2001-4 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 4 AGOSTO - SETTEMBRE 2001 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 4 AGOSTO - SETTEMBRE 2001

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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In copertina: Il Beato Bartolomeo Magi Anghiarese - by Luca Pucci - Vedi art. a pag 26

Sommario

I girasolidi Vera Cuccini

Miriadi d’occhi giallirivolti verso il soleaspirandone la lucee il calore per vivere,infinite foglie verdileggermente ondeggiantial caldo vento dell’estate,han messo sosta alla mia passeggiataper farsi ammirarenella loro bellezza!Con un balzo un caprioloha attraversato la stradae s’è nascosto al mio sguardotrovando rifugio tra gli alti steli...Davvero uno spettacolo da non perdersi,meraviglia senza finedi madre natura!

Propositura Insigne di Anghiari

FESTA DI SAN BARTOLOMEO

Venerdì 24 agosto 2001Ore 18 S. Messa Solenne animata dai bambini e ra-

gazzi dell'Oratorio;Ore 19 spettacoli di varietà;Ore 20 cena bouffet per tutti;Ore 21 musica, ballo e giochi.

San Bartolomeo Apostolo, nato a Cana di Galilea,fu condotto a Gesù dall'Apostolo Filippo. Predicòil Vangelo nelle Indie dove fu coronato dal marti-rio.

La comunità parrocchiale di Anghiari è lieta diinvitare, VENERDÌ 24 AGOSTO, tutti coloro chevorranno festeggiare S. Bartolomeo, titolare dellanostra parrocchia, trascorrendo una piacevole se-rata insieme.

I girasoli di Vera Cuccini pag. 2Festa di San Bartolomeo " 2Alla ricerca del volto umano di Marida " 3Calendario Liturgico " 4Il Palterre

In attesa di tempi migliori " 6La mia festa al Carmine " 6Lettera aperta alla mia seconda famiglia " 6Il sole sorgerà di Cmr " 7Bigliettini da... strada di Civis " 7La festa dell'Ascensione... e la tombola " 7Il nuovo Belvedere di Clèto " 7

Chiesa di Pianezze di don Quinto Giorgini " 8Anghiari vuole ancora i Quadri viventi? " 9I "Piccoli Fratelli" ed altro... dal Magistrato " 10Il cammino per l'acquisto della nuova ambulanza " 10Vita di colonia di M. Pia Fabiani " 11Giubileo 2000 di Marjana Stefa " 11Il Rosario di Marida " 12Gita Tarquinia di C. Ganganelli " 12Costanza di Alfonso Sassolini " 12Quando è tardi è tardi! di Scacciapensieri " 12La giornata di missionarietà ad Anghiari " 13Sogno infantile di Vera Cuccini " 13Ecco, avverbio ricorrente nei misteri della nostra fede " 13Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

25 anni di attività " 14Un venticinquesimo... indimenticabile " 15Premiazioni " 15

Gli anghiaresi vecchi pag.16I vecchi anghiaresi di A. Zanchi " 16Corso per catechisti di Marida " 17Notizie da Vicchio!? " 17Quando si dice la scalogna di Scacciapensieri " 17Dalle Parrocchie di Monterchi, San Leo, Montauto " 18Dalla Parrocchia di Micciano " 19Piana della Battaglia di Anghiari " 192 Anghiari di Mario Del Pia " 19San Francesco, il conte Alberto e il saio di emmedipì" 20Un messaggio da Torre Pedrera " 20Relax Banking " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

La Festa della Famiglia " 22Nuova intestazione del Campo Sportivo " 22Anche Tavernelle è sul Web! " 22

La diocesi di Arezzo nel passaggio della guerra " 23Un appello in nome di Loris di A. Merendelli " 24Casale: una giornata importante " 25Il culto del Beato Bartolomeo Magi " 26La tela del Susini " 26La storia di Cipì di Cmr " 27Altra vittima della morte di Armando Zanchi " 27Balli, orchestre e complessi... IV parte " 28Fatti di casa nostra di W. del Sere

Estate anghiarese " 30Premiato Franco Talozzi " 30

Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31Ti prego di Cmr " 31

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Venerdì 14 settembre (Esaltazione della Croce)

Alle ore 20,45 nella Cattedrale di Arezzoil Vescovo Gualtiero Bassetti

conferirà l'ordine del

DIACONATO PERMANENTEal nostro Fabio Mondani

Tale ordine è una chiamata al SERVIZIO della Comunità ecclesiale.

Le Parrocchia di Anghiari e di Tavernelle sono chiamate ad accompagnare questo gestocon la preghiera e con una preparazione che verrà svolta prima della data di ordina-zione.

Il parroco

Momenti di crescita spirituale

Alla ricerca del volto umanoUn’opportunità per crescere nella fede è stata offerta nei mesi scorsi anche dagli incontri di catechesi

che don Marco ha guidato la sera del giovedì, alle nove, e che hanno sviluppato il tema della ricercadi Dio.

Dio è il “destino” dell’uomo: in ogni occasione Dio entra in rapporto con ciascuno di noi, si faprossimo a noi nei particolari concreti della nostra vita. Quando ci illudiamo di essere autonomi etendiamo a misurare con i nostri criteri umani tutti gli avvenimenti piccoli o grandi, ci accorgiamo chetutto diventa fragile. Come il popolo ebreo costruì gli idoli, anche noi spesso cerchiamo qualcosa checi riempia la vita e colmi il vuoto della nostra esistenza; ci dimentichiamo di Dio e lo accusiamo di averciabbandonato, uniformandoci spesso alla mentalità del mondo e divenendo così degli alienati. Ma ognivolta che ci stacchiamo dal rapporto d’amore di Dio attraverso il peccato e pretendiamo di affermarela nostra autonomia, Dio ci fa sperimentare continuamente il Suo amore e il Suo perdono.

Il Signore ci chiede di affidarci a Lui attraverso la preghiera, perché solo così possiamo realizzareil nostro vero volto, ma dà spazio alla nostra libera adesione.

Dio ascolta sempre le nostre preghiere, non è distratto, anche quando a noi sembra assente elontano. Dio vuole la nostra felicità; per realizzare noi stessi, simili a Dio, dobbiamo imitarLo, vivendonell’amore.

Cristo è il Volto di Dio, una presenza che incontriamo quotidianamente; per seguirLo sononecessari la donazione di sé, l’apertura verso gli altri attraverso la tenerezza, la generosità del perdono,la compassione.

Marida

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di Agosto

2 agosto giovedì - Primo giovedì del mese. Perdono diAssisi. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.Al mattino processione in preghiera dal Cenacolo diMontauto fino alla cappella di San Francesco.

3 agosto venerdì – Primo venerdì del mese. Nella Pievedi Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il GruppoUomini dei Ritiri di Perseveranza.

5 agosto domenica XVIII del Tempo Ordinario –Sante Messe secondo l’orario festivo.

6 agosto lunedì – Trasfigurazione di Gesù. “Gesùcondusse sul monte Tabor Pietro, Giacomo e Giovannidove apparvero anche Mosè ed Elia quale testimonianzadella Legge e dei Profeti; fu allora che Gesù si trasfiguròdavanti a loro emanando una luce irreale e splendente.

7 agosto martedì - San Donato martire. Primo martedìdel mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia conrecita del Santo Rosario. Festa grande ad Arezzo per ilSanto protettore.

10 agosto venerdì – San Lorenzo martire. Lorenzo fudiacono della Chiesa di Roma e subì il martirio nellapersecuzione dell’imperatore Valeriano, fu disteso soprauna graticola di ferro rovente. San Lorenzo è ordinaria-mente rappresentato dagli artisti con in mano la graticolae nell’altra il libro dei Vangeli. Festa nella parrocchia diSan Lorenzo dove, alle ore 19, sarà celebrata una Messasolenne.

12 agosto domenica XIX del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

15 agosto mercoledì – Assunzione della Beata VergineMaria. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Dio onni-potente ed eterno ha innalzato alla gloria del cielo incorpo ed anima l’Immacolata Vergine Maria Madre diGesù suo figlio.”Nella parrocchia di Micciano festa della Vergine Assun-ta titolare della parrocchia.

19 agosto domenica XX del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

24 agosto venerdì - San Bartolomeo Apostolo. Nato aCana di Galilea fu condotto a Gesù dall’apostolo Filippo.

Dopo l’ascensione del Signore è tradizione che egli abbiapredicato il Vangelo nell’India dove fu coronato damartirio. San Bartolomeo è stato eletto protettore dellanostra parrocchia.

26 agosto domenica XXI del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

28 agosto martedì – Sant’Agostino vescovo e dottoredella Chiesa. Nato a Tagaste in Africa nel 354, dopo unagiovinezza dissoluta, si convertì alla fede e divenneillustre dottore della Chiesa. Morì nel 430.

29 agosto mercoledì - Martirio di San Giovanni Batti-sta. Ad Anghiari si ricorda il Beato Bartolomeo Magi.

Mese di settembre

2 settembre domenica XXII del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo. Festa nella parroc-chia di Santo di Santo Stefano.

4 settembre martedì – Primo Martedì del mese. InPropositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita delSanto Rosario.

6 settembre giovedì - Primo giovedì del mese. Siinvitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.

7 settembre venerdì – Primo venerdì del mese. NellaPieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per ilGruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.

8 settembre sabato – Natività della Beata VergineMaria. “Nasce Maria e la sua vita gloriosa illumina laChiesa”.

9 settembre domenica XXIII del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.

14 settembre venerdì – Esaltazione della Santa Croce.“Adoriamo la tua Croce Signore. Acclamiamo la tuaResurrezione: da questo albero di vita la gioia è venutanel mondo”.

16 settembre domenica XXIV del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.

21 settembre venerdì – San Matteo apostolo ed evan-gelista: Nato a Cafarnao, esercitava il mestiere di esat-tore delle imposte quando fu chiamato da Gesù. Scrisse

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

un Vangelo in lingua ebraica e si dice che abbia predicatoin oriente.

23 settembre domenica XXV del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.

29 settembre sabato – Santi Arcangeli Michele, Ga-briele e Raffaele.

30 settembre domenica XXVI del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.

Giovedì 2 agostoPellegrinaggio alla Maestà di San Francesco

* Partenza dal Cenacolo di Montauto alle ore 8 circa* Ritorno al Cenacolo per la Santa Messa alle ore 10

Pellegrinaggio a LourdesSi parte Lunedì 27 agosto. La prima sosta sarà alSantuario di Gesù Bambino, ad Arenzano, oltre Ge-nova. Lì celebreremo la Messa, pranzo e quindi pro-seguiamo per pernottare a Brignoles, 100 chilometrioltre Nizza. Il martedì arriviamo in serata a Lourdes.Qui ci fermeremo il mercoledì e il giovedì ed il venerdìmattina prenderemo la via del ritorno per giungere adAnghiari il sabato sera.

Per prenotazioni e ulteriori informazioni: Parrocchiadi Micciano 0575/789536

foto emm

edipì

Domenica 2 settembre 2001Festa a Santo Stefano

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

In attesa di tempi miglioridi Sergio Lombardi

Intendo dire ciò che riguarda il piano deltraffico che è in attesa di tempi migliori. In-fatti adesso vi è una enorme confusione e se-

condo me ciò è dovuto al fatto che si è cercato di accon-tentare tutti finendo poi per non accontentare nessuno.Detto in altre parole si è anteposto la necessità personalea quella massimale senza seguire una lineaprogrammatica.

Dopo aver condotto una mini inchiesta fra gliAnghiaresi sono arrivato alla conclusione che non inte-ressa un piano globale ma solo ciò che riguarda perso-nalmente un determinato rione, quindi è necessario capi-re le priorità di tipo massimale per cui ritengo indispen-sabile una riforma seria e costruttiva che suggerirei inquesto modo :

1) rendere molto, ma molto, ma molto più efficientela polizia municipale;

2) fare delle scelte tecniche evitando le parzialità;3) anteporre decisioni di carattere massimale a quelle

personali;4) fare dei piccoli ritocchi al piano già esistente in

quanto siamo in un paese scomodo.Da questo punto di vista, e ci dobbiamo adattare, smet-

tiamola di fare i disfattisti: detto in altre parole la veranecessità è quella di educare i singoli cittadini e questoviene ottenuto facendo scomparire la differenza fra pincoe pallino altrimenti si ha l’esaltazione della trasgressionee l’istigazione a delinquere da parte di coloro che si sen-tono protetti da un nome. È questa l’uguaglianza? Boc-caccia mia statte zitta !! Insomma se esiste una regola,esiste per interesse massimale e allora o si rispetta o siva a vivere in cima a monte Butolino.

P.S. Rendo noto che questo sarà il mio ultimo articolo salvosporadiche pubblicazioni. Saluto cordialmente,

Sergio Lombardi

La mia festa al Carmine

Sono già trascorsi tredici anni dalla prima volta in cui miritrovai a lavorare per poter realizzare la festa del-l’Ascensione al Carmine.Allora con noi c’era don Giovanni, che noi tutti benconosciamo e ricordiamo con profonda stima.Il morale alto, tanto entusiasmo e tanta voglia di fare ciaccomunava, perché desideravamo che tutto andassebene. Avevamo necessità di offerte perché il “nostro”Santuario aveva bisogno di un grosso intervento al tetto.La popolazione no ci deluse, tutti risposero, vennero in

Lettera aperta alla mia seconda famiglia

Sono venuta da molto lontano, la mia terra èl’Ucraina. Là c’è la mia famiglia, i miei figli: èper loro che sono venuta in Italia a lavorare.

Quando sono arrivata ad Anghiari, non cono-scevo nessuno, non avendo molto in pratica lalingua italiana, sapevo solo di andare in casaBabbini, per fare compagnia a due vecchietti:era l’8 ottobre 2000.

È stato facile affezionarmi a “nonno Loris”,un caro vecchietto che mi ricordava il mio nonnodella lontana Ucraina. Quando mi avvicinavoper aiutarlo, aveva sempre una buona parola perme, mi accarezzava leggermente la guancia conla sua mano delicata e sospirava “… caraValentina…”

Avrei voluto che vi fosse stato più tempo perstargli vicino, per assisterlo, era una personafacile da amare. Il mio cuore adesso si commuo-ve al ricordo della sua mano che stringe la mia.

Mi ero affezionata a lui… e adesso a tutta lasua famiglia, questa mia seconda famiglia chesostituisce quella che ho lasciato e che ha fattoin modo che fosse meno pesante la lontananzadai miei figli. Mi sembra di essere diventata unadi loro, ho trovato calore umano ed ho scopertoche ogni piccolo gesto è fatto con amore.

Ognuno di loro è importante e vorrei ringra-ziarli “tutti” perché hanno “tempo anche perme” e mi hanno fatto sentire a casa.

Valentina

tanti e l’incasso a fine giornata fu notevole.Così è stato ogni anno.Nel 1991 arrivò don Marco e, grazie a lui, abbiamopotuto realizzare tre grossi interventi di restauro nell’exconvento, per un totale di circa un miliardo e 400 milioni.Certamente abbiamo avuto contributi dalla Sovrinten-denza e per il Giubileo e non solo le offerte. Oggi le nostredifficoltà economiche sono finite, il “nostro” Santuario èfinalmente ritornato al suo antico splendore perciò cisiamo sentiti obbligati, con lo spirito di solidarietà cheogni buon cristiano dovrebbe avere, ad aiutare la parroc-chia di Micciano (tra l’altro anche nostra), impegnata nelrestauro di quell’antica Pieve.Abbiamo così devoluto la somma di lire venti milioni.Certi di aver fatto cosa gradita anche per voi lettori,ringraziamo tutti coloro che ogni anno partecipano allarealizzazione della nostra festa e tutti quelli che con illoro contributo aiutano ad andare avanti nel faticosorecupero delle nostre chiese e opere d’arte.

Francesca

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Beatitudini della seradi Cmr

Il sole sorgerà

Tu, amico,grazia sorprendente,gioiello prezioso,tu ed iopossiamo aiutareil solea sorgereogni mattina.

