1-15/15-31 Gennaio 2007 - Anno XLIV - NN. 1-2

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. Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Gennaio 2007 - Anno XLIV - NN. 1-2 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO UNA FRANCIA POST-GOLLISTA — a pagina 3— ESTERI Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > La fine di Saddam LA PIAZZA D’ITALIA di FRANCESCO DI ROSA DISAVANZO, IL GRANDE BLUFF — a pagina 4 — ATTUALITA’ LA VIGNETTA Il Governo Prodi si riunisce nella reggia di Caserta ma ne esce ancora più diviso e schiavo dell’ala massimalista. Franz Turchi, intervistato da “il Giornale”, boccia il summit Saddam è morto senza una lacrima - da uomo o da bestia, a seconda dei punti di vista - e l’Iraq volta uffi- cialmente pagina. Eppure c’è ancora chi, con mani nei capelli e ipocrite lacrime, si spende nel dolore per la fine del ditta- tore. Perché, come volete che finisca un dittatore? Nella stragrande maggioranza dei casi, appeso. Cosa si aspettavano i mae- stri di „bon ton“ che il tri- bunale si trovasse a giudi- care un ladro di caramelle forse, o un dittatore sangui- nario che ha affamato, ster- minato e costretto almeno a due guerre il suo popolo (contro Iran e prima guerra del Golfo)? Stiamo parlando del gasa- tore di curdi o di una vitti- ma del „grande satana americano“? Premesso che si può essere contrari o favorevoli alla pena di morte con argo- menti del pari convincenti, dobbiamo sottolineare che in caso di guerra, in caso di rovesciamento di un regi- me tirannico la situazione - e la giustizia - da ordinaria diventa straordinaria e lad- dove si possa prevedere il carcere a vita per alcuni reati ecco che la ipotesi della morte come giusta pena si fa strada e diviene la soluzione più ragionevo- le. D’altra parte, abbiamo assi- stito a un processo - pre- scindendo dalla composi- zione della Corte - che è stato aperto per giudicare l’operato di un uomo che per anni ha dominato il suo popolo con metodi barbari, riservando tortura e morte ai propri opposito- ri, arricchendosi con il traf- fico di petrolio sottobanco, consentendo che l’Iraq divenisse un immenso parco giochi per i suoi figlioli psicolabili - Uday e Qusay - (noti per la turpe consuetudine di rapire gio- vinette scelte a caso per poi violentarle ed uccider- le), provvidenzialmente accoppati da una bomba intelligente „Made in Usa“. Vacanza a Caserta Continua a pag. 2 A pagina 2 www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Friedrich August von Hayek (1899–1992) “Le nostre tradizioni morali si sono svilup- pate in concomitanza con la ragione, non come un suo prodotto.” ACTON INSITUTE For the study of Religion and Libert http://www.acton.org/research/libtrad/

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Vacanza a Caserta. Il Governo Prodi si riunisce nella reggia di Caserta ma ne esce ancora più diviso e schiavo dell’ala massimalista. Franz Turchi, intervistato da “il Giornale”, boccia il summit. - Gennaio 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Gennaio 2007 - Anno XLIV - NN. 1-2 - € 0,25 (Quindicinale)

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Gennaio 2007 - Anno XLIV - NN. 1-2 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

UNA FRANCIAPOST-GOLLISTA

— a pagina 3—

ESTERI

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

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ISSN 1722-120X

9 771722 120000

50009 >

La fine diSaddam

LA PIAZZA D’ITALIA

di FRANCESCO DI ROSA

DISAVANZO, ILGRANDE BLUFF

— a pagina 4 —

ATTUALITA’

LLAA VVIIGGNNEETTTTAA

Il Governo Prodi si riunisce nella reggia di Caserta ma ne esceancora più diviso e schiavo dell’ala massimalista.

Franz Turchi, intervistato da “il Giornale”, boccia il summit

Saddam è morto senza unalacrima - da uomo o dabestia, a seconda dei puntidi vista - e l’Iraq volta uffi-cialmente pagina. Eppure c’è ancora chi, conmani nei capelli e ipocritelacrime, si spende neldolore per la fine del ditta-tore. Perché, come volete chefinisca un dittatore? Nellastragrande maggioranzadei casi, appeso. Cosa si aspettavano i mae-stri di „bon ton“ che il tri-bunale si trovasse a giudi-care un ladro di caramelleforse, o un dittatore sangui-nario che ha affamato, ster-minato e costretto almenoa due guerre il suo popolo(contro Iran e prima guerradel Golfo)? Stiamo parlando del gasa-tore di curdi o di una vitti-ma del „grande satanaamericano“? Premesso che si può esserecontrari o favorevoli allapena di morte con argo-menti del pari convincenti,dobbiamo sottolineare chein caso di guerra, in caso dirovesciamento di un regi-me tirannico la situazione -e la giustizia - da ordinariadiventa straordinaria e lad-dove si possa prevedere ilcarcere a vita per alcunireati ecco che la ipotesidella morte come giustapena si fa strada e divienela soluzione più ragionevo-le. D’altra parte, abbiamo assi-stito a un processo - pre-scindendo dalla composi-zione della Corte - che èstato aperto per giudicarel’operato di un uomo cheper anni ha dominato ilsuo popolo con metodibarbari, riservando torturae morte ai propri opposito-ri, arricchendosi con il traf-fico di petrolio sottobanco,consentendo che l’Iraqdivenisse un immensoparco giochi per i suoifiglioli psicolabili - Uday eQusay - (noti per la turpeconsuetudine di rapire gio-vinette scelte a caso perpoi violentarle ed uccider-le), provvidenzialmenteaccoppati da una bombaintelligente „Made in Usa“.

Vacanza a Caserta

Continua a pag. 2

A pagina 2

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Friedrich August von Hayek(1899–1992)

“Le nostre tradizionimorali si sono svilup-pate in concomitanzacon la ragione, non

come un suo prodotto.”

ACTON INSITUTE For the study of Religion and Liberthttp://www.acton.org/research/libtrad/

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fare e a disfare la tela diPenelope. Non potrà con-seguire nessun risultatoperché raggiungere unobiettivo significa intacca-re i privilegi di qualchecategoria o di qualche sin-dacato. E se il sindacatoalza la voce e bloccatutto, il nostro Paese saràsemprecondannato all’arretratez-za".Eppure,aggiunge,"baste-rebbe poco" perché alcunisemplici interventi nelcomparto dei pubbliciesercizi e la semplifica-zione della burocraziapotrebbero risolvere alcniproblemi delle problemiper le famiglie italiane."Credo che tutto questonon si farà - si rammaricae non si coglierà l’occasio-ne di godere di 20 miliar-di di euro di risorseaggiuntive recuperati gra-zie alle manovre dell’exministro Tremonti e allacollaborazione dell’exv i c e p r e m i e rFini".Risorseche,secondo-l’esponente di An, rischia-no di perdersi in millerivoli clientelari.I diktat di Rifondazione,Pdci e Verdi sull’abolizio-ne dello "scalone" e glialtolà alla revisione deicoefficienti di trasforma-zione non lasciano bensperare neanche in ambi-to previdenziale. "Nonvedo proposte serie -afferma-ma solo un tenta-tivo di difendere la realtàesistente. Gli interventi di

Maroni e diTremontipercercare di far-partire la previdenza inte-grati-va sono stati impor-tanti,ma oggi come oggi lasinistra massimalista habloccato tutto".Turchi non coltiva speran-ze nemmeno nella con-vergenza delle istanzeriformiste vagheggiata dalleader Udc Casini."Primum vivere deindephilosophare (prima vive-re e poi far filosofia,ndr).Vogliono scaricare i pro-

blemi con la sinistra mas-simalista sull’opposizione."Noi-conclude-abbiamoproposto una collabora-zione mirata sullaFinanziaria e non se n’èfatto nulla. Dialogare èauspicabile su previdenza,liberalizzazioni e leggeelettorale ma non mi sem-bra che arrivino rispostealle nostre proposte sutrasporti ed energia.Allora non si vuole trova-re una soluzione, ma solostrumentalizzare".

LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

Pag. 2 1-31 gennaio 2007

Mastella: più rigore per crimini graviRoma. Il ministro Mastella, durante una trasmissione televisiva su Rai Unoha dichiarato che per chi si macchia di delitti feroci non ci debba essere nes-suno sconto di pena. Riferendosi alla strage di Erba, il ministro ha detto divoler rivedere la legge sui benefici premiali, come previsto attualmente peri mafiosi, in modo da escludere coloro che si sono macchiati di delitti par-ticolarmente gravi. Il ministro Mastella ha anche affermato che va garantital’incolumita’ dei colpevoli.

Allarme siccitàInverno caldo ma anche senza piogge e neve. l’Italia e’ sempre più a secco. Leprecipitazioni, a dicembre, sono calate dell’86%. Calo eccezionale in sei regio-ni, quelle più a rischio sono Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. In diffi-coltà anche Toscana, Marche e Calabria. L’allarme e’ dell’AssociazioneNazionale Bonifiche e Irrigazioni dopo aver elaborato i dati dell’UfficioCentrale Ecologia Agraria. Per la fine del mese è prevista una rigida inversio-ne di tendenza.

