2001-1 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 1 FEBBRAIO - MARZO 2001 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 1 FEBBRAIO - MARZO 2001

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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Sommario

Per l'amico Loris di Turiddo Guerri pag.2Autunno, tempo di semina di Cmr " 3Calendario Liturgico " 4Sante Messe festive e avvisi delle parrocchie " 5Il Palterre

Sanità! Ovvero Salute e Speranza di S. Lombardi " 6Concerto alla Badia di Giulio '86 " 6Una visione da far avverare? di Beppe del piano " 6Auguri a Laura... e Francesca " 6Verso il cielo di Cmr " 7Luci e alberi di Francesca " 7

La chiusura della Porta Santa di don Q. Giorgini " 8La vignetta: L'obbedienza primo dovere del marito " 9Un anno è passato " 9Note dalla Misericordia a cura di Adriano Baccanelli

Dedicato a Loris Babbini " 10Assemblea ordinaria dei Confratelli " 10

Moscerini di Maria Pia Fabiani " 11Ricordi insigni di Gino " 11Leonardo Casal di Fausto Franscella " 12Il paese dei materassi di Civis " 12Angolo della Missione a cura di Franco Cristini

Lettere dalla Tanzania " 13IL FATTO: Un funerale del 1956 " 13LE LOGGE: I Presepi di Clèto " 13Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

Pieno successo della Giornata del Donatore " 14Un po' più di collaborazione di Francesca " 14Un generoso duemila " 15

La prima viola di Vera Cuccini " 16

I presepi nel comune di Anghiari di Giulio '86 pag. 16Mandati ad annunziare di Laura Taddei " 16La Battaglia e le armi fantastiche di W. Del Sere " 17La vignetta: Quando il medico ha bisogno del medico! " 17Questo è Natale? di Civis " 17Dalle nostre parrocchie " 18Nebbia di Vera Cuccini " 19Società multirazziali di Civis " 19La Madonna del Conforto " 19I Soci della Pia Società del Gesù Morto " 20Io clikko " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

Una esperienza di unione e catechesi " 22Tavernelle al concorso di Presepi " 23Il Presepe di Tavernelle " 23Notte fantastica " 23

Loris Babbini non sarà dimenticato di M. Senesi " 24Un Anghiarese da non dimenticare di F. Talozzi " 24Sul nonno di Giorgia " 25Un ricordo di Loris di Lorenzo Baldelli " 26Al grande Loris Babbini di Armando Zanchi " 27Breve ricordo di Loris Babbini di G. Bianchini " 27Lettori che ci hanno fatto pervenire il loro contributo " 28Alla cara Vincenza e figli di A. Zanchi " 29I nonni ringraziano di Cmr " 29Luci di Natale " 29Tre appuntamenti a Natale di Walter Del Sere " 30La festa toscana di Walter Del Sere " 30Funghi, un bene dei nostri boschi? di W. Del Sere " 30Cronachetta dei fatti... " 31

In copertina disegno by Luca Pucci

La vita della parrocchia e del paese e l’OratorioVogliamo rendere testimonianza al gruppo di persone che lavora perla puntuale pubblicazione del nostro giornale. Come altre volteabbiamo detto, cerchiamo di fissare nella carta la vita e le iniziativedella parrocchia e del paese di Anghiari. Tutto ciò è possibile grazieal contributo di voi lettori che, anche in questo inizio di anno,dimostrate attaccamento a questa iniziativa. I vostri contributi, oltreche permetterci la stampa del giornale ci denotano il vostro apprezza-mento per il nostro lavoro. Ancora una volta, grazie!Un particolare ringraziamento va alla Banca di Anghiari e Stia che hacreduto e crede nel nostro impegno.In altra pagina troverete l’elenco di coloro che ci hanno fatto pervenireil loro contributo. Per coloro che non hanno avuto la voglia ol’occasione per farlo finora, ricordiamo che il nostro C/C postale è:

11802527 Parrocchia di AnghiariCome sempre vi preghiamo di segnalarci eventuali omissioni oinesattezze, ve ne saremo grati. Ricordiamo infine che è possibileeffettuare i versamenti presso i C/C intestati alla Parrocchia diAnghiari presso le seguenti Banche:Banca di Anghiari e Stia C/C n. 5053Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio C/C n. 3389Monte di Paschi di Siena C/C n. 264346

Per l’amico Lorisdi Turiddo Guerri

Ogni volta che muore un Anghiaresedell’età mia, già troppo avanzata,mi viene meno un po’ di questo mondo.

Se poi è un vecchio amico assai cortese,la tristezza si allarga, si dilatae il vuoto che rimane è più profondo.

Ma resta, Loris, la memoria tuain questo “nostro caro vecchio Anghiari”di cui sapevi tutte le vicende.

Memoria che il paese farà suanella mente dei colti e degli ignarisui quali pur l’opera tua discende.

Però ci manchi e Anghiari se ne duolerestando attonito, senza parole.

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Autunno, tempo di seminadi Cmr

Semina il Sacerdote dall’alto dell’ambone. Sa, che più in basso c’è buon terreno per accogliere il suo preziososeme. Qualche chicco andrà sulla strada, altro sui sassi, altro ancora tra gli spini e crescerà pure la zizzania, ma lì,tra i suoi fedeli che l’ascoltano in silenzio, lì in abbondanza attecchirà il buon seme della parola di Dio.

ILLUSIONE!Nel cuore delle pecorelle il chicco di grano non raggiunge in profondità la calda e soffice zolla, dove possa

germinare, crescere e dare buon frutto. Se così fosse vedremmo le pecorelle trasformate in formichine, correre in tuttele direzioni, trascinare, trasportare, costruire, aiutare, pulire e chi più ne ha più ne metta! Un formicaio lo abbiamovisto tutti; è una meraviglia della natura, un esempio di organizzazione e di funzionalità. Invece tutto rimane comeprima.

Noi pecorelle riceviamo (e volentieri) il chicco di grano, ma così com’è lo riponiamo nel nostro piccolo silos.Quanto ne abbiamo collezionato? Forse un bel sacchetto che ci porteremo dietro il giorno del rendiconto. Lo

mostreremo timidamente al Giudice e Lui aprirà il sacchetto.Tutti quei semini si spargeranno per terra e le bianche colombe, che da quelle parti debbono essere in abbondanza,

li mangeranno avidamente, mentre noi guarderemo le nostre mani vuote.E il Sacerdote continua a seminare, mentre noi, sempre a mani vuote, intirizziti come fusi, oltre ad inutili granelli

collezioniamo anche una serie interminabile di Pater, Ave e Gloria recitati con la bocca e non col cuore. Non usciremodalla chiesa per onorare Dio con la nostra vita, ma ancora prima di varcarne la soglia ci scambiano il racconto dellenostre piccole miserie, se non addirittura evidenziamo il male e non il bene del prossimo che dovremmo amare comenoi stessi.

Che dire poi di quei silenzi, di quella reticenza, di quella chiusura nel partecipare alla liturgia? Mi sembra che ilgelo cada su tutta l’assemblea, mentre ognuno dovrebbe essere lieto di dare qualcosa di sé come servizio alla comunità.

Via i rancori, via i protagonismi, via i presunti diritti acquisiti, via la riservatezza se sfocia in freddo egoismo.Sentiamoci veramente una comunità e per essa lavoriamo con le mani e con la mente, con la sola preghiera se nonabbiamo altro da offrire, perché non ci è possibile.

Ha ragione il Dott. Cristini quando scrive nel suo “Angolo della missione” che terreno di missione sono le nostrefamiglie, perché la famiglia, a parte i problemi specifici, è legata ai giovani, la nostra speranza e l’ipoteca che abbiamosul futuro.

Trasformiamoci davvero in operose formiche e allora nel nostro cuore il chicco di grano darà frutti copiosi perla gioia nostra e del Seminatore.

Spero presto di sentire o di leggere la priorità delle scelte, cosa sarà fatto o progettato con il comune impegno.

ANCORA UN’ILLUSIONE?

TEMPO PER ANNVM

Con la domenica del Battesimo di nostro Signore Gesù Cristo è iniziato il TEMPO ORDINARIOche è il Tempo Ordinario della Chiesa che prepara ed è intermezzo ai tempi forti come Quaresima,Pasqua, Avvento.Il colore liturgico è il verde. Questo tempo è importante perché fa scendere il Mistero di Cristo at-traverso la Liturgia nella ferialità (quotidianità) della vita. Non come un fatto eclatante e solo per itempi forti, ma anche per i tempi normali della vita.

TEMPO DI QUARESIMA

La Quaresima ricorda il ritiro di Gesù in luogo solitario perprepararsi alla sua vita pubblica. Questo tempo della Chiesa ciprepara, con un impegno di maggiore penitenza, al periododella Pasqua. Il colore liturgico è il viola.

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di febbraio

1° febbraio. Primo giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.

2 febbraio venerdì . Presentazione del Signore“Candelora”. Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tem-pio per offrirlo al Signore ed è qui che appaiono duefigure fedeli e giuste: il vecchio Simeone e la profetessaAnna. Magnifico è il Cantico di Simeone: “Ora lascia, oSignore, che il tuo servo vada in pace secondo la tuaparola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illumina-re le genti e gloria del tuo popolo Israele.” (Lc 2-29-32)Primo Venerdì del mese.Nella Pieve di Micciano, alle ore 20, Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.Al Santuario del Carmine alle ore 21 recita del SantoRosario.

4 febbraio - Domenica V del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo. Giornata per la vita.

6 febbraio - Primo Martedì del mese. In Propositura alleore 17 “Ora di Guardia” con recita del Santo Rosario.

11 febbraio - Domenica VI del Tempo Ordinario. BeataVergine di Lourdes - Giornata dell’ammalato. SanteMesse secondo l’orario festivo. Nel 1858 l’ImmacolataVergine apparve a Bernardette Soubirous, presso Lourdesin Francia dentro la grotta di Massabielle. Servendosi diquesta umile fanciulla, Maria chiamò i peccatori allaconversione e suscitò nella chiesa un movimento intensodi preghiera e di carità, la quale produsse una sollecitu-dine speciale per i malati.

14 febbraio mercoledì – Santi Cirillo e Metodio, patronid’Europa.

18 febbraio - Domenica VII del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

22 febbraio giovedì – Cattedra di San Pietro Apostolo.Santa Margherita da Cortona. La festa della Cattedra diPietro fu celebrata in questo giorno a Roma fin dal secoloIV, per significare il fondamento e l’unità della dottrinache poggia sopra l’apostolo Pietro.

25 febbraio - Domenica VIII del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.

INIZIO DELLA QUARESIMA

28 febbraio mercoledì – Le CENERI. Alle ore 18 inPropositura ad Anghiari ed alle ore 21 a Tavernelle,siamo tutti invitati alla Messa durante la quale potremoricevere, quale gesto simbolico di penitenza, l’applicazio-ne delle Ceneri. Inizia quindi la Quaresima (quarantagiorni) tempo di penitenza e di rinnovamento per laChiesa intera. Non basta impegnarsi singolarmente: biso-gna sentirsi solidali con tutto il corpo mistico di Cristo. Imezzi concreti che la Chiesa ci raccomanda per questagrande opera sono riassunti nel trinomio: digiuno (per chipuò farlo secondo il suo stato di salute) – preghiera –opere di carità. Tutti i venerdì di Quaresima alle ore 16 aTavernelle e alle ore 17,30 nella chiesa di Propositura, piapratica della Via Crucis.

Mese di marzo

1° marzo - Primo giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.

2 marzo - Primo Venerdì del mese.Nella Pieve di Micciano, alle ore 20, Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.Al Santuario del Carmine alle ore 21 recita del SantoRosario.

4 marzo - Domenica I di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.

6 marzo - Primo Martedì del mese. In Propositura alleore 17 “Ora di Guardia” con recita del Santo Rosario.

11 marzo - Domenica II di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.

18 marzo - Domenica III di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.

19 marzo lunedì – San Giuseppe sposo della BeataVergine Maria. “Servo fedele e saggio! Il Signore gli haaffidato la sua famiglia.

25 marzo - Domenica VI di Quaresima. Annunciazionedel Signore. Sante Messe secondo l’orario festivo. “L’An-gelo del Signore portò l’annuncio a Maria: E concepìdallo Spirito Santo.”

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

I sacerdoti del VicariatoIl 29 dicembre si è tenuta la riunione dei parroci delvicariato foraneo di Anghiari e Monterchi nella salettaparrocchiale della Propositura di Anghiari. Erano pre-senti don Pietro Galastri, don Fabio Bartolomei,Mons. Fabio Comanducci, don Vasco Donati Sarti,don Marco Salvi, don Juan Carlos Ardila Rios, donQuinto Giorgini. Sono risultati assenti don RomanoManfredi e don Mario Montini. Fra gli altri argomentisi sono fissate le date e le località delle prossime sta-zioni quaresimali (vedi orari più sotto).

STAZIONI QUARESIMALI 2001

ANNUNCIARE CRISTO SPERANZA DELL’UOMO D’OGGI

Giovedì 8 marzo alle ore 21 Propositura di Anghiari

Giovedì 15 marzo ore 21 Chiesa delle Ville

Giovedì 22 marzo ore 21 Chiesa di San Leo

Giovedì 29 marzo ore 21 Chiesa di Tavernelle

Giovedì 5 aprile ore 21 Arcipretura di Monterchi

Lunedì 9 aprile ore 21 Santuario del Carmine: confessioni pasquali

MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO

SACRE CENERI

In Propositura ore 18A Tavernelle ore 21

AVVISOBENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

L'orario della benedizione delle fami-glie, che seguirà in linea di massimaquello dell'anno passato, verrà affissoper tempo nelle chiese.

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

Sanità! Ovvero Salute e Speranzadi Sergio Lombardi

Montagne di parole e oceani di inchiostro sonostati versati per disquisire di questo atavico problema.

A livello Nazionale la situazione da drammatica è di-venuta tragica per cui teniamoci caro il nostro ospedale diS. Sepolcro perché fra i tanti è uno dei pochi rimasti amisura d’uomo. Quando vi è la presenza del male ritengomolto importante anche il fattore psicologico e nell’ospe-dale di S. Sepolcro prima sei una persona poi un pazientee infine un numero. Intendo dire che il comportamento delpersonale paramedico è importante e a volte determinanteper l’esito positivo della patologia. Infatti la medicina of-fre una grande spinta alle più svariate patologie, ma risul-ta del tutto inefficiente se è presente uno stato depressivogenerale il quale porta inevitabilmente al rifiuto totale diqualsiasi aiuto perché vengono inibite le funzioniimmunitarie. Infatti è per questo che insisto sul fatto che èimportantissimo il fattore morale, e l’ospedale di S. Se-polcro è come una grande famiglia.

A questo proposito devo fare un personale ringrazia-mento alla signora Mirella Cortellazzi e alle sue colleghe,infatti le stesse riescono a rendere meno traumatico il fattodi essere in un luogo poco consono alla vita reale. In defi-nitiva l’ammalato è colui che vive in guerra mentre tuttigli altri sono in pace. Riuscendo a capire questa realtà èchiaro come sia importante un supporto etico per la solu-zione di un qualsiasi problema fisico. Voglio ricordare checiò non è un’invenzione ma molto tempo addietro un certoIppocrate affermò quanto sopra detto, inoltre aggiunse chela professione medica prima era una missione poi una si-tuazione lavorativa. Per concludere occorre prendere attoche la grande famiglia, cioè l’ospedale di S. Sepolcro, èun patrimonio territoriale non indifferente e che ognuno dinoi è latore della sua piccola parte affinché come tutte lecose belle, non diventi una dolce chimera.

È importantissimo sdrammatizzare momenti poco edi-ficanti e questo può succedere solo in presenza di voltiamici o di chi si pone come tale, a questo proposito è do-veroso parlare di Massimo di Anghiari, assistente in salaoperatoria, al quale ricordo sempre che in caso di serratadei negozi per alimenti canini, basta che prelevi qualcheossicino e la cena per il suo cagnolino è assicurata ! Vede-te questo serve a rendere più vivibile un momento dram-matico. Concludo dicendo che non dobbiamo permetterea nessuno di toglierci tutto questo, qualunque siano le ra-gioni addotte, perché questo è il patrimonio della nostracultura e perdere ciò significherebbe massificare noi stes-si. Detto in una sola parola sarebbe come volere correreprima di avere imparato a camminare. Meditiamo, medi-tiamoci sopra!!

Una visione da far avverare?di Beppe del pian d'Anghiari

Racconto queste cose perché a dire il vero mi hannocolpito.

Non so che giorno era, di sicuro era sabato (forse il 2dicembre). Non ricordo il perché, fatto sta che sonovenuto ad Anghiari.

Quando ho girato in cima alla Croce per scendereverso piazza, ho creduto di avere sbagliato paese. Hovisto una bella strada con dei marciapiedi che non mi eromai accorto di quanto sono belli così liberi.

Mi sono sembrate più belle anche le case.Finalmente, ho detto, c’è qualcuno che ha voce in

capitolo che la pensa come me. Stanno togliendo lefamose fioriere!

Solo che, successivamente, ripassando dalla Croce, lefioriere erano al loro posto a far “bella” mostra di sé.

Ci sono rimasto male. Mi ero illuso a credere chequalcuno vedesse le cose come me e, ancora una volta, misono sbagliato.

A me queste fioriere non piacciono. Lo so che sono dipietra, ma al primo colpo d’occhio sembrano cubi dicemento svuotati e non abbelliscono un meravigliosostradone che dopo avere attraversato tutto il paese sidistende come per rilassarsi per tutta la vallata sino alTevere.

Lo spettacolo è ancora più bello in estate quando,vicino al tramonto, i raggi del sole si riflettono suicatarifrangenti della strada e danno l’illusione di un vialeilluminato da tante lampadine.

