2002-1 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 1 FEBBRAIO - MARZO 2002 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 1 FEBBRAIO - MARZO 2002

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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In copertina: Sergio Papini visto da Luca Pucci - vedi articolo a pag. 3

SommarioRiflessi di Vera Cuccini pag. 2100 lire per la Caritas " 2Storia di un Anghiarese di Cmr " 3Calendario Liturgico febbraio marzo " 4Il Palterre: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari

Esaltazione della trasgressione! di S. Lombardi " 6Saluti maremmani " 6A buon intenditor di Civis " 6Grazie, Signore, perché le mucche non volano " 7Auguri a Nicola Mazzoni " 7Cuori e cancelli di Civis " 7Il progresso di Maria Pia Fabiani " 7

La Chiesa di S. Michele a Padonchia di Q. Giorgini " 8Il presepio a S. Stefano di Vugiemmegì " 9Padonchia di Don Quinto Giorgini " 9Misericordia: Quasi a metà del cammino " 10Fratello che soffri di Cmr " 11Il muro a secco col trucco di Civis " 11I nonni ringraziano di Cmr " 11È arrivato l'Euro La vignetta " 11Le orazioni di Nonna Benilde - Ave Maria " 12Tende di Natale -Borsa di studio per Gilmar " 12A tutto c'è la sua spiegazione! La vignetta " 12Auguri di Franco Cristini " 13Polizia, società, eguaglianza sociale di Civis " 13I panettoni, l'Euro e la televisione di Clèto " 13Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

Una festa per la vita " 14Il nuovo Consiglio Direttivo " 15Premiazione Donatori particolarmente attivi " 15

Quando chiamare il 118 pag.16El Campo de' Renicci di Odilio Goretti " 17Dalle Parrocchie di Monterchi e San Leo " 18Il semaforo interviste di Mario Del Pia " 19Anghiari - Corso Garibaldi " 19Carramba che gioia!!! " 20E una stella fiorì a Natale " 20L'Euro è arrivato " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

Natale a Tavernelle " 22La fiaccolata di Laura " 22La Befana a Tavernelle di Chiara " 23Il prosciutto di Mario della Celle " 23

Sbocciarono le rose di Cmr " 23Il Canonico Del Corona e San Tommaso Becket " 24Il terremoto e le nostre chiese " 24Benedizione delle famiglie " 25I nostri lettori " 26I campanili luminosi " 26Dall'Archivio storico " 26Il passaggio della via di ronda di Armando Zanchi " 27Lo sconosciuto di Vera Cuccini " 27Offerta alla Fondazione Pantellini " 27I poderi della Badia " 27Balli, orchestre e complessi... VII parte di F. Mercati " 28Fatti di casa nostra di W. Del Sere

Il postino suonerà almeno una volta? " 30Un corso di restauro di interesse... mondiale " 30

Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31

Riflessidi Vera Cuccini

Il rosso del tramontoindora le curvesinuose dei montiammantati di neve,il celeste pallidodell’orizzonte si perdetra ricami di nubirosa e biancastre.È un abbracciodelicato di coloriintreccio profondodi sentimentiintesa silenziosadi cuori smarritinel labirinto misteriosodella vita.

100 LIRE PER LA CARITAS

La Caritas Diocesana invita a contribuire con 100lire per la Caritas

la nostra moneta perderà di valorema non la tua solidarietà

Dal 1° gennaio è arrivatol'Euro: gli spiccioli che ci ri-marranno in tasca non servi-ranno più a niente.

All'interno delle nostre chie-se troverai appositi conteni-tori per la raccolta delle mo-nete per dare un aiuto econo-mico a sostegno dei servizisociali della Caritas.

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Pellegrinaggio Diocesano dei Giovanialla Madonna del Conforto

Sabato 9 febbraio 2002 - ore 21Porta S. Clemente – Arezzo

Storia di un anghiarese di Cmr

Liberamente tratta dal Vangelo di Matteo

“Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: Maestro io ti seguirò dovunque tu andrai.” (8/19)

Nella valtiberina toscana, in un paesino chiamato Anghiari, viveva a quel tempouno scriba chiamato Sergio, figlio di Eugenio della nobile stirpe degli Scucchi.

Di lui si era già accennato perché fu proprio Sergio che accolse Fabio con le paroleche gli erano state suggerite in sogno e lo introdusse nel Tempio per averne cura edaiutare i sacerdoti.

Dunque il nostro uomo era uno scriba. Andavano da lui gli abitanti di Anghiari perfarsi segnare il dare e l’avere: quante staia di grano avevano prodotto, quante pecoreavevano allevato e pascolato, quante tasse dovevano pagare, quanto dovevano dare alproprietario delle terre o del gregge, ecc. ecc. Era una persona precisa, scrupolosa edonesta.

Sposato con Italia, giovane donna anghiarese, l’unione era stata benedetta da Diocon la nascita di ben quattro figli.

Tutto normale per Sergio che non si era mai allontanato dal suo Anghiari. Nonessendo stato in Palestina, non aveva conosciuto Gesù e si poteva quindi annoverare tra quei beati che avevanocreduto senza vedere.

Fin da giovanissimo si era occupato del Tempio, dietro le raccomandazioni della madre Annetta, la quale,pur appartenendo alla casata dei “Del-furia” non era per niente furiosa, ma una donna pia, saggia e mite, ottimamadre.

Al tempo della giovinezza di Sergio era sacerdote del Tempio Don Nilo, a cui poi succedette Don Vittorio,scomparso da questo mondo per salire al cielo, il 23 del 7° mese di settembre (7° e non 9° secondo il calendariodi allora) di un anno di quel tempo. Don Vittorio pianto e custodito nel cuore di ogni anghiarese con tanto affetto.

Don Vittorio musicista, che ha certamente lasciato un segno nella vita di Sergio.Probabilmente è lui, Don Vittorio, che gli guida la mano quando, durante la liturgia, suona il campanello e

ne scaturisce un suono argentino, ma tanto dolce e delicato; un suono che richiama alla mente un frullar d’ali e risagioiose di angioletti. Forse sotto le volte del Tempio, a quel suono, arrivano e volano tutti gli angioletti messaggeriche al momento opportuno avvisavano in sogno il nostro Sergio di cosa da lui voleva il suo Dio.

Grazie Sergio, figlio di Eugenio, per il tuo costante servizio reso in silenzio e con discrezione a favore dellacomunità.

La tua vita racconta che hai veramente seguito il Signore, il Maestro, ovunque egli andasse.

Maggiori informazioni saranno date con Avvisi Parrocchiali

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di Febbraio

1° febbraio venerdì: Primo venerdì del mese.* Nella pieve di Micciano alle ore 20 Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.* Al Santuario del Carmine, alle ore 21, recita del S.Rosario nella sala adiacente la chiesa.2 febbraio sabato: Presentazione del Signore.“Candelora”<<Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tempio peroffrirlo al Signore>>3 febbraio: Domenica IV del Tempo Ordinario. SanBiagio protettore della gola. Sante Messe secondo l’ora-rio festivo.5 febbraio martedì: Primo martedì del mese. InPropositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita delSanto Rosario.7 febbraio giovedì: Primo Giovedì del mese. Si invitanoi fedeli alla preghiera per le vocazioni.10 febbraio: Domenica V del Tempo Ordinario . SanteMesse secondo l’orario festivo.11 febbraio lunedì: Beata Vergine di Lourdes. Gior-nata dei malati. Anniversario dell’apparizione dellaMadonna a Bernadette Soubirous presso Lourdes, inFrancia nella grotta di Massabielle.13 febbraio mercoledì: Le Sacre Ceneri. Alle ore 18, inPropositura ad Anghiari ed alle ore 21 a Tavernellesiamo tutti invitati alla Santa Messa durante la qualepotremo ricevere, quale gesto simbolico di penitenza,l’applicazione delle Ceneri.

Inizia la Quaresima (quaranta giorni)periodo di penitenza e di rinnovamentoper la Chiesa intera.Tutti i venerdì di Quaresima alle ore 16a Tavernelle e alle ore 17,30 in Proposi-tura pia pratica della Via Crucis.

14 febbraio giovedì: Santi Cirillo e Metodio patronid’Europa.17 febbraio: Domenica I di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.22 febbraio venerdì: Cattedra di San Pietro Apostolo.Santa Margherita da Cortona. La festa della Cattedra diPietro fu celebrata in questo giorno a Roma fin dal secoloIV per significare il fondamento e l’unità della dottrinache poggia sopra l’apostolo.24 febbraio: Domenica II di Quaresima . Sante Messesecondo l’orario festivo.

Mese di Marzo

1° marzo venerdì: Primo Venerdì del mese.* Nella pieve di Micciano alle ore 20 Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.* Al Santuario del Carmine, alle ore 21, recita del S.Rosario nella sala adiacente la chiesa.3 marzo: Domenica III di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo. 5 marzo martedì: Primo martedì del mese. InPropositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita delSanto Rosario.7 marzo giovedì: Primo Giovedì del mese. Si invitano ifedeli alla preghiera per le vocazioni.10 marzo: Domenica IV di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.17 marzo: Domenica V di Quaresima. Sante Messesecondo l’orario festivo.19 marzo martedì: San Giuseppe sposo della BeataVergine Maria.“Servo fedele e saggio! Il Signore ti ha affidato la suafamiglia.”

SETTIMANA SANTA24 marzo: Domenica delle Palme. “De Passione Domini”.Alle ore 9,30 Santa Messa in Propositura. Alle ore 10,30benedizione delle Palme presso la chiesa di Badia. Da qui inprocessione ci rechiamo nella chiesa di Propositura perassistere alla Santa Messa delle ore 11. Alle ore 18 SantaMessa presso la chiesa della Croce. Il Cristo entrando inGerusalemme fu acclamato re e Messia da una folla osannanteche agitava le palme in segno di giubilo. Riconosciamo anchenoi la sovranità universale ed eterna del nostro Salvatoresenza tradirlo come fece invece dopo poco gran parte delpopolo di Gerusalemme25 marzo: Lunedì Santo. Annunciazione di NostroSignore Gesù Cristo “L’Angelo del Signore portò l’an-nuncio a Maria: e concepì dallo Spirito Santo”. Alle ore21 presso la chiesa di Propositura sacramento dellariconciliazione (confessioni)

TRIDUO PASQUALE DELLA PASSIONE E RI-SURREZIONE DI GESÙ’

Il triduo pasquale comprende il Venerdì Santo, il SabatoSanto e la Domenica di Risurrezione. Dato però ilcarattere pasquale della “Cena del Signore” entra nellacelebrazione del triduo anche la Messa vespertina delGiovedì Santo.La domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno deltriduo e il primo di Pasqua.

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

28 marzo: Giovedì Santo. Ultima Cena del Signore. Alleore 18 nella chiesa di Propositura Santa Messa vespertinasolenne “In Coena Domini” con il rito della Lavanda deipiedi. La Chiesa celebra in questa giornata l’istituzionedella Santissima Eucaristia. Al termine della Messavisita in preghiera ai sepolcri delle chiese paesane. Alleore 21 circa, nella chiesa di Propositura “Ora di medita-zione”.29 marzo: Venerdì Santo. Passione e Morte di Gesù. InPassione Domini. In questo giorno celebriamo e meditia-mo la Passione di nostro Signore Gesù Cristo che culmi-na con la sua morte in croce. Alle ore 11,30 del mattinoci troviamo alla Cappella dei Caduti per portare ilsimulacro di “Gesù Morto” nella chiesa di Propositura.Un invito particolare ai giovani e ai bambini ad esserepresenti a questa manifestazione. Alle ore 19 nella chiesadi Propositura inizio della solenne celebrazione liturgica“in Passione Domini”. Al termine processione tradizio-nale per le strade del paese con il solito itinerario. Uninvito all’ordine e alla preghiera.30 marzo: Sabato Santo. Si celebra il mistero dellasepoltura. Alle ore 23,30 nella chiesa di Propositurainizio delle celebrazioni liturgiche che introducono allaSanta Messa “In Resurrectione Domini”.31 marzo domenica: Pasqua di Resurrezione. SanteMesse secondo l’orario festivo. “Il Signore è veramenterisorto, Alleluia”.

Per il cammino Quaresimale la parrocchia proporrà a tutti i fedeli uncammino più intenso di conversione.

La parrocchia offrirà la partecipazione alle Stazioni Quaresimali, i giovedì diQuaresima, che sono punti di sosta nel cammino per approfondire la nostraadesione in una maniera più profonda a Cristo risorto.

Anche la liturgia è più ricca di segni e la Chiesa chiede durante il periodoquaresimale il digiuno e le opere di carità. Ci saranno momenti di catechesi e centridi ascolto.

Il venerdì, sia a Tavernelle che in Propositura, i fedeli potranno parteciparealle Via Crucis

PIA SOCIETÀ DI GESÙ MORTO

La Società del Gesù Morto ricorda che chi lo desiderapotrà rinnovare la propria iscrizione alla nostra So-cietà e invita i fedeli a prendere parte ai riti del Vener-dì Santo.

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solodi

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A buon intenditordi Civis

Ormai penso sia diventata tradizio-ne e pertanto sarà molto difficile damodificare. Parlo dell’abitudine di “de-positare” nei cestini lungo le strade i sacchetti dei rifiutidomestici. Nelle foto sono illustrate due situazioni cheognuno di noi avrà visto passando per strada. È vero chegli addetti al servizio di pulizia provvedono appenapossibile ma la battaglia è dura e penso che vincerannocoloro che non rispettano le regole e che non tengono aldecoro del proprio paese.

Discorso a parte è la discarica “autorizzata” (vistoche continua imperterrita la sua funzione) della Fossa.Ritengo che i cittadini di quelle valli non ci facciano unagrande bella figura e anche loro dovrebbero contribuirealla eliminazione di quello sconcio. È vero che situazionisimili (ma molto, molto più in piccolo) ci sono anche in

altre zone, ma certo questonon giustifica l’esistenza diquella come delle altre discari-che.

A buon intenditor poche pa-role!

Saluti maremmani

Il titolo è scherzoso perché noi di Anghiariprendiamo un po' in giro quegli abitanti. Ma tuttinoi ricordiamo anche quanti anghiaresi si sono re-cati in quelle zone per trovare il lavoro che da noimancava! Graditi anche per questo motivo ci ven-gono i saluti e gli auguri di Antonietta Olivieriche ricorda le sue origini anghiaresi. Non le hadimenticate (le origini) e infatti nel giornale percui collabora, Lo spicciolo nuovo , non manca disegnalare ai suoi lettori, appena le è possibile, ilpaese di Anghiari e gli interessanti itinerari nellenostre zone.

Grazie , da parte nostra , per l’amore che portaad Anghiari.

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ESALTAZIONE DELLA TRASGRESSIONE

Forse ci dimentichiamo troppo spessoche i dirigenti di domani saranno colo-ro che frequentano le scuole d’oggi percui ritengo importantissimo la forma-zione socio culturale e umanistica chesi insegna nell’età pre-adolescenziale eadolescenziale e infatti è mia opinioneche la vera scuola nozionistica debbainiziare in maniera concreta dalle me-

die in poi, mentre nella scuola materna ed elementare èdi fondamentale importanza la formazione del carattereed è per questo che necessita una strettissima collabora-zione tra scuola e famiglia.

La conferma di ciò è data dalle varie situazionicomportamentali dei bambini, quindi è comprovato cheunendo attenzione psicologica da parte della scuola esenso di correttezza da parte della famiglia, si ottiene ilrisultato della correttezza comportamentale.

Tutto molto giusto in teoria, ma è risaputo che la dif-ferenza fra teoria e pratica è abissale ed io essendo unapersona pratica mi permetto di dire ciò che ritengo indi-spensabile riguardo all’argomento in oggetto.

