2001-6 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 6 DICEMBRE 2001- GENNAIO 2002 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro Contiene inserto redazionale

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro Contiene inserto redazionale 1

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 6 DICEMBRE 2001- GENNAIO 2002

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

Contiene inserto redazionale

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In copertina: Fabio Mondani visto da Luca Pucci

SommarioNotte di Natale di Vera Cuccini p a g . 2Iniziative per l'Avvento " 2Parabola delle pietre scartate dai costruttori di Cmr " 3Calendario Liturgico dicembre gennaio " 4Il Palterre: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari

Bar Teatro: utile e dilettevole! di S. Lombardi " 6Il mio carbonchio " 6Venti di guerra di Sergio Lombardi " 6L'altalena di Maria Pia Fabiani " 6Con Dio non si fanno buoni affari di Cmr " 7Quando il silenzio è veramente d'oro di Civis " 7Cipressi al cimitero di Civis " 7La miccia di Cecco di Mario Del Pia " 7

La Chiesa di S. Lorenzo a Ricciano di Q. Giorgini " 8Monterchi di Don Quinto Giorgini " 9Misericordia: Aggiornamento delle offerte " 10Caro Oratorio " 11Foglie morte di Vera Cuccini " 11Cimitero di Federico Topa " 11Auguri a Davide " 11Le orazioni di Nonna Benilde " 12Il permaloso di Maria Pia Fabiani " 12A forza di arrotondare...! La vignetta " 12A Kibakwe fino a Natale di Franco Cristini " 13Un rimprovero ad Anghiarino " 13I semafori intelligenti di Clèto " 13Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

Quattro anni dopo " 14Donazioni 2001: a che punto siamo " 15Fratres News di Orteip '01 " 15

Replica alle affermazioni del Camaiti pag.16Il desiderio della nonna di Aldo Tognetti " 16Sei divenuto l'annunziatore... " 17Veicoli d'ogni specie al passo di Civis " 17Saranno i cicli storici? La vignetta di Scacciapensieri " 17Dalle Parrocchie di Monterchi e San Leo " 18Caro vecchio Ponte " 19Notizie dal G.S. Fratres Dynamis Bike " 19Le acciughe di Lèto di Mario Del Pia " 19Armonie... di Capo d'anno di Amedeo Vellati " 20Le tre sorelle " 20Alla cara maestra Fanny di Armando Zanchi " 20Benvenuto Euro " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

Non temere " 22Il Nappone " 22Incontro con don Francesco Sensini " 22Dalla chiesa di Galbino " 23

Notizie su Tommaso Becket di Athos Camaiti " 24Volontariato di Francesca " 26Donazione del Mammalucco " 26Le guerre della distruzione di Armando Zanchi " 27Il Dizionario del Repetti " 27Festa della Toscana " 27Balli, orchestre e complessi... VI parte di F. Mercati " 28Fatti di casa nostra di W. del Sere

I bringoli d'Anghièri " 30Il volo dei falchi sugli spalti di Anghiari " 30

Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31Anche ad Anghiari il carbonchio? " 31

Notte di Nataledi Vera Cuccini

Il suono festoso delle campanefende il silenzio della notte“Pace pace” ripetono i rintocchi“è nato il Redentoresia gioia in tutti i cuori”.Le mille luci colorateci accompagnano lungo la viache porta alla chiesa,sembra non sia scesa la notte,la luce ha vinto le tenebre,questa è la notte della luce,di pace, amore e bontà.

INIZIATIVE PER L'AVVENTO

Le quattro domeniche di Avvento saranno animate dai ragazzidel catechismo. Visto che questo che viviamo è un tempo moltoparticolare, abbiamo pensato di mettere un abete in chiesa con lascritta:

"Pace in terra agli uomini che Dio ama"I bambini, di domenica in domenica, riempiranno i rami di

questo albero con un cuore rosso in cui scriveranno una preghieraper la pace realizzando così l’ “albero di Natale”.

Il recital realizzato dai bambini della IV e V elementare li vedeimpegnati sabato 22 dicembre mentre la II e la III elementareeseguiranno dei canti e reciteranno delle poesie la domenicadell’epifania.

Un invito particolare ai nostri ragazzi per partecipare allanovena in preparazione al Natale. Come l’anno scorso anchequest’anno verrà programmata la visita ai presepi. In particolarequest'anno ci recheremo a Greccio.

Anche con i ragazzi delle medie organizzeremo un ritirodurante le feste di Natale.

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Parabola delle pietre scartate dai costruttori(Liberamente tratta dal “Libro della fantasia”)di Cmr

Nella Valtiberina toscana, in un paese chiamato Anghiari, ancor prima che vigiungesse il Sacerdote venuto dal lontano Ovest, viveva a quel tempo un altrosacerdote di nome Don Marco. Lui era venuto da vicino, era nato e venuto dal Borgoe, fosse pura coincidenza o fosse una manovra realizzata dall’Alto, cioè dal GranSacerdote Gualtiero, era un bene che Don Marco rimanesse ad Anghiari. La suapresenza poteva essere garanzia di pace tra il popolo borghese e quello anghiarese,dopo le lotte senza esclusione di colpi, avvenute a seguito della vicenda del“catorcio”. La storia in questione è stata cantata da un poeta, non noto come Omero,ma pur sempre poeta, tale Federico Nomi, che scrisse “Il Catorcio di Anghiari”poema in ottava rima.

Ritornando a Don Marco, oltre ad essere Sacerdote del tempio, aveva anchefrequentato i migliori atenei allora conosciuti, per imparare l’arte del costruire;aveva visitato Roma, la Grecia, l’Egitto, per vedere e studiare le meraviglie architettoniche di quelle civiltà. Etanto era bravo che in tutta la Valtiberina ed oltre non c’era pietra scartata dai costruttori che lui non fosse in gradodi trasformare in testata d’angolo. Si metteva davanti ad un tavolo, armato di compasso e squadra e ti faceva certiprogettini che erano una meraviglia.

La cosa entusiasmava il Gran Sacerdote Gualtiero, capo del Sinedrio che poteva, con grande risparmio didenari (moneta di quel tempo), ripristinare tanti templi e tempietti che andavano in rovina.

Tutte le mattine Don Marco montava sul suo cocchio 4 cavalli, 4 cavalli grigi, così forti e veloci da portarloin un baleno ad Arezzo (la Gerusalemme di quelle terre) a lavorare per il Sommo Sacerdote.

Raddrizzava e rinforzava, Don Marco, anche le staccionate ed i muretti pericolanti, perché le pecorelleavessero sicuri recinti ove pascolare in santa pace, brucando l’erba tenerina.

L’altro Sacerdote, Don Carlo, per i suoi spostamenti non aveva 4 cavalli, ma una giumenta bianca,bell’animale, docile ed intelligente chiamato con un buffissimo nome: Fiat Punto. Fiat che cosa “pora” bestia!Che potrebbe fare di più, visto che è stata abituata ad infilarsi in ogni piazza in ogni pozza d’acqua ed a bagnarsiquanto più possibile con l’aiuto della testa, tanto da sembrare un’anatra che si spollina più che una cavalla albagno! Appena esce dall’acqua arriva il padrone, munito di asciugatoio e la friziona tutta, dalla testa alla codae poi la striglia a dovere. A volte la unge anche con olio di nardo, per farla profumata e ancora più lustra.

Don Marco, dunque, era uomo e Sacerdote che sapeva il fatto suo. Gli scribi, i farisei ed anche i sadducei,tutti così impiccioni non potevano non averlo nel mirino, anche perché su quelle pietre scartate avevano fattoassegnamento per lucrare loro qualche piccolo guadagno, magari al nero, come si diceva e si faceva a quel tempo.Così cominciarono ad indagare, a rimestare, nell’intento di accusarlo di qualche illecito. Ipotizzarono che potevaessere affiliato alla setta segreta chiamata Massoneria, che col compasso e la squadra aveva a che fare, trattandosidi una società di liberi muratori. Quindi buttarono all’aria la tenda di Don Marco, cercando la “pannuccia”(grembiale in lingua anghiarese) la quale pannuccia, con tanto di compasso e triangolo ricamati e orlata di diversocolore indica il grado ricoperto da ogni membro in seno alla setta. Ricerche vane: Don Marco non tenevapannuccia e così poté continuare il suo lavoro per il Gran Sacerdote Gualtiero e per la comunità anghiarese. Granbella comunità, fatta di un popolo accogliente, lavoratore, e con uno spiccato senso della convivialità. Le donnee gli uomini di Anghiari e dei paesetti sorti intorno ai piccoli templi sono capaci, in due balletti, di mettere a tavolacarovane di passaggio, anche numerosissime.

E cosa non sanno fare, tutto tanto buono! Ravioli, bringoli, crostini, ciacce fritte, panini imbottiti con laporchetta, crostate, mantovane, meringhe ecc. ecc. Il Sommo Sacerdote Gualtiero, in cospetto di tanta iniziativa,ha dispensato, per Pasqua e per tutte le feste comandate, dal mangiare pane azzimo ed erbe amare. Se il Signoreaveva permesso che a quel tempo si conoscessero in Anghiari cibi che sarebbero stati ignorati ancora per moltisecoli in tutto il resto della terra, non si poteva omettere il segno della sua benevolenza.

Come tutti i salmi finiscono in gloria, tutte le riunioni degli anghiaresi, a vario titolo convocati, finivano, salvoeccezioni, in liete e ricche merende.

Gioia di ritrovarsi, di ricordare, di auspicare, di verificare, gioia di sentirsi in pace in mezzo ai fratelli, anchecosì si loda il Signore e Don Marco lo sa; Sacerdote, ma uno tra noi: l’architetto delle pietre scartate che divengonotestate d’angolo.

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di dicembre

TEMPO DI AVVENTOTempo di attesa, attendiamo il Signore che viene

2 dicembre - Domenica I di Avvento . Sante Messesecondo l’orario festivo.4 dicembre - Primo martedì del mese. In Proposituraalle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.6 dicembre - Primo giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.7 dicembre venerdì. Sant’Ambrogio vescovo. Primovenerdì del mese.* Nella Pieve di Micciano alle ore 20 Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.* Al Santuario del Carmine, alle ore 21, recita del S.Rosario.8 dicembre sabato – Immacolata Concezione dellaBeata Vergine Maria . Sante Messe secondo l’orariofestivo. “Tutta bella sei, o Maria, la colpa originale nonti ha sfiorato”.9 dicembre - Domenica II di Avvento . Sante Messesecondo l’orario festivo.10 dicembre lunedì – Beata Vergine di Loreto. Dopo laMessa delle ore 18 celebrata nella chiesa di Badia,secondo lo stato delle strade del Castello antico diAnghiari verrà effettuata la consueta processione con lacomposizione dei "Quadri viventi" della vita di Gesù, diMaria e dei Santi.13 dicembre giovedì – Santa Lucia Vergine e Martire.Santa Messa alle ore 18 nella chiesa di Propositura.15 dicembre sabato – Inizia la Novena in preparazionedel Santo Natale: nella chiesa di Propositura alle ore 18.Per tutto il periodo della Novena la S. Messa vespertinaviene anticipata alle ore 17. Domenica 16 dicembre edomenica 23 dicembre la Novena non avrà luogo e laSanta Messa sarà come sempre celebrata alle ore 18nella chiesa della Croce.16 dicembre - Domenica III di Avvento . Sante Messesecondo l’orario festivo.17 dicembre lunedì – Presso il Santuario del Carminealle ore 21 Sacramento della riconciliazione (confessio-ni).22 dicembre sabato – Dalle ore 15 confessioni nellachiesa di Propositura.23 dicembre - Domenica IV di Avvento . Sante Messesecondo l’orario festivo.24 dicembre lunedì – Vigilia del Santo Natale . Nellachiesa di Propositura e nella chiesa di Tavernelle dalleore 15 confessioni. Una esortazione ai fedeli alla preghie-ra, ad un attento esame di coscienza senza lasciarsidistrarre più di tanto dal mondo che ci circonda; allo

stesso tempo una profonda riflessione sull’evento che staper accadere ed un invito ad attendere con fede e con gioiauna solennità che ci recherà gaudio e salvezza.S. Messa solenne alle ore 22 al Santuario del Carmine ealle ore 23,45 in Propositura e al Cenacolo di Montauto.25 dicembre martedì – Natale di Gesù. Sante Messesecondo l’orario festivo. La festa di Natale è una“cristianizzazione” della festa pagana del solstizio inver-nale che celebrava “il sole invitto”. La Chiesa festeggiail nuovo sole invincibile, Cristo “Luce del mondo”.26 dicembre mercoledì – Santo Stefano primo martire.Nella chiesa di Santo Stefano Santa Messa alle ore 8,30.Le porte del cielo si aprono a Stefano, per primo ècoronato con la gloria dei martiri.27 dicembre giovedì – San Giovani apostolo ed evan-gelista. “Giovanni apostolo ed evangelista con amoreverginale ha seguito Cristo che lo ha scelto e prediletto”.28 dicembre venerdì - Santi Innocenti Martiri. “Can-tano i piccoli la lode di Dio: vivi, non potevano parlare,martiri acclamano il Signore”.30 dicembre domenica - Santa Famiglia di Nazareth.Sante Messe secondo l’orario festivo. “I pastori venneroin fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino chegiaceva in una mangiatoia”.31 dicembre lunedì - San Silvestro I papa. Alla SantaMessa vespertina (ore 17 Tavenelle, ore 18 nella chiesadi Propositura) “Te Deum “, canto di lode e di ringrazia-mento per tutto ciò che il Signore ci ha donato in questoanno passato.

Mese di gennaio 2002

1 gennaio martedì – Maria Santissima Madre di Dio .Giornata mondiale della pace. Sante Messe secondol’orario festivo.2 gennaio mercoledì – In Propositura alle ore 17 Ora diGuardia con recita del Santo Rosario.3 gennaio – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.4 gennaio – Primo venerdì del mese.* Nella Pieve di Micciano alle ore 20 Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.* Al Santuario del Carmine, alle ore 21, recita del S.Rosario.6 gennaio domenica – Epifania di Nostro Signore GesùCristo. Sante Messe secondo l’orario festivo.13 gennaio domenica - Battesimo di Gesù. Sante Messesecondo l’orario festivo.20 gennaio - Domenica II del Tempo Ordinario . SanteMesse secondo l’orario festivo.25 gennaio venerdì – Conversione di San Paolo aposto-lo. Benediciamo il Signore: Egli ha chiamato Paolo da

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

nemico ad apostolo di Cristo.27 gennaio - Domenica III del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.28 gennaio lunedì – San Tommaso d’Aquino sacerdotee dottore della Chiesa, nacque nell’anno 1225 dallafamiglia dei conti di Aquino; attese agli studi prima nelmonastero di Montecassino e poi a Napoli, completò isuoi studi a Parigi e a Colonia sotto la guida di Sant’Al-berto Magno. Morì nel monastero cistercense di Fossanova(Latina) il 7 marzo 1274.31 gennaio giovedì – San Giovanni Bosco sacerdote.Nato nel 1815 presso Castelnuovo nella diocesi di Tori-no, trascorse una dura fanciullezza e, ordinato sacerdote,consacrò tutte le sue energie all’educazione dei giovani.A questo fine diede vita alla Pia Società di San Francescodi Sales (Salesiani). Morì nel 1888.

Lunedì 24 dicembreVigilia del Santo Natale

S. Messa solenne

Ore 22 Santuario del CarmineOre 23,45 in ProposituraOre 23,45 Cenacolo MontautoOre 23,45 Chiesa di Viaio

UN INVITO PER I RAGAZZI DELLE MEDIE

Da lunedì 3 dicembre, durante tutto il periodo D'AVVEN-TO, escluso le domeniche,tutti i ragazzi delle SCUOLE MEDIE sono invitati lamattina dalle ore 8,15 alle ore 8,25per un momento di preghiera nella chiesa di Propositura.

