2014-1 Oratorio di Anghiari

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 1 FEBBRAIO - MARZO 2014

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 1 FEBBRAIO - MARZO 2014

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLVII - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanimonicaredentielisadelpiantaverarossiteresabartolomei.

l'editoriale di enzo papi

Come integrare?

In copertinaNella copertina di questo numero troviamo uno dei momenti salienti dell’Ordinazione Diaconale del nostro Alessandro Bivignani. Abbiamo scelto il momento culminante di tutti i riti che servono per conferire l’Ordine del Diaconato, e cioè l’imposizione delle mani da parte del Vescovo. Nella foto vediamo Alessandro inginocchiato davanti al Vescovo Riccardo Fontana che gli impone le mani sulla testa in silenzio. Questo gesto è quello che, assieme alla preghiera consacratoria, è la parte essenziale di tutta la cerimonia. Nella foto vediamo inoltre, di spalle, il nostro diacono Fabio Mondani, poi alla sinistra del Vescovo il diacono Leonardo Mancioppi, e poi di dietro don Enrico Gilardoni, rettore del Seminario e infine don Gianni Zanchi, cerimoniere. Dietro a don Zanchi c’è il Vescovo Giovannetti e dietro ancora alcuni diaconi che hanno partecipato alla cerimonia.

Porte chiusePorte chiusenel borgo antico.Per le strette viealeggiaun’infinita nostalgiadi quel vociareun po’ sguaiatoche teneva compagniadi quella familiaritàormai perdutadi quelle manitenaci e fortiper la durezzadella vitadi quelle parolesemplici, essenzialidal significato vero.Un’infinita nostalgiaper quel mondoormai scomparsofatto di consapevolezzae di coraggio.

Ciucoli Franca

Nei giorni scorsi, in pieno periodo natalizio, è finita sulle pagine de La Na-zione la polemica fra il parroco della Cattedrale e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Sansepolcro, scuole elementari e medie. Il

dirigente aveva chiesto di spostare al pomeriggio, unificandola ai saggi di canto e di musica, la santa Messa che per tradizione è stata sempre celebrata invece in orario scolastico. Fra l’altro l’accorpamento didattico, oltre che essere irriguardoso nei confronti della Messa – cosa c’entra un saggio con una liturgia? Sono due cose distinte che è giusto tenere separate -, era avvalorato anche dalla convinzione che così si sarebbe corretta - scelta innovativa e di qualità! - la strana abitudine di un Istituto che proponeva una messa natalizia senza porsi il problema di parte del-l’utenza, cioè dei bimbi di religione non cattolica.

Questi i fatti. Come guardarli? Ci sono un modo serio e un modo faceto per valutare la questione. Proviamo a ragionarci, prima, e a riderci su, poi. Gli extracomunitari che giungono fino a noi, intanto, non sono tutti di religione

islamica e anche quelli che giungono da aree islamiche non sempre sono praticanti o hanno problemi religiosi. Sono molti, per esempio, i bambini non cattolici, dal Kosovo al nord Africa, che frequentano i doposcuola parrocchiali, per approfondire e fare i compiti nelle stesse aule dove si fa scuola di catechismo, con i muri cioè tappezzati di cartelloni didattici di inequivocabile significato religioso! Le madri che li accompagnano e tornano a prenderli non si sentono certo offese da persone e luoghi così sfacciatamente cattolici. A loro interessa l’integrazione didattica e il possesso della lingua italiana! Questo è accogliere e tollerare, farsi carico dell’altro, di chi è in terra straniera. Il nocciolo della questione è garantire la libertà di parte-cipazione o di assenza; non diminuire o tagliare l’offerta educativa!

Ma sulla questione si può anche sorridere e fare ironia. Non ce ne voglia chi ci legge! Non sfottiamo gli uomini e le donne costrette ad emigrare, ma certi pensieri italiani! È tanto per sorridere: assieme! Il 5 gennaio scorso, a

Sansepolcro, sono venuti i Re Magi, rievocazione storica organizzata dalla neonata associazione “Alla corte dei Medici”. Sono arrivati in pieno pomeriggio… senza alcun rispetto per i non cattolici! E hanno fatto tutto il corso da Porta Fiorentina a Porta Romana con una imponente e prestigiosa cavalcata-sfilata: Baldassarre, Melchiorre e Gasparre, con un prezioso seguito di oltre 80 figuranti, tutti in fila per ossequiare il Re Bambino. Sono passati per luoghi legittimamente frequentati anche da persone con fedi diverse che hanno rischiato, così, di assistere alla manifestazio-ne! E, quel che è peggio, il corteo ha partecipato e animato la Messa in Cattedrale e poi ha visitato il grande presepe di Porta Romana; per offrire ciò che negozi e aziende di Sansepolcro hanno donato – in generi alimentari e di prima necessità - alla Caritas interparrocchiale. Non ce ne voglia il nostro amico extracomunitario se proseguiamo nell’ironia! Concludiamo allora col botto! A chi non verrebbe in mente, per rispetto dell’extracomunitario islamico, per esempio, di proporre lo spostamento della rievocazione dei Magi – per non urtare la sua sensibilità culturale del diverso - dalle 2 di notte alle 5 del mattino, prima dell’alba, quando lui dorme e quindi non può essere intimidito e provocato da rievocazioni così sfacciatamente cattoliche? Così anche i negozi che si sono prodigati ad offrire, aprano dalle 2 alle 5! E uguale anche per le luminarie e tutto ciò che fa clima!Diamine, il rispetto per la diversità e l’identità altrui deve essere pur praticato con proposte serie!

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Non fece il solista, non recitò un monologo; si impegnò a costituire un coro

Abele Conigli, vescovo del Conciliodi Andrea Czortek

Su iniziativa della Diocesi, lo scorso 30 novembre a Sansepolcro è stata ricordata la figura del vescovo Abele Conigli, che

fu vescovo di Sansepolcro dal 1963 al 1967 e in tal veste partecipò alla seconda, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II, tra 1963 e 1965. Di quel Concilio il vescovo Conigli, che preferiva farsi chiamare “padre Abele”, fu convinto ed entusiasta, applicando fin da subito la riforma liturgica e quella catechistica, apren-dosi al coinvolgimento corresponsabile dei laici nella vita pastorale, sostenendo le nuove aggre-gazioni laicali, valorizzando le comunicazioni sociali, dando impulso alla missione ad gentes e promuovendo le nuove forme di collegialità e di comunione anche sul piano istituzionale (con il Consiglio Pastorale Diocesano, il Consiglio Presbiterale e la comunità presbiterale della cattedrale).

Tutto questo, con uno stile di profonda paternità e di dialogo verso tutti, a cominciare da un rapporto di profonda stima per il proprio clero.

Queste, in estrema sintesi, le conclusioni emerse dal convegno Il vescovo Abele Conigli e il Concilio Vaticano II, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “B. Gregorio X” e che ha visto gli interventi di Alberto Melloni, tra i maggiori studiosi del Concilio Vaticano II, Paolo Trionfini, Andrea Czortek e Donatella Pagliacci.

Ancora oggi a Sansepolcro mons. Conigli viene ricordato come “padre Abele”. I giovani degli anni ’60 rammentano l’impressione che ebbero nel passare da un modo di trattare con il vescovo piuttosto reverenziale e formale a uno più familiare e schietto. Dopo l’annuncio della sua elezione il settimanale diocesano La Voce pubblica un articolo di Franco Vezzosi, che afferma: «Ci viene incontro a braccia tese, come se ci aspettasse da lungo tempo. Come se volesse riversare su di noi tutto l’affetto che già nutre per l’ormai sua Diocesi e che ha dovuto tenere compresso per tanti giorni dentro si sé. […] Come se con quel saluto caloroso toccasse già quel lembo di Toscana e di Romagna che da secoli costituisce la Diocesi di Sansepolcro. […] Grazie a Dio, era il nostro Vescovo quello che ci stava di fronte. […] E lo avremmo abbracciato tanto volentieri, se non fosse stato Sua Eccellenza il Vescovo».

È ordinato vescovo il 9 giugno e il 15 seguente entra in diocesi. Il suo stile, dice, sarà quello di papa Giovanni XXIII. Il riferimento a papa Roncalli faceva capire senza equivoci quale sarebbe stato lo stile del nuovo vescovo, ma nessuno avrebbe pensato di arrivare a giocare a carte con lui. Il modo di “fare il vescovo” di padre Abele punta tutto sull’incontro con la persona: organizza le riunioni con i preti nel tardo pomerig-gio, quando è invitato in qualche parrocchia, o quando riceve qualche amico in episcopio, regala familiarmente liquori o si-garette. Questa capacità di relazione nasce da una caratteristica caratteriale, ma gli anni vissuti a Sansepolcro dimostreranno anche che si tratta di una chiara scelta pastorale.

Chi sia il vescovo per mons. Conigli lo si capisce già dal modo in cui preferisce essere chiamato: padre Abele. Una bella testimonianza della popolarità di mons. Conigli è data dalla

ricorrenza del trentesimo anniversario della sua ordinazione presbiterale, il 24 agosto 1965. Il settimanale diocesano dedica al fatto quasi tutta la pagina di cronaca e un simpatico arti-colo di don Armando Aputini afferma: «Mons. Abele Conigli soddisfa le attese di tutti. Niente eroismo: i popoli, oggi, non hanno bisogno di eroi… Niente “uomo della provvidenza”; l’espressione nasconde un’insidia …Nel nostro vescovo noi scorgiamo l’uomo nel senso completo della parola. L’uomo sano, l’uomo quadrato, l’uomo che ragiona, l’uomo che ama, l’uomo di Dio. Vi par poco?».

L’anno seguente, in occasione del terzo anniversario del-l’ingresso in diocesi, La Voce pubblica un articolo intitolato Abbiamo un padre, dedicato a mons. Conigli e al suo modo di “fare il vescovo”. «Siamo certi» – afferma la redazione – «che la luce del Concilio non è passata invano anche sul Vescovado di Sansepolcro». E continua: «Ci siamo accorti che il Vescovo a Sansepolcro non ha fatto il solista, non ha recitato il monologo; ma si è impegnato a costituire un coro. Lavoro molto più arduo, ma ben più prezioso».

La figura del vescovo Abele Conigli può essere letta almeno da due prospettive: quella della storia del Concilio Vaticano II e quella della storia di una Chiesa locale. Dal primo punto di vista mons. Conigli non è un protagonista del Concilio, durante il quale non prende mai la parola. Certamente, però, ne è un convinto attuatore. Non è uno di quei vescovi che “fanno il Concilio”, bensì uno di quelli che “si lascia fare” dal Concilio. Per lui il Concilio è una vera e propria esperienza interiore che causa una profonda conversione pastorale. Nella prospettiva di storia della Diocesi i tre anni e mezzo vissuti da padre Abele a Sansepolcro sono stati il tempo della semina, una semina che cominciava a produrre i primi germogli sui quali quando padre Abele lasciò Sansepolcro perché trasferito ad altra diocesi, cadde una brinata di primavera. Con la partenza di mons. Conigli, il 31 marzo 1967, si apriva un’altra storia, ma i documenti del tempo ci dicono che i contemporanei vissero quel momento più come un tramonto che come un’alba.

Nella foto in alto è raffigurato il vescovo Abele Conigli, a destra, all’uscita dalla basilica di San Pietro in una sessione del Concilio Vaticano II.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Febbario 2014 Mese di Marzo 2014

2 marzo domenica – Domenica VIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo.4 marzo martedì – Primo Martedì del Mese: In Propositura, alle ore 17, “Ora di Guardia con recita del Santo Rosario”.5 marzo mercoledì – Le Ceneri. Inizio della Quaresima. Alle ore 18, nella chiesa di Propositura ad Anghiari ed alle ore 21 nella chiesa di Tavernelle, Santa Messa e applicazione delle Ceneri quale gesto simbolico di penitenza.INIZIO DEL TEMPO DI QUARESIMA6 marzo giovedì – Primo Giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.7 marzo venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21, presso il Santuario del Carmine, S. Messa con Adorazione.9 marzo domenica – Domenica I di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.16 marzo domenica – Domenica II di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.19 marzo mercoledì – San Giuseppe sposo della Beata Ver-gine Maria. «Servo fedele e saggio! Il Signore gli ha affidato la sua famiglia.»23 marzo domenica – Domenica III di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.25 marzo martedì – Annunciazione di N.S.G.C. «L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria e concepì dallo Spirito Santo. Il Verbo di Dio, fatto uomo, è venuto ad abitare in mezzo a noi.»30 marzo domenica – Domenica VI di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.

Cronache dalla parrocchia

Ottobre - L’organo di Sant’Agostino è stato riportato nella chiesa in attesa del suo restauro (era stato spostato in occasione del restauro della chiesa stessa).

Novembre - La campana della Croce non suona più a distesa. Interviene il fabbro campanaro e sotituisce la catena che tra-smette il movimento dal motore alla campana.

2 febbraio domenica – Domenica IV del Tempo Ordinario. Candelora: Presentazione di Gesù al Tempio. Sante Messe secondo l’orario festivo.3 febbraio lunedì – S. Biagio vescovo e martire. Biagio fu vescovo di Sebaste in Armenia. La tradizione lo considera guaritore del male di gola, perciò alla Messa delle ore 18, in Propositura, verrà benedetta la gola dei fedeli.4 febbraio martedì – Primo Martedì del Mese: In Propositura, alle ore 17, “Ora di Guardia con recita del Santo Rosario”.5 febbraio mercoledì – S. Agata vergine e martire: subì il martirio a Catania, dove è venerata.6 febbraio giovedì – Primo Giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.7 febbraio venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21, presso il Santuario del Carmine, S. Messa con Adorazione.8 febbraio sabato – Giornata del malato e dell’anziano. Alle ore 16, nella chiesa di Propositura, S. Messa alla presenza dei malati di tutte le parrocchie. Al termine seguirà un momento di ristoro. Tutti i fedeli sono invitati a partecipare a questa celebrazione liturgica.9 febbraio domenica – Domenica V del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo.11 febbraio martedì – Beata Vergine di Lourdes: nel 1858 l’Immacolata Vergine Maria apparve a Bernadette Soubirous a Lourdes, paesino nei Pirenei al sud della Francia. Serven-dosi di questa umile fanciulla, Maria chiamò i peccatori alla conversione e suscitò nella Chiesa un movimento intenso di preghiera e di carità la quale produsse una sollecitudine speciale per i malati.14 febbraio venerdì – S. Cirillo monaco e S. Metodio vescovo, patroni d’Europa. S. Valentino: festa degli innamorati.15 febbraio sabato – Madonna del Conforto: nel Duomo di Arezzo Messe continue.16 febbraio domenica – Domenica VI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo.22 febbraio sabato – Santa Margherita da Cortona. Cattedra di San Pietro.23 febbraio domenica – Domenica VII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo.

RACCOLTA ALIMENTARE 2014

Sabato 30 novembre, insieme alle nostre catechiste abbiamo partecipato alla raccolta alimentare a favore del centro di raccolta di Sansepolcro.È stata una nuova e bella esperienza che nessuna di noi aveva mai provato, aver contribuito ad aiutare le persone più bisognose ci ha fatto sentire molto bene, insieme ai nostri compagni ci siamo divertite molto.

Caterina, Chiara e Martina

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CATIGLIANO (ogni 15 giorni)Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine“ -SAN LEO: Chiesa di San LeoneOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura“ -PIEVE SOVARA: S. Maria Assunta“ -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V.“ -MICCIANO: Pieve di Maria AssuntaOre 11,30 -VIAIO: Chiesa di S. PaternianoOre 16,00 -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E.Ore 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.loOre 10,00 -POCAIA: Chiesa della Madonna BellaOre 11,00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della PaceOre 11,15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profetaOre 15,00 -SCANDOLAIA (prima domenica del mese)Ore 17,00 (18,00 estivo) MONTERCHI Chiesa di S. Simeone profeta

Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16,00 (ore 17,00 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16,00 (ore 17,00: 1/V-31/X) -Chiesa di TavernelleOre 16,00 (ore 18,00 estivo) -Arcipretura MonterchiOre 17,00 -Madonna Bella a PocaiaOre 17,00 (ore 18, 00 estivo) -Chiesa di TubbianoOre 17, 30 -Chiesa di S. Maria della Pace Le VilleOre 18,00 -Propositura di Anghiari

Primo Venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Car-mine, S. Messa con adorazione alle ore 21,00.

A Miccianoogni Primo Venerdì del meseRitrovo per il Gruppo Uomi-ni dei Ritiri di Perseveranza

S. Messa alle ore 20

I corsi in preparazione al Ma-trimonio sono ripresi a gennaio 2014.

Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Mercoledì 5 marzo 2014

inizio della Quaresima

Alle ore 18, nella chiesa di Propositura ad Anghiari ed alle ore 21 nella chiesa di Tavernelle, Santa Messa e applicazione delle Ceneri quale gesto simbolico di penitenza.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Tra storia e leggenda

Trasferimento del letto del TeverePer la questione del Te-

vere, anghiaresi e borghesi si scambiarono ambascerie, gli ospiti furono accolti nell’abside di Sant’Ago-stino che allora era l’unico luogo dove si faceva politica e convennero che recuperare le terre paludose conveniva a entrambe la parti. Un punto fu subito messo in chiaro: il Tevere sotto il poggio apparteneva ad Anghiari e se prima dell’accordo i borghesi avessero fatto tanto di avvicinarsi ci sarebbero rimasti immerdati a sfamare i corvi. I borghesi, d’altronde, disponevano nella loro parte di acquitrino di un luogo basso, infossato, ideale per deviarci il fiume e farne uno scolatoio comune. Tanto erano vaghi, a quei tempi, i confini del mondo quanto precise al millimetro le proprietà acquisite.

Anche di notte gli uomini riconoscevano il proprio territorio dall’odore di un muschio, dagli scricchiolii del sottobosco, dall’immaginario sospiro di una tana, dall’ombra lunare dei cipressi, dal loro stesso sentimento che suggeriva loro: “Ora va tranquillo, che sei a casa tua”.

Così, nel rinunciare all’ansa del Tevere che maledicevano tutti i giorni, gli anghiaresi ne scoprirono il valore affettivo e materiale, contrattarono a suon di “Siamo matti. Dio ci punirà”, si arrampicarono coi muli carichi di omaggi fino al castello di Montedoglio, perché il duca, cui spettava la parola decisiva, gli desse manforte. Fu proprio allora, forse per imbonirlo, che sventagliarono la cialtronata secondo cui il potentissimo e reverendissimo Rainaldo di Dassel, cancelliere del Barbarossa e vescovo di Colonia, era in realtà Reinaldo di Montedoglio, meglio ricordato come Ridolfo figlio di Ugo, tant’è vero che un altro Montedoglio più a portata di mano, don Rolando abate d’Anghiari, aveva per insegna l’aquila nera in campo d’argento del luogotenente imperiale. Anghiari, in effetti, ne uscì favorita. Ottenne quasi due miglia di buona terra, l’intero tratto che l’avrebbe separata dal Tevere trasferito: la bella pianura così verde di grano giovane in primavera, così accesa di papaveri sul far dell’estate, trapunta di cipressi eterni, così sgombra e grande che i cittadini, trascurando le norme della sicurezza, cominciarono a costruire case più alte delle mura per inseminarla con sguardi d’amore.

