2007-4 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 4 AGOSTO - SETTEMBRE 2007 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 P o s te I ta li a n e S .p .A . - S p e d . in A .P . D .L . 3 5 3 /2 0 0 3 ( c o n v . in L . 2 7 /0 2 /2 0 0 4 n ° 4 6 ) a r t. 1 , c o m m a 2 , D C B /5 2 /2 0 0 4 - A R E Z Z O - T a r if f a p a g a ta - T a x e p e r ç u e

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 4 AGOSTO - SETTEMBRE 2007

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XXXXI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

l'editoriale di enzo papi

Un tipo... da spiaggia

PieraccioniIl paese è in fermento. Si sta

girando il film di LeonardoPieraccioni: Una moglie bellissi-ma.

Soddisfazione per coloro chesono stati scelti per fare le comparsema, in generale, soddisfazione pertutti gli anghiaresi che hanno vistoscegliere il loro paese dal registatoscano ed hanno potuto assistere adalcune scene come quelle del merca-to o del matrimonio. Per non parlaredella suggestione della veduta inver-nale del Palterre quando la neve, inpieno luglio, ha imbiancato il murodel Palterre (quello destinato ad ap-poggiarsi mentre si chiacchiera fravecchi anghiaresi), il monumento aGaribaldi e i cornicioni del PalazzoCorsi e di quelli adiacenti.

Non si contano naturalmente gliappostamenti per poter vedere dal-la posizione migliore sia il registache gli altri interpreti del film. Sen-za parlare degli autografi e dellefoto. Coi telefonini poi, quasi indiretta, non erano pochi quelli chepotevano far vedere a parenti edamici la scenografia anghiarese:“Mi’ c’è Pieraccioni che vende lemele!”

Un saluto caloroso quindi a tut-ta la troupe (quando il giornale arri-verà nelle vostre case le riprese delfilm infatti saranno già terminate) eci rivedremo alla proiezione cheverrà fatta in piazza per tutti glianghiaresi.

L’arma parentedi Maria Pia Fabiani

Parecchi anni fa,avevo una parenteche stava un po’ lontanoe si chiamava Alba;ma, essendo piccolina,veniva detta Albinae dopo solo Bina.Ma c’era un vero guaio:come facevo a scriverle“Mia cara cara Bina?”

26.6.07.

Viserbella di Rimini. Sono affezionato alla località: lettura del giornale,sole, libri, sabbia, discussioni, studio. E’ un modo per riposarsi dopo un lungoinverno e un anno laborioso. In spiaggia mi guardo attorno: bambini, famigliole,mezza età ancora aitante, diversi giovani. Osservo una mutazione culturale.

Negli anni ’60, sempre a Rimini, ho assistito ad un’altra mutazione: nellestanze delle pensioni familiari sono scomparsi i crocifissi e i capoletti, sostituitida Cezanne, monumenti locali, paesaggi reali o di fantasia. Non tutti accettava-no più il crocifisso in camera: E gli albergatori si sono adeguati.

Spiaggia di Viserbella, dunque. Ombrelloni ordinati, la stagione procede giàa pieno ritmo. Tutti sono regolarmente nudi per i bagni di sole. Guardo i colli,le catenine: croci e medagliette sono scomparse! Soprattutto nella fascia daiquarantenni in giù! Ricompaiono, quando ci sono, nella fascia della mezza età.Altro cambiamento culturale: dopo l’eclissi dalle stanze degli alberghi eccoquale dal corpo delle persone.. Non c’è più bisogno della benedizione di Dio neiluoghi che frequentiamo; ora neppure nei nostri corpi.

Girano intanto i venditori abusivi: sento arrivare il solito napoletano del‘cocco fresco’. Lo guardo; è giovane. Ha una vistosa croce di plastica al collo.Osservo meglio: la collana che la sorregge è la corona di un rosario, con i suoigrani regolamentari! Nel deserto pieno di segni zodiacali, coniglietti, gioiellianche di qualità, corni, simboli etnici ed esoterici un rosario... Passa rapidamen-te, la sua voce si allontana e poi scompare nascosta dalla distanza accumulatafra me e lui.

Di là dalla pedana che scende al mare, in seconda fila, una bella ragazza indue pezzi, alta, distinta. L’ho vista aprire dei libri scolastici, prendere degliappunti. Una liceale con... debito da saldare a settembre? Porta un girocollocorto, di cuoio che regge una inconfondibile croce nera, smaltata, di metallo: lacroce che veniva assegnata agli eroi di guerra tedeschi al tempo del nazismo!Tanta grazia e una tale croce? È così!

In molti casi sono i tatuaggi che sostituiscono le collanine tradizionali, ibraccialetti. A questo proposito mi sconcerta il mio vicino d’ombrellone,francese, quarantenne. È qui con la famiglia, gli amici, 5 o anche 6 persone. Maè lui che mi colpisce: il corpo è coperto di grandi tatuaggi. Sulla schiena, dallaparte sinistra, ce n’è uno enorme, dalla clavicola alla vita. Incredibile: èl’Assunta in cielo, i piedi poggiati sul mondo e le 12 stelle attorno al capo! SulPetto: il busto di un Volto Santo scolpito di tre quarti sulla pelle. E sull’avam-braccio destro, evidentemente palestrato, proprio sotto l’attaccatura con laspalla, un giro di cordone spinato: la corona della passione di Cristo. E sotto,sul bicipite, una vistosa rosa mariana. Chi è il mio vicino? Perchè tatuaggi cosìespliciti?

La ragazzetta dell’aqua-gym, l’animatrice di spiaggia, dopo aver guidato laginnastica degli adulti raduna i bambini, come il pifferario magico. Li fa cantaree giocare. Canzoni e giochi inconfondibili, almeno per me. Le chiedo allora seconosce C.L. La conosce, ha frequentato in passato, ma ora non più. I giochi ei canti? Ricordi di quella frequentazione per guadagnare un’estate comeintrattenitrice.

Spiaggia 2007, Viserbella di Rimini. Un deserto di segni cristiani. Ma quae là ecco che inaspettati riaffiorano, in qualche tipo... da spiaggia. Ma quantosono profondi? Quanto pescano in una autocoscienza chiara?

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Ho deciso di scriverti...rubrica a cura di don Gianni Zanchi

Cara amica,

grazie per la cartolina che, assieme a tuo marito, mi hai inviato dalle tue vacanze in montagna; l’ho gradita siaper il ricordo che hai avuto di me, sia per la stupenda notizia che per mezzo di essa mi hai dato, e cioè che aspetti unbambino. Finora sei stata figlia, moglie, lavoratrice; a tutto questo presto si aggiungerà l’essere madre. Più volte inpassato mi hai manifestato una certa apprensione riguardo alla possibilità di conciliare lavoro e maternità; quello chefinora era solo un argomento di riflessione ora diviene per te una realtà da affrontare.

In effetti, la condizione della donna nella nostra società è per certi aspetti molto pesante, perché le giusterivendicazioni femminili per una maggiore indipendenza economica e la valorizzazione delle capacità personaliattraverso l’attività lavorativa anche fuori dalle mura domestiche, si sono tradotte di fatto in un aumento del carico difatica richiesto alle donne: oltre che fuori casa, esse continuano a lavorare anche tra le mura domestiche. Bisogna avereil coraggio di dire che non sempre il lavoro fuori casa è frutto di una libera scelta della donna, quanto piuttosto unobbligo assunto per il bisogno di contribuire in maniera decisiva all’economia familiare, perché nel nostro sistema divita con un solo stipendio in casa difficilmente si riesce a vivere (anche questa è una delle cause del basso livello dinatalità nel nostro Paese e del fatto che ci si sposa sempre più tardi e si fanno figli ad età sempre più avanzata).

Una donna che desideri una famiglia numerosa e che per questo voglia dedicarsi alla casa e all’educazione deifigli – ne conosco parecchie - non è socialmente sostenuta. Per dirne una: recentemente il Governo ha messo in piedi aFirenze per un paio di giorni l’ennesima “fabbrica delle chiacchiere”, un convegno, dedicato all’individuazione dellepolitiche a favore della famiglia; in quella sede, non so quale sottosegretario di quale ministero - l’attuale compaginegovernativa è composta da ben 103 (!) persone e quindi è normale che qualche nome possa sfuggire - ha sostenutodecisamente che una donna che rinuncia all’attività lavorativa fuori casa per dedicarsi alla famiglia sarebbe “unarisorsa sprecata per l’Italia”! I muri di Berlino sono crollati da un pezzo, ma non manca chi da sotto le macerie che glisono cadute addosso continua imperterrito con la vecchia mentalità socialista di voler tirare fuori di casa le donne permetterle “sotto padrone” – come si diceva una volta – e poterle così sindacalizzare e indurre a votare per una certaparte politica. E’ l’ennesimo segnale di come nel nostro Paese la famiglia in quanto tale non sia considerata una risorsaper la società intera, ma una sorta di passatempo privato dei cittadini e che fisco, tariffe per l’erogazione dei servizipubblici, organizzazione della scuola dagli asili nido in avanti e quant’altro continueranno ad essere pensati in modo dacostringere tutte le donne – che lo vogliano o no – a lavorare fuori casa e a limitare il numero dei figli e la qualitàdell’educazione genitoriale ad essi dedicata. Interessa a qualcuno il fatto che il lavoro domestico delle donneeconomicamente vale il 35% del prodotto interno lordo del Paese?

Una donna che desideri essere madre e lavoratrice parimenti è poco sostenuta dalla società e si trova alle presecon problemi di difficile soluzione, creati non solo dalla politica. Con impressionante frequenza nel settore privato idatori di lavoro pretendono dalle lavoratrici al momento dell’assunzione una lettera di dimissioni con data in bianco, dafar valere in caso di gravidanza; la donna è quindi preventivamente messa nel dilemma di essere madre o lavoratrice e,nel caso che resti incinta, non mancano i datori di lavoro che disinvoltamente consigliano l’aborto se si vuole conservareil posto! Bisogna dire che il Parlamento si sta occupando della cosa per impedirla, ma bisognerà vedere se la leggeverrà approvata e come potrà essere applicata, perché “fatta la legge, trovato l’inganno” . . . Le cose non vanno infattimeglio nella pubblica amministrazione dove, a discrezione dei dirigenti e per ragioni di funzionalità, possono esserecreate serie difficoltà, sia sul piano pratico che della possibilità di carriera, alle lavoratrici che mettono al mondo figli.Questo è un chiaro esempio di come si possa rispettare formalmente la legge penalizzando al contempo proprio i soggettiche ne dovrebbero essere tutelati. Non sorprende dunque che nella sola provincia di Firenze il 54% delle donne cheabbandonano il lavoro dopo la maternità lo faccia per difficoltà venutesi a creare all’interno dell’azienda(organizzazione statica dell’orario e mancata concessione del tempo parziale, pressioni da parte del datore di lavoro maanche da parte dei colleghi, i quali manifestano scarsa solidarietà e spirito di collaborazione).

Insomma, la conciliazione fra lavoro e famiglia è finora sempre a carico di quest’ultima e delle donne; la famigliae le donne si adattano alle esigenze del datore di lavoro (privato cittadino o Stato non sembra fare differenza), molto aldi là delle proprie possibilità fisiologiche di adattamento. Sarebbe l’ora invece di attuare una flessibilità del lavoro aservizio della famiglia e così, ne sono convinto, si troverebbe più facilmente la soluzione a tanti altri difficili problemi,come quello della riforma del sistema pensionistico, andando concretamente nella direzione di quel patto fra generazionidi cui tanti si riempiono la bocca ma per il quale poco si fa, perché pochissimo si fa e si vuole fare a favore dellafamiglia.

Carissima, si apre un capitolo nuovo e difficile della tua esistenza e ti attendono scelte ed esperienze nelle qualinon è giusto che tu e la tua famiglia siate lasciate sole.

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CALENDARIO LITURGICOa cura di Franco Cristini

Mese di Agosto 2007

2 agosto giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.Perdono di Assisi. Alle ore 8 del mattino pellegrinaggio dalCenacolo di Montauto fino alla Maestà di San Francesco. Alleore 10 circa S. Messa presso il Cenacolo.3 agosto venerdì - Primo Venerdì del mese. Nel Santuario delCarmine alle ore 21, S. Messa con adorazione.5 agosto domenica – Domenica XVIII del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.6 agosto lunedì - Trasfigurazione di N.S.G.C. LaTrasfigurazione di Gesù è avvenuta sul monte Tabor allapresenza degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni e di Mosèed Elia.7 agosto martedì - Primo martedì del mese. In Proposituraalle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. Festadi San Donato. Festa ad Arezzo e in tutta la Diocesi per il suopatrono.10 agosto venerdì. San Lorenzo diacono e martire. Festanella parrocchia di San Lorenzo dove alle ore 19 sarà celebra-ta una Messa solenne.11 agosto sabato - Santa Chiara d’Assisi: seguace di SanFrancesco, fondò il secondo ordine francescano detto delleClarisse (1193-1253).12 agosto domenica – Domenica XIX del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.15 agosto mercoledì - Assunzione della B. V. Maria. SanteMesse secondo l’orario festivo. Festa nella parrocchia diMicciano.19 agosto domenica – Domenica XX del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.24 agosto venerdì - San Bartolomeo apostolo protettoredella nostra parrocchia: nato a Cana di Galilea fu condotto aGesù dall’apostolo Filippo. È tradizione che egli abbia predi-cato il Vangelo in India dove fu coronato da martirio: scorti-cato e decapitato. Alle ore 18,30 in Propositura S. Messa a cuifarà seguito la festa negli spazi dell’Oratorio.26 agosto domenica – Domenica XXI del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.28 agosto martedì - Sant’Agostino vescovo e dottore dellaChiesa. Formulò numerosi discorsi e scritti con i quali combattécontro gli errori del suo tempo e illustrò sapientemente la fede(354-430).29 agosto mercoledì - Martirio di San Giovanni Battista. AdAnghiari si festeggia il beato Bartolomeo Magi. Alle ore 18 inPropositura la S. Messa viene celebrata presso l’altare delbeato.

Mese di Settembre 2007

2 settembre domenica – Domenica XXII del Tempo Ordina-rio. Sante Messe secondo l’orario festivo.4 settembre martedì - Santa Rosa da Viterbo. Primo martedìdel mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recitadel Santo Rosario.6 settembre giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano ifedeli alla preghiera per le vocazioni.7 settembre venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesadi Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini deiRitiri di Perseveranza.Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazio-ne.8 settembre sabato - Natività della B.V. Maria. “NasceMaria e la sua vita gloriosa illumina la Chiesa.”9 settembre domenica – Domenica XXIII del Tempo Ordina-rio. Sante Messe secondo l’orario festivo.14 settembre venerdì - Esaltazione della S. Croce. “Noi tiadoriamo o Cristo e ti benediciamo, con la tua Croce hairedento il mondo.”16 settembre domenica – Domenica XXIV del Tempo Ordi-nario. Sante Messe secondo l’orario festivo.21 settembre venerdì - San Matteo apostolo: Matteo (Levi)all’inizio esattore delle imposte, seguì Gesù e scrisse unvangelo in lingua ebraica. Si dice che abbia predicato inOriente dove subì il martirio.23 settembre domenica – San Pio da Pietrelcina. DomenicaXXV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orariofestivo.29 settembre sabato - Santi Michele, Gabriele e RaffaeleArcangeli.30 settembre domenica – Domenica XXVI del Tempo Ordi-nario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Stampa raffigu-rante il beatoB a r t o l o m e oMagi di Anghia-ri che si festeg-gia il 29 di ago-sto.Compagnia di Micciano

In occasione delle prossime feste di mezzagosto aMicciano c'è l'intenzione di affidare le cappe ai compo-nenti del Gruppo Confratelli con la Cappa della Com-pagnia del SS. Sacramento.

Sarà anche questo un momento significativo per laComunità della frazione anghiarese.

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANO-VALEALLE-TAVERNELLE

Ore 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 15,30 -TUBBIANOOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,00 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Venerdì 24 agosto 2007

San Bartolomeopatrono della parrocchia di Anghiari

S. Messa alle ore 18,30in Propositura

seguirà la festanegli spazi

dell'oratorio

MiccianoMercoledì 15 agostoFesta dell'Assunta

Ore 17,30 S. MessaOre 20 cena dei parrocchiani

Martedì 14, vigilia della festa, alle ore 21,30 S.Messa a cui farà seguito la processione nelleadiacenze dell'antica pieve.

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al San-tuario del Carmine, S. Messa con ado-razione alle ore 21.

Martedì 28 agosto 2007

Sant'AgostinoLa festa si celebra nella rinno-vata chiesa di Sant'Agostino conla S. Messa delle ore 18.

Programma dettagliato dellagiornata verrà diffuso alle portedelle chiese della parrocchia.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

La vignetta di Scacciapensieri:

In...contri!

Homo d'AnghiariAl General Consiglio della Città d’Anghiari,ringrazio vivamente il Palterre per avere benignamente accolto le rimostranze dichi, alla luce delle nuove, ferree regole emanate dal Consiglio, si era sentito esclusoingiustamente dal titolo altamente onorifico di “Homo d’Anghiari”.

Nella speranza che codesta disponibilità a concedere suddetto titolo si estendaanche alle donne, avanzo formale richiesta di potermi fregiare della qualifica d’“Homo d’Anghiari”, in considerazione della mia antica e fedele frequentazionedelle antiche Mura, nonché della mia genuina appartenenza - per parte di entrambii genitori - a famiglie anghiaresi da innumeri generazioni. Ricordo al riguardo chenell’attribuzione della cittadinanza lo jus soli non esclude, ma unicamente lointegra, l’atavico e primario jus sanguinis, che nel mio caso sussiste senza ombradi dubbio.