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

L’altalenadi Maria Pia Fabiani

Lavoro d’ago. Sopra il tavolinodel filo e dei gancetti.Tirato il filo per recuperarloun gancio birichinoc’è andato a cavalcioni, in altalena.

M’è spuntato un sorriso ed ho pensatoche di piccole gioie la vita è piena.

10 settembre 2001

Il mio carbonchioDa una testimonianza di Santa Chialli

Una mattina con i miei genitori e il mio fratello Dario,che a quei tempi avrà avuto un anno o poco più (era il1934), s’era andati al campo a raccogliere i fagioli chein quel luogo venivano molto buoni. Si trattava dei fa-gioli "caponi", una qualità particolarmente pregiata. Ilmio babbo metteva due o tre gambe di granturco eduna pianta di fagioli che aveva così la possibilità di ar-rampicarsi sul granturco senza bisogno di mettere le“rame”.Si stava facendo questo lavoro e s’era messo il miofratellino sopra una “giubba” stesa in terra.Dopo un po’ che s’era al lavoro siamo andati a con-trollare che cosa facesse Dario che da qualche minutoera particolarmente silenzioso.Appena lo vedemmo lanciammo un grido di dispera-zione: aveva tutta la bocca nera a causa di una pan-nocchia di granturco che aveva preso il carbonchio eche lui aveva messo in bocca. Grande fu lo spaventodella mia mamma che subito corse a casa e poi, sem-pre di corsa e sempre a piedi, all’ospedale.Fortunatamente tutto si risolse per il meglio ma gran-dissima fu la paura che ricordo ancora benissimo.

BAR TEATRO: utile e dilettevole!di Sergio Lombardi

Merito di unire l’utile al dilettevole albar Teatro, è della Carmela. Da perfet-ta manager ha unito l’utile al dilettevole,mi spiego: un pomeriggio arrivo al sud-detto bar e mi trovo di fronte una biondaalta circa un metro e settanta, visoglabro, labbra carnose, curve più inten-se di quelle della via Libbia, insomma

una vera e propria tempesta ormonale. Dopo un momentodi meraviglia e di stupore, perché improvvisamente vedouna ragazza molto bella e sconosciuta, ho chiesto allastessa Carmela il significato di questa novità e la mede-sima ha confermato che sarebbe stata la nuova aiutanteal bar e che il suo nome è Francesca. Naturalmente perquesto tipo di lavoro la presenza è un requisito fondamen-tale. La vita è talmente complessa che una visione bellarasserena lo spirito, non l’ho detto io che anche l’occhiovuole la sua parte, in definitiva la definirei una ragazzaterapeutica. Infatti in caso di depressioni oppure dicomplicazioni cardiache risulta essere un vero e propriotoccasana. Mi complimento con sua madre e la invitereia insistere perché visto lo stampo è un positivo incremen-to massimale e sociale.

VENTI DI GUERRAdi Sergio Lombardi

Camminando per Anghiari ho sentito che molti sono icommenti sulla guerra nell’Afganistan e soprattutto hosentito parlare di preoccupazioni perché se il conflitto siallarga ci troveremmo di fronte alla terza guerra mondia-le. Questo significa non informarsi sui fatti. Infatti questanon è una guerra contro gli Afgani, o più in generalecontro l’Islam, ma è una guerra di tutto il mondo controil terrorismo cioè contro chi procura morte in nome di unidealismo che allontana da qualsiasi realtà e che spessoporta al disastro sociale. Io vorrei sapere perché gliAfgani difendono un Bin Laden che li tiene alla fame e licostringe ad emigrare, quando lo stesso ha congelatonelle banche Americane 90.000 miliardi. Secondo me,infatti, si tratta solo di un volgare tentativo di speculazio-ne borsistica da parte di Osama Bin Laden. È chiaro cheun investimento di alcuni milioni di dollari con le suemolte società quotate in borsa avrebbero fruttato miliardie non a caso i primi giorni sono stati caratterizzati dalcrollo del dollaro. Ma non avevano previsto la solidarietàmondiale, per cui non capisco questa politica giocatasulla pelle di persone soprattutto Afgane per interesse diuna persona che dice che ha a cuore gli interessi dell’Islam,e dimostra con i fatti che se ne frega altamente. Questaguerra basata sulla disinformazione avrà presto fineperché non avendo basi ideologiche non ha ragioni diesistere. In definitiva riporto quello che ha pubblicato ilgiornale internazionale Asharq al-Awsat: Bin Ladencome osi affermare di essere musulmano dopo che haisparso il sangue innocente a Nairobi, a Dar es Salam,infine a New York e a Washington dove c’erano centinaiadi musulmani? Osama Bin Laden sei marcio!!

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Beatitudini della seradi Cmr

Con Dio non si fanno buoni affari

Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietroe non andavano più con lui.(Giovanni Cap. 6/66)

Noi, nel nostro tempo, siamo abituati ai saldi di finestagione, alle svendite, ai preventivi, alla concorrenza,alle ricerche di mercato e a quant’altro indirizza la nostrascelta in fatto di compravendita.

E che ci offre invece il nostro Dio? Ci offre la croce,di essere gli ultimi, i servi degli ultimi, di porgere laguancia per il secondo schiaffo, di non reagire al male checi può essere fatto se non con il bene, di portare scandaloin suo nome.

Non è certamente un buon affare e la nostra ragionesi ribella a tutto questo.

Anche noi saremmo portati a voltare le spalle a Gesù,come la folla che lo ascoltava a Cafarnao e che disse:“Questo linguaggio è duro, chi può intenderlo?” Ma peri 12, a cui Gesù chiese se anche loro volevano andarsene,Pietro per tutti risponde: “Signore, da chi andremo?”Non dove , ma da chi andremo, il che è ben diverso. Dachi, perché nessun altro poteva avere parole di vitaeterna.

La risposta di Pietro è dettata dalla fede; la fede chesi antepone alla ragione, se pure in contrasto con que-

st’ultima. Il nostro limite umano ci può portare a duesoluzioni: o accettiamo per fede ciò che la carne ripudia,o viviamo ignorando il messaggio evangelico.

A Noi, popolo di Anghiari, a noi che abbiamo comepatrono San Bartolomeo Apostolo, sia cara la sua figura,il suo rivedere la propria opinione, un giudizio espressoalla luce della ragione e poi radicalmente modificatoquando la fede prevale, dopo aver ascoltato le parole diGesù. È sempre l’evangelista Giovanni che ce lo raccon-ta.

Natanaele (nel quale i sinottici identificanoBartolomeo) afferma che da Nazaret niente di buono puòvenire. Poi va e vede, va e incontra il Maestro. Alloradirà: “Rabbì, Tu sei il figlio di Dio”.

Anche noi dobbiamo avere il coraggio di esaminarcie di modificare il nostro comportamento, se la coscienzaci dice che abbiamo sbagliato con Dio o con i nostrifratelli. Umiltà è anche questo.

Dio è misericordia, ma non è disposto ad allargare laporta per la quale dobbiamo giungere a Lui.

Non cerchiamo dunque saldi o sconti; paghiamo tuttoper intero e con buona moneta, solo così avremo qualchecosa da portare e mostrare, quando ci verrà chiesto ilconto della spesa.

Finisce l’anno, cari amici, i nostri acquisti spiritualisiano oculati.

BUON NATALE – BUON 2002

Pace e bene a tutti.

Quando il silenzio è veramente d'orodi Civis

Venerdì 14 settembre, a mezzogiorno, anche l’Italiaha aderito alla giornata di lutto, per i gravissimi fattiavvenuti in America, con tre minuti di silenzio.

Fra gli altri hanno aderito anche radio e TV.Mentre molte radio private hanno interrotto del tut-

to le trasmissioni, le 3 radio rai hanno ripetuto un mes-saggio durante i tre minuti di interruzione. Alla TV lereti RAI hanno trasmesso le immagini del disastro conuna musica di sottofondo.

Mi sono reso conto che a volte il silenzio dice piùdi tante o di poche parole. Ho quindi apprezzato il si-lenzio assoluto che hanno rispettato le radio private,mentre per la TV avrei preferito che le immagini fos-sero state mandate in onda senza alcun commento so-noro.

Cipressial cimiterodi Civis

Intorno al cimiterodi Anghiari sono statimessi a dimora diver-

se piante di cipresso. Mi complimento con l’UfficioTecnico e con chi ha preso questa decisione. È secon-do me una scelta positiva che mi auguro potrà riporta-re questa antica pianta nei nostri cimiteri e non solo.

La miccia di Ceccodi Mario Del Pia

Di Cecco del Ponte ricordo senz’altro la simpatia ela bravura nel fabbricare bastoni con vari legni che luitrovava in giro per i boschi. Ne ha fatti tantissimi an-che molto belli.

Cecco io l’ho conosciuto da non tantissimi anni maricordo con piacere quando raccontava l’episodio deifrancesi che, giunti in Italia al seguito delle truppe diNapoleone, si mangiarono una miccia nella casa diZeccarille. E sul camino di quella casa ne è rimasta latestimonianza incisa sulla pietra.

Cecco, Giorgeschi Francesco, è morto il 19 settem-bre scorso all’età di 87 anni. Nella chiesetta del Pontetanti amici del posto, ma anche da molte altre parti, sisono stretti attorno ai familiari e lo hanno poi accom-pagnato al cimitero nel suo ultimo viaggio.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

LA CHIESA DI S. LORENZO MARTIRE A RICCIANO

È situata in una splendida collina panoramica chedomina a nord il paese di Monterchi e a sud quello diLippiano in Umbria. L’antica chiesa di S. Lorenzoesisteva già nel 1230 e nella Decima del 1349 pagavauna tassa di 23 libbre. Apparteneva anticamente alPiviere di S. Antimo e poi a quello di Monterchi. Era dipatronato regio. Era orientata [la facciata a ovest el'abside ad est], di piccole dimensioni (m 9x4,5) etroppo piccola per la Comunità parrocchiale di 200anime, per cui il parroco pro tempore D. MarinoMuscinelli decise di ampliarla, ricostruendola quasicompletamente, nel 1946. Il vecchio, sacro edificios’incassava tra la casa canonica e quella ex-colonicache ostruiva l’antica facciata, per cui l’ingresso eralaterale, il soffitto era a capriate, il campanile a vela conuna unica campana del 1510 che, incrinata in seguito alciclone del 1890, fu riparata in occasione della ricostru-zione della chiesa quando fu costruito un nuovo campa-nile a torre e furono aggiunte altre 2 campane derivantida cappelle private del territorio di Monte Santa MariaT. donate dalla Famiglia Capacci di Lippiano. Accantoalla Chiesa, in maniera aderente, sorgevano e tuttorasorgono (nonostante che la Nuova Chiesa abbia cam-biato orientamento, da Est a Nord) le due case di suaproprietà. Quella a destra di chi guarda la facciata dellaChiesa (in discrete condizioni) rialzata di un piano nel1886 da D. Leopoldo Baldesi e ricostruita in gran partenel 1920 ad opera del Genio Civile in seguito ai gravis-simi danni del terremoto del 1917; quella a sinistra (inpessime condizioni) ma molto più antica, risalentealmeno al 1700. All’origine ed in parte anche ora,serviva da sacrestia e da altri vani inerenti al culto. Poiin seguito ai lavori del 1830, fu destinata a casacolonica e, nel 1989, è stata riattribuita legalmente allaParrocchia, mentre i separati ma vicini fabbricati agri-coli, sono passati all’Istituto Sostentamento del Clero.

I lavori della Nuova Chiesa, programmati da anni,iniziarono il 23 maggio 1946. Fu progettata dal geome-tra Pietro Duranti, a pianta rettangolare (con absideterminale della larghezza di m. 4,10) con il lato maggio-re di 13,30 e quello minore di m. 5,30. Alla sinistra fueretto il bel campanile a torre, in forma di parallelepipedo,munito di una guglia, culminante a sua volta con unasfera, sulla quale s’innesta una croce. La Dittacostruttrice fu quella locale di Monterchi, di proprietàdi Fiordelli Anselmo e del figlio Antonio. La realizza-zione dell’opera, benedetta dal vescovo diocesano Mons.Pompeo Ghezzi il 14 ottobre 1946 ed inaugurata il 20ottobre, fu possibile per la Fede e la collaborazione

fattiva dei parrocchiani di S. Lorenzo a Ricciano checontribuirono con danaro ed aiuti materiali all’iniziati-va dello zelante e santo parroco D. Marino che morì colrammarico di vedere la propria chiesa costruita contanto entusiasmo e sacrifici nei primi anni del ministeropastorale, lesionata dal terremoto del 1984 e poi daquello del 1997.

Nell’estate del 2001 con i contributi statali stanziatiper l’ultimo terremoto, con quelli elargiti dalla Diocesi,dal parroco-arciprete di Monterchi, e qualche benefat-tore, la chiesa è stata consolidata, restaurata e rifatti itetti delle case adiacenti.

Questa bella Chiesa ritornata finalmente all’anticosplendore, è stata riaperta al culto il 10 agosto scorso inoccasione della Festa di S. Lorenzo Martire la cuiimmagine traspare nella vetra-ta policroma al centro dell’ab-side. La domenica successiva12 agosto, una solenneconcelebrazione dei sacerdoti

La chiesa di Ricciano oggetto dei recenti lavori di consolidamentodi cui si parla nell'articolo. Nel riquadro l'interno già terminato ecompletamente fruibile da parte dei parrocchiani ed in particolaredai confratelli della Misericordia a cui la chiesa è stata affidata.

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vicini, presieduta da D. Zeno Gori, con la partecipazio-ne delle varie Associazioni (Misericordia, Fratres, Com-pagnie ecc..) e tantissima gente, c’è stata la solenneinaugurazione dei lavori di restauro e di consolidamen-to con un’abbondante merenda per tutti. Durante ilavori sono riapparsi: la facciata in pietra della chiesamedievale, il portale e frammenti di affreschi nelle muradella sacrestia. Un tempo in questa chiesa c’erano iseguenti beni artistici e di culto: un dipinto ad olio sutela raffigurante la Madonna con Bambino (denominata“Mater Misericordiae”) con la scritta: “Alexander FusaiAnglarensis pinx. 1782”, immagine che riscuoteva gran-de devozione da parte dei fedeli per essere invocata neicasi di epilessia; due affreschi di soggetto ed autoriignoti; altro dipinto su tela rappresentante la crocifis-sione di Cristo con a fianco S. Lorenzo; un crocifisso diottone alto 15 cm; un calice ed una pisside d’argentoregalati da Suor Maria Tavarnelli; una storica pianetadonata al parroco pro tempore D. Enrico Massi da partedella regina Elena, per premiarlo della sua opera disoccorritore dei terremotati di Monterchi nel 1917.Alcuni di questi oggetti sacri risultano rubati, altri nonso dove si trovano essendo stata chiusa al culto, lachiesa, circa 30 anni fa. Due angeli dipinti su tavole dilegno dal locale pittore L. Puletti nel 1902, si trovanoattualmente nella Pieve-Arcipretura di Monterchi.

L’ultimo parroco residente a Ricciano fu D. AlbericoMorucci, senese, che fu cappellano militare deibersaglieri durante la grande guerra del ‘15-‘18. Vi haprestato poi servizio in qualità di “Economo Spirituale”D. Vasco Donati Sarti fino al 1986, allorché questachiesa fu annessa con un decreto di Mons. G. D’Ascenzia quella parrocchiale di S. Simeone in Monterchi.

Affinché rimanga aperta al culto, è stata affidataalla Confraternita della Misericordia di Monterchi per-ché vi celebri almeno la Festa annuale di S. Lorenzo edaltre celebrazioni e ricorrenze proprie di questa asso-ciazione che perdette la propria chiesa nel sisma del1917.

MonterchiSorge Monterchi nella Valcerfonecinto di mura e di dolci colline,per la Vergin del Parto ha devozionecon le genti lontane e le vicine.

Il campanile della pieve svettanel cielo insiem alla torre della rocca,vetuste case circondan la piazzettadove il bel suon del campanon, rintocca.

