2006-6 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 6 DICEMBRE '06 - GENNAIO 2007 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Contiene inserto Redazionale

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 6 DICEMBRE '06 - GENNAIO 2007

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XXXX - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

E io guardavo...di Vera Cuccini

Erano scese le primeombre della serauna lontana stellasolitaria, era appena apparsanel cielo non ancoradel tutto oscuro.Un manto grigio coprivala valle e qua e làleggermente appannatibrillavano i lumi delle vie.Ed io guardavo,guardavo e ricordavo,gli occhi aperti nel vuoto,seguivo l’andare del pensieroin un tempo ormai lontano...Dolci e tristi ricordisi rincorrevano comefantasmi notturni.L’animo trepidavasussultava il cuore,ma io seguitavo a guardarele magiche ombre della serache lentamente s’allungavano,in strane forme intorno a me.

l'editoriale di enzo papi

I santi sono in mezzo a noi

In copertina

Natività

Santi Buglioni (?), Adorazione dei Pastori,terracotta policroma, sec. XVI

Il rilievo, oggi murato a sinistra dellaconca absidale della chiesa diSant’Agostino, descrive con semplicità dimezzi l’atto di adorazione del Bambinoposato in terra, da parte di Mariainginocchiata a destra e di Giuseppe inpiedi alle sue spalle e di due pastori di-sposti simmetricamente a sinistra.

Sullo sfondo, appena accennato inprofondità con piani digradanti quasi aschiacciato, una quinta rocciosa sullaquale un pastore è risvegliato dall’annun-cio dell’angelo. A destra la capanna, indi-viduata da pochi elementi.Con la riproduzione di questa operad'arte conservata nella chiesa diSant'Agostino vorremmo invitare lefamiglie di Anghiari alla riscopertadel presepe. Sabato 23 dicembre inProposoitura ci sarà la benedizionedelle statuine di Gesù Bambino.

C’è stato anche chi la cosa l’ha guardata con una forte dose di perplessità e disorpresa! Parlo delle beatificazioni e dei santi innalzati agli onori degli altari daldefunto papa Giovanni Paolo II. Le celebrazioni domenicali in S. Pietro, nei lunghianni di preparazione al Grande Giubileo, sono passate spesso glorificando personag-gi provenienti da ogni angolo del mondo, da ogni situazione politico-ideologica,dagli ambienti più diversi, con le storie personali ora più singolari e ora più ovvie;personalità proposte tutte, comunque, come modelli significativi al popolo di Dio delXX secolo. Un numero tale di glorificazioni che più di uno, dentro la stessa chiesa,ha valutato, a volte, con un certo fastidio.

Il primo novembre, da poche settimane passato, è la festa di tutti i santi edall’altare, in tutte le nostre chiese, ci siamo sentiti ricordare che la vocazione di tuttii cristiani, di noi, come di quelli la cui memoria è ricordata nei calendari, è una unicavocazione alla santità. Paolo chiamava i credenti a cui inviava le proprie lettere ‘i santiche vivono a…’; papa Giovani Paolo innalzando agli onori degli altari persone convite, di sovente, ordinarie non ha fatto altro che ricordare questa comune vocazionealla santità di tutto il popolo di Dio.

Ma c’è di più. Papa Wojtila, scampato miracolosamente ad un attentato mortale,si era rivolto alla Signora di Fatima ed ai suoi misteriosi messaggi; in particolare aquello ultimo con la visione del sacerdote biancovestito che, con fatica, avanzavain una città spettrale semidistrutta dalla guerra, scansando una incredibile quantitàdi cadaveri disseminati lungo il cammino, e che veniva infine, anche lui, colpito dauna freccia scagliata da uno stranissimo fucile. L’allora Prefetto della Fede, oggi papaBenedetto XVI, spiegava, con documento ufficiale, che la città distrutta era il secoloXX, la figura che incedeva con grande sforzo e a sua volta veniva colpito era il papae il numero infinito di morti disseminati lungo la strada altri non erano che i tanticristiani sacrificati, in tutto il mondo, nel nome di Cristo e della fede.

Ecco da dove nasceva la catechesi dei beati che, con tanta precisione edinsistenza, ha svolto per tutto il suo pontificato papa Giovanni Paolo II! Persottolineare l’importanza della festa del 1° novembre, per richiamare la condizionedella vita cristiana come il tempo della testimonianza, per ricordare che la santità vivetutti i giorni, spesso in una vita ordinaria. Un catechista che fa catechismo ai bambiniper tutta la vita e viene ucciso per motivi tribali; un sacerdote che come tanti è in uncampo di sterminio e si sostituisce ad un padre di famiglia durante una decimazione;una suora che viene massacrata perché suora; un politico che viene assassinatoperché cristiano, un laico che viene eliminato perché non si mimetizza pur vivendoin un ambiente ostile. Certo: il riconoscimento di un beato da parte della Chiesascaturisce dal riconoscimento di una vita vissuta in modo eroico in nome di Cristo.Ciò non toglie che la vita sia una vita ordinaria, che la santità sia vissuta in unquotidiano per nulla appariscente o straordinario: tutti i martiri del XX secolo sonostati martiri di questo tipo; uomini ordinari che non hanno rinnegato di fronte a nullala ragione del proprio essere. Ecco il prete anti-mafia ucciso perché disturba, eccola suora infermiera pugnalata mentre sale i gradini del dispensario!

Durante l’estate giro spesso per le strade dell’Europa, alla ricerca di belle cose,grandi architetture, opere d’arte affascinanti; ma sempre più spesso scopro i segnidella santità del XX secolo. Chi mai avrebbe detto che fra coloro la cui memoria vienefatta il 1° novembre, sempre più spesso, ci siano anche persone come noi, che hannocalcato le nostre strade, che hanno attraversato con passione cristiana il nostrotempo? Mi rivedo a Mauthausen davanti alla croce voluta da papa Wojtila per i martiriche sono passati di lì, davanti alla lapide della joc francese che ricorda un proprioiscritto internato e morto nel campo, nella città di Munster dove raccolgo le omelieciclostilate del vescovo von Galen, in piazza S. Pietro dove lo scorso 15 ottobre è statasantificata una suora, Rosa Venerini, che ha passato una vita a insegnare preghieree il cucito alle bambine povere del popolo, fondando un ordine religioso di maestrecristiane.

Ecco l’ultimo segreto di Fatima: la santità è ancora possibile; i santi sono in mezzoa noi. Nonostante la secolarizzazione! I figli di Dio nascono possono nascere anchedalle pietre più aride.

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2006: un anno da vivere costruendo futuro... insiemedi suor Astrid

L’anno liturgico 2006 ben presto si conclude.Quanto abbiamo lavorato insieme per costruire un futuro... migliore,

diverso, più significativo?...Il nostro impegno ha portato frutto?È il momento della verifica...

del rendersi conto...per celebrare con maggiore slancio, gioia, speranza, attenzione, donazio-ne... il nuovo anno liturgico che ha inizio con i Primi Vespri, sabato 2dicembre 2006.

Con il nuovo anno liturgico, l’Avvento ci invita a considerare lanostra vita in rapporto alla venuta del Signore che, dopo la sua primavenuta nella carne, ritornerà alla fine dei tempi «con potenza e gloriagrande» (Lc. 21, 27)

Tra la prima e la seconda venuta la Chiesa celebra la manifestazionedel Signore che in mezzo ad essa si rende vivo, presente e operantespecialmente nella celebrazione eucaristica.

L’annuncio della venuta finale del Signore svela «il senso cristiano dellavita»: tutta la storia umana va incontro a colui che è la sua ragione d’esseree la sua meta ultima.

Quindi l’Avvento è il tempo degli annunzi: l’annunzio della nascita diGesù, l’annuncio dei tempi messianici, l’annunzio del ritorno del Signore.

Domenica 3 dicembre 2006 abbiamo, per grazia del Signore, l’inizio diun nuovo anno per la Chiesa che celebra i misteri del Signore. Come siconclude, così l’anno ha inizio: la liturgia fa celebrare e volgere lo sguardoa Colui che viene, è venuto e verrà: il Veniente.

Quasi senza soluzione di continuità, passiamo così da un anno all’altro,come se la prima lettera dell’alfabeto, la «a», si congiungesse con l’ultima,la «zeta», così che il senso della storia, sulla venuta, continui e la vitadell’uomo che si iscrive in essa, cresca sino alla completa assimilazione almistero di Cristo.

L’anno liturgico ha il solo scopo di formare in noi Cristo, per l’azionedello Spirito Santo; la deificazione del-l’uomo è la sua ragione di essere.

Con questo Avvento ha inizio il ciclo«Anno C» del lezionario festivo e «AnnoPrimo - dispari» del lezionario feriale.

L’Avvento è caratterizzato da “Pre-senze” che insegnano alla Chiesa chi èColui che viene, come bisogna attenderloed invocarne la venuta, come accoglien-za e come donarlo. Sono Giovanni ilBattista, Isaia, Geremia, Maria Madre diGesù, il Giusto Giuseppe di Nazareth.

In compagnia a loro vi auguro un lumi-noso 2007 per scoprire sempre di più il“Tesoro” che è già nel vostro cuore.

La Natività illustrata da Michele Ricci pren-dendo spunto dai Quadri viventi della Madonnadi Loreto anno 1996.

Fratelli, celebrate come si con-viene, con grande fervore dispirito, l’Avvento del Signore,con viva gioia per il dono chevi viene fatto e con profondariconoscenza per l’amore chevi viene dimostrato.Non meditate però solo sullaprima venuta del Signore,quando egli entrò nel mondoper cercare e salvare ciò cheera perduto, ma anche sullaseconda, quando ritornerà perunirci a sé per sempre.Fate oggetto di contemplazio-ne la doppia visita del Cristo,riflettendo su quanto ci ha do-nato nella prima e su quanto ciha promesso per la seconda.«Il Salvatore trasfigurerà»,con la sua venuta, «il nostromisero corpo per conformarloal suo corpo glorioso» solo segià prima troverà rinnovato econformato nell’umiltà al suoil nostro cuore.

(Dai «Discorsi» di sanBernardino Abate sull’Avven-to.)

IL NUOVO ANNO LITURGICO

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CALENDARIO LITURGICOa cura di Franco Cristini

Mese di Gennaio 20071° gennaio lunedì - Capodanno, Maria Santissima madre diDio. Sante Messe secondo l’orario festivo.2 gennaio martedì - Primo martedì del mese. In Proposituraalle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.4 gennaio giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.5 gennaio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa diMicciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiridi Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messacon adorazione.6 gennaio sabato - Epifania del Signore. Sante Messe secon-do l’orario festivo. All’apparire della stella dissero i Magi:questo è il segno del Gran Re; andremo a cercarlo; portiamoglii doni: l’oro, l’incenso e la mirra7 gennaio domenica – Battesimo di Gesù . Sante Messe secon-do l’orario festivo. Giovanni Battista, umile servo, battezza ilsuo re e signore; fra lo stupore delle acque la colomba dàtestimonianza; il Padre proclama: Questi è mio Figlio.

Dopo la festa del Battesimo del Signore comincia ilTempo Ordinario14 gennaio domenica – Domenica II del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.17 gennaio mercoledì - S. Antonio abate: insigne padre delmonachesimo nacque circa l’anno 250, morì nell’anno 356.Protettore degli animali domestici soprattutto dei maiali.

Mese di Dicembre 20061° dicembre venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa diMicciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiridi Perseveranza.Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione.

TEMPO DI AVVENTO

L’Avvento è un tempo di attesa: in Avvento celebriamo ilgrande mistero della venuta del Signore.

3 dicembre domenica - Domenica I di Avvento. Sante Messesecondo l’orario festivo.5 dicembre martedì - Primo martedì del mese. In Proposituraalle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.7 dicembre giovedì - Sant’Ambrogio vescovo e dottore - PrimoGiovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per levocazioni.8 dicembre venerdì - Immacolata Concezione della B.V.M.Sante Messe secondo l’orario festivo.10 dicembre domenica - Domenica II di Avvento. Beata MariaVergine di Loreto. Sante Messe al mattino in Propositura ore9,30 e 11. Alla sera, dopo la Messa celebrata nella chiesa diBadia alle ore 18, verrà effettuata la consueta processione perle strade del Castello antico dove verranno composti i Quadriviventi della vita di Gesù, di Maria e dei santi.13 dicembre mercoledì - Santa Lucia vergine e martire: morìprobabilmente a Siracusa durante la persecuzione di Dioclezia-no. Vuole la leggenda che durante il supplizio le siano statistrappati gli occhi.15 dicembre venerdì - Nella chiesa di Propositura alle ore 18inizia la Novena in preparazione del Santo Natale. Per tutto ilperiodo della novena la Messa vespertina viene anticipata alleore 17,15 circa. Domenica 17 dicembre la Novena non avrà luogoe la S. Messa delle ore 18 sarà celebrata nella chiesa della Croce.17 dicembre domenica – Domenica III di Avvento. SanteMesse secondo l’orario festivo.24 dicembre domenica – Domenica IV di Avvento e vigilia delSanto Natale. Sante Messe in Propositura ore 9,30 e 11. Nonverrà celebrata la S. Messa delle ore 18 alla chiesa della Croce.Nella chiesa di Propositura in Anghiari e nella chiesa diTavernelle, dalle ore 15 confessioni.Alle ore 22 S. Messa nella chiesa di San Lorenzo.Alle ore 23,45 in Propositura ad Anghiari e al Cenacolo diMontauto, S. Messa solenne.

TEMPO DI NATALEFino alla solennità dell’Epifania

25 dicembre lunedì - Santo Natale di Gesù . Sante Messesecondo l’orario festivo. La festa di Natale è una“cristianizzazione” della festa pagana del solstizio invernaleche celebrava il “sole invitto”.La Chiesa festeggia il nuovo Sole invincibile, Cristo “lucedel mondo”.

26 dicembre martedì - Santo Stefano diacono primo martire:nella chiesa di Santo Stefano S. Messa alle ore 8,30. Stefano èstato il primo martire a versare il proprio sangue in nome diCristo, fu infatti lapidato fra il 31 e il 36 dopo Cristo; per questola Chiesa lo venera come protomartire, cioè primo testimonedella fede.27 dicembre mercoledì - San Giovanni apostolo ed evange-lista. Compatrono diocesano viene festeggiato solennementein cattedrale a Sansepolcro. Apostolo prediletto da Gesù fupresente alla crocifissione e morte sul Calvario; da allora si èpreso cura di Maria soggiornando quasi sempre a Gerusalemmefino alla morte della Madonna. Si stabilì quindi ad Efesoassumendo la guida delle chiese dell’Asia. Esiliato sottoDomiziano sull’isola di Patmos compose l’Apocalisse finchélibero tornò ad Efeso dove morì sotto il regno di Traiano.Secondo altre fonti fu martirizzato a Roma sotto il regno diDomiziano.28 dicembre giovedì - Santi Innocenti martiri: si ricordanotutti i bambini maschi martiri innocenti uccisi da Erode sotto idue anni per assicurarsi che il profetizzato evento del nuovore dei Giudei non potesse avverarsi. Gesù invece fu salvoperché i genitori fuggirono con lui in Egitto.31 dicembre domenica – SANTA FAMIGLIA DI NAZARET.San Silvestro. Sante Messe secondo l’orario festivo. Alla S.Messa vespertina delle ore 17 a Tavernelle e delle ore 18 adAnghiari nella chiesa della Croce, Te Deum, canto di lode e diringraziamento per tutto ciò che il Signore ci ha donato nell’an-no passato.

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CHIESA DI SAN LEO

-CHIESA DI CATIGLIANOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANO-VALEALLE

Ore 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE-CHIESA DI VIAIO

Ore 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 15,30 -CHIESA DI TUBBIANOOre 16,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,00 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al San-tuario del Carmine, S. Messa con ado-razione alle ore 21.

21 gennaio domenica – Domenica III del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.24 gennaio mercoledì - San Francesco di Sales. Patrono deigiornalisti e di chi opera con i mezzi di comunicazione di massa.25 gennaio giovedì - Conversione di San Paolo apostolo.“Benediciamo il Signore; egli ha chiamato Paolo da nemico adapostolo di Cristo”.26 gennaio venerdì - Santi Tito e Timoteo vescovi: discepolie collaboratori di Paolo: ad essi furono indirizzate alcune letteredette pastorali.28 gennaio domenica – Domenica IV del Tempo Ordinario.San Tommaso d’Aquino, dottore e sacerdote della Chiesa.Sante Messe secondo l’orario festivo.31 gennaio mercoledì - San Giovanni Bosco: fondatore deiSalesiani (1815-1888).

Gruppo chierichetti

Il sabato, dopo il Catechismo,dalle 16 alle 16,30 facciamo leprove per servire alla Messa.Chi vuol entrare nel gruppo deichierichetti si può presentareogni sabato da Nicola o Jacopo,oppure parli con il suo Cate-chista.

Sabato 9 dicembre fac-ciamo il miniritiro deiChierichetti di Anghiari e Ta-vernelle, dalle ore 16 alle ore21, cena compresa.

Per i ragazzi delle SuperioriContinua il cammino per i ragazzi delle

Superiori. Il ritrovo è il venerdì all’ora dipranzo, cioè appena usciti da scuola (perquelli che vanno a scuola a Sansepolcro,naturalmente) presso la sede di GS che sitrova dietro Ragioneria. Alle 14.45 inizia lascuola di Comunità e alle 15 c’è la possibilitàdi studiare insieme, anche con l’aiuto di alcu-ni professori.

Ogni due mesi ci ritroviamo invece tuttiad Anghiari per un’assemblea, per aiutarcimeglio su quanto incontrato e paragonatocon la propria vita.

Per ragioneria il riferimento è Claudio el’Alessia; per il Liceo Luca e Andrea.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

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* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Il mercato dei funghidi Emmedipì

È quello di mercoledì 3 ottobre. Manon perché ci fossero in vendita o alme-no in esposizione i tipici frutti di boscoautunnali ma perché, evidentemente,molti venditori erano andati a cercarli, ifunghi. Infatti i banchi scarseggiavano ele previsioni per il futuro (per quantoriguarda il mercato) non sono rosee.

Ritornando però ai funghi si puòaggiungere che leggi sanitarie e modifi-ca delle abitudini dei nostri abitanti han-no fatto sì che siano scomparsi i panieri,ricolmi del prezioso raccolto, messi invendita sui murelli delle Loggette dellabanca, all’inizio di Piazza Baldaccio.

Era una occasione per gli abitanti delpaese per rifornirsi di questo specialeprodotto del bosco. C’erano anche dellecontrattazioni con declamazione delleproprietà positive da parte del vendito-re: son giovini, sono schietti cume icampanelli, e del tentativo di sminuireda parte del compratore: son vecchi,ciàno i bèchi, son mangi da le lumèche.

