2011-5 Oratorio di Anghiari

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2011

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2011

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLIV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarinimonicaredentielisadelpianta.

l'editoriale di enzo papi

Dopo la GMG di Madrid

Concerto d’organoArmonia e pace infondenell’animo e nella mente

Respiri diversiritma all’unisononel rigoroso silenzio dell’ascolto

Rilassante terapiache rompe gli stati di tensioned’un frenetico mondo

Franca Ciucoli

In copertina:

Il Borgo della Croce è la strada più importante di Anghiari, e per vari motivi. Intanto la sua caratteristica lineare fino al Borgo fa rimanere a bocca aperta i turisti ma anche noi Anghiaresi, se solo ci soffermassimo un attimo a guardarla con attenzione, rimarremmo in quella strana posizione.

In cima a questa strada San Francesco si fermò per una breve sosta per poi proseguire per Assisi. Era il 1224. Nei secoli successivi proprio in cima a questa strada fu costruita la Chiesa della Croce, il cui titolo ha dato il nome alla zona, nome che persiste nonostante i vari cambiamenti operati inopinatamente: Via Garibaldi, Via Roma, Via Matteotti, per non citare che gli ultimi.

Ma anticamente questa strada si chiamava Ruga di San Martino in onore del santo che protesse Anghiari dall'assalto dei Pietramala. Siamo nel 1309. E qui ogni anno si rinnova la festa per il santo di Turone collegata anche con la bella tradizione della distribuizione del "pane di San Martino".

A tutto questo poi si aggiunge la degustazione dei bringoli, il piatto tipico di Anghiari, e così la Festa di San Martino è divenuta una di quelle feste che ci fanno apprezzare da molti paesi circonvicini e non perché fondata sulla tradizione.

Questa mattina il bel portale ligneo cinquecentesco della con-cattedrale di Sansepolcro fa tutto un altro effetto: una grande macchia gialla staziona, in attesa della messa delle 10, sul davanti, a strati, sullo stretto sagrato

e arrampicata sui gradoni che fanno da podio alla bella chiesa dalla facciata romanica; il giallo illumina il caldo marrone del legno antico con la sua brillante lucentezza. Sono le magliette della GMG di Madrid. Domenica mattina del 28 agosto: i giovani valtiberini, ben 47, di Anghiari, Sansepolcro, Pieve S. Stefano, Monterchi, sono appena rientrati dalla kermesse spagnola con il papa Benedetto XVI e si sono dati appuntamento presso la con-cattedrale dove riceveranno, davanti alla comunità, il fascicoletto con tutte le parole del papa per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù: l’intervento nello splendido scenario di Plaza de Cibeles, quello per la Via Crucis, quello per i seminaristi, i due discorsi, infine, del Santo Padre nella grande spianata della base aerea de los Cuatro Vientos. Il messaggio del papa è chiaro: “Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come il la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio”.

***

La Chiesa. Dall’alto del portale della cattedrale, sbalzati a tutto tondo, i volti di Pietro e Paolo, le colonne della Chiesa, appunto, sembrano osservare compiaciuti la scena dei giovani che, ora, defluiscono all’interno attraverso

la grande porta. La porta è Cristo! Non può esserci presentazione migliore per la comunità raccolta in preghiera: le magliette gialle non sono cancellate dalla penombra raccolta della Cattedrale. Il popolo osserva coloro che c’erano! Sul petto di ognuno il grande logo rosso di Madrid. Una Emme stilizzata formata da due ragazzi che si tengono per mano alla quale si aggiunge, nella catena , color arancio, un terzo ragazzo, pure lui stilizzato, che, con gli altri, forma una corona di vittoria: tant’è che il logo viene completato, sopra, da una piccola croce, proprio il segno della vittoria! Nel logo un compito: la corona è la vittoria di Cristo sul mondo; attraverso il segno di coloro che a Madrid c’erano. Comincia la missione, la presenza: in mezzo agli amici, per le strade dei nostri borghi tiberini, con gli adulti che ogni giorno si incontrano. I primi? Quelli della comunità, dei gruppi, dei movimenti. “Da questa amicizia con Cristo -ha detto il papa nell’omelia nella base dei Quattro Venti- nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri”.

***

Il parroco, prima di consegnare i libretti con gli interventi del papa, interventi da riprendere uno per uno, da far maturare dentro, così sintetizza l’annuncio di Benedetto XVI ai giovani: “Non vergognatevi di Cristo; lasciatevi sedurre da

Cristo”. E’ la precondizione. Non c’è vergogna per ciò che è mio. Non è cioè un discorso che rimane esterno ciò che si deve annunciare; ma ciò che è divenuto parte dell’essere. E questo non vale solo per i giovani, ma per tutti. Tant’è, ultimo segno di una domenica tanto diversa, che i libretti sono stati consegnati anche a coloro che a Madrid non c’erano, ma avevano desiderio di conoscere e di fortificare la propria fede.

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Le omelie di don Marcotenute nella chiesa di Santo Stefano ad Anghiari

I Sadducei

Questi Sadducei sono strani eh. Questa povera donna che aveva avuto sette mariti.

Portava male, anche questa donna. Dopo il secondo e il terzo dovevano stare attenti perché non era proprio fortunata.

Prima di capire la cosa che ci vuole dire Gesù vediamo, prima di tutto, chi erano i Sadducei.

I Sadducei erano un’élite del popolo ebraico, nascono da un sacerdote, Sadoq, che al tempo dei Giudici aveva fatto questa élite di credenti, i Sadducei, che però applicavano a Dio i comportamenti umani. Applicavano a Dio quello che era il loro pensiero.

Secondo loro la resurrezione non poteva esistere e gli fanno questo tranello chiedendo a Gesù di chi sarà moglie nella vita futura questa dona che sposa sette fratelli.

E Gesù gli dice: «Guardate voi non potete applicare il vostro giudizio umano al comportamento di Dio. Dio agisce in una maniera totalmente diversa da quello che è il vostro pensiero, e la realtà eterna cancellerà tutte le cose che adesso crediamo come giuste.»

Infatti non ci sarà né moglie né marito, non ci sarà più né schiavo né libero. Non ci saranno più tutte quelle categorie umane che oggi ci fanno ragionare.

Insomma Dio è totalmente altro. E li mette in crisi questi Sadducei e mette in crisi anche noi. Perché noi delle volte vogliamo applicare a Dio i nostri pensieri, secondo quello che crediamo giusto noi.

Vi siete mai scoperti a ragionare così: «Dio dovrebbe avere questo comportamento...; Dio dovrebbe cancellare quello perché...»

Ma Dio è totalmente altro, è totalmente altro e il suo giudizio supera il nostro modo di pensare e introduce anche il discorso della resurrezione. Dice, guardate, non solo Dio agisce in una maniera diversa, ma dopo la morte ci sarà una pienezza di vita che è per tutti, ovverossia la resurrezione dei corpi. E allora noi, ora che siamo proprio nel mese dei defunti, novembre, siamo andati a curare le nostre tombe con dei lumini, con dei fiori, eccetera. Ma quando siamo lì dobbiamo pensare alla resurrezione. Cioè la nostra patria, il nostro essere vero si completerà con la resurrezione partecipando alla gloria di Dio. E tutti siamo chiamati a partecipare a questa gloria di Dio nel regno dei cieli.

E oggi non si parla più di paradiso, questa parola che sembra vecchia, sorpassata: paradiso, paradiso!

Però noi siamo fatti, se ci affidiamo al Signore, per essere cittadini del paradiso.

E la nostra casa, la vostra casa, non è quella che avete adesso, che quella prima o poi crollerà, i mobili tarleranno, le cose belle che avete finiranno, quella che

non passa è la casa di Dio, è il paradiso dove siamo tutti indirizzati.

E noi siamo chiamati a diventare citta-dini del cielo, c o m p a g n i della gloria di Dio.

Noi, salvati dalla resurrezione di Cristo, troviamo il nostro compiersi e la nostra pienezza nel regno dei cieli.

***E allora quando si va a trovare le tombe dei nostri

cari defunti ci si deve rendere conto che quella non è la casa definitiva, nostra e loro, non è l’ultima realtà, ma la realtà vera, come ci dice Cristo, è che i morti risorgono e che parteciperanno alla sua gloria.

Come ci si arriva alla resurrezione, chi è che si salva? Lo dice la prima lettura. Anche qui sette fratelli che non vogliono mangiare carne di maiale, la carne di maiale era proibita.

I sette fratelli, di fronte ai dominatori Assiri, rifiutano di mangiare la carne di maiale e piuttosto muoiono e vengono torturati. Muoiono tutti perché si rifiutavano di mangiare la carne di maiale. E questo perché non mangiare la carne di maiale rappresentava l’adesione a Cristo. Non mangiare quella carne di maiale significava non rinnegare Cristo nella loro vita.

Allora ci viene detto: Nella nostra vita siamo capaci a tenere presente Dio come valore più grande di tutto il resto o siamo pronti a rinnegarlo ad ogni occasione che ci viene offerta?

Siamo capaci insomma a far sì che il nostro cuore si attacchi a Dio in una maniera vera, senza tentennamenti, giocandoci anche la nostra stessa vita come fecero questi sette fratelli ebrei, che non tanto per non mangiare la carne di maiale, ma per non rinnegare Dio si fecero uccidere?

Li fecero torturare e uccidere.E allora a noi ci viene detto che la vita eterna si

conquista così: non rinnegando quel Dio che ti ama, quel Dio che ti vuole bene, quel Dio che ti vuole abbracciare.

Stiamo attenti insomma, stiamo all’erta.I cristiani devono sapere scegliere Dio nella

concretezza della vita, in tante scelte concrete che la vita ci offre. Sta a noi dire che cosa ci sta a cuore.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Ottobre 2011 Mese di Novembre 2011

1° ottobre sabato - Santa Teresa del Bambin Gesù. Vergine e Dottore della Chiesa (1873-1897).2 ottobre domenica - Domenica XXVII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.4 ottobre martedì - San Francesco di Assisi patrono d’Italia (1182-1226). Dopo una gioventù spensierata sposò la povertà per seguire nel miglior modo possibile l’esempio di Cristo, predicando a tutti l’amore di Dio. La S. Messa delle ore 18 verrà celebrata nella chiesa della Croce.Primo martedì del mese. Per questa volta nella chiesa della Croce, alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.6 ottobre giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.7 ottobre venerdì - Beata Vergine Maria del Rosario: questa celebrazione fu istituita da San Pio V papa, nell’anniversario della battaglia di Lepanto vinta dai cristiani ed attribuita all’aiuto della Santa Madre di Dio invocata con la recita del Santo Rosario (1571). Primo Venerdì del mese: nella Pieve di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, S. Messa con adorazione.9 ottobre domenica - Domenica XXVIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.15 ottobre sabato - Santa Tersa d’Avila Vergine e Dottore della Chiesa (1515-1582). La santa ha avuto rivelazioni mistiche e scrisse libri di profonda dottrina.16 ottobre domenica - Domenica XXIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. Sant’Ignazio di Antiochia vescovo e martire.18 ottobre martedì - San Luca evangelista: nato da famiglia pagana, si convertì alla fede e fu compagno dell’apostolo Paolo scrivendo il vangelo secondo la predicazione di lui. Negli Atti degli Apostoli ci ha tramandato gli inizi della vita della Chiesa. Studioso di medicina ed appassionato dell’ellenismo, ha tracciato nel suo Vangelo importanti ritratti di Maria insistendo inoltre sull’infanzia di Gesù.23 ottobre domenica - Domenica XXX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.28 ottobre venerdì - Santi Simone e Giuda apostoli: Simone, undicesimo nell’elenco degli apostoli, era soprannominato lo zelota. Giuda era anche chiamato Taddeo.30 ottobre domenica - Domenica XXXI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

1° novembre martedì - Tutti i Santi. Sante Messe secondo l’orario festivo. Celebrazione a San Lorenzo alle ore 14,30, a Galbino e ad Anghiari alle ore 15,30.2 novembre mercoledì - Commemorazione di tutti i defunti: alle ore 6,30 ritrovo nella chiesa di Santo Stefano per recarci in preghiera al cimitero di Anghiari dove alle ore 7 verrà celebrata la S. Messa.4 novembre venerdì - San Carlo Borromeo. Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, S. Messa con adorazione.6 novembre domenica - Domenica XXXII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.10 novembre giovedì - San Leone Magno papa e dottore della Chiesa: nato in Toscana, sembra a San Leo di Anghiari, fu il primo papa a meritarsi l’appellativo di “grande (Magno). Celebre nella storia resta l’incontro con Attila capo degli Unni in seguito al quale il barbaro lasciò l’Italia.11 novembre venerdì - San Martino di Tours vescovo. Nacque verso il 316. Figlio di un tribuno romano al confine orientale dell’impero, ricevette il battesimo per cui abbandonato il servizio militare fondò un monastero presso Ligugé in Francia. Fu ordinato sacerdote e vescovo di Tours. Morì nel 397. Patrono dei navigatori e dei vignaioli.12 novembre sabato - Alle ore 18 S. Messa nella chiesetta della Maddalena nel Borgo della Croce a cui farà seguito la distribuzione del pane.13 novembre domenica - Domenica XXXIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.20 novembre domenica - CRISTO RE. Sante Messe secondo l’orario festivo.22 novembre martedì - Santa Cecilia, Patrona della musica.

Conclusione dell’anno liturgicoInizio del nuovo anno con il Tempo di Avvento

27 novembre domenica – Domenica I° di Avvento. Festa della Misericordia. Santa Messa delle ore 9,30 in Badia, delle ore 11 in Propositura e delle ore 18 nella chiesa della Croce.30 novembre mercoledì - Sant’Andrea apostolo. Titolare della chiesa di Galbino. Andrea nato a Betsaida fu prima discepolo di Giovanni Battista poi di Gesù a cui condusse anche il fratello Pietro. Secondo tradizione predicò in diverse regioni e fu crocifisso in Acaia.

Domenica 9 ottobre (seconda domenica del mese) è la festa della Madonna del Rosario nella chiesa di Galbino.

Nel pomeriggio ci sarà la S. Messa e la Processione fino al Colle.

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE “ -SAN LEO (sospesa per lavori) “ -TUBBIANOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE DI MICCIANO “ -PIEVE SOVARA “ -TAVERNELLEOre 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16 (ore 17 estivo) TavernelleOre 16,00 (ore 18 estivo) Arcipretura Monterchi “ Catigliano (ogni 15 giorni)Ore 17,00 Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 Propositura Anghiari

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

Parocchia di Micciano

A seguito della nuova nomina di don Gianni Zanchi come parroco in città ad Arezzo, la parrocchia di Micciano avrà un nuovo parroco.

Venerdì 7 ottobrealle ore 20,30

S. Messa a Miccianocelebrata dall’Arcivescovo

Riccardo Fontanae presentazione del nuovo

parroco:Padre Carlos Blanco

legionario di Cristo

4 ottobreSan Francesco d’Assisi

Patrono d’Italia

S. Messa alle ore 18nella chiesa della Croce

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Piazza BaldaccioEchi e voci del passato

Pensando… e fantasticando…

Alba chiara alla Badia.Aloni di vapori bianchistrisciano sopra la campagna.Da un antico pertugiom’affaccio su porta S. Angelo.I tetti ancora addormentatispandono riflessi di luce.Sauri d’armi bardatie di pennacchigaloppano sulla “piana”,poi come ombrati fantasmiveloci fuggono via.

Dal diario di Lorenzo TaglieschiXXI luglio 1630

“Hoggi andando il caporale con i Birri alla paga al Borgo s’incontrarono in Andrea di Nicoluccio habitante al Cantone, che andava alle macine ad infrangere il guado, il quale vedendo i birri, si mise in fuga, per il che essi gli lanciarono dietro un cane corso, il quale lo prese per gli orecchi, per le guancie, mordendolo e guastandolo tutto di maniera che se li vedeva le budella e così mal concio fu condotto in Anghiari credendo ogni uno dovessi morire subito; ma per buona nuova egli guarì e li birri, per tanta insolenza, non furono manco ripresi dal Vicario, né da nessuno et a tal termine sono ridotti i contadini, che senza causa sono mangiati dai cani e bisogna sopportare”…

25/08/2011 f.t.

Quiz

Dal meccanico incontro Massimo Meozzi che mi chiede chi è l'autore dei quiz dell'Oratorio. Dopo che gliel'ho detto mi fa: «Penso di avere risolto il quiz della volta scorsa!»

«Ancora non ho letto la risposta, vai!»E allora mi racconta che in gruppo ai Giardini del Vicario

si sono cimentati nell'impresa. La soluzione si ha dividendo le pillole a metà. Ne prendo una metà di ognuna e così siamo sicuri di avere una pillola del flacone A e mezza del flacone B. Basta che prenda una ulteriore pillola del flacone B la smezzi e ne prenda una metà ottenendo così la terapia corretta. Il giorno dopo utilizzerò le rimanenti mezze pasticche.