Ringraziando il Maschio, Celestino, Capruggine e via dicendo per l’attenzionee la disponibilità con cui vorranno accogliere la mia istanza, saluto ossequiosamen-te il General Consiglio

Teresa Bartolomei

SOS a Capruggine, Maschio, Celestino e Company!Sconcertata dalla lettura di “Anghiaresi” a pag. 7 dell’ “Oratorio” n. 2/2007,

urge dal Vs. illustre Generale Consiglio della Comunità di Anghiari, una sollecita,apposita dichiarazione scritta, attestante che la sottoscritta M. Carla Leonardi ècittadina Anghiarese e, a tutti gli effetti, rientra nei Regolamenti degli “HOMINID’ANGHIARI” del Taglieschi, anche se Donna, residente da 51 anni a Rimini-Torre Pedrera

M. Carla Leonardi

P.S. “Il Palterre”, secondo me, è una delle migliori rubriche dell’Oratoriod’Anghiari” e mi garbano tanto le bischerate D.O.C.G. Anghiaresi, impareggia-bili, speciali, uniche, che non riescono ad essere imitate da chi non è Anghiareseautentico.

Dichiaro, inoltre, di appartenere dal 18/01/1936 ad Anghiari Vecchio, omeglio alla Badia, a cui apparterrò per sempre, nei secoli dei secoli, così sia.

In attesa di un Vs. solerte riscontro positivo, che incornicerò per i mieidiscendenti, ringrazio di cuore con distinti, amichevoli saluti

Maria Carla LeonardiHominid’Anghiari

Qui sopra trovatela richiesta di TeresaBartolomei e di CarlaLeonardi per confer-mare la loroappartenza ad Anghia-ri e vogliono sapere sesi possono fregiare deltitolo di “Homo d’An-ghiari”.

Queste richiestesono scaturite dopo unnostro articolo appar-so qualche tempo fa.

All’erta! Stiamopreparando la senten-za del General Consi-glio.

60 anni non sono poi tantiNel lontano 1947 Elda Santi e France-sco Bonarini sono stati uniti in matrimo-nio nella chiesa di S. Maria delle Graziedal proposto don Nilo Conti.Oggi 14 luglio 2007, hanno raggiunto iltraguardo dei sessanta anni di vita insie-me. I nipoti Chiara e Luca con gioia edaffetto ne raccontano le gesta.Dalla Redazione le nostre felicitazioni.

Auguri LindaIl giorno 19 Aprile 2007 presso

l’Università degli Studi di Siena, sede diSan Giovanni Valdarno, Facoltà diScienze Matematiche Fisiche e Natura-li, Corso di Laurea in Geotecnologie, siè laureata Linda Bartolomei discutendola tesi: “Interpretazione Geologica nel-l’area di Dire Dawa (Etiopia) attraver-so l’elaborazione di immagini Aster”ottenendo la bella votazione di 105/110.

Relatore Prof. Riccardo Salvini,Correlatore Prof. Leonardo Disperati.

A Linda, abitante nella frazionepedecollinare prima di Albiano, vanno ipiù sentiti auguri dal figlio Leonardo,dal marito Daniele, da tutti i parenti, gliamici e dalla Redazione dell’Oratorio.Discorsi da bischero?di Clèto

L’epiteto è amichevole. Per noi to-scani non è un complimento ma mancapoco. Tutto questo antefatto per direche forse questo sarà l’epiteto che mitoccherà quando avrò spiegato il mioconcetto e, quindi, mi difendo un po’ inanticipo.

Se non vado errato sono stati messialcuni punti luce lungo le strade comu-nali; anche nei punti dove di case ce nesono poche o punte (quei pochi adessodiranno la frase fatidica). Certo anch’iocondivido che sia meglio più punti luceche meno. Ma allora la sceltaantinucleare e il risparmio energeticoormai obbligatorio dove vanno a finire?

Quando io esco da una stanza sareb-be bene che spegnessi la luce. Quandol’illuminazione di una strada non servesarebbe bene toglierla.

E allora. Va bene più lampioni ma laloro accensione dovrebbe essereregolamentata dal reale bisogno. Fral’altro si può fare perché ci sono degliorologi programmatori già istallati eche permettono di gestire gli orari.

Vedremo!6

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...il Palterre

Nozze d'oro

Domenica 3 giugno 2007 nella chie-sa di Sant’Andrea a Catigliano GiovanBattista Piccini e Uliana Alessandrinihanno festeggiato le nozze d’oro con laSanta Messa celebrata dal parroco donMario Montini.

Si erano sposati il 1° giugno 1957nella stessa chiesa di Catigliano dall’al-lora parroco don Giuseppe Fontana.

Auguri agli sposi da parte dei fami-liari, degli amici e della Redazione.

Tori anghiaresidi Emmedipì

Nell’anno 1912 tre tori anghiaresida monta hanno avuto la certificazionedell’Amministrazione Provinciale.

Si tratta di Rondello, un toro alleva-to da Giuseppe Pallini nel podere "LaCasa" di Proprietà del duca Velluti Zatidi S. Cl. della frazione di Tavernelle eGalbino, e Mezzano 2° e Piccolo, duetori di proprietà di Silvio Buitoni alleva-ti da Poggini Francesco nel podere di"Casalanda", frazione di Micciano.

Se invece andiamo a dare un’oc-chiata ai nomi degli altri tori della pro-vincia troviamo un Lampo di Quarrata,che probabilmente il nome se lo saràmeritato, mentre a Bibbiena ci sono unMichelangelo ed un Pirro. A Pocaia, nelpodere Ravanella di Alberti Luigi con-dotto da Senesi Antonio, troviamo infi-ne Valoroso.

Bentornati cipressidi Emmedipì

Da qualche tempo, in diversi luoghidi Anghiari, stanno spuntando nuovepiante di cipresso.

È una iniziativa della Amministra-zione comunale che vorrei incoraggiarecon la mia più completa approvazione.Il cipresso infatti è una pianta adatta perle nostra colline. Anche presso i nostricimiteri sono state messe molte piantedi cipresso ed ancora altre se ne potran-no mettere.

Fra qualche anno potremo apprez-zare ancora di più questa iniziativa.

Proverbidi Emmedipì

Nel numero 2 di quest’anno, parlan-do di Postremo, avevo riferito il vecchioproverbio che ricordava sempre miononno Davide della Bernocca: Il RoncoSpogliabecco e la Gattina, son tre po-deri che mandano in rovina. La scelta diquesto proverbio era per i poderi chedavano verso la Sovara e la Commenda.

Ora la Domenica Nicchi, abitante asuo tempo alla Cicogna, ha un versioneleggermente diversa: Sant’Antonio, ilFaggeto e la Gattina, son tre poderi chemandano in rovina. In questo modo leipredilige il versante che dà verso Vallee Sterpeto. La Gattina rimane comun-que anche per far la rima.

Si riconferma così il fatto che i pode-ri di collina erano un po’ tutti sciaguratinei tempi andati mentre oggi vanno aruba fra gli amici stranieri che decidonodi vivere nel nostro territorio.

I turbamenti di Tommaso

Q u a n d oTommaso, notoedicolante delBorgo della Cro-ce, ha visto inpiazza una nuo-va edicola sonocominciati i suoiturbamenti.

Addio clienti affettuosi, addio ai pac-chi di giornali dati via in quattro e quat-tr'otto come pane fresco; con quel nuo-vo punto vendita tutto sarebbe statorimesso in discussione!

Ha ripreso solo quando gli hannodetto che l’edicola non era altro che unaparte del set del film che verrà girato daPieraccioni nella piazza che fu delMercatale.

Naturalmente abbiamo scherzato maTommaso no.

E alla fine ha detto: Meno male!

Il mercato di Pieraccionidi Emmedipì

Svariate volte abbiamo parlato delnostro mercato che purtroppo langue e,purtroppo, un giorno finirà.

Esemplare è il mercato dei polli chedalla piazzetta delle legne fu portato nelPalterre, poi in piazza del Teatro (dettaper questo piazza dei polli) e infine alparcheggio di fronte alla Misericordiadove si estinse per morte naturale.

Certo in quel caso ci sono state causepiù forti di ogni possibile rimedio maper il mercato qualcosa si potrebbe fare.

Ed ecco allora Pieraccioni che ciinsegna. Quando ha predisposto i ban-chi per il mercato, non li ha piazzatidistanti ma li ha avvicinati senza lascia-re al centro troppo spazio. Altrimenti lasensazione è che in piazza non ci sianessuno.

La morale: valorizzare il mercatoanche con intelligenti accorgimenti masoprattuttto coinvolgendo le produzionilocali affinché il nostro mercato delmercoledì non muoia.

Pisa ma soprattutto Luc[c]a

Il 17 giugno scorso il Pisa è statopromosso in serie B. Certo possiamogioire alla notizia ma niente più se nonfosse che c’è un altro motivo molto piùimportante per noi anghiaresi per gioirne.Il motivo è che il preparatore atletico diquesta squadra è stato LucaBoncompagni che, assieme a tutto lostaff tecnico guidato da Piero Braglia,ha potuto raggiungere questo ambitorisultato.

Luca era partito da Anghiari, doveera stato preparatore della Baldaccio, edopo le esperienze di Figline e dellaSangiovanne è giunto al Pisa e a questogrande risultato.

A Luca i complimenti della Reda-zione e di tutti gli anghiaresi.

Scomparse le comparsedi Clèto

Non è un gioco di parole ma laconstatazione che le comparse giunte afrotte ad Anghiari per il film diPieraccioni sono scomparse da un gior-no all’altro così come fanno le rondiniin autunno per il viaggio di ritorno.

Sì, qualcuna è rimasta ancora qual-che ora (parlo delle comparse), ma poitutto si poteva dire concluso.

Elezioni dei tempi modernidi Emmedipì

Tutti ormai saprete come sono anda-te le elezioni: Danilo Bianchi è statoriconfermato sindaco di Anghiari.

Lunedì 28 maggio, sul tardi, sonopassato dalle Logge per vedere scritti irisultati e i candidati eletti. Solo che hogirellato per le varie bacheche ma dirisultati nemmeno l’ombra.

E allora sono ritornato ad una qua-rantina di anni fa, ma forse anche meno,quando, in simili circostanze, c’era lagara, fra Partito Comunista e Democra-zia Cristiana, a chi per primo esponevai risultati delle elezioni sotto le Logge.

E così se ho voluto avere qualchenotizia su come sono andate le elezioniad Anghiari nel 2007 sono dovuto anda-re su Internet.

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LE CHIESE DELLA SOVARAdi don Quinto Giorgini

La chiesa di San Biagio vescovo e Martire a Valialleparte VI

Ai miei lettorivoglio presentarela prima delle nu-merose figlie dellaChiesa-madre diPieve a Sovara, eprecisamente quel-la di S. Biagio aValialle, che si tro-va sopra una pic-cola collina, alladestra del torrenteSovara, al di là delRio della Teverina,a m. 396 s.l.m. Diquesta chiesa siconosce l’esisten-za fin dal 1141,anno in cui il ve-scovo Davizzo, di

Città di Castello, si recò alla Pieve di Sovara in forma solenneper assicurare al proprio vescovado un più sicuro legame conle chiese di questo piviere, di fronte all’espansione dell’eremodi Camaldoli su questo territorio anghiarese.

Tra i sacerdoti radunati per accoglierlo c’era anche il“rettore di Valialla”. Nel Secondo libro di CancelleriaVescovile di Città di Castello, a pagina 112, nella suddettadata si legge che Davizzo cedette alla Pieve di Sovara “…laquarta parte delle decime e dei funerali” e prescrisse che“nullus clericus audeat facere symbolum vel sacramentare inaliqua Ecclesia eusdem plebis absque licentiaarchipresbiteri… atque sacerdotum ipsius Plebis”. Ordinòinoltre che gli abitanti della Pieve “veniant ad Plebem cumoblationibus in Annuntiatione S. Mariae, Assumptione et inquarta feria Ascentionis”.

Di questa chiesa si accenna anche in una bolla di InnocenzoIII del 5 maggio 1198 con la quale prendeva sotto la protezio-ne di S. Pietro Apostolo tutti i monasteri che obbedivano allaRegola di Camaldoli, con tutte le loro chiese, tra le qualiquella di “Valialla” con il suo castello e quello di “Pianettolo”.Ciò significa che in quel tempo questa chiesa era retta daiCamaldolesi e così rimarrà per molti secoli.

La prima chiesa di Valialle era dedicata a S. Pietro e diquesto titolo si parla per la prima volta fin dal terzo decenniodel sec. XIII, quando fu riconsacrata, forse in seguito arestauri e fu dotata anche di una modesta rendita. Nel 1268 siparla della Chiesa di S. Pietro a Valialle, obbligata al censoper il Vescovado di Città di Castello, forse in occasione diaccordi, non sempre facili, tra la giurisdizione vescoviletifernate e quella dei monaci camaldolesi. Non abbiamo altrenotizia di questa chiesa fino al 1566, anno in cui si rileva cheil titolo della chiesa “priorale” di Valialle, dei monacicamaldolesi, è “San Biagio”. Non sappiamo quando e perchéavvenne il cambio del S. Titolare, forse nel secolo XV o agliinizi del XVI, quando fu creata la diocesi di Sansepolcro. Unfatto analogo avvenne anche per la parrocchia di Pocaia che,probabilmente in quello stesso periodo mutò l’antico titolo di

“S. Angelo a Pocaja”in quello attuale di “S.Biagio a Pocaia”.

Dobbiamo ricorda-re che Valialle è statoun piccolo fortilizio nelsistema dei castelli si-tuati sul versante de-stro del Sovara(Pianettole, Scoiano,Toppole…). Purtroppodi questo castello anti-co rimangono solo al-cuni tratti della cintamuraria perimetrale incattivo stato di conser-vazione. Il nome“Valialla” è conosciu-to per la prima volte nel1070 quando Suppone,detto il Nero, donò all’abbazia di S. Fiora un terreno presso“Va-gianla”, cioè Valialla.

Ritorna questa nome nel 1130, quando furono ceduti almonastero di S. Bartolomeo di Anghiari molti beni, tra cuialcuni situati in questa località. Altri donativi verranno fatti aicamaldolesi da Quintavalle da Valialle, il 16 gennaio 1258,che giura fedeltà al rettore di Camaldoli, ricevendo il viscontadodel castello che alla fine del XIV secolo diverrà poi dominiodei Tarlati di Pietramala. Nel 1348 passò alla città di Siena,rivendicato poi dagli aretini, nel 1389 di nuovo ritornò inmano a Bartolomeo Tarlati. Per riprenderlo dalla sue mani, ifiorentini nel 1391 lo occuparono e lo devastarono. Fu poilasciato di nuovo ai discendenti di Bartolomeo, insieme adaltri fortilizi, tra cui i castelli di Monterchi e di Citerna.L’ultima dei Tarlati che dominò su questo castello fu Anfrosina,vedova di Carlo primogenito di Bartolomeo, e figlia del conteGiovacchino Schianteschi di Montedoglio. Con la Battagliadi Anghiari del 1440 fu occupato definitivamente dai fioren-tini. Nel 1460 le pietre di questo castello servirono per lacostruzione della porta “nuova o fiorentina” d’Anghiari.

Nella Visita apostolica di mons. Angelo Peruzzi del 9luglio del 1583, la chiesa di S. Biagio a Valialle è detta“parrocchiale” e di proprietà degli eremiti camaldolesi che viesercitano la cura delle anime per mezzo di un cappellano “adtempus, amovibilem, cum annua mercede incerta”. Il cappel-lano era assente al momento della visita, per cui il visitatorechiede che almeno si faccia vedere ad Anghiari. La chiesa, dimodeste dimensioni, si presentava bene nelle sue strutture:tetto, pavimento e mura perimetrali… all’interno tuttavia,queste ultime avevano bisogno di intonaci e di imbiancatura.Nell’armadio decente, il visitatore osserva la presenza disufficienti paramenti: tre pianete, due camici, un messaleriformato, vari corporali e purificatoi “et unus calix honorificuscum sua patena”.

Sotto la volta del presbiterio c’era un unico altare, nonconsacrato, e nelle pareti apparivano antichi dipinti da con-servare e restaurare. Non mancava il confessionale a cui si

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...le nostre chiesedovevano affiggere le prescrizioni richieste dal Conciliotridentino. Dall’interrogatorio fatto poi dal Visitatore aposto-lico al cappellano di Valialle, che si trovava ad Anghiari, siviene a sapere che la Comunione pasquale alle cento animedella parrocchia veniva amministrata con il calice, agli uomi-ni e alle donne, separatamente. Tutti soddisfacevano il precet-to pasquale e con lo stesso calice veniva portata la Comunioneai malati, senza baldacchino e con pochissima gente e pochis-simi lumi. Mons. Peruzzi concluse l’incontro ordinando alcappellano di riferire ai camaldolesi, a nome del Concilio, diprovvedere al servizio della parrocchia con un “economoperpetuo” e di provvedere una pisside con la coppa almeno dirame e all’interno indorata ed altre suppellettili sacre, tra cuialmeno un ombrello eucaristico e i vari registri per l’archivio.

Nel 1593, sempre dipendente dal monastero di Camaldoli,questa chiesa era retta da don Girolamo Ingegneri del Borgo,con il compenso di 18 staia di grano, di una certa quantità divino, di cinquanta libbre di carne suina, di venticinque libbredi cacio e di dodici scudi, con l’obbligo della Messa festiva.L’edificio era ottimamente tenuto e decorosamente ornato.Nella visita del 1635, sotto il pavimento della chiesa c’eranole sepolture e nel campanile a vela c’era una campana. Nel1639 sull’altare c’era un tabernacolo ed una bella grandetavola di cui parleremo sotto. In questo periodo la chiesa diValialle risulta unita a quella di S. Pietro a Pianettole. Leanime erano 60 e vi era anche un altro altare laterale dedicatoalla Presentazione di Maria al Tempio. Ancora nel 1738questa chiesa risultava di patronato dei camaldolesi, che neeleggevano il rettore.

Circa l’aspetto artistico ed architettonico di questa anticamedievale chiesa, risalente almeno agli inizi dello scorsomillennio, dobbiamo affermare che esso è molto pregevole einteressante sotto molti punti di vista. Le mura perimetrali e labellissima abside si presentano in blocchi di pietra un po’erosi dal logorio dei secoli. Un piccolo campanile a velaconserva una campana del 1480. La facciata semplice edaustera presenta un portale anch’esso di pietra, sormontato dauna lunetta attualmente chiusa da mattoni, con al di sopra unocchio ricostruito. Un verde prato ne costituisce il sacrato.