Le qualità raccolte erano quelle co-nosciute da tutti: i ghezzi o porcini, iboleti e i cagnacci.

Messaggi espliciti

Un messaggio lasciato nella chiesa diSanto Stefano invita a cambiare colloca-zione al bell'arazzo conservato in unadelle cappelle laterali.

A caval donato bisogna, a volte, guar-dare in bocca!

Gli auguri per EldaIl giorno 4 ottobre 2006, presso

l’Università degli Studi di Firenze,Facoltà di Giurisprudenza, Corso diDiritto Amministrativo Generale,Elda Papini si è laureata con la mas-sima votazione di 110 e lode. Hadiscusso la tesi dal titolo: “Il dirittoalla buona amministrazione.”

Relatore professor CarloMarzuoli.

Gli auguri della Redazione per laneodottoressa si uniscono a quellidella famiglia e degli amici.

Milton si è laureatoIl giorno 11 luglio 2006, presso

l’Università degli Studi di Firenze, siè laureato in architettura MiltonRiccardo Sperone discutendo la tesi:L’antico centro di Anghiari nel-la fotografia e nell’iconografiastorica.

Ha ottenuto la bella votazione di110 su 110 realizzando così il sognodella cara nonna Raffaella Poggini.

A Milton gli auguri della Redazio-ne e degli amici.

Esistenzialità=vivere?

Non sempre questa equa-zione risulta reale: infattisono due cose ben diverse.

In realtà ci sono duemodi di intendere il vissutoed il tutto viene unito dalproprio bagaglio culturale

ed intellettivo io personalmente credoche la risposta alla domanda da doveveniamo e dove andiamo ci può esseredata solo dalla teologia in quanto lascienza si blocca di fronte a quesiti cheoltrepassano la razionalità e la freddalogica del pensiero, insomma l’unica viad’uscita è rappresentata dal propriomodo d’essere che se finalizzato a unacorrettezza esistenziale permette una ras-serenata realtà ed una finalizzazioneconcreta della propria vita.

Il difficile è accettare quelle che sonole proprie origini. Quello che voglio direè che l’inizio e la fine della nostra vita èper tutti uguale e nel mezzo c’è quelloche grazie al nostro libero arbitrio ab-biamo organizzato e che abbiamo defi-nito esistere.

Riunire migliaia di frammenti per co-struire il senso della vita non ha ragio-ne e allora non resta che riflettere su ciòche è possibile riaccendere al fine di tro-vare un equilibrio che sembra perdutoperché noi abbiamo creato un vivere convalori irreali che come conseguenza pro-vocano catastrofi esistenziali.

Come esempio pratico si può dire cheil valore essenziale, secondo molti, è ildenaro. Ciò comporta la creazione del-l’ipocrisia e addirittura l’uso di mezzicontrari alla morale e alla legalità ma poia distanza di tempo ci rendiamo contodi quanto sia stato stolto e aleatoriotutto ciò e quanto in realtà ci si sia co-struito una giacca di ferro che un gior-no si stringerà facendoci capire che que-sta vita in due cose è uguale per tutti ecioè la nascita e la morte, nel mezzo diquei 60-70 anni esiste quello di cui do-vremmo rendere conto. Termino con unproverbio latino: errare è umano, perse-verare è diabolico!!

Ginestre a novembredi Emmedipì

Qualche giorno fa guardavo le collineintorno alla Valtiberina e mi rendevoconto che nei boschi si intravedevanodelle macchie di colore giallo, propriocome quando a maggio fiorisce la gi-nestra.Solo che siamo a novembre. Ed infatti,guardando bene, ho dedotto che sonole belle foglie dei castagni che con illoro colore autunnale hanno causatol’errore.

Contro le astruserieQuando ho scritto qualcosa, la riguardo.Se la vedo non chiara o nata malela leggo a un mio vicino alquanto tardo.Se la capisce lui che ha poco sale,voglio sperar che la intenda pureun illustre scrittor di cose oscure.

Il coperchiodi Maria Pia Fabiani

M’è caduta una scatola di lattae il suo coperchio è ruzzolato via.Mortificata lei è rimasta lìtrattenendo la merce ancora intatta,mentre il monello felice giravaanche al di sotto della sedia mia.Ma visto che nessuno lo guardavaha deciso di chiuder l’avventurae ti assicuro che non mi ha delusaperché, come tu vedi,s’è fermato ai miei piedi,quasi a chiedere scusa.

29 marzo 2004

Il natale dei nostri nonni(anonimo)

A Ceppo si faceva un presepinocon la sua brava stella inargentatacoi Magi, coi pastori per beninoe tutta la campagna infarinata

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...il Palterre

Quando il dolorebussa alle portecolpisce il mortoe pure le scorte

Tante famigliecolpite dal doloresolo la mortequesto lo impone

Il nostro AlfieroAnghiarese amatosi vide il sacratotanto affollato

Vi erano giovanivecchi e bambinidavanti ad una barache segna i destini

Al caro Alfierocompagno di lavoroin quel Reniccidove dolore fu coro

Noi due giovaniamanti della vitai poveri rinchiusifinì la loro vita

Si lavoravaper guadagnarsi il panementre tanti esserimorivano di fame

Lui à lottatosudore abbondantecon la sua vitaquella di emigrante

Prima la Franciapiù tardi l’Argentinaportandosi dietrola sua Gabriellina

Dopo il ritornosi stabilì ad Anghiaritra i paesania lui tanto cari

Sempre accettatida un suo sorrisoma poi la mortetutto à diviso

Nel caro ricordodi questo Anghiaresela tanta genteda lui faceva spese

Ora il doloreche a tutti attanagliaancora vi è vitanon persa la battaglia

Cara GabriellaE la cara figliafatevi coraggiola corsa si ripiglia:

Al carissimo amico Alfiero Bianchi(Mezzovino)di Armando Zanchi

Cartelli artigianalidi Clèto

Mi riferisco a cartelli fatti sì in modoartigianale ma anche che riguardano leattività di questa importante categorialavorativa.

Il primo l’ho visto in agosto per la viadella Badia, nella bottega di Claudio.

Non sono in ferie. Magari! Sono solofuori per lavoro.

Ad ottobre invece per il Borgo dellaCroce nella bottega della Marilena hovisto questo avviso.

Oggi si riapre alle 17; sono a cercare ifunghi.

Un tuffo al cuoredi Emmedipì

Stavo andando al Borgo per una vi-sita medica di mio padre. Giunti nei pressidella Maestà delle Forche ho visto uncartello pubblicitario che a carattericubitali diceva: Corsi di Latino.

Ho avuto un tuffo al cuore. Lo vedicome il mondo tutto sommato non è poicosì male se vengono realizzati dei corsiper imparare la lingua che fu dei nostripadri e se ci sono evidentemente dellepersone disposte a seguirli!

Solo che, leggendo oltre, ho vistoanche la parola Tango: si parlava infattidi corsi di ballo.

SALVIAMO L’ALBEROSALVIAMO IL GIARDINETTO DELLA CROCEIl testo sottoriportato è stato redatto da un gruppo di abitanti della Croce e lettodurante l’Assemblea cittadina del 19 ottobre u.s.

Perché siamo contrari al semaforo alla CroceCi opponiamo a che vengano fatti interventi e tanto più che vengano tagliati alberi

- anche uno solo - al giardinetto della Croce.Il giardinetto è luogo di raduno da varie generazioni degli abitanti della Croce,

del Carmine e di via Martiri della Libbia.Il giardinetto è luogo di memoria e come tale va salvaguardato e protetto in un

paese Bandiera Arancione che si vanta di portare avanti questo valore.Il giardinetto è a tutt’oggi frequentato da giovani, anziani e bambini e permette

incontri e socializzazioni anche con i turisti che si riposano all’ombra degli albericentenari – e quindi protetti – e godono del fresco della fontana e dei suoi beneficieffetti e che si ristorano ad una delle poche fontanelle ancora attive in paese.L’amore degli abitanti della Croce per il loro giardinetto è testimoniato dalla cura chene hanno. Infatti in gran parte sono loro stessi che lo puliscono, annaffiano i fiori,ripopolano di pesci la vasca e da qualche anno anche vi si riuniscono e banchettanoper ricordare l’antica festa del cocomero.

Siamo contrari al semaforo perché, anche nel caso che il giardinetto non venissemodificato all’interno, le strutture esterne che lo circonderebbero danneggerebberoirrimediabilmente quei momenti di incontro e di riposo che ancora vi si possonotrovare.

Siamo tutti orgogliosi della bellezza e della qualità della vita del nostro paese eplaudiamo agli interventi fatti in Anghiari vecchio: il restauro di Palazzo Testi, lepiante al posteggio della Propositura, il Giardino del Vicario, le luci calde e rosate cheilluminano le strade etc. etc., ma vorremmo e chiediamo con fermezza che anchel’Anghiari nuovo sia ugualmente tutelato e rispettato.

Siamo inoltre contrari al semaforo perché porterebbe ad un maggior inquinamen-to acustico e dell’aria – infatti in molte città per questa ragione i semafori sono statiaboliti – e sarebbero gli abitanti della Croce a pagare questo prezzo non certo lepersone che vi transitassero.

Inoltre riteniamo che anche il traffico ne sarebbe rallentato e molte auto prove-nienti da Campo alla Fiera troverebbero più semplice svoltare per Corso Matteotti,che già è intasato al massimo grado e diventato pericoloso per i pedoni.

Al contempo si potrebbero invece verificare code che impedirebbero l’accessoa Corso Matteotti con conseguenze facilmente immaginabili per i residenti e gliesercizi commerciali del Borgo della Croce.

Sarebbe bello che i progetti per un luogo fossero fatti da persone che loconoscono e lo rispettano, ma nell’impossibilità che questo sempre accada, siamofiduciosi che gli addetti ai lavori ascoltino i suggerimenti di coloro che questo luogoabitano e amano.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Annunziata alla SovaraII puntata

L’interno del-la Pieve di Sovara,presso Anghiari,presenta una su-perficie di circa 300mq (m. 26x12) sud-divisa in tre nava-te che terminanocon altrettantebelle absidi che necostituiscono leparti più antiche.

La navata centrale, più larga e leggermente più lunga rispettoa quelle laterali, è coronata dall’abside di mezzo, che è piùprofonda, più ampia e più alta rispetto a quelle minori, che untempo furono tagliate fuori dal resto della chiesa, ricostruita nelsecolo XV. Una serie di otto colonne di pietra grezza, distribuitequattro a destra e quattro a sinistra, sormontate da altrettantieleganti capitelli adornati di decorazioni floreali e foglie scol-pite, sorreggono le belle arcate romaniche (cinque per ogniparte) che la separano dalle due navate laterali, più strette e piùbasse. L’inizio della navata centrale, presso la porta d’ingres-so, ingloba la parte inferiore dell’antica torre campanariamedievale, distrutta verso il 1480 al tempo del pievano donSim(e)one Ducci che fece ricostruire la pieve ed il campanileattuale sul lato sinistro orientale. La suddetta data si trovascolpita in una pietra collocata all’inizio della parete dellanavata sinistra, la cui scrittura trascriviamo alla lettera:“TEMPORE D. P. SIMEONIS HOC TEMPLUMHEDIFICATUM EST, M. 480”. La parola hedificatum vainterpretata con cautela, perché non si trattò di una completaricostruzione, infatti rimase in piedi tra l’altro la tribuna del-l’edificio precedente.

Il sacro tempio riceve la luce dall’esterno oltre che dallagrande finestra ovale, posizionata sull’alto della facciata,anche da altre quattro finestrelle quadrate poste due a destrae due a sinistra sulle pareti centrali, sovrastanti le arcate. Inoltretre monofore, ciascuna al centro delle tre pareti absidali,permettono di illuminare i tre altari di pietra ricostruiti nel secoloscorso secondo le norme del Concilio di Trento. Le monoforesono state all’esterno ricostruite con poca sensibilità artistica.Almeno l’altare centrale, la cui mensa rettangolare misura105x190 cm., meriterebbe di essere semplificato e rivolto alpopolo, secondo l’antica usanza ripristinata dal Concilio Va-ticano II. Due gradinate in pietra permettono di salire daltransetto al presbiterio e poi alla predella degli altari. Il pavi-mento è in vecchio cotto e la copertura ricostruita nel 1932 èa capriate lignee.

Un grande fonte battesimale (cm. 160 x 96), collocato sopraun piano rialzato di cm. 15 rispetto al pavimento, fa bella mostradi sé all’inizio della navata sinistra. È di pietra e di formaesagonale, con elegantissime decorazioni ornamentali del sec.XV. In una delle formelle è rappresentato in bassorilievo ilBattesimo di Gesù, nelle altre molteplici decorazioni floreali evarie simbologie, tra cui due colombe che bevono nello stessocalice. Le formelle sono divise da colonnette scanalate sor-

montate da capitelli a fogliame. Attualmente il Sacro Fonte èricoperto da una vecchia copertura lignea, sormontata da unpiccolo coperchio che ricopre la vaschetta per l’acqua batte-simale, di dimensioni molto ridotte rispetto alla superficiecomplessiva del fonte medesimo. Non dobbiamo dimenticareche le Pievi erano le chiese battesimali e solo in esse fino al1917 venivano battezzati i neonati di tutte le vicine parrocchiedi Valialle, Pianettole, Galbino, Casale, Toppole, Verazzano,Tortigliano, Corticelle, Scoiano, Sorci e Catigliano. In questoFonte sono nate alla nuova vita di grazia portata da Cristo

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...le nostre chiese

La vignetta di Scacciapensieri:

Un bel cane sì!PRESEPE VIVENTE

Le Ville Monterchi (AR) - Durante le prossime FestivitàNatalizie, l’Associazione “Venite Adoremus” realizzerà ilPresepe Vivente negli spazi circostanti la chiesa di SantaMaria della Pace di Le Ville.

È un paese intero che partecipa all’evento.Sono soprattutto gli anziani e i bambini che si sentono

maggiormente coinvolti nella rappresentazione della Natività.C’è un invito per tutti a venire per riscoprire i valori

cristiani della vita, della festa e della condivisione.Nell’edizione 2005/2006 sono state numerose le persone

che hanno voluto adorare davanti alla capanna la SacraFamiglia.

Il Presepe Vivente con sottofondo musicale, 150 com-parse, antichi mestieri e animali veri si svolgerà nei giorni 25-26 dicembre 2006 e 1-6 gennaio 2007 alle Ville di Monterchialle ore 17,15.

Associazione “Venite Adoremus”

www.veniteadoremus.it

morto e risorto, decine e decine di generazioni cristiane vissutenella Valle del Sovara. Altre opere d’arte conservate in questachiesa sono:

1. Un grande frammento di affresco raffigurante la Ma-donna con il Bambino del 1390, d’ispirazione giottesca, situatonella parete della navata destra.

2. Un Crocifisso seicentesco(?) sull’altare dell’absideverso la sacrestia.

3. Una tela rappresentante la Vergine con il Bambino inbraccio, che dà la corona del Rosario a S. Domenico,inginocchiato in basso alla sua destra, del sec. XVIII. Intornoall’immagine sono rappresentati i misteri del Rosario, mentrein alto appaiono degli Angeli.

4. Un frammento di affresco raffigurante il volto maestosodi un Santo monaco con lunga barba fluente d’incerta datamedievale.

5. Un tabernacolo in pietra, che presenta scolpita unacolomba sul frontespizio con porticina lignea su cui è dipintoun triangolo trinitario con l’occhio di Dio, il monogramma diCristo, una pisside e teste d’Angeli in adorazione. Sull’altaredell’abside sinistra c’è un quadro con una rappresentazionemoderna della Madonna della Misericordia.

6. Due tele raffiguranti una l’Arcangelo Gabriele e l’altrala Madonna Annunziata, entrambe appese nella controfacciata.

7. Nei pilastri a fianco del presbiterio appaiono due peducci,con lo stemma del pievano Simeone Ducci, cioè le catene acroce di S. Andrea con due stelle e la data MCCCC69.

8. Numerosi reperti archeologici: una colonnina di pietrae frammenti di pietre, che un tempo costituivano l’anticabalaustra, sono murati nella parete in fondo alla navata a destradi chi entra. Cinque di essi sono stati rubati da ignoti verso il1972, che asportarono inoltre due statue lignee del sec. XV,raffiguranti l’Angelo Annunziante e la Madonna Annunziata,patrona della Pieve.

Mancano inoltre dall’antico catalogo conservato nell’ar-chivio delle Belle Arti di Arezzo cinque dipinti su tela raffigu-ranti: un Santo Vescovo (cm. 62 x 92), Madonna col Bambinoe Santi, circondati da cornice a traforo (cm. 42 x 34), Concezionedella Vergine (cm. 42 x 34), Santa Monaca (cm. 62 x 92) ed infineuna Madonna in gloria col Bambino, con S. Antonio e con unS. vescovo (cm. 202 x 151).

Dall’inventario parrocchiale mancano inoltre un armadio innoce e altra suppellettile sacra.

Purtroppo le nostre chiese, soprattutto quelle più isolate,mancanti della presenza costante dei parroci, di personale divigilanza e prive di sistemi di allarme, negli ultimi decenni sonostate oggetto di numerosi furti sacrileghi perpetrati da antiqua-ri senza scrupoli, soprattutto in occasione della Fiera dell’An-tiquariato di Arezzo.

Questi furti non solo hanno impoverito il nostro patrimonioartistico ed ecclesiastico, ma anche profanato i nostri luoghisacri, ed inoltre ferito il sentimento religioso del popolo cristia-no, che in passato, con tanti sacrifici ha collaborato perabbellire le proprie chiese. Perciò dovrebbero essere puntual-mente denunciati, indagati attentamente, scoperti e perseguitiseveramente, recuperando anche la refurtiva.

Nella prossima puntata tratteremo della popolazione dellaPievania, delle sue feste, delle figure principali dei suoi pievani,seguendo i resoconti delle Visite pastorali.

Nell’altra pagina. Don Quinto e don Romano sul sagrato mentreosservano la facciata dell’antica Pieve.A destra l'interno con le tre navate.In basso il battistero esagonale.In questa pagina. Scorcio delle absidi e del campanile che ospita lecolombe di Anghiari in trasferta.

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Angolo della Missionea cura di Franco Cristini

cronache dai RenicciVITA DA CHÈNI

a cura del cane Pippo

Ero picino

Ehì, crischièni e animèli, cume va la vita?Ai Rinicci c’è poco de novo, a parte che qualche paletto

de la staccionèta del Giardin de la Memoria angumincia acadere, e che le topacéche arverciono ‘gni cosa!

La vera novità è che, doppo ‘n’istète che cià fatto creppèredal caldo (‘mmaginète noialtri pori chèni, cun tutto ‘stu pelo!),s’è diciso a piovere!

E quante piovi! Chierrà la diga? Sperèmo! ‘N vorrebbeartrovamme a galleggère sott’a Castello, de ‘ndu so’ vinuto!!!

