2012-5 Oratorio di Anghiari

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2012

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi others, non profits, italian, italy

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, com

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2012

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLVAnno XLVAnno XL - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di V - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di VArezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafi che Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosal-vienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarinimonicaredentielisadelpiantateresabartolomei.

l'editoriale di enzo papi

Leggendo l'attesa!

Un paio d’aliVorrei poter avere un paio d’aliper vivere forti emozionitra i celesti sentieriper vivere nuove sensazionida esploratrice degli infiniti spazi.

Vorrei poter avere un paio d’aliper vivere da nomade come gli uccelliin un mondo senza paretiper vivere con distaccoil convulso via vai dei sottostanti.

Vorrei poter avere un paio d’aliper vivere in un girotondodi sguardi e di mani.

Vorrei poter avere un paio d’ali.

Franca Ciucoli

In copertinaQuesta volta Monica Redenti,

che ormai conoscete perché illustra il giornale con i suoi disegni, ha realizzato la veduta di Via della Torre, ma conosciuta anche come Via dei Cordoni per quelli sopra i cinquanta. Ma anche lo stradario del 1700 la chiama Via de I Cordoni.

È un luogo caratteristico molto apprezzato dai turisti e anche noi anghiaresi dovremmo imparare a guardarlo con occhi diversi dal solito.

L’anno del millenario della abbazia/cattedrale e della città di Sansepolcro ha ampiamente scollinato lungo il cammino del suo percorso bruciando già decine e decine di eventi che sono stati organizzati prima, fi n dal 2010, da

un comitato ecclesiale e poi, dalla seconda metà del 2011, ad elezioni comunali concluse, da un comitato misto istituzionale chiesa-comune. Tanti i momenti pro-mossi e poi lanciati: religiosi, pastorali, culturali, musicali, folcloristici, scolastici e sportivi; ma, sicuramente, con questo elenco, tanti erano i momenti, abbiamo dimenticato qualcosa! Eventi di tutti i tipi per venire incontro a tutti i gusti e per coprire tutti gli interessi; con lo scopo di diffondere la eccezionale notizia (com-piere 1000 anni è cosa abbastanza rara e accade solo ogni… 1000 anni!) e fare del millennio una occasione di recupero d’identità e di rilancio per la città. Punti di forza del programma sono stati l’arrivo del in Piazza Torre di Berta lo scorso 13 maggio e il solenne pontifi cale della dedicazione celebrato dal cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio e a lungo Segretario di Stato con Giovanni Paolo II, il 1° settembre. Eventi principe, questi, perché fare memoria, ritrovare lo spirito, riannodare il rapporto con le origini, recuperare i signifi cati esistenziali e rinverdire la fede dei padri è premessa motivazionale di ogni rilancio possibile, sia esso sociale, economico, politico, o che altro: senza motivazioni non si marcia e non si va da nessuna parte!

Come ha reagito la città? Di alto livello e di grande partecipazione è stata la reazione della scuola. Un esempio fra le tante iniziative promosse: un gruppo di studenti del liceo/ITC, a turno, per tutta l’estate, ha presidiato la

cattedrale, a disposizione dei turisti, per la spiegazione in italiano o in inglese del monumento. Lodevole quella del volontariato culturale e di quello folcloristico: un settembre che è diventato più intenso del solito, senza dimenticare la ricca quantità di eventi musicali, artistici ed intellettuali sciorinati come una corona di perle per tutto l’anno. Assente il corpo sociale dei 'consumatori' della vita nel suo insieme, assente e senza iniziative il corpo economico nel suo complesso. È singolare come queste due realtà abbiano oscillato fi no adesso tra una osservazione indifferente per ciò che succede, marcando una sostanziale estraneità con l’evento millennio, e la richiesta rivendicativa che solo dall’alto, e senza iniziativa autonoma delle singole attività economiche, discenda una cospicua ricaduta commerciale. Non è possibile, ed è assurdo pensarlo, che il e il cardinal Sodano siano venuti fi no al Borgo, por-tando la loro statura etica ed istituzionale, solo per far vendere qualche articolo in più agli esercizi ed alle imprese della città!

Il millenario è stato anche un evento economico. Tutto ciò che movimenta fa girare comunque anche il denaro. Poco o tanto, ma gira! Una rifl essione si impone, che possiamo dire alla luce del millenario che scorre. Quella che attraversiamo

e che vogliamo lasciarci alle spalle è una grave crisi economica o, in verità, una grave crisi umana e di motivazioni etico-culturali? Lo spaccato che leggiamo dal-l’impegno della città parla chiaro. Là dove prevale la cultura no-profi t, che pure maneggia soldi, nella scuola e nel volontariato, c’è stato impegno, fantasia, capacità di iniziativa, voglia di partecipazione; là dove c’è stata la prevalenza del valore del consumo, sia di eventi come di beni, la logica cioè del do ut des, della ricaduta, c’è stata pretesa, critica corrosiva e sostanziale assenza d’iniziativa. È singolare: dove prevalgono sensibilità culturali ed emotive (il vero e il bello) c’è passione, voglia; dove prevale la cultura del denaro (l’utile) c’è attesa pretenziosa, assenza di fantasia e mancanza di intrapresa. A questo punto una domanda: si esce dalla crisi avvitandosi nella logica del consumo o rimotivando il cuore, la fantasia, la capacità d’impegno, l’inventiva ed il lavoro? Abbiamo dei problemi economici o di signifi cato della vita? È l’eterno problema: essere o avere? La ricetta sarebbe semplice: avere ciò che è utile per essere e uscire da una vita tesa solo ad accumulare e basta.

50 annidal Concilio Vaticano II

Per questa importante ricorrenza abbiamo chiesto ad alcuni professori della Facoltà Teologica di Firenze di aiutarci a rileggere il grande evento del Vaticano II provando a coglierne l’attualità e l’importanza per la Chiesa di oggi.

A pag. 3, l’intervento del professor Andrea Drigani che continuerà anche nel prossimo numero.

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Il Vaticano II ed il suo codicedi Andrea Drigani*

Cinquant’anni fa, l’11 ottobre 1962, con una solenne cerimonia il Beato Giovanni XXIII apriva, nella Basilica di San Pietro, il Concilio Ecumenico Vaticano

II. Era stato lo stesso Giovanni XXIII che il 25 gennaio 1959, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, in un discorso ai cardinali aveva annunciato che “per andare incontro alle presenti necessità del popolo cristiano, ispirandosi alle consuetudini secolari della Chiesa, ho deciso di convocare un Sinodo diocesano dell’Urbe, un Concilio ecumenico per la Chiesa universale, e di procedere all’aggiornamento del Codice di diritto canonico”.

Il 16 maggio 1959 il creava la Commissione antipreparatoria, incaricata di prendere contatti con l’episcopato cattolico per avere consigli e suggerimenti, raccogliere proposte formulate dalle Congregazioni romane, tracciare le linee generali degli argomenti da trattare, indicare la composizione dei diversi organi che avrebbero dovuto curare la preparazione del Concilio. Di questa Commissione fu nominato presidente il cardinale Domenico Tardini e segretario monsignor Pericle Felici. Il 18 giugno 1959 il cardinale Tardini inviava 2.500 lettere da lui sottoscritte a tutti i cardinali, arcivescovi e vescovi, alle Congregazioni romane, a tutti i superiori generali delle famiglie religiose, alle Università cattoliche e alle Facoltà teologiche per chiedere dei pareri circa i temi da trattare nel futuro Concilio. Riceverà più di duemila risposte.

Nel dicembre 1959 il Beato Giovanni XXIII dichiara che il Concilio che si terrà non dovrà essere considerato come una continuazione del Concilio Vaticano del 1869-1870, in realtà sospeso, ma non concluso; il nuovo Concilio avrà una propria fisionomia e un proprio nome: Concilio Vaticano II.

Il 5 giugno 1960, dopo la conclusione dei lavori della Commissione antipreparatoria, il crea gli organismi che dovranno studiare gli argomenti che egli stesso aveva scelti, tenendo presente i voti dei Vescovi e le proposte delle Congregazioni romane. Si tratta di dieci Commissioni e di tre Segretariati. A tutti è preposta la Commissione Centrale di cui si riserva la presidenza lo stesso Pontefice, mentre segretario rimane ancora monsignor Pericle Felici. Dal giugno 1961 al giugno 1962 la Commissione Centrale Preparatoria, in sette sessioni plenarie, esamina gli schemi elaborati dalle singole Commissioni e segretariati. Nel luglio del medesimo anno gli schemi sono inviati a tutti coloro che parteciperanno al Concilio, perché possano studiarli e inviare le loro osservazioni. Il 6 settembre 1962 il Beato Giovanni XXIII stabilisce e promulga il regolamento del Concilio Ecumenico Vaticano II e nomina il consiglio di presidenza composto di dieci cardinali; designa i presidenti delle Commissioni conciliari (10 cardinali), nomina, infine, il segretario generale del Concilio ecumenico nella persona di monsignor Felici. La prima sessione del Concilio iniziata, come già detto, l’11 ottobre 1962, terminerà l’8 dicembre del medesimo anno. Saranno esaminati solo cinque schemi e si procederà all’elezione di 160 membri per le singole Commissioni conciliari, ma nessun documento è approvato. Per quanto attiene all’annunciato aggiornamento del Codice di diritto canonico, promulgato nel 1917, il Beato Giovanni XXIII il 28 marzo 1963 costituiva la Pontificia Commissione per la revisione del Codice di diritto canonico, presieduta dal cardinale Pietro Ciriaci. Il 3 giugno 1963 muore Giovanni XXIII. Il 21 giugno viene eletto il cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, che prende il nome di Paolo VI. Nel suo primo radiomessaggio del 22 giugno, Paolo VI comunica la sua decisione di proseguire e portare a termine il Concilio; il Codice canonico, infatti, lasciava al

nuovo Pontefice la piena libertà di continuare o di chiudere il Concilio Ecumenico indetto dal predecessore.

Dal 29 settembre al 4 dicembre 1963 si svolge la seconda sessione del Concilio durante la quale viene approvata la Costituzione “Sacrosanctum Concilium” sulla liturgia ed il Decreto “Inter Mirifica” sui mezzi della comunicazione sociale. Il 12 novembre 1963 ha luogo la prima riunione della Pontificia Commissione per la revisione del Codice di diritto canonico, ma si decise di rinviare i lavori a dopo la conclusione del Concilio, poiché si ritenne che la revisione fosse da impostare secondo i principi stabiliti dallo stesso Concilio. Dal 14 settembre al 21 ottobre 1964 si celebra la terza sessione del Concilio, che vede l’approvazione della Costituzione dogmatica “Lumen Gentium” sulla Chiesa, del Decreto “Unitatis Redintegratio” sull’ecumenismo e del Decreto “Orientalium Ecclesiarum” sulle Chiese orientali cattoliche. Dal 14 settembre all’8 dicembre 1965 si tiene la quarta ed ultima sessione del Concilio nella quale sono approvati i seguenti documenti: la Costituzione dogmatica “Dei Verbum” sulla Divina Rivelazione, la Costituzione pastorale “Gaudium et Spes” sui rapporti tra la Chiesa e il mondo contemporaneo, il Decreto “Christus Dominus” sulla funzione pastorale dei Vescovi, il Decreto “Presbyterorum Ordinis” sul ministero e sulla vita dei presbiteri, il Decreto “Perfectae Caritatis” sul rinnovamento della vita religiosa, il Decreto “Optatam Totius” sulla formazione sacerdotale, il Decreto “Apostolicam Actuositatem” sull’apostolato dei laici, il Decreto “Ad Gentes” sull’attività missionaria, la Dichiarazione “Dignitatis Humanae” sulla libertà religiosa, la Dichiarazione “Gravissimum Educationis” sull’educazione cristiana e la Dichiarazione “Nostra Aetate” sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. L’8 dicembre 1965 si conclude in Piazza San Pietro il Concilio Ecumenico Vaticano II con l’invio di sette Messaggi: ai Governanti, agli Intellettuali, agli Artisti, alle Donne, ai Lavoratori, ai Poveri e agli Ammalati, ai Giovani. Paolo VI, pochi giorni dopo, durante l’Udienza generale del 12 gennaio 1966, disse: “Vi è chi si domanda quale sia l’autorità, la qualificazione teologica, che il Concilio ha voluto attribuire ai suoi insegnamenti, sapendo che esso ha evitato di dare definizioni dogmatiche solenni, impegnanti l’infallibilità del magistero ecclesiastico. E la risposta è nota – prosegue il - per chi ricorda la dichiarazione conciliare del 6 marzo 1964, ripetuta il 16 novembre 1964 : dato il carattere pastorale del Concilio, esso ha evitato di pronunciare in modo straordinario dogmi dotati della nota di infallibilità; ma esso ha tuttavia munito i suoi insegnamenti dell’autorità del supremo magistero ordinario ; il quale magistero ordinario e così palesemente autentico deve essere accolto docilmente e sinceramente da tutti i fedeli, secondo la mente del Concilio circa la natura e gli scopi dei singoli documenti”.

Fine prima parte

* Mons. Andrea Drigani è professore ordinario di Diritto Canonico presso la Facoltà Teologica dell’Italia centrale ’Italia centrale ’di Firenze. Canonico della Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore in Firenze, collabora da anni con il settimanale diocesano Toscana Oggi e altre riviste specializzate.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Ottobre 2012 Mese di Novembre 2012

1° ottobre lunedì – S. Teresa del Bambin Gesù. Vergine e Dottore della Chiesa (1873-1897).2 ottobre martedì – Ss. Angeli custodi. Primo martedì del mese: nella chiesa di Propositura, alle ore 17 “Ora di Guardia”con recita del santo Rosario.4 ottobre giovedì – San Francesco d'Assisi (1182 circa-1226). Patrono d'Italia. Nato da una famiglia benestante, dopo una gioventùgioventùgiovent spensierata, si spogliò di tutti i suoi beni per mettersi al servizio di “Madonna Povertà” e seguire così, nel migliore dei modi possibili, l'esempio di Cristo. La Santa Messa delle ore 18, verrà celebrata nella chiesa della Croce. Primo giovedìdel mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.5 ottobre venerdì – Primo VenerdìPrimo VenerdìPrimo Venerd del mese: nella Pieve di Micciano, alle ore 20,30, Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, Santa Messa con meditazione.7 ottobre domenica – Domenica XXVII del Tempo Ordinario. Beata Vergine Maria del Rosario. S. Messe secondo l'orario festivo.14 ottobre domenica - Domenica XXVIII del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l'orario festivo.15 ottobre lunedì – Santa Teresa d'Avila, Vergine e Dottore della Chiesa: nata nel 1515 ad Avila (Spagna), a venti anni entrò nel convento carmelitano di Avila, dove ebbe rivelazioni mistiche e scrisse libri di profonda dottrina. Morì nel 1582.18 ottobre giovedì – San Luca evangelista: nativo di Antio-chia, studioso di medicina e appassionato dell'ellenismo, èautore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Nel suo Vangelo ha tracciato importanti ritratti di Maria, insistendo inoltre sull'infanzia di Gesù. La tradizione vuole che Luca sia stato martirizzato in Acaia. Una leggenda vuole che San Luca fosse pittore e che abbia raffi gurato per primo la Madonna con il Bambino.21 ottobre domenica - Domenica XXIX del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l'orario festivo.22 ottobre lunedì – Beato Giovanni Paolo II Papa.– Beato Giovanni Paolo II Papa.–28 ottobre domenica - Domenica XXX del Tempo Ordina-rio. S. Messe secondo l'orario festivo. Ss. Simone e Giuda Apostoli: Simone, undicesimo nell'elenco degli Apostoli, era soprannominato lo “Zelota” o il “Cananeo”. Giuda era anche chiamato Taddeo.

1 novembre giovedì – Tutti i Santi. Sante Messe secondo l'orario festivo. Celebrazioni a San Lorenzo alle ore 14,30, a Galbino ed Anghiari alle ore 15,30 (ai cimiteri). Primo giovedìdel mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.2 novembre venerdì – Commemorazione di tutti i fedeli de-funti. Alle ore 6,30 ritrovo nella chiesa di Santo Stefano per recarci in preghiera al cimitero di Anghiari dove, alle ore 7, verrà celebrata la Santa Messa. Primo Venerdì del mese: nella Pieve di Micciano, alle ore 20,30, Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, Santa Messa con meditazione.4 novembre domenica - Domenica XXXI del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l'orario festivo.6 novembre martedì - Primo martedìPrimo martedìPrimo marted del mese: nella chiesa di Propositura, alle ore 17 “Ora di Guardia” con recita del santo Rosario.10 novembre sabato – San Leone Magno, Papa e Dottore della Chiesa: nato in Toscana, sembra a San Leo di Anghiari, fu il primo Papa a meritarsi l'appellativo di Magno (Grande). Celebre nella storia resta l'incontro con Attila, capo degli Unni, in seguito al quale il barbaro lasciò l'Italia.11 novembre domenica - Domenica XXXII del Tempo Or-dinario. San Martino di Tours, vescovo (316-397). S. Messe secondo l'orario festivo.18 novembre domenica - Domenica XXXIII del Tempo Or-dinario. S. Messe secondo l'orario festivo.22 novembre giovedì – Santa Cecilia. Patrona della mu-sica.25 novembre domenica – Cristo Re. S. Messe secondo – Cristo Re. S. Messe secondo –l'orario festivo.30 novembre venerdì – Sant'Andrea Apostolo: titolare delle chiese di Catigliano e Galbino, pescatore a Cafarnao insieme al fratello Simeone, il futuro San Pietro, ricevette la chiamata di Gesù un giorno che con Simone stava gettando le reti nel lago di Tiberiade. «E disse loro: Venite dietro a me e vi faròpescatori di uomini.» Con queste parole il Maestro li chiamòa sé e li fece suoi discepoli prediletti insieme a Giacomo e Giovanni. Le sue reliquie furono trasportate da Patrasso a Costantinopoli e quindi ad Amalfi . È patrono della Russia e della Scozia.

