1-15/15-30 Settembre 2006 - Anno XLIII - NN. 17,18

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Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-30 Settembre 2006 - Anno XLIII - NN. 17,18 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO La vita di Oriana Fallaci — a pagina 2 — ATTUALITA’ Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > L’Europa e il medioriente LA PIAZZA D’ITALIA di FRANZ TURCHI L a guerra di questi giorni in libano e i continui attacchi alle forze di “pace”in Afghanistan ed Iraq, hanno sempre di più por- tato alla ribalta della “Old” Europa il tema mediorientale. E’ vero che con l’11 set- tembre 2001 tutto è cam- biato ma è ancora più vero per l’Europa dopo gli interventi, diretti in terra islamica (vedi Iraq e Afghanistan). La divisione in termini religiosi, culturali, oltre che gia storici con il mondo islamico è diven- tata qualcosa non solo da dibattito convegnistico ma viene vissuta oggi soprattutto tra la gente comune. Infatti si legge negli occhi delle persone la paura o meglio l’angoscia sul pro- blema quando si parla o ci s’incontra in un risto- rante, al lavoro o in mezzo alla strada . Oramai anche l’esempio delle violenze delle ban- lieu parigine è qualcosa che ha fatto saltare agli occhi l’evidenza del falli- mento del progetto fran- cese della societas multi- culturale, multilingue e soprattutto plurireligiosa. Il problema esiste: lo stesso Parlamento euro- peo da sempre filoarabo, filopalestinese ha adottato una risoluzione unitaria di intervento nel territorio libanese proprio in questi giorni. Cosa vuol dire? Tutto questo ha un solo signifi- cato che 1) non si era capito il problema dell’e- stremismo religioso jidai- sta in Europa o quanto meno lo si considerava lontano in termini fisici. 2) Non si aveva percezio- ne dell’aumento della popolazione in termini demografici, mussulmana in Europa. 3) Si credeva che le differenti culture o meglio soprattutto religio- ni potevano convivere senza effetti devastanti (come si visto a Londra e a Madrid ) all’interno dei nostri territori . Di questo la gente ora- mai ne ha perfetta perce- zione e ancora di più in Italia con gli efferati omi- cidi di giovani donne di religione islamica, da parte di loro parenti, a causa di loro rapporti “oltrecortina” o meglio con noi della “Old” Europa. Elefantino e Asinello di nuovo allo scontro elettorale — a pagina 4 — INTERNI Tutti a piangere LA VIGNETTA La finanziaria toglie i soldi dalle tasche di tutti Un paese già provato dalla sfida globale Ora conosce il vero volto di questa maggioranza Continua a pag. 6 www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Adam Smith (1723–1790) “Il benessere è sem- pre libero, esso non può essere estorto con la forza, il puro desi- derio di esso non ci espone a nessuna punizione; perchè il puro desiderio di benessere tende a non rendere la malvagità positiva reale” ACTON INSITUTE For the study of Religion and Libert http://www.acton.org/research/libtrad/

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Tutti a piangere. La finanziaria toglie i soldi dalle tasche di tutti. Un paese già provato dalla sfida globale. Ora conosce il vero volto di questa maggioranza. - Settembre 2006 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-30 Settembre 2006 - Anno XLIII - NN. 17,18 - € 0,25 (Quindicinale)

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-30 Settembre 2006 - Anno XLIII - NN. 17,18 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

La vita di OrianaFallaci

— a pagina 2 —

ATTUALITA’

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

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pia

zzad

ital

ia.it

ISSN 1722-120X

9 771722 120000

50009 >

L’Europa e ilmedioriente

LA PIAZZA D’ITALIA

di FRANZ TURCHI

La guerra di questigiorni in libano e icontinui attacchi alle

forze di “pace”inAfghanistan ed Iraq,hanno sempre di più por-tato alla ribalta della“Old” Europa il temamediorientale.E’ vero che con l’11 set-

tembre 2001 tutto è cam-biato ma è ancora piùvero per l’Europa dopogli interventi, diretti interra islamica (vedi Iraq eAfghanistan).

La divisione in terminireligiosi, culturali, oltreche gia storici con ilmondo islamico è diven-tata qualcosa non solo dadibattito convegnisticoma viene vissuta oggisoprattutto tra la gentecomune.Infatti si legge negli occhidelle persone la paura omeglio l’angoscia sul pro-blema quando si parla oci s’incontra in un risto-rante, al lavoro o inmezzo alla strada .Oramai anche l’esempio

delle violenze delle ban-lieu parigine è qualcosache ha fatto saltare agliocchi l’evidenza del falli-mento del progetto fran-cese della societas multi-culturale, multilingue esoprattutto plurireligiosa.

Il problema esiste: lostesso Parlamento euro-peo da sempre filoarabo,filopalestinese ha adottatouna risoluzione unitaria diintervento nel territoriolibanese proprio in questigiorni.

Cosa vuol dire? Tuttoquesto ha un solo signifi-cato che 1) non si eracapito il problema dell’e-stremismo religioso jidai-sta in Europa o quantomeno lo si consideravalontano in termini fisici.2) Non si aveva percezio-ne dell’aumento dellapopolazione in terminidemografici, mussulmanain Europa. 3) Si credevache le differenti culture omeglio soprattutto religio-ni potevano conviveresenza effetti devastanti(come si visto a Londra ea Madrid ) all’interno deinostri territori .Di questo la gente ora-

mai ne ha perfetta perce-zione e ancora di più inItalia con gli efferati omi-cidi di giovani donne direligione islamica, daparte di loro parenti, acausa di loro rapporti“oltrecortina” o megliocon noi della “Old”Europa.

Elefantino eAsinello di nuovoallo scontroelettorale

— a pagina 4 —

INTERNI

Tutti a piangere

LLAA VVIIGGNNEETTTTAA

La finanziaria toglie i soldi dalle tasche di tuttiUn paese già provato dalla sfida globale

Ora conosce il vero volto di questa maggioranza

Continua a pag. 6 www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Adam Smith (1723–1790)

“Il benessere è sem-pre libero, esso nonpuò essere estorto conla forza, il puro desi-derio di esso non ci

espone a nessuna punizione; perchè ilpuro desiderio di benessere tende a nonrendere la malvagità positiva reale”

ACTON INSITUTE For the study of Religion and Liberthttp://www.acton.org/research/libtrad/

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La vita di Oriana Fallacisembra per certi versi unromanzo uscito dalla pennadi Isabel Allende, fatto dipassioni, impegno, coinvol-gimento ed avventura; lasua carriera giornalistica, hala capacità di rendere invi-dioso qualsiasi giornalistache riesca ancora a sognaredi affermarsi in questocampo e di fare del suolavoro, un’avventura.Oriana Fallaci inizia a soli16 anni la carriera giornali-stica, esortata dallo zioBruno Fallaci, scrittore edirettore di settimanali.Iniziò come collaboratriceper diversi quotidiani localie poi come inviata perL’Europeo.Nel 1967 si reca in Vietnam,come corrispondente diguerra per L’Europeo; perben dodici volte in setteanni, vi ritornerà per rac-contare le atrocità dellaguerra, ma anche gli eroi-smi e le menzogne di unaguerra che lei stessa definì“una sanguinosa follia”.Nel 1968 si reca negli USAper la tragica morte diMartin Luther King e di BobKennedy, seguendo inoltre,con occhio critico, il movi-mento studentesco ameri-cano di quegli anni.A Città del Messico, nellostesso anno, in occasionedei giochi Olimpici, duran-

te una manifestazione diprotesta, dove centinaia digiovani morirono, lei venneferita, creduta morta e por-tata in obitorio. Solo piùtardi un prete si accorseche era ancora viva. Questaterribile disavventura, piùaltre sue considerazioniriguardanti questo popolo,le svilupparono un forterancore nei confronti deimessicani; rancore, chespesso in alcune interviste,è venuto fuori senza mezzitermini.Fu presente come corri-spondente di guerra anchenei conflitti indo-pakistano,in sud America e in MedioOriente.La sua storia d’amore conAlekos Panagulis sembraun film, dalla triste finepurtroppo. Egli era il leaderdella Resistenza greca con-tro il regime dei colonnelli;si conobbero il giorno chelui uscì dal carcere: laFallaci diventerà la suacompagna di vita fino alladolorosa morte di lui,sopraggiunta il primoMaggio del 1976.La coppia, amica di PierPaolo Pisolini, ha collabo-rato alle indagini sullamorte di quest’ultimo e laFallaci è stata la prima adenunciare il movente poli-tico dell’omicidio del poeta.Nella sua carriera giornali-

stica, ha avuto la possibilitàdi intervistare molti perso-naggi importanti e di spicco

nel panorama politico mon-diale: Re Husayn diGiordania, Pietro Nenni,Giulio Andreotti, AlekosPanagulis, Yasser Arafat,Haile Selassie, HenryKissinger, Indira Gandhi,Golda Meir, Deng XiaoPing, L’Ayatollah Komeini,Gheddafi, etc. Dopo il 1990 si trasferisce avivere a New York, aManhattan. Dopo l’attentato

alle Torri Gemelle, inizia lasua polemica nei confrontidell’Islam, che susciterà in

Italia come altrove, com-menti di solidarietà o di cri-tica.Inoltre, dopo aver espressoper tutta la vita opinionianticlericali, negli ultimianni della sua vita si avvici-na alla Chiesa Cattolica,dichiarando pubblicamentela sua ammirazione perpapa Benedetto XVI, ilquale l’ha ricevuta a CastelGandolfo in udienza priva-

ta il 27 Agosto 2005. Infine, muore di tumore aipolmoni il 15 Settembre2006 a 77 anni nella suacasa a Firenze.Ha scritto diversi libri e disuccesso significativo, alcu-ni dei quali sono: Penelopealla guerra, 1962; Niente ecosì sia 1969; Quel giornosulla luna,1970; Intervistacon la storia 1974; Lettera aun bambino mai nato 1975;Un uomo 1979; La rabbia el’orgoglio 2001; OrianaFallaci intervista OrianaFallaci, 2004.Oriana Fallaci, col suocarattere vulcanico e forte,come ogni persona che hail coraggio di esprimere leproprie opinioni, ha susci-tato ammirazione, maanche rancori e polemiche.Le polemiche contro di lei,riguardano soprattutto lesue posizioni nei confrontidell’Islam, dopo l’ attentatoalle Torri Gemelle. La tesidella Fallaci è che si staassistendo al pianificatotentativo del mondo musul-mano di islamizzare l’occi-dente; la libertà di espres-sione è inviolabile ciascunodeve poter esporre le pro-prie opinioni ma, questa laprincipale accusa che gli èstata mossa, non dovrebbemai essere dimenticato nel-l’esprimerle il rispettoaltrui.

Alcune delle sue uscitefurono veri e propri pugni infaccia alla convivenza politi-camente corretta da cuilarga parte della società civi-le italiana si sente difesa, lepolemiche per la costruzio-ne di una Moschea a ColleVal d’Elsa, dove per l’occa-sione manifestò pubblica-mente l’intento di volerla farsaltare in aria personalmentecon dell’esplosivo; le elezio-ni politiche del 2006, quan-do affermò di non aver vota-to per dignità, domandando-si il perché invece, la gente“comune” si sia umiliatavotando; quando, in occa-sione dell’organizzazionedel Social Forum a Firenzenel 2003, si elesse momenta-neamente a Sindaco diFirenze, incoraggiando i fio-rentini di listare la città alutto al passare dei manife-stanti.