Primo: Ragionare come può ragionare un bambinocioè quando viene commessa una trasgressione non pu-nirla come viene inteso ma deriderla e fare in modo chegli stessi compagni deridano un simile comportamento.In definitiva colui che compie una trasgressione deve es-sere deriso dai compagni stessi, e assicuro che questo èmolto più efficace di qualsiasi altra imposizione, questaè la parola chiave. Infatti adesso è vissuta dal bambinocome una imposizione del potere, cioè è completamentetravisato l’oggetto in questione.

In definitiva una società in cui il simbolo è fonda-mentale occorre dare degli esempi positivi e gli stessidevono essere gratificati e non passare sotto silenzio per-ché ciò non è acquisito, ma è una conquista non facile daaffermare. In modo conclusivo affermo che la responsa-bilità delle persone addette alla educazione dei bambini ègrandiosa e per rendersi conto di ciò basta pensare chequesti saranno i dirigenti di domani e da ciò risulteràl’andamento sociale del futuro, perché i bambini sono ilfuturo e questa consapevolezza sprona a cambiarel’adeguamento dei modelli attuali.

A destra e nel riquadrola "discarica" dellaFossa. Qui sopra e vi-cino al titolo i cestiniincriminati.

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Beatitudini della seradi Cmr

Grazie, Signore, perché le mucche nonvolano

Il sorriso schietto, cordialedeve sempre sfiorare le mie labbra.Non mi devono far perdere la testai buoni eventi, né abbatterelo spirito le amarezze della vita.(Papa Giovanni XXIII dal “Diario dell’anima”)

Ho impiegato ben 70 anni per capirlo. Finalmentenella scorsa estate l’intuizione, il pensiero folgorante,guardando una piccola piuma grigia e bianca venutadall’alto fin sul palmo della mia mano tesa. Che capola-voro, che ricamo, che fantasia! Sì, Dio è fantasia, infinitafantasia. Lui che può tutto aveva la possibilità di crearel’universo in altro modo: le bestie e gli uomini tuttiuguali, il cielo senza stelle, la vegetazione unica dal poloall’equatore e invece… invece guardiamoci intorno re-stando senza fiato, allibiti da tanta bellezza.

Avete mai pensato al seme che darà l’albero? È giàmeraviglioso constatare che da una cosa così piccola nenascerà una tanto grande, ma non è tutto qui, perché unaparte di quel semino diverrà radice, un’altra fusto eun’altra ancora una grande chioma verde! Ogni particel-la sa cosa fare, ognuna ha il suo compito e tutto èarmonia.

A dire la verità devo confessare che mi preoccupavanon poco il pensiero di come avremmo passato il temponell’Aldilà; temevo la noia (perdonami, Signore, perquesta idea blasfema), ma ora, dopo che ho capito, chemi sono guardata intorno con altri occhi, ora non ho piùdubbi: vivremo in allegria! In allegria perché Dio èallegria e fantasia, oltre ad essere pace, gioia, amore etutto quanto ci dice la Scrittura e ci ripete la liturgia.

Ne volete una prova? Dio si è inventato e creato SanFrancesco e ne ha fatto il suo giullare, un mattacchioneche più era nei guai e più era felice. E quanti aneddoti siricavano dalla vita dei Santi a conferma di questa tesi, checioè Dio è anche allegria e fantasia.

Ho indicato in apertura il pensiero di Papa Giovannie chiudo questa mia chiacchierata riportando quantosuccesse e cosa egli disse al suo ingresso solenne aVenezia come Patriarca.

Mentre il corteo faceva ala alla gondola d’onore, ungabbiano, a volo radente, sporcò… la porpora dell’alloraCardinale Roncalli.

Gli astanti raggelarono, ma lui sorridente e divertito,con sano umorismo contadino disse: “Sarebbe statopeggio se le mucche volassero!!!”

Impariamo pure noi ad ironizzare sopra i nostri guai,ad essere lieti e grati per quanto di bello c’è stato nella

nostra lunga vita, a ringraziare il Creatore per averci datoun mondo così meraviglioso, per averci regalato il mondodella fantasia.

Teniamo presente il vecchio detto: “Gente allegraIddio l’aiuta”.

Pace e bene in allegria e grazie, Signore, perché lemucche non volano!

Auguri a Nicola Mazzoni

Il giorno 22 ottobre u. s. Nicola Mazzoni haconseguito il Diploma Universitario per Infermieripresso l’Università degli Studi di Siena, sede diArezzo, ottenendo l’ottima votazione di 110 e lode.

Ha discusso la tesi “La mission dell’infermieredel terzo millennio: Essere protagonisti nello sce-nario sanitario come professionisti della salute.Relatore: Cinzia Sestini.

I nostri Auguri e quelli degli amici.

Il progresso…di Maria Pia Fabiani

Anche questa mi sembra da raccontare

Il giorno successivo al terremoto che ci scrollò nellanotte, arrivarono telefonate di parenti e amici da varieparti d’Italia. Stranamente mancava quella di un miofiglioccio che sta in una cittadina pugliese.

Il giorno successivo arrivò anche quella con questeparole: “Ciao, come stai?” Raccontai del terremoto. Elui:

-Ieri non lo sapevo, perché non ho mai aperto la TVe il giornale non ne ha parlato. Sai da chi l’ho saputo?

-Da chi?-Da mia figlia che lavora negli Emirati Arabi. Mi ha

telefonato e mi ha detto: “Come sta Maria Pia dopo ilterremoto?

È il colmo! In Puglia arriva la notizia del terremoto diAnghiari dagli Emirati Arabi!

Anghiari, 28 novembre 2001

Cuori e cancellidi Civis

Passando per alcune strade ho notato la costruzionedi muretti, recinzioni e cancelli.

Subito viene alla mente di quando tutto era libero eanche nelle porte delle case la chiave rimaneva tranquil-lamente al suo posto, addirittura anche di notte.

Oggi il mondo è cambiato, occorre prenderne atto,anche se non bisogna rassegnarsi.

L'importante è che non si chiudano i cuori delle per-sone.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

La Chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia

L’artistica Chiesa di S. Angelo a Padonchia in Co-mune di Monterchi è una delle più antiche (sec. VIII-XII)e meglio conservate tra quelle ancora esistenti nell’ambi-to della scomparsa Pieve paleocristiana di S. Antimo,sacerdote e martire del IV secolo, originario della Bitinia.

La sua dedicazione al veneratissimo Santo Patronodei Longobardi, è più di un indizio per datare la suaremota origine nell’alto medioevo, al periodo longobardo.Insieme alle vicine Chiese sorelle di Citerna, Lippiano,Pianezze, Bagnaia, Fighille, Torre, ecc. dedicate tutteall’Arcangelo guerriero, testimonia la lunga presenza diquel popolo nordico nei secoli VII e VIII sulle collinedella Valle del Cerfone in aspra lotta con i bizantini,insediati lungo le sponde orientali del Tevere.

Nel 1230 l’Arciprete di Padonchia è presente insiemeagli altri sacerdoti del Piviere a S. Antimo, in occasionedella Visita pastorale del vescovo tifernate Matteo. Lapergamena con il resoconto della Visita è conservatanell’Archivio vescovile di Città di Castello. Da questadocumentazione, lo storico G. Muzi parla di Padonchia“come sede di Arciprete” nell’ambito della Pieve di S.Antimo. Si potrebbe pensare anche che un “arciprete”godesse di quel Beneficio che nella Decima papale del1349 era tassato per “Lib. 43”, quindi tra i migliori dellecirca 50 chiese allora esistenti nel vasto territorio dellaPieve di S. Antimo. Questa Chiesa è stata sempre unachiesa “parrocchiale”, cioè una “Cura di anime”, ma neisecoli XV-XVI venne unita alla Chiesa di S. Simeone inMonterchi che intorno al 1520 diventa la Nuova Pieve delterritorio toscano subentrando alla Vecchia Pieve di S.Antimo, smembrata da Papa Leone X per annetterla allanuova Diocesi di Sansepolcro. Questa unione conMonterchi le fece perdere non solo il prestigio e l’impor-tanza avuti nel Medioevo, ma gradualmente anche il suoricco Beneficio che verrà goduto dal pievano pro temporedi S. Simeone che era diventato rettore anche delladistinta chiesa parrocchiale di S. Angelo a Padonchia,che serviva mediante un cappellano-curato ivi residente.Padonchia diventerà la Cura più povera della zona,servita da un semplice cappellano che vivrà con pochestaia di grano concesse annualmente dall’Arciprete diMonterchi ed un piccolo orticello. L’ultimo cappellano eprimo parroco fu Don Sebastiano Bruschi (1866-1952)che servì con zelo questa Chiesa per circa 60 anni. Nelsecolo XIX, la Chiesa di Padonchia, a torto venneconsiderata semplice cappellania, quasi una succursaledi Monterchi. L’energico e combattivo cappellano DonBruschi rivendicò, con un’accurata ricerca storica, la“parrocchialità ab antiquo” di questa Chiesa che hasempre avuto un territorio, un popolo ed un Santo

Patronodistintida quellidi Mon-t e r c h icon cuifu an-n e s s ama “nonconfu -sa” e chep e r c i òl’Arcipr-ete protempore di S. Simeone era nello stesso tempo Rettore-parroco di queste due distinte parrocchie. Le ragionistoriche e giuridiche di Don Bruschi furono considerategiuste e valide dall’allora Vescovo Mons. Sandrelli checon un Decreto Vescovile del 29 agosto 1910 riconobbela parrocchialità di Padonchia e ne sancì l’autonomia daquella di Monterchi, nominando primo parroco colui cheda molti anni ne era cappellano. Questa Chiesa è rimastasede parrocchiale nella recente revisione del numero delleParrocchie fatta da Mons. G. D’Ascenzi nel 1986 che leha annesso le vici-ne ex parrocchie diR i p o l i ,B o r g a c c i a n o ,Fonaco, Pianezzee Tarsignano.

Chi scrive èmolto affezionatoa questa Chiesa(che serve da oltre35 anni) e che nel1990, con l’aiuto della generosa popolazione (che hacontribuito per oltre 15 milioni), della Diocesi, di variEnti e del Ministero dei Beni Culturali, ha salvatodall’incuria e dal degrado con restauri conservativi.Questa ultramillenaria chiesa di S. Angelo a Padonchiarestituita alla sua originale bellezza, al culto, all’arte ealla storia, è un tesoro nascosto che merita di esserescoperto e conosciuto dalla popolazione della nostra

Tre immagini della chiesa di SanMichele a Padonchia in varie epo-che: in alto la prima fasealtomedioevale secoli VIII-XII cir-ca; al centro la seconda fase dalXII al XVIII secolo; a destra infinela terza fase dal secolo XIX al XXI.

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Valle Tiberina e dai turisti per le suestrutture architettoniche medievali e peri numerosi affreschi inediti che illustre-remo brevemente nel prossimo numero,nella speranza di dare alle stampe unapubblicazione nel prossimo futuro. Ilsacro edificio, ripetiamo di originelongobarda, imprigionato da due caseadiacenti, s’innalza sulla posizione piùelevata dell’abitato di Padonchia. È orien-tato, la sua pianta è a forma di rettangolo

irregolare che si restringe sul presbiterio un po’ rialzato.Fino al 1706, la chiesa era a due navate, lunghe 20 bracciae larga 16; poi parte della piccola navata a destra, è stataoccupata dalla costruzione della canonica. Probabilmente laprima chiesa era dotata anche di un’abside la cui superficieè occupata ora da una costruzione rurale. La facciata,sormontata da un campanile a vela, è in bozze di vecchia

pietra arenaria, la suaforma irregolare easimmetrica si allar-ga abbassandosi sullato destro di chi laguarda, assumendouna forma più unicache rara.

Nella seconda par-te parleremo dellestrutture e delle nu-merose pitture conser-vate all’interno delsacro edificio.

La chiesa di Padonchia come appare oggi dopo i recenti restauri.Nel riquadro l'altare romanico (secoli XI-XII) e, a sinistra, le na-vate gotiche del secolo XIII

Il presepio a Santo StefanoVugiemmegì

Siamo nella chiesa di S Stefano in Anghiari antichis-sima costruzione tipo bizantino-ravennate e stiamo am-mirando il meraviglioso presepe.

La realizzazione, di tipo tradizionale, ma con degliaccorgimenti particolari come nell’effetto delle luci,l’acqua, i muretti, la grotta. Tutto ciò è stato realizzatoin tutti i particolari dal gruppo dei giovani festarini diSanto Stefano e altri volenterosi collaboratori.

Ancora una volta si è dimostrata la grande volontà edeterminazione di queste persone che con sacrificio, eimpegnandosi per molte serate anche nottate, hannoportato a termine un bel presepe per la nascita delRedentore nel Natale 2001.

Molte persone lo hanno potuto visitare rallegrandosiin cuor loro per il lavoro che hanno potuto ammirare econgratulandosi idealmente con gli autori.

Questi ragazzi hanno provveduto pure all’installa-zione delle luci natalizie rendendo festoso il viale edintorni.

Bravi ragazzi! Continuate ad essere così attivi epuntuali. La comunità vi ringrazia infinitamente di ciòche fate. Inoltre il ringraziamento va esteso anche aquelle persone che hanno contribuito con denari o mate-riali per poter realizzare il tutto.

Padonchia

Risplende Padonchia sull’amena collinatra la sua valle e quella del Cerfone,dal primo sole e baciata la mattina,di Monterchi, questa bella Frazione.

Come sorelle, a lei fanno contornoFonaco, Ripoli, Pianezze e Borgaccianogareggiando in bellezza tutt’intornonella ridente valle fino a Tarsignano.

È un tesoro la sua Chiesa umileascosa tra cipressi e vecchie case,del romanico e del gotico lo stileal pellegrino mostra ogni sua fase.

La più antica è quella longobardache ha scelto per Patrono S. Michelee le altre dell’epoca più tardaammira con stupore ogni fedele.

Sulle pareti e sotto le arcatepitturate di Santi e di sireneil popol di Padonchia ha imparatele verità di fede e l’opere di bene.

Qui l’animo pensoso oggi ancora,con la meditazione e la preghieranel profondo del cuore si ristora,e ritrova in Dio, la sua pace vera,

Anche la luna sosta, nella chiara seraa rimirar Padonchia che riposa,e sul sacrato crea un’atmosferadi mistero che avvolge ogni cosa.

Don Quinto GiorginiArciprete di Monterchi

Il cuore pulsante di Santo Stefano e, nel riquadro, la chiesa comeappare dal lato est. Digitalfoto Emmedipì

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

Quasi a metà del camminoProseguiamo con l’aggiornamento dei dati sulla raccolta delle offerte a favore dell’acquisto della nuovaambulanza e della vettura da utilizzare per i servizi sociali del paese.