Corso in preparazioneal Matrimonio

Le coppie interessate a sposarsi prossimamente possono contattare la parrocchia (0575-788041) oppure suor Claudia di Montauto (0575-723072).

TubbianoFesta della Madonna del Rosario

Domenica 14 ottobre

Ore 10,00 S. Messa.Ore 15,00 Sacre Funzioni a cui seguirà la pro-cessione intorno alla chiesa.

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE “ -SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE SOVARA “ -TAVERNELLEOre 11,30 -VIAIOOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 -San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 -S. Maria della Pace Le VilleOre 10,00 -Chiesa della Madonna Bella, PocaiaOre 11,15 -San Simeone profeta a MonterchiOre 17,00 (ore 18,00 estivo) -San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese -chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16,00 (ore 17,00 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16,00 (ore 17,00 estivo) -TavernelleOre 16,00 (ore 18,00 estivo) -Arcipretura MonterchiOre 17,00 -Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 -Propositura Anghiari “ -Tubbiano

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

1° Novembre giovedì - Tutti i SantiCelebrazioni per ricordare i nostri morti

a San Lorenzo ore 14,30 S. Messa e processione al cimiteroa Galbino ore 15,30 S. Messa e processione al cimitero

ad Anghiari ore 15,30 S. Messa presso la cappella del cimitero

Primo Venerdì del mesea Micciano

Ore 20,30

Commemorazione di tutti i fedeli defunti

Venerdì 2 novembre 2009,alle ore 6,30 circa,

ritrovo nella chiesa di Santo Stefano per recarci al cimitero di Anghiari

dove,alle ore 7,

verrà celebrata la S. Messa.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Piazza BaldaccioPiazza BaldaccioIL BOIA IN ANGHIARI

Dal diario di Lorenzo Taglieschi: “In Dei nomine amen Anno “In Dei nomine amen Anno “MDCXXX ind.ne XIII Addi XIII Luglio 1630.

Venerdì addi 2 agosto 1630.Addì detto di hoggi è arrivato in Anghiari il Boia, mandato dal Magistrato degli Otto, per impiccare M° Giuseppe da Cortona, scarpellino, quale era stato preso per ladro e per sodomita, et havea, senza tormenti, confessato tra gli altri delitti, di haver sfondato un cassettone a Lorenzo Angiolieri in casa sua, dove gli lavorava le pietre e toltoli sette scudi, due paia d’orecchini d’oro, et altri panni di casa et altri accessi confessò haver fatto in compagnia di Agostino detto il Bellina, d’Anghiari, il quale fu confinato un anno fuori del Vicariato, per i buoni favori che ha hauto.

Sabato addi 2 detto.Stamani a hora di sesta, essendo rifatta la scala, et il legno delle forche da M° Agnolo Corsi e da tutti i legnaiuoli, muratori e fabri d’Anghiari, fu condotto alla Giustizia M° Giuseppe Scarpellino, accompagnato dal Bargello con 30 birri, dalla Compagnia Nera, dai frati Cappuccini e Zoccolanti che lo confortarono e da tutta la terra, il quale né alla nuova datali della morte, né di essere messo in Cappella e né di essere condotto alle forche, si spaventò, né mostrò segno alcuno di timore, ma piuttosto affrettava il passo e sollecitava gli altri ad arrivare presto al patibolo. Havendo sempre in bocca Gesù aiutato dalla sua costanza e dal popolo che a si fatto spettacolo era corso, che non si dubitò punto della sua salute, che subito morto voltò il corpo ad oriente, segno certissimo della salute di quelli che periscono di tale morte. Stette appeso lo spazio di sei hore e ne fu levato da’ fratelli della Compagnia Nera, i quali lo portarono in Badia in una scala coperto e nell’entrone della badia abbruciarono il capestro, quale gli fu assai raccomandato dal Boia ed il tutto si fece a spese della comunità, fu di terrore grandissimo a tutti, in particolare alle donne che dalla morte della Ninina in qua, che sono 30 anni, non hanno mai veduto novità tale e non si turbò il tempo, né prima, né dopo, segno evidente della sua salute.

A cura di f.t., 26 agosto 2012

Auguri a Lela e PieroNello scorso

mese di luglio feli-ce anniversario per Maria Teresa (Lela) Conti e Piero Lega per le loro nozze d'oro.

Si erano infatti sposati in Inghilter-ra il 1° luglio 1962 alle ore 11, nella chiesa del Sacro Cuore di Cristo a Cobham Surrey, in una celebrazio-ne presieduta da don Mario Winter. Giunti poi in Italia, per questioni burocratiche, hanno dovuto (ma con piacere) ripetere il matrimonio anche qui. L'hanno fatto nella chiesetta di Catigliano con l'allora parroco don Giuseppe Fontana, dato che i familiari di Lela erano di quella parrocchia.

Per festeggiare l'anniversario, don Marco ha celebrato per loro la S. Messa in Propositura con la benedizione degli anelli. Hanno inoltre rinnovato la promessa di matrimonio.

Poi con i loro parenti sono andati al ristorante per concludere tutti insieme questa bella giornata.

Agli amici Lela e Piero, abitanti nel viale della Via Nova bassa, oltre gli auguri di parenti ed amici, vanno quelli spe-ciali della redazione ricordando la loro collaborazione con il nostro giornale.

Una nuova chiesa

Domenica 14 ottobre alle ore 17 a Subbiano, Solenne Dedicazione della nuova chiesa e del complesso parrocchiale dedicato a San Giovanni Battista. Presiederà il rito S. Ecc. Rev.ma Mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

Volentieri riportiamo questo avviso, perché l’opera è stata progettata da don Marco Salvi in qualità di architetto, in collaborazione con l’amico e architetto Carlo Cabassi.

Il ritrovo è presso la chiesa arcipretale di S. Maria della Visitazione da dove, processionalmente, verrà raggiunta la nuova chiesa di San Giovanni Battista.

Scriveteci: [email protected]

Il 21 ottobre ad Anghiari si pedalerà nella storia

L’IntrepidaLa manifestazione cicloturistica d’epoca si terrà sulle strade della battaglia del 1440 resa celebre Leonardo da Vinci. La fi umana di appassionati, con bici e abbigliamento consoni, si snoderà su due differenti percorsi: quello lungo da 85 km e quello corto da 42.

Le info qui: http://www.lintrepida.it

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...il Palterre, ovvero ...il Palterre, ovvero Ridendo castigat moresRidendo castigat moresBringoli d'estatedi Anghiarino Anghiarese

A voi vi sembra una cosa strana e invece a Lisciano Nicco-ne, nel mese di luglio, organizzano una festa dedicata al piatto tipico che noi di Anghiari “festeggiamo” in novembre; c’è da dire che quando sono andato io, domenica 22 luglio, la giornata era più che settembrina. Ma mentre nell'Umbria, in Valdichiana ù che settembrina. Ma mentre nell'Umbria, in Valdichiana ùe nel Senese li chiamano pici, noi e loro di Liscino li chiamiamo bringoli. In più, quelli che ho assaggiato io, preparati a mano, erano veramente buoni. Bravi Liscianesi!

Non sarebbe male organizzare qualcosa insieme! Loro di Lisciano sono giunti alla trentacinquesima edizione. Noi, ad Anghiari, siamo “solo” a 33 ma ambedue, loro di là nell'Um-bria e noi di qua in Toscana, abbiamo fatto conoscere e abbia-mo tramandato questo piatto tipico delle nostre campagne.

Messaggi aereicioè da internet (così come sono giunti)

S o n o M a r i a C a t a l i n a Ruggeri in Lorenzot-ti (Kathy) scrivo per rigraziar-La perché s e m p r e mi arriva L´Oratorio.

Vivo a La Plata sono la cugina di Franca Madiai e la nipote de Don Arealdo Ruggeri. In questo numero che è arrivato ho visto con grande gioia una fotografi a di Don Arealdo quando ha cantato la prima messa. Ho letto un articolo scrito da Fran-cesca e altro scrito da Maria Senesi che racconta sul negozio di "Mezzovino"" che continua oggi con Elida e Federico. Debo dire che tutto questo per me è molto familiare perché Francesca e Franca e Elida e la fi glia di Alfi ero e Gabriella persone tanto care per me.

Sono fi glia di Adelmo Ruggeri e Elisabetta Giovagni-ni: I miei sono venuti all´Argentina nel 1951 e nel 52 si ètransferita quasi tutta la famiglia Giovagnini e Ruggeri a La Plata. Mi fa piacere leggere le notizie del mio caro e vecchio Anghiari. Grazie per questo e la mia mamma e il mio padre, che ancora vivono, lo leggono, la mamma va sempre alla Cronacheta!!!!

Tante grazie anche a Franca che mi a iscrita per ricevere L´Oratorio e un affettuoso saluto a tutti (famiglia e amici di Anghiari).

La Foto è di Bettina (Elisabetta e Adelmo) i miei genitori nati ad Anghiari, la mamma il 12 giugno 1925, Adelmo il 26 febbraio 1926, sposati a San Salvatore il 17 settembre 1950.

Una città al buioQuest'estate me ne stavo tranquillo sulle colline umbre e

guardavo la vallata del Topino illuminata dalle luci dei vari paesi. Lì c'era Foligno, laggiù Assisi, in mezzo, da qualche parte ci doveva essere anche Spello. Però non lo vedevo! Poi di ritorno verso casa, lungo la superstrada, ecco Spello che aveva sì le strade illuminate (forse con qualche lampione in meno di come si vede di solito) ma la luce era proiettata solo sulla strada, non creando così inquinamento.

Tornato a casa mi sono informato e ho visto che quel comu-ne aderisce ad un progetto europeo fi nalizzato di ecogestione denominato EMAS.

Non sarebbe male se anche da noi si prendessero iniziative in tal senso.

I cocomeri del Talozzi

Questo il messaggio apparso su Facebook: Con vera soddi-sfazione ho coltivato i famosi cocomeri della Valdichiana " Il gigante di Fonte a Ranco". Purtroppo le elevate temperature di questa estate hanno portato precocemente a maturazione i cocomeri, non permettendo loro di crescere come dovuto. Comunque tutti hanno superato dieci/dodici Kg. e sono stati di ottima qualità e sapore. Ringrazio l'Azienda Agraria della Regione Toscana di Marciano della Chiana che m'ha gentil-mente dato i semi originali.

Ci compli-mentiamo con Franco per i suoi cocomeri in attesa che il prossimo anno maturino per il 29 agosto, precisi precisi per ripristinare la fi era del cocomero che Anghiari meriterebbe di veder risorgere.

Nella foto la cocomerata del 12 agosto al Molin del Comune, mentre si taglia un cocomero “nero” per gli amici intervenuti.

La famiglia di Paolo Gigli ha fatto pervenire alla parrocchia una generosa offerta per le attività del-l’Oratorio.Li ringraziamo di cuore.

La vignetta di Scacciapensieri:Diete!

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La chiesa ex-parrocchiale dei Ss. Angelo e Martino a Montedoglio

Montedoglio, caratteristica collina situata alla sinistra del Tevere, vicino alla diga omonima costruita nel decennio 1970-80, è storicamente nota fi n dal

Medioevo e nei secoli successivi per la sua Rocca, o Castrum, capoluogo di Contea con due chiese dedicate ai Santi parti-colarmente venerati dai Longobardi: la principale, situata nel castello, dedicata a S. Michele Arcangelo, e l’altra dedicata a S. Martino vescovo di Tours ma nativo della Pannonia (Ungheria), terra di origine dei Longobardi, arrivati da noi agli inizi del VII secolo. Siamo nel comune di Sansepolcro, ma in passato questo territorio di Monte Doglio dipendeva “ab antiquo” dalla Pieve di Micciano e poi dal Vicariato Foraneo di Anghiari. Dopo un breve accenno al castrum di Monte Doglio ed alla sua gloriosa storia, parleremo dell’ormai scomparsa chiesa di S. Angelo e poi presenteremo l’attuale chiesa di S. Martino a cui fu aggiunto il titolo di quella scomparsa.

Di questo castello o castrum feudale di Montedoglio, o Monte D’Olio, (da non confondersi con il castello di Montorio o Castiglion Fatalbecco) situato in posizione strategica a 520 m s.l.m., allo sbocco del Tevere sulla pianura tiberina, restano soltanto alcuni ruderi o tratti di mura di pietrame irregolare. Il perimetro irregolare della Rocca presenta angoli acuti. Appar-tenne agli inizi ad un ramo dei “nobili di Caprese, di Anghiari, di Galbino e Montauto”, così afferma il Repetti. In seguito fu occupato dai Tarlati e poi fu posseduto dagli Schianteschi di Sansepolcro e all’estinzione di questi ultimi fu annesso nel 1489 al dominio fi orentino.

All’interno dell’antica rocca di Montedoglio esisteva un villaggio fortifi cato, con l’antichissima chiesa parrocchiale di S. Angelo, scomparsa probabilmente nel XVIII secolo, il cui titolo, come abbiamo accennato, fu trasferito nell’attuale Chiesa di “S. Martini de Colle” situata più in basso, a circa due chilometri. La scomparsa chiesa di S. Angelo, nella Decima della Diocesi di Arezzo degli anni 1278-79, era tassata per lib. II e soldi XVI. Fu visitata il 6 giugno 1521, dove era presente il rettore “ser Bastianus”, che l’aveva ottenuta dai Conti di Montedoglio. L’altar maggiore era “consacrato e adornato” e vi era sopra un vasetto con l’olio degli infermi. Il rettore afferma che le anime ad comunionem erano un centinaio. Le rendite annue ammontavano a 100 staia di grano e 7 barili di vino. Nella vacanza, il nuovo rettore della chiesa, veniva eletto dai Conti di Montedoglio e naturalmente confermato dal Vescovo. Vi era anche una Confraternita. Nella successiva visita del 16 agosto 1535 risulta rettore di questa chiesa il sig. Vescovo del

Borgo, cioè il secondo Vescovo della nuova diocesi, che era mons. Leonardo Tornabuoni (1522-1539), ed il sig. Giacomo Mattei ne era il cappellano. Nella visita del 10 ottobre 1564, rettore della chiesa di S. Angelo a Montedoglio era il sig. Ber-nardino “de Petrellis” di Borgo S. Sepolcro, il quale si serviva del cappellano sig. Pasquino di S. Giustino, che purtroppo non era presente. Il Visitatore, Vicario del Vescovo, comandò che detto cappellano comparisse personalmente davanti a lui “pro detto cappellano comparisse personalmente davanti a lui “pro detto cappellano comparisse personalmente davanti a lui “nonnullis ad eius offi cium spectantibus” sotto pena di scomu-nica e di 25 scudi. Due giorni dopo il cappellano Pasquino si presentò al sig. Vicario che gli diede la sua approvazione. In questa visita e nelle successive del 1567 e del 1575 si afferma che questa chiesa di S. Angelo “ad castrum” è annessa a quella di S. Martino “extra castrum”.

Riassumiamo ora il contenuto del manoscritto in latino della Visita Apostolica di mons. Peruzzi, effettuata l’8 luglio 1583. Pasquino Mattei era il rettore della chiesa parrocchiale di “S. Angeli de Montedolio … de iure patronatus illustrium dominorum de Montedolio”. Il reddito annuo era di 140 staia di frumento e 10 barili di vino. La SS.ma Eucaristia era con-tenuta in una pisside d’argento situata dentro un tabernacolo ligneo, pitturato all’esterno e dentro rivestito di un panno di seta. Comandò di registrare in un libro coloro che si comuni-cavano ogni anno a Pasqua, che insieme a quelli dell’annessa cura di S. Martino risultavano un centinaio, da distinguersi da coloro che non si confessavano, per cui non erano ammessi alla Comunione Pasquale.

Il Visitatore inoltre ordinò di provvedere una piccola teca di argento da inserirsi in una borsetta di seta che il sacerdote doveva appendere al collo quando portava il viatico ai ma-lati, sotto un ombrello con lanterne, se non era possibile un baldacchino. Prescrisse inoltre di istituire la società del Corpo di Cristo con più aderenti possibili. L’Olio degli Infermi, conservato in un vasetto di stagno, doveva essere portato dal sacerdote rivestito di cotta e stola e preceduto da una croce senza asta. I matrimoni venivano pubblicati e celebrati solen-nemente in chiesa e registrati in un decente libro. Gli altari, oltre il maggiore, erano i seguenti: quello popolarmente detto della “Madonna dei Conti”, che essendo di legno e sprovvisto

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Le nostre chiese...e nostre chiese...del necessario doveva essere distrutto entro due mesi, a meno che non fosse ricostruito in pietra; quello di S. Sebastiano, quello della Madonna, mantenuto da alcune donne del luogo, e infi ne quello dell’Annunciazione. Non c’era la sacrestia

e gli arredi venivano conservati in una cassetta dietro l’altar maggiore. L’edifi cio era in buone condizioni, così pure il pavimento non rovinato dalle sepolture. Vi era inoltre un decente confessionale. Anche la casa canonica era in buone condizioni, nella quale risiedeva il rettore, molto lodato dai parrocchiani, a cui il visitatore comandò però di insegnare la dottrina cristiana in tutte le feste di precetto e di spiegare il Vangelo al popolo durante le Messe solenni.

Visita alla chiesa di “Sancti Martini de Celle”

Talora questa chiesa è detta anche di S. Mar-tino “de Colle” nelle visite del 1564 e 1567, ma indubbiamente si tratta della stessa chiesa, distante circa un chilome-tro da quella di S. Angelo. Il Visitatore la trovò in buone condizioni, vi era un unico altare munito di tutto il necessario per il culto, eccetto il baldacchino, che comandò di provvedere. Il rettore vi cele-brava due volte la settimana, infatti in tutte le feste di precetto celebrava nella predetta chiesa di S. Angelo, dove anche gli uomini di Celle si preparavano e ricevevano i Sacramenti. I paramenti contenuti in una cassetta erano abbastanza decenti, tuttavia comandò di provvedere ad una pianeta bianca.