Un altro suono si ode ancoraper la verde valle che invitaalla preghiera ad ogni orae a pensare al senso della vita:

è quella dell’antico Monasterola cui campana batte tutte l’ore,e in un clima di pace e di misteropregan le suore, spose del Signore.

Il sole splende qui, da mane a sera,la nebbia appare solo un po’ al mattino,l’ambiente sembra ancora un’oasi veraper l’aria sana, il cibo ed il buon vino.

La gente qui lavora anche di festa,lascia la Messa per i giochi ed il mercato,gli svaghi ha sempre fissi nella testadimenticando che ciò è un gran peccato!

Perdona a questo popolo Signoreper il clima profano a cui si è abituato,e fa che io sia il suo buon pastoreper averlo ammonito ed anche amato.

Don Quinto Giorginiparroco di Monterchi

Monterchi visto dalla valle del Padonchia

La chiesa di Ricciano in un disegno che ne mostra la primitivaconfigurazione. Il lato destro è l'attuale facciata.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

Acquisti Fabiano 50.000Amici di Elda Papini, in mem. di Papini Elvio 200.000Anonimi vari 950.000Baglioni Egisto 50.000Bartolomei Franco e Paola 50.000Biancucci Bruna

in memoria di Biancucci Giuseppe 50.000Bigioli Umberto famiglia 200.000Bragagni Marco 60.000Bruschi Leone 200.000Buricchi Giovanni 50.000Burzi Lucia 50.000Caffè River S.p.a. 2.000.000Carria Lorella 30.000Chieli Francesco e Sergio 50.000Chieli Muzio e Rosita, in memoria di Chieli Ugo 120.000Comunità di Montemercole 1.000.000Comunità Santo Stefano 1.000.000Cristini Franco 300.000Del Barna Simonetta 100.000Del Pia Natalino

in memoria della mamma Gallai Rina 640.000Del Pianta Leontina,

in memoria di Del Pianta Bruno 300.000Della Rina Fosco 100.000Fam. Cesari e Serafini

in memoria di Serafini Gina 785.000Floridi Fulvio (2° offerta) 90.000Gaggiottini Genovina 50.000Gennaioli Antonietta 20.000Ghignoni Rosa 300.000Giabbanelli Franco 10.000Giglini Benito 50.000Giorgi Carla 100.000Girolimoni Fausto e famiglia

in memoria di Girolimoni Raffaello 975.000Graziotti Angelo e Antonietta 80.000Lega Piero 100.000Leonardi Anna Maria 50.000Leonardi Roberto 50.000Mafucci Emma e famiglia 500.000Magri Angelo 50.000Marghi Gheldo 100.000

Marsupini Bruna 50.000Martini Astinghe 100.000Marzi Remo 200.000Maurizi Manuela 20.000Meozzi Quinto famiglia 150.000Mugelli Mario 50.000Panicucci Giancarlo e Vinc. 100.000Papini Alberto 10.000Papini Andrea (vari) 362.000Personale, docente e non,

scuole elementari Anghiari 100.000Petruccioli Valentino e Tosca 50.000Piccini Mario e Lina 50.000Pierantoni Mirco 100.000Piomboni Anna ed Ines 100.000Poderini Giuseppe e Bianchi Silvano

in memoria di Aldo Dalla Ragione 200.000Polendoni Giuliana 30.000Polverini Roselli Emilia 50.000Pozzoli Agostino

in memoria di mamma Veronica 200.000Rossi Francesco 30.000Ruggeri Sirio 50.000Salvi Amalia 100.000Sir Robert S.r.l. 200.000Stovasser Roberto 100.000Veri Mario 300.000

Totale offerte Lit. 13.562.000Precedente segnalazione Lit. 19.131.400Totale sinora raccolto Lit. 32.693.400

Proseguiamo con l’aggiornamento dei dati sulla raccolta delle offerte a favore dell’acqui-sto della nuova ambulanza e della vettura da utilizzare per i servizi sociali del paese.

Ringraziamo naturalmente con sincera gratitudine tutti coloro che ci hannoaiutato, invitando gli altri a seguirne l’esempio. La somma necessaria all’ac-quisto dei due automezzi (Lit. 110.000.000) è ancora lontana, tuttavia, conl’aiuto di tutti, confidiamo di raggiungere presto l’obiettivo prefissato.AIUTATECI.

Anghiari, 31 ottobre 2001

I mezzi della Mi-sericordia par-cheggiati nelgarage di viaMatteotti.In basso la bellaimmagine dellaMadonna delBorghetto realiz-zata da RinaldoNoferi su disegnodi Leone Bruschi.

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Cimiterodi Federico Topa

Una biciclettagiace abbandonataal di fuori del cimitero,sulla cancellata del tempo;una donnacerca il suo uomotra i fiori della sera;un bambinocerca la sua mammatra i sogni delle prime stelle.

Foglie mortedi Vera Cuccini

È autunno tardo,l’inverno è prontoad aprire la porta,al Campo della Fierasoffia la tramontanae sulla umidaterra nera si stendeuna strana copertacolorata.Son tante foglie morte,che, terminatala bella stagionehan seguito silenziosela loro antica sorte.Al vedersi è un tripudiodi colori, cambianoe si armonizzanoall’unisonocon la voce del ventocome note musicalimentre una dolce tristezzaassale i nostri cuori.

Caro Oratorio,

leggo a pagina 23 del n. 4 la commemorazione fatta dal Vescovo di Arezzo inmemoria del Sacerdote Don Domenico MENCARONI ucciso dai tedeschi aTortigliano durante la seconda guerra mondiale.

Pur non entrando in merito alla figura del Sacerdote (che io conoscevobenissimo) vorrei raccontare quello che veramente è successo e come è stato ucciso.

Mio padre ULIVI Cristoforo aveva delle proprietà terriere a Tortigliano edurante il passaggio del fronte io e la mia famiglia (mia mamma Iolanda, miasorella Graziella e mio fratello Giovanni) e i miei zii Clemente e Linda STEFANELLIeravamo andati nella casa di Tortigliano, lasciando la nostra abituale abitazione diAnghiari sita al principio di Via del Fosso ora Via Trieste.

In quel tempo io avevo solo 9 anni e una mattina (a me pare un lunedì del mesedi Luglio 1944) fui svegliato dal pianto e dalle urla di mia mamma e di mia zia. Vidiche in casa c’erano molti tedeschi armati che portarono via mio babbo e mio zio.

Essi furono rinchiusi, assieme agli altri uomini (nostri contadini) in una stalladi maiali del podere “La Buia”. Ne furono arrestati 18 ma, poco dopo, nella tardamattinata, portarono il prete di Toppole Don Mencaroni e un carbonaio di nomePietraccio della Badia.

Il prete era stato arrestato a Toppole, davanti a sua madre, con l’accusa di tenerein casa materiale propagandistico contro i tedeschi lanciato dagli aerei alleati (lecicogne) nei territori ancora occupati. Queste 20 persone erano state arrestate comerappresaglia in quanto il giorno precedente alcuni partigiani avevano sparatocontro una motocarrozzetta tedesca e avevano ferito un soldato. L’attentato, adopera dei partigiani, avvenne nelle vicinanze di un piccolo negozio di proprietà delTacconi.

Il comandante tedesco comunicò ai carcerati che se il tedesco ferito fosse mortoessi sarebbero stati fucilati.

Nel contempo prese in disparte Don Mencaroni e gli disse che non sarebbe statofucilato ma, anzi, gli avrebbe agevolato la fuga lasciando aperta una finestra dellastalla in modo che durante la notte potesse evadere tranquillamente.

Il comandante tedesco spiegò al prete che se fosse stato fucilato assieme aglialtri, i suoi superiori avrebbero chiesto ragione di questa fucilazione.

Dopo questo colloquio, Don Mencaroni mise al corrente gli altri 19 prigionierie tutti lo incitarono a tentare questa specie di fuga. Ormai per essi non c’era piùscampo: almeno lui poteva salvarsi. Il Prete era molto restio a lasciare i suoicompagni di prigionia, ma verso le 5 del mattino, decise di attuare, dopo la tantainsistenza dei compagni di sventura, quanto gli era stato suggerito.

Appena scavalcata la finestra, fu falciato da una raffica di mitra sparata da unaguardia e il suo corpo fu gettato nel campo sottostante l’aia del podere “La buia”.Il comandante tedesco disse ai prigionieri che il prete era stato ucciso mentretentava la fuga. I maiali in libertà fecero scempio del corpo del sacerdote rimastoinsepolto per un giorno e una notte fino a che delle persone di Toppole non venneroa portare via i suoi resti.

Il tedesco ferito non morì e i 19 uomini, dopo essere stati impiegati pertrasportare a spalla materiale bellico verso Arezzo, furono tutti liberati.

Questa è quanto mio babbo e mio zio raccontarono al loro ritorno. Il fatto mi èrimasto sempre nella memoria, non solo perché vi furono coinvolti membri della

mia famiglia ma, anche perché que-sto Prete fu indotto con una tragicabugia ad andare incontro alla morte.

Questa è la vera storia di unPrete ucciso e mai ricordato fino ainostri giorni.

Grazie per avermi ospitatoUlivi Lamberto, un anghiareseD.O.C.G.

Il podere "La Buia" che si trova neipressi della chiesa di Tortigliano eche fu teatro del triste episodio ri-cordato da Lamberto. DigitalfotoEmmedipì.

Auguri a Davide

Davide Baldi si è laureato in “Let-tere classiche” presso l’Universi-tà di Firenze.Davide ha discusso la tesi dipapirologia: “Ricerche su papiriadespoti di contenuto oratorio nel-la serie dei papiri della societàitaliana (psi)”Relatore: Professor G.Bastianini.Al neodottore le più vie felicitazionidalla Redazione dell’Oratorio e da-gli amici.

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La vignetta: A forza di arrotondare...!

Il permalosodi Maria Pia Fabiani

Ho un pentolino dove scaldo il lattech’è un tipetto piuttosto permaloso.M’avverte, quando è caldo, gentilmentecon un leggero toccocome bussasse lievemente all’uscio.

Ma se io, calcolando male il tempo,indugio troppo a spengere la fiamma,lui, silenzioso e subdolo,spinge la bianca schiuma fino all’orloe poi senza pietà la butta fuori.

Sì, la ragione è sua, lo riconosco,ma perché non m’avvertequando decide l’ultima sua mossa?Sono vicina, ci vorrebbe poco!

No! Zitto zitto allaga il mio fornellocome se fosse un compito anche quello!E rischio di morire, anche, se intantoil mio latte spengesse pure il fuoco!

Che pazienza ci vuol con un tipinoirascibile come il tegamino!!

Ma una vocetta ironica mi dice:“L’hai osservato bene!! E sai perché?Quel tegamino rassomiglia a te!”

20.9.2001

Le “Orazioni”di nonna Benildea cura di Marida

Meditando con i ragazzi del catechismo sulla para-bola del giudice disonesto e della vedova importuna cheil Vangelo di Luca ci presenta all’inizio del capitolo 18,con la quale Gesù ci ricorda di perseverare nellapreghiera senza stancarci, mi è tornata alla mente l’ecodi quelle che la mamma aveva imparato da bambina eche, a sua volta, ha cercato di farmi memorizzare. Dapiccola, sentendole recitare come una nenia, di cuistentavo a capire il senso, non le apprezzavo. Oggi necolgo il messaggio profondo e la devozione che trasparedal loro pur semplice contenuto e mi sorprende piace-volmente constatare che la mamma, pur con i suoiannetti ed acciacchi, le ricorda per filo e per segno,come la nonna Benilde le aveva insegnato. Ve nepropongo una alla volta:

Domattina voglio andareda Gesù caro pastorevoglio donargli la mente e il cuoreper non mai perderlo più.Ma se arriva il lupo ingordoche mi voglia portar viavoglio dir che non son ioma son tutto di Gesù.Forte, forte corpo umano!la battaglia finirà;quando è infermo e quando è sanopresto al ciel si volerà.Vola vola anima miasotto il manto di Maria,vola vola un po’ più sunel costato di Gesù.Ti ringrazio o Gesù miose le cose non vanno a modo mio,ti ringrazio volentieriper quelle di oggi e per quelle di ieri;quelle di ieri non ci son piùe quelle di oggi per Gesù.E domani chi lo sache non sia l’eternità?Io mi sento in cuor parlareio mi sento favellare:“Ma son io il tuo Gesù!”Gesù mio d’amore accesonon ti avessi mai offeso,o mio caro buon Gesùnon ti voglio offender più.

Ego vobis, vos mihiMotto biblico che completa lo stemma della Congregazionecamaldolese e che significa "Io appartengo a voi e voi appar-tenete a me.

Ogni primovenerdì del meseal Santuario del

Carminealle ore 21

Recita del SantoRosario

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Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

A Kibakwe fino a Natale

LE LOGGEdi Clèto

I semafori intelligentiBeppe – Cecco, cume te va la vita.Cecco – A me bene. È ‘l mi’ citto ch’è sempre nervoso. Èattorno adesso dal Borgo tutto ‘ncavolèto che c’era i lavoria la Stazione e gnan fatto perdere gdieci minuti. Ma chelavori ci sono?B. – Ma cume! ‘n lo sé che a l’incrocio con la via de SanLeo ci mettono ‘l semaforo, cume quelo che han misso aSan Leo ‘n tu la nazionale. Dici che sono semafori intelli-genti!C. – Mah, sperèmo che ‘n siino intelligenti cume le bom-be che tironno in Jugoslavia! Ma ora ascolta a me, l’è vi-sta la trasmissione del dottor Rossi a Teletruria cheparlèva de quande se mangèva el pane cul vino e lo zuc-chero?B. L’ho vista, l’ho vista anch’io! O te, io qualche anno faarprovetti armangiallo. Cum’era bono quande s’era cittime sa che ‘n s’armangia!C. Me sa anche a me. Io m’accordo che qualche volta lami’ pora mama quande gni chidivo ‘l pane che aivo fèmee lei ‘n ciaiva gnente, me diciva: Vien su, vien su che tedo ‘na bella fetta de pane cul sale! O te, lo se’ ch’era bonoanche quello! Dagnine oggi!!!

La dottoressa Anna Maria Bartolomei il 29 ottobre ètornata di nuovo in Tanzania (Africa) presso la missionedei frati minori cappuccini dove resterà fino a Natale. Haportato con sé 3.810 dollari equivalenti a circa lire8.380.000, da distribuire per i bisogni più urgenti nellamissione di Kibakwe dove continua a funzionare in modosempre più efficiente l’ambulatorio-laboratorio già daalcuni anni costituito; la dottoressa non esclude ancheaiuti ad altre realtà sanitarie esistenti in alcuni centrivicini come M’lali, Kibagua e Kongua.

Sono stati inoltre comprati, per una spesa di tremilioni, due telefoni satellitari con ciascuno un buono di360 dollari di telefonate e lasciati in dotazione allamissione di Kibakwe e di Kibaigwe; sono state spese poilire 984.000 per rifornire di nuovi reattivi il laboratoriodi Kibakwe.

Tutti questi denari sono stati prelevati dal C/C banca-rio intestato a “Missione Tanzania” dove sono affluitetutte le vostre donazioni.

Un ringraziamento sentito e sincero a tutti i benefat-tori, in particolare a Padre Pier Maria che a Sansepolcroha raccolto per la nostra missione ben lire 3.300.000 e adalcuni amici aretini che si sono adoperati con donazioniin denaro ed in sostanze. Bisogna infatti sapere che ladottoressa Anna Maria si è anche impegnata a mandarein Tanzania, tramite il centro dei frati minori cappuccini

di Prato, alimenti e capi di vestiario per bambini, mate-riale sanitario come guanti sterili, garze, drenaggi, cami-ci, disinfettanti vari, antibiotici, traverse salvamaterassied in più un apparecchio per analisi come quello indotazione a Kibakwe e uno per la lettura dell’esamedell’urina.