Era l’annus domini 1197, per quei pochi che lo sapevano; e sembra proprio che i lavori per cambiare di letto al Tevere non siano durati più di un anno, forse due […].

I segni di quell’opera si possono ancora apprezzare: il filare di macchie ombrose, di gelsi e di cipressi che taglia la piana da Montedoglio alla rocca di Citerna è l’Acquaviola, il canale dei mulini che, sistemato il Tevere, i popoli d’Anghiari, del Borgo, di Monterchi e di Citerna costruirono insieme negli ozi delle guerre e delle soperchierie reciproche […].

(Dagli scritti inediti “Un milione di giorni” di Gianfranco Venè, a cura di F. Talozzi - sabato 28 dicembre 2013)In alto una classica raffigurazione mitologica del Tevere.

Lettori attentidi Cleto

Sul calendario allegato all’ultimo numero dell’Oratorio ci sono alcune inesattezze e subito i nostri lettori le hanno viste e ce le hanno comunicate. Ce ne scusiamo con loro indicando la prima segnalazione.A marzo, la foto ritrae i giocatori di Monterchi. Il primo a destra nella prima fila, contrariamente a quanto scritto nel testo, è Carlo Scarselli (Nikita).Sempre a marzo la ricetta delle frittelle non è esatta (Enrica Cambi) e allora ve la riproponiamo, vi farà comodo!

Frittelle

Ingredienti: 1 chilo di riso, 7 coppie di uova, 5 arance e 2 limoni, zucchero vanigliato, 2 bustine di lievito da dolci, 1 chilo di farina (ma comunque quella che prende).

Esecuzione: La sera prima si fa cuocere il riso con l’acqua sa-lata. Da freddo, il giorno dopo, si aggiungono gli altri ingredienti e quindi le uova, due belle manciate di zucchero (poi si sente e se ne aggiunge di più se ci vuole), la buccia grattugiata delle arance e dei limoni ed anche il loro succo, anche due cucchiai da minestra di zucchero vanigliato, il lievito.

Quindi, poco prima di metterle a friggere, quando l’olio è già caldo (ci vorrebbe metà strutto e metà olio) si aggiunge la farina e poi a cucchiaiate si mettono nell’olio. Questo della farina messa poco prima di friggerle è un segreto assieme a quello di mettere sì il lievito, ma senza farle lievitare (siamo riusciti a carpirli alla Vittorina). Provate!

A luglio è raffigurata la Corale di Anghiari in gara a Llangollen.. Sulla destra, dopo l’Ernestina Corsi, c’è la Lidia Guelfi (custo-de fedele per molti anni del Palazzo Taglieschi), quindi Piera Guadagni e, infine, Romilda Sassolini (Angiolo Guelfi).A dicembre, il 21, è stato indicato come equinozio mentre invece si tratta del solstizio d’inverno. Questo è stato segnalato da Giuliana Lenzi da Montauto, quello vicino a Grassina.

Pappadi Emmedipi

Giorni fa ascoltavo in televisione la ricetta di Beppe Bi-gazzi sulla pappa. Siccome anch’io mi reputo un suo amico (per chi segue Beppe, ‘bischero’), voglio qui ripetere la nostra d’Anghièri e dintorni. In quella valdarnotta ci mettono molto pomodoro e il brodo è di carne o di verdura. Quella della Valtiberina è più semplice. Metto quella della Novella che è assolutamente sintetica. Eccola!

Pane e pomodoro. Quando è cotta olio, il formaggio no.

Certo, molte cose non sono state dette, ma solo perché tutti le conoscono. Però io ora ve ne dico qualcuna: il pane deve essere raffermo, se è un pane buono, anche di quattro o cinque giorni; alcuni mettono una speccia d’aglio, il soffritto e anche il formaggio: vedete voi; con l’acqua state scarsi (ma il pane deve essere coperto) semmai aggiungetene da un tegamino mantenuto caldo. Mi sembra che vi ho detto tutto. Buon appetito, soprattutto a chi ha pochi denti.

Ma poi mia moglie mi ha fatto la pappa con la ricetta di Bigazzi e, lo devo confessare, era veramente buona! Quasi meglio della nostra.

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Hanno dettodi Alfonso Sassolini

La CRISI e le sue sofferenze sono la conseguenza della scelta mondiale di un sistema economico che porta a

questa tragedia: un sistema economico che ha al centro un idolo che si chiama DENARO […] Il mondo è divenuto idolatra; comanda il denaro.(Papa Francesco a Cagliari: incontro con i lavoratori del 22 Settembre 2013)

Mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce.

Questo squilibrio deriva da ideologie che promuovono l’autonomia dei mercati e la speculazione finanziaria. […] Si instaura una nuova TIRANNIA invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole.(Papa Francesco ai nuovi ambasciatori - 16 Maggio 2013)

Auguri Alberto!

Il giorno 11 dicembre Alberto Camaiani si è laureato presso l’Università degli Studi di Firenze, Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Corso di Fisica e Astrofisica.

Ha discusso la tesi dal titolo: “Effetto del danneggiamento da radiazione sulla risposta di un rivelatore a silicio.”

Relatore è stato il Dott. Gabriele Pasquali. Ha ottenuto la bella valutazione di 109/110.

Al nostro Alberto, storico chierichetto degli anni passati, vanno con gioia tanti auguri da tutta la famiglia e dagli amici. Anche la Redazione manda i suoi auguri per il Borgo della Croce.

I Fratres e il giornaleI Donatori di Sangue Fratres, che collabo-rano con il nostro periodico in vario modo e con articoli sulla loro attività, ci hanno fatto pervenire una generosa somma di denari. Nel ringraziarli per questo gesto confermiamo il nostro impegno, anche con il loro aiuto, a continuare nella nostra attività editoriale.

Festa in PiazzolaBenita Cuccardini, abitante in

Piazzola, ha compiuto la bellezza di novant’anni il 21 ottobre scorso.

Suo padre Guido era impiegato in Comune come Esattore ma lo ricordiamo come eccellente suonatore di fisarmonica.

Ma torniamo alla Benita che è nata, sempre in Piazzola, ma in una casa vicina a quella dove abita adesso (ora capite il perché del titolo), poi ha abitato qualche anno in una casa sotto la Badia e poi di nuovo in Piazzola nella casa dove abita ancora. Ha lavorato per qualche anno dal Busatti.

Un po’ di tristezza per la morte di suo marito che le manca molto e il ricordo della Santina [N.d.R. Chialli], morta in luglio e di cui era molto amica, che, ricorda la Benita, veniva dalla mia mamma a imparare a dare qualche punto.

Questa ricorrenza è stata una cosa “bellissima e mi hanno fatto una gran festa”, dice la Benita “anche se novant’anni son novant’anni.”

E quindi figli, nipoti e pronipoti l’hanno festeggiata per questo bel traguardo raggiunto.

E anche noi della Redazione mandiamo, in Piazzola, i nostri auguri.

Offerte

Luca Del Pia manda l’offerta di cento-cinquanta euro per le attività estive dei giovani dell’Oratorio.

La famiglia di Giacomo Marsupini manda l’offerta di 100 euro in memoria ringra-ziando i vicini per l’affetto dimostrato.

Lunghe giornate invernalidi Maria Senesi

Penso che d’inverno tutti passiamo più tempo davanti alla tivù cercando qualche programma che ci tenga un po’ di compagnia. Mi sono accorta di quanti siano pochi i programmi che mi piacciono, sono quasi tutti uguali, cambia poco, mi mettono tanta tristezza. Tutti i giorni parlano di gossip, adesso dicono così, prima si diceva maldicenza.Poi ci martellano di disastri e disgrazie aggiungendo subito che tante si potevano evitare; allora sì che mi viene tanta rabbia. L’informazione? Sono anni che dicono le stesse cose: parole, parole.Non c’è più serietà ma tanta volgarità. Che nostalgia degli anni indietro! I bei varietà, i salotti di intrattenimento, quiz, bellissimi documentari. Perché adesso non hanno più idee?Secondo me tutti vogliono fare televisione ma pochi sono all’altezza. Parecchie volte spengo e mi diverto a scrivere quello che sanno fare adesso: i buffi nomi delle tasse che io non ricordo. Se ne metteranno altre suggerisco nomi più allegri: Samba, Rumba, Zumba, così facciamo una risata prima di mettersi a piangere!Questo è un modo di dire nuovo di zecca: Povera Italia come ti hanno ridotta, senza un quattrino e quasi tutta rotta!

Mentre componiamo il giornale la Maria è ricoverata in Ospedale e noi della Redazione e tutti gli amici di Anghiari, ma non solo, le auguriamo una pronta guarigione. Dai Maria!

La vignetta di Scacciapensieri:Gatti!

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La Chiesa Ex-Parrocchiale di Santo Stefano in pian d’AnghiariPrima parte

Questa vetusta chiesa, dedicata al primo martire cristiano, il diacono Santo Stefano, martirizzato a Gerusalemme nel 36 d. C., è una delle più interes-santi e originali da ogni punto di vista, storico, archi-tettonico e artistico del territorio anghiarese, della Valtiberina e della Toscana. È ubicata alle pendici orientali della panoramica collina su cui si erge l’an-tico paese di Anghiari, all’altezza di 338 m s.l.m., sulla sinistra dello stradone trecentesco, che porta a Sansepolcro, nei pressi del luogo dove ci fu il 29 giugno 1440 la famosa Battaglia d’Anghiari. Non credo di esser lontano dal vero affermando che l’ori-gine di questo sacro edificio risalga assieme a quella della Pieve di Micciano, di cui faceva parte, ai seco-li V e VI, quando il cristianesimo si diffuse da Arezzo e da Città di Castello nelle nostre campagne e i primi cristiani abbandonarono il culto agli dei “falsi e bu-giardi” per quello all’Unico Vero Dio fatto uomo in Gesù Cristo. Lascio alla competenza degli storici ed archeo-logici esperti l’analisi dei reperti ritrovati negli scavi effettua-ti negli anni dal 1960 al 1970, quando questa chiesa che aveva assunto una caratteristica settecentesca ed inglobata tra una casa colonica e la canonica, ha ritrovato la sua originaria forma a croce greca, cioè con un nucleo centrale a forma quadrata e su tre lati le tre absidi sporgenti, in onore della SS. Trinità, secondo la tradizione bizantina, mentre nel quarto lato è stato ricostruito un portico quadrangolare d’ingresso. I nu-merosi reperti, tra cui elenchiamo un capitello ionico con relativo sommoscapo di epoca romana, a cui vanno aggiunti basi di colonne, archi, urne cinerarie, frammenti di sarcofagi, iscrizioni varie ecc. testimoniano le numerose trasformazioni e ristrutturazioni di questo edificio paleocristiano, costruito secondo Gino Ceppodomo (Anghiari Capitoli di Storia dell’Evo antico, ed. Stampacolori 1990) nel sito stesso dove per un millennio circa avanti Cristo era sorto il tempio pagano al dio Tinia e che poi i romani verso il 300 a.C. lo dedicarono alla dea Cerere. Secondo il Ceppodomo, questo tempio pagano, nel lungo arco di tempo della sua storia, subì molte ricostru-zioni, ampliamenti e modifiche fino verso il V secolo d.C., quando fu trasformato in edificio cristiano, dedicato al proto-martire Santo Stefano. Distrutto dai Goti nell’anno 560, sa-rebbe rimasto in piedi il vestibolo del precedente tempio pa-gano e ricostruito a pianta tricorea l’anno 650 dall’Abbazia di Pomposa, Esarcato di Ravenna, dove esiste il Mausoleo di Galla Placidia a cui il nostro piccolo tempio anghiarese sem-bra ispirarsi, nonché alla chiesa di S. Gregorio fuori le mura di Rimini, da dove partiva la strada che attraversava la valle del Marecchia, il Valico di Via Maggio per giungere nei pres-si di Anghiari e proseguire verso Arezzo. La struttura origina-ria di stile bizantino-ravennate dell’originaria chiesa di S. Stefano – le cui reliquie giunsero in Italia nel secolo V – ha probabilmente subito modifiche nel periodo longobardo (sec. VII-VIII) e poi sarebbe stata modificata a navata unica al tempo di Bernardino, conte di Anghiari, intorno all’anno 1100. In seguito, come abbiamo accennato sopra, le furono addos-

sati edifici rurali per i contadini che lavoravano il beneficio di questa chiesa, che si aggirava sui 10 ettari di terreno, non-ché la canonica per l’abitazione dei sacerdoti. Nel secolo XIX è stato costruito il prolungamento e il nuovo ingresso verso sud-est, all’inizio della via Libbia. Infatti sopra l’attuale por-ta principale, incorniciata da stipiti ed architravi di pietra, è riportata la scritta D.O.M. 1872. Le altre 3 porte sono state ricostruite nel prolungamento verso est, alle quali si accede dal prato circostante il sacro edificio, da dove è possibile ammirare due delle tre absidi semicircolari ricostruite in mat-toni antichi e le sovrastanti pareti esterne, sempre in matton-cini, caratterizzate da tre arcate a tutto sesto, delle quali quella centrale protegge un finestrone, mentre a fianco su quelle laterali si aprono due occhi, per cui l’interno risulta molto luminoso. Purtroppo questo caratteristico tempio non è visibile da coloro che transitano a piedi o con automezzi sulla pubblica strada dalla quale si scorge appena il campani-le a vela, che custodisce due discrete campane e che è stato ricostruito nel 1970 in sostituzione di quello precedente del 1733. Il tetto è a capanna ma suddiviso in otto spicchi, mentre ci si aspetterebbe una cupola. Secondo l’ipotesi di Franceschi-ni, anche questa chiesa sarebbe accoppiata a quella vicina di S. Girolamo: una, luogo di culto privato di gruppi arimanni, l’altra, di rito cattolico. Non saprei in questo caso stabilire quale delle due sia stata ariana, certamente la scomparsa chiesa di S. Girolamo era parrocchiale ed è sempre apparte-nuta alla Diocesi aretina, mentre questa di S. Stefano nel primo millennio cristiano apparteneva alla Diocesi di Città di Castello. Infatti il Muzi nelle sue Memorie Ecclesiastiche (1843) la cataloga come la trentottesima Pieve della Diocesi Tifernate, come si legge a pagina 198 del terzo volume: la “Canonica di S. Florido mandava un canonico per arciprete a Santo Stefano d’Anghiari”. Quindi rimane incerto se all’ini-zio questa chiesa sia appartenuta alla Diocesi aretina o come sembra a quella castellana. A pag. 27 del secondo volume dello stesso Muzi, viene citata un’antica pergamena del luglio 1048 dove si legge che il Vescovo tifernate Pietro III fece

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Le nostre chiese...

Controllate che l’indirizzo nel giornale sia esattoAiuteremo i postini e il giornale non andrà disperso

donazione alla Canonica di S. Florido di vari beni e chiese: “concedo curtem nostram de Anglarii jure gratia cum Eccle-sia S. Stefani, cum omnibus pertinentiis ubicumque esse inve-niuntur una cum mercato et omnibus redditibus suis …”. Nel 1126 fu confermata da Onorio II al Vescovo tifernate, poi fu acquistata dai Camaldolesi e riconfermata alla Diocesi di Città di Castello con il diploma dell’imperatore Federico I nel 1163 (Annali Camaldolesi, T. IV, Appendice n. VII, coll. 13-4). Inoltre il Muzi scrive a pag. 118 del volume secondo: “Nel 1209 Orlandino di Berto confessa di dover ogni anno impie-gare sette opere per la chiesa di S. Stefano di Anghiari e per la canonica nella vigna di detta chiesa, potando, fondiando zappa e vanga, ligando e refigendo – Promette a Niccola canonico della Chiesa Castellana e rettore della chiesa di S. Stefano d’Anghiari di dare duo sextaria grani ad venale sta-rium de Anglare per sé e i suoi successori”. L’Atto è firmato in presenza di testimoni e da Guido notarius. A pag. 186 del succitato secondo volume si legge: “In data 5 Nov 1287 il proposto e i canonici come compatroni della Chiesa di S. Stefano d’Anghiari rimettono, rilasciano ed assolvono la comunità d’Anghiari da ogni ingiusta esazione da detta chie-sa, a motivo che la canonica ha concesso a detta chiesa una strada tra la chiesa di S. Stefano e quella di S. Girolamo”. Ancora nello stesso volume secondo, a pag. 230 leggiamo: “Nel 1366 Scarlatto di Jacopo di Città di Castello, consegnò a Biagio degli Ubaldini, rettore di S. Stefano di Anghiari, tre sacchi di istrumenti e scritture dei gius di detta chiesa”. Al-meno dalla metà del XV secolo, questa nostra chiesa risulta appartenere alla Diocesi aretina. Infatti a pag, 20 del terzo volume si legge: “Nel 1458 il Capitolo conferisce la chiesa di S. Stefano d’Anghiari, Diocesi aretina, vacata per morte del canonico ser Andrea Silvestri di Città di Castello, al ca-nonico Pandolfo Pucci”. Ma ben prima del 1458 questa chiesa di Santo Stefano risulta appartenere alla Diocesi areti-na, come suffraganea della Pieve di S. Maria Assunta a Mic-ciano: infatti è elencata nel Decimario aretino degli anni 1278-79, dove è tassata per lib. XV e così pure nel successivo degli anni 1302-03 per lib. XX e soldi I. Dagli archivi Dioce-sani di Arezzo si viene inoltre a conoscenza che la “Ecclesia

Sancti Stefani de plano Anglia-ri, sine cura” fu visitata il 17 agosto 1535 quando era rettore don Angelo De Stufa, con un reddito di 600 staia di grano. Un’altra visita fu effettuata il 16 aprile 1567, quando era Rettore “dominus Angelus junior de Stufa”. La chiesa è detta Prioria e i suoi redditi ammontava-no a 700 staia di grano. Non risulta essere visitata nella visita fatta alle altre chiese vicine nel 1564. Nella visita del 14 set-tembre 1575 la chiesa di S. Stefano era considerata semplice pur avendo il suddetto titolo di Prioria. Nel verbale della successiva visita del 20 maggio 1577 si legge che questa chiesa di Santo Stefano “extra Anglarium” è detta Prioria e Abbazia e che era unita all’Abbazia di S. Gennaro a Capolo-na. Era sempre rettore il succitato Angelo Stufa, mentre cap-pellano era “ser Matteus Filippi de Anglario”. Vi si celebra-vano tre Sante Messe alla settimana nei giorni feriali ed era provvista del necessario per il culto. Nella Visita Apostolica di Mons. A. Peruzzi dell’8 luglio 1583 la chiesa “sub titulo Sancti Stephani prope muros Anglarii, cuius est rector illustris ac reverendus dominus abbas de Stuffa” è detta “semplice”, il cui reddito da affitti era di 300 staia di frumento. Vi si ce-lebrava due volte nella settimana dal cappellano deputato dal reverendo Abate. Nessun accenno particolare allo stile della chiesa, che è detta “tota fornicata”, cioè di forma ricurva e arcuata(?) le cui pareti avevano bisogno di essere riparate, intonacate ed imbiancate. In essa c’era un solo altare, “quod est omnibus necessariis decenter ornatum” ma pochi erano i parati per cui il visitatore ordinò di provvedere una pianeta di seta rossa. Nella stessa visita, la vicina chiesa di S. Girolamo (ora scomparsa), risultava invece “parrocchiale”. In data 3 novembre 1787, come risulta da un decreto del vescovo are-tino, questa nostra chiesa di Santo Stefano fu ricostruita e le fu annesso il popolo di S. Girolamo, per cui la popolazione delle due chiese riunite raggiunse nel 1833 il numero di 340 anime. Distrutta poi la chiesa di S. Girolamo, è rimasta come unica parrocchiale questa di S. Stefano, che ha perduto la sua personalità giuridica di parrocchia autonoma il 23 settembre del 1986, quando il vescovo D’Ascenzi l’ha unita a quella di S. Bartolomeo Apostolo nel centro storico di Anghiari. Nella prossima puntata illustreremo le strutture architettoniche e le opere d’arte conservate all’in-terno.