«Mi sembra che vada bene! Andrò a vedere.»Sono andato a vedere e infatti la risposta è quella giusta

anche se l'autrice l'ha fatta più semplice.

Se volete contattare l’autrice per chiarimenti o per comu-nicare la vostra soluzione, poi potremo farci una specie di classifica, contattatela qui:

[email protected]

Auguri doppi SaraIl giorno 6 luglio 2011, presso l'Università degli Studi di Pe-rugia, Facoltà di Giurisprudenza, si è laureata Sara Coleschi discutendo una tesi dal titolo: “La violenza sessuale come crimine di diritto internazionale.” Ha ottenuto la bella vota-zione di 100/110.Relatore è stato il professor avvocato Marco Angelini.Ma gli auguri sono doppi perché nel frattempo Sara ha avuto la gioia di far nascere Gabriele, un bimbo che adesso ha quasi un anno, e che ha reso più faticosi gli studi ma ancor più bella la festa.E allora tutti gli auguri dei familiari, degli amici e della Re-dazione vanno a Sara e al piccolo Gabriele che abitano per la Via del Carmine.

Auguri a EdoardoDomenica 28 agosto, nella chiesina di Pianezze

(Monterchi), ha ricevuto il Santo Battesimo il piccolo Edoardo, figlio di Simone Peluzzi e di Sara Gigli. Dopo la cerimonia religiosa, Edoardo è stato festeggiato dai genitori e dai nonni (Pelo, Donna Beppa, Corrado, Sonia), insieme a parenti e amici.

I familiari ringraziano con affetto tutti gli intervenuti, che con la loro gradita presenza hanno reso la festa più bella e gioiosa. Nonna Beppa, anche a nome degli altri nonni e bisnonni, ha dedicato al suo primo nipotino questa poesia:

NONNI!!!

Quando ancora nel mondo tu non c'erieri già sogno nei nostri pensieri...E un bel giorno di tarda primaverala speranza si è fatta gioia vera:sei nato, come un dono del Signore,che con la vita ci esprime il suo amore.Quell’emozione non trova parole,non ne ha bisogno, o forse non ne vuole...è un battito che il cuore non contiene,una gioia che stringi a mani piene!E così siamo nonni... e non c’è nullapiù bello di te, bimbo nella culla!Nonni: forse due volte genitori,diversi i ruoli, diversi gli amori.Ma un figlio che ti dona un nipotinolo senti ancor più caro, più vicino.Nonni: ruolo da grandi, da maturima, stranamente, da oggi più sicurimotivati alla vita, che è un incantoper coccolarti e rimanerti accanto.Ora la tua famiglia è più completa,la stringe un filo dorato di seta;la mamma e il babbo vivono di te,ti danno tutto l’amore che c’è.Perché tu sei la gioia e l’armonia,il calore, il sorriso, la poesia...l’universo si specchia nel tuo sguardo,nipote caro, piccolo Edoardo!

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

La vignetta di Scacciapensieri:I divieti sono divieti!

Luca si è laureatoIl giorno 29 aprile 2011 si è laureato

in Architettura, presso l'Università degli Studi di Firenze, Luca Bragagni con 110 e lode. Ha discusso una tesi dal titolo: Progetto di un plesso scolastico a Mon-tespertoli (FI).

Relatore è stato il professor Giuseppe Ridolfi.

Familiari ed amici hanno fatto festa a Luca per questo ottimo risultato e an-che noi della Redazione non ci tiriamo indietro.

Anche il nonno Angiolino, ne sono sicuro, anche se non presente fra di noi, farà festa da “lassù” per questo lieto evento.

Auguri a Silvia

Il giorno 14 luglio scorso presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Agraria, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Silvia Franchini si è laureata con la bella votazione di 108/110.

Ha discusso una tesi dal titolo: “Integrazione alimentare con fonti di acidi grassi insaturi e caratteristiche nutrizionali del latte e dei suoi derivati”. Relatore è stato il professor Mariano Pauselli

Silvia abita alla Banca lungo l’antica strada che prosegue per Galbinaccio per poi incrociare la strada di crinale e ridiscendere verso il Poggiolo e Micciano. Su questo incrocio, detto allora Combarbio, nel 1536 la Madonna apparve ad una pastorella.

Tanti auguri Silvia per questo traguardo che hai raggiunto, te lo dicono familiari ed amici e noi della Redazione.

Auguri Chiara

Il giorno 19 luglio 2011, presso l'Università degli Studi di Perugia, Laurea Specialistica in Matematica, si è laureata Chiara Giovagnini discu-tendo la tesi dal titolo: “Elaborazione di immagini digitali: Restauro di documenti.”

Ha ottenuto l'ottima votazione di 110 e lode. Relatori sono stati il professor Ivan Gerace e la dottoressa Francesca Martinelli. Correlatore la professoressa Roberta Filippucci.

A Chiara, che abita poco dopo il Ponte dei Sospiri, vanno con gioia gli auguri e le felicitazioni di familiari, parenti e amici. Anche gli auguri della Redazione non vogliono mancare.

Ti aspettavamo

Benvenuta Irene Margherita, pic-colo fiorellino caro. Oltre a genitori e nonni ti accolgono con gioia zii e cugini, ma quello più emozionante ed anche un po' preoccupato, è il tuo fratello Vittorio, essendo più grande avrà anche lui il compito di seguirti nella tua adolescenza.

Io credo che lo farà volentieri e sono certa che vi vorrete sempre bene.

Non avendo io su di te ruoli im-portanti ti dedicherò delle ninne nanne perché tu cresca tranquilla e serena.

Infiniti Auguri. Dio vi protegga.Con tanto affetto le tue bis...nonne

Senesi Maria e Teresa.2 agosto 2011

CelestePiomboni Celeste, ma da tutti

chiamata Celestina, il 29 luglio scorso ha compiuto ben 90 anni. E ancora gestisce con autorità la sua casa. È nata a Campogianni, quarta di cinque figli, cura di Ca-senovole nella cui chiesa, dedicata a S. Maria, si è sposata il 21 aprile del 1946 con Pietro Camaiti rima-nendo vedova dal 1986. Il parroco a quel tempo era don Pietro Ferrini del Valdarno.

Dopo il matrimonio è venuta ad abitare a Tavernelle nella casa chiamata la Scuola, vicino al podere dell'Aia.

Non sono mancati i festeggiamenti per questa lieta ri-correnza anzi sono stati la prosecuzione di quelli di pochi giorni prima quando la Celestina è diventata bisnonna di Matteo Petruccioli nato sei giorni prima (in cronachetta altre informazioni).

E quindi auguri da familiari nipoti e bisnipoti alla nonna Celeste e da quassù anche quelli della Redazione e degli Anghiaresi.

Enclavedi Clèto

Dopo le ferie estive dovevo andare al Borgo e parto. Giunto a Zinepro, anzi un po' prima, vedo il cartello di località con la scritta SANSEPOLCRO. “O questo ora!, vedarè che hano arcavèto 'l cartello a Santa Fiora!”

Invece il cartello a Santa Fiora, prima della rotonda abbellita con il carro agri-colo, era al suo posto anche se sempre affiancato, non si sa mai, da quello di Sansepolcro. In pratica ora la frazione di Santa Fiora è diventata un'enclave del Borgo.

Rotondedi Emmedipì

Giorni addietro sono andato verso l'Afra e ho visto che la famigerata ro-tonda dopo il Ristorante La Balestra è stata normalizzata anche se rimangono alcuni punti di incertezza che dovranno essere risolti.

Ora ci rimane la rotonda delle Corriere, che non segue la logica e la segnaletica delle rotonde, e poi dopo siamo al posto.

Offerte parrocchiali

Fastacchini Giuseppe da Roma manda la sua offerta di euro 30 per opere di bene.

In memoria di Laura Alberti i suoi familiari hanno fatto pervenire la somma di euro 166 per le opere parrocchiali

La parrocchia vi ringrazia per il vostro gesto.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Assunta a Micciano d’AnghiariSeconda parte

Parcheggiata la macchina sul vasto sagrato, attraverso un grande portale, che immette nella bussola lignea, entro nella storica Pieve di Micciano accolto gentilmente

dal pievano don Giovanni Zanchi, che subito mi fa notare che la suddetta bussola proviene dalla chiesa della Croce di Anghiari, trasferita qui da don Fabio Bartolomei, mentre il portale sulla facciata fu ampliato da don Giuliano Giglioni.

Il sacro edificio si presenta ad un’unica navata, a croce latina, la cui superficie, compreso lo spazio del presbiterio, risulta di circa 250 mq., il pavimento in cotto ottocentesco è formato da mattoncini quadrati. Il soffitto nuovo a due capriate in legno di castagno è stato ricostruito nel 1987, al tempo del pievano don Bruno Cortelazzi, con il contributo dello Stato e dei parrocchiani. A destra e a sinistra dell’ingresso si notano due cinquecentesche pile per l’acqua santa, in pietra e a forma di conchiglia, presso quella di sinistra c’è una piccola lapide che ricorda i restauri del 1959 e vi è inoltre collocato, in un’ampia nicchia scavata nel muro, il cinquecentesco Fonte battesimale in pietra a forma esagonale, adornato di rose scolpite e ricoperto da una piramide coeva di legno intarsiato. Vicino al Fonte battesimale vi è, incassato nella parete, un tabernacolo di pietra, pure esso del XVI secolo, contenente gli Oli sacri. Nelle pareti laterali sono appese moderne stazioni della Via Crucis in gesso, riportate su quadri di legno. Lo spazio della chiesa è in gran parte occupato da una trentina di nuove e comode banche per i fedeli. Il sacro edificio riceve la luce da sei finestre in forma di semicerchio, di cui quattro illuminano la navata e due il transetto, mentre l’abside è illuminato da un’antica monofora.

Nell’ampio transetto caratterizzato da un alto soffitto a volta a crociera, notiamo i due altari laterali in pietra. Quello di sinistra è spoglio di tovaglie e nella parete retrostante e laterali sono state collocate espressioni di arte contemporanea in forma di mosaico su cemento, raffiguranti la Vergine Assunta fra quattro angeli festanti. Al lato sinistro di chi guarda l’altare vi è una Pietà pure moderna dell’artista Venturino Venturi, offerta dal noto benefattore senatore Giuseppe Bartolomei in memoria di Vinicia Bartolomei Giorni (1925-1989). Un’altra lapide ricorda il sacerdote Francesco Bartolomei, pievano di Micciano dal 1922 al 1942. Alla destra vi è un confessionale in legno e nei pressi ammiriamo una croce astile moderna sulla quale vi è un piccolo Crocifisso in bronzo del secolo XVI le cui dimensioni sono circa 12 x 18 cm. Il corpo è ben fatto, le mani sono inchiodate più alte della testa che è reclinata sull’omero destro e il perizoma annodato sul fianco destro. Presso la balaustra è stato collocato l’antico pulpito in legno di noce e di abete, scolpito direttamente dal pievano Zanobi Azzani verso la fine del

XIX secolo. Sull’altare collocato nella parte destra del transetto

ammiriamo una tela rappresentante la Madonna con Bambino con in basso ai lati i Ss. Pietro e Girolamo, probabile copia di un buon pittore della scuola umbra del primo quarto del XVI secolo ispirato al Signorelli. Il tabernacolo in legno a finissimo intaglio è stato fatto nel 1700, sullo stile

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Le nostre chiese...

cinquecentesco, da Donato Mori, aretino. Presso quest’altare vi è conservata attualmente l’Eucarestia e pertanto è sede dell’antica Compagnia del SS.mo Sacramento di Micciano. Su una lapide leggiamo: “22 marzo 1921. Il popolo di Micciano / ricorda il grande benemerito / della Compagnia del SS. Sacramento / Giuseppe Bartolomei / passato alla vita gloriosa dei giusti / il 18 marzo 1920”. In alto è stata collocata una vetrata in cui è raffigurata l’Annunciazione commissionata dalla famiglia Bartolomei di Campalla.

Ad un livello superiore di un gradino rispetto al pavimento della chiesa c’è una bella balaustra di pietra della fine del XVIII che separa il presbiterio dal resto del sacro edificio. In alto sulla parete sinistra è appesa una tela seicentesca rappresentante la Pentecoste: lo Spirito Santo scende nel Cenacolo sulla Vergine circondata dagli apostoli, mentre sulla parete destra abbiamo una tela ottocentesca raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Francesco e Domenico. Sull’altar maggiore di pietra, situato al centro del presbiterio, riposa un tabernacolo pure di pietra con tre gradini laterali per sostenere i candelieri. Dietro al tabernacolo c’è una tavola molto bella, sulla quale è dipinta la Madonna Assunta tra angeli musicanti, risalente alla fine del XVI secolo e proveniente dalla chiesa basilica di Sigliano. L’ancona è coeva e in alto nella lunetta è raffigurato il Signore benedicente con in mano un libro sul quale sono disegnate l’Alfa e l’Omega. Sotto la mensa dell’altare c’è una lapide del 1798 con la seguente scritta:

AD PERPETVAM REI MEMORIAMVETVSTISSIMVM HOC TEMPLVM

A COMITIBVS MONTIS DOLEIEREMITIS CAMALDVLENSIVM DONATVM

EX ANTIQVO SQVALLOREIN ELEGANTIORI FORMA RESTITVIT

BENEDICTVS DE BENEDICTIS PLEBANVSANNO MDCCIIC

Le due porte sulla parete sinistra del presbiterio introducono rispettivamente la prima in un ripostiglio dove, aderente alla parete, si trova il dossale di un antico altare di pietra risalente ai secoli passati e la seconda nell’archivio parrocchiale riordinato dall’attuale pievano. Quella sulla parete destra porta alla vecchia sacrestia, trasformata attualmente in cappella feriale, che a sua volta si trova ubicata sotto la torre campanaria e corrispondente ad una delle tre absidi scomparse del secolo XIII. Sulla volta appaiono frammenti di un affresco di un Cristo in gloria e lateralmente due bei volti di una Santa (Agata?...) e di un Vescovo. Sotto questo pavimento, a circa un metro e mezzo di profondità, è nascosto in parte l’antico pavimento della pieve paleocristiana, risalente all’VIII secolo. I numerosi antichi reperti appesi alle pareti meriterebbero un particolare elenco e commento che lasciamo ad esperti

archeologi. Concludiamo con la

descrizione dello splendido campanile, che si presenta a torre, costruito in pietra a filaretti e ricoperto di tettoia a piramide depressa con cornice sporgente sostenuta da mensolette. Sotto le mensole ricorre sui quattro lati la seguente iscrizione scolpita a grandi lettere: “D. BERNARDUS M A I M O N U S ANGLARIENSIS HUIUS SACELLI RECTOR A.D. MCCCCC POSVIT DEO ET DIVAE VIRGINI MARIAE”

Questo bel campanile sostituisce quello medievale che era situato alla sinistra della Pieve, fu fatto costruire, come da suddetta lapide, dal pievano don Bernardo “de Mammonibus” esattamente nel 1500. Un tempo c’era una piccola campana sulla quale, a caratteri gotici, erano incise le seguenti parole: “MENTEM SANCTAM ETC. NERIVS ME FECIT MCCCXLVIII (1348)”. La campana risultava rotta già agli inizi dello scorso secolo e non sappiamo dove sia andata a finire. Attualmente esistono quattro campane elettrificate che effondono un melodioso suono per tutta la valle circostante. Nella prossima puntata parleremo delle visite pastorali e dei più celebri pievani di Micciano.

Nell’altra pagina: In alto la Madonna Assunta, collocata sopra l’altra maggiore. Sotto veduta della navata.In questa pagina: In alto a sinistra tela raffigurante La Madonna in trono con i santi Pietro e Girolamo; a destra la Madonna del Rosario. Quindi il cinquecentesco battistero e, qui sopra, la Cappella feriale collocata sotto il campanile.

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Anghiari: piccole storieScritte a quattro mani da Cesare e Ivano

con i disegni di Monica RedentiIl Propostone e il fagiolo

Era la festa del Carmine e il Propostone [don Ernesto Severi N.d.R] aveva esortato i parrocchiani che andavano con lui a piedi, a fare una ulteriore penitenza mettendo un fagiolo nella scarpa destra. Così fecero, ma a metà strada tutti zoppicavano e si lamentavano e il Propostone diceva: «Su via che io non sento niente, coraggio! Un fagiolo solo non ha mai ucciso nessuno!»

Le lamentele non cessavano e le esortazioni continuavano: «Suvvia, io non sento niente, coraggio, siamo quasi arrivati, etc.»

E come Dio volle arrivarono finalmente al Santuario della Madonna del Carmine.

Tutti, a guisa di moschea, si cavarono le scarpe e si libe-rarono del fagiolo. Ad un tratto si sente la voce della Maria che dice: «...ma, signor Proposto, il suo fagiolo è tutto sfatto... è... è cotto!»

