1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

8

Click here to load reader

description

Andreotti: le mie lezioni di politica al discepolo Turchi. - Giugno 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10 - € 0,25 (Quindicinale)

Transcript of 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

Page 1: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

da: Il Giornale

Lui, il saggio di lungo corso,lo guarda come un figlioccio,lo ascolta e lo corregge, glispiega, lo prende anche ingiro. «Ti stanno venendo le

orecchie a punta come me»,gli sorride. L’altro, il giovaneambizioso e brillante, loascolta con rispetto e sta algioco: «Sì, è vero», risponde,«anche il collo della giacca misi arriccia sulle spalle». Il vec-

chio è Giulio Andreotti, classe1919, arcinoto alle cronache eormai alla storia. Il giovane èFranz Turchi, che è già statoall’Euro parlamento per An,fortemente impegnato inpolitica.

Di lui, il senatore a vita assi-cura che «ha una tradizione,che come tutte le cose è evo-lutiva»; aggiunge che «l’espe-rienza avuta nel Parlamentoeuropeo dimostra un ruoloappreso dal padre e dal

nonno, ma migliore». Il gio-vane (di 38 anni, però) Franzricorda con emozione quellavolta che, aveva 9 anni,tirarono una molotov incen-

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

BANCAROTTAFRAUDOLENTA

— a pagina 4—

ECONOMIA

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

ww

w.la

pia

zzad

ital

ia.it

Il ritorno delgattopardo

LA PIAZZA D’ITALIA

— a pagina 7 —

SPETTACOLO

LLAA VVIIGGNNEETTTTAA

Assistere alla “convention”che lo scorso mercoledì 27giugno ha segnato la defi-nitiva discesa in campo delSindaco di Roma, WalterVeltroni, per la corsa allaleadership del nascentePartito Democratico, è statoqualcosa di veramentedidattico.Si la kermesse torinese èstata esemplificativa di ciòche è il centro-sinistra inItalia e di come è abituatoad affrontare le difficoltàche gli si parano di fronte.Siamo cioè stati testimonidel ritorno del Gattopardoo per meglio dire di unmodo di fare politica tardo-democristiano che si crede-va oramai morto e sepoltodalle macerie della primarepubblica.Perché è questo il parago-

ne che, dopo aver ascoltatoil sermone ecumenico del-l’officiante e incensatoSindaco di Roma duratopiù di un’ora e mezza, ver-rebbe naturale fare. Sonovenute alla mente le liturgiee le frasi tipiche e un mododi fare politica caratteristi-che di un periodo storico,da metà anni settanta a ini-zio anni novanta, che fusegnato dalle così dette“convergenze parallele” edal “politichese” che nondava una soluzione ai pro-blemi dell’Italia e che erasolo auto referenziale enulla più, anche se, senzaombra di dubbio, il buonVeltroni ha modificato laforma e la “confezione”rendendola più accattivantee comprensibile ai menosmaliziati e avvezzi allapolitica, ed in linea con itempi dell’attuale mondodei mass-media. Ma i con-tenuti sono apparsi i solitiquelli cioè di una politicaqualunquista e da quattrosoldi buona per tutte le sta-gioni. Infatti l’esordio di Veltronicome futuro presidente delpartito democratico e comefuturo candidato premier, èstato imperniato su treargomenti principali: ilnuovo partito, il suo pro-gramma e la leadershipdello stesso. Per quantoriguarda il primo punto, ilSindaco di Roma ha ringra-ziato Romano Prodi, che èstato tra i primi che hannolavorato affinché il nascen-

A pagina 2

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Edmund Burke (1729–1797)

“Il mio vanto è di amareuna libertà disciplinata,risoluta e morale cosìcome tutti i gentiluominiche si rispettino… que-sto è uno dei tanti doni

della Provvidenza.”

ACTON INSTITUTE For the study of Religion and Liberthttp://www.acton.org/research/libtrad/

QUENTIN TARANTINO

Andreotti: le mie lezioni dipolitica al discepolo Turchi

A pagina 2

Page 2: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

anche i sindacati non sonopiù protagonisti politici. Oggiconta di più la televisione chein un nanosecondo ti favedere quanto accade nell’al-tra parte del mondo, porta inprimo piano le immagini chesono più forti delle parole. Seaggiungiamo a questo lagrande novità che non mipare ancora digerita del tutto,cioè il crollo dell’UnioneSovietica che era l’altro puntodi riferimento (perguardarsene o perrimpiangerlo secondo alcuni)ecco che si impone la neces-sità di un modello nuovo». Questa transizione però èlenta, va avanti ormai daglianni ’90 e sta producendosfinimento. Quali sono i“paletti” che l’esperienzaandreottiana suggerisce perquesto «modello nuovo»? Larisposta è immediata e sicura,evidente frutto di lunghe rif-lessioni: «Da un lato, bisognarapportare quasi tutto ad unavisione europea, continen-tale. Dall’altro però, non dob-biamo perdere le caratteris-tiche specifiche, non solonazionali ma anche locali. C’è questa grande parola,“globalizzazione”, che vieneripetuta tre volte al giorno.Ma la nostra politica parerefrattaria ad uscire dai confi-ni mentre perde le radici conle realtà locali. D’altra parte, i

fresconi e gli intelligenti cisono sempre stati: quel checambia, ma di poco, è solo lapercentuale». Se Turchi èd’accordo, con questa analisidel maestro? Ci mancherebbe.Però aggiunge una sua anno-tazione, dice che bisognaguardarsi dalla pulsione di«voler abbattere tutto, perquesta ricerca di valorinuovi». «Anche i giovani»,aggiunge, «secondo me nonvogliono affatto la novità adogni costo». Andreottiannuisce e incalza: «Già neldopo guerra era forte la ten-denza a buttare all’aria tuttoquello che veniva dal fascis-mo. Ma era sbagliato. Ancheallora, il massimalismo chevoleva far fuori pure le cosegiuste perché avevanol’etichetta sbagliata, produce-va guasti. Tanto da generare ilqualunquismo, e il successodi Giannini». Che l’Italia stia vivendo unsecondo dopoguerra? «Ditutto il dopoguerra, il puntopiù interessante è legatoall’esperienza di Vanoni»risponde Andreotti con unguizzo, ed è evidente il paral-lelo con gli attuali Visco oPadoa “trattino” Schioppa.Tant’è che riprende: «Già allo-ra c’era la mania dei piani, maquelli di Vanoni funziona-vano». Turchi interrompe: «Daconsigliare ai tecnici d’oggi,

così spocchiosi e dottorali darisultare antipatici alla gente».Andreotti riprende: «Vanonimetteva in evidenza la sem-plicità del montanaro dellaValtellina. Nonostante venisseda un mondo socialista, avevalavo- rato con il gruppo diCamaldoli. Ebbe un congedodalla vita straordinario: morìin Senato». La famiglia è unaltro grande tema di attualità,divenuto anche terreno discontro politico e culturale.C’è stato il Gay pride a Roma,dopo la manifestazione di SanGiovanni. Alla qualeAndreotti non mancava,accompagnato ovviamentedal giovane Turchi. Ma piùdello “scontro”, il senatore avita preferisce sottolineare gli“errori” del governo e dellamaggioranza: «Ci sono statidue errori. Il primo è statoquello di parlare di conviven-za anche tra persone dellostesso sesso. A parte che aimiei tempi, di queste coseassolutamente non si parla-va... certamente non comemotivo di orgoglio. E poi, lastessa dizione di convivenzenel testo governativo, che èambigua e confusa. Lafamiglia è la famiglia, quellache si costituisce col matrimo-nio: questo non è catechismo,è la Costituzione». Turchi con-corda: «Nei giovani è cambia-to l’approccio per molte cose,

ma quello alla famiglia certa-mente no, è un concetto cherimane intatto». Andreotti,conscio ormai che la battagliacontro i Dico è vinta, rilancia:«Bisogna però attuare il prin-cipio del sostegno allefamiglie numerose. Anchequesto non è un retaggio delfascismo, sta scritto nellaCostituzione». Dimentichiamola riforma elettorale?Andreotti è un proporzional-ista incrollabile, e spiega: «Ilbipolarismo non risponde allanostra cultura e alla nostrastoria, noi abbiamo tradizioniregionali». Turchi annuisceconvinto: «Il voto di preferen-za è fondamentale». Andreottiriprende: «Per fortuna l’ital-iano è una lingua fantasiosa,abbiamo inventato il “gover-no della non sfiducia”. Sa chiandò a spiegarlo agli ameri-cani, che non nascondeval’arrivo al governo dei comu-nisti? Giorgio Napolitano, chesa l’inglese». Già, gli ameri-cani. Andreotti non è preoc-cupato per le manifestazioniche si sono tenute contro lavisita di Bush? «Ripeterò sinoalla noia che non c’è piùl’Unione Sovietica a soffiaresul fuoco. Noi, quando venneNixon, avemmo manifes-tazioni molto violente, tantoche la maggior parte del per-corso dovette farlo in elicot-tero. Mentre quando venne

Kennedy, a Napoli fu unafesta come per San Gennaro».Nulla di nuovo dunque,Andreotti ricorda che il dibat-tito parlamentare per l’ingres-so nel Patto Atlantico «duròdue giorni e due notti» e i par-lamentari della sinistraguidarono il corteo che ilministro Scelba lasciò arrivarea Piazza Colonna e non unme tro di più. «Corse da me aMontecitorio Nadia Spanosollecitando: vieni fuori, stan-no picchiando i deputati. Unabuona ragione per restaredentro, le risposi». Il temposta scadendo, Andreotti si las-cia andare ad una confes-sione: «Anche io ho imparatopartendo da zero, nonconoscevo niente. Quandovenni convocato da DeGasperi, domandai: chi è DeGasperi? A scuola non ci ave-vano insegnato niente, i figlidei deputati antifascisti deglianni ’20 sapevano qual-cosaperché avevano imparato daigenitori, ma noi niente, checosa fossero i partiti nessunoce lo aveva detto». Unrimpianto? «Non poter andareallo stadio a vedere la Roma,è dal ’78 che non possoandarci senza scomodare lapolizia; e allora lascioperdere». «Lo accompagnereipiù che volentieri», chiude ilgiovane Turchi, «anch’io sonoromanista».

LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

Pag. 2 1-15/15-30 giugno 2007

Gay Pride: Gasparri, indegna partecipazio-ne drappello di ministri (Adnkronos) - ''Il governo e' in barca travolto dal suo fallimento. E' indegno cheun drappello di ministri partecipi una manifestazione vergognosa come il gaypride. Intanto Prodi la butta in rissa rifiutando legittime critiche mentre evita difare scelte chiare su pensioni e economia. La nostra opposizione e' fin troppomoderata. Esigere che il governo esca di scena e' quanto la Cdl deve chiedere alQuirinale, i cui appelli non possono valere solo per l'opposizione''.

An: 'Il Foglio', da famiglia Fini lezione stile aSegolene e Francois (Adnkronos) - Una "lezione di stile", ovvero "meglio il divorzio in silenzio della famiglia Finidelle ipocrisie pubbliche di Segolene e Francois". Il giudizio arriva da 'Il Foglio' con un artico-lo pubblicato oggi, che traccia un parallelo tra la fine del matrimonio del leader di An e il pacsdella candidata socialista alla presidenza francese. Questa e' stata una separazione da gran damasilenziosa e altera, che non cede alla sguatteraggine in cui sono invece clamorosamente crolla-ti Segolene Royal e Francois Hollande, sconfitti dappertutto, anche nello stile da divorzio.

Governo: Fini, discredito Prodi rischia di cadere sututte le istituzioni(Adnkronos) - "Il capo dello Stato sa che non e' la prima volta che un governo e' cosi'debole e non piu' rappresentativo". Lo ha detto il presidente di Alleanza NazionaleGianfranco Fini nel corso della conferenza stampa del centrodestra dopo l'incontroal Quirinale aggiungendo che al capo dello Stato e' stata manifestata la preoccupa-zione per il fatto che "il discredito di cui soffre Romano Prodi potrebbe rischiare diricadere sul sistema d'Italia e su tutte le sue istituzioni. Questo abbiamo rappresenta-to al presidente Napolitano, fermo restando le sue prerogative" ha concluso Fini.

Per informazioni e abbonamenti chiamare il numero verde:

LA PIAZZA D’ITALIAfondato da TURCHI

Via E. Q. Visconti, 2000193 - Roma

Luigi TurchiDirettore

Franz TurchiCo-Direttore

Lucio VetrellaDirettore Responsabile

Proprietaria: Soc. EDITRICE EUROPEA s.r.l.