Questa è attualmente la chiesa più povera fra quelle dellavalle del Sovara. Non possiede intorno alcun bene, se nonforse un vicino fabbricato fatiscente, un tempo adibito afienile. Tutto intorno è di proprietà di cittadini stranieri chehanno comprato dai proprietari del luogo le case rurali ristrut-turate ed adibite ad abitazione.

All’interno del sacro edificio vi è l’altar maggiore, che untempo era adornato da un paliotto con cornice dorata edintagliata del XVI secolo e sulla porticina del ciborio c’era undipinto ad olio del secolo XVII raffigurante Cristo nell’orto.

Sull’altare laterale è venerata attualmente una statua dellaMadonna con il Bambino sul braccio sinistro.

Si ammira ancora una grande tavola datata 1539 raffigu-rante la Vergine col Bambino alla cui destra c’è S. Biagio inabiti pontificali, alla sinistra S. Romualdo con una lunga barbae una chiesetta in mano e al centro in basso vediamo lo stemmacamaldolese: due colombe che bevono sullo stesso calice.

Vi sono in alto, sul presbiterio, due bei capitelli di pietraarenaria, su cui sono scolpite figure simboliche.

In quello di destra, fra meandri romanici, è rappresentatoun mostro a due corpi ed un’unica testa di ariete.

In quello di sinistra: meandri stilizzati, due colombe ed unguerriero (?) che, portando un cane (?) legato ad una corda,uccide con la spada un lupo. Sono considerate dagli espertisculture interessantissime, un po’ rozze, risalenti ai secoli XI-XII.

Dalle schede diDel Vita, conservatenell’archivio delleBelle Arti di Arezzo,possiamo ricordarealtri oggetti d’arte untempo conservati inquesta chiesa:

1. Croce astile inottone, nelle cuiformelle lateralilobate e decorate diperette puntute sonorappresentate la Ver-gine e San Giovannied in quella superioreil Padre Eterno ed inquella inferiore laMadda-lena (sec. XVI-XVII).

2. Grande quadro in tela di S. Francesco che riceve lestimmate. Opera mediocre, sec. XVII.

3. Quadretto in tavola rappresentante l’Annunciazione.Opera mediocre, datata 1745.

4. Statuetta in terracotta, rappresentate la Vergine colBambino in collo, sec. XVI, posteriormente e malamentedipinta.

5. Tre seggioloni a braccioli diritti con fiamme intagliatee dorate, rappresentanti i mascheroni del secolo XVI-XVII,ricoperti di varie stoffe.

6. Piccola seggiola del sec. XVI, con spalliera a fiammeintagliate e dorate.

7. Lampada in ottone, a forma di pera, sospesa a trecatenelle facenti corpo a tre figurine fantastiche del sec. XVII.Ed inoltre sette candelieri di bronzo di varie forme ed altezze,sec. XVI-XVII.

La Chiesa, il territorio e gli abitanti di Valialle, che nelrecente passato furono serviti dai sacerdoti don DomenicoBivignanelli e don Fausto Anatrini, nel 1986 sono stati annes-si alla parrocchia di Sovara ed attualmente sono rette dalpievano don Romano Manfredi.

Concludiamo ricordando che questa chiesa è ritornataquasi all’antico splendore in seguito ai restauri effettuati nel2005 su progetto dell’architetto Salvi don Marco. Il costo deirestauri, effettuati dalla ditta Pecorelli, è stato di circasessantamila euro, finanziato con offerte della popolazionedel luogo, della vicina comunità di Tavernelle e del Santuariodella Madonna del Carmine.

Nell’altra pagina A sinistra: la tela con la Madonna e SanBiagio (a sinistra) e San Romualdo; a destra: la facciata dellachiesa.In questa pagina In alto: l’abside orientata della chiesa e,qui sopra, il capitello di cui si parla nell’articolo.Foto Emmedipì

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cronache dai RenicciVITA DA CHÈNI

a cura del cane Pippo

Cume el chène e 'l gattoEl dici anche el proverbio che i chèni e i gatti ‘n se posson patire!

È cume succedi qualche volta anche ai crischièni: basta vedesse checi se fa rabbia, si uno dici pera, quel’altro dici mela... e doppo sonfiaccole de foco!

Anche a me i gatti me fèn dimolta, ma dimolta rabbia! E pu’ bellache qui a Rinicci ci dev’essere la chèva! Li veggo sbuchère da tuttele parti: grossi, picini, bianchi, neri, gialli, picchiolèti, brischiolèti…(Pensète che tempo fa ci n’era anche uno che pindìa al color rosa!!!)

E la notte fèno ‘nu smiagulìo,‘na lergna!!! Se lamenton cume vitetagliète! Cume quande s’ha quei dolor de trippa forte e ‘gna fuggire…(voialtri crischièni dicete: “Ho un disturbo intestinale!”, ma lasostanza è quella!) Ma ai gatti ‘n gni dol mica la trippa! Fèn cusì perchiamère le gatte! Ve pèr che capiscon parecchio? Per me, l’effettoè a l’incontrario! Si ‘na gatta senti ‘nu sciagurèto che fa ‘nu sgnagulìocusì, dai salti scolla!!!

E quande quischiona i maschi ‘ntra de loro? Se senti ‘n soffiaticcio,‘n tritaticcio de cocci e pu’ li vedi fuggire, un davanti e uno ghietro,cun quel’occhi ch’arluccicono… finché uno ne busca, fa ‘nu sgagnoloe sparisci cume ‘n razzo!!!

Ora, me dite cume faccio io a durmire, la notte?Alora, provo a’ rposamme el giorno, ma me tocca durmi’ cur

n’occhio solo, che loro, i gatti, me balzellono: gnente che m’addor-mento, n’apprufittono: zitti zitti, passon dal sùcino e vengon drentoper fregamme la sbobbèta!... Io sto fermo, li lascio avicinère… e,quande se senton tranquilli… zacchete! Gni do ‘na zuffèta che lifaccio saltè’ pe’ l’aria!

‘N quattro balletti s’arampicon su pe’ la rete e… via ‘nversoGambaréa!!!

Ma l’anno passo, d’istète, successe ‘na cosa che ‘n me sarebbemai creso!

Era ‘na matina che facia ‘n caldo ch’arvultichèa; io m’eroapalugginèto vicino a la cuccia, che ‘l caldo m’aìa soprafatto… stevolì a occhi mezzi chiusi, ma ‘n me riuscìa a piglière el sonno, perchéc’era ‘na mosca che me ronzéva ‘ntorno al nèso! A l’impruvviso, chete veggo trabalucinère? ‘Na pallina nera, pelosa, cun du’ ucchinigialli, che passa dai buchi de la rete, s’abutta a le mi’ ciotola e se‘mpippia per bene!

‘N faccio a ora a rendime conto si è ‘na topaceca o ‘n gumicellode lèna, che degià è arisparito, sempre a traverso ‘n buco del ricinto!

Lipperlì pensette d’ae’ sommièto, d’aere aùto n’arlucinazione peltroppo caldo, ma la stessa cosa arsuccesse la sera, el giorno doppo etant’altre volte! E da quante era svelto, quel bucchio nero, ‘n facìo ‘ntempo a vedello entrere che era bell’ariscappo: ‘na scheggia!

E cusì gni misse a nome ‘l mi’ padrone che ‘gni tanto se lu vidiapassere n’tra i piedi cume ‘n razzo: “Scheggia!”

Ora, io ‘nso’ tonto: l’aìo capito ch’era ‘n gattino! Però se vidìach’era diferente da quel’altri: spirtèto, vispo, sguilzo, cume me ! Perquesto ‘n me la sintìo de fagni mèle! E pu’ era pichino! ‘Nsomma,m’entrò ‘nsimpatia! Sicché, quande vinìa, facio a finta de dormire elu lascèo mangère.

Qualche stolzo, dico la verità, gni ne facìo fère, ma sempre doppoch’aìa mangio, cusì andèa via a trippa piena. Lu’ alora se gonfièatutto, avièa a soffiere e pu’…via de corsa, da la rete!

Finché ‘na volta ‘npassò più dal buco, perché aìa mangio troppoe armasse lì, ‘ncimbele e’nciambele, mezzo de fora e mezzo dedrento! Io ‘nne pudìo più da le rise! El feci sdringolère ‘n poco epu’me mosse a compassione e gni dette ‘na nasèta ‘ntul de ghietro:cusì la trippa se sdilongò e passò! Lu’ me guardò spaurito, cu l’occhisbarrèti, e alora me ci spieghette, na volta per tutte: “Ascolta,rabacchio, si tu è fème, ‘nc’è bisogno che tu passi da la rete! Salta sulsùcino e vien giù, che ‘nte faccio gnente: tanto, per quante mangi!”

Ancora tremèa cume ‘na foglia… Ma capì che se pudìa fidère eio capì che qualche volta i proverbi sbagliono, perché anche i chènie i gatti, si sono speciali cume me e Scheggia, posson gi’ d’amore ed’acordo!

Ve saluto… Ma la storia ‘n finisci qui!El vostro Pippo

L'aiuto alle Missioni

È giusto ed utile ricordare le Missioni che vengono aiutatedalla nostra parrocchia con le donazioni di tanti fratelli esorelle.

* Missione Tanzania; è la missione dei Frati MinoriCappuccini presso la quale si reca la dottoressa Anna MariaBartolomei con altri volontari delle nostre zone. In questoperiodo è seguito in modo particolare l’ospedalino Casa dellasperanza dove sono ricoverati bambini orfani sieropositiviall’AIDS.

* Missioni Agostiniane in Mozambico ed in India; sonostate eseguite oltre cinquanta adozioni a distanza nel nostrocomune. È un atto di grande merito che ci fa onore e per questodobbiamo ringraziare il Buon Dio che ha effuso il suo SantoSpirito in tante famiglie.

* Missione di Padre Remo in Brasile, padre comboniano.Padre Remo da anni segue lo sviluppo di tanti bambiniabbandonati nelle vie delle metropoli brasiliane; li aiuta, dàloro il vitto, dà loro la speranza in un avvenire più giusto nelnome di Cristo.

Chiunque voglia partecipare al sostentamento di questemissioni o per adozioni a distanza può rivolgersi al sottoscrit-to.

Un ringraziamento particolare alla parrocchia di Miccianoe alla Marina del Ponte alla Piera per le donazioni allaMissione Tanzania.

Pace e bene.Franco Cristini

Prime Comunioni a Micciano

Domenica 26maggio durante laS. Messa solennepresieduta dalparroco DonGianni Zanchi,hanno ricevuto laPrima Comunio-ne otto bambinidella nostra par-rocchia: Benedet-ta Gaggiottini,Irene Livi, Fran-cesco Livi, Lo-renzo Magri,Simone Vivia-ni,Daniele Vivia-ni,Francesco Pom-peo e Leonar-doPiomboni. Li ve-diamo ritratti nel-

la foto insieme alle catechiste Laura e Alessandra e al parroco.Con loro tutta la comunità parrocchiale di Micciano ha fattofesta. Il ricordo di questo giorno rimarrà a lungo nei lorocuori: sia per loro un impegno a vivere secondo il Vangelo inun cammino di fede sempre più ricco e fecondo.

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Una storia per pensare - a cura di Laura TaddeiLA PAGINA DELLA CARITAS

Durante l’Ascensione, Gesù gettò un’occhiata verso la ter-ra che stava piombando nell’oscurità.Soltanto alcune piccole luci brillavano timidamente sullacittà di Gerusalemme. L’Arcangelo Gabriele, che era ve-nuto ad accogliere Gesù, gli domandò: «Signore, che cosasono quelle piccole luci?»«Sono i miei discepoli in preghiera, radunati intorno a miamadre.E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loroil mio spirito, perché quelle fiaccole tremolanti diventino

Dalla Sacra Scrit tura:

Ad Efraim io insegnavo a camminaretenendolo per mano,ma essi non compreseroche avevo cura di loro.Io li traevo con legami di bontà,con vincoli d’amore;ero per lorocome chi solleva un bimbo alla sua guancia;mi chinavo su di luiper dargli da mangiare.Come potrei abbandonarti, Efraim?Come consegnarti ad altri, Israele?

Osea 11, 3-48

Sion ha detto:«Il Signore mi ha abbandonato,il Signore mi ha dimenticato.»Ecco ciò che dice il Signore:«Si dimentica forse una donna del suo bambino,così da non commuoversiper il figlio delle sue viscere?Anche se queste donne dimenticassero,io invece non dimenticherò mai!Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani,le tue mura sono sempre davanti a me.»

Isaia 49, 14-16

Infiammali d'amoreUna santa mistica del XX secolo, Gabrielle Bossis, che ungiorno chiese a Gesù un colloquio intimo: Tu puoi tutto, vediquesta gente, infiammali tutti d’amore!L’Onnipotente, desideroso del nostro amore, è paradossal-mente impotente di fronte alla nostra libertà che lo rifiuta.Questo Dio così grande e immenso, creatore di ogni cosa, chela mente può intuire ma non immaginare in tutta la sua infinitagrandezza, immensità, potenza, amore, non abbatte la portadella coscienza dell’uomo, non entra e non riduce a unaschiavitù obbediente l’uomo recalcitrante ma lo rispetta; epreferisce alla forza i legami d’amore; alla violenza il linguag-gio dell’affetto; alla coercizione il dono di sé.Rispetta la libertà, la grandezza della persona umana ma«soffre» quando essa è sorda alla sua parola di vita e camminasulla strada della rovina: «Quando (Gesù) fu vicino alla vistadella città, pianse su di essa dicendo: “Se avessi compresoanche tu, in questo giorno, la via della pace!”» (Lc 19, 41-42)Dio rispetta, usa pazienza, moltiplica i segni del suo affettoverso l’uomo quasi avesse necessità di una piena comunione.

Se abbiamo incontrato veramente Gesù,la nostra vita lo testimoniaSegno sicuro e certo di aver incontrato Gesù, segno sicuroe certo della verità della nostra comunione con lui è il par-tecipare sempre di più di questa sua divina passione perl’uomo, soprattutto per il più lontano.

Chi ha incontrato Gesù, vive in Cristo, vive di Cristo, acco-glie il suo appello alla riconciliazione e diviene a sua voltavoce di misericordia, testimone della sua bontà, annuncia-tore della vita eterna.

È questa partecipazione all’amore di Dio che dona semprela voglia di ricominciare, apre il cuore al servizio e rendeattuabile l’impossibile.

un incendio sempre vivo che infiammi d’amore, poco apoco, tutti i popoli della terra!»L’Arcangelo Gabriele osò replicare: «E che farai, Signo-re, se questo piano non riesce?»Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolce-mente: «Ma io non ho un altro piano...»Tu sei una piccola fiaccola tremolante nell’immensità del-la notte.Ma fai parte del piano di Dio. E sei indispensabile.Perché non ci sono altri piani.

Credevo...Ho dato del pane ad un povero.Credevo d’essere stato caritatevole, ma era semplice-

mente atto di giustizia perché io ho tanto pane e lui hafame.

Ho guidato un cieco per un tratto di strada.Credevo di essere stato buono, era un atto di giustizia

perché io vedo e lui no.Ho accompagnato un giovane in carrozzella.Credevo di essere stato generoso, era un atto di giusti-

zia perché io cammino e lui no.Ho offerto un indumento usato ad una donna anziana.

Credevo di essere stato altruista, era per interesse: volevosbarazzarmene perché non mi serviva più.

Credevo di non fare del male a nessuno, ma sono egoistae ipocrita.

Al Signore che mi dona ogni istante di vita, riservo solo lebriciole della mia giornata ed ai miei amici riservo solo lebriciole di tutto l’amore che Lui mi dona.

O Signore, non voglio più credere, ma amare.

È la carità di Cristo un amore «costoso e doloroso»

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Fotocronaca

Incendio

Mercoledì 27 giugno, nel primo pomeriggio, unanube nera si alzava dal piano d’Anghiari giù verso SanGiustino.

A tratti sembrava che le fiamme prendessero nuovovigore e si temeva il peggio quando un fumo nero nerosi alzava con grandi volute verso il cielo.

Fortunatamente quel fumo nero, che visto da An-ghiari non era per niente simpatico, non era la conse-guenza di incendio di sostanze nocive o pericolose madelle coltivazioni nei campi.

Si seppe infatti che verso il Trebbio erano bruciatidiversi ettari di grano e che una fabbrica ed alcuneabitazioni che potevano essere in pericolo di esserecoinvolte nell'incendio erano tenute sotto controllo daiVigili del Fuoco intervenuti prontamente.

Scuola di voloDomenica 29 aprile 2007 è stato

giorno di esami per gli allievi dellaScuola di volo Tiber Fly di Anghiarie si sono svolti presso l’aviosuperficie “Palazzolo Avio”, inS. Sepolcro, alla presenza dell’esa-minatore dell’Aereoclub d’Italia Lu-ciano Giannini.

La scuola di volo Tiber Fly n°219 (attiva da circa un anno) è statafondata ed è diretta dal pilota Istrut-tore di volo Michele Leonardi cheha condotto i corsi teorici (40 ore dilezione in aula) e pratici (18 ore divolo) per 6 mesi. Questi i nomi dei 6allievi che hanno sostenuto e supe-rato con merito l’esame: BarneschiEttore, Cesari Mirko, Conti Luca,Giacinti Federico, Monti Luigi e Ra-dicchi Antonello. Auguri!www.tiberfly.org [email protected]

Di notte nei Monti Rognosi

Questo il titolo della Camminata che hacoinvolto oltre venti Camminatori Calmi chehanno affrontato i sentieri dei MontiRognosi. Dopo Cul di Paiolo e l’Omo mor-to il percorso si è diretto verso la zona chia-mata i Filtri perché lì sono collocati i filtriche depurano l’acqua proveniente dalle sor-genti sopra il Ponte alla Piera e che alimen-ta l’acquedotto anghiarese.