Da tenere infine presente che la giovane tecnica dilaboratorio indigena, da noi sostenuta agli studi, stafinendo il corso di specializzazione ed è quindi pronta adinserirsi nel lavoro.

* * *Ci stiamo avvicinando al Santo Natale, alla dolce

festa dei doni, dei regali a volte superflui, ricordiamocianche dei tanti fratelli e sorelle che sono nella miseria,nella malattia, nella solitudine, nel terzo mondo ed anchevicino a noi, nei nostri paesi, nelle nostre contrade;portiamo loro per lo meno una parola di conforto.Facciamoci sentire a loro vicini con dolcezza, con amore,con serenità e con naturalezza. Stiamo per festeggiare dinuovo la nascita del più grande Missionario che Dio hamandato sulla terra “Gesù”; cerchiamo di accoglierlo nelmigliore dei modi.

Auguri di Buone feste

Pace e bene a tutti

Un rimprovero ad Anghiarino

Abbiamo rimproverato ufficialmente Anghiarino An-ghiarese perché nel tenere la sua Cronachetta gli capitaspesso di sbagliare data o indovina la data ma sbaglia ilgiorno della settimana.

La sua risposta è stata di scuse per i nostri lettori mache devono capirlo perché lui non ha calendario ma solouna meridiana e un grosso spiedo con il quale segna ilpassare del tempo nel muro del camino.

Augura comunque a tutti buone feste e un buon Annonuovo.

La Redazione

Piazza Beccari?di Anghiarino Anghiarese

Andando verso l'Ospedale dal Centro CommercialeBuitoni, vedo un cartello che indica piazza J. Beccari.Però lì, in effetti, c'è solo una strada con i suoi bravimarciapiedi. Che i borghesi fossero strani lo sapevo,ora stanno esagerando!

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

DICEMBRE 1997- DICEMBRE 2001: un altroquadriennio sta per concludersi e con esso una tappa im-portante della vita del gruppo è arrivata in vista del tra-guardo finale.

È iniziato il tempo della riflessione su ciò che è stato, suquello che si è fatto e su quanto invece avremmo potutofare. E’ il momento, insomma, del “tirare le somme”.

È stato il sesto quadriennio dalla fondazione del gruppoed ha visto, per questo, la solenne celebrazione delventicinquesimo della sua nascita, con una due giorniindimenticabile.

È stato il primo di una nuova presidenza che, coadiuvatada un consiglio direttivo sostanzialmente efficiente, hacercato sempre di consolidare nel tempo “i numeri” dell’as-sociazione, con vecchie e nuove iniziative non solo nelcampo turistico o ricreativo ma anche in quello culturale eformativo, con l’obiettivo costante di sensibilizzare lanostra gente sul valore morale e civile della donazione delsangue e sulla quotidiana necessità di questo bene prezioso,da parte di quanti tra noi è alle prese con la malattia.L’abbiamo detto e ridetto tante volte, durante questotempo, ed ogni occasione è stata utile per ricordarci che ilsangue non può essere prodotto artificialmente, non puòessere “ clonato” ma solamente messo a disposizione daaltri esseri umani che responsabilmente, volontariamente egratuitamente si ricordano, nel tempo della buona salute,delle esigenze vitali dei nostri malati, sottoponendosi perio-dicamente ad un gesto che, in fondo, non costa nulla, èsicuro e rappresenta per chi lo compie un momento disicura crescita umana e cristiana...

È stato il quadriennio che ci ha “traghettato” nel nuovomillennio, con tutto il suo carico di incertezze e di aspetta-tive, con nuovi obiettivi da raggiungere ed altre sfide dasostenere.

È stato, infine, il quadriennio dei tragici fatti dell’undicisettembre ultimo scorso e della conseguente ripresa suvasta scala delle azioni belliche: una data, come è statodetto da più parti, dopo la quale “niente è come prima”.Siamo tutti più insicuri, più inquieti e sospettosi, menotranquilli e spensierati. Sembra che il mondo sia tornatoimprovvisamente indietro di qualche decennio. Ancora unavolta il frastuono delle armi, il boato del cannone hannoprevalso sulla voce del dialogo, della solidarietà, dellatolleranza. Purtroppo in questi momenti l’antico dettolatino “homo homini lupus” si conferma tristementeattuale, il “ sangue” più che “donato” è spregevolmente e,probabilmente, inutilmente “versato”. Al di là e al di sopradi ogni schieramento politico o religioso, in nome di quella

“fratellanza” che unisce tutti i popoli della terra, noidonatori di sangue cercheremo oggi più che mai di operare,nel nostro piccolo, affinché la cultura della solidarietà edella vita prevalga su quella della intolleranza e dellamorte, disponibili sempre a collaborare con quanti condi-vidono questi principi, americani o arabi, cristiani omusulmani, occidentali o orientali che siano.

Come da Statuto, un nuovo Consiglio Direttivo dovràessere eletto entro la fine dell’anno dall’assemblea dei soci,per guidare l’associazione nel prossimo quadriennio.

C’è bisogno dell’ingresso di nuovi elementi, soprattut-to giovani, provenienti possibilmente da tutto il territoriocomunale e non solo dal capoluogo, affinché esso possaeffettivamente essere ancora più dinamico ed efficiente,maggiormente radicato nel territorio. Non occorrono né

QUATTRO ANNI DOPO

titoli di studio né competenze o abilità particolari: sirichiedono solamente una convinta adesione agli ideali delgruppo, come donatore attivo o come socio sostenitore, ela disponibilità di mettere a disposizione dell’associazionenon più di due o tre ore mensili del proprio tempo libero.

Chi può si faccia avanti! Le porte sono sempre aperte.

LA PRESIDENZA

Festeggiamenti per il 25°: L'autoemoteca del gruppo di Firenze, in piaz-za Baldaccio, a disposizione dei cittadini (In primo piano la dott.ssaVannini responsabile del Centro Trasfusionale di Sansepolcro).

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XXV^ GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUEDomenica 16 dicembre 2001

Programma

ore 09.30 : Assemblea Sociale ordinaria, presso la sede della Misericordia; “ 10.45 : Apertura seggio elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo; “ 11.00 : S. Messa, presso la chiesa della Propositura, con le autorità civili e militari; “ 12.45 : Chiusura seggio elettorale;

“ 13.15 : Pranzo sociale, presso il ristorante “Il Cristallo” di Caprese Michelangelo, conpremiazione dei donatori più attivi.

N. B.: Le prenotazioni per il pranzo, gratuito per i donatori attivi, si ricevono come sempre presso la no-stra collaboratrice Vesta Vellati, ufficio turistico (tel. 0575-749279).

I n t e r v e n i t e n u m e r o s i !!!Il PresidentePietro Ganganelli

* Nei mesi scorsi è stato inaugurato il ristrutturato centrotrasfusionale dell’ospedale di Sansepolcro, ora molto piùfunzionale ed accogliente. Le spese sostenute sono statefinanziate anche con il contributo della famiglia Natalini,in memoria del defunto Danilo, e con quello dei gruppi“Fratres” del comprensorio.

* Si è recentemente costituito un nuovo gruppo Fratres alivello provinciale: è quello di Castelfranco di Sopra,cittadina del Valdarno aretino, sorto per iniziativa dellalocale Confraternita di Misericordia. Il presidente è il sig:Astorino Domenico.

* Il 21 ottobre u.s., ottanta soci sostenitori del gruppoFratres di Poggibonsi hanno visitato il nostro Anghiari;l’amico Veniero ha curato la loro accoglienza ed ilpresidente di quell’associazione ci ha ringraziato la-sciandoci una targa ricordo.

DONAZIONI 2001: A CHE PUNTO SIAMO?

Le donazioni effettuate dai nostri associati presso il Centro Trasfusionale di zona, nei primi 10 mesidel corrente anno, sono state 354, così suddivise: primo trimestre 121, secondo trimestre 78, terzo tri-mestre 130 e mese di ottobre 25.

L’obiettivo delle cinquecento donazioni annuali, a suo tempo preventivato, è ancora lontano ma nonimpossibile da raggiungere. Ricordate? L’avevamo fissato, ritenendolo il miglior modo per “festeggia-re” i venticinque anni della fondazione del Gruppo.

Con un po’ più di impegno ed una maggiore convinzione da parte di tutti gli iscritti, ce la possiamofare... L’importante è, come sempre, crederci!

* Mercoledì 24 ottobre, dopo la pausa estiva, si è riunitoil Consiglio Direttivo del Gruppo: dopo il rendicontosulle attività estive, si è discusso di quelle future, conparticolare riguardo alla prossima Giornata del donatore

* Sabato 03 novembre, il presidente ed il segretario delConsiglio Regionale dei gruppi Fratres hanno incontratoi responsabili dei diciannove gruppi della provincia: si èparlato delle problematiche relative alla donazione delsangue sia a livello locale che regionale, alla luce anchedei recenti Decreti Ministeriali del 25 e del 26 gennaio2001, sulle caratteristiche e modalità per la donazione disangue e sui nuovi protocolli europei per l’accertamentodella idoneità del donatore.

Orteip ‘01

F R A T R E S N E W S * * * F R A T R E S N E W S

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Replicaalle affermazioni del Camaiti

Il signor Athos Camaiti, di professione commerciante disementi, bulbi e mangimi, scrive nell’Oratorio d’Anghiari,ottobre – novembre 2001, pag. 24:

- Del Taglieschi conoscevo solo alcuni brani ripor-tati nell’Oratorio. Ancora non erano state stampatele “Memorie della terra d’Anghiari” (1991), tradot-te dal linguaggio seicentesco dell’autore ad una di-zione oggi più comprensibile da volonterosi ragazzianghiaresi ai quali però, debbo dirlo, è mancata unabuona guida e una revisione seria ed accurata suquanto riportato, evitando molti grossolani errori, poidati alle stampe -.

Vorrei replicare alle arbitrarie affermazioni del signorAthos Camaiti e chiarire, a beneficio dei lettori, che i cattivimaestri, a cui si riferisce, furono il compianto Loris Babbini,il professor Matteo Parreschi e lo scrivente, professor Danie-le Finzi.

Di Loris Babbini tutti conoscono il grande amore per lastoria d’Anghiari ed il prezioso lavoro che compì negli anniper riordinare l’Archivio storico e tutto quanto potesse valo-rizzare il nome di Anghiari.

Forse a Loris mancava, e lo sapeva, una cultura storicaed una metodologia di ricerca, ma la sua umiltà e la suapassione compensavano certe lacune.

I volonterosi ragazzi anghiaresi, a cui si riferisce il si-gnor Athos Camaiti, non avrebbero trascritto una parola senon avessero avuto la quotidiana e tenace presenza di Loris,se non avessero ricevuto risposte, stimoli e consigli dai loroinsegnanti. Talvolta ho pensato con rammarico che forse iproblemi alla vista di Loris furono aggravati da quell’impe-gno al quale fu chiamato dal sottoscritto.

Del professor Parreschi merita sottolineare la buona vo-lontà, la partecipazione costante all’iniziativa e l’idea cheebbe allora (eravamo alla fine degli anni Ottanta) di utiliz-zare il computer per riordinare il lavoro.

Non voglio parlare di me, ma posso affermare senza pre-sunzione che la mia perseveranza e la mia passione per lastoria, unite alle mie competenze professionali, hanno datoad Anghiari un’opera preziosissima. Gli Annali delTaglieschi non furono soltanto trascritti integralmente (ope-razione tutt’altro che agevole), ma resi più comprensibilimodificando tutta la punteggiatura e la grafia di parole cheoggi sarebbero state di non facile lettura. Inoltre, e questo fucompito soltanto mio, l’opera fu resa più fruibile con l’ag-giunta di un indice cronologico dei fatti più importanti, rela-tivi allo sviluppo urbanistico ed alla storia d’Anghiari.

Il lavoro, egregio signor Athos Camaiti, non fu sponso-rizzato. Io ed il mio collega, quando la trascrizione scolasti-ca fu conclusa e ci trovammo in mano centinaia di fogli spessomeno comprensibili del manoscritto stesso, lavorammo permesi senza guadagnare una lira per dare concreta conclusio-ne ad un progetto nato e gestito dalla Scuola media statale“Leonardo da Vinci” di Anghiari e per offrire alla comunitàun’opera di 400 pagine, formato 30 x 21. Non solo, ma quan-do il lavoro fu finalmente concluso, dovemmo combattereper pubblicare il libro. E fu solo grazie al personale interessedi Massimo Redenti e del consiglio d’amministrazione deiFratres Donatori di sangue che il “Delle Memorie Historiche

et Annali della Terra d’An-ghiari” di Lorenzo Taglieschividero le stampe nel 1991.

L’opera fu apprezzata danumerosi studiosi e professoriuniversitari, a partire dallostesso Vittorio Dini dell’Uni-versità di Siena, che ne curò lapresentazione. TommasoFanfani, dell’Università diPisa, elogiò più volte pubblica-mente il lavoro e ne consigliòlo studio ai suoi allievi dellaFacoltà di Economia e com-mercio, ed il professor EnzoMattesini, che non è l’ultimo

Il desiderio della nonnadi Aldo Tognetti

Secondo il desiderio sacrosantoavendo novant’anni già suonatila nonna, coi suoi soldi risparmiati,ha preso un “colombaro” al camposanto.

Di far lo stesso a noi ci ha consigliati:-Fissate i posti senza alcun rimpiantocosì per sempre rimarremo accanto,come del resto siamo sempre stati.

Sarà una spesa forse inaspettata,ma è inutile ignorare la realtà:nessuno può sottrarsi… alla chiamata!

Però scegliete quelli più bassinidi modo che, malgrado la mia età,ci arrivi per accendere i lumini!

Ritratto di Lorenzo Taglieschi. DigitalfotoEmmedipì.

arrivato fra gli studiosi della Valtiberina, apprezzò propriola meticolosità della trascrizione e la correttezza degli inter-venti sul testo.

Vorrei far notare al signor Athos Camaiti che quasi maiuna scuola italiana ha prodotto un’opera di tale livello perampiezza e complessità, e che non è facile trovare sul merca-to persone che lavorino gratuitamente e con tanta passione,competenza e spirito di sacrificio per poi sentirsi offenderegratuitamente da chi non ha titoli per farlo.

Aggiungo, nella piena consapevolezza che nessuna ope-ra umana è perfetta, che nulla osta a che il signor AthosCamaiti riprenda tutta l’opera per rivederla e correggere i“molti e grossolani errori” che ha trovato.

Un’ultima nota. Il mondo sta andando a rotoli perchénon c’è dialogo, solo ignoranza, presunzione e cattiveria.

L’articolo 21 della Costituzione italiana, che senza dub-bio il signor Athos Camaiti conoscerà, sancisce la libertà dipensiero e di espressione, ma non quella di offendere arbi-trariamente persone (morte e vive) che hanno lavorato per ilpaese.

Daniele Finzi

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La vignetta: Saranno i cicli storici?

solo per lui; così hanno ripetuto più volte i nostri parrocidurante gli annunci dell’Ordinazione: una gioia ed unafesta per tutta la Comunità.

Durante la Celebrazione si sono susseguiti con natu-ralezza e con preparazione i vari momenti specifici del-l’Ordinazione Diaconale. Un po’ di commozione non èda nascondere nel momento in cui i candidati all’OrdineSacro si sono prostrati a terra, durante il canto delle lita-nie dei santi. Oppure, come ha confidato la moglie, du-rante la vestizione, momento in cui i confratelli diaconiaiutano a vestire la stola (indossata al modo diaconale,non come il sacerdote) e la Dalmatica (veste del diaco-no) ai nuovi ordinati. E non si finirebbe più di raccontarei bei momenti: l’imposizione silenziosa delle mani nellatesta, ed ancora la promessa di rispetto e obbedienza alVescovo, che i Diaconi fanno mettendo le proprie maniin quelle del Vescovo celebrante.

Resteranno vivi questi ricordi nella mente e nel cuoredi chi ha accompagnato l’amico Fabio in questo grandemomento, nel ringraziamento al Signore che continua-mente manda “operai nella messe del Regno”.