Agostinelli Vittorio 50.000Andreini Rita 10.000Anonimo 20.000Arrighi Anna 300.000Associaz. Naz. Carabinieriin congedo - Sez. di Anghiari 500.000Baldelli & Valbonetti 150.000Bar Baldaccio di Guelfi &. C. 200.000Bartolini Domenico ed Eva 100.000Bartolomei Tito 100.000Bartolomei Corsi Pietro 200.000Berga di Bergamini Snc 200.000Bernardini Aurelio e Anna in memoriadi Giorni Vittorio 50.000Bernardini Tullio e Palma in memoriadi Giorni Vittorio 20.000Biancucci Corrado 50.000Biancucci Daria 50.000Bruschi Franca Madiai in memoria delbabbo Edoardo 600.000Bruttini Sante 100.000Buzzichini Catia 100.000Calli Loris 200.000Calli Mara e Ascanio 400.000Camaiti Enrico e famiglia 150.000Capucci Giuseppina 30.000Ceppodomo Novella 100.000Cheli Giuseppe e Marisa in memoria di Giorni Vittorio 100.000Cheli Mario in memoria di Giorni Vittorio 50.000Cheli Silvana in memoria di Giorni Vittorio 100.000Chieli Silvana 50.000Chieli Luciana in memoria dello zio Chieli Ugo 100.000Coleschi Maura 150.000Conti Adriana 50.000Del Pianta Francesco 150.000Ditta F.lli Graziotti S.n.c. 500.000Dori Patrizio e Irene 100.000Draghi Fausto 50.000

Draghi Massimo 50.000Elisei Giuseppe 20.000Fanciullini Vanni 100.000Ferretti Renata 10.000Ferrini Tullio 100.000Frini Gilberto in memoria di Chieli Ugo 100.000Frosina Vincenzo 100.000Ganganelli Pietro e Donatella in me moria di Giorni Vittorio 100.000Ghignoni Boris in memoria di Giorni Vittorio 50.000Ghignoni Fam. in memoria di Adelaide 200.000Ghignoni Vasco 200.000Giabbanelli Pietro 100.000Giannini Laura e Alberti Andrea 100.000Gigli Santini Erminio 50.000Giglini Renato 100.000Giglini Massimo e Saverio -

RMS Snc 200.000Giorgeschi Gianni e Lina in memoria di Giorni Vittorio 100.000Giorgi Giorgio e famiglia 200.000Giorni Marco e Lela in memoria di Giorni Vittorio 100.000Giorni Osvaldo e Maria in memoria di Giorni Vittorio 50.000Gles Busatti di Sassolini 100.000Goretti Alma in memoria di Goretti Mario 50.000Guadagni Francesco 100.000Guelfi Paolino 50.000Hotel Craft Spa 700.000Inghirami Elisa 50.000ITM di Polendoni Enzo & C. 400.000Leonardi Ivano 100.000Leonardi Loris 20.000Leucalitti famiglia 100.000Lombardi Eusepio 150.000Madiai Francesca Vichi 100.000Mariani Santi 50.000

Matteucci Giuseppe 100.000Maurizi Palmira 150.000Maurizi Pasquale 200.000Meozzi & Buccarelli 50.000Meozzi Lotta 50.000Mercati Teresa e Fabio 60.000Mondani Alma 20.000Nicchi Mugelli Domenico 30.000Nocentini Giuseppe 50.000Novo Anna Pia 10.000Nannicini Brunetta in memoria diLazzeri Rosa 50.000Ortalli Gino 1.000.000Paletti Gino 100.000Pandolfi Antonella 10.000Pernici Faliero 20.000Piomboni Adelmo 50.000Polendoni Enzo 100.000Raffaelli Benito 50.000Riccardi Donatella in memoria del pa-dre Piervittorio 250.000Rosadi Dino 30.000Rosadi Alvaro 100.000Ruggeri Vadero 30.000Ruggeri Mario 70.000Rumori Franco 200.000Santi Nelly 50.000Senesi Alvara 100.000Tavernelli Francesco 100.000Testerini Franco e Iride 250.000Torelli Dario 100.000Torresi Amneris e Silvia in memoria di Giorni Vittorio 50.000Torresi Elvira e Elio in memoria di Giorni Vittorio 50.000Torresi Marina e Elvira in memoria di Giorni Vittorio 75.000Torresi Vittoria e Flora in memoria di Giorni Vittorio 75.000Venturini Rosa - Chiribini A. 50.000Vignoli Fabio -Testerini Anna 50.000Zanchi Armando 50.000

Ringraziamo naturalmente con sincera gratitudine tutti coloro che ci hanno aiutato, invitando gli altri a seguirnel’esempio. La somma necessaria all’acquisto dei due automezzi (Lit. 110.000.000) è ancora lontana, tuttavia,con l’aiuto di tutti, confidiamo di raggiungere presto l’obiettivo prefissato. AIUTATECI!

Anghiari, 31 dicembre 2001

Raccolta attuale 12.860.000Precedente segnalazione 32.693.400Totale raccolta 45.553.400

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Fratello che soffridi Cmr

Membra scheletricheventri gonfiocchi come laghi spentiper la fame che incombeed io sazia mi alzodalla tavola imbandita.Pelle disidratata su queicorpi polverosied io con piacereindugio sotto il caldogetto della doccia.Labbra spaccatebocche riarse per la seteed io bevo l’acquache ho scelto tra tante.Poveri stracci ricopronotanta miseriaed io indosso l’indumentoadatto alla stagione.Si può così continuare all’infinito.Potrai perdonarmi?Fratello carcerato, perseguitato,esiliato o emigrato,creatura affamata e assetata.Tu, forse, potrai,ma non quel Gesùmorto per me e per te,fratello che soffri,mentre io chiudo il mio cuore non vedo e non sento.

I nonni ringrazianodi Cmr

I nonni ringraziano per la premuracon cui si è voluto salvaguardare laloro salute e la loro incolumità.Con le condizioni climatiche chehanno caratterizzato le festività daNatale all’Epifania e oltre, se fos-sero stati convocati per unafesticciola a loro dedicata (come loscorso anno), sai quanti guai sa-rebbero sorti!Prima di tutto sarebbe scoppiataun’epidemia di cimurro, avendoessi respirato quell’aria così fred-da, magari vaccinati contro l’in-fluenza. Poi c’è da considerarel’insidia del ghiaccio. Qualcuno sa-rebbe certamente scivolato, andan-do giù col fondo schiena e t’imma-gini che tritaticcio, con quelloscheletro ridotto ad un colabrodoper l’osteoporosi? No, meglio starea casina!Grazie, grazie di nuovo per averpensato alla salute corporale deinonni e anche, indirettamente, aquella spirituale, ricordando loroche gli ultimi saranno i primi. Unacertezza più che una speranza.

NONNO È BELLO!

Festa grandeper sposi... novelli!

Il giorno 29 dicembre 2001,nella chiesa di Santo Stefano,hanno festeggiato il lorosessantesimo anniversario dimatrimonio Aldo Ghignoni eMaria Manenti. La redazione ela Co-munitàdi SantoStefanoformula-no gliauguridibuon…prose-guimen-to.

Il muro a secco col truccodi Civis

Risalendo la Libbia versoAnghiari, poco prima diMezzacosta, si può vedere unnuovo accesso ai campi di olivi,molto ben coltivati, che si trovanoin quelle zone.

Penso saremo tutti d'accordoche è stato fatto un buon lavoroanche perché è stato costruito unmuro a secco, così come si erasoliti fare in questi casi, per reggerela terra soprastante.

Il trucco è che, in effetti, inprecedenza era stato costruito unmuro di cemento armato.

Detto questo, ma giusto percuriosità, debbo però dire che èstata fatta una buona cosa e si ècercato di salvaguardare l'aspettoestetico.

Possiamo augurarci che in unprossimo futuro si impari veramen-te ad utilizzare questa anticatecnica dei muri a secco, cheritengo non sia semplicissima, persfruttare al meglio le funzionalitàdei terreni. Per adesso ben venga ilmuro a secco "col trucco".

La vignetta: È arrivato l'Euro!

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La vignetta: A tutto c'è la sua spiegazione!

Le “Orazioni”di nonna Benildea cura di Marida

Pregare è una necessità direi fisiologica; senza ildialogo con Dio la vita del cristiano non avrebbe senso.Accanto alla perseveranza nella preghiera, occorre pre-gare bene, lodando e ringraziando innanzitutto per quelloche riceviamo ogni istante, provando stupore per lepiccole cose che l’apparente banalità delle giornate cioffre e chiedendo di capire e accettare il progetto che Dioha per ognuno di noi.

Oggi, forse a causa dei ritmi di vita frenetici, si è persal’abitudine di pregare e di stare in silenzio in ascolto.Ogni momento del giorno era buono, invece per nonnaBenilde, per lodare il Signore; questa è un’altra suapreghiera che ha insegnato alla mia mamma, la quale asua volta la recitava insieme al babbo nei momenti cheprecedevano la mia nascita:

Ave Maria, piccolini e grandi,morì nostro Signor che aveva trentatré annie fu battuto dalle verghe nere;il sangue gli usciva dalle vene,il sangue gli usciva nella notte;sua madre andò a vedere;o figlio mio che ne farò di te;o madre mia che ne farò di voi,andate a chiamar quelle genti cristianeche vengano a veder queste piaghe,chi per elemosina chi per caritàchi tre volte al dì quest’orazion diràquanto una messa acquisterà;chi la dirà e chi la farà diredi mala morte non potrà perire;Susanna, Sant’Anna ebbe Maria,Maria fece il fruttoche il mondo regge tutto;mentre il frutto si facevauna messa si cantavae un’anima beatadal purgatorio fu cavata;bella cosa al mondo siabella cosa al mondo staquando il buon Gesù fu nato.

Tende di NataleBorsa di studio per Gilmar

Varie raccolte della parrocchia di Tavernelle hannoavuto come scopo questi due obiettivi. La borsa distudio per Gilmar, che frequenta l’ultimo anno dellaScuola Missionaria Comboniana in Brasile, e le Tendedi Natale che raggruppa alcuni progetti destinatiall’infanzia.Ecco le somme raccolte:Cena al Centro Sociale 840.000Giochi vari sotto le feste natalizie 754.000Banchetti dei dolci ed altro 996.000Gruppo Fratres 500.000Giornata del digiuno indetta dal Papa 212.000Altre offerte 400.000

QVIS VT DEVSIN RICORDO DEI RESTAURI

PER RIPORTARE ALL'ANTICO SPLENDOREQUESTA VETUSTA CHIESA

DI S. MICHELE ARCANGELOIL POPOLO DI PADONCHIA

E D. QUINTO GIORGINI

Q. M. P.A.D. MCMXC

Di questesomme L.2 . 2 0 0 . 0 0 0sono stati uti-lizzati perGilmar ed ilr imanen teper le Tendedi Natale.Un grazie atutti coloroche hannocontribuito alraggiungimen-to di questorisultato.

Nella foto lacena organiz-zata al CentroSociale di Ta-vernelle.Foto AB

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Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

Auguri

LE LOGGEdi Clèto

I panettoni, l'euro e la televisione

Beppe: -Cecco, cume te sono ite le feste?Cecco: -Mah, bene. El Ceppo l’émo passo tutti ‘nsiemi.Ma andetti a letto presto che ‘n’haio voglia d’aspettèremezzanotte.B: -Ma è mangio anche ‘l panettone?C: -A me senti cu’ ‘sta storia dei panettoni m’è vinuto anoia. Cu’ la scusa che c’era l’offerte aremo mangio ‘nadgicina ‘n tra panettoni e pandori e sicché quande pelNatale han misso ‘n tu la tavola ‘l panettone ch’aia porto‘l mi’ fratello, tutti hano ‘ncumincio a fère le smorfie e io‘n ne putivo più e ‘n l’ho manco mangio.B: -Eh, lo so. El mondo ‘n’è più quelo de ‘na volta. Noipel Ceppo émo mangio ‘l panettone ch’ha preparèto lami’ nipote ch’era vinuto che ‘n c’è male.C: -Beppe mo te saluto che vèdo a paghère il bullittino dela televisione. Ciò ‘n tasca ‘na barca de spicciulini;speremo cun questi Euro d’arcapicci qualcosa. Ma pianopiano ci’abitueremo. Ci sèmo abitueti a tante cose!!!

In occasione di un peri-odo così forte dell’annoliturgico come la S. Pa-squa, voglio manifesta-re a tutti i benefattori lamia ammirazione e gra-titudine per le offerte,frutto di tanti sacrifici,pervenute per la mis-sione in Tanzania e perle numerose adozioni adistanza (oltre quaran-ta). Il Vangelo ci esortaa fidarci nell’aiuto del-la provvidenza, la qua-le al momento opportu-no interviene generosa-mente; posso conferma-

re quanto questo sia vero grazie alla testimonianza egenerosità di tante persone ispirate da sentimenti diumana solidarietà. Penso che quando facciamo del benesaremo i primi ad essere beneficati: Gesù infatti ha detto“Date e vi sarà dato”

Tanti auguri di Buona Pasqua.

Sono pervenuti neigiorni scorsi dallaTanzania, indirizza-ti a don Marco e allaparrocchia, gli au-guri e i ringrazia-menti da padreFrancesco Borri, dapadre LeonardoAmadori, dalle suo-re Terziarie e da pa-dre Leonardo. Congli auguri attestanole somme inviateloro tramite la dot-toressa Anna MariaBartolomei.

A sinistra il simpaticobiglietto realizzato conpaglia, giunto da Mlali.Qui a destra l'auguriodelle Suore Terziariesempre dalla Tanzania.

Polizia, società, eguaglianza sociale di Civis

Proprio di questi giorni l'ennesimo episodio di seque-stro di una famiglia per appropriarsi di presunte sommedi denaro e altri oggetti preziosi e non, da portare via.

Se questo è un sistema per dare risposta ad un popolodi disperati che esistono e sono reali, penso non sia lasoluzione adatta.

Il Governo e gli organi di Polizia dovranno pur farequalcosa. E anche se non vogliamo cominciare a riman-dare al loro paese cittadini stranieri entrati illegalmentein Italia che si macchiano di crimini (ma qualcosa andràfatto), perlomeno la polizia o chi per essa deve essere ingrado di controllare il territorio.

Purtroppo l'esperienza della mafia e di altre consorteriesimili ci insegna che questo controllo è molto difficile.

Il controllo viene meglio all'iniziativa privata (esclu-dendo naturalmente le suddette congreghe)?

Affidiamo allora alla Polizia privata il compito del-l'ordine?

Penso proprio che non sia il caso.Piuttosto facciamo funzionare bene le nostre forze

dell'ordine.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

UNA FESTA... PER LA VITAAncora una giornata di festa per il Gruppo Donatori

di Sangue “Fratres” di Anghiari, ancora un’occasioneper ritrovarci insieme, sostenitori, donatori attivi, fami-liari e simpatizzanti, non tanto per passare insieme unadomenica diversa, ma quanto per riconfermare con lapropria presenza l’adesione a quelle che sono le finalitàdel nostro “fare gruppo”, così chiaramente sintetizzatenel motto “Una Stilla del Mio Sangue per un Palpito delTuo Cuore”.

La “Giornata del Donatore 2001”, celebrata domeni-ca 16 dicembre u.s., è stata come sempre un momentoimportante nella vita dell’associazione.

Affollatissima la chiesa della Propositura per la cele-brazione della S. Messa, alla presenza delle autoritàcivili e militari e dei labari di altre associazioni divolontariato quali, la locale Confraternita di Misericor-dia ed altri gruppi “Fratres” della provincia. Partecipatal’assemblea ordinaria dei soci, durante la quale si èanalizzato lo stato di salute dell’associazione e si èproceduto, dopo i quattro anni previsti dallo statuto, alrinnovo del Consiglio Direttivo della stessa. Festoso edapprezzato da tutti il pranzo sociale presso un notoristorante di Caprese Michelangelo, al termine del qualesi è svolta una semplice cerimonia di premiazione deidonatori più meritevoli ed è stato offerto a tutte le donnepresenti un simpatico omaggio natalizio, celebrativoanche del venticinquesimo anno di fondazione.

Ma questa “Giornata del Donatore” non sarà facil-mente dimenticata, perché indirettamente coinvolta inuna drammatica vicenda, fortunatamente conclusasi nelmigliore dei modi.

Nei giorni precedenti, una signora anghiarese, mogliedi un nostro donatore attivo, ricoverata presso il repartodi ostetricia e di ginecologia dell’ospedale di Sansepolcro,per imprevedibili complicazioni legate al parto, rischiavadi morire a causa di una grave emorragia. Solo il prodi-garsi del personale medico e paramedico del centrotrasfusionale e, soprattutto, la disponibilità immediata disangue (ne sono state utilizzate ben ventiquattro sac-che!!!) hanno evitato la tragedia. Il fisico della signorariusciva a superare questo momento così critico non soloper la sua vita ma anche per quella del nascituro, dandoalla luce una bellissima bambina.

Il marito, all’indomani del fatto, faceva recapitare aquesto Gruppo la lettera qui sotto riportata. Il presidente,ritenendo importante rendere partecipi di tutto ciò quantipiù associati possibili e cogliendo l’occasione offertaglidalla celebrazione dell’annuale Giornata del Donatore,

la leggeva alla fine del pranzo sociale, tra la commozionegenerale dei presenti.