Attualmente questa chiesa di S. Martino, visitata dal sig. Mario del Pia e dal sottoscritto lo scorso 6 settembre, si presenta in forma rettangolare, orientata, con il soffi tto a travatura lignea a due capriate in buone condizioni. Il pavimento, in cotto moderno di mattoncini quadrati, ricopre una superfi cie di circa 60 mq. L’altare è rivolto al popolo, secondo la norma conciliare, ed è collocato su un piano rialzato rispetto al pavimento. Il retrostante spazio dietro l’altare è sconnesso e ricoperto da tavoloni che proteggono i sottostanti scavi. L’abside, che risulta costruita una parte in mattoni e l’altra in pietra, con al centro una monofora priva di vetro, è fatiscente e bisognosa di restauri. Sulla parete sinistra di chi guarda l’abside c’è un grande affresco (cm. 250 x 260 circa) del sec. XV, rappresentante il Patrono S. Martino che con la spada divide il proprio mantello per consegnarne

una metà al povero che incontra scalzo, il quale stranamente presenta i piedi con artigli simili a quelli di un demonio. Sotto c’è una scritta che afferma che l’opera fu commissionata dai parrocchiani di S. Mar-tino a Montedoglio. A destra dell’ingresso c’è una pila in pietra per l’Acqua Santa, mentre sulla parete sinistra si apre una cappellina con sulla parete un crocifi sso e sul sottostante altare baroccheggiante c’è un tabernacolo ligneo la cui porticina è adornata da un calice dipinto sormontato da ostia. Nei gradini non c’è nessun candeliere ligneo, perché sono stati rubati.

Questa umile chiesa, sita lungo la strada che da Gragnano porta a Montedoglio, è circondata da bellissimi cipressi. La facciata, preceduta da un piccolo sagrato, presenta in alto una fi nestra rettangolare ed in basso una porta anch’essa rettan-golare, entrambe incorniciate di pietra serena. Più bella è la vista dell’abside, ricostruita con piccole pietre irregolari con al centro una monofora rifatta. Sulla parte sudest c’è fi nestrella rettangolare e in alto sull’angolo verso la canonica è impostato un campanile a vela, privo di croce, con una sola campana. La canonica risulta attualmente disabitata ma in discrete con-dizioni, per cui potrebbe essere data in affi tto ad una famiglia che potrebbe provvedere alla pulizia ed alla vigilanza.

Secondo il Repetti, questa parrocchia di S. Angelo e S. Martino a Montedoglio, nel 1551 aveva 529 abitanti, nel 1745 era discesa a 83 e nel 1833 ne contava 96. Con decreto del Vescovo Giovanni D’Ascenzi in data 22 settembre 1986, questa chiesa ha perduto la parrocchialità ed insieme al suo popolo è stata annessa alla vicina parrocchia dei Ss. Lorentino e Pergentino a Gragnano di Sansepolcro, di cui attualmente è titolare il canonico don Virgilio Ceccherini, che si reca a celebrare nella chiesa di S. Martino una volta al mese.

Nell’altra pagina: Veduta generale del complesso di San Martino e, sotto, l’interno della chiesa.In questa pagina l’affresco rappresentante San Martino e, in alto, l’iscrizione che si trova nella cornice dell’affresco. Nella colonna di destra un’altra veduta dell’abside.

Venerdì 30 novembreFesta di Sant’Andrea

Patrono della chiesa di Galbino

Ore 18,30 S. Messacon i Confratelli della Compagnia di Galbino e i Camerlenghi delle altre Compagnie di Anghiari.

Seguirà la cena dei “Capifamiglia”

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Anghiari: piccole storieScritte a quattro mani da Cesare e Ivano

con i disegni di Monica RedentiL’Agnese

Le Agnese erano due: l’Agnese di Telemaco, il postino, e l’Agnese di Corrado, elettricista. Ambedue avevano una piccola bottega, una vicina all’altra.

La prima vendeva liquirizie, confettini colorati e boniduri, lì sotto alla Madonnina poco dopo il forno, ed era frequentata dai bambini che andavano a scuola alle elementari (a quei tempi erano nel palazzo dove ora c’è l’Istituto d’Arte), ed erano costretti a passare di lì. La domenica, quando veniva proiettato il film al teatro, Telemaco e la moglie gestivano il “barrettino” lungo le scale vicino ai palchi del primo piano mentre operatore alla macchina era Chiuppe.

La seconda aveva una latteria, poco prima del Mammalucco e che ancora c’è l’insegna. Tra noi ragazzi circolava il seguente aneddoto riguardante proprio Corrado che aveva la figlia Adele sposata in Veneto. Siccome lassù gestivano il bar della stazione Corrado, specialmente in estate, andava a dare una mano. Un giorno aveva appena finito di ripulire il banco ed aveva riempito il vassoio delle paste quando entrano due viaggiatori che si avvicinano al vassoio delle paste e uno dice all’altro:

«Cosa che vò tò?» (cosa vuoi tu?)Al che Corrado risentito: «Ma che vòto che l’ho appena

riimpito!»18 agosto

Ogni anno, il 18 agosto, Anghiari ricorda il terribile scoppio della mina posta sotto la caserma dei carabinieri situata allora per la Via Nova. Vi morirono tre militari e dodici civili.

Quest'anno tutte le campane delle chiese del nostro paese e delle frazioni hanno ricordato l'evento avvenuto alle 11,20 del 18 agosto 1944.

Così alle campane della Propositura si sono unite quelle di Santo Stefano, quella della Croce e della Badia, della Misericordia, di Catigliano, di Tubbiano e San Leo, di Tavernelle e del Cenacolo di Montauto, di Viaio, di Valealle, di Micciano e del Santuario del Carmine.

Anche il Campano comunale si è unito a questo ri-cordo, accompagnando poi con il suono il corteo che ha deposto una corona di alloro nel luogo dello scoppio.

Una carota speciale

Ecco Manuel, fi glio di Maurizio Valbonetti ed abitante in quel di San Rocco, mentre mostra orgoglioso una delle carote coltivate nell’orto casalingo.

Non è mancato l’aiu-to del nonno Sergio comunque la carota pesa sui trecento grammi. Complimenti all’orto-lano in... erba, anzi in... carote. Bravo Manuel!

La storia di un maestrino

Felicino Acquisti, Anghiarese doc, ora residente a Cavalese, ci parla del suo libro.

Sono molto felice di poter annunciare la presentazione del mio primo libro, che ha per titolo “La storia di un maestrino, dalla “La storia di un maestrino, dalla “Valtiberina alla Val di Fiemme”. È un racconto autobiografi co che è però anche uno scorcio del passato, riguardo Anghiari, piùil resoconto di una professione durata quarant'anni a Cavalese. Il libro verrà presentato il 21 settembre (quando uscirà presentato il 21 settembre (quando uscirà à il giornale à il giornale àquesta manifestazione sarà già già à avvenuta), a Cavalese alle ore à avvenuta), a Cavalese alle ore à20,30 nella sala del Palazzo della Magnifi ca Comunità, Palazzo restaurato e aperto al pubblico da poco tempo.

Ad Anghiari la presentazione la farò venerdì 26 ottobre, alle ore 18,00 nella Sala Audiovisivi.

Per la stampa del libro ho avuto la collaborazione di molti Enti, in particolare dei Comuni e delle Casse Rurali di Anghiari e Cavalese. Infatti alla presentazione a Cavalese saranno presenti il Sindaco e un Assessore e il Presidente o il Direttore della Cassa Rurale (oggi Credito Cooperativo) di Anghiari. Ad Anghiari saranno presenti le stesse autorità provenienti da Cavalese.

Alessandro Vichi, USAAnna Polverini, Borgo CroceClaudia Guadagni, Borgo CroceCorsi Celestino, Via di San LeoDina Lani, MurellaEnzo Buti, CasaleFabrizio Graziotti, Borgo CroceGianni Vezzosi, Il BorgoGinetta Ligi, MonterchiGiovanni Berni, Casolari

Lucrezia da Montauto, MontautoLuisa Romiti, MilanoMaria Mignoni, PortacciaMariella Del Pia, InfrantoioMarino Del Pia, Via di San LeoMirella Ferri, Borgo CroceNardina Inci Capaccini, La QuerceSilvia Del Pia, InfrantoioTeresa Mercati, Via di San LeoVelma Leonardi, Prato

L e o f f e r t e a l g i o r n a l e

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Controllate che l’indirizzo sull’Oratorio sia esattoAiuteremo i postini ed eviteremo che il giornale vada disperso

Tre esploratori vengono catturati da una tribù primitiva e condannati a morte avendo però una possibilità di salvarsi. Vengono messi in fila indiana e a ciascuno viene messo in testa un cappello scelto tra cinque: tre bianchi e due neri.

In questo modo l’ultimo della fila vede il cappello in testa ai primi due, quello in mezzo vede solo il cappello di quello davanti ed il primo non vede niente.

Viene chiesto all’ultimo della fila di indovinare il colore del proprio cappello; questi risponde “non lo so” e viene giustiziato.Tocca quindi a quello in mezzo che, sentita la risposta del suo compagno, risponde anch’egli “non lo so” e viene a sua volta

giustiziato.Tocca infine al primo della fila che, sentite le risposte dei compagni, determina con certezza il colore del proprio cappello e si salva.Di che colore era il cappello?

Soluzione del quesito del numero scorso

Se 8 euro è la parte di uno, tutti i panini valgono 24 euro e quindi 3 euro il panino. Chi ne aveva cinque ha messo a disposizione 15 euro mentre chi ne aveva 3 solo 9 euro ma ciascuno di loro ha mangiato per 8 euro, quindi il primo avanza 7 euro mentre il secondo solo 1 euro.

L’angolo sprizzacervellidi L’angolo sprizzacervellidi L’angolo sprizzacervelli

Ravella Merinista Ravella Merinista L’angolo sprizzacervelli

Ravella Merinista L’angolo sprizzacervelliL’angolo sprizzacervelli

Ravella Merinista L’angolo sprizzacervelli

[email protected]@gmail.comL’angolo sprizzacervelli

[email protected]’angolo sprizzacervelliL’angolo sprizzacervelli

[email protected]’angolo sprizzacervelli 99° ques i to° ques i to

Gli esploratori

Ricordando babbo e mamma

Quando vorrai vederci, guarda nel tuo cuore e ci vedrai, perché non c’è morte per i viventi, e noi siamo rami della medesima pianta che ha le radici nel cielo.

Spesso, frastornati dai grandi eventi, dall’ansia di realizzare e afferrare ogni cosa, dimentichiamo il potere magico delle piccole cose, quelle che racchiudono gioie immense, quegli attimi che una vista, resa miope dall’abitudine a fissare il tutto, (il tanto è eclatante), non vede più. Le piccole cose, gli attimi invisibili, nascondono la vera sostanza della vita, quella che fa palpitare il cuore e aprire l’animo, che non hanno una loro storia, ma fanno la nostra storia.

Grazie infinite, babbo e mamma, per essere stati custodi di uno scrigno, dove la rugiada e il calore delle piccole cose, di semplici gesti, fatti con il cuore, della luce di uno sguardo, che osserva e vede, di un sorriso entusiasta della vita, fermano il tempo, lo dilatano e lo arricchiscono.

Grazie ancora per aver condiviso la scrittura di una pagina bianca del nostro cammino, impreziosita con la nostra unicità e autenticità.

Sila

Estatare

La parola me la disse Beppe del Carmine un paio di anni fa. E mi è rimasta impressa.

Ero ospite della famiglia Vichi all'Abetia, su verso Verghereto. Si stava guardando il panorama e, come faccio di Verghereto. Si stava guardando il panorama e, come faccio di Verghereto. Si stava guardando il panorama e, come fsolito, chiedevo i nomi delle varie località.

E finalmente:«Come si chiamano quelle case laggiù in fondo?»«Quello è Montione. Ci veniva a estatare il dottor Plini

con la sua famiglia.»

Questa è la pace!

Domenica 2 luglio Don Marco ha parlato durante la Messa della nostra vita di uomini sempre in corsa, sempre affaccendati in mille progetti, che noi crediamo utili, ma di cui si potrebbe facilmente fare a meno. Siamo come abbagliati dal rumore, cerchiamo le notti bianche per tuffarci nel frastuono e nel colore. Pensiamo che questo ci dia gioia.

Ma c’è un’altra storia e la devo raccontare.Arrivo a Montauto dall’autostrada: ho fatto file e ho

superato camion, con una certa angoscia perché la gatta sul sedile dietro non smetteva di miagolare.

Scendo di macchina e subito c’è un profumo di pini, una sottile voce di vento. E poi c’è qualcosa che non capisco subito. C’è silenzio. Non una voce, non un motore, nessun cigolio di freni, né canzoni urlate. C’è silenzio. E una dopo l’altra riconosco le voci del silenzio: un battito d’ali, i fremiti delle rondini che volano basse e veloci. Ogni ora ha la sua voce, per me che sono arrivata e che ascolto. Di giorno la cicala, di notte i grilli. Alle sei di mattina i caprioli: si cercano, hanno un abbaio di cane.

Di notte, qualche fruscio nella macchia.E sempre quel filo di vento che mi allarga il cuore, che

mi fa rinascere.Sono qui per stare in silenzio, per ritrovare la mia vita

vera e prepararmi a un nuovo inverno.Posso ascoltare perché c’è finalmente silenzio.Ho invitato amici a venire qui per partecipare a questo

silenzio, ma molti non sono venuti, non sono più capaci di ritrovarsi. Pochi hanno sostato un momento: fermatevi, ascoltate, pregate.

Questa è la pace!Lucrezia di Montauto

Velia Bigioli manda l’offerta di 100 euro all’Oratorio in memoria di Paolo Mencaroni.Grazie.

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Domenica 21 ottobre in ProposituraMandato catechistico: Pensieri...

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S. Martino a Torre Pedrera

Sto passeggiando da sola sulla silente battigiasotto un pallido tiepido sole novembrinoe l’occhio spazia nel vasto luccichio azzurrinodel mare liscio come l’olio.Dall’alto m’accompagna un gabbianello biancastroche talora plana lieve ad ali chiusee stride rauco, tra l’acre odore di salmastro,alla vista d’un guizzante sventurato pesciolino.Improvviso m’assale uno struggente rimpiantodell’indimenticabile terra mia:mi astraggo veloce e... oh, che delizia!Da sotto Le Logge e dalla Piazzetta del Teatro,tra un clamore festoso, mi giunge al nasoil profumo degli squisiti bringoli ai funghi,delle caldarroste, della gustosissima bruschetta...ma che disdetta, il miraggio finisce troppo in fretta!Infatti mi ritrovo in riva al mare dell’operosa Romagna«‘nveci de stère fra la mi’ gente d’Anghièria sbringolère e a fère e a fère e a f re baldoria quante me pèri!!!»

Carla Leonardi11.XI.2006

San Martino e i caponi

Annata poco propizia per la coltivazione del prelibato legume della Val Sovara. Ma, statene certi, per la festa di San Martino saranno comun-que presentati dal gruppo di coltivatori che stanno preservando questa carat-teristica specie nostrale di fagioli.

Naturalmente nella esposizione di prodotti agricoli nel Borgo della Croce, non mancheranno le classiche zucche e gli altri prodotti agricoli. Ci sarà poi la pésca per completare l’orologio della Croce, come non mancheranno gli artigiani al lavoro.

Vi aspettiamo infatti, sabato 10 e domenica 11 novembre, per la festa dei Bringoli. Sotto Le Logge, poi, sarà possibile assaggiare il tipico piatto anghiarese (i bringoli) assieme ad altre specialità del posto che vi possiamo già anticipare: bru-stichino, salsicce e castagne arrosto che da noi si dicono anche “frugiate“frugiate“ ”. Il tutto accompagnato dal Vin novo.

Non mancate! Vi aspettiamo!

“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune”.

Così San Paolo scrive ai Corinzi offrendo uno spunto per riflettere sull’autentica identità della comunità cristiana: fratelli che vivono l’amore per il Signore

nella ricchezza che viene della diversità di servizi, differenti per natura ma non per valore.

La chiamata all’annuncio e alla testimonianza è un impegno dal quale nessuno può sentirsi esonerato e che tuttavia più particolarmente si compie nel servizio della catechesi. Domenica 21 ottobre i catechisti riceveranno il mandato.

La parola mandato suggerisce di per sé che deve esserci Qualcuno che manda. Non si è catechisti per arbitrio del singolo ma perché Gesù, attraverso la sua Chiesa, sceglie e invia. “Noninvia. “Noninvia. “ voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”, dice il Signore e spesso gli vorrei chiedere con quale criterio ha scelto anche me.

Il compito del catechista è alto e forte: l’annuncio e la testimonianza non si esplicitano in una lezioncina scolastica magari preparata con cura, consultando questo o quel testo. Triste quel catechismo che diventa prolungamento della mattina a scuola. Quando faccio catechismo mi dico che la posta in gioco è invece ancora più alta: non solo far conoscere, ma gettare le basi per un incontro, suscitare un amore, provocare a una scelta. Nel catechismo non metto in gioco quello che so. Facile sarebbe. Basta studiare. Nel catechismo metto in gioco quello che sono. Ed è allora che mi chiedo se sono adeguata. Non per falsa modestia o per cercare una pacca di incoraggiamento, ma perché ciascuno di noi, guardando la propria povera umanità, si chiede davvero come qualcuno possa un giorno aver scritto “Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani”.

Mi tornano in mente le parole di Suor Augusta quando iniziai gli esercizi spirituali al Cenacolo in un momento di totale panico: mi ricordò le parole del Vangelo di Giovanni: “Chi rimane in me e o in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla”. C’è dunque una sola strada che possiamo percorrere: quella di rimanere in Lui e nella Comunità cristiana che ci invia, quella di misurarsi quotidianamente con la scuola del Vangelo, perché quello che portiamo sia davvero il volto autentico di Gesù e non quello rivisto e corretto dai nostri piccoli e poveri schemi mentali.