Un sentiero affascinante con vedute sug-gestive (la Selva, Zeccarille, Ponte alla Piera,Montauto, il Conventino) ci ha ricondottiall’Omo morto che era già buio.

Nel chiostro del Carmine ci ha accolto laFranca con una cena desiderata.

La quota pagata da ognuno ha permessoche avanzassero dei soldi da lasciare alSantuario. Alla prossima.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

5 x 1000 alla tua Confraternita di MisericordiaAIUTARCI NON TI COSTA NULLA

La Legge Finanziaria 2007 prevede anche per quest’anno lapossibilità di destinare il cinque per mille delle tue impostealla Misericordia di Anghiari, in quanto organizzazione nongovernativa senza fine di lucro, iscritta all’Albo dell’Agenziadelle Entrate.

Non ti costa nulla

Infatti non è una tassa in più, ma sei tu che decidi a chidestinare il cinque per mille. E’ una quota di imposte a cui loStato rinuncia per destinarla alle organizzazioni no-profit persostenere le loro attività.

Come si può destinare il cinque per mille alla tuaMisericordia?

I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICOcontengono uno spazio dedicato al cinque per mille, in cuipuoi firmare ed indicare il codice fiscale della Misericordia diAnghiari 82000890515 nella sezione relativa al “sostegno delvolontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilitàsociale…”.

* * *Ringraziamento

Dopo un anno dalla prima iniziativa del 5 x 1000 a favoredella nostra Confraternita di Misericordia, siamo in possessodei dati ufficiosi riguardanti il coinvolgimento della nostrapopolazione.

Nel sito dell’Agenzia delle Entrate sono state pubblicatele adesioni di sottoscrizione per quanto riguarda la dichiara-zione dei redditi 2005 (quella presentata nel 2006): consincera soddisfazione abbiamo letto che a favore della nostraConfraternita sono state sottoscritte 562 assegnazioni. Quindi562 persone e/o famiglie hanno chiesto allo Stato di devolvereil 5 x 1000 delle proprie imposte alla nostra Misericordia.

Non abbiamo idea, in termini economici, di quanto (e diquando) potremo introitare da questa iniziativa; la cosa checomunque ci riempie di gioia è il constatare che tanta genteanghiarese abbia risposto positivamente al nostro appellodimostrandoci così stima e fiducia.

Con questo spirito cogliamo l’occasione per ringraziare dicuore tutti i sottoscrittori del “5 x 1000” a nostro favore,assicurando loro che sapremo utilizzare al meglio la sommache ci verrà destinata. Ringraziamo vivamente anche gli studicommerciali e contabili anghiaresi che con la loro collabora-zione hanno contribuito a determinare il successo dell’inizia-tiva a nostro favore.

A tutti loro il nostro più fraterno “che Dio ve ne rendamerito”.

IL GOVERNATORE Massimo Redenti

Vi aggiorniamo sulle offertepervenuteci fino a giugno

Albiani Franco 10Bartolomei Corsi Dr. Pietro 100Bergamaschi Ezio 10Boriosi Gloria in memoria di Nocentini Severina 25Cambi Tristano e Leonessi Ermida 5Cecconi Luciano 10Coleschi Eva 5Comanducci Tosca 10Draghi Agostino - i familiari alla memoria 150Elisei Luigi - i familiari alla memoria 200Gaggiottini Emilia - le famiglie Rumori Franco e Ada

alla memoria 270Igino Giabbanelli - i familiari alla memoria 300Igino Giabbanelli - parenti ed amici alla memoria 141Magri Nella 10Manganesi Giuseppe 5Mazzi Angiolo 10Minelli Terzilia 10Mondani Nadia 15Moscetti Panichi Rosella 100Omarini Pasquale - i familiari alla memoria 145Piomboni Celeste 50Plini Dr. Piero 10Polcri Duilio - i familiari alla memoria 530Radziwonick Roberta 10Raffaelli Benito in memoria di Igino Giabbanelli 25Ricci Rosa Vannucci in memoria di Ricci Remo 50Rocchini Giuseppe 10

Un ringraziamento a tutti Voi.Che Dio ve ne renda merito.

Iscritti nuovi nuovi

Baracchi AlbertoD’Aluisi MauroManenti AndreaMonini SantiPettinari Federico

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Con estrema calma e gioia il 13 maggio scorso, bellissimadomenica in cui si festeggiava la “Madonna di Fatima” e tuttele nostre “meravigliose mamme”, siamo partiti da Anghiariper addentrarci nel “pianeta Toscana” profumato di vino,colorato di un paesaggio incantevole, nobilitato di piazze,ville e castelli, case rurali e rocche con impervie torri che sidisperdono nell’ isolato e tranquillo paesaggio.

Qui il tempo governa lo spazio, la natura si fa casa, il geniodei luoghi è nel genio degli uomini; qua dove dal campo allatavola, dalla vigna al bicchiere i sapori diventano capolavorinon un viaggio, non una vacanza ma un’esperienza da percor-rere e in cui sostare, partecipare e ammirare.

Cercherò, con la descrizione dei luoghi, di far compren-dere alle persone che leggono le bellezze che abbiamo vistoe le sensazioni che abbiamo provato:

La Val d'Orcia è un’ampia valle situata nella provincia diSiena, vicina al confine col Lazio. Attraversata dal fiumeOrcia al centro, è caratterizzata da magici panoramipaesaggistici e da svariati centri di origine medievale. Lavalle, un universo di ruralità autentica, è anche un importanteparco naturale, artistico e culturale e dal 2 luglio 2004 è statariconosciuta Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNE-SCO, per lo stato di conservazione eccellente del panorama.

I comuni che fanno parte della Val d’Orcia sono Castiglioned’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quiricod’Orcia. Altri centri importanti sono Monticchiello e BagnoVignoni.

In questa valle l’albero caratteristico è il cipresso, cibi ebevande tipici il Pecorino di Pienza e il Brunello di Montalcino.

PIENZA, la città ideale voluta da papa Pio II. È un borgoantichissimo di probabile origine etrusca, posto in collina a424 metri sul livello del mare. E’ un esempio raro di urbani-stica rinascimentale portata a compimento.

Definita di volta in volta la città ideale, la “città utopia”,essa rappresenta oggi concretamente una delle modalitàcostruttive attraverso le quali in età rinascimentale si cercò direalizzare un modello di vita e di governo ‘ideale’ sulla terra.

Accompagnati dall’esperta guida, abbiamo visitato il Duo-mo e attraversato tutte le viuzze del paese.

A San Quirico d'Orcia abbiamo visitato la Collegiata, laChiesa di San Francesco - situata sulla piazza principale delpaese- e gli “Horti Leonini”. Essi, realizzati intorno al 1580 da

Diomede Leoni,sono uno stupendoesempio di giardi-no all’italiana.L’immenso giardi-no si apre su unalarga fugaprospettica con in-torno aiole di bossocon sullo sfondo,folti lecci secolari.

Bagno Vigno-ni, grazie alle sueacque termali, ha una struttura che è rimasta inalterata neltempo; la piazza del paese infatti, non è come si può immagi-nare negli altri posti, ma è costituita da un’immensa piscina incui zampilla dal sottosuolo acqua calda, che sgorga a 52°.

Abbadia San Salvatore , comune situato nella parte senesedel Monte Amiata.

Prende il nome dall’abbazia benedettina, fondata nel 743,di cui oggi rimangono solo la bellissima chiesa e la cripta.Oggi vi si rievoca l’ormai trascorsa epoca della produzionedel mercurio, proveniente dal suo minerale di base (il cinabro)che si estraeva in una miniera limitrofa. Del mercurio, non piùprodotto da oltre cinquant’anni, rimane una memoria conser-vata in un interessante museo. In ultimo abbiamo raggiunto lavetta del Monte Amiata. È un antico vulcano ormai spento,con presenze di rocce e di laghetti ricchissimi di acque.Passeggiando, abbiamo potuto ammirare paesaggi mozzafiato.Tutte queste località, nei secoli abitate dall’uomo che harealizzato un rapporto simbiotico con la montagna, custodi-scono la loro storia e il loro passato, un patrimonio che rischiadi sfaldarsi attaccato dalla modernità e dalle tecnologie. Paesiche cercano di difendersi dall’appiattimento degli usi e deicostumi di vita moderna, conservando con ostinazione leconsuetudini, i sapori e lo stesso antico rapporto con la natura.

Grazie di cuore a tutto il Gruppo Fratres per averci dato,ancora una volta, la possibilità di vedere tutto questo “ben diDio” e aspettiamo l’anno prossimo per un’altra gita nellanostra bella Toscana. Giuseppina N.

Nella foto Il gruppo dei gitanti Fratres in visita a PIENZA

AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I DONATORILa donazione del sangue non può… andare in ferie!!! L’estate, si sa, è la stagione in cui negli ospedali diminuisce la

disponibilità di sangue, proprio mentre ne aumenta la richiesta a causa delle emergenze legate al grande esodo di persone, verso iluoghi di villeggiatura. E’ quindi importante che i nostri volontari rispondano prontamente, anche nei mesi estivi, all’invito delGruppo a recarsi presso il Centro Trasfusionale di zona, per effettuare una donazione di sangue.

Prima di andare in ferie, quindi, conferma questo tuo impegno di solidarietà umana verso i nostri fratelli malati !!!

Appunti di viaggio

Alla scoperta della Val d'Orcia e del Monte AmiataUna nostra affezionata sostenitrice, si è presa l’impegno di raccontare ai lettori di questo giornale bellezze ed emozioni legateall’ultimo viaggio turistico del Gruppo Fratres, in un angolo incantevole della nostra regione, al quale non è voluta mancareinsieme ad altri cinquanta anghiaresi. Grazie alla preziosa ospitalità del presidente dei Donatori di Sangue Fratres di SanQuirico, che ci ha messo a disposizione una guida turistica locale ed una funzionale struttura per il pranzo, con vista sullaincantevole Val d’Orcia, abbiamo potuto apprezzare al meglio la storia, l’arte e le altre peculiarità dei luoghi visitati, nona torto considerati patrimonio mondiale dell’ umanità dall’Unesco. Grazie Giuseppina, per la tua disponibilità!

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...dal Gruppo Fratres

Informazioni ediniziative medicoscientifiche, torneodi pallavolo, spet-tacolo di varietà concanti, balli e tantacomicità, sottoscri-zione interna a pre-mi. Questi i princi-pali ingredienti del-l’edizione annuale

della Festa Estiva del Donatore che, nonostante l’inclemenzadel tempo, ha riscosso molto interesse e richiamato tantagente. La sala della Misericordia affollata di gente comune edi “addetti ai lavori” ha fatto da cornice all’importante conve-gno medico sulle Anemie, coordinato dalla dott.ssa RosellaGuadagni, alla presenza dei medici Benci ed Occhini dell’U.O.di Ematologia dell’Ospedale di Arezzo.

Molto gradita la sponsorizzazione della nota aziendalocale di Aboca Erbe.

L’iniziativa “ Prevenzione è… Vita” poi, ha visto uncentinaio di anghiaresi sottoporsi, in piazza Baldaccio, alcontrollo gratuito di glicemia, colesterolo e pressione del

Un ben ritrovati da parte del Gruppo Sportivo FRATRES AnghiariU.P.D.B.B. “Settore Calcio”, che proprio quest’anno festeggia il suo 25° annodi attività. Siamo qui a fare un consuntivo finale della nostra avventuracalcistica della stagione 2006/2007 che, diciamo subito, ci ha permesso diclassificarci secondi nel nostro girone e quindi di accedere nel prossimo annoalla categoria superiore. Questo risultato sul campo è stato frutto di un lavoroe una passione di tutto lo staff dirigenziale, tecnico, ma soprattutto merito deiragazzi che nel fine settimana scendevano in campo. Per quanto riguardal’aspetto dirigenziale un grosso plauso al “mitico” Enrico Piomboni che,grazie al suo attaccamento ormai venticinquennale, è stato il collante traSquadra, Allenatore, Presidente e Vice Presidente. Un grande ringraziamentoall’allenatore Alessandro Severi, in arte “Gnacco”, che ha portato nel gruppouna professionalità ed un carattere forte, che non si erano visti a questi livellidi calcio amatoriale e che alla fine ha dato i suoi frutti. Però il merito piùgrande di questo risultato tecnico è dei ragazzi che si sono sacrificati negliallenamenti settimanali con la loro presenza costante e con la voglia di seguirele direttive del Mister nelle partite ufficiali. La cosa importante per il futuroè che siamo riusciti in questi ultimi 2 anni a formare un gruppo compatto esoprattutto giovane che ci potrà permettere di poter guardare con fiducia aiprossimi anni. Per finire, sperando di non dimenticare nessuno, un grazie atutti i sostenitori e sponsor che ci hanno permesso economicamente didisputare questo grande campionato: Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari, Bar Cocomerò, Ditta Edile“Millennium”, Bar Battaglia, Termoidraulica di Ghignoni Maurizio e tutte le singole persone che hanno voluto contribuire allespese.

Di seguito elenchiamo la composizione dirigenziale e tecnica della “Fratres” stagione 2006/2007. Presidente: MaurizioLacrimini; Vicepresidente: Patrizio Scartoni; Dirigente responsabile: Enrico Piomboni; Segretario: Muzio Vellati.

Consiglio Direttivo: Ricciotto Fornacini, Mario Casula, Antonio Zineddu, Fausto Girolimoni, Giuseppe Forasiepi,Domenico Boriosi, Piero Senesi, Maurizio Girolimoni.

Allenatore : Alessandro Severi.Rosa giocatori: Alessandro Acquisti, Emilio Agolini, Federico Belperio, Michele Bruni, Luca Casula, Nicola Casula,

Diego Catacchini, Giuseppe Denaro, Federico Fornacini, Matteo Girolimoni, Romano Girolimoni, Bruno Grazi, AlessandroGuiducci, Khalid Hachimi, Nicola Lacrimini, Luca Landucci, Alessio Magrini, Gabriele Mariani, Jacopo Mariotti, MicheleMarra, Simone Marra, Giuseppe Polizzi, Matteo Rocchini, Daniele Santi, Johnny Santi. Muzio V.

sangue da parte degli operatori del distretto sanitario e deivolontari della locale Confraternita di Misericordia, mentrenel resto della piazza le atlete del gruppo Fratres PallavoloValtiberina erano impegnate in manifestazioni sportive (vedifoto).

L’attesissimo Spettacolo di Varietà della sera, infine, conla partecipazione del bravissimo comico toscano MassimoAntichi che ha divertito e spesso coinvolto il numerosissimopubblico presente, con le riuscitissime imitazioni di RenatoZero e di Vasco Rossi.

Sul palco anche le allieve della scuola di danza dellapalestra Fit 4 you, dirette da Alessandra Bartolomei, i cantantidi casa nostra Tania Padelli, Agostino Giorni e PeluzziGiuseppe ed i giovani della Break Dance Anghiarese. Hapresentato la serata Ilaria Lorenzini di Teletruria.

Un grazie sincero, a nome dell’intero Gruppo Fratres diAnghiari, a tutti quelli che hanno collaborato alla buonariuscita della festa che anche questa volta ha conseguitol’obiettivo di assicurare la necessaria visibilità nel paese dellanostra associazione e farci riflettere sulle importanti tematicheconnesse alla donazione del proprio sangue, per il bene diquanti tra noi sono alle prese con l’ineludibile esperienzadella malattia.

Il Consiglio DirettivoPROMOSSA A PIENI VOTI LA SQUADRA DI CALCIO FRATRES

IX FESTA ESTIVA DEL DONATORE DI SANGUE FRATRESTanto interesse della gente per le varie manifestazioni del ricco calendario

GITA TURISTICA DI DUE GIORNIIl "Lago di Como" e "Sotto il Monte" - Domenica 19 e lunedì 20 agosto 2007

Alla scoperta di una delle maggiori bellezze del paesaggio italiano e del paese natale di Papa Giovanni XXIIIInformazioni ed iscrizioni presso la PRO LOCO o la MISERICORDIA, cell. 3395323663 (Pietro), 3337174434

La classifica1- Mobilnova punti 442- Fratres Anghiari 353- A.D.C. - S. Polo 334- Arci Renzino325- Farneta 316- Chimera 307- Val di Loreto308- Amaranto Pescaiola 299- Pol. Battifolle 2810- Pergo 2611- Viciomaggio 2512 Ultrà Monte 2213- Orciolaia Arezia 20

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Cammina l’uomo quando sa bene dove andareInfatti la camminata diventa la metafora della vita quando as-

sieme ad una compagnia di amici la fatica di arrivare alla vettadella montagna o la pigrizia di partire sembrano diventare possi-bili obiezioni al cammino verso una possibilità di bellezza.

Ma il problema della vita non è la mèta, o meglio, la mèta è sidecisiva per poter intraprendere il cammino ma la mèta comedefinizione del significato e del compimento della vita la raggiun-geremo un giorno con Cristo. Ora, per noi, la mèta è lo stessocammino, che è assolutamente desiderabile da chi ha interesse avivere una vita al massimo, direbbe Gesù “al centuplo”. Infatti “chiama la mèta desidera il cammino” era proprio il tema del campeg-gio di alcuni anni fa, ma c’entra sempre, perché al campeggio, cosìcome nella vita di tutti i giorni, non si propone di riflettere in undeterminato – seppur bello – discorso, ma provare a vivere, anchesolo come ipotesi, il fatto cristiano come metodo di vita, con cuivedere tutto e con il quale legarsi ai volti che mi sono stati messi nelcammino: gli amici. Non è infatti inverosimile che ogni anno, alritorno della vacanza delle Medie, qualcuno seta come una strananostalgia dei giorni passati, dei nuovi amici incontrati, di un mododi vivere che uno sente come possibile per sé, e proprio perché a volte così distante da esso, uno si stupisce, resta stupito di comeil proprio cuore ha saputo vedere qualcosa al di la di un semplice stare insieme.

Questo è stato soltanto il campeggio delle medie, che segna prepotentemente l’inizio di un cammino, dove il bello è propriocamminare condividendo tutto, anche la fatica.

Davvero imparando a camminare si impara a vivere!