E il Propostone: «Io non ho specificato alla Beppa come doveva essere il fagiolo, si vede che lei ha pensato di non farmi soffrire troppo!»

90 annie non li dimostra

La Speranza è nata il 7 giugno 1921 a Fighille, un gruppetto di case dopo Savorgnano. Da qui, a vent’anni, si è sposata con Paolo Maggini muratore, ed è venuta ad abitare al Ponte alla Piera t r a s c o r r e n d o sessant’anni di vita insieme a lui; purtroppo sono ormai nove anni che la Speranza è rimasta vedova.

In occasione dei suoi novant’anni allora festa speciale al mare con tanto di pulman organizzato dalla nipote di Caprese per una cinquantina di persone. Figlioli, parenti, familiari ed amici hanno tracorso quindi questa giornata a Rivazzurra nel luogo dove per trenta anni la Speranza si recava con Paolo e tutta la famiglia per trascorrere un po’ di ferie. Alla Speranza infatti piace molto il mare e questa è stata una bellissima occasione per ritornare in quei luoghi.

Alla Speranza tantissimi auguri dai familiari e dalle tante persone che apprezzano ed hanno apprezzato la sua dedizione alla famiglia e alla vita della Comunità del Ponte e anche la Redazione ci tiene a unirsi a questi auguri.

Nella foto la Speranza, Paolo e le loro tre figlie.

A pag. 20 l’articolo delle nostre corrispondenti dalla GMG di Madrid; qui mettiamo due delle belle foto realizzate in occa-sione di questo importante avvenimento che ha coinvolto anche un gruppo di giovani Anghiaresi.

Dall'Annuario Toscano del 1909Fiere rinomate ad Anghiari: 4 maggio, 30 giugno, 29 agosto, 11 novembre, con tutti i primi mercoledì di ogni mese. Mercati tutti i mercoledì dell’anno.

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Dal Tonale

Anche quest’anno i ragazzi delle superiori, cioè noi, hanno provato l’esperienza del campeggio.Un nuovo ed allargato gruppo è partito il nove giugno verso una stupenda località quale Passo del

Tonale, in Trentino.Grazie allo stupendo paesaggio montano si è creata un’atmosfera di allegria che ci ha accompagnati

anche nei momenti più duri, come la famosa camminata fino a 3600 metri.Grazie a queste camminate e anche grazie ai molti giochi proposti siamo stati capaci di metterci “in

gioco”.L’esempio più visibile è il torneo di calcetto vinto per l’ennesima volta da noi anghiaresi!!!Molto importanti sono stati anche le numerose riunioni dove ognuno di noi ha espresso le proprie

sensazioni ed ha discusso vari argomenti.Infine vorremmo ringraziare tutti coloro che ci hanno guidato in questa fantastica esperienza con la

speranza che possa esserci di aiuto e con l’augurio che ciò si ripeta anche il prossimo anno!

Michele e Nicola

L’angolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

3° quesitoGli interruttori

Devo fare dei controlli sull’impianto elettrico della mia vecchia casa di Tavernelle, dove sono ancora solo lampadine a incandescenza. Fuori da una stanza chiusa ci sono tre interruttori, uno dei quali comanda la lampadina che si trova all’interno della stanza; i tre interruttori sono tutti in posizione “spento”.

Rimanendo fuori dalla stanza e senza la possibilità di sapere cosa accade all’interno, posso azionare gli interruttori a piacimento; per una volta, e solo una, posso entrare nella stanza e fare le verifiche desiderate di ogni tipo.

Dopo di ciò, bisognerà uscire dalla stanza ed indicare, con sicurezza, quale dei tre interruttori comanda la lampadina. Come posso fare?

Soluzione del numero scorso

Nella mano si ha una pillola del flacone A e due del flacone B. Se ne mettiamo un’altra del flacone A ne abbiamo 4 di cui sicuramente due del flacone A e due del flacone B; dopodiché ne prendiamo mezza di tutte e quattro ed otteniamo il risultato richiesto.

Nelle foto:

A sinistra alcuni ragazzi durante il grande giocone.

A destra in alto la camminata verso la cima del ghiacciano Presena. In basso il gruppo dei ragazzi anghiaresi che hanno raggiunto la cima del ghiacciaio.

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Lo ha percorso Rossana Giorni nell’estate appena trascorsaIl Cammino di Santiago

Oltre 800 km percorsi a piedi dalla Francia alla Galizia, l’estrema regione ad ovest della Spagna, passando attraverso la Navarra e la Castilla, tra boschi, colline,

pianure e monti: così, in modo semplice, potrei descrivere il mio “Camino” limitandomi ad osservazioni di tipo naturalistico o geografico. E di certo il Cammino di Santiago è un viaggio meraviglioso attraverso una natura dalla bellezza dirompente, in luoghi che pensavo esistessero solo nella mia fantasia o nei libri di avventure, posti che ti riempiono gli occhi e il cuore di un amore totalizzante che si può assaporare dolcemente grazie alla lentezza del camminare, la lentezza che dà la dimensione anche di un tempo speciale.

Ma per me il Cammino di Santiago è sempre stato qualcosa di più perché da anni era un sogno da realizzare, era quel “Campo di Stelle” (“Compostela”) che volevo raggiungere. Così, armata di coraggio e buona volontà, sono partita da sola da Anghiari, ma presto ho scoperto che sola davvero non sarei mai stata né mi sono mai sentita perché nel Cammino una presenza amica c’è sempre: a volte sono le frecce gialle e le conchiglie che indicano la direzione a darti sicurezza e farti compagnia o le scritte “Animo!” che, disseminate dappertutto, incitano ad andare avanti e danno forza; è la vista di un fiume o di un campo dorato a farti dimenticare il dolore per la tendinite o i 9 kg dello zaino che pesano sulle spalle, è il sorriso di un pellegrino che, passando di fianco ti dice “Hola! Buen Camino!” a rendere più piacevole la marcia e addolcire la giornata, a ricordarti che c’è un mondo buono davvero e che ne sei parte.

Proseguendo a tappe di circa 25 km, ho attraversato, all’inizio, un valico sui Pirenei arrivando a Roncisvalle, poi ho proseguito per villaggi, altipiani, valli e campagne, ho visto e visitato città bellissime e piene di vita come Pamplona o Léon, ho ammirato i tesori dell’arte e della tradizione spagnola, ho dormito negli ostelli municipali di piccoli paesi come Villafranca o Ribadiso, ho goduto della solitudine e della pace di posti incantati come San Bol nella Meseta e del O Cebreiro che spicca tra i monti.

E in tutto questo meraviglioso percorso fatto con fatica ma anche con estremo piacere, a parte le poche cose nel mio zaino, non avevo altro se non il mio bagaglio umano da portare lungo una strada e da condividere con altre umanità vere e profonde: così ho trovato la ricchezza più grande nelle piccole cose, come la contentezza di ritrovare gli amici pellegrini alla fine di una giornata e la tristezza nel separarmi da loro. Ho imparato cosa significa essere grata fino alle lacrime “solo” per aver visto un tramonto, ho provato la gioia più grande della mia vita per essere arrivata a Santiago perché, ora lo so, per essere felici basta una meta, basta guardare avanti insieme con il sorriso, bastano la volontà e il coraggio di farlo, basta un’intenzione che diventa la tua preghiera costante, basta affidarsi ad un Amore più grande, è sufficiente vedere con l’anima quella strada di fronte a te che ti conduce, di sicuro, a quel Campo di Stelle che infine scopri di avere dentro al cuore.

Quel mio sogno ora è diventato la mia realtà.Rossana Giorni

Foto: Qui a sinistra e poi in senso orario.

* Il Cammino nell’altipiano della Meseta, in Castilla. In marcia tra le tappe di San Bol e Itero della Vega, proseguendo verso ovest tra le città di Burgos e Léon. Per chilometri interminabili si è immersi nell’oro dei campi di grano tagliato, e nel blu intenso del cielo.

* Alto del O Cebreiro, una delle tappe più belle e suggestive del Cammino. Qui in un momento di beata solitudine e riposo di fronte ai monti della Galizia, splendida e misteriosa regione dalle antiche origini celtiche.

* Tratto del Cammino dopo Carrion de los Condes. Le scritte che si trovano strada facendo sono di aiuto e conforto ai pellegrini e insegnano anche molto della bellissima lingua spagnola e del carattere di questo popolo meraviglioso, sempre così accogliente e rispettoso verso i pellegrini.

* Arrivo a Santiago de Compostela il 19 Agosto: io e il mio zaino con altri pellegrini di fronte alla bellissima e maestosa Cattedrale gotica dedicata al Santo, nella Plaza de Obradoiro.In questa piazza si incontrano vecchi e nuovi amici, si alterna la gioia alla tristezza, si vive intensamente la soddisfazione di esserci.

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La Misericordia di Anghiari ringrazia la Fondazione “Marco Gennaioli”È ARRIVATO UN CONTRIBUTO DI 15.000 EURO

La Confraternita di Misericordia di Anghiari ha ricevuto nei giorni scorsi un bonifico di 15.000 euro da parte della “Fondazione Marco Gennaioli”, presieduta dalla signora Carla Masetti Gennaioli; il contributo è finalizzato all’acquisto del nuovo defibrillatore automatico “Lifepak 12”, munito di strumentazione di supporto, monitor e modem GPRS esterno, stimolatore, saturimetro etc…

Grandissima è stata la soddisfazione del Governatore, del Magistrato e di tutti i volontari attivi, per la donazione particolarmente gradita, che permetterà di accessoriare in via definitiva un’ambulanza nella fascia di categoria “A”; l’ambulanza sarà cioè utilizzabile per tutti gli interventi di emergenza urgenza (con eventuale medico a bordo) che la centrale operativa del 118 vorrà assegnarci.

La Misericordia vuole rendere partecipe di questa donazione i propri soci e tutta la cittadinanza anghiarese, ringraziando pubblicamente la signora Carla Masetti Gennaioli per aver individuato nella Confraternita il destinatario di una iniziativa benefica e considerevole nella sua entità.

Questa donazione, fra l’altro, segue quella di qualche anno fa, quando la stessa “Fondazione Marco Gennaioli”, con un contributo alla nostra Confraternita di 45.000 euro, permise l’acquisto di una nuova ambulanza, in quel momento come ora, indispensabile per la nostra “mission”.

La Misericordia coglie l’ opportunità per ricordare la natura e le finalità della Fondazione “Marco Gennaioli”, come fece anche in occasione della precedente donazione.

La “Fondazione Marco Gennaioli” è stata costituita nel 2004 dalla signora Carla Masetti Gennaioli, con l’intento di perpetuare la memoria del figlio, prematuramente scomparso all’età di 23 anni.

Lo scopo della Fondazione è quello di ideare, patrocinare e realizzare iniziative rivolte al sostegno di giovani in età adolescenziale e post-adolescenziale in condizioni disagiate, sotto il profilo fisico, psichico, economico, sociale o familiare, e di curare a tal fine l’organizzazione di attività educative, ideare e realizzare progetti di studio e di ricerca, svolgere e favorire attività, anche di orientamento sportivo, che favoriscano l’aggregazione e la socializzazione.

La Fondazione ha ricevuto dalla signora Masetti Gennaioli il complesso immobiliare di Villa Gennaioli ad Anghiari ed ha concesso alla Banca di Anghiari e Stia, Credito Cooperativo, di usufruire di una parte degli immobili. Ciò ha consentito alla Banca di soddisfare una necessità particolarmente sentita, quella di dotarsi di una sede prestigiosa e adeguata alle dimensioni e allo sviluppo che lo stesso ha assunto; al tempo stesso la Fondazione disporrà delle risorse necessarie per raggiungere i propri scopi istituzionali.

L’erogazione del contributo in favore della Confraternita di Misericordia di Anghiari per l’acquisto del nuovo defibrillatore automatico, si iscrive dunque nella serie di attività promosse dalla Fondazione e costituisce un gesto di alto valore morale ed umanitario compiuto dalla signora Masetti Gennaioli in favore della comunità anghiarese e dell’intera Valtiberina.

Non è certamente questo l’ultimo intervento. La signora sta lavorando per la realizzazione, mediante la Fondazione, di nuove iniziative con finalità educative e formative in favore dei giovani, con particolare attenzione alle categorie svantaggiate o in condizione di disagio; sarà per lei anche un bel modo di mantenere viva fra noi la memoria del figlio Marco.

Che Dio gliene renda merito!

Gli ultimi iscitti

Acri MariaDonati FrancoGiorni ValterMaestri CleliaMorelli FabrizioSelmani AuroraZappaterra Andrea

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

Offerte estivePernici Rosa - i familiari alla memoria 70Rentini Sabrina, Beni Marco e Gabriele in memoria di Pernici Rosa 50Vichi Vilma 50Chimenti Angelica e Maurizio in memoria di Bianchi Siro 20

Puletti Antonietta in memoria del marito Milli Mario 200Cangi Eva Bartolini in memoria del marito Bartolini Domenico 50Fabbriciani Busiol Anna 50Ligi Leonetta - parenti ed amici alla memoria 130Panichi Enzo - i familiari alla memoria 50Rosadi Giampiero 5Meozzi Spinetta in memoria dei propri cari 20Sezione Meyer Valtiberina 60Rosadi Bruna Ferrini - i familiari alla memoria 148Roselli Lorella - i familiari alla memoria 200Mencaroni Rosa - i familiari alla memoria 122Minelli Tersilia in memoria dei defunti Minelli e Del Pia 50Casula Mario in memoria di Luigi Casula e Falsini Gisella 50Meozzi Alma - i familiari alla memoria 170Giorni Giuseppe - i familiari alla memoria 280Giorni Valter in memoria di Giorni Giuseppe 100Berlicchi Franco 10Raffaelli Benito 50Stocchi Angelo 50 Che Dio ve ne renda merito!

La sede della Misericordia, i volontari, i mezzi di soccorso.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

INIZIATA LA STAGIONE DEI RINNOVI SOCIETARICon l’elezione dei nuovi organi a livello nazionale, si è ufficialmente aperta una nuova fase elettorale all’interno di tutte le realtà Fratres che vedrà, nei prossimi mesi, la nomina dei nuovi componenti i vari organi statutari che governeranno, in base alle proprie competenze, associazioni ed enti facenti capo agli oltre seicento Gruppi Donatori di Sangue Fratres delle Misericordie d’Italia.Nel maggio scorso, infatti, nel corso dell’annuale assemblea nazionale convocata a Roma in seduta elettiva, sono stati rinnovati i tre organi centrali della Consociazione per il quadriennio 2011-2014: il Consiglio Nazionale, il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti e quello dei Probiviri. Grande la partecipazione dei rappresentanti dei Gruppi che ha raggiunto oltre l’85% degli aventi diritto. Per il nostro gruppo, era presente il capogruppo Vellati.Il presidente nazionale uscente Luigi Cardini è stato riconfermato nella carica, per il terzo mandato consecutivo. All’indomani della sua rielezione, ringraziando tutti per la riconfermata fiducia in lui, ha anche detto:Ci attende un quadriennio di forti impegni, affinché la Fratres rafforzi in tutto il territorio italiano la missione che da quaranta anni ha intrapreso, allo scopo di contribuire ogni giorno alla disponibilità di sangue ed emocomponenti in tutte le strutture sanitarie del nostro Paese. Dobbiamo raggiungere, in particolare, un sempre maggior numero di giovani che si uniscano a noi in questa insostituibile opera

di solidarietà, che è elemento essenziale nel sistema trasfu-sionale nazionale. Per far questo conto molto sulle nuove iniziative che l’intero Consiglio Nazionale saprà mettere in campo per farci conoscere in maniera più marcata nel paese”.Anche gli organi societari del nostro gruppo di Anghiari giungeranno alla loro naturale scadenza alla fine dell’anno in corso, dopo quattro anni di intenso impegno. Entro il mese di marzo 2012, verrà pertanto convocata l’assemblea elettiva di tutti gli iscritti, per procedere al rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale dei Revisori dei Conti. All’interno di questi, poi, saranno assegnate le varie cariche sociali.Avremo modo di parlarne in modo più approfondito nei prossimi mesi anche attraverso gli organi di informazione locali. Intanto, nel ricordare che sono eleggibili tutti i soci regolarmente iscritti, si invitano quanti di questi ne avessero voglia e disponibilità, ad iniziare a riflettere su questa importante opportunità, come ulteriore servizio a vantaggio dell’intera associazione.

Festeggiati i 40 anni della Consociazione

Altro importante momento dell’annuale Assemblea Nazionale dei Gruppi Fratres è sicuramente stato quello dedicato alla celebrazione del quarantesimo di fondazione della Consociazione Nazionale. Costituitasi a Lucca in occasione del primo Congresso Nazionale del 19-20 giugno 1971, ha tratto sue origini dalla Confederazione delle Misericordie d’Italia, all’interno della quale esistevano già dai primi anni ’50 gruppi donatori di sangue.Per questa importante ricorrenza celebrata, fra l’altro, nell’anno Europeo del Volontariato ed in quello celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stata coniata un’apposita medaglia ed emessa da Poste Italiane una cartolina con relativo annullo speciale.