Mai, come in questa occasione, si è “toccata conmano” l’importanza vitale della donazione del sangue edella conseguente presenza di persone che gratuitamentee responsabilmente mettono periodicamente a disposi-zione dei nostri malati una piccola parte di sé.

Senza il gesto di quei ventiquattro donatori, qualeimmane tragedia si sarebbe consumata in quella fami-glia?

Che cosa aspettare ancora, allora, nel seguire subitotale nobile esempio di umana solidarietà e di cristianacarità, diventando quindi DONATORI DI SANGUE,iscrivendosi immediatamente a questo o ad altri gruppi,dando così un personale e concreto contributo a ... FARVINCERE LA VITA?

Ricordatelo! Donare sangue non deve essere unostatus symbol, né un’abitudine e nemmeno un atto pertacitare le proprie coscienze, donare sangue, invece, deveessere un DOVERE CIVICO per tutti noi, un importantegesto di solidarietà nei confronti dei malati e del lorodiritto all’assistenza.

Orteip ‘02

AL GRUPPO DONATORIDI SANGUE “Fratres”ANGHIARI

Vi scrivo queste due righe per esprimere il mioringraziamento più sincero al Gruppo Donatori diSangue Fratres e a tutti i Donatori della valtiberina,per l’aiuto che mi è stato dato in questi giorni per miamoglie e per mia figlia.Vorrei ringraziare in particolare la dott.ssa Vannini,il Dottore Zadi, la Catia e tutto il Centro Trasfusionaledell’Ospedale di Sansepolcro per l’impegno profes-sionale e per l’aiuto morale che mi hanno dato inquesti giorni difficili.Sono fiero di far parte di un gruppo di persone,donatori di sangue, ma soprattutto un gruppo fiero ecompatto.Grazie di cuore a tutti! Cordiali saluti.

Mario Puleri, Loredana Rossi, Matteo e Linda Pulerie tutto il reparto, medici ed infermieri, di Ostetriciae Ginecologia

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PREMIAZIONE DONATORI PARTICOLARMENTE ATTIVI

Collocata, per la prima volta, al termine del pranzo sociale dell’annuale Giornata del Donatore, si è svolta una semplicema per noi tanto significativa cerimonia di premiazione di quanti, tra i nostri iscritti, hanno raggiunto un significativo numerodi donazioni di sangue, nel corso della loro appartenenza a questo Gruppo.

L’ iniziativa non costituisce un voler “portare in piazza” qualcuno, ma intende essere semplicemente un doveroso econcreto atto di pubblica riconoscenza nei confronti di chi si è dimostrato costante nell’impegno a suo tempo sottoscritto,con la speranza che tanti altri ne seguano l’esempio.

Sono stati premiati con:

DIPLOMA E MEDAGLIADI BRONZO

1. Acquisti Fabiano2. Cestelli Romano3. Ghignoni Michele4. Giuliattini Palmiro5. Graziotti Angelo6. Lazzerini Gianluca7. Livi Marino8. Manescalchi Carlo9. Mondani Lorenzo10. Panichi Franco11. Ricci Giovanni12. Rondoni Marco13. Vichi Alessandro

DIPLOMA E MEDAGLIAD’ARGENTO

1. Baldi Marina2. Bonarini Graziella3. Bruttini Emanuela4. Cangi Ottavio5. Ceradini Livia6. Leonardi Roberto7. Mearini Nara8. Puleri Mario9. Vellati Fabiano10. ZanchiMarise

Un saluto particolare di “benvenuto” è stato rivolto alle due ultime e giovani iscritte al Gruppo, presenti alla cerimonia:Meucci Debora e Roselli Alice, studentesse diciottenni, alle quali è stato consegnato un artistico portachiavi con il logo dei“Fratres”.

È stato poi presentato il sig. LEVI REMO, anche lui entrato recentemente a far parte della grande famiglia dei “Fratres”,ma già donatore di sangue da lunga data in quel di Milano, dove risiedeva. Dal luglio scorso ha già effettuato due donazioniche si sommano alle OLTRE CENTO, eseguite presso il centro tumori del capoluogo lombardo. Congratulazioni!!!

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Nell’assemblea ordinaria del dicembre u.s. si sono svolte le elezioni dei membri del nuovo Consiglio Direttivo per ilquadriennio 2002/2005, a cui hanno partecipato un discreto numero di associati. Questi i nomi degli eletti ( tra parentesile preferenze ottenute):

GANGANELLI PIETRO (40)BOLDRINI SIMONA (39)DRAGHI MASSIMO (39)VELLATI VENIERO (33)REDENTI SARA (32)MONDANI ALMA (29)

BIVIGNANI ALESSANDRO (27)MADIAI FRANCESCA (25)PUCCI LUCA (25)LEONARDI CARLO (23)BERNI GIOVANNA (15)

Come si può constatare, numerosi sono i giovani (sei per la precisione !) presenti e tutti alla prima espe-rienza; l’auspicato “ricambio generazionale” è dunque finalmente realtà e non ci resta che augurare a tutti un since-ro Buon Lavoro, insieme ad un doveroso e forte ringraziamento a tutti i consiglieri uscenti, da tempo impegnati inquesto importante settore dell’associazione: che il Signore ve ne renda merito !!

Nei prossimi giorni, in occasione della riunione di insediamento, gli undici consiglieri sceglieranno tra loro ilnuovo presidente, il suo vice, il capogruppo e le altre figure previste dallo Statuto.

Il Presidente uscente Pietro Ganganelli

FAI VINCERE LA VITA... DONANDO SANGUE E PLASMAINFORMATI PRESSO GLI UFFICI DELLA NOSTRA MISERICORDIA (tel. 0575/789577)

N.B. Quanti ancora non avessero ritirato il diploma e la medaglialo possono fare tutti i giorni rivolgendosi agli uffici della Misericordia.

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RICHIESTA DEL SERVIZIO DI AMBULANZAQUANDO CHIAMARE IL 118

Le norme che regolano il pronto intervento ci sugge-riscono di rammentare ai nostri concittadini il sistemamigliore e più efficace per le chiamate, ordinarie e diurgenza, delle nostre ambulanze.Contrariamente a quelle che sono le convinzioni in ge-nere diffuse fra la popolazione, il 118 non è il numero dichiamata per i casi di urgenza particolare, ma è il nume-ro telefonico che ogni cittadino deve necessariamenteutilizzare per gli interventi di chiamata in senso genera-le, che rivestano comunque il carattere di pronto inter-vento.Uniche eccezioni, nelle quali il malato o il familiare pos-sono chiamare direttamente l’ambulanza della Confra-ternita di Misericordia, sono quando i richiedenti hannogià una autorizzazione scritta dell’uso di ambulanza ri-lasciata dal proprio medico curante, o quando la richie-sta di uso della ambulanza riguarda viaggi programmabili nel tempo e comunque non urgenti.

Tutto ciò può apparentemente avere il senso di eccessiva burocrazia, mentre nella realtà questo tipo di proceduraè stato introdotto per fornire la migliore assistenza possibile al malato.

Al 118 risponde sempre un medico specializzato che, con apposite e mirate domande sullo stato del malato, è ingenere in grado di stabilire se l’intervento debba essere fatto con una ambulanza di tipo A (cioè con il medico a bordo)o se è sufficiente un’ambulanza con a bordo i soli volontari della Confraternita di Misericordia. In questo secondocaso sarà direttamente il 118 che chiamerà l’ambulanza della Misericordia per il servizio di intervento. Aggiungiamoche, in ogni caso, anche se il paziente chiama direttamente l’ambulanza della Misericordia, i volontari della medesimasono comunque costretti, prima di partire, a chiamare il 118 per relazionare sul caso di intervento richiesto, in quantocomunque e soltanto il medico del 118 può autorizzarli ad intervenire sulla richiesta di chiamata di pronto intervento.

Questa normativa, apparentemente complicata può comunque essere sintetizzata in questi termini:

IL CITTADINO DEVE SEMPRE FARE LA RICHIESTA DI CHIAMATA (DIURNA O NOTTURNA)DELL’AMBULANZA DIRETTAMENTE AL 118

le uniche eccezioni sono:a) - il cittadino può chiamare direttamente l’ambulanza della Misericordia se in possesso di autorizzazione scritta

del medicob) - il cittadino può chiamare direttamente l’ambulanza della Misericordia per prenotare viaggi non urgenti e non

di pronto intervento (es: viaggi per dialisi, cure fisioterapiche etc…)

Invitiamo tutti i nostri concittadini a seguire le disposizioni operative sopra citate, per poterli servire sempre meglioe per essere certi della migliore assistenza in caso di necessità.

Aggiungiamo inoltre un’altra informazione importante: i servizi di ambulanza a seguito di chiamata di urgenzatramite il 118 o quelli effettuati con l’autorizzazione del medico sono per il richiedente completamente gratuiti, mentrei servizi effettuati senza autorizzazione del 118 o del medico sono invece purtroppo a carico del richiedente. I nostriautisti e barellieri hanno il compito quindi, unitamente a quello primario di assistere con la loro opera i nostri malati,

anche di accertarsi con i familiari del malato dell’esistenza di una regolare autorizzazione del medicoall’uso dell’ambulanza: ciò unicamente per far “risparmiare soldi” ai nostri concittadini.A questo proposito ricordiamo che i confratelli e consorelle regolarmente iscritti alla Confraternitadi Misericordia godono comunque di uno sconto del 50% sulla tariffa piena.

Cogliamo infine l’occasione per invitare tutti gli Anghiaresi che non fossero ancora soci dellanostra Misericordia, ad iscriversi: potranno trovare i moduli di adesione sia presso la nostrasede sia presso la sig.ra Vesta Vellati nella sede della Pro-Loco di Anghiari.

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Accadde tutt’a ‘n tratto, al’impruvvisoGuesi da ‘n crede manco fusse vero(e ‘n tra de noi ci se guardea ‘n visocon occhi mogi, presi da pensiero).Qu’i bastardi, se seppe, ivon diciso,senza cuccumeggere, senza arpero,de fère ‘n Campo proprio ‘n tu i Riniccichiuso cu i fili pe’ nne scappère o gicci.

Duvion fallo perché duvia vinicciinternèti de tutto n’antro mondo.I primi furon butti in pagliariccisotto le tende cu la terra ‘n fondo.De notte tutti i lumi erino apiccie le guardie guardeon tutto ‘n tondoche nissuno fuggisse quéto, quétoanche si c’era el reticolèto.

E de mi lì nissuno fu scappèto,però d’i morti ci ne funno tanti:più d’uno col biroccio fu portètoanche da Checcaglione ai Camposanti.Mangeon le ghiande e ‘n’ivon fiètomanco de preghè Cristo cu’ i su’ Santi:secchi trinsiti, animi distruttisembrea ‘ndiviso che murisson tutti.

Anche noialtri ‘s’iva i musi asciutti:se mangea poco e spesso se piagniada la disperazion, la feme, i lutti.S’arcutinea ‘gni cosa, pur che sia,per ande’ avanti. Ma qu’i farabutti(che ‘l duce lu vidion cume ‘n Messia)facìon da pertutto gran delitti:amazzeon donne, i vecchi, i citti.

‘N tul Campo, ‘ntanto, s’eron fatti fittiperché giugnion guèsi tutt’i giorni;senza fe’gnente lì, sdraièti o rittiacappeon pidocchi p’i dintorni.Qu’i povaracci mezzi morti, afflitti,‘nn’aion da spere’ che pochi giornidovessono passère ‘n quel’inferno:chidiono ‘sta grazia al Padreterno.

E passò a la meglio anco l’invernocrescendo la speranza de cambière:senza più ‘l duce, senza ‘l su’ governofu cume ‘n chiodo fisso da sperère.Ma passò giorni e mesi e ‘n quel’infernoel Berni seguitèa a lavorère,mentre el comando l’ia sempre Pistone:garzon fedele e tetro in ogni azione.

Dal venticinque luglio a prucissionearivonno parecchi antifascistiche funno confinèti per ragioned’esse’ anarchici o d’esse’ cumunistich’ion manifestèto ribeglionea la zeldra de’ crimini fascisti.Erino “grandi”, gente de gran fede:se feno anche amazze’ per quel che crede.

L’undici de settembre alfine achèdeche vinne l’armistizio e se cridiache se fusse finita. Ma sucedeche andassene de lì ‘n se putia.Alora dentr’al Campo in più se chieded’esse’ liberi e potessene ande’ via:s’adunonno, se missino a bercèregridando che vulivino scappère.

Chi comandea nun sapia che fèreper fe’ calmère quela ribeglione:cu’ le guardie se missino a gridèrede stère calmi e arnire a la ragione.Ma ‘n ci fu cristi, ‘n ci fu preghiereper fe’ calmère quel’agitazione…:gridando ancora, dopo n'antro pocopresi da la paura fecion foco.

El Campo de’ Reniccidi Odilio Goretti

Sparonno ‘n’aria ma ‘nn’era ‘n giocoe ci fu chi sparonno raso terra;fu cusì che ‘n mezzo a questo fococi funno dei feriti cume ‘n guerra.Arvinne alfin la calma poco a poco,l’ordine arvinne drento a quela serrama quattro furon porti a lo spedèleperché feriti: gn’era andèta mèle.

La calma sì! Ma era universèlela suspicia che ‘n durasse tantoe da Pistone ‘nsino al caporèlevinne ‘l cacaccio cume per incanto:‘nfino a che ‘n nisse ‘n’ordine essenzièled’abandonère el Campo e tutto quanto,cridion de tenelli sempre drentotutti qu’i quattromilacinquecento.

Ma ‘n funno badarelle. ‘N sul tormentode quela guerra che ‘n finiva mei,doppo tre giorni, tutto ‘n t’un momento,arivonno i tedeschi e furon guei.L’internèti cun impeto violentoruppono ‘l reticolèto e, più che mei,ebbono ‘n molti per cumune ‘ntesad’andère verso ‘l mèr per ande’ a chèsa.

Dimolti però andonno’n ver Capresa,tant’altri ‘n ver le Marche o verso Anghièri:ginno cu’ i partigiani ne l’intesade combattere ‘nsiemi pèri a pèricontro i nazifascisti ne l’impresade distrugge’ quei loschi masnadierie arportère la Pace ‘n tutto ‘l mondo:fraternamente e animo fecondo.

Furon veri eroi fino in fondo:combattenti leali, partigiani,con sentimento e animo profondo.Ortodossi, atei, cristiani,io ne conobbi molti e non nascondoche furon grandi amici, schietti, umani.Spesso ricordo il lor sincero ardore:fremo con ansia e… mi si stringe il cuore.

Le foto si riferisco-no alla commemo-razione del 4 otto-bre 1997 per gli in-ternati dei Renicci.A sinistra davantialla baracca delComandante, a de-stra una delle ba-racche ancora con-servata e, vicino altitolo, OdilioGoretti davanti allabaracca utilizzatacome prigione.Foto Emmedipì

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Dalle nostre ParrocchieDa Monterchi

La prima domenica di febbraio, il 3, festa di SanBiagio, patrono della parrocchia di Pocaia. Nella chiesaparrocchiale, disastrata parzialmente dall’ultimo terre-moto, celebreremo questa festa molto semplice. La SantaMessa alle 11,30 e alle 4,30 del pomeriggio e dopo leMesse la benedizione della gola e la preghiera al santo.Una volta questa festa era legata anche a momenti di festanelle case dove si facevano castagnole ed altri dolci e,dato che s’era già nel periodo di carnevale, si ballavaanche. Adesso queste riunioni familiari sono andate indisuso perché i giovani vanno in discoteca e i vecchi sisentono abbandonati.

Per la Candelora viene fatta la benedizione liturgicadelle candele sia alla Madonna Bella sia a Monterchi conun po’ più di solennità.