Nell’altra pagina: veduta del complesso di S. Stefano.

In questa pagina dall’alto: vedu-ta dell’interno e, a destra, uno dei capitelli ionici ancora conservati.

Qui a destra don Quinto si in-trattiene con il festarino veterano di Santo Stefano.

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13.12.2013

Mi presento,sono Monti Luciano nato a Milano da madre milanese e padre anghiarese. Mio padre Monti Alfeo, nato da Testerini Teodolinda (detta Dinda), sposa di Monti Icilio di Fiesole, maestro di musica, venne ad Anghiari a dirigere un’opera, credo Don Pasquale, e s’innamorò di mia nonna.

Purtroppo, venne a mancare giovane e mia nonna rimase vedova con due figli, Alfeo, mio padre, e Lorenzo. Si risposò con Polcri Polcro, che mi volle ad Anghiari nell’aprile 1935 e ci rimasi fino ad ottobre 1940.

Qui lo sbaglio che feci di voler tornare a Milano. Quei cinque anni sono stati i più belli della mia vita! Subito conobbi Don Nilo, ancora oggi sono affascinato dalla figura di questo allora giovane sacerdote, mi voleva bene e con lui ebbi una corrispondenza fino alla sua morte. Per cinque anni feci il chierichetto e lui era riconoscente.

A gennaio compio 90 anni. È il momento, credo, per me, di dare un’occhiata alla mia vita. Ho tanti ricordi della mia giovinezza ad Anghiari. Ringrazio il Signore, perché mi ha dato tanto “ricordare”: non è forse un “riportare al cuore”, ove si cela il mistero della fede e dell’amore?

Ho ancora amici ad Anghiari, purtroppo alcuni sono alla casa del Padre. Con quelli rimasti ci telefoniamo settimanalmente e mi danno vostre notizie. L’ultima visita ad Anghiari la feci nel settembre 2004.

Ho inoltre foto fatte ad Anghiari, ma in particolare quella più cara è quella nel 1947 con Don Nilo sul campanile (la foto in alto). Negli anni 1936-1940 ci faceva catechismo Livio Busatti e a sue spese ci portò un anno a Firenze e un anno a Roma.

Il dono più prezioso che ci dona la vecchiaia è il tesoro delle immagini che, dopo una lunga vita, uno porta nella memoria. Figure di persone che a volte non sono più tra noi, ma continuano a vivere in noi, ci appartengono, ci fanno compagnia, li vediamo come una volta, le ritroviamo nel nostro libro illustrato.

Uno ha scritto “chi non ricorda non vive”. Il ricordo è, infatti, l’alimento della sapienza e della speranza e dà ricchezza alla vita, alla mente e al cuore.

Grazie per il vostro L’ORATORIO che leggo con tanto piacere e leggendolo mi fa sognare di essere ancora tra Voi.

Ho portato diversi amici milanesi ad Anghiari, tutti sono rimasti affascinati da questo meraviglioso paese.

Monti Luciano

I nonni ci hanno raccontatoDall’album di Gessica

Febbraioraccontato dalla nonna di Silvia

È febbraio un monellacciomolto allegro e un po’ pagliaccio

ride salta balla e impazzaper le vie forte schiamazzaper le piazze e per le scaleaccompagna il carnevale.Se fra i mesi, suoi fratelli,di giorni ve ne son di più

ma il più allegro e birichinoè sempre il più piccino.

LA PIGRIZIAla raccontava la nonna Esterina

La pigrizia andò al mercatoed un cavolo comprò,mezzogiorno era suonatoquando a casa ritornò.

Mise l’acqua, accese il fuoco,poi sedette e riposò,ed intanto a poco a pocoanche il sole tramontò.

Ester Bastianelli, vissuta dal 1875 al 1966, era nata alla “Calonica” grande fabbricato costruito sul greto del Tevere, all’altezza della pescaia a valle di Città di Castello, dove le acque del fiume servivano a far girare la ruota del frantoio gestito dai genitori Giuseppe e Maria. Il frantoio, oggi azionato elettricamente, esiste ancora.

Esterina, come tutti la chiamavano, era poliomelitica e durante l’alluvione disastrosa del dell’8 nov. 1896 fu portata in salvo dal padre, che se la fece porre sulle spalle facendola uscire da una finestra. La malattia che l’aveva colpita ad una gamba non le ha impedito di avere una vita quasi normale: si è sposata e ha avuto un figlio e malgrado non abbia più potuto camminare dall’età di 30 anni, ha tirato avanti la famiglia ed essendo rifinita camiciaia, ha svolto questo lavoro in casa , per un lungo periodo. Per dare un’idea di come si viveva a quei tempi, aggiungo che quando era il momento di fare il bucato, (cosa per fortuna che non si faceva spesso come oggi), suo marito Attilio Capriani la portava col carretto a mano fino al Tevere dove c’erano i lavatoi e andava a riprenderla a sera a fine lavoro. Da notare che non abitava più presso il fiume, bensì al Gorgone, dove ha vissuto il resto della sua vita, cioè a circa un chilometro dalla tanto agognata acqua.

Esterina è morta a 91 anni ed era popolare tra il vicinato perché beveva esclusivamente vino e rifiutava le altre bevande, eccettuato il caffè di cui era ghiotta.

Franco BadiniNella foto in alto la nonna Esterina nel 1961.

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L’angolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

16° quesitoFibonacci

Questo mese vi voglio proporre una famosa serie matematica, forse la più famosa serie matematica, perché è quella che è alla base dell’accrescimento; infatti la natura ha spesso come modello questa serie. Numerosi sono gli esempi dove frutti ,fiori e piante hanno quantità di elementi che sono numeri che compaiono in questa serie (il numero delle spirali dei semi del girasole, il numero delle scaglie dell’ananas in ogni diagonale ecc…)

È la serie di Leonardo Pisano detto Fibonacci (filius Bonacci) matematico del tredicesimo secolo, e comincia così: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13...

Quali sono i numeri successivi?La sequenza è infinita, ma si tratta di scoprire qual è la logica per cui partendo dai primi due (1, 1), si trovano tutti gli

altri.

Soluzione del quesito del numero scorso

32 le teste e 100 le zampe. Senza scomodare le equazioni ragioniamo così: se fossero metà conigli e metà oche, le zampe sarebbero 16 x 4 + 16 x 2=96; mancherebbero 4 zampe, si deduce facilmente che i conigli sono due in più, infatti 18 x4 + 14 x2 =100.

Ci rendiamo conto che può apparire fuori luogo chiedere aiuto agli anghiaresi in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, ove problematiche di vario genere si presentano sistematicamente durante il normale cammino giornaliero; non ci nascondiamo le difficoltà economiche che l’attuale crisi finanziaria globale ha generato su un significativo numero di cittadini, nel mondo e quindi anche nel nostro pic-colo paese. Il modesto osservatorio della Caritas parrocchiale è costretto a prendere atto settimanalmente di nuovi casi di necessità che, se fino a qualche anno addietro riguardavano quasi esclusivamente cittadini stranieri, in particolare extra-comunitari, oggi riguardano sempre più frequentemente anche famiglie di residenti “anghiaresi”.

Vi esponiamo in breve alcuni dati che, senza raccontare le storie di necessità analitiche di intere famiglie, ci danno comunque un’indicazione a grandi linee di quello che sta succedendo nella nostra comunità.

Nell’anno 2013 abbiamo distribuito 178 pacchi alimentari, effettuato 216 consegne di vestiari, effettuato 58 “ascolti” presso il nostro centro parrocchiale, siamo intervenuti finan-ziariamente in 14 casi (aiuto per pagamento di affitti, utenze di prima necessità – Enel-gas-acqua-), con una spesa complessiva di quasi 6.000 Euro.

Non hanno valore statistico, ma sono “preziosissime”, le visite a malati, anziani, persone sole, che i nostri volontari hanno effettuato durante tutto l’anno.

Siamo stati purtroppo costretti a dire no ad alcune richieste, e abbiamo dovuto limitare il numero e la consistenza degli interventi, compresi i pacchi alimentari, a causa di risorse insufficienti.

Ed è il motivo per cui Vi chiediamo aiuti.L’obiettivo che vorremmo raggiungere nel 2014 è quello

di non spendere nulla per l’acquisto di generi alimentari per il confezionamento dei pacchi; ciò ci permetterebbe di cana-lizzare la stessa cifra che risparmieremmo (oltre 2.000 euro), a favore di altri aiuti finanziari (bollette, utenze, affitti…) e magari di confezionare pacchi più “ricchi”.

Come fare?

Ci dovete aiutare!

La nostra comunità è “divisa in due”. Vi dovete domandare se siete fra le persone che hanno bisogno del nostro aiuto oppure no.Se avete bisogno del nostro aiuto, venite a trovarci in parroc-chia, e faremo per Voi quello che sarà possibile fare. Se non avete bisogno del nostro aiuto, e ce lo auguriamo, siete Voi che dovrete aiutare noi!Offerte in denaro? Va bene.E anche generi alimentari che potrete lasciare nelle apposite ceste all’interno delle nostre chiese; potrete portare la spesa anche in parrocchia, in particolare il mercoledì ed il giovedì delle ore 16,30 alle ore 18, con gli uffici “Caritas” aperti.Ma, quali generi alimentari? Tutti i prodotti confezionati e a lunga conservazione: pasta, biscotti, marmellata, cioccolata, miele, pomodoro, zucchero, farina, caffè, olio, tonno, capperi, acciughe, carne in scatola, fagioli, piselli, ceci, lenticchie, mais, e anche legumi secchi…

Vi aspettiamo!

Aiutateci ad aiutare!

La Caritasè aperta il mercoledì

e il giovedìdalle 16,30 alle 18,30

La Caritas lancia un appello a tutta la Comunità di Anghiari

AIUTATECI AD AIUTARE!

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GRAZIEÈ trascorso un anno da quando Patrizio ci ha lasciati,

un lunghissimo e difficilissimo anno, un anno che vorremmo dimenticare ma che non dimenticheremo mai, un anno dove tutto e niente è cambiato.

Un anno che abbiamo superato con l’aiuto affettivo, morale economico che ci avete dato tutti voi.

Un paese, una comunità, tanti amici che si sono stretti intorno al nostro dolore, trasformandolo in una partecipazione spontanea e discreta, dettata dal cuore, per voler ricordare un grande amico , una persona speciale, per farlo “vivere nei ricordi e non farlo morire mai”.

Grazie a tutti.Silvia Matteo Benedetta

È stato realizzato a Subbiano

Un nuovo spazio sacro

Questa è la copertina della pubblicazione che illustra la realizza-zione del complesso parrocchiale di San Giovanni Battista a Sub-biano. Progettista, assieme a Carlo Cabassi e allo Studio A.I.R., è stato il nostro parroco don Marco.Nel prossimo numero ne parleremo più dettagliatamente.

Figli!di Clèto

Nei mesi scorsi le cronache hanno riportato episodi che vedevano coinvolte delle ragazze giovanissime. Fra le tante chiacchiere ho condiviso un suggerimento che forse qualcuno potrà metter in atto.

Con i figli non bisogna parlarci quando si pone un problema, o si pensa si stia avvicinando; con i figli bisogna parlarci fin dalla loro nascita, anzi anche prima quando ancora sono nella pancia della mamma.

Io purtroppo non l’ho fatto ma vedo che mio nipote Giorgio ha due genitori che lo fanno e io sono molto contento di loro: di tutti e tre.

Storie cosìMandi! - È con questa espressione augurale che un friulano DOC ti saluta al mattino. È un augurio più sonoro e sereno del nostro “ buongiorno” che qualche volta esce fuori con uno smozzicato e sonnolento “ n’giorno” e più originale dell’abusato “ ciao “ che deriva dal veneto “ sciavo “, ossia schiavo, equivalente dell’antico “ servitor vostro”. Il termine “ Mandi!” nasce, per contrazione dall’espres-sione latina “ in manibus Dei” e cioè “ nelle mani di Dio “. E quale miglior augurio si può rivolgere ad un amico, al mattino? In Friuli, insieme ad un caloroso “ mandi !” ti offrono volentieri anche un grappino; ma di mattina è senz’altro più gradito un buon caffè che un bicchierino di “ sturala-vandini “.

Avviso esposto in un bar di Giovi:

SE UNO RUBA, DIO LO VEDE E LO PERDONA.IL CASINO COMINCIA SE LO VEDO IO!

Al lavoro, io ed un mio spiritoso collega uscimmo con-temporaneamente da due toilettes contigue e ci trovammo faccia a faccia e subito lui mi disse: “È proprio vero che gli amici si riconoscono nel bisogno!”

Mauro (della Maris) mi sta facendo i capelli (i pochi super-stiti!). Passa mia moglie, apre la porta a vetri e si rivolge a lui dicendo: «Mauro, me lo faccia bellino mio marito!»E lui, pronto: «Signora, io faccio i capelli, non i miraco-li!»

Esortazione di uno sconosciuto animalista su un muro della stazione di Firenze:

NON SI MANGIA LA CARNE DEGLI ANIMALI!

Un altro ignoto personaggio, che evidentemente non con-divideva il messaggio, subito sotto ha aggiunto:

CRUDA!

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

I nuovi soci...

Acquisti LinaCeradini LiviaDonnini ElenaMartinelli PatriziaNocentini DanieleNocentini MattiaShevchenko Svetlana

...e le vostre offerte

Alpi Natalina 5 0Anonimo (M.P.) 2 0Baglioni Egisto 1 0Baracchi Francesco 1 5Bellini Maria in memoria di Achilli Teresa 1 0 0Falsetti Brunera in memoria di Greco Immacolata 1 0Famiglia Cambi Claudio - alla memoria dei propri defunti 150Giorgeschi Alfiero - la famiglia alla memoria 1 5 0Giorgeschi Alice, Capra Gaetano, Rindi Mariella - alla memoria di Giorgeschi Alfiero 5 0Giorgio e Gigliola 5 0Giovacchini Renata 4 0Guerrini Iride 3 0Leonessi Ermida 4 0Lodovici Gastone - la famiglia alla memoria 2 3 0Marsupini Giacomo - la famiglia alla memoria 3 0 0Martinelli Patrizia 9Miano Antonio - la famiglia alla memoria 2 5 0Miano Marinella in memoria di Franco Zafferani 2 0Mondanelli Ovidio - in memoria della mamma Chimenti Giletta 80Nevistrelli Angiolo - la famiglia alla memoria 4 0 0Offerte raccolte presso negozio Marrionaud 9 5Santi Assunto - la famiglia alla memoria 1 0 0Sergio Montagnoli e Marietta alla memoria di Lodovici Gastone 1 0 0Settimio Olandesi - la famiglia alla memoria 2 5 0Venturi Delfo e Venturi Onesto Lorenza - in memoria dei genitori 2 5Vichi impianti idrot. di Vichi Luca 6 0 0

Che Dio ve ne renda merito!

Spigolature 2013

Attività “promozionali”: sono stati organizzati corsi di for-mazione per il conseguimento dei brevetti di livello di aiuto sociale. Sono state sviluppate serate di “lezione e retraining” per migliorare e perfezionare le conoscenze tecniche di tutto il nostro personale volontario.Servizi permanenti: l’associazione ha cercato di tenere aperto, per quanto possibile, l’ufficio segreteria della propria sede ogni mattina dal lunedì al sabato (qualche volta anche la domenica). Ha mantenuto aperto il proprio museo, in via Nenci, il sabato pomeriggio, la domenica e in tutte le altre festività infrasetti-manali. Ha mantenuta aperta la Cappella di San Marco ogni qual volta ne sia stata richiesta la disponibilità.Attrezzature e servizi “sanitari”: ha tenuto a disposizione di tutti alcune attrezzature sanitarie per uso temporaneo (car-rozzelle, deambulatori, bastoni ortopedici…), acquistandone di nuove per un servizio più puntuale e diffuso.Interventi immobiliari: ha provveduto ad effettuare una manutenzione straordinaria su tutti gli infissi, con la pulitura della parte lignea e la messa in opera di nuovi vetri termici. Ha ristrutturato i due vecchi fondi in via della Misericordia, rendendoli funzionali ed agibili.Rinnovo e Manutenzione del “parco macchine”: il parco macchine si è arricchito nel 2013 di una nuova ambulanza per il servizio di emergenza-urgenza. Si tratta di un Fiat Ducato approntato ed accessoriato con i più moderni strumenti di pronto intervento.Progetto “Diamoci una scossa”: il progetto era quello di diffondere in modo capillare la presenza dei defibrillatori Semi-Automatici Esterni (D.A.E.) sul nostro territorio, nonché quello di istruire il personale laico al loro utilizzo e al massaggio cardiaco occorrente di fronte all’evento di arresto cardiaco. I risultati sono stati ottimi: ben 13 D.A.E. sono stati posizio-nati in altrettanti luoghi sparsi nel territorio anghiarese. Oltre duecentocinquanta anghiaresi hanno poi partecipato al corso per l’uso del defibrillatore e per l’effettuazione del massaggio cardiaco; anche loro meritano tutta la nostra riconoscenza. Attività dei volontari con i nostri automezzi: nell’anno 2013 i nostri volontari sono usciti, con gli automezzi di soccorso e con i nostri mezzi attrezzati, per n. 3.160 volte (quasi 10 servizi di media al giorno per 365 giorni) percorrendo Km. 109.208 con una media di Km. 34,56 a viaggio. Hanno assicurato la loro presenza presso l’ospedale di Sansepolcro per il servizio di pronto intervento 118 con ambulanza e medico a bordo, per complessivi 357 turni e un totale di 3.324 ore. Hanno inoltre espletato il servizio di emergenza urgenza in BLSD con ambulanza a pronta partenza, coprendo 6.586 ore di turni. Hanno infine assicurato il servizio di reperibilità giornaliera, diurna e notturna. Tutto questo, i nostri volontari!Non solo numeri. Invitiamo la comunità anghiarese a soffer-marsi un attimo su queste cifre e, soprattutto sull’impegno gior-naliero dei nostri volontari che queste cifre suggeriscono. E ai nostri volontari: carissimi, grazie, e “Che Dio Ve ne renda merito!”