Dal Campeggio delle Medie 2007…

La Banda delle Medie

Da qualche anno andiamo insieme per levacanze di giugno a Badia Prataglia con laBanda delle Medie. Ogni anno è una nuovaesperienza anche se il luogo è sempre lostesso perché ciò che cambia è l’atteggiamen-to con il quale ci stiamo.

Devo dire che i ragazzi sono stati vera-mente grandi perché sono riusciti a cogliereil senso della loro esperienza. Il gruppoanghiarese ha quasi vinto il torneo dipallavolo, ha vinto il torneo di calciotto (cal-cio ad otto), merito anche di un tifo unico

come il coro di incoraggiamento. Moralmente i ragazzi hannovinto anche il giocone fatto insieme alla squadra battuta infinale a calciotto con gli elogi per il comportamento avutonel gioco (qualche infortunio ma hanno lottato fino all’ultimocorrettamente). Ma la cosa che più mi ha colpito è stato il loroentusiasmo e la voglia di vivere al massimo ogni istante dellavacanza senza perdersi mai nulla.

Grazie anche ai ragazzi più grandi, che l’anno scorso eranoin vacanza anche loro a Badia e quest’anno sono venuti per lafesta finale ed hanno reso la serata più bella (grazie anche a chili ha portati). Per la festa un gruppetto dei nostri ci ha intratte-nuti in un piccolo sketch inaspettato e molto divertente.

In ogni momento della giornata i ragazzi sono statiinsieme, nella fatica delle camminate , nella gioia della vitto-ria, nell’allegria della festa ma soprattutto insieme in unagrande amicizia. Quello che hanno vissuto per questa vacanzaspero che rimanga nei loro cuori che venga ancora coltivato erinvigorito per il resto del loro cammino senza farlo rimanereun ricordo.

Linda

Scoprireun amico

Secondo me i giornipassati al campeggio sonostati molti utili sia per meche per tante altre perso-ne.

Ora che ripenso allegiornate passate con glialtri ragazzi delle medie,con i ragazzi di GS (i ra-gazzi delle superiori chefrequentano GioventùStudentesca) e con gli adulti, capisco quanto don Severinoavesse ragione. Lui ci spiegava che anche il solo fatto diandare a dormire all’orario prestabilito faceva vivere queigiorni in maniera migliore, perché secondo lui era un modoper vedere le cose in maniera migliore, diversa e non nellasolita maniera quotidiana.

Aveva ragione, quel modo diverso di vivere e vedere lecose si poteva spiegare con una sola parola: amicizia! Il fattodi andare a letto all’ora prestabilita non era una costrizione acui lui ci sottoponeva, ma un consiglio per stare meglio. Quelmodo diverso si vedeva in maniera più chiara ogni momentoche passava.

Uno dei tanti momenti è stata la camminata. Durantequella camminata abbiamo percorso diversi chilometri a piedifra le montagne fino a Camaldoli ,ma quando siamo arrivati ionon ero neppure sudato… perché? Perché lungo il tragittoavevo sempre qualcuno vicino a me con cui potevo parlare, dicui potevo fidarmi. Avevo scoperto di avere vicino un amico.

Gabriele

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C’è chi ha reso la sua vitauna musica meravigliosaperché si è accorto che unAltro era il Direttore di or-chestra

Mentre andiamo in stampa sista già svolgendo il secondo pe-riodo di Grest. Il successivo saràda lunedì 20 a venerdì 24 agosto.L’ultimo giorno coinciderà conla festa di san Bartolomeo, pa-trono della nostra parrocchia, equale migliore occasione di con-cludere in bellezza l’esperienzaestiva di quest’anno.

La proposta educativaLasciamo che in questa esta-

te i ragazzi dell’Oratorio scopra-no la “sinfonia” che possono di-ventare, se solo si lasciano gui-dare dal “Maestro” che per loro

ha scritto uno spartito su cui danzare, vibrare e vivere! Il Maestro è naturalmente Gesù, che riesce a fare della nostra vita, selo vogliamo, una splendida armonia di felicità.

La proposta di quest’anno “Musica Maestro” è sempre presa dai testi di formazione degli oratori della Lombardia.Al di la, poi, dei freddi testi la proposta educativa prevede sempre uno stile, un metodo per imparare a stare insieme. Da

come si mangia, si cammina, si prega, si gioca insieme si capisce e si impara a vivere in una Comunità.Anche il percorso della preghiera è importante: al mattino, come la grande tradizione cristiana insegna, reciteremo una parte

delle Lodi Mattutine, e poi anche i vari momenti saranno scanditi dalla preghiera comune. Al termine di ogni periodo di Grestè sempre proposta la Messa.

Nei testi del libretto, invece, si conduce all’incontro con alcuni santi, che hanno offerto la propria vita a Gesù, il Maestro,come strumenti in cui lo Spirito poteva soffiare, e sono nate delle melodie fantastiche, delle esistenze travolgenti che hannosaputo realizzare il piano che Dio ha composto per loro e questo piano era davvero forte!

Il Grest 2007: Musica Maestro!

Il logo del GrestMusica Maestro: è l’invito di quest’anno, e cioè scoprire che stando con Gesù, il “Maestro”, la

nostra vita diventa una “musica” meravigliosa.Tre bambini che saltano: rappresentano i tanti ragazzi che anche quest’anno saranno presenti

all’oratorio per il Grest.Lo strumento musicale: è uno strumento che non può suonare da solo, ma c’è bisogno di un soffio,

quello dello Spirito.Le tre note musicali: rappresentano l’importanza della musica e del canto per il nostro Grest.Lo sfondo azzurro: ci ricorda il cielo, l’infinito, dove si realizza la perfezione di ogni musica, e

laddove Cristo ci aspetta per stare per sempre in armonia con Lui.

Lo staffIl gruppo dei ragazzi delle superiori che ogni anno aiuta lo svolgimento del Grest si

è ampiamente allargato, e nuovi amici ne fanno parte. Già nei primi due periodi di Grestche si sono svolti in diversi hanno ricevuto la caratteristica “maglietta dell’animatore”che li contraddistin-gue per l’impegno e il servizio, e che se da una parte è un po’ unonore averla, dall’altra c’è anche la fatica per guadagnarsela.

A tutti loro, però, la Comunità di Anghiari da un grosso abbraccio per sostenerli ea far si che l’esperienza incontrata durante l’estate possa proseguire, come metodo,anche durante l’anno.

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Prima Comunione a cura di don Quinto Giorgini

Il tappetoDi recente la nostra chie-

sa è stata arricchita di un nuo-vo tappeto per l’altare. Il tap-peto è stato offerto in memo-ria di Romana Del Pia dalgruppo delle amiche di SantoStefano. Con ciò si è volutodimostrare l’affetto di questepersone in ricordo per unacara amica che non c’è più.

La famiglia ringrazia divero cuore sicura che la Ro-mana da lassù avrà graditomolto questo pensiero per lasua chiesa che amava tanto.

La festa di settembreIl 2 settembre si svolgerà

la patronale festa a Santo Ste-fano. I festarini già si stannoattivando, e ce n’è molto bi-sogno, affinché si possa riu-scire ad approntare un belprogramma che è impegnati-vo sicuramente però cono-scendo queste persone chelavorano per la festa, siamosicuri che anche questa voltariusciranno a dare il loro in-dispensabile apporto affinchétutto si svolga nel miglioredei modi.

Augurando un buon la-voro ci vediamo a settembre.

Gli alberidi via San Girolamo

Il giorno 24 giugno unagguerrito gruppo divolenterosi forniti di tutti gliattrezzi necessari hanno eli-minato il pericolo dei duegrossi alberi (che sarebbero ipioppi) adiacenti alla via delgioco e alla strada di SanGirolamo nel prato della chie-sa.

Indispensabile per il la-voro è stata la gru della DittaProcelli messa a disposizio-ne come a disposizione si èmesso tutto il gruppetto deivolenterosi che sono rappre-sentati nella foto: Giovanni,Gastone, Archimede, Senio,Massimo ed Emanuele.

Questo lavoro si è dovutofare per il pericolo imminen-te della caduta dei rami comegià era avvenuto nei giorniprecedenti.

Questo fatto pensiamostimolerà gli attivi collabo-ratori della parrocchia per ri-pulire e abbellire ancora unavolta il nostro bel prato chesarà utile per tutti magari an-che per le feste di Settembre.

Grazie ai lavoratori e achi darà una mano nelle pros-sime occasioni.

Agosto è tempo di vacan-ze, di ferie e di riposo e anchele attività pastorali sono di-minuite. Alcuni parrocchianiperò si associano a gruppi dipaesi vicini per dei pellegri-naggi a santuari italiani e stra-nieri come Medjugorie. I gio-vani partecipano a campeggio gite di svago.

Il 13 di ogni mese ilGruppo di Preghiera di que-sta zona si riunisce per pre-gare insieme con l’ora di ado-razione pregando in partico-lare per le vocazioni sacer-dotali. Gli incontri avvengo-no alla Madonna Bella in in-verno mentre in estate a Mon-terchi o qualche volta aPadonchia. Gli incontri sonodopo cena e per chi vuolesaperne di più si può rivolge-re al parroco.

Il 5 di agosto, festa dellaMadonna della neve, aFonaco ci sarà una SantaMessa alle ore 12.

Il 10 di agosto invece,alle ore 18,30, la Messa saràa San Lorenzo a Ricciano,mentre l’altra chiesa dedica-ta a San Lorenzo si trova aGambazzo ma è chiusa or-mai da decenni. Gli StudiRomolini hanno realizzato ilprogetto di restauro che at-tende di essere approvato epoi finanziato dall’IstitutoSostentamento del Clero chene è proprietario.

Il 14 di agosto, vigiliadell’Assunta, ormai da qual-che anno alle ore 21 faccia-mo la solenne processionemariana nella frazione diPadonchia. Partiamo dallaCroce del Giubileo con lastatua della Madonna cheportiamo prima in questo luo-go per terminare presso lachiesa di Padonchia dove se-guirà un momento di ritrovoe di intrattenimento nel piaz-zale antistante.

Il 19 agosto, domenicasuccessiva, la festa dell’As-sunta viene celebrata aPianezze alle 12 e, compati-

bilmente con gli impegni, nelpomeriggio alle 17,30.

Il 26 agosto verrannoinaugurati e benedetti i re-stauri del Palazzo della Mi-sericordia di Monterchi invia dell’ospedale. Nel primopomeriggio verrà fatta que-sta inaugurazione poi, versole 17, siamo a San Lorenzo aRicciano per la tradizionalefesta della benemerita Con-fraternita della Misericordiadi Monterchi.

2 settembre, prima dome-nica del mese, ricorre la festadella Madonna aBorgacciano S. Messa alleore 17. Questa chiesa ormaida diverso tempo attende diessere restaurata. Ogni annosembra che i lavori cominci-no ma poi, per un motivo oper l’altro, vengono riman-dati.

Giovedì 6 settembre, dal-le 16,40 alle 17,40, RadioMaria si collegherà con ilSantuario della MadonnaBella da dove verrà trasmes-sa l’ora di adorazione con ivespri e l’adorazioneeucaristica. Hanno chiestoquesta disponibilità e volen-tieri ho aderito a poter effet-tuare questo collegamentoche avviene poco prima dellafesta tradizionale.

La festa della MadonnaBella sarà preceduta nei gior-ni 6, 7 e 8, dopo cena, daltriduo di preparazione. Sa-bato, vigilia della festa, cisarà la processione marianacon le fiaccole in preparazio-ne alla festa della patronadegli autisti e dei viaggiatori.Per la festa del giorno 9 verràdistribuito il programmacompleto della giornata.

Sabato settembre 29 fe-sta di San Michele Arcan-gelo a Padonchia

Il 7 ottobre festa del pa-trono San Simeone con l’am-ministrazione della Cresimaai ragazzi della parrocchia.

Dalle nostre ParrocchieDa Santo Stefano a cura di GM

Gli instancabili lavoratori osservano orgogliosi il ben fattolavoro agli alberi di via di San Girolamo.

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Famiglia in festa a S. Leodi Valentina

Sabato 19 maggio pressol’oratorio di S. Leo, si è fe-steggiata la chiusura del cor-rente anno catechistico, conun bel po’ di entusiasmo daparte dei bambini che per l’oc-casione hanno interpretato concanti e recite alcune parabole.

Prove, costumi, sistema-zione dei microfoni, tutto ciò che precede una “grande prima”è quello che hanno provato i nostri piccoli attori...

Poi finalmente lo spettacolo: riuscito, sentito e così bentrasmesso a genitori, parenti ed amici intervenuti alla festa!

Beh, insegnare catechismo è proprio questo: creare soli-darietà e sana alleanza fra i ragazzi, indirizzandoli alla vitacristiana facendoli sentire partecipi e protagonisti attivi diuna comunità ben affiatata ed unita.

Ci siamo riusciti? A giudicare dal risultato ottenuto inquesto giorno di gioia e divertimento diremmo proprio di si!

Festa del Corpus Domini a San Leodi Maddalena

La festa delCorpus Domini aSan Leo è stata vis-suta in maniera gio-iosa, solenne edinnovativa.

Per la primavolta il Giovedì ab-biamo rispolveratoil Labaro che ha sfi-lato, spavaldo perla sua bellezza, per

le vie del centro storico di Sansepolcro nella Processionesolenne.

La domenica seguente nella nostra chiesa ci sono state leprime Comunioni di Chiara e Marco. Ci ha commosso il loroentusiasmo e la loro composta partecipazione. La SantaMessa è stata celebrata in modo solenne ed è stata vivacizzatadai canti accompagnati da organo e chitarra suonati da Elisae Agnese che pubblicamente ringraziamo tantissimo.

È stata ripristinata anche la vecchia tradizione della “Pro-cessione del Santissimo” che, attraverso una secolare stradinadi campagna, ben ripulita per l’occasione, si è conclusa nellaantica Chiesetta di Corsano che ha aperto le sue porte mo-strandoci, fiera di sé, il recente restauro ed i due affreschi cheadornano questo gioiello risalente all’undicesimo secolo.

Un grazie a tutte le persone che si sono impegnate per lariuscita di questa festa, rallegrata anche da una bellissimainfiorata davanti alla Chiesa.

Un grazie particolare a Laura per la preziosa collaborazio-ne.

Da San LeoDalle nostre parrocchie

San Lorenzo 2007

Venerdì 10 Agosto, San Lorenzo Martire, patrono dellanostra parrocchia, verrà celebrata alle ore 19 una santa messa,alla quale seguirà come di consueto un piccolo rinfresco,organizzato dai residenti.

San Lorenzo per noi parrocchiani è, oltre alla celebrazionedel santo patrono, anche l’occasione per ritrovare tanti amici econoscenti che qui hanno vissuto in tempi più o meno lontani,e che un giorno hanno deciso, a volte a malincuore, di cercarealtrove opportunità di vita e di lavoro più favorevoli.

Saremo felici di ritrovarli, ed il nostro augurio sarà quellodi rivederci per tanti anni ancora.

Nella foto in alto il gruppo di parrocchiani nella chiesetta diCorsano dopo la processione del Corpus Domini; sotto i ra-gazzi del catechismo.

Da San Lorenzoa cura di Andrea Dellacasina

Anno 1984. Il vescovo Mons. Giovanni D’Ascenzi ha impar-tito il sacramento della Cresima e della Prima Comunione aigiovani della parrocchia di San Lorenzo: Candida Carboni,Mirco ed Agostino Manenti e Monica Checcaglini.Con loro il parroco don Carlo Senesi.

Adesso attendiamo, con altrettanta enfasi, di festeggiare ingiugno la prima comunione dei nostri Chiara Chialli e MarcoSeri.Ascensione 2007Pellegrinaggio al Santuario del Carmine

Per la festa dell’Ascensione il 20 maggio, ci siamo prefissatiun altro debutto.Il nostro gruppo di San Leo, raggiunto il Santuario delCarmine rigorosamente “a piedi”, ha animato per la primavolta la Santa Messa delle dieci con letture e canti liturgici.Anche questa nuova esperienza ci ha riempiti di gioia esoddisfazione.Di non poco conto infine la benedizione elargita da DonStanislao, che ha celebrato la Messa, al nostro gruppo e aquelli che, come noi, sono giunti a piedi al Santuario.Fuori, nel chiostro, giochi, svaghi e specialità culinarie chetutti gli anni ci fanno apprezzare ancor di più questa bellagiornata di festa, un grazie speciale a tutti gli organizzatori.Alla prossima occasione...

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La nuova macchina delle Grqafiche Borgo

Dal 1° luglio è entrata a far parte dello “staff” delle Grafi-che Borgo la nuovissima KBA 5 colori, l’ultima versione dimacchi da stampa per il formato 70x100.

L’avanzata tecnologia ed elettronica permettono una stampadi alta precisione e qualità, anche nei lavori più complessi con unanotevole diminuzione dei tempi di lavorazione e consegna.

Grazie a questa innovata macchina le Galoche Borgoriescono a soddisfare le continue richieste della clientela, semprepiù esigente e ricercata, garantendo assieme alla qualità delprodotto un prezzo competitivo sul mercato.

Il personale è stato adeguatamente formato per risultatiancora più soddisfacenti.

Grazie alla continua disponibilità dei titolari e di tutto lo staff le Grafiche Borgo sono orgogliose di servire ancheditte famose e marchi prestigiosi a livello nazionale ed internazionale per esempio nel campo della moda, dell’arredamen-to, dell’arte ecc.

L’azienda è in grado di realizzare qualsiasi tipo di lavoro, dal semplice biglietto da visita al più complesso volumed’arte, come pure cataloghi, brochure, depliant, volantini, manifesti, libri, riviste, periodici, giornali di ogni genere,scatole, astucci di ogni dimensione, cartelli vetrina, espositori, calendari, ma anche carte intestate, buste, blocchi appunti equant’altro.

La stampa del numero dell’Oratorio che state leggendo è stata offerta dalle Grafiche Borgo che anche in questolavoro hanno utilizzato il nuovo macchinario. La Redazione le ringrazia ancora una volta per l’aiuto che da sempre vienedato alle iniziative della parrocchia di Anghiari.