Il giorno del mandato così diventa per me il giorno della responsabilità, dell’appartenenza ecclesiale, ma anche il giorno dell’abbandono fiducioso a Gesù, nelle mani del Quale io sia soltanto semplice strumento. Senza la pretesa di vedere risultati eclatanti che andrebbero solo a fare il solletico al mio amor proprio. Ma con la gioia di poter essere stata chiamata, chissà per quale mistero, a lavorare nella vigna del Signore.

Norma

PER IL BORGO DELLA CROCEE SOTTO LE LOGGE

AD ANGHIARISABATO 9 E DOMENICA 10

NOVEMBREFESTA DI SAN MARTINO

E DEI BRINGOLI

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Notizie dalla Misericordia con i nuovi iscritti e le vostre offerteDue donazioni

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Nuovi soci estivi

Draghi AntonellaGeppetti AndreaMafucci Paolo

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

Ecco le vostre offerte

Minelli Terzilia in memoria delle famiglie Minelli, Del Pia e Casula 100Donati Sarti Simonetta - la famiglia alla memoria 100Raffaelli Maria - le colleghe della ditta Busatti alla memoria 110Radziwonik Roberta ed Angela in memoria di Baldi Nicola 20Bartolomei Giacomo e Tacconi Enza 20Bianchi Maria Elide 50Cangi Eva in memoria del marito Bartolini Domenico 50Bottoni Giovanni - la famiglia alla memoria 50Radziwonik Roberta in memoria di Chieli Giovanni 10Chieli Corso - la famiglia alla memoria 161Mercatelli Nello - la famiglia alla memoria 307Mencaroni Paolo - la famiglia alla memoria 200Gigli Paolo - la famiglia alla memoria 450Mari Mario - la famiglia alla memoria 400Cherici Candida - la famiglia Santi alla memoria 132Bianchini Giuseppa ved. Ruggeri - la famiglia alla memoria 85

“Diamoci una scossa” ed altro:aggiornamenti

* Al Campo della Fiera: il 20 luglio sono stati consegnati presso il Bar Cocomerò gli attestati di abilitazione all’uso del defibrillatore ai trentacinque nuovi volontari. È stato consegnato anche il defibrillatore già a disposizione all’esterno del bar.

* A Tavernelle: è stata presentata l’iniziativa ed i nostri referenti sul luogo ci dicono che abbiamo i primi nominativi che parteciperanno ad un prossimo corso di formazione: Vi aggiorneremo sugli sviluppi.

* Al Ponte alla Piera: anche qui è stata presentata l’iniziativa ed abbiamo trovato nella giovane Rosati Serena una valida collaboratrice; Serena si è impegnata a raccordare l’iniziativa ed ha già un congruo numero di volontari che parteciperanno ad un nuovo corso di formazione.

* Il Gruppo Donatori di Sangue Fratres ha deciso di regalare alla comunità anghiarese un nuovo defibrillatore che verrà

probabilmente situato nella parte antica del paese; il Gruppo ha anche deciso di far partecipare alcuni consiglieri al nuovo corso per l’uso del defibrillatore.

Il nuovo Ducato

Giovedì 26 luglio, al Campo della Fiera, ci è stato consegnato dalla ditta MGG Italia Spa il nuovo Ducato attrezzato per il trasporto disabili, alla presenza delle locali autorità civili, militari e religiose e degli sponsor il cui impegno ha permesso la realizzazione dell’iniziativa. Don Marco ha provveduto alla benedizione del mezzo. Un rinfresco presso il bar Cocomerò ha concluso la bella manifestazione.

Torneremo su questo argomento con dettagli più approfonditi, data l’importanza dell’iniziativa ed il bel risultato che grazie agli sponsor è stato conseguito. A tutti loro un grande grande ringraziamento.

Servizi

Servizi effettuati dalla nostra Confraternita nel primo semestre 2012:° Con ambulanza, n. 297 servizi con una percorrenza di Km. 11.202° Con mezzi attrezzati n. 882 servizi con una percorrenza di Km. 24.417° Con auto servizi sociali n. 775 servizi con una percorrenza di Km. 39.617

Riepilogo totale:n. 1954 servizi con una percorrenza di Km. 75.236. Ore di servizio impiegate: n. 1415

Bravi i nostri volontari!

Proseguono i turni di servizio per il 118, per l’ambulanza in BLSD e per la reperibilità.

Nel tondo evidenziato della foto qui a lato il DAE (defribillatore) collocato in Piazza

Baldaccio, a lato della Farmacia Ortalli.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Come abbiamo detto tante volte, donare il proprio sangue è donare la vita agli altri e rappresenta sicuramente uno tra i più bei gesti di civiltà ed amore verso il prossimo: con una piccola parte di te fai rifiorire la salute negli altri! Ma tante altre possono essere le azioni concrete per “donare la vita”, perché molteplici sono le situazioni che rischiano seriamente di comprometterla. Da sempre il Gruppo Fratres di Anghiari ha dimostrato attenzione a tutto ciò, cercando di rispondere ai vari bisogni della sua gente: offerte in denaro, acquisto di vestiario, adesione a tante iniziative di solidarietà. Come non ricordare, poi, i numerosi convegni medici che sicuramente hanno contribuito non solo a diffondere una maggiore conoscenza ma anche a promuovere sani stili di vita: anche questo è stato un modo per “donare la vita!”Con la stessa sensibilità, immediata è stata l’adesione del Gruppo all’importante progetto “Diamoci una ScossaGruppo all’importante progetto “Diamoci una ScossaGruppo all’importante progetto “ ”, promosso qualche tempo fa dalla nostra Confraternita di Misericordia, in collaborazione con l’Amministrazione

Comunale ed il mondo dell’associazionismo anghiarese, con lo scopo di dotare il nostro territorio di alcuni defibrillatori semiautomatici, per scongiurare esiti nefasti di possibili arresti cardiaci. È di questi giorni, poi, la decisione del Consiglio Direttivo di provvedere all’acquisto di un nuovo strumento da aggiungere a quelli già in funzione. Esso verrà consegnato in occasione dell’annuale Giornata del Donatore di Sangue del prossimo mese di dicembre e collocato in Piazza del Popolo, a disposizione delle scuole ivi presenti ma anche di tutta la popolazione.In previsione di ciò, verrà prossimamente attivato un breve corso di formazione, del tutto gratuito, aperto ad almeno venti persone che gravitano intorno alla suddetta piazza, al fine di apprendere l’uso corretto della macchina salva vita oltre che ad alcune tecniche di base di pronto soccorso. Le lezioni, della durata di quattro ore complessive, saranno tenute dagli esperti della nostra Misericordia.

La presidenza

LE DONAZIONI NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2012

Partenza tranquilla, quella di gennaio, prima del grande crollo (-10) di febbraio rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente, però, all’emergenza neve che ha costretto alla chiusura anche il Centro Trasfusionale per tre giorni. Ma con l’arrivo della primavera, marcata progressione delle donazioni da parte dei nostri volontari con un +8 alla fine del maggio scorso.

Sono stati i risultati dei mesi estivi, invece, a determinare il ritorno del segno meno, nonostante l’arrivo di ben DIECI nuovi e giovani donatori che si sono iscritti per la prima volta. Ma ancora mancano quattro mesi al termine dell’anno e, come si sa, i conti si fanno alla fine. Una cosa è certa: non possiamo permetterci di chiudere in negativo, viste le crescenti necessità di sangue e di plasma dei nostri ospedali.

Con l’impegno e la generosità di tutti i nostri iscritti, siamo sicuri che riusciremo anche questa volta a far tornare al “bello” il barometro delle donazioni, sotto il cielo di Anghiari. Nella tabella che segue, i numeri in dettaglio.

MESE SANGUE PLASMA TOTALE DIFF. 2011Gennaio 34 26 60 0Febbraio 34 11 45 -10Marzo 30 31 61 0Aprile 39 23 62 +06

Maggio 43 21 64 +12Giugno 33 20 53 -14Luglio 26 28 54 +1Agosto 37 19 56 -14

Un nuovo defribillatore dalla FratresDeciso l’acquisto di un DAE, per continuare a… “donare la vita”

F A T T I U N R E G A L O: D O N A!!!Donare sangue è un grande regalo che fa bene agli altri ed anche a te

Diventa anche tu un donatore di sangue Fratres

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...dal Gruppo Fratres

ANCORA VIAGGI: GENOVA E LE CINQUE TERREDue giornati indimenticabili nelle terre della Liguria

Sabato 8 e domenica 9 settembre scorso si è svolta la gita annuale organizzata come sempre dal Gruppo Fratres di

Anghiari. L’itinerario prevedeva la visita delle Cinque Terre e di Genova.

Il sole ci ha accolto fin dall’arrivo in Liguria, ed alle 9.30 ci siamo imbarcati in traghetto da La Spezia, attraversando il Golfo dei Poeti e costeggiando poi la riviera di Levante fino alle Cinque Terre. Il panorama era davvero mozzafiato; cielo limpido e mare liscio come una tavola, mentre dietro ad ogni piccola insenatura appariva improvvisamente una delle Terre, piccoli borghi sospesi tra mare e collina, per anni isolati e raggiungibili solo via mare o a piedi, che hanno conservato ancora una atmosfera d’altri tempi. Grappoli di case colorate abbarbicate sulle rocce a dispetto della forza di gravità; Riomaggiore e Manarola, con le loro minuscole marine piene di barchette colorate, Corniglia, un ventaglio a picco su una scogliera alta più di cento metri, e Vernazza, con la chiesa trecentesca le cui fondamenta sono lambite dal mare. Il tutto intervallato da infiniti terrazzamenti coltivati a vigneti dove si producono vini di particolare pregio, prova concreta che anche da un territorio così aspro e accidentato la caparbietà e l’intraprendenza degli uomini riescono a trarre qualcosa di speciale. Nell’ultima terra, Monterosso, ci siamo fermati per un piacevolissimo pranzo a base di trofie al pesto e pesce spada! Doveroso riconoscere che il pesto ligure, forse perché assaporato in un ristorantino lungo un piccolo “carrugio” (vicolo) ad un passo dal mare, ha davvero un altro sapore...

Il nostro traghetto ha poi invertito la marcia e ci ha condotto a Porto Venere, pittoresco paesino sul Golfo dei Poeti, caratterizzato dalle due schiere parallele di case-torri addossate l’una all’altra a formare una sorta di muraglia per difendere il paese da corsari e pirati, attraversate dal lungo “carrugio” che conduce alla stupenda chiesa di San Pietro, a picco sul mare, costruita sui resti di un tempio consacrato alla Dea Venere.

La lunga ma - a parere unanime - indimenticabile giornata si è conclusa a Genova, dove era collocato l’hotel 4 stelle che ci ha ospitato per la notte.

Il mattino successivo lo abbiamo trascorso scoprendo le piazzette e gli scorci della Genova vecchia, comprendendo

perché, così stretta tra mare e colline, sia doverosamente vocata all’altezza. I tortuosi vicoli che risalgono dal mare vedono le alte case l’una addossata all’altra, con i tetti che sembrano sfiorarsi in un continuo anelito al cielo. L’ultima tappa del nostro viaggio prevedeva la visita all’Acquario, costruito nel 1992 su progetto di Renzo Piano, in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America. Un percorso affascinante attraverso i mari di tutto il mondo, scoprendone i colori e gli abitanti; dal piccolo pesce pagliaccio, allo squalo grigio, ai giocosi delfini. In alcune vasche era addirittura possibile immergere le mani per accarezzare le mante, per la gioia di grandi e piccini.

Concludendo, il bilancio dell’esperienza è assolutamente positivo, i luoghi visti interessanti e diversi, un bel connubio di arte e natura, e la compagnia, che si è subito amalgamata, divertente e disciplinata. Che dire se non... alla prossima!

Carlo e Laura

In alto il gruppo di gitanti anghiaresi e, qui a destra, Porto Venere.

LE GIORNATE DEL DONATORE DI SANGUE FRATRES 2012

SABATO 15 DICEMBRE

Ore 16.30: CONVEGNO MEDICO presso la sala conferenze della Misericordia, con consegna ufficiale del Defibrillatore offerto dal Gruppo Fratres di Anghiari.

Ore 21.00: CONCERTO in Propositura a cura de “I Cantori del Borgo” di Sansepolcro (Ar) diretti da Roberto Tofi, all’organo Cesare Ganganelli. Al termine, premiazione dei nuovi iscritti.

DOMENICA 16 DICEMBRE

Ore 11.00 : S. Messa, presso la chiesa della Propositura, con le autorità Civili e Militari ed i rappresentanti le altre associazioni, in suffragio dei soci defunti.

“ 13.00 : Pranzo sociale, presso il Palazzetto dello Sport di Anghiari con Catering del Ristorante “Il Sottobosco” di Badia Tedalda, GRATUITO per tutti i donatori attivi.

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Suor Pia CanacciCosì la ricordano le consorelle della RipaCosì la ricordano le consorelle della RipaCosì l

Nel vangelo di Matteo è riferito: “Ecco lo sposo, andategli incontro... e le vergini che erano presenti entrarono con lui nella sala delle nozze”. (Mt 25)

Nel ricordare la nostra consorella suor Pia Canacci, è proprio il caso di ripetere quanto è detto nel Vangelo sopra citato. Suor Pia è stata una suora Agostiniana autentica, schietta, vigilante, attenta e attiva e per questo si è distinta nella vita religiosa e nelle varie attività alle quali era chiamata. Quanto era provata nel fisico, tanto era forte spiritualmente.

All’interno della nostra Famiglia Religiosa, ha ricoperto vari e importanti ruoli: formatrice ascoltata e amata dalle giovani a lei affidate; superiora in varie comunità e attività, dai bambini agli anziani; missionaria per 11 anni in Mozambico. E sempre e in ogni lungo, si è distinta per la sua saggezza, per come sapeva intravedere alla luce dello Spirito le soluzioni e le decisioni più opportune.

Non era il tipo da mettersi in evidenza, anzi piuttosto ritirata, tanto da apparire talvolta scontrosa; ma bastava entrare in contatto con lei per capire la ricchezza della sua intelligenza e del suo cuore.

Quando il suo fisico non ha più risposto come sembrava opportuno, è approdata nella comunità della Ripa, dove inizialmente ha ricoperto il ruolo di Superiora, ma sempre con molta discrezione e rispetto, lasciando fare e decidere alle consorelle che operavano con competenza nella comunità.

Le ospiti della Ripa che l’hanno conosciuta, l’hanno capita, stimata e amata, e le persone che, per diversi motivi, venivano e vengono nel nostro pensionato, erano colpite dalla sua intelligenza e semplicità.

Ad Anghiari si è trovata subito a suo agio: amava il paese e la sua gente e non faceva mistero nel dire che al tramonto della vita, l’essere venuta ad Anghiari era stato l’ennesimo dono dell’amore del Signore.

Passava il suo tempo a tagliare e cucire abiti o a rimetterli a nuovo se erano malandati. La sua macchina da cucire cantava con lei le lodi al Signore. E quante ore ha passato in preghiera nella cappella della Ripa! Come non ricordare queste belle testimonianze che sono la sua e la nostra ricchezza?

E quando il suo fisico non ha più risposto, ha accettato la sua lunga e non facile malattia con la forza d’animo che le era propria. Lo Sposo l’ha chiamata l’8 Maggio, proprio nel giorno della festa di Maria Madre della Grazia e lei ha risposto: “Eccomi!” Ora insieme ai suoi cari e tante consorelle, scorrazza per le vie del Cielo senza bastone, cantando le sue lodi al Signore e parlando a Lui di tutti noi, e ci ricorda che siamo tutti sulla stessa strada, perché, prima o poi, passeremo all’altra sponda per cantare l’alleluia della patria celeste.

Grande partecipazione per la prima edizione dell’evento

Artisti per diletto

Quadri, lavori all’uncinetto e al tombolo, modellismo, costruzioni in legno e ferro battuto, sculture in pietra. Il tutto realizzato da artisti amatoriali ed espositori del territorio altotiberino. L’evento, promosso e organizzato dai Soci della San Leo di Anghiari Società Cooperativa, si è svolto a San Leo di Anghiari nella giornata di domenica 17 Giugno 2012 e si è avvalso del patrocinio del Comune di Anghiari.

La manifestazione si è aperta nella mattinata di domenica con il saluto della giunta comunale di Anghiari. Finalizzato a dare risalto all’arte locale e al saper fare artigianale, l’evento intende valorizzare artigiani, artisti e hobbysti che impiegano il proprio tempo libero per mettere in luce arti e saperi nascosti. «Considerando le forti radici artigianali e artistiche della città di Anghiari – dichiara Mauro Dini, ideatore della manifestazione – abbiamo pensato che fosse doveroso rendere il giusto tributo a quella parte di artigianato “nascosto”, frutto del lavoro di artisti e artigiani non professionisti che dedicano il proprio tempo libero all’arte con grande passione e dedizione. Siamo riusciti a mettere insieme materiale di alta qualità e speriamo che questa sia solo la prima di una lunga serie di edizioni».

Grande soddisfazione anche per il successo di pubblico che, complice il bel tempo, ha affollato i locali dell’ex Circolo Arci dove ha avuto luogo la rassegna, che è proseguita all’aperto con l’esposizione di auto e moto d’epoca messe a disposizione da collezionisti provenienti da tutta l’Alta Valle del Tevere, appuntamento imperdibile per gli appassionati del settore.

«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto da questa prima edizione – prosegue Dini – sia per lo standard qualitativo decisamente alto, che per la partecipazione della gente. Abbiamo infatti registrato moltissime presenze. Alla luce dell’ottima riuscita dell’evento e dell’entusiasmo dimostrato, possiamo dire con certezza “Arrivederci all’anno prossimo”. Intendo inoltre ringraziare il Comune di Anghiari e tutti gli sponsor per l’importante contributo prestato.»