In ricordo dello scoppio della minaA n c h e

quest’anno la nostra a s - s o c i a z i o n e ha partecipato a l l ’ a n n u a l e celebrazione in memoria delle tante vittime dell’eccidio del 18 agosto 1944. Tante le autorità civili e militari presenti, insieme ai vessilli e gonfaloni delle proprie associazioni, a sottolineare l’importanza di questa manifestazione ed il vivo ricordo che di quella tragedia la comunità anghiarese porta nel proprio cuore.

Doverosa, quindi, la presenza del labaro del Gruppo Donatori di Sangue Fratres come segno di radicata presenza di questa associazione nel paese e di autentica condivisione dei sentimenti di tutta la comunità. Un pensiero particolare all’Arma dei Carabinieri, quotidianamente impegnata nell’assicurare a tutti noi sicurezza e legalità, che in quel tragico evento bellico sacrificò la vita di tre suoi uomini.

Il Consiglio DirettivoFoto in alto - Santuario del Carmine: Il presidente Cardini premia una nostra donatrice durante la festa per il 35° compleanno del Gruppo. Qui sopra - Il corteo si avvia verso il luogo dell’eccidio del 18 agosto 1944.

LA DONAZIONE DEL SANGUEFA’ BATTERE TANTI CUORI!!!

Diventa anche tu un nostro donatore fratres, telefonando al numero 339-5323663.

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...dal Gruppo Fratres

APPUNTI E QUALCHE IMMAGINE DALLA GERMANIAA spasso per la celeberrima strada romantica, tra sacro e profano

Quattro giorni di emozionanti esperienze tra antichi castelli, celebri santuari e paesi medievali, lungo tutta la parte meridionale della famosa ROMANTIC STRASSE, ripercorrendo l’antico tracciato della romana via Claudia. Quaranta i partecipanti che, sapientemente guidati dal parroco don Marco (il viaggio è stato organizzato in collaborazione con la parrocchia di Anghiari), hanno piacevolmente condiviso emozioni e meraviglie. Quattro gli elementi che hanno caratterizzato il viaggio:

A) L’ARTE e L’ARCHITETTURA SACRA: prima tap-pa Wieskirche, il santuario del Cristo Flagellato, considerato la più bella chiesa rococò del mondo. Incomparabile l’armo-nia, tra paesaggio ed architettura. All’interno, sopra l’altare maggiore, la venerata e miracolosa immagine del Redentore Flagellato.

Chiesa di Altenstadt: Don Marco e gli altri, dinanzi alla statua di Cristo Re.Seconda tappa, l’essenzialità dello stile romanico dell’antica chiesa parrocchiale di Altenstadt, dedicata a S. Michele Arcangelo ed appartenente alla diocesi di Augusta. Inconfon-dibile la pianta con le tre navate e rispettive absidi. Imponente la statua del Crocifisso del XIII secolo, che dall’alto dei suoi oltre tre metri, simboleggia il trionfo di Cristo sulla morte. Ad Augusta, infine, la basilica tardo gotica dei santi Ulrico e Afra, con il suo prezioso interno sia in stile rinascimentale che barocco.B) IL CASTELLO REALE DI NUSCHWANSTEIN, ovvero, alla corte di Re Ludovico II di Baviera. Uno snello palazzo a cinque piani in stile romanico, riccamente decorato con torri e ballatoi che ha ispirato fiabe e racconti. Sembra quasi il frutto di una fantastica scenografia teatrale.

Il fiabesco Castello di Nuschwanstein.Si tratta di una delle tante creazioni spirituali del re che ascese al trono nel 1864, all’età di soli diciotto anni. Il bello e soli-tario monarca era entusiasta dei racconti epici germanici che

aveva conosciuto tramite i drammi musicali di Wagner e da cui traeva ispirazione per i suoi castelli. Costruire era diventato tutto per lui. Si ritirò sempre di più in un mondo immaginario, lontano dalle stanze del potere e la sua tragica morte pose fine, all’improvviso, alla sua attività costruttiva.C) PAESI MEDIEVALI E CITTA’ IMPERIALI. Ini-ziamo con Landesberg Am Lech che, come la più blasonata Monaco, deve la propria esistenza ad una disputa per la Strada del Sale. Si possono ancora ammirare, lungo le rive del fiume Lech, in prossimità dell’imponente cascata, gli storici quartieri dei Granai e dei Mulini, dove una volta c’erano i magazzini del sale. Caratteristici il bel palazzo del Municipio e la chiesa di S. Maria Assunta. È la volta, poi, di Rothenburg ob der Tauber, un vero gioiello di antica città imperiale. Si racconta che durante la Guerra dei Trent’anni fosse stata preservata dalla distruzione a seguito di una scommessa vinta, consistente in una grande bevuta di birra (la Meistertrunk). Intatte le possenti mura medievali ed i cammini di ronda. Visitatissimo il Museo tedesco del Natale.

Il gruppo dei gitanti quasi al completo, in posa per la foto ricordo.Ed infine la grande Augsburg (Augusta), base di partenza per le nostre escursioni. Sviluppatasi nel corso di 2000 anni da un accampamento militare romano, è oggi la terza città bavarese. Davvero bello il palazzo del Municipio (Rathaus), una delle costruzioni rinascimentali profane più importanti a nord delle Alpi. Da non perdere il Fuggerei, una delle zone più caratteristiche della città ed il quartiere popolare più antico del mondo.D) IL VIAGGIO, duemila chilometri di strada percorsi, scalate le Alpi, due confini di stato superati, decine e decine di paesi e città attraversati. Un’esperienza sicuramente impe-gnativa per qualsiasi fisico, ma da tutti egregiamente superata. Adeguati i confort dell’autobus gran turismo. Provvidenziali le fermate ai vari autogrill. Allegra e tranquilla la comitiva, sempre attenta alle puntuali spiegazioni di don Marco e ralle-grata dalle barzellette degli amici Giorgio, Lorenzo, Matteo e dall’inconfondibile ugola del solito Agostino. Un’avventura, insomma, piena di soddisfazioni e sicuramente da consigliare a tutti.

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Ecco i vostri contributi pervenuti in parrocchia

Offerte estive

Quanti preti!A seguito della partenza di don Stanislao prima e di don Mario poi, la nostra parrocchia è stata nella necessità di un

sacerdote che aiutasse don Marco. Così dal giugno scorso è arrivato don Bartolomeo che si è reso disponibile a essere presente ogni fine settimana. Il primo di luglio è arrivato don Gregorio ed è rimasto con noi tutto il mese mentre il 2 agosto è arrivato don Silvestro e anche lui si è fermato tutto il mese. In settembre è ricominciato l’impegno di don Bartolomeo per ogni fine settimana.

A tutti loro diciamo il nostro grazie per l’aiuto a don Marco e per il servizio nelle nostre parrocchie!

Foto in alto a sinistra e poi in senso orario - *Foto scattata il 24 giugno in occasione della S. Messa di saluto a don Mario. Con lui don Marco, don Bartolomeo, un sacerdote amico, e alcuni chierichetti. ** Don Silvestro insieme a Fabio e don Marco durante la festa a san Lorenzo. *** Don Marco con don Bartolomeo durante la festa del Corpus Domini in Propositura. **** Don Gregorio, a destra, in occasione dell’anniversario dell’Apparizione al Carmine (11 luglio) durante la S. Messa presieduta dal vescovo Riccardo e con i sacerdoti del Vicariato di Anghiari e Monterchi.

Cesare Menatti, StaggianoCosetta Pasqui, Via del CarmineFausta Mercati, InfrantoioUn lettoreGina Magrini, Via NovaGiuseppina Ghignoni, Via di San LeoKatia Bagnoli, AnghiariLea Cerquatti, MisericordiaLilly Cerboni, Bernocca

Lucrezia da Montauto, MontautoMirco Pierantoni, BucacceMoreno Zanchi, Il FossoUna personaRita Bigioli, Via del Molin BiancoSofia Poggini, Le BertineTeresa Mafucci, Via di San LeoValfrido Cherici, Via del CarmineVittoria Zafferani, Casolare

Domenica 13 novembre al Monumento dei caduti di Monterchi, viene celebrata una Santa Messa con la partecipazione della Associazione locale Combattenti e Reduci.

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Cartellonistica made in AnghiariL’ha realizzata il nuovo Liceo Artistico Anghiarese

Con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale, sono stati realizzati cartelli informativi per la sezione aretina della FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, in vista dei prossimi campionati mondiali che si terranno lungo le sponde del Tevere.

Nei suoi cinquanta anni di vita, la scuola anghiarese ha sempre rappresentato un prestigioso punto di riferimento non solo nel vasto settore del restauro e della conservazione dei beni artistici ma anche in quello più creativo della progettazione e realizzazione di manufatti lignei. Tantissimi gli interventi e le collaborazioni con enti pubblici e realtà produttive che hanno visto protagonisti studenti ed insegnanti, anche oltre i confini del proprio territorio. Centinaia i giovani che, formatisi negli anni in questo prestigioso istituto scolastico superiore, sono oggi dei bravi architetti, insegnanti, artisti, tecnici o artigiani di qualità.

Nell’ultima attività didattico-progettuale, inserita a pieno titolo nell’annuale piano dell’offerta formativa, il nuovo Liceo Artistico di Anghiari è stato chiamato a collaborare dalla sezione aretina della FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, impegnata nella promozione della cultura dell’acqua, nella diffusione della pesca e nell’educazione ambientale.

Tale associazione di volontariato ha in gestione, unitamente al Mosca Club Sansepolcro, il tratto di Tevere, denominato Tail Water, compreso tra la diga di Montedoglio ed il ponte della strada statale, alle porte della cittadina biturgense. Considerata l’importanza assunta in questi anni da questo tratto del fiume, per la notevole affluenza di pescatori a mosca artificiale provenienti anche dall’estero, per il continuo passaggio di persone a piedi, a cavallo o in mountain bike, per le frequenti visite di scolaresche, si è avvertita l’esigenza

di dotare tutto il percorso di una adeguata cartellonistica informativa, nell’imminenza, anche, dei Campionati Mondiali di Pesca a mosca che si sono tenuti nell’ultimo fine settimana di agosto.

In collaborazione con il competente Ufficio dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo, sono stati progettati, a tal fine, alcuni pannelli informativi sulle caratteristiche del luogo e sulle specie di flora e fauna presenti in esso, la cui realizzazione è stata poi commissionata agli studenti della scuola anghiarese e coordinata dagli insegnanti di laboratorio.

Trattasi di pannelli in legno che, realizzati non solo con le tecniche classiche dell’intaglio e della tarsia ma anche con l’uso appropriato della tecnologia laser, riportano informazioni sulle specie di pesci e di insetti presenti in quel tratto di fiume.

In occasione degli incontri programmati antecedentemente alle gare e riguardanti tematiche ambientali, i pannelli sono stati esposti nella sede dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo, prima della loro collocazione lungo le sponde del Tevere.

Recuperata la parte centrale del trittico di Sant’AgostinoMatteo di Giovanni

La notizia è rimbalzata da Lucca ad Anghiari e, in un primo momento, sembrava impossibile. Un elemento del trittico (quello centrale) di Matteo di Giovanni proveniente dalla

chiesa di Sant’Agostino, era stato ritrovato dai Carabinieri della Stazione di Ponte a Moriano (LU).

E proprio a Lucca don Marco è stato invitato alla Conferenza di presentazione del recupero mercoledì 7 settembre 2011.

L’opera, molti anghiaresi lo ricordano, era stata rubata nella notte fra il 6 e il 7 marzo del 1994.

Della fatto ne ha parlato RAI3 Toscana e le emittenti della nostra vallata.

Per ora l’opera sarà esposta in una Mostra al Palazzo della Provincia di Lucca fino alla fine del mese di settembre.

Presto quindi questa bella raffigurazione della Vergine tornerà ad Anghiari per la sua ricollocazione nella chiesa di Sant'Agostino.

Anticipiamo che l’opera è stata in parte danneggiata (è stata tagliata alla base) ma rimane pur sempre un’opera mirabile del pittore senese nativo del vicino Borgo Sansepolcro.

Nel prossimo numero altre informazioni approfondite.

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Da Monterchi - a cura di Matteo RomanelliCalendario Liturgico

Dalle nostre Parrocchie

OTTOBRE 2011

Il mese di ottobre, come sappiamo, è dedicato particolarmente al S. Rosario. Si ricorda a tutte le famiglie di buona volontà di recitarlo in casa, specialmente in caso in cui non possano recarsi in chiesa dove viene celebrato solennemente ogni giorno alle 17,30, prima della S. Messa.Preceduta da un triduo, sabato 8 ottobre verrà celebrata a Monterchi la festa di S. Simeone profeta patrono della chiesa, del paese e della zona monterchiese. Gli uffici comunali, le scuole e le botteghe rimarranno chiusi. Sono invitate alla S. Messa delle ore 18 le Autorità locali, civili e militari e le varie Associazioni.Sabato 15 ottobre avrà inizio il nuovo anno catechistico che riguarderà tutti i fanciulli di Monterchi, Pocaia e Padonchia dalla seconda elementare fino alla terza meda. Prima sarà effettuata la convocazione dei genitori per stabilire insieme gli orari delle lezioni. Il parroco don Quinto Giorgini auspica la collaborazione di tutte le famiglie perché se essa viene a mancare, come purtroppo spesso accade, il catechismo perde gran parte del suo significato.

NOVEMBRE 2011

Novembre comincia quest’anno di martedì con la festa di tutti i Santi. Nel pomeriggio alle ore 15 visita al cimitero ubicato in località Borgacciano, che è in comune con le frazioni di Ricciano e Fonaco, per la recita del S. Rosario e la celebrazione della S. Messa di suffragio al centro del camposanto o, in caso di tempo poco propizio, nella cappella.Mercoledì 2 novembre si celebra la commemorazione di tutti i defunti. Alle ore 10 S. Messa al cimitero di Monterchi e, alle ore 15, in quello di Pocaia.L’ottavario dei morti proseguirà dal 2 al 9 novembre alle ore 10 del mattino (escluso domenica 6) nel cimitero urbano di Monterchi.Domenica 6 novembre ore 10 S. Messa nel cimitero di Pocaia e, alle ore 15, nel cimitero di Monterchi.Domenica 13 novembre al Monumento dei caduti, viene celebrata una Santa Messa con la partecipazione della Associazione locale Combattenti e Reduci.Domenica 20 novembre alle ore 15, tradizionale visita al cimitero per la frazione di Gambazzo.Domenica 27 novembre inizia il nuovo anno liturgico con la prima Domenica di Avvento in preparazione del Natale.

Si ricorda a tutti i lettori che nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre tornerà in vigore l’ora solare. Sarà quindi necessario riportare le lancette dell’orologio indietro di un’ora. Anche l’orario delle S. Messe pomeridiane subirà la consueta variazione oraria: alle ore 16 nei giorni feriali (sabato compreso) e alle 17 la domenica.

Un invito

La mattina del 2 agosto, come di consueto, andiamo a fare il pellegrinaggio dal Cenacolo verso la Maestà di San Francesco, sotto Montauto.

Abbiamo recitato il S. Rosario lungo il percorso e poi, presso la Maestà, una preghiera particolare. Fu qui infatti che la tradizione vuole che San Francesco, che già aveva ricevuto il nuovo saio dal Conte Alberto da Montauto lasciandogli quello vecchio e consunto che il Conte tenne come reliquia, fece sgorgare dell’acqua che si dimostrò miracolosa.

Al ritorno, abbiamo fatto l’ingresso in chesa per la S. Messa.

Tutto bello quindi, tutto significativo, le persone presenti hanno pregato con devozione ed è stato un modo particolare per partecipare anche da quassù il Perdono di Assisi che si celebra visitando una basilica od altra chiesa indicata dal vescovo diocesano ottenendo quel perdono che lo stesso San Francesco prostrato a terra chiese a Dio: "Signore, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.

La nota negativa, ce n’è una, è questa. Molte le persone presenti da Anghiari e da tutte le altre parrocchie ed anche da parrocchie più lontane. Dalla nostra comunità di Santo Stefano erano presenti solo due persone.

Il mio non vuole certo essere un richiamo ma un invito ad essere presenti perché si ha modo di passare una mattinata in pace con noi e con il nostro prossimo, e poi il ricordarsi di seguire gli insegnamento di san Francesco ritengo sia molto importante per la nostra vita.

FaustaNel disegno di Gabriele Babbini è raffigurata la Maestà di San Francesco, luogo particolarmente legato al passaggio di San Francesco da queste zone, dove giunge il pellegrinaggio del 2 agosto di ogni anno.