(Da una pubblicazione delle Edizioni Paoline)

Queste bellissime parole che mi sono state inviate dauna cara amica io le giro a voi tutti che leggerete o nonleggerete le “Beatitudini della sera”.

Le rivolgo ad ogni membro della nostra comunità, conl’augurio che l’amicizia, intesa anche come solidarietà,lenisca dolori e piaghe, dia speranza e gioia e dia inparticolare ad ognuno il desiderio di donare, più che diricevere.

Scrivo poco, non perché vada in vacanza, ma perlasciare un po’ più spazio ad altri, ad altre idee. Misembra anche questo un segno di amicizia e di rispetto inseno alla famiglia de “L’Oratorio”.

Pace e bene a tutti e a tutti buon riposo in questa estate2001. Il nuovo Belvedere

Beppe – Cecco l’è visti i lavori là pe’ la via Nova!Cecco – Ma ‘n du, a le Corriere?B. – No, laggiù a la curva ‘n du c’era le cuncimaie!C. – Ah, ho capito. L’altro giorno ‘nfatti da ‘nTralemura ho visto qualcuno che lavorèva ma ‘nm’era riuscito a vedere bene. Ma mo’ questo Belvede-re cume se chiamarà: de la cuncimea?B. – Mah, ‘n me sembra un gran bel nome. Alorachiamemilo cume se chiamevon ‘na volta le chèse lìsotto, ‘n du ci sta i Mafucci: Ca’ de Maurizio. Belve-dere de Ca’ de Maurizio.C. – Eh, potrebbe essere ‘n’idea.B. – Ma de tutti quel’altri lavori che fano per Anghièrivecchio, ‘n me dici gnente.C. – Che vu che te dica. I lavori son tanti e sicché unpo’ bisogna adattasse specialmente noi che se sta daquele parti. E 'nfatti 'na volta chiudon 'na via, n'antravolta 'n'antra. Però me sembra che i lavori procedonbene e sicché fra poco ciavremo tutte le vie armisse alposto.B. – E ‘nfatti per l’istète ci sarano parecchie viearmissse al posto e almeno se farà bella figura cui tu-risti.C. – Speremo che almanco serva a qualcosa. Mo tesaluto che ciò da passere dal macelléo sinnò la mi’nora mi ciarmanda. Te saluto Beppe.

LE LOGGEdi Clèto

... e la tombola

Nel pomeriggio, nell'accogliente chiostro restaurato,la tombola riservata ai ragazzi ha concluso la giornatadell'Ascensione al Carmine.

Per la cronaca è stata vinta da Sonia Chiribini ma,naturalmente, abbiamo cercato di accontentare con altripremi i tanti altri ragazzi che, con i loro genitori, sonostati assieme a noi.

Bigliettini... da stradadi Civis

Capita di vedere lungo le nostre strade, appiccicati aicartelli stradali, dei simpatici bigliettini che indirizzanoper un compleanno, un matrimonio, una gara di variosport. Sono avvisi fatti alla buona, in casa. Scritti a manoo con il compiuter. Ma mentre gli autori sono moltoveloci e solerti nel collocare tali avvisi, passata la festa,nessuna mano pietosa passa poi a toglierli.Io credo che questa dei bigliettini messi sui segnalistradali, pur se giuridicamente non sarebbe ammessa,può essere una cosa simpatica a patto che si provvedapersonalmente e, se possibile, con celerità, alla lororimozione.

La festa dell'Ascensione...

La festa dell’Ascensione anche quest’anno è statavissuta nella sua pienezza anche da parte delle tantepersone che sono venute al Santuario del Carmine. Havisto il concorso di moltissime persone da tutta la Valti-berina e anche dalla zona di Perugia.

Da segnalare in particolare quelle persone che si sonoconsacrate alla Madonna del Carmine e che fanno partedella Confraternita dello Scapolare e sono venute in quelgiorno per rinnovare il loro impegno. Le cerimonieliturgiche sono state vissute con intensità e in modoappropriato in questo nostro Santuario di vallata.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

Chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze

Il nostro Vicariato si estende sull’intero territorio deiComuni di Anghiari che ha una superficie di 132 kmq. eMonterchi che ne ha soli 28. È lambito dal Tevere edattraversato dai suoi affluenti: il Sovara, il Cerfone ed ilPadonchia. La popolazione è di circa 8 mila abitanti di cui2 mila circa sono nel territorio monterchiese. Le Parrocchiesono rimaste 14, i sacerdoti 10. Ci sono 3 Comunità Religio-se: le Monache Benedettine di Monterchi, le Suore di NostraSignora del Cenacolo di Montauto, e le Suore agostinianepresso la Casa di riposo della Ripa. Gli Edifici sacriappartenenti a parrocchie, a Comunità religiose, aConfraternite, a privati sono ricchi di storia, di arte e direligiosità popolare e se ne possono contare circa 50.

Noi vorremmo gradualmente presentarli, sinteticamentenegli aspetti più interessanti, ai lettori del nostro PeriodicoVicariale perché siano sempre più consapevoli delgrande patrimonio storico-artistico e religioso che inostri antichi ci hanno lasciato in eredità e che noimoderni spesso non riusciamo né ad apprezzare né acustodire.

Iniziamo con la Chiesa ex-parrocchiale diS.MICHELE ARC.LO a PIANEZZE. Alla destra deltorrente Padonchia, a mezza costa sul fianco settentrio-nale del Poggio di Coianello, a m.410 s.m. sorge questaChiesa che affonda le sue radici nell’alto medioevo,probabilmente al periodo longobardo, essendo una dellesette chiese dedicate, in queste parti, all’Arcangelo S.Michele (Patrono del longobardi) e qui festeggiato 1’8maggio.

Nella Visita del Vescovo Matteo del 1230 figuranell’elenco della chiese della Pieve paleocristiana diS.Antimo con l’appellattivo di “Pianecca” Nella Decimadel 1349 “l’Ecclesia di Pianechi” risulta tassata per “Lib.X”.

Questo toponimo muta poi lentamente in “Pianezzo”ed infine in “Pianezze”.

Dalla Diocesi Tifernate e dalla Pieve di S.Antimopassa, nel 1520, alla nuova Diocesi di S. Sepolcro e allanuova Pieve di S. Simeone in Monterchi.

Nella Visita del Vescovo biturgense del 1593, questaChiesa era in buone condizioni e vi si celebrava la S.Messa una volta al mese in giorno festivo.

Nel 1651, questa Chiesa venne annessa, insieme adaltre vicine, a quella di S. Lucia a Casanova (orascomparsa) ma allora era retta da un certo D. GiovanniGraziani. Questa Parrocchia di S. Lucia era ubicata allasinistra del Padonchia di fronte a Ripoli in località“Tocci”. Nella Visita del 1635 si trova scritto che l’Icona

dell’altaremaggioreera costitu-ita da unA F F R E -SCO raffi-gurante laMADON-NA dellaMISERI-CORDIA,giunto finoa noi e che gli esperti datano tra la fine del XIV e gli inizidel XV secolo

Questo dipinto affumicato, screpolato, saturo di umi-dità, di notevole pregio, è stato finalmente restaurato nel1998 dallo stesso restauratore della Madonna del Parto,Guido Botticelli assistito da Stefania Franceschini eSilvia Botticelli. Il dipinto si staglia sulla parete dell’al-tare maggiore e rappresenta la Vergine incoronata da dueAngeli, con le braccia materne allargate per ricoprire adestra e a sinistra sotto il suo verde manto, tutti i figli ei vari membri della Chiesa, dal papa al vescovo, uomini,donne, bambini e semplici fedeli che si rifugiano sotto laprotezione della Madre.

Purtroppo il volto è stato completamente rifatto inuno dei diversi restauri dei secoli passati. È andataperduta anche la mano sinistra della Vergine. La spesaper il restauro, di circa dieci milioni, è stata pagata conle offerte del popolo e dei benefattori.

Nell’altare laterale di questa Chiesa, si custodisce inuna piccola nicchia un’antichissima, pregiata ed artisticaPietà qui portata nel 1906 dal “Poggio della Madonna”ubicato sopra la località “Murcia” poco distante dalla“Tina” del leggendario “uomo selvatico”.

Restano solo i ruderi del piccolo Oratorio medievale,ma l’antica Pietà trecentesca, in terracotta policroma (laVergine particolarmente Addolorata con in braccio Gesùmorto) continua ad essere molto venerata in questaChiesa di Pianezze considerata come il Santuario marianodella vasta Parrocchia di PADONCHIA. Appartiene aquesta Chiesa anche un calice in rame dorato, con coppad’argento, lavorato a sbalzo e a cesello, di fattura umbra-toscana della meta del sec. XV che misura cm. 16,5x 5,8attualmente esposto nel museo di Sansepolcro.

Questa Chiesa di Pianezze che era in pessime condi-zioni è stata restaurata nel 1995 per iniziativa e spesesostenute in gran parte dalla popolazione, circa quarantamilioni. Sul piccolo campanile a vela, ci sono tre piccole

Il complesso di Pianezze con la canonica e la chie-sa (foto: Archivio Parrocchia di Monterchi).

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antiche campane: una è purtroppo incrinata mentre la più grossa è stataelettrificata nello scorso Anno Santo e diffonde il suo melodioso suonotre volte al giorno per invitare la popolazione della Valle del Padonchiaalla preghiera. Accanto alla Chiesa c’e in pietra, la Casa canonicabisognosa di restauri.

Gli ultimi parroci residenti a Pianezze furono D. AgostinoBoncompagni dal 1934 al 1945 e poi D. Carlo Spoldi dal 1948 al 1954.Don Giuseppe Rinaldi parroco di Ripoli vi ha fatto servizio fino al 1995.

Ora è servita dal parroco di Monterchi-Padonchia-Pocaia che vicelebra la S. Messa nel pomeriggio dell’ultima domenica di ogni mese.

A destra l'affresco della Madonna della Misericordia conservato nella chiesa diPianezze (foto: Archivio Parrocchia di Monterchi).

Anghiari vuole ancora i “quadri viventi” per la Madonna di Loreto?di Mario Del Pia

Questo era il titolo di un articolo scritto da Giovanna Negrotto per l’Oratorio nel 1972. A quasi trent’anni didistanza la domanda si pone di nuovo pur se ogni anno la festa viene sempre organizzata. Vogliono ancora glianghiaresi (quelli di Anghiari vecchio) continuare la bella tradizione dei Quadri viventi in modo deciso e sicuro?

Perché la risposta sia positiva riporto alcune notizie ripescate dall’archivio parrocchiale. Si tratta di notizie checi fanno arretrare di molti decenni l’origine di questa bella tradizione. Siamo infatti nell’anno 1848 e fra le varieannotazioni nei libri della chiesa di Badia troviamo che il giorno 8 dicembre fu iniziato un triduo dalla “Società diMaria Santissima di Loreto”. È chiaro quindi che già in quell’epoca esisteva ed era viva la tradizione della festa dellaMadonna di Loreto. Un elemento in più per essere orgogliosi di questa bella tradizione!

Riporto ora un elenco di iscritti alla apposita Società della Madonna di Loreto che forse preparava lamanifestazione e che dovrebbe risalire agli anni trenta e comunque prima del 1938. Qui molti di voi troveranno madri,nonne o amiche di famiglia che avevano a cuore questa notturna festa anghiarese.

PIA SOCIETÀ DI MARIA SS. DI LORETO ANGHIARIElenco delle Consorelle

1) Alessandrini Maria2) Blasi Rosa3) Brani Maria4) Babbini Francesca5) Busatti Romilda6) Bartolomei Antonietta7) Bianchi Maria8) Brizzi Antonietta9) Bartolomei M. Elena10) Bartolomei Ida11) Bianchi Santa12) Busatti Iole13) Bonarini Italia14) Ceccovecchi Teresa15) Corsi Antonia16) Coleschi Assunta17) Cuccini Aldina18) Cuccini Germana19) Cerruti Lea20) Cristini Rosa21) Corsi Settimia22) Cangi Maria23) Cambi Polverini Giuseppa24) Corazzini Maria25) Chieli Vittoria26) Carleschi Teresa

27) Conti Agnese28) Cuccini Adele29) Ciunci Elena30) Cesari Lucia31) Cerboni Pergente32) Del Pia Terzina33) Dragoni Maria34) Dini Maria35) Donnini Ida36) Del Furia Rosa37) Darbesio Isolina38) Ghignoni Angiolina39) Gigli Assunta40) Guerri Maria Santa41) Guadagni Angiola42) Giabbanelli Arrighi Elisabetta43) Origeni Francesca44) Ghignoni Maria45) Gennaioli Vera46) Giabbanelli M. Pupa47) Giabbanelli Caterina48) Giannini Isolina49) Guadagni Marietta50) Innocenti Lucia51) Inci Marietta52) Leonardi Fenisa

53) Lapini Assunta54) Leonardi Rosa55) Lani Aurelia56) Locci Teresa57) Leonardi Fausta58) Mondani Francesca59) Melani Vincenza60) Monteneri Vittoria61) Meoni Mercede62) Merendelli Maria63) Mancini Felice64) Mondani Rosa65) Mondani Marietta66) Mercati Abigaille67) Nencioni Nella68) Nencioni Amalia69) Nofri Zeffira70) Paci Assunta71) Pericchi Rachele72) Pepi Assunta73) Polverini Giuseppa74) Polcri Elisa75) Pernici Eugenia76) Pernici Lucia77) Papini Maria78) Primaveri Elisabetta

79) Papini Conforta80) Peluzzi Zeffira81) Ricci Celeste82) Rossetti Evelina83) Romani Margherita84) Romani Eufemia85) Ricceri Elisabetta86) Santi Conti Lucia87) Santi Ida88) Tavanti Maria89) Torriani N.D. Giulia90) Tenti Ottavia91) Tagliaferri Elisabetta92) Tofani Eugenia93) Vichi Romilda94) Vannocchi Maria95) Vitellozzi Carmela96) Vannocchi Giuditta97) Vellati Letizia98) Veneziani Isolina99) Vannocchi Ottorina100)Zanchi Elda101)Zoi Elisabetta

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

I "Piccoli Fratelli" ed altro... dal Magistrato

Il Magistrato della Confraternita di Misericordia, nella riunione del 5 luglio c.a., ha deliberato, fra gli altri puntiall’ordine del giorno, alcune iniziative di cui riteniamo giusto dare pronta informazione.

È stato deciso di effettuare l’adozione a distanza di due bambini, attraverso le “Missioni” delle Suore Agostinianedi San Giovanni Valdarno.

È stato deliberato di istituire, all’interno della Confraternita di Misericordia, il gruppo dei “Piccoli Fratelli” edil gruppo giovanile, peraltro già previsti dallo statuto (art. 19 e 20).

I “Piccoli Fratelli” sono gli iscritti fra i 10 e i 15 anni. Essi parteciperanno alle opere ed ai servizi consentiti dalleloro possibilità, curando particolarmente la propria formazione spirituale sotto la guida dell’Assistente Spirituale(“Correttore”) o di un suo delegato. Sono diretti dal “Maestro dei Piccoli Fratelli” nominato dal Magistrato, ed altermine del 15° anno di età essi passano di diritto al Gruppo Giovanile.

Il Gruppo Giovanile è composto da giovani fra i 16 ed i 24 anni. Gli appartenenti al Gruppo Giovanile svolgonole attività caritatevoli generali della Fraternita in collaborazione con gli altri confratelli e consorelle. Il Capo-Gruppofa parte di diritto del Magistrato.

È stato deciso infine di inserire all’interno del Magistrato quattro nuovi membri da individuare fra gli abitanti diciascuna delle frazioni più grandi del paese (Motina, San Leo, Tavernelle e Ponte alla Piera). Lo scopo di taleiniziativa è quello di “cementare” in maniera sempre più netta gli abitanti dei vari agglomerati urbani nel tentativodi avere una Confraternita di Misericordia sempre più pronta e puntuale ad assolvere ai propri compiti istituzionali.