A proposito, arpenso sempre quande Simone, el mi’“padruncino”, me portò qui a Rinicci, d’acordo cu la Sara: vulìafe’ ‘na sorpresa al su’ babo, disperèto perché gn’era morto elchène, el poro Leo.

Quande vinnono a pigliamme, aìo ‘n mese emmezzo; ero elpiù picin de la covvèta , ché la mi’ mama ‘n me governèa più,ma ero ‘l più vispo e me scelson per quello (e ‘nfatti, per tuttala via li feci tribolère, perché ‘nn’aìo bene, un po’ pel mi’carattere e ‘n po’ pe’ la paura, ché nn’automobile ‘nc’ero maimonto!)

Ero ‘na pallina bianca, ‘nvolteta sur ‘na cupirtina (‘ndu fecisubbito i mi’ bisugnini); pesèo ‘n chilo e ottocento.

Parìo ‘n cuniglio, ma ero ‘n canino e aìo ‘na fème da lupo!!!Da quela sera la vita del Pélo (e famiglia) cambiò!Lu’ ‘n s’aspettèa che gn’arivasse tra chèpo e collo n’arti-

colo cume mè, e quande me vidde, benché fusse contento, capìche gn’era aumentèto el lavoro e gn’era finito el benestère!

Se vidìa che ‘nn’ero ‘n chène d’arlevasse fora, perché eropicino, sdilirgnito, e s’andèa ‘ncontr’a l’inverno. La primanotte, che ‘n sapìono ‘ndu mettime, me fecion durmire ntulbagno (ma ‘n durmì né io né loro e per arpulire ‘l bagno gni civolse ‘na giornèta!).

Alora gni toccò fère ‘n recintino ntul garage, tappezzèto decartoni e panni asciutti, che tutte le matine eron molli zuppi egìon cambièti: da picino gn’ho dèto ‘n bel dafère, perché ‘nfacìo altro che mangère e sporchère!

Lì drento, me divirtìo cul mi’ tato, n’orsacchiotto de peloche me facìa anche compagnia de notte, perché ci s’abraccèva.Ma quande me lascèon libero ‘ntul fondo, me scatenèvo:buttèo a l’aria ‘gni cosa: panni, scarpe, guanti…e, el più che medivirtìa, la scopa!

La mi’ padrona la muvìa ‘n qua e ‘n là e io pensèo chevolesse fère i versi e ci montèo sopra! Doppo ho capito che lastruscèa sul piantito perché vulìa spazzère, ma prima de capilloquante lotte ciò fatto e quanti morsi gn’ho dèto! Da quante l’hostrapazzèta, gni c’è armasto sette peli ebbasta, e mo’ l’adoproncume spazzolone per dère el cencio!

Eh, sì, l’anno passèto, de ‘sti tempi, ero ‘n cucciulinospelacchièto e n’ho cumbinète parecchie, ‘n quel fondo!

Ma quande arivò la primavera, me trasferinno fora, che èstèto meglio per tutti!

’N questi mesi m’è successo parecchie cose: so’ crisciuto(ho n’anno), da cucciolo so’ diventèto chène, ho trovèton’amico, me so’ ‘nnamorèto… ma questo ve l’arcontarò n’antravolta!

Ve saluto! Stetime bene!El vostro Pippo

Giornata Missionariama anche adozioni a distanza

Nella giornata missio-naria del 22 ottobre scorsosono stati raccolti 2.130euro così ripartiti: Anghia-ri 862, S. Stefano 400, Car-mine 546, Tavernelle 322.

Tale cifra verrà suddi-visa fra le Missionidiocesane, la Missione del-la dottoressa Anna MariaBartolomei in Tanzania, laMissione di padre Remo inBrasile, la Missione di donValeri in Kenia e la Caritas.

Da tenere presente che le adozioni a distanza nella nostracomunità di Anghiari sono arrivate a ben 54 (per quanto di miaconoscenza). È bello e stupefacente sapere che ben 54 bambi-ni, africani, indiani, brasiliani sono seguiti economicamente espiritualmente da altrettante famiglie di Anghiari per cui pos-sono vivere decentemente, studiare e, cosa assai più importan-te, conoscere la parola del Vangelo.

Sia ringraziato Dio.* * *

Colgo l’occasione per fare a tutti gli auguri più belli e sinceridi Buon Natale e Buone Feste.

Sta per arrivare il Santo Natale, un mirabile scambio (temacentrale del Natale) per cui Dio prende ciò che è nostro e ci dàciò che è suo.

Dice Sant’Agostino “Dio aveva un figlio e ne ha fatto unfiglio dell’uomo e, in cambio, di un figlio dell’uomo ha fatto unfiglio di Dio.”

Altra considerazione: Nel giorno di Natale ci è offerta unapossibilità inaudita:“Conoscere Dio ve-dendolo”. Ciò rispon-de al desiderio anticoquanto l’uomo: vederee conoscere Dio; infat-ti Gesù ha detto: Chivede me vede il Padre.

Il desiderio si èesaurito più di duemilaanni fa perché CristoGesù, nostro fratellocome uomo, è l’imma-gine perfetta del Pa-dre. Ecco quindi sor-gere in questo giornostupore misto a com-mozione e meraviglia:l’Eterno entra nel tem-po avvolto in fasce chesi fa debole e piccoloper noi.

I tuoi grandi occhidi Cmr

Specchio di lucesenza fondoi tuoi grandi occhiaperti nel visoscarno e avvizzitodicono sofferenzadicono abbandonodicono indifferenzadi noi che mangiamo.Non guardarmicon i tuoi grandi occhimi fanno troppo malee le mie maninon sanno lenireil tuo dolore.

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Eliseo e GedeoneUna storia per pensare - a cura di Laura Taddei

Eliseo e Gedeone erano stati grandi amici fin da bambini. Ungiorno Gedeone fu arrestato dalla polizia. Senza alcuna provalo accusarono di essere una spia al servizio del nemico locondannarono a morte. Chiese un ultimo desiderio: andare acasa per il tempo necessario a dire addio alla famiglia esistemare le faccende domestiche. “Vedo che mi ritieni stupi-do”, disse il re. “Se ti lascio andare tu non tornerai più!” “Tilascerò un pegno, una garanzia sicura del mio ritorno”, disseGedeone.In quel momento Eliseo, che era stato per tutto il tempo insilenzio a fianco dell’amico, fece un passo avanti. “Sarò io il tuopegno”, disse. Tienimi qui come tuo prigioniero, fino a quandoGedeone non ritorni. La nostra amicizia ti è ben nota. Puoi starcerto che Gedeone ritornerà.” “Ma se Gedeone non faràritorno”, disse il re, “tu morirai al suo posto.”“Manterrà la sua parola”, replicò Eliseo. “Non ho alcun dubbio.”Il giorno fatale arrivò e Gedeone non era ancora tornato. Eliseo

C’è un momento nella vita in cui ci rendiamo conto, in modoprofondo, che siamo stati creati per scoprire il volto di Dio neitratti di ogni persona. I nostri rapporti umani, se basati sul-l’amore puro e disinteressato, sono necessariamente legati alnostro rapporto con Dio; è attraverso l’amore umano che noiarriviamo a conoscerlo, perché Dio è Amore. Noi lo vediamoe lo tocchiamo attraverso coloro che Lui ci manda, in loro Egliè incarnato. Egli non esiste soltanto in me e in te, ma anche trame e te, nel nostro rapporto reciproco. Questo vale sia nel-l’amore coniugale sia nei legami di vera amicizia. Noi siamol’uno per l’altro la realizzazione della promessa di Gesù: «Iosarò con voi per sempre». Noi incorporiamo quella promessadivenendo sacramenti vivi della Sua presenza l’uno per l’altro.

Le amicizie sincere sono sacramenti in quanto espressionedella realtà dell’amore di Dio, incarnato in Gesù Cristo. Nel-l’amicizia, le esperienze che possono comunicare Cristo nonsono necessariamente complicate o estreme: un forte abbrac-cio, uno sguardo comprensivo, una lettera particolare, unlattina di birra condivisa, una passeggiata insieme e perfino unlitigio, possono essere il veicolo attraverso cui passa l’amoredi Dio. Ogni incontro ha un suo significato, l’amicizia è sempredono di Dio. Cioè non siamo noi a “farci” degli amici, masemplicemente riconosciamo e accettiamo i piani che Dio haavuto per noi fin dall’inizio. Si racconta che un bambino ebreo,dopo aver udito dalle sacre scritture che un angelo avevaimpedito ad Abramo di uccidere il figlio Isacco, scoppiò apiangere. Il rabbino gli chiese perché stesse piangendo, datoche Isacco era stato salvato. Il bambino rispose: «Ma rabbi, ese l’angelo fosse giunto un secondo più tardi?» Il rabbino loconfortò: «Un angelo non può mai arrivare tardi!»

La parola angelo indica dal greco “colui che è mandato”.La storia ci ricorda che Dio manda sempre al momento giustoqualcuno che incarna il suo amore. Dal libro “Santità” di D.Nicholl: “Tutti abbiamo bisogno di un’anima amica, qualcunoche ci ami così tanto da non permettere mai che ci allontaniamodal cammino verso la santità senza un rimprovero e un incorag-giamento nello stesso tempo.” Un’anima amica è un inviato di

Dio che” è mandata da Dio perché è difficile che da noi ce necerchiamo una. Dio ci manderà un’anima amica (che ci piacciao no) e poi toccherà a noi sorbirci la salutare medicina che leici prescriverà.” Le nostre amicizie non sono mai programmate:è Dio che opera a tempo opportuno per portarci all’incontrocon l’altro, noi non possiamo prevedere quando vorrà mandar-ci questo qualcuno, né chi sarà, è un mistero del piano di Dioper ogni individuo. Cristo che diceva ai suoi discepoli “Non voiavete scelto me, ma io ho scelto voi” può veramente dire aciascun gruppo di amici cristiani: “Voi non vi siete scelti l’unl’altro, ma io vi ho scelti per gli altri.

L’amore vero, però, non è mai facile. Ogni vera amicizia ènecessariamente carica di dolore, perché deve essere purifica-ta dai suoi sentimentalismi. Dall’esperienza di Gesù, che dà lavita per i suoi amici, sappiamo che l’amore radicale conduce allacroce. Chi ha sperimentato una vera e intensa amicizia sa cherichiede anche il sacrificio. Sebbene non sia da ricercare oaugurare perché dolorosamente angoscioso, spesso è preci-samente attraverso il conflitto che noi constatiamo la presenzadi Dio in un’amicizia. La nostra capacità di amare è solo unpallido riflesso dell’Amore di Dio, che solo è perfetto. Inquanto uomini siamo deboli e mancanti, perciò non dobbiamofarci prendere dalla delusione e dal giudizio sull’altro, madobbiamo imparare a perdonarci scambievolmente. Noi nonpossiamo forzare la crescita e la comprensione in un’amicizia,possiamo solo rimanere fedeli anche nel buio totale, (comeEliseo) confidando nel disegno buono della provvidenza divi-na. Credere nella Provvidenza è credere che c’è uno specialesignificato in ogni cosa che accade nel mondo e che esiste unDio amoroso attento al bene di ogni persona.

Egli continua a essere parte di ogni autentico rapportod’amore; egli è sempre fra noi e quelli che amiamo, non persepararci, ma per legarci sempre più strettamente e condurci adun rapporto sempre più profondo con Lui, il “Dio-Amore “.

Bibliografia: C. Caltagirone “L’amicizia come sacramento” Ed.Paoline

fu portato davanti al boia. Il re gli disse: “Sembra che il tuoamico non sia tornato. Cosa pensi di lui adesso?”“È mio amico”, rispose Eiseo. “Ho fiducia in lui.”Mentre stava ancora parlando, le porte si spalancarono eGedeone entrò vacillando. Era pallido e ferito e stentava quasia parlare per la stanchezza. Abbracciò l’amico. “Grazie a Dio,sei salvo”, ansimò. “Sembra quasi che tutto stesse cospirandocontro di noi. La mia nave è naufragata nella tempesta, poi sonostato attaccato dai briganti lungo la strada. Ma non ho maismesso di sperare e, alla fine, ce l’ho fatta. Sono pronto a subirela mia condanna a morte.”Il re ascoltò le sue parole con stupore e i suoi occhi e il suo cuoresi aprirono. “La condanna è revocata”, dichiarò. “Non avreimai pensato che esistesse un’amicizia così leale e fiduciosa. Miavete dimostrato quanto fossi in errore, ed è giusto che siatericompensati con la libertà. Ma in cambio vi chiedo un favore.Prendetemi come terzo amico.”

Il compito più importante di un amico è starti vicino quando sbagli:quasi tutti sono al tuo fianco quando hai ragione (Mark Twain).

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Fotocronaca

Ciclisti monterchiesiUn gruppo di sportivi ciclisti di Monterchi e dintorni,

approfittando delle strade libere da auto nel centrostorico di Anghiari (erano in atto le giornate dei centogustidell'Appennino) hanno fatto una sosta nella piazza diAnghiari, la piazza destinata da sempre al mercato setti-manale.

Dopo un meritato riposo nei pressi del monumentodell'eroe dei due mondi, hanno ripreso il loro cammino indirezione ovest/sud/ovest.

Prima però hanno dovuto affrontare la difficile salitadel Borgo della Croce, detta anche ruga di San Martino.

Ma per loro, avvezzi a ben altre avventure, questo èstato un gioco (da ragazzi) e in men che non si dica sonogiunti in cima alla collina di Anghiari.

Arrivederci al prossimo anno!

Banane con motto

Annata eccezionale per i vini diAnghiari ed ancora più eccezionaleper i banani di Viale Gramsci (nel luogodove esisteva la cappella dello SpiritoSanto con tanto di Compagnia) e chequest’anno hanno prodotto dei gros-si caschi di banane come mai primas'era visto.

I frutti saranno messi assieme adelle mele per poter maturare.

Proprietario di questa prolifica pian-ta è l’amico Lega che ci ha mandato lafoto del banano con Kazim che haraccolto i frutti, l’articolo e un suopensiero affinché possiamo meditarenei momenti di riposo:

Chi non si esalta di fronte alla bellezzadi un tramonto o alla maestà del sorge-re del sole non è vecchio, è già morto!

25 anni

Molti di voi non lo ricorderanno ma il25 ottobre del 1981, nella chiesadella Propositura, Frido eGiuseppina sono stati uniti inmatrimonio da don Giovanni DeRobertis.Oggi, dopo venticinque anni ed allastessa ora, le 12, in Propositura,amici, parenti e il figlio Giulio hannofesteggiato il felice anniversariopartecipando ad una S. Messacelebrata da don Marco.Un omaggio gradito lo hanno offertoBruno e la Claudia che hannocantato l'Ave Maria di Schubert, ilPanis Angelicus di Franck e l'Aveverum di Mozart, organista Giulio.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

Nuovi associatiI nuovi iscritti al 31 ottobre 2006

Baldi Enrico, Bernieri Maria Cristina, Bettoni Pierluigi, Bigioli Margherita,Cangi Irene, Cantini Mauro, Casi Raffaello, Catacchini Alberta, ComanducciTosca, Ferruzzi Lamberto, Graziotti Patrizia, Mencaroni Maurizio, MerendelliFiorella, Mondani Franca, Pellegrini Gianpiero, Polizzi Giuseppe, PresentiLaura, Romolini Faliero, Roselli Lucio, Rossi Piero, Scotti Barbolani Lucrezia,Valentini Lina, Veschi Domenica.

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

Per la MisericordiaAchilli Domenico - i condomini “Bernocca”

alla memoria 100Anonimo (R.B. e F.T.) 30Bartolomei Anna Maria

in memoria di Calli Mara 50Bendinelli Renata 20Berlicchi Franco 10Bianchi Alfiero - i familiari alla memoria 150Cerboni Adria

in memoria dei defunti Cerboni 25Cheli Stefano - Antonelli Silvana e figli

alla memoria 10Chiarini Ida in memoria

di Pierantoni Giuseppina 50Chiarini Mery in memoria della mammaPierantoni Giuseppina 300Cipriani Domenica (Maria)

la famiglia Marini alla memoria 60Coleschi Eva 5Crociani Angiola (Giangia)

i familiari alla memoria 120Cuccini Fabio e Rossi Vera 50Floridi Dr. Fulvio 180Floridi Fulvio in memoria

di Pierantoni Giuseppina 50Frulli Flavio in memoria di Marzi Flavia 200Gessani Carlo 10Ghignoni Cesarina - i familiari alla memoria 147Giovagnoli Velia - Ardenti Dario e famiglia

alla memoria 346Goretti Alma 20Gorini Astorre - i familiari alla memoria 150Guerrieri Fernando 50I Festarini della Comunità di Santo Stefano 500Il comitato “40 precisi” - classe 1966 87Lions Club Sansepolcro 715Locci Rina 40Mafucci Nazzarena

i familiari e gli amici alla memoria 207Martini Malvina 10Marzi Flavia - i nipoti in memoria della zia 200Mondani Milena e Lodovici Gastone 50Nanni Locci Lidia in memoria

di Valbonetti Rosita 5Pacini Alessio e Nocentini Germana 18Pacini Maria - i familiari alla memoria 120Panichi Paolina 20Pericchi Mario e famiglia 32Pernici Rita e Bianchini Mario 18Ricceri Nada - i familiari alla memoria 250Ricceri Nada - la famiglia Caremani-Cerboni

alla memoria 30Ricci Remo - Vannucci Rosa e famigliaalla memoria 200Rosadi Argentina - il figlio Silvano

ed i familiari alla memoria 400Roselli Bianca - i familiari alla memoria 365Rossi Goffredo - i familiari alla memoria 185Rossi Piero e Valentini Lina 20Rossi Virna 30Ruggeri Rina 50Tavernelli Iacopo (Mino)la famiglia Rossi-Tavernelli alla memoria 500Tizzi Fiorenzo 40Tizzi Nello - i familiari alla memoria 150Vitellozzi Emanuela 10

Che Dio ve ne renda merito

ABBIAMO SEMPRE BISOGNO DI VOIProseguono i lavori di ristrutturazione del nostro palazzo in via Nenci, antica

sede della Misericordia e oggi sede permanente del bel museo storico. Almomento dell’uscita del giornalino, speriamo anzi che i lavori abbiano avutotermine. Da anni era necessario un intervento radicale per il rifacimento di partedel tetto, per la sostituzione di gronde e docce, per il rinforzo di alcune soffittature,per la sostituzione di lucernari e soglie, per l’intonaco e la ripulitura delle facciate.

Abbiamo purtroppo preso atto di dover affrontare una spesa complessivanon inferiore ad ottantamila euro, e non avendoli tutti, siamo stati costretti afinanziare parzialmente l’opera attraverso un prestito bancario di quarantamilaeuro messoci a disposizione dalla Banca del paese, prestito che ci siamoimpegnati a rimettere in cinque anni.