Registrato al Tribunale di Roma n.9111 - 12 marzo 1963

Concessionaria esclusiva per la vendita: S.E.E. s.r.l.Via S. Carlo da Sezze, 1 - 00178 Roma

www.lapiazzaditalia.itE-mail: [email protected]

Manoscritti e foto anche non pubblicati, e libri anchenon recensiti, non si restituiscono. Cod. ISSN 1722-120X

Stampa: EUROSTAMPE s.r.l.Via Tiburtina, 912 - 00156 Roma

FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO 2007GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI:L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamentela rettifica o la cancellazione scrivendo a S.E.E. s.r.l. - Via S.Carlo da Sezze, 1 - 00178 Roma. Le informazioni custoditenell’archivio dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo diinviare copie del giornale (Legge 675/96 tutela dati perso-nali). La responsabilità delle opinioni espresse negli articolifirmati è degli autori.

diando casa e Andreotti disseal padre Luigi: «Non ti preoc-cupare, al ragazzo ci pensoio». Da allora è così, Andreottigli ha impartito il battesimodel fuoco nell’89, mettendolonell’organizzazione della suacampagna elettorale per leeuropee: 530mila voti nelNordest, mica nel Lazio. Orasi pensano reciprocamente.Franz spesso lo aspetta dibuon mattino, per prenderemessa insieme. Poi lo accom-pagna in ufficio, e parlano dipolitica ovviamente. Colloquiintensi e concentrati, perchéle giornate di Andreotti sonsempre troppo fugaci. Pur sei ruoli sono indiscutibili, i duesi confrontano. Ora accettanodi rispondere insieme al cro-nista. Il punto di partenza nonpuò che essere l’attuale fasedella vita politica. È davveroanomala? Andreotti che è unprotagonista dai primi passidella Repubblica, la com-prende, ne è stupito? «Iocredo che stiamo vivendo unperiodo di transizione»,risponde Andreotti con tonopacato e tranquillo. E spiega:«Conosciamo bene quel cheabbiamo alle spalle, ma non èchiaro quel che vogliamocostruire. Sono state cancel-late le strutture della politica,non ci sono più le sezioni,

Andreotti: le mie lezioni di politica al discepolo TurchiD a i l G i o r n a l e

questo nuovo sodalizio politi-co sarà di conseguenza uncoerente e deciso sostegno algoverno del Professore,rimarcando inoltre l’importan-za di far finire, una volta pertutte, la perenne conflittualitàtra partiti che compongono lacoalizione governativa, laquale blocca ogni azione digoverno.Veltroni ha poi continuato ilsuo discorso al Lingotto diTorino affrontando alcuni deitemi più spinosi che sono sul-l’attuale agenda politica delGoverno: l’ambiente, le pen-sioni, la sicurezza e la leggeelettorale. Ebbene ecco unbella sorpresa: Walter al suo“debutto” ha copiato in parteil programma della CdL!Infatti l’aspirante Presidentedel Partito Democratico hafatto suoi temi cari al centrodestra: meno tasse, più sicu-rezza, si alle grandi operepubbliche, in primis l’altavelocità tanto osteggiata daipartiti dell’estrema sinistra alGoverno. Ha continuato par-lando della lotta alla precarie-tà e della necessità, per quan-to riguarda le pensioni del-l’ammorbidimento dello sca-lone, toccando poi il temadell’eccessiva pressione fisca-le, rimarcando che è necessa-rio pagare meno tasse mafarlo tutti. Ha ricordato poidell’improcrastinabile esigen-

za di avere una nuova leggeelettorale che va fatta con unaccordo parlamentare, ma senon vi si riesce il referendumdefinirà il nuovo sistema.Infine Veltroni si è auguratoche vi sia più di una candida-tura alla segreteria del PartitoDemocratico e che il consen-so registrato intorno al suonome lo onora e lo investe diuna enorme responsabilità acui lui volentieri farà fronte.Detto questo per onore dellacronaca è doveroso parlare diun ritorno del Gattopardismoin Italia, in quanto siamo difronte al tentativo da parte delcentro sinistra e dei così dettipoteri forti, finanza, grandeindustria e mass media, disostituire un governo Prodioramai alla frutta con uno diVeltroni, personaggio più“digeribile”agli Italiani rispet-to al Professore ma a lui iden-tico per formazione e modusoperandi; si sta cioè provan-do a cambiare tutto affinchénulla cambi, poiché di questosi tratta quando si pretende dispacciare per nuovo, omeglio per “homo novus”Walter Veltroni, il quale calcale scene della politica italianada decenni, prima comesegretario dei giovani comu-nisti a metà degli anni settan-ta, poi come deputato, presi-dente del PDS e ministronegli anni ottanta e novanta,

ed infine attualmente comeSindaco di Roma. Lo stessodicasi quando si vuole taccia-re di novità la creazione di unpartito, quello Democratico,che non è altro, come giusta-mente vanno dicendo da mesigli esponenti del correntoneDS, il frutto della fusione fred-da della Margherita e dei Dsstessi, senza che ci sia unavera partecipazione popolarealla sua creazione, bensì unasorta di dono calato dal cieloper gentile intercessione degliapparati di partito.Sentire poi il Presidente diConfindustria, parlare diVeltroni come dell’unico poli-tico in Italia capace finalmen-te di ascoltare le richiestedegli imprenditori e, forse, dirisolvere le problematiche delsistema Italia, lascia stupefatti,soprattutto alla luce dell’inter-vento che lo stessoMontezemolo fece qualchesettimana fa in cui attaccavacon veemenza il sistema poli-tico italiano e lasciando intra-vedere una sua discesa nell’a-gone politico. Invece, colsenno di poi, non stava facen-do altro che tirare la volata aVeltroni, lo stesso che a Romaè stato incapace di risolvere ilproblema del traffico veicola-re e del relativo inquinamen-to, dello smaltimento dei rifiu-ti, della mancanza cronica diabitazioni per le fasce più

deboli e di tutti problemilegati alla sicurezza dei citta-dini a causa della presenzaingombrante di stranieri clan-destini, e che ha fatto appro-vare un Piano RegolatoreGenerale che consente lacementificazione finaledell’Urbe da parte dei solitinoti, alla faccia degli ambien-talisti che siedono in consigliocomunale.Tutto ciò però non deve esi-mere dal considerare che inogni caso Veltroni sarà neiprossimi tempi un osso vera-mente molto duro da affron-tare e da sconfiggere per il

centro-destra se quest’ultimovorrà ritornare al governo eciò potrà esser fatto solo seanche i partiti che adessosono opposizione saprannofinalmente trovare l’unitàsotto forma un partito unico ouna federazione che rendal’azione politica più incisiva evincente.Gli italiani, visti gli ultimi son-daggi e i risultati delle ultimeelezioni tenutesi a fine mag-gio, lo pretendono a granvoce e allora, nonostanteVeltroni o Montezemolo, nonci sarà trippa per gatti per ilcentro-sinistra.

I l r i t o r n o d e l g a t t o p a r d o “ U o l t e r i l s a l v a t o r e ”

Dalla Prima

te Partito democratico sifacesse. Il primo compito di

Dalla Prima

Page 3: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

1-15/15-30 giugno 2007 Pag. 3

M.O.: Cicchitto, in crisi furbizie nostra poli-tica estera(Adnkronos) - "Sono entrati in crisi tutti i presupposti delle furbizie della nostrapolitica estera". Lo afferma il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto,che spiega: "A Gaza non appena gli israeliani si sono ritirati, prima e' emersa l'in-capacita' dei palestinesi di autogovernarsi, poi e' addirittura prevalso Hamas chesta procedendo all'assassinio degli esponenti e dei militanti di Al Fatah. Si e' vistocosi' che, diversamente da quanto ha sempre sostenuto D'Alema, Hamas non e'gestibile e riconducibile ad una logica democratica".

Santa Sede-Cina: Papa, aprire spazio di dialogocon governo (Adnkronos)- E' quanto mai necessaria l'apertura ''di uno spazio di dialogo fra laSanta Sede e le Autorita' della Repubblica Popolare Cinese, in cui, superate leincomprensioni del passato, si possa lavorare insieme per il bene del Popolo cinesee per la pace nel mondo''. E' quanto afferma oggi il Papa nella sua lettera alla Chiesacinese citando, come fa piu' spesso nel documento, le parole di Giovanni Paolo II.

Ue: Kaczynski, vogliamo riaprire dibattito sultrattato (Adnkronos) - Neanche una settimana dopo l'accordo faticosamente raggiunto aBruxelles sulle modifiche da apportare al Trattato dell'Unione, la Polonia - il Paeseche piu' si e' messo di traverso ai negoziati al Consiglio europeo - ha fatto sapere divoler riaprire il dibattito. "Vogliamo risolvere definitivamente la questione allaConferenza intergovernativa", ha detto il premier polacco Jaroslaw Kaczynski, inun avvertimento lanciato al Portogallo, presidente di turno dell'Ue a partire dal pros-simo primo luglio.

La notizia è che con il tassodi gradimento sul controllodel Congresso esercitato dalPartito Democratico chepassa dal Novembre del 2006al Maggio del 2007 dal 67% al51% (Fonte: CNN/ORC) e conil tasso di approvazione sul-l’operato del Presidente cheresta stabile al 30%(Gallup/USA Today, Maggio2007) inaspettatamente i gio-chi per le presidenziali del2008 sembrano riaprirsi. Non solo il PartitoDemocratico perde in untempo relativamente breve 16punti ma all’inizio della sfidadelle primarie se nel fronterepubblicano i giochi sonotutti da fare con l’importantenovità dell’ingresso sullascena dell’attore ex-senatoreFred Thompson, il partitodell’asinello è alle prese conuna pericolosa china del suocandidato in pectore HillaryClinton. E questo non tantoper la forza degli altri candi-dati alle primarie, i qualiBarack Obama in testa pre-sentano pietanze indigesteper il palato di parti impor-tanti della base elettoraledemocratica – leggi il ritiroimmediato dall’Iraq diObama o il radicalismo para-socialista di John Edwards –quanto perché alla prova delfuoco come spesso accadenella sfida delle primariequello che è il candidato piùgradito per l’establishment dipartito non sempre riesce a

toccare i cuori della base. In particolare se da una partela Signora Clinton può conta-re su una fedeltà pressochéassoluta dei suoi sostenitorinon desta certo poche preoc-cupazioni il risultato di unrecente sondaggio(WNBC/Marist, Aprile-Maggio 2007) laddove gliinterrogati, suddivisi nellecategorie di dato nazionale,democratico, repubblicanoed indipendente, alla doman-da se pensando alle elezionipresidenziali del 2008 avreb-bero preso in considerazionedi votare per Hillary Clinton,nel segmento degli indipen-denti hanno risposto per il40% no. E considerando inun altro sondaggio escemolto chiamo come l’84% deivotanti non abbia ancoradeciso su chi orientarsi(Fonte: FOX News/OpinionDynamics, Maggio 2007)risulta evidente come tenden-zialmente il candidato HillaryCliton rischi di risultare uncavallo già stanco primaancora di iniziare la corsa. Le motivazioni vanno cercatenella ostilità che laPresidentissima suscita nelpubblico maschile ad ogniuscita sui media; la sua affer-mazione viene infatti vendutacome l’inizio di una nuovaera, di una nuova frontieradel femminismo militante. Dicontro la sua politically cor-rectness stride con un pro-porsi in modo aggressivo

suscitando sospetto. La suasincerità viene stimata dodicipunti di meno di quella diBaraci Obama (Fonte: FOXNews/Opinion Dyunamics,Maggio 2007). Nella corsa per le primariedemocratiche ai nastri di par-tenza secondo un sondaggioGallup/USA Today Giugno2007 si dichiarano favorevoliverso le opinioni di BarackObama il 53%, di Al Gore il50%, di John Edwards il 44%,di Hillary Clinton solamente il46%. E il partito dell’elefantino? Qui le novità non sonopoche, a sorpresa l’Istituto diricerca Rasmussen, già notoper aver azzeccato la previ-sione per le presidenziali del2004, ti tira fuori un sondag-gio secondo cui FredThompson sembrerebbe intesta nelle primarie repubbli-cane con il 28%. L’ex-senato-re del Tennessee infatti, purnon essendosi ancora candi-dato ufficialmente, è davantial forse troppo frettolosamen-te considerato favorito RudyGiuliani (al 27%). Il senatore del Tennessee fabattere i cuori della baserepubblicana. Non è un eroecome Rudy Giuliani, non èun veterano del Vietnam ouna sentinella della libertàcome si propone JohnMcCain, non ha alle spalle lacompetenza e i successi eco-nomici di Mitt Romney, ma èinflessibile sui temi etici al