Chiediamo alla nostra gente adesione e partecipazione per tutte le nostre iniziative, affinché si riesca aconcretizzare nella maniera migliore lo spirito di volontariato e di umana carità, obiettivo e guida di tutto il nostroimpegno improntato alla migliore coscienza civica e cristiana.

IL GOVERNATORE Massimo Redenti

Come già precedentemente annunciato, la Confrater-nita di Misericordia ha la necessità di acquistare un’auto(usata) per i servizi sociali dell’associazione, e soprattut-to una nuova ambulanza.

Per i due acquisti i preventivi ufficiali evidenzianouna esigenza di spesa di Lit. 110.000.000

A tal proposito rinnoviamo a tutta la popolazioneanghiarese la richiesta di aiuto, ricordando che le offertepotranno essere effettuate:

- sul nostro conto corrente bancario n. 5617 presso laBanca di Anghiari e Stia, Credito Cooperativo

- sul nostro conto corrente postale n. 14064521- direttamente presso la nostra sede di via Matteotti n.

129, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12,30

Nei primi giorni di sottoscrizione, alla data del 4luglio, ci sono pervenute le seguenti offerte:

Baldi Mauro Lit. 400.000Ghignoni Vera 300.000Giabbanelli Giancarlo 200.000Giabbanelli Gino 200.000Giovagnini Pierluigi 200.000Raffaelli Benito 200.000Ricceri Nada 50.000Rossi Vera Cuccini 200.000Anonimi vari 250.000

Totale Lit. 2.000.000

Il cammino ha avuto inizio.La strada è ancora lunga.Aiutateci a raggiungere la meta.

Il cammino per l'acquisto della nuova ambulanza è iniziato

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Vita di coloniadi Maria Pia Fabiani

“Ragazzi, arriva Scelba” grida Francoe dai compagni corre difilato.Una pulita al grembiulino biancoe ciascuno al suo posto è ritornato.Vien di piazza la Lidia frettolosae fa un acuto: “Pimpiri, cammina!”Corre Giancarlo col visetto rosae sbuca dietro a lui la Mariolina.“Avanti, siamo pronti?” È la Viniciache prepara la marcia dei… sessanta.“Signorina m’han rotto la camicia!”“Cominci presto, Madonnina Santa!”“Via, su, si parte! Marcia! State zitti!Un dué! Un dué! Non fate i pecoroni!Su la testa per bene! Belli dritti!Pino, sta’ fermo!” “Mi van giù i calzoni!”Eccoli giunti. Libero e felicecorre ognuno alla tazza profumata.Dai cipressi sogguardano in tralice,i passerotti, quella gran nidiata.Ma sanno che ben presto se n’andrannoai lieti giochi, i piccoli, e per lorosulle tavole e in terra lascerannouna ricchezza di molliche d’oro.E grida e risa e giochi e mormoriodi sommesse preghiere e corse e canti.“Attenti a quei ragazzi!” fa il buon Diosu in Paradiso ai suoi Custodi Santi.“A lavarsi le mani!” È la Vittoriache guida la sua squadra al rubinetto.“Però, due volte al giorno questa storia!…-brontola Tullio- Quand’è fredda smetto!”“Che mangiarino!…” “Angelica, mi dateun altro po’ di questa pastasciutta?”“A me la carne senza le patate.”“Chiudete il becco, se no… niente frutta!”E poi… riposo. Qualche bimba, pressola signorina, studia la lezione.Qualcuno dorme all’ombra del cipressoe un passero gli canta una canzone.Una piccola cuce l’abitinoper la bambola che la guarda muta;poi le fa un letto con gli aghi di pino,con un’altra piccina che l’aiuta.Così tra i giochi, all’ombra degli abetitra gli oleandri e i cespi delle rosepassano i bimbi giorni e giorni lietie le mamme li pensan fiduciose.Non molto resterà nel vostro cuore,bambini, lo sappiamo. Non importa.Finché vive la fiamma dell’amoreogni speranza al mondo non è morta.

Giubileo 2000

La partecipazione al Giubileo 2000 è stataper me un’esperienza indimenticabile e fanta-stica. La prima cosa che mi ha impressionatomolto era vedere la gente che parlava in di-verse lingue, ma che nel cuore parlava unalingua sola cioè quella dell’amore.Poi un’altra cosa, che quando camminavamo e passavamo sullestrade tutti i giovani cantavano solo per il Signore: è stato stupen-do e meraviglioso. Il nostro canto sorgeva dai nostri cuori, la vitasi sentiva viva. Negli occhi di ogni persona si vedeva la gioia sce-sa dal cielo che faceva tremare le anime.Tutte le giornate erano piene di attività, però una cosa era chiara;non sapevamo dove stesse di casa la stanchezza.Le giornate erano tutte speciali. Ogni giornata racchiudeva qual-cosa di particolare. E ho capito che siamo fortunati ad avere unDio vivo che ci regala la gioia in abbondanza.La giornata più fantastica e particolare per me è stata quando ab-biamo dormito fuori. Vorrei dire che in alcuni momenti di quellagiornata non mi vengono in mente per adesso perché l’emozione èstata forte, però una cosa è certa: è stato bellissimo. Eravamo tuttiuniti e uno accanto all’altro. Tutte le controversie, i razzismi, gliequivoci erano spariti, non esistevano più. Vedere tanti giovani te-nersi per mano; la mano bianca su quella nera, quella gialla suquella bianca e via dicendo, abbiamo capito che agli occhi del Si-gnore siamo tutti uguali.Un’altra cosa che mi ha colpito è stato quando sentivo la voce delPapa mi sentivo commossa ed emozionata. Un uomo con tantianni sulle spalle, e per tutti gli anni in servizio di Dio raggiava labontà in tutti noi. Mi sembrava che il mondo si era fermato sul ta-sto della gioia e ho dimenticato tutte le tristezze, i dolori e lemonotonie.Inoltre mi è piaciuta anche la generosità, la sollecitudine e la di-sponibilità di tutti i volontari i quali ci hanno servito con moltadovizia e abbondanza facendo qui analogia con la parabola deicinque pani e due pesci. Gesù Cristo ha benedetto tutto ciò sianella parabola e sia nei momenti vissuti da noi.Poi mi ha colpito anche l’Architettura di San Pietro, la Piazza diSpagna, però era bello vedere tutti i giovani pieni di vita e di gioiae bandiere di tutte le nazioni che erano innalzate per il Signore.Per me saranno indimenticabili e impresse nella memoria i giornivissuti durante il Giubileo.Grazie a tutti di avermi dato la possibilità di partecipare al Giubi-leo 2000, che Dio sia con voi, con affetto

Marjana Stefa

Per rinfrancare una donnadi Turiddo Guerri

Per rinfrancare una donna offesa in pubblico, uno che laconosceva le disse: - Non se la prenda, "Signora", nessunoè perfetto a questo mondo.

Così lei ebbe della "signora" un'altra volta.

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La vignetta: Quando è tardi è tardi!

Il Rosario

Tutte le sere di maggio la recita del S. Rosario ci haofferto l’opportunità di seguire Cristo, attraversol’esempio di Maria; ogni volta abbiamo meditato su unaspetto caratteristico della sua vita: dono dell’ascolto,della sollecitudine verso gli altri, dell’obbedienza, del-la fede… L’ultima sera siamo stati invitati a fa nostroe a mettere in pratica un appellativo di Maria: teofora,cioè portatrice di Cristo.La nostra preghiera deve farsi continuo colloquio conDio per rendergli innanzitutto grazie per i doni che ri-ceviamo ogni giorno e chiedere l’aiuto di essere fortinelle prove: anche noi saremo imitatori e portatori diCristo nel mondo.

Marida

Costanza

Costanza è, per come la conosco io, quell’angiolettoche vi bacia lievemente col suo sorriso consapevole, coni suoi grandi occhi liquidi e calati da cuci traspare unalimpida purezza verginale di incontaminato candore. Èvivace, chiacchierina e peperina, ama curare il suoaspetto con piccole innocenti vanità come le treccinerasta.

Quando entri nel suo negozio, sa già quali sono le tueabituali sigarette e te le porge con un sorriso d’intesa.Ogni volta che l’ho presa in braccio per i venti metri finoal bar di fronte mi ha ringraziato con tanta gratitudine edolcezza da imbarazzarmi.

Povero uccellino senz’ali! Mi si stringeva il cuore avederla così fragile e ferita.

Ma è venuto quel giorno benedetto dell’Ascensione econ un insperato e inatteso colpo d’ala, Costanza haritrovato, libero, il suo volo.

È un miracolo, si è gridato e si è scritto, magari fravirgolette perché chi è troppo orgoglioso per le sempliciverità, che solo i piccoli del vangelo possono accogliere,si arrovella nel tentativo di trovare una spiegazione“razionale”.

Certamente è la Fede che riconosce il miracolo enessun miracolo può far scaturire la Fede in un cuoreduro. “Credo quia impossibile” cioè io credo perché èimpossibile. Miracolo, il latino “miraculum”, vuol direprodigio: e non è un prodigio che la piccola si sia levataalta sul proprio dolore, che tutto il Paese commosso sistringa intorno a Costanza?

Mentre la Chiesa, con giusta cautela si premura diverificare se può ravvisarsi in questo evento un interven-to divino e la Scienza, con doverosa e fredda razionalitàlaica tenterà di dimostrare che le cure praticate e lamobilitazione di umane e terragne risorse sono all’origi-ne di questo prodigio, “noi chiniam la testa al MassimoFattore che volle in Lei del Creator Suo Spirito più vastaorma stampar.”

E ci auguriamo che questa gioia non sia congelata inasettica rutinaria burocrazia medico-curiale.

GITA CON IL GRUPPO FRATRESDI ANGHIARI.di Cesare Ganganelli

Sabato 2 giugno 2001, festa nazionale, si è svoltauna bellissima gita a cura del gruppo donatori di san-gue Fratres di Anghiari. Il viaggio aveva come metaTarquinia, Tuscania ed il lago di Bolsena. La giornata ècominciata alle ore 6:00, quando dal campo della Fierasiamo partiti a bordo di un nuovo fiammante autobus adue piani della ditta Baschetti. Era presente anche il no-stro don Juan Carlos, con il pulmino della parrocchia,per trasportare altre persone, oltre alle settantanove pre-viste.

Arrivati a Tarquinia, nostra prima tappa, siamo an-dati a visitare le famosissime necropoli che testimonia-no la floridezza goduta dalla città, quando era uno deipiù potenti centri etrusche.

Risaliti poi nel pulmann, ci siamo portati sul vicinolungomare e più precisamente a Tarquinia Lido, doveabbiamo tranquillamente pranzato e preso un gustosogelato.

Arrivati a Tuscania siamo andati a visitare la chiesadi S. Pietro, famosa per la bellissima cripta e perchécostruita interamente in tufo.

Scattata poi qualche foto ricordo, siamo ripartiti abordo del nostro autobus verso l’ultimo luogo in pro-gramma: il lago di Bolsena. Lì ci siamo imbarcati in unpiccolo battello il quale ci ha fatto fare un giro completodi circa un’ora di tempo. Durante questa escursione laguida ci spiegava la storia di questo famoso lago e ci davapreziose informazioni sulle isole lì presenti: la Bisentinae la Martana.

Preso poi un secondo gelato siamo ripartiti per An-ghiari dove siamo arrivati alle ore 23:00 circa scoprendo,con stupore, che aveva anche piovuto.

Ringrazio non solo a nome mio, ma anche a nome dialtre persone, il gruppo Fratres per le numerose e bellis-sime gite che organizza.

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Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

La giornata di missionarietà ad Anghiari

Domenica 10 giugno 2001 si è svolta nella nostra parrocchia di Anghiari la giornata di missionarietà e dipromozione delle adozioni a distanza.

Abbiamo vissuto dei momenti veramente intensi di fede e di carità cristiana; abbiamo ascoltato ed ammirato fratellie sorelle che ci hanno illustrato le loro esperienze missionarie in terre lontane in Africa e in India; ci siamo emozionatiper la grazia e la naturalezza della danza di preghiera di alcune giovani sorelle agostiniane indiane e mozambicane;abbiamo assistito commossi alla celebrazione della Santa Messa.

Dio infine ci ha voluto premiare con un cospicuo numero di nuove adozioni a distanza. Una quindicina di bambinidel terzo mondo hanno trovato un sicuro sostegno nel loro sviluppo fisico e spirituale.

Grazie quindi ai nuovi adottanti.Un ringraziamento particolare da parte mia a tutti coloro che si sono adoperati per il buon esito di questa giornata,

che Dio renda loro merito. A tutti un invito a convertirsi alla missione perseverando nella carità ed a seguire l’invitoche Gesù fece a Pietro pescatore come racconta l’evangelista Luca (5, 1-4): “Prendi il largo.”

Pace e bene.

Sogno infantiledi Vera Cuccini

Un aquilone è salito lassùtra l’azzurro del cieloha strappato il filodalla mano d’un bimboche ora tende aperta,disperatamente verso l’altomentre due calde lacrimescendono dai suoi occhiaperti nello spazio infinito…È un sogno infantileportato via dal vento,lo sfolgorio dei coloriappariscenti tra i bianchicirri, ora un nastro doratoche sale veloce più su;ora lentamente discendeper restare immobilesu un filo d’argento.A un tratto la brezza marinal’avvolge in un tiepido abbraccioe lo porta lontano lontanotra sogni, chimere e illusionidove tutto svanisce e si perdeper non tornare mai più…

Ecco,avverbio ricorrentenei misteri della nostra fede

Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiameràEmmanuele, dice Isaia 700 anni prima di Cristo.

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiameraiGesù, dice l’Angelo Gabriele a Maria.

Ecco-mi sono la serva del Signore, avvenga di me quello chehai detto, risponde Maria.

Ecco la stella che avevano visto nel suo sorgere li precedevafinché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovavail bambino, racconta Matteo.

Ecco io vi mando come pecore in mezzo ai lupi, dice Gesù.Ecco colui che mi tradisce è vicino, dice Gesù.Ecco l’uomo, dice Pilato consegnando Gesù ai carnefici.Ecco il tuo figlio, Donna, dice Gesù alla Madre ed ecco la tua

madre, dice al discepolo che amava. Poi muore sullacroce.

Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo, diceoggi il Sacerdote all’Altare.

Ognuno di noi risponde nel suo cuore: lo so, Signore, chenon sono degno che Tu venga dentro di me, ma se Tu diraiuna sola parola io sarò salvato.

Quale parola, Gesù?Dirai: vieni, vieni con me, seguimi nella passione e nella

morte, per poi con me risorgere alla vita eterna.Cmr

Non bastano epigrammidi Turiddo Guerri

Non bastano epigrammi, aforismie massime per fare uno scrittore, mane sono un piacevole accessorio, sem-pre che lo scrittore sia tale.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

25 ANNI DI ATTIVITÀ

“18 marzo 1976”: è questa la data ufficiale di nascita delGruppo Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari, costitu-ito su iniziativa dell’allora Magistrato della locale Confra-ternita di Misericordia, il cui Governatore, FedeleBoncompagni, promosse nei mesi precedenti una intensaopera di sensibilizzazione, facendo recapitare ad ogni an-ghiarese un lettera personale esplicativa delle finalità e dellastruttura organizzativa di questa nuova associazione, all’in-segna del motto “UNA STILLA DEL MIO SANGUE PERUN PALPITO DEL TUO CUORE “.

Non molti, per la verità, furono quelli che risposeroprontamente a tale importante invito: diciannove furono iprimi donatori e sette i soci collaboratori (le novità, si sa, purbelle e significative che siano, ci mettono del tempo peressere comprese ed apprezzate !!!): primo presidente delgruppo, la sig.ra Calli Mara, che mantenne l’incarico sino algiugno dell’anno successivo. Ad essa subentrò il sig. PozzoliAgostino che, coadiuvato dal vicepresidente Vellati Veniero,diresse l’associazione con impegno e dinamismo per ben ottoanni, facendole compiere un bel passo in avanti in termini didonatori attivi (139), soci sostenitori (149) e di mediaannuale delle donazioni di sangue (124).