CONCERTO ALLA BADIAServizio di Giulio '86 - Sabato 16 dicembre si è svoltoalla Badia il concerto della corale “Tourdion“ compostoda otto elementi, tutte donne. Il concerto è stato organiz-zato in onore di Loris Babbini, cittadino onorario diAnghiari che ha dato tanto al nostro paese. Nel concertosono stati eseguiti pezzi di vari periodi: dal 1500 fino adarrivare ai giorni d’oggi. Alla fine sono stati eseguiti i duepezzi natalizi più famosi: “Astro del ciel” e “Adestefideles”.

Auguri a Laura...Il 7 dicembre scorso si è laureata in Giurisprudenza,ottenendo la bella votazione di 105, LAURACOLESCHI, di Anghiari, discutendo la tesi: Illavoro interinale: flessibilità e organizzazioneaziendale .Alla neo-dottoressa le più vive felicitazioni dagliamici del coro parrocchiale di cui fa parte nonchédalla redazione de “l’Oratorio”.

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... Il Palterre

Beatitudini della seradi Cmr

Verso il cielo

Hai in mano una fiaccola accesa:se la tieni ben dritta,

la fiamma sale verso il cielo;se la inclini,

la fiamma sale sempreverso il cielo;se la rovesci,

si volgerà forsela fiamma verso terra?

In qualunque posizione tu la mettaLa fiamma non conosce altra via:

va verso il cielo.(Sant’Agostino)

Fiamma: massa di gas nella quale è in corso unprocesso di combustione, con sviluppo di calore edemissione di luce. Essendo questo gas più leggero del-l’aria che ci circonda, ecco che la fiamma sale costante-mente verso il cielo.

Molto sommariamente, da persona non addetta ailavori, mi sembra di aver dato una spiegazione “logica”del fenomeno fiamma.

Agostino guarda la fiamma con gli occhi della fede; iol’ho guardata con gli occhi della ragione.

La fede è la stupenda alchimia che può cambiare unafiamma in un anelito di speranza, il dolore in gioia, lamorte in vita.

Le innumerevoli piccole luci che in tutte le chiese delmondo vanno verso il cielo, accese da mani pietose,dicono i bisogni dell’umanità, le attese, le speranze, lagratitudine. Chi non ha mai affidato ad una candela lapropria richiesta? Da studenti si accendeva perchéandasse bene un compito, un’interrogazione, un esame(magari non ben preparati), più avanti per risolvere peneamorose, poi per la vita dei figli, poi per la salute dellepersone care. Oggi noi, popolo della terza e quarta età,accendiamo la nostra fiammella perché il Padre ci dia laforza e la saggezza per vivere bene la nostra ultimastagione, per dare ed avere comprensione e solidarietà,per amare ed essere amati.

Piccole luci rivolte verso il cielo che dicono la nostrapartecipazione alla vita degli altri, dei nostri cari efamiliari, della comunità, del mondo che soffre, dellaChiesa, delle famiglie e dei giovani in difficoltà. Ognifiammella una preghiera.

Quando tutto è vuoto, silenzio e penombra nella casadel Signore, le fiammelle-preghiera sembrano brillareancora di più e io mi avvicino all’altare in punta di piediperché i miei passi sembrano tuoni in quella pace. Miavvicino e chiedo umilmente perdono, perché Gesù,prigioniero del Tabernacolo, è tutto solo e nessuna lucebrilla davanti a Lui. Speriamo che fuori, nel mondo,siano i cuori dei Suoi fedeli a tenerGli compagnia, a

scaldare la Sua solitudine (che noi anziani dovremo bencomprendere), a dirGli grazie per quel Suo aspettarci lìa quell’altare dove ogni giorno noi dovremmo credere cheè vivo e vero e si rende agnello sacrificale che toglie ipeccati del mondo.

Il Dio Trino ed Unico, che tanto ha amato la VergineMaria, riceve da Lei le nostre suppliche affidate allepiccole luci tremule, accetta e gradisce l’intercessione deiSanti, Santi del cielo e della terra, ma noi non dobbiamodimenticare che Lui è il, Re e che tutto da Lui proviene.

Accenderò con fede la mia piccola luce per dire aMaria di spingere la nostra comunità verso un maggiore,doveroso culto, della Eucarestia, in sintonia anche conalcune parole di Sant’Agostino:

“Tu eri dentro di me e io Ti cercavo fuori, gettandomimiseramente sopra forme di bellezza che sono creatureTue.” Pace e bene a tutti.

Luci e alberiSicuramente tutti noi abbiamo ammirato il bell’albero diNatale sopra le mura e il Presepe stilizzato sulle murastesse. Bello anche il Presepe nella Piazza. Il nostro paeseè veramente vestito a festa scintillante.Per l’illuminazione e il presepe sulle mura dobbiamoringraziare i commercianti, i quali si sono autotassati ehanno fatto una pesca per San Martino per trovare i tantisoldini necessari per il montaggio delle luci.Ciò che invece non mi è piaciuto (mi scuso fin d’ora perla polemica) sono stati i troppi alberi che si sono creati.Alla Stazione, al Giardinetto, alla Croce, al Campo dellaFiera. Non vi sembrano troppi?Anghiari è il paese di tutti noi, sia di chi abita allaStazione e di chi al Campo della Fiera. Non capiscoquindi la necessità di addobbare cinque alberi (a costiabbastanza elevati per l’amministrazione). Pensiamoallora anche ai cittadini delle frazioni ,anch’essi Anghia-resi. Cosa dovrebbero dire? Anche loro avrebbero dirittoad un po’ di illuminazione natalizia? Io penso che sem-pre, ma specialmente a Natale, dovremmo cercare diimpiegare meglio le risorse che si hanno, aiutando chi hamolto meno di noi. Cercare di lavorare tutti insieme peruno scopo unico, cioè quello di fare qualcosa di piùcostruttivo per il nostro paese, indipendentemente dadove abitiamo o a quale associazione apparteniamo.

Francesca

...e a FrancescaIl 13 dicembre scorso si è laureata con la bellissimavotazione di 110 e lode FRANCESCA ROSSI, diTavernelle, nella facoltà di Lingue. Alla neo-dottoressa, fervente animatrice nell’ambi-to della Pastorale Giovanile della nostra Diocesi,vanno tanti complimenti dagli amici della Parrocchiadi Tavernelle e dalla redazione de “l’Oratorio”.

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IL GRANDE GIUBILEODEL DUEMILA di don Quinto Giorgini

La chiusura della Porta SantaCon il simbolico rito della chiusura della Porta Santa

della Basilica di S. Pietro da parte di Giovanni PaoloSecondo è terminato il Grande Giubileo de Duemila.Quella Porta, rimasta aperta, spalancata per 379 giorni,è stata attraversata da una fiumana composta da oltre 25milioni di pellegrini venuti a Roma per ottenere la graziagiubilare del perdono e della indulgenza delle propriecolpe e per lodare e ringraziare insieme al papa, Dio-Trinità, per il dono dell’Incarnazione e della Redenzioneoperata da Cristo-Gesù Unico Salvatore del Mondo.

Anch’io, il 6 maggio scorso, insieme ai pellegrini del-le mie parrocchie e della mia Diocesi, ho varcato la so-glia di quella Porta ormai chiusa, con trepidazione e spe-ranza in Gesù Misericordioso. Altre volte avevo com-piuto quel gesto negli Anni Santi del 1983, del 1975 e laprima volta nel 1950.

Ricordo ancora la gioia e l’emozione che provai quan-do, alunno della prima media nel Seminario biturgense,fui sollevato in alto da una guardia svizzera perché nonriuscivo a vedere l’esile e bianca figura di Pio XII chia-mato “Pastore Angelico”. Non so se mi sarà concesso divarcarla ancora nel prossimo Giubileo del 2025: grato alSignore per il passato, lo supplico di farmi entrare per laPorta del Cielo.

Ritornando al nostro argomento che vuole essere unsommario bilancio dell’Anno Santo. Come prima rifles-sione è la sorpresa della intensa attività del papa, veroprotagonista di questo Giubileo. Sostenuto da una parti-colare “forza dall’Alto” nonostante la cagionevole salu-te e l’avanzata età ha affrontato caldo, freddo, pioggia...pur di essere sempre presente alle numerose e faticoseudienze, celebrazioni, pellegrinaggi, programmati dall’ap-posito comitato. Seguendo il calendario giubilare elencoin ordine sparso i Giubilei delle varie categorie: dei bam-bini, dei giovani, degli anziani, dei malati, dei disabili.Proseguiamo con quello del laicato, dei diaconi, dei pre-ti, dei vescovi e dei religiosi... Ricordiamo inoltre i Giu-bilei delle varie professioni: degli universitari, degli scien-ziati, dei giornalisti, degli artisti, sportivi, politici, go-vernanti, parlamentari... Non possiamo dimenticare ilGiubileo delle Famiglie, dei carcerati, dei migranti, deilavoratori, artigiani, agricoltori, militari, vigili, polizia...

Il Grande Giubileo del Duemila è stato inoltre carat-terizzato dai pellegrinaggi papali nei paesi biblici. Co-stretto a rinunciare a quello in Iraq sulle orme di Abramo,realizza quello sul Sinai. Da quel luogo, come novelloMosè, il papa ricorda al mondo l’importanza della Leg-ge naturale-divina del Decalogo. Prosegue il suo tantodesiderato e preparato pellegrinaggio in Terra Santa:

Betlemme, Gerusalemme (Cenacolo e Calvario),Nazareth, il Monte delle Beatitudini da dove proclama laNuova Legge Evangelica a numerosi giovani accorsi perascoltarlo. Il papa aveva tanto pregato, parlato e agitoperché l’anno bimillenario della natività di Cristo, se-gnasse l’accordo di pace tra palestinesi ed ebrei. Pur-troppo non è stato così: ma il seme della pace, seminatodal papa pellegrino in quella terra, germoglierà presto.

Non può passare inosservato il pellegrinaggio marianoa Fatima il 13 maggio, dove viene svelato il “terzo segre-to” rivelato dalla Vergine a Suor Lucia. Si tratta dell’at-tentato al papa, delle sofferenze inflitte alla Chiesa e aisuoi pastori da parte dei regimi atei del ventesimo seco-lo.

Momenti di particolare importanza sono state le cele-brazioni ecumeniche dei nuovi martiri e testimoni dellaFede (vittime del comunismo, nazismo e genocidi) fattepresso il Colosseo, luogo dei primi martiri cristiani.

Memorabile la giornata del Perdono e dellaPurificazione della Memoria per liberare la coscienzacollettiva dalle colpe passate commesse da alcuni mem-bri della Chiesa. Altri gesti importanti di questo Giubi-leo sono stati la richiesta della remissione, almeno par-ziale, dei debiti dei paesi più poveri da parte di quelli piùricchi ed un gesto di clemenza verso i carcerati che nonhanno avuto purtroppo ascolto.

Cuore del Giubileo del Duemila è stata l’EUCARI-STIA celebrata solennemente nel XLVII CongressoEucaristico Internazionale che ha avuto per tema “Cri-sto Unico Salvatore del mondo, Pane per la nuova vita”.

L’evento ha visto la partecipazione di 300 mila fede-li, 30 cardinali, 60 vescovi e mille preti.

Non possiamo concludere senza accennare allecanonizzazioni fatte dal papa in questo anno: quelle deiMartiri cinesi, dei due pastorelli di Fatima e quelle deidue grandi papi: Pio IX (1846-1878) e Giovanni XXIII(1958-1963). Il primo ha servito la Chiesa per 32 anni intempi politicamente difficili: “molto amato” dai fedeliperché Pontefice dell’Immacolata, del Concilio VaticanoPrimo, dell’Infallibilità pontificia... “molto odiato” daisuoi avversari politici, per le vicende risorgimentali del-l’unità d’Italia realizzata, non con le trattative, ma conla forza e l’invasione del millenario Stato Pontificio daparte di un governo autoritario, massone ed anticlericale.

Papa Giovanni servì la Chiesa per appena 5 anni, intempo di pace e di coesistenza, fu molto amato per la suabontà e popolarità, per la “carezza ai bambini” e peraver convocato il Concilio Vaticano Secondo, per l’ag-giornamento dell’azione liturgico-pastorale della Chie-

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La vignetta: L'obbedienza è il primo dovere del marito!sa, nel mondo contemporaneo.Non dobbiamo dimenticare che il Giubileo del Duemila

non si è svolto solo a Roma intorno al papa, ma anche intutte le chiese diocesane intorno ai vescovi e ai parroci.Chi potrà conoscere la storia intima e segreta di tanteanime in tutto il mondo che hanno ritrovato o intensificatoin Cristo e nei suoi sacramenti, la grazia e la pace deicuori? Solo il Signore, che scruta le menti ed i cuori,conosce i frutti di conversione e di progresso spiritualeoperati dal Grande Giubileo. Abbiamo iniziato questepersonali riflessioni giubilari con l’immagine di una porta“aperta” per terminarle con quella meno stimolante di unaporta “chiusa” che può rappresentare quella del nostrocuore che troppo spesso rimane chiuso o socchiusoall’amore di Dio e dei fratelli più bisognosi. Questa portache si è chiusa deve essere uno stimolo a decidere in tempola nostra conversione, considerata la precarietà e labrevità della nostra esistenza. Presto, Cristo-Sposo verràper chiudere definitivamente la Porta dell’eterno Convito.Ma non perdiamo la speranza, se almeno nell’ultimoistante della vita faremo in tempo a bussare a quella Porta,ci sarà aperto, perché possiamo entrare e cenare conCristo Glorioso e tutti gli eletti alla divina mensa delRegno dei Cieli.

Un anno è passatoQuando al cimitero trovo la tomba del mio tesoro in un tripudio di colori, di fiori e di ninnoli lasciati per lo

più da ignote mani amiche, mi sento un po’ consolata da tanta partecipazione al mio soffrire. Spesso le stessepiccole cose lasciate a Roberto sono anche accanto a Stefano: sembrano rappresentare così la loro amicizia checontinua attraverso gli amici comuni e così li posso pensare insieme.

Fino ad ora non avevo avuto la forza, o il pensiero, di approfittare di un po’ di spazio sull’ “Oratorio”, perringraziare tutti coloro che continuano a ricordare con rimpianto il “Pocchio”, ma penso che, in occasione dellefeste natalizie mi sia forse venuta proprio da lui l’ispirazione a ricorrere a questo simpatico giornale per esprime-re al paese tutto, la mia gratitudine.

Voglio però in primo luogo ringraziare, e non mi stancherò mai di farlo, quelle persone che hanno avuto sem-pre il coraggio di schierarsi dalla parte di Roberto, anche quando era in vita, come Gianfranco e Fernando.

Ringrazio anche chi ha scritto la poesia “Uomo e donna li creò” perché ha saputo esprimere in chiare, sempli-ci e sentite parole un concetto profondo e sublime interpretando e traducendo così l’angoscia di tanti genitoristravolti dalla disperazione.

E grazie poi a tutti quei giovani che lasciano commoventi biglietti. Il vento e la pioggia hanno sempre pensatopoi a spazzarli via o a cancellarne le scritte.

Ne ho salvati due. Non conosco gli autori ma so che dovevano apprezzare e amare Roberto e io li abbracciocon tanta riconoscenza, come abbraccio tutti quelli che hanno voluto e vogliono ancora bene e non dimenticano ilmio passero.

La mamma

“Caro Roby, perdonami, il mio non capire o non voler capire la tua sofferenza, i nostriincontri brevi non potevano farmi supporre questa tua sofferenza, questo mondo corretroppo, noi corriamo troppo e non ci accorgiamo delle persone che ci stanno intorno, enel tuo caso soffrono.Perdonami caro Roby.Avrei voluto essere tuo amico, perché eri una persona d’oro, buona, gentile, e simpatica.Averti perso così mi fa star male, non ti dimenticherò mai. Massimo

In una chiesa di Innsbruck

I N M E D I OC I V I T A T I SE C C L E S I AI L L I B A T A

Una Chiesa pura in mezzo alla comunità

“Sei semprenei mieipensieri”

Sara (Arezzo)

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Dedicato a Loris Babbini

Il 12 novembre 2000 rimarrà impresso nella mentedegli anghiaresi, per il ritorno di Loris Babbini alla Casadel Padre.

Proboviro della Misericordia, il Babbini è stato sicu-ramente il personaggio, che nei nostri tempi, più si èadoperato per dare impulso alla vita e allo sviluppo ditutto il paese: aveva 88 anni, 71 dei quali fattivamentededicati alla “sua” Misericordia, ma non c’è IstituzioneAnghiarese, che non si sia avvalsa della sua collaborazio-ne.

Il gravissimo lutto oltre al dolore soffocante cheprovocava alla famiglia, gettava turbamento nell’interacomunità, e privava l’Opera Pia del rappresentante piùsignificativo: l’immagine vivente dell’anima delConfratello della Misericordia, testimone presente delpassato. La cappa con cui ha vestito l’intera, giusta vita,era l’anello di congiunzione che, in perfetta armonia, ciuniva saldamente allo spirito dei Fratelli fondatori del1564.

Si iscrisse alla Misericordia nel 1929 quando avevaappena 17 anni. Nel 1945 entrò nel Direttivo, dove conzelo, abnegazione e attaccamento esemplare all’Istitu-zione, ricoprì le più importanti e delicate mansioni.

Per la sua opera silenziosa, costante, disinteressata,capace, piena d’altruismo e generosità, il Magistrato gliconferì la suprema nomina di Confratello Benemerito.