contrario di Giuliani, non èmormone come Romney, hadoti di comunicatore chericordano il miglior Reagan elontane dalle possibilità diMcCain, non offende nessunadelle anime portanti delGrand Old Party. Comunicherà ufficialmente lasua discesa in campo il 4luglio, nell’IndependenceDay, attacca duramente idemocratici accusandoli diarrendevolezza sul terrenodella guerra al terrorismofacendo contenti i neocon,esalta il valore degli america-ni nei momenti difficili indo-rando la pillola alla DestraTradizionalista, si impegnaper la difesa dei valori dellafamiglia suscitando gli entu-siasmi del Christian Party. Ciò che resta da vedere ècome e se porterà dalla suaparte anche la fazione deiLibertarian. Non è questioneda poco visto che la loroastensione alle ultime politi-che ha determinato la vittoriademocratica al punto da ten-tare questi ultimi avances perun clamoroso salto di campo.Ma la fedeltà dei Libertariannon è ancora in discussione,quello che è in discussione èl’entusiasmo e il supportoche essi possono sentire didover conferire per il succes-so della coalizione. Scottatiinfatti negli ultimi anni delsecondo mandato Bush dauna legge sull’immigrazionecontraria alla tradizione ame-

ricana, da una crescita soste-nuta della spesa pubblica eda un impegno militare sem-pre sotto il profilo della spesaritenuto fuori controllo essivogliono trovare un entusia-smo diverso che non si tradu-ca in una mera difesa dalloscontato aumento delle tasseche significherebbe un inqui-lino democratico alla CasaBianca. Solo apparentemente disecondo piano la notizia perla quale il Sindaco di NewYork City, MichealBloomberg, ha lasciato uffi-cialmente il PartitoRepubblicano. Lui smentisce di pensare allacorsa verso PennsylvaniaAvenue, ma i giornali new-

yorkesi sono già tutti dallasua parte e i soldi disponibiliper una sua eventuale cam-pagna elettorale (che sarebbeda indipendente, non essen-do più di nessun partito)decisamente non gli manca-no. E la raccolta dei fondi tra-dizionalmente è uno deipunti chiave per la vittoriafinale. In chiave elettorale la suacandidatura potrebbe giocareun brutto scherzo al candida-to repubblicano, a maggiorragione se questi saràThompson, il più debolesotto il profilo della raccoltadei fondi, con il rischio serio,alla fine di tutto, di spalanca-re le porte della Casa Biancaad un democratico.

P r e s i d e n z i a l i U S AS u o n a l a c a m p a n a d e l l ’ u l t i m o g i r o n e l l a c o r s a p e r P e n n s y s l v a n i a A v e n u e

Gaza brucia e questo obbliga afare alcune riflessioni.Dire che i nostri attuali dirigen-ti siano degli “inguaribili ottimi-sti” (leggi inetti) è ormai comeribadire l’ovvio.Nello specifico, dopo aver tele-fonato ad Hanyeh per le con-gratulazioni per il nuovoGoverno di unità nazionale edopo avergli detto che il boi-cottaggio sarebbe stato supera-to, dopo aver accolto AbuMazen come il condottierodella pace, dopo aver sdogana-to la trasformazione del concet-to di riconoscimento delloStato di Israele da indispensa-bile a punto di arrivo. I nostri(nell’ordine) Bobo Craxi,

Massimo D’Alema e RomanoProdi probabilmente starannoanche pensando di usare iltesoretto per aiutare i loro ami-chetti. Visto che stanno litigan-do su come usare le risorse delnuovo miracolo aritmetico ita-liano, lo diano ad Hamas.Sicuramente sarebbero tuttiimmediatamente d’accordo.E’ utile sottolineare che gli aiutied i finanziamenti occidentaliall’embrione palestinese nonsono mai cessati, anzi sonoaumentati nell’ultimo anno, mala situazione della popolazionenon è cambiata di una virgola,i versamenti venivano fattidirettamente nelle mani delPresidente Abu Mazen per evi-

tare di finanziare Hamas, ma ilrisultato è un rinnovato poten-ziale militare delle fazioni.Ma non dovrebbero essere ipolitici a dover essere lungimi-ranti? Non è loro il compito dicondurre un Paese con le suepolitiche attraverso le difficoltàe le incertezze del futuro?Come faranno allora a giustifi-carsi per essere arrivati a que-sta impasse, come riusciranno inostri a dare ad Abu Mazen laforza che non ha neanche conle armi? Come maschererannoquesto fallimento?Probabilmente manderanno icaschi blu a vigilare, farannocosì in modo di ingarbugliareancora di più la situazione eserviranno su un piatto d’ar-gento scudi umani da utilizzarenella prossima offensiva controIsraele. Al nord, in Libano, giàè stato tutto organizzato e conil completamento a Gaza iltavolo è pronto per il gioco.E’ tutto molto sconcertante manon è opportuno mostrarsi fal-samente sorpresi.Quando un leader di Hamasdice che “Gaza è stata liberataper la seconda volta, prima daIsraele ora dai traditori” riassu-me inequivocabilmente inpoche parole quello che nella

sostanza era la base dellacoabitazione governativa coattatra Fatah e Hamas.La carneficina che sta avvenen-do, questa guerra civile in attoche troppo poco in realtà vieneconsiderata dai media nostrani,se non come un fenomeno dicostume, mette davanti alleproprie responsabilità non solole volontà di piccoli uomini eentità terroriste ma ci mostraerrori che neanche due anni fasono stati commessi.Ruolo abnorme in tutto quantosta avvenendo a Gaza lo haavuto forse il più grande erroredi Sharon, commesso non solonei confronti della sicurezza diIsraele (vedi i continui lanci dirazzi qassam), ma dello stessopopolo palestinese schiavo diuna dirigenza o votata allaguerra o talmente debole dalasciare la disperazione e il dis-senso del popolo alla mercè dipredicatori di odio e di morte.Lasciare Gaza ha certamentepermesso a Israele di concen-trare le proprie forze su unaprevenzione che indubbiamen-te ha avuto il suo effetto, ma haanche permesso ad Hamas diappropriarsi del territorio dacui farà partire le sue offensiveper tentare di distruggerlo.

Un’iniziativa che nel medioperiodo porterà a sacrifici enor-mi.Ora come non mai le cartedelle strategie, degli obiettivi edi anni di caos e accordi man-cati sono scoperte, le alleanzesi sono palesate e le collabora-zioni uscite alla luce.L’obiettivo iraniano di collocaredue entità integraliste al nord eal sud di Israele (Hezbollah eHamas) per dare vita ad unasorta di morsa è reale, le debolileadership della dirigenza pale-stinese dopo il regno di Arafathanno procrastinato e dispersonel tempo le volontà di unaccordo tra le parti, eAhmadinejad, tra una centrifugae l’altra, ha il tempo di mandareesperti militari a organizzare leforze armate del futuro Statoislamico di Gaza.Tutto questo è la dimostrazioneche nella dirigenza “forte” pale-stinese, quella votata al martirio,la mediazione e la volontà dipace non è mai stata presa inconsiderazione.Mi domando anche se laNorvegia, dopo aver accettatodi riprendere i rapporti conl’ANP e Hamas, ora stia consi-derando che i fondi sbloccatipotrebbero essere serviti perdare un affaccio sulMediterraneo all’Iran.

Chissà se alla fine la chimera didue Stati non evolverà in treStati, uno democratico in Israele,uno strano ibrido in Cisgiordania(con cui magari trattare) e unointegralista a Gaza. Ora comeora la fantapolitica è la cosa piùrealistica.La Palestina è un’area completa-mente fuori da qualsiasi control-lo legale e civile, Egitto e Regnosaudita, che molto più della pre-suntuosa Europa hanno provatoa mediare, hanno fallito, forseanche perché gran parte delfuoco nazionalista palestinese ènato per antagonismo al sioni-smo e vive principalmente per ladistruzione di Israele e questopurtroppo non è altro che il pro-logo di una nuova e imminenteescalation di violenza nell’area.Sono oramai anni che si vedonomuovere le pedine in questadirezione ma per un motivooscuro o per incompetenza si ècontinuato a perseverare in quel-l’aborto che è da sempre il pro-getto di pace tra uno Statodemocratico e dei dirigenti terro-risti.Misteri della politica e delladiplomazia o forse solo dellapochezza umana.

Gabriele Polgar

Un affaccio sul Mediterraneo per AhmadinejadB r e v i r i f l e s s i o n i s u u n ’ e s c a l a t i o n e s u a l c u n i e r r o r i

Page 4: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

Pag. 4 1-15/15-30 giugno 2007

Airbus: Gallois, siamo fiduciosi in 2007 ordini peroltre 600 aerei (Adnkronos) - Airbus torna a vedere il sereno."Siamo tornati e a fine 2007contiamo di superare i 600 ordinativi". E' questo il messaggio ottimistico chelancia dal Salone di Le Bourget il numero uno del colosso aeronautico euro-peo Louis Gallois. "Siamo fiduciosi -ha detto nel corso di una conferenzastampa - soltanto pochi giorni fa era impensabile il numero di ordini cheabbiamo ottenuto soltanto nella giornata di ieri".

Fs: Padoa-Schioppa, Governo indichera' quota Tfrche andra' a finanziamento (Adnkronos) - La necessita' di sapere quanti sono i finanziamenti legati al tfr chesaranno destinati alle Ferrovie ''e' urgente''. Quindi ''molto prossimamente con unintervento del governo si sapra' con precisione qual e' la parte di fondi su cui si puo'contare''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, interve-nendo in commissione Lavoro al Senato.

Pensioni: Montezemolo, rischiano di esserebomba a orologeria (Adnkronos) - "Il problema pensioni rischia di essere una bomba ad orologeria perquesto Paese". Lo ha detto il presidente di Confindustria Luca Cordero diMontezemolo a margine di un incontro promosso all'Auditorium Rai di Napoli percelebrare il decennale del 'Corriere del Mezzogiorno'.

Povertà è diffusissima: sottoil minimo l’11% delle famiglieFortissime le sperequazioni:in una situazione peggioresolo il Portogallo

Fa parte dei primi sette Paesipiù industrializzati delmondo, per Pil pro capite èquattordicesima, ma, se siconsidera in senso ampio illivello di benessere dellapopolazione, l’Italia precipitaal penultimo posto (venti-treesimo su 24 paesi presi inconsiderazione), seguita solodal Giappone. E’ il risultatodi una ricerca condotta dalCer (Centro Europa Ricerche)

per conto dello Spi - Cgil,“Indicatori di benessere epolitiche sociali: modelli aconfronto”.Dall’indagine non solo siconferma l’alto grado di dif-fusione della povertà in Italia(l’11 per cento delle famiglieitaliane e il 13 per cento dellepersone si colloca al di sottodella soglia di povertà, conpunte che superano il 25 percento nel Mezzogiorno), maemerge anche un alto tassodi sperequazione nella distri-buzione del reddito, inferioresolo a quello del Portogallo(la media del reddito dellefamiglie più ricche è infatti

otto volte superiore a quellodelle famiglie più povere).Una situazione che, suggeri-sce il Cer, può essere ade-guatamente superata solo sele politiche sociali verrannoconsiderate dal governo incarica e da quelli a venire“come veri e propri strumen-ti di crescita”, come sono statie sono nei Paesi scandinavi.Un’indicazione che il mini-stro della Solidarietà SocialePaolo Ferrero ha mostrato dicondividere: “Oggi l’unicascienza sembra essere quelladell’economia. Tutto il restosono e sembrano bisogniurlati. Ma molto più compli-cato è fare una discussioneincentrata sulle politichesociali nella loro scientificità.Penso che bisogna tentare dicostruire un’attenzione sullostato reale del paese.L’alternativa non è tra zero ecento ma dipende dalla dire-zione di marcia in cui viaggi.Se di fronte ai problemi checi sono, redistribuisco lerisorse con l’Ici, è chiaro chela lotta alla povertà non lafai”.Cruciale invece, ai fini di unaseria politica che si pongal’obiettivo del superamentodella povertà e delle spere-quazioni economiche esociali, secondo il ministroFerrero, l’imposizione di“livelli minimi di assistenza”nelle prestazioni sociali: “C’èun’impalcatura di spesasociale tale per cui la spesa

di Bolzano non è neancheparagonabile a quella diCosenza, il rapporto è da 1 a20. Forse questo modo con-creto di attuarel il federali-smo va un po’ ripensato. E’essenziale introdurre i livelliessenziali di assistenza, insie-me a dei meccanismi dimonitoraggio della spesasociale”.Ma per attuare una correttapolitica sociale, spiega il pre-sidente del Cer GiorgioRuffolo, è fondamentaleanche “superare il principioche per misurare le condizio-ni di un Paese si debba con-siderare solo il Pil, un indica-tore che è come la Rai, ditutto di più. E’ necessarioconsiderare invece un indica-tore composito, che misuri ilbenessere”. Anche perché,come dimostrano le eccellen-ti performance dei Paesiscandinavi, “tra indicatori diricchezza e indicatori dibenessere sociale c’è unostretto legame. In una societàequilibrata ricchezza, benes-sere e cultura si codetermina-no”.Gli “indicatori di benessere”utilizzati dal Cer si possonoraggruppare principalmentenel fattore “dimensione dellaspesa pubblica per interventiin campo sociale”, ai quali siaffiancano vari parametrilegati alla diffusione dellacultura e all’utilizzo dellenuove tecnologie. I risultatinon sono troppo sorpren-

denti: innanzitutto, “laddovepiù elevata è la spesa sociale,più equilibrata è la distribu-zione del reddito, e vicever-sa”. Inoltre “i Paesi che pre-stano maggiore attenzionealle politiche sociali sembra-no essere anche quelli dovepiù rapidamente ha avuto ini-zio l’utilizzo di nuove tecno-logie”. Infine, “vale la pena dinotare come la maggioreattenzione sul versante dellepolitiche sociali sia correlataa una minore incidenza deltasso di disoccupazione, siagenerale, sia riferito allapopolazione giovanile”.