Disobbedienti rinviati a giudizioPer la “spesa proletaria” dei disobbedienti nel novembre 2004 a Roma duran-te una manifestazione sul precariato sono stati chiesti 39 rinvii a giudizio. Loha deciso il gup Marco Patarnello, che ha prosciolto altri 66 imputati. Tra gliindagati Nunzio D’Erme, Luca Casarini e Guido Lutrario, che dovrannorispondere di rapina aggravata e lesioni per il blitz in una libreria Feltrinelli ein un supermercato ‘Panorama’. I legali dei disobbedienti sostengono che fuuna iniziativa pacifica e nulla fu rubato.

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Vertice dell ’unione a Caserta, “il Giornale” intervista Franz Turchi,direttore de “La Piazza d’Italia” e membro dell’Assemblea Nazionale di AN

Mancava lui, il regista di questo film horror:Saddam Hussein. Ora, volendo dire due parole sulla giustezza omeno della pena capitale, spieghiamo: duesono le ragioni addotte dagli avversari storicidel patibolo. Esse sono rispettivamente una pra-tica ed una dogmatica. 1) La società ha l’obbligo civile e morale di redi-mere e tentare un recupero del condannato. 2) La morte è un atto barbaro che va a privaredi ciò che solo Dio puòconcedere e puòprivare:la vita. Per quanto concerne la prima motivazione,dobbiamo dire che - in teoria - è l’unica degnadi esser presa in considerazione dalla Giusitzia(in un contesto occidentale ovviamente). Non si discute. Quando una società ha la possibilità di recupe-rare un individuo che ha sbagliato (anchepesantemente) è bene che tenti, evitando cosìdi spargere altro sangue che - a prescindere daicasi - è cosa sempre dolorosa. Resta da vedere se l’individuo è recuperabile. Inriferimento alla seconda ragione, in generale,uno stato nuovo - se vuol “partire bene” -dovrebbe subito badare al sodo, spogliandosidell’abito confessionale, che peraltro minacciadi prendere possesso dell’intero Paese a colpi dibombe e attentati. Va pur detto che nel caso dell’Iraq, l’abito con-fessionale - a differenza di quello cristiano - non

ha nulla da eccepire alla morte, anzi. Nel processo a Saddam, ci vengono in soccorsoentrambe le categorie d’analisi: quella pratica equella dogmatica (ineliminabile, ahinoi, a quel-le latitudini).

Ebbene, sia l’una che l’altra si pronuncianochiaro e tondo per la morte. Alla prima domanda - se il criminale Saddamfosse o meno irrecuperabile - infatti, il no erascontato (visti tanti fattori, non ultimi l’età, ilpretendere in ogni caso di esser nel giusto,etc.); Alla seconda domanda - se l’Islam consentireb-be o meno una pena come la morte - la rispo-sta è altrettanto scontata. Perciò, possiamo affermare che il verdetto dellagiuria è legittimo ancorché giusto. Quanto alla spettacolarizzazione che se ne èfatta immediatamente dopo l’esecuzione, sipoteva/doveva evitare certo, ma qui esuliamodalla Giustizia, sconfinando nel galateo e nel-l’opportunità politica. Si è cercato in tutti i modi strumentalizzare l’e-vento per creare più caos di quanto non ve nesia già, agitando lo spettro di nasciture “brigate-Saddam”, facendo circolare per il web filmatiiperdettagliati del corpo senza vita dell’ex ditta-tore - pratica esecrabile - nel tentativo di accen-dere gli animi. Si è addirittura fantasticato che uno dei boiaincappucciati fosse il leader sciita Moqtada AlSadr. Tutto questo doveva essere evitato manon sposta di una virgola la validità del ragio-namento che vuole la rinascita dell’Iraq passareinevitabilmente per la morte di chi lo ha affos-sato.

DALLA PRIMA PAGINA

La fine di Saddam

"I Borboni erano su un al-tro livello e i paragoni conil conclave di Caserta nonreggono perché da quelseminario è giunta alPaese solo la pochezzadegli intenti, dei risultati edella cassa". Franz Turchi,componente dell’assem-blea nazionale di An, èlapidario sugli esiti delvertice governativo liqui-dato come "la montagnache ha partorito il topoli-no",un rassemblementinconcludente sia in mate-ria di apertura dei mercatiche sul versante pensioni-stico."Il vertice - dice alGiornale non ha decisonulla sulle liberalizzazio-n i .IlpresidentedelConsiglio,Romano Prodi, ha addirit-tura rovesciato il suoruolo istituzionale, ossiauna sorta di primus interpares e si è rivelato undecisionista avocando laquestione a sé e rifiutan-do l’istituzione di unacabinadiregia". Insomma,su trasporti, energia, pub-blica amministrazionetutto è rimasto comeprima in quanto ognidiscussione è stata blocca-tadallasinistra radicale. Lacosiddetta "dicotomia" tr ariformisti ulivisti e conser-vatori dell’ultrasinistranon esaurisce il dibattitoperché c’è sepre un terzoin terlocutore di peso confacoltà di veto: il sindaca-to. "Il governo sottolineaTurchi - è condannato a

“La montagna ha partorito il topolino”

Sopra, Franz Turchi. A destra il Presidente del Consiglio Romano Prodi

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

1-31 gennaio 2007 Pag. 3

Il medioriente continua adessere il luogo preferito perun teatro tragico in cui mette-re in scena discutibili rappre-sentazioni: ce ne è un po’ pertutti i gusti, gli integralisti, iguerrafondai, i pacifisti, e gliinguaribili ottimisti. Purtroppo tutti trovano di chesoddisfarsi. Quanto è accaduto nelle ulti-me settimane riassume ciòche una platea eterogeneavuole. Ogni singolo atto sod-disfa le aspettative di ciascunafazione, denotando una scar-sa decisione in una sceneg-giatura scritta a troppe mani. Mentre l’Iran continua a per-seguire i suoi obiettivi nuclea-ri “civili”, l’ONU è riuscita ademettere una risoluzione attaad impedire ulteriori sviluppidel progetto bloccando qual-siasi tipo di traffico inerentel’arricchimento di uranio siastrutturale che economico.Una “punizione” ritenutatroppo leggera da molti osser-vatori e soprattutto lasciatacadere nel vuoto dalla diri-genza iraniana, che la ritieneillegittima. Contemporaneamente ilGoverno israeliano ha fattopressioni per ottenere mag-giori restrizioni ed ha fattouna dichiarazione sibillina:non potrà permettere ad unoStato che dichiara di volere lasua distruzione di dotarsi dimateriale nucleare ma chenon sarà Israele a portare perprimo armi atomiche nell’a-rea. Questa dichiarazione,apparentemente di routine,ha innescato una polemicache periodicamente ritorna ecioè se Israele sia dotato o nodi armi nucleari. Fino ad ora

nel computo delle testatenucleari Israele è sempre statacompresa anche se con unpunto interrogativo. Abu Mazen, in lotta per ilpotere con Hamas, viene rice-vuto in casa dal premierOlmert con saluti e accoglien-ze fin troppo calorosi, stonavedere due “nemici”, anchese con obiettivi simili, abbrac-ciarsi per dimostrare un’ami-cizia che ci sarà solamentealla firma di una vera pace. La Siria apparentemente sivuole dimostrare propensa aldialogo, intravedendo tempidifficili per il suo alleatoAhmadinejad, cercando diavvicinare il nemico Israele,con dichiarazioni che, di fron-te alla richiesta di interrompe-

re contatti e aiuti ad organiz-zazioni terroristiche, rimango-no senza seguito. L’Egitto, realmente l’unicopaese che ha possibilità dimediare tra le parti, aspetta eascolta i leader della regioneper trovare una strada percor-ribile, anche perché il conte-sto attuale mina i suoi equili-bri interni, con la continuaminaccia di una più decisaascesa del movimento inte-gralista dei FratelliMusulmani. L’Europa invece è sempre lastessa: parole tante, fattipochi. Si continua a senten-ziare su decisioni che riguar-dano singoli fatti, come lacondanna per un raid che haprovocato morti civili, ma si è

immobili di fronte al continuodeteriorarsi della situazioneistituzionale palestinese che èl’unico grande freno ad unqualsiasi moto evolutivo dellasituazione. Si continua a criti-care gli Stati Uniti e si perdeoccasione su occasione peraccreditarsi come un arbitroimparziale tra una democraziache vuole sopravvivere e uncontesto potenzialmente peri-coloso che dovrebbe vederenell’imparzialità le prospettiveper una fruttuosa cooperazio-ne futura. Non si può dialoga-re senza mettere dei puntifermi imprescindibili perqualsiasi interlocutore serio.Ipotizzare di trattare conl’Iran attuale non fa che sco-prire il fianco in attesa del

colpo. Si continua a parlare di invia-re i caschi blu a Gaza, Israeleovviamente si oppone, volen-do evitare di dover sparare susoldati amici che non potran-no contrapporsi alle milizieche lanciano razzi quotidiana-mente, e che saranno usaticome scudi alla minima rea-zione dello Stato ebraico,cosa che è stata dimostrata inLibano anche nel recente pas-sato. Ma siamo sicuri che nonci sia anche la parte estremi-sta palestinese ad opporsi? E’più fruttuosa una zona senzalegge e controlli. Hamas continua a barcame-narsi, addirittura in una inter-vista alla Reuters, Meshall,capo di Hamas in esilio a

