2002-2 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 2 APRILE - MAGGIO 2002 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 2 APRILE - MAGGIO 2002

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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In copertina: Il "Caporedattore" visto da Luca Pucci - vedi articolo a pag. 3

Sommario13 e 27 marzo 2002 di Maria Pia Fabiani pag. 2Il nostro saluto al Sindaco " 2Parabola dei nostri tempi di Cmr " 3Calendario Liturgico aprile maggio " 4Il Palterre: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari

Bla, bla, bla di S. Lombardi " 6L'attività del Centro Sociale " 6Corso di restauro per italo-argentini " 6Tra due giardini la nostra storia di Cmr " 7Il cipresso dei sospiri di Civis " 7La scuola si fa onore " 7

La Chiesa di S. Michele a Padonchia di Q. Giorgini " 8Ancora discariche di Civis " 9Le poste anghiaresi degradate di A. Zanchi " 9Sono in riscossione le quote sociali 2002 " 10Una lista lunga la vignetta di Scacciapensieri " 11Giro d'Italia di Vera Cuccini " 11Un treno che passa di Cmr " 11Grazia per Safiya " 12La montagna di Roby 47 " 12Giuliana di Maria Pia Fabiani " 12I nonni infiltrati nei locali dell'Oratorio di Cmr " 12Kanisa Katoliki Kibaigwa Kongwa " 13Lavori e fostacchie di Clèto " 13La sacrestia a Santo Stefano " 13Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

Donazioni, avanti tutta verso l'autosufficienza " 14Basterebbe poco di Luca Pucci " 14Nuovo Consiglio Direttivo " 15

Istruzioni per l'uso di Daniele Finzi pag.16Al servizio degli uomini per amore di Cristo " 17Sbocciarono le rose di Cmr " 17E invece è intelligente di Civis " 17Dal Santuario del Carmine " 18Dalle Parrocchie di Monterchi e San Leo " 18Ritiro a Cortona " 19Il Carnevale ad Anghiari? Splendido, ma... " 20Grazie d'esistere, amici miei! " 20Fidarsi è bene... la vignetta di Scacciapensieri " 20Camminata alla Maestà " 20Storia del Credito Cooperativo " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

Tempo di Quaresima " 22Per Suor Pasquarosa " 22Una medaglia, tante notizie " 22

La Via Crucis nella parrocchia di Anghiari di Cmr " 23Voci note di Vera Cuccini " 23Non fate morire quella scuola " 23Il Ciborio della Propositura " 23Curiosità storico-geografica di Athos Camaiti " 24A tutto c'è rimedio " 26Vita da cani di Alfonso ed Elisa Sassolini " 27Balli, orchestre e complessi... VIII e ultima parte " 28Fatti di casa nostra di W. Del Sere

La Mostra dell'Artigianato " 30Piattaforma ecologica del "Chiuso" " 30Sala audiovisivi " 30

Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31

Il nostro saluto al Sindaco

Il 26 maggio prossimo ci saranno ad Anghiarile elezioni amministrative e i cittadini sarannochiamati ad eleggere un nuovo Sindaco ed unanuova amministrazione. È un fatto molto impor-tante per la vita del nostro paese.

Vogliamo qui segnalare che, se pur ci posso-no essere stati dei singoli punti di controversia,l'Amministrazione comunale ci è stata vicina peraffrontare certe emergenze o situazioni che ri-guardavano entrambi. Dobbiamo riconoscerequindi la disponibilità del Sindaco, signoraMaddalena Senesi, proprio a livello umano, adaffrontare le problematiche emergenti alla cuirisoluzioni la parrocchia è particolarmente inte-ressata.

Ci auguriamo che anche da semplice cittadinoil sindaco possa mantenere questa cordialità dirapporti con la nostra parrocchia per dare insie-me risposte concrete ai bisogni della comunità.

13 e 27 marzo 2002di Maria Pia Fabiani

CENTOTTANT’Anni in due! Questo traguardoforse, marito mio, raggiungeremo.Lo dicevo stamani all’architetto.E lui m’ha detto arguto: “Messi insiemefate un angolo piatto!” “O un doppio retto!”-ho suggerito io.- Se schiena a schienaci sorreggiamo nella lunga via;se di fronte, parliamo e ci vediamoe ci facciamo dunque compagnia.L’angolo piatto suggerisce il letto…Meglio, meglio quel doppio angolo retto!

10 dicembre 2001

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Parabola dei nostri tempi

Non si accende una lanternaPer metterla sotto il moggio. (Matteo 5/15)

In un paese della Valtiberina toscana viveva in quel tempo un uomo pio chiamato Mario Del Pia. Ilpaese era Anghiari.

Se il tempo fosse stato quello di Gesù, si sarebbe detto che Mario aveva lavorato come capo-aurigaad Arezzo e che, con tanto impegno, si era dedicato da decenni alla custodia dei rotoli del tempio diAnghiari. Ma il tempo a cui ci riferiamo è il tempo attuale, l’inizio del terzo millennio. Quindi va precisatoche il nostro uomo aveva lavorato ad Arezzo come funzionario delle Ferrovie, munito di fischietto e dipaletta verde, quale capostazione e al suo comando non cavalli e carri si muovevano, ma treni rombantiin transito dal nostro capoluogo di provincia.

Per quanto concerne i rotoli della Legge, i rotoli del tempio, niente di arrotolato è passato per le manidi Mario Del Pia, bensì copie e copie de l’ “Oratorio”, fin dal lontano 1970. Uomo tuttofare è statotipografo, impaginatore, recensore, caporedattore (lo è tuttora) e chi più ne ha più ne metta.

Dal 1970 al 1984 ha collaborato con Don Giovanni, poi con Don Vittorio fino al 1991 esuccessivamente con Giacomo Bartolomei, fratello di Don Vittorio e, infine, con Don Marco.

Dal 1970 all’82 l’Oratorio veniva ciclostilato, cioè riprodotto col ciclostile pagina dopo pagina. Checostanza, caro Mario!

Nell’82 e fino al ’92 fu fatto un passetto avanti: finalmente una macchina stampante, casereccia, mastampante, provvide a confezionare il nostro giornaletto parrocchiale. Dal ’92 in poi entra in ballo latipografia. Siamo cresciuti, al passo col progresso tecnologico.!

Ecco per sommi capi, in sintesi, la storia di queste pagine anghiaresi e nella storia non poteva nonessere evidenziata l’opera di Mario Del Pia che ha “solleticato” anche la matita, la grafica del bravo LucaPucci.

Non arrossire Mario, non tirerò fuori tante tue doti, ma lasciami dire che in molti apprezzano la tuadedizione nel far vivere e crescere “L’Oratorio”. Ti apprezzano per l’amore che porti ad Anghiari e allasua storia che conosci come le tue tasche. Ti apprezzano per il tuo interesse alla conservazione e alripristino del comune patrimonio artistico-culturale, alla memoria del passato. Ti apprezzano perl’amore che porti agli anghiaresi, anche a quelli che possono dissentire dal tuo modo di pensare.

Non arrossire, se fossimo al tempo di Gesù, Egli ti direbbe: “Non si accenda una lucerna per metterlasotto il moggio”.

ConfratelliRemigio Giorni segnala (via posta elettronica) una bella foto

(è del 1910) che ritrae i Confratelli della Misericordia di Firenzementre trasportano un malato e che lui ha scoperto nel sito: http://www.nationalgeographic.com/ngm/flashback/0202. La foto nonviene riprodotta per questioni di diritti di autore e allora io horitrovato un’altra foto che ritrae sempre i confratelli dellaMisericordia, questa volta anghiarese, mentre si accingono apartecipare alla processione del 3 maggio o del Corpus Domini.Certamente però nelle vostre case ci sono foto che ritraggonol’intervento di qualche confratello della Misericordia anghiarese.Infatti non più di cinquant’anni fa non era difficile incontrareanche nel nostro paese un gruppo di volontari che, lettino inspalla, al suono della campanella, percorrevano di corsa lestrette viuzze del centro storico e provvedevano a portarepersone ammalate presso il nostro ospedale. La caccia è comin-ciata. Fateci pervenire le vostre foto. Vi saranno restituite.

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di Febbraio

Mese di aprile

TEMPO DI PASQUA

Il Tempo di Pasqua abbraccia un periodo di 50 gior-ni ed è segnato dalle tre solennità intorno a cui sisnodano Pasqua, Ascensione e Pentecoste.

1° aprile - Lunedì dell’Angelo . Festa nella Parrocchiadi Santo Stefano. Santa Messa nella chiesa di S. Ste-fano alle ore 11. Alle ore 18 S. Messa nella chiesa del-la Croce.

2 aprile martedì. Primo martedì del mese. In Proposi-tura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del santoRosario.

4 aprile giovedì. Primo Giovedì del mese. Si invitanoi fedeli alla preghiera per le vocazioni.

5 aprile venerdì. Primo venerdì del mese. Nella Pievedi Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il GruppoUomini dei Ritiri di Perseveranza.

7 aprile - Domenica II di Pasqua. Sante Messe secon-do l’orario festivo.

14 aprile - Domenica III di Pasqua. Sante Messe se-condo l’orario festivo.

21 aprile - Domenica IV di Pasqua. Sante Messe se-condo l’orario festivo.

25 aprile giovedì. San Marco Evangelista: Marco eracugino di Barnaba. Seguì l’Apostolo Paolo nel suoprimo viaggio missionario e poi anche a Roma. Fu di-scepolo di Pietro del quale riprodusse la predicazionenella stesura del suo Vangelo. Santa Messa alle ore9,30 nella cappella di San Marco presso la Misericor-dia e alle ore 18 in Propositura.

28 aprile - Domenica V di Pasqua. Sante Messe se-condo l’orario festivo.

29 aprile lunedì. Santa Caterina da Siena Vergine eDottore della Chiesa. Patrona d’Italia.

Mese di Maggio

Mese dedicato alla Madonna. Nei giorni feriali alleore 21 nella chiesa di Propositura e nella chiesa diTavernelle, recita del santo Rosario con breve ri-flessione.

1° maggio mercoledì. San Giuseppe lavoratore, pa-trono del lavoro. Sante Messe alle ore 11 e ore 18 inPropositura.

2 maggio giovedì. Primo Giovedì del mese. Si invita-no i fedeli alla preghiera per le vocazioni.

3 maggio Venerdì. San Filippo e Giacomo Apostoli.In Anghiari festa del SS. Crocifisso. Sante Messe nel-la chiesa di Badia alle ore 9,30 e 11. Alle ore 17 inPropositura Santa Messa solenne dove il celebranteamministrerà il Sacramento della Cresima ai nostrigiovani. Seguirà quindi la processione per le strade delpaese fino alla chiesa di Badia.

5 maggio - Domenica VI di Pasqua. Sante Messe se-condo l’orario festivo.

7 maggio martedì. Primo martedì del mese. In Propo-situra alle ore 17 Ora di Guardia con recita del santoRosario.

12 maggio - Domenica VII di Pasqua. Ascensione diNostro Signore Gesù Cristo . Festa al santuario dellaMadonna del Carmine ove verranno celebrate le SanteMesse alle ore 7, 9, 11. Nel pomeriggio benedizionedei bambini alle ore 16. Ultima Messa alle ore 18 insuffragio dei festarini e dei benefattori.In Anghiari Santa Messa in Propositura alle ore 9,30.

14 maggio martedì. San Mattia Apostolo: eletto dagliApostoli al posto di Giuda per rendere testimonianzadella resurrezione del Signore, fu annoverato fra i 12come si legge negli Atti degli Apostoli.

19 maggio - Domenica di Pentecoste. Sante Messe se-condo l’orario festivo. La Pentecoste, cinquanta gironidopo la domenica di Pasqua celebra l’effusione sullaChiesa dello Spirito del Risorto.

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

22 maggio mercoledì. Santa Rita da Cascia: Festapresso la chiesetta delle Suore della Ripa preceduta daun triduo serale di preghiera.

26 maggio domenica. Domenica VIII del Tempo Or-dinario. SS Trinità. Sante Messe secondo l’orario fe-stivo.

31 maggio venerdì. Visitazione della Beata VergineMaria a Santa Elisabetta . “Ave Maria piena di gra-zia, il Signore è con te; benedetta tu tra le donne, bene-detto il frutto del tuo seno.”

SANTUARIO DEL CARMINE

Domenica 12 maggio - Festa dell'Ascensione

Sante Messe alle ore 7 - 9 - 11

* Alle ore 16 benedizione dei bambini

* Alle ore 18 S. Messa in suffragio dei

Festarini e dei benefattori defunti

MAGGIOMESE MARIANO

Recita del S. Rosario

Chiesa di Tavernelle ore 21Chiesa di Propositura ore 21

foto

f.g

.

Feste del SS. CrocifissoVenerdì 3 maggio 2002

Chiesa di Badia - S. Messe alle ore 9,30 e 11

Propositura, ore 17 Santa Messa solenne du-rante la quale il celebrante amministrerà ilSacramento della Cresima ai nostri giovani

Seguirà la processione per le strade del pae-se fino alla chiesa di Badia

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solodi

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BLA, BLA, BLAdi Sergio Lombardi

Ciò vuol significare che è opportunocominciare a rendersi conto che i tempisono maturi per fare una completaintrospezione di sé stessi, cioè darsi unaesatta valutazione comportamentale.

Detto in altre parole non si possonoaffermare delle cose, poi comportarsi inmaniera diametralmente opposta. Quan-to detto vale per tutti i settori esistenzia-

li e la parola magica è “coerenza”. A tale proposito gliesempi da fare sono molteplici ma quello politico è il piùevidente, persone che protestano contro le multinazionalipoi comprano le “Malboro” che è la multinazionale pereccellenza; gente che vede come patrimonio il nostroterritorio e allo stesso tempo permette che lo stesso vengadeturpato; gente che è preoccupata per il lavoro e com-pera prodotti esteri.

E si potrebbe continuare all’infinito, ma allora michiedo come sia possibile pretendere che tutto vada per ilverso giusto, quando noi stessi siamo i primi ad esseretrasgressivi. Dove è finita l’autocritica, il senso di re-sponsabilità e l’amor proprio?

Forse ancora non è chiaro che distruggendo gli altrinoi distruggiamo una parte di noi stessi perché viviamoin mezzo agli altri! Si ritorna alla parola iniziale “Coe-renza” o il processo di autodistruzione sarà lento mainevitabile. In definitiva la parola coerenza è l’esattocontrario di opportunismo, proviamo a rifletterci questasera, forse ci addormenteremo in modo migliore! Civuole coraggio per essere sé stessi e soprattutto respon-sabili delle proprie idee e quindi delle proprie azioni.

Corso di restauro per italo-argentini

Si è concluso oggi 21 febbraio il corso di restauro a cuihanno partecipato sette italo-argentini residenti a La Plata,città gemellata con Anghiari dal novembre 1998.

I sette hanno restaurato un mobile da sacrestia che orasi trova nella recentemente rinnovata sacrestia della chiesadi Santo Stefano.

Nel Palazzo Comunale questa sera il sindaco ha conse-gnato loro gli attestati preparati dal Centro Tecnologico eli ha salutati con parole di augurio per una nuova ripresaeconomica di questa nazione che versa in condizionidrammatiche di profonda crisi.

Il Professor Bautista Gamba, a nome di tutti, haringraziato, non solo per averli portati a conoscenza dellatecnica del restauro ma per la calda accoglienza ricevutasia dalle autorità che dalla popolazione.

Un grazie a Don Juan Carlos che li ha fatti sentireveramente fratelli e li ha accompagnati a conoscere lanostra bellissima Roma, il Vaticano e altri splendidi paesi.

Un grazie ad Alessandro e Domitilla che fin dalla primasera del loro arrivo li hanno fatti sentire così bene, cosìamici.

Il preside della scuola “J. B. Alberti”, da dove proven-gono i tre docenti, ha inviato un fax arrivato proprio oggiin cui invita una delegazione di nostri artigiani ad andarea La Plata affinché un maggior numero di giovani studentipossano imparare questa tecnica di lavorare il legno.

Io, da parte mia, mi auguro che continuino questiscambi interculturali anche dopo il 26 maggio e che, chisostituirà il nostro sindaco, “la Maddalena”, avrà la suastessa sensibilità per questa gente che 50 anni fa ha dovutolasciare la propria terra e che oggi vuole continuare questofilo della memoria e vuole ritrovare le proprie radici.

Grazie Maddalena a nome di tutti loro che affettuosa-mente ti chiamano “Il nostro Sindaco”.

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L’attività del Centro Socialedi Palazzo Corsi

Il Prof. Finzi Daniele ha tenuto alcune conferenze chehanno riguardato: La Costituzione Italiana, Informazioni sulCampo di concentramento dei Renicci e Informazionisull’Euro.