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Dalle nostre parrocchie

da San Lorenzoa cura di Andrea Dallacasina

da Santo Stefanoa cura di GM

Festa di San Lorenzo 2011

R i n g r a z i a m e n t i - Anche quest'anno occorre ringraziare di cuore tutti coloro che si sono adoperati per fare in modo che la nostra festa abbia potuto svolgersi nel migliore dei modi.

Ringraziamo in particolare coloro che spontaneamente hanno voluto offrire il loro contributo, senza che vi fosse stata richiesta da parte di nessuno: è questo il vero spirito che ci deve animare per fare in modo che questa tradizione si prolunghi nel tempo, per tanti e tanti anni ancora.

Un ringraziamento particolare occorre però farlo: anche quest’anno come del resto era già accaduto in passato, il vino offerto ai nostri ospiti ci è stato fornito in omaggio dalla azien-da agricola MILTON DEL GAIA di Roncione (questa località, per i profani, si trova venendo da Anghiari per San Lorenzo, subito dopo il Belluccio, svoltando a sinistra e proseguendo per un centinaio di metri).

Bene, questa azienda agricola ci ha fornito lo scorso anno un vino rosso chiamato “Podere Volterrena”, che per la sua qualità abbiamo definito un vino che nulla ha da invidiare ad altri vini più famosi.

Quest’anno ci fa fatto conoscere un altro vino di sua produzione, da poco in commercio: un bianco fatto con uve Chardonnay, Trebbiano e Malvasia, di eccellente qualità ed aroma, che è stato chiamato “ALO’!”. Bevuto fresco, assieme agli antipasti di ogni tipo che abbiamo servito, ha avuto un successo a dir poco strepitoso. Merita sicuramente di essere messo sullo stesso piano di vini ben più rinomati. Chi lo volesse assaggiare, a questo punto sa dove trovarlo.

Ringraziamo infine i nostri ospiti per la loro generosità: grazie alle loro offerte infatti, dopo avere provveduto a coprire una parte (piccola a dire la verità) delle spese sostenute per il restauro della nostra chiesa, siamo ora in grado di far fronte alle spese del restauro del nostro Crocifisso, che da tanto tempo stiamo aspettando di fare. Il prossimo anno pensiamo di poterlo mostrare perfettamente restaurato, e sarà per noi un motivo di grandissima soddisfazione.

Andrea Dellacasina

4 settembre festa della Madonna a Santo Stefano: anche quest’anno i festarini si sono dati molto da fare affinché tutto andasse per il meglio. In definitiva il risultato è stato abbastanza sod-disfacente.

Bene per la tombola e la commedia, a parte un piccolo difetto di audio che la colpa non era di noi.

Molte persone erano presenti nel prato della chiesa dove si è svolta la commedia interpretata dalla Compagnia di Monterchi. A seguire la tombola che ha visto molta presenza attenta di pubblico e parrocchiani. Siamo stati in tanti e bene, così è stato il parere dei tanti presenti, e la serata ha avuto un ottimo successo.

Nella settimana precedente la festa si sono svolti il torneo di briscola e quello delle bocce ed altri giochi.

La domenica ha avuto successo nel prato con la gimcana dei bambini in bicicletta. Poi nel viale il solito ma sempre divertente gioco della nana, per le belle docce che regala gratuitamente la mastella a quanti si cimentano nella dura prova del bersaglio. I protagonisti, come da sempre avviene, sono stati i ragazzi che con coraggio hanno affrontato la bigoncia piena d’acqua. Per soddisfare tutti i partecipanti si è dovuto far salire i concorrenti in coppia.

La serata è finita con la cena che quest’anno è stata servita dal ristorante Oliver hotel. Ottima e abbondante!

Nel corso della cena è stata consegnata la targa della Comunità in memoria di Cesare Fabbriciani, nel riquadro la riproduzione.

Fare la festa sembra facile, ma non è così. È un impegno che costa tempo e magari anche fatica perciò per chi partecipa in prima persona è difficile poter portare a termine tutto e bene. In ogni modo il risultato finale anche quest’anno è stato abbastanza soddisfacente. Grazie perciò ai festarini e ai validissimi e preziosi collaboratori che noi sappiamo chi sono (sempre i soliti) ma fiduciosi aspettiamo aiuto anche da altri. Se c’è chi ha idee nuove e ambizioni di realizzarle saremo lieti di accoglierli tra noi.Un caldo ringraziamento a tutte le famiglie e a tutte le persone che ci sostengono con il loro contributo.

Un sfilata particolare

Il 30 luglio scorso, al Campo della Fiera, è stata organizzata una sfilata particolare di bambini che presentavano i loro animali: gatti, cani, uccelli, un po’ di tutto.

Il primo premio è stato assegnato alla piccola Emily Ghignoni, figlia di Riccardo e Cinzia che abitano alla Vignolina di Santo Stefano.

La piccola Emily, di due anni e mezzo, ha sfilato con la sua gallina posta nella carrozzina da bambole. Un binomio perfetto. La bimba con disinvoltura e sicurezza spingeva la sua carrozzina e la gallina pacifica, accovacciata dentro si sentiva sicuramente una regina.

Brava Emily, tu ci sai fare davvero con gli animali! Il premio te lo sei proprio meritato!

Ci sono delle persone che, a differen-za di altre, rimangono per sempre nel cuore di chi le ha conosciute.

E tu Cesare eri una di quelle!

L’intera comunità di Santo Stefano nel tuo ricordo si stringe in un immen-so abbraccio ai tuoi familiari.

Santo Stefano, 4 settembre 2011

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GMG 2011

La Giornata Mondiale della Gioventù o meglio la GMG, come la chiamiamo noi giovani. I numeri parlano chiaro: 2.000.000 di persone arrivate a Madrid per festeggiare la più grande festa della fede.

Bello essere tanti giovani insieme provenienti da nazioni diverse e diventarne una unica chiamata “mondo”!

È difficile scrivere nero su bianco quello che abbiamo provato in questi 20 giorni, tanto sono grandi le emozioni; forse basterebbe guardare il nostro volto, il nostro sguardo per rendersi conto di tutta la gioia e la carica positiva che questa esperienza ci ha lasciato dentro.

La Spagna tutta in festa: cori, inni, 1.000 colori, altrettante bandiere, balli e canti ad affiancare i nostri momenti di preghiera.

Per noi la GMG è iniziata lunedì 8 agosto, quando con tanti altri giovani della nostra diocesi, ci siamo imbarcati a Civitavecchia, direzione Barcellona. Il viaggio di andata è stato un vero e proprio travaglio per la maggior parte delle persone, visto il mare “forza 9” che non ha accennato a calmarsi per tutte le 23 ore di viaggio.

Un po’ scombussolati, ma con una carica addosso indescrivibile, sbarcati a Barcellona eccoci pronti a ripartire subito destinazione Valencia. Inizia l’avventura! Sacco a pelo, tanta volontà, voglia di stare insieme, conoscersi e di condividere il grande amore per Nostro Signore.

La nostra prima casa è stato un palazzetto dello sport a Cheste, un piccolo paese vicino Valencia. Ci hanno fatto una bella accoglienza ed essendo solo noi della nostra diocesi c’era molto spazio a disposizione. I giorni a Valencia sono trascorsi piacevoli e altrettanto veloci tra messe internazionali, visite alla città, giornate al mare, passando momenti molto particolari e toccanti quali il rosario sulla spiaggia o la “paellata” offerta a tutti i pellegrini giunti a Valencia. Dopo un paio di giorni abbiamo già perso la nostra identità nazionale, indossando maglia, bandiera, cappello o altro, scambiati con ragazzi di altri stati... ma questa è la GMG!!!!

Il giorno 15 ci siamo spostati a Madrid; un ferragosto un po’ atipico, trascorso in pulman, ma non ci importava, sapevamo quello che ci stava aspettando, il gioco valeva la candela!

E ora inizia la vera GMG!Come accade di solito, dopo l’impatto con situazioni poco

familiari, la prima ora appena giunti a Madrid è stata di panico totale. Un collegio da condividere con altre 600 persone, regole molto ferree, pochissime docce esterne (estremamente gelide) a disposizione di tutti, da poter utilizzare solo in un orario prestabilito (22,30/24,00), etc.

Dopo la prima ora di assestamento ci siamo calmati e tutto è tornato nella norma!

MADRID… giorni indimenticabili, quanta gente conosciuta, abbracci gratuiti, conversazioni con persone mai viste che ti sembra di conoscere da una vita!

Momenti difficili per il caldo, la fame, la sete, la tanta gente, quali l’arrivo del Papa, la Messa d’inaugurazione, la Via Crucis… ma la stanchezza non ci ha mai sopraffatto! MAI!!!

Grazie al pass del pellegrino abbiamo avuto la fortuna di poter visitare gratuitamente strutture come il Prado, il Reina Sophia, il Palazzo Reale e altre ancora. Madrid è una città che offre un sacco di opportunità per i giovani.

Ed in un batter d’occhio eccoci arrivati al momento culminante, la vera e propria Giornata Mondiale della Gioventù, domenica 21 agosto alla spianata dell’ aeroporto “Cuatro Vientos” di Madrid.

Si parte il sabato mattina carichi come ciuchi per la meta. Arriviamo a Cuatro Vientos con la sola voglia di trovare alla svelta il nostro settore e poggiare tutto il carico, che fino allora ci siamo dovuti portare addosso. L’atmosfera è

indescrivibile: IL MONDO ERA LÌ!!!!!!!!!!Non abbiamo trovato posto in quello che sarebbe dovuto

essere il nostro settore, ma senza troppe discussioni ci siamo messi nel campo di fronte. Sistemate tende e tutto il resto, possiamo dire che il nostro alloggio era più che confortevole (sterpaglia, formiche, cavallette e 50° ad un’ombra che non esisteva).

Senza i pompieri che con gli idranti ci gettavano l’acqua addosso credo che non avremmo superato la mezza giornata, tanto era il caldo!!!

La giornata passa nel complesso veloce, tra il caldo e la continua necessità di acqua che ci spingeva a fare file di un’ora per riempire qualche bottiglietta.

Arriva la sera, la veglia con il nostro Papa Benedetto XVI, tutto è così intenso, emozionante, quando all’improvviso si scatena una tempesta violentissima: pioggia, fulmini e vento fortissimo su di noi.

Ecco qui emergere lo spirito boy-scout nascosto in ognuno di noi: nel giro di poco siamo riusciti a coprire le tende nei modi più impensabili, abbiamo trasformato quello che era un paravento monolocale esterno in una stanzetta impermeabile, in grado di ospitare anche chi era senza tenda.

Finita la burrasca, un silenzio che quasi si poteva toccare, regnava su 2.000.000 di persone durante l’Adorazione Eucaristica, al termine della quale ci ha allietato uno spettacolo pirotecnico. La notte è passata lentamente, forse perché troppo fredda rispetto ai 50° gradi che ci avevano accompagnato tutto il giorno. In ogni caso la mattina è arrivata e ci siamo svegliati presto sia a causa dei tanti annunci al microfono, sia per le innumerevoli persone che hanno ben pensato (ognuno al suo momento), di augurare il buongiorno a tutti, urlando a pieni polmoni: “BUENAS DIAS A TODO EL MUNDO!!!!!!!!!!”

Per non parlare del simpatico francese che alle sei di mattina, al sorgere del sole, ha fatto il verso del gallo fortissimo.

Finalmente alle nove, la tanto attesa Messa con il Santo Padre, alla fine della quale ha dato l’annuncio della prossima GMG nel 2013 a Rio de Janeiro, che ha scatenato l’entusiasmo di tutti i presenti, in particolare, naturalmente quello dei brasiliani.

Venti giorni passati troppo velocemente, nonostante tutte le difficoltà, i problemi e i disagi che ci possono essere stati, nonostante ci sia stato chi ha provato a intimorirci e farci paura, ma che con le sue proteste, i suoi insulti ci ha solo rafforzato e unito nella fede.

Per non parlare di tutta la felicità, l’amore, i sorrisi e la gioia che questa esperienza ha lasciato nei nostri cuori.

L’appuntamento è per il 2013 a Rio de Janeiro!

I ringraziamenti: Un GRAZIE a noi che abbiamo partecipato, un INFINITO GRAZIE a Don Danilo che ha reso possibile tutto questo, GRAZIE a Don Alberto e tutti i ragazzi di Sansepolcro, GRAZIE ai Neocatecumenali (a presto!) e a tutte le 2.000.000 di persone con cui abbiamo condiviso questa indimenticabile avventura, un GRAZIE ai panini al salame (fedeli e sempre presenti per tutta la GMG), alle insalate di pasta fredda scatolate, GRAZIE anche a Colacao, Sangria e Tinto de Verano (indimenticabili bevande spagnole), GRAZIE a (You) Cat, Riccardo e Benedetto!

FIRMES EN LA FE!ESTA ES LA JUVENTUD DEL PAPA!ITALIANO BATTI LE MANI!

Hasta Luego!Federica, Laura, Silvia, Andrea, Sara e Alessandro.Le foto sono a pag 10.

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La manifestazione del Credito Cooperativo raccoglie ancora un successo

Il Motoraduno a Vallombrosaa cura della Banca di Anghiari e Stia

È stata l’Abbazia di Vallombrosa, nel Comune di Reggello (Firenze), la meta della VII edizione del Motoraduno del Credito Cooperativo,

manifestazione ideata nell’anno del centenario della Banca (2005) e che rimane l’unica nel suo genere a livello nazionale per ciò che riguarda la specifica categoria di istituti di credito.

Lo scorso 28 agosto sono stati ben 124 i partecipanti che si sono dati appuntamento in piazza IV novembre ad Anghiari, luogo delle iscrizioni alla manifestazione organizzata, come sempre, in collaborazione con il motoclub “Il Ferraccio – Baldaccio Corse”.

Il corteo si è snodato da Anghiari in direzione di Ponte a Poppi, dove è stato consumato un aperitivo assieme agli amici del motoclub “Alto Casentino”, per poi proseguire lungo la strada della Consuma alla volta della suggestiva e refrigerante destinazione scelta per il 2011 e fare tappa al ristorante “La Foresta” per il pranzo. Nel primo pomeriggio si è tenuta la visita guidata da padre Pier Damiano all’Abbazia.

Un luogo straordinario per una gita sulle due ruote a motore, dal momento che permette di combinare al meglio la bellezza dell’arte legata alla storia con il verde che colora la zona al confine fra le province di Arezzo e Firenze. Una storia quasi millenaria accompagna l’Abbazia: la congregazione dei Vallombrosani sorse per impulso di San Giovanni Gualberto, che nel 1036 si ritirò con pochi seguaci in un luogo che portava il nome di Acquabella. San Giovanni Gualberto promosse la riforma del clero, nella convinzione che la vita in comune e il ritorno a una povertà evangelica avrebbero condotto al rinnovamento della Chiesa. Dopo un primo oratorio costruito in legno, la comunità vallombrosana innalzò nel 1058 una chiesa in pietra, alla quale è seguito un edificio più ampio negli anni dal 1224 al 1230, mentre anche il monastero prendeva corpo e volume. Risale al XV secolo la costruzione del chiostro grande, della sacrestia, della torre e del refettorio con la cucina; incendi e ricostruzioni hanno caratterizzato gli anni successivi fino ad arrivare al primo ‘700, quando la chiesa ha assunto l’aspetto omogeneo e sontuoso che possiamo ammirare anche oggi.

Dopo la visita all’Abbazia i motociclisti hanno fatto ritorno ad Anghiari seguendo l’itinerario della via Setteponti.

Il Motoraduno registra ogni anno la partecipazione di un nutrito gruppo di soci, clienti, dipendenti, collaboratori e amministratori della Banca accomunati da questa particolare passione. Ma gli eventi dedicati ai motori dall’istituto di credito quest’anno non si sono esauriti con il Motoraduno: grandissimo successo ha avuto infatti anche la gita ai musei Ducati e Ferrari lo scorso 26 marzo.

L’occasione era davvero imperdibile per gli appassionati dei motori delle due case costruttrici che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, tanto nel motociclismo quanto nell’automobilismo. Due eccellenze italiane provenienti entrambe dall’Emilia Romagna: Borgo Panigale, alle porte di Bologna, e Maranello, in provincia di Modena. I rispettivi musei, visitati in primavera dalla nutrita comitiva della Banca di Anghiari e Stia – un’ottantina di persone in tutto fra soci, dipendenti e clienti – che è partita da Sansepolcro a bordo di due pullman e ha visitato per primo il museo Ducati per ammirare esemplari storici da corsa e da gran premio, oltre al settore delle moto moderne e da turismo. Particolarmente suggestivo anche il museo Ferrari, a cominciare dall’architettura che caratterizza la struttura nella quale è ubicato: nel museo delle “rosse” vi è spazio sia per la Formula Uno e le vetture moderne, che per il glorioso passato e i piloti che hanno fatto la storia della Ferrari.