Nella foto sono raffigurati gli autisti dei mezzi della Misericordia davanti alla sede posta nel Borgo della Croce: i nostri volontari!

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it email: [email protected]

Il gruppo donatori di sangue “Fratres” di Anghiari ha concluso l’anno 2013 confermando gli ottimi risultati ottenuti in quelli preceden-ti. Le donazioni complessive hanno superato infatti ancora una volta quota settecento. Un GRAZIE SINCERO a tutti i nostri donatori, che ci hanno permesso di ottenere risultati così elevati ed importanti. Un particolare senso di ringraziamento ai ventisette nuovi donatori, in gran parte giovanissimi, a riprova che il messaggio di solidarietà che siamo impegnati a trasmettere trova terreno fertile nei nostri ragazzi.

L’anno si è concluso, come sempre, con le attese giornate del do-natore. Il programma è iniziato il sabato pomeriggio, con il convegno medico organizzato presso la sala della Misericordia con un tema di grande attualità: “Plasma e Piastrine! Dalla donazione al loro Impie-go”. Al tavolo dei relatori la dott.ssa Claudia Nardini della ditta Kedrion di Lucca ed i medici dott. Pietro Pantone del Centro Trasfusionale e dott. Francesco Giani del reparto ortopedia dell’ospedale di zona. Ha coordinato la dott.ssa Rosella Guadagni, consulente medico del gruppo. In sala tanta gente che ha seguito con interesse ad attenzione i vari interventi e partecipato numerosa al dibattito finale.

La domenica, poi, è iniziata con la solenne messa in suffragio dei donatori defunti, nella chiesa parrocchiale della Propositura, alla presenza delle autorità civili e militari e di una folta schiera di rap-presentanti delle altre associazioni del territorio e della provincia, per proseguire con il pranzo annuale che, anche questa volta, si è svolto presso il palazzetto dello sport di Anghiari. Particolarmente seguite le varie premiazioni con le quali ogni anno si vuol sottolineare l’impe-gno particolare dei nostri associati. Tra i tanti premiati con medaglie e diplomi da segnalare il nostro Fabiano Vellati che è stato insignito della croce d’oro per aver conseguito le CENTO donazioni, unico caso in tutta la lunga vita del gruppo.

Per finire, un meritato ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato all’evento e ai donatori che quotidianamente, con il loro impegno, rendono possibile tutto questo.

Carlo Leonardi

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE NAZIONALE CARDINI

Qui sopra: un momento del convegno presso la sala della Misericordia.Sotto: La premiazione di Fabiano Vellati attorniato da tutto il Consiglio Direttivo

Tempo di bilanci e di ringraziamentiLe considerazioni del presidente Leonardi

Papa Francesco, di recente, ci ha spronati a “cominciare un nuovo cammino... un cammino di Chiesa verso il Natale” precisando che “il Natale non è soltanto una ricorrenza tem-porale oppure un ricordo di una cosa bella”.

Altre volte mi sono soffermato a pensare al significato profondo del Natale, condividendo anche alcune riflessioni con i lettori del nostro trimestrale, ma questa volta deside-ro dare rilievo a quanto proclamato, con il carisma che lo contraddistingue, da Papa Francesco, sicuro che anche noi, volontari FRATRES, coglieremo l’invito di Sua Santità per “cominciare un nuovo cammino”. Un cammino che non sia ripetitivo, abituale, che non rappresenti una consuetudine ma un autentico credo, una rinnovata speranza nel futuro. La FRATRES è nata appunto per offrire speranza ai nostri fratelli bisognosi che necessitano del dono del sangue per tornare in salute: focalizziamoci dunque su questa missione

ed accingiamoci insieme “in cammino”. Un cammino nel quale saranno al nostro fianco anche tre nuovi angeli speciali: Fortunato Vivaldi, Francesco Marrone e Marcello Galloni. Tre nostri fratelli che, nell’anno che sta per terminare, ci hanno purtroppo lasciato, ma che hanno rappresentato, per noi e per chi li ha conosciuti, dei fulgidi esempi di vita impegnandosi, ciascuno nei propri ruoli, nel nostro volontariato con grande disponibilità ed instancabile passione.

Con questa certezza nel cuore auguro a tutti voi Buon Natale e felice Anno Nuovo, ringraziando di vero cuore per il dono che fate costantemente.

Il Presidente nazionaleLuigi Cardini

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...dal Gruppo Fratres

I ventisette nuovi donatori del gruppo

In occasione del pranzo sociale, il presidente, continuando la tradizione dei suoi predecessori, ha voluto dare concreta-mente il “benvenuto” a quanti si sono iscritti per la prima volta al Gruppo e ringraziarli pubblicamente per la scelta operata, consapevole dell’importanza che riveste in ogni associazione l’arrivo di nuovi volontari, linfa vitale per poter continuare nel tempo la propria missione.

Questi i nomi dei ventitré donatori di sangue che sono stati premiati nel corso del pranzo sociale del dicembre scorso, con la consegna da parte delle autorità presenti di una pregevole copia del libro “Gli Annali della Terra di Anghiari”, dello storico anghiarese Lorenzo Taglieschi, edito dal gruppo stesso nel lontano 1991: Murgu Nicoletta Gabriela, Volpe Daniela, Locci Simone, Franchi Sauro, Ivanova Mitra Nedyalkova, Scartoni Camilla, Martini Sensi Luca, Goretti Paolo, Scara-bocchi Saimon, Cimino Bruno, Resti Francesco, Marsiglietti Paolo, Bindi Isabella, Buricchi Gabriele, Cagnacci Francesco, Nardi Emanuele, Leonardi Michela, Fegadoli Giuseppe, Duchi Claudio, Alessandrini Marco, Maggini Livia, Corsi Rossano, Fontani Fortunato, Vannini Andrea, Rivi Rossano, Giorni Matteo, Spagna Alessandra.

Il Consiglio Direttivo

Nella foto in alto a sinistra Agostino Pozzoli mentre premia Claudio Duchi, uno dei ventisette nuovi iscritti.A destra, nella foto di Valter Canicchi, un momento della celebra-zione.

Congratulazioni ad Alessandro

Donatore di sangue da tanti anni e per lungo tempo membro effettivo del consiglio direttivo del nostro gruppo in qualità di segretario economo. E poi, dopo un non breve periodo di riflessione, la scelta di lasciare tutto, lavoro compreso, ed entrare in seminario. “Al-l’interno del Gruppo – ci diceva Alessandro nel comunicarci sei anni fa la sua decisione - ho davvero respirato ed imparato una genuina affezione al volontariato ed all’associazionismo in genere, tutto improntato a quella fratellanza che lo stemma “FRATRES” porta inciso. Sono stati quindi anni che ricordo con gioia ed il cui distacco non è così facile, poiché mi trovo a lasciare un luogo umano in cui ognuno incontra la concretezza dello Spirito Cristiano, testimoniato dal donarsi gratuitamente all’altro, in anonimato e senza attenderne riconoscenza. È grazie all’incontro con ognuno di voi ed all’esperienza vissuta all’interno del Gruppo, che l’ipotesi di stringermi a questa Carità, a questo Amore che si è donato a noi per primo, si è fatta possibilità concreta, tanto da intraprendere un serio cammino di verifica personale. Il dispiacere di questo distacco assume, diversamente, la gioia del cominciare. Come il mio inizio nel Direttivo dei Fratres di Anghiari, in questa esperienza di carità e generosità, così diventa possibile un nuovo passo, che innegabilmente si compie dopo il precedente e di cui lo stesso precedente è stato parte importante.”

Questo “nuovo passo” si è concretizzato il ventisette dicembre ultimo scorso con l’ordinazione diaconale di Ales-sandro Bivignani. Con l’imposizione delle mani del Vescovo Diocesano sul suo capo e grazie ai doni dello Spirito Santo ricevuti, Alessandro si è fatto “ministro e servitore di tutti”, divenendo così partecipe diretto della missione e della grazia di Cristo.

Congratulazioni Alessandro da parte di tutta la realtà FRA-TRES anghiarese, ma anche di quella provinciale, che festeg-giano con te e con tutto il popolo di Cristo la tua ordinazione diaconale, con la certezza di aver contribuito ad alimentare in te questa importante scelta di vita, per continuare a servire Dio, in modo ancor più esclusivo e sublime, nei Suoi figli e nostri fratelli.

Il Consiglio Direttivo

VEGLIONE DI CARNEVALE

SABATO 1 FEBBRAIO, presso Anghiari Hotel “Da Vinci” Restaurant, in collaborazione con la Confraternita di Misericordia.

CENA + BALLO con il duo ENRICO e CLAUDIA.

ASSEMBLEA SOCIALE ORDINARIA

Sabato 8 Marzo, Sala della Confraternita di Misericordia.Ore 14.30: Prima Convocazione.Ore 16.30: Seconda Convocazione.

ORDINE DEL GIORNO

Relazione sociale del presidente ed approvazione bilanci consuntivo 2013 e preventivo 2014.Durante l’incontro, nomina dei nuovi Soci Benemeriti.

Tutti gli iscritti (soci donatori, sostenitori e benemeriti) sono invitati a partecipare!!!

I pross imi appuntament i soc ia l i

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Costituita per contribuire allo sviluppo della Biblioteca e dell’Archivio Storico

Amici della BibliotecaÈ stata costituita recentemente una nuova Associazione de-nominata “Amici della Biblioteca Comunale di Anghiari”

Le caratteristiche di questa Associazione sono le seguenti: assenza del fine di lucro, democraticità della struttura, elettività, gratuità delle cariche associative, gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti, i quali svolgono la propria attività in modo personale e spontaneo.

Lo scopo dell’associazione è quello di supportare, mi-gliorare e contribuire allo sviluppo della Biblioteca e del-l’Archivio Storico comunale di Anghiari, nelle sue funzioni di promozione culturale, centro di aggregazione sociale ed altre funzioni specifiche, di concerto con gli organi di governo della biblioteca stessa.

Nelle prime riunioni che hanno caratterizzato la nascita dell’associazione, abbiamo cercato di immaginare il modo più efficace per coinvolgere il maggior numero possibile di aderenti/nuovi soci; abbiamo pensato di creare aree di interesse ben distinte, in base alle aspirazioni, alle caratteristiche e alle predisposizioni di ciascuno, e finora abbiamo individuato i seguenti “gruppi di lavoro”:

• Un gruppo di lavoro si occuperà della gestione propriamen-te detta della biblioteca (apertura della biblioteca, prestito e consegna libri, consulenza agli utenti…).• Un gruppo di lavoro si impegnerà della gestione dell’Ar-chivio Storico (digitalizzazione dei testi, consulenza, guida ed altro).• Un gruppo di lavoro si concentrerà sulla creazione e gestione degli “eventi” (presentazione di libri, di personaggi, di inizia-tive di vario genere).• Un gruppo di lavoro curerà la proposta dei libri da acquistare, suggerimento che in linea generale dovrà orientarsi verso libri di narrativa e per ragazzi, salvo poi l’approvazione degli organi di governo della biblioteca stessa.• Un gruppo di lavoro opererà prevalentemente nel settore informatico, incaricandosi della strumentazione presente e/o da acquisire, della pubblicità dell’associazione nelle forme più disparate (pagina web, Facebook ed altro).

Ogni socio potrà naturalmente impegnarsi anche su più di un gruppo di lavoro a seconda dei suoi interessi e dei suoi desideri. Potranno essere creati anche nuovi gruppi, sempre in funzione

delle aspirazioni, delle caratteristiche e delle predisposizioni di ciascuno dei nuovi soci.

Il nuovo socio potrà anche limitarsi ad iscriversi all’Associazio-ne, senza partecipare direttamente alla gestione operativa.

Vogliamo aiutare la biblioteca ed abbiamo bisogno dell’aiuto di quanti condividono il progetto.

La vostra disponibilità e le vostre idee ci aiuteranno a crescere e a rendere effettivamente utile la nuova Associazione e, perché no?, a trascorrere assieme in maniera costruttiva qualche ora del comune “tempo libero”.

Iscrivetevi alla nuova Associazione, e tutti assieme potremo raggiungere risultati interessanti.

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO“Amici della Biblioteca comunale di Anghiari”

ART. 1- l’ Associazione di volontariato “Amici della Biblioteca comunale di Anghiari” più avanti chiamata per brevità associazione, con sede in Anghiari presso i locali stessi della biblioteca in Corso Matteotti, 107, è costituita ai sensi della legge 266/91 e della L.R. del 26 aprile del 1993 n° 28.ART. 2 - L’associazione è apartitica e si atterrà ai seguenti principi: assenza del fine di lucro anche indiretto, democraticità della struttura, elettività, gratuità delle cariche associative, gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti (salvo il rimborso delle spese anticipate dal socio in nome e per conto dell’associazione), i quali svolgono la propria attività in modo personale e spontaneo.Ai sensi della suddetta democraticità della struttura, tutte le cariche sociali vengono elette esclusivamente e liberamente dall’Assemblea ordinaria dei soci. Tutti i membri di organi sociali devono essere soci.ART. 3 – L’associazione ha come scopo quello di supportare, migliorare e contribuire al funzionamento e allo sviluppo della Biblioteca e Archivio Storico comunale di Anghiari nelle sue funzioni di promozione culturale, centro di aggregazione sociale e alle altre funzioni specifiche della biblioteca di concerto con gli organi di governo della stessa.

Anghiari anticadi Emmedipì

Tempo addietro parlammo dei reperti ritrovati nel Palazzo del Vicario (sono ancora da studiare del tutto) che facevano risalire con maggior sicurezza il nostro paese al secondo secolo D.C. Ora, con i lavori al Conventone (quello di San Martino di dentro, per distinguerlo da quello del Borgo della Croce) sono venuti alla luce dei reperti che autorizzano a proporre una presenza organizzata in questo sito prima dell’anno zero. Così il luogo dove Bernardino aveva il suo bravo castelletto, anche se poi lui risiedeva a Montorio, si dimostra essere un luogo importante per la nostra storia che finora avevamo potuto solo ipotizzare.Contiamo di dare ulteriori notizie.

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L’ordinazione venerdì 27 dicembre 2013 nella Concattedrale di Sansepolcro

Alessandro diacono

(don Marco) Il figlio di questa terra, di queste parrocchie di Anghiari e Tavernelle, ha ricevuto il sacramento del Diaconato nella concattedrale di Sansepolcro. È come un frutto sbocciato dalla vita ecclesiale delle nostre parrocchie. Lo accompagnere-mo con la preghiera e speriamo di vederlo presto sacerdote.

(Sara Comanducci) Alessandro un grande "Amico". Conosco Alessandro dall'età di 18 anni, è stato lui a farmi entrare e conoscere l’oratorio e le sue attività parrocchiali, fin da subito ho pensato che fosse un ragazzo speciale con una gran voglia di fare. Ale è sempre stato per me un punto di riferimento, quando sono stata male era sempre presente e sempre pronto ad ascoltarmi quando avevo bisogno di parlare. Quando seppi che voleva entrare in seminario però mi è crollato il mondo addosso per la paura di poterlo perdere. In tutti questi anni ho fatto avanti e indietro da Anghiari-Arezzo per andarlo a trovare. Ora che ha raggiunto questo passo importante non so se gioire o essere triste, ma sono certa che sono fiera di lui, fiera del mio più grande amico (anche se per me è più un fratello!). Ha portato in fondo un sogno e se lui è felice, lo sono anche io! Sara

(Riccardo Cheli) Di nuovo Gesù parlò loro: “ Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Con sincero affetto, Riccardo

(Domiziano Panichi) Allora: è da tanto che conosco Alessandro ed è da tanto che lo ritengo amico. Sono molto felice per lui, perché quello che desiderava, ora è accaduto... Da amico gli auguro tutta la felicità e le soddisfazioni per il servizio ecclesia-stico. Lui ci tiene molto e presto diventerà prete, spero davvero che questo viaggio gli porti tanta felicità, Domiziano

(Laura Molfese) L’emozione più grande, oltre la meravigliosa cerimonia, ricevere il corpo di Gesù, da te Ale..., Gegia

(Cristina Bianchi) Mi ricordo quel giorno che Cesare mi ha detto se volevo far parte del coro per l’ Ordinazione di Alessan-dro io subito gli dissi: certo che ci sono. Ho conosciuto nuova gente e abbiamo passato delle serate piacevoli. Riguardo ai

canti per me è stato un po’ faticoso con la lingua in inglese e latino, però per Alessandro “il mio caro compaesano e amico” ci dovevo riuscire. Per tutto questo lo ringrazio, e anche per aver vissuto con gioia e serenità un’emozionante cerimonia che spero di ripetere all’Ordinazione Sacerdotale. Un augurio, che il Signore ti tenga per mano per questo cammino che hai scelto per la tua vita, Cristina

(Aurora Nosi) Il diaconato di Alessandro è stato un momento molto atteso che io ho vissuto come una sorta di “periodo di Avvento”, in parte per il periodo in cui è caduta la data per la celebrazione della messa e dall’altra per il coinvolgimento che c’è stato ad esempio con le periodiche prove del coro...Quando è arrivato il momento sono stata colta da una grande emozione e viva partecipazione per

Alessandro, perché mi sono accorta solo allora con consape-volezza del grandissimo passo di fede e di amore in Dio che ha avuto il coraggio di fare.Vedere la gioia e l’emozione di Alessandro nel momento del suo "sì" a Dio è stato bellissimo e la più grande testimonianza di fede di cui io sono stata testimone e per questo, oltre che per tutto quello che ha dedicato a questa parrocchia e soprattutto a noi giovani, io mi sento di dirgli, GRAZIE Alessandro! Aurora

(Sara Redenti) Caro Alessandro, tutta la mia famiglia ha partecipato con gioia alla tua ordinazione a diacono. Come ti ho già scritto “a botta calda”, è stata davvero una celebrazione intensa ed emozionante, soprattutto perché la Luce che avevi negli occhi e il tuo “sì” convinto a Gesù “raccontavano” elo-quentemente il tuo stato d’animo colmo di gioia. Ti siamo vicini nella preghiera e ti auguriamo che lo stesso entusiasmo che hai fin qui manifestato nell’abbracciare la tua vocazione continui ad animare il tuo cammino verso il sacerdozio. Ti ringraziamo, perché la tua generosa adesione a Cristo è un dono prezioso non solo per te e i tuoi cari, ma anche per tutta la nostra comunità. Ringraziamo il Signore che dove “la messe è molta, ma gli operai sono pochi” ti ha chiamato a farti strumento del Suo Amore per il bene di tutti. Sara e famiglia

(Chiara Natalini) Chi l'avrebbe mai detto che in una piccola comunità come la nostra ci fosse un piccolo seme da coltivare nel sacerdozio? Per questo vogliamo fare i nostri migliori Auguri alla famiglia ma soprattutto a Don Ale. Con Affetto Famiglia Natalini

(Iacopo Rossi) È stato molto emozionante, perché sono di Tavernelle, perché ho visto con i miei occhi tutto il percorso che ha fatto, prima con la sua partecipazione al Grest e poi con la scelta del diaconato. Penso che Alessandro sarà ora un diacono e poi magari un prete molto vicino sia alla parrocchia di Tavernelle che di Anghiari, Iacopo

Nella foto Alessandro con don Marco e il diacono Fabio in Propositura il primo gennaio scorso, in occasione della sua prima Messa ad Anghiari come diacono.

