle citt con maggiori problemi di sovrappo-polazione e che negli ultimi anni a causa dellaguerra incontra notevoli difficolt a garantireuna vita dignitosa ai suoi sette milioni di abi-tanti.Qui l'opera Don Guanella, grazie alla presenzadi padre Guido Matarrese gestisce un seminarioe porta avanti un progetto finalizzato alla rein-tegrazione dei ragazzi di strada, bambini orfanio abbandonati dalle famiglie d'origine accusatidi essere stregoni. Raccolti dalla strada vengo-no accolti in quattro centri; con i pi piccoli sicerca il reinserimento famigliare e nel contem-po di istruirli permettendo loro di frequentare lascuola. Ai pi grandi invece viene insegnatauna professione al fine di una reintegrazionesociale attraverso alcuni microprogetti in fase

  • gam

    Per darvi il tempo di assimilare edapprofondire questi dati, rimandiamo aiprossimi numeri la successiva testimo-nianza di Marco in Uganda, di Giovanninel Togo e di Erminia in Ruanda.

    Anche per tenere viva questa nuovarubrica o per ascoltare eventuali altre"voci ronaghesi dall'Africa" di cui nonsiamo a conoscenza.

    Possiamo comunque anticiparvi chequanto in questi ragazzi ci ha colpito stato l'atteggiamento pacato, sereno eumile, tipico di chi fa delle scelte contro-corrente senza avere n la pretesa diostentarle e nemmeno la voglia di tenerlesolo per s.

    Scelte che indicano una bellissimavia, per chi la voglia seguire.

    IL VOSTRO G.A.M.

    di realizzazione. Il nostro compito consistevanel trascorrere l'intera giornata con i ragazzi ac-colti nei centri intrattenendoli con giochi, atti-vit pratiche, musiche e danze poich la scuolaera sospesa per la pausa estiva. Oltre a questoabbiamo avuto la possibilit di mettere a dispo-sizione il nostro tempo per alcuni lavori di ma-nutenzione del seminario e per un'opera di di-sboscamento al fine di formare una comunitagricola rientrante nel microprogetto agricoltu-ra.L'esperienza ci stata molto utile perch ci haaperto gli orizzonti su realt e problemi che quanon ci toccano. stato bello e arricchente vive-re per un mese a fianco dei poveri perch ab-biamo capito che per essere felici non serve ilsuccesso, la ricchezza.. .ma un animo disponi-bile a donarsi e a donarne e a vivere per gli altriproprio di ogni cristiano.

    GIOVANNI, GIORGIO, ANDREA E SAIMON (18-20 ANNI)

    * * *Dal Sudafrica, dove appena arrivato, ci scrive P. Philip Zema, con la consueta freschezza e sponta-neit:Carissimi,finalmente ho travato la tranquillit e mi sento veramente in sollievo dopo aver lasciato Gulu (Ugan-da), dove negli ultimi giorni non trovavo tempo per me stesso, tranne che per dormire. Ero io a chie-dere di venire in Sud Africa per l'anno sabbatico*, perch ero veramente stanco. Quando troppo sipu sempre dire basta per potersi riposare.Essere sempre disponibile e non essere capace di dire no alla gente, ha fatto veramente soffrire il miotempo personale per pregare, per studiare, per scrivere lettere. Cos non vi ho potuto scrivere da mol-to tempo.Buona notizia!. Mi sono arrivati i vostri soldi (2.500.000 lire). GRAZIE INFINITE!. Mi sarannomolto utili durante l'anno sabbatico. Dopo questo anno, ritorner in Uganda, ma non pi a Gulu. Nonso ancora dove sono destinato. Forse devo prepararmi per una missione fuori Uganda. Quando mi fa-ranno sapere, vi metter al corrente.Tantissimi cari saluti a tutti quanti. Il Signore sia con voi e vi benedica!