Nel corso del 2001 sono state poi effettuate diverse gite inparticolare a Gradara, con la visita approfondita al castello,e lungo la costa amalfitana e Napoli di 2 giorni. Inoltre è stataeffettuata la visita alla città di Ravenna e ai suoi mosaici.Altra interessante escursione è stata quella a Rimini con lavisita al “Tempio Malatestiano” con l’affresco di Piero dellaFrancesca. Ad ogni visita hanno partecipato circa 50 personecon soci e familiari.

Per tutte queste attività va ringraziato un gruppo dipersone che volontariamente si sono prodigate per la buonariuscita delle manifestazioni.

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Beatitudini della seradi Cmr

Tra due giardini la nostra storia

Risponde (Adamo): “Ho udito il tuo passonel giardino: ho avuto paura perché sononudo e mi sono nascosto.” (Genesi 3/10)

“Donna perché piangi? Chi cerchi?”disse Gesù. Essa, pensando che fosseil custode del giardino gli disse: … Giovanni 20/15

Nel meraviglioso giardino dell’Eden si compie latragedia e comincia il nostro travaglio di uomini mortali.

Scacciati da quel luogo così bello, ha inizio perAdamo ed Eva la nuova vita che comprende il dolore, ildolore fisico e quello dell’anima per aver perso, con ilpeccato, l’amicizia di Dio. Eva partorirà tra le doglie,Adamo asciugherà il sudore della fronte mentre strappaalla terra il sostentamento per la famiglia. VerrannoCaino ed Abele e Abele sarà ucciso dal fratello, primavittima dell’odio. Verranno le malattie, la vecchiaia e pertutti la morte.

Passano i millenni ed ecco che una domenica mattinaall’alba, Maria di Magdala, che era stata ai piedi dellacroce, si trova in un giardino presso Gerusalemme epiange perché hanno portato via il corpo del suo Signore.E lo dice a colui che crede essere il custode del giardino.Ma quando lui la chiama per nome, si aprono gli occhi diMaria e riconosce il suo Maestro. Probabilmente, comefarebbe ciascuno di noi, si gettò ai suoi piedi e si strinsea quel corpo glorificato, che doveva esser di una bellezzaindescrivibile. Tanto si avvinghiò a quelle gambe chericordava coperte di sangue e di piaghe, che Gesù le disse:“Non mi trattenere, perché non sono ancora salito alPadre.”

Ecco, in sintesi, la nostra storia di cristiani: dall’abis-so del peccato alla gloria della resurrezione. Storia

racchiusa tra due giardini, come tra due segni di paren-tesi. E qui si aprirebbero, almeno per me, interrogativi edubbi: la voglia di trasformarmi in uno di quei personaggiche, al tempo stesso, ammiro e detesto di più: il teologo.Il teologo che sa tutto: un mostro di erudizione che divoralibri in tutte le lingue e passa una vita per stabilire, adesempio, se la Madonna ha avuto o meno le doglie delparto, per cercare di addentrarsi nel mistero della Trinità,ecc. ecc. Io, in barba al teologo prego così: “Signore,accresci la mia fede; grazie per avermi dato questa pocaintelligenza che mi fa capire fino ad un certo punto;dammi la vita eterna ed allora capirò tutto.”

Ma qualche dubbio, qualche desiderio di chiarire,certo che viene!

Non mi trattenere perché devo ancora salire al Padre,dice Gesù la domenica mattina a Maria di Magdala, mail venerdì precedente aveva detto al buon ladrone: “Inverità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso.” Dov’è,cos’è il Paradiso? Come si conta il tempo in Paradiso?Forse la colpa delle imprecisioni, delle contraddizioni,oserei dire, è tutta degli evangelisti che raccontano lastoria dal loro punto di vista, o forse è colpa dellatraduzione dei testi dalla lingua di origine.

Se non siamo sorretti da una fede viva, se non diciamospesso con umiltà: “Vieni Santo Spirito ad illuminarmi”certo che i dubbi arrivano per turbare la pace del nostrocuore!

Chi non crede approfitta di queste molteplici contrad-dizioni che si possono riscontrare da una lettura superfi-ciale del nuovo testamento, approfitta del linguaggio avolte duro di Gesù per smantellare le nostre verità, sulcammino percorso e da percorrere, per ridicolizzare ilnostro credo.

Coraggio, amici, cerchiamo di progredire ascoltandoe approfondendo la parola di Gesù, il Verbo incarnato eprincipalmente vivendo questa parola, nella prospettivadi incontrare anche noi il glorioso custode del giardino,all’alba radiosa della nuova vita.

Pace, bene e buona Pasqua a tutti.

Il cipresso dei “Sospiri”di Civis

Passo in macchina e, al Ponte dei Sospiri, gli operai della Provincia hannoabbattuto il cipresso ormai danneggia-to dal tempo, dalla malattia e… dagliuomini.

Prima della curva delle corriere,guardando verso Anghiari vecchio, vedospuntare fra le case un timido cipressonella zona dove, più o meno, era ilcastagno del Paci. Mi viene allora spon-taneo pensare che nulla si distrugge matutto si può rinnovare.Panorama di Anghiari tratto dal libro di donIvano Ricci e, Tralemura, il castagno del Paci.

La scuolasi fa onore

22 febbraio 2002 - Le clas-si V A e B di Anghiari sonostate premiate dal Provvedi-tore agli Studi nell’ambitodel concorso (a.s. 2000/2001) “I giovani incontra-no l’Europa” – fase provin-ciale.

Le stesse classi hannovinto anche la selezione re-gionale.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

La Chiesa di San Michele Arcangelo a PadonchiaSeconda parte

Vecchi e silenziosicipressi e giovani pininell’antistante parco ciintroducono in questopiccolo tempio dovepossiamo ammirare:

a) La tipica struttu-ra delle nostre chieserurali con soffitto acapriate di legno in vi-sta, il pavimento in cot-to, un grande arco cen-trale un po’ schiaccia-to in stile romanico cheintroduce sul piccolopresbiterio e due arca-te gotiche impostate surobusti pilastri di pie-tra concia, di forma ret-

tangolare, sul lato destro, che introducevano alla secondapiccola navata, ridotta ora a Cappella laterale.

b) Sul presbiterio si notano quattro capitelli forse delsecolo X-XII che sorreggevano la volta gotica a velacaduta nel terremoto del 1917. Si può notare sul primocapitello sinistro, una sirena scolpita, simbolo delletentazioni. Vicino si può ammirare un bel tabernacolo inpietra ed incassato nel muro, di epoca medievale, con isimboli eucaristici.

c) Di particolare bellezza è l’Altare maggiore, di stileromanico, di pietra monolitica a forma di trapezio capo-volto con sopra una mensa rettangolare, del sec. XI-XII,qui trasportato dalla Chiesa di Petretole.

d) Gli affreschi che ricoprono gran parte della paretesinistra ed il presbiterio sono 10:

1 – S. Cristoforo che traghetta il Bambino Gesù, del1522, molto deteriorato.

2 – S. Sebastiano trafitto, del 1485, in discreto stato.3 – S. Macario (acefalo) che scaccia i demoni, del

1485.4 – S. Martino a cavallo che con la spada divide il

mantello con un povero (composto verso il 1525, di sti-le umbro che nei colori così stridenti risente la manieradi Bernardino di Mariotto e nella forma la maniera delSignorelli).

5 – Un Santo di bella forma, di qualche anno poste-riore a S. Martino.

6 – Testa di un Angelo (parte di una Annunciazionerimasta coperta dall’arco posteriore romanico). È rite-nuto di Scuola Spinelliana fine sec. XIV? È l’Affresco

più antico e tra i più belli diquesta Chiesa.

7 – S. Michele Arcange-lo (acefalo), Patrono dellaChiesa e di tutta la Valle delPadonchia, risale alla pri-ma metà del 1400. È in ve-ste di grande guerriero. Conil piede sinistro schiaccia ildiavolo trafiggendolo con lalancia. Tiene in mano la bi-lancia con nei piatti due ani-me: una del giusto e l’altradel dannato.

8 - Una Pietà dei primi anni del 1500, di finissimacomposizione, restaurata nel 1999. Iconografia diffusanell’ambiente perugino da Bartolomeo Caporali chericorda lo stile del Caporali e di Fiorenzo di Lorenzo. LaMadonna presenta un volto dolce e geometrico, mentre ilcorpo abbandonato del Cristo morto è sostenuto dalleginocchia e dalle mani invisibili della Madre. Secondo ilnoto Prof. Thomas Martone, studioso di Piero dellaFrancesca, questo affresco potrebbe essere di un disce-polo di Piero perché cerca di imitarne lo stile e laprospettiva.

9 – Una bellis-sima Madonna se-duta in trono con ilBambino sulle gi-nocchia, pitturatanella prima metà delXV secolo. Assaivicina per stile a S.Michele ma più an-tica. È senz’altrol’affresco più bellodi questa chiesa, ri-masto sempre sco-perto e venerato daifedeli. Tutti gli altridipinti furonoriscoperti nel 1953,al tempo di DonGiorni.

10 – MadonnaImmacolata sedu-ta con Gesù Bam-bino in gloria e sot-to i piedi la luna ed

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il serpente. In basso nello stesso affresco c’è un S.Sebastiano trafitto con 5 frecce e S. Rocco con il tradi-zionale mantello. Con la mano sinistra tiene il bastone econ il dito indice della destra, indica la ferita sulla coscia.Questa pittura esisteva già nel 1651 e si trova sulla pareteovest e serve da icona al secondo altare. È stato restau-rato agli inizi del 1999. Mentre sulla nicchia settecente-sca dell’altare centrale si venera una devota statua del-l’Immacolata, nella parete sotto la più piccola dellearcate gotiche, sta appesa una tela del Patrono S.Michele, di cm. 160x115, del 1769.

Ripeto che questa Chiesa, restaurata nel 1990, meritadi essere conosciuta e visitata. Anche le due antiche caseadiacenti meriterebbero urgenti restauri perché costitui-scono un unico corpo e complesso parrocchiale di pro-prietà della Chiesa, ma purtroppo gravemente lesionatedai terremoti del 1997 e del 2001.

Gli affreschi della chiesa di San Michele a Padonchia. Nellapagina accanto: San Sebastiano, San Martino e una Pietà. Quia lato Madonna in gloria con i Santi Sebastiano e Rocco.Digitalfoto Emmedipì

Tutto accadema poco è il rimediotutto qui sparisceferito il ceto medio

Tutto ad Anghiarideve scomparirepure le Postesi vuole seppellire

Non c’è rancoreper posta prioritarialunghezza d’ondaè sempre a noi contraria

Tutto s’involain quel di Sansepolcroe sempre Anghiaria prendersi il torto

‘Sta cittadinache è nata in collinatempi fedelie grande paladina

Rubate le chiavisi esporta i suoi valoriuffici e scrignisvolazzano al di fuori

Pure i Postinici hanno rosicchiatomettendo il popoloa sedere nel lastricato

Pure Garibaldifaranno presto fuoricome gli uffici di tasseall’apice degli allori

Tutta in pianurala vita è convogliatapoche di vocidavanti a ‘sta bravata

Paese di Anghiariva avanti con i gettonima qui si ritornacon piccoli spezzoni

Questo paeseche sembra un fantasmaci invio una letterama il lettore non si affanna

Parte d’Arezzoal Borgo la fermatadopo otto giornialfine è arrivata

Io mi domandose in questa strana terrase gli Anghiaresison pronti a fare guerra

Ma per fortunala posta è prioritariama solo il canelo sento che abbaia:

Le poste anghiaresi degradatedi Armando Zanchi

Ancora discarichedi Civis

Il Caporedattore mi dice che alcuni abitanti dellavalle del Sovara si sono sentiti offesi dall'essere statiindicati come responsabili della discarica della Fos-sa mentre anche loro soffrono di questa situazione.

Mi dispiace se ciò è avvenuto, ma penso che an-che loro converranno che la situazione, come altresparse nel nostro territorio, sono da eliminare. Se il"buon intenditor" dell'articolo non ha inteso...

Forse ognuno di noi può dare un piccolo contri-buto. Lo dia!

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

SONO IN RISCOSSIONE LE QUOTE SOCIALI 2002

La Confraternita di Misericordia di Anghiari ha posto in riscossione le quote sociali per l’anno 2002.A tale proposito chiediamo la collaborazione di tutti i nostri confratelli e consorelle per poter incassare in modo

agevole le quote, cercando per quanto possibile di evitare la riscossione “porta a porta”, particolarmente lunga edispendiosa in termini di risorse umane.

Ciò è possibile anche con la collaborazione del confratello Quinto Meozzi e della consorella Vesta Vellati i qualisi sono resi disponibili ad incassare le quote sociali per conto nostro nei modi sotto descritti.

Tutti i soci potranno quindi versare la quota annuale, da quest’anno fissata in euro 10:

1) alla sede sociale della Confraternita di Misericordia2) alla sede della Pro-Loco di Anghiari (Sig.ra Vesta Vellati)3) alla sede del Museo della Misericordia (Sig. Quinto Meozzi)4) alla Banca di Anghiari e Stia, Credito Cooperativo, sul nostro conto corrente n. 50005) all’ufficio postale, sul nostro conto corrente postale n. 14064521

Tutti i nostri soci comprenderanno facilmente che con un po’ di buona volontà da parte loro la Confraternita potràincassare velocemente le quote 2002, in un momento di particolare necessità finanziaria collegata all’acquisto dellanuova ambulanza ed ai lavori di riparazione e restauro della sede del Museo della Misericordia. Aggiungiamo inoltreche la nuova legge sul volontariato che andrà in vigore dal mese di aprile ci costringerà ad ulteriori spese aggiuntivedi circa Lit. 20.000.000 per adeguare le nuove ambulanze con tutta l’attrezzatura (defibrillatori etc…) sin quiobbligatoria solo sulle ambulanze del pronto intervento (118).

Invitiamo i nostri iscritti a comprendere che l’aumento significativo che è stato apportato alla quota sociale (fermaa Lit. 10.000 sin dal 1987 e da quest’anno portata a 10 euro) è stato ritenuto necessario in funzione delle improrogabilinecessità finanziarie sopra espresse.

Sottolineiamo anche che se i soci utilizzeranno di loro iniziativa una delle cinque forme di pagamento sopradescritte, i volontari della confraternita potranno guadagnare tempo prezioso, precedentemente dedicato allariscossione quote, ed impiegarlo per le altre attività proprie della Misericordia medesima.

A tal proposito, nella comune esperienza su situazioni analoghe, suggeriamo agli iscritti di provvedere alpagamento della quota sociale entro i primissimi giorni dalla lettura della presente comunicazione; diversamente,sappiamo benissimo che è elevato il rischio di dimenticarsi di tale impegno, e risulterebbe vano il nostro appello.

AIUTATECI!

Rivolgiamo infine un invito a tutti i nostri confratelli e consorelle affinché ciascuno di loro porti alla Confraternitadi Misericordia un nuovo iscritto (fra i parenti, amici, colleghi di lavoro…); così facendo, la popolazione anghiareseavrà la Sua Confraternita sempre più forte ed efficiente.

Anghiari, 28 febbraio 2002

Proseguiamo con l’aggiornamento dei dati sulla raccolta a favore della nuova ambulanza e dell’autovettura dautilizzare per i servizi sociali del paese.

Panichi Paolina 40.000Santi Caterina - gli amici

alla memoria 290.000Concetta. Dal figlio Grazi Giuseppe alla

memoria 100.000Pacini Ivana 50.000Del Pia Srl 500.000Senesi Loris 50.000

Venturini Ivan 200.000Polverini Sergio 100.000Domina Giuseppe. Da Zoi Lucia

alla memoria 150.000Giorni Maria 110.000Minelli Terzilia 50.000Lodovici Gastone e Milena 100.000Cambi famiglia 100.000

Crociani Pietro 150.000Bartolini Lina. Da Inghirami Itala alla

memoria. 50.000Giommoni Siria e Magnani R. 50.000Ristorante da Alighiero

di Papini Gianni 300.000Gaggiottini Gilberto. Dalle famiglie alla

memoria 500.000

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Un treno che passadi Cmr

Odo lontanorumor di ferraglia:un treno che passa.Cosa porta con séil mostro di ferro?Nella notte insonnesi porta la mia vita,sogni, progettie tante illusioni.Corre, corre chi sa doveil mostro di ferro,rompe il silenzioe mi lascia inertefasciata ed oppressa di buio.Ma ecco, ora torna il silenzioe torna a sperarenel dono grandedi un raggio di lucel’anima mia.