Ovviamente i Paesi virtuosisotto il profilo misurato daquesto indicatore compositoalternativo al Pil sono i Paesiscandinavi: in testa laDanimarca, seguita da Svezia,Finlandia, Norvegia e NuovaZelanda. Mentre all’ultimoposto c’è il Giappone, prece-duto da Italia, Grecia e StatiUniti. Tutti Paesi che, osservail Cer, “sembrano accumunatidalla scarsa attenzione pre-stata alle politiche sociali”,ma soprattutto dalla circo-stanza che le politiche socialinon vengono considerate fat-tori di crescita dell’economia.E’ anche per questo, a causadi “politiche di sostegnoquantomeno insufficienti ecomunque inefficaci”, che,osserva il Cer, “le famiglie ita-liane povere sarebbero talianche se vivessero in Pasei

caratterizzati da valori di red-dito pro-capite inferiore ainostri, come sono Portogallo,Spagna e Grecia”. Si parlainfatti, per le famiglie infondo alla scala distributiva,di redditi inferiori a 5.000euro annui. Stanno peggio lefamiglie con figli delMezzogiorno, quelle chehanno come persona di rife-rimento una donna, un disoc-cupato o un anziano.All’interno della tipologiacontrattuale, sono soprattuttoi parasubordinati (21%) aregistrare una povertà reddi-tuale.Il Cer non si limita a valutarela povertà misurando il reddi-to, ma considera anche la“privazione di base, definitacome la non disponibilità dialcune facoltà essenziali,quali la possibilità di riscalda-re la casa in modo adeguato,effettuare almeno un periododi vacanza all’anno, sostituirei mobili fatiscenti, acquistarevestiti nuovi, mangiare carne,pollo o pesce, uscire con gliamici, pagare le bollette”.Ebbene, anche rispetto a que-sto parametro, l’Italia è accu-munabile ai Paesi a redditopiù basso: in una graduatoriabasata su dati Eurostat cheprende in considerazioneinfatti nove Paesi europei, èvicina a Spagna, Portogallo eGrecia, e molto lontana daDanimarca, Olanda, Belgio,Francia e Irlanda.

Angelo Salvatori

Italia quattordicesima per il Pil, ma ultima per benessere sociale

P e r l e t u t e l e o f f e r t e a i p i ù d e b o l i , s o l o i l G i a p p o n e f a p e g g i o

B a n c a r o t t a f r a u d o l e n t a La magg i o ranza p r opone d i d imezzar e l e p ene p e r v e l o c i zza r e i p r o c e s s i ?

Probabilmente non è stata dif-fusa con la giusta energia unadiscussione che il mese scorsoha creato non poche tensioniall’interno e all’esterno dellamaggioranza. Chi si è scandalizzato per ladepenalizzazione del falso inbilancio varato dal GovernoBerlusconi, e forse anche perquesto ha rivolto la sua prefe-renza elettorale al polo oppo-sto, sicuramente sarà statoorgoglioso di aver assistito alladiscussione per la drastica ridu-zione della pena massima per ilreato di bancarotta fraudolenta

da dieci a sei anni, varata eimmediatamente rinnegata erimodificata dal precedenteGoverno. Domandarsi il motivo di unariflessione come questadovrebbe essere lecito, sì per-ché con la riduzione della penal’unica cosa che si otterrebbe èla riduzione dei tempi di pre-scrizione da dodici e mezzo asette anni e mezzo. Verrebbequindi immediatamente menol’effetto deterrente ai reati eco-nomici di maggior diffusione.Ci sarà forse come obiettivouno snellimento dei procedi-

menti e una maggiore efficien-za della magistratura a tuttobeneficio del carocittadino/elettore? I tempi diprescrizione si riducono pereffetto della legge Cirielli cheha sancito che la prescrizionedi un reato non possa esseresuperiore alla pena massimaprevista aumentata di un quar-to. Bisogna tristemente constatareche questo Governo, retto dauna coalizione moralizzatrice,da quelle forze politiche dallaparte della gente e non solo dialcuni, sta riuscendo, dopoaverci fatto dono di migliaia didelinquenti con l’indulto, senzapensare a curare il problemadel sovraffollamento delle car-ceri, a dare scappatoie incredi-bili a coloro che sono imputatiper casi eclatanti quali Parmalate Cirio, solo per citare i piùfamosi, che sono ancora allafase preliminare dal 2003. La norma prevede l’equipara-zione, nei limiti di pena, dellabancarotta fraudolenta al falsoin bilancio in una società quo-tata, anche nel caso in cui siastato causato un danno senzache vi fosse alcuna situazionedi dissesto. La sanzione sarebbe ad esem-pio meno grave rispetto ad unfurto in azienda o ad un reatotributario. Considerando la particolarecomplessità dei casi, l’enormeimpegno per le indagini e la

difficoltà che la magistraturaincontra per gli accertamenti,questo intento del GovernoProdi porterà a due splendide econsequenziali conclusioni: laprima è che moltissimi procedi-menti in corso andranno prestoin prescrizione, la seconda chela magistratura sta, per questicasi, lavorando a vuoto spre-cando risorse umane, materialie di tempo. Senza contareovviamente che di norma perportare a compimento i tregradi di giudizio, gli anni chesono imposti da questo prov-

vedimento, rendono il tuttouna specie di biglietto di augu-ri di buone vacanze per i cariamici del Governo che potran-no tranquillamente andarsenein giro per il mondo a godersile loro ricchezze senza doverrisarcire nessuno. Ma naturalmente a chi interessail piccolo risparmiatore checerca di sopravvivere investen-do quello che può delle suerisorse? Di certo non a questoGoverno, essendo questa unadelle tante iniziative che porte-

ranno ad un peggioramentodel contesto economico esociale in cui ogni singolo elet-tore si troverà a vivere. D’altronde è evidente che, al dilà delle facili speculazioni fattesui provvedimenti del GovernoBerlusconi, l’attuale maggioran-za si trova a dover pagare dazionei confronti di alcuni poteriche tanto hanno fatto per aver-li lì dove sono adesso e chetanto stanno facendo per darenuova linfa, anche con “nuovi”personaggi, a questa maggio-ranza malata.

Page 5: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

1-15/15-30 giugno 2007 Pag. 5

Hi-Tech: a Dubai il cyber grattacielomascherato da I-Pod (Adnkronos) - E' la prima torre resindenziale al mondo costruita secondi i crite-ri della futuribile ciber-architettura, con 24 piani di tecnologia sfrenata 'masche-rati' da i-Pod. Il super tecnologico grattacielo del XXIesimo secolo, inclinato disei gradi, appoggiato su un dock e proprio con le sembianze del piu' famoso let-tore di musica digitale al mondo, sorgera' entro il 2009 nella baia di Dubai

Caso Priebke: laici Don Orione, certezza dellapena per chi sbaglia (Adnkronos) - "La protesta di oggi dei giovani della comunita' ebraica dellaCapitale, rappresenta un grido di allarme per non far morire la giustizia e per darela certezza della pena a chi sbaglia. Purtroppo ci rendiamo conto che al peggio nonc'e' mai fine". Lo ha dichiarato il Movimento dei Laici di Don Orione (Mlo) in meri-to alla protesta dei giovani della Comunita' ebraica davanti alla studio del legale diErich Priebke.

Roma: schiuma, 500 firme per campinomadi lontani da centri abitati (Adnkronos) - "Una firma al minuto per un totale di gia' piu' di 500 firme dicittadini romani raccolte nella petizione al Sindaco Veltroni per chiedere ladelocalizzazione dei campi nomadi lontano dai centri abitati". E' quantodichiara Fabio Sabbatani Schiuma, Presidente del Gruppo Misto-Indipendentein Campidoglio, il quale domani sara' di nuovo presso lo stand di LargoGoldoni a via del Corso, dalle 11 alle 19.30.

Solennemente il Sindacod’Italia Veltroni in pompamagna dichiarava recentemen-te alla stampa la volontà diriaprire il “Caso Pasolini”. Sorvolando sul carattere del-l’opportunità per la città diRoma di cotanta urgenza adistanza di tanti anni e soprat-tutto alla luce delle non picco-le problematiche che agitanouna città alle prese, con buonapace di tanti, con uno dei peg-giori standard qualitativi di vitadel paese per livello dei servi-zi, per inquinamento atmosfe-rico, stato dei trasporti, sicu-rezza, ecc. ecc., questioni chedovrebbero interessare ilSindaco Veltroni più di ognialtra cosa (…ma non pare que-

sto preoccupare il Walternazionale), registriamo l’accen-dersi di un dibattito inconsue-to in area liberalconservatriceattorno alla figura dell’autoredi “Ragazzi di Vita”. L’occasione è la ovvia stigma-tizzazione dell’ennesimo abileendorsment veltroniano, ma lariapertura del “Caso Pasolini”nel tentativo di mettere final-mente luce sulle circostanzeancora tutte da chiarire cheportarono all’assassinio delpoeta friulano, ha finito perrappresentare un occasioneper l’agguerritissimo conserva-torismo on-line. In particolare su siti e blog diarea liberale si consumato unoscontro feroce tra cattolici,

radicali, liberali tradizionali edestremisti, di destra e basta,non tutti accomunati nel soste-nere come l’occasione debbadefinirsi l’ennesima mancatadalle Istituzioni comunaliromane per una condannadella condotta immorale diPier Paolo Pasolini, macchiato-si nella sua vita di aver soddi-sfatto i suoi appetiti omoses-suali cercando di adescare eadescando marchette in cam-bio di ‘parti’ e ‘particine’. La polemica si allargava poi,venendo paragonato il “CasoPasolini” ad un altro famosocaso, il “Caso RomanPolanski”, il cineasta potutorientrare solo di recente negliUSA dopo una condanna ultra-decennale per violenza sessua-le su una tredicenne, anch’essaalla ricerca della ‘particina’. Volendo intervenire sull’argo-mento e comprendendo leragioni della polemica, altrisottolineavano come a riteneredovuto l’intervento delleIstituzioni per stigmatizzarequesto o quel comportamentodella condotta di vita di questoo quel artista, assisteremmoprobabilmente ad uno stillici-dio quotidiano le cui ragioniperaltro sfuggirebbero all’at-tenzione dei più: le Istituzionifanno già troppo! Dovrebberofare molto di meno di quelloche già fanno! Non incombia-mole ulteriormente! Altri sotto-lineavano solerti in pericolo diCommissioni ad hoc, Comitatiinter-qualcosa, Fondi destinati,ecc. ecc. , nuove gabelle egabelline. Per carità! Peraltro, quanto alla moralitàdella condotta di Pasolini, vadetto come, ove non si sia in