Nel 1975 sull’idea di raccogliere e custodire tutto ciòche documentasse la vita dell’Opera Pia, fin dai tempi piùremoti, diede inizio al lavoro che concretizzò nella nasci-ta del Museo della Misericordia, con degna sede nell’an-tico edificio di Badia: residenza storica della SecolareIstituzione. Esso appare in tutte le guide più importantidella Toscana, menzionato per la particolarità

NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Adriano Baccanelli

dell’oggettistica e gli antichi carteggi dell’archivio stori-co; per questo, con delibera n° 6 del 17 febbraio 1983,venne ancora una volta proclamato Benemerito.

Altro bellissimo dono di cui ci ha corredato, fu lapubblicazione nel 1987 del libro sulla plurisecolarebenefica attività della “Misericordia di Anghiari”. Sol-tanto lui poteva essere qualificato per tracciare il percor-so più dritto dell’Opera Pia, dalle origini ai giorni nostri.

Cultore delle più radicate tradizioni della nostra terrae profondo conoscitore della storia di queste contrade,con serietà, competenza e ammirevole costanza, riordinòsapientemente i numerosi archivi storici del territorio.

Valente sostenitore della Fede Cristiana, con spiritoperseverante ha dedicato con passione moltissimo deltempo libero, dal suo quotidiano lavoro, alla causadell’Opera Pia: fin dai tempi difficili dell’immediatodopoguerra, per lasciare a noi i ricordi tangibili degliavvenimenti vissuti dalla nostra Istituzione. Il suo com-portamento e il grande spirito di sacrificio, è statol’alimento che ha saputo dare sprone ai Confratelli perprofondere l’Obolo Cristiano, inderogabile in ogni tem-po e così, fino agli ultimi giorni della sua vita.

Addio Loris! La Fratellanza della Misericordia inriconoscimento delle Benemerite Opere svolte per l’Isti-tuzione e come risposta a tanta generosità, nella sedutaMagistrale straordinaria del 30/11/u.s., ha deliberato didedicarti il Museo che con tanta cura, passione e compe-tenza, hai allestito. “Dio ne renda merito”, è il compensoche premia le anime che silenziosamente e beneficamentetramano per l’Opera Pia, ed è l’augurio che tutta laFratellanza ti rivolge, come ringraziamento, per l’im-pronta terrena lasciata indossando la cappa.

Il 17 dicembre u.s. presso la sede della Misericordiain Via Matteotti, si è tenuta l’Assemblea Generale deiConfratelli della Misericordia. La riunione era statapreceduta dalla S. Messa celebrata da Don Marco SalviCorrettore dell’Opera Pia.

Gli argomenti all’O.d.G. comprendevano: la relazio-ne del Governatore sull’andamento dell’Istituzione, l’ap-provazione del bilancio consuntivo relativo l’anno 1999,quello di previsione riferito al 2000/1 e il rinnovo parzialedel Magistrato.

Riguardo al primo argomento, i Confratelli presenti,tra le altre cose, venivano documentati sui lavori eseguitialla sede con relativo impegno economico sostenuto perl’adeguamento dell’impianto elettrico, alle normative di

sicurezza previste dalla legge, più quelli strutturali, coninterventi mirati alla coibentazione del tetto, alla sostitu-zione delle gronde e alla controparete, con la quale,veniva eliminata l’umidità nella Cappella di S. Marco,attigua alla sede.

L’assemblea successivamente concedeva piena auto-nomia al Direttivo per i prossimi impegni, riconoscendo-gli autorità e competenza per gli interventi da effettuareal Museo, dove incombono il rifacimento del portoneprincipale e lavori di manutenzione alla struttura dell’im-mobile, a tal proposito, pertinenti e graditi gli interventidi Massimo Redenti, Fedele Boncompagni e Mario DelPia.

Si passava così all’approvazione unanime dei bilanci

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI CONFRATELLI

continua a lato

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Ricordi insigni 7 dicembre 2000

Ancora una volta la mesta cronaca paesana annuncia la perdita di cariamici concittadini.Fra questi: ricordiamo con molto cordoglio l’amico Giuseppe Magrini(il Professore) per la larga schiera di amici e conoscenti. Egli, cresciutocon la madre (vedova di guerra) e i fratelli nei limiti ristretti dellavivenza, seppe giungere alla qualificata professione, con la quales’introdusse in primo piano nelle alte cariche educative tra cuil’Accademia Petrarca.Non occorre fare l’elogio postumo a questo nostro amico e concitta-dino, perché questo era già nella autorità ancor prima della suaprematura scomparsa. Noi che gli vivemmo vicino fin dalla prima età,lo ricorderemo con il meritato affetto

Ricordiamo pure “Cecchino” (Francesco Leonardi) l’amico di tuttiquelli di cui aveva conoscenza, meritandone la più larga stima.Fu egli quale archivista, degno successore del collega “Loris Babbi-ni” del quale vogliamo in sintesi riproporne la statura e i meriti. Loris:fu l’uomo che si era posto ai vertici delle attività culturali pubbliche,senza tuttavia rivestire le relative cariche, rifuggendo quel blasonedecorativo che talvolta ammanta la nullità.Egli si sottraeva ai meriti per connaturale vocazione, e ciò ne accresce-va la stima da parte di tutti quelli che lo conobbero e gli furono vicini.Con lui l’Anghiari Culturale ha perduto un esponente che ora si ponea grata memoria fra i più validi concittadini contemporanei.

I “Canti Sacri” sono di Don Vittorio ricordo e testimonianza indele-bile della sua essenza cristiana e umana, dedita e consacrata al suopopolo.I suoi “Quaderni di Musica” come altre sue composizioni, rimarrannoai posteri ricordo e testimonianza di un Sacerdozio vissuto nella fedee per la fede, con estrema umiltà.Noi: per il fatto ch’egli fosse schivo nel suo valore culturale, inossequio alla modestia suggerita dalla spiritualità cristiana, ci ramma-richiamo di non averlo vissuto a pieno, anche se abbiamo avuto con luiun continuo e facile incontro. Ora restiamo coscienti che la Chiesaanghiarese lo annoveri tra i suoi operatori più insigni, per la Fede e perla Società.

Gino

Moscerinidi Maria Pia Fabiani

Sei appena visibileminuscolo alcolistama ti rendi noiosopur se sfuggi alla vista.

Girelli intorno all’uvaspecialmente appassitae presto ti moltiplichiin una squadra ardita.

Ma ciò che mi stupisce,mi sfugge alla ragione,è una prontezza magica,davvero da campione!

Sei lì sulla piastrellavicino alla vinaccia.Mi accosto per schiacciarti:senti questa minaccia

e silenzioso e rapidovoli poco lontanocome a prendere in girola mia lontana mano.

Mi leggi nel pensierobruscolo impertinente?Anche tu, meravigliaper l’ammirata mente!

In quale infinitesimaparte del tuo sistemac’è questo radar magico?La mia ragione trema!

E tutto volge al Culminedi qualsiasi vita:a Chi seppe donarcelacon sapienza infinita.

Assemblea... continua da pag 10e all’elezione della Commissione di Seggio in relazione alrinnovo parziale del Direttivo.

Precedentemente il Governatore faceva presente al-l’Assemblea quanto concordato con l’Ordine dei Probivirirelativamente ai nuovi eletti, con riferimento allo Statuto,affermando, tra l’altro, l’indisponibilità a parteciparealle riunioni di un membro ancora in carica e l’opportu-nità di sostituirlo attualmente, anziché con il primo deinon eletti della passata legislatura. Gli uscenti quindierano quattro, gli entranti, cinque. Quelli a fine mandatoerano: Adriano Baccanelli, Angiolo Pari, CatiaBuzzichini, Domenico Bartolini.

Alle ore tredici come previsto si dava inizio alloscrutinio, dove le 93 schede votate, davano il seguente

risultato: Adriano Baccanelli 81 voti, Federico Boriosi77, Massimo Redenti 74, Buzzichini Catia e Pari Angiolo56, Bartolini Domenico 40, Vellati Veniero 4.

Baccanelli, Boriosi, Redenti, Buzzichini, Pari, entra-no nel Direttivo con mandato di 4 anni.

Doverosamente concludo menzionando tre personag-gi che da molti anni collaborano con l’Opera Pia inassoluta abnegazione, il loro contributo è stato sempreprezioso e inderogabile, nonostante la non più giovanis-sima età.

L’attaccamento all’Istituzione, tuttora esemplare ecostruttivo, è di esempio per i giovani che desideranoindossare la cappa. “Dio ne renda merito” a CancellieriVadero, Bartolini Domenico e Pari Angiolo.

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“Il viaggio da Arezzo a Borgo San Sepolcro era a queitempi assai disagioso, e tale sarebbe rimasto senza l’au-tomobilismo. Il trenino, come lo chiamano, della ferro-via a scartamento ridotto Arezzo-Fossato partiva ad orescomode, arrivava a piacere; le vetture poi erano talida assicurare preventivamente il mal di mare. Ma, su-perato il valico dello Scopetone, era compenso adegua-to lo splendido panorama della fertilissima vallata, coipaesi e le ville appollaiati su le colline ‘siccome falchi ameditar la caccia’ e la distesa ampia del Tevere, ricca dicoltivazioni e di viti, colle varie sfumature di verde deigranturcai, delle saggine e delle scure piantate di ta-bacco. Ove si aggiunga poi la bellezza della cittadinabiturgense, orgogliosa pe’ ricordi artistici lasciati daisuoi sommi pittori, e segnatamente da Pier della Fran-cesca, e l’ospitalità patriarcalmente, ma signorilmenteesercitata dai padroni di casa, si comprenderà subitoqual dovesse essere la mia impressione della prima vi-sita.”Il brano è tolto dalla prefazione a “Caccie e cacciatori diToscana” di M. Puccioni, Ed. Olimpia, e narra di vicen-de venatorie in anni che vanno dalla fine del secolo scor-so alla prima guerra mondiale. Lo ripropongo omaggioalla memoria dell’amico Leo Casal che, in tempi di care-stia venatoria su territori sempre più soffocati dagliinsediamenti umani, seppe tener viva quella“passionaccia”, e che quei paesaggi e quell’atmosfera siportò sempre nel cuore quando, sposata la signora Neva,toscana di Anghiari, se ne venne a Zurigo con la fami-glia per ragioni di lavoro. Lui svizzero, originario diSchiers, Grigioni. E da Zurigo ad Anghiari, in motoci-cletta, ogni anno, fedele all’appuntamento con l’apertu-ra della caccia. Poi da Minusio e in macchina, ogni anno,puntuale uccello di passo presente al rito dell’aperturatra colorite storie di ...hani e cacciatori. Storie che poi,rientrato in Ticino, ci raccontava con quella sua favellatoscana che suonava però stramba alle orecchie di qual-

Leonardo Casaldi Fausto Franscella*

Il paese dei materassi di Civis

Questo paese non è chissà dove. È il nostro. È Anghiari.Mi capita infatti di vedere vicino ai cassonetti della spazza-tura materassi di tutte le specie e dimensioni accantonati (avolte anche con cura) perché qualcuno se li porti via.I cittadini però dovrebbero sapere che tutto ciò che non è“spazzatura”, messa dentro sacchetti di plastica e quindidentro il cassonetto deve essere fatta recapitare presso ilpunto di raccolta di San Leo che è aperto il martedì ed ilsabato dalle 9 alle 12. E quindi materassi, mobili usati,lavatrici, ferro, biciclette, legni vari, plastica vanno portatia San Leo.Ora passando dalla Fossa, poco dopo il ponte sulla Sovaraho potuto notare che lì ci hanno creato una piccola, ma non

tanto, discarica. Non mi sembra questa una bella iniziativadi quei cittadini.Ieri sera poi passando dal cassonetto vicino all’Ospedale hovisto che ci avevano lasciato addirittura una rete per il letto.Complimenti!Per rimanere in tema. Cestino è il piccolo recipiente per carteo piccole cose, dislocato in vari punti delle strade in cuisarebbe bene gettare carte o altro anziché gettarle in terra.Cassonetto invece è quel recipiente (di solito abbastanzagrande) in cui si mettono i rifiuti domestici.Ora qualcuno ha scambiato il cestino vicino alla chiesa dellaMaddalena per un piccolo cassonetto. Anche se chi lo fa puòessere una persona anziana, quattro passi non fanno male anessuno!!

che nostrano villico, compagno di interminabili partite ascopa a Rivapiana. E quella volta tanto disse e tanto fece,ma fu impresa invero non difficile, che in cinque amicisuoi e cacciatori fummo suoi ospiti all’apertura ad An-ghiari. Vissi quei giorni come trasognato: come esplora-tori alla ricerca delle misteriose sorgenti dai grandi fiu-mi, così noi, a nostra insaputa, eravamo giunti alle sor-genti della gran passione venatoria di Nardo: Anghiari.Di quei momenti ricordo soprattutto la sera, sulla piazzache sta a un capo dell’allucinante nastro stradale che inlinea retta precipita da Anghiari verso San Sepolcro, giùnella Valle Tiberina. Piazza alla quale convenivano i cac-ciatori: ne ricordo uno, col fucile e il cane al guinzaglio,ciondolante di stanchezza. Annottava e tra le mura del-l’antico borgo trascorrevano i fantasmi di Renato Fucini,di Giacomo Puccini e del brigante Tiburzi e la “favellatoscana... soave discendea” a ristoro del mio orecchio edel mio cuore. Grazie per quei momenti, amico Nardo.

*Da “La Regione” del 21 dicembre 2000

Nella foto (1928/30) un gruppo di ragazzi della Cresima davantialla Villa Miravalle. Leonardo è alla sinistra del bambino a cui siappoggia don Vito. Si possono poi riconoscere: il Proposto donErnesto Severi, suor Chiara, suor Teresa, Ermini Giuseppina, CorsiGaetano, Bonarini Francesco, Ciabatti Giuliano, BoncompagniAldo, Cuccini Fabio, Giannini Giorgio, Leonardi Rino, FalsettiBrunero, Catacchini Vilmo, Giorni Verdiana, Lapini Fausta, Cam-bi Idoria, Giovagnini Teresa, Busatti Giuseppina, Inci Libera,Andreini Teresa, Falsetti Rita, Magrini Albertina, Leonardi Giu-seppina, Ricceri Valentina, Fastacchini Vallì, Cacioli Adele.

foto Studio F10 di Boldrini

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Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

Lettere dalla Tanzania

Per la missione di Kibakwe in Tanzania sono state donate in questo periodo lire settecentomila. Per cui attualmenteviene raggiunta in cassa la cifra di due milioni.La dottoressa Bartolomei è ritornata dalla Tanzania e ha riportato le lettere di ringraziamento da parte dei fraticappuccini che sotto pubblichiamo in stralcio.

Tarehe: 24-11-2000

Carissimo Padre,la missione di Kibakwe Le èmolto riconoscente per il con-tinuo interessamento ai pro-blemi della nostra Missionedi Kibakwe, in modo parti-colare del nostroDispensario.La ringrazio vivamente perl’offerta di dollari 2.500 chemi sono stati consegnati dal-la carissima AnnamariaBartolomei per materiale dilaboratorio.Di nuovo grazie

P. Leonardo AmadoriO.F.M. Cap Parroco

12-12-00Carissimo Don Marco SalviRingrazio vivamente dell’offertarecapitata tramite la Signora Dott.Bartolomei Annamaria. Il Signorela ricompensi assai meglio di me.Pace e Bene in S. Francesco

P. Stanislao

24-11-2000

Carissimo Don Marco SalviCristo ieri, oggi, sempre!Sono passato dalla Missione diKibakwe e ho incontrato la Dott.Anna Maria che mi ha consegnato lagraditissima offerta che mi servirà atappare qualche debito più grosso.Sono dietro a costruire una Chiesettaa S. Francesco e Santa Chiara…

P. Egidio Guidi

10-12-2000

AUGURI DI BUON E SANTO NATALE

Molto Reverendo Don Marco,Le invio i miei migliori Auguri di BuonNatale, con i miei ringraziamenti per la suaofferta, mandatami tramite la Dott.ssa AnnaMaria. In questa nuova Parrocchia, iniziatada più di un anno fa, sono tante le esigenze,ma speriamo sempre nella Divina Provvi-denza che si serve di Persone sensibili edisponibili nei nostri confronti; tutto peralleviare le miserie di questa popolazione,provata in tanti modi.Attualmente stiamo costruendo l’Asilo perpiù di cento bambini e la Casa per le Suore.Grazie di nuova e riceva anche i miei Salutie l’Augurio di ogni bene. Una preghieraCon affetto P. Fabiano Cutini

LE LOGGEdi Clèto

I PresepiBeppe – Cecco, ma perché se’ vinuto suda la Fonte.Cecco - C’è la mi’ vicina che ‘gni voltache passo me chièma per famme fèrequalcosa. Cià ‘na voce cusì sgodevole! Ealora passo sempre de sotto.B – È fatto bene Cecco ma l’è vistiquest’anno i presepi?C – A di’ la verità noe. C’è ito la mi’ noracun qui citti ch’era vinuto la su’ mama ehan fatto tutto ‘l giro. Han ditto che sontanto belli!B – Ah, è vero. Nguanno han lavorètobene. Anche queli de la Stazione hanmisso su un meccanismo da fèrrincugliunire! Bravi, bravi.C – Ascolta Beppe ora ‘gna che vèda viaanche perché me sa che è finita la pagina.Ci s’arvedi ‘st’altra volta! Ciao Beppe.