Ad onor del vero avevamo in progetto anche il restauro dell’antico portonequattrocentesco del museo, un nuovo e più funzionale riordino del museo stesso,nonché una sistemazione decorosa alla facciata della sede di Corso Matteotti,ormai un po’ “sporca e pasticciata”; le ristrettezze finanziarie sopra delineate, perora ci hanno però suggerito di soprassedere.

In passato, per l’acquisto dei mezzi addetti al servizio di ambulanza e trasportisociali, non abbiamo esitato ad appellarci a tutti Voi Anghiaresi e alla vostraproverbiale generosità. Per le necessità immobiliari sopra descritte siamo inveceun po’ più titubanti; tuttavia il desiderio e la necessità di migliorarci di continuo,nei servizi, nei mezzi di trasporto e, “perché no?” nella ristrutturazione degliimmobili in proprietà lasciatici in consegna dai nostri predecessori, ci induconoancora una volta a ricorrere alla Vostra generosità. Vi chiediamo aiuto per poterfar fronte agli impegni finanziari sopra descritti e per provvedere a dare il via aglialtri lavori accennati e che al momento abbiamo dovuto rimandare.

Vi ricordiamo che potrete aiutarci intervenendo direttamente presso la nostrasede, oppure tramite il nostro conto corrente bancario n. 5000 presso la localeBanca di Anghiari e Stia, e ancora utilizzando il nostro conto corrente postale n.14064521.

Tutte le offerte verranno rigorosamente registrate e rese note anche attraver-so il periodico “L’oratorio d’Anghiari” in modo che possiate seguire puntual-mente l’esito della sottoscrizione.

Ricordiamo anche che le offerte potranno godere di agevolazioni fiscali nelledichiarazioni dei redditi dei singoli oblatori, in base alla seguente normativa:

A) – PERSONE FISICHE – detrazione di imposta al 19% su erogazioni liberaliin favore delle ONLUS (ai sensi dell’art. 13-bis D.P.R. 917/86)B) – IMPRESE – deducibilità dal reddito di impresa su erogazioni liberali infavore delle ONLUS (ai sensi dell’art. 65 D.P.R. 917/86).

Per quanto sopra, sarà nostra cura rilasciare l’apposita certificazione a tutticoloro che vorranno utilizzare tale strumento.

Che Dio ve ne renda merito.IL MAGISTRATO

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”

Continua inalterata l’accoglienza quotidiana dei donatori di sangue

NULLA CAMBIA AL NOSTRO CENTRO TRASFUSIONALE

Anghiarisito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Nelle ultime settimane abbiamo assistito a tutta una seriedi prese di posizione circa il funzionamento del CentroTrasfusionale dell’ospedale biturgense, uno dei migliori d’Ita-lia per efficienza e numero di unità di sangue, raccolte grazie allapresenza nel territorio di competenza di circa 2500 donatoriorganizzati in diverse associazioni che, come la nostra, sonoda sempre impegnati nella promozione di questo importantis-simo gesto di umana solidarietà e di cristiana carità.

Abbiamo letto con preoccupazione i numerosi articoli digiornale e ogni altra pubblicazione in merito a questo scottanteproblema.

Sapevamo della razionalizzazione già da tempo in atto daparte della ASL 8 nei confronti dei servizi erogati dall’ospedaledi zona, ma mai abbiamo lontanamente immaginato che questoprocesso potesse interessare il nostro Centro Trasfusionale,fiore all’occhiello della sanità valtiberina.

Alle prime notizie di stampa, ci siamo riuniti varie volteconvocando recentemente anche un incontro tra tutti i presi-denti dei cinque gruppi Fratres di vallata e chiedendo coninsistenza una iniziativa unitaria a livello provinciale per capire,innanzitutto, come stanno realmente le cose, prima di prendereuna qualsiasi posizione ufficiale sulla spinosa questione.

Abbiamo con convinzione fatta nostra la presa di posizio-ne della Conferenza dei Sindaci della Valtiberina Toscana conla quale si chiede alla direzione dell’Azienda Sanitaria locale ilrispetto della politica di concertazione e di informazione pre-ventiva, come strumenti indispensabili per svolgere il proprioruolo di programmazione e di controllo e di chiarire finalmentequali siano le reali e sicure prospettive che la dirigenza dell’ASL8 prevede per la nostra zona.

Siamo fermamente convinti che il Centro Trasfusionale dizona non debba essere assolutamente ridimensionato da nes-suno, soprattutto per quanto riguarda il livello di accoglienzadei nostri volontari e di controllo e tutela dei loro diritti.

Registriamo con piacere la recente dichiarazione pubblicadella Direzione Aziendale della ASL 8, nella quale si confermala volontà di garantire il mantenimento delle articolazioniterritoriali del servizio e si riafferma che la eventualeriorganizzazione interna delle stesse porterà ad un migliora-mento delle possibilità di accesso del donatore alla struttura,con ampliamenti orari per le donazioni di plasmaferesi.

I nostri volontari, quindi, possono tranquillamente re-carsi come sempre al Centro Trasfusionale dell’ ospedale dizona, per effettuare la propria donazione nei tempi e neimodi abituali.

Noi, come associazione impegnata in Anghiari da trentaanni nella promozione del dono del sangue tra la nostra gente,continueremo a vigilare attentamente perché quanto promes-so venga fedelmente perseguito, nell’interesse supremo deinostri malati e del loro diritto all’assistenza, rispettando quelliche sono i propri ruoli e senza interferire su quelli dei numerosialtri soggetti coinvolti come la direzione aziendale della ASL8, la Conferenza dei Sindaci, le forze politiche …..

La presidenza

IMPORTANTE RICONOSCIMENTO AL GRUPPO FRATRES DI ANGHIARIÈ ormai da sette anni che la Giunta Regionale ha istituito con proprio decreto la “Festa della Toscana”, da celebrarsi

ogni 30 novembre a ricordo dell’abolizione della pena di morte da parte del Granduca Leopoldo II .La manifestazione viene ogni anno dedicata a particolari temi di interesse politico e sociale e vede il coinvolgimento

di tutti gli enti locali regionali e del mondo della scuola.Per l’edizione 2006 è stato scelto l’argomento del volontariato d’eccellenza, con particolare riferimento alla donazione

degli organi e del sangue.Come comunicatoci nei giorni scorsi dall’Assessorato Comunale alle Politiche Sociali, il nostro gruppo sarà premiato

dalla Provincia di Arezzo, assieme ad altre associazioni, la mattina del 30 novembre presso la Sala dei Grandi della residenzaprovinciale, con una targa ricordo, per l’impegno profuso nei suoi trenta anni di vita nel promuovere tra la gente la culturadella solidarietà umana e della carità cristiana, attraverso la donazione del proprio sangue e per gli importanti risultaticonseguiti. Grande la soddisfazione di tutti per l’inaspettato riconoscimento che ci incoraggia a proseguire nel tempo inquesta missione, con immutato impegno.

Analoga cerimonia verrà celebrata nei giorni successivi in Anghiari, a cura dell’ Amministrazione Comunale chepremierà la locale Confraternita di Misericordia e la Caritas Parrocchiale per il loro quotidiano servizio in favore deibisogni del prossimo.

1976 - 2006 30° di Fondazione del Gruppo Fratres di AnghiariTRENT’ANNI DI SOLIDARIETÀ VERSO TUTTI!

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...dal Gruppo FratresLa giornata del Donatore

Ritorna puntuale, nell’approssimarsi delle feste natalizie, l’importante appuntamento, tanto atteso da iscritti e simpatizzanti,del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari che da sempre costituisce nella vita di questa associazione un fondamentalemomento di festa e di fraterna condivisione.

L’annuale giornata del donatore di sangue sarà articolata in una due giorni (Venerdì 15 e Domenica 17 dicembre 2006) ecoinvolgerà come di consueto tante persone. Con essa termineranno i festeggiamenti per il 30° di fondazione del gruppo chenel corso dell’anno sono stati organizzati con successo dal consiglio direttivo dell’associazione, per celebrare pubblicamentel’importante ricorrenza. Questo il programma:

CINQUE GIORNI..…S U L L A N E V E CON I DONATORI DI SANGUEDAL 17 AL 21 GENNAIO 2007 - VIPITENO (Bolzano) Con possibili visite alle vicine BRESSANONE e INNSBRUCK (Austria)

U L T I M I P O S T I D I S P O N I B I L I ! ! !Se vuoi esserci, prenotati subito telefonando ai numeri 3381484889 - 3487722155

La Fratres U.P.D.B.B. sta per iniziare la nuova avventuraagonistica nel campionato di calcio amatoriale dell’ U.I.S.P.comitato di Arezzo con spirito rinnovato e voglia di fare bene.La novità più importante è nella guida tecnica della squadra cheè stata affidata al grande “Gnacco”, all’anagrafe Severi Ales-sandro, il quale si è subito calato con grande entusiasmo eprofessionalità in questo percorso insieme ai suoi ragazzi .Infatti sono già due settimane che presso il campo sportivo diTavernelle è iniziata la preparazione in vista del primo impegnoufficiale che sarà in questo fine settimana con la partita diandata del primo turno di Coppa di Lega contro la formazionedel Puglia Club 90. Dal punto di vista dell’organico esso èrimasto invariato rispetto a quello dello scorso anno, conl’unica novità dell’arrivo del figlio del Presidente e cioè NicolaLacrimini, mentre dal punto di vista dirigenziale annotiamo conpiacere il ritorno di Fabiano Vellati, al secolo “Spadino”, cheandrà ad affiancare nell’organizzazione i soliti dirigenti disempre.

Dopo questa doverosa premessa passiamo ad elencare lacomposizione dirigenziale e tecnica della Fratres per la stagio-ne 2006/2007:

PRESIDENTE: Maurizio Lacrimini. VICEPRESIDENTE:Patrizio Scartoni. SEGRETARIO: Muzio Vellati

CONSIGLIERI: Enrico Piomboni, Fausto Girolimoni,Maurizio Girolimoni, Giuseppe Forasiepi, Domenico Borio-si, Maurizio Ghignoni, Antonio Zineddu, Piero Senesi, LucaLanducci, Fabiano Vellati, Mario Casula, RicciottoFornacini. ALLENATORE: Alessandro Severi.

ROSA GIOCATORI: Emilio Agolini, Federico Belperio,Francesco Boncompagni, Michele Bruni, Luca Casula, Ni-cola Casula, Diego Catacchini Michele Ferrini, GiuseppeForasiepi, Federico Fornacini, Sauro Franchi, MaurizioGirolimoni, Romano Girolimoni, Bruno Grazi, AlessandroGuiducci Hachimi Khalid, Nicola Lacrimini, Luca Landucci,Alessio Magrini, Jacopo Mariotti, Michele Marra, GiuseppePolizzi, Matteo Rocchini, Daniele Santi, Johnny Santi.

Da elogiare il lavoro svolto dal nuovo Mister e da tuttiragazzi che lo stanno seguendo in modo encomiabile. Inoltreun grande grazie agli sponsor che ci hanno sostenuto econo-micamente nell’acquisto dell’abbigliamento:

BAR COCOMERÒ - EDIL MILLENIUM - BAR BATTA-GLIA - TERMOIDRAULICA DI GHIGNONI MAURIZIO -GRUPPO FRATRES DONATORI SANGUE DI ANGHIARI -TUTTE LE SINGOLE PERSONE.

Un appello finale per invitare sia i giocatori della squadrache i simpatizzanti della stessa ad avvicinarsi alla donazionedel sangue, come gesto di umanità verso le persone menofortunate che hanno bisogno del nostro aiuto.

FORZA FRATRES!!!Muzio Vellati

UN ALTRO CAMPIONATO PER L’ ASSOCIAZIONE DI CALCIO FRATRES

VENERDÌ 15 DICEMBRE – CONCERTO DI NATALE: Primarassegna di brani di musica classica. Chiesa della Propositurain Anghiari – ore 21.00Al Pianoforte: Giulio Camaiti; All’Organo: Cesare Ganganelli.Partecipa il M° Gabriele Menci alla Tromba.N.B.: Dopo il concerto seguirà un momento di fraternità pertutti presso i locali dell’Oratorio parrocchiale, gentilmenteconcessi.

DOMENICA 17 DICEMBRE: ore 11.00 - SOLENNE S.MESSA presso la Propositura di Anghiari, alla presenza delleautorità civili e militari, in suffragio di tutti i volontari defunti.ore 13.00 - PRANZO SOCIALE , gratuito per tutti i donatoriattivi, presso il ristorante “Osteria del Musicista” di SelciLama (PG). Informazioni e prenotazioni presso gli uffici dellaConfraternita di Misericordia, Cso Matteotti 129, di mattinasempre aperti (Tel. 0575/789577).

Tutti possono partecipare. Un invito particolare agli iscritti e alle loro famiglie.

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UNA GIORNATA QUALSIASIAlle sette, Umberto e Grazia partono con l’ambulanza per accompagnare

all’ospedale di Arezzo la signora… per una cobaltoterapia (viaggio pro-grammato). Tornano alle le undici.

Alle sette e trenta, Quinto parte con la Fiat Marea per il giro deidistretti sanitari (Caprese Michelangelo, Pieve Santo Stefano, Monter-chi) per raccogliere il materiale (prelievi di sangue, urine, materiale vario)

e portarlo al laboratorio di analisi presso l’ospedale di Sansepolcro.Torna alle undici e trenta.

Alle otto e dieci Loris parte con il Doblò Fiat, mezzo attrezzato, peraccompagnare a scuola un bambino che necessita di cure particolari.

Alle otto e tre quarti, una chiamata della centrale del 118 allerta Giuliano e Amedeo, in turnodi reperibilità, che devono recarsi immediatamente verso San Leo per un intervento diemergenza. Troveranno un incidente che ha visto coinvolti un’autovettura ed un ciclista che,con una probabile frattura ad uno degli arti inferiori, verrà accompagnato immediatamenteall’ospedale di Sansepolcro. Giuliano ed Amedeo faranno ritorno alle dieci e quaranta.

Alle nove, Luciano e Assuero accompagnano un confratello all’ospedale di Sansepolcroper un servizio di dialisi. Lasciano il paziente e tornano a disposizione in sede.

Sempre alle nove, Fabio apre gli uffici di segreteria in sede, iniziando la sua mattinata dilavoro che lo vedrà impegnato in molteplici attività: durante la mattinata provvederà a registrarei fogli di viaggio degli automezzi che sono usciti il giorno prima; prenderà per telefono accordiper viaggi programmati nei giorni successivi: riscuoterà una offerta per l’acquisto di un nuovoautomezzo; consegnerà due stampelle alla mamma di un ragazzo che si è distorto una cavigliagiocando al pallone sul prato di casa; prenderà accordi con la USL per l’invio delle fatturazioniper i servizi del mese precedente; parlerà con una persona anziana che ha perso da poco il marito,per portarle il conforto della Misericordia…

Alle nove e trenta, Emanuela accompagna con la Fiat Tempra il signor…, settantenne, percure fisioterapiche programmate già da alcuni giorni. Emanuela torna alle undici e quarantacinque.

Alle dieci, Siro passa dalla sede e prende un nuovo bollettario per andare a riscuotere unpo’ di quote sociali 2006. Torna verso mezzogiorno e mezzo per consegnare i bollettari ed i soldiraccolti.

Alle undici e dieci Umberto, appena tornato da Arezzo, si reca con Gessica all’ospedale diSansepolcro per la dimissione di un paziente, ormai guarito. Tornano all’una.

A mezzogiorno, Quinto, appena tornato da Arezzo, decide di lavare la Fiat Marea eprovvede a verificare l’attrezzatura presente nell’ambulanza rimasta in garage. Si accorge ancheche la benzina nel serbatoio è piuttosto poca e provvede ad andare a fare il pieno presso ildistributore di turno.

A mezzogiorno e mezzo, Luciano e Assuero tornano all’ospedale di Sansepolcro perriportare a casa il confratello della dialisi.

All’una Loris va a scuola con il Fiat doblò per riportare a casa il bambino.Alle quattordici, una chiamata del 118 mette in allarme nuovamente Giuliano ed Amedeo,

questa volta per accompagnare all’ospedale un cinquantenne del centro storico di Anghiari,colto da forti dolori addominali. Giuliano e Amedeo tornano alle loro attività alle quindici e trenta.

Alle quindici, Marco e Manuela si recano all’ospedale di Sansepolcro per riportare a casaun altro anghiarese, ormai guarito.

Alle sedici viene Gianpaolo per fare una verifica sull’attrezzatura sanitaria in giacenza inmagazzino, controllando anche sul registro quella ancora fuori per prestito a chi ne ha ancorabisogno.

Alle diciassette, arriva Enrica per tenere aperta la segreteria per due ore fino alle diciannove.Alle diciassette e trenta, Quinto porta la terza ambulanza dal meccanico perché ha verificato

che la frizione slitta un po’.Alle diciotto, Michele viene in ufficio per effettuare le ultime registrazioni di contabilità.Alle diciotto e trenta, arriva anche Stefania per registrare al computer i nuovi iscritti alla

Confraternita.Alle ventuno, Massimo si reca ad una riunione a Sansepolcro, per un incontro con i

rappresentanti delle altre Misericordie di Vallata.Alle ventitré e trenta, una chiamata del 118 allerta Costantino e Fabrizio per portare

all’ospedale una persona della Motina colta da coliche di fegato. Tornano a mezzanotte e mezzo.Altri volontari, Nevio, Marco, Bruno, Silvano, Alessandro, Dino, Silvia, Stefania, Gastone,

Catia, Laura, Andrea, Franca, Walter, Fabrizio, Silvano, Antonio, Linda, Laura, Virvara,Maurizio, Chiara, Michele, oggi non sono stati impegnati.

È stata una giornata come tante altre.

Offerte allo stretto

L’affermazione si riferisce allospazio dove sono elencate levostre offerte che invece sonosempre abbondanti e generose.

Adria Cerboni, che daquesto numero riceverà il gior-nale a Latina dove abita, halasciato la sua offerta in me-moria dei propri defunti.

Adelmo Agolini, MilanoCarlo Manescalchi, Molino

di San LeoClara Giornelli, CarboncioneElena Gurrieri, FirenzeElena Sannai, TerratoFranca Poggini, FontebrinaGiuseppe Magrini, Via del

CarmineLuisa Romiti, MilanoMaria Gori, San GiustinoMariella Panichi, San LeoPaola Giudici, Borghetto di

sottoPatrizio Bassani, BernoccaRistorante Mondani, La Sta-

zioneSperanza Maggini, PonteValeria Panichi e Luca Spino-

si, Campo della FieraVilmo Chiasserini, Bagno a

Ripoli

Il presepe

Si stanno organizzando leforze per realizzare anche perquesto 2006 barra 2007, il pre-sepe nell’antica chiesa di San-to Stefano che fra l’altro èstata dotata recentemente delnuovo impianto di riscalda-mento.