    P. PHILIP ZEMANota della redazione:* Anno sabbatico: presso gli antichi Ebrei era l'anno, ricorrente ogni sette anni, in cui cessava il lavorodei campi e venivano condonati i debiti. Ancora oggi, specie a livello universitario, un anno a cui gliinsegnati hanno diritto - come congedo retribuito - per dedicarsi allo studio e all'aggiornamento. Per Pa-dre Philip questo significa un anno - non retribuito - di studio, di preghiera, di aggiornamento e di ripo-so, per potersi preparare ad un nuovo compito missionario.

  • gam

    * * *

    Dal Kenya, Suor Amelia ci scrive. Pubblichiamo alcuni stralci significativi delle sue due ultime lettere:Carissimi,grazie per tutto ci che mi scrivete e per tuttoci che fate per noi. Ringrazio tutti quelli chelavorano per il G AM. e Don Eugenio.... E quest'anno come andato il 14 anniver-sario di P. Giuseppe?. Come vanno le proce-dure per la sua beatificazione?. Sapeste quan-to mi presente e affido a lui le nostre diffi-colt! Non vi nascondo che col suo sorriso ri-tratto sull'immaginetta del "servo di Dio" mitiene su di giri e medito spesso la sua frase:"Quel che Dio vuole non mai troppo.". Ungrazie particolare per la lista dei bambiniadottati che mi molto utile per tante cose,ma specialmente per ringraziare a ricordare alBuon Dio tutti gli adottanti, che saluto tantis-simo.Il motivo per cui sto scrivendo per comuni-care a coloro che hanno adottato i e le nostre/iscolari, la loro situazione. Si tratta dell'annoscolastico scorso che andato male. Cosmolti degli adottati hanno lasciato la scuolatrasferendosi con i loro famigliari e bestiamein Uganda, dove cio non abbiamo pi la pos-sibilit di seguirli. Questo per i ragazzi (se-guiti da maestri locali) che preferiscono fare ipastori, mentre delle ragazze - per ora - se nesono perse solo due. Sar perch essendocome in collegio, vengono seguite meglio, siacon il cibo che con le lezioni di "doposcuola".

    C' sempre con loro la Suora ed una maestri-na, e sono molto contenti pure i loro genitori.Ora il mio problema di coscienza : possousare quei soldi per aiutarne altri che dimo-strano la buona volont di studiare? O, senzabeneficiare uno solo, aiutare tutti gli scolarinon adottati con le spese principali dellascuola: retta, quaderni, sapone, divisa?.So che mi direte: fa come meglio credi. Ma iovoglio che sappiate come vanno le cose qui,di modo che se non vi arriva qualche letteri-na, siete al corrente, va bene?. Cosa volete, iPokot sono cos. Dobbiamo amarli comesono, senza pretendere di cambiarli, perchDio solo sa il giusto modo ed il giusto mo-mento!. Vi dico questo perch quest'anno ab-biamo avuto delle loro reazioni che ci hannomolto meravigliato. Che ci sia lo zampino deiprotestanti o dei loro governanti, pazienza!. Anoi non resta che continuare a rispettarli edamarli nel giusto senso, sopportando il tutto:alla fine pure i Pokot, illuminati dal BuonDio, sapranno prendere le loro decisioni, non vero?Ciao a TUTTI e AUGURONI!.

    VOSTRAAFF.MA SUORAMELIAP.S. a tutti i Gamiti: mando questo bel bambino,che dorme sonni tranquilli, a portarvi il miovivo e riconoscente GRAZIE.

  • l' "uomo-globale" o l'uomo?(la folla o zaccheo?)