R I E P I L O G O OFFERTELe offerte per la nuova ambulanzaammontano a Lit 6.333.250 ed €5.549,37 per un totale in Lire di17.078.329.Con le raccolte precedenti è stata rag-giunta la somma totale (tutta espressain Lire) di 62.631.729Aiutateci ancora. Abbiamo superato lametà del cammino. Tutti assieme rag-giungeremo l’obiettivo prefissato.

Anghiari, 28 febbraio 2002

Giro d’Italiadi Vera Cuccini

Sfrecciano sul grigio asfaltoi corridori trepidantiper il prossimo traguardo,passano veloci tra gridae applausi della folla incitante,pedalando senza sostaricurvi sul manubriol’animo alla vittoria anelante.Il gruppo è uno stormodi farfalle variopinte,le magliette dai più sgargianticolori sono tinte.Romba in cielo un elicotterovolteggiando sopra il paese,mentre un bimbo salutale mani in alto tese.

La vignetta: Una lista lunga!

Ultra System Srl 500Mugelli Gian Franca. Dalla famiglia

Cesari alla memoria 525.100Vichi Franco impianti idrot. 400.000Ruggeri Vadero 50.000Madiai Angelo 50.000Leonardi Italiano 20.000Berlicchi Dino 100.000Primaveri Fernando 50.000Del Pia Giuseppe 100.000Giorgeschi Francesco. I familiari

alla memoria 400.150Fabbriciani Angiolina 50.000Ricceri Giuseppe 100.000Renzi Rosa 50.000Rossi Ave 50.000Rossi Anna Maria 50.000Donati Agostina 30.000Senesi Catacchini Maria 50.000Pettinari Vittoria 50.000Ruggeri Alfideo 40.000Pierantoni Cecconi Valentina 50.000Rossi Maria 50.000Bruschi Bruno 100.000Draghi Delfo 100.000Cipriani Rosa. La famiglia Mercati alla

memoria 230.000Zafferani Diva e figlia 60.000Bozzini Gastone 250.000Camaiti Santi 100.000Mari Marcella 50.000Cipriani Gino 100.000Leonardi Romano € 50Bartolomei Ana Maria € 100Giorni Walter € 25Bracci Vittorio. Da Bracci Franco alla me-moria l. 88.000 ed € 157Fastacchini Vally € 30Santi Assunto € 15Goretti Pia. Da Ghignoni Carla

alla memoria € 30Fastacchini Vilma. Da Martini Astinghe

e Fosca alla mem. € 25Berni Giovanni € 50

Gigli Fabio famiglia € 750Lacrimini Pietro. La famiglia

alla memoria € 185Marconi Otello. Le figlie Anna e Nada alla

memoria € 325Cima Luciano € 10Bernardini Maria € 50Marri Omero € 10Faviani Lucia. Da Raffaelli Benito alla

memoria € 50Chieli Tito. La famiglia Baldelli

alla memoria € 25Faviani Lucia. La famiglia Baldelli alla

memoria € 25Chieli Tito. Ditta GSB di Guiducci B e S

alla memoria € 90Anonimi L. 100.000 ed € 10Donati Sarti Adriano € 100Leonardi Luigi € 51,64Bianchini Nello € 5Mugelli Gian Franca. Dalla famiglia

Mugelli alla memoria € 50Mangoni Bruno € 50Tanguenza Carla € 100Franceschini Vandro € 60Salvi Giovanni € 30Ruggeri Rina € 10Bulletti Fosca € 50Foni Alessandro (Viaio) € 50Chieli Tito. La famiglia

alla memoria € 100Chieli Tito. Amici e parenti

alla memoria € 455,77Santi Caterina. Da Montagnoli Sergio

alla memoria € 500Chieli Tito. I commercianti del centro sto-rico alla memoria € 250,16Massetti Italia. La famiglia Petruccioli alla

memoria € 526A.S. Motoclub Adventures € 295Gnaccarino Sas di Scartoni € 100Chialli Giovan Battista € 100Faustina Tizzi Resti. Le figlie

alla memoria € 153,80

...Segue offerte per nuova Ambulanza

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La montagnadi Roby 47

Che bella la montagnacon il suo verde d’Estateil grigio d’Autunno.Quanta pace che c’èquando senti il cantar degli uccelliil fruscio degli alberisotto la spinta del ventoil rigoglio dei ruscelli.

Come vorrei assomigliarti,bella montagnainvece, tu produci,io consumo,tu depuri, io inquino.Nonostante il progresso,io valgo meno di una zolla di terra,mentre tu sei una montagna di risorseo Montagna, Montagna.

I nonni “infiltrati” nei locali dell’Oratoriodi Cmr

Sabato 9 febbraio, nei locali dell’oratorio, i bambini e lebambine della nostra comunità hanno festeggiato il carnevale.

Gioia, vitalità, simpatica confusione dei festeggiati: ballifrenetici ritmati da musiche che entravano nelle orecchie enello stomaco e che mettevano voglia a tutti di muovere ilcorpo come in palestra; poi si sono avuti giochi di prestigio,presentazione di barzellette ecc. ecc.

Veramente bravi questi ragazzini, anche i più piccoli che,correndo urlando contribuivano ad animare l’atmosfera. Ma,ciliegine sulla torta, sono state la tombola e la lotteria.

Banditore istituzionale Don Juan Carlos che si è fatto unacultura in questa specialità, tanto che la sua fama è giunta finoalla Rai che gli avrebbe presentato proposte concrete perpartecipare alla trasmissione del sabato sera sulla 2ª rete TV“Il lotto alle otto”. Ma forse l’affare non si concluderà perchéil Vescovo Gualtiero storce la bocca! Un vero peccato, unacarriera stroncata prima del nascere!

Questa volta la Romana non ha vinto. Niente, proprioniente, mentre meritava di prendersi molto, visto quanto si eradata daffare per vendere biglietti su biglietti della lotteria.

Grazie alla Romana e a tutti coloro che, a qualsiasi titolo,si sono impegnati per dar vita a questo felice incontro.

Ma l’incontro si è avuto principalmente attorno ai tavoliapparecchiati, carichi di tante cose buone. Ed è proprio lì cheho visto i “nonni” infiltrati! Ad un certo momento la stanza eragremita di “bambini” e “bambine” (queste ultime in maggio-ranza), tutti un po’… cresciuti, che lavoravano di mandibolecon molto impegno.

Questa partecipazione è motivo di ulteriore gioia: genera-zioni diverse che si sfiorano e fanno festa insieme. Speriamosi accorgano della reciproca esistenza, visto che devonoconvivere su questa pazza terra.Un plauso agli “infiltrati” che si son fatti citti tra i citti.

GIULIANAdi Maria Pia Fabiani

Dormi serena e sembri solo stanca.Ma il gatto attento spia la tua finestra:aspetta il gesto della mano bianca…Poi s’allontana lento,ché non sa darsi paceper questo “tradimento”!

Ma tu sei già dove non si tradiscee non si soffre e non si fa del male.E il gatto è lì di nuovo e non capisced’averti perso, povero animale!

Ci hai lasciati ma non t’abbiam perduta:sei nella dimensione più lontanadove t’han detto: “Sei la benvenuta!”nella Divina lingua sovrumana.

17 dicembre 2001

Grazia per SafiyaAnche da Anghiari è partita una supplica al Presidente

della Nigeria perché elargisca la grazia a Safiya incrimi-nata per adulterio (mentre lei sostiene di essere statastuprata). E secondo la legge islamica è stata condannataad essere lapidata dopo che avrà partorito.

Sono state raccolte con l’encomiabile aiuto di Costan-za Agnolucci circa 200 firme su otto pagine che sono statespedite al Presidente della Nigeria assieme alla lettera ininglese che tradotta in italiano recita come segue:

Sig Presidente,Ref: Pietà per Safiya

Capi di governo e Presidenti sono annoveratinel “Libro della Storia” o come forti e crudelioppure come responsabili e di gran cuore, in altreparole come Uomini di Saggezza.

Siamo certi che Lei, elargendo la grazia a Safiyasarà conosciuto nel mondo e sarà ricordato comeun Uomo di Grande Saggezza.

Signor Presidente, La supplichiamo di rispar-miare la vita di Safiya.

Il Signore di tutte le genti la benedirà per sem-pre.

Distinti saluti

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LE LOGGEdi Clèto

Lavori e fostacchie

Beppe – Cecco, me dici cume mai sono un par de giorniche ‘n te s‘arvedi?Cecco – Ma sta’ zitto che da quande hano ‘ncumincio ilavori al Mammalucco e al forno ‘n sapio più da ‘n du’passère.B. – Ah, l’ho visto ‘nfatti. Ma mò, fra poco i lavori saranofiniti e alora s’arcaminarà bene da tutte le vie.C. L’altro giorno m’ero afaccio a le mura e ho visto chehan sistemèto ‘l campo sportivo novo. Ma appena hapiuvuto un puchinino ho visto ch’era pien de fostacchie!B. – L’ha ditto anche ‘l mi’ citto. Era ito al Mulin de laMorte a vedere la via che l’hano asfaltèta. O te, aiaappena piuvuto e anche lì c’era digià tutte le fostacchie.‘N toccarà mica chiamère Anghièri ‘l paese de lefostacchie?C. – Beppe te se’ sempre critico. Se sa che quande c’è ilavori bisogna ave’ pacenzia. Vedrè che mò queli delcumune mettino a posto ‘gni cosa.B. Sperèmo che sia cume dici te. Te saluto Cecco.C. – Ciao Beppe, ci se vedi domèni!

Lettera dalla Tanzania

Kanisa Katoliki Kibaigwa Kongwa

Molto Rev.do Don Marco Salvi

Come vede Le scrivo dalla Tanzania, dove sonorientrato da circa tre settimane e durante le mie vacan-ze mi è stata data la possibilità di acquistare untelefono satellitare, per interessamento della Dottores-sa Bartolomei. Ebbene voglia gradire i miei sinceriringraziamenti per questa possibilità offerta da Lei.

In effetti è molto utile, poiché nessuna comunica-zione con altre missioni e molto

meno con l’Italia, se non an-dando a più di 100 chilome-

tri. Questo Le spiega se èutile. La ricorderò alSignore, assieme a

quanti ci sono vicininella nostra attività mis-

sionaria.

Grazie infinitee auguri di ogni bene

La sacrestia a Santo StefanoFinalmente… siamo lieti di poter dire che l’ambiente

destinato alla sacrestia è a buon punto e presto sarà agibile ecompleto degli arredi.

Il gruppo dei festarini, in particolare Angiolo Pari pro-motore dell’iniziativa assieme ad altri collaboratori, si èmesso all’opera provvedendo a ripulire i pavimenti, imbian-care muri e ripristinare la luce ed il bagno.

Si sono fatti carico del la-voro in particolare Piero e Gio-vanni Valbonetti, Davide Nic-chi, Luigino Giorni, MarioRuggeri, Angiolo Pari,Archimede Del Pia, UmbertoBigioli e Gastone Mafucci.

Da notare il restauro del-l’armadio per paramenti sacriche Antonio Leonardi(Settantino) con grande mae-stria ha ricostruito in modosplendido senza nulla preten-

dere per la sua opera.Per il restauro del mobile da sacrestia si è avuta la gradita

presenza di un gruppo di lavoro proveniente dall’Argentinae precisamente da “La Plata”, città gemellata con Anghiari,che, partecipando ad un corso di restauro nel laboratorio di“Mastro Santi” anche con l’ausilio di Ivo Polendoni (un altroartigiano restauratore anghiarese), hanno rimesso al nuovoil settecentesco mobile.

Per la poltroncina, l’attacapanni ed altri oggetti in legnosi è impegnato, come sempre, Giuliano Venturini, restaura-tore e collaboratore per la nostra chiesa.

Fausta Mercati ci ha fornito del materiale per la vetrinadegli oggetti liturgici.

La sistemazione delle vesti e degli arredi sacri sarà curapoi della Mery Chiarini che con tanta attenzione tiene tuttoa puntino. Grazie Mery per tutto quello che hai fatto e quelloche fai per la chiesa di Santo Stefano.

Ringraziamo di cuore tutte quelle persone che hanno datola loro collaborazione disinteressatamente.

In occasione della Messa domenicale il nostro parroco,don Marco, ha voluto ringraziare tutte le persone che si sonoimpegnate e questo ci ha fatto molto piacere. Gastone

Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

La valle tiberinatoscana vista dal

Campanile diSant'Agostino. Adestra della via

maestra per il Borgosi può individure ilCampo Sportivo di

San Rocco.Digitalfoto Emmedipì

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

DONAZIONI, AVANTI TUTTA VERSO L’AUTOSUFFICIENZA

Donare sangue, un impegno per tutti!!! In Toscana ogni anno occorronoalmeno 190.000 donazioni di sangue, piastrine e plasma. Il fabbisogno disangue aumenta in continuazione per il miglioramento della qualità delservizio sanitario regionale e per le crescenti aspettative di vita.

Negli ultimi dieci anni c’è stato un costante aumento delle donazioni, manon abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo che consente di garantire emantenere l’autosufficienza di sangue e plasma. E’ per questo che neltrascorso 2001 il Servizio Sanitario Regionale si è dovuto rivolgere a quellopiemontese per far fronte alle proprie esigenze ed è per lo stesso motivo chequest’anno è stata lanciata dalla stessa Regione Toscana una campagna dicomunicazione sociale, in collaborazione con tutte le associazioni di volontariato, da sempre impegnate, come lanostra, nel promuovere fra i cittadini la cultura della donazione e della solidarietà, con il preciso scopo di raggiungerel’autosufficienza del sistema trasfusionale toscano.

La Valtiberina, insieme all’intera provincia aretina, è chiamata ad assicurare in questo anno un incremento dimillecinquecento donazioni rispetto ai risultati del 2001. E’ un traguardo che possiamo sicuramente raggiungere,nella misura in cui tutti noi ci sentiamo mobilitati ed impegnati in prima linea, convinti che donare sangue è un doverecivile, non è dannoso per la salute e non espone assolutamente a nessun tipo di rischio; anzi, la visita medica diammissione e gli esami preventivi sono una valida garanzia per la nostra salute.

Riportiamo qui di seguito un breve intervento di un nostro giovane donatore che, entrato a far parte di recente deldirettivo, ha voluto offrire, a modo suo, una significativa riflessione su questo importantissimo tema:

“ BASTEREBBE POCO”: sapevo già, prima di essereeletto nel direttivo fratres, che donare sangue fosse impor-tante, ma non che esistesse “l’emergenza sangue”.

Nell’ultimo venerdì di febbraio, durante una consuetariunione, si sono analizzati gli obiettivi per l’anno 2002:sarà necessario un incremento del 5% rispetto al 2001, cosìche, se questo aumento di donazioni fosse realizzato insiemealle altre ASL toscane, renderebbe la regione autosufficien-te nel sistema trasfusionale. Qualsiasi trasfusione in Tosca-na cioè, avverrebbe con sangue o suoi derivati indigeni; mase il sangue venisse a mancare lo si importerebbe da altreregioni o da altre nazioni, con tutti i rischi annessi econnessi.

Quando feci la mia prima donazione non avevo ricevutoun particolare “lavaggio del cervello”, né a scuola né daamici; così un po’ per curiosità, un po’ per sport, andai adonare e non fu sinceramente piacevole: non amo la vistadel sangue (credo di non essere il solo ad avere questoproblema!!).

Non mi rendevo conto cosa comportasse donare sangue,credevo fosse complicato, che portasse via tempo, che sologli intelligenti potessero farlo; invece basta un ago, unsacchetto e lo stomaco digiuno.

Ora mi trovo nel direttivo Fratres, insieme agli altrimembri impiego un po’ del mio tempo per cercare iniziativeche convincano la gente a divenire donatrice.

Ogni anno ci sono all’incirca 450 donazioni“anghiaresi”; purtroppo sono quasi sempre gli stessi chedonano; iniziare nuovi giovani è difficile, siamo un po’ tuttirefrattari ai buoni messaggi, magari ci ricordiamo persettimane l’omino del “Buonasera......”, ma se quella mede-

sima faccia dicesse: “Dona sangue......” ce lo scorderemmoin due ore perché non fa ridere; infatti non c’è niente daridere perché il sangue che ho donato è andato a persone chenon ne volevano sapere di ridere. Il sangue che dono ilsabato mattina, io riposato, in attesa di una lauta colazione,sarà andato all’automobilista schiacciato tra le lamiere,sarà andato alla ragazza emofiliaca, oppure a te che leggi.E se quella mattina avessi preferito dormire?!?