Siamo fiduciosi della buo-na riuscita dell’opera, come èsempre avvenuto. Quest’an-no poi i festarini e i collabora-tori lavoreranno anche al cal-do e il lavoro verrà anche me-glio e procederà più spedito.

Forza ragazzi! Non vi sco-raggiate! Siamo consapevolidi quello che avete realizzatofinora e ve ne siamo grati conl’augurio che anche que-st’anno ci sia un’ottima rap-presentazione.

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Da Micciano

Nella parrocchia di Santa Maria Assunta a Micciano, dopol’ingresso del nuovo Parroco don Giovanni Zanchi lo scorso3 di settembre, si è avviato il nuovo anno pastorale, che serviràal nuovo sacerdote per conoscere le persone, la situazione ele consuetudini della comunità.

Intanto, è stato apportato un cambiamento nell’orario delleSante Messe festive: a partire dal 1° novembre è stata soppres-sa quella delle 19 del sabato, è stata reintrodotta la Messa alleore 8 della Domenica mattina e confermata quella delle ore 11.

Il Parroco è così in grado di assicurare la Messa domenicaleanche a Santo Stefano di Tizzano (sabato sera alle ore 17) e aSan Giovanni evangelista a Ponte alla Piera (Domenica ore 16).

In preparazione alla solennità di Tutti i Santi, è statacompiuta la visita a domicilio degli anziani e ammalati per recareloro la Santa Comunione; il giorno della solennità, al terminedella Messa solenne delle ore 11 si è svolta la processione alCimitero di Micciano, durante la quale sono state cantate leLitanie dei Santi. Alle ore 15,30 analoga celebrazione si è tenutaal Ponte alla Piera.

Domenica 5 novembre è ripreso il catechismo perl’Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi; i partecipantisono 22, divisi in quattro gruppi dalla seconda elementare allaseconda media; alcuni provengono da fuori Parrocchia e, conil permesso dei loro Parroci, frequentano il catechismo aMicciano.

I catechisti, compreso il Parroco, sono 5; gli incontri sisvolgono dalle 10 alle 12 e comprendono la partecipazione allaMessa festiva, con l’animazione attraverso il canto e il servizioliturgico. Prima dell’inizio dell’anno catechistico si sono svoltivari incontri preparatori dei catechisti e dei genitori.

Anche il Consiglio per gli Affari economici si è radunato giàdue volte per esaminare la situazione economica e programma-re i primi passi per dotare la parrocchia di locali idonei alleattività pastorali, ristrutturando alcuni ambienti al pianterrenodella casa canonica, per ora adibiti a magazzini.

CARNEVALE DELLA GIOVENTÙANGHIARI

Il 29 settembre u.s., presso la sede del Tennis ClubAnghiari, si è riunito il Consiglio Direttivo del Carnevale dellaGioventù.

Erano presenti i consiglieri sigg. Baglioni Giordano,Bartolini Elena, Buzzichini Tiziana, Chieli Roberto, Di LauroElio, Fontana Moreno, Landini Alessandro, Manenti Alberto,Marzi Luca, Mori Otello, Paterni Silvano, Pennacchini Piero,Poggini Mauro, Rossi Maurizio, Rossi Fabio, Ruggeri Sirio eRedenti Massimo.

La seduta è stata provvisoriamente presieduta da RobertoChieli in attesa della nomina del nuovo Presidente. Fra ledecisioni che vengono prese vi è quella di portare a 24 il numerodei consiglieri. La successiva votazione per la nomina delPresidente fa risultare eletta Tiziana Buzzichini con 13 voti.

La neoletta Presidente infine provvede alla nomina dellenuove cariche sociali che risultano così assegnate:

Presidente: Buzzichini Tiziana; Vice-presidente: Rossi Fabio;Cassiere : Chieli Roberto; Responsabile parte tecnica:Poggini Mauro; Responsabile del materiale: Rossi Maurizio;Responsabili dei costumi: Bartolini Elena e Ruggeri Sirio;Coordinatori del “brustichino”: Pennacchini Piero e ManentiAlberto; Coordinatori della lotteria: Di Lauro Elio, PaterniSilvano e Mori Otello; Coordinatore dei “Gruppi”: BaglioniGiordano, Landini Alessandro e Marzi Luca; Coordinatoredegli “sponsor”: Capacci Walter; Segretario (esterno):Redenti Massimo.

La riunione prosegue con la discussione riguardante l’assettoformale della Società (revisione dello statuto, assunzione delcodice fiscale, eventuale partita Iva, eventuali libri contabili)e viene conclusa assegnando l’incarico a Massimo Redentiche avrà cura di contattare l’Agenzia delle Entrate diSansepolcro per raccogliere le informazioni ed i suggerimentidel caso.Il presidentedichiara ter-minata lariunione edaggiorna ilprossimo in-contro del Con-siglio Direttivo adata da destinarsi.Dopo questo forma-le ma assai impor-tante atto per la vitadella Società delCarnevale dellaGioventù l’au-gurio è che l'at-tività di que-s t a A s s o -ciazione rie-sca di nuovoa coinvolge-re tutto il pa-ese nelle sueiniziative.

Per la parrocchia di AnghiariCi è pervenuta l’offerta di 50 euro della Famiglia Ceppodomo

per le iniziative della parrocchia. A loro il nostro ringraziamentoper il costante sostegno alle nostre iniziative.

La Famiglia Bianchi ha consegnato la somma di euro 550 inmemoria di Alfiero da destinare al restauro di un’opera d’arte.

La famiglia di Roselli Angiolo infine offre € 100 per leiniziative della parrocchia.

A tutti loro il nostro grazie.

Presepi

Sabato 23 dicembre, ultimo giorno della novenadi Natale, verranno benedette le statuine del GesùBambino.

I ragazzi della parrocchia sono invitati quindi aportare le proprie statuine in Propositura per que-sto importante momento di preparazione alla fe-sta di Natale.

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Dalle nostre Parrocchie

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Da Santo Stefano

Pronti per l'invernoDopo inverni di “fredde prediche” finalmente a S. Stefano

è stato sostituito l’impianto di riscaldamento grazie alla co-stanza di persone (Archimede Del Pia, Massimo e FabrizioFoni, Luigino Giorni, Ditta Ghignoni Vasco ed Enrico, GastoneMafucci, Giovanni Valbonetti e Senio Ruggeri) che sempre siadoperano al meglio, contribuendo ognuno con le sue espe-rienze ed i propri mezzi, nella realizzazione di opere per ilbeneficio dell’intera comunità.

Un grazie anche a coloro che vorranno contribuire allespese sostenute, dato che molti di noi potranno beneficare,ogni domenica, del caldo dei nuovi riscaldamenti.

San Simeone profeta a cura di don Quinto Giorgini

Da San Leo

Nuova vita per l'Asilo e per la Comunitàdi ValentinaChiesa di Dio, popolo in festa...

Questo il canto d’ingresso alla S. Messa celebrata dal VicarioMons. Giovacchino Dallara domenica 22 ottobre nella parroc-chia di San Leo intonato perfettamente all’umore di tutti coloroche hanno dato vita ad una splendida festa parrocchiale.

Dopo anni che la comunità sanleese si era un po’ “smarri-ta”, grazie all’impegno iniziale di alcuni volenterosi, seguiti poida molti altri, si è, come dire, “ritrovata”.

Nella necessità di ricreare un clima di solidarietà, la comu-nità è stata invitata a partecipare ad un bel progetto: passareuna bella giornata assieme, deliziando i malati con un ottimopranzetto tutto organizzato e realizzato magnificamente dallesignore cuoche di San Leo; divertirsi e tentare la fortuna conla pesca, ricca di splendidi premi gentilmente offerti da aziendee privati e nel contempo raccogliere fondi per sostenere lespese per il restauro dei locali dell’ex asilo.

Grazie al lavoro di tanti volontari è stato infatti ricreato, unambiente accogliente e funzionale adatto a tutte le occasioniin cui sia necessario uno spazio per riunirsi e realizzare progetticomuni.

Saranno feste di compleanno, cerimonie, ginnastica per leover 60 ma... primo fra tutto il catechismo sopra i sei anni di età.

Foto ricordo con don Giovacchino e don Romano nella giornata dellafesta a San Leo.

Nel mese di novembre è iniziato il catechismo per i ragazzi delletre parrocchie di Monterchi, Pocaia e Padonchia con il seguen-te orario:Alunni della seconda elementare, il sabato alle ore 15,15 incanonica a Monterchi, catechista Silvia Gioviti.Alunni della terza elementare, il sabato pomeriggio alle ore 16nel circolo di Pocaia, catechista Daniela Scapecchi.Alunni della quarta elementare, la domenica alle ore 10,30 nellacanonica di Monterchi, catechista Matteo Romanelli.Alunni della quinta elementare, il sabato alle ore 15 a Pocaia,catechiste Simona Serroni e Catella Oliva.Alunni della prima media, la domenica mattina alle 10,30 aMonterchi, catechiste Patrizia Pierini e Flavia Innocenti.Alunni della seconda media, il giovedì sera alle ore 18,30 nelcircolo di Pocaia, catechista Paola Giuntini.A Monterchi esiste un piccolo gruppo di preghiera chedurante l’Avvento si radunerà per un’ora di adorazione tuttii giovedì dalle 21 alle 22. Il giorno 7 questa preghiera viene fattanella chiesa di Padonchia, vigilia della festa dell’Immacolatacelebrata in modo particolare qui a Padonchia. Negli altrigiovedì, il 14 e il 21, nel Santuario della Madonna Bella.L’incontro è aperto a tutti con un particolare invito per icatechisti, i giovani più impegnati e la gente di buona volontà.

Dal 16 al 24 dicembre viene celebrata la Novena di natale sottola protezione della Madonna dell’attesa del parto la cui festaviene liturgicamente celebrata ogni anno nella quarta domeni-ca di Avvento con particolare benedizione delle mamme inattesa.Il presepio storico e artigianale nella caratteristica cripta dellachiesa di San Simeone nel centro storico tutti gli anni vienepreparato e anche parzialmente rinnovato dal gruppo degliaddetti. Il presepio sarà benedetto ed inaugurato domenica 24dicembre vigila del Santo Natale.Anche nella vicina frazione de Le Ville viene ripresentata laseconda edizione del Presepio vivente.

La S. Messa solenne della Natività di Gesù a mezzanotte nellachiesa arcipretale. Il giorno 25 la Messa dell’aurora alle ore 9nella chiesa di Padonchia. Le Messe del giorno: alle 10 allaMadonna bella a Pocaia e alle 11,15 e alle 17 nella chiesaparrocchiale di Monterchi.Quest’anno la fine dell’anno coincide con la domenica, il 31dicembre, alle 5 della sera Messa festiva con il canto del TeDeum, inno di ringraziamento di fine anno. A questa Messa diringraziamento partecipano e sono invitati i confratelli dellaCompagnia del SS. Sacramento e della Misericordia.

Nell’anno nuovo l’Epifania è una festa importante con labenedizione dei ragazzi e dei fanciulli.Il 17 gennaio in occasione della festa di Sant’Antonio vengonobenedetti gli animali e i mangimi a loro destinati. La benedizionedegli animali sarà alle 15 nel Mercatale, mentre la benedizionedei mangimi che gli altri anni veniva fatta nella chiesa delmonastero, essendo chiusa per lavori, la Messa sarà celebratain San Simeone ma chi vuole può lasciare i mangimi sempre almonastero che poi il parroco farà una visita per la benedizionenel piazzale antistante il monastero stesso.

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GITONE AL LAGO“al cuore del lago… al cuore della vita”

Con questo slogan è iniziato il gitoneper i ragazzi delle medie della Parrocchia,insieme ad altri della provincia al lagoTrasimeno. Il totale degli oltre 150 ragazzisi è ritrovato al mattino a Passignano perprendere il traghetto per l’isola Maggio-re, dove, nell’altopiano che la sovrasta,sono state fatte della gare e dei giochi.Nel pomeriggio la visita al centro storicodi Cortona e a piedi fino al Santuario disanta Margherita dove è stata celebratala Messa finale.

Una giornata ricca di emozione e di-vertimento, che ci ha un po’ più stretti inuna amicizia grande, nata ben 2000 anni fagrazie a Gesù.

Nella foto alcuni dei partecipanti nel tra-ghetto verso l'isola Maggiore.

appendice alla Fotocronaca

Il mio fiabesco Ceppodi Carla Leonardi

Come tutti i piccini, attendevo la seradella vigilia di Natale con ansiosa emozione,perché in ogni casa arriva il proprio Ceppo,secondo una nostra stupenda tradizione.Il mio era uno straordinario vecchio un po’ curvo,dalla lunga e folta barba stopposa,avvolto in un pastrano rattoppato,con in testa un cappellaccio scolorito,fin sugli occhi ben calcato.Si sorreggeva ad un rumoroso bastonee portava in un paniere sbertucciatomisteriosi doni dalle forme più strane,avvolti in povera carta di giornale.Diceva d’essere assai stanco,dato che proveniva dalla casa del vento,sperduta fra gli astri nel lontano firmamento.Con gli occhi sgranati ed il cuore in gola,subito non riuscivo a proferir parola.Poi, secondo la rituale usanza,tentavo di balbettargli una poesiola;lui, con diletto, ascoltava, tracannandoqualche buon bicchiere di canaiola.Il fuoco crepitava allegro nel caminoe tutti i miei cari erano lì vicino,con il sorridente Ceppo, interessato solo a me.Io, però, rimanevo al sicurosulle ginocchia del mio babbino,che, felice, m’abbracciava e spesso mi baciava.Oh, quale gioia e quanto amore vero sentivoin quelle surreali, mitiche serate!Ma, all’improvviso, con atroce dolore, sono finitee solo nel mio innocente vissuto restano scolpite.

23/XI/2004

A 10 anni dalla morte di don Bertacco

Domenica 14 gennaio 2007 ricorderemo il decimo anni-versario della morte del parroco don Alfredo Bertacco. Verràcelebrata una S. Messa in suffragio.

Lui è stato parroco a Monterchi dal 1970 al 1992. Èsepolto a Cerro Maggiore, una cittadina in provincia diMilano. Era nativo di Occhiobello nel Veneto. Venne comeseminarista di teologia nel Seminario di Firenze dove com-pletò i suoi studi. Fu cappellano alcuni anni a San Piero inBagno e poi parroco nella parrocchia di Crocedevoli inComune di San Piero in Bagno che a quei tempi faceva partedella Diocesi di Sansepolcro.

Nel 1970 don Bruno Giorni, ancora vivente, lasciò laparrocchia e il vescovo Cioli lo nominò parroco di Monter-chi. È rimasto fino al 1992 quando, malato, si è ritirato pressoi parenti.

Il vescovo attese qualche tempo a toglierlo da parroco ein un primo tempo mi nominò economo spirituale e poi, nel1993, nuovo parroco di Monterchi.

Si ammalò nel ’92 e poi dovette lasciare la parrocchiaperché non era più autosufficiente. Si è ritirato presso i suoiparenti dove è rimasto alcuni anni fino al 1997. È mortoinfatti la notte del 10 gennaio 1997. In occasione della suamorte un gruppo di Monterchi partecipò ai funerali anche seil tempo invernale non permise una partecipazione numero-sa di fedeli.

Di salute piuttosto gracile ebbe un intervento alle valvoledel cuore e questo condizionò la sua salute. Era fra l’altro untipo che non si riguardava troppo e faceva come se stessebene. Era nato nel 1929.

Il mercato perdutodi ClètoMercoledì 1° novembre era festa. Di conseguenza il mercatosettimanale si sarebbe dovuto tenere il giorno precedente.Solo che quel giorno di banchi non se n’è visto uno. E di usualifrequentatori di mercati nemmeno l’ombra.E così un altro punto negativo per questa nostra attivitàeconomica in via di estinzione.

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Mandato ai catechisti

Domenica 22 ottobre la celebrazione Eucaristica domenicale èstata arricchita dal gesto del Mandato ai Catechisti.Don Marco li ha chiamati per nome, uno ad uno, chiedendo conquesto primo gesto la loro disponibilità. Quindi ha consegnatoloro un cero acceso, simbolo della luce della fede che devonosempre alimentare, e infine li ha benedetti con la formula propriadel benedizionale.Don Marco ha ricordato che è tutta la Comunità che affida a loroil mandato di trasmettere la fede ai più piccoli, e che è importantesostenerli con l’amicizia , la preghiera e la collaborazione.Ai catechisti della nostra Parrocchia, di cui almeno quattro losono diventati per la prima volta quest’anno, vanno i miglioriauguri per un proficuo lavoro e fervido cammino con i lororagazzi.

Don Jean e don Stanislao

Don Marco lo aveva già annunciato nella sua lettera inviata atutti i parrocchiani, che don Jean avrebbe terminato il suoservizio della nostra Parrocchia. Domenica 29 ottobre don Jeanha salutato la Comunità cristiana radunata per l’Eucaristiadomenicale, mentre nell’occasione è stato presentato il sacer-dote che coadiuverà don Marco nell’attività delle Messedomenicali. Si chiama don Stanislao, di origine polacca, e dapoco in Italia. Ancora fa un po’ fatica ad esprimersi nella linguaitaliana, ma è giovane e contiamo che ben presto avrà pienapadronanza nella comunicazione.Mentre accompagniamo don Jean con la nostra preghiera peril suo nuovo incarico in vista di ritornare nella sua terra natale(il Congo), vogliamo accogliere con gioia e affetto don Stanislao,augurandogli un buon lavoro in terra d’Anghiari, e esprimen-dogli il nostro più caldo benvenuto!

La rinascita dell’asilo di san Leo nelgiorno della Madonna del Rosariodi Maddalena Poggini

È tradizione festeggiare, nella quarta domenica di ottobre,questa bellissima giornata dedicata a Maria. Con il nostroparroco don Fabio festeggiavamo in modo solenne: chiesavestita a festa, Madonna in mezzo a noi, S. Messa cantata,breve processione ed infine un rinfresco presso il nostrovecchio ma bellissimo asilo.

Bellissimo lo era trent’anni fa quando ancora ospitava inostri bambini, con tanto di mensa gestita prima dalla bravacuoca Cesira poi dal Comune. Piano piano però i bambini sonopassati al nuovo asilo comunale ed il nostro stabile è rimastoin completo abbandono.

Noi cittadini eravamo tanto tristi per questa situazione cosìfinalmente abbiamo deciso di farlo rinascere.

La rinascita ha uno scopo: usufruire di questo ambiente peril catechismo, che sta rifiorendo grazie a delle giovani mammeche si rendono con tanto impegno protagoniste!