Scrivere un articolo sullaFallaci lascia sempre impoten-ti, vorresti affrontarla fredda-mente ma non ci riesci, poichéOriana Fallaci era una donna,che nel bene o nel male, sape-va prendere posizioni, stimola-re reazioni gettare il sale sulleferite aperte di una storia con-temporanea in movimento etutta da interpretare, spaccan-do la pubblica opinione e digente così non si riesce a rac-contare con distacco, ma solocon coinvolgimento.

LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

Pag. 2 1-31 marzo 2006

Immigrati: Lampedusa, due sbarchi nella nottee un terzo e' in corsoPalermo (Adnkronos) - Nuova ondata di sbarchi di immigrati clandestinisull'isola di Lampedusa. Sono arrivati, in due diversi sbarchi, 75 extraco-munitari. I primi 43 sono giunti dopo essere stati soccorsi dalla motovedet-ta della Guardia costiera a 20 miglia a Sud di Lampedusa. L'allarme era statolanciato da uno degli extracomunitari che aveva avvertito un parente attra-verso un telefono satellitare. Quest'ultimo aveva allertato le forze dell'ordi-ne che hanno messo in moto la macchina dei soccorsi.

Napoli: arrestato per violenza sessuale su unabimba di 11 anniNapoli (Adnkronos) - Un cittadino extracomunitario di 26 anni, e' stato arre-stato dai carabinieri a Napoli, con l'accusa di avere commesso una violenzasessuale su una bimba di 11 anni. Una pattuglia di militari stava transitandonel centro della citta', quando ha udito le urla di numerose persone che invei-vano contro l'indagato, chiuso nella propria abitazione. Gli investigatorihanno poi chiarito che l'extracomunitario nei giorni scorsi aveva piu' voltepalpeggiato la bambina, dopo averla fatta entrare con l'inganno nella sua abi-tazione.

Professionisti in piazza a romaRoma (Adnkronos/Ign) - Il corteo contro il decreto Bersani è iniziato alColosseo e si è concluso a piazza Venezia. Vi ha partecipato anche Finichiedendo che "Prodi ascolti la protesta". In piazza per protestare contro laFinanziaria e il decreto legge Visco-Bersani. Si è svolta oggi a Roma lamanifestazione organizzata dai professionisti alla quale ha partecipato ancheil presidente di An Gianfranco Fini. Il corteo contro il decreto Bersani è ini-ziato al Colosseo e si è concluso a piazza Venezia.

Oriana Fallaci ultimo atto

Scandalo calcio

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Registrato al Tribunale di Roma n.9111 - 12 marzo 1963

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FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI MARZO 2006GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI:L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamentela rettifica o la cancellazione scrivendo a S.E.E. s.r.l. - Via S.Carlo da Sezze, 1 - 00178 Roma. Le informazioni custoditenell’archivio dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo diinviare copie del giornale (Legge 675/96 tutela dati perso-nali). La responsabilità delle opinioni espresse negli articolifirmati è degli autori.

Dopo i tuoni e i fulminia ciel sereno e le tempe-ste estive, sembrava cheun’ ondata purificatricedi giustizia avesse invasouno degli ambiti piu’controversi della societa’

italiana: il mondo delcalcio.Le passioni pallonaresembravano a mano amano a scemare fra itifosi finche’ il trionfo diBerlino non ha restituitoagli italiani - e ai nuovivertici federali- quellapassione che sembravafinita una volta per tutte.E cosi’, tutti dalla B allaA, fatta eccezione per laJuventus, impresentabileal grande calcio,aldi l’ diqualsivoglia alchimia.Troppo grande il coin-volgimento di Moggi,troppo imbarazzanti lerelazioni e la rete cheche i direttore generalebianconero aveva creatocon arbitri, dirigenti egiocatori. Troppo, dav-vero troppo per il colpodi spugna.Tuttavia, arbitrato per-mettendo, la Juve stapagando e in manierapiuttosto congrua, leproprie colpe.Singolare resta il “tatto”con cui e’ stato trattato ilMilan (-8), cui ci si e’preoccupati persino diassicurare un posto inChampion’s...Quanto a Fiorentina (-

19) e Lazio (-11) in real-ta’, la B sembrava nontogliergliela proprio nes-suno, eppure...Certo, nel calderone e’finita pure la Reggina (-

15), qualche arbitro - inprimis Paparesta (6 mesidi stop)- ha pagato inmodo salato alcuneingenuita’.Fatto sta che il repulistitanto atteso non c’e’

stato. Tuttavia, lo scandalo -ormai e’ chiaro - nonpuo’ essere sminuito,ridotto a “Moggiopoli”. Ildirigente della Juventus

era si’ la chiave di voltache faceva girare tutti gliingranaggi, ma vietatosottovalutare la potenzadegli ingranaggi muti.Si trattava d’un sistemaben oliato, di cui tutti -

grandi e piccini - erano aconoscenza e vi sguaz-zavano consapevoli deipro e dei contro.E adesso? Il ritorno diMatarrese, l’affaireTelecom - decisiva primae dopo con le sue inter-cettazioni “telecomanda-te” - che ha allontanato ildeludente Guido Rossi,il quale non ha persotempo a svignarsela,insediandosi nel colossodelle telecomunicazionie rifugiandosi da un’am-biente ancora lontanodalla bonifica. Certo, il signor Rossi chepassera’ alla storia pallo-nara semplicemente peraver assegnato a tavoli-no lo scudetto adun’Inter in trepidanteattesa. Stop.Nullo l’operato dell’excommissario, che conge-dandosi ha pensato benedi giustifacarsi pure:“Vado via perche’ nonc’e’ possibilita’ di cam-biare questo mondo”. Ese ne va a Telecom...Davvero da ridere.Probabilmente tra pocoscopriremo che, comeTangentopoli, dietro l’e-splosione dello scandalo

calcio si nascondeva unaregia - nemmeno tropponascosta, con volti einteressi fin troppo chia-ri - che agiva a suon diintercettazioni. E‘ quellocui assistiamo in questigiorni, dove, relitava-mente all’affare Telecomsta emergendo una retesotterranea che mirava ademolire persone con ilfamigerato ricatto dell’in-tecettazione telefonica enon solo.Eppure le premesse perun cambiamento del cal-cio c’erano, ma permotivi che sfuggono ai“comuni mortali”, manon certo ai mammasan-tissima, questo non si e’avverato.Alla bisogna era statoarruolato persinoBorrelli. Il buon Palazzi s’era datoda fare, mstrandosiinflessibile e riuscendoparzialmente nel ripristi-no della giustizia ma allesentenze devono seguirele riforme.Invece nulla.Adesso la palla passa aln e o c o m m i s s a r i oPancalli.Auguri.

Se ne va la grande giornalista autrice di best seller e personaggio controverso

Cambiare tutto per non cambiare nulla

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

1-31 marzo 2006 Pag. 3

I tempi sono maturi. Nonostantel’ estate sia notoriamente la sta-gione del gossip e poco piu’, ilgoverno di „sinistra - centro” e’riuscito nella titanica impresa disoffrire piu’ del caldo la propriainadeguatezza a governare.Per un po’, lo scandalo calcio, lavittoria dell’Italia ai Mondiali, laparticolare situazione internazio-nale (guerra in Libano) hannotolto le castagne dal fuoco algoverno Prodi, ma poi i nodisono venuti immancabilmente alpettine.Che una coalizione siffatta, esa-geratamente sbilanciata a sinistrafosse una minaccia per il cetomedio si sapeva.Non tutti a suo tempo ci hannocreduto e adesso una parte diquell’elettorato caduto nella trap-pola di Diliberto e soci, si mordela mani e si appresta a divenirepiu’ povero grazie alle tassazioniche Padoa Schioppa ha annun-ciato e Prodi, in campagna elet-torale, subdolamente taciute. Prima l’affondo sui dei taxi, poisui farmacisti, che in rivoltahanno paralizzato il Paese - o

parte consistente diesso. Poi, l’inevitailescoglio finanziaria,appuntamento chiavedi ogni anno, ha fattotemere il peggio esolo le doti equilibri-stiche di D’Alema,corso in salvataggiodello spaesato Prodi,hanno salvato labaracca.Intanto, la Cdl cercapian piano di darsiuna nuova fisiono-mia. Certamente, lepolemiche internenon giovano al tenta-tivo di creare un’alter-nativa credibile e la“spifferata” diMastella sulle reali esotterranee intenzionidi Casini un po’ discompiglio l’hanno creato.Nella circostanza, Fini ha soste-nuto il Cavaliere facendo comun-que da paciere, forse sperando infuturo di metter e mani su una“copiosa eredita’”(la successionea Silvio).

Inoltre, la Lega sembra ormaipartita per la tangente e nontanto la persona di Bossi, cheormai conta poco o nulla, quan-to i suoi eredi hanno a piu’ ripre-se ribadito che la Lega si consi-dera svincolata dalla Cdl.In realta’, questo atteggiamento

non va bollato semplicisticamen-te come tradimento, ma deveessere lo spunto per ripensare ilcentrodestra in modo tale che sitorni a vincere. Il partito unico, affascinante maproblematico, potrebbe essereuna soluzione.

Il blocco Forza Italia-An costituirebbe ilnerbo di questonuovo partito conser-vatore e darebbenuova linfa - enuovacredibilita’- alla propo-sta di centrodestra.Tuttavia, almeno uffi-cialmente tutto tace enella Cdl sembra chetutti attendano unsegnale da Arcore.Alcuni confidano nelritiro del Cavaliere (ipartiti di centro in pri-mis), poiche’ aspiranoa creare nuovi sogget-ti, nella speranza dirilevare parte del ser-batoio di voti in manoa Forza Italia. Altriinvece, sperano cheBerlusconi resti al suo

posto, perche’credono che unasua uscita di scena consegnereb-be definitivamente del Paese allesinistre. Una cosa e’ certa: con la Cdldi oggi in cui leader e’ talesoltanto in verbis, il centrode-stra non va da nessuna parte.

Questo lo sanno tutti,Berlusconi compreso. E’ perquesto che tutti si attende tre-pidanti un colpo di scena.Pare infatti che con il vecchioleader, non possa esserci unnuovo centrodestra. Tuttavia,il rischio e’ che senza il vec-chio leader il centro torni afare il centro e la destra ladestra.Intanto, a Napoli, Berlusconiha consegnato la medagliadella “Buona stella” ad alcunicittadini che si sono distintiper il loro impegno morale eprofessionale e ha annunciatola consegna di 100mila euro airagazzi del quartiere diScampia per consentire lorodi avere una sede e comprarestrumenti musicali.Berlusconi, come di consueto,ha detto di non avere “nessuntimore sull'unità della Cdl esul suo futuro”, spiegando letensioni come “dialettiche incorso, che supereremo”. Sara’, ma pare che la Cdl cosi’concepita abbia davvero fattoil suo tempo con buona pacedel Cavaliere.