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Notizie dalle parrocchie di Monterchia cura di Matteo Romanelli

Dalle nostre Parrocchie

FEBBRAIO - MARZO 2013

Domenica 2 febbraio festa di S. Biagio, patrono di Pocaia. S. Messe a S. Biagio alle ore 10 e alle ore 16, seguite dalla tradizionale benedizione della gola.

Mercoledì 5 marzo inizio della Quaresima, benedizione e imposizione delle sacre Ceneri, digiuno e astinenza. Ore 16 S. Messa a Monterchi, ore 17 a Pocaia. N:B. In Quaresima verranno effettuati incontri di preghiera e di catechesi a cui sono invitati adulti, catechisti, fidanzati e gruppi di preghiera nella Chiesa della Madonna Bella.

Benedizione delle case e delle famiglie

Sabato mattina 29 marzo dalle ore 9 alle 13 benedizioni delle famiglie di Gambazzo, Pianezze e Tarsignano.

Lunedì 31 marzo nel primo pomeriggio benedizioni delle famiglie di Ripoli, Fonaco e Borgacciano

Dal 1 al 5 aprile benedizioni delle famiglie e aziende residenti nella parrocchia di S. Biagio a Pocaia.

Dal 7 al 12 aprile benedizione delle famiglie, botteghe e aziende della parrocchia di S. Simeone a Monterchi

Settimana Santa e PasquaPROGRAMMA

Nel pomeriggio della Domenica delle Palme 13 aprile e del Lunedì e Martedì Santo, Quarantore nella Pieve Arcipre-tura di Monterchi

Lunedì 14 aprile benedizioni delle restanti famiglie della parrocchia di Padonchia

Mercoledì Santo 16 aprile alle ore 21, Confessioni Pasquali per tutti a Padonchia

Giovedì Santo 17 aprile Messa In Coena Domini alle ore 17 a Pocaia e ore 18 a Monterchi. Alle ore 21 i confratelli della Misericordia e della Compagnia del SS.mo Sacra-mento assieme ai gruppi di preghiera si raccoglieranno in adorazione dell’Urna contenente l’Eucarestia nella chiesa di S. Simeone.

Venerdì Santo 18 aprile Pasqua di morte del Signore: astinenza e digiuno. Liturgia della morte del Signore alle ore 15,30 a Monterchi e alle ore 17 a Pocaia. Alle ore 21 solenne Via Crucis e processione di Gesù Morto e della Madonna Addolorata con raduno e partenza di fronte al Monastero. Sacerdoti, ragazzi della Prima Comunione e della Cresima, Confratelli della Misericordia e delle Compagnie di Monterchi e Padonchia e tutto il popolo di Dio saliranno lentamente in preghiera e meditazione verso il centro storico e nella Pieve-Arcipretura di S. Simeone si concluderà il rito con breve omelia e Benedizione con la Reliquia della S. Croce.

Sabato Santo 19 aprile Confessioni dalle 16 alle 17 nella chiesa della Madonna Bella a Pocaia e dalle 17 alle 18 nella chiesa di S. Simeone. Alle ore 21 Veglia pasquale e S. Messa a Pocaia. Alle ore 23 confessioni in Pieve – Ar-cipretura a Monterchi. Alle 23.30 Veglia pasquale seguita dalla Messa di mezzanotte della Risurrezione del Signore nella medesima chiesa di S. Simeone Profeta.

Domenica 20 aprile PASQUA DI RISURREZIONE Alle ore 8 S. Messa nella chiesa di S. Biagio a Pocaia. Alle ore 9 S. Messa nella chiesa di S. Michele Arcangelo a Padonchia. Ore 10 S. Messa nel Santuario della Madonna Bella a Pocaia. Ore 11,15 S. Messa nella Pieve – Arcipretura a Monterchi. Ore 18 S, Messa Vespertina a Monterchi.

Lunedì di Pasqua 21 aprile Confessioni e Comunioni pasquali nella Chiesa di S. Biagio a Pocaia dalle ore 8 alle 12.

ALTRE NOTIZIE

Il comitato parrocchiale di S. Biagio a Pocaia per l’annuale Festa della Madonna Bella, ha organizzato anche quest’anno una tombola lo scorso 21 dicembre presso il teatro di Monter-chi. L’iniziativa cui hanno partecipato molti fanciulli e ragazzi assieme ai propri genitori è perfettamente riuscita. Il ricavato sarà utilizzato per migliorare la sala parrocchiale.Nella mattinata del 7 dicembre per iniziativa dell’assessore al Sociale Roberta Zati si è svolta nel ristorante “La Pieve Vecchia” la festa dei nonni e degli anziani, con la collaborazione delle varie Associazioni paesane. Alla celebrazione della S. Messa da parte dell’arciprete don Quinto Giorgini è seguito il pranzo sociale e lo scambio degli auguri per le festività natalizie.

Il 9 luglio 2013 Andrea Alberti ha conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Spaziale presso l’Università di Pisa discutendo una tesi dal titolo “Numerical evaluation of the IXV Reaction Control System in-flight priming”, Relatori prof. Luca d’Agostino e prof. Giorgio Tumino, con la votazione di 110 e lode. Congratulazioni ad Andrea da parte della popolazione delle parrocchie di Monterchi.

Venerdì 17 gennaio presso Palazzo Massi, si svolgerà (il giornale sarà in stampa) l’interessante convegno “Monterchi… tra mito, religione e storia”. Dopo il saluto delle autorità e l’introduzione della prof.ssa Donatella Pagliacci, direttrice Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Gregorio X” di Arezzo, interverranno, con la moderazione della prof.ssa Ketty Massi, il prof. Oliviero Appolloni, il prof. Antonio Bacci e il prof. Anselmo Grotti.

Sono in preparazione le elezioni del nuovo Magistrato della Confraternita di Misericordia di Monterchi, scaduto da circa 2 anni. Si invitano i nuovi e vecchi confratelli a collaborare insieme al Governatore Mar- co Lacrimini.

Qui a destra la raffigurazione del-l’Homo salvatico di Monterchi tratta dal libro di Rita Bruni

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Dalle nostre parrocchie

da Santo Stefanoa cura di GM

da San Lorenzoa cura di Andrea Dellacasina

Ponte alla Piera - Per Natale è venuto don Ferdinando che la sera della vigilia, alle 22, ha celebrato la Santa Messa. Anche se eravamo in pochi, è stata un’occasione per trovarsi fra noi fedeli del Ponte alla Piera.

Tubbiano – Sant’Antonio verrà festeggiato come al solito (quando il giornale giungerà nelle vostre case, la festa sarà già passata). Quest’anno in più ci ritroveremo insieme e saremo ospitati dalla comunità di San Leo presso l’ex asilo. Per Nata-le, la S. Messa è stata celebrata alle 10 e diversi parrocchiani erano presenti. Gli ambienti della parrocchia ancora devono essere sistemati, ma il riscaldamento è già in funzione e per l’inverno è stato molto utile.

San Leo – Per la vigilia di Natale la S. Messa di mezzanotte è stata celebrata da don Romano venuto per tempo per le confes-sioni. È intervenuta tanta gente. La festa di Sant’Antonio (già sapete che il giornale è in stampa quando ci sarà la festa anche a San Leo) verrà fatta proprio il giorno della festa, cioè il 17 gennaio: alle sette ci sarà la S. Messa con la benedizione dei cereali, fieno e quello che serve all’alimentazione degli animali. È una tradizione che si tramanda nel tempo (io l’ho sempre vista). Può darsi che ci sarà anche qualche animale. Quest’anno le catechiste hanno deciso di coinvolgere i genitori dei bambini che sono al catechismo e ognuno porterà qualcosa e così la festa si chiuderà con un momento conviviale fra di noi.

Viaio - Purtroppo ancora i lavori alla chiesa sono fermi, perché deve essere presa una decisione su alcuni lavori e quindi la S. Messa viene celebrata in una stanzina della canonica. Per Natale la S. Messa è stata celebrata da don Benito alle ore 10 della vigilia e c’è stata una partecipazione numerosa e attenta. Per Sant’Antonio verranno benedetti i mangimi destinati agli animali e verranno distribuiti i panini benedetti che vengono offerti da un parrocchiano, il Petruccioli.

Micciano – Per la vigilia di Natale è giunto nel Vicariato di Anghiari don Gustave, originario del Benin e che seguirà anche la parrocchia di Micciano. Ha celebrato la sua prima Messa nella nostra parrocchia il giorno di Natale.

* Sant’Antonio verrà festeggiato domenica 19 gennaio (ricorda-te quanto detto sopra anche per Tubbiano). Ci sarà la S. Messa alle ore 8 e poi, dopo quella delle 11, ci sarà la benedizione degli animali nel piazzale della chiesa verso mezzogiorno. Se-guendo un’antichissima tradizione, i capifamiglia si ritrovano per il pranzo che verrà preparato in parrocchia. Una volta, per questo pranzo veniva dato uno staio di grano.

* Anche nei mesi di febbraio e marzo il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza si ritroveranno per il Primo Venerdì del mese.

Quest’anno l’allestimento del presepe nella nostra chiesa è stato effettuato da Mario Grasso e Daniele Piombini, che già avevano partecipato ad altri allestimenti negli anni passati, molto apprezzati dai fedeli. Il tema sviluppato quest’anno è stato: Dio, sorgente di vita. Un torrente di acqua che si purifica con la nascita di Cristo e che va ad alimentare la terra e tutte le persone di buona volontà che la abitano.

Considerato il piccolo spazio a disposizione, dobbiamo ammirare la capacità descrittiva di queste persone capaci di trattare in modo così sintetico e al tempo stesso esauriente un tema di tale complessità.

Grazie quindi ai nostri bravi collaboratori ed arrivederci alla prossima festività di Natale del 2014.

Siamo nella chiesa di Santo Stefano e possiamo ammirare un particolare presepe. Anche quest’anno si è voluto rappre-sentare, oltre alla Natività, un periodo e uno scorcio particolari del nostro paese l’imponente teatro e l’antico “mercato dei polli” che si teneva nella piazza antistante.

L’idea è venuta parlando insieme tra un gruppo di amici che si sono incaricati poi di portare avanti questa iniziativa. Così è stato ricostruito in modo particolare il teatro con tutte le rifiniture della facciata, con la scalinata di accesso e le balaustre della terrazza utilizzando il gasbeton, un materiale particolarmente adatto per poterlo lavorare.

L’opera è stata impegnativa, perché ogni particolare richiedeva diverso tempo e attenzione per riprodurre nel mi-gliore dei modi questo edificio che è stato luogo d’incontro per spettacoli fra le famiglie più agiate del paese mentre nella piazza le persone della campagna portavano a vendere uova, polli, conigli e animali diversi per poter recuperare qualche lira per la famiglia.

Molti visitatori hanno apprezzato l’opera e le persone più anziane ricordavano bene quel periodo e ne parlavano volen-tieri, perché le riportava indietro nel tempo.

Il ringraziamento e il riconoscimento va a questi instancabili operatori i quali sono: Polcri Augusto, Ruggeri Senio, Giorni Luigino, Giorni Piero, Comanducci Giuseppe, Comanducci Stefano, Cristofani Fabrizio, Mariani Gianni e la partecipazione “straordinaria” di Foni Massimo e la supervisione di GM. Si ringrazia la Ilaria Cangi per i dipinti degli edifici laterali.

La Comunità di Santo Stefano si complimenta per la buona riuscita di questo presepe che ha fatto confluire nella chiesa tante persone.

Dalle parrocchie

Centro di ascolto per la fedeDal foglietto che le suore del Cenacolo di Montauto hanno con-segnato mercoledì 8 gennaio nella chiesa della Maddalena, du-rante l’appuntamento settimanale.

Non Ti chiedo [questa mattina], o Signore, il tempo di fare questo e poi ancora quello che io voglio,ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente, nel tempo che tu mi dai, quello che tu vuoi che io faccia. In questo sta la felicità.

(Michel Quoist)

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Sono partiti da Anghiari per l’Umbria

La gita ai Presepi

La mattina del 28 Dicembre siamo partiti per andare a vedere i presepi ad Assisi con tutta la parrocchia. La prima chiesa che abbiamo visitato è stata quella che custodisce la tomba di San Francesco e quella di Santa Chiara. La chiesa ospita anche alcune cose appartenenti a questi due santi. Mentre si aspettava le persone rimaste in chiesa, passò di lì un uomo anziano, vestito come San Francesco: i piedi gonfi e scuri, una tunica corta di balla, e un bastone di legno.Poi siamo partiti per andare a mangiare. Finito il pranzo, siamo andati a Rivotorto (chiamato così perché vi scorreva un fiume tortuoso.) Poi siamo andati a Corciano per vedere il presepe che si estendeva per tutto il paese. Dopo aver visitato il paese ci siamo riposati nella piazzetta dove abbiamo gustato panettone e pandoro.Infine siamo tornati nel pullman per tornare a casa. Questo giorno è stato indimenticabile!! Ci siamo divertite un sacco speriamo che il prossimo anno rifacciano questa gita.Irene Boncompagni, Irene Bigiarini, Valentina Ghignoni

In alto il gruppo dei gitanti davanti alla chiesa di Rivotorto.Poi in senso orario: Il presepe davanti alla basilica di Assisi; gruppo di giovanissime; un altro gruppo; il Gegio con suo fratello(!) al presepe di Corciano.

Intervista in movimento

Il giorno 28 dicembre 2013, la parrocchia di Anghiari ha or-ganizzato una gita ad Assisi per visitare i presepi. Durante il viaggio di ritorno, Pietro Ganganelli ha proposto di fare delle interviste sulla giornata, noi ci siamo offerte di farle e questo è quello che abbiamo ricavato:

Che emozioni hai provato quando hai visto quei presepi?Ho pensato a quanto lavoro hanno impiegato per farli con tanta bravura e precisione. (Giuseppe Fegadoli)Oltre ai presepi cosa ti ha colpito?Stare tutti insieme in compagnia. (Stefano Bigiarini).Con chi hai passato questa giornata?Soprattutto con mia figlia. (Claudia Marcacci)

Qual è il presepio che ti è piaciuto di più?È stato quello di Rivotorto perché è stato fatto nella prima chiesa di S. Francesco. Mi è piaciuto molto, perché sono molto legata a questo grande santo. (Cristina Bianchi)Come è stato il viaggio in pullman?Mi è piaciuto, perché dai vetri si vedeva il bellissimo pano-rama ed era molto simile ad Anghiari. (Valentina Ghignoni e Lorenzo Ceppodomo)Come è stata per te questa giornata?Per me è stata bellissima e vorrei tanto ripeterla. (Elisa Ber-gamini)Come è stato il paesaggio?Bello, molto simile ad Anghiari e la cosa più bella del paesaggio sono state le case in prevalenza. (Alessio Baglioni)Si ringraziano per la collaborazione Gemma Borgogni, Gloria Fontana e Grace Bianconi.

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La dott.ssa Cristiana Sediari vince la V Edizione del Premio Lia Zaccardi

Abitiamo lo stesso mondo, costruiamo la stessa storiaa cura della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo

È il titolo dell’elaborato con il quale la dott.ssa Cristiana Sediari, dipendente della Banca di Anghiari e Stia, Responsabile della Fun-zione Controllo Andamentale del Credito, ha vinto la V Edizione del Premio Lia Zaccardi.La Commissione del Premio, come si legge anche dalla lettera di congratulazioni del Presidente di Federcasse Alessandro Azzi, ha va-lutato con attenzione gli elaborati, apprezzando il lavoro di Cristiana, in particolare per la coerenza del progetto con il tema assegnato, le caratteristiche di realizzabilità e innovatività, chiarezza logica ed espositiva.

La vincitrice è stata quindi invitata a ritirare il premio in occasione dell’Assemblea ordinaria di Federcasse, che si è tenuta a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica nella giornata di venerdì 22 novembre u.s., quando è stata chiamata dal Presidente Azzi a salire sul palco, accompagnata dal Presidente e dal Direttore Generale della Banca di Anghiari e Stia, Paolo Sestini e Fabio Pecorari, in quanto il premio è stato, naturalmente, esteso a tutta la Banca di Anghiari Stia. La vincitrice, da gennaio 2014, parteciperà quindi ad un corso di formazione avanzato presso la sede della SEC “Scuola di Economia Civile” di Incisa Valdarno, della quale Federcasse è socio fondatore. A tal proposito il Presidente di Federcasse si è detto “certo che tale percorso potrà offrire una serie di stimoli e ipotesi di traduzione operativa per una riflessione più ampia e nuova rispetto alla classica visione economica del mercato, e che ci siano molti punti di vicinanza con la realtà identitaria del Credito Cooperativo.” I valori e le esperienze dell’Economia Civile e quelli della cooperazione mutualistica – ha proseguito Azzi – sono perfettamente integrati; l’impresa cooperativa, in particolare quella bancaria, è l’espressione storicamente più significativa ed economica-mente più rilevante dell’Economia Civile”.