Damasco, ha dichiarato cheIsraele è un dato di fatto enon potrà essere tolto e che ilproblema è la mancanza diuno Stato palestinese. Unriconoscimento de facto del-l’entità sionista smentita da unportavoce da Gaza poche oredopo con un rinnovato appel-lo ad unirsi per combatterel’occupazione sionista. Nel frattempo gli USA pianifi-cano un tour di consultazionitra Condoleeza Rice e i lea-der. Inutile pensare con pre-sunzione che l’apportodell’UE sia determinante,senza gli Stati Uniti la regioneè immobile, questo perché lalinea americana ha dimostratouna coerenza, anche neglierrori che la nostra dirigenzanon ha tenuto. I contatti sembrano aver frutta-to una nuova spinta alle tratta-tive, Israele continua a dire divoler vivere in pace con tutti isuoi confinanti, dall’altra parteAbu Mazen spinge per unasoluzione rifiutando una fasetransitoria e vuole arrivare aduno Stato palestinese diretta-mente ed in tempi brevi. I tre siincontreranno a breve. Improvvisamente si acceleraanche se non tutti nell’identicadirezione, è possibile che que-sto sia il momento giusto peressere ottimisti, dopo tantedelusioni? Esserlo è d'obbligoanche perché un fallimento inquesta fase storica non potreb-be essere altro che la premessaad una guerra regionale checontrapporrà i moderati edIsraele contro l’Iran e i suoi affi-liati. Qualcosa da evitare. Manon a tutti i costi.

GABRIELE POLGAR

L’Iran blocca gli ispettori dell’AieaL’Iran ha negato il visto d’ingresso a 38 ispettori dell’Aiea, l’Agenzia inter-nazionale per l’enrgia atomica. Lo ha reso noto l’agenzia stampa iranianaIsna, che cita il responsabile parlamentare per gli affari esteri e la sicurezzanazionale Aladdin Broujerdi, secondo il quale ‘’cio’ e’ stato ufficialmentecomunicato all’Aiea’’ Per Washington ‘’E’ un’altra indicazione del fatto chel’Iran mantiene il suo atteggiamento di sfida nei confronti della comunita’internazionale’’.

Stop al nucleare in cambio di aiutiLa Corea del Nord ha proposto agli Stati Uniti di metter fine al programmanucleare in cambio di aiuti economici, secondo quanto riferisce il quotidianosudcoreano ‘Chosun Ibo’, citando fonti diplomatiche a Seul e Pechino.Pyongyang sarebbe disponibile a permettere il monitoraggio sul posto da partedell’Agenzia internazionale per l’energia Atomica in cambio di aiuto econo-mico e dello scongelamento di 24 milioni di dollari di fondi nordcoreani bloc-cati al Banco Delta Asia di Macao.

Iran e Siria sull’IraqIran e Siria propongono una conferenza regionale a Baghdad per discutere la

situazione in Iraq.Lo hanno annunciato il ministro degli Esteri iraniano, ed il suo collega siriano,spiegando che chiederanno al governo iracheno ed ai suoi vicini di tenere l’in-contro, a livello di ministri degli Esteri, a Bagdad. I due ministri consideranoche il ritiro delle forze straniere ed il pieno trasferimento dei poteri al governoiracheno sia l’unica via per la stabilizzazione del paese.

Di nuovo caldo in Medio Oriente

L’attesa crescente per le elezio-ni presidenziali francesi dellaprossima primavera trova sìragione nella speranza dellacittadinanza da una parte edella comunità internazionaledall’altra, di arrivare finalmentead un superamento dellaimpasse politica in cui è spro-fondata la Repubblica, maanche nella “scandalosa” pro-babilità di un riallineamentonelle posizioni in politica este-ra tra le due sponde dell’atlan-tico. Infatti, a partire dallo strappoche si consumò a seguito delledispute diplomatiche sull’inva-sione statunitense dell’Iraq diSaddam Hussein voluta daG.W. Bush, vale la pena diricordare come l’acme delletensioni bilaterali raggiunselivelli oltre la guardia allor-quando il Presidente in caricafrancese Jacques Chirac,durante un incontro tra i verti-ci delle due amministrazioni,chiedendo dove trovassero gliStati Uniti la legittimità percompiere ciò che dichiaravanodi voler compiere, si sentìrispondere dal Segretario allaGiustizia John Ashcroft cheessa proveniva dalla stessaCostituzione statunitense. Ma è realistico pensare ad unaFrancia post-gollista, con lavoglia di farsi carico, di spiega-re al vecchio continente leragioni dell’amministrazioneBush? La già ufficialmente candidataper il partito socialista,Ségolène Royal, al di là deipanni, da novella Giovanna

d’Arco, indossati in difesa deidiritti civili e di uno stato socia-le cui anche l’Economist consi-glia di mettere tatcherianamen-te mano, nonché per una rin-novata attenzione alla qualitàdell’esercizio della giustizianella Repubblica Transalpina,posizione che coniugata con lasua discutibile ammirazione,recentemente esternata, per lavelocità dei processi nellaRepubblica Popolare Cineselascia perplessi, quanto allapolitica estera si dice convintadi voler rilanciare nel paese l’i-dea di Europa dopo il no alreferendum, abbandonandosiquindi a spigolosità populiste

contro il governo di SuaMaestà, a suo dire obbligato aduna scelta: la Gran Bretagnadovrebbe decidersi se superarele molte ambiguità, scegliendodi continuare ad essere “ilcavallo di Troia” statunitensenell’Unione Europea o di essaun membro a tutti gli effetti. Nulla di nuovo quindi sotto ilsole nel caso all’Eliseo andassea finire proprio la Royal? Finoad un certo punto. Infatti lastessa Royal aldilà di un indi-retto antiamericanismo di fac-ciata, nei mesi scorsi ha appog-giato incondizionatamente unainaspettata – anche da partedella stessa amministrazione

Bush – durezza nel condurre letrattative sul nucleare iranianoall’interno dell’EU-3 (GranBretagna, Germania e appuntoFrancia). Durezza bipartisan esotto la benedizione di Chiracche non ha perdonato alla Siriae al socio finanziatore iranianole responsabilità legate all’as-sassinio dell’ex premier libane-se nonché amico Hariri. Sul centro-destra qualcosa simuove, il candidato fresco diincoronamento Sarkozy, setrattando di tematiche socio-economiche sceglie spesso unapproccio buonista ma respon-sabile, una versione aggiornatadi conservatorismo compassio-nevole alla Bush, cui già il lea-der dell’opposizione toriesCameron ha dato mostra, sulfuturo delle relazioni interna-zionali e delle alleanze strategi-che mostra i muscoli, non per-dendo occasione per marcarele distanze dalla realpolitik diDe Villepin, non a caso uscitosbattendo la porta dalle prima-rie che lo hanno visto sconfittoe sconfessato proprio sul terre-no dei risultati del suoGoverno in politica estera.Sarkozy ribadisce continua-mente come il legame che uni-sce la Francia agli U.S.A. nascada una visione comune dellademocrazia e della libertà,valori ben più importanti e datutelare che una irrealisticapolitica di potenza per unarealtà da media-potenza regio-nale quale deve essere consi-derata a tutti gli effetti laFrancia di oggi.

“Abbiamo gli stessi avversari,

Bin Laden hacolpito NewYork, ma pote-va benissimocolpire Parigi.”(Glenn Kesserl,“ V i s i t i n gF r e n c hPres iden t i a lHopeful LaudU . S .Speech”).”, eancora dal suol i b r oTestimony diprossima uscitaper laP a n t h e o nBooks: “Io non sonoun codardo,sono orgoglio-so di questaamicizia e loproclamo feli-cemente. Isono per questa amicizia, sonoorgoglioso di essa, e non hointenzione di scusarmi per ilsentimento di affinità con lapiù grande democrazia delm o n d o ” .Una distanza siderale dalleposizioni di Chirac che ricono-sceva candidamente comenelle scelte di politica esteralui avesse un unico principioguida per non sbagliarsi: quel-lo di fare esattamente il con-trario di ciò che facevaWashington. Quanto la durez-za anti-Iran di Parigi può quin-di essere considerata preludioper una svolta bipartisan inpolitica estera lo dirà il tempo,certamente il cambio delGoverno in Italia ha lasciatoun vuoto nelle relazioni

U.S.A.-U.E. che chiede sola-mente di essere riempito.Pantano libanese a parte infat-ti, con l’indebolimento di G.W.Bush dopo le elezioni di mid-term, l’Unione appare piatta-mente chiracchiana pur essen-do il tempo di questi già felice-mente liquidato dagli stessicugini d’oltralpe, mostrandocosì l’Europa ancora una voltatutta la sua debolezza politica,il suo velleitarismo e la suamancanza di visione, di inter-pretazione e penetrazione deglispazi strategici sensibili. Unospazio che Sarkozy sembravoler sfruttare per ridare allaFrancia il lustro perduto in que-sti anni buttati.