Dl: tapiro d'oro di 'striscia' a Rutelli pertessere margheritaRoma (Adnkronos) - ''Striscia la Notizia'' ha mostrato un servizio nel qualealcuni cittadini di Roma si lamentavano di aver ricevuto per posta la tessera diiscrizione al partito della Margherita, senza mai averne fatto richiesta. La tra-smissione ha consegnato un Tapiro d'oro a Francesco Rutelli che, raggiunto daValerio Staffelli nella tarda serata di ieri, ha dato appuntamento all'inviato di''Striscia la Notizia'' perche' si stava recando con la moglie Barbara Palombelliall'inaugurazione della Festa del Cinema di Roma.

Napolitano: ''mi rifaccio a Ciampi''Londra (Adnkronos/Ign) - ''Mi rifaccio a quello che ha detto Carlo Azeglio Ciampi''.Da Londra, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde così ai cro-nisti che gli chiedono di commentare le polemiche scatenate dal via libera alla rifor-ma del sistema radiotelevisivo targato Gentiloni. ''Su questo tema ho le spalle coper-te dal messaggio che qualche anno fa il presidente Ciampi inviò al Parlamento edisse quello che a mio avviso era giusto dire e che sarebbe del tutto giusto ripetereanche oggi nei termini generali sulla questione della libertà e del pluralismo dell'in-formazione''.

Governo: Fini, Prodi oggi non ha il consensodegli italiani, nemmeno lui e' convinto di poterdurare cinque anniRoma (Adnkronos) - ''In questo momento il governo Prodi non ha il consenso dibuona parte degli italiani'', molti di coloro che lo hanno votato ''oggi dicono ci siamosbagliati''. Se n'e' detto convinto il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini nelcorso della registrazione della trasmissione 'Matrix'. Quella di Fini e' stata un'articola-ta requisitoria in particolare contro la Finanziaria varata dall'esecutivo e contro il primipassi sul fronte delle liberalizzazioni con il decreto Bersani.

Per una rapida svolta

Evidentemente al Professor Prodi occuparsi più o meno diretta-mente della telefonia ,sia in Italia che all’estero,non porta propriobene.Non contento di essersi fatto “male”anni addietro con l’affai-re “telekom Serbia”,e soprattutto di aver fatto male alle casse delTesoro aggiungiamo noi,l’attuale Premier ci ha riprovato con l’a-zienda telefonica più grande sul mercato italiano ma questa voltaha dovuto fare una precipitosa ritirata sia nei confronti dell’opinio-ne pubblica sia verso il parlamento.Ma ricordiamo brevemente gliantefatti.L’11 settembre scorso il Cda di Telecom approva lo scor-poro delle società di telefonia mobile e della rete d’accesso fissa.Ilgiorno dopo il Presidente del Consiglio si rammarica di non esse-re stato messo al corrente dell’operazione nei recenti colloqui avuticon Tronchetti Provera .Appena il tempo di far passare qualche orae spunta un documento dal titolo molto esplicativo :”scorporo dellarete di Telecom Italia”,che Angelo Rovati ,consulente economico ebraccio destro di Prodi,ha spedito a tronchetti Provera una decinadi giorni prima .Rovati però accoglie sulle sue spalle la paternità ela responsabilità politica del documento affermando che ilProfessore non sapeva niente e che lui aveva fatto tutto da solo,sulfatto poi che tale documento fosse stato spedito su carta intestatadella Presidenza del consiglio a noi poveri mortali di più non èdato sapere.Ed è a questo punto che tirato in ballo dai mass media e dalmondo politico,Prodi entra in gioco, ed infatti dalla Cina dove erain visita ufficiale il Premier ,alle numerose richieste di riferire sullafaccenda in Parlamento, risponde con una delle sue celebrifrasi”Ma stiamo diventando matti?Non c’è nessuna ragione per cuiio debba riferire in parlamento!”(gli sviluppi successivi poi losmentiranno clamorosamente).A stretto giro di posta ,il 15 settem-bre,Tronchetti Provera si dimette dalla presidenza di Telecom, eviene subito sostituito dall’uomo buono per ogni stagione GuidoRossi, già recentemente a capo della F.I.G.C.Intanto la polemica politica sale di tono e le opposizioni chiedonoche Prodi riferisca in Parlamento circa il suo interessamento aTelecom. Rovati in un estremo tentativo di quietare la situazione sidimette da consigliere del Premier e addirittura Prodi smentendose stesso ,come abbiamo già ricordato,accetta il dibattito inParlamento prima solo alla Camera dei Deputati,poi “obtorto collo”anche al Senato, dopo aver cercato di mandare a riferire a PalazzoMadama al suo posto il ministro delle telecomunicazioni GentiloniSecondo gli accordi Prodi riferirà a camera e senato rispettivamen-te il 28 settembre e il 5 ottobre ,cosa che puntualmente avverrà.In attesa di parlare in parlamento ,il premier però accusa Tronchettidi non avergli detto la verità sulla situazione di Telecom e che allafine saranno le carte a parlare.Arriviamo quindi al giorno dell’intervento alla camera delProfessore il quale con la sua proverbiale flemma non spiega nullae scatena con alcune frasi contestate dall’opposizione una vera e

propria rissa verbale nell’emiciclo,infatti verrà interrotto nove volteconsecutivamente dalle urla e dagli strepiti provenienti dagli scran-ni occupati dai deputati dell’opposizione,tanto che per calmare leacque il presidente del Senato Bertinotti sarà costretto per alcuniminuti a sospendere la seduta! Prodi in particolare afferma chenulla sapeva del “documento Rovati” e che quella non era altro cheun attacco architettato contro di lui e che sarebbe finito come il giàcitato e famigerato caso Telekom Serbia.infine dichiarava che suofermo proposito sarà quello di riformare il capitalismo italiano poi-ché occorrono assetti di governo delle imprese più stabili e tra-

sparenti. Le dichiarazioni degli esponenti del centro-destra a questo discor-so sono state logicamente durissime. Giulio Tremonti ha affermatoche Prodi non può governare in quanto ha detto bugie all’Aula eal Parlamento e che con quel piano redatto dal Professore ci avreb-be perso il contribuente,infine ha rimarcato come l’idea fissa delPresidente del Consiglio sia quella di orchestrare affari.Ancora più

duro se possibile l’intervento di Fini il quale ha affermato che ilProfessore sapeva ,agiva e mentiva,sdegnando quindi l’interopaese,ribadendo anche lui che il premier ha organizzato una sca-lata alla Telecom con banche amiche.Casini invece ha ribadito chei chiarimenti di Prodi non sono altro che favole,non avendo chia-rito alcunché ,infine chiude il suo intervento chiedendosi cosa l’at-tuale maggioranza avrebbe detto e fatto se al posto dell’ex presi-dente dell’I.R.I ci fosse stato Berlusconi.La polemica poi si è riac-cesa meno di 24 ore prima che Prodi,il 5 ottobre,andasse riferiredella faccenda Telecom al Senato. Infatti finalmente dopo qualchesettimana di silenzio,finalmente prende parola Marco TronchettiProvera ,il quale dalle pagine del Financial Times ,spiega final-mente la sua verità. Nell’intervista al quotidiano economico britan-nico egli dice chiaramente che con Prodi parlarono dei futuri asset-ti dell’azienda e anche della possibile separazione di TIM. Quindidopo queste dichiarazioni a sorpresa dell’ex presidente Telecom,Prodi va al senato ad esporre la sua difesa.Il suo intervento ècomunque sostanzialmente identico a quello tenuto alla Cameraqualche giorno prima,affermando infatti di non aver mai saputonulla del piano Rovati,di non aver mai parlato con Tronchetti dialcunché ,anzi controbatte che non sarà un’intervista a un giorna-le a costituire una prova che il Presidente del Consiglio e il suoGoverno fossero a conoscenza del piano del nuovo assettoTelecom.Infine il Professore ribadisce che si è cercato di trasci-narlo in una polemica inutile quanto priva di fondamento, inquanto demagogia e strumentalizzazioni hanno preso il soprav-vento.Naturalmente gli interventi in risposta a questo discorsonon sono mancati;si segnala Buttiglione che non si spiega comeProdi non abbia denunciato Tronchetti che in definitiva nell’inter-vista già citata sul Financial Times ,dà del bugiardo al Premier.Schifani,invece sottolinea le numerosissime assenze tra i Senatoridella maggioranza e la presenza di due soli Ministri al fianco delPremier,definendo Prodi un uomo solo che prima o poi al Senatocadrà. I rappresentanti di A.N affermano invece che dal discorsodel Primo Ministro sono venuti fuori solo arroganza e silenzi,riba-dendo che a quanto sembra anche l’Unione oramai non lo difen-de più.I leghisti ,come al solito pittoreschi espongono unPinocchio in aula,si chiedono come Prodi faceva a non sapere deldocumento scritto dal suo consigliere,risultando così,palesementein contrasto con la realtà,e tacciandolo quindi di dire bugie alSenato e al Paese . Noi della “Piazza d’Italia”,che possiamo aggiungere di più? soloche siamo di fronte al solito Prodi che da quasi trenta anni a que-sta parte,non sa nulla del rapimento Moro,a parte gli spiriti logi-camente,nulla delle svendite dell’I.R.I, nulla di Telekom Serbia,niente sa adesso di Telecom Italia, e possiamo solo sperare chela sua seconda avventura come Presidente del Consiglio sia di piùbreve durata della precedente esperienza.

La maledizione di Telecom

Contro la vecchia sinistra urge nuovo centrodestra

Mela marcia o pomo d’oro

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

Pag. 4 1-31 marzo 2006

Cina: arrestato attivista per i diritti umaniPechino (Adnkronos) - E' stato incriminato con l'accusa di incitamentoalla sovversione un avvocato cinese impegnato a favore dei dirittiumani. L'incrominazione di Gao Zisheng, questo il suo nome, e' avve-nuta il 21 settembre, ma soltanto ora il suo legale Mo Shaoping ne haricevuto conferma da parte del governo, scrive oggi il Los AngelesTimes. Al momento Gao non puo' ricevere nessuna visita, nemmeno daparte dell'avvocato Mo.

Libano: l'italia passa alla germania il comando dellaforza navale La cerimonia domani a bordo della por-taerei 'garibaldi' al porto di beirutRoma (Adnkronos) - Passaggio di consegne, al porto di Beirut, tra l'Italia e laGermania per il comando della forza navale multinazionale in Libano.L'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, comandante della 'Maritime Task Force 425'passera' il comando della forza marittima internazionale operante nelle acquelibanesi all'ammiraglio Andreas Krause della Marina militare tedesca.