presenza di abuso o violenzafisica o psicologica – in questova distinto il “Caso Polanski” –,ad elevare gli uomini sugli ani-mali restino due qualità attitu-dinali: logica e arbitrio, ovveroragione e moralità: dietro ladisdicevole condotta sessualedi Pasolini spesso non esiste-vano vittime e quindi alcun cri-mine. Questo non riduce certo la suaresponsabilità, ma accomunanell’immoralità i soggetti che siprestavano alle deviazioni nonmeno dell’artista. Tant’è, l’ipocrisia dei biografi edegli esegeti sinistrorsi ha dasempre coperto con successol’immorale condotta di PierPaolo Pasolini con la “licenzapoetica” di artista, con il rap-porto espressamente dolorosoe complesso di PPP con ilsesso e con la madre. Ma rifuggendo da cliché cherisultano poi permissivismi epoco più (sul genere delladistinzione tra il “Maradonauomo” e il “Maradona calciato-re”), sarebbe ora che si ricor-dasse come all’artista debbarichiedersi la “moralità” nell’o-pera – senza mai sconfinarenel conformismo o nel perbe-nismo - e come essa non siascindibile dal proprio stile divita. E’ infatti per questo passo chesi è andato perdendo il valoredell’estetica per lasciare spazioad una logica unicamente daentertainment della produzio-ne artistica. Il parametro per il giudizio sulvalore dell’artista dovrebbeessere sempre retto dalla sche-ma duale Dostoewskij/Tolstoj:si può essere perduti o santima a contare è il senso e l’o-

biettivo del messaggio poeticoe il suo valore riferitoall’Uomo. In particolare la principaleresponsabilità pasolinianaresta quella di aver sciente-mente e scientificamentesovrascritto alla nostra tradizio-ne letteraria con l’intenzione disuperarla con una nuova tradi-zione di civiltà e giustizia, pro-letaria e operaista, sulla scortadelle teorie benjaminianesuperate non alla prova dellastoria, bensì di Hollywood. Ma naufragato l’uomo nuovo,ai bellissimi versi de Le Ceneridi Gramsci, alle invettive anti-individualiste contenute ne Laricchezza, oggi mancano lefondamenta; la letteratura e lacultura italiana per quest’abba-glio continua a nascondersisotto la tenda pasoliniana allaricerca di continui pasolinismi,di un’Italia che per fortuna nonc’è più. Continuano invece imperterrite

ricerche con il lanternino diuna qualsiasi sacca di povertàche costituisca metro di giudi-zio, abbrutimenti da indigenza,emancipazioni grottesche enostalgie paracomunistoidi checonsegnano – con poche ecce-zioni - al nulla e alla banalitàuna tradizione che legava con-tenuti ad una antica sapienzatecnica e filosofica, una tradi-tio partita dalla lingua diOmero, passata per i TestiSacri, la letteratura Latina, rin-novata in quella di DanteAlighieri per cui l’estetica eraesperienza di conoscenza, ele-vazione “umanista”, una lette-ratura che oggi non produce enon si cimenta a produrre piùnulla di valore. Non è colpa da poco e non viè nella sua opera meno immo-ralità che nella sua condottasessuale se oltre le polemichestrumentali, il metro di giudi-zio resta l’Uomo.

Giampiero Ricci

D i n u o v o i l c a s o P a s o l i n i

La prevenzione nel campomedico non è molto seguitanel nostro paese. In particola-re nel campo odontoiatrico, eci riferiamo in particolaresenza escludere l’importanzadi altre patologie, alle lesioniprecancerose del cavo orale. Infatti, il concreto allarme perun aumento di morbilità e dimortalità per il carcinoma delcavo orale (CCO) e la manca-ta possibilità di screening dimassa per la sua prevenzione,sono alla base della divulga-zione dei criteri conoscitivi suifattore di rischio delle lesioniprecancerose della mucosaorale. Il carcinoma del cavoorale rappresenta oggi circa il10% dei tumori maligni dellenazioni europee e del nordamerica. Secondo i dati pub-blicati dal Gruppo di Espertidella Comunità Europea, nel-l’ambito del progetto“L’Europa contro il cancro”,tale tumore nei paesi Europeioscilla tra il 5% ed il 9% ditutte le neoplasie maligne, con

una predilezione per il sessomaschile di 2 – 3 volte mag-giore rispetto a quello femmi-nile. Le analisi statistiche sulCCO sembrano piuttosto allar-manti, specie quelle cheriguardano il nostro Paese. InItalia si calcola che ogni annoi colpiti da CCO siano circa8.500 di cui 1.500 donne, rag-giungendo così i primi postinella graduatoria dei PaesiEuropei più colpiti. La mortali-tà per CCO è elevata. tantoche in media la metà di talipazienti muore per la progres-sione della malattia. In Italia sicontano 3.000 decessi l’annoper CCO fra i primi posti inEuropa. Assume quindi un ruolo deter-minante la esatta informazionesu tutti gli aspetti delle pre-cancerosi, in quanto più del75% di tutti i carcinomi orali siinstaurano su precedenti lesio-ni ( chiamate per questo pre-cancerose) In concordanzacon quanto enunciatodall’OMS (Organizzazione

Mondiale per la Sanità), lelesioni precancerose sonodefinite come dei tessuti mor-fologicamente alterati nei qualiil cancro si verifica più facil-mente. La disinformazione dellapopolazione, la riluttanza deipazienti a seguire schemi tera-peutici e profilattici, il manca-to riconoscimento del CCO infase iniziale, non concedonograndi speranze di successiterapeutici. Diventa quindi essenziale chegli operatori sanitari, dai medi-ci di base agli Odontoiatri oaltri specialisti, siano posti ingrado di effettuare un’opera diprevenzione dando loro lapossibilità di fornire un effica-ce servizio d’informazione e discreening all’interno dellapopolazione. E’ stato infattivalutato che l’eventuale elimi-nazione di alcuni fattori legatialle abitudini di vita, quali adesempio il fumo e il tabacco,potrebbero comportare unadiminuzione delle lesioni pre-

cancerose e quindi una conse-guente diminuzione dei casi diCarcinoma orale. Pertanto la prevenzione delCarcinoma orale dovrebbepassare per: una diagnosi precoce dellelesioni precancerose; la rimozione dei fattori local-mente a rischio, una corretta informazionemeccaniche, chimiche e fisi-che predisponesti; controlli periodici sia dellecondizioni che delle lesioniprecancerose.

Attraverso l’informazione e lacollaborazione dei medici difamiglia si potrebbe effettuareuna serie di procedure atte adincrementare e migliorare lacultura della prevenzione conlo scopo di intercettare preco-cemente la maggior partedelle lesioni neoplastiche perridurre drasticamente ed inbreve tempo i casi di decessoper carcinoma del cavo orale.Forse l’istituzione di un appo-

sito organismo di odontosto-matologia potrebbe rappre-sentare un punto di riferimen-to verso il quale convogliare(da parte dei medici di base e

degli odontoiatri generici)tutte quelle persone cheabbiano solo il sospetto i esse-re affette da una patologianeoplastica o precancerosa.

A p r o p o s i t o d i p r e v e n z i o n e

U n ’ o p p o r t u n a r i f l e s s i o n e m o r a l e

ATTUALITÀ

Page 6: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

Pag. 6 1-15/15-30 giugno 2007

Musica: Maria Callas, dopo mezzo secolospuntano 19 incisioni inedite (Adnkronos) - A oltre mezzo secolo di distanza dalle date di esecuzione e inci-sione, spuntano 19 acetati originali dei dischi incisi da Maria Callas (1923-1977)a Citta' del Messico. Si tratta di dischi inediti, che propongono la voce pura e lim-pida della Callas tra il 1950 e il '52, probabilmente il timbro vocale piu' nitido ecoinvolgente che si conosca del grande soprano. Gli acetati verranno battuti all'a-sta da Bloosmbury imercoledi' 20 giugno a Roma con una stima che oscilla tra i60.000 e i 70.000 euro

Mostre: Haifa, l'istituto italiano di cultura ospita'Insulae' (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - L'Istituto Italiano di Cultura fara' da cornice aduna mostra dal titolo "Insulae", curata da Avraham Eilat e nella quale saranno espo-ste opere di artisti italiani ed israeliani che si sono ispirati al tema dell'isola, lavo-rando su un identico formato, ma con diverse tipologie espressive: pittura, collage,grafica, stampe e fotografia.

Letteratura: Pascoli Massone, vendutodocumento di affiliazione (Adnkronos) - E' stato venduto all'asta il documento di iniziazione alla masso-neria del poeta Giovanni Pascoli (1855-1912). Si tratta del 'testamento masso-nico' su carta, a forma di triangolo, con indicazioni a penna, datato Bologna 22settembre 1882. Il cimelio legato allavita dell'autore del ''Fanciullino'' e' statobattuto a Roma dalla casa Bloomsbury durante una vendita di libri antichi,autografi e stampe.

Riflettendo sugli episodi di vio-lenza pura cui assistiamo quasitutti i giorni, si ha la sensazionedi essere in balìa della follia, deldelitto ingiustificato, della mal-vagità dilagante. Di quanti maltrattamenti, diquante stragi familiari, di quantiabusi, di quanti omicidi si senteparlare in tv o si legge dai gior-nali? Troppi. Forse è diventatocosì abituale ascoltare di vitespezzate, che si corre il rischiodi non soffermarsi più sui moti-vi che scatenano tali tragedie; avolte capita anche che accada-no dei fatti atroci, così privi diun perché ( per quanto comun-que, resti pur sempre ingiustifi-cato un omicidio o un abuso),che è anche difficile porsi delledomande, tanto lo shock e l’in-credulità, prendano il soprav-vento. Capita anche che vengano rico-nosciuti i colpevoli di un fatto diinaudita crudeltà e poi vengaloro data l’infermità mentale; cipuò anche essere il caso in cuiquesta giustificazione sia plausi-bile, ma il problema è che oggisi ha la sensazione che troppicasi restino impuniti o per unmotivo o per un altro. A quel punto ci si comincia achiedere: da dove viene questomale? In quali casi esso è impu-tabile in modo legittimo a chi hacompiuto la cattiva azione?L’uomo è malvagio per natura?In tal caso, è possibile una sua“redenzione”, un ripristinare ilbuon senso in una natura cor-rotta dal male? Perché il male? Di fronte a questi eventi e difronte a queste domande, untesto è sembrato adatto adapprofondire queste problema-tiche: “Sul male radicale nellanatura umana” di Kant. Questo testo è situato tra laCritica del giudizio(1790) e LaMetafisica dei costumi (1797), leopere senz’altro maggiori del-l’ultima stagione creativa delgenio kantiano. Scritto nel 1792,il saggio Sul male radicale nellanatura umana, rappresenta ilprimo tassello di un’opera sullareligione che la cultura moder-na attendeva dal grande filosofodi Konigsberg. Il saggio dappri-ma apparve come un unicotesto, ma poi, dopo la morte diKant (1804), venne integrato neltesto “La religione entro i limitidella semplice ragione” (uscitoper la prima volta nel 1793); inquest’ultimo testo vi erano con-tenuti in tutto quattro saggi, manella seconda guerra mondialesono andate perse parti riguar-danti il secondo, terzo e quartosaggio; il saggio Sul male radi-cale è salvato solo nella suaprima stesura, quella che Kantinviò per l’approvazione e lapubblicazione nel Febbraio del1792. Oggi il testo è conservatonell’Archivio Comunale diPraga. In questo testo il male vienericondotto ad un momentoancora irrealizzato del progres-so razionale dell’uomo. Il malequindi è come se rappresentas-se una sorta di “primo sviluppo”della nostra ragione verso ilbene, per cui di esso non è pos-sibile pensare né un’essenza suapropria né un’origine separatada questa evoluzione. Il pro-gresso della ragione destina ilmale all’estinzione, quindi,quando l’uomo si svilupperàtotalmente, il male cesserà da sestesso. In questo saggio, la ricerca sulmale nella natura dell’uomo,assume i connotati di un legamedi tipo antropologico-pratico: il