Ci sono poi le Ceneri che quest’anno cadono moltopresto e tutto il mese di marzo siamo quindi in Quaresi-ma. Con i parroci di Anghiari stabiliremo le StazioniQuaresimali così come facciamo da anni per esserepresenti in tutte le realtà del Vicariato.

L’attività catechistica si intensifica durante la Quare-sima. Riprenderà con gradualità la Benedizione dellefamiglie che terminerà la Domenica delle Palme.

La Settimana Santa a Monterchi si apre con leSolenni Quarantore . Iniziano nel pomeriggio della Do-menica delle Palme. Esponiamo il Santissimo tre ore,dalle tre fino alle sei, quando ci sarà la Messa vespertina.E così per i primi tre giorni della Settimana Santa.Saranno presenti ogni ora due confratelli della Compa-gnia del SS. Sacramento.

A Monterchi è molto sentita la Processione del VenerdìSanto. Negli ultimi anni abbiamo impostato questa impor-tante cerimonia che è in pratica una Via Crucis. Ci riuniamoalle ore 9 nella chiesa del Monastero e di lì partiamolentamente meditando sulle stazioni della Via Crucis conletture fatte dai giovani. Si giunge infine nella chiesaarcipretale dove viene fatta l’omelia e la benedizione deifedeli. In questa occasione tutte le popolazioni e le famigliedella vallata del Cerfone sono presenti.

Alla Processione del Venerdì Santo oltre tutta la popo-lazione è presente la Confraternita di Misericordia con unruolo ben preciso nell’accompagnare le immagini del GesùMorto e della Madonna Addolorata. Sono presenti diversigiovani che partecipano attivamente a questa cerimonia. Èpresente anche la Compagnia del SS Sacramento.

La Veglia Pasquale inizierà alle 11,30 con le varieletture e la benedizione del Fonte battesimale. Doveva esserecelebrato un battesimo ma si farà nel giorno di Pasqua.

Il giorno dopo Pasqua, nella chiesa di San Biagio, cisarà la giornata delle confessioni e Comunioni pasqualimentre a Monterchi le confessioni si potranno fare durantele Quarantore.

Da San Leo

Per la Candelora vengono benedette le candele. Èuna data che porta luce per la fede e speranza per la finedell’inverno così come un detto popolare recita: Per laCandelora dell’inverno siamo fora.

Le Ceneri sono ricavate bruciando i rametti di ulivobenedetti nella domenica delle Palme dell’anno preceden-te ed appositamente conservati. È un rito penitenzialeaccompagnato dalle parole: “Ricordati che sei polveree polvere ritornerai”. Seguendo le indicazioni liturgicheoggi si può accompagnare il gesto con le parole un po’meno severe anche se ugualmente significative: “Con-vertitevi e credete al Vangelo”.

I Venerdì di Quaresima alle ore 18 dopo la S. Messaci saranno le Via Crucis.

Nel mese di marzo c’è la benedizione delle famiglieche si concludono con i riti della Domenica delle Palmee della Settimana Santa. Il Giovedì Santo si rinnova ilricordo dell’Ultima Cena e il Venerdì Santo della Passio-ne e della Crocifissione di Gesù Cristo. Il Sabato Santoè una giornata di riflessione e nella notte si fa la benedi-zione del fuoco e del Fonte Battesimale e quindi la Messadi Pasqua. È durante questa cerimonia che vengonosuonate di nuovo le campane silenziose dal GiovedìSanto.

Il giorno di Pasqua è festa grande perché la Resurre-zione è il fondamento della nostra fede.

Il giorno 17 marzo ci sarà la festa di San Giuseppeche per tradizione celebriamo a Turicchi. In quellalocalità c’è una cappella costruita a servizio degli abitan-ti, dei boscaioli ma anche delle guardie doganali al tempodel Granducato di Toscana. La cappella che viene man-tenuta dagli abitanti di Turicchi conserva una bella teladi San Giuseppe. In quel giorno faremo festa con lacelebrazione della Santa Messa alle ore 11. Data poi laproverbiale ospitalità dei Turicchiesi anche gli abitanti diSan Leo volentieri salgono in collina.

Per la parte civile possiamo segnalare l’attivazionedel semaforo all’incrocio con la via di Anghiari che èutile soprattutto nei momenti di maggior traffico perl’attraversamento dell’incrocio. Con l’allargamento del-la strada e con il parcheggio comunque la situazione èmigliorata.

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Il semaforoInterviste di Mario Del Pia

Giovanni Valbonetti, insegnante: Mi è capitato un paiodi volte di vedere macchine provenenti da Sansepolcrotransitare tranquillamente, anzi a elevata velocità, nono-stante avessero il rosso. Probabilmente ci dovremo farel’abitudine.

Sergio Papini, Scucco III della Calabria: Ah, adessofunziona?

Ivo Polendoni, artigiano: Mi sembra che serva a farrallentare le macchine (almeno col rosso). Nell’incrociovero e proprio non ci sono state grosse difficoltà anche inpassato. L’unico problema era, e forse è, che le macchineche provengono da Sansepolcro vanno troppo forte. Hovisto dei miglioramenti.

Dragonetti Vladimiro, turista: Il semaforo della via diSan Leo mi sembra una cosa abbastanza utile perchéprima in effetti era un incrocio pericoloso. Quindi lagiudico una cosa positiva.

Sergio Lombardi, libero pensatore: Non sono d’accor-do sulla installazione del semaforo perché la ritengo unaspesa inutile e faziosa. Faziosa perché l’incrocio è peri-coloso per chi non rispetta i segnali ma non per chi marciacome la presenza dell’incrocio e del centro abitato impo-ne. Il problema da affrontare e risolvere è quindi un altro.

Paolo Rossi, corrispondente: Il semaforo poteva essereposizionato anche in altre zone dove la presenza di autoè maggiore. Un intervento che ritengo essenziale sono gliattraversamenti pedonali in via Martiri della Libbia.

Mafucci Gastone , produttore di vinsanto : Il semaforofunziona bene. Appena c’è il verde (e di più con il giallo)vanno tutti come siluri.

Angiolo Pari, pensionato: Mi sembra che funzioni bene.

Ad un mese dall'attivazione del semaforo della Sta-zione ho chiesto ad alcuni cittadini anghiaresi il loroparere.

Come potrete leggere ci sono pareri discordi maalcuni di loro evidenziano che, oltre all'incrocio di SanLeo, ci sono altri punti del territorio comunale chehanno bisogno di attenzione. Io ci metterei anche lanecessità di pensare ad una viabilità per le macchine intransito che sarebbe meglio non far passare dal centrodi Anghiari.

Andrea Merendelli, regista: Ho espresso il mio parerein occasione della festa di San Martino: Mi sembranoocchi di drago infuocati che stanno in fondo al paese. Aldi fuori di metafora secondo me ci sono incroci piùpericolosi da segnalare ad esempio il centro abitato diTavernelle.

Anghiari - Corso GaribaldiQuesta è la foto “anni venti” pub-

blicata nel calendario della Coop.La foto è suggestiva e voglio segna-

lare ai nostri lettori tre elementi:L'orologio sulla facciata della chie-

sa della Croce (sarà possibile ripristi-narlo come aveva cercato di fare ancheGastone Corsi?).

La lapide sul muro del Palterre (orasi trova alla Cappella dei Caduti), col-locata nel 1913 per ricordare glianghiaresi che hanno partecipato allepatrie battaglie: progetto dell'Ing. RemoMagrini, testo del Prof. DomenicoGuerri e lavoro eseguito dall'artigianomarmista Alfiero Innocenti.

Infine, sempre a sinistra, il paracar-ro sacrificato al progresso automobili-stico negli ultimi anni.

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Carramba, che gioia!!! Messaggio da Torre Pedrera

Caro periodico “L’Oratorio di Anghiari”,dopo molteplici esitazioni e ripensamenti vari, ho

deciso che non posso fare a meno di comunicarti econdividere con i tuoi lettori la grandissima gioia che hopotuto assaporare a Città di Castello nel pomeriggiodell’11 settembre scorso (data spaventosa, ahimè, per ilmondo intero).

Subito ti spiego il perché. Per la prima volta ho potutoincontrare, vedere, toccare, abbracciare la mia bella ecoraggiosa cugina Alda Pacini di cui fino a pochi giorniprima ignoravo persino l’esistenza. Nata a Buenos Aires(Argentina) nel 1932, figlia del mio zio Laurino Pacini,nato ad Anghiari nel 1897, fratello maggiore della miamamma Amelia Pacini.

Lo zio Laurino, per mancanza di lavoro, emigrò inArgentina nel lontano 1925. Sposato con la zia MariaGabrielli di Città di Castello, ma dei quali, per motivi ame sconosciuti, i mie familiari da tantissimi anni avevanoperso le tracce, con tanto dolore di tutti, soprattutto dellamia nonna Filomena.

Alda mi ha detto che fin da piccola ha sempre deside-rato conoscere “le sue radici” di cui sapeva ben poco e chenon si rassegnava di non avere nonni, zii, cugini cometutte le sue amiche: ciò la faceva soffrire molto, in quantosi sentiva diversa dalle altre.

Per molti la vita spesso è inspiegabilmente dura,purtroppo; ma la speranza di poter venire in Italia nonl’ha mai abbandonata, finché tre anni fa, Alda finalmenteè riuscita a partecipare ad una gita organizzata con moltetappe nelle varie città italiane, fra cui Perugia, l’ultimadell’elenco, prima del rientro a Buenos Aires.

Alda, da Perugia è corsa a Città di Castello dove si èrecata all’anagrafe, riuscendo a trovare la famiglia di suocugino Ezio Gabrielli.

Il tempo era poco, perciò l’incontro è stato veloce maassai emozionante e gioioso. Così con la voglia diriabbracciarli di nuovo e trattenersi più a lungo, Alda hapromesso che di sicuro sarebbe ritornata, anche perchévoleva trovare i parenti di suo padre.

Quest’anno, nel mese di agosto, è tornata a Città diCastello, ospite graditissima dei suoi cugini Gabrielli.Era la terza volta che si recava con loro ad Anghiari conil desiderio forte di trovare i suoi parenti Pacini, ma nonriusciva a realizzare il suo sogno, finché, grazie allasquisita premura e al competente interessamento deiconiugi Romani Concetta e Romano, incontrati per for-tuna al bar del Campo della Fiera, ha potuto capire chei parenti che cercava non si chiamavano Pacini, ma eranoi miei cugini Giabbanelli Giancarlo, Franco, Fernando eMario e mio fratello Orazio ed io Carla Leonardi, inquanto figli di Olga e Amelia Pacini.

Così, la sua forza d’animo, la sua tenacia e la suasincera fiducia nella provvidenza del buon Dio, hannofatto sì che c’incontrassimo.

Carramba, che pomeriggio indimenticabile ho tra-scorso con lei!!!

La gioia è stata così grande e vera che, come ho giàdetto, ne ho voluto far partecipi anche i miei anghiaresia cui, nonostante la lontananza, sono sempre legatissima.

Un cordiale saluto Carla Leonardi

Torre Pedrera, 21 settembre 2001

E una stella fiorì a Natale

Sabato 22 dicembre, alle ore 21, nella chiesa dellaPropositura, i bambini delle classi IV e V del catechismo,hanno messo in scena una storia dal titolo “E una stellafiorì a Natale”.

Davanti ad uno scenario rappresentante una vallestretta tra due alte montagne e da un paesino chiamato“Scuro”, i nostri ragazzi ci hanno fatto vivere i significa-tivi momenti di un viaggio fantastico, compiuto dauomini ed animali, alla ricerca della luce. La suggestivaed insolita scenografia curata da alcune ragazze dellascuola superiore, gli appropriati costumi, realizzati daigenitori dei bambini, le musiche, i canti ed il significativocontenuto della storia, hanno fatto del recital un piacevo-le momento di unione, nella nostra parrocchia, alla vigiliadelle festività natalizie.

Sorprendenti e gratificante, per noi catechisti, è statol’impegno dimostrato dai bambini nel preparare lo spet-tacolo con serietà, responsabilità e soprattutto tantoentusiasmo. In maniera vivace, come la loro età vuole,hanno cercato di dare il meglio di sé, nell’interpretarevari personaggi: il mugnaio, il cacciatore, il pastore, icontadini, tutti gli animali del racconto, o indispensabilinarratori che, volta per volta, ci trasportavano con lafantasia nelle scene che si susseguivano. Suggestiveanche le figure di Giuseppe e Maria che, con solennità edolcezza, sul finire della storia, reggevano tra le bracciail Bambino Gesù.

Forte il messaggio lanciato dai “piccoli attori”: usciredal buio della paura, della diffidenza e dell’egoismo perraggiungere la luce dell’amore e della generosità. Ancorauna volta i bambini ci hanno saputo dare con la lorospontaneità e semplicità, un esempio di vita, augurandocial termine della serata che nel nostro cuore non regni maiil buio ma la luce.

È senza dubbio l’augurio più bello che le nuovegenerazioni possano farci; impegniamoci allora, noiadulti, a far fiorire, come i personaggi del recital, tanterosse stelle di Natale, germogliate dalla terra fredda, mariscaldata dall’amore di ciascuno di noi verso i fratelli.

Donatella

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L'€ U R O È ARRIVATO

Dal 1° gennaio scorso è iniziata la circolazione di monete e banconote in euro è già nella primasettimana di diffusione oltre il 75% dei pagamenti viene effettuato con la nuova moneta.

Nei primi giorni del nuovo anno si è verificato un grande afflusso di pubblico agli sportellibancari e postali, sia per il lungo periodo di chiusura degli stessi in coincidenza del fine anno, siaperché la popolazione si è affrettata, anche troppo, nell’approvvigionamento della nuova moneta.

Ma non c’è nessuna fretta; le nostre vecchie lire saranno utilizzabili fino al 28 febbraio del2002 e quindi il cambio in Euro potrà essere effettuato con calma, senza frenesia.

Non occorre cambiare le Lire in Euro in banca o negli uffici postali; basterà utilizzare le Lireper i normali acquisti presso gli esercizi commerciali; l’eventuale resto verrà corrisposto in Euro.

È importante inoltre non conservare le monete degli “starting kits” acquistati dopo il 15dicembre, ma utilizzarle per i normali acquisti; in questo modo si accelera la messa in uso dellenuove monete.

La Banca di Anghiari e Stia è a disposizione di tutti per fornire le informazioni necessarie;presso i propri sportelli si trovano gli “Euroinformatori” giovani preparati in grado di fornirequalsiasi chiarimento relativo al passaggio all’Euro.

È opportuno, infine, ricordare che i pagamenti in Euro possono essere effettuati piùfacilmente con l’utilizzo delle Carte di Credito e delle tessere Pago Bancomat.

Nella prima settimana del “change over” - periodo che va dal 1° gennaio al 28 febbraio 2002utilizzato per il cambio della Lira all’Euro - tutto sembra andare secondo le previsioni; anche laquasi totalità degli sportelli bancomat è stato aggiornato alla nuova moneta e gli ATM stannoerogando regolarmente banconote da 50, 20 o 10 Euro.

Le previsioni del-la Banca Centrale Eu-ropea per ciò che con-cerne i tempi diadeguamento alla nuo-va moneta sono stateconfermate anche se èstato rilevato che l’Italia è risultata leg-germente in ritardo ri-spetto alla media deglialtri 11 Paesi diEurolandia nell’utiliz-zo dell’Euro per i pa-gamenti negli esercizicommerciali.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Natale a TavernelleCon l’avvicinarsi del Natale tutta la Parrocchia si

mette in movimento; già dalla I° Domenica d’Avvento sinotano vari cambiamenti, nella Liturgia domenicale,nelle attività missionarie e per i giovani della Parrocchia.

Il gruppo delle catechiste ha quest’anno realizzato unmercatino (le cosiddette “Tende di Natale”) con dei dolcifatti ognuna in casa propria, che sono stati poi vendutidopo la Messa della domenica, con buoni risultati.