Nel dicembre 1985 venne eletto dall’assemblea dei sociun nuovo Consiglio Direttivo che nei giorni successiviindividuò nella persona di Massimo Redenti il nuovo presi-dente: questi rimarrà alla guida dell’associazione per bendodici anni, insieme alla sua vice sig.ra Gamberonci Paola.E’ questo il periodo durante il quale il Gruppo riuscì aconseguire la piena maturità, grazie all’intelligente e instan-cabile lavoro non solo del suo presidente ma anche di unattivo e consolidato Consiglio Direttivo, nonostante l’imper-versare di grosse problematiche nazionali che in quegli anniiniziarono a coinvolgere, più o meno direttamente, il mondodella trasfusione ( aids, primi casi di sangue infetto). Idonatori raggiunsero (anno 1995) la ragguardevole cifra di320, con 370 donazioni annuali, mentre i soci sostenitorisalirono a 254. Il Gruppo si fece promotore di tante altreiniziative che finalizzate sempre alla promozione nel paesedella donazione del sangue, coinvolsero il mondo dellascuola (concorsi riservati a tutti gli studenti del paese,

pubblicazione del volume “Annali della terra di Anghiari”di Lorenzo Taglieschi, celebre opera dello storico anghia-rese trascritta nel 1991 da due classi della Scuola Media),quello dello sport (sponsorizzazioni di numerose società) equello turistico ricreativo (gite sociali ).

L’attuale presidente, Pietro Ganganelli, assume laguida del gruppo nel gennaio 1998, coadiuvato da un Con-siglio Direttivo formato dai signori Draghi Massimo(vicepresidente), Madiai Franca (capogruppo), CancellieriVadero (segretario), Redenti Massimo (economo), BoldriniSimona, Cristini dott. Franco, Leonardi Roberto, ValbonettiGiampiero Gamberonci Paola, Zanchi Maris, Vichi Ales-sandro, Pacchini Monia (consiglieri) e Vellati Veniero (re-sponsabile dei rapporti con il Centro Trasfusionale). Conimpegno e continuità vengono confermate le linee guida giàseguite dai predecessori, puntando tutto sul consolidamentoulteriore del gruppo, attraverso una sistematica azione disensibilizzazione della gente verso i valori morali e civilidella donazione del sangue. Si riallacciano i legami con ilmondo della scuola (terza edizione del Concorso per tutti glistudenti del paese, dalla materna alle superiori), si riprendead organizzare, con crescente successo, viaggi turistici nellepiù svariate località della penisola (Venezia, Rapallo, acqua-rio di Genova, isola d’Elba, Tarquinia-Tuscania- lago diBolsena), viene proposta per la prima volta la “Festa Estivadel donatore” che, giunta alla terza edizione, costituisceormai, insieme all’annuale “Giornata del donatore”, unappuntamento importante e tanto atteso non solo dagliiscritti ma anche da tutti gli abitanti di Anghiari. Nelfebbraio ultimo scorso, dopo anni di assenza, è stato ripropostoil “Veglione Mascherato del donatore”, nella storica dimoradi Baldaccio, il Castello di Sorci.

È sicuramente grazie anche a tutto ciò che, alla finedell’anno duemila, il gruppo consegue il record storico dellequattrocentocinquantasette (457) donazioni, con 390 dona-tori e 269 soci sostenitori, conquistando, si fa per dire, ilsecondo posto tra i diciotto gruppi “Fratres” della provincia.

Sabato 07 e domenica 08 luglio ultimi scorsi, infine,vengono festeggiati i 25 anni della fondazione, con l’impe-gno preciso di migliorare ancora tale record, conseguendo afine anno l’importante traguardo delle CINQUECENTOdonazioni di sangue.

VENTICINQUESIMO: Convegno su "Donazioni e volontariato".Ospiti e relatori presso la sala della Misericordia.

VENTICINQUESIMO: un momento della celebrazione Eucaristicain piazza Baldaccio.

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UN VENTICINQUESIMO... INDIMENTICABILE

P R E M I A Z I O N IInserita a pieno titolo nel calendario dei festeggiamenti della fondazione del Gruppo Donatori di Sangue, la

cerimonia di premiazione dei nostri associati particolarmente attivi è stata il momento forse più significativo comeatto di doverosa riconoscenza e stima nei loro confronti, nella speranza che tale esempio susciti nei cuori di tantealtre persone il desiderio di donare volontariamente una piccola parte del proprio sangue, a favore dei nostriammalati.

Hanno ricevuto una medaglia, appositamente ideata e preparata per l’occasione dal maestro orafo BoncompagniClaudio, insegnante presso l’Istituto d’Arte di Sansepolcro ed Anghiari:

VIAGGIO TURISTICO: DUE GIORNI SULL A G O M A G G I O R E

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SABATO 18 e DOMENICA 19 AGOSTO ‘01

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI presso la sig.ra Vesta Vellati, ufficio turistico (tel. 0575-749279).Prenotati subito, se vuoi essere sicuro di esserci !!!

Sconti particolari per i nostri associati !!!

MEDAGLIA DI BRONZO

1. Festini Assunta;2. Jacopucci Achille;3. Macchiavelli Stefano;4. Madiai Ugo;5. Martini Alessandro;6. Migliorini Sonia;

7. Senesi Maurizio;8. Talozzi Katia;9. Zanchi Tosca;10. Cesari Ivano.

MEDAGLIA D’ARGENTO

1. Brondoli Enzo;

2. Carboni Vasco;3. Donnini Rosalba;4. Pernici Ermindo.

MEDAGLIA D’ORO

1. CARRIA Eliana;2. POZZOLI Agostino.

“Fai vincere la vita, dona sangue eplasma”. All'insegna di questo slogansi sono celebrate le “nozze d’argento”del Gruppo “Fratres”, con una duegiorni ricca di significativi appunta-menti che, annunciati da tempo, hannovisto la partecipazione di tanta gente

Da segnalare, in particolarmodo, il CONVEGNO del sabato sultema “Donazioni e Volontariato trapassato, presente e futuro”. Numerosigli ospiti presenti: Maddalena Senesi,Sindaco di Anghiari, Roberto Rossi,Presidente della Comunità Montana

Valtiberina Toscana, FrancescoScarano del Consiglio Regionale, Al-berto Veracini presidente del ConsiglioProvinciale dei Gruppi “Fratres” e gliex presidenti dell’associazione sig.raMara Calli, Pozzoli Agostino, Massi-mo Redenti, attuale Governatore dellaConfraternita di Misericordia. Due irelatori: il dott. Nilo Venturini del re-parto di chirurgia dell’ospedale di zonae la dott.ssa Paola Vannini . Nei lorointerventi, hanno affrontato leproblematiche connesse alla donazionenon solo del sangue ma anche degliorgani, alla luce delle recenti disposi-zioni ministeriali in materia. È stataribadita, a più riprese, la necessità diuna maggiore e corretta informazionedella gente su questi temi, a tutti ilivelli, e di un deciso incremento delnumero dei donatori periodici, consi-derata l’attuale “emergenza sangue”che affligge non solo la realtà nazionalema anche quella regionale.

Raccontare in poche righe tut-te le iniziative di questa festa, descri-verne le emozioni vissute e farne unbilancio dei risultati conseguiti è im-

presa così ardua da indurmi, a questopunto, ad affidare alle immagini ripro-dotte in queste due pagine tale compito,con la convinzione che questifesteggiamenti abbiano centrato l’obiet-tivo previsto, quello cioè di aver contri-buito a “ far vincere la vita” , inducen-do la nostra gente a riflettere sull’importante argomento della donazionedel sangue.

Un doveroso ringraziamentoall’Amministrazione Comunale cheinsieme alla Comunità Montana ha pa-trocinato la manifestazione ed ai grup-pi Compagnia dei Propheti, corpo diballo palestra Dynamis, Filarmonica P.Mascagni, Gruppo ciclistico e societàdi pallavolo “Fratres” per la loro pre-senza. Un caloroso “GRAZIE”, infine,ai miei più stretti collaboratori: Franca,Franco, Veniero, Simona, Alessandro,Massimo, Agostino, Cesare, Giulio, Fe-derico, Carlo….. A tutti l’arrivedercialle prossime iniziative !!!!

IL PRESIDENTEVENTICINQUESIMO: Spettacolo musica-le in Piazza Baldaccio con l'esibizione delCorpo di ballo della Palestra Dynamis.

Un ringraziamento particolare ai due donatori premiati con medaglia d’oro, per aver raggiunto rispettivamente lecinquantasette (sig.ra Eliana) e le cinquantatré (sig. Agostino) donazioni; che il Signore ve ne renda merito!!!

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I vecchi anghiaresidi Armando Zanchi - Arezzo 29 agosto 1981

Nel numero scorso abbiamo ricordato tanti nostri anzia-ni. L'occasione erano i festeggiamenti per due nostre con-cittadine che hanno raggiunto la bella età di cento anni.In questo numero continuiamo l'elenco degli "inseguito-ri", e precisamente i nati dal 1907 al 1910. A tutti i no-stri auguri e un ricordo per i "vecchi" di una volta ram-mentatici da Armando Zanchi con la sua poesia.

Nell’altro locoun vecchio motoristache ogni annola macchina in rivista

Io vi parlodel vecchio Pecorinomacchina in motofacendo lo spuntino

E Tognarinocon spaghi e bulleteteste rapateorecchie fatte a fette

Gran Settebiliil Re della fornacecon il Balillasfornavano brace

E Barulloneferrando le sue micceper farle stare fermenon andava per le spicce

Ed il Gigidetto il Ciglionelì in Tralemurafa parte del Leone

Vi era il Canicchitra trombe e trombonie clarinettilà sparsi nei cantoni

C’era il Pirroil grande calderaiobrocche e paioliteneva nel solaio

Il grande Masocon il suo pappagallodemonio canelui canta e io ballo

E il Sor Fagiologrande cabarettistabaccalà ed acciughemetteva bene in vista

Il nostro Doii libri rilegavama con la Bandacon l’anima andava

Parla il Barogioma dove vado io a sbatterequante son belleper lui le grosse chiacchiere

Pure il Marannal’uomo dal bel cantocarne di macellogridava come incanto

E il Pulendacon sacca a tracollale belle verdurein due minuti sfolla:

Il Millenovecentogiusto è natopatire tantoeppure sì è beato

Tanti dei vecchiche sparsi tra i rionipochi cattivie gli altri molto buoni

E di Gastigopur vecchio ma attivoa novant’annispezzava il sasso vivo

Lassù al Castello Anticoil Signorinoche di orazionià pieno uno stanzino

Anno 1907: Adelaide Goretti, abita in via di Palazzolo, nataad Anghiari il 20 marzo; Pasquarosa Dosa, nata aCivitella Roveto il 3 aprile; Paolo Maggini, murato-re di mestiere e scultore per hobby, abita al Ponte allaPiera, nato ad Anghiari il 30 giugno; Rosa Luconi,nata ad Anghiari il 30 luglio, abita dopo la Porta diSan Martino.

Anno 1908: Fiorinda Madiai, abita per il Borgo della Cro-ce, nata ad Anghiari il 15 gennaio; Novina Locci,abita alla Motina, nata a Pieve Santo Stefano il 3 feb-braio; Luigina Foni, abita alla Motina, nata ad An-ghiari il 4 marzo; Zeffira Comanducci, abita a Valledi Toppole, nata ad Anghiari il 6 marzo; DomizianoGiabbanelli, abita in via del Teatro, nato ad Anghia-ri il 27 marzo; Quarta Scogli, abita alla Fornace diTavernelle, nata ad Anghiari il 6 giugno; RosaPanichi , abita a Tavernelle, nata ad Anghiari il 16agosto; Olga Fanciullini, nata ad Anghiari il 17 ago-sto; Anselmo Marconi, abita al Ponte alla Piera, natoad Anghiari il 7 novembre; Candida Cherici, abita aTavernelle, nata a Subbiano il 12 novembre; ValentinoRossi, lo ricordo come impagliatore di sedie, abitapoco prima dei Cordoni, nato ad Anghiari il 2 dicem-bre; Angiola Piccini , abita per il Fosso, nata a Sanse-polcro il 10 dicembre.

Anno 1909: Laura Nevini, abita per la via della Ripa, nata aBibbiena il 25 febbraio; Rina Del Tasso, abita per lavia della Giardinella, nata ad Anghiari 14 aprile;Enrica Mondani, la moglie di Porthos Camaiti, abi-ta per il Borgo della Croce, nata ad Anghiari il 2 mag-gio; Anna Mezzo, nata a Valmontone il 13 maggio;Rosa Mercati, abita a San Leo, nata a Sansepolcro il1° settembre; Pia Goretti, abita alla Motina, nata adAnghiari il 4 settembre; Nello Tizzi, abita alBagnolino di Tavernelle, nato a Sansepolcro il 6 otto-bre; Giocondo Mariani, abita a Tavernelle, nato adAnghiari il 23 ottobre; Ginetta Meoni, abita nellapiazzetta della Croce, nata ad Anghiari il 10 novem-bre.

Anno 1910: Bianca Origeni , una delle figlie della Checcache gestiva la macelleria, nata ad Anghiari il 10 gen-naio; Rosa Ghignoni, abita Tralemura, nata ad An-ghiari il 10 marzo; Dolinda Bagattini , abita vicinoal Campo Sportivo, nata ad Anghiari il 18 marzo;Angiola Crociani , abita all'Infrantoio, nata ad An-ghiari il 22 marzo; Leonardo Luzzi, "panieraio", abitaa Viaio, nato ad Anghiari il 5 maggio; AnnunziataPolcri, abita a San Leo, nata a Citerna l'11 maggio;Faustina Tizzi, abita per il Borgo della Croce, nata aPieve Santo Stefano il 31 luglio; Nada Ricceri, lamoglie di Pistrella, abita per la via della Libbia, nataad Anghiari il 1° ottobre; Ena Mangoni, moglie diTalete Bartolomei, nata a Sansepolcro il 21 ottobre;Avanti Ghino Ceppodomo, studioso e ricercatoreancora attivo, abita per la via della Libbia, nato adAnghiari il 31 ottobre; Emilia Gaggiottini, abita allaFonte, nata a Nizza l'8 dicembre; FrancescaComanducci , abita a Santo Stefano, nata aSansepolcro il 20 dicembre.

Gli anghiaresi vecchi

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La vignetta: Quando si dice la scalogna!

Con scansione mensile i catechisti hanno partecipatoa incontri di formazione sotto la guida di suor Germanae suor Claudia. L’impegno di ritrovarsi alle nove, dopouna giornata di lavoro, è stato all’inizio abbastanzagravoso, ma la gratificazione e l’arricchimento interioreche ne sono derivati ha cancellato via via la stanchezza.Alla “lezione” iniziale, basata sull’ascolto della parola diDio, è seguita l’applicazione personale nella vita di ognigiorno e la condivisione del proprio vissuto nella lezionesuccessiva.

La prima tappa del percorso ci ha portato a rifletteresull’identità del cristiano: colui che dipende totalmenteda Dio, perché da Lui creato gratuitamente ed amatoincessantemente. Come un raggio di sole non potrebbeesistere staccato dal suo astro, così ciascuno di noicesserebbe di vivere lontano da Dio.

È consolante sapere che Egli conosce a fondo la nostravita (salmo 139) e ama i nostri limiti e le nostre debolezze,ma ci aiuta ad uscirne, chiamandoci a dialogare con Lui.Sta a noi aderire liberamente alla sua proposta d’amore:è da questa che dipende la nostra piena realizzazione,anche sul piano umano. Dio si fa incontro a noi ed èpresente in ogni momento della nostra giornata, purbanale e faticoso; siamo noi che, incapaci di ascoltarlo.Pretendiamo di pilotare ogni avvenimento e, dimentichidella preghiera, non ci accorgiamo che solo Lui puòliberarci da situazioni opprimenti.

Forse Dio ci sembra inaccessibile e lontano, ma Egliè “largo di bontà” ed essendo Amore immenso, amaciascuno di noi nonostante le nostre infedeltà e si fa a noiprossimo.