In breve, l’elaborato della Cristiana è un focus dell’imprenditorialità femminile in Italia, dove ha acquisito una dimensione rilevante non solo in termini puramente economici ma anche dal punto di vista delle ripercussioni di carattere sociale. L’agire imprenditoriale femminile – scrive Cristiana – incarna un modello di razionalità non fondata sull’“io” ma sul “noi”, quindi lo stile “cooperativo” delle imprese femminili si incrocia perfettamente con le caratteristiche delle BCC che sono attente ai beni relazionali che producono e/o hanno prodotto con i loro clienti oltre che alle caratteristiche asettiche dei bilanci. Conoscenza personale, fiducia, reputazione, storia di imprese, durata del legame intrattenuto con la banca, sono fattori importanti nella concessione del credito da parte delle BCC quanto il rispetto dei requisiti di Basilea. Questi fattori relazionali sono seguiti dalle BCC nei confronti di tutti i loro clienti ma ancor più delle donne, che mostrano una più spiccata attitudine relazionale rispetto agli uo-mini, con un “effetto rinforzo” per la costruzione di capitale sociale del territorio. Il carattere sessuato dell’impresa femminile contempla la differenza come qualità, infinitamente variabile, dell’essere, della vita e dell’economia; le differenze quindi non vanno rimosse, anzi, valorizzate ed a tal proposito – conclude il suo lavoro la dott.ssa Sediari – ritengo quanto mai calzante ciò che ha asserito Amartya Sen, economista indiano, Premio Nobel per l’economia nel 1998: “Nell’economia dello sviluppo niente ha un’importanza pari a quella di un riconoscimento adeguato della partecipazione e della funzione direttiva, politica, economica e sociale, delle donne. Si tratta di un aspetto cruciale dello sviluppo come libertà”.A Cristiana vanno quindi i complimenti dei colleghi della Banca di Anghiari e Stia e della nostra redazione.

Nella foto in alto Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse, mentre premia la dott.ssa Cristiana Sediari, dipendente della Banca di An-ghiari e Stia.

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Da Tavernellea cura di Alessandro Bivignani

Aspettandola Befana

Anche quest’anno i ragazzi del catechismo di Tavernelle hanno rea-lizzato il recital in attesa dell’arrivo della Befana. L’ambientazione della rappresentazione è una stalla piena di animali che, saputa la notizia che lì deve nascere Gesù, iniziano a prepararsi per accogliere questo importante arrivo.

I ragazzi, vestiti da galline, galli, capre, pecore…, hanno allietato la serata con allegre canzoni e divertenti parti recitate. Alla fine della rappresen-tazione la Befana non si è fatta attendere molto e, accompagnata dalla Nerella, ha fatto il suo ingresso nel palco per distribuire le calze piene di dolci.

La Nerella salita sul palco insieme alla vecchia signora, ha smentito pub-blicamente tutti le voci che si erano sparse nei giorni precedenti per il paese, che davano per certo che lei fosse la Befana. Ringraziamo i tutti i ragazzi che hanno partecipato alla rappresentazione con entu-siasmo, la nostra insostituibile Carla che ha curato la parte organizzativa, Andrea per l’allestimento della scenografia, inoltre un grazie a tutte le persone che sono venute a vedere il recital, vi aspettiamo l’anno prossimo. Linda e Catia

Nelle foto di Silvia Piomboni e Meri Tavernelli, alcuni momenti del recital in attesa della Befana.

Lavori in corso

La chiesa di Tavernelle è stata interessata ultima-mente da dei lavori di consolidamento e di rifacimento del manto di copertura. I lavori sono quasi terminati e nel prossimo numero forniremo ulteriori informazioni.

Nel contempo si è provveduto al nuovo impianto di illuminazione. Si tratta di luci a led pendenti dal soffitto in sostituzione delle vecchie applique dislocate lungo le pareti laterali. La scelta è stata dettata anche per il fatto che il nuovo tipo di luci assorbe meno tensione e quindi può essere gestita con una potenza inferiore.

Ciò che si vedrà dall’esterno invece sarà la nuova croce collocata nel colmo del tetto sulla facciata. An-che qui è stata utilizzata la tecnologia a led mentre la struttura in acciaio è stata realizzata dai fabbri della Croce del Fondo.

Nella foto una fase dei lavori al tetto della chiesa.

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Dopo tanti annidi atroce soffrireanche l’amico Gastonefinisce di patire

Altro caro amicodi lui in fotografiain quella scuolache fu la sua e la mia

Fino da ragazzilegati da amiciziaora la mortefa questa ingiustizia

Di separarel’amico e le famigliema specialmentele sue care figlie

Sempre un salutoa loro ò portatoquando lì davantiio sono passato

Appena saputola triste notiziaò fatto una corsavedere cosa trista

Lì in quella barache raccoglie le spoglieandrà a raggiungerela sua cara moglie

Feci una visitalì alla Misericordiavisita lì breveil tempo non l’accorda

Tempo scabrosol’età mi fa pensaree quindi la visitala debbo scorciare

Alla cara sorellaal marito Sergioforse lì preparatiche venisse il peggio

Stringo di nuovoa loro la manoma io purtroppoil tempo poco in mano

Vi faccio coraggioil tempo di capireche in questo mondoc’è sempre da soffrire

Che il caro Gastonecome voi ò abbracciatoquesto ricordo verrà venerato

E che Gastoneviva lassù in pacecontro quella morteche è sempre più rapace:

Un’altra dolorosa scomparsadi Armando Zanchi

Nel pomeriggio di sabato 15 marzo 2014, presso la Sala della Misericordia, in Corso Matteotti ad Anghiari, presentazione del libro: Un nuovo spazio sacro in Toscana.

Tratta della realizzazione del Complesso Parrocchiale di Subbiano (vedi pag. 12)

Da quaranta anni è presente ad Anghiari

La farmacia Ortalli

Il 15 dicembre 2013 sono ricorsi quaranta anni dall’inizio della mia attività di farmacista in Anghiari, paese natale del mio nonno materno Corso Ducci.Mi sono insediato in questo bellissimo borgo medievale

con mia moglie Lucietta, la piccola Camilla e, dopo poco tempo, con l’ultimo arrivo Vincenzo, iniziando la nostra vita pieni di entusiasmo e dedizione. Abbiamo cresciuto qui i nostri figli che hanno voluto continuare la mia professione, pur conoscendo i sacrifici che questa comporta. Decisione che ci ha reso orgogliosi anche perché con il tempo ci hanno regalato quattro nipoti che io e Lucietta amiamo profondamente.

In questa felice ricorrenza voglio ringraziare i cittadini Anghiaresi per l’accoglienza amichevole ed affettuosa che nel lontano 1973 mi fu riservata.

Vorrei ricordarli tutti, cosa impossibile, Ma voglio raccontare un piccolo episodio che li rappresenta pienamente.

Ero arrivato da pochi giorni ed era la vigilia di Natale. Lucietta con Camilla non si erano ancora trasferite, quindi ero solo, di turno notturno e comprensibilmente triste. Avevo appena conosciuto Franco e Iride Testerini che capirono subito il mio stato d’animo non esitando a invitarmi a trascorrere la prima vigilia Natalizia Anghiarese insieme alla madre e alle loro piccole figlie Anna ed Elena. Mi sono sentito in famiglia e di questo sarò Loro sempre grato.

Dal punto di vista professionale il rapporto che ho avuto con i due medici di allora Piero Plini e Franco Cristini è stato eccezionale fin dall’inizio, trasformandosi con il tempo in una vera e sincera amicizia che dura tutt’ora.

Poi con Lucietta le conoscenze sono aumentate, le amicizie consolidate e nell’arco di quarant’anni con alcune famiglie si sono creati stretti legami di affetto condividendo

con loro tantissime gioie e, purtroppo, anche dolori.

Fra i tanti cari amici che non ci sono più ricordo con particolare nostalgia Mario, Marisa, Bruno e i bravissimi cacciatori Dodi e Costantino.

Al contrario vivo e vegeto è il mio amico, di origini umbre come me, Erminio, che mi aggiorna quotidianamente sugli sconti della COOP, sul cibo sempre squisito che ha mangiato con poca spesa e sui parcheggi della piazza. Momenti di vita spensierati.

Un grazie particolare va a coloro che collaborano nel lavoro con noi. Sono coadiutrici bravissime, professionali e con un attaccamento al lavoro non comune. Le considero parte della mia famiglia. Con loro la farmacia in questo lungo periodo è cresciuta, si è allargata. Oggi a disposizione della popolazione c’è anche la sede “Piana della Battaglia” alla Stazione. Mi auguro così che il nostro servizio sia sempre più efficiente.

Riflettendo, mi rendo conto che questi primi quarant’anni sono trascorsi troppo velocemente, rimane la speranza che, con l’aiuto di Dio, i prossimi vadano meno veloci, ma siano altrettanto intensi.

Vi abbraccio affettuosamente e con Lucietta, Camilla e Vincenzo auguro a tutti un buon anno.

Gino Ortalli

Nella foto la farmacia Ortalli, in Piazza Baldaccio, sovrastata dalla antica insegna d'epoca.

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Le vostre offerte per il 2014

O f f e r t e O r a t o r i oAdelmo Mencarini, MotinaAdina Dini, S. Mariano CorcianoAdriana Cristini, GenovaAduino Baldesi, MonterchiAgostino Ruggeri, Ponte dei SospiriAlbertina Romanelli, MonterchiAldo Boncompagni, Borgo della Croce Alfonso Sassolini, Casanova SpicchiAmalia Salvi, CalabriaAndrea Iacopucci, CasinaAngiolo Donati, FondaccioAngiolo Ligi, MonterchiAnita Fontana, Le CasacceAnna Arrighi, Via per ArezzoAnna Maria Conti, MonterchiAnna Maria Guiducci, ArezzoAnna Polverini, Borgo della CroceAntonietta Olivieri, GrossetoArmando Babbini, GiardinellaArmando Zanchi, ArezzoAssuero Draghi, GuardabassoAssunta Franceschini, FirenzeBenito Raffaelli, Via novaBruno Bianchini, ViamaggioCaterina Papi, RomaCesarina Donati Sarti, SerafinoClaudia Pacini, S. Giuliano M.seClaudio Cambi, Campo della FieraClaudio Martini, AcquedottoCostanza Papi, ReimsCristina Mondani, Il BorgoDanilo Boriosi, Via del CarmineDario Pasqui, CatiglianoDario Torelli, CampodazziDiana Dini, Via del CarmineDomenica Pernici, Castelnuovo SabbioniDomenico Del Pia, ArezzoDomenico Matteagi, PaglicciDomenico Romani, MonterchiDomenico Rossi, Via di PinoDonatella Riccardi, Il ColleEgisto Baglioni, GiardinettoElena Pieracci, I FabbriElia Camaiti, CignanoElio Papini, Il CasottoElio Ragno, BancaElvira Barfucci, TavernelleEnrico Camaiti, BernoccaEnzo Papi, Il BorgoErmindo Capolungo, PalazzinaErmindo Pernici, Ponte di CarlettoErminio Staccini, Borghetto di sopraErnesto Dragoni, La CroceEugenio Guadagni, TavernelleEzio Bergamaschi, LibbianoFabio Gigli, Casa BrunaFabrizio Fatti, Il BorgoFabrizio Graziotti, Borgo della Croce Fabrizio Nicchi, Piazza De AmicisFaliera Tanfi, TralemuraFaliero Pernici, Via della RipaFamiglia Ceppodomo, Borgo della CroceFederico Foni, Siena

Ferdinando Scimia, ValealleFernando Paletti, CasanovaFilomena Luongo, BernoccaFosco Bernardini, San SimoneFrancesco Maggini, Ponte alla Piera Franco Brizzi, RomaFranco Giorni, ScarpaiaGabriella Lombardi, Motina altaGaspero Vichi, CarmineGemma Tricca, BibbienaGheldo Marghi, Bagnolo di sotto Gianfranco Acquisti, Castello anticoGinetta Ligi, MonterchiGino Fancelli, BernoccaGino Giovagnini, TavernelleGiordano Baglioni, TorchialeGiorgio Franchini, BancaGiovanna Ottobri, CalenzanoGiovanna Tricca, MilanoGiovanni Giorni, Gardone VTGiovanni Orlandi, Ponte dei SospiriGiuliana Pettinari, BarlianoGiuliano Donati, RenicciGiuseppa Capucci, BernoccaGiuseppa Minco, ArezzoGiuseppa Sbragi, PolverieraGiuseppe Cagnacci, BanchinaGiuseppe Fontana, La StazioneGiuseppe Leonardi, Bagnolo di sottoGiuseppe Peluzzi, RenicciGiuseppe Poderini, InfrantoioGrazia Giabbanelli, Campo della FieraGraziano Lazzeroni, ViaioGustavo Cuccini, PerugiaIvano Cesari, Via del CarmineIvo Scartoni, Via di PinoLeandro Burioni, Motina altaLega Piero, Gran ViaLilia Guadagni, TavernelleLilli Cerboni, BernoccaLina Bilancetti, ArgentinaLina Lanzi, LibbianoOfferta anonimaLoris Omelli, MonterchiLuciana Lanari, SansepolcroLuciana Tasso, PocaiaLuciano Monti, PioltelloLucio Carleschi, San Leo ArezzoLuigi Monini, Le CascineLuigino Gorfini, ValcelleMarcella Mari, GiardinellaMarcello Gelsumini, Campo FieraMaria Catalina Ruggeri, La PlataMaria Palazzeschi, PolverieraMaria Senesi, CalabriaMariano Marsupini, S. Giuliano ArezzoMariella Ducci, TavernelleMario Fontecchia, Campo alla FieraMario Valentini, Via del CarmineMario Zanchi, ChianiMarisa Canestrelli, AcquedottoMarisa Guadagni, Mura di sopraMartina Mondani, Valealle

Marzi Marco, CarmineMassimo Fragai, BagnoloMirna Matteucci, Il BorgoMoreno Zanchi, Il FossoNathalie De Tollenaere, TralemuraNella Magri, RenicciNelly Santi, PiazzolaNilo Agolini, Villa la QuerceNocentini Anna, RipaltaOrazio Leonardi, Il BorgoOrlandina Carboni, IntoppoOsvaldo Crociani, La StazioneOsvaldo Rosadi, Ponte alla Piera Ottorino Ceccantini, RimognePalmiro Giuliattini, Molin BiancoPamela Zanelli, Il GhettoPaolo Massimetti, SansepolcroPaolo Monini, San LeoPernici Marcella, S. Giovanni V.noPiero Plini, MonteloroPietro Gattari, Via di PinoPietro Mondani, CarmineRenata Salvi, InfrantoioRenato Bidossi, ArezzoRina Bartolini, La FonteRina Pacini, Il ChiercoRinaldi Mariano, TavernelleRita Cungi, RipaltaRomano Baglioni, Ponte alla PieraRomano Leonardi, Via di San LeoRosa Mencarelli, Il ChiusoRosa Vannucci, TrafiumeRossana Bruscoli, MonteRossano Omarini, TavernelleSilvana Cherici, Campo della FieraSilvana Rossi, TrafiumeSilvano Dini, ArezzoSilvano Scaccialepri, La StazioneSperanza Bianchi, Ponte alla PieraSperry Willard, Casanova LaniSpinetta Meozzi, ArezzoStefania Alessandrini, MonterchiTeresa Bartolomei, PortogalloTeresa Mercati, Via di San LeoUmberto Bigioli, PolverieraValentina Pierantoni, Il FossoValentino Petruccioli, PiettoValter Giorni, InfrantoioVasco Coleschi, TerrarossaVincenzo Pernici, Molin del CacciaVito Marzi, Ponte alla Piera Vittoria Giovagnini, Casalta San LeoVittorio Bivignani, TavernelleVittorio Smacchia, Pocaia

Sono giunte le offerte di Vally Fastac-chini in memoria dei suoi defunti, di Lamberto Ulivi che chiede una preghiera per la famiglia e di Maria Francesca, Francesca e Caterina che ricordano la mamma Laura.

A tutti voi il nostro Grazie!

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In ogni parrocchia un gruppo di persone ha lavorato per la loro realizzazione

Presepi 2013

Andrea Marzi, Santuario del Carmine – Quest’anno abbiamo progettato questo nuovo presepe; ha sempre al centro la Nati-vità, però abbiamo cambiato il paesaggio, facendolo simile a quello delle nostre zone, e aggiunto dei nuovi attrezzi e nuovi luoghi come l’uliveto, la castagneta, le capanne. Tutto come è da noi. Abbiamo fabbricato dei nuovi utensili come le zappe, la falce fienaia e delle scale da mettere vicino all’oliveto. Fra i nuovi mestieri c’è quello dell’arrotino e dello spaccalegna. Il presepe si trova a sinistra dell’altare, nel cappellone, con la grotta al centro, perché deve essere la cosa più importante.

Speranza Bianchi, Chiesa del Ponte alla Piera - Questo presepe è fatto con la borraccina come è tradizione. Quest’anno è venuto particolarmente bene, perché la borraccina così non s’era mai vista. L’abbiamo preparato vicino a Sant’Antonio, perché dalla parte opposta c’è il candeliere dell’immagine della Madonna e quindi abbiamo pensato che era meglio spostarlo. Oltre a me, che ho fatto solo la parte della più anziana, ci hanno lavorato la mia Rita e la mia Cristina. Il presepe ricalca un po’ quello degli anni passati: la chiesa è piccola e la nostra comunità avrebbe bisogno di giovani volenterosi.

Anna Pericchi, Pieve di Sovara – Era da tempo che ci si pensava e lo abbiamo preparato un po’ per volta. Piero Pen-nacchini ha fatto un bel mulino, poi la Paola Del Furia, che è un po’ “scenografa”, ha sistemato tutte le statue, le casine. Una mano l’ha data anche la Giovanna e anche io, ma noi siamo state le aiutanti d’appoggio.L’abbiamo collocato nell’abside di destra, su in cima, dove c’è l’altare del Crocefisso. Abbiamo realizzato un piano su cui collocare la borraccina, le casine e le costruzioni grandi. Una bella costruzione me l’ha data la Francesca Sorchi del Borgo, che l’aveva fatta un suo zio per i figlioli. Una grande stella sulla facciata della chiesa invitava a visitare il nostro presepe.

Angiolino Meozzi, Chiesa di Toppole – Abbiamo fatto un piccolo presepe. Tutti gli anni lo facciamo. È proprio quello classico con la capanna, la Madonna, San Giuseppe, il Gesù Bambino e un po’ di statuine. Naturalmente non mancano nemmeno il bue e l’asinello.