Afghanistan: autobomba kamikaze presso kanda-har, tre feritiKabul (Adnkronos/Xin) - Tre soldati afghani sono rimasti feriti per l'esplo-sione di un'autobomba guidata da un terrorista suicida nella provincia meri-dionale di Kandahar. Lo ha reso noto Dawood Ahmadi, portavoce del gover-natorato della provincia, precisando che l'attacco e' avvenuto nel distretto diJalal, al passaggio di un convoglio dell'esercito afghano

Dove di vincono e dove si perdono le elezioni per il rinnovo del Congresso

Elefantino e Asinellodi nuovo allo scontro elettorale

Nel prossimo Novembresapremo se i Repubblicanisaranno riusciti a mantenerequella maggioranza alCongresso, oggi fortemente arischio, che faticosamenteraggiunsero a partire dal1994 dopo quaranta anni diegemonia democratica. Se da una parte lo scandalo

legato alla vicenda Foley, ildeputato repubblicano dellaFlorida colto in un sordidoscambio di mail con uno sta-gista, ha rischiato di coinvol-gere il leader repubblicanoalla Camera Hastert per esse-re stato probabilmente aconoscenza della vicendasenza colpo ferire, rimaneancora nell’aria la eco di unaltro scandalo, quello legatoal lobbista repubblicanoAbramoff, al centro di unapparato di raccolta fondi edi lobby legate agli interessidella Christian Coalition edella lobby contro le tasse,che ha confessato e patteg-giato una pena per frode edevasione fiscale. Associando gli scandali alla

disillusione dell’ala deiLibertarians, stanchi dell’au-mento incondizionato deldeficit e della bilancia com-merciale a supporto di undisegno imperiale che noncondividono, che li portaaddirittura in diretta via weba far flirtare la dirigenza delCato Institute (principaleThink Tank della correntelibertaria repubblicana) condirigenti democratici, asso-ciando ancora la rabbia neo-

con per il Presidente ultima-mente giudicato troppodebole con Iran e Corea delNord, ecco che la minaccia diun astensionismo nella galas-sia multicolore repubblicanasi fa reale, con il conseguen-te corollario di una probabilesuccesso democratico.

Paradossalmente l’aiutonecessario a rovesciare unoscenario elettorale innegabil-mente fosco per il Grand OldParty di G.W. Bush, arriva dainemici più temibili: gli espe-rimenti nucleari coreani e ilmanifesto odio antisemita eantioccidentale delPresidente iranianoAhmadinejad fortificano agliocchi dell’elettorato le posi-zioni intransigenti dei “falchi”alla Rumsfeld, vicini alPresidente-Bandiera delGOP. Ai Democratici servono sola-

mente sei seggi per raggiun-gere la maggioranza alSenato e gli ultimi sondaggilasciano intendere che tranneclamorose inversioni di ten-denza almeno cinque dei seiseggi dovrebbero aggiudicar-seli (John J. Miller, NRO2/10/2006) provocando unimmobilismo parlamentareche in Italia conosciamomolto da vicino. Vero è che ilPresidente statunitensedispone del diritto di veto mainnegabilmente se dovesseroverificarsi le aspettative di unrovesciamento della maggio-ranza anche alla Camera ilPresidente si vedrebbecostretto a frenare ulterior-

mente la sua azione politica.Ma dove si vincono e dove

si perdono queste elezioni. Le risposte verranno dagli

stati settentrionali del sudche dopo essere stati tradi-zionalmente democratici pas-sarono all’elefantino grazie

ad una sapiente strategiarepubblicana che cavalcandotemi spinosi come l’immigra-zione e la razza, la religione,i valori della famiglia riuscì asciogliere la nota sun belt, lacintura degli stati meridionalie della costa occidentale dasempre serbatoio di votidemocratici. Oggi i democra-tici sono tornati all’offensivasfuggendo ad un approccio

ideologico e focalizzandol’attenzione su un localismoe sui diritti del lavoro che hatrovato sponda negli scanda-li. In questa chiave, per dre-nare la perdita di voti nelsud, proponendosi comedifensori dei diritti della citta-

dinanza americana acquisitacon i sacrifici o per nascitacontro quella acquisita conl’illegalità, va letta la decisio-ne dell’Amministrazionedella costruzione di un murosulla frontiera meridionaleper frenare l’immigrazioneclandestina.

Le elezioni saranno inoltrel’ennesimo referendum sul-l’operato del Presidente, ma

qui la speranza democraticadi far passare G.W. Bushcome una sorta di elefantedentro un negozio di cristalli,contando sui sondaggi che lodanno al minimo della popo-larità, si scontra con l’espe-rienza delle elezioni presi-denziali del 2004, dove chia-mando gli americani al votonel ricordo di come dopol’11/9 gli USA restino pursempre un paese in guerra,egli riuscì a rovesciare l’esitodella contesa elettorale con-tro ogni previsione. Nell’esprimere il voto, come

al solito, gli americani, mette-ranno sì una mano sul cuore,ma anche una sul portafoglioe qui sebbene una vittoriademocratica potrebbe signifi-care più tasse, la congiunturanon è favorevole essendosalite alla ribalta mediatica lelamentele delle “mortgagemoms”, le mamme preoccu-pate dalle difficoltà finanzia-re per le famiglie in una con-giuntura dalla contenuta cre-scita economica, dall’inflazio-ne sotto controllo, ma ancheda un rincaro del petrolioche ha gravato soprattuttonei mesi passati, sui conti delday by day. Sulla tornata elettorale pesa

anche l’incognita dei “bal-lotts” (in Missouri, ad esem-pio, accanto allo scontro elet-torale, alla cittadinanza verràrichiesto di esprimersi suifinanziamenti per la ricercalegata alle cellule staminali)con l’evidente effetto di pola-rizzare il voto su posizioni

ideologiche. Valori quindi e naturalmente

Guerra al Terrorismo, con laminaccia dell’abbandonodell’Iraq dichiarato dai demo-cratici e il rischio del vanifi-carsi del sacrificio di tantevite, poi il tema della ripresadella crescita, tutti temi chepossono rappresentareimportanti cavalli di battagliadell’ultima ora per il GOP,soprattutto per tentare direcuperare voti nel Nord Estdemocratico che certo nonresterebbe soddisfatto, in unacongiuntura economica con-troversa come quella che ilpaese sta vivendo, di unincremento del prelievofiscale federale. Ma per capitalizzare su que-

sti temi serve il miglior Bush.Al Presidente vincitore ditante battaglie sembra peròin questa tornata mancare lagrinta di sempre.

I supporter dell’elefantinochiedono di battere uncolpo. Il tempo stringe.

Il balletto diplomatico mediorentale

Prove di distensione e di tensioneE' difficile vedere nel contesto attuale imovimenti delle singole diplomazie, ancorpiù complicato è capire in quale direzionesta volgendo la storia attuale del MedioOriente. Finita la parentesi libanese con Hezbollahche canta la vittoria divina sul nemico sio-nista, terminata in parte la parentesi autole-sionista della ricerca delle cause della man-cata netta vittoria da parte di Israele, gliocchi del mondo ritornano sulla questionenucleare iraniana. Quello del nucleare però è un film chemale intrattiene gli spettatori, al di là infattidella suspense di base, le posizioni si sonocristallizzate e oltre qualche sparata di unodei protagonisti non si evince nessuna evo-luzione della questione, da film di azione siè trasformato in una soap opera. L'Europa dice che il tempo di attesa non èinfinito e che deve essere sospeso l'arric-chimento dell'uranio, Teheran reclama adoltranza il suo diritto ad un nucleare pacifi-co e non indietreggia, allora, al tavolo delConsiglio di Sicurezza dell'ONU, si concre-tizza l'ipotesi di sanzioni, sorprendente-mente con l'avvallo di Russia e Cina. Macosa significa concretizzare un'ipotesi,soprattutto quando chi partecipa ha vendu-to armi per proteggere i siti a rischio bom-bardamento in Iran (leggi Russia)? Naturalmente parlando di Nazioni Unitevuol dire che ci dobbiamo aspettare mesi di

riunioni in cui il pachiderma transnaziona-le cercherà, nella sua infinita ricerca seman-tica, la frase più giusta per poter definire lesue intenzioni in merito all'"ultimo" avverti-mento che dovrà dare al paese ribelle.Avvertimento scevro di minacce onde evi-tare dissensi di Cina e Russia e soprattuttoper non irritare l'Iran che poi alla fine

potrebbe rifiutare veramente il dialogo epuntare su rapporti diretti con i Paesi cheavrebbero più danno da eventuali sanzioni(leggi tra gli altri Italia), cosa che frantume-rebbe tutti gli sforzi del blocco dei 5+1 perfar inseguire ai singoli che lo compongonociascuno per suo conto i propri interessi. Nel frattempo la Siria si dichiara pronta ad

una guerra con Israele, tutto ciò a pochesettimane dopo le pubbliche confidenze didirigenti israeliani che giudicavano maturoil tempo per cominciare manovre di avvici-namento con il nemico confinante. Masarebbe assurdo non comprendere i senti-menti che agitano la popolazione siriana,con ancora negli occhi la rivendicazione di

forza libanese e gli Hezbollah che cantanovittoria, quale momento migliore di questoper puntare i piedi tirando di nuovo inballo le alture del Golan? Come in un panorama hollywoodiano nes-suno vuol rimanerne fuori e tra le prime-donne in lotta per lo meno per uno spa-zietto piccolo piccolo arriva allora Hamas,

orgogliosa di portare i territori in una guer-ra civile tesse pseudo accordi con ilPresidente Abu Mazen per arrivare ad unGoverno di unità nazionale che pochi gior-ni dopo cade nell'oblio tra le dichiarazionidel suo leader sulla ferma volontà di nonriconoscere Israele, condizione fondamen-tale per l'alleanza con Fatah e per usciredall'isolamento internazionale. In tutto questo la stravagante diplomaziastatunitense inanella una serie di quasi fal-limenti, si deve allora "accontentare" delruolo di comprimaria, ferma sulle sue posi-zioni intransigenti di facciata ma che lasciavolentieri spazio alla rediviva Europa perpelare patate bollenti saltate fuori dallapentola mediorientale già piena di Iraq. Il fatto è che purtroppo in mesi non è cam-biato niente, la storia ci sta facendo ancoraattendere e coloro che stanno conducendola regia di quello che dovrebbe essere ilmondo dei prossimi cento anni continuanoa rivelarsi, nella maggior parte dei casi,miopi; mentre flotte di immigrati sbarcanosulle nostre coste e televisioni orgogliosa-mente libere ci mostrano giovani nordiciche sbeffeggiano ignobilmente l'Islam,restiamo in attesa della reazione dellemasse arabe offese di cui abbiamo già sag-giato il tenore solo poco tempo fa. Difficile immaginare di questo film un fina-le, altrettanto difficile è sperare che sialieto.

ERRATA CORRIGE

I numeri contenutinella precedentepubblicazione erano:15/30 Giugno -1-15/15-31 Luglio -1-15/15-31 Agosto - 2006Anno XLIII -NN. 12,13,14,15,16

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Fusione autostrade-abertis: procedura contro l'italiaBruxelles - L'Antitrust europeo aprirà una procedura per lo stop alla fusio-ne Autostrade-Abertis. A quanto apprende AKI-ADNKRONOSInternational la decisione sarà all'ordine del giorno della riunione dellaCommissione Ue del 18 ottobre. Per il commissario Ue alla ConcorrenzaNeelie Kroes l'Italia ha violato l'articolo 21 del Regolamento sulle fusioniche dà a Bruxelles competenza esclusiva sulle operazioni di dimensioneeuropea. Nelle scorse settimane Kroes aveva dato via libera al 'matrimonio'italo-spagnolo.

Conti pubblici: tesoro conferma, ad agostofabbisogno a 7,7 mldRoma (Adnkronos) - Il ministero dell'Economia conferma sostanzialmente ildato sul fabbisogno di agosto che si e' attestato a 7,773 mld a fronte dei 7,8 mldstimati. Nel dettaglio, le entrate sono risultate pari a 34,018 mld, mentre lespese a 41,791 mld, di cui la spesa per interessi e' ammontata a 10,254 mld. Lacopertura e' stata garantita da titoli a breve termine per 2,5 mld, quelli a medio-lungo termine per 8,610 mld e quelli esteri per 1,186 mld. Le altre operazionisono risultate pari a 2,849 mld.