Il mio messaggio dovrebbe arrivare a quelle persone chepotendo donare non lo fanno; si scuotano dal torpore, sirendano conto che non serve una tragedia personale peraccorgersi che serve sangue. Basta vedere un telegiornale:ogni incidente, ogni operazione ha bisogno di sangue,eppure regna l’indifferenza. Ho sentito molte frasi mitiche:“Sì lo farò...” “Ho paura” (anch’io ho paura); non larimandiamo, anzi siamo puntuali prima che inizi, amiamo lacompagnia di persone sane senza problemi, siamo scostanticon chi soffre, perché mai dovremmo sobbarcarci inutilipene altrui? Ma se ci riguardassero? Un piccolo imprevisto,una “sfiga”. .. può succedere: un parente malato, la milzada togliere, la lista delle “sfighe” è lunga e non voglio essereiettatore, ma è da egoisti tenersi tutto il sangue; fa pure benetogliersene mezzo litro ogni sei mesi: aiuta il ricambio diglobuli rossi.

La sto facendo un po’ lunga sulla donazione del sangueperché ne sono coinvolto, ma ci sono anche altre donazionipiù “importanti”: il midollo, gli organi; sono donazioni chevanno “sentite” e non sono così facili come un prelievo,eppure c’è chi le fa... sono forse degli eroi? Io li considerotali.

Luca Pucci

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“P O R T A U N A M I C O A D O N A R E”In questo anno particolarmente importante, durante il quale il nostro gruppo, nell’ambito del progetto per il

raggiungimento dell’autosufficienza regionale, è chiamato ad incrementare di CINQUANTA unità le donazionidell’anno scorso, il Consiglio Direttivo del gruppo propone a tutti noi, donatori, sostenitori e simpatizzanti, di farsipromotori di “ nuove donazioni” negli ambienti in cui ci troviamo a vivere ( la casa, l’ufficio, la fabbrica, il bar...).

Più che un concorso, questa iniziativa vuole essere un impegno concreto “a favore della vita”, anche se quanti sidistingueranno nel “portare un amico a donare”, saranno premiati in occasione delle GIORNATA DEL DONATORE2002 ( domenica 15/12/’02).

Il consiglio direttivo

NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO: GLI INCARICHIQuesta la “formazione” del nuovo Consiglio Direttivo che guiderà il gruppo “Fratres” nel quadriennio 2002-

2005, così come è stata decisa nella riunione del febbraio ultimo scorso:

1) Presidente GANGANELLI Pietro2) Vice presidente MADIAI Francesca3) Capogruppo DRAGHI Massimo4) Segretario LEONARDI Carlo5) Economo BIVIGNANI Alessandro6) Pubbliche relazioni PUCCI Luca7) “ “ REDENTI Sara8) “ “ MONDANI Alma9) Rapporti C. Trasfusionale BOLDRINI Simona

10) Rapporti C. Trasfusionale VELLATI Veniero11) Resp. fraz. Motina BERNI Giovanna12) Resp. fraz.ne S.Leo PACCHINI Monia13) Medico di gruppo GUADAGNI d. Rossella14) Correttore SALVI don Marco15) Governatore Misericordia REDENTI Massimo16) Donatore collaboratore BALDELLI Lorenzo17) Donatore collaboratore MATTEUCCI Piero

La Presidenza

VIAGGIO TURISTICOIL GOLFO DELLA SPEZIA* PORTOVENERE* LERICI

DOMENICA 19 MAGGIO 2002

Programma di massima

ore 06.00 - Partenza dal Campo della Fiera, in autobus G.T. “ 10.00 - Arrivo a La Spezia; visita alla città. “ 11.00 - Escursione in battello verso Porto Venere. “ 13.00 - Pranzo al sacco. “ 14.30 - Trasferimento a Lerici. “ 17.00 - Ritorno a La Spezia. “ 18.00 - Partenza per Anghiari. “ 23.00 - Arrivo al Campo della Fiera.

L’iniziativa è aperta a tutti, con un particolare invito ai nostri associati ed alle loro famiglie. Sono previsteagevolazioni per i donatori attivi. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI presso la sig.ra Vesta Vellati-Ufficio turistico (tel. 0575/749279). ISCRIVETEVI QUANTO PRIMA !!!!!

Fai vincere la vita... donando sangue e plasma

ENTRA NEL CUORE GRANDE DELLA TOSCANA!!

Informati presso gli uffici della Misericordia (Tel. 0575-789577

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ISTRUZIONI PER L’USOdi Daniele Finzi

Il 26 maggio ci saranno le elezioni amministrative adAnghiari. Alcune considerazioni su “politica”, “de-mocrazia”, “voto” e... qualcos’altro.

Lo sapete che “politica” non è una parolaccia?Far politica significa dedicarsi anima e corpo all’amministra-

zione dello Stato o della propria città.Una volta, durante un corso d’aggiornamento, un collega

affermò che a scuola non si poteva parlare di politica. Io intervennifacendogli notare che avremmo dovuto tacere, perché politica è tutto:politica è sport, spettacolo, igiene, salute, istruzione, cultura, tuteladell’ambiente, lavoro, ecc. ecc.

Nell’antica Roma repubblicana coloro che si dedicavano allapolitica erano chiamati “candidati” perché vestivano una vestecandida, bianchissima, simbolo di purezza. Non percepivano unostipendio (ecco perché le loro cariche duravano al massimo due anni)e tenevano sempre aperta la porta di casa in segno della loro totaledisponibilità.

Oggi guadagnano tanto, le porte sono blindate e c’è pure lascorta, la veste è un po’ meno candida, ma il nome non è cambiato!

La politica è l’arte del compromesso, in senso buono (almenocosì dovrebbe essere!): individuato un problema importante per lacomunità, ci si mette d’accordo per risolverlo. Ognuno rinuncia aqualcosa di suo per il bene di tutti.

La politica si è trasformata in qualcosa di negativo nel momentoin cui è diventata un mestiere “a vita”, quando i partiti (che pure sononecessari) hanno perso di vista il bene pubblico per il proprio. E cosìfacendo hanno dato un colpo mortale alla democrazia.

***Lo sapete cosa significa “democrazia”?Democrazia è la forma di governo in cui il potere appartiene al

popolo. Nell’espressione “la sovranità appartiene al popolo” ..., chetroviamo nell’art. 1 della Costituzione italiana, è sintetizzato il sensodi un processo storico antico come il mondo.

Vi ricordate gli imperatori, i faraoni, i tiranni, vi ricordate i duchie i granduchi, i conti e i visconti, i marchesi, le signorie, le monarchieassolute? Vi ricordate lo zar e il kaiser? Vi ricordate i dittatori delsecolo scorso?

Ebbene, in tutta questa miriade di strutture politiche, c’erasempre uno o pochi che comandavano e tutti gli altri (vale a dire ipopoli) che obbedivano.

Il guaio è che spesso gli ordini dei re e dei dittatori hannosignificato invasioni, guerre, distruzioni, persecuzioni.

Si conta che nei primi cinquant’anni del ‘900 siano morte incombattimento e sotto i bombardamenti oltre cento milioni dipersone e che decine e decine siano state le città rase al suolo. E nelconto non possiamo dimenticare i milioni d’uomini, donne ebambini morti senza alcuna colpa nei campi di sterminio.

La risposta a queste violenze è stata, in Italia, la scelta repubbli-cana e democratica. Basta con le imposizioni, le violenze. D’ora inpoi le decisioni le prenderemo noi, noi italiani.

Dalla consultazione popolare del 2 giugno 1946 hanno avutoprincipio il Parlamento e la Costituzione italiana. I sudditi italiani,i sudditi del re e del fascismo, quelli che avevano dovuto subire lavergogna della conquista di un impero, delle leggi razziali, dell’oc-cupazione della nostra patria da parte dei tedeschi e della guerracivile, si sono trasformati in cittadini...

Ne hanno avuto piena coscienza?

Lo sapete cosa significa essere cittadini di una repubblica?Significa adempiere “ai doveri inderogabili di solidarietà politica,economica e sociale”, dice la Costituzione all’articolo due.

E cosa vuol dire questo discorso?Vuol dire partecipare attivamente alla vita politica, lavorare con

impegno, secondo le proprie possibilità, pagare le tasse in proporzio-ne al reddito, vivere con gli altri e per gli altri ogni forma d’esperienzasociale. Vuol dire pretendere il rispetto dei nostri diritti e adempierei nostri doveri.

La parola magica della democrazia è quindi “partecipazione”,è vivere in prima linea la storia, i problemi economici, politici esociali della nostra nazione e della propria città.

Oggi poi il nostro sguardo deve saper andare oltre i confini, aglialtri Stati dell’Unione europea e a quelli che presto ne entreranno afar parte.

La nostra è una democrazia indiretta, nel senso che oltrequaranta milioni di elettori eleggono, scelgono i candidati che lirappresenteranno in Parlamento.

Vi siete mai domandati perché in Parlamento ci sono sempre isoliti? E “sempre i soliti” manovrano le fila della politica locale?Perché gli elettori non fanno delle scelte, demandano agli altri (aipartiti) il compito di decidere, e spesso non vanno neppure a votare.Poi si lamentano!

***Lo sapete che il voto è uguale, personale, libero e segreto? Ma

sapete, soprattutto, che il voto è un dovere civico?Come possiamo permettere che altri facciano le scelte che ci

competono? Quale democrazia è quella in cui i cittadini nonesercitano la principale delle loro funzioni? Sarebbe come sequalcuno decidesse quale persona dobbiamo amare, quale automo-bile dobbiamo comprare, quale professione dobbiamo esercitare!

Lo sapete che con la riforma del marzo 1993 il sindaco è elettodirettamente dal popolo?

Lo sapete che il sindaco è eletto per quattro anni e può essererieletto soltanto un’altra volta?

Lo sapete che nei comuni con popolazione inferiore ai 15 milaabitanti vige il sistema maggioritario, e cioè che la lista vincenteanche per un solo voto otterrà il sindaco e la maggioranza dei dueterzi del consiglio comunale?

Lo sapete che alle donne la legge riserva il 30 per cento dellecandidature?

***Alla vigilia delle elezioni amministrative mi piacerebbe che i

cittadini esercitassero questo loro diritto di scelta in modo consape-vole, cioè non sulla base di ideologie ormai superate, né di lotteintestine per il potere.

Mi piacerebbe che la rosa dei nomi, che comporranno il governodelle città, non fosse il prodotto dei partiti, di cui ignoriamo spessoanche l’esistenza e le alleanze, e che si ricordano degli elettori soloalla vigilia del voto, ma degli anghiaresi.

Sarebbe stimolante che tutti i partiti ed i liberi cittadini parteci-passero a pubbliche assemblee (una specie di sondaggio pre –elettorale), nelle quali gli elettori del comune indicassero la lorodisponibilità a ricoprire cariche ed i problemi che ritengono predo-minanti (ad esempio, la viabilità, i parcheggi, lo sviluppo turisticoed artigianale) e le persone che stimano più preparate al governodella città.

Mi piacerebbe che il primo cittadino fosse veramente il primo eche, con il potere che gli ha dato la legge, prendesse l’impegno dimigliorare negli anni la partecipazione dei cittadini alla vita politicadel paese.

Vedere la sala del Consiglio comunale così vuota durante ilavori, fa male al cuore e alla democrazia.

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Sbocciarono le rosedi Cmr

Venivan giù dal Subasiofolate di vento gelato.Coi piedi nudinei rotti calzariper strade innevateandava Francescoseguito da Chiara.Dall’amorea quel Dio crocefissoche bruciava i due cuoritraevan calore le membra.Portavan parole di paceai fratelli rissosi,chiedevano paneper chi non ne aveva,cantavano lodial loro Signore.Udì Francescofrasi volgariperché uomo e donnaandavano insiemee allor disse a Chiara:“Dobbiam separarci.”Non capì Chiara,ma il capo tosatonel ruvido velopiegò all’obbedienza,al padre e maestro.“Ci rivedremo quando,padre Francesco?”“A primavera, al fiorir delle rose.”All’istante i rovetiDell’erto sentieroScosser la neveE s’empiron di fiori.

Probabilmente l’evento non si è maiverificato. Tutta la delicata storia èfrutto della immaginazione popola-re, ma è bello ricordare oggi, inquesto mondo secolarizzato, che esi-ste l’amore, il puro amore, che esi-stono gli ideali per cui è bello vivere.

Al servizio degli uominiper amore di Cristo

Sabato 2 febbraio 2002 Suor Pasquarosa Dosa è ritornata allaCasa del Padre. Aveva 95 anni, era nativa dell’Aquila ed era entratapresto nell’Ordine delle Suore di Nostra Signora del Cenacolo, che danoi sono conosciute come le Suore di Montauto d’Anghiari.

Chi è passato per quel luogo ricorderà forse questa suora piccolinae anziana, ma piena di vivacità, che serviva a tavola. Tutti lachiamavano affettuosamente Suor Pasqua. È morta come desiderava,dicono le sue consorelle: è spirata nel convento di Montauto che ellaamava sopra tutti e che aveva lasciato per altre sedi nel 1971 perritornarvi definitivamente nell’82. Qui era giunta insieme alle primeSuore nell’ottobre del 1960 chiamata dall’allora Vescovo diSansepolcro, Monsignor Bornigia, il quale avviò quest’opera mera-vigliosa di spiritualità e presenza di Dio ormai nota in tutta Italia. SuorPasqua da tempo e con semplicità si preparava alla morte, pregava ene parlava come di un ritorno atteso con gioia. Se ne è andata dopo unbreve malessere, in piena lucidità di spirito e di mente e ha lasciato unagrande serenità intorno a sé, insieme a quella nostalgia che ci prendequando se ne vanno le persone buone; anche la Madre Provinciale,Suor Augusta Oriani, subito accorsa, non ha potuto trattenere qualchelacrima baciando la sua piccola mano.

Suor Pasqua è stata una di quelle serve di Dio che ha servito moltogli uomini per amor Suo, uno di quei preziosi gregari che con lapreghiera, l’obbedienza e la fatica quotidiana mandano avanti laChiesa. Ancora si ostinava a fare il bucato a mano, nonostante leproteste delle sue Suore che non volevano si strapazzasse, e ricono-sceva e faceva festa ai figli dei figli degli ospiti passati negli anni peril Cenacolo. Così, lunedì 4 febbraio, ben otto celebranti si sonoritrovati ai suoi funerali nella chiesa del Cenacolo di Montauto peronorarla e ringraziarla: il vescovo Giacomo Babini, monsignorGiovacchino Dallara, don Otello Branchi, don Zeno Gori, donAbramo Gori, don Romano Manfredi, don Pietro Galastri, don JuanCarlos, insieme alle consorelle, ai parenti e a tanta gente comune diTavernelle, Anghiari e Sansepolcro.

Addio Suor Pasqua, ora servirai con semplicità e letizia l’unicoPadrone degno.

Luisanna Alvisi

Suor Pasquarosa in occasione del suo novantesimo compleanno.

E invece è intelligentedi Civis

Sto parlando del semaforo della Sta-zione. Le attese infatti sono ridottissimee mi sembra funzioni benissimo.

Resta da vederlo in azione in occa-sione di un traffico sostenuto ma, viste lepremesse, penso che tutto andrà per ilmeglio.

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Dalle nostre Parrocchie

Santuario del CarmineGrazie a finanziamenti pervenuti ultimamente si po-

tranno continuare i lavori al Santuario del Carmine. Oltrei necessari e non prorogabili lavori di consolidamentodella Cappella danneggiata dall’ultimo terremoto, potràessere sistemata la facciata e le altre strutture. Il finanzia-mento proviene dal Ministero della Protezione Civiletramite la regione Toscana che prevede interventi anchealle strutture del Ponte alla Piera, I Cappuccini (IlCenacolo) e Pieve Sovara.

Per quanto riguarda il Carmine i lavori sono giàiniziati e l’edificio sarà riconsegnato entro il settembreprossimo.

La festa pertanto verrà fatta in forma ridotta perquanto riguarda lo spazio. Saranno utilizzati infatti deglispazi esterni come il chiostro ed il piazzale laterale delSantuario. Verrà allestito un apposito spazio per lecelebrazioni liturgiche affinché le popolazioni che per ilgiorno dell’Ascensione converranno a questo nostroSantuario di vallata possano trascorrere, come è consue-tudine, una giornata di preghiera nel silenzio delle vallatedel Carmine.

I festarini, per parte loro, saranno in grado di fareaccoglienza per i pellegrini che raggiungeranno il Carmine;un gradito benvenuto sarà per coloro che raggiungerannoil Santuario a piedi.