Il funerale nella foto risale al 1956, era un'afosa giornata estivo.A presiedere la Processione funebre verso il cimitero di Galbino è il vecchioparroco di Tavernelle, don Gino Lazzerini, morto nel 1984, e ancora presentenel ricordo di molte persone che lo hanno conosciuto. Nella bara, portata aspalla da alcuni uomini, vi era il figliolo di Aurelio, personaggio molto notoa Tavernelle. Suo figlio morì affogato mentre era militare. Prima del funeralevenne anche il picchetto militare d’onore a rendere l’ultimo omaggio algiovane tragicamente scomparso. La salma sostò nell’attuale Bar dellaDoretta per tre giorni, fino al giorno della sepoltura. In quel giorno Tavernellepartecipò anche ad un altro funerale, quello della nonna di Clemente Camaiti,che viveva nella vecchia scuola di Tavernelle. Grazie alla famiglia Antonelli(in particolare la Nerella) per averci consegnato questa significativa foto.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

UN PO’ PIÙ DI COLLABORAZIONE!!!La Giornata del Donatore di Sangue 2000 è stata, anche secondo me, sicuramente un successo in generale, ma sentoil bisogno di osservare come altrettanto non si possa dire della presenza degli iscritti alla pur importanteASSEMBLEA ORDINARIA delle 11.45; troppi di loro hanno evidentemente dimenticato di farsi vivi e di apportareil proprio contributo di riflessione e di idee relativamente alle problematiche lì affrontate, riguardanti l’attività ed ilfunzionamento generale del Gruppo.

Domenica sicuramente importante quella del 03 di-cembre scorso, per il gruppo “FRATRES” di Anghiari,durante la quale è stata celebrata l’annuale Giornata delDonatore di Sangue , appuntamento tanto atteso nonsolo da iscritti e simpatizzanti ma anche da tutta lapopolazione.

Questi i momenti significativi che hanno caratterizza-to l’evento: la Celebrazione Eucaristica delle ore undici,presso l’Insigne Propositura, chiesa parrocchiale delpaese, alla quale erano presenti, oltre ai numerosissimifedeli, anche le autorità politiche e militari di Anghiaried i rappresentanti degli omonimi Gruppi “FRATRES”della provincia, con i loro rispettivi labari; l’assembleaordinaria dei soci, durante la quale è stato fatto il bilanciodelle attività svolte nell’anno 2000 e discusso il program-ma di quelle relative al 2001; il pranzo sociale, presso unnoto ristorante locale, significativo momento di fraternaaggregazione sociale e di simpatica allegria, al qualehanno partecipato oltre centosessanta persone, tra dona-tori attivi, simpatizzanti ed ospiti, conclusosi con alcuneriflessioni sul tema della donazione, da parte del Sindacodi Anghiari, Maddalena Senesi, della dott.ssa PaolaVannini, responsabile del Centro Trasfusionale dell’Ospe-dale di zona.

Il Gruppo Donatori di Sangue “FRATRES” di An-ghiari, emanazione diretta della locale Confraternita diMisericordia, rappresenta da quasi venticinque anni unasignificativa realtà, nel campo dell’associazionismoanghiarese. Impegnato quotidianamente nella promozio-ne tra la sua gente non solo della donazione del sangue maanche, più in generale, della “cultura della solidarietà e

del volontariato”, il Gruppo ha consolidato nel tempo lasua presenza ed i suoi risultati, grazie all’encomiabilespirito di umana solidarietà e di cristiano servizio deipropri associati, che oggi raggiungono la ragguardevolecifra di oltre trecento donatori attivi e di duecentoquarantasoci-sostenitori.

Il prolungamento della vita media, le nuove esigenzeterapeutiche e chirurgiche, le terapie intensive contro itumori e quelle di urgenza ed emergenza, il rilevante trendpositivo assunto dall’attività di trapianto di organi, con-corrono a far crescere ogni anno la domanda di sangue eda rendere difficoltoso il raggiungimentodell’autosufficienza in campo nazionale, nonostante lapresenza capillare nel territorio di associazioni, comequesta, impegnate da sempre nella promozione delladonazione volontaria, periodica e gratuita del sangue edegli altri emocomponenti, in stretta collaborazione coni Centri Trasfusionali dei vari ospedali.

Per ridurre al minimo il ricorso alle rischiose fornitureinternazionali, c’è tuttora quindi la necessità di nuovigenerosi “volontari del sangue”, che periodicamentedonino “il meglio di se stessi”, per le necessità vitali dichi è malato.

Che la Giornata del Donatore di Sangue “FRATRES”di Anghiari abbia contribuito con il suo pieno successo,a promuovere tutto questo, con l’intento di garantire nonsolo il soddisfacimento del bisogno di questo bene prezio-so per la salute di tutti noi, ma anche un sistematrasfusionale nazionale sempre più efficiente, sicuro edaffidabile!!

Pietro

PIENO SUCCESSO DELLA GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUE

C’è bisogno di aiuto e di partecipazione non solo in occasioni particolari comequella della Giornata del Donatore, ma durante tutto l’arco dei dodici mesi.L’Associazione ha bisogno, per raggiungere i suoi obiettivi, di un poco ma costantelavoro di qualcuno, viste le continue cose da fare (programmare e sollecitare i nostridonatori, ritirare settimanalmente e recapitare agli interessati le analisi, organizzarele gite, preparare le feste….). Si tratta, insomma, di una ventina di ore all’anno perciascuno che, sicuramente, potrebbero ulteriormente diminuire se fossimo di più !!!! Non posso credere che nessun altro, oltre ai pochi di oggi, sia disposto asacrificare un po’ del suo tempo libero per il bene dell’intera collettività. FRANCESCA

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UN GENEROSO DUEMILA

L’anno appena concluso, eccezionale per tanti aspetti(ultimo del secolo, ultimo del millennio, anno giubilare per lachiesa cattolica….) e per questo tanto celebrato da tutti, sia alsuo “nascere” che al suo “tramonto”, con fiumi di spumantee di… inchiostro, ha rappresentato per il Gruppo Donatori diSangue “FRATRES” di Anghiari una tappa importante dellapropria vita, essendo stato caratterizzato dal conseguimento diun importante e, lasciatecelo dire, “storico” obiettivo: ilraggiungimento di oltre 450 donazioni (455 per la precisio-ne!!!).

Confrontando questo dato con quello del precedente anno,si rileva un aumento numerico di ben 44 donazioni, con unmarcato incremento percentuale del 10,7%, che pone il nostrogruppo al 2° posto tra le 18 associazioni “FRATRES” dellaprovincia di Arezzo.

Questo risultato rappresenta per tutti noi (membri deldirettivo, donatori, sostenitori, simpatizzanti) un motivo disoddisfazione non tanto per il significato puramente “statisti-co” di questi numeri, quanto per la certezza di aver “fatto ilproprio dovere” nell’anno appena trascorso, contribuendocome non mai al miglioramento della quantità di sangue do-nato, non solo a livello valtiberino, ma anche a quello provin-ciale e regionale ed al raggiungimento della necessariaautosufficienza.

CHI È SANO, DONAÈ tanto che dici: “Come si fa a donare il sangue?”Ma poi con una scusa o un’altra non ti sei mai deciso.Per dare un calcio alla pigrizia basta alzare il telefono.C’è il Gruppo “FRATRES” che ti aspetta.Telefona e uno di noi ti informerà personalmente (Franca: 723219, Pietro:788114, Confraternita Misericordia: 789577).Potrai fissare il tuo primo appuntamento con il dono più prezioso che esista .ORA LO SAI !!!

Il primopasso: unatelefonata

Protagonisti di questo successo sono sicuramente stati icirca trecento donatori attivi che rispondendo fedelmente aiperiodici inviti del Gruppo, si sono recati all’ospedale di zonaper sottoporsi generosamente ad una trasfusione di sangueintero o di solo plasma. Tra questi meritano un riconoscimentoparticolare i 17 nuovi giovani donatori: il loro graditissimoarrivo è servito per consolidare ulteriormente le file delGruppo, assicurando quel fisiologico ricambio generazionalecon quanti di noi che per motivi di età o di salute hanno dovuto,seppur a malincuore, abbandonare.

Un nuovo anno è appena cominciato e con esso un nuovomillennio. Per la nostra associazione non sarà un anno cometutti gli altri: sarà infatti quello del “venticinquesimo comple-anno”.

Questa importante scadenza verrà celebrata da un lato,con iniziative particolari che coinvolgeranno tutta la popola-zione e che saranno dettagliatamente presentate nel prossimonumero dell’ Oratorio, dall’altro proponendo a tutti gli asso-ciati questo preciso impegno: fare di tutto per incrementareulteriormente il numero delle donazioni ed arrivare allafatidica soglia delle cinquecento. Quale miglior modo perfesteggiare il proprio venticinquesimo, per una associazioneche ha fatto della donazione del sangue la principale ragionedi vita!!!!!!!!!! IL PRESIDENTE

VEGLIONE MASCHERATODEL DONATORE

con cena e ballo***

SABATO 17 FEBBRAIO 2001CASTELLO DI SORCI * ORE 20

Informazioni e prenotazioni presso la Sig.ra Vesta VellatiUfficio Turistico (Tel. 0575/749279) Anghiari

N.B. Anche se consigliato, non è obbligatorio mascherarsi

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La prima violadi Vera Cuccini

Ho trovato la prima viola,foriera della nuova primavera.Era lì, davanti alla portadella vecchia cantina.Il vento ancora freddo del Nordla teneva nascosta tra fili d’erba,d’intorno le facean coronaaltre piccole violechiuse nel boccio.Mentre l’occhio si posava su di loro,il mio animo ha sussultato di gioiadinnanzi all’eterno miracolodella natura che, ineluttabilmente,ogni anno si rinnovaalla luce del Creato.

I Presepi nel comune di Anghiari di Giulio '86

Nel periodo festivo sono andato a visitare vari presepi ad Anghiari. Il piùbello è secondo me quello della stazione: è progettato in un asse rotante checomprende due scenari di cui uno sul deserto, e l’altro è lo scenario tradizio-nale. Bello è l’impianto elettrico che riproduce il giorno e la notte e l’acquache scorre dalla fontana. Ma soprattutto è rappresentato in un paesaggio incui si rispettano le proporzioni. Bello anche il presepe nella chiesa dellacroce che con le sue belle statue si guadagna il secondo posto. Il terzo postolo assegno al presepe alla chiesa di Sovara per la sua estrema semplicità chenon toglie niente alla bellezza del paesaggio, un po’ trascurate le proporzio-ni. Mi hanno deluso i presepi del Carmine e della Propositura. Nel presepedel Carmine non si rispettano assolutamente le proporzioni e traspare un po’di trascuratezza. Il presepe della Propositura non essendo il presepe tradi-zionale è il più discusso. Ho sentito da molta gente giudizi negativi per que-sto presepe. Secondo me è un presepe che non ci sta bene in chiesa. Apprez-zo il grande impegno con cui i ragazzi della scuola dell’arte lo hanno realiz-zato ma a me non piace. Non ho visitato i presepi di Tavernelle, Toppoleecc. Io non sono assolutamente un intenditore ed è ovvio che le mie idee nonsaranno condivise da tutti e proprio per questo vorrei lanciare una proposta:il prossimo anno potremmo organizzare una “gara” di presepi così da coin-volgere più persone e di conseguenza migliorare il prodotto.

Mandati ad annunziaredi Laura TaddeiSabato 14 ottobre si è svolto presso il Centro Parrocchiale di San Leo (Arezzo) il Congresso diocesano per cate-chisti sul tema “Dire Gesù Cristo speranza dell’uomo d’oggi”. Dopo il saluto del Vescovo, il teologo veronesefratel Enzo, dehoniano, ha svolto una interessante relazione che ha suscitato interesse e consenso fra i parteci-panti.Come è stato notato dal vicario, anche molte grandi parrocchie erano assenti e purtroppo molti non hanno potutousufruire di questa occasione di approfondimento e sostegno al nostro lavoro di catechesi. Comunque a noi pre-senti è stato rivolto il compito di riportare nella nostra realtà locale il messaggio ricevuto e per questo siamo inattesa degli Atti del convegno.Credo comunque di esprimere i sentimenti di tutti noi ringraziando l’Ufficio Catechistico nella persona di DonFrancesco Sensini che si impegna da tempo a formare i catechisti laici raggiungendoci anche nelle più piccoleparrocchie ai margini della diocesi.Incontri aperti a catechisti, educatori e genitori sono stati organizzati nella nostra zona presso l’Oratorio dellaMadonna delle Grazie a Sansepolcro nei giorni 9, 16, 23 febbraio e 2 e 9 marzo dalle ore 21 alle ore 22,30. Ilprogramma è disponibile in parrocchia. Il 3 febbraio è fissato il Convegno Diocesano in preparazione alla Pa-squa.Ricordo ancora con emozione la consegna del mandato catechistico che si è svolta nel pomeriggio in cattedrale;accomunata a quella del lettorato ai seminaristi, ci ha fatto maggiormente percepire la natura di vocazione anchedel nostro se pur piccolo impegno in seno alla Chiesa. Positivo è stato anche l’incontro con altri catechisti cheoperano nelle diverse zone della diocesi per ognuna delle quali è stato scelto un rappresentante per ricevere ilmandato dalle mani del vescovo.La liturgia, densa di significato, è abbraccio affettuoso del Vescovo accompagnato da parole di incoraggiamentoe benedizione, simbolicamente esteso a tutti quanti sperano nella trasmissione della fede, ha alimentato il nostroslancio missionario e ha rinnovato il nostro senso di appartenenza filiale alla Chiesa che in questo giorno più chemai abbiamo sperimentato essere Madre e Maestra.

La canonicaSono già iniziati i lavori di restauro della nostra canonica. Presto sarà rimessa in funzione per i servizi dellaparrocchia. Sugli architravi delle porte, nel 1950, in occasione di un altro intervento di restauro, furono fatte dellescritte. Eccole!Porta della canonica: DIC DOMINO REFUGIVM MEVM – Dì al Signore che Egli è il mio rifugio.Porta che va alla Sacrestia: IN PRAESIDIO ALTISSIMI – Sotto la protezione dell’Altissimo.Porta laterale della chiesa: SVB VMBRA OMNIPOTENTIS – Sotto l'influsso dell’Onnipotente.

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La vignetta: Quando il medico ha bisogno del medico!

La Battaglia e le armi fantastichedi Walter Del Sere

Leonardo da Vinci è noto universalmente per due opere di pittura che ancora esistono: il Cenacolo dipinto aMilano e la Gioconda. Fra questi due dipinti si colloca “La Battaglia di Anghiari”, una pittura murale che se nonfosse andata perduta sarebbe stata tre volte le dimensioni del Cenacolo .

Oggi è possibile possedere una raccolta completa delle copie parziali, stampe e soprattutto di disegni realizzatidal Genio del Rinascimento grazie all’elegante pubblicazione di “La Battaglia di Anghiari e le armi fantastiche”.Dodici tavole contenenti gli schizzi di Leonardo da Vinci, prodotte nella tiratura limitata e numerata di 500 copie, acura del Prof. Carlo Pedretti, leonardista di chiara fama internazionale e Direttore dell’Armand Hammer Centerdell’Università di Los Angeles. E’ questo il primo risultato scaturito dal progetto “Anghiari: la Battaglia e Leonardo”,iniziato il 29 giugno 2000 con il Convegno Internazionale di studi “Una Battaglia nel Mito”, coordinato dal Prof.Franco Polcri ed organizzato dal Comune di Anghiari e dalla Pro Loco.

Nelle 12 tavole de “La Battaglia di Anghiari e le armi fantastiche” si può seguire Leonardo nella sua entusia-smante ricerca di artifici “fuori de l’usato”: dispositivi che recano terrore ancor prima di recare distruzione, eraggiungono lo scopo di porre il nemico in fuga aprendo un varco nell’avanzata trionfale. O ancora disegni di armiper feste e teatri, a evocare visioni della vita primitiva dell’uomo quando la mandibola di un mitico animale puòtrasformarsi in lama di spada. Campionari di cancellate fatte di lance, picche, spade e spuntoni (di cui l’operapresenta per la prima volta la serie completa). Armi dunque da cerimonia, di gusto fortemente esotico, fra il goticoe il moresco, mirabili per il virtuosismo artigianale che richiedono e per la loro incredibile impraticità. E anchequando la guerra è una farsa- conclude Carlo Pedretti- una bell’arma ci sta bene, e va studiata nei minimi particolarid’ornato a nodi e intrecci come Leonardo fa col magnifico disegno che conclude la raccolta di facsimili. E poichél’arma fantastica è inutile, tanto vale lasciarla nel suo fodero. I disegni originali di Leonardo sono custoditi alleGallerie dell’Accademia di Venezia, presso la Biblioteca Reale di Windsor e di Torino, al Museo Nazionale diBudapest e al Louvre di Parigi.

La Battaglia d’Anghiari è conosciuta, oltre che per il suo valore storico-politico, per l’affresco, purtroppoperduto, di Leonardo. Quell’affresco scomparso rappresenta il “giallo” più appassionante della storia dell’arte.Ecco perché l’interesse di studiosi e storici di tutto il mondo ed ecco spiegato il senso della stampa de “La Battagliadi Anghiari e le armi fantastiche”. Alcune copie sono disponibili all’ufficio turistico della Pro Loco e presso ilMuseo della Battaglia di Palazzo Marzocco. La presentazione ufficiale dell’opera avverrà entro il prossimo mese dimarzo quando il Prof. Carlo Pedretti tornerà dalla California.

Questo è Natale?di CivisSiamo solo ai primi di dicembre e già sentolamentele perché ancora le luci non sono statemesse o in questo o in quell'altro posto. Io d’altraparte ho mangiato già due panettoni. Quandoarriverò a Natale il desiderio del panettone o dialtro sarà già esaurito. Ma evidentemente l’erroreè quello di confondere il Natale con le luci, ipanettoni e i regali. Questo può essere il contornoma l’essenza è tutt’altro. Speriamo che ognuno dinoi, e io in prima linea, avrà saputo dare un sensoa questa importante festa dell'anno.