La festa è proseguita poi il giorno seguente in An-ghiari, con l’ingresso ufficiale in parrocchia, dove Fabioha concelebrato per la prima volta in Propositura, insie-me a tanta gente che per l’occasione era accorsa. Daricordare infine le parole dello stesso Fabio al terminedella messa: parole di ringraziamento a tutti, per la pre-ghiera, per l’incoraggiamento, per chi gli ha voluto benee lo ha aiutato, e ringraziamenti anche per chi lo ha osta-colato e gli reso difficoltoso il cammino: grazie a loro hoimparato l’umiltà, ha detto.

La conclusione con il bel rinfresco nelle sale dell’Ora-torio che ha coronato la festa.

Ora la parrocchia di Anghiari ha un nuovo Ministroche aiuterà nel cammino Pastorale, Ecclesiale e quan-t’altro ci sia bisogno. Un nuovo ANNUNCIATORE delVANGELO = BUONA NOVELLA (ce n’era propriobisogno!).

Proprio queste, le parole del Vescovo Bassetti duran-te la Liturgia di Ordinazione Diaconale avvenuta nellaCattedrale di Arezzo lo scorso 14 settembre, nella qualeè stato ordinato Diacono anche Fabio Mondani, da tutticonosciuto in Anghiari.

La bella Celebrazione, curata ed attenta, ha messo inrisalto i vari momenti dell’ordinazione: la presentazioneal Vescovo, l’assunzione degli impegni da parte dei can-didati, la preghiera litanica dei santi, l’imposizione dellemani, la vestizione e la consegna del libro dei Vangeli. Eproprio in questo ultimo momento il Vescovo ha pronun-ciato le parole, riprese in parte nel titolo: Ricevi il Van-gelo di Cristo, del quale sei divenuto l’annunziatore: cre-di sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appresonella fede, vivi ciò che insegni.

E tanti altri bei momenti hanno vissuto gli amici diFabio partiti da Anghiari con una corriera ed alcunemacchine, che avevano deciso di partecipare insieme conlui, a questa tappa così importante della sua vita. E non

“Sei divenuto l’annunziatore…”

Veicoli d’ogni specie al passodi Civis

Questo il cartello ormai datato e in partedeteriorato che si trova all’inizio della vianova bassa, il viale Gramsci per i più giovani.

Il cartello fu messo quando i “veicoli”erano certamente pochi ed andavano certa-mente più piano di quelli di oggi e invitava inmodo perentorio ad andare al passo… d’uo-mo. Non sarebbe male se oggi i molto piùnumerosi veicoli d’ogni specie se proprio nonal passo non andassero per lo meno a brigliasciolta.

I rimedi non sono facili. Certamente un po’più di buon senso ed educazione da parte deicittadini e qualche controllo in più non fareb-bero male.

Fabio Mondani per la prima volta in abiti diaconali, nella Propositura diAnghiari, insieme ad alcuni amici. 15 settembre 2001 Foto A. Bivignani.

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Dalle nostre ParrocchieDa Monterchi

L’8 dicembre , preceduto dalla novena, si celebra conuna certa solennità la festa della Madonna Immacolatanella chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia.

Il 13 dicembre festa di Santa Lucia nella chiesaarcipretale di Monterchi. Festa molto sentita e nell’occa-sione si è soliti registrare le offerte dei parrocchiani perla celebrazione di Messe per i vivi e per i defunti.

Dal 16 al 24 dicembre la Novena del Natale alle ore16 nella chiesa di San Simeone.

Il 23 dicembre è la IV Domenica di Avvento efacciamo la festa liturgica della Madonna in attesa delParto. Questa sacra immagine attualmente si trova nellasede di Via della Reglia. È una domenica dedicata allaMadonna che attende la nascita di Gesù Bambino.

La notte di Natale verrà celebrata la Messa a mezza-notte accompagnata da canti natalizi eseguiti da unpiccolo coro animato dai chitarristi Renato Sartori eFrancesco Donati.

Il 31 dicembre canto del Te Deum durante la Messavespertina per ringraziare il Signore per l’anno appenatrascorso.

Verrà realizzato un bel presepio nelle sale dell’Ora-torio, su iniziativa di Massimo Galletti, un po’ più ridottorispetto quello dell’Anno Santo del 2000 ma sempre bellocomunque e da meritare di essere visitato.

Le feste si chiuderanno con la festa dell’Epifania e inquell’occasione si fa la benedizione dei fanciulli e deiragazzi e poi nel teatro viene allestita la “befana” per tuttii ragazzi organizzata da vari enti fra cui Pro Loco eComune.

A Monterchi il 17 gennaio ricorre la tradizionale fieradi Sant’Antonio e da qualche anno questa fiera, conl’impegno dell’Amministrazione locale, è stata rivaluta-ta e vede la partecipazione di gente dai comuni vicini. È

Da San LeoNel mese di dicembre c’è la preparazione al Natale

con il gruppo dei ragazzi della parrocchia anche se ledistrazioni “del mondo” sono tante e molto allettanti.Comunque con i ragazzi organizzeremo senz’altro qual-cosa. Intanto il presepio e poi, forse, qualche recita inchiesa o, addirittura, come abbiamo fatto qualche anno,un “Presepe vivente”.

La Madonna Immacolata è una festa molto sentitae legata al territorio anche per il fatto che per questa festa,come per quella di mezz’agosto, ci si recava nella chiesadi Corsano. Purtroppo da qualche anno questo non è piùpossibile. Speriamo di poter riprendere questa belladevozione. Comunque siccome non leghiamo certo l’amo-re alla Madonna con questa specifica chiesa la festa nellachiesa di San Leo vedrà la partecipazione di moltopopolo.

Il 13 dicembre è un giorno ricordevole per la festa diSanta Lucia che viene particolarmente venerata qualeprotettrice della vista.

La novena di natale sarà l’occasione per eseguire ilcanto del Magnificat che nei giorni precedenti tale novenami vedrà a offrire brevi lezioni per la corretta esecuzionedel canto mentre la traduzione è conosciuta praticamenteda tutti ma l’esecuzione nella lingua latina è particolar-mente suggestiva. Il 24, vigilia del Natale, la SantaMessa solenne a mezzanotte vede presenti molti ragazzie le loro famiglie.

L’ultimo dell’anno, giornata del ringraziamento peraver aggiunto un ulteriore anno alla nostra vita, si cantail “Te Deum”.

Una delle più vive feste della parrocchia, che ha moltoterritorio in campagna, è senz’altro la festa di Sant’An-tonio. Ancora ci sono i festieri che provvedono allaraccolta delle offerte che vengono utilizzate per la par-rocchia e che, in tempi antichi, erano utilizzate anche perdare sollievo ai bisognosi. La distribuzione dei paninibenedetti è un po’ il ricordo di quel gesto antico. Durante

questa una fiera che caratterizzala nostra comunità e il nostropaese. Viene fatta al Mercatalenel luogo tradizionale.

Nel pomeriggio, alle ore 16,nella chiesa delle Monache, sicelebra la Messa in onore delSanto si benedicono i panini chevengono distribuiti ai presenti edopo la Messa il sacerdote escedalla chiesa e benedice i mangi-mi che si trovano deposti di fron-te alla chiesa. L’anno passatoera stata organizzata anche labenedizione dei cavalli e di altrianimali nella piazza del mercato,auguriamoci che anche quest’an-no venga ripetuta.

il giro nelle case degli agricoltorivengono distribuite le immagini delsanto.

Data la giornata non festiva daqualche anno è stato deciso di spo-stare la festa per Tubbiano alla do-menica precedente, quindi il 13 gen-naio, e per San Leo alla domenicasuccessiva, cioè il 20.

Per la vita civile della parrocchiac'è da segnalare il semaforo all'in-crocio con la via d'Anghiari che staper essere messo in funzione. Augu-riamoci che risolva il grave proble-ma esistente in quel luogo. La situa-zione comunque è migliorata già conl'allargamento della curva e la crea-zione di spazi per le auto in sosta.

Copia del quadro, purtroppo scomparso, ese-guito dal pittore anghiarese Fusai nel 1782 perla chiesa di San Lorenzo a Ricciano (articolo apag. 8). Digitalfoto Emmedipì.

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Caro vecchio Ponte,sei nato tanti anni fa per collegare l’antica strada romanache dalla Toscana portava in Romagna.

Eri importante e desti il nome a questo paese. Forsesopra di te passò anche San Francesco quando, dal Montedella Verna, andava al Castello di Montauto.

Poi venne la transumanza, ed eri attraversato dabranchi di pecore, cavalli e mucche che in invernoandavano in Maremma e in estate tornavano ai luoghi diorigine (quel giorno era una festa per tutti i bambini).

Ora è arrivata la civiltà e sopra di te non passano piùanimali, ma pesanti trattori. E così con il tempo ti seilogorato e sei diventato vecchio.

Avevano promesso che ti avrebbero rimesso a nuovo.Ma sai com’è in questo mondo: le promesse si fanno, mapoche volte si mantengono, e così tu sei sempre lì adaspettare che qualcuno si ricordi di te e ti faccia tornareimportante come un tempo!

Un amico del vecchio Ponte

Le acciughe di Lètodi Mario Del Pia

Raccontando questo episodio, che riguar-da da vicino l'amico Natalino, voglio ricorda-re la sua mamma morta il 15 settembre scor-so, il suo babbo Leto e ricordare anche il tan-to lavoro di questa famiglia che, come moltealtre di quei tempi, hanno fatto il possibile, equalche volta l'impossibile, per migliorare lasituazione economica e il futuro dei propri fi-gli.

S'era nel dopoguerra quando di beni diconsum o non è che ce ne fossero molti.

Lèto, con la moglie Rina, che era cono-sciuta come la "Rina de Lèto", gestivano ilnegozio di alimentari situato negli ambientioggi utilizzati dal ristorante la Nena. Natalino,allora ragazzotto, era al banco per aiutare inbottega ed un cliente, entrato in negozio,chiede dove fosse il padre. Natalino serena-mente rispose: -È di là che fa l'acciughe.

In pratica Lèto, rimasto forse senza acciu-ghe, provvedeva a... trasformare le sarde inacciughe tagliando loro la testa. Era infattiquesta la differenza più evidente fra questidue prodotti sotto sale: le acciughe non ave-vano la testa.

Non so se la cosa si sia ripetuta altre vol-te. Sta di fatto che la battuta è piaciuta allagente che l'ha inserita fra quelle rimaste fa-mose.

Notizie dal G.S.Fratres Dynamis Bike

Domenica 16 settembre scorso il Gruppo SportivoDynamis di Anghiari ha partecipato con una numerosarappresentanza alla “Rampilonga” che si svolge ogni annoa Moena in Trentino. I Bikers di Anghiari partiti in co-mitiva, hanno veramente dato prova di coraggio e tena-cia, perché quasi tutti hanno portato a termine la durissi-ma gara nonostante le proibitive condizioni atmosferi-che. Infatti sulla cima del monte Lusia ( 2.200 m.) c’era-no ben 30 cm. di neve ed al passaggio della gara imper-versava una bufera di neve e vento ghiaccio che impedi-va la visibilità. Ma i “nostri eroi” hanno tenuto duro esfidando un terreno viscido e ghiacciato hanno avuto illoro nome in graduatoria generale. Importante anche iltifo e l’allegria che ha accompagnato i nostri bikers an-ghiaresi per le cime meravigliose delle Dolomiti.

Altro appuntamento ciclistico: la “bringolata” dell’11novembre ad Anghiari, in occasione appunto della Festadei Bringoli.

Il ponte del Ponte luogo di incontro in occasione della estiva Camminatadel contrabbandiere. Nel riquadro una veduta laterale. DigitalfotoEmmedipì.

LUNEDÌ24 DICEMBRE

Torna"Il Ceppo in Piazza"

Appuntamento in Piazza Baldaccio alleore 17 con tutti i bambini di Anghiari.

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È questo il titolo della foto riprodotta sopra anche per ilfatto che in effetti sono tre sorelle. Sono Olga, Santa eMaria Scartoni. Al tempo della foto (anni 25/30) abita-vano alla Vigna del Poggio ed erano conosciute per laloro allegria: per tutti erano le tre ballerine. Riproducia-mo la foto, in parte deteriorata, come esempio delle tantefoto che sono nei cassetti delle nostre case e che rappre-sentano una storia, un legame con una persona cara. Ge-neralmente venivano stampate proprio per essere inviatea parenti, amici, ma anche fidanzati, che abitavano lon-tano, proprio per rinsaldare quel legame affettivo cheuniva e che ancora unisce le persone.

Le tre sorelle

‘Sta cara Maestraa noi à lasciatoma nella scuolaun segno à lanciato

Il suo sistemada tutti apprezzatoil segno di leitra di noi à votato

Con grande amoresvolgeva il lavoroai cari alunnià lasciato il suo dono

Dono di studiodi grande amoreché per la scuolaè un grande onore

Grande passioneper il lavorocon la famigliadolce il decoro

Lavoro duroaccanto al maritosempre presenteal lavoro distinto

Tanto lavoronella campagnadella famigliafu grande compagna

La sua aziendaormai avviatasempre da leifu sempre curata

Questa grande donnacon umiltà e devozionetutti i lavorià fatto con amore

Lavori durima mai à cedutopurché il lavoronon vada perduto

Ai cari figli‘sta cara Mammaché forse per loroè stata una manna

Il suo sacrificioda lei accollatopossano i figliun passaggio beato:

Armonie... di Capo d'annodi Amedeo Vellati

Soffitte squallide, sale parate,ceneri spente, belle fiammate,pellicce morbide, stracci indecenti,senza ricovero vecchi languenti.

Visucci lividi e rubicondi,guance, singhiozzi, visi giocondi;veglie fantastiche, mense copiose,notti sul lastrico, fami rabbiose.

Così d'ogni anno s'apre la viaSanta... ARMONIA.

Alla cara maestra Fannydi Armando Zanchi

A N G H I A R IV E C C H I O

LUNEDÍ10

DICEMBREFESTADELLA

MADONNADI

LORETONella chiesa di Badia, dopola S. Messa delle ore 18,processione per le strade diAnghiari vecchio.

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Ben presto vedremo l’€uro! Mancano ormai pochi giorni al momento in cui potremo entra-re in possesso delle prime monete.

Dopo il 15 dicembre sarà possibile ritirare in Banca i cosiddetti Starting Kits; questi“pacchetti” di monete dalla composizione predefinita saranno disponibili per tutte le famiglieitaliane.

Il MiniKit, destinato alle famiglie del valore di 12,91 euro, sarà composto da:

Tipo di monetaDa 1 centDa 2 centDa 5 centDa 10 centDa 20 centDa 50 centDa 1 euroDa 2 euroTotale

N° di monete

Un’altra composizione di monete di valore superiore - 315 € (circa 610.000 lire) - saràdestinata agli operatori commerciali e dovrà servire come prima alimentazione per i negozian-ti.

Nel periodo 1° gennaio 2002 - 28 febbraio 2002 circoleranno insieme le “vecchie” lire e lanuova moneta.

In questi due mesi, definiti “della doppia circolazione monetaria”, si assisterà allo sforzomaggiore del sistema bancario italiano che sarà chiamato a garantire il ritiro delle lire e lamessa in circolazione degli euro.

La Banca di Anghiari e Stia ha pensato di agevolare la diffusione delle nuove monetepresso i propri clienti cominciando a consegnare gli Starting Kits dal 15 dicembre - comeprevede la legge - ed addebitando il controvalore nei conti correnti con valuta 2 gennaio2002.

Potrete quindi prenotare fin da subito i vostri €uro, presso tutti gli sportelli della Banca outilizzando una innovativa modalità via web nel sito internet www.bancadianghiariestia.it, lipagherete il 2 gennaio.

Benvenuto €uro !