    Il nostro sembra essere un tempo contrasse-gnato dai grandi numeri. Il mesto conteggiodelle vittime dell'attentato dell'11 settembrealle Torri Gemelle, il drammatico rituale deiresoconti quotidiani dei caduti sotto i bombar-damenti, ma anche l'esodo di migliaia di profu-ghi che sbarcano sulle nostre coste provenendodai posti pi diversi sembrano sottolineare solouna contabilit che poco riguarda la dignitdell'uomo. Di ogni singolo uomo.Forse mostri orecchie i nostri occhi, ormai sin-tonizzati ed assuefatti a quelle immagini ed aquei numeri ci fanno facilmente dimenticare ivolti, le mani, gli occhi, le sofferenze di quellepersone.Viviamo nella societ di massa, dove l'indivi-dualit viene soffocata e compressa.Vai in banca e sei un numero, fai un certificatoe sei un suono onomatopeico sgradevole.Come deve essere stato fortunato lo Zaccheonarrato dall'evangelista Luca quando Ges, tra-scurando la folla, lo ha chiamato per nome, loha identificato, gli ha fatto capire che volevaproprio lui, riconoscendolo in mezzo alla mol-titudine.Il fenomeno della globalizzazione, di cui tantosi parla, insieme a molte opportunit, determi-na un allentamento dei legami tra l'uomo e iluoghi in cui nato e vissuto, i sapori, gli odo-ri, la cultura del suo territorio.Nella new economy (cio nel lavoro basatosull'informatica, sulla pubblicit, sui beni co-siddetti immateriali) chi anziano, chi ha ma-turato esperienza lavorativa, chi non "pensagiovane" o non ha pi un bell'aspetto, viene ra-pidamente sostituito, tanto facilmente rim-piazzabile quasi fosse il pezzo di un ingranag-gioNon forse vero che la legge dello spettacoloe del mercato fa nascere divi e divetti televisi-vi, che vengono usati e poi prontamente sosti-

    tuiti dopo una sola stagione?Il Grande Fratello 1 sostituito dal Grande Fra-tello 2, i Pokemon dai Digimon, la soubrettebionda da quella mora, quell'allenatore da unaltro, chiss perch pi bravo e telegenico.L'uomo contemporaneo sembra sempre allarincorsa del nuovo, si adegua spesso acritica-mente a scelte imposte da altri, quasi incapacedi selezionare l'utile e il giusto. il fenomenoche qualche sociologo definisce "carnevalizza-zione", dove la quantit sconfigge e soppiantala qualit.Che bello il lavoro di mio padre, sarto, che po-teva avere un rapporto diretto con la stoffa, chela lavorava con i tempi dettati dalla sua abilitaffinata in anni di esperienza. Che bello quan-do imbastiva, provava, ripassava con cura lecuciture!Riusciva quasi a rallentare il tempo, con un la-voro fondato sull'individualit, sulla precisio-ne, sul rapporto di fiducia diretto con le perso-ne.Oggi la legge del profitto a prevalere, l'Eco-nomia che detta gli indirizzi alla Politica, chespesso non possiede pi gli strumenti per go-vernare i cambiamenti economici e sociali eper orientarli a vantaggio della collettivit.Ci sono aziende che aumentano il loro valoredi borsa quando tagliano posti di lavoro, licen-ziando cinquantenni non pi adeguati alle nuo-ve esigenze produttive. Nei convegni si parlasolo di investimenti, di strategie di mercato,mai di uomini in carne ed ossa.Ecco perch la figura di Zaccheo rimanestraordinariamente attuale; egli il prototipo dici che vorremmo essere: una persona che vie-ne riconosciuta per ci che , che sa farsi pro-vocare al di l delle proprie sicurezze e che saaprirsi con l'intelligenza del cuore alla speran-za.

    MAURIZIO

  • caritas:il punto su...

    le cifre della solidarietIl fondo d solidariet nasce nella nostra parrocchia nel 1995 con lo scopo di dare la possibilit apersone e famiglie in difficolt economiche di ricevere anticipazioni in denaro a titolo gratuito(cio senza il pagamento di interessi alla restituzione). Le motivazioni che stanno alla base diquesta iniziativa vengono dal sentirci chiamati ad essere comunit capace di condivisione,sull'esempio di quelle dei primi cristiani in cui i beni venivano messi in comune perch nessunofosse povero, ma tutti potessero disporre di ci di cui avevano bisogno.La raccolta di fondi avvenuta sia attraverso offerte libere a fondo perso, sia attraverso la conces-sione di prestiti (anch'essi a titolo gratuito) alla parrocchia, che si impegnata a restituirli allascadenza.Riportiamo qui sotto le "cifre della solidariet", illustrando l'andamento del fondo in questi anni ela sua situazione attuale.Certamente i numeri non sono importanti; ad essere importanti sono i volti ed i cuori che li hannogenerati. Volti e cuori di persone che hanno creduto alla novit rivoluzionaria e attuale del Vange-lo.OFFERTE LIBERE (a fondo perso): 53.605.050di cui 18 milioni per prestiti trasformati in offerta e altri 18 milioni da Fooc e FiammPRESTITI RICEVUTI (a titolo gratuito): 187.000.000di cui: 100.000.000 dalla Caritas Diocesana (completamente restituiti)