GIAMPIERO RICCI

CORSA ALL’ELISEO - Ecco come le elezioni transalpine potranno cambiare la linea di politica estera

Dalle urne delle presidenziali una Francia post-gollista

In alto Nicolas Sarkozy. A destra Ségolène Royal.

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Air France - Klm non vuole Alitalia‘La Tribune’ ha rilevato che Air France - Klm rinuncerebbe a parteciparealla gara indetta dal governo italiano e quindi a presentare un’offerta peracquistare almeno il 30,1% del capitale sociale di Alitalia. Per ora i dirigen-ti si trincerano dietro un no comment, ma l’indiscrezione dice che solo incaso di interessamento da parte di diretti concorrenti potrebbe far cambiarela strategia. Al moment l’operazione è ritenuta eccessivamente onerosa.Anche i sindacati francesi si dicono contrari.

Benzinai scioperi in vistaI sindacati dei benzinai confermano lo sciopero di 48 ore contro le ipotesi di

favorire le vendite di carburanti negli ipermercati. Se l’esecutivo procedessecomunque con un provvedimento di legge, l’astensione scatterebbe ‘’imme-diatamente gia’ dalla prima settimana di febbraio’’. Ad annunciarlo in una notala Fegica-Cisl, Faib-Aisa e Figisc-Anisa in un’Ordine del giorno congiuntopredisposto al termine di una riunione unitaria degli organismi dirigenti questamattina.

.La Bce per ora non alza i tassiLa Bce è pronta ad intervenire sui tassi di interesse per assicurare la stabilitàdei prezzi. E’ quanto si legge nel bollettino mensile dell’Istituto di Francofortericordando che l’11 gennaio il Consiglio direttivo decise di lasciare invariati itassi di riferimento. La politica monetaria della Banca centrale europea,‘’seguita a essere accomodante’’. In prospettiva, ‘’intervenire con tempestivi-tà e fermezza è giustificato per assicurare la stabilità dei prezzi nel medioperiodo’’.

Da gennaio 2007 si può cominciare a raccogliere nei fondi pensione il Tfr

Tfr, rivoluzione in arrivoAd alcune direttive elabo-rate dalla Covip vienedata forza di norma legis-lativa, in base alla riformaMaroni sulla previdenzaintegrativa. Siete imprenditori e avetedei lavoratori dipendenti?Allora in questi giorni lavostra azienda deve man-dare una lettera per chie-dere ai vostri dipendentiche cosa vogliono faredel Trattamento di finerapporto, ovvero la liqui-dazione. Sono i primipassaggi della riformadella previdenza comple-mentare, che prevedenovità per il Tfr che simatura dal 2007 in poi.Fino a oggi rimanevacustodito presso l’azien-da, ora dovete offrire aivostri dipendenti unascelta: o versarlo a unfondo pensionistico inte-

grativo oppure lasciarloin azienda a propriadisposizione.Dal primo gennaio del2007 ci sono sei mesi ditempo perché il lavorato-re decida cosa fare. Prima ipotesi: il lavorato-re sceglie di versare isoldi a un fondo integrati-vo.In questo caso comeimpresa dovrete fornireuna dichiarazione fornitada compilare e firmare. L’alternativa per il lavora-tore è scegliere tra unfondo pensione di cate-goria o una previdenzaindividuale o ancheun’assicurazione sullavita.Se il dipendente ha inizia-to a versare contributiprima del 29 aprile del ’93può scegliere anche diversare solo una parte del

Tfr. Se entro giugno 2007non arriva una dichiara-zione daldipendente,scatta allorail cosiddet-to silenzioassenso, ilTfr sarà tra-s f e r i t ocomunquea un fondointegrativocontrattatocon i sinda-c a t i .Comunquea ridossodella sca-denza digiugno lav o s t r aa z i e n d adeve impegnarsi a man-dare un’altra lettera allavoratore per sollecitareuna scelta.

Va spiegato al dipendenteche nel caso in cui scelga

di versare isoldi accan-tonati del Tfralla pensio-ne integrati-va potrà, sene ha biso-gno, chiede-re una liqui-dazione par-ziale antici-pata alfondo pen-sione solodopo 5/6anni di ver-s a m e n t i ,come acca-de per glialtri lavora-tori.

Inoltre nel caso di cassaintegrazione o disoccupa-zione, dopo 6 mesi puòchiedere il 50% della

somma versata. Se dopo48 mesi sarà ancoradisoccupato, il lavoratorepuò chiedere al fondo laliquidazione totale. Quando il dipendenteandrà in pensione potràscegliere come i fondidevono ridargli i soldi. Ouna rendita vitalizia men-sile, che integra la pen-sione Inps, oppure unaliquidazione del 50% ditutti i soldi che ha versatomentre il restante 50%rimane come vitalizio. Seconda ipotesi: il vostrodipendente vuole avere isoldi a disposizione e nonli vuole versare ai fondi.Se la vostraazienda nonsupera i 49 dipendentinon cambierà nulla, voiimprenditore continuere-te a custodirli. Ma se la vostra impresaarriva a 50 dipendenti e

oltre, sappiate che queisoldi comunque nonrimarranno in azienda masaranno trasferiti in unfondo istituito pressol’Inps. Che dovrà compor-tarsi come prima faceva ilvostro datore di lavoro:ve li darà in caso di inter-ruzione del rapporto dilavoro.Perfino per la richiesta diun anticipo non cambierànulla: il lavoratore dovràrivolgersi al titolare comefaceva prima, e voi comeimprenditore dovretegirare la richiesta all’Inps. Infine vale la pena ripete-re che qualsiasi scelta fac-ciate, la riforma riguardasolo i soldi accantonatidal primo gennaio 2007in poi.Mentre per i soldi messida parte fino al 31 dicem-bre non cambierà nulla.

Dai dati forniti questomese dall’Istat si evinceche c’è stato un crollorecord del fabbisogno dicassa delle amministrazio-ni pubbliche arrivato a35,2 miliardi di euro conuna conseguente diminu-zione di ben il 41% rispet-to allo stesso periodo del-l’anno scorso, e questo,evidentemente grazie allamanovra finanziaria varataa dicembre 2005 dalgoverno Berlusconi. Per quanto riguarda il rap-porto deficit-Pil nei priminove mesi dell’anno scor-so, esso è calato sino al2,5% rispetto al 4,3% dellostesso periodo del 2005 esolo la decisione diaggiungere al deficit diquest’anno i rimborsi Ivasulle auto, più di 17miliardi di euro a causadella sentenza della corteeuropea di giustizia, haportato il deficit al 4,1%del prodotto internolordo. Decisione questa tuttapolitica in quanto il mini-stro dell’economia,Tommaso PadoaSchioppa, avrebbe potutospalmare la cifra relativaai rimborsi auto in undecennio e non imputareal solo 2006 l’intero onere

della sentenza europeasull’Iva delle auto.In que-sta maniera infatti il rap-porto deficit-pil dell’annoappena trascorso nonavrebbe superato la sogliadel 3%, bensì si sarebbefermato a circa il 2,9%, aldi sotto quindi del limiteimposto dal trattato diMaastricht. I dati reali sono quindiben diversi da quellisegnalati dall’economistaRiccardo Faini in una rela-zione sullo stato dei contipubblici italiani commis-sionatagli all’indomanidell’elezione a PalazzoChigi di Romano Prodi. Infatti quella relazionesegnalava, non più disette mesi fa, la concretis-sima possibilità che il rap-porto deficit-Pil del 2006sarebbe stato compresotra il 4,1% e il 4,6%, suquesti dati è stata poi cali-brata tutta la manovrafinanziaria di ben 35miliardi di Euro da partedel governo di centro-sini-stra. Come dicevamoprima, la decisione di“drogare” i dati sul deficitpubblico è stata solo unadecisione presa per motivipolitici e non per causetecniche, evidentementenon poteva l’Esecutivo

diretto da Romano Prodiannunciare agli italianiche quest’anno si sarebberientrati nei limiti impostidalla Banca CentraleEuropea grazie alla finan-ziaria voluta dal prece-dente Governo di Silvio

Berlusconi. Sarebbe statocioè un autogol imperdo-nabile dopo che per dueanni i maggiori rappresen-tanti politici del centro-sinistra e la stampa “indi-pendente” a loro assog-gettata ha descritto un

Paese allo stremo Lamentazioni, cioè checome fa notare il parla-mentare di alleanzaNazionale, Baldassarri,sono servite solo a giusti-ficare una Finanziaria“tasse e sangue” da circa