Per proseguire nel nostro cammino di crescita nellafede è necessaria la volontà di voler cambiare, divenire

più attenti a impegnarci ad andare avanti, nonostante leinevitabili cadute; per questo dobbiamo uscire da noistessi, guardare in faccia il nostro peccato e affidarci allamisericordia di Dio che salva.

Ogni albero si riconosce dai frutti; chiediamoci piùspesso: quali frutti produce il mio? Accetto le necessarie“potature” che lo rinvigoriscono? Porto il nome di cri-stiano nel suo vero significato?

“Essere cristiano significa essere un imitatore diCristo” (Fénelon).

Solo la parola di Dio ci dice chi è il cristiano e comedeve vivere: è una persona che si fida del Maestro e losegue, nonostante le distrazioni e gli impedimenti delmondo.

Il cieco Bartimeo “gettato via il mantello balzò inpiedi” (Mc. 10, 50)

I nostri problemi sono sempre frutto del nostro pecca-to, della nostra fragilità; spesso l’impulsività di Pietro ciporta ad essere generosi e disponibili, ma nel momentodella prova e della testimonianza ci manca il coraggiooppure portiamo la nostra croce con costrizione, come ilcireneo.

Il vero cristiano, discepolo di Gesù, vive nella gioia,che non è ostentata allegria, ma pace interiore. Ciascunodi noi, “pietra viva”, deve ricercare il volere di Dio percostruire un Tempio spirituale, con l’aiuto della sapienzache “guiderà con saggezza” le nostre azioni. (Sap. 9, 11)

Percepiremo così la nostra missione: comprendere ilnostro limite, affidarci alla infinita misericordia di Dio,imparare ad amare e perdonare e vivere nella vera gioia,nel confronto continuo con la parola di Dio.

Marida

Momenti di crescita spirituale

Corso per catechisti

Notizie da Vicchio!?Proprio così. L'amico Nevio Santini da Vicchio ha an-nunciato l'invio di documenti relativi al nostro concitta-

dino don Vittorio Del Co-rona che a Borgo San Lo-renzo (che è vicino aVicchio) fu pievano e for-se vi morì. È un personag-gio importante della nostrastoria. Era amantissimodel paese di Anghiari dicui era profondo conosci-tore di storia e costumi

Il ritratto di don Vittorio DelCorona conservato nella sagre-stia della Propositura.

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Dalle nostre ParrocchieDa Monterchi

La prima domenica di agosto, che quest’anno cadeil 5, celebreremo nella frazione di Fonaco la festa dellaMadonna della Neve in occasione della inaugurazionedei lavori di restauro della medesima chiesa e della casaannessa. I restauri si sono resi necessari dopo il terremotodel 1984 e soprattutto dopo l’ultimo del 1997.

Il 10 agosto in località Ricciano di San Lorenzo, lafrazione più panoramica del comune di Monterchi chedomina tutta la parte umbra della valle. Alle ore 21,30,ci sarà il concerto della Società Filarmonica diSansepolcro organizzato dal Comune di Monterchi edaltri enti nell’ambito degli “Appuntamenti musicali” chesi svolgono a Monterchi nei mesi di giugno e di agosto.Quest’anno, dopo i recenti restauri, faremo una partico-lare celebrazione la domenica successiva, il 12 agosto enel pomeriggio, presumibilmente alle ore 18, verrà cele-brata la S. Messa di inaugurazione . Poi dopo la celebra-zione liturgica seguirà una “merenda” per coloro cheparteciperanno: la gente del luogo, gli invitati, coloro chehanno lavorato per la esecuzione dei lavori. Si pensanell’occasione di raccogliere delle offerte che ci permet-tano di riaprire al culto questa chiesa che fu ricostruita dadon Muscinelli subito dopo la guerra, nel 1946. Sareifavorevole ad affidare questa chiesa alla Confraternitadi Misericordia che la utilizzi come proprio Oratorio.Negli ultimi tempi la chiesa è stata un po’ trascurata. Oraquesti edifici sono resi usufruibili e ci auguriamo chepossano essere utili alla popolazione del posto e a tutta lacomunità. Sempre il 12 agosto probabilmente ci saràl’inaugurazione dei lavori anche alla chiesa dei SantiSisto e Apollinare a Petretole almeno come festa este-riore mentre la celebrazione liturgica la potremo fare nelmese di settembre. Questa chiesa, similmente come perl’altra di Ricciano, vorremmo affidarla al Gruppo dei

Da San Leo

Il 2 agosto qui a San Leo ricordiamo Roberto Procellimorto nella strage di Bologna del 1980. Quel giornorinnova per noi un dolore che non si è mai sopito.

Il 15 di agosto festeggeremo l’Assunzione dellaMadonna in cielo e… anche la pastorale andrà un po’ inferie per ritrovarci in settembre dopo una breve vacanzasul lago Maggiore che stiamo organizzando con i par-rocchiani anche se ancora non c’è la certezza assoluta.

Verso il 20 di settembre al Santuario della Verna cisarà un convegno presieduto dal Vescovo per preparareil programma pastorale dell’anno 2001/2002 e natural-mente anche la nostra parrocchia prenderà spunto da ciòche verrà deciso in tale occasione.

Prossimamente verranno celebrati dei matrimoni esono in… arrivo dei bambini. Questa è una bella speran-za per il futuro di San Leo perché se fosse continuatol’andamento degli anni passati avremmo corso il rischiodi vedere un calo eccessivo della popolazione di San Leo.

Dal Cenacolo di Montauto

Donatori di Sangue diMonterchi. Nellachiesina di Pianezze il19 agosto verrà celebra-ta la festa della Madon-na Assunta.

Il 9 settembre la festadella Madonna Bella aPocaia verrà precedutada un triduo di prepara-zione.

Infine fra le manife-stazioni civili possiamosegnalare la sagra dellapolenta che ricade neigiorni 22 e 23 settembree che fa confluire moltivisitatori.

Il 2 agosto si rinnova ilPerdono della Porziuncolae da qualche anno ormai ab-biamo ripreso un pellegri-naggio a piedi dai Cappucci-ni, oggi Cenacolo di Mon-tauto, alla maestà di SanFrancesco sotto il castello diMontauto.

La tradizione vuole cheproprio lì san Francesco siincontrasse con l’amico con-te Alberto che gli donò unnuovo saio ottenendo in cam-bio quello logoro. Per rin-graziamento di questo donoin quel punto sgorgò dell’acqua. Tutte le donne e tutti gliuomini del circondario andavano a lavarsi con quest’ac-qua che risultò particolarmente benefica per problemilegati alla vista.

Lì nella maestà di san Francesco verrà fatta unapreghiera per ottenere e lucrare il Perdono dellaPorziuncola. Torneremo quindi al Cenacolo per celebra-re la Santa Messa alle ore 10.

Lucrare il Perdono significa avere la remissione dellacolpa e della pena e questa che ci viene offerta è un’oc-casione da non perdere.

Madonna con Bambino. Affresco pres-so il Cenacolo di Montauto

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Da Micciano

Il 15 di agosto è la festa patronale della Vergine SS.Assunta che è patrona di Micciano mentre compatronisono San Pietro Apostolo e San Girolamo Dottore biblico(era segretario di Papa Damaso).

La sera del 14 verranno ricordati i nostri morti conuna concelebrazione in suffragio ed una piccola proces-sione fino al cimitero portando l’immagine della Madon-na del Carmine. Nel giorno della festa le Sante Messe alleore 8 e alle ore 11 (Messa solenne). Nel pomeriggio, dopoil Rosario, dai parrocchiani verranno preparati degliintrattenimenti per tutti coloro che vorranno passare unagiornata assieme a noi. La giornata l’abbiamo chiamata“Ferragosto in… famiglia”.

Speriamo di avere la chiesa aperta ma i lavori, comespesso accade, si protraggono più del previsto anche

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perché è stato aggiunto il rifacimento dell’impiantoelettrico e la predisposizione dell’impianto di riscalda-mento.

A fine agosto viene organizzato dalla parrocchia diMicciano il pellegrinaggio a Lourdes. Si parte Lunedì27 agosto per tornare sabato 1° settembre. La primasosta sarà al Santuario di Gesù Bambino, ad Arenzano,oltre Genova. Lì celebreremo la Messa, pranzo e quindiproseguiamo per pernottare a Brignoles, 100 chilometrioltre Nizza. Il martedì arriviamo in serata a Lourdes. Quici fermeremo il mercoledì e il giovedì ed il venerdì mattinaprenderemo la via del ritorno per giungere ad Anghiari ilsabato sera.

In settembre avremo la Prima Comunione che nonabbiamo potuto fare di maggio come è consuetudine acausa dei lavori di restauro della chiesa. La data precisaverrà decisa assieme alle famiglie.

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2 Anghiari di Mario Del Pia

L’amico Leone mi ha fatto pervenire un interessantissimo articolo di GiovanniCecconi sul fatto che oltre il nostro ormai ben conosciuto Anghiari toscano, neesiste un altro nella vicina Umbria, nella valle dell’Antirata, poco dopo Città diCastello. L’articolo è stato pubblicato su “L’Altrapagina” nel maggio 2001 eprende in esame sia l’etimologia del nome Anghiari sia la causa di questi dueomonimi.

Rileggendo l’articolo mi sono ricordato che assieme a Maurizio Camaiti anchenoi s’era notato questa singolarità e un bel giorno (oltre 25 anni fa) andammo allariscoperta del novello Anghiari, ma la cosa finì lì e non ricordo nemmeno leconclusioni che facemmo.

Cecconi invece fa un approfondito esame della questione e riporta varidocumenti fra cui quello del 1182 allorché Bentivoglio d’Anghiari offre e donal’anima sua tutti i suoi averi mobili e immobili, diritti e azioni e la sua personaalla Chiesa di San Florido.

Se fosse stato Bentivoglio dell’Anghiari toscano, dice Cecconi, l’offerta sareb-be stata fatta al vescovo di Arezzo.

L’Ascani, che prende in esame il problema, lo risolve affermando che Bentivolgiopoteva essere di Santo Stefano-Anghiari, territorio che in effetti era nel patronatodi Città di Castello.

Ma, prosegue Cecconi, altre stranezze si riscontrano. Un torrente che scorrepoco lontano dall’Anghiari Umbro si chiama Soara (in antichi documenti il nomeè chiaramente Sovara) ed allora voglio fare una ipotesi legata a quanto sostieneFranceschini nella sua opera sulla Pieve di Sovara dove prende in esame il nomeSovara e il fatto che in questa valle si fosse selezionata una particolare razza disuino detto ancora oggi Cappuccio d’Anghiari. Razza famosa per la sua ottimae sapida carne da salumeria ed oggi andata perduta. Ecco l’ipotesi: Durante ilperiodo di occupazione della zona di Città di Castello da parte dei Longobardi(VIII secolo) una colonia di arimanni anghiaresi si acquartierarono in questiparaggi collinari a loro particolarmente confacenti. Per nostalgia hanno cosìricreato, in loco, una tradizione toponomastica e di costumanze traslocandovi ilnome di Anghiari e la razza suina “Cappuccio” della Val Sovara.

Legare in un connubio etimologico -Anghiari, suino Cappuccio, Sovara- puòapparire troppo facile e scontato, ma il mio è solo un sospetto che espongo ancheper essere smentito con argomentazioni più solide e credibili.

La Redazione rimane in attesa che qualcuno si faccia avanti con ipotesi oproposte.

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Un messaggio da Torre Pedrera

Un saluto a Carla Leonardi che ci ha fatto pervenire il suo messaggio ela sua offerta dichiarandosi anghiarese D.O.C.G.Un nostro particolare ringraziamento a Gloria e Benita Boriosi e a Da-niele Finzi. A destra le ultime offerte per il giornale.

Il nostro conto corrente postale è 11802527

Baldi Donatino, CasolariBernardini Maria, Ponte alla PieraBoriosi Gloria e BenitaCherici FrancescoColeschi Maura, Ponte alla PieraFamiglia Paci Ricceri, PescaraFinzi DanieleOfferta anonimaGennaioli Maria, ColleGiornelli AdrianaGraziotti AngeloLeonardi Carla, Torre PedreraMari DinoPiomboni Ernesto, TavernelleProcida Antero, IndicatoreSantini Nevio, Vicchio

L’Amico Giampietro mi segnala che su “La Nazione” del13 maggio un articolo annuncia il “ritorno” del saio disan Francesco al suo luogo di origine: il Santuario dellaVerna. Giampietro chiede se Anghiari può rivendicaretale reliquia.Direi di no e, per quanto io ne so, la storia è un po’ diversada come la descrive l’articolista. Eccola:Nell’anno 1224 san Francesco stava facendo ritornoverso Assisi, dopo aver ricevuto le stimmate. Fu inquell’occasione che la tradizione vuole passasse dallacollina di Anghiari e si fermasse nel punto dove, grossomodo, oggi è collocata la chiesa della Croce. Prima peròegli era stato ospite dell’amico Alberto da Montauto ilquale insistette per fargli un abito nuovo affinché gliconcedesse il vecchio da tenere come ricordo. San Fran-cesco accettò tale dono e lasciò il suo saio logoro econsumato che il conte tenne sempre in gran venerazionenella cappella del Castello. Tutto questo fino al 1502(così dice il Taglieschi) quando i fiorentini, aiutati dagliAnghiaresi, per un torto precedentemente subito da partedi Francesco di Niccolò da “Montaguto”, fra le variealtre cose saccheggiate portarono via una campana e, ciòche più dispiacque ai signori di Montauto, “l’habito” diS. Francesco che fu portato nella chiesa di Ognissanti aFirenze. La campana fu ceduta agli anghiaresi che nel1513 la collocarono nella torre civica.Quindi Montauto più che Anghiari potrebbe rivendicare questa preziosa reliquia o in alternativa il convento deiCappuccini, oggi Cenacolo di Montauto. Un affresco del 1567, proprio nel refettorio del Cenacolo, ci mostra il conteAlberto mentre riceve dal santo stesso il saio nel luogo dove ancora oggi esiste una maestà detta Maestà di sanFrancesco. E proprio al dono del saio è legata la tradizione per cui all’avvicinarsi della morte di un discendente delconte Alberto nei giorni precedenti tale evento sarebbero apparse delle fiaccole per avvisarlo (D. Franciscus dumsuum… etiam praebuit habitum Alberto Montis Acuti Comiti posteris qae suis in tribus accensis facibus a Deofuturae necis indicia se impetraturum repromisit). Un’altra scena dell’affresco ci mostra il santo che indica il luogodove avrebbe dovuto essere costruito il convento come poi in effetti fu costruito.Per concludere, non so se ormai le cose sono immutabili ma ritengo che i discendenti del conte Alberto abbiano dirittoa reclamare la reliquia del saio di san Francesco.

L'affresco del Convento di Montauto che raffigura l'incontro diSan Francesco con il conte Alberto mentre riceve in dono il saioproprio nel luogo dove verrà costruita la Cappella ancora oggiesistente.

San Francesco, il conte Alberto e il saiodi emmedipì

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RELAX BANKING:OPERAZIONI BANCARIE IN COMPLETO RELAX

“Capire il computer è tanto arduo quanto analizzare un estratto conto”. Lo scriveva, nel 1995,Nicholas Negroponte, uno dei guru dell’era digitale. A distanza di qualche anno, né gli uni né gli altrisono in realtà più semplici, ma qualcosa è cambiato: grazie ai computer e al Web è diventato più facileottenere un estratto conto. Le banche on-line, infatti, sono ormai una realtà apprezzata.

La Banca di Anghiari e Stia, adeguandosi alle nuove esigenze del mercato, fornisce ad oggi servizidi “banca virtuale” ai propri clienti attraverso il “relax banking”: una banca aperta giorno e notte, senzaorari, che permette al cliente di accedere al proprio conto direttamente da casa, o ovunque abbia a portatadi mano una connessione Internet o un telefono cellulare, tramite la rete GSM o la tecnologia Wap.