Inoltre può essere anche un luogo per assemblee di adulti,per uno svago sano, tipo feste di sacramenti o vari compleanni.Per fare la ristrutturazione, non avendo la materia prima, cioèi denari,, abbiamo escogitato all’unanimità di fare per questafesta, oltre alla cerimonia religiosa, un bel pranzo casalingo pertutti i parrocchiani. Sono stati invitati tutti a voce o visitandolidi casa in casa, sollecitandoli ad intervenire oltre che con laquota pranzo, anche con l’offerta per tale restauro.

È stata organizzata anche una pesca con 260 premi. Il tuttoè stato apprezzato da tutti ed è riuscito molto bene, grazie allagenerosità della popolazione che ha partecipato numerosa econ entusiasmo!

Un grazie particolare alle nostre donne che hanno fatto unottimo pranzo, seguito da un bellissimo rinfresco ricco di dolci,tutti fatti in casa.

Un ringraziamento particolare va a don Romano che hamostrato quanto sappia essere disponibile e paziente. Inoltreè con orgoglio e gioia che abbiamo ospitato il Vicario DonGiovacchino, Don Marco e Don Giovanni.

Il Vicario ci ha onorato di celebrare la S. Messa delle ore 16,alla quale ha saputo dare un tono vivace, gioviale e festoso.Ha intrattenuto con interesse i ragazzini più piccoli facendoloro domande alle quali rispondevano con entusiasmo. Ilnostro coro semplice, ma di effetto, è stato organizzato daibravi Cesare e Laura e ha dato ottimo risultati.

Anche il tempo, che il giorno prima era disastroso, ci haridato coraggio con un bel tiepido sole!

Cosa volere di più? Le nostre fatiche sono state ripagatea pieno da Dio e dalla Madonna del Rosario!

Grazie Signore per tanta provvidenza e a tutti quanti hannooperato attivamente per la realizzazione di questa giornata.

1/13 gennaioGENNAIO

7/19 gennaioLUGLIO

2/14 gennaioFEBBRAIO

8/20 gennaioAGOSTO

3/15 gennaioMARZO

9/21 gennaioSETTEMBRE

4/16 gennaioAPRILE

10/22 gennaioOTTOBRE

5/17 gennaioMAGGIO

11/23 gennaioNOVEMBRE

6/18 gennaioGIUGNO

12/24 gennaioDICEMBRE

Le CalendeSi chiamano così i primi giorni di gennaio che, a secondadell'andamento climatico, ci diranno come saranno poi imesi collegati.E così il giorno 1 è gennaio, il 2 febbraio e così via.Ne abbiamo parlato nel calendario allegato a questo gior-nale. Qui riproponiamo lo schema dei mesi.

Don Stanislao in occasione del suo primo incontro con la comunitàdi Anghiari.

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L'acqua sorgente di vitaa cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

In alto - Ecco ilsecchio pieno d'ac-qua veramente lim-pida! Questo è unpozzo che fornisceacqua ed è simile aquello che sorgerà aSagana.Qui sopra - La dele-gazione del movi-mento Missionarionel luogo dove sor-gerà il pozzo con ibambini che posanoper la foto ricordo diringraziamento.Sono con loro SuorLuigia, Padre Cesa-re dei missionaridella Consolata diTorino, la maestra ePatrizia.

Tra i proble-mi più urgenti del-l’Africa c’è sicura-mente quello del-l’approvvigiona-mento idrico. L’ac-qua è un bene pre-zioso ed indispen-sabile per la gentedei villaggi, che adoggi per sopravvi-vere è costretta adaffidare soprattut-to a donne e bam-bini il pesante far-dello di percorrereogni giorno tantichilometri per riem-pire pesanti tani-che d’acqua; inol-tre non sempre il

contenuto è sano, perché attinto da sorgenti stagnanti su-perficiali.

A dimostrazione della gravità della situazione e dellanecessità di un intervento immediato da parte dei paesi ricchi,appena lo scorso anno l’ONU ha istituito il decennio 2005/2015“L’acqua sorgente di vita”, ricordando l’urgenza del problema,che investe non solo lo sviluppo economico, ma anche ilrispetto della dignità umana.

Consapevole della questione, la Banca di Anghiari e Stia,dallo scorso mese di marzo, sta sostenendo un’importanteiniziativa di solidarietà promossa dal movimento missionario

“Per una infinita catena d’Amore”, aderente all’AMIPASC(Amici delle Missioni delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore).

L’organizzazione da anni opera in Africa e più precisa-mente in Kenya, portando avanti progetti di aiuto e di sviluppoin favore delle popolazioni locali più disagiate.

Quando alcuni membri del movimento, residenti inValtiberina, si sono rivolti alla Banca per richiedere un contri-buto finalizzato alla realizzazione di un pozzo in uno dei villaggipiù bisognosi del Kenya, la BCC, per sua natura sensibile aprogetti ad alta valenza sociale ed umanitaria, è stata ben lietadi fornire il suo sostegno.

In occasione di un recente viaggio, compiuto lo scorsomese di giugno da una delegazione di aderenti al movimentomissionario, è stato individuato il luogo, presso il villaggio diSagana, dove verrà costruito il pozzo, ed è stata raccoltaun’ampia documentazione fotografica.

I lavori saranno svolti manualmente dagli abitanti delluogo ed inizieranno quanto prima, sotto la supervisione dallemissionarie della Congregazione delle Piccole Ancelle delSacro Cuore.

Il contributo della Banca è stato consegnato direttamen-te nelle mani di Suor Mary, missionaria responsabile di Sagana,la quale ha indirizzato direttamente all’istituto di credito unacalorosa lettera di ringraziamento:

“Con tutto l’affetto vogliamo esprimere la nostra gran-de gratitudine a questa benemerita Banca. Questo gesto disolidarietà è per tutti noi motivo di speranza e fiducia. Possail Cristo Risorto essere la vostra guida e punto di riferimentonel cammino della vita, per rendervi suoi messaggeri pertanti fratelli e sorelle meno fortunati. Grazie ancora per ilvostro aiuto morale e materiale, che ci dà la forza di adem-piere la nostra missione in terra d’Africa”.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Inizia il Catechismo

Domenica 29 ottobre durante la celebrazione eucaristicadomenicale don Marco ha conferito il mandato ai catechisti,ed ha così ufficialmente iniziato l’anno catechistico. Le ca-techiste di Tavernelle stanno svolgendo degli incontri dipreparazione e di approfondimento con suor Astrid diMontauto. Purtroppo, come altri piccoli paesi, anche a Ta-vernelle si riscontra un abbassamento demografico di bam-bini e ragazzi, anche se negli ultimi anni alcune famiglie diAnghiari scelgono di mandare i propri figli a Tavernelle acausa di impegni concomitanti.

Alle catechiste vanno i migliori auguri per un proficuolavoro!

Festa del Rosario a Galbino

La seconda domenica di ottobre si svolge come consue-to la festa della Madonna del Rosario a Galbino. Prima chela chiesa fosse chiusa vi era una antica tela (attualmente ènella chiesa di Tavernelle) che raffigura la Madonna del Ro-sario con san Francesco e san Domenico, mentre nella cor-nice sono raffigurati tutti i misteri del Rosario. Probabilmen-te davanti a questa immagine, che si trovava nella cappellalaterale sinistra della chiesa di Galbino, sorse nel 1634 laCongregazione del Rosario, che nell’800 cambiò nome inCompagnia del S. Cuore di Maria SS.

Giorno di festa, dunque, per Galbino e dintorni. Nel po-meriggio è stato recitato il Rosario con una meditazione perogni mistero, quindi alle ore 16.30don Marco ha celebrato la S. Messa.Al termine della celebrazione abbia-mo pregato con l’antica e bella pre-ghiera chiamata “supplica alla Ma-donna del Rosario”.

La giornata era delle migliori, conun caldo sole autunnale, e nel pratoadiacente alla chiesa è stata offertauna merenda agli intervenuti.

Avvisi della Parrocchia

Giovedì 30 novembre è la festa diS. Andrea apostolo, titolare dellachiesa di Galbino.

La nostra Parrocchia lo festeggiacome suo patrono, poiché è proprioil titolare della “chiesa madre”, cioèdella prima chiesa e parrocchia diGalbino-Tavernelle.

Alle ore 18 saranno cantati i Ve-spri mentre alle 18.30 ci sarà la S. Messa solenne, animatadai bambini del catechismo.

A seguire si svolgerà al Centro Parrocchiale la “Cenadei Capofamiglia”.

Notizie dalla Compagnia

Nel mese di ot-tobre alcuniConfratelli con laCappa hannopresenziato allafesta della Madon-na del Rosario aGalbino, che è lafesta titolare dellaCompagnia.

Q u e s t ’ a n n onon ci sono stati nuovi Confratelli che hanno richiesto dientrare nel gruppo degli “incappucciati” o “incappati”, cherimane fermo a nove.

Alla data del primo novembre, giorno della riscossionedelle quote annuali, i confratelli iscritti sono 105 mentre nell’an-no 2006 dobbiamo registrare il decesso di tre confratelli.

La festa di tutti i Santi si è svolta regolarmente con la S.Messa e la Processione fino al cimitero di Galbino. La prossimaoccasione è quella della festa di S. Andrea apostolo. Si rivolgepertanto un caloroso invito a tutti i confratelli e consorelle adessere presenti alla S. Messa che sarà celebrata nella chiesa diGalbino.

Nell’impossibilità di farlo personalmente, rivolgo i miglioriauguri per le prossime festività natalizie a tutti i confratelli econsorelle, e alle loro famiglie.

Il Camerlengo

In alto la Compagnia del Sacro Cuore di Maria di Galbino in occa-sione della festa del Rosario.Qui sopra la comunità di Tavernelle saluta don Jean.

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La vignetta di Scacciapensieri:

Tempi duri!

Dolomitidi Franca Ciucoli

Cattedrali rosadai multistrati policromidalle guglie svettantiscolpite dal tempocattedrali gotichedall’armoniosa purezzaimitate dall’uomocattedrali silenzioseche invitano la menteoltre le cimeverso le più alte altitudini blu.

Poesia per la mamma Laura che ha finito 70 anni il 21 agosto 2006

Cara Mamma,oggi è il tuo compleannoe questo giorno lo abbiamo aspettato tutto l’anno.I sessanta in fretta sono passatied i settanta son già arrivatianche i divi settanta l’han finitila Fracci, le Kesler e Berlusconitanto per fare alcuni paragoniil tempo scorre ahimè saima tu sei sembra bella assaiperdonaci il regalo per ora non è arrivatoper colpa di un falegname un po’ svogliatoma a settembre non ti preoccupareche il ricamo potrai senz’altro cominciaree con il “trippiede” alla Caterina il tombolo potrai insegnare.

Maria Cristina e Francesca

La felicitàdi Turiddo Guerri

La vita è sempre una lunga attesadi qualcosa di cui nulla si sa.Ovvio pensare con la mente tesaa un’introvabile felicità,a un che cioè del tutto personaledi cui nessun altro abbia l’uguale.Essere insomma protagonistanel bene o nel male è un’ambizionedal fragrante sapor d’una conquista,che sempre assilla ogni uom d’azioneo di pensier nonché tutti coloroche sudan faticando nel lavoro.Ma la felicità è oltre ogni confinedello spazio e del tempo senza fine.

Vita vissutaUn giorno, seduto ad un tavolino

del bar del teatro vidi un vecchio caroamico mio inglese, intento a leggere unarticolo sulla salute del Papa GiovanniPaolo II.

Lo salutai, poi lui alzò gli occhi congli occhiali molto spessi inforcati sullapunta del naso. Mi guardò arricciandola fronte e con tono cupo e solenne midisse:-“Peter, (I must tell you, I amagnostic) devo confidarti che sonoagnostico”.

Un po’ sovrappensiero, mentre fis-savo i suoi spessi occhiali, candida-mente ed un po’ contrito gli risposi:

«Mi dispiace tanto!!» ed aggiunsi«Da tutti e due gli occhi?»

Piero Lega

La banderuola e la campanaMario Del Pia

Come molti di voi avranno già visto,una nuova banderuola sventola sul cam-panile della chiesa di Santo Stefano.Sostituisce quella ormai consunta e rap-presenta il santo patrono della parroc-chia.

È stata realizzata dal fabbro della Cro-ce Maurizio Panichi. Poi la banderuola inquestione è stata dipinta da MarilenaDel Pia. L’opera è stata realizzata se-guendo un filone costruttivo da noi in-solito ma certamente valido.

Ma le sorprese e le notizie non sonofinite. Una delle campane infatti mostra-va avere una data antica: 1444, cioè quat-tro anni dopo la Battaglia di Anghiari. Iltesto però riportato risultava di difficileinterpretazione. Interveniva allora l’ami-co Sauro Cantini da Firenze, che da alcu-ni anni studia le campane antiche dellanostra zona e che con facilità ha letto lediciture.

Si tratta di una invocazione, come sitrova in tutte le campane, e della notiziache Stefano, priore di San Girolamo, lachiesa a pochi passi dalla nostra, fecefondere questa campana appunto nel-l’anno 1444. Poi, non sappiamo quando,la campana è stata collocata nel campa-nile di Santo Stefano.

Ma non basta, dopo i lavori al tettodella canonica con relativa nuovaintonacatura, i festarini sono intenzio-nati a collocare una nuova bacheca daldisegno originale nella quale affiggere imanifesti e gli avvisi.

Infatti anche il portone è stato restau-rato da un noto artigiano locale e i mani-festi non ci si possono più appiccicare.

Ode alla castagnaSe vien dalla pignattacol nome di ballotta,per tutti i denti è fatta,perché nell’acqua è cotta…

Se viene dal paiolocol nome di mondina,va giù come di volo,che tutta si sfarina…

Se vien dalla padellacol nome di bruciata,la castagnetta bellavien subito sbucciata…

Se vuoi mangiar castagnequi nella terra miavi son tante ricette,ma occorre che vi sia

un bel fuoco, vin nuovo e...buona compagnia!!!

Anonimo

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Tra circa poco più di un mese, la “nostra” chiesa di Badiain Anghiari si preparerà ad accogliere, con immensa gioia, ilritorno dell’ottocentesco organo (opera costruita dal celebreorganaro di Urbania, Andrea Feligiotti nel 1804) dopo unlungo ed accurato intervento di restauro.

Da un recente sopralluogo si può ben dire che i lavori direstauro sono quasi giunti alla conclusione. Sono durati piùdel tempo stimato, a causa dei numerosi imprevisti che durantela lavorazione emergevano, causati dalle pessime condizioni incui era ridotto lo strumento, rimasto inutilizzato per moltidecenni.

L’organo è da considerarsi di grandissimo interesse sia dalpunto di vista artistico, che da quello storico.

Lo strumento è dotato di una tastiera di 45 note con la primaottava corta e da una pedaliera di nove tasti. Ha, in tutto, dieciregistri compresi quelli “…da concerto”.

Di particolare rilievo è sicuramente la tastiera composta datasti in legno intagliato. Essi hanno dovuto subire una vera epropria ricostruzione visto che nel corso degli anni erano statiaddirittura tagliuzzati per evitare, a detta dell’organaro, chedurante l’uso si accavallassero l’un l’altro a causa del rigon-fiamento del legno.

Buona è risultata invece la situazione in cui versava ilsomiere (cassa che distribuisce aria alle canne), costruito conun buon legno stagionato di noce.

Quasi completamente distrutti da topi e da tarli i duemantici. Un tempo essi venivano azionati manualmente ma ora,per motivi pratici, verranno elettrificati in fase di montaggiolasciando, però, anche la possibilità di poterlo suonare senzal’ausilio dell’elettricità.

Le canne in zinco rimaste, sonostate lavate, lucidate e chiaramenteanche accordate. Quelle andate scom-parse sono state ricostruite con grandeattenzione avendo come riferimento lecanne ancora esistenti, per evitare dinon mutare le caratteristiche del suonooriginale dello strumento.

Abbastanza discrete le condizionedelle canne in legno (esse produconoi suoni più gravi), anch’esse ripulite,trattate con antitarlo e accordate.

La pedaliera, interamente in legno,è stata anch’essa bonificata e trattatada specifici prodotti anti-usura.

Questo è in sintesi l’intervento cheil “Laboratorio di restauro organi anti-chi” di Paolo Ciabatti in Badia al Pino(AR), sta portando alla conclusionecon grande professionalità ed espe-rienza. Si prevede che nel mese di di-cembre si possa già rimontare lo stru-mento nella chiesa di Badia.

Si comincia inoltre ad organizzare ilconcerto di inaugurazione che, moltoprobabilmente, verrà fatto in gennaio,dopo le feste natalizie. A suonare lo

strumento sarà il M° Eugenio Becchetti, organaro, docente alConservatorio di Perugia e organista titolare della chiesa di S.Fiorenzo in Perugia oltre che della “Cappella Musicale dellaPatriarcale Basilica di S. Francesco in Assisi”.

Verrà anche pubblicato un articolo illustrativo sul restauronell’importante rivista “Arte Organaria e Organistica” editadalle edizioni Carrara e diretta da celebri maestri come Tasini,Macinati, Van de Pol, ecc…

L’organo, unico nel suo genere in Valtiberina, sarà unpunto di riferimento per organizzare concerti, senza peròtralasciare il suo compito primario: strumento nato per laliturgia e quindi necessario allo svolgimento dignitoso dellafunzione religiosa.

“È la voce dell’organo che ha diritto esclusivo di farsisentire nel tempio di Dio. È proprio l’organo che sopra aogni altro strumento eccita il sentimento religioso del-l’anima credente. Quel sentimento divino, insomma, chel’uomo nella sua anima religiosa ha sentito sempre e nonha mai avuto parole sovrumane per esprimere, l’organol’ha espresso meravigliosamente!”

M° don Francesco Coradini, 1915

In occasione delle manifestazioni organizzate per l’inaugura-zione, invito tutti a prender parte a questa vera e propria“rinascita” di questo antico ed importantissimo strumento,sicuramente dimenticato, o mai conosciuto, dalla maggiorparte delle persone!

Nei primi mesi del 2007 il concerto inaugurale

La Badia e il suo organo

Chiesa della Badia. La foto di Cesare Ganganelli mostra la cantoria dove sarà ricollocatol'organo restaurato nel Laboratorio di Badia al Pino.La cassa dell'organo invece è stata restaurata in loco dal Laboratorio artigiano Antica Manierae al suo interno verranno collocati tutti i meccanismi dell'organo del Feligiotti.