Finanziaria: sanzioni piu' soft per chi non emet-te scontrini fiscaliRoma (Adnkronos) - Diventano piu' 'soft' le punizioni per i commercianti chenon emettono gli scontrini fiscali. La chiusura dell'attivita' avverra' solo dopotre volte che non sia stato emesso lo scontrino, nell'arco di 5 anni. La chiusura'potra' durare dai 5 giorni a un mese. Lo prevede un emendamento al dl fiscalecollegato alla Finanziaria presentato dal governo. La pena sara' piu' dura nelcaso in cui l'importo complessivo degli scontrini supera i 50.000 euro: in que-sto caso la sospensione va da un minimo di un mese a un massimo di sei mesi.

La cara vecchia liquidazione è da tempol'oggetto del desiderio della maggiorparte degli attori oggi sulla pubblicaribalta. Imprese, Fondi pensione, Inps, lavorrebbero tutta per sé, in attesa, ovvia-mente, di consegnarla ai lavoratoriIl Tfr altro non è che denaro che l’azien-da mette da parte – più o meno unamensilità all’anno – per poi restituirli alproprio dipendente quando si concludeil rapporto di lavoro. Soldi che annodopo anno si rivalutano dell’1,5% annuo+ il 75% dell’inflazione.Per ora questi soldi sono rimasti in azien-da, ma già l’allora ministro Maroni avevafatto approvare una legge che prevedevadi trasferirli dal 2008 ai fondi pensione. Trasferimento facoltativo, infatti il dipen-dente poteva tranquillamente sceglieredi far rimanere in azienda quei soldi.Ora la Finanziaria vuole scrivere unnuovo capitolo: la riforma è anticipata a

luglio 2007, ma da gennaio del prossimoanno ci sarà un grossa novità: se un lavo-ratore non verserà il suo tfr ai fondi, solola metà resterà in azienda, il resto passe-rà all’Inps. Per lo Stato è una bella iniezione di liqui-dità, al netto si tratta di circa 5 miliardidi euro per il 2007, da girare sui cantieriche rischiano di chiudere per mancanzadi fondi. Una mossa che non lede nessundiritto del lavoratore ad avere la proprialiquidazione: al termine del rapporto dilavoro il tfr torna nelle tasche del lavo-ratore con la stessa rivalutazione garanti-ta in precedenza. Tuttavia qualcuno scontento c'è: l’Europada una parte e imprese e sindacati dal-l’altra. Infatti il trasferimento all’Inps puòessere in contrasto con le norme euro-pee: in fondo è un prestito allo Stato edin questo senso bisognerebbe conside-rarlo come debito pubblico.

Il Governo ha però già messo le maniavanti: questi fondi non verranno utiliz-zati finché la UE non avrà dato il suoassenso e i segnali che arrivano daBruxelles in questo senso sono incorag-gianti. Di tutt'altro tenore le obiezioniche sollevano le imprese, che si oppon-gono con tutte le forze a questa mano-vra. Infatti con la perdita del tfr verrebbemeno un comodo finanziamento a bassocosto.E per cercare di fare un passo verso leimprese che il ministro dell'Economia,Tommaso Padoa-Schioppa, ha propo-sto di bilanciare il trasferimento del Tfrall'Inps tra piccole e grandi imprese. Inparticolare la norma della Finanziariache prevede la devoluzione del 50%del Tfr inoptato all'Inps potrebbe nonessere applicata alle piccole e medieimprese.

Un altro nodo della sinistra

La crisi del TFR

Aumento della pressione fiscale, assenza di riforme strutturali, tagli alla spesa pubblica

Chi sono gli autori dellafinanziaria? Se il pater-nalismo economicopotrebbe risultare ana-cronistico in un mercatoliberista, altrettanto nonpuò dirsi nell’ambitoistituzionale quando adecidere sulla distribu-zione della ricchezza èuna classe dirigente chenon intende riconoscerela paternità della misurepreviste nella manovraeconomica 2007.L’opinione pubblica nonè però così disattenta ecomprende bene chel’influenza ideologica diRifondazione Comunistaè tutt’altro che sotterra-nea, anzi è evidentesoprattutto nelle misureche riguardano lemodalità di redistribu-zione del reddito nazio-nale. Nella ripartizionedella ricchezza escesconfitto il cittadino sianella veste di contri-buente chedi consuma-tore, il quale si vedecoinvolto in un prelievoforzoso di una parteconsistente del suo red-dito mediante un ina-sprimento di tutte le ali-quote fiscali. L’idea dibase della sinistra italia-na non è la proporzio-nalità tra il prelievofisca-le e il reddito, bensìquella di spremere ilcontribuente oltre lasoglia fisiologica dellarispettiva capacità con-tributiva. È vero che ilrisanamento del bilan-cio pubblico implicauno sforzo contributivoda parte della collettivitàmaè anche vero cheognuno paga secondole proprie disponibilità

liquide. Il ceto medioper Prodi e i suoi colla-boratori di governo ècostituito da chi detieneun reddito lordo pari a40.000,00 euro annui,cioè uno stipendio nettodi 2.500,00 euro almese. Quindi tale cate-

goria di contribuenti vatassata più di quantonon viene colpita allostato attuale. Questafilosofia di dirigismofiscale, coerente con l’i-spirazione ideologicacomunista porterà sola-mente ad una notevolecontrazione dei consu-mi, e nel medio periodobloccherà il sistemaeconomico italiano erallenterà la crescita cheda qualche mese stacominciando a dare iprimi suoi segnali diripresa. Anche il Governatoredella Banca d’Italia

Mario Draghi ha espres-so il suo parere sullamanovra, una opinionenegativa soprattutto peril fatto che nel docu-mento vi è la totaleassenza di riforme, iltaglio alla spesa pubbli-ca, l’inasprimento della

tassazione per tutte lecategorie contributive, ei tagli agli enti locali.Tutte queste misureammontano a 33,5miliardi di euro, unamanovradalla qualerisulta estraneo lo svi-luppo economico. Lescelte economiche delgovernohanno suscitatola protesta anche daparte dei loro stessoelettori, dei sindaci disinistra, dei governatoriregionali, i quali hannoprotestato contro glieccessivi tagli ai trasferi-menti pubblici locali; iresponsabili comunali

sono così costretti adinasprire la tassazionelocale, a irrigidire laprogrammazione finan-ziaria a sostegno delleopere pubbliche, adarrestare il processo dimiglioramento dei servi-zi pubblici, a bloccare

l’ammodernamento isti-tuzionale ed economicodelle rispettive comuni-tà. La ciliegina sulla tortanon poteva mancarecome da copione peruna maggioranza sbiadi-ta, sempre attenta afavorire le grandicooperative e le grandiimprese, e a schiacciareil ceto medio, cioè loscippo del TFR alleimprese. Ricordiamoche il TFR (trattamentodi fine rapporto) cioè lafamosa liquidazione conla finanziaria 2007 deveessere versato all’inps e

non può più essere trat-tenuto alle imprese,come era previsto sinoad oggi, ciò vuol diretogliere alle impreseliquidità, capitale circo-lante, abbattere la cassa,e quindi provocaregravi difficoltà finanzia-

rie, che potrebberogenerare vere e propriecrisi di sopravvivenzasoprattutto per le pmi.Con la possibilità di trat-tenere il TFR le pmiavrebbero potuto effet-tuare investimenti inricerca e sviluppo,finan-ziare programmi di cre-scita e di innovazionetecnologica; post leggefinanziaria invece graziea Prodi e Giordano, lepmi avranno maggioridifficoltàa restare sulmercato perché sonoquelle che rispetto allegrandi imprese nongodono di agevolazioni

particolari per accedereal mercato del credito. Come finanziano i loroprogetti di innovazionetecnologica? La rispostaè drastica ma moltoreale: con licenziamentie perdita di competitivi-tà. Questo processo èun omicidio ingiustifica-to di fronte al quale ilGoverno dovrà assu-mersi le sue responsabi-lità, ed è un aggressioneintollerabile visto che lepmi italiane costituisco-no il 95% del tessutoproduttivo del paese.Insomma si tratta di unamanovra finanziaria chereperisce le risorseaffossando il cetomedio, le pmi, i lavora-tori autonomi, i salariati,tutti coloro che produ-cono ricchezza, facen-dogli pagare più diquanto dovrebbero. Sequesta è lotta all’evasio-ne si dica in che modoProdi intenda recupera-re il sommerso colpen-dolo in maniera indiscri-minata,senza creare svi-luppo e crescita.D’altronde non è chepotevamo attendercialtro da Giordano eProdi in un contestopolitico dove l’ideologiapredominante non è losviluppo ma la tassazio-ne esasperata.Se la finanziaria è diRifondazione comunista laricchezza è del paese e ditutti i cittadini, i qualivogliono almeno saperedove sono andati a finiregli 8 miliardi di euro cheTremonti è riuscito a farentrare nelle casse delloStato prima di esborsarnealtri.

La finanziaria 2007 è una manovra “classista”

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Cultura: ancona, il 'sacro e la sua ombra'Ancona (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Un collage di parole e con-cetti che aprira' varchi di riflessione su temi filosofico-esistenziali e reli-giosi. di grande attualita'. Ad affrontare dal 19 al 21 ottobre nella Sala delRettorato di Ancona l'impegnativo ciclo di conversazioni ''Il Sacro e lasua Ombra'', terza edizione 2006 della serie ''Realta' e contraffazioni delSacro'' e' ancora il Centro studi Oriente e Occidente di Ancona. Il pro-getto di Giuseppe A. Possedoni e' dedicato ad un'attenta disamina deirischi possibili per chi, oggi, si accosta alle tematiche del ''Sacro''.

Nobel: pamuk, impennata delle vendite dei suoilibri in turchiaIstanbul - Impennata delle vendite dei romanzi di Orhan Pamuk dopo la conqui-sta del Premio Nobel della Letteratura 2006. La casa editrice dello scrittore turcoha reso noto, infatti, di aver ricevuto una notevole richiesta di copie. Secondoquanto ha fatto sapere un portavoce della casa editrice turca Iletisim, dopo l'an-nuncio dell'Accademia svedese sono giunte, in un solo giorno, alla sede diIstanbul richieste per oltre seimila copie dei libri di Pamuk. Iletisim ha pubblica-to nove dei dieci romanzi scritti da Pamuk.