Una visita quindi di istruzione e di ammirazione per i tanti appassionati di motori presenti ad Anghiari e dintorni, il cui successo induce la Banca di Anghiari e Stia ad organizzare altre iniziative a tema anche per il prossimo anno.

Nella foto il gruppo dei partecipanti alla gara in Piazza IV Novembre ad Anghiari.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Notizie dalla Compagnia

Lo scorso 30 agosto i Confratelli con Cappa della Compagnia, a conclusione dell’estate, si sono ritrovati per programmare le iniziative in cantiere per i prossimi mesi.

In ordine cronologico la prima iniziativa è il Pranzo della Compagnia. È stato organizzato domenica 25 settembre al Centro Parrocchiale di Tavernelle. Come sempre le nostre donne sono state in prima linea per preparare cose buonissime. Il ricavato del pranzo, come ogni anno, serve per sostenere le due adozioni a distanza della Compagnia, e per avere un fondo a disposizione per le opere di carità che vorremo sostenere.

La seconda domenica di ottobre è la festa della Madonna del Rosario nella chiesa di Galbino. Nel pomeriggio ci sarà la S. Messa e la Processione fino al Colle. Questa festa è la titolare della Compagnia che nacque infatti come Compagnia del Santo Rosario.

Nel mese di novembre ci saranno i due soliti appuntamenti: il primo novembre la processione al cimitero di Galbino per ricordare tutti i nostri defunti e il 30 che è la festa di Sant’Andrea.

Infine il 16 dicembre ci sarà il consueto ritrovo di tutte le Compagnie ospiti della Compagnia di Galbino. Nel tardo pomeriggio è previsto il ritrovo presso la chiesa di Tavernelle per un momento di preghiera a cura del nostro Correttore don Marco, a seguire la tradizionale cena con brustichino e olio nuovo, il tutto per farci gli auguri di buon Natale.

Per quest’anno le consuete Sante Messe in suffragio di tutti i defunti della Compagnia saranno celebrate domenica 9 ottobre alle ore 16 nella chiesa di Galbino e mercoledì 2 novembre alle ore 16 nella chiesa di Tavernelle.

L’abbraccio della Parrocchia

È stato come un abbraccio corale della parrocchia di Ta-vernelle, quello che si è stretto in occasione della morte di Madre Immacolata, Clarissa, anche se la nostra gente era abituata a chiamarla suor Immacolata, avvenuta lo scorso 23 agosto. Nei giorni in cui si contano le ultime calure stive, la cara suor Immacolata si è spenta nella casa di Galbino, attor-niata da suor Chiara e da alcune amiche.

Aveva raggiunto la chiesa e la relativa canonica di Gal-bino alcuni anni fa assieme a suor Chiara quando il monaste-ro delle Clarisse di Città di Castello, meglio conosciuto come “le murate”, fu costretto a chiudere e trasferirsi altrove. Suor Immacolata e suor Chiara invece scelsero di restare in zona e hanno trovato accoglienza presso la nostra chiesa di Galbino. In silenzio e nella riservatezza tipiche di una monaca clarissa, madre Immacolata è sempre stata estremamente accogliente e disponibile al dialogo con tanti parrocchiani. Nello stesso silenzio che la contraddistingueva si è spenta e due giorni dopo, il 25 agosto, è stato celebrato il funerale.

Assieme a numerosi sacerdoti di Città di Castello e a Frati francescani, la chiesa di Galbino si è riempita di tante perso-ne, sia i conoscenti e amici di Castello, e anche tanti fedeli di Tavernelle. In questo modo e con queste poche righe la vogliamo ricordare e ringraziare per il bene che ha seminato tra di noi.

La nuova vetrata

Ecco una delle proposte per la nuova vetrata della fi-nestra di sinistra della chiesa parrocchiale di Tavernelle.

Chi vuole può dare la sua preferenza alle soluzioni pre-sentate.

Rappresenta Sant’Andrea, titolare della chiesa di Gal-bino.

30 novembreFesta di sant’Andrea apostolo

Titolare della chiesa di Galbino

Ore 18,30 S. Messa nella chiesa di GalbinoSegue la tradizionale “Cena dei Capofamiglia” al centro parrocchiale di Tavernelle.

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Nello scorso mese di giugno, all’età di 74 anni, Don Derno Marconcini, parroco originario di Micciano , ha concluso la sua esperienza di vita terrena.

L’umano dolore del distacco ha trovato conforto nella grande manifestazione di affetto, offerta nella preghiera dai confratelli sacerdoti e dalla numerosa folla di persone

presenti alle esequie celebrate nella chiesa del S. Cuore di S. Sepolcro parrocchia dove don Derno aveva svolto il suo ministero per 47 anni.

Ordinato sacerdote nel giugno 1964, egli aveva iniziato il suo apostolato a fianco di Don Tersilio Rossi e, con lui e dopo di lui, aveva profuso tante energie per la sistemazione di Villa Serena, luogo di assistenza per anziani inteso soprattutto come luogo di preghiera e di cure, prestate seguendo i modelli di carità dettati dal Vangelo.

Con il medesimo zelo egli si poneva con i giovani: sono in tanti oggi a ricordare i campeggi organizzati e guidati da Don Derno: accanto ai momenti ricreativi e gioiosi c’era posto per riflessioni e preghiere in spirito di fraternità.

E’ di pochi giorni fa la notizia della decisione del Vescovo di riaprire alcuni Oratori fra cui quello del S. Cuore, voluto da sempre come punto di incontro importante per la crescita umana e spirituale dei ragazzi.

Crediamo fermamente che, dal cielo, don Derno continui nella sua opera alla ricerca di un dialogo

sempre aperto e costruttivo con tutti, attento alla persona, ai suoi bisogni, alle situazioni, sempre capace di un fraterno consiglio.

Attraverso queste poche righe risulta difficile esprimere la ricchezza di una vita sacerdotale, totalmente offerta a Cristo e alla sua Chiesa.

Vogliamo ricordare anche l”uomo”, Derno ragazzino, appena quindicenne partito dalla Motina per il Seminario di Firenze e, di ritorno spesso in questa località chiamato da parenti, amici o semplicemente conoscenti per le celebrazioni dei Sacramenti di famiglia.

Non possiamo certo dimenticare lo “zio Derno”, presenza discreta e preziosa nella famiglia della sorella e dei nipoti.

Con loro ha affrontato l’ultimo tratto della sua esistenza terrena, quello più doloroso: da loro ha ricevuto ogni giorno amorevoli cure e affetto per affrontare con discrezione e serenità la malattia e prepararsi all’incontro con il Signore; a loro e a tutti noi ha offerto una importante testimonianza di fede nella sofferenza quotidiana.

A lui rivolgiamo la nostra affettuosa preghiera perché ci protegga, ci guidi, interceda per noi presso il Padre e ci aiuti, ogni giorno, nelle fatiche e nelle gioie per affrontare con fede sempre rinnovata il nostro pellegrinaggio terreno.

Oggi ci piace immaginarlo nella beatitudine celeste con la sua voce forte e decisa, come un tempo nel proclamare lodi al Signore e, con il suo passo svelto e sicuro, incamminarsi verso la meta eterna.

Famiglia Donati

RICORDO DI DON DERNO

Una festa specialeMentre andiamo in macchina apprendiamo che a

Belvedere di Valealle sono in piena attività i preparativi per festeggiare a dovere un evento memorabile. Si sta parlando di anniversario di nozze, ma nozze di diamante, ben sessant’anni di vita vissuta assieme.

E i festeggiati sono Alfio Franchi, nato alla ‘Nvidiosa ma conosciuto come Eugenio, e la sua sposa, Santa Bigioli, nativa delle Trappole e conosciuta come Betta.

Il tutto avvenne il 15 settembre del 1951 nella chiesa di Casale, parrocchia della sposa che a quel tempo abitava a Caldesoni, quando i due giovani fidanzati sono stati uniti in matrimonio da don Pietro Turillazzi, un sacerdote venuto dal nord. Dopo la cerimonia l’immancabile foto ricordo nel piazzale della chiesa e poi a casa per il pranzo nuziale.

Hanno percorso l’antica via di Pietramala, naturalmente a piedi, partendo da Casale e scendendo verso Poggio Sant’Angelo, Cologna de là, la ‘Nvidiosa per poi arrivare a La Casa, dimora dello sposo. E lungo il percorso non sono mancati i fuochi (le baldore) accesi dai ragazzi nei punti particolari a cui gli sposi, come ringraziamento, lanciavano zuccarini, ma non tanti perché non c’erano, e qualche confetto.

Il pranzo di nozze era stato ammannito dalla Teresa, una cuoca di Anghiari, coadiuvata da manodopera locale e la giovane sposa ancora ricorda in particolare il dolce a base di ricotta.

La festa naturalmente si è protratta per tutta la giornata e i coniugi Franchi ricordano ancora con piacere la presenza di

Bico (Paci Domenico) che in quell’occasione cantò “Vola colomba”. Bico cantava molto bene! Stavo per dimenticare che alla festa non mancarono di certo i tonfi fatti col fucile per rallegrare e rendere speciale tutta la giornata.

Ma veniamo al viaggio di nozze. Alfio e la Santa si sono sposati il sabato. Il lunedì di buon’ora sono partiti (sempre a piedi eh!) diretti a Elci, da qui hanno attraversato la Teverina, sono risaliti al Poderuzzo per poi scendere di nuovo verso la Casina di Storre dove abitavano i parenti di Alfio. Qui li aspettava una giornata nelle macchie dei dintorni a fare le fascine che servivano come mangime per le pecore.

Altri tempi! L’importante è che sono riusciti a raggiungere questo bel traguardo per il quale, agli auguri di parenti ed amici, si uniscono quelle della Redazione che volentieri li mandano di là dalla Sovara.

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D o n G i o v a n n ii ricordi di chi lo ha conosciuto

Mara Cecconi

Ho passato insieme lui dieci anni di vita parrocchiale. Siamo stati in montagna, siamo stati in giro, in tantissimi luoghi.Come sacerdote come esperienza è stata quella che ci ha fatto crescere a tutti noi dell’Oratorio. Ricordo molto bene l’esperienza della pubblicazione del giornalino “C’è del buono” di cui ancora conservo i vari numeri e ricordo con affetto il nostro don Giovanni.

Palmiro Papini

Di don Giovanni io ricordo che con lui ho fatto anche la processione. Io portavo la croce, una lanterna la portava Gastone Mafucci e una lanterna Franco Cristini. Questo per la processione della Madonna di Loreto. Io di lui ho anche questo ricordo.Al Carmine s’è fatto svariate cose insieme e poi è stato a dar l’acqua santa a casa mia. È stato un prete che ho conosciuto molto bene.

Paola Gamberonci

Da diverso tempo sapevo che le condizioni di salute di Don Giovanni non erano buone, ma non avrei mai pensato ci lasciasse così presto, anche perché ogni volta che ci sentivamo per telefono diceva di star bene.Il mio pensiero è tornato indietro quando fu per 17 anni ad Anghiari e ai sei campeggi trascorsi in montagna.Provai un forte dispiacere quando

ci lasciò per andare a Castiglion Fiorentino ma fui contenta per lui perché finalmente aveva una parrocchia tutta sua.Sono stata contenta di averlo rivisto per l'ultima volta e averlo accompagnato al cimitero.Serberò sempre un bellissimo ricordo perché in casa mia era molto presente ad ogni ricorrenza.Ciao Don Giovanni

Paolo Meazzini

Di don Giovanni ricordo la sua disponibilità. Con lui l’Oratorio era veramente vivo. Si organizzavano tornei di ping-pong ed altre attività. Ricordo che era molto piacevole stare all’Oratorio.

Patrizio Bassani

Io l’ho conosciuto al tempo del catechismo. Noi ci s’aveva don Giovanni e ci s’aveva suor Domenica.Con noi ragazzi penso sia stato il primo vero ricreatore dell’Oratorio.

Rita Testa

Faccio parte della parrocchia di Anghiari e ho conosciuto don Giovanni che è stata una persona molto splendida. So che quelle poche volte che mi sono confessata con lui e ho parlato con lui, mi ha dato sempre molto sollievo e un aiuto per andare avanti. Io lo ringrazio tuttora per questo e ogni tanto lo penso e l’ho nei miei ricordi e prego sempre per lui.

In alto don Giovanni in occasione di una gita in Val d’Aosta nel 1988 (foto P.G.).

Apertoun nuovo punto di erogazione di acquaSabato 6 agosto è stato inaugurato il secondo erogatore di acqua pubblica ad Anghiari. È un servizio apprezzato dai cittadini che oltre al risparmio effettivo vogliono utilizzare acqua che non abbia percorso centinaia di chilometri. Questo è senz’altro il sistema migliore perché proviene dalle condotte dell’acquedotto.Dopo quello del Campo della Fiera questo aperto presso la ex stazione ferroviaria di Anghiari pone il nostro Comune all’avanguardia nella battaglia per l’acqua pubblica.Nella foto il momento del taglio del nastro effettuato dal sindaco La Ferla alla presenza di cittadini e consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Domenica 13 novembre, lungo il Borgo della Croce, esposizione dei pro-dotti agricoli (in particolare zucche) e artigiani all’opera. Ma sotto le Logge Bringoli!

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Ricordato dal vescovo Fontana l’anniversario della Cattedrale di Sansepolcro

Il Millenario

Auguri Sansepolcro!Figli e figlie di Sansepolcro, sulle orme dei padri viviamo

un momento bello, l’ultima tappa prima del grande Millennio. Una sfida per la nostra città e per la nostra identità.

Anche nell’anno 1000, quando Egidio e Arcano sono giunti in questa terra, c’era stata una grande trasformazione. Così come oggi: quale civiltà si costruisce attorno a noi? Qual è la nostra speranza? Allora, attorno all’anno 1000, tutto era chiaro. Roma, nel 410, era stata preda dei Visigoti, un fatto incredibile: la classicità era perduta per sempre. Così si pensava. Ma proprio in quel frangente S. Agostino lancia una sfida, chiama a raccolta il popolo, i cristiani per costruire la Città di Dio, la Gerusalemme Celeste. Per Agostino la città dell’uomo doveva essere analoga alla città di Dio.

Egidio ed Arcano portarono qui le pietre di Gerusalemme con un’idea chiara: costruire la città dell’uomo come la Gerusalemme Celeste, come la città della giustizia e della pace. Quanto impegno attraverso i secoli per passare dal piccolo oratorio a questa grande cattedrale, passare da una manciata di case alla città che ancora oggi viviamo.

Agostino ci indica ancora l’homo viator come modello, ci dice che la vita dell’uomo è un cammino. Questo mondo in cui molti oggi corrono sembra aver perso la meta. Egidio e Arcano ci indicano di nuovo la meta. Ci dicono che è possibile costruire, che è possibile migliorare. Sansepolcro oggi desidera recuperare e rilanciare la propria identità. Egidio ed Arcano ci dicono che non c’è uno spazio sacro ed uno spazio laico, civile separati. Basta con le idolatrie! Certo, la società civile ha la propria legittima autonomia, e laico non vuol dire senza Dio. Siamo noi, non i nostri padri, che abbiamo inventato le divisioni.

La sfida di Sansepolcro: una città dove, insieme, si cresce secondo le diverse componenti. Non occorrono contrapposizioni, ma sinergie. La cultura che ci appartiene si

chiama organicità, è la cultura dove ciascuno fa il suo e tutti si appartengono l’un l’altro per la costruzione comune.

Questa sera noi ci facciamo eredi di un patrimonio dimenticato. Gerusalemme, nel suo nome, vuol dire giustizia e pace; e giustizia e pace vogliono costruire nell’alta Valle del Tevere Egidio ed Arcano. Ma occorre recuperare la sapienza che ci unisce, tutti. Occorre ripartire dai quattro pilastri: sapienza, giustizia, fortezza e temperanza.

Un’esigua minoranza oggi, lo vedete, ci cambia la vita a tutti; senza prudenza. E invece occorrerebbe muoversi, in primis, con giustizia. Così la cultura della divisione, oggi imperante, è l’esatto contrario della cultura della temperanza. Noi oggi ci inchiniamo di fronte ai potenti. Ma questa città può riprendere il volo. Sono venuto a dirvi: riprendiamo il cammino. Vola alto Sansepolcro!

Non serve a nulla il rimpianto di come eravamo. Questo si chiama mediocrità. Torniamo a volare alto; oggi, nel nostro presente. Solo così si può progettare il futuro. Manca un laicato illuminato che sappia mettere le mani nella città per edificare il bene comune? Ma questa città ha conosciuto una storia bellissima! Può ricominciare.