B E N V E N U T O € U R O

111010

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

“Il Nappone…”

Con questo nomignolo era ormai consuetochiamare l’amico Bruno del Pianta, attribu-ito forse per la grandezza evidenziata del suonaso.Sicuramente Bruno era ormai diventato unodi quei personaggi “tipici” di Tavernelle. Èimportante ribadire però che l’appellativo ti-pico non era dato solamente dal fatto chefaceva o poteva far ridere con le sue battuteo modi di fare. I suoi atteggiamenti, così na-turali e semplici, facevano ripensare ad unmondo quasi scomparso, quello della civiltàcontadina, dove la semplicità e la genuinitàdei comportamenti era un modo naturale diessere. Così Bruno era nato e continuava avivere dentro questa tipicità di vita, aiutandoci, soprattutto a noi piùgiovani, a fermarci ed a riflettere che il chiamarlo tipico era forma-le, perché tipico non lo era più (di questa società); semmai era pro-prio lui ad essere “atipico”, ma proprio questa atipicità lo rendevaunico, e quindi tipico. Il modo di presentarsi nelle case per la con-sueta “veglia” in compagnia delle altre famiglie, la sua comparsaimprovvisa e inaspettata a feste od altri ritrovi (riunioni, prove…)che non dava in fondo fastidio, ma al contrario riportava spesso lacalma, la gioia: regalava insomma a tutti un sorriso.La sera di sabato 27 ottobre è morto all’ospedale di Sansepolcro, ele campane di Tavernelle lo hanno annunciato la domenica dopo, il28.Resta infine il ricordo di una persona semplice, il ricordo di unasemplicità e schiettezza nei modi di fare; resta a noi per sempre ilricordo del suo sorriso.

Incontro con don Francesco Sensinidi Patrizia Tavernelli*

Domenica 28 ottobre scorso le catechiste della parrocchia di Taver-nelle hanno incontrato don Francesco Sensini, direttore dell’ufficioCatechistico Diocesano.Don Francesco, già conosciuto per i corsi tenuti a Sansepolcroproprio per i catechisti di tuttala Valtiberina, è una personaestremamente disponibile e haaccettato volentieri l’invito chela parrocchia di Tavernelle gliha fatto per iniziare l’AnnoCatechistico. Ha celebrato laMessa delle ore undici e trentainsieme al parroco don JuanCarlos e poi ha tenuto un breveincontro al centro parrocchia-

“ Non temere…”Professione religiosa al Cenacolo di

Montauto

Proprio così. L’esortazione “non temere”è risuonata nel caldo pomeriggio di sabato 29settembre al Cenacolo di Montauto, in occa-sione della professione dei primi voti di suorAntonella Fani. Ripeteva infatti il cantod’offertorio: “non temere Maria…” “non te-mere Abramo…” e poi Mosè, Giuseppe, Pie-tro… tutte persone che hanno avuto un po’ ditimore ma, una volta abbandonate nella Pa-rola di Dio, sono diventate grandi, eccezio-nali, uniche.

Ed è stato quindi molto bello vedere l’ab-bandono dell’Antonella, in ginocchio davantiall’Altare, pronunziare i suoi Voti, il suo “si”,proclamare il suo abbandono totale a Dio, sen-za riserve e con tutta la vita.

E questo fatto mette davvero in crisi! Nonnascondo una leggera commozione che hoavuto mentre ad Antonella veniva sistematoil velo e la croce pettorale. E più ancora, ri-peto, mentre ella ha pronunziato davanti al-l’Altare la professione religiosa, cioè la uffi-ciale richiesta di ingresso nell’ordine di No-stra Signora del Cenacolo. La richiesta, ac-colta dalle mani di Sr. Augusta, madre gene-rale, è stata consegnata al Sacerdote Celebran-te, che, postala sull’Altare ha affidato la vitadi Antonella nelle mani della Chiesa, e cioè diCristo.

I tanti amici poi hanno animato la bellaCelebrazione con canti adatti, tutti scelti daAntonella, e preparati in più di un mese diprove dal coro “unito” di Anghiari e Taver-nelle. E di questo lavoro ringraziamo sentita-mente la Norma e il resto della Compagnia.

Nel chiostro del Cenacolo è proseguita lafesta, tra canti, battimani e ritornelli che han-no rallegrato la serata. Fino a tardi, infatti,nel chiostro di Montauto tante persone, daiparenti, agli amici, alla tanta gente comuneintervenuta, hanno voluto salutare SuorAntonella, esprimergli la propria gioia maanche comunicargli, come ha detto don Gia-como, che ha detto la messa, di essere statimessi in crisi; è il regalo più bello, ha detto ilsacerdote, che potete fare a lei ma anche avoi stessi.

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Dalla chiesa di Galbino

Come vuole la tradizione, la II domenica di ottobre èstata celebrata a Galbino la festa della Madonna delRosario.

In passato questa festa era molto più sentita, lagente partecipava a questo genere di feste che sisvolgevano per tutto il mese di ottobre, mese appuntodedicato alla Vergine, in particolare al S. Rosario.

E così, lo scorso 14 ottobre a Galbino abbiamorespirato una bella aria di festa. Nel pomeriggio c’èstata la S. Messa preceduta dal Rosario. Poi, nelgiardino antistante la chiesa, la conclusione con unapiccola merenda preparata per tutti gli intervenuti.Tra l’altro erano presenti anche numerose persone diAnghiari e dalle altre parrocchie vicine.

Poi il primo novembre, festa di tutti i santi, è statacelebrata la Messa e la processione fino al cimitero.Dentro il camposanto abbiamo pregato per tutti inostri defunti e infine don Marco ha benedetto tuttele tombe che si trovano a Galbino. Nonostante iltempo incerto molta gente ha preso parte anche aquesta Celebrazione.

Infine il 30 novembre i festeggiamenti per iltitolare della chiesa: S. Andrea Apostolo. In tardaserata la santa messa, poi il consueto ritrovo convi-viale con i capofamiglia della Parrocchia.

le donando a tutte le catechiste intervenute due praticiopuscoli per la catechesi: uno per la preparazione alNatale (Nell’attesa della tua venuta) e uno sulla preghiera(Signore, insegnaci a pregare). C’è stato poi il pranzosempre al centro parrocchiale che si è concluso con unpiccolo dono di riconoscenza che le catechiste hannoofferto a Don Francesco. All’incontro erano presentianche una rappresentanza dei catechisti di Anghiari e diSansepolcro.Grazie Don Francesco per la affabilità, la disponibilità ela semplice chiarezza con la quale ci proponi i temi per ilcammino arduo e bello che siamo chiamati a compiere nelnome del Signore!* Catechista della Parrocchia di Tavernelle.

Qui sopra è raffigurata la processione mentre arriva al cimitero di Galbinoe, nel riquadro, don Marco e i chierichetti. A sinistra: Ritrovo davanti alla chiesa di Galbino in occasione della festadella Madonna del Rosario.Nell'altra pagina: in alto Bruno Del Pianta e in basso l'incontro di donFrancesco Sensini con le catechiste di Tavernelle.Foto Alessandro Bivignani.

Lunedì 24 dicembreVigilia del S. Natale

“Fiaccolata alCenacolo”

Animata dai giovani della Parrocchia

Partenza da Tavernelle alle ore 22,30per partecipare alla Solenne Messadi mezzanotte a Montauto.

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Notizie su Tommaso Becketdi Athos Camaiti

II parte

Prosegue in questo numero la cronistoria della vita diSan Tommaso Becket iniziata nel numero scorso e a cui sirimanda per avere un quadro completo delle notizie.

* 1165 La reazione del re d’Inghilterra fu di bandire l’arci-vescovo e quelli legati a lui, condannandoli all’esilio.Il 23 novembre 1165, il papa fa rientro a Roma approfit-tando della lontananza del Barbarossa e del nuovoantipapa.

* 1166 Il 5 aprile Alessandro III (da Roma) conferma ilprimato della Chiesa di Canterbury ed il privilegio delsuo titolare di incoronare i re d’Inghilterra. Il 12 giugnoil Becket dalla Chiesa Abbaziale di Vezelay, lanciaalcune scomuniche a vescovi e baroni inglesi e condannale costituzioni di Clarendon. Nel mese di novembre ilBecket lascia Pontigny, in seguito all’ingiunzione fattada Enrico II al Capitolo Generale dell’Ordine Cistercensedi espellerlo. Prende dimora presso l’Abbazia benedetti-na di Saint Colombe a Sens, protetto dal re di Francia.

* 1169 Il 7 gennaio il Becket è invitato a Montmirail daLuigi VII per un incontro, presente Enrico II. L’arcivesco-vo ribadisce la condanna delle costituzioni di Clarendon.Il 18 novembre nuovo incontro a S. Denis sempre presentii due monarchi.

* 1170 - Il 14 giugno, Enrico il giovane (figlio di Enrico II)è incoronato da Ruggero di York. Il papa scomunicaRuggero e gli altri vescovi intervenuti. Il 21 luglio, altroincontro del Becket con Enrico II a Fretenal, presente il redi Francia. Qui viene fornito il salvacondotto per rientrareliberamente in Inghilterra. Il 30 novembre, dopo 7 anni diesilio, egli si imbarca per l’Inghilterra. Il 2 dicembre rag-giunge Canterbury. Il 29 dicembre è assassinato nella cat-tedrale.

* * *Inos Biffi, nel sottoporci la cronistoria e le annotazioni sulla“Vita” di Tommaso Becket, precisa che le fonti di informa-zione sono piuttosto lacunose e vaghe, ma le date che egli cifornisce sulla rapida carriera di questo personaggio ritengosiano da accettare.Contrasti ci sono e sorgono con quanto affermato a Gaglianonel Mugello e dal nostro Taglieschi, dal periodo 7 ottobre1163 al novembre 1164.È indubbio che il Taglieschi sbaglia in più occasioni date eperiodi, i documenti che afferma di aver visto a Camaldoli,con riferimenti e date non sono stati rintracciati, forsedistrutti.L’Ascani da parte sua dice di avere il 99% di dubbi sulpassaggio del Becket da Anghiari e qualche dubbio puòrimanere, ma oggi pur constatando le manchevolezze delTaglieschi, ribalterei la scommessa.

Ascani mette in dubbio che il Becket sia venuto persino inItalia, sbagliando, bastava la visione di una buona enciclope-dia per sapere che almeno a Bologna c’era stato.Sicuramente non era al corrente dell’incontro con CelestinoII, che il Taglieschi dice nato a S. Fista nel comune di Citernae la storia di Città di Castello, lo indica quale suo figlio.Avevo il fascicolo della serie “Le Cento Città d’Italia”riguardante questa città e vi trovo scritto: Celestino II fu papaper 5 mesi nel 1140 (data sbagliata perché lo fu nel 1143-44),ma contiene una notizia importante: fu scolaro di PietroAbelardo a Parigi.Da Inos Biffi si apprende che a Parigi insegnavano valentimaestri tra i quali P. Abelardo e da tutta Europa vi accorserouditori; Giovanni di Salisbury, il Becket e l’abate Pietro daCelle (ed ora sappiamo Pietro da Castello) furono tra questi.Appare chiaro che il Becket nel 1143, fu tolto dal suo impiegodi contabile e introdotto a Canterbury, perché legato daamicizia con Pietro da Castello. Teobaldo aveva necessità dirisolvere affari importanti con la Curia romana. Solo questospiegherebbe il motivo dell’assunzione e dell’incarico direcarsi a Roma, quasi immediato, incarico coronato dasuccesso e motivo principale della grande considerazioneche a lui ne derivò.Celestino II (Guido da Castello) è ricordato per aver tolto lascomunica a LuigiVII re di Francia.Esistono varie let-tere indirizzate a“Magister Guidonide Castello” del-l’abate Pietro e diS. Bernardo.Dunque il Becketnel 1143 attraver-sò la Toscana; nel-le note che riguar-dano la sua “Vita”a pag. 161 è detto“…né fu l’unicavolta che egli feceparte di ambasce-rie presso la Cu-ria Pontificia esempre nella stes-sa pagina ripete:non sappiamoquante volte equante fatiche ab-bia sopportato perraggiungere la

Dal Libro di Trotta-Casciu su Sant'Agosti-no, 1991: Ricostruzione prospettica dellacappella di Sant'Antonio (quella sorta nelluogo dove sembra si sia fermato TommasoBecket) e, nell'altra pagina, l'individuazionedella cappella stessa sulla planimetria dellachiesa.

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Sede Apostolica e as-solvere i compiti chegli erano stati affi-dati.Nell’anno 1162, afine gennaio, papaAlessandro III(1159-1181), in pie-no contrasto con ilBarbarossa, fuggì inFrancia.Il 27 maggio 1162,Tommaso Becket,con l’assenso del red’Inghilterra, vieneeletto arcivescovo diCanterbury.Non è esatto quindiquanto narra ilTaglieschi, che ilBecket l’anno 1162,venuto in disgraziadi Enrico II partì dal-l’Inghilterra e se ne

necessariamente sconvenienti alla Chiesa di quel tempo, dalmomento che pur essendo arcidiacono e investito di unbeneficio ecclesiastico, era ritenuto un “curiales” (un uomodi corte). La guerra cessò nel 1160 con un armistizio. LuigiVII ed Enrico II si riconciliarono nel 1170 per meritodell’arcivescovo Pietro da Tarantasia (1102-1174) su incari-co di Alessandro III (così riporta l’Enciclopedia ModernaItaliana).Nella cronistoria di Inos Biffi, non mi convincono i 7 incontridiretti, dal 1165 al 1169 fra i due re, tre dei quali presente ilBecket, che Enrico II voleva riportare in Inghilterra e LuigiVII fu mediatore.Tra i due stati i rapporti non erano sicuramente idilliaci, gliincontri dei massimi esponenti di queste due nazioni, misembrano poco credibili, erano i ministri delle rispettiveparti che dovevano esserne interessati.Il Becket, dopo la fuga, sicuramente si presentò a Sens, doveil papa si era stabilito e da lì accompagnato da alcuni monacidell’ordine di S. Antonio Abate, passò in Italia per essereverso la fine del 1163 nel Mugello.Al novembre del 1164, si può riprendere e far combaciarequanto affermato dal Taglieschi e questa mia supposizionecon il racconto di Inos Biffi e di essere certi dell’accoglienzaal Becket del re di Francia a Soisson, dopo che il papa neaveva appianata la strada.

Edifici sacri dedicati a S. Tommaso Becket

1 Chiesa di S. Bartolomeo a Gagliano nel Mugello (FI) chesi dice da lui consacrata nel 1163 (Repetti).2 A Cittanova (VE) chiesa dedicata a S. Thomas martirisricordata nel 1189 (Dorigo V. – Venezia sepolta nella terradel Piave).3 Chiesa di S. Fedele a Poppi – Il 2° altare vicino allaSacrestia ha avuto vari titolari tra cui il Becket, risalente al1556. Tavola di Carlo Portelli di Loro con S. Benedetto e ailati S. Tommaso e S. Michele.4 Nel castello di Pollerone (Aulla – Val di Magra) chiesadedicata a S. Tommaso di Canterbury (Repetti).5 A Badia Tedalda – La parrocchia di Montebotolino èdedicata al Becket.6 Ad Ancona c’è una chiesa con una cappella dedicata alBecket.7 A Roma – Ospizio per pellegrini inglesi edificato da re Ofia(primi VII secolo). Fu abbazia di S. Trinità degli Scotti. Nel1575 il Cardinale di Norfolch, riedificò la chiesa dedicando-la a S. Tommaso Becket (Armellini – Le chiese di Roma).

Opere pittoriche dedicate al Becket

1 Cattedrale di Sansepolcro: Madonna con Bambino, S.Caterina di Alessandria e il Becket.2 Chiesa di S. Giovanni a Spoleto: affresco dell’assassinio(da Storia Illustrata)3 A Montelabreve (oggi depositata nel palazzo vescovile diSansepolcro) è raffigurato con una scure piantata nel capo.4 A Siena: tre dipinti-miniature fatte risalire al sec. XV(Inventario manoscritto Biblioteca Com. di Siena – Vol 1°).