35 miliardi, che è del tuttoinutile per il consegui-mento dei parametri euro-pei, poiché essi sarebberostati ugualmente raggiunticon una manovra di menodi 15 miliardi di euro. Dello stesso tenore sono

state le dichiarazioni delsenatore di Forza Italia,Maurizio Sacconi, che sot-tolinea di come i dati Istatconfermino il lascito posi-tivo del governoBerlusconi smentendo chi,come l’attuale ministrodell’economia TommasoPadoa Schioppa, parlava-no di una situazione ana-loga a quella del’92. Ma la cosa che infine anoi piace sottolineare èche il rivelarsi trimestreper trimestre di questi datifinanziari sullo stato deiconti pubblici, fa venire,finalmente, alla luce delsole le responsabilità poli-tiche di questa maggioran-za, infatti come si notaleggendo i dati pubblicatiproprio in questi giornidall’istituto di ricerca stati-stica, Euromedia, la fidu-cia nei confronti delgoverno guidato dalProfessore resta ai minimistorici : il 27,5% contro il41,55 del 7 luglio scorso.Inoltre come risulta sem-pre da questo sondaggio,la fiducia degli italianinella ripresa economicacontinua a scendere pas-sando da circa il 38% all’i-nizio del 2006 al 29,5% diquesti ultimissimi giorni. E tra gli ottimisti solo il

19,3% attribuisce il meritodi questa ripresa al gover-no Prodi, mentre il 36,5%pensa che ciò dipendadalla congiuntura econo-mica mondiale e il 31,6%si dice convinto che ilrisultato positivo sia dovu-to all’azione del governoBerlusconi. Comunque siaanche gli ultimi sondaggiriguardanti il gradimentodel governo in generalesono in picchiata, infattida queste interviste emer-ge che circa 6 italiani su10, nel caso in cui si rivo-tasse, preferirebbe espri-mersi a favore del centro-destra, con Forza Italia adoltre il 32% delle eventua-li preferenze, AN a circa il12,5% e Democratici diSinistra e Margherita,insieme, al 26%.Evidentemente i primissi-mi atti del governo Prodie la sua rissosità interna,unita a una finanziaria di“lacrime e sangue” ha giàconvinto gli elettori italia-ni a voltare le spalle allacompagine di centro-sini-stra, e le amministrativedella prossima primavera,quando si recheranno avotare circa 11 milioni diitaliani, sarà già un primovero test sulla tenuta dellamaggioranza di governo.

Padoa Schioppa, come un giocatore di poker senza punti in mano, ora si è giocato anche la credibilità

Disavanzo, il grande bluff

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALIA’1-31 gennaio 2007 Pag. 5

Umberto 1, indagini sulle assunzioniLe assunzioni attraverso cooperative esterne sono al centro di un accertamentoavviato dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulPoliclinico Umberto I e messo in luce da una puntata dal programma Report .L’indagine è affidata ai pubblici ministeri Giancarlo Capaldo, GiovanniBombardieri e Maria Cristina Palaia e agli accertamenti collaborano i carabinie-ri del Nas per verificare se gli incarichi affidati alle cooperative senza che fosse-ro indotte gare di appalto siano avvenuti in maniera regolare.

Psicofarmaci, un altro motivo per non prenderliL’FDA Advisory Panel ha raccomandato l’estensione di un black-box warningriguardo al rischio di suicidabilità per i farmaci antidepressivi ai pazienti giovaniadulti Il Comitato ritiene che i giovani adulti fino ai 25 anni che assumono antide-pressivi possono essere a rischio di suicidio, mentre negli adulti di età superiore ai30 anni gli antidepressivi avrebbero un effetto protettivo nei riguardi della suicida-bilità . L’analisi degli studi pediatrici ha evidenziato un aumentato rischio di idea-zione e comportamento suicidario durante la prima fase di trattamento. Il rischio disuicidabilità è stato riscontrato anche nei pazienti adulti fino all’età di 25 anni.

Fare l’amore, un toccasana per la saluteFare l’amore non è solo una piacevole attività che regala buon umore e rilassatezzaa chi la pratica, è anche un vero toccasana per il fisico . Sono ormai numerosi glistudi, più o meno rigorosi, che mostrano che una frequente attività sessuale portacon sé una serie di tangibili vantaggi fisiologici. Come se fosse necessario un incen-tivo a lasciarsi andare. Innanzitutto, e insospettabilmente, migliora il senso dell’ol-fatto grazie al rilascio di prolattina, che permette lo sviluppo di nuove cellule neu-ronali nei bulbi olfattori del cervello. Riduce il rischio di malattie cardiovascolari:fare sesso tre o più volte in una settimana dimezza il rischio di attacco cardiaco.

Il 2 febbraio sarà una data molto importan-te per la comunità scientifica internazionale.A Parigi, le Nazioni Unite faranno il puntosu 6 anni di lavoro, oltre duemila scenziatiimpegnati a emettere un verdetto sulla salu-te del pianeta Terra, un verdetto che stavol-ta appare inesorabilmente senza appello.“Il riscaldamento climatico è inequivocabile,risulta evidente dall’aumento della tempera-tura dell’aria e degli oceani, dallo sciogli-mento delle nevi e dei ghiacci, dall’aumen-to del livello dei mari”, si legge nel 4° rap-porto dell’Ipcc (Intergovernamental Panelon Climate Change) anticipato da una fonteamericana.Il global warming non solo è in atto, ma incostante accelerazione: 11 dei 12 anni piùcaldi nella storia della meteorologia sonoconcentrati negli ultimi 12 anni. All’iniziodel 2001, quando uscì il terzo rapporto Ipcc,l’aumento di temperatura nell’arco dell’ulti-mo secolo si misurava in 0,6 gradi. Oggi gliultimi cento anni danno un incremento di0,74 gradi. E per i prossimi vent’anni è atte-sa un’ulteriore crescita di 0,4 gradi. Avrebbepotuto essere la metà, ricordano gli scien-ziati Onu, se gli avvertimenti fossero staticolti in tempo tagliando radicalmente leemissioni serra. Adesso ci aspettano almenotre decenni di caldo crescente.Oltre quella data il livello di certezza delleprevisioni diminuisce perché la speranzaaumenta. Potremmo ancora tirare il frenod’emergenza, potremmo ancora smettere dibruciare petrolio e carbone. E in questocaso gli scenari per il 2100 virano verso esitipiù accettabili: il panorama più favorevoletra quelli possibili prevede un aumento di1,7 gradi (è una stima che rappresenta lamedia tra un minimo di 1 grado e un mas-simo di 2,7 gradi).Ma potremmo anche andare avanti facendofinta di niente, come è successo finora. Inquesto caso l’aumento medio previsto è di 4

gradi, con l’ipotesi peggiore che arriva a 6,3gradi. Una prospettiva del genere cambie-rebbe radicalmente le possibilità di soprav-vivenza di centinaia di milioni di persone.Accanto all’innalzamento degli oceani da

considerare ormai certo (da 28 a 43 centi-metri a fine secolo) si dovrebbe mettere inconto l’ingresso nell’era dell’apocalisse: con

un aumento di temperatura compreso tra1,9 e 4,6 gradi si arriverebbe allo sciogli-mento dei ghiacciai della Groenlandia conuna crescita del livello del mare di 7 metri.Sarebbe un processo lento (durerebbe mil-

lenni) ma anche difficile da disinnescareperché i tempi di riequilibrio dell’atmosfera,avverte l’Ipcc, si misurano nell’arco dei

secoli.Più rapidi, invece, sono altri effetti negativiprovocati dai cambiamenti climatici.Assisteremo a una riduzione delle calotteglaciali che, nel caso del Polo Nord, porteràa fine secolo a una scomparsa quasi totaledei ghiacci durante il periodo estivo. Inoltre"è molto probabile che le ondate di calore egli episodi di precipitazioni molto intensecontinuino a diventare sempre più frequen-ti" e che i cicloni tropicali diminuiscano innumero ma aumentino in intensità.Dal punto di vista tecnico, la responsabilitàdi questi fenomeni va attribuita ai gas serrache trattengono il calore all’interno dell’at-mosfera. Gas come il metano, che in pocopiù di due secoli è passato da una concen-trazione di 715 parti per miliardo a 1774. Ocome l’anidride carbonica che, nell’erapreindustriale, si misurava in 270-280 partiper milione: oggi sono già 380. Arrivare alraddoppio dell’anidride carbonica, cioè aquota 550, comporterebbe un aumentodella temperatura valutabile in 3 gradi. È untraguardo disastroso per l’equilibrio degliecosistemi su cui si basa la stabilità dellenostre società e non troppo lontano: si puòcollocare tra il 2040 e il 2080.Di fronte a una prospettiva così devastante,l’Ipcc chiama direttamente in causa leresponsabilità politiche che hanno portato aquesta situazione, cioè le scelte di sviluppoenergetico e produttivo centrate sui combu-stibili fossili e sulla deforestazione:“L’aumento dei gas serra è dovuto princi-palmente alle emissioni derivanti dai com-bustibili fossili, dall’agricoltura e dai cam-biamenti d’uso del terreno”. Nel disastro chesi prospetta la natura gioca un ruolo deltutto marginale: analizzando l’aumento ditemperatura dal 1750 a oggi si scopre chel’intervento umano ha un peso “almeno 5volte maggiore” dei mutamenti di tipo astro-nomico.