Arte: e' morto richenburg, grande pittore espres-sionismo astratto Aveva 89 anni, fondo' il gruppo''club'' di new yorkNew York (Adnkronos) - L'artista statunitense Robert Richenburg, noto esponentedell'espressionismo astratto americano, e' morto nella sua casa di East Hampton(New York), all'eta' di 89 anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato da un por-tavoce della galleria David Findlay Jr. Fine Art di Manhattan, che da oltre trent'an-ni rappresentava i lavori del pittore. I primi lavori di Richenburg si muovevanonella linea dell'astrattismo praticato da Jackson Pollock e Willem de Kooning, dicui fu amico e collaboratore

Russell Kirk

Russell Kirk nasce a Plymouth nelMichigan,nel 1918. Si laurea alla DukeUniversity conseguendo il titolo di Masterof Arts in Storia. Cresce in una famiglianon appartenente ad alcuna confessionereligiosa, ma pian piano si avvicina al cat-tolicesimo e verrà battezzato nel 1964. Nel1957 fonda il trimestrale Modern Age,divenuto il più importante periodico delconservatorismo culturale nordamericano;nel 1960 dirige la Fondazione TheEducational Reviewer.Dal 1988 dirige lacollana The Library of ConservativeThought dell’editore Transaction nel NewJersey. Senza mai assumere cariche politi-che ufficiali, sostiene le candidature presi-

denziali di Robert A. Taft, di Barry M.Goldwater e di Reagan. Kirk muore il 29Aprile 1994. Da allora la sua eredità cultu-rale viene coordinata dal The Russell KirkCenter for Cultural Renewal, diretto dallamoglie Annette.La sua opera più importante e significati-va è The Conservative Mind, from Burketo Eliot; esso diventa il testo fondamenta-le della rinascita culturale conservatriceangloamericana. Pubblica anche raccontisurreali, ghost story, favole e thriller.Scrive anche contro le pedagogie progres-siste: An Essay in Definition (1955),Decadence and Renewal in HigherLearning: An Episodic History ofAmerican University and College since1953 (1978) e il manuale scolasticoEconomics: Work and Prosperity (1989).Russell Kirk è il maggiore interprete dellatradizione anglosassone anti-illuministicae anti-progressista; sia nelle sue opere, sianella sua vita ha cercato di portare avantied affermare idee e principi di ordine e didevozione verso il passato, per la costru-zione di un futuro a misura d’uomo, nonutopistico e che realizzi in terra, i piani diDio. Per Kirk, le condizioni per la veralibertà personale sono ordine e autorità; lalibertà stessa infatti, è intesa come il trion-fo del singolo sulle passioni disordinate. Russell Kirk oggi è il pensatore più signi-

ficativo del Conservative Movement ame-ricano, i cui fondamenti dottrinali risalgo-no al pensiero dell’irlandese EdmundBurke; esposti principalmente nella suaopera Reflections on the Revolution inFrance ( Inghilterra 1790).Nell’opera di Kirk, The ConservativeMind, from Burke to Eliot, viene delineatal’influenza di Burke in Inghilterra e negliStati Uniti dall’Ottocento alla prima metàdel Novecento. Gli aspetti principali delpensiero conservatore, esposti nell’operadi Kirk, si possono sintetizzare in 5 punti:1) credere che un divino intento governila società e le coscienze, imprimendoun’eterna catena di doveri e diritti, dimodo che, in ultima analisi, i problemipolitici sono problemi morali e religiosi ela politica è l’arte di apprendere e diapplicare la giustizia; 2) l’amore per lavarietà e la vita tradizionale, perchédistante dalla uniformità, dai fini egualita-ri e utilitaristici dei sistemi radicali; 3) lanecessità che la società civile sia caratte-rizzata da ordini e classi e che la solauguaglianza sia quella morale, poiché tuttigli altri tentativi di livellamento, conduco-no all’annientamento; 4) la convinzioneche la libertà e la proprietà sono stretta-mente connesse e che il livellamento eco-nomico non rappresenta e porta nessunprogresso; 5) la fiducia piena nelle leggi

tramandate.Con questi presupposti il ConservativeMovement non può che diventare il rap-presentante dell’opposizione all’ideologiaprogressista dei liberali, alle teorie liberta-rie e statalistiche.Altro elemento di significativo interessepresente nel testo è il paragone tra laRivoluzione Francese e la RivoluzioneAmericana; nel Conservative Mind, si negaquel legame che si è soliti riconoscere trale due rivoluzioni. Ciò viene spiegato dalragionamento che afferma che laRivoluzione Americana esplose, perché gliamericani vollero affermare i loro dirittifondamentali e tradizionali ( non per rifor-mare nella sostanza la loro società, ma peropporsi alle innovazioni di Re Giorgio 3°d’Inghilterra) e le loro richieste furonomoderate; mentre in Francia si volevariformare la società, rompere col passato,abbracciando dogmi astratti. In più emolto significativo è che negli Stati Unitila religione cristiana non venne minaccia-ta dalla rivoluzione, mentre in Francia ilclero e la cristianità vennero coinvolti nelciclone della rivoluzione.Tutto ciò fa di Russell Kirk uno degli auto-ri più rispettati e rappresentativi della cul-tura antiprogressista nordamericana e,uno degli interpreti più coscienti e fecon-di del filone definito “tradizionalista”.

Cosa fare?Sicuramente affrontare in modo mas-

siccio e con scambio di informazionisu gli extracomunitari, il problematerroristico. Quindi intervenire connormative nei singoli Stati riguardo aipermessi di soggiorno e alle singolecittadinanze, in modo molto più rigi-do. Inoltre dialogare al contemposolo con organizzazioni che ricono-scono i principi della democrazia e nefanno un loro punto fondamentale ehanno normali rapporti con le altrereligioni, questo diventa un elementoimprescindibile, o se no l etichetta dimoderati è solo sulla carta.Aiutare ad investire sempre di più

,nelle scuole e nelle università omeglio nelle formazione dei giovaninel vecchio ma quanto mai attuale,Dio, Patria e Famiglia della nostra reli-gione di appartenenza (per me diSanta Romana Chiesa).E questo per quello che riguarda le

singole nazioni, ma per l’Europa ?Forse una proposta che dia un

segnale forte al mondo di risposta alpericolo che si legge negli occhi dinoi tutti potrebbe essere la richiesta difar entrare Israele in Europa.Si qualcosa di scioccante ma di chia-

ro che definirebbe quelle terre comeun nostro avamposto; non più unaEuropa conquistata dal Islam, mache investe anche in Medio Oriente enon lo fa su motivi economici masolo ai fini politici, sociali e di sicu-rezza .Non solo l’Europa che investe con

soldi o interventi mirati ma sempreeconomici, ma una Europa di investi-mento strategico per le prossimegenerazioni.Credo infatti che l unica certezza di

fronte a noi sia quella che il MedioOriente non è più lontano comeprima ma forse stia proprio dietrol’angolo di casa nostra.A maggiore chiarezza delle mie affer-

mazioni basti pensare a quello che èstato dichiarato sia dal Presidentedella Repubblica Italiana Napolitano,chi entra da noi deve rispettare lenostre leggi, e sia da Chirac durante lerivolte, allorché si arrivò a minacciareuna dura repressione nelle periferiese non finivano i moti.

Ma siamo arrivati anche ai giudizi inTribunale contro il ricorso di un sedi-cente mussulmano, Adam Smith, chenon voleva i crocifissi nelle scuole ita-liane dichiarando questi come unsopruso nei confronti di Maometto edi suoi adepti.Allora il Tribunale Italiano ha defini-

to con sentenza che l’affissione deicrocifissi è non solo consentita, masalvaguarda anche una nostra culturae le regole sancite dalla Costituzione.

Si può aggiungere inoltre che leaffermazioni del Papa in questi ultimigiorni verso un’apertura al dialogohanno addirittura fatto reagire le piaz-ze mussulmane con affermazioni eattacchi a dire secondo le parole delPresidente della ConferenzaEpiscopale ‘ inqualificabili e vergo-gnose ’ e facendo scattare anche lamagistratura con apertura di inchiesteper terrorismo e minacce nei con-fronti del Pontefice.Ma oramai quello che più colpisce

sono le affermazioni di qualche lea-der come quello iraniano che affermache la shoa è solo un’invenzione oche Israele deve essere cancellatodalla carta geografica o ancora deileader come Nasrallah degli hezbol-lah libanesi che nega qualunquedisarmo della risoluzione dell’Onuinvoca la guerra contro i sionisti e siassocia ai leader sudanesi per la guer-ra Santa a oltranza. Lo stesso Solana,ministro degli Affari Esteridell’Europa, vorrebbe lasciare la spu-gna perché trova senza vie di sboccola crisi mediorientale che oramai luisegue da più di 10 anni e che gli stes-si mandati e il Premio Nobel dato aKofi Hannan poco hanno prodotto intermini pratici.Cosa fare? Alzare i muri come ha fattoIsraele per difendersi e portare asoglia zero il pericolo terroristico,costruendo il muro con il cementocomprato e messo in opera da dittepalestinesi e arabe?No. Credo che la cosa migliore siaprendere atto del problema mussul-mano e affrontarlo come tale senzaarrivare mai a misure già viste nelpassato come i muri che poi vengonoabbattuti, vedi Berlino.

Infatti, quando sento temi curiosicome quelli che affermano la equidi-stanza in territori come quelliPalestinesi, israeliani o Libanesi, ricor-do a tutti il concetto che in guerra sisceglie con chi stare oppure si stafuori da questa.

Le posizioni dubbie o poco chiarebenché apprezzabili in termini teoricio dottorali, poco hanno a che farecon la realtà e il richiamo va proprioa D’Alema e alla sua voglia di impor-re una nuova terza via, ma che in casicome questi poco hanno a che farecon la realtà degli scontri sul territo-rio.

La mia domanda al Ministro è questa:cosa fare, durante un controllo, se glihezbollah non disarmano? Cosa farese i contendenti si sparano a vicenda?Si guarda?

Ecco anche altri paesi hanno inco-minciato a vedere questo con occhidiversi, come la Francia che la suapolitica permissiva e troppo filoarabaha portato agli scontri che conoscia-mo, ma anche alle preoccupazioninon ultime di De Villepin, dovute allaminaccia in video di Al Qaeda.

Tanto e vero che Le Pen alle ultimeelezioni e arrivato al ballottaggio conChirac e il nuovo Sarkozsy anche luirischia di arrivare ai massimi vertici,già solo per le sue posizioni piùintransigenti verso il fenomeno isla-mico.

Rendiamoci conto che in Olanda ungoverno e andato in crisi perché unmussulmano e stato allontanato dalpaese; Europa svegliati o sarà tardi(fallaci dixit).

Credo che anche le reazioni vergo-gnose e allucinanti degli Stati e dellepopolazioni islamiche alle parole delPapa non fanno altro che proseguiresu una strada che purtroppo forsesolo ora si palesa di fronte a noi.

Cosi proseguendo infatti il terrorismoavrà sempre più linfa, grazie anche

agli investimenti dell’Europa stessa adesempio nei Balcani, la dove le basiculturali, demografiche e religiose tro-vano la loro sintesi.

Non so se infatti se tutto questo siatangibilmente compreso, certo soquello che e successo a me ogni voltache ho provato a sollevare tutto que-sto: minacce o condanne a morte diun mondo al quale nulla avevo fatto.

Certo non è la mia religione ma larispetto fin quando si parla di mode-razione, di rispetto dei principi dellavita e di civile convivenza, quando siva oltre, anche in difesa di un qual-cosa, allora no.

Cosa fare? Ad esempio io, nella miaesperienza, ho proposto un piano“Marshall” di 5 mld di euro, per leinfrastrutture palestinesi, con control-lo di FMI o Banca mondiale e sceltedegli obbiettivi da parte della ANP,con un controllo preventivo degliisraeliani.