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Non passa giornodi brutta notiziala morte della Milenala cosa ci rattrista

Fui sorpresoalquanto sbalorditodi questo annuncioche male avevo capito

Poi con domandefeci io chiarezzadella notiziache morte amareggia

Abbiamo persochi ci stava a cuorela cara compagnadel nostro Gastone

Un caro salutodella cara Milenami venne rivoltouna mattina o sera

Dentro una macchinaio la vidi passaree la sua manoalzata a salutare

I nostri incontrisempre da cari amicial muro della legnacon ore assai felici

Ora la morteci à tolto questo incontroper poi passaread un altro confronto

Confronto di vitae quello di speranzadi riunirsi di nuovocon vera fratellanza

Dall’altra partein quell’oblio verosparso tra il celestedel nostro grande cielo

In questo passoche è per noi remotonel nostro cuorenon ci sarà più vuoto

Alle care figliedi questa grande madrestretto a loroin ore addolorate

Dico coraggioall’amico Gastoneche porterà il pesodi tanto dolore

Solo la mortesempre lei tirannacon la sua manoa tutti noi condanna:

La morte della Milenadi Armando Zanchi

Novità.. dalla Motinadi Cristina Donati

A chi è capitato ultimamente di percorrere la SP 47 ovvero la strada provinciale che da Anghiari conduce aCaprese Michelangelo e viceversa, non potrà aver notato a meno di notare una piacevole sorpresa nei pressi dellafrazione Motina.

Appena superata la scuola di Campalla l’occhio attento avrà potuto scorgere sulla piana a destra (per chi va) unbel campetto dove non fanno bella mostra di sé i girasoli, né tabacco (prodotti che i bravi agricoltori della zona in queiluoghi abbondantemente coltivano.

Si vede invece un invitante tappeto erboso alle cui estremità sono state piazzate due belle reti e... tanto per non farsimancare niente, ai quattro lati si trovano anche quattro minuscole bandiere!

Avete visto e... per chi non avesse ancora visto, avete capito bene!Si tratta di un campo sportivo, anzi del nuovo campo sportivo della Motina e questo, se non è certo paragonabile ad

eventi di portata nazionale o mondiale... per la nostra frazione è certamente una bella notizia!Da tempo le voci si rincorrevano e le notizie circolavano; più volte si ripeteva che questa era l’unica frazione del

Comune a poter vantare campi di rigogliosi tabacco ma non il campo dove poter praticare lo sport ormai più amato ediscusso del mondo: il calcio.

Se è vero che piano piano tutti i sogni diventano realtà si può dire di essere sulla giusta strada e di aver percorsoun piccolo tratto del lungo cammino che vorrebbe vedere ampliato e arricchito di maggiori servizi il piccolo impiantosportivo. Per il momento con vera soddisfazione si apprezza “la prima pietra” cioè il prezioso lavoro finora svolto cheha conosciuto i suoi albori qualche anno fa.

Alcuni abitanti della frazione, sotto la guida tecnica ed esperta di un motinese-anghiarese (omettiamo i nomi perrispetto della privacy...), hanno cercato di concretizzare quel desiderio che nasceva per lo più dai loro ricordi sportividella gioventù, legati al campo sportivo della Buitoni, che si trovava vicino al lago di Albiano.

Il “gruppetto”, formato in maggioranza da giovanotti alla soglia degli ”anta”, ha cercato, creando unaAssociazione Sportiva, di superare con tenacia i mille ostacoli che la burocrazia oppone spesso anche verso le ideemigliori.

Fortunatamente la buona volontà è stata premiata e il 30 settembre 2006 Don Giovanni Zanchi, nuovo parroco diMicciano, ha benedetto il nuovo campo sportivo della frazione.

Il sacerdote ha voluto ricordare, attraverso la preghiera, l’importanza di quanti hanno offerto il proprio tempo e leproprie energie per creare questa piccola ma significativa struttura al servizio di tutti.

Una particolare preghiera è stata rivolta per tutti coloro che trascorreranno in questo luogo il loro tempo liberoaffinché possano vivere momenti di autentico svago e di serenità sempre sulla strada indicata dal Vangelo.

Noi ci auguriamo che tutto questo avvenga e che “il campino”, come viene affettuosamente chiamato, diventi prestopunto di incontro e di aggregazione per i ragazzi della nostra frazione e del territorio circostante.

Il Presepe Vivente de Le Ville Monterchicon sottofondo musicale, 150 comparse, antichi mestieri e animali veri si svolgerà nei giorni25-26 dicembre 2006 e 1-6 gennaio 2007 alle Ville di Monterchi alle ore 17,15.

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Era nata nel 1911, una bella bambina vispa e rosea con unfolto ciuffo di capelli neri... beh, potrebbe essere stata così ma,in realtà, la prima immagine di lei è una foto del 1917 che leavevano fatto insieme alle sorelle maggiori per mandarle alpadre soldato sul Carso. Lì davvero una bella bambina conlunghi capelli neri e uno sguardo vivo e intelligente, con un belvestitino di velluto con un gran bavero bianco ricamato.

Abitava alla Vigna del Poggio, un podere nei pressi di unpaese antico e bellissimo, nell’Appennino toscano.

A 23 anni, sposandosi, seguì il marito in Maremma. Ladistanza non era tantissima, circa 200 chilometri che adesso sifanno in poco più di due ore, ma allora i mezzi e le possibilitànon c’erano per fare viaggi frequenti.

Si trovò senza amici né parenti vicini, in una casa piccolis-sima, sola tutto il giorno perché allora gli uomini lavoravano“da sole a sole” o quasi.

Quando era nella sua casa di ragazza, in estate aiutava nellavoro dei campi e in inverno andava in paese ad imparare ilcucito così, una volta sposata, eccola casalinga e sarta. Intantoera diventata “la Maria di Prospero” perché le mogli si ricono-scevano per l’appartenenza al marito e neppure con il cogno-me. Vennero i figli e la più grande, vivace, chiacchierina ecuriosa ascoltava avidamente i racconti, le leggende, i ricordiche la mamma si era portata dietro dal suo Paese. Storie diapparizioni e di fantasmi, di tradizioni e di balli di Carnevale, del“Ciccicocco” allegra usanza del giovedì grasso quando ibambini andavano mascherati per i poderi per una specie di“dolcetto o scherzetto” di carnevale, di veglie accanto al fuocoe di sagre del Crocifisso o della Madonna del Carmine...

La bambina si “beveva” quei racconti che stavano tra lafiaba e la storia, ma se intanto la mamma le metteva in mano unpezzo di stoffa per fare un “giornino” o una filza, veniva tuttospreciso...

Allora, quando la bimba ebbe intorno ai cinque anni, laMaria diventò anche maestra. Sì, perché non c’era la televisio-ne davanti alla quale “piazzare” i bambini per farli stare buonie neppure l’asilo in quel piccolo centro minerario. Allora, unapiccola sedia accanto ad una più grande ed ecco fatto il banco...E non si cominciò con aste e puntini, ma con parole intere e frasie per leggere un sussidiario di quinta elementare (Il BalillaVittorio) che una vicina aveva imprestato.

E intanto le insegnava anche le poesie che si ricordava daisuoi anni delle elementari (Maria aveva fatto la quarta) e lepreghiere, qualcuna anche in latino, un latino molto particolarema questo solo dopo molti anni si è capito. Era praticamentetutto quello che la Maria si era portata dietro di una giovinezzafelice pur nella sua semplicità. Come ricordo più tangibileaveva una scatolina rotonda, di cartone dipinto che intorno alfiore del coperchio portava scritto “Il Giacinto innamorato”.Aveva contenuto la cipria, adesso era il suo scrigno dei gioielli:c’erano un paio di orecchini a ciondolo, uno spillo con unpiccolo cammeo e un “vezzo” con la chiusura rotta...

Dunque, la Maria, casalinga (moglie, madre), sarta, maestrama anche artigiana-artista. Le bambole di stoffa non si chiama-

vano “pigotte” e non erano una moda. Le bambine più fortu-nate le avevano di panno lenci o di porcellana: Maria le facevacon ritagli di stoffa e imbottitura di ovatta, bottoni e nastri, mache bei vestiti avevano, come erano morbide e tenere!

Un anno, per Natale, comprarono una piccola capanna consolo i personaggi più importanti: il Bambinello, la Vergine e S.Giuseppe e sapete cosa fece Maria? Con la creta e un po’ divernice dalle sue mani lunghe, brune e un po’ nodose uscironoil bue e l’asinello, le ochette, i cani e le pecorelle, alcune anche“vestite” con bioccoli di lana. Ma fra tanti ricordi di questadonna dolce, paziente, così casalinga nel senso più ampio deltermine, c’è un episodio che a distanza di oltre sessant’anni faancora tremare al pensiero del pericolo che ha corso senza cheallora se ne capisse la portata. Era il giugno del ’44 e Maria coni bambini era sfollata in campagna perché si avvicinava “ilfronte”. Un giorno fu avvisata che gli americani erano vicinis-simi e poteva tornare a casa. Solo che mentre attraversava untorrente asciutto, tra i cespugli ai lati si vedeva brillare qualcosae i bambini, curiosi, volevano sapere, volevano guardare.Maria calma, senza scomporsi (o così pareva) esortò i ragazzia non guardare e camminare come niente fosse...

In realtà stavano attraversando “le linee nemiche” come sidice e ciò che brillava nel fosso erano i fucili dei tedeschi chesi stavano ritirando.

I soldati non fecero nulla contro questa donna che con duebambini piccoli e una“carretta” con pochecose andava chiara-mente verso i “libera-tori”, il nemico perloro, ma questo laMaria della Vigna delPoggio non potevasaperlo e dette perciòl’ennesima prova diquella gran donna cheè stata sempre in ognimomento, in ogni attodella sua vita.Immanuel Kant hascritto: “Non dimen-ticherò mai mia madrepoiché fu ella a pian-tare e nutrire i primisemi del bene entrome...”

Io non potrei tro-vare parole miglioriper ricordare la miamamma: la Maria del-la Vigna del Poggio.

La Maria della Vigna del Poggiodi Antonietta Olivieri

La Maria della Vigna del Poggio davanti a sinistra con il vestitino divelluto, alla sua sinistra la Santina (una cugina) e la sorella Olga.Dietro, la sorella più grande, la Dina.

Martedì 26 dicembre ricorre il primo anniversario della morte di don FabioComanducci parroco di San Leo e Tubbiano. Lo ricordiamo con affetto.

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La cara Biancasi è addormentatanella sua vitada lei tanto amata

Triste destinoin questa famigliaquando la mortearriva e ti piglia

Questa famigliada tutti tanto amataora la Biancada noi si è staccata

Dal suo Rinaldosposo tanto amatoora si ritrova soloe desolato

Amata coppianel turno della vitalavoro e gioiaera infinita

Sempre accoppiatiamati dai vicininessuno di noiconosce i confini

Confini di terraA noi assegnatoarriva il giornoche poi va varcato

Lasciando una tracciacolpita dal doloreperdere quelloche ci stava a cuore

Si perde una vitafinisce tutto il benee per chi restadolore e tante pene

Pene di vitae di desolazionespezzato l’anelloche ci univa il cuore

Famiglia spezzatanon trova più affettoperché la mortecolpisce a tradimento

Colpita la Biancasposa dilettadi una mortearrivata in fretta

Morte tirannache porta via il beneè una resache recide le vene

Caro Rinaldo!La tua cara sposati assisteràda dove lei riposa:

La perdita di Bianca Rosellidi Armando Zanchi

La Plata è un comune in Argentina gemellato con Anghiaridal 1998. È il capoluogo della regione-stato di Buenos Aires. Èstata fondata nel 1882 e si trova 56 km a sud della Città diBuenos Aires. Secondo l’ultimo censimento del 2001 ha 571.416abitanti.

Ma queste sono soltanto delle cifre, dei dati statistici.Per quale motivo nasce la città de La Plata? Nella seconda

metà del XIX secolo in Argentina si discute molto sulla città diBuenos Aires e si creano due opposte fazioni, da una parte sisostiene che deve continuare ad essere la capitale argentina e ilcapoluogo della regione che ha lo stesso nome, dall’altra partesi sostiene che per essere la capitale di tutti, non deve appartenerea nessuna regione. Questo comporta la necessità di nominareun’altra città come capoluogo della regione di Buenos Aires. Glianimi si accendono al punto di arrivare a una guerra: la regionedi Buenos Aires contro il resto della nazione, e dopo un paio dicombattimenti nel 1880, la regione si arrende e da questo momen-to prende forza il progetto di un nuovo capoluogo “bonaerense”.Viene insediato come Governatore l’avvocato Dardo Rocha ilquale dopo aver studiato diverse possibilità, decide di costruireuna città nuova, La Plata, che lui stesso fonda il 19 novembre del1882 su terre dove non c’era niente, soltanto nelle vicinanzeesisteva il villaggio di Tolosa (poi inglobato nel territorio comu-nale “platense”) con 7.000 abitanti.

Del progetto venne incaricato il Dipartimento di Ingegneriadella città di Buenos Aires, con a capo l’Ingegnere PedroBenoit, figlio dell’ ingegnere francese Pierre Benoit. Si può direche La Plata “nasce” sopra un tavolo da disegno.

Perché è stata disegnata in questo modo particolare? Ilprimo a pensare una città con un tracciato di questo tipo fuLeonardo da Vinci, infatti sosteneva che per evitare che nasces-sero dei punti “bui” nelle nuove città bisognava progettaretutto il necessario prima della loro costruzione, secondo lui lamiglior soluzione era quella di un quadrato diviso da paralleleorizzontali e verticali che fosse attraversato da diagonali, dove-va trovarsi in pianura e vicino a un fiume.

Lo scrittore Jules Verne, riprendendo Leonardo, parlava diuna “città ideale”, nel suo libro “I 500 milioni della Begùm”

(1879), proponendo una città con viali ogni 600 metri e ad ogniincrocio dei viali una piazza utilizzata come spazio verde. Nonimmaginava che sarebbe stato d’ispirazione a Rocha e Benoit,La Plata infatti avrà quel tracciato. Fu Verne in persona aconsegnare a Rocha, nella Fiera Internazionale di Parigi del1889, il Premio alla Modernità Urbanistica Mondiale per il lavorosvolto nella creazione di La Plata.

Questa città oggi disputa il 4° posto in importanza e popo-lazione con quella di Mendoza e dietro soltanto alle città diBuenos Aires, Còrdoba e Rosario. È conosciuta con diversiappellativi, “Città delle diagonali”, “Città degli aranci”, “Cittàdei tigli” (questi due nomi si devono alla quantità di alberi diquelle specie che ci sono in tutta la città), e “Città universitaria”,perché a La Plata c’è un’importante Università, al punto tale cheè molto facile trovare in città studenti universitari provenientinon soltanto dal resto dell’Argentina, ma addirittura da altrenazioni sudamericane.

A La Plata ,oltre al Municipio, troviamo la sede della Camerae del Senato regionali (l’Argentina è uno stato federale) e laresidenza del Governatore.

Ci sono inol-tre uno Zoo, unosse rva to r ioastronomico, eun Museo d iScienze Natura-li, considerato ilpiù importantedel Sud-Ameri-ca.

La Plata, lo sapevate che?di sanchez

Nella foto aereauna veduta di LaPlata e della suacarat ter i s t icaconformazioneurbana.

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Antichi mulini ad acquanella valle del Sovaradi Flavio Mercati - IV parte

Mulino di Tavernelle

Andando sempre a ritroso lungo lareglia si incontrava il mulino di Tavernel-le che serviva gli abitati di Tavernelle edi Galbino.

Anch’esso aveva due gruppi di ma-cine (ogni gruppo era costituito da duemacine, una sopra l’altra, e, di solito,girava quella di sopra). Ultimamente ungruppo era stato elettrificato. Ha smes-so di funzionare negli anni ’55/60.

A Tavernelle la reglia, come del restola Sovara, piegava verso nord e dopocirca un chilometro sul suo tragitto c’eraun altro mulino.

Mulino della Casa

Serviva la zona del Bagnolo e i po-deri limitrofi. Comunque i mulini eranoaperti a tutti, a certi mulini potevanovenire a macinare anche da località mol-to distanti, vuoi perché macinavanomeglio, o vuoi perché erano meno caridi altri: bisognava infatti pagare per lamacinatura la famosa molenda: un com-penso in denaro o in natura (una partein percentuale della farina prodotta) enon tutti i mugnai adottavano la stessatariffa.

La molenda però non era la famosa“tassa sul macinato”, in vigore dal Me-dioevo fino alla fine dell’ottocento: quellaandava a beneficio del mugnaio, questainvece a favore del fisco. Quindi, unavolta, per macinare dovevano pagare siail mugnaio che il fisco4.

Questo mulino ha funzionato sem-pre e solo ad acqua e come gli altri mu-lini aveva due gruppi di macine, avevaanche il buratto. Questo era l’ultimo mu-lino che si incontrava andando a ritro-so lungo la reglia ed il primo quindi dalsuo inizio. Come detto altrove in tuttoerano sette.

Mulino del Bagnolo disopra e CastiglionFatalbecco

La strada per il Ponte alla Piera, nellaparte sud delle “Strette”, a ovest delCarmine, una volta passava per un pontesulla Sovara, ora coperto dalle acquedella diga che si trova nella zona. Questoponte, a valle di quello attuale, si trovavapoco distante da esso. Da lì vicino par-tiva un’altra reglia, molto più corta diquella che abbiamo esaminato prima eche, poco dopo, andava ad alimentareuna gualchiera al Bagnolo di sopra. Daqui poi l’acqua rifluiva subito in unbotaccio di cui ancora è ben visibilel’inizio, dal quale poi precipitava peralimentare il mulino del Bagnolo di So-pra. Il mulino ha funzionato sempre so-lamente ad acqua con due gruppi dimacine, cessando la sua attività alla finedegli anni ’50. Serviva i poderi dellazona, ma vi venivano a macinare, a volte,anche dal Ponte alla Piera e anche daSavorgnano. Era un mulino che lavoravamolto, lo dimostra anche il fatto che aiprimi dell’ottocento era quello che paga-va più tasse rispetto agli altri mulini dellavalle della Sovara. Un tempo nel ‘200-‘300, avrà certamente ser-vito anche la comunità diCastiglion Fatalbecco chesi trovava poco distante,detto anche Fatalta.

Era un castello, o, forse,è meglio dire un villaggiofortificato, un comunellocon i relativi statuti, gover-nato nel milleduecento daiBarbolani di Montauto edai Camaldolesi. Era statocostruito dopo il 1175, inseguito alla distruzioneparziale o totale di Montorioe anche di Anghiari ad ope-

ra degli aretini, avvenuta in quell’anno.Doveva anche avere un buon numero diabitanti, tant’è vero che l’imperatoreEnrico VI, con un diploma del 15 ottobre1196, concesse di fare in CastiglionFatalbecco una fiera ogni mercoledì, proi-bendo alle altre “città” (vicine) di farealtre fiere in quel giorno.