MonterchiNella Domenica in Albis si celebra la festa di San

Vincenzo Ferreris. Nel pomeriggio particolare proces-sione (ore 17,30 chiesa di San Simeone) intorno alle miraper benedire le campagne. A questa processione parteci-pano i confratelli della Compagnia del SS Sacramento. Èun’antica tradizione ed è l’unica che è rimasta perbenedire le campagne.

Il 29 aprile, alla cappellina di Mariotto (ore 16) S.Messa e benedizione delle campagne e dei gigli.

Durante tutto il mese di maggio presso il Santuariodella Madonna Bella a Pocaia alle ore 20,45 (esclusosabato e festivi) recita del S. Rosario e benedizioneeucaristica.

La Prima Comunione a Monterchi si farà il 2 giugno,festa del Corpus Domini, ed il 9 nella parrocchia diPocaia. Se le famiglie lo vorranno sarà fatta un’unicacerimonia a Monterchi.

Ancora contrasti sulla soluzione della collocazionedella Madonna del Parto. Il Vescovo non ha nessunapretesa e non vuol rivendicare la proprietà per la proprie-tà se non che la sacra immagine venga restituita al culto.I modi potranno essere concordati e non ci sonopreclusioni.

Questo problema divide il paese. In qualità di parroconon mi voglio schierare per una parte o per l’altra mavorrei essere un po’ sopra le parti e non sarò certo iocomunque ad oppormi alla eventuale collocazione nellachiesa di San Simeone a Monterchi.

Questo problema comunque è studiato dal vescovocon la Commissione arte sacra ed io resto fiducioso inattesa delle decisioni che saranno prese.

San LeoIl 23 febbraio è morta la Serafina all’età di 98 anni

ed è stata sepolta nel camposanto di San Leo. Era unapersona carissima e si sperava con lei di arrivare a cen-to. S’era detto infatti che a cento anni si sarebbe datofuoco a San Leo. Non ci siamo riusciti essendo mortaquasi all’improvviso dopo un periodo di malattia cheaveva confuso un po’ la sua mente. Ha pregato tanto, hapregato per tutti. Andava infatti al camposanto e prega-va, oltre che per i suoi cari, anche per tutti gli altri mortinel suo giro per il cimitero. La sua morte è stata sentitaun po’ da tutto San Leo. Era un po’ la nonna di tutti.

Un pensiero per la benedizione delle famiglie è chericordo quando a questa cerimonia si presentavano foltigruppi di ragazzi mentre oggi è stato difficoltoso trovar-ne alcuni ma infine ci sono stati alcuni bravi ragazzi chemi hanno accompagnato in questa visita alle famiglie. Ilfatto è che quando io venni in questa parrocchia c’era lamaestra Testa che aveva 60 ragazzi. Oggi la scuola èstata chiusa per mancanza di alunni. L’andamento co-munque sembra positivo. Mentre l’anno scorso non c’èstato nessun battesimo e una diecina di morti, quest’annoci sono stati già alcuni battesimi.

Un altro fatto di difficoltà è questo. Gli abitanti di SanLeo che erano circa 650 sono scesi a 625, solo che lefamiglie sono giunte a 260, poco più di due componenti.Questo aumenta di molto l’impegno del parroco.

La Domenica in Albis è dedicata a San Vincenzo.Nelle nostre campagne c’è molta devozione per questoSanto. Una immagine di questo Santo domenicano io laricordo alla Casanova di Maraville. Erano dei puntiparticolari (come le maestà o le croci) dove, in occasionedelle processioni, ci si fermava per una preghiera e per labenedizione delle campagne.

La festa del Corpus Domini il 2 giugno a San Leosarà celebrata con particolare solennità. Quest’anno cisaranno sei ragazzi che riceveranno la prima Comunio-ne. Nel pomeriggio ci sarà anche un ritrovo per i parroc-chiani.

A Tubbiano il 26 maggio la festa del Sacro Cuore ,ancora molto sentita. Fu favorita nel 1917 dal parroco deltempo don Gino Del Buono su incitamento del vescovoGiovanni Volpi. In questa occasione si rinnova la consa-crazione al Sacro Cuore di Gesù.

Papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe artigia-no per il primo maggio che ancora oggi noi ricordiamo.

Il 25 aprile, festa della liberazione , verrà celebrata unaS. Messa per ricordare tutti i morti di quella tristissimacircostanza che fece tanti morti e tanti danni all’Italia.

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Ritiro a Cortona 19 e 20 gennaio 2002Ragazzi di Terza Media

Era il 19 gennaio quando un gruppo di “pazzi scatena-ti” con a capo don Juan Carlos, partirono con il pulmi-no della Parrocchia verso il Ritiro Spirituale. La metadi questa carovana era una casa del Seminario di Arez-zo, che si trovava nei pressi di Cortona. L’obiettivo diquesti due giorni era di vivere una esperienza di fede eamicizia. Il Ritiro era guidato da don Giancarlo, retto-re del Seminario.Al ritorno don Giancarlo ci ha testimoniato con questalettera la sua esperienza:

Arezzo 22-01-2002Carissimo Juan Carlos e cari ragazzi di Anghiari,

vi scrivo questa lettera, perché ho sentito il bisogno diringraziarvi per essere venuti sabato e domenica a Cor-tona.Sono rimasto contentissimo di voi.Siete ragazzi simpatici! Come pure sono rimasto moltoammirato dei vostri animatori per la loro amorevolezzae la loro attenzione paziente nei vostri confronti.Con voi ho vissuto momenti indimenticabili (compresaquella interminabile notte!!!!). Vi ho visti molto stanchialla partenza, forse la giornata è stata anche troppofaticosa, considerata la vostra giovanissima età.Mi dispiacerebbe tantissimo se foste ritornati a casascontenti.La mia intenzione non era quella di stancarvi, ma di farvifare una esperienza diversa dalle altre, un’esperienza diquelle che si ricordano per sempre e volentieri. Faticosasì, ma bella, come doveva essere anche la camminatadopo pranzo verso il Santuario di S. Margherita. Conquella camminata, credetemi, non volevo ammazzarvi,ma solo farvi provare la fatica del camminare verso lavetta della santità e, considerate le vostre lamentele

lungo tutto il percor-so, penso proprio diesserci riuscito!Cari ragazzi, vi ripetociò che vi ho detto piùdi una volta a Corto-na: la vita di gruppo èla scelta più bella cheavete fatto. Non mol-late, neppure quando

I messaggi dei lettori e per i lettoriUn benvenuto a Manuela Ghignoni da Roma e alla signora Guglielma Parlanti di ben… 91 anni da Ravenna.Un saluto all’amico di Anghiari Federico Topa da Brescia e ad Angiolina Leonardi.Ci giungono, assieme alle offerte, anche messaggi dei nostri lettori. Elio Palombini da Napoli manda un ri-cordo per chi gli ha voluto bene, Vally Fastacchini invia la sua offerta in memoria dei genitori e del maritoAlberto Cerboni, Ada Zoi da Brescia ricorda il marito Alfio Zoi maestro non dimenticato nemmeno dagliAnghiaresi.

rimarrete delusi dagli amici, perché non si può vivere dasoli.Volete divertirvi nel modo più bello, fare le esperienzepiù soddisfacenti, provare le emozioni più forti ? Vive-

te in gruppo.E, naturalmente, senza dimenticarvi del Signore !Ciao a presto.

Don Giancarlo

Alcune settimane dopo ci siamo ritrovati insieme ai no-stri animatori ed abbiamo voluto rispondere a donGiancarlo in questo modo:

Caro don Giancarlo,ci ha fatto molto piacere ricevere la tua lettera.

Alcuni ragazzi del gruppo sono rimasti stupiti che tu siarimasto contentissimo di noi; dato che la notte abbiamofatto molta confusione. Avevamo paura che tu ci tirassiqualcosa!!! In effetti, i due giorni passati insieme sonostati un po’ troppo stancanti.I momenti che ci sono rimasti più impressi sono stati lacamminata verso il santuario di Santa Margherita ed ilraduno di fronte al focolare, forse perché non sonomomenti che si ripetono spesso.Proprio perché la camminata è stata molto faticosa, cisiamo resi conto quanto è difficile il cammino per rag-giungere la santità. Anche se l’incontro intorno al foco-lare è stato molto impegnativo (e qualcuno ha rischiatoanche di addormentarsi…) abbiamo conosciuto dei latidei nostri amici che non conoscevamo.La tua lettera è stata una conferma in più per farci capireche la vita di gruppo è molto importante e bella.Non ci dimenticheremo del Signore (anche se effettiva-mente in quei due giorni abbiamo pregato un po’ troppo)comunque abbiamo capito che il Ritiro è un momento divita diverso dagli altri, e in questo caso è più giusto darespazio anche alla preghiera.Ci auguriamo di passare di nuovo il tempo insieme, edivertirci come questa volta.Ciao, a presto.

I Ragazzi della III media di Anghiari

Nella foto di A.B. i ragazzi di Anghiari che hanno partecipato alRitiro insieme a don Giancarlo

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IL CARNEVALE AD ANGHIARI?SPLENDIDO, MA… SI PUÒ FARE DI PIÙ!

Grazie d’esistere, amici miei!

L’amicizia, quella vera, è uno dei valori basilari dellanostra vita.

Il vecchio proverbio che asserisce “Chi trova unamico, trova un tesoro” conserva immutato anche ainostri giorni tutto il suo valore, in quanto chi non hal’opportunità di vivere da vicino-vicino l’amicizia, è unapersona a cui manca un aiuto valido per trascorreregioiosamente la vita come Vangelo vivo.

Io, “Badiola verace”, è da tempo che ho trovato nelmio Anghiari vecchio due amici veri i quali, se nonesistessero, bisognerebbe inventarli, tanto sono preziosie insostituibili!

Mi riferisco a Cosetta e Gianfranco Acquisti, cheabitano vicino alla mia amatissima Badia e condividonocon me, ed io con loro, gioie e dolori.

Solo per tenermi tranquilla e contenta, si prendonocura della “mi’ casina” (sempre alla Badia), sopra il cuiarchitrave in pietra del portoncino è scolpita la fraselatina “SPERO LUCEM” che è tutto dire!

Grazie di cuore, amici miei Franco e Cosetta! Iddiovi benedica per tutta l’amicizia che date ai miei figliolie a me.

Aff.ma Carla LeonardiTorre Pedrera 3 febbraio 2002

Ebbene, sì, siamo soddisfatti, o meglio, moderata-mente soddisfatti, perché convinti che si possa riuscire arealizzare uno spettacolo ancora più ricco, articolato,ben sincronizzato, godibile, spumeggiante per suoni,colori, e soprattutto coinvolgente.

Vogliamo infatti coinvolgere ancora più anghiaresi inquesta impresa annuale, temporanea, ma proprio perquesto vorticosa e frenetica, apparentemente futile osuperficiale, ma che di futile e superficiale non ha proprioniente considerato il lavoro di progettazione, di ricerca,di impegno fisico, materiale e temporale che richiede.

Il percorso intrapreso tre anni fa con una mini rivolu-zione della struttura della sfilata, imposta dall’impossi-bilità di mantenere il capannone che fungeva da labora-torio e ricovero carri, sta dando i suoi frutti, il camminoè ormai delineato: la Società punterà su meno carri e piùsul Concorso mascherato, quindi, sulla partecipazione,appunto, degli anghiaresi, ma anche di tutti coloro che nelcircondario vogliono concorrere, ma principalmente di-vertirsi con noi. Come tutti avranno avuto modo diconstatare, sono stati apportati dei correttivi anche alregolamento precedente, sono state offerte contribuzioniai gruppi, istituita una Giuria popolare, ancora in fase dirodaggio, potenziare le attrazioni…, attivate iniziativecollaterali (lotteria/veglione), insomma, la Società cercanel suo piccolo di far crescere la manifestazione, e sarà

ben lieta di accogliere consigli, idee, anche critiche,purché costruttive. Il Consiglio stesso revisiona, a poste-riori, le impostazioni organizzative e, come già esposto,le ricalibra, per conquistare la forma migliore. Ci siamodati un termine, cinque anni, per avere una strutturaperfetta… o quasi!

Allora, signori/signore, vi attendiamo alla prossimaedizione… in tanti!

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribu-ito, a vario tito-lo, alla riuscitadella manifesta-zione

La Societàdel Carnevale

Nella foto un mo-mento dello spettaco-lo per le scuole alle-stito in piazza del Tea-tro.

La bella giornataha favorita anche que-sta iniziativa del Car-nevale di Anghiari.Digitalfoto Emmedipì

La vignetta: Fidarsi è bene...

Camminata alla MaestàLunedì 1° aprile 2002, dopo la S. Messa delle ore 11,dalla chiesa di Santo Stefano ci recheremo alla Maestàdella Vittoria (Battaglia di Anghiari 1440) per l'estrazio-ne delle "vesti" che la Repubblica fiorentina inviava perdue fanciulle anghiaresi.

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È stato recentemente dato alle stampe un libro chetraccia la storia del Credito Cooperativo in Italia; laprefazione del Governatore della Banca d’Italia,Antonio Fazio, offre spunto per rievocare vicendedella storia bancaria italiana che ci toccano molto davicino.

L’evoluzione storica del Credito Cooperativo siintreccia con quella di tante economie locali e, valu-tando il contributo che il movimento ha offerto allacrescita morale, civile ed economica di tante regionid’Italia, può ampiamente dirsi sod-disfatto l’anelito dal quale i suoifondatori trassero ispirazione: mi-gliorare le condizioni morali e ma-teriali di milioni di cittadini, allon-tanarli dalla piaga dell’usura, ren-dere produttive le risorse finan-ziarie destinate altrimenti a rima-nere inoperose.

L’esperienza cooperativa nelsettore del credito, negli anni incui si avviò in Italia, aveva giàmaturato alcuni decenni nei paesipiù avanzati dell’Europa: in Fran-cia, in Austria, in Germania enelle isole britanniche le primeiniziative risalivano già ai primidecenni dell’Ottocento.

L’impostazione alla qualeesplicitamente si richiamavano inItalia i promotori della Cooperazione di Credito eraquella delle Casse Raiffeisen, che nei paesi di linguatedesca, facendo leva sulla coesione sociale dellepiccole comunità rurali, avevano realizzato un mo-dello di intermediario in grado di mobilitare risorsefinanziarie in ambiti strettamente locali. Lo sviluppodella cooperazione nel credito traeva largamenteorigine da una concezione intrisa di spirito religioso,rinvenibile anche nel pensiero e nell’opera dellostesso Raiffeisen.

Sotto l’impulso del rinnovato impegno sociale,sollecitato dall’Enciclica “Rerum Novarum” del 1891,in Italia si assistette al moltiplicarsi delle iniziative.Il tessuto economico dell’epoca, caratterizzato dallaframmentazione della proprietà fondiaria e dallapovertà dei capitali indirizzati dai grandi intermedia-ri al finanziamento delle piccole e medie impreseagricole, stimolava la costituzione di Casse Rurali:nel 1905 se ne contavano 1.386.

STORIA DEL CREDITO COOPERATIVONello Spirito dei Padri Fondatori

Tra queste era presente la Cassa Rurale di An-ghiari, fondata il 13 agosto 1905, ad opera di ungruppo di soci “illuminati”; primo presidente dellaCassa fu il sig. Bartolomei Pietro eletto nel corsodella assemblea generale del 27 agosto 1905, cheprovvide alla elezione di altri quattro Consiglieri(oltre a due supplenti), tre Sindaci revisori, un Cas-siere ed un Ragioniere-Segretario. La Cassa erogavaprestiti in natura nei confronti dei soci agricoltori,mentre raccoglieva depositi in danaro sia da soci che

da non soci.

Gli stretti rapporti tra gli ap-partenenti alle comunità, la cono-scenza delle situazioni familiari edegli affari, la cura per la salva-guardia della reputazione perso-nale favorivano l’individuazionedegli operatori meritevoli di credi-to e li inducevano ad un uso appro-priato del prestito. Al controllosociale era affidata una funzioneche ad altri intermediari richiede-va impegno rilevante e risorseorganizzative, con esiti talora in-certi.

Il numero delle Casse Ruralicontinuò ad aumentare nel secon-do decennio del secolo passato;alla fine del 1920 esse erano 3.347e tra queste era presente la CassaRurale di Stia, fondata appunto

nel 1920, il cui primo Presidente fu il sig. LiberatoriAlessio.

Da allora decenni di storia hanno cresciuto emodellato queste due distinte realtà, fino ad arrivareai giorni nostri, quando il frutto della fusione tra i dueistituti ha dato origine alla Banca di Anghiari e Stia– Credito Cooperativo, una banca locale che conti-nua ad operare nell’interesse delle comunità sociali,secondo lo spirito dei propri fondatori.