Paolo Gattari, Propositura – Come ormai da diversi anni, il presepio viene fatto da un gruppo di persone che collaborano con la parrocchia. La sera, dopo cena, si ritrovano per diverse sere per allestirlo. Ora questo è il secondo anno che facciamo questo stesso presepe, un po’ per mancanza di tempo o per altri motivi. Il prossimo anno probabilmente verrà cambiato, non so ancora come verrà fatto, ma ci saranno senz’altro del-le novità penso anche importanti. Stiamo pensando anche a qualche rappresentazione con qualche figurante che è molto più bellino.

Rita Milli e Rina Bartolini, Chiesa di Tubbiano – Siamo sett’otto persone che collaboriamo insieme per varie occasioni. Anche in questo caso, tutti insieme, abbiamo allestito il nostro presepe classico con la borraccina, le statuine e le lucine e lo abbiamo messo vicino all’altare della Madonna. Noi cerchiamo di darci da fare, ma la situazione è quella che è.

Velso Cesari, Chiesa di San Leo – Il presepio di San Leo è molto semplice, con delle statue di ceramica (non tante, ma ce le hanno regalate anno scorso) abbastanza grosse. La Valentina e un’altra catechista hanno disposto queste statue secondo un loro progetto ed è venuto abbastanza bene. Io ho fatto da supporto, ho dato una mano; ho messo la luce e ho aggiustato un po’. Ho collaborato.

Dante Luzzi, Chiesa di Viaio – Comunque sia la situazione della nostra chiesa, il presepe è stato realizzato lo stesso, anche se piccolino, utilizzando una parte del corridoio della canonica. Non mancano la capanna, un po’ di pastori e tutti i personaggi classici del presepio

Cristina Donati, Pieve di Micciano – Anche quest’anno è stato realizzato il presepe nella nostra antica Pieve. È un presepio tradizionale molto bello, allestito da un gruppo di persone che si sono ritrovate insieme. È stato anche quello un momento vissuto come preparazione alle feste di Natale.

Ernesto Dragoni, Chiesa della Croce – Il presepio della Croce si ripete un po’ come tutti gli anni. Con il cielo, l’avvicendarsi del giorno e della notte, con le case fatte a mano da noi e che utilizziamo ogni volta, magari modificando in parte il pae-saggio con le montagne: è un presepe tradizionale. Al centro si trova la capanna e i Re Magi sono già arrivati [l’intervista è dell’8 gennaio].

Marinella Curtoni, Chiesa della Badia – Con la Settimia e la Monia abbiamo realizzato il presepe utilizzando il vano antistante la porta laterale. Quest’anno lo abbiamo migliorato alzandolo un po’ da terra. Purtroppo le grandi statue utilizzate sono un po’ rovinate e dovremo trovare una soluzione. È un presepe semplice realizzato “come in casa”, ma che è piaciuto molto.

Antonietta Pagani, Chiesa di Catigliano – Un presepe bellis-simo, questo di Catigliano. Abbiamo messo la borraccina, tutti i personaggi, le luci che lampeggiano e una musica in sottofondo con canzoni natalizie. Ora metteremo anche i Re Magi. A tutto ha lavorato anche Dario Pasqui dalla Casanova.

Massimo Fragai, Chiesa di Tavernelle – Il nostro presepe raffigura la vallata del Sovara qui di Tavernelle. Sono raffigu-rati vari poderi e poi la Barbolana, il Cenacolo di Montauto, la chiesa e il castello di Galbino, Pergamino. Alfredo Giova-gnini mi ha supportato nel lavoro che coinvolge la comunità di Tavernelle.

Sr. Augusta, Cenacolo di Montauto – Un presepio molto semplice che è adatto al luogo francescano e che ci riporta quindi alle cose essenziali. Molti lo hanno apprezzato. Avevamo in quel periodo un corso di esercizi e spesso vedevamo delle persone sostare in preghiera lì davanti.

Marilena Del Pia, Chiesa della Maddalena – Il presepe della Maddalena fino alla notte del 24 era nascosto da una tenda collocata sopra una struttura in ferro. Al momento opportuno quindi la tenda è stata aperta e faceva da cornice al presepio stesso che era sistemato in due livelli con in primo piano la capanna con i personaggi rituali. Quest’anno le statuine ci sono state date in ricordo di una persona cara.

Sr. Maria Chiara, Chiesa di Galbino – Il nostro presepe è costituito da una tenda dentro la quale abbiamo sistemato del vello di agnello bianco e nero, che ha un significato partico-lare. Sopra di esso sono sistemate delle statuine peruviane: la Natività (Giuseppe Maria e il Bambino) e i Re Magi. È una cosa semplice, ma mi auguro che sia piaciuto a tutti coloro che l’hanno potuto vedere.

La descrizione di San Lorenzo e Santo Stefano la trovate a pag 19.

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Sabato 23 novembre inizia la curiosa avventura della par-tecipazione di mamma al programma dell’ “Eredità” con me, figlia, come accompagnatrice. La registrazione è nel

primo pomeriggio della domenica. Nel viaggio di andata per Roma si delineano i diversi stati d’animo: mamma sente già un po’ di emozione condita con una lieve preoccupazione (leggi: ansia da prestazione altresì detta: paura di fare una figuraccia...), Io invece mi sento allegra, curiosa di fronte ad una nuova esperienza da affrontare. Cerco di iniziare subito a metterla sull’ironico (convinta che tutto è più piacevole e affrontabile con la giusta ironia) e mamma si scioglie in fretta. Del resto il nostro principale intento è quello di divertirci! Iniziamo a ridere facendo previsioni assurde sulla sua partecipazione e a proposito dell’ambiente dove ci troveremo. All’arrivo a Roma in albergo (la RAI ci ha prenotato una camera di hotel per la sera prima) capiamo subito che è davvero opportuno ironizzarci su. Alla reception dell’hotel della capitale ci accoglie PIOTR (evidentemente russo) e l’albergo, in tema, sembra un bunker antiatomico: corridoi claustrofobici di cemento armato, la porta della camera non si apre e non si chiude senza una bella spinta, la camera è un cubetto senza neanche un armadio. Decidiamo di passare la serata in centro e farci una passeggiata. Piove in modo torrenziale però, quindi, dopo una breve visita all’estasi di S. Teresa del Bernini, gironzoliamo in qualche negozio. Infine riscaldiamo la serata in una trattoria romana con una bella amatriciana, convinte di caricare genuine energie per la giornata successiva.

Il mattino dopo, in effetti, siamo cariche come molle, fac-ciamo un’abbondante colazione e alle 11 ci facciamo trovare alla reception dove dovrebbe venirci a prendere un addetto RAI. Poco prima delle 11 ci ritroviamo con una coppia di giovani fidanzati e un signore di mezza età. Chiaramente ci studiamo reciprocamente e subito capiamo che anche loro sono concorrenti. L’uomo è Luca, concorrente che è venuto solo, e dei due fidanzati lei concorre e lui l’accompagna. Ovvio che facciamo le presentazioni con le schermaglie di rito (e inizia una silenziosa valutazione reciproca soprattutto nella testa dei concorrenti...!). Alle 11 arriva un ragazzo a prenderci. Ha una Peugeot piccola e non ci stiamo tutti (che la RAI operi al risparmio lo avevamo già intuito). Noi ci offriamo di pren-dere la nostra auto. Arriviamo agli studi della Nomentana. L’attesa inizia a salire d’intensità, tutti ci chiediamo come saranno questi famosi studi televisivi! Sbrighiamo le forma-lità d’ingresso: metal detector, documenti e pass. Quindi ci troviamo all’ingresso di un capannone che si rivela essere lo studio della trasmissione. Entrando ci guardiamo intorno e l’atmosfera assomiglia ad un magazzino di un’industria dove potresti immaginare di veder viaggiare i muletti. Entriamo in un corridoio polveroso e stretto e arriviamo ad una stanza senza finestre con sedie sparse, un divano consunto e un tavolino. Lì ci accoglie l’addetto ai concorrenti che ci distribuisce i moduli per le autorizzazioni.

Siamo in 11: 6 concorrenti e 5 accompagnatori e stiamo un po’ stretti, abbiamo anche le valigie con i cambi e siamo tutti un po’ perplessi: non ci sono specchi, né luci, né luoghi dove cambiarci o truccarci. Ci fa aprire le valige al volo e sceglie l’abbigliamento da indossare fra i capi che abbiamo portato, appendendoli ad un appendiabiti di metallo per mandare tutto in stireria (e noi che ci eravamo quasi immaginate di dover sfilare!..). Quindi veniamo chiamati a coppie di concorren-te/accompagnatore per parlare brevemente con gli autori (in un ufficio anonimo pieno di scartoffie). Il colloquio consiste sostanzialmente nel farci capire quanto è importante sorride-re e chiacchierare quando è il nostro turno (i contenuti non contano, si intuisce, basta non essere titubanti o silenziosi!).

Mamma, sotto le domande degli autori tentenna un po’ e si impressiona quan-do l’autore le dice che lei è a rischio di intimidirsi davanti alla telecamera. Io invece sono tranquilla e convinta del contrario: mamma è venuta per mettersi in gioco e divertirsi e non si bloccherà sul più bello! Torniamo dagli altri (intanto proseguono i silenziosi soppesamenti reciproci dei concorrenti...), socializziamo alle-gramente, soprattutto fra accompagnatori che non hanno sulla testa la spada di Damocle della prestazione televisiva! Alle 13 ci portano il pranzo: panini con formaggio o prosciutto, banane, mandarini e succhi di frutta (e noi che ci immaginavamo di buttare almeno uno sguardo alla mensa della RAI!). I concor-renti vengono chiamati uno ad uno per “trucco e parrucco”; noi accompagnatori ci dobbiamo arrangiare da soli nell’unico minuscolo bagno che c’è. La tensione e l’emozione salgono, alle 14.30 dovremmo iniziare. Mamma scende imbronciata dal trucco, perché ritiene che la truccatrice abbia esagerato. La rassicuro convinta che in TV non si vedrà così. Come ci dicono tutti quelli che fanno finta di intendersene: “in TV le luci sparano”, e se non sei piuttosto truccato sembri cadaverico. Mamma non è convinta e vorrebbe struccarsi di straforo ma riesco a dissuaderla.

Infine ci chiamano: ci guidano come soldatini dentro i corridoi della RAI fino ad arrivare allo studio televisivo vero e proprio e in quel breve frangente ci sentiamo quasi impor-tanti. Nello studio c’è finalmente quello che ognuno immagina esserci: arredi essenziali di un bianco accecante, luci colorate, neon, telecamere montate sui binari, postazioni computer per i concorrenti e per Carlo Conti. Mentre fanno accomodare noi accompagnatori su delle sedie apposite, entra il pubblico che assiste: tutti molto eleganti e ciarlieri in attesa dell’inizio. Dietro stanno preparando i concorrenti per l’ingresso.

Entrano le vallette e si sente lo sguardo ammirato del pubblico (soprattutto maschile), quindi entra Carlo Conti, sorridente e brioso anche fuori onda. A stare lì seduta mi vie-ne molto da ridere, la situazione mi sembra intrinsecamente buffa. Tutta quell’organizzazione per un gioco! Infine viene chiamato l’inizio della trasmissione ed entrano i concorrenti. Vedo mamma emozionata e un po’ tesa ma concentrata al punto giusto. Quando è il suo momento di parlare, vince l’emozione e parla in modo scherzoso e disinvolto (non avevo dubbi), e brava! Tocca a me e anch’io faccio la mia parte. Poi inizia il gioco vero e proprio.

Alla prima sequenza di domande mamma se la cava bene e completa la sua parte. Purtroppo al primo doppio errore di una giovane concorrente lei decide di sfidare proprio mamma (se lo aspettava; immaginava che i più giovani cercassero di fare fuori prima i più “vecchi”). Questa volta però se la cava ed elimina la fanciulla. Tiro un sospiro di sollievo ed ammira-zione. Il doppio errore seguente è però del campione in carica, un ragazzo di 19 anni di Roma che punta di nuovo il dito su mamma. Questa volta sfortunatamente esce una parola specifica della vela: l’albero di prua della barca a vela... Ovviamente mamma non la sa (ma chi la sa?!) e la partecipazione per lei (e per me) finisce qui. Usciti dallo studio è visibilmente rammaricata, non perché sperasse di vincere dei soldi, ma perché desiderava continuare a giocare!! Eh sì!, a Marisa piace tanto giocare, a molti giochi peraltro (e i suoi amici lo sanno bene...). Questo è lo spirito bambino che mamma ha perfettamente conservato e giustamente alimentato durante la sua vita. E questa ricerca di leggerezza e giocosità, questo piacere innocuo e curioso valeva anche una partecipazione a L’ “Eredità”!!... nonostante il BOMPRESSO!!!

Giorgia B.

Madre e figlia vanno a Roma per la trasmissione di Carlo Conti

L’Eredità di mamma Marisa

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Le corrispondenti dell’Oratorio ci raccontano una giornata particolare

Pomeriggio all’OratorioSabato 7 dicembre 2013, al Catechismo nella parrocchia di Anghiari, noi

bambini delle classi quarte, abbiamo trascorso una giornata stupenda!Dalle ore 15 alle 16 abbiamo parlato dell’Eucaristia: un argomento molto im-

portante ed interessante. Alle quattro i nostri Catechisti hanno spalmato la Nutella in uno sfilatino lunghissimo, tutto per noi!

Dopo aver mangiato abbondantemente, siamo andati al Museo Taglieschi, dove una signora che si chiamava Anna, ci ha magistralmente spiegato le importanti opere che abbiamo visto.

Finita la visita al Museo, siamo tornati in Propositura per la S. Messa delle ore 18.

Successivamente, siamo andati nella nostra aula di catechismo a fare dei giochi, mentre i nostri genitori partecipavano all’incontro tenuto dal nostro parroco Don Marco.

Alla cena che ha seguito ci siamo divertiti e riempiti la pancia con tutte le prelibatezze preparate dai nostri genitori.

Questa giornata è stata veramente fantastica!Le corrispondenti dalle Classi Quarte di Anghiari:

Alessia Corsi, Elisa Bergamini, Erika Bruno e Irene Bigiarini.

Nella foto in alto la visita al Museo Taglieschi attorno ad un antico battistero e, sotto, intorno al mega-panino alla nutella preparato dai genitori dei ragazzi nell’aula dell’Oratorio.

Carnevale in piazza

Anche per quest’anno l’as-sociazione “Carnevale della Gioventù” di Anghiari organiz-za la consueta sfilata di carnevale lungo le strade del paese, con raduno e manifestazioni princi-pali in piazza Baldaccio che si svolgeranno domenica 2 marzo 2014 dalle ore 15,30.

L’Associazione ha le pro-prie radici nell’ormai lontano anno 1968; durante la sua storia di ultraquarantenne navigata, si è adattata al trascorrere del tempo, alle modifiche dei costumi e alle esigenze di piazza, fino a raggiungere l’attuale impostazione, senza mai però discostarsi troppo dalla formula iniziale e dal proprio statuto.

Partendo da una sfilata vera e propria, con blocco delle strade e pagamento di un biglietto di ingresso (o tessera), si presenta oggi con una rassegna sicuramente meno composta che può contare però su un maggior coinvolgimento della popolazione (la festa di carnevale ci piace immaginarla più “partecipata” che osservata), e con accesso gratuito alla manifestazione.

È rimasto invece immutato nel tempo l’impegno di

tanti anghiaresi che leggono il carnevale non solo come l’occasione di uno spettacolo annuale fine a se stesso, ma come il punto di arrivo (e di partenza) di un impegno costante, profondo, durato mesi di lavoro di gruppo. Emer-ge così fra questi anghiaresi in maniera forte e palese la condivisione di ambienti, il tempo trascorso in comunione di intenti, con obiettivi collegiali e con uno spirito di col-laborazione che è forse il patrimonio più importante della nostra associazione.

L’associazione, “abbandonato” il biglietto d’ingresso ritenuto troppo selettivo e vincolante, ha ripiegato, come fonte unica di finanziamento, su una sottoscrizione interna a premi. Vi chiediamo quindi di sottoscrivere tanti biglietti e Vi esortiamo ad essere con noi in piazza alla festa di domenica 2 marzo. Nelle oggettive difficoltà del momento che attraversiamo, dovrà prevalere lo spirito di un carnevale che non vuol essere uno stato permanente di leggerezza, ma un invito a vivere il quotidiano con fiducia e speranza, in una partecipazione collettiva e nel rispetto delle regole (Nel disegno il Sambudellaio, simbolo del Carnevale della Gioventù di Anghiari).

Vi aspettiamodomenica 2 marzo 2014

dalle ore 15,30ad Anghiari

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Papa Francesco, durante l’angelus di domenica 12 gennaio, ha annunciato la nomina di alcuni nuovi Cardinali. Tra questi c’è l’Arcivescovo di Perugia monsignor Gualtiero Bassetti. Noi ricordiamo il Vescovo Bassetti con tanto affetto, poiché per undici anni è stato Pastore della nostra Diocesi.

Lo ricordiamo soprattutto per le tante volte che è venuto nelle nostre parrocchie per amministrare le Cresime, in occasione della festa del SS. Crocifisso. Poi lo ricordiamo presente alle feste di luglio al Carmine e anche nelle parrocchie più piccole come Tavernelle e Micciano. Tanti di noi lo ricordano con affetto per il suo stile semplice e solare, sempre gioviale e disponibile ad una parola con tutti.

Nei suoi ultimi anni da Vescovo di Arezzo aveva iniziato la Visita Pastorale, che però fu interrotta per il suo trasferimento a Perugia. In questo modo restarono senza visita le zone del Casentino e della Valtiberina, e quindi anche noi. Per ricordarlo e dimostrare i nostri auguri per questa alta nomina, abbiamo ritrovato una foto scattata in occasione del saluto che le Compagnie di Anghiari e Monterchi gli vollero fare dopo la sua nomina ad Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.

Diventare Cardinale di Santa Romana Chiesa significa accollarsi l’impegno di essere tra i più stretti collaboratori del Papa nella guida di tutta la Chiesa. Alcuni tra i Cardinali sono scelti tra i Vescovi di sedi vescovili molto importanti, e che restano quindi nelle loro diocesi, mentre altri sono chiamati a Roma per svolgere a tempo pieno il loro incarico. La veste tradizionale del Cardinale è quella rosso porpora

(da qui il nome “porpora cardinalizia”) che sta a significare la totale adesione alla Chiesa: il rosso infatti ricorda il sangue che ognuno di loro sarà chiamato a dare, se necessario, per servire la Chiesa, cioè tutto il Popolo di Dio.

A Vescovo Gualtiero, ormai Cardinale, giungano i migliori rallegramenti da tutte le nostre parrocchie, unitamente alle nostre preghiere e ai migliori auguri.