L’Onu avverte: “I danni al pianeta sono quasi irreversibili, Polo Nord scomparso in pochi decenni”

Clima, il punto di non ritorno

Rischio gravi danni per lecolture ma pioggia e neveattese per scongiurare sicci-tà estiva.Scampato il pericolo dell'u-ragano Kyrill, l'annunciatairruzione in Italia di ariafredda di origine polarerischia di determinare danniingentissimi alle coltivazioniche si trovano in una fase dicrescita tipica della prima-vera a causa dell'andamentoclimatico anomalo che hafavorito nelle piante fioritu-re anticipate particolarmen-te sensibili alle gelate.Ad affermarlo è la Coldiretti,sottolineando che il caldosta per finire bruscamente enelle campagne le colturesono impreparate a resistereall'arrivo del maltempo pre-visto con un drastico abbas-samento delle temperaturefino allo zero.Il portavoce dell’invernoquest’anno porta il nome diKyrill.Dopo aver devastato pergiorni l'Europa centrale eorientale, il ciclone ha esau-rito la sua forza. E si inizia-no a tracciare i bilanci: i

morti sono decine, almeno46; i danni complessivi,secondo le stime degli assi-curatori e del Wwf, potreb-bero essere superiori ai 2miliardi di euro.Cessato il vento, che ha sof-fiato ad oltre 200 chilometriall'ora in larga parte delContinente, i paesi colpitistanno lentamente tornandoalla normalità. Le vittime accertate di Kyrillsono 46. Tredici personesono rimaste uccise in GranBretagna, 11 in Germania,sette in Olanda, 6 inPolonia, 4 nella RepubblicaCeca, 3 in Francia e 2 inBelgio.Quanto ai danni materiali, icalcoli sono ancora appros-simativi. Ma gli assicuratoritedeschi li stimano in 1miliardo di euro per laGermania, e quelli britanni-ci in “centinaia di milioni disterline” (che molti mediainterpretano come 1 miliar-do, pari a 1,5 miliardi dieuro) per il Regno Unito. Ilcosto previsto in Olanda èdi 200 milioni, in Belgio di100, in Austria di 20.

L’inverno pazzo intanto mette in ginocchio l’agricolturaKyrill e Lancelot, cicloni a cui l’Europa dovrà abituarsi, portano neve e gelo in tutto il continente

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Farnesina a porte aperteFinalmente un’idea intelligente esce dal Ministero degli Esteri.Riprende il 20 gennaio l’iniziativa ‘Farnesina Porte Aperte’, che consentira’la visita della collezione d’arte italiana li’ ospitata . Oltre alle opere d’arte del ‘900 sara’ possibile visitare la mostra ‘sagome547’, allestita nella Sala delle Conferenze e ispirata al rapporto dell’Unicef,che indica in questa cifra il numero dei bambini sotto i 10 anni uccisi ognigiorno nel corso di conflitti o atti terroristici.

Il Pirata e Le Muse di Ancona compiono 180 anni Correva l’anno 1827, al Teatro alla Scala di Milano debuttava la prima rap-presentazione del Pirata di Vincenzo Bellini e ad Ancona veniva inaugurato ilTeatro delle Muse. Opera fortunatissima nell’Ottocento. Il Pirata uscì preco-cemente dal repertorio a causa della difficoltà di reperire cantanti in grado diassolvere le ardue esigenze belcantistiche scritte per voci leggendarie comequelle del tenore Giovanni Battista Rubini e del soprano Henriette Méric-Lalande. Perché l’opera torni alla Scala di Milano e sui palcoscenici lirici conuna certa stabilità bisogna aspettare il 1958 con una coppia straordinaria comeMaria Callas e Franco Corelli, il tenore di Ancona.

Riondino caballero perdutoDue personaggi che non sembrava potessero lavorare assieme si ritrovano in TodosCaballeros. Uno è David Riondino, poeta intellettuale, l’altro è il buffo ignoranteDario Vergassola. Ma i cliché non corrispondono alla realtà e a sorpresa ci propon-gono due personaggi di fama eterna: Don Chisciotte e Sancho Panza, i protagonistidel romanzo scritto da Miguel de Cervantes nel Cinquecento e che racconta storiefantastiche di amori e avventure, qui riproposti fra Spagna medioevale e Italia deigiorni nostri. Il testo teatrale è scritto dai nostri due eroi attuali e il pubblico, coin-volto, capirà perché dovremmo vivere come cavalieri, capaci di combattere il malee usare il cuore per salvare i nostri ideali.

Parlare del movimento“neocon” o neoconserva-torismo, significa conosce-re meglio la società ameri-cana; significa conosceremeglio, anche se solo dalpunto di vista ideologico-culturale, ciò che piùcaratterizza ora l’America,significa anche compren-dere il perché di tantiavvenimenti internaziona-li, dei quali gli Stati Unitine sono protagonisti.Il termine neoconservato-rismo o neocon si riferisceal movimento politico,all’ideologia, agli scopipolitici dei “nuovi conser-vatori” negli Stati Uniti.Esso è un movimento chesi è consolidato negli anni’70 e che ha avuto ed hauna grande influenza sullapolitica estera degli USA,soprattutto nelle ammini-strazioni Repubblicane diRonald Regan (1981-1989)e di Gorge W. Bush. Dalpunto di vista della politi-ca estera, il neocon sostie-ne l’utilizzo della forzamilitare, anche in modounilaterale, per sostituireregimi dittatoriali condemocrazie.Per alcuni, l’ispiratore, ilprecedente intellettualedel movimento neoconpuò essere riconosciuto inLeo Strauss, anche semolto raramente egli hasostenuto nella sua attivitàintellettuale argomenti dipolitica estera; secondoalcuni, Leo Strauss avreb-be influenzato in modoconsiderevole il movimen-to in questione, sullavisione della politica este-ra, soprattutto riguardol’applicazione del dirittointernazionale in situazio-ni in cui è implicato il ter-rorismo.In sintesi, le teorie neo-conservatrici si sono espli-cate nelle seguenti dire-zioni: durante la guerrafredda, hanno sostenutoun forte anti-comunismo;circa la politica interna, ilmovimento ha promosso epropugnato una spesasociale superiore a quellaritenuta accettabile sia dailibertari e dai conservatoritradizionali e ha simpatiz-zato per il movimento deidiritti civili dei neri e delleminoranze etniche. Inpolitica estera, (che poi èquella più incisiva perdefinire il movimentoneocon), i neoconservato-ri sono poco inclini aicompromessi sulle que-stioni di principio, anchese ciò comporta un’azioneunilaterale in campo inter-nazionale, spingono perun sostegno ad Israele e

Taiwan, si oppongono airegimi del Medio Orientesospettati di collaborarecon il terrorismo. I neo-conservatori mirano a dif-fondere gli ideali, l’econo-mia, il governo e la cultu-ra politica americana.La concezione della politi-ca estera neocon, sidistanzia dal concettointerventista di Roosvelt:per questi, gli strumentidel diritto internazionaleerano inefficaci per garan-tire gli interessi del paese,ma solo una politicamirante all’equilibrio delleforze, poteva invece esse-re vantaggiosa per gliUSA. Quindi gli Stati Unitisarebbero dovuti interve-nire solo quando l’equili-brio delle forze fosse statominacciato da una nuovapotenza. I neoconservato-ri vanno ben oltre, affer-mando la necessità di col-pire il nemico prima cheesso colpisca gli StatiUniti: essi mirano e inco-raggiano la guerra preven-tiva. Di qui la giustifica-zione dell’uso della forzaper provocare cambia-menti di regime.Negli ultimi tempi, il ter-mine neocon è stato utiliz-zato dai Democratici, percriticare l’azione deiRepubblicani e i leadersd e l l ’ a m m i n i s t r a z i o n eBush.In effetti una dottrina diBush, significativamenteneocon, è venuta alla lucedopo i fatti dell’11Settembre: le nazioni cheospitano dei terroristivanno considerate nemi-che degli Stati Uniti.Lo scopo della dottrinasarà quindi quello di dis-suadere potenziali avver-sari dal perseguire unosviluppo militare cheeguagli o superi la poten-za americana. Questavisione segna l’abbandonodella dottrina della deter-renza ( durante la guerrafredda indicava la distru-zione reciproca assicura-ta), come mezzo primariodi autodifesa. Ecco allorache recentemente, ilmondo ha visto diventarel’attacco preventivo, unodei fini principali dellapolitica estera americana.Sempre riguardo alleattenzioni dei neoconser-vatori in politica estera,alcuni loro oppositorihanno messo in evidenzala presenza di un signifi-cativo numero di ebreinelle file neocon, solle-vando la questione della“doppia lealtà”, verso gliUsa e verso Israele. Anzialcuni di questi opposito-

ri, come Pat Buchanan eJuan Cole hanno accusatoalcuni neoconservatori dimettere gli interessi diIsraele davanti agli inte-ressi americani; l'ovviaconseguenza è stata chegli accusatori sono statiaccusati di antisemitismo.Inoltre, durante l’ultimaguerra in Iraq, la rivistaprogressista AdBusterspubblicò una lista dei 50neocons più influentinegli Stati Uniti, facendonotare che metà di loro èdi origine ebraica. Certo è,che altri neoconservatoridi spicco non lo sono.Secondo i critici, i neo-conservatori sostengonouna politica estera aggres-siva, condotta all’occor-renza in modo unilaterale,e poco attenta al consensointernazionale.Ma i membri del movi-mento, affermano che lasicurezza nazionale ameri-cana è salvaguardata pro-muovendo democrazia nelmondo attraverso attacchimilitari quando occorre esostegno a gruppi pro-democrazia. “Lasciateciliberare gli altri” comedice Paul Barman nel suolibro Terror andLiberalism.