Coraggio Sansepolcro!Ciò che è stato possibile per i nostri padri è possibile

anche per noi. Costruire la pace, fatta salda la memoria, vuol dire costruire, una pietra accanto all’altra, una città bella come questo tempio. Ognuno con l’apporto del suo lavoro. Occorre ripristinare una circolazione virtuosa. Questa città è nata con un impianto teologico. Facciamone tesoro e torniamo a volare alto. O Signore, rimettici insieme! Il millenario che si avvia non è un inutile spreco, ma un’occasione importante per guardarci negli occhi e per tornare a lavorare assieme. Giustizia e pace per costruire da qui, a Sansepolcro, un’oasi di felicità che sia modello per la nostra Toscana, per il mondo intero.

Giovedì 1° settembre l’Arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Riccardo Fontana, per la Festa della Dedicazione della cattedrale di Sansepolcro, ha lanciato le celebrazioni dell’Anno Millenario della fondazione della Città: 1012- 2012. Antica abbazia camaldolese, quella del Borgo, come era camaldolese La Badia di Anghiari, il 1012 coincide con il primo documento storico certo che attesta l’esistenza del monastero e quindi della città. Per sottolineare l’importanza dell’occasione per tutta la valle, bonificata e resa un giardino da Camaldoli, pubblichiamo una rapida sintesi giornalistica –non un resoconto stenografico- del messaggio dell’arcivescovo alla città. Riproduzione dell’incisione di Remigio Cantagallina raffigurante lo slargo in cui si affaccia la Cat-

tedrale di Sansepolcro.

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Festeggiato il patrono della nostra parrocchia

San Bartolomeo

In chiesa...La tradizionale festa di San Bartolomeo,

che don Marco ha riportato in auge in questi ultimi anni, si svolge sempre con maggiore partecipazione di persone e anche le celebrazioni liturgiche sono sempre più curate e solenni. Da alcuni anni prima della S. Messa vengono cantati i vespri solenni e anche lo scorso 24 agosto Alessandro e i suoi compagni di Seminario hanno animato il canto dei salmi. Con l’intervento dei Seminaristi anche il canto del vespro sta diventando sempre più solenne. Poi alle 18,30 ha avuto inizio la S. Messa celebrata dal nostro parroco don Marco. Anche la Propositura era addobbata a festa, in particolar modo l’Altare di san Bartolomeo, secondo a destra, davanti al quale la liturgia ha avuto la sua conclusione. Quest’anno abbiamo voluto curare i canti della Messa con il gruppetto di persone che già ha cantato per alcune celebrazioni al Carmine e che ha animato dignitosamente la Celebrazione. Anche i bambini del Grest, che con questa festa concludono le loro attività estive, hanno avuto il loro spazio con un canto. È comunque da sottolineare che in tutta la Messa essi sono stati partecipi, perché anche quando si fanno canti più solenni intendiamo educare i più giovani al gusto del bel canto. Ultima nota: durante la S. Messa è stato benedetto e inaugurato il nuovo Ambone per la proclamazione delle Letture durante le liturgie.

Cesare

...e fuoriAnche quest’anno, verso la fine del

caldo mese di agosto, il prato dell’Oratorio ha ospitato la tradizionale festa di San Bartolomeo.

Ormai da diversi anni questa solennità religiosa è diventata il momento in cui la nostra comunità si raccoglie intorno al suo patrono, riconoscendo in questa occasione un momento fondante del proprio esistere. Tutti collaborano, ognuno a proprio modo e secondo le disponibilità di tempo e di “saper fare” e si mette in gioco per la riuscita di una serata che vede grandi, giovani e piccini vivere un momento bello in cui si sta insieme per celebrare un uomo che ha preso talmente sul serio la proposta di Cristo da donare la propria vita per rendergli testimonianza.

Nei giorni precedenti la festa i bambini più piccoli, guidati dalle catechiste Donatella, Cinzia, Camilla, Iride e Rosetta avevano già cominciato a provare per la recita su San Francesco, mentre la Caritas parrocchiale era in fermento per l’organizzazione della tradizionale Pesca di Beneficenza.

La sera del 24 poi, un gran successo di pubblico e di partecipazione hanno reso tutti contenti: quelli che cucinavano, quelli che mangiavano, gli attori, gli spettatori, gli animatori, i ragazzi e tutta la comunità riunita insieme in festa.

Alla fine tutti sono andati a casa contenti, anche quei pochi che non avevano vinto nemmeno uno dei numerosissimi premi della tombola di Pietro!

Ringraziamo di cuore San Bartolomeo che ogni anno ci raccoglie in tanti attorno a sé per fare festa!Anna

Foto in alto: don Marco con chierichetti e seminaristi nella sacrestia della Propositura al termine della S. Messa solenneQui sopra: un momento della festa nel piazzale dell'oratorio, con i ragazzi in fila per la pastasciutta.

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Qualsiasi altra cosa è insufficiente

F e s t e g g i a t o d a l l a c o m u n i t à d e l l e s u o re a g o s t i n i a n e d e l l a R i p a

S a n t ’ A g o s t i n o

Quest’anno il Grest è stato fatto un po’ più corto e dal mio punto di vista ben riuscito.

Quando ero libera dal lavoro mi sono sempre aggregata al gruppo e i bambini mi sono apparsi felici e sereni. Anche i ragazzi più grandi, i nostri animatori, a volte stanchi, ma sempre pronti a stare accanto ai più piccoli così anche gli adulti attenti e disponibili come sempre.

Quello che però mi viene in mente ripensando al Grest e che secondo me spiega tanto attaccamento a questo momento estivo sono le parole del Papa in un suo messaggio in cui dice:

“Vi vengono presentate continuamente proposte più facili, ma voi stessi vi accorgerete che si rivelano ingannevoli, non vi danno serenità e gioia”

“L’uomo è veramente c r e a t o

per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente”.

Linda

Nella foto qui sopra il gruppone dei ragazzi del Grest durante la gita a Monte Oliveto Maggiore insieme a uno dei monaci dell’Abbazia.Qui a sinistra uno dei tanti momenti di gioco e svago nei pomeriggi di Grest.

Domenica 28 Agosto, festa grande nella comunità delle suore agostiniane della Ripa in Anghiari. La chiesa festeggia in questo giorno S. Agostino che è, non

solo dottore della Chiesa, ma anche fondatore della famiglia agostiniana, uomini e donne che con la loro consacrazione a Dio, intendono vivere il suo carisma per trasmetterlo alla Chiesa e al mondo. Conoscere la ricchezza che Agostino a lasciato all’umanità è un tuffarsi in una realtà avvincente che incoraggia e dà speranza. Agostino è l’uomo di tutti i tempi e non c’è problema che non abbia trattato e affrontato. È l’uomo che ha vissuto il tormento della ricerca del bene e del bello; è maestro, esempio e guida di chi vuole conquistarsi e scoprire Dio per trovare pace e gioia. La comunità parrocchiale di Anghiari ha incominciato a conoscerlo proprio per la presenza delle suore Agostiniane nel paese.

Nella Domenica del 28 Agosto molte persone sono venute nell’accogliente parco della casa dove è stata celebrata la Santa Messa da Don Silvestro. Ma quest’anno c’era un clima di festa tutto particolare per altri avvenimenti che hanno caratterizzato l’incontro: l’inaugurazione dell’edicola mariana nel parco stesso e il battesimo di una bambina, Arianna Fontanelli. È stata davvero una giornata emozionante per tutti, ma particolarmente per le suore. È la Madonna della Grazia perché è mamma di Gesù Figlio di Dio donato dal Padre all’umanità, ma è anche mamma nostra e, come la più amorosa delle mamme, ascolta i nostri desideri e li presenta abbelliti e purificati al suo Figlio Gesù. Siamo convinte che ogni richiesta che sia conforme alla gloria e volontà di Dio, sarà esaudita e ci auguriamo che la comunità parrocchiale di Anghiari scopra questa oasi di pace che diventerà così luogo di preghiera oltre che di amicizia.

L’altro avvenimento in questo giorno di festa è stato il battesimo di Arianna figlia di Rita e Marco Fontanelli. Da tempo i genitori avevano espresso il desiderio di battezzare la loro bambina nel nostro ambiente perché una bella amicizia ci lega a questa famiglia, come a tante altre, del resto. Il parroco don Marco, ha dato il suo consenso, non solo ha partecipato alla festa, ma abbiamo goduto anche del suo apprezzamento nei nostri confronti; di questo ringraziamo lui e il Signore. Ricevere il battesimo è nascere a vita nuova; ci immerge nella vita stessa di Dio, ci fa partecipi della sua ricchezza, per cui non siamo solo creature di Dio, ma di diritto si diventa figli di Dio e figli della Chiesa. È stata una festa bella, grande, commovente. Ne sanno qualcosa i genitori, i nonni e i parenti tutti di Arianna. Ora è loro compito aiutarla a scoprire i doni di Dio e guidarla per incontrarlo in ogni occasione. La cerimonia è stata arricchita dalla partecipazione del coro della parrocchia di S. Maria di S. Sepolcro in un clima di gioioso raccoglimento. Siamo convinte che sia stata una ricchezza per tutti perché ci ha fatto ripensare alla bellezza di essere cristiani, ci ha fatto sperimentare ancora una volta il valore dell’amicizia e della collaborazione.

Il nostro grazie sincero è anche promessa di preghiera per la comunità parrocchiale perché ogni famiglia viva con il desiderio di incontrare il Signore che solo può dare pace al cuore, quella pace che tutti desideriamo e che si realizza non a parole, ma con fatica e buona volontà.

Non poteva mancare la merenda offerta a tutti e nel salutarci, ci siamo dati appuntamento per qualche altra iniziativa che cementi l’amicizia e il desiderio di scoprire come è bello camminare insieme guardando verso la stessa direzione che porta alla scoperta di Dio e del suo amore.

Le suore Agostiniane della Ripa

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Il Museo e la Cina

La vignetta di Scacciapensieri:Ci mancava solo questa!

La storia dell’arte o la conservazione dei beni culturali non fanno parte del mio bagaglio culturale di base, precedentemente orientato a materie tecniche legate all’economia e alla finanza. Probabilmente per questo motivo, per una forma di “riparazione tardiva nei confronti delle antiche Muse”, mi affascinano sempre di più iniziative legate al museo della Misericordia in tutti i loro aspetti più variegati.

Questo “Museo di sé stesso” mi ha stimolato a ricercarne una valorizzazione superiore a quella sin qui attribuita.

Ho maturato la consapevolezza che un ambiente architettonicamente e strutturalmente interessante, già chiesa, già antica sede della nostra Confraternita, e che raccoglie materiali, documenti e oggetti che rappresentano una varietà di nessi con l’edificio stesso che li conserva da sempre, possa dare spazio anche ad altro; l’ambiente, pregno di tradizioni e vestigia storiche, detiene il diritto di aprire spazi nuovi, inediti, a favore di moderne forme di creatività, che possono fare mostra di sé senza porsi in contrasto con gli antichi contenuti che il museo stesso tradizionalmente espone.

In passato la nostra gente si è adoperata per costruire una carrozza, una portantina a spalla o suppellettili a disposizione dei malati nei secoli passati, arredi sacri ed altre testimonianze storiche, tutte conservate nello stesso luogo ove venivano, almeno in parte, utilizzate.

Oggi è giusto e possibile fare spazio anche ad espressioni creative del “popolo contemporaneo”. Ieri erano “Armonie di colori”, una bella mostra di quadri che ha messo in risalto la capacità e la versatilità pittorica di cinque nostre concittadine; oggi è la volta di “Memorie dalla Cina”, un bel reportage fotografico della giovane Simona Lazzerini che presenta gli aspetti più variegati e folcloristici del paese dei “Mandarini”, dalla storia al costume, agli aspetti naturalistici.

La mostra sta riscuotendo apprezzamenti lusinghieri e ci auguriamo che quanto prima la nostra giovane Simona, “fotografa amatoriale”, possa tracciarne un resoconto di prima mano, nel quale ci racconti le sue esperienze in una terra così lontana, forse più lontana “per tradizioni che per

chilometri”.La col-

l e z i o n e del museo c o m p r e n d e circa un centinaio di pezzi, da-tabili dal XIV al XIX secolo, tra manoscr i t t i d e l l ’ a r c h i -vio storico della Confraternita, dipinti, sculture, oreficeria, suppellettili ecclesiastiche, uniformi e mezzi di trasporto impiegati dai volontari della Misericordia.

Il museo non vuole però fermarsi ad un’opera di custodia, di tutela e di archiviazione dei propri contenuti; desidera mettere in evidenza soprattutto il legame vitale che da secoli la Confraternita possiede con il paese, richiamandone la genesi e cogliendone lo spirito, gli intenti, le motivazioni che sono alla base della propria attività di volontariato.

Il “Museo di sé stesso” si propone quindi di sollecitare l’identità, la memoria storica della comunità nei rapporti con la Confraternita, come depositaria di valori quali l’amore verso il prossimo e la fratellanza, manifestati da sempre dalle coscienze individuali dei Confratelli e delle Consorelle.

Il “Museo di sé stesso” non vuole apparire infine come punto di arrivo per metterci il cuore in pace (mamma mia, come siamo stati bravi…) ma con la propria storia passata si propone di tracciare in definitiva il cammino per un futuro che porti ad operare con gratuità e condivisione nei campi difficili della solidarietà sociale.

Massimo Redenti

Nella foto in alto una delle immagini realizzate da Simona “nel paese dei mandarini” in mostra nel Museo della Misericordia.

Auguri Fabio!Il 14 settembre di 10 anni fa il nostro Fabio Mondani veniva ordinato Diacono nella cat-tedrale di Arezzo, per le mani dell’allora Ve-scovo Gualtiero Bassetti. Il giorno seguente assisteva per la prima volta da Diacono alla S. Messa in Propositura.

In questo decimo anniversario di Ordina-zione Diaconale ci sembra giusto ricordare il nostro Fabio e esprimere a lui e alla mo-glie Mirella le felicitazioni per la felice ri-correnza.

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b i m b i d i o g g i

Un rincorrersi di date

La festa del Beato Magi

b i m b i d i o g g i

Tradizione rispettata. Il 29 agosto di quest’anno si è celebrata come consuetudine la memoria liturgica del Beato Bartolomeo Magi, anghiarese e frate

francescano, morto in concetto di santità l’8 marzo 1510 ad Empoli. Il 29 agosto di più un secolo dopo gli anghiaresi riuscirono a ottenere una insigne reliquia del fra Bartolomeo della famiglia Magi, già appellato come Beato.

Da allora, con precisione dal 1634, in Anghiari la festa si celebra il 29 agosto nella chiesa della Croce dove, da quella data, riposano i resti mortali del Beato Bartolomeo. Non solo: proprio detta chiesa con annesso convento fu ispirato dallo stesso Beato per ricordare il passaggio di san Francesco in Anghiari.

Altra cosa importante fu la concessione del culto al Beato Bartolomeo concessa dal Vescovo di Sansepolcro Zanobi de’ Medici e riconfermata un secolo dopo dal suo successore Annibale Tommasi. Documenti importanti, questi, che attestano e confermano l’istituzione di un culto pubblico da parte dell’autorità ecclesiastica e la venerazione ininterrotta nei secoli sia del popolo di Anghiari e sia dall’ordine francescano.

Il Martirologio francescano attualmente in vigore, corretto e aggiornato, alla data del 25 maggio riporta la festa del Beato Bartolommeo (doppia m) Magi, nato ad Anghiari e morto in Empoli, il cui culto è rimasto praticamente ininterrotto fino ad oggi.

In tempi più recenti, cioè nel 1907, durante la visita pastorale del Vescovo di Arezzo Giovanni Volpi, fu concesso di traslare la insigne reliquia del Beato dalla chiesa della Croce alla Propositura, onde favorire il culto dei fedeli. Ogni Vescovo, si sa, ha cura della gente del suo tempo e non è da biasimare ciò che il vescovo aretino realizzò insieme al proposto Giuseppe Conti;

le vicende storiche successive ci insegnano che l’aver voluto trasferire le reliquie e quindi il culto dalla Diocesi di Sansepolcro (cioè dalla chiesa della Croce) e quella di Arezzo (la Propositura) non è oggi più di alcun valore. Se non altro il Beato Bartolomeo ha proseguito la sua opera di protettore e intercessore celeste anche in Propositura: si pensi alle associazioni di Gioventù Cattolica o le sezioni giovanili di Azione Cattolica di Anghiari che per gli anni della loro vita ebbero il Beato Magi come loro protettore.

Vi è memoria dell’Altare in pietra edificato nel 1950 sotto la pala dell’ultima cena del Sogliani, in Propositura. Il tutto con buona pace dei parrocchiani sprovveduti che continuano a confondere il cranio del Beato Bartolomeo con il corpo di un presunto sant’Ippolito che risiede sotto lo stesso altare: pensare che basterebbe leggere le iscrizioni!