    47.000.000 da parrocchiani (18 milioni girati ad offerta e 29 milioni restituiti)40.000.000 dalla Parrocchia (10 milioni rimborsati e 30 ancora da restituire)

    ANTIC1PAZIONI CONCESSE: 173.500.000concesse con scadenze diverse e con restituzioni periodiche senza interessi. Attualmente sono sta-ti restituiti 101 milioni e 200 mila; la parte restante sta rientrando attraverso restituzioni con ca -denza mensile o bimestrale.Sul fondo di solidariet transitano anche le entrate e le spese relative alla gestione del locale diaccoglienza parrocchiale e alla vendita dei prodotti equo solidali. Ecco i numeri:LOCALE DI ACCOGLIENZA:Entrate: 30.612.000 di cui 25.000.000 derivanti dalla destinazione dell'8 per mille da parte delladiocesi; la parte restante deriva da offerte libere.Uscite: 10.117,500 in questa cifra non sono compresi i lavori di ristrutturazione e di arredo del lo-cale, realizzati prima della nascita del fondo di solidariet e ammontanti a circa 20.000.000 diLireVENDITA PRODOTTI EQUO SOLIDALI:Costo dei prodotti acquistati: 27.231.700Ricavo dalle vendite mensili: 27.903.650Quale segno, pur simbolico nella cifra, di vicinanza anche concreta ai paesi del Sud del mondo stato deciso di devolvere il ricavato di questa iniziativa alla missione presso la quale quattro no-stri ragazzi hanno lavorato come volontari durante la scorsa estate.Attualmente il fondo viene incrementato quasi esclusivamente dai rimborsi periodici delle antici-pazioni concesse. Il suo saldo di quasi 32.000.000, appena sufficienti per la restituzione dell'uni-co prestito ancora aperto.Per chi volesse perci contribuire a sostenere il fondo di solidariet, ricordiamo che i versamentipossono essere effettuati sul c/c 1325 presso la Banca Popolare di Milano di Ronago e Falop-pio. Un grazie di cuore a chi, nel silenzio, in questi anni ci ha gi pensato.

  • caritas

    dopo l' 11 settembreIl gesto terroristico contro le Torri Gemelle di New York rischia di dar vita a reazioni difficilmente

    controllabili dettate dall'emotivit. Questo intervento del vicedirettore della Caritasitaliana chiede chiarezza, distinzione e discernimento, mettendo in fila alcuni

    punti nodali sui quali opportuna una riflessione di tutti.

    I drammatici eventi dell'11 settembre sonoprima di tutto, per i credenti, un duro richia-mo alla consapevolezza sulla realt e sullapervasivit del male: il male c', con una suaforza di espansione; la violenza possibile eproduce morte per malvagit, follia, smodatodesiderio del potere, vendetta, empiet...Una delle reazioni a tanto male stato il biso-gno di preghiera. Il 14 settembre ci si fer-mati per qualche minuto in tante parti delmondo, chi nei luoghi di culto o nelle piazze,altri sui posto di lavoro o nella propria casa. stata un'inedita e positiva occasione "civile"di rientrare in se stessi, mettersi davanti a Dionel segreto del proprio cuore e comunque-credenti di diverse fedi e non credenti - tro-varsi accomunati in uno spazio ideale, metter-si di fronte a Qualcuno, o sperare che ci siaQualcuno da invocare nella prova.Questa voglia di preghiera un segno deitempi da accogliere e valorizzare perch,come cristiani, dobbiamo cogliere l'occasio-ne, in questi tempi duri, per educare alla ri-cerca del vero Dio che ci converte il cuore, cicambia la vita, ci indica la faticosa via delbene e ci aiuta a opporci al male, a non caderein tentazione.C' bisogno di chiarezza, distinzione e discer-nimento, cui vorremmo contribuire anche conquesta modesta riflessione, che mette in filaalcuni punti nodali senza la pretesa di scio-glierli.L'autonoma responsabilit della politicaChi esercita un'autorit civica ha il diritto/do-vere degli atti che gli competono; si tratta diun potere pienamente "laico", da esercitare inmodo consapevole e responsabile, senza pos-