Ma questa è un’altra storia; avremo modo diritornare a parlare sia della crescita del CreditoCooperativo in Italia, che dell’evoluzione che hainteressato nello specifico la nostra piccola realtà.

Al centro della pagina la riproduzione della prima paginadel Protocollo delle Deliberazioni della "Cassa Rurale".(Archivio Storico della Banca di Credito Cooperativo diAnghiari)

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

TEMPO DI QUARESIMA

Nella chiesa di Tavernelle un grande arbusto secco ebrullo mostra a tutti come i bambini e i ragazzi delcatechismo si stanno preparando, insieme agli adulti cheli accompagnano, a vivere l’itinerario quaresimale finoalla Pasqua 2002. I rami spogli e rinsecchiti che si vedonovicino all’Altare hanno un duplice significato: rappre-sentano sia la vita di ogni uomo, talvolta arida e senzasenso, sia il cammino quaresimale stesso fatto di ricercadell’essenzialità, di rinuncia, di povertà e di “deserto”.Ogni domenica di Quaresima i bambini dovranno siste-mare sull’albero dei “segni” colorati che faranno capirecome attraverso certi “atteggiamenti” la vita di ogniuomo può rifiorire e come la PASQUA del Signorecomporti conversione per ogni cristiano.

Ognuno di noi è interpellato nella propria esistenza avivere a tutti i livelli questi atteggiamenti che consistonoin un modo diverso di vedere l’altro e di rapportarsi conlui: infatti è dai piccoli atteggiamenti quotidiani che deveavvenire il cambiamento richiesto da Cristo per realizza-re pienamente la nostra umanità .

Nelle prime due domeniche di Quaresima sono statiappesi due segni importanti: le mani colorate di rosa cheindicano “accoglienza” e la colomba dipinta di biancosegno di “pace”. Nelle domeniche seguenti verrannoinvece: la candela gialla segno della “preghiera”, l’ulivoverde segno del “perdono” e il fiore arancio segno della“gioia”. L’albero sarà così trasformato, da brullo e tristea fiorito e multicolore: veramente anche nella vita di ogniuomo la Pasqua di Cristo deve portare questo cambia-mento! Dalla inquietudine vuota e triste, verso la certez-za di un significato ultimo per l’esistenza, verso larealizzazione di tutti i nostri desideri di gioia, di bellezzae di eternità.

Una Catechista

PER SUOR PASQUAROSA

La comunità di Tavernelle ricorda con profondoaffetto suor Pasquarosa del Cenacolo di Montautorecentemente tornata alla Casa del Padre.

E’ stata nella sua comunità delle suore delCenacolo per molti anni di cui buona parte trascorsiqui tra noi a Montauto dove era arrivata insieme alleprime consorelle verso i primi anni sessanta. Si èprofondamente attaccata a questo luogo ma soprat-tutto alla gente che ha incontrato e continuato a fre-quentare. Ha sempre lavorato in modo incredibile:anche quando la vecchiaia e le forze sembravano im-possibilitarla a svolgere i suoi compiti ha continuatoa occuparsi della cucina, dell’orto e degli animali delconvento. A Tavernelle ha conosciuto diverse genera-zioni e molti adulti di oggi hanno sentito, da bambinidel catechismo, il buon odore del cibo che preparavae hanno incrociato i suoi occhi sorridenti e rassicu-ranti.

Nessuno mai si dimenticherà dell’accoglienza edel calore fraterno che offriva a chiunque arrivasseal Cenacolo. Il suo sorriso di festa nell’aprire il por-tone esterno facevano sentire il più estraneo a casapropria, donando per prima lo spirito di familiaritàparticolare del Cenacolo. Ricordiamo poi la sua buo-nissima memoria; non mancava mai infatti di manda-re saluti ad amici o conoscenti che magari non rive-deva da anni, ma che però si ricordava ancora diloro.

Resterà sempre nel cuore di moltissimi della Co-munità di Tavernelle e non solo, nella profonda e pe-netrante semplicità di cui essa era testimone vivente,e nella preghiera di tutti quelli che grazie al suo sor-riso hanno ritrovato gioia e letizia.

Una medaglia, tante notizie

Le foto illustrano la Medaglia, commemorativa delle feste del SS. Crocifisso, coniata nell’anno 1897. La me-daglia, di proprietà di Gian Domenico Baggi, collezionista e ricercatore, dimostra l’importanza e l’imponenzacon la quale si festeggiarono le feste di Maggio in Anghiari in quell’anno.

Di solito queste medaglie si portavano appuntate agli indumenti con una spilla in se-gno di devozione.

Andando a spulciare alcuni appunti ho trovato che fu proprio in quel-l'anno che si costruì la base processionale per la sacra immagine delCrocifisso. Sopra l'edicola del Crocifisso di Badia, sull'altare maggio-re, vi era poi la scritta: O CRUX AVE SPES UNICA: la stessa che si

trova nella medaglia. Tale scritta oggi non è più visibile. I lavori di re-stauro del 1997 hanno recuperato l'altra scritta, più antica, che si legge ora.

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Voci notedi Vera Cuccini

Ero in casa intentaai domestici lavoriquando il suonodi numerosi vociha colpito la mia attenzione,voci allegre di bimbia me note e tanto care.Il cuore ha sussultatoed ho aperto la finestra,una numerosa scolarescasfilava per la stradabimbe e bimbi delle Elementarisotto lo sguardovigile delle maestre.Una lacrima di gioiaha bagnato il mio visomentre un insiemedi piacevoli ricordiè affiorato alla mente,ricordi d’un tempoormai lontano, pur sempretanto vivi e piacevoli per me!

La Via Crucisnella parrocchia di Anghiaridi Cmr

Si apre la porta della sacrestia e un corteo di ragazzi, maschi efemmine, entra in chiesa seguendo la croce. Guida e presiede Don JuanCarlos, paziente e soddisfatto dei suoi giovani fedeli.

Inizia così, ogni venerdì di quaresima, la Via Crucis, con l’interven-to dei bambini del catechismo.

Leggono i testi biblici e la meditazione su l’opuscolo che è opera delpadre Cantalamessa. Leggono come sanno e questo fa a noi adulti tantatenerezza. Accenti sbagliati, parole pasticciate, pause di… riflessioneprima di riprendere il via!

Mi piace pensare che Lassù si tenga conto di questo impegno dei“piccoli” così cari a Gesù. Per ognuno di loro, ogni parola “sofferta”penso sia messa da parte in un personale salvadanaio e sarà tirata fuori,conteggiata, moneta di scambio con il peccato, quando questi piccoli,piccoli non saranno più e avranno bisogno di misericordia, come ogniessere umano, debole e peccatore.

Figlio dell’uomo, tieni anche questa contabilità, mostrati una voltadi più fratello premuroso.

Anche se peccheranno in seguito, oggi, Stefano, Chiara, Luca,Anna e pure Omar o Pedro, hanno letto di te e per te come segnod’amore. Ricorda l’impegno di questi “piccoli”.

Non fate morirequella scuola

Questo il grido di allarme apparso nella stampa locale.Si chiede la salvaguardia dell'Istituto Statale d'Arte di An-ghiari, l'unica scuola superiore nel nostro territorio comuna-le, che corre gravi pericoli di chiusura.

L'invito e la "disperata" richiesta è per le istituzioni e leforze politiche affinché mettano in atto tutti quegli accorgi-menti affinché questa scuola, tanto importante per la tradi-zione artigiana ed artistica di Anghiari, possa continuare lasua attività, anzi possa aumentarla.

Una iniziativa che potrebbe salvare l'Istituto è l'apertura,finalmente, del Convitto che permetterebbe a ragazzi prove-

nienti da fuori della nostra vallata dipoter frequentare questa scuola. C'èinfatti, in generale, richiesta di iscri-zione ma poi la difficoltà di soggior-no scoraggia molti.

Questa del Convitto è un'idea allaquale lavorò anche Fausto Valbonetti,che tanto ha fatto per Anghiari e perl'Istituto. Speriamo che con il prossi-mo settembre si aprano nuove pro-spettive per la "Scuola d'Arte".

Nella foto è raffigurato il portone del Pa-lazzo dei Capitani di Bagno di Romagna re-staurato nel 2001 dall'ISA di Anghiari.

Il Ciborio della Proposituradi Mario Del Pia

Anzi il Ciborio della Badia. Fu portato infatti in Proposi-tura quando questa divenne parrocchia (9 settembre 1787,consacrata nel 1788) e fu collocato nella cappella di sinistra.

Si tratta di una terracotta invetriata e dipinta, mancantedella parte superiore.

Lo sportellino in legno, ricoperto da una lamina di bron-zo, recava la scritta RELIQUIAE SANCTORUM e le palmedel martirio.

È stato rubato il 28 settembre 1996.Antonio Leonardi, Settantino , valente artigiano

anghiarese che si distingue per la competenza ma soprattut-to per l'amore che porta alle cose antiche soprattutto se ri-guardano Anghiari, era già diverso tempo che progettava diriempire il vuoto lasciato da quel furto.

Con la supervisione diGiovanni Valbonetti, inse-gnante all'Istituto d'Arte, siè messo al lavoro e, utiliz-zando un pezzo di legno an-tico in suo possesso, ha rea-lizzato lo sportellino cheognuno di voi potrà vedere.

Grazie Tonino per il tuodisinteressato lavoro.

Tonino l'artigiano e Gio-vanni il professore, mentre con-trollano la funzionalità dellosportellino del Ciborio. di

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Circola una stampa di origine francese con il titolo“Combat d’Anghiari” 14 janvier 1797.

Il dipinto originale, dal quale è stata riprodotta, trovasinella Galleria storica di Versailles.

La stampa rappresenta una vasta pianura circondatada colline e vi si nota una lunga strada diritta che in partel’attraversa.

Verso nord-est si vede sbucare un fiume che, dopoampia curva, costeggia le colline alla sua sinistra e prose-gue. È il Tevere verso Montedoglio? A gruppi, grossicontingenti di truppe sparse nella pianura in assetto dicombattimento e reparti di cavalleria. Sicuramente fu unagrossa battaglia.

Mi sono chiesto: possibile che tutti coloro che hannoscritto su Anghiari e l’alta Valtiberina, non abbianoriportato la notizia?

Osservando meglio la stampa però, si nota che la stradadiritta non poteva essere quella che da Anghiari conducea Sansepolcro: punta più verso il nord. Tale prospettiva sipuò presentare solo dai “giardinetti” (nella Circonvalla-zione di Anghiari), con la visuale della via diretta allaMotina, anch’essa in parte diritta ma costruita nel 1885.

La stampa riporta il nome del pittore: Bagetti. Maperché Anghiari?

Ritorniamo per un attimo ai tempi raffigurati neldisegno

La data ci riporta al periodo dell’invasione francese.Napoleone, già generale in capo dell’esercito francese,

all’età di 27 anni assunse il comando dell’Armata d’Italiail 27 marzo 1796.

Raggiunse a Nizza le truppe, trovandole in uno statomiserevole, nelle vesti, negli armamenti, con un’alimenta-zione scarsa e non sempre disponibile.

Nel grandioso raduno, con l’intento di rialzarne ilmorale e ispirare fiducia così parlò: “Soldati, siete nudi emalnutriti, la Francia vi deve molto, ma la Francia non puòdarci nulla… Io ho il compito di condurvi nelle più fertilipianure del mondo. Ricche provincie, grandi città cadran-no in nostro potere.

Il 10 aprile 1796, attraversa le Alpi e vince gli austriacia Montenotte e Dego e i Piemontesi a Millesimo e Mondovì,costringendo il re di Sardegna all’armistizio di Cherasco il25 aprile.

Un proclama all’esercito del 26 aprile dice: “In 15giorni avete ottenuto 6 vittorie, avete conquistato 21bandiere, 55 pezzi di artiglieria, alcune fortezze e la partepiù ricca del Piemonte.

Nei primi di maggio è a Piacenza e il 7 maggio battenuovamente gli Austriaci a Lodi, dove fa preda di 20

cannoni.Ai morti venivano tolte scarpe, abiti e fucili. Requisi-

zioni e imposizioni gravose alle varie città e cittadine, chedovevano inoltre provvedere al vettovagliamento dellatruppa.

Si depreda oro, argento, gioielli, opere d’arte, cavalli,bestiame, generi alimentari, biade, un bottino ingente chein buona parte veniva dirottato in Francia.

Occupa Milano, assedia Mantova. Il 26 maggio Paviaè invasa e saccheggiata: la municipalità, rea di non essersiarresa, viene fucilata. Il 31 maggio a Tortona, Napoleonedirige personalmente una spedizione punitiva contro icontadini che non volevano essere depredati: li uccide e fauccidere.

Nel mese di Giugno istituisce la Repubblica Cispadana,comprendente le città di Reggio, Modena, Bologna, Ferrarae loro territori.

Da Ferrara, il 27 Giugno, una colonna penetrò inToscana occupando Livorno, dove furono sequestratetutte le merci inglesi e i loro beni.

Il 29 Giugno era in visita dal Granduca di Toscana,mantenutosi neutrale.

Il 29 luglio l’esercito austriaco disponeva di 60.000uomini ed erano previste altre armate in arrivo.

Napoleone aveva 35.000 uomini.Tutto si stava concentrando tra il lago di Garda, il corso

dell’Adige, il territorio veronese.Napoleone affronta le nuove armate inviate dall’Au-

stria, vince con la solita rapidità e sfrontatezza a Lonato,Castiglione, Bassano, Arcole, Rivoli.

Siamo al gennaio 1797. A Rivoli, tra il 12 e il 13, ifrancesi riuscirono a mettere in trappola in una vallata20.000 soldati che fecero prigionieri.

Lo scontro iniziò il 12 Gennaio e il 13, all’una pome-ridiana, era terminato.

Lo stesso 13 gennaio, reparti del genio austriacostavano gettando un ponte sull’Adige a sud di Verona perdar modo al Gen. Provera di accorrere a Mantova e togliereil blocco alla fortezza.

Napoleone, informato alle 3 pomeridiane della costru-zione che si stava realizzando, ne capì subito le intenzioni,ordinò i preparativi di quattro reggimenti alla testa deiquali precedere il comandante austriaco e impedirgli ilcongiungimento con gli assediati. Ordinò allo stesso tempoa tre suoi generali di prepararsi e di inseguire al mattino ilProvera e ostacolarne la marcia.

Nel “Memoriale di S. Elena” di Las Cases (che fusegretario di Napoleone, edito nel 1822) a pag. 508 del I°volume sta scritto: "Il 14 gennaio Provera gettò un ponte

Curiosità storico-geografica

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ad Anghiari e il 15 allo spuntar del giorno, passò l’Adigee marciò verso Mantova.

Provera giunse alle porte di Mantova, dove trovò ireggimenti francesi e fu battaglia."

A pag. 510 riporta: I combattimenti di S. Michele, diAnghiari e della Favorita, fecero perdere a Provera piùdi due terzi della sua armata.

Dei suoi 80.000 uomini, ne riporterà in Austria soltanto25.000.

A pag. 512: I due combattimenti sostenuti, uno adAnghiari e l’altro a S. Giorgio e Favorita (sobborgo efortezza di Mantova), costarono a Provera la perdita dimolti uomini.

Il memoriale di Las Cases, in parte sicuramente com-posto con l’aiuto di Napoleone, confonde il vocaboloAnghiari con Angiari, località alla quale si riferisce ilquadro e le stampe in circolazione e le date 14 e 15 gennaio,ritengo posticipate di un giorno.

Stendhal (1788-1842), nelle “Memorie di Napoleone”è più preciso nelle date, egli parla di Rivoli e mai di Angiario di Anghiari.

A pag. 266 narra che Provera, passò il fiume (Adige)la sera del 13 Gennaio dirigendosi verso Mantova. Il 14,all’alba, Angerau, piombò sulle retroguardie di Provera(Battaglia di Angiari), combattendo tutto il giorno fino anotte e gli inferse gravi perdite.

A pag. 271 descrive ampiamente il giovane pittore, chedice francese e chiama Biogi (in realtà Bagetti Giuseppe,Torino 1764-1831. Così nell’Enciclopedia Mod. Italia-na).

Napoleone aveva conosciuto il pittore che dipingevanei dintorni del Garda, durante la campagna sul Mincio(1796) e lo prese in simpatia per la sua naturalezza ecompleta assenza di timore di fronte a lui, di solitocircondato da titubanti o esageratamente ossequienti.

Al tempo di Arcole, Napoleone lo fece cercare dall’in-caricato per la Repubblica francese a Firenze dove studia-va e pregarlo da parte sua di fargli una visita al quartiergenerale di Verona.

Con poco entusiasmo e quasi seccato accettò; con unacarrozza giunse pochi giorni dopo la battaglia di Rivoli,ben accolto.