Sfilate del Carnevale 2001domenica 25 febbraio e domenica 4 marzo

Gruppi folcloristici di Savignano sulRubicone, di Torrita di Siena e la Filar-monica di Anghiari

CARNEVALEDELLA GIOVENTÙ

Martedì 27 febbraio 2001"Sfilatina in piazza"

Al mattino, per le scuolematerne ed elementari

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Dalle nostre Parrocchie

Il nuovo portone della arcipretura di MonterchiInaugurato il 16 luglio scorso

Da MonterchiIn Quaresima come in tutte le parrocchie il giorno

delle Ceneri è un giorno importante perché inizia laQuaresima. Durante la messa vespertina ci sarà l’impo-sizione delle Ceneri. Tutti i venerdì di Quaresima, pressola chiesa delle monache, dopo cena , facciamo un incon-tro di preghiera che viene ripetuto ormai da diversi anni.Ci si ritrova per un'ora di adorazione o di riflessione, avolte viene fatta la Via Crucis, a volte meditiamo sullaparola di Dio. Questo tutti i venerdì di Quaresima perterminare il Venerdì Santo in cui verrà fatta la Via Crucisdalla chiesa delle Monache alla chiesa arcipretale.

Le Stazioni Quaresimali sono un momento per prega-re in questo tempo forte della Quaresima ed è anche untentativo di catechesi per gli adulti, cosa molto importan-te ma molto difficile a realizzarsi perché o per un motivoo per l’altro troppe persone sono poco disponibili a venirealla catechesi del venerdì.

Nell’ultimo periodo della Quaresima noi parroci svol-geremo la benedizione delle case o meglio delle famiglie.È un lavoro molto impegnativo perché siamo rimasti inpochi ed è richiesto un notevole impegno di fatica anchese questo incontro annuale è importante per la vita dellaparrocchia.

Da San LeoLe Ceneri sono ricavate da alcuni rami benedetti nella

domenica delle Palme dell’anno precedente, fatti essicca-re e bruciati. Durante l’imposizione si dicono due frasi:Memento homo quia pulvis es et in pulvere reverteris(Ricordati uomo che sei polvere e polvere ritornerai) eoggi generalmente si dice : Convertitevi e credete alVangelo .

Nel giorno delle Ceneri è vigilia e digiuno. Oggi laChiesa lascia molta libertà nella scelta della penitenza edè preferibile che ognuna decida, fra le tante occasioni,con un impegno personale. Si può quindi fare un’opera dimisericordia e di carità. Privarsi di un pacchetto disigarette, di un profumo, andare a trovare una personasola, portare qualcosa a qualcuno che si trova in condi-zione di bisogno.

In marzo vengono fatte le Stazioni Quaresimali e labenedizione delle case che è soprattutto l’incontro delparroco con i fedeli. Questa usanza si conserva ancheperché è accettata volentieri dalle famiglie.

Da MiccianoLo scorso ottobre sono iniziati i lavori di consolida-

mento della antica Pieve di Micciano a seguito dei dannisubiti nel terremoto. È un intervento della Regione;naturalmente ci sarà bisogno di un contributo sostanzio-

Un nuovo e artisticoportone arricchisce lachiesa arcipretale di sanSimeone a Monterchi. Ilportone è abbellito davarie immagini in bas-sorilievo. Le formellecentrali rappresentano laMadonna e Gesù Bam-bino con San Simeone.Vi sono gli stemmi delComune con Ercole e laclava che uccide l’Idra elo stemma del commit-tente con la corona ilgiglio e l’aquila.

Un plauso va alla ditta Fratelli Puleri di Monterchi, alpreside e ai professori dell’Istituto d’Arte di Anghiari chesi sono avvalsi dell’aiuto delle quinte classi, che hannorealizzato l’opera.

Un momento della inaugurazione condon Quinto, insegnanti e presidedell'ISA di Anghiari e la Ditta Puleri.

so da parte della Parrocchia. Su una spesa di 400 milioni,alla parrocchia rimarrà un carico di circa 80 milioni.

Ad ogni modo è un intervento particolarmente prov-videnziale perché le fondamenta dalla parete di nord-estsono carenti e quindi si tratta di fare un consolidamentogenerale delle fondamenta dalla facciata fino all’abside ealla sacrestia.Il lavoro si protrarrà fino all’aprile e oradopo i lavori svolti esternamente dovremo anche sospen-dere l’uso della chiesa perché verranno eseguiti interna-mente. Per questo motivo quest’anno la parrocchia diMicciano non potrà ospitare la Stazione Quaresimale.

Auguriamoci che le cose vadano bene. Certo c’è unpo’ di disagio. Finora la domenica abbiamo semprecelebrato le Sacre funzioni, anche se con un po’ didisordine. Prossimamente dovremo celebrare in sacrestiao in qualche altra stanza. È un disagio ma che vieneaffrontato volentieri perché la chiesa verrà sistemata,anche se non possiamo dire definitivamente, in manierache da una certa sicurezza.

La benedizione della famiglie avverrà nella settima-na precedente la Settimana Santa

La festa di Sant’Antonio che è stata celebrata dome-nica 21 gennaio, ha avuto una forma ridotta per quantoriguarda la parte ricreativa della festa che però faremo almomento della riapertura della chiesa.

Un’altra bella notizia è che la Villa Buitoni è stataacquistata da una Cooperativa di Sansepolcro che hannoin programma di restaurare e riattivare la cappella dellavilla dedicata a Santa Maria Egiziaca per volontà delSignor Marco Buitoni che volle onorare la madre cheportava appunto questo nome. Quindi, quando saràpronta, faremo la ribenedizione. Fra l’altro quest’annoricorre il cinquantesimo della sua inaugurazione.

foto Archivio parrocchia M

onterchi

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S. Stefano 2000-2001

La Madonna del Conforto

Il 15 febbraio è la festa della Madonna del Confortoche ci ricorda il fatto miracoloso avvenuto ad Arezzo nel1796.

Non dimentichiamo che la Madonna del Conforto,assieme a San Donato, è la patrona della nostra diocesi.

La cappella della Madonna del Conforto è statarealizzata dopo il fatto miracoloso avvenuto al conventodi San Domenico vicino a porta San Clemente, in unabettola che era collocata sotto il convento. C’erano alcunioperai che stavano facendo una partita a carte. Domitilla,la padrona, al sopraggiungere della nuova scossa diterremoto si inginocchiò davanti all’immagine, ora nellaCappella del Duomo ma allora nel muro della bettola, erecitò la litania alla Madonna. Erano le tre del pomerig-gio. A quanto riferirono le persone presenti e a quantoapparve al vescovo Marcacci che subito si recò per unsopralluogo, la piccola immagine annerita dal fumoacquistò uno splendore nuovo che non aveva mai avuto.Ci fu gran fermento. Il vescovo subito intervenuto la feceportare in Duomo. Successivamente fu deciso di costru-ire una apposita cappella con il contributo di tutte le

Nella chiesa di S. Stefanoanche quest’anno ha trovatoposto un bel Presepio, ideatoe realizzato da un gruppo digiovani della nostra comuni-tà. Tutti assieme, con sacri-ficio ma con determinazione,lavorando per molte ore not-turne sono riusciti a portarea termine la loro opera.

Sempre un omaggio allanatività. È stato realizzatoun Presepe degno di elogi econgratulazioni per l’impe-gno ed il significato espressocon l’effetto luci e il sistemarotativo.

Molte persone hanno fat-to visita esprimendo soddi-sfazione e incoraggiamentoa chi lo ha realizzato.

foto G. Venturini

Società multirazzialiSi sente dire che ormai molte cittàe paesi sono diventati multirazzialiper la presenza di persone prove-nienti da vari paesi del mondo. Èuna cosa senz’altro positiva manoi ad Anghiari siamo più avanti.Infatti abbiamo anche unMarziano! L’ho incontrato sta-mattina davanti al forno che veni-va giù dal Comune.

Nebbiadi Vera Cuccini

Un manto grigio,diafano,s’è posato su di noi.Lo sguardo smarritosi perde in un mondomagico, quasi sconosciuto.Sono spariti i monti,il piano, i casolari,solo ombre inafferrabilievanescentisuoni indistinti,pallidi raggi di faripenetrano il maregrigio, immobile,senz’onde, della nebbiainvernale.

parrocchie della Diocesi. In alcune pietre ancora oggi sivedono scolpiti i nomi delle parrocchie che le hannoportate.

In occasione della ricorrenza le campane di Arezzosuonano tutte assieme. Si registra in quel giorno unagrandissima af-fluenza di fede-li.

Anche dalleparrocchie del-la Valtiberinamolti vanno adArezzo per que-sta festa.

Ricordiamoinfine che labella cancella-ta in ferro bat-tuto della Cap-pella è stata re-alizzata nel1805 dai fratelliMiccioni, fab-bri in Anghiari.

Questi ragazzi oltre al Presepe hanno piazzato pure le luci natalizie nel vialedella vecchia Stazione e dintorni.

La comunità di S. Stefano vi deve ringraziare tutti quanti per quello che fate.Ringraziando voi e tutte quelle persone che danno il loro contributo per ricoprirele spese,

Buon anno 2001Gastone

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ACQUISTI ANDREAACQUISTI BRUNOACQUISTI GIUSEPPEALBERTI ALBAALBERTI ROSALIAALESSANDRINI ELISABETTAALESSANDRINI FRANCESCOALESSANDRINI LUIGIARRIGHI ANNAARRIVABENE MIRELLABALDELLI LUIGIBALDI MAUROBARTOLOMEI BERNARDOBARTOLOMEI DON FABIOBARTOLOMEI GIACOMOBARTOLOMEI P:GEROLAMOBERGHI BELLUCCI ROSALBABERGHI SETTIMIABIANCHI ELIDABIGIOLI KATIUSCIABIVIGNANI VITTORIOBONARINI FRANCESCOBONARINI ILDABONCOMPAGNI RINABORIOSI CECILIABOZZI DANTEBRIZZI ANNA MARIABURICCHI GIOVANNIBURICCHI GIUSEPPABURICCHI MARIABURRONI CLETOCALLI MARACAMAITI CELESTECAMAITI CLEMENTECAMAITI GIULIACAMAITI PALMIROCAMBI CLAUDIOCANGI ATTILIOCANGI GINOCANGI GIUSTINACANICCHI ANNACARDINALI FOSCOCATACCHINI CLELIACATACCHINI SENESI MARIACEPPODOMO NOVELLACESARI EGISTOCESARI FRANCESCOCESARI VELSOCESARINI PAOLOCHIELI FERNANDACHIELI FRANCESCOCHIRIBINI ANTEROCITERNESI MIRANDACOMANDUCCI VITTORIOCOMPARINI MARISACOMPARINI SAULCONTI ADALGISACORAZZINI MARIOCRISTINI FRANCOCROCIANI ALESSANDROCROCIANI GINOCROCIANI GIUSEPPECROCIANI PAOLOCUCCINI ELSACUCCINI VERADEL BARBA ELIDODEL BARBA ELISABETTADEL BARBA MAURIZIODEL BARBA NARADEL BARNA ANDREA

DEL PIA ARCHIMEDEDEL PIA GIUSEPPEDEL PIA MARINODEL PIA MARIODEL SERE PEDRADELL’OMARINO VALERIODONATI FRANCODONATI LUCIADONATI PRIMODONATI SARTI ADRIANODONATI SARTI ELENADONATI SARTI GIUSEPPADONATI SARTI LUIGIDONNINI ALFREDINADORI IRENEELISEI TAMARAFERRI MIRELLAFLAMINI VERONICAFONI ANGIOLOFONI DUILIOFONI FRANCESCOFONI SANDROFORNACINI VITTORIAFRANCESCHETTI SERGIOFROSINA VINCENZOGAETANI ASSUNTINAGALLI GABRIELLAGAMBERONCI GIOVANNAGAMBERONCI PAOLAGANAVELLI ORIANAGANAVELLI TERESAGENNAIOLI CARLAGHIGNONI GIOVANNIGHIGNONI MARIOGIABBANELLI EVAGIORNI GILBERTAGIORNI ROSAGIOVAGNINI ALFREDOGIOVAGNINI GIUSEPPEGIROLIMONI FAUSTOGIROLIMONI MAURIZIOGUADAGNI VITTORIAGUELFI GIUSEPPINAGUERRIERI FERNANDOGUERRINI PIEROGUIDUCCI ALBERTI ROSITAGUIDUCCI BARBARAGUIDUCCI GIUSEPPEGUIDUCCI STEFANIAIACOPUCCI SANTINALAZZERELLI NEVIALAZZERINI FABRIZIOLAZZERONI LINOLEONARDI BRUNOLEONARDI GRAZIALEONARDI PATRIZIALIGI GIUSEPPINALIGI ROSINALOCCI EDOARDOLUZZI GIORGINA

LUZZI LEONARDOMACCHIAVELLI A. MARIAMAFUCCI ANGELOMAFUCCI GASTONEMAGI LODOVICOMAGRINI DOMENICOMAGRINI GABRIELLAMAGRINI GILIANAMAGRINI GIUSEPPEMAMMOLI ALFREDOMANENTI ALBERTOMANENTI ALFIEROMANENTI ELIAMANENTI STELLAMANFRONI MARIOMARIOTTI PAOLOMARIOTTI PIETROMARTINI GRAZIELLAMARTINI MALVINAMATTEUCCI BRUNOMATTEUCCI FERNANDOMATTEUCCI GIUSEPPEMATUSALI LUIGIMAURIZI FEDERICOMAURIZI UMBERTOMAZZI ANGIOLOMAZZONI QUINTOMEARINI MARIOMEAZZINI VANNAMELANI EVAMENCARONI PASQUALEMERENDELLI SERGIOMETOZZI CATERINAMINELLI TERSILIAMONDANI ALESSANDROMONDANI COSTANTINOMONDANI ERMELINDAMONDANI ISOLINAMONDANI LUIGIMONDANI LUISAMONDANI MILENAMONDANI OTELLOMONDANI PIETROMUGELLI ADAMOMUZZI ALBERTI LAURANATALINI GIANNINATALINI LIDIANATALINI SIRIANOFERI COLOMBAP. A.PALLINI CARMELAPANICHI CARLAPANICHI LUISAPANICHI MARGHERITAPANICHI OLIVIEROPAPINI ADAPAPINI ANDREAPAPINI ELVIOPARI ANGIOLOPERICCHI ANNA

PERNICI ERMINDOPERNICI MARCOPIERANTONI SILVANAPLINI PAOLAPODERINI FIDELFOPODERINI GIULIANAPODERINI SPERANZAPOGGINI FRANCAPOGGINI FRANCESCOPOGGINI GIO:BATTAPOGGINI GIOVANNIPOGGINI GIUSEPPEPOLCRI DUILIOPOLVERINI ANNAPOLVERINI LIANAPOMPEO GIUSEPPEPOZZOLI AGOSTINOPRIMAVERI FERNANDOPROCELLI GIOVANNIPROCELLI SILVERIOPULERI ANTONIOPULERI ROSSI ROSAREDENTI SARARICCERI IRIDERICCI ROSAROMANI ROMANAROMOLINI EMOLARONDONI CESARINAROSELLI BIANCAROSSI ADRIANOROSSI ANDREAROSSI LALAROSSI PASQUALEROSSI STEFANORUGGERI ALFIDEORUGGERI MARIOSALVI GIOVANNISANTI GILDASANTI NELLYSANTI SETTIMIOSASSOLINI ALFONSOSASSOLINI ELENASBRAGI BRUNASERAFINI GIOVANNISPAGNA ALESSANDRATACCONI GIANFRANCOTARCHIANI GIOVANNITAVANTI MARIOTAVANTI PAOLOTAVERNELLI ELEONORATAVERNELLI FRANCESCOTAVERNELLI MARCELLATAVERNELLI TIZIANATRICCA NATIVOTUTI VERDIANAVALBONETTI ANDREAVALBONETTI GIOVANNIVALBONETTI NAZZARENAVALBONETTI PIEROVECCHI LUCIANAVENTURINI ROSAVICHI APOLLONIAVICHI FRANCAVICHI GIUSEPPEVICHI MARIOZANCHI MARISZANCHI SONIAZAZZI GIUSEPPINAZAZZI MARIANGELAZOI LUCIA

P I A S O C I E T À D E L G E S Ù M O R T OE L E N C O S O C I A N N O 2 0 0 0

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IO CLIKKO!®Un credito di fiducia per i giovani

Giovani, computer, sviluppo: un triangolo efficiente. Perché nei giovani è in-dubbiamente più alta l’alfabetizzazione informatica e perché la tecnologia oggiè lo strumento principe della nuova economia, e dunque dello sviluppo. Proprioallo scopo di amplificare questo circuito è nato il progetto che vede coinvoltiGoverno e Sistema bancario sotto l’egida dell’Abi, denominato “Programma PCagli studenti”. Il Programma si propone di dotare gli studenti di un personalcomputer attrezzato anche per sfruttare tutti i vantaggi della navigazione inInternet.

Al momento il complesso meccanismo che doveva consentire alle diverse for-ze mobilitate (produttori di personal computer, banche e governo per l’istituzio-ne di uno specifico fondo di garanzia) di essere pronte per l’avvio delle scuolenon sembra essere ancora funzionante.

La Banca di Anghiari e Stia, aderendo anche alle sollecitazioni provenientidall’intero mondo del CreditoCooperativo, ha messo in piediuna autonoma iniziativa cheprevede la vendita di tre diversegamme di prodotti informatici(due versioni di pc da tavolo euna portatile) a prezzi particolar-mente vantaggiosi e finanziaticon un “prestito d’onore” per24 mesi a tasso 0 *.