Il gruppo dei giovani invece si è impegnato nellapreparazione del Presepio per la gara di Laterina. Que-st’anno si sono classificati al 2° posto. I bambini delcatechismo hanno avuto invece l’impegno di accendereuna candela per ogni domenica di Avvento; le candeleerano state sistemate in un tronco davanti all’Altare. Iltronco, naturalmente, dalla simbologia biblica, simbo-leggia l’Avvento. Arrivati alla vigilia di Natale, abbiamofatto la tradizionale Fiaccolata di Natale fino al Cenacolodi Montauto, per partecipare alla Messa di Mezzanotte.Ovviamente dopo la Messa non poteva mancare il famo-so cioccolato caldo che ci prepara sempre la bravura e lasemplicità delle suore, che ancora ringraziamo. Lafiaccolata di quest’anno era stata preparata dal gruppogiovanile della Parrocchia. La Messa di mezzanotte èstata invece animata dal “Coro Unito” di Anghiari eTavernelle, che dall’anno scorso si congiunge per lamessa di mezzanotte a Montauto. Per l’ultimo dell’annoabbiamo cantato, dopo alcuni anni che lo recitavamo,l’inno del “Te Deum”, il canto di lode e ringraziamentoal Signore, in questo caso per l’anno che si stava conclu-dendo.

L’ultima occasione che ci ha visti insieme, descrittadall'articolo di Chiara nell'altra pagina, è stata il po-meriggio della Befana.

L’intera Comunità ringrazia i ragazzi per il lorogesto di generosità.

Sempre dall’intera Comunità di Tavernelle, di cuianche il sottoscritto fa parte, un augurio a tutti i lettoridell’Oratorio per un sereno e felice anno 2002.

La Fiaccolata

Anche quest’anno siamo arrivati a Natale e come ognianno i progetti per prepararci bene a questo momentosono tanti. Infatti partendo per tempo abbiamo deciso diorganizzare la fiaccolata per la notte di Natale, una tra-dizione che andava ormai scomparendo.Dopo molte sere passate a pensare e ripensare a qualco-sa di diverso da fare rispetto alle solite rappresentazionidella natività, abbiamo deciso di centrare il tema dellanostra camminata serale sull’ATTESA, intitolando dun-que la Fiaccolata: “UN’ATTESA CHE CAMMINA”.Partendo da Tavernelle fino a Montauto con le torce allamano, abbiamo fatto tre soste: la prima intitolata “AT-TESA - FEDE”, la seconda “ATTESA - STORIA” el’ultima “ATTESA - SPERANZA”; questi tre i modi divivere la nostra attesa di Cristiani.Ad ogni fermata leggevamo un passo del Vangelo com-mentandolo, fermandoci poi a riflettere ed a commentar-lo intorno al fuoco, che con tutta sincerità ci riscaldava,visto il freddo che faceva! Comunque nonostante questo,alla nostra iniziativa ha aderito molta gente dandoci cosìanche un po’ di soddisfazione.... e chissà che questo nonsia un buon spunto per organizzare una cosa del genereanche il prossimo anno!!

Laura

Le iniziative a Tavernelle: A sinistra un momento della cena alCentro sociale di Tavernelle con la quale è stata raccolta unasomma di denari destinati alla Borsa di studio di Gilmar. Inalto un momento della preparazione del presepe e, nell'altrapagina, le Befane in visita ad una famiglia di Tavernelle. FotoAB

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La Befana a Tavernelle di Chiara

Come tutti sanno il 6 gennaio è il giorno della Befanae noi ragazzi di Tavernelle abbiamo pensato di offrire,grazie al ricavato del premio vinto con il concorso aLaterina (ricordiamo a tutti che l’anno scorso eravamoarrivati primi grazie al nostro presepe realizzato su untronco, mentre quest’anno, riprendendo come sfondo lapiazza di Laterina, abbiamo realizzato il nostro presepecon 19.500 fiammiferi bruciati, classificandoci secon-di) alcune calze con caramelle e cioccolatini, ma anchecarbone e mandarini agli anziani di Tavernelle e dintorniche hanno superano i 75 anni di età.

Così in questa giornata speciale le Befane hanno co-minciato a distribuire caramelle ed allegria a tutte le per-sone della parrocchia.

La nostra prima tappa è stata il Bagnolo, poi ilBagnolino e tutte le campagne che circondano Tavernelle.

Oltre che agli anziani le befane hanno portato le calzecon le caramelle anche ai bambini del catechismo che leaspettavano impazienti al Centro Parrocchiale intratte-nuti dalle catechiste con giochi e merenda per tutti.

Il giro della befana è terminato dopo aver consegnatole calze a tutti gli anziani di Tavernelle.

Noi ragazzi abbiamo fatto questo gesto accorgendocidella gioia con cui le persone ci hanno accolto nelle lorocase e nel modo in cui volevano offrirci caramelle,cioccolatini, vinsanto ecc...

Da queste piccole cose abbiamo intuito che ciò che èstato fatto è stato gradito, ma la cosa senz’altro più bellaè stata scambiare due parole di gioia e anche di speranzacon loro.

Detto ciò le “BEFANE” (anche se ormai avrete capitoche siamo stati noi ragazzi a vestirci) colgono l’occasioneper ringraziare tutti gli anziani che le hanno accolte concalore e allegria, e augurano a tutti un

FELICE ANNO NUOVO...!

Sbocciaron le rosedi Cmr

Venivan giù dal Subasiofolate di vento gelato.Coi piedi nudinei rotti calzariper strade innevateandavano Francescoseguito da Chiara.Dall’amorea quel Dio crocefissoche bruciava i due cuoritraevan calore le membra.Portavan parole di paceai fratelli rissosi,chiedevano paneper chi non ne aveva,cantavano lodial loro Signore.Udì Francescofrasi volgariperché uomo e donnaandavano insiemee allor disse a Chiara:“Dobbiam separarci.”Non capì Chiara,ma il capo tosatonel ruvido velopiegò all’obbedienza,al padre e maestro.

Il Prosciutto di Mario della Cellee la Madonna del Carmine

Siamo in tempo di spezzatura del maiale, e gli ami-ci della Celle (Alessio e Mario) lavorano senza sostaper macellare tradizionalmente i molti suini della gentedi Tavernelle.

L’11 di gennaio scorso stavano lavorando anche dame, ed è stato bello vedere i nostri due bravi norcinisistemare con cura ed attenzione genuina le varie partidel maiale.

Un fatto un po’ curioso però, che l’amico e capoNorcino Mario della Celle, sia riuscito a fare i pro-sciutti nientepopodimeno che sotto la diretta benedizio-ne della Madonna del Carmine. Infatti, nel preparare ilcartellino con il nome della mia famiglia, ha usato ilretro di un santino appunto con l’immagine della Ver-gine che si trova al Combarbio di Anghiari.

In questo modo, ha detto, il prosciutto verràsenz’altro buono, perché lo guarderà la Madonna delCarmine!

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Il canonico Del Corona e San Tommaso Becket

Il terremoto e le nostre chieseIl terremoto del 26 novembre 2001 ha colpito notevolmente diversi edifici del comune di Anghiari anche se,

fortunatamente, non ci sono stati danni alle persone.In particolare chiese e canoniche hanno avuto diversi danni. Alcune chiese tra cui il Carmine, Ponte alla Piera,

Pieve alla Sovara e in parte San Lorenzo, sono state chiuse perché inagibili con ordinanza del Sindaco. Anchealcune canoniche hanno avuto una parziale inagibilità fra cui Pieve alla Sovara, Ponte alla Piera, il Convento delCenacolo di Montauto e San Lorenzo.

Stiamo predisponendo sopralluoghi per accertare l’entità dei danni e predisporre adeguata documentazionetecnica per progetti e lavori per rendere ancora agibili e fruibili queste strutture.

I finanziamenti non sono ancora stati definiti. Fino a che non ci sarà un adeguato sostegno anche economicoda parte del Governo e della Regione Toscana sarà difficile fare questi lavori.

Una buona notizia invece per il Carmine. Essendo stati reperiti dei finanziamenti per consolidare a livellosismico una parte pericolante che riguarda soprattutto l’abside ed il transetto della chiesa, fra poco tempo potremovedere l'inizio di tali lavori.

di notizie all'Archivio di Stato di Piacen-za e di Benevento per avere confermadell'amicizia, fra il Becket e il VescovoLombardo da Piacenza, poi eletto Cardi-nale ed Arcivescovo di Benevento.

Da Piacenza, con sollecitudine e com-petenza, è pervenuta la documentazione in fotocopia diun testo del 1758 (Memorie Storiche di Piacenza) cheattesta l'esistenza di questa amicizia fra il VescovoLombardo ed il Becket, durante l'esilio di quest'ultimo.Giunga pertanto il mio grazie al Direttore Gian PaoloBulla dell'Archivio di Piacenza.

A questo punto le probabilità che il Taglieschi abbiaragione io le faccio salire al tre per cento.

Le ricerche continuano!

Mercoledì 5 dicembre il Pari ed io siamo partiti allavolta di Vicchio. Da lì l’amico Nevio ci avrebbe accom-pagnato a Borgo San Lorenzo per la ricerca della tombadell’anghiarese don Vittorio Del Corona parroco diquella comunità dal 1880.

A Borgo, grazie anche all’aiuto di Aldo Giovannini,ricercatore di storia locale, siamo giunti all’accertamen-to che il Del Corona era sepolto nel cimitero dellaMisericordia, proprio nella cappella centrale. Solo che...siamo giunti in ritardo ed il cimitero era chiuso. Nessunproblema! L’amico Nevio ha garantito che avrebbeprovveduto per la documentazione ed infatti la domenicasuccessiva, grazie anche ad una gita nella nostravaltiberina, mi è pervenuta la ricca documentazionefotografica della tomba di Del Corona.

Ma a Borgo c’era un altro motivo di interesse storicoper Anghiari. Athos Camaiti ha pubblicato in due puntatele motivazioni che ci inducono a pensare che il passaggiodi San Tommaso Becket da Anghiari (così come raccontail Taglieschi) possa essere verosimile. Si faceva riferi-mento all’Ascani che nel suo libro “Anghiari” (1973)dichiarava che dai documenti finora esistenti si potevalasciare l’1 per cento di probabilità che San TommasoBecket fosse venuto in Italia e ad Anghiari in particolare.

Aldo Giovannini mi ha fornito la copia di una schedadella chiesa di San Bartolomeo a Galliano di Mugellodove viene riportata la notizia della consacrazione dellachiesa da parte del Becket nell’anno 1163.

Che anche il Brocchi abbia preso la notizia dal “buon”Taglieschi mi sembra strano e sarei propenso per portarele nostre probabilità, per adesso, almeno al due per cento.

Dietro indicazione del Camaiti avevo inviato richiesta

Qui sopra la cappella del cimitero a Borgo San Lorenzo e, cerchiatain nero a destra, la lapide del Canonico Del Corona. Vicino altitolo l'ingresso del cimitero. Foto Nevio Santini

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BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE ANNO 2002ANGHIARI

con inizio alle ore 14,30

Giovedì 14 febbraio) Campo della Fiera da Via da Modigliana fino alla Maestà della Giradinella. Via Matassi, viaCerboncelli, via Montebello. Via della Fossa, via Guardiani fino incrocio via Matassi.

Venerdì 15 febbraio) Via del Crocifissino (da via della Palaia + Belluccio), Carboncione, Palazzo fino alla Maestàdella Giardinella. Tutta via della Giardinella e traverse interne fino a casa Canicchi.

Lunedì 18 febbraio) Via XXV luglio, piazza del comune fino al voltone, via Castello antico, via F. Nenci. Viadella Misericordia, via Mura di sopra e di sotto.

Martedì 19 febbraio) I Cordoni, via Taglieschi, via G. Bruno, Il Borghetto, via Garibaldi. Via Trieste, piazzetta E.de Amicis, piazza Baldaccio.

Mercoledì 20 febbraio) Da Piazzetta della Croce e da via Campo della Fiera (Casa Calli e podere Crocina) per ilBorgo della Croce (lato sinistro fino a via Mazzini, lato destro fino piazza Baldaccio).

Giovedì 21 febbraio) Via Mazzini, via del Teatro, p.ta della Fonte, via Gen. C. Corsi, Via della Bozia, piazza IVnovembre, Monteloro, viale Gramsci.

Venerdì 22 febbraio) Via Propositura (dalla chiesa fino al Campo della fiera, via della Fossa dalla Perga in poi,Fusaiolo, Val della Pieve.

Lunedì 25 febbraio) Per via del Carmine dall’acquedotto via A. d’Anghiari, via G. Canini, Via F. Nomi fino astrada per Terrarossa

Martedì 26 febbraio) Per via del Carmine da via di Terrarossa fino incrocio via provinciale: via F. Vagnetti. Via A.Meozzi, via dello Spirito Santo, via D. Guerri.

Mercoledì 27 febbraio) Maraville, via Intoppo, via della Tomba. Per via della Croce: dalla Fonte fino al “Cinema”.Palazzolo compreso.

Giovedì 28 febbraio) Via Cupa, via Infrantoio (da case popolari fino incrocio via Martiri antifascisti), via Meucci.

Venerdì 1° marzo) Viale Martiri antifascisti. Via Marconi.

Lunedì 4 marzo) Vigna, Vignolina, Torricella, Molin Bianco, Polveriera. Santo Stefano San Girolamo

Martedì 5 marzo) Per via Nova ( da inizio via del Carmine fino al Ponte dei sospiri, comprese via Poggio del solee XVIII agosto Bartolomei).

Mercoledì 6 marzo) Via del Ponte dei sospiri fino a bivio Sterpeto escluso. Pietto per via del Comune Chiribini ealtri.

Giovedì 7 marzo) Via Martiri della Libbia: dalla Caserma dei Carabinieri a Torchiale escluso.

Orario mattino dalle 9,30

Lunedì 18 febbraio) San Lorenzo, Sorci, Casacce, Molindagnolo.

Martedì 19 febbraio) Ville poderali: Terrarossa, Bellavista, Postremo, Pino e podere la Ripa (da via Vagnetti),Guardabasso, Mori, Campalone I, II e III.

Mercoledì 20 febbraio) San Tommaso, Soccorso, Casentina, Fornace, Capolungo Soldini. San Rocco I e II, Il Rio.

Giovedì 21 febbraio) Dal Molin del Comune a Ca’ de’ frati; da Spadino a San Tommaso (escluso)

I luoghi di lavoro e delle attività commerciali e produttive riceveranno la benedizione al mattino nei giorni dalLunedì al Venerdì.

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I nostri lettori

Nel numero 5 dello scorso anno, per motivi di impaginazione, abbiamo “dimenticato” alcuni nostri affezionati lettoriche ci avevano fatto pervenire la loro offerta. Provvediamo alla riparazione: sono i primi nomi della lista.Ricordiamo poi per chi lo desideri, e non l'ha ancora fatto, che per contributi al giornale, oltre ai bollettini postali posso-no essere effettuati dei versamenti presso i C/C bancari, intestati alla parrocchia di San Bartolomeo ed elencati sotto,senza alcuna spesa aggiuntiva:

Banca di Anghiari e Stia C/C n. 5083Banca Popolare dell'Etruria C/C n. 3389Monte dei Paschi di Siena C/C n.