Nella foto in alto le abili mani della merlettaia e, sotto, sempre abili mani femminili intente alla fabbricazione dei sigari toscani anche se solo a scopo dimostrativo.

Sabato 10 novembre - Chiesa della Maddalena nel Borgo della CroceOre 18,00 S. Messa con distribuzione del ‘pane di S. Martino’

HalloweenSiamo ai primi di settembre e già sento parlare di questa festa venuta da lontano. Ma se ne parla solo perché si vuole vendere qualcosa o si stanno preparando feste che nulla hanno a che vedere con i familiari defunti che si ricordano il giorno dopo.

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Pieno successo dell’edizione 2012 di “Poesie nel Cassetto“Poesie nel Cassetto“ ”

Monterchi: poesie e volontariato

Emblematico il titolo: ANGELI! Non si tratta però di un’immersione nel soprannaturale: gli angeli di cui si è parlato nel ridente paese della campagna Toscana, in

occasione dell’edizione 2012 di “Poesie nel cassetto”, sono persone in carne ed ossa, ben identificabili e riconoscibili in tutti coloro che dedicano un po’ della loro vita al prossimo, al volontariato sociale, con particolare riferimento alle due realtà locali della Confraternita di Misericordia e del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Monterchi, braccia locali dei più vasti movimenti nazionali e tra loro intimamente legate per le origini ed i comuni ideali e impegno civile.

La manifestazione, che si è tenuta presso il Teatro Comunale nell’ultimo sabato dello scorso agosto, è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Archivio Nazionale della Poesia inedita “Poesie nel cassetto”, il cui ideatore è lo scrittore e poeta Vito Taverna, che ha voluto dedicare l’edizione 2012 al vasto mondo del volontariato sociale, affermando: “Come possiamo dimostrare la nostra gratitudine a questi generosi volontari che donano il loro sangue, il loro tempo, il loro amore a chi soffre? Come ringraziarli per quella ‘tenerezza e gratuità dell’amore’ che li ispira e che elargiscono agli altri con tanta spontaneità e ricchezza d’animo? In una parola come essere degni di tutta questa luce che emana da tanto umana e divina visione del mondo? Possiamo dare a tutto questo anche la voce consolante della poesia? Forse...”.

Noi della Fratres eravamo presenti con i nostri rappresentanti provinciali, regionali e nazionali, a sottolineare la piena soddisfazione per questa inaspettata dedica, ringraziare gli organizzatori dell’importante evento che nelle edizioni precedenti ha coinvolto associazioni di respiro internazionale quali UNICEF, WWF, AMNESTY, EMERGENCY e festeggiare insieme ai propri volontari i trent’anni di attività del Gruppo di Monterchi.

Decine e decine i poeti che hanno fatto giungere all’Archivio i propri componimenti, che sono stati raccolti in una speciale pubblicazione e, alcuni di questi, letti dagli stessi autori durante il convegno. Molto attesa la partecipazione di Giovanna Negrotto Cambiaso, sorella pellegrina, attiva nel Sud del mondo, in particolare in India, impegnata a tessere il dialogo interreligioso ed autrice del libro “I a tessere il dialogo interreligioso ed autrice del libro “I a tessere il dialogo interreligioso ed autrice del libro “sentieri inesplorati - Autobiografia di una pellegrina dietro l’Invisibile” (Edizioni Messaggero).

Grazie ancora all’amico Vito Taverna, a nome non solo di tutti i venticinque gruppi fratres della provincia di Arezzo ma anche di tutto il mondo del volontariato, per aver voluto porre al centro dell’attenzione il quotidiano impegno di questo grande esercito di “Angeli”, che ci testimoniano con la vita la convinzione che il dono del proprio sangue è sicuramente uno dei più bei gesti di civiltà ed amore verso il prossimo e la certezza che la logica della gratuità che abbiamo fatto nostra è quella stessa della Misericordia Divina.

Il presidente del Consiglio Provinciale FratresPietro Ganganelli

Il saluto del Presidente del Gruppo Fratres di Monterchi

Sono esattamente trenta anni di vita, quelli del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Monterchi, che ho il piacere di presiedere, dopo tanto tempo di militanza

tra le sue fila come volontaria donatrice. Quale dono più bello potevamo sperare per questo importante compleanno di quello che gli organizzatori della manifestazione “Poesie nel Cassetto” ci hanno voluto elargire, mettendo al centro della stessa la storia, l’impegno, la missione del gruppo in mezzo alla sua gente?

Permettetemi di esprimere, con questo breve indirizzo di saluto, la mia personale soddisfazione e quella di tutti gli iscritti all’ideatore ed infaticabile organizzatore dell’Archivio Nazionale della Poesia Inedita Vito Taverna ed al Comune di Monterchi che lo ha da sempre sostenuto.

Questa graditissima ed inaspettata dedica, che volentieri condividiamo con i volontari della locale Confraternita di Misericordia, ci permette sicuramente di potenziare e rendere più efficace la nostra quotidiana opera di promozione e di diffusione nel paese della cultura del dono e della solidarietà, cercando di arrivare alle coscienze di quanti ancora, pur potendolo, non sono dei volontari del sangue e far comprendere loro quanto sia grande la gioia di questo nobile gesto d’amore e di fratellanza umana e cristiana verso coloro che tra noi si trovano in condizioni di bisogno e di malattia.

Come abbiamo detto altre volte, parafrasando un noto messaggio pubblicitario, “Il Sangue Umano non si fabbrica ma... si dona!!!” È quindi indispensabile che quante più messaggio pubblicitario, “Il Sangue Umano non si fabbrica ma... si dona!!!” È quindi indispensabile che quante più messaggio pubblicitario, “Il Sangue Umano non si fabbrica

persone possibili, nel tempo della salute e della giovinezza, rendano concreto questo slogan, così da scongiurare che nei nostri ospedali venga a mancare questo liquido vitale.

Catia Pauselli

Didascalie per le foto:Foto a sinistra: La sorella pellegrina Giovanna Negrotto Cambiaso durante la sua attesissima testimonianza.A destra: Il delegato del consiglio regionale Talli ed il presidente provinciale Fratres Ganganelli premiano la presidente del gruppo di Monterchi Pauselli, a nome anche della Consociazione Nazionale.

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Notizie dalla parrocchia di Monterchia cura di Matteo Romanelli

Dalle nostre Parrocchie

Per le vostre offerte per l’Oratoriopotete utilizzare i bollettini postali già predisposti.

Chiedete all’ufficio postale se ne hanno.

OTTOBRE 2012

Il mese di ottobre, come sappiamo, è dedicato particolarmente al S. Rosario. Si ricorda a tutte le famiglie di buona volontà di recitarlo in casa, specialmente nel caso in cui non possano recarsi in chiesa, dove viene celebrato solennemente ogni giorno alle 17,30 prima della S. Messa.Preceduta da un triduo, lunedì 8 ottobre verrà celebrata a Monterchi la festa di S. Simeone profeta, patrono della chiesa, del paese e della zona monterchiese. Gli uffi ci comunali, le scuole e le botteghe rimarranno chiusi. Sono invitate alla S. Messa delle ore 18,00 le Autorità locali, civili e militari e le varie Associazioni.Giovedì 18 ottobre, ore 21,00, Festa di S. Luca Evangelista a Borgacciano e riapertura al culto della Chiesa restaurata con celebrazione della S. Messa.Sabato 20 ottobre avrà inizio il nuovo anno catechistico che riguarderà tutti i fanciulli di Monterchi, Pocaia e Padonchia, dalla seconda elementare fi no alla terza media. Prima sarò effettuata la convocazione dei genitori per stabilire insieme agli orari delle lezioni. Il parroco don Quinto Giorgini auspica la collaborazione di tutte le famiglie perché se essa viene a mancare, come purtroppo spesso accade, il catechismo perde gran parte del suo signifi cato.

NOVEMBRE 2012

Novembre comincia quest’anno di giovedì con la festa di tutti i Santi. Nel pomeriggio, alle ore 15,00, visita al cimitero ubicato in località Borgacciano, in comune con le frazioni di Ricciano e Fonaco, per la recita del S. Rosario e la celebrazione della S. Messa di suffragio al centro del camposanto o, in caso di tempo poco propizio, nella cappella.Venerdì 2 novembre si celebra la commemorazione di tutti i defunti. Alle ore 10,00 S. Messa al cimitero di Monterchi e, alle ore 15,00, in quello di Pocaia.L’ottavario dei morti proseguirà dal 2 al 9 novembre alle ore 10 del mattino (escluso domenica 4) nel cimitero urbano di Monterchi.Domenica 4 novembre ore 10 S. Messa nel cimitero di Pocaia e, alle ore 15, in quello di Monterchi.Domenica 11 novembre, al Monumento dei caduti, viene celebrata una Santa Messa con la partecipazione della Asso-ciazione locale Combattenti e Reduci.Domenica 18 novembre alle ore 15,00, tradizionale visita al cimitero per la frazione di Gambazzo e riapertura al culto, dopo cento anni, del vicino Oratorio di S. Lorenzo Martire, fi nalmente restaurato con i contributi dell’I.D.S.C., di alcuni benefattori e del parroco don Quinto.Domenica 2 dicembre inizia il nuovo anno liturgico con la prima Domenica di Avvento in preparazione del Natale.

Le notizieLa famiglia di Marcello Minozzi di Monterchi offre 50 euro per l’Oratorio in memoria di Giuseppina Romiti morta il 26 luglio alla veneranda età di 94 anni. Era fedele abbonata e lettrice de L’Oratorio.

La celebrazione del Sacramento della Cresima dei 12 ragazzi della terza media verrà rimandata alla prossima primavera, per consentire una miglior preparazione e per solennizzare il prossimo Anno della Fede indetto da Benedetto XVI.

Si ricorda a tutti i lettori che nella notte tra sabato 27 e do-menica 28 ottobre tornerà in vigore l’ora solare. Sarà quindi necessario riportare le lancette dell'orologio indietro di un’ora. Anche l’orario delle S. Messe pomeridiane subirà la consue-ta variazione oraria, alle ore 16,00 nei giorni feriali (sabato compreso) e alle 17,00 la domenica.

Monterchi visto da sud con l’arcipretura di San Simeone e la Torre comunale.

Pasquale Romanelli, storico sacrestano della Pieve-Arcipretura di S. Simeone Profeta in Monterchi, il

primo giorno dello scorso mese di agosto ha compiuto 90 anni. Dopo aver combattuto in Russia sul Don durante la Seconda Guerra Mondiale, fi n dal 1946 ha servito la chiesa con passione e dedizione, collaborando con sette diversi parroci.

È stato festeggiato dai suoi cari, la moglie Rina Rossi, con la quale è sposato da 67 anni, i fi gli Albertina, Pietro e Giancarlo, i nipoti, bisnipoti e parenti, nonché da tutta la comunità parrocchiale che attraverso l’arciprete don Quinto Giorgini gli ha offerto una targa quale segno di ringraziamento e di affetto. Ad multos annos!

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Dalle nostre parrocchie

Dobbiamo ringraziareAnche quest’anno dobbiamo porgere i nostri ringraziamenti

alle persone che si sono adoperate spontaneamente perché tutto quanto abbiamo organizzato per la festa di San Lorenzo abbia potuto svolgersi nel migliore dei modi.

Ringraziamo pertanto l’Anna di Valcelle, la Domenica, la Graziella e Anna, la Katiuscia, la Rita, mia moglie Alba e mia sorella Elia, la Gina del Giardino, che hanno provveduto alla preparazione dei cibi distribuiti; ringraziamo le persone che si sono offerte per la loro distribuzione agli ospiti (lavoro questo pieno di difficoltà) e tutti coloro che hanno offerto di propria iniziativa dei piatti di loro creazione.

Vogliamo ringraziare la az. Agricola Del Gaia per l’ottimo vino che ci ha offerto (è andato a ruba).

Ringraziamo tutte queste persone di cuore, perché grazie al loro contributo ogni anno si rende possibile la riuscita di questa manifestazione.

Ringraziamo i nostri ospiti, che con le loro offerte ci permettono di far fronte alle spese sostenute per una parte (piccola per la verità) dei lavori di restauro che di volta in volta si rendono necessari per la nostra chiesa. È per questi lavori che vengono impiegate le somme raccolte.

Dobbiamo infine porgere un ringraziamento a Bruno Rossi, il muratore che ha eseguito dei lavori al portone della chiesa, e non ha voluto alcun compenso. Lo ringraziamo tutti di cuore.

Non resta che porgere un arrivederci al prossimo anno.

Complimenti alla Barbara!Barbara Santi, figlia della Domenica e di Fernando Santi, di San Lorenzo, si è laureata in Legge presso l’Università di Firenze, discutendo la tesi: Diritto Fallimentare – relatore il prof. L. Stanghellini – correlatore Avv. A. Zorzi - raggiungendo il massimo della votazione: 110 e lode! Alla giovane dottoressa in Legge ed alla sua famiglia giungano i complimenti vivissimi di tutta la comunità di San Lorenzo.

Complimenti alla Maddalena!Maddalena Marrani, che abita a San Lorenzo fraz. Giardino, si è laureata in letteratura greca, presso l’Università di Firenze, discutendo la tesi: L’ecfrasi a Gaza: Descrizione delle 4 stagioni nella Tabula Mundi di G. Di Gaza, con la votazione di 110 e lode!Relatore Prof.ssa Daria Gigli Piccardi, correlat. Prof. E. Magnelli.Vivissimi complimenti da tutta la nostra comunità.

da San Lorenzoa cura di Andrea Dallacasina

La festa2 settembre, festa della Madonna a Santo Stefano. Anche

quest’anno s’è rispettato ed è andato a buon fine sia il programma religioso che ricreativo.

La domenica c’è stata la prima Messa alle 8,30 e alle 11,00 quella solenne, cui è seguita la processione con l’immagine della Madonna portata dai festarini e dai volontari. Il popolo è stato presente in quantità abbastanza numerosa e ha fatto ritorno alla chiesa per la benedizione finale mentre le campane suonavano a festa.

I festarini sono stati all’altezza della situazione in tutto. Oltremodo apprezzati per l’ottima colazione servita nel prato all’uscita delle Messe offrendo crostini, ciambelle e dolci vari, più caffè caffè caff e vinsanto.

La settimana precedente la festa si sono svolte le gare programmate e cioè le bocce, la briscola, la gimcana per i bambini ed altro.

Per i bambini la gara della gimcana, che si è svolta nel prato, è stato un gran divertimento e in tanti hanno partecipato incitati dal tifo dei genitori nonché dei nonni.

Nel viale si è svolto il classico e abituale gioco della nana o della bigoncia. Anche qui i bambini hanno fatto la parte del leone giocando con entusiasmo e slancio nonostante i grandi bagni subiti ad ogni giro che facevano col carretto. Bravi bambini, siete stati veramente voi gli animatori del gioco.

La sera, la cena finale, è stata servita dal Ristorante “Da Vinci”, anche qui tutto bene.

Grazie ai festarini e ai preziosi collaboratori. Il merito è tutto di voi che avete lavorato e vi siete impegnati affinché tutto andasse per il meglio.

La comunità vi è riconoscente.

da Santo Stefanoa cura di GMa cura di GMa cura di G

Da Micciano a cura di Cristina Donati

Tante sono state le persone che hanno partecipato alla processione mariana che si è svolta la vigilia della Festa dell’Assunta, titolare della parrocchia di Micciano.

Nel breve percorso che va dalla chiesa al cimitero, dopo la recita del Rosario, sono state cantate le litanie solenni e la liturgia si è conclusa, con la benedizione, davanti alla statua della Madonna di Lourdes che si trova nel piazzale della nostra antica Pieve.

Il giorno successivo, festa dell’Assunta, dopo la S.Messa delle ore 18.00 si è svolto il tradizionale Ferragosto “...in famiglia” con giochi e momenti ricreativi per le famiglie. Poi, il giorno 16, abbiamo ospitato tutte le Compagnie di Anghiari con la meditazione di don Carlos e la cena comunitaria nello spazio dietro la chiesa.

A San LeoA San LeoADomenica 21 ottobre

Festa della Madonna del Rosario

Ore 11,00 S. Messa solenne.Seguirà la processione.

A ValealleDomenica 7 ottobre

Festa della Madonna del Rosario

Ore 11,00 S. Messa solenne.Seguirà la processione nel piazzale antistante la

chiesa con l’immagine della Madonna.

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Anche Mario Marigiovane amicodi questo Anghiarianche lui nativo

Abitava col Padrela Madre lo piangesotto la piccolafrazione di Valealle

Col Padre Tanovecchio muratoreche io con luifui lavoratore

Come col vecchio padreun altro Mario Marisi faceva lavorinei dintorni d’Anghiari

Famiglia conosciutada tutti stimataora la mortel’à tutta rovinata

Sempre un salutodi Mario presentedi fronte alle battaglielui mai assente

L’ò conosciutoallora da ragazzettoe diventato uomomolto onesto

Il male crucialeà preso il sopravventole ceneri suesaranno gettate al vento

Nelle sue ideedi fede incrollabilee nella parlatasentivi era abile

Lavoratorepresso il Comunesi presentavasenza lacune

Adorava gli amicila loro compagniapiù di una voltapure la mia

Ora anche Marioriposerà nel tempotanto il doloresi sente nel momento

Ai cari genitorialla cara sorelladi questa famigliache era tanto bella

Ora ci restavuoto e dolorein questo mondoignobile e traditore:

La morte di Mario MariArezzo, 4.8.2012di Armando Zanchi

Madonna di LoretoGiovedì 6 settembre, come comunicatoci dai responsabili,

è stata ricollocata al suo posto la scultura lignea policroma di Tino da Camaino che noi conosciamo meglio come Madonna di Loreto.

Era stata esposta a Sansepolcro, presso il Museo Civico, dal 4 maggio al 2 settembre di quest’anno nell’ambito della Mostra: Mater Amabilis.