Ma invece si preferisce dare soldi suaiuti umanitari che poco hanno a chefare con la ricostruzione di zone chevogliamo giustamente abbiano ladignità di Stato; e si continua a finan-ziare in Medio Oriente o nei Balcanisenza capire che bisogna dare struttu-re, scuole, fognature, porti, aeroporti,lavoro ed ecc. e non mandare soldisenza finalità a disposizione solo deigoverni del momento e del luogo.

Certo il sogno è di vedere di nuovaa “ braccetto” le religioni nella civileconvivenza come le abbiamo viste adAssisi ma bisogna essere realisti ecapire che là dove c’è reciprocorispetto ci sarà civiltà, la dove non c’èla politica, le istituzioni internazionalidevono mettere mano e assumere laloro responsabilità.

Purtroppo pero la debolezzadell’Europa politica (che in questomomento è grave) e delle istituzioniinternazionali (vedi l’ONU) complicala possibilità di intervento vero ereale.

Guardate come l’Iran si fa beffadell’Onu e continua a giocare unapartita centrale in quell’area, siaper l’islam in generale ,sia per lerisorse energetiche mondiali.

Non chiudiamo gli occhi per lenostre posizioni, qualunque essesiano: rispettabili, di natura ideo-logica, politica; la pace non si rag-giunge con le chiacchiere masoprattutto con fatti purtroppo inalcuni casi dovuti a dolorose scel-te come hanno visto i nostri padri(I e II Guerra Mondiale) maavere come solo obbiettivo nellenostre menti quello che diceva ilsaggio Socrate: il segreto dellademocrazia, la libertà e il segretodella libertà, il coraggio.

Nel prossimo periodo ne dovre-mo avere tanto per portare avantii nostri principi di democrazia elibertà, di civiltà e la difesa soprat-tutto della nostra religione e dellenostre genti.

Quello che voglio arrivare a dire,come finale del mio ragionamen-to, è che oggi più di prima lagente comune identifica nelMedio Oriente il motivo di insicu-rezza per la propria vita quotidia-na, che vede in questo l’attaccoalla propria tranquillità domesticae lavorativa, ma che le istituzioniad essa preposte non trovano lesoluzioni adeguate in modoimmediato ed efficiente se non difronte a episodi drammatici comegli attentati.Credo che si può affermare chel’Europa politica stia dimostrandouna totale impotenza di decisionie di coesione e che dall’altra partegli effetti di tutto questo purtrop-po accelerano verso una crisisempre più forte e devastante conil mondo islamico e che dimostrache oramai la “Old” Europa èentrata nel suo ciclico periodo didecadenza.

L’Europa e il mediorienteProsegue a pag. 1

Una mente conservatrice

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Almadovar agli OscarVolver di Pedro Almodóvar è stato scelto per rappresentare la Spagna nella corsaalla nomination per l'Oscar al miglior film straniero. La commedia interpretatada Penélope Cruz è stata preferita ad Alatriste, il film diretto da Agustin DiazYanes e ispirato alla saga letteraria di Arturo Perez-Reverte, che ha sbancato ibotteghini spagnoli e che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma.Almodóvar ha già vinto due Oscar: il primo nel 2000 per il miglior film stranie-ro con Tutto su mia madre e il secondo nel 2003 per la sceneggiatura di Parlacon lei. Le nomination all'ambito riconoscimento saranno rese note il 23 gen-naio, mentre la consegna delle statuette si terrà il 25 febbraio a Los Angeles.

L’immortale sean conneryE' Sean Connery il miglior James Bond di tutti i tempi. L'attore scozzese è stato ilpiù votato dagli oltre 3000 lettori che hanno partecipato al sondaggio della rivistabritannica Sfx. Tra gli altri interpreti dell'agente segreto più famoso della storia delcinema, Pierce Brosnan è al secondo posto, seguito da Roger Moore, TimothyDalton e George Lazenby. Goldfinger (1964) è stato giudicato come il miglior filmdella saga di 007 e la mitica Ursula Andress è stata scelta come la migliore delleBond Girl. Il sondaggio è stato condotto in vista dell'uscita nelle sale di CasinoRoyale, capitolo della saga che segnerà il debutto di Daniel Craig nei panni di 007.

Pitt in mission impossible?....impossibile: Nessuna Mission Impossible per Brad Pitt. Il divo - scrive The Guardian - non inter-preterà l'agente segreto Ethan Hunt nel nuovo capitolo della serie. Il portavoce di Pittha definito come "totalmente inventate" le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni,che davano l'attore in pole position per il ruolo che nei primi tre film è stato di TomCruise. Pitt sta invece per tornare sul set con David Fincher, regista che l'ha già diret-to in Seven e Fight Club. Il nuovo progetto che realizzeranno insieme - scriveProduction Weekly - s'intitola The Curious Case of Benjamin Button ed è tratto da unracconto di Francis Scott Fitzgerald. Interpretato anche da Tilda Swinton e Cate

AL CINEMA

I PIRATI DEI CARAIBIL’attesissimo primo, deidue sequel, del La maledi-zione della prima luna èfinalmente uscito. E tutto

è furchè una maledizione,soprattutto perHollywood I pirati deiCaraibi sono stati unabenedizione: a tre settima-ne dall’uscita nelle saleUsa, il film ispirato daGore Verbinski a unadelle attrazioni del parcogiochi Disney, ha realizza-to in tempo record unincasso superiore a quellototalizzato in casa dalprimo capitolo della seriee salvato l’estate Usa dalledeludenti performance dialcuni dei titoli più attesidella stagione: dal Codiceda Vinci a MissionImpossible III, SupermanReturns e Cars.Jerry Bruckheimer faancora centro grazie auna commedia chemescola avventura, azio-ne, umorismo, fantasy estar carismatiche. Il fuori-classe Johnny Depp, nelruolo del poco prode

capitano Jack Sparrow ela bella, e molto prode,Keira Knightley, affiancatida un irriconoscibile

Stellan Skarsgård, papànella pellicola di OrlandoBloom, il terzo compo-nente del trittico di prota-gonisti. La squadra è for-tissima, ben collaudata ecentra un sequel darecord.La storia prende il viadove si concludeva Lamaledizione della primaluna: Will (Bloom) edElizabeth (Knightley)stanno per coronare illoro sogno d’amore, ma ilmatrimonio viene interrot-to dalle guardie, che arre-stano i due con l’accusa diaver aiutato Jack Sparrow(Depp) ad evadere dalcarcere. Nel frattempoJack, tornato capitanodella Perla Nera, riceve l’i-nattesa visita di un mes-saggero del terribile DavyJones (Nighy), comandan-

te di un veliero fantasmache reclama, in forza diun vecchio accordo, quelche resta dell’anima di

Jack. La soluzione per lasalvezza, sua e dei dueinnamorati, è nel forziereche dà titolo a questosecondo episodio. Gli aspetti fantastici delfilm sono proprio quellipiù cupi ossia i macabri einquietanti “senz’anima”che popolano la nave del-l’uomo-polipo e che ricor-dano le creature de IlSignore degli anelli. Illegame è rafforzato grazieanche alla presenza nelcast di Orlando Bloom,che nella trilogia di PeterJackson interpretava l’elfoLegolas, e dalla scelta delproduttore JerryBruckheimer di girarecontemporaneamente idue sequel (il prossimouscirà nel 2007) come fecePeter Jackson per Le duetorri e Il ritorno del Re.

Dal 13 al 21 ottobre sisvolgerà la prima edizionedella Festa di Roma e bastaleggere i nomi delle star inarrivo per capire che nonha nulla da invidiare aglialtri festival cinematografi-ci: Sean Connery, NicoleKidman, Leonardo DiCaprio, Viggo Mortensen,Harrison Ford, RichardGere. Dal punto di vistadel glamour è sicuramenteben organizzata, ma anchedal punto di vista autorialenon scherza: MartinScorsese, Marco Belloccio,Paolo Virzì, GiuseppeTornatore e altri ancora. Il programma ufficialedella Festa è stato presen-tato, nella sala Sinopolidell’Auditorium, dal presi-dente della manifestazioneGoffredo Bettini e dal sin-daco di Roma WalterVeltroni, da sempre aman-te del cinema, che riguar-do alla manifestazione hadichiarato “Basta col guar-dare sempre all’indietro -riferendosi alla querellecon la Mostra di Venezia –

questo è un paese domina-to dalla paura. Non biso-gna temere il nuovo.L’importante è che, graziea Venezia e Roma, per duemesi avremo parlato tantodi cinema. Sono moltocontento della presenza,oggi, del presidente dellaBiennale Davide Croff:così Venezia e Roma sidanno la mano con amoree rispetto”.Ma vediamo nel particola-re come è organizzata:alcuni dei film più interes-santi sono racchiusi nellasezione eventi speciali adesempio The Departed,che vede di nuovo a lavo-ro la coppia MartinScorsese e Leonardo DiCaprio, sempre nel generegangster movie, con l’ag-giunta dell’istrionico JackNicholson. Presente ancheil famoso film italianorifiutato dalla Mostra diVenezia, Viaggio segreto diRoberto Andò con AlessioBoni, Claudia Gerini edEmir Kusturica. La sezione Premiere è la

più glamour della festa, leproiezioni si svolgonosempre di sera con tantodi sfilata delle star sul tap-peto rosso. Fra i titoli:Four di Steven Shainberg,libera biografia della foto-grafa Diane Arbus, conNicole Kidman che saràanche la madrina dellagiornata d’apertura.L’imbroglio di LasseHallstrÖm con RichardGere, La sconosciuta chevede il ritorno al grandeschermo di GiuseppeTornatore, e due film chehanno per protagonistaMonica Bellucci: N (Io eNapoleone) di Paolo Virzìe Le Concile de Pierre diGuillame Nicloux in cui lanostra Monica è irricono-scibile, capelli corti, ariasofferta e magrissima.La giuria popolare è pre-sieduta da Ettore Scola eformata da 50 persone nonadette ai lavori. I treMarc’Aurelio sono dise-gnati da Bulgari e verran-no assegnati alle categoriemiglior film, miglior attore

e migliore attrice per isedici film in concorso.L’Italia è rappresentata daFrancesca Comencini conA casa nostra che vedeprotagonisti Valeria Golinoe Luca Zingaretti. L’Ariasalata di AlessandroAngelini con GiorgioPasotti e La strada di Levidi Davide Ferrario cheripercorre l’itinerario diPrimo Levi da Auschwitz aTorino. Extra è una sezione di artevaria in cui troviamoFascisti su Marte diCorrado Guzzanti e Tresorelle un documento ine-dito di Marco Bellocchio. Inoltre premio alla carrieraa Sean Connery, conannessa retrospettiva deisuoi film e un riconosci-mento al miglior agentecinematografico verrà con-segnato da Harrison Ford.Certo non poteva mancareil grande party di chiusurache si terrà a Cinecittà: tre-mila invitati e alla consoleJovanotti.