Grafiche Borgo srl - Via Carlo Dragoni, 49 - 52031 Sansepolcro (AR)Tel. 0575 749987 - Fax 0575 721835 - [email protected]

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In gita con la Banca di Anghiari e Stiaa cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

Come abbiamo riferito in altre occasioni, la locale Bancadi Credito Cooperativo ha predisposto per tutto l’arco del 2007un ricco programma di “gite sociali”, differenti per durata,destinazione e periodo di svolgimento, che stanno riscuoten-do il gradimento e l’adesione di numerosi soci, clienti edaccompagnatori.

L’obiettivo che la Banca principalmente si propone èquello di intensificare le occasioni di incontro e di conoscenzareciproca tra i propri soci, ravvivando lo spirito di partecipa-zione e di coesione, diffondendo, anche presso i non soci, ivalori fondanti della BCC quali la mutualità, la solidarietà e lacooperazione.

Oltre a ciò le gite sociali costituiscono uno stimolo per lacrescita culturale ed umana di chi vi partecipa, abbinando lavisita ad interessanti località con le occasioni di svago edivertimento.

I vari itinerari sono stati individuati al fine di soddisfare ledifferenti esigenze della compagine sociale; è prevista unadifferenziazione tra la quota di partecipazione dei soci dellaBanca (e dei figli di soci di età inferiore a 18 anni) e quella deinon soci.

La prima gita di quest’anno si è svolta nei giorni 10-11febbraio a Venezia in occasione della cerimonia di inaugura-zione dello storico Carnevale. I partecipanti hanno potutoammirare il pittoresco corteo delle maschere tradizionali evivere l’atmosfera d’altri tempi che caratterizza l’evento.

Dal 16 al 23 aprile è stata la volta del Tour “Cuoredell’Andalusia”, che ha portato i partecipanti a visitare lasplendida Costa del Sol e a scoprire il fascino delle cittàandaluse, dei loro monumenti e della loro storia.

Dal 28 ottobre al 2 novembre si svolgerà la suggestivaCrociera “Colori del Mediterraneo” a bordo della nave “CostaFortuna” che toccherà le città di Savona, Ajaccio, Tunisi,Malta e Napoli. Anche in questo caso le prenotazioni, che sisono chiuse nei mesi scorsi, hanno registrato un’ampia adesio-ne.

I n f i n evorremmo ri-c h i a m a r el’attenzionesull’ultimagita pro-g r a m m a t aper i giorni30 novembre– 2 dicembre:in considerazione del successo registrato dall’iniziativa a fine2006, che in pochi giorni aveva registrato il tutto esaurito,anche quest’anno la Banca ha deciso di presentare ai proprisoci l’opportunità di un week-end di tre giorni ai caratteristiciMercatini di Natale dell’Alto Adige e dell’Austria.

Presentiamo di seguito il programma del viaggio:30 novembre Ore 14:00, partenza in autobus da

Sansepolcro (presso deposito Baschetti, Zona Ind.le S. Fiora,con disponibilità di ampio parcheggio auto), arrivo verso le ore22:00 a Vipiteno, sistemazione presso l’Hotel Rosskopf, cenae pernottamento. Possibilità di trascorrere la serata nei localidel paese.

1° dicembre Colazione a buffet. Escursione alla vicinaBrunico: visita dei tradizionali Mercatini di Natale e del centrostorico. Rientro a Vipiteno e pranzo in hotel.

Pomeriggio ore 14:00 circa, escursione a Innsbruck (Au-stria). Tempo a disposizione per visitare i Mercatini di Natalenel caratteristico centro storico del capoluogo del Tirolo.Rientro verso le ore 20:00 a Vipiteno, cena e pernottamento inhotel.

2 dicembre Colazione a buffet. Tempo libero per visita-re il centro storico di Vipiteno e i suoi Mercatini di Natale.Pranzo in hotel. Nel pomeriggio inizio del viaggio di ritorno,cena libera, rientro previsto per le ore 23:00 circa.

Il numero minimo di partecipanti richiesto è di 40 persone.La quota di partecipazione è di euro 170,00 per i soci e figli disoci della Banca di età inferiore ai 18 anni; di euro 220,00 pergli eventuali accompagnatori non soci. Ai bambini fino a 9anni in 3° e 4° letto spetta una riduzione di euro 50,00. Ilsupplemento per la camera singola è di euro 30,00.

La quota comprende: viaggio in autobus G.T.,accompagnatrice dell’Agenzia Biturgia Travel, sistemazionein hotel II Cat., camere doppie con servizi privati, TV satellitare,cassaforte e telefono, pensione completa, assicurazione re-sponsabilità civile.

L’adesione dovrà essere comunicata telefonicamente al-l’Agenzia Biturgia Travel, tel. 0575.741747, ed accompagna-ta dal contestuale versamento di una caparra di euro 80,00 perpartecipante, da versare presso la propria Succursale di riferi-mento, entro e non oltre il giorno 10 settembre 2007, ecomunque fino ad esaurimento posti. Il versamento della quotaa saldo, mediante la stessa modalità, dovrà essere effettuatoentro il 31 ottobre 2007.

Auguriamo a chi si fosse già iscritto un buon viaggio ericordiamo a tutti coloro che sono interessati a partecipareall’iniziativa che il personale della Banca è a disposizionepresso le succursali per fornire maggiori indicazioni.

Foto di gruppo dei partecipanti al Tour “Cuoredell’Andalusia” dal 16 al 23 aprile 2007.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

La Festa della Famiglia

Dal lontano 1985 la Festa della Famiglia di Tavernelle havissuto moltissimi momenti, di cui sono sicuro tutti indimen-ticabili. Io non mi ricordo ma vado fiero del fatto che la Festadella Famiglia è nata in casa mia, per la volontà di alcuniparrocchiani di far conoscere il giovane don Marco, da pocoarrivato a Tavernelle.Uno degli elementi fondamentali che per noi ragazzi circon-dava la Festa era il recital al sabato sera, realizzato con l’aiutodi alcuni adulti e in particolar modo del “Dotto” che ne èsempre stato l’anima e il motore, lasciando bellissimi ricordiin noi, ragazzi di qualche anno fa.La mattina c’era da spostarsi al campo sportivo (oggi non più)e il fatto dello spostamento con tutte le problematiche tecni-che e organizzative conseguenti è sempre stato una sorta dimolla che aiutava a vincere in qualche modo la pigrizia chel’abitudinarietà di un gesto porta con se.Poi i giochi per i ragazzi e per i grandi, che annoda cornice allastraordinaria generosità di tutta la gente di Tavernelle perl’allestimento del rinfresco per tutti.Bene, resta solo da aggiungere l’ultima Festa, quella del 24giugno scorso, a questo “amarcord” abbastanza personalesulla Festa della Famiglia. Ma allora, per non togliere nulla alpiacevole ricordo che una fresca giornata di luglio mi fatornare alla mente, termino con il sentimento che la sera, allafine della Festa, ognuno dei collaboratori sente esploderedentro e anche se non declamato con le parole, gli occhi di tuttitrasmettono inesorabilmente a tutti il proprio “grazie”!. Gra-zie a tutti per esserci stati, per essersi ancora una volta buttatiin mezzo, rimessi in gioco, magari anche con la fatica che lavita spesso ci riserva, ma con la fresca consapevolezza di unattaccamento che vince. Tra questi c’è anche il mio “grazie”a tutti, e naturalmente con l’invito per il prossimo anno.

Tavernelle e Ferragosto

La festa tipica dell’estate è quella chiamata grossolanamente“ferragosto”, ma in realtà è la solennità dell’Assunzione diMaria al Cielo. A questo titolo è dedicata la chiesa e anche laParrocchia di Tavernelle. Ricordiamo a tutti di notare lavetrata sul lato destro della chiesa che fu donata all’alloraparroco don Gino. Di sera, se in chiesa sono accese le luci, sipuò notare anche dall’esterno ed è veramente suggestiva.

Dalla Compagnia…

Lo scorso venerdì 6 luglio si è svolta presso il Centro Parroc-chiale di Tavernelle la Cena della Compagnia. Hanno presoparte diversi associati e anche altre persone di Anghiari.L’occasione, oltre che per stare insieme, era quella di rimpiaz-zare il classico pranzo della Compagnia che quest’anno erastato rimandato.Il ricavato sarà per la Compagnia, che probabilmente lo vorràdestinare ad opere di beneficenza che saranno comunicate atutti già nel prossimo numero.

Il Camerlengo

Perdono d'AssisiGiovedì 2 agosto

Pellegrinaggio allaMaestà di San Francesco,con partenza alleore 8 dal Cenacolo diMontauto. Alle ore 10 S.Messa nella Chiesa di Montauto.

Nel giorno del Pardono d'Assisi (o della Porziuncola) è possibile lucrare la speciale indulgenza plena-ria.

Nelle foto di Abi due momenti della festa: in alto gli uominiposano con la porchetta; sotto le donne si preparano per leciacce fritte.

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La vignetta di Scacciapensieri:

Bagni

Non solo le querce

Capita di incrociare Piero, il Gabellini della Portaccia,mentre la mattina attraversa la piazza.

Qualche giorno fa nell'incrociarlo ho potuto notare lasua naturale soddisfazione : legata cioè alla natura. Infattila sua pianta di limoni aveva come ospite una pianta dicocomero, nata chissà come, che Piero comunque annaf-fia e accudisce giornalmente e non aspetta altro che ilgiorno in cui potrà mangiarsi il frutto delle sue cure.

E così dopo le querce che fanno i limoni avremo ilimoni che fanno i cocomeri!

Il sogno dell’infanziadi Albina Babugoeva*

Ti ho visto poche volte,mi hai dato la vita,ma non mi hai fatto crescere.Crescendo senza il tuo affetto,avendo rancore, ti odiavocon volontà di averti vicino,essere coccolata dalle tue mani calde.Oh padre mio! Come avrei volutogiocare fra le tue braccia.Tutta la mia infanzia è passatacon un unico sognoche non si avvererà mai,ora che non ci sei più.Magari potevo cambiare tutto,ma la morte ti ha rubato a me.Non ho avuto il tempoper venire da te, forse mi aspettavi,ma forse no, forse ti sei dimenticato di me.

*Albina è una giovane anghiarese ori-ginaria della Russia che frequental’IPSSAR “Buonarroti” di Caprese eche è stata premiata per questa liricapresso l’Istituto Statale d’IstruzioneSuperiore "Enea Silvio Piccolomini" diSiena sabato 26 maggio u.s.

La vendettadi Franca Ciucoli

Quando la scopasi mette in movimentoper il ragno, scomodo inquilino,è un gran brutto momento.Lo scontro non può evitarecon la sua nemica mortale.Schivato il primo colpoprecipitosamentetenta la fugaper salvarsi la vitama non c’è scampo.Senza speranza di salvezzamette in atto la sua vendetta.Colpito con determinazionedopo l’esecuzionea dispettodi chi vuol l’ambiente nettolascia un segno:il rosso del suo sanguesulle pareti bianche.

L’altezzadi Maria Pia Fabiani

A diciott’anni, finiti gli studi,(era da pochi andare a Firenze!)ero d’altezza “centrale”, mi ricordo,delle ragazze studenti con me.Oggi a novanta più uno finito,tutti ritrovo più alti; perché?Questa è una spinta a tenermi dritta,ma dura poco, è chiaro, giacchédopo un pochino mi prende una fitta:è la mia schiena a prendermi in giro;“Sfidi le altezze del tempo passato?Ferma. Rinuncia tranquilla all’impresa:quello che è stato non conta: è già stato.Era ben l’ora che ti fossi arresa!Tu hai raggiunto un’età veneranda.Ringrazia Dio che non sei ancora “stesa”e che puoi scrivere e leggere ancora.Abbi fiducia, ringrazia il buon Dioche a quest’età veramente pesantesei viva e vegeta. Aspetta l’aurorae tante cose puoi fare, ma tante...!Non perder tempo a guardare di dietro:pensa che Dio non misura col metro.

30.3.07.

La Domenica del Borgodi Piero Lega

C’è un marcato contrasto tra i giorni feriali e la domenica, cheaspetto con un sempre più rinnovato e vivo desiderio. In ognimomento della mia domenica mi propongo di trarre piacere dallecose più semplici della vita che mi circonda. Questo è un verotoccasana ed è cruciale per sopravvivere al logorio ed alla pressio-ne della turbinosa vita moderna di questo nuovo secolo.

Il suono invitante delle campane della Propositura; Il richiamoalla messa delle undici; La lettura del Vangelo; La stretta di mano:“Pace..Pace..Pace. Ed il finale “Ite Missa Est” di Don Marco. Epoi l’augurio di “Buona Domenica” mentre ci si avvia giù versoPiazza Baldaccio.

La domenica è giorno di overwhelming serenità. Il pranzodomenicale è l’apoteosi di una settimana sempre intensa e pienad’impegni. Arrivano i nipotini e tutto prende vita in casa e nelgiardino. Le sedie cambiano posto e svanisce quel senso di ordineper tutte le stanze. Tutto riprende movimento. Le biciclettineripartono in contemporanea, poi il triciclo ed il carretto. Tutti etutto si muove in senso opposto. Ed io sono grato in questo turbiniodi inaspettati eventi che la nuova giovane generazione mi staoffrendo ed è incredibilmente “fulfilling”. E prego che questi mieinipotini siano ricompensati per la felicità che mi arrecano e che ilfuturo li possa temprare contro tutti gli affanni della vita. Chepossano prendere insegnamento da quel filino d’erba. Un esile filod’erba che il vento ricurva ma nessuna tempesta riesce mai aspezzare.

Poi leggo e mi rattrista il dramma di Franco a Bologna. Eppurenon gli mancava l’affetto di tutti.

A lui forse è mancato, nel pieno vigore della sua gioventù, lospirito di quel filino d’erba. Quel filo verde di speranza che ci legaal Divino. Basta toccare i riccioli di un bimbo, un fiore, una viola,un petalo di rosa per sentirsi vicino a Lui e acquisire la forzanecessaria e l’amore per la vita che ci circonda.

22 e 23 settembre 2007sagra della polenta a Monter-

chi

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Monterchi e AnghiariFedele Boncompagni ci ha fatto perve-nire un trafiletto pubblicato su Toscanaoggi del 24 giugno 2007. Eccolo.

Venendo dalla Spagna Ercole giun-se in Italia, dove liberò il Monte Aventinodal ladrone Caco. Venuto in Toscana,con un fido amico di nome Angelo,trovò nella Valtiberina una grande palu-de. Con la sua straordinaria forza liberòla valle dalle acque, regolando i corsidei fiumi Cerfone, Sovara, Padonchia eLibia che ebbe nome proprio da luipoiché in Libia aveva ricevuto onoridivini vincendo il gigante Anteo.

Compiuta l’opera Ercole si dette acostruire una città alla quale dette il suonome: Mons Herculis e fu Monterchi;mentre Angelo edificò l’altra città cheda lui prese il nome Anghiari.

La Madonna di LoretoDai ricordi di Severino Baglioni

La Madonna di Loreto un anno erastata mandata ad una mostra e quandotornò la vetrata che c’era davanti non sic h i u d e v apiù.

Gira dauna parte,gira dall’al-tra, la Ma-donna nonci stava.

Al lorafu chiamatoStefanino,Chiechio,che fece al-cune provepoi dissecon vocesconsolata:«Non è Lei, non è Lei. Ce l’han fregata!»«Comunque la vetrata non ce l’hanoarmessa», ha detto Severino.

Per la cronaca Chiechio era quelloche diceva: “Quante son belle lechiacchiere!”

La cartolina riprodotta mostra l'edicoladella Madonna con lo sportello incriminato.

Amici e parentidi Turiddo Guerri

Si dice che gli amici son tesori,a volte più preziosi dei parenti:vero, o si va a seconda degli umo-ri?Gli uni e gli altri sono assai conten-tidi saper che non stai cadendo giù,ma, caduto, chi mai si vede più?

GrisùLala

Grisù stava laggiù al Molin del Caccia quando ci stavo anch’io.Una volta la Graziella Cherici, la Beppina e la Loretta avevano preso due canini

al canile. Una canina la prese la Graziella e Grisù lo prese la Loretta.Il cane l’avevano preso soprattutto per Andrea, dopo che era tornato dalle

difficoltose cure che aveva fatto. Siccome c’erano tanti cani abbandonati preferi-rono andare a prenderne uno di quelli. Mentre stavano guardando questi cani, chela Graziella aveva già trovato la sua canina, e non sapendo quale prendere, ne viderouno tutto solo.

Il custode disse che era un cane irrequieto e nessuno lo voleva prendere. Allora,disse Andrea, lo prendo io. E così lo presero.

Quanto li fece dannare i primi tempi! Sempre con quella gamba alzata intornoai fiori o alle poltrone!

Quando io lo vidi dissi: Oddio Loretta, ma che cane è riportato! Ma poi brutto!Ma comunque piano piano si calmò. A quel punto provarono a legarlo ma si

resero conto che non era possibile perché non c'era verso di tenerlo calmo.Addirittura non voleva né mangiare né bere.

E allora presero e lo lasciarono libero.Quando la Graziella veniva su ad Anghiari questo Grisù, vedendo la canina

dentro la macchina, le correva dietro e alla fine s’è svoltato su ad Anghiari e haimparato la strada per venire in paese.

Un giorno era venuto dietro alla canina della Paolina, la mia vicina. Quando mivide a sedere sopra il murello di fronte a casa mia al Mammalucco, si fermòincredulo e poi mi fece una festa indescrivibile. Era passato un anno da quando ioero venuta via dal Molin del Caccia. Sono otto anni ormai che viene a trovarmi. Avolte sta una settimana a volte due giorni. Mì, è andato via dianzi!

Viene qui, io ho sempre pronto qualcosa da mangiare, e poi prende e se ne va.M’han detto che prende su per la Croce e torna a casa ma quando attraversa la

strada sta attento alle macchine più di una persona.