Ora è in attesa dei festeggiamenti che le faranno le famiglie di Anghiari vecchio per il 10 dicembre quando tutto il centro storico sarà illuminato dalle fi accole per il passaggio della processione che visita i Quadri Viventi.

20 metri più in làdi Clèto

Sono molte le cose che vorremmo venti metri più in là. Valga per tutti il cassonetto della spazzatura che non lo voglia-mo assolutamente davanti a casa nostra ma non lo vogliamo neppure tanto lontano, va bene venti metri più in là.

La discarica per i rifi uti e i ripetitori per i cellulari invece vogliamo che siano anche oltre 20 chilometri.

Poi magari ci lamentiamo per l’alto costo dello smaltimento dei rifi uti urbani o ce la prendiamo non so con chi perché il segnale del “telefonino” non si riceve in alcune zone.

Qui non sto parlando della giusta attenzione ai problemi della salute e dei vari tipi di inquinamenti. Parlo dell'usanza (tutta italiana?) che i nostri problemi li devono risolvere altri.

VipereLe vipere da sempre fanno

paura e molte volte ciò aumenta le conseguenze di eventuali morsicature quando invece bisognerebbe essere lucidi nella prassi da seguire.

Dei casi di cronaca preoccu-panti hanno riportato l'attenzio-ne di tutti su tali episodi che, se presi con le necessarie cautele, non sarebbero di per sé eccessivamente preoccupanti.

Ma ecco, tratta dall'archivio, la foto della Speranza del Ponte. È del 1973 e immortala una vipera lunga 60 cm. con diversi piccoli lunghi essi circa 20 cm.

Prestigioso risultato delle merlettaie anghiaresi

I tulipani

L'Associazione “Il Tombolo di Anghiari“Il Tombolo di Anghiari“ ” ha partecipato al Concorso Internazionale del Merletto di Sansepolcro con l'opera “I tulipani“I tulipani“ ”, composizione tridimensionale di cui sono ”, composizione tridimensionale di cui sono ”autrici Elena Bartolini, Elena Bartolini, Elena Bartolini Teresa Andrzejewski e Carla Zanchi, Carla Zanchi, Carla Zanchidesigner Michele Foni.

Quest'anno il tema era “La donna: la lunga via dell'eman-“La donna: la lunga via dell'eman-“cipazione” e l'Associazione anghiarese ha ottenuto la meda-glia del Millennio di Sansepolcro classifi candosi al secondo posto dietro l'Australia.

Ne parliamo con una delle autrici dell’opera.

Ci sentiamo molto orgogliose di aver partecipato per la prima volta a questa Biennale e il fatto di essere arrivate se-conde poi è stato per noi un grande onore.

Questo premio lo dedichiamo alle merlettaie di Anghiari, che ora non ci sono più, che per tanti anni hanno lavorato nei vicoli di Anghiari e hanno portato avanti questa bellissima tradizione che noi ora abbiamo nelle mani e cerchiamo di insegnarla perché non fi nisca.

Nella foto, dietro l’opera “I tulipani” realizzata a tombolo e presentata al Concorso, ci sono le vincitrici con il sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla e l’assessore alla scuola Giuseppe Ricceri.

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Le iniziative del sistema del Credito Cooperativo

Sostegno e solidarietà per i terremotati dell’Emiliaa cura della Banca di Anghiari e Stia

A seguito dei violenti terremoti che hanno colpito A seguito dei violenti terremoti che hanno colpito A lA lA ’Emilia creando numerosi lutti e danni di gra-vissima entità, il sistema del Credito Cooperativo A vissima entità, il sistema del Credito Cooperativo A

approntato un pacchetto di misure e interventi a favore delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese e delle comunità col-pite, per un valore economico diretto complessivo di oltre 170 milioni di euro. Alcune iniziative sono state attuate sul territorio da parte delle Banche di Credito Cooperativo della regione sin dalle prime ore successive al sisma. In particolare, Banca Centro Emilia (Ferrara) - che ha fi liali a Finale Emilia, Sant’Agostino, Buonacompra, i luoghi in cui le scosse hanno inferto i colpi più duri alle abitazioni dei privati, al patrimonio artistico e alle attività produttive - ha stanziato sin da subito un plafond iniziale di 10 milioni di euro destinato a fi nanziare le opere di ricostruzione. La BCC ha inoltre attivato un’iniziativa di solidarietà attraver-so la sottoscrizione di un’obbligazione etica, garantita dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle BCC, della durata di 5 anni al tasso del 3% che andrà a incrementare il plafond già stanziato dalla BCC. Emilbanca (Bologna) ha invece messo a disposizione 30 milioni per i privati ed altri 30 per le imprese, con particolare riguardo a quelle agricole, attivando una moratoria di 12 mesi sui fi nanziamenti che riguardano immobili danneggiati dal terremoto.

Il Credito Cooperativo, con il coordinamento di Iccrea Holding SpA, ha poi lavorato alla defi nizione di ulteriori misure a benefi cio delle imprese e delle famiglie produttrici del territorio. In collaborazione con la Federazione Emilia Romagna delle BCC e con le Banche locali interessate sono state individuate le iniziative più urgenti da sostenere, anche in virtù della particolare conoscenza del tessuto sociale ed economico di una zona ad alta vocazione imprenditoriale, pesantemente colpita, forse più di quanto si possa evincere dalle immagini televisive, nella sua più profonda realtà produttiva.

Il Credito Cooperativo ha poi lanciato un'iniziativa nazionale di raccolta fondi denominata “Emergenza terremoto in Emilia" con l'obiettivo di sostenere la fase di prima emergenza e la ripresa delle attività economiche e produttive. È stato attivato un conto corrente presso Iccrea Banca intestato a Federcasse – IBAN IT05 R 08000 03200 000800032001 sul quale è possibile fare un bonifi co con causale “Emergenza terremoto in Emilia”. Soci e clienti della Banca di Anghiari e Stia hanno donato un totale di circa 840 euro.

A tutti i dipendenti delle realtà del Credito Cooperativo è stato inoltre proposto di contribuire destinando l'equivalente di una o più ore di lavoro a favore delle popolazioni colpite, come segno tangibile dello spirito solidale che ha da sempre caratterizzato il movimento cooperativo. I dipendenti della Banca di Anghiari e Stia hanno contribuito per complessive 38 ore donando circa 670 euro.

In coerenza con le iniziative assunte dal Credito Cooperativo a favore delle popolazioni colpite dal terremoto e nell’ambito delle numerose operazioni analoghe già attivate nel nostro paese a sostegno dei produttori agricoli gravemente danneggiati dal sisma, Federcasse ha poi proposto a livello nazionale un’iniziativa denominata Rimettiamola in forma. Tale operazione prevedeva l’acquisto a prezzi di mercato di parmigiano reggiano e grana padano ed è stata realizzata in collaborazione con i rispettivi consorzi di tutela. L’iniziativa si è concretizzata mediante l’acquisto di confezioni sottovuoto da circa un chilo ciascuna di parmigiano reggiano e grana padano proveniente dalle forme danneggiate e dunque non stoccabili. Complessivamente sono stati acquistati da dipendenti e soci oltre 15mila chilogrammi di parmigiano reggiano e grana padano. I dipendenti della Banca di Anghiari e Stia hanno acquistato due quintali di parmigiano reggiano per un totale di circa 2700 euro (di cui 200 di donazione diretta ai produttori colpiti dal sisma).

Anche in momenti diffi cili come questo il movimento del Credito Cooperativo e la Banca di Anghiari e Stia in particolare non hanno fatto mancare sostegno e solidarietà a chi ne ha bisogno.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Vetrata in costruzione

A Tavernelle si festeggia la festa della Madonna Assunta, titolare della chiesa e della parrocchia della nostra bella frazione. Dal lato opposto alla vetrata che ritrae l’Assunzione di Maria in Cielo vi è però una finestra in attesa di proprietario, che spera di non essere stato dimenticato! È Sant’Andrea Apostolo, titolare della chiesa e della parrocchia di una volta, e qui si parla di Galbino. Allora ci auguriamo che quanto prima di fronte alla Madonna Assunta trovi posto il nostro caro sant’Andrea.

14 ottobreSeconda domenica del mese

Festa della Madonna del RosarioNella chiesa di Galbino

Ore 11,00 S. Messa, Processione e Supplica alla Madonna.

Al termine momento di festa nel prato della chiesa.(A Tavernelle non sarà celebrata la S. Messa)

L’immagine raffigura uno dei ‘misteri’ che incorniciano la tela della Madonna del Rosario conservata nella chiesa di Tavernelle: La Natività.

Compagnia di GalbinoIntitolata al S. Cuore di Maria SS.

Attività della compagnia nei prossimi mesi:

• La seconda domenica di ottobre, per la festa della Madonna del Rosario, la Santa Messa e la processione sarà celebrata la nella chiesa di Galbino alle ore 11:00; nell’occasione il confratello Maurizio Senesi vestirà la cappa.

• Nel mese di ottobre verrà organizzato un pranzo aperto a tutti il cui ricavato sarà devoluto per opere di beneficenza.

• Il primo di novembre, tutti i Santi, Messa e processione al cimitero di Galbino; nell’occasione vengono riscosse le quote di adesione della compagnia.

• Il 2 novembre messa per tutti i defunti della compagnia

• Il 30 novembre, per la festa di S. Andrea patrono della chiesa di Galbino, verrà celebrata la Santa Messa; seguirà la cena dei capofamiglia della frazione di Tavernelle.

Il 7 settembre è morto Guglielmo Fragai del Bagnolo, che era originario di Arezzo ma da tanti anni era ormai nostro parrocchiano in quanto aveva raggiunto il figlio Massimo che nel frattempo si era sposato e abitava al Bagnolo di Tavernelle. La Comunità si è stretta attorno a Massimo, attualmente Camerlengo della Compagnia e valido collaboratore della Parrocchia.

Il 25 agosto la nostra parrocchiana più anziana ci ha lasciato: era la Candida Santi del Braccini. Alla veneranda età di 103 anni la Candida non si vedeva più in giro da molto tempo, però tutta la nostra Parrocchia la ricorda con tanto affetto.

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Questo giocopoco belloci vuole coraggioa fare l’appello

Altri caripaesanichi vicinoe chi lontano

Quando il maleè sempre in lizzalui allungala sua lista

Nel lontanoUruguaydove vivevauno di Anghiari

Ma il malelo ha rapitoil suo mondolì finito

Sto parlandodi Giovanni ChieliAnghiaresimolto fieri

Ma la tragicaavventuranon finitatra queste mura

Un pensieroai figli e moglieonorandoqueste spoglie

Fu amicomolto carocon mio fratellofecero il varo

Di lasciareil nostro Anghiariper i paesiSud Americani

Ma un altroconcittadinofinito in tragicodel destino

Paolo Giglivero Anghiareseun salutosempre cortese

Lo incontravoqui ad Arezzoal suo salutoero avvezzo

Ma il destinoci à procuratoquesto vuotosconsolato:

Altri due paesani mancano all’appelloArezzo, 31.7.2012di Armando Zanchi

Dal nostro corrispondente in ferie - Cani - 18 agosto, sono a Milano Marittima e gironzolo andando a comprare il giornale. Vedo un giovane a spasso con tre cani che vengono tenuti salda-mente al guinzaglio. Lo rivedo poi dopo pochi minuti e lo seguo per un po’. Non ho mai sentito un incitamento, un ordine, un invito ai cani, solo strattonamenti per portarli a fare quei quattro passi obbligatori e i propri bisogni. Povere bestie, i loro padroni, non hanno il tempo di dedicarsi ai loro animali!

Poi ci ho dormito su un paio di notti e ho pensato che potrebbe essere andata così: l’accompagnatore di cani aveva avuto una nottata agitata e quel giorno era abbastanza nervoso. I proprietari dei cani sono persone che vogliono molto bene ai loro animali, ma non potendo fisicamente portarli a spasso usufruiscono dell’opera di questa persona.

Mah! Questa seconda soluzione però non mi convince mica tanto! Clèto

Concertoin memoria di don Vittorio Bartolomei

Come ogni anno nel mese di ottobre ripeteremo il concerto corale in memoria di don Vittorio Bartolomei.

Il concerto si svolgerà mercoledì 31 ottobre presso la chiesa di Propositura, alle ore 21. Oltre alla Corale don Vittorio Bartolomei di Anghiari sarà presente un coro dell'Impruneta. Dovrebbero partecipare altri cori e quindi saremo più precisi quando il programma sarà defi nito e provvederemo ad avvisare con locandine.

Invitiamo tutti ad essere presenti a questa manifestazione che intende rendere omaggio all'opera del Proposto don Vittorio ed al suo impegno nell'avere creato la Corale di Anghiari.

Mercoledì 31 ottobre 2012Ore 21

Propositura di AnghiariConcerto per don Vittorio

Il portone

Dopo il restauro del portone e la realizzazione della nuova busso-la di ingresso del Santuario del Carmine, un nuovo intervento è stato portato a termine. Ne parliamo con Andrea Piomboni l'artigiano restauratore che ha eseguito i lavori.

L'intervento è consistito nella pulitura delle porte del chiostro e di tutte le fi nestre delle celle del vecchio con-vento, sia quelle che danno nel chiostro che quelle che danno nella parte posteriore. Erano state realizzate dodici anni fa e quindi bisognose di cure. La pulitura della porta della chiesa che dà nel chiostro è stato un lavoro impegnativo, ma che mi ha dato modo di fare alcune constatazioni. Attualmente dal chiostro si accede alla chiesa attraverso questa porta che ha una apertura centrale. Originariamente il portone in legno, a tavolato dop-pio, aveva due battenti (esistono ancora i cardini originali e le bandelle). La fodera (la parte interna) è molto antica, probabil-mente è quella originale. Anche la parte esterna è molto antica. Sopra la porta antica, in un secondo tempo, è stata applicata una ulteriore faccia per adeguarla alla nuova apertura centrale così come si vede ancora oggi. Il problema è che mentre si studiavano le varie ipotesi c'era anche Orlando Piomboni che senza tentennamenti ha affermato che il pietrame della porta non è quello originale (e quindi non del Cinquecento). L'ipotesi che è venuta da sola è che per fare quella porta si è utilizzato un vecchio portone, magari quello del chiostro che dava accesso alla strada e che oggi è mancante e di cui rimane solo un cardine.

Aspettiamo ulteriori sviluppi.Nella foto piccola, Andrea mostra il particolare dei vari strati sovrap-posti del portone e, sotto, la porta vista dalla parte del chiostro.

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Grest... soltanto una parola?Grest... soltanto una parola?Infatti il sottotitolo del Grest di quest’anno diceva: dì

soltanto una parola, con citazione evidente dal Vangelo.Ma cominciamo dall’inizio, cioè quando don Marco

ha chiesto di riproporre l’esperienza estiva per i nostri bambini con il Grest della parrocchia.

Si prende un tema per il Grest, si strutturano le settimane e il Grest potrebbe essere già bello confezionato. Invece anche quest’anno abbiamo voluto imbatterci con una domanda, se cioè abbiamo veramente a cuore l’educazione cristiana dei nostri bambini e dei più giovani. Con questo interrogativo la gente della parrocchia, che sbrigativamente chiamiamo adulti, si è davvero messa in moto e ancora una volta si è ripetuto il miracolo (a me piace chiamarlo così) di tante persone che scelgono di dedicare il proprio tempo e la propria passione per stare con i ragazzi, provando a mischiarsi con le loro aspettative, i loro desideri…

C’è gente che sceglie di restare una calda settimana di agosto assieme a una ottantina di bambini scatenati, che però – che strano – non si lamentano mai, non fanno quasi mai arrabbiare. Qualche mamma arriva a chiedersi se al Grest questi figli sono davvero i loro figli! È bastata davvero una parola, una soltanto!

A volte con la pretesa di riempire di parole i nostri ragazzi otteniamo l’effetto contrario, invece la parola d’ordine dell’estate 2012 della parrocchia è stata passpartu, quello che è il titolo del Grest. Quale chiave, cioè quale parola è capace di aprire i segreti dei cuori, di aprire la strada del dialogo e della comunicazione, della crescita umana e dell’incremento di bene nel mondo? È solo una parola che di solito è necessario scrivere con la “P” maiuscola, perché si tratta della Parola di Dio, ma che necessita di persone, volti e storie per essere raccontata, per essere vissuta, per farne, cioè, esperienza.

Questo è quello che accade d’estate in parrocchia. Abbiamo semplicemente lasciato perdere il dover proporre una iniziativa analoga ad altre che anche ad Anghiari cominciano ad affermarsi, per chiederci anzitutto per cosa vale la pena fare tutto questo lavoro. Chiarito questo, l’organizzazione è solo conseguenza, e i risultati sono un dono. E noi non ci accontentiamo appena di aver realizzato una bella iniziativa che ha coinvolto tanta gente, e nemmeno di aver ricevuto decine e decine di ringraziamenti da genitori e ragazzi. Ma anzitutto cercare di educare i nostri ragazzi a stare al mondo, a vivere con delle regole, dentro la normalità di una settimana in cui per forza è necessario che ci entri di tutto, persino i compiti, perché anche la scuola fa parte della vita. Ci domandiamo infatti se fare evadere i nostri ragazzi per una settimana dalla loro normalità, allora è naturale che il massimo guadagno possa essere una pubblica ovazione. E a chi ci ha chiesto perché solo noi non portiamo i ragazzi in piscina, di fronte all’evidenza che lì “si divertono”, noi rispondiamo che non ci piace parcheggiare i bambini, ma preferiamo perdere il nostro tempo con loro. Foss’anche per imparare insieme piccole cose, ma cose che servono per tutta la vita.

Quale risultato allora alla fine di un’altra estate così impegnativa per la parrocchia? Il risultato nessuno di noi lo conosce realmente, perché esso è a maturare dentro i ragazzi stessi, che sbocceranno, di sicuro, quando è l’ora. Noi per adesso ci accontentiamo di aver speso il nostro tempo a dire ai nostri ragazzi che dentro la proposta cristiana è possibile rendere il quotidiano straordinario e straordinario il normale vivere di ogni giorno.