Varie

1 A Napoli piazza a lui dedicata.2 Opera teatrale di P. Grenville “Becket e il suo re”.

venne a Roma da Alessandro III.Tenendo conto della tradizione che lo vuole nel 1163 aGagliano nel Mugello (FI), dove di passaggio vi consacrò laChiesa di San Bartolomeo e riprendendo poi le affermazionidel Taglieschi, che lo dice il 25 giugno 1164 in Anghiari, conRolando da Montedoglio, abate del convento di SanBartolomeo, la sua fuga dall’Inghilterra, bisogna sia avvenu-ta nel 1163.Il Biffi si avvale degli scritti di P. Aubé e Barlow, storiografi,che riportano le peripezie del Becket esule circa 700 annidopo i fatti reali e se vogliamo dare credibilità a quanto siritiene nel Mugello ed al soggiorno fatto in Anghiari, nonpossiamo prestarvi fede.Abbiamo visto che voler ricostruire avvenimenti così lontaniè facile sbagliare anche se con provata esperienza da storico.Da dilettante speravo di dare più certezza del passaggio delBecket dalla nostra zona che sicuramente conobbe. Per averletto di recente che un religioso italiano, poi eletto vescovodi Benevento, fu compagno di fuga del Becket, ho cercato diavere informazioni più precise, non mi sono pervenute.Continuerò a fare ricerche, nel frattempo con presunzione,pur azzardando di essere smentito, voglio concludere conuna mia personale supposizione.Tommaso partecipò all’assemblea del luglio 1163 a Woodstocdove si elaborarono le Costituzioni (antiche consuetudini delregno, secondo scrittori inglesi) che si intendeva legalizzaree che il Becket avversò in parte.All’Assemblea che si tenne il 7 ottobre a Westmister, vide lamaggior parte dei vescovi piegarsi alla volontà della corona,fu deriso e insultato dai baroni presenti. Il re pretese unariparazione pubblica per l’ostruzionismo dell’arcivescovo estabilì per il gennaio 1164 la Corte di Clarendon; fu inoltreordinato l’esilio al suo segretario. È da credere che il Becketnon attese, in incognito passò in Francia.

* * *Nel 1159 il Becket quale cancelliere partecipò alla guerracontro il re di Francia, applicò una tassa per sostenerla, lo“scutagium”.Le sue imprese militari, scrive il Biffi, non apparivano

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Santo Natale 2001

Sabato 22 dicembrechiesa della Propositura

ore 21

I bambini dell'Oratoriopresentano

E una stellafiorì a Natale

La leggenda messa in scena dai bambini delle classiIV e V del catechismo, racconta il fantastico viag-gio verso la luce degli uomini e degli animali di unpaese all'ombra di due alte montagne, che non ve-deva mai il sole. Un viaggio di PACE per uscire dalbuio della paura e della diffidenza e raggiungere laluce dell'AMORE e della GENEROSITÀ

La tela di Sant'Anna è restaurata

Quando il giornale arriverà nelle vostre case la tela diSant’Anna che si conserva nella chiesa della Propositurasarà ritornata dal restauro. Nei primi giorni di dicembrecomunque si provvederà alla sua ricollocazione nel pri-mo altare destro della Propositura. È una tela ed un altarea cui noi anghiaresi siamo molto affezionati anche per laconsuetudine di appoggiare sopra la mensa dell'altare perqualche attimo i bambini appena battezzati.

Ricordiamo che sono pervenute diverse offerte inmemoria di Roberto e con quella di Anna Arrighi inmemoria dei genitori la cifra totale ammonta a circaquattro milioni.

Volontariato

I dipendenti della Casa protetta e alcuni volontari sisono prodigati per far trascorrere una giornata diversaagli anziani della Residenza . Il tre settembre tutti sonostati portati al Santuario dove alle 11,30 don Juan Carlosha celebrato per loro la Santa Messa.

Un semplice pranzo, ma diverso dal solito, ha resoancora più felici i cari nonni.

L’Anna, infine, aveva pensato proprio a tutto, anchealla musica e così, chi poteva, ha fatto un ballino.

A fine serata abbiamo tirato le somme: la giornata erastata bella, i vecchietti erano felici, contenti di averetrascorso un po’ di tempo diversamente dal solito.

Certamente questo aveva comportato un bel lavoro daparte degli operatori e dei volontari. Avevamo peròconvenuto che certe uscite sarebbero state per i nonni,un’ottima medicina, quindi è nostra cura organizzareancora qualcosa del genere. Per questo abbiamo pensatodi lanciare un appello: coloro che hanno tempo e vogliadi dedicare qualche ora agli altri, ai più soli e deboli, sonopregati di contattare la signora Anna Rossi.

C’è necessità di volontari anche per poter organizzareuna Caritas Parrocchiale che aiuti soprattutto gli anzianisoli nelle loro case alle volte impossibilitati anche adandare a fare la spesa. Inoltre (scusate se chiedo troppo)ogni 15 giorni siamo in Propositura per la pulizia dellachiesa. Noi siamo lì, chiunque voglia dare una mano saràil Benvenuto e sarà pagato con un “Dio te ne rendamerito”.

Francesca

Donazione del MammaluccoGli eredi Bartolomei hanno voluto

donare alla parrocchia di SanBartolomeo di Anghiari un immobileche era di proprietà di don VittorioBartolomei denominato “IlMammalucco”. Ringraziamo gli erediper la generosità dimostrata e perquesta attenzione nei confronti dellanostra parrocchia. Nel giro di brevetempo il palazzo verrà valorizzatoanche grazie alla sua posizioneadiacente alla chiesa di Sant’Agostinoin cui attualmente ci sono degliimportanti lavori di restauro. Questopalazzo quindi sarà parte integrantedella complesso di Sant’Agostino e,perché no, della cappella disant’Antonio che si trova al di sottodell’attuale livello della chiesa eprospiciente la riaperta via di Ronda.

Rinnoviamo l’invito, a chilo desidera, di promuoverequesto come altri restauridelle opere d’arte custoditenelle nostre chiese.

Ricordiamo infine che ilrestauro di questa tela è statopromosso dalla famiglia edagli amici di RobertoGiabbanelli.

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Tra il terrorismoe guerre a diffusionequi ogni popoloattende la razione

Razione di malee tanto di doloretante le tombecon sopra il suo fiore

Fiore di vitache si è immortalataper quella guerrada noi mai dichiarata

Orde di follicon teste indottrinatelassù dal cielosi credono immortalate

Quando la morteraggiunge te nel pratotu stai sicuronon esci dal fossato

Il Paradisolì sotto la terrasolo i vermia te faranno guerra

Lassù dall’altoi grandi protettoriscuotono la testadi fronte a ‘sti coglioni

La vita è sacrae lei non è armatadi donne verginiper la tua trasvolata

Tu resti a terradai piedi calpestatola dove il tuo corpoè stato sotterrato

Non c’è regalispecie quei divinise questi uominisi mostrano assassini

Davanti alla morteun uomo normalenon c’è promesseche ti possono cambiare

Resti stecchitoattaccato alla tua terrae tu li sottohai finito la tua guerra

Io da vecchiono ho visti tanti partirema di lassùancora hanno da venire

Ché con la guerrasi crei tanti eroima i dolorisaranno i tuoi:

24 settembre 2001

Le guerre della distruzionedi Armando Zanchi

IL DIZIONARIO DEL REPETTI FESTA DELLA TOSCANA

Il Sindaco invita la cittadinanza a partecipare alla seconda Festa dellaToscana che si terrà anche ad Anghiari venerdì 30 novembre 2001, con ilseguente programma:

Visite guidate e gratuite ai “Musei di Anghiari”.Atrio del Palazzo Comunale. Mostra allestita dall’Istituto Statale d’Arte diAnghiari e Sansepolcro sul tema della pace.

ore 17 Suono delle campane delle Chiese e del “Campano Civico” diAnghiari.

ore 17.15 Seduta straordinaria del Consiglio Comunale al quale interver-ranno gli studenti delle scuole coinvolte nel progetto “La mia scuola perla pace”.

ore 18 Esibizione della Banda della Filarmonica “ Mascagni” di Anghiari.ore 18.30 Inaugurazione del percorso pedonale di accesso al borgo antico.

Taglio del nastro e riapertura ufficiale della via di Ronda, anticocamminamento sulle mura di cinta, a difesa della città, rimasto chiuso alpubblico da tempo immemorabile. Il percorso attraversa i sotterraneidella ex Fattoria Bartolomei Corsi e della Chiesa di S. Agostino ,riportandone alla visibilità le originali strutture medievali.

ore 18.45 Dolci tradizionali e “castagnole, vinsanto e “canaiola” per tuttii cittadini.

“Il 30 novembre 1786 nel Granducato di Toscana, per la prima volta almondo, viene abolita la pena di morte. Per il secondo anno consecutivo,per ricordare quello straordinario evento, si celebrerà la Festa della To-scana, un’occasione per meditare insieme sulle nostre radici di pace e digiustizia, per coltivare la memoria della nostra storia, per attingere conrinnovato entusiasmo alla tradizione di diritti e di civiltà che nella nostraRegione hanno trovato forte radicamento e convinta affermazione.Nel tempo del federalismo, questa è l’originale identità che la Toscana mettein comune con le altre regioni dell’Italia e dell’Europa; una identità perunire e non per dividere, per accogliere e non per escludere, secondo unostile di vita che da sempre caratterizza i cittadini di questa terra”.

sulti gradito a tutti voi. È il nostrograzie.Un benvenuto a Manuela Ghignonidi Roma e alla signora GuglielmaParlanti di ben… 91 anni da Ravenna.Un saluto all’amico Federico Topada Brescia che non dimentica An-ghiari e a Vally Fastacchini che cimanda la sua offerta in memoria deigenitori e del marito Alberto Cerboni.

Baggi Gian Domenico, TavernelleBruschi LeoneElisei Domenico, San LeoLucertini PaoloMariotti Mario, San RemoOfferta anonimaUna personaPapini GianniParlanti Guglielma, RavennaPolverini SergioTanfi Silvano, ParigiTopa Federico, Brescia

Allegato aquesto nu-mero trove-rete la de-scrizione diA n g h i a r itratta dal Di-zionario delR e p e t t istampato nel1833. Ci au-guriamo ri-

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Balli, orchestre e complessi, luoghi e tempi delballo, costumi ed usanze in Anghiari dall’iniziodel ‘900 ai nostri giornidi Flavio Mercati VI parte

IL NUOVO GRUPPO

Costituitosi nel 1963, era così composto:Leonardo Del Furia, sassofono contralto; Leonardo

Pigolotti, pianola e fisarmonica; Pietro Mercati, chitarra;Severino Ceccherini, basso; Mario Testerini, tromba; DinoTesterini, batteria; Mario Garavani, sax-tenore; MariellaDel Bolgia, cantante.

Qualche elemento non era del nostro paese, però la sededel complesso era Anghiari.

Giravano un po’ in tutta Italia suonando anche loromusica moderna e liscio. Questa formazione durò circa unaventina d’anni.

Il gruppo si rinnovò poi profondamente. Alcuni elementiprovenivano dalla Valtiberis di cui parleremo appresso.Questa nuova edizione in attività fino a pochi anni fa avevai seguenti componenti:

Mauro Tanfi, chitarra e cantante; Danilo Locci, sassofo-no tenore; Maurizio Frulloni, fisarmonica; Walter Canicchi,batteria; Fabio Boriosi, basso.

Suonando soprattutto il liscio e revival si sono esibiti indiverse località della Toscana, ma anche fuori regione, peresempio in Umbria, nella zona di Venezia e all’Aquila.

I KEMPERKEN(Kemperken è il nome di un uccello africano)Ne facevano parte:Sergio Lombardi (capocomplesso), chitarra;Giuseppe Mariotti, batteria;Giorgio Buricchi, organo;Mauro Maurizi, sassofono;Giuseppe Peluzzi, basso e cantante.A cavallo tra gli anni 60/70 hanno suonato in sale della

Toscana (per esempio anche alla Pineta, al Paris dellaMotina, all’ex Cinema Mondani prima che diventasse disco-teca), dell’Umbria e della Romagna.

Il loro repertorio musicale variava a seconda delle sale incui si esibivano: se il locale era frequentato quasi esclusiva-mente da persone di mezz'età si producevano nel liscio erevival, se invece era un locale di moda fra i giovani,passavano a musica più moderna e attuale.

Ma la loro specialità era la cosiddetta "musica da colon-na". Per comprenderne meglio la ragion d'essere occorrericordare che siamo nel periodo seconda metà anni '60 eprimi anni '70. La liberalizzazione nel costume è ancora agliinizi e dalle nostre parti non è arrivata, le ragazze non vannoancora a passare le vacanze da sole con il fidanzato o aconvivere con lui, non siamo ancora arrivati al periodostorico (cioè quello attuale) in cui ciò che prima era eccezioneè diventata quasi moda.

I rapporti prematrimoniali sono condannati, consideratiilleciti non solo dalla Chiesa, ma, allora, anche dalle fami-glie (indipendentemente dalle opinioni politiche) e dalla

società nel suo complesso, e le ragazze sono di conseguenzaeducate ad evitarli. Qui viene da obiettare: perché solo leragazze?! Ma non c'è uguaglianza fra i sessi?! Non èmaschilismo questo!? A volere esser coerenti fino in fondoforse le obiezioni sono giuste, ma noi qui ci limitiamo solo aregistrare come andavano le cose allora, e allora le ragazzevenivano educate così, alla "purezza" prematrimoniale, perusare un eufemismo. E su questa purezza vigilavano soprat-tutto le mamme. Erano loro che nel dopo-cena accompagna-vano le figlie alle serate danzanti, poi si mettevano sedutelungo le pareti della sala vigilando attentamente sul compor-tamento delle loro protette e dei loro partner. Logicamente,se due che ballavano assieme erano degli innamorati, sop-portavano mal volentieri questo continuo sguardo inquisitorio,che impediva loro qualsiasi forma di intimità. Ecco allorache per favorire le coppiette questo complesso ideò la "mu-sica da colonna", che veniva eseguita dopo la mezzanotte,quando i ragazzini non c'erano più in sala ed alle mammecominciavano ad appesantirsi le palpebre per il sonno. Erauna musica lenta, romantica, soporifera per le mamme, chediventavano sempre più sonnacchiose ed insensibili quasi aquello che accadeva loro intorno, e che invece conciliaval'intimità nelle coppie, le quali, non viste, per sfuggire di piùalla vista si riparavano dietro alle colonne della sala e lì siscambiavano, anelanti, le loro "ardite" effusioni amorose.Cosa non si inventa per amore!

E fu così che nacque la definizione "musica da colonna",diventata oggi "musica da camera...".

La recente versione del Nuovo Gruppo.Da sinistra: Fabio Boriosi, basso; Walter Canicchi, bat-teria; Maurizio Frulloni, fisarmonica; Danilo Locci,Sassofono tenore; Mauro Tanfi, chitarra e cantante.

N.B. - Ci scusiamo se, per ragioni di spazio, a proposito di alcuneorchestre i nominativi sono stati scritti uno fianco all'altro.

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VALTIBERIS

Era così composta:Mauro Tanfi, chitarra e cantante;Danilo Locci, sassofono tenore;Mario Cheli, sassofono contralto;Mario Piccini, fisarmonica;Algerico Bucci, batteria.Negli anni dal 1975/82 si sono esibiti in diverse località

limitrofe fra cui La Motina, Pieve S. Stefano, Città diCastello.

IL COMPLESSO DELLE FISARMONICHE(soprattutto)

Si costituì negli anni ‘84/85 con questi elementi:Domenico Elisei, fisarmonica (direttore); Valdiro Cherici,

fisarmonica; Ivo Valentini, fisarmonica; Salvino Scaccialepri,fisarmonica; Angiolo Moretti, fisarmonica; Mario Piccini,fisarmonica; Antonio Pernici, fisarmonica; Marziano Miano,basso chitarra; Gino Brondoli, batteria.