Riflessione teorica sui Neocon

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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“Un medico contro la famiglia”“Proponiamo di cambiare il titolo della nuova serie della fiction Rai da un‘Medico in famiglia’ a un ‘medico contro la famiglia’”. È questo il durocommento critico del Mlo, Movimento dei Laici di Don Orione in meritoalla nuova serie della fiction RAI Un medico in famiglia. “La nuova seriedella fiction RAI, un medico in famiglia - prosegue la nota - propone unmodello di famiglia inaccettabile, che distorce la realtà. Sulla Tv pubblicanon si può accettare che si facciano passare messaggi mediatici pericolosi epoco corretti e come al solito si sostenga l’ennesimo attacco alla famiglia”.

I film più brutti della storiaIl film più brutto della storia del cinema? Secondo un sondaggio di «Msn movie» è«Spice World», che vede come protagoniste Victoria Adams, oggi Beckham, e lesue amiche. Girato nel 1998, il film riprendeva il titolo di uno dei più famosi albumdel gruppo e raccontava le gesta delle «fantastiche cinque». Quando uscì ottenneanche un discreto successo di pubblico, ma a distanza di dieci anni sembra che lagente si sia ricreduta e ha consegnato alle Spice Girls questo assai poco lusignhieroriconoscimento. Ma guardando la classifica, non mancano le sorprese: al secondoposto c’è, infatti, Titanic.

Basic Instinct 2 flop dell’annoSharon Stone che anni fa è entrata nel regno delle star più acclamate diHollywood per aver recitato in “Basic Instinct”, è ora in corsa con il flop di“Basic Instinct 2”, alla 27esima edizione dei Golden Raspberry awards (GliOscar pernacchia), il premio che va ai peggiori film finiti sugli schermi.In questa edizione, “Basic Instinct 2” ha incassato ben sette nomination, comela commedia mal riuscita “Little man”, per cui potrebbero giungere altrettantipremi nel corso della cerimonia che si terrà il 24 febbraio, il giorno prima dellaconsegna degli Oscar.

AL CINEMA

MARIE ANTOINETTE

Deve essere proprio un trattocaratteriale dell’attore-registaaustraliano quello di suscitarepolemiche. Come già eraaccaduto per The Passionanche questa nuova pellicola“scandalizza”. In ApocalyptoMel Gibson racconta a modosuo, con dovizia di violenza escene truculente, l’impero deiMaya. All’estero è stato messo ilpaletto in alcuni casi sotto i15 anni e in altri sotto i 18. InItalia viene vietato ai minoridi 14, almeno fino al 17 gen-naio, quando il TAR del Laziodeciderà se confermare lascelta, estendere il divieto otoglierlo del tutto. E’ statoaccolto, infatti, il ricorso delCODACONS, l’associazionedei consumatori. Il direttoregenerale per il cinema alministero dei Beni Culturali(Gaetano Blandini) ha dichia-rato che è la prima volta chela magistratura amministrativasi sostituisce alla censura. Quest’ultima non aveva postoalcun divieto alla pellicola. Ildivieto è stato comunicato dalministero dei Beni Culturaliche ha allegato l’ordinanzaprovvisoria del TAR nel fono-gramma inviato alle associa-zioni degli esercenti e al mini-stero degli Interni che, a suavolta, a dovuto comunicarloalle prefetture. Dunque c’era una volta l’epo-

pea dei Maya, c’è ora il tor-mentone di Apocalypto. Ilbello è, che tutta questa pole-mica è una manna pubblicita-

ria e fa schizzare alle stelle gliincassi del film.Tutto ciò rientra nelle tradi-zioni del nostro paese che,

non a caso, è la patria della“ c o m m e d i aall’italiana”.Questo spettaco-lare kolossal, certamente vio-

lento, solleva l’ennesimo pol-verone creando una scia dipolemiche che sparirannoalla stessa velocità con cui

sono nate. Sotto tiro è, dinuovo, la censura: istituzio-ne vecchia e anacronisticache fin dalla sua nascita(epoca Giolitti) ha semprecreato contestazioni. Nel caso specifico delnuovo film di Gibson, allabase della battaglia c’è il“sacrosanto” diritto di tute-lare i minori. Il punto è chequesta pellicola è violentane più ne meno dellamedia dei film generalmen-te in circolazione.Per quale motivo solo ilcinema deve fare le spesedi una società che lascia dasoli bambini e ragazzidavanti alla TV, in balia dicanali che trasmettono ditutto? Per non parlare delleinsidie di internet. C’è daaggiungere che sono glistessi genitori, consciamen-te o meno, a fornire stru-menti istigatori di violenzaai loro figli, regalandovideogiochi per playstationcosì cruenti che fannoimpallidire i Maya diGibson. Sicuramente la censuradeve essere aggiornata e lepene, per chi usa la violen-za per fare spettacolo,devono essere più severe,ma non limitiamoci al cine-

ma che è in assoluto la formapiù alta di espressione del-l’immaginario.

…. E MEL SUSCITA ANCORA POLEMICHE

L’eclettico regista messicanonon lavora mai conHollywood per un pugno didollari. I figli degli uomini,libero adattamento dall’unicoromanzo di fantascienza del-l’inglese P.D. James, è unacoproduzione diretta daAlfonso Cuarón dove il budgetè americano (72 milioni di dol-lari grazie alla Universal) ma lospirito è europeo. Londra,2027. Il cielo è grigio, la terraè scossa dagli attentati terrori-stici, gli immigrati vengonodeportati, le donne non fannopiù figli, le nazioni sono crol-late, le opere d’arte vengonodistrutte. Tratto comune agliscrittori inglesi è di svilupparela negatività del presente perprofetizzare l’apocalisse. DaH.G. Wells a George Orwell,dall’americano adottato TerryGilliam al purosangue Alan

Moore (V per vendetta). P.D.James non fa eccezione. Figlidegli uomini si apre con un’e-splosione lancinante nel pienocentro di Londra. Come inBrazil. Come il 7 luglio 2005.Theodore Fador (Clive Owen)era un idealista. Nel 2027 è unnichilista. Si aggira nel suoinferno vivente londinesecome un detective privato dei’40. Serenamente disperato eimpermeabile a tutto, come ilsuo trench multiuso. Quandola donna che amava lo contat-ta per portare in salvo unaragazza di colore, Theodoreaccetta riluttante entrando inuna spirale di violenza edoppi giochi. L’ex amata Julian(Julianne Moore) è il leaderdel gruppo terroristico dei“Pesci”. Le pallottole volanopiù veloci delle parole, le cittàsono campi di battaglia come

Baghdad e Beirut, la dolcezzae l’ironia non hanno più posto(Michael Caine nella parte diun “figlio dei fiori” anni ’60che volutamente ignora ciòche sta accadendo fuori dallasua casa). La colonna sonora èla nostalgia per il rock di ieri, ipiani sequenza della coppiaCuarón-Lubezki (direttoredella fotografia) esprimono ilvirtuosismo del cinema dioggi, durante il piano sequen-za più lungo e complesso l’o-biettivo della cinepresa sisporca di sangue, (a significa-re quanto può essere basso illivello al quale possono arriva-re gli uomini), ma un vero eproprio miracolo accade,come la speranza che si risve-glia in Theodore. Come il fina-le, in cui si vuole crederetestardamente a un futuromigliore.

I FIGLI DEGLI UOMINISofia Coppola pur spostan-dosi cronologicamenteindietro nel tempo, restalegate alle giovani donneche fin ad ora ha ritrattonei suoi film. Giovanidonne recintate e persenello stretto mondo in cuisi trovano a vivere. Dopole vergini suicide dentroun’opprimente famigliaamericana, dopo la giovaneamericana spaesata aTokyo, Maria Antonietta èun’altra teenager che nonpuò essere tale, che partedalla reggia di Vienna perla reggia di Versailles senzaavere la possibilità di cono-scere il mondo. Vive tra riti,vestizioni, balli, pranzi efeste, con accanto un mari-to re incapace a tutto. Lasoffocano i troppi dolci,pesanti vestiti, infinite scar-pe, pizzi, crinoline, tuttol’armamentario di fineSettecento che le impediscedi essere semplicementeuna ragazzina. SofiaCoppola vuole liberarla.Non può esserle evitato ilpatibolo, ma che almeno ciarrivi dopo aver godutoqualche gioia e qualcheattimo di vaghezza.