Alessandro Bivignani

Alla Selva!!Camminata dei ragazzi del Grest il 21 agosto 2012: Santuario del Carmine-Madonna della Selva.

Camminare si-gnifi ca letteral-

mente mettere un piede dietro l'altro per poter arrivare ad una determinata meta, affrontando anche le fatiche e gli ostacoli che si possono incontrare durante tutto il per-corso.

Però per i ragazzi del Grest questa parola assume un altro signifi cato ancora, che si può ben defi nire più grande e piùprofondo, perché per loro camminare vuol dire aiutare un amico a superare insieme le diffi coltà e quindi a non gettare la spugna. Proprio come fece Gesù con gli Apostoli che nel momento del bisogno tese loro le mani per non lasciarli soli in un periodo di smarrimento bensì aiutandoli ad avere una maggiore fi ducia in lui.

Alla stessa maniera ogni bambino e bambina che erano presenti alla camminata del Grest, che si son lasciati prendere per la mano e guidare dagli adulti e dalla Parola di Dio. Loro hanno affrontato la stanchezza e il caldo perché hanno saputo credere in loro stessi, nelle loro capacità ma soprattutto perchà ma soprattutto perchà éerano fortemente convinti in ciò che stavano compiendo. La cosa più entusiasmante e profonda di tutta la camminata ù entusiasmante e profonda di tutta la camminata ù è stata vedere i volti arrossati dei più piccoli che esultavano orgogliosi ù piccoli che esultavano orgogliosi ùdell'impresa che hanno portato a termine.

Il messaggio che questa giornata di Grest ci ha voluto tra-smettere è che senza un minimo sforzo non si può raggiunge-re nessun risultato e spesso vale la pena di mettersi in gioco ogni istante del-la nostra vita.

Camilla Zanchi

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Questo è Grest“Ma dopo un intero anno passato a scuola con i bambini, chi te lo fa fare di andare anche al Grest?”

È di sicuro questa la domanda più gettonata che mi viene rivolta durante l’estate da quelli che mi vedono ritornare

a casa, magari stanca e accaldata, dopo una giornata trascorsa con i ragazzi ed i bambini del Grest.

Francamente chi me lo fa fare non lo so, so che lo faccio perché mi va di farlo, perché se sono con loro sto bene, perché non c’è estate senza Grest, perché non avrebbe senso un periodo di vacanza estiva senza questa bellissima fatica alla quale partecipo da qualche anno.

E non è che vada tutto sempre bene, che le cose scorrano sempre lisce e senza intoppi, ma il bello è che insieme si riesce a trovare sempre una soluzione, una via d’uscita, una proposta alternativa che fa ritrovare entusiasmo e voglia di andare tutti insieme avanti.

Certo, il fulcro di tutto sono loro, i bambini e con loro i loro amici più grandi, gli Animatori che ci mettono tanto di quel cuore da rimanerne ogni volta stupiti e meravigliati, ma è sicuramente altrettanto bello ed indescrivibile il rapporto tra noi, i grandi, gli adulti del Grest. Quei giorni trascorsi insieme nelle passeggiate, nella preparazione del pranzo o della merenda, quel sottile impegno di supervisione svolto cercando di dare meno fastidio possibile alla gestione dei ragazzi ci rende più aperti, disponibili ad ascoltare e a confrontarci senza gli schermi del ruolo sociale e professionale che ci accompagna di solito. Al Grest siamo noi, veramente come siamo, e in quel contesto ci riconosciamo amici e disponibili alla collaborazione come forse non ci succede altrove. Ecco perché il Grest è veramente un momento benedetto della vita, un periodo al quale ringrazio di poter partecipare, una esperienza di tempo da dedicare agli altri che dà senso al mio tempo.

Anna Testerini

Didascalie: Nell’altra pagina il Grest in gita a Cortona seduti nella famosa scalinata del comune e, sotto, due momenti di sosta nella camminata verso la Madonna della Selva.Qui sotto il canto dell’inno nazionale italiano che precede una partita di calcio dei ragazzi.

Grest: la Parola

Il Grest 2012 aveva come obiettivo la forte intenzione educativa di dare profondo valore alla parola.

La parola è necessaria e fondamentale per “entrare dappertutto” (passepartout, appunto): nel cuore delle cose, nel nostro cuore, nel cuore degli altri e nel cuore di Dio. Un progetto ambizioso sul quale i ragazzi hanno lavorato durante le due settimane del Grest (16-20 luglio e 20-24 agosto). La vita ed i comportamenti di ognuno di loro diranno in futuro quale sarà stato il “risultato raggiunto”.

I passaggi fondamentali del Grest? Di sicuro lo stare insieme, il condividere con la preghiera e la riflessione l’inizio e la fine di ogni giornata di attività.

Poco importa dare la priorità allo svolgimento dei compiti scolastici del primo giorno all’oratorio anziché ai pomeriggi di giochi e di tornei sportivi a Tavernelle.

Non è rilevante nemmeno fare una classifica di bellezza delle passeggiate effettuate, la prima sul monte Calvano in prossimità della Verna, la seconda alla chiesa della Madonna della Selva attraverso le pinete di Col di Paiolo.

Non è nemmeno fondamentale sottolineare se sia stata più bella la gita alla “Siena medievale” con la visita a Piazza del Campo e alla chiesa di San Francesco o la gita alla “etrusca Cortona” con la visita alla Chiesa di Santa Margherita e al bel centro storico.

Non interessa nemmeno citare quale squadra abbia vinto il torneo di calcio o di pallavolo, o quello di bocce, o il giocone.

Allora, cosa importa veramente?Importa aiutare i ragazzi a trovare quelle parole (le

“passepartout”) che permettano loro di costruire un mondo bello, fatto di gioco e di lavoro, di stare insieme, cantare, pregare.

La conclusione del Grest? La serata della festa di San Bartolomeo, il 24 agosto all’oratorio; un’ottima cena arricchita dai dolci portati da alcuni genitori. La Tombola, con premi belli e simpatici, l’unica tombola con “più tombole”. La pesca di beneficenza della Caritas. La recita dei bambini dopo la cena. La festa di tutta la parrocchia.

Il filo conduttore? Il passepartout? La Santa Messa di San Bartolomeo, alle ore 18,00.

Perché?A quali parole fra tutte quelle che vivono la nostra vita

possiamo rifarci, se non alla parola di Dio! È una parola buona: da fare propria per condividerla e amarla. Solo con questa possiamo entrare dappertutto.

Massimo Redenti

Grest... soltanto una parola?Grest... soltanto una parola?

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C’era un maialino piccolo che andava sempre dietro ai Seminaristi fino giù al Cimitero

Memorie “tempore belli”

Explicit

In tutta questa tragedia c’è quel piccolo maialino,innocente, solo e indifeso,certo migliore di tutti gli italiani, i tedeschi,gli inglesi e gli americani,ma non sa o forse sa che andando dietro a quegli esseri con due gambedai quali spera di essere difeso e protetto, dando in cambiola sua amicizia e la sua fedeltà,che la sua sorte sarà segnatae sarà triste, brutta, cattiva, dolorosa e allucinante. Avrà sentito la sua mamma urlare di doloreprima di andare in pasto a quei mostri;ma continua a vivere e sperare, pensando che ciò che gli accade intorno sia solo un brutto sogno. E mentre segue le voci di quei mostri,con quei brutti occhi, risi sguaiati, voci roche, e chepensano al modo più svelto e meno costoso di eliminarlo senza sprecare niente,magari con una fila di bastonate da tutte le parti:specie sulla testa, le orecchie, il naso, gli occhi i denti…certamente da essere nobile, intelligente, simpatico e sensibile,si sarà chiesto: perché sono nato? Come i suoi poveri fratelli, portati sulle naviallucinati dal mal di maree che non possono vomitare,dai mostri con la maschera da cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti,mussulmani, ebrei,frustati a sangue per ascoltare se alle urla del loro immane dolorequalche animale rispondesse da qualche terra in mezzo al mare, memori, quandoda piccoli, furon castrati da svegli,con dolore lancinante, da mani feroci e ghigni convinti,memori dei loro confratelli Asini o Somari costretti a far da Bilancini o Tirapiedi ai cavalli e riempiti di sordide bastonateal posto dei cavalli e dopo tanti patiri fisici e moralise non eran morti dai dolori,gli traventavano i rosicci dei cavalli e delle cavalleper patire ancora il giorno dopo.

Nelle memorie del Padre Guardiano di Sargiano (oggi han fatto fuori anche lui!) è scritto: «Continuano le devastazioni

e specialmente le rapine e lo sperpero del bestiame, tanto ieri che questa mattina si è visto dal Convento che i Tedeschi hanno ammazzato diversi suini nel prato del Cicaleto, colpendoli, (povere bestie) con una scure sulla testa».

Don Natale Luciano Gabrielli

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Curatore della pubblicazione in un unico volume (Memorie pubblicazione in un unico volume (Memorie pu“tempore belli”, Nonam Edere, Arezzo 2010) dei “diari del tempo di guerra” redatti da tre sacerdoti aretini (Don Pietro Buresti, Padre Camillo Ugolini, Don Alfredo Barbagli), Don Natale Gabrielli evita di corredare il libro da lui organizzato con ricostruzioni storiche o personali valutazioni politiche, meditazioni religiose o filosofiche. Il suo intervento esplicito nel testo si limita a due brevi scritti in apertura e chiusura dell’opera:

un “Incipit” che è un’affettuosa testimonianza umana sulla figura di Don Pietro Buresti, per molti anni parroco di Sant’Agnese ad Arezzo, e un “Explicit” che riportiamo quasi integralmente in questo numero dell’Oratorio. Si tratta infatti di un singolare documento poetico-emotivo, che suggella la lettura del libro con un’invettiva contro la guerra e i suoi orrori, nutrita di un’autentica religiosità popolare di marca schiettamente ‘francescana’. Il peso delle tragedie raccontate dai tre sacerdoti (i bombardamenti martellanti con la loro scia di morte e distruzione, le esecuzioni sommarie di civili e partigiani, le stragi nazifasciste di Chiusi della Verna e di Civitella della Chiana nel giugno del ’44) è talmente opprimente, talmente doloroso, che Don Natale sembra volersi distogliere dalla considerazione complessiva degli avvenimenti per concentrarsi in una considerazione di pietas marginale, del tutto secondaria ma esemplare. Quando il mistero del male appare talmente sovrastante da resistere ad ogni razionalità esplicativa e di giudizio, quando le parole vengono meno di fronte all’orrore della crudeltà umana, e persino la fede fatica a formularsi come fonte di consolazione (dov’era Dio, quando avveniva tutto questo? La domanda torna sempre, inevitabilmente, al cospetto di situazioni di male assoluto), in che cosa trovare rifugio per non abdicare al nichilismo della disperazione e della negazione?Non potendo ricordare una per una le tante vittime raccontate nelle pagine luttuose degli anni di guerra (i giovani fucilati dai tedeschi, le madri sepolte in un’unica bara con i figli, le adolescenze spezzate da una granata, gli inermi falciati sulla porta di casa, l’ebreo corroso dalla cancrena, che con la vecchia madre e il fratello agonizza in un rudere sperduto in mezzo alla montagna…), sentendo che ogni parola è di troppo rispetto alla desolata testimonianza dei confratelli, Don Natale sceglie di esprimere la propria compassione e l’indignazione per la violenza omicida della guerra dando voce al dolore privo di parola delle bestie: “C’era un maialino piccolo che andava sempre dietro ai Seminaristi fino giù al Cimitero” p.41; i “Tedeschi hanno ammazzato diversi suini nel prato del Cicaleto, colpendoli, (povere bestie) con una scure sulla testa».” L’animale innocente che dà mansueta fiducia all’uomo e ne viene barbaramente massacrato, diviene la figura universale della vittima sacrificale che il male sempre di nuovo reclama nella propria sete di morte, secondo la tradizione biblica che raffigura nell’Agnello il servo sofferente, il cui sacrificio riscatta l’umanità: “Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.” (Atti, 8,32, da Isaia, 53, 7-12)La fratellanza universale celebrata nel francescano Cantico delle creature con commovente serenità, si declina, in questa amara invettiva, in una ardente, affranta denuncia della crudeltà umana, dell’indifferenza verso la sofferenza del vivente - anche il più piccolo e umile. La cieca noncuranza che si consuma quotidianamente nello sfruttamento dissennato e distruttivo della natura e nell’oblio della pietas dovuta alle creature di Dio (mare, cielo, terra, piante, animali, esseri umani) è un’insensatezza etica e religiosa che deturpa l’umanità e la fa precipitare occasionalmente ma non casualmente nella follia dell’odio fratricida e della guerra.

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Con la festa del patrono aiuti alla Caritas

S a n B a r t o l o m e o e S a n B a r t o l o m e o e C a r i t a sC a r i t a s

Contrabbandieri

Il 26 agosto, ultima domenica dell'estivo mese, si è ripetuta la Camminata del Vero Contrabbandiere che ha portato un nutrito gruppo di contrab-bandieri/camminatori da Anghiari al Ponte alla Piera. A destra l’arresto. Ne parliamo con il decano della manifestazione: Celestino.

La giornata è stata veramente bella. Meglio se non c'era l'acquazzone che ci ha colpito fra l'Omo Morto e il Ponte delle fate, però in effetti, a parte qualche defezione e qualche rientro per dei bambini piccoli, i cam-minatori sono giunti comunque al Ponte dove naturalmente si è dovuto proceder ad un cambio d'abiti.

Riassumendo, gente tantissima, un pranzo eccezionale, sigari come sempre preparati con maestria dalle donne d'Anghiari. L'unico contrattempo è stato con gli amici di Lucca (interessati alla coltivazione del tabacco, ci devono scrivere un libro) che soffermatisi un po' troppo nella osservazione delle coltivazioni sono dovuti ritornare alle loro dimore senza partecipare alla festa sul ponte del Ponte.

La merenda a Cul di Paiolo è stata, come prescrive il regolamento, eccezionale, con la Mariella che ha portato la ciaccia e la moglie di Celestino che ha portato i cantuccini e un dolce speciale. Altro dolce speciale quello della moglie del carabiniere (fi nto) Marco che, purtroppo, ma anche bravi così, dobbiamo segnalare che è sparito tutto e alla svelta.

Il contrabbando è andato bene; c'è stato uno scambio fra il Chitignanino (Celestino) e il Contrabbandiere (Franco) sul ponte del Ponte con tanto di tabacco nero (umido) della Valtiberina e polvere (bagnata) di Chitignano.

Da segnalare i canti eseguiti dal gruppo dei cantori novelli ai quali tutti i commensali si sono uniti con entusiasmo.

Per la festa di San Bartolomeo, il 24 agosto, ormai le cose da fare sono consolidate: la scena teatrale preparata dai ragazzi del catechismo, la tombola a cui pensa l’Alma, la pesca a cui pensano le donne della CARITAS.Anche quest’anno, alcuni giorni prima, siamo riuscite ad allestire una modesta pesca. È sempre piacevole in una festa trovare la pesca perché dà modo ad ognuno di portare a casa qualcosa.Alla fine una bella serata. Infatti, vista la generosità dei partecipanti, avevamo racimolato oltre 500 euro che serviranno per le opere della CARITAS, che sono tante.Approfitto di questo spazio per ringraziare quanti hanno partecipato, concedetemi anche un appello: quando andate a fare la spesa, provate a pensare anche alla CARITAS. Basta un solo pacco di riso, pasta o latte. Cose semplici ma, credetemi, molto ben accettate.Grazie ancora e un arrivederci al prossimo anno.

Francesca

Dal libro delle feste e degli offi zi

24 agosto 1954

Festa di S. Bartolomeo Apostolo patrono della chiesa di Badia e di tutta la terra di Anghiari. La Festa è stata celebrata in Pro-positura, dopo il consueto triduo come negli anni passati. La festa è celebrata all’Altare del santo (secondo da destra) nel quale esercita il dovere di benefi cenza la famiglia della sig.ra Veronica Petricci, sposata al dottor Marco Gennaioli. Dopo la S. Messa delle ore 7 è stata fatta la consueta Processione nei dintorni di chiesa. Alla sera alle ore 20 S. Rosario e predica del reverendissimo P. Emanuele da Poppi. Poi proiezione di un fi lm missionario.

Seguono le fi rme dei sacerdoti presenti:Sac. Nilo Contip. Pancrazio Mazzonid. Narciso Panichid. Fabio ComanducciSac. Vittorio Bartolomei

25 agosto 1954

Suffragio per i benefattori della Parrocchia a carico del par-roco.

Seguono le fi rme dei sacerdoti presenti:Sac. Nilo Contip. Pancrazio MazzoniSac. Fabio BartolomeiSac. Vittorio Bartolomei

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Un messaggio in itinere

Pellegrinaggio Fatima

Ad ogni voltaal paese arrivarevolgo lo sguardoal pannello murale

Dove si apprendeche morte infinitadi tanta gentela vita tradita

Sono sorpresodella scomparsadel giovane Rossidalla sorella Anna

Il caro Enricoche ò visto in fascedopo pochi giorniche ad Anghiari nasce

L’ò sempre seguitocome gli altri fratellinei momenti bruttie nei momenti belli

Agosto di morteper questa famigliala brutta mortetutto gli piglia

Ai cari fratelliPaolo e Beppinoda vecchio amicosempre a voi vicino

Un’altra morteche molto mi rattristadi un altro caro amico che perdo di vista

Parlo di Paolinoil Mencaroniche sono dispiaciutorendergli gli onori

Compagno di scuolacompagno di vitadella sua mortenessuno mi avvisa

Solo lo sguardoal pannello muraleuna notiziache purtroppo mi fa male

Che ò perdutoun altro compagnoche in gioventùche in gioventùche in gioventmi fece coraggio

Per la miseriae per la fameportandomi a scuoladelle fette di pane

Al caro Palleda tutti chiamatoora anche luisi è allontanato:

Agosto mortaleArezzo 16.8.2012di Armando Zanchi

Saluti da Fatima!