    sibilit di appello a istanze superiori. L'eserci-zio del potere si misura dai frutti di benessereche produce e dal consenso che ottiene. fuori luogo chiedere l'appoggio di una fede odi un apparato religioso a scelte di natura po-litica. Le proposte religiose, in ragione dellaloro capacit di diffusione sociale, contribui-scono a migliorare la societ se riescono adanimare dal di dentro i progetti storici. Nonha senso, almeno nelle odierne societ occi-dentali, il tentativo di attribuire a una fede(nello specifico quella cristiana) funzione di"religione civile"; n, per converso, vederenella politica lo strumento dell'attuazione diideali e progetti propri per una confessionereligiosa.L'uso della violenza da parte degli statiCircola una preoccupante confusione d'idee,amplificata dai mass-media. Si sta facendouso quasi intercambiabile dei termini guerra erappresaglia. Ma rappresaglia un'azione ditipo vendicativo sul (supposto) nemico, evocala dolorosa memoria di azioni naziste. Posso-no uno stato democratico o un'alleanza di statidemocratici farsene promotori?Le teorizzazioni classiche della guerra preve-devano la proporzionalit tra il danno subito el'offesa arrecata, una ragionevole probabilitdi vittoria e di restaurazione del diritto, la ne-cessit che a dichiarare guerra sia l'autorit le-gittima. Verificare tali condizioni di etica so-ciale esporrebbe a pi di un dubbio le mon-tanti ipotesi di guerra, in particolare la possi-bilit di colpire in modo decisivo un avversa-rio difficilmente localizzabile e il rischio diprodurre l'effetto di compattare intorno ai ter-roristi un fronte di solidariet in molte parti

  • caritas

    del mondo. Si tocca ancora una volta conmano la drammatica crisi delle Nazioni uni-te, inadeguate a fungere da autorit super-partes sulle grosse questioni mondiali. Ilterrorismo non un nemico degli USA, madell'intera umanit: pu colpire e di fattocolpisce in ogni parte del mondo, le vittimesono cittadini di molti stati. Siamo di frontea un crimine contro l'umanit, che presup-porrebbe di attivare in primo luogo il Consi-glio di sicurezza dell' ONU e il Tribunalepenale internazionale.La complessit delle questioni ulterior-mente aggravata da alcune concomitanze:l'esistenza di guerre e conflitti "dimenticati"a cui vari paesi, tra cui gli USA, procuranoarmi e appoggi; l'impulso, per destabilizzarepotenze rivali, fornito a centrali del terrori-smo internazionale da parte di chi adesso colpito; l'autofinanziamento del terrorismoattraverso le borse e le banche di tutto ilmondo, nonch traffici internazionali (comela droga) nei quali l'occidente parte attiva.Occorre ricordare anche le altre guerre

    chiaro che bisogna intervenire contro iterroristi, metterli in condizione di non nuo-cere, possibilmente assicurandoli alla giusti-zia attraverso un regolare processo. Ed una lotta dura, che fa parte delle gravi re-sponsabilit dei governanti.Ma quella contro il terrorismo non l'unicaguerra da combattere, l'altro grande nemico la povert, l'ingiustizia su scala planetaria.L'azione dei terroristi contro i simboli delpotere economico recluta adepti tra le vitti-me di quei conflitti in cui gli USA hanno unruolo, simpatizzanti trai poveri del sud delmondo.Bisogna decidersi a combattere la povert.Come per ogni guerra, esiste una prepara-zione remota, l'umanit deve dichiarareguerra alla miseria, prima di esser travoltadalla collera dei poveri. La sfida ridistri-buire l'enorme capacit di sviluppo che fi-nora appannaggio di pochi anzich oppor-tunit per molti.Sugli stati occidentali, su noi popolidell'abbondanza, perentorio il giudizio del