Ulteriori informazioni e carat-teristiche dei prodotti informati-ci in vendita - modelli di ultimagenerazione dotati di alcunisoftware di base, stampante, col-legamento ad internet ed instal-lazione a domicilio gratuita -possono essere richieste pressotutte le filiali ed i negozi finan-ziari della Banca di Anghiari eStia.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Natale 2000Una esperienza di unione ecatechesi attraverso il canto.Il coro di Anghiari unito con quello di Tavernelle

“Stamattina il mio stupore è simile proprio a quellodei pastori di fronte alla grotta di Gesù bambino…”

“Che questo gesto rappresenti per tutte le nostrecomunità, per i giovani, per gli adulti, per gli anziani,per le famiglie, una luce, un segno di speranza percontinuare a vivere la gioia della nostra vita…”

Questi i commenti semplici, ma allo stesso tempochiaramente esplicativi della sorpresa e della gioia di donMarco e don Juan Carlos di fronte ai ragazzi ed ai giovanidelle due parrocchie di Tavernelle e di Anghiari uniti perfesteggiare insieme l’Eucaristia del Natale.

In effetti il coro ha partecipato unitariamente solo allaCelebrazione Natalizia della Notte, svoltasi al Cenacolodi Montauto, perché la mattina ognuno doveva animarela Celebrazione del Giorno nella propria parrocchia. Ma,anche se solo per pochi istanti, siamo potuti sembrare uncoro veramente unito, o meglio, IL CORO della comuni-tà di Tavernelle e Anghiari, e non due cori uniti.

L’idea nata assieme alla Norma e a Walter, che aparole sembrava bella ed entusiasmante, ha incontratofin dall’inizio dei piccoli e grossi ostacoli, abbastanzaforti per decidere di abbandonare l’idea e continuare afesteggiare la nascita del Salvatore come tutti gli anni. Inverità non so chi devo ringraziare per avermi dato la forzaper tirare avanti il progetto, anche se mi rendo conto cheè grazie alla Norma e a Walter se abbiamo potutocominciare una esperienza di unità di questo tipo, e graziea loro ma anche ad altre persone come Pietro, è nato unbarlume di speranza per poter proseguire la cosa, per ilfatto stesso che questa sembra positiva.

Essendo la prima volta che ci siamo uniti e quindiprovato una cosa del genere, dobbiamo ancora sicura-mente mettere a posto alcune cose; si sa, cominciare èdifficile, ma grazie alla nostra gioia, scaturita dalloSpirito del Vivente, riusciremo a proseguire nel cammi-no, che è soprattutto un cammino di crescita per tutti noi.

Devo dire la verità, la gioia pronunciata dalle labbradei nostri due parroci mi ha fatto enormemente gioire ilcuore, e non per un vanto personale, ma perché mi sonoaccorto che dal semplice impegno di più persone, unitenel nome di Dio, può veramente e realmente riaccaderel’evento accaduto 2000 anni fa, ma che in manieraimpressionante ed imprevedibile riaccade oggi: la nascitadi Gesù.

Così la prova del coro è stata per me, e spero checontinui ad esserlo, un momento di catechesi solamente

per il fatto di stare insieme, ed emerge il fatto che se fosseper la nostra bravura e per il nostro impegno di quello cheabbiamo fatto non sarebbe stato fatto niente, perché nonsaremmo riusciti a convivere e lavorare insieme neppurequalche minuto. Anche tecnicamente abbiamo scelto lastrada più faticosa e chi è del mestiere lo sa: più personesiamo e più è difficile imparare un brano, spiegare alcunecose, ma se ci fossimo fermati a questo…

Ritrovandoci poi con l’amico Walter, conosciutograzie a questa esperienza, a alla nostra insuperabileNorma abbiamo parlato del futuro e quindi anche delfuturo repertorio di canti. Il nostro non sarà un repertoriocon un solo genere di canti, o meglio un genere unico cisarà: cercheremo infatti di vagliare il più possibile tuttele raccolte di musica sacra esistenti per trovare quei pezziche possano essere chiamati LITURGICI, alla luce delConcilio e delle indicazioni dell’Ufficio Nazionale per laLiturgia e la Musica Sacra, nonché di quello Diocesano.Non ci sarà quindi differenza alcuna tra il canto polifonicoclassico e tradizionale accompagnato con l’organo comeabbiamo fatto per Natale, e tra il canto semplice e gioiosoaccompagnato dalla chitarra.

Anche il Coro infatti riveste all’interno dell’Assem-blea Liturgica un importante Ministero. Esso deve infat-ti, attraverso il canto, favorire la preghiera dell’assem-blea in modo che la preghiera nascente dalla Comunitàriunita arrivi a Dio veramente in “un cuor solo edun’anima sola”. La cosa che ho sempre ripetuto e sempreripeterò, che ha visto anche piccoli dibattiti la sera dopole prove, è stata lo spiegare che durante la Celebrazione,per il fatto che è una Celebrazione e non una Cerimonia,il coro non deve assolutamente esibirsi come in unconcerto ma prestare servizio per l’intera Comunità.

Non voglio annoiarvi più, e spero di non averlo fattofino ad ora, mentre ho cercato di spiegare semplicementequesta eccezionale esperienza che lo Spirito Vivificanteci ha aiutato a vivere.

Vi ringrazio veramente tutti ragazzi, anche se qualchevolta è stato difficile proseguire (è stato necessario alzarela voce qualche volta), ma qualcosa è venuto fuori; lagioia è grande ma non ci fermiamo qui. Io consideroquesto un frutto del Giubileo, e come tale non finisce qui,anzi, è proprio ora che inizia, come con la nascita delCristo inizia un cammino nuovo per tutti noi, consapevolidi passare anche per il Calvario, ma grazie a voi ragazzi,speranzosi nella luce della Pasqua che dà senso e signi-ficato alle cose che facciamo.

Grazie di cuore Alessandro

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foto A. Cagnacci

Tavernelle al Concorso di Presepi aLaterina

Verso la metà di novembre arrivò in Parrocchia unalettera proveniente dalla parrocchia di Laterina che invitavaa partecipare ad un concorso di Presepi che si sarebbe svoltodall’8 al 10 dicembre 2000. La proposta, vagliata conMassimo Fragai, è stata subito accolta con grande entusia-smo da alcuni ragazzi di Tavernelle che si sono subitoadoperati per realizzare un’opera bella ma nello stessotempo non troppo ingombrante visto che doveva esseretrasportata fino a Laterina e viceversa. Il presepio realizzatosu un tronco secco raccolto nel bosco ha veramente spopo-lato in quel di Laterina, primeggiando i vari presepi, benchépiù originali, fatti con pasta, viti, o altro, e assicurandosi il1° premio della giuria. Non una cifra esorbitante ma giustaper andare tutti insieme, come conclusione della giornatadella premiazione, a mangiare una pizza festeggiando l’ac-caduto. Il presepio è stato poi sistemato nella chiesa diTavernelle in occasione del Natale, ma con una particolari-tà: nella nicchia dove si trovava la S. famiglia non c’eraniente, se non un cartello che diceva:

“Grazie al 1° premio del concorso di presepi diLaterina la Sacra Famiglia si è trasferita in un luogo piùadatto.”

La Natività era infatti stata spostata al di sotto del tronco.Sullo sfondo non poteva non mancare il logo del Giubileo“Christus heri, hodie, semper” che riportava alla mente ilbimillenario della nascita del Salvatore, resa attuale ancheoggi.

Veramente complimenti ai ragazzi che hanno realizzatoquesto presepio: Elena Ferrini, Chiara Natalizi, LindaBartolomei, Laura Giuliattini, Giuliano Piomboni, Ales-sandro Fragai, Giuliano Piomboni. Per ultimo, ma non perimportanza, ricordiamo l’opera di Massimo Fragai che nonesagero a definire Artista, che sa sempre farci rimanere abocca aperta nel vedere il suo operato.

Il Presepio di TavernelleQuest’anno il presepio nella Parrocchia di Tavernelle

è stato effettuato con anticipo rispetto alla prassi; erainfatti pronto per l’8 dicembre. In realtà esso dovevaservire per partecipare al Concorso di Presepi svolto aLaterina di Arezzo. Il Presepio è stato poi sistemato consapiente maestria da Massimo Fragai in chiesa, per lefeste del Natale.

Il presepio è stato ricavato da un tronco secco trovatonel bosco, scavato per fare piccole case, mentre unsentiero di scalette e luci portava alla grotta della Nati-vità, posta in cima al tronco ma anch’essa scavata dentrodi esso. È stato interessante anche percepire il significatoTeologico e Liturgico dell’opera; il primo perché unpresepe di questa forma riporta alla mente una importan-te definizione biblica: la Radice di Jesse. La stirpe diJesse sarebbe la discendenza di Davide di cui fa parteanche Gesù. Essa rappresenta la storia della Salvezza delpopolo d’Israele e così anche della salvezza nostraoperata, appunto, grazie alla venuta in mezzo a noi delSalvatore. L’altro significato che ho colto è del faticosocammino che i personaggi del Presepio debbono compie-re per raggiungere la grotta.

Notte fantasticaLa sera della vigilia dell’Epifania i bambini del Catechismo della parrocchia di Tavernelle, aiutati dai ragazzi piùgrandi, hanno presentato un recital che si intitolava appunto “Notte fantastica”.Un recital diverso, non con il solito presepio vivente, sempre carino ma ormai divenuto un po’ ripetitivo, ma lo studiodi un Telegiornale. Ebbene si, era infatti il cronista del TG che tirava avanti il filo dello spettacolo, collegandosi divolta in volta con i suoi colleghi giornalisti in Palestina. E raccontavano quel grande fatto che fu il Censimento volutodall’imperatore di Roma, con tutti i vari disagi per la popolazione, e via dicendo. Al termine dell’avventura tuttal’importanza non era più verso le inefficienze dell’impero, al TG o ad altro, ma semplicemente a dei giovani pastorelli

Situazione demografica Parrocchia di Tavernelle

Nell’anno 2000, si è registrato un forte calo delle na-scite nella Parrocchia di Tavernelle, rispetto alla situa-zione degli anni precedenti. Cercando infatti tra i regi-stri parrocchiali, risulta quanto segue:

Battesimi n. 2 Funerali 4

la situazione non è delle più rosee, e si comincia già avedere i primi risultati all’interno del settore giovaniledella Parrocchia. Speriamo che il III millennio porti in séqualcosa di meglio.

Buon anno 2001

che raccontavano cosa era loro accaduto, ovvero la manifesta-zione angelica di annuncio della nascita del Messia. Ed è statointeressante notare la correlazione con il mondo di oggi: anchein questi giorni non mancano i collegamenti con la Palestina,purtroppo per causa della guerra, e il nostro recital ha volutoessere anche una speranza di pace per quei popoli che stannosoffrendo. Dopo lo spettacolo sono intervenute anche duebefane che hanno distribuito le calze con i dolci ai bambini cheavevano fatto la recita.Un grazie di cuore a: Elena Ferrini, Linda Bartolomei, ChiaraNatalini, Laura Giuliattini, Elisa Camaiti, Giuliano Piomboni.

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Loris Babbini non sarà dimenticato

Il 13 dicembre 1986 il consiglio comunale di Anghia-ri assegnava solennemente a Loris Babbini la cittadinan-za onoraria e l’onorificenza rappresentata dal “Catorciod’Anghiari”, simbolo della nostra identità. Mai ricono-scimento fu più giusto ed appropriato. Non dico questoperché Loris Babbini ha concluso la sua esistenza terre-na ma perché sento di interpretare l’unanime giudiziodella cittadinanza nel riconoscere gli altissimi meriti cheLoris ha acquisito in tanti anni durante i quali ha instan-cabilmente lavorato per Anghiari. Babbini è stato “unuomo d’altri tempi”. Egli ha operato spinto dall’amoreper Anghiari e in silenzio, virtù in disuso nel frastuonoche accompagna questi frenetici anni dove pare non es-serci più un momento per fermarsi e riflettere, per “esse-re” e non “apparire”. Cosa ha lasciato ai posteri LorisBabbini? Un archivio storico che costituisce un vantodella nostra comunità, consultato e studiato quotidiana-

Un Anghiarese da non dimenticare

Era l’estate del 1976, eletto Sindaco da pochissimotempo, passavo molte ore nell’ufficio, che allora eraubicato in fondo al corridoio del palazzo Pretorio. Ri-cordo quei primi giorni pieni di lavoro, soprattutto perconoscere e capire i tanti problemi che dovevano essererisolti. In primo luogo incominciai con l’apprendere tut-te le notizie riguardanti la storia passata e recente diAnghiari, della sua gente, dei Sindaci che mi avevanopreceduto nell’incarico; insomma cercavo di immerger-mi in una realtà che per me era ancora più difficile, inquanto non sono nato ad Anghiari.

Furono quelle circostanze che mi permisero di cono-scere ed apprezzare le doti umane ed intellettuali di LorisBabbini.

Ricordo quella mattina che timidamente bussò allaporta dell’ufficio e appena entrato si scusò per il distur-

Pubblichiamo alcune testimonianze su Loris Babbini. Lo facciamo volentieri per la stima che abbiamo sempreavuto per lui e per il grande aiuto che egli ha dato ad ogni associazione anghiarese. Dalla Baldaccio al Car-nevale, dalla Misericordia alla Filarmonica alla Pro Loco. La nostra stessa parrocchia ha potuto usufruiredelle sue doti di disegnatore. Forse è stato l’ultimo amanuense che Anghiari ha avuto. Quando c’era bisognodi scrivere un testo per una pergamena o per un manifesto, Loris interveniva con la sua arte. Sono tantissimi imanifesti che egli ha ideato e realizzato. Da quello della Mostra delle Armi, a quello della Mostra dell’Arti-gianato e del Carnevale. Suo anche il bozzetto della nuova “divisa” del “Sambudellaio”. Se della Filarmoni-ca è stato membro attivo come suonatore di… per la Filodrammatica ha realizzato dei fondali inimitabili!

mente: un patrimonio di documenti che rappresentanolinfa vitale per comprendere lo sviluppo, la storia, la vitadella nostra cittadina.

Possiamo affermare che Loris Babbini ha salvato unpatrimonio nazionale del quale Anghiari se ne farà vantoper gli anni a venire. Basta questo per dare senso alla vitadi un uomo che ha dedicato larga parte della sua esistenzaal servizio del suo paese, della sua gente, delle sue radici.Un esempio da indicare alle nuove generazioni.

Quando viene a mancare una personalità come LorisBabbini è tutta la comunità che si sente orfana. Lasperanza e l’auspicio del Sindaco è che l’infaticabilelavoro di una vita venga ripreso dai più giovani e nonvada perduto. Così Anghiari non scorderà un grandeanghiarese. Grazie Loris. La tua dedizione e il tuoattaccamento ad Anghiari non saranno mai dimenticati.

Maddalena SenesiSindaco di Anghiari

bo che mi avrebbe arrecato e con voce pacata mi chiesese ero disposto ad ascoltarlo. Lo feci accomodare e glidissi di parlare liberamente. Fu quello un lungo e profi-cuo colloquio che mai dimenticherò.

Loris mi informò sullo stato di precarietà dei beniculturali e storici di Anghiari ed in particolare quelli chesi trovavano all’interno del Palazzo Pretorio.

L’archivio sparso qua e là un po’ dappertutto, senzaessere catalogato e con il rischio che qualcosa d’impor-tante potesse andare disperso; locali con segni tangibilidelle passate generazioni, abbandonati a sé stessi e peg-gio, usati per ripostigli e legnaia, come le prigioni che sitrovano al piano terra del Palazzo, o la cappelletta postaalla destra dell’atrio ridotta a deposito di carta e materialedi scarto. Oltre a tant’altre segnalazioni che per mefurono di grande interesse per gli sviluppi e le decisioniche in seguito avrebbe preso l’amministrazione.

Trovai sconcertante che un dipendente comunale sol-

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lecitasse il Sindaco a prendere iniziative valide a difesa ea tutela della storia del proprio paese e per conservare isegni delle passate generazioni.

Gli risposi che avrei fatto tutto il possibile e rimasisorpreso che ciò non fosse stato fatto prima!

Da quel giorno Loris Babbini fu il mio Angelo custodeper tutto quello che riguardava la storia e la conservazio-ne dei nostri beni culturali. Con la sua preziosa collabo-razione preparai una relazione per il Consiglio Comunaleper censire e meglio conoscere i nostri beni culturali,sparsi su tutto il territorio del nostro comune.

Riordinammo l’archivio storico, assegnandogli i loca-li nel Palazzo Corsi; organizzammo la Biblioteca delcomune -che in quel tempo funzionava soltanto poche orealla settimana- e la spostammo dal Palazzo Della Comu-nità al Palazzo Corsi, nei locali che erano allora adibiti acircolo ricreativo, ossia al gioco delle carte! Le vecchieprigioni di Palazzo pretorio furono liberate di tutto quelmateriale improprio ed aperte alla visita dei cittadini. Conil fattivo contributo di un’associazione privata, laFIDALPA, fu restaurata ed aperta al pubblico lacappelletta.

Un giorno Loris mi chiese quasi sottovoce e con faredi chi dice una cosa impossibile:

< Sindaco, io ritengo che sulla parete del corridoio,sotto l’intonaco si trovi un affresco di grande interesse;ciò lo desumo dai documenti che riportano le spese perl’olio d’una lampada votiva, bisognerebbe fare degliassaggi ma…>.

Come, gli rispondo, quali problemi ci sono? Subitofacciamo quello che Lei ritiene più idoneo a riportarealla luce l’affresco. Chiamai immediatamente il respon-sabile dell’Ufficio Tecnico ed impartii gli ordini per quello

Sul nonno22 novembre 2000 - La cosa più difficile per me ora è entrarein questo studio e sedere a questa scrivania; il nonno lo rivedosoprattutto qui ed è in mezzo alle sue cose, ai suoi oggetti, chela sua mancanza, o forse la sua presenza, è più forte. È da tuttala mia vita che questa stanza è il regno di Loris; è piena dei suoidisegni, i suoi oli, le riviste e tutto il materiale cartaceo che luiraccoglieva e catalogava con tanta cura e precisione. Ci sonole cartoline che noi Babbini gli abbiamo mandato da tutti inostri viaggi, miste ed esposte insieme alle immagini deiquadri e delle sculture anghiaresi, gli scorci e le immaginisacre. Ovunque intorno vedo il tocco lento delle sue mani, quelsuo modo di esplorare tutto con la punta delle dita per aiutareuna vista ormai così ridotta. Mi sono immersa nel suo mondoper ricordarlo; qui fa un po’ più male ma è tutto più vivido.Non so perché sento il bisogno di scrivere; forse perché ilnonno sollecitava spesso a scrivere qualcosa per l’Oratorio ecredo che gli piacerebbe vedermi adesso; forse perché come

che si doveva fare. L’affresco venne ritrovato e restaura-to.