Le ultime due considerazioni sono: la prima che a distanza di un secolo dalla traslazione eccezionale delle reliquie in Propositura ci parrebbe sensato il proposito di volerle rivedere nel loro luogo naturale di riposo e cioè la chiesa della Croce. Rimettiamo ovviamente la decisione alle competenti autorità ecclesiastiche. La seconda è che sempre di più ci piace immaginare che attorno alla festa del Beato, il 29 agosto, nei secoli la comunità di Anghiari possa essersi inventata una manifestazione festiva collaterale. Se per la festa di san Martino furono aggiunti i bringoli, perché non è possibile che a quella del Beato Bartolomeo venisse aggiunta la fiera del Cocomero?Appuntamento al 29 agosto 2012.Beato Bartolomeo Magi, prega per noi.

Alessandro Bivignani

Sofia Santi

Nella foto è raffigurata Sofia. Qui aveva 13 mesi ma la posa è stata scelta da lei e a poco sono valse le nostre ri-chieste per farne una diversa. La sua famiglia abi-ta a Palazzolo di Tavernelle, lungo l'antica via che provenendo da Tavernelle proseguiva verso le Pianacce per giungere alla strada di crinale Anghiari-Carmine, proprio al confine con l'antica contea di Montauto.

Senz'altro conoscerete la mamma Alessandra ed il babbo Mirco, esperto restauratore di antichi mobili.

Gioele Sciadini

Ecco Gioele mentre fa un bel sorriso a tutti gli Anghiaresi.

Qui aveva cinque mesi.

La sua fa-miglia abita al Campo de l l a Fiera.

Vi sarà capitato di vederlo per il Borgo della Croce dove i suoi genitori hanno una attività commerciale.

Poi Gioele ha i nonni sia al Campo della Fiera che per il Fosso e quindi lo potrete vedere in questi luoghi e, qualche volta, fra una festa e l'altra della Filarmonica, lo potrete vedere addirittura con il nonno Moreno.

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

L’Ordine agostiniano e la sua chiesa anghiarese2° parte

La chiesa di Sant’Agostino con il suo adiacente convento, sorge all’estremità più bassa della collina su cui poggia l’impianto urbano intra moenia di Anghiari. Le prime testimonianze sulla presenza di questo complesso architettonico sono fornite, per ora, esclusivamente dalle Carte Taglieschi, in cui Lorenzo Taglieschi lega fortemente la presenza in loco di Tommaso Becket, Arcivescovo di Canterbury poi Martire, alla costruzione della primigenia cappella sopra la quale sorse la attuale chiesa dedicata al Vescovo d’Ippona. In quell’occasione i monaci camaldolesi avrebbero concesso al Martire un terreno posto al di fuori delle mura castellane (si parla della più antica cerchia di mura, che verosimilmente racchiudeva la parte più alta della collina), dove alcuni “spitalieri” del Tau, fondarono una cappella dedicata a Sant’Antonio Abate e in seguito un ospedale per gli affetti dal fuoco di Sant’Antonio.

Lorenzo sostiene di aver tratto la notizia dall’archivio dei Camaldolesi e ne riporta anche i caratteri salienti: (…) fu rogato ser Buono Notaio, con licenza di don Rolando Abate e di tutti i monaci di detta Badia d’Anghiari e con il beneplacido di Don Gregorio Prior Generale di Camaldoli: quale istromento sta notato in un libro di carta pecora segnato I, di carte 32, nell’archivio di Camaldoli da me visto e letto(…). Gli studi più recenti sul probabile viaggio in Italia del futuro Santo Martire, sono discordanti nell’affermare la veridicità del suo pellegrinaggio a Roma. Si tratta comunque di un culto diffuso in alcuni territori del centro Italia, corrispondendo, forse, ad un carattere eremitico di questi probabili seguaci di S.Tommaso Martire. In Valtiberina il credito dato al culto è testimoniato dalla presenza iconografica di S.Tommaso Becket nel duomo di Sansepolcro. Sempre Lorenzo riferisce che gli “spitalieri” passarono alla regola di Sant’Agostino, iniziando la costruzione di una grande chiesa, che avrebbe inglobato gran parte della prima cappella.

Il nuovo complesso nasce entro la seconda cerchia di mura che gli Aretini avevano concesso di edificare nel 1181. Questa data è importante anche perché in quell’anno il Priore della Badia concesse l’inurbamento alle famiglie dell’aristocrazia locale e “cattani” in Anghiari, nella zona compresa dalle nuove mura, detta delle “carbonaie” (il borghetto), a patto che essi distruggessero le loro dimore al di fuori delle mura cittadine. La concessione di tale privilegio al ceto patrizio e borghese è fondamentale poiché solo con l’apporto di costoro il borgo creò i presupposti per la sua nascita economica e sociale. È in questo periodo che il complesso poi agostiniano assurse a nuovo polo di attrazione religiosa all’interno di Anghiari, differenziandosi dall’Abbazia camaldolese. Il processo di trasformazione della struttura medievale nel complesso agostiniano di Anghiari inizia nella seconda metà del XV secolo per terminare attorno ai primi anni del XVI. La parte preesistente della chiesa, ma non la più antica, sembra essere stata ad aula unica, una tipica ”hallenkirche” che accolse la crescita futura: qualitativa, con l’edificazione delle cappelle laterali; quantitativa, con l’accrescimento della parte presbiteriale, soprattutto con l’edificazione del nuovo coro a partire dal 1464. Lorenzo Taglieschi testimonia: “(…) si ampliò la Chiesa dagli scalini sino all’altar maggiore e Mazzone di Gregorio e Ser Milano Taglieschi aiutarono questa fabbrica(…) Nello stesso tempo venne anche eretto il campanile che tutt’oggi si vede. La preparazione all’ingrandimento del presbiterio prende avvio già nel 1463, quando si accrescono le mura castellane dietro di essa: idem (…) 4 luglio 1463- Il Gran Consiglio haveva fatto un imposizione di una soma di sassi per soldo di estimo a ciascuno per la fabbrica delle mura castellane dietro Sant’Agostino, acciochè sopra quelle si potesse accrescere detta Chiesa (…) La parte presbiteriale, infatti, è appoggiata per tutta la sua larghezza sulle sottostanti mura. Questo era in linea di

massima vietato in Anghiari come nella maggior parte delle altre città o borghi in quegli anni, anche se le direttive venivano spesso disattese. Questa possibilità era stata poi concessa su richiesta e con l’obbligo di rispettare alcuni vincoli: ad esempio non elevare le costruzioni per più di cinque piedi sopra le mura, murarle con calce e rena e, ovviamente, lasciare percorribile la strada sottostante con la costruzione di solai in travi o con archi, poggianti direttamente sul limite esterno della fortificazione. Questo uso, così diffuso in alcune zone d’Italia (ad es. nelle attuali Marche, Toscana, ecc.) tanto da necessitare di regole precise, non era rilevante nel nostro centro, dove l’unico esempio rimane quello della chiesa di S. Agostino, né sono noti altri casi analoghi nella zona circostante. Per trovarne uno simile ed esperito nel Quattrocento, basti citare la coeva costruzione della cattedrale dell’Assunta in Pienza, durante la trasformazione di Corsignano, anonimo castrum di campagna, in una perla della rinascenza dell’Arte. Anche qui la chiesa sporge, nella parte absidale, verso il vallone sottostante creando però non un bastione-coro, ma una abside che si spinge all’infuori per quasi tutta la larghezza della chiesa, ricalcando le linee della “hallenkirche” medievale. Ben lungi da me accostare la realizzazione della cattedrale pientina alla edificazione del S.Agostino in Anghiari, ma si può osservare come, alla stessa necessità di superare un forte dislivello, si è risposto, nello stesso periodo, con soluzioni simili.

• Le notizie sul S. Agostino in Anghiari sono poche, ma le argomentazioni su di esse possono essere svariate, per cui, se qualche attento lettore volesse chiarirsi dei dubbi o avesse voglia di approfondire l’argomento è possibile inviare una mail al Palazzo della Battaglia. Nei limiti del possibile cercherò di rispondere velocemente.• Ulteriore nota: La chiesa di S.Agostino in Anghiari è accessibile tutti i giorni dalle 9:30 circa alle 18:30, poiché viene aperta dal personale del Palazzo della Battaglia; chi volesse visitarla è il benvenuto.• Il 16 ottobre, ore 11:30, all’interno del Palazzo della Battaglia cercheremo di ripercorrere la storia della castagna e dei suoi usi attraverso una visita con degustazione nelle sale del Museo, dal titolo: “CHI CONOSCE IL PAN DE LEGNO?” Chi fosse interessato all’iniziativa può contattarci qualche giorno prima, la visita è a prenotazione obbligatoria anche se per i residenti in Anghiari il Palazzo della Battaglia è, come di consuetudine, visitabile liberamente.

Gabriele Mazzi

Palazzo della Battaglia, tel. 0575 787023 E-mail: [email protected]

Arte a MonterchiMonterchi è famoso nel mondo per la Madonna del Parto di Piero della Francesca, capolavoro assoluto che ogni anno è meta di migliaia di visitatori. Tuttavia non dobbiamo dimenticarci che le Chiese e le Pievi sparse nel territorio monterchiese sono ricche di interessanti opere d’arte. Basti pensare ai bellissimi affreschi all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia, di ignoti pittori di varie epoche ancora da studiare, o alle tele conservate in San Simeone, alcune veramente pregevoli.Naturalmente si tratta di opere non famose come la Madonna di Piero, ma abbiamo pensato che valesse comunque la pena riscoprirle. E’ nata così “Arte a Monterchi”, che vuole essere un viaggio nella storia dell’arte attraverso le opere presenti nel territorio. Il viaggio è iniziato il 18 settembre scorso con la visita al Museo della Madonna del Parto. Prossimamente comunicheremo, attraverso la stampa locale, le date degli appuntamenti alla scoperta di altri luoghi ancora poco conosciuti.

Lorenzo Minozzi

Museo Madonna del Parto, tel.0575 70713 - E-mail: [email protected]

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CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Agosto 2011

Mese di Luglio 2011Venerdì 1°. Oggi ce n'erano di meno ma è una settimana che intorno a casa mia, ma anche nelle strade di Anghiari, c'è stata un'invasione di farfalle arancioni. Sono il frutto delle brughe che hanno divorato i boschi di quercia sopra il Borgo che infatti hanno un colorino marrone poco simpatico.* Oggi è morta Rosa Pernici vedova Chiarini. Aveva 88 anni ed abitava a Fanciulleri ma la sua famiglia era originaria di Misurata, di là da Pantaneto.Mercoledì 6. Oggi è morta Candida Procelli vedova Farinelli di anni 74.Giovedì 14. Stamani al Campo della Fiera ho visto una donna con un guinzaglio lungo lungo, ma il cane non c'era attaccato. Poi mi sono accorto che era nascosto da una piccola pianta dove mi sa che faceva i propri bisogni.Domenica 17. Stamani Gastone, quello di Ca' di Maurizio, è venuto alla Messa in bicicletta.Lunedì 18. Stamani, mentre andavo ad Anghiari, alla curva del Mulino, ho visto uno scoiattolino che attrraversava la strada. È andato verso l'orto del Bonarini.* Oggi è morta Santina Iacopucci vedova Manenti. Abitava alla Casina di San Lorenzo e la sua famiglia era originaria di Sestino.Martedì 19. Oggi con mia moglie siamo andati a Livorno ma non abbiamo mangiato il caciucco.Giovedì 21. Stamani ho vista la Franca del Carmine, ma è originaria di San Leo, che stava andando in moutan bike.Venerdì 22. Oggi è nato Davide Innocenti di Samuele e Ro-mina Bigioli. La sua famiglia abita verso la Vignolina e il suo babbo lavora alla Tratos alla Pieve.Sabato 23. Oggi è nato Matteo Petruccioli di Federico ed Elisa Camaiti. La sua famiglia abita al Campo della Fiera e i suoi genitori gestiscono il Consorzio del Borgo.* Oggi è morta Leonetta Ligi vedova Pizzo, di anni 89. Abi-tava ai Renicci ed era originaria della zona, precisamente dal podere I Prati.* Oggi è morto anche Enzo Panichi di anni 85. Abitava a Tavernelle e faceva il muratore. Assieme ad altri restaurò la cappella di San Francesco, sotto Montauto, nel 1993.Domenica 24. Prima della Messa, Gastone s'è lamentato che tutti lasciano le cartacce intorno alla chiesa. E a lui poi gli tocca raccoglierle.

Venerdì 5. Stamani, mentre andavo in Comune dalla porta vicino al Campano, ho sentito un pianoforte che suonava.Domenica 7. Stamani Maurizio andava per il campo sotto casa mia con il suo cane. Ma lui andava in motorino.* Oggi è morto Loris Guadagni di anni 99. Abitava al Borgo ma era originario di Caserecci.Lunedì 8. Oggi è morta Lorella Roselli. Aveva solo 51 anni ed abitava per la via del Carmine.* Oggi è morta anche Bruna Rosadi vedova Ferrini. Aveva 83 anni ed abitava al Ponte alla Piera di dove era originaria.Venerdì 12. Stanotte con mia moglie passeremo la notte nel traghetto per Palermo. Andiamo in ferie a Siculiana!Lunedì 15. Oggi è morta Rosa Mencaroni vedova Peluzzi di anni 95. Abitava sopra le Bertine, a San Leo, ed era nata a Maraville.Mercoledì 17. Stamani con mia moglie siamo andati lungo la spiaggia della riserva naturale di Torre Salsa e io ogni tanto controllavo che la sua ombra mi seguisse.Giovedì 18. Oggi è morto Francesco Meazzini di anni 86. Abitava ai Caroni di dove era originaria la sua famiglia.Domenica 21. Oggi è morta Alma Meozzi vedova Bevignani di anni 85.Martedì 23. Stamani è morta suor Maria Immacolata Aliprandi Clarissa. Risiedeva presso la piccola comunità di Galbino. Era originaria di Lissone (Monza-Brianza).* Oggi è morta anche Bruna Bottoni vedova Bianchini di anni 97. Era originaria di Upacchi.Mercoledì 24. Oggi è morto Giuseppe Giorni di anni 79. Abitava dopo la Stazione del treno ed era originario di Viaio.Giovedì 25. Oggi è morta Ilvia Franceschi vedova Guelfi. Abitava per la Croce.Venerdì 26. Alla televisione ho sentito che c'è stato un incendio a Montemercole, ma nel versante verso Pietramala.Sabato 27. Oggi è morto Luigi Fabbriciani di anni 80. Abitava al Borgo ed era nato a Campalone alto.Domenica 28. Oggi è nato Lorenzo Bivignani di Francesco e Francesca Meazzini. La sua famiglia abita ad Antria ed il suo babbo, rigorosamente originario di Tavernelle, lavora a Cesa nella Valdichiana.Lunedì 29. Oggi è morto Guglielmo Giovagnoli di anni 79. Abitava al Bagnolo di sopra, dove una volta c'era la gualchiera ma la sua famiglia era originaria di Valle Grande.

Venerdì 24 giugno 2011. Oggi, festa di San Giovanni, è nato Niccolò Chieli di Carlo e Beatrice Paoletti. La sua famiglia abita dopo il casello del Sasso. La sua mamma è di origine friulana e il suo babbo è un anghiarese doc e tutti ricorderete il suo bisnonno paterno, Alfredo, gestore del Bar Garibaldi ad Anghiari.

Altre notizie dalla Val CerfoneDomenica 9 ottobre a Monterchi appuntamento con i Buongustai, festival gastronomico durante il quale sarà possibile assaggiare pietanze tipiche della tradizione locale. Prevista anche una pedalata ecologica in mountain bike.

Annuario Toscano 1909Professionisti, Industriali e Commercianti

Agenzie agricole. Comizio agrario: Amministrazione Bartolomei Corsi, specialità premiata: Frumento gentile rosso per semina, vini toscani, olii; Società Commerciale per l’esportazione derrate.Antiquario: Corsi Tommaso.Acquedotti: Deficiente.Associazioni: Società Operaia Premiata, Volontari e Reduci, Stovigliai, Calzolai, Cacciatori, Accademia Teatrale, Filarmonica, Filodrammatici.

segue

Page 32: 2011-5 Oratorio di Anghiari

Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527

Feste dei Santi

Martedì 1° novembre

Ss. Messe secondo l’orario festivoOre 14,30 S. Messa e processione al cimitero a S. Lorenzo

Ore 15,30 S. Messa e processione a GalbinoOre 15,30 S. Messa nel cimitero di Anghiari

Mercoledì 2 novembre

Ore 6,30 Processione dalla chiesa di S. Stefano fino al cimitero.Ore 7 S. Messa nella cappella del cimitero

SAN MARTINO 2011

Nel Borgo della Croce si ripete la tradizio-nale Festa di San Martino e dei Bringoli.

Sabato 12 novembre presso la chiesa della Maddalena, alle ore 18, Santa Messa duran-te la quale verrà distribuito il “pane di San Martino” offerto dai Forni Riuniti di Sanse-polcro e dal forno Bindi di Anghiari.