Napoleone gli offrì un posto da ufficiale, rifiutò dicen-do che aborriva la guerra e le sue conseguenze. Voleva soloessere pittore.

Napoleone chiese allora una pittura della battaglia dapoco terminata. -Sono un paesaggista e dubito di riuscirvi-fu la risposta. Napoleone insisté, gli spiegò come avrebbevoluto il quadro e incaricò il generale Bertier che loinformasse sui diversi movimenti che vi furono. A Veronapassò 6 settimane a dipingere il quadro, terminato il qualeil generale si dimostrò soddisfatto e lo ricompensò

La battaglia del 14 Gennaio 1797 nei libri di storia èricordata come Battaglia di Rivoli, che in effetti si svolseil 12 gennaio e terminò in questa località il giorno 13 alleore 13 con la sorprendente conclusione a favore di Napo-leone. Il 14 gennaio si combatte per l’intera giornata nellapianura di Angiari, il 15 la lotta fu nei sobborghi diMantova, il 16 gennaio Provera capitolava.

Sicuramente lo scambio di Angiari con il vocaboloAnghiari è da addebitare al giovane pittore, ma lo stesoNapoleone ne fu proprio esente? Las Cases nelle “Memo-rie” riporta Anghiari come indicato da Bagetti e nellastesura si avvalse di documenti, ma anche della viva vocedello stesso imperatore.

Questa battaglia collocò Napoleone nel numero dei piùgrandi condottieri, riuscendo con abilità e incredibiletenacia a riportare una vittoria quando i più ritenevano lasua armata spacciata.

Non riguarda Anghiari, ancora a quella data sotto ilGranduca di Toscana, ma dopo il 25 marzo 1799, conl’occupazione di Firenze e la fuga di Ferdinando III diLorena, giunse anche da noi, cercando di far credere chela Francia veniva nel nome della libertà, dell’eguaglianzae della fraternità. Qui, come altrove, non mancarono diamici fra la borghesia e una parte di nobili, alcuni dei qualine riceveranno benefici, ma chiese e monasteri furonodepredati di tutti i loro beni, gli agricoltori alleggeriti delbestiame, biade e foraggi, le comunità obbligate a fortiesborsi di denaro.

Imposero la leva degli uomini dai 18 ai 60 anni, preti efrati compresi. Molti si resero renitenti, isolandosi nellemontagne e nei boschi, altri finirono al seguito delle lorotruppe in Russia.

Il 6 maggio 1799 un folto gruppo di persone insorse adArezzo al grido di “Viva Maria” contro l'esiguo numero dimilitari a guarnigione. La ribellione si propagò a tutto ilcentro Italia e per 40 giorni fu liberata dagli intrusi; maritornarono in forze e le vessazioni aumentarono.

In Anghiari lasciarono un “Maire”, responsabile dellaComunità agli ordini di un comando di polizia stanziata aSansepolcro. Non sembra che in Anghiari fossero allog-giate truppe e il paese non si coprì certo di gloria ed eroismoquando, il 10 gennaio 1811, un gruppo di uomini, armatiè vero, forse nell’intento di rifornirsi di viveri e denaro persopravvivere nella loro latitanza e renitenza, non trovaro-no alcun appoggio, anzi si operò perché fossero catturati,come descritto nei numeri 7, 8, 9 del 1982 di questoperiodico.

Probabilmente vinse il timore di gravi ritorsioni daparte francese e qui si voleva vivere tranquilli il piùpossibile,

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A tutto c’è rimedioCome dice il vecchio adagio anche noi rimediamo pubblicando le offerte per l’“Oratorio” giunte fin dal mese di

novembre scorso e non ancora pubblicate. Poi troverete anche una poesia molto bella già pubblicata, ma incompleta,nel numero scorso. Ve la riproponiamo integralmente.

A tutti voi che ci seguite con interesse un grandissimo grazie da parte della Redazione.

Acquisti FelicinoAlberti Alba CesariAndreini Luisa PanichiAntonucci PaolaArrighi Anna MariaBaggi Gian Domenico, TavernelleBartolomei don Fabio, CampallaBianchi AlfieroBianchini Giovanni, Pal. del PeroBigioli UmbertoBonarini FrancescoBranchi don Otello, ArezzoBrizzi Mario, MelicianoBruni Danilo, RomaBruschi LeoneBuricchi Giovanni, San LeoBurioni Sisto Leandro, MotinaCalosi Sila, MoroneCamaiti Clemente, TavernelleCamaiti Derna, Poggio del SoleCambi MarioCambi Tristano, InfrantoioCangi Ottavio, BadiaCanicchi Werther, GiardinellaCapaccini Attilio, Villa la querceCaraffini BrunoCarria Lorella, MotinaCasi Giancarlo, Santa FioraCasucci Franco, Campo FieraCasucci NellaCesari IvanoCheccaglini Enzo, PiazzolaCheccaglini MaurizioChiasserini Giuseppa VeraChieli EugeniaChieli Luciana, MilanoChimenti Anna Maria, FonacoCiternesi Claudio, CarboncioneComanducci DomenicoComanducci Iolanda, S. GiustinoConfraternita Misericordia,

MonterchiCorsi CelestinoCrociani CristinaCuccini Gustavo, PerugiaDel Barba Angiolo, PalazzaDel Gaia Milton, RoncioneOfferta anonimaDel Pia Domenico, ArezzoDel Pia GiuseppeDel Pia Luca, MilanoDel Sere SantiDel Sere SecondoDonati Dino, Colcellalto

Donati GiulianoDonati Sarti VittorioDraghi Assuero, GuardabassoDragoni Angiolo, PadovaDragoni Fabio, Borgo della CroceDragoni MirellaElisei Domenico, San LeoErcoli Rino, GiardinellaF. S.Fantoni Donato, PiettoFastacchini Vally, ArezzoFegadoli Giuseppe, InfrantoioFerri MirellaFerrini Dino, Ponte alla PieraFinzi DanieleFoni Duilio, CerbaiaFornacini Giovanni, MontebelloFornacini RalioFragai Massimo, BagnoloFranchini Anselmo, TavernelleGattari PietroGennaioli Maria, ColleGennaioli MarisaGentili Laura, ArezzoGhignoni BrunoGhignoni Fernando, Le CascineGhignoni VascoGigli FabianoGiorgeschi CesarinaGiorgi Giorgio, Borgo della CroceGiorgini don Quinto, MonterchiGiornelli Adriana, IntoppoGiorni don Bruno, S. SepolcroGiorni Giuseppe, TerratoGiorni Roberto, TubbianoGiovagnini Maria, CataniaGirolimoni MaurizioGori Comparini M.MaddalenaGuadagni ClaudiaGuadagni Eugenio, TavernelleGuadagni Laura, BadiaGuadagni Luigi, PortacciaGuerrieri Fernando, CasacceGuiducci Gilberto, ArezzoGuiducci RositaGurrieri Orlando, FirenzeInnocenti Guido, CarboncioneLamagna Liborio, BernoccaLega Piero, Gran ViaLeonardi Angiolina, Villa D’AgriLeonardi Antonio, IntoppoLeonardi CarloLeonardi FrancaLeonardi Orazio, Sansepolcro

Leucalitti Ivandro, MonteloroLocci Antonio, Via NovaLodovici GastoneLodovici Manola TramontaniLucertini PaoloMafucci GastoneMafucci Giovanni, RipaltaMagri Angiolo, RenicciMagrini Gabriella, FornaceMagrini GinaMagrini Vera, Campo FieraMalentacchi Massimo, Ca’ de CìoMammoli Alfredo, BagnoloMaranesi Paola, RomaMari MarcellaMariani Mario, BagnoloMariani Rinaldo, TavernelleMarinuzzi Giovanna, TriesteMariotti Mario, San RemoMariotti Secondo, MotinaMartini AstingheMartini ClaudioMartini MalvinaMearini Mario, BergaminoUna personaMeozzi Fabio, SansepolcroMercati FrancoMercati Gastone, IntoppoMercati TeresaMerendelli Sergio, TavernelleMeucci AngioloMinelli Terzilia Del PiaMondani Enrica, Borgo della CroceMondani Francesco, Ristoran

te StazioneMondani Primo, Ponte alla PieraMonini Luigi, Le CascineMorosi don Vittorio, SarsinaNicchi CelestinaNicchi Domenica, InfrantoioNicchi Fabio, La StazioneUna personaNoferi Anna Maria, La CroceOfferta anonimaPacini Ernesto, MilanoPaletti Fernando, PoggioloPallini Ezio, PalazzoloPalombini Elio, NapoliPancioni Maria RosaPanichi Paolina GiudiciPapini GianniPari Ricci MariaParlanti Guglielma, RavennaPennacchini Vito, Arezzo

Pernici Domenica, CavrigliaPetruccioli Domenico, PiettoPetruccioli Valentino, PiettoPiccini Mario, InfrantoioPierantoni ValentinaPiomboni AdelmoPiomboni Ernesto, TavernellePiomboni InesPiomboni Luciano, TavernellePoggini Mario, San LeoPolverini AnnaPolverini SergioPolverini SiroPrimitivi ElenaProcelli RinaldoPulcinelli G. Battista, San LeoQuarto Paolo, RomaRedenti GiuseppinaRedenti MassimoRicci Matusali GiovannaRicci Remo, TrafiumeRondoni Cesarina, FusaioloRosadi Loriano, Ponte alla PieraRoselli ClaraRoselli MarisaRossi Domenico, Borgo CroceRossi Gino, TavernelleRuggeri AgostinoRuggeri RinaRuggeri SirioRumori Emilia, La FonteRumori FrancoRuscetti VincenzaSalvi Giovanni, I SodiSanti Ermindo, PalaiaSanti Loretta, PalaiaSassolini GiovanniSassolini Livio, C. di CastelloScartoni IvoScartoni Lorena, BucacceSenesi Adriano, MonterchiStaccini AdalgisaTanfi Silvano, ParigiTesti Rino, MontebelloTofanelli GuidoTopa Federico, BresciaValbonetti Franca, MaccarinoVellati VenieroVellati Vesta, via del FossoVenturini Franco, Campriano ArVerdinelli Osvaldo, MonterchiZanchi BrunoZineddu AntonioZucca Paci Silvia, Il Sasso

Dal 20 aprile al 1° maggio 2002nelle strade del centro storico di Anghiari

Mostra Mercato dell'Artigianato della Valtiberina

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VITA DA CANI!di Alfonso ed Elisa Sassolini

Senza arrivare agli eccessi dei combattimenti tra cani, che il comune sentimento condanna e la legge giusta-mente persegue, c’è tuttavia un’area grigia di comportamenti crudeli verso i cani dovuta all’insensibilità e distra-zione dei loro padroni. Si tratta della diffusa abitudine di tenere i cani, spesso di razze da caccia, in gabbiotti chesembra addirittura eccessivo chiamare recinti, dove i cani vengono quasi dimenticati per tutto il periodo di chiusu-ra della stagione venatoria.

Questi recinti appaiono come dei carceri a vita se ci fermiamo a riflettere sulle peculiarità di questi animali: ilcane è un animale vitale, disegnato dalla Natura nella galleria del vento per essere libero e correre; è fortementegregario e sociale e pertanto bisognoso di un’intensa relazione col suo capobranco, ossia il padrone; il suo cer-vello è quello di un animale superiore, simile per quanto riguarda la capacità affettiva, che nel cane èsviluppatissima, a quello umano; ricordiamo poi che, tenuto a lungo nel suo recinto lontano dal padrone, perdequella sua naturale tendenza a correlarsi con esso nell’azione venatoria e perciò risulterà poi troppo disubbidien-te ed indipendente, quindi meno proficuo (il cacciatore che ha una buona intesa col proprio cane è quello che locomanda con un gesto, senza aprire bocca, ed è quello a cui il cane obbedisce volentieri).

Questo nostro amico non solo è chiuso in un recinto da dove esce solo per pochi mesi (quanto dura la stagionevenatoria), e non solo gli è negata la possibilità di interagire affettivamente col suo padrone (in casa i cani spor-cano, il padrone ha da fare e non può tenerlo con sé etc...) ma sono spesso del tutto trascurate le altre sue esigen-ze primarie.

Infatti non viene posta la giusta attenzione alla dimensione e all’ubicazione del recinto, che non deve esseretroppo assolato d’estate o esposto al tramontano in inverno; non viene allestita una cuccia sufficientemente con-fortevole; non viene pavimentato il recinto che, essendo generalmente col fondo di terra o sassi, risulta scomodoed umido se il cane vuole coricarvisi, ma soprattutto difficile da mantenere pulito dalle deiezioni; non viene cura-ta l’alimentazione (importante soprattutto in inverno per un cane che dorme fuori!) che deve essere ben bilanciatae per la quale si può sempre chiedere consiglio al veterinario, invece di nutrire il cane con quello che capita; nonviene attribuita sufficiente importanza alla necessità di fare periodicamente un trattamento antiparassitario a cuc-ce e cani.

Il cane non è un OGGETTO di cui ci si ricorda quando fa comodo e, soprattutto, nessuno ci chiede di pren-derlo. Non si tratta di dargli mangime di “marca”, di farlo dormire sul divano o mettergli il cappottino, ma diavere più attenzione alle sue esigenze di essere vivente e di tenere conto dei suoi naturali istinti che devono essereassecondati. In pratica si deve avere più rispetto della sua DIGNITÀ di animale e questo vale sia per chi personi-fica il proprio cane assurgendolo quasi ad essere umano, sia per chi lo dimentica per mesi in un recinto.

Rispettare la dignità di un animale vuol dire non ridicolizzarlo e non privarlo della possibilità di seguire lapropria natura (e qui sarebbe da fare una digressione su zoo e circhi).

Per fortuna, quello che noi non riusciamo a dare al nostro cane per insensibilità o per ignoranza ce lo prescri-ve la legge, come qui sotto riportato.

Legge 22 novembre 1993, n. 473“Nuove norme contro il maltrattamento degli animali”Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 278 del 26 novembre 1993

1. L’articolo 727 del codice penale e sostituito dal seguente:“Chiunque incrudelisce verso ammali senza necessità o li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fa-tiche insopportabili per le loro caratteristiche, ovvero li adopera in giuochi, spettacoli o lavori insostenibili,per la loro natura valutata secondo le loro caratteristiche anche etologiche, o li detiene in condizioni incom-patibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività èpunito con l’ammenda da lire due milioni a lire dieci milioni... omissis...”

3 maggio 2002FESTE DI MAGGIO

Ore 21 Tombola in piazza e, a seguire, fuochi d'artificio sotto le mura

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Balli, orchestre e complessi, luoghi e tempi delballo, costumi ed usanze in Anghiari dall’iniziodel ‘900 ai nostri giornidi Flavio Mercati VIII e ultima parte

La Sezione

Fra le varie sale da ballo in cui ci siamo imbattuti nelcorso di questa ricerca sul ballo, ve n’è una, moltofrequentata da un pubblico di tipo popolare, chiamataSezione, che si trova su in cima a Piazza Mameli, un tempopiazza Sant’Agostino. Viene da chiedersi: perché questonome? Sezione? Subito si pensa che tale denominazioneabbia attinenza con la politica, e infatti non si sbaglia. Illocale sin dal 1901, per molti anni era stato sede di unasezione del Partito Socialista Italiano. Era stata istituita daEzio Vitellozzi (sarà anche sindaco socialista di Anghiari)e Tuzio Tuti che, quindi, sono da considerare i fondatori,i pionieri del Partito Socialista per la nostra zona.

Fu una delle prime sezioni socialiste della Valtiberinae, sembra, addirittura la prima della provincia di Arezzo,a testimonianza che dalle nostre parti il Socialismo, sin daisuoi primi anni di vita (il Partito Socialista era statofondato nel 1892) era molto diffuso fra le masse popolaricon agganci consistenti nel ceto della borghesia più illumi-nata. Però, a onor del vero, un embrione di sezionesocialista esisteva già ad Anghiari verso la fine dell’otto-cento, allorché i socialisti della zona si riunivano segreta-mente in una casetta colonica che esiste tutt’ora, anche senon è più colonica, alla periferia del paese. È quella casettadenominata “Il Vignarolo”, che si trova quasi di fronte alla“Pineta”, sotto la Via Nova e vicino al parco Torriani,nascosta quasi completamente dai cipressi e altre piante.

Perché si riunivano segretamente e proprio in questacasa? La seconda cosa deriva dalla prima. Segretamenteperché, dopo gli scontri del 1898 a Milano fra esercito edimostranti che avevano causato 82 morti e 503 feriti trai civili e due caduti tra le forze dell’ordine, il governoemanò leggi restrittive, fra l’altro, delle libertà di associa-zione e di riunione.