male è possibile, dice Kant, inforza delle leggi della libertà;esso corrompe il fondamento ditutte le massime, cioè, di tutti iprincipi soggettivi di determina-zione della volontà e può dirsiperciò, radicale. Ma allo stessotempo Kant rifiuta l’idea di unaragione malvagia, di una volon-tà del tutto cattiva, perché cosìci si troverebbe di fronte ad unessere del tutto diabolico. La ragione ha per cui, il compi-to fondamentale di interrogarsisull’origine di questo male, madeve essere pronta a perveniread una risultato enigmatico eaffatto esauriente: perché Kantconcluderà, che l’origine razio-nale di questa tendenza al male,rimane impenetrabile per l’uo-mo; non esiste alcun fondamen-to comprensibile da cui il malemorale possa, per la primavolta, essere venuto in noi. Questa impenetrabilità del fon-damento originario del male èl’autentico risultato: quest’ultimoderiva dalla convinzione di Kantin base alla quale, è conoscibilesolo ciò che è razionalmentecomprensibile e definibile con imezzi che la ragione ha; altri-menti quest’ultima, può soloriconoscere l’incomprensibilitàdi ciò che razionalmente le sisottrae. Ma di certo la riflessionekantiana, come vedremo, non sifermerà a questa considerazio-ne, ma avrà dei risvolti se nonrisolutivi, quantomeno, apertialla possibilità di un migliora-mento della natura umana. Ciò che è da sottolineare deltesto, è la fondamentale impor-tanza che Kant da al libero arbi-trio e alla responsabilità dell’uo-mo; lo stesso nesso tra il male ela libertà, non trova nel primol’annullamento della seconda,ma tra questi due elementi c’ècoesione e cooriginarietà in noie in ciò sta la possibilità di unapiù radicale emancipazione del-l’uomo. Il saggio è diviso in 5 parti, nellequali dapprima si parla dellapredisposizione al bene e almale nell’uomo, dell’origine delmale nella natura umana e infi-ne del ristabilirsi della originariapredisposizione al bene. Kant ci racconta che ci sonodue posizioni riguardo al per-corso del mondo: una sostieneche il mondo va di male in peg-gio, così noi “oggi” viviamo gliultimi tempi, fino ad attendere ilgiorno del giudizio. La secondavisione è l’opinione del tuttoopposta, cioè che il mondo pro-cede dal peggio al meglio e chenella natura umana sia riscon-trabile una predisposizione atale miglioramento. Questa opi-nione, osserva Kant, di certonon la si è ricavata dall’espe-rienza, perché è fin troppo evi-dente la smentita di questa tesida parte della storia di tutti itempi; più che altro questa tesirappresenta una ipotesi deimoralisti, da Seneca a Rousseauper invitare l’uomo a coltivare ilgerme del bene che forse sitrova in noi. Ma intanto, si prenda in consi-derazione prosegue Kant, cheun uomo, non può essere defi-nito malvagio perché commetteazioni cattive, cioè contrarie allalegge, ma viene definito tale,perché dal carattere delle sueazioni si può desumere l’esi-stenza in lui di massime cattive. Dunque, quando si dice chel’uomo è per natura buono ocattivo, s’intende dire che eglireca in sé un fondamento origi-nario in forza del quale adottamassime buone o cattive (con-

trarie alla legge); per fondamen-to originario, s’intende il fonda-mento soggettivo dell’uso dellapropria libertà. Necessario è sottolineare chequesto fondamento, per forzadeve essere un atto di libertà,perché è evidente che se cosìnon fosse, l’uso e l’abuso chel’uomo fa del proprio arbitrio,non potrebbe essergli imputabi-le. Per ciò, il fondamento delmale può stare solo in una rego-la che l’arbitrio da a se stessoper l’uso della sua libertà, cioèin una massima (per massimas’intende una regola generalesecondo la quale il soggetto sce-glie di comportarsi). Il fonda-mento originario dell’adozionedelle nostre massime, che devesempre trovarsi nel libero arbi-trio, non è un atto acquisibiledall’esperienza e viene perciòdetto innato, ma nel senso diessere posto come fondamentoche antecede ogni uso dellalibertà nell’ambito dell’esperien-za. Perciò viene rappresentatonell’uomo fin dalla nascita, mala nascita non ne è di certo lasua causa. La libertà dell’arbitrio non puòessere determinata ad un’azio-ne, da un movente, se questostesso movente non è statoassunto dall’uomo nella suamassima (facendone una regolagenerale secondo cui compor-tarsi); secondo il giudizio dellaragione, solo la Legge Moraledell’osservanza del dovere è diper sé un movente e chi fa diquesta, la propria massima, èmoralmente buono. L’intenzione, che è il fondamen-to soggettivo originario dell’ac-cettazione delle massime, siestende all’intero uso della liber-tà, ma anche questa stessa deveessere accettata dal libero arbi-trio, altrimenti non potrebbeessere imputabile. Tuttaviaosserva Kant, né la causa diquesta accettazione, né il fonda-mento soggettivo possono esse-re conosciuti perché oggettiva-mente non si possono dedurrequesti elementi da nessunprimo atto dell’arbitrio avvenutonel tempo; Circa la predisposizione origina-ria al bene nell’uomo, Kantafferma che essa può esseresuddivisa in tre classi: -la predisposizione dell’uomoall’animalità in quanto esserevivente; -la sua predisposizione all’uma-nità in quanto essere vivente eessere ragionevole; -la sua predisposizione alla per-sonalità in quanto essere ragio-nevole e suscettibile d’imputa-zione. La prima può essere indicatacome l’amore di sé, fisico, mec-canico e non richiede l’uso della

ragione. A sua volta questo sisuddivide in tre specie: predi-sposizione alla conservazione dinoi stessi; propagazione dellaspecie; istinto a vivere in socie-tà. Questa predisposizione è quellache può innescare i vizi più tre-mendi, quali la rozzezza, il sel-vaggio disprezzo delle leggi,l’intemperanza. La seconda predisposizione puòessere collocata sotto il generaleamore di sé, che è si fisico, maanche comparato, per il quale sirichiede l’uso della ragione. La terza predisposizione è l’atti-tudine a sentire per la leggemorale un rispetto che sia già diper sé un movente sufficienteper l’arbitrio. Tutte queste predisposizioninon è che si oppongano allalegge morale, ma sono anchepredisposizioni al bene perchéne promuovono l’adempimen-to. Queste predisposizioni si dico-no originarie nell’uomo, perchéappartengono necessariamentealle possibilità di quest’essere;l’uomo quindi, può usarle perfini diversi, ma non può estir-parle. Il discorso invece, riguardante ilmale radicale nella naturaumana, verte sulla tendenza almale morale e quest’ultimo èpossibile solo come determina-zione del libero arbitrio. Il libe-ro arbitrio può essere indicatobuono o cattivo secondo le suemassime, deviate o meno dallalegge morale. La capacità o l’incapacità dellibero arbitrio di accogliere omeno la legge morale nelle suemassime, sono chiamate buoncuore e cattivo cuore. Della tendenza al male ci sonotre livelli diversi: -debolezza del cuore umano amettere in pratica le buonemassime che ha adottato: fragi-lità; -tendenza a mescolare moventimorali con quelli immorali:impurità del cuore umano; -tendenza ad adottare massimecattive: malvagità della naturaumana. Tra un uomo di buoni costumied un uomo moralmentebuono, la differenza è che per ilprimo individuo le azioni nonhanno quasi mai come unicomovente la legge, mentre per ilsecondo si. Se sono necessari altri moventioltre la legge stessa per deter-minare l’arbitrio, l’accordo delleazioni con la legge stessa è unfatto puramente casuale. Una tendenza al male può ine-rire solo al potere morale dellibero arbitrio: il male moraledeve esere imputabile solo edesclusivamente ad un proprio

atto. Stando a ciò che si è detto,quando si dice che l’uomo ècattivo per natura, si intendeche egli pur essendo consape-vole della legge morale, assumetuttavia nelle sue massime ladevianza occasionale a talelegge. Quando si usa il termine“natura”, s’intende che l’uomo èconosciuto in base alla espe-rienza contingente e diversa-mente non può essere conside-rato; allora proprio in base a ciò,si presuppone la tendenza almale come soggettivamentenecessaria in ogni uomo. Maquesta tendenza al male nonpuò essere considerata comeuna predisposizione naturale,ma come qualcosa che deveessere imputato all’uomo; percui questa tendenza deve consi-stere in massime dell’arbitriocontrarie alla legge. Poiché queste massime, a causadella libertà, sono da conside-rarsi contingenti, allora si puòchiamare tale tendenza, unatendenza naturale al male; edato che questa tendenza deveessere in sé colpevole, la si chia-merà un male radicale nellanatura umana. La tendenza al male concerne lamoralità del soggetto, quindideve poter essergli imputatacome qualcosa di cui lui stessosi è reso colpevole. Questo male è radicale perchécorrompe il fondamento di tuttele massime; ma dice Kant, que-sta tendenza al male devecomunque poter essere supera-ta, proprio perché l’uomo è unessere che agisce liberamente. Kant afferma che un fatto, un’a-zione, può avere un’origine siarazionale che temporale e circail male morale, la determinazio-ne dell’arbitrio è connessa alprincipio della rappresentazionerazionale. Quando si cerca l’origine di unaazione cattiva, essa deve essereconsiderata come se l’uomofosse caduto in essa da unostato d’innocenza, perché l’uo-mo agisce liberamente. L’azionedeve essere sempre consideratacome un uso originario dell’ar-bitrio e in qualsiasi condizionel’uomo possa essersi trovato,non può mai cessare di essereun individuo che agisce libera-mente. L’uomo non “aveva” ilsolo dovere di essere migliorein una certa circostanza, ma dimigliorare sempre. La condizione dell’uomo primadi ogni tendenza al male si chia-ma stato di innocenza; nelprimo uomo, in Adamo, a diffe-renza nostra, c’è un’innocenzapresupposta temporalmenteanteriore al peccato, in noi inve-ce, c’è già una tendenza innataalla trasgressione. Questa tra-sgressione è rappresentatacome conseguenza della malva-gità già insita nella nostra natu-ra; ma ciò indica a sua volta chese si vuole cercare di spiegare ilmale nell’uomo nel suo iniziotemporale, dovremmo ricercarele cause di ogni trasgressionepremeditata in un’epoca ante-riore alla nostra vita. Ma osservaKant, questo procedimento nonè pensabile, dal momento chenon si deve cercare nessuna ori-gine temporale per una attitudi-ne morale che deve esserciimputata nel presente. Si puòaffermare per cui, che l’originerazionale di questa tendenza almale per noi resta impenetrabi-le, proprio perché essa stessa cideve essere imputata; non sussi-ste alcun fondamento compren-sibile da cui il male morale

possa, per la prima volta esserevenuto in noi. Kant sottolinea quanto sia fon-damentale e necessario chel’uomo sia in prima persona l’ar-tefice di quello che egli è o devediventare in senso morale, cioèbuono o cattivo; entrambi que-sti due attributi morali devonoessere un effetto del suo liberoarbitrio perché altrimenti nonpotrebbero essergli imputati.L’uomo si rende buono o catti-vo, solo dopo aver accolto nellesue massime certi determinatimoventi, cosa che deve esserelasciata per intero alla sua liberascelta. E’ ammissibile afferma Kant,che come un uomo buono cadanel male, così, anche se è diffi-cile immaginarlo, può accadereche un uomo cattivo producabuoni frutti. Questo perché mal-grado la caduta nel male, non siattenua il risuonare del coman-do “dobbiamo diventare miglio-ri”. Il ristabilirsi dell’originaria predi-sposizione al bene, è dunquel’acquisizione di un moventeperso di vista che ci guidi versoil rispetto della legge morale.Questo ristabilirsi è la restaura-zione della purezza della leggecome fondamento supremo ditutte le nostre massime; questalegge deve essere accolta nellibero arbitrio non solo quandoè congiunta ad altri moventi, main tutta la sua purezza, quantomovente di per sé sufficiente adeterminare l’arbitrio. Il beneoriginario sta nell’adempiere ilproprio dovere semplicementeper dovere: conformando leproprie azioni a questa massi-ma, nel tempo, l’uomo riesce acorreggere la sua condotta e arafforzare le sue massime, pas-sando così dalla tendenza alvizio alla tendenza opposta. Per ottenere questa trasforma-zione, occorre un cambiamentodi costumi, ma perché si diven-ti buoni non solo da un puntodi vista legale, ma anche mora-le (quando non si necessita piùdi nessun altro movente se nondi quello dell’adempimento delproprio dovere), è necessariauna rivoluzione nelle intenzioni:l’uomo deve capovolgere il fon-damento supremo delle suemassime, diventando un sogget-to capace di bene. Ma si saràuomini buoni soltanto permezzo di uno sforzo in divenirecontinuo. Ne consegue che l’e-ducazione morale dell’uomonon deve cominciare dal miglio-ramento dei costumi, ma dallaconversione della mentalità. Tutto quanto appena detto, puòmagari sembrare troppo certo edefinito per una mentalità con-temporanea, là dove il confinetra il bene e il male sembraessersi dissolto, là dove è dive-nuto difficile imputare cattiveazioni a chi effettivamente l’hacompiute, là dove un selvaggio“laissez faire” si è insinuato neicostumi e nella mentalità dioggi. Ma proprio a causa di tuttaquesta rilassatezza, è necessarioconsiderare seriamente le paro-le di chi come Kant, ci suggeri-sce strade per riportare l’uomoalla sua dignità di essere razio-nale, facendo valere il fatto chel’uomo ha il dovere di essereresponsabile delle sue azioni,perché ciò è proprio della suanatura, perché egli è un esserelibero sempre e comunque eperché, per mezzo di questalibertà egli può scegliere dimigliorare, emancipandosi dalmale.