    UN'INIZIATIVA PER L'AVVENTO:IL CALENDARIO DA APPENDERE IN OGNI CASA"Economia solidale - Osare un tempo nuovo" il titolo del calendario per l'Avvento che ognifamiglia ha ricevuto insieme al giornalino parrocchiale. uno strumento che ci aiuter a vivere il tempo di attesa e di preparazione al Natale con losguardo puntato sulla Parola di Dio, ma che ci dar anche alcune indicazioni per incarnarlacon gesti e scelte concrete nella nostra vita.Pu essere appeso in un punto significativo della casa, e - perch no? - diventare il luogo dovela famiglia si ritrova per pregare insieme, magari recitando la preghiera che vi stampata so-pra; ogni domenica d'Avvento si potr grattare una candela e leggere insieme cosa vieneproposto. un invito a saper "osare "e metterci in gioco, per contribuire a dar vita a una vita nuova, pievangelica, pi fraterna, pi giusta e perci ad una convivenza pi umana; si tratta di far cre-scere quel granello di senape che il contadino ha gettato in una buona terra. un augurio di BUON AVVENTO, perch la venuta di Ges possa trovare i nostri cuori con-vertiti e le nostre vite pronte ad accoglierlo non solo a Natale, ma in ogni giorno ed in ogni si-tuazione.

  • caritas

    Salmo 49: "L'uomo nella prosperit noncomprende, come gli animali che perisco-no".Vale la pena di ricordare che il papa, rice-vendo il nuovo ambasciatore USA presso laSanta Sede all'indomani dei tragici attentati,dopo aver manifestato vivo cordoglio e vici-nanza nella preghiera, ha indicato gli "ur-genti temi etici che sorgono dalla divisionetra quelli che beneficiano della globalizza-zione dell'economia mondiale e chi esclu-so da questi benefici e invocato una rivolu-zione delle opportunit per tutti i membridella famiglia umana, affinch possano go-dere di un'esistenza degna e condividere i

    benefici di un vero sviluppo globale".I rapporti tra i popoli e le religioniBisogna sviluppare il dialogo tra le religio-ni, rilanciare l'ecumenismo, recuperare emoltiplicare gesti di forte contenuto simbo-lico come l'incontro di Assisi del 1986. importante approfondire la conoscenza e ilsuperamento di pregiudizi tra i cristiani e ifedeli dell'islam, cogliendo le opportunitofferte dalle migrazioni, dagli scambi inter-nazionali, dai media: C' un islam che colti-va il dialogo e la tolleranza, che vuole misu-rarsi con la democrazia, incontrarsi con lealtre religioni.Bisogna coltivare tutti i possibili spazi diconoscenza, collaborare nella lotta alla po-vert e nella promozione dei diritti umani. Ein queste azioni coinvolgere sia gli intellet-tuali dell'islam disponibili, sia i molti mu-sulmani coi quali in questi anni le nostreparrocchie e famiglie hanno sviluppato ami-cizia e reciprocit, andando oltre l'inizialeassistenza.La chiesa cattolica, nella misura in cui sapressere dialogante e pluralista al suo internoe accogliente verso fratelli e sorelle di altrereligioni, potr favorire pure tra i musulma-ni il discernimento sui possibili diversimodi di vivere l'islam.Sono strade da percorrere insieme alla diffu-sione di numerosi altri pensieri e gesti dipace, di giustizia, di riconciliazione; e allavigilanza rispetto a mentalit e modelli pre-valenti che alimentano il sospetto, l'intolle-ranza, la vendetta. tempo di pregare e meditare, di annuncia-re con le parole e con i fatti il Vangelo dellapace.Sempre pronti a rimettere tutto nelle manidel Signore.