I servizi creati nell’ambito di questa nuova iniziativa sono:1. Il servizio COOPERnet famiglia, che si rivolge a quel target di clientela che possiede un

personal computer, che si reca spesso allo sportello per chiedere informazioni sul proprio conto o chenon può recarsi in banca per vari motivi: orario di lavoro coincidente o impegni che la portano a muoversispesso dalla propria residenza. Il servizio propone non solo funzionalità informative, come la richiestadel saldo, dei movimenti, assegni, etc., ma anche funzionalità dispositive: permette di inviare bonifici,di effettuare giroconti, e così via. Inoltre, tramite il CBI (Corporate Banking Interbancario), permettedi ricevere informazioni dei conti non solo aperti presso la Banca di Credito Cooperativo ma anchepresso tutte le altre Banche.

2. Il servizio COOPERnet impresa, che è pensato invece per permettere alle imprese o aiprofessionisti di effettuare le principali operazioni bancarie in diretta, dall’interno dell’azienda o da casa.Le aziende che gestiscono la propria amministrazione su computer possono usufruire del reciproco econtinuo aggiornamento fra la contabilità interna e le operazioni bancarie. Anche questo serviziopermette, tramite il CBI, di ricevere informazioni dei conti aperti presso tutte le altre Banche. L’aziendapuò utilizzarlo sia per finalità informative (richiesta saldo, movimenti, assegni, portafoglio s.b.f., etc.),che dispositive (bonifici/assegni circolari, bonifici esteri, pagamento effetti, giroconti, Ri.Ba., R.I.D.,stipendi, etc.).

3. Per tutti coloro che possiedono un telefonino GSM, o con tecnologia Wap, i due servizi:COOPERgsm e COOPERwap, che consentono, attraverso il display del proprio cellulare, di visualizzareinformazioni sul proprio conto corrente ed effettuare operazioni.

4. Per coloro che desiderano operare di persona sul mercato dei titoli senza doversi recare inBanca, la soluzione è invece CONTRADE WEB: il cliente naviga in Internet ed ha la possibilità diimpartire direttamente sul mercato operazioni di compravendita titoli.

Tutto questo è relax banking, ovvero quando la tecnologia ti semplifica la vita: la possibilità dieffettuare operazioni bancarie in completo relax, in maniera semplice, rapida ed accessibile in assolutasicurezza e riservatezza. In una società frenetica come la nostra, compito della tecnologia è quello diaiutare a risparmiare tempo, semplificando le operazioni di routine, e la Banca di Anghiari e Stia inquesto, ti dà “una mano”.

Per informazioni più dettagliate e per conoscere le più recenti novità, rivolgiti direttamenteal Personale delle Filiali.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Campo Sportivo di TavernelleNuova intestazione

Una semplice e silenziosa cerimonia, quella che si èsvolta domenica 24 giugno 2001 al Campo Sportivo diTavernelle, come hanno testimoniato le parole del Segre-tario del G.S. Tavernelle che a nome del PresidentePiomboni Luciano, ha introdotto l’ufficiale intestazionedel Campo Sportivo a Danilo Natalini.

Nella mattinata la consueta Messa della Festa dellaFamiglia, che il Gruppo Sportivo ha fatto celebrare inmemoria di Danilo, a quasi un anno dalla sua scomparsa( 2 luglio 2000).

Dopo la Celebrazione, insieme a don Juan Carlos, lapopolazione di Tavernelle, fortemente riunita per la du-plice circostanza, si è spostata all’ingresso del CampoSportivo dove è stata scoperta una targa che ufficializzae ricorda questo gesto con le seguenti parole:

CAMPO SPORTIVO

“Danilo Natalini”

in ricordo il Gruppo Sportivo Tavernelle

La benedizione dell’impianto sportivo da parte del par-roco don Juan Carlos, ha chiuso il semplice ma signifi-cativo momento, che rimarrà per sempre dentro il cuo-re della gente di Tavernelle.

Un forte applauso infine come ringraziamento dellapopolazione per il gesto che il Direttivo ha avuto nell’in-tento di far permanere per sempre il ricordo di questapersona che ha voluto, realizzato e instancabilmente ope-rato per il Campo Sportivo, che rappresenta infine unapiccola, ma altrettanto immensa risorsa per la piccolafrazione di Tavernelle.

Anche Tavernelle è sul Web!www.geocities.com/tavernellehome

(Il sito ufficiale di Tavernelle)

Il Sito è ancora in evidente stato di “lavori in corso”ma esistono già alcune pagine, in particolare quella de-dicata alla Festa della Famiglia e altre dedicate al Tor-neo di Tavernelle in notturna. La pagina con i risultatidel Torneo verrà aggiornata ogni giorno con i risultatidelle partite di ogni serata.

Con un po’ di pazienza saranno presto pubblicateimmagini e allargato lo spazio con commenti su luoghi,persone, iniziative e quant’altro di Tavernelle.

La Festa della Famiglia

Tantissimi i ricordi riaccesi nel guardare le fotografierispolverate dalle nostre case in occasione della mostra fo-tografica svoltasi durante la Festa della Famiglia di que-st’anno.

La fantasia della Laura e l’aiuto della Patrizia hannofatto si che tanti ricordi della nostra mente si riaccendesseronel guardare quelle immagini che di fatto hanno segnato lastoria, o almeno una parte, della piccola frazione di Taver-nelle, contrassegnando nelle persone di diverse generazioniuna singolare volontà nell’impegno dello stare insieme.

Nelle immagini le prime edizioni della Festa, senza strut-ture, con pochi tendoni, qualche sedia qua e la, ma già daallora l’entusiasmo e la felicità vincevano sulla stanchezzae la fatica di condividere un qualcosa di bello.

Come sempre la Messa della mattina si è svolta al cam-po sportivo, teatro da sempre della Festa della Famiglia,con il coro parrocchiale di Tavernelle - Anghiari che haanimato la Celebrazione caratterizzandola con canti gioio-si.

Nel pomeriggio i vari giochi hanno fatto da padrone,insieme alla buonissima merenda offerta dalla popolazionedi Tavernelle e la porchetta preparata da Leo. In seratal’estrazione della Lotteria e, mentre le donne che nel pome-riggio si erano prodigate nel preparare le ciacce fritte e altrecose si concedevano il meritato riposo (ricordiamo la Ga-briella, Lorena, Carla, Alessandra, Adria, e tutte le altre -mi scuso già da ora se ho dimenticato qualcuno-), gli ospitiintervenuti si divertivano con la musica del maestroMarziano.

Non da meno è stata la serata vigiliare della Festa, conl’ormai consueto Recital dei ragazzi della Parrocchia. Que-st’anno, in particolare, è stato prodotto un singolare spetta-colo scritto e interpretato direttamente dagli stessi ragazzi,dal simpatico nome di “R.V.S. Radio Val Sovara”. Nellaserata, tra le varie battute sono stati affrontati anche argo-menti difficili per i giovani, quali la droga, ecc.; e infine c’èstato l’intervento spettacolare di Megan Gale, che ha patti-nato per i presenti di fronte alla chiesa, è salita sul palco, epoi è andata via. Complimenti da parte di tutte le personepresenti, molte delle quali di Anghiari e Sansepolcro, ai ra-gazzi (Chiara, Elena, Laura, Martina, Giuliano, Alessan-dro, Manuel, Sara, Elisa), per il loro piacevole spettacolo.

Ringraziamenti, infine, a tutte le persone che si sonoadoperate per la realizzazione della Festa, dagli uomini chehanno montato i tendoni e che hanno portato al campo sediee tavoli, allo staff della cucina, a quello (non numeroso mamolto impegnativo) della gestione della lotteria, a quello deivari giochi; insomma a tutti quelli che in un modo o nell’al-tro, hanno fatto si che anche quest’anno si realizzasse, perla il 16° anno consecutivo, la FESTA DELLA FAMIGLIA.

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Le Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro nel passag-gio della guerra (1944)È questo il titolo di un opuscoletto curato dalla diocesidi Arezzo nel 1994 e che raccoglie le tristi, e a volteterribili, notizie sul passaggio del fronte. Riportiamoper i nostri lettori i brani che in un modo o nell’altrointeressano la comunità di Anghiari.

Rappresaglie conto le persone consacratea Dio

… Ben più dolorosa la storia delle vittime di rappre-saglia, pongo in prima linea D. Giuseppe Tani, nepote diMons. Vicario Generale, intelligente ed attivo Parroco diCasenovole dell’alta valle tiberina. Non per altro prete-sto che di avere ospitato qualche giorno il fratello suo,Avv. Santi, ben noto patriota, venne con lui arrestato.

Crudelmente percossi sul luogo stesso, furono poitrascinati ad Arezzo nei locali della Milizia, e brutalmen-te flagellati. Di qui furono segregati nelle pubblicheCarceri, la domani li visitai. Benché non fosse possibileneppure lontanamente sognare l’atroce misfatto, chiese-ro di confessarsi, il Sacerdote al Canonico che mi accom-pagnava, l’Avvocato a me: Dimitte nobis debita nostrasicut et nos dimittimus debitoribus nostris… Solo lagrazia di Dio poteva in quel momento strappare dallabocca dei nostri cari con grande sincerità queste parole.La sera dopo, alcuni energumeni ebbero modo di invade-re la cella. I due fratelli stavano recitando il santoRosario: Ora pro nobis peccatoribus, nunc et in horamortis nostræ… Amen: risposero gli Angeli. Fu unattimo. Un primo colpo colpiva al cuore il Sacerdote, unsecondo l’Avvocato sul cui cadavere l’ira satanica invi-perì coprendolo di ferite. E furono giovani italiani che sufratelli italiani, colpevoli di avere adempiuto il lorodovere, compirono la esecrata infamia. Così in ambientisaturi di odio, per una intera generazione si educò lanostra gioventù, a tradimento delle famiglie e a disdorodella Patria, che ne subisce oggi le tristi conseguenze!

Altri fatti luttuosi

... Oggi ancora nonostante tutte le precauzioni del-l'Autorità per salvaguardare le vite, giunge tratto trattonotizia di una qualche esplosione micidiale con morti eferiti. Fece orrore quella di Anghiari, dove una bomba, aorologeria, 20 giorni dopo la partenza dei tedeschi,mandava in aria il palazzo Bartolomei con 10 feriti e 15morti. Sia pace a loro e sopratutto alla figlia del proprie-tario Sig.na Elena che tanto vuoto lascia nell'associazio-ne locale della G.F.C.I. di cui era presidente esemplare.

La guerra a Sansepolcro

Nel 1944 la diocesi di Sansepolcro si estendeva anchenella provincia di Forlì.

In pratica il suo territorio era nella quasi totalitàcompreso nell’area della Linea Gotica o a ridosso diquesta; essendo inoltre in prevalenza montuoso e ricoper-to di boschi, non mancavano gruppi di partigiani, enumerosi ex prigionieri, in parte slavi, liberati dopo l’8settembre 1943. Il comando tedesco guardava questazona con interesse strategico e conseguente sospetto.

S.E. Mons. Paolo Ghezzi, Vescovo di Sansepolcro,nato nel 1869, non era più giovane e per giunta non inbuone condizioni di salute. Per di più si era impegnato neilavori del sinodo diocesano (luglio 1941) e nel condurrea termine il restauro del Duomo conclusosi il 29 giugno1943.

Fra le tante vittime della guerra vi sono quattroSacerdoti. Riportiamo il ricordo di don DomenicoMencaroni con le parole dello stesso Vescovo:

A rendere più sanguinoso il dolore del Vescovo, giàestremamente angosciato per le iniquità d’ogni specieperpetrate a danno dei suoi figli, s’aggiunge la barbarafucilazione di quattro degnissimi Sacerdoti.

Il Sacerdote D. Domenico Mencaroni, parroco diVerazzano ed Economo spirituale di Toppole vennefucilato dai Tedeschi a Tortigliano il 17 luglio conl’imputazione di relazione coi Partigiani e di antinazismo,avendolo, nell’ispezione fattagli in casa, trovato in pos-sesso di numeri di giornale “L’Osservatore Romano” conarticoli sfavorevoli alla dottrina nazista. Né valsero aglispietati carnefici le preghiere della vecchia madre che,inginocchiata e piangente dinanzi a loro, implorava laliberazione dell’unico ed innocente suo figlio. Burlandosidel dolore e delle lacrime di una madre, le disseroingannandola: Domattina vi rimetteremo il vostro figlio.E difatti il giorno dopo seguì la fucilazione dello sventu-rato e caro Sacerdote...

Il piccolo cimitero di Toppole. La salma di don Domenico peròdovrebbe trovarsi nel cimitero di Capolona, suo paese natale.

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Il ricordo di una persona cara, reso pubblico, è unrischio. Un rischio di fare retorica, anche involontaria.La retorica, per un estraneo al sentimento che ci ha legatoalla persona scomparsa, è il dilungarsi nel tessere lodimorali, encomi solenni, apologie di circostanza. LorisBabbini non avrebbe certo gradito tutto questo. Luiamava i fatti, il dato storico e non il delirio di gloriapatria. Per questo cercherò di non cadere in quello che luistesso non amava: la vanità dell’elogio, il complimento dicircostanza, il conformismo celebrativo. Ci provo, caroLoris.

Tanti hanno manifestato, anche su questo giornale, lastima e l’affetto che li legava a Loris Babbini. Conl’amico Giovanni Bianchini discutevamo tempo fa sul-l’intestazione dell’archivio di Anghiari, che dovrebbeassolutamente portare il suo nome. Io ero uno studentellouniversitario inquieto, quando nel 1991, in quell’archi-vio, incontrai per la prima volta Loris Babbini. Me lopresentò la Lilly Cerboni, Direttrice della Biblioteca.Rimasi colpito da come lei si rivolse a Loris: un misto dirispetto e devozione, come se avesse avuto davanti uneroe della cultura italiana. La Lilly non si sbagliava. Quelsignore distinto che era lì, a mettere in ordine le carte diAnghiari e la loro storia, ispirava davvero il rispetto e ladevozione che si devono ad un grande uomo di cultura. Fuun incontro di entusiasmi: il suo, saggio e pacato, il mio,agitato e ansioso di scoprire, di saperne di più. Mi fecestudiare un inventario fatto da lui, facendomi capire che,per scoprire qualcosa, bisognava prima di tutto conosce-re bene l’ordine che lui aveva dato alla storia di Anghiari.Il suo inventario è un capolavoro di pazienza e di amore,fatto con una precisione da docente universitario, non daimpiegato in pensione.

La sua ricerca non ha mai conosciuto “pensione”, isuoi occhi neppure. Si sono consumati fino all’ultimosulle calligrafie impossibili di ogni secolo, sfidandole,scoprendone i deliziosi segreti, a più mani saccheggiatida svariate pubblicazioni toscane e nazionali. E lui (dascienziato e non da dilettante avido e geloso), ha regalatoa tutti la storia che aveva scoperto e annodato. A chichiedeva una traccia da seguire, lui indicava stradeasfaltate piene di informazioni. Anche a me e ai miei studisulla Storia del Teatro Anghiarese e Altotiberino. Graziea lui sono arrivato ai diari degli Alberti. Grazie a lui hoscoperto i legami di Anghiari con Sabbioneta, i percorsiteatrali sconosciuti dei comici dell’Arte del XVII secolo.

Grazie alle sue notizie e alle mani del genio di VittorangeloPolverini (e non è un caso che i due si ritrovino qui, inquesto breve ricordo), ho ricostruito il modellino delTeatro del Vicario (oggi Sala del Consiglio Comunale),che aveva per fondale le scene dipinte da GiovanniAlberti. I ricordi non avrebbero fine. Loris Babbini,nell’economia di una comunità come quella di Anghiari,appartiene alla categoria di quelli che hanno dato , molto,molto di più di quello che hanno ricevuto. La sua vocepacata, da vero gentiluomo, mi presentava i problemilegati all’archivio e io mi arrabbiavo. Dicevo che biso-gnava fare qualcosa e ogni tanto mi scatenavo. Qualcosaabbiamo fatto, insieme a Loris. Qualche pezzo di storiaè tornato al suo posto, patrimonio di tutti, anghiaresi enon, toscani e non.