Cristini GianricoRomiti DinaGiornelli AdrianaAllegretti Magrini Brunetta, ArAcquisti Bruno, CatorcioAcquisti Pernici Ines,Acquisti Pierangelo, FirenzeAgolini Nilo, Via NovaAgolini Piero, ViaioAlfonsi Angiolo, Campo FieraBartolomei Tito, Via NovaBaldi DavideBarfucci OttavioBartolini DomenicoBartolomei G. Battista, TavernelleBartolomei P. Gerolamo, MotinaBartolomei Teresa, PortogalloBenedetti Alberto, MadonnucciaBerni Giovanni, MotinaBertusi Edilia, Borgo della CroceBianchi Giovanni, TavernelleBidossi Renato, ArezzoBoncompagni Luigi e SimonaBonini Rossano, La CasaBoriosi GloriaBoriosi Rino, Via CarmineBrandinelli PaoloBulletti Fosco, TerrarossaBuscosi LeonieroCalli AscanioCapucci Giuseppina, BoziaCatacchini Elena, Le VilleCatacchini VilmoCecconi Luciano, InfrantoioCheccaglini Renata, MonterchiCherici Silvana, Campo FieraCiternesi Franco, Via del CarmineComanducci CesareComanducci GiuseppeComanducci SantiConti AdrianaCristini Adriana, Genova

Crociani Francesco, ViaioCuccini Fabio, Borgo della CroceDel Pia Marino, StazioneDel Sere Giorgio, SansepolcroDragonetti Vladimiro, S. RemoDrakard LibbianoDucci Mariella, TavernelleFabbriciani CesareFloridi Fulvio, I fabbriFoni Federico, SienaFontana Giuseppe, InfrantoioFranceschi Ilva, CroceFranchini Giorgio, La BancaFranchini Marisa, InfrantoioUna personaGallai Pierluigi, Città di CastelloGattari Gian Paolo, Via FossaGennaioli Gisella ColeschiGennaioli Piero, S. StefanoGiabbanelli FabianoGiabbanelli GraziaGiabbanelli IginoGiglini RenatoGiorni Giovanni, Gardone VTGiovagnini Marisa, ArgentinaGiovagnini TeresaGiovagnoli ElisabettaGuelfi Paolino, MontebelloInghirami Elisa, Via FossaLeonardi Carla, Torre PedreraLeonardi Guido, CortineLeonardi LorisLeonardi Velma, PratoLeonessi Maria, PisaLombardi Sergio, BorghettoLuconi Alvise, Minusio CHMadiai Angiolo, VignaMadiai Giovanni, San LeoAcquisto Magrini e NespoliManenti e Pernici VincenzoMangoni Bruno, Via del CarmineMari Dino

Mariani Santi, S. StefanoMariotti Paolo, MotinaMartini Athos, Via NovaMartini Graziella e CristinaMatteucci GiuseppeMeazzini Elbano, ArezzoMeazzini PaoloMedici Giorgio, MonterchiOfferta anonimaMenzogni Verdiana, MeletoMerendelli Faliero,Merendelli RosannaMilaneschi don Gino, RassinaMondanelli OvidioMondani LuigiMondani Pietro, La CallaMondani Riccardo, MilanoNevistrelli Angiolo, TavernelleNocentini MariaOfferta anonima con bollettinoOlandesi Mimmo, ViaioOlivieri Antonietta, GrossetoOmarini Mario e LeonardiConforta, TavernelleOrtalli GinoOttobri Giovanna, CalenzanoPacassoni M. VittoriaPannilunghi VenturaParente Ernesto, monterchiPennacchini Andrea, Rio BoPernici Ermindo, Ponte CarlettoPierantoni MircoPolcri Duilio, MaravillePolcri Orlando, MotinaPolverini Elda, SansepolcroPrimaveri Fernando, BelluccioRaffaelli BenitoRomani Romano, Novaggio CHRoselli AngioloRossi Andrea, MolindagnoloRossi Ave,Rossi Enzo, Pocaia

Rossi Fabio, Le BucacceRossi Massimo, TavernelleRossi Piero, MolinelloRossi Piero, Ponte alla PieraRuggeri Alfideo, ViaioRuggeri Kathy, ArgentinaRuggeri Mario, InfrantoioRusso MarcoRuti Magda, TavernelleSalvi Amalia, Anghiari VecchioSanti Amerigo, TavernelleSanti NellySantini Nevio, VicchioSassolini Alfonso, SpicchiScartoni Frido,Senesi Ivo, TavernelleSenesi Mario, Via NovaSenesi Nello, Borgo della CroceStaccini Maricla, SansepolcroSuore Agostiniane della RipaTanfi M. FalieraTanguenza Carla, S. StefanoTavernelli Francesco, TavernelleTofanelli Guido, InfrantoioTognetti Aldo, PisaTrolese Albino, Caronno P.Ulivi Lamberto e IolandaUrci Paolo, BucacceValentini MarioVellati VestaVenturi Delfo, CasacciaVenturini FerdinandoVeri Paolino, InfrantoioVichi Angiolo, CarmineVichi Gaspero, CarmineVichi Mario e Carlo, CarmineVillarecci Marisa, San LeoZanchi AntonioZanchi ArmandoZoi Ada, Brescia

Dall'Archivio Storico

6 agosto 1388 - La Repubblica Fiorentina concede alComune di Anghiari nella conferma dei Capitoli, ilMercato il giorno di Mercoledì, libero di qualsivogliagabella, gravezza reale o personale, di qualsivogliaspecie di grossi animali e di qualsivoglia cosa com-mestibile o da fuoco.

I campanili luminosiIn occasione dell'addobbo natalizio delle nostre stradel'Amministrazione Comunale ha provveduto ad illu-minare anche i tre campanili più importanti e che sonoquello della Badia, quello di Sant'Agostino e il Cam-pano.Una buona idea che ha rinnovato il profilo di Anghia-ri e che sarà apprezzata dai turisti nottambuli.

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Lo sconosciuto(l’indifferenza)

di Vera Cuccini

Solo vai per la grande città,solo tra la folla immensache s’accalca intorno a teche ti stringe, talvolta t’urta,solo nella giungla d’asfaltodi strade interminabilitra rumori assordantisussurri, voci e gridadella gente che intorno ti sta.Ma nessuno ti guarda, non un sorriso,né una parola, nessuno pensa a te.Solo cammini, lo sguardosempre avanti per scorgereun futuro migliore del tuo presente,solo con un carico di pensieridi dolori e passionipesante fardello della nostra umanità,che ti soffoca, ti stringe il cuoree t’invita ad andare, sconosciuto,per le strade della grande città.

Offerta alla FondazioneValsé Pantellini

La famiglia Cimbolini rende noto di aver devolutola somma di L. 1.097.000, raccolta in memoria diCimbolini Giuseppe, alla Fondazione ValséPantellini, sede di Firenze, per la ricerca e la curadelle malattie degenerative.La Fondazione, con lettera sottoscritta del Respon-sabile Scientifico Dott. Guido Paoli, si impegna ad“utilizzare tale donazione per un progetto già attiva-to con il C.N.R. di Pisa per studiare le caratteristi-che antimutagene ed anticancerogene dell’ascorbatodi potassio e per un altro progetto di ricerca checoinvolge l’Istituto di Scienze Fisiche dell’Universi-tà degli Studi di Parma, diretto dalla Prof.ssaOrtalli, sull’azione protettiva dell’ascorbato di po-tassio nei globuli rossi umani sottoposti all’azionedi un agente altamente ossidante”.La Fondazione e la famiglia Cimbolini ringraziano econfidano che l’attività di ricerca possa andareavanti per tutelare la salute di coloro che sono affet-ti da tali malattie.

Tutto Anghiarinell’antico affondaà riapertola via della Ronda

Sotto la chiesadi Sant’Agostinoà rinviatola via del Destino

Cambio di nomeora è la Rondama il vecchio anghiaresenon si confonda

In questo luogodal grande tracciatoora si vedequi rinnovato

Scale a chioccioladentro il Torrioneche al turistaoffre occasione

Lì dal posteggiosotto le muracon questa scalavera bravura

Salire in paesefacilita il mondoe fa scoprireil segreto profondo

Anche per i vecchi‘sta via di Rondaresta apertaa notte profonda

Un po’ di salitaviene risparmiatalà Tralemuraa mano portata

Certo speriamoche con tramontanada dentro ‘sta portasi tenga lontana

Tante le visiteda parte del popolosotto la torrepare affogano

Le gallerielì interratesono rinchiusecon inferriate

Quando a quei tempidi quel grande conventofurono i fratiin questo intervento

Per lunghi anniandavano a farele gallerieper potersi trovare:

Il passaggio della via di Rondadi Armando Zanchi

I poderi della Badia

Nel 1770 fra i possedimenti della Abbazia di San Bartolomeo vengono citati i seguenti poderi: MolinBianco, Mulinello, Molin di Valle, Poder Nuovo, Tovari.

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Balli, orchestre e complessi, luoghi e tempi delballo, costumi ed usanze in Anghiari dall’iniziodel ‘900 ai nostri giornidi Flavio Mercati VII parte

Veglioni, sale da ballo pubbliche ed altro

Il veglione del martedì grasso al teatro era certamente perAnghiari, una volta, l’avvenimento mondano più importante,non solo del Carnevale, ma di tutto l’anno. All’inizio eraesclusivo, riservato solo ai soci dell’Accademia dei Ricomposti.In seguito le maglie si allargarono e “passavano” tutti, ancheperché negli ultimi tempi l’Accademia non gestiva più diretta-mente questo veglione ma dava il teatro in affitto per questaoccasione. Era un veglione che veniva dal secolo passato, ideato,si può dire, dalla borghesia del paese per la borghesia del paese,poiché i soci appartenevano soprattutto a questo ceto sociale. Unamanifestazione impegnativa. Le donne dovevano indossarel’abito da sera con relativi lunghi guanti e gli uomini lo smokingo comunque l’abito scuro. All’inizio le signore e signorinestavano sul palco e per scendere in sala a ballare dovevanoaspettare che un cavaliere si presentasse loro e le invitasse a fareil primo ballo. Di solito dama o damigella e cavaliere simettevano d’accordo prima, ma, se per qualche malauguratoinghippo, il cavaliere non si presentava al palco per l’invito, lorodovevano rimanere lì, così voleva l’etichetta, per tutta la seratao, per meglio dire, la nottata, e logicamente il fatto nei giorniseguenti, nel paese, sarebbe stato, per un po’, sulla bocca di tutti.Però raramente ciò avveniva: di solito, quando il cavaliere fissatonon si presentava, interveniva qualche conoscente della signorao signorina che, immaginando in quale penosa situazione sitrovava l’aspirante ballerina, la invitava lui stesso in sala. Comesuccedeva nei migliori veglioni si danzava anche il ballo figuratoche, di solito, era la Quadriglia, diretta, spesso, da PriminoDragoni e Moderato Conti. Vi era pure il ballo Cotillon. Perristorarsi c’era il buffet. Se gli uomini avessero avuto qualcheinconveniente estetico con le loro chiome, nessun problema:esisteva anche il servizio di bellezza per soli uomini svolto, perun certo periodo, da un giovane apprendista barbiere, AdelmoAgolini che, con un secchiello di brillantina a disposizione e deipettini, risistemava le capigliature maschili alla… RodolfoValentino. Non si ha notizia, invece, che ci fosse anche laparrucchiera per l’altro sesso, ma probabilmente vi era. Nonpoteva mancare, infine, dopo la mezzanotte, l’elezione dellareginetta che oggi si sarebbe chiamata “miss”.

Era dunque questo il veglione, diciamo così, dell’ “Anghiaribene” ed anche se qualche persona “meno bene” avesse potutoparteciparvi, in genere ci rinunciava ugualmente per timore disfigurare di fronte ai modi e all’educazione di un ceto socialesuperiore.

Il popolo si accontentava, anzi preferiva andare a ballare allaFilarmonica, alla Sezione, al Circolo, alla Stazione dall’Ottaviao ai frequenti veglioni privati che si tenevano sia in paese che incampagna oppure in qualche sala pubblica dei dintorni. Comun-que, come detto sopra, anche il veglione del teatro ultimamenteera alla portata di tutti perché aveva perso quella caratteristicaelitaria, di classe, di rispetto di una certa etichetta che locaratterizzava un tempo (nell’ultimo periodo venivano anche inblue jeans).

Cessò di esistere nel periodo fine anni ’60 inizio anni ‘70.Un tempo usava anche “andare a fare le maschere”: un

gruppo di persone mascherate, con una persona che fungeva dacapo e garantiva per loro, si presentava ad un veglione ed ilgarante, che era a viso scoperto, chiedeva se potevano fare quattrosalti, qualche ballo, il che veniva regolarmente accordato.

Perché mascherate? Forse perché di Carnevale c’è l’usanzadi mascherarsi e forse anche perché si creava così un’atmosferadi divertente e curiosa suspense fra i presenti che cercavano diindovinare chi fossero quelle persone mascherate. A qualcunopiaceva mascherarsi anche perché sapeva poco ballare e così nonl’avrebbero riconosciuto. Andare a fare le maschere era diverten-te soprattutto in campagna, durante il tragitto che veniva fatto apiedi, in allegra brigata (erano per lo più ragazzi e ragazze),meglio se al chiaro di luna, col frizzantino dell’aria di febbraioche pizzicava le guance e dava un senso di euforia e di eccitamento,mentre magari nella notte quieta, se si era in certe zone, si sentivain lontananza lo scrosciare del Tevere, là alla cascatella. Esistevaun tempo anche il veglione delle persone sposate più conosciutoin gergo come “Il veglione dei becchi” (in questo caso “becco”aveva il significato di marito cornuto, tradito), bonaria, innocen-te e divertente ironica autodefinizione anche se, a volte, in certicasi, l’appellativo era forse calzante.

Sempre rimanendo nell’ambito delle feste da ballo private,ad Anghiari paese, per esempio, c’era quello “della Croce”,denominato anche “delle farfalle”, in riferimento alle donne chevi partecipavano, in contrapposizione a quello del “Terrato”,detto anche “dei carciofini”: erano le solite contrapposizioni, isoliti sfottò sempre esistenti, soprattutto un tempo, nei paesi, maanche nelle città, fra rioni e quartieri diversi e che rendevano piùviva la vita paesana e cittadina.

Un tradizionale veglione privato di un certo livello si svolge-va alla Motina. Era quello che annualmente organizzava lamaestra Tosca Gamberonci nei locali della scuola elementare eche richiamava anche gente di fuori, naturalmente su invito.Alcune caratteristiche, in generale, delle feste da ballo: in quelleprivate le donne si limitavano, in genere, a portare i dolci, mentregli uomini portavano il vino, meglio se era dolce o era il vinsanto

Un Veglione al Teatro anni'50. Foto Fanny Brandinelli

Nel 1770 fra i possedimenti della Abbazia di San Bartolomeo vengono citati i seguenti poderi: Molin Bianco, Mulinello,Molin di Valle, Poder Nuovo, Tovari.

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e, in più, pagavano il suonatore o i suonatori. In quelle pubblicheinvece, dove esisteva il buffet, le donne non portavano niente enon pagavano per l’ingresso, il biglietto lo pagavano solo gliuomini. Si organizzavano anche veglioncini per bambini eragazzi, come ad esempio quello al Circolo , dove suonava GuidoCuccardini* con la sua fisarmonica, il quale era molto richiestoanche per le feste da ballo private anche nei dintorni.

Ma quale era il periodo del ballo? Tutto l’anno, esclusoassolutamente il periodo della Quaresima, perché ballare neltempo quaresimale era considerato quasi peccato. Tuttavia iltempo proprio del ballo era logicamente il Carnevale, conl’appendice della “Pentolaccia” nella prima domenica di Quare-sima. Il ballo poi riprendeva, in qualche sala pubblica, nelperiodo estivo; a volte si ballava anche in occasione di fiere omercati, perché c’era affollamento di gente in paese e c’eraquindi la possibilità di “staccare” diversi biglietti. Queste occa-sionali feste da ballo, ad esempio quella della “Fiera del cocome-ro” del 29 agosto, avvenivano in genere alla Sezione o nelpalazzo del Marzocco, nella sala dello “Spiscio”, così chiamatoperché dietro all’edificio c’era uno scolo di acque, uno “spisciolo”in dialetto. In questa sala veniva anche eseguito “il ballo delventino” (forse era stato portato da Monterchi dove era piùdiffuso): per ballare bisognava pagare un ventino (una vecchiamoneta) per ballo, però poi si aveva diritto al bis gratis, ma il bisera sempre più corto.