Non posso dimenticare quel giorno che il lavoro fucompiuto: Loris sprizzava gioia, era come avesse ritrova-to un figlio, una cosa preziosa da tanto tempo agognata.

Meritoria è stata per Anghiari l’opera di Loris Babbi-ni, nessuno lo deve dimenticare! Grazie a lui abbiamo unarchivio storico tra i più preziosi, dove si possono consul-tare codici del 1200; senza le sue raccomandazioni esegnalazioni tante cose non si sarebbero realizzate, e tuttociò l’ha fatto lavorando gratuitamente.

Uomo semplice e schivo, non voleva mai apparire inprima persona; su mia iniziativa il Consiglio Comunale diAnghiari gli assegnò il “Catorcino D’oro” quale atto diriconoscenza per il suo contributo alla conservazione deinostri beni culturali”, con la seguente motivazione:

“ Il Consiglio Comunale d’Anghiari, all’unanimitàconferisce l’onorificenza “Catorcino d’Anghiari” alCav. Loris Babbini, quale doveroso riconoscimentodei meriti conseguiti per avere operato con intelligen-za, costanza, dedizione e personale sacrificio in favoredi Anghiari e della Cultura, ha redatto l’inventarioprincipale e supplettivo del nostro Archivio storico,rendendolo così accessibile a tutti gli studiosi e amantidella storia di Anghiari”

Mi piace oggi ricordare Loris Babbini, perché inquesto particolare periodo della nostra storia, dove illivello culturale e morale è in sensibile declino e che lecose colte ed intelligenti hanno lasciato il posto allafutilità, alla faciloneria, all’apparire e non all’essere!Speriamo che i nostri giovani tornino ad emulare quantinel passato hanno lavorato con dedizione e in silenzio, peraccrescere la cultura e per tramandare la storia vera dellenostra gente. Loris Babbini è un esempio per tutti!

Anghiari 18/12/00 Franco Talozzi

Un momento della cerimonia di consegna del "Catorcino d'oro" aLoris Babbini. (Foto Archivio BC Anghiari

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lui amo sporcare la carta con ciò che più mi muove dentro eche più amo.Il nonno me lo ricordo in mille momenti diversi lungo tutto ilcorso dei miei 24 anni; risento la sua presenza rassicurante edolce quando accompagnava me, mio fratello e i miei cuginia scuola; la sua casa era un punto di riferimento. Lui cipreparava la merenda e il “cartoccino” dove metteva quotidia-namente noccioline e zuccherini colorati. Quel piccolo segnoprolungava la sua presenza e sembrava che mi volessetestimoniare l’affetto di un nonno che si voleva superare nellesue attenzioni; io lo percepivo come un incoraggiamentosottile, discreto.Lo ricordo immerso nei suoi manoscritti, fra le filze dell’ar-chivio dove andavo a curiosare spesso e dove lo trovavo presodal suo grande amore per la storia anghiarese. Lo ricordo arimettere insieme i tasselli di storia e di cultura per l’Oratorio,per professori o laureandi che gli si rivolgevano per un aiuto.Ricordo la sua grande pazienza nel soddisfare le mie curiositàdi bambina e il suo incoraggiamento verso noi nipoti aprendere in mano colori, tempere, creta, legno e pasticciarecon le nostre mani nella sua soffitta e in terrazza. Se ci ripensooggi colgo quel senso di complicità che c’era quando noibimbi insistevamo a prendere in mano fogli, penne e colori eci mettevamo accanto a lui a concretizzare le nostre ideeinfantili.E non ricordo un vero gesto di impazienza e di fastidio versola gente che gli si rivolgeva; di lui mi sento di affermare contutta sicurezza che era una persona buona; ma di una bontàe di una gentilezza d’animo che irradiava intorno, comunican-dola con quel suo modo di accogliere tutti.Quando dovevo scegliere la facoltà universitaria era perples-so al sentir dire che volevo fare medicina perché ancora eralegato ad un’idea della donna come angelo del focolare insenso tradizionale. Eppure, intrapresa questa strada, eraorgoglioso e felice di pensare di avere una nipote medico e perogni piccola tappa raggiunta era partecipe e festoso. In realtàera molto aperto e conciliante e soprattutto incoraggiante.Negli ultimi anni in cui aveva dovuto ridurre le sue attività acausa della vista, nella quale era gravemente menomato,passavamo il tempo insieme parlando. Io gli raccontavo diFirenze e ricordo che si infervorava soprattutto quando miriallacciavo alla storia anghiarese parlandogli della tonaca diSan Francesco trafugata da Montauto ad opera dei fiorentini;di Baldaccio che riposa a Santo Spirito; della battaglia diAnghiari in Palazzo Vecchio e del bassorilievo nella chiesadel Carmine; delle opere del Sogliani a San Marco e dellaMisericordia fiorentina, riferimento regionale storico di quel-la del nostro paese. Da parte sua lui aggiungeva storie dianeddoti ma tutto per lui era pieno di amorevole interesse separlava di Anghiari; a questo paese lui ha davvero dedicato lasua vita, per questo aver visto i manifesti delle varie Associa-zioni anghiaresi che riportavano il suo nome e incollavanopezzetti della sua vita mi ha riempito di gioia e di orgoglio.Anche per questo il dolore del distacco è misto ad unsentimento di gioia e quasi di esultanza per una vita pienamen-te compiuta ed espressa nelle tante attività, nei suoi interessipersonali artistici e culturali e negli affetti familiari.

Un ricordo di Lorisdi Lorenzo Baldelli

In genere nei rapporti che si hanno con persone mol-to più vecchie, la differenza di età si fa spesso sentire.Al rispetto che naturalmente si leva in noi verso chi haattraversato tutti i periodi della vita e ne ha solcato inlungo e in largo i sentieri, non succede quasi mai unrapporto più intimo che permetta di scambiarsi opinio-ni, sensazioni e pensieri con la stessa facilità che si veri-fica tra coetanei. Così non è stato per me, con Loris.

Ricordo l'amore per il suo paese, Anghiari, per lafamiglia, per la vita e, sterminato, per la cultura. Senti-menti vissuti in maniera autentica che l’avevano spinto,più di una volta, a mostrare a me e ai giovani nipoti chelo circondavano, tutto ciò che per il piacere della cono-scenza e dell’arte aveva prodotto in passato. Un tessutofatto di una trama fitta e piena di colori che avrebbevoluto farci continuare a tessere in futuro. La luce soffusadel suo studio ci rimanda infinite filze di articoli sui temipiù svariati raccolti con ordine certosino, manifesti edipinti che hanno fatto la storia degli ultimi 50 anni delnostro piccolo paese, ma anche quelli che erano stati isuoi strumenti, i suoi pennelli, le chine, la lente che in-grandiva la sua voglia di continuare a scoprire... Tuttoci parla del suo lavoro paziente e del piacere che puòindurre una vita vissuta pienamente. Ricordo la stimache mi dimostrava per il mio lavoro da studente prima eda professionista poi; la sua attenzione verso i piccoliproblemi degli altri; il suo amore per le persone.

Nei momenti più critici per la sua salute bastava cheunammano amica sfiorasse la sua pwer strappargli unlieve sorriso. Un gesto che valeva più di mille parole.Una di quelle mani è stata la mia, anche se il mio è statosolo un piccolo contributo. Ma sono sicuro che è statopercepito e accettato come il gesto di un amico.

A me ha lasciato una ricchezza umana preziosa e nondisperdibile che la morte fa maturare nella consapevolezza.Sento che il nonno è parte della mia identità; lo vedo emergerenel babbo e fare capolino in me e negli altri nipoti.Mi accompagna la ferma fiducia nel significato della vita, peril quale niente viene disperso fino in fondo ma sarà raccoltonel Signore. Non so credere diversamente (sono un’ottimistache non ha il beneficio del dubbio, come dice il babbo) e giàsento il vuoto che diviene presenza, come lo è diventato quellodel mio nonno Lazzaro, presenza amorevole che mi accom-pagna.Il nonno Loris lo ricordo anche sofferente come era negliultimi tempi, quando gli prendevo la mano e me la tenevastretta con gratitudine, comunicando con la stretta quello chela bocca faceva fatica ad esprimere; cercando calore, vicinan-za.Due giorni prima di morire quando l’ho salutato chinandomi,per dargli un bacio mi ha salutato con una frase che eradiventata consuetudine fra me e lui e che mi rivolgeva semprecon un tono che era come una carezza: “che Dio ti benedica,ora e sempre, soprattutto nei momenti più difficili…” ed è cosìche lo serbo nella memoria, presenza benedicente nella miavita.

Giorgia

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Con questo ritardoda sprovvedutola morte di Lorissaperlo lo escludo

Sull’Oratoriola triste notiziaun altro amicoche fine mi rattrista

Tanto del tempoin sua compagniadentro al Teatrotracciammo la via

Quanti disegnida lui assemblatidelle operetteda lui tracciati

Nel palcoscenicoappesi attaccatitanti i disegnida Loris sfornati

La Filodrammaticaa questo Anghiaresesolo con luigrande le imprese

Grande Anghiareseportando in gloriadel suo paesetutta antica la storia

Lui con saggezzaed intelligenzanell’Oratoriola sua presenza

Fu del Comunemolto apprezzatolì dei Babbiniil loro operato

Prima il Padrepoi il figliosempre lì prontia darti consiglio

L’ultima voltain piena Estatele nostri vocidi nuovo incontrate

Sempre il Salutoa lui e alla moglieche passeggiandosalute raccoglie

Questo grande uomodi grande talentoper il paeseancora non è spento

Ai cari figliio stringo la manoil loro Padrefu Anghiarese nostrano:

Al grande Loris Babbinidi Armando Zanchi

Breve ricordo di Loris Babbini

Ho conosciuto Loris Babbini, per la prima volta, nel1981 quando le mie ricerche sull’allora quasi sconosciu-to Federigo Nomi, mi portarono a cercare manoscritti equant’altro nell’Archivio Storico Comunale di Anghiari.Con quanta attenzione e capacità mi introdusse in quelluogo che si riprometteva di ordinare e che magnificava,giustamente, per la ricchezza dei manoscritti esistenti, un“patrimonio”, precisava, non solo per la storia dellaComunità di Anghiari. Con sicurezza, da perfettoarchivista, mi sottopose alcune filze, non disdegnando uncerto compiacimento per quella contrassegnata dal n.1631: si trattava dell’autografo Nomiano, Buda libera-ta, poema eroico, rilegato e ben conservato, completorispetto a quello presente e da me già consultato nellaBiblioteca della Città di Arezzo.Furono giornate di ricerca e di studio intense, sotto il suosguardo discreto ma molto interessato: poco dopo, perlettera, mi giunsero ritagli di vecchi giornali del 1955 connumerosi articoli sul Catorcio, utili per la rassegnabibliografica che stavo preparando in vista della miaprima pubblicazione. II nome di Loris Babbini apparveovviamente tra coloro ai quali dovevo il reperimento delleoltre 1000 fonti manoscritte Nomiane rinvenute, comeapparirà, doverosamente, anche negli studi successivi.

Ancora un altro ricordo: la sua sorpresa quando nel 1990giunsi ad Anghiari come capo di istituto. Potevo, secondolui, avere più tempo per cercare ancora, magari in filzeinsospettabili, come effettivamente accadde, dietro anco-ra i suoi mirati suggerimenti. Si, perché, il nostro Loris,nel corso degli anni, aveva tenuto fede all’impegno disistemare il vasto patrimonio cartaceo dell’Archiviostorico, divenuto un vero e proprio “museo”, per usare untermine caro ai bibliofili del Seicento. La mia permanen-za ad Anghiari per 5 anni mi permise di apprezzareancora di più la sua cultura, profonda e vasta, chespaziava con eguale vivacità dal ’500 all’ ’800-900, finoai giorni nostri: un’autentica “memoria storica”, costru-ita sulle carte antiche, su testi di difficile lettura, che“offriva” e metteva a disposizione degli altri, come hafatto, per esempio, negli ultimi anni, con l’Oratorio,come dire verso l’intera Comunità di Anghiari e non solo(e non sfugga il titolo della sua periodica rubrica, “II miocaro, vecchio Anghiari”, parole di un grande e reciprocoaffetto). Nelle frequentazioni, rare purtroppo, pressol’Archivio, due i crucci, ricorrenti, nelle sue parole: lavista che si faceva sempre più precaria (terribile priva-zione per chi è abituato a “scoprire” le carte e fa di questo“passatempo” una ragione di vita) e la poca attenzionedegli Enti preposti (di allora come di oggi) alla cultura ealle sue manifestazioni (a quando, mi diceva più volte, inAnghiari, un convegno sul Taglieschi, sui Testi, sulNomi e sul Seicento in genere?).Un primo esempio di attenzione culturale deve riguarda-re proprio la figura di Loris Babbini, archivista, ricerca-tore, studioso: a lui spetta un attestato per quanto ha fattoper la sua terra e la sua gente. Almeno che la sede attualedi via Matteotti, porti il suo nome: un semplice, madoveroso, doverosissimo riconoscimento.

Giovanni BianchiniIl classico panorama di Anghiari disegnato da Loris Babbini

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LETTORI CHE CI HANNO FATTO PERVENIRE IL LORO CONTRIBUTO

Acquisti Bruno, CatorcioAcquisti FabianoAcquisti InesAcquisti Pierangelo, FirenzeAlberti Maria LauraAlfonsi AngioloAntonelli Talete, Ponte Eleonora

Antonucci PaolaArrighi AnnaBalsimelli Ada, TavernelleBarfucci AssuntaBartolomei Giovan BattistaBergamaschi Alfredo, Libbiano

Bianchi AlfieroBianchi Giovanni, TavernelleBianchini Bruno, ViamaggioBidossi Renato, ArezzoBonaccini Marta, CaprileBoncompagni Luigi e SimonaBrizzi FannyBruschi DomenicoBruschi FrancoBruschi IvanoBruschi LeoneBuscosi LeonieroCalli VincenzoCamaiani AlbertoCamaiti MaurizioCangi OttavioCangi Paolo, BagnoloCanicchi WertherCapaccini AttilioCatacchini Elena, Le VilleCatacchini VilmoCecconi LorettaCestelli Cosetta, Vignacce Motina

Checcaglini Dott MaurizioCheccaglini EnzoCheccaglini Renata, MonterchiCherici SilvanaChieli EugeniaChieli TitoCioni LiaCipriani GinoComanducci DomenicoComanducci GiuseppeComanducci NevioComparini Federica, C. d. Verna

Conti AdalgisaConti AdrianaCristini GianricoCrociani Francesco, ViaioCrocioni AmnerisCuccini Fabio

Del Pia GiuseppeDel Pia Luca, MilanoDel Sere SantiDonati Sarti CarlaDonati Sarti Vittorio, SerafinoDraghi AssueroDragonetti Vladimiro, San Remo

Fantoni DonatoFerrini SantinoFontana GiuseppeFornacini RaoulFragai MassimoFranceschi IlvaFranchini G:Battista, Tavernelle

Fratini Dante ArezzoGaggiottini EmiliaGallai Pierluigi, Città di Castello

Gattari GianpaoloGhignoni e LazzeriniGiabbanelli FabianoGiabbanelli GraziaGiabbanelli M° IginoGiglini RenatoGiorgi GiorgioGiorni RobertoGiovagnini Carla, Città del Vaticano

Giovagnini Costantino, Argentina

Giovagnini TeresaGiovagnoli Carboni ElisabettaGiuliattini Palmiro, TavernelleGoti Maruia LuisaGrazi Adamo, MezzaviaGuadagni Eugenio, TavernelleGuadagni Lucia, Le VilleGuadagni LuigiGuelfi Mirna, RomaGuelfi PaolinoGuiducci RositaLeonardi Angiolina, PotenzaLeonardi Orazio, SansepolcroLeonessi Maria, ViareggioLeucalitti G, FirenzeLodovici GastoneLombardi SergioMadiai G. Battista, San LeoMafucci TeresaMagi CesarinaMagrini Acquisto (Cilio)Manfroni Mario, MotinaMangoni BrunoMangoni EnaMaranesi Liliana, RomaMari DinoMari Marcella

Mariani Mario, BagnoloMarsupini GiacomoMartini AthosMartini ClaudioMarzi RemoMarzi Vito, Ponte alla PieraMeazzini Vanna, TavernelleMenzogni Verdiana, MeletoMeoni GinettaMeozzi LottaMercati Franco,Mercati GastoneMerendelli FalieroMerendelli RosannaMerendelli VirusMiano MarinellaMinelli TerziliaMondanelli OvidioMondani Costantino, Sansepolcro

Mondani Francesco, La Stazione

Mondani Luigi, TavernelleMondani Pietro, La CallaMondani Primo, Ponte alla PieraMonini LuigiMonteneri Giuseppina, ArezzoN.N.Nevistrelli Angiolo, TavernelleNocentini MariaNoferi ColombaOmarini Mario, TavernellePacini Ernesto, MilanoPalombini Ilio, NapoliPancioni Maria RosaPanichi CarlaPanichi Enzo, TavernellePanichi RossellaPannilunghi Ventura, Pieve S.S.