Ilaria Parpaglioni

Sul male radicale nella natura umanaI m m a n u e l K a n t

Page 7: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

1-15/15-30 giugno 2007 Pag. 7

Cinema: Venezia, a Bertolucci 'LeoneD'oro del 75°' (Adnkronos) - E' stato attribuito a Bernardo Bertolucci il Leone d'Oro del 75°, ilpremio eccezionale istituito quest'anno per celebrare i 75 anni della MostraInternazionale d'Arte Cinematografica (1932-2007), il piu' antico festival almondo, che quest'anno avra' luogo dal 29 agosto all'8 settembre 2007. Il ricono-scimento a Bertolucci, uno tra i maggiori autori del cinema contemporaneo, le cuiopere, fra poesia e storia, hanno lasciato un segno profondo nel cinema moder-no, e' stato proposto dal Direttore della Mostra Marco Muller, ed accolto dal Cdadella Fondazione La Biennale di Venezia presieduto da Davide Croff.

Cinema: Spike Lee il 3 luglio a Roma perèresentare 'Miracle at S. Anna' (Adnkronos) - Martedi' 3 luglio Spike Lee sara' a Roma per presentare il suo nuovoprogetto dal titolo provvisorio ''Miracle at S. Anna'', tratto dal romanzo omonimo diJames McBride, edito in Italia da Rizzoli e ispirato all'eccidio nazista consumatosiil 12 agosto del 1944 nel piccolo centro della Lucchesia e costato la vita a 560 civi-li inermi. Il film e' la prima produzione internazionale della nuova societa' di Roberto Cicutto e Luigi Musini ''On My Own'

Danza: è morto Walsh, coreografo delmusical 'Chorus Line' (Adnkronos) - Il ballerino e coreografo americano Thommie Walsh, vincitore di unTony Award per le coreografie dell'originale versione del musical ''A Chorus Line''a Broadway, e' morto all'eta' di 57 anni dopo una lunga battaglia contro un linfoma,nella casa di sua madre ad Auburn, nello stato di New York. Walsh divenne celebreper aver creato le coreografie per il ruolo di Bobby in ''A Chorus Line'' nel 1975

FILM

G r i n d h o u s e

Quentin Jerome Tarantinonasce il 27 marzo 1963 aKnoxville, Tennessee, Usa. Stilisticamente in equilibriofra i nostri giorni e gli anniSettanta, in grado di descri-vere la realtà più crudeleportandola all’eccesso, masempre vicino e fedele a ciòche voleva realizzare,Tarantino è il re delle ideeaccattivanti. Idee che diven-tano materia prima della set-tima arte, che gli permette didare forma e sostanza a unmondo incredibile.L’immaginazione è stata fon-damentale per la sua soprav-vivenza ed è stata questacapacità a portargli l’entusia-smo del pubblico che nutreper questo autore un’ammi-razione unica nel suo gene-re. I mondi descritti daTarantino sono mondi dove icriminali hanno ancora nomiin codice, dove le hostessnon sono poi così gentili esorridenti come pensiamo,dove si può viaggiare inaereo con la propria katana afianco. Mondi ai quali tuttinoi vorremmo credere. Il suocinema, legato al passato cheperò viene riattualizzato, èfenomenale. Maestro delrilancio degli attori (ne sonoun caso John Travolta, KeithCarradine), conferma il suotalento costantemente, senzadeludere mai critica e pub-blico. Perfettamente fuori dalmeccanismo hollywoodiano,rimane un autore poco incli-ne a cedere la propria visio-ne di un cinema nostalgico(soprattutto italiano!), alquale non manca mai dimostrare sincerità e devozio-ne. Elementi caratteristici del suocinema sono l’eccesso, lesituazioni grottesche e la vio-lenza sopra le righeFiglio di Tony Tarantino,attore e musicista di origineitaliana e di una studentessa

sedicenne, abbandonato dalpadre, verrà cresciuto dallamadre che, in omaggio alpersonaggio di Quint, inter-pretato da Burt Reynoldsnella serie tv Gunsmoke, lochiamerà Quentin. Sarà sem-pre la madre a educarlo alcinema, secondo i libericostumi degli anni Settanta,lasciandolo autonomo divedere, quando ha meno didieci anni, pellicole con con-tenuti di nudo comeConoscenza carnale o filmad alto tasso di violenzacome Un tranquillo week enddi paura. Dopo aver fre-quentato la Narbonne HighSchool di Harbor City, lasciail liceo all’età di 16 anni efrequenta costantemente lesale cinematografiche e,dopo aver fatto diversi lavo-ri, approda in un negozio divideocassette a noleggio.Durante gli anni in cui lavo-ra nel videostore, Tarantinofrequenta alcuni corsi di reci-tazione e, per arricchire ilsuo curriculum vitae, s’in-venta delle partecipazionimai avvenute, per esempioinserendo Zombi di Romeroe il Re Lear di Godard, mal’unica esperienza sul set diquesto ragazzo è stata quelladi assistente di produzioneper un video di ginnasticaeseguito dal muscoloso ebiondissimo DolphLundgren. Nasce in lui lapassione per lo scrivere, cosìbutta giù due capitoli di unromanzo circa la sua espe-rienza nel Video Archives diHermosa Beach, terminandoinvece una sceneggiatura daltitolo “Captain Peachfuzzand the AnchovyBandit”nel1985.Esordisce come attore in uncortometraggio da lui stessodiretto: My Best Friend’sBirthday (1987), poi apparein serie tv come Cuori senzaetà. Con i soldi recuperati

finanzierà la sua prima pelli-cola Le Iene (1992), presen-tata al Sundance FilmFestival, dove grazie a unasceneggiatura bomba e a unaregia stupenda, viene accla-mato e diventa una leggendagià cult. Un esordio eccellen-te per questo ragazzo delTennessee che, ispirandosi aRapina a mano armata diKubrick, riesce a descrivere imeccanismi di collasso vio-lento che porteranno ungruppo di rapinatori a tortu-rarsi e uccidersi a vicenda.Successivamente vende lasceneggiatura de Una vita almassimo (1995), che saràportata sul grande schermoda Tony Scott e il soggetto diAssassini nati – Natural BornKillers (1994) a Oliver Stone,con il quale però litigheràfuriosamente perché Stonene modificherà il copione.Dopo Le Iene seguirà il gran-dioso capolavoro della storiadel cinema Pulp Fiction(1994). Pellicole dove varipersonaggi (rapinatori, killer,pugili) e situazioni si intrec-ciano in una serie di storieminime, condite da una sce-neggiatura minimale. Cosìperfetto, ambizioso e intelli-gente da entrare nella storiadel cinema e da meritarsil’Oscar, il Golden Globe perla migliore sceneggiatura,nonché la rilucente Palmad’Oro come miglior film. Unomaggio sentito e sinceronei confronti di quei librispazzatura che vengono ven-duti nelle nostre edicoledesolate (quelli che nessunocompra) e di quei b-moviesche spopolavano negli anni60-70.Abilissima penna (scriveancora le sue storie a mano)è spesso chiamato anche perrinfrescare dialoghi noiosi,ne è un esempio il diverten-te riferimento a Star Trek chesi ascolta in una conversazio-

Kurt Russell torna Jena per ilRESERVOIR DOG Tarantinonel segmento DEATH PROOFdel double featureGRINDHOUSE, concepitoinsieme a Rodriguez. Donne“a motore”, bolidi “a prova dimorte”, stuntman killer eindistruttibili stuntwomen peril più folle e sgranato degliomaggi ai b-movies anni ‘60 e‘70.

Sono due i temi ricorrenti neifilm d’autore, almeno daglianni Ottanta in qua: il Nulla eil Male. I registi che ragionanosul cinema e sul mondo sbat-tono la testa contro i nodi delmale e del nulla. Il male èineliminabile in un mondovuoto, dominato dal nulla. Ilpiano sequenza e le inqua-drature fisse e lunghe sonogeneralmente scelti permostrare il vuoto, il male, ildisagio, la fine, ma QuentinTarantino, fra tutti gli autori,si distingue perché ragionasul vuoto e sul male andandoin direzione contraria a quelladominante: i suoi film sonosoprattutto assenza e male, efa di tutto per riempirli conqueste due connotazioninegative, anziché svuotarli. Liintasa di catastrofi, di immon-dizia cinematografica, di dia-loghi vuoti di senso: riesce adire il vuoto in cui stiamo conun tutto pieno di azioni, per-sonaggi, ambienti e discorsiche più vuoti non si può. Come ogni grande registaanche Tarantino ha dellecaratteristiche che gli appar-

tengono fin dalle origini e chenaturalmente marchiano lesue pellicole: 1) stropicciarleper verificare che sono privedi senso; 2) divertirsi e dimen-ticarli; 3) scoprirvi, da cinefili,tutte le citazioni; 4) prenderlisul serio. Grindhouse – Aprova di morte fa di tutto pernon essere preso sul serio: èscatenato, va di corsa, è parla-

tissimo con dialoghi su argo-menti di nessun conto, ha unfilo narrativo ovvio (prima, luiinsegue loro e le fa fuori; poi,altre ragazze inseguono luie…). Insomma, è un film diTarantino, tutto superficie,niente profondità, ma essendoun grande filmaker riescesempre ha raggiungere il suoobiettivo.

I l r i t o r n o d i T a r a n t i n o

S t o r i a d i u n g e n i o

Q U E N T I N T A R A N T I N One di Allarme rosso (1995).Dopo così tanto successo,Hollywood cerca di attirarlonelle sue fila, proponendogliperò dei film commercialicome Speed (1994), maTarantino rifiuta categorica-mente, e preferisce recitarein pellicole indipendenticome Desperado (1995) delsuo migliore amico, il registamessicano Robert Rodriguez,accanto a Antonio Banderas,Salma Hayek e SteveBuscami. Ed è proprio conRodriguez e altri autori (eamici) che firmerà il film aepisodi Four Rooms (1995),storia di un decrepito alber-go di Los Angeles che è tea-tro di strane storie, tutte vis-sute in prima persona dalportiere dell’albergo.Dopo aver diretto un episo-dio di ER – Medici in primalinea, migliore amico deiregisti Sofia Coppola e PaulThomas Anderson, ritorna aessere diretto da Rodrigueznell’horror Dal tramontoall’alba (1996) dove inter-preta, accanto a GeorgeClooney, un criminale rapi-natore di banche assai vio-lento che, presa una famigliain ostaggio, finisce intrappo-

lato in un night gestito daivampiri. Il successo del filmspopolerà così tanto fra i tee-nagers che Tarantino diverràproduttore anche dei duecapitoli successivi della pelli-cola.Dirige Jackie Brown, storia diuna hostess di colore checontrabbanda denaro spor-co. Un vero e proprio omag-gio all’icona nera Pam Grierche ne è stata la figura sexypiù brillante. Insieme aLawrence Bender fonda lacasa di distribuzione A BandApart Records (omaggio aun film di Godard) che forni-rà persino alcuni album diMadonna.Tarantino fa di Uma Turmanla sua musa ufficiale quando,dopo la gravidanza, la dirigenei due volumi di Kill Bill(2003), accanto a KeithCarradine , Daryl Hannah eLucy Liu. La storia di unasposa che, il giorno del suomatrimonio, vede i suoi invi-tati trucidati (marito compre-so) e medita vendetta, entre-rà nei libri del cinema.Presidente della giuria alFestival di Cannes nel 2004,recita in qualche episodio diAlias, finendo poi per dirige-

re anche alcune scene di SinCity (2005) di Rodriguez edue episodi di C.S.I – Scenadel crimine (2005).Produttore dell’ultra splatterHotel (2005), sarà poi il regi-sta diGrind House, sempreaccanto all’inossidabileRodriguez.Incredibile a dirsi, ma moltidegli elementi dei suoi filmvengono dalla sua sensibilitàe da ciò che gli ruota intor-no. E a chi lo accusa di stru-mentalizzare la violenza neisuoi film ha sempre rispostoche a tutti è capitato, anchein televisione, di vedere per-sone morire per una pallotto-la, bruciate vive (magari perprotesta) o decapitate (comecerti filmati terroristi). Unanouvelle vague internaziona-le, che crede fortemente cheper fare grandi film ci vuolefede, capacità visionaria etanto coraggio. A Hollywoodtutto questo spesso manca eil suo stile, così toccante, conun gusto così inimitabile cheriesce a metabolizzare e rein-terpretare generi rendendolipassionali e popolari, èsenza dubbio qualcosa diindipendente, libero e unico.