Suonavano in Piazza ad Anghiari per la “Festa degliospiti”, a Santo Stefano per la festa di settembre, al dancingdella Motina, alla Scheggia, qualche volta fuori. Duraronoquattro o cinque anni.

GLI STRA

Nell’ultimo periodo del secolo appena trascorso si sonopresentati sulla scena musicale di Anghiari anche dei com-plessi che si sono ispirati e che si ispirano (perché alcuni sonotuttora in attività) a musica più moderna. Ne esaminiamouno, gli altri non ce ne vogliano, ritenendolo il più importan-te, sia per il numero dei componenti, che per la sua durata ela notorietà acquisita anche fuori della nostra zona.

Sono appunto GLI STRA che suonavano soprattuttomusica rock-reg ispirandosi anche ai complessi inglesiCLASH e POLICE. Il complesso si costituì nel 1985 e duròsino al ’95.

All’atto della costituzione la formazione era questa:Massimo Dalla Ragione, chitarra e voce;Alberto Vellati, chitarra ritmica;Carlo Urci, basso elettrico;Ezio Boncompagni, percussioni e batteria;Ruggero Cambi, tromba;Massimo Casi, sassofono contralto;Andrea Cenni, voce principale.Dopo pochi mesi si aggiunse Roberto Cherici (tastiera)

uno degli attuali gestori del ritrovo di Anghiari LA PINETABEER GARDEN & PIZZA.

Hanno suonato, fra l’altro ad Arezzo, Perugia, Chianciano,Firenze Campi Bisenzio in occasione dei fatti di Tienammenin Cina nel 1989, e alla nostra Pineta.

MARIO CHELI BAND

È un complesso attuale in attività dal ’95.Ne fanno parte:Mario Cheli, sassofono contralto, sassofono tenore, cla-

rinetto; Walter Andreini, fisarmonica e tastiera; Tania Padelli,cantante, che sostituisce Cecilia Bartolomei.

Suonando il liscio, revival e musica leggera si esibisce inToscana, Umbria ed anche nel Lazio.

Alle orchestre e complessi sopra menzionati vanno poiaggiunti quei complessini senza nome che si formavanooccasionalmente per esempio per qualche veglione al Conventone(ora scuola Media Leonardo da Vinci) o per dei veglioni privati,oppure per qualche serata danzante in occasione di qualchesposalizio secondo una tradizione risalente agli antichi Romani,ma forse ancora più anteriore.

Queste orchestre, complessi e complessini hanno fattoballare e divertire generazioni di Anghiaresi, ma anche gente dialtre località. Hanno favorito nuovi incontri, conoscenze edamicizie; hanno fatto sognare ballando, magari guancia guan-cia, sussurrandosi dolci e ardenti paroline al ritmo intrigante eappassionato di qualche valzer o tango; hanno favorito qualcheprimo approccio amoroso e contribuito a far vincere eventualitimidezze fra i due sessi rendendo più sciolti e disinvolti, aperti,duttili, fantasiosi e sicuri, ardimentosi ed un tantino spregiudi-cati, disincantati e smaliziati, reattivi, decisi, positivi e comple-ti; sono stati complici nella nascita di storie d’amore fugaci odurature, di amori effimeri e di amori così così, di amori solidima un po' freddi e amorfi, ma anche di amori che volano alto,intensi, appassionati ed esaltanti che colpiscono in profondità elasciano il segno; sono stati, in definitiva, questi gruppi musi-cali, un elemento fortemente socializzante, formativo del carat-tere ed anche dell'intelligenza. Per tutto ciò hanno diritto ad unposto di rilievo nella storia del paese.

Indichiamo i nominativi delle persone raffigurate nella foto dell’or-chestra AGLES che non era stato possibile indicare nel numeroprecedente perché non tutte le persone erano state identificate. La fotoè stata scattata nel locale da ballo della Stazione ed è del Carnevale1949. Ci riferiamo solo ai componenti dell’orchestra; da sinistra, insecondo piano: Sergio Polverini, sax; Assunto Santi, tromba; NelloSenesi, detto Idea, cantante; Arnaldo Chieli, proprietario e gestore dellocale; Giovan Battista Leonardi, Bistina, batteria; Laurino Veri,violino; Fernando Chialli, fisarmonica; Marlene Procelli, in primopiano con il fiocchetto bianco sui capelli, poco più che bambina, SauraCambi, la ragazzina con il ditino sulle labbra. Ambedue eranoall’inizio della loro attività di cantanti, antesignane delle GigliolaCinquetti e Nada prima maniera. Ai musicisti iniziali, da cui derivòla sigla, si aggiunsero, in secondo tempo per periodi più o menolunghi, Silvano Carria al sassofono tenore, Lodovico Magi alcontrabbasso e Ennio Meozzi al sassofono contralto. Silvano Carriainoltre, per un certo periodo, fece parte anche dell'orchestra Armoni.A proposito dell’orchestra AGLES nel 1947 ad Alipio Carria nonsubentrò Ilario Misuri, come detto nel numero precedente dell’Orato-rio, ma Assunto Santi. Ilario Misuri subentrò nel 50/51.Riguardo alla cantante dell’AGLES e dell’ARMONI indicata comeAssuntina Procelli correggiamo il nome: non si chiama Assuntina, maviene comunemente chiamata Tina, che però non è abbreviazione diAssuntina ma di un altro nome. Alla gentile e bella signora Tina e alsignor Assunto porgiamo le nostre pubbliche scuse.

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Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

I bringoli d'Anghièri

Il classico piatto anghiarese condito con sugo di funghi o di carne, unito al brustichinocon salsicce alla brace, il tutto annaffiato da vino novello, ha deliziato i palati di tantepersone accorse alla tradizionale ventunesima FESTA DEI BRINGOLI E DI SANMARTINO organizzata dalla Pro Loco Sabato 10 e Domenica 11 novembre.Poi, quest’anno, il sabato è stato caratterizzato dalle 250 persone sedute sotto Le Loggea cenare ed assistere alla rappresentazione del “Miracolo di San Martino”. Dopo abbon-danti porzioni di brustichino, zuppa di pane, bringoli, salsicce e costoliccio, fagioli

Il volo dei falchi sugli spalti di AnghiariConclusa con un bel successo di pubblico la seconda edizione de “I Centogusti dell’Appennino”, manifestazionededicata al turismo rurale ed ai sapori genuini della terra aretina, organizzata sabato 3 e domenica 4 novembrenel centro storico di Anghiari dal Comune e dalla Pro Loco. Gradimento generale da parte degli espositori chehanno trovato un’idonea sistemazione nelle “botteghe” del borgo antico dove tanta gente ha assaggiato e poiacquistato i tradizionali prodotti della campagna toscana, realizzati integralmente con ingredienti genuini. Unaltro motivo di soddisfazione è il successo riscontrato dalla via di Ronda, l’antico passaggio medievale riapertodall’amministrazione comunale da poche settimane, dove avevano trovato sistemazione i vini aretini. La gara dicucina contadina, svoltasi nel pub enoteca di via Garibaldi, ha visto la vittoria dell’azienda agrituristica “LeCeregne” di Pieve Santo Stefano che ha presentato un succulen-to arrosto di cinghiale con contorno di funghi porcini. Nelprimo pomeriggio Paolo Fontani ha effettuato suggestive dimo-strazioni dell’Arte della falconeria con i rapaci che hannovolteggiato sulle mura castellane. Alle ore 21 nella Chiesa dellaPropositura si è tenuto un bel concerto con la Corale di Anghiarie il Coro Città di Piero diretto dal M° Bruno Sannai. La Coraledi Anghiar i ha proposto composiz ioni d i Don Vi t tor ioBartolomei, mentre il gruppo biturgense ha presentato brani diRachmaninov e Mozart. In conclusione i 2 cori riuniti hannocantato il “Và pensiero”. La mattinata della domenica è stataallietata dagli stornelli della tradizione toscana cantati dallaCompagnia dei Ricomposti diretta da Mario Guiducci. Il pome-riggio festivo è stato caratterizzato dal ragguardevole afflussodi visitatori provenienti anche dagli altri centri della vallata edalla musica della Banda paesana diretta dal M° Cerrini.

In alto. Una notturna festa dedicata ai bringoli d'Anghièri e alteatro: l'ultima edizione di Tovaglia a quadri.Qui sopra: due spelendidi falchi pronti per la loro esibizionesulle mura di Anghiari. Digitalfoto Emmedipì

lessi, caldarroste e canaiola, erano le undici della notte quando dal “carretto”, nella più classica delle rappresentazionipopolari, gli attori hanno dato vita alla leggenda di San Martino. Narra infatti un’antica storia che, nella notte fra il 10 e l’11novembre del 1309, durante un tentativo dei Tarlati di Arezzo di conquistare Anghiari, avvenne un episodio miracoloso.Mentre una moltitudine di gente armata scalava le mura per sorprendere gli anghiaresi nel sonno, una nuvola bianca,scendendo dal cielo, ricoprì tutto il paese costringendo i nemici a desistere dal saccheggio. Ebbene, nonostante un repentinofreddo, nessuno si è mosso dalle sedie fino alla conclusione della divertente messinscena. Uno spettacolo che si è giovato diuna riuscita commistione tra il cinema, il teatro e la tivù, con richiami autentici a Pasolini, Fellini e, se proprio vogliamo, apersonaggi del “Nome della Rosa” di Umberto Eco. Efficace sia la gestualità degli attori che l’ambientazione ispirata alteatro dei pupi siciliani ed anche quello popolare inglese del 600. Tutto ciò scritto da chi conosce la tradizione narrativatoscana e raccontato nei modi e tempi giusti. Insomma una gran bella serata che verrà riproposta tra 4 anni, nel 2005, comehanno annunciato alla fine gli autori Paolo Pennacchini ed Andrea Merendelli. Della “sagra” domenicale da ricordare gli 8quintali di bringoli venduti e consumati sotto Le Logge, la “Bringolata in mountain bike”, che ha visto più di 100 ciclistiaffrontare uno splendido percorso nella campagna anghiarese per poi rifocillarsi al ritorno con bruschetta e salsicce, ilconcerto della Banda paesana, la mostra micologica allestita all’ex Convento della Croce e la lotteria a premi organizzata daicommercianti del paese per finanziare gli addobbi natalizi.Insomma una gran bella festa che, una volta all’anno, rende onore alla Galleria intitolata a Girolamo Magi la quale ritornaad essere quel salotto urbano per la quale era stata progettata e costruita più di un secolo fa dall’Ingegnere Tuti. Il meritodi tutto ciò si deve ai volontari anghiaresi che si sono prodigati per due giorni ai fornelli per cuocere e condire fumanti piattidi bringoli, o alla “gratella” ad abbrustolire il pane e le salsicce. Gente che non si risparmia ogni qual volta viene chiamatao si presenta spontaneamente a prestare la propria opera per mantenere vive le tradizioni paesane.

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CRONAC HETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mercoledì 5. Stamani verso le sei e mezzo ho sentitopiovere forte e numerosi tuoni. Più tardi, al mercato,non c’era nessun banco in piazza.- Oggi è morta Gina Serafini vedova Cesari di anni75. Gina aveva abitato per molti anni alla casa delleStrette.Lunedì 10. Oggi è morta Ines Goretti vedovaGiorgeschi di anni 97. Era originaria di Tavernelle.Martedì 11 . Stamani al Ponte dei Sospiri, ho vistouno che filmava la Valtiberina.Mercoledì 12 . Oggi è nato Diego Gorfini di Giulianoe Rosaria Martinelli. La sua famiglia abita a Valcelle.Sabato 15. Oggi è morta Rina Gallai vedova Del Piadi anni 90. Rina abitava in via Poggio del Sole ma lasua famiglia proviene dal Palazzo di Scoiano e tuttila ricordano per la bottega di alimentari per il Borgodella Croce.Martedì 18 . Ancora i rondinini ospiti del nostrochiostro non sono partiti ma a me m’è toccato lascia-re i sandali e mettere le scarpe.Mercoledì 19. Oggi è morto Francesco Giorgeschi dianni 87. Francesco che tutti chiamavano Cecco,abitava al Bagnolo del Ponte ed era molto conosciutoper i bastoni ed altri oggetti in legno che realizzava.Venerdì 21 . Oggi è nato René Neumann di Andres eViviana Benci. La sua famiglia abita alla Scheggia.Sabato 22. Oggi è morto Raffaello Girolimoni dianni 70. Raffaello abitava alla Geppa, la casa che sitrova lungo la strada per Tortigliano.Lunedì 24. Stamani ho visto che mettevano l’asfaltoin via Ernesto Bruciamacchie, davanti a Berio. Oraasfalteranno anche via del gioco.- Oggi è morta Pierina Polverini vedova Guadagni dianni 73. Abitava a Bagnaia.Giovedì 27. Oggi è nato William Manenti di Agosti-no e Nancy Cesari. La sua famiglia abita allaCasanova.- Oggi è morta Fanny Magrini vedova Brizzi di anni62. Abitava al Campo della Fiera e tutta la ricordanoper la sua professione, come il marito Aldo, dimaestra elementare.Sabato 29. Oggi è nato Simone Lombardi di Eugenioe Maria Giovanna Ciacciarella. La sua famigliaabita a San Leo.

Lunedì 12 agosto. Oggi è nato Alessio Innocentini diValerio e Elisa Cartocci. La sua famiglia abitaall’Infrantoio.

Mese di Ottobre

Lunedì 1. Oggi è nato Vittorio Cardelli di Francesco eChiara Catacchini. La sua famiglia abita al Soccorso.Martedì 2 . Oggi è nata Francesca Vagnoni di Domenicoe Daniela Mori. La sua famiglia abita a Scoiano.- Oggi è morto Francesco Mariotti di anni 90. Francescoabitava alla Motina dove la sua famiglia risiedeva datantissimi anni.Mercoledì 3 . Stamani, benché c’era la nebbia, un gruppodi turisti viaggiavano in calzoni corti. Mi sa che eranostranieri.Lunedì 8 . Oggi è nata Aurora Pecorai di Roberto e AnnaMaria Brizzi. La sua famiglia abita al Campo della Fiera.Martedì 9. Oggi è morta Adele Vagnuzzi vedova Cimadi anni 88. Adele abitava al Campo della Fiera.Giovedì 11. Oggi è nato Luca Piomboni di Andrea eCatia Piantini. La sua famiglia abita alla Fornace diTavernelle.Venerdì 12. Oggi è morto Sante Acquisti di anni 77.Abitava a Tavernelle ma la sua famiglia era originaria di- Oggi è morta Domenica Ferri in Achilli di anni 78.Domenica abitava a San Leo, vicino alla chiesa, ma lasua famiglia era originaria della zona di Toppole.Lunedì 22. Stamani ho visto Achille, l’elettricista, consuo figlio che accomodava l’orologio della Banca allaFonte.Martedì 23. Oggi sono passato dalla Bozia e ho visto il"dottore" che usciva dalla casa di Gastone Lodovici. No,non stava male nessuno: era Bruno Rossi, il muratore!- Oggi è morta Esterina Bottoni vedova Polendoni di anni89. La famiglia di Esterina proveniva dalla zona deiBrischi.Venerdì 26. Oggi quelli del Comune hanno ripulito igreppi del parcheggio del Vignarolo… e hanno sporcatola mia macchina che era parcheggiata lì vicino.Domenica 28. Oggi è morta Celina Dori in Boncompagni.Celina abitava al Ghetto ed aveva solo 47 anni.Mercoledì 31. Oggi è nata Emily May Bianconi diCesare e Joanna Caroline Anrvey. La sua famiglia abitaa Mezzavia.

Mese di Settembre

ANCHE AD ANGHIARI IL CARBONCHIO?Niente di tutto questo,

fortunatamente.Si tratta solo degli

addetti comunali che tol-gono la polvere... e altro,frutto dell'opera indi-sturbata delle colombeche volteggiano nei no-stri cieli e depositata sulcampanile di Sant'Ago-stino.

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