Presentata all’Auditorium laprima edizione della kermesse

cinematografica

FESTIVAL DEL CINEMADI ROMA

The Queen, ossia la diffici-le settimana vissuta daElisabetta II e dalla suafamiglia all’indomani dellascomparsa di Lady Diana.Quella tragedia, tutti loricordiamo, scatenò diver-se reazioni, penetrando

nelle più o meno sincereesternazioni d’affetto ecordoglio e creando ilprimo “funerale mediatico”della storia. Il film di Frearsnon produce scandali, nonfa insinuazioni trasversali,non lancia accuse, mascruta e segue con granderispetto e pudore i diversipersonaggi dell’istituzione,della politica e dei medianel loro reagire e interagi-

re dinanzi a manifestazionidi pietà popolare assoluta-mente inaspettate e inim-maginabili.Ciò che vediamo sulloschermo sono due ritrattiantitetici ma ammirabili: dauna parte Elisabetta, la

Sovrana, e dall’altra TonyBlair, il Primo Ministro,costretti, per un mai chiari-to incidente di macchina, aprendere diverse posizio-ni, a porsi dei dubbi, a sof-frire, a ritagliarsi un ruoloforse non voluto, temuto.Ruolo che, può riservarci,più tardi, anche amare sor-prese. Insomma, Frearsconcretizza e storicizzaquelle “private fears in

public places” che semprealla Mostra di Veneziahanno animato i bei film.Ambientazione scrupolosa,dialoghi sicuri per un mon-taggio da manuale, caratte-rizzazioni eccelse sullequali svetta Helen Mirren

nel ruolo della Regina:impressionante somiglian-za, recitazione impareggia-bile, capace anche, in fran-genti delicati e intimi, difar trapelare una splendi-da, molto britannica ironia.Una grande, indimentica-bile lezione di cinema,premiata con la CoppaVolpi per la migliore inter-pretazione femminile aHelen Mirren.

THE QUEENCoppa Volpi per la regina Helen Mirren in un ritratto privo di giudizi sulla difficile

situazione post-Lady Diana di Elisabetta II e Blair

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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Calcio, ordine di arresto per chinaglia: ''non hofatto niente''Roma (Adnkronos) - ''Io non ho fatto niente''. Giorgio Chinaglia (nellafoto), ai microfoni di SkyTg24, commenta l'ordinanza di custodia cau-telare emessa nei suoi confronti nell'ambito dell'inchiesta legata alla'scalata' alla SS Lazio. ''Cado dalle nuvole, non ho mai fatto estorsioni'',ha detto l'ex calciatore che si trova attualmente a New York. ''Non capi-sco dove si vuole arrivare, non so neanche per quale motivo sono statiarrestati i capo tifosi, è tutto molto triste.”

Ciclismo: caso ullrich, federazione svizzeraconsegna documenti all'uciBerlino (Adnkronos/Dpa) - La Federazione di ciclismo della Svizzera ha conse-gnato i documenti relativi al caso di sospetto doping riguardanti il ciclista tede-sco Jan Ullrich, all'Unione Ciclista Internazionale (UCI). Come ha spiegato lafederciclismo elvetica ''l'UCI ha gia' ricevuto le relazioni dell'investigazione. Inquesto modo la Federazione svizzera ha consegnato una relazione completa sulleaccuse di doping, contro Ullrich''.

Calcio: napoli, tribunale rigetta sospensiva figccontro richieste tifosiNapoli (Adnkronos)- Un'altra vittoria e provvedimento giudiziario favorevole ai tifo-si del Napoli, difesi dagli avvocatiti Angelo Pisani e Giuseppe Mazzucchiello, nei con-fronti della FIGC. Dopo quella dei Giudici di Pace del marzo scorso, oggi il Tribunaledi Napoli ha infatti rigettato la richiesta di sospensiva in appello presentata dallaFederazione Italiana Gioco Calcio, accogliendo la tesi difensiva degli avvocati parte-nopei Pisani e Mazzucchiello e consegnando di fatto un altro successo ai tifosi azzur-ri, cui la federazione dovra' pagare la somma di 1000,00 ciascuno a titolo di risarci-mento danni per le violazioni subite dalla loro squadra del cuore.

IL VIAGGIO, UN’ESPERIENZA UNICA…SE VOGLIAMOIl viaggio rappresenta una parteimportante della vita dell’uomo,essendo un’esigenza da sempre del-l’individuo, dapprima con i greci cheviaggiavano per il desiderio di cono-scere, di vedere e d’informarsi, poicon i romani che cominciarono adare vita all’elemento vacanza, prati-cando il “viaggio di piacere” fino agiungere ai nostri giorni dove innu-merevoli sono le motivazioni che cispingono ad affrontare un viaggio,forse, strette in relazione con lo stiledi vita quotidiana. L’arrivo dell’industria turistica haspinto il movimento di massa ad unturismo “selvaggio” che purtroppotende a non valorizzare l’unicità deiluoghi nella sua completezza, morti-ficando, troppe volte, l’opera di chitenta di mantenere salde le proprieradici.Tradizione e globalizzazione nons’intrecciano bene, non si fondonoassieme come un ermafrodito e laseconda tenta di sopraffare, forse, laprima stereotipandola e omologan-dola. L’offerta al turista, in un mondo glo-balizzato, ha la tendenza a renderel’esperienza del viaggio sempremeno unica. Luoghi e società, usi ecostumi sono tesi ad unificarsi, tantoda rendere l’esperienza quotidianapoco differente dall’esperienza turisti-ca.Una delle motivazioni comuni chespingono l’uomo a viaggiare è ilgusto di conoscere il “diverso”, lanovità, di esplorare luoghi insoliti elontani dalla routine, di farsi ancorameravigliare dall’incanto di località,se vogliamo, anche atipiche.Un tempo, quando si affrontava unviaggio, per piacere o per lavoro, siera soliti riportare a casa degli ogget-ti singolari acquistati, a distanza dianni il desiderio è rimasto lo stesso.Il principio del piccolo ricordo osouvenir, che dir si voglia, è rimastointatto. Del resto come Duccio

Canestrini afferma, in uno dei suoilibri, il souvenir è la testimonianzadel viaggio. Qualcosa che comprova

la partenza. Ma l’oggetto-ricordolocale ormai non è altro che un pic-colo esempio di proposte omologa-te offerte ai turisti; basti pensare alle

grandi catene d’alberghi, ristoranti…Se è vero che alla fine di un viaggio

i turisti hanno il desiderio di “condi-videre” la gioia dell’esperienza conamici e parenti (proponendo lorofoto scattate, racconti di esperienze,

regalando o facendo ammirareoggetti locali…) vero è che si vuolsempre acquisire e acquistare qual-cosa che sia un “pezzetto” del luogovisitato. Ma è sempre più difficilereperire velocemente qualcosa ditipico da riportare con sé, che sia aportata di mano. Sarà forse la mancanza di fantasiache offre l’opportunità alla globaliz-zazione d’insediarsi? Oppure la glo-balizzazione è ormai diventata unasorta di caterpillar che sovrasta emette in soggezione la diversità, latipicità? Certo è che la volontà di fare viaggi“su misura” è sempre più in auge; il“fai da te”, permette di costruire unviaggio ad personam, rispettando inostri valori e ricalcando perfetta-mente i gusti locali, cosicché il pre-confezionato è allontanato voluta-mente e l’esperienza può essereaderente allo stile di vita del paeseda visitare, tanto da farlo emergerenella sua interezza, favorendo scelteorientate ad essere delle alternativea quelle praticate dal turismo dimassa. Ma la verità è sempre in più luoghi, ese è vero che la globalizzazione da unlato ha “svilito” il gusto del viaggio dal-l’altra lo ha fatto riscoprire offrendodelle occasioni, rendendo accessibilequesto “mondo” a tante persone.Internet sicuramente ha incoraggiatoquesto processo ormai inarrestabile diglobalizzazione, con le sue moltepliciofferte, ma anche l’arrivo di compa-gnie low cost ha permesso un’espan-sione più rapida del turismo non piùda un solo ramo della società. A ben guardare è combinando assie-me i due aspetti, tradizione e globa-lizzazione, che si crea l’ opportunità: ilviaggio torna allora ad essere un’espe-rienza unica, un ‘insegnante di vitapropria e altrui, un’espressione diarricchimento, un nutrimento dalladiversità e come direbbe J. Steinbeck:“Il viaggio è come una persona: nonce ne sono due uguali”.

Era il 23 novembre 1993, quando ilConsiglio della Comunità Europeaimpose il divieto ad apporre, a partiredal 31 marzo 2007, il nome “Tocai” alleetichette vinicole extra magiare, invirtù dell’accordo stipulato tra laComunità Europea e l’Ungheria. Vistoe considerato che il Friuli VeneziaGiulia produce un ottimo vino, moltofamoso, il cui nome è “Tocai friulano”,l’Italia si è vista costretta a combattereper mantenere inalterato il nome sulleproprie bottiglie. Il Tocai friulano, che prenderà il nomedi “Friulano”, è un vino bianco secco adifferenza del Tocai magiaro che risul-ta invece dolce e liquoroso; pur essen-do diversi tra loro questi due vini, siadal punto di vista olfattivo sia da quel-lo organolettico, la Corte di GiustiziaEuropea ha decretato che la similitudi-ne della denominazione dell’etichette-Tocai italiano e Tokaij ungherese-potrebbe indurre i consumatori allaconfusione, pertanto ha ritenuto didisciplinare l’inconveniente ricorrendoalla sostituzione del nome. La motiva-zione che ha spinto la Corte Europea atutelare l’Ungheria piuttosto che

l’Italia, trova spiegazione nel fatto cheil Tocai magiaro proviene dalla regio-ne del Tokaji - che tra l’altro è statadichiarata Patrimonio Mondialedell’Umanità dall’UNESCO- quindi unvino d’indicazione geografica prodottocon uve “furmit”, mentre il nostroTocai non ha origine da una denomi-nazione geografica ma dal “tocai friu-lano” e dal “tocai italico” che sonoentrambe varietà di vite tradizional-mente coltivate in Friuli Venezia Giulia.C’è da dire che almeno i nostri vignetimanterranno inalterati i loro nomi, trat-tandosi di vigneti autoctoni. La lotta pluridecennale, che ha vistoschierata da una parte l’Italia e dall’al-tra l’Ungheria ,per il mantenimento delnome “Tocai” sulle proprie bottiglie,ormai è giunta a termine trovando l’a-mara soluzione per l’Italia che è sivede ora costretta, a partire dal secon-do trimestre del 2007, a cambiarenome. Il passaggio da Tocai aFriulano, non sarà certo indolore,dovrà essere sostenuto da un’adeguatacampagna informativa e pubblicitaria,cercando di tradurre l’amara sconfittain una grande opportunità.

ADDIO TOCAI

Provincia di ViterboSagra delle castagnedove Soriano nel Ciminoquando 7/10/2006 - 8/10/2006 info: 0761/746001

Provincia di FrosinoneSagra dell'Uva Cesanese del Pigliodove Piglioquando 1-10-2006 info: 0775/501149

Provincia di RietiSagra del fagiolo borbotinodove 14 e 15 ottobre Borbonaquando Comune di Borbona info: 0746/940037

Festa d'Autunno e Sagra del Marrone antrodocanodove Antrodocoquando 31 ottobre e 01 novembre Micigliano info: 0746/586735

APPUNTAMENTI GOLOSI NAZIONALI

Salone del gustodove Torino, Lingotto fierequando 26/10/2006- 30/10/2006 info: www.salonedelgusto.it/

Disfida nazionale del tortello di zuccadove Parmaquando 8-10-2006 info: 051/6830187