Nel dopoguerra si continuava a ballare pubblicamente allaFilarmonica, alla Sezione, al Circolo, alla Stazione dall’Ottavia,poi, come abbiamo visto, nel 1946 fu aperto un altro locale,sempre alla Stazione, e sempre in quell’anno venne aperta laPineta. Verso la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 si ballavaanche al cinema Mondani, per Carnevale, in occasione diqualche veglione pubblico.

Nel 1978 venne aperta la discoteca, ma questo è un discorsodiverso.

Però, come accennato altrove, esistevano sale da ballo pub-bliche anche nei dintorni, nelle frazioni, vediamole un po’,scusandoci se qualcuna ci sfuggirà nell’elencarle. Una sala daballo pubblica, al chiuso, esisteva a Tavernelle, già prima dellaseconda guerra mondiale, mentre nel dopoguerra, oltre chedentro, si ballava anche all’aperto, d’estate, in una pista apposi-tamente costruita. Anche a San Leo si ballava pubblicamente, siaprima che dopo la guerra, in locali al chiuso. Si ballava pure allaScheggia nel dopoguerra: all’aperto, all’Antico Posto Di Ristoroe più tardi, al chiuso, all’Albergo Ristorante.

Subito dopo la guerra si ballava pure alla Motina in un localepubblico: era una costruzione dell’ex campo di concentramentodei Renicci adibito ora a questa funzione, magari fosse statosempre così! Durò qualche anno. Dopo un intervallo di qualchedecennio, però il ballo ritornò nella zona, avvenne con l’aperturadel dancing Paris, tuttora in funzione.

LA DISCOTECA AD ANGHIARI

Nel maggio del 1963 si vivevano ad Anghiari giornate eccitateed eccitanti con la curiosità tra la gente che era a mille. Nelnostro paese si girava un film! Sì…, proprio un film! Aveva pertitolo “La ragazza di Bube” con Claudia Cardinale come prota-gonista principale. Atmosfera resa ancora più viva e partecipativadall’utilizzo di numerose comparse locali, ma soprattutto deidue nostri concittadini Maria Bigioli e Fabiano Giabbanelli, indue ruoli di una certa importanza: la sorella di Bube ed il parti-giano Memmo. Per terminare il film Maria Bigioli verrà porta-ta anche a Roma con il marito per otto giorni da favola, perlavorare a Cinecittà, mentre Fabiano Giabbanelli, fra Roma eRonciglione, in provincia di Viterbo, verrà impegnato per circaun mese.Quasi la stessa atmosfera aleggiava per Anghiari, ma con unimpegno maggiore del senso critico, allorché, nel 1978, unanovità venne a ravvivare la vita un po’ monotona e sonnacchiosadel paese: presto, dove prima c’era il cinema Mondani, sarebbestata aperta una discoteca. Dopo le prime manifestazione dimeraviglia: “Come! Anche qui una discoteca! Anche da noi!”,ognuno dava il proprio responso che, per lo più, variava tra quellidi questo tipo:

“Ma non dura mica!”, “C’è poca gente nel nostro paese!”,“La campagna non ci viene!”, “E poi è fuori dalle grandi vie dicomunicazione!”, “Se la gente comincia a venirci e la voce sispande, dura, dura!”, “Fa anche pubblicità al paese!”, “È unacosa non bella, porta la droga!”, “Vedrete quanta droga cor-re…!”, “Ma che moda ballare sino a tutte le ore della notte, male “citte” che ci vengono, ma ‘n ce l’hanno i genitori??!, ballanoun po’ e pu’ chissà ‘n du vano e con chi!”

La curiosità aumentava mano a mano che si avvicinava ilgiorno dell’apertura. Finalmente venne il pomeriggio dell’inau-gurazione. La discoteca si presentava bene sin dall’esterno conquel nome scoppiettante CRIPTON che faceva presagire chissàquale musica frizzante e scatenata. Il piazzale antistante al localee le strade adiacenti erano piene di macchine: l’inizio erapromettente. Per un po’ di tempo l’affollamento continuò, poi,piano piano i frequentatori cominciarono a diminuire e inesora-bilmente diminuivano sempre di più. La discoteca entrò in crisi,cambiò allora gestione ed anche nome: divenne PIERROT, male cose non cambiarono, la crisi continuò e poco tempo dopochiuse i battenti: la previsione di qualche pessimista si eraavverata.

Altrove però le discoteche hanno avuto ed hanno notevolesuccesso mettendo in crisi le orchestre e le altre sale da ballo.Nel nostro comune, per esempio, l’unica sala da ballo pubblicarimasta con orchestra è il dancing della Motina. Le orchestrehanno forse la meglio d’estate nelle località di villeggiatura. Ilcontraltare negativo delle discoteche, com’è noto, sono gli inci-denti del sabato-domenica notte. Ma chi avrebbe mai immagi-nato che una cosa gentile come il ballo si sarebbe collegata atanti lutti!

Forse era meglio quando andavano a “fare le maschere”, apiedi, al lume di luna!?

Guido Cuccardini (sopran-nominato “Guido de Faina”) –Eccellente musicista anghiarese deiprimi decenni del novecento. Nel-la banda musicale di Anghiari suo-nava il clarinetto e, quando eraassente il maestro Carlotti, era luia rimpiazzarlo nel dirigerla. Suo-nava anche la fisarmonica e, nelsuo periodo d’oro, era consideratoil miglior fisarmonicista della To-scana. Era anche il rappresentan-te, per la nostra zona, della Fabbri-ca di Fisarmoniche Scandalli, inol-tre insegnava musica a Monterchi.

Era impiegato al Comune di Anghiari come esattore. Cessòl’attività di musicista intorno al 1925.

Nel 1770 fra i possedimenti della Abbazia di San Bartolomeo vengono citati i seguenti poderi: Molin Bianco, Mulinello,

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Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

Il postino suonerà almeno una volta?

Ad Anghiari il 2002 è iniziato con una petizione popolare riguardante la decisioneassunta dai vertici provinciali delle Poste che sta provocando non pochi problemi e disagi.Stiamo parlando del repentino trasferimento dei postini dall’ufficio di Anghiari a quello diSansepolcro. Fino a poco tempo fa i portalettere in servizio ad Anghiari svolgevano ilproprio compito dalle ore 7 alle 13, garantendo la consegna della corrispondenza a partiredalle ore 9. Ora, con le nuove disposizioni, il servizio inizia tra le 10 e le 10 e mezza, aseconda della quantità di lettere e pacchi da recapitare.

L’ampiezza del territorio comunale e la dislocazione geografica delle zone rurali pena-lizza il servizio al punto che, di sovente, i postini non riescono a recapitare tutta la corrispondenza nello stesso giornodi arrivo. Nel testo della petizione si legge inoltre di un paradosso relativo all’incomprensibile viaggio che compionole lettere impostate in Corso Matteotti e dirette nel nostro territorio comunale. La lettera che, per esempio, il cittadinoabitante ad Anghiari intende inviare all’amico che abita a Viaio, farà un giro di 80 chilometri prima di arrivare nellacassetta della posta del destinatario. Infatti la corrispondenza imbucata ad Anghiari è inviata ad Arezzo, giunge poia Sansepolcro e, dopo 2 giorni di escursioni, ritorna ad Anghiari dove, finalmente, il terzo giorno viene recapitata.Morale: aggravio di costi per l’azienda (smistamento in 2 sedi), più un’inutile e dannosa attesa per gli utenti. Lapetizione ha lo scopo di far soprassedere i vertici delle Poste da tale ristrutturazione, giudicata del tutto immotivatae senza alcun fondamento giustificativo sia dal punto di vista economico che logistico, riassegnando i portalettere diAnghiari all’ufficio situato al piano stradale di Palazzo Corsi.

Un corso di restauro di interesse... mondialeNonostante la grave crisi economica ed istituzionale che sta imperversando in patria, arriveranno comunque ad

Anghiari il 23 gennaio gli 8 studenti ed artigiani argentini che frequenteranno uno specifico corso di specializzazionesul restauro del legno, organizzato dal Comune in collaborazione con il Centro Tecnologico del Restauro.

Con l’avvio del progetto, presentato tempo fa al Sindaco dall’Associazione Città Gemellate, Circolo Toscano diLa Plata, Comitato di Gemellaggio La Plata-Anghiari e dalla Scuola Tecnologica “Juan Battista Alberti”, l’Ammi-nistrazione Comunale intende consolidare il rapporto privilegiato con La Plata, città di mezzo milione di abitanticapitale della Provincia di Buenos Aires, gemellata con Anghiari dal novembre 1998. Il Centro del Restauro cureràlo svolgimento del corso che si terrà in 2 “botteghe” di artigiani anghiaresi. In programma anche escursioni allemaggiori città d’arte per visitare manufatti lignei e mostre tematiche. Durante la permanenza ad Anghiari è proba-bile che la comitiva si incontri anche con Juan Turchi, il centravanti nativo di La Plata in forza all’Arezzo, chepotrebbe invitare i connazionali ad assistere ad una gara degli amaranto.

Gli stagisti argentini rimarranno in Valtiberina per 4settimane durante le quali seguiranno lezioni teoriche epratiche, tornando poi a La Plata con un’esperienza umanae professionale che si preannuncia gratificante per tutti iprotagonisti. In ultimo, la Regione Toscana ha recente-mente comunicato che è stato ammesso a finanziamentoeuropeo il Progetto La Plata che si pone l’obbiettivo diricercare ed archiviare le storie di vita degli aretini chenegli anni 50 si imbarcarono per l’America Latina persfuggire alla miseria atavica delle nostre zone.

Un ulteriore segnale di quanto sia importanteriallacciare quel filo della memoria che unisce Anghiari ela Toscana con i conterranei d’Argentina.

In alto la "buca" delle lettere e, a destra, un artigiano anghiareseal lavoro. Digital foto Emmedipì

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CRONAC HETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Sabato 27 ottobre. Oggi è morto Bruno Del Pianta dianni 88. Bruno abitava a Tavernelle.- Oggi è morto anche Anselmo Alleati di anni 88.Anselmo abitava allo Sterpeto.

Mese di Novembre 2001

Giovedì 1. Oggi è morta Adelaide Goretti vedova Giorgi dianni 94. Adelaide abitava per la via di Palazzolo.Domenica 4. Stasera sono andato a vedere i falchi chevenivano lanciati dalle mura.Lunedì 5. Oggi è nato Roberto Bassani di Moreno e FiorellaMerendelli. La sua famiglia abita a San Leo.- Oggi è morto Delmo Ligi di anni 81. Delmo abitava aiRenicci.- Oggi è morta anche Rosa Panichi vedova Paci di anni 93.Rosa abitava a Tavernelle.Mercoledì 7. Oggi è nata Silvia Cambi di Mario e MazzaMariagrazia. La sua famiglia abita al Campo della Fiera.Giovedì 8. Oggi è morto ad Aubervilliers dove abitavaDomenico Luigi Senesi di anni 83.Venerdì 9. Oggi sono andato al Ponte da Piero Rossi che miha dato degli attrezzi che si adoperavano per le castagne edalla Speranza che mi ha dato un rastrello. Mi servono perla mostra di San Martino di domenica prossima.Sabato 10. Oggi è morta Derna Resti vedova Giuliattini dianni 89. Derna è la mamma di Palmiro, che è Confratellodella Compagnia di Casenovole e abita al Molin Bianco diTavernelle.Domenica 11. Oggi era la festa di San Martino- Oggi è nata Sara Ferrini di Mauro e Carmela Galasso. Lasua famiglia abita verso le Bucacce.Mercoledì 14. Oggi al mercato c’erano pochi banchi e pocagente. Solo un po’ di agricoltori davanti alle Logge cheparlavano del più e del meno e affezionati clienti del mercatoanghiarese.Sabato 17. Oggi è nata Matilde Carli di Michele e AuroraCanuto. La sua famiglia abita a Montemercole.Giovedì 22. Oggi è morto Anselmo Marconi di anni 93.Abitava a Valle del Ponte alla Piera.Venerdì 23. Oggi è nata Martina Matteucci di Oriano eManuela Grazi. La sua famiglia abita alla Motina.Sabato 24. Stamani sull’ape del Carboni c’era una“incaciatina” di neve. In Propositura il Cecconi ha sistematol’altare di Sant’Anna per ricollocarci la tela restaurata.Martedì 27. Oggi è nato Mateo Zogu di Martin e BukurijeZogu. La sua famiglia abita in via della Torre.- Oggi è morto Aldo Geppetti di anni 78. Aldo abitava a Viaioma aveva abitato anche alla Calla.Mercoledì 28. Oggi hanno messo in funzione il semaforodella Stazione.Venerdì 30. Oggi era la festa della Toscana e il Sindaco hainaugurato ufficialmente l’apertura della Via di Ronda.

Mese di Dicembre

Lunedì 3. Oggi è nato Arnaldo Vata di Fran e Valbona Vata.La sua famiglia abita in via dell’Intoppo.Mercoledì 5. Oggi è morto Donato Marconi di anni 64 diValle. Ricordiamo che anche suo padre è morto nemmenoquindici giorni fa.Venerdì 7. Oggi è nata Alice Del Sere di Annibale e TatianaKozlova. La sua famiglia abita per la Via Nova.Domenica 9. Oggi è morto Mario Goretti di anni 63. Marioabitava a Turicchi.Lunedì 10. Anche stamani faceva freddo e infatti in cima aimonti del Borgo c’era un po’ di neve. Stasera, nonostante ilfreddo ed il vento le donne di Anghiari vecchio hannopreparato i “Quadri viventi” per festeggiare la Madonna diLoreto.Giovedì 13. Oggi abbiamo presentato il restauro della tela diSant’Anna dove c’è anche Santa Lucia e di cui oggi ricorrevala festa.- Oggi è morta Concetta Cangi vedova Grazi di anni 88.Abitava a Mezzavia ed era originaria di Cafaggio.- Oggi è morta anche Rosa Cipriani vedova Mercati di anni75. Rosa abitava in cima alla Croce.Lunedì 17. Oggi è morta Giuliana Galoppi di anni 77.Giuliana abitava in via del Teatro.Mercoledì 19. Oggi è nato Leonardo Fontana di Emanuelee Daniela Ricci. La sua famiglia abita sotto il Vignolo.- Oggi è nato Marco Giglini di Massimo e Patrizia Graziotti.La sua famiglia abita verso il Crocifissino.Giovedì 20. Stamani dalla finestra ho visto dai tetti cheaveva nevicato, invece sulle strade non c’era “punta” neve.Sabato 22. Oggi è nata Federica Coleschi di Ivo e AdriaCiavattini. La famiglia di Federica abita a Guardabasso.- Oggi è nato anche Karim Fornacini di Alessio e ValentinaMarrini. La sua famiglia abita al Campo della Fiera.Domenica 23. Oggi è morto Vittorio Giorni di anni 54.Vittorio abitava all’Infrantoio.Lunedì 24. Oggi era il mio compleanno. Anche di Francoche sta alle Bucacce.Mercoledì 26. Oggi è nato Marcello Bernardini di Paolo eLuisella Maggini. La sua famiglia abita a Bicecco.Giovedì 27. Stamani ho messo fuori il gatto… e ho visto cheaveva nevicato. Che bellezza!- Oggi è nato Andrea Livi di Luca e Stefania Merendelli. Lasua famiglia abita all’Infrantoio.Venerdì 28. Nel pomeriggio, con mio fratello e la Marta,siamo andati a vedere le ferriere dei Monti Rognosi, anzi iresti delle ferriere.Lunedì 31. Oggi era l’ultimo dell’anno e alla Messa delle seila Corale ha intonato il Te Deum di ringraziamento.

Gli abitanti di Anghiari, composti da 2183 fami-glie, il 31 dicembre 2001 erano

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