LorettaGrisù s’era preso insieme alla Tati, la canina della Graziella.Lui prima andava a trovare questa Tati poi dalla Lala al Molin del Caccia e

andava sempre a trovarla. Quando la Lala andò ad abitare ad Anghiari lui andavaanche lassù. Lui ora ha tutte le sue poste.

Le guardie ci hanno avvisato diverse volte di questo cane libero ma poi ancheloro si sono stancate. Lui sta via anche un giorno o due e poi torna. Stamani ha giàfatto due viaggi. È andato dalla Lala, è ritornato, ha mangiato ed è già ripartito.Quando va ad Anghiari si piazza davanti alla bottega della Miranda perché sa chela Lala la scatoletta per lui la compra lì. E quando gli dicono: Va da chi te la comprache sennò non te se da, lui parte e va dalla Lala.

La Lala ha un gatto e vanno così d’accordo che quando la Lala non s’accorgedell’arrivo di Grisù il gatto miagola finché non gli viene aperta la porta.

Ieri la Lala era andata a camminare con la canina della Paolina e, quando è conquella canina, non vuole che Grisù le vada intorno.

Quando è stata di fronte al supermercato gli ha detto di andare a casa ma luignente. Allora ha preso un sasso e ha fatto finta di tirarglielo. Lui allora ha preso pervia Cerboncelli ed è sparito e difatti poco dopo lo abbiamo trovato sulla piazza conla lingua di fuori.

In quel mentre ci ha telefonato la Lala per raccontarci l’episodio ma di già Grisùera ritornato ad Anghiari.

Al Campo della Fiera una volta veniva un banco della frutta. Un giorno vedoGrisù fermo davanti a questo banco con un cartoccio in bocca. Guardo cosa c’è evedo che ci sono delle fettine.

Le aveva prese dalla borsa di una donna che l’aveva appoggiata momentanea-mente in terra per fare la spesa.

***Questo racconto è stato registrato nel 1998.Grisù ormai è morto da oltre due anni.

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Avanesi: una storia lungadi Emmedipì

Tutto è cominciato quando mio padre mi disse un proverbio: Dove fa gliavanesi chielli per te che son boni paesi; dove fa la farfanella dalli per dote allatua sorella. Tradotto vuol dire che dove crescono gli avanesi sono terreni buonimentre dove cresce la farfanella no.

Per la farfanella o farfana è stato facile perché io stesso la conoscevo.Per gli avanesi è stato più duro. Dopo un primo tentativo con Beppe del

Carmine, il Manenti della Casanova ha detto che lui la pianta sa qual’è e mel’avrebbe fatta vedere.

La mattina dopo mi portò addirittura la pianta con tanto di radici e fiori celesti eio ho provveduto a piantarla nel mio orto.

Ancora c’era qualche incertezza anche perché a Roberto di Casale sembrava chequesta pianta avesse le foglie larghe e ci si potesse involtare il foraggio.

Infine dalla Sestilia del Ponte dei Sospiri è venuta la conferma che quella è ineffetti la pianta chiamata avanesi.

Si tratta di una pianta annuale ma che quando è adulta ha un gambo legnoso. Lefoglie sono molto simili a quelle delle acacie e sono collocate contrapposte su deglisteli. I fiori come ho detto sono celesti.

Legata in mazzi, specialmente nei poderi del piano e per chi non aveva il bossoloa portata di mano, si usava per spazzare il forno (spazziglio) dopo averlo riscaldatoper cuocere il pane o i dolci.

Contro le truffeLa locale caserma dei carabinieri ci ha fatto pervenire una informativa su alcunicomportamenti che, soprattutto gli anziani, dovrebbero tenere in presenza disconosciuti.

La prevenzione è la migliore difesa

Non fidatevi delle apparenze! Il truffatore per farsi aprire la porta ed introdursi nellevostre case può presentarsi in diversi modi.Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile.Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’INPS o unaddetto delle società di erogazione dei servizi come luce, acqua, gas e talvolta unappartenente alle forze dell’ordine.

Non sempre l’abito fa il monaco

Ricordate che di solito il controllo domiciliare delle utenze domestiche vienepreannunciato con un avviso (apposto al portone del palazzo) che indica il motivo,il giorno e l’ora della visita del tecnico.

Alcune cose da tenere a mente

Non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa.Prima di aprire la porta controllate comunque dallo spioncino.Tenete a portata di mano i numeri di telefono dei servizi di pubblica utilità (Enel,

Telecom, Nuove Acque) o di qualche persona alla quale potete chiedere di aiutarvi.Non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o

privati.Se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi

motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Invitatelo ad uscire dirigendovicon decisione verso la porta. Aprite la porta e, se necessario, ripetete l’invito ad altavoce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni.

Diffidate sempre degli acquisti molto convenienti e dei guadagni facili: spessosi tratta di truffe o di merce rubata.

Non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete consiglio e, se possibile lapresenza, a persone di fiducia più esperte di voi.

Aveva 102 anni

Morta la nonna Dinda

Sabato 7 luglio, verso le dieci emezza, è tornata alla casa del padre lasignora Elisabetta Festini, conosciutacome Dinda, ed era considerata la non-na di Monterchi.

Era nativa di Anghiari e nello scorsomese di maggio, il giorno 5, ha compiu-to il suo centoduesimo anno. Quindi èmorta a 102 anni, 2 mesi e 2 giorni.

C’è stata una grande partecipazionedi persone domenica sera alle sue ese-quie perché è stata una donna sempreattiva fino a due anni fa e conosciuta datutti. Poi ultimamente ha avuto dei pro-blemi di salute e risiedeva presso lafiglia Giovanna ed il genero maestroOsvaldo.

Tutta la comunità di Monterchi siunisce al dolore della famiglia per laperdita della cara Dinda.

Iniziativa per la Badiadi Clèto

Dalla zona della Badia viene segna-lato che un gruppo di donne del centrostorico sta raccogliendo denari per unainiziativa a favore di quella chiesa.

Lo scopo è quello di realizzare qual-cosa per abbellire ancora di più la nostraantica badia camaldolese.

C’è già qualche idea ma dovrà esse-re valutata appieno con don Marco e laSoprintendenza.

Sono pervenute offerte in memoriadi Francesca Busatti e Laura Guadagni.Carla Leonardi non ci dimentica mai emolto entusiasticamente ci invia sem-pre offerte.

Anche Gabriella Lodovici ci ha in-viato un'offerta. Il totale delle offerte èdi 625 euro che sommati agli 83,70raccolte durante l'inaugurazione dell'or-gano fanno ammontare la somma a708,70 euro.

Nei prossimi numeri daremo notiziepiù precise su questa iniziativa.

Intanto un ringraziamento a tutticoloro che hanno già fatto pervenire laloro offerta.

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Alessia Pacini, VicenzaAlfonso Sassolini, SpicchiAngiolo Mafucci e fam., MotinaAnna Checchi, MontevarchiAntero Chiribini, Campo FieraAntonietta Pagani, CatiglianoAntonio Agolini, CarboncioneArmando Zanchi, ArezzoBenita Cuccardini, PiazzolaFamiglia Chieli RobertoFederica Comparini, Campo FieraFrancesco Guadagni, BernoccaFranco Chiasserini, Ponte allaPieraGiacomina Mondani, Polverie-raGianni Papini, CantinoneGraziella Sensi, Poggio del sole

In questo Anghiaritutto è al tramontocome la fineche farà il mondo

Nel mio ricordodi gioventù passatail vecchio paesevedevi incoronata

Di tanti negozidi generi alimentariora ridottocome cure termali

Un solo negozioè restato in piediper aiutare i vecchia restare sereni

Non hanno mezzie gli anni sono pesantii supermercati per lorosono tanto distanti

Come farannoquesti poveri ottantenniche per sfamarsisalite e pendenti

Devono saliree fare giornata pienaal Supermercatolassù al Campo della Fiera

Troppi disagiper questi poveri vecchiettisenza un trasportoche gli trasporti i pezzi

Fanno faticaa reggersi nelle gambecon borse di spesae mano tremante

Qui ad Arezzoun servizio umanocon un furgoncinogli porgono una mano

Vengono trasportatiai supermercatie dopo tante orevengono recuperati

Pieni di gioiaper questo bel servizioi poveri vecchiettifanno spesa con giudizio

Perché il servizioè settimanaleattenti con occhioa quello di comprare

Cose più grosseche non siano scadentima questi vecchiettifelici e contenti:

Non dimentichiamo i vecchi anghiaresidi Armando Zanchi

Postini e postadi Emmedipì

Capita spesso di lamentarsi del servizio postale. A volteanche a ragione.

Debbo però segnalare una cosa molto positiva che ècapitata alla Redazione.

Come voi saprete il nostro periodico viene spedito tramitele Poste Italiane.

Ebbene, venerdì 25 maggio, nel pomeriggio, ho portatoalle poste di Arezzo (come facciamo abitualmente) tutti inostri giornali belli e impacchettati. Consideravo infatti cheentro il lunedì o il martedì successivo il giornale sarebbegiunto, atteso, nelle case dei nostri lettori.

E invece già il mattino dopo alcune famiglie di Anghiarihanno ricevuto il giornale fresco di stampa. Ma anche lettoridi alcune città italiane mi hanno segnalato la velocità diconsegna.

Diamo quindi il giusto merito all’organizzazione delleposte e al lavoro dei postini.

E non dimenticate di segnalarci i cambi di indirizzo che avolte sono cambiati già da qualche anno e nonostante ciòarrivano ancora a destinazione.

La Cappella dei CadutiNegli ultimi mesi è stato effettuato

un primo intervento per il restauro dellaCappella dei Caduti (Cappella Votiva aiCaduti in Guerra recita la cartolina).

Dopo che l’impalcatura è stata toltasi è potuto apprezzare il lavoro fatto.

Potrebbe essere questa l’occasioneper eliminare i cippi collocati in tempisuccessivi (nella cartolina non ci sono) eche con le catene di collegamento sonosolo un pericolo per i pedoni. È vero cheessi hanno compiuto l’importante compito di tenere le mac-chine alla larga ma forse si riuscirà nello scopo senza di loroma con un adeguato marciapiede in pietra serena.

Da ricordare che la facciata è stata modificata in occasionedella destinazione a tempio votivo (1925) e la chiesa èdedicata a San Tommaso da Villanova, patrono della famigliaCorsi.

Licia Acquisti, BagnoloLidia Leucalitti, MonteloroLuciana Chieli, MilanoMaria Mignoni, PortacciaMaria Pia Fabiani, Bozia di sottoMaria V. Paccassoni, Borgo Cro-ceMario Mariani, BagnoloNella Chieli, RenicciNovella Ceppodomo, Il FossoPiero Pacini, VicenzaRina Pacini, ChiercoRinaldo Cocchi, ArezzoRomilda Sassolini, CastelfrancoRosa Venturini, Campo FieraRosita Chieli, Piazza del teatroSanta Sandali, Campo FieraTesta Milena Prati, Forlì

SegnalazioniGrazie alla segnalazione di una nostra lettrice del Campodella Fiera abbiamo trascritto ulteriori offerte per il giornale.Ci scusiamo con loro per l’omissione e quindi per la tardivasegnalazione nel giornale.

Vasco Coleschi, TerrarossaVelma Leonardi, PratoVilmo Chiasserini, Bagno a Ripoli

La Società Nuove Acque ha mandato un'offerta in memo-ria di Marco Nicchi.

Milena Testa, anghiarese trasferita a Roncadello in pro-vincia di Forlì, ci ha fatto pervenire la sua generosa offerta persostenere l’Oratorio.

Cocchi Rinaldo e Francesca mandano la loro offerta perl’Oratorio in memoria di Anna Gamberonci.

L’offerta di Graziella Sensi è per ricordare il marito, ilmaestro Fulvio Cioni.

Giuliana Lenzi Vallecchi di Grassina manda la sua offertain ricordo di Mario e Giovanna Lenzi. Solo ora abbiamopotuto fare questa segnalazione e ci scusiamo per il ritardo.

Un ringraziamento ai Donatori di Sangue Fratres checi hanno fatto pervenire la loro generosa offerta che cipermetterà di proseguire nelle nostre iniziative editoriali.

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Perdono in dono

Nel pomeriggio di sabato 26 maggio 2007 ventiquattro bambini della nostra Comunitàparrocchiale hanno ricevuto, per la prima volta, il DONO del Sacramento del perdono e dellariconciliazione, segno della misericordia di Dio. Seduti di fronte a loro, nelle panche dellaPropositura, c’erano i rispettivi genitori che, condividendo il cammino con i figli, li hannoaiutati a prendere coscienza del Sacramento e a viverlo come momento di incontro personalecon il Padre. Dinanzi a quei ventiquattro bambini, che un po’ timorosi ed emozionati si sonoinginocchiati per la prima volta davanti al nostro Parroco, ho rivisto me bambina e nella miamente si sono accavallati tanti pensieri su come oggi, da adulta, vivo il Sacramento delPerdono.

Tutti noi ci siamo confessati da piccoli, ma ora questo sacramento ci appare distante, a volteinutile, qualcosa che non è più di moda, oppure ancora una tassa pesante da pagare ogni tanto.Stentiamo a lasciargli un po’ di posto nella nostra vita di cristiani battezzati e cerchiamo tante,infinite giustificazioni alla nostra diffidenza ed al nostro atteggiamento.

“Padre, non so che cosa dire, sono sempre le stesse cose! Preferisco confessarmidirettamente a Dio!”

C’è inoltre anche un altro motivo per non confessarsi: dovremmo ripetere un elenco dipeccati che abbiamo imparato da piccoli; non è una cosa seria! In fondo poi, non abbiamogrossi peccati da confessare!

Quanti “no” sembrano giustificare il rifiuto di questo sacramento! Sono ragioni o pretesti?Forse il problema sta nello sforzo di voler capire quanto il sacramento della riconciliazione

sia dentro il Vangelo, quanto sia lieta notizia, quanto sia Dono.Un incontro con il Padre non può essere casuale, non cercato, non preparato, non voluto

e senza un seguito.“Scusi, padre, ha due minuti per confessarmi? Ho visto che non c’era nessuno e ne

approfitto!...”La riconciliazione deve essere un momento che fa parte di un cammino, come quello

compiuto dal “figliol prodigo,” che è disposto a tutto pur di essere riabbracciato dal Padrebuono e misericordioso.

La misericordia è un modo di amare colmo di tenerezza: quella di una mamma per il suobambino, quella di Dio per ogni uomo. È con tenerezza e pazienza che Dio attende che tuttinoi torniamo a Lui. L’azione misericordiosa di Dio è resa attiva e visibile nella Chiesa, luogodove noi possiamo rispondere alla buona novella con il nostro impegno a riconciliarci con ifratelli, con noi stessi e con Dio. La Chiesa non è, tuttavia, un’oasi o un’evasione verso Dio,ma è l’irruzione di Dio stesso nel mondo e nella nostra umanità. In questo contesto assume unafondamentale importanza la Comunità cristiana, che oltre ad essere luogo privilegiatodell’incontro con Gesù, ci aiuta a comprendere i sacramenti ed a riconoscere Cristo nei nostrifratelli. È nella Comunità che noi possiamo scoprire il grande DONO che è la persona, che sonogli altri, che è la creazione. Di fronte a tali doni c’è per ciascuno, sempre, la possibilità diricominciare, di tentare ancora, di rimanere nella squadra perché il nostro Dio non fa calcoli,ci chiede solo di abbandonarci, fiduciosi, tra le sue braccia così come hanno fatto, in tuttasemplicità, quei ventiquattro bambini.

DonatellaHanno ricevuto per laprima volta il dono delSacramento della Ri-conciliazione il 10giungo 2007:

Chiara Alberti

Lorenzo Aglini

Marco Bozzini

Andrea Pietro Cambi

Luca Cangi

Francesco Capacci

Gabriele Ceccantini

Francesco Cherici

Silvia Dalla Ragione

Mattia Gattaponi

Filippo Gennaioli

Linda Graziotti

Giulio Maffucci

Antonio Marano

Andrea Marzi

Eleonora Marzi

Alessio Meazzini

Niccolò Panichi

Alessandra Pierantoni

Lisa Pieroni

Simone Poderini

Leonardo Rosati

Lucia Scartoni

Federico Tecchioli

Sottoscrizioneda Pocaia

La popolazione di SanBiagio a Pocaia ha fattouna sottoscrizione perchéil Comune asfalti la stra-da che porta alla chiesaparrocchiale.

L’ultimo tratto, ripi-do e con il ghiaino, habloccato in diverse occa-sioni le macchine che nonriuscivano a salire.

Così queste richieste,oltre un centinaio, sono sta-te presentate al Comune.

La soluzione finale?La Mostra su Piero sta andando molto bene con

numerosissimi visitatori presenti qui a Monterchi. Nelmese di giugno c’è stato un ulteriore incontro con ilMinistero dei Beni Culturali che ha invitato Sindaco eassessore alla cultura, il parroco, il Comitato per la Madon-na del parto ed anche rappresentanti della passata ammini-strazione di Monterchi per sentire ulteriormente i varipareri e suggerimenti.

Il rappresentante del Ministero ha quindi preso attodelle varie posizioni riservandosi di decidere. Una dellesoluzioni probabili sembra essere l’antistante chiesa delmonastero delle benedettine attualmente libera dopo che èstata lasciata anche dalla Fraternita di Betania. Dopo ilnecessario restauro potrebbe essere idonea allo scopoessendo anche di fronte all’attuale sede che a quel puntopotrebbe integrare, per la parte operativa, questa preziosa opera di Piero presente nel territorio dellaComunità di Monterchi.

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Bellissima Anghiari

Pieraccioni effetto Ciclone

Servizio e foto di Paolo Rossi

L'estate anghia-

rese di quest’annosarà ricordata a lungo.

Si, perché l’effetto effervescen-te che ha saputo creare il set del film “Una

moglie bellissima” di Leonardo Pieraccioni, hasuperato ogni più rosea aspettativa. Non per niente ilprimo lavoro dell’attore fiorentino ebbe ad intitolarsi “Ilciclone”, raccontando d’un improvviso cambiamentonella routine quotidiana d’una tranquilla famiglia cheabitava la provincia toscana.