Grazie ai mezzi del-la tecnologia ci arriva in diretta da Fatima, mentre il giornale sta per andare in stampa, una foto di un gruppo di parrocchiani che dall'8 al 15 settembre scorso sono stati in Portogallo tra Lisbona e Fatima.

Ecco appunto il gruppo che approda al famoso santuario mariano portoghese. Nel prossimo nume-ro ci sarà sicuramente spazio per i racconti e le testimonianze del viaggio.

Foto con d idasca l ia

Questo è Vincenzo del Molin del Caccia nella sua vigna. Ma questa è una vigna speciale. Le viti non sono sorrette dai soliti fili di lega fissati ai “griccioni”. Le viti sono legate a dei pali di castagno sorretti da altri pali più grossi infissi nel terreno. Un lavoro fatto oltre 70 anni fa da suo padre Domenico.

Foto con d idasca l ia

Un bel gruppo di “Santi” impegnati per una colazione dove an-che il professor Valbonetti da il suo valido contributo di intaglia-tore (poi lo darà anche il fotografo con i piedi sotto la tavola). Sono Marco, Mirco e Tomas che festeggiano in quel di Valcelle l’aviatura della spalla.

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b i m b i d i o g g i bimbi dell’altro ieriLorenzo

Ecco Loren-zo Franchi che se ne sta nel lettone dei genitori: il babbo Sauro e la mamma France-sca che lavora-no alla Coop del Borgo.

La sua fami-glia abita a Bel-vedere, vicino a Valealle, dove troverete anche i nonni paterni Alfi o e Santa.

La nonna materna si chiama Fernanda, ma abita a Sanse-polcro, e quando arriva Lorenzo è festa grande.

È stato battezzato da don Romano proprio nella chiesa di Valealle il 29 luglio e la foto che vedete è stata scattata un mese dopo, il 29 di agosto, quando Lorenzo aveva quasi quattro mesi.

MarioQuesta è ve-

ramente una bella foto!

Calma, cal-ma, ora vi do delle indicazioni per farvi cono-scere almeno un po' Mario Mancin, che è nato a Gallipoli ma la sua famiglia ha molti legami con Anghiari. Suo padre, il brigadiere Primo Mancin, era in servizio ad Anghiari al tempo della cattura di Sagresto, brigante casentinese sbarcato a Sasseto, e sposòMaddalena Busatti, la sorella del ‘Sorlivio’.

Mario, durante la seconda guerra mondiale, fu Capo Elettricista sul sommergibile atlantico Cappellini di cui era comandante Salvatore Todaro. È giunto ad Anghiari nel 1945 Elettricista sul sommergibile atlantico Cappellini di cui era

È giunto ad Anghiari nel 1945 Elettricista sul sommergibile atlantico Cappellini di cui era

ed è stato impiegato della Ditta Busatti come capo commerciale fi no al 1958. Viveva in affi tto presso la villa della direttrice, ora villa dei signori Lega. Si sposò con la sorella di don Giu-liano Giglioni, pievano di Micciano, tutt’ora vivente a Borgo a Buggiano.

Nozze d'argento a San Leo

Lo scorso mese di lu-glio Loredana Gubbiotti e Giorgio Zanelli hanno festeggiato le loro nozze d'argento.

Si erano sposati in-fatti il 26 luglio 1987 nella chiesa di Sigliano, dedicata a Santa Maria della Pace, in una ce-lebrazione presieduta dall'allora parroco Don Fabio Bartolomei. Per questa ricorrenza con parenti ed amici sono ritornati nella chiesa di Sigliano (il 29 luglio domenica, che ha coin-ciso con il compleanno della fi glia Pamela) dove, durante la Santa Messa, si sono scambiati gli anelli ed hanno rinnovato la promessa di matrimonio. Poi tutti assieme a pranzo presso l’agriturismo le Ceregne.

Ma torniamo al 1987: era una bellissima giornata di sole ma nel tragitto dalla chiesa fi no al ristorante, l'Hotel Borgo di Sansepolcro, ha piovuto a dirotto per smettere proprio al loro arrivo.

Per il loro viaggio di nozze hanno utilizzato la macchina facendo varie tappe. A Milano, a Monaco e poi un passaggio anche dalla Svizzera. Nel ritorno c'è scappata pure una sosta nella riviera romagnola.

Loredana ha lavorato all'Ingram mentre Giorgio ha lavorato come fabbro. Dal 2001 condividono il lavoro coltivando il tabacco Kentucky, da noi chiamato tabacco nero.

A Loredana e Giorgio gli auguri di parenti e amici, in particolare della fi glia Pamela che ha organizzato la sorpresa di vedere pubblicato questo annuncio sull'Oratorio e noi della Redazione volentieri ci uniamo a tutti loro per questa lieta ricorrenza.

Rondinidi Emmedipi

Stamani, giorno del Palio della Balestra, verso le sette e mezzo, ho sentito un gran cinguettio. Erano una quindicina di rondini che svolazzavano felici intorno al loro nido sotto la gronda. Poi, guardando verso il Bergamini, ho visto che anche sotto la gronda della sua casa si ripeteva la medesima scena. Mi sa che si stanno preparando per la partenza e tutti i rondinini, nati durante l'estate, si radunano per il grande passo. La cosa si è ripetuta anche nei giorni successivi quasi a volersi imprimere bene nella memoria la posizione del nido. Una cosa meravigliosa che ho visto per la prima volta.

Cartellidi Clèto

Li ho rivisti quando, alla fi ne dell’estate, sono andato a trovare la mia insegnante di scienze delle Magistrali. Parlo dei cartelli indicanti le località di Caprese. Mi sono sempre chiesto infatti come hanno fatto a trovarli così grandi. A occhio sono il doppio di quelli normali.

Bravi! Volete evidenziare le vostre località in modo che rimangano ben impresse ai tanti visitatori.

Transumanzadi Emmedipi

Venerdì 14 settembre, partiti da Badia Tedalda montando mountain bike, un nutrito numero di ciclisti hanno percorso le strade che fi no a tre o quattro generazioni fa percorrevano le mandrie di pecore dirette in Maremma prima dell’inverno. Il percorso in senso inverso avveniva in primavera.

Al Ponte alla Piera il presidente della Pro Loco Piero Calli ha salutato il gruppo di “montagnini” che, dopo essersi rifocillati, sono ripartiti in direzione di Arezzo.

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino SocietCon i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino SocietC à Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Il Palazzo della Battaglia e Anghiari sono parte di un itinerario Archeologico fra Umbria e Toscana

Archeospasso

Gentili lettori, vogliamo rendervi partecipi del successo di una manifestazione che, partita in sordina, ha visto una grande partecipazione di pubblico e della quale il Palazzo della Battaglia di Anghiari era il motore trainante. L’idea di per sé era semplice: mettere in comunicazione le parti della valle del Tevere divise da un confine amministrativo che, se pur storico e importante, in alcune epoche oggi archeologiche, non esisteva. Si parla delle testimonianze della civiltà di Roma che tante e importanti tracce ha lasciato qui da noi, scoperte da molti anni nella parte umbra, solo di recente scientificamente analizzate nella parte toscana. Era quindi doveroso presentare le due facce della stessa medaglia per la prima volta in un percorso compiuto. La manifestazione si svolgeva fra Città di Castello e Anghiari, passando dagli scavi di villa Plinio nel comune di S. Giustino, scoprendo eccezionalmente le vestigia di quell’epoca. Con un percorso guidato di una giornata, siamo passati dall’ammirare le pavimentazioni a mosaico in abitazioni all’interno del centro storico dell’antica Tifernum Tiberinum, a tessere un importante filo conduttore fra i resti della villa di Plinio, con la recente scoperta a Palazzo Pretorio di Anghiari, confrontando le vasche per la produzione di vino presenti in ambedue i siti. Come si diceva in precedenza, hanno partecipato numerose persone allietate da un succulento spuntino prandiale a cura della Strada dei Sapori Valtiberina Toscana, le quali, spinte dal gioioso avvio dell’evento, sono state presenti fino al termine della manifestazione ed anche oltre con domande, curiosità, richieste di approfondimento. L’organizzazione della giornata era in collaborazione con l’associazione culturale Arké di Città di Castello, mentre fra gli sponsor Arké di Città di Castello, mentre fra gli sponsor Arkédella manifestazione è doveroso citare la tessitura Busatti. Archeospasso, questo il nome dell’evento, continuerà anche il prossimo anno, per cui restate in contatto con noi!

Gabriele MazziPalazzo della Battaglia, tel. 0575787023, E-mail: [email protected] - Face book: Palazzo della Battaglia.

Il gruppo dei partecipanti alla iniziativa di Archeospasso nel Palazzo del Vicario di Anghiari dove sono venuti alla luce reperti di epoca romana.

La Bilancia del neonato

La Madonna del Parto di Monterchi, con la sua chiara iconografia, il suo sguardo dolce e la fierezza con la quale mostra al contemplante il suo stato di donna gravida è da sempre simbolo della fertilità e della maternità. Moltissime gestanti vengono ogni anno al Museo per omaggiare la figura della Madonna incinta e chiedere protezione durante la gravidanza e al momento del parto. Tante tornano dopo aver dato alla luce il bambino e a volte lasciano dei fiori come ringraziamento.

Anche il Museo delle Bilance ha voluto onorare questo straordinario rapporto tra Monterchi e la maternità e infatti il primo nucleo del percorso espositivo è composto da antiche bilance per pesare i bambini. Ad introdurci verso questi curiosi strumenti di ponderazione è proprio un’immagine della Madonna del Parto, che vuole anche sottolineare la continuità tra le due realtà museali.

Le bascule e le bilance semiautomatiche per la pesa dei neonati risalgono tutte ai primi anni del secolo scorso ma hanno una diversa provenienza: alcune sono state utilizzate probabilmente in orfanotrofi e ospedali mentre altre avevano un uso domestico. L’aspetto che più risalta all’occhio è il singolare aspetto a forma di culla, sia essa di vimini o di metallo, anche se in uno strumento destinato a bambini più grandi la culla è stata sostituita da un piccolo sedile in ferro.

Sono comunque strumenti di una certa eleganza che con la loro decorazione in stile Art Nouveau raccontano il gusto di un’epoca e, a noi abituati alla tecnologia e all’elettronica, ci fanno sembrare il passato ancora più lontano.

Lorenzo Minozzi

Museo Madonna del Parto, tel. 0575 70713, e-mail: [email protected]

La vignetta di Scacciapensieri:Desideri!

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Agosto 2012

Mese di Luglio 2012Domenica 1. Oggi è venuta la mia biscugina Cinzia da Ca' de Cio e mi ha portato la partecipazione che il 21 si sposa.* Anche oggi la gente si lamenta di Caronte. A Monterchi ce l'hanno da tanto tempo e nessuno dice “gnente”. Anzi vanno da lui a prendere il caffèda lui a prendere il caffèda lui a prendere il caff .Mercoledì 4. Oggi ho portato mia moglie a Foligno e abbiamo mangiato la pizza in un locale tipo Cicalino.VenerdVenerdV ì 6. Oggi è nato Lorenzo Matteucci di Piero e Silvia Boncompagni. La sua famiglia abita alla Motina e anche il fratellino Cosimo si unisce volentieri a questo annuncio.Domenica 15. Oggi sono passato da Ruscello per la battitura e c'era don Antonio Bacci che ha celebrato la Messa all'aperto.* Oggi è nato Gabriele Capolungo di Enrico e Francesca Merli. La sua famiglia abita nel piano di Anghiari, quasi di fronte alla Maestà della battaglia.Martedì 17. Oggi ho saputo della morte di Giovanni Chieli avvenuta in Uruguay dove si era trasferito con la famiglia.Mercoledì 18. Stamani al mercato ho visto Gastone Mafucci, mentre i suoi li ho visti al lavoro nel piazzale della casa.* Passando da San Leo ho visto un ciuffo di persone davanti alla bottega. Mi sa che facevano un rinfresco.Domenica 22. Stanotte era ancora buio quando m'è parso di sentire un elicottero.* Il Baggi m'ha confermato che gli hanno rubato le zucche destinate a san Martino, dal suo campo della Sovara.* Nel pomeriggio ho portato mia moglie a Lisciano Niccone dove fanno la sagra dei bringoli. Buoni!Lunedì 23. Stamani passavo da via Aggiunti al Borgo e ho visto diverse barche di foglie. Infatti ieri ha tirato parecchio vento.* Oggi abbiamo fatto la festa alla Maddalena e, da Milano, sono arrivate precise precise la Caterina e la Teresa, le mie nipoti.Mercoledì 25. Stamani ho visto quell'uomo con quel cane buffo, ma stamani era senza cane.* Al Terrato ho incrociato Danilo che m'ha detto che da oggi, mercato ad Anghiari, è in pensione.Venerdì 27. Stamani ho visto Palmiro, quello del Molinbianco, alla farmacia di Santo Stefano, gli ho fatto un bercio ma non mi ha sentito.Sabato 28. Al distributore di Gino ho saputo della morte improvvisa di Paolo Gigli avvenuta ieri. Aveva solo 54 anni. Abitava nel palazzo sopra la Loggetta di Piazza.* In cima alla Croce ho incontrato Fabiano che m'ha dato i fi ori e due zucche di produzione del suo orto della Valle della Pieve.* Oggi è morto Corso Chieli di anni 77. Abitava a San Giustino, ma era nato a Mezzavia, nel piano di Anghiari.Lunedì 30. Tornando da Cervia, verso Monte Gelli, ho rivisto il profi lo del monte della Verna con tanto di Penna e della zona del santuario ma al contrario.

Mercoledì 1. Stamani andando in Comune passando dal Cam-pano, ho sentito un bambino che piangeva, ma poco.* Oggi è morto Nello Mercatelli di anni 78. Abitava a Scoia-no, ma era nato alla Camminata, località della parrocchia di Badia San Veriano.Venerdì 3. Oggi è morto Mario Mari. Abitava verso il Botte-ghino di Valealle ed aveva solo 54 anni. Lavorava al Comune di Anghiari.* Oggi è morta anche Iris Gambato. Abitava in Piazzola e da molti anni era venuta ad Anghiari dalla Germania.Sabato 4. Stamani con Luca e tutti i suoi abbiamo fatto cola-zione da Ale e famiglia, all'ombra della sua casa. Peccato che è mancata la Carla.Mercoledì 8. Oggi è morto Paolo Mencaroni di anni 86. Abitava alla Torricella, dove era nato e dove la sua famiglia risiede da più tempo fra quelle della parrocchia di S. Stefano.Martedì 14. Oggi è morto Enrico Rossi alla giovane età di 49 anni. Era nato ad Anghiari e faceva la guardia notturna.Sabato 18. Oggi cadeva la ricorrenza dello scoppio della mina alla caserma dei carabinieri nel 1944. Non ho potuto essere presente perché ero fuori di Anghiari.Sabato 25. Oggi è morta Candida Cherici vedova Santi. Aveva la bella età di 103 anni ed abitava al Braccini di Tavernelle. Era nata a Savorgnano per abitare poi anche a Picini, vicino a Monte Giovi. Sposatasi entrò a I Monti per spostarsi infi ne, con la famiglia, al Braccini.Martedì 28. Oggi è morta Giovanna Mazzetti (Gianna) vedova Giovagnini. Aveva 85 anni ed era del Ghetto.Mercoledì 29. Stamani passavo dal Poggiolino e ho visto Mario, top manager della zona, armato di sacco e scopa mentre dava una ripulita al giardinetto di quella zona.* Oggi è morta Giuseppa Bianchini vedova Ruggeri di anni 88. Abitava alla Commenda del Piano di Anghiari.* Oggi è morta anche Gisella D'Orio vedova Pratesi. Aveva 84 anni ed abitava verso la Polveriera di Santo Stefano.

IncisioniDal 1° al 26 agosto scorsi si è svolta nella saletta

di Via Garibaldi una interessante mostra di incisioni di maestri antichi e moderni. Il professor Fontana, curatore della mostra, ha voluto mettere in risalto quegli artisti che hanno fatto o fanno ancora l’incisione in bianco e nero.

All’interno della mostra poi sono state presentate opere di incisori antichi come Cherubino Alberti e Schiaminossi, alcune stampe di artisti dell’Ottocento e del Novecento fino agli autori contemporanei, di cui alcuni giovanissimi.

Si è inteso inoltre ricordare Agostino Galeotti che ha dedicato la sua pur breve vita alla ricerca ed al restauro di stampe e rami che riguardano in particolare autori locali.

1962 – 2012L’anno di nascita 1962 festeggia i suoi primi 50 ANNII cinquantenni del 1962 festeggeranno l’evento con una CENA, nel mese di novembre

** ^ **Tutti gli interessati possono telefonare a:Fabiano (3381484889) – Katia (0575-789916 ore pasti) – Mauro (3341383510)

Milena Testa Prati da Roncadello manda la sua offerta come ringraziamento personale.

Vilmo Chiasserini da Bagno a Ripoli manda la sua offerta a sostegno del giornale.

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Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]

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o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527

Ottobre mese del Rosario

Tradizionalmente nelle nostre parrocchie la ricorrenza della festa del Santo Ro-sario viene celebrata nel seguente ordine. Il programma di ogni festa verrà co-municato anche tramite gli avvisi parrocchiali.

Prima domenica Chiesa di San Biagio a Valealle

Seconda domenica -Arcipretura di S. Andrea a Galbino -Chiesa di Tubbiano

Terza domenica Chiesa di S. Leone a San Leo

Quarta domenica Chiesa della Croce ad Anghiari

Per tutto il mese di ottobre (escluso giorni festivi), nella chiesa della Croce verrà recitato il S. Ro-sario alle ore 16,30.

Nell’immagine olio su tela conservato nella pieve di Micciano. Rappresenta la Madonna che consegna il Rosario ai santi Domenico e Francesco.