Papini GianniParente Ernesto, MonterchiPari Ricci MariaPeluzzi Giuseppe, MotinaPernici Domenica, San Cipriano

Pernici ErmindoPernici MarioPiccini MarioPierantoni ValentinaPoggini MarioPolcri Duilio, MaravillePolverini AnnaPolverini Elda, SansepolcroPozzoli AgostinoPrimaveri FernandoPrimitivi ElenaRaffaelli Benito

Ricceri IrdieRicceri Mariotti NadaRomani Romano, SvizzeraRomiti DinaRomiti Giuseppina, MonterchiRosadi Loriano, Ponte alla PieraRosadi Osvaldo, Ponte alla Piera

Rossi AndreaRossi AveRossi DomenicoRossi GinoRossi StefanoRuggeri AgostinoRuggeri Maria C., ArgentinaRuggeri SirioRuti MagdaSalvi AmaliaSalvi Giovanni, MotinaSanti AssuntoSanti NellySassoliniLivio, Città di CastelloSelvi OlgaSenesi MarioSenza nomeSeveri RosaTanfi Maria FalieraTorelli Dario, ViaioUna personaValentini GiorgioValentini MarioVerdini Ugo, MezzaviaVeri PaolinoVichi Angiolo, CallaVichi GasperoZanchi Armando, ArezzoZanchi BrunoZanchi Mario, ViciomaggioZineddu Antonio

AVVISO

La ricerca del maestroFlavio Mercati su"Balli, orchestre ecomplessi, luoghi etempi del ballo, costu-mi ed usanze in An-ghiari dall’inizio del‘900 ai nostri giorni"riprenderà regolar-mente con il prossimo

Un particolare saluto a Verdiana Menzogni di Meleto, a Bruno Bianchini di Viamaggio,a Palombini Ilio di Napoli che ci ha inviato un saluto nel bollettino postale. Unbenvenuto a Carla dalla Città del Vaticano ed alla giovanissima Federica da Chiusi

della Verna. Un ringraziamento per l'offerta di una persona in memoria di Roberto Giabbanelli. Contraccambiamoancora i saluti di Mirna Guelfi, Benito Raffaelli, Angiolina Leonardi e l'apprezzamento di Marta Bonaccini. Maun saluto va a tutti voi partecipi e sostenitori della nostra iniziativa. Di un bolettino in data 4 dicembre non abbiamopotuto leggere il cognome ma solo il nome Emilia. Proprio per rendere tangibile il nostro ringraziamento stiamopreparando una sorpresa, che ci auguriamo gradita, per il prossimo numero.Arrivederci a tutti voi.

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I nonni ringraziano di Cmr

Il 30 dicembre scorso si è tenuta in parrocchia la prima edizione del “Natale dei nonni” e i nonni ringrazianosentitamente, in primis i parroci e poi tutti coloro che con la loro dedizione e la loro partecipazione hanno reso possibilel’incontro. Ringraziamo chi ha offerto i doni per la tombola, chi ha contribuito, in qualsiasi modo, con spirito difraterna amicizia.

La serata è stata lieta (ottimo e ricco il buffet) e ha fatto scoprire alcune cose: le doti poliglottiche di Don JuanCarlos nel bandire i numeri delle tombole, con vivo disappunto della Romana che, tra inglese, spagnolo, italianorimaneggiato e confusione generale, temeva di capire fischi per fiaschi perdendosi ricchi bocconi, ma la fortuna l’hapoi baciata ugualmente, regalandole due orecchini pendenti che molto la valorizzavano.

Non è mancata la scoperta scientifica: abbiamo appurato che il progredire dell’età, come avviene per vista e uditoche vanno giù, non diminuisce invece, in chi la possiede, la dote positiva della parte anatomica con cui sediamo…;infatti alcune persone, sempre le stesse, han mietuto cinquine e tombole senza soluzione di continuità. Chi ha orecchieintenda! Grazie ancora a tutti. NONNO È BELLO!

Luci di nataleQuando si avvicina il Natale ogni paese, grande o

piccolo, si anima di nuova vita. Anche nel nostro An-ghiari le cose non cambiano, ci si avvicina a questa festacon frenetici preparativi. Si allestiscono i presepi, nellescuole i bambini imparano le canzoni Natalizie, ci siarrovella il cervello per trovare idee per i regali da faread amici e parenti e i commercianti abbelliscono i proprinegozi e il paese. Come il paese? direte voi.

A questo punto è doveroso fare delle precisazioni:ogni anno avrete notato, spero, che la bellezza del nostrocentro storico viene esaltata dal calore delle luci natali-

zie. Tutto ciò è possibile grazie ad un impegno che ri-chiede mesi di preparazione per decidere, raccogliere ifondi necessari per coprire la spesa del montaggio-smontaggio, per appaltare il lavoro e per l’eventuale ac-quisto di nuovo materiale. Tutto questo, consentiteci lamodestia, si realizza per merito dei commercianti delcentro storico che si auto tassano, allestiscono una pescail cui ricavato contribuisce al budget, supportati anchedagli istituiti di credito e dall’amministrazione.

Detto questo è doveroso ringraziare il Comitato dellapesca di S. Martino nelle persone di Alessandra, Barba-ra, Carla, Loredana e Stefania che sfidando il freddo delgiorno della festa dei bringoli hanno raccolto una consi-derevole cifra vendendo tutti gli oggetti della pesca; laBanca di Anghiari e Stia, la Banca Popolare dell’Etruriae del Lazio, il Monte dei Paschi di Siena e l’Amministra-zione nella persona del Sindaco Maddalena Senesi sem-pre sensibile e disponibile alle nostre richieste.

In conclusione ci auguriamo che il nostro impegnovenga apprezzato dai nostri concittadini. A nome deicommercianti di Anghiari vi porgiamo i più sentiti augu-ri di Buone feste. I commerciati del centro storico

foto emm

edipì

Alla cara Vincenza e figlidi Armando ZanchiArezzo 30/12/2000

Nella lontanaterra di Franciaio e Alterofacemmo fratellanza

Nei Pireneinel duro nostro lavoronella mia mensaveniva fare ristoro

Sempre insiemetra vittorie e sconfittele nostre animemai vennero trafitte

Del suo lavoroonesto e guadagnatocon la faticail mezzo solo usato

Per lunghi tre annifra cielo neve ed acquaper guadagnarsiun po’ della vitaccia

Vita randagiaquella del Boscaiolonidi di aquiledi cui prendevano il volo

Ora il suo voloè quello dell’Eternosi perde la vicinanzadi un amico fraterno

Lavoratore grandeè sempre statoalla sua famiglial’amore suo adorato

Alla sua Vincenzache è stata a lui vicinoora troncatada questo brutto destino

Ai cari figlioliche lui à tanto amatonel suo dolorelassù è involato

Suoi cari figlirivolgo il mio cuorelui vostro padrevi amava con amore:

Siamo alla contanel giorno di Nataleanche Alteroa noi va a lasciare

Altra figuradi grande compaesanosempre amicocon tutti alla mano

Fin da ragazziinsieme siamo cresciutii nostri giornipassati e posseduti

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Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

Tre appuntamenti a Natale - A cura di alcune associazioni paesane sono stati 3 gli appuntamenti pubbliciconsecutivi che si sono tenuti ad Anghiari nelle giornate che hanno preceduto il Natale. La sera di venerdì 22 dicembrenella Chiesa della Propositura i bambini del Catechismo hanno messo in scena lo spettacolo “La neve di Natale”. Èquesta la storia dei fiocchi di neve che, scesi sulla terra la notte di Natale, dopo tante avventure giungono alla grottadi Gesù Bambino. Dopo la applaudita rappresentazione la festa è proseguita con un buffet offerto dai genitori deigiovanissimi attori. La sera successiva è stata la Filarmonica “Pietro Mascagni” ad invitare la cittadinanza alConcerto di Natale che si è tenuto anche questo nella Chiesa della Propositura. Diretta dal Maestro Galliano Cerrinila banda di Anghiari ha proposto un classico repertorio intermezzato dal coro di voci bianche della scuola mediaLeonardo da Vinci. I giovani studenti erano stati preparati dalla Prof.ssa Tina Marconi in collaborazione con il prof.Roberto Bianchi. Anche in questo caso, dopo il concerto, un buffet offerto dalla Filarmonica ha concluso in allegriala manifestazione. Ed alla Vigilia di Natale, dal Viale Gramsci fin sotto “le Logge”, è arrivato il calesse con BabboNatale accompagnato da festosi suonatori vestiti anch’essi con il classico vestito rosso e la finta barba bianca, peril tradizionale “Ceppo in Piazza”. Tra canti e musiche natalizie dirette da Alessandro Bevignani ed Alessio Umani,l’Elena, la Vesta, il “Griccia” ed altri volontari della Pro Loco hanno distribuito in regalo libri di racconti e favoleai tanti bambini presenti al riparo della Galleria Girolamo Magi mentre “due tenores” intonavano Happy Xmas diJohn Lennon. Tutto molto bene. Grazie alle Logge, dove hanno trovato riparo centinaia di persone, è stata sconfittaanche la pioggia.

La festa toscana - Giovedì 30 novembre, il consiglio comunale si è riunito in seduta straordinaria in occasionedella prima Festa della Toscana alla quale anche il Comune di Anghiari ha partecipato attivamente. “Il 30 novembre1786 nel Granducato di Toscana, per la prima volta al mondo, viene abolita la pena di morte. A partire dal 30novembre 2000, per ricordare quello straordinario evento, si celebrerà la Festa della Toscana”. È quello chescriveva il Sindaco di Anghiari invitando i cittadini a prendere parte ai festeggiamenti in programma. “Nel tempodel federalismo, questa è l’originale identità che la Toscana mette in comune con le altre regioni dell’Italia edell’Europa; una identità per unire e non per dividere, per accogliere e non per escludere, secondo uno stile divita che da sempre caratterizza i cittadini di questa terra”. La Festa della Toscana di Anghiari si è aperta con il suonodelle campane del Municipio e delle Chiese. Poi, dopo la seduta del Consiglio Comunale e la lettura dell’Impegnosolenne contro la pena di morte, la Banda di Anghiari ha suonato l’Inno di Mameli. La festa si è quindi conclusa concastagne, dolci tradizionali e vino novello offerto ai tanti cittadini intervenuti.

Funghi, un bene dei nostri boschi? - Sono trascorsi poco meno di due anni da quando è entrata in vigorela legge regionale toscana che disciplina la raccolta dei funghi. A parte i cittadini residenti che per andare a funghinei rispettivi territori comunali non devono versare alcunché, quelli che non hanno domicilio o residenza nel Comunedi raccolta devono pagare un minimo importo per dedicarsi a questo, chiamiamolo, passatempo. Alla fine, se nonaltro, almeno qualcosa rimane alla comunità visto che fino a pochi mesi fa tutti potevano indistintamente entrare neiboschi e raccogliere funghi senza spendere una lira. Il Comune di Anghiari, in virtù della sua posizione territorialestrategica che lo vede confinare con altri 6 comuni aretini nei quali è valido il tesserino turistico, ha chiuso l’anno2000 con un ricavo di £ 35.000.000 derivanti dalle relative autorizzazioni. Di questi soltanto 5 milioni sono statiincassati tramite versamento su conto corrente postale mentre ben 30 milioni provengono dalla vendita diretta deitesserini affidata ad alcuni pubblici esercizi. C’è poi da aggiungere la somma di £ 2.500.000 introitata grazie allemulte comminate dagli agenti di vigilanza (Corpo Forestale dello Stato e Comunità Montana) che, seppure in numeroesiguo, hanno cercato di contenere e disciplinare per quanto hanno potuto il corretto prelievo di funghi. Certo che èproprio lo stato di salute dei boschi che preoccupa visto che ogni giorno gli stessi vengono setacciati centimetro dopocentimetro dall’alba al tramonto da centinaia di fungaioli. Specialmente nei mesi di ottobre e novembre un vero eproprio esercito di persone provenienti fin da Senigallia, Pesaro, Ravenna e da tutta la riviera romagnola, si riversaquotidianamente a perlustrare i nostri querceti e faggeti portando via di tutto. Quindi, se da una parte sono arrivatialcuni milioni a rimpinguare le casse comunali, dall’altra parte c’è la consapevolezza che tutto questo “bailamme”non può durare a lungo. Se non interverrà qualcosa (ma cosa?) si corre il rischio che fra qualche anno il bosco nondarà più niente visto il drenaggio che migliaia di persone sottopongono la macchia 365 giorni all’anno.

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CRONAC HETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Martedì 31 ottobre . Oggi è morto Giovacchino Albianidi anni 75. Giovacchino abitava al Chiavaretto, al con-fine con il comune di Subbiano.

Mese di novembre

Giovedì 2. Oggi è nato Mattia Cestelli di Stefano eAlessandra Vecchi. La sua famiglia abita alla Motina.- Oggi è morto Gino Guadagni di anni 79. Gino abitavaa Bagnaia.Venerdì 3. Oggi è morto Odoardo Bruschi di anni 82.Odoardo abitava verso Pietto ed aveva abitato anche aTortigliano.Domenica 5 . Stamattina quando sono uscito, a parte chepioveva un po’, tirava un’aria freschina come quandonevica a Viamaggio.Lunedì 6. Oggi è morta Antonietta Bruschi vedovaGiorni di anni 86. Antonietta abitava alle Cascine ed erastata insegnante di scuola elementare.Mercoledì 8. Oggi è nato Michele Pernici di Marco eRosangela Ardanese. La sua famiglia abita a Pietto.Auguri Marco!- Oggi è morta Maria Andreini vedova Poggini di anni 88.Maria abitava nella via che va alla Misericordia.Venerdì 10. Oggi è nata Novka Popovic di Zoran eRadojka Milacic. La sua famiglia abita a San Leo.Sabato 11. Stamani mi sono affacciato alla finestra ec’era la nebbia. Sono andato al Borgo e per la via lanebbia non c’era, ma al Borgo sì.Domenica 12. Oggi è nata Erblina Makoli di Femi eBasrie Obrazda. La sua famiglia abita per il Borgo dellaCroce.- Oggi è morto Loris Babbini di anni 88. Loris che abitavaper la via del Terrato era l’amico cui mi rivolgevo pernotizie sul nostro Anghiari.Lunedì 20. Oggi con don Marco abbiamo rimontato ilquadro della Crocifissione nella chiesa della Croce.Mercoledì 22. Oggi è stata ricollocata in Propositura lapanca restaurata dall’Istituto d’Arte. Si pensa che possaessere del Brugoni.Giovedì 23. Anche stamani nebbia.- Al Ponte dei sospiri ho visto la Sestilia che con unbastone faceva cadere le foglie da una pianta.Domenica 26. Oggi era la festa della Misericordia allaBadia.- Oggi è nata Elisa Mencarini di Giorgio e SimonaBiccheri. La sua famiglia abita alla Motina e nel ’95 ilsuo babbo montò sul carretto della Scampanata.- Oggi è nata anche Lucrezia Pittino di Danilo e Giusep-pina Gaudio. La sua famiglia abita a Montebello.

Martedì 28. Oggi è nata Sofia Montini di Enrico eGiuseppina Lo Iacono. La sua famiglia abita alla Vignadel Poggio e il suo babbo lavora in Comune.Mercoledì 29. Oggi è nato Michele Massaro di Enrico eSonia Leprai. La sua famiglia abita a San Leo.- Oggi è morto Rinaldo Chiarini di anni 77. Rinaldoabitava a Pietto.Giovedì 30. Oggi c’è stata la prima festa della Toscanae le campane delle chiese hanno suonato tutte assieme.

Mese di dicembre

Sabato 2. Stasera, intanto che andavo dal Parati, ho vistosulle mura una albero di Natale illuminatoVenerdì 8. Oggi con mia moglie sono andato a Milanoper la festa di Sant’Ambrogio alla fiera degli “Oh bei, ohbei!”Domenica 10. Stamani la Filarmonica ha festeggiatoSanta Cecilia con l’esecuzione di alcuni brani anche inPiazza.Tantissimi fedeli la sera alla processione della Madonnadi Loreto. Brave le donne di Anghiari vecchio che hannopreparato i “Quadri viventi”.Mercoledì 13. Scendendo dal Belvedere del Vignaroloverso buio ho potuto vedere il bellissimo spettacolo dellaPiazza e di altre strade illuminate per le feste natalizie.Sabato 16. Oggi era una bellissima giornata e mi èvenuto in mente che le rondini se ne sono andate via senzache me ne accorgessi.Lunedì 18. Oggi è morta suor Eugenia Viti di anni 89.Suor Eugenia era originaria di Castiglion Fiorentino.Domenica 24. Oggi era il “Ceppo” e oltre ai tradizionaliceci abbiamo mangiato la “minestra di pomodoro” cheabbiamo imparato a casa di Antoni a Krakovia.- Oggi è morta Italia Cappietti vedova Innocentini di anni85 che abitava a Catigliano.Lunedì 25. Oggi è morto Altero Scimia di anni 75. Alteroabitava in via Taglieschi.Mercoledì 27. Oggi è nato Diego Bartolomei di Pietro edEmanuela Locci. La sua famiglia abita per la via di SanLeo.Venerdì 29. Oggi a Innsbruck nevicava. Lo so perché eroproprio lì con mia moglie.Domenica 31. Stamani mi sono affacciato alla finestra dicasa e ho visto la neve sopra i monti del Borgo. Quandosono uscito mi sono reso conto che tirava un forte ventofreddo.- Oggi, ultimo dell'anno, al Te Deum di ringraziamento,nella chiesa della Croce, la voce della Romana si facevasentire molto bene.

Al 31 dicembre 2000 gli abitanti di Anghiari sono

58942880 maschi e 3014 femmine; nati 43 e morti 67

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