    ANTONIO CECCONI

  • Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Centri di Ascolto e Parrocchie:Insieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomoInsieme al servizio dell'uomo

    Il centro di Ascolto e di Aiuto di Uggiate Trevano sorto nel maggio del 1998 per volontdelle parrocchie della zona Prealpi per offrire alle persone in difficolt un'occasione diascolto e di aiuto concreto. Dopo un primo colloquio i volontari cercano di accompagnarechi si rivolge al centro in un cammino che coinvolga soprattutto le parrocchie e i servizipubblici presenti sul territorio ( comuni, ASL ecc.) in modo che l'intervento non si riduca apuro assistenzialismo. fondamentale la consapevolezza che al centro arriva non un pro-blema,ma una persona che deve essere accolta e messa in condizioni di esprimere il pro-prio disagio e la propria sofferenza spesso ben pi profonda delle richieste fatte inizial-mente. Una persona che deve essere aiutata a trovare dentro di s la forza e la volont disuperare il bisogno e la difficolt. La carit non dovrebbe essere prerogativa solo deicentri di ascolto e delle Caritas ma deve diventare stile di vita per tutti i cristiani,Per questo la Commissione Caritas zonale e il centro di ascolto hanno pensato di organiz-zare una serie di incontri formativi indirizzati a tutti coloro che sentono l'esigenza di ap-profondire un cammino che aiuti a "mettere la carit al centro della propria vita". Ci augu-riamo che a questo corso partecipino tutte le parrocchie, cos da poter creare dei collega-menti pi stretti tra tutti coloro che operano o vorranno opere in questo ambito.Il corso strutturato in 5 incontri che si terranno il sabato dalle ore 18 alle 22 con cena alsacco.

    1 incontro Parrocchia e pastorale unitaria19 Gennaio 2002 presso la parrocchia di Olgiate Comasco

    2 incontro Parrocchia e Poveri16 Febbraio presso la parrocchia di Drezzo3 incontro Parrocchia e Centro di ascolto16 Marzo presso la parrocchia di Gaggino4 incontro Parrocchia, Carit e istituzioni13 Aprile presso la parrocchia di Albiolo

    5 incontro Parrocchia, Carit e opere- segno.25 Maggio presso la parrocchia di Par.

    Gli incontri saranno introdotti da una testimonianza di chi lavora sul campo che ci aiuterad entrare nel tema. In gruppo poi si rifletter seguendo una traccia che verr proposta conlo scopo di creare un confronto tra le varie esperienze. Seguir una breve sintesi per pro-gettare insieme il cammino futuro.

    Le iscrizioni si raccolgono presso il Centro d'ascolto di Uggiate via Roma 14tel 031. 948. 875, il marted e il sabato dalle 9 alle 12.

    Gli Operatori del Centro di ascolto sono disponibili a visitare le parrocchie per far cono-scere meglio l'attivit svolta affinch tutte le comunit cristiane sentano il CdA come unpunto di riferimento sul territorio.

  • BIBLIOTECA COMUNALE DI RONAGO

    SABATO 15 DICEMBRE 2001dalle ore 9 alle ore 12dalle ore 15 alle ore 18

    DOMENICA 16 DICEMBRE 2001dalle ore 9.30 alle ore 12

    presso la sede della biblioteca (Via Asilo, 1) MOSTRA di addobbi natalizi realizzati durante il corso PRESENTAZIONE del calendario 2002 con le fotografie di Ronago

    Durante l'esposizione della mostraverranno offerti dei dolci natalizicome augurio di Buone Feste

    AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI

  • COMUNE DI RONAGOAvviso ai sigg. Utenti del servizio raccolta RIFIUTI SOLIDI URBANI

    Vi rammentiamo che con frequenza quindicinale, nella giornata diMARTED

    VENGONO RACCOLTI SEPARATAMENTE:"la carta e i cartoni"

    "i contenitori in plastica per liquidi"Vi informiamo pertanto che il conferimento dei suddetti materiali deve avvenire nel giornosopra indicato, separatamente e NON inserendoli nei cassonetti frammisti ai normali rifiutisolidi urbani.Vi ricordiamo inoltre che il "vetro"

    deve essere conferito nelle apposite campane.VI RINGRAZIALO PER LA COLLABORAZIONE

    L'Amministrazione ComunaleRonago, novembre 2001