Maria Antonietta non sanulla del mondo di fuori.Ha sempre vissuto nelrecinto dell’aristocrazia:così, quando il popolo conforconi e torce arriva aVersailles per farne un’altra,di festa, lei si inchina e rin-grazia. Finalmente ancheper lei suona l’ora dellaliberazione. Fastosa regia,inquadrature inondate dicolori pastello, lezione dicontrostoria (la figlia delgrande regista di Il Padrinosi prende volutamente dellelibertà perché ha voglia diregalare a questa regina unpo’ di felicità), Kirsten

Dunst è malinconica e alle-gra, Asia Argento è la vol-garotta Du Barry amantedel re, Marianna Faithfull èuna matronale Maria Teresad’Austria, Vivaldi e Rameaua braccetto con la techno eil rock degli anni Ottanta,etichetta e giovinezza, riva-lità di corte, intrighi controdesiderio, gioia e spavalde-ria, facce incartapecoritecontro la sfrenata energia,la voglia di scatenarsi edisubbidire di una ragazzaa cui non importava diessere regina. Sicuramenteil film è storicamente scor-retto, ma è credibilissimo.

La regina di Sofia Coppola è una teenager malinconica e frustrata, Kirsten Dunst Fantascienza nostalgica e virtuosistica firmata Alfonso Cuarón

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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McLaren, alcol banditoRon Dennis spera che l’arrivo di Fernando Alonso e Lewis Hamilton nelteam McLaren porti una ventata di...sobrieta’. Piu’ volte in passato il nume-ro uno della scuderia di Woking aveva dovuto redarguire la sua prima guida,Kimi Raikkonen, finito in diverse occasioni sotto i riflettori per le sue dotidi bevitore, invece che per quelle di pilota. Il finlandese e’ poi diventato ilsostituto di Michael Schumacher alla Ferrari, e in McLaren e’ arrivato il duevolte iridato spagnolo Alonso. Dennis spera che gli episodi accaduti conRaikkonen non si ripetano.

Juve, obiettivo GerrardLa societa’ della Juventus sta preparando un colpo di mercato per il ritorno inSerie A: Steven Gerrard del Liverpool. Secondo ‘News of the World’ il diret-tore sportivo bianconero Alessio Secco avrebbe puntato il centrocampista dei‘Reds’ e la Juventus sarebbe pronta ad un’offerta clamorosa: 45 milioni dieuro. Capire quanto possa essere autentica la notizia resta tutto sommato diffi-cile. Il capitano del Liverpool ha infatti rinnovato il contratto nell’estate del2005, subito dopo la vittoria della Champions League.

Zoeggler, record assolutoAlla fine Armin Zoeggeler ottiene il record di successi assoluto nello slittino.Il tutto ad Altenberg, in Germania. L’ennesimo trionfo di una carriera fantasti-ca per il meranese classe 1974, doppio oro olimpico e cinque volte campionedel mondo. Per lui 34° successo, che gli consente di staccare nella classificadei successi, Markus Prock (Austria) e Georg Hackl (Germania), fermi a 33.Zoeggeler si e’ imposto con il tempo di 54’’683, davanti al tedesco DavidMoeller (54’’867) e allo statunitense Tony Benshoof (55’’082). Nella classifi-ca generale Zoeggeler comanda con 615 punti, davanti proprio a Moeller (550)e allo svizzero Hoehener (368).

Quello del 2006 saràricordato per essere statol’anno dell’addio diMichael Schumacher,colui che al di là delleriserve morali/sportive hadimostrato di essere il piùgrande, divorando ognitipo di record.Tralasciando per questavolta quanto è accadutonel campionato 2006,emozioni, veleni e pole-miche, la stagione che siè conclusa è stata ungrande prologo agli enor-mi cambiamenti che cisaranno in quella del2007. Differenze regola-mentari considerevoli cheriguardano il motore(quello del 2006 con svi-luppo bloccato), legomme (unico fornitoreper tutti) ma soprattutto ipiloti.Ci sono stati autenticicataclismi e vuoi per

annunci un po’precoci(Alonso in McLaren sisapeva dalla fine del2005), divorzi teatrali(Montoya e Villeneuvelicenziati in tronco) eaddii pieni di nostalgia(Schumacher) la strutturadelle squadre di vertice ècambiata radicalmente.C’è chi ha avuto il corag-gio di investire su esor-dienti (Renault eMcLaren) e chi ha punta-to sulla maturità acquisitanell’ultimo periodo(Ferrari).Tutto questo per metterein scena un nuovo film incui la Formula 1 si pre-senta diversa e forse unpo’ più povera.Diciamocelo, antipatico ono Schumacher anchenella sconfitta ha rappre-sentato la massima serieautomobilistica. Quandoha arrancato nel gruppo,

aspettavamo lasua rinascita,quando lamacchina nonandava cia spe t t avamoun suo mira-colo, quandovinceva che lofacesse e bastaperché lui èstato laFormula 1come un re èla sua nazione.Forse ancheper mancanzadi granditalenti e peruna categoriasportiva fintroppo vinco-lata ai regola-menti ed ai suoi cambia-mentiFarà una certa impressio-ne vedere Schumachernel ruolo di consulente.

Probabilmente verràinterpellato al telefoni-no mentre sul circuito,a qualche migliaio dichilometri di distanza,una safety car saràentrata e le strategiedovranno essere stra-volte, volerlo peròcome un’entità astrattache agisce sull’anda-mento delle gare comefosse una qualche divi-nità è un po’ troppoanche per il suo mito.Ma cosa succederà ora?I cambiamenti si vedo-no già da come le autosono state presentate(tra l’altro ancora non

tutte).Soffermiamoci sulle duerivali storiche: Ferrari eMcLaren. Mentre la scu-deria italiana ha volutopresentare in modo“riservato” la F2007,volendo trasmettere prin-cipalmente la concentra-zione con cui sta lavoran-do, visti i grandi cambia-menti sia come pilota dipunta che come ruoli tec-nici, la sua rivale ingleseha preferito un grandeevento davanti a decinedi migliaia di personenella patria del campionedel mondo in carica.Operazione che rientranel progetto “simpatia”che il suo padre padrone,Ron Dennis, ha volutodopo essersi accortoimprovvisamente di

avere, lui con la sua crea-tura, un’immagine antipa-tica e distante dallagente. Ma che sorpresa.La Ferrari parte da unamacchina vincente nelconfronto con la rivale, laquale punta sull’ingaggiodi Alonso per rinasceredopo anni di oblio edopo non essere riuscitaa far vincere il neo ferra-rista Raikkonen, più voltevisto appiedato lungo lapista che in macchina.Nel caso dovesse sbaglia-re anche questa volta, l’o-perazione mediatica legarantirà l’appoggio deglisponsor cosa che per larossa non sarà. Per unmotivo dovuto principal-mente alla mentalità degliappassionati, l’indulgenzaè cosa non applicabile

alla Ferrari, scuderia pro-diga di miracoli ed eternafabbrica di emozioni.Le macchine emettono iprimi vagiti, i chilometricominciano a consumarsi,le scuderie si studiano, sispiano e mentre dichiara-no grande rispetto per gliavversari, un pezzo allavolta viene vicendevol-mente copiato.Alla fine ci ritroveremo dinuovo un campionatoprivo di sorpassi, con lospettacolo di qualcheincidente in più dovuto aquei cambiamenti chehanno imposti allaFormula 1 del 2007.Ma alla fine, guardandole evoluzioni dei pilotiattuali, ci capiterà di chie-derci ancora: ma come fa?Non credo.

Formula 1 anno 2007

Dopo il successo dellescorse edizioni ecco ripro-posto il Gran TourEnogastronomico chel’UNPLI - l’UnioneNazionale delle Pro LocoItaliane - ha organizzatoper valorizzare e promuo-vere le tipicità d’eccellen-za dei 20 borghi italiani(uno per ciascuna regio-ne) a rischio spopolamen-to. Si chiama Girosapori2007, un programma checerca di coniugare i dueaspetti di punta del turi-smo, infatti avrà il compi-to di favorire non solo laconoscenza delle tipicitàenogastronomiche presen-ti sul territorio, ma tentare

di avvicinare il turista, adun patrimonio culturale edi tradizione straordinario,quello dei piccoli borghi,che troppo spesso è sco-nosciuto. Un progettonazionale di rivitalizzazio-ne sociale e turistica rea-lizzato in collaborazionecon il Ministero dellaSolidarietà Sociale. Cheproporrà per i primi 15giorni di aprile un pro-gramma intitolato“GiroSapori……Pasquacon chi vuoi”. Nei 20 pae-sini scelti per l’itinerarioenogastronomico 2007(Castel di Tora,Cessapalombo, Comano,Decorata C. Sannita,

Fortunago, Gallicchio,Garniga Terme, Molinodel Pallone, Montone,Ottiglio Monferrato, Panni,Petrella Tifernina,Pignone, S. Alfio, S.Rhemy en Bosses, Selva diCadore, Tramonti diSopra, Ussassai, Valle-longa e Vicoli) si avrà lapossibilità di degustarenelle locande e nelle trat-torie, un menù “pasquale”appositamente realizzatoper l’occasione, compostodi antichi piatti della tradi-zione, immersi nelle atmo-sfere tranquille e irripetibi-li tipiche dei piccoli paesi,lontani dallo stress delloshopping cittadino.

Girosapori... Pasqua con chi vuoiGran Tour Enogastronomico

La nuova era tra nostalgia e duelli