Nella foto il Vescovo Bassetti con i Camerlenghi delle Compagnie di Anghiari e Monterchi presenti all’incontro a Sansepolcro.

La notizia è stata accolta con gioia anche ad Anghiari

Il Vescovo Bassetti è diventato Cardinale

Incontrando un anghiarese

Un incontro tanto inaspettato quanto felice. Domenica 12 gennaio scorso mi trovavo a Firenze per il conferimento dei ministeri ai seminaristi fiorentini, miei amici e compagni di scuola. Al termine della Messa nella Cattedrale di Firenze, mentre aspettavo gli amici da salutare, mi viene incontro una figura già conosciuta, e dopo alcuni secondi di esitazione ho riconosciuto Piero Gabellini! (nella foto)

Anche lui si è meravigliato di trovarmi, soprattutto nella mia “nuova veste” . Così abbiamo cominciato una lunga chiacchierata che ci ha portato a ritrovare persone, luoghi, eventi della vita di Anghiari. Piero da un po’ di tempo abita a Firenze, e più precisamente nella parrocchia di San Frediano al Cestello, che è proprio adiacente al Seminario, lungo l’Arno. L’anghiarese “doc” Piero mi ha raccontato tante cose della sua vita e, soprattutto, e ciò mi ha fatto tantissimo piacere, il suo fresco riavvicinamento alla fede e alla Chiesa.

Con Piero, che si impegna in parrocchia e in diverse attività caritative, siamo andati a cadere nei ricordi del Proposto don Nilo, che anche lui, come tantissimi di noi, ne conserva un grato e bel ricordo. Quindi gli ho chiesto se potevo raccontare agli amici lettori dell’oratorio questo incontro e lui ha accettato volentieri, premurandosi di mandare tanti saluti a don Marco, a Mario del Pia e a tanti anghiaresi che conosce e che ricorda volentieri. Anche da Anghiari giunge a Piero il nostro caro saluto… ti aspettiamo!

Ragazzine facili - Genitori colpevoliLa presidente del Tribunale per i minori di Roma (dr.ssa

Melita Cavallo), intervistata dal giornale “La Nazione” a propo-sito del recente scandalo delle ragazzine che si prostituivano ai Parioli, individua nei genitori i primi e più diretti responsabili del malessere e degli sbandamenti dei giovani.

Per il lavoro che svolge in tribunale, il suo Ufficio è un osservatorio privilegiato e la testimonianza della presidente è pertanto assolutamente autorevole.

Essa afferma: “I giovani sono cambiati [...] Sperano di diventare calciatori e modelle, puntano a guadagnare senza dover sudare sui libri. In loro sembrano svaniti i sogni e le emozioni.”

Ma, prima? “ C’erano ambizioni, la voglia di costruire pro-getti di vita, di praticare mestieri. Oggi sono ragazzi in fuga ma che non sanno dove vogliono andare o perché scappano!”

La colpa: “è prima di tutto dei genitori che spesso diventano genitori unici dopo la disgregazione della famiglia e non sono capaci di seguirli di imporre loro delle regole. Hanno bisogno di amore e comunicazione per imparare ad amare (….). Non dico che siano tutti così però ce ne sono molti, troppi. È un fenomeno trasversale a tutti i ceti sociali (…).

E poi i modelli imposti dalla Televisione, i mezzi ultra-sofisticati che hanno a disposizione senza che qualcuno li accompagni in questi loro viaggi. La società nel suo complesso, che non promuove valori ma disvalori.”

I genitori : “per vergogna, paura, voglia di negare i propri fallimenti, non vedono, non chiedono aiuto.”

A chi rivolgersi? “A chi si ritiene adeguato: a specialisti, psicologi, psichiatri, pediatri, assistenti sociali. Ma va fatto subito. Nessun ragazzo è irrecuperabile. Ma dopo, è molto più difficile.

P.S. Cari ragazzi e genitori di Anghiari ! Ma è davvero così? Fatecelo sapere!

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Qui questo Anghiarisi sta svuotandodi care personeche morte fu inganno

Anche il Marsupinigrande Anghiaresesempre un salutoe sempre cortese

Grande famigliadel vecchio Marsupiniche io con luidivisi i destini

Nelle montagnedei Pireneia fare lavorifaticosi ma fieri

Famiglia Marsupinivivendo a Sant’Agostinoma delle personea me sempre vicino

Vicino con l’animavicini col cuorevera famigliadi grande valore

Questo caro figliomarito dell’Adasempre in coppiala vita lui amava

Ma c’è di mezzoil triste destinodi una mortea noi sempre vicino

Al giovane figliodi questa coppiavenivo salutatoqualsiasi volta

Ragazzo bravodi vero Marsupiniun abbraccio di cuoreed a loro vicini

Coraggio alla sposaimmersa nel doloreti sono vicinocol bene del cuore

Noi siamo natiin questo paesema qui purtroppola morte alle prese

Io da lontanovi seguo e vi pensoma c’è la morteche fa tradimento:

Altro concittadino perdutodi Armando Zanchi

Anna, dolce e cara amica mia,ti ho conosciuto tardima sono rimasta subito attrattadalla tua simpatia, dal tuo entusiasmoper le piccole cose di ogni giornoe dal tuo modo di far sentire importanti le persone.Ti piaceva la musica, la poesiarispettavi e amavi gli animali,la tua casa era il punto di riferimentoper tutte le persone che si sentivano solee in te trovavano conforto, allegria e amicizia.Ricordo l’amore che hai dimostratoalla mia mamma, le cure affettuose e i pomeriggitrascorsi insieme a parlare e a pregare,a ridere e a scherzare.Siamo stati tanto bene insieme,

quante risate... quanti bei ricordi!Poi sono arrivati i tempi tristi e bui:prima la mia mamma... poi la mia sorella,mi hanno lasciato sola.Tu non mi hai abbandonato,con il tuo affetto e la tua tenerezzami hai alleviato la mia tristezza.Dicevi: «Tu sei la mia regina, ti sarò vicina!»Invece il Signore ti ha chiamato...Ricordo i tuoi consigli,ogni tanto telefono ai tuoi figli.Mi hanno accolto come una sorellaper rispetto della loro mammameravigliosa e bella.

Silvana R.

Quelli del ‘63Domenica 1° Dicembre

si sono ritrovati al Castello di Sorci “Quelli del ‘63”.

Anghiaresi di nascita e d’adozione, sono tornati per festeggiare insieme i loro primi 50 anni.

È stata una bella giornata, vissuta in allegria e serenità, con pensieri rivolti al passato e a quando erano compagni di scuola e di gioventù.

Ritrovarsi dopo tanti anni ha suscitato forti emozioni e sicuramente l’impegno condiviso è quello di ritrovarsi quanto prima, magari senza aspettare altri… 50 anni!

Anna

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

La vignetta di Scacciapensieri:Tagli!

Anghiari e il suo museo a Firenze

Dal 23 Dicembre 2013 è disponibile su Google Play un’applicazione dedicata alla Battaglia di Anghiari e sviluppata dal museo comunale. L’applicazione fa

parte del progetto “i luoghi della Battaglia di Anghiari” che è iniziato da alcuni mesi anche con l’apposizione di segnaletica molto apprezzata dai visitatori di Anghiari.

Se a qualcuno suonano nuove alcune delle parole di prima proverò a fare una breve sintesi: attualmente i telefoni cellulari vengono rimpiazzati da altri strumenti, chiamati con parola inglese “smartphone”. Questi sono pieni zeppi di funzioni par-ticolari, tanto da essere quasi come dei veri e propri computer (internet, posta elettronica, macchina fotografica, navigatore satellitare, ecc) e hanno dei programmi che possono essere scaricati, alcuni gratis, altri a pagamento. Leader in questo servizio è Google, con il servizio Google Play, che mette a disposizione di milioni di utenti programmi utili e meno utili. Questi strumenti sono già il presente e stanno diventando il futuro nella divulgazione culturale e nella promozione territo-riale, per il semplice fatto che… così si hanno le informazioni sempre in tasca!

Ma veniamo a noi. L’applicazione si chiama “Battaglia di Anghiari, i luoghi” e spiega, attraverso immagini e testo, alcune delle tematiche connesse alla vicenda storica e artistica mentre guida il visitatore da Firenze ad Anghiari e viceversa, alla scoperta dei luoghi della battaglia. La “App” è comuni-cata con un pannello all’interno del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, proprio sotto la “Battaglia di Marciano” dove alcuni studiosi suppongono si trovi ancora una parte della pittura di Leonardo. Qui di seguito il breve testo descrittivo che comunica la “App” all’interno di Google Play: “La Battaglia di Anghiari e i suoi luoghi. Dalle vicende sulla pittura di Leonardo Da Vinci in Palazzo Vecchio a Firenze, fino al luogo della Battaglia, ad Anghiari, dove le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi comandate da Niccolò Piccinino il 29 giugno del 1440. La bellezza dei luoghi descritti in questa applicazione vi stupirà: con una ricca fotogallery, testi descrittivi e l’aiuto del navigatore di Google Maps, questo strumento è in grado di guidarvi alla scoperta di uno degli itinerari storici e artistici più significativi del Rinascimento e della Toscana.”

Un invito quindi a scaricarla, basta andare su Google Play e digitare “Battaglia di Anghiari”, è gratis!

Gabriele MazziPalazzo della Battaglia

Nella foto qui a lato i primissimi visitatori di Palazzo Vecchio che consultano il pannello del museo comunale di Anghiari e della “App” (Foto zz).

www.palazzodellabattaglia.it

Il Museo delle Bilance in trasferta

Gennaio, tempo di bilanci. Nei musei di Monterchi è anche tempo di bilance, nel senso che l’anno nuovo è iniziato con un’importante novità: una bellissima

bilancia a bracci uguali del XVIII secolo, con catene a segmenti rigidi e piatti in bronzo, fa bella mostra di sé al Museo della Madonna del Parto, insieme a un pannello che invita i turisti a continuare la scoperta dei tesori monterchiesi.

Un’iniziativa, quella di dare un “anticipo” del prestigio della raccolta di bilance di Velio Ortolani esposta a Palazzo Massi, che ha come obiettivo il potenziamento della promozione dei musei. Nel 2013 ci sono infatti risultati importanti in termini di presenze e di soddisfazione dei visitatori, che forniscono stimoli per fare sempre meglio.

Come si legge in numerosi commenti lasciati nel libro firma o che vengono raccolti dal personale del Museo, la bellezza delle bilance, la cura dell’allestimento e il ricco percorso didattico, hanno fatto si che anche i visitatori più scettici si siano dovuti ricredere, al punto da volerlo comunicare.

L’elegante bilancia da banco forgiata a mano comunicherà ancora di più l’esistenza del Museo delle Bilance e aiuterà ad aumentare la soddisfazione dei visitatori, che potranno così go-dere dei racconti e della bellezza del Museo delle Bilance.

Lorenzo MinozziMuseo Madonna del Parto - Mu-

seo delle Bilance

Didascalia Immagine: La bi-lancia esposta presso il Museo Madonna del Parto (Foto zz).

www.museomadonnadelparto.it

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CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Dicembre 2013

Mese di Novembre 2013Domenica 1°. Oggi è morto Giacomo Marsupini di anni 71. Abitava Tralemura. Era nato a Fanciulleri e poi la sua famiglia si è trasferita a Tubbiano nelle case dette Bisticcia.Mercoledì 4. Stamani il Piomboni ha fatto i preliminari per il cantiere della scalinata davanti alla Propositura.Venerdì 6. Sono alcuni giorni che c’è l’impalcatura davanti alla casa della Fannì, ma solo oggi mi sono reso conto che i teli messi a protezione formano la bandiera italiana con i colori bianco, rosso e verde.* Oggi è morto Settimio Olandesi, meglio conosciuto come Mimmo, di anni 85. Abitava a Viaio, precisamente a Cafaggio. Ha abitato anche a ‘Nfranciani e all’Invidiosa.Domenica 8. Oggi in Propositura, durante la Messa delle 11, don Marco ha battezzato Federico Gattaponi di Mario e Sabrina Pernici. Era nato il 20 settembre e ad accoglierlo ha trovato i fratelli Mattia e Letizia. La sua famiglia abita a San Rocco, il luogo dove una volta c’era una chiesa e la Compa-gnia omonima.Lunedì 9. Il cantiere davanti alla Propositura è giunto al quarto scalino.Martedì 10. Tempo mite per la processione della Madonna di Loreto e dei “Quadri viventi”. Ha celebrato la Messa delle 18 il novello sacerdote Andrea Manzetti, amico (come ci direbbe Facebook) di Alessandro Bivignani.Mercoledì 11. Sono andato verso il Molindagnolo e ho visto che stavano rifacendo i fossi di qua e di là dalla Sovara.Giovedì 12. Prosegue il lavoro alla scalinata del Fosso e la gente che passa dà anche i consigli ai muratori.Venerdì 13. Ancora per il viale della Stazione ci sono diversi cartelli coperti. A questo punto la sorpresa ce la fanno per Natale.Sabato 14. Oggi è morta a Londra Cora Comanducci vedova Perdoni. Era nata a Ponte alla Piera e da tanti anni viveva a Londra. Era la figlia di Natale, lo scalpellino.Mercoledì 18. Stamani, dopo qualche giorno di influenza, sono tornato al mercato.Martedì 24. Stamani ad Anghiari c’era il mercato. Giustamente, perché domani è festa. Oggi hanno anche riaperto la scalinata della Propositura.Sabato 28. Non mi ricordo se era ieri che alla curva di Muci-no ho visto un gruppetto di pellegrini con tanto di zaino che andavano verso Anghiari.Domenica 29. Oggi sono andato dal Piomboni a prendere il sangue per fare il migliaccio (mia moglie l'ha fatto proprio bono). Per Tavernelle c'erano diversi camini che fumavano, anche alla Celle dai Cagnacci.Lunedì 30. Ancora qui alla stazione i nuovi segnali sono coperti. Mica ci vorranno fare uno scherzo per il primo aprile?Martedì 31. Stamani colazione da Luciano con bistecchina di maiale appena “spezzato”. Poi i poeti (Alessandro e Mario) hanno cantato qualche ottava.

Il 31 dicembre 2013gli abitanti di Anghiari

erano

5618di cui 2739 uomini e 2879 donne

suddivisi in 2393 famiglie

Sabato 2. Stamani visita al cimitero con partenza da Santo Stefano alle sei e mezzo. C’erano tante persone.* Oggi, dopo cinquant’anni, è tornata ad Anghiari Claudia Cardinale. Era “La ragazza di Bube” di Comencini.Martedì 5. Oggi è morto Assunto Santi, aveva 86 anni. Abitava alle Bucacce ed era nato in Piazzola. Per molti anni è stato dipendente del Comune di Citerna. È stato un componente della Banda di Anghiari suonando la tromba.Mercoledì 6. Stamani al mercato c’era la nebbia e dalla piazza non si vedeva nemmeno l’orologio del Campano.Giovedì 7. Oggi è morto Gilberto Frini, aveva 81 anni ed era nato a Milano dove risiedeva. Qui infatti si era trasferito da Anghiari il babbo Artidoro. Ma Gilberto era molto affezionato ad Anghiari e non mancava di trascorrervi un periodo durante l’estate e non è mai mancato alle ultime edizioni della Scampanata.Sabato 9, Oggi, nel Borgo della Croce, durante la S. Messa alla Maddalena, don Marco ha benedetto il pane di san Martino che poi abbiamo distribuito a tutti.* Oggi è morta Immacolata Greco vedova Fuscaldo. Aveva 82 anni. Abitava al Campo della Fiera ed era nata a Cariati, in provincia di Cosenza.Domenica 10. Anche oggi c’era la festa dei bringoli, ma ha piovuto quasi tutto il giorno. Speriamo nel prossimo anno.Mercoledì 13. Finalmente tempo bello! E invece verso le dieci son tornate le nuvole.Lunedì 18. Stamani la nebbia m’ha accompagnato dalla Fonte fino a Porta Fiorentina al Borgo.* Oggi è morta Giletta Chimenti vedova Mondanelli. Aveva 91 anni ed abitava al Campo della Fiera. Era nata a Pieve a Ranco, ma per molti anni ha abitato a Badia Prataglia, dove ha voluto essere seppellita, in terra.* Oggi è morto anche Antonio Miano di anni 92. Abitava verso la Stazione. Era nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. È venuto ad Anghiari da militare in servizio ai Renicci. Commerciava in piante che vendeva ai mercati e alle fiere di mezz’Italia.Venerdì 22. La Marta ha detto che in Galleria a Milano ha visto Paolo Pennacchini.Verso le 11, quando la nebbia s’è un po’ alzata, ho visto che sui monti sopra il Borgo aveva nevicato.* Oggi è morto Gastone Lodovici. Aveva 87 anni ed abitava per la Bozia, ma era nato alla Gavina di Scoiano. Lo ricordiamo per essere stato il regolatore (nei libri antichi veniva chiamato temperatore) del pubblico orologio del Campano dopo suo suocero Ferruccio.Domenica 24. Oggi è morta Teresa Achilli vedova Bellini. Ave-va 88 anni ed ultimamente era presso la Residenza protetta. Ha abitato per molti anni a Toppole. Era nata a Colle Meaccino ed ha abitato a Valle della scuola, che sarebbe Valle di sopra.Martedì 26.Stanotte ha fatto una ‘ncaciatina di neve e sui tetti è rimasta fino al pomeriggio.Mercoledì 27. Stanotte cià rifatto. Cinque centimetri di neve, ha detto Frido.Giovedì 28. Stamani, alla Fonte, ho visto due Nanni contem-poraneamente. Uno è quello della verdura, l’altro (anzi sarebbe il Nannino) è quello della tessitura Busatti.

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Questo giornale lo potete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527

Parrocchie di Anghiari e TavernelleSabato 8 febbraio 2014

in preparazione alla ricorrenza della Madonna di Lourdesle Parrocchie propongono la

Giornata del malatoe dell’anziano

La giornata, che è un momento per richiamare tutta la Comunità a cogliere nella sof-ferenza delle persone anziane o ammalate una testimonianza della Grazia del Signore, è organizzata con la collaborazione della Caritas Parrocchiale e della Confraternita di

Misericordia di Anghiari.

Programma:Ore 15,30 recita del S. Rosario in attesa dell’arrivo degli ammalati con i mezzi della Misericordia o con i mezzi propri IN PROPOSITURA.

Ore 16,00 S. Messa della B.V. di Lourdes e amministrazione del Sacramento dell’Un-zione dei Malati.

N.B.Al fine di organizzare al meglio il trasporto di anziani e/o ammalati in difficoltà in

Propositura, si prega di contattare la Parrocchia allo 0575.788041 e lasciare il proprio nome e indirizzo.

Segue un fraterno trattenimento nei locali adiacenti