Raffaella Borgese

Page 8: 1-15/15-30 Giugno 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

Pag. 8 1-15/15-30 giugno 2007

Salute: valori fuori controllo per 60%ipertesi, picchi 'killer' al mattino (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il 60% degli ipertesi, nonostante le cure, nonriesce a tenere sotto controllo i valori di pressione nelle 24 ore. E altrettantipazienti, quando al risveglio si sottopongono alla misurazione 'fai-da-te', mostra-no livelli pressori fuori soglia. Particolarmente rischiosi per la salute, perche' e'proprio nelle ore mattutine che si registra un picco di eventi killer come infarti eictus.

Rifiuti: Ariano Irpino, al via procedurebonifica difesa grande (Adnkronos) - Il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, ha datodisposizione al subcommissario alle bonifiche Arcangelo Cesarano, di convocaregiovedi' 21, presso la presidenza della Regione Campania, un incontro per avviarele procedure di bonifica e di messa in sicurezza dell'area di Difesa Grande in ArianoIrpino.

Venezia: al via il rilancio del lido (Adnkronos) - ''L'isola d'oro e' interessata a grandi interventi: il nuovo Palazzo delCinema, la riconversione dei volumi dell'ex Ospedale al Mare, il Terminal del ser-vizio pubblico di linea in Piazzale Santa Maria Elisabetta che assorbiranno com-plessivamente investimenti per centinaia di milioni di euro e che ridaranno all'isolauna nuova fisionomia''. Lo ha sottolineato oggi il sindaco di Venezia, MassimoCacciari.

Sono innumerevoli gli spazid’interazione virtuale chequotidianamente sono realiz-zati nella rete internet…unmodo nuovo per esprimeresé stessi.

C’era una volta il diariosegreto…ora c’è il blog, unasorta di diario personale, untaccuino virtuale tra le pagi-ne internet. Una vetrina doveciascuno può inserire i pro-pri pensieri, i propri progetti,uno spazio concepito perl’interazione, infatti ogni arti-colo (post) può esser com-mentato dai visitatori. Ma ilblog è anche uno spaziodove poter dare una notiziadell’ultima ora e contenereuna raccolta di link (blogroll)utili al navigatore. Questi palcoscenici interatti-vi sono utilizzati non solo daidilettanti ma anche dai pro-fessionisti, da giornalisti,politici…proprio perché per-mette di entrare facilmente incontatto con i visitatori econoscere la loro opinione. I

blog sono forniti di statisti-che che permettono di tene-re sotto controllo l’accessoda parte dei visitatori. Il backstage del sito è inmano all’amministratore delblog, che ha le coordinated’accesso per modificare,pubblicare un post, un com-mento, un foto…insommauna vera redazione online. Ilmodo migliore per capirecos’è un blog è solo provarea costruirne uno. Al di là di ogni critica, più omeno appropriata, che puòriguardare questo spazio vir-tuale, una cosa è certa, i blogsono capaci di stimolare lacreatività e la comunicazio-ne. I blog nascono in Americanel 1997 e questo terminecurioso, coniato da JornBarger, è la contrazione didue parole web e log (tracciasu rete). La versione tronca,ovvero blog, compare solodue anni dopo sul sito webdi Peter Merholz che in unasua frase utilizza “we blog”,

generando così ilverbo to blog,(blog-gare) ovvero scrivereun diario personalevirtuale. Il fenomeno arriva acontagiare l’Italia solodopo qualche anno.Oggi questi diari vir-tuali rispondono atutti i gusti, ce nesono in gran numeroe sono di vari tipi, daquello personale aquello aziendale (ulti-mamente molto inauge), da quello serioed impostato a quellospiritoso e stravagan-te…come dire… nonc’è limite alla fanta-sia, per fortuna

…sempre che si rimanga nelbuongusto! I blog sono delle pagine webautorealizzate e autogestite,non vi è un webdesigner chesi occupa di costruirle eaggiornarle; chi decide dimettere online un blog èautonomo nel senso chevengono forniti dal proprioblog hosting (chi concede lospazio per ospitare il blog)dei facilissimi strumentiaffinché l’utente sia autosuf-ficiente senza conoscere lin-guaggi di programmazione. I blog hosting molto utilizza-ti per costruire diari onlinesono: Splinder (www.splin-der.com), Altervista( w w w . a l t e r v i s t a . o r g ) ,B l o g g e r(www.blogger.com/start?hl=it ) , T i s c a l i(http://blog.tiscali.it/) Libero(http://liberoblog.libero.it/)...Una volta scelto ed inseritoil proprio account si ci potràcementare nella scelta delmodello grafico, personaliz-zare colori e caratteri, inseri-

re fotografie, pubblicarevideo e audio, aggiungere ilguest book, i testi…Così ilblog diventa un’espressionepersonale, rappresenta l’indi-viduo che l’ha creato nelmondo illimitato della blog-sfera (l’universo dei blog). Il blog non ha confini, chiun-que può accedervi e leggereil diario virtuale perché unavolta online esso diventa di“dominio pubblico”, nelsenso che è facilmente con-sultabile da chiunque navi-ghi in Internet. Nell’arricchire un blog occor-re fare molta attenzione almateriale che si va a reperirenel mondo d’Internet, primoper il discorso sull’attendibi-lità delle risorse offerte, perreplicare un’informazionebisogna esser sicuri che siavera, e l’altra per il discorsodelle licenze. Non tutto ilmateriale è scaricabile gratui-tamente e liberamente ripro-ducibile. Occorre rispettarele condizioni che gli autorihanno inserito per evitared’incorrere in richieste dirisarcimento. I blog hanno un fascino par-ticolare, si legano al senso dilibertà, di democrazia, d’in-novazione (ovviamente digi-tali) e della creatività. Chipuò resistere a tale fascino? Realizzare un proprio blog econstare che vi è una favore-vole risposta da parte degliutenti è una sensazione sod-disfacente per lo sviluppato-re dello spazio web; raggiun-gere l’obiettivo di poter inte-ragire e confrontare le idee ei pensieri con altri scrittori diblog o semplici visitatori è…un fare centro. Il fenomeno, se così si puòchiamare, del blog è visto daalcune persone come un

segno che sta cambiando ilgiornalismo, perché chiun-que, in qualsiasi parte dellaterra, può annunciare unanotizia e/o contribuire allasua diffusione. La manifestazione libera delpensiero è inclusa nell’artico-lo 21 della nostraCostituzione; la CorteCostituzionale consideraquesta libertà un punto cru-ciale, la pietra angolare deisistemi democratici; stretta-mente connessa a questalibertà vi è quella dell’infor-mazione (ovvero la libertàd’informare ed essere infor-mati)… che troppe voltesembrano essere soffocate;un po’ per quel discorso sulpoliticamente corretto, cheingessa l’informazione e ilpensiero del comunicatore eun po’ perché troppe volte ilcomunicatore è l’espressionedel suo capo. Internet è la grande rivolu-zione, ha rotto gli schemi,perché chiunque -apponen-do o meno la propria firmain calce ad un articolo- puòdichiarare il proprio punto divista, può raccontare senzainibizione i fatti. Questa èanche democrazia! Forse èproprio questo il motivo chespinge molta gente a conce-dersi uno spazio per realiz-zare un blog? Con i blog, mi auguro sipossa assistere alla riconqui-sta non solo del timone pro-priamente informativo maanche dell’espressione piùampia degli individui. Certo un blog deve esserecredibile ed ammissibile peravere autorevolezza. Maquesto spetta al buonsensodi chi lo scrive, alla sua cor-rettezza e responsabilità neiconfronti di una comunità,

che si aspetta che la notiziasia vera e attendibile. Quindicolui che redige un blogdeve rispondere degli impe-gni assunti nei confrontidegli utenti! In questi spazi bisognasapersi muovere, per non“perdersi”. Ma il senso diresponsabilità, il codice dicomportamento morale el’attenzione per la veritàsono sicuramente dei canalida seguire. Quindi un’educa-zione, all’utilizzo sia attivoche passivo, al mondo blog èfondamentale. Spetta ad ogni redattore-viene da scrivere non solonel mondo dei blog- rimane-re nel buongusto, in un codi-ce di condotta nel saper rac-contare un fatto, spetta adognuno –in primis- testimo-niare il vero! Insomma auto-regolamentarsi e autodisci-plinarsi. Sicuramente avranno contri-buito alla diffusione di questiblog, il fatto che questi spazi,oltre ad essere concepiti inmodo semplice, sono acces-sibili a chiunque, in quantonon richiedono la conoscen-za di linguaggi informatici ela loro diffusione è straordi-naria proprio perché ormai èsempre più spesso gratuita. Libertà di creare dunque, dicostruire uno spazio comepiace di più, che accolga ilpensiero dello sviluppatoredel blog, che sia “cucito” sumisura, che sia strumento didiffusione del pensiero, -torno a ripetere nel rispettodel codice di correttezza-,…un po’ come un attore sicostruisce per sé un copionee la sua scenografia, eglidiviene regista di sé stesso!

Alice Lupi

Con ‘Agricoltura in Città’,Regione Lazio ed ARSIALpartecipano fino al 31 luglio a‘Roma Estate al Foro Italico’,la manifestazione romana chea partire dal 14 giugno rimar-rà aperta ininterrottamenteper oltre due mesi. Tutti igiorni dalle 19.30 alle 2.00 delmattino, con ingresso gratuitodalla Domenica al Giovedì.Un’iniziativa pensata per pro-muovere il meglio delle pro-duzioni regionali.L’Assessorato all’Agricoltura

della Regione Lazio proponecosì al pubblico romano unapproccio singolare ai temiagricoli, associando in unospazio di 1500 metri quadratisana alimentazione, degus-tazioni, cinema, musica eteatro. In tale ambito,l’Enoteca Regionale Palatium,con l’intento di far conoscereed apprezzare la miglioreproduzione gastronomicadella nostra regionewww.romaestate.net (Fonte:ARSIAL)

“AGRICOLTURA IN CITTA” CON IPRODOTTI DEL LAZIO

I Blog, una nuova frontiera della comunicazione

IL TURISTA DELLA GRAPPA? ORA E’ ANCHE DONNAL’indagine è stata condottadurante la manifestazioneGrapperie Aperte 2006.

Secondo quanto emerge dalla“Prima ricerca sul turista dellagrappa” un visitatore diGrapperie Aperte 2006 su treè di sesso femminile (36%contro il 64% degli uomini). Ivisitatori delle distillerie sonostati quindi in prevalenzauomini, ma il dato relativo alpubblico femminile è positivoe dimostra una volta di piùche esiste un interesse delledonne nei confronti dellagrappa (la ricerca è stata con-dotta su 355 visitatori diGrapperie Aperte 2006 tramiteun questionario).Se il visitatore uomo diGrapperie Aperte ha dichiara-to di interessarsi alla grappaperchè si considera un consu-matore attento (30%) o unappassionato del prodotto(33%), la visitatrice donnaentra in distilleria soprattuttoper curiosità (così ha rispo-sto il 54% delle intervistate).Nettamente differente anche il

modo in cui si sceglie la grap-pa. Gli uomini si sentono piùsicuri di sé: la maggioranzadei visitatori (51%) prova per-sonalmente diversi tipi perfarsi un’idea, solo pochi (25%)chiedono un consiglio al ven-ditore, agli amici o a parenti.Anche le donne provanodiversi prodotti (39%) masono, al contrario degli uomi-ni, molto inclini a farsi consi-gliare (43%).Diversa l’opinione anche sucos’è la grappa. Se per lamaggioranza degli uomini invisita in distilleria questa èsoprattutto un piacere deisensi (39%) e solo per pochiun digestivo (26%), per ledonne il giudizio è pressochéunanime: circa un terzo (35%)la considera un digestivo, maper quasi un altro terzo è unpiacere dei sensi (31%). Adimostrazione della raffinatez-za del pubblico femminile chedella grappa sa cogliere tantoil momento edonico che quel-lo più tradizionale.La stessa ricerca verrà con-dotta nuovamente quest’anno

in occasione della domenicadelle Grapperie Aperte ilprossimo 14 ottobre. In questadata le distillerie dell’IstitutoNazionale Grappa sarannoaperte a chi vuole saperne dipiù sull’acquavite made in

Italy. La manifestazione èormai un appuntamento tradi-zionale dell’autunno: l’annoscorso sono state circa 17.000le persone che hanno decisodi passare qualche ora indistilleria.