Ora che lui non c’è più, il peso della sua mancanzapuò essere alleggerito da altri graditi ritorni di pezzi distoria anghiarese. Qualche mese prima di morire, lungoil viale dove spesso lo trovavo a passeggiare con lamoglie, ripassammo insieme i piccoli e grandi disastriche avevano privato Anghiari del suo patrimonio di artee di storia. Dal Matteo di Giovanni alle cose più piccole,eppure preziose, come l’Archivio della Filarmonica (rac-colto da Frido Foni), dove si trovavano pezzi rarissimidella storia anghiarese. Loris era amareggiato di nonessere mai riuscito a portarlo al sicuro nell’ArchivioComunale, perché tutti potessero vederlo e studiarlo. Epoi i pezzi mancanti dell’Archivio Taglieschi, scomparsinell’immediato dopoguerra (‘45-‘50), prima di essereinventariati. Le preziose vacchette segnate con le letteredell’alfabeto offrivano uno spaccato di storia secentescadi inestimabile valore. Loris ne salvò solo alcune, che orasono in archivio. Le altre, sparirono nel dopoguerra.Loris ne ritrovò una, conservata presso un privato. Lacopiò e con delicatezza chiese al proprietario di donarlaall’Archivio Comunale. Gli venne risposto di no. Sullealtre, si possono solo fare delle ipotesi.

Il mio appello è legato a quell’incontro con Loris,lungo il viale, a primavera inoltrata: chi ha notizie sifaccia vivo. Chi sa dove si trovano l’Archivio dellaFilarmonica e le vacchette del Taglieschi aiuti Anghia-ri a ritrovare questi pezzi fondamentali del suo passa-to. Loris gliene sarà grato. Anghiari gliene sarà grato.Compreso Andrea Merendelli, che vorrebbe ringraziarecosì l’archivista, lo storico e l’amico Loris, per tutte lecose che gli ha insegnato.

Andrea Merendelli

Un appello in nome di Loris

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In occasione della riconsacrazionedella chiesa di Casale il 13 maggioscorso, sono stati in tanti coloro chehanno voluto approfittare dell’occa-sione che veniva proposta.

Il gruppo di pellegrini ha raggiun-to la chiesa di Casale a piedi percor-rendo il vecchio tracciato della “Viadi Pietramala”. Questa strada deve ilnome al fatto di passare dal castellodi Pietramala e una volta era il colle-gamento più veloce per Arezzo ecomunque il più breve: passava daValealle, Monterosi, Cologna, pog-gio di Sant’Angelo, Montemercole.

Un gruppo di ciclisti ha invece

Dopo la riconsacrazione della chiesaCasale: una giornata importante per la comunità locale

partecipato al pellegrinaggio parten-do sempre da Pieve alla Sovara macon un altro itinerario. Diretti a Ta-vernelle, Barbolana, Montauto, pas-so della Scheggia, Montemercole, daqui sono scesi infine a Casale.

L’inaugurazione ha visto la par-tecipazione di molte persone, moltedi loro non erano mai state a Casalea causa della chiusura e dal fatto chetale chiesa è un po’ al di fuori degliitinerari più frequentati.

I lavori di consolidamento sonostati molto importantiperché hanno ripristina-to l’antica copertura in

travi e pianelle dopo aver eliminatola struttura in cemento armato.

Un ringraziamento a tutti gli abi-tanti della zona che hanno organizza-to la giornata ed in particolare agliabitanti di Libbiano veri "patron"della manifestazione.

A sinistra: Il gruppo dei partecipanti allagiornata di riconsacrazione in posa davantialla restaurata chiesa di Casale; qui sotto:Il gruppo dei ciclisti dopo il loro giro perla Valle della Sovara (foto dms).

"Chi mangia la mia carnee beve il mio sanguedimora in me ed io in lui."

Simone CimaLeonardo NicchiSerena Tofanelli

annuncianola loro Prima S. Comunione

DOMENICA 2 SETTEMBRE 2001

Chiesa di Santo Stefano, ore 11

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Tratto da un ricordo del 1971

Il culto al Beato Bartolomeo Magidi Anghiari

II B. Bartolomeo Magi è nato in Anghiari nel 1460ed è morto ad Empoli nel 1510. Il B. Bartolomeo Magi ècommemorato nel necrologio Francescano nel giorno 25maggio: “ Prope Empolim, in Tuscia, B. BartholomaeiMagi, ab Anglario, Confessoris qui castitate, humilitateet patientia exornatus, vitam prope angelicam duxit.”

Il culto del B. Bartolomeo Magi, oltre che nelle co-munità Francescane, fu costante nei secoli, nella devo-zione della Parrocchia di Anghiari: anzi la Chiesa di S.Croce, con l’annesso Convento, rimane monumento inonore allo stesso Beato. Egli con i suoi santi consigliorganizzò la costruzione della Chiesa, che secondo l’in-tenzione Sua doveva ricordare la missione di S. France-sco stigmatizzato, in Anghiari, nel 1224, quando passovicino al Castello e vi innalzo la Croce.

La Chiesa di S. Croce, in Anghiari, fu consacrata il15 Ottobre 1566: in essa gli Anghiaresi volevano acco-gliere i resti mortali del B. Bartolomeo Magi.

Ma questa grazia fu ottenuta solamente nel 1603, perinteressamento di Francesco Taglieschi, padre dello sto-rico Lorenzo, molto stimato dal Granduca Ferdinando I°

Era il 29 Agosto 1603, quando nella città di Empoli ilM.R. Padre Valerio Martelli, consegnò al Sig. Mauriziodi Girolamo Magi le reliquie della Testa del Beato percollocarle nella Chiesa di S. Croce in Anghiari, allorauffiziata dai Padri Zoccolanti.

Il culto pubblico al B. Bartolomeo Magi fu tributatonella Chiesa di S. Croce per il Decreto del Vescovo diSansepolcro Fra Zanobio de Medici O.P. emanato in data19 Giugno 1635. Questo privilegio fu concesso per larichiesta dell’Amministrazione Comunale di Anghiari diquei tempi, la quale eresse al Beato Bartolomeo un belmonumento. Nella Sala del Consiglio Comunale di An-ghiari ancor oggi domina il busto marmoreo del Beato,come nella Sacrestia della Propositura il quadro fattopitturare dal Proposto Tuti.

Venendo ai tempi più recenti ricordiamo che fu rico-nosciuto il culto pubblico al B. Bartolomeo Magi inqualsiasi Chiesa, Oratorio, o Cappella dal Vescovo diSansepolcro Mons. Annibale Tommasi il 2 Maggio1830, dopo aver compiuta la ricognizione della insigneReliquia.

Nel 1907 Mons. Giovanni Volpi, Vescovo di Arezzo,ha compiuto in Anghiari la sua prima visita pastorale econ Decreto del 9 Giugno dello stesso anno ripeté quantoaveva stabilito Mons. Tommasi: venne concesso al Pro-posto Giuseppe Conti di trasferire la Reliquia dallaChiesa di S. Croce a quella di Propositura, onde favorireil culto dei fedeli.

Nell’Agosto 1910 fu celebrato in Propositura diAnghiari il IV° Centenario della morte del Beato: nel

1922 l’Associazionedella Gioventù Cat-tolica Maschile ebbecome protettore ilBeato BartolomeoMagi.

Nel 1950 le As-sociazioni di AzioneCattolica della Par-rocchia costruironoun nuovo Altare inPropositura sotto ilquadro del Soglianiper dare una più de-corosa sistemazionealla Reliquia dellaTesta del B. Magi,collocata in unReliquiario adattato,dalla pia bontà di S.E. Mons. Emanuele Mignone, Ve-scovo di Arezzo. Presso questo altare il 29 Agosto di ognianno si celebra la Festa del Beato.

“Queste note le abbiamo ripetute per dare gloria alSignore nella santità dei Suoi Servi.”

Ritratto del Beato Magi conservato nel-la sagrestia della Propositura.

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La tela del SusiniMercoledì 13 giugno, festa di Sant'Antonio abate, la

parrocchia di Anghiari ha presentato il restauro della tela"Vergine in gloria e santi Cecilia, Antonio, Lorenzo eGiuseppe". Dopo il restauro eseguito a Firenze, abbia-mo scelto questa data perché la figura di Sant'Antonio èmolto venerata dalle nostre parti (ed infatti è riprodottain questo quadro). Ricordiamo che in un affresco con-servato al Cenacolo di Montauto è riprodotto san Fran-cesco che, proprio con Sant'Antonio, sceglie il luogo dovepoi verrà costruito l'at-tuale convento.

Il restauro delle no-stre opere d'arte, ed inparticolare delle tele, èun fatto molto importan-te. Non tanto perché vie-ne preservata dalla di-struzione un'opera d'arteche i nostri antenati han-no realizzato per le no-stre chiese, quanto per ilfatto che tali opere sonoespressioni significativedella fede e della devo-zione.

La tela commissionata adAnton Maria Susini da Lo-renzo Taglieschi nel 1649.

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Per grandi e piccini

La storia di Cipìdi Cmr

Tra i rami di una quercia grande e fronzuta avevanocostruito il loro nido babbo e mamma cardellini. Dopo unpo’ di tempo, trascorso in dolce attesa, da un piccolouovo venne fuori una piccola cardellina che i genitorichiamarono Cipì. Babbo e mamma erano tanto felici e lofurono ancor più quando da un altro piccolo uovo nacqueCiccì, un bel maschietto, tutto penne e voglia di volare.

Era un piacere, una gioia, guardare la bella famigliolaandare in giro di ramo in ramo e tutti i vicini di nido,passerotti, fringuelli e cardellini, facevano a gara adimostrare amicizia e benevolenza a Cipì, a Ciccì e ailoro genitori.

Poi un bel giorno, anzi, un brutto giorno, mamma ebabbo cardellini si accorsero che Cipì volava sempremeno, cantava sempre di meno perché un’ala le facevamale, tanto male!

Cominciò allora un triste pellegrinaggio verso certisaggi gufi o barbagianni, verso certe comari civette,perché fornissero la ricetta giusta per la guarigione diCipì. Ma tutto sembrava inutile e la piccola cardellina eracostretta a restare nel nido. Non era triste, non erarassegnata e quando poteva il suo canto si levava forte,limpido e puro verso il cielo: un inno di lode. Diretto a chinon lo sapeva Cipì, ma era bello cantare!

Una sera, al crepuscolo, mamma cardellina era anco-ra in viaggio, di ritorno dal nido di gufo Ippocrate che leaveva dato una nuova medicina. Per riposarsi si posò suldavanzale di una finestra illuminata e vide, sulla pareteopposta, una Bella Signora con due bambini appoggiati

alle sue ginocchia e ibambini tenevano tra lemani un uccellino.

Non sapeva, mammacardellina, di guardare lariproduzione della cele-bre “Madonna delcardellino” dipinta daRaffaello e così, pensan-do di trovarsi in presen-za di persone vere, pregòcon tutto il suo cuore:

Bella Signora, di’ aquei bambini di lasciarelibero il povero uccelli-no, perché non soffra come la mia Cipì!

Mentre riprendeva il volo le sembrò che la BellaSignora si piegasse verso Gesù e Giovanni, dicendo loroqualche parola e le sembrò anche di vedere che l’uccel-lino se ne andava dalle mani ora aperte dei piccoli.

Quando giunse alla sua quercia trovò il nido vuoto:anche Cipì era tornata a volare, forse perché lo avevavoluto la Bella Signora.

Cipì era su, in alto contro il cielo puntato di infinitepiccole luci, era ebbra di felicità.

Domani mattina, al sorgere del sole, la grande querciasarebbe stata un tripudio di canti festosi.

Altra vittima della mortedi Armando Zanchi - Arezzo 25 maggio 2001

Allora l’amoreera nutrizionecome è adessola Televisione

Tanto il lavorosfornato dalla Colombainsieme all’Ermindacon devozione profonda

Insieme al maritopassavano le giornatesempre in giroa fare scampagnate

Cercare funghiera loro deliziaall’aria purae ricerca redditizia

Ora anche leicolpita da sventuracon questo destinoche va contro natura

Prima il suo Pietroche ella non sapevamentre lui mortoal Cimitero giaceva

Gli fu nascostoper non gli dare doloreora si ritrovanoinsieme dal Signore

‘Sta cara Colombapurtroppo è involatamentre pensavatrascorrere buona giornata

Ma un incidentenon certo volutoquel triste luogodove è avvenuto

Altra paesanache lascia la contradaper innalzarsiper la celeste strada:

La nostra ColombaOstetrica Anghiaresecon quanti bambinilei fu alle prese

Quanti Anghiaresipassati tra le sue maniquei primi giorniper noi ormai lontani

È stata una madrea noi tutti à dato vitabenché a quei tempila prole ben nutrita

Era bellezza quei tempiavere un figliomentre adessoè tutto uno sconsiglio

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Balli, orchestre e complessi, luoghi e tempi delballo, costumi ed usanze in Anghiari dall’iniziodel ‘900 ai nostri giornidi Flavio Mercati IV parte

Ancora un ballo del dopoguerra

Nel numero precedente, per una svista, non è statoinserito fra i balli apparsi da noi subito dopo la secondaguerra mondiale il “paso doble” o “passo doppio”.Rimediamo ora aggiungendo anche altre notizie.

Era una danza di origine spagnola o sudamericana dicarattere flamenco e di movimento allegro e moderatoapparsa verso i primi del ‘900. In inizio accompagnavale sfilate nelle corride, passò poi presto nelle sale da ballodove raccolse il favore popolare. Dalle nostre partiapparve, come detto sopra, all’inizio del dopoguerra,soprattutto ad opera di un musicista anghiarese, Pasqua-le “Lino” Marconi, emigrato in Francia da bambino eche, ritornato dopo la guerra, la fece conoscere nellenostre zone.

Prima di passare all’esame delle orchestre forma-tesi ad Anghiari e dei veglioni proponiamo il testo delTrescone, danza toscana di origine trecentesca diffusa,nelle nostre zone, ancora ai primi del ‘900.

Svegliatevi dal sonno…

Svegliatevi dal sonno o dormiglioniche giunta l’è per noi la gran cuccagnac’è da mangiar dei polli e dei piccionie bere il vin che vien dalla campagna.

E la Menica con il chiufolola Furlana la sonerà (2 volte),addio Carola, Carola addio.

Sarà dei nostri anche Beppin del Nocee detto gli ho che porti l’organinogiusto n’ha compro uno a sette vocilo fa sona’ che sembra un carderino.

Gli è un tremoto, gli è un accidentetutti i versi li sa fa’;addio Carola, Carola addio.

L’avevo detto anche a i so’ Prioreperché anche lui venisse a i’ ritrovatoma m’ha mandato a dire per’ il servitoreche l’è ni’ letto tutto ammalazzato.

Gli è in cucina colla su servaa aiutagli a risciacqua’addio Carola, Carola addio.

La tradizione musicale in Anghiari

Si diceva qualche tempo fa che ad Anghiari “bastavapiantare un fagiolo” e veniva fuori un bravo musicista.Questo per evidenziare la facilità con cui era possibileavere in questo paese dei bravi elementi esperti nell’artedella musica, come se vi fosse il terreno, l’humus favo-revole alla loro nascita e sviluppo.

Sì, vi era questo terreno! Era costituito dalla semprepiù diffusa passione per la musica trasmessa di genera-zione in generazione, sin dai primi dell’ottocento, quandosi formarono i primi gruppi “filarmonici” che poi, datisicostituzioni e statuti, nel 1831, presero il nome di “Acca-demia Filarmonica”. Se poi questa passione, che generaimpegno e desiderio di perfezionamento, si incontravacon il talento naturale per quest’arte di qualcuno e conuna buona scuola, ecco che veniva fuori il bravo musici-sta.

E di bravi musicisti ad Anghiari ce ne sono statidiversi a partire dall’ottocento, quando un certo InigoLeonardi (poi, oltre troveremo un omonimo) con la suacornetta suonò in un’opera al teatro San Carlo di Napolialla presenza del re d’Italia Umberto I. Si diceva ancheche qualche maestro, che si era succeduto alla direzionedella banda musicale, imparasse addirittura da qualcunodei suoi allievi a cui era chiamato ad insegnare.