Ora questo piccolo edificio fuori mano rispetto alpaese, seminascosto dall’andamento del terreno, dallecase di Via Bozia, dal parco e dal palazzo Torriani nonchéda qualche pianta, si prestava ottimamente per riunioniclandestine.

Il Parlamento si oppose strenuamente, anche per latenace resistenza dell’Estrema Sinistra, a queste leggirepressive. Il governo allora sciolse le Camere, ma dallenuove elezioni venne fuori un Parlamento contrario aiconservatori. Si arrivò così, nel 1901, al Governo Zanardelliche favorì l’organizzazione delle masse lavoratrici e lalotta legale (opera poi continuata da Giolitti) e, quindi, nonper caso, proprio nel 1901, fu istituita ad Anghiari,

ufficialmente, la Sezione socialista, che fu utilizzata anchecome sala da ballo popolare.

Nel 1921 la sezione fu assalita dai fascisti che brucia-rono le carte che trovarono (documenti, giornali, libri) e,probabilmente per questo motivo, la Sezione fu alloratrasferita in casa di Ezio Vitellozzi su, quasi in cima aCorso Matteotti, il Borgo della Croce per intendercimeglio.

Ricordiamo anche che nel 1921 avvenne una scissionea carattere nazionale nel PSI e da tale scissione si originòil Partito Comunista che all’inizio si chiamava PartitoComunista d’Italia e proprio in quell’anno fu fondatoanche ad Anghiari tale partito; uno dei fondatori fuAntonio Ferrini che, dopo la seconda guerra mondiale,sarà, per diversi anni, sindaco comunista del nostro paese.

Siccome siamo in argomento di partiti, ricordiamopure che un anno prima, e cioè nel 1920, ad Anghiari, erastata costituita la sezione del Partito Popolare Italiano(PPI) fondato a livello nazionale nel 1919 da don LuigiSturzo. I fondatori di questa sezione anghiarese furono:Virgilio Bartolomei, Ezio Boncompagni, Telesforo Martini,Stefano Polverini.

Il fascismo soppresse poi tutti i partiti d’opposizione ei locali di quella che era stata la sezione socialista, primafurono adibiti ad abitazione e poi riutilizzati per il ballo.L’appellativo “Sezione” però rimase sempre.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1948, fu acqui-stata sotto la denominazione di “Casa del popolo” dalPartito comunista che vi reinstallò la sezione, ma di questopartito naturalmente, e continuava a utilizzarla, nelcontempo, come sala da ballo pubblica.

Passo di una lettera inviata nel 1898, ad Ezio Vitellozzi, da ungiornalista dell' “Avanti!”, quotidiano del Partito SocialistaItaliano.

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Castelfidardo, patria della fisarmonica

Si narra che attorno al 1840 un pellegrino straniero chesi era recato in devota visita al Santuario di Loreto fuospitato, una notte, nella casa di un contadino della vi-cinissima Castelfidardo. Il giorno seguente, ripartendo,lasciò al giovane “capoccia”, forse per ricompensarlodell’ospitalità datagli, un rudimentale strumento musi-cale a soffietto. Incuriosito da quello strano oggetto ilgiovane campagnolo lo smontò in ogni minimo partico-lare e poi lo ricompose con certosina attenzione per ap-propriarsi del concetto costruttivo. Evidentemente eraun amante della musica, masticava un po’ di musica eaveva anche lo spirito dell’imprenditore poiché fu presodal desiderio, partendo da quel rudimentale organetto,di perfezionarlo e di costruirne degli altri. Quel poeticopersonaggio si chiamava Soprani. Messa da parte lavanga, aprì una piccola bottega artigiana e pose manoalla costruzione di organetti e a diffonderli nel mondo.L’organetto veniva suonato solo con la mano destra,mentre la sinistra azionava il mantice, aveva cioè una

sola tastiera. Nel susseguirsi delle generazioni di questicostruttori lo strumento subì ulteriori evoluzioni e per-fezionamenti e a un certo punto veniva suonato anchecon la mano sinistra, cioè aveva la doppia tastiera: eranata la fisarmonica. I Soprani divennero gli inventori ei primi fabbricanti di fisarmoniche. Nel frattempo dallamodesta officina del capostipite si era passati a quasicento Aziende, sorte via via nella stessa cittadina diCastelfidardo e nei centri limitrofi di Camerano, Osimoe Numana. A Camerano, poco distante da Castelfidardo,esiste anche un’altra azienda costruttrice di fisarmoni-che è la Scandalli, però era nata da una “costola” dellaSoprani: un dipendente di questa fabbrica, che si chia-mava Scandalli, si mise a costruire in proprio fisarmo-niche e così nacque, nel 1900, l’azienda Scandalli en-trata in competizione con la Soprani.

Ora le fisarmoniche si costruiscono anche in altreparti del mondo ma la patria di questo strumento rimanesempre Castelfidardo.

FINE

Un ringraziamento di tutto cuore a tutte le numerosepersone di Anghiari e non solo di Anghiari che hannomesso a disposizione, in molti casi ripetutamente, la lorocortese collaborazione, fornendo notizie, foto e docu-menti, senza la quale la ricerca relativa alla nostra zona,che è la parte centrale, più importante e più interessantedi tutta questa indagine sul ballo, non si sarebbe potutasvolgere.

Chiedo inoltre scusa, se in certi casi, posso esserestato troppo assillante con le persone interpellate, nellasperanza che il disturbo eventualmente arrecato possaessere stato attenuato dall’interesse che tale ricerca pote-va, forse, suscitare anche nelle persone intervistate.

Nella foto, cerchiato in bianco, Guido Cuccardini,eccellente suonatore di fisarmonica.

Parrocchie di Anghiari e TavernelleGITA PASQUALE

Greccio - Rieti - Cascate delle Marmore* * *

Martedì 2 aprile 2002Partenza ore 7,30 dal Campo della Fiera

Prenotazioni presso le rispettive parrocchie

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Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

LA MOSTRA DELL'ARTIGIANATOUna festa itinerante lunga 10 giorni tra “botteghe” artigiane ed arte a passeggio nel centro

storico di Anghiari. Da 27 anni è questa la proposta vincente della Mostra Mercato dell’Artigianatodella Valtiberina Toscana che inizierà sabato 20 aprile per concludersi il 1° maggio. Ubicata indecine di fondi disseminati tra vicoli e piazzette del borgo antico, la manifestazione richiama ognianno oltre 40.000 visitatori, a conferma della sua importanza nel settore dell’artigianato di qualità.Per il 27° appuntamento che Anghiari offre per ammirare il meglio del “fatto a mano” delcomprensorio, saranno esposti una vasta e rinnovata gamma di prodotti artigianali nei settori dellegno e cuoio, tessuti e ferro battuto, ceramica e metalli preziosi, in un percorso suggestivo e pienodi fascino che renderà ancora più gradevole una visita ad Anghiari. Prestigioso poi il cartellone delleesposizioni collaterali approntate per l’occasione che consentono di approfondire vari aspetti legatialla cultura dell’artigianato e dell’arte. Un’esposizione è dedicata alla ceramica con i lavori dellarestauratrice di Faenza Castellari Galli e un’altra è quella delle armi di Leonardo da Vinci,riprodotte fedelmente dall’orafo Gio Bini di Sansepolcro e riadattate a gioielli e modellistica.

È in questa occasione che Anghiari indossa il miglior vestito della festa per la sua più cono-sciuta ed apprezzata manifestazione annuale, organizzata dall’Ente Mostra-Cooperativa “AnghiariVecchio” con il sostegno dell’Agenzia per il Turismo di Arezzo, Comune di Anghiari, Provincia di Arezzo, ComunitàMontana Valtiberina, Pro Loco, Federimpresa, Camera di Commercio di Arezzo e Banca di Anghiari e Stia Credito Coope-rativo.

Piattaforma ecologica del "Chiuso"Nella Piattaforma ecologica per la raccolta differenziata in località “Il Chiuso” gli Anghiaresi stanno già conferendo da

alcuni mesi materassi, materiali ferrosi, carta e cartoni, indumenti usati, vetro, plastica e lattine, pile esaurite, farmaciscaduti, batterie scariche e inerti. A seconda del raggiungimento dei quantitativi previsti, i nuclei familiari sono inseriti inuna delle fasce di riduzione del 20% o del 30% sulla tariffa. Ma nella relativa tassa annuale recapitata recentemente non c’ètraccia di agevolazione. Perché? L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Anghiari informa che gli incentivi previstientreranno in vigore dal prossimo anno. Infatti i quantitativi di rifiuti differenziati conferiti nel corso del 2001, primo annodi funzionamento della struttura, produrranno lo sconto previsto nella bolletta relativa al 2002 che arriverà nelle case ilprossimo anno. Questo per fornire una doverosa risposta ai cittadini che si sono viste arrivare le cartelle esattoriali per lanettezza urbana contenenti un aumento del 10% invece che la detrazione prevista dal disciplinare. “La maggiorazione” –chiarisce l’Assessore- “deriva dall’applicazione della normativa statale vigente per la quale il costo del servizio di raccol-ta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani deve essere coperto al 100% dalle tariffe pagate dai cittadini”.

L’Assessorato all’Ambiente ringrazia le famiglie anghiaresi per la massiccia adesione al progetto finalizzato a migliora-re la qualità di vita di tutta la popolazione grazie ad una progressiva riduzione dei cassonetti stradali, delle campane per laraccolta differenziata e, soprattutto, eliminando l’accumulo di rifiuti ingombranti presso i punti di raccolta.È stata attivata anche la raccolta della frazione verde, sfalci e potature che consentirà un ulteriore sconto sulle prossimebollette.

Sala audiovisivi. Inaugurazione con "La ragazza di Bube"La ex palestra della scuola media di Anghiari dal 3 marzo è diventata la sala audiovisivi comunale. Il ristrutturato salone,nelle intenzioni dell’Assessore alla politiche giovanili Barbara Croci, sarà un luogo di partecipazione e crescita culturaleaperto a tutti i cittadini del comprensorio, in particolare ai giovani ed alle scuole dell’alta valle del Tevere. Laprogrammazione iniziale, che prevede proiezioni di film per le scuole, eventi speciali e cinema per bambini, si concluderàil 18 aprile con il documentario “Il bar, lo sport, il tutto, il nulla”, di Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli, quest’ultimoincaricato della direzione artistica dall’Assessore Croci. La sala audiovisivi, che può contenere fino a 100 persone, saràutilizzata anche per conferenze e laboratori, esposizioni e festival cinematografici. L’evento inaugurale è stata la proiezionedel film “La ragazza di Bube”, tratto dal capolavoro di Carlo Cassola, Regia di Luigi Comencini. La pellicola per Anghiarirappresenta un momento di grande suggestione e memoria collettiva visto che molte sequenze furono girate 40 anni fa proprionella cittadina toscana, coinvolgendo attori e comparse anghiaresi, tra i quali Fabiano Giabbanelli (Memmo), MariaBigioli (sorella di Bube) e Pier Paolo Alberti (cameriere dell’Osteria sotto le Logge), i quali hanno ricordatoquell’esperienza che li vide protagonisti a fianco di Claudia Cardinale e degli altri interpreti della fortunata pellicola. Poi,su schermo gigante, gli Anghiaresi hanno rivisto ancora una volta uno spaccato di vita ancora ben vivo nei ricordi e nellediscussioni paesane. E l’emozione è stata decisamente intensa.

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenutiad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

23 dicembre 2001 domenica. Oggi è morto PietroLacrimini di anni 76. Pietro abitava per la via delCarmine ma ha abitato a Valealle e prima provenivadalla zona di Monterchi.30 dicembre 2001 domenica. Oggi è morta MatildeNicchi vedova Bruschi di anni 91. Matilde abitavaper la via del Molin Bianco ed era la sorella di“Maso” della Capanna.

Gennaio 2002

Mercoledì 2. Oggi è morto Gilberto Gaggiottini dianni 69. Gilberto abitava al Campo della Fiera.Venerdì 4. Oggi è morta a Nizza dove risiedevaBruna Pacini di anni 82. Era originaria di Anghiari,della Piazzola?Sabato 5. Oggi è morta Caterina Santi vedovaMontagnoli di anni 95. Caterina abitava per la ViaNova ed era conosciuta per quando era “bidella”alla Scuola Media.Sabato 12. Oggi è nata Elena Marconi di Icaro eCristina Maggini. La sua famiglia abita al Pontealla Piera.- Stamani c’era una brina veramente eccezionale.Per la via del Borgo c’era la nebbia e il Tevere eraghiacciato.- Oggi Alvise Luconi, affezionato lettore svizzeroma anghiarese di nascita, mi ha consegnato la suaofferta per il giornale che è la prima in Euro.- Oggi è morta Gian Franca Mugelli vedova Cesaridi anni 60. Abitava alle Bertine.Lunedì 14. Oggi è nato Giulio Marcomeni di Valtere Alessandra Citernesi. La sua famiglia abita nelpalazzo Magrini.Giovedì 17. Oggi è nato Eugenio Santi di Ermindoe Anna Maria Maurizi. La sua famiglia abita vicinoalla Maestà della Palaia e il suo babbo d’estaterecita a “Tovaglia a quadri”.Venerdì 18. Oggi è morta Vilma Fastacchini inGigli di anni 75. Vilma è la figlia di “Bruno delRomano” ed abitava alla Casa Bruna.Sabato 26. Oggi è morta Pia Goretti vedova Vichidi anni 93. Pia abitava al Carmine.Lunedì 28. Oggi è morto Vittorio Bracci di anni 88.Vittorio abitava vicino alla chiesa di Tavernelle.Martedì 29. Anche ieri mattina c’era la nebbia mastamani arrivava fino alla piazza.Giovedì 31. Oggi è nata Viola Angelini di Paolo eMaria Giava Alberti. La sua famiglia abita alTerrato.

Febbraio 2002Venerdì 1. Stamani Mario Tanzi m’ha detto che (nottetem-po?) hanno rotto la vasca che si trova di fronte alle logge dellaFonte.Sabato 2. Stamani gli opera del Comune hanno sistemato lenuove fioriere lungo il Borgo della Croce.- Oggi è morta Suor Pasquarosa Dosa di anni 95. Provenivada Civitella Roveto, negli Abruzzi, ed era al Cenacolo diMontauto.Martedì 5. Stamani Aurelio ha risistemato la vasca dellaFonte, rotta giorni fa.Giovedì 7. Oggi è nato Alessio Baglioni di Giordano eSimona Pernici. La sua famiglia abita a Torchiale.Domenica 10. Oggi è morto Tito Chieli di anni 81. Titoabitava vicino al “Deposito” di Via del Carmine. La suafamiglia era nota per il commercio ambulante di tessuti. Ilnegozio di “piazza” adesso viene gestito dal figlio Roberto.Lunedì 11. Oggi è nato Daniele Nocentini di Michele ed ElenaDonnini. La sua famiglia abita a Montebello.Mercoledì 13. Oggi è nato Francesco Polverini di Paolo eKatarzyna Slusarz. La sua famiglia abita al Campo dellaFiera.- Oggi è morto Otello Marconi di anni 59. Otello abitava aLoggiano.Lunedì 18. Oggi è morta Lucia Faviani di anni 73. Suo padreaprì il ristorante “L’Appennino” nel Borgo della Croce.Abitava vicino a Maccarino.Martedì 19. Oggi è nato Niccolò Magri di Giuseppe eCristina Cerofolini. La sua famiglia abita alla Motina.Giovedì 21. Stamani sono passato dal viale della stazioneperché avevo bisogno di acqua ma la fontanella aveva ilmeccanismo di apertura rotto e sono rimasto a… beccoasciutto.- Oggi è morto Angelo Memonti di anni 74. Angelo abitava alBorgo ma era originario di Anghiari.- Oggi è morta Italia Massetti in Petruccioli di anni 88. Italiaabitava a Pietto.Venerdì 22. Oggi è morto Gianfranco Livi di anni 52.Gianfranco abitava a Ponte Leonora.Sabato 23. Oggi è morta Serafina Serafini che aveva la bellaetà di 98 anni. Serafina abitava a San Leo vicino alla Scuolamaterna.Martedì 26. Oggi è nato Christian Puleri di Massimiliano eStefania Meoni. La sua famiglia abita per la Bozia.- Oggi è morta Faustina Tizzi vedova Resti di anni 92.Faustina abitava nel casamento della bottega di Beppe diFracca.Giovedì 28. Prima dellaPorta del forno durante ilrifacimento della stradahanno scoperto una voltache potrebbe essere il pon-te di accesso al castello diAnghiari.

Aurelio mentre ripara la vascadella Fonte.

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