Era situato su quel colle che ancoraoggi si chiama Castiglione, che si trovasulla sinistra della strada che dal Carmi-ne conduce a Col di Paiolo. Inizia incorrispondenza a dove la strada, oltre-passato il casotto dell’acquedotto, so-pra il Carmine, dopo una breve discesa,spiana, e finisce, questo colle, degra-dando, a Col di Paiolo. Due sono leipotesi sull’origine del nome Fatalbecco:una è che derivi dalla forma di un baluar-do sporgente dalle mura, una torre fattaa becco d’uccello; la seconda, riferita dalTaglieschi, che derivi, invece, da unafiera che, al tempo degli dei pagani, sisvolgeva in questa località, fiera, chia-mata “fiera del Becco” (il maschio dellapecora), perché vi si vendevano becchi,pecore e capre da sacrificare nell’immi-nenza della vendemmia, al dio Bacco, ildio del vino, affinché proteggesse levigne dalle incursioni, soprattutto delbecco. Abbandonato il culto degli dei ed

Note: 4) L’imposta sul macinato, introdotta nel Medioevo, era pressoché scomparsa al momento dell’unità d’Italia (1861), fu reintrodottadal governo italiano nel 1869 per risanare le disastrate finanze dello Stato dopo la guerra del 1866. Il sistema di riscossione era questo:le macine furono provviste di un contatore precursore di quello della luce elettrica o del gas. Chi portava le granaglie a macinare dovevapagare 2 lire per ogni quintale di grano macinato e 1,20 lire per gli altri cereali, soldi che poi il mugnaio doveva versare al fisco e non potevaneanche barare poiché c’era il contatore. Chi veniva a macinare vedeva quest’aggeggio come il fumo negli occhi. Scoppiarono tumultiovunque, soprattutto in Val Padana, e negli scontri fra polizia e dimostranti si ebbero 250 morti e più di 1000 feriti. La tassa venne poi abolitanel 1884.

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...antichi mulinii sacrifici a Bacco la “fiera del Becco”rimase, poi fu trasferita, ai primi del ‘400,ad Anghiari, divenendo fiera del bestia-me in genere e di altre mercanzie.

Note: 5) Lo storico Taglieschi dà anche un’altra spiegazione sull’origine di questa fiera in Anghiari. Nel giorno del ricordo del martiriodi S. Giovanni Battista (29 agosto) accorreva molta gente in paese per venerare una reliquia di questo santo, almeno si credeva, che eraun dito, conservata in un vaso di cristallo nella chiesa dell’abbazia. Approfittando della presenza di tanta gente nel 1407 si dette inizio auna fiera, denominata appunto “fiera del Becco”, che godette di molti privilegi da parte dei Fiorentini che dominavano Anghiari. Però ledue ipotesi potrebbero essere collegate in quanto non sarebbe da escludere che la fiera che si svolgeva a Castiglion Fatalbecco sia statatrasferita, per l’estinguersi di quella comunità, ad Anghiari, che invece assumeva sempre maggiore importanza, e che venisse fatta nel giornodella venerazione della reliquia di S. Giovanni Battista, non solo per il concorso di tanta gente in paese, ma anche perché la fiera di CastiglionFatalbecco si svolgeva nello stesso giorno, cioè il 29 agosto. Sempre il 29, ma di giugno, un’altra fiera si svolgeva ad Anghiari sino aglianni ’50: era la fiera di San Pietro e Paolo concessa in perpetuo dai Fiorentini, nel 1440, a ricordo della vittoria riportata nella “Battagliadi Anghiari” svoltasi in quel giorno. Era “una fiera pubblica e generale aperta a qualsiasi tipo di mercanzia”. Ultimamente era solo famosacon il poco onorevole appellativo di “fiera delle pecore” perché vi si vendevano o compravano soprattutto questi animali, evidentementein seguito vi era stata trasferita la fiera del Becco e quella del 29 agosto prese il nome di “fiera del cocomero”.

anni ’60 del secolo scorso5.Perché non pensare che anche il mer-

cato del mercoledì ad Anghiari non sia ilseguito del mercato che in questo gior-no si svolgeva a Fatalbecco? Questocomunello, non si sa perché, ebbe vitabreve, durò solo qualche secolo. Di essonon è rimasto più niente di visibile insuperficie, se non la traccia, nel lato sud-ovest, del fossato che lo circondava, e iresti, tra i rovi, di qualche spessa mura-glia appartenente alle mura di cinta eaffioranti dalla terra qua e là.

Dopo il mulino del Bagnolo di Soprala reglia seguitava e andava ad alimenta-re un’altra gualchiera alla Polveraia, (oggisono due o tre case più a sud), quindi sene ritornava nella Sovara. 6-700 metri piùa sud ripartiva l’altra reglia. Verrebbeallora spontaneo chiedersi: “Non pote-va continuare questa reglia formando ununico canale con quello di sotto?”

La spiegazione sta, forse, nel fattoche, tra la fine della prima reglia e l’attac-co della seconda, la vallata si restringe atal punto che c’è spazio solo per il pas-saggio del fiume e della strada accanto,comunque non sarebbe da escludereche, in un tempo lontano, quando lastrada non c’era, o magari era più stretta,la reglia di sopra abbia continuato pas-sando attraverso questa stretta golacostituendo un unico canale con quellodi sotto.

L’orologio si faràSan Martino ha portato quel tanto di

estate sufficiente ed abbondante che hapermesso ad un numeroso pubblico dianimare le strade di Anghiari per assag-giare il nostro piatto tipico: i bringoli.

La pesca, organizzata nei pressi delConvento di San Martino di fuori, lì doveil santo di Turone fermò i baldanzosiarmati pietramalesi, ha dato ottimi risul-tati tanto che si può confermare già find’ora che l’orologio della Croce verràrealizzato.

Procederemo alla verifica delle di-mensioni del quadrante ed alla definizio-ne di alcuni elementi come le lancette ele altre decorazioni che saranno realizza-te e poi, presumibilmente agli inizi diprimavera, l’orologio sarà lì a fare il suodovere: segnare il tempo che passa.

Nel giorno della festa, l'11 novembre,una cerimonia religiosa ha fatto ricordodel santo vescovo come esempio di ca-rità (ricordate il mantello?) per tutti noiuomini del duemila.

Il pane, sorgente di energia e oggettodi condivisione fraterna, è stato bene-

In questo edificio ben tenuto, nel cuore di Tavernelle, esisteva il mulino omonimo che servivatutta Tavernelle e la zona di Galbino. Vi si accedeva dal portone situato sulla destra e dentroerano sistemati i due gruppi di macine. Inoltre, in un fondo adiacente, vi erano collocate levasche per colorare e lavare lana e altri filati.Nell'altra pagina il Mulino del Bagnolo di sopra.

Si svolgeva nel giorno in cui si ricor-dava il martirio di San Giovanni Battista,il 29 agosto, chiamata in seguito “Fieradel cocomero”. Rimase in vita sino agli

Il disegno ci fa sapere che già nel '700un grande orologio campeggiava nel-la facciata della chiesa della Croce.

detto e distribuito ai presenti quale em-blema della tavola di ogni famiglia.

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la pagina di Walter Del Sere

La trasparenza non è un optional

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Simon Over, Direttore Musicale di Southbank Sinfonia, è arri-vato a fine ottobre ad Anghiari proveniente da Londra. Il buonSimon si è incontrato con quelli che ogni anno si danno dafare per organizzare l’ormai celebre Anghiari Festival che offreconcerti realizzati un po’ in tutto il territorio comunale dai gio-vani musicisti inglesi. Quest’anno, ad arricchire il tradizionaleappuntamento estivo con Southbank c’è stata la messinscenade La Boheme che, rappresentata per 2 serate nella suggestivaPiazza del Popolo, ha raccolto un successo strepitoso.

E di tutto questo si deve ringraziare anche Anghiari che hafatto la sua parte con i giovanissimi cantanti arruolati da Nor-ma Meazzini, il gruppo di attori-figuranti reclutati da MarioPuccini (il Guiducci), la vigorosa banda paesana raggruppatada Moreno.

E poi, come sempre, tanto volontariato al botteghino, acaricare e scaricare le sedie, a prendere le brutture da chi vole-va fare il portoghese etc. Quindi non una manifestazione cala-ta dall’alto ma un’iniziativa di qualità che vede a più livelli laattiva partecipazione del paese.

E quanto costa tutto ciò? La trasparenza non è un optionale i conti eccoli qua. Southbank Sinfonia per venire a suonarenelle tuscany hill (colline toscane) investe ben 90.000 euromentre da Anghiari si copre la spesa di 19.000 euro. Chi li mettequesti soldi? Presto detto. 8.000 provengono dagli incassi.2.000 li mette il Comune (oltre alla manodopera specializzata diuna settimana per la costruzione del palco), 1.500 arrivano dasponsor minori, 2.000 euro lordi derivano dal contributo dellaBanca di Anghiari e Stia, altri 1.000 lordi giungono dai tessutidi Anghiari e la Pro Loco copre il disavanzo con 5.000 euro. Inumeri parlano da soli.

Una sola riflessione. Mentre in altre realtà si tirano fuorifior di quattrini per ospitare festival più o meno improbabili, adAnghiari sono i musicisti (e che razza di musicisti) che paganoper venire a suonare. E Simon Over ha già confermato il ritornoad Anghiari, nel luglio del 2007, della Southbank Sinfonia. Nien-te opera il prossimo anno ma la sorpresa sarà (forse) rappre-sentata da una novità che ancora non si può dire ma comun-que... vi ricordate il film Billy Elliot? Il Valbo già si prepara.

Sabato 4 novembre il Docente universitario e Scrittore tedescoRoland Günter, ha ricevuto la Cittadinanza Onoraria di Anghia-ri. La cerimonia si è svolta nel corso di un’apposita seduta delconsiglio comunale con il Sindaco che ha consegnato a Günterl’onorificenza del “Catorcio d’Anghiari” che, istituito 25 annifa, è stato riconosciuto allo storico Loris Babbini ed ai giorna-listi Gianfranco Vené e Saverio Tutino.

Il prof. Roland Günter frequenta assiduamente Anghiari ela Toscana dal 1976, anno in cui strinse amicizia con l’allorasindaco Franco Talozzi. Da quel momento è iniziato il suocostante inserimento nella comunità anghiarese.

Del 1985 è il fortunatissimo libro Toskana. Ein Reisebuch(Toscana. Un libro di viaggio), di cui sono uscite ben cinqueedizioni. In questo bel volume lo spazio dedicato ad Anghiariè ampio e articolato, con numerosi riferimenti al nostro patrimo-nio d’arte. Nel 1995, Günter pubblicò Anghiari - Stadt, Kultur,Landschaft (Anghiari: città, cultura, paesaggio), seguito nel2006 da Eine toskanische Stadt: Anghiari (Una città toscana:

Anghiari). I due libri rivelano il grande amore dello scrittore perla nostra cittadina dove ha acquistato una casa e che, grazie aisuoi scritti, è stata visitata in questi anni da architetti, urbanistie fotografi nord europei, interessati alla bellezza e alla qualitàdella vita che si respira nel nostro centro storico. “Tutto questo-è scritto nella motivazione di assegnazione del Catorcio d’An-ghiari- rende il Prof. Roland Günter una figura di primo pianonella promozione di Anghiari e della Valtiberina nel pano-rama internazionale”.

Bella festa insomma con tanta gente ed amici dell’ecletticoprofessore teutonico del quale, per la gioia dell’esteta pereccellenza, ho trovato anche il modo di scrivere la ü delcognome correttamente con i puntini sopra (grazie al copiaincolla).

In ultimo mi piace ospitare un intervento del biturgenseMichele Foni (pubblicato su Il Ghiozzo, giornale on line delGigi e della Maria Pia) che ha recensito così la Mostra diVittorangelo Polverini, aperta fino al sei gennaio prossimo,nelle sale di Palazzo del Marzocco e nella Chiesa di S. Agostino.

“Scomparso prematuramente nel 1996 all’età di soliquarantasei anni, è un artista “maledetto” e sfortunato,tenuto a margine per la sua originalità: nella piccola An-ghiari è guardato con sospetto ma sono anche molti quelliche lo amano; “Vittor quasi si vergognava della sua gene-rosità, diventava bugiardo e si arrampicava sul turpilo-quio per smorzare la sua irreversibile vocazione al dono.-ha scritto Andrea Merendelli nell’introduzione al catalo-go- Donava anche agli esseri spregevoli, nascondendo pic-coli spregi nelle opere che facessero da specchio agli im-meritevoli”.

Ascoltare le testimonianze di chi lo ha conosciuto si-gnifica capire il travaglio di una mente aperta, formatasiall’Accademia Brera di Milano, di un artista quasi sempresotto pagato che stentava a trovare confronto intellettualenella realtà provinciale della piccola Anghiari degli anni’80 e ’90.

In mostra ci sono, a testimoniare la multiforme creativi-tà del Polverini, maschere, burattini, sculture ed incisioni.I santi in terracotta nella mistica posa dell’iconografia piùclassica si accompagnano alle originalissime parodie del-la Madonna del Parto di Piero della Francesca e alle posea volte morbide, elastiche e dinamiche di dame, ballerine efigure quasi mitologiche che denotano una grande sensibi-lità musicale. Tra i burattini ci sono Eduardo De Filippo, ilPrincipe russo delle fiabe ma anche un ilare San France-sco che con il suo sorriso solare e sofferente è sintesi dellagioia di vivere.

Anche la pittura e l’incisione sono realizzate congenialità e creatività a cui sono applicate tecniche e solu-zioni che denotano la grande conoscenza delle metodologiee del lavoro dei grandi maestri del passato.

Nei volti dei personaggi dei presepi sono effigiate, conprecisione fotografica, le sembianze di molti anghiaresi ebiturgensi che commissionando le opere dettero linfa vita-le all’artista e entrarono, ignari, a far parte di uno dei piùautentici slanci creativi dell’ultimo secolo in Valtiberina”.

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Ottobre 2006Giovedì 5 . Oggi con Alessandro siamo andati a cercare i funghi.La sua nonna ha detto che è più difficile non trovarne nemmenouno come s’è fatto noi che trovarne qualcuno.*Oggi è morto Alfiero Bianchi di anni 83. Abitava per il Fossodove gestiva la merceria con la moglie Gabriella. Faceva partedella numerosa famiglia dei Mezzovino che era originaria delTopo.*Oggi è morta anche Pia Donati vedova Guerrieri. Aveva 86anni ed abitava a Le Casacce.Venerdì 6. Stamani ero per la Croce con Frido e il Fontana. Onon è passato un bischero che ha fatto finta di metterci sotto!Sabato 7 . Oggi è morta Bianca Roselli in Procelli. Aveva 76 annied abitava poco prima della Vigna del Poggio. La sua famigliaha abitato per molti anni all'inizio della via per il Carmine ed ilpadre era stradino.Lunedì 9. Oggi ho visto Vladimiro che è venuto giù da SanRemo per cercare i funghi ma mi sa che ormai è troppo tardi.Martedì 10. Oggi l’Antonietta Olivieri di Grosseto è venuta adAnghiari con un gruppo di paesane.Giovedì 12. Oggi ho visto Gastone che lavorava il suo campovicino alle Strosce.Lunedì 16. Oggi è nato Eddy Zineddu. La sua famiglia abita aTavernelle.*Oggi è nata anche Cecilia Gentile. La sua famiglia abita aCarlino vicino a Trafiume e sia la sua nonna che la sua bisnonnamaterna hanno svolto l’attività di parrucchiere per il Borgodella Croce.Giovedì 19. Oggi sono andato al Borgo e c’era una barca dinebbia.Venerdì 20. Oggi è nato Andon Selmani. La sua famiglia abitaper il Fosso.Domenica 22. Stamani ho visto diverse donne che uscivanodalla chiesa di Santo Stefano con i dolci in mano.Lunedì 23. Oggi con don Quinto siamo andati a Pieve Sovaraper alcune informazioni su quella antica chiesa.Domenica 29. Oggi è morta Milena Mondani in Lodovici.Abitava per la Bozia ed aveva 70 anni. La sua famiglia eraoriginaria del Palazzo del Pero e suo padre era l’orologiaio delFosso.

Mese di Settembre 2006Lunedì 4 . Oggi è morta Pia Guerrieri in Bilancetti. Aveva 82 annied abitava a Viaio.Mercoledì 6. Verso mezzogiorno ho sentito una sirena. Mi sache erano i pompieri perché dopo ho visto il fumo di unincendio sopra Pianettole.Sabato 9. Oggi è nata Valentina Ardenti. La sua famiglia abitaper la via del Carmine.Lunedì 11. Stamani volevo andare al mercato alla Pieve maBeppe non ci è voluto venire e allora, con la Santa, abbiamoraccolto le mele dell’orto.*Oggi è morta Giuseppina Pierantoni vedova Chiarini. Aveva85 anni ed abitava vicino ai Fabbri. La sua famiglia era originariadel Topo.Martedì 12. Oggi sono rientrate le scuole.Domenica 17. Oggi è nato Giacomo Maffucci. La sua famigliaabita per la via del Carmine.Lunedì 18. Oggi è nata Viola Mondani. La sua famiglia abitaall’Infrantoio.Venerdì 22. Stamani con Maurizio, il fabbro del Borgo dellaCroce, abbiamo montato la nuova banderuola sul campanile diSanto Stefano. Maurizio aveva fatto la banderuola e la Marilenal’aveva dipinta.Domenica 24. Oggi con la mia famiglia siamo andati alla festadi Lucignano.Martedì 26. Oggi è nata Stella Gabiccini. La sua famiglia abitaalla Motina.Mercoledì 27. Oggi ho visto passare il Primaveri che coltrattore portava l’uva al Borghetto. Una volta avrebbe adope-rato il carro e i buoi.Venerdì 29. Ho chiamato il Valbonetti Giovanni ma m’ha dettoche doveva andare da Gastone a scartocciare il granturco.Mentre passavo davanti alla Propositura ho visto la Tomokoin bicicletta che veniva giù a tutta randa dal Campo della fiera.

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L’italiano medio-Guida una macchina tedesca.-Va al pub inglese.-Beve una birra belga.-Compra mobili svedesi da Ikea.-Segue programmi americani su canali giapponesi.-Va in vacanza alle Maldive.-Mangia pere avocado delle Antille.

-Pesce del Mar Rosso.-Angurie della Spagna.-Fichi della Turchia.-Olive della Tunisia.

-Beve latte francese.-Caffè del Kenia

E poi preso dal nervoso si lamenta che in Italia le aziendechiudono e tutto va a rotoli.Bel tipo quest’italiano medio!!!

Piero Lega

Chiesa della Croce

Sabato 23 dicembre

alle ore 21

Recita di Nataledei bambini del catechismo

Siete tutti invitati

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Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari - 52031 ANGHIARI

Da venerdì 15 dicembre, alle ore 18, in Propositura

NOVENA DI NATALE

Domenica 10 dicembreFesta della Madonna di Loreto

Ore 18 S. Messa nella chiesa di Badiae Processione dei Quadri viventi