Forse questo non avveniva con l’ottimo maestro, ilsammarinese Vito Carlotti, che operò in Anghiari dal1910 agli anni ’30, per poi trasferirsi ad insegnare ed adirigere a Sansepolcro. Sotto la sua opera, infatti, l’atti-vità musicale del paese fece un notevole passo in avantie si forgiò quel gruppo di eccellenti solisti che si esibironoanche fuori dell’ambiente locale, in orchestre di primopiano e prestigiose manifestazioni musicali, anche alivello nazionale, come ad esempio il “Maggio musicalefiorentino”.

Alcuni elementi di questo nucleo li ritroviamo anchenell’orchestra da ballo, forse la migliore orchestra daballo esistita ad Anghiari in tutti i tempi, che si costituìa metà degli anni ’20: la SBAMBIF e CLP (sigla derivatadai nominativi dei componenti).

Vito e Rosina Carlotti,musicisti, così come sonoricordati nella lapide alcimitero di Anghiari. VitoCarlotti è stato un per-sonaggio fondamentaleper la storia musicale diAnghiari.

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La SMBAMBIF e CLP

La componevano:1) Francesco Dini, detto Palazzari, cocciaio, al

contrabbasso;2) Inigo Leonardi, Ghighino, elettricista e omonimo e

parente dell’altro sopra menzionato leggeva i conta-tori per conto della Società Elettrica Valdarno esuccessivamente per l’ENEL, suonava la tromba;

3) Pietro Pianelli, Pietrone, calzolaio, al trombone;4) Assunto Innocenti, Sperandio, marmista scalpellino,

alla batteria;5) Guido Mariotti, Pistrella, calzolaio, al sassofono

tenore e a volte anche cantante;6) Francesco Polverini, riparatore di strumenti musicali,

poi gestore di un negozio di alimentari, al sassofonocontralto;

7) Giocondo Marconi, falegname, alla fisarmonica;8) Almo Santi, guardia comunale, flauto;9) Luigi Favilli, Gigi Bei, barbiere, al violino e direttore

dell’orchestra.Qualche altra notizia su alcuni di questi musicisti.

Pietro Pianelli durante la prima guerra mondiale suonavain un’orchestrina militare. Lo sentì il grande maestroArturo Toscanini che, colpito dalla sua bravura, glichiese insistentemente di far parte della sua orchestra,scrivendogli anche a casa, per questo, dopo la guerra. Poiil maestro, con l’avvento del fascismo, se ne andò inAmerica e la cosa non ebbe seguito.

Luigi Favilli, il violinista e direttore dell’orchestra,faceva il barbiere ma questa attività era portata avantisoprattutto dal fratello. Poche volte lo vedevano in“bottega”, impegnato com’era, anche fuori, nella suaattività di musicista. Suonò per esempio anche al teatroPetrarca di Arezzo nell’opera La Traviata.

Guido Mariotti, dopo che la SBAMBIF si era sciolta,passò ad un’altra orchestra, l’ODPAR. Suonò poi alle“Stanze” di Sansepolcro e quindi fece parte del comples-so “I diavoli del ritmo” che suonava al “Pozzo di Piero”sempre in quella cittadina. Cessò la sua attività dimusicista nel 1956.

Inigo Leonardi divenne direttore della banda musicaledi Anghiari.

L’orchestra SBAMBIF faceva parte del DopolavoroAziendale della Buitoni di Sansepolcro ed in tale veste siesibì anche all’EIAR (così un tempo si chiamava la RAI)di Firenze nel 1939 e partecipò ad un radunoescursionistico a Sargiano, questo nel 1938. Una fotodell’orchestra in occasione di questo raduno testimoniache era leggermente cambiata la sigla, da SBAMBIF eCLP era diventata SBAMBIF e CLOP, come si puòdesumere dalla scritta sulla grancassa, dove è raffiguratoanche un negro, a testimonianza che in quel raduno sisuonava senz’altro e soprattutto musica jazz e derivata.

Questa orchestra negli anni ’20 e ’30, deteneva adAnghiari il monopolio delle orchestre da ballo. Suonavaal Circolo, per veglioncini per soci ed amici, alla Filar-monica e al Teatro dei Ricomposti in occasione delveglione del martedì di Carnevale.

Nel corso degli anni, sostituì qualche elemento. Nelperiodo della seconda guerra mondiale si sciolse. Neldopoguerra provarono a rimetterla insieme ma non erapiù quella di prima e si sciolse definitivamente.

LE ORCHESTRE DEL DOPOGUERRA

ODPAR

La prima che troviamo dopo che si era sciolta laSBAMBIF è la ODPAR la cui sigla significava:

OrchestraDilettantiProfessionistiAnghiaresiRiuniti

Era composta da:Giocondo Marconi, fisarmonicista;Guido Mariotti, sassofono tenore;Gino Guadagni, detto Caponero, sassofono contralto;Aldo Lucertini, trombone a tiro o coulisse;Fausto Polverini, tromba;Laurino e Umberto Del Sere, batteria;Luigino Boncompagni*, violino;Fabio Gigli, violino;Alfredo Fornacini, contrabbasso.Vi facevano parte anche cantanti locali. Come si può

notare i primi due dell’elenco provenivano dallaSBAMBIF.

Suonavano soprattutto alla Filarmonica in Piazza delPopolo (detta anche Piazzola), ma anche fuori comune,ad esempio al “Pozzo di Piero” di Sansepolcro cheinaugurarono alla ripresa della attività musicale dopo laguerra ma che esisteva anche prima, e al Petrarca diArezzo.

* In realtà il vero nome non era Luigino, ma Nisiano, peròsiccome questo nome piaceva poco ai fascisti, lo costrinseroa cambiarlo. Fu anche primo violino in un’opera al Conser-vatorio Paganini di Genova. Purtroppo una morte precocetroncò anche una brillante carriera di musicista.

Nelle puntate precedentiabbiamo pubblicato le fotodella Sbambif e dell'Odpar.Qui viene riprodotto il par-ticolare di un manifestopubblicitario dellaSCANDALLI di Camerino.A sinistra in alto è raffigu-rato Guido Cuccardini, an-ghiarese, definito "celebreprofessore toscano". IlCuccardini fu in effetti unvalente musicista conside-rato il miglior fisar-monicista della Toscana.

continua

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Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

ESTATE ANGHIARESETra le tante novità di successo dell’Estate Anghiare-

se, promossa e coordinata dall’Assessorato alla Culturae dalla Pro Anghiari, è da segnalare il progetto “Studiolirico” che ha visto studiare e soggiornare ad Anghiariper tutto il mese di luglio 25 giovani cantanti lirici pro-venienti da Svezia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Ger-mania. Lo “Studio lirico”, diretto da Talmage Fauntleroyprofessore della Università della Sud Carolina, ha rega-lato alcuni mini-concerti denominati “Pomeriggi musi-cali”, che hanno visto sempre almeno 100 persone ritro-varsi in Piazza S. Agostino alle ore 18.30 del martedì edel giovedì per ascoltare ed applaudire le “arie” celebricantate con l’accompagnamento al pianoforte del M°Marco Ferruzzi.

Come dimenticarci poi dell’appuntamento per il se-sto anno consecutivo con i 50 ospiti dell’Europa del Nord,arrivati ad Anghiari per fare alcune attività artistiche gra-zie al professore belga Etyen Wery ?

Un’altra iniziativa sperimentale è quella che si è te-nuta all’antico vivaio della Forestale di “Cul di Paiolo”,che si è arricchito di uno spazio polivalente creato dallaLibera Università dell’Autobiografia di Anghiari conil contributo della Comunità Montana Valtiberina To-scana. Parliamo del “Teatro in natura” realizzato nellariserva naturale dei Monti Rognosi da Renato Livigni,direttore organizzativo della “Libera”. Tanti coloro chehanno preso parte al laboratorio di scrittura e narrazioneautobiografica denominato “Il teatro nella memoria”.Agli interessati è stata offerta l’occasione di passare al-cune ore in uno spazio aperto, vivibile e praticabile, ar-mati soltanto di penna e quaderno. Molto bene poi sonoandati i 4 mercoledì consecutivi di favole per adulti ebambini di Gianni Micheli che ha presentato “Il piccoloTuk”.

Ad agosto (11-19) scocca l’ora di “TOVAGLIA AQUADRI”, la cena toscana al Poggiolino con una storiada raccontare in quattro portate, a cura della Pro Loco edel Teatro d’Anghiari. Il titolo di quest’anno, scaturitodal duo Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, è“Sudiciume”. Domenica 12 agosto, nel Centro Storico,torna la Fiera dell’Antiquariato. Mercoledì 22 agostoalle ore 21 da Piazza S. Agostino partirà la “Visita gui-data e incontri notturni nel borgo medievale”. L’eventoprevede anche l’apertura del Museo Taglieschi, del Cen-tro di Documentazione della Battaglia d’Anghiari e delMuseo della Misericordia. Il 23 agosto, ancora da Piaz-za S. Agostino, La Compagnia dei Propheti di Euge-nio Papini presenta “DE AMORE” , spettacolo itinerantenel centro storico. Venerdì 24 agosto alla Pieve dellaSovara c’è il classico appuntamento con il Concerto diun Coro Internazionale partecipante al XLIX ConcorsoPolifonico “Guido d’Arezzo”. Sabato 25 agosto in Piaz-za Baldaccio è prevista la tradizionale Festa degli Ospi-

ti a cura dellaFilarmonicaP i e t r oMascagni diAnghiari. Ilgiorno dopo(Domenica26), tornano ISENTIERIDEL CON-TRABBAN-DO, escursio-ne naturalistica nel parco dei Monti Rognosi con pranzofinale al Ponte alla Piera.

Premiato Franco TalozziContinua a far parlare di se l’ex Sindaco di Anghiari

Franco Talozzi il quale, da quando ha lasciato la vitapolitica ed amministrativa, continua a primeggiare indiverse attività ed hobby ai quali si dedica con successo.Se nel mese di maggio si era reso protagonista della pesca“miracolosa” di un luccio di oltre 13 chilogrammi, tiratofuori dalle acque dell’invaso di Montedoglio, adesso alTalozzi è stato assegnato un premio che ne riconosce ledoti di scrittore.

Il 9 giugno, colui che per 16 anni ha ricoperto la caricadi Primo Cittadino di Anghiari, è stato invitato aChianciano Terme dove si teneva la premiazione di unconcorso per autori di racconti. Davanti ad una salagremita in ogni ordine di posti il Presidente della Giuriaha iniziato a leggere i nomi del terzo e poi del secondoclassificato ed infine grande la gioia per l’annuncio delprimo premio assoluto assegnato al Talozzi che avevapresentato un breve racconto per metà autobiografico eper metà sotto forma di favola con il quale narrava alcunevicende della sua infanzia vissuta nel “padule” della valdi Chiana senese.

Complimenti a Franco Talozzi che è riuscito a coro-nare il sogno di suscitare emozioni e interesse con i suoiracconti che, visto il risultatoottenuto in quel di Chianciano,potrebbero venire presto pubbli-cati da una nota casa editrice.

In alto a destra è raffigurato unmomento della gara per poetiestemporanei tenutasi nelle pinete diCul di Paiolo e denominata"TREBBO". Era il 22 agosto 1965.

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Qui a destra Franco Talozzi (premia-to da ambiti riconoscimenti in cam-po letterario) in una inedita attivitàdi "ortolano" (digitalfoto emmedipì).

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CRONAC HETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

27 aprile 2001. Oggi è morto a Nizza dove risiedevaAlberto Bianconi di anni 61.

Mese di Maggio

Martedì 1°. Oggi è morta Bruna Tinti coniugataRossi di anni 84. Bruna abitava al Bagnolino diTavernelle.Sabato 5 . Stasera verso le otto ho sentito un granfracasso di clacson di auto che passavano per laCroce.Mercoledì 9 . Oggi è nato Cassio Panichi di Mauri-zio e Nada Panichi. La sua famiglia abita a Taver-nelle.Venerdì 11 . Oggi è morta Antonietta Donati Sarti,vedova Chieli, di anni 90. Tutti la ricordano perchéaveva gestito, assieme al marito, il bar di piazza eil ristorante la Meridiana.Domenica 13 . Oggi è stata riconsacrata la chiesa diCasale.Lunedì 14 . Oggi è morta Colomba Ghignoni vedovaNoferi di anni 85. Ha fatto nascere tanti anghiaresicon la sua attività di ostetrica.Mercoledì 16 . Oggi è morto Antonio Mondani.Antonio, da tutti conosciuto come Camillo, aveva labella età di 98 anni ed abitava al Carmine.Giovedì 17 . Stasera mia moglie ha preparato dinuovo la “minestra di pomodoro” che abbiamo im-parato anno a Kracovia da Antoni.Domenica 20 . Oggi è morto Giuseppe Del Sere dianni 86. Giuseppe, da tutti conosciuto come Gnaso,era falegname ed abitava alla Piazzola.Venerdì 25 . Oggi è nata Leona Mustafa di Nusrete Igbale Mustafa. La sua famiglia abita per la viadelle mura di sopra.Sabato 26. Oggi è nato Amedeo D’Aluisi diDomenico e Simona Piomboni. La sua famigliaabita al Campo della Fiera.Domenica 27 . Oggi è successo un fatto straordina-rio. Costanza, la nipote della Rosita dell’appalto,dopo un anno e mezzo, all’improvviso ha principia-to a camminare.Lunedì 28 . Oggi è morta Dina Senesi vedova Cesaridi anni 86. Per molto tempo ha abitato a Upacchi,poi alla Doccia mentre ultimamente risiedeva aCasale.Martedì 29 . Oggi è nata Alexandra Popa di BradViorel e Elena Iustina Popa. La sua famiglia abitaper la via Nova.

Mese di giugno

Domenica 3. Oggi è morto Quinto Guerrini di anni 89.Quinto aveva fatto l’agricoltore a "Corpo del Sole" diSan Leo.Lunedì 4. Stamani ho incontrato Andrea di San Lorenzoche andava a comprare l’antibiotico per il suo gatto,grigio.Domenica 10. Oggi è morto Fedele Chieli di anni 85.Abitava per la via di San Leo, era il vicino di Siro.Lunedì 11. Oggi è morta Fiammetta Nespoli coniugataMari di anni 73 ed abitava per la via della Libbia di fronteal negozio Bianchi. Era originaria di Valealle.- Oggi è morta anche Rosita Bardelli vedova Olivieri dianni 76. Era ospitata presso la Ripa.Giovedì 14. Stamani ho visto Roberto del Comune cheguardava le viti di fronte a San Girolamo. Mi sa che levuole “potare”.Venerdì 16. Oggi è morta Elsa Cuccini di anni 85. Tuttila ricordano quando era commessa alla farmacia diPiazza.Domenica 17. Oggi è morta Ida Giovagnoli vedovaZanchi di anni 93. Abitava per la via dello Spirito Santo.Martedì 19. Oggi con mia moglie sono andato a fare la“schiansa” per i fossi del Molin Bianco, così come facevasuo padre.Sabato 23. Oggi ho visto che hanno cominciato a mietereil grano, e a batterlo, nel campo di fronte alla Maestà delleForche.Domenica 24. Oggi c’era la Festa della Famiglia aTavernelle.Lunedì 25. Oggi don Juan Carlos è partito per MonteNerone per il campeggio con un gruppo di ragazzidell’Oratorio.Mercoledì 27. Oggi col Tortori abbiamo portato alrestauro il quadro di Sant’Anna.Giovedì 28. Oggi hanno finito di togliere l’impalcaturadal bastione di Sant’Agostino.- Oggi è morta Caterina Bartolommei vedova Boldrini.Caterina aveva 79 anni ed abitava per la via di Maraville.Era originaria di Ripoli di Monterchi.

Ti pregodi Cmr

Io sono coleiche Tu cerchi,dammidi non fuggire.Che io Ti aspettiferma e nuda.Tu mi rivestadella Tua volontà

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