Con i dovuti paragoni è quanto è successo in paese,travolto in senso totalmente positivo dal set cinemato-grafico.

Tutti sono stati coinvolti in qualche maniera.Chi come comparsa, sopportando intere giornate di

riprese su riprese, fosse stato soltanto per passeggiare sue giù davanti alla macchina da presa, chi come aiutoattrezzista, oppure come autista del pulmini che traspor-tava il personale tecnico o gli attori, chi come collabo-ratore degli scenografi o addetto alla logistica del nume-roso gruppo romano della Ottofilm S.r.l.

I lcentro storico

anghiarese si è presta-to bene a diventare palcosce-

nico delle riprese: Palazzo Testi,Piazza Baldaccio, Via Garibaldi, il Teatro e

Piazza IV Novembre, lo stradone della Ruga com-pletamente sgombro di auto.

È stato anche molto interessante vedere come funzio-na dal vivo la complessa macchina del cinema. Quandoil prodotto è finito, pronto per essere consumato, spessosi fa fatica a comprenderne i meccanismi interni. Si vain qualche sala di proiezione e seduti in poltrona sivedono scorrere due ore di immagini, perfettamentemontate ed in successione logica, col supporto dell’au-dio e di una colonna sonora appropriata. Ma dietroquelle immagini ci sono giorni e giorni di lavorazione.Ogni giornata intera di lavoro dietro alla macchina dapresa produce alla fine in fase di montaggio 2 minuti difilm che vedremo al cinema.

A metà Luglio si sono pure visti giungere in piazza daPrato e altre località italiane i fans di Laura Torrisi,armati di striscione dedicato e tanta pazienza, pur disalutare la loro beniamina e scattare insieme qualchefotografia.

Adesso c’è l’attesa della prima nazionale, che qual-cuno ha prospettato potrebbe essere ad Arezzo. Ovun-que sia, dal 14 dicembre prossimo andremo tutti alcinema, con la speranza di vedere un bellissimo film epoter riconoscere Anghiari nelle sue bellezze naturali earchitettoniche. “Una moglie bellissima” diventerebbeuno spot promozionale per il nostro paese senza prece-denti.

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Per il Patrono della Parrocchia di Anghiari

Festa di San Bartolomeo ApostoloAd Anghiari abbiamo conservato un tradizionale modo di chiamare le chiese riferendosi al loro titolo

ecclesiastico di giurisdizione e di onorificenza. Sappiamo bene, infatti a quale chiesa ci si riferisce quandosi parla della “Propositura” o della Badia”. Ma penso che molti anghiaresi, sia giovani che grandi, possanorimanere perplessi se chiedessi di indicarmi la chiesa di Santa Maria delle Grazie o quella di SanBartolomeo, che sono i due edifici rispettivamente indicati poco sopra. Essi hanno anche una particolaritàche li lega. La prima, la Badia di San Bartolomeo è stata per secoli la chiesa parrocchiale di Anghiari fino

PROGRAMMA

Giovedì 23 agosto 2007Ore 18 S. Messa in Badia

Venerdì 24 agosto 2007Ore 7 S. Messa in BadiaOre 18 Vespri Solenni in ProposituraOre 18,30 S. Messa solenne.Segue la festa negli spazi dell’oratorio.

SAN BARTOLOMEO

Nato a Cana di Galilea, Bartolomeo fu condottoa Gesù dall’apostolo Filippo. Era uno dei dodiciapostoli, e va identificato con il Natanaele di cuiparla l’evangelista Giovanni, e sarebbe quindi quelNatanaele «Israelita genuino in cui non c’è frode»(Gv 1,45-51) che era passato da uno scetticismoironico e quasi offensivo («da Nazareth, può venirequalcosa di buono?») a un atto di fede ardente:«Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Isra-ele!».

Dopo l’Ascensione del Signore, è tradizione cheegli abbia predicato il Vangelo nell’India. IlMartirologio romano di lui scrive: “ predicò nell’In-dia il Vangelo di Cristo; recatosi nell’Armenia mag-giore, avendo convertito moltissimi alla fede, fu daibarbari scorticato vivo, e, per ordine del re Astiàge,colla decapitazione compì il martirio.” Subì il mar-tirio nella città di Albanopoli in Armenia. Il suosacro corpo fu trasferito prima nell’isola di Lipari,quindi a Benevento, e infine a Roma nell’IsolaTiberina. Dal 983 le sue reliquie, portate a Roma daOttone III, sono nell’antica vasca di porfido dell’al-tare maggiore della chiesa di S. Bartolomeo Aposto-lo all’Isola Tiberina.

E’ patrono dei macellai e dei conciatori.

alla fine del 1700, quando cedette il titolo alla nuovachiesa di Santa Maria delle Grazie, che di li a pososarebbe stata elevata al rango di Propositura.

Così il legame tra queste due chiese resta davveroforte. La chiesa parrocchiale è il luogo dove la Co-munità si ritrova, prega, vive i momenti più belli opiù tristi della vita, ed è sempre, per tutti, un puntodi riferimento.

L’altra cosa che rimane come trade union è i ltitolo di San Bartolomeo Apostolo. Mentre dellaBadia è il santo titolare, dopo il trasferimento dellaparrocchia alla Propositura si ebbe caro a tenerequesto titolo a nome della Comunità anghiarese.Quindi se ne deriva che la Propositura è dedicata sialla Madonna delle Grazie (vedi la Madonna delBorghetto) ma la Parrocchia, cioè la Comunità Cri-stiana è dedicata a San Bartolomeo Apostolo.

Per sottolineare questo antico legame tra al gentedi Anghiari e queste due chiese, il programma diquest’anno per la festa di San Bartolomeo sarà unpo’ più articolato.

Il giorno della vigilia, il 23 agosto la Messa delle18 sarà celebrata in Badia, così come la Messa delleore 7 di venerdì 24 agosto. Poi ci sarà lo spostamentoe nel pomeriggio del 24 sono in programma alle ore18 i Vespri solenni e alle ore 18,30 la S. Messa.Seguirà poi la festa presso gli spazi dell’oratorio. LaMessa e la festa saranno anche vivacizzati dallaconcomitanza con la fine del Grest e delle attivitàestive della Parrocchia.

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la pagina di Walter Del Sere

Pieraccioni e dintorni

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Venerdì 6 luglio ore 22. Unaleggera brezza rende piace-volissima la nitida serata esti-va dal mio punto d’osserva-zione privilegiato nel centrostorico. Ho visto or ora PaeseMio condotto da Ilaria suTeletruria, dedicato al quin-to Palio della Vittoria che si ètenuto con successo nel 567°anniversario della Battagliad’Anghiari. Non male.

Un uomo solo al comando.Oggi la troupe del film diPieraccioni ha “girato” la fe-sta di fine anno nella ex pale-stra della scuola media orasala audiovisivi. Da comestanno andando le cose sem-bra che un signore anghiaresesui 62 anni con il pinzettoargentato e di corporaturafalso magra, detto anco ilPavarotti de noantri, è diven-tato protagonista assoluto delfilm (che uscirà nelle sale aNatale) visto che in ogni sce-na lo si vede passare davantialla cinepresa. Pare che ilfilm non sarà più di e conLeonardo Pieraccioni, bensìdi Leonardo Pieraccioni conEmme Gi e a seguire tutti glialtri.Tra fari e gruppi elettrogeniho saputo che un pezzo da 90come la Francesca avrebbedeciso di non partecipare aTovaglia a Quadri anno 12°titolo “Panni bucati”. Sareb-be un peccato perché la cittadella Laura è proprio brava.

Come cambiano le stagio-ni. Dopo le elezioni di An-ghiari tutti i partiti (dai co-munisti ai margheriti fino aisocialisti) si sono riuniti peranalizzare il voto. Gli uniciche non hanno discusso sonostati i democratici di sinistra,quelli che hanno la maggio-ranza relativa ad Anghiari. Epensare che una volta tuttopassava dalla sezione. Ades-so lo stesso storico luogo di

via Taglieschi è aperto unavolta all’anno ma non perospitare dibattiti, bensì peraccogliere le merlettaie d’An-ghiari durante la mostra mer-cato.

Omaggio a S.M. Martedì 22maggio ore 23 PiazzaBaldaccio. Alessandro Gi.:“La campagna elettoralesenza Simone è come il cam-pionato di serie A senza laJuve”.Definizione dello stesso co-niata dalla soprintendenza aibeni archeologici: ”Anima ir-requieta”. (28 giugno - Inau-gurazione del Palazzo dellaBattaglia).

Ernesto Calindri a sedere inmezzo alla strada, con le autoche gli sgassavano intorno,esclamava “Contro il logo-rio della vita moderna beviCynar”. Ad Anghiari, finitodi mangiare, gli avventori diun noto ristorante citato nelleguide alternative di mezzomondo, intonano l’Alleluiaper ringraziare di non esserestati imbarcati o avvelenatidai gas di scarico delle autoche “gaiamente” vengonogiù.

Qui pro quo. Le scenografieapprontate per le riprese delfilm di Pieraccioni. L’edico-la in Piazza Baldaccio. Comei tecnici della troupe hannopiazzato l’edicola (che tra lealtre cose non ci stava male adifferenza della gabina tele-fonica che fa schifo ai sassi)è arrivata in Comune una te-lefonata della categoria deigiornalai che strepitavanoperché non erano stati avver-titi della nuova rivendita diriviste. “Non avete fatto laconcertazione!” (protestava-no). Vagli a spiegare che aparte le liberalizzazioni diPier Luigi Bersani (mio votopersonale 8 +), poi annac-

quate in Parlamento, quellafinta edicola serviva soltantoper la scena del mercato delfilm.O perché il finto ristorantecinese in via Garibaldi (inquel fondo dove una voltac’era la bottega diAngiolino)? Per dare mag-giore credibilità al tutto era-no state realizzatescenografie con draghi, scrit-te in cinese e quant’altro.“Come è possibile che il Co-mune bandiera arancioneautorizzi un ristorante cine-se nel centro storico? Chevergogna”. Questi i commen-ti dei tanti che hanno abboc-cato all’amo. Mentre i turisticanadesi, tedeschi, inglesiecc… se ne andavano scan-dalizzati in altre cittadinetoscane di plastica frequen-tate da turisti di tutto il mon-do dove è tutto finto: dallebotteghe ai pub irlandesi, dalfalso artigianato (semmaimarcato made in China).Ecco un’altra battaglia delDon Chisciotte di provincia:non permettere che Anghiarisi trasformi in una piccolaSan Marino. Ma anche suquesto mi pare proprio chel’ex redattore del Diario di

Piazza Baldaccio ci vedabene.Appello agli anghiaresi: tor-nate ad abitare dentro An-ghiari Vecchio.

Sabato 7 luglio ore 23.45Torno ora dal concerto nellaChiesa di S. Agostino di Bru-no Mangoni al pianoforte erelativo giretto in PiazzaBaldaccio e son contento.Perché? La Piazza era tuttaun brulicare di gente, bambi-ni che tranquillamente scor-razzavano a destra e a man-ca, capannelli di persone achiacchiera. Insomma, laPiazza era miracolosamentetornata a vivere come ai tem-pi d’oro. È bastato che qual-cuno (l’alfierino Dibi) deci-desse che almeno i prefestivie festivi d’estate dalle ore 21alle 24 la Piazza fosse libera-ta dalle miriadi di auto, SUVe motorini gracchianti. Unsegno di civiltà da un paesetoscano. Tanto basta per es-sere contenti.

Cerco di essere ermetico.Era da poco passata la famo-sa eclisse del 1961 e ci s’ave-va la Topolino. In questo stes-so giorno di 46 anni fa, An-ghiari fu scossa da un fattoche ancora oggi chi c’era selo ricorda. Sto scrivendo delpòro Gnasino, meccanico,che a 34 anni se n’andò. Unpo’ troppo presto,mannaggia.

L'animato mercato allestito da Pieraccioni in piazza del Mercatalead Anghiari per il suo film.

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenutiad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Giugno 2007Domenica 3. Stamani ho visto il gatto della Paola che attra-versava la strada e andava verso la via del Carmine.Martedì 5 . Oggi è morto Gino Zanelli di anni 75. Era il babbodella moglie di Piero elettricista ed abitava a SanLeo???????????.Mercoledì 6 . Oggi hanno smontato l’impalcatura davanti allaCappella dei Caduti.Sabato 9. Stasera non sono potuto andare alla presentazionedel libro sulla ragazza di Bube perché "ciavevo" da cogliereil maggio con mia moglie che domani è il Corpus Domini.Domenica 10. Oggi è morto Agostino Draghi di anni 84.Abitava ai Mori e per molti anni, anzi per diversi lustri, hapreparato i rametti di ulivo per la parrocchia di Anghiari dadistribuire la Domenica delle Palme.Lunedì 11. Dopo il caffè, con Frido siamo passati a trovare laCaterina per il Chiassolo.Giovedì 14. Oggi è morta Fosca Ligi, detta Bruna, vedovaMaurizi di anni 85. Abitava alla Motina.Venerdì 15: Qualche imbecille stanotte ha di nuovoinverniciato le macchine.Sabato 16. Oggi è morto Luigi Elisei di anni 94. Abitava a SanLeo ma per molti anni ha abitato al Merendello.Mercoledì 20. Oggi è morto Duilio Polcri di anni 85. Abitavaa Maraville ed era orgoglioso di abitare in una antica villasenz’altro di origine romana e che lui diceva dimora di Plinioil Giovane.Venerdì 22. Stasera, in piazza, hanno fatto le prove per ilPalio.Sabato 23. Stamani la Rosina dell’Infrantoio faceva l’erba aisuoi conigli per i greppi di Via cupa.Martedì 26. La Carla di Tavernelle m’ha portato il premioche avevo vinto domenica alla Festa.Venerdì 29. Dice che a Stanghetta Pieraccioni ha cominciatoa girare alcune scene del suo film.* Oggi, ricorrenza del Palio, è nata Maria Vittoria Fornasettidi Marco e Alessia Pacini. Abitano a Vicenza ma sonoappassionati ed affezionati ad Anghiari come ci auguriamo losarà Maria Vittoria.

Mese di Maggio 2007

Venerdì 4. Oggi è morto in modo tragico il giovane MarcoNicchi. Aveva solo 20 anni ed abitava all'Infrantoio.Domenica 6. Oggi è morta Cecilia Boriosi vedova Meozzi.Aveva 101 anni ed abitava al Campo della Fiera. Tutti laconoscevano come Cia che prima abitava in Piazzola.Lunedì 7 . Stamani con don Quinto siamo andati a prendere ilcaffè da Marcello a Monterchi.Mercoledì 9. È giunta notizia della morte di Bruna Paci aFirenze.Giovedì 10. Stamani Gino di Barliano m’ha detto che il meloche m’aveva innestato è stato rotto per fare una recinzione. Hadetto però che me ne farà un altro il prossimo anno.Sabato 12. Oggi è nata Linda Mondanelli di Mirco e LauraCampi. La sua famiglia abita a Selci Lama ma il suo babbo èoriginario di Anghiari.Lunedì 14. Stamani Fabrizio m’ha fatto sentire il miele che haprodotto nelle terre di Postremo.Giovedì 17. Oggi è morto Cleto Borroni di anni 80. Abitavaa Turicchi e faceva parte di una delle tre famiglie che dalleMarche vennero ad abitare lì a Turicchi.Domenica 20. Oggi, giorno dell’Ascensione, è morto IginoGiabbanelli di anni 92. Molte persone lo ricordano perché èstato il loro maestro elementare. Abitava al Terrato ed è statoGovernatore della Misericordia diversi anni.Lunedì 21. Oggi è morto Aldo Coleschi detto Tonino. Aveva72 anni ed abitava di fronte alla bottega del Fontani al Pontealla Piera.Mercoledì 23. Oggi è morto Pasquale Omarini di anni di anni93. Aveva abitato al Bargellino della Barbolana.Venerdì 25. Verso le tre, mentre ero ad Arezzo a spedirel’Oratorio, ad Anghiari è venuto un temporale anche con unpo’ di grandine.Sabato 26 maggio. Oggi è morta Emilia Gaggiottini vedovaRumori di anni 96. Abitava alla Fonte.Lunedì 28. Oggi s’è saputo il risultato delle elezioni comunaliche ha vinto il Bianchi.Giovedì 31. Stamani per la Croce è passato un gruppo diciclisti francesi. Venivon da Caprese e andavano al Borgo.

Sabato 14 aprile . Oggi è nata Nicole Bruni di Michele eFrancesca Venturini. La sua famiglia abita verso la Stazioneed il suo babbo fa il restauratore ma anche il suo nonno.

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Sant’AgostinoMartedì 28 agosto, ricorrenza della festa di

Sant’Agostino, la S. Messa delle ore 18 verrà celebrata inquella chiesa. Il programma dettagliato della giornataverrà distribuito in tempo utile.

Ma in quel giorno potremo vedere un altro passo inavanti fatto per riportare l’edificio al suo antico splendo-re. Saranno terminati infatti i restauri agli arredi lignei:altare dorato e paliotto della cappella di San Nicola daTolentino; credenza della sacrestia, candelabri per i varialtari ed il portone di ingresso. Nel precedente stralcioerano stati restaurati il coro ed il badalone posti dietrol’altare maggiore, la cantoria e la bussola di ingresso, laporta della sacrestia.

Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilitàdella Banca di Anghiari e Stia che si è assunta l’onere diquesto intervento e alla quale va il nostro riconoscimentoper questa decisione.

Un altro contributo integrativo è invece quello dellaDitta Busatti che ancora una volta hanno dimostrato laloro sensibilità nel concorrere alla conservazione dei beniartistici delle nostre chiese.

Bacheche parrocchiali

Mariti di troppo?

Care signore, non dimenticate la vendita dibeneficenza!

È un buon modo per liberarvi di quelle coseinutili che vi ingombrano la casa.

Portate i vostri mariti.

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Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

29 agosto 2007

In Anghiari si festeggia il beatoBartolomeo Magi

In Propositura, alle ore 18,S. Messa presso l'Altare del beato